il punto debole del maschio alfa
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il punto debole del maschio alfa
uomini che contano Kevin Costner «di numeri non capisco niente» ammette l’attore che, a 62 anni e con molti successi e passi falsi all’attivo, guarda al futuro. e lo fa con un film che sfida il razzismo parlando di matematica e imprese spaziali. «ma non ho mai voluto fare l’astronauta: troppe cose possono andare storte tra le stelle» di Alessandra Venezia foto di Katie Falkenberg i mprese gloriose ne ha compiute anche lui. ha resuscitato il genere western. con Balla coi lupi. e, non pago, l’ha poi cavalcato. con WyattEarp,Terradiconfine-Open Range e con la nuova saga del far West di dieci ore che pare abbia in cantiere. ora, in Il diritto di contare, la storia vera di un gruppo di matematiche afroamericane della nasa (nel film sono taraji p. henson, octavia spencer e la cantante Janelle monae), Kevin costner dà una mano a realizzare imprese altrui. le geniali signore, infatti, seppure segregate nell’area speciale per gente di colore del langley Research center in Virginia, 42 i o donna | 1 4 g enna io 2017 Kevin Costner, 62 anni. È stato sposato dal 1978 al 1994 con Cindy Silva. Dal 2004 è sposato a Christine Baumgartner. Ha sei figli, Annie, Lily, Joe, Liam, Cayden, Hayes. contribuirono in modo sostanziale all’impresa spaziale dell’astronauta John Glenn. e costner è al harrison,l’ingegnere-capodelprogetto; meglio,ildeus-ex-machinaperl’impresa delle tre giovani ricercatrici. negli anni (ne sta per compiere 62), la star è rimasta fedele a se stessa: entusiasta quando parla dei suoi progetti e della sua famiglia e aperto a nuovi impegni (lontano dai riflettori, la sua società Water planet engineering lavora alla purificazione delle acque inquinate). padre di sei figli (tre nati dal primo matrimonio, due dal secondo con l’ex modella christine baumgartner, sposata nel 2004, e uno, liam, da bridget Rooney), vive tra il suo ranch ad aspen incolorado,elacasadisantabarbara. Golf blu, polo bianca, pantaloni chiari,pizzettoebaffigrigi-costner è un maschio alfa di tipo classico. come il suo dunbar in Balla coi lupi. Con Al Harrison ha interpretato il personaggio di un uomo proiettato verso il futuro. Lo è anche lei? ho tre figli di nove, sette e sei anni (cayden, Grace, hayes, ndr) e provo los angeles times/contour by Getty images (2) il punto debole del maschio alfa ogni giorno a farmi più furbo di loro (ride).Guardoalmondoconcuriosità intellettuale, in modo da rendere interessante ogni istante della vita mia e della mia famiglia. Le tre matematiche del film lottano duro per realizzare il loro sogno. Lei, quali ostacoli ha dovuto superare agli inizi della carriera? Ho dovuto faticare per rompere coi miei genitori e staccarmi dalle loro idee; sono cresciuto in un ambiente conservatore e ho dovuto imparare apensareconlamiatesta.Masenon avessi avuto la recitazione mi sarei perso. Le mie difficoltà nel lavoro sono tutte ben documentate: tagliarono la mia parte in Il grande freddo e tutto il resto (il flop commerciale di Waterworld, peraltro sempre negato da Costner, ndr); lei le conosce già tutte, no, dopo tante interviste? (ride). E sa che sono sempre stato Kevin Costner. Sotto, due immagini di Il diritto di contare di Theodore Melfi in cui interpreta l'igegnere capo di un team di donne afroamericane che lavorò all'impresa spaziale di John Glenn. Vedremo questo film il 16 marzo. “Sono cresciuto in California, a Compton, e la prima ragazza che mi parve molto bella fu Diana Ross. Non fu un caso che poi, per The Bodyguard - Guardia del corpo, volli come co-protagonista Whitney Houston” 44 i o donna | 1 4 g enna io 2017 Contrasto (4) - Hopper Stone/Fox (2) una carriera da antologia sincero nel raccontare la mia vita, anche i miei passi falsi. Harrison nel film sfida l’establishment: lei ha mai avuto l’opportunità di sovvertire le regole? Credo di sì: in fondo, significa sapere dire no e fare le cose che vuoi. E non credo di essere cambiato tanto neglianni,trannecheperlerughe... Da bambino le è mai capitato di leggere la scritta razzista “Colored people”, per gente di colore? SonocresciutoinCalifornia,aCompton (una città di 96.000 abitanti a sud di Los Angeles, con una popolazione in maggioranza nera, ndr), e laprimaragazzachemiparvemolto bella fu Diana Ross; non fu un caso che poi, per The Bodyguard - Guardia del corpo, volli Whitney Houston. A Compton vivevamo gomito a gomito col razzismo; si usava la parola “negro” senza pensarci su, anche in casa: non pensavamo fos- se offensiva. Poi, un giorno, mi sonoresocontochenoneraappropriato. Ma, devo dire, non ho mai visto nemmenounafontanelladell’acqua potabile riservata ai bianchi. I suoi genitori un tempo erano ferventi repubblicani. Lo sono ancora (ride) e non so come spiegarmelo. Personalmente, non ho mai avuto una grande fiducia nelle istituzioni: i nostri politici rimangono al potere per anni e anni con la scusa che una lunga esperienza sia utile per servire la nazione. In realtà mi sembra che deputati e senatori dimentichino spesso il motivo per cui erano entrati in politica: essere al servizio della gente. Era un bambino quando John Glenn approdò sulla luna. Ha mai sognato di diventare austronauta? No,eneanchehodesideratodivagare nello spazio. Se voglio godermi la natura me ne vado alle Turks e Caicos (arcipelago corallino nei Caraibi, ndr). Troppe cose possono andare storte tra le stelle. Le tre protagoniste di Il diritto di contare erano matematiche nate. Lei come se la cavava a scuola con le equazioni? Non ho mai capito la nostra ossessioneperlamatematica.Pochidinoi usano nella vita quotidiana equazioni o numeri negativi. Eppure al liceo venivamo giudicati per quello; la mia autostima, infatti, precipitò paurosamente in quegli anni. A dispetto della matematica, ce l’ha fatta: di cosa è orgoglioso? Due mesi fa, la notte di Halloween, sono uscito per strada coi miei tre bambini in maschera e i miei figli più grandi, che sono sulla trentina, ci hanno raggiunti per stare tutti insieme. Ecco, mentre li guardavo mi sono detto: «Qualsiasi cosa tu abbia sbagliato, Kevin, decisamente questa ha funzionato». Il fiuto per i film che segnano un’epoca ce l’ha. Anche quando le sue scene finiscono sul pavimento della sala di montaggio (in Il grande freddo di lui restò il cadavere e nemmeno tutto: solo i polsi). Il risarcimento arrivò due anni dopo con Fandango (1), film generazionale. Autori celebrati come Brian De Palma e Clint Eastwood lo vollero, rispettivamente, per il ruolo di Elliott Ness in Gli intoccabili (2) e quello del rapitore di bambini in Un mondo perfetto (4). Ma il trionfo personale resta Balla coi lupi (3) e il suo tenente Dunbar: un eroe romantico e politico mai dimenticato. 1 2 3 4 _ i o d o n n a | 14 g e n n a i o 2017 45