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Il team di “incursori” foggiani che filma la
medicina per il mondo
18 Mag 2016
Giovanni Dello Iacovo
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bengal power, Foggia, Londra, Polo Biomedico Università di Foggia, robotica, Sadiq Khan, sanità, Shafi
Ahmed, Wired, Wired Health 2016
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Il “bengal power” londinese non è incarnato solo dall’ascesa di Sadiq Khan a sindaco della
metropoli più cosmopolita del mondo. Sette giorni prima dell’ingresso di Khan alla City Hall, il
dottor Shafi Ahmed illustrava un pezzo del futuro dell’assistenza sanitaria e medica nel centro
30 Euston Square dove andava in scena il Wired Health 2016, annuale esplorazione del mondo
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in continua evoluzione della sanità, con importanti tecnologi, imprenditori e innovatori nei
settori dalla robotica alla realtà virtuale, organizzata da “Wired”.
Nei dintorni della sessione pomeridiana dedicata all’assistenza sanitaria on line, c’erano anche
Le video-interviste di Resto al Sud
tre ragazzi partiti a bella posta da Foggia.
Gli stessi che, a metà aprile, si erano messi a sbirciare le abilità chirurgiche di Shafi Ahmed.
Alle 13 in punto di giovedì 14 aprile, infatti, “inforcati” gli smartphone, in una sala operatoria
del Royal London Hospital hanno fatto irruzione 4 milioni e mezzo di persone. Tra questi un
centinaio di studenti, specializzandi e professori stipati nell’Aula 8 del Polo Biomedico
dell’Università di Foggia.
«Abbiamo messo a disposizione dei visori per la realtà virtuale che i presenti hanno potuto utilizzare
Fiscarelli, sviluppatore foggiano che ha organizzato la giornata insieme al neo ingegnere
Antonio Di Gregorio e al dottore in tecniche ortopediche Nicola Marino. Un’esperienza unica
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che è valsa assai più del mezzo CFU entrato nel curriculum accademico degli studenti foggiani.
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Il Royal London Hospital troneggia sulla Whitechapel Road, nell’East End londinese. Con i
media ha avuto a che fare in tutta la sua plurisecolare storia: da quando, 130 anni fa, ospitò
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supportato gli studenti nelle operazioni necessarie per accedere all’evento», spiega Giovanni
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inserendo al loro interno i propri smartphone, quando è scattata l’ora X abbiamo attivamente
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Joseph Merrick, l’“Elephant Man” eternato nel film di David Linch, fino a un medical drama
andato in onda su BBC One. D’altronde, i teaching hospital come il Royal London sono soliti
essere location di serie tv: è successo anche ai capostipite “ER” e “Grey’s Anatomy” di essere
ambientati tra corsie e sale operatorie di presìdi ospedalieri destinati alla formazione clinica
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degli operatori sanitari, a seguire gli studenti di medicina in tutto il loro periodo di
immatricolazione e di tirocinio, spesso a essere importanti istituti di ricerca.
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Per la Barts Health NHS Trust di cui fa parte il Royal London Hospital, il dottor Shafi Ahmed
dirige un’equipe multidiscipinare che si occupa in particolare di tumori del colon-retto.
Le sue origini bengalesi e il fatto di operare in un’area londinese molto popolare, lo fanno
essere molto attivo sul piano sociale: è protagonista di uno show televisivo in cui promuove
questioni sanitarie che interessano la comunità locale di Tower Hamlets, sostiene un progetto
di beneficenza per elaborare un programma di salute in Bangladesh ed è direttore medico del
Beani Bazar Cancer Hospital che vuol diventare il primo ospedale di cancro in quello che,
malgrado i progressi sul piano dell’istruzione, resta uno dei Paesi più poveri del mondo.
Questo mix di sollecitazioni deve averlo indotto prima a fondare iHealth, una società che si
occupava di gestire digitalmente l’assistenza ai pazienti. E, nel 2014, a indossare un paio di
Google Glass per rimuovere un tumore dal fegato e dall’intestino di un paziente in diretta
streaming mondiale. Quella prima volta fu seguita da tredicimila studenti di 100 Paesi nel
mondo, con cui Ahmed interagiva rispondendo alle domande trasmesse tramite il feed on-line
che gli apparivano in basso a sinistra dei Google Glasses, senza limitargli la visuale sul
settantenne inglese che stava operando.
Lo scopo è chiaro: studenti e specializzandi normalmente devono accontentarsi di guardare
sopra la spalla di un chirurgo. La tecnologia consente invece di posizionarsi ovunque e
visualizzare tecniche e movimenti di un intervento da tutte le angolazioni.
Ahmed lo considera un “Game Changer”, un punto di svolta per «affrontare le disuguaglianze
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tumore di un medico catanese
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Intervista a Lino Guanciale
globali in materia di salute chirurgica e consentire a tirocinanti e chirurghi di connettersi e
Luca su Rocky Marciano, il pugno d’acciaio
formarsi a distanza in tutto il mondo», ha detto a Ben Quinn del “Guardian” che ha osservato
che veniva dal Sud
come il basso costo dell’operazione in streaming migliori e anticipi l’accesso a conoscenze che i
chirurghi in formazione maturerebbero dopo anni di esperienza sul campo.
Agostino Arena su L’ospedale del Sud che
ha operato un uomo di 106 anni
Ahmed pensa, ovviamente, agli sviluppi che permetterebbero di accrescere la mappa
sensoriale della realtà virtuale, aggiungendo guanti e tecnologia interattiva.
Gaetano su L’ospedale del Sud che ha
operato un uomo di 106 anni
Accanto a bisturi e curette, gli attrezzi dell’operazione in VR si completano con i Google
Cardboard e si estendono all’esperienza immersiva che si realizza con app e smartphone.
Carlo su Ladri di speranza
Quanto possono accorciarsi le distanze, lo hanno dimostrato proprio il gruppo di studenti
dell’Università di Foggia e del polo foggiano del Politecnico di Bari, che hanno contattato Ahmed
e hanno organizzato lo streaming dal vivo di un evento battezzato “Virtual Reality in Surgery”,
La Community di Resto al Sud
dotando i presenti con visori VR dal costo di 10 euro l’uno.
L’evento foggiano è stato “unico” sia per come è stato strutturato, sia perché il solo a essere
stato organizzato in Italia per seguire questa prima mondiale. Oltre a parlare di Realtà
Virtuale, ai partecipanti sono state illustrate le evoluzioni delle nuove tecnologie applicate alla
Maurizio
Di Fazio
Maria
Stella Rossi
Gigi
Di Fiore
Pino
Aprile
Giuseppe
Pipitone
Paolo
De Chiara
Alice
Strano
Mariateresa
Altieri
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Forchielli
Corrado
Gabriele
Valentina
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Celeste
Costantino
medicina: dalla stampa 3D ai sensori tattili. E sono state eseguite anche due dimostrazioni.
Una ha riguardato un dispositivo low-cost per l’addestramento dei futuri chirurghi all’utilizzo
delle tecniche di laparoscopia, progettato da Francesco Lapolla, un trentaduenne
specializzando in Chirurgia a UniFg e coordinatore dell’Osservatorio Giovani Medici, realtà
fortemente voluta dal presidente dell’Ordine foggiano, Salvatore Onorati.
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L’altra dimostrazione era centrata su un prototipo di realtà aumentata applicata alla
formazione dei futuri medici, realizzato da Fiscarelli, uno sviluppatore impegnato anche in ITS
sede nello spazio polifunzionale di Comtainer-Officine audiovisive che ospita anche il
Cineporto foggiano della rete Apulia Film Commission di Regione Puglia.
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Apulia Digital Maker, un innovativo progetto di alta formazione, unico nel Sud Italia, che ha
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L’impasto digitale ha avuto un successo tale che, per ripetere l’exploit, il giovane team foggiano
è già stato contattato da un chirurgo di Messina e da Exposanità in programma tra un mese a
Bologna.
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Giornalista professionista, ha diretto periodici, quotidiani e un’emittente
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