08 dicembre 2011 - LEGA NORD Cordenons
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08 dicembre 2011 - LEGA NORD Cordenons
laPADANIA LA VOCE DEL NORD Anno XV, N. 291, una copia € 1,00 (Fr.sv. 3,00) Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353 / 2003 conv. L. 46 / 2004 art 1 DCB Milano DIRETTORE Giovedì 8 dicembre 2011 UMBERTO BOSSI LEGA ECCO LA MANOVRA SALVAPADANIA , GARIBALDI, FRANCESCHETTI E ALTRI SERVIZI ALLE PAGINE 2 E 3 BOSSI: MONTI CI CONDANNA A UNA NUOVA GRANDE DEPRESSIONE «Fa come il presidente americano dell’epoca, Hoover: con le sue scelte scatenò una grande inflazione che si abbattè su consumi e produzione» STEFANIA PIAZZO orsi e ricorsi della storia, iI 2011 come il 1929. La grande crisi, la grande depressione, la deriva totalitaria che ne scaturì prima di un conflitto. Insomma, sono le quinte di uno scenario già visto, che hanno generato povertà e perdita di democrazia, uno scenario per nulla lontano che Umberto Bossi si sofferma ad analizzare con il nostro quotidiano pochi giorni dopo l’insediamento del Parlamento della Padania. «Monti come Herbert Hoover - spiega il segretario federale a la Padania, lanciando la nuova efficace similitudine bossiana -. Hoover fu il presidente della grande depressione, l’uomo che fece fallire l’America. SCIOPERO C Anche il Sin.Pa. si mobilita SEGUE ALLE PAGINE 2 E 3 Il nostro triste Natale in chiave di recessione M RIF. 9997 PROVINCIA DI MILANO cediamo o ricerchiamo partner per società artigianale settore MANUTENZIONE CALDAIE - esclusivista primarie marche con ampio e consolidato portafoglio clienti in continua crescita - disponibilità del titolare a proseguire per sviluppo e crescita aziendale RIF. 10006 I FABRIZIO CARCANO a distanza tra Pd e Idv si accentua. L’annu nciato «no» dell’Italia dei Valori e le fortissime critiche espresse pubblicamente da Antonio Di Pietro alla manovra presentata da Mario Monti ha portato ad una spaccatura che, con il passare delle ore, sembra allargarsi. O meglio ad allargarla è il segretario del Pd: «Uno può non condividere, criticare, ma non accetto che venga a dire che qui c’è sotto un inciucio». L ALLE PAGINE 8 E 9 TORINO OVEST AFFERMATA CARPENTERIA METALLICA - COSTRUZIONE SERRAMENTI in ferro e alluminio - avviamento ultracinquantennale - clientela selezionata e fidelizzata valuta cessione anche parziale 51% per raggiunti limiti di età l dilemma del Pdl continua. La manovra tutta tasse del Professore mette infatti il Cavaliere, l’uomo entrato in politica sulle ali dello slogan “meno tasse per tutti”, con le spalle al muro. Se il partito voterà in Aula il pacchetto completo della manovra Monti - così come peraltro chiede il premier - sarà infatti chiarissimo che Silvio Berlusconi ha tradito il mandato elettorale del 2008 e questa è l’ultima cosa che intende fare il Cavaliere. Pd-Idv: scontro sull’inciucio ancano 17 giorni al Natale. E il numero tradizionalmente legato alla sfortuna è il migliore fra tutti quelli che seguiranno in questo articolo. Sì perché cifre alla mano c’è davvero poco da stare allegri. Il “regalo” del governo Monti è già stato impacchettato e ci arriverà soprattutto a gennaio. 1) MILANO zona Abruzzi Loreto cediamo PUNTO VENDITA 1 vetrina - location esclusiva mq. 30 - richiesta minima buonauscita 2) MILANO zona Loreto cediamo in posizione strategica AGENZIA IMMOBILIARE - proposta unica per giovani mediatori richiesta minima 3) MILANO ZONA LORETO cediamo AGENZIA IMMOBILIARE avviamento ultra decennale - consolidato portafoglio clienti - garantita assistenza proposta imprenditoriale di notevole interesse RIF. 10013 ALESSANDRO MONTANARI A PAGINA 7 PAOLO BASSI MILANO cediamo CENTRO ELABORAZIONE DATI con avviamento ventennale e consolidato portafoglio clienti - richiesta minima - garantita assistenza RIF. 10022 Il Cav: votiamo comunque Soltanto tasse e pensioni nel mirino Bricolo: Monti ha preso in giro i cittadini ALESSANDRO BARDI IGOR IEZZI ergogna, vergogna, vergogna, giù le mani dalle pensioni del Nord. Il governo chiede lacrime e sangue, ma solo ai soliti noti: lavoratori dipendenti e pensionati. La manovra Monti è quanto di peggio ci si potesse aspettare. Tasse, interventi a carico, come al solito, dei lavoratori dipendenti, attacco al sistema pensionistico con un particolare accanimento contro le pensioni di anzianità». ario Monti va avanti. Come un bulldozer. Ma contro si trova la Lega Nord e, inaspettatamente almeno fino a qualche giorno fa, la Triplice, tornata unita per indire uno sciopero contro il tecno-governo. Lo scontro sembra insanabile tra Cgil, Cisl e Uil, nonostante avessero accolto a braccia aperte il nuovo governo, e la compagine guidata dal professore della Bocconi. Cota salva gli insegnanti legati al territorio ALLE PAGINE 6 E 7 A PAGINA 6 PETRA A PAGINA 14 «V M A PAGINA 7 2 laPADANIA ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ GIOVANNINI: SISTEMA ECONOMICO GIÀ IN FASE RECESSIVA La manovra «tende ad avere un impatto complessivamente sfavorevole in termini di crescita». Lo ha detto il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini (foto) sulla manovra. Giovannini ha osservato che il decreto «interviene in un momento nel quale il sistema economico appare già in netto rallentamento, PRIMO PIANO ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ IVA GARIBALDI Ha davvero una strana concezione dell'equità il buon, si fa per dire, Mario Monti. Un novello Robin Hood al contrario che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Insomma un eroe dei nostri tempi. Fin troppo facile scoprire il gioco molto poco nascosto della Monti and Company: due miliardi dati alle banche e tolti dalle tasche dei cittadini, 11 miliardi prelevati tra Ici e Imu che pesa soprattutto su chi è più povero, 6 miliardi che entrano grazie agli aumenti di gasolio e benzina e dulcis in fundo, quasi quattro miliardi che arrivano davvero dai più poveri quelli che prendono mille euro lordi di pensione ai quali Monti ha stoppato l'indicizzazione, cioè gli aumenti legati al costo della vita. Una beffa Giovedì 8 dicembre 2011 probabilmente già avviato verso una fase recessiva». Ora lo sbilanciamento del decreto sul lato delle entrate fa sì che esso abbia un «impatto sfavorevole» sulla crescita. Tra le misure con un carattere restrittivo ci sono «il blocco dell' indicizzazione di una parte delle pensioni, l'aumento delle accise sui carburanti, quello eventuale delle aliquote Iva e, in parte l'Imu». ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ PRIMO PIANO ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ 3 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 MONTAGNOLI: ANCHE PER ISTAT NON C'E' CRESCITA «Le parole del presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, che sostiene che la manovra tende ad avere un impatto complessivamente sfavorevole in termini di crescita, sono una pietra tombale per le velleità del Governo che ha ingannato i cittadini parlando di sviluppo: la manovra non contiene alcuno sviluppo ma è decisamente recessiva così come abbiamo affermato fin dal primo momento. Monti ne prenda atto e se ne vada subito a casa». E' il commento di Alessandro Montagnoli (foto) vicepresidente della Lega Nord a Montecitorio nel corso di una audizione sulla manovra di fronte alle commissioni bilancio di Camera e Senato ECCO LA MANOVRA (EQUA) CHE NON C’E’ Dalle pensioni ai favori alle banche. Dall’Ici agli aumenti dell’Iva, gasolio e benzina: tutte le ingiustizie di Monti e un insulto che la Lega Nord intende combattere fino all'ultimo prima in commissione bilancio, dove la manovra è all'esame a partire da venerdì, e poi nell'Aula della Camera dove il testo arriverà all'inizio della prossima settimana. «Questa manovra è un regalo alle banche che vale oltre due miliardi di euro». Proprio così: «Il governo garantisce i debiti degli istituti di credito che sono i responsabili della crisi in cui ci troviamo prelevando i soldi dalle tasche della nostra gente». Marco Reguzzoni spulciando tra le pieghe del provvedimento ha trovato il grande inganno del Governo. E guai, poi, a chiamarli gli uomini che rispondono ai poteri forti. Si risentono e te lo dicono anche in faccia. Ma mentre s'indignano fanno i fatti come dimostra quest'ennesima porcheria. Anche A l es s a nd r o Montagnoli denuncia la grande truffa del decreto tutt'altro che equo varato dal Governo. La relazione tecnica parla chiaro ed è inequivocabile: le somme prelevate ai cittadini per essere date alle banche superano gli oltre due miliardi di euro. Nello specifico, si legge nel documento, "lo Stato garantirà in maniera incondizionata e irrevocabile le passività delle banche italiane e delle loro obbligazioni, con un fondo di 200 milioni di euro per gli an- MANUELA DAL LAGO MASSIMILIANO FEDRIGA «È la tomba del Federalismo» «Solo noi difendiamo davvero le pensioni» Questa manovra? E' la tomba del federalismo. E in termini di sviluppo economico porta poco o nulla. Manuela Dal Lago, presidente della commissione Attività Produttive della Camera fa il punto al termine del primo giorno d'esame del testo in Parlamento. «Per quanto riguarda il settore di cui mi occupo in commissione - dice la parlamentare del Carroccio - mi sembra che non ci sia davvero niente. Nessuna agevolazione per le piccole e medie imprese che al contrario dono ancor più tartassate. E persino cherte misure come l'Irap tornano a vantaggio delle banche». Insomma una vergogna. «Persino nelle misure come quella sull'Ici abbiamo trovato agevolazioni per le banche. proprio così: se per i comuni cittadini questa odiosa c'è un aumento pari al 60% degli estimi catastali, per le banche questa percentuale diventa del 20». Al contrario ci sono tanti treni mancati: «per dirne uno - insiste Dal Lago - non c'è stata la semplificazione per le piccole e medie imprese. Già solo questo avrebbe aiutato l'economia. Invece è tutta una grande depressione: aumento dell'Iva, dell'Ici, delle accise non fanno altro che uccidere i consumi e quindi l'economia già in profonda difficoltà». E anche quando liberalizzano «c'è sempre un occhio di riguardo per i grandi. Questo vale per il discorso delle farmacie e dei centri commerciali. Chi aiutano? Le catene della grande distribuzione mentre viene penalizzato il piccolo negozio sempre più costretto a chiudere. Che vergogna». E poi mancano totalmente i tagli: «ci sono intere categorie di privilegiati che restano tali: i grandi funzionari dello Stato, i presidenti e gli amministratori delegati delle società pubbliche e gli apparati dei palazzi. Lì non si muove una foglia. E tutto è rimasto com'era». resta tutto fermo anch per il Sud: «non è stato tagliato nemmeno il più piccolo spreco. Eppure c'è un numero assurdo di personale, né sono state previste verifiche sulle spese e per combattere l'evasione fiscale. E il federalismo? questa manovra è la sua tomba». ROMA - Adeguare le pensioni al costo della vita, per i trattamenti fino a tre volte il minimo, ovvero fino a circa 1400 euro. La proposta di modifica alla manovra contenuta nel parere della Commissione Lavoro di Montecitorio piace a tutti i gruppi parlamentari tranne uno, la Lega che lo trova un po’ troppo minimalista. «Il parere dato oggi dal relatore Cazzola - spiega il capogruppo leghista in Commissione Massimaliano Fedriga - non soddisfa la Lega e per questo abbiamo deciso di votare contro in quanto non affronta i problemi fondamentali della manovra stessa, ovvero quelli che penalizzano i pensionati, i lavoratori e i giovani». Fedriga ci tiene a sottolineare che «le poche cose inserite nel parere sono state messe sotto forma di osservazioni e ciò si traduce in una presa di posizione leggera che non vincola il Governo in alcun modo». Secondo i deputati del Carroccio, quindi, «è chiaro che le poche righe scritte servono solamente per confrontarsi con la stampa, facendo vedere qualche blanda proposta di modifica, ma che nella sostanza non cambia nulla. Si tratta dell’ennesima presa in giro per i cittadini». «La Lega - hanno ribadito i deputati del Carroccio - è rimasta l’unica forza politica che si batte per tutelare le fasce più deboli della popolazione a differenza di tutti gli altri gruppi parlamentari che invece si sono piegati ai poteri forti europei ed internazionali». Il governo, fa sapere di contro il viceministro del Welfare Michel Martone, «si impegna a ragionare» sulle proposte contenute nel parere ma «a saldi invariati». La copertura, peraltro, era già stata proposta dalla commissione attraverso «un incremento del contributo di solidarietà a carico delle pensioni più elevate e/o mediante l'introduzione di un contributo di solidarietà sulle cosiddette 'baby pensioni' limitato all'importo superiore al minimo, e/o incrementando la percentuale di interventi sui cosiddetti “capitali scudati”». Iv. Gar. ni 2012-2016 compresi, per un totale di un miliardo di euro". Una vergogna. «E lo hanno tenuto nascosto senza dire in conferenza stampa uno dei punti principali della manovra – spiega Montagnoli – ovvero che sarà lo Stato a prestare soldi per ripianare i debiti delle banche. Che è cosa ben diversa dall’operazione fatta nella manovra di fine 2008 per garantire i conti correnti e i risparmi dei cittadini qualora l’istituto banca- rio fallisse. Il governo Monti – dice Montagnoli invece ha visto bene di usare le garanzie statali per tutelare gli interessi delle banche e non quelle dei risparmiatori». Ma un conto esatto è impossibile da fare: «Al momento – spiega il vice capogruppo – la cifra non è pienamente quantificabile poiché bisognerà ve- dere quali obbligazioni le banche non riusciranno a pagare, ma rischia comunque di costarci una voragine di miliardi di euro. Ma non è finita – dati alla mano – a quest’ultima cifra vanno aggiunti 400 milioni di euro l’anno per il triennio 2012-2014 per un totale di un miliardo e duecento milioni di euro». Le somme pre- LA MAZZATA BANCHE Cosa fa la manovra: Concede due miliardi di euro alle banche come garanzie dei loro debiti. Si tratta di soldi che lo Stato prende ai cittadini attraverso l’aumento di varie imposte. Le banche inoltre incasseranno le commissioni per l’utilizzo obbligatorio di carte e bonifici per le cifre che superano mille euro. Invece di: trovare meccanismi affinché le banche tornino alla loro funzione sociale di finanziamento alle imprese e alle famiglie in difficoltà. nessun aggravio di costi per imprese e famiglie conseguenti l'applicazione delle norme anti evasione CASA Cosa fa: Imu, viene reintrodotta l’Ici sulla prima casa. Viene aumentata anche Ici sulla seconda casa. il pacchetto casa vale circa 11 miliardi di euro. E’ una delle voci più consistenti. Ma per un DALLA PRIMA STEFANIA PIAZZO Con le sue scelte, con la sua manovra scatenò una grande inflazione che si abbattè sui consumi, sul sistema produttivo. Monti oggi fa la stessa cosa: aumenta la benzina, porta l’Iva al 23%. Il che vuol dire che chi compra un paio di scarpe, deve dare il 23% allo Stato. Chi compra un chilo di pane, così come tutti i beni di pri- perverso meccanismo chi è più ricco arriva persino a risparmiare. Invece di: tagliare le spese dei ministeri, per la difesa e confiscare beni delle mafie. TASSE Cosa fa: aumento delle accise e dell’Iva sulla benzina Invece di: tassare i beni super lusso; dismettere patrimonio pubblico PENSIONI Cosa fa: abolisce l’anzianità e aumenta età pensionabile per donne da subito. Deindicizzazione per le pensioni da mille euro lordi mensili Invece di: lotta alle false pensioni di invalidità, taglio pensioni doppie o triple, quelle che superano i 5000 euro al mese e in generale quelle dei privilegiati. Tetto massimo agli stipendi dei dirigenti pubblici, introduzione gabbie salariali. Bossi: «Monti come Hoover, il presidente della depressione ma necessità, lascerà allo Stato il 12% dei sui soldi». Insomma, una tassa sul consumo, una tassa sulla fame, una tassa sulla vita. Un quadro speculare, rilancia Bossi: il profilo di Monti e quello del 31° presidente americano sono perfettamente sovrapponibili. Entrambe invocavano sacrifici, promet- tevano l’efficacia dei loro tentativi. Ma il miracolo allora non ci fu, come non ci sarà oggi, ribadisce il Segretario. «Il primo ci fa credere che salverà il Paese tassando, il presidente Hoover con gli stessi strumenti economici favorì la depressione americana, la povertà. Grazie alla sua morsa il Paese sprofondò nella crisi più nera». E il professor Monti oggi ripropone la medesima ricetta dei tagli e delle tasse sulla gente. «Con il ’29, arrivò una deriva totalitaria, la grande crisi portò al fascismo, alla perdita di sovranità. E ora? Cosa accade adesso? Adesso - spiega Bossi - lo vediamo con i nostri occhi: il Parlamento è ricattato, la democrazia se ne va. Un secolo fa arrivò il fascismo, oggi assistiamo all’involuzione europea, già lo ve- diamo, lo tocchiamo con mano». Inevitabile arrivare ad un bivio: o subire la perdita di sovranità oppure riscattare la libertà. «La Padania è sempre pronta. Non subiremo i Monti e gli Hoover. La storia è sul nostro cammino. Come dissi a Vicenza, al Parlamento della Padania, si apre una finestra nella storia. L’Italia ha perso la guerra economica e, quando si perde una guerra, vanno riscritti i trattati». levate dai cittadini per essere date alle banche sono dunque oltre due miliardi di euro. Su questa somma però non viene in alcun modo tenuto conto del rischio che lo Stato si assume nel garantire i debiti delle banche. Se le banche ridono per i doni che trovano sotto l'albero non così i cittadini che da ieri si sono svegliati con l'ennesima sorpresa amara: benzina e diesel hanno sfondato la soglia di un euro e 70 centesimi al litro. «Una mazzata tremenda - dice Montagnoli - che ripercussioni pesantissime sull’inflazione visto che la maggior parte del trasporto nel nostro Paese ....................... Reguzzoni: «Il Governo preleva i soldi dalle tasche della nostra gente per aiutare gli istituti di credito» ....................... avviene su gomma». Si tratta di un aumento che darà «un colpo mortale alle tante piccole e medie imprese del settore autotrasporto che - spiega Montagnoli - già dovendo affrontare la concorrenza sleale proveniente dagli autotrasportatori che vengono dall’est e che hanno uno stile di vita, una cultura e un modo di vivere completamente diverso da noi e che hanno anche costi minori del 40 per cento, si trovano oggi a fronteggiare un altro avversario altrettanto sleale: il governo Monti». Insomma con il passare dei giorni quello che appariva come un so- ....................... Franco: «L’aliquota patrimoniale peserà sui risparmiatori modesti mentre i ricchi guadagneranno di più» ....................... MASSIMO GARAVAGLIA MASSIMO BITONCI «Riforma che deprime il Nord» «Da noi, raffica di emendamenti» NICHOLAS FRANCESCHETTI «Non molleremo su nessun punto: siamo pronti a presentare centinaia di emendamenti in Commissione Bilancio, per migliorare questa iniqua manovra che colpisce i più deboli, chi ha già dato, che penalizza sempre il Nord che ancora una volta è chiamato a rattoppare i buchi del Sud». Massimo Bitonci, Deputato della Lega Nord e Capogruppo in Commissione Bilancio alla Camera, preannuncia un’azione precisa e puntuale del partito che rappresenta per attenuare gli effetti devastanti della manovra economica presentata dal Governo Monti. «Da domani - ha spiegato Bitonci - presenteremo a raffica i nostri emendamenti: - Via l’Ici sulla prima casa! - No al versamento allo Stato dell’Imu sulla seconda casa: si taglino piuttosto le spese dei Ministeri e per la Difesa e si acquisiscano i beni della malavita organizzata! - No allo scippo della pensione ai lavoratori della classe ’52! Si rimoduli, almeno per loro, il provvedimento del Governo. Non è possibile, a pochi mesi dalla pensione, aggiungere improvvisamente cinque anni di lavoro! - Invece di impedire l’indicizzazione delle pensioni superiori a 1000 euro lordi, si pensi a tagliare le pensioni fasulle, quelle doppie o triple, quelle ben sopra i 5000 euro al mese, quelle dei privilegiati di stato! - Invece di penalizzare sempre il ceto medio-basso, si metta un tetto massimo agli stipendi di certi dirigenti dei ministeri, che portano a casa ogni anno cifre da capogiro! Su questi e su molti altri temi interverremo, nei prossimi giorni, con emendamenti ad hoc, perché non è accettabile che passi questa manovra: al Nord, ed in particolare nel Veneto, Ici ed estimi sono al 60%, quindi sono assicurati salassi per case, negozi e capannoni; il 55% delle dilazioni delle pensioni proviene dal Nord, con punte del 60% tra le donne, il Veneto è la terza regione più penalizzata. Non rimarremo inerti ad assistere ad uno simile scempio». Sulla riforma introdotta dal professor Monti si è pronunciato anche il senatore della Lega Massimo Garavaglia, vicepresidente della Commissione Bilancio a Palazzo Madama. Onorevole, Roberto Calderoli non ha usato mezze misure definendo “decreto ammazza-Italia” o meglio “ammazza-Padania” la manovra proposta dal Governo. Cosa ne pensa? «Credo sia una manovra molto depressiva, che penalizza fortemente il Nord e porta ad un ulteriore decremento della crescita economica. Si prevedeva uno 0,6% per l’anno prossimo, ma già nel periodo precedente alla proposta si faceva registrare lo 0,5%. Insomma un solo punto di differenza che però equivale a ben 15 miliardi in meno di entrate. Minori entrate significano un probabile calo del Pil e di conseguenza un aumento dei costi del tasso di interesse». Quale sarebbe stata la procedura migliore per evitare un tale salasso ai cittadini? «Il taglio delle spese. Con questo decreto si continua con insistenza a chiedere sempre più soldi, crescono le imposte e diminuisce per ciascuno il potere d’acquisto». Per quel che riguarda le pensioni, sono una vera e propria mazzata. Dal punto di vista economico, quali interventi porterebbero risvolti positivi? «Personalmente giudico demenziale il mancato adeguamento dell’inflazione. E’ un provvedimento che eliminerei all’istante. Bisognerebbe invece reperire le risorse necessarie intervenendo sui costi della pubblica amministrazione e parametrandoli al costo totale della vita. Oppure, come suggerisce da tempo l’Ocse, introdurre le cosiddette gabbie salariali». spetto diventa sempre più una certezza: e il principio «chi più ha, più deve contribuire al risanamento» si mostra per quello che è: niente più che uno slogan con l'aggravante della falsità: «Gli unici beneficiari della manovra Monti saranno le banche, i titolari di grandi patrimoni e gli evasori» dice Paolo Franco. La manovra applica una patrimoniale a tutti gli investimenti finanziari. Questo potrebbe far pensare che chi è più ricco e dispone di maggiori investimenti quali azioni, titoli, assicurazioni, pagherà di più, visto che per il 2012 è prevista un’aliquota dello 0,1% e per il 2013 dello 0,15%. Ma anche anche qui c'è l'inganno: «Non è così - spiega invece Franco - c’è infatti un particolare tutt’altro che trascurabile, ovvero il tetto massimo di imposta che è pari a 1.200 euro. L'aliquota patrimoniale è sì proporzionale alle disponibilità, ma è dovuta nella misura massima per questo importo». Un esempio: in riferimento al 2013, con l'aliquota a regime dello 0,15% e investimenti che assommano a 100 mila euro si pagheranno 150 euro, con 500 mila euro 750 euro, e con 800 mila 1200 euro. «Ma se l’ammontare complessivo dell’investimento sarà di uno, due o più milioni di euro - evidenzia Paolo Franco - si pagheranno sempre 1200 euro. La patrimoniale peserà sui piccoli e medi investimenti, quindi sempre sul risparmiatore più modesto, mentre i ricchi, quelli veri, saranno di fatto esentati dalla tassazione sulle cifre più consistenti di cui dispongono. Un’applicazione alquanto anomala del principio di equità, che ritroviamo anche per l’Imu». E già proprio l'imposta che avrebbe dovuto servire a dare autonomia finanziaria ai comuni è stata stravolta per diventare uno strumento nelle mani di questo avido governo. «Le nuove regole sull'Imu spiega anche Franco - paradossalmente porteranno addirittura un risparmio per coloro che hanno redditi oltre i 100 mila euro». Il sistema di tassazione attuale legava l’aumento progressivo dell’Irpef sugli immobili a quello del reddito; invece l’Imu prevista dalla manovra Monti annulla l’imposta al progredire del reddito, con gli effetti di favorire i redditi più alti. Insomma una vera grande vergogna. 4 laPADANIA ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ PRIMO PIANO ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ Giovedì 8 dicembre 2011 LA MOLTENI A BALDUZZI: ESTIRPARE DISAVANZI ENTRO-SUD «Il Nord non può pagare quattro volte. Uno per la riduzione dei trasferimenti statali sia per i vincoli derivanti dal patto di stabilità sia per i minori trasferimenti derivanti dai tagli lineari dell’ultima finanziaria; due per gli effetti dei disavanzi delle regioni del centrosud; tre per la situazione creditoria legata alla mobilità sanitaria; quattro per le liste di attesa incrementate dalla popolazione migratoria sanitaria proveniente dal Centro Sud anche solo per interventi semplici»: lo dichiara la deputata del Carroccio, Laura Molteni (foto), sollecitando il Ministro Balduzzi a porre in essere tutti i meccanismi utili «per estirpare il cancro del disavanzo e della situazione debitoria-creditoria legata alla mobilità sanitaria passiva» Il gruppo leghista del Veneto denuncia ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ MAZZATORTA: NON INTERVIENE SU PENSIONI INVALIDITÀ «Abbiamo evidenziato tutte le cose che non funzionano, che peraltro sono già rappresentate dalla sonora bocciatura che hanno dato i sindacati a questa manovra». Lo sottolinea il senatore della Lega Nord Sandro Mazzatorta (foto). Secondo il PRIMO PIANO ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ i dati sulla manovra previdenziale Il 55% delle dilazioni al Nord, tra le donne addirittura il 60% «Nel 2012 dovranno posticipare l’uscita dal lavoro 234.000 persone, che saliranno a quasi 490.000 nel 2013, fino a sfiorare le 553.000 unità nel 2014. i lavoratori direttamente toccati dalle nuove regole si concentrano soprattutto nelle regioni settentrionali (302.699 nel 2014) ed in misura più contenuta al Sud (141.268). Più sinteticamente, al Nord risiede il 55% dei lavoratori danneggiati da questa riforma, mentre al Sud tale percentuale non arriva al 26%». Così il capogruppo leghista Federico Caner e il vicecapogruppo Paolo Tosato commentano i dati, desunti da quelli ufficiali Istat e Inps, sulla modifica del sistema previdenziale nel decreto Monti. «Ancora una volta – dichiarano – il Nord e il Veneto, che ha una copertura previdenziale del 91,1% (96% pre-crisi), si accolleranno il peso di altre realtà dove la spesa pensionistica include una percentuale elevatissima di invalidità. La riforma Monti prevede infatti l’aumento del numero di anni di contribuzione necessari per accedere alle pensioni di anzianità: in luogo degli at- tuali 40 anni, i maschi dovranno lavorarne almeno 42 anni e le donne 41». «Questo avrà un notevole impatto sui lavoratori prossimi alla soglia dei 40 anni di contribuzione – spiegano i due leghisti -, e i presunti benefici per le casse pubbliche diverranno risibili se si considerano i costi sociali di una operazione del genere. Pensiamo alla funzione irrinunciabile che hanno i nonni per i loro figli che lavorano, e per i loro nipoti, con l’esigenza per gli Enti locali di ripensare o aumentare i servizi all’infanzia già gravati dai tagli centrali». «Dalle stime di Plancia, in Italia il prossimo anno dovranno posticipare l’uscita dal lavoro circa 234.000 persone, delle quali il 55% al Nord, mentre al Sud tale percentuale non arriva al 26%. La forbice si amplia ulteriormente se si considerano solo le lavoratrici direttamente coinvolte dall’aumento del numero di anni di contribuzione per ottenere la pensione d’anzianità. Su 108.716 donne che rimarranno di più al lavoro (dato riferito al 2014) ben il 60% si collocano al Nord (65.296), il 15% al Centro e il rimanente 25% al Costi sociali elevatissimi. Sulle spalle della Padania gravano altri 6,9 miliardi di sacrifici Sud. In Veneto, nel 2012 dovranno rimanere al lavoro 13.077 soggetti (di cui 2.900 donne), numero che salirà a 34.343 nel 2013 (13.168 donne) fino ad arrivare a 40.181 nel 2014 (11.364 don- ne). Tali dati consentono di effettuare un’ulteriore considerazione: il Veneto è la terza regione per numero di donne che dovranno “pazientare” per ottenere la pensione di anzianità, dietro solo a Lombardia e Piemonte». Un ultimo dato riguarda i risparmi di spesa per lo Stato: secondo le stime rese note dal Gruppo leghista, l’aumento del numero di anni di contribuzione consentirà una minore erogazione di pensioni pari a 5.1 miliardi nel 2012, 10.7 nel 2013 e 12 nel 2014. Ovviamente, ben il 57% di questi sacrifici (poco meno di 6,9 miliardi di euro) saranno a carico dei lavoratori e delle lavoratrici del Nord. «Una volta di più, come abbiamo visto con le modifiche sull’ICI – concludono Caner e Tosato – il governo Monti si sta dimostrando contro gli interessi del Nord. Pertanto bene fa la Lega a restare all’opposizione rispetto ad una manovra in cui non esiste traccia dell’equità tanto sbandierata dal premier». E c’è un dato ancora più allarmante per le donne. «Il 60% delle donne cui la riforma impedisce di andare in pensione è al Nord, e per il 2012 ben 2.900 sono in Veneto. Il numero salirà nel 2013 (13.168 lavoratrici) e si attesterà nel 2014 (11.364). La nostra Regione è la terza più penalizzata in un sistema Paese, dopo Lombardia e Piemonte. Ma quel che è peggio, è che con questo sistema verrà a compromettersi il ruolo sociale che la donna ha nei confronti del marito, dei figli che lavorano e dei nipoti»: la denuncia arriva dalla consigliera leghista Arianna Lazzarini che critica pesantemente gli effetti della manovra sulle donne del Veneto. PENSIONATI USATI PER FARE CASSA ALESSANDRO BARDI R O MA – «Quando si fanno le riforme bisogna pensare a tutti i pensionati e non solo a quelli della Padania». Con questa frase il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ha cercato di re- Maroni: dalla mancata rivalutazioni delle pensioni si ricaveranno 3,8 miliardi, dalla tassa sul lusso solo 500 milioni plicare a Roberto Maroni che, ospite della trasmissione Ballarò, criticava la riforma del Governo Monti. Una difesa in extremis alla quale l'ex mi- Secondo questa tabella, pubblicata nel “Rapporto di sostenibilità 2009” della Commissione europea, dal 2010 al 2060 la spesa pensionistica complessiva dei 27 Paesi membri dell’Europa “allargata” aumenterà di 2, 3 punti percentuali rispetto al Pil (in media il 2,7%). In Italia invece non vi sarà un incremento dello 0,4%. Ma allora perché l’ue continua a chiedere riforme al nostro Paese se il nostro sistema previdenziale, secondo Bruxelles, è fra i migliori? nistro degli Interni non ha faticato a replicare mostrando senza ombra di dubbio come l'Esecutivo si muova a tentoni nel tentativo disperato di evitare il baratro, ma senza la volontà di mettere in campo le valutazione delle pensioni si ricaveranno 3,8 miliardi mentre dalla tassa sul lusso solo 500 milioni: «Stiamo parlando di gente - ha proseguito - che prende mille euro. Questo non è iniquo, è odio- Già ad ottobre, Rosi Mauro, segretario generale del Sindacato Padano, aveva lanciato l’allarme: «E’ ora di finirla di mettere le mani sempre nelle solite tasche. Il nostro sistema previdenziale è di esempio per molti Stati». Grazie al Governo Monti è tutto crollato riforme di cui il Paese ha realmente bisogno. «E' iniqua e inaccettabile. Se si interviene sulle pensioni è solo per fare cassa - ha detto l'esponente della Lega Nord commentando la manovra -. Specie sul lato delle pensioni, più che iniqua è odiosa. In proporzione pagano i più poveri, e anche in termini assoluti». Maroni ha infatti ricordato che dalla mancata ri- so». Poi Maroni ha ricordato il “Rapporto di Sostenibilità 2009” redatto dalla commissione Europea. Un documento estremamente chiaro e non certo di parte, che evidenzia come il sistema pensionistico del nostro Paese non sia per nulla da criticare, ma anzi, debba essere preso ad esempio dagli altri partner Ue. Ovvio, insomma, che se per l'Ue il no- stro sistema previdenziale è in equilibrio, evitare chi vi si metta mano non vuol dire difendere i pensionati Padani, ma tutti i pensionati dello Stivale. Quello che dovrebbe fare il Governo Monti ma che, invece, si trova a mettere in atto meri criteri accademici che sono indiscutibili sulla carta, ma che nella realtà dei fatti hanno ben altro risultato. Analizzando il documento redatto dalla Commissione Europea, si “scopre” ad esempio che dal 2010 al 2060 (lasso di tempo preso in esame dal rapporto) la spesa pensionistica complessiva dei 27 Paesi membri dell’Europa “allargata” aumenterà di 2,3 punti percentuali rispetto al PIL (in media 2,7%). E in Italia, dove sono state implementate politiche di riforma delle pensioni, non vi sarà un incremento, bensì un decremento dello 0,4% (al netto delle riforme post 2009, visto che il report è stato redatto nel 2009). Particolare di non poco conto che porta il nostro Paese in una delle situazioni migliori del Vec- 5 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 chio Continente. In molti altri Paesi, infatti, succederà il contrario: per esempio in Grecia si stima un aumento del 12,5%, in Spagna del 6,2% o nel Regno Unito del 2,5%. Insomma, se è corretto sottolineare che una delle criticità del- le finanze pubbliche dei Paesi dell’Unione europea si trova proprio nei sistemi pensionistici, va anche chiarito che nel complesso dei Paesi europei il gap di sostenibilità (inteso come l’avanzo primario addizionale annuo che si renderebbe neces- sario per riequilibrare la spesa previdenziale) al 2060 è pari al 2,7 per cento del prodotto interno lordo dell’Unione. Ma non possiamo tacere che i valori sono tuttavia molto diversi da Paese a Paese e che, secondo l’Europa, quello italiano registra senatore «è un peccato che questo decreto non intervenga sulle pensioni di invalidità: due terzi delle pensioni di anzianità sono a nord e questa riforma interviene abrogandole, due terzi delle pensioni di invalidità sono al centro-sud e su questo non fanno nulla» PENSIONI DI ANZIANITÀ: una stima degli effetti dell’aumento degli anni di contribuzione necessari* Lavoratori toccati dalla manovra Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord Centro Mezzogiorno ITALIA “Risparmio di gettito (milioni di euro)” 2012 2013 2014 2012 2013 2014 18.269 564 58.043 4.972 13.077 9.106 3.636 27.720 14.484 2.118 10.469 18.049 4.406 638 11.810 13.094 886 4.877 11.343 6.712 135.387 45.119 53.767 234.273 39.744 1.224 102.657 11.105 34.343 11.451 15.814 49.568 26.509 7.570 19.820 48.152 12.650 2.067 23.770 27.007 3.213 9.750 27.076 16.098 265.907 102.051 121.630 489.588 60.747 1.870 97.159 13.391 40.181 10.908 17.742 60.700 42.169 7.759 15.253 43.706 13.589 1.830 39.236 25.884 3.800 15.865 27.049 14.015 302.699 108.886 141.268 552.853 406 11 1.398 96 277 193 83 615 306 41 203 492 72 9 232 236 16 57 212 134 3.067 1.041 951 5.109 884 25 2.473 215 727 242 363 1.099 561 148 384 1.312 206 30 466 487 56 114 506 322 6.024 2.356 2.151 10.677 1.351 38 2.341 260 850 231 407 1.346 892 152 296 1.191 221 26 769 466 67 185 505 281 6.857 2.513 2.499 12.056 (*) da 40 a 42 anni per gli uomini e da 40 a 41 anni per le donne Elaborazione Plancia-strumento di management politico su dati ISTAT e INPS addirittura un segno meno. E qui torniamo punto e a capo: se il sistema previdenziale è in equilibrio finanziario strutturale, e non sono necessarie riforme, perchè questa "macelleria sociale"? «Io sono all'opposi- zione - ha aggiunto Maroni - ma ho grande stima per chi fa parte di questo governo a partire da Monti ed ero davvero curioso di vedere cosa usciva dal cilindro. Ma se questa è una manovra innovativa, non serviva il professor Monti, bastava A RISCHIO MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO Tagli ai finanziamenti per l’editoria Tagli pesantissimi ai contributi per l’editoria. E non solo. Stando all’articolo 29 comma 3, si legge nel decreto: <Allo scopo di contribuire all'obiettivo del pareggio di bilancio entro la fine dell'anno 2013, il sistema di contribuzione diretta cessa alla data del 31 dicembre 2014, con riferimento alla gestione 2013.> Poche righe, che fanno tremare le vene ai polsi nelle redazioni, dove sono a rischio migliaia di posti di lavoro. Sul punto la Cgil è chiara e lancia l’allarme: «Le risorse destinate all'editoria erano già risibili e con l'ultima manovra sono state tagliate da 170 milioni di euro a 45 per il 2012. Già così avrebbero provocato tante chiusure, ora prevedendo la cessazione del contributo diretto, nessuna banca farà più scutibile contenuta nel decreto del governo. Speriamo che ci sia la possibilità di un ripensamento. E' in gioco la vita di 100 testate, è in questione il lavoro di 4.000 persone». credito e la chiusura sarà massiccia e immediata». A riguardo Giorgio Merlo, deputato del Pd, osserva: «I tagli per il fondo all'editoria non possono trasformarsi in una sorta di ammazza pluralismo. In particolare, di tutte quelle testate locali, in prevalenza cattoliche ma anche laiche, che contribuiscono a creare occupazione, salvare il pluralismo e garantire un'adeguata informazione a livello locale. Ma il discorso riguarda anche e soprattutto i giornali politici». E Vincenzo Vita, anche lui deputato del Pd, avverte: «L'editoria muore, a causa di una scelta assai di- Anche il corpo redazionale della Padania esprime viva preoccupazione per le conseguenze che interventi di ulteriore riduzione del contributo pubblico inevitabilmente possono avere sulle testate giornalistiche interessate, con particolare riguardo al mantenimento dei livelli occupazionali, e partendo dal presupposto che il pluralismo dell’informazione è un bene troppo prezioso per affidarlo a valutazioni di natura meramente ragionieristica sui conti. l'ingegner Fantozzi». Sul fronte della lotta all'evasione, ha concluso, «a parte la tracciabilità non c'è niente di sostanzioso. Si bloccano le pensioni solo perchè è più facile fare cassa. Questa manovra, ribadisco, è iniqua e inaccettabile». COMUNICATO SINDACALE Milano, 7 dicembre 2011 L’Assemblea di redazione de la Padania, riunita in data odierna, fa proprio il piano di rilancio del quotidiano illustrato al corpo redazionale dal Direttore responsabile, Leonardo Boriani, e da lui sottoposto al Consiglio di Amministrazione dell’Ed it or ia le Nord, in quanto prevede la totale salvaguardia dei posti di lavoro attuali. A fronte dell’assenza di risposta da parte dell’Azienda circa la richiesta sulla salvaguardia totale dei livelli occupazionali, comunica inoltre la ripresa dello stato di agitazione, che era stato sospeso come gesto di responsabilità anche in vista dell’edizione straordinaria del 5 dicembre sul Parlamento della Padania. L’assemblea di redazione viene riconvocata al prossimo lunedì 12 dicembre. L’Assemblea richiede la pubblicazione del presente comunicato sul numero de la Padania dell’8 dicembre. L’Assemblea di redazione 6 laPADANIA ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ Giovedì 8 dicembre 2011 7 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 FASSINA (PD): «LUNEDI’ SCENDERO’ IN PIAZZA CON LA CGIL» Stefano Fassina (Foto), responsabile economico del Pd, annuncia che sarà in piazza il 12 con la Cgil: «Continueremo a fare quello che abbiamo fatto, ascoltare i lavoratori, stare loro vicini. Io andrò al presidio davanti al Parlamento. Chi vive superficialmente quello che sta accadendo non conosce i drammi sociali dietro all'intervento sulle pensioni. Ci sono disoccupati che pagano i contributi volontariamente e ora si vedono allontanare il momento della pensione» POLITICA ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ Cgil, Cisl e Uil: «Siamo preoccupati delle conseguenze che il provvedimento economico determina su lavoratori dipendenti e pensionati e sullo sviluppo del Paese» Il Sin.Pa: «Vergogna, vergogna, vergogna, giù le mani dalle pensioni del Nord. Il Governo chiede lacrime e sangue ai soliti noti. È quanto di peggio ci si potesse aspettare» SCIOPERO Triplice e Sindacato Padano pronte alla mobilitazione. Bricolo durissimo: «Monti ha preso in giro i cittadini» IGOR IEZZI Mario Monti va avanti. Come un bulldozer. Ma contro si trova la Lega Nord e, inaspettatamente almeno fino a qualche giorno fa, la triplice, tornata unita per indire uno sciopero contro il tecno-governo. Lo scontro sembra insanabile tra Cgil, Cisl e Uil, nonostante avessero accolto a braccia aperte il nuovo governo, e la compagine guidata dal professore della Bocconi. Le pensioni tagliate, l’aumento delle tasse, la casa messa nel mirino hanno obbligato anche i più tiepidi del fronte sindacale a fare fronte comune contro la manovra che ha definitivamente preso la forma di un’enorme stangata sulle spalle dei cittadini. Ieri, nonostante le proteste che si stanno sollevando in ogni angolo del Paese, il Premier ha scritto, dopo un incontro con i presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani, la road map parlamentare per l’approvazione della manovra. La ferma volontà di Palazzo Chigi è quella di approvare il testo alla Camera giovedì 15 e il via libera definitivo del Senato al massimo il 22 o il 23 dicembre. Insomma, una corsa per arrivare al sì al più presto e iniziare a spennare i padani e gli italiani. Ma la Lega non ha nessuna intenzione di stare a guardare. «Monti parlando di manovra equa ha preso in giro i cittadini. La verità - ha sottolineato il capogruppo leghista al Senato Federico Bricolo - è che questo decreto è profondamente ingiusto. Alla fine a pagare sono sempre gli stessi: i ricchi e le banche ridono mentre le famiglie e i lavoratori piangono». «Hanno tassato tutto: le case, i terreni, la benzina, i conti correnti e i beni di consumo. Non solo, hanno persino tagliato le pensioni di mille euro. Francamente tutto questo è inaccettabile e vergognoso. In questa manovra - aggiunge l'esponente del Carroccio abbiamo visto solo misure punitive per i cittadini mentre manca completamente la parte che riguarda i tagli agli apparati dello Stato e agli sprechi del Sud che hanno contribuito in maniera rilevante all'aumento del nostro debito pubblico». «Noi in Parlamento faremo la nostra parte e proporremo modifiche profonde al testo. Vedremo se gli altri partiti che sostengono questo governo avranno il coraggio di difendere i più deboli e le piccole e medie aziende che -conclude Bricolo - con queste norme recessive verranno profondamente penalizzate». E se la Lega affila le armi la triplice sindacale non sta con le mani in mano e indice uno sciopero di tutte e tre le sigle. Un nuovo miracolo del salvatore della Patria Mario Monti. Dopo l'incontro di ieri mattina, al termine del quale è stato deciso lo stato di agitazione di 3 ore per la giornata di lunedì, Susanna Camusso (Cgil), Luigi Angeletti (Uil) e Raffaele Bonanni (Cisl) si sono ritrovati per un'audizione nelle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Bilancio del Senato. Un incontro che è stata l'occasione per presentare un documento unitario che contiene i loro emendamenti alla manovra. Le tre maggiori sigle sindacali del paese, infatti, si sono dette «preoccupate per le conseguenze che la manovra economica determina su lavoratori dipendenti e pensionati e sulle prospettive di sviluppo del Paese». Si ricuce quindi lo strappo del 5 dicembre, quando Cisl e Uil avevano annunciato due ore di sciopero, provocando la reazione della Cgil che ne aveva proclamate subito quat- tro. Duro l'attacco della Camusso nel corso dell'audizione. «Sul piano dell'equità la manovra non ha requisiti positivi». Sulla stessa linea il segretario della Cisl, secondo cui «questa manovra è pesante e iniqua per tutti - ha detto Bonanni - ma in particolare per alcuni. Siamo d'accordo nel fermare questa ingiustizia». Chiede un confronto con governo e forze politiche «per affrontare il problema della crescita» il leader della Uil, Angeletti. Una mobilitazione alla quale hanno aderito anche l’Ugl, Confsal e la Fismic. ALESSANDRO BARDI ROMA - «Vergogna, vergogna, vergogna, giù le mani dalle pensioni del Nord. Il governo chiede lacrime e sangue, ma solo ai soliti noti: lavoratori dipendenti e pensionati. La manovra Monti è quanto di peggio ci si potesse aspettare. Tasse, interventi a carico, come al solito, dei lavoratori dipendenti, attacco al sistema pensionistico con un particolare accanimento contro le pensioni di anzianità che co- me noto sono quasi tutte al Nord. Non erano necessari professori e manager per “inventarsi” questi provvedimenti. Per queste ragioni il Sindacato Padano indice uno sciopero di tre ore per lunedì 12 dicembre». E' dura la presa di posizione della segreteria generale del Sindacato Padano che dopo un vertice interno ha deciso di scendere in piazza. L'astensione dal lavoro, comunica la Segreteria Generale della sigla di via del Mare, sarà effettuata nelle ultime tre ore del proprio turno di lavoro o secondo le modalità decise a livello aziendale con le Rsa e le Rsu. Di seguito la posizione della sigla guidata da Rosi Mauro sui principali provvedimenti contenuti nella manovra: BLOCCO RIVALUTAZIONE PENSIONI Questo è sicuramente il provvedimento più ingiusto e odioso perchè va a mettere le mani direttamente nelle tasche dei pensionati. Viene infatti bloccata la rivalutazione legata al costo della vita delle pensioni al di sopra di 937 euro lordi (cioé 727 euro netti). La soglia doveva essere posta molto più in alto mentre così va a colpire anche persone che sono vicine alla povertà. Al Nord con 800 euro netti non si può vivere e i nostri pensionati aspettano proprio gennaio per poter contare su 10-20 euro di aumento al mese. Proprio quello che questo Governo gli vuole sottrarre per i prossimi due anni!!! AUMENTO DELL’ETÀ PENSIONABILE DI ANZIANITÀ (da ora chiamata pensione anticipata): 42 anni e 1 mese per gli uomini, 41 anni e un mese per le donne. Ancora un anno in più per la pensione anticipata! Terzo intervento in due anni. Ci sono lavori che non possono essere svolti all'infinito. Non possiamo chiedere a chi ha iniziato a lavorare a 15-18 anni e da 40 anni fa il muratore, il manovale, l'operaio in fabbrica, di continuare a lavorare ancora. Queste persone hanno già dato e non possono essere punite per il fatto che la vita non gli ha offerto la possibilità di continuare gli studi o di farsi mantenere fino a 25-30 anni dai genitori. ANTICIPAZIONE INNALZAMENTO ETÀ PENSIONABILE DI VECCHIAIA L'età anagrafica minima di 67 anni prevista per il 2026 viene anticipata al 2021 e portata a 63 da subito. Cosa faranno le persone con meno di 63 anni che, La sigla guidata da Rosi Mauro: «Solo tasse e attacco al sistema pensionistico» messe in mobilità, molto difficilmente riusciranno a trovare un impiego e si troveranno a non percepire per anni né retribuzione né stipendio? Da un lato Confindustria applaude la riforma pensionistica ma dall'altro continua a richiedere di poter licenziare lavoratori mettendoli in mobilità. E' troppo facile approvare sacrifici che vengono fatti sulla pelle degli altri. ETÀ PENSIONABILE DONNE La manovra prevede che venga anticipato al 2018 anziché al 2026 l'adeguamento dell'età pensionabile femminile a quella maschile. Riteniamo sia fortemente ingiusto e penalizzante, le donne oltre al loro lavoro si occupano della casa, dei figli, dei genitori anziani. Quindi è ne- cessario mettere mano ad un sistema di welfare che sia in grado di dare risposte alle necessità delle famiglie. LE PENALIZZAZIONI E PASSAGGIO PER TUTTI AL CONTRIBUTIVO La manovra prevede uscita flessibile dal lavoro da 66 anni a 70, ma chi sceglierà di non aspettare i 70 verrà penalizzato con una riduzione dell'assegno di pensione. Anche chi raggiungerà i 42 anni di lavoro senza avere 62 anni, avrà comunque una penalizzazione dell'importo della pensione del 2% per ogni anno d'età mancante ai 62. A questo va aggiunto il passaggio al metodo contributivo per tutti da subito che penalizza i lavoratori prossimi alla pensione e che quindi non hanno avuto modo di attivare forme di previdenza integrativa vantaggiose. CASA E VALORE CATASTALE Oltre agli interventi sopra riportati, non vanno dimenticati tutti quelli destinati a colpire le famiglie a basso e medio reddito con un impatto pesantissimo. Su questi spicca su tutti la reintroduzione della tassa sulla prima casa (che oggi non si chiama più Ici ma Imu). Il sogno di tutti i lavoratori dipendenti è sempre stato quello di possedere la propria casa. Un sogno per cui le famiglie hanno fatto e sono disposte a fare innumerevoli sacrifici. Sacrifici che vengono colpiti dalla reintroduzione di questa odiosa imposta. In aggiunta vengono aumentati fino al 60% i valori catastali degli immobili rendendo di fatto pesantissimo l'intervento sulla prima casa. DI PIETRO: ACCORDI SOTTOBANCO CON IL PDL IL PDL E LA MANOVRA DELLE SUPER-TASSE Pd-Idv: scontro aperto Bersani: «Inaccettabile accusarci di inciucio» La parola d’ordine del Cav: «Questa non è la nostra manovra... ma la voteremo» FABRIZIO CARCANO MILÀN - La distanza tra Pd e Idv si accentua. L’annunciato no dell’Italia dei Valori e le fortissime critiche espresse pubblicamente da Antonio Di Pietro alla manovra presentata da Mario Monti ha portato ad una spaccatura che, con il passare delle ore, sembra allargarsi. O meglio ad allargarla è il segretario del Pd, che ieri ha riunito i suoi deputati e sul quasi ex alleato Di Pietro (che in un’intervista all’Unità ................................. «Uno può non condividere, criticare, ma non accetto che venga a dire che qui c'è sotto un inciucio. Questo è inaccettabile. Se è così, ognuno vada per la propria strada». ................................. ha persino ipotizzato accordi sottobanco tra Pd e Pdl) ha spiegato: «Uno può non condividere, criticare, ma non accetto che venga a dire che qui c'è sotto un inciucio. Questo è inaccettabile. Ho voluto fargli capire che così non si va avanti. Se è così, ognuno vada per la propria strada». E l’impressione è che per la propria strada rischi di andare anche Sel, anche se Nichi Vendola tenta di salvare capra e cavoli, sparando comunque ad alzo zero sulla manovra economica, ma difendendo la bontà dell’alleanza triplice Pd-Idv-Sel: «La foto di Vasto non appartiene ad un album di famiglia del ceto politico e non abbiamo quindi il diritto di stracciarla». In realtà la foto sembra già sbiadita e a pezzi... E dalla sinistra più radicale, quella di Rifondazione di Paolo Ferrero, arriva un invito a Idv e Sel a fare fronte comune, stante l’immobilismo del Pd, contro le misure lacrime e sangue dell’Esecutivo: «Dobbiamo fare congiuntamente battaglia politica su temi specifici quali la patrimoniale, l'aumento della tassa sui capitali scudati, il taglio delle spese militari, il contrasto all'evasione fiscale, il blocco delle grandi opere inutili e dannose, il taglio dei privilegi della politica e la richiesta di un tetto di 5000 euro alle pensioni d'oro». Intanto il Partito Democratico deve fronteggiare anche il crescente malcontento interno. L’ex ministro Cesare Damiano ammette: «I nostri elettori stanno inondando di mail di protesta su questa manovra. Ci dicono che è pesante sul tema sociale, sulle pensioni e che si accanisce sulla parte medio bassa che dovremmo tutelare». La strategia di Bersani comunque non cambia. Ai deputati avrebbe ripetuto che la manovra non piace, non è quella che il Pd avebbe scritto, ma per responsabilità bisognerà inghiottire il boccone amaro. E modificarla il meno possibile per non complicare l’iter del provvedimento e soprattutto a non fare a gara a chi presenta l’emendamento più popolare. Insomma il Pd tenterà di stare immobile, sperando che la bufera si attenui senza lasciare troppi danni. Pia illusione, considerando i propositi bellicosi dichiarati, di Di Pietro, e non dichiarati di Vendola... due capitoli che più mettono in imbarazzo l’ex MILÀN - Il dilemma del Pdl presidente del Consiglio, continua. La manovra ovvero l’Ici sulla prima tutta tasse del Professore casa e la riforma dracomette infatti il Cavaliere, niana della previdenza. l’uomo entrato in politica Fabrizio Cicchitto, casulle ali dello slogan “me- pogruppo alla Camera, lo no tasse per tutti”, con le dice a chiare lettere: spalle al muro. Se il par- «Monti ha parlato di potito voterà in Aula il pac- chi margini di correziochetto completo della ne? E noi ci auguriamo manovra Monti - così co- che qualche margine me peraltro chiede il pre- venga autorizzato perché ................................ questa non è la manovra che Cicchitto prova a tenere a noi avremmo bada i dissidenti ma sembra fatto. Sopratintimidito dal Prof: «Sulla tutto sulla canoi abbiacasa fortissime perplessità. sa, mo fortissime Ci auguriamo che qualche perplessità». Il margine di correzione capog ruppo, tra i più “leavenga autorizzato» ................................ listi” al Governo dei tecnici mier - sarà infatti chia- almeno in questa fase, rissimo che Silvio Ber- assicura poi che se il prelusconi ha tradito il mier metterà la fiducia, mandato elettorale del così come consigliatogli 2008 e questa è l’ultima dallo stesso Berlusconi, cosa che intende fare il il partito voterà a favore Cavaliere. D’altra parte «per senso di responsaperò tirare la corda col bilità verso il Paese». Nel partito però gli Prof è considerato pericolosissimo e nessuno scontenti sono sempre di nel Popolo delle Libertà più anche se per ora, per sembra voler comunica- disciplina di partito, re l’impressione di met- esternano poco. I nomi tere a repentaglio la vita sono noti, ma è più facile del Governo “salva-Italia” identificare i dissidenti che ha ridotto lo spread. per categorie politiche: si Ecco perché si lavora va dagli ex An come Ignaall’ipotesi di un compro- zio La Russa e Altero messo puntanto forte sui Matteoli agli ex socialisti ALESSANDRO MONTANARI come Renato Brunetta e Maurizio Sacconi ai liberals come Guido Crosetto, Antonio Martino e Paolo Romani. Tutti si dicono insoddisfatti (per usare un eufemismo) dalla mazzata assestata da Monti sulla casa, ma nel complesso si lamenta anche la scarsezza di provvedimenti a favore della crescita. La richiesta che da dentro al Pdl, insomma, avevano avanzato anche con ruvidezza al collega ministro Giulio Tremonti rimane ancora, ed inspiegabilmente, inevasa. Vedremo se il Pdl, messo in forte imbarazzo dalla posizione di coerenza assunta dalla Lega, avrà la forza di attaccare Monti su questo fronte. Per il momento si direbbe di no, visto che l’unico emendamento depositato finora in commissione Bilancio a Montecitorio, prima firma quella del deputato Michele Scandroglio, riguarda l’Imu e punta sostanzialmente ad introdurre qualcosa di simile al quoziente familiare almeno sulla tassazione della prima casa. Giustissimo, sacrosanto ...per carità! Ma, come dire, non è un po’ poco per il partito che predicava “meno tasse per tutti”? 8 ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ POLITICA ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 BRAGANTINI (LN), GRAVE INGIUSTIZIA SUGLI IMMOBILI «Questa manovra, oltre a introdurre l’Ici sulla prima casa, non considera che siano equiparati alla prima abitazione gli immobili concessi a uso gratuito ai figli o familiari». Lo dichiara il deputato della Lega Nord, Matteo Bragantini (foto). «Tale scelta - continua - è una grave ingiustizia per tutti quei genitori che danno in concessione gratuita ai figli le case comprate con i risparmi di una vita, che si aggiunge alle tante altre iniquità previste in questo testo, e crea un’ulteriore condizione di disagio anche per i giovani. Se il presidente Monti intende queste disposizioni quando parla di equità e sviluppo, allora prevedo tempi molto lontani per la crescita del Paese» MAXI-PRESTITI PER LE BANCHE Probabile taglio dei tassi, nuovi maxi-prestiti alle banche per scongiurare il rischio di un “credit-crunch”, e misure più forti in aiuto dei Paesi iper-indebitati, ma solo dopo una stretta sulle politiche di bilancio nazionali da parte del consiglio Ue di venerdi. ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ MOLTENI (LN): SU GIUSTIZIA GOVERNO NON PERVENUTO «Nella manovra varata dal governo non risulta alcun provvedimento in materia di giustizia». Lo dichiara il capogruppo della Lega in commissione Giustizia alla Camera, Nicola Molteni. «Per questo la Lega ha votato parere contrario in commissione. I due problemi basilari del nostro sistema POLITICA ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ NO ALLA “CONVIVENZA” FRA EFSF E ESM Bce verso il taglio dei tassi Questi dovrebbero essere alcuni dei contenuti del vasto dossier che i governatori della Banca centrale europea hanno trovato sul tavolo già ieri sera, e poi domani, nel consiglio direttivo che è uno snodo chiave nella settimana decisiva per l'Europa. 9 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 giudiziario, la lentezza dei processi e l’arretrato civile, non sono minimamente stati presi in considerazione nel testo del Governo e ancora non abbiamo capito quali misure intenda adottare il ministro Paola Severino. Questa è certamente un’occasione persa, visto che crescita e sviluppo passano attraverso un sistema giudiziario più rapido e snello» UN “GRANDE FRATELLO” ANTI-EVASIONE Berlino non vuole il doppio salva-Stati Al setaccio conti bancari e assicurazioni Alla vigilia del vertice dei leader della Ue chiamato a un accordo sulla revisione dei trattati e al varo di un pacchetto di misure efficaci per arginare la crisi del debito dell'Eurozona, la Germania boccia l'ipotesi di una convivenza dei fondi salva-stati Efsf ed Esm, alimentando le preoccupazioni sulla coesione dei Paesi Ue e sull'efficacia degli strumenti che verranno adottati. Inevitabile l'impatto sui mercati. Le borse del Vecchio Continente hanno tutte chiuso in calo, seppure sopra i minimi di seduta. Milano la peggiore (-1,2% il Ftse Mib). Non solo acquisti più tracciabili: la lotta all'evasione fiscale passa anche per controlli serrati su tutti i movimenti bancari e su un'informazione da parte dei contribuenti sempre più corretta. Anche perché chi mentirà al Fisco commetterà un reato e dunque incorrerà nella giustizia penale. La manovra prova dunque ad accerchiare gli evasori: il fisco avrà a disposizione non solo dati fiscali incrociati ma anche tutti le operazioni che intercorrono con gli intermediari finanziari. IL TRISTE NATALE DELL’ITALIA IN RECESSIONE PAOLO BASSI Mancano 17 giorni al Natale. E il numero tradizionalmente legato alla sfortuna è il migliore fra tutti quelli che seguiranno in questo articolo. Sì perché cifre alla mano c’è davvero poco da stare allegri. Il “regalo” del governo Monti è già stato impacchettato e ci arriverà soprattutto a gennaio quando la manovra sarà in vigore nella sua formulazione definitiva. Ma siccome a Palazzo Chigi sono signori e mica baluba come quelli che c’erano prima, han- no pensato di anticipare qualcosina. Così, giusto perché è brutto presentarsi sotto le feste senza nemmeno un pacchettino in mano. Il primo “dono” è quello dei rincari sui carburanti. Recapitato - non a caso - nel momento dell’anno in cui la gente si muove di più per raggiungere parenti e amici. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del cosiddetto “Salva Italia” le aliquote su benzina e diesel sono lievitate rispettivamente di 8,2 e 11,2 centesimi al litro. All’accisa però va aggiunta anche l’Iva al Confcommercio per il 2012 prevede una riduzione del Prodotto interno lordo italiano dello 0,6%. Molto male anche la produzione industriale ROMA - «Siamo partiti con questa manovra dall’aggressione dei patrimoni della gente. Dimenticandoci di valorizzare e di trarre energie economiche del patrimonio dello Stato». Non usa mezze parole il Professor Paolo Savona in audizione presso la Commissione Straordinaria per il Controllo dei Prezzi presieduta dal Senatore Sergio Divina. Oggetto delle audizioni la crisi economica e il possibile fallimento della moneta unica. Sono stati chiamati ai lavori della Commissione il professor Savona economista, Presidente della Cassa Depositi e Prestiti e l’avvocato Agostino D’Antuoni consulente nelle materie economiche e giuridiche della Commissione. Il Professor Savona è entrato nel vivo della riflessione delle origini della creazione della moneta unica europea, evidenziandone le criticità e i mancati equilibri dell’euro. In particolar modo Savona ha ricordato i rischi della rinuncia alla sovranità fiscale che sembra affacciarsi all’orizzonte dei prossimi giorni, come Audizione alla Commissione per il Controllo dei Prezzi «Una catastrofe il fallimento dell’Europa» corrispettivo della copertura del debito sovrano dei paesi europei. Per il presidente della Cassa Depositi e Prestiti abbiamo offerto all’Europa una manovra lacrime e sangue senza avere nessuna garanzia. Abbiamo firmato sacrifici sulla base di sole promesse di Bruxelles. Si doveva andare ai vertici europei dei prossimi giorni con una bozza di decreto, per poter ricevere concrete garanzie sulla copertura del nostro debito in scadenza. Non è stato così. Monti ha messo il Paese sotto le conseguenze di una manovra devastante, bruciandosi la possibilità di pretendere assistenza dall’Europa e dalla Bce. Savona ha ricordato le parole di Guido Carli ai tempi della nascita dell’Europa: «Il Governatore Carli sosteneva che se l’Unione poteva essere considerata un cappio al collo dei Governi, la mano degli stessi doveva poggiare salda sul nodo scorsoio. Quella mano era dall’euro la moneta nel valore di ed è la sovranità fiscale dello Sta- cambio andrebbe all’1.80 per Sato». La stessa che nelle prossime vona, danneggiando irrimediaquarant’otto ore verrà messa sul bilmente la Germania che vive di piatto per salvare l’Euro. esportazioni. La catastrofe del Le nostre imprese per Savona fallimento dell’Europa per quehanno perso sto non accadrà competitività sulsecondo il profesle esportazioni sore. Perché non con la moneta conviene alla Gerunica. Considemania. Questo rato che tutto il causerà dei danni modello induenormi ai soli striale italiano è paesi deboli, che basato tutto sulle dovranno fare esportazioni, il sforzi enormi per danno è stato restare in Euroe n o r m e . N o n Paolo Savona pa. La manovra di compensato dai questi giorni ne è migliori tassi ottenuti con l’Euro esempio. Il tasso di insolvenza dalla vendita del nostro debito nelle banche è destinato a salire. pubblico. Ci hanno guadagnato i Dai prossimi giorni di vertici eutedeschi, perché i prodotti in- ropei emergeranno più danni. I dustriali della Germania sono principali saranno gli impatti anelastici al prezzo di esporta- sulla povera gente delle manovre zione. Se i paesi deboli uscissero economiche. Quello ancora più grave sarà la rinuncia alla sovranità fiscale. «Il punto di non ritorno di questa crisi - ha dichiarato Savona - sarà nella capacità della società di supportare la crisi». L’avvocato D’Antuoni ha continuato le audizioni dichiarando: «L’idea di avere una unica moneta in tasca ha illuso quasi tutti. Nella speranza che si potessero creare da soli gli equilibri mancanti. Non è stato così. Perché il germe del fallimento l’Euro e l’Europa lo avevano nella loro genesi. Nelle regole dei Trattati, che sono alla base dell’Euro, sono scritte le ragioni del fallimento». Il nostro Paese, secondo D’Antuoni, viene attaccato perché l’ammontare del nostro debito pubblico in scadenza rischia di non avere acquirenti. L’unica via che abbiamo per attrarre investitori sul nostro debito pubblico è offrire delle garanzie. Chi può comprare il nostro debito 21% per completare il calcolo e ottenere l’aumento dei prezzi alla pompa: 9,9 centesimi in più per la verde e 13,6 per il gasolio. Aumento pure per il Gpl che costerà 2,6 centesimi in più al litro, mentre l’accisa sul metano è stata ritoccata di 0,00331 euro al metro cubo. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori i rincari peseranno sui possessori di automobili a benzina in misura di 130 euro all’anno, che diventano 150 per chi ha nel box una macchina diesel. Il provvedimento è fresco fresco, ma gli effetti si sono subito fatti sentire. La paura di dilapidare la tredicesima in autostrada unita all’incertezza che si profila per il 2012 ha indotto mezzo milione di italiani a passare il ponte dell’Immacolata a casuccia. Nel Belpaese le pubblico in questo momento manca di fiducia. Per questo non basta offrire spread maggiori. Lo Stato deve offrire garanzie reali sul debito per ridurre il rischio. Ancora una volta si è deciso di garantire le banche». In questa manovra, secondo il consulente della Commissione, si è preferito garantire soggetti privati come le banche piuttosto che garantire il debito dello Stato. «Quando la Merkel parla di una uniformità fiscale - ha continuato D’Antuoni - racconta la fine della democrazia delle singole nazioni in Europa. Non potremo decidere più nulla. Dovremo subire ogni decisione presa a Francoforte, di cui Bruxelles è solo una rappresentazione. Per chi ancora non ha capito chi governa veramente le sorti di tutta Europa». D’Antuoni ha concluso la sua relazione ricordando che la manovra di trenta miliardi sottrae al Paese proprio quelle risorse che potrebbero servire per ripartire senza l’Euro. Perché allo stato attuale nessuno ha ricevuto garanzie di salvezza. Nemmeno il professor Monti. Feste rovinate dall’incertezza e dai rincari. Prevista una consistenze riduzione dei consumi. Forte flessione del turismo già nel ponte dell’Immacolata ferie sono un “must” e difficilmente risentono della crisi. Questa volta però anche il popolo vacanziero per eccellenza è costretto a darsi una ridimensionata. Secondo le stime di Federalberghi a muoversi saranno 4,9 milioni di persone, l’anno scorso erano state 5,1. La maggior parte delle quali rimarrà in Italia (l’86%). Probabile che gli stessi dati si ripropongano anche in occasione del Natale che - tutti gli analisti sono concordi sarà sicuramente meno ricco di quello precedente. A risentirne saranno i settori dell’editoria (libri, cd, dvd), dell’abbigliamento, degli elettrodomestici. Si prevede un cedimento, e sarebbe la prima volta, dei prodotti tecnologici. Per la prima volta, infine, la quota dei consumatori che acquisterà regali su internet raddoppierà, superando la soglia del 13 %. Il perché è presto detto: on line si riescono a spuntare prezzi più vantaggiosi. La recessione prevista per il nuovo anno spaventa e colpisce i consumi pure nel momento più consumistico dell’anno. L’Ufficio Studi della Confcommercio per il 2012 prevede una riduzione del Prodotto interno lordo italiano dello 0,6 %, che si accompagnerà alla contrazione dei consumi dello 0,3%. Se ci saranno conferme dalle stime dell’Istat in uscita nelle prossime settimane, significherà che la recessione è già comin- RIUNIONE CRUCIALE Monti mediatore a Bruxelles per salvare la moneta unica 8,2 11,2 1,23 centesimi al litro, la maggiore accisa che a partire da oggi si paga sulla benzina verde. Ma il rincaro alla pompa sale a 9,9 centesimi, sommando “l’effetto Iva”, che con l’aliquota attuale è del 21% centesimi, l’aumento dell’accisa che scatta da oggi su ogni litro di gasolio e che alla pompa, considerando anche l’Iva del 21%, sarà pari a 13,6 centesimi per cento, l’addizionale Irpef che le Regioni potranno applicare a partire dal 2012. Il maggior prelievo potrà essere utilizzato anche per finanziare i deficit della sanità ciata. A mettere in allarme è stata l’analisi di ottobre. Secondo l’Indicatore dei consumi Confcommercio si è avuta una riduzione dello 0,5 % della domanda rispetto allo stesso mese del 2010, diminuzione che sale allo 0,8 % se confrontata con il settembre di quest’anno. Abbigliamento e calzature hanno registrato, rispetto a ll ’ottobre dell’a nn o scorso, un significativo ridimensionamento (5,2%). Diminuite anche le vendite di autovetture e motocicli (-4,7%) e quelle di beni e servizi ricreativi (-4,2%). Numeri che si sposano con il calo netto della produzione indu- Altra giornata calda per Mario Monti che oggi sarà a Bruxelles, per un vertice 'cruciale', forse il più difficile nella storia dell'euro. Per il Professore si profila un compito difficile: sedersi al tavolo dei 27 da possibile mediatore per un accordo - fondamentale per il futuro della moneta unica - che è ancora tutto in forse, come lascia intendere Berlino che si dice «più pessimista» di qualche giorno fa sul risultato. Monti a Bruxelles troverà sul tavolo già impacchettata la proposta dell'asse francotedesco, con Berlino e Parigi convinte che senza la loro ricetta di una 'superMaastrich' - fatta di un nuovo trattato basato sul rigore e le sanzioni automatiche da raggiungere anche a 17, se non sarà possibile a 27 - l'Ue possa 'esplodere', come ricordato ieri da Nicolas Sarkozy. E dall'altra tutti quei paesi, Gran Bretagna, in prima linea, che guardano ad un possibile revisione dei trattati pronti a rilanciare i propri 'interessi'. Con il rischio che rimetterci mano sia come riaprire il 'vaso di Pandora' delle rivendicazioni nazionali. 0,5% rispetto al trimestre precedente. Ad essere maggiormente colpiti sono stati soprattutto il settore della fab- Diminuite le vendite di autovetture e motocicli (-4,7%) e quelle di beni e servizi ricreativi (-4,2%) striale che crolla a -4,2 per cento su base annua lasciando sul selciato nel mese di ottobre dello 0,9 per cento. Nella media del trimestre agosto-ottobre l'indice scende dello bricazione di prodotti chimici (-12,4%), l’industrie tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-8,0%), l’industria del legno e quella della carta e stampa (-7,5%). A completare il qua- dro a tinte decisamente fosche i dati sulla disoccupazione che si attestano intorno all’8,5 per cento. Un dato che se per certi versi è in linea con i Paesi dell’area euro (pur non tenendo conto del massiccio ricorso alla cassa-integrazione che quindi computa come “impiegati” anche i lavoratori soggetti ad ammortizzatori sociali) appare drammatico se si scomputa la percentuale di disoccupazione giovanile. In Italia i giovani senza lavoro sono quasi il 30 per cento. Tutti i conti 11 miliardi il gettito che produrrà il pacchetto di misure sulla casa (9 miliardi andranno allo Stato e 2 miliardi ai Comuni). Per quanto riguarda l’Ici-Imu sulla prima casa, le entrate attese ammontano a 3,8 miliardi. 3,8 miliardi. I risparmi attesi, in termini di minor spesa pensionistica al lordo del fisco, sono 3,85 miliardi nel 2012 e 6,7 miliardi rispettivamente nel 2013 e 2014, oltre 6,6 miliardi nel 2015. 16,4 miliardi. Dall’aumento di due punti delle aliquote Iva del 10 e del 21% a partire dal mese di settembre del prossimo anno, lo Stato incasserà un maggior gettito che a regime, nel 2014, sarà di 16,4 miliardi. 14 miliardi. Il gettito derivante dall’aumento delle accise sui carburanti (benzina e gasolio) sarà pari a 4,8 miliardi nel 2012 e a circa 14 miliardi nel triennio 2012-2014. I rincari sono già in vigore. 500 milioni dalla tassa sui mezzi di trasporto di lusso. Che riguarda l’addizionale sul bollo auto (limitatamente alle vetture con cilindrata superiore ai 185 Kw), sulle imbarcazioni e sugli aerei. 2,1 miliardi. Il gettito atteso dall’aumento dell’addizionale Irpef delle Regioni a statuto ordinario. Il valore della componente base dell’addizionale passerà già da quest’anno dallo 0,9% all’1,23%. 2,1 miliardi. Dall’imposta dell’1,5% sulle attività rimpatriate o regolarizzate con lo scudo fiscale il governo prevede di incassare almeno 2,9 miliardi (sulla base dei dati relativi alle attività emerse, pari a circa 182,5 miliardi). 10 laPADANIA ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ Giovedì 8 dicembre 2011 FINMECCANICA: ORSI DEBUTTA CON BOOM ORDINI Boom di ordini, ma anche un doppio taglio del rating. Comincia così la settimana di Giuseppe Orsi (foto) alla guida di Finmeccanica nel doppio ruolo di presidente e ad. Lo stesso numero uno del gruppo di aerospazio e difesa ha diffuso una nota per evidenziare i risultati raggiunti in questi sette giorni, POLITICA ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ ovvero commesse per oltre 1,5 miliardi di euro. «Con l'ordine di 10 elicotteri annunciato oggi da AgustaWestland, in una settimana Finmeccanica si è aggiudicata commesse per un valore di oltre 1,5 miliardi di euro», ha spiegato. Ma è arrivata anche la scure di Fitch sul rating della società, dopo la decisione presa due giorni fa da Standard & Poor's ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ POLITICA ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ 11 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 STIPENDI D'ORO, MARRAZZO RINVIATO A GIUDIZIO Stipendi gonfiati senza rispettare le norme di legge. Remunerazioni maggiorate e destinate ad alcuni dirigenti del policlinico di Tor Vergata, a Roma. Con queste accuse l'ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo (foto) è stato rinviato a giudizio su disposizione del gup della Capitale. Si tratta di una vicenda che risale al 2008 quando l'ex governatore rivestiva il ruolo di presidente della Fondazione Policlinco Tor Vergata. Con Marrazzo andranno a processo anche l'allora rettore dell'ateneo Alessandro Finazzi Agró, e tre attuali manager dell'azienda sanitaria. Gli imputati sono tutti accusati di abuso d'ufficio. La prima udienza del processo il 23 marzo IL CARDINALE DIONIGI TETTAMANZI, ROSSANA ROSSANDA, EUGENIO FINARDI... GIANNI CASATI Pisapia lancia le celebrazioni di Sant’A mbrogio con l’ammissione della sua sconfitta: lo smog è ancora alto e l’immobilismo colpevole della Giunta rossa milanese si risolve dopo 24 giorni di superamento della soglia con l’assurda scelta di bloccare il traffico domani e sabato colpendo lavoratori, commercianti e cittadini meno abbienti che non hanno l’opportunità di fare il ponte. «Anche oggi non piove, e il paradosso è che siamo costretti a dire che è una brutta notizia», ha detto il primo cittadino in apertura del suo intervento. Dopo l’ammissione di “c o l p e v o le z z a ” l’A mbrogino diventa protagonista e le polemiche scoppiano alla consegna della gran medaglia d’oro all’ex arcivescovo, Dionigi Tettamanzi. I leghisti Al e s sa ndro Morelli e Luca Lepore dal tavolo delle autorità, si sono alzati come tutta la sala ma non hanno applaudito il porporato, immediate le prese di posizione: «In piedi perché abbiamo rispetto per AMBROGINI Pisapia premia i suoi amici la civica benemerenza in sé e per la figura di arcivescovo», ma niente applausi «perché l’ecclesiastico ha fatto il cardinale ma l’uomo ha fatto il politico, invece chi porta una tonaca deve fare il pastore di anime e non di voti. A questo punto se la scelta del Consiglio Comunale è premiare gli arcivescovi, spero che, per coerenza, chi ha promosso Tetta- manzi, l’anno prossimo si impegni anche per Scola», spiega Morelli sostenuto dal capogruppo Matteo Salvini: «Nessuna simpatia per quella parte di chiesa che fa politica e usa islamici e rom per accusare i milanesi di essere egoisti. Benvenuto Scola». Immediata la risposta di Tettamanzi, che non perde occasione per salire sul palco- scenico: «Come vescovo non posso non amare tutti e in particolare amo quelli che hanno bisogno di comprendere che il servizio che la Chiesa compie non è a favore di alcuni escludendo altri ma di verità, giustizia e benessere per tutti, nessuno escluso. Non dimentichiamo che siamo Chiesa Cattolica che vuol dire aperta all'universo mondo - ha spiegato - e dobbiamo ricordarlo tutti». Le parole di Tettamanzi richiamano perfettamente quelle del sindaco Pisapia che pochi minuti prima aveva detto: «Un paese e una città divisa, sfilacciata, conflittuale non possono reggere nessun tipo di crisi, serve volere il bene di tutti, anche di chi professa una diversa fede religiosa o di chi Tra il sindaco e l’ex arcivescovo è andato in scena l’ultimo atto non è nato a Milano ma ci è venuto perchè sa che Milano è e deve continuare ad essere una città accogliente e solidale». «Milano ha dato e potrà dare prova di unità nella storia nazionale - ha spiegato - la diversità, la contrapposizione anche politica, la competizione economica e lo scontro anche aspro non sono contrari all’unità, quello che conta è avere voglia di migliorare insieme il destino comune». Tra i premiati dal sindaco arancione Rossana Rossanda, fondatrice del Manife- sto: consegnato ma non a lei, da tempo all'estero. Il cantautore Eugenio Finardi che aveva tenuto un concerto in onore di Pisapia in pieno periodo elettorale, il cinema Mexico, partigiani e associazioni Arci. Nel giorno di Sant'Ambrogio, infine, in questa edizione 2011, il Comune di Milano ha deciso per la prima volta di pubblicare sul proprio sito internet l'elenco storico di chi ha ricevuto le Civiche Benemerenze dal 1925 a oggi, oltre ai nomi e alle motivazioni dei premiati di ieri. IL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA RIPRENDE L’IDEA, LA LEGA APPROVA Roberto Rosso (Pdl): «Lo Stato non deve essere una gabbia» LA MACROREGIONE? FACCIAMOLA SUBITO «Si deve poter votare per l’indipendenza padana» ROBERTO SCHENA MILÀN - «L'idea di accorpare le regioni è mia». Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, rivendica. E torna a commentare l’incontro di lunedì scorso in via Bellerio, nella sede della Lega. Si era incontrato con i presidenti di Regione Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia, durante il quale si è rivendicata una maggiore autonomia per le regioni. A margine della visita del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, alle “Gallerie d’Italia” il Governatore lombardo ha sottolineato come «questa idea potrebbe mettere ancora di più le regioni italiane, soprattutto le più piccole, in grado di competere in ambito europeo. Anche la Lombardia, la regione più grande ed efficiente è pronta a mettersi in discussione - ha proseguito Formigoni - e generare con altre regioni una alleanza che potrebbe permettere risparmi amministrativi e maggiori efficienze soprattutto mettendosi in concorrenza con i giganti stranieri». Il vice presidente della Regione Lombardia e capo delegazione della Lega Nord, Andrea Gibelli ha ben accolto le affermazioni di a Formigoni, correggendolo in parte. «La mia prima considerazione - ha detto - è che mi fa piacere ascoltare il Governatore Formigoni parlare con questa enfasi di una questione estremamente impor- tante, dopo 15 anni che la Lega lotta per costruire, attraverso la sua azione politica di riforma, una macroregione, così come il professor Gianfranco Miglio aveva rilanciato nelle file della Lega in Senato nel lontano '94. Non dimenticando mai lo studio della “Fondazione Agnelli” proprio sulla Padania». Per rinfrescare la memoria, che cosa affermava quello studio? Il volume, redatto da un pool di studiosi super partes, già dal titolo scandalizzavano tutori indefessi dell'unità italiana: “La Padania, una regione italiana in Europa”. In quel numero, datato anno 1992, dei Quaderni della Fondazione intitolata al creatore della Fiat, non solo si dà per scontata l'esistenza della Padania, intesa come una vasta area riconducibile alla valle del Po, ma si propongono ipotesi di riforma L'analisi degli studiosi chiamati in quel '92 dalla prestigiosa fondazione torinese rischiano, era netta: l'Unità d'Italia, a parere degli eruditi autori del volume, «fu decisa in modo affrettato e non certo sulla base di criteri di adeguata corrispondenza tra capacità di governo ed esigenze economiche e sociali di un territorio». E concludeva: l'affermazione politica della Padania sarebbe di auspicio in un'ottica europea. In sostanza, il tema GIOIA TESSA PÀDOA - Sarà un braccio di ferro duro quello tra l’Unione delle Province del Veneto e il Governo Monti, la volontà degli elettori contro il sistema nominato dall’alto. Casus belli il Decreto “salva Stato” di Monti, che mina alle radici l’esistenza delle province. Ieri a Padova si sono riuniti in via straordinaria i Presidenti delle 6 Province venete (esclusa Belluno perché commissariata): Leonardo Muraro per la Provincia di Treviso e presidente Upi Veneto, Barbara Degani per la provincia di Padova, Francesca Zaccariotto per Venezia, Giovanni Miozzi Presidente della Provincia di Verona, Attilio Schneck di Vicenza e Tiziana Virgili della Gibelli: «Il tema è così importante che merita un tavolo concreto, basta parole» della macroregione «è così importante - ha continuato Gibelli - che merita una discussione attraverso un tavolo concreto, invece di continue parole, come accaduto martedì con l'onorevole Rosso (vedi l’intervista a parte, ndr) e ora con il Presidente Formigoni, quest’ultimo pronto a mettere in discussione la nostra regione per un confronto proprio sulla macroregione. Da parte nostra, - ha proseguito ancora il vice presidente - come è stato ribadito, nel rispetto di posizioni diverse, garantiamo massima disponibilità su un tema che ci sta a cuore a 30 anni. Passiamo ora dalle parole ai fatti, nell’interesse del nord». Anche Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo, ha preso in seria considerazione le parole di Formigoni, in parte con l’obiettivo di puntualizzare la primogenitura: «Sulla macroregione del Nord non è un problema di chi ha avuto l’idea, caro Formigoni, perchè tutti sanno che la Lega Nord rivendica l’istituzione della Repubblica del Nord, poi Padania, da almeno vent'anni. Così come Gianfranco Miglio frequentava Pontida e Riuniti a Padova in via straordinaria i sei Presidenti Ribellione delle Province venete Provincia di Rovigo. Tutti uniti, nonostante la diversa appartenenza politica, nell’affermare che il decreto presentato è un vero e proprio scippo ai danni dei cittadini e delle amministrazioni locali. La prima contromossa delle amministrazioni locali è stata incaricare un legale esperto di diritto costituzionale per verificare la legittimità del decreto in materia di taglio delle competenze alle province. Quindi, per mercoledì 14 dicembre, è stata convocata all’Auditorium della Provincia di Treviso un’assemblea plenaria dei 6 consigli provinciali veneti per l’approvazione di un ordine del giorno capace di far sentire con forza la voce degli enti locali. «Si tratta di un’azione trasversale - ha spiegato Muraro - riteniamo che il provvedimento non comporti una riduzione della spesa, anzi andrà a incrementarla. Per esempio: solo per trasferire i 2.700 dipendenti delle Province del Veneto alla Regione si originerà un costo ulteriore di quasi 1 milione e 800 mila euro che ricadrà sulle tasche dei cittadini veneti. Anche per questo motivo nella mattinata di martedì incontreremo il Presidente Zaia, per spiegargli la nostra posizione e per ottenere l’appoggio della Regione». Sulla stessa lunghezza d’onda Schneck: «Siamo ostaggio della vera Casta. Questo è il fatto, chiedo al presidente Monti di darci i costi netti delle Province, perché il costo lordo delle province venete è di 113 milioni di euro circa, ma questi soldi finiscono in gran parte a Roma sotto forma di trasferimenti. Il GIOVANNI POLLI non il meeting di Rimini. Non ha senso - specifica Boni - proseguire su questo terreno, ciò che conta è attivarsi affinchè il Nord diventi un interlocutore per l’Europa così come espresso domenica al Parlamento della Padania in modo chiaro. Siamo felici quindi che anche Formigoni abbia accolto il manifesto programmatico di Vicenza». Sempre ieri, in occasione della prima del tea- tro Alla Scala, Formigoni ha lanciato al presidente del Consiglio Mario Monti un messaggio «per parlare del federalismo che deve essere rilanciato». Il Governatore ha preso posizione anche in tema di abolizione di fatto delle Province, come delineato dal Governo. «Non si può continuare questo balletto su una istituzione comunque importante co- vero peso delle Province sulle tasche dei cittadini veneti è di 1 euro, 1,50 euro l’anno. Così si fanno i tagli? Così si avvantaggiano solo le province e le regioni a statuto speciale, perché se noi aumentiamo i prelievi del 3%, l’aumento va interamente allo Stato, mentre per Trento e Bolzano, Friuli VeneziaGiulia, Valle d’Aosta e Sicilia anche l’aumento verrà incassato dai governi locali». Per Degani «la cosa assurda di questo decreto è che di fatto mantiene le Province, che possono essere abolite solo da una modifica della Costituzione, ma toglie loro le competenze amministrative trasferendole alle Regioni e ai Comuni e trasferisce loro anche il costo dei dipendenti. È un modo come un altro per non toc- care davvero lo Stato e riformarlo, anzi, lo Stato ha trasferito nelle sue casse l’Addizionale sull’Energia Elettrica che gestivamo localmente per la viabilità e l’edilizia scolastica. Chi darà ai nostri cittadini i servizi adesso?». E sui controsensi del decreto la Zaccariotto ha detto: «In Veneto i dipendenti delle province sono 2.700 e il decreto li spalma sulla Regione e sui Comuni. Ma come fanno i Comuni ad assorbire i dipendenti delle province se il patto di stabilità li costringe al blocco delle assunzioni? Se invece li assorbirà la Regione Veneto il costo che i veneti dovranno sopportare sarà di circa 2 milioni di euro. Non ha alcun senso». I presidenti hanno sottolineato anche il ruolo me la Provincia. Bisogna prendere una soluzione definitiva e mi auguro che il Parlamento intervenga decidendo in maniera molto chiara». In quanto ai costi di queste istituzioni, sono «molto minori di quello che normalmente si dice. I costi della politica vanno ridotti - ha proseguito - ma non mettendo a repentaglio l’amministrazione della cosa pubblica». strategico che le province rivestono in materia di viabilità, edilizia scolastica, ambiente, tutti argomenti nei quali è impossibile che il singolo comune dialoghi con l’ente regionale perché la forza di trattativa è diversa e un singolo comune non può avere la medesima visione d’insieme di un ente provinciale. «Ci attaccano perché siamo la parte politica debole della catena istituzionale», ha aggiunto Muraro. «Così si elimina il principio federale, accentrando di fatto il potere e allontanandolo di più dal territorio». Infine, uno studio dell’Un ive rsi tà Bocconi presentato a Roma dall’Upi testimonia come i costi delle province siano più bassi rispetto a quanto presentato a livello governativo. MILÀN - «Io ritengo che sia assolutamente importante che un qualunque Stato possa essere riportato da dove è venuto. Non ha senso ci debba essere una coortazione obbligatoria ad appartenervi, come se fosse una gabbia o una prigione. Se i sudtirolesi vogliono tornare con l’Austra, i padani vogliono stare per conto loro o i siciliani vogliono essere indipendenti, deve essere loro riconosciuta la libera autodeterminazione a poterlo fare». Ha suscitato molto clamore la presa di posizione dell’altro ieri del deputato piemontese del Pdl Roberto Rosso, che in una nota ha chiesto espressamente che «si faccia il referendum sulla Padania, così come vuole la Lega». Un referendum che, osserva giustamente Rosso, è basato sul diritto di autodeterminazione dei popoli riconosciuto dalle Nazioni Unite. «Non vedo perché si aderisca all’Onu - spiega a la Padania il parlamentare Pdl - se poi non si vogliono rispettare le sue regole». Onorevole Rosso, ammettiamo che il referendum sia ammissibile, ammesso e convocato. Lei come voterebbe? «Personalmente, non so come voterei. Il marchio “Italia” è pur sempre un brand forte a livello mondiale. Però a anche detto che riconosco le ragioni della Lega: se non fosse sotto l’Italia, la Padania sarebbe oggi la regione più prospera del mondo. E poi bisognerà pur intervenire per liberarci dall’enorme numero dei dipendenti pubblici del Mezzogiorno. Perché non ha senso comune il fatto che un Comune del Nord, e penso a Santhià, abbia 28 impiegati mentre un analogo comune del Sud ve ne siano oltre cento. Non ha senso che la Regione Siciliana abbia, tra dipendenti diretti o indiretti, quasi centoquarantamila per- difficile arrivarci attraverso le procedure previste dall’articolo 134. Perché, parliamoci chiaro, la sinistra e il Sud saranno sempre concordi nell’impedire qualunque novità nei rapporti statuali». Lei ha citato, nella sua nota, anche il caso della ex Cecoslovacchia. «Lì due popoli si sono divisi pacificamente e consensualmente pur, tra l’altro, parlando la stessa lingua. Invece in Canada, per tre volte il referendum sulla sovranità del Québec ................... ha dato esito negativo pur in di popoli che parlano «La Padania presenza lingue differenti. Ma io mi chiepotrebbe oggi do: perché negare la possibilità, di fronte ad una quota di italiani essere la che chiedessero di farlo, di taregione più stare se l’idea di Italia è ancora prospera del maggioritaria nel Nord? La stessa storia italiana è stata una mondo» ................... casualità. Perché Cavour voleva una confederazioni di Stati che confederazione degli italiani, proprio ci sarebbe anche stata, se Garibaldi come la Confederazione elvetica, in non avesse portato a termine quel cui tutti si confrontano partendo da vero e proprio atto terroristico di conposizioni di libertà». quista del Sud». Il problema, però, è che la CoLei ha avuto parecchie critiche stituzione vigente non può per- nel Pdl, dopo la sua presa di pomettere un referendum di questo sizione. tipo. «Mi ha attaccato Ghiglia... fran«Se la Carta costituzionale ha al- camente, anche purtroppo all’interno cuni tratti autoritari, questi potreb- del mio mondo, ci sono posizioni aubero benissimo essere rivisti in senso toritarie ed illiberali. Noi dovremmo liberale. Alla Lega contesto soltanto, andare verso posizioni di libertà per nel 2001, di non aver appoggiato l’ini- popoli e individui». ziativa che un gruppo di liberali all’inCi sono invece altri, nel suo parterno di Forza Italia aveva avviato per tito, che la pensano come lei? poter arrivare a un vero processo co«Lo spero. Non vedo niente di male stituente». nel fatto che possano emergere poMa la battaglia, allora era per la sizioni diverse da quelle che fino ad devolution... ora ci sono state. Io, prima di tutto, «Che però per me non si potrà mai sono piemontese, sono torinese. Ma fare. Non si potrà arrivare ad alcun sono anche europeo. Per me il connuovo patto tra regioni se non un cetto di “Italia” viene dopo altri conprocesso di voto popolare, che porti cetti a livelli regionali e interregionali deputati ad essere indicati per scri- che potrebbero essere messi in piedi vere il nuovo patto associativo. Sarà con l’intervento della Lega». sone a carico. Non è quindi così insensato che si chieda di mettere fine a questi disequilibri». E poi, naturalmente, vi sono le differenze storiche e culturali... «Se è vero che oggi parliamo la stessa lingua, siamo frutto della storia di mille campanili, di popoli e lingue diverse. Le lingue del Nord sono gallo-romanze, quelle del Sud italiche. La realtà è composta da un caleidoscopio di differenze che può essere anche bello da mettere insieme. Ma nella libertà. Io sono per la 12 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 13 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ POLITICA ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ CANTONE: «CLAN SCONFITTO MA ORA CAMBIERÀ PELLE» Nel bunker leggeva libri Saviano: «Bel giorno ma battaglia ancora lunga» ROMA - Oggi è una bella giornata, ma la battaglia contro la criminalità imprenditoriale è ancora lunga. Zagaria è un boss imprenditore. Molto più un costruttore che un camorrista sembra a leggere i suoi affari". Così Roberto Saviano commenta l'arresto del boss Michele Zagaria, considerato l'ultimo del clan dei Casalesi. Ma per lo scrittore di Gomorra, la battaglia non è finita qui e lancia un appello al nuovo governo perché s'impegni in questa lotta e al Parlamento perché accolga la richiesta della Procura di Napoli su Nicola Cosentino. Intanto oggi Saviano chiuderà con un conferenza stampa insieme all'economista Nouriel Roubini il semestre di insegnamento alla New York University. Sarà sul tema “L'Italia e gli Usa: due prospettive sulla crisi economica”. "Ho sempre raccontato che i latitanti restano nei loro territori, nei loro paesi d'origine, perché è lì che devono esercitare il proprio potere, perché è lì che hanno la massima protezione. E il fatto che Michele Zagaria sia stato arrestato a Casapesenna, nel suo paese, come un topo sotto terra, ci deve far capire che quei territori non sono pacificati e adesso che apparentemente tutti gli obiettivi sono stati raggiunti, che molte teste sono cadute, lo Stato e noi cittadini - aggiunge Saviano non dobbiamo abbassare la guardia, non dobbiamo pensare che missione sia compiuta, perché così prefigureremmo la nostra sconfitta". A lui si devono le indagini sugli affari immobiliari dei Casalesi a Parma e Milano quando Gomorra non era an- Sopra, Roberto Maroni. A destra, l’ex capo dell’antimafia Raffaele Cantone cora un fenomeno conosciuto in tutto il mondo. Raffaele Cantone, già pm di punta della Dda di Napoli, oggi giudice all'Ufficio del Massimario della Cassazione, per otto anni ha dato la caccia a Michele Zagaria e prima di lui agli altri capi dei Casalesi, da Fr an ces co Schiavone a Francesco Bidognetti, di cui ottenne la condanna all'ergastolo. Inevitabile da parte sua un sentimento di soddisfazione per l'arresto della primula rossa dei Casalesi, l'ultimo dei capi che mancava all'appello della giustizia. Nel bunker-covo di Zagaria gli investigatori hanno trovato anche i suoi due libri in cui Cantone ha descritto il fenomeno dei Casalesi. “No, non pensavo che potesse averli - commenta - ma non mi meraviglia più di tanto. I camorristi di questa nuova stagione non sono come quelli che immaginavamo un tempo. Non che Zagaria sia un uomo di cultura, ma certamente è un soggetto in grado di documentarsi sui testi che parlano di lui”. Con l'arresto di Zagaria puo' considerarsi chiusa la stagione dei Casalesi? “La risposta è sì - dice Cantone - ma c'è da fare un distinguo. È vero che non ci saranno più i Casalesi come li conoscevamo, ma non per questo viene sradicata la camorra in quel territorio. Questo perché quel clan si identificava molto in personaggi carismatici come Zagaria, che oggi non ci sono più. Ma ora l'organizzazione sarà costretta a cambiare pelle e gli eredi ci sono già, come ben sa chi conosce quella realtà e sa leggere alcuni segnali che vengono dalla provincia di Caserta. E non sarà meno pericolosa, anzi”. “Per questo - conclude l'ex pm Antimafia - la mia idea di un clan dei Casalesi che chiude i battenti non significa che la guerra sia finita. Avremo di fronte nuovi avversari, una camorra capace di operare anche senza un clan forte alle spalle grazie ai referenti e ai rapporti che ereditera' di quella parte di imprenditoria in grado di muoversi con logiche mafiose”. Vallardi: «Grande lavoro di squadra. Grazie a Maroni e alle forze dell’Ordine» L’arresto di Michele Zagaria, il “capo dei capi” del clan camorristico dei Casalesi fa suonare il campanello d’allarme per tutti gli “uomini d’onore” italiani e in particolar modo campani. È molto importante, infatti, che questi personaggi si sentano costantemente braccati e non possano mai dormire sonni tranquilli. Chiediamo a Gianpaolo Vallardi, segretario della Commissione Antimafia e senatore della Lega Nord di descriverci l’aria che si respira nell’ambiente dopo questa cattura. Onorevole Vallardi a lei la parola «Abbiamo stroncato un mito. Il punto di riferimento del clan più pericoloso della camorra. Per i Casalesi è un colpo durissimo. Nel momento dell’arresto Zagaria, ha avuto ancora un atteggiamento guascone. Ma vedremo se sottoposto al carcere duro del 41 bis avrà ancora voglia di ridere. Ovviamente il merito di questa operazione va tutto all’ex ministro Maroni e a tutti i ragazzi delle forze dell’ordine. ...................... Un eccellente lavoro «Abbiamo da parte di tutti... «Certamente. È stato stroncato un mito. un grande lavoro di Il punto squadra. Il merito della cattura ovviamente non di riferimento può essere del neo-midel clan più nistro, ma del grande lavoro di Roberto Maroni. pericoloso della E poi di quei ragazzi che camorra. Per io considero eroi che sai Casalesi è un crificano tanto per una giusta causa. Non voglio colpo durissimo» fare sviolinate, ma que- ...................... sti sono ragazzi con una missione dentro. Conducono una vita molto difficile, ma queste catture, oltre ad essere affascinanti per noi, sono il miglior premio soprattutto per loro». Possiamo davvero dire di aver vinto la guerra contro i Casalesi? «Ovviamente questo non possiamo affermarlo con certezza. Quel che posso dire è che in questo campo il fattore psicologico è determinante. In tutte le organizzazioni mafiose, una volta tolta la testa, tutto il resto va fortemente in difficoltà. Certamente, però, non bisogna abbassare la guardia e continuare nella lotta». È giusto paragonare la cattura di Zagaria a quelle eccellenti di Riina e Provenzano? «Bisognerebbe discutere su quale sia il parametro per valutarne l’importanza. Se è il numero di omicidi certamente no. Però oggi i Casalesi si identificavano con lui e una cattura come questa in un territorio difficile come il Casertano è ovviamente molto importante e ci lascia ben sperare». Nicolò Petrali Chi è il grande superlatitante dei Casalesi “Capastorta”, super manager specializzato nel settore edile www.ilvelino.it NAPOLI - Michele Zagaria, nato il 21 maggio 1958, è soprannominato “Capastorta” ed era da tempo considerato l'ultimo grande latitante dei Casalesi. È nato a San Cipriano d'Aversa, in provincia di Caserta ma è residente a Casapesenna (Caserta). Era ricercato dal 1995. La sua specializzazione è il settore edile ed è accreditato di grande capacità mana- geriale. È stato in grado di mettere insieme, in un giorno di chiusura delle banche, 500 mila euro per l'acquisto di un immobile a Parma. Le sue imprese casertane sono riuscite ad imporsi sul mercato nazionale non solo praticando prezzi concorrenziali ma anche garantendo costantemente sui cantieri uomini e mezzi e tempi ridotti per la realizza- zione delle opere. In uno dei processi che lo hanno visto imputato, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione anche il suocero di Michele Zagaria, Sergio Bazzini, imprenditore di Parma del settore del cemento, con interessi a Milano, Parma e Cremona. Gli investigatori ritennero Bazzini - del quale Zagaria aveva sposato la figliastra - una testa di legno del boss per controllare gli interessi del clan tra Emilia Romagna e Lombardia. Il “feudo” di Zagaria à il triangolo tra Casapesenna, San Cipriano d'Aversa e Casal di Principe, dove il boss è proprietario di un impero di milioni di euro accumulati con la droga, le estorsioni ed il controllo degli appalti. Il potere del boss si fon- da proprio sul controllo del territorio. “A partire dal 2001 e fino a poco prima del mio arresto - ha messo a verbale un pentito dei Casalesi, Emilio di Caterino - per le grosse estorsioni, qualunque fosse il territorio in cui esse avvenivano e qualunque fosse la fazione dei Casalesi che aveva il controllo di quel territorio, il denaro comunque arrivava a Mi- La polizia ha individuato a Casapesenna, nel Casertano, il covo del numero uno del clan camorrista. Il superboss si nascondeva in un bunker sotterraneo nel paese dei Zagaria, dal quale non si è mai allontanato in 15 anni di latitanza IN MANETTE L’ultimo boss di Gomorra ZAGARIA ROBERTO MARONI «Un risultato eccezionale che sancisce la vittoria del “Modello Caserta” che in questi anni abbiamo costruito insieme alle forze dell'ordine e alla magistratura» chele Zagaria, il quale provvedeva a distribuirlo fra tutti”. Zagaria ha dimostrato di riuscire ad egemonizzare anche il territorio dell’ndrine calabresi, e il suo business, stimato in un impero di milioni di euro, si estende, oltre al settore edile, al giro della droga, delle estorsioni e al controllo degli appalti. Il 19 giugno 2008, nel processo d’appello del maxiprocesso Spartacus, viene condannato alla pena dell’ergastolo, insieme ad altri componenti del clan dei Casalesi. Il 13 ot- CASERTA - Manette per il capo dei casalesi, Michele Zagaria. La polizia ha individuato a Casapesenna nel casertano il covo in cui si nascondeva il numero uno del clan camorrista e lo ha catturato. Un blitz scattato alle tre dell’altra notte. In azione gli agenti della squadra mobile di Caserta, con cui ha collaborato la squadra mobile di Napoli con gli agenti della sezione criminalità organizzata. "Siamo andati in via Mascagni a Casapesenna - dice un poliziotto - convinti che Michele Zagaria fosse lì e che lo avremmo preso". E così è stato. "Basta, non sfondate, sono qui. Mi arrendo". Quando ha capito che non c'era più nulla da fare la voce di Zagaria si è sentita dal sottosuolo mentre invocava la polizia di non sfondare più il pavimento perché si sarebbe consegna- tobre 2010 anche la Corte d’assise di Latina condanna “C a p a s t o rta” alla massima pena per l'omicidio di Pasquale Piccolo, ucciso il 22 luglio 1988 a Gaeta. Dopo appena due giorni dall’ultima condanna, il 15 ottobre 2010, il boss ne subisce un’altra, sempre all’ergastolo, da parte della Corte d’appello di Latina. Tante le voci e le storie che aleggiano su di lui. Tra le più note, quella relativa ad una tigre che teneva serenamente al guinzaglio come si trattasse di un barboncino. to spontaneamente. Il superboss si nascondeva in un bunker sotterraneo in via Mascagni, nel paese dei Zagaria, paese dal quale non si è mai allontanato in 15 anni di latitanza. Nell'appartamento dove era stato ricavato il nascondiglio vivono Vincenzo Inquieto e la moglie, entrambi sono stati condotti in questura. Gli investigatori stanno valutando la loro posizione, potrebbero essere arrestati per favoreggiamento. Il bunker dove si nascondeva Zagaria era stato ricavato sotto il pavimento del bagno. Trecento i poliziotti in azione per arrestare un boss che sembrava imprendibile. Appena prelevato Zagaria è stato condotto in questura a Caserta. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a Milano per la Prima della Scala, informato dell'arresto del boss del clan dei casalesi, ha espresso “vivo apprezzamento per l'importante risultato conseguito nel contrasto alla criminalità organizzata”. Alla notizia del colpo inferto alla camorra il presidente del Consiglio Mario Monti ha chiamato il ministro della Giustizia, Paola Severino, per congratularsi per la cattura. La telefonata ha raggiunto il Guardasigilli durante un incontro con la stampa, dopo una riunione con la giunta dell'Associazione nazionale magistrati. Il ministro, riferendo al premier di trovarsi con la delegazione di magistrati, ha assicurato a Monti che avrebbe esteso loro “in diretta” il ringraziamento. La cattura di Michele Zagaria “è un grandissimo suc- cesso dello Stato non solo al clan dei Casalesi ma all'intera organizzazione camorristica, che si è reso possibile grazie allo straordinario lavoro e impegno delle Forze dell'ordine e della Magistratura”, ha detto poi il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri. “Con la cattura di Michele Zagaria si è certamente tagliata la testa dei Casalesi, l'unica rimasta dopo l'arresto ............................ Cancellieri: «Grandissimo successo dello Stato nei confronti dei Casalesi e dell'intera organizzazione camorristica, possibile grazie allo straordinario lavoro e impegno delle Forze dell’ordine e della Magistratura» ............................ di Antonio Iovine”, ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, commentando l'arresto di Michele Zagaria, numero uno dei Casalesi, catturato a Casapesenna, in provincia di Caserta. Di “un risultato eccezionale” che sancisce “la vittoria del “Modello Caserta” che in questi anni abbiamo costruito insieme alle forze dell'ordine e alla magistratura”, parla l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni. Su twitter plaude al blitz anche Roberto Saviano: "Preso Zagaria, come un topo sotto terra. Ottimo lavoro, ragazzi!". 14 laPADANIA ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ Giovedì 8 dicembre 2011 «AFRO-MARKET E CALL-CENTER CONTRO I TORINESI» Il gruppo Lega Nord in Comune a Torino ha presentato un’interpellanza alla Giunta in merito alla presenza in alcune aree della città, spiega Fabrizio Ricca (foto), consigliere comunale del Carroccio, di «esercizi commerciali come callcenter e afro-market che ignorano i regolamenti ed i limiti che TERRITORIO ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ la loro attività avrebbe». «I casi più frequenti - dice Ricca - sono quelli di negozi che dovrebbero vendere alimentari ed invece si trasformano in locali d’intrattenimento serale, con schiamazzi e ubriachi che poi aggrediscono chiunque si lamenti. Se a Fassino questo sistema può andar bene, sappia che a noi della Lega Nord non sembra più tollerabile» Soddisfazione per sblocco norma su precari regionali GIANNI PETRA TURIN - «È una grande vittoria, siamo la prima Regione ad inserire il principio del legame col proprio territorio per quanto riguarda il reclutamento del personale scolastico. È una giornata storica». Traspare grandissima soddisfazione dalle parole del Governatore leghista del Piemonte Roberto Cota , dopo la firma ieri al ministero della Pubblica Istruzione dell’accordo “salvaprecari” con cui è stato dato fattivamente il via libera Insegnanti legati al territorio Il Piemonte sale in cattedra Cota: «Una grande vittoria, giornata storica» che potranno così garantire tempo scuola, sostegno all’handicap e offerta formativa. Il progetto ripete e potenzia quanto già realizzato per il 2010-2011. La novità è rappresentata dalla compartecipazione diretta dell’Inps, grazie alla collaborazione del quale potranno pieno, 34 insegnanti per sdoppiare pluriclassi numerose, 176 collaboratori scolastici (bidelli), 13 assistenti amministrativi, 5 assistenti tecnici. L’investimento economico sull’anno scolastico 2011/2012 è di 10 milioni di euro, in cui rientrano anche 1,5 mi- quegli insegnanti che hanno già lavorato in Piemonte nei precedenti 3 anni. Sono pertanto soddisfatto del’accordo raggiunto col Ministro della Pubblica Istruzione che sblocca le assunzioni, che partiranno nei prossimi giorni. Posso dire con orgoglio che il Piemonte è all’a va n- ....................... Accordo con il ministero della Pubblica Istruzione: via libera all’assunzione di 577 persone, dando per il 90% priorità a chi ha già lavorato in scuole della regione ....................... all’assunzione con fondi regionali di 577 persone. L’intesa prevede che per il 90% venga data priorità a coloro che negli ultimi tre anni hanno lavorato in Piemonte (attingendo quindi dalle graduatorie ad esaurimento dell’ultimo triennio come chiesto dalla Regione Piemonte), mentre per il restante 10% si farà riferimento alle graduatorie ministeriali cosiddette “a pettine” introdotte nel giugno scorso. A beneficiare del personale aggiuntivo saranno 400 scuole di tutto il territorio regionale nale all’Istruzione Alberto Cirio per l’ottimo lavoro svolto, che ha portato a questo successo». «È una notizia che ci riempie di gioia, - commenta Cirio - perché dopo mesi di strumentalizzazioni politiche e sindacali finalmente ha vinto il buonsenso Questo provvedimento è sempre stato ragionevole e legittimo e il via libera del Ministero oggi finalmente ne dà ufficialmente atto, accogliendo la nostra richiesta di dare priorità a coloro che negli ultimi anni hanno lavorato in MERCATI CONTADINI A MILANO «Un paniere identitario per le prossime feste» MILÀN - Mercatini di Natale: non solo sotto i secolari abeti di montagna, ma anche tra i legni delle antiche e più moderne imbarcazioni del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Sono i mercati contadini organizzati dalle associazioni professionali degli agricoltori lombardi che propongono, non solo ai milanesi, un ricco paniere con i cibi delle tradizioni enogastronomiche della nostra regione. «Sono appuntamenti - ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Giulio De Capitani - da non perdere per chi vuole personalizzare il proprio natale all'insegna dei sapori tipici del territorio. Circa 80 aziende agricole lombarde, provenienti da tutte le province, si alterneranno nel padiglione navale del Museo con le loro migliori produzioni» «Dopo il primo appuntamento dello scorso 27 novembre spiega ancora il responsabile dell’agricoltura - si replica domenica 18 dicembre». Oltre al piacere di una visita al museo e alla mostra “La faccia giovane dell'agricoltura lombarda”, si potrà approfittare della presenza di oltre 40 aziende agricole lombarde e di una vasta scelta tra prodotti tipici e tradizionali che assicurano genuinità degli ingredienti e artigianalità delle produzioni, per festeggiare la festa più bella dell’anno all’insegna dei sapori più autentici della Lombardia. Gli stand saranno aperti dalle 9.30 alle 18 con ingresso, ovviamente gratuito, da via Olona a Milano. SVIZZERI E FRONTALIERI «Inaccettabile penalizzazione» Roberto Cota. A sinistra, docenti precari leggono le graduatorie essere coinvolte nel progetto di ricollocazione lavorativa circa 200 persone in più rispetto allo scorso anno. Dei 577 posti aggiuntivi, 214 sono insegnanti di sostegno (che si aggiungono ai 454 assegnati in deroga dall’Usr), 135 insegnanti per garantire il tempo PORDENÒN - Sono in tutto quattro i progetti che la Regione Friuli Venezia Giulia sosterrà attraverso i patti per la sicurezza del Pordenonese sottoscritti ieri in Prefettura a Pordenone dall’assessore regionale alle Attività produttive e Sicurezza, Federica Seganti, dal prefetto, Pierfrancesco Galante, dai sindaci di Azzano Decimo Enzo Bortolotti e di Spilimbergo Renzo Francesconi, dal vicesindaco di Sacile Claudio Salvador e dall’assessore alla Polizia municipale e Politiche della sicurezza del Comune di Pordenone Flavio Moro. «A disposizione ci sono in lioni di euro a sostegno degli impiegati delle cooperative sociali che lavorano in ambito scolastico. «Siamo riusciti - ha precisato il Presidente Cota - in tutte e due le operazioni, non chiudere le scuole in Piemonte e dare lavoro con priorità a guardia per quanto riguarda l’offerta scolastica, con offerte innovative che garantiscono anche la tutela di principi, quello del legame col territorio e della continuità didattica, troppo spesso messi in secondo piano». «Ringrazio - conclude Cota - l’assessore regio- questa regione. Una scelta che garantisce continuità non solo alle loro vite, ma anche alla didattica per i nostri studenti. Il ministro Profumo ha dimostrato su questo tema sensibilità e va riconosciuto. Grazie alle risorse della Regione e al via libera di oggi centinaia di famiglie potranno trascorrere un Natale sereno e non c’è notizia che potesse renderci più felici». «Se gli svizzeri avessero la stessa solerzia che dimostrano nei controlli verso gli italiani nel pagare le multe che loro stessi prendono nel nostro Paese, alcuni nostri Comuni avrebbero risolto i problemi di cassa». Così commenta il vice presidente del gruppo regionale della Lega Nord in Piemonte, Michele Marinello la notizia dei controlli a tappeto effettuati l’altrogiorno alla dogana Nuovi patti tra Regione, Comuni e prefettura per accrescere le sinergie Sicurezza, nel Pordenonese arrivano i rinforzi tutto oltre 436 mila euro ha confermato Seganti - che saranno utilizzati per la sperimentazione di sinergie avanzate di controllo del territorio, l’implementazione del modello di polizia di prossimità ed il relativo coinvolgimento della cittadinanza, l’aumento della sorveglianza negli spazi pubblici e in situazioni che già registrano sacche di disagio, l’intensificazione dei controlli nelle aree produttive interessate da fenomeni di microcriminalità». .......................... Seganti: «Tutti i progetti confermano quanto sia importante dotare le forze dell’ordine di strumenti tecnologici che migliorino la loro attività su territorio» .......................... Un’azione a largo raggio che, è stato osservato, coinvolge più ambiti territoriali attraverso le 4 associazioni comunali di Spilimbergo, Meduno, Pinzano al Tagliamento e Sequals, di Azzano Decimo, Chions, Pasiano di Pordenone, Prata di Pordenone, Pravisdomini, di Sacile e Caneva e di Pordenone e Roveredo in Piano. «Tutti i progetti prevedono un incremento della collaborazione tra la Polizia locale e le altre Forze dell’ordine e confermano quanto sia importante dotare quest’ultime di strumenti tecnologici utili al miglioramento della loro attività su territorio» ha dichiarato l’assessore, sottolineando l’impegno della Regione nel garantire agli uomini in di- di Brissago per verificare eventuali infrazioni stradali non notificate o non pagate. «Un blocco simile in orario di punta non può essere ripetuto aggiunge Marinello, annunciando che si attiverà per riportare le rimostranze dei frontalieri alle autorità elvetiche - si utilizzino altre soluzioni, ma non si devono più penalizzare coloro che si recano in Svizzera solo per lavorare». visa le dotazioni necessarie a ridurre i fenomeni di criminalità, ad incrementare la sicurezza sulle strade e ad aumentare la percezione di sicurezza nella cittadinanza. In particolare, i progetti, presentati dai Comuni congiuntamente alle Forze dell’ordine dello Stato, prevedono l’acquisto di strumenti informatici, localizzatori gps, attrezzature per la rilevazione di falsi documentali, kit videofotografici, etilometri ed un intero gabinetto scientifico, ma anche di motocicli allestiti e di nuove autovetture, oltre alla manutenzione delle auto già in servizio. 15 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ CONTE: DA UE FONDI PER DIFESA DEL TERRITORIO L’assessore regionale veneto alla difesa del suolo Maurizio Conte (foto) ha accolto con soddisfazione la notizia che la commissione bilancio del Parlamento Europeo ha dato il primo via libera allo stanziamento di 16,9 milioni di euro di fondi Ue per i danni dell’alluvione che ha colpito il Veneto l’anno scorso. TERRITORIO ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ Ora manca soltanto l’approvazione definitiva da parte dell’assemblea. «È stato un iter impegnativo - ha aggiunto che sta finalmente pervenendo ad una positiva conclusione grazie ad un lavoro di squadra a tutti i livelli. Questo importo servirà per finanziare le opere idrauliche e gli interventi urgenti realizzati per la messa in sicurezza delle aree alluvionate» Il Governatore del Veneto: da 80 anni non si sono fatti interventi «Il dissesto idrogeologico è un problema prioritario» VENÈXIA - «Il dissesto idrogeologico è un problema prioritario». È tornato ancora una volta a ripetere questo concetto, il presidente del Veneto Luca Zaia, rispondendo alle domande dei giornalisti in tema di addizionali Irpef e accise e alle modalità di finanziamento delle opere di mitigazione del rischio idraulico per evitare che possano verificarsi nuovamente eventi disastrosi come l’alluvione dello scorso anno. «Come Veneto abbiamo bisogno di 2,7 miliardi di euro per interventi che sul nostro territorio non sono mai stati fatti da 80 anni a questa parte. È una questione sulla quale dovremmo smettere di dibattere nella contingenza - ha aggiunto il Governatore - riaprendola ogni volta che capitano le disgrazie. La abbiamo riaperta con i morti di Genova, e questo è scandaloso. Penso però che il Governo, in questa fase, non dovrebbe obbligarci a tasse di scopo, a fronte di un gettito di circa 6 miliardi di euro con la nuova accisa sulla benzina applicata da oggi, mentre i danni da dissesto idrogeologico in Italia si aggirano ogni anno sui 2 mi- liardi di euro. Potrebbe essere l’occasione per affrontare seriamente, per la prima volta, il tema delle infrastrutture necessarie alla prevenzione del dissesto, e magari anche del Veneto - voglio fare i complimenti a Corrado Clini, che ha iniziato la sua attività di ministro dell’Ambiente parlando del dissesto idrogeologico: la vera sfida è questa, Zaia: «Il Governo non dovrebbe obbligarci a tasse di scopo, a fronte di un gettito di circa 6 miliardi di euro con la nuova accisa sulla benzina» quello di una assicurazione nazionale multi rischio». «A questo riguardo - ha detto ancora il presidente dobbiamo mitigarlo, eliminarlo; dobbiamo affrontare il futuro prima che le cose accadano». «Per quanto riguarda il Veneto - ha ricordato Zaia - abbiamo certo bisogno anche di strade, e ne abbiamo l’elenco con il quale andiamo avanti, ma il vero rischio è il dissesto. Prima di pensare a imporre una tassa di scopo dobbiamo però avere il cronoprogramma delle opere da realizzare. Poi - ha concluso Zaia - mettiamo a disposizione i due scenari possibili: cosa accadrebbe con la tassa di scopo e cosa accadrebbe senza, fornendo gli elementi per una decisione. A quel punto la scelta è una assunzione di responsabilità». Ieri intanto Commissario per il superamento de ll’emergenza alluvione in Veneto, Perla Stancari, a seguito della proroga dello stato di emergenza da parte del Governo, ha IL CAPOGRUPPO LEGHISTA SVELA I DATI SUL COSTO DELL’OPERAZIONE «Mestre, i veri conti del tram? Mancano 30 milioni di euro» «I conti del tram non sono esattamente quelli presentati dall’assessore Bergamo, in risposta alla mia interrogazione dello scorso novembre: nel conteggio, infatti, mancano i trenta milioni di euro che dovranno essere spesi per la nuova tratta “via Torino - via delle Industrie - San Basilio”». Così Alessandro Vianello, capogruppo leghista a Ca’ Farsetti, sui conti per l’opera che viene realizzata dall’Amministrazione comunale veneziana. «Altro che poco meno di duecento milioni di euro (come se fossero pochi!). Il tram costerà, stando ai conti di oggi, almeno trenta milioni di euro in più di quanto mi ha fatto sapere l’assessore comunale di comparto, rispondendo ad una mia precisa domanda». Vianello torna sul bilancio dell’opera voluta dall’attuale maggioranza che guida la città di Venezia e ne analizza il costo totale. «O qualcuno non vuole dire la verità, oppure questo qualcuno non sa fare bene i conti, visto che ha sbagliato l’importo di circa trentamilioni di euro: non esattamente un’inezia – ha spiegato l’esponente leghista - . Nel conteggio totale, che riporta una spesa di poco meno di duecentomilioni, non è stata inserita la tratta che unirà via Torino con via delle Industrie e San Basilio, per un esborso pari a trenta milioni». «Non mi pare una disattenzione da poco - ha commentato Vianello Soprattutto, però, non credo che andare ad aggiungere questa nuova tratta, come nelle ostinate intenzioni di Orsoni e compagni, comporti una spesa che le casse comunali possono permettersi di affrontare in questo momento. O forse sì, magari aumentando ancora i prezzi del biglietto dell'autobus». stabilito che le Amministrazioni comunali dovranno accertare entro il 15 marzo 2012 i danni subiti da privati e imprese in seguito al disastroso evento dello scorso anno. Per i privati e le imprese, la scadenza per l’esecuzione dei lavori di ripristino è stata fissata al 30 luglio 2012, mentre ci sarà tempo fino al 30 agosto 2012 per presentare ai Comuni la relativa documentazione della spesa sostenuta. Con lo stesso provvedimento, il Commissario ha fissato al 15 settembre 2012 il termine, per i Comuni, di trasmissione alla Struttura commissariale degli elenchi dei soggetti privati e delle attività produttive cui sono stati assegnati e liquidati i contributi. Finozzi presenta il “Manuale per l’accoglienza”, uno specifico strumento rivolto ai circoli «Veneto in pole position per il turismo golfistico» VENÈXIA - «Con questo strumento, il Veneto si candida a diventare il primo distretto turistico golfistico del Paese». Lo ha affermato l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi, presentando ai Circoli veneti, coordinati dal Comitato Regionale Veneto della Federgolf rappresentata dal presidente Stefano Mazzi, il “Manuale per l’accoglienza del Turista Golfista”, un vero e proprio strumento formativoinformativo per gli addetti dei circoli veneti intendono consolidare e qualificare l’offerta dei propri green anche sotto il profilo dell’accoglienza del territorio. L’ASSESSORE «Dobbiamo fare un salto di qualità decisivo per far sì che gli appassionati che vengano da noi trovino il meglio, decidano di tornare e portino i loro amici» Il Manuale è il risultato di un lavoro condotto negli ultimi due anni dal Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, capofila e referente per il pro- dotto turistico Golf in Veneto (ieri rappresentato dal direttore Alessandro Martini), con il supporto della Promoteam di Preganziol. «Dopo quattro anni di investimenti e di iniziative promo commerciali sui maggiori campi di golf europei, ma non solo, per far conoscere i green presenti sul nostro territorio - ha aggiunto Finozzi dobbiamo fare un salto di qualità decisivo per far sì che gli appassionati che vengano da noi trovino il meglio, decidano di tornare e por- tino i loro amici. Questo comporta anche una standardizzazione efficace, efficiente e al più alto livello dei servizi offerti. Il Golf Club che sceglie di essere anche strumento turistico non può più considerarsi avulso dal territorio sul quale insiste e tutti gli operatori coinvolti devono saper comunicare il territorio stesso». «Arriviamo primi in Italia con un manuale specifico - ha sottolineato Finozzi - e abbiamo proposto ai Golf Club un patto: chi deciderà di adottarlo sarà partner privilegiato delle azioni promo commerciali che la Re- gione, ad esempio con il prossimo progetto Italy Golf & More, continuerà ad attuare sul mercato internazionale». «Con questo strumento - ha commentato con soddisfazione il presidente del Consorzio Marca Treviso Gianni Garatti - puntiamo a definire una politica commerciale che garantisca la domanda internazionale di settore sulla serietà della nostra proposta». Il Manuale per l’accoglienza al turista golfista, sarà a breve disponibile sito ufficiale del prodotto turistico golfistico del Veneto w w w . g o l f i n v e n eto.com. 16 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ ATTUALITÀ ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ ANDREA ROGNONI Viaggio autunnale di Arte Nord: quest’anno abbiamo scelto il Sudtirol ed in particolare la bellissima città di Bozen-Bolzano. Il clou dei tre giorni, 3,4 e 5 dicembre scorsi, si è registrato colla visita alla mostra allestita al museo archeologico per il ventennale del ritrovamento in val Venosta di Otzi, la cosiddetta Mummia del Similaun che da 5000 anni , passati sotto una coltre di salvifico ghiaccio, sta a testimoniare la forza , l’ingegno e la vitalità del primissimo homo padanus della storia. Siamo rimasti tutti incantati di fronte al corpo di Otzi, conservato benissimo al Museo, grazie ad una tecnica ipotermica che permette di fargli mantenere un determinato peso somatico. Grazie ad una guida espertissima ogni segreto del nostro antenato ci è stato svelato, dalle scelte alimentari al vestiario, dai culti religiosi ai riti di inumazione tipici dell’età del rame nella sua versione alpina. Siamo rimasti ammirati soprattutto dalla tecnica usata da Otzi per accendere il fuoco e svolgere al meglio la sua missione di vero cacciatore delle Alpi. Un magico “rito” è stato svolto dal nostro gruppo davanti alla cara mummia grazie alla recita di una bellissima poesia filootziana del socio Gianni Penati, conclusasi con una ovazione che nelle compassate sale del museo faceva chiaramente risuonar le parole: in nome dell’avo Otzi, Padania libera! La visita al centro storico di Bozen era già stata fatta il giorno precedente grazie ad una signora meranese che aveva illustrato vita e miracoli della Città del Vino, fondata dai bavaresi ma gestita anche da popoli padanoalpini che ne hanno fatto la Regina del Tirolo. VIAGGIO AUTUNNALE DI ARTE NORD IN SUDTIROL La toponomastica bilingue starà per sempre a testimoniare la fierezza identitaria di un popolo che ha sempre lottato per la libertà contro Roma ed ogni forma di mondialismo, proponendosi come modello anche per qualsiasi altro popolo padano. La via dei Portici, i ricchi dal Duomo, che conserva una meravigliosa opera pittorica raffigurante il Sacro Cuore di Gesù, tanto caro ai tirolesi e ai trentini già ai tempi napoleonici, ha soddisfatto anche la nostra vena di trascendenza, coronata da alcuni di noi nel pomeriggio assolato sull’altopiano pano- stumenti e vestiti che appartengono alla più autentica tradizione popolare di questa area padana. La contiguità coll’are a lombardoveneta ha permesso a molti gitanti di riconoscere attrezzi e suppellettili che i loro nonni usavano quotidianamente, senza contare che molti trentini sono emigrati nelle città padane portando con sé usi e linguaggio. La sala occupata dal mulino ad acqua ha destato grande ammirazione, convincendoci soprattutto del grande ingegno che caratterizzava l’antico nostro mondo contadino. Un bravissimo autista della premiata azienda trasporti Busnelli ha vegliato sulla sicurezza dell’intera esperienza turistica, grazie anche ad mercatini natalizi di piazza Walter, il delizioso cicaleccio dei fruttivendoli di Piazza delle erbe, l’elegante impianto dei palazzi di via Argentieri e della Mostra, l’imponente municipio con davanti il coloratissimo mercatino artigianale... ecco un insieme di elementi che hanno reso beato il nostro cuore. Il viatico finale, costituito ramico del Renon. Da segnalare, nel corso di tre giorni pieni di colpi di scena e pasti tipici (come dimenticare cervo e canederli?), la visita ad un altro importantissimo museo, quello degli Usi e costumi delle genti tridentine, voluto e realizzato dal boemo Sebesta nel 1968, straordinario esempio di conservazione di oggetti, un modernissimo ed appena inaugurato superbus. Tanti gli acquisti natalizi dei gitanti, grazie specialmente agli sconti praticati da molti bancarellisti e negozianti di quel piccolo paradiso Terrestre chiamato Sudtirol. Arte Nord chiude così un anno entusiasmante alla scoperta della vera cultura identitaria della Padania e dell’Europa. In visita all’avo Otzi, primo “homo padanus” In alto, il gruppo di Arte Nord in centro a Bozen. Qui sopra e sotto in visita al museo di Otzi. A destra al mercatino 17 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 A P P U N TA M E N T I QUI LEGA QUI LEGA TERRITORIO Francesco BRUZZONE Antonio GAMBETTA VIANNA Monica RIZZI (Commissario Provinciale Lucca e Capogruppo Reg Toscana) (Assessore Regionale Lombardia) ■ 08 dicembre (giovedì): ore 19,30 Trasmissione TV su PRIMOCANALE ■ 10 dicembre (sabato): ore 10,00 Incontro con la cittadinanza "Apertura Campagna Elettorale" a PORCARI (LU) presso gazebo in piazza Alpini ■ 12 dicembre (lunedì): ore 17,00 Incontro Pubblico a GENOVA presso Hotel Bristol Alessio PIANA ■ 13 dicembre (martedì): ore 11,30 Conferenza stampa presentazione Codice di Autoregolamentazione dello Sport per i Giovani con i Giovani a MILANO presso Palazzo Pirelli, Sala Gonfalone, via F. Filzi 22 ■ ore 21,00 Convegno "Quale futuro per il Federalismo" a IMPERIA presso Centro Culturale Polivalente in piazza Duomo 11 ■ 12 dicembre (lunedì): ore 17,00 Incontro Pubblico a GENOVA presso Hotel Bristol On. Luca Rodolfo PAOLINI (Segretario Provinciale Canavese) (Segretario Nazionale Lega Nord Liguria) (Segretario Nazionale Lega Nord Marche) ■ 10 dicembre (sabato): ore 17,30 Incontro Pubblico "Proposta di legge sull'omicidio stradale" a SENIGALLIA (AN) presso Sala del Trono in piazza del Duca QUI LEGA ISTITUZIONI Edoardo RIXI (Segretario Provinciale Genova) On. Walter TOGNI ■ 09 dicembre (venerdì): ore 09,00/13,00 Incontro con la cittadinanza a CIRIE' (TO) presso gazebo in via San Ciriaco angolo via V. Emanuele (Consigliere Regionale Lombardia) ■ 11 dicembre (domenica): ore 09,00/12,00 Incontro con la cittadinanza a ROCCA CANAVESE (TO) presso gazebo in piazza Osella ■ ore 13,00 Trasmissione TV su TELENOVA ■ 12 dicembre (lunedì): ore 09,00/12,00 Incontro con la cittadinanza a CALUSO (TO) presso gazebo in zona mercatale Luciano BRESCIANI Andrea GIBELLI ■ 09 dicembre (venerdì): ore 13,00 Trasmissione Radio su RADIO PADANIA LIBERA "Una mela al giorno" (Vice Presidente Regione Lombardia) ■ 12 dicembre (lunedì): ore 10,30 Convegno "Sostenibilità e innovazione nella sanità del domani" a MILANO presso Sala 2, Palazzo Lombardia (ingresso 4) in piazza Città di Lombardia 1 ■ 13 dicembre (martedì): ore 11,30 Conferenza stampa di presentazione dello Small business act a MILANO presso Unioncamere in via Oldofredi Davide BONI Maurizio CONTE (Assessore Regionale Veneto) ■ 12 dicembre (lunedì): ore 21,00 Incontro Pubblico a SAN MARTINO DI LUPARI (PD) presso Centro Civico in via Stocchi - Loc. Campagnalta Giulio Achille DE CAPITANI (Presidente Consiglio Regionale Lombardia) ■ 09 dicembre (venerdì): ore 12,00 Trasmissione TV su ANTENNA 3 ■ 13 dicembre (martedì): ore 07,00 Trasmissione TV su TELELOMBARDIA (Assessore Regionale Lombardia) ■ 12 dicembre (lunedì): ore 11,00 Conferenza Stampa "Firma IGT Terre Lariane" a MILANO presso 26° piano di Palazzo Pirelli in via Filzi 22 ■ ore 19,40 Trasmissione TV su CLASS TV ■ 13 dicembre (martedì): ore 23,15 Trasmissione TV su TELELOMBARDIA "Tantasalute" Massimo ZANELLO Stefano GALLI (Sottosegretario al Cinema Regione Lombardia) ■ 09 dicembre (venerdì): ore 07,00 Trasmissione TV su 7 GOLD "Aria Pulita" Lombardia Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1 LA VOCE DEL NORD Direttore politico UMBERTO BOSSI Direttore responsabile LEONARDO BORIANI e-mail: [email protected] Redattori capo centrali ROBERTO BRUSADELLI, CRISTINA MALAGUTI, STEFANIA PIAZZO Responsabili di settore: CARLO PASSERA (Politica), PAOLO PARENTI (Territorio e Veneto), e ROBERTO SCHENA (Attualità) On. Stefano ALLASIA ■ 08 dicembre (giovedì): ore 09,00 Incontro con la cittadinanza a CASTIGLIONE T.SE (TO) presso gazebo in via Don Brovero On. Lorenzo FONTANA (Eurodeputato) ■ 10 dicembre (sabato): ore 21,00 Trasmissione Tv su TELENUOVO “Tuttocalcio” ■ 11 dicembre (domenica): ore 16,30 Dibattito a SASSUOLO “Passato, presente e futuro della Casta” presso Auditorium P. Bertoli, in via Pia 108 On. Maria Piera PASTORE ■ 10 dicembre (sabato): ore 11,00 Incontro con la cittadinanza a VARALLO POMBIA (NO) presso gazebo area mercato ■ ore 14,00 Incontro con la cittadinanza a CARPIGNANO SESIA (NO) presso gazebo in piazza Libertà ■ ore 17,00 Incontro con la cittadinanza a ARONA (NO) presso gazebo in Corso Cavour Sen. Mario PITTONI ■ 09 dicembre (venerdì): ore 19,00 Trasmissione TV su TELEFRIULI ■ 10 dicembre (sabato): ore 10,00 Incontro Pubblico a UDINE presso Sede LN in via del Pozzo 36 ■ 10 dicembre (sabato): ore 19,45 Trasmissione TV su TELEUNICA "News dalla Regione" ■ ore 19,30 Trasmissione TV su TELEPORDENONE On. Matteo SALVINI Massimiliano ORSATTI (Eurodeputato) ■ 09 dicembre (venerdì): ore 07,00 Trasmissione TV su TELELOMBARDIA ■ 12 dicembre (lunedì): ore 09,00 Trasmissione TV su TELENOVANEWS ■ 11 dicembre (domenica): ore 14,00 Trasmissione Tv su CANALE 5 ■ 12 dicembre (lunedì): ore 07,00 Trasmissione TV su TELELOMBARDIA "Buongiorno Lombardia" ■ ore 12,00 Trasmissione TV su 7 GOLD "Aria Pulita" Roberto PEDRETTI DAL 27/12/2011 AL 29/12/2011 ■ 12 dicembre (lunedì): ore 07,00 Trasmissione TV su ITALIA 7 GOLD (Capogruppo Regionale Lombardia) (Consigliere Regionale Lombardia) QUI LEGA IN FESTA ■ 12 dicembre (lunedì): ore 17,00 Incontro Pubblico a GENOVA presso Hotel Bristol Massimiliano ROMEO (Assessore Regionale Lombardia) ■ 12 dicembre (lunedì): ore 09,30 Convegno "Lodigiano per Expo" a LODI presso sede della Provincia in via Fanfulla (Capogruppo Regionale Liguria) (Consigliere Regionale Lombardia) Sen. Gianvittore VACCARI ■ 10 dicembre (sabato): ore 22,00 Trasmissione TV su BERGAMO TV "Consiglio Regionale News" ■ 09 dicembre (venerdì): ore 10,45 Diretta Radio su RADIO CORTINA EDITORIALE NORD Soc. Coop. Sede Legale: Via Magenta, 5 - 21100 VARESE Sede Operativa: Via Bellerio, 41 - 20161 MILANO Direzione e Redazione: Tel. 02/662461 - Fax 02/66246326 e-mail: [email protected] CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente: Federico Bricolo Vicepresidente: Roberto Cota Consiglieri: Rosa Angela Mauro ● Giancarlo Giorgetti Stefano Stefani ● Marco Reguzzoni COLLEGIO SINDACALE Presidente: Alberto Gusmeroli Sindaci effettivi: Marco Valente DIRETTORE GENERALE Pier Luigi Arnera LA PADANIA LA VOCE DEL NORD reg. Tribunale di Varese: n. 422 del 19/5/1983 QUOTIDIANO ORGANO UFFICIALE DELLA “LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA” Stampa: Nuova SEBE S.p.A.. Via Brescia, 22 Cernusco sul Naviglio (Milano) Distribuzione: M-DIS S.p.A. - Via Cazzaniga, 1 Milano UFFICIO ABBONAMENTI: Tel. 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Lo era ancora di più mettere, nero su bianco, che ilpiugrandespettacolodopoilweekend era ben poca cosa rispetto a quella grande prova di televisione di cui tutti scrivevano. Alla fine tutto si è però sciolto come neve al sole, rivelando come anche questo show se non era peggio, era comunque pari a tutto il resto. Saranno andati pur bene gli ascolti: la sostanza però non è cambiata. In omaggio al terribile pensiero unico che sta permeando tutto il sentire comune italico, le grandi firme della critica erano quasi in adorazione del saltimbanco siculo. Una sorta di Mario Montidella tv. Un vero demiurgo che, munito di quattro canzonette e tre battute di sano cabaret da villaggio vacanze, risollevava le perdute sorti dell’azienda pubblica. Quando però il sipario si è chiuso sul povero Fiorello e su Roberto Benignisono piovuti gli ortaggi che si riservano ai comici di strada quando sbragano poderosamente. Sono caduti sulla zucca di entrambi pomodori dai devoti a corrente alternata di Famiglia Cristiana per la citazione di un profilattico, e ortaggi vari dai critici chic che si sono sentiti disturbati dalla filastrocca gastroenterica cantata da quel gran genio del Benigni. E così si è messo un bel Amen sulla vicenda, con tanti saluti ai due vip della televisione. In realtà sia Fiorello, sia Benigni avevano pensato la serata finale in ben altro modo: ma non hanno tenuto conto dello spread e del Quirinale che hanno mandato a casa Silvio Berlusconi. Al Cav di Arcore era infatti dedicata l’apoteosi massima del varietà. Il rapido allontanamento dell’ex premier da Palazzo Chigi li ha messi nella “cacca”: e allora proprio di quella loro situazione hanno dovuto intrat- RAITRE 6,30 Cartoon Flakes 10,00 Rubrica: Tg2punto.it 11,00 Contenitore: I fatti vostri. Con G. Magalli 13,00 Attualità: Tg2 giorno 13,30 Rubrica: Tg2 Costume e società/Medicina 33 14,00 Rubrica: Italia sul due. Con Milo Infante e Lorena Bianchetti 16,10 Telefilm: Ghost Whisperer 16,50 Tel.: Hawaii Five-0 17,45 Attualità: Tg2 flash l.i.s. / Rai Tg Sport / Tg2 18,45 Telefilm: Numb3rs 19,35 Telefilm: Squadra speciale cobra 11 20,30 Attualità: Tg2 - 20,30 21,05 Telefilm: Criminal Minds 23,25 Attualità Tg2 23,40 Rubrica: Cut 0,25 Rb.: 150 anni di Rai presenta I nuovi Mille 10,10 La storia siamo noi 11,15 Telefilm: Doc Martin 12,00 Att.: Tg3 - Rai Sport Notizie - Meteo 3 12,25 Rub.: Tg3 fuori tg 12,45 Rubrica:Le storie - Diario Italiano 13,10 Soap: La strada per la felicità 14,00 Attualità: Tg Regione / Meteo Regionale / Tg3 Meteo 3 14,50 Rub.: Tgr Leonardo 15,00 Rubrica: Tg3 Lis 15,05 Telefilm: Lessie 15,55 Doc.: Cose dell’altro Geo. Con M. Ossini 17,40 Doc: Geo & geo 19,00 Attualità: Tg3 - Tg3 Regione - Meteo regionale 20,20 Magazine: Blob 20,35 Tel.: Un posto al sole 21,05 Film: Un colpo perfetto. Thriller (GB, 2007). Con Demi Moore, Michael Caine 23,30 Rubrica: Sostiene Bollani - Reloaded 24,00 Att.: Tg3 Linea Notte 1,05 Rai Educational 6,50 Cartoni animati 8,50 Telefilm: Una mamma per amica 10,35 Telefilm: Grey’s anatomy 12,25 Att.: Studio Aperto 13,00 Rub.: Studio Sport 13,40 Cartoni animati 15,00 Sit com: Big bang theory 15,35 Telefilm: No Ordinary Family 16,25 Telefilm: La vita secondo Jim 16,50 Telefilm: Giovani campionaesse 17,45 Cartoni animati 18,30 Att.: Studio Aperto 19,00 Rub.: Studio Sport 19,25 Telefilm: Dr. House - Medical Division 20,20 Telefilm: C.S.I. - Scena del crimine 21,10 Film: La mummia - il ritorno. Fantastico (Usa, 2001). Con Brendan Fraser, Rachel Weisz 23,45 Film: Pathfinder - la leggenda del guerriero vichingo. Avventura (Usa, 2007). Con Karl Urban, Moon Bloodgood 1,40 Show: Poker1mania Santo del Giorno: IMMACOLATA CONCEZIONE 20,30 UNA PADANA IN FRANCIA Castello di Sully e Chambord 21,00 UNA PADANA IN FRANCIA Castello di Amboise e Clos Lucè 7,30 RASSEGNA STAMPA 8,00 RASSEGNA STAMPA 8,30 METEO 9,00 RASSEGNA STAMPA 9,35 SULLA NOTIZIA 10,40 MGP MONZA E BRIANZA 11,30 FILO DIRETTO DI LEO SIEGEL 12,30 SULLA STRADA DELLA LIBERTÀ 15,00 REPLICHE RETE 4 ITALIA 1 RAIDUE IL SOLE SORGE ALLE 7,24 E TRAMONTA ALLE 16,39 LA LUNA CALANTE SORGE ALLE 15,07 E TRAMONTA ALLE 5,20 tenere i milioni di telespettatori che li stavano seguendo. Un bello scherzetto per la coppia che voleva orgogliosamente la satira politica. Non sapendo a che santo votarsi, hanno scelto la strada più rapida e veloce. Soluzione comoda che però ha messo in luce quanto scarsa sia la capacità di poter andar in onda senza, metaforicamente, “menare le mani”. E soprattutto è venuto fuori quanto, sotto sotto, ogni trasmissione in Rai avesse un obiettivo politicamente dichiarato: ovvero una parte politica ben identificabile. E così tra un balletto e l’altro, tra un condon e l’altro hanno chiuso baracca ingloriosamente: dimostrando, alla fine, che la supposta superiorità dello spettacolo televisivo, altro non era che una super valutazione da parte delle penne amiche. Gli è andata male. Ma è andata peggio agli altri. Agli adulatori per convenienza. 9,40 Serie tv: R.I.S. - Delitti imperfetti 10,50 Rubrica: Ricette di famiglia. Con D. Mengacci 11,30 Att.: Tg4 - Vie d’Italia 12,00 Tl: Detective in corsia 13,00 Telefilm: La signora in giallo 13,50 Rubrica: Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15,10 Telefilm: Hamburg Distretto 21 16,15 Film: Pericolosamene insieme. Drammatico (Usa, 1986). Con Robert Redford, Debra Winger 18,55 Att.: Tg4 - Meteo 19,35 Telenovela: Tempesta d’amore 20,30 Telefilm: Walker Texas Ranger 21,10 Film: Il castello. Drammatico (Usa, 2001). Con Robert Redford, James Gandolfini 24,00Film: Il colore del crimine. Drammatico (Usa, 2006). Con Samuel L. Jackson CANALE 5 RAIUNO 6,10 6,30 6,45 10,30 10,55 12,20 13,30 14,00 14,10 15,15 16,50 17,00 18,50 20,00 20,30 20,35 21,25 23,00 0,35 Unomattina Caffè Att.: Tg1 - Previsioni viabilità Rubrica: Unomattina Rubrica: A sua immagine Santa Messa - Recita dell’Angelus Rubrica: La prova del cuoco Att.: Telegiornale Rub.: Tg1 Economia Rub.: Verdetto finale Contenitore: La vita in diretta. Con Mara Venier e Marco Liorni Att.: Tg Parlamento Attualità: Tg1 - che tempo fa Gioco: L’eredità Att.: Telegiornale Rubrica: Qui Radio Londra Gioco: Soliti ignoti - identità nascoste Serie tv: Don Matteo 8. Con Terence Hill, Nino Frassica, Simone Montedoro Rub.: Porta a porta Attualità: Tg1 Notte - Tg1 Focus Che tempo fa CINEMA LA 7 7,00 Contenitore: Omnibus 7,30 Attualità: Tg La 7 9,40 Rubrica: Coffee Break. Conduce Tiziana Panella 10,35 Rubrica: L’aria che tira. Conduce Myrta Merlino 11,25 Rubrica: S.O.S. Tata 12,25 I menù di Benedetta 13,30 Attualità: Tg La 7 14,05 Film: Roxanne. Con Daril Hannah 16,15 Rubrica: Atlantide. Storie di uomini e di mondi. Conduce Greta Mauro 17,30 Telefilm: The District 19,20 Rubrica: G’day. Con Geppy Cucciari 20,00 Attualità: Tg La 7 20,30 Rubrica: Otto e mezzo. Conduce Lilli Gruber 21,10 Talk show: Piazza pulita. Con C. Formigli 24,00 Attualità: Tg La 7 0,10 Rubrica: (Ah)Piroso 1,05 Rubrica: Prossima fermata 1,20 Rubrica: G’day. Con Geppy Cucciari (r) 6,00 Rubrica: Prima pagina. Nel corso: Traffico / Meteo 5 / Borse e monete 8,00 Attualità: Tg5 Mattina 8,40 Film: L’incredibile volo. (Usa, 1996). Con Jeff Daniels, Anna Paquin 10,00 Att.: Tg5 ore 10. (nel corso) 11,00 Rubrica: Forum 13,00 Att.: Tg5 - Meteo 5 13,40 Soap: Beautiful 14,10 Film tv: Un fidanzato per mamma e papà. Commedia (Usa, 2007). Con Melissa J.Hart, C.De Souza 16,35 Film tv: Un regalo in valigia. (Usa, 2008). Con Barry Bostwick, Cheryl Ladd 17,20 Attualità: Tg5 minuti 18,35 Grande fratello 18,50 Quiz: Avanti un altro! Con Paolo Bonolis con la partecipazione di Luca Laurenti 20,00 Att.: Tg5 - Meteo 5 20,30 Show: Striscia la notizia - la voce della contingenza. Condotto da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti 21,10 Show musicale: Io canto e poi. Condotto da Gerry Scotti 23,30 Film: Hairspray - grasso è bello. Musicale (Usa, 2007). Con Nikki Blonsky, John Travolta 9,40 Burlesque 11,40 Pearl Harbor 14,45 Step Up 3 16,35 Too Big to Fail - Il crollo dei giganti 18,15 Il trono di spade - Speciale SPORT I 13,30 14,30 15,00 15,30 16,00 16,30 17,00 17,30 18,00 19,00 19,15 19,30 20,00 20,25 20,40 21,00 23,00 0,00 0,30 01,10 Premier League Review Goal Deejay Fan Club Milan Fan Club Roma Fan Club Inter Fan Club Lazio Fan Club Napoli Fan Club Juventus I Signori Del Calcio, Guidolin Highlights Champions League Highlights Champions League Goal Deejay Futbol Mundial Highlights Champions League Highlights Champions League Special Clasico Vuoi Scommettere? Serie A The Movie Goal Deejay LDU Quito - U. de Chile (diretta) 18,35 21,00 21,10 22,50 0,55 Independence Day Sky Cine News - Film in sala Un marito di troppo The Green HornetNotte Sesso, bugie e... difetti di fabbrica SPORT II 9,00 Golf, Dubai World Championship (diretta) 14,00 Momenti di Golf 14,30 Volley, Iran - Italia 15,30 Basket, Florida - Arizona 17,00 Golf, Dubai World Championship 18,30 Social Games 19,00 WWE Experience 19,55 Rugby, Highlights Heineken Cup 20,25 MotorSport 21,00 Obiettivo Londra 2012 Studio (diretta) 22,00 Obiettivo Londra 2012 23,00 Countdown UFC 23,45 Obiettivo Londra 2012 Studio 0,45 Poker, PartyPoker.net 1,40 Rugby, Highlights Heineken Cup L’Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Da non confondere con il concepimento verginale di Maria. OGGI Cielo: nubi basse in Valpadana, sole o poche nubi altrove. Fenomeni: assenti. Temperature: stazionarie o in leggero aumento. Venti: deboli di direzione variabile. Mari: Mar Ligure molto mosso. Adriatico Settentrionale poco mosso. Zero termico: 2400 (Alpi-Ovest 2200, Alpi-Est 1500 IL SOLE SORGE ALLE 7,25 E TRAMONTA ALLE 16,39 LA LUNA CALANTE SORGE ALLE 15,50 E TRAMONTA ALLE 6,18 DOMANI Cielo: graduale aumento della nuvolosità stratiforme su tutte le regioni. Fenomeni: deboli piovaschi sulla Liguria orientale. Temperature: stazionarie. Venti: deboli in prevalenza sud-occidentali con rinforzi sulla Liguria. Mari: Mar Ligure molto mosso. Adriatico Settentrionale mosso. Zero termico: 1900 (Alpi-Ovest 2300, Alpi-Est 1700) STASERA SU TELEPADANIA - ORE 20,30 U N A PA D A N A I N F R A N C I A Temperature min. max BOLZANO TRIESTE UDINE VERONA VENEZIA BERGAMO COMO MILANO VARESE AOSTA TORINO MONDOVÌ CUNEO GENOVA IMPERIA PIACENZA BOLOGNA PORTOFERRAIO FIRENZE PISA ANCONA 1 6 1 1 3 2 -2 3 -7 1 1 0 -1 10 11 2 2 3 6 6 2 11 14 13 12 11 13 11 13 10 12 12 12 11 17 16 13 13 19 17 16 14 Seguici sul digitale terrestre al CANALE 75 Telepadania è visibile anche sul web all’indirizzo www.padanianet.com Ici: la Chiesa deve contribuire GIANFRANCO NÌBALE Politici, giornalisti, quotidiani e cittadini coraggiosi affermano giustamente che pure la Chiesa deve pagare l’Ici sugli oltre 30mila immobili di proprietà presenti in Italia e destinati non al culto ma ad attività “commerciali” (negozi, alberghi, ospedali, centri turistici, altri immobili locati, ecc.). Si vedono - su internet - richieste di cittadini per la regolare imposizione tributaria anche degli stipendi dei religiosi, che usufruiscono dei servizi statali, come tutti noi cittadini tassati. Pensioni e condoni Il divario Nord-Sud ELIO BELLUZZO Credo che ancora una volta abbia ragione Bossi nel dire: non serve a niente! Come può il Nord (la Padania) che ogni anno di pensioni spende 100 ed incassa mediamente 100 di contribuzione (vedi Lombardia,Veneto, Trentino, Emilia, ecc.) competere con l’Europa di Belgio, Norvegia, Olanda, Germania, Francia ecc. se ha un Sud che da Roma in giù spende 100 ed incassa mediamente 30-35 (vedi Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata ecc.). Non indaghiamo perché succede, lo sappiamo tutti! Come può il Nord gravato da una situazione del genere accollarsi una spesa del genere e competere? Ha voglia Napolitano & C. a dire che bisogna essere solidali. Quì si va tutti a fondo! Con uno sStato poi che ha una credibilità che lascia il tempo che trova. Mettiamo due conoscenti che hanno fatto degli investimenti all’estero. Su sollecito del proprio Stato, per risollevare le sorti in un momento di bisogno, in seguito ad un condono (scudo) lanciato dallo Stato che li rassicura, uno sceglie di aderire, pur a malincuore e pagando quanto richiesto, e l’altro se ne frega e non fa niente. La cosa più facile per uno Stato voltagabbana è ritassare chi ha condonato anziché cercare i mezzi per stanare il secondo e farlo pagare profumatamente. Cosa succede? Chi ha dato una mano all’Italia (l’onesto) è deriso, sbeffeggiato per aver creduto ad uno Stato farabutto, l’altro (il disonesto) se la ride e non ha cacciato un euro per l’Italia. Succederà che se fino ad oggi sono sparite all’estero valigie di euro, in futuro ne spariranno bauli con le congratulazioni di evasori e non, che non crederanno più in uno Stato voltagabbana. E le sinistre, la cui unica premura era sbeffeggiare Berlusconi e degli italiani chi se ne frega, prime fautrici di di queste miserie mentali, avranno ottenuto la solita vittoria di Pirro! Dimostrando ancora una volta di non ve- 19 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 ▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼ I NOSTRI INDIRIZZI LA PAROLA AI LETTORI Lettere: quotidiano la Padania, via Bellerio 41 - 20161 Milano. ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ Fax: 02/66246326. E-mail: [email protected] dere più in là del proprio naso e di fregarsene altamente degli italiani e i loro problemi. Però avranno la soddisfazione di aver dato un buffetto sulla guancia di Berlusconi che a loro premeva tanto. Come se loro non avessero mai fatto condoni! E i poveri italiani staranno peggio di prima, tanto sono abituati a pagare, li hanno addestrati loro: ma fino a quando? Ma i rom pagano il superbollo? rello che l’altra sera su Raiuno ha scherzato, secondo me in modo positivo, sull’anticoncezionale. Qualcuno ha detto che il profilattico uccide la vita, perché non consente agli spermatozoi di svolgere il compito che la natura ha assegnato loro. Al pari della masturbazione. Io non la penso così. Per me il profilattico evita procreazioni non desiderate ed evita molto spesso il contagio e la diffusione di malattie veneree. E ostacola la diffusione dell’Aids. Monti “spreme” i soliti noti LETTERA FIRMATA MARINO BERTOLINO A fronte di 200.000 auto di grossa cilindrata immatricolate solo 100.000 dichiarano redditi superiori ai 100.000 euro. Questo il commento più diffuso nei notiziari e talk-show: semplice, spesso le auto sono intestate a società ed enti, ad uso di manager e burocrati. Tante, sono in uso a mafiosi e camorristi ed ai loro figli. Moltissime sono in uso a rom. Ora, mi sovviene una domanda: ma i rom che viaggiano in maserati, porsche e mercedes pagheranno il superbollo???? Mi viene da ridere!!!! Dal Corsera del 2009: «Demolite le case abusive dei rom. Al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, nel parcheggio c’erano una Aston Martin, una Mercedes e una Lancia. Come nel garage di un albergo di lusso. Sul posto è arrivato anche il sindaco di Rho. Dichiarazione: «Oggi si conclude un iter giudiziario cominciato dieci anni fa quando i nomadi, proprietari del terreno agricolo, senza nessuna licenza avevano iniziato a costruire le loro ville». Anche il consigliere regionale della Lega Nord, il rhodense Fabrizio Cecchetti, commenta l’operazione: «Siamo riusciti a ripristinare la legalità». Il ritrovamento delle banconote grossolanamente falsificate è collegato a una recente operazione degli agenti del commissariato di Rho, legata a un giro di truffe. Obiettivo centrato. Ma sul destino dei nomadi, tornati in strada dopo aver «perso» la casa, non ci sono certezze: «Torneremo sulle roulotte e ricominceremo a girare». Ps: forse intendeva dire: ricominceremo a truffare… anche perché non si sono mossi da Milano, anzi risulta che abbiano comprato case e commesso abusi vari, oltre ad aver fatto domande all’Aler!!! Ormai è chiaro che il Presidente Monti, per avere la fiducia sulla Manovra in Parlamento, ha dovuto risparmiare il mondo della politica e dei privilegi. Ma se si dimezzano i parlamentari e i loro corposi stipendi quanto si risparmia? E ancora. Se si riducono le scorte, auto blu e si eliminano i portaborse, quanto si risparmia? Se viene dimezzato ai partiti il rimborso elettorale quanto sarebbe il risparmio per lo Stato? Ma non basta. A livello locale e regionale un considerevole risparmio può essere fatto se si riduce il numero e gli stipendi di assessori e consiglieri regionali, insieme a tutte le spese inutili e gli sperperi messi in campo da Regioni, Province e grandi Comuni. Ma il Governo Monti ha la forza (e il coraggio) di fare tutto questo? Non si sa, per il momento ha preferito spremere come limoni i soliti che già pagano, e hanno in cambio servizi scadenti. Aids, scommettere sulla prevenzione FABIO SÌCARI Bergamo Le parole che fanno bene non devono scandalizzare. Il profilattico è una parola salvavita. Nei giorni scorsi si è parlato delle misure per contrastare l’Aids. L’uso del metodo precauzionale va diffuso e incoraggiato. Non mi è dispiaciuto nemmeno l’intermezzo ironico di Fio- Il nostro saluto per Astrid MANUELA, FAUSTO E LUIGI Esprimiamo le più sentite condoglianze al sig. Vittorio Bellotti per la perdita dell’adorata consorte Astrid. Ci rimarrà sempre nel cuore. Il premier bluffa sulla questione Ici ALESSANDRO BIASIONI La collezione di frasi inopportune si sta allargando sempre più. Ora il premier, che ce la sta mettendo tutta per farci rimpiangere Amato, arriva ad affermare che gli italiani capiranno. Se non è ancora successo nulla di simile a quanto accaduto in Egitto la ragione è proprio da ricercare nel fatto che gli italiani non hanno ancora capito. Che stia arrampicandosi sugli specchi è più che evidente. «L’Ici è giusta, le case consumano» è un assioma tutto da dimostrare. La loro costruzione e manutenzione grava completamente sulle spalle dei proprietari o di chi le costruisce, costituisce fonte di reddito e non un costo INNO NAZIONALE DELLA PADANIA Va, pensiero, sull’ali dorate; Va, ti posa sui clivi, sui colli, Ove olezzano tepide e molli L’aure dolci del suolo natal! Del Po le rive saluta, Dei Borghi le torri atterrate... Oh mia Patria si bella e perduta! Oh membranza si cara e fatal! Arpa d’or dei fatidici vati, Perché muta dal salice pendi? Le memorie nel petto raccendi, Ci favella del tempo che fu! O simile di sublime ai fati Traggi un suono di crudo lamento, O t’ispiri il Signore un concento Che ne infonda al patire virtù, Che ne infonda al patire virtù, Che ne infonda al patire virtù, al patire virtù! (Cambiando 3 parole diventa un vero inno padano, mantenendo la stessa musica). RENATO TOMEZZOLI, VERONA per la pubblica amministrazione a partire dagli oneri di urbanizzazione, i permessi, la tassa sul passo carraio, le imposte sul consumo di gas luce e telefono, concessioni edilizie, le dichiarazioni di inizio attività e l’occupazione del suolo pubblico. Impensabile che un professore, preside di una delle più importanti università private italiane, possa permettersi di non conoscere questi aspetti. Professore (mi duole dover ancora chiamarla così), signor presidente della Repubblica, aiutateci a capire perché abbiamo le idee un po’ confuse: ora che è stata acclarata la ridotta competenza dell’attuale presidente del Consiglio, quali sarebbero gli “altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario” che hanno portato a buttare dalla finestra una nomina a senatore a vita? Se vi trovate in difficoltà a rispondere potete chiedere consiglio a Caligola e al suo cavallo, collega di Monti, magari con qualche merito in più. La Chiesa vota per il Professore CARLA PIOVANO Bravo Maroni per aver fatto emergere i privilegi della Chiesa. E tutti noi domandiamo con te: applicherete l’Ici anche alla Chiesa??? Ecco perché la Chiesa si agitava molto nel farci assorbire Monti e company... Domandiamo anche perché le proprietà bancarie sono rivalutate soltanto del 20%. È tutta una schifezza, speriamo che i “politici” non votino questa manovra. Marciapiedi più sicuri SILVANA BERTOLI BATTAGLIA Milano Adesso che siamo sotto le feste di Natale, e c’è molta più gente in giro per gli acquisti, il problema della sicurezza pedonale è ancora più pressante. “Marciapiedi più sicuri”: è questa la richiesta che i pedoni dovrebbero portare al Comune. E già che ci sono, costituire anche un’associazione, magari chiamandola “Pedobby” su imitazione della “Ciclobby”, che difenda il loro diritto all’incolumità fisica e psichica (spaventi) e obblighi i ciclisti a rispettare il codice della strada. È venuto il momento di far capire a questi pirati su due ruote che non basta indossare qualcosa di arancione per essere esentati dal divieto di circolare sui marciapiedi, evitando accuratamente le piste ciclabili che anche gli altri cittadini hanno contribuito a pagare loro. O da quello di attraversare le strade sulle strisce pedonali in sella alla bicicletta invece di condurla a mano. O di imboccare le vie contromano. Il tutto con orgoglioso, superiore sprezzo del pericolo loro e degli altri. Se non si argina per tempo la loro prepotenza e arroganza Milano finirà come Copenaghen, che dopo decenni di promozione della bicicletta finalmente si sono accorti che la loro bicimania è un’arma a doppio taglio che ha prodotto mostri di aggressività e di indisciplina. Cercare di scimmiottare Pechino adottando la bicicletta ma senza avere la struttura stradale adeguata è pura, demagogica stupidità. 20 laPADANIA Giovedì 8 dicembre 2011 IL CONSUETO APPUNTAMENTO DI FINE ANNO CON ALMANACCHI E AFFINI Calendari, finestre sul tempo Le nostre segnalazioni: le pubblicazioni in milanese, Barbanera e Frate Indovino detti”, aggiunge la “t oponomastica milanese” e i “personaggi celebri”. Ma il 2012 è anche tempo di compleanni importanti. L’Almanacco Barbanera 2012, è al traguardo del suo 250° anniversario. È il più antico almanacco in circolazione, ma soprattutto il più amato. Una nuova occasione per sfogliarlo, per trovare tutto quello che di mese in mese si dovrà fare nell’orto, nel giardino, in casa, nel tempo libero, certi di una buona riuscita grazie all’i r r inunciabile augurio per “un anno di felicità”. ROBERTO BRUSADELLI «Per dì pan al pan e vin al vin l’è inutel fa tanti ricamìn» («Per dire pane al pane a vino al vino è inutile fare tanti ricamini». È il primo proverbio, anzi “detto del mese”, che si incontra sull’edizione 2012 di El Piscinin, il tradizionale calendario in lingua meneghina, che restituisce - con un corredo di immagini d’epoca della città accompagnate da efficaci didascalie -, momenti della sua storia, della cultura, della vita sociale e civile, il senso di una identità scandita sul trascorrere del tempo, sul ciclo delle stagioni, sugli appuntamenti forti della tradizione. Tre le “f inestre” informative: oltre al già citato “detto del mese”, è possibile cimentarsi con le ricette de “la cusina de Milan” e rinfrescare la memoria con i fatti e gli aneddoti raccontati nella rubrica “accadde ieri”. Esiste poi, sempre rigorosamente redatto nell’idioma della terra di Sant’Ambrogio, una versione più grande, diciamo il calendario tradizionale che si appende al muro: El Milanes, che mantiene l’apparato iconografico di foto d’epoca e la rubrica “la cusina de Milan”, sdoppia le sezioni “proverbi” e “motti e L’edizione 2012 offre davvero molte novità: il formato, più grande, per dare ancora più spazio con nuovi argomenti, nuovi spazi dedicati al piacere delle piccole cose, per ritrovarsi e ritro- Tradizioni popolari, detti e proverbi, identità e territorio: ma anche ricette della cucina tipica, consigli pratici per chi ha il pollice verde, sulla gestione della casa, sulle piccole spese alle rubriche, quelle di sempre, e quelle nuove. Nuove pagine: quest’anno sono in tutto 240, quasi come i suoi anni, vare il gusto dei saperi, dei sapori, e dei gesti di ogni giorno, del tempo e delle stagioni. Infine - ma non certo per importanza e diffusione - annotiamo il Calendario di Frate Indovino: l’opuscolo annuale nacque come allegato omaggio al periodico Voce Serafica. Nel 1945 padre Mariangelo da Cerqueto, al secolo Mario Budelli, era il direttore di quel mensile stampato dai Cappuccini umbri in circa 2.000 copie. Ormai è diventato un must irrinunciabile, diffuso su tutto il territorio nazionale in milioni di copie.