Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre

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Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre
Salve Giobertini!
Come state? Ormai questa domanda è di rito e io
Indice
non mi risparmierò dal rispondervi: io sto bene e
spero che anche per voi sia lo stesso. Come forse
avrete notato, la scuola è ricominciata e ha
portato con sé le prime verifiche, interrogazioni,
ma anche uscite.
Quest'anno la nostra redazione è quasi
3/6 ATTUALITÀ
7 TECNOLOGIA
8 QUOT DEFICIENTES, TOT
DEFICIENTIA
raddoppiata e, nonostante qualche perdita,
abbiamo avuto tante aggiunte. I ragazzi nuovi
9 TORINO EVENTI
sono volenterosi ed entusiaste di poter "creare" di
mese in mese il Joe Berti e hanno moltissime buone
idee: sono una bella ventata d'aria fresca.
10/12 FILM
13/14 MUSICA
Settembre è già passato e abbiamo tutti iniziato a
fare il countdown alle vacanze di Natale e c'è chi
15 SERIE TV
è già andato via in questo breve ponte per la festa
di Ognissanti. O chi, come me, è rimasto qui a
studiare...
16/18 SPETTACOLO
18/19 LIBRI
La sera di Halloween ho passeggiato per le vie del
centro e ho visto tantissimi di voi insieme ad amici
19/20 LE CRONACHE DELL’INVISIBILE
e parenti. Spero che abbiate sentito, vissuto ed
assaporato la fantastica atmosfera che c’era in
giro: mai viste tante persone truccate e travestite a
passeggiare per via Roma e dintorni! Mi hanno
addirittura fermata per girare la scena di un film
sui fantasmi…
Spero che non abbiate provato troppa malinconia
se siete andati a trovare amici e parenti che
purtroppo non sono più con voi.
Buona lettura!
Giulia Scarpante e Gabriele Manzi
20/21 I PENSIERI DI OLIVER
USA – il 16 settembre, nello Stato della Carolina
Colombia – Il 27 settembre, il presidente
del Nord, il ventiquattrenne Jonathan Ferrell,
colombiano, Juan Manuel Santos, ha annunciato
studente universitario di origine africana, è stato
l’accordo storico di pace con Rodrigo Lodrono,
vittima di un omicidio a sfondo raziale: tornando
detto Timochenko, leader delle Forze Armate
a casa dopo una serata con amici, la macchina
Rivoluzionarie della Colombia (Farc). Le Farc,
del giovane è finita fuori strada a causa di un
inserite fin dalla loro nascita nelle black lists delle
guasto; Jonathan, preoccupato, è andato a
democrazie occidentali e nordamericane, sono
chiedere aiuto ad un’abitazione nei dintorni. La
un'organizzazione guerrigliera comunista nata nel
padrona di casa, dopo averlo visto dalla finestra,
1964 nelle zone rurali del Paese, per difendersi
ha subito chiamato la polizia. Al sopraggiungere
dai paramilitari inviati dai grandi latifondisti ad
dei poliziotti, il giovane studente è corso loro
espropriare i contadini delle loro terre. L’obiettivo
incontro; uno di essi ha ingiustificatamente aperto
principale dei guerriglieri è sempre stato il
il fuoco, colpendolo a morte. A seguito di questo
rovesciamento dello stato costituito e
abuso di forza motivato solo dal cieco pregiudizio
l’instaurazione di un governo anti imperialista. Tra
raziale, la comunità afroamericana di Charlotte è
attacchi e agguati delle milizie ribelli nelle
scesa in piazza con determinazione. Gli scontri
principali città del Paese e la conseguente
tra manifestanti e polizia sono durati più di quattro
repressione statale, la Colombia è stata per
giorni e la polizia ha più volte sparato sulla folla,
cinquantadue anni attraversata da sanguinose
ferendo gravemente alcuni dimostranti. La
rivolte popolari e conflitti interni. Si spera che la
situazione è peggiorata quando si è diffusa la
consegna del premio Nobel per la pace al
notizia di un'altra morte in appartamento per un
presidente colombiano Santos, avvenuta il 7
21enne afroamericano pestato da cinque agenti
ottobre, dia inizio ad una politica governativa
in Alabama.
volta ad appianare le profonde disuguaglianze
sociali ed economiche presenti nel Paese.
USA – il 20 ottobre si è svolto il terzo e ultimo
dibattito tra i due candidati alla Casa Bianca, la
democratica Hillary Clinton ed il repubblicano
Donald Trump. Restano ora da attendere i risultati
delle elezioni presidenziali dell’8 novembre, che
segneranno forse un punto di svolta nella politica
internazionale americana e, di conseguenza,
anche europea.
Siria – da più di un mese sono iniziati i
bombardamenti da parte delle forze governative
siriane e russe sulla città di Aleppo, che è
attualmente in mano ai ribelli sunniti che lottano
contro il governo sciita di Assad. Si registrano
centinaia di morti tra i civili; la città è stata quasi
completamente rasa al suolo.
Nel frattempo, il governo di destra turco continua
a bombardare le postazioni dei ribelli curdi al
confine siriano, tenendo una posizione ambigua
nei confronti del Califfato. I Curdi, infatti, sono
una minoranza etnica che, pur formalmente
integrata nello Stato turco, da sempre si batte per
la propria indipendenza. Proprio a causa degli
ideali indipendentisti ed anti-imperialisti che
spingono la loro richiesta di autonomia, le milizie
popolari del Pkk (Partito dei lavoratori curdi) e del
Pyd (Partito dell’Unione democratica) sono state le
prime ad impegnarsi nella lotta contro l’ISIS. Per
bloccare queste spinte indipendentistiche, il
governo di Erdogan ha cominciato a bombardare
ed ostacolare, con ogni mezzo possibile, le forze
popolari al confine tra Siria e Turchia, nella
regione a maggioranza curda del Rojava.
Allo stesso tempo, in Iraq le forze curde stanno
combattendo per liberare Mosul, città contesa tra
jihadisti e ribelli curdi.
Cile – l’11 ottobre, più di diecimila persone hanno
pacificamente sfilato per le strade della capitale
cilena, nel giorno della resistenza Indigena, per
chiedere la liberazione dei prigionieri politici della
comunità mapuche, che lotta per il recupero dei
diritti collettivi calpestati da secoli di colonialismo
occidentale.
USA – cinquant’anni fa, nell’ottobre 1966, veniva
fondato a Oakland, California, il Black Panthers
Party for Self Defence, meglio conosciuto negli
Usa e nel mondo come Pantere Nere. Le black
panters, nel clima generale di rivendicazione dei
diritti negati agli afroamericani, si sono a lungo
battute, anche con pratiche violente, per il
riconoscimento dei diritti degli afroamericani. La
repressione del governo americano, in pieno clima
di guerra fredda, è stata dura; numerosi
prigionieri politici si trovano tuttora in carcere. Tra
i suoi esponenti è da ricordare Malcom X,
assassinato durante un discorso pubblica a
Manhattan.
Il tema dei diritti degli afroamericani è ancora
attuale, a maggior ragione dopo i recenti abusi di
polizia americana ai danni di cittadini di origine
africana.
Flavia Achenza
In Svezia il futuro è iniziato da tempo
Sapevate che la Svezia è stato il primo paese, nel
1661, ad introdurre le banconote come sistema di
scambio di merci? Ebbene, quasi come se quello
della Svezia fosse un vero e proprio 'destino',
sembrerebbe che si prepari ad essere anche il
primo paese nel pianeta ad eliminare il contante e
passare definitivamente ad una economia regolata
dalla moneta elettronica.
"Entro il 2030 saremo senza contante", afferma
Niklas Arvidsson, professore associato presso
l'Istituto Reale di Tecnologia e autore del rinomato
studio "The Cashless Society". Nella sua opera
delinea le principali prospettive connesse al
tramonto dei contanti: dal punto di vista delle
banche, una società senza contante è
un'opportunità per liberarsi dall'onere del cash
handling e dire addio a rapine, furti e profitti
illeciti e ciò consente una maggiore sicurezza sia
per lo staff delle banche che per la pubblica
sicurezza. Le rapine alle banche sono diminuite
da 110 nel 2008 ad appena 16 nel 2011, e la
corruzione politica si è ridotta grazie alle tracce
lasciate dall'uso della moneta digitale.
Non tutti, comunque, sono d'accordo. Ad
esempio, tra i pochi ad assumere un
atteggiamento critico c’è l'ex capo della polizia
ed ex presidente dell'Interpol Bjorn Eriksson. Nel
suo scritto polemico "Le carte in tavola" definisce
l'abolizione del contante come “una manovra
delle banche per arricchirsi” e al calo del numero
di rapine in banca contrappone l'aumento
vertiginoso della criminalità cibernetica. L'opinione
pubblica è poco informata sui sempre più
numerosi attacchi hacker contro i server delle
banche, scrive Eriksson, e soprattutto sul fatto che
le "rapine virtuali in banca" non colpiscono le
casseforti, ma le banche dati.
Già da tempo la maggior parte degli scandinavi
non porta con sé contante e non frequenta una
banca da anni. Anche la paghetta viene
corrisposta ai figli per mezzo di un bonifico (in
Norvegia i bambini di sette anni possono pagare
con carte di credito). Dietro si cela la convinzione
che ci si possa fidare dello Stato, delle autorità e
in linea di massima anche delle banche.
Persino le chiese svedesi accettano solo denaro
digitale. Esempio è la Carl Gustaf Church del
Karlshamn, nel sud della Svezia, dove il pastore
Vicar Johan Tyrberg recentemente ha installato un
macchinario per la lettura delle carte di credito
per permettere ai suoi fedeli di fare le loro offerte.
La Svezia non solo è il primo paese in cui si può
versare la colletta in chiesa con la carta, ma è
anche il primo paese in cui ogni bambino, il primo
giorno di scuola, riceve un iPad finanziato dallo
Stato e il primo paese in cui i bambini imparano a
scrivere sulla tastiera e non a mano.
Ma allora è questa la soluzione ai nostri problemi
finanziari, o si tratta di una nuova potentissima
forma di controllo?
Vittoria Cuneo
Crampi, mal di schiena, sbalzi di umore,
irritabilità. Se alla vostra nascita vi siete
aggiudicate un utero è probabile che questi o altri
sintomi vi rallegrino la vita ogni mese, ma, anche
se le mestruazioni accomunano miliardi di persone
nel mondo, parlarne è ancora un tabù.
In Italia, nel 2016, il sangue delle donne è
tassato, al pari di trattamenti di bellezza, tablet e
acqua minerale in bottiglia, con l’Iva al 22%;
Infatti, per lo stato italiano, assorbenti e affini non
sono da considerarsi beni di prima necessità,
come, invece, occhiali o giornali, tassati al 4%.
Tuttavia, se una persona può tranquillamente
scegliere di bere acqua del rubinetto o di non
comprare un tablet, al contrario una donna è
costretta a usare assorbenti, o qualsiasi altro
prodotto equivalente, in media per circa
quarant’anni della sua vita, spendendo centinaia
di euro, decidere di farne a meno vorrebbe dire
non poter uscire di casa per giorni interi.
Ad oggi in alcuni stati questa tassa è stata
totalmente abolita, Kenya e Canada ad esempio,
in altri, fra i quali Francia e UK, alleggerita.
L’Italia, purtroppo, non è l’unica nazione che
continua a ignorare questa problematica, il fatto
che la politica sia ancora oggi in gran parte fatta
dagli uomini non aiuta. Lo scorso anno, dopo la
proposta
di legge avanzata da Civati, sembrava se ne fosse
finalmente iniziato a parlare, ma fino ad ora non
si è ancora fatto nulla. Il problema, tuttavia, non è
solo della politica, come dimostrano anche il
sarcasmo e le critiche a questa proposta mosse al
grido di “Perche`proprio gli assorbenti?” da chi
pensa che sarebbe meglio concentrarsi su altri
problemi del sessismo italiano. Mi permetto di
rispondere al grido di questi scettici della tampon
tax: “Perche`non iniziare da loro?”. Noi donne
conviviamo ogni mese con tutta una serie di disagi
di cui si parla poco per vergogna, vergogna di
cosa poi? Perche`l’Oscuro e Rosso Segreto ha il
potere di ammutolirci tutti? E’ ridicolo che la
possibilità di lavorare, uscire di casa e avere una
vita sociale venga considerata al pari di un lusso.
Valeria Scomparin
QUANDO TECNOLOGIA E
SCUOLA SI INCONTRANO: LA
FLIPPED CLASSROOM
vista e rivista in qualsiasi momento e luogo su pc,
smartphone o tablet. Chi ha più difficoltà ha
quindi la possibilità di rivedersi la lezione più
volte, mentre chi si sente più preparato può
portarsi avanti col programma. In seguito in classe
l’insegnante risponde alle varie domande sorte
È vivo ormai da anni il dibattito sulla scuola
durante lo studio domestico e vengono realizzate,
italiana vista come arretrata riguardo alle
con l’aiuto del professore che assume il ruolo di
metodologie di insegnamento: si ritiene, infatti,
supervisore, attività di tipo laboratoriale ed
che queste non riescano a scostarsi dal modello
“esperimenti didattici”, reali o virtuali, di
classico della lezione frontale. Una nuova
attivazione delle conoscenze. In esse non solo
proposta, che sta avendo un grande successo in
bisogna presentare il proprio lavoro, ma anche
molti paesi, è quella della “flipped classroom”, o
consolidare quanto appreso attraverso discussioni
classe rovesciata, nata negli Stati Uniti circa 10
e riflessioni coi compagni, mettendosi quindi in
anni fa, che adotta un nuovo concetto di relazione
gioco con gli altri in modo attivo. I lavori sono
tra allievi e insegnanti e fa uso delle nuove
suddivisi per gruppi, i quali possono, a loro volta,
tecnologie.
essere divisi per livello di competenze. Per quanto
riguarda le valutazioni, le verifiche ufficiali sono
solamente una formalità, dato che il tempo classe
viene maggiormente dedicato all’applicazione
delle conoscenze invece che al loro rifornimento,
facendo esercizi, approfondimenti e sollevando
discussioni. Vengono assegnati voti soprattutto in
base al livello di partecipazione e all’impegno
degli allievi nelle varie attività. Il feedback di
Il modello attuale prevede che gli studenti a scuola
assistano alla lezione tenuta dall’insegnante
apprendimento è, di conseguenza, molto più
costante.
ricevendo le nozioni, per poi studiare, eseguire
esercizi e lavorare sul materiale assegnato a casa.
In questo caso, quindi, la maggior parte del tempo
e delle energie della classe vengono investite nel
fornire, rinforzare e revisionare il contenuto,
piuttosto che nella sua applicazione. Inoltre,
I pro di questo sistema sono quindi facilmente
l’insegnante ha poco feedback del livello di
intuibili: gli studenti si sentono più motivati e
apprendimento degli studenti, osservabile
stimolati; si crea un clima più collaborativo tra
solamente durante le poche verifiche ed
studente e studente e tra insegnante e studenti;
interrogazioni.
inoltre, il professore ha tutto il tempo di dedicarsi
in maniera differenziata alle diverse necessità
Con questo metodo invece avviene il contrario: gli
emerse nei gruppi di lavoro.
allievi a casa acquisiscono le conoscenze
guardando la videolezione sull’argomento fornita
dal docente, prendendo appunti e annotando
eventuali domande da porre al professore. In
questo modo la spiegazione può essere fermata,
Andrea Venia
ben consapevole , tanto che ,a meno di un mese
Perdi il referendum: finisci a
mangiare Fish and chips.
“Guarda, c’è Cameron”. Questo il commento che
un passante britannico, senza scomporsi più di
tanto, avrebbe potuto fare assistendo alla scena:
David Cameron, ex primo ministro inglese, seduto
su di un muretto in riva al mare in Cornovaglia,
con una porzione di Fish and chips nella
tradizionale confezione gialla come un comune
mortale. “ Poveretto, facciamo una colletta per
aiutarlo” penseremmo noi, ma non sicuramente un
cittadino d’oltre Manica. La politica inglese, di cui
questa foto è il più efficace simbolo, è
spietatamente giusta. Perdi: esci. David Cameron,
dopo aver perso il referendum sulla Brexit, ne era
dalla consultazione, ha rassegnato le dimissioni
nelle mani di sua maestà. Ma sicuramente David
non si è fatto molti problemi, infatti, terminato il
suo ultimo discorso davanti al 10 Downing Street,
rincasava canticchiando tranquillamente. Questa
mentalità sembra lontana anni luce da quella della
maggior parte dei politici italiani, che vanno al
supermercato con la scorta per ricordarsi sempre
su quale poltrona risiedono. La politica è come un
mulino ad acqua. Se l’acqua non scorre e rimane
sempre la stessa, il mulino non gira e di
conseguenza non si macina. Guardando alla
situazione politica nazionale e internazionale, si
può affermare che il mulino inglese funziona
discretamente, ma che quello italiano è stato
costruito su di uno stagno.
Andrea Scarpetta
Torino Eventi
al Barone Rampante; Fenêtres, il 10 e 11
settembre alle Fonderie Limone di Moncalieri;
Barons Perchés, dal 15 al 18 settembre sempre
Ehilà Giobertini!
alle Fonderie Limone. In poche parole, sarà
un'esperienza imperdibile, e non solo per coloro
L’estate oramai è solo un ricordo lontano e i ritmi
che amano la danza.
scolastici hanno già ripreso il via, ma noi del Joe
Berti non ci arrendiamo e quest’anno vi
proponiamo una rubrica del tutto nuova.
E se un pomeriggio volessimo divertirci con gli
amici ma al tempo stesso immagazzinare un po’
Il costo è di 20 euro a spettacolo.
In prima linea: donne fotoreporter in
luoghi di guerra
di cultura? Ogni mese noi del Gioberti vi
consigliamo attività di tutti i tipi e per tutti i gusti!
Torino Danza Festival 2016
Quest'anno Palazzo Madama propone una nuova
mostra dedicata alle donne fotoreporter operanti
nei territori di guerra.
Coraggiosamente, sono andate dove ci sono
guerre, miserie e drammi umani e hanno
immortalato i momenti più significativi per aiutare
il resto del mondo a comprendere, pensare e
soprattutto non dimenticare.
All'interno di questa mostra troviamo una
settantina di immagini scattate da 14 donne
Per la ventinovesima edizione, Torino propone il
festival della danza 2016!
provenienti da diversi paesi (ad esempio Italia,
Egitto e Usa). Le foto sono scattate sia in bianco e
nero che a colori e rappresentano la realtà così
Sarà un'edizione piena di spettacoli di cinema,
com'è volendo denunciare una violenza che il più
danza, sperimentazioni, performance e
delle volte ricade sui deboli, sugli indifesi.
proiezioni. Si svolgerà dal 6 settembre al 3
novembre al Teatro Stabile di Torino, saranno
presenti sette differenti nazioni come Canada,
Giappone, Italia, Belgio, Israele, Spagna e
Francia. Molte saranno le collaborazioni con
coreografi e ballerini internazionali. In programma
ci sono i due spettacoli di Mathurin Bolze ispirati
Vi consigliamo vivamente di andare a visitare
questa mostra; potrete scoprire una nuova e,
purtroppo, brutta realtà che spesso viene distorta
da giornali e televisione. Il costo è di 10 euro.
Sofia Candellone e Federica Tasca
FILM
ginocchia, non so se avete presente. Mi
sbagliavo, e ci sono voluti dieci minuti di film,
IL GIOBERTI AL CINEMA
Rieccoci con le recensioni di film. Vi sono mancato? Ovviamente no.
Quest’anno ci sarà qualche modifica alla rubrica: invece di prendere un film a caso, che sia in
vista o di nicchia, vi proporrò titoli freschi di cinema, così siamo tutti più felici: voi perché leggete
di cose attuali e decidete se vale la pena o meno vedere dato film, io, invece, perché passerò le
mie giornate al cinema. Ma via, abbiamo divagato fin troppo, ecco la recensione del mese di
ottobre:
Film d’animazione della Universal,
esattamente quelli dei Minions dell’anno
scorso, li stessi che hanno deluso molti
spettatori con quel film piuttosto… floscio.
Ebbene, Pets non segue quella linea.
Nonostante sia un cartone animato trovo che
non sia diretto ai bambini,
che non comprendono
molto dell’umorismo e
gran parte dei riferimenti
fatti.
Il film presenta a noi
umani quello che i nostri
animali da compagnia,
cioè cani, gatti, canarini,
criceti e quant’altro, fanno
mentre noi padroni non
siamo in casa. Siamo a New York, più
precisamente a casa di Max, un cane di
taglia media fortemente legato alla sua
padrona, che un giorno porta a casa un altro
cane preso al canile. Tra i due è subito
guerra, tanto che Max escogita un modo per
sbarazzarsi del nuovo rivale e col quale
tenerlo in pugno fino a sera, quando la
padrona tornerà. Ciò che non può
immaginare nella sua ingenuità è che, durante
l’uscita giornaliera al parco, inizierà il
contrattacco.
Riuscirà Max a sbarazzarsi dell’intruso che
sembra aver rovinato la sua vita? Sta a voi
scoprirlo.
Inizialmente pensavo fosse un film come tanti
con il classico lieto fine da cartone animato,
di quelli che fanno venire il latte alle
forse di meno, per capirlo. Il personaggio che
ho preferito in assoluto, anche se compare
solo tre volte e non è tra i principali, è il cane
appassionato di musica, ma anche gli altri
sono molto ben riusciti nella loro semplicità e
nel loro essere in parte stereotipati. L’uso di
leggende metropolitane
viene sfruttato in un modo
particolare e ben riuscito.
Perché tutti sanno degli
alligatori nelle fogne di
New York, vero?
Non ho invece
apprezzato, almeno dal
punto di vista morale, il
fatto che la Universal
abbia copiato
l’introduzione con un corto animato tipica del
modus operandi Pixar, almeno su carta, di
fatto anche quella non mi è dispiaciuta.
Vale la pena vederlo al cinema? Se devo
essere sincero, credo che non faccia molta
differenza. La sua semplicità di fondo non
rende necessario il grande schermo del
cinema per apprezzarlo, quindi non perde
nulla se visto a casa comodamente dal
proprio divano, anzi, vi risparmiereste i
chiassosi bambini che popolano le sale dei
cinema con i film d’animazione.
Per questo mese è tutto, ci vediamo il mese
prossimo con un nuovo film fresco di cinema.
Gabriele Manzi
Café Society
Il nuovo film di Woody Allen, ambientato
negli anni ‘30, racconta la storia di due
giovani americani, Bobby Dorfman, un
ragazzo semplice che lascia New York per
Salve lettori!
Questo mese abbiamo deciso di raccontarvi
di un film che ci è piaciuto molto: Pride.
Anno di produzione: 2014
Regista: Metthew Warchus
Genere: drammatico/storico
Durata: 120 minuti
Londra 1984, Joe, il co-protagonista del film,
si imbatte per caso in un Gay Pride. In questa
manifestazione incontra un gruppo di
ragazzi, determinati a vincere la lotta per i
diritti di gay e lesbiche, che chiedono il suo
aiuto per racimolare dei soldi. Joe diventa
molto amico del gruppo e durante una loro
riunione Mark, il capo della banda, esprime il
desiderio di aiutare i minatori, che stanno
scioperando per la mancanza di stipendio,
per guadagnare più soldi. Dopo svariate
telefonate a diverse comitive di scioperanti,
solo l’ultima di esse li invita nel loro paese per
un incontro. Gli lgsm, o “lesbian and gay
support the miners”, partono alla volta del
Dulais, il paese dei minatori. Questi ultimi,
all’inizio, sono contrari all’idea di collaborare
con omosessuali, ma in seguito tra loro nasce
un rapporto di amicizia e solidarietà.
Tra mille imprevisti, situazioni complicate,
scene comiche e un finale che non vi diremo,
questo film ci ha divertite e commosse allo
stesso tempo.
Voto: 4/5
Lo consigliereste?
Sì. Consigliamo Pride perché ha superato le
nostre aspettative e insegna ad accettare le
diversità tra le persone.
Alice Cantacessa e Alice Morabito
trovare la sua strada, e Vonnie, segretaria che
aspira a diventare una grande attrice,
entrambi intenti nella scalata sociale.
La vicenda si svolge tra le luci della notte
ancora giovane e le passeggiate romantiche a
Central Park di New York nelle prime
sfumature dell’alba. Le scene si susseguono
nei piccoli bar e nelle sfarzose feste di Beverly
Hills a Los Angeles; il tutto mischiato a
relazioni clandestine, tanto umorismo tipico
dei film di Woody Allen e storie avvincenti.
Tra i protagonisti principali c’è Jesse
Eisenberg, famoso attore, già noto come uno
dei principali creatori di Facebook nel film
The Social Network oppure nei panni del
mago del crimine J. Daniel Atlas. In questo
caso, invece, interpreta un ragazzo insicuro,
incerto sul suo futuro a N.Y., che decide di
trasferirsi a Hollywood per lavorare nella
produttiva industria cinematografica di cui suo
zio Phil è uno dei pilastri fondamentali.
Bobby incontra lo zio Phil, ma non sembra
prestargli molta attenzione: è rimasto
affascinato dalla sua segretaria Vonnie,
interpretata dalla famosissima attrice di
Twilight Kristen Stewart. Anche l’incredibile
Blake Lively assume un ruolo di primo piano:
nelle vesti di moglie molto attraente, imparerà
a sue spese che la vita impone delle scelte.
L’ambientazione del film permette allo
spettatore di immergersi appieno nelle
atmosfere dell’epoca, tra sfarzosi ambienti
hollywoodiani e fotogrammi di stanze spoglie,
case e quartieri disagiati, abitati dai reietti
della società.
Il nostro impatto col film è stato generalmente
positivo, ma, in paragone agli altri film di
Woody Allen, non lo si può considerare il
lavoro meglio riuscito: il contenuto psicologico
delle due produzioni passate è incentrato sul
significato della vita, mentre questo film non
7 minuti
Un gruppo di operaie pronte a
sacrificare sette minuti della loro pausa
pranzo per poter salvare dal
licenziamento il personale di una
fabbrica.
Il film uscirà il 3 novembre
convince, a causa della ripresa dei soliti
cliché romantici e dei soliti elementi, ormai
Kubo e la spada magica
visti e rivisti sul grande schermo.
Come ogni film di Woody Allen, inoltre, ha
vari personaggi e situazioni tipiche: ad
esempio, la classica famiglia felice solo in
apparenza, dato che il divorzio negli anni
Novanta era utilizzato solo dalle star per
attirare i riflettori; oppure il fratello gangster,
che si redime solo in fin di vita.
Insomma, come si dice nel film, :” Vivi ogni
giorno come se fosse l’ultimo e forse un giorno
ci azzeccherai”.
Livia Montaldo e Matilde Favero
LE
ANTEPRIME…
Salve lettori, questo mese abbiamo deciso di
scrivere una lista di film che usciranno a fine
ottobre e novembre.
Vi abbiamo riportato ,oltre al titolo, una
brevissima trama che speriamo voi
approfondirete.
Animali fantastici e dove trovarli
Per gli appassionati di Harry Potter, ecco un
film tratto da uno dei libri che la Rowling ha
scritto sul mondo magico.
Il film uscirà il 17 novembre 2016
Un avventura ambientata nell’antico giappone
che ha come protagonista Kubo, un
ragazzino che si occupa della madre e a
difendere il villaggio.
Il film uscirà il 3 novembre 2016
One piece
Il film porta sul grande schermo una
storia completamente inedita che vedrà
Luffy e la sua ciurma approdare a Gran
Tesoro. Un film da vedere soprattutto
per chi ha già visto l’anime o ha letto il
manga.
Il film uscirà il 24 novembre
Doctor Strange
Doctor Strange parla di un neurochirurgo che
dopo un incidente lo priva dell’uso delle mani.
Lui cercherà una cura che i dottori non erano
riusciti a dargli. La ricerca lo porterà in un
luogo inaspettato. Qui, Strange si imbatterà
in alcune forze oscure che voglio distruggere
il mondo.
Alice Cantacessa e Alice Morabito
THE
MISFITS
Nati nel 1977 in New Jersey, i Misfits sono
un gruppo che ha fortemente contribuito alla
nascita del genere Horror Punk. Il cammino
per trovare uno stile personale ed innovativo
fu lungo e pieno di sperimentazioni. Il primo
album, registrato con un’etichetta
indipendente, conteneva sonorità che si
rifanno al rockabilly e al pop anni 50,
caratterizzato dall’uso di tastiere. Queste
ultime furono poi abbandonate, per
avvicinarsi ai suoni più duri, tipici del punk,
grazie all’influenza di gruppi come i Ramones
e i the Damned; nel 79, andarono anche in
tour con i the Damned, ma decisero di
abbandonare il progetto dopo appena due
date, non sentendosi presi sul serio dal
gruppo londinese.
I Misfits, a differenza dalla maggior parte dei
gruppi punk dell’epoca, dimostrarono una
grande affinità col pubblico heavy metal,
tanto che i Metallica suonarono anche una
cover della loro canzone Die, Die, Die My
Darling, inclusa nell’album Garage Inc.
Malgrado il desiderio di fama, cambiarono di
frequente formazione, arrivando addirittura a
sciogliersi nell’83, per poi tornare alla ribalta
con un solo membro originale del gruppo e
con numerosi problemi interni; è forse per
questo che riuscirono ad arrivare all’apice del
successo solo agli inizi del 2000.
I loro testi si rifanno ai temi fantascientifici e
horror dei B-movie, e, proprio per influenza di
questi, iniziarono ad indossare il trucco
“corpse paint” e crearono una variante della
pettinatura “tidal wave”, il “devilock”,
caratterizzata da un ciuffo che arriva al naso
o al mento. I loro primi concerti erano molto
violenti: insultavano pesantemente il pubblico
e scatenavano spesso risse sul palco, ma con
la seconda formazione si
ammorbidirono
molto, dato che il bassista aveva coltivato la
sua fede in Dio e si era dichiarato pentito di
tutti i gesti profani compiuti in passato.
Nonostante la storia travagliata, i Misfits
hanno ricevuto grandi consensi dal pubblico,
e tutt’ora possono contare su una vasta
schiera di fan, grazie ad uno stile che unisce
il melodico ai suoni orrifici, permettendo così
di essere apprezzati dagli amanti dei generi
più differenti.
Personalmente preferisco la formazione del
’95, anche se, essendo approdati su suoni più
melodici, trovo che ora abbiano abbracciato
un genere più maturo e coerente a se stesso,
trovando una propria identità musicale.
Tracce da ascoltare:
-Cough/Cool
-Teenagers from Mars
-Descending Angel
Carolina Dema
Gruppi anni ’90
che tutti
dovrebbero
conoscere
Vi sarà capitato nella vita di sentir parlare di
“indie rock” o “rock anni ’90” dai vostri
genitori o, perché no, dai vostri amici. Ebbene
sì, dal 1990 si sviluppano in Inghilterra due
correnti musicali: l’indie rock e l’acid house.
Entrambe vennero create dagli Stone Roses di
Manchester, che influenzarono molti gruppi
britannici degli anni ‘90 (come gli Oasis e i
Blur).
Gli Stone Roses, per la loro musica, si
ispirano al rock psichedelico degli anni ’60 e
dal punk rock; i loro punti di riferimento sono i
Rolling Stones, i Sex Pistols, i Clash e i Led
Zeppelin, nomi che forse avrete già sentito).
Le canzoni che, a parer mio, sono più belle
sono: She bangs the drums, Tears e I am the
Resurrection (quest’ultima ha un sound
decisamente più in stile Beatles).
Purtroppo al giorno d’oggi il loro successo
come band britpop viene coperta dai mitici
Oasis.
Anche loro hanno un suono molto particolare:
sono stati così influenzati dai Beatles, tanto da
essere soprannominati I Beatles del 2000; il
loro sound è molto rock ’n’ roll; alquanto
simile allo stile dei Kinks, degli Who e dei
Doors; i loro testi sono davvero poetici. A tutto
ciò, si aggiunge la splendida voce di Liam
Gallagher. Una delle loro canzoni più belle e
conosciute è proprio Wonderwall; da una
delle frasi del testo di questa canzone (“There
are many things that i would like to say to you
but i don’t know how”) si capisce quanto
siano romantici, ma non troppo sdolcinati.
Le tre canzoni, comunque, che più vi consiglio
sono: She’s electric, Supersonic e una delle
loro ultime canzoni Don’t go away. Inoltre, se
proprio siete degli appassionati dei Beatles, vi
consiglio di ascoltare la loro cover di Help!,
realizzata live a Los Angeles).
Un’altra band che amo sono i Blur.
L’elaborazione stilistica si divide in due fasi: in
un primo momento, ovvero fino al 1995 le
sonorità sono ispirarte al britpop e
all’alternative. Il secondo periodo comincia
con il trasferimento a Reykjavik, nel 1996: le
canzoni assumono un sound lo-fi (di bassa
qualità, povero, ma in senso positivo e
voluto). A mio parere sono decisamente
meglio gli album dal ’96 in poi, come Blur,
13 e Think Tank. In questo periodo viene
pubblicato uno dei brani musicali più belli
della storia del rock: Beetlebum, traccia che
parla di eroina, ma in modo non esplicito, e
che porta a riflettere sull’uso di stupefacenti.
Un’altra canzone loro che ricorda lo stile anni
’70 è Song 2, con il classico giro di chitarra
in stile punk; Girls and Boys, invece, ha un
sound tendente al funky, per poi finire sul
punk rock.
Esterina Cusumano, Alice Gallo e
Carlotta Marsengo
SERIE TV:
La serie tv di cui vi parlerò è intitolata My
Mad Fat Diary; si tratta di una serie britannica
ambientata negli anni '90 e ancora inedita in
Italia.
La storia si svolge nel Lincolnshire, più
precisamente a Stamford, dove la
protagonista, una ragazza obesa di 16 anni,
Rachel Earl soprannominata Rae, vive con sua
madre. Dopo aver trascorso quattro mesi, a
causa del suo tentato suicidio, in un ospedale
psichiatrico, dove incontra Tix, la sua
confidente, Rae deve affrontare il mondo che
si era lasciata alle spalle prima di essere
internata. Incontra la sua amica d'infanzia,
Chloe, e conosce il suo gruppo di amici: Finn,
Archie, Izzy e Chop. Inizia a far parte anche
lei del gruppo grazie all'aiuto esterno che
riceve da Kester, il suo psichiatra, sempre
grazie a lui riesce anche a tenere testa a sua
madre, donna perennemente a dieta e che
spesso non comprende i problemi della figlia.
Durante le tre stagioni vediamo Rae andare
incontro alle sue prime volte: la prima festa in
MY MAD FAT
DIARY
piscina, la prima esperienza col fumo e con
l'alcool, il primo amore.
La colonna sonora ha un ruolo fondamentale:
fa da sfondo e accompagna gli stati d'animo
di Rae, appassionata di musica, in particolare
degli Oasis. Nelle varie puntate si riconosco
brani delle seguenti band: Blur, Stone Roses,
Oasis, The Verve e Pulp. La sigla iniziale è,
inoltre, il ritornello di “One To Another” dei
The Charlatans.
Ho amato My Mad Fat Diary, semplicemente
perché mostra il cambiamento di
un'adolescente, delle sue amicizie, del
significato dell'amore, del rapporto con i
genitori e con sé stessa.
Ve la consiglio perché spero che possa
aiutarvi ad affrontare i cambiamenti come ha
fatto con me.
Giorgia Dininno
HARRY POTTER E LA MALEDIZIONE
DELL'EREDE
Intitolato in lingua originale ''Harry Potter and
the Cursed Child'', è l’ultimo capitolo della
famosissima saga di ''Harry Potter'', da cui
sono stati girati otto fantastici film, scritta
dall'autrice inglese Joanne Rowling, più
comunemente nota come J.K.Rowling,
conosciuta in tutto il mondo per aver dato vita
al maghetto più famoso di sempre. Per chi
non avesse letto i libri e visto i film, si tratta
dei sette capitoli della storia di Harry Potter,
un ragazzino che scopre all'età di undici anni
di essere un mago già famoso nel mondo
magico per aver sconfitto, quando era solo un
neonato, il più grande mago oscuro di tutti i
tempi: Lord Voldemort. Purtroppo l'Oscuro
Signore torna e Harry e il suo gruppo di amici
e maghi coraggiosi, tra cui i suoi due migliori
amici Ron Weasley e Hermione Granger, ce
la mettono tutta per sconfiggerlo e alla fine ci
riescono. Naturalmente questa è una sintesi
molto, anzi, troppo breve per fare di una
persona un vero esperto del mondo magico di
Harry Potter.
L'ultimo libro, uscito nel 2007, ha lasciato tutti
i potterhead con un unico e grande punto di
domanda ''Cosa succederà dopo?''. La
risposta l'abbiamo trovata in questo ultimo
capitolo, che in realtà non è solo opera della
Rowling, che ha partecipato alla stesura, ma
anche di uno sceneggiatore, Jack Thorne, e di
un regista teatrale, John Tiffany. Ebbene sì,
perchè ''Harry Potter e la Maledizione
dell'Erede'' non è prettamente un libro, bensì
uno spettacolo teatrale, la cui prima si è
tenuta nel West End di Londra il 30 luglio
2016, giorno del compleanno della Rowling e
del suo personaggio.
Il libro ''Harry Potter e la Maledizione
dell'Erede'' non è altro che il testo teatrale
dello spettacolo, che racconta la storia del
secondogenito di Harry Potter e Ginny
Weasley, Albus Severus Potter, che, essendo il
figlio del mago che ha sconfitto il Signore
Oscuro, deve sopportare la fama che non ha
meritato nè voluto. Lo stesso succede a
Scorpius Malfoy, figlio di Draco Malfoy,
ovvero coetaneo di Harry ed ex-seguace del
Signore Oscuro, che a differenza di Albus
deve lottare contro pregiudizi molto più
pesanti e soprattutto negativi a causa di voci
che lo identificano come il figlio di Voldemort.
Albus si sente sempre meno appartenente alla
sua famiglia, soprattutto dal momento in cui
spezza la tradizione venendo smistato in
Serpeverde anzichè in Grifondoro alla Scuola
di Magia e Stregoneria di Hogwarts (collegio
per maghi con quattro Case tra cui
Serpeverde e Grifondoro, rispettivamente la
casa degli astuti e determinati e quella dei
coraggiosi e nobili di cuore) insieme a
Scorpius. I due diventano migliori amici,
aumentando i pregidizi sul 'Potter sbagliato' e
il 'discendente di Voldemort'. Albus è sempre
più scontroso e antipatico con tutta la sua
famiglia e i suoi compagni, escludendo
Scorpius. La svolta della storia avviene pochi
giorni prima dell'inizio del quarto anno di
Albus e Scorpius quando a Casa Potter
giunge Amos Diggory, padre di Cedric
Diggory, ovvero un giovane studente di
Hogwarts ucciso per mano di Lord Voldemort,
che chiede a Harry di aiutarlo a riportare in
vita il figlio utilizzando una Giratempo (uno
strumento in grado di far viaggiare indietro
nel tempo). Harry, nonostante il dolore e il
rimorso di non essere riuscito a salvare Cedric
quando venne ucciso, sa benissimo che
interferire con il tempo sarebbe un
grandissimo rischio, e per questo decide di
mentire ad Amos dicendogli che tutte le
Giratempo sono state distrutte. Albus ascolta
di nascosto questa conversazione e capisce
che il padre sta mentendo perchè sa
dell'esistenza di una Giratempo al Ministero
della Magia (il ministero del mondo magico).
Decide di salvare lui stesso Cedric Diggory e,
durante il viaggio sull'Hogwarts Express per
arrivare alla scuola, scende dal treno insieme
a Scorpius e raggiunge la casa di riposo dove
vive Amos Diggory che dapprima non è
d'accordo con la loro idea ma alla fine
acconsente e allora Albus, Scorpius e Delphini
Diggory, nipote di Amos detta Delphi, partono
per rubare la Giratempo al Ministero della
Magia in cui riescono a entrare usando la
pozione Polisucco (una pozione in grado di
far cambiare le sembianze per un arco di
tempo). Presa la Giratempo, i tre ragazzi
decidono di arrivare fino alla foresta che
circonda la Scuola, dove intanto i loro
genitori, preoccupati, sono andati per parlare
con la Preside che non li ha visti arrivare dal
treno. Albus e Scorpius decidono di tornare
indietro nel tempo mentre Delphi rimane nel
presente.
Ovviamente non vi svelo il finale, anche
perchè da questo punto in poi la storia è
piena di particolari che chi non conosce bene
il mondo di Harry Potter non capirebbe. Ho
letto questo libro più di una volta da quando
l'ho ricevuto, e personalmente trovo che la
storia sia un tantino più inverosimile dei libri
della storia originale della Rowling. Forse,
anche se non è un romanzo vero e proprio,
penso sia leggermente confuso, nonostante la
storia mi sia piaciuta molto perchè piena di
colpi di scena e con un finale imprevedibile.
Le descrizioni dei personaggi e dei luoghi
sono un po' scarse, probabilmente perchè non
è un vero libro ma nient'altro che il copione
della rappresentazione e quindi la descrizione
è data dagli attori. A proposito degli attori,
non avendo visto in prima persona lo
spettacolo, mi devo affidare ai vari articoli
scritti. Secondo me funziona meglio come
spettacolo che come libro e potrebbe avere un
gran successo.
Queste mie impressioni si sono rivelate
fondate quando sono uscite le prime
recensioni, che sono risultate molto positive:
pubblicate sia negli Stati Uniti sul ''The New
York Times'', sia in Gran Bretagna su ''The
Independent'', ''London Evening Standard'' e
''The Daily Telegraph'', hanno commentato
positivamente sia la messa in scena che la
storia e il quotidiano britannico ''The
Guardian'' ha dato allo spettacolo un voto di
quattro stelle su cinque. La regia di John
Tiffany è stata particolarmente apprezzata,
come le scenografie (Christine Jones) e
l'interpretazione di Anthony Boyle nel ruolo di
Scorpius Malfoy, mentre Albus Potter venne
interpretato da Sam Clemmett, Delphi da
Esther Smith, Harry Potter da Jamie Parker,
Draco Malfoy da Alex Price, Ginny Weasley
da Poppy Miller, Ron Weasley da Paul
Thornley, Hermione Granger da Noma
Dumezweni e Rose Weasley (figlia di Ron e
Hermione e coetanea di Albus e Scorpius, il
quale si è preso una cotta per lei) da
Cherrelle Skeete.
Con la delusione di molti potterhead, la
Warner Bros, casa cinematografica
produttrice degli otto film basati sui libri, ha
smentito le voci che giravano a proposito di
un eventuale lungometraggio ispirato al libro
e allo spettacolo con gli attori di cui tutti gli
appassionati si erano innamorati nei
precedenti film, come Daniel Radcliffe (Harry
Potter), Emma Watson (Hermione Granger) e
Rupert Grint (Ron Weasley).
Per rifarci, cari potterhead, possiamo pensare
al nuovo lungometraggio basato su un libro
secondario dalla Rowling: ''Gli Animali
Fantastici e Dove Trovarli'' che, nella saga, è
la copia di uno dei libri scolastici di Harry
Potter, scritto dall'autore (immaginario) Newt
Scamandro, un famoso "magizoologo". Da
poco è stato annunciato che il film non sarà
soltanto uno, ma una serie di ben cinque film!
Il 25 novembre 2015 la Warner Bros ha
annunciato che il primo film della serie uscirà
nelle sale italiane il 17 novembre 2016 con il
titolo “Animali Fantastici e Dove Trovarli”.
Aspettando il 17 Novembre vi consiglio
questo "non libro" soprattutto se siete dei veri
appassionati, per scoprire la nuova vita di
Harry e degli altri personaggi e, se ne avete
la possibilità, vale la pena andare a vedere lo
spettacolo.
After all this time?
Luisa Viterbo
Il buio
oltre la
siepe
Maycomb (Alabama, USA), inizio degli anni
'30: nel pieno dell'epoca del razzismo verso
gli afroamericani, nel libro tranquillamente
chiamati “negri”, una famiglia vive
serenamente la propria esistenza: è la
famiglia Finch, composta da Jean Luise,
soprannominata Scout, Jim, suo fratello, la
loro tata di colore, Calpurnia, e il padre
Atticus, avvocato. Atticus ha idee contrastanti
con le idee del tempo: è di larghe vedute e ha
occasione di mostrarlo, mettendosi in cattiva
luce con gli abitanti di Maycomb, difendendo
ad un processo Tom, un uomo di colore
accusato di violenza sessuale nei confronti di
una ragazza bianca, Mayella Ewell. Si trova
così da solo contro tutti, compreso se stesso,
nella giusta difesa di Tom.
A questa storia di lotta e idee si intreccia la
vita dei figli di Atticus, i veri protagonisti
dell'opera, che, insieme a un loro amico
chiamato Dill, vivono le più emozionanti e
paurose avventure.
Ne viene fuori una narrazione sempre viva, in
certi momenti quasi da thriller, una storia triste
e felice, di vittorie e di sconfitte.
Da questo libro è stato tratto l'omonimo film,
che ho trovato fatto bene e soprattutto molto
fedele al testo.
Harper Lee ha scritto anche un seguito di
questo libro, “Va' e me
tti una sentinella”. Questo romanzo era stato
in realtà scritto prima di “Il buio oltre la
siepe”, ma non era mai stato pubblicato.
L'autrice aveva quindi deciso di scrivere di
quando Scout era bambina ed è così nato “Il
buio oltre la siepe”. Questo è uno dei miei
libri preferiti e credo che a tutti possa piacere.
Buona lettura!
Harper Lee, 1960, Tit. Originale: “To kill a
mockingbird”
Giovanni Gobetti
Le cronache
dell’Invisibile
Mi sveglio con un sussulto, sono sudata, mi
tremano le mani: un incubo. Mi capita spesso,
è una conseguenza del leggere prima di
andare a dormire, ma non smetterò di farlo
solo a causa di qualche incubo. Vado in
cucina e guardo l'orologio: sono le sei e
mezzo ma non voglio tornare a dormire e
comunque non ci riuscirei. Vado a fare pipì,
mi metto le lenti, sono tentata di preparare il
caffè che però non preparo. Mi siedo sul
divano color senape della cucina e chiudo gli
occhi, i pensieri si confondono e, prima di
quanto non voglia ammettere, mi perdo
nell'oblio. Rimango così finché non suona la
sveglia: la canzone di un vecchio afroamericano con la voce arrochita dal fumo.
Ritorno in bagno, mi lavo il viso, mi pettino i
capelli (che tra l'altro hanno un color rosso
sbiadito, il che significa che dovrò rifare la
tinta). Mi avvicino all'armadio e tiro fuori un
paio di pantaloni neri e larghi e una maglietta
dei Guns n' Roses, mi vesto. In tanto penso al
nuovo album dei Green Day che è stato una
delusione per tantissimi ma non per me. Anzi,
a me piace proprio. Dopodiché prendo
l'eyeliner nero di mia madre, che non viene
usato dall'anniversario dei nonni, e faccio una
linea sull'occhio destro e una su quello
sinistro. C'è da dire che le mie righe di
eyeliner fanno proprio schifo. Metto una
giacca leggera (troppo leggera), prendo lo
zaino e vado a scuola. Abito molto vicina a
questa: ci arrivo in tre minuti quando piove e
due quando c'è il sole. La suddetta scuola è
davanti alle banche delle allestite per il
mercato, ha quattro piani e lì davanti trovi
sempre qualcuno che vuole venderti del fumo.
Io ci arrivo sempre alle otto meno un minuto e
so che la campanella suonerà tre minuti dopo
il mio arrivo perché è in ritardo. Alle otto e
due entro: questo perché entro subito se ho
freddo (circostanza avvenuta oggi), entro
dopo se ne ho voglia.
Ho tre ore di italiano, una di inglese e una di
chimica. Devo scrivere un tema durante le
prime tre ore, il che mi dà un certo fastidio: io
amo scrivere, ma non quello che gli altri mi
dicono. Ad esempio, oggi una traccia dice di
scrivere un fatto di attualità. Io,
semplicemente, non ne sono in grado. Non
sarei mai capace di raccontare di Trump e di
quello che penso di lui. Però ci sono cose che
amo raccontare, ad esempio mi piacerebbe
scrivere sull'anziana donna che ho inventato
ieri durante i tre minuti (pioveva) che ho
impiegato per tornare a casa. Alla fine mi
aggiusto con una traccia che mi sembra
abbastanza aperta perché io possa
interpretarla come voglio. Dopo il tema (che
non mi è sembrato troppo male) ho inglese,
che è un'ora terrificante perché io sono una
scarpa in inglese, ma finisce prima di quanto
mi aspettassi. Solo più chimica ed è finita. Ci
viene consegnato il compito: sei più. Non
male, non male. Poi suona la campanella e
ritorno a casa. Mangio sola guardando
Netflix. Alle tre mi metto a studiare con poca
voglia e convinzione, ma non importa. Finisco
tardi, soprattutto perché sono distratta e devo
leggere le informazioni più volte per capirne
davvero il significato. Alle otto torna mia
madre, il volto stanco, gli occhi spenti. Mi
chiede com'è andata la giornata ma non
insiste nel chiedere di poter sentire i dettagli,
poi si mette a cucinare. Mangiamo alle nove
senza parlare, non perché non abbiamo
niente da dirci, ma lei è stanca, e va bene
così. Alle dieci mi strucco, mi cambio e vado
a letto (sì, vado a letto alle dieci). Mi metto a
leggere "Il signore delle mosche", anche se
l'ho già letto. Mi aspettano una notte di incubi
e una giornata di studio.
Bianca Zancan
Care Giobertine e cari Giobertini,
ho una grande notizia da darvi!
Lo so, lo so, probabilmente vi aspettate che io
vi racconti dell’impatto iniziale dopo il rientro
dalle vacanze, ma insomma, cosa volete che
vi dica, non l’ho trovato particolarmente
diverso rispetto a quello degli anni scorsi: è
stato traumatico, ecco com’è stato.
Piuttosto, volevo farvi una comunicazione
ufficiale: io ho una relazione. Sì, proprio io,
Oliver.
Diciamo che, adesso come adesso, questa
relazione occupa la maggior parte del mio
tempo: ci vediamo ogni giorno e sì, devo
ammetterlo, non è così piacevole. Detto tra
noi, lo trovo abbastanza faticoso. Innanzitutto,
sono obbligato a dedicarle corpo e mente, e
non posso trascurarla neanche un giorno,
mai. Mi è capitato un paio di volte, e devo
recuperare ancora adesso. Ha un carattere
davvero complesso, non ho mai conosciuto
una persona così: apparentemente può
sembrare piena di leggi e di regole, ma
indovinate un po’? Non le rispetta mai. Come
se non bastasse, mi mette costantemente alla
prova: non solo questa faccenda mi provoca
un’agitazione enorme, ma recentemente ho
anche passato delle notti in bianco a causa
sua e davvero, non penso di poter resistere
ancora per molto.
A questo punto, mi aspetto una domanda da
parte vostra, qualcosa che probabilmente vi
state chiedendo dal momento in cui avete
iniziato a leggere questo articolo. Sento già le
vostre voci che mi chiedono “Ma insomma,
Oliver, chi te l’ha fatto fare?”
La domanda è legittima, non lo metto in
dubbio, ma ho una risposta esauriente da
darvi.
Ragazzi, parliamoci chiaro: è vero, mi sta
facendo dannare e spesso rimpiango le mie
scelte ma, santo cielo, non c’è sensazione
migliore di tornarsene a casa con un otto,
quell’otto che hai sudato così tanto e a cui hai
dedicato più tempo di quello che dedichi
solitamente al sonno. E va bene, sarà pur vero
che l’ottativo terza persona duale è un
concetto così astratto che si avvicina quasi
alla fantascienza, ed è vero anche che
Omero, che ogni tanto esiste e ogni tanto no,
non ha mai pensato all’ira degli studenti oltre
che a quella di Achille, ma insomma, quella
con il greco è la relazione più travagliata che
uno studente possa desiderare. Non credo
che la farò finita proprio adesso: certo, non
durerà per sempre, ma il greco ha ancora
molto da insegnarmi.
Sono un secchione? Sì, probabilmente sì, ma
perdonatemi. In fondo, il rientro a scuola è
stato così traumatico che ne ha risentito anche
la mia psiche, giusto per usare una parola che
la mia ragazza usa spesso.
Buon inizio anno!
LA NOSTRA REDAZIONE
ATTUALITÀ: FLAVIA ACHENZA (II D)
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ZANCAN (IV ALPHA)
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DOCENTE RESPONSABILE: EMILIA DE MARIA