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n. 7 Icone di origine Greca Russa-Rumena Icone di origine Greca Russa-Rumena ARTICOLI SACRI a Senigallia ARTICOLI SACRI a Senigallia via Andrea Costa 31 tel 071.60597 via Andrea Costa 31 tel 071.60597 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 24 febbraio 2011 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale Indipendenti Giri di boa Maciniamo informazioni, immagini, prese di posizione, dibattiti con una voracità tale che resta ben poco, di significativo, nella nostra mente. Ho negli occhi, mentre scrivo, le drammatiche immagini della sanguinosa repressione libica messa in campo da chi, giusto qualche mese fa, veniva accolto a Roma con tanto di tappeto rosso e onori alla bandiera. Ora l’ ‘amico’ Gheddafi si è dimostrato per quello che è e, in fretta e furia, abbiamo abbandonato l’abito della festa per preoccuparci seriamente della fine che faranno i contratti milionari, di quanto aumenteranno le bollette energetiche, come tenere ancora in piedi le miriadi di interessi economici che ci legano alla nostra ex colonia. Stavolta il Nordafrica ci mette di fronte a qualcosa di diverso. Forse stiamo ancora vivendo l’onda lunga di quell’altro crollo, nel cuore dell’Europa, che ha sancito la fine del mondo diviso in due blocchi. La storia, prima o poi, chiede il conto. E lo fa con dinamiche sempre più veloci, tempi stretti, confini che vanno giù come il burro, potentati indistruttibili messi in fuga da folle scese in piazza. La grande crisi economica mondiale iniziata un paio di anni fa ci ha fatto capire quanto sia debole la finanza e ingiusto un mondo nel quale il denaro serve soltanto a produrre denaro. Adesso il tempo ci rinfaccia l’aver chiuso gli occhi per decenni sulla sistematica violazione di ogni diritto in nome del petrolio, l’aver sbrigativamente incasellato il mondo musulmano (quanti falsi profeti e fini analisti non aprono bocca, in questi giorni!) in un uniforme branco di pericolosi esaltati. Siamo in mezzo all’occhio del ciclone, ad un altro giro di boa. Più che ascoltare gli urlatori di paure, faremmo bene a lavorare sempre per un pianeta più giusto per tutti. Gesualdo Purziani Sono stati resi noti i primi dati sull’esito della campagna informativa regionale ‘Chi Ama… Chiama’ legata ai comportamenti d’abuso e consumo di droghe legali e illegali e rivolta in particolare ai genitori e alle famiglie di giovani e adolescenti. Nel nome è contenuto l’invito a contattare il numero verde gratuito di riferimento 800 01 2277 e a rappresentare dubbi e preoccupazioni. All’elaborazione dei dati ha provveduto l’associazione La Speranza onlus di Sant’Elpidio a Mare che ha mantenuto attivo il servizio. Dal 4 ottobre, giorno di inizio dell’iniziativa, al 31 dicembre 2010 sono arrivate, complessivamente, 118 telefonate, a cui sono seguiti 16 invii ai Servizi specialistici territoriali dell’Asur. Del primo gruppo di chiamate, quelle che corrispondono al target della campagna, il numero varia leggermente tra ottobre (27) e novembre (20), mentre a dicembre si è registrato un lieve calo delle telefonate (14). Tra le province con il più alto numero di chiamate: Ancona (59); Fermo (32); Pesaro e Urbino RADIO DUOMO (10); Ascoli Piceno (9); Macerata (6). Registrate giovanile e sulle caratteristiche delle sostanze anche chiamate da altre province non marchi- psicoattive legali ed illegali, allo scopo di acquigiane. sire la capacità di rapportarsi correttamente a “Con questa campagna – spiega l’assessore re- tali problematiche; soddisfare il bisogno di ingionale alle Politiche sociali e alla Famiglia, formazioni elementari o approfondite da parte Luca Marconi – abbiamo voluto rafforzare e dei genitori di giovani e adolescenti; promuopotenziare i fattori protettivi che contrastano vere l’ascolto, il dialogo e la ricerca di una col’uso di sostanze psicoattive e che concorrono municazione familiare che si mantenga aperta al contenimento e riduzione della richiesta di anche negli anni difficili dell’adolescenza e deldroghe da parte dei giovani. La famiglia gioca la preadolescenza; indurre a considerare tra le un ruolo fondamentale. L’attenzione e la dispo- priorità educative lo sviluppo della capacità di nibilità dei genitori all’ascolto, alla ricerca di “saper accettare” i propri limiti; sono questi gli una comunicazione che si mantenga aperta an- obiettivi specifici della campagna. che negli anni difficili dell’adolescenza e della Dei 55 genitori che hanno chiamato il numegiovinezza, rappresentano fattori protettivi. Per ro verde, il 40% erano madri, il 60% padri. La questo la campagna mass-mediatica si rivolge classe d’età maggiormente rappresentativa per prevalentemente al mondo adulto per stimo- i padri è quella dei 40/50 anni (38%); le madri larne atteggiamenti e comportamenti che pos- hanno invece per il 38% un’età compresa tra sano meglio aiutare i ragazzi nella loro crescita i 40/50 anni e per il 37% tra i 50/60 anni. La e renderli più responsabili nelle loro scelte”. maggior parte di questi genitori sono venuti a Sensibilizzare i genitori, e gli adulti in generale, conoscenza della campagna informativa attraalla necessità di una informazione approfondi- verso la stampa locale. ta sul fenomeno del consumo di droghe in età S.G. Tutelare la pesca S iamo fiduciosi nelle opportunità che l’Iniziativa Adriatico Ionica potrà offrire, in futuro, alla pesca ma noi abbiamo bisogno adesso del supporto delle istituzioni, Regione Marche, ministero, Unione europea, per affrontare le urgenze del settore, primi fra tutti il caro-gasolio e il fermo pesca”. Lo afferma il responsabile regionale di Lega Pesca Marche, Simone Cecchettini, all’indomani del confronto, avvenuto ad Ancona, fra gli alti funzionari della Iai con il commissario europeo per gli Affari marittimi e la Pesca, Maria Damanaki, e il presidente della Regione, Gian Mario Spacca. “Il nostro principale obiettivo – dice Cecchettini -, come categoria di pescatori delle Marche, è tutelare e preservare le risorse ittiche della nostra regione”. Cecchettini aggiunge che “l’intervento più urgente, di cui ha estremo bisogno il settore, è ancora una volta un sostegno per affrontare il caro-gasolio, che incide con prepotenza sulla redditività della pesca, già danneggiata, appunto, dalla scarsità della materia prima. I pescatori si trovano a dover pagare il gasolio 65-66 centesimi al litro rispetto ai 38-40 centesimi di qualche settimana fa, con una crescita del prezzo di 25-30 centesimi al litro”. L’altra questione da programmare subito, dice Cecchettini, “per il bene del settore ma, soprattutto, del nostro mare è il fermo pesca del 2011. Il fermo pesca deve essere almeno di 50 giorni consecutivi per una reale salvaguardia degli stock ittici”. in questo numero Riflessioni sul fine vita Bilancio semestrale del Fondo Caritas pagg. 8 - 9 pag. 5 2 24 febbraio 2011 attualità Attualità La raccolta fondi per il no profit e la solidarietà cresce del 30% C’è crisi, ma gli italiani donano I l 2010 consegna alle organizzazioni non profit un bilancio favorevole in materia di raccolta fondi: ben il 30% ha visto crescere le donazioni rispetto al 2009. È dunque un quadro positivo quello dipinto dall’Osservatorio di sostegno al non profit sociale dell’Istituto italiano della donazione, che ha presentato oggi l’annuale rapporto dal titolo “L’andamento delle raccolte fondi nel 2010”. Secondo gli esiti dell’indagine, che ha coinvolto 109 organizzazioni italiane, l’anno si è chiuso con un trend di crescita in rialzo che, secondo le previsioni, dovrebbe rimanere anche per il 2011. Entrando nel merito dei dati, nel 30% di Onp che ha incrementato la propria raccolta fondi (nel 2009 era il 26%) c’è ben un 7% che dichiara di aver raccolto “molto di più” rispetto al passato. Ma c’è anche un 37% che non ha registrato alcun cambiamento sostanziale e un 33% che riferisce di aver raccolto meno del 2009. Per quanto riguarda le prospettive future, le organizzazioni si dimostrano fiduciose: il 43% prevede un ulteriore miglioramento, mentre un 16% si aspetta di peggiorare. In ogni caso la percentuale di “ottimisti” scende del 7% rispetto all’anno pre- cedente. Una riflessione a sé va dedicata al periodo delle feste natalizie, che si conferma il più importante dell’anno: la quota di organizzazioni che hanno guadagnato di più sale dal 30% al 36%, mentre chi peggiora scende dal 33% al 21%. Complessivamente tra il Natale 2009 e quello del 2010 si registra un +10% di organizzazioni che sono riuscite a raccogliere di più e un -16% di quelle che peggiorano. Dati, questi, ancora più favorevoli se si pensa che le feste del 2010 hanno portato con sé la fine delle agevolazioni fiscali sulle tariffe postali: il 57% del campione dichiara di aver tagliato i propri invii promozionali di oltre il 30% e un altro 14% di oltre il 50%. Anche sul 2011 la metà delle organizzazioni prevede che ridurrà gli invii. Infine, uno sguardo ai singoli ambiti del non profit: nel periodo natalizio è stata la cooperazione internazionale ad andare meglio (il 37% ha raccolto di più), anche se il numero di organizzazioni che hanno previsto una raccolta fondi specifica è sceso dal 77% al 66%. Durante tutto l’anno, invece, è la Salute e ricerca scientifica il settore che registra il miglior risultato, con il 51% di organizzazioni che migliora le proprie entrate. Rispetto al 2009, la cooperazione internazionale registra un +11% di organizzazioni che migliorano, l’emarginazione sociale +3%, ma è la salute e ricerca scientifica a fare il salto maggiore con +18%. Giorgia Gay La Libia è nel caos e Gheddafi affida al suo primogenito un messaggio televisivo che suona come ‘fine corsa’ Il dittatore sanguinario E alla fine la “Guida fraterna della Rivoluzione” ha gettato la maschera e si è rivelato per quello che è: un dittatore sanguinario e vile. Dopo aver fatto sparare contro la folla nei giorni scorsi, con un bilancio che secondo tutte le fonti non ufficiali è intorno ai 200 morti, ha presentato alla tv libica non la sua faccia, ma quella del figlio maggiore. Saif Gheddafi ha parlato per quasi un’ora, come se la televisione fosse sua, parlando come si parla a dei bambini che si sono comportati male, alternando la dolcezza alla severità e alle minacce. Ha accusato i media, le forze stranieri e gli islamisti di falsare la verità. Ha rimproverato la televisione libica di non avere raccontato correttamente le proteste della gente. Ha accusato Al Jazeera, Al Arabjia e la BBC di non dire la verità, spiegando con dolcezza che i morti a Bengasi erano ‘solo’ 14 e non 84, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. Ha ammesso che l’esercito non aveva fronteggiato correttamente la situazione, ha riconosciuto con garbo che erano necessarie riforme e ha insistito a lungo sul rischio di dividere il paese. Ha detto che il merito di suo padre era stato quello si unire e dare orgoglio alla nazione, mentre le proteste porterebbero alla frammentazione in piccoli emirati. Si perderebbe la gestione del petrolio che oggi “è la nostra ricchezza, ci nutre e ci permette di avere le scuole”. In un delirio sempre più incontenibile ha mi- nacciato: “L’esercito è con mio padre Muammar Gheddafi, centinaia di migliaia di persone sono con noi. Non lasceremo il paese. Combatteremo sino all’ultimo proiettile, sino all’ultimo uomo”. Che si può dire di un discorso così? Sono le parole di chi ha paura, una paura mortale. Il potere di Gheddafi si basa sull’equilibrio di poteri fra le ‘tribù’ che compongono il paese, ottenuto pagandole col petrolio. Come abbiamo già scritto la situazione del potere in Libia è analoga a quella costruita in Tunisia. Tutta l’economia è nelle mani della famiglia del rais, la democrazia non esiste, la struttura di potere è alimentata e garantita comprando le persone col denaro. La stampa, a differenza dell’Algeria non è libera e il dibattito è impossibile. Ma nessuno oggi può fermare il vento dei nuovi media, nemmeno il blocco totale di internet o le continue interruzioni del segnale telefonico cellulare. Così l’effetto domino del Maghreb ha raggiunto la Libia ed è saltata la ‘pace’ con le tribù. Da quanto si capisce, attraverso le notizie frammentarie che arrivano dal paese, le tribù della zona di Bengasi hanno abbandonato Gheddafi e altrettanto avrebbero fatto molti militari. Per questo l’insistenza sul pericolo di dividere il paese in tanti piccoli emirati e il riferimento all’Est ricco che non sarebbe più solidale coll’Ovest povero. Il rais ha paura e fa di tutto per tenersi stretto con la paura almeno l’Ovest. Suo figlio ripete mille volte che l’esercito è unito e non parla di ‘proteste’ ma di ‘guerra civile’ perché evidentemente le defezioni sono consistenti e la ‘inevitabile’ reazione dei Gheddafi troverebbe i militari divisi fra i due campi, col rischio di creare una vera guerra interna, condizione che negli altri paesi del Maghreb non è avvenuta. La minaccia di colpire con le armi fino all’ultimo uomo, dismettendo definitivamente i vestiti di padre affettuoso dei suoi sudditi, rivela il terrore di lasciare il paese. Qualunque destinazione renderebbe Gheddafi vulnerabile al rancore di chi non gli ha perdonato il passato, quando era il principale finanziatore del terrorismo. I toni melliflui e le minacce di Saif sono insomma l’urlo disperato di chi sente vicina la fine. La caduta del rais è infatti inevitabile. Ciò che non è prevedibile è la durata dell’agonia, né quante vite ancora costerà. Forse saranno ancora numerose. Peseranno moralmente anche su chi ieri accoglieva il rais con tutti gli onori, offrendogli la legittimazione politica che toglieva libertà e spazio a qualunque opposizione interna. Chi porta questa responsabilità ci risparmi almeno oggi la penosa immagine di chi cerca di attribuirsi meriti insistenti, come il convincere il rais alle riforme costituzionali o a farsi ‘responsabilmente’ da parte. Riccardo Moro ATTUALITA’ Riusciamo a fare polemiche anche per la ricorrenza dell’Italia unita Unità d’Italia, la festa turbata I l 17 marzo, alla fine, la festa si farà. Una festa nazionale per l’Unità d’Italia, per celebrare la ricorrenza dei 150 anni. Intorno a questa festa ci sono state polemiche di ogni tipo, che hanno coinvolto i politici, naturalmente, ma anche gli industriali e il mondo della scuola. Con argomenti che si sono intrecciati trasversalmente, dai temi propri dell’unità nazionale a quelli legati al carico per le aziende, e a quelli –stucchevoli, a volte – su come sia meglio festeggiare con gli studenti: un giorno in meno di scuola o lezioni mirate sull’Unità? Alla fine il “braccio di ferro” si è risolto in Consiglio dei ministri, non senza problemi e spaccature. Tre ministri – i leghisti Bossi, Calderoli e Maroni – non hanno aderito e, per una festa dell’Unità – quella del Paese –, la cosa fa riflettere. Anche il ministro Gelmini, secondo fonti di stampa, avrebbe espresso riserve, pur allineandosi al voto finale del governo. Di fronte al timore di oneri aggiuntivi per la finanza pubblica e per le imprese private è stato studiato l’escamotage di sopprimere, di fatto, la festa del 4 novembre, quella delle Forze armate: quest’anno non sarà pagata come festività. Dietro la questione economica si affaccia in realtà un sentimento peraltro noto di crisi nel sentire l’Unità nazionale. Le polemiche non hanno fatto che acuire sentimenti negativi. Non fanno bene, in un momento così difficile per l’Italia come l’attuale, nel quale il Paese si presenta quasi senza punti di riferimento, con un mondo politico in gravissima crisi e la sensazione di un sistema bloccato. Una situazione nella quale si moltiplicano gli appelli del presidente della Repubblica per evitare la conflittualità e, soprattutto, per ridare slancio a un’Italia disorientata. Un’Italia che avrebbe bisogno di esempi di responsabilità, di superamento delle posizioni conflittuali di parte, in una parola di impegno evidente per il bene comune. In questo frangente la Chiesa avverte una volta di più, la responsabilità verso il bene del Paese, non perdendo occasione soprattutto di richiamare alla sensibilità educativa, alle conseguenze che hanno scelte e comportamenti pubblici. Da tempo insiste per una rinnovata coscienza civile e per un impegno politico disinteressato. Per la festa dell’Unità si è mossa senza tentennamenti: quel giorno ci sarà una Messa presieduta dal cardinale Bagnasco a Roma e il presidente Napolitano ha appena ricordato “l’impegno, ribadito anche dai cardinali Bertone e Bagnasco per la partecipazione della Chiesa e in qualche forma anche del Pontefice alle celebrazioni”. Davvero non è poco. Soprattutto per chi conosce la storia. Alberto Campoleoni Asteriski * Il Papa: nuovo stile di vita. All’Angelus di domenica 20 febbraio, Benedetto XVI ha ricordato la “Cattedra di Pietro” con queste parole: “Cari amici, dopodomani, 22 febbraio, celebreremo la festa della Cattedra di San Pietro. A lui, primo degli Apostoli, Cristo ha affidato il compito di maestro e di pastore per la guida spirituale del popolo di Dio, affinché esso possa innalzarsi fino al Cielo. Esorto, pertanto, tutti i pastori ad “assimilare quel “nuovo stile di vita” che è stato inaugurato dal Signore Gesù ed è stato fatto proprio dagli Apostoli” . * Adorazione: presso le Benedettine. Ricordiamo che presso la chiesa delle Benedettine a Senigallia in via dell’Angelo n. 6 (tel. 071-60600) c’è sempre l’Adorazione Eucaristica Perpetua. Chi vuole, prega in silenzio. Si può dare la propria adesione per il tempo che si ha a disposizione perché c’è sempre “Gesù” esposto. La chiesa è riscaldata e con bagno. * Pellegrinaggio a Cracovia. Sulle tracce di Giovanni Paolo II e di Santa Faustina Kowalska, dal 28 maggio al 2 giugno, la Socrate Viaggi effettuerà un pellegrinaggio di preghiera a Cracovia. La quota è di euro 670, ridotta per ragazzi fino a 12 anni del 12%. Il supplemento per la singola è di euro 120. Per iscriversi, telefonare a SOCRATE Viaggi in via Carducci n. 7 a Senigallia (071-60332) oppure a Leo: 328-6493797. * La rivolta. Poverissimi contro ricchissimi. E’ questo il senso delle rivolte popolari in Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Iran. Anche Gheddafi, nonostante il bombardamento delle folle, sembra sul viale del tramonto… come tutti i dittatori: Hitler, Stalin, Mao… * Marche: successo al BIT. Al Bit (Borsa italiana turismo) di Milano gran successo degli espositori marchigiani e del cofanetto: “Marche, le scoprirai all’Infinito”, sintesi delle proposte turistiche regionali, specie con i luoghi e i personaggi dell’arte e della cultura. Intanto parte anche nelle Marche il Movimento “Italia futura” che è “un luogo di idee, aperto, trasversale, che vuole guardare al futuro”. * Una giornata speciale, giovedì 24 febbraio prossimo all’istituto Panzini di Senigallia; il Dirigente Scolastico, prof.ssa Maria Rosella Bitti, invita i genitori degli alunni a partecipare alla manifestazione “Il Panzini nelle Marche e nel mondo”. * Ostra: volontariato. Per l’Anno Europeo del Volontariato, Mons.Umberto Gasparini, Arciprete Parroco della Basilica di Santa Croce, parteciperà - come Assistente Ecclesiastico Diocesano delle Confraternite ed in veste di relatore - all’incontro che si terrà venerdì 25 febbraio 2011 al Teatro Vittoria. Giuseppe Cionchi 24 febbraio 2011 Enti locali Il protocollo di intesa tra la Provincia di Ancona e le Pari opporunità Violenza di genere S econdo l’Organizzazione mondiale del- l’azione di contrasto al fenomeno di violenza la sanità, almeno una donna su cinque di genere e stalking . ha subito abusi fisici o sessuali. La violenza Di fatto, la Provincia ha attivato da anni un contro le donne è endemica tanto nei Pae- processo virtuoso che assiste e segue le donsi industrializzati quanto in quelli in via di ne vittime di violenza: dal primo contatto sviluppo. E, in quanto sinistramente demo- fino all’inserimento lavorativo, passando per cratica, le vittime e gli aggressori apparten- la casa rifugio di Ancona gestita dalla coogono a tutte le classi sociali o culturali, senza perativa La Gemma e per il centralino gestidistinzione di ceto economico, come dimo- to dall’associazione Donne e Giustizia. strano le cronache quotidiane quando ripor- “Già dal 2000, - riferisce l’assessore alle pari tano notizie di tragici epiloghi frutto di epi- opportunità, Eliana Maiolini , che ha firmasodi non tenuti nella giusta considerazione. to il protocollo a Roma, - con l’istituzione In Italia, il Dipartimento per le Pari oppor- della casa rifugio e del centralino antiviolentunità della Presidenza del Consiglio dei Mi- za, il nostro territorio ha espresso una sensinistri firmava nel 2007 un primo protocollo bilità al fenomeno che si traduce in risposte triennale con 27 territori pilota con i quali concrete . Nel 2006, la Provincia di Ancona sperimentare la costituzione di una “rete na- aveva già costituito una rete fra Comuni, zionale antiviolenza” (a partire dal centrali- istituzioni sociosanitarie, forze dell’ordine e no 1522). autorità giudiziarie per migliorare quei serTra quelle 9 Province e quei 18 Comuni se- vizi che consentono un percorso di uscita lezionati in tutta Italia c’era la Provincia di alle donne vittime di violenza. Tutto ciò ci Ancona che oggi, grazie alle azioni condotte ha permesso di essere considerati eccellennegli anni, è stata chiamata a firmare il nuo- za a livello nazionale , tanto da entrare nel vo protocollo d’intesa con il Dipartimento. primo protocollo come territorio pilota ed Così la Provincia di Ancona entra a far parte essere riconfermati nel nuovo. Non dimendella Rete nazionale antiviolenza come Am- tichiamo - conclude Eliana Maiolini, - che bito territoriale di rete e riceve l’impegno del la nostra è tra le poche regioni ad avere una Dipartimento ad ottenere l’assistenza tecni- legge contro la più “democratica” delle vioca per favorire il miglioramento del sistema lenze “. operativo a carattere sovracomunale nelM.M. La proposta di legge regionale sul volontariato Il valore del gratuito N uove norme per la promozione e la disciplina del volontariato. La giunta regionale ha approvato un proposta di legge che aggiorna i contenuti della precedente legge regionale 48/1995 che disciplinava la materia del volontariato, intervenendo non solo sulla regolamentazione del rapporto tra associazioni ed enti locali, ma anche sulle caratteristiche distintive del volontariato, sulla partecipazione del settore alla programmazione regionale sul ruolo del centro o centri di servizi. Gli elementi di novità rispetto alla legge regionale 48/1995 riguardano in particolare: - una più articolata definizione del ruolo e delle attività delle associazioni; - una più approfondita articolazione dell’identità delle organizzazioni di volontariato; - un’indicazione specifica relativa alla partecipazione del volontariato alla programmazione degli interventi promossi dalla Regione e dagli enti locali, con particolate riferimento agli ambiti territoriali; - un riferimento importante riguardante i centri servizi per il volontariato ‘La nuova legge - spiega l’assessore alla Salute con delega al Volontariato Almerino Mezzolani - potenzia la rappresentanza del volontariato in rapporto alla Regione. Vengono infatti istituiti l’Assemblea regionale del volontariato (che sostituisce la Consulta) e il Consiglio regionale del volontariato eletto dall’Assemblea al quale vengono affidati compiti consultivi sugli atti regionali e compiti di proposta inerenti le attività del volontariato. Ogni tre anni la Regione convocherà infine la Conferenza regionale del volontariato per esaminare le problematiche individuate dall’Assemblea regionale. Questa proposta di legge è un atto dovuto nei confronti di tutte quelle persone che ogni giorno mettono a disposizione il loro tempo per il bene comune: sono una grande risorsa fatta di impegno, dedizione e professionalità. La Regione è pienamente consapevole di quanto importante sia il loro contributo per la coesione sociale del nostro territorio e su questa consapevolezza è stata costruita la legge’. Le associazioni di volontariato complessivamente rilevate al 30 giugno 2010 nelle Marche sono 1.677: 527 ad Ancona; 241 ad Ascoli; 188 a Fermo; 325 a Macerata e 386 a Pesaro. C.P. La Giunta dice ‘no’ alla Turbogas di Corinaldo Vecchia e nuova vita dei Pc Giovani agricoltori L a sostenibilità ambientale è uno stile di vita da conquistare giorno dopo giorno, con piccole e grandi azioni che superano il vecchio concetto di consumo per orientarsi verso una cultura del recupero e del riuso. Il continuo aggiornamento dei computer comporta un rilevante accumulo di rifiuti speciali da smaltire per cui – sostiene l’assessore all’ambiente Marcello Mariani, - incoraggiare e sostenere attività di recupero analoghe a quella della cooperativa Zanzibar costituisce una tappa importante nel percorso etico-politico intrapreso”. Il progetto, che la cooperativa Zanzibar porta avanti da con diversi partner, si inserisce in una serie di iniziative di sensibilizzazione sul territorio e comprende gli aspetti della tutela ambientale e dell’integrazione sociale. L’iniziativa, avviata nel giugno scorso dalla collaborazione fra Zanzibar Coop.Soc., Anconambiente Spa e l’Associazione LUG di Jesi, a cui oggi la Provincia di Ancona riserva un finanziamento, nasce dalla consapevolezza che la capillare diffusione del PC domestico ha prodotto negli ultimi anni il problema del riciclo. Lo smaltimento dell’hardware, in quanto rifiuto speciale, presenta gravi difficoltà là dove contiene, oltre alle plastiche non biodegradabili, una grande varietà di sostanze (mercurio, cadmio, piombo, cromo, cobalto) altamente tossiche e di pesante impatto ambientale, se non correttamente smaltite. Recuperare i vecchi PC attraverso la pratica del trashware (recupero e riassemblaggio di componenti hardware) è possibile e consente di dotare talune scuole della provincia dell’ormai necessario corredo informatico. Nello specifico, i PC smontati per il recupero delle parti funzionanti, sono stati riassemblati e dotati di sistema operativo GNU/Linux, che a differenza dei sistemi operativi più comuni è gratuito, e non richiede particolari licenze per lavorare in ambiente Windows. Le scuole individuate per la distribuzione dei PC recuperati sono: - Istituto Comprensivo di Senigallia - Liceo Artistico Mannucci di Ancona - Secondaria di 1° grado Matteo Ricci di Polverigi -Secondaria di 1° grado Paolo Soprani di Castelfidardo -ITIS Meucci di Castelfidardo -Istituto comprensivo S.Francesco di Jesi - Secondaria di 1° grado – Savoia Lorenzo Lotto di Jesi - Primaria Garibaldi di Jesi. Q uasi cento milioni di euro investiti in due anni, con un vero e proprio boom di progetti per realizzare laboratori di trasformazione dei prodotti e negozi aziendali e affrontare il mercato anche in tempo di crisi. E’ il quadro della situazione emerso dall’assemblea delle giovani imprese agricole marchigiane della Coldiretti che all’Abbadia di Fiastra hanno nominato il loro nuovo leader. E’ Maria Letizia Gardoni, 22enne di Osimo, attuale delegata della provincia di Ancona, che prende il posto del pesarese Emilio Spada. La giovane osimana produce ortaggi coi quali rifornisce i ristoranti macrobiotici. Oltre a ciò, sta portando avanti un progetto per il recupero delle erbe spontanee con l’Università Politecnica delle Marche. Proprio la 22enne osimana rappresenta un ottimo esempio della nuova imprenditoria agricola che non ha paura di investire. Secondo elaborazioni Coldiretti su dati della Regione Marche, rispetto agli anni scorsi gli investimenti per fabbricati adibiti alla trasformazione e vendita dei prodotti (laboratori, negozi aziendali, ecc.) sono più che raddoppiati (+127 per cento) così come quelli per impianti di lavorazione (+100 per cento). Drasticamente scesi, invece, gli investimenti su trattori e altri macchinari, che fino a qualche anno fa rappresentavano il 46 per cento degli investimenti e oggi appena il 14 per cento. Secondo una indagine della Coldiretti, le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media (9,4 ettari rispetto alla media nazionale di 6,1), un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. P arere negativo alla costruzione di una centrale termoelettrica nel territorio del Comune di Corinaldo è stato espresso dalla Giunta regionale al termine di un lungo iter formale, che era stato già anticipato nella sostanza in precedenti occasioni. Ora l’atto formale è stato inviato al Ministero dello Sviluppo economico ‘Dipartimento per l’energia’. ‘La posizione della Regione Marche sulla centrale Turbogas di Corinaldo, come più volte sottolineato, è sempre stata ferma e decisa - spiega il presidente Gian Mario Spacca -. La centrale non è compatibile con le previsioni della nostra programmazione che promuove una politica basata sul risparmio energetico, l’uso delle fonti rinnovabili, la produzione e distribuzione di energia elettrica e termica da piccoli e medi impianti di cogenerazione e soprattutto punta allo sviluppo turistico sulla valorizzazione di un asset fondamentale come il paesaggio collinare. La forza dell’atto approvato sta proprio nella ferma convinzione che la vocazione del territorio non è conciliabile con un progetto industriale come quello rappresentato dalla Turbogas a Corinaldo e che quindi il perdurare della situazione di incertezza rischia di danneggiare il territorio stesso dal punto di vista degli investimenti economici, per un calo del valore di mercato degli immobili, per gli effetti sull’agricoltura di qualità ma, soprattutto, in chiave turistica e ricettiva’. La ‘non intesa’ giunge dopo la richiesta nell’ottobre 2009 da parte della societa` Edison SpA, titolare della Turbogas, allo stesso Ministero, di autorizzazione alla costruzione di una centrale a ciclo combinato, alimentata a gas metano della potenza di 870 MWe, da impiantare nell’area industriale Zipa di Corinaldo, il cui progetto prevede, inoltre, la realizzazione di un metanodotto di collegamento di 10 km. e di un elettrodotto aereo di circa 17 km: opere che, oltre al territorio di Corinaldo, interesserebbero anche quello dei Comuni di Mondavio, Monte Porzio, Monterado, Orciano di Pesaro, S. Giorgio di Pesaro, Piagge, Cartoceto e Fano. S.G. 3 Block Notes Meno 80 milioni! Si è chiuso con successo lo stand della Regione Marche alla Borsa del turismo. Nei quattro giorni di apertura sono state distribuite più di 50 mila pubblicazioni tra opuscoli, brochure informative e promozionali, e il nuovo cofanetto “Marche, le scoprirai all’Infinito”, sintesi della proposta turistica regionale. Ventisei gli operatori del Buy Italy, con una predominanza di Olanda e Stati Uniti, interessati soprattutto a destinazioni dell’entroterra marchigiano. Più di 70 testate giornalistiche hanno cercato contatti, molte a grande diffusione: il Corriere della Sera, il Sole 24 ore, l’Espresso, Donna Moderna, Famiglia Cristiana, Style, Vogue, Ttg Incontri e Travel Quotidiano, Dove, Traveller, Vogue Sposa, La Cucina Italiana. E poi network e trasmissioni televisive, oltre a Radio Rai, Rai 3, Tg 2 Sì Viaggiare, Rai International, altre trasmissioni come Nonsolomoda e Verissimo, Tg Studio Aperto, Canale Italia, Marco Polo, Rai Parlamento, Radio Montecarlo, Radio 24. C’è stata perfino una nazione, Cipro, che avrebbe voluto acquistare l’allestimento dello stand, ma si è accontentata di fotografarlo. Soddisfatta l’assessore al Turismo Serenella Moroder: “Abbiamo creduto fortemente nella formula della vacanza emozionale e dei cinque sensi, siamo riusciti a esprimerla compiutamente in questo nuovo stand e i fatti, l’interesse, la forte attenzione riscossa ci hanno dato ragione”. Particolarmente apprezzato, ha detto, il nuovo modo di comunicare l’immagine della regione: “questo ci stimola a proseguire su questa strada, forti anche dei dati positivi del flusso turistico 2010, che sono in controtendenza con quelli nazionali, e del clima positivo registrato al Buy Italy”. “Ciò che abbiamo seminato alla Bit può farci sperare in un buon raccolto per la prossima stagione primaverile ed estiva”. 4 24 febbraio 2011 Senigallia Esperimenti in via Carducci G randi cambiamenti in vista per “Ancora non c’è niente di ufficiale via Carducci: partono le piante e e definitivo – interviene Maurizio stanno per arrivare le bancarelle. La Mangialardi –, ho fatto fare queste Guardia forestale ha appena dato il verifiche per studiare meglio la collovia libera all’abbattimento degli alberi cazione del mercato che vede in via nella via, dove la polizia municipale Carducci la soluzione per noi ottiha iniziato a prendere le misure per male. Non vogliamo assolutamente le bancarelle. Non tutti i posteggi po- imporre niente agli ambulanti che tranno però essere ospitati nella stra- torneremo ad incontrare. La proda principale del rione Porto. Alcuni posta che mi sento di fare, e che ho finiranno per occupare una porzione già fatto, è questa: proviamo per un della vicina piazza Cefalonia. periodo, in via sperimentale e poi se Da un rapporto inoltrato al sindaco, proprio dovesse dimostrarsi una sodagli stessi vigili urbani al termine luzione non idonea possiamo sempre del sopralluogo, è infatti emerso che rivedere il tutto”. in alcune giornate della settimana, “Per quanto riguarda le alberature di prima tra tutti il giovedì, non sarà via Carducci esiste un progetto di ripossibile ospitare tutti gli ambulanti qualificazione che prevede l’abbattiall’interno della via. Il martedì ed il mento e la sostituzione delle piante giovedì infatti il numero dei vendito- nel primo tratto, quello compreso tra ri aumenta. le intersezioni con via Dogana VecLa polizia municipale ha bocciato la chia e via Corfù, ed un diradamensoluzione di ospitarne alcuni lungo to degli alberi presenti nel secondo via Corfù, la strada che taglia in due tratto, quello che arriva fino a Porta via Carducci. Individuato come per- Lambertina. Su questo progetto è corso per le ambulanze della Croce stato chiesto anche un parere conRossa, non potrà essere occupato ma sultivo alla guardia forestale, che ha dovrà rimanere sempre transitabile dato il proprio parere favorevole a per le emergenze. In alternativa i vi- questa operazione di riqualificazione gili segnalano la possibilità di occu- del verde nella via”. pare parzialmente piazza Cefalonia. Michela Gambelli Un regalo per la ‘S. Gaudenzio’ Azioni contro la ‘tratta’ A D lla presenza del dirigente scolastico Angela Leone e delle maestre della scuola dell’Infanzia San Gaudenzio, il presidente del circolo Arci di Borgo Bicchia Osvaldo Giraldi e il consigliere comunale Maurizio Salustri hanno donato una cucina giocattolo ai piccoli alunni. Ciò è stato possibile grazie all’iniziativa di un comitato spontaneo all’interno del Circolo che da anni promuove un momento conviviale, in occasione della lavorazione del maiale, con pranzo e cena il cui ricavato va ad opere di beneficenza. E’ sempre nella stessa ottica che il 27 febbraio, al circolo Arci di Borgo Bicchia, nell’ambito delle celebrazioni del 150° dell’unità d’Italia, viene organizzato un “Pranzo Patriottico” aperto a tutti coloro che condividono valori comuni. Parte del ricavato sarà destinato nuovamente all’acquisto di materiale e/o giochi per la scuola dell’infanzia San Gaudenzio. al 1° gennaio 2010 il Comune di Senigallia è capofila di un progetto europeo denominato “Ricerca-Azione partecipata sulle vittime della tratta degli esseri umani, dei crimini d’onore e dei matrimoni forzati nelle comunità immigrate (acronimo: Rapvite – www.rapvite.eu). Venerdì 25 febbraio i partner europei del progetto saranno ospiti a Senigallia, insieme alle Associazioni Free Woman e Acads, per discutere sui risultati dell’indagine effettuata attraverso questionari e il racconto di storie vissute inerenti il tema dei matrimoni forzati Questa fase del progetto è stata realizzata nel nostro territorio grazie alle interviste effettuate da Joelle Garnier, Fatima Ouqass, Nataliya Shikova e Momtaz Karim. I lavori proseguiranno con l’analisi del training formativo sul tema “Azione e Prevenzione dei fenomeni di violenza legata a pratiche tradizionali e culturali delle comunità immigrate” rivolto agli operatori sociali. A Sarnano la festa dello sci senigalliese A nche quest’anno lo Sci Club di Senigallia organizza per domenica 27 febbraio un’altra Festa Cittadina alla Maddalena di Sarnano. L’incontro, annuale, vedrà svolgersi il 3° Trofeo Città di Senigallia, in memoria di Dino Giannini, fondatore del sodalizio insieme all’attuale Presidente Alessandro Frattesi: il trofeo ha ricevuto il patrocinio del Comune di Senigallia. In questa giornata sulla neve si svolgerà una manifestazione sportiva di sci a carattere cittadino, per coinvolgere tutti gli sciatori senigalliesi (ma non solo), che siano soci o no. La gara sarà aperta dunque a tutti su un facile tracciato di slalom gigante sulla pista della Maddalena, adatta a sciatori di ogni livello. Dallo scorso anno il Direttivo per promuovere l’avviamento allo sci delle nuove generazioni, ha deciso di abbinare questa manifestazione alla promozione dello sci giovanile, offrendo ai ragazzi fino ai 14 anni, il viaggio gratuito, il pranzo a soli € 10,00 e lezioni di sci gratuite con i Maestri della località. notizie della settimana Succede a Senigallia * Ignoti hanno infranto la vetrina dell’agenzia “Giano viaggi”, in via Marchetti 98, non lontano da piazza del Duca. I vandali si sono poi introdotti nel locale ed hanno rovistato l’ufficio. Ad allertare le forze dell’ordine, domenica mattina, è stata la titolare dell’agenzia. Nel fine settimana il raid vandalico ha colpito anche altre attivit. Sono infatti stati forzati, per fortuna senza successo, i lucchetti dei negozi “Severina più”, “Non solo donna”, “Fate e Folletti” e il negozio di casalinghi sempre in via Marchetti. Negozio quest’ultimo che già lo scorso anno aveva subito danni alla vetrina. * Giornata campale per il traffico cittadino. Le code, i rallentamenti e gli ingorghi che hanno mandato letteralmente in tilt la circolazione dalla statale a viale IV Novembre fino al ponte Portone per quasi tutta la giornata di venerdì scorso, con l’apertura, del cantiere nel tratto finale di viale Leopardi, all’imbocco del ponte Portone. * L’estensione della ztl in centro fa arrabbiare i residenti del rione Porto. I problemi legati alla sosta e al cambio di viabilità a seguito dell’estensione dell’area pedonale e della ztl in centro sono stati al centro del dibattito durante l’incontro della giunta Mangialardi di giovedì scorso nei locali della Parrocchia del Porto. Molti cittadini hanno infatti lamentato la presenza di auto parcheggiate anche in doppia fila in Largo Boito e in molti spazi “liberi” del quartiere per non parlare delle auto parcheggiate davanti ai passi carrai. * Mercoledì mattina è stata sospesa l’attività del Goc, gruppo operatorio centralizzato, per un intervento di bonifica all’interno del plesso ospedaliero. Diversi interventi programmati sono stati annullati, mentre le urgenze sono state spostate nelle sale del reparto di ginecologia. La bonifica si è resa necessaria a causa della presenza di mosche all’interno delle sale operatorie. * Nell’ambito delle iniziative per il ricordo della shoah martedì 22 febbraio nell’auditorium del Liceo Scientifico “E. Medi” si è tenuto un incontro con il dott. Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, che relazionerà sul tema “Il coraggio di un Giusto: Guelfo Zamboni”. Il dott. Ferrari ha, fra l’altro, curato la pubblicazione del volume “Gli Ebrei di Salonicco, 1943 – I documenti dell’umanità italiana”. Intervento della cantante Evelina Meghnagi, una delle più affascinanti interpreti della musica ebraica, accompagnata dal M.° Domenico Ascione, docente di chitarra classica. Ultime note della gara musicale giovane a denti stretti In tilt “Forse nella giornata di venerdì i nostri amministratori erano troppo impegnati per accorgersi che la città stava andando in tilt?”. Inizia così una netta presa di posizione del capogruppo consiliare PdL, Alessandro Cicconi Massi. “Sì perché venerdì 18 febbraio si è raggiunto il culmine del caos. Fin dalle prime ore del mattino, la città nella zona di Viale Leopardi si è trasformata in un unico grande serpentone di auto, costrette ad attendere per lunghi minuti. Causa di questo disastro: un cantiere pubblico, situato nei pressi del Ponte Portone, che dalle prime ore del mattino, fino a sera a di fatto bloccato il traffico. Cantiere, che aggiunto a quelli di Via Podesti, alla chiusura di Via Petrarca, all’interruzione di Via Po, ha prodotto il default del sistema della viabilità della nostra città. Come consiglieri comunali presenteremo lunedì 21 una interrogazione urgente all’amministrazione per conoscere come mai si sia arrivati ad una situazione del genere. no. Ad esempio, Società Autostrade, ci ha insegnato in questi mesi di lavori autostradali, che stiamo vivendo da vicino, che i grandi interventi si fanno rigorosamente di notte. (...) E vogliamo parlare dell’inquinamento. Assolutamente inutili le ultime delibere che hanno stretto le maglie della trasporto privato nella città, se poi centinaia di auto se ne sono state ferme in coda per ore, sputando gas di scarico. Insomma, mentre la città vera, quella che lavora, produce e deve utilizzare l’auto imprecava e perdeva tempo, la città “ufficiale” festeggiava in penombra contro l’inquinamento luminoso e la riduzione dei consumi”. Scorribande, la finale D opo la semifinale della presentato brani degli Stray categoria “cover” svol- Cats (gruppo rockabilly tasi sabato 19 febbraio al americano). Centro Sociale Adriatico La finale si terrà sabato 19 di Marzocca, Light Out, marzo al Gratis club di SeSpectrum e The Brothers nigallia che vedrà protagoCreepers accendono alla nisti i primi tre gruppi della serata finale della XV edi- categoria “cover” e i primi zione di Scorribande. tre gruppi della categoria Restano esclusi i No use ”brani propri”. Il premio for a name mentre i Seven per i due gruppi (uno per Days Rain non hanno po- ogni categoria) che sarantuto partecipare. I Light no dichiarati i migliori tra Out da Jesi hanno propo- i trenta gruppi partecipanti sto brani del gruppo rap sarà un viaggio a Londra metal /alternative rock di con esibizione in un noto Los Angeles Rage Against club a cui parteciperanno The Machine, gli Spectrum anche alcuni gruppi inglesi da Senigallia cover del re- che successivamente sapertorio rock anni ‘70 e ‘80 ranno ospitati a Senigallia mentre i senigalliesi The per un concerto. Brothers Creepers hanno Alessandro Piccinini a cura di Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza • Per risolvere i dubbi dei cittadini, il consorzio Cir 33 ha realizzato, in collaborazione con il Comune, una piccola ma preziosa guida contenente suggerimenti e consigli pratici per una corretta raccolta differenziata. Vi si trovano elencate le principali incertezze degli utenti, con indicate a fianco le relative soluzioni. Sono naturalmente ricordati anche tutti i riferimenti del Cir33: dal sito internet al numero verde per richiedere il ritiro di alcune tipologie di materiale. La guida è in corso di distribuzione e può essere richiesta agli uffici informativi di CIR33 ed al Comune. • Ora che molti sono costretti a passare, a causa delle deviazioni stradali per i lavori in corso, a fianco dell’ospedale, un nostro lettore ci ha fatto notare che il muro di cinta “a mattoncini” avrebbe bisogno di un buon lavoro di restauro, pur lasciandolo nella sua struttura originaria. Certamente l’Ente che dovrebbe effettuarle se ne sarà già reso conto, vogliamo dire al nostro segnalatore, ma pensiamo che per il momento non ci sono i fondi per questi lavori ma, quando saranno reperiti, certamente saranno realizzati. • Abbiamo ospitato in questa rubrica lagnanze da parte di nostri lettori per le telefonate pubblicitariee che stancano veramente l’utente e lo invogliano a togliersi dall’elenco ed usare soltanto il telefonino. Siamo però venuti a conoscenza, e ne rendiamo edotti gli interessati, che dal 1° febbraio, per evitare queste telefonate, basta comunicarlo al Registro pubblico delle opposizioni; se non lo si fa si possono ricevere dette telefonate nelle fasce orarie stabilite: dalle 9 alle 21,30 ed il sabato dalle 10 alle 19. L’iscrizione al Registro si può però solo fare se il proprio numero telefonico è inserito in un elenco pubblico. A gestire il Registro sarà la Fondazione Bordoni (www.fub.it). 24 febbraio 2011 speciale Caritas Interventi del Fondo di solidarietà nella Diocesi di Senigallia - semestre luglio / dicembre 2010 - Cambiano le povertà, il territorio si complica e c’è bisogno di più progettualità Volontariato consapevole M i piace condividere il cammino base alla convinzione che solo ponenche la nostra Caritas Diocesana dosi in ascolto e in osservazione atha fatto in questi due anni del Proget- tenta del territorio è possibile progetto Fondo di Solidarietà e Social Cari- tare e fornire risposte adeguate. Tale tas. Questo con la consapevolezza dei convinzione è ormai ampiamente diflimiti, delle imperfezioni e, soprat- fusa nelle prassi promosse dalla Caritutto, di tanta altra strada da fare per tas diocesana, basti dire che i Centri migliorare il nostro essere testimoni di ascolto in diocesi di Senigallia sono di carità. Ma è bello evidenziare come 13. È importante qui sottolineare che, scelte “profetiche”, fatte in questi due dal punto di vista della Caritas dioceanni, si sono rilevate anche inconsa- sana, l’ascolto, l’osservazione e lo stupevolmente strategiche per favorire dio del vissuto dei poveri non devono l’incontro, la relazione e la condivisio- essere finalizzati ad incrementare una ne con i poveri. conoscenza fine a sé stessa, ma sono Il Report del secondo semestre 2010 sempre rivolti a migliorare il livello di del Progetto Social Caritas mette in presa in carico di tali storie di povertà, evidenza tre elementi prioritari: promuovendo soprattutto consape1 - Le trasformazioni della povertà volezza presso l’opinione pubblica, la nel nostro territorio diocesano, 2 - le società civile e la comunità ecclesiale. dinamiche sempre più complesse di Per portare aventi tutta la complessità questo fenomeno, 3 - l’affacciarsi sulla degli interventi, due scelte sono state scena di nuove situazioni di impove- fondamentali e determinanti: la rearimento, legate a fattori sociali, cultu- lizzazione di progettualità diocesane e rali, finanziari, valoriali, psicologici, … “lo scommettere” sul volontariato parA causa di tale complessità, la respon- rocchiale e diocesano. Solo attraverso sabilità delle risposte non può essere una comunità cristiana veramente imputata solo alle strutture diocesane. aperta all’altro si può contrastare quePertanto vanno individuate piste di sta grave povertà che trasversalmente lavoro e di impegno su più fronti, che può colpire tutti, ovvero la solitudine. non riguardino soltanto il ruolo della Avere destinato risorse per il Fondo Caritas Diocesana, ma che chiamino di Solidarietà e per il progetto Soin causa i diversi livelli a partire dal- cial Caritas ha favorito l’incontro, da le Caritas Parrocchiali e dei Centri questo evento molte altre strade e di Ascolto parrocchiali. È chiaro che provocazioni si sono avviate: dall’acin assenza di politiche strutturali, le coglienza e dall’ascolto, si è imparato Chiese, le Caritas, il volontariato, nel a leggere le povertà, ad animare la loro insieme, non possono affronta- comunità. Dall’animare la comunità re in modo complessivo le situazioni ci siamo ritrovati di nuovo a favorire di povertà che colpiscono più di otto la Relazione e la Condivisione con i milioni di persone nel nostro Paese. poveri, attraverso forme specifiche di La Diocesi, la Caritas diocesana, le coinvolgimento. Caritas Parrocchiali ed il volontaria- Chiave di volta è stato il volontariato osservano i fenomeni di povertà in to e la crescita della rete tra parroc- chie/caritas parrocchiali e centri di ascolto parrocchiali. Questa scelta fa emergere prepotentemente il ruolo di “palestra” di vita che l’incontro con il povero nelle nostre realtà parrocchiali dovrebbero sempre mantenere. Questo approccio ha creato relazioni, la voglia di approfondire, di “sfruttare” la conoscenza individuale per analizzare ed interpretare le povertà che ci interpellano di più. I volontari delle parrocchie e dei centri di ascolto, sperimentando che l’incontro con gli ultimi stravolge la propria esistenza, stanno anche verificando che ogni povertà ha sempre un comune denominatore riconducibile alla solitudine. Giovanni Bomprezzi vicedirettore Caritas di Senigallia LE ENTRATE Le entrate in questo secondo semestre sono state di 84.305,30 €. La voce più importante delle entrate viene dalla Social Caritas – 39.260,00 €. Nel corso di questo secondo semestre un’altra parrocchia ha avviato la Social Caritas e si è raggiunto il numero di 31 parrocchie su 57. Positiva è stata la tendenza a “mantenere” l’impegno anche nei mesi estivi tradizionalmente periodi di “calma” e ciò rafforza il valore e l’importanza del progetto e del valore che tutti gli aderenti hanno dato a tale progettualità. GLI INTERVENTI Gli interventi nel secondo semestre 2010 si attestano a 424. Rispetto al primo semestre 2010 abbiamo avuto un incremento del 6% del numero degli interventi. Se si considera il valore totale degli interventi per un valore di 64.054,63 €, rispetto al primo semestre abbiamo avuto minori spese per circa il 6% per un valore di 3670,3€. Nei mesi estivi ci sia stato un calo degli interventi che riprendono con “vigore” all’inizio dei mesi autunnali. S e il numero degli interventi in favore di famiglie italiane è superiore al numero di interventi in favore di famiglie stranieri, le percentuali si invertono se si considera il numero delle persone aiutate. A fronte di 110 famiglie aiutate in questo secondo semestre, 43 sono famiglie italiane e 67 sono famiglie straniere. Per le 43 famiglie italiane ci sono stati aiuti per circa 39.600,00 € mentre per le famiglie straniere ci sono stati interventi per circa 24.454,00 €. Si conferma la tendenza emersa durante gli scorsi report dove l’intervento del fondo di solidarietà si protrae per maggior tempo con le famiglie italiane e per minor tempo per le famiglie straniere.. Le principali differenze nel numero degli interventi tra famiglie italiane e straniere si evidenzia nei capitoli relativi al lavoro, 150 per italiani e 98 per stranieri. Anche per le voci affitto il numero di interventi in favore di famiglie italiane e triplice rispetto a quelle straniere. I numeri si invertono se facciamo riferimento alle voci relative al contributo spesa, sanitario, scolastico e relativamente alla voce utenze. Nei precedenti report del progetto Social Caritas abbiamo approfondito alcune informazioni relative alla condizione famigliare dei nuclei che hanno beneficiato degli interventi del fondo di solidarietà, delle informazioni relative alle nazionalità e zone di provenienza, ed infine, tutte quelle informazioni relative alla fascia di età dei beneficiari degli interventi. Tutte queste informazioni le rimandiamo ad un dossier più completo e specifico che la Caritas Diocesana di Senigallia ed il laboratorio diocesano delle Caritas Parrocchiali sta elaborando e presenterà nel corso di questo anno. Qui abbiamo voluto riportare il numero degli interventi per parrocchia nel secondo semestre 2010 e i relativi valori di intervento. A fronte di 31 parrocchie che aderiscono al progetto Social Caritas si hanno 35 parrocchie che hanno usufruito in questo 2° semestre degli interventi del fondo di solidarietà. I dati che emergono ci fanno dire che il numero degli interventi sta aumentando anche perché il lavoro di rete, formale ed informale, tra le parrocchie e le caritas parrocchiali sta migliorando e crescendo. Nei percorsi di formazione ed animazione che stiamo portando avanti sul territorio si sta cercando sempre di più di condividere un metodo ed un lavoro il più possibile omogeneo, accompagnando questo metodo con la promozione di strumenti “operativi” diocesani. Elaborazione dati curata da Ettore Fusaro - Caritas di Senigallia 5 CARITAS DIOCESANA E CARITAS PARROCCHIALI: LAVORO IN RETE L a rete diocesana è attualmente composta da 40 Caritas Parrocchiali, più o meno attive; tra di esse ci sono ben 13 Caritas Parrocchiali che hanno un Centro di Ascolto; ben 28 parrocchie svolgono un attività di distribuzione viveri tramite la collaborazione con l’Agea. Il lavoro della Caritas Diocesana vuole rafforzare e coordinare meglio questa ricchissima presenza di luoghi pastorali parrocchiali e dei numerosi volontari che aiutano e portano avanti tali attività. Tra i compiti principali che dovremmo portare avanti nei prossimi anni ci sono quelli che identificano in maniera “scritta” dei criteri di intervento per il fondo di solidarietà e per gli inserimenti lavorativi, delle modalità di intervento dei vari centri di ascolto parrocchiali ed non da meno, un percorso di accompagnamento sul territorio da parte dei volontari e degli operatori verso quelle famiglie che vivono le conseguenze della crisi. Se si considera il numero degli interventi il numero principale degli interventi è gestito dal Centro di Solidarietà diocesano (265), dove però convergono quasi tutti gli interventi in campo lavorativo (248), a seguire ci sono parrocchie di grandi dimensioni come Chiaravalle (17), Marina di Montemarciano (16), Pace (13), Ciarnin, Portone, Vallone (11). Tali numeri, così come il valore degli interventi devono essere presi con cautela; va considerato che il numero degli interventi può essere legato ad una progettualità specifica di lunga durata su un nucleo famigliare od anche all’eccezionalità dell’intervento economico straordinario. 6 24 febbraio 2011 chiesa Appunti di vita ecclesiale otto per mille Tre storie da raccontare L’ORGANO CALLIDO SUONA A SAN MARTINO La solennità liturgica della festa dei fondatori dei ‘Servi di Maria’ in questo anno coincide con il recupero ed il restauro dell’antico organo della chiesa di S.Martino di Senigallia. Da diversi anni era stata programmata tale opera e per questo motivo si erano accantonate le offerte dei fedeli in occasioni di funerali, benedizioni pasquali, ecc. Il restauro – una cifra notevole – non è stato finanziato né dalla Soprintendenza ai Monumenti, né dalla CEI, né dalle cosiddette benemerite “Fondazioni” bancarie, pur essendoci rivolti ad esse. Lo storico libro conventuale delle “Uscite” del 1742 annotava che in occasione dell’inaugurazione della nuova chiesa, costruita pochi anni prima, era stato acquistato dagli organari Feliciano e Adriano Fedeli un nuovo organo, “venuto da Loreto con tre birocci dei contadini”. Fu grande sorpresa, due anni fa, quando il curatore del restauro Michell Formentelli, analizzando il materiale, trovò non solo la “S” marcata a fuoco sul sommier (che sta per Senigallia) ma pure l’impostazione organaria tipica di Gaetano Callido. Come si spiega un tale avvicendamento? L’attribuzione al Callido era già stata fatta,anche se dubitativa, da Oscar Mischiati, ma il dott.Fabio Quarchioni fece un ulteriore passo avanti, cioè l’identificazione dello strumento con quello già esistente nella chiesa di S.Antonio in Senigallia, oggi chiamata in modo improprio Chiesa dell’Ospedale (quando potrà riavere il giusto titolo consacratario questo edificio?), cioè l’opus 395 del 1802. Come si spiega tale spostamento? La soppressione napoleonica (1808-1810) degli Ordini religiosi aveva fatto chiudere i Conventi e messo all’asta gli arredi. I frati Servi di Maria di S.Martino, in fase di restauro del Fedeli, potrebbero aver acquistato quanto era del Callido per potenziare l’organo precedente: si spera quanto prima di documentarlo dagli Archivi dello Stato Italiano, in cui sono confluiti anche gli archivi di S.Martino. Abbiamo quindi recuperato un “super organo” che giaceva silenzioso da anni nella nostra città. L’inaugurazione sarà fatta con le celebrazioni eucaristiche di sabato 26 e domenica 27 febbraio per ringraziare il Signore che ci ha ispirato tale lavoro e per pregare per i tanti fedeli che lo hanno potuto far suonare, con il loro appoggio economico. Nell’occasione suoneranno Federica Innella, Natalia Shikova e Marco Agostinelli. Padre Giuliano Grassi T re storie simbolo di un’Italia e di accompagnamento e hanno cambiato una Chiesa che - da Nord a Sud decisone”. - s’impegna concretamente nel segno Centro, aperti all’ospitalità. Per il della solidarietà e del servizio agli ulti- Centro, il riconoscimento va al quinmi. A raccontarle sono i pezzi vincitori dicinale La Vita Picena (Ascoli Piceno), del concorso giornalistico promosso dove Lanfranco Norcini Pala ha scritto dalla Federazione italiana settimanali del Villaggio Santa Marta, “l’incantevocattolici (Fisc) in collaborazione con il le struttura immersa nel verde e nella Servizio Cei per la promozione del so- quiete alle porte di Ascoli Piceno”, e di stegno economico alla Chiesa cattolica, Margherita, “una signora con una vita premiati il 16 febbraio a Roma, durante segnata dal precoce abbandono famiil XIV convegno nazionale degli incari- liare, inserita, subito dopo la chiusura cati diocesani del “Sovvenire”. del brefotrofio, nell’unica struttura che Nord, una casa per la vita. Il vinci- allora sembrava ‘protetta’”: il “Ricovetore, al Nord, è il settimanale forlive- ro per anziani” del Comune. Il Villagse Il Momento, che racconta - in un gio, ora, è la “casa” di Margherita. “Su articolo di Simona Bosi - del Centro una superficie di circa 70 mila metri di aiuto alla vita (Cav) e della casa di quadri - spiega il periodico diocesano accoglienza “La Tenda”, dal 2003 nella - sorgono uno stabile centrale e 25 vilnuova sede di via Lazzarini, realizzata lette a schiera in cui trovano ospitalità con il contributo dei fondi dell’otto per anziani autosufficienti e non, ragazze mille. “L’idea di questa nuova struttura madri, disagiati con necessità di prima - racconta Angela Fabbri, responsabi- accoglienza. Al centro del complesle del Cav e della casa di accoglienza - so sorge la chiesa”. Il Villaggio nacque nacque nel 1997, al termine del Sinodo da un desiderio del vescovo Marcello diocesano, per lasciare un segno visi- Morgante e nel 1987 fu posta la pribile del cammino che aveva coinvol- ma pietra, mentre nella primavera del to la diocesi per due anni. Credo che 1996 il vescovo Pier Luigi Mazzoni in questo tempo la casa e il Centro di diede inizio all’attività assistenziale. aiuto alla vita siano stati e continuino a “Le entrate sono ridotte e le necessità essere questo segno, soprattutto verso invece molto ampie”, riconosce il pela vita nascente, un segno credibile e riodico, ma “la coperta troppo corta si conosciuto”. Cinque i bambini - riferi- allunga con la provvidenza di cittadini sce il settimanale - attualmente accolti che scelgono l’otto per mille alla Chiedalla comunità “La Tenda”, oltre a “tre sa cattolica nella loro dichiarazione dei mamme che vengono seguite con l’aiu- redditi: una parte di quei soldi garantito di tre operatori e dieci volontari, ma sce a Margherita di sentirsi a casa”. sono già oltre 200 i bambini e le mam- Sud, il “prete dei buchi”. “Sono stato me che sono stati accolti nella casa”. E, cappellano presso l’Ospedale di Barletconclude Angela Fabbri, “sono già do- ta per molto tempo e ho svolto il mio dici quest’anno i bambini salvati. Le servizio di viceparroco dove necessaloro madri avevano già deciso di abor- rio. Sono sempre stato lì dove c’era un tire, poi hanno avuto la possibilità d’in- ‘buco’ da riempire”. Così si presenta don contrarci, abbiamo offerto loro aiuto e Franco Di Liddo, “parroco fondatore ARREDI SACRI a SENIGALLIA Via Andrea Costa 31 - 07160597 - vi propone la tunica di Prima Comunione a € 58 in omaggio croce e cordoncino Arredi Sacri è disponibile a incontrare i genitori in parrochia per ordinativi superiori a 10 tuniche. Giornali diocesani che raccontano buone notizie Il negozio Arredi Sacri è aperto tutti i giorni ore 9.00 - 12.30 ore 16.00 -19.30 della parrocchia di Sant’Andrea”, nella periferia di Bisceglie, sul mensile diocesano In Comunione (Trani-BarlettaBisceglie). La storia viene raccontata da Maria Terlizzi e parla di una “ristrettezza materiale” che “non ha tuttavia impedito a don Franco di guardare alle esigenze della sua comunità”. “Appena arrivato - spiega il sacerdote - ho trovato un gran mucchio di terra e intorno desolazione. C’era solo il terreno assegnato alla parrocchia nel dicembre del 2000. Per tre anni sono stato senza acqua. Qui mancava anche la rete fognaria”. “Circondato dell’affetto delle famiglie, don Franco ha accolto la sfida di realizzare su quel terreno l’edificio parrocchiale confidando molto nella Provvidenza”. Un impegno reso possibile anche dal contributo dell’otto per mille; i lavori proseguono e oggi vedono “un piccolo container accanto allo scheletro di una chiesa in costruzione, dove molte persone si riuniscono ogni giorno” e “sorridono alla speranza della futura struttura parrocchiale”. F.R. corinaldo Il restauro della chiesa ‘S. Maria Goretti’ Lavori al Santuario A ssegnati € 731.498,27 per lavori di “Quando, pochi giorni fa, il Sindaco mi ripristino e restauro del Santuario ha telefonato comunicandomi la bella Diocesano di Santa Maria Goretti di Co- notizia del finanziamento ottenuto, grarinaldo. (ex Chiesa degli Agostiniani di zie all’impegno di tutta l’AmministrazioSan Nicolò). Proprietà: Ministero del- ne comunale, ho recepito che possiamo l’Interno – Fondo Edifici di Culto. Ente guardare avanti con fiducia, per poter attuatore: Comune di Corinaldo. donare ai pellegrini un’accoglienza degna In seguito al progetto redatto dall’Ar- della nostra Santa”. chitetto Massimo Buratti, per i lavori Chi, soprattutto, ha gioito per questa di ripristino e restauro del Santuario di bella notizia comunicatagli dal Sindaco, Santa Maria Goretti, inoltrato nel 2007 è stato il rettore del Santuario don Frandal Ministero dell’Interno alla Presiden- co Morico. “Che umiliazione – racconta za del Consiglio per l’ottenimento del don Franco – dover accogliere i pellegrifinanziamento relativo alla Quota Otto ni e non poterli far avvicinare all’altare, per Mille dell’Irpef anno 2010, sono stati che conserva l’immagine e l’insigne reassegnati € 731.498,27, con Decreto del liquia della Martire, per motivi di sicuPresidente del Consiglio del 10.12.2010 rezza! Un grazie sincero a tutti quelli che pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 298 hanno lavorato per far arrivare la pratica del 22.12.2010, che saranno utilizzati per a questo risultato positivo: all’Amminiil ripristino e restauro: della cupola, dei strazione comunale, alla Curia Vescovile transetti, dei tetti dell’intera struttura e i e, soprattutto, al Prefetto di Ancona dott. lavori di completamento della parte in- Giovanni D’Onofrio, che, fin dalla prima terna del campanile, oltre che per i lavori visita a Corinaldo, si era preso a cuore il di finitura. restauro di questo artistico monumenIl sindaco di Corinaldo Livio Scattolini, to di proprietà del F.E.C. ed ora degno appresa la notizia, ha dichiarato: “Final- Santuario della “Bambina di Dio” Maria mente si conclude positivamente la ri- Goretti”. L’augurio, da parte del rettore, chiesta del finanziamento attraverso l’ot- che i lavori possano iniziare e terminare to per Mille, per rendere completamente presto, per la degna accoglienza di tanti agibile il Santuario. Questo a beneficio pellegrini. dei numerosi pellegrini, che giornalmenIlario Taus te si recano a Corinaldo, per onorare i luoghi Sacri di Santa Maria Goretti”. Il Vescovo mons. Giuseppe Orlandoni così si è espresso: “Siamo particolarmente lieti di apprendere la notizia della concessione di un finanziamento di oltre 730.000 Euro da parte dello Stato, tratto dai fondi “otto per mille” a sua diretta gestione per il restauro del Santuario di Santa Maria Goretti a Corinaldo. L’intervento atteso e sollecitato da tempo, renderà possibile migliorare l’accoglienza dei numerosi pellegrini, che da ogni parte d’Italia e del Mondo giungono alla Città Natale della Martire”. Anche il parroco mons. Giuseppe Bartera ha manifestato la sua soddisfazione: 24 febbraio 2011 chiesa idee da condividere diocesi Viaggio tra esperienze sinodali dedicate alla comunione ecclesiale Dalla diocesi di Locri I l Sinodo è come una grande casa, da far crescere insieme, adagio adagio”. Questa immagine suggestiva e biblica che la diocesi di Locri utilizza per presentare il Sinodo, punta l’attenzione sulla spiritualità da vivere prima che sulle cose da fare, Sinodo innanzitutto. Quali piste per raggiungere questa obiettivo? Per questo è necessario riscoprire la sorgente di ogni discernimento sinodale che è “la spiritualità di comunione” che nel n. 43 della Novo millennio ineunte è presentata come modalità d’essere che fonda ogni possibile e doveroso fare nella Chiesa. Quali sono i significati di questa spiritualità? La diocesi di Locri la declina in modo preciso grazie all’insegnamento del Pontefice. Il primo significato riferisce la sua essenza: «Spiritualità della comunione significa innanzitutto sguardo del cuore portato sul mistero della Trinità che abita in noi, e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli che ci stanno accanto». False relazioni tra persone possono accadere proprio perché si misconosce questo rapporto tra Dio e l’uomo, ma anche perché Dio non è accolto cristianamente per come egli è. Distorsioni nel volto di Dio gene- rano incomprensioni e equivoci nelle relazioni comunitari. Sicché, conoscere e approfondire il mistero trinitario significa mettersi nella condizione per entrare meglio in comunione con gli altri e viceversa. “La reciprocità tra Padre, Figlio e Spirito è manifestata nella reciprocità, teologicamente fondata e sacramentalmente vissuta nella Chiesa, degli uomini tra loro: nella Chiesa, l’uomo si apre alla comunicazione con altri nello Spirito del Padre e del Figlio”. Il secondo significato è quello ecclesiale: «Spiritualità della comunione significa inoltre capacità di sentire il fratello di fede nell’unità profonda del Corpo mistico, dunque, come “uno che mi appartiene”, per saper condividere le sue gioie e le sue sofferenze, per intuire i suoi desideri e prendersi cura dei suoi bisogni, per offrirgli una vera e profonda amicizia». La Chiesa è il luogo in cui circola questo amore tra gli uomini, accade cioè lo scambio nelle relazioni umane delle relazioni trinitarie: nello Spirito di Cristo mandato dal Padre, gli uomini e le donne, nella Chiesa, vivono e si scambiano il loro reciproco amore, come mutua appartenenza, perché tutti sono membra vive dell’unico corpo. “La profonda amicizia, ecclesialmente parlando, che le persone si scambiano nella Chiesa parte dalla consapevolezza di essere un’unica famiglia, nella quale – per volontà di Dio, anzitutto, nessuno è servo, ma tutti amici”. Il terzo significato focalizza la dimensione “credente” della spiritualità di comunione: «Spiritualità della comunione è pure capacità di vedere innanzitutto ciò che di positivo c’è nell’altro, per accoglierlo e valorizzarlo come dono di Dio: un “dono per me”, oltre che per il fratello che lo ha direttamente ricevuto». Gli occhi della fede non sono “paraocchi” per la distorsione della realtà. Sono piuttosto la condizione per vederla così come essa è, come essa deve essere, e come sarà. “Non ci facciamo illusioni: senza questo cammino spirituale, a ben poco servirebbero gli strumenti esteriori della comunione. Diventerebbero apparati senz’anima, maschere di comunione più che sue vie di espressione e di crescita”. Perché tutto questo non resti in astratto e del tutto aleatorio, occorre insistere perché la spiritualità di comunione diventi e si declini in una spiritualità diocesana. don Paolo Gasperini chiesa Reso noto il Messaggio del Papa per la Quaresima 2011 Per superare la fatica P rivo della luce della fede l’universo intero la nostra esistenza”. “Liberare il nostro cuore finisce rinchiuso dentro un sepolcro sen- dal peso delle cose materiali, da un legame za futuro, senza speranza”. Lo scrive il Papa egoistico con la ‘terra’, che ci impoverisce e nel Messaggio per la Quaresima, diffuso il ci impedisce di essere disponibili e aperti a 22 febbraio, nel quale Benedetto XVI ribadi- Dio e al prossimo”. Questo l’invito rivolto dal sce che “Dio ha creato l’uomo per la resur- Papa ai fedeli a partire dal tema del Messagrezione e per la vita, e questa verità dona la gio, “Con Cristo siete sepolti nel Battesimo, dimensione autentica e definitiva alla storia con lui siete anche risorti” (Col 2,12). degli uomini, alla loro esistenza personale e “Attraverso le pratiche tradizionali del digiual loro vivere sociale, alla cultura, alla politi- no, dell’elemosina e della preghiera, espresca, all’economia”. Ripercorrendo i testi litur- sioni dell’impegno di conversione la Quagici delle domeniche di Quaresima, il Papa resima educa a vivere in modo sempre più sottolinea che nella quinta, in cui ci viene radicale l’amore di Cristo”. “Per il cristiano proclamata la risurrezione di Lazzaro, “sia- – puntualizza il Santo Padre – il digiuno non mo messi di fronte al mistero ultimo della ha nulla di intimistico, ma apre maggiornostra esistenza”. “La comunione con Cristo mente a Dio e alle necessità degli uomini, e in questa vita – spiega il Pontefice – ci pre- fa sì che l’amore per Dio sia anche amore per para a superare il confine della morte, per il prossimo”. La pratica del digiuno, infatti, vivere senza fine in Lui. La fede nella risurre- che “può avere diverse motivazioni”, comzione dei morti e la speranza della vita eterna porta per il cristiano la capacità di “superare aprono il nostro sguardo al senso ultimo del- l’egoismo per vivere nella logica del dono”. 7 in agenda LA SETTIMANA DEL VESCOVO Giovedì 24 febbraio Udienze Venerdì 25 febbraio Ore 20,00: IDSC Sabato 26 febbraio Assemblea Diocesana A.C.I. Ore 19.00: S.Messa in Seminario per Don Giussani Domenica 27 febbraio Ore 10.00: S.Messa a Vaccarile (S.Gabriele dell’Addolorata) Ore 12.00: S.Messa per Assemblea Diocesana A.C.I. Ore 18.00: S.Messa a San Martino (inaugurazione organo) Martedì 1 marzo Ore 10.00: Incontro della “Migrantes” regionale a Loreto Ore 21.00: Incontro sulla “spiritualità del lavoro” ad Ancona Giovedì 3 marzo Ore 9.45: Incontro con i sacerdoti giovani Venerdì 4 marzo Ore 21.00: Commissione centrale del Sinodo Domenica 6 marzo Ore 11,30: S.Messa in Cattedrale per il Cif Ore 18,00: “Redditio” dei cresimandi adulti in Cattedrale Loreto a misura di ciechi Si è svolta sabato 12 febbraio la visita guidata al Santuario della Santa Casa di Loreto organizzata dalla Sezione di Ancona dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti: oltre 30 persone arrivate da tutte le Marche hanno potuto conoscere da vicino le bellezza della città mariana. Oltre alla Basilica, la visita ha incluso gli antichi camminamenti di ronda, dette Rocchette, e il Museo-Antico Tesoro del Santuario, dove gli ospiti hanno avuto la possibilità di toccare per l’occasione alcune preziose sculture, fra cui il modello ligneo della Basilica della Santa Casa e gli arredi dove ha dormito Papa Giovanni XXIII. Supporti in Braille e l’aiuto di guide esperte hanno agevolato la visita. Con l’occasione Andrea Sòcrati, autore della mostra accessibile “20 vedute della basilica di Loreto”, presente all’interno del Museo, ha illustrato a non vedenti e ipovedenti le sue opere. Visto il successo, l’iniziativa verrà proposta alle altre sezioni provinciali della regione Marche. L’esperienza rientra in un progetto di più ampia portata che coinvolge altri musei è collezioni di arte contemporanea, con l’intento di proporre le Marche come modello di accessibilità. Giovani volontari in Romania Un’esperienza di volontariato per i giovani: è la proposta dell’Associazione Bambini in Romania, fondata da don Gino Rigoldi, che ricerca volontari per i campi estivi 2011 tesi ad aiutare i bambini abbandonati negli istituti in Romania e non solo. “Il rifiuto crea discriminazione, il rispetto crea il rispetto” questa è la convinzione di don Rigoldi, che ha già portato più di 2.000 volontari italiani a incontrare i bambini romeni, e che ora si appresta a portarne molti altri anche in Repubblica Moldova: “Giustizia – prosegue il sacerdote – si fa anche con la capacità di essere persone di relazione: fare amicizia, vivere con gli altri, amarsi, solo così è possibile avere una vita bella ed appagante”. L’associazione organizza gruppi di volontari con età minima di 16 anni che desiderano mettere a disposizione parte delle loro vacanze per animare le giornate dei bambini ospiti negli orfanotrofi e nelle comunità gestite dall’associazione. I campi estivi sono suddivisi in quattro turni della durata di 15 giorni ciascuno, a partire da metà giugno sino a metà agosto. Non sono richieste competenze specifiche, soltanto spirito di adattamento, voglia di mettersi in gioco e, soprattutto, di partire. Iscrizioni fino al 28 marzo. Per informazioni: www.bambiniinromania.it Il diritto di scegliere la scuola pubblica paritaria In questo “clima sociale e politico di confusione in cui si perde di vista l’obiettivo del bene comune”, l’Associazione Genitori Scuole Cattoliche (Agesc) chiede che “vengano messi al centro dell’azione e dei programmi di tutte le istituzioni e di tutte le parti politiche quei problemi la cui soluzione può garantire un futuro e un benessere al nostro Paese”. “Le famiglie hanno bisogno e chiedono che si sostenga la ripresa della natalità, la vita quotidiana e la solidità delle famiglie, la sfida dell’educazione nella complessità culturale e sociale di oggi, sfida resa ancor più difficile dai messaggi ambigui e negativi di molti mass media”. Per l’Agesc solo “investendo sulla famiglia, sulla ripresa della natalità e sulla scuola” l’Italia potrà uscire dalla crisi e riprendere un “cammino di sviluppo”. Di qui la necessità di “una riforma del fisco che metta al centro la famiglia, in sostegni diretti a chi mette al mondo figli, in finanziamenti alla libertà di scelta delle scuole da parte delle famiglie”. In particolare, per quanto riguarda il finanziamento della scuola non statale –la richiesta di “tante famiglie italiane”, è di “poter scegliere senza condizionamenti economici la scuola pubblica paritaria”, attraverso la “piena attuazione della parità scolastica”. 24 febbraio 2011 il paginone 24 febbraio 2011 il paginone M ercoledì 9 febbraio 2011, il Consiglio Comunale di Senigallia ha approvato la pratica all’ordine del giorno illustrata dal sindaco Maurizio Mangialardi riguardante l’istituzione del “Registro comunale delle dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari”. L a prima considerazione che viene in mente è una domanda: la Dichiarazione Anticipata di Trattamento vuole veramente offrire un servizio al cittadino o ha lo scopo di fare una pressione politica sul governo nazionale, perché legiferi in tal senso? Visto che la validità giuridica del Dat non c’è, in mancanza di una legge nazionale, sarebbe onesto dire che tale atto amministrativo viene approvato per fare opinione e pressione politica. Parlare di dignità della vita, di dichiarazioni anticipate di trattamento, di fine vita sono questioni talmente importanti da non poter essere affrontate né con il classico spirito italiano degli schieramenti, né semplicemente con atto amministrativo. Al centro ci deve sempre essere il bene della persona, rispettando anche le diverse opinioni. Mi viene da dire che le urgenze della sanità sono ben altre. Sarebbe interessante una presa di posizione del consiglio comunale sulle attese infinite che le persone devono fare se non possono pagare una visita specialistica, visita che viene invece fatta a pagamento con gli stessi medici e con le stesse macchine nel giro di pochi giorni. C’è da domandarsi quali energie e fondi l’amministrazione comunale metta in campo, visto che la disponibilità per accedere al registro dei Dat dovrebbe essere 24 ore su 24. Se così non è il registro diventa quasi inutile, se ci sono fondi destinati viene da chiedersi perché non si investa di più sulla adeguatezza delle cure palliative (si occupano in maniera attiva e totale dei pazienti colpiti da una malattia che non risponde più a trattamenti specifici e la cui diretta conseguenza è la morte), il cui scopo è il raggiungimento della miglior qualità di vita possibile per i pazienti e le loro famiglie. Parliamo di terapia del dolore, di assistenza domiciliare, di creazione di hospices… queste si sono modalità per aiutare i pazienti molto gravi ad affrontare la malattia e l’avvicinarsi della morte. Piuttosto che impiegare risorse e perdere tempo in inutili ed estenuanti discussioni su testamento biologico, autodeterminazione del paziente, diminuzione del ruolo dei medici rispetto alla volontà del paziente, la politica dovrebbe farsi carico e assicurare le risorse necessarie per introdurre – o adeguare – le strutture per l’assistenza ai pazienti gravi. don Paolo Gasperini Qualche idea sul fine vita C’è bisogno di una legge chiara e rispettosa, fuori dal clamore mediatico I l consiglio Comunale di Senigallia ha approvato l’istituzione del “Registro Comunale delle Dichiarazioni Anticipate di Volontà Relative ai Trattamenti Sanitari”. In parole semplici chiede ai cittadini che lo desiderino di esprimere la volontà riguardo alle terapie a cui intendono essere sottoposti in caso di incapacità di intendere e di volere e di nominare due rappresentanti fiduciari che si impegnino a garantire lo scrupoloso rispetto delle volontà espresse nella dichiarazione. Per chi non è del mestiere può risultare difficile comprendere il senso di tale scelta e cadere in facili semplificazioni. È quindi importante comprendere i termini della questione. Bisogna premettere che in Italia non è stata promulgata una legge sul fine vita ma ci si basa sull’articolo 32 della Costituzione che stabilisce che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. L’Italia nel 2001 ha ratificato la Convenzione di Oviedo del 1997 che stabilisca che “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento, non è in grado di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione”. Però tale adesione non è mai stata depositata al Segretariato Generale del Consiglio Europeo, non avendo l’Italia emanato i dovuti decreti legislativi, per cui ufficialmente l’Italia non fa parte della convenzione di Oviedo. Accanto a questo vuoto legislativo, si assiste ad una evoluzione della ricerca scientifica e tecnologica che fornisce presidi sempre più sofisticati in grado di prolungare artificialmente la vita anche in condizioni estreme. Con queste premesse è ovvio che la questione della volontà in merito al “fine vita” è estremamente complessa e confusa. In particolare diventa sempre più difficile stabilire i confini fra eutanasia ed accanimento terapeutico. È fuori dubbio che l’art. 32 della Costituzione non può essere disatteso (che cioè non si può praticare alcun trattamento medico o chirurgico senza il consenso del paziente e senza una corretta informazione dello stesso sul trattamento proposto e sulle conseguenze). Oltre tutto, per prevenire fatti incresciosi e mediaticamente penosi, è comprensibile che una amministrazione comunale cerchi di prevenire raccogliendo preventivamente le dichiarazioni dei cittadini in proposito. Il problema è che una dichiarazione dovrebbe essere data con una precisa conoscenza dei termini delle questioni, dopo una accurata informazione fatta da persone competenti, mentre purtroppo la maggior parte delle conoscenze sono legate ad informazioni superficiali, desunte dai media e, purtroppo troppo spesso, urlate in qualche talk show televisivo da persone non competenti (è consuetudine vedere accapigliarsi nei vari palinsesti accanto a professionisti, personaggi dello spettacolo od opinionisti tuttologi così gettonati nelle nostre reti televisive). Diventa quindi difficile comprendere quale può essere il grado di consapevolezza del cosiddetto “uomo comune” in merito alle terapie, cosa significa accanimento terapeutico o terapie palliative, etc. Prima di interrompere un trattamento, considerato accanimento terapeutico, si eseguono colloqui con il paziente o, se impossibilitato, con i familiari, informando con precisione sul significato di questi trattamenti e su tutte le implicazioni che essi hanno. Personalmente, mi lascia perplesso la burocratizzazione di una materia così delicata e complessa (compilare dei moduli in cui si lasciano le proprie decisioni), senza passare attraverso una informazione chiara, precisa e con personale competente. Penso che sarebbe opportuno lottare affinchè si arrivi presto ad una legislazione chiara e rispettosa della dignità della persona, lavorando contemporaneamente per informare sulle terapie del fine vita in modo esauriente e competente, lontano dal clamore mediatico, nel pieno rispetto della volontà e dignità della persona affinchè possa vivere gli ultimi momenti della sua vita nel modo più sereno e dignitoso possibile. Rodolfo Piazzai, Senigallia medico chirurgo presso l’ospedale di Pergola Più scienza, meno ideologia P ur rispettando chi la pensa diversamente, non possiamo disconoscere la verità dei fatti. Già in altri Comuni della nostra bell’Italia si è voluto approvare un Registro simile a quello approvato ultimamente dal Consiglio comunale di Senigallia, ma mi risulta che non ha avuto ancora ‘validità giuridica’. Nel suddetto Testamento biologico si parla di ‘possibili malattie o lesioni cerebrali irreversibili’, quando scientificamente si è accertato che ciò che sembrava valido fino a ieri non lo è più oggi. E il termine ‘irreversibile’ non è più accettabile, perché non è vero: nessuno stato si può più definire irreversibile, a meno che non ci sia la documentata certezza della morte cerebrale. E, invece, si continua a confondere, volutamente o per ignoranza, la morte cerebrale con lo stato vegetativo (che meglio si dovrebbe definire ‘stato di minima coscienza’ ). Un giovane che si è risvegliato dopo diversi anni, ha detto ai Medici che, nello stato in cui si trovava precedente al risveglio, egli sentiva tutto e rifiutava di sentirsi definire come una’foglia morta’! Oggi tutti pretendono di saper tutto…su tutto. E non si fa più informazione, ma ci si arrocca nelle proprie opinioni. Il Regolamento Comunale si può dire che è uscito all’indomani del 9 febbraio, giorno in cui si è voluta celebrare la prima ‘Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi’, di cui la gran parte delle grandi testate italiane ha taciuto. Nemmeno una frase di quella pronunciata dai più grandi ricercatori del mondo su questa condizione di gravissima disabilità, anche se questi luminari erano riuniti per dare pubblico conto del loro lavoro e delle ultime frontiere conquistate dalla scienza medica e diagnostica. Nulla. E si vuole ancora e sempre sentir dire che ‘chi è in stato vegetativo è già morto’, ‘è irreversibile’, ‘non ha coscienza e non prova nulla’! Affermazioni scientificamente superate da anni, eppure ancora spacciate per verità! Non una riga, invece, sulle indagini condotte grazie alla Risonanza Magnetica Funzionale (e sui sorprendenti risultati ai quali sta conducendo ), né sulle ultime tecniche di scansione cerebrale e sulle nuove indicazioni che offrono sulla presenza di coscienza, più o meno sommersa, anche nelle persone in cosiddetto ‘stato vegetativo’. Studi già pubblicati dai membri della ‘European Task Force of Vegetative State’ (universalmente riconosciuta come l’eccellenza mondiale nella ricerca specifica), raccontano la scoperta che nei soggetti suddetti esistono reazioni al dolore e che la stimolazione della corteccia cerebrale, attraverso movimenti passivi degli arti, provoca la reazione di determinate aree del cervello. E’ la conferma che tali soggetti non sono vegetali, ma ancora e sempre persone. Gli stessi scienziati rifuggono ormai dalla definizione di ‘stato vegetativo’, perché superficiale e fuorviante. Di tutto questo, la gran parte dei grandi quotidiani non ne parla. La scienza non esiste. O meglio è intermittente: un po’ esiste, un po’ no, a seconda della propaganda che se ne vuol fare, secondo la cultura corrente. Per fortuna la scienza non si preoccupa delle ideologie e ancor meno delle opinioni: la vera e buona scienza non ha opinioni da affermare. La scienza si interessa ai fatti: gli stessi fatti che ai mezzi di informazione spetterebbe di raccontare. Dall’Unità a Europa ci sono stati, invece, duri attacchi al Governo, per la decisione di istituire la ‘Giornata nazionale degli stati vegetativi’. Nessun rispetto per le famiglie dei malati che dimostrano quotidianamente, nelle cure e nella vicinanza ai loro cari, di essere a favore della loro vita, anche se è una scelta che crea sacrificio e sofferenza. C’è addirittura chi ha voluto parlare di ‘necrofilia’, davanti alle realtà della vita imperfetta… e ci si entusiasma per la via perfetta della morte a comando: è questa la vera necrofilia. Nessun accanimento terapeutico è giusto, ma nessun abbandono di chi è malato o disabile può essere sopportato e giustificato. La civiltà umana ha avuto inizio quando ha deciso che non si poteva ‘lasciare indietro’, a morire di fame e di sete, chi non riusciva più a nutrire se stesso. Francesco Maiolo medico anestesista - Senigallia scientificamente per entrambe le posizioni. Su questo argomento si è anche espresso il Comitato Nazionale di Bioetica nel 2005 considerando l’alimentazione e l’idratazione come sostegno vitale. Da questa esposizione risulta chiaro anche a chi non è sanitario che la materia è sicuramente ostica e si presta a difficoltà tecniche nel giudicare lo stato clinico della persona malata ed avere principi di decisione condivisi; occorre quindi un attento discernimento che consideri le condizioni concrete, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti. La difficoltà risiede proprio nel districarsi nei comportamenti pratici per evitare da un lato l’accanimento terapeutico e dall’altro l’eutanasia. E’ infatti parimenti importante sottrarre il malato all’accanimento terapeutico inteso come “utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo” (Catechismo della Chiesa Cattolica) e all’eutanasia (gesto che intende abbreviare la vita, causando positivamente la morte). E’ evidente che anche per colui che ragiona secondo canoni cristiani può risultare difficile discernere effettivamente in quali casi si sia di fronte ad una eutanasia “omissiva”, ossia quando si omette “una terapia efficace e dovuta, la cui privazione causa intenzionalmente la morte” (Evangelium Vitae) e quando invece si tratti di evitare un accanimento terapeutico. E non può sfuggire che il valore morale di questa scelta risulti profondamente diverso a seconda di quello che si ritiene di discernere. Si comprende chiaramente come non esistano regole matematiche e come un singolo atto terapeutico possa essere coscientemente interpretato in maniera differente; è quindi necessario un attento discernimento che consideri non solo le condizioni cliniche del malato, ma che sia effettuato da una coscienza limpida e libera da condizionamenti esterni. In questo campo la Chiesa si sente quotidianamente interrogata ed ha dato risposte sempre chiare ed univoche nella direzione della difesa della vita quale valore unico ed irrinunciabile da considerare come uno dei valori cosiddetti “non negoziabili”. Ecco quindi che, in quanto cristiani, le tematiche che il testamento biologico porta in superficie ci coinvolgono in modo ancora più stringente poiché nella persona sofferente non possiamo vedere solamente l’uomo malato, ma per suo tramite la trasfigurazione del Divino. Gabriele Pagliariccio, Senigallia medico chirurgo presso l’Ospedale Torrette di Ancona Qualche domanda da porsi N el Consiglio Comunale di Senigallia è stata re- dante la persona non in grado di intendere e volere. centemente approvata l’istituzione del registro Infatti attualmente nel caso di una persona cosciente per le dichiarazioni anticipate di volontà relative ai l’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiatrattamenti sanitari (il cosiddetto testamento biolo- na stabilisce che «nessuno può essere obbligato a un gico). E’ stata una decisione a larga maggioranza che determinato trattamento sanitario se non per disposiha il significato di una presa di posizione importan- zione di legge», mentre nel caso di un soggetto privo te, significativa per certi versi, ma comunque virtua- di coscienza il legislatore non esprime norme precise le che non sarà cioè vincolante nella comune pratica (il Codice di Deontologia Medica stabilisce in modo medica, come precisato da una circolare ministeria- non costringente che si debba tenere conto delle prele del novembre u.s.. L’assenza di una normativa sul cedenti manifestazioni di volontà del paziente). Si può piano nazionale derubrica il significato della delibera ben comprendere come questa espressione di consencomunale ad una presa di posizione che peraltro è ri- so possa innescare un dibattito su questioni estremalevante e non deve essere assolutamente sottovalutata mente profonde e particolarmente intrinseche a chi o svalutata nel suo significato intrinseco. Rappresenta si dice cristiano: ove il soggetto afferma di non voler la volontà – propria di una cultura laica che trova lar- “essere sottoposto ad interventi comunemente definigo seguito in ampi spazi della società civile - di poter ti di sostegno vitale quali ad esempio l’alimentazione, decidere del proprio destino in tutta la sua interezza idratazione e la ventilazione artificiale ecc..” introduce grazie alla proprietà della propria persona e del poter- le tematiche proprie del dibattito relativo all’eutanane quindi usufruire secondo la propria volontà. Que- sia. Anche se non è possibile in poche righe affrontasto in nome dei principi della laicità dello stato, che re un tema tanto complesso e con moltissimi risvolti è uno dei cardini che accumuna le cosiddette società come l’eutanasia è però necessario spiegare dal punoccidentali. to di vista tecnico cosa si intenda per alimentazione In realtà mi sembra che un approccio ideologico alle ed idratazione e quale sia il loro significato. Infatti il tematiche del testamento biologico non possa che vero fulcro della discussione è sul valore da dare alcreare schematismi di parte così come sono presentati l’idratazione e all’alimentazione (sia condotta naturalsulla stampa nazionale che in questi giorni commenta mente che attraverso sondino) ovvero se considerarli il disegno di legge in fase di studio in Parlamento. Al alla stregua di un trattamento sanitario, e quindi una di là degli schematismi ideologici – che poco hanno terapia, o alla stregua di un sostentamento vitale di a che fare con la persona umana e con la sua com- base. Appare logico che da questo consegue una serie plessità - le tematiche legate al fine vita sono troppo di scelte di tipo pratico: nell’ipotesi in cui la nutriziocomplesse per poter essere licenziate in poche righe o ne artificiale sia considerata una terapia, la sospensioessere sacrificate sull’altare delle argomentazioni sulla ne dell’alimentazione e dell’idratazione, troverebbe laicità dello stato. riscontro alla sua applicabilità nell’articolo 32 della Se ci si schiera in modo ideologico con argomentazio- Costituzione Italiana (questo orientamento è quello ni preconcette fra cattolici e mondo laico ben difficil- che ha condotto la Corte d’Appello ad autorizzare la mente si potrà comprendere e compenetrare il dram- sospensione del trattamento nel caso di Eluana Enma del fine vita che così spesso arriva a coinvolgerci glaro). Viceversa, se si ritiene che l’alimentazione e la personalmente. Certamente affrontare la questione nutrizione siano un sostentamento vitale, la sospendel testamento biologico ed i trattamenti sanitari ad sione di tale pratica si configurerebbe come forma di esso legati è molto complesso: implica una serie di eutanasia, poiché il paziente che ne fosse privato non principi etici che sono spesso dipendenti dalla religio- morirebbe per le conseguenze dirette della patologia sità o dalla laicità, ma altre volte dall’essere umano in da cui è affetto, come accade per l’interruzione di una quanto tale e spesso si intrecciano con una quantità di cura, ma per l’omissione di una forma di sostegno. tecnicismi tra cui neanche gli stessi sanitari riescono Si può ben comprendere come è spesso difficile giua districarsi. Nel concreto la “dichiarazione anticipata dicare quale significato dare a questi trattamenti; dal di volontà concernente i trattamenti sanitari” permet- mio punto di vista ritengo molto complicato - e speste al singolo individuo di poter scegliere i trattamen- so pretestuoso – poter comprendere in un paziente ti sanitari che desidera accettare o rifiutare qualora con alterato stato di coscienza (il cosiddetto coma) non sia in grado di intendere o di volere; peraltro la come e se entri in contatto con la realtà circostante e formula espressiva può variare da caso a caso, anche quali siano le reali possibilità di ripresa (sono segnaperché non esiste un formato uniformemente accet- lati molteplici episodi di risveglio a distanza) per cui tato, spesso riferendosi ad argomenti eterogenei come non mi sembra adeguato interrompere idratazione ed donazione degli organi, cremazione, terapia del dolo- alimentazione. re, nutrizione artificiale ecc.. Il testamento biologico Come si può intuire questa problematica è oggetto intende quindi colmare il vuoto legislativo riguar- di numerose prese di posizione molto argomentate Una questione antropologica S e si perde la dimensione di un Altro che fa la vita, di un mistero che fa le cose, non c’è più scampo. Si è dentro, si è schiavi dei meccanismi della mente, della tecnica, alla ricerca di un diritto legale stabilito finalmente una volta per tutte, per non domandarci più ogni volta cosa è meglio. Per non porci più domande. Scegliere di non sottoporsi a una terapia “futile”, quando la diagnosi e la prognosi sono certe, è riconoscere che noi non siamo i padroni della nostra vita. Nessun testamento biologico, nessun consenso informato potranno mai mettere in pace le nostre coscienze, se non viviamo più questa originaria posizione umana. Ogni scelta sarà utilizzata ideologicamente a baluardo di una volontà di autodeterminazione, e additata ad esempio, strumentalmente al discorso della libertà di scegliere come si vuol morire. Il diritto di morire come si vuole. Ma non è così. Il punto che fa la differenza tra una morte naturale e una scelta eutanasia è il motivo all’origine della decisione del paziente e il rapporto tra lui e il suo medico: se il motivo è affidarsi oppure un rifiuto violento della vita, per affermare la propria volontà di farla finita in un momento stabilito e preciso. Pertanto credo che il cuore della questione non sia come morire ma chi siamo, chi è l’uomo, cioè se si siamo padroni di noi stessi, come la mentalità dominate ci vuol far credere, oppure se siamo stati voluti da un Altro che ci si fa compagno anche nei momenti più duri della vita. La politica dovrebbe interessarsi, laicamente, più di questo aspetto. E’ questione di capire quale sia la verità della vita non riducibile a una maggioranza o minoranza politica. Di questa voglia di vivere ce ne sono molti esempi che non hanno mai avuto spazio nei media. Consiglierei a tutti, politici compresi, di leggere il libro di Fabio Cavallari “Vivi” (Ed. Lindau). Giuseppe Olivetti, Ostra medico responsabile Rsa di Corinaldo 10 24 febbraio 2010 territorio Nuove apparecchiature per l’ospedale L a Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, su richiesta della Direzione della Zona Territoriale n. 4, ha deliberato la donazione d’importanti apparecchiature sanitarie per l’Ospedale di Senigallia. Si tratta nello specifico: di un eco cardiografo e di un tapis roulant per prove da sforzo da destinare all’U.o. di Cardiologia; di un amplificatore di brillanza con apparecchio radiologico portatile per la Sala Operatoria. Le caratteristiche tecniche delle apparecchiature sopra citate saranno illustrate nel corso di una presentazione che avrà luogo non appena le stesse saranno a disposizione delle Uu.oo. interessate. Il Direttore della Zona Territoriale n. 4 dott. Franco Pesaresi, a nome di tutti i cittadini del comprensorio, ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ed il suo Presidente - Dr. Federico Tardioli - per l’ennesima dimostrazione di sensibilità verso la sanità del territorio. Un pomeriggio a Belvedere per parlare di Medi Lo scienziato, l’uomo Per le celebrazioni del 150°, il volume di Severini Le Marche e l’Unità d’Italia L ’Unitre di Ostra Vetere inaugura nella cittadina dell’hinterland senigalliese la stimolante stagione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità nazionale con un evento culturale emblematico: la presentazione dell’opera storica “Le Marche e l’Unità d’Italia”, curata dal prof. Marco Severini dell’Università di Macerata, e uscito da pochi mesi per i tipi della Edizioni Codex di Milano. L’appuntamento è per venerdì 25 febbraio, presso la sala conferenze multimediale di palazzo De Pocciantibus, in via Gramsci, con inizio alle 21. Il volume consente una preziosa focalizzazione delle vicende che scandirono nella nostra regione il transito dal Governo Pontificio al Regno d’Italia, ed esce nel quadro della collana “Storia Italiana”. Oltre a quello di Marco Severini, sono previsti per la serata del 25 l’intervento di Mauro Pierfederici, componente del Comitato di Ancona dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, e quello di Lucio Febo, vicepresidente dell’Associazione di Storia Contemporanea. L’Unitre (Università delle Tre Età) di Ostra V., alla cui presidenza è Anna Artibani, propone dunque un elemento di stimolo e di analisi per approfondire la complessa dinamica del processo unitario, in quello che si preannuncia come un anno particolarmente intenso per la rievocazione dei 150 anni dall’unità nazionale. Anche l’amministrazione comunale sta lavorando all’allestimento di un programma celebrativo, con un Comitato ad hoc, che lavora in unità di intenti con gli amministratori per approntare alcune iniziative in via di definizione. Raoul Mancinelli La presentazione dell’iniziativa ad Ostra Gran fondo colline E nrico Medi. Lo stato dell’arte sugli studi in corso”. E’ questo il titolo di una interessante Tavola rotonda che si è svolta sabato 19 febbraio 2011 presso il cinema Astoria di Belvedere Ostrense, organizzata dal Comune di Belvedere Ostrense all’interno del progetto Cohabitat cofinanziato dalla Provincia di Ancona. “Un uomo che ha precorso i tempi e compreso l’importanza della tecnologia per lo sviluppo della civiltà”. Sono state queste le parole che il Sindaco Riccardo Piccioni ha detto, sintetizzando quanto i numerosi interventi avevanno messo in luce. A parlare di Enrico Medi sono stati il Prof. Luciano Caglioti con l’intervento “Enrico Medi scienziato, la testimonianza di un collega”, il Prof. Giancarlo Galeazzi con l’intervento “La scienda secondo Enrico Medi, tra rigore e responsabilità”, il Prof. Giuseppe Perfetti con l’intervento “L’attualità di Enrico Medi” e l’Avvocato Giovanni Iacovoni (genero dello scienziato) con l’intervento “Enrico Medi, la testimonianza di un familiare”. Al termine del dibattito sono state presentate opere artistiche degli allievi della Prof.ssa Maria Cristiana Fioretti, docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Presenti all’evento due figlie di Enrico Medi e Mons. Giuseppe Orlandoni, che ha ricordato la causa di canonizzazione e beatificazione in corso. In platea gli intervenuti hanno avuto modo di conoscere più da vicino questo illustre cittadino di Belvedere Ostrense, a cui vanno tanti meriti, primo fra tutti quello di essere ancora di grandissima attualità. Gran fondo, in rete tutte le potenzialità, per crescere Un territorio da scoprire I l concertato Progetto ‘Colline del Verdicchio’ approda alla terza stagione, sulla scia del positivo primo biennio, la cui formula associativa e coinvolgente si è tradotta in funzionale rete promozionale, a beneficio del ricco e propositivo territorio. La Sala Grande del Palazzo Municipale di Ostra ospita la Presentazione della 3^ Gran Fondo del Verdicchio, evento sportivo dal forte respiro socio-etico e dalla tangibile valenza culturale-economica, che verrà plasmato domenica 17 aprile. Il tavolo dei relatori esprime appieno la sinergia innescata dalla ribattezzata Lega dei Venti Comuni, espressione di quattro valli: Misa, Nevola, Esino, Cesano. In chiave tecnica, opera il Gruppo Sportivo Pianello - Cicli Cingolani del neopresidente Marco Raffaeli, prioritariamente impegnato in termini di sport altamente formativo. Il saluto della comunità ostrense viene portato dal sindaco, Massimo Olivetti, affiancato dall’assessore allo Sport, Paolo Esposto Pirani. Il profilo del vincente modello di sviluppo adottato dai paesi e dalle cittadine dell’entroterra viene scolpito da Carlo Maria Pesaresi, assessore al Turismo della Provincia di Ancona. Al microfono si alternano Arduino Tassi (sindaco di Serra de’ Conti, che ospiterà la partenza e l’arrivo della manifestazione), il dirigente federciclistico Massimo Romanelli (coordinatore di Marche in Bici), i promotori granfondistici Massimo Paolinelli, Fabrizio Costantini e Maurizio Minucci (voci ciclopianellare), Lino Secchi e Silvano Eugeni. Il punto intorno alle sensibilità attive, alle intelligenze in circolo ed al movimento che viene dal basso viene fatto da Smeralda Tornese, direttore del Sistema Turistico ‘Marca Anconetana’. L’assessore serrano Luca Correani ci ricorda che la (costante) “sfida” organizzativa riparte da quota 600 (seicento) p a r te c i p a n ti del 2010 (l’esatto 50% in più dell’anno precedente), a cavallo di una linea di tendenza che punta decisamente verso l’alto, in virtù della massima attenzione alla sicurezza, della più elevata cultura dell’accoglienza e della curata visibilità (grazie anche al fotografo Michele Mentucci). Direzione di corsa (valida quale prova tricolore federciclistica): affidata ad Albino Stortoni. Impegnato instancabilmente in prima linea: il pluritricolore ciclocrossistico Alessio Olivi. In chiave sinergica: tutti e tutto (dalla Fondazione Carlo Urbani ai ciclofilosofi Senza Fretta all’artigiano Amalio, autore del Presepio della Gran Fondo del Verdicchio). Umberto Martinelli N ella Sala Grande del Comune di Ostra e chi preferisce gustare il lato cicloturistico, ieri sera (venerdì 18) è stata presentata assaporando le prelibatezze del paesaggio e la Gran Fondo Colline del Verdicchio. Pre- della cucina. Due aspetti che il nostro tersenti l’assessore Provinciale Carlo Pesaresi, ritorio riesce a soddisfare pienamente. Con la direttrice del Sistema Turistico Smeral- l’orizzonte che spazia dai monti al mare, atda Tornese, gli amministratori dei Comuni traverso il lento degradare delle colline e delattraversati dalla carovana ciclistica e Mas- le sfumature di colori, dalla suggestione del simo Romanelli, responsabile Regionale del sorgere del sole sull’acqua al tramonto sugli settore amatoriale della Federazione Cicli- Appennini. In mezzo si possono “gustare” i stica Italiana (Fci). tanti borghi medievali, ricchi di storia e di Alla Gran Fondo Colline del Verdicchio, che storie, tanti preziosi tesori storico-artistici, si svolge domenica 17 aprile, con partenza e da scoprire con lo stupore del viaggiatore di arrivo a Serra de’ Conti, sono bastate appe- un inedito “Grand tour”. Oltre alle squisitezna due edizioni per raggiungere il vertice del ze dei piatti della tradizione popolare. settore granfondistico nazionale. Quest’an- Tre i percorsi proposti: i partecipanti potranno, infatti, la manifestazione è stata scelta no scegliere l’itinerario a loro più congeniadalla Fci per assegnare la maglia tricolore: le, in base al chilometraggio e alla difficoltà sarà una delle otto prove che, da marzo a ot- altimetrica. Tre anche i punti di ristoro intobre, sanciranno il corridore più forte della termedi: a Mergo, Arcevia e Castelleone. La specialità. Il prestigioso riconoscimento ar- tradizione culinaria locale sarà sfoggiata nel riva nell’anno dell’anniversario dei 150 anni menu del pranzo che seguirà la pedalata. Il dell’Unità d’Italia. Un motivo in più di orgo- pacco gara offerto a tutti gli iscritti contiene glio e una straordinaria occasione per con- prodotti tipici locali e vino Verdicchio della tribuire alla riuscita delle celebrazioni. prestigiosa cantina Moncaro di MontecarotL’assegnazione della prova del Campionato to. Italiano è un esplicito riconoscimento alle L’evento assume anche una sfumatura socapacità organizzative e alla qualità dei ser- ciale con il “Trofeo Diversamente abili”, una vizi offerti ai partecipanti. Il nostro ciclismo gara nella gara con una classifica riservata ha sempre avuto alti livelli di qualità, sia sul agli atleti paralimpici, voluta per dare spazio fronte dei corridori che sul piano delle gare, e maggiore visibilità ad uno sport importane la Gran Fondo si è inserita perfettamente tissimo dal punto di vista sociale. Per loro su questa linea di preminenza. Dal punto l’iscrizione sarà gratuita di vista prettamente sportivo la Gran Fon- L’appuntamento è per domenica 17 aprile, do Colline del Verdicchio si propone come alle ore 8,30, a Serra de’ Conti, da dove cenuna delle più accattivanti manifestazioni tinaia di ciclisti si “immergeranno” nel terciclistiche proposte dal calendario nazio- ritorio alla scoperta delle sue straordinarie nale, grazie a un percorso che non presenta bellezze. Il percorso “lungo” arriverà finoa grandissime difficoltà altimetriche ma che Sassoferrato, la cittadina che ha dato i natamette alla prova le gambe dei ciclisti con li a Giancarlo Polidori, un campione che ha continui saliscendi, quelli che in gergo tecni- contribuito a scrivere la storia del ciclismo. co si chiamano “mangia e bevi”. Ed è proprio La manifestazione, organizzata dal Gruppo questa espressione gergale il filo rosso del- Sportivo Pianello, con l’egida della Federal’intero evento. La manifestazione ciclistica zione Ciclistica Italiana, è uno dei fiori alè un perfetto connubio fra sport e turismo, l’occhiello del Sistema Turistico Provinciale. una unione saldata dalla straordinaria offer- La Gran Fondo Colline del Verdicchio è inta di prelibatezze enogastronomiche espres- serita nel circuito Marche in Bici, coordinase dal territorio. Veicolare il nome del vino, to dalla Fci, e con il prodotto dai nostri vigneti, attraverso un “Marche da scoprire, Marche da pedalaevento sportivo di questo livello si è rivelata re” vuole dare spazio al nuovo spirito che una scelta vincente. In poco tempo la Gran sta contagiando chi ama pedalare: usare la Fondo è diventata una vetrina nazionale per bicicletta per andare alla scoperta di luoghi l’intero territorio e per le sue eccellenze eno- sconosciuti e delle loro tradizioni enogalogiche, culinarie, paesaggistiche e storico- stronomiche. Ecco allora che una “semplice” artistiche. manifestazione ciclistica può diventare una La Gran Fondo Colline del Verdicchio rap- grande opportunità di promozione turistica, presenta una grande opportunità per tutto il soprattutto se si considera che la promozioterritorio attraversato dalla manifestazione ne dell’evento viene fatto su scala nazionale ciclistica. Le Gran Fondo richiamano soli- attraverso la stampa specializzata, nel ciclitamente diverse centinaia di ciclisti, che di- smo e nel settore turistico. ventano migliaia per le prove ormai conso- La presentazione della Gran Fondo è stata lidate dal tempo. Il gruppo dei partecipanti proposta anche in diretta streaming sul sito nasconde diverse anime, e diversi sono gli della manifestazione: www.collinedelverdicintenti con i quali ci si schiera al via: c’è chi chio.it predilige l’aspetto prettamente agonistico G. T. 24 febbraio 2010 territorio A Corinaldo un convegno del locale circolo Acli 11 Un accordo a Mondolfo per prevenire gli incidenti stradali Giovani, famiglia e lavoro Più sicurezza nelle strade S i è svolto presso la Sala Polivalente S. Maria Goretti di Corinaldo il Convegno sul tema: Giovani – Famiglia – Lavoro, organizzato dai Circoli ACLI di Corinaldo Centro e di Madonna del Piano, dalla Parrocchia di S. Pietro Apostolo, dal Comune di Corinaldo e con il patrocinio della BCC di Corinaldo. In futuro si prevedono altre importati iniziative culturali fra i due Circoli corinaldesi. Per i saluti hanno preso la parola, il Presidente del Circolo Acli di Corinaldo Walter Carbini, il Sindaco Livio Scattolini, il Presidente della BCC di Corinaldo Felice Saccinto e il Presidente Provinciale della ACLI Luigi Biagetti. Il Parroco Mons. Bartera nel suo saluto ha augurato un cammino culturale proficuo per aiutare le persone a riappropriarsi della propria intelligenza ed avere il coraggio di andare controcorrente. Ha introdotto la serata e moderato gli interventi l’avv. Donato Ciceroni. La Vicepresidente nazionale delle Acli Dott.ssa Paola Vacchina ha approfondito i seguenti tre punti: 1) - analisi della crisi economica attuale (coi risvolti sulla disoccupazione e sulla povertà); 2) - 150 anniversario dell’Unità d’Italia (col corollario di un necessario sviluppo del senso di comunità); 3) - 30 anniversario dell’enciclica Laborem Exercens (superamento della precarietà del lavoro e necessità di un patto tra le generazioni). Era prevista la partecipazione dell’assessore regionale Marco Lucchetti che non ha potuto partecipare perché ricoverato. Al suo posto è intervenuto il Dott. Massimiliano Colombi, sociologo e responsabile regionale della formazione per la CISL. Il suo intervento si è concentrato sul rapporto crisi/lavoro e sul rapporto giovani/adulti in relazione al lavoro. Ha analizzato la situazione attuale, nella quale i giovani sono costretti a scegliere fra diritti senza lavoro e lavoro senza diritti. Si è concentrato anche sulla necessità di rigenerare il lavoro mediante “squilibri generativi” che passino attraverso una fiscalità di vantaggio per chi assume rispetto a chi investe per ottenere speculazioni finanziarie. Ha poi preso la parola il Vescovo Mons. Giuseppe Orlandoni (che è anche incaricato regionale della Cei per la pastorale sociale e il lavoro) il quale ha ricordato l’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa ed ha lodato le Acli per la iniziativa organizzata dai due Circoli di Corinaldo. Ha spiegato che col lavoro l’uomo risponde ad una vocazione divina che ha come scopo la collaborazione nel completamento del creato e dell’opera di Dio. Ha infine ribadito la necessità del primato dell’uomo sul lavoro e del lavoro sul capitale. Dopo alcuni interessanti interventi dalla platea la Dott.ssa Vacchina ha concluso la serata con un intervento di sintesi. Ilario Taus L’antico sport che fa riscoprire luoghi e storia locale Tiratori di ... formaggio L a squadra composta dai giocatori Paolo Narducci, Lodovico Bocchini, Lorenzo Esposti e Ugo Porfiri si è aggiudicata a Mondolfo l’ottavo torneo del lancio del formaggio, gara valida per le qualificazioni provinciali. Promossa dall’Unione Sportiva Ruzzola Mondolfo, l’antica disciplina ha visto la presenza di numerose formazioni da tutta la Regione e di un pubblico interessato e partecipe lungo il suggestivo percorso de “La Valle dei Tufi”. “La zona dell’antico Santuario della Madonna delle Grotte – così il presidente della Ruzzola Mondolfo, Lorenzo Pagnetti – è un luogo dalle caratteristiche ambientali uniche, certo per la flora, per la fauna, per i luoghi della storia, ma indubbiamente anche per le gare della nostra disciplina, date le ottime caratteristiche del percorso”. A salire sul podio quale seconda classificata la squadra capitanata da Andrea Serfilippi, terza la squadra del giovane Niccolò Narducci e quarta la formazione capitanata da Maurizio Venturi, tutte premiate dall’Assessore allo Sport del Comune di Mondolfo, Mario Silvestrini. “Ovviamente la gara è stata occasione anche per conoscere l’enogastronomia del nostro territorio, soprattutto per gli inconfondibili spaghetti che sono un po’ il marchio della cittadina, per una gara che è stata possibile grazie al generoso impegno dei vari volontari – prosegue Pagnetti – che hanno predisposto il percorso”. Il Comitato Organizzatore, nel ringraziare il Comune e tutti i soci, non può dimenticare Sandro Carloni e Nello Polverari, per lo speciale apporto dato al mantenere viva la disciplina. “Già si lavora per le prossime competizioni; è in programma per il mese di marzo un’altra gara di formaggio che vedrà impegnati i giocatori in un percorso “a traguardo” in Comune di San Giorgio di Pesaro, inoltre – ha concluso il presidente – in maggio il Comune di Urbania ha invitato i giocatori di formaggio ad una esibizione nel centro cittadino, per la festa che vuole rievocare i piatti tradizionali del mese di maggio (fava e formaggio) compreso il gioco del formaggio stesso”. A.B. P ienamente operativa anche nel Comune di Mondolfo la convenzione fra l’Amministrazione Comunale e la società Sicurezza e Ambiente SpA, e diretta a garantire un rapido e preciso ripristino della viabilità a seguito di incidenti stradali. “Circa il 7% degli incidenti stradali – spiega il Comandante la Polizia Municipale di Mondolfo, Dottoressa Laura Chiavarini - è dovuto alla mancata o erronea attività di ripristino delle condizioni di sicurezza stradale, provocando morti e numerosissimi feriti. Ecco dunque la scelta condotta, in direzione di una maggiore tutela degli utenti della strada e del pieno rispetto del Codice della Strada senza aggravi per le casse comunali”. La società Sicurezza e Ambiente, che ha stipulato accordi quadro sia con l’Aci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) e con l’UPI (Unione Provincie Italiane) provvederà, quando contattata dalla Polizia Municipale a seguito di incidente, alla pulitura della piattaforma stradale, mediante protocolli operativi e l’uso di prodotti specializzati disinquinanti, all’eventuale aspirazione dei liquidi inquinanti dei veicoli (lubrificanti, carburanti, refrigeranti, ecc.) versati sulla carreggiata, nonché al recupero dei rifiuti solidi, non biodegradabili, dispersi e relativi all’equipaggiamento dei veicoli (frammenti di vetro, di plastica, di metallo, parti di carrozzeria, gomme ecc.), per riportare allo stato pristino la carreggiata. “Ciò avviene – sottolinea l’Assessore alla Polizia Municipale Geometra Mario Silvestrini – senza aggravio né per le casse comunali né per i cittadini, in quanto il costo dell’intervento viene posto a carico delle compagnie di assicurazione dei veicoli coinvolti nell’incidente, con la polizza RCA obbligatoria per ogni mezzo in circolazione”. Il servizio è sempre attivo. “La convenzione - ha concluso il Comandante – prevede un servizio 24 ore al giorno per l’intero arco dell’anno, e va decisamente incontro ad una maggiore sicurezza stradale”. Alessandro Berluti L’assemblea dei soci e il calendario delle attività Vivaci “Amici del Cesano” D omenica 20 febbraio si è svolta presso il Ristorante Vecchio Ranch in Cesano Bruciata l’annuale Assemblea degli Amici della Foce del Fiume Cesano per adempiere ai compiti statutari (consultivo e preventivo economico), esaminare l’attività effettuata lo scorso anno ed approvare il piano delle iniziative per il 2011. L’affollata assemblea si è particolarmente soffermata sui prossimi importanti appuntamenti: campagna per la difesa dell’acqua pubblica, assieme al Comitato promotore ed altre Associazioni della nostra Città; referendum contro il nucleare; salvaguardia del territorio, ancora troppo martoriato dalle strade e da troppi scriteriati insediamenti (pannelli solari, ecc); problema dei rifiuti lungo le strade e fossati. L’altro punto particolarmente considerato ha riguardato le iniziative previste per festeggiare il venticinquesimo compleanno degli Amici della Foce (fondata il 6 giugno del 1986). Inoltre, per l’occasione verrà pubblicato entro l’anno un nuovo libro sulla flora marina, arricchito da alcune poesie raccolte tra gli autori protagonisti delle belle serate di Poesia nel Silenzio che si svolge da oltre dieci anni nella suggestiva collina di Montedoro. Altro punto sottolineato l’affascinate calendario di visite alla scoperta del nostro bellissimo territorio e sue eccellenze. Calendario principali iniziative anno 2011 Sabato 5 marzo alle ore 8,30 Ripuliamo il pioppeto con l’ausilio dei volontari (a fine aprile taglio dell’erba) Domenica 1° maggio Primo-maggio-insieme presso il campo sportivo di Cesano Domenica 15 maggio ore 10,00 Andar per le nostre Terre. Passeggiata nelle stradine di campagna delle nostre vicinanze. Pranzo al sacco 2-5 giugno, partecipazione alla Sagra del Pesce di Cesano. Nell’occasione gli Amici della Foce festeggiano il 25° compleanno Mercoledì 10 agosto - ore 21.30- presso la chiesina di Montedoro “Poesia nel silenzio” Sabato 8 ottobre, ore 7,30 Periodica manutenzione dell’area verde del pioppeto Domenica 9 ottobre “Se conosci un posto vieni con noi” Escursione micologica Domenica 16 ottobre Gita autunnale di un giorno, località delle Marche Domenica 24 ottobre Andar per le Terre di Frattula, prodotti tipici locali. In crescita l’Avis di Ripe, Castelcolonna e Monterado Sempre più donatori B en 401 donazioni nel solo 2010, questa l’invidiabile performance messa a segno dalla sezione intercomunale Avis di Ripe, Castel Colonna e Monterado. Oltrepassare la soglia delle quattrocento donazioni costituiva, per il sodalizio che accorpa i donatori di sangue dei tre comuni dell’hinterland, un punto d’arrivo che il presidente della sezione, Leandro Memè, aveva delineato già all’inizio dello scorso anno. Il traguardo è stato felicemente tagliato, e colloca l’Avis dei tre centri della immediata cintura senigalliese fra le realtà di eccellenza del panorama avisino. Ma a questo risultato la sezione affianca anche il superamento di un’altra importante soglia: quella della multinazionalità del corpo sociale. “Tra i nostri soci - ci dice infatti il presidente Memè - cominciamo ad annoverare anche alcuni donatori extra-comunitari. Ci sembra un elemento importante, nell’ottica di favorire quanto più possibile l’integrazione inter-culturale, ed attingere ad un serbatoio volontaristico che ha comunque una sua ricchezza. Al di là di questo, teniamo a sottolineare anche l’aumento degli iscritti per quel che concerne i valori numerici assoluti: siamo infatti passati, nei dodici mesi del 2010, da 198 a 214 aderenti, con un aumento di sedici unità. E nel solo mese di gennaio 2011 abbiamo ricevuto altre tre iscrizioni. Insomma, il proselitismo ci sta offrendo riscontri rassicuranti, anche se il cammino da compiere resta ancora lungo ed articolato”. Quali i prossimi obiettivi, per l’Avis di Ripe, Monterado e Castel Colonna? “Vogliamo cercare - ci dice ancora Leandro Memè - di entrare con una progressiva incidenza nella realtà sociale e, in particolare, nel mondo giovanile. L’Avis ha bisogno di forze nuove, ha bisogno di donazioni laddove si consideri che oggi le Marche, specie tenendo conto delle esigenze del centro-trapianti di Torrette, necessitano di sangue e, più ancora, di plasma. Cerchiamo, per quanto possibile, di veicolare il concetto della donazione promuovendo l’Avis anche con alcune occasioni di incontro, dalla tradizionale festa annuale ad altri eventi, come la ‘maratona’ organizzata nel 2010 a Ripe sulla distanza dei dieci km., e che ha fatto registrare ampi consensi. Si tratta di uscite che cerchiamo di utilizzare proprio per avvicinare i ragazzi. In tutta la valle, il nostro è uno dei sodalizi più in vista, ed uno dei pochissimi che presenta dati in crescendo. Ma non possiamo e non dobbiamo assolutamente fermarci”. R.M. 12 24 febbraio 2011 Cultura televisione Alti, bassi e medi della manifestazione musicale e televisiva italiana più attesa Canzoni, protagonisti e idee H a vinto chi lo meritava e, nel com- Sempre fra le canzoni, infelice anche il Complessivamente positiva anche la plesso, la kermesse è andata bene. “Secondo tempo” di Max Pezzali, che si presenza della pur discutibile Belen Con il successo di Roberto Vecchioni ostina a cantare da teen-ager immaturo Rodriguez, che nelle vesti di showgirl (“Chiamami ancora amore”) si archivia il anche a un’età ormai non più verde. ha mostrato di saper ballare e cantare, Festiva di Sanremo 2011 all’insegna delsdrammatizzando con prontezza i mola buona musica, dei buoni sentimenti e Sanremo sì menti in cui la tensione o gli imprevisti dei buoni ascolti. Per un sintetico bilan- Il momento più alto, non soltanto in ter- le hanno provocato qualche intoppo. cio della manifestazione, può essere utile mini di audience, è stato l’appassionato una triplice “schedatura” di personaggi monologo di Roberto Benigni nella sera- Sanremo così così ed eventi: quelli che si sono guadagna- ta dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Non altrettanto positivo è il giudizio su ti una sostanziale bocciatura, quelli che Un tributo commosso e accorato all’inno Elisabetta Canalis. Statuaria e impacciahanno meritato un giudizio positivo, e alla bandiera, dietro cui – ci ha ricor- ta nonostante i vestiti disegnati apposta quelli che sono passati senza infamia e dato – hanno battuto i cuori dei molti per mettere in risalto il suo fisico, la sua senza lode. che hanno fatto la nostra storia. Merita- presenza non è stata incisiva nemmeno ta la standing ovation finale e compren- nei balletti in cui si Sanremo no sibile la commozione che ha attraversato è voluta esibire. Ha Il primo passo falso del Festival è stato lui per primo e poi tutto il pubblico, in usato un Inglese tutto l’inizio. La prima serata si è aperta con teatro e a casa. suo intervistando RoAntonella Clerici che spiegava alla figlia Luca (Bizzarri) e Paolo (Kessisoglu) sono bert De Niro, è stata la magia di Sanremo. Assolutamente stati a loro modo mattatori. Partiti in più preoccupata di intollerabile la presenza della bambi- sordina e condizionati dall’emozione, si non sfigurare che di na; sperduta, annoiata dall’atmosfera, la sono progressivamente sciolti e hanno lasciare un’impronta piccola non sapeva da che parte guar- lasciato il segno fin dalla prima serata, personale sul palco. dare ed è rimasta immobile per tutta la con la parodia di “Ti supererò”. Il verbo Ha confermato il modurata dello sproloquio materno. Non si alternativo che hanno usato non è fine e tivo vero – e unico “usano” i bambini in televisione, a mag- neppure a misura di famiglia, ma il sen- – per cui è stata chiagior ragione quando si tratta di servizio so della canzone ha colto nel segno del- mata: è la compagna pubblico. l’attualità politica e sociale. Ben riuscito di George Clooney. Tra i cantanti, bocciata Anna Tatangelo, anche il remake di “Uno su mille”, pro- Fuori dalla schedacon una canzone sguaiata fin dal titolo tagonista il Pd in cerca di candidato pre- tura si deve inqua(“Bastardo”). Se non fosse la compagna mier per le prossime elezioni, e di “Gra- drare la performance di Gigi D’Alessio, il suo successo sarebbe zie perché”, con cui l’ultima sera hanno dell’eterno ragazzo molto inferiore a quello finora ottenuto. ringraziato Morandi, Belen e la Canalis. Gianni Morandi. Sor- Se questo è un uomo 1 0 pagine” è una rassegna particolare, inserita dal Centro Culturale “Simona Romagnoli” nella programmazione del Teatro Vittoria di Ostra, che vuole proporre alcune delle più importanti opere di letteratura contemporanee partendo delle loro prime 10 pagine. Saremo invitati a partecipare agli avvenimenti dei protagonisti facendo esperienza dei sapori, dei profumi e delle emozioni che essi stessi hanno vissuto. Il primo appuntamento è con “Se questo è un uomo” scritto da Primo Levi fra il dicembre del 1945 e il gennaio del 1947, dopo il suo ritorno dal campo di concentramento di Auschwitz. Una testimonianza semplice, asciutta nella scrittura, senza domande, ma colma di riflessioni in grado di sollecitare costantemente il lettore. Proprio qui sta la sua potenza espressiva, integra e attuale malgrado tanti anni dalla sua pubblicazione: nel suo presentarsi ai nostri occhi come un libro impossibile, impossibile da scrivere e da riscrivere; un romanzo che, trattando di genocidio, sa portarci in contatto con i misteri più insondabili e raccapriccianti insiti nella natura umana. Luca Violini leggerà “Se questo è un uomo” domenica 27 febbraio alle ore 18,00 presso il Teatro La Vittoria di Ostra. G.O. Una domenica con la polenta ridente e genuino, ma spesso goffo e fuori tempo, ha rinunciato ai panni del bravo presentatore per vestire quelli del compagno d’avventura. Si è destreggiato degnamente in un ruolo non suo, ha reagito prontamente a qualche intoppo di troppo, ha scelto uno stile sottotraccia per lasciare spazio alla musica. Ha il merito di non aver voluto fare la star, a partire dalla scelta di un albergo a tre stelle per il suo soggiorno sanremese. In tempi di eccessi continui, una piccola lezione di sobrietà non è mai di troppo. Marco Deriu media Dieci anni fa nasceva l’agenzia ‘Redattore sociale’ ostRA Bilancio positivo per il “Romagnoli” Il giornalismo sociale Cultura che crea idee I l 21 febbraio del 2001, esatta- internet, da poco tempo capace di mente 10 anni fa, nasceva Re- supportare progetti del genere a dattore Sociale, prima agenzia costi contenuti. “Ci eravamo resi giornalistica sui “temi del disagio conto da tempo che non bastava e dell’impegno sociale in Italia e agire, bisognava anche far cononel mondo”. scere, comunicare – ricorda don Molto nuova era la testata e molto Vinicio Albanesi, presidente della “anomalo” l’editore: la Comunità Comunità e dell’agenzia – L’infordi Capodarco di Fermo, fondata mazione sulle attività e i fenomeni nel ’66 e riconosciuta tra le real- del sociale era sempre stato defità dell’accoglienza non profit più citaria, occorreva uno strumento significative in Italia, era sempre per colmare questo vuoto”. stata attenta al mondo della co- L’agenzia – il cui editore garantimunicazione. Fin dalla fine degli sce lo scopo non lucrativo – aveva anni 80 era divenuta sede di vari e ha tuttora due finalità di serviconvegni con il mondo dell’in- zio: fornire alle testate giornaliformazione, culminati dal 1994 stiche notizie originali e attendicon il seminario annuale di for- bili da “riprendere”; essere per mazione per i giornalisti chiama- il mondo degli operatori sociali, to “Redattore Sociale”. L’agenzia della politica, dell’economia e nacque proprio da questi incontri, della cultura una fonte aggiornadalla richiesta dei numerosi par- ta di conoscenza su temi che, pur tecipanti (3.400 in 17 edizioni) essendo fondamentali per la vita di avere uno strumento di lavoro sociale, sono poco o male trattati agile e professionale per miglio- dalla maggioranza dei media. rare la qualità del giornalismo sul “Un lavoro che continua ad avere sociale. senso – afferma il direttore SteLa formula scelta fu quella del- fano Trasatti - in un’epoca in cui le agenzie tradizionali: un rullo l’informazione tradizionale apquotidiano di notizie, accessibile pare polarizzata su pochi ‘fatti’ e in abbonamento, arricchito da lascia sempre più scoperto il racapprofondimenti e documenta- conto della realtà concreta”. zione. Il mezzo di trasmissione fu G.T. Successo per la seconda puntata de “Una domenica andando a polenta”, ad Arcevia. Dice il sindaco Andrea Bomprezzi: “E’ uno degli eventi più importanti della stagione turistico-culturale di Arcevia. E’ un esempio di come si può organizzare un evento con costi contenuti e una promozione integrata del territorio comunale, attraverso la riscoperta e la coltivazione di un prodotto gastronomico di qualità, il mays ad otto file, da cui si ricava l’ottima polenta che si degusta durante le domeniche di febbraio. Tutto questo in sinergia tra il nostro Comune, le istituzioni pubbliche, Regione e Provincia in testa, i ristoratori e l’accademia di Rocca Contrada”. “E’ un evento che promuove l’entroterra marchigiano attraverso la città di Arcevia, non è una semplice sagra. Per l’occasione infatti si possono ammirare e scoprire i gioielli del territorio: lo splendido paesaggio rurale, i castelli e il centro storico ricco di monumenti, musei e chiese colme di eccezionali opere d’arte. Poi – sottolinea ancora Bomprezzi - è un’iniziativa che destagionalizza il nostro turismo, ampliando l’offerta temporale del nostro Comune che inizia a febbraio e si chiude in ottobre con ArtCevia. Infine è un evento che esalta dieci ristoratori di Arcevia, che collaborano attraverso menù fissi a un prezzo ottimo (20 euro) a base di mays e di polenta. Va detto anche che la notorietà dell’evento non si ferma all’ambito regionale ma ha avuto spazi promozionali gratuiti sia su quotidiani nazionali sia su riviste come quella del Touring Club. Approfitto – conclude il primo cittadino del centro montano - anche per ringraziare i comuni che aderiscono all’iniziativa attraverso la qualità dei loro prodotti enogastronomici che hanno impreziosito i menù e il mercatino dei prodotti tipici”. Sulle strade del jazz Domenica 6 marzo 2011, ore 19.00, al Teatro ‘Alfieri’, tappa del progetto provinciale ‘Sulle strade del jazz’. Si esibirà il Shawnn Monteiro trio. Nel panorama attuale del canto jazz, Shawnn Monteiro si distingue come la più degna continuatrice di quella straordinaria, e imprescindibile, linea stilistica che parte da Sarah Vaughan e continua con Carmen McRae. In particolare quest’ultima appare come il vero punto di riferimento di Shawnn, la quale apporta un contributo originale di plasticità lessicale, di peculiare appoggio delle frasi, supportati da un timbro di voce caldo e ambrato. La sensibilità jazzistica le deriva per via genetica, essendo figlia del grande contrabbassista Jimmy Woode, che fu a lungo con Duke Ellington e nella Clarke-Boland Big Band. S i sta concludendo il programma che il Centro Culturale “Simona Romagnoli” ha proposto per il 2010 - 2011. Il titolo “ Natura umana, or come,se polve ed ombra sei, tant’alto senti? “ si è ispirato ad un verso di Giacomo Leopardi ed ha voluto sottolineare che il gusto del vivere è dato quell’accento conoscitivo e affettivo che viene da una determinata concezione dell’esistenza, da un determinato giudizio di valore sulla vita. Le iniziative (concerti, presentazioni di libri, visite guidate) sono state una provocazione a conoscere, incontrare e appassionare quanti vogliono guardare così la realtà. Non è stata unicamente capacità di erudizione, piuttosto il frutto di una consapevolezza piena di gusto dell’esperienza che si sta vivendo, dentro questa realtà e dentro la storia. Ciò è tanto più vero in quanto oggi mentre si riscontrano grande incertezza e smarrimento e viene accolta solo l’impossibilità che ammette solo la fine, il nulla delle cose, l’inutilità della realtà. Si vendono infatti, molteplici speranze, tutte evasive o concettuali, come distrazioni che non corrispondono all’orizzonte intero che distingue il cuore dell’uomo. La nostra presenza nella vita culturale non può non avere un volto diverso, capace di entusiasmo. Lo sguardo attento all’esperienza cristiana e il rendersi conto della diversità ed estraneità dell’ambiente rendono paradossalmente più potente l’incontro e la valorizzazione dell’altro, senza sentire nemico nessuno, in rapporto con tutti gli uomini come testimoniano i molteplici rapporti, incontri, collaborazioni che si verificano nelle nostre attività. Un ringraziamento per il sostegno al nostro lavoro va rivolto in particolare alla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ed alla Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba. Giuseppe Olivetti Una mostra su Lorenzo Lotto Le Scuderie del Quirinale, a Roma, riapriranno al pubblico dal 2 marzo 2011 con la grande mostra monografica dedicata al geniale artista del Rinascimento Lorenzo Lotto. La mostra, aperta fino al 12 giugno 2011, è a cura di Giovanni Carlo Federico Villa e rappresenta la maggior esposizione mai dedicata al maestro veneziano. Dei 38 dipinti italiani presenti in mostra 17 sono stati quelli restaurati in tempo per l’inaugurazione, di cui 11 pale d’altare o polittici. Nel 1509 giunge a Roma, chiamato da papa Giulio II, il talentuoso ma schivo trentenne Lorenzo Lotto. Si è lasciato alle spalle la tranquilla provincia veneta e marchigiana per il grande cantiere in cui erano attivi i lombardi Bramante, Bramantino e Cesare da Sesto, l’eccelso Michelangelo e, soprattutto, Raffaello con i suoi allievi. Dopo neppure un anno, però, colui che si racconterà sessantaduenne “solo, senza fedel governo e molto inquieto nella mente”, abbandonerà ogni incarico, riprendendo quel vagabondare che lo condurrà all’emarginazione, subita in parte ma anche provocata, fino a spegnersi da oblato nella Santa Casa di Loreto, nelle Marche. La mostra prenderà in considerazione tutta la vicenda pittorica ed esistenziale di Lotto racchiusa entro il triangolo Treviso, Bergamo e alcune piccole cittadine delle Marche. 24 febbraio 2011 Spettacolo Musica Alla Rotonda il vincitore di ‘Sanremo giovani’ Musica Alla ‘Fenice’ il 5 marzo 13 Eventi L o spettacolo di Maggiani Gualazzi, talento in musica Francesco Renga Gli eroi rubati D omenica 27 febbraio 2011, alle 17.00, la Filarmonica Marchigiana e dal sassofonista Rotonda a mare di Senigallia accoglie- (e direttore d’orchestra) Federico Mondelrà il talento di Raphael Gualazzi, trentenne ci. Raphael Gualazzi ha già al suo attivo un pianista marchigiano sotto contratto con la album (Love Outside The Windows, 2005), Sugar di Caterina Caselli, che al Festival di la partecipazione ad alcune compilation ed Sanremo 2011 ha vinto la categoria Giovani un EP uscito nel 2010 contente le sue hit e il Premio della Critica “Mia Martini”, ol- “Reality & Fantasy” (che ha ispirato un retre che il premio della Sala Stampa RadioTv mix di Giles Peterson) e “Don’t Stop” (coc o n ver dei Fleetwood Mac utilizzata anche per “ F o l l i a il celebre spot di eni). L’uscita del suo prid’amore”, mo album per l’etichetta Sugar è previsto brano da per la fine di febbraio. lui stesso Solide basi classiche apprese al Conservatos c r i t t o rio di Pesaro, spiccate abilità ritmiche mae arran- turate con lo studio del jazz e della fusion giato. (stride piano, Morton, Waller, etc), Raphael Ta l e n t o Gualazzi si è già esibito in famosi locali tra urbinate cui il Blue Note di Milano e l’Olympia di già af- Parigi. Il suo stile mescola blues, jazz, soul fermato e pop. in am- A Senigallia arriva affiancato da Manuele bito internazionale con partecipazioni a Montanari basso e contrabbasso, Cristian numerosi festival e collaborazioni impor- Marini batteria, Luigi Faggi tromba, Giutanti, Raphael Gualazzi è uno degli artisti seppe Conte chitarra, Giacomo Pietrucche animano il prestigioso e vario cartello- ci sax contralto, Massimo Valentini sax ne concertistico 2001, aperto il 9 gennaio baritono.Dopo la data zero di Senigallia, scorso da un altro talento in ascesa, la gio- Raphael Gualazzi partirà per il suo primo vane violinista Anna Tifu affiancata dalla vero e proprio tour italiano. Lorenzo Di Bella, “Polonia ed Ungheria” U nico italiano ad aver vinto un concorso pianistico nell’ex Unione Sovietica (premio “V. Horowitz” di Kiev), il marchigiano Lorenzo Di Bella è ormai applauditissimo sulla scena internazionale. Diplomato al Conservatorio di Pesaro, con studi anche all’Accademia Pianistica di Imola e all’Accademia nazionale di Santa Cecilia, Di Bella rappresenta quella nuova generazione di pianisti italiani che sanno farsi apprezzare non solo per la strabiliante tecnica, ma anche e soprattutto per la sensibilità con la quale approcciano ogni tipo di repertorio. Nel 2006 ha inoltre ricevuto in Campidoglio il premio “Marchigiano dell’anno” e in Quirinale, il Premio Sinopoli istituito dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. È ideatore e direttore artistico della stagione concertistica “Civitanova Classica” e dell’Accademia Pianistica delle Marche di Recanati dove ogni anno organizza masterclass e seminari con artisti di fama internazionale. È docente di pianoforte all’Istituto Superiore di Studi Musicali di Ancona. Senigallia - Rotonda a mare, sabato 5 marzo, ore 21.00. “Sorelle d’Italia” al teatro di Corinaldo I n un match travolgente e senza esclusione di colpi - anche bassi – Veronica la Milanese e Isa la Napoletana boxeranno con canzoni, musica, balli e brani tratti da Bertolazzi e Viviani, Eduardo e Testori, con omaggi a Gino Bramieri e Nino Taranto, Totò e Fanfulla. E con le atmosfere delle canzoni dei Gufi, di Enzo Jannacci, con il vastissimo repertorio della canzone napoletana, attraversando, rovesciando e mescolando così stereotipi e luoghi comuni, pregiudizi e verità sull’inconciliabile diversità delle reciproche appartenenze, fino ad arrivare a inaspettate sorprendenti contaminazioni musicali ed emotive. Dedicato all’Unità d’Italia. Sabato 26 febbraio 2011, Teatro C. Goldoni, ore 21.00, Corinaldo. F rancesco Renga darà l’avvio al suo tour 2011 cda Senigallia il 5 marzo prossimo. E aumenta l’attesa per il cantante che sarà a Senigallia al teatro La Fenice per l’anteprima nazionale del “Francesco Renga tour 2011”. Ormai consuetudine per Senigallia ospitare le date zero di artisti come Noemi, Dalla e De Gregori, i Pooh, grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale e Pikta Eventi. A Senigallia Renga ripercorrerà la sua carriera, dagli ultimi successi alle canzoni scritte e interpretate all’epoca dei Timoria. Un tour che parte dalla spiaggia di velluto per toccare 14 tra i più importanti teatri italiani da Brescia a Catania. Sul palco ad accompagnare Francesco Renga ci saranno l’Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal Maestro Giacomo Loprieno (pianoforte), e la band di sempre: Giorgio Secco (chitarra), Stefano Brandoni (chitarra), Vincenzo Messina (hammond e tastiere), Fulvio Arnoldi (chitarra e tastiere), Luca Visigalli (basso) e Diego Corradin (batteria). Le prevendita è al Teatro La Fenice dalle 17 alle 20 il venerdì, il sabato e la domenica. Teatro U n originale Paolo Cevoli Penultima cena G iovedì 10 marzo 2011, ore 21.30, al Teatro La Fenice di Senigallia Paolo Cevoli di Zelig nel suo nuovo spettacolo teatrale La Penultima Cena. Paulus Simplicius Marone. Ovvero il catering della cena più importante della storia dell’umanità, racconta la sua vita avventurosa. Le umili origini ad Ariminum, l’adozione da parte una famiglia nobile che lo porterà a Roma dove potrà apprendere l’arte culinaria alla scuola di Apicio, il più famoso chef dell’antichità. Al tempo stesso arrotonda le entrate con affari più o meno leciti ideati nel negozio del barbiere Filone, quartier generale di una compagnia variegata di clientes, puttanieri e perditempo. Tutto fila liscio fino a quando succede un patatrac durante una cena a casa del ricco commerciante di bighe Gitone Sulpicio. Paulus decide di fuggire nella terra più lontana e desolata dell’impero: la Palestina. Così il cuoco romagnolo si trova a Cana mentre due sposini celebrano il matrimonio. Qui accade l’imprevisto. Il miracolo di Gesù. Gli occhi di Paulus si incrociano con quelli del Maestro. libri Un percorso di vita spirituale, guardando al quotidiano La Parola e la vita Ezio Falavegna, “Fede, speranza e carità”, euro 15, pagg. 264, edizioni Paoline Q il taccuin ueste pagine raccolgono gli interrogativi che hanno segnato e continuano a segnare la ricerca di ogni persona: Che significato ha la fede nell’attuale scenario culturale? Dove collocare la nostra speranza? Come esprimerla e viverla, dentro le situazioni di ogni giorno? C’è ancora spazio per l’amore autentico, un amore che sappia significare la vita, ospitare i bisogni e i desideri più veri di ogni persona, dando senso alle fatiche e alle debolezze che oggi sperimentiamo? L’ob- EVENTI Ostra - Il Centro Culturale “S. Romagnoli” di Ostra propone per i giorni 8, 9 e 10 aprile una visita guidata alla “Sagrada Famìlia” di Barcellona, ultima cattedrale d’Europa, un simbolo fatto di simboli. Che sale al cielo da oltre un secolo. Info e prenotazioni: Giuseppe Olivetti (338.9346243 – [email protected] ). Senigallia - Venerdì 25 febbraio, ore 21, Auditorium San Rocco, “Carne macinata per l’universo: gli eroi che ci hanno rubato”, conferenza spettacolo con lo scrittore Maurizio Maggiani. Ostra - Luca Violini leggerà “Se questo è un uomo” domenica 27 febbraio alle ore 18,00 presso il Teatro ‘La Vittoria di Ostra’. TEATRO Montemarciano - Venerdì 25 febbraio 2011, Teatro V. Al- biettivo è quello di aiutare a risignificare il cammino di vita cristiana, all’interno di una comunità ecclesiale, offrendo un itinerario concretamente percorribile, lungo il quale mettere in atto un cammino di fede che ha nella speranza il proprio orizzonte e nell’amore la propria forma di vita. I capitoli hanno una struttura lineare che favorisce percorsi di gruppo. A partire dalla concretezza della vita sono messi a fuoco le problematiche relative al tema proposto. L a tournée risorgimentale dello scrittore ligure Maurizio Maggiani arriva a Senigallia. Venerdì prossimo, 25 febbraio, all’Auditorium San Rocco, l’autore di La meccanica celeste, La regina disadorna e Il coraggio del pettirosso metterà in scena alle ore 21 il Risorgimento italiano. “Carne macinata per l’universo - Gli eroi che ci hanno rubato” è il titolo dello spettacolo in cui Maggiani narra i protagonisti e le vicende di quella che è stata la rivoluzione italiana in nome dell’Unità del Paese. La serata, organizzata dalla Biblioteca comunale Antonelliana di Senigallia, in collaborazione con il Comitato per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità Nazionale, fa parte delle iniziative del Sogna Libro programmate dalla biblioteca. Il Risorgimento è, secondo Maggiani, una rivoluzione continua e un cammino di autodeterminazione di un popolo. Una storia che raccoglie cinquant’anni di vita e due generazioni. Una storia “grande e tragica”, mentre “quella che si studia a scuola ne è solo il fossile, la traccia che si sta colmando di polvere”, come ha scritto Maggiani su La Stampa circa un anno fa. “So che tutti quanti passiamo mille volte da via Ugo Bassi, via Fratelli Bandiera, via Saffi, piazza Garibaldi, via Pisacane, piazza Quattro Giornate e largo Aspromonte, ma so che sono nomi che non hanno più voce e non raccontano più nulla. Salvo quello che c’è scritto sotto: patriota”. Ed è proprio questa estraneità alla nostra storia a rappresentare, per Maggiani, “la sconfitta irrimediabile” dell’Italia. Lo spettacolo, dunque, non mette in scena solo l’epopea e le gesta dei protagonisti, ma diventa, piuttosto, la riscoperta della “storia grande, anzi, grandiosa e unica” di un intero popolo. Proprio come è successo allo stesso Maggiani. “Il 2 agosto Cesenatico festeggia ricordando la Trafila Garibaldina. Io non sapevo neppure cos’era, me la sono fatta raccontare, e poi sono andato a cercarla, e di quella storia della “Trafila” me ne sono fatto una passione. Perché è una storia bellissima. E la vado raccontando in giro; e a ogni racconto aggiungo qualcosa, perché ognuno dei personaggi evoca altre storie, Anita, il Maggiore Leggero, il prete Bassi, Ciceruacchio. E vedo che la gente ha piacere di ascoltarla, e si intriga, e si vergogna di non averne mai saputo niente. E sono felice di fare la mia piccola parte per salvare dal vasto nulla, una grande epica vicenda della leggendaria vita del generale Garibaldi”. M.B. Cinema multisala Gabbiano www.cinemagabbiano.it - tel. 071.65375 da venerdì 25 febbraio IL CIGNO NERO Un film di Darren Aronofsky. Con Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey, Winona Ryder. 110’ - Usa 2010. Nina è una ballerina del New York City Ballet che sogna il ruolo della vita e un amore che spezzi l’incantesimo di un’adolescenza mai finita. Incalzata da una madre frustrata, si sottopone a un allenamento estenuante sotto lo sguardo esigente di Thomas Leroy. Coreografo appassionato e deciso a farne una fulgida stella, Leroy le assegna la parte della protagonista nella sua versione rinnovata del “Lago dei cigni”. Sul palcoscenico Nina sarà Odette, principessa trasformata in cigno dal sortilegio del mago Rothbard, da cui potrà scioglierla soltanto il giuramento di un eterno amore. Eterea e piena di grazia Nina incarna alla perfezione il candore del cigno bianco e con difficoltà il suo doppio nero e tenebroso, che in una superba variazione ingannerà il suo principe e la voterà al suicidio. LA DONNA CHE CANTA fieri ore 21.00, Corrado D’Elia e Monica Faggiani “Cirano di Bergerac”, di Edmond Rostand. Regia Corrado D’Elia. Corinaldo - Sabato 26 febbraio 2011, Teatro C. Goldoni, ore 21.00, Isa Danieli e Veronica Pivetti in “Sorelle d’Italia”, avanspettacolo fondamentalista, regia Cristina Pezzoli. CINEMA Senigallia - Prosegue al ‘Cinema Gabbiano’ la rassegna ‘Mercoledì d’essai’. Mercoledì 2 marzo, alle 21.15, sarà proiettato il film “Nowhere boy”, di Sam Taylor-Wood, sulla tormentata e originale giovinzezza del Beatles John Lenon. Senigallia - Il mese di febbraio è riservato ad “Anteprima cinema”, rassegna alla ‘Piccola Fenice’ con i film italiani più belli della recente stagione cinematografica, con particolare attenzione ai giovani registi e ai film da festival. Proiezioni alle 21.15. Tessera obbligatoria 5 euro. Un film di Denis Villeneuve. Con Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette, Remy Girard, Abdelghafour Elaaziz. 130’ - Canada 2010 In seguito alla morte della madre Nawal, due gemelli, Jeanne e Simon, scoprono alla lettura del testamento di avere un fratello e un padre ignoti a Beirut. Dei due, solo Jeanne decide di relazionarsi alla scoperta e di partire per Deressa (o Daresh), dove la madre compì i suoi sverso la verità sui parenti scomparsi. IL DISCORSO DEL RE Un film di Tom Hooper. Con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce, Jennifer Ehle. 111’ - Gran Bretagna, 2010. Duca di York e secondogenito di re Giorgio V, Bertie è afflitto dall’infanzia da una grave forma di balbuzie che gli aliena la consideralisabetta II) e Margaret, Bertie è costretto suo malgrado a parlare in pubblico e dentro e alla radio. 14 24 febbraio 2011 sport vigor La Vigor gioca anche durante la settimana per recuperare una partita sospesa dalla neve Una vittoria ed un pareggio S.ANGELO IN VADO 0 – VIGOR 4 I rossoblù recuperano la partita sospesa a suo tempo, causa neve, a S.Angelo in Vado, battendo i locali con un secco 4 a 0 e portandosi momentaneamente in vetta alla classifica, superando Falconarese e Cagliese di un solo punto. I vigorini hanno disputato una delle migliori partite di questo campionato. Decisi fin dal fischio d’inizio a far propria la partita, si sono riversati nella metacampo avversaria costringendo i locali ad un continuo ribattere le incursioni rossoblù. La Vadese cercava di svincolarsi da questa “morsa” tentando improvvisi contropiedi, ben contenuti da un’attenta difesa vigorina. L’inizio è tutto vigorino, ma la prima azione pericolosa la effettua al 16° Carcianelli, pronta e precisa la deviazione in angolo ad opera di Moscatelli. 22°, la Vigor passa con un preciso colpo di testa di Pesaresi, poi la pressione continua fino al 38° quando Savelli trova lo spiraglio per il raddoppio. Al rientro in campo, dopo il riposo, la Vigor triplica al 52° con un preciso tiro di Smerilli dal limite. La Vadese cerca il gol della bandiera imbastendo azioni pericolose, ma Moscatelli e difesa non lasciano scampo. All’87 Congiu porta a quattro le reti vigorine. Duro il cammino che attende ora la Vigor. Sabato 19 si va in trasferta a Castelfidardo. Sapranno i ragazzi di Clementi mantenere l’imbattibilità dimostrata fin da ora in trasferta? CASTELFIDARDO 1 – VIGOR 1 Continua per la Vigor l’imbattibilità in campo avverso. Su 13 incontri disputati, i rossoblù senigalliesi o hanno vinto o hanno pareggiato. Hanno fatto un buon pareggio anche a Castelfidardo, ma con un pizzico di accortezza in difesa e altrettanta precisione in attacco poteva finire diversamente. La trasferta di Castelfidardo era data come una di quelle delle più pericolose ed invece i rossoblù senigalliesi, come vanno facendo da inizio campionato, l’hanno affrontata con la massima determinazione: solida in difesa, manovriera a centrocampo, pericolosa in attacco (anche se qui manca un po’ nella precisione sul tiro in porta). Inizio dei locali che cercano di sorprendere la retroguardia rossoblù, ma così facendo sono soggetti al contropiede vigorino. Al 20° incursione sulla sinistra di Morganti: traversone a centro area, colpo di testa di Coppa e palla nel sacco. Vigor attenta a conservare il vantaggio. Al 35 Smerilli, sempre preciso nei tiri in porta, da po- Basket - goldengas senigallia sizione favorevole fallisce il raddoppio. Alla ripresa del gioco è sempre la Vigor ad avere l’opportunità di raddoppiare, ma prima Coppa poi Congiu sbagliano la mira. Al 75° pareggia il Castelfidardo ad opera di Magi, con qualche compiacenza difensiva vigorina. Così termina il turno terribile della Vigor; su tre trasferte consecutive: due pareggi e una vittoria. Domenica si torna al Bianchelli contro la Cagliese. E’ uno scontro al vertice. CASTELFIDARDO: Tomba, Pucci, Perucci, Spina, Marabini, Pazzi, Strappa (1’ st Marra), Ciccioli, Pelliccioni (41’ st Andreucci), Magi, Verazzo. All. Lombardi. VIGOR: Moscatelli, Ruggeri, Savelli, Giorgini, Paradisi, Guerra, Pandolfi, Morganti, Coppa, Smerilli (40’ st Montalbini), Congiu. All. Clementi. Arbitro: Bruni di Fermo; reti: 20’pt Coppa, 26’st Magi; note: spettatori 250 circa. CLASSIFICA: Cagliese 52, Falconarese 52, Vigor Senigallia 51, A.G.Cordorbolo 46, Castelfidardo 43, Vismara, 42, Fabriano 40, Pergolese 39, Osimana 36, Urbinelli 32, Castelfrettese 31, Rio Salso 30, Offagna 28, Passatempese 25, Vadese 23, Brandoni 22, Camerano 19, Ostra Vetere 19. Giancarlo Mazzotti Ciclismo Il derby ai biancorossi Triade in sella ai valori GOLDENGAS 75 – OSIMO 60 I l derby marchigiano fra la locale Goldengas e l’Osimo termina, come del resto era nelle previsioni, a vantaggio dei biancorossi senigalliesi. L’Osimo, destinata da tempo alla retrocessione, ha retto un tempo, per poi crollare nei successivi. L’incontro, buono a vedersi, non ha riservato eccessive emozioni visto il divario tecnico che è intercorso fra le due contendenti. Come sempre la Goldengas scende in campo con il solito quintetto: Gnaccarini-Pierantoni-Monticelli-Penserini-Facenda. Al l5° minuto i biancorossi sono in vantaggio per 14 a 11 per poi farsi rimontare nel finale sul 20 a 21. Nel secondo quarto la Goldengas incrementa il ritmo e la precisione a canestro, così si va al riposo sul 41 a 31. Al rientro in campo Regini dà spazio anche agli altri componenti la squadra ma non per questo si perde il ritmo per andare a canestro. Chiusura sul 57 a 44. Nell’ultima frazione per i senigalliesi è una passerella, tanto che anche le seconde linee fanno la loro comparsa in campo; finale: 75-61. Domenica prossima trasferta a Riva del Garda. La squadra veneta sta attraversando un buon momento; pertanto è meglio affrontare l’avversario con il massimo impegno. GOLDENGAS: Gnaccarini 23, Pierantoni, Monticelli 3, Penserini 10, Catalani 3, Giommi, Perini, Centanni 2, Facenda 17, Maddaloni 17. All. Regini. OSIMO: Strappato, Di Capua, Ghedini 8, Rinaldi 8, Gasparri, Verri 19, Gaeta 11, Bastoni 12, Dolic, Soricetti 2. All. Vandoni. Arbitri: Gasparri e Caroli. Note: primo quarto 20 a 21; secondo quarto: 41 a 31; terzo quarto 57 a 44; risultato finale: 75 a 60. Spettatori 600 circa. CLASSIFICA: Perugia 34, Piacenza 32, Brescia 30, Treviglio 30, Omegna 30, Trento 30, Moncalieri 26, Castelletto 24, Trieste 24, Siena 20, Goldengas 20, Pavia 18, Recanati 16, Garda 14, Ozzano 14, Osimo 4. G.M. Basket maschile serie ‘c 2’ Finalmente una vittoria P. RECANATI 62 – MARZOCCA 74 D opo due sconfitte consecutive il Marzocca torna alla vittoria in trasferta contro il Porto Recanati e rinsalda il suo secondo posto in classifica. Non è stata una vittoria facile, ma dal punto morale per i ragazzi del coach Nobili è una sferzata di ottimismo che sicuramente a metà percorso del girone discendente dà fiducia a tutto l’ambiente dopo le due batoste subite in precedenza. Basket femminile Domenica prossima, alle ore 18, al palazzetto di via Capanna il Marzocca incontrerà il S.Benedetto. All’andato i biancorossi persero per 64 a 56. Sopranno ribaltare il risultato? CLASSIFICA: Pisaurum 42, Marzocca 30, Tolentino 30, Montemarciano 26, Recanati 26, Pedaso 24, Chiaravalle 24, Porto S.Giorgio 22, Recanati 20, U.S.Loreto Pesaro 18, Urbania 16, Matelica 14, AP 12, S.Benedetto 8, Bramante Pesaro 6. Miciulli calcio CAMPOBASSO 60 – SENIGALLIA 53 L a ripresa del campionato non è stata favorevole alla Vitalcare di Simone Simoncioni. La trasferta a Campobasso non ha dato il risultato sperato, però bisogna riconoscere che le biancorosse hanno lottato alla pari con le più quotate avversarie, segno evidente di un lento ma continuo miglioramento, che dovrà essere messo in evidenza nei prossimi incontri. Sabato prossimo incontro casalingo contro la squadra Corato (Bari). All’andata le ragazze senigalliesi furono sconfitte per 55 a 41. CLASSIFICA: Campobasso 26, Bari 22, Gualdo Tadino 22, Brindisi 20, Vitalcare Senigallia 16, Corato 16, Pesaro 14, Civitanova Marche 14, Monopoli 12, Perugia 4, Pescara 0. G.M. S G.M. MICIULLI 2 – BORGOSELVA 1 i può ben dire che la fortuna aiuta gli audaci o, meglio ancora, coloro che non mollano mai fino al fischio finale dell’arbitro. Questo detto vale anche per la compagine di mister Goldoni che – sotto di un gol – già si profilava la sconfitta ed invece a cinque minuti dalla fine Contini metteva a segno il gol del pareggio, poi riperso nel temo di recupero per il 2 a 1. Una vittoria voluta e rincorsa per tutto l’incontro, festeggiata alla fine con nutriti applausi da parte dei sostenitori locali. Sabato prossimo trasferta a Varano. CLASSIFICA: Palombina V. 37, Le Grazie juv. 34,Miciulli Senigallia 33, Senigallia 31, Colle 2006 31, Portuali Ancona 30, R.Casebruciate 24, Ponterio 23, Audax S.Angelo 22, Pol. Giampaoli 18, Varano 16, Borgoselva 16, Atl. Camerata 1. G.M. L a “Triade” ritorna ufficialmente in sella, fotografo del club, Gianluca Tiburzi. con forti contrassegni miseni e ciclo- Confermati gli ammiragli: Mauro Sandromiseni. ni, Ernesto Vita, Andrea Lattanzi. Viene presentato il sodalizio arancioblù: Identico il logo del team, costituito da tre solido organico, costituito da un seleziona- anelli indissolubilmente concatenati. Nuoto, composito ed attrezzato nucleo di élite vo il sito: www.teammonturano.it. ed under 23, in grado di lasciare un segno “Ottobello” viene etichettato l’organico, per evidente fin dal pronti-via stagionale (pro- i sei ottavi immutato. prio in casa, nel Gp dell’Industria civitano- Il più esperto (pronto per il professionivese di sabato 26 febbraio). smo) è Silvio Sartini, affiancato da Matteo La lunga giornata del vernissage esprime Ciavatta e Massimo D’Elpidio (entrambi appieno il profilo della ribattezzata “Squa- alla svolta). dra di Valori”, le cui voci della dirigenza Decisi a ritrovarsi e rilanciarsi sono Fabriesprimono all’unisono obiettivi e stile so- zio Di Lizio, Massimo D’Elpidio, Davide cietari. Viene rinnovato il gemellaggio con la senigalliese Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi (“per i più bisognosi”, ONLUS), rappresentata da Tommaso Rossi, Giulia Zenni e Marionne Chateauvieux. “Sono volati cinque anni di presidenza,” esordisce Marco Moretti “non accuso alcuna fatica, sento di dover dare tanto, di dover imprimere una svolta.” L’ulteriore cambio di ritmo è dunque nei programmi, tanto relativamente alla sostanza (dei risultati) quanto nella direzione della visi- Censori, Innocenzo Di Lorenzo (primo dei bilità, come precisa Andrea Strada, l’altro due acquisti), Luca Greco. attor giovane del nucleo, che per il resto si Tutto da maturare il talento dell’esordiente affida alla solidità dei padri fondatori: Ce- Loris Pettinella (campione abruzzese jusare Lattanzi (segretario-accompagnatore), niores nel 2010). Blando Trocchianesi, Giuseppe Bellabarba, Strettissimo il rapporto con il territorio, Franco Moretti. come documentano il sostegno e la viciDa un paio di stagioni, Giancarlo Pieran- nanza di enti, associazioni, realtà imprentozzi e la sua équipe curano immagine e ditoriali. house organ, alimentati costantemente dal Umberto Martinelli Foto (di Gianluca Tiburzi): I dirigenti ‘triadini’ al vernissage aranciobblù Adriakos Pallanuota E’ iniziato il campionato di Pallanuoto di serie C e l’Adriakos Pallanuoto Senigallia inizia subito col “piede” giusto andando a pareggiare una tiratissima partita contro l’Osimo. A pochi minuti dal fischio d’inizio l’Osimo era già in vantaggio di due reti a una,la squadra senigalliese non si mostrava ancora in grado di fronteggiare gli avversari con adeguate marcature ma, col susseguirsi delle azioni, le cose si mettevano bene per l’Adriakos.I ragazzi sbagliavano poco sotto porta tanto che si venivano a trovare sempre in vantaggio fino al fatale quarto tempo. Sul 7 a 6 per l’Adriakos e dopo aver fallito anche un rigore, a soli tre secondi dalla fine dell’incontro, una espulsione per fallo consentiva agli osimani di pareggiare i conti con pieno merito. Risultato finale 7 a 7. Dopo questa bella prova della compagine senigalliese le prospettive per un brillante e combattuto campionato sono rosee” ha dichiarato Mister Alessandro Pepa. La prossima partita sarà contro la PN Tolentino mercoledì 23 febbraio 2011. Rugby, brutta trasferta del Ram a Rimini Brutta trasferta quella che la Ram Senigallia ha fatto domenica per andare a giocare contro la prima in classifica, il Rimini. Dopo la solita sezione di riscaldamento, ha inizio la partita.Le due squadre si fronteggiano da subito con vigore, ma i Riminesi non tardano a ricordare che non per nulla sono i primi in classifica e marcano subito due mete in pochi minuti. I Diavoli Verdi provano a reagire ma niente. Scesi in campo con la grinta delle due vittorie precedenti, cedono più volte la mano al Rimini, che trovato il buco giusto dove far passare i giocatori che continuano a marcare mete. La partita finisce sul 49 a 5 per i padroni di casa. I Diavoli Verdi tornano a Senigallia con l’amaro di una brutta partita giocata con tanto cuore ma poca testa. Prossima partita: il derby, la partita di ritorno contro il Sena. 24 febbraio 2011 penultima 27 FEBBRAIO 2010 VIII Domenica del tempo ordinario LA PAROLA Il Dio fedele DI DIO T Is 49,14-15 Salmo 61 1Cor 3,16-23 Mt 5,38-48 di Wilma Chasseur e-mail: [email protected] arrivati in redazione Caro Direttore, ho letto l’articolo sull’indignazione delle donne, scese in piazza per difendere la propria dignità, di fronte ad atteggiamenti maschilisti e scorretti di certa prassi corrente. Condivisibile l’indignazione e veramente molto c’è da cambiare, anzi correggere nella piega che ha preso la rappresentazione della femminilità sui media, nelle trasmissioni televisive e nei comportamenti di personaggi pubblici. La questione è però più complessa di quanto sembri, perché a protestare non c’era solo la nobile suor Eugenia Bonetti, salita sul palco, o impegnate, rispettabili madri di famiglia, ma una vasta schiera di femministe che fino a ieri ha proclamato: “L’utero è mio e ne faccio ciò che voglio”, supportata da un’ élite culturale laicista che non si è fatta scrupolo per decenni di deridere la famiglia tradizionale, di distruggere il senso morale della gioventù, proclamando il libero amore e proprio da testate giornalistiche sempre critiche verso i valori cristiani e il magistero della Chiesa. Dunque si!, reclamiamo una nuova etica contro la mercificazione del corpo femminile, ma valida per tutti gli uomini - pubblici e non - con l’avvertenza di riflettere anche da che pulpito provenga la predica, perché non sia solo un pretesto strumentale a fini politici contingenti. Cogliamo l’appello del card. Bagnasco e ridiamo voce all’etica cristiana, valida per ciascuno e per tutti, in ogni situazione e a ogni latitudine. Cordialità. GianFederico Tinti Mi chiedo, a questo punto, chi sia degno di scendere in piazza, se il criterio è quello del ‘pulpito’. E’ ovvio che nelle piazze italiane c’erano tutte le sensibilità femminili, ma per una volta, è stato importante manifestare per il valore della dignità femminile. Non mancano certo tanti altri luoghi in cui impegnarsi per le ‘nostre’ buone battaglie. Cari saluti. don Gesualdo Purziani RUBRICA DI STORIA E CULTURA DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MARIA MASTAI In festa per Armando & c. U n’altra festa di compleanno si è svolta all’Opera Pia Mastai Ferretti lunedì 14 febbraio u.s. Di solito questa festa si fa verso la fine del mese ma questa volta è stata anticipata perché uno degli ospiti, Armando Rasicci, proprio quel giorno compiva 102 anni e non si poteva farlo passare così solo per mantenere un’abitudine. Oltre al suddetto centenario erano festeggiate altre venti persone nate nei vari giorni del mese. Era stato anche stabilito che il Rasicci sarebbe stato chiamato dopo tutti gli altri, perché sapesse di essere il festeggiato più importante. Quando ormai il salone era pieno degli ospiti dell’Opera Pia, dei loro parenti e del personale, è arrivato il Vescovo, cui ha fatto seguito il Sindaco. Il vecchietto, perfettamente consapevole di essere festeggiato, era talmente contento che la sua contentezza subito si è manifestata con una grande commozione e lacrime numerose hanno cominciato a sgorgare dai suoi occhi vivi ed espressivi. Ogni tanto gli si avvicinava qualcuno per fargli gli auguri ed egli per tutti aveva un sorriso pieno di tenerezza e di commozione. C’erano due suoi figli, anche loro felici. Ogni tanto uno di loro si avvicinava al padre, gli sussurrava qualcosa ed egli allora sorrideva contento. Quando nel silenzio si è fatto silenzio, il Presidente dell’Istituto, sig.Luciano Verzolini, ha preso la parola per salutare S.E. il Vescovo e il Sindaco e per ringraziarli di aver accolto l’invito e, quindi, di essere presenti. A loro volta, S.E. il Vescovo e poi il Sindaco, hanno rivolto il proprio saluto a tutti e gli auguri a tutti i festeggiati, in particolare al più importante: Armando. Poi i fotografi hanno IN BREVE MONTERADO ema dominante di questa domenica: Dio te” diceva Gesù a santa Caterina da Siena. E non ci abbandona, né si dimentica di noi. nel Vangelo ci ribadisce che non dobbiamo La prima lettura del profeta Isaia ci dà ad- pre-occuparci! Occuparsi è una cosa, preocdirittura un dato… autobiografico di Dio: ci cuparsi è un’altra! Occuparsi è doveroso, tiene talmente a noi che se anche una madre preoccuparsi è dannoso! Pensiamo un po’ di può dimenticarsi di suo figlio “ io invece non meno fratelli e voliamo un po’ di più… ti dimenticherò mai!” . Non preoccupiamoci del domani perché baImpossibile che ci dimentichi perché ci ha sta e avanza il peso di oggi! Se ci carichiaaddirittura scritti, a mò di promemoria, sul mo anche di quello del domani, crolliamo al palmo delle sue mani (è sempre Isaia che ci primo colpo. E in più siamo pagani, perché dà questi dati… autobiografici di Dio: è stato di queste cose si preoccupano i pagani, non certamente uno dei suoi primi segretari). E i figli del Padre celeste. “Guardate i gigli del Gesù che è il Figlio e quindi del Padre ne sa campo” filano e cuciono forse il loro vestimolto di più dei suoi vari segretari, ci dice to? Eppure chi è più elegante di uno solo di addirittura che Egli ha scritto tutti i nostri loro? Non ho mai visto tanta eleganza e tannomi in un grande libro nei cieli: “Rallegra- ta finezza come nel loro abito. Io non me ne tevi perché i vostri nomi sono scritti nei cie- intendo di sfilate di moda, ma penso che se li”. Altro che dimenticarci: scrive e riscrive sfilasse un giglio, farebbe indietreggiare tutti i nostri nomi: sette miliardi nel duemila e quanti! chissà quanti nei secoli passati! Ma vi rende- A questo punto andatevi a rileggere il Vante conto: i nostri nomi scritti addirittura in gelo di questa domenica e vedrete che la cielo! Vi rendete conto di quale onorificenza soluzione al troppo preoccuparsi è una sola: siamo insigniti! Come diceva don Divo Bar- l’abbandono in Dio che non ci abbandona sotti. “Io, al mattino quando mi sveglio, sono mai, siamo noi che facciamo una gran fatica già più che Papa (con il massimo ad abbandonarci totalmente a Lui. A lasciarrispetto per il Papa, “dolce Cristo in terra”), gli il volante della nostra vita. perché posso parlare con Dio stesso”. Questo sarebbe l’unico modo per sfuggire al Il Vangelo ribadisce e rafforza questo concet- timore del domani che ci attanaglia, come to: se c’è già Dio che pensa a voi, ma perché dice questa preghiera di Don Dolindo Ruoci pensate così tanto voi stessi?! Guardate gli tolo, ispiratagli da Gesù stesso: uccelli del cielo, non pensano che a volare “Perché vi confondete agitandovi? Lasciate eppure ricevono regolarmente le loro bricio- a Me la cura delle vostre cose e tutto si calle quotidiane. “Non valete forse più di molti merà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, passeri?” Pensate anche voi a volare alto, a cieco, completo abbandono in Me, produce cercare le cose di lassù, e riceverete anche l’effetto che desiderate e risolve le situazioni tutte quelle di quaggiù. Mentre se cercate spinose. Abbandonarsi a Me non significa quelle di quaggiù, non avrete né le une né arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, rivolle altre. Se volete ottenere quel che chiedete gendomi poi una preghiera agitata (…). Ab(=le cose di quaggiù, cioè salute, casa, lavo- bandonarsi significa chiudere placidamente ro, ecc.) dovete cercare altro e le otterrete gli occhi dell’anima, stornare il pensiero quando non le chiederete più. “Cercate an- dalla tribolazione e rimettersi a Me perché zitutto il regno di Dio e il resto vi sarà dato io solo vi faccia trovare, come bimbi addorin aggiunta”. Occupati di me, mi occuperò di mentati nelle braccia materne, all’altra riva.” indirizzare a: La Voce Misena Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia fax 071.7914132 15 ripreso tutti ma, principalmente, il centoduenne che mostrava di gradire la cosa. Sono state scattate le foto anche dai suoi figli. Le giovani del gruppo “Animazione” dell’Opera Pia hanno rallegrato la festa. Alla fine è arrivata la torta, distribuita a tutti i presenti. Il festeggiato più anziano l’ha mangiata tranquillamente da solo ed era visibilmente contento e soddisfatto. Certamente non pensava ai suoi anni, ma godeva di tutto quello che facevano per lui e si vedeva che ne godeva immensamente. Al suono della musica, come sempre qualche vecchietta ballava accompagnata da un giovane del personale ed erano tutti felici. C’era nell’aria, insieme alle note delle canzoni del passato, un senso di gioia che aveva contagiato tutti: i giovani, gli anziani, i festeggiati ed i loro parenti. Sembrava di essere stati trasportati in un mondo di fiaba. Poi, piano piano, le note si sono smorzate, qualche carrozzella ha cominciato a muoversi per tornare nella propria sede. Anche il principale festeggiato, Armando Rasicci, cui ancora una volta il Vescovo aveva rivolto il suo augurio e il suo compiacimento, accompagnato dai suoi assistenti e dai suoi figli, si è allontato per tornare nella sua stanza. La festa era finita; sì, la festa, con musica e torta, ma rimaneva nell’aria un profumo d’amore e di dolcezza che riempiva ancora il salone ormai vuoto dei festeggiati. Il sorriso del centenario si percepiva ancora, quasi un dono del Signore a lui e a tutti coloro che con lui hanno capito che la vita è sempre “meravigliosa”, come lo è stata per lui: il dolcissimo Armando. Renata Sellani Il terzo sabato del mese, 19 febbraio, dalle ore 15 alle ore 16, è scattato un altro incontro – ormai tradizionale – per il Family Day che – gradualmente- entrerà nella mentalità delle famiglie ancora bloccate al: “ma non si è fatto mai!”. Comunque, anziché otto genitori – come nell’incontro di gennaio – questa volta erano in tredici. Il dialogo educativo non finirà mai. Tant’è che – dopo chiuso l’incontro – altri genitori si sono fermati fuori della chiesa con la psicologa, dr.ssa Eleonora Carboni, proprio per parlare dei loro figli. Allora, sempre avanti con il Family Day, il terzo sabato del mese. GIOVANI, DI RITORNO DA AUSCHWITZ Sono rientrati i 50 studenti marchigiani che hanno preso parte al progetto del Treno della Memoria recandosi nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Ad accompagnarli il vicepresidente della Provincia di Ancona Giancarlo Sagramola. Molti gli incontri durante il breve ma intenso soggiorno. La visita al vecchio ghetto ebraico, oggi spazio disseminato di simboli e monumenti che ricordano le storie e i personaggi di quel luogo. Come le 68 sedie di bronzo a piazza degli Eroi, dove oltre settant’anni fa le autorità naziste segregarono la popolazione ebraica. Ognuna di loro sta lì a ricordare mille ebrei che abitavano la città prima dell’invasione tedesca alla fine del 1939, il 25% della cittadinanza. O come la fabbrica di Oskar Schindler, il quale riuscì a salvare la vita di 900 ebrei dando loro lavoro nella sua industria di munizioni, e la farmacia Tadeusz Pankiewicz, che rifiutò di lasciare il ghetto prendendosi cura dei più bisognosi, nel momento in cui aiutare un ebreo significava esporsi alla morte. “Qui - afferma Sagramola - si prende realmente coscienza di ciò che accadde. È come rientrare e vivere personalmente una pagina di storia che abbiamo appreso solo dai libri di scuola o da qualche vecchio filmato. È impossibile non provare angoscia per le sofferenze e le umiliazioni che vennero inflitte a centinaia di migliaia di esseri umani spogliati di ogni dignità umana. Il freddo, portato dal vento che soffia nel silenzio dei campi, è forse ciò che più di ogni altro particolare, persino più delle macerie delle camere a gas e dei forni crematori, riesce a dare la misura di tutto questo non senso”. AL ROTARY SI E’ PARLATO DI FAMIGLIA Dopo una brillante introduzione di Mauro Pierfederici che ha preso spunto dalla festa degli innamorati per raccontare la vita del poeta latino Marco Valerio Catullo declamandone alcuni versi, è stata una relazione sulla crisi del rapporto di coppia quella tenuta al Rotary Club Senigallia dall’avv. Paola Terzoni, ospite di un incontro nel quale ha parlato della sua esperienza in veste di mediatore familiare nei rapporti interpersonali tra coniugi in difficoltà. A CORINALDO SI PARLA DI FAMIGLIA Una sinergia particolarmente felice quella che ha visto collaborare la Consulta del Volontariato e la Consulta della Cultura di Senigallia, stando al successo di pubblico registrato dallo spettacolo “Dialettiamoci” proposto domenica 13 febbraio presso il teatro ‘la Fenice’. Un’occasione che ha fatto calcare le scene agli attori delle tre compagnie ‘La Tela’, ‘La Sciabica’ e ‘I Mazzamurei’, presentate da Mauro Pierfederici, ma soprattutto un’occasione per testimoniare la vicinanza a chi si trova ad affrontare particolari condizioni di disagio; e non solo a parole visto che il ricavato della manifestazione sarà destinato a sostenere “Disabilità senza barriere”, con cui la Consulta del Volontariato mira (non certo a risolvere) a smussare gli ostacoli di qualsiasi natura che si frappongono fra le persone e la piena fruibilità del nostro territorio, umano ed architettonico. Un sentito grazie quindi a Remo Morpurgo (Consulta della Cultura), per la collaborazione sempre garantita, alle tre compagnie teatrali e, per il sostegno assicurato dalla Pro loco “Spiaggia di Velluto”, a Umberto Solazzi. Paolo Belogi Settimanale della Diocesi di Senigallia Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132 P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) www.vocemisena.it [email protected] Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini. 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