L` editoriale ...Per non dimenticare... Comitato di Redazione

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L` editoriale ...Per non dimenticare... Comitato di Redazione
Comitato di Redazione
Con la supervisione del Prof.re Angelo Pompei.
Art Director Comignani Luana 5AG
Gli autori dei vari articoli:
Greta Sciolè, 4B T
Alessandra MIani, 4B T
Chiara Di Carlo, 4B T
Federica Mariani, 4B T
Jasmine Di Massimo, 4B T
Alessia Falcone, 4B T
Giacomo Giuliano, 5A T
D’Amico Denise 3A T
Landucci Mattia, 3A T
Karen Iannucci, 4A SIA
Antonio Di Berardino, 4A SIA
Lorenza Ciavattella, 4A SIA
Gioia Talanca, 1B AFM
Manuel Luciani, 5 AE
Marco Di Giovanni, 4 AE
Per info e comunicazioni
contatta: [email protected]
Numero 1, anno II Gennaio 2017. E-mail: [email protected]
L’ editoriale
...Per non dimenticare...
Pronti per un nuovo inzio
Femminicidio: Abruzzo e dintorni
di Chiara Di Carlo
di Antonio Di Berardino e
Karen Iannucci
Eccoci! Siamo tornati. Molti di voi potrebbero dirci: “Alla
buon ora il nuovo anno scolastico è iniziato da quasi cinque
mesi…”. Avete ragione, ragazzi, scusateci del ritardo. Varie problematiche all’interno del giornalino hanno causato
rallentamenti; tra cui: a causa di un guasto al pc con cui impaginavamo siamo stati costretti ad usufruire dei computer della scuola presenti nel plesso in Via Verrotti, ed essi,
che ve lo diciamo a fare, hanno una velocità pessima…
Cosa ne pensate della nostra attrezzatura? Cos’altro può
essere migliorato? Come?
Potete risponderci a questa domanda *scrivendo alla nostra
email: [email protected] nel prossimo numero daremo voce a tutti coloro che si fanno avanti illustrando
problematiche e, perché no, eventuali soluzioni. Insegnanti,
alunni, bidelli, collaboratori, scriveteci! Inoltre, a tutto questo si aggiunge la sospensione dell’attività didattica a causa
delle condizioni meteorologiche e terremoto. Nonostante
tutto con la nostra buona volontà e con l’aiuto del professor
Pompei, siamo riusciti continuare questa iniziativa anche per
quest’anno, con una redazione tutta nuova e con tante nuove
idee in cantiere. Perché si sa, quando si ha una vera passione, è possibile riuscire a fare qualsiasi cosa. In questo primo
numero trattiamo svariati argomenti, ma ci soffermiamo soprattutto sulle tematiche che riguardano la nostra scuola, in
particolare l’alternanza scuola-lavoro. La nuova normativa ha
coinvolto tutte le scuole d’Italia e, con un’intervista ai docenti referenti di questa attività, scopriremo quali sono le valutazioni che la Scuola ha dato sul primo anno di attività sulle
iniziative in cantiere per questo anno scolastico. La redazione
spera che continuerete a seguirci fino alla fine e vi augura
un buon anno scolastico, anche se in ritardo. Buona lettura!
*Entro il 10/2/17 scrivete a:
[email protected]
- rispondete alle domande poste sopra
- se siete d’accordo diteci: nome, cognome e
classe/materia insegnata, oppure vi inseriremo in
forma anonima nell’articolo
- inserite foto illustrative a vostro piacimento
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E’ ormai da tempo che sentiamo parlare di femminicidio e
in generale di violenza sulle donne, quindi volevamo mettervi a conoscenza dei più recenti casi riscontrati nella nostra regione ed altri dati che potrebbero risultare interessanti.
Uno degli avvenimenti più recenti è quello avvenuto il 10
settembre 2016 a Parma. Elisa Pavarani, donna di 39 anni, ha
perso la vita dopo i numerosi tentativi di riconquista da parte dell’ex fidanzato che, avendo ricevuto l’ennesimo “no”,
ha deciso di metter fine alla questione a colpi di coltello.
Un altro di questi casi è avvenuto nella nostra regione, a
Vasto. La “protagonista” di questa triste storia à una donna, romana d’origine, di 53 anni. La povera vittima è stata
brutalmente strangolata con un cavo elettrico dal marito
58enne l’8 marzo, ovvero la giornata delle donne… Nonostante i vicini, che si erano accorti del fatto, abbiano chiamato
la polizia, non si è potuto fare nulla per salvare la vita della povera donna, che è deceduta qualche ora dopo in ospedale.
Noi ci fermiamo qui con la lista delle donne vittime di
questi atroci reati, anche se purtroppo l’elenco si protrae ancora per molto, ma seguiteremo
con il dirvi alcune curiosità riguardanti questa tema:
Precedentemente abbiamo affermato che l’elenco delle vittime di femminicidio sarebbe “smisurato”, ma la cifra più o
meno esatta nel nostro paese qual è? Possiamo affermare con
certezza che, nel 2013, le vittime sono state all’incirca 180,
quasi una vittima ogni due giorni. Sicuramente vi starete chiedendo: “Cos’è che spinge un individuo a commettere tali
brutali atti?”. Secondo il giornale online “STATE OF MIND” la
principale motivazione che hanno gli uomini per commettere tali atrocità è la semplice ignoranza, ovvero il
fatto di non considerare le donne come individui indipendenti, ma come qualcosa che appartiene a loro,
e si sentono perciò in diritto di determinarne il destino.
Ed infine ci teniamo ad informarvi di alcune iniziative pen-
sate proprio per sensibilizzare la collettività a non ripetere tale fenomeno,
come quella che si è svolta a
Montesilvano (21 Ottobre 2010) dove si
sono tenuti vari incontri a tema finalizzati a sostenere psicologicamente tutte
coloro che sono state vittime di
abusi, e molto bella l’iniziativa del noto
social network Facebook di qualche
giorno fa, che fece spuntare nelle bacheche di tutti i suoi utenti un messaggio volto a sensibilizzare questi fatti.
Luoghi della nostra terra
San Vito &
D’Annunzio
di Di Massimo Jasmine e
Talanca Gioia
San Vito Chietino è un comune della provincia di Chieti, in Abruzzo, definito da
D’Annunzio come “il paese delle ginestre”, collocato su un collina rocciosa che
arriva fino al mare, da dove si può godere
di splendide vedute del mare Adriatico e
delle catene montuose della Majella e del Gran Sasso. La fascia costiera è
parte della Costa dei Trabocchi, tratto
di mare dove si trovano numerosi trabocchi (macchine da pesca costruite su
palafitte). Il litorale è costituito da ripide
calette e da scogli con spiagge di sabbia fine e ghiaiosa, spicca per il colore
delle sue acque Cala Turchina, chiamata così proprio per il colore turchese
delle
acque.
Tra
le
altre
spiagge
vanno
ricordate:
1. Cala Cintion, spiaggia ghiaiosa;
2. Spiaggia del Molo Sud, spiaggia
sabbiosa;
3. Maruccio, spiaggia ghiaiosa;
4. Rocco Mancini, spiaggia a tratti sabbiosa e a tratti ciottolosa;
5. Lupone, spiaggia ciottolosa;
6. Annecchini, spiaggia ghiaiosa.
Molto suggestiva è la manifestazione che
si tiene ogni anno sui mari della costa
sanvitese, l’ultimo week end del mese
di Luglio, una processione di barche
in onore della Madonna del Porto.
A ridosso della costa di San Vito si trovano numerosi trabocchi, strutture
in legno realizzate nel XVIII° secolo da una colonia di ebrei tedeschi.
Il Trabocco di Punta Turchino è uno dei
più belli della costa di San Vito, situato in
località Portelle prende il suo nome dalla sua posizione, si trova infatti in corrispondenza di una piccola sporgenza della
costa denominata promontorio di Capo
Turchino. Attualmente le condizioni di
questo trabocco non sono ottimali, sia a
causa della deteriorabilità dei materiali che
lo compongono sia per le ultime
ondate di maltempo che lo hanno
danneggiato. E’ completamente realizzato su staccionate di legno senza fondazioni ma fissate in equilibrio, a volte con
strallo di cavi e con fissaggio di pali alla
roccia. Attraverso un percorso su tavole di
legno (molte delle quali ormai assenti) da
riva si arriva al casotto di pesca e alla piattaforma dalla quale un tempo, attraverso un complesso sistema di tiranti e bilancieri, era
possibile immergere e ritirare le reti da pesca. Il Turchino è l’unico trabocco di proprietà di un Ente Pubblico, ovvero del comune di San Vito Chietino. La regione Abruzzo nel 2013 ha concesso un contributo per il
restauro del Trabocco simbolo della cultura e delle tradizioni abruzzesi
ed ha così riconosciuto la sua valenza culturale, storica e artistica. E’ questo il
famoso trabocco di cui parla D’Annunzio nel suo “Trionfo della morte”, il quale
così lo descrive: “All’estrema punta del promontorio destro, sopra un gruppo
di scogli, si protendeva un Trabocco, una strana macchina da pesca, tutta composta
di tavole e travi, simile a un ragno colossale...”. In questo stesso luogo si trova l’eremo
abitato da Gabriele D’Annunzio e dalla sua amante Barbara Leoni, la donna che
fu la sua musa e compagna per cinque anni. Dal 2009 infatti chi si reca in questo
luogo può lasciare un fiore, magari proprio una di quelle ginestre di San Vito,
accanto all’ipogeo che raccoglie le spoglie
della Leoni che qui sono
state traslate
dal cimitero del Verano grazie alla tenacia del notaio
Fernando
De
Rosa,
la
cui
famiglia
è
oggi
proprietaria dell’Eremo, che dopo tredici anni di lotte burocratiche ha riportato nel luogo in cui “ella arse, i suoi resti mortali ancora frementi d’amore”.
La nostra scuola
Quali sono gli obiettivi per
l’alternanza scuola lavoro nel
corrente anno scolastico?
di Federica Mariani
Entrata in vigore nell’anno scolastico 2016/2017 con la legge 107, l’alternanza scuola
lavoro delinea un processo di apprendimento che inizia dall’aula scolastica con gli
interventi dei docenti del Consiglio di classe, per proseguire nel laboratorio
della scuola in collegamento con l’impresa madrina e concludersi con lo stage
presso le aziende del territorio di Montesilvano e zone limitrofe. Pertanto, se con
la lezione frontale saranno illustrati i temi relativi al progetto scuola –madrina/lavoro, nel laboratorio gli alunni svilupperanno quel bagaglio di conoscenze acquisite
durante gli anni scolastici che li porterà a scoprire il mondo dell’impresa ed inserirsi nella realtà socio-economica attuale. In questo contesto culturale il rapporto
scuola-azienda dovrà formare persone mature, competenti, al fine di valorizzare le
risorse del territorio che, costruito nel tempo, è il risultato del nostro agire quotidiano.
Uno dei compiti di realtà è la storia del territorio che rappresenta le basi di partenza dell’alternanza alla scoperta di ciò che ci circonda e per conoscere cosa serve
all’azienda. È dal 1997 che il nostro istituto ha intrecciato questa collaborazione importante con gli enti e le imprese territoriali con ottimi risultati. Una iniziativa che,
anche quest’anno, è indirizzata a raggiungere obiettivi educativi e di inserimento degli studenti nella realtà lavorativa attraverso le loro attitudini, l’originalità del
saper fare, la curiosità, la conoscenza del mercato del lavoro, la sicurezza nel lavoro in equipe, il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia del percorso svolto, l’ideazione di un proprio percorso in azienda, perseguendo obiettivi concreti
in vista di un avvenire più certo e di un futuro inserimento nel mercato del lavoro.
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i ragazzi della nostra età. Il primo settembre 2016 è anche uscito il film, girato da
Thea Sharrock e con protagonisti Emilia Clarke e Sam Claflin, tratto da questo
romanzo. La storia raccontata in questo
libro non è la classica storia d’amore: è
una storia che commuoverà e che lascerà
un segno in coloro che la leggeranno.
Sport
Marco Verratti
L’orgoglio d’Abruzzo
di Alessia Falcone
L’abruzzese Marco Verratti è l’uomo del
momento, uno dei giocatori della nostra
nazionale attualmente più forti . Dopo
essere stato uno dei principali protagonisti della penultima promozione del
Pescara in serie A insieme a Ciro Immobile e Lorenzo Insigne è passato al Paris
Saint-Germain dove è diventato l’idolo
dei francesi. Ma rivediamo un
po’ la sua storia. Marco Verratti nasce il 5 novembre 1992 a Pescara.
Inizia la sua carriera giovanile nel Manoppello Arabona, squadra della sua città,
che lo tessera nel 2000, all’età di 8 anni.
Nel 2006 passa al Pescara, dove debutta
in prima squadra non ancora sedicenne.
Con il Pescara gioca 4 anni, 3 di questi
come trequartista con la panchina di
Galderisi, Cuccureddu ed infine Di
Francesco. L’ultimo anno è stato quello più importante in cui il Pescara torna in serie A dopo 20 anni con Zdeněk
Zeman, che lo cambia di ruolo piazzandolo come regista davanti alla difesa.
Alla fine della stagione firma il prolungamento fino al 2016, ma l’estate 2012 lo
porterà al centro di una accesa lotta tra i
più grandi club europei per accaparrarsi
le sue prestazioni. Alla cifra di 12 milioni di
euro, lo acquisterà il Paris Saint Germain,
dove milita tuttora. Passa così da un campionato mediocre come la serie B italiana
alla Ligue 1 francese per poi mettersi in
bella evidenza nella Champions League
fino ad arrivare ai Campionati del Mondo.
Con il Paris Saint-Germain ha vinto ben
4 campionati francesi, 2 coppe di Francia, 4 supercoppe francesi e 3 coppe di
Lega francese. Viene eletto nel 2014 il miglior giovane in Ligue 1 e nel 2015 il miglior giocatore straniero sempre della Ligue 1. Nelle nazionali giovanili colleziona alcune presenze con le squadre under-19, under-20. Con la Nazionale Under-21 guidata da Devis Mangia prende parte all’Europeo U-21 2013 in Israele,
in cui l’Italia giunge seconda, sconfitta in finale 4-2 dalla Spagna. A fine torneo,
comunque, viene inserito nella lista dei migliori giocatori dell’edizione 2013.
Il 12 maggio 2012 viene convocato per la prima volta in Nazionale maggiore,
da parte del CT Cesare Prandelli, nella lista dei 32 pre-convocati per l’Europeo.
Esordisce in Nazionale il 15 agosto 2012, a 19 anni, entrando nel secondo tempo
della partita amichevole Italia-Inghilterra (1-2) disputata a Berna, successivamente
viene convocato per il Mondiale 2014 in Brasile dove risulta essere uno dei migliori azzurri di questa nazionale disastrosa smentendo tutti gli scettici opinionisti dei
salotti televisivi per la sua incompatibilità con Pirlo. Dopo l’uscita dalla fase a gironi dell’Italia diventa virale sul web l’intervista in cui parla dell’uruguayano Suarez
che ha tirato una “moccicata” a Chiellini. Con il nuovo CT Antonio Conte disputa le
qualificazioni a Euro 2016 ma a causa dell’operazione per eliminare una pubalgia
deve rinunciare a partecipare all’Europeo. Ad inizio 2016, vince il premio Pallone
Azzurro 2015 che viene assegnato al migliore giocatore della Nazionale italiana.
Torna in Nazionale a distanza di quasi un anno, entrando nel secondo tempo dell’amichevole d’esordio del nuovo CT Giampiero Ventura persa per 1-3 contro la Francia.
ANEDDOTI SU VERRATTI RACCOLTI DALLA REDAZIONE
Per saperne di più abbiamo provato a intervistare un suo amico d’infanzia Giuseppe a cui è ancora molto legato e che ci ha svelato alcune curiosità. Da bambini giocavano insieme nel Manoppello Arabona dove fin da quei momenti spiccavano le sue qualità e spesso veniva messo in squadra con i più grandi.
Aveva 14 anni quando giocava la fase finale degli allievi nazionali con il Pescara contro il Milan dove i dirigenti rossoneri volevano trattenerlo a tutti i costi a Milano ma lui rifiutò essendo troppo legato all’Abruzzo tant’è che qualche
anno dopo si è tatuato l’immagine del Volto Santo di Manoppello sul braccio.
Il Nostro Delfino
di Giacomo Giuliano
Il Pescara calcio venne fondato il 4 luglio del 1936. Nel 1940 ha ottenuto la
prima promozione nella serie B. Negli
anni successivi il Pescara calcio ha mantenuto questa categoria (SERIE B) fino
a quando nel 1950 non riuscì a salvarsi.
Finalmente nel giugno del 1977 il Pescara calcio raggiunse la prima promozione nel massimo campionato
italiano: la serie A. Il nuovo Pescara di
Massimo Oddo disputerà il suo settimo campionato di serie A. L ‘attuale allenatore è Massimo Oddo,che è nato a
Pescara il 14 giugno del 1976. Nella sessione estiva del calciomercato 2016-17 arrivano in biancazzurro: il portiere Bizzarri dal Chievo,Biraghi e Manaj dall’Inter,
Gyomber dalla Roma,Aquilani,Cristante,l’esperto Simone Pepe,Bahebeck,Muric e il talento di scuola Roma Pettinari. La cessione più scioccante è quella del
bomber della scorsa serie B (30 goal senza rigori) Gianluca Lapadula al Milan.
ROSA 2016/2017
PORTIERI
Vincenzo Fiorillo, Gabriele Aldegani, Albano Bizzarri, Mirko Pigliacelli
DIFENSORI
Alessandro Crescenzi, Cristiano Braghi, Francesco Zampano, Dario Zuparic, Hugo
Campagnaro, Leonardo Maloku, Davide Vitturini, Andrea Coda, Norbert Gyomber,
Michele Fornasier, Marco Acatullo, Francesco Forte
CENTROCAMPISTI
Alessandro Bruno, Bryan Cristante, Valerio Verre, Ledjan Memushaj (capitano), Ahamad Benali, Gaston Brugman, Alberto Aquilani, Alexandru Mitrita
ATTACCANTI
Rey Manaj, Jean-Christophe Bahebeck, Gianluca Caprari, Simone Pepe, Stefano
Pettinari, Robert Muric, Ferdinando Del Sole.
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14 più piccoli che rappresentano il ciclo lunare. Questa sala è chiamata anche Sala
Hipóstila e prende questo nome dalle tipiche costruzioni delle sale Egizie ed è conosciuta inoltre anche come il Tempio Dorico per via dello stile delle colonne.
il capolavoro dell’architetto Antoni Gaudí,che ancora oggi è in costruzione.
Questa opera d’arte trasporta chi la visita in una fiaba, con guglie e colonne
che sembrano disegnate, volte altissime e una vista stupenda dalla cima delle sue
torri! Uscire per passeggiare durante la giornata o la sera è un’abitudine che tutti noi
Un’opinione sull’opinione pubblica:
La manipolazione pubblica del popolo
per la sua creazione. Domina la città
dall’alto èd è considerata la panchina più lunga del mondo. Essa è ricoperta da splendidi mosaici;fu apprezzata anche da Salvador Dalí.
Simboli religiosi e politici a parte, si
abbiamo, qui c’è uno dei viali più famosi del mondo “Las Ramblas” , si estende per più
di
un
chilometro
ed
è
un
area
tutta pedonale con artisti di strada, i banchi di fiori, i mosaici di Mirò
incastonati per terra,locali notturni per noi ragazzi e alla fine di queste troviamo
la statua di Cristoforo Colombo alta 60 metri. Per queste vie incontreremo: Casa Milà
Park Güell
di Alessandra Miani
o La Pedrera,che è uno degli edifici più significativi di Antoni Gaudì, un’enorme casa
di 9 piani di oltre 1300 metri quadri per piano; Casa Batllò e il Museu Picasso dove
troviamo la più grande collezione delle sue opere giovanili di carattere realistico.
Sulla
collina
della
città
(che
possiamo
raggiungere
in
funicolare) c’è la “Fontana Magica di Montjuïc” che di sera accende le sue
luci e realizza giochi d’acqua accompagnati da colonne sonore.
Gli amanti del cibo non possono perdere la Boqueria con suoi banchi multicolore. Potrete trovare dai frutti esotici freschissimi alle tapas fumanti della cucina locale, dal pescato del giorno, alle spezie profumate.
Il Camp Nou è lo stadio del Barcellona FC. Con i suoi 99.000 posti
a
sedere
è
lo stadio
di
calcio
più
grande
d’Europa.
Uno
dei
più
belli
capolavori
dell’architettura di Antoni Gaudì è
senz’altro il Park Güell di Barcellona, dove
la “k” fu voluta per sottolineare che si
trattava di un parco ispirato alle
città-giardino inglesi. Il parco è l’incarnazione della creatività e dell’iconografia tipica del grande architetto.
Il Parco fu realizzato da Gaudi allo scopo di diventare il centro di un complesso residenziale, ma non lo diventò mai.
L’area mercato rende omaggio all’antica strada romana che un tempo
passava nelle vicinanze, la scalinata centrale del parco è dominata
da un drago denominato “El Drac”.
La panchina serpente fu progettata da
Gaudì e la storia narra che l’autore si
ispirò alla leggenda di Adamo ed Eva
per info e comunicazioni: [email protected]
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narra che le tazze rovesciate che adornano una delle case in stile “pan di zenzero” all’ingresso principale simboleggino
la resa di Gaudí nei confronti del caffè!
A Park Güell si arriva dopo una lunga e
ripida salita,si viene accolti dalle due case appunto che hanno i tetti a forma di
fungo e le cupole impreziosite da dettagli colorati. Qui in principio, si trovavano due gazzelle meccaniche
a grandezza naturale, che vennero
però distrutte durante la guerra Civile.
Il Museo Gaudì, conosciuto anche come
Casa Museu Gaudí, si trova dentro a Parc
Güell e fu la casa dello stesso Gaudí tra
il 1906 ed il 1926, alla quale si può accedere (a pagamento). Si trovano qui tutti i
materiali utilizzati per la costruzione di Casa
Batlló, la Pedrera e Palau Güell oltre al suo
guardaroba, il letto e vari effetti personali.
di Manuel Luciani
“Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America”. È questa l’espressione che in questi giorni sentiamo sempre più spesso in TV, nelle scuole, sul web.
Attorno a questa notizia un’opinione pubblica a livello mondiale ha fatto sentire tutto il suo sostegno o il suo diniego. Ma cos’è l’opinione pubblica? L’opinione pubblica è il modo di pensare comune ad una collettività di individui sulla base delle credenze, della cultura, della religione.
Nella storia della società questo concetto è relativamente recente: si comincia a parlare di opinione pubblica con l’avvento della corrente illuministica che si è adoperata per una modernizzazione della società con principi democratici e una maggiore diffusione della cultura e delle notizie.
In questo periodo nascono diverse “gazzette”, giornali periodici popolari, l’ “Encyclopédie” francese: da queste fonti di notizie facilmente fruibili dalla popolazione,
accompagnate da un grande lavoro di alfabetizzazione, i cittadini cominciano a
sviluppare dei propri pensieri a riguardo di qualsiasi argomento. Una svolta che
porterà l’opinione pubblica a divenire uno dei concetti più importanti nella società moderna. Per secoli, possiamo dire, i sistemi di informazione hanno
alimentato idee proprie del popolo, dal risorgimento italiano fino al primo conflitto mondiale con la divisione dell’Italia fra neutralisti ed interventisti.
Il problema sorge negli anni del primo dopoguerra, dal momento in cui si capisce
che la manipolazione del pensiero può essere un’arma potentissima in mano alla
politica. Lo capì Benito Mussolini che instaurando il regime fascista censurò tutte le
fonti di informazione popolare, manipolò il pensiero dei giovani costringendoli a
determinati orientamenti politici, ad una disciplina militare, pronti a prendere
parte ad una guerra. Tornando ad oggi, le fonti maggiori di informazioni sono la
televisione ed il web,ma la maggioranza delle persone, specialmente quelle
più anziane o meno tecnologiche, si affidano alle notizie ottenibili dai
telegiornali. Questa tendenza ad informarsi solo tramite un unico mezzo illude l’individuo di conoscere tutta la notizia quando se ne assimila solo una parte, quella più utile e comoda da trasmettere in televisione.
L’opinione pubblica si è quindi sviluppata in un modo particolare nella storia: da poche persone in grado di leggere a tutto il mondo, da un opinione sana e sincera ad una opinione manipolata e controllata dai media.
L’inganno dell’opinione pubblica:
il doppio gioco che essa crea nella nostra mente
di Marco Di Giovanni
Infine ci sono le 100 colonne; questa sala
ospita i Rosoni delle 4 stagioni e in questo
luogo era previsto il Mercato settimanale.
Nei rosoni si intravede una rosa e una
croce, alcuni dicono che rappresenta il
simbolo massonico dei Rosacruz. Oggi,
grazie alla sua acustica eccezionale è
sfruttata da musicisti occasionali ma principalmente in estate, il comune la usa
per concerti. Se contate le colonne non
sono 100 ma bensì 86, però bisogna
aggiungere i 4 rosoni delle stagioni e i
L’episodio che da giorni sta facendo discutere la nostra società è sena dubbio l’esito
delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti D’America. Donald Trump sarà il nuovo
presidente della superpotenza d’oltreoceano. Una candidatura a sorpresa e una corsa alla Casa Bianca conquistata, a detta di molti, con clamorosi risvolti. I sondaggi ed i
media mondiali davano per strafavorita la democratica Hillary Clinton, ma la moglie
dell’ex presidente nonostante gli importanti sostenitori e quindi la diffusa propaganda
(numerose personalità importanti, tra le quali quelle di Barack Obama), non è riuscita
nell’impresa di diventare la 45° Presidente degli Stati Uniti. Ma come ha fatto Trump ad
andare contro tutto e tutti? A ribaltare ogni previsione e a vincere questa sfida? Cosa
capiamo e cosa ci insegna quest’evento storico? Il trionfo del Tycoon americano è un
modello da cui uno prende spunto: l’opinione pubblica, il pensiero che spicca tra il
popolo lo abbiamo da sempre identificato come quello da seguire, quello corretto e
giusto, ma pensandoci non è sempre così. Molte volte quando siamo di fronte ad una
scelta non seguiamo le nostre ragioni. In tante occasioni ci lasciamo andare al pensiero generale, dimenticandoci che dobbiamo fare affidamento esclusivamente su noi
stessi, sul nostro istinto .Nel caso di Trump, la maggioranza “silenziosa” si è rivelata
vincente. Quelle persone che normalmente si sarebbero fatte trascinare da sondag5
gi e programmi tv hanno seguito
le loro idee e hanno optato per l’uomo che ritenevano più giusto per rappresentare il loro paese. Tutti noi ogni
giorno ci troviamo di fronte a queste
situazioni, anche il prossimo referendum
costituzionale del 4 Dicembre sarà un
occasione di confronto dove l’opinione
pubblica farà da protagonista.La storia ci insegna che è opportuno prima
di ogni qualsiasi vincolo che la vita ci
pone sul nostro percorso, che sia tra un
Sì e un No, tra un candidato e un altro
ma anche in circostanze più semplici;
informarsi su cosa si deciderà, sulla materia che si prende in considerazione.
E’ importante seguire la propria solida mentalità. In confronto con gli altri e
il pensiero di massa devono essere di
esempio e spunti di confronto con le
proprie intenzioni, in molti pensano
che molti debba essere la giusta interpretazione. L’errore più comune è
proprio quello di scegliere ciò che più
persone credano sia esatto; in tanti nella nostra società non comprendono che
tutto ciò è da prendere come informazione. Non viene concepito il concetto
di paragone con i propri ideali,bnon
vengono risaltate le sfaccettature positive di un pensiero diverso dal nostro che dovrebbero avere la funzione
di migliorarci. La vittoria di Trump e il
perfetto da seguire, non lasciamoci
influenzare dai media, dai sondaggi e
dalle propagande, non si deve sempre e
per forza seguire l’opinione pubblica ma
è importante ascoltare principalmente ciò
che la nostra mente pensa. rompiamo le
catene che ci legano ad un falso pensiero e sentiamoci liberi di scegliere ciò che
ci sembra più giusto, senza vincoli con
l’opinione di massa. Dopo tutte le dovute
accortezze, spetta a noi l’ultima parola.
INEDITI EDITI
Telefono cellulare
di Michele Marcheggiani
Telefono cellulare : fra progresso e
surreale. Il telefono cellulare, uno strumento prodigioso! Si possono scattare
foto, girare video, inviarli e riceverli.
Quelli della mia generazione ricorderanno la macchina fotografica ed il rullino.
Scattavi l’ultima foto, quella che ti interessava di più, ma purtroppo il rullino era
finito ! O viceversa per vedere le foto
scattate bisognava finire il rullino e poi
portarlo a sviluppare. Preistoria. E poi
puoi mandare e-mail e riceverle, inviare
fax ed hai internet in tasca. Sicuramente
strabiliante ed impensabile non molti
anni fa. Se penso poi che mio figlio mi ha scarrozzato allegramente per le vie di
New York, unicamente con il navigatore del suo telefono , non posso che rimanere
stupito. E ripenso ai viaggi fatti in giro per l’Europa con gli atlanti autostradali e
le guide del Touring, ancora conservate come reliquie: altri tempi. Inutile che vi
elenchi tutte le funzione del cellulare, che , oltretutto non conosco come le conoscono
i giovani. Sicuramente il telefono cellulare ha subito una notevole evoluzione.
Dapprima una drastica cura dimagrante : telefoni sempre più piccoli. Ricordate
lo star tac? I telefoni erano talmente piccoli che si rischiava che scivolassero fuori
dalle tasche. Poi improvviso irrobustimento. Telefoni sempre più grandi al
punto che dovremo indossare pantaloni da cantiere dalle grandi tasche laterali, per
poterli riporre. Sinceramente la funzione che più apprezzo ed utilizzo da anni,
e vi sembrerà sicuramente banale, è l’agenda. Mai riuscito a tenere un’agenda cartacea. E poi il grande sollievo, se non liberazione, di
aver eliminato il telefono fisso, a casa. Ore 13.30, sei di fronte al piatto
di gnocchi, gorgonzola, radicchio e noci, preparato con tanta cura, che è lì e ti chiama: suona il telefono fisso. Sono loro. I call center!
“Signor Michele Marchegiani ?”
“Si “rispondo
“Energ più”
“Cosa vendi” chiedo “Vitamine?”
“Libero mercato energia. Prende tu bolletta ti dico quanto tu paga “
“Aspetta , non ti capisco, chiamo l’interprete” rispondo...
E poi , in un delirante crescendo si scatenano in sequenza Sky, Premium, Vodafone,
Wind, Gas più o meno, Energia trallalà e così via. Ma oltre alle indubbie utilità, osservo,
nella vita di tutti i giorni, altre strane situazioni. In palestra. C’è chi entra in sala alla disperata ricerca di una presa per ricaricare il telefono, chi si aggira nervosamente con il
cellulare da un attrezzo ad un altro. Seduta sulla panca , che a te serve, una persona,
neanche tanto giovane: lo vedo preoccupato, leggo la tensione sul suo volto, sfoglia
in maniera nevrotica il telefono, poi si distende, torna il sorriso. Cosa avrà mai trovato?
(Continua nel prossimo numero...)
Cultura
Io prima di te
di Chiara Di Carlo e Lorenza Ciavattella
Per il primo numero del giornalino di quest’anno scolastico vi proponiamo un
romanzo tanto romantico quanto drammatico: si tratta di “Io prima di te” della scrittrice
inglese Jojo Moyes. L’autrice ha recentemente confessato che la storia del protagonista
maschile del libro è ispirata a un fatto realmente accaduto. Ascoltando in radio la storia
di uno sportivo di talento costretto su una sedia a rotelle per il resto della sua vita a causa
di un incidente e non sapendo cosa pensare della decisione del ragazzo di togliersi la
vita, iniziò a fare ricerche sull’eutanasia e in seguito a scrivere questo libro, con il motto
“Non giudicare mai”. Il romanzo tratta appunto la storia di questo personaggio, Will Traynor: giovane imprenditore londinese che, dopo un grave incidente alla spina dorsale
rimane paralizzato su una sedia a rotelle per tutta la vita. Non è più in grado di fare alcun
movimento, l’unica cosa che ancora può fare è parlare. Prima dell’incidente era un
appassionato di sport estremi e dopo di esso non può più praticarli. Questa non
è la vita movimentata e scatenata che aveva scelto di vivere: per questo motivo
decide di farla finita attraverso l’eutanasia alla Dignitas, in Svizzera. I suoi genitori
cercano di convincerlo a cambiare idea, ma lui non vuole saperne e così giungono
a un accordo: se Will non cambierà idea nel corso di 6 mesi con l’aiuto di una
badante scelta, allora potrà prendere una decisione tragica e definitiva. In questo
momento della storia arriva Louisa Clark, una ragazza che ha da poco perso il suo
lavoro e che non sa come aiutare economicamente la sua famiglia. Dopo vari mesi di
ricerca, Louisa riesce a trovare un lavoro come badante presso la casa dei Traynor.
Inizialmente tra lei e Will non vi saranno buoni rapporti: lui la tratterà con freddezza e
lei non riuscirà a capire dov’è che sbagli. Ma, dopo aver scoperto il segreto di Will,
Louisa capirà il perché del suo comportamento e, finalmente, i due riescono ad instaurare un buon rapporto. La ragazza infatti cercherà in tutti i modi di convincere Will
a cambiare idea. Cercherà di dimostrargli che la vita, anche se non è quella che abbiamo scelto di vivere, è sempre unica e preziosa e come tale non va sprecata. Tra i due
rimarrà una semplice amicizia oppure qualcosa di più? Sarà Louisa a salvareWill o lui
che salverà la sua amica? Sono queste le domande che vi poniamo e che speriamo vi
invoglino a leggere questo meraviglioso libro, di facile comprensione e adatto a tutti
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Un vero esempio di
alternanza scuola-lavoro
di Alessia Falcone
Appena finita la guerra, nel 1919, troviamo una Germania che si riorganizza con
forme di governo più democratiche e un clima apparentemente di rinnovamento
e libertà, questo è un terreno fertile per l’iniziativa che Gropius vuole portare avanti.
Vuole organizzare una scuola chiamata Bauhaus, che significa “casa dell’architetto”
nella quale vuole unire l’artigianato, l’industria e l’arte in una sintesi di discipline.
Per lavorare in questa scuola chiama i più gradi del tempo tra cui Kandinskj,
Paul Klee, Itten, Albers e Breuer. Ci sono vari maestri di forma, di colore ecc che
collaborano con gli allievi e sono divisi in diversi laboratori dove sperimentano e realizzano quello che progettano. Il più importante contributo del Bauhaus fu nel campo del design dei mobili.
Un esempio onnipresente e famoso a livello mondiale è la sedia Cantilever,
del designer Mart Stam, che sfruttava la proprietà tensili dell’acciaio. La scuola
non trascura alcuna arte o professione; la fotografia, il disegno, il collage, l’editoria
e perfino l’abbigliamento, riservano un ruolo importante allo stile Bauhaus. Gran
parte dei contenuti dei laboratori fu venduta durante la seconda guerra mondiale.
Il progetto di Gropius sembra riuscire anche per il clima favorevole ma le tensioni
inizieranno quando i tedeschi sentono più forte il sentimento nazionalistico e
cominciano a vedere di malocchio questi maestri che avevano paura fossero s
ovversivi. Nel 1925 la scuola è costretta a lasciare Weimar e si trasferisce a
Dessau, dove viene accolta da un consiglio comunale e da un sindaco più
aperti. Sarà Gropius a progettare e realizzare la nuova sede con la diffusione
dello stile funzionalista, dove ogni parte è progettata per una particolare funzione.
La scuola è formata da due parti ad “L” incrociate: da una parte ci sono i laboratori con le vetrate, che hanno un significato simbolico e non hanno niente da nascondere, nella parte centrale ci sono gli uffici e la biblioteca,
nella parte più alta gli alloggi degli studenti e in quella più bassa il teatro e la
mensa. Gropius decide di lasciare la direzione per tensioni interne e Meyer prende il suo posto, intanto il nazismo diventa sempre più predominante e vuole eliminare tutto ciò che non vi è legato.
Il sindaco cerca di mediare sostituendo Meyer con Mies Van Der Rohe che
è meno schierato politicamente ma la situazione è insostenibile e nel 1932
si dovranno trasferire a Berlino dove prenderanno dei garage e dei locali per insegnare. La scuola sarà chiusa definitivamente nel 1933 dai nazisti.
Sarà importante per la creazione del design che utilizza la tecnica dell’arte e l’esperienza dell’artigianato al servizio dell’industria.
La scuola Bauhaus offriva una buona preparazione sia nella teoria che nella
pratica e gli alunni venivano proiettati fin da subito nel mondo del lavoro.
Ciò potrebbe diventare un esempio
per migliorare le nostre scuole in cui gli
alunni si ritrovano a dover svolgere le
attività di alternanza scuola-lavoro con
una buona preparazione teorica ma con
una scarsa pratica. Grandi sono state le
difficoltà per i dirigenti scolastici di alcuni territori nel trovare aziende pubbliche o private disposte a condividere
questi progetti. Ci risulta, infatti, che ci
sono scuole che non sono riuscite ad
attivare il progetto imposto dall’articolo 1 comma 33 della Buona scuola che
ha introdotto i percorsi di alternanza
scuola-lavoro negli istituti tecnici e professionali, per una durata complessiva,
nel secondo biennio e nell’ultimo anno
del percorso di studi, di almeno 400
ore e, nei licei, per una durata complessiva di almeno 200 ore nel triennio.
ALLA SCOPERTA DEL MONDO…
LA CIUDAD CONDAL
di Greta Sciolè
Meravigliosa dal punto di vista artistico, con il suo centro medievale Barrio
Gotico e gli edifici modernisti dell’Eixample, è rinomata anche per la sua fantastica vitalità, i suoi locali, la movida
che non finisce mai (non dimentichiamoci
della
gustosa
cucina).
Barcellona è una di quelle città che non ha
bisogno di presentazioni: semplicemente splendida, vitale, colorata!
COSA VEDERE A BARCELLONA?
Barcellona è una città che offre tantissimo
ad ogni tipo di turista, questi sono solamente alcuni luoghi di maggiore interesse.
Vorrei iniziare da uno dei simboli della città, la Sagrada Familia,
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