08 dicembre 2011 - LEGA NORD Cordenons

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08 dicembre 2011 - LEGA NORD Cordenons
laPADANIA
LA VOCE DEL NORD
Anno XV, N. 291, una copia € 1,00 (Fr.sv. 3,00)
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353 / 2003 conv. L. 46 / 2004 art 1 DCB Milano
DIRETTORE
Giovedì 8 dicembre 2011
UMBERTO BOSSI
LEGA ECCO LA MANOVRA SALVAPADANIA
,
GARIBALDI, FRANCESCHETTI E ALTRI SERVIZI ALLE PAGINE 2 E 3
BOSSI: MONTI CI CONDANNA A UNA NUOVA
GRANDE DEPRESSIONE
«Fa come il presidente americano dell’epoca,
Hoover: con le sue scelte scatenò una grande
inflazione che si abbattè su consumi e produzione»
STEFANIA PIAZZO
orsi e ricorsi della storia, iI 2011 come il
1929. La grande crisi, la grande depressione, la deriva totalitaria che ne scaturì
prima di un conflitto. Insomma, sono le quinte di
uno scenario già visto, che hanno generato povertà e perdita di democrazia, uno scenario per
nulla lontano che Umberto Bossi si sofferma ad
analizzare con il nostro quotidiano pochi giorni
dopo l’insediamento del Parlamento della Padania. «Monti come Herbert Hoover - spiega il
segretario federale a la Padania, lanciando la
nuova efficace similitudine bossiana -. Hoover fu
il presidente della grande depressione, l’uomo che
fece fallire l’America.
SCIOPERO
C
Anche il Sin.Pa. si mobilita
SEGUE ALLE PAGINE 2 E 3
Il nostro triste Natale
in chiave di recessione
M
RIF. 9997
PROVINCIA DI MILANO cediamo o ricerchiamo partner per società artigianale
settore MANUTENZIONE CALDAIE - esclusivista primarie marche con ampio e
consolidato portafoglio clienti in continua crescita - disponibilità del titolare a
proseguire per sviluppo e crescita aziendale
RIF. 10006
I
FABRIZIO CARCANO
a distanza tra Pd e Idv si
accentua. L’annu nciato
«no» dell’Italia dei Valori e
le fortissime critiche espresse
pubblicamente da Antonio Di
Pietro alla manovra presentata
da Mario Monti ha portato ad
una spaccatura che, con il passare delle ore, sembra allargarsi.
O meglio ad allargarla è il segretario del Pd: «Uno può non
condividere, criticare, ma non
accetto che venga a dire che qui
c’è sotto un inciucio».
L
ALLE PAGINE 8 E 9
TORINO OVEST AFFERMATA CARPENTERIA METALLICA - COSTRUZIONE
SERRAMENTI in ferro e alluminio - avviamento ultracinquantennale - clientela
selezionata e fidelizzata valuta cessione anche parziale 51% per raggiunti limiti di età
l dilemma del Pdl continua.
La manovra tutta tasse del
Professore mette infatti il Cavaliere, l’uomo entrato in politica
sulle ali dello slogan “meno tasse
per tutti”, con le spalle al muro.
Se il partito voterà in Aula il pacchetto completo della manovra
Monti - così come peraltro chiede
il premier - sarà infatti chiarissimo che Silvio Berlusconi ha
tradito il mandato elettorale del
2008 e questa è l’ultima cosa che
intende fare il Cavaliere.
Pd-Idv: scontro
sull’inciucio
ancano 17 giorni al Natale. E il numero
tradizionalmente legato alla sfortuna è il migliore fra tutti quelli che seguiranno in questo
articolo. Sì perché cifre alla mano c’è davvero poco da
stare allegri. Il “regalo” del governo Monti è già stato
impacchettato e ci arriverà soprattutto a gennaio.
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RIF. 10013
ALESSANDRO MONTANARI
A PAGINA 7
PAOLO BASSI
MILANO cediamo CENTRO ELABORAZIONE DATI con avviamento ventennale e
consolidato portafoglio clienti - richiesta minima - garantita assistenza RIF. 10022
Il Cav: votiamo
comunque
Soltanto tasse e
pensioni nel mirino
Bricolo: Monti ha
preso in giro i cittadini
ALESSANDRO BARDI
IGOR IEZZI
ergogna, vergogna, vergogna, giù le mani dalle pensioni del Nord. Il governo
chiede lacrime e sangue, ma solo ai
soliti noti: lavoratori dipendenti e pensionati. La manovra Monti è quanto di
peggio ci si potesse aspettare. Tasse,
interventi a carico, come al solito, dei
lavoratori dipendenti, attacco al sistema pensionistico con un particolare
accanimento contro le pensioni di anzianità».
ario Monti va avanti. Come un bulldozer. Ma contro si trova la Lega Nord e,
inaspettatamente almeno fino a
qualche giorno fa, la Triplice, tornata
unita per indire uno sciopero contro
il tecno-governo. Lo scontro sembra
insanabile tra Cgil, Cisl e Uil, nonostante avessero accolto a braccia
aperte il nuovo governo, e la compagine guidata dal professore della
Bocconi.
Cota salva gli
insegnanti legati
al territorio
ALLE PAGINE 6 E 7
A PAGINA 6
PETRA A PAGINA 14
«V
M
A PAGINA 7
2
laPADANIA
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GIOVANNINI: SISTEMA ECONOMICO GIÀ IN FASE RECESSIVA
La manovra «tende ad avere un impatto complessivamente
sfavorevole in termini di crescita». Lo ha detto il presidente
dell'Istat, Enrico Giovannini (foto) sulla manovra. Giovannini ha
osservato che il decreto «interviene in un momento nel quale il
sistema economico appare già in netto rallentamento,
PRIMO PIANO
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IVA GARIBALDI
Ha davvero una strana
concezione dell'equità il
buon, si fa per dire, Mario
Monti. Un novello Robin
Hood al contrario che toglie ai poveri per dare ai
ricchi. Insomma un eroe
dei nostri tempi. Fin troppo facile scoprire il gioco
molto poco nascosto della
Monti and Company: due
miliardi dati alle banche e
tolti dalle tasche dei cittadini, 11 miliardi prelevati tra Ici e Imu che
pesa soprattutto su chi è
più povero, 6 miliardi che
entrano grazie agli aumenti di gasolio e benzina
e dulcis in fundo, quasi
quattro miliardi che arrivano davvero dai più
poveri quelli che prendono mille euro lordi di pensione ai quali Monti ha
stoppato l'indicizzazione,
cioè gli aumenti legati al
costo della vita. Una beffa
Giovedì 8 dicembre 2011
probabilmente già avviato verso una fase recessiva». Ora lo
sbilanciamento del decreto sul lato delle entrate fa sì che esso
abbia un «impatto sfavorevole» sulla crescita. Tra le misure con
un carattere restrittivo ci sono «il blocco dell' indicizzazione di
una parte delle pensioni, l'aumento delle accise sui carburanti,
quello eventuale delle aliquote Iva e, in parte l'Imu».
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PRIMO PIANO
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laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
MONTAGNOLI: ANCHE PER ISTAT NON C'E' CRESCITA
«Le parole del presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, che
sostiene che la manovra tende ad avere un impatto
complessivamente sfavorevole in termini di crescita, sono una
pietra tombale per le velleità del Governo che ha ingannato i
cittadini parlando di sviluppo: la manovra non contiene alcuno
sviluppo ma è decisamente recessiva così come abbiamo
affermato fin dal primo momento. Monti ne prenda atto e se ne
vada subito a casa». E' il commento di Alessandro Montagnoli
(foto) vicepresidente della Lega Nord a Montecitorio nel corso
di una audizione sulla manovra di fronte alle commissioni
bilancio di Camera e Senato
ECCO LA MANOVRA (EQUA) CHE NON C’E’
Dalle pensioni ai favori alle banche. Dall’Ici agli aumenti
dell’Iva, gasolio e benzina: tutte le ingiustizie di Monti
e un insulto che la Lega
Nord intende combattere
fino all'ultimo prima in
commissione bilancio,
dove la manovra è all'esame a partire da venerdì, e poi nell'Aula della
Camera dove il testo arriverà all'inizio della prossima settimana.
«Questa manovra è un
regalo alle banche che vale oltre due miliardi di
euro». Proprio così: «Il governo garantisce i debiti
degli istituti di credito che
sono i responsabili della
crisi in cui ci troviamo
prelevando i soldi dalle
tasche della nostra gente». Marco Reguzzoni
spulciando tra le pieghe
del provvedimento ha trovato il grande inganno del
Governo. E guai, poi, a
chiamarli gli uomini che
rispondono ai poteri forti.
Si risentono e te lo dicono
anche in faccia. Ma mentre s'indignano fanno i
fatti come dimostra quest'ennesima porcheria.
Anche A l es s a nd r o
Montagnoli denuncia la
grande truffa del decreto
tutt'altro che equo varato
dal Governo. La relazione
tecnica parla chiaro ed è
inequivocabile: le somme
prelevate ai cittadini per
essere date alle banche
superano gli oltre due miliardi di euro. Nello specifico, si legge nel documento, "lo Stato garantirà
in maniera incondizionata e irrevocabile le passività delle banche italiane e delle loro obbligazioni, con un fondo di 200
milioni di euro per gli an-
MANUELA DAL LAGO
MASSIMILIANO FEDRIGA
«È la tomba
del Federalismo»
«Solo noi difendiamo
davvero le pensioni»
Questa manovra? E' la tomba del federalismo. E in
termini di sviluppo economico porta poco o nulla.
Manuela Dal Lago, presidente della commissione
Attività Produttive della Camera fa il punto al termine del primo giorno d'esame del testo in Parlamento. «Per quanto riguarda il settore di cui mi
occupo in commissione - dice la parlamentare del
Carroccio - mi sembra che non ci sia davvero niente.
Nessuna agevolazione per le piccole e medie imprese
che al contrario dono ancor più tartassate. E persino
cherte misure come l'Irap tornano a vantaggio delle
banche». Insomma una vergogna. «Persino nelle
misure come quella sull'Ici abbiamo trovato agevolazioni per le banche.
proprio così: se per i comuni cittadini questa
odiosa c'è un aumento
pari al 60% degli estimi
catastali, per le banche
questa percentuale diventa del 20». Al contrario ci sono tanti treni
mancati: «per dirne uno
- insiste Dal Lago - non
c'è stata la semplificazione per le piccole e
medie imprese. Già solo
questo avrebbe aiutato l'economia. Invece è tutta
una grande depressione: aumento dell'Iva, dell'Ici,
delle accise non fanno altro che uccidere i consumi e
quindi l'economia già in profonda difficoltà». E anche
quando liberalizzano «c'è sempre un occhio di riguardo per i grandi. Questo vale per il discorso delle
farmacie e dei centri commerciali. Chi aiutano? Le
catene della grande distribuzione mentre viene penalizzato il piccolo negozio sempre più costretto a
chiudere. Che vergogna». E poi mancano totalmente
i tagli: «ci sono intere categorie di privilegiati che
restano tali: i grandi funzionari dello Stato, i presidenti e gli amministratori delegati delle società
pubbliche e gli apparati dei palazzi. Lì non si muove
una foglia. E tutto è rimasto com'era». resta tutto
fermo anch per il Sud: «non è stato tagliato nemmeno
il più piccolo spreco. Eppure c'è un numero assurdo
di personale, né sono state previste verifiche sulle
spese e per combattere l'evasione fiscale. E il federalismo? questa manovra è la sua tomba».
ROMA - Adeguare le pensioni al costo della vita, per
i trattamenti fino a tre volte il minimo, ovvero fino
a circa 1400 euro. La proposta di modifica alla
manovra contenuta nel parere della Commissione
Lavoro di Montecitorio piace a tutti i gruppi parlamentari tranne uno, la Lega che lo trova un po’
troppo minimalista. «Il parere dato oggi dal relatore Cazzola - spiega il capogruppo leghista in
Commissione Massimaliano Fedriga - non soddisfa la Lega e per questo abbiamo deciso di votare
contro in quanto non affronta i problemi fondamentali della manovra stessa, ovvero quelli che
penalizzano i pensionati, i lavoratori e i giovani».
Fedriga ci tiene a sottolineare che «le poche
cose inserite nel parere
sono state messe sotto
forma di osservazioni e
ciò si traduce in una
presa di posizione leggera che non vincola il
Governo in alcun modo». Secondo i deputati
del Carroccio, quindi,
«è chiaro che le poche
righe scritte servono
solamente per confrontarsi con la stampa, facendo vedere qualche
blanda proposta di modifica, ma che nella sostanza non cambia nulla. Si tratta dell’ennesima
presa in giro per i cittadini». «La Lega - hanno
ribadito i deputati del Carroccio - è rimasta l’unica
forza politica che si batte per tutelare le fasce più
deboli della popolazione a differenza di tutti gli
altri gruppi parlamentari che invece si sono piegati ai poteri forti europei ed internazionali».
Il governo, fa sapere di contro il viceministro del
Welfare Michel Martone, «si impegna a ragionare»
sulle proposte contenute nel parere ma «a saldi
invariati». La copertura, peraltro, era già stata
proposta dalla commissione attraverso «un incremento del contributo di solidarietà a carico
delle pensioni più elevate e/o mediante l'introduzione di un contributo di solidarietà sulle cosiddette 'baby pensioni' limitato all'importo superiore al minimo, e/o incrementando la percentuale di interventi sui cosiddetti “capitali scudati”».
Iv. Gar.
ni 2012-2016 compresi,
per un totale di un miliardo di euro".
Una vergogna. «E lo
hanno tenuto nascosto
senza dire in conferenza
stampa uno dei punti
principali della manovra
– spiega Montagnoli – ovvero che sarà lo Stato a
prestare soldi per ripianare i debiti delle banche.
Che è cosa ben diversa
dall’operazione fatta nella
manovra di fine 2008 per
garantire i conti correnti e
i risparmi dei cittadini
qualora l’istituto banca-
rio fallisse. Il governo
Monti – dice Montagnoli invece ha visto bene di
usare le garanzie statali
per tutelare gli interessi
delle banche e non quelle
dei risparmiatori».
Ma un conto esatto è
impossibile da fare: «Al
momento – spiega il vice
capogruppo – la cifra non
è pienamente quantificabile poiché bisognerà ve-
dere quali obbligazioni le
banche non riusciranno
a pagare, ma rischia comunque di costarci una
voragine di miliardi di euro. Ma non è finita – dati
alla mano – a quest’ultima cifra vanno aggiunti
400 milioni di euro l’anno
per il triennio 2012-2014
per un totale di un miliardo e duecento milioni
di euro». Le somme pre-
LA MAZZATA
BANCHE
Cosa fa la manovra: Concede
due miliardi di euro alle banche
come garanzie dei loro debiti. Si
tratta di soldi che lo Stato prende
ai cittadini attraverso l’aumento
di varie imposte. Le banche inoltre incasseranno le commissioni
per l’utilizzo obbligatorio di carte
e bonifici per le cifre che superano mille euro.
Invece di: trovare meccanismi
affinché le banche tornino alla
loro funzione sociale di finanziamento alle imprese e alle
famiglie in difficoltà. nessun aggravio di costi per imprese e
famiglie conseguenti l'applicazione delle norme anti evasione
CASA
Cosa fa: Imu, viene reintrodotta
l’Ici sulla prima casa. Viene aumentata anche Ici sulla seconda
casa. il pacchetto casa vale circa
11 miliardi di euro. E’ una delle
voci più consistenti. Ma per un
DALLA PRIMA
STEFANIA PIAZZO
Con le sue scelte, con
la sua manovra scatenò
una grande inflazione
che si abbattè sui consumi, sul sistema produttivo. Monti oggi fa la
stessa cosa: aumenta la
benzina, porta l’Iva al
23%. Il che vuol dire che
chi compra un paio di
scarpe, deve dare il 23%
allo Stato. Chi compra
un chilo di pane, così
come tutti i beni di pri-
perverso meccanismo chi è più
ricco arriva persino a risparmiare.
Invece di: tagliare le spese dei
ministeri, per la difesa e confiscare beni delle mafie.
TASSE
Cosa fa: aumento delle accise e
dell’Iva sulla benzina
Invece di: tassare i beni super
lusso; dismettere patrimonio
pubblico
PENSIONI
Cosa fa: abolisce l’anzianità e
aumenta età pensionabile per
donne da subito. Deindicizzazione per le pensioni da mille
euro lordi mensili
Invece di: lotta alle false pensioni
di invalidità, taglio pensioni doppie
o triple, quelle che superano i 5000
euro al mese e in generale quelle
dei privilegiati. Tetto massimo agli
stipendi dei dirigenti pubblici, introduzione gabbie salariali.
Bossi: «Monti come Hoover,
il presidente della depressione
ma necessità, lascerà
allo Stato il 12% dei sui
soldi».
Insomma, una tassa
sul consumo, una tassa
sulla fame, una tassa
sulla vita. Un quadro
speculare, rilancia Bossi: il profilo di Monti e
quello del 31° presidente americano sono perfettamente sovrapponibili. Entrambe invocavano sacrifici, promet-
tevano l’efficacia dei loro tentativi. Ma il miracolo allora non ci fu,
come non ci sarà oggi,
ribadisce il Segretario.
«Il primo ci fa credere
che salverà il Paese tassando, il presidente
Hoover con gli stessi
strumenti economici favorì la depressione
americana, la povertà.
Grazie alla sua morsa il
Paese sprofondò nella
crisi più nera». E il professor Monti oggi ripropone la medesima ricetta dei tagli e delle
tasse sulla gente.
«Con il ’29, arrivò una
deriva totalitaria, la
grande crisi portò al fascismo, alla perdita di
sovranità. E ora? Cosa
accade adesso? Adesso
- spiega Bossi - lo vediamo con i nostri occhi: il Parlamento è ricattato, la democrazia
se ne va. Un secolo fa
arrivò il fascismo, oggi
assistiamo all’involuzione europea, già lo ve-
diamo, lo tocchiamo
con mano». Inevitabile
arrivare ad un bivio: o
subire la perdita di sovranità oppure riscattare la libertà. «La Padania è sempre pronta.
Non subiremo i Monti e
gli Hoover. La storia è
sul nostro cammino.
Come dissi a Vicenza,
al Parlamento della Padania, si apre una finestra nella storia.
L’Italia ha perso la
guerra economica e,
quando si perde una
guerra, vanno riscritti i
trattati».
levate dai cittadini per essere date alle banche sono dunque oltre due miliardi di euro. Su questa
somma però non viene in
alcun modo tenuto conto
del rischio che lo Stato si
assume nel garantire i
debiti delle banche.
Se le banche ridono per
i doni che trovano sotto
l'albero non così i cittadini che da ieri si sono
svegliati con l'ennesima
sorpresa amara: benzina
e diesel hanno sfondato la
soglia di un euro e 70
centesimi al litro. «Una
mazzata tremenda - dice
Montagnoli - che ripercussioni pesantissime
sull’inflazione visto che la
maggior parte del trasporto nel nostro Paese
.......................
Reguzzoni:
«Il Governo preleva
i soldi dalle tasche
della nostra gente
per aiutare gli istituti
di credito»
.......................
avviene su gomma».
Si tratta di un aumento
che darà «un colpo mortale alle tante piccole e
medie imprese del settore
autotrasporto che - spiega Montagnoli - già dovendo affrontare la concorrenza sleale proveniente dagli autotrasportatori che vengono
dall’est e che hanno uno
stile di vita, una cultura e
un modo di vivere completamente diverso da noi
e che hanno anche costi
minori del 40 per cento, si
trovano oggi a fronteggiare un altro avversario altrettanto sleale: il governo
Monti».
Insomma con il passare dei giorni quello che
appariva come un so-
.......................
Franco: «L’aliquota
patrimoniale peserà
sui risparmiatori
modesti mentre i ricchi
guadagneranno
di più»
.......................
MASSIMO GARAVAGLIA
MASSIMO BITONCI
«Riforma che
deprime il Nord»
«Da noi, raffica
di emendamenti»
NICHOLAS FRANCESCHETTI
«Non molleremo su nessun punto: siamo pronti a
presentare centinaia di emendamenti in Commissione Bilancio, per migliorare questa iniqua manovra
che colpisce i più deboli, chi ha già dato, che penalizza sempre il Nord che ancora una volta è chiamato a rattoppare i buchi del Sud». Massimo Bitonci, Deputato della Lega Nord e Capogruppo in
Commissione Bilancio alla Camera, preannuncia
un’azione precisa e puntuale del partito che rappresenta per attenuare gli effetti devastanti della
manovra economica presentata dal Governo Monti.
«Da domani - ha spiegato Bitonci - presenteremo a
raffica i nostri emendamenti:
- Via l’Ici sulla prima
casa!
- No al versamento allo Stato dell’Imu sulla
seconda casa: si taglino
piuttosto le spese dei
Ministeri e per la Difesa
e si acquisiscano i beni
della malavita organizzata!
- No allo scippo della
pensione ai lavoratori
della classe ’52! Si rimoduli, almeno per loro,
il provvedimento del Governo. Non è possibile, a
pochi mesi dalla pensione, aggiungere improvvisamente cinque anni di lavoro!
- Invece di impedire l’indicizzazione delle pensioni
superiori a 1000 euro lordi, si pensi a tagliare le
pensioni fasulle, quelle doppie o triple, quelle ben
sopra i 5000 euro al mese, quelle dei privilegiati di
stato!
- Invece di penalizzare sempre il ceto medio-basso,
si metta un tetto massimo agli stipendi di certi
dirigenti dei ministeri, che portano a casa ogni anno
cifre da capogiro!
Su questi e su molti altri temi interverremo, nei
prossimi giorni, con emendamenti ad hoc, perché
non è accettabile che passi questa manovra: al Nord,
ed in particolare nel Veneto, Ici ed estimi sono al 60%,
quindi sono assicurati salassi per case, negozi e
capannoni; il 55% delle dilazioni delle pensioni proviene dal Nord, con punte del 60% tra le donne, il
Veneto è la terza regione più penalizzata. Non rimarremo inerti ad assistere ad uno simile scempio».
Sulla riforma introdotta dal professor Monti si
è pronunciato anche il senatore della Lega
Massimo Garavaglia, vicepresidente della
Commissione Bilancio a Palazzo Madama.
Onorevole, Roberto Calderoli non ha usato mezze misure definendo “decreto ammazza-Italia” o meglio “ammazza-Padania”
la manovra proposta dal Governo. Cosa ne
pensa?
«Credo sia una manovra molto depressiva,
che penalizza fortemente il Nord e porta ad un
ulteriore decremento
della crescita economica. Si prevedeva
uno 0,6% per l’anno
prossimo, ma già nel
periodo precedente
alla proposta si faceva registrare lo
0,5%. Insomma un
solo punto di differenza che però equivale a ben 15 miliardi
in meno di entrate.
Minori entrate significano un probabile calo del Pil e di conseguenza un aumento dei costi del tasso di
interesse».
Quale sarebbe stata la procedura migliore
per evitare un tale salasso ai cittadini?
«Il taglio delle spese. Con questo decreto si
continua con insistenza a chiedere sempre più
soldi, crescono le imposte e diminuisce per
ciascuno il potere d’acquisto».
Per quel che riguarda le pensioni, sono
una vera e propria mazzata. Dal punto di
vista economico, quali interventi porterebbero risvolti positivi? «Personalmente giudico demenziale il mancato adeguamento
dell’inflazione. E’ un provvedimento che eliminerei all’istante. Bisognerebbe invece reperire le risorse necessarie intervenendo sui
costi della pubblica amministrazione e parametrandoli al costo totale della vita. Oppure,
come suggerisce da tempo l’Ocse, introdurre le
cosiddette gabbie salariali».
spetto diventa sempre
più una certezza: e il principio «chi più ha, più deve
contribuire al risanamento» si mostra per
quello che è: niente più
che uno slogan con l'aggravante della falsità: «Gli
unici beneficiari della
manovra Monti saranno
le banche, i titolari di
grandi patrimoni e gli
evasori» dice Paolo Franco. La manovra applica
una patrimoniale a tutti
gli investimenti finanziari. Questo potrebbe far
pensare che chi è più ricco e dispone di maggiori
investimenti quali azioni,
titoli, assicurazioni, pagherà di più, visto che per
il 2012 è prevista un’aliquota dello 0,1% e per il
2013 dello 0,15%. Ma anche anche qui c'è l'inganno: «Non è così - spiega
invece Franco - c’è infatti
un particolare tutt’altro
che trascurabile, ovvero il
tetto massimo di imposta
che è pari a 1.200 euro.
L'aliquota patrimoniale è
sì proporzionale alle disponibilità, ma è dovuta
nella misura massima
per questo importo». Un
esempio: in riferimento al
2013, con l'aliquota a regime dello 0,15% e investimenti che assommano a 100 mila euro si
pagheranno 150 euro,
con 500 mila euro 750
euro, e con 800 mila 1200
euro. «Ma se l’ammontare
complessivo dell’investimento sarà di uno, due o
più milioni di euro - evidenzia Paolo Franco - si
pagheranno sempre
1200 euro. La patrimoniale peserà sui piccoli e
medi investimenti, quindi
sempre sul risparmiatore
più modesto, mentre i ricchi, quelli veri, saranno di
fatto esentati dalla tassazione sulle cifre più
consistenti di cui dispongono. Un’applicazione alquanto anomala del principio di equità, che ritroviamo anche per l’Imu». E
già proprio l'imposta che
avrebbe dovuto servire a
dare autonomia finanziaria ai comuni è stata stravolta per diventare uno
strumento nelle mani di
questo avido governo. «Le
nuove regole sull'Imu spiega anche Franco - paradossalmente porteranno addirittura un risparmio per coloro che hanno
redditi oltre i 100 mila
euro». Il sistema di tassazione attuale legava
l’aumento progressivo
dell’Irpef sugli immobili a
quello del reddito; invece
l’Imu prevista dalla manovra Monti annulla l’imposta al progredire del
reddito, con gli effetti di
favorire i redditi più alti.
Insomma una vera
grande vergogna.
4
laPADANIA
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PRIMO PIANO
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Giovedì 8 dicembre 2011
LA MOLTENI A BALDUZZI: ESTIRPARE DISAVANZI ENTRO-SUD
«Il Nord non può pagare quattro volte. Uno per la riduzione dei
trasferimenti statali sia per i vincoli derivanti dal patto di stabilità sia
per i minori trasferimenti derivanti dai tagli lineari dell’ultima
finanziaria; due per gli effetti dei disavanzi delle regioni del centrosud; tre per la situazione creditoria legata alla mobilità sanitaria;
quattro per le liste di attesa incrementate dalla popolazione
migratoria sanitaria proveniente dal Centro Sud anche solo per
interventi semplici»: lo dichiara la deputata del Carroccio, Laura
Molteni (foto), sollecitando il Ministro Balduzzi a porre in essere tutti
i meccanismi utili «per estirpare il cancro del disavanzo e della
situazione debitoria-creditoria legata alla mobilità sanitaria passiva»
Il gruppo leghista del Veneto denuncia
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MAZZATORTA: NON INTERVIENE SU PENSIONI INVALIDITÀ
«Abbiamo evidenziato tutte le cose che non
funzionano, che peraltro sono già rappresentate dalla
sonora bocciatura che hanno dato i sindacati a
questa manovra». Lo sottolinea il senatore della
Lega Nord Sandro Mazzatorta (foto). Secondo il
PRIMO PIANO
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i dati sulla manovra previdenziale
Il 55% delle dilazioni al Nord, tra le donne addirittura il 60%
«Nel 2012 dovranno posticipare l’uscita dal lavoro 234.000 persone,
che saliranno a quasi
490.000 nel 2013, fino a
sfiorare le 553.000 unità nel 2014. i lavoratori
direttamente toccati
dalle nuove regole si
concentrano soprattutto nelle regioni settentrionali (302.699 nel
2014) ed in misura più
contenuta al Sud
(141.268). Più sinteticamente, al Nord risiede il
55% dei lavoratori danneggiati da questa riforma, mentre al Sud tale
percentuale non arriva
al 26%».
Così il capogruppo leghista Federico Caner e
il vicecapogruppo Paolo
Tosato commentano i
dati, desunti da quelli
ufficiali Istat e Inps, sulla modifica del sistema
previdenziale nel decreto Monti. «Ancora una
volta – dichiarano – il
Nord e il Veneto, che ha
una copertura previdenziale del 91,1% (96%
pre-crisi), si accolleranno il peso di altre realtà
dove la spesa pensionistica include una percentuale elevatissima di
invalidità. La riforma
Monti prevede infatti
l’aumento del numero di
anni di contribuzione
necessari per accedere
alle pensioni di anzianità: in luogo degli at-
tuali 40 anni, i maschi
dovranno lavorarne almeno 42 anni e le donne
41». «Questo avrà un notevole impatto sui lavoratori prossimi alla soglia dei 40 anni di contribuzione – spiegano i
due leghisti -, e i presunti benefici per le casse pubbliche diverranno
risibili se si considerano
i costi sociali di una operazione del genere. Pensiamo alla funzione irrinunciabile che hanno i
nonni per i loro figli che
lavorano, e per i loro nipoti, con l’esigenza per
gli Enti locali di ripensare o aumentare i servizi all’infanzia già gravati dai tagli centrali».
«Dalle stime di Plancia, in Italia il prossimo
anno dovranno posticipare l’uscita dal lavoro
circa 234.000 persone,
delle quali il 55% al
Nord, mentre al Sud tale
percentuale non arriva
al 26%. La forbice si amplia ulteriormente se si
considerano solo le lavoratrici direttamente
coinvolte dall’aumento
del numero di anni di
contribuzione per ottenere la pensione d’anzianità. Su 108.716
donne che rimarranno
di più al lavoro (dato riferito al 2014) ben il 60%
si collocano al Nord
(65.296), il 15% al Centro e il rimanente 25% al
Costi sociali
elevatissimi.
Sulle spalle
della
Padania
gravano altri
6,9 miliardi
di sacrifici
Sud. In Veneto, nel 2012
dovranno rimanere al
lavoro 13.077 soggetti
(di cui 2.900 donne), numero che salirà a 34.343
nel 2013 (13.168 donne)
fino ad arrivare a 40.181
nel 2014 (11.364 don-
ne). Tali dati consentono
di effettuare un’ulteriore
considerazione: il Veneto è la terza regione per
numero di donne che
dovranno “pazientare”
per ottenere la pensione
di anzianità, dietro solo
a Lombardia e Piemonte».
Un ultimo dato riguarda i risparmi di spesa per lo Stato: secondo
le stime rese note dal
Gruppo leghista, l’aumento del numero di anni di contribuzione consentirà una minore erogazione di pensioni pari
a 5.1 miliardi nel 2012,
10.7 nel 2013 e 12 nel
2014. Ovviamente, ben
il 57% di questi sacrifici
(poco meno di 6,9 miliardi di euro) saranno a
carico dei lavoratori e
delle lavoratrici del
Nord.
«Una volta di più, come abbiamo visto con le
modifiche sull’ICI – concludono Caner e Tosato
– il governo Monti si sta
dimostrando contro gli
interessi del Nord. Pertanto bene fa la Lega a
restare all’opposizione
rispetto ad una manovra
in cui non esiste traccia
dell’equità tanto sbandierata dal premier».
E c’è un dato ancora
più allarmante per le
donne. «Il 60% delle
donne cui la riforma impedisce di andare in
pensione è al Nord, e per
il 2012 ben 2.900 sono
in Veneto. Il numero salirà nel 2013 (13.168 lavoratrici) e si attesterà
nel 2014 (11.364). La
nostra Regione è la terza
più penalizzata in un sistema Paese, dopo Lombardia e Piemonte. Ma
quel che è peggio, è che
con questo sistema verrà a compromettersi il
ruolo sociale che la donna ha nei confronti del
marito, dei figli che lavorano e dei nipoti»: la
denuncia arriva dalla
consigliera leghista
Arianna Lazzarini che
critica pesantemente gli
effetti della manovra
sulle donne del Veneto.
PENSIONATI USATI PER FARE CASSA
ALESSANDRO BARDI
R O MA – «Quando si
fanno le riforme bisogna pensare a tutti
i pensionati e non solo a quelli della Padania». Con questa
frase il ministro del
Welfare, Elsa Fornero, ha cercato di re-
Maroni: dalla
mancata
rivalutazioni
delle pensioni
si ricaveranno
3,8 miliardi,
dalla tassa
sul lusso solo
500 milioni
plicare a Roberto Maroni che, ospite della
trasmissione Ballarò,
criticava la riforma
del Governo Monti.
Una difesa in extremis alla quale l'ex mi-
Secondo questa
tabella, pubblicata
nel “Rapporto di
sostenibilità 2009”
della Commissione
europea, dal 2010
al 2060 la spesa
pensionistica
complessiva
dei 27 Paesi membri
dell’Europa “allargata”
aumenterà di 2, 3 punti
percentuali rispetto al
Pil (in media il 2,7%). In
Italia invece non vi sarà
un incremento dello
0,4%. Ma allora perché
l’ue continua a chiedere
riforme al nostro Paese
se il nostro sistema
previdenziale, secondo
Bruxelles, è fra i
migliori?
nistro degli Interni
non ha faticato a replicare mostrando
senza ombra di dubbio come l'Esecutivo
si muova a tentoni nel
tentativo disperato di
evitare il baratro, ma
senza la volontà di
mettere in campo le
valutazione delle
pensioni si ricaveranno 3,8 miliardi mentre dalla tassa sul
lusso solo 500 milioni: «Stiamo parlando
di gente - ha proseguito - che prende
mille euro. Questo
non è iniquo, è odio-
Già ad ottobre, Rosi Mauro,
segretario generale del Sindacato
Padano, aveva lanciato l’allarme:
«E’ ora di finirla di mettere le
mani sempre nelle solite tasche. Il
nostro sistema previdenziale è di
esempio per molti Stati». Grazie al
Governo Monti è tutto crollato
riforme di cui il Paese
ha realmente bisogno.
«E' iniqua e inaccettabile. Se si interviene sulle pensioni è solo per fare cassa - ha
detto l'esponente della Lega Nord commentando la manovra
-. Specie sul lato delle
pensioni, più che iniqua è odiosa. In proporzione pagano i più
poveri, e anche in termini assoluti». Maroni ha infatti ricordato
che dalla mancata ri-
so».
Poi Maroni ha ricordato il “Rapporto di
Sostenibilità 2009”
redatto dalla commissione Europea. Un
documento estremamente chiaro e non
certo di parte, che evidenzia come il sistema pensionistico del
nostro Paese non sia
per nulla da criticare,
ma anzi, debba essere
preso ad esempio dagli altri partner Ue.
Ovvio, insomma,
che se per l'Ue il no-
stro sistema previdenziale è in equilibrio, evitare chi vi si
metta mano non vuol
dire difendere i pensionati Padani, ma
tutti i pensionati dello Stivale. Quello che
dovrebbe fare il Governo Monti ma che,
invece, si trova a mettere in atto meri criteri accademici che
sono indiscutibili
sulla carta, ma che
nella realtà dei fatti
hanno ben altro risultato.
Analizzando il documento redatto dalla Commissione Europea, si “scopre” ad
esempio che dal 2010
al 2060 (lasso di tempo preso in esame dal
rapporto) la spesa
pensionistica complessiva dei 27 Paesi
membri dell’Europa
“allargata” aumenterà di 2,3 punti percentuali rispetto al
PIL (in media 2,7%). E
in Italia, dove sono
state implementate
politiche di riforma
delle pensioni, non vi
sarà un incremento,
bensì un decremento
dello 0,4% (al netto
delle riforme post
2009, visto che il report è stato redatto
nel 2009). Particolare
di non poco conto che
porta il nostro Paese
in una delle situazioni migliori del Vec-
5
laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
chio Continente. In
molti altri Paesi, infatti, succederà il
contrario: per esempio in Grecia si stima
un aumento del
12,5%, in Spagna del
6,2% o nel Regno Unito del 2,5%.
Insomma, se è corretto sottolineare che
una delle criticità del-
le finanze pubbliche
dei Paesi dell’Unione
europea si trova proprio nei sistemi pensionistici, va anche
chiarito che nel complesso dei Paesi europei il gap di sostenibilità (inteso come
l’avanzo primario addizionale annuo che
si renderebbe neces-
sario per riequilibrare la spesa previdenziale) al 2060 è pari al
2,7 per cento del prodotto interno lordo
dell’Unione. Ma non
possiamo tacere che i
valori sono tuttavia
molto diversi da Paese a Paese e che, secondo l’Europa, quello italiano registra
senatore «è un peccato che questo decreto non
intervenga sulle pensioni di invalidità: due terzi delle
pensioni di anzianità sono a nord e questa riforma
interviene abrogandole, due terzi delle pensioni di
invalidità sono al centro-sud e su questo non fanno
nulla»
PENSIONI DI ANZIANITÀ: una stima degli effetti
dell’aumento degli anni di contribuzione necessari*
Lavoratori toccati
dalla manovra
Piemonte
Valle d’Aosta
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Liguria
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Nord
Centro
Mezzogiorno
ITALIA
“Risparmio di gettito
(milioni di euro)”
2012
2013
2014
2012
2013
2014
18.269
564
58.043
4.972
13.077
9.106
3.636
27.720
14.484
2.118
10.469
18.049
4.406
638
11.810
13.094
886
4.877
11.343
6.712
135.387
45.119
53.767
234.273
39.744
1.224
102.657
11.105
34.343
11.451
15.814
49.568
26.509
7.570
19.820
48.152
12.650
2.067
23.770
27.007
3.213
9.750
27.076
16.098
265.907
102.051
121.630
489.588
60.747
1.870
97.159
13.391
40.181
10.908
17.742
60.700
42.169
7.759
15.253
43.706
13.589
1.830
39.236
25.884
3.800
15.865
27.049
14.015
302.699
108.886
141.268
552.853
406
11
1.398
96
277
193
83
615
306
41
203
492
72
9
232
236
16
57
212
134
3.067
1.041
951
5.109
884
25
2.473
215
727
242
363
1.099
561
148
384
1.312
206
30
466
487
56
114
506
322
6.024
2.356
2.151
10.677
1.351
38
2.341
260
850
231
407
1.346
892
152
296
1.191
221
26
769
466
67
185
505
281
6.857
2.513
2.499
12.056
(*) da 40 a 42 anni per gli uomini e da 40 a 41 anni per le donne
Elaborazione Plancia-strumento di management politico su dati ISTAT e INPS
addirittura un segno
meno.
E qui torniamo
punto e a capo: se il
sistema previdenziale
è in equilibrio finanziario strutturale, e
non sono necessarie
riforme, perchè questa "macelleria sociale"?
«Io sono all'opposi-
zione - ha aggiunto
Maroni - ma ho grande stima per chi fa
parte di questo governo a partire da Monti
ed ero davvero curioso di vedere cosa
usciva dal cilindro.
Ma se questa è una
manovra innovativa,
non serviva il professor Monti, bastava
A RISCHIO MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO
Tagli ai finanziamenti per l’editoria
Tagli pesantissimi ai contributi per l’editoria. E non solo.
Stando all’articolo 29 comma
3, si legge nel decreto: <Allo
scopo di contribuire all'obiettivo del pareggio di bilancio
entro la fine dell'anno 2013, il
sistema di contribuzione diretta cessa alla data del 31
dicembre 2014, con riferimento alla gestione 2013.>
Poche righe, che fanno tremare le vene ai polsi nelle
redazioni, dove sono a rischio
migliaia di posti di lavoro. Sul
punto la Cgil è chiara e lancia
l’allarme: «Le risorse destinate all'editoria erano già risibili
e con l'ultima manovra sono
state tagliate da 170 milioni di
euro a 45 per il 2012. Già così
avrebbero provocato tante
chiusure, ora prevedendo la
cessazione del contributo diretto, nessuna banca farà più
scutibile contenuta nel decreto del governo. Speriamo che
ci sia la possibilità di un ripensamento. E' in gioco la vita
di 100 testate, è in questione il
lavoro di 4.000 persone».
credito e la chiusura sarà
massiccia e immediata». A riguardo Giorgio Merlo, deputato del Pd, osserva: «I tagli
per il fondo all'editoria non
possono trasformarsi in una
sorta di ammazza pluralismo.
In particolare, di tutte quelle
testate locali, in prevalenza
cattoliche ma anche laiche,
che contribuiscono a creare
occupazione, salvare il pluralismo e garantire un'adeguata informazione a livello
locale. Ma il discorso riguarda
anche e soprattutto i giornali
politici». E Vincenzo Vita, anche lui deputato del Pd, avverte: «L'editoria muore, a
causa di una scelta assai di-
Anche il corpo redazionale della Padania esprime viva preoccupazione per le
conseguenze che interventi
di ulteriore riduzione del
contributo pubblico inevitabilmente possono avere sulle testate giornalistiche interessate, con particolare
riguardo al mantenimento
dei livelli occupazionali, e
partendo dal presupposto
che il pluralismo dell’informazione è un bene troppo
prezioso per affidarlo a valutazioni di natura meramente ragionieristica sui
conti.
l'ingegner Fantozzi».
Sul fronte della lotta
all'evasione, ha concluso, «a parte la tracciabilità non c'è niente di sostanzioso. Si
bloccano le pensioni
solo perchè è più facile fare cassa. Questa manovra, ribadisco, è iniqua e inaccettabile».
COMUNICATO
SINDACALE
Milano, 7 dicembre 2011
L’Assemblea di redazione de la
Padania, riunita in data odierna,
fa proprio il piano di rilancio del
quotidiano illustrato al corpo redazionale dal Direttore responsabile, Leonardo Boriani, e da lui
sottoposto al Consiglio di Amministrazione dell’Ed it or ia le
Nord, in quanto prevede la totale
salvaguardia dei posti di lavoro
attuali.
A fronte dell’assenza di risposta
da parte dell’Azienda circa la
richiesta sulla salvaguardia totale dei livelli occupazionali, comunica inoltre la ripresa dello
stato di agitazione, che era stato
sospeso come gesto di responsabilità anche in vista dell’edizione straordinaria del 5 dicembre sul Parlamento della Padania. L’assemblea di redazione
viene riconvocata al prossimo
lunedì 12 dicembre.
L’Assemblea richiede la pubblicazione del presente comunicato
sul numero de la Padania dell’8
dicembre.
L’Assemblea
di redazione
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laPADANIA
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Giovedì 8 dicembre 2011
7
laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
FASSINA (PD): «LUNEDI’ SCENDERO’ IN PIAZZA CON LA CGIL»
Stefano Fassina (Foto), responsabile economico del Pd, annuncia che sarà in piazza il 12 con
la Cgil: «Continueremo a fare quello che abbiamo fatto, ascoltare i lavoratori, stare loro vicini.
Io andrò al presidio davanti al Parlamento. Chi vive superficialmente quello che sta accadendo
non conosce i drammi sociali dietro all'intervento sulle pensioni. Ci sono disoccupati che
pagano i contributi volontariamente e ora si vedono allontanare il momento della pensione»
POLITICA
▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲
Cgil, Cisl e Uil: «Siamo
preoccupati delle conseguenze
che il provvedimento economico
determina su lavoratori
dipendenti e pensionati
e sullo sviluppo del Paese»
Il Sin.Pa: «Vergogna, vergogna,
vergogna, giù le mani dalle
pensioni del Nord. Il Governo
chiede lacrime e sangue ai soliti
noti. È quanto di peggio
ci si potesse aspettare»
SCIOPERO
Triplice e Sindacato Padano pronte alla mobilitazione.
Bricolo durissimo: «Monti ha preso in giro i cittadini»
IGOR IEZZI
Mario Monti va avanti. Come
un bulldozer. Ma contro si
trova la Lega Nord e, inaspettatamente almeno fino a
qualche giorno fa, la triplice,
tornata unita per indire uno
sciopero contro il tecno-governo. Lo scontro sembra insanabile tra Cgil, Cisl e Uil,
nonostante avessero accolto
a braccia aperte il nuovo governo, e la compagine guidata
dal professore della Bocconi.
Le pensioni tagliate, l’aumento delle tasse, la casa messa
nel mirino hanno obbligato
anche i più tiepidi del fronte
sindacale a fare fronte comune contro la manovra che ha
definitivamente preso la forma di un’enorme stangata
sulle spalle dei cittadini.
Ieri, nonostante le proteste
che si stanno sollevando in
ogni angolo del Paese, il Premier ha scritto, dopo un incontro con i presidenti di Camera e Senato Gianfranco
Fini e Renato Schifani, la
road map parlamentare per
l’approvazione della manovra.
La ferma volontà di Palazzo
Chigi è quella di approvare il
testo alla Camera giovedì 15 e
il via libera definitivo del Senato al massimo il 22 o il 23
dicembre. Insomma, una corsa per arrivare al sì al più
presto e iniziare a spennare i
padani e gli italiani.
Ma la Lega non ha nessuna
intenzione di stare a guardare. «Monti parlando di manovra equa ha preso in giro i
cittadini. La verità - ha sottolineato il capogruppo leghista al Senato Federico Bricolo - è che questo decreto è
profondamente ingiusto. Alla
fine a pagare sono sempre gli
stessi: i ricchi e le banche
ridono mentre le famiglie e i
lavoratori piangono». «Hanno
tassato tutto: le case, i terreni, la benzina, i conti correnti e i beni di consumo. Non
solo, hanno persino tagliato
le pensioni di mille euro.
Francamente tutto questo è
inaccettabile e vergognoso. In
questa manovra - aggiunge
l'esponente del Carroccio abbiamo visto solo misure
punitive per i cittadini mentre manca completamente la
parte che riguarda i tagli agli
apparati dello Stato e agli
sprechi del Sud che
hanno contribuito in
maniera rilevante all'aumento del nostro
debito pubblico». «Noi
in Parlamento faremo
la nostra parte e proporremo modifiche
profonde al testo. Vedremo se gli altri partiti che sostengono
questo governo
avranno il coraggio di
difendere i più deboli
e le piccole e medie
aziende che -conclude Bricolo - con queste norme recessive
verranno profondamente penalizzate».
E se la Lega affila le armi la
triplice sindacale non sta con
le mani in mano e indice uno
sciopero di tutte e tre le sigle.
Un nuovo miracolo del salvatore della Patria Mario
Monti. Dopo l'incontro di ieri
mattina, al termine del quale
è stato deciso lo stato di agitazione di 3 ore per la giornata di lunedì, Susanna Camusso (Cgil), Luigi Angeletti
(Uil) e Raffaele Bonanni (Cisl) si sono ritrovati per un'audizione nelle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e
Bilancio del Senato. Un incontro che è stata l'occasione
per presentare un documento unitario che contiene i loro
emendamenti alla manovra.
Le tre maggiori sigle sindacali
del paese, infatti, si sono dette «preoccupate per le conseguenze che la manovra economica determina su lavoratori dipendenti e pensionati e sulle prospettive di sviluppo del Paese». Si ricuce
quindi lo strappo del 5 dicembre, quando Cisl e Uil
avevano annunciato due ore
di sciopero, provocando la
reazione della Cgil che ne aveva proclamate subito quat-
tro. Duro l'attacco della Camusso nel corso dell'audizione. «Sul piano dell'equità la
manovra non ha requisiti positivi». Sulla stessa linea il
segretario della Cisl, secondo
cui «questa manovra è pesante e iniqua per tutti - ha
detto Bonanni - ma in particolare per alcuni. Siamo
d'accordo nel fermare questa
ingiustizia».
Chiede un confronto con
governo e forze politiche «per
affrontare il problema della
crescita» il leader della Uil,
Angeletti. Una mobilitazione
alla quale hanno aderito anche l’Ugl, Confsal e la Fismic.
ALESSANDRO BARDI
ROMA - «Vergogna, vergogna,
vergogna, giù le mani dalle pensioni del Nord. Il governo chiede
lacrime e sangue, ma solo ai
soliti noti: lavoratori dipendenti
e pensionati. La manovra Monti
è quanto di peggio ci si potesse
aspettare. Tasse, interventi a
carico, come al solito, dei lavoratori dipendenti, attacco al
sistema pensionistico con un
particolare accanimento contro
le pensioni di anzianità che co-
me noto sono quasi tutte al
Nord. Non erano necessari professori e manager per “inventarsi” questi provvedimenti. Per
queste ragioni il Sindacato Padano indice uno sciopero di tre
ore per lunedì 12 dicembre». E'
dura la presa di posizione della
segreteria generale del Sindacato Padano che dopo un vertice
interno ha deciso di scendere in
piazza. L'astensione dal lavoro,
comunica la Segreteria Generale della sigla di via del Mare,
sarà effettuata nelle ultime tre
ore del proprio turno di lavoro o
secondo le modalità decise a
livello aziendale con le Rsa e le
Rsu. Di seguito la posizione della sigla guidata da Rosi Mauro
sui principali provvedimenti
contenuti nella manovra:
BLOCCO RIVALUTAZIONE
PENSIONI
Questo è sicuramente il provvedimento più ingiusto e odioso
perchè va a mettere le mani
direttamente nelle tasche dei
pensionati. Viene infatti bloccata la rivalutazione legata al
costo della vita delle pensioni al
di sopra di 937 euro lordi (cioé
727 euro netti).
La soglia doveva essere posta
molto più in alto mentre così va
a colpire anche persone che sono vicine alla povertà. Al Nord
con 800 euro netti non si può
vivere e i nostri pensionati
aspettano proprio gennaio per
poter contare su 10-20 euro di
aumento al mese. Proprio quello
che questo Governo gli vuole
sottrarre per i prossimi due anni!!!
AUMENTO DELL’ETÀ
PENSIONABILE DI ANZIANITÀ
(da ora chiamata pensione
anticipata): 42 anni e 1 mese per
gli uomini, 41 anni e un mese
per le donne. Ancora un anno in
più per la pensione anticipata!
Terzo intervento in due anni. Ci
sono lavori che non possono
essere svolti all'infinito. Non
possiamo chiedere a chi ha iniziato a lavorare a 15-18 anni e
da 40 anni fa il muratore, il
manovale, l'operaio in fabbrica,
di continuare a lavorare ancora.
Queste persone hanno già dato
e non possono essere punite per
il fatto che la vita non gli ha
offerto la possibilità di continuare gli studi o di farsi mantenere fino a 25-30 anni dai
genitori.
ANTICIPAZIONE
INNALZAMENTO ETÀ
PENSIONABILE DI VECCHIAIA
L'età anagrafica minima di 67
anni prevista per il 2026 viene
anticipata al 2021 e portata a 63
da subito. Cosa faranno le persone con meno di 63 anni che,
La sigla guidata
da Rosi Mauro:
«Solo tasse e
attacco al sistema
pensionistico»
messe in mobilità, molto difficilmente riusciranno a trovare
un impiego e si troveranno a non
percepire per anni né retribuzione né stipendio? Da un lato
Confindustria applaude la riforma pensionistica ma dall'altro continua a richiedere di poter licenziare lavoratori mettendoli in mobilità. E' troppo facile
approvare sacrifici che vengono
fatti sulla pelle degli altri.
ETÀ PENSIONABILE DONNE
La manovra prevede che venga anticipato al 2018 anziché al
2026 l'adeguamento dell'età
pensionabile femminile a quella
maschile. Riteniamo sia fortemente ingiusto e penalizzante,
le donne oltre al loro lavoro si
occupano della casa, dei figli, dei
genitori anziani. Quindi è ne-
cessario mettere mano ad un
sistema di welfare che sia in
grado di dare risposte alle necessità delle famiglie.
LE PENALIZZAZIONI
E PASSAGGIO PER TUTTI
AL CONTRIBUTIVO
La manovra prevede uscita
flessibile dal lavoro da 66 anni a
70, ma chi sceglierà di non
aspettare i 70 verrà penalizzato
con una riduzione dell'assegno
di pensione. Anche chi raggiungerà i 42 anni di lavoro senza
avere 62 anni, avrà comunque
una penalizzazione dell'importo
della pensione del 2% per ogni
anno d'età mancante ai 62. A
questo va aggiunto il passaggio
al metodo contributivo per tutti
da subito che penalizza i lavoratori prossimi alla pensione e
che quindi non hanno avuto
modo di attivare forme di previdenza integrativa vantaggiose.
CASA E VALORE CATASTALE
Oltre agli interventi sopra riportati, non vanno dimenticati
tutti quelli destinati a colpire le
famiglie a basso e medio reddito
con un impatto pesantissimo.
Su questi spicca su tutti la reintroduzione della tassa sulla prima casa (che oggi non si chiama
più Ici ma Imu). Il sogno di tutti i
lavoratori dipendenti è sempre
stato quello di possedere la propria casa. Un sogno per cui le
famiglie hanno fatto e sono disposte a fare innumerevoli sacrifici. Sacrifici che vengono colpiti dalla reintroduzione di questa odiosa imposta. In aggiunta
vengono aumentati fino al 60% i
valori catastali degli immobili
rendendo di fatto pesantissimo
l'intervento sulla prima casa.
DI PIETRO: ACCORDI SOTTOBANCO CON IL PDL
IL PDL E LA MANOVRA DELLE SUPER-TASSE
Pd-Idv: scontro aperto
Bersani: «Inaccettabile
accusarci di inciucio»
La parola d’ordine del Cav:
«Questa non è la nostra
manovra... ma la voteremo»
FABRIZIO CARCANO
MILÀN - La distanza tra Pd e Idv si
accentua. L’annunciato no dell’Italia dei Valori e le fortissime critiche
espresse pubblicamente da Antonio Di Pietro alla manovra presentata da Mario Monti ha portato
ad una spaccatura che, con il passare delle ore, sembra allargarsi. O
meglio ad allargarla è il segretario
del Pd, che ieri ha riunito i suoi
deputati e sul quasi ex alleato Di
Pietro (che in un’intervista all’Unità
.................................
«Uno può non condividere,
criticare, ma non accetto
che venga a dire che qui
c'è sotto un inciucio.
Questo è inaccettabile.
Se è così, ognuno vada
per la propria strada».
.................................
ha persino ipotizzato accordi sottobanco tra Pd e Pdl) ha spiegato:
«Uno può non condividere, criticare, ma non accetto che venga a
dire che qui c'è sotto un inciucio.
Questo è inaccettabile. Ho voluto
fargli capire che così non si va
avanti. Se è così, ognuno vada per
la propria strada». E l’impressione
è che per la propria strada rischi di
andare anche Sel, anche se Nichi
Vendola tenta di salvare capra e
cavoli, sparando comunque ad alzo zero sulla manovra economica,
ma difendendo la bontà dell’alleanza triplice Pd-Idv-Sel: «La foto
di Vasto non appartiene ad un
album di famiglia del ceto politico e
non abbiamo quindi il diritto di
stracciarla». In realtà la foto sembra già sbiadita e a pezzi... E dalla
sinistra più radicale, quella di Rifondazione di Paolo Ferrero, arriva un invito a Idv e Sel a fare
fronte comune, stante l’immobilismo del Pd, contro le misure lacrime e sangue dell’Esecutivo:
«Dobbiamo fare congiuntamente
battaglia politica su temi specifici
quali la patrimoniale, l'aumento
della tassa sui capitali scudati, il
taglio delle spese militari, il contrasto all'evasione fiscale, il blocco
delle grandi opere inutili e dannose, il taglio dei privilegi della
politica e la richiesta di un tetto di
5000 euro alle pensioni d'oro». Intanto il Partito Democratico deve
fronteggiare anche il crescente
malcontento interno. L’ex ministro
Cesare Damiano ammette: «I nostri elettori stanno inondando di
mail di protesta su questa manovra. Ci dicono che è pesante sul
tema sociale, sulle pensioni e che si
accanisce sulla parte medio bassa
che dovremmo tutelare». La strategia di Bersani comunque non
cambia. Ai deputati avrebbe ripetuto che la manovra non piace,
non è quella che il Pd avebbe scritto, ma per responsabilità bisognerà inghiottire il boccone amaro. E
modificarla il meno possibile per
non complicare l’iter del provvedimento e soprattutto a non fare a
gara a chi presenta l’emendamento
più popolare. Insomma il Pd tenterà di stare immobile, sperando
che la bufera si attenui senza lasciare troppi danni. Pia illusione,
considerando i propositi bellicosi
dichiarati, di Di Pietro, e non dichiarati di Vendola...
due capitoli che più mettono in imbarazzo l’ex
MILÀN - Il dilemma del Pdl presidente del Consiglio,
continua. La manovra ovvero l’Ici sulla prima
tutta tasse del Professore casa e la riforma dracomette infatti il Cavaliere, niana della previdenza.
l’uomo entrato in politica Fabrizio Cicchitto, casulle ali dello slogan “me- pogruppo alla Camera, lo
no tasse per tutti”, con le dice a chiare lettere:
spalle al muro. Se il par- «Monti ha parlato di potito voterà in Aula il pac- chi margini di correziochetto completo della ne? E noi ci auguriamo
manovra Monti - così co- che qualche margine
me peraltro chiede il pre- venga autorizzato perché
................................ questa non è la
manovra che
Cicchitto prova a tenere a
noi avremmo
bada i dissidenti ma sembra fatto. Sopratintimidito dal Prof: «Sulla tutto sulla canoi abbiacasa fortissime perplessità. sa,
mo fortissime
Ci auguriamo che qualche perplessità». Il
margine di correzione
capog ruppo,
tra i più “leavenga autorizzato»
................................ listi” al Governo dei tecnici
mier - sarà infatti chia- almeno in questa fase,
rissimo che Silvio Ber- assicura poi che se il prelusconi ha tradito il mier metterà la fiducia,
mandato elettorale del così come consigliatogli
2008 e questa è l’ultima dallo stesso Berlusconi,
cosa che intende fare il il partito voterà a favore
Cavaliere. D’altra parte «per senso di responsaperò tirare la corda col bilità verso il Paese».
Nel partito però gli
Prof è considerato pericolosissimo e nessuno scontenti sono sempre di
nel Popolo delle Libertà più anche se per ora, per
sembra voler comunica- disciplina di partito,
re l’impressione di met- esternano poco. I nomi
tere a repentaglio la vita sono noti, ma è più facile
del Governo “salva-Italia” identificare i dissidenti
che ha ridotto lo spread. per categorie politiche: si
Ecco perché si lavora va dagli ex An come Ignaall’ipotesi di un compro- zio La Russa e Altero
messo puntanto forte sui Matteoli agli ex socialisti
ALESSANDRO MONTANARI
come Renato Brunetta
e Maurizio Sacconi ai
liberals come Guido Crosetto, Antonio Martino
e Paolo Romani. Tutti si
dicono insoddisfatti (per
usare un eufemismo)
dalla mazzata assestata
da Monti sulla casa, ma
nel complesso si lamenta
anche la scarsezza di
provvedimenti a favore
della crescita. La richiesta che da dentro al Pdl,
insomma, avevano avanzato anche con ruvidezza
al collega ministro Giulio
Tremonti rimane ancora, ed inspiegabilmente,
inevasa.
Vedremo se il Pdl,
messo in forte imbarazzo
dalla posizione di coerenza assunta dalla Lega,
avrà la forza di attaccare
Monti su questo fronte.
Per il momento si direbbe
di no, visto che l’unico
emendamento depositato finora in commissione
Bilancio a Montecitorio,
prima firma quella del
deputato Michele Scandroglio, riguarda l’Imu e
punta sostanzialmente
ad introdurre qualcosa
di simile al quoziente familiare almeno sulla tassazione della prima casa.
Giustissimo, sacrosanto
...per carità! Ma, come
dire, non è un po’ poco
per il partito che predicava “meno tasse per tutti”?
8
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POLITICA
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laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
BRAGANTINI (LN), GRAVE INGIUSTIZIA SUGLI IMMOBILI
«Questa manovra, oltre a introdurre l’Ici sulla prima casa, non
considera che siano equiparati alla prima abitazione gli immobili
concessi a uso gratuito ai figli o familiari». Lo dichiara il
deputato della Lega Nord, Matteo Bragantini (foto). «Tale scelta
- continua - è una grave ingiustizia per tutti quei genitori che
danno in concessione gratuita ai figli le case comprate con i
risparmi di una vita, che si aggiunge alle tante altre iniquità
previste in questo testo, e crea un’ulteriore condizione di
disagio anche per i giovani. Se il presidente Monti intende
queste disposizioni quando parla di equità e sviluppo, allora
prevedo tempi molto lontani per la crescita del Paese»
MAXI-PRESTITI PER LE BANCHE
Probabile taglio dei tassi, nuovi maxi-prestiti alle banche per scongiurare il rischio di
un “credit-crunch”, e misure più forti in
aiuto dei Paesi iper-indebitati, ma solo dopo
una stretta sulle politiche di bilancio nazionali da parte del consiglio Ue di venerdi.
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MOLTENI (LN): SU GIUSTIZIA GOVERNO NON PERVENUTO
«Nella manovra varata dal governo non risulta alcun
provvedimento in materia di giustizia». Lo dichiara il
capogruppo della Lega in commissione Giustizia alla Camera,
Nicola Molteni. «Per questo la Lega ha votato parere contrario
in commissione. I due problemi basilari del nostro sistema
POLITICA
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NO ALLA “CONVIVENZA” FRA EFSF E ESM
Bce verso il taglio dei tassi
Questi dovrebbero essere alcuni dei contenuti del vasto dossier che i governatori
della Banca centrale europea hanno trovato
sul tavolo già ieri sera, e poi domani, nel
consiglio direttivo che è uno snodo chiave
nella settimana decisiva per l'Europa.
9
laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
giudiziario, la lentezza dei processi e l’arretrato civile, non sono
minimamente stati presi in considerazione nel testo del
Governo e ancora non abbiamo capito quali misure intenda
adottare il ministro Paola Severino. Questa è certamente
un’occasione persa, visto che crescita e sviluppo passano
attraverso un sistema giudiziario più rapido e snello»
UN “GRANDE FRATELLO” ANTI-EVASIONE
Berlino non vuole il doppio salva-Stati Al setaccio conti bancari e assicurazioni
Alla vigilia del vertice dei leader della Ue chiamato a un accordo sulla revisione dei trattati e
al varo di un pacchetto di misure efficaci per
arginare la crisi del debito dell'Eurozona, la
Germania boccia l'ipotesi di una convivenza
dei fondi salva-stati Efsf ed Esm, alimentando
le preoccupazioni sulla coesione dei Paesi Ue e
sull'efficacia degli strumenti che verranno
adottati. Inevitabile l'impatto sui mercati. Le
borse del Vecchio Continente hanno tutte
chiuso in calo, seppure sopra i minimi di seduta. Milano la peggiore (-1,2% il Ftse Mib).
Non solo acquisti più tracciabili: la lotta
all'evasione fiscale passa anche per controlli serrati su tutti i movimenti bancari e
su un'informazione da parte dei contribuenti sempre più corretta. Anche perché
chi mentirà al Fisco commetterà un reato
e dunque incorrerà nella giustizia penale.
La manovra prova dunque ad accerchiare
gli evasori: il fisco avrà a disposizione non
solo dati fiscali incrociati ma anche tutti
le operazioni che intercorrono con gli
intermediari finanziari.
IL TRISTE NATALE DELL’ITALIA IN RECESSIONE
PAOLO BASSI
Mancano 17 giorni al
Natale. E il numero tradizionalmente legato alla sfortuna è il migliore
fra tutti quelli che seguiranno in questo articolo. Sì perché cifre
alla mano c’è davvero
poco da stare allegri. Il
“regalo” del governo
Monti è già stato impacchettato e ci arriverà
soprattutto a gennaio
quando la manovra sarà in vigore nella sua
formulazione definitiva.
Ma siccome a Palazzo
Chigi sono signori e mica baluba come quelli
che c’erano prima, han-
no pensato di anticipare qualcosina. Così,
giusto perché è brutto
presentarsi sotto le feste senza nemmeno un
pacchettino in mano. Il
primo “dono” è quello
dei rincari sui carburanti. Recapitato - non
a caso - nel momento
dell’anno in cui la gente
si muove di più per raggiungere parenti e amici. Con la pubblicazione
in Gazzetta ufficiale del
cosiddetto “Salva Italia”
le aliquote su benzina e
diesel sono lievitate rispettivamente di 8,2 e
11,2 centesimi al litro.
All’accisa però va aggiunta anche l’Iva al
Confcommercio per il 2012
prevede una riduzione
del Prodotto interno lordo
italiano dello 0,6%.
Molto male anche la
produzione industriale
ROMA - «Siamo partiti con questa
manovra dall’aggressione dei patrimoni della gente. Dimenticandoci di valorizzare e di trarre
energie economiche del patrimonio dello Stato».
Non usa mezze parole il Professor Paolo Savona in audizione presso la Commissione
Straordinaria per il Controllo dei
Prezzi presieduta dal Senatore
Sergio Divina. Oggetto delle audizioni la crisi economica e il possibile fallimento della moneta
unica. Sono stati chiamati ai lavori della Commissione il professor Savona economista, Presidente della Cassa Depositi e
Prestiti e l’avvocato Agostino
D’Antuoni consulente nelle materie economiche e giuridiche
della Commissione.
Il Professor Savona è entrato
nel vivo della riflessione delle origini della creazione della moneta
unica europea, evidenziandone
le criticità e i mancati equilibri
dell’euro. In particolar modo Savona ha ricordato i rischi della
rinuncia alla sovranità fiscale
che sembra affacciarsi all’orizzonte dei prossimi giorni, come
Audizione alla Commissione per il Controllo dei Prezzi
«Una catastrofe il fallimento dell’Europa»
corrispettivo della copertura del
debito sovrano dei paesi europei.
Per il presidente della Cassa Depositi e Prestiti abbiamo offerto
all’Europa una manovra lacrime
e sangue senza avere nessuna
garanzia. Abbiamo firmato sacrifici sulla base di sole promesse
di Bruxelles. Si doveva andare ai
vertici europei dei prossimi giorni
con una bozza di decreto, per
poter ricevere concrete garanzie
sulla copertura del nostro debito
in scadenza. Non è stato così.
Monti ha messo il Paese sotto le
conseguenze di una manovra devastante, bruciandosi la possibilità di pretendere assistenza
dall’Europa e dalla Bce. Savona
ha ricordato le parole di Guido
Carli ai tempi della nascita
dell’Europa: «Il Governatore Carli
sosteneva che se l’Unione poteva
essere considerata un cappio al
collo dei Governi, la mano degli
stessi doveva poggiare salda sul
nodo scorsoio. Quella mano era dall’euro la moneta nel valore di
ed è la sovranità fiscale dello Sta- cambio andrebbe all’1.80 per Sato». La stessa che nelle prossime vona, danneggiando irrimediaquarant’otto ore verrà messa sul bilmente la Germania che vive di
piatto per salvare l’Euro.
esportazioni. La catastrofe del
Le nostre imprese per Savona fallimento dell’Europa per quehanno perso
sto non accadrà
competitività sulsecondo il profesle esportazioni
sore. Perché non
con la moneta
conviene alla Gerunica. Considemania. Questo
rato che tutto il
causerà dei danni
modello induenormi ai soli
striale italiano è
paesi deboli, che
basato tutto sulle
dovranno fare
esportazioni, il
sforzi enormi per
danno è stato
restare in Euroe n o r m e . N o n Paolo Savona
pa. La manovra di
compensato dai
questi giorni ne è
migliori tassi ottenuti con l’Euro esempio. Il tasso di insolvenza
dalla vendita del nostro debito nelle banche è destinato a salire.
pubblico. Ci hanno guadagnato i Dai prossimi giorni di vertici eutedeschi, perché i prodotti in- ropei emergeranno più danni. I
dustriali della Germania sono principali saranno gli impatti
anelastici al prezzo di esporta- sulla povera gente delle manovre
zione. Se i paesi deboli uscissero economiche. Quello ancora più
grave sarà la rinuncia alla sovranità fiscale. «Il punto di non
ritorno di questa crisi - ha dichiarato Savona - sarà nella capacità della società di supportare
la crisi». L’avvocato D’Antuoni ha
continuato le audizioni dichiarando: «L’idea di avere una unica
moneta in tasca ha illuso quasi
tutti. Nella speranza che si potessero creare da soli gli equilibri
mancanti. Non è stato così. Perché il germe del fallimento l’Euro
e l’Europa lo avevano nella loro
genesi. Nelle regole dei Trattati,
che sono alla base dell’Euro, sono scritte le ragioni del fallimento». Il nostro Paese, secondo
D’Antuoni, viene attaccato perché l’ammontare del nostro debito pubblico in scadenza rischia
di non avere acquirenti. L’unica
via che abbiamo per attrarre investitori sul nostro debito pubblico è offrire delle garanzie. Chi
può comprare il nostro debito
21% per completare il
calcolo e ottenere l’aumento dei prezzi alla
pompa: 9,9 centesimi in
più per la verde e 13,6
per il gasolio. Aumento
pure per il Gpl che costerà 2,6 centesimi in
più al litro, mentre l’accisa sul metano è stata
ritoccata di 0,00331 euro al metro cubo. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori i rincari peseranno sui possessori di
automobili a benzina in
misura di 130 euro
all’anno, che diventano
150 per chi ha nel box
una macchina diesel.
Il provvedimento è
fresco fresco, ma gli effetti si sono subito fatti
sentire. La paura di dilapidare la tredicesima
in autostrada unita
all’incertezza che si profila per il 2012 ha indotto mezzo milione di
italiani a passare il ponte dell’Immacolata a casuccia. Nel Belpaese le
pubblico in questo momento
manca di fiducia. Per questo non
basta offrire spread maggiori. Lo
Stato deve offrire garanzie reali
sul debito per ridurre il rischio.
Ancora una volta si è deciso di
garantire le banche». In questa
manovra, secondo il consulente
della Commissione, si è preferito
garantire soggetti privati come le
banche piuttosto che garantire il
debito dello Stato. «Quando la
Merkel parla di una uniformità
fiscale - ha continuato D’Antuoni
- racconta la fine della democrazia delle singole nazioni in Europa. Non potremo decidere più
nulla. Dovremo subire ogni decisione presa a Francoforte, di
cui Bruxelles è solo una rappresentazione. Per chi ancora
non ha capito chi governa veramente le sorti di tutta Europa».
D’Antuoni ha concluso la sua
relazione ricordando che la manovra di trenta miliardi sottrae al
Paese proprio quelle risorse che
potrebbero servire per ripartire
senza l’Euro. Perché allo stato
attuale nessuno ha ricevuto garanzie di salvezza. Nemmeno il
professor Monti.
Feste rovinate dall’incertezza e dai rincari. Prevista
una consistenze riduzione dei consumi. Forte flessione
del turismo già nel ponte dell’Immacolata
ferie sono un “must” e
difficilmente risentono
della crisi. Questa volta
però anche il popolo vacanziero per eccellenza
è costretto a darsi una
ridimensionata. Secondo le stime di Federalberghi a muoversi saranno 4,9 milioni di
persone, l’anno scorso
erano state 5,1. La
maggior parte delle
quali rimarrà in Italia
(l’86%).
Probabile che gli stessi dati si ripropongano
anche in occasione del
Natale che - tutti gli
analisti sono concordi sarà sicuramente meno
ricco di quello precedente. A risentirne saranno i settori dell’editoria (libri, cd, dvd),
dell’abbigliamento, degli elettrodomestici. Si
prevede un cedimento,
e sarebbe la prima volta, dei prodotti tecnologici. Per la prima volta, infine, la quota dei
consumatori che acquisterà regali su internet
raddoppierà, superando la soglia del 13 %. Il
perché è presto detto:
on line si riescono a
spuntare prezzi più
vantaggiosi.
La recessione prevista per il nuovo anno
spaventa e colpisce i
consumi pure nel momento più consumistico dell’anno. L’Ufficio
Studi della Confcommercio per il 2012 prevede una riduzione del
Prodotto interno lordo
italiano dello 0,6 %, che
si accompagnerà alla
contrazione dei consumi dello 0,3%. Se ci saranno conferme dalle
stime dell’Istat in uscita
nelle prossime settimane, significherà che la
recessione è già comin-
RIUNIONE CRUCIALE
Monti mediatore
a Bruxelles per salvare
la moneta unica
8,2
11,2
1,23
centesimi al litro, la maggiore accisa che a
partire da oggi si paga sulla benzina verde.
Ma il rincaro alla pompa sale a 9,9 centesimi, sommando “l’effetto Iva”, che con
l’aliquota attuale è del 21%
centesimi, l’aumento dell’accisa che scatta da oggi su ogni litro di gasolio e che alla
pompa, considerando anche l’Iva del 21%,
sarà pari a 13,6 centesimi
per cento, l’addizionale Irpef che le Regioni potranno applicare a partire dal
2012. Il maggior prelievo potrà essere
utilizzato anche per finanziare i deficit
della sanità
ciata. A mettere in allarme è stata l’analisi di
ottobre. Secondo l’Indicatore dei consumi
Confcommercio si è
avuta una riduzione
dello 0,5 % della domanda rispetto allo
stesso mese del 2010,
diminuzione che sale
allo 0,8 % se confrontata con il settembre di
quest’anno. Abbigliamento e calzature hanno registrato, rispetto
a ll ’ottobre dell’a nn o
scorso, un significativo
ridimensionamento (5,2%). Diminuite anche
le vendite di autovetture e motocicli (-4,7%)
e quelle di beni e servizi
ricreativi (-4,2%).
Numeri che si sposano con il calo netto
della produzione indu-
Altra giornata calda per Mario Monti che
oggi sarà a Bruxelles, per un vertice 'cruciale', forse il più difficile nella storia dell'euro. Per il Professore si profila un compito
difficile: sedersi al tavolo dei 27 da possibile
mediatore per un accordo - fondamentale
per il futuro della moneta unica - che è
ancora tutto in forse, come lascia intendere
Berlino che si dice «più pessimista» di qualche giorno fa sul risultato.
Monti a Bruxelles troverà sul tavolo già
impacchettata la proposta dell'asse francotedesco, con Berlino e Parigi convinte che
senza la loro ricetta di una 'superMaastrich'
- fatta di un nuovo trattato basato sul rigore
e le sanzioni automatiche da raggiungere
anche a 17, se non sarà possibile a 27 - l'Ue
possa 'esplodere', come ricordato ieri da
Nicolas Sarkozy. E dall'altra tutti quei paesi,
Gran Bretagna, in prima linea, che guardano ad un possibile revisione dei trattati
pronti a rilanciare i propri 'interessi'. Con il
rischio che rimetterci mano sia come riaprire il 'vaso di Pandora' delle rivendicazioni
nazionali.
0,5% rispetto al trimestre precedente. Ad essere maggiormente colpiti sono stati soprattutto il settore della fab-
Diminuite le vendite
di autovetture e motocicli
(-4,7%) e quelle di beni e
servizi ricreativi (-4,2%)
striale che crolla a -4,2
per cento su base annua lasciando sul selciato nel mese di ottobre dello 0,9 per cento. Nella media del trimestre agosto-ottobre
l'indice scende dello
bricazione di prodotti
chimici (-12,4%), l’industrie tessile, abbigliamento, pelli e accessori
(-8,0%), l’industria del
legno e quella della carta e stampa (-7,5%).
A completare il qua-
dro a tinte decisamente
fosche i dati sulla disoccupazione che si attestano intorno all’8,5
per cento. Un dato che
se per certi versi è in
linea con i Paesi
dell’area euro (pur non
tenendo conto del massiccio ricorso alla cassa-integrazione che
quindi computa come
“impiegati” anche i lavoratori soggetti ad ammortizzatori sociali) appare drammatico se si
scomputa la percentuale di disoccupazione
giovanile. In Italia i giovani senza lavoro sono
quasi il 30 per cento.
Tutti i conti
11
miliardi il gettito che produrrà il pacchetto di misure
sulla casa (9 miliardi andranno allo Stato e 2 miliardi
ai Comuni). Per quanto riguarda l’Ici-Imu sulla prima
casa, le entrate attese ammontano a 3,8 miliardi.
3,8
miliardi. I risparmi attesi, in termini di minor spesa
pensionistica al lordo del fisco, sono 3,85 miliardi
nel 2012 e 6,7 miliardi rispettivamente nel 2013 e
2014, oltre 6,6 miliardi nel 2015.
16,4
miliardi. Dall’aumento di due punti delle aliquote Iva
del 10 e del 21% a partire dal mese di settembre del
prossimo anno, lo Stato incasserà un maggior
gettito che a regime, nel 2014, sarà di 16,4 miliardi.
14
miliardi. Il gettito derivante dall’aumento delle accise sui carburanti (benzina e gasolio) sarà pari a
4,8 miliardi nel 2012 e a circa 14 miliardi nel triennio
2012-2014. I rincari sono già in vigore.
500
milioni dalla tassa sui mezzi di trasporto di lusso.
Che riguarda l’addizionale sul bollo auto (limitatamente alle vetture con cilindrata superiore ai
185 Kw), sulle imbarcazioni e sugli aerei.
2,1
miliardi. Il gettito atteso dall’aumento dell’addizionale Irpef delle Regioni a statuto ordinario. Il
valore della componente base dell’addizionale passerà già da quest’anno dallo 0,9% all’1,23%.
2,1
miliardi. Dall’imposta dell’1,5% sulle attività rimpatriate o regolarizzate con lo scudo fiscale il
governo prevede di incassare almeno 2,9 miliardi
(sulla base dei dati relativi alle attività emerse, pari a
circa 182,5 miliardi).
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laPADANIA
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Giovedì 8 dicembre 2011
FINMECCANICA: ORSI DEBUTTA CON BOOM ORDINI
Boom di ordini, ma anche un doppio taglio del rating. Comincia
così la settimana di Giuseppe Orsi (foto) alla guida di
Finmeccanica nel doppio ruolo di presidente e ad. Lo stesso
numero uno del gruppo di aerospazio e difesa ha diffuso una
nota per evidenziare i risultati raggiunti in questi sette giorni,
POLITICA
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ovvero commesse per oltre 1,5 miliardi di euro. «Con l'ordine di
10 elicotteri annunciato oggi da AgustaWestland, in una
settimana Finmeccanica si è aggiudicata commesse per un
valore di oltre 1,5 miliardi di euro», ha spiegato. Ma è arrivata
anche la scure di Fitch sul rating della società, dopo la
decisione presa due giorni fa da Standard & Poor's
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POLITICA
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11
laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
STIPENDI D'ORO, MARRAZZO RINVIATO A GIUDIZIO
Stipendi gonfiati senza rispettare le norme di legge.
Remunerazioni maggiorate e destinate ad alcuni dirigenti del
policlinico di Tor Vergata, a Roma. Con queste accuse l'ex
presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo (foto) è stato
rinviato a giudizio su disposizione del gup della Capitale. Si
tratta di una vicenda che risale al 2008 quando l'ex governatore
rivestiva il ruolo di presidente della Fondazione Policlinco Tor
Vergata. Con Marrazzo andranno a processo anche l'allora
rettore dell'ateneo Alessandro Finazzi Agró, e tre attuali
manager dell'azienda sanitaria. Gli imputati sono tutti accusati
di abuso d'ufficio. La prima udienza del processo il 23 marzo
IL CARDINALE DIONIGI TETTAMANZI, ROSSANA ROSSANDA, EUGENIO FINARDI...
GIANNI CASATI
Pisapia lancia le celebrazioni di Sant’A mbrogio con l’ammissione della sua sconfitta:
lo smog è ancora alto e
l’immobilismo colpevole della Giunta rossa milanese si risolve
dopo 24 giorni di superamento della soglia
con l’assurda scelta di
bloccare il traffico domani e sabato colpendo lavoratori, commercianti e cittadini
meno abbienti che non
hanno l’opportunità di
fare il ponte.
«Anche oggi non piove, e il paradosso è che
siamo costretti a dire
che è una brutta notizia», ha detto il primo
cittadino in apertura
del suo intervento. Dopo l’ammissione di
“c o l p e v o le z z a ” l’A mbrogino diventa protagonista e le polemiche
scoppiano alla consegna della gran medaglia d’oro all’ex arcivescovo, Dionigi Tettamanzi.
I leghisti Al e s sa ndro Morelli e Luca Lepore dal tavolo delle
autorità, si sono alzati
come tutta la sala ma
non hanno applaudito
il porporato, immediate le prese di posizione: «In piedi perché
abbiamo rispetto per
AMBROGINI Pisapia premia i suoi amici
la civica benemerenza
in sé e per la figura di
arcivescovo», ma niente applausi «perché
l’ecclesiastico ha fatto
il cardinale ma l’uomo
ha fatto il politico, invece chi porta una tonaca deve fare il pastore di anime e non di
voti. A questo punto se
la scelta del Consiglio
Comunale è premiare
gli arcivescovi, spero
che, per coerenza, chi
ha promosso Tetta-
manzi, l’anno prossimo si impegni anche
per Scola», spiega Morelli sostenuto dal capogruppo Matteo Salvini: «Nessuna simpatia per quella parte di
chiesa che fa politica e
usa islamici e rom per
accusare i milanesi di
essere egoisti. Benvenuto Scola».
Immediata la risposta di Tettamanzi, che
non perde occasione
per salire sul palco-
scenico: «Come vescovo non posso non amare tutti e in particolare
amo quelli che hanno
bisogno di comprendere che il servizio che
la Chiesa compie non è
a favore di alcuni
escludendo altri ma di
verità, giustizia e benessere per tutti, nessuno escluso. Non dimentichiamo che siamo Chiesa Cattolica
che vuol dire aperta all'universo mondo - ha
spiegato - e dobbiamo
ricordarlo tutti».
Le parole di Tettamanzi richiamano
perfettamente quelle
del sindaco Pisapia
che pochi minuti prima aveva detto: «Un
paese e una città divisa, sfilacciata, conflittuale non possono
reggere nessun tipo di
crisi, serve volere il bene di tutti, anche di chi
professa una diversa
fede religiosa o di chi
Tra il sindaco
e l’ex
arcivescovo
è andato
in scena
l’ultimo atto
non è nato a Milano
ma ci è venuto perchè
sa che Milano è e deve
continuare ad essere
una città accogliente e
solidale». «Milano ha
dato e potrà dare prova di unità nella storia
nazionale - ha spiegato - la diversità, la contrapposizione anche
politica, la competizione economica e lo
scontro anche aspro
non sono contrari
all’unità, quello che
conta è avere voglia di
migliorare insieme il
destino comune».
Tra i premiati dal
sindaco arancione
Rossana Rossanda,
fondatrice del Manife-
sto: consegnato ma
non a lei, da tempo all'estero. Il cantautore
Eugenio Finardi che
aveva tenuto un concerto in onore di Pisapia in pieno periodo
elettorale, il cinema
Mexico, partigiani e
associazioni Arci. Nel
giorno di Sant'Ambrogio, infine, in questa
edizione 2011, il Comune di Milano ha deciso per la prima volta
di pubblicare sul proprio sito internet l'elenco storico di chi ha
ricevuto le Civiche Benemerenze dal 1925 a
oggi, oltre ai nomi e
alle motivazioni dei
premiati di ieri.
IL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA RIPRENDE L’IDEA, LA LEGA APPROVA
Roberto Rosso (Pdl): «Lo Stato non deve essere una gabbia»
LA MACROREGIONE?
FACCIAMOLA SUBITO
«Si deve poter votare
per l’indipendenza padana»
ROBERTO SCHENA
MILÀN - «L'idea di accorpare le regioni è mia». Il
presidente della Regione
Lombardia, Roberto
Formigoni, rivendica. E
torna a commentare l’incontro di lunedì scorso
in via Bellerio, nella sede
della Lega. Si era incontrato con i presidenti di
Regione Piemonte e Veneto, Roberto Cota e
Luca Zaia, durante il
quale si è rivendicata
una maggiore autonomia per le regioni.
A margine della visita
del capo dello Stato,
Giorgio Napolitano, alle
“Gallerie d’Italia” il Governatore lombardo ha
sottolineato come «questa idea potrebbe mettere ancora di più le regioni italiane, soprattutto le più piccole, in grado
di competere in ambito
europeo. Anche la Lombardia, la regione più
grande ed efficiente è
pronta a mettersi in discussione - ha proseguito Formigoni - e generare
con altre regioni una alleanza che potrebbe permettere risparmi amministrativi e maggiori efficienze soprattutto mettendosi in concorrenza
con i giganti stranieri».
Il vice presidente della
Regione Lombardia e capo delegazione della Lega Nord, Andrea Gibelli
ha ben accolto le affermazioni di a Formigoni,
correggendolo in parte.
«La mia prima considerazione - ha detto - è che
mi fa piacere ascoltare il
Governatore Formigoni
parlare con questa enfasi di una questione
estremamente impor-
tante, dopo 15 anni che
la Lega lotta per costruire, attraverso la sua
azione politica di riforma, una macroregione,
così come il professor
Gianfranco Miglio aveva rilanciato nelle file
della Lega in Senato nel
lontano '94. Non dimenticando mai lo studio
della “Fondazione Agnelli” proprio sulla Padania».
Per rinfrescare la memoria, che cosa affermava quello studio? Il volume, redatto da un pool
di studiosi super partes,
già dal titolo scandalizzavano tutori indefessi
dell'unità italiana: “La
Padania, una regione
italiana in Europa”. In
quel numero, datato anno 1992, dei Quaderni
della Fondazione intitolata al creatore della
Fiat, non solo si dà per
scontata l'esistenza della Padania, intesa come
una vasta area riconducibile alla valle del Po,
ma si propongono ipotesi di riforma L'analisi
degli studiosi chiamati
in quel '92 dalla prestigiosa fondazione torinese rischiano, era netta:
l'Unità d'Italia, a parere
degli eruditi autori del
volume, «fu decisa in
modo affrettato e non
certo sulla base di criteri
di adeguata corrispondenza tra capacità di governo ed esigenze economiche e sociali di un
territorio». E concludeva: l'affermazione politica della Padania sarebbe
di auspicio in un'ottica
europea.
In sostanza, il tema
GIOIA TESSA
PÀDOA - Sarà un braccio di
ferro duro quello tra
l’Unione delle Province del
Veneto e il Governo Monti,
la volontà degli elettori
contro il sistema nominato dall’alto.
Casus belli il Decreto
“salva Stato” di Monti, che
mina alle radici l’esistenza
delle province. Ieri a Padova si sono riuniti in via
straordinaria i Presidenti
delle 6 Province venete
(esclusa Belluno perché
commissariata): Leonardo Muraro per la Provincia di Treviso e presidente
Upi Veneto, Barbara Degani per la provincia di
Padova, Francesca Zaccariotto per Venezia, Giovanni Miozzi Presidente
della Provincia di Verona,
Attilio Schneck di Vicenza e Tiziana Virgili della
Gibelli:
«Il tema è così
importante
che merita un
tavolo concreto,
basta parole»
della macroregione «è così importante - ha continuato Gibelli - che merita una discussione attraverso un tavolo concreto, invece di continue
parole, come accaduto
martedì con l'onorevole
Rosso (vedi l’intervista a
parte, ndr) e ora con il
Presidente Formigoni,
quest’ultimo pronto a
mettere in discussione la
nostra regione per un
confronto proprio sulla
macroregione. Da parte
nostra, - ha proseguito
ancora il vice presidente
- come è stato ribadito,
nel rispetto di posizioni
diverse, garantiamo
massima disponibilità
su un tema che ci sta a
cuore a 30 anni. Passiamo ora dalle parole ai
fatti, nell’interesse del
nord».
Anche Davide Boni,
presidente del consiglio
regionale lombardo, ha
preso in seria considerazione le parole di Formigoni, in parte con
l’obiettivo di puntualizzare la primogenitura:
«Sulla macroregione del
Nord non è un problema
di chi ha avuto l’idea,
caro Formigoni, perchè
tutti sanno che la Lega
Nord rivendica l’istituzione della Repubblica
del Nord, poi Padania, da
almeno vent'anni. Così
come Gianfranco Miglio
frequentava Pontida e
Riuniti a Padova in via straordinaria i sei Presidenti
Ribellione delle Province venete
Provincia di Rovigo. Tutti
uniti, nonostante la diversa appartenenza politica,
nell’affermare che il decreto presentato è un vero e
proprio scippo ai danni dei
cittadini e delle amministrazioni locali. La prima
contromossa delle amministrazioni locali è stata
incaricare un legale esperto di diritto costituzionale
per verificare la legittimità
del decreto in materia di
taglio delle competenze alle province. Quindi, per
mercoledì 14 dicembre, è
stata convocata all’Auditorium della Provincia di
Treviso un’assemblea plenaria dei 6 consigli provinciali veneti per l’approvazione di un ordine del
giorno capace di far sentire con forza la voce degli
enti locali.
«Si tratta di un’azione
trasversale - ha spiegato
Muraro - riteniamo che il
provvedimento non comporti una riduzione della
spesa, anzi andrà a incrementarla. Per esempio:
solo per trasferire i 2.700
dipendenti delle Province
del Veneto alla Regione si
originerà un costo ulteriore di quasi 1 milione e 800
mila euro che ricadrà sulle
tasche dei cittadini veneti.
Anche per questo motivo
nella mattinata di martedì
incontreremo il Presidente
Zaia, per spiegargli la nostra posizione e per ottenere l’appoggio della Regione».
Sulla stessa lunghezza
d’onda Schneck: «Siamo
ostaggio della vera Casta.
Questo è il fatto, chiedo al
presidente Monti di darci i
costi netti delle Province,
perché il costo lordo delle
province venete è di 113
milioni di euro circa, ma
questi soldi finiscono in
gran parte a Roma sotto
forma di trasferimenti. Il
GIOVANNI POLLI
non il meeting di Rimini.
Non ha senso - specifica
Boni - proseguire su
questo terreno, ciò che
conta è attivarsi affinchè
il Nord diventi un interlocutore per l’Europa così come espresso domenica al Parlamento della
Padania in modo chiaro.
Siamo felici quindi che
anche Formigoni abbia
accolto il manifesto programmatico di Vicenza».
Sempre ieri, in occasione della prima del tea-
tro Alla Scala, Formigoni
ha lanciato al presidente
del Consiglio Mario
Monti un messaggio «per
parlare del federalismo
che deve essere rilanciato».
Il Governatore ha
preso posizione anche
in tema di abolizione di
fatto delle Province, come delineato dal Governo. «Non si può continuare questo balletto
su una istituzione comunque importante co-
vero peso delle Province
sulle tasche dei cittadini
veneti è di 1 euro, 1,50
euro l’anno. Così si fanno i
tagli? Così si avvantaggiano solo le province e le
regioni a statuto speciale,
perché se noi aumentiamo i prelievi del 3%, l’aumento va interamente allo
Stato, mentre per Trento e
Bolzano, Friuli VeneziaGiulia, Valle d’Aosta e Sicilia anche l’aumento verrà incassato dai governi
locali». Per Degani «la cosa
assurda di questo decreto
è che di fatto mantiene le
Province, che possono essere abolite solo da una
modifica della Costituzione, ma toglie loro le competenze amministrative
trasferendole alle Regioni
e ai Comuni e trasferisce
loro anche il costo dei dipendenti. È un modo come un altro per non toc-
care davvero lo Stato e
riformarlo, anzi, lo Stato
ha trasferito nelle sue casse l’Addizionale sull’Energia Elettrica che gestivamo localmente per la viabilità e l’edilizia scolastica.
Chi darà ai nostri cittadini
i servizi adesso?».
E sui controsensi del
decreto la Zaccariotto ha
detto: «In Veneto i dipendenti delle province sono
2.700 e il decreto li spalma sulla Regione e sui
Comuni. Ma come fanno i
Comuni ad assorbire i dipendenti delle province se
il patto di stabilità li costringe al blocco delle assunzioni? Se invece li assorbirà la Regione Veneto
il costo che i veneti dovranno sopportare sarà di
circa 2 milioni di euro.
Non ha alcun senso».
I presidenti hanno sottolineato anche il ruolo
me la Provincia. Bisogna prendere una soluzione definitiva e mi
auguro che il Parlamento intervenga decidendo
in maniera molto chiara». In quanto ai costi di
queste istituzioni, sono
«molto minori di quello
che normalmente si dice. I costi della politica
vanno ridotti - ha proseguito - ma non mettendo a repentaglio
l’amministrazione della
cosa pubblica».
strategico che le province
rivestono in materia di
viabilità, edilizia scolastica, ambiente, tutti argomenti nei quali è impossibile che il singolo comune dialoghi con l’ente
regionale perché la forza
di trattativa è diversa e un
singolo comune non può
avere la medesima visione
d’insieme di un ente provinciale. «Ci attaccano
perché siamo la parte politica debole della catena
istituzionale», ha aggiunto
Muraro. «Così si elimina il
principio federale, accentrando di fatto il potere e
allontanandolo di più dal
territorio». Infine, uno
studio dell’Un ive rsi tà
Bocconi presentato a Roma dall’Upi testimonia come i costi delle province
siano più bassi rispetto a
quanto presentato a livello governativo.
MILÀN - «Io ritengo che sia assolutamente importante che un qualunque Stato possa essere riportato da
dove è venuto. Non ha senso ci debba
essere una coortazione obbligatoria
ad appartenervi, come se fosse una
gabbia o una prigione. Se i sudtirolesi
vogliono tornare con l’Austra, i padani vogliono stare per conto loro o i
siciliani vogliono essere indipendenti,
deve essere loro riconosciuta la libera
autodeterminazione a poterlo fare».
Ha suscitato molto clamore la
presa di posizione dell’altro ieri del
deputato piemontese del Pdl Roberto Rosso, che in una nota ha
chiesto espressamente che «si
faccia il referendum sulla Padania, così come vuole la Lega». Un
referendum che, osserva giustamente Rosso, è basato sul diritto
di autodeterminazione dei popoli
riconosciuto dalle Nazioni Unite.
«Non vedo perché si aderisca
all’Onu - spiega a la Padania il parlamentare Pdl - se poi non si vogliono
rispettare le sue regole».
Onorevole Rosso, ammettiamo
che il referendum sia ammissibile,
ammesso e convocato. Lei come
voterebbe?
«Personalmente, non so come voterei. Il marchio “Italia” è pur sempre
un brand forte a livello mondiale. Però
a anche detto che riconosco le ragioni
della Lega: se non fosse sotto l’Italia, la
Padania sarebbe oggi la regione più
prospera del mondo. E poi bisognerà
pur intervenire per liberarci dall’enorme numero dei dipendenti pubblici
del Mezzogiorno. Perché non ha senso
comune il fatto che un Comune del
Nord, e penso a Santhià, abbia 28
impiegati mentre un analogo comune
del Sud ve ne siano oltre cento. Non
ha senso che la Regione Siciliana
abbia, tra dipendenti diretti o indiretti, quasi centoquarantamila per-
difficile arrivarci attraverso le procedure previste dall’articolo 134. Perché, parliamoci chiaro, la sinistra e il
Sud saranno sempre concordi
nell’impedire qualunque novità nei
rapporti statuali».
Lei ha citato, nella sua nota, anche il caso della ex Cecoslovacchia.
«Lì due popoli si sono divisi pacificamente e consensualmente pur,
tra l’altro, parlando la stessa lingua.
Invece in Canada, per tre volte il referendum sulla sovranità del Québec
................... ha dato esito negativo pur in
di popoli che parlano
«La Padania presenza
lingue differenti. Ma io mi chiepotrebbe oggi do: perché negare la possibilità,
di fronte ad una quota di italiani
essere la
che chiedessero di farlo, di taregione più stare se l’idea di Italia è ancora
prospera del maggioritaria nel Nord? La stessa storia italiana è stata una
mondo»
................... casualità. Perché Cavour voleva
una confederazioni di Stati che
confederazione degli italiani, proprio ci sarebbe anche stata, se Garibaldi
come la Confederazione elvetica, in non avesse portato a termine quel
cui tutti si confrontano partendo da vero e proprio atto terroristico di conposizioni di libertà».
quista del Sud».
Il problema, però, è che la CoLei ha avuto parecchie critiche
stituzione vigente non può per- nel Pdl, dopo la sua presa di pomettere un referendum di questo sizione.
tipo.
«Mi ha attaccato Ghiglia... fran«Se la Carta costituzionale ha al- camente, anche purtroppo all’interno
cuni tratti autoritari, questi potreb- del mio mondo, ci sono posizioni aubero benissimo essere rivisti in senso toritarie ed illiberali. Noi dovremmo
liberale. Alla Lega contesto soltanto, andare verso posizioni di libertà per
nel 2001, di non aver appoggiato l’ini- popoli e individui».
ziativa che un gruppo di liberali all’inCi sono invece altri, nel suo parterno di Forza Italia aveva avviato per tito, che la pensano come lei?
poter arrivare a un vero processo co«Lo spero. Non vedo niente di male
stituente».
nel fatto che possano emergere poMa la battaglia, allora era per la sizioni diverse da quelle che fino ad
devolution...
ora ci sono state. Io, prima di tutto,
«Che però per me non si potrà mai sono piemontese, sono torinese. Ma
fare. Non si potrà arrivare ad alcun sono anche europeo. Per me il connuovo patto tra regioni se non un cetto di “Italia” viene dopo altri conprocesso di voto popolare, che porti cetti a livelli regionali e interregionali
deputati ad essere indicati per scri- che potrebbero essere messi in piedi
vere il nuovo patto associativo. Sarà con l’intervento della Lega».
sone a carico. Non è quindi così insensato che si chieda di mettere fine a
questi disequilibri».
E poi, naturalmente, vi sono le
differenze storiche e culturali...
«Se è vero che oggi parliamo la
stessa lingua, siamo frutto della storia di mille campanili, di popoli e
lingue diverse. Le lingue del Nord
sono gallo-romanze, quelle del Sud
italiche. La realtà è composta da un
caleidoscopio di differenze che può
essere anche bello da mettere insieme. Ma nella libertà. Io sono per la
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laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
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laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
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POLITICA
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CANTONE: «CLAN SCONFITTO MA ORA CAMBIERÀ PELLE»
Nel bunker leggeva libri
Saviano: «Bel giorno ma battaglia ancora lunga»
ROMA - Oggi è una bella giornata, ma la battaglia contro
la criminalità imprenditoriale è ancora lunga. Zagaria è
un boss imprenditore. Molto
più un costruttore che un
camorrista sembra a leggere i
suoi affari". Così Roberto Saviano commenta l'arresto
del boss Michele Zagaria,
considerato l'ultimo del clan
dei Casalesi. Ma per lo scrittore di Gomorra, la battaglia
non è finita qui e lancia un
appello al nuovo governo perché s'impegni in questa lotta
e al Parlamento perché accolga la richiesta della Procura di Napoli su Nicola Cosentino. Intanto oggi Saviano chiuderà con un conferenza stampa insieme all'economista Nouriel Roubini
il semestre di insegnamento
alla New York University. Sarà sul tema “L'Italia e gli Usa:
due prospettive sulla crisi
economica”. "Ho sempre raccontato che i latitanti restano nei loro territori, nei loro
paesi d'origine, perché è lì
che devono esercitare il proprio potere, perché è lì che
hanno la massima protezione. E il fatto che Michele
Zagaria sia stato arrestato a
Casapesenna, nel suo paese,
come un topo sotto terra, ci
deve far capire che quei territori non sono pacificati e
adesso che apparentemente
tutti gli obiettivi sono stati
raggiunti, che molte teste sono cadute, lo Stato e noi cittadini - aggiunge Saviano non dobbiamo abbassare la
guardia, non dobbiamo pensare che missione sia compiuta, perché così prefigureremmo la nostra sconfitta".
A lui si devono le indagini
sugli affari immobiliari dei
Casalesi a Parma e Milano
quando Gomorra non era an-
Sopra, Roberto Maroni.
A destra, l’ex capo
dell’antimafia
Raffaele Cantone
cora un fenomeno conosciuto in tutto il mondo.
Raffaele Cantone, già pm
di punta della Dda di Napoli,
oggi giudice all'Ufficio del
Massimario della Cassazione, per otto anni ha dato la
caccia a Michele Zagaria e
prima di lui agli altri capi dei
Casalesi, da Fr an ces co
Schiavone a Francesco Bidognetti, di cui ottenne la
condanna all'ergastolo.
Inevitabile da parte sua un
sentimento di soddisfazione
per l'arresto della primula
rossa dei Casalesi, l'ultimo
dei capi che mancava all'appello della giustizia.
Nel bunker-covo di Zagaria
gli investigatori hanno trovato anche i suoi due libri in
cui Cantone ha descritto il
fenomeno dei Casalesi. “No,
non pensavo che potesse
averli - commenta - ma non
mi meraviglia più di tanto. I
camorristi di questa nuova
stagione non sono come
quelli che immaginavamo un
tempo. Non che Zagaria sia
un uomo di cultura, ma certamente è un soggetto in grado di documentarsi sui testi
che parlano di lui”.
Con l'arresto di Zagaria
puo' considerarsi chiusa la
stagione dei Casalesi?
“La risposta è sì - dice Cantone - ma c'è da fare un distinguo. È vero che non ci
saranno più i Casalesi come
li conoscevamo, ma non per
questo viene sradicata la camorra in quel territorio. Questo perché quel clan si identificava molto in personaggi
carismatici come Zagaria,
che oggi non ci sono più. Ma
ora l'organizzazione sarà costretta a cambiare pelle e gli
eredi ci sono già,
come ben sa chi
conosce quella
realtà e sa leggere
alcuni segnali che
vengono dalla
provincia di Caserta. E non sarà
meno pericolosa,
anzi”. “Per questo
- conclude l'ex pm
Antimafia - la mia
idea di un clan dei
Casalesi che chiude i battenti non
significa che la
guerra sia finita.
Avremo di fronte
nuovi avversari,
una camorra capace di operare
anche senza un clan forte
alle spalle grazie ai referenti e
ai rapporti che ereditera' di
quella parte di imprenditoria
in grado di muoversi con logiche mafiose”.
Vallardi: «Grande lavoro
di squadra. Grazie a Maroni
e alle forze dell’Ordine»
L’arresto di Michele Zagaria, il “capo dei capi” del
clan camorristico dei Casalesi fa suonare il campanello d’allarme per tutti gli “uomini d’onore”
italiani e in particolar modo campani. È molto
importante, infatti, che questi personaggi si sentano costantemente braccati e non possano mai
dormire sonni tranquilli. Chiediamo a Gianpaolo
Vallardi, segretario della Commissione Antimafia
e senatore della Lega Nord di descriverci l’aria che
si respira nell’ambiente dopo questa cattura.
Onorevole Vallardi a lei la parola
«Abbiamo stroncato un mito. Il punto di riferimento del clan più pericoloso della camorra.
Per i Casalesi è un colpo durissimo. Nel momento
dell’arresto Zagaria, ha avuto ancora un atteggiamento guascone. Ma vedremo se sottoposto al
carcere duro del 41 bis avrà ancora voglia di ridere.
Ovviamente il merito di questa operazione va tutto
all’ex ministro Maroni e a tutti i ragazzi delle forze
dell’ordine.
......................
Un eccellente lavoro
«Abbiamo
da parte di tutti...
«Certamente. È stato stroncato un mito.
un grande lavoro di
Il punto
squadra. Il merito della
cattura ovviamente non
di riferimento
può essere del neo-midel clan più
nistro, ma del grande lavoro di Roberto Maroni.
pericoloso della
E poi di quei ragazzi che
camorra. Per
io considero eroi che sai Casalesi è un
crificano tanto per una
giusta causa. Non voglio
colpo durissimo»
fare sviolinate, ma que- ......................
sti sono ragazzi con una
missione dentro. Conducono una vita molto difficile, ma queste catture, oltre ad essere affascinanti per noi, sono il miglior premio soprattutto
per loro».
Possiamo davvero dire di aver vinto la guerra
contro i Casalesi?
«Ovviamente questo non possiamo affermarlo
con certezza. Quel che posso dire è che in questo
campo il fattore psicologico è determinante. In
tutte le organizzazioni mafiose, una volta tolta la
testa, tutto il resto va fortemente in difficoltà.
Certamente, però, non bisogna abbassare la guardia e continuare nella lotta».
È giusto paragonare la cattura di Zagaria a
quelle eccellenti di Riina e Provenzano?
«Bisognerebbe discutere su quale sia il parametro per valutarne l’importanza. Se è il numero di
omicidi certamente no. Però oggi i Casalesi si
identificavano con lui e una cattura come questa in
un territorio difficile come il Casertano è ovviamente molto importante e ci lascia ben sperare».
Nicolò Petrali
Chi è il grande superlatitante dei Casalesi
“Capastorta”, super manager specializzato nel settore edile
www.ilvelino.it
NAPOLI - Michele Zagaria, nato il 21 maggio
1958, è soprannominato “Capastorta” ed
era da tempo considerato l'ultimo grande latitante dei Casalesi. È
nato a San Cipriano
d'Aversa, in provincia
di Caserta ma è residente a Casapesenna
(Caserta). Era ricercato
dal 1995. La sua specializzazione è il settore
edile ed è accreditato di
grande capacità mana-
geriale. È stato in grado
di mettere insieme, in
un giorno di chiusura
delle banche, 500 mila
euro per l'acquisto di
un immobile a Parma.
Le sue imprese casertane sono riuscite
ad imporsi sul mercato
nazionale non solo praticando prezzi concorrenziali ma anche garantendo costantemente sui cantieri uomini e mezzi e tempi
ridotti per la realizza-
zione delle opere. In
uno dei processi che lo
hanno visto imputato,
è stato condannato a 3
anni e 4 mesi di reclusione anche il suocero di Michele Zagaria, Sergio Bazzini,
imprenditore di Parma
del settore del cemento, con interessi a Milano, Parma e Cremona. Gli investigatori ritennero Bazzini - del
quale Zagaria aveva
sposato la figliastra -
una testa di legno del
boss per controllare gli
interessi del clan tra
Emilia Romagna e
Lombardia.
Il “feudo” di Zagaria à
il triangolo tra Casapesenna, San Cipriano
d'Aversa e Casal di
Principe, dove il boss è
proprietario di un impero di milioni di euro
accumulati con la droga, le estorsioni ed il
controllo degli appalti.
Il potere del boss si fon-
da proprio sul controllo
del territorio.
“A partire dal 2001 e
fino a poco prima del
mio arresto - ha messo
a verbale un pentito dei
Casalesi, Emilio di Caterino - per le grosse
estorsioni, qualunque
fosse il territorio in cui
esse avvenivano e qualunque fosse la fazione
dei Casalesi che aveva
il controllo di quel territorio, il denaro comunque arrivava a Mi-
La polizia
ha individuato
a Casapesenna,
nel Casertano,
il covo del numero
uno del clan
camorrista.
Il superboss
si nascondeva
in un bunker
sotterraneo
nel paese dei
Zagaria, dal quale
non si è mai
allontanato in 15
anni di latitanza
IN MANETTE
L’ultimo boss di Gomorra
ZAGARIA
ROBERTO MARONI
«Un risultato eccezionale che sancisce
la vittoria del “Modello Caserta”
che in questi anni abbiamo costruito
insieme alle forze dell'ordine
e alla magistratura»
chele Zagaria, il quale
provvedeva a distribuirlo fra tutti”.
Zagaria ha dimostrato di riuscire ad egemonizzare anche il territorio dell’ndrine calabresi, e il suo business,
stimato in un impero di
milioni di euro, si
estende, oltre al settore
edile, al giro della droga, delle estorsioni e al
controllo degli appalti.
Il 19 giugno 2008, nel
processo d’appello del
maxiprocesso Spartacus, viene condannato
alla pena dell’ergastolo, insieme ad altri
componenti del clan
dei Casalesi. Il 13 ot-
CASERTA - Manette per il capo
dei casalesi, Michele Zagaria. La polizia ha individuato
a Casapesenna nel casertano
il covo in cui si nascondeva il
numero uno del clan camorrista e lo ha catturato. Un
blitz scattato alle tre dell’altra
notte. In azione gli agenti della squadra mobile di Caserta,
con cui ha collaborato la
squadra mobile di Napoli con
gli agenti della sezione criminalità organizzata.
"Siamo andati in via Mascagni a Casapesenna - dice
un poliziotto - convinti che
Michele Zagaria fosse lì e che
lo avremmo preso".
E così è stato.
"Basta, non sfondate, sono
qui. Mi arrendo". Quando ha
capito che non c'era più nulla
da fare la voce di Zagaria si è
sentita dal sottosuolo mentre
invocava la polizia di non
sfondare più il pavimento
perché si sarebbe consegna-
tobre 2010 anche la
Corte d’assise di Latina
condanna “C a p a s t o rta” alla massima pena
per l'omicidio di Pasquale Piccolo, ucciso
il 22 luglio 1988 a Gaeta. Dopo appena due
giorni dall’ultima condanna, il 15 ottobre
2010, il boss ne subisce un’altra, sempre
all’ergastolo, da parte
della Corte d’appello di
Latina. Tante le voci e le
storie che aleggiano su
di lui. Tra le più note,
quella relativa ad una
tigre che teneva serenamente al guinzaglio
come si trattasse di un
barboncino.
to spontaneamente.
Il superboss si nascondeva
in un bunker sotterraneo in
via Mascagni, nel paese dei
Zagaria, paese dal quale non
si è mai allontanato in 15
anni di latitanza.
Nell'appartamento dove
era stato ricavato il nascondiglio vivono Vincenzo Inquieto e la moglie, entrambi
sono stati condotti in questura. Gli investigatori stanno valutando la loro posizione, potrebbero essere arrestati per favoreggiamento. Il
bunker dove si nascondeva
Zagaria era stato ricavato
sotto il pavimento del bagno.
Trecento i poliziotti in azione per arrestare un boss che
sembrava imprendibile. Appena prelevato Zagaria è stato condotto in questura a Caserta.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a
Milano per la Prima della
Scala, informato dell'arresto
del boss del clan dei casalesi,
ha espresso “vivo apprezzamento per l'importante risultato conseguito nel contrasto
alla criminalità organizzata”.
Alla notizia del colpo inferto alla camorra il presidente del Consiglio Mario
Monti ha chiamato il ministro della Giustizia, Paola
Severino, per congratularsi
per la cattura. La telefonata
ha raggiunto il Guardasigilli
durante un incontro con la
stampa, dopo una riunione
con la giunta dell'Associazione nazionale magistrati. Il
ministro, riferendo al premier di trovarsi con la delegazione di magistrati, ha
assicurato a Monti che
avrebbe esteso loro “in diretta” il ringraziamento.
La cattura di Michele Zagaria “è un grandissimo suc-
cesso dello Stato non solo al
clan dei Casalesi ma all'intera organizzazione camorristica, che si è reso possibile
grazie allo straordinario lavoro e impegno delle Forze
dell'ordine e della Magistratura”, ha detto poi il ministro
dell'Interno Annamaria Cancellieri.
“Con la cattura di Michele
Zagaria si è certamente tagliata la testa dei Casalesi,
l'unica rimasta dopo l'arresto
............................
Cancellieri:
«Grandissimo successo
dello Stato
nei confronti dei
Casalesi e dell'intera
organizzazione
camorristica, possibile
grazie allo
straordinario lavoro
e impegno delle Forze
dell’ordine e della
Magistratura»
............................
di Antonio Iovine”, ha detto
il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, commentando l'arresto di Michele Zagaria, numero uno dei
Casalesi, catturato a Casapesenna, in provincia di Caserta.
Di “un risultato eccezionale” che sancisce “la vittoria
del “Modello Caserta” che in
questi anni abbiamo costruito insieme alle forze dell'ordine e alla magistratura”,
parla l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni.
Su twitter plaude al blitz
anche Roberto Saviano:
"Preso Zagaria, come un topo
sotto terra. Ottimo lavoro, ragazzi!".
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laPADANIA
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Giovedì 8 dicembre 2011
«AFRO-MARKET E CALL-CENTER CONTRO I TORINESI»
Il gruppo Lega Nord in Comune a Torino ha presentato
un’interpellanza alla Giunta in merito alla presenza in alcune
aree della città, spiega Fabrizio Ricca (foto), consigliere
comunale del Carroccio, di «esercizi commerciali come callcenter e afro-market che ignorano i regolamenti ed i limiti che
TERRITORIO
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la loro attività avrebbe». «I casi più frequenti - dice Ricca - sono
quelli di negozi che dovrebbero vendere alimentari ed invece
si trasformano in locali d’intrattenimento serale, con schiamazzi
e ubriachi che poi aggrediscono chiunque si lamenti.
Se a Fassino questo sistema può andar bene, sappia che a noi
della Lega Nord non sembra più tollerabile»
Soddisfazione per sblocco norma su precari regionali
GIANNI PETRA
TURIN - «È una grande
vittoria, siamo la prima
Regione ad inserire il
principio del legame col
proprio territorio per
quanto riguarda il reclutamento del personale
scolastico. È una giornata storica».
Traspare grandissima
soddisfazione dalle parole del Governatore leghista del Piemonte Roberto Cota , dopo la firma ieri al ministero della
Pubblica Istruzione
dell’accordo “salvaprecari” con cui è stato dato
fattivamente il via libera
Insegnanti legati al territorio
Il Piemonte sale in cattedra
Cota: «Una grande vittoria, giornata storica»
che potranno così garantire tempo scuola,
sostegno all’handicap e
offerta formativa.
Il progetto ripete e potenzia quanto già realizzato per il 2010-2011.
La novità è rappresentata dalla compartecipazione diretta dell’Inps,
grazie alla collaborazione del quale potranno
pieno, 34 insegnanti per
sdoppiare pluriclassi
numerose, 176 collaboratori scolastici (bidelli),
13 assistenti amministrativi, 5 assistenti tecnici.
L’investimento economico sull’anno scolastico 2011/2012 è di 10
milioni di euro, in cui
rientrano anche 1,5 mi-
quegli insegnanti che
hanno già lavorato in
Piemonte nei precedenti
3 anni. Sono pertanto
soddisfatto del’accordo
raggiunto col Ministro
della Pubblica Istruzione che sblocca le assunzioni, che partiranno nei
prossimi giorni. Posso
dire con orgoglio che il
Piemonte è all’a va n-
.......................
Accordo con
il ministero della
Pubblica Istruzione:
via libera
all’assunzione
di 577 persone,
dando per il 90%
priorità a chi ha già
lavorato in scuole
della regione
.......................
all’assunzione con fondi
regionali di 577 persone.
L’intesa prevede che
per il 90% venga data
priorità a coloro che negli ultimi tre anni hanno
lavorato in Piemonte (attingendo quindi dalle
graduatorie ad esaurimento dell’ultimo triennio come chiesto dalla
Regione Piemonte),
mentre per il restante
10% si farà riferimento
alle graduatorie ministeriali cosiddette “a pettine” introdotte nel giugno scorso.
A beneficiare del personale aggiuntivo saranno 400 scuole di tutto il territorio regionale
nale all’Istruzione Alberto Cirio per l’ottimo lavoro svolto, che ha portato a questo successo».
«È una notizia che ci
riempie di gioia, - commenta Cirio - perché dopo mesi di strumentalizzazioni politiche e sindacali finalmente ha vinto il buonsenso Questo
provvedimento è sempre
stato ragionevole e legittimo e il via libera del
Ministero oggi finalmente ne dà ufficialmente atto, accogliendo la nostra
richiesta di dare priorità
a coloro che negli ultimi
anni hanno lavorato in
MERCATI CONTADINI A MILANO
«Un paniere identitario
per le prossime feste»
MILÀN - Mercatini di Natale: non solo sotto i
secolari abeti di montagna, ma anche tra i legni
delle antiche e più moderne imbarcazioni del
Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo
da Vinci di Milano.
Sono i mercati contadini organizzati dalle associazioni professionali degli agricoltori lombardi
che propongono, non solo ai milanesi, un ricco
paniere con i cibi delle tradizioni enogastronomiche della nostra regione.
«Sono appuntamenti - ha spiegato l’assessore
all’Agricoltura Giulio De Capitani - da non perdere per chi vuole personalizzare il proprio natale
all'insegna dei sapori tipici del territorio. Circa 80
aziende agricole lombarde, provenienti da tutte le
province, si alterneranno nel padiglione navale del
Museo con le loro migliori produzioni» «Dopo il
primo appuntamento dello scorso 27 novembre spiega ancora il responsabile dell’agricoltura - si
replica domenica 18 dicembre».
Oltre al piacere di una visita al museo e alla
mostra “La faccia giovane dell'agricoltura lombarda”, si potrà approfittare della presenza di oltre
40 aziende agricole lombarde e di una vasta scelta
tra prodotti tipici e tradizionali che assicurano
genuinità degli ingredienti e artigianalità delle
produzioni, per festeggiare la festa più bella
dell’anno all’insegna dei sapori più autentici della
Lombardia. Gli stand saranno aperti dalle 9.30
alle 18 con ingresso, ovviamente gratuito, da via
Olona a Milano.
SVIZZERI E FRONTALIERI
«Inaccettabile penalizzazione»
Roberto Cota. A
sinistra, docenti precari
leggono le graduatorie
essere coinvolte nel progetto di ricollocazione lavorativa circa 200 persone in più rispetto allo
scorso anno. Dei 577 posti aggiuntivi, 214 sono
insegnanti di sostegno
(che si aggiungono ai
454 assegnati in deroga
dall’Usr), 135 insegnanti
per garantire il tempo
PORDENÒN - Sono in tutto
quattro i progetti che la Regione Friuli Venezia Giulia
sosterrà attraverso i patti
per la sicurezza del Pordenonese sottoscritti ieri in
Prefettura a Pordenone
dall’assessore regionale alle
Attività produttive e Sicurezza, Federica Seganti,
dal prefetto, Pierfrancesco
Galante, dai sindaci di Azzano Decimo Enzo Bortolotti e di Spilimbergo Renzo Francesconi, dal vicesindaco di Sacile Claudio
Salvador e dall’assessore
alla Polizia municipale e Politiche della sicurezza del
Comune di Pordenone Flavio Moro.
«A disposizione ci sono in
lioni di euro a sostegno
degli impiegati delle cooperative sociali che lavorano in ambito scolastico.
«Siamo riusciti - ha
precisato il Presidente
Cota - in tutte e due le
operazioni, non chiudere le scuole in Piemonte e
dare lavoro con priorità a
guardia per quanto riguarda l’offerta scolastica, con offerte innovative
che garantiscono anche
la tutela di principi,
quello del legame col territorio e della continuità
didattica, troppo spesso
messi in secondo piano».
«Ringrazio - conclude
Cota - l’assessore regio-
questa regione. Una
scelta che garantisce
continuità non solo alle
loro vite, ma anche alla
didattica per i nostri studenti. Il ministro Profumo ha dimostrato su
questo tema sensibilità e
va riconosciuto. Grazie
alle risorse della Regione
e al via libera di oggi
centinaia di famiglie potranno trascorrere un
Natale sereno e non c’è
notizia che potesse renderci più felici».
«Se gli svizzeri avessero la stessa solerzia
che dimostrano nei
controlli verso gli italiani nel pagare le
multe che loro stessi
prendono nel nostro
Paese, alcuni nostri
Comuni avrebbero risolto i problemi di
cassa». Così commenta il vice presidente del gruppo regionale della Lega
Nord in Piemonte, Michele Marinello la
notizia dei controlli a
tappeto effettuati l’altrogiorno alla dogana
Nuovi patti tra Regione, Comuni e prefettura per accrescere le sinergie
Sicurezza, nel Pordenonese arrivano i rinforzi
tutto oltre 436 mila euro ha confermato Seganti - che
saranno utilizzati per la
sperimentazione di sinergie
avanzate di controllo del
territorio, l’implementazione del modello di polizia di
prossimità ed il relativo
coinvolgimento della cittadinanza, l’aumento della
sorveglianza negli spazi
pubblici e in situazioni che
già registrano sacche di disagio, l’intensificazione dei
controlli nelle aree produttive interessate da fenomeni di microcriminalità».
..........................
Seganti: «Tutti i progetti
confermano quanto
sia importante dotare
le forze dell’ordine
di strumenti tecnologici
che migliorino la loro
attività su territorio»
..........................
Un’azione a largo raggio
che, è stato osservato, coinvolge più ambiti territoriali
attraverso le 4 associazioni
comunali di Spilimbergo,
Meduno, Pinzano al Tagliamento e Sequals, di Azzano
Decimo, Chions, Pasiano di
Pordenone, Prata di Pordenone, Pravisdomini, di Sacile e Caneva e di Pordenone
e Roveredo in Piano.
«Tutti i progetti prevedono un incremento della collaborazione tra la Polizia locale e le altre Forze dell’ordine e confermano quanto
sia importante dotare quest’ultime di strumenti tecnologici utili al miglioramento della loro attività su
territorio» ha dichiarato
l’assessore, sottolineando
l’impegno della Regione nel
garantire agli uomini in di-
di Brissago per verificare eventuali infrazioni stradali non notificate o non pagate.
«Un blocco simile in
orario di punta non
può essere ripetuto aggiunge Marinello,
annunciando che si
attiverà per riportare
le rimostranze dei
frontalieri alle autorità elvetiche - si utilizzino altre soluzioni,
ma non si devono più
penalizzare coloro
che si recano in Svizzera solo per lavorare».
visa le dotazioni necessarie
a ridurre i fenomeni di criminalità, ad incrementare
la sicurezza sulle strade e
ad aumentare la percezione
di sicurezza nella cittadinanza.
In particolare, i progetti,
presentati dai Comuni congiuntamente alle Forze
dell’ordine dello Stato, prevedono l’acquisto di strumenti informatici, localizzatori gps, attrezzature per
la rilevazione di falsi documentali, kit videofotografici, etilometri ed un intero
gabinetto scientifico, ma
anche di motocicli allestiti e
di nuove autovetture, oltre
alla manutenzione delle auto già in servizio.
15
laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
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CONTE: DA UE FONDI PER DIFESA DEL TERRITORIO
L’assessore regionale veneto alla difesa del suolo Maurizio
Conte (foto) ha accolto con soddisfazione la notizia che la
commissione bilancio del Parlamento Europeo ha dato il primo
via libera allo stanziamento di 16,9 milioni di euro di fondi Ue
per i danni dell’alluvione che ha colpito il Veneto l’anno scorso.
TERRITORIO
▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲
Ora manca soltanto l’approvazione definitiva da parte
dell’assemblea. «È stato un iter impegnativo - ha aggiunto che sta finalmente pervenendo ad una positiva conclusione
grazie ad un lavoro di squadra a tutti i livelli. Questo importo
servirà per finanziare le opere idrauliche e gli interventi urgenti
realizzati per la messa in sicurezza delle aree alluvionate»
Il Governatore del Veneto: da 80 anni non si sono fatti interventi
«Il dissesto idrogeologico
è un problema prioritario»
VENÈXIA - «Il dissesto idrogeologico è un problema
prioritario».
È tornato ancora una
volta a ripetere questo
concetto, il presidente del
Veneto Luca Zaia, rispondendo alle domande dei
giornalisti in tema di addizionali Irpef e accise e
alle modalità di finanziamento delle opere di mitigazione del rischio
idraulico per evitare che
possano verificarsi nuovamente eventi disastrosi
come l’alluvione dello
scorso anno.
«Come Veneto abbiamo
bisogno di 2,7 miliardi di
euro per interventi che
sul nostro territorio non
sono mai stati fatti da 80
anni a questa parte. È
una questione sulla quale
dovremmo smettere di dibattere nella contingenza
- ha aggiunto il Governatore - riaprendola ogni
volta che capitano le disgrazie. La abbiamo riaperta con i morti di Genova, e questo è scandaloso. Penso però che il Governo, in questa fase, non
dovrebbe obbligarci a tasse di scopo, a fronte di un
gettito di circa 6 miliardi
di euro con la nuova accisa sulla benzina applicata da oggi, mentre i
danni da dissesto idrogeologico in Italia si aggirano ogni anno sui 2 mi-
liardi di euro. Potrebbe
essere l’occasione per affrontare seriamente, per
la prima volta, il tema delle infrastrutture necessarie alla prevenzione del
dissesto, e magari anche
del Veneto - voglio fare i
complimenti a Corrado
Clini, che ha iniziato la
sua attività di ministro
dell’Ambiente parlando
del dissesto idrogeologico: la vera sfida è questa,
Zaia: «Il Governo non dovrebbe
obbligarci a tasse di scopo,
a fronte di un gettito di circa
6 miliardi di euro con la nuova
accisa sulla benzina»
quello di una assicurazione nazionale multi rischio».
«A questo riguardo - ha
detto ancora il presidente
dobbiamo mitigarlo, eliminarlo; dobbiamo affrontare il futuro prima
che le cose accadano».
«Per quanto riguarda il
Veneto - ha ricordato Zaia
- abbiamo certo bisogno
anche di strade, e ne abbiamo l’elenco con il quale
andiamo avanti, ma il vero rischio è il dissesto. Prima di pensare a imporre
una tassa di scopo dobbiamo però avere il cronoprogramma delle opere
da realizzare. Poi - ha concluso Zaia - mettiamo a
disposizione i due scenari
possibili: cosa accadrebbe con la tassa di scopo e
cosa accadrebbe senza,
fornendo gli elementi per
una decisione. A quel
punto la scelta è una assunzione di responsabilità». Ieri intanto Commissario per il superamento
de ll’emergenza alluvione
in Veneto, Perla Stancari, a seguito della proroga
dello stato di emergenza
da parte del Governo, ha
IL CAPOGRUPPO LEGHISTA SVELA I DATI SUL COSTO DELL’OPERAZIONE
«Mestre, i veri conti del tram? Mancano 30 milioni di euro»
«I conti del tram non sono esattamente quelli presentati dall’assessore Bergamo, in risposta alla
mia interrogazione dello scorso novembre: nel conteggio, infatti,
mancano i trenta milioni di euro
che dovranno essere spesi per la
nuova tratta “via Torino - via delle
Industrie - San Basilio”».
Così Alessandro Vianello, capogruppo leghista a Ca’ Farsetti,
sui conti per l’opera che viene realizzata dall’Amministrazione comunale veneziana.
«Altro che poco meno di duecento
milioni di euro (come se fossero
pochi!). Il tram costerà, stando ai
conti di oggi, almeno trenta milioni
di euro in più di quanto mi ha fatto
sapere l’assessore comunale di
comparto, rispondendo ad una mia
precisa domanda».
Vianello torna sul bilancio
dell’opera voluta dall’attuale maggioranza che guida la città di Venezia e ne analizza il costo totale.
«O qualcuno non vuole dire la
verità, oppure questo qualcuno
non sa fare bene i conti, visto che
ha sbagliato l’importo di circa trentamilioni di euro: non esattamente
un’inezia – ha spiegato l’esponente
leghista - . Nel conteggio totale, che
riporta una spesa di poco meno di
duecentomilioni, non è stata inserita la tratta che unirà via Torino
con via delle Industrie e San Basilio, per un esborso pari a trenta
milioni».
«Non mi pare una disattenzione
da poco - ha commentato Vianello Soprattutto, però, non credo che
andare ad aggiungere questa nuova tratta, come nelle ostinate intenzioni di Orsoni e compagni,
comporti una spesa che le casse
comunali possono permettersi di
affrontare in questo momento. O
forse sì, magari aumentando ancora i prezzi del biglietto dell'autobus».
stabilito che le Amministrazioni comunali dovranno accertare entro il
15 marzo 2012 i danni
subiti da privati e imprese
in seguito al disastroso
evento dello scorso anno.
Per i privati e le imprese,
la scadenza per l’esecuzione dei lavori di ripristino è stata fissata al 30
luglio 2012, mentre ci sarà tempo fino al 30 agosto
2012 per presentare ai
Comuni la relativa documentazione della spesa
sostenuta. Con lo stesso
provvedimento, il Commissario ha fissato al 15
settembre 2012 il termine, per i Comuni, di trasmissione alla Struttura
commissariale degli elenchi dei soggetti privati e
delle attività produttive
cui sono stati assegnati e
liquidati i contributi.
Finozzi presenta il “Manuale per l’accoglienza”, uno specifico strumento rivolto ai circoli
«Veneto in pole position per il turismo golfistico»
VENÈXIA - «Con questo
strumento, il Veneto si
candida a diventare il
primo distretto turistico golfistico del Paese».
Lo ha affermato l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi,
presentando ai Circoli
veneti, coordinati dal
Comitato Regionale Veneto della Federgolf
rappresentata dal presidente Stefano Mazzi,
il “Manuale per l’accoglienza del Turista Golfista”, un vero e proprio
strumento formativoinformativo per gli addetti dei circoli veneti
intendono consolidare
e qualificare l’offerta
dei propri green anche
sotto il profilo dell’accoglienza del territorio.
L’ASSESSORE
«Dobbiamo
fare un salto
di qualità decisivo
per far sì che
gli appassionati
che vengano
da noi trovino
il meglio, decidano
di tornare
e portino i loro
amici»
Il Manuale è il risultato di un lavoro condotto negli ultimi due
anni dal Consorzio di
Promozione Turistica
Marca Treviso, capofila
e referente per il pro-
dotto turistico Golf in
Veneto (ieri rappresentato dal direttore Alessandro Martini), con il
supporto della Promoteam di Preganziol.
«Dopo quattro anni
di investimenti e di iniziative promo commerciali sui maggiori campi di golf europei, ma
non solo, per far conoscere i green presenti sul nostro territorio -
ha aggiunto Finozzi dobbiamo fare un salto
di qualità decisivo per
far sì che gli appassionati che vengano da noi
trovino il meglio, decidano di tornare e por-
tino i loro amici. Questo comporta anche
una standardizzazione
efficace, efficiente e al
più alto livello dei servizi offerti. Il Golf Club
che sceglie di essere
anche strumento turistico non può più considerarsi avulso dal territorio sul quale insiste
e tutti gli operatori
coinvolti devono saper
comunicare il territorio
stesso».
«Arriviamo primi in
Italia con un manuale
specifico - ha sottolineato Finozzi - e abbiamo proposto ai Golf
Club un patto: chi deciderà di adottarlo sarà
partner privilegiato
delle azioni promo
commerciali che la Re-
gione, ad esempio con il
prossimo progetto Italy
Golf & More, continuerà ad attuare sul mercato internazionale».
«Con questo strumento - ha commentato con soddisfazione
il presidente del Consorzio Marca Treviso
Gianni Garatti - puntiamo a definire una
politica commerciale
che garantisca la domanda internazionale
di settore sulla serietà
della nostra proposta».
Il Manuale per l’accoglienza al turista golfista, sarà a breve disponibile sito ufficiale
del prodotto turistico
golfistico del Veneto
w w w . g o l f i n v e n eto.com.
16
laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
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ATTUALITÀ
▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲
ANDREA ROGNONI
Viaggio autunnale di Arte
Nord: quest’anno abbiamo
scelto il Sudtirol ed in particolare la bellissima città di
Bozen-Bolzano.
Il clou dei tre giorni, 3,4 e 5
dicembre scorsi, si è registrato colla visita alla mostra
allestita al museo archeologico per il ventennale del ritrovamento in val Venosta di
Otzi, la cosiddetta Mummia
del Similaun che da 5000
anni , passati sotto una coltre di salvifico ghiaccio, sta a
testimoniare la forza , l’ingegno e la vitalità del primissimo homo padanus della storia.
Siamo rimasti tutti incantati di fronte al corpo di Otzi,
conservato benissimo al Museo, grazie ad una tecnica
ipotermica che permette di
fargli mantenere un determinato peso somatico.
Grazie ad una guida
espertissima ogni segreto del
nostro antenato ci è stato
svelato, dalle scelte alimentari al vestiario, dai culti religiosi ai riti di inumazione
tipici dell’età del rame nella
sua versione alpina. Siamo
rimasti ammirati soprattutto
dalla tecnica usata da Otzi
per accendere il fuoco e svolgere al meglio la sua missione di vero cacciatore delle
Alpi.
Un magico “rito” è stato
svolto dal nostro gruppo davanti alla cara mummia grazie alla recita di una bellissima poesia filootziana del
socio Gianni Penati, conclusasi con una ovazione che
nelle compassate sale del
museo faceva chiaramente
risuonar le parole: in nome
dell’avo Otzi, Padania libera!
La visita al centro storico
di Bozen era già stata fatta il
giorno precedente grazie ad
una signora meranese che
aveva illustrato vita e miracoli della Città del Vino,
fondata dai bavaresi ma gestita anche da popoli padanoalpini che ne hanno fatto
la Regina del Tirolo.
VIAGGIO AUTUNNALE DI ARTE NORD IN SUDTIROL
La toponomastica bilingue
starà per sempre a testimoniare la fierezza identitaria di
un popolo che ha sempre
lottato per la libertà contro
Roma ed ogni forma di mondialismo, proponendosi come modello anche per qualsiasi altro popolo padano.
La via dei Portici, i ricchi
dal Duomo, che conserva
una meravigliosa opera pittorica raffigurante il Sacro
Cuore di Gesù, tanto caro ai
tirolesi e ai trentini già ai
tempi napoleonici, ha soddisfatto anche la nostra vena
di trascendenza, coronata da
alcuni di noi nel pomeriggio
assolato sull’altopiano pano-
stumenti e vestiti che appartengono alla più autentica tradizione popolare di
questa area padana.
La contiguità coll’are a
lombardoveneta ha permesso a molti gitanti di riconoscere attrezzi e suppellettili che i loro nonni usavano
quotidianamente, senza
contare che molti trentini sono emigrati nelle città padane portando con sé usi e
linguaggio. La sala occupata
dal mulino ad acqua ha destato grande ammirazione,
convincendoci soprattutto
del grande ingegno che caratterizzava l’antico nostro
mondo contadino.
Un bravissimo autista della premiata azienda trasporti
Busnelli ha vegliato sulla sicurezza dell’intera esperienza turistica, grazie anche ad
mercatini natalizi di piazza
Walter, il delizioso cicaleccio
dei fruttivendoli di Piazza
delle erbe, l’elegante impianto dei palazzi di via Argentieri
e della Mostra, l’imponente
municipio con davanti il coloratissimo mercatino artigianale... ecco un insieme di
elementi che hanno reso
beato il nostro cuore.
Il viatico finale, costituito
ramico del Renon.
Da segnalare, nel corso di
tre giorni pieni di colpi di
scena e pasti tipici (come dimenticare cervo e canederli?), la visita ad un altro importantissimo museo, quello
degli Usi e costumi delle genti tridentine, voluto e realizzato dal boemo Sebesta nel
1968, straordinario esempio
di conservazione di oggetti,
un modernissimo ed appena
inaugurato superbus. Tanti
gli acquisti natalizi dei gitanti, grazie specialmente
agli sconti praticati da molti
bancarellisti e negozianti di
quel piccolo paradiso Terrestre chiamato Sudtirol. Arte
Nord chiude così un anno
entusiasmante alla scoperta
della vera cultura identitaria
della Padania e dell’Europa.
In visita all’avo Otzi,
primo “homo padanus”
In alto, il gruppo di Arte Nord in centro a Bozen. Qui sopra
e sotto in visita al museo di Otzi. A destra al mercatino
17
laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
A P P U N TA M E N T I
QUI LEGA
QUI LEGA TERRITORIO
Francesco BRUZZONE
Antonio GAMBETTA VIANNA
Monica RIZZI
(Commissario Provinciale Lucca e Capogruppo Reg Toscana)
(Assessore Regionale Lombardia)
■ 08 dicembre (giovedì): ore 19,30 Trasmissione TV su
PRIMOCANALE
■ 10 dicembre (sabato): ore 10,00 Incontro con la cittadinanza "Apertura Campagna Elettorale" a PORCARI (LU)
presso gazebo in piazza Alpini
■ 12 dicembre (lunedì): ore 17,00 Incontro Pubblico a
GENOVA presso Hotel Bristol
Alessio PIANA
■ 13 dicembre (martedì): ore 11,30 Conferenza stampa
presentazione Codice di Autoregolamentazione dello Sport per
i Giovani con i Giovani a MILANO presso Palazzo Pirelli, Sala
Gonfalone, via F. Filzi 22
■ ore 21,00 Convegno "Quale futuro per il Federalismo" a
IMPERIA presso Centro Culturale Polivalente in piazza
Duomo 11
■ 12 dicembre (lunedì): ore 17,00 Incontro Pubblico a
GENOVA presso Hotel Bristol
On. Luca Rodolfo PAOLINI
(Segretario Provinciale Canavese)
(Segretario Nazionale Lega Nord Liguria)
(Segretario Nazionale Lega Nord Marche)
■ 10 dicembre (sabato): ore 17,30 Incontro Pubblico "Proposta di legge sull'omicidio stradale" a SENIGALLIA (AN)
presso Sala del Trono in piazza del Duca
QUI LEGA ISTITUZIONI
Edoardo RIXI
(Segretario Provinciale Genova)
On. Walter TOGNI
■ 09 dicembre (venerdì): ore 09,00/13,00 Incontro con la
cittadinanza a CIRIE' (TO) presso gazebo in via San Ciriaco
angolo via V. Emanuele
(Consigliere Regionale Lombardia)
■ 11 dicembre (domenica): ore 09,00/12,00 Incontro con la
cittadinanza a ROCCA CANAVESE (TO) presso gazebo in
piazza Osella
■ ore 13,00 Trasmissione TV su TELENOVA
■ 12 dicembre (lunedì): ore 09,00/12,00 Incontro con la
cittadinanza a CALUSO (TO) presso gazebo in zona mercatale
Luciano BRESCIANI
Andrea GIBELLI
■ 09 dicembre (venerdì): ore 13,00 Trasmissione Radio su
RADIO PADANIA LIBERA "Una mela al giorno"
(Vice Presidente Regione Lombardia)
■ 12 dicembre (lunedì): ore 10,30 Convegno "Sostenibilità e
innovazione nella sanità del domani" a MILANO presso Sala 2,
Palazzo Lombardia (ingresso 4) in piazza Città di Lombardia 1
■ 13 dicembre (martedì): ore 11,30 Conferenza stampa di
presentazione dello Small business act a MILANO presso
Unioncamere in via Oldofredi
Davide BONI
Maurizio CONTE
(Assessore Regionale Veneto)
■ 12 dicembre (lunedì): ore 21,00 Incontro Pubblico a SAN
MARTINO DI LUPARI (PD) presso Centro Civico in via Stocchi
- Loc. Campagnalta
Giulio Achille DE CAPITANI
(Presidente Consiglio Regionale Lombardia)
■ 09 dicembre (venerdì): ore 12,00 Trasmissione TV su
ANTENNA 3
■ 13 dicembre (martedì): ore 07,00 Trasmissione TV su
TELELOMBARDIA
(Assessore Regionale Lombardia)
■ 12 dicembre (lunedì): ore 11,00 Conferenza Stampa "Firma IGT Terre Lariane" a MILANO presso 26° piano di Palazzo
Pirelli in via Filzi 22
■ ore 19,40 Trasmissione TV su CLASS TV
■ 13 dicembre (martedì): ore 23,15 Trasmissione TV su
TELELOMBARDIA "Tantasalute"
Massimo ZANELLO
Stefano GALLI
(Sottosegretario al Cinema Regione Lombardia)
■ 09 dicembre (venerdì): ore 07,00 Trasmissione TV su 7
GOLD "Aria Pulita"
Lombardia
Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1
LA VOCE DEL NORD
Direttore politico
UMBERTO BOSSI
Direttore responsabile
LEONARDO BORIANI
e-mail: [email protected]
Redattori capo centrali
ROBERTO BRUSADELLI,
CRISTINA MALAGUTI,
STEFANIA PIAZZO
Responsabili di settore:
CARLO PASSERA (Politica),
PAOLO PARENTI (Territorio e Veneto),
e ROBERTO SCHENA (Attualità)
On. Stefano ALLASIA
■ 08 dicembre (giovedì): ore 09,00 Incontro con la cittadinanza a CASTIGLIONE T.SE (TO) presso gazebo in via Don
Brovero
On. Lorenzo FONTANA
(Eurodeputato)
■ 10 dicembre (sabato): ore 21,00 Trasmissione Tv su
TELENUOVO “Tuttocalcio”
■ 11 dicembre (domenica): ore 16,30 Dibattito a SASSUOLO
“Passato, presente e futuro della Casta” presso Auditorium P.
Bertoli, in via Pia 108
On. Maria Piera PASTORE
■ 10 dicembre (sabato): ore 11,00 Incontro con la cittadinanza a VARALLO POMBIA (NO) presso gazebo area
mercato
■ ore 14,00 Incontro con la cittadinanza a CARPIGNANO
SESIA (NO) presso gazebo in piazza Libertà
■ ore 17,00 Incontro con la cittadinanza a ARONA (NO)
presso gazebo in Corso Cavour
Sen. Mario PITTONI
■ 09 dicembre (venerdì): ore 19,00 Trasmissione TV su
TELEFRIULI
■ 10 dicembre (sabato): ore 10,00 Incontro Pubblico a
UDINE presso Sede LN in via del Pozzo 36
■ 10 dicembre (sabato): ore 19,45 Trasmissione TV su
TELEUNICA "News dalla Regione"
■ ore 19,30 Trasmissione TV su TELEPORDENONE
On. Matteo SALVINI
Massimiliano ORSATTI
(Eurodeputato)
■ 09 dicembre (venerdì): ore 07,00 Trasmissione TV su
TELELOMBARDIA
■ 12 dicembre (lunedì): ore 09,00 Trasmissione TV su
TELENOVANEWS
■ 11 dicembre (domenica): ore 14,00 Trasmissione Tv su
CANALE 5
■ 12 dicembre (lunedì): ore 07,00 Trasmissione TV su
TELELOMBARDIA "Buongiorno Lombardia"
■ ore 12,00 Trasmissione TV su 7 GOLD "Aria Pulita"
Roberto PEDRETTI
DAL 27/12/2011 AL 29/12/2011
■ 12 dicembre (lunedì): ore 07,00 Trasmissione TV su
ITALIA 7 GOLD
(Capogruppo Regionale Lombardia)
(Consigliere Regionale Lombardia)
QUI LEGA IN FESTA
■ 12 dicembre (lunedì): ore 17,00 Incontro Pubblico a
GENOVA presso Hotel Bristol
Massimiliano ROMEO
(Assessore Regionale Lombardia)
■ 12 dicembre (lunedì): ore 09,30 Convegno "Lodigiano
per Expo" a LODI presso sede della Provincia in via Fanfulla
(Capogruppo Regionale Liguria)
(Consigliere Regionale Lombardia)
Sen. Gianvittore VACCARI
■ 10 dicembre (sabato): ore 22,00 Trasmissione TV su
BERGAMO TV "Consiglio Regionale News"
■ 09 dicembre (venerdì): ore 10,45 Diretta Radio su RADIO
CORTINA
EDITORIALE NORD Soc. Coop.
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Stefano Stefani ● Marco Reguzzoni
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Sindaci effettivi: Marco Valente
DIRETTORE GENERALE
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LA PADANIA
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18
laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
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TELEVISIONE
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Fiorello & Benigni, senza il Cav sono allo sbando
Lo show nazional-popolare chiude tra polemiche e stroncature: l’obiettivo politico è archiviato
Sembrava periglioso fare i cattivi profeti sul
format di Fiorello. Lo era ancora di più
mettere, nero su bianco, che ilpiugrandespettacolodopoilweekend era ben poca cosa
rispetto a quella grande prova di televisione
di cui tutti scrivevano. Alla fine tutto si è però
sciolto come neve al sole, rivelando come
anche questo show se non era peggio, era
comunque pari a tutto il resto. Saranno
andati pur bene gli ascolti: la sostanza però
non è cambiata. In omaggio al terribile pensiero unico che sta permeando tutto il sentire
comune italico, le grandi firme della critica
erano quasi in adorazione del saltimbanco
siculo. Una sorta di Mario Montidella tv. Un
vero demiurgo che, munito di quattro canzonette e tre battute di sano cabaret da
villaggio vacanze, risollevava le perdute sorti dell’azienda pubblica. Quando però il sipario si è chiuso sul povero Fiorello e su
Roberto Benignisono piovuti gli ortaggi che
si riservano ai comici di strada quando
sbragano poderosamente. Sono caduti sulla
zucca di entrambi pomodori dai devoti a
corrente alternata di Famiglia Cristiana per
la citazione di un profilattico, e ortaggi vari
dai critici chic che si sono sentiti disturbati
dalla filastrocca gastroenterica cantata da
quel gran genio del Benigni. E così si è messo
un bel Amen sulla vicenda, con tanti saluti ai
due vip della televisione. In realtà sia Fiorello, sia Benigni avevano pensato la serata
finale in ben altro modo: ma non hanno
tenuto conto dello spread e del Quirinale che
hanno mandato a casa Silvio Berlusconi.
Al Cav di Arcore era infatti dedicata l’apoteosi massima del varietà. Il rapido allontanamento dell’ex premier da Palazzo Chigi
li ha messi nella “cacca”: e allora proprio di
quella loro situazione hanno dovuto intrat-
RAITRE
6,30 Cartoon Flakes
10,00 Rubrica: Tg2punto.it
11,00 Contenitore: I fatti vostri.
Con G. Magalli
13,00 Attualità: Tg2 giorno
13,30 Rubrica: Tg2 Costume e
società/Medicina 33
14,00 Rubrica: Italia sul due.
Con Milo Infante e Lorena
Bianchetti
16,10 Telefilm: Ghost Whisperer
16,50 Tel.: Hawaii Five-0
17,45 Attualità: Tg2 flash l.i.s. /
Rai Tg Sport / Tg2
18,45 Telefilm: Numb3rs
19,35 Telefilm: Squadra speciale cobra 11
20,30 Attualità: Tg2 - 20,30
21,05 Telefilm: Criminal Minds
23,25 Attualità Tg2
23,40 Rubrica: Cut
0,25 Rb.: 150 anni di Rai presenta I nuovi Mille
10,10 La storia siamo noi
11,15 Telefilm: Doc Martin
12,00 Att.: Tg3 - Rai Sport Notizie - Meteo 3
12,25 Rub.: Tg3 fuori tg
12,45 Rubrica:Le storie - Diario
Italiano
13,10 Soap: La strada per la
felicità
14,00 Attualità: Tg Regione /
Meteo Regionale / Tg3 Meteo 3
14,50 Rub.: Tgr Leonardo
15,00 Rubrica: Tg3 Lis
15,05 Telefilm: Lessie
15,55 Doc.: Cose dell’altro
Geo. Con M. Ossini
17,40 Doc: Geo & geo
19,00 Attualità: Tg3 - Tg3 Regione - Meteo regionale
20,20 Magazine: Blob
20,35 Tel.: Un posto al sole
21,05 Film: Un colpo perfetto.
Thriller (GB, 2007). Con Demi Moore, Michael Caine
23,30 Rubrica: Sostiene Bollani - Reloaded
24,00 Att.: Tg3 Linea Notte
1,05 Rai Educational
6,50 Cartoni animati
8,50 Telefilm: Una mamma per
amica
10,35 Telefilm: Grey’s anatomy
12,25 Att.: Studio Aperto
13,00 Rub.: Studio Sport
13,40 Cartoni animati
15,00 Sit com: Big bang theory
15,35 Telefilm: No Ordinary Family
16,25 Telefilm: La vita secondo
Jim
16,50 Telefilm: Giovani campionaesse
17,45 Cartoni animati
18,30 Att.: Studio Aperto
19,00 Rub.: Studio Sport
19,25 Telefilm: Dr. House - Medical Division
20,20 Telefilm: C.S.I. - Scena
del crimine
21,10 Film: La mummia - il ritorno. Fantastico (Usa,
2001). Con Brendan Fraser, Rachel Weisz
23,45 Film: Pathfinder - la leggenda del guerriero vichingo. Avventura (Usa,
2007). Con Karl Urban,
Moon Bloodgood
1,40 Show: Poker1mania
Santo del Giorno:
IMMACOLATA CONCEZIONE
20,30
UNA PADANA IN FRANCIA
Castello di Sully e Chambord
21,00
UNA PADANA IN FRANCIA
Castello di Amboise e Clos Lucè
7,30 RASSEGNA STAMPA
8,00 RASSEGNA STAMPA
8,30 METEO
9,00 RASSEGNA STAMPA
9,35 SULLA NOTIZIA
10,40 MGP MONZA E BRIANZA
11,30 FILO DIRETTO DI LEO SIEGEL
12,30 SULLA STRADA DELLA LIBERTÀ
15,00 REPLICHE
RETE 4
ITALIA 1
RAIDUE
IL SOLE SORGE ALLE 7,24
E TRAMONTA ALLE 16,39
LA LUNA CALANTE
SORGE ALLE 15,07
E TRAMONTA ALLE 5,20
tenere i milioni di telespettatori che li stavano seguendo. Un bello scherzetto per la
coppia che voleva orgogliosamente la satira
politica. Non sapendo a che santo votarsi,
hanno scelto la strada più rapida e veloce.
Soluzione comoda che però ha messo in luce
quanto scarsa sia la capacità di poter andar
in onda senza, metaforicamente, “menare le
mani”. E soprattutto è venuto fuori quanto,
sotto sotto, ogni trasmissione in Rai avesse
un obiettivo politicamente dichiarato: ovvero
una parte politica ben identificabile. E così
tra un balletto e l’altro, tra un condon e l’altro
hanno chiuso baracca ingloriosamente: dimostrando, alla fine, che la supposta superiorità dello spettacolo televisivo, altro non
era che una super valutazione da parte delle
penne amiche. Gli è andata male. Ma è
andata peggio agli altri. Agli adulatori per
convenienza.
9,40 Serie tv: R.I.S. - Delitti
imperfetti
10,50 Rubrica: Ricette di famiglia. Con D. Mengacci
11,30 Att.: Tg4 - Vie d’Italia
12,00 Tl: Detective in corsia
13,00 Telefilm: La signora in
giallo
13,50 Rubrica: Sessione pomeridiana: il tribunale di
Forum
15,10 Telefilm: Hamburg Distretto 21
16,15 Film: Pericolosamene insieme. Drammatico (Usa,
1986). Con Robert Redford, Debra Winger
18,55 Att.: Tg4 - Meteo
19,35 Telenovela: Tempesta
d’amore
20,30 Telefilm: Walker Texas
Ranger
21,10 Film: Il castello. Drammatico (Usa, 2001). Con
Robert Redford, James
Gandolfini
24,00Film: Il colore del crimine. Drammatico (Usa,
2006). Con Samuel L. Jackson
CANALE 5
RAIUNO
6,10
6,30
6,45
10,30
10,55
12,20
13,30
14,00
14,10
15,15
16,50
17,00
18,50
20,00
20,30
20,35
21,25
23,00
0,35
Unomattina Caffè
Att.: Tg1 - Previsioni viabilità
Rubrica: Unomattina
Rubrica: A sua immagine
Santa Messa - Recita dell’Angelus
Rubrica: La prova del cuoco
Att.: Telegiornale
Rub.: Tg1 Economia
Rub.: Verdetto finale
Contenitore: La vita in diretta. Con
Mara Venier e Marco Liorni
Att.: Tg Parlamento
Attualità: Tg1 - che tempo fa
Gioco: L’eredità
Att.: Telegiornale
Rubrica: Qui Radio Londra
Gioco: Soliti ignoti - identità nascoste
Serie tv: Don Matteo 8. Con Terence Hill, Nino Frassica, Simone
Montedoro
Rub.: Porta a porta
Attualità: Tg1 Notte - Tg1 Focus Che tempo fa
CINEMA
LA 7
7,00 Contenitore: Omnibus
7,30 Attualità: Tg La 7
9,40 Rubrica: Coffee Break.
Conduce Tiziana Panella
10,35 Rubrica: L’aria che tira.
Conduce Myrta Merlino
11,25 Rubrica: S.O.S. Tata
12,25 I menù di Benedetta
13,30 Attualità: Tg La 7
14,05 Film: Roxanne. Con Daril
Hannah
16,15 Rubrica: Atlantide. Storie di uomini e di mondi.
Conduce Greta Mauro
17,30 Telefilm: The District
19,20 Rubrica: G’day. Con
Geppy Cucciari
20,00 Attualità: Tg La 7
20,30 Rubrica: Otto e mezzo.
Conduce Lilli Gruber
21,10 Talk show: Piazza pulita.
Con C. Formigli
24,00 Attualità: Tg La 7
0,10 Rubrica: (Ah)Piroso
1,05 Rubrica: Prossima fermata
1,20 Rubrica: G’day. Con
Geppy Cucciari (r)
6,00 Rubrica: Prima pagina. Nel corso:
Traffico / Meteo 5 / Borse e monete
8,00 Attualità: Tg5 Mattina
8,40 Film: L’incredibile volo. (Usa,
1996). Con Jeff Daniels, Anna Paquin
10,00 Att.: Tg5 ore 10. (nel corso)
11,00 Rubrica: Forum
13,00 Att.: Tg5 - Meteo 5
13,40 Soap: Beautiful
14,10 Film tv: Un fidanzato per mamma
e papà. Commedia (Usa, 2007).
Con Melissa J.Hart, C.De Souza
16,35 Film tv: Un regalo in valigia. (Usa,
2008). Con Barry Bostwick, Cheryl
Ladd
17,20 Attualità: Tg5 minuti
18,35 Grande fratello
18,50 Quiz: Avanti un altro! Con Paolo
Bonolis con la partecipazione di Luca Laurenti
20,00 Att.: Tg5 - Meteo 5
20,30 Show: Striscia la notizia - la voce
della contingenza. Condotto da
Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti
21,10 Show musicale: Io canto e poi.
Condotto da Gerry Scotti
23,30 Film: Hairspray - grasso è bello.
Musicale (Usa, 2007). Con Nikki
Blonsky, John Travolta
9,40 Burlesque
11,40 Pearl Harbor
14,45 Step Up 3
16,35 Too Big to Fail - Il crollo dei
giganti
18,15 Il trono di spade - Speciale
SPORT I
13,30
14,30
15,00
15,30
16,00
16,30
17,00
17,30
18,00
19,00
19,15
19,30
20,00
20,25
20,40
21,00
23,00
0,00
0,30
01,10
Premier League Review
Goal Deejay
Fan Club Milan
Fan Club Roma
Fan Club Inter
Fan Club Lazio
Fan Club Napoli
Fan Club Juventus
I Signori Del Calcio, Guidolin
Highlights Champions League
Highlights Champions League
Goal Deejay
Futbol Mundial
Highlights Champions League
Highlights Champions League
Special Clasico
Vuoi Scommettere?
Serie A The Movie
Goal Deejay
LDU Quito - U. de Chile
(diretta)
18,35
21,00
21,10
22,50
0,55
Independence Day
Sky Cine News - Film in sala
Un marito di troppo
The Green HornetNotte
Sesso, bugie e... difetti di
fabbrica
SPORT II
9,00 Golf, Dubai World Championship (diretta)
14,00 Momenti di Golf
14,30 Volley, Iran - Italia
15,30 Basket, Florida - Arizona
17,00 Golf, Dubai World Championship
18,30 Social Games
19,00 WWE Experience
19,55 Rugby, Highlights Heineken Cup
20,25 MotorSport
21,00 Obiettivo Londra 2012 Studio (diretta)
22,00 Obiettivo Londra 2012
23,00 Countdown UFC
23,45 Obiettivo Londra 2012 Studio
0,45 Poker, PartyPoker.net
1,40 Rugby, Highlights Heineken Cup
L’Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria
sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Da non confondere con il concepimento verginale di Maria.
OGGI
Cielo: nubi basse in Valpadana, sole o poche nubi altrove. Fenomeni:
assenti. Temperature: stazionarie o in leggero aumento. Venti: deboli
di direzione variabile. Mari: Mar Ligure molto mosso. Adriatico
Settentrionale poco mosso. Zero termico: 2400 (Alpi-Ovest 2200,
Alpi-Est 1500
IL SOLE SORGE ALLE 7,25
E TRAMONTA ALLE 16,39
LA LUNA CALANTE
SORGE ALLE 15,50
E TRAMONTA ALLE 6,18
DOMANI
Cielo: graduale aumento della nuvolosità stratiforme su tutte le regioni.
Fenomeni: deboli piovaschi sulla Liguria orientale. Temperature:
stazionarie. Venti: deboli in prevalenza sud-occidentali con rinforzi
sulla Liguria. Mari: Mar Ligure molto mosso. Adriatico Settentrionale
mosso. Zero termico: 1900 (Alpi-Ovest 2300, Alpi-Est 1700)
STASERA SU TELEPADANIA - ORE 20,30
U N A PA D A N A I N F R A N C I A
Temperature
min. max
BOLZANO
TRIESTE
UDINE
VERONA
VENEZIA
BERGAMO
COMO
MILANO
VARESE
AOSTA
TORINO
MONDOVÌ
CUNEO
GENOVA
IMPERIA
PIACENZA
BOLOGNA
PORTOFERRAIO
FIRENZE
PISA
ANCONA
1
6
1
1
3
2
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3
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14
Seguici
sul digitale terrestre
al CANALE 75
Telepadania è visibile anche sul web all’indirizzo www.padanianet.com
Ici: la Chiesa
deve contribuire
GIANFRANCO NÌBALE
Politici, giornalisti, quotidiani
e cittadini coraggiosi affermano
giustamente che pure la Chiesa
deve pagare l’Ici sugli oltre
30mila immobili di proprietà
presenti in Italia e destinati non
al culto ma ad attività “commerciali” (negozi, alberghi,
ospedali, centri turistici, altri
immobili locati, ecc.). Si vedono
- su internet - richieste di cittadini per la regolare imposizione tributaria anche degli stipendi dei religiosi, che usufruiscono dei servizi statali, come
tutti noi cittadini tassati.
Pensioni e condoni
Il divario Nord-Sud
ELIO BELLUZZO
Credo che ancora una volta
abbia ragione Bossi nel dire:
non serve a niente! Come può il
Nord (la Padania) che ogni anno
di pensioni spende 100 ed incassa mediamente 100 di contribuzione (vedi Lombardia,Veneto, Trentino, Emilia, ecc.)
competere con l’Europa di Belgio, Norvegia, Olanda, Germania, Francia ecc. se ha un Sud
che da Roma in giù spende 100
ed incassa mediamente 30-35
(vedi Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata ecc.). Non
indaghiamo perché succede, lo
sappiamo tutti! Come può il
Nord gravato da una situazione
del genere accollarsi una spesa
del genere e competere? Ha voglia Napolitano & C. a dire che
bisogna essere solidali.
Quì si va tutti a fondo! Con
uno sStato poi che ha una credibilità che lascia il tempo che
trova. Mettiamo due conoscenti
che hanno fatto degli investimenti all’estero. Su sollecito del
proprio Stato, per risollevare le
sorti in un momento di bisogno,
in seguito ad un condono (scudo) lanciato dallo Stato che li
rassicura, uno sceglie di aderire, pur a malincuore e pagando quanto richiesto, e l’altro se
ne frega e non fa niente. La cosa
più facile per uno Stato voltagabbana è ritassare chi ha condonato anziché cercare i mezzi
per stanare il secondo e farlo
pagare profumatamente. Cosa
succede? Chi ha dato una mano
all’Italia (l’onesto) è deriso, sbeffeggiato per aver creduto ad uno
Stato farabutto, l’altro (il disonesto) se la ride e non ha cacciato un euro per l’Italia. Succederà che se fino ad oggi sono
sparite all’estero valigie di euro,
in futuro ne spariranno bauli
con le congratulazioni di evasori
e non, che non crederanno più
in uno Stato voltagabbana. E le
sinistre, la cui unica premura
era sbeffeggiare Berlusconi e degli italiani chi se ne frega, prime
fautrici di di queste miserie
mentali, avranno ottenuto la solita vittoria di Pirro! Dimostrando ancora una volta di non ve-
19
laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
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I NOSTRI INDIRIZZI
LA PAROLA AI LETTORI
Lettere: quotidiano la Padania,
via Bellerio 41 - 20161 Milano.
▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲
Fax: 02/66246326. E-mail: [email protected]
dere più in là del proprio naso e
di fregarsene altamente degli
italiani e i loro problemi. Però
avranno la soddisfazione di aver
dato un buffetto sulla guancia di
Berlusconi che a loro premeva
tanto. Come se loro non avessero mai fatto condoni! E i poveri
italiani staranno peggio di prima, tanto sono abituati a pagare, li hanno addestrati loro:
ma fino a quando?
Ma i rom pagano
il superbollo?
rello che l’altra sera su Raiuno
ha scherzato, secondo me in
modo positivo, sull’anticoncezionale.
Qualcuno ha detto che il profilattico uccide la vita, perché
non consente agli spermatozoi
di svolgere il compito che la natura ha assegnato loro. Al pari
della masturbazione.
Io non la penso così. Per me il
profilattico evita procreazioni
non desiderate ed evita molto
spesso il contagio e la diffusione
di malattie veneree. E ostacola
la diffusione dell’Aids.
Monti “spreme”
i soliti noti
LETTERA FIRMATA
MARINO BERTOLINO
A fronte di 200.000 auto di
grossa cilindrata immatricolate
solo 100.000 dichiarano redditi
superiori ai 100.000 euro. Questo il commento più diffuso nei
notiziari e talk-show: semplice,
spesso le auto sono intestate a
società ed enti, ad uso di manager e burocrati. Tante, sono in
uso a mafiosi e camorristi ed ai
loro figli. Moltissime sono in uso
a rom. Ora, mi sovviene una
domanda: ma i rom che viaggiano in maserati, porsche e
mercedes pagheranno il superbollo???? Mi viene da ridere!!!!
Dal Corsera del 2009: «Demolite le case abusive dei rom.
Al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, nel parcheggio
c’erano una Aston Martin, una
Mercedes e una Lancia. Come
nel garage di un albergo di lusso. Sul posto è arrivato anche il
sindaco di Rho. Dichiarazione:
«Oggi si conclude un iter giudiziario cominciato dieci anni fa
quando i nomadi, proprietari del
terreno agricolo, senza nessuna
licenza avevano iniziato a costruire le loro ville». Anche il
consigliere regionale della Lega
Nord, il rhodense Fabrizio Cecchetti, commenta l’operazione:
«Siamo riusciti a ripristinare la
legalità». Il ritrovamento delle
banconote grossolanamente falsificate è collegato a una recente
operazione degli agenti del commissariato di Rho, legata a un
giro di truffe. Obiettivo centrato.
Ma sul destino dei nomadi, tornati in strada dopo aver «perso»
la casa, non ci sono certezze:
«Torneremo sulle roulotte e ricominceremo a girare».
Ps: forse intendeva dire: ricominceremo a truffare… anche
perché non si sono mossi da
Milano, anzi risulta che abbiano
comprato case e commesso abusi vari, oltre ad aver fatto domande all’Aler!!!
Ormai è chiaro che il Presidente Monti, per avere la fiducia
sulla Manovra in Parlamento,
ha dovuto risparmiare il mondo
della politica e dei privilegi. Ma
se si dimezzano i parlamentari e
i loro corposi stipendi quanto si
risparmia? E ancora. Se si riducono le scorte, auto blu e si
eliminano i portaborse, quanto
si risparmia? Se viene dimezzato ai partiti il rimborso elettorale quanto sarebbe il risparmio per lo Stato? Ma non basta.
A livello locale e regionale un
considerevole risparmio può essere fatto se si riduce il numero e
gli stipendi di assessori e consiglieri regionali, insieme a tutte
le spese inutili e gli sperperi
messi in campo da Regioni, Province e grandi Comuni. Ma il
Governo Monti ha la forza (e il
coraggio) di fare tutto questo?
Non si sa, per il momento ha
preferito spremere come limoni i
soliti che già pagano, e hanno in
cambio servizi scadenti.
Aids, scommettere
sulla prevenzione
FABIO SÌCARI Bergamo
Le parole che fanno bene non
devono scandalizzare. Il profilattico è una parola salvavita.
Nei giorni scorsi si è parlato delle
misure per contrastare l’Aids.
L’uso del metodo precauzionale
va diffuso e incoraggiato.
Non mi è dispiaciuto nemmeno l’intermezzo ironico di Fio-
Il nostro saluto
per Astrid
MANUELA, FAUSTO E LUIGI
Esprimiamo le più sentite
condoglianze al sig. Vittorio Bellotti per la perdita dell’adorata
consorte Astrid. Ci rimarrà sempre nel cuore.
Il premier bluffa
sulla questione Ici
ALESSANDRO BIASIONI
La collezione di frasi inopportune si sta allargando sempre più. Ora il premier, che ce
la sta mettendo tutta per farci
rimpiangere Amato, arriva ad
affermare che gli italiani capiranno. Se non è ancora successo nulla di simile a quanto
accaduto in Egitto la ragione è
proprio da ricercare nel fatto
che gli italiani non hanno ancora capito.
Che stia arrampicandosi sugli specchi è più che evidente.
«L’Ici è giusta, le case consumano» è un assioma tutto da
dimostrare.
La loro costruzione e manutenzione grava completamente
sulle spalle dei proprietari o di
chi le costruisce, costituisce
fonte di reddito e non un costo
INNO NAZIONALE
DELLA PADANIA
Va, pensiero, sull’ali dorate;
Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L’aure dolci del suolo natal!
Del Po le rive saluta,
Dei Borghi le torri atterrate...
Oh mia Patria si bella e perduta!
Oh membranza si cara e fatal!
Arpa d’or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simile di sublime ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t’ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù,
Che ne infonda al patire virtù,
Che ne infonda al patire virtù,
al patire virtù!
(Cambiando 3 parole diventa un vero inno
padano, mantenendo la stessa musica).
RENATO TOMEZZOLI, VERONA
per la pubblica amministrazione a partire dagli oneri di urbanizzazione, i permessi, la
tassa sul passo carraio, le imposte sul consumo di gas luce e
telefono, concessioni edilizie,
le dichiarazioni di inizio attività e l’occupazione del suolo
pubblico.
Impensabile che un professore, preside di una delle più
importanti università private
italiane, possa permettersi di
non conoscere questi aspetti.
Professore (mi duole dover ancora chiamarla così), signor
presidente della Repubblica,
aiutateci a capire perché abbiamo le idee un po’ confuse:
ora che è stata acclarata la
ridotta competenza dell’attuale presidente del Consiglio,
quali sarebbero gli “altissimi
meriti nel campo sociale,
scientifico, artistico e letterario” che hanno portato a buttare dalla finestra una nomina
a senatore a vita?
Se vi trovate in difficoltà a
rispondere potete chiedere
consiglio a Caligola e al suo
cavallo, collega di Monti, magari con qualche merito in
più.
La Chiesa vota
per il Professore
CARLA PIOVANO
Bravo Maroni per aver fatto
emergere i privilegi della Chiesa. E tutti noi domandiamo con
te: applicherete l’Ici anche alla
Chiesa???
Ecco perché la Chiesa si agitava molto nel farci assorbire
Monti e company...
Domandiamo anche perché
le proprietà bancarie sono rivalutate soltanto del 20%.
È tutta una schifezza, speriamo che i “politici” non votino
questa manovra.
Marciapiedi
più sicuri
SILVANA BERTOLI BATTAGLIA
Milano
Adesso che siamo sotto le feste di Natale, e c’è molta più
gente in giro per gli acquisti, il
problema della sicurezza pedonale è ancora più pressante.
“Marciapiedi più sicuri”: è
questa la richiesta che i pedoni
dovrebbero portare al Comune. E già che ci sono, costituire
anche un’associazione, magari chiamandola “Pedobby” su
imitazione della “Ciclobby”,
che difenda il loro diritto all’incolumità fisica e psichica (spaventi) e obblighi i ciclisti a rispettare il codice della strada.
È venuto il momento di far
capire a questi pirati su due
ruote che non basta indossare
qualcosa di arancione per essere esentati dal divieto di circolare sui marciapiedi, evitando accuratamente le piste ciclabili che anche gli altri cittadini hanno contribuito a pagare loro. O da quello di attraversare le strade sulle strisce pedonali in sella alla bicicletta invece di condurla a
mano. O di imboccare le vie
contromano. Il tutto con orgoglioso, superiore sprezzo del
pericolo loro e degli altri.
Se non si argina per tempo la
loro prepotenza e arroganza
Milano finirà come Copenaghen, che dopo decenni di promozione della bicicletta finalmente si sono accorti che la
loro bicimania è un’arma a
doppio taglio che ha prodotto
mostri di aggressività e di indisciplina.
Cercare di scimmiottare Pechino adottando la bicicletta
ma senza avere la struttura
stradale adeguata è pura, demagogica stupidità.
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laPADANIA
Giovedì 8 dicembre 2011
IL CONSUETO APPUNTAMENTO DI FINE ANNO CON ALMANACCHI E AFFINI
Calendari, finestre sul tempo
Le nostre segnalazioni: le pubblicazioni in milanese, Barbanera e Frate Indovino
detti”, aggiunge la “t oponomastica milanese” e
i “personaggi celebri”.
Ma il 2012 è anche
tempo di compleanni importanti. L’Almanacco
Barbanera 2012, è al traguardo del suo 250° anniversario. È il più antico
almanacco in circolazione, ma soprattutto il più
amato. Una nuova occasione per sfogliarlo, per
trovare tutto quello che
di mese in mese si dovrà
fare nell’orto, nel giardino, in casa, nel tempo
libero, certi di una buona
riuscita grazie all’i r r inunciabile augurio per
“un anno di felicità”.
ROBERTO BRUSADELLI
«Per dì pan al pan e vin al
vin l’è inutel fa tanti ricamìn» («Per dire pane al
pane a vino al vino è inutile fare tanti ricamini».
È il primo proverbio,
anzi “detto del mese”,
che si incontra sull’edizione 2012 di El Piscinin,
il tradizionale calendario
in lingua meneghina,
che restituisce - con un
corredo di immagini
d’epoca della città accompagnate da efficaci
didascalie -, momenti
della sua storia, della
cultura, della vita sociale
e civile, il senso di una
identità scandita sul trascorrere del tempo, sul
ciclo delle stagioni, sugli
appuntamenti forti della
tradizione. Tre le “f inestre” informative: oltre al
già citato “detto del mese”, è possibile cimentarsi con le ricette de “la
cusina de Milan” e rinfrescare la memoria con i
fatti e gli aneddoti raccontati nella rubrica “accadde ieri”.
Esiste poi, sempre rigorosamente redatto
nell’idioma della terra di
Sant’Ambrogio, una versione più grande, diciamo il calendario tradizionale che si appende al
muro: El Milanes, che
mantiene l’apparato iconografico di foto d’epoca
e la rubrica “la cusina de
Milan”, sdoppia le sezioni “proverbi” e “motti e
L’edizione 2012 offre
davvero molte novità: il
formato, più grande, per
dare ancora più spazio
con nuovi argomenti,
nuovi spazi dedicati al
piacere delle piccole cose, per ritrovarsi e ritro-
Tradizioni popolari, detti
e proverbi, identità e territorio:
ma anche ricette della cucina
tipica, consigli pratici per chi ha
il pollice verde, sulla gestione
della casa, sulle piccole spese
alle rubriche, quelle di
sempre, e quelle nuove.
Nuove pagine: quest’anno sono in tutto 240,
quasi come i suoi anni,
vare il gusto dei saperi,
dei sapori, e dei gesti di
ogni giorno, del tempo e
delle stagioni.
Infine - ma non certo
per importanza e diffusione - annotiamo il Calendario di Frate Indovino: l’opuscolo annuale
nacque come allegato
omaggio al periodico Voce Serafica. Nel 1945 padre Mariangelo da Cerqueto, al secolo Mario
Budelli, era il direttore
di quel mensile stampato
dai Cappuccini umbri in
circa 2.000 copie. Ormai
è diventato un must irrinunciabile, diffuso su
tutto il territorio nazionale in milioni di copie.