L` editoriale ...Per non dimenticare... Comitato di Redazione
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L` editoriale ...Per non dimenticare... Comitato di Redazione
Comitato di Redazione Con la supervisione del Prof.re Angelo Pompei. Art Director Comignani Luana 5AG Gli autori dei vari articoli: Greta Sciolè, 4B T Alessandra MIani, 4B T Chiara Di Carlo, 4B T Federica Mariani, 4B T Jasmine Di Massimo, 4B T Alessia Falcone, 4B T Giacomo Giuliano, 5A T D’Amico Denise 3A T Landucci Mattia, 3A T Karen Iannucci, 4A SIA Antonio Di Berardino, 4A SIA Lorenza Ciavattella, 4A SIA Gioia Talanca, 1B AFM Manuel Luciani, 5 AE Marco Di Giovanni, 4 AE Per info e comunicazioni contatta: [email protected] Numero 1, anno II Gennaio 2017. E-mail: [email protected] L’ editoriale ...Per non dimenticare... Pronti per un nuovo inzio Femminicidio: Abruzzo e dintorni di Chiara Di Carlo di Antonio Di Berardino e Karen Iannucci Eccoci! Siamo tornati. Molti di voi potrebbero dirci: “Alla buon ora il nuovo anno scolastico è iniziato da quasi cinque mesi…”. Avete ragione, ragazzi, scusateci del ritardo. Varie problematiche all’interno del giornalino hanno causato rallentamenti; tra cui: a causa di un guasto al pc con cui impaginavamo siamo stati costretti ad usufruire dei computer della scuola presenti nel plesso in Via Verrotti, ed essi, che ve lo diciamo a fare, hanno una velocità pessima… Cosa ne pensate della nostra attrezzatura? Cos’altro può essere migliorato? Come? Potete risponderci a questa domanda *scrivendo alla nostra email: [email protected] nel prossimo numero daremo voce a tutti coloro che si fanno avanti illustrando problematiche e, perché no, eventuali soluzioni. Insegnanti, alunni, bidelli, collaboratori, scriveteci! Inoltre, a tutto questo si aggiunge la sospensione dell’attività didattica a causa delle condizioni meteorologiche e terremoto. Nonostante tutto con la nostra buona volontà e con l’aiuto del professor Pompei, siamo riusciti continuare questa iniziativa anche per quest’anno, con una redazione tutta nuova e con tante nuove idee in cantiere. Perché si sa, quando si ha una vera passione, è possibile riuscire a fare qualsiasi cosa. In questo primo numero trattiamo svariati argomenti, ma ci soffermiamo soprattutto sulle tematiche che riguardano la nostra scuola, in particolare l’alternanza scuola-lavoro. La nuova normativa ha coinvolto tutte le scuole d’Italia e, con un’intervista ai docenti referenti di questa attività, scopriremo quali sono le valutazioni che la Scuola ha dato sul primo anno di attività sulle iniziative in cantiere per questo anno scolastico. La redazione spera che continuerete a seguirci fino alla fine e vi augura un buon anno scolastico, anche se in ritardo. Buona lettura! *Entro il 10/2/17 scrivete a: [email protected] - rispondete alle domande poste sopra - se siete d’accordo diteci: nome, cognome e classe/materia insegnata, oppure vi inseriremo in forma anonima nell’articolo - inserite foto illustrative a vostro piacimento 8 E’ ormai da tempo che sentiamo parlare di femminicidio e in generale di violenza sulle donne, quindi volevamo mettervi a conoscenza dei più recenti casi riscontrati nella nostra regione ed altri dati che potrebbero risultare interessanti. Uno degli avvenimenti più recenti è quello avvenuto il 10 settembre 2016 a Parma. Elisa Pavarani, donna di 39 anni, ha perso la vita dopo i numerosi tentativi di riconquista da parte dell’ex fidanzato che, avendo ricevuto l’ennesimo “no”, ha deciso di metter fine alla questione a colpi di coltello. Un altro di questi casi è avvenuto nella nostra regione, a Vasto. La “protagonista” di questa triste storia à una donna, romana d’origine, di 53 anni. La povera vittima è stata brutalmente strangolata con un cavo elettrico dal marito 58enne l’8 marzo, ovvero la giornata delle donne… Nonostante i vicini, che si erano accorti del fatto, abbiano chiamato la polizia, non si è potuto fare nulla per salvare la vita della povera donna, che è deceduta qualche ora dopo in ospedale. Noi ci fermiamo qui con la lista delle donne vittime di questi atroci reati, anche se purtroppo l’elenco si protrae ancora per molto, ma seguiteremo con il dirvi alcune curiosità riguardanti questa tema: Precedentemente abbiamo affermato che l’elenco delle vittime di femminicidio sarebbe “smisurato”, ma la cifra più o meno esatta nel nostro paese qual è? Possiamo affermare con certezza che, nel 2013, le vittime sono state all’incirca 180, quasi una vittima ogni due giorni. Sicuramente vi starete chiedendo: “Cos’è che spinge un individuo a commettere tali brutali atti?”. Secondo il giornale online “STATE OF MIND” la principale motivazione che hanno gli uomini per commettere tali atrocità è la semplice ignoranza, ovvero il fatto di non considerare le donne come individui indipendenti, ma come qualcosa che appartiene a loro, e si sentono perciò in diritto di determinarne il destino. Ed infine ci teniamo ad informarvi di alcune iniziative pen- sate proprio per sensibilizzare la collettività a non ripetere tale fenomeno, come quella che si è svolta a Montesilvano (21 Ottobre 2010) dove si sono tenuti vari incontri a tema finalizzati a sostenere psicologicamente tutte coloro che sono state vittime di abusi, e molto bella l’iniziativa del noto social network Facebook di qualche giorno fa, che fece spuntare nelle bacheche di tutti i suoi utenti un messaggio volto a sensibilizzare questi fatti. Luoghi della nostra terra San Vito & D’Annunzio di Di Massimo Jasmine e Talanca Gioia San Vito Chietino è un comune della provincia di Chieti, in Abruzzo, definito da D’Annunzio come “il paese delle ginestre”, collocato su un collina rocciosa che arriva fino al mare, da dove si può godere di splendide vedute del mare Adriatico e delle catene montuose della Majella e del Gran Sasso. La fascia costiera è parte della Costa dei Trabocchi, tratto di mare dove si trovano numerosi trabocchi (macchine da pesca costruite su palafitte). Il litorale è costituito da ripide calette e da scogli con spiagge di sabbia fine e ghiaiosa, spicca per il colore delle sue acque Cala Turchina, chiamata così proprio per il colore turchese delle acque. Tra le altre spiagge vanno ricordate: 1. Cala Cintion, spiaggia ghiaiosa; 2. Spiaggia del Molo Sud, spiaggia sabbiosa; 3. Maruccio, spiaggia ghiaiosa; 4. Rocco Mancini, spiaggia a tratti sabbiosa e a tratti ciottolosa; 5. Lupone, spiaggia ciottolosa; 6. Annecchini, spiaggia ghiaiosa. Molto suggestiva è la manifestazione che si tiene ogni anno sui mari della costa sanvitese, l’ultimo week end del mese di Luglio, una processione di barche in onore della Madonna del Porto. A ridosso della costa di San Vito si trovano numerosi trabocchi, strutture in legno realizzate nel XVIII° secolo da una colonia di ebrei tedeschi. Il Trabocco di Punta Turchino è uno dei più belli della costa di San Vito, situato in località Portelle prende il suo nome dalla sua posizione, si trova infatti in corrispondenza di una piccola sporgenza della costa denominata promontorio di Capo Turchino. Attualmente le condizioni di questo trabocco non sono ottimali, sia a causa della deteriorabilità dei materiali che lo compongono sia per le ultime ondate di maltempo che lo hanno danneggiato. E’ completamente realizzato su staccionate di legno senza fondazioni ma fissate in equilibrio, a volte con strallo di cavi e con fissaggio di pali alla roccia. Attraverso un percorso su tavole di legno (molte delle quali ormai assenti) da riva si arriva al casotto di pesca e alla piattaforma dalla quale un tempo, attraverso un complesso sistema di tiranti e bilancieri, era possibile immergere e ritirare le reti da pesca. Il Turchino è l’unico trabocco di proprietà di un Ente Pubblico, ovvero del comune di San Vito Chietino. La regione Abruzzo nel 2013 ha concesso un contributo per il restauro del Trabocco simbolo della cultura e delle tradizioni abruzzesi ed ha così riconosciuto la sua valenza culturale, storica e artistica. E’ questo il famoso trabocco di cui parla D’Annunzio nel suo “Trionfo della morte”, il quale così lo descrive: “All’estrema punta del promontorio destro, sopra un gruppo di scogli, si protendeva un Trabocco, una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e travi, simile a un ragno colossale...”. In questo stesso luogo si trova l’eremo abitato da Gabriele D’Annunzio e dalla sua amante Barbara Leoni, la donna che fu la sua musa e compagna per cinque anni. Dal 2009 infatti chi si reca in questo luogo può lasciare un fiore, magari proprio una di quelle ginestre di San Vito, accanto all’ipogeo che raccoglie le spoglie della Leoni che qui sono state traslate dal cimitero del Verano grazie alla tenacia del notaio Fernando De Rosa, la cui famiglia è oggi proprietaria dell’Eremo, che dopo tredici anni di lotte burocratiche ha riportato nel luogo in cui “ella arse, i suoi resti mortali ancora frementi d’amore”. La nostra scuola Quali sono gli obiettivi per l’alternanza scuola lavoro nel corrente anno scolastico? di Federica Mariani Entrata in vigore nell’anno scolastico 2016/2017 con la legge 107, l’alternanza scuola lavoro delinea un processo di apprendimento che inizia dall’aula scolastica con gli interventi dei docenti del Consiglio di classe, per proseguire nel laboratorio della scuola in collegamento con l’impresa madrina e concludersi con lo stage presso le aziende del territorio di Montesilvano e zone limitrofe. Pertanto, se con la lezione frontale saranno illustrati i temi relativi al progetto scuola –madrina/lavoro, nel laboratorio gli alunni svilupperanno quel bagaglio di conoscenze acquisite durante gli anni scolastici che li porterà a scoprire il mondo dell’impresa ed inserirsi nella realtà socio-economica attuale. In questo contesto culturale il rapporto scuola-azienda dovrà formare persone mature, competenti, al fine di valorizzare le risorse del territorio che, costruito nel tempo, è il risultato del nostro agire quotidiano. Uno dei compiti di realtà è la storia del territorio che rappresenta le basi di partenza dell’alternanza alla scoperta di ciò che ci circonda e per conoscere cosa serve all’azienda. È dal 1997 che il nostro istituto ha intrecciato questa collaborazione importante con gli enti e le imprese territoriali con ottimi risultati. Una iniziativa che, anche quest’anno, è indirizzata a raggiungere obiettivi educativi e di inserimento degli studenti nella realtà lavorativa attraverso le loro attitudini, l’originalità del saper fare, la curiosità, la conoscenza del mercato del lavoro, la sicurezza nel lavoro in equipe, il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia del percorso svolto, l’ideazione di un proprio percorso in azienda, perseguendo obiettivi concreti in vista di un avvenire più certo e di un futuro inserimento nel mercato del lavoro. 2 i ragazzi della nostra età. Il primo settembre 2016 è anche uscito il film, girato da Thea Sharrock e con protagonisti Emilia Clarke e Sam Claflin, tratto da questo romanzo. La storia raccontata in questo libro non è la classica storia d’amore: è una storia che commuoverà e che lascerà un segno in coloro che la leggeranno. Sport Marco Verratti L’orgoglio d’Abruzzo di Alessia Falcone L’abruzzese Marco Verratti è l’uomo del momento, uno dei giocatori della nostra nazionale attualmente più forti . Dopo essere stato uno dei principali protagonisti della penultima promozione del Pescara in serie A insieme a Ciro Immobile e Lorenzo Insigne è passato al Paris Saint-Germain dove è diventato l’idolo dei francesi. Ma rivediamo un po’ la sua storia. Marco Verratti nasce il 5 novembre 1992 a Pescara. Inizia la sua carriera giovanile nel Manoppello Arabona, squadra della sua città, che lo tessera nel 2000, all’età di 8 anni. Nel 2006 passa al Pescara, dove debutta in prima squadra non ancora sedicenne. Con il Pescara gioca 4 anni, 3 di questi come trequartista con la panchina di Galderisi, Cuccureddu ed infine Di Francesco. L’ultimo anno è stato quello più importante in cui il Pescara torna in serie A dopo 20 anni con Zdeněk Zeman, che lo cambia di ruolo piazzandolo come regista davanti alla difesa. Alla fine della stagione firma il prolungamento fino al 2016, ma l’estate 2012 lo porterà al centro di una accesa lotta tra i più grandi club europei per accaparrarsi le sue prestazioni. Alla cifra di 12 milioni di euro, lo acquisterà il Paris Saint Germain, dove milita tuttora. Passa così da un campionato mediocre come la serie B italiana alla Ligue 1 francese per poi mettersi in bella evidenza nella Champions League fino ad arrivare ai Campionati del Mondo. Con il Paris Saint-Germain ha vinto ben 4 campionati francesi, 2 coppe di Francia, 4 supercoppe francesi e 3 coppe di Lega francese. Viene eletto nel 2014 il miglior giovane in Ligue 1 e nel 2015 il miglior giocatore straniero sempre della Ligue 1. Nelle nazionali giovanili colleziona alcune presenze con le squadre under-19, under-20. Con la Nazionale Under-21 guidata da Devis Mangia prende parte all’Europeo U-21 2013 in Israele, in cui l’Italia giunge seconda, sconfitta in finale 4-2 dalla Spagna. A fine torneo, comunque, viene inserito nella lista dei migliori giocatori dell’edizione 2013. Il 12 maggio 2012 viene convocato per la prima volta in Nazionale maggiore, da parte del CT Cesare Prandelli, nella lista dei 32 pre-convocati per l’Europeo. Esordisce in Nazionale il 15 agosto 2012, a 19 anni, entrando nel secondo tempo della partita amichevole Italia-Inghilterra (1-2) disputata a Berna, successivamente viene convocato per il Mondiale 2014 in Brasile dove risulta essere uno dei migliori azzurri di questa nazionale disastrosa smentendo tutti gli scettici opinionisti dei salotti televisivi per la sua incompatibilità con Pirlo. Dopo l’uscita dalla fase a gironi dell’Italia diventa virale sul web l’intervista in cui parla dell’uruguayano Suarez che ha tirato una “moccicata” a Chiellini. Con il nuovo CT Antonio Conte disputa le qualificazioni a Euro 2016 ma a causa dell’operazione per eliminare una pubalgia deve rinunciare a partecipare all’Europeo. Ad inizio 2016, vince il premio Pallone Azzurro 2015 che viene assegnato al migliore giocatore della Nazionale italiana. Torna in Nazionale a distanza di quasi un anno, entrando nel secondo tempo dell’amichevole d’esordio del nuovo CT Giampiero Ventura persa per 1-3 contro la Francia. ANEDDOTI SU VERRATTI RACCOLTI DALLA REDAZIONE Per saperne di più abbiamo provato a intervistare un suo amico d’infanzia Giuseppe a cui è ancora molto legato e che ci ha svelato alcune curiosità. Da bambini giocavano insieme nel Manoppello Arabona dove fin da quei momenti spiccavano le sue qualità e spesso veniva messo in squadra con i più grandi. Aveva 14 anni quando giocava la fase finale degli allievi nazionali con il Pescara contro il Milan dove i dirigenti rossoneri volevano trattenerlo a tutti i costi a Milano ma lui rifiutò essendo troppo legato all’Abruzzo tant’è che qualche anno dopo si è tatuato l’immagine del Volto Santo di Manoppello sul braccio. Il Nostro Delfino di Giacomo Giuliano Il Pescara calcio venne fondato il 4 luglio del 1936. Nel 1940 ha ottenuto la prima promozione nella serie B. Negli anni successivi il Pescara calcio ha mantenuto questa categoria (SERIE B) fino a quando nel 1950 non riuscì a salvarsi. Finalmente nel giugno del 1977 il Pescara calcio raggiunse la prima promozione nel massimo campionato italiano: la serie A. Il nuovo Pescara di Massimo Oddo disputerà il suo settimo campionato di serie A. L ‘attuale allenatore è Massimo Oddo,che è nato a Pescara il 14 giugno del 1976. Nella sessione estiva del calciomercato 2016-17 arrivano in biancazzurro: il portiere Bizzarri dal Chievo,Biraghi e Manaj dall’Inter, Gyomber dalla Roma,Aquilani,Cristante,l’esperto Simone Pepe,Bahebeck,Muric e il talento di scuola Roma Pettinari. La cessione più scioccante è quella del bomber della scorsa serie B (30 goal senza rigori) Gianluca Lapadula al Milan. ROSA 2016/2017 PORTIERI Vincenzo Fiorillo, Gabriele Aldegani, Albano Bizzarri, Mirko Pigliacelli DIFENSORI Alessandro Crescenzi, Cristiano Braghi, Francesco Zampano, Dario Zuparic, Hugo Campagnaro, Leonardo Maloku, Davide Vitturini, Andrea Coda, Norbert Gyomber, Michele Fornasier, Marco Acatullo, Francesco Forte CENTROCAMPISTI Alessandro Bruno, Bryan Cristante, Valerio Verre, Ledjan Memushaj (capitano), Ahamad Benali, Gaston Brugman, Alberto Aquilani, Alexandru Mitrita ATTACCANTI Rey Manaj, Jean-Christophe Bahebeck, Gianluca Caprari, Simone Pepe, Stefano Pettinari, Robert Muric, Ferdinando Del Sole. 7 14 più piccoli che rappresentano il ciclo lunare. Questa sala è chiamata anche Sala Hipóstila e prende questo nome dalle tipiche costruzioni delle sale Egizie ed è conosciuta inoltre anche come il Tempio Dorico per via dello stile delle colonne. il capolavoro dell’architetto Antoni Gaudí,che ancora oggi è in costruzione. Questa opera d’arte trasporta chi la visita in una fiaba, con guglie e colonne che sembrano disegnate, volte altissime e una vista stupenda dalla cima delle sue torri! Uscire per passeggiare durante la giornata o la sera è un’abitudine che tutti noi Un’opinione sull’opinione pubblica: La manipolazione pubblica del popolo per la sua creazione. Domina la città dall’alto èd è considerata la panchina più lunga del mondo. Essa è ricoperta da splendidi mosaici;fu apprezzata anche da Salvador Dalí. Simboli religiosi e politici a parte, si abbiamo, qui c’è uno dei viali più famosi del mondo “Las Ramblas” , si estende per più di un chilometro ed è un area tutta pedonale con artisti di strada, i banchi di fiori, i mosaici di Mirò incastonati per terra,locali notturni per noi ragazzi e alla fine di queste troviamo la statua di Cristoforo Colombo alta 60 metri. Per queste vie incontreremo: Casa Milà Park Güell di Alessandra Miani o La Pedrera,che è uno degli edifici più significativi di Antoni Gaudì, un’enorme casa di 9 piani di oltre 1300 metri quadri per piano; Casa Batllò e il Museu Picasso dove troviamo la più grande collezione delle sue opere giovanili di carattere realistico. Sulla collina della città (che possiamo raggiungere in funicolare) c’è la “Fontana Magica di Montjuïc” che di sera accende le sue luci e realizza giochi d’acqua accompagnati da colonne sonore. Gli amanti del cibo non possono perdere la Boqueria con suoi banchi multicolore. Potrete trovare dai frutti esotici freschissimi alle tapas fumanti della cucina locale, dal pescato del giorno, alle spezie profumate. Il Camp Nou è lo stadio del Barcellona FC. Con i suoi 99.000 posti a sedere è lo stadio di calcio più grande d’Europa. Uno dei più belli capolavori dell’architettura di Antoni Gaudì è senz’altro il Park Güell di Barcellona, dove la “k” fu voluta per sottolineare che si trattava di un parco ispirato alle città-giardino inglesi. Il parco è l’incarnazione della creatività e dell’iconografia tipica del grande architetto. Il Parco fu realizzato da Gaudi allo scopo di diventare il centro di un complesso residenziale, ma non lo diventò mai. L’area mercato rende omaggio all’antica strada romana che un tempo passava nelle vicinanze, la scalinata centrale del parco è dominata da un drago denominato “El Drac”. La panchina serpente fu progettata da Gaudì e la storia narra che l’autore si ispirò alla leggenda di Adamo ed Eva per info e comunicazioni: [email protected] 4 narra che le tazze rovesciate che adornano una delle case in stile “pan di zenzero” all’ingresso principale simboleggino la resa di Gaudí nei confronti del caffè! A Park Güell si arriva dopo una lunga e ripida salita,si viene accolti dalle due case appunto che hanno i tetti a forma di fungo e le cupole impreziosite da dettagli colorati. Qui in principio, si trovavano due gazzelle meccaniche a grandezza naturale, che vennero però distrutte durante la guerra Civile. Il Museo Gaudì, conosciuto anche come Casa Museu Gaudí, si trova dentro a Parc Güell e fu la casa dello stesso Gaudí tra il 1906 ed il 1926, alla quale si può accedere (a pagamento). Si trovano qui tutti i materiali utilizzati per la costruzione di Casa Batlló, la Pedrera e Palau Güell oltre al suo guardaroba, il letto e vari effetti personali. di Manuel Luciani “Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America”. È questa l’espressione che in questi giorni sentiamo sempre più spesso in TV, nelle scuole, sul web. Attorno a questa notizia un’opinione pubblica a livello mondiale ha fatto sentire tutto il suo sostegno o il suo diniego. Ma cos’è l’opinione pubblica? L’opinione pubblica è il modo di pensare comune ad una collettività di individui sulla base delle credenze, della cultura, della religione. Nella storia della società questo concetto è relativamente recente: si comincia a parlare di opinione pubblica con l’avvento della corrente illuministica che si è adoperata per una modernizzazione della società con principi democratici e una maggiore diffusione della cultura e delle notizie. In questo periodo nascono diverse “gazzette”, giornali periodici popolari, l’ “Encyclopédie” francese: da queste fonti di notizie facilmente fruibili dalla popolazione, accompagnate da un grande lavoro di alfabetizzazione, i cittadini cominciano a sviluppare dei propri pensieri a riguardo di qualsiasi argomento. Una svolta che porterà l’opinione pubblica a divenire uno dei concetti più importanti nella società moderna. Per secoli, possiamo dire, i sistemi di informazione hanno alimentato idee proprie del popolo, dal risorgimento italiano fino al primo conflitto mondiale con la divisione dell’Italia fra neutralisti ed interventisti. Il problema sorge negli anni del primo dopoguerra, dal momento in cui si capisce che la manipolazione del pensiero può essere un’arma potentissima in mano alla politica. Lo capì Benito Mussolini che instaurando il regime fascista censurò tutte le fonti di informazione popolare, manipolò il pensiero dei giovani costringendoli a determinati orientamenti politici, ad una disciplina militare, pronti a prendere parte ad una guerra. Tornando ad oggi, le fonti maggiori di informazioni sono la televisione ed il web,ma la maggioranza delle persone, specialmente quelle più anziane o meno tecnologiche, si affidano alle notizie ottenibili dai telegiornali. Questa tendenza ad informarsi solo tramite un unico mezzo illude l’individuo di conoscere tutta la notizia quando se ne assimila solo una parte, quella più utile e comoda da trasmettere in televisione. L’opinione pubblica si è quindi sviluppata in un modo particolare nella storia: da poche persone in grado di leggere a tutto il mondo, da un opinione sana e sincera ad una opinione manipolata e controllata dai media. L’inganno dell’opinione pubblica: il doppio gioco che essa crea nella nostra mente di Marco Di Giovanni Infine ci sono le 100 colonne; questa sala ospita i Rosoni delle 4 stagioni e in questo luogo era previsto il Mercato settimanale. Nei rosoni si intravede una rosa e una croce, alcuni dicono che rappresenta il simbolo massonico dei Rosacruz. Oggi, grazie alla sua acustica eccezionale è sfruttata da musicisti occasionali ma principalmente in estate, il comune la usa per concerti. Se contate le colonne non sono 100 ma bensì 86, però bisogna aggiungere i 4 rosoni delle stagioni e i L’episodio che da giorni sta facendo discutere la nostra società è sena dubbio l’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti D’America. Donald Trump sarà il nuovo presidente della superpotenza d’oltreoceano. Una candidatura a sorpresa e una corsa alla Casa Bianca conquistata, a detta di molti, con clamorosi risvolti. I sondaggi ed i media mondiali davano per strafavorita la democratica Hillary Clinton, ma la moglie dell’ex presidente nonostante gli importanti sostenitori e quindi la diffusa propaganda (numerose personalità importanti, tra le quali quelle di Barack Obama), non è riuscita nell’impresa di diventare la 45° Presidente degli Stati Uniti. Ma come ha fatto Trump ad andare contro tutto e tutti? A ribaltare ogni previsione e a vincere questa sfida? Cosa capiamo e cosa ci insegna quest’evento storico? Il trionfo del Tycoon americano è un modello da cui uno prende spunto: l’opinione pubblica, il pensiero che spicca tra il popolo lo abbiamo da sempre identificato come quello da seguire, quello corretto e giusto, ma pensandoci non è sempre così. Molte volte quando siamo di fronte ad una scelta non seguiamo le nostre ragioni. In tante occasioni ci lasciamo andare al pensiero generale, dimenticandoci che dobbiamo fare affidamento esclusivamente su noi stessi, sul nostro istinto .Nel caso di Trump, la maggioranza “silenziosa” si è rivelata vincente. Quelle persone che normalmente si sarebbero fatte trascinare da sondag5 gi e programmi tv hanno seguito le loro idee e hanno optato per l’uomo che ritenevano più giusto per rappresentare il loro paese. Tutti noi ogni giorno ci troviamo di fronte a queste situazioni, anche il prossimo referendum costituzionale del 4 Dicembre sarà un occasione di confronto dove l’opinione pubblica farà da protagonista.La storia ci insegna che è opportuno prima di ogni qualsiasi vincolo che la vita ci pone sul nostro percorso, che sia tra un Sì e un No, tra un candidato e un altro ma anche in circostanze più semplici; informarsi su cosa si deciderà, sulla materia che si prende in considerazione. E’ importante seguire la propria solida mentalità. In confronto con gli altri e il pensiero di massa devono essere di esempio e spunti di confronto con le proprie intenzioni, in molti pensano che molti debba essere la giusta interpretazione. L’errore più comune è proprio quello di scegliere ciò che più persone credano sia esatto; in tanti nella nostra società non comprendono che tutto ciò è da prendere come informazione. Non viene concepito il concetto di paragone con i propri ideali,bnon vengono risaltate le sfaccettature positive di un pensiero diverso dal nostro che dovrebbero avere la funzione di migliorarci. La vittoria di Trump e il perfetto da seguire, non lasciamoci influenzare dai media, dai sondaggi e dalle propagande, non si deve sempre e per forza seguire l’opinione pubblica ma è importante ascoltare principalmente ciò che la nostra mente pensa. rompiamo le catene che ci legano ad un falso pensiero e sentiamoci liberi di scegliere ciò che ci sembra più giusto, senza vincoli con l’opinione di massa. Dopo tutte le dovute accortezze, spetta a noi l’ultima parola. INEDITI EDITI Telefono cellulare di Michele Marcheggiani Telefono cellulare : fra progresso e surreale. Il telefono cellulare, uno strumento prodigioso! Si possono scattare foto, girare video, inviarli e riceverli. Quelli della mia generazione ricorderanno la macchina fotografica ed il rullino. Scattavi l’ultima foto, quella che ti interessava di più, ma purtroppo il rullino era finito ! O viceversa per vedere le foto scattate bisognava finire il rullino e poi portarlo a sviluppare. Preistoria. E poi puoi mandare e-mail e riceverle, inviare fax ed hai internet in tasca. Sicuramente strabiliante ed impensabile non molti anni fa. Se penso poi che mio figlio mi ha scarrozzato allegramente per le vie di New York, unicamente con il navigatore del suo telefono , non posso che rimanere stupito. E ripenso ai viaggi fatti in giro per l’Europa con gli atlanti autostradali e le guide del Touring, ancora conservate come reliquie: altri tempi. Inutile che vi elenchi tutte le funzione del cellulare, che , oltretutto non conosco come le conoscono i giovani. Sicuramente il telefono cellulare ha subito una notevole evoluzione. Dapprima una drastica cura dimagrante : telefoni sempre più piccoli. Ricordate lo star tac? I telefoni erano talmente piccoli che si rischiava che scivolassero fuori dalle tasche. Poi improvviso irrobustimento. Telefoni sempre più grandi al punto che dovremo indossare pantaloni da cantiere dalle grandi tasche laterali, per poterli riporre. Sinceramente la funzione che più apprezzo ed utilizzo da anni, e vi sembrerà sicuramente banale, è l’agenda. Mai riuscito a tenere un’agenda cartacea. E poi il grande sollievo, se non liberazione, di aver eliminato il telefono fisso, a casa. Ore 13.30, sei di fronte al piatto di gnocchi, gorgonzola, radicchio e noci, preparato con tanta cura, che è lì e ti chiama: suona il telefono fisso. Sono loro. I call center! “Signor Michele Marchegiani ?” “Si “rispondo “Energ più” “Cosa vendi” chiedo “Vitamine?” “Libero mercato energia. Prende tu bolletta ti dico quanto tu paga “ “Aspetta , non ti capisco, chiamo l’interprete” rispondo... E poi , in un delirante crescendo si scatenano in sequenza Sky, Premium, Vodafone, Wind, Gas più o meno, Energia trallalà e così via. Ma oltre alle indubbie utilità, osservo, nella vita di tutti i giorni, altre strane situazioni. In palestra. C’è chi entra in sala alla disperata ricerca di una presa per ricaricare il telefono, chi si aggira nervosamente con il cellulare da un attrezzo ad un altro. Seduta sulla panca , che a te serve, una persona, neanche tanto giovane: lo vedo preoccupato, leggo la tensione sul suo volto, sfoglia in maniera nevrotica il telefono, poi si distende, torna il sorriso. Cosa avrà mai trovato? (Continua nel prossimo numero...) Cultura Io prima di te di Chiara Di Carlo e Lorenza Ciavattella Per il primo numero del giornalino di quest’anno scolastico vi proponiamo un romanzo tanto romantico quanto drammatico: si tratta di “Io prima di te” della scrittrice inglese Jojo Moyes. L’autrice ha recentemente confessato che la storia del protagonista maschile del libro è ispirata a un fatto realmente accaduto. Ascoltando in radio la storia di uno sportivo di talento costretto su una sedia a rotelle per il resto della sua vita a causa di un incidente e non sapendo cosa pensare della decisione del ragazzo di togliersi la vita, iniziò a fare ricerche sull’eutanasia e in seguito a scrivere questo libro, con il motto “Non giudicare mai”. Il romanzo tratta appunto la storia di questo personaggio, Will Traynor: giovane imprenditore londinese che, dopo un grave incidente alla spina dorsale rimane paralizzato su una sedia a rotelle per tutta la vita. Non è più in grado di fare alcun movimento, l’unica cosa che ancora può fare è parlare. Prima dell’incidente era un appassionato di sport estremi e dopo di esso non può più praticarli. Questa non è la vita movimentata e scatenata che aveva scelto di vivere: per questo motivo decide di farla finita attraverso l’eutanasia alla Dignitas, in Svizzera. I suoi genitori cercano di convincerlo a cambiare idea, ma lui non vuole saperne e così giungono a un accordo: se Will non cambierà idea nel corso di 6 mesi con l’aiuto di una badante scelta, allora potrà prendere una decisione tragica e definitiva. In questo momento della storia arriva Louisa Clark, una ragazza che ha da poco perso il suo lavoro e che non sa come aiutare economicamente la sua famiglia. Dopo vari mesi di ricerca, Louisa riesce a trovare un lavoro come badante presso la casa dei Traynor. Inizialmente tra lei e Will non vi saranno buoni rapporti: lui la tratterà con freddezza e lei non riuscirà a capire dov’è che sbagli. Ma, dopo aver scoperto il segreto di Will, Louisa capirà il perché del suo comportamento e, finalmente, i due riescono ad instaurare un buon rapporto. La ragazza infatti cercherà in tutti i modi di convincere Will a cambiare idea. Cercherà di dimostrargli che la vita, anche se non è quella che abbiamo scelto di vivere, è sempre unica e preziosa e come tale non va sprecata. Tra i due rimarrà una semplice amicizia oppure qualcosa di più? Sarà Louisa a salvareWill o lui che salverà la sua amica? Sono queste le domande che vi poniamo e che speriamo vi invoglino a leggere questo meraviglioso libro, di facile comprensione e adatto a tutti 6 Un vero esempio di alternanza scuola-lavoro di Alessia Falcone Appena finita la guerra, nel 1919, troviamo una Germania che si riorganizza con forme di governo più democratiche e un clima apparentemente di rinnovamento e libertà, questo è un terreno fertile per l’iniziativa che Gropius vuole portare avanti. Vuole organizzare una scuola chiamata Bauhaus, che significa “casa dell’architetto” nella quale vuole unire l’artigianato, l’industria e l’arte in una sintesi di discipline. Per lavorare in questa scuola chiama i più gradi del tempo tra cui Kandinskj, Paul Klee, Itten, Albers e Breuer. Ci sono vari maestri di forma, di colore ecc che collaborano con gli allievi e sono divisi in diversi laboratori dove sperimentano e realizzano quello che progettano. Il più importante contributo del Bauhaus fu nel campo del design dei mobili. Un esempio onnipresente e famoso a livello mondiale è la sedia Cantilever, del designer Mart Stam, che sfruttava la proprietà tensili dell’acciaio. La scuola non trascura alcuna arte o professione; la fotografia, il disegno, il collage, l’editoria e perfino l’abbigliamento, riservano un ruolo importante allo stile Bauhaus. Gran parte dei contenuti dei laboratori fu venduta durante la seconda guerra mondiale. Il progetto di Gropius sembra riuscire anche per il clima favorevole ma le tensioni inizieranno quando i tedeschi sentono più forte il sentimento nazionalistico e cominciano a vedere di malocchio questi maestri che avevano paura fossero s ovversivi. Nel 1925 la scuola è costretta a lasciare Weimar e si trasferisce a Dessau, dove viene accolta da un consiglio comunale e da un sindaco più aperti. Sarà Gropius a progettare e realizzare la nuova sede con la diffusione dello stile funzionalista, dove ogni parte è progettata per una particolare funzione. La scuola è formata da due parti ad “L” incrociate: da una parte ci sono i laboratori con le vetrate, che hanno un significato simbolico e non hanno niente da nascondere, nella parte centrale ci sono gli uffici e la biblioteca, nella parte più alta gli alloggi degli studenti e in quella più bassa il teatro e la mensa. Gropius decide di lasciare la direzione per tensioni interne e Meyer prende il suo posto, intanto il nazismo diventa sempre più predominante e vuole eliminare tutto ciò che non vi è legato. Il sindaco cerca di mediare sostituendo Meyer con Mies Van Der Rohe che è meno schierato politicamente ma la situazione è insostenibile e nel 1932 si dovranno trasferire a Berlino dove prenderanno dei garage e dei locali per insegnare. La scuola sarà chiusa definitivamente nel 1933 dai nazisti. Sarà importante per la creazione del design che utilizza la tecnica dell’arte e l’esperienza dell’artigianato al servizio dell’industria. La scuola Bauhaus offriva una buona preparazione sia nella teoria che nella pratica e gli alunni venivano proiettati fin da subito nel mondo del lavoro. Ciò potrebbe diventare un esempio per migliorare le nostre scuole in cui gli alunni si ritrovano a dover svolgere le attività di alternanza scuola-lavoro con una buona preparazione teorica ma con una scarsa pratica. Grandi sono state le difficoltà per i dirigenti scolastici di alcuni territori nel trovare aziende pubbliche o private disposte a condividere questi progetti. Ci risulta, infatti, che ci sono scuole che non sono riuscite ad attivare il progetto imposto dall’articolo 1 comma 33 della Buona scuola che ha introdotto i percorsi di alternanza scuola-lavoro negli istituti tecnici e professionali, per una durata complessiva, nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi, di almeno 400 ore e, nei licei, per una durata complessiva di almeno 200 ore nel triennio. ALLA SCOPERTA DEL MONDO… LA CIUDAD CONDAL di Greta Sciolè Meravigliosa dal punto di vista artistico, con il suo centro medievale Barrio Gotico e gli edifici modernisti dell’Eixample, è rinomata anche per la sua fantastica vitalità, i suoi locali, la movida che non finisce mai (non dimentichiamoci della gustosa cucina). Barcellona è una di quelle città che non ha bisogno di presentazioni: semplicemente splendida, vitale, colorata! COSA VEDERE A BARCELLONA? Barcellona è una città che offre tantissimo ad ogni tipo di turista, questi sono solamente alcuni luoghi di maggiore interesse. Vorrei iniziare da uno dei simboli della città, la Sagrada Familia, 3