Società del Quartetto di Milano Stagione di concerti 2016 – 2017
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Società del Quartetto di Milano Stagione di concerti 2016 – 2017
Società del Quartetto di Milano Stagione di concerti 2016 – 2017 Prove aperte / Incontri con gli artisti introdotte da Oreste Bossini, musicologo e conduttore di Rai Radio Tre Riservate agli studenti delle scuole medie e superiori e delle università Ingresso gratuito (su prenotazione) Le nostre “prove aperte” sono ideate come momenti di incontro e conversazione con gli interpreti, i quali, oltre ad eseguire alcuni dei brani in programma, tracciandone una guida all’ascolto, si rendono disponibili a rispondere alle domande degli studenti e a dialogare con coloro che volessero conoscere ed approfondire più da vicino gli aspetti peculiari del repertorio affrontato di volta in volta. Sala Verdi del Conservatorio di Milano via Conservatorio 12, Milano (metro San Babila) Martedì 15 novembre 2016, ore 11.30 Gabriele Carcano pianoforte Beethoven - Sonata n. 27 in mi minore op. 90 Brahms - Sedici Variazioni su un tema di Schumann op. 9 - Scherzo in mi bemolle minore op. 4 Liszt - Sonata in si minore Dopo il fortunato esordio nel 2014, torna al Quartetto Gabriele Carcano, una delle pianoforte migliori promesse del italiano. Vincitore del Borletti-Buitoni Trust Awards, Carcano unisce alla finezza interpretativa un innato carisma comunicativo, che porta spontaneamente il pubblico a seguire i suoi intriganti e mai casuali percorsi musicali. Anche in questo caso infatti il programma conduce l’ascoltatore in prossimità di una linea d’ombra, con una serie di lavori che mettono in luce gli aspetti più problematici della forma classica. La Sonata in mi minore op. 90 segna infatti il momento più critico della produzione di Beethoven, prima della svolta verso la fase conclusiva del suo stile. La Sonata in si minore di Liszt invece rappresenta l’espressione più drammatica del conflitto romantico tra tradizione e innovazione, mentre le labirintiche Variazioni op. 9 di Brahms delineano uno struggente quanto controverso omaggio al mondo di Schumann e a quel groviglio inestricabile di sentimenti contrastanti vissuti nei pochi mesi del loro rapporto. Martedì 29 novembre 2016, ore 11.30 Quartetto di Cremona Esecuzione integrale dei Quartetti di Mozart - V Il Quartetto “Hoffmeister” - Quartetto in re maggiore K 499 I tre Quartetti Prussiani - Quartetto in re maggiore K 575 - Quartetto in si bemolle maggiore K 589 - Quartetto in fa minore K 590 Il Quartetto di Cremona conclude il ciclo dei Quartetti di Mozart con gli ultimi lavori della serie, che arrivano quasi a ridosso della precoce scomparsa dell’autore. Le scarse informazioni sugli ultimi quartetti hanno steso un manto di mistero sull’origine della loro composizione, che per antica notizia sarebbe stata sollecitata dal Re di Prussia Federico Guglielmo II in occasione dell’ultimo viaggio di Mozart a Berlino. In realtà non è chiaro quale sia stato l’intento di Mozart nello scrivere questo nuovo ciclo di quartetti d’archi, che vennero pubblicati postumi e senza alcuna dedica al Re di Prussia. Più che a Federico Guglielmo, che era sommerso dai problemi di politica interna e impantanato in una disastrosa gestione della politica estera, la scrittura dei quartetti deve probabilmente il suo caratteristico accento sulla parte del violoncello all’ammirazione di Mozart per gli eccellenti musicisti della corte di Berlino. Ancor più avvolto nel mistero è il Quartetto in re maggiore K 499, conosciuto come “Hoffmeister” dal nome dell’editore, una autentica perla spuntata dal nulla, nel 1787, nella produzione cameristica di Mozart, dopo il grande ciclo dei quartetti dedicati a Haydn. Martedì 13 dicembre 2016, ore 15 Spira mirabilis Focus Schubert - II Schubert - Ottetto per fiati e archi in fa maggiore op. post. 166 D 803 Spira mirabilis è un ensemble che nasce da un progetto affascinante e innovativo, sorto nel seno della nuova generazione dei musicisti europei. L’idea Lorenza della violinista Borrani, spalla della Chamber Orchestra of Europe, e subito sposata da moltissimi colleghi sparsi nelle migliori orchestre di molti Paesi, è stata quella di ritrovarsi a cadenza regolare all’unico scopo di studiare assieme e di approfondire il repertorio di musica da camera e sinfonica, senza l’obiettivo specifico di produrre concerti. Il metodo seguito da questi artisti è stato fin dall’inizio di concertare in maniera democratica e dialettica le partiture scelte per l’occasione. Il piccolo comune di Formigine, in provincia di Modena, ha offerto una residenza stabile, con tanto di piccolo auditorium edificato apposta per permettere ai musicisti di lavorare. In cambio, Spira mirabilis offre gratuitamente alla cittadinanza il risultato del lavoro di studio, spesso approfondito con l’aiuto di interpreti esperti sia del linguaggio barocco, sia di quello classico-romantico. I frutti del progetto Spira mirabilis sono talmente clamorosi e coinvolgenti per il pubblico che moltissime realtà concertistiche ambirebbero a ospitare questo gruppo di musicisti, i quali però selezionano accuratamente i loro impegni proprio per mantenere intatto lo spirito indipendente dell’iniziativa. Il concerto al Quartetto è uno dei rari casi in cui Spira mirabilis esce dal proprio territorio e lo fa con uno dei capolavori più affascinanti di Schubert, l’Ottetto per fiati e archi D 803, una tappa importante per l’autore verso la definizione di un nuovo linguaggio sinfonico. Martedì 17 gennaio 2017, ore 11.30 Sentieri selvaggi Carlo Boccadoro direttore Boulez - Derive I Boccadoro - Bad Blood Quagliarini - Dal nero del tempo, commissione di AMÚR, Associazioni Musicali in Rete, prima esecuzione assoluta Petrassi - Tre per sette Montalbetti - Altre solitudini Gregoretti - Gelbe Begleitung Cosmi - Concerto per pianoforte e strumenti, commissione di AMÚR, Associazioni Musicali in Rete, prima esecuzione assoluta Rinnovano la loro presenza al Quartetto Carlo Boccadoro e l’ensemble Sentieri selvaggi, che da quasi vent’anni si batte per far conoscere al pubblico mondi musicali nuovi e lavori rimasti nascosti nelle pieghe della storia. Il programma del concerto prende spunto da un omaggio a Pierre Boulez, nell’anniversario della scomparsa, per ramificarsi poi in un ampio ventaglio di autori italiani di varie generazioni. In particolare spicca la presenza di due nuovi lavori commissionati dalla rete Amúr, un accordo triennale siglato da nove associazioni concertistiche per la produzione e la circolazione virtuosa di nuovi progetti artistici. Sentieri selvaggi presenta dunque, nell’ambito del circuito Amúr, Dal nero del tempo di Marco Quagliarini e Concerto per pianoforte e strumenti di Gabriele Cosmi, in prima esecuzione assoluta, ai quali si affiancano pagine di Petrassi, Montalbetti, Gregoretti e dello stesso Boccadoro. Martedì 7 febbraio 2017, ore 11.30 Trio di Parma Ciclo integrale delle opere per pf., vl. e vc. di Beethoven - I - 10 Variazioni sul tema “Ich bin der Schneider Kakadu” in sol maggiore op. 121a - Trio n. 1 in mi bemolle maggiore op. 1 n. 1 - Trio n. 2 in sol maggiore op. 1 n. 2 Dopo l’integrale di Dvořák nel 2012 e di Schubert nel 2014, il Trio di Parma offre al pubblico un nuovo ciclo completo dedicato a Beethoven, un autore che paradossalmente non era mai comparso prima nei suoi programmi al Quartetto. In questo caso l’integrale, che si completa nella prossima stagione, non viene eseguita in ordine cronologico, ma mescolando i varî periodi. Il primo concerto accosta così le Variazioni sul tema “Ich bin der Schneider Kakadu” op. 121a, ultimo lavoro per trio con pianoforte pubblicato da Beethoven, con due dei tre Trii op. 1, la prima raccolta dell’autore a fregiarsi di un numero d’opus. Le Variazioni Kakadu risalgono probabilmente a un periodo precoce della produzione di Beethoven, ma l’esistenza di un primo autografo nel 1816 e soprattutto l’estesa influenza del linguaggio contrappuntistico, quasi un marchio di fabbrica del suo ultimo stile, corroborano l’ipotesi che l’autore abbia rivisto a fondo questo suo lavoro giovanile all’epoca della pubblicazione, nel 1824. Per questo è particolarmente suggestivo e istruttivo il confronto con il Trio in mi bemolle maggiore n. 1 e in sol maggiore n. 2 dell’op. 1, scelti da Beethoven come biglietti da visita per presentarsi come autore a Vienna nell’ultimo scorcio del Settecento. Martedì 21 febbraio 2017, ore 11.30 Filippo Gorini pianoforte Beethoven - Sonata n. 31 in la bemolle maggiore op. 110 Brahms - 7 Fantasie op. 116 Chopin - 24 Preludi op. 28 Una nuova generazione di pianisti italiani affacciando sulla artistica, si sta scena raccogliendo successi clamorosi sia nelle sale da concerto, sia nei concorsi internazionali. Uno dei protagonisti di questo rinascimento pianistico è il giovanissimo Filippo Gorini, classe 1995, che ha superato ben 150 colleghi, tutti più anziani, aggiudicandosi nel dicembre scorso l’arduo Concorso Beethoven di Bonn, primo italiano a ottenere il prestigioso riconoscimento. Risulta dunque perfettamente coerente che nel suo primo concerto al Quartetto Gorini si presenti con una delle Sonate più difficili e rarefatte di Beethoven, accostata alla scrittura liquescente del tardo Brahms. A completare un programma molto ambizioso, in grado di mettere a nudo la maturità di un interprete, Gorini ha scelto il ciclo dei Preludi di Chopin, una sorta di epitome (compendio) del mondo romantico nella forma di un omaggio a Bach. Martedì 14 marzo 2017, ore 11.30 Andrea Lucchesini pianoforte Sandro Cappelletto voce narrante Focus Schubert – IV Le ultime 3 Sonate di Schubert - Sonata n. 21 in do minore D 958 Intervento di Cappelletto (10’) - Sonata n. 22 in la maggiore D 959 Intervento di Cappelletto e Lucchesini (15’) - Sonata n. 23 in si bemolle maggiore D 960 Le ultime tre Sonate per pianoforte di Schubert, scritte contemporaneamente nell’ultima estate di vita, formano la più impressionante trilogia della storia della musica, ancora più sconvolgente di quella beethoveniana per densità emotiva e concentrazione temporale. In questi tre lavori di ampio respiro, e strettamente correlati tra loro, si delineano una serie di temi cruciali sia di natura personale, sia di carattere compositivo. La forza espressiva di questo ciclo ha impressionato molti grandi interpreti, che tuttavia raramente affrontano un’esecuzione completa in concerto per lo sforzo richiesto sia all’esecutore che al pubblico. Andrea Lucchesini, interprete ideale di Schubert per indole e affinità elettiva, ha deciso di cimentarsi in questa impresa con una formula particolare, quella del racconto, grazie all’intervento del giornalista e scrittore Sandro Cappelletto, che all’ultimo anno di vita di Schubert ha dedicato un interessante saggio (Ed. Accademia Perosi di Biella). Le doti di affabulatore di Cappelletto sono del resto già state apprezzate dal nostro pubblico in occasione del più recente libro (ed. ilSaggiatore) dedicato ai Quartetti di Mozart e presentato la scorsa stagione. Martedì 28 marzo 2017, 11.30 Concerto Italiano Rinaldo Alessandrini direttore Monteverdi - Notte. Storie di guerrieri e d’amanti Sinfonia (dall’opera Orfeo) Hor che’l ciel e la terra (Ottavo Libro de’ Madrigali) Sinfonia (dall’opera L’incoronazione di Poppea) Combattimento di Tancredi e Clorinda (Ottavo Libro de’ Madrigali) Vivrò fra i miei tormenti, Lamento di Tancredi (Terzo Libro de’ Madrigali) Sinfonia (dall’opera Il ritorno di Ulisse in patria) Amor - dicea, Lamento della Ninfa (Ottavo Libro de’ Madrigali) Al lume delle stelle (Settimo Libro de’ Madrigali) A Dio, Florida bella (Sesto Libro de’ Madrigali) Sinfonia (Settimo Libro de’ Madrigali) Ecco mormorar l’onde (Secondo Libro de’ Madrigali) Quando l’alba in oriente (Scherzi Musicali) Rinaldo Alessandrini e l’ensemble Concerto Italiano, da molti anni ambasciatori nel mondo della grande tradizione vocale del nostro Paese, dedicano il loro ritorno nella stagione del Quartetto a Monteverdi, uno dei padri della musica moderna. Il tema scelto per questo percorso, uno degli infiniti possibili, nell’arte di Monteverdi è la notte, scenario ideale di passioni amorose e di estatiche visioni. Al lume delle stelle, come recita uno dei più splendidi madrigali del Settimo Libro, si svolgono i combattimenti amorosi come quello di Tancredi e Clorinda, fulcro del nuovo stile rappresentativo propugnato dall’autore e rivendicato, in polemica con le dottrine accademiche, nella prefazione del Quinto libro. La notte accoglie anche i lamenti della Ninfa sull’amore perduto, così come il confuso suono “di sospiri, di baci e di parole” che si scambiano Florida e il suo amante. I tormenti e le dolcezze delle notti amorose si dissolvono alla fine con lo spuntar dell’alba in oriente, splendida ma non quanto la bellezza della donna del poeta, secondo il paragone manierista di Gabriello Chiabrera musicato da Monteverdi negli Scherzi musicali a tre voci. *************************** Le prove aperte sono riservate agli studenti e docenti delle scuole medie e superiori e delle università, a ingresso gratuito, su prenotazione (per singoli o gruppi). Per informazioni e prenotazioni: Società del Quartetto di Milano via Durini 24, 20122 Milano tel. 02 76005500 / 02 795393 [email protected] [email protected] www.quartettomilano.it Si ringrazia per il sostegno il Fondo Morosini