Introduzione della CTNCFPL - Yorkshire Canary Club Italiano

Transcript

Introduzione della CTNCFPL - Yorkshire Canary Club Italiano
CANARINI
tra immaginazione
E REALTÀ
va in scena lo
YORKSHIRE
Introduzione della CTNCFPL
Lo Yorkshire è una delle poche razze pesanti CFPL
sempre al vertice nelle principali esposizioni ornitologiche. A dire la verità, la precedente CTN
aveva già pubblicato, precisamente nel dicembre 2009, un lavoro che, a distanza di
più di tre anni, appare ancora valido ed
efficace anche dal punto di vista didattico
(vedi
sito
CTN-CFPL
http://www.ctncfpl.it/html/articoli_tecnici/articoli_tecnici.html).
testo Giuseppe Pepe
introduzione e conclusioni C.T.N. C.F.P.L.
foto Giuseppe Pepe e Redazione
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CANARINI
Tuttavia abbiamo ritenuto utile “fare il punto” sulla Razza, mettendo in rilevo l’evoluzione positiva che essa ha subito negli anni
e gli eventuali difetti ancora da correggere
con una opportuna selezione. Come nostra
consuetudine, ci siamo confrontati con alcuni Giudici ed allevatori esperti del Canarino Yorkshire . Il collega giudice Giuseppe
Pepe ha accolto il nostro invito scrivendo un
articolo ben strutturato che condividiamo
nei contenuti e che sottoponiamo all’attenzione degli appassionati.
t York in gabbia
La storia
Allora vivevo nella città delle torri e dei portici, quella che nella cultura popolare è rinomata essere la dotta, la grassa, la rossa;
dove all’età di 19 anni mi ero trasferito per
motivi di studio emigrante dalla Puglia in
quella Bologna così avvolgente e calda nei
miei ricordi, sbocciò e maturò dal nulla
l’amore per l’ornitofilia. Era una giornata
piovosa del novembre 1998 e per la prima
volta decisi di visitare una mostra ornitologica. Ancora non avevo avuto l’opportunità
di allevare uccelli. Abitavo con mio fratello
in un piccolo bilocale del centro cittadino
ma, quando potevo, navigavo in Internet
alla ricerca di informazioni sulle razze dei
canarini. Studiavo le malattie degli uccelli
e le tecniche di allevamento, leggevo tanto
le riviste ornitologiche ma, soprattutto, mi
ero appassionato ed avevo studiato il libro
“Canaricoltura”, affascinante trattato ornitologico, opera del compianto Professor
Umberto Zingoni.
Entrai nel padiglione del centro polivalente del quartiere Pilastro, pagai il mio biglietto ignaro di quello che stava per accadere da lì a poco. Alzai lo sguardo e fui ab-
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bagliato da un intenso colore arancione.
Proveniva da una fila di cavalle sulle quali erano poste delle gabbie nere a cupola e
dietro c’erano delle altre file... Saranno
stati 500-600, forse anche 700 Yorkshire,
non ricordo.
Guardai dei soggetti e rimasi impressionato
dalla potenza e dalla fierezza che erano capaci di sprigionare quando afferravano il
posatoio; sembrava si mettessero in posa
per il loro pubblico. Mi avvicinai ad un altro gruppo di Yorkshire e mi accorsi che erano più piccolini con le gambe apparentemente più lunghe e la coda rialzata; ci fu
un attimo di smarrimento, non capivo. Si
trattava chiaramente della stessa Razza di
Canarino, ma perché quelle differenze? Alcuni erano grandi, potenti, aggressivi ed altri più minuti ed eleganti. Tornai a casa con
questo dubbio, ma poco importava….!
Questo canarino aveva suscitato almeno tre
dei 5 sensi ed era entrato nel mio cuore, tra
i miei pensieri e da lì non sarebbe più uscito. Qualche anno più tardi ebbi la fortuna
di conoscere uno dei più esperti allevatori
italiani della Razza, nonché giudice di canarini di forma e posizione liscia, Luciano.
È un romagnolo di poche parole, sempre
ponderate, uno che lo York lo sa vedere nelle tre dimensioni, che non ha fretta di
esprimere giudizi e sa cogliere il particolare. Fu allora che capii come lo York era un
connubio equilibrato di potenza ed eleganza, non sempre facile da realizzare. Esistono York “figli di Marte”, robusti, grandi,
prorompenti, vigorosi e York “figli di Venere”, esili, eleganti, leggiadri, raffinati. Le
due caratteristiche si abbinano in modo
proporzionalmente diverso in ogni singolo
soggetto e solo quando uno Yorkshire esprimerà, agli occhi dell’osservatore esperto, vigore e raffinatezza in modo bilanciato, potrà fregiarsi del titolo di “Canarino Eccellente”.
Pian piano ho maturato l’esperienza nell’allevamento e la competenza nel giudizio di
questa affascinante Razza, seguendo le direttive dei maestri anglosassoni che ogni
anno vengono chiamati a giudicare nelle
mostre specialistiche del club.
Ancora oggi il disegno Standard di riferimento, adottato nel mondo sin dal 1960 è
quello di Sid Golding (fig. 1).
s Figura 1 - Modello Golding
Tale modello per gli allevatori d’oltremanica
non è mai stato completamente superato
tanto da indurli ad una modifica del disegno; è sotto gli occhi di tutti, però, che lo
York apprezzato nelle competizioni internazionali ed in Italia, da circa 15 anni, sia un
Canarino più potente e più elegante di quello disegnato da Golding.
Come giudice FOI, da 6 anni, ho il piacere di
esaminare questa Razza nelle varie competizioni ornitologiche e nell’ultima stagione,
per la prima volta, ho avuto l’onore di giudicare a Cuneo una specialistica dello Yorkshire Canary Club Italiano. Io lo Yorkshire
lo vedo e lo giudico in questo modo.
t Modello York Pepe
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CANARINI
La caratteristica che mi colpisce è la sinuosa curvatura che dalla testa confluisce nelle spalle e dorso fino alla coda. Immagino questa curva sulla schiena del Canarino con una pipa rovesciata: il fornello della pipa si pone sulla testa, il cannello lungo il dorso ed il bocchino si sovrappone al groppone ed al sopracoda. Tra testa e dorso del canarino o, se preferiamo,
tra fornello e cannello della pipa, si delinea una linea curva continua pendente
verso il basso.
Rispetto alla figura del Golding, gli York,
che oggi primeggiano nelle mostre e colpiscono l’occhio del giudice e degli allevatori esperti, non mostrano avvallamenti tra spalle e testa che si fondono dolcemente tra loro. Con rigore cerco questo
aspetto nei soggetti brinati e semi-intensi. Sono invece più tollerante con gli Yorkshire intensi tra i quali è più difficile, ma
non improbabile, trovare la regolarità della curva descritta.
t York Pipa Pepe
Alla conformazione della parte alta della testa ed alla fronte non tutti gli allevatori dedicano la dovuta importanza. Capita talvolta di vedere canarini di ottima qualità con
spalle molto alte e blocco imponente ma con
testa piatta che termina a punta. La testa
deve essere arrotondata, fondersi posteriormente con le spalle senza formare scalini,
mentre sul davanti deve evitare di schiacciarsi o di chiudersi troppo rapidamente ver-
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so il becco facendo scomparire la fronte e
configurando un aspetto sfuggente. Gli occhi devono essere grandi ed al centro della
testa, i sopraccigli devono essere appena accennati e non cadenti sugli occhi. Il piumaggio sulla testa deve essere compatto e sono
da evitare quei solchi antiestetici dietro gli
occhi talora evidenti in alcuni York dal piumaggio abbondante. Il becco deve essere piccolo e di forma conica.
La coda deve rialzarsi gradualmente e non in
modo esagerato, donando al soggetto grazia
e leggiadria come una ballerina classica che
fa l’ ”arabesque” (fig. 2). Al contrario, la coda in linea con il dorso lo renderà più goffo
ed appesantito. Un Canarino elegante deve
mostrare poco piumaggio nella zona del basso ventre e della cloaca, in modo da esaltare
la lunghezza delle gambe e la forma conica.
Possiamo immaginare il corpo del nostro
York con la foggia del buon, vecchio cornetto Algida (fig. 3).
Le parti più larghe del corpo sono le spalle
(visione dall’alto) ed il petto (visione laterale); da queste due parti deve gradualmente
assottigliarsi (“tapering”) fino alla coda ed il
tutto deve avvenire senza formare spigoli o
angolature. Da qualsiasi posizione guardiamo, il corpo del Canarino deve essere arrotondato. Gli inestetismi più frequenti sono le
angolature nella zona delle spalle e sul petto, così come il dorso piatto ed il corpo cilindrico, invece che conico, per l’eccesso di piume nella zona del ventre e della cloaca.
Se immaginiamo una linea retta che va dalla radice della coda all’occhio sezionando in
due metà il nostro York, dovremmo avere
tanto corpo sopra la linea quanto sotto la linea (fig. 4).
È impensabile che un giudice possa valutare
bene la simmetria e la rotondità del canarino guardandolo solamente di lato e tantomeno rimanendo comodamente seduto al tavolo di giudizio. Lo York va necessariamente
valutato in piedi, su tavoli posti all’altezza
dell’occhio giudicante. Almeno per i soggetti più competitivi, il giudice deve prendere la
gabbia con le mani, portarla all’altezza del
bacino e guardare dall’alto la simmetria e la
rotondità delle spalle e del dorso. In questa
posizione deve verificare la regolarità della
chiusura del corpo, dalle spalle fin verso la
coda, facendo particolare attenzione alla vi-
s Figura 2 - Ballerina Arabesque e York Arabesque
s Figura 3 - York Algida
t Figura 4 - Linea coda-occhi
ta del Canarino. Quando il Canarino è sufficientemente tranquillo comincio ad analizzare la posizione ed il piumaggio che insieme costituiscono la metà dei punti della scala valori (50) ma che, a mio giudizio, hanno
importanza relativa in mancanza di “corpo e
blocco petto-spalle-testa” tipici dello York.
Lo yorkshire può andare in posizione spontaneamente oppure va sollecitato con lenti
movimenti delle mani attorno alla gabbia
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s Figura 5 - York orologio
t Figura 6 - Angoli York
evitando assolutamente il picchiettio delle
sbarre. Un soggetto più irrequieto si può
tranquillizzare e può raggiungere la posizione se affiancato da altri uccelli nella loro
gabbia espositiva.
La posizione ideale può essere facilmente
raffigurata con le lancette di un orologio indicanti le ore 135: la lancetta corta delle ore
è la testa dello York e deve essere sull’ “una”,
la lancetta lunga è la coda e dovrà indicare
35 minuti (fig. 5). Comuni difetti sono la posizione alle ore 240 o, peggio, alle 345. Il segreto della posizione sta nelle gambe del Canarino e nell’utilizzo dei posatoi ovali. Le
gambe devono essere lunghe ma non esageratamente lunghe; questo aspetto può essere talora frutto di un intervento doloso di deplumazione da parte dell’allevatore. Volendo
dare delle proporzioni, la coscia (tibia) dovrà
essere all’incirca la metà della zampa (tarso).
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Le gambe devono essere quasi perpendicolari al posatoio e leggermente flesse in avanti
così che una linea immaginaria, prolungata
attraverso la coscia, tocchi l’occhio (fig. 6).
Le gambe devono essere leggermente più
avanti rispetto al centro del corpo, più verso
il petto, e la linea passante attraverso le
zampe deve emergere nel mezzo delle spalle
(fig. 6). I difetti più comuni sono negli York
con gambe dritte, con cosce lunghe come le
zampe oppure con zampe corte.
L’utilizzo di posatoi ovali permette al Canarino di portarsi con le dita in avanti, talvolta di appoggiarsi soltanto sul primo dito e
raggiungere la posizione fiera che noi desideriamo. È molto apprezzato il mantenimento a lungo della posizione sul posatoio, prerogativa degli York dall’indole più mansueta.
Questo aspetto caratteriale viene selezionato con gli opportuni accoppiamenti e favorito dal meticoloso lavoro dell’allevatore che
abitua il canarino alla gabbia espositiva.
Dopo lo svezzamento, i piccoli York avranno
la gabbietta a cupola agganciata a quella
d’allevamento, potendo entrare ed uscire a
piacimento; l’allevatore favorirà soggiorni
sempre più lunghi nella gabbia espositiva
che prenderà in mano e sposterà frequentemente di posizione. Gli York vengono necessariamente esposti nelle gabbiette a cupola,
ma è esperienza comune di tanti allevatori,
avere qualche soggetto che esalta le proprie
caratteristiche esclusivamente nella gabbia
d’allevamento. Il piumaggio deve essere corto, compatto ed attillato ma anche morbido
e setoso. L’arte di selezionare il piumaggio
dello York sta nel trovare il giusto equilibrio
tra avere un “piumaggio corto e compatto” e
necessità di evitare i tipici difetti dei piumaggi corti: testa piccola, avvallamento sulla nuca, collo evidente sotto il becco, petto
poco prominente, ali e coda corte, taglia ridotta. Il piumaggio lungo farà perdere la forma conica del corpo (tapering) e comparire
sbuffi all’attaccatura delle gambe ed alla radice della coda (piume di gallo); favorirà sopracciglia abbondanti e teste quadrate. È una
scelta fallimentare avere in allevamento soggetti con una sola tipologia di piumaggio. Gli
allevatori esperti devono possedere canarini
con diverse tipologie di piumaggio che utilizzeranno in incroci ad hoc. In ambienti caldi ed umidi il giudice e l’allevatore esperto
devono essere comunque tolleranti ed aspettare o sollecitare il canarino a ricomporre il
piumaggio. Il lipocromo deve essere carico e
distribuito uniformemente. È opportuno prestare attenzione a non sospendere l’alimentazione colorante troppo precocemente; alcuni York completano la muta anche a fine
novembre e potrebbero presentarsi alle mostre di dicembre-gennaio con alcune aree
ipopigmentate, tendenti al giallo e non all’arancio.
Il problema della lunghezza oggi praticamente non esiste perché quasi tutti gli Yorkshire raggiungono i 17,14 cm (6 ? pollici) e
li superano. La taglia vale soltanto 10 punti
nella scala valori, pertanto la differenza tra
un soggetto grande ed uno piccolo non è più
di 1-2 punti su 100. A parità di tutte le altre
caratteristiche finora analizzate indubbiamente un soggetto grande è da preferire rispetto ad uno piccolo. I difetti su uno York
grande sono però più evidenti e difficili da
correggere nella selezione; ecco perché talvolta nelle mostre vincono soggetti più piccolini ma che mostrano buona rotondità,
simmetria, portamento e qualità di piumaggio. Gli uccelli molto grandi inoltre possono
avere la coda che tocca e fuoriesce dalle sbarre della gabbia, elemento che renderà difficoltoso il raggiungimento della corretta posizione sul posatoio. D’altro canto, non bisogna lasciarsi ingannare da alcuni York piccoli, eleganti ed accattivanti ad uno sguardo
poco attento che, se analizzati meglio, possono mancare nella testa, nella chiusura sulla nuca e nel petto. La qualità degli Yorkshire allevati in Italia oggi è di valore eccellente rendendo molto arduo l’operato dei giudici italiani e stranieri. Spesso la differenza tra
un primo ed un secondo è definita esclusivamente dall’analisi di qualche particolare.
L’allevamento si è diffuso in maniera capillare su tutto il territorio nazionale, ma i migliori allevamenti si concentrano in Veneto,
Campania e Piemonte.
Il corretto giudizio e la corretta selezione sono promossi dallo Yorkshire Canary Club italiano (www.yorkshirecanaryclubitaliano.it).
Vengono organizzate mediamente quattro
mostre sul territorio nazionale invitando
giudici italiani e stranieri di comprovata
esperienza che operano con il sistema di giudizio a confronto. I punteggi ottenuti dagli
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allevatori nelle quattro competizioni specialistiche verranno sommati e verrà stilata una
classifica finale che decreterà i migliori allevamenti della stagione. Allevare ed esporre
Yorkshire è un’arte che si affina lentamente
ed è un’esperienza affascinante che auguro
a tutti di poter fare.
Conclusioni della CTN-CFPL
Da quanto scritto da Pepe, si evince chiaramente che il canarino Yorkshire gode
attualmente di “un buono stato di salute”, grazie soprattutto all’abilità, alla passione e alla competenza degli allevatori italiani, riuniti in uno dei Club FOI che appare
essere ben numeroso, attivo e solidale. Condividiamo pienamente questa tesi. Oggi, girando per le mostre, si nota innanzitutto il
gran numero di canarini esposti e si rileva
soprattutto che la maggior parte di essi sono di qualità medio-alta. Si può affermare
che lo York vecchio tipo (continentale) ha
ceduto giustamente il posto all’attuale York.
Esso appare essere più possente e fiero, con
blocco testa –collo-spalle-petto più imponente e con buona posizione, garantita da
zampe lunghe, con tibie ben visibili e non
divaricate, ben bilanciate rispetto al corpo.
E poiché le zampe sono ben bilanciate, abbiamo la possibilità di ammirare che la coda
non prosegue in linea con il corpo, ma è lievemente rialzata rispetto al posatoio, in una eccezionale armonia di linee e di equilibri.
È notevolmente migliorato anche il piumaggio che in genere è
ben aderente, liscio e soprattutto “corto” ma
nel contempo morbido,
lucente e ricco di lipocromo. Tutto ciò ha
contribuito a perfezionare anche l’uniformità e la rotondità della testa, che appare nitida, con occhi ben visibili e sopraccigli evidenti ma non sporgenti: pertanto il canarino, pur conservando un aspetto fiero, ha
perso ” il cipiglio un po’ troppo imbronciato” che aveva nel passato. Rimane tuttavia
ancora un difetto, retaggio del Canarino
continentale: la presenza di un piccolo avvallamento tra testa e spalle, mentre è ormai
ben noto che, nel Canarino ideale, le spalle
devono fondersi gradatamente con la testa
senza mostrare alcuna rientranza o restringimento. Siamo certi che con la selezione,
pian piano, anche questo difetto si attenuerà e scomparirà. Ma soprattutto ci auguriamo che il Paese detentore dello Standard, la
Gran Bretagna, modifichi il vecchio disegno
di Golding, risalente ai primi anni 60 del secolo scorso, poiché esso risulta ampiamente
superato, tenendo conto che gli stessi canarini York inglesi hanno subito l’evoluzione
descritta.
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