Newsletter Gestori carburanti n°22 del 07.07.2014

Transcript

Newsletter Gestori carburanti n°22 del 07.07.2014
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Newsletter GC n°22 del 07.07.2014
Sommario
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Razionalizzazione rete, De Vincenti accelera…….......a pag. 02
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Assopetroli, carico fiscale ha inciso in crollo vendite
carburanti……………………………………...…………a pag. 03

Accordo Eni-Gestori, ennesimo nulla di fatto all'incontro di
martedi. Intanto avanza spedito il progetto Ghost
Eni……………………………………………………...…a pag. 04

La stazione di servizio autostradale di Campiolo chiude.
Licenziati i sei dipendenti………………………………a pag. 05

Faib, Fegica e Figisc/Anisa alle Commissioni Parlamentari:
aprite iter di riforma del settore……………..…………a pag. 07

Altra serie di furti con scasso e asporto dei self
service…………………………………………………….a pag. 09
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Faib ad Assopetroli, atti concreti su ristrutturazione rete e su
attuazione nuovi contratti…………………...…………a pag. 12
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Retitalia invita Faib, Fegica e Figisc per confronto sui temi
della rete………………………………………….………a pag. 13
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Q8 conclude aquisizione Shell. Gilotti, siamo il secondo
operatore del mercato italiano…………………...…….a pag. 14
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Moneta elettronica, da oggi obbligatorio accettare pagamenti
con bancomat oltre i 30 euro…………………..……….a pag. 15
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04.07.2014
Razionalizzazione rete, De Vincenti accelera
Quotidiano Energia - "Non c'è più tempo per rinviare la riforma", la razionalizzazione
della rete carburanti "andrà realizzata fino in fondo". Questo il monito lanciato dal palco
dell'assemblea annuale di Assopetroli dal viceministro allo Sviluppo economico, Claudio
De Vincenti, che dopo aver colto "con grande favore" l'importanza che l'argomento riveste
anche per l'associazione guidata da Franco Ferrari Aggradi ha spiegato che è giunto "il
momento di avanzare proposte operative" che aiutino a cogliere le criticità della disciplina.
Occasione per un nuovo confronto sul tema sarà il tavolo che De Vincenti intende
convocare "al più presto", forse addirittura "prima dell'estate", a cui prenderanno parte
tutti gli attore del settore: "Assopetroli, Unione Petrolifera, gestori e Regioni". Punto di
partenza sarà lo schema di Ddl messo a punto dal ministero nel dicembre scorso e mai
approdato in Parlamento.
Non possiamo ragionare su un numero di impianti da chiudere che sia inferiore ai 57.000", livello "minimo per cominciare a dare razionalità alla nostra rete di distribuzione".
Fondamentale in questo senso sarà "il sostegno finanziario per indennizzi ai gestori
uscenti e per i costi ambientali", con questi ultimi che potranno essere ridotti "migliorando
gli aspetti procedurali e di regolazione". Per realizzare tutto ciò, ha puntualizzato De
Vincenti, non si potrà prescindere dalla "possibilità di rifinanziare il fondo per la
ristrutturazione della rete", condizione necessaria per fare sì che questa "avvenga in forma
socialmente e ambientalmente sostenibile".
Oltre a riconoscere l'importante traguardo raggiunto da Assopetroli e dai sindacati dei
gestori con il varo del nuovo schema di contratto di commissione, De Vincenti ha risposto
alle richieste dell'associazione per un taglio delle accise sui carburanti dicendo che "a tutti
noi piacerebbe" ma che al momento "la situazione dell'economia italiana" non lo consente.
Sempre sulle accise, infine, il viceministro ha tenuto a ribadire come l'eventuale rincaro
previsto per il potenziamento dell'aiuto alla crescita economica (Ace) sia esclusivamente
"una clausola di salvaguardia" che "ci viene richiesta a livello di contabilità europea".
Per gentile concessione di Quotidiano Energia
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04.07.2014
Assopetroli, carico fiscale ha inciso in crollo vendite carburanti
Duro intervento di Franco Ferrari Aggradi alla 67^ assemblea pubblica di Assopetroli
Assoenergia. Negli ultimi anni si è registrato "un crollo delle vendite di carburanti causato
non solo dalla crisi ma dall'insostenibile aumento del carico fiscale sui carburanti che, tra
accise e Iva, ha superato la soglia del 60%".
Nella sua relazione Aggradi ha anche posto l'accento sul fatto che "dall'agosto 2013 sono
state varate norme che, da quest'anno e sino al 2021, se non ve ne saranno altre , rischiano
di pesare sulle tasche degli italiani per oltre 2 miliardi di euro".
Aggradi ha poi sottolineato come siano ormai istituzionalizzate le cosiddette clausole di
salvaguardia inserite nei provvedimenti di finanza pubblica: "sono misure di ultima
istanza che utilizzano le accise sui carburanti come bancomat per appianare, mal che vada,
ogni imprevisto ammanco di gettito".
Per Aggradi "i cittadini italiani percepiscono ormai chiaramente che pagano in media la
benzina oltre 26 centesimi al litro e il gasolio oltre 25 centesimi al litro in più che nel resto
d'Europa per ragioni quasi esclusivamente fiscali". Per l'associazione quindi "un'inversione
di tendenza dei prezzi rappresenterebbe un segnale di fiducia verso il futuro: è quindi il
momento di lavorare sulle accise in chiave anticiclica attuando un decremento, graduale e
programmato, di 10 centesimi di euro rispetto ai valori attuali". Su questa proposta, che
ricalca quanto fatto dal governo Cameron nel Regno Unito, l'associazione ha chiesto una
rapida risposta al Governo.
Aggradi ha anche denunciato un paese in preda dell'illegalità, "Non solo quella dell’antiStato, ma quella istituzionale che coinvolge pezzi importanti delle Amministrazioni,
imprese disoneste, l’immancabile industria dei Partiti, e perfino settori degli apparati di
controllo e garanzia. Un intreccio perverso, ma tanto più facile in un Paese dominato
dall’incertezza del diritto e da mille centri di potere e di interdizione. In cui tutti sanno
bene che innanzitutto occorrerebbero meno regole – e più chiare – per evitare che la
discrezionalità della burocrazia si invischi con i tentativi di corruzione."
Ha poi denunciato "l’eccessiva onerosità del rifinanziamento del Fondo Indennizzi,
apparenon adeguatamente modulata secondo le aree a diversa razionalizzazione. Bisogna
prendere atto che il settore è in piena crisi strutturale e non ci sono le risorse per sostenere
il peso della chiusura di 5.000/7.000 impianti; livello che è ritenuto unanimemente
necessario per riportare in equilibrio il mercato.
Tra le questioni aperte, Aggradi si è anche soffermato sulla questioni delle commissioni
sulla moneta elettronica con soluzioni che rendano sostenibile questo adempimento che,
peraltro, riteniamo assolutamente necessario sia per migliorare la sicurezza dei nostri
gestori che per la tracciabilità delle transazioni. "Può sembrare un argomento di eccessivo
dettaglio ma, a ben vedere, c’è molta sostanza. I nostri esercenti sono stati obbligati ad
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accettare pagamenti con carte di debito su transazioni superiori ai 30 euro (DL n.
179/2012). Contestualmente, è stata reintrodotta la possibilità per le banche di applicare
commissioni sulle transazioni anche nel nostro settore. Si tratta di commissioni standard
che, riferite al nostro mercato, risultano eccessivamente onerose. Ricordiamo che la
vendita di carburanti ha marginalità bassissime, senza confronto in altri settori del
commercio, per eccesso il 2% di un prezzo finale che, per oltre il 60%, è fatto da imposte
che incassiamo per conto dello Stato a nostro rischio."
Infine Aggradi ha espresso la propria soddisfazione dal raggiungimento del traguardo
ottenuto con la tipizzazione del Contratto di Commissione (art. 17 del DL n. 1/2012, Legge
27/2012). "Si tratta di una prima innovazione delle forme contrattuali che, oltre a
rappresentare un avanzamento in sé, marca una ritrovata dialettica tra alcuni protagonisti
del mercato: Associazioni dei Gestori e Consorzio Grandi Reti che ringraziamo per aver
partecipato ad un confronto costruttivo."
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Accordo Eni-Gestori, ennesimo nulla di fatto all'incontro di martedi. Intanto avanza
spedito il progetto Ghost Eni
Si sono riuniti Martedi 1° luglio, seguendo la spinta data alla trattativa dal vice ministro
Claudio De Vincenti, le associazioni dei Gestori ed Eni per provare a scrivere quell'accordo
economico-normativo ormai scaduto da tempo e che continua ad animare la sempre più
flebile speranza di tanti Gestori a marchio Eni.
Pare che l'incontro sia stato ancora una volta interlocutorio e senza la sottoscrizione di una
proposta definitiva da parte dell'azienda se non nella richiesta di aprire nuove procedure
commerciali portando il margine a circa 28 euro kilolitro. Nonostante questo approccio
negoziale la Faib ha dato una valutazione positiva della ripresa del confronto.
Meno positiva e interlocutoria, ovviamente per i Gestori, è la continua evoluzione del
progetto Ghost Eni che ad oggi conta un ulteriore aumento dei punti vendita affidati agli
agenti monomandatari del cane a sei zampe. Infatti, secondo le rilevazioni dell'ultima
settimana, gli impianti intestati a Gestioni Innovative sono passati da 28 a circa 35 unità.
Inoltre, secondo i dati rilevati tramite l'osservatorio prezzi carburanti del Ministero dello
Sviluppo economico, il livello medio dei prezzi praticati da questa tipologia di impianti si
attesta per la benzina intorno a 1,700, mentre per il gasolio la media dei prezzi praticati è
di 1,680. Il prezzo più basso per la Benzina senza piombo è 1,685 rilevato nell'impianto di
Modena, mentre per il gasolio il punto-vendita di Cavarzere a Venezia segnala un prezzo
di vendita di € 1,554.
Le parti si sono lasciate con l'impegno di ritrovarsi in un prossimo futuro in cui la data è
ancora da definire. Premesse che definiscono una data certa, quella della fine del Gestore.
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03.07.2014
La stazione di servizio autostradale di Campiolo chiude. Licenziati i sei dipendenti
MOGGIO. “Sei in un Paese meraviglioso”. Questa è l'ultima iniziativa di Autostrade per
l'Italia per "regalare agli automobilisti esperienze di viaggio originali e coinvolgenti".
Peccato che sulla A23, da Tarvisio a Udine, come sostiene l'assessore al comune di Moggio,
Flavio Missoni, in futuro dovranno percorrere oltre cento chilometri di autostrada senza
trovare una stazione di servizio.
È, infatti, in chiusura il distributore di carburante di Campiolo Ovest (ma lo stesso
problema potrebbe presentarsi, entro breve tempo, alla stazione Fella Est, nel comune di
Malborghetto, quasi alla barriera di Ugovizza), al momento ancora di proprietà Tamoil e
gestito da Edoardo Fabbro, che conduce anche l'impianto di Ledra est e che ha inviato ai
sei dipendenti (fra i quali lo stesso Flavio Missoni) le lettere di licenziamento in tronco da
giovedì, con la postilla che potranno ritenersi annullate in caso di una soluzione positiva
della vertenza (va detto che il gestore ha sempre dimostrato grande disponibilità per dare
continuità lavorativa).
Una vertenza che vede contrapposte la società Autostrade, che non vuole abbassare i
prezzi delle concessioni, e, dall'altra, le società petrolifere interessate all'appalto dei
distributori (quello di Campiolo era stato dato in subappalto da Tamoil a Fabbro), che non
vogliono sottostare a quelle che ritengono richieste troppo esose.
Per i lavoratori e le loro famiglie è una vicenda molto preoccupante. Ma le conseguenze
della chiusura del distributore si ripercuoterebbe negativamente anche sul vicino autogrill,
struttura, già in sofferenza per la crisi economica, e che senza il distributore si vedrebbe
privata di una parte della possibile clientela. È una chiusura da scongiurare, secondo il
sindaco Giorgio Filaferro, che ha già fatto sentire la vicinanza dell'amministrazione
comunale ai lavoratori, soprattutto perchè per la sua comunità e la Val Fella ogni posto di
lavoro sul territorio è prezioso. «Non possiamo permettere – afferma il primo cittadino
deciso ad affiancare i lavoratori nelle protesta - che per giochi di mero interesse economico
siano messi a rischio l'occupazione e il futuro delle nostre famiglie».
Ma i rischi potrebbero essere anche altri. La chiusura della stazione di servizio della
Tamoil, infatti, potrebbe ripercuotersi sulla sicurezza che l'autostrada deve garantire agli
automobilisti. È impensabile, appunto, che per un tratto di oltre 100 chilometri (da Udine
ad Arnoldstein in Austria) non possa esserci la possibilità di fare rifornimento e non è
certo immaginabile che gli automobilisti possano essere costretti a fare autostop con la
tanica in mano in piena autostrada. Senza aggiungere il pericolo rappresentato da
un’automobile ferma in piena autostrada. Ma anche i mezzi di soccorso si troverebbero
costretti a viaggiare con le taniche di carburante di riserva, per non parlare delle auto della
Polizia stradale.
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«Siamo nel pieno della stagione turistica – aggiunge Missoni - che cosa accadrà nei fine
settimana? Quanti turisti si troveranno su un carro attrezzi o con una tanica di benzina in
mano? Personalmente, come dipendente licenziato, ma anche come rappresentante
dell’amministrazione comunale di Moggio, sono sbigottito per tanta cecità e cinismo. Sì,
anche cinismo, perchè è forte il sospetto di una forzatura nell’ambito di una trattativa che
fino a ieri sembrava destinata a buon fine».
In attesa di conoscere il loro futuro, i lavoratori sono intenzionati, appoggiati dalla Ggil e
dal Comune, a mettere in atto un'azione di protesta e annunciano un sit in per sabato, se
non avranno rassicurazioni.
Fonte: Messaggero Veneto
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02.07.2014
Faib, Fegica e Figisc/Anisa alle Commissioni Parlamentari: aprite iter di riforma del
settore
Faib, Fegica e Figisc/Anisa con una nota unitaria hanno chiesto alle competenti
Commissioni Parlamentari di Camera e Senato di essere ascoltate per illustrare la
posizione dei gestori e richiedere un autorevole intervento di iniziativa parlamentare con
una formale Audizione, finalizzata all'analisi delle problematiche che interessano la
distribuzione carburanti, il sistema della mobilità su strada e il meccanismo di formazione
dei prezzi per i consumatori.
Nella nota le tre Federazioni hanno evidenziato che il comparto è ormai da molti anni
oggetto di ripetute riforme: dal 1998 data dell’ultima riforma con la quale il settore è stato
"riassegnato" al regime di autorizzazione, si sono susseguite almeno una decina di
interventi legislativi e almeno sei istruttorie o indagini promosse dall'Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato. Tutti interventi che hanno finito per creare un "mercato
abnorme" nel quale è difficile per chiunque orientarsi. Le Associazioni nel segnalare che al
di là del quadro legislativo che regola il settore, quello che sta a cuore ad ogni
automobilista è il "prezzo" al quale acquisterà un litro di carburante e la "comodità" con la
quale potrà raggiungere il punto di rifornimento. E da questo punto di vista il risultato
conseguito è stato l’aumento dell’opacità nel sistema di costruzione del prezzo dei
carburanti e l’ulteriore polverizzazione della rete rappresentata dall'apertura di circa 6.000
nuovi impianti a fronte di oltre 4.000 chiusure che il settore aveva spontaneamente
operato, con un progressivo invecchiamento degli impianti
Le Federazioni hanno segnalato che da un lato il mercato italiano è caratterizzato da una
sorta di oligopolio nel quale gran parte della filiera è saldamente nelle mani dell'industria
petrolifera: anche la distribuzione finale - direttamente (circa il 50%) o indirettamente
l'altro 50% - è controllata da pochi soggetti che detengono il mercato degli
approvvigionamenti, degli stoccaggi, della distribuzione e, conseguentemente, della
formazione del prezzo finale al pubblico; e dall’altro che al gestore viene riconosciuto un
"margine" lordo pro-litro inferiore ai 4 eurocent mentre ai c.d. no-logo vengono riservati dalle medesime Compagnie che riforniscono i gestori - prezzi con 18/22 eurocent di
sconto rispetto al prezzo di listino consigliato. La nota evidenzia ai Parlamentari, dunque,
che è di tutta evidenza che il gestore non possa in alcun modo - anche rinunciando
totalmente al suo margine lordo - competere sul mercato di riferimento. Nonostante la L.
27/2012 obblighi i fornitori a praticare condizioni di prezzo "eque e non discriminatorie".
Faib, Fegica e Figisc/Anisa hanno denunciato che tale procedimento non solo sta
progressivamente impoverendo la nostra Categoria e la sta portando, velocemente, alle
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soglie del fallimento, ma sta determinando anche una significativa variazione dei tratti
costitutivi della distribuzione carburanti nel nostro territorio, portando le Compagnie
petrolifere finanche a non rispettare ciò che il legislatore ha previsto a tutela della parte
contrattualmente più debole.
Le Associazioni dei gestori hanno inteso richiedere al Parlamento con forza una seria
ristrutturazione di tutto il settore. Sotto questo profilo le Federazioni hanno anche
richiamato l’esigenza di un chiarimento del quadro normativo generale all'interno del
quale deve essere resa possibile una vera concorrenza e allo stesso tempo prevedere una
fase di moratoria per consentire la realizzazione concreta della ristrutturazione della rete,
considerato che i ripetuti interventi normativi così come gli interventi dell'AGCM non
hanno favorito un mercato efficiente né una chiarezza sui prezzi per i consumatori.
La nota ribadisce, dunque, l’esigenza di un intervento finalizzato a riportare efficienza e
redditività nel settore e invita il Parlamento a fare presto.
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02.07.2014
Altra serie di furti con scasso e asporto dei self service
L'ultima settimana ha visto un intensificazione dei furti dei self service. Le cronache dei
quotidiani locali raccontano di una forte intensificazione di questo tipo di reato. Nel
bresciano in una sola notte sono state asportate quattro colonnine self. Come sempre
ingenti le somme di denaro sottratte. Tra gli impianti interessati anche un Ghost gestito
dalla società degli Agenti mandatari Eni (Gestioni Innovative).
L'impianto è quello della Via Senese a Firenze. Secondo la ricostruzione degli organi di
stampa i ladri sono fuggiti con un bottino di 14mila euro.
Di seguito riportiamo, in maniera integrale, alcuni degli articoli appena citati.
Furto ad un distributore di carburante, ladri fuggono con un bottino di cirac 14mila euro
Ladri in azione la scorsa notte in un distributore di carburante sulla via Senese, a Firenze. I
malviventi hanno forzato la colonnina per il pagamento self-service portando via tutto il
denaro presente all’interno. Secondo quanto spiegato dal titolare, il bottino è di circa
14.000 euro. Sull’episodio indagano i carabinieri.
http://www.gonews.it/2014/06/30/furto-ad-un-distributore-di-carburante-ladrifuggono-con-un-bottino-di-cirac-14mila-euro/#.U7J0FZR_vag
Ladri in azione al distributore Eni-Agip di Villa Rosa di Martinsicuro (Teramo) sulla Ss
16.
I ladri, di notte, hanno agito indisturbati prelevando contante dalla colonnina del self
service. Bottino, 19mila euro.
I banditi, che probabilmente si sono fatti scudo con un furgone o una vettura per poter
agire indisturbati evitando di dare nell'occhio, hanno tagliato parte dello sportello
d'acciaio dentro cui era custodito il contante.
Con una pinza telescopica hanno rubato il denaro lasciando qualche spicciolo. Poi sono
fuggiti. La stazione carburanti e' assicurato contro il furto ma non ha sistema di
videosorveglianza.
http://www.abruzzo24ore.tv/news/Furto-al-self-Agip-di-Villa-Rosa-bottino-19milaeuro/141452.htm
Martinsicuro. Ladri assaltano, nel cuore della notte, il self del distributore Agip sulla
Statale 16 a Martinsicuro.
Nelle scorse notti, ignoti hanno preso di mira il distributore di carburante sul rettilineo
della statale, portando via alcune migliaia di euro.
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I malviventi hanno tagliato, forse con una mola o comunque con un attrezzo da scasso, la
colonnina che incassa le banconote del selfservice, in modo da creare un varco attraverso il
quale, manualmente, sono stati arraffati parte degli incassi.
La scoperta è stata fatta solo all'indomani dai gestori dell'area di servizio. Sull'episodio
indagano i carabinieri.
Self service di benzina razziati Quattro assalti in una sola notte
Colonnine imbragate e sradicate con un cavo agganciato a un Suv A Torbole il colpo
frutta 4 mila euro danni a Travagliato e Castelmella
Dalla Bassa alla Franciacorta, da Travagliato a Passirano. Una scorribanda in quattro tappe
che ha lasciato dietro di sé una scia di devastazione in altrettante aree di servizio affacciate
lungo la rete di strade collegate alla sp 19.
SARÀ L'ESAME del filmati della rete di telecamere di videosorveglianza disseminate sul
presunto tragitto compiuto dalla banda dei razziatori delle casse dei self service a stabilire
l'ordine cronologico dei colpi. Di certo gli assalti sono stati compiuti domenica notte. Una
scelta strategica per cercare di captare i fiumi di banconote inserite dagli automobilisti che
hanno deciso di fare il pieno durante il week end.
Il presunto copione dei raid è stato sempre lo stesso. I ladri, probabilmente a bordo di un
suv o comunque di un mezzo quattro ruote motrici, hanno imbragato la colonnina dove
viene inserito il denaro per il rifornimento self service con un gancio di traino o un tirante
da cantiere. Uno dei capi è stato poi assicurato al gancio di traino del fuoristrada, che
ripartendo ha letteralmente sradicato il contenitore blindato dalla piattoforma in cemento
accanto alle pompe.
Svuotata la cassa, la gang si è allontanata. Il raid che ha fruttato di più è stato quello
compiuto alla stazione di servizio Eni in via Martiri della Libertà alle porte di Torbole
Casaglia. Nel contenitore c'erano circa 4 mila euro. Nessuno si è accorto di nulla,
nonostante il distributore di carburante non si trovi certo in aperta campagna.
«ALLA PERDITA del denaro, bisogna aggiungere i danni alla struttura e il mancato
guadagno - osserva il gestore della stazione di servizio -: l'impianto self service sarà
inutilizzabile per almeno una decina di giorni».
La stessa amara valutazione del collega dell'area di rifornimento in via Brescia a
Travagliato, distante in linea d'aria meno di tre chilometri dal punto Eni di Torbole. Qui la
refurtiva razziata dalla banda dei distributori è di poche centinaia di euro, ma i danni sono
ingenti. Ed è ancora un distributore della multinazinale del carburante finito nel mirino a
Castelmella, proprio al confine di Roncadelle. Stessa tecnica d'approccio, medesimo
risultato: colonnina abbattuta e incasso addio.
IL QUARTO BLITZ, in senso assoluto e non cronologico, è quello compiuto a Passirano,
nella stazione di servizio Agip lungo la strada provinciale numero 19. Qui il bottino è stato
di circa mille euro. Anche in questo caso la scena è stata ripresa dalle telecamere di
sicurezza: l'esame dei filmati spetterà ai carabinieri di Gardone Valtrompia, che in queste
ore stanno incrociando le informazioni con i colleghi di Brescia, competenti per il territorio
dove sono avvenuti gli altri furti. Pochi dubbi che ad agire sia stata la stessa «batteria» di
ladri. Pur non avendo un collegamento diretto, l'indagine sulla gang delle colonnine si
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incrocia fatalmente con quella della banda degli assalti esplosivi ai bancomat, che sembra
aver subìto una brusca accelerata.
Fonte: http://www.bresciaoggi.it
Svuotata la cassaforte del self service nella stazione di rifornimento lungo la E78 nei
pressi di Le Ville
Un colpo da esperti che ha fruttato circa 4000 euro: oscurate le telecamere con la vernice e
praticati tre fori con il trapano
Svuotano la cassaforte del self service e in breve tempo si portano via diverse migliaia di
euro in contanti. Il furto si è verificato nella tarda serata di domenica scorsa ai danni della
stazione di rifornimento che si incontra subito dopo l'imbocco provvisorio della
superstrada E78 dalla periferia di Le Ville di Monterchi in direzione di Arezzo. L'area di
servizio, comprendente anche un bar ristorante, è ubicata per la precisione nella parte
terminale del territorio comunale di Anghiari, vicino alla località di Bagnaia. In base a
quanto raccontato dall'esercente delle pompe di carburante, si sarebbe trattato di un colpo
messo a segno da professionisti o comunque da individui dotati di indubbia esperienza in
materia, i quali si sono presentati intorno alle 23.00 di domenica (quando ovviamente era
stato accumulato l'incasso di un intero fine settimana) e hanno subito provveduto a
oscurare con la vernice gli occhi delle telecamere della videosorveglianza interna. A quel
punto, si sono concentrati sulla colonna dell'impianto self service nella quale si inseriscono
le banconote per poi procedere con l'erogazione di benzina e gasolio; muniti di trapano, i
ladri hanno praticato tre fori con estrema precisione, quanto basta per arrivare in breve
tempo alla cassaforte e ripulirla di tutto il denaro in essa contenuto, per un totale di quasi
4000 euro. I malviventi sono poi fuggiti senza di fatto lasciare tracce e ancora di essi
nessuna notizia; i carabinieri hanno già avviato le relative indagini. È la prima volta che un
fatto del genere ha interessato la locale attività di distribuzione del carburante, al contrario
dell'attiguo esercizio di ristorazione; per ben quattro volte, nel periodo compreso fra il
2011 e il 2013, il bar è stato infatti oggetto di "visite" da parte dei soliti ignoti, attirati dalle
stecche di sigarette e dai tagliandi del "Gratta e Vinci" fino a compiere vere e proprie
razzie, di quelle che insomma ripuliscono al 100%. Sommando i singoli bottini, anche in
questo caso si è arrivati a sostanziose cifre con tre zeri. A dire il vero, i ladri ci avevano
provato anche in una quinta circostanza, ma i gestori – oramai preparati all'evenienza –
erano stati capaci di metterli in fuga.
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01.07.2014
Faib ad Assopetroli, atti concreti su ristrutturazione rete e su attuazione nuovi contratti
Alla vigilia dell’Assemblea di Assopetroli la Faib Confesercenti invita l’Associazione degli
Operatori Indipendenti a chiarire come intende affrontare il tema ineludibile della
ristrutturazione della rete e quello del confronto ampio con le Associazioni dei gestori,
considerato che sulla materia negoziale finora non è stato fatto molto, per usare un
eufemismo.
Per non parlare dei costi di gestione, della monetica, delle questioni relative ai contratti dei
gestori sugli impianti convenzionati.
La sigla relativa alla condivisione della definizione delle nuove tipologie contrattuali, e
nello specifico del Contratto di Commissione, infatti, va completata con atti concreti.
Bisogna stabilire come si intende dare piena attuazione alla definizione del contratto, come
lo si vuole applicare, con che modalità si intende procedere nel confronto tra Aziende e
Associazioni dei gestori, alla luce delle condizioni stabilite nella tipizzazione contrattuale.
E come queste vengono declinate sul territorio.
Al momento occorre evidenziare che viene segnalato un approccio negoziale alla nuova
tipologia che non è condivisibile e si pone in forte contrasto con le previsioni tipizzate nel
contratto depositato al MISE.
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01.07.2014
Retitalia invita Faib, Fegica e Figisc per confronto sui temi della rete
Con una nota indirizzata ai Presidente di Faib, Fegica e Figisc, Retitalia ha invitato le
Associazioni dei gestori ad un confronto sui temi della rete. L’invito, accolto dai
Presidenti, cade in un momento particolarmente problematico delle relazioni industriali
tra gestori e Compagnie. Molteplici sono, infatti, i fronti aperti e le problematiche che
attendono di essere definite sulla rete.
Nello specifico si pongono le questioni in ordine alla relazione azienda gestori, alla
costruzione/definizione di un quadro stabile dei rapporti sindacali al quale rapportare le
condizioni economiche e normative.
L’iniziativa di Retitalia si segnala al momento per una positiva disponibilità al confronto e
va nella giusta direzione, corrispondendo alle previsioni del quadro negoziale determinato
dalla legislazione di settore.
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01.07.2014
Q8 conclude aquisizione Shell. Gilotti, siamo il secondo operatore del mercato italiano
Oggi si è conclusa l’acquisizione da parte del Gruppo Q8 delle attività di distribuzione di
carburanti ed aviazione della Shell in Italia.
“E’ un’operazione di cui siamo molto orgogliosi: dà un nuovo assetto al mercato
petrolifero nazionale ed è un’ulteriore significativa tappa della storia del Gruppo Q8 che, a
30 anni dal suo ingresso in Italia, diventa oggi il secondo operatore del mercato
petrolifero, dopo ENI.
La nostra rete passa da 2700 a circa 3500 punti vendita e diventa più capillare, sostenibile
ed innovativa, a tutto vantaggio dei consumatori e del sistema”. Così commenta
l’acquisizione Alessandro Gilotti, Presidente ed AD della Kuwait Petroleum Italia S.p.A.
“L’operazione odierna” ha continuato Gilotti “è coerente con la nostra storia e ha una
valenza strategica, confermando la volontà del nostro Azionista, una National Oil
Company (NOC), di espandersi nei mercati finali di prodotti petroliferi”.
“L’acquisizione” ha aggiunto Gilotti“ è un segno di grande fiducia del Gruppo Q8 nel
Paese, al cui futuro guardiamo con ottimismo ed alla cui crescita vogliamo contribuire
attivamente.
Ci
auguriamo
che
questo
segnale
possa
essere
colto appieno dai decision makers e dall’opinione pubblica. Rappresenta, infatti, un
contributo concreto a quella ripresa degli investimenti internazionali, che tutti auspicano”.
“Insomma -ha concluso Gilotti- questa operazione è una grande opportunità anche per il
Paese riguardando aspetti cruciali della vita dei cittadini come l’energia e la mobilità. Per
questo è importante un concreto impegno delle Istituzioni ad attuare riforme e misure
capaci di rimuovere quei vincoli che ancora penalizzano il settore petrolifero italiano.”
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30.06.2014
Moneta elettronica, da oggi obbligatorio accettare pagamenti con bancomat oltre i 30
euro
Scatta da oggi 30 giugno, per professionisti ed imprese, l’obbligo di accettare i pagamenti
superiori ai 30 euro anche attraverso le varie forme di pagamento elettronico: bancomat,
carte di credito e di debito. Un obbligo voluto sopratutto per contribuire alla lotta
all’evasione. Ma come tutti gli obblighi che portano con se costi aggiuntivi non piace ai
commercianti, che lamentano i costi che da questo derivano.
Anche se fortunatamente al momento non sono previste sanzioni per gli inadempienti.
Nella pratica quotidiana, infatti, i cittadini potranno quindi chiedere di pagare attraverso
la moneta elettronica ma, in caso di risposta negativa, non potranno né evitare di pagare
né denunciare la mancanza del professionista a cui si sono rivolti. Ad introdurre la novità
è il decreto “crescita bis”, il numero 179 del 2012, che inizialmente aveva stabilito che
l’obbligo scattasse dal primo gennaio di quest’anno e riguardasse solo i soggetti che
fatturavano più di 200mila euro l’anno. Poi la proroga al 30 giugno ha fatto cadere questa
prescrizione e da oggi l’obbligo varrà per tutti.
Per la CGIA di Mestre è un obbligo che costringe a costi inutili. Secondo il segretario
Giuseppe Bortolussi, ci sono aspetti penalizzanti per chi ha un'attività artigianale: "Questo
comporta che ciascun dipendente - dice - dovrà essere dotato di un Pos. Chi ha voluto
questa legge ha idea di quali costi dovranno sostenere queste aziende?" E ancora: secondo
i calcoli della CGIA un'azienda con 100 mila euro di ricavo annuo si troverà a spendere, in
media, 1200 euro l'anno tra Pos, canone mensile, canone annuale e percentuale di
commissione sull'incasso.
Molte nel mondo del lavoro le voci contrarie alla novità, soprattutto per i costi che questa
comporterebbe. Secondo Confesercenti, un imprenditore che realizza transazioni per circa
50mila euro l’anno tra costi di installazione, canoni e commissioni pagherà all’incirca 1.700
euro l'anno. Per cui nel complesso il mondo delle imprese per questi servizi dovrebbe
versare 5 miliardi. Per la Cgia di Mestre con 100mila euro di movimentazione il costo
annuo dovrebbe oscillare da 2.478 a 2.608 euro a seconda delle tecnologie utilizzate
(semplice Pos, Pos cordless o Gsm) che al netto delle detrazioni fiscali scende poi a 1.1831.240 euro. Secondo uno studio dei Consulenti del lavoro il canone oscilla dai 10 euro del
Pos standard ai 28 del Gsm. Per ogni operazione si pagano poi 20 centesimi per la
chiamata ad un numero automatico ed una commissione bancaria che in media si aggira
sul 2% dell’importo transato.
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