PROGETTO DIDATTICO: ROSA CONFETTO E LA MIA STORIA
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PROGETTO DIDATTICO: ROSA CONFETTO E LA MIA STORIA
SCUOLA DELL’INFANZIA STATALE “J.DA GORZANO”/SEZIONE CINQUE ANNI PROGETTO DIDATTICO: ROSA CONFETTO E LA MIA STORIA ovvero…diversità di genere e pari opportunità “Se non siamo in grado di porre fine alle differenze, alla fine non possiamo aiutare a rendere il mondo sicuro di tollerare le diversità.”John Fitzgerald Kennedy PREMESSA Il tema della diversità di genere è stato sviluppato all’interno di un discorso più ampio sulla diversità in generale e ha riguardato l’ambito dell’identità individuale nel confronto con l’altro. Il libro utilizzato, “Rosa confetto e altre storie” è la cornice nella quale è stata elaborata la trama delle esperienze proposte ai bambini e alle bambine, realizzate passando dal piano fantastico a quello reale in un intreccio continuo. La narrazione animata da una espertaha fornito l’imput per affrontare la tematica trattata veicolando saperi e supportando attività utili a prevenire la formazione e/o il consolida mento di stereotipi e pregiudizi. Nella relazionale tra pari e con gli adulti , quale supporto affettivo ed emotivo e con l’aiuto della dimensione fantastica, i bambini e le bambine hanno messo in gioco conoscenze e idee individuali per confrontarsi sul piano cognitivo, linguistico e culturale. Il lavoro svolto si è innestato su esperienze vissute nei primi due anni di frequenza alla scuola dell’infanzia ,relative a: Studio di sé, delle proprie caratteristiche e delle proprie preferenze Scoperta delle diversità e delle potenzialità individuali FINALITA’ Porre le basi per creare una cultura di genere che consenta pari opportunità formative ed espressive nel rispetto della diversità STRATEGIE METODOLOGICHE GIOCO di ruolo,imitativo,simbolico ,guidato e/o autogestito negli angoli attrezzati della sezione, in giardino,in salone NARRAZIONE di storie, fiabe e racconti per immedesimarsi nei protagonisti, condividere emozioni ,analizzarne il comportamento… CONFRONTI VERBALI per mettere in comune e discutere idee e convinzioni APPRENDIMENTO SOCIALIZZATO per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e abilità ATTIVITA’ PSICOMOTORIE con e senza materiali strutturati, musiche e canzoni DOCUMENTAZIONE DELLE ESPERIENZE LA NARRAZIONE ANIMATA Una esperta di teatro ha raccontato in sezione la storia “Rosa Confetto” con l’ausilio di alcuni pupazzi le elefantine rosa nel loro recinto Successivamente,la storia è stata ripresa dalle insegnanti di sezione,per consentire ai bambini e alle bambine di analizzarne il contenuto,confrontarsi e rappresentarla. ANCHE LE ELEFANTINE DOVEVANO GIOCARE E POI GLI ELEFANTI SONO GRIGI ANITA I MASCHI ERANO PIU’ FURBI CHE POTEVANO GIOCARE NELLE POZZANGHERE DIEGO GLI ELEFANTI SONO TUTTI GRIGI E LE FEMMINE NON NE HANNO DEI FIOCCHI ROSA DANIELE AVEVA FATTO BENE PASQUALINA A BUTTARE VIA IL COLLETTO E LE SCARPE ROSA PERCHE’ ERA DIVERSA DALLE ALTRE E DOPO POTEVA DIVERTIRSI CHIARA un elefante maschio un elefante femmina i fiori da mangiare per le elefantine Con il gruppo sezione è poi stato deciso di costruire gli elefanti tutti uguali cercando il cartoncino grigio di recupero perchè la storia si conclude con i protagonisti che hanno lo stesso diritto di giocare e mangiare le foglie degli alberi. I prodotti realizzati sono stati utilizzati per giocare drammatizzando la storia. COME SONO DIVERSI I MASCHI DALLE FEMMINE I bambini e le bambine si sono confrontati sulle diversità maschio/ femmina attraverso un iniziale brainstorming per raccogliere le varie idee successivamente analizzate : I MASCHI E LE FEMMINE ANITA: I MASCHI NON HANNO IL CERVELLO COME LE FEMMINE PERCHE’ LE FEMMINE SONO PIU’ BRAVE A PENSARE DELLE COSE RICCARDO M.: I MASCHI SONO DIVERSI DALLE FEMMINE PERCHE’ GIOCANO CON DEGLI ALTRI GIOCHI GAIA:I MASCHI SONO DIVERSI ,IL CERVELLO FUNZIONA MENO ,PER ESEMPIO DANY VA IN PUNIZIONE CHIARA : QUELLO DI MIO FRATELLO FUNZIONA PIU’ POCO PERCHE’ FA SEMPRE IL MATTO MARGHERITA:QUELLO DI MIO FRATELLO FUNZIONA COME IL MIO RICCARDO G.:ANCHE QUELLO DEI MIE FRATELLI FUNZIONA COME IL MIO MATTEO: MIA SORELLA E’ PIU’ INTELLIGENTE LEI SA QUELLO CHE FA E IO CERTE VOLTE NO GAIA: MIO FRATELLO INVECE HA UN PO RAGIONE MIRKO: MIA SORELLA A VOLTE DISTURBA E LA SGRIDANO MA ANCHE IO ESTER: I BAMBINI PICCOLI BISOGNA PORTARE PAZIENZA ,DISTURBANO PER FORZA E POI I MASCHI FANNO IL SEME PER FAR USCIRE IL BAMBINO DALLA PANCIA DELLA MAMMA CHE DIFFERENZE CI SONO TRA I MASCHI E E LE FEMMINE? MIRKO:LA VOCE MARTINA:I CERCHIETTI RICCARDO M.:IO SONO BIONDO GRETA:IO HO I CAPELLI LUNGHI SAMUELE:SONO VESTITO DA MASCHIO GAIA:IL NOME COME DANIELE,DANIELA CHIARA: IO HO GLI ORECCHINI E GABRIELE HA LA VOCE DA MASCHIO ANITA: I MASCHI SONO PIU’ PASTICCIONI MARTINA: SI VEDE DALLA FACCIA Dopo aver escluso,con la prova dei fatti, gli elementi indicati e in accordo con il gruppo sono stati analizzati i nomi per individuare quelli che terminano con la lettera A indicata come quella delle femmine e quelli con la lettera O indicata come quella dei maschi verificando che non tutti i nomi finiscono con le due lettere individuate e che non sempre la A finale significa un nome da femmina NOMI DA NOMI DA FEMMINA CHE FEMMINA CHE FINISCONO CON A NON FINISCONO CON A NOMI DA MASCHIO CHE FINISCONO CON O NOMI DA MASCHIO CHE NON FINISCONO CON O GAIA MICHELA ANITA MARTINA CHIARA ANNA ELENA GRETA ANGELICA MARGHERITA ANNA RICCARDO DIEGO MIRKO MATTEO ENRICO LEONARDO EVAN DARHSPREET SOHAIL GIOVANNI ESTER MARISOL NOMI DA NOMI DA MASCHIO CHE MASCHIO CHE FINISCONO CON A FINISCONO CON E NOMI DA FEMMINA CHE FINISCONO CON E ANDREA ELIA RACHELE ALICE MATILDE DANIELE GABRIELE SAMUELE GIUSEPPE È poi stato fatto un lavoro di valorizzazione del proprio nome come elemento importante di identificazione,inventando rime e riproducendolo in vari modi anche con materiale di recupero DIEGO TI SPIEGO ANNA CHE MANGIA LA PANNA ENRICO E’ UN AMICO ANGELICA CHE GIRA L’ELICA IL RUOLO DEI GENITORI Le insegnanti hanno raccontato ai bambini le altre storie del libro utilizzato approfondendo in particolare,“la vera storia dei bonobo con gli occhiali” poi, è stato analizzato il ruolo dei genitori all’interno della famiglia sia in grande gruppo che singolarmente ENRICO Il mio papà non pulisce ma fa da mangiare quando non c’è la mamma e cucina solo lasagne GAIA Il mio papà e la mia mamma lavano ,stirano , fanno da mangiare un po’ per uno MARTINA il mio papà non lava e non stira lo fa la mamma perché è da donne ANNA la mamma fa i lavori in casa e cucina ma il mio papà arriva a casa tardi è stanco , è la nonna che stira SAMUELE il mio papà non lava,stira solo CHIARA la mamma cucina e il papà stira Il mio papa’ di lavoro fa il macellaio, a casa certe volte fa un riposino certe volte pulisce , cucina , da’ l’aspirapolvere, certe volte ma poche volte mette a posto la camerina , poi ci mette a letto e ci da’ il bacino della buona notte e se ho sete mi da da bere. ESTER Il mio papa’ ha un po’i capelli bianchi , gli occhi ce li ha uguali a me marroncini e un giorno si e’ messo una camicia bruttissima . Di lavoro fa’ la ceramica , a casa si alza di mattina prima di noi , quando siamo via lui ci prepara da mangiare , certe volte pulisce . GRETA La mia mamma ha i capelli lunghi di solito non si mette il gel perche’ e’ una femmina , sono neri e lisci.E’ di colore rosa come il papa’ e’ bella .gioco con lei a dei giochi diversi da quelli che gioco con il papa’ ma non alle barbie che sono giochi da femmina e io sono un maschio.Lei va a lavorare,fa la maestra . RICCARDO La mia mamma lavora nell’ufficio , a casa cucina , stira e poi fa la lavatrice. MARTINA I MESTIERI DEI GENITORI Il gruppo sezione ha provato a suddividere i mestieri dei genitori riflettendo se ciascun mestiere sia più adatto alle mamme o ai papà o ad entrambe senza trovarne uno particolarmente connotato e concludendo che ciascun papà fa un lavoro che potrebbe essere fatto anche dalla mamma e viceversa: lavorare in officina fare la ceramica fare il carrellista lavorare a computer fare le case fare la maestra lavorare in ufficio fare l’infermiera lavorare in negozio fare il macellaio fare la farmacista vendere automobili lavorare in un ristorante fare il bidello fare il saldatore fare i gelati vendere il caffè lavorare alla Ferrari fare il contadino mungere le mucche pitturare i muri UN AMBIENTE TRADIZIONALMENTE “MASCHILE”: L’OFFICINA MECCANICA Le insegnanti hanno organizzato e realizzato una visita al laboratorio “officina Emilia”, un'iniziativa culturale dell'Università di Modena e Reggio Emilia il cui obiettivo è realizzare pratiche rivolte al sistema dell’istruzione (dalla scuola materna all’università), per Consentire ai bambini di vivere una esperienza con materiali utilizzati in prevalenza da operatori maschili ora di accesso anche alle donne VITI ,BULLONI ,PEZZI DI FERRO PER FAR GIOCARE TUTTI A TUTTI INTERESSA COME FUNZIONA UNA MACCHINA Al termine del percorso svolto, le considerazioni espresse dai bambini e dalle bambine nelle diverse conversazioni sono così sintetizzabili: i bambini e le bambine sono diversi ma possono fare le stesse cose i maschi tra loro sono diversi così come le femmine perché ognuno ha le proprie caratteristiche IO PER ESEMPIO HO I CAPELLI NERI E RICCI ANCHE DANY CE LI HA NERI MA NON RICCI DIEGO ALL’ESTER GLI PIACE ANDARE IN PISCINA A ME SOLO A DANZA GRETA ANCHE I MASCHI POSSONO GIOCARE IN CUCINA SE GLI PIACE ANNA Per concludere il lavoro sono state individuate rime sulle caratteristiche proprie di ciascun bambino e bambina con le quali giocare ad indovinare il soggetto e da utilizzare per costruire un libro del gruppo DI ANIMALI E DI PIRATI CON ENRICO SI PUO’ PARLARE E OGNI MAPPA DEL TESORO SA ILLUSTRARE TANTE COSE SA RACCONTARE E VERE STORIE RIESCE A ILLUSTRARE E’ VIVACE E BIRICCHINO MA IL SUO SORRISO E’ DA BRAVO BAMBINO A GRETA PIACCIONO BORSINE E BORSETTE PRINCIPESSE,CERCHIETTI E SPILLETTE SEMBRA DOLCE E CARINA INVECE E’ DETERMINATA E BIRICCHINA ARRIVA A SCUOLA TUTTA ORDINATA MA PER GIOCARE DAI VESTITI NON SI FA CERTO CONDIZIONARE DIEGO E’ CARINO,HA UN SORRISO SOLARE E DALLE BAMBINE SI LASCIA COCCOLARE E’ SEMPRE IMPEGNATO A DISEGNARE, TAGLIARE E INCOLLARE MA… ANCHE A GIOCARE AD OGNI DOMANDA SA RISPONDERE E SU OGNI ARGOMENTO HA UN SAPERE DI LUI CI SI PUO’ FIDARE E OGNI INCARICO ASSEGNARE A GAIA STORIE E FIABE PIACE ASCOLTARE IN CUCINA CON LE AMICHE AMA GIOCARE E’ MOLTO BRAVA A DISEGNARE , RITAGLIARE COLORARE…E NON LE PESA LAVORARE LE PIACE ANCHE MANGIARE A TAVOLA NON E’ NECESSARIO SOLLECITARE ESTER E’ ALLEGRA E SBARAZZINA A DISEGNARE E’ PROPRIO BRAVINA QUANDO GIOCA LE PIACE TRAVESTIRSI CON CAPPELLI E GONNE AGGHINDARSI LA PAROLA CERTO NON LE MANCA E DI RACCONTARE NON E’ MAI STANCA TEMPI DI REALIZZAZIONE Il percorso specifico sulle differenze di genere è stato sviluppato nell’ambito della progettazione sullo studio di sé e delle proprie possibilità nell’arco di tre mesi di scuola. TRAGUARDI MATURATI Attraverso l’osservazione dei bambini in situazione e la comparazione collegiale dei dati raccolti, le insegnanti hanno verificato in itinere il percorso svolto e definito i traguardi che la maggior parte dei bambini e delle bambine hanno maturato: Consapevolezza delle diversità individuali e di genere Consapevolezza delle proprie caratteristiche e possibilità Capacità di argomentare il proprio punto di vista Disponibilità al confronto Maranello giugno 2012 le insegnanti Orlandi MariaPia Zanella Claudia