Comunicazione Aumentativa Alternativa

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Comunicazione Aumentativa Alternativa
Comunicazione
Aumentativa
Alternativa
Centro Autismo e Disturbi dello Sviluppo
Azienda USL di Rimini U.O. di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Formazione insegnanti anno scolastico 2013-14
Sistema di comunicazione
aumentativa e alternativa (CAA)
aumentativa = qualsiasi sistema, metodo o
apparecchio utilizzato come supplemento al
linguaggio
alternativa = qualunque sistema, metodo o
apparecchio utilizzato quando il linguaggio non
si è sviluppato o è stato perso
Comunicazione
Comportamento diretto ad un’altra persona
che produce una conseguenza di tipo sociale o
concreto.
La forma del comportamento (topografia) è
definita dalla comunità di appartenenza (es.
lingue diverse)
La funzione del comportamento viene definita
dalla conseguenza che produce
Topografia del comportamento
Linguaggio
“Linguaggio del corpo”
Gesti
Parole scritte
Linguaggio dei segni
Immagini
non si può!
Faccia “storta”
Muovere il dito
NON SI PUO’
….
Funzione del comportamento
Antecedente
Comportamento
Conseguenza
Funzione
La mamma dice “dì
acqua”
Il bambino dice “acqua”
“bravo!”
(sociale)
IMITAZIONE
(ecoico)
La maestra dice “il
pesce vive nell’…”
Il bambino dice “acqua”
“giusto!”
(sociale)
RISPOSTA
(INTRAVERBALE)
Il bambino dice “acqua”
“è vero! Che
bella!”
(sociale)
DENOMINAZIONE
(tact)
Il bambino dice “acqua”
Riceve acqua
(concreta)
RICHIESTA (mand)
Il bambino vede una
cascata
Il bambino ha sete
Indovina la funzione
Indovina la funzione
Un bambino cerca di aprire il frigorifero,
ma non riesce. Va dalla mamma e le fa
il segno di gelato
Indovina la funzione
Indovina la funzione
Indovina la funzione
Un bambino vede un aquilone in cielo e fa il
segno di aquilone; la mamma gli dice: “che
bello quell’aquilone!!”
Indovina la funzione
Sabrina vuole giocare con la palla, prende
l’immagine della palla dal suo quadernino
e porta l’immagine alla maestra!
Quale topografia?
È fondamentale imparare a comunicare.
Se il bambino parla, ma il vocabolario è ridotto, si
cerca di ampliare il linguaggio.
Se non parla:
Ripete quasi sempre il nostro modello verbale?
SI
NO
linguaggio
immagini segni
Topografia
Se parla ma il linguaggio non è comprensibile una
persona che non conosce il bambino lo capisce?:
SI
linguaggio
NO
immagini
segni
Come insegnare la CAA
PECS
Scambio
Distanza e persistenza
Discriminazione
Struttura della frase
Attributi
Rispondere
Commenti
SEGNI
Trattandosi di
“linguaggio e non di
sostituto, la sequenze è
la stessa che per la
parola vocale, con
differenze nelle
tecniche di
suggerimento
Sviluppo tipico del linguaggio
Sviluppo tipico del linguaggio:
età
Tot verbalizzazioni
in un’ora
Spontanee
In risposta
“che non
dicono niente”
1
140
56
101
4
2
448
58
222
174
3
497
55
214
241
Tratto da: Hart B & Risley T.R. (1999). The social world of children learning
to talk. Paul Brookes Publishing Company
Insegnare MAND con CAA
Iniziare dalle richieste
Prevedere circa 40 opportunità comunicative al
giorno (non 40 scambi!)
Iniziare da subito con almeno 2-3 oggetti
diversi di almeno 2 categorie in modo che il
bambino comprenda che è un sistema
generale per richiedere
Insegnare MAND con CAA
Come iniziare:
Non preveniamo la comunicazione
Non parliamo per lo studente
Avere tanti e diversi rinforzatori
Controllare i rinforzatori
Creare tante opportunità comunicative
Insegnare MAND con CAA
Il primo rinforzo è sempre “gratis”
Inizialmente privilegiare rinforzatori:
•
•
•
•
•
Comsumabili
Piccoli pezzi
Con una fine (es trottola)
Simile a qualcosa che ha già in mano
Giochiamo con il bambino ed il suo
rinforzatore
Quale sistema scegliere?
Tenere in considerazione:
Priorità evolutive/di apprendimento dello
studente
Abilità di partenza del soggetto
Età del soggetto
Preferenze della famiglia
L'ambiente e le persone con cui il soggetto
interagisce
Quale sistema scegliere?
Nei PECS la topografia è sempre la stessa (scambio
di immagini)
Nei segni si parla di linguaggio perché non serve un
supporto aggiuntivo, inoltre la comunicazione è
completa di tact, mand, domanda e risposta.
Sia PECS che segni si possono insegnare già dai 18
mesi ma prima verificare le difficoltà fini-motorie e
l'eventuale presenza di ritardo mentale grave
SCAMBIO DI IMMAGINI
Comunicazione per scambio
di immagini
Picture
Exchange
Communication
System
E' un sistema di comunicazione aumentativa/
alternativa creato e diffuso dalla Pyramid (Lory
Frost e Andy Bondy) all’interno di un approccio
educativo globale.
E' basato sui principi dell'ABA e del VB
Materiale utile (www.pecs.org.uk - www.pyramidproducts.com)
Le fasi del pecs
1° fase: lo scambio
2° fase: distanza e persistenza
3° fase: discriminazione semplice e complessa
4° fase: frase
Attributi
5° fase: rispondere a “cosa vuoi?”
6° fase: commenti
Prima fase: lo scambio
Si insegna al bambino che se consegna una carta
riceve qualcosa
Insegna le regole della comunicazione:
avvicinare una persona
consegnare un messaggio
Non è necessario che il bambino sappia discriminare
le immagini
Il bambino deve solo avere l'abilità motoria di
prendere la carta e consegnarla all'adulto
Prima fase: lo scambio
Quando il bambino allunga il braccio verso l’oggetto lo si
guida fisicamente a:
Prendere l’immagine
Allungarsi verso l’altro
Rilasciare l’immagine in mano
In questa fase è meglio essere in due:
Partner comunicativo – sta davanti al bambino con
l’oggetto gradito
Prompter fisico – sta dietro al bambino e lo guida a
compiere la sequenza di azioni
L’aiuto è di tipo fisico
Prima fase: lo scambio
Procedura:
PROMPTER FISICO
(aspetta fermo e zitto)
PARTNER COMUNICATIVO
“tenta” il bambino con l’oggetto
Il bambino allunga la mano
Mette la mano su quella del
bambino guidandolo a prendere
la carta, allungarsi verso il
partner comunicativo e lasciare
la carta
Apre l’altra mano
Dà subito l’oggetto e ne dice il
nome
Poi dopo che il bambino ha giocato un po’ il partner comunicativo senza farsi
vedere rimette a disposizione la carta e tenta con l’oggetto, ricominciando da
capo. Se non allunga più la mano cambiare oggetto!
Prima fase: lo scambio
Come rendere indipendente il bambino?
Togliere gli aiuti prima possibile
PROMPTER FISICO
Diminuisce la guida fisica
partendo dalla fine (quindi si
toglie l’aiuto gradualmente dal
rilascio, poi dall’allungamento,
poi dalla presa)
PARTNER COMUNICATIVO
Gradualmente abbassa la mano
aperta
Attenzione: mai prendere la
carta dalle mani del bambino
Prima che avvenga lo scambio stare in silenzio!!!
Prima fase: lo scambio
Criterio di acquisizione della prima fase:
Lo studente è in grado di fare scambi
indipendenti per almeno 3-5 rinforzi diversi
(possibilmente di categorie diverse) con almeno
due interlocutori, in almeno due posti o situazioni
diverse.
Video e
esercitazione
Seconda fase: distanza e
persistenza
In questa fase si insegna al bambino:
Distanza: andare dal partner comunicativo, che
ora è lontano, a consegnare la carta.
Parallelamente andare a prendere la carta, che
ora è lontana, e consegnarla
Persistenza: consegnare la carta anche se
l’interlocutore è di schiena o fa altro e portarsi
dietro il quaderno
Va ripetuta in ogni nuova fase che si insegna
Seconda fase: distanza e
persistenza
Si fa in due:
PROMPTER FISICO
PARTNER COMUNICATIVO
Da dietro e senza dire niente guida
il bambino negli spostamenti
“fa finta di niente” e gradualmente
rende la consegna un po’ più
difficile: si allontana e si gira sempre
di più
Cominciare a mettere le immagini sulla copertina
del quaderno
Seconda fase: distanza e
persistenza
Parner comunicativo
Prompter fisico
Un’immagine alla volta
Attende l’iniziativa/allungamento
Alletta senza parlare
Fornisce assistenza fisica per
andare dal pecs se necessario
A poco a poco aumenta la
distanza tra sé e lo studente
Elimina i prompt (es.mano
aperta, allungare)
Fornisce assistenza fisica per
andare verso il libro e poi il
pecs
Dice il nome dell’oggetto
Evita prompt verbali e non rinforza
Rinforza nel giro di ½ secondo
Seconda fase: distanza e
persistenza
Quando sono bambini si fa in modo che “infilino” la carta in
mano all’interlocutore. Quando sono grandi si insegna a
toccare la spalla dell’interlocutore e quando si gira porgergli la
carta
Se il bambino si “perde” per strada ripartire da capo ma poi
diminuire leggermente la distanza e verificare il potere dei
rinforzatori
Invece della tracolla si può usare una cintura (tipo marsupio) o
una maniglia
Se il bambino non può camminare usare una campanella o
qualcosa di simile per fare in modo che l’altro si avvicini
Seconda fase: distanza e
persistenza
Criterio di acquisizione della seconda fase:
Lo studente è in grado di attraversare il locale
per raggiungere l'interlocutore e il libro
Alla fine di questa fase si inserisce il libro,
ma le immagini le tengo sulla copertina
Video e
esercitazione
Terza fase: discriminazione
Nella terza fase il bambino deve scegliere quello
che vuole tra diverse immagini all’interno del libro.
IIIA: scegliere tra un oggetto gradito e uno
non gradito
IIIB: scegliere tra due o più oggetti graditi
Prerequisito: il bambino deve essere in grado di
fare una scelta tra oggetti concreti, anche solo
allungandosi verso quello preferito
IIIA – Discriminazione
semplice
Si mostrano al bambino un oggetto gradito e uno
no (es. una caramella e una graffetta), oppure
uno che serve e uno no (es. mentre si dipinge,
un pennello e un calzino)
Si mettono sulla copertina del quaderno le due
immagini corrispondenti
Si dà al bambino quello che chiede
IIIA – Discriminazione
semplice
Se il bambino sceglie effettivamente l’immagine
corrispondente a quello che vuole gli si
consegna l’oggetto
Adulto
Bambino
Tenta con due oggetti
Loda: “bravo!”
Prende la carta giusta
Consegna la carta
Dà l’oggetto e dice il nome
IIIA – Discriminazione
semplice
Se il bambino prende l’immagine sbagliata si mette in atto la
procedura di correzione (“correzione dei 4 passi”)
Adulto
Tenta con due oggetti
Dà l’oggetto e dice il nome
Bambino
Dà la carta sbagliata
Reagisce male
Indica il simbolo giusto e dice il nome
Guida il bambino a prendere il simbolo giusto
Dà il simbolo giusto
“bravo!!” – non dà l’oggetto
Pausa
Si ricomincia da capo
IIIA – Discriminazione
Sesemplice
il bambino continua a sbagliare?
Dopo 3 errori tenere una sola immagine sul
quaderno e solo un oggetto in mano
Accorgimenti:
Cambiare la posizione delle carte sul
quaderno
Cambiare oggetti preferiti e non
Continuare a cambiare persone e ambienti
Una volta che il bambino risponde bene,
IIIA – Discriminazione
E semplice
nella vita quotidiana? Stessa cosa,
l’oggetto non gradito e poi si corregge
si dà
Altre strategie:
Usare carte-oggetto (anche miniature,
calamite…)
Se si hanno difficoltà ad acquisire questa
fase, sostituire l’oggetto neutro con uno non
gradito
Fare attenzione a dire “bravo” quando ha
già staccato l’immagine (aspettare di sentire
il rumore del velcro che si stacca)
Se il bambino prende entrambe le
immagini fare la correzione dei 4 passi
Ricordarsi di variare anche il distrattore
IIIA – Discriminazione
semplice
Criterio di acquisizione della terza fase A:
Lo studente scambia il simbolo giusto l’80%
delle volte utilizzando vari simboli sia di rinforzi
che di oggetti che non piacciono.
Video e
esercitazione
IIIB – Discriminazione
complessa
Si insegna a discriminare tra
corrispondenti di due oggetti graditi
le
immagini
Per gli errori si usa sempre la correzione dei 4
passi con controllo di corrispondenza
IIIB – Discriminazione
complessa
Possibilmente all’interno di attività funzionali,
mettere su un vassoio due oggetti graditi o utili
Mettere sulla copertina del quaderno le due
immagini corrispondenti
Quando il bambino dà la carta offrirgli entrambi gli
oggetti su un vassoio
L’importante è che il bambino prenda quello che
ha chiesto!
IIIB – Discriminazione
complessa
Cosa succede se il bambino sceglie effettivamente
l’immagine corrispondente a quello che vuole:
Adulto
Bambino
Tenta con due oggetti
Prende una carta e la consegna
Porge il vassoio e dice “prendi!”
Prende l’oggetto corrispondente
alla carta
Dice il nome
IIIB – Discriminazione
complessa
Cosa succede se il bambino prende l'altro oggetto?
Adulto
Bambino
Tenta con due oggetti
Prende una carta e la consegna
Porge il vassoio e dice “prendi!”
Cerca di prendere l'oggetto sbagliato
Lo blocca
Indica l'oggetto giusto e ne dice il nome
Guida il bambino a scambiare il simbolo
Dà il simbolo giusto
Dice “bravo” ma non consegna l'oggetto
Pausa e si ricomincia da capo!
IIIB – Discriminazione
complessa
Se il bambino continua a sbagliare?
Dopo 3 errori mettere un oggetto non gradito accanto a
quello gradito oppure tenere una sola immagine sul
quaderno e solo un oggetto in mano
Come andare avanti?
Insegnare ad aprire il libro e sfogliare le pagine
Organizzare i simboli in categorie
Verificare sempre la seconda fase
IIIB – Discriminazione
complessa
Criterio di acquisizione della terza fase B:
Lo studente prende l’oggetto corrispondente al
simbolo l’80% dei casi. Lo studente prende il
simbolo anche all’interno del libro.
Alla fine di questa fase inserisco, infatti, le
immagini all’interno del libro.
Video e
esercitazione
IIIB – Discriminazione
complessa
Idee e consigli:
Mettere via un oggetto subito dopo che l’ha chiesto e ricevuto e
vedere se lo chiede di nuovo
Stare davanti ad un armadietto e usare l’oggetto gradito al
bambino; quando si avvicina, metterlo nell’armadio e chiudere
l’anta
Mettere tende sopra le mensole
Mettere giocattoli in scatole
Se il bambino poi prende una carta poi la riattacca e ne prende
un’altra, la consegna e prende effettivamente quello che ha
chiesto va bene: può cambiare idea
IIIB – Discriminazione
complessa
Se non progredisce controllare la procedura di correzione
oppure usare oggetti appartenenti a categorie differenti
Usare il rinforzo differenziale nella procedura di correzione
È possibile fare la prima e la seconda fase con persone formate
e “portare a casa” il sistema alla III fase, quando il bambino sa
già fare richieste efficaci
Insegnare a fare richieste agli altri bambini
Quarta fase: frase
Questa fase crea un ponte verso i commenti, aggiungendo i verbi
d’inizio frase; questi ultimi danno informazioni all’interlocutore
sulla funzione della comunicazione
Nella costruzione della frase è necessario seguire una sequenza:
1.
Staccare il simbolo “voglio”
2.
Metterlo sulla striscia frase
3.
Staccare il simbolo rinforzo
4.
Metterlo sulla striscia frase
5.
Staccare e scambiare la striscia
Criterio di acquisizione: lo studente è indipendente nel costruire e
nello scambiare la striscia nell’80% dei casi
Quarta fase: frase
Attenzione a:
Non insistere sul linguaggio
Non insistere sul contatto oculare
Non negare l’accesso all’oggetto/attività se
non parla
Premiare sempre lo scambio
Non abbandonare se comincia a parlare!
Fase intermedia: attributi
In questo passaggio intermedio insegniamo allo studente
a richiedere rinforzi specifici utilizzando aggettivi e altro
(preposizioni, ecc.); il prerequisito è sapere quali aggettivi
sono importanti per lo studente
Quinta fase: rispondere
In questa fase si insegna allo studente a fare richieste in
risposta ad una domanda (Cosa vuoi?)
Inizialmente faremo la domanda mentre punteremo con il
dito il simbolo “voglio”, in quanto con molta probabilità
dovremmo, in questa fase, ritornare a dare piccoli
prompt.
Una volta acquisita questa abilità, si dovranno alternare
prove con richiesta e prove spontanee per non far
perdere allo studente nessuna delle due prove acquisite
Chiedere “cosa vuoi?” prima di questa fase rischia di far
perdere spontaneità.
Sesta fase: commenti TACT
Lo studente deve essere in gradi di:
commentare spontaneamente,
richiedere spontaneamente,
richiedere in risposta a domanda
usare verbi e nomi adeguati
Pochi bambini arrivano a questa fase; chi ci arriva di
solito è vocale quindi a questo punto può eliminare l’uso
dei pecs.
Come dire “NO”
Mostrare che non si può
Offrire alternative
Insegnare ad aspettare
Rappresentare il divieto in modo visivo
oppure
Ma attenzione:
Non togliere MAI simboli dal libro
Comunicazione per immagini e
linguaggio verbale
Comunicazione per immagini e
linguaggio verbale
Comunicazione per immagini e
linguaggio verbale
SEGNI
Insegnare a comunicare con i
segni
La procedura è molto simile all’insegnamento
vocale:
Quando il bambino mostra di essere motivato:
mostrargli l’oggetto
mostrare il segno dicendo il nome dell’oggetto
usare prompt fisico se non imita in modo
accurato dicendo il nome dell’oggetto
consegnare l’oggetto dicendo il nome
dell’oggetto.
Lodi e solletico/contatto fisico
Richiesta con i segni
Livelli di prompt dal più intrusivo:
Prompt fisico totale
Prompt fisico parziale
Gestuale (imitazione)
Vocale
Richiesta con oggetto in vista
Richiesta senza oggetto in vista
Quale vocabolario?
Non è importante usare un vocabolario
“standard” in quanto l’obiettivo non è che il
bambino entri a far parte di una comunità
segnante
Es. Makaton/LIS
Esercitazione
Mand con i segni:
Il soggetto mostra interesse
Modello
Prompt
Consegna
Denominazione con i segni
Se i segni sono già presenti in intraverbale (es.
“segna palla”) si potrà usare il transfer e passare
dall'intraverbale alla denominazione:
L'adulto mostra la foto di palla e dice: “segna palla”
Il b. fa il segno di palla
L'adulto loda
L'adulto mostra la foto e non dice niente oppure “che
cos'è?”
Il bambino “segna palla”
Poi due distrattori e prova indipendente!
Dalla CAA alla parola
Rinforzo differenziale della parola prodotta
durante la richiesta durante il segno o lo
scambio di immagine
Solo con i mand “forti”
Ritardo della consegna dopo il segno o la consegna
dell'immagine
Dire il nome di ciò che ha chiesto
Attendere 2 secondi
Se il bambino dice la parola o una buona approssimazione
consegnare il rinforzo
Al massimo riprovare un'altra volta.
Confronto fra segni e
pecs
•
•
•
•
Segni
Topografia di risposta
diversa
Minor intellegibilità
Minor sforzo di
risposta
Sempre a portata di
mano
•
•
•
•
Selezione
Stessa topografia di
risposta
Maggior intellegibilità
Maggior sforzo di
risposta
Gestione del
quaderno
Risorse
Frost L. & Bondy A. (2002). The Picture Exchange Communication
System – Second Edition. Pyramid Educational Products, Inc.
Carbone V. J. Dispensa Teaching verbal behavior to children with
autism and other disabilities. Revised 2007
Cafiero, J. M. (2009). Comunicazione aumentativa e alternativa.
Strumenti e strategie per l'autismo e i deficit di comunicazione. Ed.
Erickson.
Bandini V. (2013) Dispense formazione Rimini 2013
Giannattasio R. Dispense corso IESCUM
Software:
Pics for Pecs (2007). Pyramid Educational Products, Inc.
Facilitare la comunicazione nell’autismo (2008). Ed Erickson.