RECE: Ristorante Il Canto dell`Hotel Certosa di Maggiano, Siena
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RECE: Ristorante Il Canto dell`Hotel Certosa di Maggiano, Siena
IDR web - Recensioni Ristoranti - Sito comune di IDR RECE: Ristorante Il Canto dell'Hotel Certosa di Maggiano, Siena - SI Category : Siena Published by C_Pistocchi on 28/3/2004 MESSAGGIO IN GOOGLE GRUPPI ED EVENTUALE DISCUSSIONE Ristorante il Canto, Hotel Certosa di Maggiano Strada di Certosa 82, Siena tel. 0577 288180 www.ilcanto.it Complice la splendida giornata, ed un certo appetito, parto con il mio fido scudiero alla volta di Siena. L'Hotel Certosa di Maggiano e' facile da raggiungere, pochi minuti da Siena sud. L'ambiente e' notevole, una Certosa del Dodicesimo Secolo ben conservata oggi trasformata in albergo. Membro della catena Relais et Chateau. Ho chiamato in mattinata per riservare un tavolo per due e non mi hanno fatto problemi, scopriremo infatti di essere gli unici due commensali arrivati qui oggi. Veniamo accolti da un addetto al ricevimento che ha visto arrivare la macchina, subito passati in consegna al Maitre. Per arrivare alla sala ristorante si percorrono un centinaio di metri, e sono tutti ricchi di scorci bellissimi. Prima un grandissimo chiostro prospicente una corte interna, su cui si affaccia la chiesa e l'albergo, poi alcune sale e salette da cui si vedono scorci di giardini attrezzati, e in ultimo una saletta fumatori dove fanno bella mostra di se alcune decine di scatole di sigari nel loro armadio umidificato, un altro umidor dedicato ai soli sigari Toscani ed una bella selezione di distillati. La voglia sarebbe di fermarsi subito qui, ma non cediamo alla tentazione. Sediamo in una saletta con 4 tavoli, accanto ad una porta finestra aperta su un giardino da cui arriva una bellissima colonna sonora fatta di un cinguettio d'uccellini. Come detto siamo solo noi. La sala era la vecchia cucina della Certosa, un ampio forno a legna con una stufa in muratura da ambo i lati della bocca del forno, con una bellissima batteria di pentole e utensili in rame (tutto d'epoca) tirati a lucido. Lo Chef passa in sala per darci il benvenuto, e tornera' alla fine del pranzo. Come aperitivo ci vengono versate due flutes di Franciacorta. La carta offre cinque sei proposte per reparto, e c'e' un ampio menu degustazione ad 85 euro. Optiamo per il degustazione. http://idrweb.altervista.org 29/9/2016 18:34:16 / Page 1 Si comincia con il ''Gioco di forme, consistenze e sapori''. Una serie di piccoli assaggini (alcuni sono vere e proprie miniature) tra cui spiccano delle sfogliatine sottili al peperoncino e delle fettine di cipolla disidratata, un eccellente foie gras con fettina di pera ed una tartalletta con delle fave fresche. Segue una versione moderna del Ponce al latte, un bicchiere da aperitivo con una spuma di latte aromatizzata al ponce (come dicono a Livorno) con dentro un cubetto di pasta fritta. Molto buono ed insolito. Arriva poi una insalatina di alghe, radicchini, radici ed erbe aromatiche. Bellissima la presentazione, accattivante il risultato in bocca. Seguono dei tortelli di mandorle e riso al curry, anche questi hanno una forma inusuale. Piccoli ravioli su una spolverata di curry (leggero, lo avrei preferito piu' piccante) ed una sottile sfoglia croccante. Simpatico, anche se non mi ha colpito particolarmente. Il filetto di triglia che inizia la sequenza dei secondi piatti e' cucinato in un bagnetto di erbe e pomodoro fresco, forse e' cotto un minuto di troppo e la salsina non e' calda come il pece, ma e' comunque un buon piatto. Quello che arriva adesso mi ha un attimo stupito, del latte cagliato con numerosi tipi di germogli. Ancora una grande scelta cromatica. In bocca la sensazione e' davvero piacevole, e ripulisce la bocca dal pesce egregiamente. Il piatto principale e' un coniglio con ortaggi, piccoli pezzetti di lombo, di filetto, di fegato e rognone con asparagi, carciofi e cipollotti. Semplicemente delizioso, senza tanti fronzoli. Ancora un gioco di forme e sapori, un ''uovo apparente''. Arriva in forma di una fetta di uovo (sembra sodo) infilzato su di uno spiedino. La raccomandazione e' di farne un sol boccone... e figurati se ce ne esimiamo! In bocca la piacevole sorpresa di una consistenza morbidissima, con un croccante dato da una caramellatura esterna ed il ''rosso'' con grandi sentori di agrumi. Molto, molto buono. Il dessert vero e proprio non mi e' piaciuto, ma al mio compare si quindi non e' che non fosse buono, semplicemente ho gusti diversi. Si trattava di una crema di latte con miele e caffe'. L'ho trovata eccessivamente acida, anche se assaggiando tutti e tre gli elementi assieme il risultato migliorava molto. Una piccola pasticceria, dalle forme ancora una volta inusuali, accompagna il caffe'. Il pezzo meglio e' stato un tartufino di cioccolato (ganache) infilzato su di uno spiedino. Ma era tutto piu' che discreto. Per tutto il pranzo siamo stati forniti e spesso riforniti di panini caldi molto ben fatti (in specie quelli al latte ed alla cipolla) e dei grissini caldi buonissimi. La carta dei vini offre una vasta selezione di toscani e italiani, ma con ricarichi davvero alti (gay e rey a 150x, chardonnay capannelle a 101x...) scegliamo un uvaggio di tocai e riesling di Ronco del Gelso a 45 euro, buono anche se un po' freddino, bruttissimo tappo in silicone. Conto, in due, 232.56 euro. Corretto per l'alta qualita' e l'ambiente bellissimo. Onestamente non si capiscono i 2.56 euro... ma immagino che si possa dare la colpa al computer (o alla mano che digita sulla tastiera...). Difficile immaginare che se non fossimo in un Relais et Chateau il http://idrweb.altervista.org 29/9/2016 18:34:16 / Page 2 tenere aperto per soli due ospito non sarebbe forse possibile, abbiamo notato una decina di addetti al lavoro... Lo Chef Paolo Lopriore e' senza ombra di dubbio destinato a grandi successi. La sua cucina esprime molto, con buoni equilibri, azzeccatissime scelte di cromatismi, giochi di consistenze mai banali e sempre ben riusciti. Il servizio e' stato puntualissimo, con qualche piccolo incespicare. Il fatto di essere gli unici ospiti (secondo me) mette in leggero svantaggio il personale di sala, che non e' ''sotto pressione'' come quando la sala e' piena. Non si spiegano infatti alcuni piccoli ''misfatti'' come lo scambio delle acque (per noi insignificante, sia chiaro), il portare a meta' del pasto un grand bel vassoio di formaggi e lasciarlo su di un vicino tavolino per un oretta per poi farlo sparire cosi come era arrivato (???), e in ultimo, piu' grave, non averci chiesto se gradivamo un vino sui dessert. E' un posto dove tornare, magari in estate per cenare sul bordo della piscina. ciao Claudio -www.tortapistocchi.it http://idrweb.altervista.org 29/9/2016 18:34:16 / Page 3