laicità della scuola news
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laicità della scuola news Aprile 2016 [email protected] Notiziario online del Coordinamento per la laicità della scuola. Redazione: Marco Chiauzza, Grazia Dalla Valle, Daniel Noffke, Jean-Jacques Peyronel, Cesare Pianciola, Stefano Vitale. Fanno parte del Coordinamento: AEDE (Association Européenne des Enseignants), AGEDO, Associazione 31 Ottobre per una scuola laica e pluralista, CEMEA Piemonte, CGD Piemonte, CIDI Torino, COOGEN Torino, CUBScuola, FNISM, Sezione di Torino "Frida Malan", MCE Torino. Portavoce del Coordinamento e referente per le superiori: Fulvio Gambotto (339 5435162) Referente per gli altri ordini di scuola: Silvia Bodoardo (329 0807074) Sosteniamo la campagna perché sia accertata la piena verità e vengano puniti i responsabili dell'atroce morte del giovane ricercatore . http://www.amnesty.it/egitto-Verita-per-Giulio-Regeni Editoriale: 25 aprile, libertà, partecipazione Quando, subito dopo l’annuncio dell’armistizio, i ragazzi che poi diventeranno partigiani e resistenti decisero di cercare rifugio in montagna, lo fecero con una consapevolezza molto parziale del significato di tale scelta. In un’atmosfera densa di incertezze, in cui si intrecciavano il senso della tragedia, il timore di essere catturati e deportati, l’ostilità verso i tedeschi, era difficile per loro capire la nuova situazione, così lontana da qualsiasi esperienza vissuta negli anni del regime, dagli schemi trasmessi dalla scuola del libro e moschetto, all’insegna del principio pedagogico del “credere, obbedire, combattere”: non mettere in discussione, non farsi domande, semplicemente aderire appassionatamente al progetto di donna, di uomo, di società, di Stato pensato dal capo supremo della nazione; “Siamo saliti in montagna che eravamo ignoranti come capre”, diceva sempre ai ragazzi che accompagnava sui luoghi della memoria al Colle del Lys Guido Carbi, partigiano della 17 brigata Garibaldi “Felice Cima”. Quasi istintivamente, ognuno cercò il confronto di coloro che si trovavano nell’identica situazione, e questa prima e spontanea ricerca dell’aggregazione preludeva per loro alla scoperta di una dimensione fino ad allora sconosciuta: quella della partecipazione, della discussione, del confronto dell’analisi collettiva, in una parola della “politica”. In qualche modo dovettero tornare “a scuola”, aiutati da coloro per cui la scelta resistenziale era stato un atto consapevole, a imparare nuovamente tutto, dal principio. Ciascuno portava in banda anzitutto se stesso, la sua storia e le ragioni della sua personale ribellione; in questo senso la scelta partigiana conteneva anche l’esperienza della scoperta della propria individualità, della propria forza morale e dei propri limiti, che i venti mesi di lotta contro il freddo, la paura e la fame avrebbero reso ancora più evidenti. Tutti invece portavano l’esperienza della libertà vissuta tra l’8 settembre e la scelta della montagna; un’esperienza che li aveva in qualche modo segnati, inebriandoli e facendo maturare in loro la consapevolezza che mai più avrebbero obbedito ciecamente. Tutti elementi che si rifletteranno nell’organizzazione delle bande, nelle quali infatti le gerarchie tradizionali, fondate sul grado militare, sull’estrazione sociale o sul differente livello di istruzione non avevano alcuna importanza, sostituite invece da una sorta di organizzazione spontanea in cui tutti sapevano cosa si doveva fare e tutti, magari lamentandosi, la facevano. Un esercito “nuovo modello”, i cui gli stessi capi dovevano conquistare la propria legittimazione sul campo, dividendo con gli uomini il lavoro e anzi dimostrando di essere capaci di fare di più e meglio. L’esperienza dell’autogoverno tipica della prima fase di vita delle bande costituì il fondamento caratteristico dell’esercito partigiano anche dopo l’organizzazione in formazioni strutturate. I comandanti infatti sapevano che non avrebbero avuto obbedienza cieca e assoluta, e che anzi avrebbero dovuto fondare la propria autorità sulla ragionevolezza delle loro decisioni, discusse insieme ai loro uomini. E gli stessi comandi centrali, quando nacquero, ebbero piuttosto il compito di coordinare che quello di dirigere. Anche in quest’esperienza nuova, nella quale tuttavia ancora una volta a contare in modo decisivo erano le motivazioni e le scelte personali, si manifestava la necessità di un rinnovamento nei rapporti tra gli individui e di una radicale ridefinizione della dimensione sociale dell’esistenza. Esigenze che preludevano alle richieste, a quel punto consapevoli e politicamente mature, che il movimento resistenziale presenterà alla fine della guerra e che costituiranno il cosiddetto “vento del Nord”. Esigenze e valori che, infine, nel loro insieme, verranno assunti poi dalla Costituzione della Repubblica, che per questo può essere detta non solo il “testamento di centomila morti” (per citare Calamandrei), il frutto del loro sacrificio, ma anche del laborioso lavoro di elaborazione di una nuova Weltanschauung; non per nulla Guido Carbi concludeva la sua frase con “ma siamo scesi tutti laureati”, laureati su come gli uomini stanno tra gli uomini. Ora, è partendo da tali considerazioni che hanno generato inquietudine (e un po’ di sconforto) gli inviti a disinteressarsi di uno dei pochi momenti di partecipazione permessi all’interno delle democrazie rappresentative; ancora di più perché tali appelli sono giunti da alte cariche dello Stato, che in quanto tali, in quanto tutori e garanti di quella democrazia nata dal travagliato percorso delle donne e degli uomini della Resistenza, non sono più (non dovrebbero più essere) uomini di partito, i quali possono invece invitare ad “andare al mare” invece che a votare, visto che l’astensione è comunque un’indicazione di voto. Beninteso, non votare, non partecipare alle consultazioni politiche è lecito, nel senso che è un diritto, ma non tutto ciò che è lecito è opportuno. Ecco, avremmo forse preferito, in un periodo in cui molti lamentano il disinteresse verso la politica, accorati inviti a informarsi, a confrontarsi e a esprimere il proprio diritto di cittadini; anche per evitare che il laborioso viaggio che ha portato i sudditi del Regno d’Italia a diventare cittadini della Repubblica italiana sia di andata e ritorno. Ma tant’è; la “prima” Repubblica è finita, e alcuni dicono che siamo ormai nella “terza”. Fulvio Gambotto *** In evidenza: → PER LA SCUOLA PUBBLICA E DEMOCRATICA. PER LA DIGNITÀ DEL LAVORO. La campagna di raccolta firme nelle scuole di Torino Da martedì 12 aprile e fino al 10 giugno, per un giorno in ogni scuola di Torino i banchetti della raccolta firme per i quesiti referendari sulla scuola, il lavoro e per il progetto legge di iniziativa popolare Carta dei diritti universali del lavoro. Di settimana in settimana saranno comunicati il calendario, gli orari, le sedi. L’appuntamento per i volontari è alle 7.30 ai cancelli della prima scuola della giornata. http://www.flc-cgiltorino.it/ultime/referendum-e-carta-deidiritti.calendario-raccolta-firme-scuole-torino.html I QUATTRO REFERENDUM SULLA «BUONA SCUOLA» 1. SCHOOL BONUS: si chiederà di cancellare un beneficio di fatto riservato alle scuole private: le erogazioni liberali non dovranno più essere riservate alle singole scuole, ma all’intero sistema scolastico, scongiurando così anche la possibilità che le scuole private sfruttino tali meccanismi per eludere le tasse su una parte delle rette 2. POTERI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: formulazione che abroghi la chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico sugli ambiti territoriali per incarichi solo triennali; 3. ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: abrogazione dell’obbligo di 200 ore nei licei e 400 ore nei tecnici-professionali, lasciando le scuole libere di organizzare tali attività come hanno sempre fatto; 4. VALUTAZIONE DEL MERITO DA PARTE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: abrogazione parziale dei relativi commi che minacciano il lavoro collegiale e introducono una competizione individuale senza regole contrattuali, allo scopo di ripristinare le funzioni precedenti del comitato di valutazione secondo il T.U. (Dl 297/94) e attribuzione del fondo per la valorizzazione dei docenti alla contrattazione. Una presentazione: http://lipscuola.it/blog/marina-boscaino-presenta-il-percorsoreferendario-alla-manifestazione-primavera-per-la-democraziaroma-18-marzo-2016/ Il testo dei quesiti del referendum sulla scuola si legge in: http://www.gildains.it/public/documenti/5278DOC-806.pdf → CUB Piemonte Corso G. Marconi, 34, 10125 Torino 27 APRILE ORE 17 - PRESIDIO DAVANTI AL CONSOLATO FRANCESE A SOSTEGNO DELLO SCIOPERO GENERALE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI FRANCESI 12 MAGGIO 2016: SCIOPERO NO INVALSI http://www.cubpiemonte.org/index.php [email protected] → Roma, UN ESPOSTO ALL’AUTORITÀ GARANTE PER LE VIOLAZIONI DEL PLURALISMO NELLA LIBERTÀ DI RELIGIONE, CREDO E COSCIENZA Di Raffaella Di Marzio Segretaria di FOB (European Federation for Freedom of Belief) | 18.04.2016 L'esposto si richiama alla ricerca condotta dalla Fondazione Critica Liberale, che illustra una chiara discriminazione a vantaggio della Chiesa Cattolica nei confronti delle altre confessioni, alcune delle quali ricevono uno spazio, oltre che minimo, fortemente denigratorio, dai Nuovi Movimenti Religiosi all'Islam, come già rilevato nell'ambito del Convegno “Islamofobia in Italia?”, i cui promotori nel 2015 rivolsero un appello alla Commissione di Vigilanza. FOB si ricollega anche al precedente esposto dell'UAAR, che sottolineava il dato (2014) del 99% di presenze televisive alla Chiesa Cattolica; l'Agcom rispose che non rilevava alcuna violazione del pluralismo religioso, destando stupore e polemiche. Oggi FOB chiede all'Autorità Garante, nel rispetto dell'ordinamento, della legge e dei principi costituzionali, che l'inosservanza degli obblighi di pluralismo e imparzialità sia riconosciuta, e che siano presi provvedimenti affinché la libertà di espressione sia pienamente tutelata dall'informazione. Invita inoltre a vigilare affinché sia garantita la valorizzazione delle diverse tradizioni religiose e culturali nel nostro paese, come indicato dalle direttive della Commissione di Vigilanza. Raffaella Di Marzio Segretaria di FOB (European Federation for Freedom of Belief) http://freedomofbelief.net/it http://www.italialaica.it/gocce/55566 → Libertà religiosa/1. Interpellanza parlamentare sulla legge veneta Roma (NEV), 13 aprile 2016 – I deputati Luigi Lacquaniti e Khalid Chaouki del Partito Democratico, hanno depositato questa sera un’interpellanza parlamentare indirizzata al ministro dell’Interno in merito alla recente legge sull’edilizia di culto che il Consiglio Regionale del Veneto, nella seduta del 4 aprile scorso, ha approvato attraverso le modifiche alla legge regionale del 23 aprile 2004, n. 11 (Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio) introducendo l’art.31bis “Norme per la realizzazione di edifici e attrezzatture destinate a servizi religiosi” e l’art.31ter “Principi e ambito di applicazione per la pianificazione delle attrezzature per i servizi religiosi.” “Con i voti della sola maggioranza – hanno dichiarato Lacquaniti e Chaouki primi firmatari dell’interpellanza – è stato approvato un provvedimento che ripropone la pessima legge denominata ‘anti moschee’ già presentata dai colleghi lombardi e bocciata dalla Corte Costituzionale. Come già fatto poco più di un anno fa con la legge lombarda, oggetto di una nostra interpellanza al governo, anche in questo caso non potevamo non depositare una nuova interpellanza che presenteremo pubblicamente mercoledì prossimo”. Libertà religiosa/2. Appello delle chiese protestanti di Milano. Indirizzato ai candidati a sindaco della città ricorda che si tratta di un diritto costituzionale Roma (NEV), 13 aprile 2016 – “Noi rappresentanti delle chiese evangeliche di Milano - valdese, metodista, battista, luterana esprimiamo viva preoccupazione per alcune affermazioni e i toni di certe battute della campagna elettorale in materia di libertà religiosa e di culto”, questo è l’incipit dell’appello lanciato nei giorni scorsi dalle chiese protestanti di Milano “forti della recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l’incostituzionalità e la discriminatorietà di alcune norme della legge della Regione Lombardia in materia di governo del Territorio e che hanno prodotto gravi limitazioni nell’esercizio del culto di varie comunità di fede”. Le chiese protestanti di Milano rivolgendosi ai candidati a sindaco della città e al mondo della politica, hanno inoltre chiesto di “non strumentalizzare il tema della libertà religiosa che è espresso e tutelato nella Costituzione e di non alimentare pericolosi pregiudizi e discriminazioni nei confronti delle minoranze religiose” . http://www.fcei.it → AIACE Torino e Cidi Torino presentano Sabato 30 aprile 2016 - ore 9,00 - Il Cinema e la Scuola Seminario La cultura cinematografica e il curricolo scolastico Per informazioni e iscrizioni: Sara Girardo, referente AIACE Scuola [email protected] – 011/538962 http://www.ciditorino.org/ → Centro studi Piero Gobetti Presentazione dei risultati del progetto realizzato in collaborazione con la Fondazione Nuto Revelli Onlus, Uomini e donne della Resistenza, che si terrà il 28 aprile ore 18 presso Palazzo San Daniele (Area Didattica | via del Carmine 14 | Torino), nell'ambito delle celebrazioni del 70° Anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione (Presidenza del Consiglio dei Ministri). Interverranno Pietro Polito, Marco Revelli, Antonella Tarpino, Beatrice Verri e Silvia Giordano. All’incontro parteciperanno i testimoni Gastone Cottino e Bruno Segre, partigiani insigniti del sigillo d'onore della Città di Torino. → Movimento di Cooperazione Educativa Cenci 23 / 25 aprile La storia, le storie e l'educare oggi Tre giorni di seminari, laboratori, incontri e spettacoli teatrali per ragionare su come appassionare alla ricerca e ampliare l'immaginario storico di ragazze e ragazzi Il tour pedagogico-politico del MCE il 6 e 7 maggio 2016 passa per Venezia La diretta in streaming sui siti www.mce-fimem.it e http://www.bottegacd.it/ → 25 Aprile (h. 13,10 Rai Tre; 20,50; 23,30 Rai Storia) Per il “Tempo e la Storia” va in onda la puntata Tre volti della Resistenza. In studio con Massimo Bernardini, lo storico Giovanni De Luna. → ISTORETO (Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea ‘Giorgio Agosti’): Il 22 aprile è stato inaugurato ufficialmente il Polo del’900 al quale l'Istoreto ha aderito sin dagli esordi. Nel fitto calendario di attività ed eventi: · 23 Aprile-27 Novembre. Mostra Lungo un secolo. Oppressioni e liberazioni nel Novecento. http://www.polodel900.it/evento/nasce-polo-del-900/ → AVVIATA LA COSTRUZIONE DELLA 7° CONFERENZA REGIONALE DELLA SCUOLA 2016 “EDUCARE ISTRUENDO: ….. ci vuole un villaggio” Stiamo programmando decine di iniziative con le scuole del territorio regionale. Nei prossimi mesi verranno realizzati, con la collaborazione delle 20 associazioni aderenti al Forum e degli Enti copartecipanti, i FOCUS GROUP E SEMINARI TEMATICI presso molte scuole della regione Piemonte. Il lavoro di ascolto e di confronto con le scuole riguarda quest’anno il tema della “EDUCAZIONE” a scuola, i cui risultati, come è ormai consuetudine verranno documentati in un Quaderno, messo poi a disposizione delle scuole e offerto a tutti i partecipanti alla GIORNATA SEMINARIALE CONCLUSIVA prevista per l’autunno 2016. http://www.forumscuolapiemonte.it/ → Segnaliamo “il foglio”, mensile di alcuni cristiani torinesi, giunto al n. 431, che pubblica, tra l'altro, un interessante Registro di scuola del direttore del periodico Antonello Ronca. http://www.ilfoglio.info/default.asp → Un'altra segnalazione: "Ha Keillah" (La Comunità), bimestrale, organo del Gruppo di Studi Ebraici di Torino, che si occupa di vita, storia, pensiero, tradizioni, istituzioni, cultura ebraica. Il giornale si occupa di vari argomenti, tra cui, "una visione progressista della società, di cui è possibile cogliere fonti importanti nel patrimonio culturale e sociale ebraico, che ci ha visto sempre sensibili e attenti alla realtà politica italiana, in particolare sui temi della democrazia, dell’antifascismo e della laicità dello stato". http://www.hakeillah.com/bimestrale.htm → Quaderni Laici n° 15/16 http://www.centrostudicalamandrei.it/ *** Il libro: W. Tocci, La scuola, le api e le formiche. Come salvare l'educazione dalle ossessioni normative, Donzelli (Saggine, n. 263), Roma 2015, pp. XVI-192, € 19,50 L’opera segna un’acquisizione significativa nel panorama di studi che si occupano, a vario titolo, di politiche educative. Il testo, infatti, non si presenta esclusivamente come una puntuale analisi critica circa le incongruenze del dettato normativo noto come la buona scuola, disamina tanto più interessante in quanto proveniente da un esponente di quell’area politica nota come “minoranza Pd” che ha seguito personalmente i lavori in VII Commissione e poi ha finito per votare contro il provvedimento; piuttosto è «un caso di studio circa l’inefficace riformismo italiano» (Introduzione, p. X), incapace di proporre una visione della scuola italiana dei prossimi vent’anni, a partire da una solida ed effettuale comprensione degli errori dei precedenti interventi riformatori elaborati in viale Trastevere. Ne emerge un discorso sistemico, articolato in cinque capitoli, che intreccia diagnosi sullo stato dell’istruzione italiana e riflessione sulla necessaria opera di ricodificazione dei saperi alla luce di quella rivoluzione cognitiva operata dalle tecnologie informatiche. L’alleanza (weberianamente) strategica tra scuola e Stato che ha caratterizzato la conquista dell’alfabeto per larghe fasce di popolazione nel Novecento ha smesso di funzionare: prima che «da destra se ne tragga occasione per liquidare l’istruzione pubblica, bisogna ripensarla da sinistra per il secolo che viene» (p. 180). Appuntamento questo largamente mancato dal governo Renzi. La crisi della scuola italiana è il risultato di processi economici e sociali complessi, ma anche di scelte politiche fondate su d’una rappresentazione ideologica della moderna società della conoscenza in grado, spontaneamente, di auto-generare competenze sociali diffuse, salvo scontarsi con la dura realtà del neoanalfabetismo, non compatibile con la narrazione ufficiale. L’autore prende in esame sia l’indagine OCSE-Isfol sia i test OCSE-Pisa che restituiscono in modalità drammatiche la diminuzione delle competenze di base della popolazione italiana a mano a mano che aumenta la distanza dagli anni scolastici. Di tale vera e propria regressione cognitiva diffusa Tocci evidenzia come essa non si distenda linearmente sull’intera penisola ma si moltiplichi in specifici contesti territoriali e in specifiche classi sociali. Specchio di una società percorsa da profonde disuguaglianze socio-economiche, ormai ereditarie (Franzini), la scuola fatica a realizzare pari opportunità nelle condizioni di partenza. Su tale situazione già molto critica s’inserisce l’applicazione di modelli econometrici, fondati su incentivi e sanzioni, che si traducono in un’ossessione normativa, esile maschera di un vuoto culturale incapace di innalzare la qualità dei processi formativi, di innovare sul terreno della didattica, di riproporre la questione della modifica dei cicli. Gli «economisti di Palazzo», vale a dire gli autori materiali della 107, reiterano un modello di allocazione delle risorse pubbliche al sistema dell’istruzione già sperimentato in Gran Bretagna nei primi due mandati del governo Blair senza tener conto dei pessimi risultati in termini di equità e di efficienza complessiva del sistema rispetto agli obiettivi identificati. Non appare privo di significato, in questa sede, richiamare l’analisi dell’autore sul meccanismo dello school bonus per l’edilizia scolastica che di fatto costituisce un finanziamento pubblico (di circa 20ml) a esclusivo vantaggio delle scuole private. Il provvedimento cancella il meccanismo delle detrazioni fiscali «di pari entità» sancito con la legge 62/2000 che aveva animato il conflitto negli anni Novanta tra le Cei di Ruini e il governo Prodi. «Il capolavoro della destra consiste nell’aver raggiunto il suo risultato storico utilizzando i voti della sinistra, più o meno consapevole di ciò che andava facendo» (p. 88). Lucido, serrato nelle argomentazioni La scuola, le api e le formiche si propone come un’analisi dolorosa ma vera che ha il merito di non scivolare mai verso il disprezzo dell’esistente o verso nostalgie passate. Sorretto da una robusta passione etico-civile il testo è espressione della migliore cultura riformatrice di questo paese. Vincenzo Sorella *** Il film: Weekend Regia: Andrew Haigh Principali interpreti: Tom Cullen, Chris New, Laura Freeman, Vauxhall Jermaine, Jonathan Race colori - durata 96 min. – Gran Bretagna 2011 . Opera prima di Andrew Haigh, questo film uscì nelle sale europee fra il 2011 e il 2012. Finalmente è arrivato anche da noi, che non l’avremmo probabilmente mai visto senza il successo del più recente 45 Anni, diretto dallo stesso regista, che evidentemente ha acceso la curiosità anche verso questa sua prima fatica, così da spingere un coraggioso distributore ad acquistarlo per offrirlo alla visione del pubblico italiano. La versione originale in lingua inglese è l’unica presente da noi, perciò è bene che chi vuol vederlo sappia che il film non è stato doppiato, né lo sarà, della qual cosa, personalmente, mi compiaccio. A spiegare il ritardo della sua apparizione nei nostri cinema probabilmente è il soggetto, ritenuto un po’ troppo osé per noi, che sembriamo, agli occhi di chi fa queste scelte, eterni minorenni bisognosi di protezione. Credo che sappiamo proteggerci da soli! Ambientato a Nottingham (Regno Unito), questo film ci racconta la storia d’amore di due ragazzi, dal suo nascere al suo concludersi dolce e disperato nel breve tempo di un weekend. Si chiamano Russell (Tom Cullen) e Glen (Chris New) i due giovani che si incontrano per caso la notte del venerdì, in un locale gay: una serata in cui per vincere la noia si fuma, si beve e ci si droga. Passeranno la notte a casa di Russell, il più introverso di loro due, quello che vive la propria omosessualità con maggiore tormento: un lavoro da bagnino nella grande piscina della città, molta solitudine, qualche amico d’infanzia che si è fatto la propria famiglia, ma che continua a vedere. Nessun coming-out, però: forse tutti sanno, forse suppongono, forse fingono o forse semplicemente si fanno gli affari loro. Glen è diverso: ha accettato senza problemi la propria identità sessuale, non l’ha mai celata, anzi l’ha esibita orgogliosamente. È un artista che vuole affermarsi; registra a questo scopo gli incontri con i suoi partner occasionali con l’intento di mettere insieme tutto il materiale raccolto, in vista di un progetto artistico, una sorta di mosaico che dovrebbe forse diventare una grande confessione collettiva. Anche Russell ha un diario dei propri incontri, ma non intende esibirlo: è per sé, non per altri. Eppure, da questo incontro, simile, per ciascuno di loro, a tanti altri di ordinario squallore, fatto di sesso droga e solitudine, nasce a poco a poco l’amore, che si fonda, come ogni amore, sulla passione dei sensi, ma che sviluppa in loro una nuova e vera confidenza, quella dei gesti quotidiani condivisi, delle piccole attenzioni per l’altro, della tenerezza profonda: inusitata scoperta per tutti e due. Durerà poco: Glen deve partire per gli Stati Uniti, dove conta di realizzare il proprio futuro di artista; ha già il biglietto aereo in tasca, perciò il distacco diventa inevitabile. L’esperienza dell’amore, tuttavia, ha dato una nuova consapevolezza a entrambi: li ha fatti crescere, li ha trasformati profondamente, poiché può capitare, talvolta, che due soli giorni valgano un’intera vita. Il regista conduce questa sua opera prima con acuta sensibilità e delicatezza psicologica, la stessa che avrebbe dimostrato anche nel suo successivo 45 anni, realizzando un film molto bello, che si può inserire nella scia di indimenticabili pellicole quali My Beautiful Laundrette (1985), La moglie del soldato (1992) e I segreti di Brokeback Mountain, il bellissimo film di Ang Lee del 2005, che come questo racconta una drammatica storia d’amore fra maschi. Da vedere, e, soprattutto, da meditare, in un paese come il nostro, in cui arriva con cinque anni di ritardo e in cui la Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI così si è espressa: “Sconsigliato, non utilizzabile, scabroso”. Eppure è solo una storia d’amore! https://laulilla.wordpress.com/ *** Informativa ai sensi della 196/03. Gli indirizzi presenti nel nostro archivio provengono dalla mailing list delle associazioni aderenti al Coordinamento o da elenchi e servizi di pubblico dominio pubblicati in Internet. Si ricorda che è sufficiente inviare un messaggio all'indirizzo [email protected] con titolo "Rimozione" per essere rimossi dall'archivio. Si garantisce la massima riservatezza dei dati e la possibilità di richiederne, in ogni momento, la rettifica o la cancellazione in conformità alla legge 196/03 sulla tutela dei dati personali. Supplemento a “école”, Registrazione Tribunale di Como, 10 gennaio 2001, direttrice responsabile Celeste Grossi. Chi desidera ricevere la newsletter di école può richiederla a: [email protected] *** Spedito via mail all'indirizzario il 24 aprile 2016