Vai col BUS - Istituto Pascal RE

Transcript

Vai col BUS - Istituto Pascal RE
20
SABATO
13 FEBBRAIO 2010
Cinque ragazzi dell’Istituto Bus
sotto la lente d’ingrandimento
di Mondo Giovani
Ci raccontano i loro sogni, le loro paure
e le loro proteste. E’ attraverso l’arte,
in tutte le sue manifestazioni,
che trovano il modo di guardare
al futuro con speranza e ambizione
L’ingresso dell’istituto Bus
ELENA COLLI
STAVO GIUSTO chiedendomi
come potesse uno sconosciuto giornalista del Giornale di Reggio fare
un articolo sulla mia adorata scuola
basandosi su una banale intervista
di 5 suoi studenti.
Cosa ne voleva sapere lui del
Bus?
Che freddo articolo convenzionale
poteva saltarci fuori?
Avrebbe sicuramente riportato
male le nostre parole, confuso i
nomi, dimenticato di annotarsi cose
fondamentali e messo un po’ di suo
per agglomerare il tutto.
Poi, ho capito che a fare l’articolo
dovevamo essere noi.
Quindi ecco che iniziano le cose
interessanti. Io e i miei 4 colleghi
del Bus veniamo messi attorno a un
tavolo, e qui spremuti come arance
per un’oretta e mezza buona dalla
quale ne sono usciti dibattiti di tutti
i colori: dal disadattamento dei
rasta-man nella società, all’apolitica
in consulta provinciale, fino al teatro, la musica, la riforma Gelmini, la
crisi, la lotta per la sopravvivenza di
quella che ci piace chiamare Grande
Famiglia, nonché Bus. Tutte discussioni che vedremo poi trattate in
appositi articoli scritti personalmente da noi nelle prossime pagine.
Insomma, se l’intenzione di questi
“sconosciuti giornalisti” era far
venire fuori il succo della gioventù
che popola la mia scuola, bè, penso
abbiano centrato in pieno
l’obiettivo. Innanzitutto presentiamoci: vi chiederete, che cos’è il
Bus?
In realtà il suo nome ufficiale è
“Istituto Tecnico Statale Blaise
Pascal”, ma noi per definizione
siamo diversi in tutto, quindi la
maggior parte ci conosce semplicemente come “Bus”, che non è un
nome d’arte stravagante, né un riferimento ad automezzi o simili, ma
significa Biennio Unitario Sperimentale.
Quest’ultimo è infatti ciò che tecnicamente ci contraddistingue da
tutta l’altra schiera di licei, poiché
permette agli sperduti studenti delle
medie di avere due anni bonus per
orientarsi nella scelta di uno specifi-
co indirizzo di studi triennale, cioè
Scientifico Moderno, Grafico Beni
Culturali,
Linguistico o Informatico.
Come può un tredicenne sapere se
la sua vera
vocazione è il Liceo Scientifico o
un Liceo Artistico, se non ha nemmeno idea di cosa siano la Chimica
o Latino?
Ed ecco che entra in gioco il Bus
con il suo biennio di materie opzionali e vasta possibilità di provare e
sperimentare tutto ciò che la scuola
gli mette a disposizione al fine di
effettuare poi una scelta matura. Per
questo si dà massima importanza ai
laboratori (biologia, fisica, chimica,
lingue, informatici, artistici).
Cos’altro offre il Bus?
Corsi di teatro, tornei e squadre di
istituto di calcio, pallavolo e affini
(compresa una squadra di Soft
Ball), giochi di ruolo, pranzi di indirizzo e mercatini di natale, prossimamente online Radio Bus, un giornalino della scuola, Free Student
Box, un progetto da anni attivo nella
scuola che mette a disposizione uno
psicologo a cui chiedere incontri in
forma anonima.
Per non parlare dei nostri famosissimi Monteore (assemblee di istituto) in cui l’atrio della scuola si trasforma in un palcoscenico per concerti, feste e dj set, immancabilmente decorato dai nostri grafici.
Detto questo, tutte queste attività
sono continuamente a rischio di
estinzione per via dei tagli economici imposti dalla riforma Gelmini,
che penalizza per prime le scuole
sperimentali come la nostra. Per non
parlare del biennio che dall’anno
prossimo non esisterà più, proprio
perché Sperimentale, per dare spazio a soli indirizzi specifici sin dalla
prima superiore. Perché fare un psso
indietro proprio nell’istruzione, e
nelle didattiche innovative?
Noi cinque studenti a nome di
tutto l’istituto ci chiediamo, perché
proprio NOI?Insomma, potete già
dimenticarvi del famoso BUS,
Biennio Unitario Sperimentale.
Quello che sarà l’anno prossimo
sarà solo Il Pascal, e noi non ci riconosciamo affatto in questo nuovo
sconosciuto.
IIRAN MAIDENI
ALBERTO ZUCCOLI
ALBERTO Zuccoli nella parte di “datemi
l’Italia e ci penso io”. Il suo sguardo glaciale, fisso in un punto, è davvero letale. Silvester Stallone con gli occhiali. Mimetica da
guerra, sciarpa da terrorista afghano, stivale
da scalata con chiodi antighiaccio...Non oso
immaginare cosa avesse nello zaino. Ma
dove credeva di sbarcare il nostro Alberto?
Chiaro che spesso è meglio andare in
guerra che avere a che fare con la stampa,
ma presentarsi vestito come un reduce del
Vietnam può turbare noi pacifisti. Si scherza, si gioca. Alberto ha le idee chiare, rappresenta la sua scuola in consulta, è arrabbiato con questo governo, politicamente non
trova bandiere adatte, cerca un contesto
diverso, vuole lavorare per migliorare le
cose. Realista o sognatore?
IDEMAGOGAI
VERA
IL NUOVO volto della politica italiana.
Convincente, davvero convincente. Mentre
spiega le sue tesi noi, poveri ascoltatori, non
possiamo fare altro che credere a tutto quello che dice. Votatela. L’arte della parola è la
sua arma migliore, testimoni oculari l’hanno vista mentre vendeva condizionatori
altamente refrigeranti a foche e pinguini.
Una forza della natura, pensate che alla fine
del dibattito lei è rimasta a buio nella sala,
sola, come un fiume in piena continuava a
narrare e spiegare le idee e le invenzioni che
le passavano per la mente. Chiaramente,
dopo tante ore di scuola, qualche suo compagno “umano” sbadigliava, sonnecchiava... Lei niente, probabilmente ha scippato
la pila Duracell al malcapitato coniglietto
rosa. Un futuro fra Radio e Tv. Prestigiosa.
SABATO
13 FEBBRAIO 2010
21
La crisi economica toglie fondi a progetti importanti
Teatro in via di estinzione
Un taglio alla nostra creatività
VLADISLAVA BARYSHNIKOVA
COME MOLTI sanno, da un
po’ di anni a questa parte, il
teatro ha perso attrattiva nei
giovani, i quali lo considerano
noioso, monotono e “in via di
estinzione”.
C’è rimasto però un discreto
numero di ragazzi che vogliono mettersi in gioco provando
cose nuove e sperimentare l’adrenalina di stare sul palco,
con i riflettori puntati addosso
e gli applausi della gente che
riempiono il cuore.
La nostra scuola da 8 anni
offriva la possibilità agli studenti di tutte le classi di fare un
corso pomeridiano di teatro
(gratuito) con un’ insegnante
specializzata, Erika Patroncini.
Il corso era strutturato in due
parti: la prima, durava fino alle
vacanze di Natale, dove si
facevano esercizi per la postura sul palco, la dizione,
improvvisazione e molti altri
esercizi teorici.
La seconda parte era la preparazione per lo spettacolo di
fine anno. Tutti gli anni il
numero degli studenti era
abbastanza grande, variava dai
30 ai 45 studenti per anno. Il
corso era molto gradito proprio perché molti ragazzi che
lo frequentavano non avrebbero voluto fare gli attori in un
futuro, ma semplicemente
IANTICONFORMISTAI
IBARMAN...I
volevano solo diventare un po’
più sicuri si loro stessi, acquisire dialettica e una dizione
migliore o semplicemente per
divertirsi e conoscere nuova
gente.
Con la nuova riforma nasce
un problema: vengono tagliati
una parte dei fondi alle scuole.
I primi ad essere presi di mira
sono tutti i corsi pomeridiani
che non possono partire per
mancanza di soldi. Cosa fare?
Non potevamo lasciare che ci
togliessero una cosa che per
noi ormai é diventata così
importante. Abbiamo deciso di
autofinanziarci, raccogliendo i
soldi che ci erano rimasti dagli
anni scorsi. Abbiamo chiesto
se una parte del corso poteva
essere pagata dalla scuola …
Abbiamo Ottenuto il permesso
e, facendo qualche calcolo,
siamo arrivati a dover pagare
50€ (corso) + 15€ (scenografia) per un totale di 65€.
Il numero di partecipanti al
corso quest’anno é di 19 persone, un numero molto inferiore
agli anni scorsi. Noi non siamo
d’accordo e non ci fermeremo!
Anche senza soldi riusciremo
a far rinascere il teatro con
qualsiasi mezzo! Infatti adesso
stiamo attuando il progetto
“teatro in radio” cosi ogni persona potrà ascoltare e far rinascere la bellezza di un’ arte
purtroppo un po’ dimenticata!
ISCRITTRICEI
La provocazione
ANGELO PINTORE
IL SUO lobo è tutto un programma.
Pagherei per vederlo entrare in un circolo
Arci durante l’ora di punta, ovvero quando gli anziani superano i nove per tavolo,
e mostrare a tutti il suo stile, quel suo
piercing.
Sarebbe bello ascoltarlo mentre spiega
ai navigati giocatori di briscola e scopone
che, quella voragine al Lobo, è una moda
ereditata dagli indigeni africani... Immaginatevi le risposte, pensate a “Terenzio il
Casaro”, classe 1928, mentre esprime il
suo dissenso ripassando, dalla A alla Z,
tutti i santi del calendario.
Scherzi a parte, Angelo è un ragazzo
tranquillo, con qualche materia da recuperare ed il sogno di fare il musico, il cantante. Rockville.
ALESSANDRO RODA
SEMBRA la copia locale del cantante
Povia. Sbagliate. Per sua fortuna la
veste non fa il monaco. Anarchico, simpatico, rilassato... Un personaggio da
“Bar sotto il mare” di Stefano Benni. Si
lamenta perchè qualcuno lo giudica per
il suo look “importante”, qualcuno lo
etichetta come “senza speranze”, peccato che il nostro amico sia rappresentante del Bus, un ragazzo con tante idee
e tante qualità. Per sua sfortuna, è nato
nel mondo delle veline e dei lampadati
della domenica.
Dunque le opzioni sono due, la prima
è comprare un Moncler e farsi la ceretta integrale, la seconda possibilità e fregarsene. Speriamo scelga la seconda.
Noi siamo con lui. Assumetelo.
ELENA COLLI
PERSONAGGIO difficile da identificare, facciamoci aiutare dalla tv:
avete presente Smallville? Lei è
Chloe, la bionda che scrive per il
giornale della scuola, quella sempre
in cerca di scoop... Presente?
Sono tante le qualità di Elena,
adora la fotografia, è davvero un
talento, infatti vi consiglio di visitare il suo link, cercatela su Facebook!
Di recente ha accettato con piacere
di collaborare col nostro settimanale,
abbiamo davanti la nuova Oriana Fallaci? Il suo sogno è diventare una
giornalista professionista, il prossimo anno si trasferirà a Bologna per
studiare Editoria e Giornalismo.
Avanti così.
22
MONDO GIOVANI
SABATO
13 FEBBRAIO 2010
Mano alla penna
La mia band
hard-core metal
avrà un futuro
Le case discografiche in Italia dovrebbero
incentivare di più i giovani musicisti emergenti
All’estero è molto più facile farsi conoscere
ANGELO PINTORE
LA MUSICA, come dice “Rolling Stone”
nel primo numero del 2010, un campo
“molto inflazionato”. Ora come ora, tantissima gente può mettersi a “fare musica”
con la conseguenza che diventa sempre più
difficile creare qualcosa di nuovo, che non
dia quella sensazione di già sentito. Un
problema che si sta facendo sentire ultimamente a livello mondiale, come se la musica fosse andata in crisi insieme al sistema
economico.
In Italia invece il problema è diverso, l'evoluzione musicale ha subito un rallentamento negli ultimi 20 anni, il panorama è
molto limitato a causa delle case discografiche che operano una selezione riguardo
al genere e tendono a fare eccessivamente i
“burattinai” con i pochi gruppi emergenti,
con il risultato che si ottiene spesso un
risultato troppo artificiale. Infatti è difficilissimo vedere gruppi italiani di certi generi inconsueti sfondare o anche solo farsi
notare in Italia. Ad esempio basta pensare
che due dei gruppi di dj's electro-house che
sono considerati tra i migliori nel mondo, i
Bloody Beetroots e i Crookers, sono semisconosciuti a una buona parte della popolazione dello stivale privando così il nostro
paese di meraviglie di avanguardia musicale. Chi vuole farsi notare davvero, probabilmente deve farlo fuori da qui, anche se
spero ancora in un cambio di regime, diciamo così. Io e la mia band, gli Elegance
Decay (www.myspace.com/elegancede-
“Gli altri mi giudicano male guardando i miei
dreadlocks... E pensare che sono solo peli”
“Vi racconto
i miei capelli”
cay), abbiamo intenzione di dare una
“smossa” alla scena underground italiana,
per la precisione quella che riguarda quei
generi classificabili nell'hard-core metal,
che ha incominciato fortunatamente a
popolare i concerti anche qua nel Bel
Paese. Abbiamo iniziato a suonare con la
formazione attuale a ottobre 2009, con il
primo concerto alla Barcaccia pochi giorni
dopo aver reclutato l'attuale cantante. Grazie alla nostra creatività e alla tecnica di
livelli inusuali per ragazzi della nostra età
siamo riusciti a scrivere in pochi mesi una
decina di canzoni circa e fare un secondo
concerto per Natale alla scuola “Gaetano
Chierici”.
In questo periodo stiamo registrando la
prima demo a casa di un amico che ha
un'attrezzatura base, mentre un piccolo
produttore indipendente, dopo averci sentito suonare alle nostre prove, ha deciso di
produrre il nostro primo EP. Una strada in
salita, che però, fino ad ora ci stando grosse soddisfazioni.
L’inesperienza
aiuta a sognare
“I giovani non si avvicinano più alla politica
ma pretendono un futuro migliore”
ALESSANDRO RODA
I CAPELLI sono solo cellule morte
del nostro corpo. Nella nostra
società non svolgono un ruolo particolare, semplicemente li trasformiamo a piacimento: in su contro la
forza di gravità, grazie a magiche
creme, riportati a lato per chi non ne
ha molti, il ciuffo di qua o di là a
seconda dell'umore e del look che si
vuole rappresentare. Io vedo la chioma che ognuno si porta appresso
come l'espressione della propria personalità, poiché risponde soltanto ai
gusti del suo portatore e non a regole dettate da altri. I miei genitori, che
ringrazio profondamente per questo,
mi hanno sempre insegnato che l'abito non fa il monaco e a non giudicare senza aver tastato con mano. Mi
dispiace constatare sulla pelle che
purtroppo sono in pochi, in questa
grigia città, a seguire lo stesso pensiero. La prova l'ho avuta quando
decisi di cercarmi un lavoro estivo e,
vagliando diverse possibilità, mi
ritrovai faccia a faccia con un uomo
di mezza età, che poteva benissimo
essere mio padre. Un colloquio di
lavoro come tanti: per me il primo.
Rispondo educatamente alle sue
domande una dopo l'altra e, dopo un
quarto d'ora circa, il discorso passa
alla mia capigliatura. I miei rasta
sono il frutto di numerosi sacrifici,
in primis il dolore di quando me li
hanno fatti, a cui poi si aggiunge una
storia cominciata otto anni fa, l'ultima volta che li tagliai. Tutto il tempo
che hanno passato sulla mia cute li
rende una parte di me, senza la quale
non riesco a concepirmi. L'uomo
davanti a me non concorda con la
mia idea, riconosce le mie capacità
ma mi assume solamente con capelli corti. Ringrazio per la franchezza,
mi alzo e me ne vado. Una volta in
strada comincio a imprecare e, mentre dalla mia bocca sgorgano parole
ruvide, penso a quell'uomo e a tutte
le persone che come lui mi guardano
male, con stupore, diffidenza e persino t imore. Questi sguardi torvi mi
fanno chiedere se c'è qualcosa di
sbagliato in me di cui non mi sono
mai accorto. Giro per la strada che
mi porta a casa mentre i pensieri vorticano. Rifletto a una soluzione per
essere accettato. Finalmente comprendo che in realtà non me ne
importa minimamente, perchè sono
quello che sono e, dreadlocks o no,
rimango lo stesso. La vera soluzione
sarebbe far capire l'infondatezza di
alcuni pregiudizi nati dall'ignoranza.
Non sono mai stato convinto di riuscire a cambiare chi non la pensa
come me, che mi addita come un criminale, ma sicuramente non smetterò mai di provarci; questo perchè
credo che siano le azioni e la mente
di una persona a determinarla e non
i peli che ha in testa, qualunque
forma abbiano.
ALBERTO ZUCCOLI
E’ UN DATO di fatto che la
politica tra i giovani negli ultimi anni è un argomento sempre meno trattato e sentito.
Nonostante li tocchi in prima
persona. Sono come spaventati o annoiati dalla vita politica
italiana: forse perché argomento troppo “erudito”, forse
per la noiosa classe politica.
Rimane
il fatto che il
“mostro” dell’attivismo sociale sembra essere sempre più
lontano. Solo pochi veramente
si impegnano a far valere la
propria voce. Si radunano in
collettivi studenteschi e organizzano manifestazioni. Cercano invano di farsi sentire.
Allora agiscono nell’ambito
amministrativo e si candidano
come rappresentanti d’istituto
scolastici o rappresentanti
nella consulta provinciale studentesca. Ci mettono anima e
corpo per migliorare le cose.
Ma anche qui le loro urla di
protesta per un futuro migliore
vengono fatte tacere. Lo Stato
taglia i fondi all’Istruzione e i
primi a risentirne sono le
casse amministrate dagli studenti. Si ritrovano così al
punto di partenza. Tornano a
essere studenti. Arrabbiati. Ma
studenti. C’è chi mi dice che
noi non potremo mai cambiare
le cose perché non sappiamo
veramente come funziona la
vita. Perché siamo inesperti.
La mia risposta a questi è che
quella che chiamano inesperienza è in realtà il sogno di un
futuro migliore. E se c’è la
speranza, perchè non sognare?
Allora alcuni tornano a gridare
per i loro diritti ora calpestati.
“Vogliamo un’istruzione di
qualità!” gridano alcuni. Alcuni giovani si voltano. Hanno
sentito le grida ma le ignorano.
Perché preferiscono tacere piuttosto che gridare insieme a
loro? I problemi miei e tuoi
sono gli stessi. Urla insieme a
me e rivendica i tuoi diritti! Se
siamo uniti vinceremo. La mia
voce si sommerà alla tua e in
breve sovrasteremo il baccano
dei potenti che vogliono azzittirci. Tuttavia per riuscirci
dovremo gridare insieme con
una unica grande protesta. Svegliatevi giovani: perché il
mondo è in mano ai potenti. Ma
non dimenticatevi che lo hanno
solo in prestito da noi. Io continuo a gridare, nella speranza
che qualcuno alzi la voce insieme a me. E se proprio vuoi
accusarmi, dammi del folle:
perché ancora non ho smesso di
sognare.
MONDO GIOVANI
SABATO
13 FEBBRAIO 2010
23
L’angolo della
Vignetta
di Angelo Pintore
ANGELO PINTORE
HO cominciato a disegnare da solo
quando ero molto piccolo. In genere
raffiguravo animali che mi piacevano
come delfini e dinosauri. Ero contentissimo quando mi regalavano matite
e pastelli. Poi sono passato alle figure
umane ispirandomi ai manga. Nell'ultimo periodo ho trovato ispirazione in
Jamie Hewlett, fumettista che ha dato
un volto ai Gorillaz e ha creato il personaggio di Tank Girl. Mi dedico a
questa passione a tempo perso. Credo
che le mie qualità grafiche siano riconosciute buone anche dai miei com-
pagni e professori che spesso mi
fanno complimenti. Mi piacerebbe
che questa dote innata diventasse un
giorno una professione. Ringrazio i
miei genitori perchè mi hanno consentito di affinare la mia tecnica iscrivendomi al Bus Pascal indirizzo grafico-beni culturali.
incontri con docenti delle maggiori università della nostra regione Pensa,
Le materie tecniche e scientifiche hanno la prevalenza, ma ci sono anche proprio la prossima settimana, nei giorni 17 e 18 febbraio potremo ascoltare
quelle umanistiche che ci avvicinano alle nostre tradizioni locali e nazionali ed avere informazioni dai docenti di Ingegneria ambientale e civile. Perchè
Si resta a scuola al pomeriggio ?
non vieni a sentire?
Il nostro orario è solo al mattino, ma al pomeriggio possiamo fare attività La vostra scuola è anche una scuola europea?
extrascolastiche, praticare sport o semplicemente studiare in gruppo nelle Sì e da tempo. Infatti molti di noi hanno partecipato a progetti Comenius con
nostre aule-laboratorio
ragazzi di altri peaesi della comunità, proprio perchè da noi si studia per cinChe cosa sono gli stage che gli studenti più grandi svolgono in estate?
que anni l'inglese anche con l'aiuto di insegnanti madrelingua con i quali si
Sono occasioni per mettere in pratica quanto abbiamo imparato teoricamen- impara l'inglese tecnico.!! Abbiamo un grande laboratorio linguistico e speste presso uffici, agenzie, ed imprese
so le nostre lezioni vengono svolte con video e Cd
Al Secchi si studiano solo materie scientifiche?
A fine corso gli studenti del Secchi trovano facilmente lavoro?
Ci sono momenti dedicati allo sport ?
Sì, perchè il tipo di diploma conseguito ci consente un campo molto vasto di Come ti ho già detto abbiamo la possibilità di scegliere tra i diversi sport a
applicazioni: dal cantiere al catasto, dall'amministrazione dei condomini alla livello di squadra e anche a livello individuale. Addirittura una parte del monte
gestione della sicurezza negli enti pubblici, dalla progettazione del territorio ore è dedicato alle attività sportive, non so se lo sai già, ma il 27 gennaio 2010
alla libera professione... fino alla progettazione di impianti per il risparmio ci siamo classificati terzi alle gare di sci alpino con la nostra Giulia Bigliardi
energetico
Che tipo di viaggi di istruzione organizzate di solito ?
E' vero che la vostra scuola trascura la preparzione per l'università?
Abbiamo la possibilità, anche in questo caso di scegliere tra viaggi tematici,
Assolutamente no, la maggioranza dei nostri studenti prosegue gli studi all'u- settimane in montagna e nel triennio visite di istruzione alle capitali europee
niversità., soprattutto nelle facoltà di Architettura ed Ingegneria che hanno e... non solo per studiarne l'architettura .
molti esami su materie già studiate al “Secchi”. Infatti organizziamo ogni anno
Time out... alla prossima chiacchierata !!!