Relazione Dott. Botti, Ministero della Salute
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Relazione Dott. Botti, Ministero della Salute
LA SALUTE TRA DIRITTI E RISORSE Renato Botti Direttore Generale della Programmazione Sanitaria Ministero della Salute In occasione dell’avvio del Master in Competenze e Servizi Giuridici in Sanità 29 gennaio 2015 ore 17.00 UNIVERSITA’ CATTOLICA del Sacro Cuore – ALTEMS – Largo F. Vito, 1 Roma Servizio Sanitario Nazionale Italiano (SSN) Anno di avvio 1978 Un sistema sanitario universalistico, egualitario e pubblico La salvaguardia della salute di ciascun cittadino è una garanzia individuale ed un interesse della collettività 2001 Stato 19 Regioni 2 Province Autonome Per la programmazione e la gestione del territorio 2 Servizio Sanitario Nazionale Italiano (SSN) Stato 19 Regioni e 2 Province Autonome Patto per la Salute Valutazione delle Performance di tutte le Regioni e Supporto/Tutoring alle Regioni in Condizioni critiche con “Piani di rientro” Agosto 2014 3 Servizio Sanitario Nazionale Italiano (SSN) 2001 Livelli Essenziali di Assistenza – (LEA) Servizi ed interventi che sono necessari appropriati Uniformemente erogati Tutti i cittadini hanno diritto a ricevere i servizi sanitari inclusi nei livelli essenziali a costo zero o dietro pagamento di una piccola quota di denaro 4 Servizio Sanitario Nazionale Italiano (SSN) 2001 Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) Accordo tra Livello Centrale e Regioni Fissa le risorse per il finanziamento dei LEA Definisce le responsabilità delle Regioni e dello Stato per l’organizzazione dei servizi sanitari il controllo della spesa sanitaria e l’appropriatezza nell’erogazione dei servizi garantire l’universalità e l’equità nell’accesso ai servizi 5 Servizio Sanitario Nazionale Italiano (SSN) 2006 Un Sistema Nazionale di Verifica e Controllo sull’Assistenza Sanitaria - SiVeAS Sistema di Relazioni tra tutte le Istituzioni Centrali a cui le norme vigenti assegnano Funzioni concernenti la Valutazione dell’Assistenza Sanitaria e la Promozione delle Buone Pratiche nell’ambito del SSN Per verificare che L’attuale fornitura dei LEA corrisponda alle risorse finanziarie assegnate I criteri di efficienza ed appropriatezza rispettino l’erogazione dei LEA 6 Servizio Sanitario Nazionale Italiano (SSN) 2006 Commissione Permanente per l’audit dei sistemi sanitari regionali Monitorare i LEA Certificare il grado di adempimento dell’erogazione dei LEA in ciascuna Regione Consente di accedere al 3% del Fondo Sanitario Nazionale Annuale Sistema Informativo Sanitario Nazionale c/o il Ministero della Salute Raccoglie tutti i database necessari per il monitoraggio costante dei LEA 7 Monitoraggio dei LEA Griglia di Valutazione dei Livelli Essenziali di Assistenza - “Griglia LEA” Dimensioni Indicatori Peso Complessivo Prevenzione 6 11 5 Assistenza Collettiva 9 13 11 Assistenza ospedaliera 5 7 9 20 31 25 Livello di cura Totale Capacità nell’erogazione efficiente dei LEA Adempiente Adempiente con Impegno Critica Punteggio Complessivo > 160 130 - 160 < 130 8 Griglia di Valutazione dei Livelli Essenziali di Assistenza - “Griglia LEA” Risultati a livello nazionale Valutazione Anno 2012 Regioni Punteggio Complessivo Finale Miglioramento Adempiente Emilia R. Toscana Veneto Piemonte Lombardia Liguria Umbria Basilicata Lazio Marche 210 193 193 186 184 176 171 169 167 165 …….. Adempiente con impegno in alcune aree Sicilia Molise Abruzzo Puglia Calabria 157 146 145 140 133 …….. Critica Campania 117 …….. http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1302&are a=programmazioneSanitariaLea&menu=lea 9 Griglia di Valutazione dei Livelli Essenziali di Assistenza - “Griglia LEA” Risultati a livello regionale http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6_Lea.jsp?lingua=italiano&id=3962&menu=lea&idP =1302 10 e Effetti del monitoraggio dei LEA: un esempio pratico Punteggio complessivo 2007 2012 Capacità nell’erogazione efficiente dei LEA Adempiente Adempiente con impegno Critica 11 Effetti del monitoraggio dei LEA: un esempio pratico Percentuale di fratture del collo del femore operate entro 48 ore, età 65+ Anni 2001 - 2012 100,00 90,00 80,00 % 70,00 60,00 Adempiente 50,00 ITALIA 40,00 Critica 30,00 20,00 10,00 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Avvio monitoraggio dei LEA 12 Effetti del monitoraggio dei LEA: un esempio pratico Percentuale di fratture del collo del femore operate entro 48 ore, età 65+ Anni 2001 - 2012 Nord Adempiente Critica Avvio del monitoraggio dei LEA 13 e Effetti del monitoraggio dei LEA: un esempio pratico Percentuale di fratture del collo del femore operate entro 48 ore, età 65+ Anni 2001 - 2012 Centro Adempiente Critica Avvio monitoraggio dei LEA 14 Effetti del monitoraggio dei LEA: un esempio pratico Percentuale di fratture del collo del femore operate entro 48 ore, età 65+ Anni 2001 - 2012 Sud e Isole Adempiente Critica Avvio monitoraggio dei LEA 15 L’analisi dell’assistenza a livello macro L’analisi integrata H-T rappresenta una fotografia sintetica dell’erogazione dell’assistenza … Dall’analisi integrata ospedale-territorio emerge a livello nazionale il permanere di un’estrema variabilità nell’erogazione del LEA territoriale, a fronte di una maggiore omogeneità nell’erogazione del LEA ospedaliero Giornate di assistenza territoriale e ospedaliera per Regione. Anno 2013 1.700 1.000 ospedaliera giornate ab. ab. 1.000 perper degenza ospedaliera giornatedidiassistenza 1.600 1.500 1.400 1.300 LIGURIA VDA E-R 1.200 PA TRENTO MOLISE LAZIO PA BOLZANO ABRUZZO PIEMONTE 1.100 FVG MARCHE CAMPANIA PUGLIA SARDEGNA 1.000 CALABRIA SICILIA 900 LOMBARDIA BASILICATA VENETO UMBRIA TOSCANA 800 - 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 giornate di assistenza territoriale per 1.000 ab. unità di assistenza territoriale per 1.000 ab. 3.500 4.000 4.500 Le elaborazioni si basano sul flusso SDO (Schede di Dimissione Ospedaliera) per l’assistenza ospedaliera e i flussi STS.24, RIA.11 e FLS.21 (Attività gestionali delle aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere) per l’assistenza territoriale. I flussi di attività territoriale utilizzati, a differenza del flusso SDO, sono costituiti da dati aggregati e non individuali. Si ritiene opportuno replicare le analisi in oggetto utilizzando gli analoghi flussi centrati sull’individuo Le analisi sul livello ospedaliero sono effettuate sulla base della domanda – ovvero rappresentano la quantità di prestazioni erogate ai residenti di una regione, indipendentemente da dove ciò avvenga. Le analisi sul livello territoriale, trattandosi di flussi aggregati e non individuali sono effettuate lato offerta. 16 L’analisi dell’assistenza a livello macro …permettendo un'immediata valutazione dei trend di bilanciamento tra i due livelli assistenziali… Tutte le Regioni, dal 2007 hanno potenziato l’assistenza territoriale e ridotto l'assistenza ospedaliera Variazione regionale delle unità di assistenza territoriale e giornate di degenza ospedaliere - Anno 2007 - 2013 1.700 RIDOTTA ass. territoriale; ALTA ass. ospedaliera val. rif. territorio 2007 val. rif. territorio 2013 1.500 unità di assistenza ospedaliera per 1.000 ab. Unità di assistenza ospedaliera per 1.000 ab. 1.600 ALTA ass. territoriale; ALTA ass. ospedaliera 1.400 1.300 val. rif. ospedale 2007 VDA LIGURIA 1.200 LAZIO MOLISE PA TRENTO E-R PA BOLZANO ABRUZZO 1.100 CAMPANIA 1.000 MARCHE PUGLIA SARDEGNA SICILIA 900 CALABRIA RIDOTTA ass. territoriale; RIDOTTA ass. ospedaliera FVG PIEMONTE BASILICATA val. rif. Ospedale 2013 VENETO Il valore medio, per il 2013, dell’assistenza territoriale è pari a 1.964 gg per 1.000 ab. mentre per l’assistenza ospedaliera si attesta a ca. 1.076 gg per 1.000 abitanti Nel dettaglio si rileva un notevole aumento delle unità di assistenza territoriale per le Regioni in PdR Molise e Puglia. LOMBARDIA UMBRIA TOSCANA ALTA ass. territoriale; RIDOTTA ass. ospedaliera 800 - 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 unità di assistenza territoriale per 1.000 ab. Unità di assistenza territoriale per 1.000 ab. 3.500 4.000 4.500 Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 17 L’analisi dell’assistenza a livello macro …e di quanta assistenza è erogata complessivamente Dal 2007 si assistite a un generale aumento delle unità di assistenza* (c.a. 11%),, effetto combinato dell'incremento dell’assistenza territoriale, e della riduzione dell’assistenza ospedaliera Trend temporale (2007-2013) delle unità di assistenza per 1.000 abitanti per tipologia di assistenza 3.500 Unità di assitenza per 1.000 ab. 3.000 ...di cui assistenza Ospedaliera ...di cui assistenza Territoriale TOTALE 11% 2.500 Anno 2007 Anno 2008 2.000 Anno 2009 30% 1.500 Anno 2010 -12% Anno 2011 1.000 Anno 2012 500 27% 51% -34% Anno 2013 Variazione % 2007-2013 0 TOTALE Ass. residenziale Ass. semiresidenziale Ass. domiciliare Ass. in regime ordinario Ass. in regime day hospital *Unità di assistenza: unità di assistenza territoriale (giornate di assistenza in strutture residenziali; accessi in strutture semiresidenziali; accessi degli operatori presso pazienti assistiti in assistenza domiciliare) + unità di assistenza ospedaliera (giornate di degenza in regime ordinario; accessi in day hospital) Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 18 L’analisi dell’assistenza a livello macro Per comprendere le peculiarità dell’assistenza nelle singole Regioni, si analizza il case mix territoriale… Analizzando il case-mix dell’assistenza territoriale si nota come il ricorso a tale tipologia di assistenza sia fortemente differenziato tra le Regioni italiane 528 717 814 880 CAMPANIA CAMPANIA SICILIA SICILIA CALABRIA CALABRIA 4.500 VDA VDA Distribuzione regionale della modalità di ricorso all'assistenza territoriale. Anno 2013 1.130 1.187 1.310 1.447 1.498 1.643 1.779 1.918 2.301 2.387 2.520 2.682 3.005 3.166 3.213 3.218 3.940 3.500 3.000 4.500 2.500 4.000 3.500 2.000 3.000 1.500 2.500 2.000 1.000 1.500 500 1.000 500 Asistenza residenziale e semiresidenziale per anziani ADI Asistenza residenziale e semiresidenziale ex art.26 PA TRENTO PA TRENTO PA BOLZANO PA BOLZANO VENETO VENETO LOMBARDIA LOMBARDIA FVG FVG LIGURIA LIGURIA E-R E-R PIEMONTE PIEMONTE TOSCANA TOSCANA UMBRIA UMBRIA MARCHE MARCHE BASILICATA BASILICATA ABRUZZO ABRUZZO MOLISE MOLISE PUGLIA PUGLIA - SARDEGNA SARDEGNA - LAZIO LAZIO Giornate di assistenza per 1.000 ab. 4.000 Altro Nella categoria Altro è inclusa l’assistenza residenziale e semiresidenziale a pazienti psichiatrici ed a pazienti disabili fisici e psichici Asistenza residenziale e semiresidenziale per anziani ADI Asistenza residenziale e semiresidenziale ex art.26 Altro 19 L’analisi dell’assistenza a livello macro … e quello ospedaliero L’analisi del case mix ospedaliero, invece, evidenzia una maggiore uniformità nel ricorso a tale LEA tra le regioni italiane Distribuzione regionale della modalità di ricorso all'assistenza ospedaliera. Anno 2013 1.400 1.400 1.200 991 996 1.010 1.019 1.023 1.063 1.083 1.107 1.133 1.142 1.167 1.188 1.203 1.218 1.259 1.272 400 Riabilitazione LIGURIA VDA LIGURIA VDA E-R E-R PA TRENTO MOLISE PA TRENTO LAZIO LAZIO MOLISE PA BOLZANO ABRUZZO PA BOLZANO PIEMONTE PIEMONTE FVG ABRUZZO FVG MARCHE MARCHE BASILICATA LOMBARDIA Acuzie CAMPANIA BASILICATA LOMBARDIA PUGLIA CAMPANIA PUGLIA VENETO SARDEGNA SARDEGNA CALABRIA UMBRIA - CALABRIA TOSCANA - VENETO 200 SICILIA 200 979 600 SICILIA 400 973 800 UMBRIA 600 955 1.000 TOSCANA 800 933 1.200 Giornate di assistenza per 1.000 ab. 1.000 879 Lungodegenza 20 il trend dell’assistenza ospedaliera La rete di offerta La dotazione dei posti letto fa registrare un trend in diminuzione per tutte le Regioni ( ad eccezione della Valle d’Aosta). Tuttavia non tutte nel 2013 rispettano lo standard di riferimento previsto pari a 3,7 p.l. per 1.000 ab. ai sensi dell’articolo 15, comma 13, lett. c, del Decreto – Legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla Legge 7 agosto 2012, n. 135. Posti Posti Letto Letto Acuti Acuti per 1.000 Abitanti - Anni- 2007 2013- 2013 per 1.000 Abitanti Anni -2007 Regioni in PdR per 1.000 Abitanti - Anni - 2012 PostiPosti LettoLetto per 1.000 Abitanti - Anni 20072007 - 2012 6,0Abitanti 6,0 - Anni 2007 - 2013 Posti Letto per 1.000 Posti Letto per 1.000 abitanti – Anni 2007 e 2013 Posti Letto Post-Acuti per 1.000 Abitanti - Anni 2007 - 2012 7,0 5,0 7,0 6,0 4,1 4,0 1,0 4,3 3,8 PL per 1.000 ab. 2,0 5,0 3,7 4,0 3,81,2 3,8 3,4 3,4 4,9 5,0 4,5 4,3 4,3 1,0 0,9 4,5 4,5 3,0 3,0 3,8 3,8 4,0 4,0 3,0 2,0 3,0 2,0 2,0 1,0 4,1 1,0 0,0 3,0 2,04,1 1,0 4,0 1,0 0,0 0,0 0,0 3,9 3,7 4,5 4,5 4,2 0,8 3,9 4,9 3,6 4,5 4,9 3,6 3,6 3,7 3,6 4,2 4,5 4,8 4,2 4,0 0,8 4,0 3,3 3,0 4,2 4,1 0,4 4,1 0,2 4,1 3,8 4,8 4,5 2007 2007 0,6 3,8 3,8 4,8 3,8 3,5 5,2 0,94,1 4,1 3,8 4,2 3,8 0,6 0,6 4,1 3,7 4,5 4,0 4,1 2013 2013 2013 Standard N Stan 2007 Stand 2007 2007 2012 2012 Standard N 2013 2013 Standard Nazionale 5,1 Nazionale 5,1 2012 Standard Standard Comtato LE 6,2 6,2 4,3 4,3 6,2 4,1 4,1 3,9 3,9 5,2 3,9 1,1 5,2 3,7 4,9 4,9 3,6 3,6 1,0 3,4 3,4 3,3 3,3 4,4 4,4 4,2 4,1 4,5 4,0 4,0 4,4 3,8 3,8 4,1 3,6 3,6 4,0 3,8 3,6 3,7 0,7 0,6 Regioni non in PdR 1,3 1,4 4,0 5,0 PL ab. 1.000ab. per 1.000 PL per 3,0 ab. 1.000ab. per1.000 PLper PL PL per 1.000 ab. 6,0 7,0 5,0 6,0 2007 2007 2007 3,7 3,5 4,9 4,2 3,8 0,5 0,5 1,2 3,7 3,7 3,5 3,5 3,4 3,4 3,3 3,3 0,4 3,2 3,2 3,2 3,2 3,2 3,1 3,1 3,1 3,1 3,0 3,0 3,00,4 3,0 2 2,9 2,9 2,8 2,8 2,8 2,8 0,4 2,8 2,8 2,8 2,8 4,40,3 4,4 0,9 4,2 4,2 4,2 2,4 0,3 0,84,30,3 4,3 4,0 0,74,0 2, 4,0 4,0 0,3 3,9 3,9 3,9 3,9 3,9 3,9 3,7 3,8 3,8 3,7 0,3 0,7 3,6 3,6 3,5 0,6 0,3 3,5 3,5 3,5 3,5 3,5 4,30,6 3, 3,30,6 3,3 3,2 3,2 0,6 4,1 4,0 0,6 3,7 4,0 0,5 0,5 4,0 3,8 2,8 0,12,8 3,8 3,6 3,5 0,4 3,2 3,4 3,4 0,4 3,3 0,4 0,4 3,0 3,2 3,2 0,3 0,3 0,3 1,1 3,3 3,2 0,0 0,1 0,0 0,0 Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 21 Il trend dell’assistenza ospedaliera ……. per acuzie e posta acuzie Il trend dell'assistenza ospedaliera Si rileva una dotazione prevalentemente superiore allo standard di 3 p.l. per 1.000 ab. per gli acuti, a fronte di dotazioni per post-acuti in alcuni casi largamente inferiori ai parametri di acuzie ed e post riferimento (0,7 per 1.000 ab- 2013 da…per normativa alloacuzie 0,35 ritenuto adeguato dal Comitato LEA). Posti Letto Acuti perp.l. 1.000 Abitanti - Anni 2007 2007 2013 Standard Nazionale 6,0 Posti letto per acuti per 1.000 abitanti 5,1 5,0 PL per 1.000 ab. 4,0 3,8 3,7 3,4 4,1 3,9 3,6 3,8 3,7 3,6 4,4 4,3 4,1 3,8 3,9 3,7 3,5 3,6 3,3 3,4 3,0 3,0 2,0 3,3 3,0 3,2 3,4 3,2 2,9 3,7 3,5 3,0 3,1 3,1 3,0 3,2 3,3 2,8 2,8 2,8 2,8 Posti Letto 0,0 Post-Acuti per 1.000 Abitanti - Anni 2007 - 2013 1,3 0,2 0,0 0,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 3,0 2,0 1,1 2,0 1,0 PL per 1.000 ab. 0,4 2007 2007 2007 Regioni in PdR Posti letto per post-acuti per 1.000 abitanti 2013 20 2013 2007 2007 2007 2012 201 2013 Regioni non in PdR 6,0 1,0 Posti Letto Post-Acuti per 1.000 Abitanti - Anni 2007 - 2012 2007 2012 Standard 0,9 5,1 Nazionale 5,1 0,9 7,0 7,0 Posti Letto 0,8 Post-Acuti per 1.000 Abitanti - Anni 2007 - 2012 2007 2012 Standard Nazionale Standard Comtato LEA 6,2 6,2 5,0 5,0 1,3 1,4 4,3 4,3 0,7 6,0 0,6 6,0 0,6 1,3 4,1 4,1 4,1 1,4 4,1 0,6 1,1 5,2 0,5 3,9 5,2 3,9 0,5 3,8 3,8 3,8 1,2 3,8 3,8 1,1 3,8 3,7 3,7 3,7 3,7 3,7 4,0 1,0 3,7 4,9 4,0 0,4 4,9 3,6 4,9 4,9 3,6 3,6 3,6 3,6 1,0 0,4 4,8 0,4 3,5 3,5 4,8 1,1 0,3 5,0 3,4 1,2 5,0 3,4 0,8 3,3 3,3 4,5 4,5 4,50,3 4,50,3 4,5 0,7 4,5 0,8 0,7 0,7 0,35 0,3 0,3 1,0 0,7 0,9 4,3 1,0 4,3 0,6 4,2 0,9 4,2 4,1 0,6 4,2 4,2 0,6 4,1 0,6 0,6 4,0 4,0 4,0 0,5 0,8 0,4 0,9 3,0 4,0 3,8 3,8 0,4 0,1 3,0 3,80,3 3,8 1,0 0,9 4,0 0,3 3,6 3,6 0,3 0,3 0,8 PL per 1.000 ab. PL per 1.000 ab. 0,6 Standard Comtato LEA 6,0 PL ab. 1.000ab. per1.000 PLper 0,8 Standard Nazionale per 1.000 Abitanti - Anni PostiPosti LettoLetto per 1.000 Abitanti - Anni 20072007 - 2012 1,1 - 2012 PL per 1.000 ab. 1,0 2013 Posti Posti Letto Letto Acuti Acuti per 1.000 Abitanti - Anni- 2007 2013- 2013 per 1.000 Abitanti Anni -2007 1,4 1,2 2007 3,0 2,9 2,4 1,0 PL per 1.000 ab. 3,9 0,2 0,8 3,0 2,0 3,0 2,04,1 1,0 0,7 1,0 0,51,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,6 0,6 0,6 3,3 3,0 0,4 4,2 4,1 0,2 0,6 0,0 0,0 0,6 0,5 1,2 0,7 3,7 3,7 3,5 3,5 0,6 0,4 3,3 3,2 0,4 3,0 3,2 3,2 0,5 3,3 3,2 3,1 3,1 3,1 3,1 3,0 3,00,5 3,0 0,4 2,9 2,8 2,8 0,3 2,8 2,8 4,3 2, 4,40,3 4,4 0,9 4,3 4,2 0,8 0,4 4,0 4,0 0,3 3,9 3,9 3,9 3,9 3,8 0,7 3,80,9 0,3 3,7 3,7 0,3 0,4 3,6 3,6 3,5 3,5 3,5 3,50,8 0,3 0,6 0,6 0,6 0,6 3,3 3,2 0,5 su fonte0,3 3,2 0,35 Elaborazione SiVeAS dati NSIS 0,6 3,4 1,1 3,3 3,2 3,2 1,2 4,2 3,9 0,6 3,4 2,9 4,2 4,0 0,74,0 3,9 0,4 0,5 0,3 0,6 0,3 0,6 0,3 0,3 0,3 0,4 0,6 0,7 0,3 0,5 0,4 0,6 0,3 0,4 0,4 0,3 0,1 0,4 0,4 0,1 22 Risultati economici SSN I Piani di Rientro hanno portato ad una riduzione della spesa sanitaria… Il trend complessivo del disavanzo prima delle coperture, nelle Regioni in PdR, si è ridotto significativamente dal 2007 al 2013, allineandosi con il disavanzo complessivo delle restanti Regioni. Trend disavanzo del SSN 2007-2013 Trend disavanzi Regioni in Piano diRegioni Rientro 2013 Andamento del disavanzo prima delle coperture anni delle in PdR nel 2007-2013 Andamento del disavanzo prima delle coperture anni 2007-2013 Nazionale Regioni in PdR 1,8 5 1,5 4 1,2 3 Piemonte Abruzzo Puglia Molise Calabria Campania Lazio Sicilia €/Miliardi €/Miliardi 6 Regioni non in PdR 1 0,9 3 2 0,6 2 1 0,3 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 -0,1 1) Anno 2007 - Regioni comprese: Abruzzo; Campania; Lazio; Liguria; Molise; Sardegna; Sicilia 2) 3) Anno 2010 - Dalle precedenti: sono escluse le Regioni Liguria e Sardegna; è inclusa la Regione Calabria 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Anno 2011 – Oltre alle Regioni del 2010 sono ricomprese le Regioni Puglia e Piemonte Elaborazione DGPROG su fonte dati NSIS 23 Costi vs LEA …ma con quali effetti sui LEA? I Livelli Essenziali di Assistenza e i risultati di gestione 2007-2012 complessivi nelle Regioni in Piano di Rientro… Trend 2007-2012 Grigilia LEA vs Consuntivo CE prima delle coperture Trend Griglia LEA e Consuntivi CE prima delle coperture - Anni 2007-2012 Punteggio Griglia LEA 100 120 140 160 180 10 2012 -10 2007 2010 -30 Consuntivo CE pro-capite 200 2009 2012 -50 2011 -70 PdR Non PdR -90 Standard LEA 2010 -110 -130 -150 2009 2008 2007 Standard LEA Il grafico riporta i trend dei punteggi della Griglia LEA (in asse delle ascisse) e dei Consuntivi CE prima delle coperture (in asse delle ordinate) dal 2007 al 2012. Il grafico pone in evidenza come si posizionano complessivamente le Regioni in PdR (valore medio) rispetto alle altre regioni non in PdR, sia da un punto di vista di erogazione dell’assistenza, sia di gestione economico-finanziaria. Dal confronto emerge che le Regioni in PdR: • presentano punteggi della Griglia LEA inferiori alle Regioni non in PdR; • fanno registrare un significativo miglioramento nei consuntivi nel periodo in esame rispetto alle Regioni non in PdR, mentre lo stesso non può dirsi in termini di erogazione dei LEA. Elaborazione SiVeAS su fonte dati Griglia LEA e NSIS N.B. – Regioni oggetto dell’analisi: Emilia Romagna,Toscana, Umbria. Lombardia, Veneto, Marche, Piemonte, Basilicata, Liguria, Molise, Abruzzo, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania, Calabria. 24 Costi vs LEA …. e nelle singole Regioni sottoposte alla verifica degli adempimenti LEA per il 2012 Posizionamento Griglia LEA e Consuntivi CE prima delle coperture per Regione – Anno 2012 non in Grigilia LEARegioni vs Consuntivo CE - Anno 2012 Punteggio Griglia LEA Regioni in PdR Punteggio Griglia LEA PdR 80 100 120 120 100 40 CE Positivo 0 LEA Inadempienti 20 -20 0 pro-capite Consuntivo pro-capite CECE Consuntivo Campania 140 140 160160 180 Marche Abruzzo 2007 Basilicata Puglia 180 200 Umbria Emilia Romagna Liguria -40 -60 -60 Veneto 2009 Toscana Sicilia -20 -40 CE Positivo LEA Adempienti 2011 Lombardia 220 200 Piemonte 2011 Calabria -80 -80 -100 -100 -120 Lazio 2010 -120 -140 -160 -140 -180 2009 CE Negativo LEA Inadempienti 2008 PdR Molise 2007 Soglia Griglia LEA CE Negativo LEA NonAdempienti PdR Osservando il posizionamento delle singole Regioni, sottoposte alla verifica degli Adempimenti LEA, emerge un ampia variabilità dei dati di CE sia tra le Regioni in PdR che non in PdR. Viceversa prendendo in esame il punteggio della Griglia LEA, si denota una netta spaccatura tra le Regioni in PdR rispetto alle altre. Soltanto Piemonte e Lazio tra le Regioni in Piano superano la soglia di adempienza (160), posizionandosi con le Regioni non in PdR. Le altre si attestano a valori inferiori rispetto alla soglia. Le Regioni in PdR, con la sola eccezione dell’Abruzzo e della Puglia, presentano valori a CE prima delle coperture negativi. -160 Elaborazione SiVeAS su fonte dati Griglia LEA e NSIS 25 Performance del SSN e Patto della Salute Revisione OCSE presentata il 15 gennaio 2015 26 Tipologie di politiche sanitarie che influenzano la qualità dell’assistenza • Politiche • Esempi Design del sistema sanitario Responsabilità degli attori, allocazione delle responsabilità, legislazione Input del sistema sanitario ( professionisti, organizzazioni, tecnologie) Certificazione dei professionisti, accreditamento delle organizzazioni sanitarie, garanzia delle qualità di farmaci e dispositivi Monitoraggio del sistema sanitario e standardizzazione delle pratiche mediche Misurazione della qualità dell’assistenza, standard nazionali e linee guida, attività di audit nazionali e rapporti sulla performance Miglioramento ( programmi nazionali; programmi ospedalieri e incentivi Programmi nazionali sulla qualità e la sicurezza, pagamento in base alla performance negli ospedali, esempi di programmi di miglioramento nelle istituzioni 27 LA SANITA’ ITALIANA OGGI Buona performance - Buoni indicatori di qualità ed esiti - Costi bassi Accesso universale, gratuito 21 Regioni e Provincie Autonome con poteri legislativi di organizzazione ed erogazione dei servizi sanitari 28 Però … • Persistono forti disomogeneità regionali - Diverse Regioni con deficit - Variazioni a livello di attività, esiti sanitari, e qualità tra le varie R&PA - L’Italia deve ridurre i divari di qualità ed efficienza tra le regioni - L’Italia deve priorizzare questioni inerenti alla qualità della sanità, non solo la sostenibilità economico finanziaria 29 Assistenza primaria: buona qualità ma si possono fare progressi • Indicatori di assistenza primaria • Italia ed OCSE BPCP: ospedalizzazioni evitabili 3ª, in miglioramento Asma: ospedalizzazioni evitabili 1ª, in miglioramento Diabete : ospedalizzazioni evitabili 1ª, in miglioramento Prescrizioni di antibiotici 6ª, in miglioramento Mammografia e screening cervicale Al di sotto della media OCSE 30 Assistenza ospedaliera: risultati misti • Indicatori di cure ospedaliere • Italia ed OCSE Cancro al seno : mortalità 21ª Cancro colorettale: mortalità 16ª Cancro collo dell’utero: mortalità 1ª, in miglioramento Infarto: mortalità in ospedale 10ª, forti riduzioni 2001 Ictus: mortalità 10ª, (emorragico ed ischemico) 31 Di fronte a bisogni sanitari in evoluzione La governance della qualità non è ben sviluppata, né uniforme tra le diverse R&PA Il ruolo dell’assistenza primaria e territoriale può essere ampliato I meccanismi di garanzia della qualità del personale sanitario non sono abbastanza ambiziosi Disemogeneità regionali nella gestione della performance e negli esiti 32 Raccomandazioni Migliorare la governance della qualità con attenzione a miglioramenti che siano continui e omogenei Migliorare il ruolo e la qualità dell’assistenza primaria e territoriale Ottimizzare le competenze e le conoscenze del personale della sanità Promuovere un approccio più omogeneo alla misurazione ed ottimizzazione della qualità tra R&PA 33 Potenziare le capacità e le competenze del personale sanitario Mantenere un elevato livello di qualità sin dall’inizio Migliorare gli standard professionali Considerare l’introduzione di testi attitudinali nell’esame di accesso alle facoltà mediche Migliorare la qualità dell’educazione medica (comunicazione, lavoro di squadra,autovalutazione della pratica clinica) Incentivare l’adozione di un sistema di ECM che sostenga i bisogni del SSN ( maggiori crediti) Nuovi approcci per mantenere la qualità della forza lavoro (ri-certificazioni, valutazioni tra pari) Indicatori di qualità ed outcome a livello del singolo medico o struttura 34 Potenziare le capacità e le competenze del personale sanitario Ri-certificazione – Olanda e Regno Unito ECM associato al rinnovo della licenza attraverso un processo di revisioni fra pari Obbligo di considerare il feedback di pazienti e colleghi Ampia raccolta dati - Danimarca Una raccolta dati automatica dai database di medicina generale fornisce ai medici di base un report sulla propria pratica medica ( 30 aree) I medici di base possono comparare la loro pratica clinica con quella degli altri medici 35 Come l’Italia può usare il suo Rapporto sulla Qualità ? • Per ridisegnare i sistemi di pagamento che ricompensino maggiormente la qualità dei servizi forniti • Per comprendere meglio gli effetti dei Piani di Rientro • Per sviluppare uno schema di accreditamento uniforme e nazionale • Per trovare il modo migliore di misurare e confrontare le performance regionali • Per sviluppare nuovi metodi per ridurre le disparità regionali 36 Altre criticità • Parità di diritti e doveri degli erogatori ( pubblici e privati) del SSN: autorizzazione, accreditamento, accordi e contratti, tariffe, budget… • I ruoli delle Regioni 37 Patto della Salute 2014-2016 Aggiornamento LEA Ridisegno del Sistema di garanzia (valutazione delle qualità e uniformità assistenziale) Rivisitazione della normativa sui Piani di Rientro Patto della Sanità Digitale Criteri di riparto alle Regioni delle risorse nazionali e compartecipazione alle spese Criteri di remunerazione (tariffe) … Regolamento degli standard ospedalieri Assistenza territoriale ( cure primarie, presidi territoriali …) Piano Nazionale Cronicità Gestione e sviluppo delle risorse umane 38