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n. 7
Icone di origine Greca
Russa-Rumena
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Russa-Rumena
ARTICOLI SACRI
a Senigallia
ARTICOLI SACRI
a Senigallia
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
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tel 071.60597
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 24 febbraio 2011 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
Indipendenti
Giri di boa
Maciniamo
informazioni,
immagini, prese di posizione, dibattiti con una voracità tale che resta ben poco,
di significativo, nella nostra
mente. Ho negli occhi, mentre scrivo, le drammatiche
immagini della sanguinosa
repressione libica messa in
campo da chi, giusto qualche mese fa, veniva accolto
a Roma con tanto di tappeto
rosso e onori alla bandiera.
Ora l’ ‘amico’ Gheddafi si è
dimostrato per quello che è
e, in fretta e furia, abbiamo
abbandonato l’abito della
festa per preoccuparci seriamente della fine che faranno i contratti milionari,
di quanto aumenteranno le
bollette energetiche, come
tenere ancora in piedi le miriadi di interessi economici
che ci legano alla nostra ex
colonia. Stavolta il Nordafrica ci mette di fronte a
qualcosa di diverso. Forse
stiamo ancora vivendo l’onda lunga di quell’altro crollo,
nel cuore dell’Europa, che
ha sancito la fine del mondo
diviso in due blocchi.
La storia, prima o poi, chiede il conto. E lo fa con dinamiche sempre più veloci,
tempi stretti, confini che
vanno giù come il burro, potentati indistruttibili messi in fuga da folle scese in
piazza. La grande crisi economica mondiale iniziata
un paio di anni fa ci ha fatto
capire quanto sia debole la
finanza e ingiusto un mondo nel quale il denaro serve
soltanto a produrre denaro.
Adesso il tempo ci rinfaccia
l’aver chiuso gli occhi per
decenni sulla sistematica
violazione di ogni diritto
in nome del petrolio, l’aver
sbrigativamente incasellato
il mondo musulmano (quanti falsi profeti e fini analisti
non aprono bocca, in questi giorni!) in un uniforme
branco di pericolosi esaltati.
Siamo in mezzo all’occhio
del ciclone, ad un altro giro
di boa. Più che ascoltare gli
urlatori di paure, faremmo
bene a lavorare sempre per
un pianeta più giusto per
tutti.
Gesualdo Purziani
Sono stati resi noti i primi dati sull’esito della
campagna informativa regionale ‘Chi Ama…
Chiama’ legata ai comportamenti d’abuso e
consumo di droghe legali e illegali e rivolta in
particolare ai genitori e alle famiglie di giovani e adolescenti. Nel nome è contenuto l’invito
a contattare il numero verde gratuito di riferimento 800 01 2277 e a rappresentare dubbi e
preoccupazioni.
All’elaborazione dei dati ha provveduto l’associazione La Speranza onlus di Sant’Elpidio a
Mare che ha mantenuto attivo il servizio. Dal
4 ottobre, giorno di inizio dell’iniziativa, al 31
dicembre 2010 sono arrivate, complessivamente, 118 telefonate, a cui sono seguiti 16 invii ai
Servizi specialistici territoriali dell’Asur.
Del primo gruppo di chiamate, quelle che corrispondono al target della campagna, il numero
varia leggermente tra ottobre (27) e novembre
(20), mentre a dicembre si è registrato un lieve
calo delle telefonate (14).
Tra le province con il più alto numero di chiamate: Ancona (59); Fermo (32); Pesaro e Urbino
RADIO DUOMO
(10); Ascoli Piceno (9); Macerata (6). Registrate giovanile e sulle caratteristiche delle sostanze
anche chiamate da altre province non marchi- psicoattive legali ed illegali, allo scopo di acquigiane.
sire la capacità di rapportarsi correttamente a
“Con questa campagna – spiega l’assessore re- tali problematiche; soddisfare il bisogno di ingionale alle Politiche sociali e alla Famiglia, formazioni elementari o approfondite da parte
Luca Marconi – abbiamo voluto rafforzare e dei genitori di giovani e adolescenti; promuopotenziare i fattori protettivi che contrastano vere l’ascolto, il dialogo e la ricerca di una col’uso di sostanze psicoattive e che concorrono municazione familiare che si mantenga aperta
al contenimento e riduzione della richiesta di anche negli anni difficili dell’adolescenza e deldroghe da parte dei giovani. La famiglia gioca la preadolescenza; indurre a considerare tra le
un ruolo fondamentale. L’attenzione e la dispo- priorità educative lo sviluppo della capacità di
nibilità dei genitori all’ascolto, alla ricerca di “saper accettare” i propri limiti; sono questi gli
una comunicazione che si mantenga aperta an- obiettivi specifici della campagna.
che negli anni difficili dell’adolescenza e della Dei 55 genitori che hanno chiamato il numegiovinezza, rappresentano fattori protettivi. Per ro verde, il 40% erano madri, il 60% padri. La
questo la campagna mass-mediatica si rivolge classe d’età maggiormente rappresentativa per
prevalentemente al mondo adulto per stimo- i padri è quella dei 40/50 anni (38%); le madri
larne atteggiamenti e comportamenti che pos- hanno invece per il 38% un’età compresa tra
sano meglio aiutare i ragazzi nella loro crescita i 40/50 anni e per il 37% tra i 50/60 anni. La
e renderli più responsabili nelle loro scelte”.
maggior parte di questi genitori sono venuti a
Sensibilizzare i genitori, e gli adulti in generale, conoscenza della campagna informativa attraalla necessità di una informazione approfondi- verso la stampa locale.
ta sul fenomeno del consumo di droghe in età
S.G.
Tutelare la pesca
S
iamo fiduciosi nelle opportunità che
l’Iniziativa Adriatico Ionica potrà offrire,
in futuro, alla pesca ma noi abbiamo bisogno
adesso del supporto delle istituzioni, Regione Marche, ministero, Unione europea, per
affrontare le urgenze del settore, primi fra
tutti il caro-gasolio e il fermo pesca”. Lo afferma il responsabile regionale di Lega Pesca
Marche, Simone Cecchettini, all’indomani
del confronto, avvenuto ad Ancona, fra gli
alti funzionari della Iai con il commissario
europeo per gli Affari marittimi e la Pesca,
Maria Damanaki, e il presidente della Regione, Gian Mario Spacca.
“Il nostro principale obiettivo – dice Cecchettini -, come categoria di pescatori delle
Marche, è tutelare e preservare le risorse
ittiche della nostra regione”. Cecchettini aggiunge che “l’intervento più urgente, di cui
ha estremo bisogno il settore, è ancora una
volta un sostegno per affrontare il caro-gasolio, che incide con prepotenza sulla redditività della pesca, già danneggiata, appunto,
dalla scarsità della materia prima. I pescatori si trovano a dover pagare il gasolio 65-66
centesimi al litro rispetto ai 38-40 centesimi
di qualche settimana fa, con una crescita
del prezzo di 25-30 centesimi al litro”. L’altra questione da programmare subito, dice
Cecchettini, “per il bene del settore ma, soprattutto, del nostro mare è il fermo pesca
del 2011. Il fermo pesca deve essere almeno
di 50 giorni consecutivi per una reale salvaguardia degli stock ittici”.
in questo numero
Riflessioni sul fine vita
Bilancio semestrale del Fondo Caritas
pagg. 8 - 9
pag. 5
2
24 febbraio 2011
attualità
Attualità La raccolta fondi per il no profit e la solidarietà cresce del 30%
C’è crisi, ma gli italiani donano
I
l 2010 consegna alle organizzazioni non profit
un bilancio favorevole in materia di raccolta
fondi: ben il 30% ha visto crescere le donazioni
rispetto al 2009. È dunque un quadro positivo
quello dipinto dall’Osservatorio di sostegno al
non profit sociale dell’Istituto italiano della donazione, che ha presentato oggi l’annuale rapporto dal titolo “L’andamento delle raccolte fondi nel 2010”. Secondo gli esiti dell’indagine, che
ha coinvolto 109 organizzazioni italiane, l’anno
si è chiuso con un trend di crescita in rialzo che,
secondo le previsioni, dovrebbe rimanere anche
per il 2011.
Entrando nel merito dei dati, nel 30% di Onp che
ha incrementato la propria raccolta fondi (nel
2009 era il 26%) c’è ben un 7% che dichiara di
aver raccolto “molto di più” rispetto al passato.
Ma c’è anche un 37% che non ha registrato alcun cambiamento sostanziale e un 33% che riferisce di aver raccolto meno del 2009. Per quanto
riguarda le prospettive future, le organizzazioni
si dimostrano fiduciose: il 43% prevede un ulteriore miglioramento, mentre un 16% si aspetta
di peggiorare. In ogni caso la percentuale di
“ottimisti” scende del 7% rispetto all’anno pre-
cedente. Una riflessione a sé va dedicata al periodo delle feste natalizie, che si conferma il più
importante dell’anno: la quota di organizzazioni che hanno guadagnato di più sale dal 30% al
36%, mentre chi peggiora scende dal 33% al 21%.
Complessivamente tra il Natale 2009 e quello
del 2010 si registra un +10% di organizzazioni
che sono riuscite a raccogliere di più e un -16%
di quelle che peggiorano. Dati, questi, ancora
più favorevoli se si pensa che le feste del 2010
hanno portato con sé la fine delle agevolazioni
fiscali sulle tariffe postali: il 57% del campione
dichiara di aver tagliato i propri invii promozionali di oltre il 30% e un altro 14% di oltre il 50%.
Anche sul 2011 la metà delle organizzazioni prevede che ridurrà gli invii.
Infine, uno sguardo ai singoli ambiti del non
profit: nel periodo natalizio è stata la cooperazione internazionale ad andare meglio (il 37%
ha raccolto di più), anche se il numero di organizzazioni che hanno previsto una raccolta fondi specifica è sceso dal 77% al 66%. Durante tutto l’anno, invece, è la Salute e ricerca scientifica
il settore che registra il miglior risultato, con il
51% di organizzazioni che migliora le proprie
entrate. Rispetto al 2009, la cooperazione internazionale registra un +11% di organizzazioni che migliorano, l’emarginazione sociale +3%,
ma è la salute e ricerca scientifica a fare il salto
maggiore con +18%.
Giorgia Gay
La Libia è nel caos e Gheddafi affida al suo primogenito un messaggio televisivo che suona come ‘fine corsa’
Il dittatore sanguinario
E
alla fine la “Guida fraterna della Rivoluzione” ha gettato la maschera e si è rivelato
per quello che è: un dittatore sanguinario e vile.
Dopo aver fatto sparare contro la folla nei giorni
scorsi, con un bilancio che secondo tutte le fonti
non ufficiali è intorno ai 200 morti, ha presentato alla tv libica non la sua faccia, ma quella
del figlio maggiore. Saif Gheddafi ha parlato per
quasi un’ora, come se la televisione fosse sua,
parlando come si parla a dei bambini che si sono
comportati male, alternando la dolcezza alla severità e alle minacce. Ha accusato i media, le forze stranieri e gli islamisti di falsare la verità. Ha
rimproverato la televisione libica di non avere
raccontato correttamente le proteste della gente.
Ha accusato Al Jazeera, Al Arabjia e la BBC di
non dire la verità, spiegando con dolcezza che i
morti a Bengasi erano ‘solo’ 14 e non 84, come
se fosse la cosa più naturale di questo mondo.
Ha ammesso che l’esercito non aveva fronteggiato correttamente la situazione, ha riconosciuto
con garbo che erano necessarie riforme e ha insistito a lungo sul rischio di dividere il paese. Ha
detto che il merito di suo padre era stato quello
si unire e dare orgoglio alla nazione, mentre le
proteste porterebbero alla frammentazione in
piccoli emirati. Si perderebbe la gestione del petrolio che oggi “è la nostra ricchezza, ci nutre e
ci permette di avere le scuole”.
In un delirio sempre più incontenibile ha mi-
nacciato: “L’esercito è con mio padre Muammar
Gheddafi, centinaia di migliaia di persone sono
con noi. Non lasceremo il paese. Combatteremo
sino all’ultimo proiettile, sino all’ultimo uomo”.
Che si può dire di un discorso così? Sono le parole di chi ha paura, una paura mortale. Il potere di Gheddafi si basa sull’equilibrio di poteri
fra le ‘tribù’ che compongono il paese, ottenuto
pagandole col petrolio. Come abbiamo già scritto la situazione del potere in Libia è analoga a
quella costruita in Tunisia. Tutta l’economia è
nelle mani della famiglia del rais, la democrazia
non esiste, la struttura di potere è alimentata e
garantita comprando le persone col denaro. La
stampa, a differenza dell’Algeria non è libera e
il dibattito è impossibile. Ma nessuno oggi può
fermare il vento dei nuovi media, nemmeno il
blocco totale di internet o le continue interruzioni del segnale telefonico cellulare. Così l’effetto domino del Maghreb ha raggiunto la Libia ed
è saltata la ‘pace’ con le tribù.
Da quanto si capisce, attraverso le notizie frammentarie che arrivano dal paese, le tribù della
zona di Bengasi hanno abbandonato Gheddafi
e altrettanto avrebbero fatto molti militari. Per
questo l’insistenza sul pericolo di dividere il paese in tanti piccoli emirati e il riferimento all’Est
ricco che non sarebbe più solidale coll’Ovest
povero. Il rais ha paura e fa di tutto per tenersi
stretto con la paura almeno l’Ovest. Suo figlio
ripete mille volte che l’esercito è unito e non
parla di ‘proteste’ ma di ‘guerra civile’ perché
evidentemente le defezioni sono consistenti e
la ‘inevitabile’ reazione dei Gheddafi troverebbe i militari divisi fra i due campi, col rischio di
creare una vera guerra interna, condizione che
negli altri paesi del Maghreb non è avvenuta. La
minaccia di colpire con le armi fino all’ultimo
uomo, dismettendo definitivamente i vestiti di
padre affettuoso dei suoi sudditi, rivela il terrore di lasciare il paese. Qualunque destinazione
renderebbe Gheddafi vulnerabile al rancore di
chi non gli ha perdonato il passato, quando era il
principale finanziatore del terrorismo.
I toni melliflui e le minacce di Saif sono insomma l’urlo disperato di chi sente vicina la fine. La
caduta del rais è infatti inevitabile. Ciò che non è
prevedibile è la durata dell’agonia, né quante vite
ancora costerà. Forse saranno ancora numerose. Peseranno moralmente anche su chi ieri accoglieva il rais con tutti gli onori, offrendogli la
legittimazione politica che toglieva libertà e spazio a qualunque opposizione interna. Chi porta
questa responsabilità ci risparmi almeno oggi la
penosa immagine di chi cerca di attribuirsi meriti insistenti, come il convincere il rais alle riforme costituzionali o a farsi ‘responsabilmente’ da
parte.
Riccardo Moro
ATTUALITA’ Riusciamo a fare polemiche anche per la ricorrenza dell’Italia unita
Unità d’Italia, la festa turbata
I
l 17 marzo, alla fine, la festa si farà. Una festa nazionale per l’Unità d’Italia, per celebrare la ricorrenza dei 150 anni.
Intorno a questa festa ci sono state polemiche di
ogni tipo, che hanno coinvolto i politici, naturalmente, ma anche gli industriali e il mondo della
scuola. Con argomenti che si sono intrecciati trasversalmente, dai temi propri dell’unità nazionale
a quelli legati al carico per le aziende, e a quelli
–stucchevoli, a volte – su come sia meglio festeggiare con gli studenti: un giorno in meno di scuola
o lezioni mirate sull’Unità?
Alla fine il “braccio di ferro” si è risolto in Consiglio dei ministri, non senza problemi e spaccature.
Tre ministri – i leghisti Bossi, Calderoli e Maroni – non hanno aderito e, per una festa dell’Unità
– quella del Paese –, la cosa fa riflettere. Anche il
ministro Gelmini, secondo fonti di stampa, avrebbe espresso riserve, pur allineandosi al voto finale
del governo. Di fronte al timore di oneri aggiuntivi
per la finanza pubblica e per le imprese private è
stato studiato l’escamotage di sopprimere, di fatto,
la festa del 4 novembre, quella delle Forze armate:
quest’anno non sarà pagata come festività.
Dietro la questione economica si affaccia in realtà un sentimento peraltro noto di crisi nel sentire
l’Unità nazionale. Le polemiche non hanno fatto
che acuire sentimenti negativi.
Non fanno bene, in un momento così difficile per
l’Italia come l’attuale, nel quale il Paese si presenta quasi senza punti di riferimento, con un mondo politico in gravissima crisi e la sensazione di
un sistema bloccato. Una situazione nella quale si
moltiplicano gli appelli del presidente della Repubblica per evitare la conflittualità e, soprattutto, per
ridare slancio a un’Italia disorientata. Un’Italia che
avrebbe bisogno di esempi di responsabilità, di superamento delle posizioni conflittuali di parte, in
una parola di impegno evidente per il bene comune.
In questo frangente la Chiesa avverte una volta di
più, la responsabilità verso il bene del Paese, non
perdendo occasione soprattutto di richiamare alla
sensibilità educativa, alle conseguenze che hanno
scelte e comportamenti pubblici. Da tempo insiste
per una rinnovata coscienza civile e per un impegno politico disinteressato. Per la festa dell’Unità
si è mossa senza tentennamenti: quel giorno ci
sarà una Messa presieduta dal cardinale Bagnasco a Roma e il presidente Napolitano ha appena
ricordato “l’impegno, ribadito anche dai cardinali Bertone e Bagnasco per la partecipazione della
Chiesa e in qualche forma anche del Pontefice alle
celebrazioni”. Davvero non è poco. Soprattutto per
chi conosce la storia.
Alberto Campoleoni
Asteriski
* Il Papa: nuovo stile
di vita. All’Angelus di domenica 20 febbraio, Benedetto XVI ha ricordato
la “Cattedra di Pietro” con
queste parole: “Cari amici,
dopodomani, 22 febbraio,
celebreremo la festa della
Cattedra di San Pietro. A
lui, primo degli Apostoli,
Cristo ha affidato il compito di maestro e di pastore
per la guida spirituale del
popolo di Dio, affinché
esso possa innalzarsi fino
al Cielo. Esorto, pertanto,
tutti i pastori ad “assimilare quel “nuovo stile di vita”
che è stato inaugurato dal
Signore Gesù ed è stato fatto proprio dagli Apostoli” .
* Adorazione: presso le
Benedettine. Ricordiamo
che presso la chiesa delle
Benedettine a Senigallia
in via dell’Angelo n. 6 (tel.
071-60600) c’è sempre
l’Adorazione
Eucaristica
Perpetua. Chi vuole, prega in silenzio. Si può dare
la propria adesione per il
tempo che si ha a disposizione perché c’è sempre
“Gesù” esposto. La chiesa è
riscaldata e con bagno.
* Pellegrinaggio a Cracovia.
Sulle tracce di Giovanni
Paolo II e di Santa Faustina
Kowalska, dal 28 maggio al
2 giugno, la Socrate Viaggi
effettuerà un pellegrinaggio di preghiera a Cracovia. La quota è di euro 670,
ridotta per ragazzi fino a
12 anni del 12%. Il supplemento per la singola è di
euro 120. Per iscriversi, telefonare a SOCRATE Viaggi
in via Carducci n. 7 a Senigallia (071-60332) oppure
a Leo: 328-6493797.
* La rivolta. Poverissimi
contro ricchissimi. E’ questo il senso delle rivolte
popolari in Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto,
Iran. Anche Gheddafi, nonostante il bombardamento delle folle, sembra sul
viale del tramonto… come
tutti i dittatori: Hitler, Stalin, Mao…
* Marche: successo al BIT.
Al Bit (Borsa italiana turismo) di Milano gran
successo degli espositori
marchigiani e del cofanetto: “Marche, le scoprirai
all’Infinito”, sintesi delle
proposte turistiche regionali, specie con i luoghi e i
personaggi dell’arte e della
cultura. Intanto parte anche nelle Marche il Movimento “Italia futura” che
è “un luogo di idee, aperto, trasversale, che vuole
guardare al futuro”.
* Una giornata speciale,
giovedì 24 febbraio prossimo all’istituto Panzini di
Senigallia; il Dirigente Scolastico, prof.ssa Maria Rosella Bitti, invita i genitori
degli alunni a partecipare
alla manifestazione “Il
Panzini nelle Marche e nel
mondo”.
* Ostra: volontariato. Per
l’Anno Europeo del Volontariato, Mons.Umberto
Gasparini, Arciprete Parroco della Basilica di Santa
Croce, parteciperà - come
Assistente
Ecclesiastico
Diocesano delle Confraternite ed in veste di relatore
- all’incontro che si terrà
venerdì 25 febbraio 2011
al Teatro Vittoria.
Giuseppe Cionchi
24 febbraio 2011
Enti locali
Il protocollo di intesa tra la Provincia di Ancona e le Pari opporunità
Violenza di genere
S
econdo l’Organizzazione mondiale del- l’azione di contrasto al fenomeno di violenza
la sanità, almeno una donna su cinque di genere e stalking .
ha subito abusi fisici o sessuali. La violenza Di fatto, la Provincia ha attivato da anni un
contro le donne è endemica tanto nei Pae- processo virtuoso che assiste e segue le donsi industrializzati quanto in quelli in via di ne vittime di violenza: dal primo contatto
sviluppo. E, in quanto sinistramente demo- fino all’inserimento lavorativo, passando per
cratica, le vittime e gli aggressori apparten- la casa rifugio di Ancona gestita dalla coogono a tutte le classi sociali o culturali, senza perativa La Gemma e per il centralino gestidistinzione di ceto economico, come dimo- to dall’associazione Donne e Giustizia.
strano le cronache quotidiane quando ripor- “Già dal 2000, - riferisce l’assessore alle pari
tano notizie di tragici epiloghi frutto di epi- opportunità, Eliana Maiolini , che ha firmasodi non tenuti nella giusta considerazione.
to il protocollo a Roma, - con l’istituzione
In Italia, il Dipartimento per le Pari oppor- della casa rifugio e del centralino antiviolentunità della Presidenza del Consiglio dei Mi- za, il nostro territorio ha espresso una sensinistri firmava nel 2007 un primo protocollo bilità al fenomeno che si traduce in risposte
triennale con 27 territori pilota con i quali concrete . Nel 2006, la Provincia di Ancona
sperimentare la costituzione di una “rete na- aveva già costituito una rete fra Comuni,
zionale antiviolenza” (a partire dal centrali- istituzioni sociosanitarie, forze dell’ordine e
no 1522).
autorità giudiziarie per migliorare quei serTra quelle 9 Province e quei 18 Comuni se- vizi che consentono un percorso di uscita
lezionati in tutta Italia c’era la Provincia di alle donne vittime di violenza. Tutto ciò ci
Ancona che oggi, grazie alle azioni condotte ha permesso di essere considerati eccellennegli anni, è stata chiamata a firmare il nuo- za a livello nazionale , tanto da entrare nel
vo protocollo d’intesa con il Dipartimento. primo protocollo come territorio pilota ed
Così la Provincia di Ancona entra a far parte essere riconfermati nel nuovo. Non dimendella Rete nazionale antiviolenza come Am- tichiamo - conclude Eliana Maiolini, - che
bito territoriale di rete e riceve l’impegno del la nostra è tra le poche regioni ad avere una
Dipartimento ad ottenere l’assistenza tecni- legge contro la più “democratica” delle vioca per favorire il miglioramento del sistema lenze “.
operativo a carattere sovracomunale nelM.M.
La proposta di legge regionale sul volontariato
Il valore del gratuito
N
uove norme per la promozione e la disciplina
del volontariato. La giunta regionale ha approvato
un proposta di legge che
aggiorna i contenuti della
precedente legge regionale
48/1995 che disciplinava
la materia del volontariato,
intervenendo non solo sulla
regolamentazione del rapporto tra associazioni ed
enti locali, ma anche sulle
caratteristiche
distintive
del volontariato, sulla partecipazione del settore alla
programmazione regionale
sul ruolo del centro o centri di servizi. Gli elementi
di novità rispetto alla legge
regionale 48/1995 riguardano in particolare: - una
più articolata definizione
del ruolo e delle attività
delle associazioni; - una più
approfondita
articolazione dell’identità delle organizzazioni di volontariato;
- un’indicazione specifica
relativa alla partecipazione
del volontariato alla programmazione degli interventi promossi dalla Regione e dagli enti locali, con
particolate riferimento agli
ambiti territoriali; - un riferimento importante riguardante i centri servizi per il
volontariato ‘La nuova legge - spiega l’assessore alla
Salute con delega al Volontariato Almerino Mezzolani
- potenzia la rappresentanza
del volontariato in rapporto alla Regione. Vengono
infatti istituiti l’Assemblea
regionale del volontariato
(che sostituisce la Consulta)
e il Consiglio regionale del
volontariato eletto dall’Assemblea al quale vengono
affidati compiti consultivi
sugli atti regionali e compiti di proposta inerenti
le attività del volontariato.
Ogni tre anni la Regione
convocherà infine la Conferenza regionale del volontariato per esaminare le
problematiche individuate
dall’Assemblea regionale.
Questa proposta di legge è
un atto dovuto nei confronti di tutte quelle persone
che ogni giorno mettono a
disposizione il loro tempo
per il bene comune: sono
una grande risorsa fatta di
impegno, dedizione e professionalità. La Regione è
pienamente consapevole
di quanto importante sia il
loro contributo per la coesione sociale del nostro territorio e su questa consapevolezza è stata costruita
la legge’. Le associazioni di
volontariato complessivamente rilevate al 30 giugno
2010 nelle Marche sono
1.677: 527 ad Ancona; 241
ad Ascoli; 188 a Fermo; 325
a Macerata e 386 a Pesaro.
C.P.
La Giunta dice ‘no’ alla
Turbogas di Corinaldo
Vecchia e nuova vita dei Pc Giovani agricoltori
L
a sostenibilità ambientale è uno stile di vita da
conquistare giorno dopo giorno, con piccole
e grandi azioni che superano il vecchio concetto
di consumo per orientarsi verso una cultura del
recupero e del riuso. Il continuo aggiornamento
dei computer comporta un rilevante accumulo di
rifiuti speciali da smaltire per cui – sostiene l’assessore all’ambiente Marcello Mariani, - incoraggiare e sostenere attività di recupero analoghe a
quella della cooperativa Zanzibar costituisce una
tappa importante nel percorso etico-politico intrapreso”. Il progetto, che la cooperativa Zanzibar
porta avanti da con diversi partner, si inserisce
in una serie di iniziative di sensibilizzazione sul
territorio e comprende gli aspetti della tutela ambientale e dell’integrazione sociale.
L’iniziativa, avviata nel giugno scorso dalla collaborazione fra Zanzibar Coop.Soc., Anconambiente Spa e l’Associazione LUG di Jesi, a cui oggi
la Provincia di Ancona riserva un finanziamento, nasce dalla consapevolezza che la capillare
diffusione del PC domestico ha prodotto negli
ultimi anni il problema del riciclo. Lo smaltimento dell’hardware, in quanto rifiuto speciale, presenta gravi difficoltà là dove contiene, oltre alle
plastiche non biodegradabili, una grande varietà
di sostanze (mercurio, cadmio, piombo, cromo,
cobalto) altamente tossiche e di pesante impatto ambientale, se non correttamente smaltite.
Recuperare i vecchi PC attraverso la pratica del
trashware (recupero e riassemblaggio di componenti hardware) è possibile e consente di dotare
talune scuole della provincia dell’ormai necessario corredo informatico.
Nello specifico, i PC smontati per il recupero delle parti funzionanti, sono stati riassemblati e dotati di sistema operativo GNU/Linux, che a differenza dei sistemi operativi più comuni è gratuito,
e non richiede particolari licenze per lavorare in
ambiente Windows. Le scuole individuate per la
distribuzione dei PC recuperati sono: - Istituto
Comprensivo di Senigallia - Liceo Artistico Mannucci di Ancona - Secondaria di 1° grado Matteo
Ricci di Polverigi -Secondaria di 1° grado Paolo
Soprani di Castelfidardo -ITIS Meucci di Castelfidardo -Istituto comprensivo S.Francesco di Jesi
- Secondaria di 1° grado – Savoia Lorenzo Lotto
di Jesi - Primaria Garibaldi di Jesi.
Q
uasi cento milioni di euro investiti in due anni, con un
vero e proprio boom di progetti per
realizzare laboratori di trasformazione dei prodotti e negozi aziendali e affrontare il mercato anche
in tempo di crisi. E’ il quadro della
situazione emerso dall’assemblea
delle giovani imprese agricole marchigiane della Coldiretti che all’Abbadia di Fiastra hanno nominato il
loro nuovo leader. E’ Maria Letizia
Gardoni, 22enne di Osimo, attuale
delegata della provincia di Ancona,
che prende il posto del pesarese
Emilio Spada. La giovane osimana
produce ortaggi coi quali rifornisce
i ristoranti macrobiotici. Oltre a ciò,
sta portando avanti un progetto per
il recupero delle erbe spontanee
con l’Università Politecnica delle
Marche. Proprio la 22enne osimana
rappresenta un ottimo esempio della nuova imprenditoria agricola che
non ha paura di investire. Secondo
elaborazioni Coldiretti su dati della
Regione Marche, rispetto agli anni
scorsi gli investimenti per fabbricati adibiti alla trasformazione e vendita dei prodotti (laboratori, negozi
aziendali, ecc.) sono più che raddoppiati (+127 per cento) così come
quelli per impianti di lavorazione
(+100 per cento). Drasticamente
scesi, invece, gli investimenti su
trattori e altri macchinari, che fino
a qualche anno fa rappresentavano
il 46 per cento degli investimenti e
oggi appena il 14 per cento. Secondo una indagine della Coldiretti, le
aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di
oltre il 54 per cento alla media (9,4
ettari rispetto alla media nazionale
di 6,1), un fatturato più elevato del
75 per cento della media e il 50 per
cento di occupati per azienda in
più.
P
arere negativo alla costruzione di una centrale termoelettrica nel
territorio del Comune di
Corinaldo è stato espresso dalla Giunta regionale
al termine di un lungo iter
formale, che era stato già
anticipato nella sostanza
in precedenti occasioni.
Ora l’atto formale è stato
inviato al Ministero dello
Sviluppo economico ‘Dipartimento per l’energia’.
‘La posizione della Regione
Marche sulla centrale Turbogas di Corinaldo, come
più volte sottolineato, è
sempre stata ferma e decisa
- spiega il presidente Gian
Mario Spacca -. La centrale non è compatibile con
le previsioni della nostra
programmazione che promuove una politica basata
sul risparmio energetico,
l’uso delle fonti rinnovabili,
la produzione e distribuzione di energia elettrica e
termica da piccoli e medi
impianti di cogenerazione e soprattutto punta allo
sviluppo turistico sulla
valorizzazione di un asset
fondamentale come il paesaggio collinare. La forza
dell’atto approvato sta proprio nella ferma convinzione che la vocazione del
territorio non è conciliabile
con un progetto industriale
come quello rappresentato
dalla Turbogas a Corinaldo
e che quindi il perdurare
della situazione di incertezza rischia di danneggiare il
territorio stesso dal punto
di vista degli investimenti economici, per un calo
del valore di mercato degli immobili, per gli effetti
sull’agricoltura di qualità
ma, soprattutto, in chiave
turistica e ricettiva’. La ‘non
intesa’ giunge dopo la richiesta nell’ottobre 2009 da
parte della societa` Edison
SpA, titolare della Turbogas, allo stesso Ministero,
di autorizzazione alla costruzione di una centrale a
ciclo combinato, alimentata
a gas metano della potenza
di 870 MWe, da impiantare
nell’area industriale Zipa di
Corinaldo, il cui progetto
prevede, inoltre, la realizzazione di un metanodotto
di collegamento di 10 km. e
di un elettrodotto aereo di
circa 17 km: opere che, oltre al territorio di Corinaldo, interesserebbero anche
quello dei Comuni di Mondavio, Monte Porzio, Monterado, Orciano di Pesaro,
S. Giorgio di Pesaro, Piagge,
Cartoceto e Fano.
S.G.
3
Block Notes
Meno 80
milioni!
Si è chiuso con successo
lo stand della Regione
Marche alla Borsa del turismo. Nei quattro giorni
di apertura sono state
distribuite più di 50 mila
pubblicazioni tra opuscoli, brochure informative e
promozionali, e il nuovo
cofanetto “Marche, le scoprirai all’Infinito”, sintesi
della proposta turistica
regionale.
Ventisei gli operatori del
Buy Italy, con una predominanza di Olanda e
Stati Uniti, interessati soprattutto a destinazioni
dell’entroterra marchigiano. Più di 70 testate giornalistiche hanno cercato
contatti, molte a grande
diffusione: il Corriere
della Sera, il Sole 24 ore,
l’Espresso, Donna Moderna, Famiglia Cristiana,
Style, Vogue, Ttg Incontri e Travel Quotidiano,
Dove, Traveller, Vogue
Sposa, La Cucina Italiana.
E poi network e trasmissioni televisive, oltre a
Radio Rai, Rai 3, Tg 2 Sì
Viaggiare, Rai International, altre trasmissioni
come Nonsolomoda e Verissimo, Tg Studio Aperto,
Canale Italia, Marco Polo,
Rai Parlamento, Radio
Montecarlo, Radio 24. C’è
stata perfino una nazione,
Cipro, che avrebbe voluto
acquistare l’allestimento
dello stand, ma si è accontentata di fotografarlo.
Soddisfatta l’assessore al
Turismo Serenella Moroder: “Abbiamo creduto
fortemente nella formula
della vacanza emozionale
e dei cinque sensi, siamo riusciti a esprimerla
compiutamente in questo nuovo stand e i fatti,
l’interesse, la forte attenzione riscossa ci hanno
dato ragione”. Particolarmente apprezzato, ha
detto, il nuovo modo di
comunicare l’immagine
della regione: “questo ci
stimola a proseguire su
questa strada, forti anche
dei dati positivi del flusso
turistico 2010, che sono
in controtendenza con
quelli nazionali, e del clima positivo registrato al
Buy Italy”. “Ciò che abbiamo seminato alla Bit può
farci sperare in un buon
raccolto per la prossima
stagione primaverile ed
estiva”.
4
24 febbraio 2011
Senigallia
Esperimenti in via Carducci
G
randi cambiamenti in vista per “Ancora non c’è niente di ufficiale
via Carducci: partono le piante e e definitivo – interviene Maurizio
stanno per arrivare le bancarelle. La Mangialardi –, ho fatto fare queste
Guardia forestale ha appena dato il verifiche per studiare meglio la collovia libera all’abbattimento degli alberi cazione del mercato che vede in via
nella via, dove la polizia municipale Carducci la soluzione per noi ottiha iniziato a prendere le misure per male. Non vogliamo assolutamente
le bancarelle. Non tutti i posteggi po- imporre niente agli ambulanti che
tranno però essere ospitati nella stra- torneremo ad incontrare. La proda principale del rione Porto. Alcuni posta che mi sento di fare, e che ho
finiranno per occupare una porzione già fatto, è questa: proviamo per un
della vicina piazza Cefalonia.
periodo, in via sperimentale e poi se
Da un rapporto inoltrato al sindaco, proprio dovesse dimostrarsi una sodagli stessi vigili urbani al termine luzione non idonea possiamo sempre
del sopralluogo, è infatti emerso che rivedere il tutto”.
in alcune giornate della settimana, “Per quanto riguarda le alberature di
prima tra tutti il giovedì, non sarà via Carducci esiste un progetto di ripossibile ospitare tutti gli ambulanti qualificazione che prevede l’abbattiall’interno della via. Il martedì ed il mento e la sostituzione delle piante
giovedì infatti il numero dei vendito- nel primo tratto, quello compreso tra
ri aumenta.
le intersezioni con via Dogana VecLa polizia municipale ha bocciato la chia e via Corfù, ed un diradamensoluzione di ospitarne alcuni lungo to degli alberi presenti nel secondo
via Corfù, la strada che taglia in due tratto, quello che arriva fino a Porta
via Carducci. Individuato come per- Lambertina. Su questo progetto è
corso per le ambulanze della Croce stato chiesto anche un parere conRossa, non potrà essere occupato ma sultivo alla guardia forestale, che ha
dovrà rimanere sempre transitabile dato il proprio parere favorevole a
per le emergenze. In alternativa i vi- questa operazione di riqualificazione
gili segnalano la possibilità di occu- del verde nella via”.
pare parzialmente piazza Cefalonia.
Michela Gambelli
Un regalo per la ‘S. Gaudenzio’
Azioni contro la ‘tratta’
A
D
lla presenza del dirigente scolastico Angela
Leone e delle maestre della scuola dell’Infanzia San Gaudenzio, il presidente del circolo Arci
di Borgo Bicchia Osvaldo Giraldi e il consigliere
comunale Maurizio Salustri hanno donato una
cucina giocattolo ai piccoli alunni.
Ciò è stato possibile grazie all’iniziativa di un comitato spontaneo all’interno del Circolo che da
anni promuove un momento conviviale, in occasione della lavorazione del maiale, con pranzo e
cena il cui ricavato va ad opere di beneficenza.
E’ sempre nella stessa ottica che il 27 febbraio, al
circolo Arci di Borgo Bicchia, nell’ambito delle
celebrazioni del 150° dell’unità d’Italia, viene organizzato un “Pranzo Patriottico” aperto a tutti
coloro che condividono valori comuni. Parte del
ricavato sarà destinato nuovamente all’acquisto
di materiale e/o giochi per la scuola dell’infanzia
San Gaudenzio.
al 1° gennaio 2010 il Comune di Senigallia è
capofila di un progetto europeo denominato “Ricerca-Azione partecipata sulle vittime della tratta degli esseri umani, dei crimini d’onore e
dei matrimoni forzati nelle comunità immigrate
(acronimo: Rapvite – www.rapvite.eu). Venerdì 25
febbraio i partner europei del progetto saranno
ospiti a Senigallia, insieme alle Associazioni Free
Woman e Acads, per discutere sui risultati dell’indagine effettuata attraverso questionari e il racconto di storie vissute inerenti il tema dei matrimoni
forzati Questa fase del progetto è stata realizzata
nel nostro territorio grazie alle interviste effettuate
da Joelle Garnier, Fatima Ouqass, Nataliya Shikova e Momtaz Karim. I lavori proseguiranno con
l’analisi del training formativo sul tema “Azione e
Prevenzione dei fenomeni di violenza legata a pratiche tradizionali e culturali delle comunità immigrate” rivolto agli operatori sociali.
A Sarnano la festa dello sci senigalliese
A
nche quest’anno lo Sci Club di Senigallia organizza per domenica 27 febbraio un’altra Festa Cittadina alla Maddalena di Sarnano. L’incontro, annuale, vedrà svolgersi il 3° Trofeo Città di Senigallia, in memoria di Dino Giannini, fondatore del sodalizio insieme all’attuale Presidente Alessandro Frattesi:
il trofeo ha ricevuto il patrocinio del Comune di Senigallia. In questa giornata
sulla neve si svolgerà una manifestazione sportiva di sci a carattere cittadino,
per coinvolgere tutti gli sciatori senigalliesi (ma non solo), che siano soci o
no. La gara sarà aperta dunque a tutti su un facile tracciato di slalom gigante
sulla pista della Maddalena, adatta a sciatori di ogni livello. Dallo scorso anno
il Direttivo per promuovere l’avviamento allo sci delle nuove generazioni, ha
deciso di abbinare questa manifestazione alla promozione dello sci giovanile,
offrendo ai ragazzi fino ai 14 anni, il viaggio gratuito, il pranzo a soli € 10,00 e
lezioni di sci gratuite con i Maestri della località.
notizie della settimana
Succede a Senigallia
* Ignoti hanno infranto la vetrina dell’agenzia
“Giano viaggi”, in via Marchetti 98, non lontano
da piazza del Duca. I vandali si sono poi introdotti
nel locale ed hanno rovistato l’ufficio. Ad allertare le forze dell’ordine, domenica mattina, è stata la
titolare dell’agenzia. Nel fine settimana il raid vandalico ha colpito anche altre attivit. Sono infatti
stati forzati, per fortuna senza successo, i lucchetti
dei negozi “Severina più”, “Non solo donna”, “Fate
e Folletti” e il negozio di casalinghi sempre in via
Marchetti. Negozio quest’ultimo che già lo scorso
anno aveva subito danni alla vetrina.
* Giornata campale per il traffico cittadino. Le
code, i rallentamenti e gli ingorghi che hanno
mandato letteralmente in tilt la circolazione dalla
statale a viale IV Novembre fino al ponte Portone
per quasi tutta la giornata di venerdì scorso, con
l’apertura, del cantiere nel tratto finale di viale
Leopardi, all’imbocco del ponte Portone.
* L’estensione della ztl in centro fa arrabbiare i
residenti del rione Porto. I problemi legati alla
sosta e al cambio di viabilità a seguito dell’estensione dell’area pedonale e della ztl in centro sono
stati al centro del dibattito durante l’incontro della giunta Mangialardi di giovedì scorso nei locali
della Parrocchia del Porto. Molti cittadini hanno
infatti lamentato la presenza di auto parcheggiate
anche in doppia fila in Largo Boito e in molti spazi “liberi” del quartiere per non parlare delle auto
parcheggiate davanti ai passi carrai.
* Mercoledì mattina è stata sospesa l’attività
del Goc, gruppo operatorio centralizzato, per un
intervento di bonifica all’interno del plesso ospedaliero. Diversi interventi programmati sono stati
annullati, mentre le urgenze sono state spostate
nelle sale del reparto di ginecologia. La bonifica si
è resa necessaria a causa della presenza di mosche
all’interno delle sale operatorie.
* Nell’ambito delle iniziative per il ricordo della shoah martedì 22 febbraio nell’auditorium del
Liceo Scientifico “E. Medi” si è tenuto un incontro
con il dott. Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, che relazionerà sul tema “Il coraggio di un Giusto: Guelfo Zamboni”. Il dott. Ferrari
ha, fra l’altro, curato la pubblicazione del volume
“Gli Ebrei di Salonicco, 1943 – I documenti dell’umanità italiana”. Intervento della cantante Evelina Meghnagi, una delle più affascinanti interpreti
della musica ebraica, accompagnata dal M.° Domenico Ascione, docente di chitarra classica.
Ultime note della gara musicale giovane
a denti stretti
In tilt
“Forse nella giornata di venerdì i
nostri amministratori erano troppo impegnati per accorgersi che
la città stava andando in tilt?”.
Inizia così una netta presa di posizione del capogruppo consiliare
PdL, Alessandro Cicconi Massi.
“Sì perché venerdì 18 febbraio si è
raggiunto il culmine del caos. Fin
dalle prime ore del mattino, la
città nella zona di Viale Leopardi
si è trasformata in un unico grande serpentone di auto, costrette ad
attendere per lunghi minuti. Causa di questo disastro: un cantiere
pubblico, situato nei pressi del
Ponte Portone, che dalle prime
ore del mattino, fino a sera a di
fatto bloccato il traffico. Cantiere,
che aggiunto a quelli di Via Podesti, alla chiusura di Via Petrarca,
all’interruzione di Via Po, ha prodotto il default del sistema della
viabilità della nostra città. Come
consiglieri comunali presenteremo lunedì 21 una interrogazione
urgente all’amministrazione per
conoscere come mai si sia arrivati
ad una situazione del genere. no.
Ad esempio, Società Autostrade,
ci ha insegnato in questi mesi di
lavori autostradali, che stiamo
vivendo da vicino, che i grandi interventi si fanno rigorosamente di
notte. (...) E vogliamo parlare dell’inquinamento. Assolutamente
inutili le ultime delibere che hanno stretto le maglie della trasporto privato nella città, se poi centinaia di auto se ne sono state ferme
in coda per ore, sputando gas di
scarico. Insomma, mentre la città
vera, quella che lavora, produce e
deve utilizzare l’auto imprecava e
perdeva tempo, la città “ufficiale”
festeggiava in penombra contro
l’inquinamento luminoso e la riduzione dei consumi”.
Scorribande, la finale
D
opo la semifinale della presentato brani degli Stray
categoria “cover” svol- Cats (gruppo rockabilly
tasi sabato 19 febbraio al americano).
Centro Sociale Adriatico La finale si terrà sabato 19
di Marzocca, Light Out, marzo al Gratis club di SeSpectrum e The Brothers nigallia che vedrà protagoCreepers accendono alla nisti i primi tre gruppi della
serata finale della XV edi- categoria “cover” e i primi
zione di Scorribande.
tre gruppi della categoria
Restano esclusi i No use ”brani propri”. Il premio
for a name mentre i Seven per i due gruppi (uno per
Days Rain non hanno po- ogni categoria) che sarantuto partecipare. I Light no dichiarati i migliori tra
Out da Jesi hanno propo- i trenta gruppi partecipanti
sto brani del gruppo rap sarà un viaggio a Londra
metal /alternative rock di con esibizione in un noto
Los Angeles Rage Against club a cui parteciperanno
The Machine, gli Spectrum anche alcuni gruppi inglesi
da Senigallia cover del re- che successivamente sapertorio rock anni ‘70 e ‘80 ranno ospitati a Senigallia
mentre i senigalliesi The per un concerto.
Brothers Creepers hanno
Alessandro Piccinini
a cura di
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
• Per risolvere i dubbi dei cittadini, il consorzio Cir 33 ha realizzato, in collaborazione
con il Comune, una piccola ma preziosa guida contenente suggerimenti e consigli pratici per una corretta raccolta differenziata. Vi
si trovano elencate le principali incertezze
degli utenti, con indicate a fianco le relative soluzioni. Sono naturalmente ricordati
anche tutti i riferimenti del Cir33: dal sito
internet al numero verde per richiedere il ritiro di alcune tipologie di materiale. La guida è in corso di distribuzione e può essere
richiesta agli uffici informativi di CIR33 ed
al Comune.
• Ora che molti sono costretti a passare, a
causa delle deviazioni stradali per i lavori in
corso, a fianco dell’ospedale, un nostro lettore ci ha fatto notare che il muro di cinta
“a mattoncini” avrebbe bisogno di un buon
lavoro di restauro, pur lasciandolo nella sua
struttura originaria. Certamente l’Ente che
dovrebbe effettuarle se ne sarà già reso conto, vogliamo dire al nostro segnalatore, ma
pensiamo che per il momento non ci sono i
fondi per questi lavori ma, quando saranno
reperiti, certamente saranno realizzati.
• Abbiamo ospitato in questa rubrica lagnanze da parte di nostri lettori per le telefonate pubblicitariee che stancano veramente
l’utente e lo invogliano a togliersi dall’elenco
ed usare soltanto il telefonino. Siamo però
venuti a conoscenza, e ne rendiamo edotti
gli interessati, che dal 1° febbraio, per evitare queste telefonate, basta comunicarlo al
Registro pubblico delle opposizioni; se non
lo si fa si possono ricevere dette telefonate
nelle fasce orarie stabilite: dalle 9 alle 21,30
ed il sabato dalle 10 alle 19. L’iscrizione al
Registro si può però solo fare se il proprio
numero telefonico è inserito in un elenco
pubblico. A gestire il Registro sarà la Fondazione Bordoni (www.fub.it).
24 febbraio 2011
speciale Caritas
Interventi del Fondo di solidarietà nella Diocesi di Senigallia
- semestre luglio / dicembre 2010 -
Cambiano le povertà, il territorio si complica e c’è bisogno di più progettualità
Volontariato consapevole
M
i piace condividere il cammino base alla convinzione che solo ponenche la nostra Caritas Diocesana dosi in ascolto e in osservazione atha fatto in questi due anni del Proget- tenta del territorio è possibile progetto Fondo di Solidarietà e Social Cari- tare e fornire risposte adeguate. Tale
tas. Questo con la consapevolezza dei convinzione è ormai ampiamente diflimiti, delle imperfezioni e, soprat- fusa nelle prassi promosse dalla Caritutto, di tanta altra strada da fare per tas diocesana, basti dire che i Centri
migliorare il nostro essere testimoni di ascolto in diocesi di Senigallia sono
di carità. Ma è bello evidenziare come 13. È importante qui sottolineare che,
scelte “profetiche”, fatte in questi due dal punto di vista della Caritas dioceanni, si sono rilevate anche inconsa- sana, l’ascolto, l’osservazione e lo stupevolmente strategiche per favorire dio del vissuto dei poveri non devono
l’incontro, la relazione e la condivisio- essere finalizzati ad incrementare una
ne con i poveri.
conoscenza fine a sé stessa, ma sono
Il Report del secondo semestre 2010 sempre rivolti a migliorare il livello di
del Progetto Social Caritas mette in presa in carico di tali storie di povertà,
evidenza tre elementi prioritari:
promuovendo soprattutto consape1 - Le trasformazioni della povertà volezza presso l’opinione pubblica, la
nel nostro territorio diocesano, 2 - le società civile e la comunità ecclesiale.
dinamiche sempre più complesse di Per portare aventi tutta la complessità
questo fenomeno, 3 - l’affacciarsi sulla degli interventi, due scelte sono state
scena di nuove situazioni di impove- fondamentali e determinanti: la rearimento, legate a fattori sociali, cultu- lizzazione di progettualità diocesane e
rali, finanziari, valoriali, psicologici, … “lo scommettere” sul volontariato parA causa di tale complessità, la respon- rocchiale e diocesano. Solo attraverso
sabilità delle risposte non può essere una comunità cristiana veramente
imputata solo alle strutture diocesane. aperta all’altro si può contrastare quePertanto vanno individuate piste di sta grave povertà che trasversalmente
lavoro e di impegno su più fronti, che può colpire tutti, ovvero la solitudine.
non riguardino soltanto il ruolo della Avere destinato risorse per il Fondo
Caritas Diocesana, ma che chiamino di Solidarietà e per il progetto Soin causa i diversi livelli a partire dal- cial Caritas ha favorito l’incontro, da
le Caritas Parrocchiali e dei Centri questo evento molte altre strade e
di Ascolto parrocchiali. È chiaro che provocazioni si sono avviate: dall’acin assenza di politiche strutturali, le coglienza e dall’ascolto, si è imparato
Chiese, le Caritas, il volontariato, nel a leggere le povertà, ad animare la
loro insieme, non possono affronta- comunità. Dall’animare la comunità
re in modo complessivo le situazioni ci siamo ritrovati di nuovo a favorire
di povertà che colpiscono più di otto la Relazione e la Condivisione con i
milioni di persone nel nostro Paese.
poveri, attraverso forme specifiche di
La Diocesi, la Caritas diocesana, le coinvolgimento.
Caritas Parrocchiali ed il volontaria- Chiave di volta è stato il volontariato osservano i fenomeni di povertà in to e la crescita della rete tra parroc-
chie/caritas parrocchiali e centri di
ascolto parrocchiali. Questa scelta fa
emergere prepotentemente il ruolo
di “palestra” di vita che l’incontro con
il povero nelle nostre realtà parrocchiali dovrebbero sempre mantenere.
Questo approccio ha creato relazioni,
la voglia di approfondire, di “sfruttare” la conoscenza individuale per
analizzare ed interpretare le povertà
che ci interpellano di più. I volontari
delle parrocchie e dei centri di ascolto, sperimentando che l’incontro con
gli ultimi stravolge la propria esistenza, stanno anche verificando che ogni
povertà ha sempre un comune denominatore riconducibile alla solitudine.
Giovanni Bomprezzi
vicedirettore Caritas di Senigallia
LE ENTRATE
Le entrate in questo secondo semestre sono state di 84.305,30 €. La voce più importante delle
entrate viene dalla Social Caritas – 39.260,00 €. Nel corso di questo secondo semestre un’altra
parrocchia ha avviato la Social Caritas e si è raggiunto il numero di 31 parrocchie su 57.
Positiva è stata la tendenza a “mantenere” l’impegno anche nei mesi estivi tradizionalmente
periodi di “calma” e ciò rafforza il valore e l’importanza del progetto e del valore che tutti
gli aderenti hanno dato a tale progettualità.
GLI INTERVENTI
Gli interventi nel secondo semestre 2010 si attestano a 424. Rispetto al primo semestre 2010
abbiamo avuto un incremento del 6% del numero degli interventi. Se si considera il valore
totale degli interventi per un valore di 64.054,63 €, rispetto al primo semestre abbiamo avuto
minori spese per circa il 6% per un valore di 3670,3€. Nei mesi estivi ci sia stato un calo degli
interventi che riprendono con “vigore” all’inizio dei mesi autunnali.
S
e il numero degli interventi in favore di famiglie italiane è superiore al numero di interventi in favore di famiglie stranieri, le percentuali si invertono se si considera il numero
delle persone aiutate. A fronte di 110 famiglie aiutate in questo secondo semestre, 43 sono
famiglie italiane e 67 sono famiglie straniere. Per le 43 famiglie italiane ci sono stati aiuti per
circa 39.600,00 € mentre per le famiglie straniere ci sono stati interventi per circa 24.454,00
€. Si conferma la tendenza emersa durante gli scorsi report dove l’intervento del fondo di
solidarietà si protrae per maggior tempo con le famiglie italiane e per minor tempo per le
famiglie straniere..
Le principali differenze nel numero degli interventi tra famiglie italiane e straniere si evidenzia nei capitoli relativi al lavoro, 150 per italiani e 98 per stranieri. Anche per le voci affitto
il numero di interventi in favore di famiglie italiane e triplice rispetto a quelle straniere. I
numeri si invertono se facciamo riferimento alle voci relative al contributo spesa, sanitario,
scolastico e relativamente alla voce utenze.
Nei precedenti report del progetto Social Caritas abbiamo approfondito alcune informazioni
relative alla condizione famigliare dei nuclei che hanno beneficiato degli interventi del fondo
di solidarietà, delle informazioni relative alle nazionalità e zone di provenienza, ed infine,
tutte quelle informazioni relative alla fascia di età dei beneficiari degli interventi. Tutte queste informazioni le rimandiamo ad un dossier più completo e specifico che la Caritas Diocesana di Senigallia ed il laboratorio diocesano delle Caritas Parrocchiali sta elaborando e presenterà nel corso di questo anno. Qui abbiamo voluto riportare il numero degli interventi per
parrocchia nel secondo semestre 2010 e i relativi valori di intervento. A fronte di 31 parrocchie che aderiscono al progetto Social Caritas si hanno 35 parrocchie che hanno usufruito in
questo 2° semestre degli interventi del fondo di solidarietà. I dati che emergono ci fanno dire
che il numero degli interventi sta aumentando anche perché il lavoro di rete, formale ed informale, tra le parrocchie e le caritas parrocchiali sta migliorando e crescendo. Nei percorsi
di formazione ed animazione che stiamo portando avanti sul territorio si sta cercando sempre di più di condividere un metodo ed un lavoro il più possibile omogeneo, accompagnando
questo metodo con la promozione di strumenti “operativi” diocesani.
Elaborazione dati curata da Ettore Fusaro - Caritas di Senigallia
5
CARITAS DIOCESANA
E CARITAS PARROCCHIALI:
LAVORO IN RETE
L
a rete diocesana è attualmente composta da 40 Caritas
Parrocchiali, più o meno attive; tra di esse ci sono ben 13
Caritas Parrocchiali che hanno un Centro di Ascolto; ben 28
parrocchie svolgono un attività di distribuzione viveri tramite la collaborazione con l’Agea. Il lavoro della Caritas Diocesana vuole rafforzare e coordinare meglio questa ricchissima
presenza di luoghi pastorali parrocchiali e dei numerosi volontari che aiutano e portano avanti tali attività. Tra i compiti principali che dovremmo portare avanti nei prossimi
anni ci sono quelli che identificano in maniera “scritta” dei
criteri di intervento per il fondo di solidarietà e per gli inserimenti lavorativi, delle modalità di intervento dei vari centri
di ascolto parrocchiali ed non da meno, un percorso di accompagnamento sul territorio da parte dei volontari e degli
operatori verso quelle famiglie che vivono le conseguenze
della crisi. Se si considera il numero degli interventi il numero principale degli interventi è gestito dal Centro di Solidarietà diocesano (265), dove però convergono quasi tutti gli
interventi in campo lavorativo (248), a seguire ci sono parrocchie di grandi dimensioni come Chiaravalle (17), Marina
di Montemarciano (16), Pace (13), Ciarnin, Portone, Vallone
(11). Tali numeri, così come il valore degli interventi devono
essere presi con cautela; va considerato che il numero degli
interventi può essere legato ad una progettualità specifica di
lunga durata su un nucleo famigliare od anche all’eccezionalità dell’intervento economico straordinario.
6
24 febbraio 2011
chiesa
Appunti
di vita ecclesiale
otto per mille
Tre storie da raccontare
L’ORGANO CALLIDO SUONA A SAN MARTINO
La solennità liturgica della festa dei fondatori dei ‘Servi
di Maria’ in questo anno coincide con il recupero ed il
restauro dell’antico organo della chiesa di S.Martino di
Senigallia. Da diversi anni era stata programmata tale
opera e per questo motivo si erano accantonate le offerte dei fedeli in occasioni di funerali, benedizioni pasquali, ecc. Il restauro – una cifra notevole – non è stato
finanziato né dalla Soprintendenza ai Monumenti, né
dalla CEI, né dalle cosiddette benemerite “Fondazioni”
bancarie, pur essendoci rivolti ad esse. Lo storico libro
conventuale delle “Uscite” del 1742 annotava che in occasione dell’inaugurazione della nuova chiesa, costruita pochi anni prima, era stato acquistato dagli organari
Feliciano e Adriano Fedeli un nuovo organo, “venuto da
Loreto con tre birocci dei contadini”. Fu grande sorpresa,
due anni fa, quando il curatore del restauro Michell Formentelli, analizzando il materiale, trovò non solo la “S”
marcata a fuoco sul sommier (che sta per Senigallia) ma
pure l’impostazione organaria tipica di Gaetano Callido.
Come si spiega un tale avvicendamento? L’attribuzione
al Callido era già stata fatta,anche se dubitativa, da Oscar
Mischiati, ma il dott.Fabio Quarchioni fece un ulteriore
passo avanti, cioè l’identificazione dello strumento con
quello già esistente nella chiesa di S.Antonio in Senigallia, oggi chiamata in modo improprio Chiesa dell’Ospedale (quando potrà riavere il giusto titolo consacratario questo edificio?), cioè l’opus 395 del 1802. Come si
spiega tale spostamento? La soppressione napoleonica
(1808-1810) degli Ordini religiosi aveva fatto chiudere i
Conventi e messo all’asta gli arredi. I frati Servi di Maria
di S.Martino, in fase di restauro del Fedeli, potrebbero
aver acquistato quanto era del Callido per potenziare l’organo precedente: si spera quanto prima di documentarlo dagli Archivi dello Stato Italiano, in cui sono
confluiti anche gli archivi di S.Martino. Abbiamo quindi
recuperato un “super organo” che giaceva silenzioso da
anni nella nostra città. L’inaugurazione sarà fatta con
le celebrazioni eucaristiche di sabato 26 e domenica
27 febbraio per ringraziare il Signore che ci ha ispirato
tale lavoro e per pregare per i tanti fedeli che lo hanno
potuto far suonare, con il loro appoggio economico. Nell’occasione suoneranno Federica Innella, Natalia Shikova
e Marco Agostinelli.
Padre Giuliano Grassi
T
re storie simbolo di un’Italia e di accompagnamento e hanno cambiato
una Chiesa che - da Nord a Sud decisone”.
- s’impegna concretamente nel segno Centro, aperti all’ospitalità. Per il
della solidarietà e del servizio agli ulti- Centro, il riconoscimento va al quinmi. A raccontarle sono i pezzi vincitori dicinale La Vita Picena (Ascoli Piceno),
del concorso giornalistico promosso dove Lanfranco Norcini Pala ha scritto
dalla Federazione italiana settimanali del Villaggio Santa Marta, “l’incantevocattolici (Fisc) in collaborazione con il le struttura immersa nel verde e nella
Servizio Cei per la promozione del so- quiete alle porte di Ascoli Piceno”, e di
stegno economico alla Chiesa cattolica, Margherita, “una signora con una vita
premiati il 16 febbraio a Roma, durante segnata dal precoce abbandono famiil XIV convegno nazionale degli incari- liare, inserita, subito dopo la chiusura
cati diocesani del “Sovvenire”.
del brefotrofio, nell’unica struttura che
Nord, una casa per la vita. Il vinci- allora sembrava ‘protetta’”: il “Ricovetore, al Nord, è il settimanale forlive- ro per anziani” del Comune. Il Villagse Il Momento, che racconta - in un gio, ora, è la “casa” di Margherita. “Su
articolo di Simona Bosi - del Centro una superficie di circa 70 mila metri
di aiuto alla vita (Cav) e della casa di quadri - spiega il periodico diocesano
accoglienza “La Tenda”, dal 2003 nella - sorgono uno stabile centrale e 25 vilnuova sede di via Lazzarini, realizzata lette a schiera in cui trovano ospitalità
con il contributo dei fondi dell’otto per anziani autosufficienti e non, ragazze
mille. “L’idea di questa nuova struttura madri, disagiati con necessità di prima
- racconta Angela Fabbri, responsabi- accoglienza. Al centro del complesle del Cav e della casa di accoglienza - so sorge la chiesa”. Il Villaggio nacque
nacque nel 1997, al termine del Sinodo da un desiderio del vescovo Marcello
diocesano, per lasciare un segno visi- Morgante e nel 1987 fu posta la pribile del cammino che aveva coinvol- ma pietra, mentre nella primavera del
to la diocesi per due anni. Credo che 1996 il vescovo Pier Luigi Mazzoni
in questo tempo la casa e il Centro di diede inizio all’attività assistenziale.
aiuto alla vita siano stati e continuino a “Le entrate sono ridotte e le necessità
essere questo segno, soprattutto verso invece molto ampie”, riconosce il pela vita nascente, un segno credibile e riodico, ma “la coperta troppo corta si
conosciuto”. Cinque i bambini - riferi- allunga con la provvidenza di cittadini
sce il settimanale - attualmente accolti che scelgono l’otto per mille alla Chiedalla comunità “La Tenda”, oltre a “tre sa cattolica nella loro dichiarazione dei
mamme che vengono seguite con l’aiu- redditi: una parte di quei soldi garantito di tre operatori e dieci volontari, ma sce a Margherita di sentirsi a casa”.
sono già oltre 200 i bambini e le mam- Sud, il “prete dei buchi”. “Sono stato
me che sono stati accolti nella casa”. E, cappellano presso l’Ospedale di Barletconclude Angela Fabbri, “sono già do- ta per molto tempo e ho svolto il mio
dici quest’anno i bambini salvati. Le servizio di viceparroco dove necessaloro madri avevano già deciso di abor- rio. Sono sempre stato lì dove c’era un
tire, poi hanno avuto la possibilità d’in- ‘buco’ da riempire”. Così si presenta don
contrarci, abbiamo offerto loro aiuto e Franco Di Liddo, “parroco fondatore
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della parrocchia di Sant’Andrea”, nella
periferia di Bisceglie, sul mensile diocesano In Comunione (Trani-BarlettaBisceglie). La storia viene raccontata da
Maria Terlizzi e parla di una “ristrettezza materiale” che “non ha tuttavia
impedito a don Franco di guardare
alle esigenze della sua comunità”. “Appena arrivato - spiega il sacerdote - ho
trovato un gran mucchio di terra e intorno desolazione. C’era solo il terreno
assegnato alla parrocchia nel dicembre
del 2000. Per tre anni sono stato senza acqua. Qui mancava anche la rete
fognaria”. “Circondato dell’affetto delle
famiglie, don Franco ha accolto la sfida
di realizzare su quel terreno l’edificio
parrocchiale confidando molto nella
Provvidenza”. Un impegno reso possibile anche dal contributo dell’otto per
mille; i lavori proseguono e oggi vedono “un piccolo container accanto allo
scheletro di una chiesa in costruzione,
dove molte persone si riuniscono ogni
giorno” e “sorridono alla speranza della
futura struttura parrocchiale”.
F.R.
corinaldo Il restauro della chiesa ‘S. Maria Goretti’
Lavori al Santuario
A
ssegnati € 731.498,27 per lavori di “Quando, pochi giorni fa, il Sindaco mi
ripristino e restauro del Santuario ha telefonato comunicandomi la bella
Diocesano di Santa Maria Goretti di Co- notizia del finanziamento ottenuto, grarinaldo. (ex Chiesa degli Agostiniani di zie all’impegno di tutta l’AmministrazioSan Nicolò). Proprietà: Ministero del- ne comunale, ho recepito che possiamo
l’Interno – Fondo Edifici di Culto. Ente guardare avanti con fiducia, per poter
attuatore: Comune di Corinaldo.
donare ai pellegrini un’accoglienza degna
In seguito al progetto redatto dall’Ar- della nostra Santa”.
chitetto Massimo Buratti, per i lavori Chi, soprattutto, ha gioito per questa
di ripristino e restauro del Santuario di bella notizia comunicatagli dal Sindaco,
Santa Maria Goretti, inoltrato nel 2007 è stato il rettore del Santuario don Frandal Ministero dell’Interno alla Presiden- co Morico. “Che umiliazione – racconta
za del Consiglio per l’ottenimento del don Franco – dover accogliere i pellegrifinanziamento relativo alla Quota Otto ni e non poterli far avvicinare all’altare,
per Mille dell’Irpef anno 2010, sono stati che conserva l’immagine e l’insigne reassegnati € 731.498,27, con Decreto del liquia della Martire, per motivi di sicuPresidente del Consiglio del 10.12.2010 rezza! Un grazie sincero a tutti quelli che
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 298 hanno lavorato per far arrivare la pratica
del 22.12.2010, che saranno utilizzati per a questo risultato positivo: all’Amminiil ripristino e restauro: della cupola, dei strazione comunale, alla Curia Vescovile
transetti, dei tetti dell’intera struttura e i e, soprattutto, al Prefetto di Ancona dott.
lavori di completamento della parte in- Giovanni D’Onofrio, che, fin dalla prima
terna del campanile, oltre che per i lavori visita a Corinaldo, si era preso a cuore il
di finitura.
restauro di questo artistico monumenIl sindaco di Corinaldo Livio Scattolini, to di proprietà del F.E.C. ed ora degno
appresa la notizia, ha dichiarato: “Final- Santuario della “Bambina di Dio” Maria
mente si conclude positivamente la ri- Goretti”. L’augurio, da parte del rettore,
chiesta del finanziamento attraverso l’ot- che i lavori possano iniziare e terminare
to per Mille, per rendere completamente presto, per la degna accoglienza di tanti
agibile il Santuario. Questo a beneficio pellegrini.
dei numerosi pellegrini, che giornalmenIlario Taus
te si recano a Corinaldo, per onorare i
luoghi Sacri di Santa Maria Goretti”.
Il Vescovo mons. Giuseppe Orlandoni
così si è espresso: “Siamo particolarmente lieti di apprendere la notizia della
concessione di un finanziamento di oltre
730.000 Euro da parte dello Stato, tratto
dai fondi “otto per mille” a sua diretta
gestione per il restauro del Santuario di
Santa Maria Goretti a Corinaldo. L’intervento atteso e sollecitato da tempo,
renderà possibile migliorare l’accoglienza dei numerosi pellegrini, che da ogni
parte d’Italia e del Mondo giungono alla
Città Natale della Martire”.
Anche il parroco mons. Giuseppe Bartera ha manifestato la sua soddisfazione:
24 febbraio 2011
chiesa
idee da condividere
diocesi Viaggio tra esperienze sinodali dedicate alla comunione ecclesiale
Dalla diocesi di Locri
I
l Sinodo è come una grande casa, da
far crescere insieme, adagio adagio”.
Questa immagine suggestiva e biblica
che la diocesi di Locri utilizza per presentare il Sinodo, punta l’attenzione
sulla spiritualità da vivere prima che
sulle cose da fare, Sinodo innanzitutto. Quali piste per raggiungere questa
obiettivo?
Per questo è necessario riscoprire la
sorgente di ogni discernimento sinodale che è “la spiritualità di comunione” che nel n. 43 della Novo millennio
ineunte è presentata come modalità
d’essere che fonda ogni possibile e doveroso fare nella Chiesa. Quali sono i
significati di questa spiritualità? La diocesi di Locri la declina in modo preciso
grazie all’insegnamento del Pontefice.
Il primo significato riferisce la sua essenza: «Spiritualità della comunione
significa innanzitutto sguardo del cuore portato sul mistero della Trinità che
abita in noi, e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli che ci stanno
accanto». False relazioni tra persone
possono accadere proprio perché si
misconosce questo rapporto tra Dio
e l’uomo, ma anche perché Dio non è
accolto cristianamente per come egli
è. Distorsioni nel volto di Dio gene-
rano incomprensioni e equivoci nelle
relazioni comunitari. Sicché, conoscere e approfondire il mistero trinitario
significa mettersi nella condizione per
entrare meglio in comunione con gli
altri e viceversa. “La reciprocità tra Padre, Figlio e Spirito è manifestata nella
reciprocità, teologicamente fondata e
sacramentalmente vissuta nella Chiesa, degli uomini tra loro: nella Chiesa,
l’uomo si apre alla comunicazione con
altri nello Spirito del Padre e del Figlio”.
Il secondo significato è quello ecclesiale: «Spiritualità della comunione significa inoltre capacità di sentire il fratello
di fede nell’unità profonda del Corpo
mistico, dunque, come “uno che mi appartiene”, per saper condividere le sue
gioie e le sue sofferenze, per intuire i
suoi desideri e prendersi cura dei suoi
bisogni, per offrirgli una vera e profonda amicizia».
La Chiesa è il luogo in cui circola questo amore tra gli uomini, accade cioè lo
scambio nelle relazioni umane delle relazioni trinitarie: nello Spirito di Cristo
mandato dal Padre, gli uomini e le donne, nella Chiesa, vivono e si scambiano
il loro reciproco amore, come mutua
appartenenza, perché tutti sono membra vive dell’unico corpo. “La profonda
amicizia, ecclesialmente parlando, che
le persone si scambiano nella Chiesa
parte dalla consapevolezza di essere
un’unica famiglia, nella quale – per volontà di Dio, anzitutto, nessuno è servo,
ma tutti amici”.
Il terzo significato focalizza la dimensione “credente” della spiritualità di
comunione: «Spiritualità della comunione è pure capacità di vedere innanzitutto ciò che di positivo c’è nell’altro,
per accoglierlo e valorizzarlo come
dono di Dio: un “dono per me”, oltre
che per il fratello che lo ha direttamente ricevuto». Gli occhi della fede non
sono “paraocchi” per la distorsione della realtà. Sono piuttosto la condizione
per vederla così come essa è, come essa
deve essere, e come sarà. “Non ci facciamo illusioni: senza questo cammino
spirituale, a ben poco servirebbero gli
strumenti esteriori della comunione.
Diventerebbero apparati senz’anima,
maschere di comunione più che sue vie
di espressione e di crescita”.
Perché tutto questo non resti in astratto e del tutto aleatorio, occorre insistere perché la spiritualità di comunione
diventi e si declini in una spiritualità
diocesana.
don Paolo Gasperini
chiesa Reso noto il Messaggio del Papa per la Quaresima 2011
Per superare la fatica
P
rivo della luce della fede l’universo intero la nostra esistenza”. “Liberare il nostro cuore
finisce rinchiuso dentro un sepolcro sen- dal peso delle cose materiali, da un legame
za futuro, senza speranza”. Lo scrive il Papa egoistico con la ‘terra’, che ci impoverisce e
nel Messaggio per la Quaresima, diffuso il ci impedisce di essere disponibili e aperti a
22 febbraio, nel quale Benedetto XVI ribadi- Dio e al prossimo”. Questo l’invito rivolto dal
sce che “Dio ha creato l’uomo per la resur- Papa ai fedeli a partire dal tema del Messagrezione e per la vita, e questa verità dona la gio, “Con Cristo siete sepolti nel Battesimo,
dimensione autentica e definitiva alla storia con lui siete anche risorti” (Col 2,12).
degli uomini, alla loro esistenza personale e “Attraverso le pratiche tradizionali del digiual loro vivere sociale, alla cultura, alla politi- no, dell’elemosina e della preghiera, espresca, all’economia”. Ripercorrendo i testi litur- sioni dell’impegno di conversione la Quagici delle domeniche di Quaresima, il Papa resima educa a vivere in modo sempre più
sottolinea che nella quinta, in cui ci viene radicale l’amore di Cristo”. “Per il cristiano
proclamata la risurrezione di Lazzaro, “sia- – puntualizza il Santo Padre – il digiuno non
mo messi di fronte al mistero ultimo della ha nulla di intimistico, ma apre maggiornostra esistenza”. “La comunione con Cristo mente a Dio e alle necessità degli uomini, e
in questa vita – spiega il Pontefice – ci pre- fa sì che l’amore per Dio sia anche amore per
para a superare il confine della morte, per il prossimo”. La pratica del digiuno, infatti,
vivere senza fine in Lui. La fede nella risurre- che “può avere diverse motivazioni”, comzione dei morti e la speranza della vita eterna porta per il cristiano la capacità di “superare
aprono il nostro sguardo al senso ultimo del- l’egoismo per vivere nella logica del dono”.
7
in agenda
LA SETTIMANA DEL VESCOVO
Giovedì 24 febbraio
Udienze
Venerdì 25 febbraio
Ore 20,00: IDSC
Sabato 26 febbraio
Assemblea Diocesana A.C.I.
Ore 19.00: S.Messa in Seminario per Don Giussani
Domenica 27 febbraio
Ore 10.00: S.Messa a Vaccarile (S.Gabriele dell’Addolorata)
Ore 12.00: S.Messa per Assemblea Diocesana A.C.I.
Ore 18.00: S.Messa a San Martino (inaugurazione organo)
Martedì 1 marzo
Ore 10.00: Incontro della “Migrantes” regionale a Loreto
Ore 21.00: Incontro sulla “spiritualità del lavoro” ad Ancona
Giovedì 3 marzo
Ore 9.45: Incontro con i sacerdoti giovani
Venerdì 4 marzo
Ore 21.00: Commissione centrale del Sinodo
Domenica 6 marzo
Ore 11,30: S.Messa in Cattedrale per il Cif
Ore 18,00: “Redditio” dei cresimandi adulti in Cattedrale
Loreto a misura di ciechi
Si è svolta sabato 12 febbraio la visita guidata al Santuario della Santa Casa di Loreto organizzata dalla Sezione
di Ancona dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti: oltre 30 persone arrivate da tutte le Marche hanno potuto
conoscere da vicino le bellezza della città mariana. Oltre alla Basilica, la visita ha incluso gli antichi camminamenti di ronda, dette Rocchette, e il Museo-Antico Tesoro del Santuario, dove gli ospiti
hanno avuto la possibilità di toccare per l’occasione alcune preziose sculture, fra cui il modello
ligneo della Basilica della Santa
Casa e gli arredi dove ha dormito
Papa Giovanni XXIII. Supporti
in Braille e l’aiuto di guide esperte hanno agevolato la visita. Con
l’occasione Andrea Sòcrati, autore
della mostra accessibile “20 vedute
della basilica di Loreto”, presente all’interno del Museo,
ha illustrato a non vedenti e ipovedenti le sue opere. Visto il successo, l’iniziativa verrà proposta alle altre sezioni provinciali della regione Marche. L’esperienza rientra
in un progetto di più ampia portata che coinvolge altri
musei è collezioni di arte contemporanea, con l’intento
di proporre le Marche come modello di accessibilità.
Giovani volontari in Romania
Un’esperienza di volontariato per i giovani: è la proposta dell’Associazione Bambini in Romania, fondata
da don Gino Rigoldi, che ricerca volontari per i campi
estivi 2011 tesi ad aiutare i bambini abbandonati negli
istituti in Romania e non solo. “Il rifiuto crea discriminazione, il rispetto crea il rispetto” questa è la convinzione di don Rigoldi, che ha già portato più di 2.000 volontari italiani a incontrare i bambini romeni, e che ora
si appresta a portarne molti altri anche in Repubblica
Moldova: “Giustizia – prosegue il sacerdote – si fa anche con la capacità di essere persone di relazione: fare
amicizia, vivere con gli altri, amarsi, solo così è possibile avere una vita bella ed appagante”. L’associazione
organizza gruppi di volontari con età minima di 16 anni
che desiderano mettere a disposizione parte delle loro
vacanze per animare le giornate dei bambini ospiti negli
orfanotrofi e nelle comunità gestite dall’associazione. I
campi estivi sono suddivisi in quattro turni della durata
di 15 giorni ciascuno, a partire da metà giugno sino a
metà agosto. Non sono richieste competenze specifiche, soltanto spirito di adattamento, voglia di mettersi
in gioco e, soprattutto, di partire. Iscrizioni fino al 28
marzo. Per informazioni: www.bambiniinromania.it
Il diritto di scegliere la scuola pubblica paritaria
In questo “clima sociale e politico di confusione in cui
si perde di vista l’obiettivo del bene comune”, l’Associazione Genitori Scuole Cattoliche (Agesc) chiede che
“vengano messi al centro dell’azione e dei programmi di
tutte le istituzioni e di tutte le parti politiche quei problemi la cui soluzione può garantire un futuro e un benessere al nostro Paese”. “Le famiglie hanno bisogno e
chiedono che si sostenga la ripresa della natalità, la vita
quotidiana e la solidità delle famiglie, la sfida dell’educazione nella complessità culturale e sociale di oggi, sfida
resa ancor più difficile dai messaggi ambigui e negativi
di molti mass media”. Per l’Agesc solo “investendo sulla
famiglia, sulla ripresa della natalità e sulla scuola” l’Italia
potrà uscire dalla crisi e riprendere un “cammino di sviluppo”. Di qui la necessità di “una riforma del fisco che
metta al centro la famiglia, in sostegni diretti a chi mette al mondo figli, in finanziamenti alla libertà di scelta
delle scuole da parte delle famiglie”. In particolare, per
quanto riguarda il finanziamento della scuola non statale –la richiesta di “tante famiglie italiane”, è di “poter
scegliere senza condizionamenti economici la scuola
pubblica paritaria”, attraverso la “piena attuazione della
parità scolastica”.
24 febbraio 2011
il paginone
24 febbraio 2011
il paginone
M
ercoledì 9 febbraio 2011, il Consiglio Comunale di Senigallia ha approvato la pratica all’ordine del giorno illustrata dal sindaco Maurizio Mangialardi riguardante l’istituzione del
“Registro comunale delle dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari”.
L
a prima considerazione che viene in mente è una domanda: la Dichiarazione Anticipata
di Trattamento vuole veramente offrire un servizio al cittadino o ha lo scopo di fare una
pressione politica sul governo nazionale, perché legiferi in tal senso? Visto che la validità giuridica del Dat non c’è, in mancanza di una legge nazionale, sarebbe onesto dire che tale atto
amministrativo viene approvato per fare opinione e pressione politica.
Parlare di dignità della vita, di dichiarazioni anticipate di trattamento, di fine vita sono questioni talmente importanti da non poter essere affrontate né con il classico spirito italiano degli schieramenti, né semplicemente con atto amministrativo. Al centro ci deve sempre
essere il bene della persona, rispettando anche le diverse opinioni. Mi viene da dire che le
urgenze della sanità sono ben altre. Sarebbe interessante una presa di posizione del consiglio
comunale sulle attese infinite che le persone devono fare se non possono pagare una visita
specialistica, visita che viene invece fatta a pagamento con gli stessi medici e con le stesse
macchine nel giro di pochi giorni.
C’è da domandarsi quali energie e fondi l’amministrazione comunale metta in campo, visto
che la disponibilità per accedere al registro dei Dat dovrebbe essere 24 ore su 24. Se così
non è il registro diventa quasi inutile, se ci sono fondi destinati viene da chiedersi perché
non si investa di più sulla adeguatezza delle cure palliative (si occupano in maniera attiva e
totale dei pazienti colpiti da una malattia che non risponde più a trattamenti specifici e la cui
diretta conseguenza è la morte), il cui scopo è il raggiungimento della miglior qualità di vita
possibile per i pazienti e le loro famiglie. Parliamo di terapia del dolore, di assistenza domiciliare, di creazione di hospices… queste si sono modalità per aiutare i pazienti molto gravi ad
affrontare la malattia e l’avvicinarsi della morte.
Piuttosto che impiegare risorse e perdere tempo in inutili ed estenuanti discussioni su testamento biologico, autodeterminazione del paziente, diminuzione del ruolo dei medici rispetto alla volontà del paziente, la politica dovrebbe farsi carico e assicurare le risorse necessarie
per introdurre – o adeguare – le strutture per l’assistenza ai pazienti gravi.
don Paolo Gasperini
Qualche idea
sul fine vita
C’è bisogno di una legge chiara e rispettosa, fuori dal clamore mediatico
I
l consiglio Comunale di Senigallia ha approvato
l’istituzione del “Registro Comunale delle Dichiarazioni Anticipate di Volontà Relative ai Trattamenti
Sanitari”. In parole semplici chiede ai cittadini che lo
desiderino di esprimere la volontà riguardo alle terapie a cui intendono essere sottoposti in caso di incapacità di intendere e di volere e di nominare due
rappresentanti fiduciari che si impegnino a garantire
lo scrupoloso rispetto delle volontà espresse nella dichiarazione.
Per chi non è del mestiere può risultare difficile comprendere il senso di tale scelta e cadere in facili semplificazioni. È quindi importante comprendere i termini della questione.
Bisogna premettere che in Italia non è stata promulgata una legge sul fine vita ma ci si basa sull’articolo
32 della Costituzione che stabilisce che “nessuno può
essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. L’Italia nel 2001
ha ratificato la Convenzione di Oviedo del 1997 che
stabilisca che “i desideri precedentemente espressi a
proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento, non è in grado
di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione”. Però tale adesione non è mai stata depositata al Segretariato Generale del Consiglio Europeo,
non avendo l’Italia emanato i dovuti decreti legislativi,
per cui ufficialmente l’Italia non fa parte della convenzione di Oviedo. Accanto a questo vuoto legislativo,
si assiste ad una evoluzione della ricerca scientifica e
tecnologica che fornisce presidi sempre più sofisticati
in grado di prolungare artificialmente la vita anche in
condizioni estreme.
Con queste premesse è ovvio che la questione della
volontà in merito al “fine vita” è estremamente complessa e confusa. In particolare diventa sempre più
difficile stabilire i confini fra eutanasia ed accanimento terapeutico. È fuori dubbio che l’art. 32 della Costituzione non può essere disatteso (che cioè non si
può praticare alcun trattamento medico o chirurgico
senza il consenso del paziente e senza una corretta
informazione dello stesso sul trattamento proposto
e sulle conseguenze). Oltre tutto, per prevenire fatti
incresciosi e mediaticamente penosi, è comprensibile
che una amministrazione comunale cerchi di prevenire raccogliendo preventivamente le dichiarazioni dei
cittadini in proposito. Il problema è che una dichiarazione dovrebbe essere data con una precisa conoscenza dei termini delle questioni, dopo una accurata
informazione fatta da persone competenti, mentre
purtroppo la maggior parte delle conoscenze sono legate ad informazioni superficiali, desunte dai media e,
purtroppo troppo spesso, urlate in qualche talk show
televisivo da persone non competenti (è consuetudine
vedere accapigliarsi nei vari palinsesti accanto a professionisti, personaggi dello spettacolo od opinionisti
tuttologi così gettonati nelle nostre reti televisive). Diventa quindi difficile comprendere quale può essere il
grado di consapevolezza del cosiddetto “uomo comune” in merito alle terapie, cosa significa accanimento
terapeutico o terapie palliative, etc.
Prima di interrompere un trattamento, considerato
accanimento terapeutico, si eseguono colloqui con
il paziente o, se impossibilitato, con i familiari, informando con precisione sul significato di questi trattamenti e su tutte le implicazioni che essi hanno.
Personalmente, mi lascia perplesso la burocratizzazione di una materia così delicata e complessa (compilare
dei moduli in cui si lasciano le proprie decisioni), senza passare attraverso una informazione chiara, precisa e con personale competente. Penso che sarebbe
opportuno lottare affinchè si arrivi presto ad una legislazione chiara e rispettosa della dignità della persona,
lavorando contemporaneamente per informare sulle
terapie del fine vita in modo esauriente e competente,
lontano dal clamore mediatico, nel pieno rispetto della volontà e dignità della persona affinchè possa vivere
gli ultimi momenti della sua vita nel modo più sereno
e dignitoso possibile.
Rodolfo Piazzai, Senigallia
medico chirurgo presso l’ospedale di Pergola
Più scienza, meno ideologia
P
ur rispettando chi la pensa diversamente, non possiamo disconoscere la verità dei fatti. Già in altri
Comuni della nostra bell’Italia si è voluto approvare
un Registro simile a quello approvato ultimamente dal
Consiglio comunale di Senigallia, ma mi risulta che
non ha avuto ancora ‘validità giuridica’. Nel suddetto
Testamento biologico si parla di ‘possibili malattie o
lesioni cerebrali irreversibili’, quando scientificamente
si è accertato che ciò che sembrava valido fino a ieri
non lo è più oggi. E il termine ‘irreversibile’ non è più
accettabile, perché non è vero: nessuno stato si può
più definire irreversibile, a meno che non ci sia la documentata certezza della morte cerebrale. E, invece, si
continua a confondere, volutamente o per ignoranza,
la morte cerebrale con lo stato vegetativo (che meglio
si dovrebbe definire ‘stato di minima coscienza’ ). Un
giovane che si è risvegliato dopo diversi anni, ha detto
ai Medici che, nello stato in cui si trovava precedente
al risveglio, egli sentiva tutto e rifiutava di sentirsi definire come una’foglia morta’!
Oggi tutti pretendono di saper tutto…su tutto. E non
si fa più informazione, ma ci si arrocca nelle proprie
opinioni. Il Regolamento Comunale si può dire che
è uscito all’indomani del 9 febbraio, giorno in cui si
è voluta celebrare la prima ‘Giornata Nazionale degli
Stati Vegetativi’, di cui la gran parte delle grandi testate italiane ha taciuto. Nemmeno una frase di quella
pronunciata dai più grandi ricercatori del mondo su
questa condizione di gravissima disabilità, anche se
questi luminari erano riuniti per dare pubblico conto del loro lavoro e delle ultime frontiere conquistate
dalla scienza medica e diagnostica. Nulla. E si vuole
ancora e sempre sentir dire che ‘chi è in stato vegetativo è già morto’, ‘è irreversibile’, ‘non ha coscienza e
non prova nulla’! Affermazioni scientificamente superate da anni, eppure ancora spacciate per verità! Non
una riga, invece, sulle indagini condotte grazie alla
Risonanza Magnetica Funzionale (e sui sorprendenti
risultati ai quali sta conducendo ), né sulle ultime tecniche di scansione cerebrale e sulle nuove indicazioni
che offrono sulla presenza di coscienza, più o meno
sommersa, anche nelle persone in cosiddetto ‘stato
vegetativo’. Studi già pubblicati dai membri della ‘European Task Force of Vegetative State’ (universalmente riconosciuta come l’eccellenza mondiale nella ricerca specifica), raccontano la scoperta che nei soggetti
suddetti esistono reazioni al dolore e che la stimolazione della corteccia cerebrale, attraverso movimenti
passivi degli arti, provoca la reazione di determinate
aree del cervello. E’ la conferma che tali soggetti non
sono vegetali, ma ancora e sempre persone. Gli stessi
scienziati rifuggono ormai dalla definizione di ‘stato
vegetativo’, perché superficiale e fuorviante. Di tutto questo, la gran parte dei grandi quotidiani non ne
parla. La scienza non esiste. O meglio è intermittente:
un po’ esiste, un po’ no, a seconda della propaganda
che se ne vuol fare, secondo la cultura corrente. Per
fortuna la scienza non si preoccupa delle ideologie e
ancor meno delle opinioni: la vera e buona scienza
non ha opinioni da affermare. La scienza si interessa
ai fatti: gli stessi fatti che ai mezzi di informazione
spetterebbe di raccontare. Dall’Unità a Europa ci sono
stati, invece, duri attacchi al Governo, per la decisione
di istituire la ‘Giornata nazionale degli stati vegetativi’.
Nessun rispetto per le famiglie dei malati che dimostrano quotidianamente, nelle cure e nella vicinanza
ai loro cari, di essere a favore della loro vita, anche se
è una scelta che crea sacrificio e sofferenza. C’è addirittura chi ha voluto parlare di ‘necrofilia’, davanti alle
realtà della vita imperfetta… e ci si entusiasma per la
via perfetta della morte a comando: è questa la vera
necrofilia. Nessun accanimento terapeutico è giusto,
ma nessun abbandono di chi è malato o disabile può
essere sopportato e giustificato. La civiltà umana ha
avuto inizio quando ha deciso che non si poteva ‘lasciare indietro’, a morire di fame e di sete, chi non riusciva più a nutrire se stesso.
Francesco Maiolo
medico anestesista - Senigallia
scientificamente per entrambe le posizioni. Su questo argomento si è anche espresso il Comitato Nazionale di Bioetica nel 2005
considerando l’alimentazione e l’idratazione come sostegno vitale.
Da questa esposizione risulta chiaro anche a chi non è sanitario
che la materia è sicuramente ostica e si presta a difficoltà tecniche nel giudicare lo stato clinico della persona malata ed avere
principi di decisione condivisi; occorre quindi un attento discernimento che consideri le condizioni concrete, le circostanze e le
intenzioni dei soggetti coinvolti.
La difficoltà risiede proprio nel districarsi nei comportamenti
pratici per evitare da un lato l’accanimento terapeutico e dall’altro l’eutanasia. E’ infatti parimenti importante sottrarre il malato
all’accanimento terapeutico inteso come “utilizzo di procedure
mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo” (Catechismo della Chiesa Cattolica) e all’eutanasia
(gesto che intende abbreviare la vita, causando positivamente la
morte).
E’ evidente che anche per colui che ragiona secondo canoni cristiani può risultare difficile discernere effettivamente in quali
casi si sia di fronte ad una eutanasia “omissiva”, ossia quando si
omette “una terapia efficace e dovuta, la cui privazione causa intenzionalmente la morte” (Evangelium Vitae) e quando invece si
tratti di evitare un accanimento terapeutico. E non può sfuggire
che il valore morale di questa scelta risulti profondamente diverso a seconda di quello che si ritiene di discernere.
Si comprende chiaramente come non esistano regole matematiche e come un singolo atto terapeutico possa essere coscientemente interpretato in maniera differente; è quindi necessario
un attento discernimento che consideri non solo le condizioni
cliniche del malato, ma che sia effettuato da una coscienza limpida e libera da condizionamenti esterni.
In questo campo la Chiesa si sente quotidianamente interrogata ed ha dato risposte sempre chiare ed univoche nella direzione della difesa della vita quale valore unico ed irrinunciabile da
considerare come uno dei valori cosiddetti “non negoziabili”.
Ecco quindi che, in quanto cristiani, le tematiche che il testamento biologico porta in superficie ci coinvolgono in modo
ancora più stringente poiché nella persona sofferente non possiamo vedere solamente l’uomo malato, ma per suo tramite la
trasfigurazione del Divino.
Gabriele Pagliariccio, Senigallia
medico chirurgo presso l’Ospedale Torrette di Ancona
Qualche domanda da porsi
N
el Consiglio Comunale di Senigallia è stata re- dante la persona non in grado di intendere e volere.
centemente approvata l’istituzione del registro Infatti attualmente nel caso di una persona cosciente
per le dichiarazioni anticipate di volontà relative ai l’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiatrattamenti sanitari (il cosiddetto testamento biolo- na stabilisce che «nessuno può essere obbligato a un
gico). E’ stata una decisione a larga maggioranza che determinato trattamento sanitario se non per disposiha il significato di una presa di posizione importan- zione di legge», mentre nel caso di un soggetto privo
te, significativa per certi versi, ma comunque virtua- di coscienza il legislatore non esprime norme precise
le che non sarà cioè vincolante nella comune pratica (il Codice di Deontologia Medica stabilisce in modo
medica, come precisato da una circolare ministeria- non costringente che si debba tenere conto delle prele del novembre u.s.. L’assenza di una normativa sul cedenti manifestazioni di volontà del paziente). Si può
piano nazionale derubrica il significato della delibera ben comprendere come questa espressione di consencomunale ad una presa di posizione che peraltro è ri- so possa innescare un dibattito su questioni estremalevante e non deve essere assolutamente sottovalutata mente profonde e particolarmente intrinseche a chi
o svalutata nel suo significato intrinseco. Rappresenta si dice cristiano: ove il soggetto afferma di non voler
la volontà – propria di una cultura laica che trova lar- “essere sottoposto ad interventi comunemente definigo seguito in ampi spazi della società civile - di poter ti di sostegno vitale quali ad esempio l’alimentazione,
decidere del proprio destino in tutta la sua interezza idratazione e la ventilazione artificiale ecc..” introduce
grazie alla proprietà della propria persona e del poter- le tematiche proprie del dibattito relativo all’eutanane quindi usufruire secondo la propria volontà. Que- sia. Anche se non è possibile in poche righe affrontasto in nome dei principi della laicità dello stato, che re un tema tanto complesso e con moltissimi risvolti
è uno dei cardini che accumuna le cosiddette società come l’eutanasia è però necessario spiegare dal punoccidentali.
to di vista tecnico cosa si intenda per alimentazione
In realtà mi sembra che un approccio ideologico alle ed idratazione e quale sia il loro significato. Infatti il
tematiche del testamento biologico non possa che vero fulcro della discussione è sul valore da dare alcreare schematismi di parte così come sono presentati l’idratazione e all’alimentazione (sia condotta naturalsulla stampa nazionale che in questi giorni commenta mente che attraverso sondino) ovvero se considerarli
il disegno di legge in fase di studio in Parlamento. Al alla stregua di un trattamento sanitario, e quindi una
di là degli schematismi ideologici – che poco hanno terapia, o alla stregua di un sostentamento vitale di
a che fare con la persona umana e con la sua com- base. Appare logico che da questo consegue una serie
plessità - le tematiche legate al fine vita sono troppo di scelte di tipo pratico: nell’ipotesi in cui la nutriziocomplesse per poter essere licenziate in poche righe o ne artificiale sia considerata una terapia, la sospensioessere sacrificate sull’altare delle argomentazioni sulla ne dell’alimentazione e dell’idratazione, troverebbe
laicità dello stato.
riscontro alla sua applicabilità nell’articolo 32 della
Se ci si schiera in modo ideologico con argomentazio- Costituzione Italiana (questo orientamento è quello
ni preconcette fra cattolici e mondo laico ben difficil- che ha condotto la Corte d’Appello ad autorizzare la
mente si potrà comprendere e compenetrare il dram- sospensione del trattamento nel caso di Eluana Enma del fine vita che così spesso arriva a coinvolgerci glaro). Viceversa, se si ritiene che l’alimentazione e la
personalmente. Certamente affrontare la questione nutrizione siano un sostentamento vitale, la sospendel testamento biologico ed i trattamenti sanitari ad sione di tale pratica si configurerebbe come forma di
esso legati è molto complesso: implica una serie di eutanasia, poiché il paziente che ne fosse privato non
principi etici che sono spesso dipendenti dalla religio- morirebbe per le conseguenze dirette della patologia
sità o dalla laicità, ma altre volte dall’essere umano in da cui è affetto, come accade per l’interruzione di una
quanto tale e spesso si intrecciano con una quantità di cura, ma per l’omissione di una forma di sostegno.
tecnicismi tra cui neanche gli stessi sanitari riescono Si può ben comprendere come è spesso difficile giua districarsi. Nel concreto la “dichiarazione anticipata dicare quale significato dare a questi trattamenti; dal
di volontà concernente i trattamenti sanitari” permet- mio punto di vista ritengo molto complicato - e speste al singolo individuo di poter scegliere i trattamen- so pretestuoso – poter comprendere in un paziente
ti sanitari che desidera accettare o rifiutare qualora con alterato stato di coscienza (il cosiddetto coma)
non sia in grado di intendere o di volere; peraltro la come e se entri in contatto con la realtà circostante e
formula espressiva può variare da caso a caso, anche quali siano le reali possibilità di ripresa (sono segnaperché non esiste un formato uniformemente accet- lati molteplici episodi di risveglio a distanza) per cui
tato, spesso riferendosi ad argomenti eterogenei come non mi sembra adeguato interrompere idratazione ed
donazione degli organi, cremazione, terapia del dolo- alimentazione.
re, nutrizione artificiale ecc.. Il testamento biologico Come si può intuire questa problematica è oggetto
intende quindi colmare il vuoto legislativo riguar- di numerose prese di posizione molto argomentate
Una questione antropologica
S
e si perde la dimensione di un Altro che fa la vita, di un
mistero che fa le cose, non c’è più scampo. Si è dentro, si è
schiavi dei meccanismi della mente, della tecnica, alla ricerca di
un diritto legale stabilito finalmente una volta per tutte, per non
domandarci più ogni volta cosa è meglio. Per non porci più domande. Scegliere di non sottoporsi a una terapia “futile”, quando
la diagnosi e la prognosi sono certe, è riconoscere che noi non
siamo i padroni della nostra vita. Nessun testamento biologico,
nessun consenso informato potranno mai mettere in pace le nostre coscienze, se non viviamo più questa originaria posizione
umana. Ogni scelta sarà utilizzata ideologicamente a baluardo
di una volontà di autodeterminazione, e additata ad esempio,
strumentalmente al discorso della libertà di scegliere come si
vuol morire. Il diritto di morire come si vuole. Ma non è così.
Il punto che fa la differenza tra una morte naturale e una scelta
eutanasia è il motivo all’origine della decisione del paziente e il
rapporto tra lui e il suo medico: se il motivo è affidarsi oppure
un rifiuto violento della vita, per affermare la propria volontà di
farla finita in un momento stabilito e preciso.
Pertanto credo che il cuore della questione non sia come morire ma chi siamo, chi è l’uomo, cioè se si siamo padroni di noi
stessi, come la mentalità dominate ci vuol far credere, oppure
se siamo stati voluti da un Altro che ci si fa compagno anche
nei momenti più duri della vita. La politica dovrebbe interessarsi, laicamente, più di questo aspetto. E’ questione di capire
quale sia la verità della vita non riducibile a una maggioranza o
minoranza politica. Di questa voglia di vivere ce ne sono molti
esempi che non hanno mai avuto spazio nei media. Consiglierei a tutti, politici compresi, di leggere il libro di Fabio Cavallari
“Vivi” (Ed. Lindau).
Giuseppe Olivetti, Ostra
medico responsabile Rsa di Corinaldo
10
24 febbraio 2010
territorio
Nuove apparecchiature per l’ospedale
L
a Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, su richiesta della Direzione della Zona Territoriale n. 4, ha deliberato la donazione d’importanti apparecchiature sanitarie per
l’Ospedale di Senigallia. Si tratta nello specifico: di un eco cardiografo e di un tapis roulant per prove da sforzo da destinare all’U.o. di Cardiologia; di un amplificatore di brillanza con apparecchio radiologico portatile per la Sala Operatoria.
Le caratteristiche tecniche delle apparecchiature sopra citate saranno illustrate nel corso di una presentazione che avrà luogo non appena le stesse saranno a disposizione
delle Uu.oo. interessate. Il Direttore della Zona Territoriale n. 4 dott. Franco Pesaresi, a
nome di tutti i cittadini del comprensorio, ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio
di Jesi ed il suo Presidente - Dr. Federico Tardioli - per l’ennesima dimostrazione di
sensibilità verso la sanità del territorio.
Un pomeriggio a Belvedere per parlare di Medi
Lo scienziato, l’uomo
Per le celebrazioni del 150°, il volume di Severini
Le Marche e l’Unità d’Italia
L
’Unitre di Ostra Vetere inaugura nella cittadina dell’hinterland senigalliese la stimolante stagione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità nazionale con un evento
culturale emblematico: la presentazione dell’opera storica “Le Marche e l’Unità d’Italia”,
curata dal prof. Marco Severini dell’Università di Macerata, e uscito da pochi mesi per
i tipi della Edizioni Codex di Milano. L’appuntamento è per venerdì 25 febbraio, presso
la sala conferenze multimediale di palazzo De Pocciantibus, in via Gramsci, con inizio
alle 21. Il volume consente una preziosa focalizzazione delle vicende che scandirono
nella nostra regione il transito dal Governo Pontificio al Regno d’Italia, ed esce nel quadro della collana “Storia Italiana”. Oltre a quello di Marco Severini, sono previsti per la
serata del 25 l’intervento di Mauro Pierfederici, componente del Comitato di Ancona
dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, e quello di Lucio Febo, vicepresidente dell’Associazione di Storia Contemporanea. L’Unitre (Università delle Tre Età) di
Ostra V., alla cui presidenza è Anna Artibani, propone dunque un elemento di stimolo
e di analisi per approfondire la complessa dinamica del processo unitario, in quello che
si preannuncia come un anno particolarmente intenso per la rievocazione dei 150 anni
dall’unità nazionale. Anche l’amministrazione comunale sta lavorando all’allestimento
di un programma celebrativo, con un Comitato ad hoc, che lavora in unità di intenti
con gli amministratori per approntare alcune iniziative in via di definizione.
Raoul Mancinelli
La presentazione dell’iniziativa ad Ostra
Gran fondo colline
E
nrico Medi. Lo stato dell’arte sugli studi in corso”. E’ questo il titolo di una interessante
Tavola rotonda che si è svolta sabato 19 febbraio 2011 presso il cinema Astoria di Belvedere Ostrense, organizzata dal Comune di Belvedere Ostrense all’interno del progetto Cohabitat cofinanziato dalla Provincia di Ancona.
“Un uomo che ha precorso i tempi e compreso l’importanza della tecnologia per lo sviluppo
della civiltà”. Sono state queste le parole che il Sindaco Riccardo Piccioni ha detto, sintetizzando quanto i numerosi interventi avevanno messo in luce. A parlare di Enrico Medi sono
stati il Prof. Luciano Caglioti con l’intervento “Enrico Medi scienziato, la testimonianza di
un collega”, il Prof. Giancarlo Galeazzi con l’intervento “La scienda secondo Enrico Medi, tra
rigore e responsabilità”, il Prof. Giuseppe Perfetti con l’intervento “L’attualità di Enrico Medi”
e l’Avvocato Giovanni Iacovoni (genero dello scienziato) con l’intervento “Enrico Medi, la
testimonianza di un familiare”. Al termine del dibattito sono state presentate opere artistiche degli allievi della Prof.ssa Maria Cristiana Fioretti, docente dell’Accademia di Belle Arti
di Brera. Presenti all’evento due figlie di Enrico Medi e Mons. Giuseppe Orlandoni, che ha
ricordato la causa di canonizzazione e beatificazione in corso. In platea gli intervenuti hanno
avuto modo di conoscere più da vicino questo illustre cittadino di Belvedere Ostrense, a cui
vanno tanti meriti, primo fra tutti quello di essere ancora di grandissima attualità.
Gran fondo, in rete tutte le potenzialità, per crescere
Un territorio da scoprire
I
l concertato Progetto ‘Colline del Verdicchio’ approda alla terza stagione,
sulla scia del positivo primo biennio, la
cui formula associativa e coinvolgente si è
tradotta in funzionale rete promozionale, a
beneficio del ricco e propositivo territorio.
La Sala Grande del Palazzo Municipale
di Ostra ospita la Presentazione della 3^
Gran Fondo del Verdicchio, evento sportivo dal forte respiro socio-etico e dalla
tangibile valenza culturale-economica, che
verrà plasmato domenica 17 aprile.
Il tavolo dei relatori esprime appieno la sinergia innescata dalla ribattezzata Lega dei
Venti Comuni, espressione di quattro valli:
Misa, Nevola, Esino, Cesano.
In chiave tecnica, opera il Gruppo Sportivo Pianello - Cicli Cingolani del neopresidente Marco Raffaeli, prioritariamente
impegnato in termini di sport altamente
formativo.
Il saluto della comunità ostrense viene
portato dal sindaco, Massimo Olivetti, affiancato dall’assessore allo Sport, Paolo
Esposto Pirani.
Il profilo del vincente modello di sviluppo
adottato dai paesi e dalle cittadine dell’entroterra viene scolpito da Carlo Maria Pesaresi, assessore al Turismo della Provincia
di Ancona.
Al microfono si alternano Arduino Tassi
(sindaco di Serra de’ Conti, che ospiterà la
partenza e l’arrivo della manifestazione), il
dirigente federciclistico Massimo Romanelli (coordinatore di Marche in Bici), i
promotori granfondistici Massimo Paolinelli, Fabrizio Costantini e Maurizio Minucci (voci ciclopianellare), Lino Secchi e
Silvano Eugeni.
Il punto intorno alle sensibilità attive, alle
intelligenze in circolo ed al movimento
che viene dal basso viene fatto da Smeralda Tornese, direttore del Sistema Turistico
‘Marca Anconetana’.
L’assessore serrano Luca Correani ci ricorda che la (costante) “sfida” organizzativa riparte
da quota 600
(seicento)
p a r te c i p a n ti del 2010
(l’esatto 50%
in più dell’anno precedente), a cavallo
di una linea
di tendenza
che
punta
decisamente
verso l’alto,
in virtù della massima
attenzione
alla sicurezza,
della più elevata cultura dell’accoglienza e della curata
visibilità (grazie anche al fotografo Michele Mentucci).
Direzione di corsa (valida quale prova tricolore federciclistica): affidata ad Albino
Stortoni.
Impegnato instancabilmente in prima linea: il pluritricolore ciclocrossistico Alessio Olivi.
In chiave sinergica: tutti e tutto (dalla Fondazione Carlo Urbani ai ciclofilosofi Senza
Fretta all’artigiano Amalio, autore del Presepio della Gran Fondo del Verdicchio).
Umberto Martinelli
N
ella Sala Grande del Comune di Ostra e chi preferisce gustare il lato cicloturistico,
ieri sera (venerdì 18) è stata presentata assaporando le prelibatezze del paesaggio e
la Gran Fondo Colline del Verdicchio. Pre- della cucina. Due aspetti che il nostro tersenti l’assessore Provinciale Carlo Pesaresi, ritorio riesce a soddisfare pienamente. Con
la direttrice del Sistema Turistico Smeral- l’orizzonte che spazia dai monti al mare, atda Tornese, gli amministratori dei Comuni traverso il lento degradare delle colline e delattraversati dalla carovana ciclistica e Mas- le sfumature di colori, dalla suggestione del
simo Romanelli, responsabile Regionale del sorgere del sole sull’acqua al tramonto sugli
settore amatoriale della Federazione Cicli- Appennini. In mezzo si possono “gustare” i
stica Italiana (Fci).
tanti borghi medievali, ricchi di storia e di
Alla Gran Fondo Colline del Verdicchio, che storie, tanti preziosi tesori storico-artistici,
si svolge domenica 17 aprile, con partenza e da scoprire con lo stupore del viaggiatore di
arrivo a Serra de’ Conti, sono bastate appe- un inedito “Grand tour”. Oltre alle squisitezna due edizioni per raggiungere il vertice del ze dei piatti della tradizione popolare.
settore granfondistico nazionale. Quest’an- Tre i percorsi proposti: i partecipanti potranno, infatti, la manifestazione è stata scelta no scegliere l’itinerario a loro più congeniadalla Fci per assegnare la maglia tricolore: le, in base al chilometraggio e alla difficoltà
sarà una delle otto prove che, da marzo a ot- altimetrica. Tre anche i punti di ristoro intobre, sanciranno il corridore più forte della termedi: a Mergo, Arcevia e Castelleone. La
specialità. Il prestigioso riconoscimento ar- tradizione culinaria locale sarà sfoggiata nel
riva nell’anno dell’anniversario dei 150 anni menu del pranzo che seguirà la pedalata. Il
dell’Unità d’Italia. Un motivo in più di orgo- pacco gara offerto a tutti gli iscritti contiene
glio e una straordinaria occasione per con- prodotti tipici locali e vino Verdicchio della
tribuire alla riuscita delle celebrazioni.
prestigiosa cantina Moncaro di MontecarotL’assegnazione della prova del Campionato to.
Italiano è un esplicito riconoscimento alle L’evento assume anche una sfumatura socapacità organizzative e alla qualità dei ser- ciale con il “Trofeo Diversamente abili”, una
vizi offerti ai partecipanti. Il nostro ciclismo gara nella gara con una classifica riservata
ha sempre avuto alti livelli di qualità, sia sul agli atleti paralimpici, voluta per dare spazio
fronte dei corridori che sul piano delle gare, e maggiore visibilità ad uno sport importane la Gran Fondo si è inserita perfettamente tissimo dal punto di vista sociale. Per loro
su questa linea di preminenza. Dal punto l’iscrizione sarà gratuita
di vista prettamente sportivo la Gran Fon- L’appuntamento è per domenica 17 aprile,
do Colline del Verdicchio si propone come alle ore 8,30, a Serra de’ Conti, da dove cenuna delle più accattivanti manifestazioni tinaia di ciclisti si “immergeranno” nel terciclistiche proposte dal calendario nazio- ritorio alla scoperta delle sue straordinarie
nale, grazie a un percorso che non presenta bellezze. Il percorso “lungo” arriverà finoa
grandissime difficoltà altimetriche ma che Sassoferrato, la cittadina che ha dato i natamette alla prova le gambe dei ciclisti con li a Giancarlo Polidori, un campione che ha
continui saliscendi, quelli che in gergo tecni- contribuito a scrivere la storia del ciclismo.
co si chiamano “mangia e bevi”. Ed è proprio La manifestazione, organizzata dal Gruppo
questa espressione gergale il filo rosso del- Sportivo Pianello, con l’egida della Federal’intero evento. La manifestazione ciclistica zione Ciclistica Italiana, è uno dei fiori alè un perfetto connubio fra sport e turismo, l’occhiello del Sistema Turistico Provinciale.
una unione saldata dalla straordinaria offer- La Gran Fondo Colline del Verdicchio è inta di prelibatezze enogastronomiche espres- serita nel circuito Marche in Bici, coordinase dal territorio. Veicolare il nome del vino, to dalla Fci, e con il
prodotto dai nostri vigneti, attraverso un “Marche da scoprire, Marche da pedalaevento sportivo di questo livello si è rivelata re” vuole dare spazio al nuovo spirito che
una scelta vincente. In poco tempo la Gran sta contagiando chi ama pedalare: usare la
Fondo è diventata una vetrina nazionale per bicicletta per andare alla scoperta di luoghi
l’intero territorio e per le sue eccellenze eno- sconosciuti e delle loro tradizioni enogalogiche, culinarie, paesaggistiche e storico- stronomiche. Ecco allora che una “semplice”
artistiche.
manifestazione ciclistica può diventare una
La Gran Fondo Colline del Verdicchio rap- grande opportunità di promozione turistica,
presenta una grande opportunità per tutto il soprattutto se si considera che la promozioterritorio attraversato dalla manifestazione ne dell’evento viene fatto su scala nazionale
ciclistica. Le Gran Fondo richiamano soli- attraverso la stampa specializzata, nel ciclitamente diverse centinaia di ciclisti, che di- smo e nel settore turistico.
ventano migliaia per le prove ormai conso- La presentazione della Gran Fondo è stata
lidate dal tempo. Il gruppo dei partecipanti proposta anche in diretta streaming sul sito
nasconde diverse anime, e diversi sono gli della manifestazione: www.collinedelverdicintenti con i quali ci si schiera al via: c’è chi chio.it
predilige l’aspetto prettamente agonistico
G. T.
24 febbraio 2010
territorio
A Corinaldo un convegno del locale circolo Acli
11
Un accordo a Mondolfo per prevenire gli incidenti stradali
Giovani, famiglia e lavoro Più sicurezza nelle strade
S
i è svolto presso la Sala Polivalente S.
Maria Goretti di Corinaldo il Convegno sul tema: Giovani – Famiglia – Lavoro,
organizzato dai Circoli ACLI di Corinaldo
Centro e di Madonna del Piano, dalla Parrocchia di S. Pietro Apostolo, dal Comune
di Corinaldo e con il patrocinio della BCC
di Corinaldo.
In futuro si prevedono altre importati iniziative culturali fra i due Circoli corinaldesi.
Per i saluti hanno preso la parola, il Presidente del Circolo Acli di Corinaldo Walter
Carbini, il Sindaco Livio Scattolini, il Presidente della BCC di Corinaldo Felice Saccinto e il Presidente Provinciale della ACLI
Luigi Biagetti. Il Parroco Mons. Bartera nel
suo saluto ha augurato un cammino culturale proficuo per aiutare le persone a riappropriarsi della propria intelligenza ed avere il coraggio di andare controcorrente.
Ha introdotto la serata e moderato gli interventi l’avv. Donato Ciceroni. La Vicepresidente nazionale delle Acli Dott.ssa Paola
Vacchina ha approfondito i seguenti tre
punti:
1) - analisi della crisi economica attuale (coi
risvolti sulla disoccupazione e sulla povertà);
2) - 150 anniversario dell’Unità d’Italia (col
corollario di un necessario sviluppo del
senso di comunità);
3) - 30 anniversario dell’enciclica Laborem
Exercens (superamento della precarietà del
lavoro e necessità di un patto tra le generazioni).
Era prevista la partecipazione dell’assessore regionale Marco Lucchetti che non ha
potuto partecipare perché ricoverato. Al
suo posto è intervenuto il Dott. Massimiliano Colombi, sociologo e responsabile
regionale della formazione per la CISL. Il
suo intervento si è concentrato sul rapporto crisi/lavoro e sul rapporto giovani/adulti
in relazione al lavoro. Ha analizzato la situazione attuale, nella quale i giovani sono
costretti a scegliere fra diritti senza lavoro
e lavoro senza diritti. Si è concentrato anche sulla necessità di rigenerare il lavoro
mediante “squilibri generativi” che passino
attraverso una fiscalità di vantaggio per chi
assume rispetto a chi investe per ottenere
speculazioni finanziarie.
Ha poi preso la parola il Vescovo Mons.
Giuseppe Orlandoni (che è anche incaricato regionale della Cei per la pastorale sociale e il lavoro) il quale ha ricordato
l’insegnamento della dottrina sociale della
Chiesa ed ha lodato le Acli per la iniziativa organizzata dai due Circoli di Corinaldo.
Ha spiegato che col lavoro l’uomo risponde ad una vocazione divina che ha come
scopo la collaborazione nel completamento del creato e dell’opera di Dio. Ha infine
ribadito la necessità del primato dell’uomo
sul lavoro e del lavoro sul capitale.
Dopo alcuni interessanti interventi dalla
platea la Dott.ssa Vacchina ha concluso la
serata con un intervento di sintesi.
Ilario Taus
L’antico sport che fa riscoprire luoghi e storia locale
Tiratori di ... formaggio
L
a squadra composta dai giocatori Paolo Narducci, Lodovico Bocchini, Lorenzo Esposti
e Ugo Porfiri si è aggiudicata a Mondolfo l’ottavo torneo del lancio del formaggio, gara
valida per le qualificazioni provinciali. Promossa dall’Unione Sportiva Ruzzola Mondolfo,
l’antica disciplina ha visto la presenza di numerose formazioni da tutta la Regione e di un
pubblico interessato e partecipe lungo il suggestivo percorso de “La Valle dei Tufi”. “La
zona dell’antico Santuario della Madonna delle Grotte – così il presidente della Ruzzola
Mondolfo, Lorenzo Pagnetti – è un luogo dalle caratteristiche ambientali uniche, certo per
la flora, per la fauna, per i luoghi della storia, ma indubbiamente anche per le gare della
nostra disciplina, date le ottime caratteristiche del percorso”. A salire sul podio quale seconda classificata la squadra capitanata da Andrea Serfilippi, terza la squadra del giovane
Niccolò Narducci e quarta la formazione capitanata da Maurizio Venturi, tutte premiate
dall’Assessore allo Sport del Comune di Mondolfo, Mario Silvestrini. “Ovviamente la gara
è stata occasione anche per conoscere l’enogastronomia del nostro territorio, soprattutto
per gli inconfondibili spaghetti che sono un po’ il marchio della cittadina, per una gara che
è stata possibile grazie al generoso impegno dei vari volontari – prosegue Pagnetti – che
hanno predisposto il percorso”. Il Comitato Organizzatore, nel ringraziare il Comune e
tutti i soci, non può dimenticare Sandro Carloni e Nello Polverari, per lo speciale apporto
dato al mantenere viva la disciplina. “Già si lavora per le prossime competizioni; è in programma per il mese di marzo un’altra gara di formaggio che vedrà impegnati i giocatori
in un percorso “a traguardo” in Comune di San Giorgio di Pesaro, inoltre – ha concluso
il presidente – in maggio il Comune di Urbania ha invitato i giocatori di formaggio ad
una esibizione nel centro cittadino, per la festa che vuole rievocare i piatti tradizionali del
mese di maggio (fava e formaggio) compreso il gioco del formaggio stesso”.
A.B.
P
ienamente
operativa
anche nel Comune di
Mondolfo la convenzione fra l’Amministrazione
Comunale e la società Sicurezza e Ambiente SpA,
e diretta a garantire un
rapido e preciso ripristino
della viabilità a seguito di
incidenti stradali. “Circa il
7% degli incidenti stradali – spiega il Comandante la Polizia Municipale
di Mondolfo, Dottoressa
Laura Chiavarini - è dovuto alla mancata o erronea
attività di ripristino delle
condizioni di sicurezza
stradale, provocando morti e numerosissimi feriti.
Ecco dunque la scelta condotta, in direzione di una
maggiore tutela degli utenti della strada e del pieno
rispetto del Codice della
Strada senza aggravi per le
casse comunali”. La società Sicurezza e Ambiente,
che ha stipulato accordi
quadro sia con l’Aci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) e con l’UPI
(Unione Provincie Italiane) provvederà, quando
contattata dalla Polizia
Municipale a seguito di
incidente, alla pulitura
della piattaforma stradale,
mediante protocolli operativi e l’uso di prodotti
specializzati disinquinanti,
all’eventuale aspirazione
dei liquidi inquinanti dei
veicoli (lubrificanti, carburanti, refrigeranti, ecc.)
versati sulla carreggiata,
nonché al recupero dei rifiuti solidi, non biodegradabili, dispersi e relativi
all’equipaggiamento
dei
veicoli (frammenti di vetro, di plastica, di metallo,
parti di carrozzeria, gomme ecc.), per riportare allo
stato pristino la carreggiata. “Ciò avviene – sottolinea l’Assessore alla Polizia Municipale Geometra
Mario Silvestrini – senza
aggravio né per le casse
comunali né per i cittadini, in quanto il costo dell’intervento viene posto a
carico delle compagnie di
assicurazione dei veicoli coinvolti nell’incidente,
con la polizza RCA obbligatoria per ogni mezzo in
circolazione”. Il servizio
è sempre attivo. “La convenzione - ha concluso il
Comandante – prevede un
servizio 24 ore al giorno
per l’intero arco dell’anno,
e va decisamente incontro
ad una maggiore sicurezza
stradale”.
Alessandro Berluti
L’assemblea dei soci e il calendario delle attività
Vivaci “Amici del Cesano”
D
omenica 20 febbraio si è svolta presso
il Ristorante Vecchio Ranch in Cesano
Bruciata l’annuale Assemblea degli Amici
della Foce del Fiume Cesano per adempiere
ai compiti statutari (consultivo e preventivo
economico), esaminare l’attività effettuata
lo scorso anno ed approvare il piano delle
iniziative per il 2011. L’affollata assemblea
si è particolarmente soffermata sui prossimi importanti appuntamenti: campagna
per la difesa dell’acqua pubblica, assieme al
Comitato promotore ed altre Associazioni della nostra Città; referendum contro il
nucleare; salvaguardia del territorio, ancora
troppo martoriato dalle strade e da troppi scriteriati insediamenti (pannelli solari,
ecc); problema dei rifiuti lungo le strade e
fossati. L’altro punto particolarmente considerato ha riguardato le iniziative previste
per festeggiare il venticinquesimo compleanno degli Amici della Foce (fondata il
6 giugno del 1986). Inoltre, per l’occasione
verrà pubblicato entro l’anno un nuovo libro sulla flora marina, arricchito da alcune
poesie raccolte tra gli autori protagonisti
delle belle serate di Poesia nel Silenzio che
si svolge da oltre dieci anni nella suggestiva
collina di Montedoro. Altro punto sottolineato l’affascinate calendario di visite alla
scoperta del nostro bellissimo territorio e
sue eccellenze.
Calendario principali iniziative anno 2011
Sabato 5 marzo alle ore 8,30 Ripuliamo il
pioppeto con l’ausilio dei volontari (a fine
aprile taglio dell’erba)
Domenica 1° maggio Primo-maggio-insieme presso il campo sportivo di Cesano
Domenica 15 maggio ore 10,00 Andar per
le nostre Terre. Passeggiata nelle stradine di
campagna delle nostre vicinanze. Pranzo al
sacco
2-5 giugno, partecipazione alla Sagra del
Pesce di Cesano. Nell’occasione gli Amici
della Foce festeggiano il 25° compleanno
Mercoledì 10 agosto - ore 21.30- presso la
chiesina di Montedoro “Poesia nel silenzio”
Sabato 8 ottobre, ore 7,30 Periodica manutenzione dell’area verde del pioppeto
Domenica 9 ottobre “Se conosci un posto
vieni con noi” Escursione micologica
Domenica 16 ottobre Gita autunnale di un
giorno, località delle Marche
Domenica 24 ottobre Andar per le Terre
di Frattula, prodotti tipici locali.
In crescita l’Avis di Ripe, Castelcolonna e Monterado
Sempre più donatori
B
en 401 donazioni nel solo 2010, questa
l’invidiabile performance messa a segno
dalla sezione intercomunale Avis di Ripe,
Castel Colonna e Monterado.
Oltrepassare la soglia delle quattrocento
donazioni costituiva, per il sodalizio che
accorpa i donatori di sangue dei tre comuni
dell’hinterland, un punto d’arrivo che il presidente della sezione, Leandro Memè, aveva
delineato già all’inizio dello scorso anno.
Il traguardo è stato felicemente tagliato, e
colloca l’Avis dei tre centri della immediata
cintura senigalliese fra le realtà di eccellenza
del panorama avisino. Ma a questo risultato
la sezione affianca anche il superamento di
un’altra importante soglia: quella della multinazionalità del corpo sociale.
“Tra i nostri soci - ci dice infatti il presidente
Memè - cominciamo ad annoverare anche
alcuni donatori extra-comunitari. Ci sembra un elemento importante, nell’ottica di
favorire quanto più possibile l’integrazione
inter-culturale, ed attingere ad un serbatoio
volontaristico che ha comunque una sua ricchezza. Al di là di questo, teniamo a sottolineare anche l’aumento degli iscritti per quel
che concerne i valori numerici assoluti: siamo infatti passati, nei dodici mesi del 2010,
da 198 a 214 aderenti, con un aumento di
sedici unità. E nel solo mese di gennaio 2011
abbiamo ricevuto altre tre iscrizioni. Insomma, il proselitismo ci sta offrendo riscontri
rassicuranti, anche se il cammino da compiere resta ancora lungo ed articolato”.
Quali i prossimi obiettivi, per l’Avis di Ripe,
Monterado e Castel Colonna? “Vogliamo
cercare - ci dice ancora Leandro Memè - di
entrare con una progressiva incidenza nella
realtà sociale e, in particolare, nel mondo
giovanile. L’Avis ha bisogno di forze nuove,
ha bisogno di donazioni laddove si consideri che oggi le Marche, specie tenendo conto
delle esigenze del centro-trapianti di Torrette, necessitano di sangue e, più ancora,
di plasma. Cerchiamo, per quanto possibile,
di veicolare il concetto della donazione promuovendo l’Avis anche con alcune occasioni
di incontro, dalla tradizionale festa annuale
ad altri eventi, come la ‘maratona’ organizzata nel 2010 a Ripe sulla distanza dei dieci
km., e che ha fatto registrare ampi consensi.
Si tratta di uscite che cerchiamo di utilizzare
proprio per avvicinare i ragazzi. In tutta la
valle, il nostro è uno dei sodalizi più in vista,
ed uno dei pochissimi che presenta dati in
crescendo. Ma non possiamo e non dobbiamo assolutamente fermarci”.
R.M.
12
24 febbraio 2011
Cultura
televisione Alti, bassi e medi della manifestazione musicale e televisiva italiana più attesa
Canzoni, protagonisti e idee
H
a vinto chi lo meritava e, nel com- Sempre fra le canzoni, infelice anche il Complessivamente positiva anche la
plesso, la kermesse è andata bene. “Secondo tempo” di Max Pezzali, che si presenza della pur discutibile Belen
Con il successo di Roberto Vecchioni ostina a cantare da teen-ager immaturo Rodriguez, che nelle vesti di showgirl
(“Chiamami ancora amore”) si archivia il anche a un’età ormai non più verde.
ha mostrato di saper ballare e cantare,
Festiva di Sanremo 2011 all’insegna delsdrammatizzando con prontezza i mola buona musica, dei buoni sentimenti e Sanremo sì
menti in cui la tensione o gli imprevisti
dei buoni ascolti. Per un sintetico bilan- Il momento più alto, non soltanto in ter- le hanno provocato qualche intoppo.
cio della manifestazione, può essere utile mini di audience, è stato l’appassionato
una triplice “schedatura” di personaggi monologo di Roberto Benigni nella sera- Sanremo così così
ed eventi: quelli che si sono guadagna- ta dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Non altrettanto positivo è il giudizio su
ti una sostanziale bocciatura, quelli che Un tributo commosso e accorato all’inno Elisabetta Canalis. Statuaria e impacciahanno meritato un giudizio positivo, e alla bandiera, dietro cui – ci ha ricor- ta nonostante i vestiti disegnati apposta
quelli che sono passati senza infamia e dato – hanno battuto i cuori dei molti per mettere in risalto il suo fisico, la sua
senza lode.
che hanno fatto la nostra storia. Merita- presenza non è stata incisiva nemmeno
ta la standing ovation finale e compren- nei balletti in cui si
Sanremo no
sibile la commozione che ha attraversato è voluta esibire. Ha
Il primo passo falso del Festival è stato lui per primo e poi tutto il pubblico, in usato un Inglese tutto
l’inizio. La prima serata si è aperta con teatro e a casa.
suo intervistando RoAntonella Clerici che spiegava alla figlia Luca (Bizzarri) e Paolo (Kessisoglu) sono bert De Niro, è stata
la magia di Sanremo. Assolutamente stati a loro modo mattatori. Partiti in più preoccupata di
intollerabile la presenza della bambi- sordina e condizionati dall’emozione, si non sfigurare che di
na; sperduta, annoiata dall’atmosfera, la sono progressivamente sciolti e hanno lasciare un’impronta
piccola non sapeva da che parte guar- lasciato il segno fin dalla prima serata, personale sul palco.
dare ed è rimasta immobile per tutta la con la parodia di “Ti supererò”. Il verbo Ha confermato il modurata dello sproloquio materno. Non si alternativo che hanno usato non è fine e tivo vero – e unico
“usano” i bambini in televisione, a mag- neppure a misura di famiglia, ma il sen- – per cui è stata chiagior ragione quando si tratta di servizio so della canzone ha colto nel segno del- mata: è la compagna
pubblico.
l’attualità politica e sociale. Ben riuscito di George Clooney.
Tra i cantanti, bocciata Anna Tatangelo, anche il remake di “Uno su mille”, pro- Fuori dalla schedacon una canzone sguaiata fin dal titolo tagonista il Pd in cerca di candidato pre- tura si deve inqua(“Bastardo”). Se non fosse la compagna mier per le prossime elezioni, e di “Gra- drare la performance
di Gigi D’Alessio, il suo successo sarebbe zie perché”, con cui l’ultima sera hanno dell’eterno
ragazzo
molto inferiore a quello finora ottenuto. ringraziato Morandi, Belen e la Canalis.
Gianni Morandi. Sor-
Se questo è un uomo
1
0 pagine” è una rassegna particolare,
inserita dal Centro Culturale “Simona Romagnoli” nella programmazione
del Teatro Vittoria di Ostra, che vuole
proporre alcune delle più importanti
opere di letteratura contemporanee
partendo delle loro prime 10 pagine.
Saremo invitati a partecipare agli avvenimenti dei protagonisti facendo esperienza dei sapori, dei profumi e delle
emozioni che essi stessi hanno vissuto.
Il primo appuntamento è con “Se questo è un uomo” scritto da Primo Levi
fra il dicembre del 1945 e il gennaio
del 1947, dopo il suo ritorno dal campo di concentramento di Auschwitz.
Una testimonianza semplice, asciutta
nella scrittura, senza domande, ma colma di riflessioni in grado di sollecitare
costantemente il lettore. Proprio qui
sta la sua potenza espressiva, integra
e attuale malgrado tanti anni dalla sua
pubblicazione: nel suo presentarsi ai
nostri occhi come un libro impossibile,
impossibile da scrivere e da riscrivere;
un romanzo che, trattando di genocidio, sa portarci in contatto con i misteri
più insondabili e raccapriccianti insiti
nella natura umana.
Luca Violini leggerà “Se questo è un
uomo” domenica 27 febbraio alle ore
18,00 presso il Teatro La Vittoria di
Ostra.
G.O.
Una domenica con la polenta
ridente e genuino, ma spesso goffo e
fuori tempo, ha rinunciato ai panni del
bravo presentatore per vestire quelli del
compagno d’avventura. Si è destreggiato degnamente in un ruolo non suo, ha
reagito prontamente a qualche intoppo
di troppo, ha scelto uno stile sottotraccia
per lasciare spazio alla musica. Ha il merito di non aver voluto fare la star, a partire dalla scelta di un albergo a tre stelle
per il suo soggiorno sanremese. In tempi
di eccessi continui, una piccola lezione
di sobrietà non è mai di troppo.
Marco Deriu
media Dieci anni fa nasceva l’agenzia ‘Redattore sociale’ ostRA Bilancio positivo per il “Romagnoli”
Il giornalismo sociale Cultura che crea idee
I
l 21 febbraio del 2001, esatta- internet, da poco tempo capace di
mente 10 anni fa, nasceva Re- supportare progetti del genere a
dattore Sociale, prima agenzia costi contenuti. “Ci eravamo resi
giornalistica sui “temi del disagio conto da tempo che non bastava
e dell’impegno sociale in Italia e agire, bisognava anche far cononel mondo”.
scere, comunicare – ricorda don
Molto nuova era la testata e molto Vinicio Albanesi, presidente della
“anomalo” l’editore: la Comunità Comunità e dell’agenzia – L’infordi Capodarco di Fermo, fondata mazione sulle attività e i fenomeni
nel ’66 e riconosciuta tra le real- del sociale era sempre stato defità dell’accoglienza non profit più citaria, occorreva uno strumento
significative in Italia, era sempre per colmare questo vuoto”.
stata attenta al mondo della co- L’agenzia – il cui editore garantimunicazione. Fin dalla fine degli sce lo scopo non lucrativo – aveva
anni 80 era divenuta sede di vari e ha tuttora due finalità di serviconvegni con il mondo dell’in- zio: fornire alle testate giornaliformazione, culminati dal 1994 stiche notizie originali e attendicon il seminario annuale di for- bili da “riprendere”; essere per
mazione per i giornalisti chiama- il mondo degli operatori sociali,
to “Redattore Sociale”. L’agenzia della politica, dell’economia e
nacque proprio da questi incontri, della cultura una fonte aggiornadalla richiesta dei numerosi par- ta di conoscenza su temi che, pur
tecipanti (3.400 in 17 edizioni) essendo fondamentali per la vita
di avere uno strumento di lavoro sociale, sono poco o male trattati
agile e professionale per miglio- dalla maggioranza dei media.
rare la qualità del giornalismo sul “Un lavoro che continua ad avere
sociale.
senso – afferma il direttore SteLa formula scelta fu quella del- fano Trasatti - in un’epoca in cui
le agenzie tradizionali: un rullo l’informazione tradizionale apquotidiano di notizie, accessibile pare polarizzata su pochi ‘fatti’ e
in abbonamento, arricchito da lascia sempre più scoperto il racapprofondimenti e documenta- conto della realtà concreta”.
zione. Il mezzo di trasmissione fu
G.T.
Successo per la seconda puntata de “Una domenica andando
a polenta”, ad Arcevia. Dice il sindaco Andrea Bomprezzi: “E’
uno degli eventi più importanti della stagione turistico-culturale di Arcevia. E’ un esempio di come si può organizzare
un evento con costi contenuti e una promozione integrata
del territorio comunale, attraverso la riscoperta e la coltivazione di un prodotto gastronomico di qualità, il mays ad otto
file, da cui si ricava l’ottima polenta che si degusta durante
le domeniche di febbraio. Tutto questo in sinergia tra il nostro Comune, le istituzioni pubbliche, Regione e Provincia
in testa, i ristoratori e l’accademia di Rocca Contrada”. “E’ un
evento che promuove l’entroterra marchigiano attraverso la
città di Arcevia, non è una semplice sagra. Per l’occasione
infatti si possono ammirare e scoprire i gioielli del territorio: lo splendido paesaggio rurale, i castelli e il centro storico ricco di monumenti, musei e chiese colme di eccezionali
opere d’arte. Poi – sottolinea ancora Bomprezzi - è un’iniziativa che destagionalizza il nostro turismo, ampliando
l’offerta temporale del nostro Comune che inizia a febbraio
e si chiude in ottobre con ArtCevia. Infine è un evento che
esalta dieci ristoratori di Arcevia, che collaborano attraverso
menù fissi a un prezzo ottimo (20 euro) a base di mays e di
polenta. Va detto anche che la notorietà dell’evento non si
ferma all’ambito regionale ma ha avuto spazi promozionali
gratuiti sia su quotidiani nazionali sia su riviste come quella
del Touring Club. Approfitto – conclude il primo cittadino
del centro montano - anche per ringraziare i comuni che
aderiscono all’iniziativa attraverso la qualità dei loro prodotti enogastronomici che hanno impreziosito i menù e il mercatino dei prodotti tipici”.
Sulle strade del jazz
Domenica 6 marzo 2011, ore 19.00, al Teatro ‘Alfieri’, tappa
del progetto provinciale ‘Sulle strade del jazz’. Si esibirà il
Shawnn Monteiro trio. Nel panorama attuale del canto jazz,
Shawnn Monteiro si distingue come la più degna continuatrice di quella straordinaria, e imprescindibile, linea stilistica
che parte da Sarah Vaughan e continua con Carmen McRae.
In particolare quest’ultima appare come il vero punto di riferimento di Shawnn, la quale apporta un contributo originale
di plasticità lessicale, di peculiare appoggio delle frasi, supportati da un timbro di voce caldo e ambrato. La sensibilità
jazzistica le deriva per via genetica, essendo figlia del grande
contrabbassista Jimmy Woode, che fu a lungo con Duke Ellington e nella Clarke-Boland Big Band.
S
i sta concludendo il programma che il Centro
Culturale “Simona Romagnoli” ha proposto per il
2010 - 2011. Il titolo “ Natura umana, or come,se polve ed ombra sei, tant’alto
senti? “ si è ispirato ad un
verso di Giacomo Leopardi
ed ha voluto sottolineare
che il gusto del vivere è dato
quell’accento conoscitivo e
affettivo che viene da una
determinata concezione dell’esistenza, da un determinato giudizio di valore sulla
vita. Le iniziative (concerti,
presentazioni di libri, visite guidate) sono state una
provocazione a conoscere,
incontrare e appassionare
quanti vogliono guardare
così la realtà. Non è stata
unicamente capacità di erudizione, piuttosto il frutto di
una consapevolezza piena di
gusto dell’esperienza che si
sta vivendo, dentro questa
realtà e dentro la storia. Ciò
è tanto più vero in quanto
oggi mentre si riscontrano
grande incertezza e smarrimento e viene accolta solo
l’impossibilità che ammette solo la fine, il nulla delle
cose, l’inutilità della realtà.
Si vendono infatti, molteplici speranze, tutte evasive
o concettuali, come distrazioni che non corrispondono all’orizzonte intero che
distingue il cuore dell’uomo.
La nostra presenza nella vita
culturale non può non avere
un volto diverso, capace di
entusiasmo. Lo sguardo attento all’esperienza cristiana
e il rendersi conto della diversità ed estraneità dell’ambiente rendono paradossalmente più potente l’incontro
e la valorizzazione dell’altro,
senza sentire nemico nessuno, in rapporto con tutti gli
uomini come testimoniano
i molteplici rapporti, incontri, collaborazioni che si
verificano nelle nostre attività. Un ringraziamento per
il sostegno al nostro lavoro
va rivolto in particolare alla
Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ed alla Banca
di Credito Cooperativo di
Ostra e Morro d’Alba.
Giuseppe Olivetti
Una mostra su Lorenzo Lotto
Le Scuderie del Quirinale, a Roma, riapriranno al pubblico
dal 2 marzo 2011 con la grande mostra monografica dedicata al geniale artista del Rinascimento Lorenzo Lotto. La
mostra, aperta fino al 12 giugno 2011, è a cura di Giovanni
Carlo Federico Villa e rappresenta la maggior esposizione
mai dedicata al maestro veneziano. Dei 38 dipinti italiani
presenti in mostra 17 sono stati quelli restaurati in tempo
per l’inaugurazione, di cui 11 pale d’altare o polittici. Nel
1509 giunge a Roma, chiamato da papa Giulio II, il talentuoso ma schivo trentenne Lorenzo Lotto. Si è lasciato alle spalle la tranquilla provincia veneta e marchigiana per il grande
cantiere in cui erano attivi i lombardi Bramante, Bramantino
e Cesare da Sesto, l’eccelso Michelangelo e, soprattutto, Raffaello con i suoi allievi. Dopo neppure un anno, però, colui
che si racconterà sessantaduenne “solo, senza fedel governo
e molto inquieto nella mente”, abbandonerà ogni incarico,
riprendendo quel vagabondare che lo condurrà all’emarginazione, subita in parte ma anche provocata, fino a spegnersi
da oblato nella Santa Casa di Loreto, nelle Marche. La mostra prenderà in considerazione tutta la vicenda pittorica
ed esistenziale di Lotto racchiusa entro il triangolo Treviso,
Bergamo e alcune piccole cittadine delle Marche.
24 febbraio 2011
Spettacolo
Musica Alla Rotonda il vincitore di ‘Sanremo giovani’ Musica Alla ‘Fenice’ il 5 marzo
13
Eventi L
o spettacolo di Maggiani
Gualazzi, talento in musica Francesco Renga Gli eroi rubati
D
omenica 27 febbraio 2011, alle 17.00, la Filarmonica Marchigiana e dal sassofonista
Rotonda a mare di Senigallia accoglie- (e direttore d’orchestra) Federico Mondelrà il talento di Raphael Gualazzi, trentenne ci. Raphael Gualazzi ha già al suo attivo un
pianista marchigiano sotto contratto con la album (Love Outside The Windows, 2005),
Sugar di Caterina Caselli, che al Festival di la partecipazione ad alcune compilation ed
Sanremo 2011 ha vinto la categoria Giovani un EP uscito nel 2010 contente le sue hit
e il Premio della Critica “Mia Martini”, ol- “Reality & Fantasy” (che ha ispirato un retre che il premio della Sala Stampa RadioTv mix di Giles Peterson) e “Don’t Stop” (coc o n ver dei Fleetwood Mac utilizzata anche per
“ F o l l i a il celebre spot di eni). L’uscita del suo prid’amore”, mo album per l’etichetta Sugar è previsto
brano da per la fine di febbraio.
lui stesso Solide basi classiche apprese al Conservatos c r i t t o rio di Pesaro, spiccate abilità ritmiche mae arran- turate con lo studio del jazz e della fusion
giato.
(stride piano, Morton, Waller, etc), Raphael
Ta l e n t o Gualazzi si è già esibito in famosi locali tra
urbinate cui il Blue Note di Milano e l’Olympia di
già
af- Parigi. Il suo stile mescola blues, jazz, soul
fermato e pop.
in am- A Senigallia arriva affiancato da Manuele
bito internazionale con partecipazioni a Montanari basso e contrabbasso, Cristian
numerosi festival e collaborazioni impor- Marini batteria, Luigi Faggi tromba, Giutanti, Raphael Gualazzi è uno degli artisti seppe Conte chitarra, Giacomo Pietrucche animano il prestigioso e vario cartello- ci sax contralto, Massimo Valentini sax
ne concertistico 2001, aperto il 9 gennaio baritono.Dopo la data zero di Senigallia,
scorso da un altro talento in ascesa, la gio- Raphael Gualazzi partirà per il suo primo
vane violinista Anna Tifu affiancata dalla vero e proprio tour italiano.
Lorenzo Di Bella, “Polonia ed Ungheria”
U
nico italiano ad aver vinto un concorso pianistico nell’ex Unione Sovietica (premio “V. Horowitz” di Kiev), il
marchigiano Lorenzo Di Bella è ormai
applauditissimo sulla scena internazionale. Diplomato al Conservatorio di
Pesaro, con studi anche all’Accademia
Pianistica di Imola e all’Accademia nazionale di Santa Cecilia, Di Bella rappresenta quella nuova generazione di
pianisti italiani che sanno farsi apprezzare non solo per la strabiliante tecnica,
ma anche e soprattutto per la sensibilità con la quale approcciano ogni tipo di
repertorio. Nel 2006 ha inoltre ricevuto
in Campidoglio il premio “Marchigiano
dell’anno” e in Quirinale, il Premio Sinopoli istituito dall’Accademia Nazionale di
Santa Cecilia. È ideatore e direttore artistico della stagione concertistica “Civitanova Classica” e dell’Accademia Pianistica delle Marche di Recanati dove ogni
anno organizza masterclass e seminari
con artisti di fama internazionale. È docente di pianoforte all’Istituto Superiore
di Studi Musicali di Ancona.
Senigallia - Rotonda a mare,
sabato 5 marzo, ore 21.00.
“Sorelle d’Italia” al teatro di Corinaldo
I
n un match travolgente e senza esclusione di colpi - anche bassi – Veronica
la Milanese e Isa la Napoletana boxeranno con canzoni, musica, balli e brani tratti
da Bertolazzi e Viviani, Eduardo e Testori,
con omaggi a Gino Bramieri e Nino Taranto, Totò e Fanfulla. E con le atmosfere
delle canzoni dei Gufi, di Enzo Jannacci,
con il vastissimo repertorio della canzone
napoletana, attraversando, rovesciando e
mescolando così stereotipi e luoghi comuni, pregiudizi e verità sull’inconciliabile diversità delle reciproche appartenenze, fino
ad arrivare a inaspettate sorprendenti contaminazioni musicali ed emotive. Dedicato
all’Unità d’Italia.
Sabato 26 febbraio 2011,
Teatro C. Goldoni, ore 21.00, Corinaldo.
F
rancesco Renga darà l’avvio al suo tour
2011 cda Senigallia il 5 marzo prossimo.
E aumenta l’attesa per il cantante che sarà a
Senigallia al teatro La Fenice per l’anteprima
nazionale del “Francesco Renga tour 2011”.
Ormai consuetudine per Senigallia ospitare
le date zero di artisti come Noemi, Dalla e
De Gregori, i Pooh, grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale e Pikta
Eventi. A Senigallia Renga ripercorrerà la
sua carriera, dagli ultimi successi alle canzoni scritte e interpretate all’epoca dei Timoria. Un tour che parte dalla spiaggia di
velluto per toccare 14 tra i più importanti
teatri italiani da Brescia a Catania. Sul palco
ad accompagnare Francesco Renga ci saranno l’Ensemble Symphony Orchestra, diretta
dal Maestro Giacomo Loprieno (pianoforte),
e la band di sempre: Giorgio Secco (chitarra),
Stefano Brandoni (chitarra), Vincenzo Messina (hammond e tastiere), Fulvio Arnoldi
(chitarra e tastiere), Luca Visigalli (basso) e
Diego Corradin (batteria). Le prevendita è al
Teatro La Fenice dalle 17 alle 20 il venerdì, il
sabato e la domenica.
Teatro U
n originale Paolo Cevoli
Penultima cena
G
iovedì 10 marzo 2011, ore 21.30, al
Teatro La Fenice di Senigallia Paolo
Cevoli di Zelig nel suo nuovo spettacolo
teatrale La Penultima Cena.
Paulus Simplicius Marone. Ovvero il catering della cena più importante della
storia dell’umanità, racconta la sua vita
avventurosa. Le umili origini ad Ariminum, l’adozione da parte una famiglia
nobile che lo porterà a Roma dove potrà
apprendere l’arte culinaria alla scuola di
Apicio, il più famoso chef dell’antichità.
Al tempo stesso arrotonda le entrate con
affari più o meno leciti ideati nel negozio
del barbiere Filone, quartier generale di
una compagnia variegata di clientes, puttanieri e perditempo. Tutto fila liscio fino
a quando succede un patatrac durante
una cena a casa del ricco commerciante
di bighe Gitone Sulpicio. Paulus decide di
fuggire nella terra più lontana e desolata
dell’impero: la Palestina. Così il cuoco romagnolo si trova a Cana mentre due sposini celebrano il matrimonio. Qui accade
l’imprevisto. Il miracolo di Gesù. Gli occhi di Paulus si incrociano con quelli del
Maestro.
libri Un percorso di vita spirituale, guardando al quotidiano
La Parola e la vita
Ezio Falavegna, “Fede, speranza e carità”, euro 15, pagg. 264, edizioni Paoline
Q
il taccuin
ueste pagine raccolgono gli interrogativi che hanno segnato e continuano a segnare la ricerca di ogni persona: Che significato ha la fede nell’attuale
scenario culturale? Dove collocare la nostra speranza? Come esprimerla e viverla,
dentro le situazioni di ogni giorno? C’è
ancora spazio per l’amore autentico, un
amore che sappia significare la vita, ospitare i bisogni e i desideri più veri di ogni
persona, dando senso alle fatiche e alle
debolezze che oggi sperimentiamo? L’ob-
EVENTI
Ostra - Il Centro Culturale “S. Romagnoli” di Ostra propone per i giorni 8, 9 e 10 aprile una visita guidata alla “Sagrada Famìlia” di Barcellona, ultima cattedrale d’Europa, un
simbolo fatto di simboli. Che sale al cielo da oltre un secolo.
Info e prenotazioni: Giuseppe Olivetti (338.9346243 – [email protected] ).
Senigallia - Venerdì 25 febbraio, ore 21, Auditorium San
Rocco, “Carne macinata per l’universo: gli eroi che ci hanno rubato”, conferenza spettacolo con lo scrittore Maurizio
Maggiani.
Ostra - Luca Violini leggerà “Se questo è un uomo” domenica 27 febbraio alle ore 18,00 presso il Teatro ‘La Vittoria
di Ostra’.
TEATRO
Montemarciano - Venerdì 25 febbraio 2011, Teatro V. Al-
biettivo è quello di aiutare a risignificare
il cammino di vita cristiana, all’interno di
una comunità ecclesiale, offrendo un itinerario concretamente percorribile, lungo il quale mettere in atto un cammino
di fede che ha nella speranza il proprio
orizzonte e nell’amore la propria forma di
vita. I capitoli hanno una struttura lineare
che favorisce percorsi di gruppo. A partire dalla concretezza della vita sono messi
a fuoco le problematiche relative al tema
proposto.
L
a tournée risorgimentale dello scrittore ligure Maurizio Maggiani arriva a
Senigallia. Venerdì prossimo, 25 febbraio,
all’Auditorium San Rocco, l’autore di La
meccanica celeste, La regina disadorna e
Il coraggio del pettirosso metterà in scena
alle ore 21 il Risorgimento italiano.
“Carne macinata per l’universo - Gli eroi
che ci hanno rubato” è il titolo dello spettacolo in cui Maggiani narra i protagonisti e
le vicende di quella che è stata la rivoluzione italiana in nome dell’Unità del Paese. La
serata, organizzata dalla Biblioteca comunale Antonelliana di Senigallia, in collaborazione con il Comitato per le celebrazioni
del 150° anniversario dell’Unità Nazionale, fa parte delle iniziative del Sogna Libro
programmate dalla biblioteca.
Il Risorgimento è, secondo Maggiani, una
rivoluzione continua e un cammino di autodeterminazione di un popolo. Una storia
che raccoglie cinquant’anni di vita e due
generazioni. Una storia “grande e tragica”,
mentre “quella che si studia a scuola ne è
solo il fossile, la traccia che si sta colmando
di polvere”, come ha scritto Maggiani su La
Stampa circa un anno fa. “So che tutti quanti passiamo mille volte da via Ugo Bassi, via
Fratelli Bandiera, via Saffi, piazza Garibaldi, via Pisacane, piazza Quattro Giornate
e largo Aspromonte, ma so che sono nomi
che non hanno più voce e non raccontano
più nulla. Salvo quello che c’è scritto sotto:
patriota”. Ed è proprio questa estraneità alla
nostra storia a rappresentare, per Maggiani,
“la sconfitta irrimediabile” dell’Italia.
Lo spettacolo, dunque, non mette in scena
solo l’epopea e le gesta dei protagonisti, ma
diventa, piuttosto, la riscoperta della “storia grande, anzi, grandiosa e unica” di un
intero popolo. Proprio come è successo allo
stesso Maggiani.
“Il 2 agosto Cesenatico festeggia ricordando
la Trafila Garibaldina. Io non sapevo neppure cos’era, me la sono fatta raccontare, e
poi sono andato a cercarla, e di quella storia della “Trafila” me ne sono fatto una passione. Perché è una storia bellissima. E la
vado raccontando in giro; e a ogni racconto
aggiungo qualcosa, perché ognuno dei personaggi evoca altre storie, Anita, il Maggiore Leggero, il prete Bassi, Ciceruacchio. E
vedo che la gente ha piacere di ascoltarla, e
si intriga, e si vergogna di non averne mai
saputo niente. E sono felice di fare la mia
piccola parte per salvare dal vasto nulla,
una grande epica vicenda della leggendaria
vita del generale Garibaldi”.
M.B.
Cinema multisala Gabbiano
www.cinemagabbiano.it - tel. 071.65375
da venerdì 25 febbraio
IL CIGNO NERO
Un film di Darren Aronofsky. Con Natalie Portman, Vincent Cassel,
Mila Kunis, Barbara Hershey, Winona Ryder. 110’ - Usa 2010.
Nina è una ballerina del New York City Ballet che sogna il ruolo
della vita e un amore che spezzi l’incantesimo di un’adolescenza
mai finita. Incalzata da una madre frustrata, si sottopone a un
allenamento estenuante sotto lo sguardo esigente di Thomas
Leroy. Coreografo appassionato e deciso a farne una fulgida
stella, Leroy le assegna la parte della protagonista nella sua
versione rinnovata del “Lago dei cigni”. Sul palcoscenico Nina
sarà Odette, principessa trasformata in cigno dal sortilegio del
mago Rothbard, da cui potrà scioglierla soltanto il giuramento
di un eterno amore. Eterea e piena di grazia Nina incarna alla
perfezione il candore del cigno bianco e con difficoltà il suo doppio nero e tenebroso, che in una superba variazione ingannerà
il suo principe e la voterà al suicidio.
LA DONNA CHE CANTA
fieri ore 21.00, Corrado D’Elia e Monica Faggiani “Cirano
di Bergerac”, di Edmond Rostand. Regia Corrado D’Elia.
Corinaldo - Sabato 26 febbraio 2011, Teatro C. Goldoni,
ore 21.00, Isa Danieli e Veronica Pivetti in “Sorelle d’Italia”,
avanspettacolo fondamentalista, regia Cristina Pezzoli.
CINEMA
Senigallia - Prosegue al ‘Cinema Gabbiano’ la rassegna
‘Mercoledì d’essai’. Mercoledì 2 marzo, alle 21.15, sarà
proiettato il film “Nowhere boy”, di Sam Taylor-Wood, sulla
tormentata e originale giovinzezza del Beatles John Lenon.
Senigallia - Il mese di febbraio è riservato ad “Anteprima
cinema”, rassegna alla ‘Piccola Fenice’ con i film italiani più
belli della recente stagione cinematografica, con particolare
attenzione ai giovani registi e ai film da festival. Proiezioni
alle 21.15. Tessera obbligatoria 5 euro.
Un film di Denis Villeneuve. Con Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette, Remy Girard, Abdelghafour
Elaaziz. 130’ - Canada 2010
In seguito alla morte della madre Nawal, due gemelli, Jeanne e
Simon, scoprono alla lettura del testamento di avere un fratello e
un padre ignoti a Beirut. Dei due, solo Jeanne decide di relazionarsi
alla scoperta e di partire per Deressa (o Daresh), dove la madre
compì i suoi sverso la verità sui parenti scomparsi.
IL DISCORSO DEL RE
Un film di Tom Hooper. Con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena
Bonham Carter, Guy Pearce, Jennifer Ehle. 111’ - Gran Bretagna,
2010.
Duca di York e secondogenito di re Giorgio V, Bertie è afflitto
dall’infanzia da una grave forma di balbuzie che gli aliena la
consideralisabetta II) e Margaret, Bertie è costretto suo malgrado
a parlare in pubblico e dentro e alla radio.
14
24 febbraio 2011
sport
vigor La Vigor gioca anche durante la settimana per recuperare una partita sospesa dalla neve
Una vittoria ed un pareggio
S.ANGELO IN VADO 0 – VIGOR 4
I
rossoblù recuperano la partita sospesa a suo tempo, causa
neve, a S.Angelo in Vado, battendo i locali con un secco 4
a 0 e portandosi momentaneamente in vetta alla classifica,
superando Falconarese e Cagliese di un solo punto. I vigorini hanno disputato una delle migliori partite di questo campionato. Decisi fin dal fischio d’inizio a far propria la partita,
si sono riversati nella metacampo avversaria costringendo i
locali ad un continuo ribattere le incursioni rossoblù. La Vadese cercava di svincolarsi da questa “morsa” tentando improvvisi contropiedi, ben contenuti da un’attenta difesa vigorina. L’inizio è tutto vigorino, ma la prima azione pericolosa
la effettua al 16° Carcianelli, pronta e precisa la deviazione
in angolo ad opera di Moscatelli. 22°, la Vigor passa con un
preciso colpo di testa di Pesaresi, poi la pressione continua
fino al 38° quando Savelli trova lo spiraglio per il raddoppio.
Al rientro in campo, dopo il riposo, la Vigor triplica al 52°
con un preciso tiro di Smerilli dal limite. La Vadese cerca
il gol della bandiera imbastendo azioni pericolose, ma Moscatelli e difesa non lasciano scampo. All’87 Congiu porta a
quattro le reti vigorine. Duro il cammino che attende ora la
Vigor. Sabato 19 si va in trasferta a Castelfidardo. Sapranno i
ragazzi di Clementi mantenere l’imbattibilità dimostrata fin
da ora in trasferta?
CASTELFIDARDO 1 – VIGOR 1
Continua per la Vigor l’imbattibilità in campo avverso. Su
13 incontri disputati, i rossoblù senigalliesi o hanno vinto o
hanno pareggiato. Hanno fatto un buon pareggio anche a
Castelfidardo, ma con un pizzico di accortezza in difesa e
altrettanta precisione in attacco poteva finire diversamente.
La trasferta di Castelfidardo era data come una di quelle delle più pericolose ed invece i rossoblù senigalliesi, come vanno facendo da inizio campionato, l’hanno affrontata con la
massima determinazione: solida in difesa, manovriera a centrocampo, pericolosa in attacco (anche se qui manca un po’
nella precisione sul tiro in porta). Inizio dei locali che cercano di sorprendere la retroguardia rossoblù, ma così facendo
sono soggetti al contropiede vigorino. Al 20° incursione sulla
sinistra di Morganti: traversone a centro area, colpo di testa
di Coppa e palla nel sacco. Vigor attenta a conservare il vantaggio. Al 35 Smerilli, sempre preciso nei tiri in porta, da po-
Basket - goldengas senigallia
sizione favorevole fallisce il raddoppio. Alla ripresa del gioco
è sempre la Vigor ad avere l’opportunità di raddoppiare, ma
prima Coppa poi Congiu sbagliano la mira. Al 75° pareggia
il Castelfidardo ad opera di Magi, con qualche compiacenza
difensiva vigorina. Così termina il turno terribile della Vigor;
su tre trasferte consecutive: due pareggi e una vittoria.
Domenica si torna al Bianchelli contro la Cagliese. E’ uno
scontro al vertice.
CASTELFIDARDO: Tomba, Pucci, Perucci, Spina, Marabini,
Pazzi, Strappa (1’ st Marra), Ciccioli, Pelliccioni (41’ st Andreucci), Magi, Verazzo. All. Lombardi.
VIGOR: Moscatelli, Ruggeri, Savelli, Giorgini, Paradisi,
Guerra, Pandolfi, Morganti, Coppa, Smerilli (40’ st Montalbini), Congiu. All. Clementi.
Arbitro: Bruni di Fermo; reti: 20’pt Coppa, 26’st Magi; note:
spettatori 250 circa.
CLASSIFICA: Cagliese 52, Falconarese 52, Vigor Senigallia
51, A.G.Cordorbolo 46, Castelfidardo 43, Vismara, 42, Fabriano 40, Pergolese 39, Osimana 36, Urbinelli 32, Castelfrettese 31, Rio Salso 30, Offagna 28, Passatempese 25, Vadese 23, Brandoni 22, Camerano 19, Ostra Vetere 19.
Giancarlo Mazzotti
Ciclismo
Il derby ai biancorossi Triade in sella ai valori
GOLDENGAS 75 – OSIMO 60
I
l derby marchigiano fra la locale Goldengas e l’Osimo termina, come del resto era
nelle previsioni, a vantaggio dei biancorossi
senigalliesi. L’Osimo, destinata da tempo alla
retrocessione, ha retto un tempo, per poi
crollare nei successivi. L’incontro, buono a
vedersi, non ha riservato eccessive emozioni
visto il divario tecnico che è intercorso fra le
due contendenti. Come sempre la Goldengas scende in campo con il solito quintetto:
Gnaccarini-Pierantoni-Monticelli-Penserini-Facenda. Al l5° minuto i biancorossi
sono in vantaggio per 14 a 11 per poi farsi
rimontare nel finale sul 20 a 21. Nel secondo
quarto la Goldengas incrementa il ritmo e la
precisione a canestro, così si va al riposo sul
41 a 31. Al rientro in campo Regini dà spazio
anche agli altri componenti la squadra ma
non per questo si perde il ritmo per andare
a canestro. Chiusura sul 57 a 44. Nell’ultima
frazione per i senigalliesi è una passerella,
tanto che anche le seconde linee fanno la
loro comparsa in campo; finale: 75-61.
Domenica prossima trasferta a Riva del Garda. La squadra veneta sta attraversando un
buon momento; pertanto è meglio affrontare l’avversario con il massimo impegno.
GOLDENGAS: Gnaccarini 23, Pierantoni,
Monticelli 3, Penserini 10, Catalani 3, Giommi, Perini, Centanni 2, Facenda 17, Maddaloni 17. All. Regini.
OSIMO: Strappato, Di Capua, Ghedini 8, Rinaldi 8, Gasparri, Verri 19, Gaeta 11, Bastoni
12, Dolic, Soricetti 2. All. Vandoni.
Arbitri: Gasparri e Caroli. Note: primo quarto 20 a 21; secondo quarto: 41 a 31; terzo
quarto 57 a 44; risultato finale: 75 a 60. Spettatori 600 circa.
CLASSIFICA: Perugia 34, Piacenza 32, Brescia 30, Treviglio 30, Omegna 30, Trento
30, Moncalieri 26, Castelletto 24, Trieste 24,
Siena 20, Goldengas 20, Pavia 18, Recanati
16, Garda 14, Ozzano 14, Osimo 4.
G.M.
Basket maschile serie ‘c 2’
Finalmente una vittoria
P. RECANATI 62 – MARZOCCA 74
D
opo due sconfitte consecutive il Marzocca torna alla vittoria in trasferta
contro il Porto Recanati e rinsalda il suo
secondo posto in classifica. Non è stata
una vittoria facile, ma dal punto morale per
i ragazzi del coach Nobili è una sferzata di
ottimismo che sicuramente a metà percorso del girone discendente dà fiducia a tutto
l’ambiente dopo le due batoste subite in precedenza.
Basket femminile
Domenica prossima, alle ore 18, al palazzetto di via Capanna il Marzocca incontrerà il
S.Benedetto. All’andato i biancorossi persero
per 64 a 56. Sopranno ribaltare il risultato?
CLASSIFICA: Pisaurum 42, Marzocca 30,
Tolentino 30, Montemarciano 26, Recanati 26, Pedaso 24, Chiaravalle 24, Porto
S.Giorgio 22, Recanati 20, U.S.Loreto Pesaro 18, Urbania 16, Matelica 14, AP 12,
S.Benedetto 8, Bramante Pesaro 6.
Miciulli calcio
CAMPOBASSO 60 – SENIGALLIA 53
L
a ripresa del campionato non è
stata favorevole alla Vitalcare di
Simone Simoncioni. La trasferta a
Campobasso non ha dato il risultato sperato, però bisogna riconoscere
che le biancorosse hanno lottato alla
pari con le più quotate avversarie,
segno evidente di un lento ma continuo miglioramento, che dovrà essere messo in evidenza nei prossimi
incontri.
Sabato prossimo incontro casalingo
contro la squadra Corato (Bari). All’andata le ragazze senigalliesi furono
sconfitte per 55 a 41.
CLASSIFICA: Campobasso 26, Bari
22, Gualdo Tadino 22, Brindisi 20,
Vitalcare Senigallia 16, Corato 16, Pesaro 14, Civitanova Marche 14, Monopoli 12, Perugia 4, Pescara 0.
G.M.
S
G.M.
MICIULLI 2 – BORGOSELVA 1
i può ben dire che la fortuna aiuta gli audaci o, meglio ancora, coloro che non
mollano mai fino al fischio finale dell’arbitro.
Questo detto vale anche per la compagine di
mister Goldoni che – sotto di un gol – già si
profilava la sconfitta ed invece a cinque minuti dalla fine Contini metteva a segno il gol del
pareggio, poi riperso nel temo di recupero per
il 2 a 1. Una vittoria voluta e rincorsa per tutto l’incontro, festeggiata alla fine con nutriti
applausi da parte dei sostenitori locali. Sabato
prossimo trasferta a Varano.
CLASSIFICA: Palombina V. 37, Le Grazie juv.
34,Miciulli Senigallia 33, Senigallia 31, Colle
2006 31, Portuali Ancona 30, R.Casebruciate
24, Ponterio 23, Audax S.Angelo 22, Pol.
Giampaoli 18, Varano 16, Borgoselva 16, Atl.
Camerata 1.
G.M.
L
a “Triade” ritorna ufficialmente in sella, fotografo del club, Gianluca Tiburzi.
con forti contrassegni miseni e ciclo- Confermati gli ammiragli: Mauro Sandromiseni.
ni, Ernesto Vita, Andrea Lattanzi.
Viene presentato il sodalizio arancioblù: Identico il logo del team, costituito da tre
solido organico, costituito da un seleziona- anelli indissolubilmente concatenati. Nuoto, composito ed attrezzato nucleo di élite vo il sito: www.teammonturano.it.
ed under 23, in grado di lasciare un segno “Ottobello” viene etichettato l’organico, per
evidente fin dal pronti-via stagionale (pro- i sei ottavi immutato.
prio in casa, nel Gp dell’Industria civitano- Il più esperto (pronto per il professionivese di sabato 26 febbraio).
smo) è Silvio Sartini, affiancato da Matteo
La lunga giornata del vernissage esprime Ciavatta e Massimo D’Elpidio (entrambi
appieno il profilo della ribattezzata “Squa- alla svolta).
dra di Valori”, le cui voci della dirigenza Decisi a ritrovarsi e rilanciarsi sono Fabriesprimono all’unisono obiettivi e stile so- zio Di Lizio, Massimo D’Elpidio, Davide
cietari.
Viene rinnovato il gemellaggio
con la senigalliese Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi
(“per i più bisognosi”, ONLUS),
rappresentata da Tommaso Rossi, Giulia Zenni e Marionne Chateauvieux.
“Sono volati cinque anni di presidenza,” esordisce Marco Moretti
“non accuso alcuna fatica, sento
di dover dare tanto, di dover imprimere una svolta.”
L’ulteriore cambio di ritmo è
dunque nei programmi, tanto
relativamente alla sostanza (dei
risultati) quanto nella direzione della visi- Censori, Innocenzo Di Lorenzo (primo dei
bilità, come precisa Andrea Strada, l’altro due acquisti), Luca Greco.
attor giovane del nucleo, che per il resto si Tutto da maturare il talento dell’esordiente
affida alla solidità dei padri fondatori: Ce- Loris Pettinella (campione abruzzese jusare Lattanzi (segretario-accompagnatore), niores nel 2010).
Blando Trocchianesi, Giuseppe Bellabarba, Strettissimo il rapporto con il territorio,
Franco Moretti.
come documentano il sostegno e la viciDa un paio di stagioni, Giancarlo Pieran- nanza di enti, associazioni, realtà imprentozzi e la sua équipe curano immagine e ditoriali.
house organ, alimentati costantemente dal
Umberto Martinelli
Foto (di Gianluca Tiburzi): I dirigenti ‘triadini’ al vernissage aranciobblù
Adriakos Pallanuota
E’ iniziato il campionato di Pallanuoto di serie C e l’Adriakos Pallanuoto Senigallia inizia subito col “piede” giusto andando a pareggiare una tiratissima partita contro l’Osimo.
A pochi minuti dal fischio d’inizio l’Osimo era già in vantaggio di due reti a una,la squadra
senigalliese non si mostrava ancora in grado di fronteggiare gli avversari con adeguate marcature ma, col susseguirsi delle azioni, le cose si mettevano bene per l’Adriakos.I ragazzi sbagliavano poco sotto porta tanto che si venivano a trovare sempre in vantaggio fino al fatale
quarto tempo. Sul 7 a 6 per l’Adriakos e dopo aver fallito anche un rigore, a soli tre secondi
dalla fine dell’incontro, una espulsione per fallo consentiva agli osimani di pareggiare i conti
con pieno merito. Risultato finale 7 a 7. Dopo questa bella prova della compagine senigalliese le prospettive per un brillante e combattuto campionato sono rosee” ha dichiarato Mister Alessandro Pepa. La prossima partita sarà contro la PN Tolentino mercoledì 23 febbraio
2011.
Rugby, brutta trasferta del Ram a Rimini
Brutta trasferta quella che la Ram Senigallia ha fatto domenica per andare a giocare contro la
prima in classifica, il Rimini. Dopo la solita sezione di riscaldamento, ha inizio la partita.Le
due squadre si fronteggiano da subito con vigore, ma i Riminesi non tardano a ricordare che
non per nulla sono i primi in classifica e marcano subito due mete in pochi minuti. I Diavoli
Verdi provano a reagire ma niente. Scesi in campo con la grinta delle due vittorie precedenti,
cedono più volte la mano al Rimini, che trovato il buco giusto dove far passare i giocatori che
continuano a marcare mete. La partita finisce sul 49 a 5 per i padroni di casa. I Diavoli Verdi
tornano a Senigallia con l’amaro di una brutta partita giocata con tanto cuore ma poca testa.
Prossima partita: il derby, la partita di ritorno contro il Sena.
24 febbraio 2011
penultima
27 FEBBRAIO 2010 VIII Domenica del tempo ordinario
LA
PAROLA Il Dio fedele
DI DIO T
Is 49,14-15
Salmo 61
1Cor 3,16-23
Mt 5,38-48
di Wilma Chasseur
e-mail: [email protected]
arrivati in redazione
Caro Direttore,
ho letto l’articolo sull’indignazione delle donne, scese in piazza per difendere
la propria dignità, di fronte ad atteggiamenti maschilisti e scorretti di certa
prassi corrente. Condivisibile l’indignazione e veramente molto c’è da cambiare, anzi correggere nella piega che ha
preso la rappresentazione della femminilità sui media, nelle trasmissioni televisive e nei comportamenti di personaggi pubblici. La questione è però più
complessa di quanto sembri, perché a
protestare non c’era solo la nobile suor
Eugenia Bonetti, salita sul palco, o impegnate, rispettabili madri di famiglia,
ma una vasta schiera di femministe
che fino a ieri ha proclamato: “L’utero
è mio e ne faccio ciò che voglio”, supportata da un’ élite culturale laicista
che non si è fatta scrupolo per decenni
di deridere la famiglia tradizionale, di
distruggere il senso morale della gioventù, proclamando il libero amore e
proprio da testate giornalistiche sempre critiche verso i valori cristiani e
il magistero della Chiesa. Dunque si!,
reclamiamo una nuova etica contro la
mercificazione del corpo femminile,
ma valida per tutti gli uomini - pubblici e non - con l’avvertenza di riflettere
anche da che pulpito provenga la predica, perché non sia solo un pretesto
strumentale a fini politici contingenti.
Cogliamo l’appello del card. Bagnasco
e ridiamo voce all’etica cristiana, valida
per ciascuno e per tutti, in ogni situazione e a ogni latitudine.
Cordialità. GianFederico Tinti
Mi chiedo, a questo punto, chi sia degno di scendere in piazza, se il criterio
è quello del ‘pulpito’. E’ ovvio che nelle
piazze italiane c’erano tutte le sensibilità femminili, ma per una volta, è stato
importante manifestare per il valore
della dignità femminile. Non mancano
certo tanti altri luoghi in cui impegnarsi per le ‘nostre’ buone battaglie. Cari
saluti.
don Gesualdo Purziani
RUBRICA DI STORIA E CULTURA DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MARIA MASTAI
In festa per Armando & c.
U
n’altra festa di compleanno si è svolta all’Opera Pia Mastai Ferretti lunedì 14 febbraio u.s. Di solito questa festa
si fa verso la fine del mese ma questa volta è stata anticipata
perché uno degli ospiti, Armando Rasicci, proprio quel giorno compiva 102 anni e non si poteva farlo passare così solo
per mantenere un’abitudine. Oltre al suddetto centenario
erano festeggiate altre venti persone nate nei vari giorni del
mese. Era stato anche stabilito che il Rasicci sarebbe stato
chiamato dopo tutti gli altri, perché sapesse di essere il festeggiato più importante. Quando ormai il salone era pieno
degli ospiti dell’Opera Pia, dei loro parenti e del personale,
è arrivato il Vescovo, cui ha fatto seguito il Sindaco. Il vecchietto, perfettamente consapevole di essere festeggiato, era
talmente contento che la sua contentezza subito si è manifestata con una grande commozione e lacrime numerose hanno cominciato a sgorgare dai suoi occhi vivi ed espressivi.
Ogni tanto gli si avvicinava qualcuno per fargli gli auguri ed
egli per tutti aveva un sorriso pieno di tenerezza e di commozione. C’erano due suoi figli, anche loro felici. Ogni tanto
uno di loro si avvicinava al padre, gli sussurrava qualcosa ed
egli allora sorrideva contento. Quando nel silenzio si è fatto
silenzio, il Presidente dell’Istituto, sig.Luciano Verzolini, ha
preso la parola per salutare S.E. il Vescovo e il Sindaco e per
ringraziarli di aver accolto l’invito e, quindi, di essere presenti. A loro volta, S.E. il Vescovo e poi il Sindaco, hanno rivolto
il proprio saluto a tutti e gli auguri a tutti i festeggiati, in particolare al più importante: Armando. Poi i fotografi hanno
IN BREVE
MONTERADO
ema dominante di questa domenica: Dio te” diceva Gesù a santa Caterina da Siena. E
non ci abbandona, né si dimentica di noi. nel Vangelo ci ribadisce che non dobbiamo
La prima lettura del profeta Isaia ci dà ad- pre-occuparci! Occuparsi è una cosa, preocdirittura un dato… autobiografico di Dio: ci cuparsi è un’altra! Occuparsi è doveroso,
tiene talmente a noi che se anche una madre preoccuparsi è dannoso! Pensiamo un po’ di
può dimenticarsi di suo figlio “ io invece non meno fratelli e voliamo un po’ di più…
ti dimenticherò mai!” .
Non preoccupiamoci del domani perché baImpossibile che ci dimentichi perché ci ha sta e avanza il peso di oggi! Se ci carichiaaddirittura scritti, a mò di promemoria, sul mo anche di quello del domani, crolliamo al
palmo delle sue mani (è sempre Isaia che ci primo colpo. E in più siamo pagani, perché
dà questi dati… autobiografici di Dio: è stato di queste cose si preoccupano i pagani, non
certamente uno dei suoi primi segretari). E i figli del Padre celeste. “Guardate i gigli del
Gesù che è il Figlio e quindi del Padre ne sa campo” filano e cuciono forse il loro vestimolto di più dei suoi vari segretari, ci dice to? Eppure chi è più elegante di uno solo di
addirittura che Egli ha scritto tutti i nostri loro? Non ho mai visto tanta eleganza e tannomi in un grande libro nei cieli: “Rallegra- ta finezza come nel loro abito. Io non me ne
tevi perché i vostri nomi sono scritti nei cie- intendo di sfilate di moda, ma penso che se
li”. Altro che dimenticarci: scrive e riscrive sfilasse un giglio, farebbe indietreggiare tutti
i nostri nomi: sette miliardi nel duemila e quanti!
chissà quanti nei secoli passati! Ma vi rende- A questo punto andatevi a rileggere il Vante conto: i nostri nomi scritti addirittura in gelo di questa domenica e vedrete che la
cielo! Vi rendete conto di quale onorificenza soluzione al troppo preoccuparsi è una sola:
siamo insigniti! Come diceva don Divo Bar- l’abbandono in Dio che non ci abbandona
sotti. “Io, al mattino quando mi sveglio, sono mai, siamo noi che facciamo una gran fatica
già più che Papa (con il massimo
ad abbandonarci totalmente a Lui. A lasciarrispetto per il Papa, “dolce Cristo in terra”), gli il volante della nostra vita.
perché posso parlare con Dio stesso”.
Questo sarebbe l’unico modo per sfuggire al
Il Vangelo ribadisce e rafforza questo concet- timore del domani che ci attanaglia, come
to: se c’è già Dio che pensa a voi, ma perché dice questa preghiera di Don Dolindo Ruoci pensate così tanto voi stessi?! Guardate gli tolo, ispiratagli da Gesù stesso:
uccelli del cielo, non pensano che a volare “Perché vi confondete agitandovi? Lasciate
eppure ricevono regolarmente le loro bricio- a Me la cura delle vostre cose e tutto si calle quotidiane. “Non valete forse più di molti merà. Vi dico in verità che ogni atto di vero,
passeri?” Pensate anche voi a volare alto, a cieco, completo abbandono in Me, produce
cercare le cose di lassù, e riceverete anche l’effetto che desiderate e risolve le situazioni
tutte quelle di quaggiù. Mentre se cercate spinose. Abbandonarsi a Me non significa
quelle di quaggiù, non avrete né le une né arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, rivolle altre. Se volete ottenere quel che chiedete gendomi poi una preghiera agitata (…). Ab(=le cose di quaggiù, cioè salute, casa, lavo- bandonarsi significa chiudere placidamente
ro, ecc.) dovete cercare altro e le otterrete gli occhi dell’anima, stornare il pensiero
quando non le chiederete più. “Cercate an- dalla tribolazione e rimettersi a Me perché
zitutto il regno di Dio e il resto vi sarà dato io solo vi faccia trovare, come bimbi addorin aggiunta”. Occupati di me, mi occuperò di mentati nelle braccia materne, all’altra riva.”
indirizzare a: La Voce Misena
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
fax 071.7914132
15
ripreso tutti ma, principalmente, il centoduenne che mostrava di gradire la cosa. Sono state scattate le foto anche dai
suoi figli. Le giovani del gruppo “Animazione” dell’Opera Pia
hanno rallegrato la festa. Alla fine è arrivata la torta, distribuita a tutti i presenti. Il festeggiato più anziano l’ha mangiata tranquillamente da solo ed era visibilmente contento
e soddisfatto. Certamente non pensava ai suoi anni, ma godeva di tutto quello che facevano per lui e si vedeva che ne
godeva immensamente. Al suono della musica, come sempre qualche vecchietta ballava accompagnata da un giovane
del personale ed erano tutti felici. C’era nell’aria, insieme alle
note delle canzoni del passato, un senso di gioia che aveva
contagiato tutti: i giovani, gli anziani, i festeggiati ed i loro
parenti. Sembrava di essere stati trasportati in un mondo
di fiaba. Poi, piano piano, le note si sono smorzate, qualche
carrozzella ha cominciato a muoversi per tornare nella propria sede. Anche il principale festeggiato, Armando Rasicci,
cui ancora una volta il Vescovo aveva rivolto il suo augurio e
il suo compiacimento, accompagnato dai suoi assistenti e dai
suoi figli, si è allontato per tornare nella sua stanza. La festa
era finita; sì, la festa, con musica e torta, ma rimaneva nell’aria un profumo d’amore e di dolcezza che riempiva ancora
il salone ormai vuoto dei festeggiati. Il sorriso del centenario
si percepiva ancora, quasi un dono del Signore a lui e a tutti
coloro che con lui hanno capito che la vita è sempre “meravigliosa”, come lo è stata per lui: il dolcissimo Armando.
Renata Sellani
Il terzo sabato del mese, 19 febbraio, dalle ore 15 alle
ore 16, è scattato un altro incontro – ormai tradizionale
– per il Family Day che – gradualmente- entrerà nella
mentalità delle famiglie ancora bloccate al: “ma non si
è fatto mai!”. Comunque, anziché otto genitori – come
nell’incontro di gennaio – questa volta erano in tredici.
Il dialogo educativo non finirà mai. Tant’è che – dopo
chiuso l’incontro – altri genitori si sono fermati fuori
della chiesa con la psicologa, dr.ssa Eleonora Carboni,
proprio per parlare dei loro figli. Allora, sempre avanti
con il Family Day, il terzo sabato del mese.
GIOVANI, DI RITORNO DA AUSCHWITZ
Sono rientrati i 50 studenti marchigiani che hanno preso
parte al progetto del Treno della Memoria recandosi
nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.
Ad accompagnarli il vicepresidente della Provincia di
Ancona Giancarlo Sagramola. Molti gli incontri durante
il breve ma intenso soggiorno. La visita al vecchio ghetto
ebraico, oggi spazio disseminato di simboli e monumenti
che ricordano le storie e i personaggi di quel luogo.
Come le 68 sedie di bronzo a piazza degli Eroi, dove
oltre settant’anni fa le autorità naziste segregarono la
popolazione ebraica. Ognuna di loro sta lì a ricordare
mille ebrei che abitavano la città prima dell’invasione
tedesca alla fine del 1939, il 25% della cittadinanza. O
come la fabbrica di Oskar Schindler, il quale riuscì a
salvare la vita di 900 ebrei dando loro lavoro nella sua
industria di munizioni, e la farmacia Tadeusz Pankiewicz,
che rifiutò di lasciare il ghetto prendendosi cura dei
più bisognosi, nel momento in cui aiutare un ebreo
significava esporsi alla morte. “Qui - afferma Sagramola
- si prende realmente coscienza di ciò che accadde. È
come rientrare e vivere personalmente una pagina di
storia che abbiamo appreso solo dai libri di scuola o
da qualche vecchio filmato. È impossibile non provare
angoscia per le sofferenze e le umiliazioni che vennero
inflitte a centinaia di migliaia di esseri umani spogliati
di ogni dignità umana. Il freddo, portato dal vento che
soffia nel silenzio dei campi, è forse ciò che più di ogni
altro particolare, persino più delle macerie delle camere
a gas e dei forni crematori, riesce a dare la misura di
tutto questo non senso”.
AL ROTARY SI E’ PARLATO DI FAMIGLIA
Dopo una brillante introduzione di Mauro Pierfederici
che ha preso spunto dalla festa degli innamorati per
raccontare la vita del poeta latino Marco Valerio Catullo
declamandone alcuni versi, è stata una relazione sulla
crisi del rapporto di coppia quella tenuta al Rotary Club
Senigallia dall’avv. Paola Terzoni, ospite di un incontro
nel quale ha parlato della sua esperienza in veste di
mediatore familiare nei rapporti interpersonali tra
coniugi in difficoltà.
A CORINALDO SI PARLA DI FAMIGLIA
Una sinergia particolarmente felice quella che ha visto
collaborare la Consulta del Volontariato e la Consulta
della Cultura di Senigallia, stando al successo di pubblico
registrato dallo spettacolo “Dialettiamoci” proposto
domenica 13 febbraio presso il teatro ‘la Fenice’.
Un’occasione che ha fatto calcare le scene agli attori delle
tre compagnie ‘La Tela’, ‘La Sciabica’ e ‘I Mazzamurei’,
presentate da Mauro Pierfederici, ma soprattutto
un’occasione per testimoniare la vicinanza a chi si trova
ad affrontare particolari condizioni di disagio; e non
solo a parole visto che il ricavato della manifestazione
sarà destinato a sostenere “Disabilità senza barriere”,
con cui la Consulta del Volontariato mira (non certo a
risolvere) a smussare gli ostacoli di qualsiasi natura
che si frappongono fra le persone e la piena fruibilità
del nostro territorio, umano ed architettonico. Un
sentito grazie quindi a Remo Morpurgo (Consulta della
Cultura), per la collaborazione sempre garantita, alle tre
compagnie teatrali e, per il sostegno assicurato dalla Pro
loco “Spiaggia di Velluto”, a Umberto Solazzi.
Paolo Belogi
Settimanale della
Diocesi di Senigallia
Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
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Giancarlo Mazzotti. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio
Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi,
Simone Mandolini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe
Nicoli, Leonardo Pasqualini, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano
Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli.
Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti,
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