Regno Unito - Istituto Italiano di Valutazione
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Regno Unito - Istituto Italiano di Valutazione
Modelli europei di riconoscimento delle competenze professionali acquisite attraverso percorsi di apprendimento non formali e informali Regno Unito1 1. Il contesto Nel Regno Unito in questo ultimo decennio sono avvenuti profondi cambiamenti nell’ambito del sistema educativo; cambiamenti che sono tuttora in corso. In particolare, l’educazione secondaria e post obbligo, si sta evolvendo verso forme di tipo più professionalizzante. Fenomeno che si manifesta sia in termini quantitativi (il numero crescente di iniziative volte a sviluppare capacità professionali e opportunità di lavoro) sia in termini qualitativi (i diploma di tipo superiore che si stanno diffondendo in quest’ambito). Profilo del sistema formativo Nel Regno Unito il sistema educativo si articola in tre filiere di istruzione, che offrono diverse possibilità ai giovani dopo la conclusione della scolarità obbligatoria che va dai 5 o 4 anni (Irlanda del Nord) sino ai 16 anni, ed è divisa in 4 cicli di studio, al termine dei quali la maggior parte degli allievi ottengono la licenza di istruzione generale (GCSE); le opzioni che si pongono ai giovani sono: proseguire l’insegnamento a carattere generale, che dà accesso alla formazione universitaria, conseguendo un GCE (diploma a indirizzo generale avanzato) frequentare una scuola a indirizzo professionale che prepara al conseguimento di un certificato GNVQ di livello 3 (in Scozia GSVQ) in un "Further Education College"; 1 A cura di Clementina Marinoni, Responsabile Area Studi e Valorizzazione delle Risorse Umane presso la Fondazione Politecnico. L’articolo è tratto dal volume “Sistemi di riconoscimento delle competenze acquisite sul lavoro: esperienze europee e italiane a confronto” (Provincia Autonoma di Trento; Progetto Leonardo COGET, 2005). 1 entrare in un programma di formazione occupazionale di minor impegno, attraverso l’apprendistato in alternanza (modern apprenticeship, istituito nel 1995), i percorsi “national traineeships” o qualche altro schema di formazione professionalizzante. Modern apprenticeship permette di acquisire una qualifica di livello IV (NVQ 3) o anche superiore, mentre i programmi "national traineeships" permettono di raggiungere qualifiche di livello V (NVQ 2). A fronte di questa struttura generale del sistema va detto che dal punto di vista istituzionale esistono profonde differenze tra i 4 stati autonomi che compongono il Regno Unito (e in particolare tra la Scozia e le rimanenti entità statali) dal punto di vista degli assetti normativi e degli organi responsabili dell’educazione e della formazione; l’insieme appare pertanto estremamente complesso da definire, e caratterizzato da una grande varietà di organi e strutture a carattere privatistico che svolgono funzioni di rilevanza pubblica e governo del sistema, come vedremo anche parlando dei sistemi di certificazione (che costituiscono un pilastro portante e originale delle riforme in atto). Il Regno Unito conta una popolazione studentesca salita sino al 1997 (quasi 14 milioni di allievi), e poi rapidamente ridimensionatasi sino ai 12,2 milioni di allievi (giovani di età inferiore ai 29 anni) del 2001. All’interno di questa popolazione, con ritmo superiore al resto d’Europa, si è manifestata in dieci anni una grande crescita della presenza di allievi nel circuito della formazione accademica, che ha portato al raddoppio da 1,1 a oltre 2 milioni di allievi, i contingenti della formazione terziaria (età mediana degli studenti di 23 anni, inferiore alla media UE). Il Regno Unito occupa una posizione vicina alla media dell’Unione Europea dal punto di vista dei tradizionali indicatori di istruzione. I livelli di abbandono scolastico precoce sono allineati per uomini e donne, e prossimi a quelli medi europei, con tassi pari (2003) al 15/16% per entrambi i sessi. La composizione della popolazione attiva per livello di istruzione pone il Regno Unito in posizione decisamente migliore a quella della Francia, molto vicina a quella della Germania con una presenza di persone che hanno completato la scuola secondaria II -sul totale della popolazione attiva- di poco superiore all’80%. L’investimento pubblico nel sistema formativo risulta invece decisamente inferiore a quello degli altri paesi da noi considerati, e si attesta sul 4,5% circa del PIL, collocando il Regno Unito in una posizione inferiore alla mediana dell’Europa a 25, molto vicina a quella della Germania. Gli stati compresi nel Regno Unito investono risorse pubbliche pari a poco piu’ dell’1% del PIL nella formazione obbligatoria, al 2% nell’istruzione superiore, ma appena lo 0,8 scarso in quella terziaria. Se pero’ consideriamo assieme l’investimento in istruzione di Stato, famiglie e istituzioni private notiamo come i britannici abbiano speso nel 2000 non molto meno degli altri cittadini europei, in relazione alla forte presenza di strutture a conduzione privata (7% degli studenti inglesi frequentano istituti privati) e alla frequente compartecipazione ai costi chiesta anche dalle strutture pubbliche. Il costo dell’istruzione mostra, a differenza di quanto avviene in Francia e similmente al caso tedesco, un andamento progressivo: si assiste cosi’ ad una netta crescita del costo sopportato nel complesso per ogni allievo – e in prevalenza dalle famiglie - al passaggio dall’istruzione primaria (poco meno di 4000 Unità standard di potere d’acquisto (PPS) all’anno, esattamente in linea con la media UE-15) alla secondaria superiore (circa 6.000, ancora in linea con la media) sino alle oltre 8000 PPS dell’istruzione terziaria (ambito in cui lo Stato investe meno dell’1% del PIL, un valore inferiore a quello medio UE, ma 2 molto sforzo viene sostenuto dai privati). L’investimento pubblico è ancor meno elevato – come diremo – nel campo della formazione continua, ambito lasciato quasi completamente alla responsabilità finanziaria dei privati. Nonostante cio’ il Regno Unito è stato capace di una performance estremamente: positiva su questo versante (raddoppio della percentuale di adulti che accedono a formazioni continue tra 1992 e 2003). Il profilo del paese, per come emerge da questi sommari indicatori e dalle valutazioni dei documenti cui abbiamo potuto accedere, è caratterizzato da: - una grande complessità del sistema educativo e formativo di base, che riflette le autonomie degli Stati in materia di istruzione e formazione - un processo di riforma di vaste dimensioni e lungo periodo, che ha portato alla definizione di un sistema integrato di certificazione del valore professionale ed educativo dei titoli conseguiti, cercando di por fine alla tradizionale separatezza tra percorsi di educazione generale (istruzione secondaria superiore finalizzata allo sbocco universitario) e istruzione professionale (considerata con sospetto dai teorici della liberal education), ridando corpo e valore ad un ambito, quello della formazione professionale, che soffriva di una scarsissima credibilità (va peraltro detto che in molte analisi del sistema si sostiene come i risultati della riforma siano ancora, da questo punto di vista, parziali e permanga nella rappresentazione collettiva l’idea che i titoli accademici e dell’educazione generale abbiano un valore assai piu’ importante dei certificati di formazione professionale) - una visione dell’apprendimento come percorso affidato alla responsabilità individuale (intesa in senso materiale e immateriale), e alla capacità del soggetto di far tesoro di una molteplicità di esperienze e occasioni formative per costruire skills e competenze; questa visione risulta assai aperta alla presa in considerazione di tutte le forme e modalità di apprendimento, e si ispira alla convinzione che la competenza costitutiva dell’agire professionale possa essere tradotta in un insieme di singole attività, riferite a esiti “misurabili” (visione fortemente osteggiata dai detrattori degli attuali indirizzi di riforma, che stigmatizzano la tendenza dell’intero sistema educativo ad adeguarsi alle esigenze imposte dai sistemi di qualificazione e assessment, piuttosto che tener conto dei processi di apprendimento, e delle esigenze dettate dall’evoluzione della società e dell’economia), - una connotazione selettiva del sistema sulla base del censo e delle disponibilità economiche che riprodurrebbe le condizioni di status e impedirebbe a molti giovani di accedere all’istruzione superiore a causa degli investimenti privati richiesti; nonostante cio’, tuttavia, va rilevato che nel Regno Unito, addirittura piu’ che in altri paesi, si è manifestata una chiara tendenza alla crescita dell’accesso dei giovani, di entrambi i sessi, all’università dopo il conseguimento del diploma - l’insufficienza della riforma, nel parere dei detrattori, nel favorire l’adeguamento dei livelli di istruzione della popolazione attiva alle esigenze del mondo del lavoro; anche su questo versante, tuttavia, i dati statistici –come alcune analisi comparative di scala europea- tendono a rimettere in discussione l’interpretazione, considerando che la quota di laureati o portatori di una formazione terziaria sulle forze lavoro è nel Regno Unito (2002) superiore di 7 punti alla media UE-15 (29% contro 22%) e che quella delle persone prive di istruzione secondaria superiore (18%) è in linea con quanto rilevato nelle nazioni centro europee, e assai piu’ bassa della media UE (35%). 3 La formazione continua Nel Regno Unito non esiste una politica pubblica strutturata di sostegno alla formazione continua paragonabile, ad esempio, a quella francese, né esistono forme di dialogo sociale finalizzate alla regolazione del settore 2. Risulta inoltre evidente la separazione “semantica” tra i diversi ambiti della formazione continua, entro i quali si collocano: l’Adult Education – ambito strettamente separato dal piano occupazionale, nel quale il Regno Unito conta su una grande tradizione, sviluppatasi anche in direzioni pionieristiche attraverso la formazione aperta e a distanza la cosiddetta Continuing Education, che definisce l’educazione degli adulti in contesti formali ma non universitari, la Further Education, che è parte integrante del sistema scolastico post-obbligatorio e che puo’ coinvolgere pubblico adulto l’ambito definito in modo molto puntuale e restrittivo del Continuous Vocational Training (CVT), che fa riferimento alla formazione degli adulti in condizione professionale, a fini di miglioramento delle competenze, su obiettivi normalmente definiti dalle imprese. Le politiche della formazione continua si applicano alla sfera della Further Education, attraverso finanziamento delle offerte formative che rientrano in standard definiti dalle varie Agenzie attive nel settore, mentre la CVT è sostanzialmente a carico delle imprese. Ampio e totalmente libero da interventi appare il terreno dell’educazione degli adulti. Si parla dunque di formazione continua riferendosi essenzialmente alle iniziative che coinvolgono lavoratori occupati, e in parte disoccupati inseriti in schemi di reinserimento professionale. Il settore poggia comunque su una concezione strettamente liberale, che porta lo Stato ad assumere unicamente misure di incentivazione e sensibilizzazione, astenendosi dallo stabilire regole e obblighi per le parti. Nondimeno la tradizione britannica di educazione degli adulti spiega i discreti indicatori di partecipazione alla formazione continua rilevati nel paese, con un accesso a opportunità formative “formali” salito dal 12% al 23% circa della popolazione tra 1992 e 2003. La formazione continua è posta nel Regno Unito essenzialmente sotto la responsabilità condivisa delle persone e delle imprese; a quest’ultime lo Stato conferisce un ruolo chiave nell’assetto dell’intero settore della formazione professionale e della qualificazione. Diverse misure governative incoraggiano le imprese a promuovere iniziative di formazione continua. Il marchio "Investors in people" viene ad esempio rilasciato a imprese del settore pubblico o privato che adottino criteri avanzati di gestione delle risorse umane e prevedano aiuti al personale interessato a frequentare corsi. Manca un sistema di supporto all’offerta di formazione, che agisce pertanto in forma essenzialmente privatistica, attraverso iniziative offerte sul mercato. Le strutture concertative, che coinvolgevano anche il sindacato, esistenti sino all’avvento del governo conservatore Thatcher sono state anch’esse smantellate tra anni ’80 e ’90, e non sono state ripristinate dal governo laburista in carica. Nuove misure pubbliche sono state piuttosto prese al fine di aiutare i giovani e gli adulti disoccupati a reinserirsi professionalmente. Il dispositivo "New Deal" – orientamento e schemi di formazione-occupazionale finanziati, propone oggi un percorso obbligatorio ai fini della conservazione del diritto all’indennità di disoccupazione, e si rivolge a disoccupati di lunga durata. Altre misure, sviluppate in cooperazione con il sistema delle 2 Per quanto concerne il Glossario e le riflessioni facciamo riferimento a Rainbird H., The role of the social partners and local authorities in the management of the training system, Preliminary Report on Great Britain, University College Northampton, UK, Progetto Leonardo GOCET, May 2004 4 Agenzie regionali di sviluppo (la modalità principale di intervento dello Stato sul versante economico) mirano a sostenere processi di riqualificazione o recupero delle competenze di base. Esistono, infine, alcune forme di finanziamento o sostegno economico per lo studio o le qualificazione degli adulti occupati. Nel 1998 è stata creata dall’attuale Governo l’Ufi (University for Industry) la cui responsabilità è di gestire il progetto learndirect (www.lerndirect.co.uk), un’iniziativa particolarmente significativa anche rispetto ad altre a livello internazionale, di apprendimento on line per gli adulti, il cui scopo è quello di sviluppare l’occupabilità degli individui e la produttività delle imprese. In questo contesto sono previsti percorsi di apprendimento gratuiti. Inoltre esiste lo strumento del “prestito per lo sviluppo di carriera” (Career Development Loan) che va da un minimo di 300 a un massimo di 8000 sterline, su due anni di studio o tre, se è previsto un anno di apprendistato, dove è lo stesso Ministero dell’Educazione che si assume gli oneri degli interessi bancari. Inoltre se una persona adulta intende proseguire gli studi superiori può ricevere una sovvenzione dallo stato se risultano a suo carico un coniuge, un partner o dei figli. Questa sovvenzione dipenderà dal suo reddito e da quello delle persone a suo carico. Anche la BBC organizza percorsi formativi gratuiti on line e l’organismo di accreditamento (Awarding Body) leader nel Regno Unito per il riconoscimento delle qualifiche professionali, City & Guilds (www.city-and-guilds.co.uk), nato nel 1878 e cresciuto a stretto contatto con il Governo, l’Industria e le organizzazioni formative, mette a disposizione periodicamente alcune borse per l’acquisizione delle qualifiche professionali. Infine esiste anche una formula “Volunteer and learn”, che consiste nell’imparare attraverso una attività di lavoro volontaria, non pagata. A fronte di un tale impegno, le spese relative al percorso formativo e le spese vive di sostentamento vengono coperte dalle organizzazioni di riferimento. Il National Council for Voluntary Organisations (NCVQ), www.ncvo-vol.org.uk, è l’organismo governativo di riferimento per le iniziative di volontariato. Normalmente, comunque, il lavoratore concorda con l’impresa un supporto alla sua qualificazione. Sistemi di certificazione degli apprendimenti e di qualificazione E’ nel campo dei sistemi di certificazione che il caso del Regno Unito riserva le indicazioni piu’ stimolanti e innovative. Fino alla fine degli anni settanta il Regno Unito aveva un sistema educativo piuttosto rigido. Si entrava nel sistema scolastico più o meno a 5 anni e non si cambiava scuola fino a circa 11 anni. La scuola secondaria prevedeva solo un esame e chi superava quell’esame sarebbe andato all’università o ai college per la “further education” a partire dai 18 anni. Chi non passava l’esame, dopo alcuni anni di scuola ulteriore, sarebbe andato direttamente a lavorare. Ma solo alcuni riuscivano ad accedere a percorsi di apprendistato al termine dei quali veniva rilasciato un certificato professionale. La maggior parte dei giovani che lasciava la scuola entrava nel mondo del lavoro senza una qualifica, senza più poter accedere ad alcun tipo di formazione, senza poter crescere e aver riconosciute le proprie competenze sviluppate negli anni. Questo sistema incominciò a vacillare. Mancavano le competenze. Aumentò la disoccupazione, il business incominciò a soffrirne. Agli inizi degli anni ottanta, perciò, le istituzioni governative di allora incominciarono a sviluppare i primi progetti per identificare e standardizzare competenze e qualificazioni. Ogni azienda si assunse la responsabilità di avviare lo sviluppo delle competenze. Tuttavia le iniziative di formazione a supporto, avviate dal Governo, non erano ancora certificate e 5 non garantivano né qualità di contenuti né utilità nella pratica operativa del proprio lavoro. Inoltre non tutte le aziende credevano in questo progetto. A metà degli anni ottanta fu pubblicato il libro bianco “Education and Training for Young People” che segnò una svolta nell’ambito delle iniziative finalizzate a ammodernare il sistema delle qualifiche professionali. C’era bisogno di un sistema che riconoscesse le competenze già in possesso dalle persone, mentre le qualifiche dovevano essere realistiche, rispondere a reali esigenze sia delle aziende sia delle stesse persone che dovevano ottenerle. Da allora in poi nel Regno Unito sono nati a poco a poco tutti quegli organismi che oggi gestiscono e garantiscono il sistema delle qualifiche, in particolare quelle professionali, e la formazione continua. Strutture in alcuni casi direttamente collegati a quelle di governo quali ad esempio l’attuale Ministero dell’Educazione Inglese, il Department for Education and Skill, spesso coinvolgendo le imprese, le organizzazioni professionali, i sindacati, le Università e i Consorzi universitari. Allora incominciarono a lavorare per creare un sistema più razionale e trasparente che mettesse ordine tra la miriade di qualificazioni incomprensibili e inconsistenti, che garantisse sistemi di qualità sia nel processo di qualificazione sia in fase di valutazione e rilascio delle qualifiche. Nacquero così le strutture di accreditamento (Awarding Bodies) e quelle per la certificazione della qualità dei contenuti delle qualifiche e delle qualificazioni.3 Attualmente i sistemi di certificazione degli apprendimenti e di qualificazione sono integrati nel Regno Unito in un unico Framework (esistente in due versioni, una per Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, e una scozzese) che contiene tre gruppi di tipologie di qualificazione, collocate lungo 9 livelli di apprendimento (compreso il livello 0, Entry level). Gli ultimi cinque livelli, ossia il 4, il 5, il 6, il 7 e l’8, corrispondono ai percorsi di alta formazione e sono comparabili ai diplomi indicati nel Framework per l’educazione di livello superiore (FHEQ, Framework for Higher Education Qualification)) 4. Qui di seguito diamo una indicazione dei principali certificati e diplomi appartenenti ai tre diversi tipi di qualificazione: − Qualificazioni generali, precedentemente chiamate “accademiche” che includono GCSE (General Certificate of Secondary Education), GCE (General Certificate of Education), AS (Advanced Subsidiary – Supplementary); GCE A level AEAs (Advanced Extension Awards) − Qualificazioni collegate alla professione che includono i nuovi GCSE (General Certificate of Secondary Education) relativi ai percorsi professionali (introdotti a partire dal settembre 2002), AVCE (Advanced Vocational Certificate of Education), ASVCE (Advanced Subsidiary Vocational Certificate of Education), il doppio riconoscimento AVCEDA (Advanced Vocational Certificate of Education Double Award) che sostituisce il precedente GNVQ avanzato (General National Vocational Qualification) − Qualificazioni collegate al lavoro che include le qualificazioni professionali nazionali (NVQs, National Vocational Qualifications) Il Framework descritto viene schematizzato nell’appendice (tab. 1). Ogni livello rappresenta gradi crescenti di conoscenza (Knowledge), comprensione (understanding) , abilità (skill) e autonomia, intesa come capacità di pensare in modo 3 www.dfes.gov.uk (Department for Education and Skills) livello 4 -> Certificate (C), livello 5 -> Intermediate (I) , livello 6 ->Honour Degrees (H), livello 7 -> Master Degrees (M) e livello 8 -> Doctorates (D).. 4 6 analitico e creativo e il Department for Education and Skill fornisce una descrizione di quali siano le specifiche abilità che caratterizzano ciascun livello. Il limite di questa descrizione consiste nel fatto che non si è prodotta una distinzione tra le diverse qualifiche, ad ogni livello dato 5. 2. Modelli di riconoscimento delle competenze e procedure di qualificazione: National Vocational Qualifications (NVQ) Accreditation of Prior Experiential Learning (APEL) 6 e Le basi legali Le basi legali dei due modelli risiedono nella complessiva riforma del sistema di certificazione ricordata nel capitolo precedente (sistemi di certificazione), avviata negli anni ’80, e giunta a regime, nell’assetto attuale, nel 1997. Nell’ultimo decennio sono state sviluppate Linee guida, Framework e Data base, riconosciuti a livello nazionale, relativi ai tipi di qualifiche e qualificazione possibili, alle skill e competenze di base e richieste dal mercato, ai sistemi di valutazione per l’ammissione ai corsi e per la qualificazione, alla compilazione del curriculum, agli standard occupazionali, al sistema di crediti, etc. Fondamento del NVQ è il Framework delle qualifiche nazionali (NQF – National Qualification Framework), integrato dal nuovo regolamento varato a supporto dell’accreditamento e della qualità delle qualifiche. L’organismo che gestisce e aggiorna questo sistema è l’Agenzia delle qualificazioni nazionali (NQA, National Qualification Agency), istituzione pubblica sponsorizzata dal Department for Education and Skills. Questo Framework è stato realizzato sia per garantire la qualità delle qualifiche sia per creare un chiara struttura di riferimento che possa aiutare gli utenti a individuare dove, all’interno del Framework, è collocata ogni qualifica, in termini di tipologia e livello. Inoltre, ogni qualifica inserita nel Framework deve rispondere a precise specifiche. In particolare, ogni qualifica deve aver associato l’insieme dei moduli (modules) e delle unità (unites) di apprendimento – competenza che la determinano, valutabili attraverso criteri oggettivi7. Infine, solo le qualifiche accreditate dalle autorità riconosciute in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord sono ammesse nel Framework (analogamente questo avviene in Scozia considerando la versione locale del Framework). Per ogni qualifica esistono degli organismi di accreditamento riconosciuti a livello nazionale che, sulla base di un esame specifico, rilasciano il titolo di riferimento (Awarding Bodies). Aspetto chiave della riforma, e del sistema, è il coinvolgimento nell’attuazione di un’articolata schiera di Enti, a carattere privatistico, indipendenti pur se piu’ o meno organicamente correlati all’azione del Department for Education and Skills, chiamati a renderla operativa; essi sono: QAA, Quality Assurance Agency for higher education, www.qaa.ac.uk Agenzia indipendente che si dedica alla salvaguardia della qualità e degli standard nel campo dell’istruzione superiore QCA, Qualifications and Curriculum Authority, www.qca.org.uk 5 Lo stesso vale anche per il lavoro della QAA per l’HEQF Per la Scozia valgono le Scottish Vocational Qualifications SVQs, qualifiche equivalenti a quelle valide per l’Inghilterra, il Galles e l’Irlanda del Nord 7 Si veda il Data Base delle qualifiche messo a punto da QCA 6 7 Organizzazione non governativa sponsorizzata dal Department for Education and Skills (DfES), che si dedica allo sviluppo di standard, sistemi di assessment e azioni di monitoraggio delle qualifiche, operando con funzioni di regolazione nel campo delle procedure pubbliche di esame, della revisione dei curricula nazionali, della definizione di standard per la certificazione e la formazione in accordo con il National Qualifications Framework The Basic Skills Agency, www.basic-skills.co.uk Organizzazione indipendente , che si autodefinisce “a critical friend of Government”che si propone di definire standard di base riferiti alle conoscenze linguitiche e matematiche SSCs, Sector Skills Council, SSDA, www.ssda.org.uk, Sector Skills Development Agency, Organizzazioni indipendenti espressione del mondo imprenditoriale che tuttavia coinvolgono anche rappresentanti del sindacato e di associazioni professionali e si occupano di orientare e influenzare le politiche di definizione dei profili professional, al fine di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, sostenere la produttività, valorizzare le risorse umane (anche in termini di pari opportunità, sviluppare l’offerta di formazione La Sector Skills Development Agency (SSDA) rappresenta un organismo di supporto alle politiche imprenditoriali di sviluppo del capitale umano LSC, Learning skill Council, www.lsc.gov.uk Agenzia responsabile per il finanziamento e la programmazione della formazione postobbligatoria, il cui fine è favorire la partecipazione alla formazione superiore e migliorare la qualità delle offerte formative. Il Council opera attraverso 47 uffici locali ed è sorto nel 2001, al fine di occuparsi della further education, del work-based training, e in generale dell’insieme della formazione superiore al di fuori del mondo universitario Hefce, higher education funding council for England, www.hefce.ac.uk 8 Agenzia titolare delle risorse pubbliche a sostegno dell’insegnamento universitario e dei collages, chiamata a garantire la qualità e lo sviluppo del settore UCAS, Universities and Colleges Admissions Service, www.ucas.ac.uk Agenzia responsabile delle procedure di iscrizione ai corsi universitari UVAC, Universities Vocational Awards Council, www.uvac.ac.uk Agenzia nata nel 1999 per influenzare gli sviluppi del VET system sulla base degli interessi delle istituzioni educative superiori Una funzione chiave nel sistema è svolta dagli Awarding Bodies (17 di essi forniscono informazioni al National Information System for Vocational Qualifications - NISVQ)). Essi certificano i centri di assessment che valutano la preparazione dei candidati, allo scopo di rilasciare certificati sia per una qualifica completa sia per singole unità di apprendimento. I centri di assessment (assessment centres) possono essere strutture scolastiche, organizzazioni formative, ma coincidere anche con i capi all’interno di imprese. Tali strutture o figure di riferimento devono essere attrezzate per accogliere le persone che desiderano fare un assessment e soddisfare tutte le loro esigenze, nonché 8 Another significant development under the new legislation was to require the HEFCE to assess the quality of education in the institutions it funds. This was initially carried out by the Quality Assurance Division of the HEFCE. In April 1997, this responsibility passed to a new body, the Quality Assurance Agency for Higher Education. 8 contribuire allo sviluppo delle qualifiche professionali fornendo feedback alle autorità di accreditamento. Infine, anche se per la maggior parte dei corsi di istruzione superiore non è richiesto nessun tipo di selezione in entrata, tuttavia, oggi, c’è necessità di definire alcuni criteri per l’ammissione ai corsi, soprattutto per quelli di tipo universitario. Infatti, oltre al problema legato al numero di domande eventualmente superiore ai posti disponibili, che forza sistemi di selezione specifici, si affacciano anche questioni legate ai requisiti di ingresso per le nuove qualifiche professionali o di tipo esperienziale. A questo proposito, particolare interesse stanno ora suscitando gli APEL (Accreditation of prior experiential learning). Alcune università hanno formalizzato una modalità di accesso per persone adulte che intendono sfruttare nel proprio curriculum esperienze e studi passati. L’APEL richiede un giudizio sul livello di conoscenze e capacità acquisite durante la propria vita, sulle esperienze di lavoro e di studio appropriate per accedere a determinati programmi universitari. In questi casi il candidato presenta un “portfolio of evidence” ossia un dossier del suo percorso e, in più, gli si può richiedere un’intervista e/o di completare un esercizio pratico e/o di sottoporsi a dei test o a prove scritte e/o di produrre ulteriore materiale. Inoltre l’APEL può essere associato anche a test psicoattitudinali (quelli usati nella selezione del personale) ma tale uso è poco frequente nelle Università. Comunque nelle università in cui non ci sono meccanismi di ammissione via APEL le persone devono seguire i corsi propedeutici. Descrizione della procedura: rilascio dell’NVQ Le NVQs sono qualifiche di tipo professionale 9. Esse certificano che si è in grado di svolgere un lavoro per il quale è stato definito uno standard nazionale. Sono qualifiche per il lavoro e dimostrano che chi ne è in possesso sta effettivamente svolgendo una attività e conosce “come si fa” non solo in teoria. Esse sono costituite da unità che descrivono le abilità (skill) e le conoscenze di cui c’è effettivamente bisogno per svolgere una mansione (job). In appendice (tabella 2) riportiamo un esempio di NVQ di livello 3, posizione che riassume circa 1/3 dell’insieme delle validazioni annualmente realizzate nell’ambito del sistema. Le NVQs si ottengono dimostrando le proprie capacità (skill). E chi possiede le skill previste da queste qualifiche dimostra dunque di essere aggiornato e competitivo secondo le logiche di mercato. Per ottenere queste qualifiche la pratica è altrettanto importante della teoria. Infatti esse comprovano tanto il livello di conoscenza, quanto il livello di competenza, cosa si sa fare, ossia la capacità di mettere in pratica l’apprendimento. Tali qualifiche sono strumenti flessibili, che possono diventare parte del proprio lavoro, combinando momenti di studio individuale, studio più strutturato, attività “on the job”, etc. Per il loro conseguimento non ci sono requisiti di ingresso né limiti di età o di tempo (anche se conseguire una qualifica professionale in più di un anno può rendere obsolete le competenze specifiche da certificare). Questi tipi di qualifiche possono essere conseguiti attraverso forme di assessment o attraverso la formazione. Gli assessment consistono normalmente nella osservazione 9 Una ricostruzione “storica” delle origini del modello in Summers J., The development of the Qualification System in England and Wales, Lausanne, 1998 9 diretta sul campo e in domande. Le procedure di dettaglio risultano eterogenee, e vengono stabilite dai rispettivi Awarding Bodies. Nei siti di ogni struttura di accreditamento si può facilmente trovare il sistema di assessment adottato, organizzato, generalmente, per unità e moduli di apprendimento, coerentemente con le indicazioni del Framework nazionale. Tenendo conto dell’articolazione delle procedure previste, possiamo riassumere il percorso in alcune tappe: - avvio della procedura di qualificazione e definizione di un piano personale : quando un candidato inizia il processo di qualificazione normalmente l’assessor lo aiuta identificando cosa è già in grado di fare, concordando lo standard e il livello a cui il candidato aspira, analizzando che cosa è opportuno che apprenda, scegliendo e concordando le attività che permetteranno al candidato di apprendere quello di cui ha bisogno. - Sviluppo del piano personale di qualificazione: a questo punto il candidato potrebbe frequentare un corso se questa sembra essere la via più efficace per l’apprendimento. Potrebbe anche concordare con il suo capo di svolgere un lavoro diverso o di lavorare in modo diverso, così da sperimentare le competenze che intende acquisire. Il candidato può anche chiedere di essere spostato in un altro settore dell’azienda o di essere collocato in un’altra azienda per provare esperienze diverse. Può anche svolgere parallelamente corsi di formazione a distanza. - Validazione delle competenze (assessment): durante il processo di qualificazione il candidato compara le sue prestazioni con gli standard che deve apprendere per ciascuna unità di cui è composta la qualifica di riferimento e valuta dove è arrivato e quanto ancora gli rimane da apprendere, decidendo quando è pronto per essere valutato su quell’unità o sull’intera qualifica. Questo sistema rende tali qualifiche adatte sia per le persone che già lavorano sia per chi è agli inizi e facilitano l’adozione di forme di apprendimento alternative, più flessibili ed efficienti dei corsi tradizionali. Descrizione della procedura: Accreditation of Prior Experiential Learning (APEL) Coloro che intendono utilizzare l’APEL 10, forma di accreditamento che permette essenzialmente di accedere all’educazione superiore (higher education), possono seguire il seguente processo: - identificare un potenziale programma o una potenziale qualifica confrontare le proprie precedenti esperienze di apprendimento con i requisiti del programma o della qualifica fornire le evidenze relative ai risultati di apprendimento in forma scritta, con altre modalità di tipo tangibile ed eventualmente anche con un colloquio L’istituzione che accredita i risultati di apprendimento raggiunti attraverso esperienze passate, dovrà, invece, - assicurarsi che le informazioni relative ai propri corsi siano sufficienti e spiegate chiaramente, per consentire a coloro che fanno domanda di qualificazione, di capire se 10 Una dettagliata descrizione della procedura APEL in Storan J., Transfine Project, UK Country Study, 2003, in www.transfine.com e in Konrad J., A European inventory on validation of non-formal and informal learning, United Kingdom, ECOTEC Research and Consulting, draft, Gennaio 2005 10 e come le proprie esperienze passate siano coerenti con i risultati previsti dal percorso di qualificazione - avere personale disponibile a seguire i candidati nella fase di identificazione delle esperienze passate e delle relative evidenze - avere assessor disponibili a quantificare l’apprendimento dimostrato all’interno del programma di formazione istituzionale di riferimento - essere sicuri che le evidenze dimostrate dal candidato siano sufficienti e autentiche rispetto ai risultati di apprendimento più rilevanti del programma, identificando il numero di crediti appropriato. Di fatto, ogni Scuola Superiore e Università ha la sua specifica procedura di accreditamento che segue comunque, in linea di massima, il seguente criterio operativo: a) identificare ciò che una persona è in grado di fare, b) normalizzare quelle capacità e conoscenze a specifici standard e requisiti, c) accreditare il candidato. Per identificare il grado di competenza del candidato occorre, come già indicato, 1) una descrizione del profilo del candidato, 2) la raccolta delle evidenze, 3) la valutazione, a cui seguiranno 4) l’accreditamento, 5) e una revisione dell’intero processo. Strumenti utilizzati ai fini del riconoscimento La procedura di rilascio degli NVQ prevede l’attivazione di una pluralità di strumenti ai fini del riconoscimento e della validazione della competenza: Strumenti di orientamento e supporto all’avvio della procedura e alla definizione di un Piano di qualificazione – operano in questo campo una varietà di servizi, che fanno capo ad Agenzie a carattere privatistico, collegate al sistema; un ruolo chiave è anche svolto dagli assessor accreditati dagli Awarding Bodies, e quindi da formatori e mentor attivi nelle imprese; dai primi anni ’80 un ruolo attivo, nel campo della qualificazione degli adulti (cfr. la sezione Adult Learners, nel sito DfES), è svolto dall’Open College Network, che si propone di accreditare programmi individuali di apprendimento, attraverso la definizione di un Portfolio of achievement riferito alle unità di competenza da certificare; prevale la prassi dell’orientamento e del counselling personalizzato, e l’approccio è assimilabile a quello del bilancio di competenza previsto nella fase introduttiva delle procedure VAE Strumenti di assessment – variano, come abbiamo detto, a seconda dei titoli e degli Awarding Bodies; prevale in modo evidente un approccio comportamentista, e la ricerca di indicatori atti a “misurare” la competenza in azione; per ogni unità di competenza / modulo, si valuta il livello di apprendimento. La valutazione avviene combinando l’uso di diversi strumenti: dossier / fascicoli documentali (Portfolio of evidence), forme di intervista / colloquio con tracce prestabilite, esami/test. Per quanto riguarda le NVQs esistono anche forme di valutazione on the job, che escludono gli esami, e si fondano sull’osservazione strutturata dei comportamenti in situazione dei candidati (attraverso l’utilizzo di griglie che permettono all’assessor di effettuare una ricognizione esaustiva di performances, skills, Knowledge e understanding) Per i sistemi di assessment specifici rimandiamo agli esempi che si possono trovare presso le diverse strutture di accreditamento 11 Ogni volta che è stato dimostrata una unità di competenza questa viene “spuntata” dalla lista dei moduli di cui si deve dimostrare la competenza. La valutazione viene fatta su tre paramentri; a) la conoscenza, b) la comprensione, c) la prestazione di 11 Riportiamo qui alcuni siti a titolo di esempio: www.edexcel.org.uk , www.city-and-guilds.co.uk 11 lavoro. Gli assessor possono essere impiegati interni all’azienda, opportunamente formati, oppure possono essere personale esterno esperto in assessment e certificati. Dopo una quindicina di anni di esperienza possiamo dire che gli strumenti utilizzati ai fini di assessment nel Regno Unito dimostrano una buona messa a punto e affidabilità. Tuttavia la grande articolazione dei soggetti coinvolti, e la competenza di verifica attribuita in molti casi alle stesse gerarchie aziendali, hanno anche di recente fatto emergere alcune perplessità sulla affidabilità e validità delle procedure di valutazione adottate, tanto da motivare la QCA a promuovere un documento rivolto ai Verifiers, figure che intervengono per convalidare l’azione degli assessor, finalizzato a migliorare la qualità degli Internal Verification Systems in azienda. 12 Sbocchi della validazione degli apprendimenti informali e non formali Lo sbocco delle procedure di assessment operative nel Regno Unito riguarda da un lato l’accesso al NVQ, dall’altro la possibilità di accreditare gli acquisiti esperienziali attraverso l’APEL. Sul piano del riconoscimento e della validazione degli apprendimenti informali e non formali è l’APEL lo strumento specifico. L’accreditamento di esperienze di apprendimento avvenute in precedenti momenti della propria vita, consente a persone di tutte le età e con percorsi culturali diversi fra loro, di ricevere un riconoscimento formale delle capacità e conoscenze possedute. E’ con questo tipo di accreditamento che viene legittimato l’apprendimento continuo, in qualsiasi luogo della propria vita: al lavoro, a casa, nel tempo libero, in classe. La differenza tra l’APL e l’APEL consiste nel fatto che la prima forma di accreditamento riconosce crediti a fronte di attività di apprendimento strutturate (formali o non formali) avvenute in una passato relativamente lontano 13; la seconda forma di accreditamento riconosce crediti a fronte di esperienze di apprendimento non strutturate (informali)14 che emergono nel tempo libero, nella vita familiare, sul lavoro. In entrambi i casi, comunque, ciò che si accredita non sono tanto le attività più o meno strutturate che si sono svolte nella propria vita, bensì le capacità e le conoscenze che si è in grado di dimostrare di possedere e di utilizzare, ossia le competenze. APEL permette di dimostrare e validare l'esperienza acquisita a) rispetto a una qualifica che si vuol ottenere si puo’ dimostrare di avere gia' tutte le competenze per ottenere la qualifica, e in questo caso si è ammessi a sostenere l’assessment per ottenerla, oppure, situazione molto piu' probabile, vengono certificate unità di competenza corrispondenti a moduli e vengono indicati quali percorsi di apprendimento si devono sviluppare per completare il boquet di competenze necessarie al conseguimento della qualifica; 12 Cfr. QCA, Joint Awarding Body Guidance on Internal Verification Systems, accessibile tramite il sito DfES 13 Ovviamente possono esserci aree disciplinari che si prestano più facilmente a un accreditamento nel tempo di altre che diventano obsolete piu’ rapidamente, come, per esempio, l’area delle tecnologie dell’informazione 14 i termini formale, non formale e informale non vengono usati nelle descrizioni in lingua originale 12 Passerelle tra qualifiche (©Crown Copyright 1995-2004) b) rispetto all’accesso a un percorso di studi; il meccanismo e' analogo. si valuta l’esperienza del candidato e su questa base si accreditano i “moduli di competenza” da scontare all'interno del programma di studi cui la persona intende accedere. Questo tipo di accreditamento consente di entrare direttamente all’Università15o nelle scuole per la “further education”, di essere esonerati da parti del percorso di studio, di acquisire crediti per il conseguimento di una qualifica, di farsi riconoscere moduli o unità ottenendo un “Certificate for achievement”, di farsi riconoscere moduli / unità per ottenere una qualificazione, di conseguire una qualificazione completa. Punto di riferimento e sbocco finale della validazione, per quanto concerne le qualifiche, rimane il Framework nazionale che fa perno su NVQ. Le NVQs si trovano lungo i livelli di apprendimento – competenza che vanno dall’1 all’8; 1. skill professionali di base, 2. skill operative, 3. skill tecnico – specialistiche, 4. skill tecniche e di management di base, 5 – 8. professional e skill di senior management. Ed esse valgono per tutte le occupazioni sia nei settori industriali che del commercio. Una volta ottenuto un NVQ posso utilizzarlo per proseguire gli studi oppure posso sfruttarlo per cercare lavoro o sviluppare la carriera, poiché l’NVQ riconosce formalmente le competenze che ho maturato. Ovviamente, le qualifiche professionali e quelle accademiche si differenziano per come le conoscenze e le skill vengono misurate. Perciò è più opportuno ragionare in termini di “comparabilità” piuttosto che di equivalenza. In ogni caso, anche se non c’è una precisa correlazione esistono comunque specifiche relazioni che definiscono le “passerelle” possibili tra una qualifica e l’altra, come illustrato nello schema a fianco. Notiamo che lo schema non è aggiornato con l’ultimo cambiamento del NQF, entrato in vigore dal 1 Settembre 2004, che da 6 livelli di qualificazione (compreso l’Entry level) passa a 9 livelli (compreso l’Entry level), per adeguarsi all’ HEQF. Standards occupazionali I NOS, National Occupational Standards costituiscono l’elemento chiave su cui si basano le qualifiche professionali (National Vocational Qualifications). 15 In realtà, solo in questo ultimo anno le Università stanno incominciando a riconoscere questo tipo di qualifica. Infatti, fino a oggi, nonostante in possesso di questa forma di accreditamento, si doveva comunque seguire percorsi di tipo propedeutico oppure sottoporsi a rigidi e costosi assessment a cura diretta delle stesse Università in cui si aveva fatto domanda di ammissione 13 Essi infatti sono descrizioni degli standard di prestazione ossia di cosa ci si aspetta che una persona competente sia in grado di fare in una particolare occupazione. Essi coprono tutti i principali aspetti di una professione, comprese le best practice correnti, le conoscenze (Knowledge), la comprensione del contesto (understanding), collegate alle prestazioni corrette, e le capacità di adattare tali competenze alle esigenze future. In questo quadro, il Department for Education and Skills insieme con le diverse Skills Agencies, sta realizzando il data base degli standards occupazionali, attraverso la mappatura delle conoscenze e delle capacità richieste dalle aziende nelle diverse professioni ai diversi livelli. Ogni standard occupazionale è codificato in maniera tale che possa corrispondere alle relative qualifiche professionali (NVQs) catalogate nel framework nazionale (NQF). Infatti, per ogni tipo di professione viene definito a) il livello di apprendimento e b) il contenuto di apprendimento, suddiviso in moduli e unità minime. Entrambi i descrittori occupazionali rispecchiano perfettamente il criterio di presentazione delle qualificazioni e dei relativi percorsi di apprendimento, ritrovabile nel framework delle qualificazioni. Accesso alla procedura L’accesso ad una procedura NVQ, come al percorso APEL, è totalmente libero, aperto a chiunque ne abbia interesse. I candidati si devono rivolgere ad un Awarding Body, responsabile per la qualifica cui aspirano, che rilascia una skill card. Il candidato sostiene normalmente l’assessment dopo aver predisposto un dossier di supporto con il sostegno di un Assessor, e viene osservato il piu’ delle volte presso il datore di lavoro presso cui opera, nello svolgimento delle sue attività. La validazione puo’ comportare l’intervento di un Verifier, diverso dall’Assessor, che fa capo all’Awarding Body. Il finanziamento del dispositivo puo’ essere assicurato dall’întervento delle aziende, in via diretta o anche indiretta (gli Awarding Bodies sono associazioni professionali a carattere privato che associano imprese). In alcune situazioni sono gli stessi Awarding Bodies a prevedere un rimborso dei costi che le aziende sopportano per gestire la procedura (vedi ad esempio il programma ACE dell’EICTB), mentre in altri casi i costi vengono coperti dai candidati. Alcune forme di sostegno al candidato possono essere erogate all’interno dei dispositivi analizzati nel precedente capitolo (borse di studio, prestiti, anticipazioni bancarie). 3. Riflessioni finali: punti di forza e di debolezza del modello Nel Regno Unito la riforma dei sistemi di certificazione avviata negli anni ’80 e portata a compimento nel 1997 ha cercato di ricucire il gap che esisteva tra sistema educativo scolastico e accademico da un lato e esigenze di qualificazione espresse dall’economia dall’altro. Questa frattura non si puo’ dire oggi ricomposta sul piano culturale. La formazione accademica sembra conservare, a giudizio di molti osservatori, una posizione assai piu’ prestigiosa della formazione professionale nell’opinione comune. Il varo di un sistema nazionale di qualificazione orientato a certificare le reali competenze operative di cui i soggetti dispongono non è riuscito a migliorare in modo determinante l’immagine della formazione professionale agli occhi dei cittadini. I sostenitori della liberal education, del resto, continuano a manifestare riserve nei confronti di un modello di certificazione delle competenze rigidamente comportamentista, e apparentemente incurante della complessità dei saperi. Al di fuori del Regno Unito, tuttavia, l’esperienza di NVQ e le riforme del sistema educativo britannico hanno attratto crescente interesse e consensi. E 14 non si deve scordare che nel paese è piuttosto avanzato il dibattito sulle diverse forme di apprendimento, e sugli intrecci inscindibili che legano insegnamento formale ad esperienze informali e non formali nella costruzione delle competenze. Qualche dato storico L’esperienza britannica di validazione, attraverso l’NVQs e l’APEL/APL, degli acquisiti formativi ed esperienziali degli individui ai fini di certificarne la qualifica ha ormai una quindicina di anni di vita. Dopo una decennio iniziale di difficile decollo, il sistema sembra oggi utilizzato da un’eterogenea serie di soggetti, vuoi giovani interessati a certificare il valore professionale dei loro percorsi formativi e di prima socializzazione al lavoro, vuoi adulti interessati ad imboccare percorsi di qualificazione e anche accedere a formazioni continue. Dal 1987, anno di avvio di NVQ, sono state attribuite 4,4 milioni di qualifiche NVQs (o SVQs) nel Regno Unito. Gli ultimi anni sono caratterizzati dall’attestarsi delle unità riconosciute su base annua tra le 400 e le 450mila. Poco meno di un terzo delle qualifiche riguardano livelli intermedi di istruzione (level 3), e nel tempo sta decrescendo l’accreditamento dei livelli base (1 e 2); lo strumento si afferma, dunque, come mezzo per certificare la base di competenze necessaria a imboccare percorsi di qualificazione di medio-alto profilo, generalmente riconducibili all’accesso degli adulti alla formazione “post-graduate”. Tuttavia su questo versante i dati statistici disponibili evidenziano come procedure di APEL/APL ricoprono ancora un ruolo marginale come chiave di ingresso al mondo accademico: nel 2002/03 2.505 studenti risultavano aver fatto ingresso in corsi di Higher Education attraverso questo sistema, appena lo 0.13% del totale dei frequentanti nel medesimo anno (0,20% considerando i soli frequentanti al primo anno). Nonostante la lentezza dei progressi citati, e le opinioni dei detrattori che ne denunciano l’asservimento a logiche banali di misurabilità e mera certificabilità della prestazione, il modello NVQ –e le procedure come APEL- hanno conquistato nel panorama educativo del Regno Unito uno spazio riconosciuto e il consenso crescente del pubblico adulto. Il sistema si fonda su principi di ragionevolezza, personalizzazione dell’apprendimento e flessibilità. Ragionare in termini di qualifiche e di accreditamento per quelle qualifiche secondo moduli e unità minime di apprendimento, facilita lo sviluppo di una maggiore flessibilità riguardo i tipi di percorsi di formazione / apprendimento che chi desidera acquisire una qualifica può svolgere o deve aver svolto. Aumenta, per l’individuo, la possibilità e la 15 libertà di scelta tra i diversi percorsi, più o meno formalizzati, necessari a ottenere un certo livello di apprendimento. Questo approccio, così, apre le porte alla opportunità di tener conto anche dell’esperienza sul campo oltre che di quella di tipo formale, scolastica. E le NVQs vanno in questa direzione. Esse, infatti, sono rivolte sostanzialmente a persone che già lavorano e che, sulla base delle esperienze acquisite o che stanno acquisendo sul proprio posto di lavoro, in accordo con i propri capi, possono richiedere il titolo corrispondente a quanto maturato, completando eventualmente il proprio percorso di apprendimento con moduli ad hoc. Di fatto, non sempre le Università riconoscono le certificazioni di tipo occupazionale ma rimane, comunque, una opportunità aperta. Inoltre, è anche vero che, persino in alcune Università, già si incominciano a citare gli APL, ossia gli Accreditation of Prior Learning. Essi sostanzialmente sono il riconoscimento in crediti di un certo livello di apprendimento che si dimostra aver raggiunto nel passato, tanto attraverso percorsi di studio formalizzati (APCL, Accreditation of Prior Certificated Learning) quanto attraverso anche esperienze di lavoro e studio individuale (APEL, Accreditation of Prior Experiential Learning). Elementi di valutazione L’approccio del Regno Unito alla validazione degli apprendimenti informali e non formali si inserisce in modo organico in un sistema di qualificazione organico, che ha l’ambizione di intrecciare le dimensioni dell’apprendimento in contesti scolastici e accademici e work based learning per ricostruire l’affidabilità di titoli di studio, qualifiche e certificazioni professionali dal punto di vista dei datori di lavoro. Il modello evidenzia punti forti e critici, e soprattutto la presenza di condizioni essenziali di contesto ai fini dell’applicazione. Punti forti - si tratta, come abbiamo piu’ volte riferito, di un sistema che ha il pregio della flessibilità e del “realismo” applicativo, fondato com’è sulla concretezza degli elementi di valutazione delle competenze (performance osservabili e/o documentabili attraverso evidenze e la capacità del soggetto di riferirsi consapevolmente alla sua azione professionale) - si tratta di un sistema che mostra di saper garantire al tempo stesso il valore “nazionale” agli standard e certificati rilasciati e il rispetto di delicati e complessi equilibri esistenti tra interessi e spinte centrifughe, vuoi presenti nel mondo delle professioni e dell’educazione, vuoi riferite alle autonomie territoriali e nazionali - si tratta di un sistema universalistico e fondato sulla ricerca di trasparenza e consenso, almeno sul versante dell’economia e delle imprese; identificare le qualifiche come insiemi di unità e moduli di competenza – apprendimento “oggettivi” e riconosciuti a livello nazionale, a cui associare sistemi di qualificazione e valutazione delle competenze altrettanto espliciti e formalizzati, in accordo con i contenuti delle qualifiche di riferimento, facilita una migliore comunicazione e intesa tra istituzioni, imprese e individui. Inoltre, spostando, l’attenzione dai profili professionali alle qualifiche e alle unità – moduli di competenza da certificare, c’è una maggiore flessibilità anche in ottica aziendale: ogni azienda può infatti concordare con i propri dipendenti quali moduli di competenza sono coerenti con le proprie esigenze specifiche. Ciò, infine, rende il sistema più trasparente, coerentemente alle nuove tendenze a livello europeo. 16 - Si tratta, infine, di un sistema che ha maturato una significativa esperienza (oltre 4,4 milioni di certificazioni erogate in piu’ di 20 anni di applicazione) tanto sul versante della messa a punto di modalità e strumenti di certificazione, quanto dal punto di vista dell’architettura istituzionale incaricata di sorvegliarne la qualità (Awarding Bodies, Agenzie garanti della qualità e dell’aggiornamento delle qualifiche) Condizioni di funzionamento: - l’approccio, e soprattutto l’architettura istituzionale, che conferisce forti deleghe agli attori privati (vuoi l’associazionismo imprenditoriale, vuoi il mondo dell’educazione nel caso di APEL) e mette in atto misure di governo basate su protocolli di qualità e linee guida piu’ che sul ruolo di controllo dello Stato, riflette gli orientamenti “liberali” della cultura di governo prevalente nel Regno Unito, al di là dell’alternanza della leadership politica del paese nel tempo; si tratta in altri termini di un modello che presuppone l’esistenza di un rapporto flessibile e negoziale tra Stato e rappresentanze di interessi, organizzate in vere e proprie lobby (missione esplicitata da molte delle Agenzie che gestiscono le qualifiche); - le forme e le modalità di certificazione sperimentate richiedono vi sia un forte consenso attorno ad una visione pragmatica del processo di validazione della competenza (orientato alla verifica del risultato), e che sia totale l’accettazione di forme di modularizzazione estrema dei percorsi di apprendimento, da parte delle stesse istituzioni che offrono formazioni formali - l’assenza di sistemi organici di supporto pubblico (in termini di animazione e sostegno all’accesso) richiama il background di chiara responsabilizzazione dell’individuo nella costruzione del suo percorso di apprendimento: una buona capacità di investire nella professionalizzazione e di accedere in modo autonomo ai servizi di accompagnamento esistenti Nodi critici e loro caratterizzazione: - il sistema si fonda su una visione che gli osservatori critici giudicano inadatta a rappresentare tutte le forme complesse di apprendimento. Un aspetto critico dell’approccio risulta d’altro canto proprio quella stessa formalizzazione che tanto facilita una maggiore flessibilità a tutti i livelli e una migliore comunicazione fra le parti. Tale formalizzazione e frammentazione della conoscenza e delle competenze in moduli e unità appare, infatti, per certi versi, eccessiva. Essa rischia di far perdere, ai soggetti coinvolti, la complessità dei saperi e delle competenze associate, che non possono essere riducibili esclusivamente a mattoni combinabili fra loro secondo criteri modulari - spostando l’accento sui risultati di apprendimento piuttosto che sul processo necessario per arrivare a quel risultato, la valutazione per conseguire una qualifica potrebbe risultare riduttiva, anche se, di fatto, proprio per le NVQs la procedura di assessment prevede l’osservazione dei candidati durante le attività di lavoro quotidiane. E questo, probabilmente, non è, per così dire, a caso. Infatti, proprio attraverso il concetto di competenza, per come viene definito, ossia saperi e abilità messi in atto per produrre prestazioni e risultati, può salvare la complessità. Complessità e ricchezza, infatti, se si perdono nella frammentazione dei moduli e delle unità di apprendimento – competenza, le si possono ritrovare poi sul campo, quando quei moduli e quelle unità 17 devono essere applicati in contesti specifici. Il fatto che la valutazione delle qualificazioni professionali sia svolta sostanzialmente sul campo, alla fine, consente il recupero di questa dimensione. - Il sistema, obbedendo a logiche “volontaristiche” e non agendo all’interno di schemi di supporto pubblico, richiede ai soggetti una buona capacità di assumere l’iniziativa, e di sapersi muovere efficacemente nella rete di supporto che pure esiste (spesso attivabile via web), acquisendo autonomamente l’informazione e decidendo di investire nel percorso; per pubblici deboli e poco qualificati si tratta di operazioni notoriamente difficili, e quindi il sistema ha insiti rischi di selettività ed esclusione - Infine, è opportuno fare una breve riflessione sull’approccio complessivo. Nella documentazione istituzionale, infatti, si tende a parlare in modo considerevole di qualifiche, di processo di qualificazione, inteso soprattutto in termini di procedure per valutare le competenze necessarie al conseguimento delle qualifiche, di apprendimento. In misura minore si parla di formazione. In effetti, nel Regno Unito non si trovano sistemi strutturati, supportati dal Governo, per la formazione continua. Piuttosto, ogni individuo è responsabile di formarsi e mantenersi aggiornato durante la propria vita utilizzando tutte le risorse che il Governo e le strutture pubbliche ad esso collegate mettono a disposizione. E, in effetti, tali risorse sono davvero molte e variegate. Con gli AP(E)L, di fatto, si introduce il concetto di apprendimento continuo. Ma, di nuovo, esso evoca una dimensione totalmente soggettiva, quella dell’individuo che apprende, a differenza del concetto di formazione continua, di tipo oggettivo, che, invece, investe intere popolazioni target. Con gli AP(E)L, quindi, viene , sì, garantito, dal punto di vista istituzionale, il riconoscimento dell’apprendimento continuo, lungo tutto l’arco della propria vita; ma proprio con questo strumento si sancisce anche l’individualità di tale processo, il quale viene, infatti, considerato soprattutto fenomeno “privato” (familiare, del tempo libero, comunque lasciato alla volontà e abilità del singolo), di tipo non formale o informale, da rendere esplicito e consapevole nel momento in cui lo si vuole ufficialmente riconosciuto. 18 Appendice: Tabella 1 - Schema del National Qualifications Framework Il framework delle qualificazioni nazionali16 Livelli di apprendimento Qualificazioni professionali Qualificazioni per l’occupazione Livello 8 Specializzazioni superiori NVQ Livello 8 Livello 7 Diplomi nazionali superiori NVQ Livello 7 Livello 6 Diplomi nazionali superiori NVQ Livello 6 Livello 5 Diplomi nazionali superiori NVQ Livello 5 Livello 4 Certificati di “praticantato” Early Years Practice NVQ Livello 4 Livello 3 GCE A/AS level AEA AVCE/ASVCE/AVCE double award NVQ Livello 3 Livello 2 GCSE grades A-C Intermediate GNVQ/GCSE in Vocational subjects grades AA-CC NVQ Livello 2 Livello 1 GCSE grades D-G Foundation GNVQ/GCSE in vocational subjects grades DD-GG NVQ Livello 1 Entry leve 0 16 Qualificazioni generali Qualificazione di base che possono fornire un accesso trasversale al livello 1. Tratto da UK Qualifications for Entry to higher education , www.ucas.ac.uk 19 Tabella 2. Esempio di NVQ Livello 3 in Management Key purpose the overall purpose of the occupational area To achieve the organisation's objectives and to be continuously improve its performance Key Roles the different areas in which people in the occupation operate Manage people Units of competence broad descriptions of the different functions the people perform Lead the work of teams and individuals Elements of competence detailed descriptions of the standard of performance expected Plan the work of teams and individuals Performance criteria (selection only) criteria to assess if the candidate's performance meet the National Standard You must ensure that • your plans are consistent with your team's objectives • your plans and schedules are realistic and achievable • your plans and the way you allocate work take full account of team members' abilities and development needs Knowledge requirements (selection only) what the candidates need to know in order to perform to the National Standard You need to know and understand • the importance of regularly reviewing work • the importance of planning work activities to organisational effectiveness and your role and responsibilities in relation to this Evidence requirements (selection only) the evidence candidates must show to prove to an NVQ or SVQ assessor that they are competent You must show evidence that you develop both of the following types of plans • short-term • medium term Examples of evidence examples of the sorts of Products or outcomes evidence which can be used to • your plans and schedules for the show that candidates are work of your team competent • minutes of planning meetings in which you have been involved • briefing notes you have developed • your revised and updated plans 20 (continua tav. 2 - versione in italiano) Usato per produrre gli standard occupazionali Scopi chiave gli scopi generali dell’area professionale Raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione e migliorare continuamente le sue prestazioni Ruoli chiave le diverse aree in cui le persone operano Gestire persone Unità di competenza ampia descrizione Guidare il lavoro dei team e degli individui delle differenti funzioni che le persone svolgono Elementi di competenza descrizioni dettagliate dello standard di prestazione attesa Criteri di prestazione (solo selezione) criteri per valutare Si deve garantire che se la prestazione I propri piani sono coerenti con gli del candidato obiettivi del team corrisponde allo I propri piani sono realistici e Standard raggiungibili Nazionale I propri piani e il modo in cui si alloca il lavoro tengono pienamente conto delle capacità dei membri del team e delle necessità di sviluppo Qualificazioni Qualificazioni Professionali Nazionali e Qualificazioni Professionali Conoscenze scozzesi richieste (solo selezione) Di aiuto per l’assessment Pianificare il lavoro dei team e degli individui ciò che il candidato deve conoscere per avere una prestazione conforme allo Standard Nazionale Si deve conoscere e capire l’importanza di revisionare regolarmente il lavoro l’importanza di pianificare le attività di lavoro per l’efficacia e l’efficienza organizzativa e il proprio ruolo e le proprie responsabilità in relazione a questo Evidenze richieste (solo selezione) le evidenze che i candidati devono mostrare per provare ai valutatori delle NVQ e SVQ che sono competenti si deve mostrare di sviluppare entrambi i tipi di piano indicati qui di seguito: • breve termine • medio termine Esempi di evidenze esempi delle evidenze che possono essere usate per mostrare che I candidate sono competenti Prodotti o risultati I piani e le programmazioni del lavoro del proprio team I verbali delle riunioni di pianificazione in cui si è stati coinvolti le note informative che sono state prodotte I propri piani rivisti e aggiornati standard Standard Occupazio nali 21 Tabella 3 - Procedura schematica del processo di qualificazione (NVQ) Application (Awarding Body - impresa) Autonomo percorso di orientamento (servizi privati) Pianificazione - individuazione profilo - pianificazione percorso Piano personale di qualificazione Assessor Sviluppo del percorso Formazione, work based learning, etc. Assessor, Soggetti formativi, impresa Raccolta di evidenze e prove Portfolio Assessor (coaching) Assessment (analisi prove, osservazione, interviste, test) Validazione Accreditamento di NVQs Assessor – Verifier (interno o Ritorno al Piano individuale Assessment negativo Inserimento in percorsi di formazione superiore Università, Further Education Candidatura – avanzamento di carriera 22 Tabella 4 – Sintesi degli strumenti presenti nel Regno Unito per la formazione post obbligo e continua Tipologia di strumento Enti di riferimento Caratteristiche dello strumento NQF (National Qualification Framework) QCA (Qualification and Curriculum Authority) Data base di tutte le qualificazioni riconosciute a livello nazionale; per ogni qualificazione, indicazione dell’ente di accreditamento; del livello di istruzione a cui appartiene quella qualifica; dei moduli e delle unità di competenza / apprendimento oggetto di valutazione da parte dell’ente di accreditamento HEQF (Higher Education Qualification Framework) QAA (Quaification and Accreditation Agency) Elenco delle qualificazioni di istruzione superiore e di tutti i percorsi fruibili nei college e nelle Università, con le indicazioni dei requisiti di ingresso e degli sbocchi professionali e di studio, in uscita Assessment Centers Istituzioni accreditate dagli Awarding Bodies e le Università Ogni ente certificatore descrive il proprio sistema di assessment che fa riferimento ad un framework comune. L’assessment si basa sulla valutazione dei moduli e unità di competenza / apprendimento, attraverso esercitazioni ad hoc o dossier (portforlio of evidence) . Questi centri nascono proprio per verificare le qualificazioni di tipo professionale (NVQs) Awarding Bodies Istituzioni accreditate a livello nazionale Queste strutture lavorano con il QCA per assicurare la qualità degli assessemnt. Essi sono gli organismi preposti ad approvare gli assessment centres. Essi riconoscono e rilasciano i certificati sia per le Unità di apprendimento sia per qualificazioni professionali complete. Tali strutture partecipano allo sviluppo di nuove qualificazioni nazionali e alla loro implementazione NVQ (National Vocational Qualifications) Department for education and skill e Skill Agencies , Awarding Bodies, Assessment centres Le qualifiche professionali riconosciute a livello nazionale, elencate per moduli e unità di apprendimento, finalizzate a dimostrate ciò che, chi le possiede, sa effettivamente fare nella pratica del proprio lavoro NOS (National Occupational Standards) -Standards Occupazionali Department for education and skill e Skill Agencies Data Base delle competenze (conoscenze e capacità) per le diverse professioni - professionalità richieste dalle aziende. Per ogni standard occupazionale vengono indicati a) la qualifica professionale (NVQ) e il livello corrispondenti, nel NQF; b) i moduli e le unità di apprendimento / competenza necessari al suo raggiungimento APEL (Accreditation of Prior Experiential Learning) Istituzioni accreditate dagli Awarding Bodies e le Università Forme di accreditamento delle proprie esperienze passate e del proprio studio individuale attraverso prove, colloqui e dossier documentali (protfolio of evidence) Ucas (Universities and Colleges Admissions Service) 23 Fonti: Konrad J., A European inventory on validation of non-formal and informal learning, United Kingdom, ECOTEC Research and Consulting, draft, Gennaio 2005 Rainbird H., The role of the social partners and local authorities in the management of the training system, Preliminary Report on Great Britain, University College Northampton, UK, Progetto Leonardo GOCET, May 2004 Storan J., Transfine Project, UK Country Study, Country Reporters, Professor Danny Saunders – Wales, Professor Bob Johnson – England, Professor Raymond Thompson – Scotland, Dr Celia O’Hagan – Northern Ireland, 2003, in www.transfine.com Summers J., The development of the Qualification System in England and Wales, Lausanne, 1998 Sono stati inoltre utilizzati: - siti e documenti dei Dipartimenti e delle diverse Agenzie nazionali (vedi citazioni e riferimenti nel testo), in particolare per APEL http://www.ucas.ac.uk/candq/apl/ e per NVQ e le politiche pubbliche della formazione il sito del Dipartimento www.dfes.gov.uk - documentazione statistica Eurostat - documenti disponibili presso il sito CEDEFOP, www.trainingvillage.gr 24