laicità della scuola news

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laicità della scuola news
laicità della scuola
news
Aprile 2016
[email protected]
Notiziario online del Coordinamento per la laicità della scuola.
Redazione: Marco Chiauzza, Grazia Dalla Valle, Daniel
Noffke, Jean-Jacques Peyronel, Cesare Pianciola, Stefano
Vitale.
Fanno parte del Coordinamento:
AEDE (Association Européenne des Enseignants), AGEDO,
Associazione 31 Ottobre per una scuola laica e pluralista, CEMEA
Piemonte, CGD Piemonte, CIDI Torino, COOGEN Torino, CUBScuola, FNISM, Sezione di Torino "Frida Malan", MCE Torino.
Portavoce del Coordinamento e referente per le superiori:
Fulvio Gambotto (339 5435162)
Referente per gli altri ordini di scuola: Silvia Bodoardo (329 0807074)
Sosteniamo la campagna perché sia accertata la piena verità e
vengano puniti i responsabili dell'atroce morte del giovane ricercatore .
http://www.amnesty.it/egitto-Verita-per-Giulio-Regeni
Editoriale:
25 aprile, libertà, partecipazione
Quando, subito dopo l’annuncio dell’armistizio, i ragazzi che poi
diventeranno partigiani e resistenti decisero di cercare rifugio in
montagna, lo fecero con una consapevolezza molto parziale del
significato di tale scelta. In un’atmosfera densa di incertezze, in cui
si intrecciavano il senso della tragedia, il timore di essere catturati e
deportati, l’ostilità verso i tedeschi, era difficile per loro capire la
nuova situazione, così lontana da qualsiasi esperienza vissuta negli
anni del regime, dagli schemi trasmessi dalla scuola del libro e
moschetto, all’insegna del principio pedagogico del “credere,
obbedire, combattere”: non mettere in discussione, non farsi
domande, semplicemente aderire appassionatamente al progetto di
donna, di uomo, di società, di Stato pensato dal capo supremo della
nazione; “Siamo saliti in montagna che eravamo ignoranti come
capre”, diceva sempre ai ragazzi che accompagnava sui luoghi
della memoria al Colle del Lys Guido Carbi, partigiano della 17
brigata Garibaldi “Felice Cima”. Quasi istintivamente, ognuno
cercò il confronto di coloro che si trovavano nell’identica
situazione, e questa prima e spontanea ricerca dell’aggregazione
preludeva per loro alla scoperta di una dimensione fino ad allora
sconosciuta: quella della partecipazione, della discussione, del
confronto dell’analisi collettiva, in una parola della “politica”. In
qualche modo dovettero tornare “a scuola”, aiutati da coloro per cui
la scelta resistenziale era stato un atto consapevole, a imparare
nuovamente tutto, dal principio.
Ciascuno portava in banda anzitutto se stesso, la sua storia e le
ragioni della sua personale ribellione; in questo senso la scelta
partigiana conteneva anche l’esperienza della scoperta della propria
individualità, della propria forza morale e dei propri limiti, che i
venti mesi di lotta contro il freddo, la paura e la fame avrebbero
reso ancora più evidenti. Tutti invece portavano l’esperienza della
libertà vissuta tra l’8 settembre e la scelta della montagna;
un’esperienza che li aveva in qualche modo segnati, inebriandoli e
facendo maturare in loro la consapevolezza che mai più avrebbero
obbedito ciecamente. Tutti elementi che si rifletteranno
nell’organizzazione delle bande, nelle quali infatti le gerarchie
tradizionali, fondate sul grado militare, sull’estrazione sociale o sul
differente livello di istruzione non avevano alcuna importanza,
sostituite invece da una sorta di organizzazione spontanea in cui
tutti sapevano cosa si doveva fare e tutti, magari lamentandosi, la
facevano. Un esercito “nuovo modello”, i cui gli stessi capi
dovevano conquistare la propria legittimazione sul campo,
dividendo con gli uomini il lavoro e anzi dimostrando di essere
capaci di fare di più e meglio. L’esperienza dell’autogoverno tipica
della prima fase di vita delle bande costituì il fondamento
caratteristico dell’esercito partigiano anche dopo l’organizzazione
in formazioni strutturate. I comandanti infatti sapevano che non
avrebbero avuto obbedienza cieca e assoluta, e che anzi avrebbero
dovuto fondare la propria autorità sulla ragionevolezza delle loro
decisioni, discusse insieme ai loro uomini. E gli stessi comandi
centrali, quando nacquero, ebbero piuttosto il compito di
coordinare che quello di dirigere. Anche in quest’esperienza nuova,
nella quale tuttavia ancora una volta a contare in modo decisivo
erano le motivazioni e le scelte personali, si manifestava la
necessità di un rinnovamento nei rapporti tra gli individui e di una
radicale ridefinizione della dimensione sociale dell’esistenza.
Esigenze che preludevano alle richieste, a quel punto consapevoli e
politicamente mature, che il movimento resistenziale presenterà
alla fine della guerra e che costituiranno il cosiddetto “vento del
Nord”.
Esigenze e valori che, infine, nel loro insieme, verranno assunti
poi dalla Costituzione della Repubblica, che per questo può essere
detta non solo il “testamento di centomila morti” (per citare
Calamandrei), il frutto del loro sacrificio, ma anche del laborioso
lavoro di elaborazione di una nuova Weltanschauung; non per nulla
Guido Carbi concludeva la sua frase con “ma siamo scesi tutti
laureati”, laureati su come gli uomini stanno tra gli uomini.
Ora, è partendo da tali considerazioni che hanno generato
inquietudine (e un po’ di sconforto) gli inviti a disinteressarsi di
uno dei pochi momenti di partecipazione permessi all’interno delle
democrazie rappresentative; ancora di più perché tali appelli sono
giunti da alte cariche dello Stato, che in quanto tali, in quanto tutori
e garanti di quella democrazia nata dal travagliato percorso delle
donne e degli uomini della Resistenza, non sono più (non
dovrebbero più essere) uomini di partito, i quali possono invece
invitare ad “andare al mare” invece che a votare, visto che
l’astensione è comunque un’indicazione di voto. Beninteso, non
votare, non partecipare alle consultazioni politiche è lecito, nel
senso che è un diritto, ma non tutto ciò che è lecito è opportuno.
Ecco, avremmo forse preferito, in un periodo in cui molti
lamentano il disinteresse verso la politica, accorati inviti a
informarsi, a confrontarsi e a esprimere il proprio diritto di
cittadini; anche per evitare che il laborioso viaggio che ha portato i
sudditi del Regno d’Italia a diventare cittadini della Repubblica
italiana sia di andata e ritorno.
Ma tant’è; la “prima” Repubblica è finita, e alcuni dicono che
siamo ormai nella “terza”.
Fulvio Gambotto
***
In evidenza:
→ PER LA SCUOLA PUBBLICA E DEMOCRATICA. PER LA
DIGNITÀ DEL LAVORO.
La campagna di raccolta firme nelle scuole di Torino
Da martedì 12 aprile e fino al 10 giugno, per un giorno in ogni
scuola di Torino i banchetti della raccolta firme per i quesiti
referendari sulla scuola, il lavoro e per il progetto legge di
iniziativa popolare Carta dei diritti universali del lavoro.
Di settimana in settimana saranno comunicati il calendario, gli
orari, le sedi.
L’appuntamento per i volontari è alle 7.30 ai cancelli della prima
scuola della giornata.
http://www.flc-cgiltorino.it/ultime/referendum-e-carta-deidiritti.calendario-raccolta-firme-scuole-torino.html
I QUATTRO REFERENDUM SULLA «BUONA SCUOLA»
1. SCHOOL BONUS: si chiederà di cancellare un beneficio di fatto
riservato alle scuole private: le erogazioni liberali non dovranno più
essere riservate alle singole scuole, ma all’intero sistema scolastico,
scongiurando così anche la possibilità che le scuole private sfruttino
tali meccanismi per eludere le tasse su una parte delle rette
2. POTERI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: formulazione che
abroghi la chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente
scolastico sugli ambiti territoriali per incarichi solo triennali;
3. ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: abrogazione dell’obbligo di
200 ore nei licei e 400 ore nei tecnici-professionali, lasciando le scuole
libere di organizzare tali attività come hanno sempre fatto;
4. VALUTAZIONE DEL MERITO DA PARTE DEL DIRIGENTE
SCOLASTICO: abrogazione parziale dei relativi commi che
minacciano il lavoro collegiale e introducono una competizione
individuale senza regole contrattuali, allo scopo di ripristinare le
funzioni precedenti del comitato di valutazione secondo il T.U. (Dl
297/94) e attribuzione del fondo per la valorizzazione dei docenti alla
contrattazione.
Una presentazione:
http://lipscuola.it/blog/marina-boscaino-presenta-il-percorsoreferendario-alla-manifestazione-primavera-per-la-democraziaroma-18-marzo-2016/
Il testo dei quesiti del referendum sulla scuola si legge in:
http://www.gildains.it/public/documenti/5278DOC-806.pdf
→ CUB Piemonte Corso G. Marconi, 34, 10125 Torino
27 APRILE ORE 17 - PRESIDIO DAVANTI AL CONSOLATO
FRANCESE A SOSTEGNO DELLO SCIOPERO GENERALE
DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI FRANCESI
12 MAGGIO 2016: SCIOPERO NO INVALSI
http://www.cubpiemonte.org/index.php
[email protected]
→ Roma, UN ESPOSTO ALL’AUTORITÀ GARANTE PER LE
VIOLAZIONI DEL PLURALISMO NELLA LIBERTÀ DI
RELIGIONE, CREDO E COSCIENZA
Di Raffaella Di Marzio Segretaria di FOB (European Federation for
Freedom of Belief) | 18.04.2016
L'esposto si richiama alla ricerca condotta dalla Fondazione Critica
Liberale, che illustra una chiara discriminazione a vantaggio della
Chiesa Cattolica nei confronti delle altre confessioni, alcune delle
quali ricevono uno spazio, oltre che minimo, fortemente denigratorio,
dai Nuovi Movimenti Religiosi all'Islam, come già rilevato
nell'ambito del Convegno “Islamofobia in Italia?”, i cui promotori nel
2015 rivolsero un appello alla Commissione di Vigilanza. FOB si
ricollega anche al precedente esposto dell'UAAR, che sottolineava il
dato (2014) del 99% di presenze televisive alla Chiesa Cattolica;
l'Agcom rispose che non rilevava alcuna violazione del pluralismo
religioso, destando stupore e polemiche.
Oggi FOB chiede all'Autorità Garante, nel rispetto dell'ordinamento,
della legge e dei principi costituzionali, che l'inosservanza degli
obblighi di pluralismo e imparzialità sia riconosciuta, e che siano
presi provvedimenti affinché la libertà di espressione sia pienamente
tutelata dall'informazione. Invita inoltre a vigilare affinché sia
garantita la valorizzazione delle diverse tradizioni religiose e culturali
nel nostro paese, come indicato dalle direttive della Commissione di
Vigilanza.
Raffaella Di Marzio
Segretaria di FOB (European Federation for Freedom of Belief)
http://freedomofbelief.net/it
http://www.italialaica.it/gocce/55566
→ Libertà religiosa/1. Interpellanza parlamentare sulla legge
veneta
Roma (NEV), 13 aprile 2016 – I deputati Luigi Lacquaniti e Khalid
Chaouki del Partito Democratico, hanno depositato questa sera
un’interpellanza parlamentare indirizzata al ministro dell’Interno in
merito alla recente legge sull’edilizia di culto che il Consiglio
Regionale del Veneto, nella seduta del 4 aprile scorso, ha approvato
attraverso le modifiche alla legge regionale del 23 aprile 2004, n. 11
(Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio)
introducendo l’art.31bis “Norme per la realizzazione di edifici e
attrezzatture destinate a servizi religiosi” e l’art.31ter “Principi e
ambito di applicazione per la pianificazione delle attrezzature per i
servizi religiosi.”
“Con i voti della sola maggioranza – hanno dichiarato Lacquaniti e
Chaouki primi firmatari dell’interpellanza – è stato approvato un
provvedimento che ripropone la pessima legge denominata ‘anti
moschee’ già presentata dai colleghi lombardi e bocciata dalla Corte
Costituzionale. Come già fatto poco più di un anno fa con la legge
lombarda, oggetto di una nostra interpellanza al governo, anche in
questo caso non potevamo non depositare una nuova interpellanza che
presenteremo pubblicamente mercoledì prossimo”.
Libertà religiosa/2. Appello delle chiese protestanti di Milano.
Indirizzato ai candidati a sindaco della città ricorda che si tratta
di un diritto costituzionale
Roma (NEV), 13 aprile 2016 – “Noi rappresentanti delle chiese
evangeliche di Milano - valdese, metodista, battista, luterana esprimiamo viva preoccupazione per alcune affermazioni e i toni di
certe battute della campagna elettorale in materia di libertà religiosa e
di culto”, questo è l’incipit dell’appello lanciato nei giorni scorsi dalle
chiese protestanti di Milano “forti della recente sentenza della Corte
costituzionale che ha dichiarato l’incostituzionalità e la
discriminatorietà di alcune norme della legge della Regione
Lombardia in materia di governo del Territorio e che hanno prodotto
gravi limitazioni nell’esercizio del culto di varie comunità di fede”.
Le chiese protestanti di Milano rivolgendosi ai candidati a sindaco
della città e al mondo della politica, hanno inoltre chiesto di “non
strumentalizzare il tema della libertà religiosa che è espresso e tutelato
nella Costituzione e di non alimentare pericolosi pregiudizi e
discriminazioni nei confronti delle minoranze religiose” .
http://www.fcei.it
→ AIACE Torino e Cidi Torino presentano
Sabato 30 aprile 2016 - ore 9,00
- Il Cinema e la Scuola Seminario
La cultura cinematografica e il curricolo scolastico
Per informazioni e iscrizioni:
Sara Girardo, referente AIACE Scuola
[email protected] – 011/538962
http://www.ciditorino.org/
→ Centro studi Piero Gobetti
Presentazione dei risultati del progetto realizzato in
collaborazione con la Fondazione Nuto Revelli Onlus, Uomini e
donne della Resistenza, che si terrà il 28 aprile ore 18 presso
Palazzo San Daniele (Area Didattica | via del Carmine 14 |
Torino), nell'ambito delle celebrazioni del 70° Anniversario della
Resistenza e della Guerra di Liberazione (Presidenza del Consiglio
dei Ministri).
Interverranno Pietro Polito, Marco Revelli, Antonella Tarpino,
Beatrice Verri e Silvia Giordano. All’incontro parteciperanno i
testimoni Gastone Cottino e Bruno Segre, partigiani insigniti del
sigillo d'onore della Città di Torino.
→ Movimento di Cooperazione Educativa
Cenci 23 / 25 aprile
La storia, le storie e l'educare oggi
Tre giorni di seminari, laboratori, incontri e spettacoli teatrali per
ragionare su come appassionare alla ricerca e ampliare
l'immaginario storico di ragazze e ragazzi
Il tour pedagogico-politico del MCE
il 6 e 7 maggio 2016 passa per Venezia
La diretta in streaming sui siti www.mce-fimem.it e
http://www.bottegacd.it/
→ 25 Aprile (h. 13,10 Rai Tre; 20,50; 23,30 Rai Storia) Per il
“Tempo e la Storia” va in onda la puntata Tre volti della
Resistenza. In studio con Massimo Bernardini, lo storico Giovanni
De Luna.
→ ISTORETO (Istituto piemontese per la storia della Resistenza e
della società contemporanea ‘Giorgio Agosti’):
Il 22 aprile è stato inaugurato ufficialmente il Polo del’900 al
quale l'Istoreto ha aderito sin dagli esordi. Nel fitto calendario di
attività ed eventi:
·
23 Aprile-27 Novembre. Mostra Lungo un secolo.
Oppressioni e liberazioni nel Novecento.
http://www.polodel900.it/evento/nasce-polo-del-900/
→ AVVIATA LA COSTRUZIONE DELLA 7° CONFERENZA
REGIONALE DELLA SCUOLA 2016
“EDUCARE ISTRUENDO: ….. ci vuole un villaggio”
Stiamo programmando decine di iniziative con le scuole del territorio
regionale. Nei prossimi mesi verranno realizzati, con la collaborazione
delle 20 associazioni aderenti al Forum e degli Enti copartecipanti, i
FOCUS GROUP E SEMINARI TEMATICI presso molte scuole della
regione Piemonte. Il lavoro di ascolto e di confronto con le scuole
riguarda quest’anno il tema della “EDUCAZIONE” a scuola, i cui
risultati, come è ormai consuetudine verranno documentati in un
Quaderno, messo poi a disposizione delle scuole e offerto a tutti i
partecipanti alla GIORNATA SEMINARIALE CONCLUSIVA
prevista per l’autunno 2016.
http://www.forumscuolapiemonte.it/
→ Segnaliamo “il foglio”, mensile di alcuni cristiani torinesi,
giunto al n. 431, che pubblica, tra l'altro, un interessante Registro
di scuola del direttore del periodico Antonello Ronca.
http://www.ilfoglio.info/default.asp
→ Un'altra segnalazione: "Ha Keillah" (La Comunità), bimestrale,
organo del Gruppo di Studi Ebraici di Torino, che si occupa di vita,
storia, pensiero, tradizioni, istituzioni, cultura ebraica.
Il giornale si occupa di vari argomenti, tra cui, "una visione
progressista della società, di cui è possibile cogliere fonti importanti
nel patrimonio culturale e sociale ebraico, che ci ha visto sempre
sensibili e attenti alla realtà politica italiana, in particolare sui temi
della democrazia, dell’antifascismo e della laicità dello stato".
http://www.hakeillah.com/bimestrale.htm
→
Quaderni Laici n° 15/16
http://www.centrostudicalamandrei.it/
***
Il libro: W. Tocci, La scuola, le api e le formiche. Come
salvare l'educazione dalle ossessioni normative, Donzelli
(Saggine, n. 263), Roma 2015, pp. XVI-192, € 19,50
L’opera segna un’acquisizione significativa nel panorama di
studi che si occupano, a vario titolo, di politiche educative. Il testo,
infatti, non si presenta esclusivamente come una puntuale analisi
critica circa le incongruenze del dettato normativo noto come la
buona scuola, disamina tanto più interessante in quanto proveniente
da un esponente di quell’area politica nota come “minoranza Pd” che
ha seguito personalmente i lavori in VII Commissione e poi ha finito
per votare contro il provvedimento; piuttosto è «un caso di studio
circa l’inefficace riformismo italiano» (Introduzione, p. X), incapace
di proporre una visione della scuola italiana dei prossimi vent’anni, a
partire da una solida ed effettuale comprensione degli errori dei
precedenti interventi riformatori elaborati in viale Trastevere. Ne
emerge un discorso sistemico, articolato in cinque capitoli, che
intreccia diagnosi sullo stato dell’istruzione italiana e riflessione sulla
necessaria opera di ricodificazione dei saperi alla luce di quella
rivoluzione cognitiva operata dalle tecnologie informatiche.
L’alleanza (weberianamente) strategica tra scuola e Stato che ha
caratterizzato la conquista dell’alfabeto per larghe fasce di
popolazione nel Novecento ha smesso di funzionare: prima che «da
destra se ne tragga occasione per liquidare l’istruzione pubblica,
bisogna ripensarla da sinistra per il secolo che viene» (p. 180).
Appuntamento questo largamente mancato dal governo Renzi.
La crisi della scuola italiana è il risultato di processi economici e
sociali complessi, ma anche di scelte politiche fondate su d’una
rappresentazione ideologica della moderna società della conoscenza
in grado, spontaneamente, di auto-generare competenze sociali
diffuse, salvo scontarsi con la dura realtà del neoanalfabetismo, non
compatibile con la narrazione ufficiale. L’autore prende in esame sia
l’indagine OCSE-Isfol sia i test OCSE-Pisa che restituiscono in
modalità drammatiche la diminuzione delle competenze di base della
popolazione italiana a mano a mano che aumenta la distanza dagli
anni scolastici. Di tale vera e propria regressione cognitiva diffusa
Tocci evidenzia come essa non si distenda linearmente sull’intera
penisola ma si moltiplichi in specifici contesti territoriali e in
specifiche classi sociali. Specchio di una società percorsa da profonde
disuguaglianze socio-economiche, ormai ereditarie (Franzini), la
scuola fatica a realizzare pari opportunità nelle condizioni di partenza.
Su tale situazione già molto critica s’inserisce l’applicazione di
modelli econometrici, fondati su incentivi e sanzioni, che si traducono
in un’ossessione normativa, esile maschera di un vuoto culturale
incapace di innalzare la qualità dei processi formativi, di innovare sul
terreno della didattica, di riproporre la questione della modifica dei
cicli. Gli «economisti di Palazzo», vale a dire gli autori materiali della
107, reiterano un modello di allocazione delle risorse pubbliche al
sistema dell’istruzione già sperimentato in Gran Bretagna nei primi
due mandati del governo Blair senza tener conto dei pessimi risultati
in termini di equità e di efficienza complessiva del sistema rispetto
agli obiettivi identificati.
Non appare privo di significato, in questa sede, richiamare l’analisi
dell’autore sul meccanismo dello school bonus per l’edilizia
scolastica che di fatto costituisce un finanziamento pubblico (di circa
20ml) a esclusivo vantaggio delle scuole private. Il provvedimento
cancella il meccanismo delle detrazioni fiscali «di pari entità» sancito
con la legge 62/2000 che aveva animato il conflitto negli anni
Novanta tra le Cei di Ruini e il governo Prodi. «Il capolavoro della
destra consiste nell’aver raggiunto il suo risultato storico utilizzando i
voti della sinistra, più o meno consapevole di ciò che andava
facendo» (p. 88).
Lucido, serrato nelle argomentazioni La scuola, le api e le formiche
si propone come un’analisi dolorosa ma vera che ha il merito di non
scivolare mai verso il disprezzo dell’esistente o verso nostalgie
passate. Sorretto da una robusta passione etico-civile il testo è
espressione della migliore cultura riformatrice di questo paese.
Vincenzo Sorella
***
Il film: Weekend
Regia: Andrew Haigh
Principali interpreti: Tom Cullen, Chris New, Laura
Freeman, Vauxhall Jermaine, Jonathan Race
colori - durata 96 min. – Gran Bretagna 2011
.
Opera prima di Andrew Haigh, questo film uscì nelle sale europee
fra il 2011 e il 2012. Finalmente è arrivato anche da noi, che non
l’avremmo probabilmente mai visto senza il successo del più recente
45 Anni, diretto dallo stesso regista, che evidentemente ha acceso la
curiosità anche verso questa sua prima fatica, così da spingere un
coraggioso distributore ad acquistarlo per offrirlo alla visione del
pubblico italiano. La versione originale in lingua inglese è l’unica
presente da noi, perciò è bene che chi vuol vederlo sappia che il film
non è stato doppiato, né lo sarà, della qual cosa, personalmente, mi
compiaccio. A spiegare il ritardo della sua apparizione nei nostri
cinema probabilmente è il soggetto, ritenuto un po’ troppo osé per
noi, che sembriamo, agli occhi di chi fa queste scelte, eterni minorenni
bisognosi di protezione. Credo che sappiamo proteggerci da soli!
Ambientato a Nottingham (Regno Unito), questo film ci racconta la
storia d’amore di due ragazzi, dal suo nascere al suo concludersi dolce
e disperato nel breve tempo di un weekend. Si chiamano Russell (Tom
Cullen) e Glen (Chris New) i due giovani che si incontrano per caso la
notte del venerdì, in un locale gay: una serata in cui per vincere la
noia si fuma, si beve e ci si droga. Passeranno la notte a casa di
Russell, il più introverso di loro due, quello che vive la propria
omosessualità con maggiore tormento: un lavoro da bagnino nella
grande piscina della città, molta solitudine, qualche amico d’infanzia
che si è fatto la propria famiglia, ma che continua a vedere. Nessun
coming-out, però: forse tutti sanno, forse suppongono, forse fingono o
forse semplicemente si fanno gli affari loro.
Glen è diverso: ha accettato senza problemi la propria identità
sessuale, non l’ha mai celata, anzi l’ha esibita orgogliosamente. È un
artista che vuole affermarsi; registra a questo scopo gli incontri con i
suoi partner occasionali con l’intento di mettere insieme tutto il
materiale raccolto, in vista di un progetto artistico, una sorta di
mosaico che dovrebbe forse diventare una grande confessione
collettiva. Anche Russell ha un diario dei propri incontri, ma non
intende esibirlo: è per sé, non per altri. Eppure, da questo incontro,
simile, per ciascuno di loro, a tanti altri di ordinario squallore, fatto di
sesso droga e solitudine, nasce a poco a poco l’amore, che si fonda,
come ogni amore, sulla passione dei sensi, ma che sviluppa in loro
una nuova e vera confidenza, quella dei gesti quotidiani condivisi,
delle piccole attenzioni per l’altro, della tenerezza profonda: inusitata
scoperta per tutti e due. Durerà poco: Glen deve partire per gli Stati
Uniti, dove conta di realizzare il proprio futuro di artista; ha già il
biglietto aereo in tasca, perciò il distacco diventa inevitabile.
L’esperienza dell’amore, tuttavia, ha dato una nuova consapevolezza a
entrambi: li ha fatti crescere, li ha trasformati profondamente, poiché
può capitare, talvolta, che due soli giorni valgano un’intera vita.
Il regista conduce questa sua opera prima con acuta sensibilità e
delicatezza psicologica, la stessa che avrebbe dimostrato anche nel
suo successivo 45 anni, realizzando un film molto bello, che si può
inserire nella scia di indimenticabili pellicole quali My Beautiful
Laundrette (1985), La moglie del soldato (1992) e I segreti di
Brokeback Mountain, il bellissimo film di Ang Lee del 2005, che
come questo racconta una drammatica storia d’amore fra maschi.
Da vedere, e, soprattutto, da meditare, in un paese come il nostro,
in cui arriva con cinque anni di ritardo e in cui la Commissione
Nazionale Valutazione Film della CEI così si è espressa:
“Sconsigliato, non utilizzabile, scabroso”. Eppure è solo una storia
d’amore!
https://laulilla.wordpress.com/
***
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Supplemento a “école”, Registrazione Tribunale di Como, 10 gennaio 2001, direttrice
responsabile Celeste Grossi.
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Spedito via mail all'indirizzario il 24 aprile 2016