05 Giugno 2012 - Azienda Usl 11
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05 Giugno 2012 - Azienda Usl 11
Rassegna di Martedì 5 Giugno 2012 e pressione per accompagnare la fase espulsiva del travaglio. Pancera salva-bimbo per un parto naturale GIUSEPPE FILETTO nparto conle manovre "improprie" (cosiddette Kristeller) per facilitare l'espulsione, può anche essere problematico. Soprattutto in un Paese dove c'è il record europeo di cesarei, come segnalano le cifre fornite dal Dipartimento Materno-Infantile della Asl di Empoli, diretto da Marco Filippeschi: 12 donne su 100 ricorrono al taglio cesareo durante il travaglio, per il 30% si rende necessario l'uso del vacuum, più dell'80% riportano lacerazioni; le complicazioni neonatali più del 20%, quelle materne superiori al 45%. Nel reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale diEmpoli80 gestantinel 2011 si sono sottoposte ad una sperimentazione clinica: quaranta hanno partorito con il metodo tradizionale, cioè con la manovra Kristeller; altrettante con un dispositivo medico composto da una fascia gonfiabile, controllata da un sistema computerizzato, che applicata sull'addome accompagna la fase espulsiva del travaglio. Si chiama "baby-guard". I risultati del protocollo sono stati sorprendenti per lo stesso primario che lo hasperimentato. I tagli cesarei sono stati azzerati, il ricorso al vacuum e le lacerazioni vagino-perineali scese al Asl 11 10%, la durata del periodo espulsivo da 120 minuti a38; zero complicanzeneonatali su tutti i40 casi; soltanto tre donne hanno riportato complicanze. Tant'è che il dispositivo medico ha ottenuto l'approvazione del comitato etico dell'ospedale Careggi, dell'areavasta di Firenze (è necessaria per sperimentazioni di un certo rilievo), ed è stato registrato all'Istituto Superiore della Sanità. Ottanta casi bastano per stabilire se la "pancera" sia affidabile o no? «La sperimentazione è più di quella che la ricerca chiede per la certezza sulla validità medica -risponde Filippeschi- sarebbero bastati 32 casi per avere riscontro scientifico attendibile». Il "baby-guard" (direttore del progetto è la ginecologa Luisa Acanfora, università di Firenze) è stato presentato recentemente al congresso di O stetricia e Ginecologia. « È un dispositivo medico multifunzionale - spiega Acanfora- composto daunafa- Una media di parti cesarei del 38% (in Campania, oltre il 60%), mentre l'Oms segnala un tetto dei 15% Dove si registrano meno di 500 parti l'anno si alza a quasi la metà il numero di parti cesarei Registrati 548 mila parti in 549 punti nascita nei 2009 (Rapporto Cedap, maggio 2012) L'età media della madre è di 32,5 anni per le italiane 29,1 perle straniere (Cedap,2012 per il 2009) scia ergonomica monouso a tre camere, che collegata ad un computer si gonfia e si sgonfia, fornisce la dovuta pressione, seguendo le contrazioni uterine, i battiti cardiaci della mamma e del bambino». I segnali bioelettrici, raccolti attraverso i sensori e interpretati dauna "scatolanera", provvedono a fornire la dovuta pressione alla "pancera", stimolando le contrazioni uterine durante l'espulsione del feto. Pagina 1 Sicurezza stradale , lezionì e prova pratica *m classe 1 SANTA CROCE Sono 74 gli alunni che hanno preso parte al progetto "Prevenzione incidenti stradali" promosso dall'Asl 11 dipartimento Educazione alla salute. Tutti studenti delle classi quarte e quinte della scuola primaria Copernico di Santa Croce sull'Arno che a conclusione del percorso hanno preso parte ad una vera e propria prova pratica di guida della bicicletta con un itinerario chiuso e contrassegnato dalla segnaletica. Prima della pratica la teoria. Tra gli argomenti delle lezioni i principi e le norme fondamentali della circolazione dei pedoni e delle biciclette. Mentre le nozioni sono state messe in pratica nel piazzale antistante il Palasport comunale di Fucecchio. Qui, sotto la vigilanza e le indicazioni del personale Asl, hanno potuto mettere in pratica le nozioni acquisite nel corso delle lezioni in classe pedalando lungo un percorso corredato di segnaletica verticale e orizzontale, cimentandosi con segnali di stop, obbligo di dare la precedenza, obblighi direzionali, sensi unici, divieti di accesso e di transito, attraversamenti pedonali e perfino un semaforo. «Si è trattato di un'esperienza estremamente positiva, accolta con entusiasmo dagli alunni e mirata a sensibilizzare i bambini rispet- io al fondamentale terna della sicurezza stradale, infondendo loro i concetti di base e le prime nozioni relative alla circolazione dei pedoni e dei ciclisti ed al corretto trasporto dei bambini sui veicoli». L questo il bilancio dell'Azienda sanitaria, che conclude: «Un'esperienza che auspichiamo possa essere ripetuta anche nei prossimi anni scolastici, magari con l'adesione di un numero anche maggiore di scuole e classi».L'amministrazione comunale di Santa Croce ha donato un casco protettivo da ciclista (indossato anche durante l'esercitazione) e, al termine della giornata, un "patentino" del ciclista. CORI PRODI IZIODE RISERVATA. ii test di educazi one stradale Asl 11 Pagina 2 Asl 11 Pagina 3 Pensionato trovato morto, incidente L'uomo potrebbe essere scivolato nel lago in seguito a un malore. L'autopsia chiarirà ogni dubbio sulle cause di SabrinaChiellini 1 SAN MINIATO Quando i vigili del fuoco hanno trovato il corpo di Pietro Morini, 67 anni, di Ponte a Elsa, non c'era più niente da fare per il povero pensionato. Era morto annegato nel lago e sulla sponda era rimasto il suo cane con cui era uscito nel pomeriggio per andare a fare una passeggiato nel verde intorno al bacino di Roffia a San Miniato. A dare l'allarme dopo le 21 di domenica sono stati i famili ari quando hanno visto che l'uomo non era tornato a casa per cena. Un comportamento davvero insolito. E questo li ha messi subito in ansia. Hanno pensato a un incidente, hanno temuto che all'idraulico ora in pensione potesse essere accaduto qualcosa di grave. Sono quindi andati a cercarlo sapendo che poteva essere andato al lago. Qui hanno visto la sua macchina parcheggiata. Sono quindi entrati nell'impianto e hanno chiesto informazioni alle poche persone che a quell'ora erano nella zona. Poi la telefonata con la richiesta di aiuto ai carabinieri della compagnia di San Miniato. I timori per la sorte dell'uomo sono aumentati quando un testimone ha detto di averlo visto a passeggio con il cane vicino al lago. Nel frattempo del pensionato nessuna traccia. Sono stati chiamati anche i vigili del fuoco del distaccamento di Castelfranco di Sotto intervenuti con un'imbarcazione proprio per perlustrare le acque del lago. Con il passare delle ore infatti i soccorritori avevano cominciato a pensare che al pensionato, che non sapeva nuotare, fosse accaduto un incidente. Poteva essere caduto nell'acqua, presentimento che poi si è rivelato una realtà. Dopo lunghe ricerche i vigili del fuoco hanno trovato la bicicletta del pensionato su un pontile rovesciata. Morini, infatti, si era allontanato da casa in macchina portandosi dietro anche la bici e il cane. È stato quindi controllato con attenzione, nonostante il buio, lo specchi d'acqua vicino al pontile e a una vecchia cartiera e poco dopo è stato ritrovato il cadavere poi recuperato nella notte sotto lo sguardo disperato dei parenti. Cronaca I carabinieri hanno quindi informato l'autorità giudiziaria che ha fatto trasferire la salina all'istituto di medicina legale di Pisa per l'autopsia che potrà aiutare a capire cosa è successo al pensionato. L'uomo soffriva di diabete. La bicicletta dei pensionato trovata su un pontile Potrebbe avere avuto un malore e in seguito essere scivolato nell'acqua. Non sapendo nuotare e non potendo chiedere aiuto - la zona a quell'ora era deserta - il 67enne è andato incontro alla morte. Difficile pensare ad ipotesi diverse da quella dell'incidente. I familiari hanno spiegato ai carabinieri che l'uomo non aveva problemi particolari. Era uscito di casa, in un giorno di festa, come tante altre volte. Poi la tragedia. ORI PROD UZI ON E RISERVATA Uno scorcio dei bacino di Roffia 1 -i,-(o n,in1id u- T i4 ri F r -1 l i l EEti111 W 1 ! Pagina 4 TRAGEDIA DI DOMENICA NOTTE trovato morto al lago d Roffia i - SAN MINIATO - UN UOMO di 67 anni, Piero Morini, residente a Ponte a Elsa nel comune di Empoli, è morto domenica sera nelle acque del bacino remiero di Roffia. Secondo i carabinieri le cause dell'annegamento sarebbero da attribuire a un incidente. Il sessantasettenne sarebbe scivolato nelle acque del lago mentre si trovava sulla banchina con la bicicletta e in compagnia del suo cane. La caduta potrebbe essere anche stata causata da un improvviso malore. La moglie ha confermato ai militari che Piero Morini non sapeva nuotare ed è probabile, quindi, che una volta caduto in acqua non sia riuscito a riemergere e aggrapparsi alla banchina per risalire. Il cane è rimasto tutto il tempo sulle sponde del lago ad osservare lo specchio d'acqua mentre tutt'intorno si faceva sempre più buio e del suo padrone non si avevano segnali di vita. E' stato proprio il sopraggiungere Cronaca della sera a far scattare l'allarme nella casa di Morini, che abitava a Ponte a Elsa nel comune di Empoli e che domenica era andato con la bicicletta e il cane a passare due ore al lago di Roffia. LA MOGLIE e i familiari, non vedendolo arrivare, hanno dato l'allarme ai carabinieri. Quando i militari sono arrivati a Roffia hanno visto la bicicletta e il cane, che andava su e giù sulla riva. Quando i vigili del fuoco sono arrivati il cadavere è riemerso dalle acque. Il corpo senza vita del sessantasettenne è stato trasportato alla medicina legale di Pisa per essere sottoposto ad esame esterno per cercare di stabilire se la caduta in acqua sia stata causata da un malore. Si esclude il suicidio, mentre non sono stati rilevati segni di presenza di altre presone sulla banchina del bacino. Ecco perché l'ipotesi del malore o dell'incidente è quella più plausibile. g.n. Pagina 5 Cronaca Pagina 6 La o;, VENER DÌ UN'INTERA GIORNATA UI CELEB RAZIONI, GRAN FINALE CON LA SERATA DANZANTE • • • - SAN MINIATO UNA STORIA di grande affetto e di successi lunga vent'anni. La Casa Famiglia - un pezzo di cuore della città di San Miniato - festeggia i due lustri venerdì, tutto il giorno , a partire dalle 11 con il ricevimento delle autorità . Alle 12 ci sarà un aperitivo e alle 16 merenda e giochi. La Casa, per tutto il giorno. sarà aperta alle visite . Alle 19 cena buffet e poi serata danzante, per fermare il ricordo di quest'anniversario carico di significati per tante ragazze, per le loro famiglie e per San Miniato che è sempre stata fiera di questo piccolo angolo d'amore. La Casa Famiglia costituisce un'esperienza di integrazione di ragazze disabili, per lo più affette da ritardo mentale, nel tessuto sociale di una città che ha alle spalle una lunga tradizione di solidarismo cattolico, legato all 'attività di associazioni di volontariato quali la Misericordia , la Cari- Servizi sociali tas, senza dimenticare che San Miniato è anche sede vescovile e di un seminario con importanti tradizioni . C'è insomma una tradizione di accoglienza, di forte solidarietà nei confronti dei disabili e degli svantaggiati in genere . La Casa Famiglia inizia la propria attività il primo giugno del 1992 . Inizialmente la struttura forniva un servizio diurno per quanttro ospiti, La particolare complessità del contesto socio familiare delle ospiti rese necessario passare da un servizio diurno a uno notturno. Nel corso del tempo inoltre il numero delle ospiti era andato aumentando ed emerse la necessità di un 'apertura totale della Casa Famiglia per 365 giorni l'anno. Attualmente la Casa Famiglia può ospitare 11 donne adulte residenti e 2 nella formula diurna . E ognuna di loro è amica, sorella, persoma cara a tutta la città. C.B. Pagina 7 ,Soldi® per non fare controlli, condannato un maresciallo / EMPOLI Mazzette per non fare controlli. della ditta Al titolare "Confezioni Giulia" - l'imprenditore cinese Lai Hai Tao che per realizzare i suoi abiti utilizzava manodopera non assunta regolarmente - avevano chiesto dieci milioni di lire (circa 5mila euro) "per chiudere la faccenda". Altrimenti non solo la direzione provinciale del lavoro ma anche la polizia e la finanza avrebbero passato al setaccio conti, laboratorio e libri paga dell'azienda. Ê per questo episodio di concussione commesso nel novembre del 2000 che un maresciallo dei carabinieri residente a Empoli e un ispettore dell'ufficio provinciale del lavoro residente a Prato sono stati prima condannati in tribunale e ora anche dalla corte dei conti. Alfio Spitaleri, 54 anni, ex comandante della stazione dei carabinieri di Montelupo Fiorentino e poi comandante del nu- cleo carabinieri del servizio ispezione della direzione provinciale del lavoro, dovrà pagare insieme a Giuseppe Castelli, 49 anni, all'epoca dei fatti addetto alla vigilanza presso la direzione provinciale del lavoro oltre ottomila euro: a tanto ammonta il danno erariale che secondo i giudici della sezione giurisdizionale toscana del tribunale contabile i due hanno provocato. Un danno consistito nell'aver inficiato, con il loro comportamento criminale, l'immagine e il prestigio sia dell'Arma dei carabinieri sia del ministero del lavoro e delle politiche sociali. Oltre agli 8.263 euro i due dovranno pagare anche le spese processuali. Per questa vicenda i due vennero arrestati: Spitaleri venne condannato in primo grado, sentenza poi ribadita in appello e in Cassazione, a 3 anni e 4 mesi di reclusione. E adesso è arrivata anche la sentenza della magistratura contabile. ©RI PRODJZIONE RISERVATA 7r';' Segnalazioni ij Pagina 8 Depuratore Aquarno «L'imprese rischiano di pagarlo tre volte» Giannotti sull'ipotesi di acquisto dell'Assoconciatori «Non si capisce che cosa vorrebbero comprare» di Giacomo Pelfer 1 SANTA CROCE «Una scelta incomprensibile. Non si capisce cosa si voglia comprare, e soprattutto perché». Stefano Giannotti del Centrodestra per Santa Croce commenta così la relazione all'assemblea dei soci da parte di Franco Donati, presidente dell'Associazione conciatori, decisa, dopo l'acquisto della fognatura industriale, ad acquisire anche il depuratore Aquarno. Un attacco a tutto campo, quello di Giannotti, contro le scelte di Assoconcia, «perché quell'impianto - ricorda - è costato circa 70 milioni, di cui 54 pagati proprio dagli imprenditori. La gestione è già in mano al privato. Allora cosa si vuole comprare? E con quale utilità? Evidentemente ci sono strategie imperscrutabili che l'associazione non ha interesse a rivelare. Anche la legge 50 del 2011, che ha escluso i nostri impianti dalla messa a gara, non dice che i depuratori devono essere privati: si parla di gestione, non di proprietà». la concessione delle fognature, né il diritto di superficie devono essere di tipo oneroso, tant'è che a San Miniato il sistema è completamente diverso». Una strategia da rivedere, secondo l'esponente del Centrodestra, anche quella relativa al Tubone. «Andrà rivisto il cronoprogramma, ma non solo: dobbiamo rivedere i finanziamenti a carico dei conciatori, che in questo momento non possono permettersi di pagare i 14 milioni previsti. L'associazione sembra non rendersi conto della gravità della crisi. Si potrebbero evitare sforzi faraonici provando a risolvere certe situazioni, magari ricontrollando le percentuali di cloruri e solfati dei nostri scarichi, o richiedendo di bruciare i rifiuti conciari a Ecoespanso. Invece, l'associazione si preoccupa di comprare il depuratore, continuando a mungerei conciatori che farebbero meglio a rinnovare finalmente i propri vertici». L'attacco di Giannotti, poi, diventa politico: «Nonostante lo stallo del Tubone - dice - i conciatori finanziano una società al momento inutile come Valdacque, il cui presidente, nonché vice dell'associazione conciatori, si muove, ormai alla luce del sole, per creare una lista civica il cui unico scopo sembra quello di far fuori la nostra opposizione. Che eravamo scomodi lo abbiamo capito anche dalla mia estromissione dal Cda di Aquarno, per cui non ho ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale». ORIPRODJZIONE RISERVATA Seguire il percorso della fognatura Scelta necessaria quella dell'acquisizione del depuratore per il presidente dell'Assoconciatori Donati. Volontà che segue all 'acquisto dellafognatura industriale. Nel caso l'operazione Aquarno andasse in porto , il recente rinnovo ventennale perla concessione del diritto di superficie sarebbe da considerarsi per l'Assoconciatori come acconto del futuro acquisto. Giannotti torna sulla polemica relativa all'acquisto della fognatura: «I conciatori quella fogna l'avevano già pagata tre volte - dice -. Prima per la realizzazione con gli oneri di urbanizzazione, poi con la concessione e infine con la manutenzione. E lo stesso è avvenuto con il diritto di superficie di Aquarno, anche se non sta scritto da nessuna parte che né Una veduta dei depuratore Aquarno Segnalazioni Pagina 9 Segnalazioni Pagina 10 Il vitalizio cambia ma solo per quelli che verranno dopo Manneschi: anticipare le nuove norme previste per il 2015 Ma in consiglio regionale nessuno lo segue, il privilegio resta di Mario Lancisi 1 FIRENZE La stragrande maggioranza di mail che stanno arrivando in Regione in risposta all'appello del presidente Enrico Rossi rivolto ai cittadini perché segnalino sprechi e tagli da apportare riguardano i costi della politica. La Regione replica di avere la coscienza a posto. Di aver fatto molto (vedi articolo a parte). Sarà vero? Ovviamente le opposizioni incalzano: tan to fumo e poco arrosto. Una riforma che però trova tutti d'accordo, guarda caso, è il vitalizio. Dopo quasi un anno e mezzo di campagne stampa, con la Finanziaria del 2012 è stata prevista una norma che abolisce il vitalizio per i consiglieri regionali. Bene, bravi. Però c'è un aspetto che ha fatto imbestialire l'avvocato aretino Marco Manneschi, Idv, che da quasi due anni conduce una solitaria battaglia contro questo privilegio dei consiglieri regionali. Anzi due. Uno è l'età. La norma regionale conserva i 60 anni quando il governo Monti ha spostato la soglia della pensione a 65 e anche altre regioni prevedono quella data come punto di riferimento perla concessione del vitalizio. L'altro aspetto è che l'abolizione viene fatta scattare dal 2015. Fra tre anni. Con la nuova legislatura. Come dire: abolisco il vitalizio ma per i consiglieri che verranno. «Per quelli che sono consiglieri attualmente non cambierà nulla. Avranno il vitalizio», spiega Manneschi. Per dirla in breve: gli attuali 55 consiglieri si sono fatti belli sulle tasche dei loro futuri colleghi. Diciamo subito che sia il Parlamento che le altre regioni dove il vitalizio è stato abolito si sono comportati così. L'abolizione vale per quelli che verranno, non per quelli che ci sono oggi. Politica locale Un comportamento che non piace affatto a Manneschi che ha presentato un ordine del giorno in cui chiede la possibilità di rinuncia individuale anche da questa legislatura. Ma questo ordine del giorno dorme sui cassetti del Consiglio regionale. Nessuno pare che abbia tanta voglia di svegliarlo e portarlo in aula per discuterlo. «Capisco l'imbarazzo dei colleghi perché ci sarebbero coloro che voterebbero per l'abolizione fin da ora del vitalizio e altri invece no. Sarebbe un bel puti ferio», sorride Manneschi. Dunque solo da 2015 il vitalizio diventerà contributivo: i consiglieri percepiranno (a 60 anni, però) quanto avranno realmente versato. Come i normali cittadini. Attualmente invece funziona così. Ad ogni consigliere ogni mese viene de- tratto il 17% dell'indennità (cioé dello stipendio). Chi è stato consigliere per sei anni prende ad esempio il 23% dell'indennità. Fino ad arrivare a coloro che con 15 anni di Consiglio regionale alle spalle ogni mese percepiscono un vitalizio di 4.226 curo (lordi). In cosa consistono i privilegi denunciati non solo da Manneschi, ma più di un anno fa, anche dal presidente Rossi? Intanto per aver aver diritto al vitalizio basta aver compiuto 60 anni e solo 5 anni passati sugli scranni del parlamentino toscano. E il vitalizio sarà fino alla morte. A 80-90 anni e anche oltre. Il secondo - più vistoso e scandaloso - è che i soldi versati sono inferiori al vitalizio percepito. Per i vitalizi ogni anno la Regione deve sborsare 4 milioni. Un esempio? Quello di un consigliere regionale per cinque anni. In questo arco di tempo ha dovuto pagare per avere il vitalizio circa 86mila euro. Per riprendersi ciò che ha investito basteranno cinque anni. Da 65 anni in poi il vitalizio è gratis. Quei 1400 euro percepiti ogni mese saranno a carico del bilancio della Regione. Con il contributivo il consigliere percepirà in base a quello che avrà effettivamente versato ma sui meccanismi del nuovo vitalizio, la Regione aspetta una legge nazionale. Non c'è fretta. CI, RIPRODIRIONERISERVA7A • IIiL.lisì. nnh.a • -•-•-•-••_ Veduta del consiglio regionale toscano Pagina 11 IL PIANO PER IL CONTENIMENTO DEI COSTI Dagli enti alle co nsulenze tagli per oltre 50 milioni 1 FIRENZE Per l'ex portavoce del centrodestra Alessandro Antichi il vero risparmio dovrebbe venire dal taglio della burocrazia («ci sono burocrati che prendono più dei consiglieri regionali») mentre per i consiglieri del gruppo misto Dario Locci e Marina Stacciali (ex leghisti) molto fumo e poco arrosto. Esempio? «Le comunità montane sopravvissute pressoché tutte sotto forma di Unione dei Comuni. Risultato: i contributi regionali che andavano alle Comunità montane ora vanno alle Unioni. Alla faccia del risparmio», polemizzano Locci e la Staccioli. Ma il presidente Enrico Rossi presenta i risultati del suo piano di razionalizzazione delle spese. Si comincia dai dipendenti: sono 2.713 dipendenti( meno 46 rispetto al 2010, di cui 16 dirigenti con un risparmio complessivo di 2,4 milioni per stipendi e contributi. Altri risparmi vengono dai tagli agli stipendi di direttori e dirigenti: meno 10% ai direttori enti e fondazioni. Sono state abolite anche le 15 aziende provinciali per il turismo: risparmio ottenuto: 8,6 milioni solo per le Apt. Per quanto riguarda le società partecipate e le fondazioni è stato ridotto del 10% il compenso ai membri dei Cda delle società partecipate. Tra tagli e taglietti il risparmio ottenuto si aggira sui 3,5 milioni. Sciolte anche le 14 comunità montane. Verranno dati incentivi ai Comuni per creare le unioni dei Comuni. l' J° Altro capitolo di risparmio è quello delle consulenze che sono state ridotte del 90%. Sempre secondo il piano Rossi, la Regione Toscana è quella dove presidente, assessori e consiglieri hanno gli stipendi più bassi d'Italia. Eliminate anche le indennità a tutti i membri dei Cda di enti ed agenzie regionali, sostituita con un gettone di presenza di 30 giuro a seduta. - Palazzo Panciatichi, sede del parlamento toscano generali della regione e delle Asl; meno 50% del premio di produttività ai direttori generali (da 30 a 15mila euro) e meno 50% del premio di produttività ai dirigenti regionali (da 20 a 10mila euro). Risparmio stimato: da 700miia euro a 1,1 milioni. Nel 2011 è stata decisala riorganizzazione delle sedi, per ridurre le spese di gestione ed affitto. Anche le Asl sono state chiamate a questo impegno. Ricavo stimato dalla vendita di alcune sedi regionali: 6,4 milioni. Mostre, convegni e pubblicità: nel 2009 la Regione spendeva 6,8 milioni. Ma nel 2011 la spesa è stata contenuta a 1,5 milioni con un taglio quasi dell'80%. Infine enti, agenzie e fondazioni. Nel 2007 la Regione contava 68 tra aziende, fondazioni ed enti. Nel 2011 sono state cancellate 17 tra aziende, Nel 2009 e 2010 sono stati estinti anticipatamente i mutui contratti con un risparmio notevole: 10,5 milioni nel 2011 ed 11,6 milioni nel 2012. Positivo anche il risultato sul fronte del recupero dell'evasione fiscale: nel 2012 sono stati recuperati 13 milioni di euro (solo nel primo trimestre). A fine anno è stato stimato dalla Regione un incremento del 74 per cento. (m.l.) CI, RIPRODl1ZION E RISERVA7A - Politica locale • Ilvihliziu..-nnF.a •-•-•-•-•_•_ snleperrnelli ili vercnnnn inry, Pagina 12 REGIONE Rossi ha sostituito con il manager Marroni l'assessore alla sanità che sì era dimessa Maggioranza con il mal di pancia perla sostituzione di Scaramuccia DI SIMONE PITOSSI Le dimissioni - improvvise ma da tempo chiacchierate dell'assessore regionale alla salute, Daniela Scaramuccia sono state l'inizio di un domino di reazioni a catena. O forse solo l'ultima goccia di una vaso già pieno. Di un lavoro complicato per un assessore «tecnico» che ogni giorno - negli ultimi due anni - ha dovuto confrontarsi con la burocrazia e le lentezze della politica: «Torno a fare il mio lavoro perché mi è stata prospettata un'offerta professionale importante - ha detto - anche se la politica è una tentazione bellissima». E di rapporti, forse, non proprio idilliaci all'interno della Giunta e con il presidente. Enrico Rossi, di fronte ai giornalisti, ha comunque speso parole al miele per Scaramuccia: «Si è trovata subito a gestire un caso difficile come quello di Massa, e lo ha fatto con stile, correttezza, spirito di verità. Durante questi due anni il bilancio è migliorato, abbiamo completato il giro delle certificazioni di bilancio, e la Sanità toscana si mantiene, nonostante siano diminuiti i finanziamenti a livello nazionale, tra le regioni che hanno i migliori servizi al cittadino». Già, il caso Massa. Proprio la stessa mattina del frettoloso annuncio delle dimissioni - mercoledì 16 maggio - sono arrivate novità pesanti dalla Procura. Scaramuccia si è affrettata a commentare chele sue dimissioni erano «solo una coincidenza». Le indagini sul buco da 270 milioni della Asl apuana hanno portato a 3 arresti (Ermanno Giannetti, ex direttore amministrativo della Asl 1; Antonio Delvino, ex direttore generale; Alessandro Scarafuggi, ex dg della Asl 1 dal 2002 al 2007 e attuale direttore della Asl di Pistoia) e ad altre 11 persone denunciate. In seguito all'arresto anche Scarafuggi si è dimesso. E Bruno Cravedi, attuale direttore generale dell'ABI 4 di Prato, da lunedì scorso è il commissario della Asl 3 di Pistoia. Tra l'altro secondo il Gip di Massa ci sarebbero «ombre» sull'operato di Scarafucgi anche a Pistoia dove si sarebbe adoperato per «evitare - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare - che il bilancio di esercizio dell'azienda pistoiese per Sanità fiorentina e toscana Firenze presentano un deficit. La repentina scelta di Marroni senza consultazioni ne in giunta né interne al partito - e le cattive notizie emerse dalle indagini hanno Ma sull'«affaire» c'è stato anche un creato non pochi mal di pancia singolare «siparietto» davanti ai all'interno del Partito democratico. giornalisti. Ricostruendo l'origine A anche al di fuori. Alberto Magnolfi, presidente del gruppo dell'indagine, l'ex assessore alla Pdl in consiglio regionale, ha sanità ha sottolineato che a balzare ai suoi occhi sono stati i 60 milioni parlato di «dimissioni a orologeria»: di euro che la AsI apuana reclamava «La tempesta politica e giudiziaria in bilancio - fatto sottolineato con che investe in queste ore la sanità toscana seppellisce il falso mito del molti dubbi dai sindaci revisori come vecchi crediti da riscuotere "buon governo" sapientemente dalla Regione. Rossi, al suo fianco, costruito dalla propaganda della ha corretto la cifra in 30. Ma sinistra». E ha chiesto un Consiglio Scaramuccia, sicura, ha subito regionale straordinario sulla sanità. ribattuto: «No, sono sicura erano Seduta che poi è stata fissata perla 60». E la cifra corretta era quella mattina del io giugno. citata dall'ex assessore alla sanità... Il giorno seguente, giovedì, anche il Per il presidente la vicenda della Asl presidente della commissione apuana è stata un brutto colpo da regionale Marco Remaschi digerire. Il «buco» di 270 milioni è compagno di partito del presidente stato «scavato» mentre proprio lui - ha minacciato le dimissioni. era assessore alla sanità, sotto la «Non sono soddisfatto di certe presidente di Claudio Martini. «Noi situazioni - ha detto - e per dignità, abbiamo scoperto il buco - ha prima personale e poi politica, sto sottolineato Rossi - lo abbiamo valutando se continuare o meno ad analizzato, ricostruito andando essere il presidente di questa indietro di 10 anni. L'ho denunciato Commissione». Il presidente Rossi io alla Procura della Repubblica e si è detto «dispiaciuto» e «pronto a alla Corte dei Conti, sfido di trovare chiarimenti». Nel frattempo anche altre situazione analoghe». il responsabile sanità all'interno del Il presidente poi non ha perso Partito democratico ha minacciato tempo. Perché un settore come la dimissioni. Insomma un vero e quello della sanità, ha detto, «non proprio terremoto politico. Venerdì può permettersi neanche un giorno 18 è stato allora convocato l'anno 2010 fosse sottoposto alla prevista certificazione perché, altrimenti, avrebbe fatto emergere una sofferenza finanziaria di almeno 20 milioni». di non essere gestito». Così la mattina stessa, durante l'incontro con i giornalisti, ha annunciato il nuovo assessore : Luigi Marroni, 54 anni, fino al 31 maggio direttore generale della Asl 10. Toccherà a lui ora gestire il sistema sanitario regionale che conta oltre 53 mila dipendenti diretti e 10 mila indiretti, più tutto l'indotto. E una sanità, ha sottolineato Rossi, che oltre che dal punto qualitativo anche dal punto economico gode di buona salute, eccetto Massa. Infatti quasi tutte le altre Asl hanno il bilancio positivo: solo Pistoia e Pagina 13 d'urgenza un faccia a faccia interno al Pd. Intorno al tavolo il presidente Rossi, il segretario regionale Andrea Manciulli ed il capogruppo regionale Vittorio Bugli . Al termine i tre hanno sottoscritto un documento dove si sottolinea il «deficit di condivisione» sulla vicenda nuovo assessore. Ma il Pd toscano, «forte anche dei successi elettorali alle ultime amministrative», guarda al «rafforzamento dei rapporti». Quindi tutto a posto in casa Pd? Difficile. Anche perché la vicenda sanità si incrocia con molti altri problemi politici e amministrativi in grandi città toscane con maggioranze che non ci sono più o rischiano di saltare. Allora non resta che aspettare. Magari altre novità dalla prossima dirigenza regionale del partito, fissata nel pomeriggio di venerdì io giugno. Oppure le prossime dimissioni. Sanità fiorentina e toscana II cambio dell'assessore e gli arresti per il «buco» alla AsI di Massa stanno mettendo in difficoltà il governatore Rossi. Magnolfi (Pdl) ha chiesto un consiglio straordinario sulla sanità Pagina 14 L'INTERVENTO Sulla sanità un dibattito utile e articolato Gentile direttore, l'articolo siglato M.L. sul "Tirreno" di sabato scorso è un bel pezzo di giornalismo di "colore", ben scritto. Ciò non toglie che alle osservazioni critiche lì riportate si debba replicare. Non per difesa della "casta", ma per dovere di informazione ai cittadini. Concordo sull'infelice postazione delle telecamere delle emittenti locali che seguono i lavori del Consiglio, ma che rendono indubbiamente un servizio ai cittadini, informando su quel che fa questa Istituzione. È in corso la ridefinizione delle convenzioni fra Consiglio regionale ed emittenti (lo strumento più efficace di attuazione dell'obbligo di informazione istituzionale dato dalla legge 150 del 2000, come ci dice una ricerca commissionata dal Corecom): in quella sede decideremo come meglio organizzare questa attività, appro- Sanità fiorentina e toscana fittando magari del fatto che i lunghi e disagevoli lavori di manutenzione che hanno interessato Palazzo Panciatichi nell'ultimo biennio sono terminati, consentendoci così di trovare una localizzazione adeguata per questo fondamentale servizio. Mi permetto, inoltre, di dissentire sul giudizio espresso riguardo al dibattito consiliare sulla sanità: mi pare, invece, che esso sia stato articolato, consentendo al Consiglio e ai cittadini di acquisire, ad esempio, ulteriori informazioni sulla nota, delicata vicenda dei conti dell'ABI di Massa. Condivido invece quel che traspare dall'efficace immagine del "suk", riferita all'anticamera del Consiglio, benché quelli che M.L. chiama "clienti" spesso siano amministratori locali o rappresentanti dell'associazionismo di categoria che attendono di incontrarsi con consiglieri e assessori per questioni isti tuzionali. È certo però che spesso la persistenza di un così alto numero di persone in quello spazio, ristretto, genera confusione e deleterie interferenze sonore coi lavori d'aula. E d'altronde consiglieri e assessori (specie questi, inclini spesso a utilizzare impropriamente spazi consiliari non idonei per appuntamenti e incontri) hanno locali in loro disponibilità per svolgere questa che è comunque parte della loro attività. Non mancherò di approfittare anche di questa segnalazione per un ulteriore richiamo all'ordine! Quanto infine a quel che dicono o si dicono i consiglieri in quei contesti, è ovviamente responsabilità personale. Al corpo elettorale le eventuali conseguenti valutazioni. Alberto Monaci presidente Consiglio regionale della Toscana Pagina 15 Fer g li 7//// ' /" 9,0t j IN AIUTO degli ultraottantenni è arrivato il governo. Rinnovare la patente per gli anziani era diventato un costoso, lungo e complicato iter demolito dal decreto `Semplificazioni'. Tutti i patentati over 80, che non soffrono di patologie particolari, per rinnovare il permesso di guida, devono seguire lo stesso percorso di tutti coloro che si apprestano a chiedere il rinnovo della patente. Ovvero, è necessario prenotare la visita andando di persona in uno dei punti Cup dove sarà preso l'appuntamento. A Firenze, i presidi Asl dove vengono fatte le visite per il rinnovo, il rilascio e il duplicato delle patenti sono quello di Camerata, quello di lungarno Santa Rosa e quello in via D'Annunzio. ALLA VISITA è necessario presentarsi con un documento di riconoscimento valido, patente di guida, tessera sanitaria, marca da bollo da 14,62 euro, certificato compilato dal medico di famiglia non più di tre mesi prima, attestazione di versamento di 9 euro sul c/c n. 9001 intestato alla Motorizzazione civile (il bollettino può essere ritirato presso i punti Cup aziendali). Per gli utenti che per la prima volta si presentano all'Asl o per quelli che non hanno mai presentato la documentazione, sarà necessario anche portare la `Relazione oculistica' e il referto dell'esame di `Campo visivo computerizzato programma campo pieno 120 punti screening' (anche questi non più vecchi di tre mesi). Chi porta occhiali o lenti a contatto deve presentarsi con la certificazione che riporti il grado di ri- Sanità fiorentina e toscana . frazione degli occhiali. I pazienti che utilizzano protesi acustica devono presentarsi con la certificazione del collaudo della protesi redatta non più di tre mesi prima. In caso di rilascio della patente si devono portare anche tre foto tessera. In caso di duplicato, oltre alle foto, è necessario presentare la denuncia di smarrimen- ,,_ ,i ,. . 1/11.,/ /-, „%,, , toofurto. Invece, gli ultraottantenni, i pazienti diabetici e i monocoli che soffrono di patologie cardiovascolari, neurologiche, endocrinologiche, psichiche, del sangue, urologico-nefrologiche o tossicologiche, devono seguire l'iter delle patenti speciali. Le patenti speciali, per gli automobilisti disabili o invalidi civili o che soffrono di patologie invalidanti (cardiovascolari, endocrine, del sistema nervoso, epilessia, psichiche, del sangue, dell'apparato uro-genitale, deficit uditivo) devono prenotare la visita alla Commissione Medica Locale di Firenze, al numero 055.68.16.955 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12. PER INFORMAZIONI è possibile rivolgersi all' Asl (Medicina Legale Villa Fiorita, via di San Salvi, 12) il martedì dalle 14 alle 17 o chiamare lo 055.69.33.870. In attesa della visita, se i tempi rischiano di far saltare la validità della patente, prima della data di scadenza, è possibile ottenere una proroga dalla Motorizzazione. E' indispensabile, in questo caso, anche un solo giorno prima della scadenza della patente, prenotare la visita e, con il foglio della prenotazione, presentarsi alla Motorizzazione. La validità verrà prolungata. Pagina 16 ita in vigore del decreto "Semplificazioni " anche gli ultraottantenni non sofferenti ,lari patologie possono rinnovare la patente effettuando La visita presso gli ri territoriali detta Ast prenotando La visita , di persona , In un punto Cup. nent zione da presentare è la stessa per tutti gli altri utenti. ne: gli ultreottantenni che soffrono delle seguenti patologie : cardiovascolari, "sclte, endocrinologiche, psichiche , del sangue, urologico-nefrologiche o ishr,, d'verra eaquire r iter per le PATENTI SPECIALI dove :aË prenota la visft3 sa po-ea5za un ;äsp t rritebria«e Devono rivolgersi alla Commissione patenti le persone che soffrono de t te seguenti patologie invalidanti: * C,APúiQ'dA.SCO I * rt-ár ote It r * DEL SIST EMA NERVOSO * EPILESSIA * PSICHI E DEL SAIIFUE DELL'APPARATO 11RO-9ENITALE * DEFICIT UDITIVO * DISABILITA' DEGLI ARTI It Ct„"IFE: ' C'ÛNSUI1A"i'DRI ABITUALI DI ALCOL E SOSTANZE PSICOATTIVE * INVALICI CIMI I * «dOt Cw`C«..I CCII A1:'e1FF Pd i010rAF ASSOCIATE a DIAOETICI CON ALTRE PATOLOGIE ASSOCIATE Dove si effettua la visita °áiea3e rffeftata pres.',aa ara pmssdie territoriaIt dcI.la A sl. presentare al toorrrotrto detta vi sì Tutti i pazienti devono sempre presentare: * dectimento di riconoscimento e4"i.drea t,<:t,alsï Ë.iú r'z.:lta , sanËlaríY, * marca da bollo di C 14.42 certificato rilasciato dal medico curante non pifs vecchie di 3 mesi di verr-,akr!aarrtCá ds 9 X':rXr'r't '.>7,Èi -"7e X'E.. 90101. É3ki.pS iñ;t'?; ast«-í tkrrltrr'SZZazËerr'sr: CË' ii=* * patente di yrsidla I pazienti che portano gli occhiali o lenti a eoaatallo devono presentarsi con ,"E d 4?ï :íf:r yzaGkst? che r îpCrti i« gX">:PdrS Cii r'Xxm;3 z?aane deeSli tr I pazienti cha portano protesi rui,tica 1eve nsap esert ars del collauda della praitesi adatta raaan pio cäi a reresi piïa ', Come si prenota I.a AsRrs " r ie patente speciáe T=al'tkcrrrarn;all'a CsarmmrissËZrne, rmr 5díid,:k leree.aé.r= dË Fire.rY,-.e.:, 055,4 8,1 6.9 5 E dai lraraedl al vcraerdi dalle 8 alle 12 i do.r,.litttpltt,i deyoeaa essere presentati al momento della wá?"ni M. della ta l !`ea'fütti iGY'c, '>a1 r i«isi wstM zttlt "a te;rts, ta rsa5,a;, X,uí"rstica viene ináata cilia del paziente Salvi, Proroga Irrats, sa chi cz edli pomeriggio d - MedË,w€rsa l,.arl,ale pilla Figi 14 alle 17- "telefono: OSS. s,adesaza dr.t: p;i.,;rrsae, e. frs,arF:>rakrakr arrr,r;r.re ,.a, ..l l'ra iraáisueaasrazaËt arr lre aarr a iarr na pa°irra;a delta tia:ca ers, r:, con rl csytio della prenotazione, presentarsi AL VOSTRO SERVIZIO Vorrei capire quali sono gli ospedali che nno parte dell' fenda sanitaria di Firenze, perché faccio confusione tra As I e Careggi. Che differenza c'è? Eloisa Nella competenza dell'Asl rientrano gli ospedali di Santa Maria Nuova, Palagi (chiamato anche Iot), San Giovanni di Dio (ovvero Torregalli), Santa Maria Annunziata (ovvero Ponte a Niccheri), Serristori di Figline Valdarno e Mugello di Borgo San Lorenzo. L'azienda ospedaliero universitaria di Gareggi, come del resto l'azienda ospedaliero universitaria Meyer, sono aziende diverse. Ho una richiesta 'rossa ' fatta dal medico curante, per effettuare una visita oculistica, del mese di gennaio: è ancora valida? narita Sanità fiorentina e toscana Sì, la richiesta del servizio sanitario nazionale (comunemente chiamata `rossa') ha la validità dell'intero anno solare. Quindi fino al 31/12/2012 può essere utilizzata per prenotare la visita di cui ha bisogno. II mia medico di miglia mi ha richiesta un 'test cardiovascolare da sforzo con cidoergo et ', peri miei problemi cardiaci. Come lo prenoto e dove lo posso effettuare? Maurizio Può prenotarlo tramite call center, telefonando al numero 840.003.003, oppure presso qualsiasi punto Cup. L'operatore prenoterà un colloquio cardiologico pre-test provocativo, all'ambulatorio cardiologico di uno degli ospedali dell'Asl. A seguito del colloquio e della valutazione della documentazione clinica in suo possesso, il cardiologo programmerà, la data del test. Pagina 17 ASSOCIAZIONI Dal 2002 rappresenta un punto di riferimento nel campo delle cure palliative «File», dieci anni al fianco dei malati contro il cancro DI LEONARDO CHIARELLI osa rimane da fare quando la malattia non risponde più a Cnessuna cura e la conseguenza è la morte? La consapevolezza di essere al termine della propria esperienza di vita è un momento delicato, un momento che vede coinvolto non solo il paziente, ma insieme a lui, la sua famiglia e i suoi cari. Sono colpiti dal dolore della malattia tutti coloro che dovranno, a breve, abituarsi ad un lutto certo. Si tratta di malati oncologici, persone colpite da malattie cronico degenerative, dai giovani agli anziani, persone con famiglie o sole. La componente che accompagna queste persone nell'ultimo periodo della loro vita è il dolore, un dolore spesso forte, fisico, insopportabile. È in questo contesto che la Fondazione Italiana di Leniterapia (FILE), ente no-profit che dal 2002 rappresenta un importante punto di riferimento sul territorio nel campo delle cure palliative, e che quest'anno compie dieci anni di attività sul territorio toscano, studia e investe per aggiungere alla terapia medica un concreto sostegno psicologico, sociale e spirituale, elementi che costituiscono la base delle cure palliative. Le cure palliative svolgono un ruolo importante. Sono cure che né prolungano né abbreviano l'esistenza del malato, ma affermano il valore della vita, considerando la morte come un evento naturale, provvedono al sollievo del malato dal dolore e dagli altri sintomi. Le cure palliative offrono un sostegno al paziente per aiutarlo a vivere il più Sanità fiorentina e toscana attivamente possibile fino alla fine del suo percorso, con la duplice funzione di aiutare le famiglie dell'ammalato a convivere con la malattia e poi con il lutto. Succede in questi casi che il sofferente sia colui che non soffre, il familiare. Per questo File non si ferma al paziente, ma offre un sostegno psicologico alle famiglie che vivono questo momento. È difficile avvicinarsi e parlare ad una persona che sta vivendo gli ultimi momenti della sua vita, anche se si tratta di un parente o un amico stretto. La parola e il dialogo giocano un suolo fondamentale, accompagnano. E se il linguaggio è il legame naturale tra gli uomini, in certe condizioni il malato ha fame di dialogo, lo accetta e lo desidera, anche quando il linguaggio e l'espressività trovano il loro valore sotto la forma del silenzio. Capita allora che nella sofferenza dei familiari il malato si senta necessario alla loro vita, trovando negli altri, nel loro dolore, il senso e la forza di vivere quei suoi ultimi momenti. Il malato non si abbandona ma vive. Per affrontare tutto questo File integra all'assistenza psicologica, fornita da psicologi qualificati, la possibilità per i familiari di partecipare agli incontri settimanali dei suoi gruppi di auto mutuo aiuto, rivolti a tutti coloro che hanno subito una perdita e che, sentendo la necessità di elaborarla, non sanno a chi rivolgersi. Oltre all'Hospice, la struttura residenziale in cui il malato inguaribile e la sua famiglia possono trovare sollievo per un periodo circoscritto e poi fare ritorno a casa, o per vivere nel conforto gli ultimi giorni di vita, File garantisce anche un'assistenza domiciliare alle persone malate, e fornisce supporto psicologico, anche in questo caso, sia al paziente che al suo nucleo familiare, grazie alle sue équipe sanitarie e ai suoi volontari. La Fondazione File è da sempre impegnata anche nella sensibilizzazione della società sul tema delle cure palliative, un tema ancora poco conosciuto, organizzando annualmente numerosi incontri, seminari e convegni rivolti a tutta la cittadinanza. Fde è attualmente presente in circa 50 comuni delle i province di Firenze e Prato. Ad oggi la fondazione conta circa 5.000 pazienti assistiti in questi dieci anni di attività, un risultato raggiunto grazie ai suoi 15 operatori (7 medici, 4psicotogi, 1 operatore socio-sanitario e 3 fisioterapisti) e agli oltre 100 volontari formati che lavorano insieme alle équipe dell'Azienda Sanitaria di Firenze e di Prato, offrendo alle persone malate e a fine dei percorso della loro vita, un servizio sia in strutture dedicate che l'assistenza domiciliare. Grazie ad una maggiore attività di comunicazione e promozione dei servizi sul territorio , e al graduate aumento dei personale impiegato in assistenza , in questi primi 5 mesi dell'anno sono stati seguiti già circa 400 pazienti. File è presente nei Day Hospttal Oncotogici di Firenze e in quattro strutture apposite dedicate alla cura dei malati alla fine della vita e atte toro famiglie: nei tre Hospice dell'Azienda Sanitaria di Firenze (Convento dette Oblate, San Felice a Ema, San Giovanni di Dio) e nett'Hospice delL'Aztenda Sanitaria di Prato Fiore di Primavera. Importante per File è inoltre la formazione dei suoi operatori, dal 2006 ad oggi ha finanziato tre master in cure pattiative per l'Università di Firenze, per un totale di 30 borse di studio per studenti di medicina e psicologia , oltre a due convegni internazionali e a cinque corsi di aggiornamento per operatori sanitari. Per maggiori approfondimenti è disponibile it sito internet www leniterapia.it. Pagina 18 • Sara Sart La morte deHa S a fatta ch arezza 19 î i ® « i IL SINDACO di Vecchiano chiede chiarezza sulla morte della piccola Sara Sarti. La tragica vicenda della piccola - aveva appena quattro anni e mezzo - deceduta il 24 agosto 2009 nell'ospedale di Locri, è tornata a più riprese sulla stampa locale con la richiesta dei genitori, residenti a Vecchiano, rivolta alla magistratura della località calabrese, di fare chiarezza sul prematuro decesso della loro figlia. «Pur non conoscendo i fatti, né, tantomeno, gli sviluppi giudiziari a essi conseguenti, e nel pieno rispetto dell'autorità giudiziaria - afferma il sindaco di Vecchiano Giancarlo Lunardi nasi -, ci sembra giusto unire la vo- Sanità fiorentina e toscana î » ce dell'istituzione locale a quella dei familiari di Sara, perché sia chiarita la vicenda e le eventuali responsabilità dei soggetti interessati. E' evidente che nessuno resti tuirà la figlia ai genitori, ma è giusto che le istituzioni sappiano dare una spiegazione rigorosa ai fatti del 24 agosto 2009, in qualunque modo essi si siano svolti». I genitori della sfortunata Sara Alessandro Sarti e Caterina Nicita - sono in attesa da più di un anno che il gip di Locri Andrea Amadei fissi finalmente la data dell'udienza per trattare dell'opposizione alla richiesta di archiviazione, formulata dalla Procura, dell'inchiesta in cui sono indagati quattro medici. LOCRI Sara Sarti è morta nel 2009 Pagina 20 La due910 ' della e 'Cl 'laboratorio PISA Dopo il grande successo del 2011, la Simel-Società italiana di medicina di laboratorio organizza anche quest'anno a Pisa la seconda edizione del Come. lab., il convegno nazionale di Medicina di laboratorio. L'evento, in programma oggi e domani (Aula didattica C-D, Scuola Medica, con inizio alle ore 14.30) rappresenta una, se non la più importante, delle manifestazioni scientifiche in ambito diagnostico che si svolgeranno in Italia quest'anno. Il convegno sarà accreditato per tutte le professioni del laboratorio e avrà la possibilità di sviluppare ed affrontare, in due giornate, le tematiche più attuali della moderna medicina di laboratorio, sia dal punto di vista strumentale e tecnologico, sia da quello diagnostico e organizzativo. La manifestazione, articolata in due pomeriggi, si svilupperà attraverso 4 sessioni scientifiche per ogni pomeriggio (per un totale di 8 sessioni), realizzate in parallelo tra di loro: due nella prima parte del pomeriggio, due nella seconda, della durata di circa due ore ciascuna, con un numero complessivo di 170 partecipanti per pomeriggio (oltre a studenti e specializzandi). Le sessioni scientifiche, ospitate nelle aule didattiche della Scuola medica della Facoltà di Medicina e chirurgia dell' Università (via Roma), saranno accreditate singolarmente. Ogni partecipante potrà decidere il proprio percorso. La partecipazione a 2 delle 4 sessioni, a scelta, di ogni pomeriggio sarà obbligatoria, purché le sessioni non siano parallele tra loro. BRIPROD 1ZIONE RISERVATA Misedcorda, f toriiFrimi nove ç Sanità fiorentina e toscana Pagina 22 Con b nuovcíp»c15si attcse bìq,ghisszyrze ieri alpolic:linico: seatta l'inc.lí( Yuzziojze dci vol.c)ntaai Centro trasfusionale, donatoñ di sanbwe in panchina di Gaia Tancredi SIENA Un gesto di generosità mortificato sul nascere. E' accaduto nella nostra città, in un momento in cui lo slancio umanitario spontaneo e disinteressato, verso il prossimo, dovrebbe essere invece incentivato e comunque accolto con la massima disponibilità. A volte accade che questo meccanismo si inceppi, forse solo per banalità organizzative, ma pur sempre capaci di mettere in discussione il rapporto fra il servizio pubblico e il cittadino. Ieri mattina al Centro trasfusionale del policlinico delle Scotte è accaduto proprio questo. Intorno alle 8.30 si sono presentati una decina di donatori di sangue. Va tenuto conto che la cultura della donazione a Siena è piuttosto diffusa e sono tanti i nostri concittadini che sono soliti compiere questo gesto a favore del prossimo, in maniera del tutto disinteressata. Ma il sangue non basta mai ed è quindi logico favorirne la donazione. Di solito il donatore viene accolto in pochi minuti, si sottopone alla procedura e subito dopo può tornare alla stia vita normale, in genere può raggiungere il posto di lavoro, senza eccessivi ritardi. Ieri, contrariamente al solito, è accaduto un fatto che ha scosso gli stessi donatori. Sono loro a raccontarlo Sanità fiorentina e toscana alla redazione: "Ci siamo presentati molto presto intorno alle 8,30, ci siamo registrati e abbiamo aspettato il nostro turno. Turno che è arrivato con un sensibile ritardo, siamo usciti intorno alle 11-11.30. Mai successo. Abbiamo appreso che da qualche tempo è possibile prenotarsi per donare il sangue. Il fatto assurdo è che chi prenota viene fatto passare prima di chi si è presentato spontaneamente senza appuntamento. Non è prevista una sequenza modulare, tipo un donatore con appuntamento e uno senza. Passano prima quelli in agenda e poi tutti gli altri. Ci siamo ribellati, ma una risposta chiara non l'abbiamo ricevuta. Ora ci domandiamo: è normale che un cittadino che vuol fare del bene al prossimo venga umiliato così, messo in panchina per favorire una lista della quale non sapevamo neppure l'esistenza? Ci pare tutto molto assurdo, ma se questa dovrà essere la nuova organizzazione, allora dal Centro impongano a tutti di prendere un appuntamento, ma lo facciano, informando adeguatamente l'utenza, perché in questo caso non è stato diffusa alcuna comunicazione". I donatori attendono dunque una risposta che li convinca della validità di questa nuova procedura che a loro parere, anziché incentivare questa buona pratica, la affossa, rendendola sempre più lontana dal senso umanitario e volontaristico che la anima o che comunque la dovrebbe animare. 4 Pagina 24 Abbadì a San Salvatore Il taglio del nastro con il minstro della salute Renato Balduzz4 visitato anche il presidio ospedaliero ata la nuova piazzola per l'elisoccorso ABBADIA SAN SALVATORE "L'inaugurazione di questa piazzola è una delle prime cose che faccio come assessore, e voglio considerarla di buon augurio. La mia origine è senese e tomo sempre volentieri in questa terra". Il nuovo assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha, inaugurato ieri la nuova piazzola per l'elisoccorso accanto all'ospedale di Abbadia San Salvatore, alla presenza del ministro della salute Renato Balduzzi, che appena, sceso dalla, macchina ha fatto gli auguri di buon lavoro a Marroni, del sindaco di Abbadia, Lorenzo Avanzati, e del direttore generale della As17 di Siena, Nicolò Pestelli. Una cerimonia molto sobria, come ha ricordato il sindaco, essendo ieri giornata di lutto nazionale per le vittime del terremoto dell'Emilia-Romagna. "Una sobrietà che sta comunque nelle corde di tutti noi", ha sottolineato il ministro, inviando "un pensiero all'Emilia martoriata, che con la sua capacità di reagire sta dando a noi tutti una, grande lezione di civiltà e italianità". Sanità fiorentina e toscana "La piazzola che inauguriamo oggi - ha detto Luigi Marnoni - fa parte di un ampio programma di potenziamento di tutto il sistema dell'elisoccorso, una, rete imponente ed efficace, che conta su 3 elicotteri, 2 dei quali in grado di volare anche di notte e sul mare. Questa è una delle 67 elisuperfici toscane, e rientra anche nelle 27 abilitate al volo notturno. Un trasporto interconnesso con la rete ospedaliera, di cui fanno parte anche i piccoli ospedali. Rete attualmente in fase di rimodulazione che ci consentirà di mantenere sia il livello dei servizi che gli standard economici". Dopo la benedizione e il taglio del nastro, mentre cadevano i primi goccioloni ("piazzola bagnata, piazzola fortunata", ha augurato il ministro), la visita del presidio ospedaliero di Abbadia San Salvatore, uno dei tre (gli altri due sono Nottola e Campostaggia) che fanno parte dell' azienda sanitaria senese. in L'elisoccorso provincia dl Siena Nel 2011 il Pegaso ha effettuato 77 interventi primari, 9 dei quali nel comune di Abbadia San Salvatore. Dal momento della sua apertura, circa. 20 giorni fa, sulla nuova piazzola sono già atterrati 4 elicotteri. Gli interventi secondari sono stati 51, dei quali 15 con partenza dall'ospedale di Abbadia San Salvatore. L'elio _ - `n Ti In Toscana il servizio di elisoccorso è organizzato con 3 basi operative, una per ciascuna Area Vasta: elicottero Pegaso 1, con base all'ospedale Santa Maria Annunziata (Ponte a Niccheri), nella AsI 10 di Firenze, per il servizio diurno; elicottero Pegaso 2, cori base all'ospedale Misericordia, nella AsI 9 di Grosseto, per il servizio diurno e notturno; elicottero Pegaso 3, cori base all'aeroporto del Cinquale, nella. AsI 1 di Massa Carrara: ora, con il nuovo apprecchio, per il servizio diurno e notturno. Nel 2011 i tre elicotteri Pegaso 1, 2 e 3, hanno effettuato complessivamente 1.885 interventi, di cui 1.301 primari (dal luogo dell'evento al presidio ospedaliero), 568 secondari (da un ospedale all'altro), 16 interventi Sar (Search and Rescue, attività di ricerca e salvataggio). 41 Pagina 25 . . uspedale , m i n i stro APPREZZAMENTI ed impegni per l'ospedale di Abbadia San Salvatore ieri all 'attenzione del Ministro della salute Renato Balduzzi (nella foto), dell'assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni e del direttore generale della As17 Nicola Pestelli. A fare gli onori di casa il sindaco Lorenzo Avanzati. L'occasione è arrivata dalla inaugurazione della nuova piazzola di atterraggio dell'elisoccorso . Una cerimonia sobria, in ossequio al lutto nazionale . . I . I in memoria delle vittime del terremoto . Un'occasione comunque importante che ha consentito all'ospedale di Abbadia di «incassare» apprezzamenti ed impegni. La struttura, pur piccola, ha imboccato la giusta strada : qualità nei servizi e abbattimento delle liste di attesa. Questa la strada imboccata, questa la strada giusta per mettere al riparo la struttura da ventilate ipotesi di chiusura che tornano in ballo. Dopo il taglio del nastro il Ministro e le altre Autorità hanno visitato l'ospedale badengo intrattenendosi con il personale della struttura. Medici, infermieri di ieri e di oggi, cittadini , degenti, hanno avuto la possibilità di scambiare opinioni con i rappresentanti delle varie istituzioni. La visita potrebbe avere un bis: infatti tutti hanno manifestato la possibilità di un ritorno ad Abbadia San Salvatore per inaugurare i lavori di ristrutturazione del nosocomio. Massimo Cherubini r Sanità fiorentina e toscana alle l í ste —,w,— , . Pagina 26 DIECI MESI DI ATTESA PER UN ESAME DIAGNOSTICO. «UN ATTENTATO AL LA SALUTE» 'a9 v enga a marzo 20 ' lista civica di Zucconi attacca, per il co di un cittadino di Campiglia - PIOMBINO - DIECI mesi per effettuare un'ecografia all'ospedale di Villamarina. «E un attentato alla salute», sostiene la lista civica Comune dei cittadini (Campiglia) dopo che un cittadino è andato a prenotare un'ecografia il 31 maggio e si è sentito dare l'appuntamento per il 6 marzo 2013. E successo al distretto di Venturina dell'Asl 6, «ma la situazione riguarda l'intera Val di Cornia e oltre, con il Cup letteralmente in crisi. Chi ha provato a telefonare al numero verde per protestare ha trovato operatori cortesi ma inermi, volenterosi nel trovare una soluzione ma sgomenti per un sistema che non funziona più - incalza il capogruppo Massimo Zucconi - dopo tante promesse le liste di attesa non calano, anzi diventano ancora più esose. LA SITUAZIONE non è grave solo per le ecografie, ma anche per le mammografie, l'ecodoppler e altri esami, molti dei quali fondamentali anche per la prevenzione dei tumori. Così viene meno il diritto alla salute dei cittadini, in primo luogo dei meno abbienti che non possono rivolgersi alle strutture private. Di fronte a questi evidenti fallimenti della direzione provinciale dell'Asl, la conferenza dei sindaci della Val di Cornia, che ha poteri d'indirizzo sulla sanità, tace penosamente e copre le inefcienze nella gestione dei servizi. Nel Consiglio Comunale di Campi- Sanità fiorentina e toscana glia, nell'unica discussione fatta negli ultimi tre anni, è stato addirittura detto che la nostra sanità è un esempio nazionale di buon funzionamento. Infatti occorrono dieci mesi per fare un'ecografia. Sono stati promessi anche interventi per ridurre le liste d'attesa nella diagnostica, ma nulla è stato fatto. Nemmeno fosse gratis, visto che la sanità si paga con le sempre più elevate tasse e con un ticket sulla prestazione che va da 36 euro in su. CHI può è quindi costretto a rivolgersi ai laboratori privati, dove i macchinari vengono fatti lavorare dalla mattina presto alla sera tardi (spesso con medici ospedalieri), mentre nel pubblico sono più le ore che stanno fermi di quelle in cui lavorano. Inutile fare paginate sui giornali per inaugurare nuovi macchinari se poi non vengono usati a pieno, con un costo doppio per i cittadini: quello dell'acquisto e quello del loro sottoutilizzo. E' l'ora che chi ha responsabilità politiche chiarisca da che parte sta e agisca di conseguenza. Non è più tollerabile il silenzio che regna di fronte al progressivo smantellamento dei servizi e alle crescenti inefcienze di quelli che restano. In questo scenario i nostri Comuni hanno brillato per la loro assenza, lasciando soli i loro cittadini, sempre più stanchi e impotenti di fronte ai disservizi sanitari». Pagina 27 «E' r i evidente che l' l indebolisce la nostra sanita a favore di Livorno» - PORTOFERRAIO - «L'ANALISI dei comitati, partendo dai documenti ufficiali di Regione ed Asl, ha messo a nudo l'evidente ed innegabile disegno di spostare risorse dall'Elba ad altre sedi dell'Asl Livorno, chiamando "razionalizzazione" quello che nei fatti è uno spoglio se non uno smantellamento». Lo afferma il circolo elbano di Sel prendendo posizione sul fatto che Al territorio elbano deve presentarsi unito al confronto con Regione ed Azienda Asl, dando voce alle rappresentanze dei Comitati oltre che alle Amministrazioni Comunali. Le richieste dei comitati dice Sel - meritano attenzione da parte della popolazione e delle istituzioni a tutti i livelli, sono basilari e concrete e coincidono, in gran parte, con quelle avanzate dalla Conferenza dei Sindaci, purtroppo inascoltate od ascoltate con troppa sufficienza dall'Asl. Esiste già quindi, nei fatti, un'alleanza tra le componenti istituzionali e civiche del territorio per garantire la qualità dei servizi socio sanitari essenziali». IL PARTITO di Vendola ha già individuato l'interlocutore principale- «La recente nomina di un nuovo assessore regionale - si afferma - ci dà l'opportunità di chiedere, Comuni e Comitati insieme, un incontro immediato: se razionalizzazione dev'essere, che avvenga ovunque, non solo all'Elba, e sia decisa insieme, non imposta. Non vogliamo subire una politica dei servizi con due pesi e due misure; non possiamo accettare vulnus al diritto fondamentale alla salute, uguale per tutti i cittadini. E non manchiamo, infine, di sottolineare che l'Elba , per tre mesi l'anno, ha più abitanti di Livorno». Sanità fiorentina e toscana Pagina 29 Massa __ i a E'stata aperta un'inchiesta Muore dopo essere stato rimandato a casa dal pronto soccorso, esposto della famiglia MASSA CARRARA __ Un uomo di 40 anni è morto dopo essere stato rimandato per due volte a casa dal pronto soccorso. E successo in provincia di Massa Carrara, vittima il 40enne Leonardo lardella . L'uomo era andato al pronto soccorso con forti dolori ai reni nel tardo pomeriggio del 30 maggio scorso. Qui era stato trattenuto fino al mattino dopo e poi rimandato a casa . Il 31 maggio, secondo quanto hanno riferito la moglie e i famigliari che hanno presentato un esposto, il 40enne ha accusato nuovamente dei dolori e si è ripresentato al pronto soccorso. Anche in questa occasione è rimasto per la notte e stava per essere dimesso quando la mattina del 1 giugno le sue condizioni sono peggiorate ed è deceduto improvvisamente. Aperta una inchiesta. i Sanità fiorentina e toscana Pagina 30 DOPO LA DENUNCIA DEI FAMILIARI SA ' UN PROFESSIONISTA ESTERNO AD ACCERTARE LE CAUSE DEL DECESSO 22' i lardella o , - CARRARA SARÀ effettuata oggi all'ospedale della Versilia l'autopsia sul corpo di Leonrado lardella, il 40enne carrarese morto venerdì scorso per cause ancora da accertare dopo essere stato rimandato a casa dal pronto soccorso cittadino. L'esame della salma è un atto dovuto, disposto dall'autorità giudiziaria in seguito alla denuncia presentata dai familiari di Iardella 1 ' autopsia afl ' osp contro l'azienda sanitaria. Proprio il coinvolgimento dell'azienda di via don Minzoni nelle indagini in corso da parte della magistratura è all'origine del trasferimento in un ospedale fuori provincia della salma per l'autopsia. A Viareggio sarà quindi un professionista esterno, Ilaria Marradi, a effettuare tutte le indagini del caso e a stabilire le cause del decesso. L' l ha annunciato l'apertura di un'approfondita indagine interna INTANTO, in attesa che la magistratura faccia il suo corso, qualcosa si muove anche ai piani alti dell'Asl per far luce su quanto accaduto e provare a individuare eventuali responsabilità. Dopo la denuncia dei familiari ha così deciso di muoversi anche la stessa direzione sanitaria che proprio ieri in un comunicato ufficiale ha fatto sqapere che «sulla delicatissima vicenda di Leonardo Iardella è stata attivata una commissione aziendale per fare chiarezza e verificare ogni possibile aspetto su quanto accaduto, mediante un'approfondita indagine interna». rii Ai,í',T?°a Leonardo lardella, morto il primo giugno a 40 anni Sanità fiorentina e toscana Pagina 31 «Un errore smembrare il pol«Ma o chirugico» Nasce un altro comitato popolare: «A Massa o Carrara non importa, ma è pericoloso dividere Ortopedia e altri reparti dalla Chirurgia generale» ® MASSA «Il polo chirurgico non va smembrato: sarebbe un grave errore, con rischi per la salute per i cittadini. Massa o Carrara, non importa: ma si salvaguardi la piena funzionalità medica e di risposta ai cittadini. Meglio Massa o Carrara? Si decida da un punto di vista tecnico, guardando gli spazi, la funzionalità delle sale operatorie e via dicendo. Teniamo fuori politica e campanile». E' nato un nuovo comitato popolare, parte una nuova raccolta di firme. Questa volta l'obiettivo è impedire che il Pal, il piano attuativo locale sa- nitario si pieghi alle logiche politiche e si vada verso uno spezzatino dei reparti senza tener conto dell'efficienza. Il comitato parte da un'iniziativa di Nicoletta Pucci, ex ferrista ed ex caposala di chirurgia: una persona insomma che i problemi del settore li conosce bene. «Il problema non può essere il salire o lo scendere da via Foce: qui si parla di salute. E allora, per fare un esempio, sulla base degli indirizzi letti nel pal attuale, separare ortopedia da chirurgia è un errore. Magari, è non è cosa così infrequente, ad un paziente si fa una diagnosi limitata al trauma orto- pedico ma poi può accadere che emergano lesioni interne o altro che richiedano l'intervento del chirurgo. Facciamo salire e scendere questa persona dalla'ambulanza per andare da Massa a Carrara?». Per lei dunque Massa o Carrara fa lo stesso. «Certo. Purchè il polo chirurgico non venga smembrato. Il giudizio deve essere tecnico. Naturalmente vanno esaminate le questioni logistiche...». Ovvero... «Mi risulta che le sale operatorie di Massa sono state da poco ristrutturate, quelle di Carrara ancorano». Un nuovo comitato che si inserisce in un dibattito ancora aperto, quello del cammino verso l'ospedale unico (previsto nel 2014) che comportaperò degli accorpamenti di reparti non solo per questioni economiche ma anche di personale. Chirurgia è uno di questi casi: a Massa operano sette chirurghi, a Carrara 9, entrambe le strutture sono oberate di lavoro con turni massacranti. E' chiaro che per il personale l'accorpamento vada bene. Nei giorni scorsi intanto Sel, Verdi e Idv hanno chiesto un intervento chiarificatore della conferenza dei sindaci e anche un passaggio del dibattito sul futuro della nostra sanità nei consiglio comunali. Uno scorcio dell'ospedale di Massa, l 'ingresso dei pronto soccorso Sanità fiorentina e toscana Pagina 32 LA POLEMICA « S ervono l, infermi eri» c omitato torna all ' attacc o 1 MASSA Se un'azienda taglia personale e non tratta bene i suoi "utenti", non è una buona azienda. Se poi l'azienda in questione è l'Asl... È il senso dell'intervento-allarme del Comitato Oss, ossia di quel gruppo di operatori socio-sanitari che un paio di anni fa hanno iniziato una battaglia per denunciare le carenze di personale nel settore assistenziale e i disagi a cui sarebbero andati incontro, sia i lavoratori Asl, sial'utenza. «Ora - sostiene il comitato sia sindacati sia qualche politico della zona stanno facendo marcia indietro e non sostengono più che il numero di personale assunto era congruo per un normale svolgimento delle attività negli ospedali apuani, ma riconoscono con grave ritardo le condizioni di lavoro di tutto il personale (salti di riposo, richiami dalle ferie e addirittura doppi turni). Sanità fiorentina e toscana Si parla però anche, dicono ancorale Oss « di spostamenti di reparto, dismissioni di sale operatorie, accorpando il lavoro solo su una struttura». E dunque la domanda è «Ma è il caso di affrontare queste spese e disagi visto che tra circa due anni sarà operativo il nuovo ospedale? Non sarebbe meglio che queste risorse siano rivolte ad assumere il personale mancante? Possibile che la dirigenza di questa Asl non si renda conto dello stato di rassegnazione e scoramento in cui si trova ad operare il proprio personale? Senza parlare dei disagi della cittadinanza. Basta andare ad un Cup per prenotare una visita o una prestazione qualsiasi scoprendo di poterla ottenere a distanza di alcuni mesi. Le assunzioni, secondo quanto avrebbe riferito la dg De Lauretis in commissione sanità, partiranno dal prossimo anno. Le Oss ci sperano. CORI PRODI IZIODE RISERVATA. Pagina 33 «Anche coi tagli, i lavori si fl » II circolo "1 maggio" plaude alle opere legate al nuovo ospedale ì MASSA Ci sono anche i lavori collegati direttamente alla realizzazione del nuovo ospedale tra quelli che il circolo "1°maggio" di Sei può segnare nella lista dei "fatto". «Nonostante i pesantissimi tagli del Governo Monti agli enti locali - spiegano dal circolo-il Comune di Massa si appresta ad approvare un bilancio di previsione che non aggraverà la pressione fiscale delle imposte locali sulle tariffe dei servizi a domanda individuale e un piano delle opere pubbliche che garantirà la realizzazione di importanti progetti per la città». Parole di sollievo che si accompagnano all'apprezzamento per la conferma del finanziamento di 1.8 milioni di euro per l'adeguamento idraulico degli attraversamenti sul torrente Ricortola. «La messa in sicurezza di questa parte del territorio col rifacimento di tutti i ponti spiegano dal circolo - è la risposta più avanzata e concreta Sanità fiorentina e toscana Cantiere in viale Matteï perla costruzione del nuovo ospedale dell'amministrazione e della sollecitazione politica alla qualità che abbiamo realizzato in questi anni nonostante le difficoltà economiche e finanziarie legate alla crisi in cui si trova il Paese». Come detto, questa non è l'unica opera alla quale Sei plaude. Ci sono anche la valorizza- zione del Parco di Ricortola, la manutenzione di strade e marciapiedi, la riqualificazione del ponente Mannello. Nei prossimi giorni il circolo organizzerà un dibattito pubblico per presentare il bilancio di previsione e il piano delle opere 2012. Pagina 34 Caso Leonardo: indagine interna dell'Asi Oggi l'autopsia sul 4Oenne morto dopo essere stato dimesso dal Pronto soccorso. La moglie Tiziana: e ora voglio giustizia 1 CARRARA «lo voglio solo che sia fatta giustizia. Non voglio neppure sentir parlare di un risarcimento in moneta: non c'è una cifra, al mondo, che potrebbe riportarmi Leo». E' determinata Tizian a Diamanti, la coraggiosa moglie di Leonardo lardella, morto a quarant'anni venerdì mattina, dopo essere stato dimesso dal Pronto soccorso. Nonostante le ripetute richieste di ricovero da parte dei familiari che vedevano quel loro ragazzone stare male, come non lo avevano mai visto prima. Sulla vicenda, fa sapere l'Asl con una stringata nota stampa, la direzione sanitaria ha attivato una Commissione aziendale: «per fare chiarezza e verificare ogni possibile aspetto su quanto accaduto, mediante un'approfondita indagine interna». E l'esame autoptico, per cui la famiglia di lardella ha nominato un consulente di parte, si svolgerà stamani alle ore 10 all'ospedale Versilia, condotto dal medico legale di Lucca Ilaria Marradi. Tanti gli interrogativi a cui dare risposta. Per primo capire cosa ha provocato la morte di Leonardo. L'uomo era già stato ricoverato mercoledì sera, per il sospetto abuso di un farmaco generico, delle gocce di tranquillante. Giovedì in mattinata era tornato a casa, ma continuava a stare male: avvertiva un formicolio alla bocca e continuava a ripetere di sentire il battito del cuore lento.: «Diceva che era come se perdesse un battito», raccontala moglie Tiziana che ha vissuto con lui tutti quei terribili momenti. Alle 20 e 30 di giovedì c'è, quindi, il nuovo accesso al Pronto soccorso da dove Leonardo viene dimesso poco dopo la mezzanotte, al termine di una flebo che gli viene applicata, per reidratarlo, nonostante le insistenze della moglie e dei fratelli a farlo ricoverare. Leonardo lardella è morto poche ore dopo, alle otto, nel letto di casa. «Mi faccio mille colpe, per non averlo portato in un altro Pronto soccorso, a Massa o a Sarzana - dichiara la moglie Tiziana - Forse a quest'ora mio marito sarebbe ancora vivo. Quando l'hanno rimandato a casa era gonfio, aveva la pancia enorme e gli facevano male i reni. Non ha fatto che lamentarsi». «Questa mia battaglia è per Leo, che hapagato con lavita conclude Tiziana - Ma anche per fare in modo che episodi come questi non si ripetano mai più». (a. viv.) C:e I çv, urdr. hid,ginc inteua Jc VIAi Sanità fiorentina e toscana Pagina 35 Saranno interrogati mediti e infermieri Sul caso Leonardo è stato aperto un fascicolo, per omicidio colposo, dalla Procura della Repubblica. Sono in corso le indagini , scattate subito dopo la denuncia che la moglie e i familiari di lardella, hanno presentato ai carabinieri (l'avvocato che li assiste è Cristina Lattanzi). ((Siamo solo all' inizio - dichiara la dottoressa Alessandra Conforti, titolare delle indagini - Saranno molto importanti i risultati dell'autopsia». Quello che la Procura dovrà stabilire è se il 40enne di Bonascola poteva essere salvato. E se quel ricovero negato, su cui puntano il dito i familiari e la moglie, avrebbe potuto davvero salvargli la vita. Nei prossimi giorni saranno sentiti gli operatori e i medici in servizio al Pronto soccorso la sera in cui Leonardo lardella è stato dimesso. E in particolare al dottoressa che, stando al racconto dei familiari, nonostante le insistenze, lo avrebbe rimandato a casa. ;: :117fi "ilYti_ =- f x, n Lernard. iiW.gine ñ.fer w dePAaI Sanità fiorentina e toscana Pagina 37 S1.-_ 'a Sta per partire l' nportante ser/u io. I rar ovi stra r enti sono costati dire milioni di euro Radioterapia c'è: sono arrivati i macchinari lo 9 Entrerà in funzione entro il prossimo au SAN GIOVANNI Radioterapia , ormai ci siamo: ieri mattina sono arrivati i pezzi che, una volta assemblati e collaudati, permetteranno già entro la fine dell'autunno di potere dare il via ai trattamenti. "Siamo davvero a un buon punto del progetto complessivo della radioterapia - dice il direttore del presidio ospedaliero della Gruccia Massimo Gialli - in quanto sono in corso le operazioni di scarico del macchinario, che sarà assemblato dentro il bunker che lo ospiterà all'interno, che come previsto è stato ultimato prima dell'estate." Dal punto di vista tecnico si tratta di un macchinario molto avanzato dal costo di circa due milioni di euro (un milione e duecentomila euro il prezzo base, il resto per i varo accessori), con tempi di esposizione ridotti al minimo e in grado di garantire copertura di circa settecento cicli l'anno. I tempi previsti per il montaggio sono stimati in un paio di mesi, quindi a quel punto si provvederà al collaudo di tutti i circuiti. A quel punto saranno effettuate le prove fisiche per rendere la macchina sicura anche per gli operatori e prima della fine dell'anno la Sanità fiorentina e toscana ---------------------- ---------------------------------- Grande soddisfazione In molti ieri ad accogliere i nuovi strumenti per radioterapia radioterapia del Santa Maria alla Gruccia sarà pienamente operativa. "Con soddisfazione, anche per il grande impegno da parte di tutta la comunità che lia rappresentato il valore aggiunto nel realizzare questo progetto - commenta il presidente della Conferenza dei sindaci Sauro Testi - ancora una volta possiamo dire che questo è un grande ospedale e avere la radioterapia significa mettere un punto fermo sul futuro". Il costo totale della struttura (lavori per la realizzazione del bunker più l'acquisto del macchinario) è stato di sette milioni di euro, dei quali cinque milioni a carico della. Regione ed i restanti due milioni a carico del Calcit, che li ha raccolti tramite le sue tante iniziative. "E' una bella giornata - dice il vicepresidente del Calcit Valdarno Piero Secciani - perchè arriva a compimento questo grande progetto che da anni stiamo portando avanti assieme ai cittadini e alle varie attività produttive della vallata ed è una bella e importante vittoria per tutti vedere in questo camion pezzo per pezzo la radioterapia". Nella radioterapia del centro oncologico del Santa Maria alla Gruccia lavoreranno quattro medici, sei tecnici, due infermieri, una segretaria, ed un fisico. Michele Bossini Pagina 39 UN'OPERA PER le ti l' QUALE IL CALCITE VALLATA HANNO COMBATTUTO ANNI ntre procede i ' es ° ®vo dei di GIORGIO GRASSI RADIOTERAPIA avanti tutta. Massi mo Gialli netto: «Sia mo Siamo in dirittura d'arrivo. Sono a un buon punto: per arrivati puntuali ieri i macchinari dicembre saremo pronti» della Radioterapia, come regolari sono stati finora i lavori di allestimento di questo importante reparto dell'Ospedale della Gruccia, il Centro Oncolgico Calcit Valdarno. «Entro l'anno saremo in grado di poterlo far funzionare» ha annunciato il direttore di sede, Massimo Gialli. Con lui c'erano anche gli ingegneri della ditta, i rappresentanti del Calcit Valdarno. «Siamo ad un buon punto del progetto radioterapia, stiamo scaricando la macchina, che è molto avanzata dal punto di vista tecnologico - spiega il direttore Massimo Gialli - ed è inutile dire che i costi sono elevatissimi per acquisire questa apparecchiatura. Mi parlano di un prezzo base intorno al milione e duecentomila euro, più ci sono tutti gli accessori. La nostra macchina è una delle più accessoriate, per cui si arriva ai 2 milioni totali. Ci siamo dati due mesi di tempo per il montaggio definitivo di tutti i circuiti , dopo di che entro questi due mesi loro la consegneranno collaudata, e quindi interverrà la clinica sanitaria per effettuare tutte le prove previste, per rendere la macchina sicura anche dal punto di vista dell 'utilizzo degli operatori. Entro la fine dell'anno, sicuramente noi partiamo. E' LA GEMELLA di quella installata ad Arezzo, una delle più avanzate che abbiamo in Italia, questo ci fa guadagnare in sicurezza nell'utilizzo e nell'efficacia del trattamento». Il presidente della Conferenza dei Sindaci, Sauro Testi: «Direi che oggi è veramente wto eî locali una bella giornata . Sono anni che abbiamo messo su questo progetto con tutti i cittadini del Valdarno, e vederne già quasi il completamento, credo sia una bella vittoria per l'intero Valdarno ed tutte le attività produttive, perché anche esse hanno recitato la loro parte , insieme ai cittadini, dando un ottimo contributo. Avere la radioterapia vuol dire mettere un punto fermo anche sul futuro dell'ospedale, in momenti in cui la crisi fa sì che i bilanci delle aziende vengano portati a revisioni , riorganizzazioni e spesso tagli . Questa radioterapia è un'eccellenza che ci caratterizza. Un risultato importante per la salute dei cittadini». Ed infine il vicepresidente del Calcit Valdarno, Piero Secciani: «Con l'arrivo dei macchinari, siamo un bel po' avanti nel terminare la costruzione del reparto della radioterapia. Sicuramente entro l 'autunno sarà funzionante .Tempi rispettati. E gli sforzi di generosità dei cittadini del Valdarno, saranno premiati». Il costo totale del reparto di radioterapia è di 7 milioni di euro, cinque dei quali messi a disposizione dalla Regione e gli altri due del Calcit Valdarno. RADIOT ERA PI A Gruppo di «f figlia» in un esterno: ecco i protagonisti dell'operazione ieri all'arrivo dei macchinari tanto attesi Sanità fiorentina e toscana Pagina 40 Quella femminile tradizionale e ancora poco usata e se è in arrivo quella che consente di programmare il ciclo, tra i giovani è allarme per l'uso Contraccettivi, meglio il preservativo ALDO FRANCO DE ROSE* odificando un gene è stata bloccata la maturazione degli spermatozoi: potrebbe essere questo l'inizio per la realizzazione della pillola anticoncezionalemaschile, senza l'aiuto di ormoni. Lanotizia arriva dal Centro di Riproduzione dell'università di Edimburgo e lo studio è stato pubblicato su Plos Genetics. Le alterazioni osservate su topi di laboratorio. La porzione di Dna, chiamata Katnal1, interviene però solo nelle ultime fasi della maturazione degli spermatozoi. E questo rappresenta un elemento di estrema importanza in quanto renderebbe una eventuale contraccezione anche reversibile, in quanto non interrompe la spermatogenesi. Ma la soluzione non sarà facile in quanto la porzione eh Dna si trova all'interno delle cellule e un eventuale farmaco difficilmente potrà essere selettivo. È più probabile invece che si possa trovare un elemento farmacologico "intermediario", esterno alle cellule, in grado di influenzare negativamente il gene Katnal1. A oggi, per garantire una protezione sicura da gravidanze indesiderate, l'unica ansa, davvero valida, rimane dunque la pillola anticoncezionale, assieme a cerotti e anelli, e la vasectomia maschile. In Italia però la pillola contraccettiva è del giorno dopo, con un mercato sempre in crescita: +4% rispetto al 2010. Ilvalore più alto dell'anno è stato registrato nel mese di agosto: 34.000 confezioni vendute, con un'impennata del 12% rispetto al primo trimestre. Forse un cambiam ento dirotta potrebbe avvenire con l'arrivo dellanuova pillola anticoncezionale Yaz Flex, che consentirà alle donne di "programmare" quando avere il ciclo mestruale. Si tratta infatti di un anticoncezionale ormonale con drospirenone, da assumere "no stop", associato ad un dispositivo elettronico portatile, che tiene conto delle pillole assunte: una volta decisa la sospensione dell'anticoncezionale sul displayverrà indicata la data in cui inizierà il ciclo. Utile nei disturbi mestruali. Attualmente la nuova pillola è all'esame dell'Agenzia del farmaco (Aifa) ed è attesa nelle farmacie perla fine dell'anno. Quanto alle malattie sessualmente trasmesse, compreso l'Hiv, a oggi solo il profilattico dà garanzie di sicurezza, a patto che si prestino alcuni accorgimenti: il corretto posizionarnento con il pene in erezione e, dopo l'orgasmo, l'estrazione del pene dallavaginaprima che l'erezione svanisca, trattenendo il profilattico alla base per evitare che scivolivia e che il liquido seminale fuoriesca. Attenzione invece se si utilizzano lubrificanti o creme per massaggi contenenti oli e grassi che aggrediscono la pellicola in lattice. Sono più resistenti i preservativi in poliuretano. Unico svantaggio è che, per alcuni, il profilattico influisce negativamente sul piacere sessuale e disturba il rapporto. *SpecialistaAndrologo e Urologo, Clinica Urologica Genova iC RIPRODUZIONE RISERVATA poco utilizzata e in Europa occupiamo l'ultimo posto con il 16,2%, agli stessi livelli di Tunisia (14,3%) e Iraq (14,6%); la regione più "virtuosa" è la Sardegna, con il 30,3%, seguita daValle d'Aosta 23%, Liguria 20, 1%, ultime Calabria 8,6%, Basilicata 7,4%, Campania 7,2%. Aumentano poi i comportamenti sessuali a rischio, specialmente tra i giovani, come hanno denunciato gli esperti di contraccezione e sessualità riuniti recentemente a Taormina: il 31 %D, infatti, non utilizza alcun metodo di contraccezione e l'età del primo rapporto sessuale (intorno ai 15 anni) si abbassa sempre più, con due conseguenze: diffusione delle malattie sessualmente trasmesse ma anche un aumento dell'utilizzo della pillola Educazione alla salute Pagina 41 ROBERTA GIOMMI L'AMORE CONSAPEVOLE E FUORI M O DA ossiamo vedere la contraccezione come una grande storia dei due sessi, come una contrapposizione e nel tempo un equilibrio tra libertà soggettiva e collaborazione con il partner occasionale o stabile. Possiamo partire dalle ragazze che nei gruppi del Consultorio spazio giovani e nei percorsi di Educazione alla sessualità, presentano paure e contraddizioni rispetto alle forme nuove di contraccezione. Va perla maggiore la pillola del giorno dopo o contraccezione di emergenza. Sembra che si sia affermato un pensiero di disimpegno e di prevenzione solo nel caso del danno maggiore, rappresentato dalla gravidanza o dall'interruzione volontaria. I dati su aborti e pillola dei giorno dopo fanno pensare che la vera prevenzione sia Educazione alla salute diminuita. Si torna a chiedere al maschio di provvedere sia con il preservativo, con il coito interrotto, con i giochi sessuali senza coito. Il preservativo non è quasi mai comprato dalle ragazze anche quando ritengono necessaria la protezione. II cerotto lo indossano malvolentieri (può creare nel partner la sensazione di una eccessiva esperienza). La contraccezione è un terreno di confronto/scontra, come se il termine consapevole, contenuto in modo saggio nella legge sui Consultori familiari, fosse passato di moda. Oggi la pillola globale che elimina le mestruazioni per periodi di scambio sessuale, per fare le vacanze tranquille, costruisce un rapporto con il corpo e con la simbologia della mestruazione che deve essere considerato psicologicamente. Non dobbiamo dimenticare che la vera prevenzione è sempre legata all'instaurarsi di comportamenti, ripetuti e consapevoli. Siamo partiti dalle ragazze, ma il problema riguarda le donne dei 30/35 anni, molto confuse sulla fertilità e sul diventare madri. Per fare più sesso è necessario tutelare la fertilità e prendersi cura del sesso sicuro. www. ïrf-sesso ologia. it Pagina 44 in moto o in auto dopo un infortunio A partire dal Sant'Eugenio di Roma Dietro l'ennesimo incidente stradale PAOLA CARBONE * iovani e incidenti: un tragico binomio che le misure preventive finora attuate non riescono a intaccare. Eppure la prevenzione è possibile. Il recente convegno "Adolescenza, urgenza e richiesta d'aiuto", organizzato da Arpad (associazione psicoterapia dell'adolescenza) e università di Roma La Sapienza, ha spiegato che perrealizzare una prevenzione efficace è necessario incontrare i giovani al posto giusto nel momento giusto. Il posto giusto è il Pronto soccorso (molti non andrebbero mai da uno "psi"). Il momento giusto per intervenire efficacemente è subito dopo l'incidente, quando l'impatto con la realtà dei propri limitiha aperto non solo unaferita nel corpo, ma ha anche messo in crisi il loro sentimento di invulnerabilità e la spinta al rischio. «Ma questo che ospedale è?», chiede F. allo psicologo, «No, perché li ho girati tutti. Se inserisci il mio nome nel computer ne escono di cose! Un conto totale?Almeno 5 incidenti, sempre con la moto. Però questo colloquio mi è stato utile; non ci avevo pensato che molti se la cercano. E forse anch'io...». F. non è un caso unico, anzi. Ed è proprio per aiutare i molti ragazzi come lui che abbiamo attivato lo "Sportello-Giovani" nel Pronto soccorso del Sant'Eugenio di Roma. Alcuni dati. Prima di tutto il Pronto soccorso è uno dei servizi sanitari più utilizzati dai giovani; nel Lazio (2011) si contano ben 269.002 accessi di giovani (14-25 anni.) e i giovani sono protagonisti di un quarto degli accessi per incidenti stradali. Non solo.I dati raccoltici dicono che il 52% dei ragazzi che va al Pronto soccorso per un incidente passa daunincidente all'altro. E che quanti hanno già totalizzato più di 4 accessi mostrano seri problemi psicologici. Inoltre il71 % di questi giovani proietta al- Educazione alla salute l' esterno la responsabilità dell'incidente. Racconta C., tre incidenti nell'ultimo anno: «È stato un anno sfegato. Capitano tutte ame! Comunque è colpa della gente che mentre guida sta al telefonino e si distrae». Questo atteggiamento impedisce ai ragazzi di considerarsi soggetti attivi dell'evento e assumerne la responsabilità, premessa fondamentale per modificare i propri comportamenti. Il colloquio psicologico, dopo l'incidente, consenteloro di assumere un altro punto di vista. Una conferma di queste osservazioni arriva dalla ricerca francese (Marcelli, università di Poitier, 2011) su 350 giovani giunti in ospedale per incidente: il 46% nei 2 anni successivi ha avuto un altro incidente e i giovani con disturbi comportamentali tra i 3 e i 4. Marcelli raccomanda ai servizi una valutazione psicologica per tutti i giovani con precedenti incidenti, per prevenire le recidive. Uno "sportello giovani", come al Sant'Eugenio di Roma, potrebbe essere la risposta italiana. *Psichiatra e psicoanalista, Resp. Laboratorio diPrevenzione `Igiovani egli incidenti", università La Sapienza, Roma 114o per cento dei giovani che accede al pronto soccorso per un incidente stradale ha entro l'anno un nuovo incidente II 73% dei ragazzi che si reca al pronto soccorso per incidente attribuisce la causa dell'incidente a "fattori esterni" e si autoassolve circa il 43% dei ragazzi che si reca al pronto soccorso lo fa a causa di somatizzazioni di ansia (dati 2011) O RIPRODUZIONE RISERVATA Al pronto soccorso tre interventi su dieci riguardano la fascia 12-24 anni È il servizio sanitario più utilizzato dai giovani Pagina 45 Quella bio-tecnologia che rallenta la vecchiaia e accelera l'evoluzione Alla fine del XX secolo,feremy Rifkin (fato sotto) pubblicava «Il secolo biotech» (I 998), preannunciando che il terzo millennio, sin dagli albori, sarebbe stato caratterizzato dalle profonde trasformazioni che le biotecnologie avrebbero introdotto in molti aspetti della vita umana. La previsione si è avverata. E cosa oggi filosofi con propensioni tecnologiche (o, viceversa, tecnologi con propensioni filosofiche) assicurano che obiettivi impensabili sono a portata di mano: potenziamento cognitivo, rallentamentolblocco dei processi d'invecchiamento, prevenzìone/cura di ogni tipo di malattia, interfaccia uomo-computer per un immediato accesso a tutte le informazioni . Questa sarà, approssimativamente , l'era del post- umano : uno stadio evolutivo che forse Madre Natura, ìn nome del lento progresso darwinìano , riservava per l'umanità dei millenni a venire, ma che l'essere umano, con le tecnologie avanzate, può già largamente anticípare . A parte qualche voce isolata, ì post- umanisti prendono le distanze da posizioni ideologiche accentuate o da polemiche contro Dío o la natura : con stile pragmatico, dicono di lottare semplicemente contro le cause di sofferenza e le deficienze dell'essere umano. E di un altro fenomeno sono convinti : quando tali interventi saranno disponibili comunemente , anche coloro che - per motivi diversi - si dichiarano vigorosamente contrari , ai primi segni di decadimento fisico o mentale dovuti all'età, vi ricorreranno pacificamente , come oggi si servono dei medicinali a disposizione quando qualcosa disturba la loro salute. Et voilà, il post-umano scatterà automaticamente . Un'ampia panoramica sugli scenari prospettati dal post-umano è fornita da )oel Garreau , «Radical Evolution» S erling & Kupfer). Per una ricostruzione storica del movimento: hrìstopher Coenen , «L'ascesa dell' ideologia post- umanista del progresso estremo», in S.Arnaldì - A. Lorenzet, « Innovazioni in corso» (Il Mulino). (A. Vacc.) Sanità nazionale Pagina 46 Si riapre l'inchiesta sul sangue infetto i 2Omila i contagiati di MICHELA ALLEGRI ROMA - Aveva vent'anni, Monica Trapella, quando ha dovuto ricevere una trasfusione all'ospedale di Torino. Dopo più di dieci anni, nel '96, ha scoperto per caso di aver contratto l'epatite C proprio in seguito a quella trasfusione. E ora che è presidente dell'associazione Insieme a tutela del malato, dopo tante guerre legali, ha deciso di intraprendere una nuova battaglia presentando un esposto alla procura di Roma. Questa volta a nome di tutta l'associazione e denunciando una situazione agghiacciante: in Italia ci sono più di 120mila persone infettate come lei (da Hiv o Hcv), e più di 4mila decedute. Nei giorni scorsi il procuratore aggiunto Leonardo Frisani ha avviato una nuova indagine, senza reato o indagati, dedicata al cosiddetto «sangue infetto» . Su questi fatti a Ro- Dopo la battaglia di una donna che si e ammalata per una trasfusione ma sono incorso verifiche ormai da mesi: un'inchiesta parallela era già stata aperta e portata avanti dai pm Alberto Galanti e Alberto Pioletti, che stanno indagando su contagi ripetuti per decenni, a partire dagli anni'70. Ma in molti casi le ipotesi di reato, omicidio colposo e lesioni, risulterebbero prescritte. «Il problema è proprio la prescrizione - ha spiegato la signora Trapella - io sono nata sana e mi sono ammalata per colpa di una trasfusione. E' una cosa che ti sconvolge la vita, perché molti di noi non ce la fanno a lavorare, non cela fanno quasi a vivere». Nell'ambito di questo primo fascicolo, gli inquirenti hanno richiesto una consulenza medico-legale per stabilire se c'è nesso di causalità tra decessi o contagi, e trasfusioni. Saranno i carabinieri del Nas a svolgere gli accertamenti. Nell'esposto si ricorda anche l'inchiesta sul plasma contaminato dei primi anni'90: nessuno è stato ancora condannato «nonostante sulla base dei documenti e degli accertamenti si sia scoperto che sono coinvolti esponenti politici, dirigenti e funzionari ministeriali e case farmaceutiche». Sanità nazionale Pagina 47 Dal grande summitsull'oncologia di Chicago per uno dei cancri più aggressivi, "bestia nera "della medicina che si guadagnano altri mesi, arrivando ai due anni nei casi inoperabili Polmoni, passi avanti per allungare la vita. Sarebbero 38 mila in Italia, contro i 31 mila del 2006 le persone colpite da tumore al polmone all'anno I I cancro alla prostata nell'uomo e il tumore alla mammella per la donna sono le neopalsie più frequenti in Italia ARNALDO D'AMICO CHICAGO ent'anni fa era sinonimo di morte entro 4 mesi dalla diagnosi. Oggi, pur rimanendo la "bestia nera" della medicina, il tumore al polmone non è piùuna condanna inappellabile. I progressi, passo dopo passo, si continuano a misurare qui, alla riunione annuale dell'American Society of Clinica] Oncology (Asco) che si chiude domani a Chicago, l'appuntamento più importante al mondo per chi si occupa della cura del cancro. Oggi il 20% può essere operato e una larga maggioranzadi questi superai cinque annidi sopravvivenza, traguardo oltre il quale ci si può considerareguariti. Pergliinoperabiliinvece i farmaci assicuravano 4 mesi di vita. Oggi, con l'ultimo passo annunciato ieri, due anni. Contro gli altri big killer (i tumori di colon, seno eprostata) ilprogresso a piccoli passi ha portato percentuali di guarigioni che oltrepassano la maggioranza di tutti i casi, e, nel caso dellaprostata, sopravvivenze così lunghe che fanno incappare il paziente, in tarda età, in altre cause di decesso co- Sanità nazionale Sono 2,3 milioni gli italiani che convivono con diagnosi di tumore; la mortalità è di 220 ogni centomila abitanti me chi quel tumore non lo ha. Ma nel frattempo la "bestia nera" è arrivata a colpire, in Italia, 38 milapersone l'anno (1,2 milioninel mondo), diventando il tumore più frequente. Ha anche mutato volto più degli altri "big killer", rappresentando ora una sorta di avanguardiadel male. Perquesto i progressi contro questaneoplasiavengono seguiti con attenzione da tutti gli oncologi. «Venti anni fa avevamo a che fare, inpratica, conun solo tipo di tumore, quello del fumatore che era il 90% dei casi. Oggi invece ce ne sono vari tipi e, problema più preoccupante, quello tipico dei nonfumatori, arrivato aduncaso su cinque, e continua a crescere spiega Cesare Gridelli, "principal investigator" dello studio inter- Un milione e trecentomila le persone con diagnosi di tumore considerate guarite avendo superato la soglia dei 5 anni mesi degli inoperabili unmese in più allavolta. Ora, col nostro studio abbiamo aggiunto altri 3 mesi tutti insieme, arrivando ai due annidi sopravvivenza media. Altro elemento rilevante, la strategia, semplice, resapossibile dalla bassa tossicità della molecola: non sospendere, tra un ciclo e l'altro di chemioterapia, la somministrazione di un farmaco noto, il pemtrexed, come invece si era fatto sinora. Interessante anche per altri tumori». nazionale che hap ortato a Chicago l'ultimo passo in avanti delle terapie farmacologiche, direttore del dipartimento di Oncoematologia del Moscati diAvellino - Prima i chemioterapici, poi leloro combinazioni, poiifarmaci mirati sulle particolari anomalie genetiche che si andavano scoprendo hanno aggiunto ai 4 Pagina 49 Anche se siamo tra i primi in Europa, ancora molte le criticità: Rene e fegato, aumentano gli interventi SILVIA BAGLIONI n Italia poco meno di novemila persone sono in lista d'attesa per untrapianto, 478 sono imortinell'ultimo anno che aspettavano un organo compatibile. Il tempo medio di attesa può essere lunghissimo, oltre due anniperilrene, il cuore, il fegato e il polmone, ma si può essere più fortunati e arrivare al trapianto, inp articolare di fegato, in meno di un anno. L'Italia resta trai Paesi più sensibili: dopo la Spagna, e assieme alla Francia, siamo al secondo posto in Europa. L'ultimo rapporto del Centro Nazionale Trapianti (Cnt) segnala un aumento di donazioni nel primo quadrimestre del 2012: 23,7 donatori per milione di abitanti (pmp), contro il 21,9 del 2011. Una crescita continua dal 1992. La percentuale di opposizione diminuisce e l'accertamento neurologico dei decessi aumenta (39 pmp rispetto al 37,6 difine 2011). Con differenze enormi però: la medianazionale di opposizioni è del 28%, ma al Sud può arrivare anche al 60. «Le donazioni sono un argomento spinoso - spiega Franco Filipponi, presidente della Società italiana per la sicurezza e la qualità dei trapianti la questione non risiede soltanto nella generosità dei cittadini, ma nella capacità delle reti trapiantologiche di essere vigili sui potenziali donatori e sufficientemente organizzate. Nodo cruciale sono gli accertamenti di morte neurologica, eseguiti nelle rianimazioni e obbligatori per legge. Confrontando i dati di Toscana, Emilia Romagna e Piemonte con Sanità nazionale quelli di Puglia, Basilicata e Calabria, è evidente che le differenze sono da attribuirsi a mancate segnalazioni. Molto si sta facendo, ma è necessario impegnarsi nella preparazione e formazione di medici e infermieri per supportare i familiari nel momento della scelta. E migliorare gli aspetti organizzativi delle strutture». Il Cnt garantisce la tracciabilità dei flussi di lista, misurando ingressi, uscite e tempo medio di attesa al trapianto per ogni organo. A131 dicembre 2011 il totale dei pazienti iscritti è di 8731, di cui 6542 in attesa di trapianto di rene (con la possibilità per ogni paziente di avere più di un'iscrizione), 1000 per il fegato, 733 per il cuore, 382 per il polmone, 236 per il pancreas e 23 per l'intestino. «Gli ultimi dati - spiega Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale - dimostrano che il numero assoluto di interventi è aumentato, attestandosi nei primi quattro mesi sulle 3091 unità inclusi i trapianti combinati. È aumentato il numero dei trapiantidirene (1688vs 1542) edifegato (1071 vs 1019), sono in leggero calo quelli di cuore (233 vs 278) anche per il progressivo aumento dell'aspettativa divitadellapopolazione italiana con un conseguente innalzamento dell'età media deidonatori, rendendo più difficile il prelievo di organi». Da quest'anno il sistema dei trapianti, oltre alla carenza di organi, avrà un problema in più: un taglio del 70% delle risorse, pari circa a tre milione di curo. Dal Crit assicurano che ciò non avrà conseguenze sui pazienti, ma il siste- ma sarà sottoposto a una riorganizzazione, per altro richiesta a gran voce datanti specialisti. Della sessantina dei Centri attivi alcuni non raggiungono il numero di interventi previsti per legge. «Quindi una riorganizzazione all'insegna delle qualità e dell'efficienza, di concerto con le regioni è possibile», conclude Nanni Costa. Totale 2012 2011 Pagina 50 Numero di pazienti al 31 dicembre 2011, a seconda dell'organo e il tempo medio d'attesa in lista. Cuore 2011 Inclusi i trapianti combinati, In Italia, 2011 e 2012 (dati preliminari al 30 aprile) Totale 8731 2012 Rene 6542 pazienti (73,4%)2,8 anni Fegato 1000 pazienti (11,2%) 2,1 anni Polmone 2011 2012 Cuore 733 pazienti (8,2%) 2,5 anni Polmone Polmone 382 pazienti (4,3%) 2,12 anni Cuore Pancreas 236 pazienti (2,6%) 3,58 anni Intestino 23 pazienti (0,3%)- % di pazienti Pancreas 1% Rene 1,9% Fegato 7,1% Cuore 8,21/6 Polmone 10.2% Fegato Pancreas Rene. TUMORE EPATICO IL RISCHIO AUMENTATO Intestino Fegato 2011 2012 Se un parente di primo grado ha avuto un tumore del fegato, aumenta di tre volte il rischio di ammalarsi della stessa neoplasia. Lo dice una ricerca tutta italiana pubblicata su Hepatology. II rischio però è 70 volte aumentato se, oltre alla familiarità, si contrae l'infezione cronica da virus dell'epatite B o C. In Italia sono circa 5 mila i casi di epatocarcinoma di cui sono responsabili nell'80% dei casi I'Hbv e I'Hcv. Fare il test può salvare la vita (mp. s.) Pancreas combinato 2011 2012 Rene Intestino 2011 2011 2012 2012 o0 o, o MOLTIPLICA LA VITA CAMPAGNA ON LINE CRESCE L ' ETÀ MEDIA CALANO GLI ORGANI Un donatore moltiplica la vita È il titolo della campagna perla donazione di organi e tessuti realizzata dal ministero della Salute, in collaborazione con il Centro nazionale trapianti e le associazioni di volontariato Con l'ateneo di Roma Tor Vergata (www.moltiplicalavita.it) informazioni e approfondimenti su normative, dichiarazioni di volontà, servizi sul territorio La campagna anche su Facebook e Twitter I progressi medici ci permettono di arrivare all'espianto in ottime condizioni, di utilizzare un fegato per due pazienti e di sopperire alla mancanza di organi con donazioni da vivo, in particolare per quel che riguarda rene (+6%) e polmoni (da genitori a figli con fibrosi cistica). Dal 2002 ad oggi, però, l'età media dei donatori è passata da 52 a 59 anni Ciò significa che la disponibilità Sanità nazionale di organi diminuisce, un problema soprattutto per il trapianti di cuore, organo per cui 55 anni è l'età limite di trapiantabilità. Con lo studio Adonhers si sperimenta la possibilità di utilizzare cuori di donatori "anziani", dopo averli "collaudati " con un test di stress cardiaco richiesto la carta d'identità contestualmente ha dichiarato la sua disponibilità a donare gli organi. Proiettati a livello nazionale i consensi alla donazione salirebbero a 1-2 milioni BOOM DI CONSENSI ALLA DONAZIONE Quest'anno, per due mesi Chieti e Perugia hanno svolto una sperimentazione: chi ha Pagina 51 UNA NUOVA TECNICA DIMEZZA LA MORTALITÀ Si chiama Synthesis Expansion, ed è il primo studio al mondo, tutto made in Italy, che mette a confronto la trombolisi periferica con il trattamento intra-arterioso nell'ictus acuto Obiettivo di questa ricerca non profit, finanziata dall'Aifa (Agenzia del farmaco), è dimostrare la superiorità del trattamento intra-arterioso nel ridurre di almeno il 50% la mortalità e la disabilità grave residua dopo un ictus ischemico a 3 mesi, rispetto alla trombolisi endovenosa standard (che già riduce questo endpoint dell'l 1 %). Questo studio, protagonista al 52° congresso della Società di scienze neurologiche ospedaliere (Sno), ha appena completato l'arruolamento (362 pazienti in 25 centri). I risultati sono molto attesi soprattutto dopo la chiusura anticipata dello studio nord americano che confrontava la trombolisi con la terapia intra-arteriosa, preceduta dalla trombolisi periferica. «Le due tecniche spiega Alfonso Ciccone, direttore della Neurologia e Stroke Unit dell'ospedale Poma di Mantova e coordinatore di Synthesis Expansion - utilizzano lo stesso farmaco sciogli-trombo, l'rt-PA, che in quella periferica viene iniettato in una vena del braccio, Sanità nazionale entro massimo di 4-5 ore dall' ictus; nell'altra (entro 6 ore) viene invece portato da uno speciale cateterino (introdotto da un'arteria dell'inguine o del braccio) direttamente nell'arteria cerebrale chiusa dal trombo, individuata con l'angiografia. L'operazione apri-arteria può essere inoltre effettuata anche in modo "meccanico", utilizzando speciali device, detti stentriever, dalla forma ad uncino o a cavaturacciolo, con i quali si sfila via il trombo occludente» In Italia si fanno appena 2.000 trombolisi l'anno, mentre almeno il 30% dei 130mila ictus ischemici che si registrano ogni anno potrebbe trarre grande giovamento dalla trombolisi Problemi organizzativi: le 150 stroke unit italiane sono mal distribuite sul territorio nazionale (35 in Lombardia, una sola in Campania) etra queste una minoranza è in grado di fare il trattamento endovascolare Spiega Enrico Cotroneo, presidente del Congresso Sno e direttore Neuroradiologia Interventistica del S. CamilloForlanini di Roma: «Trascorse lefatidiche prime 4-6 ore, la regione interessata dall'ictus è persa per sempre. Gli esempi per l'emergenza sono quelli di Parigi e della Catalogna» (marra rita montebetti) Pagina 52 Dalle più recenti ricerche una nuova prospettiva si apre sulle cause della patologia: che presto diventano cronici e vanno a colpire le arterie. Diverse le terapie Macchie suna pelle, punta. dell'iceberg di un male capriccioso MARIA PAOLA SALMI una relazione pericolosa quella tra psoriasi, sindrome metabolica e rischio cardiovascolare, sostenuta con forza da ricercatori e dermatologi a livello internazionale. Un legame a doppia mandatainnescato da un sistema immunitario disregolato che alimenta il perpetuarsi dell'infiammazione ed è sostenuto da unten eno di predisposizione genetica e fattori ambientali (stress, fumo, alcol) scatenanti. Una teoria ormai più che accreditata quellache consideralapsoriasiilrisultato, o meglio, l'espressione di un'infiammazione generalizzata cosiddetta sistemicache compromette la cute, primo evidente bersaglio, e dopo coinvolge in unarimonta per gradi molti altri organi. «Una decina di anni fa raccontavo ai miei studenti che la psoriasi era la malattia dei sani, che migliorava col sole e non dava prurito -racconta Sergio Chimenti, dermatologo all'università Tor Vergata di Roma - oggi è tutto cambiato, sono stati identificati almeno 22 geni suscettibili per la malattia, il 10% è affetto da psoriasi grave, un malato su due ha prurito, quasi un paziente su due ha una o più patologie associate come artrite, diabete, obesità, ipertensione, depressione e un aumentato rischio cardiovascolare. Inoltre glipsoriasici spesso sono fumatori, sovrappeso e bevitori». Tutti sanno cos'è la psoriasi, una malattiaimmuno-mediataafortecomponente genetica caratterizzata da un'infiammazione cronica della pelle (chiazze arrossatedesquamazione) spesso accompagnata (3 pazienti su 10) da artrite psoriasica. «Pochi sanno invece - afferma Gianfranco Altornare, dermatologo all'università di Milano - che i processi infiammatori coinvolti nella psoriasi lo sono anche nello sviluppo di altre patologie che si manifestano nel corso di anni ma possono essere svelate con esami di laboratorio e indagini strumentali». Lapsoriasi grave, sostiene il Sanità nazionale dermatologo tedesco Cristian Reich in una recente revisione dell'argomento pubblicata sullarívista scientifica lead, è il fenotipo di un particolare genotipo, tradotto significa che è la manifestazione esteriore di una situazione patologica interna più complessa, la punta di un iceberg che sottende un reale pericolo di co-morbilità, ovvero di malattie correlate. Nei pazienti giovani affetti da p soriasi di una certa entità, il rischio di infarto e ictus è aumentato rispetto alla popolazione generale, l'asp ettativa divita è ridotta di 3 -4 anni e l a qualità della vita è nettamente peggiorata. Reich concorda con l'ipotesi più che realistica denominata da Boenhckeealtriricercatori, "marciadellapsoriasi" durante la quale accade più o meno questo: i linfociti T liberano citochine, tra cui il Tnf-alfa (Tumor Necrosis Factor), sostanze pro-infiammatorie che aiutate da altri mediatori infiammatori quali] e adipochine prodotte dal grasso viscerale, generano una condizione di infiammazione cronica e di insulino-resistenza, questa a sua volta innesca una disfunzione dell'endotelio, il tessuto che riveste le pareti delle arterie, che promuove Faiteriosclerosi. «La teoria della "marcia psoriasica" è affascinante masoprattutto cidice chelapsoriasigrave èunmodello sperimentale privilegiato per studiare quanto accade negli organi interni apartire dalle articolazioni - spiega il professor Chimenti - il danno cutaneo èvalutato conlascalaPasi (dao a72), maggiore è il Pasi maggiore l'insulino-resistenza maggiore il danno endoteliale».Al punto che Reich e gli altri concordano su una questione: diagnosi precocissima e controlli stretti del processo infiam- Pagina 53 matorio che sostiene la psoriasi possono prevenire o rallentare lo sviluppo e l'aggravarsi delle comorbilità che invece sono sotto diagnosticate e sottotrattate. «Il paziente con Pasi sopra 10 va studiato in maniera approfondita e costante perché sappiamo, ad esempio, che il processo infiammatorio a carico delle articolazioni può diventare reversibile-sottolinea Chimenti-a condizione che si intervenga subito. Quanto alle terapie sistemiche in Italia sono disponibili la ciclosporina, il metrotrexate, l'acido retinoico e lafototerapia, quando il paziente è stato sottoposto senza successo ad almeno due di queste si deve passare ai farmaci biologici». Riconosciuti ampiamente dalla comunità scientifica l'efficacia e l'effetto protettivo degli agenti anti-Tnf-alfa nel prevenire lo sviluppo del diabete e delle malattie cardiovascolari. Colpisce meno dei 10 % della superficie corporea Colpisce del 10 ai 20% della superficie corporea ic, RIPRODUZIONE RISERVATA II Iato "visibile" nella psoriasi è solo la punta di un iceberg. Una ricerca dell'Accademia Europea di Dermatologia e Venereologia ha evidenziato, tra i pazienti psoriasici, prevalenze alte di altre patologie Psoriasi del cuoio capelluto hsOP18S1 ,i-, guea.-, Psera?i a , aacc'i, e Non risponde alla terapia locale e colpisce più dei 10% della superficie corporea P oria§ palmo pianta'» OPPURE Interessa meno dei 10% del corpo ma con localizzazioni importanti come viso e mani OPPURE Interessa meno del 10% del corpo ma è situata in aree problematiche: cuoio capelluto, mani e piedi ZONE COLPITE Psoriasi nverca Punta dell'iceberg Colpisce - più dei 20% della superficie corporea % di prevalenza rispetto alla popolazione Conosciuta anche come psoriasi eruttiva, questa forma interessa generalmente bambini e giovani adulti. Di solito si scatena dopo infezioni batteriche, come quelle da streptococco normale Costituisce il +73% +2elä% Malattia ai Crohri certensior!e »r iosa Addome, petto, schiena, arti e cuoio capelluto di tutti i casi di psoriasi +75% Colesterolo alto +354% A rrrite +57% reurnatcida oideopatica (7li,iîr?ile +202% Diabere Chiazze a forma di goccia Cardiopatie ischemiche Esistono diversi tipi a seconda della forma estensione delle lesioni. Ecco i tipi principali: 8 casi su 10 c di tipo ,,ioigare Sanità nazionale Presenta chiazzette lenticolari, a forma di goccia, che vanno incontro a desquamazione. Le chiazzette sono spesso di circa 1 cm Pagina 54 Campagna informativa per creme e unguenti Retinoidi, steroidi, raggi ultravioletti Le prime cure sconoscere subito la malattia e curarla con farmaci pratici. Di questo, e di tanta informazione, ha bisogno quel milione emezzo di italiani che convivono con la psoriasi di grado lievemoderato. Per istruirei pazienti e l'o pinione pubblica l'Associazione a difesa degli psoriasici (Adipso) con il sostegno di Leo Phanna ha promosso una Campagna di sensibilizzazione con due video disponibili al sito www.momentinfo.net consultabile per consigliesuggerimentisulla quotidianità e l'estate in arrivo; in autunno la Campagna proseguirà con una serie di incontri in diverse città, il calendario degli appuntamenti sarà consultabile sul sito. «Lap soriasi è unap atolo giacapricciosa,laformalieve-moderataaplacche è la più comune (80% dei casi) dice Gianfranco Altomare, professore di dermatologia all'Università di Milano-stranamente, proprio i pazienti che soffrono di psoriasi leggera nascondono ilproblemao lo sottovalutano, e sono quelli più insoddisfatti delle cure e che meno le seguono con conseguente aggravamento della malattia». Il trattamento di prima linea consiste di solito nell'impiego di farmaci da applicare direttamente sulla pelle a base di retinoidi e corticosteroidi, sotto forma di unguenti, creme, paste, lozioni e gel, Sanità nazionale che è possibile combinare tra loro, con luce ultravioletta o farmaci sistemici. «È importante-affermaSergio Chimenti professore di dermatologia all'Università Tor Vergata di Roma-valutare l'accettabilità cosmetica del prodotto, la semplicità e rapidità di somministrazione in quanto recenti studi evidenziano che trail 39 e il 73% dei pazienti non utilizza le medicazioni prescritte perché difficili da applicare e sgradevoli». La novità è la formulazione in un unico prodotto di calcipotriolo, derivato della vitamina A, e betametasone, uno steroide, da applicare una volta al giorno. Il sole miglioralapsoriasi. Adipso nel decalogo raccomanda: filtri solari ad altissima protezione (almeno 30) e assunzione di unintegratore alimentare consigliato dal dermatologo prima dell'esposizione, non sospendere mai le terapie in caso di miglioramento, usare con cautela il rasoio per la depilazione, cera a caldo o a freddo solo in assenza di placche, idratazione della pelle, abiti in tessuti naturali. Pagina 56 CARDIO-PEDIATRIA SOS DALLA SARDEGNA Lorenzo è morto a sei mesi per una malformazione cardiaca Ora i suoi genitori, Paolo Michele Carta e Silvia Nonnis, entrambi della provincia di Oristano, stanno promuovendo una raccolta di firme per il potenziamento del reparto di Cardiologia pediatrica dell'Azienda Brotzu di Cagliari «La struttura, unica in Sardegna, opera in regime di day hospital - spiegano ma esiste un progetto, finora mai attuato, che permetterebbe il suo ampliamento con sei posti letto, una terapia intensiva e quelle tecnologie che forse avrebbero potuto salvare la vita di nostro figlio e che, di sicuro, potranno salvare altri bambini La Regione Sardegna spende oggi 4 milioni di euro all'anno per rimborsare le famiglie che si rivolgono a strutture fuori dall'isola». Contatti e aiuti a: [email protected] o [email protected] O RIPRODUZIONE RISERVATA Sanità nazionale Pagina 57 HPV RACCOMANDATO NON SOLO A 12 ANNI Atre anni dall'introduzione del vaccino anti Hpv, papillomavirus, obbligatorio perle dodicenni, la copertura nazionale è ancora al di sotto del target previsto Ma il ministero, con il piano vaccini rilancia. Di questo si è discusso di recente a Bologna, al congresso Siti, la Società Italiana di Igiene, secondo cui i vaccini sono una buona risposta per spendere meno. Il Piano nazionale prevede l'estensione del vaccino anti-Hpv alle ragazze di età superiore a 12 anni (indicata come età ideale, in quanto il vaccino funziona meglio se ancora non si sono avuti rapporti sessuali), consigliandolo anche alle donne fino a 45, con la formula del "social price" Sempre con un prezzo calmierato (circa un quarto di quello reale) leAusl possono vaccinare anche i maschi fino a 26 anni. Solo alcune regioni si sono adeguate, fra queste le prime sono state il Molise e la Puglia (I. mag.) Sanità nazionale Pagina 58 che segnalano i benefici (e in Giapponesi utilizzano in mense e ospedali) Ibatteri da bere, la difficile prova di efficacia ELVIRA NASELLI TOKYO a premessa è che non sono farmaci. In molti paesi, però, si attribuisce ai probiotici, batteri "buoni" che le industrie aggiungono soprattutto a yogurt e latti fermentati, un'attività che non si allontana molto da quella farmacologica. In Giappone, per esempio, si utilizzano nelle mense di scuole, ospedali, nell'alimentazione degli anziani e addirittura nelle terapie intensive neonatali, poiché molti studi dimostrano che, insieme al latte materno, sono in grado di far scendere drasticamente il tasso di infezioni e il numero di casi di Nec, acronimo di enterocolite necrotizzante, patologia spesso mortale. «I probiotici sono fondamentali per il mantenimento dellaflora intestinale ottimale e pereliminare i batteri patogeni - premette Yuichiro Yamashiro, professore al laboratorio di ricerca sui probiotici dell'università di Juntendo a Tokyo, al meeting internazionale dedicato ai probiotici organizzato a Tokyo da Yakult - e hanno dato risultati importanti nei soggetti immunocompromessi. Questi batteri però sono sensibili a diete sbilanciate e grasse, ad alcuni farmaci e decrescono naturalmente conl' età». Non è un caso che in Giappone questi prodotti - con quantitàvariabili di lattobacillo Shirota - godano della certificazione Foshu di livello più elevato, ovvero efficacia scientifica clinicamente provata. Anche in Italia il mondo scien- Sanità nazionale tifico non ha dubbi: i probiotici sono utili e vanno presi. Qualche dubbio in più ce l'ha l' Efsa, che ha negato alle aziende produttrici di utilizzare claimsalutisticisuiprodotti chiedendo studi più circostanziati. «Cosa però non facile ragiona Lorenzo Morelli, esperto di probiotici e preside della facoltà di Agraria alla Cattolica di Piacenza - proprio perché non parliamo di farmaci ma di alimenti, e non è semplice valutarne l'efficacia su persone sane. Ritengo sia utile assumere probiotici in modo selettivo anche perché i prodotti alimentari di cui ci nutriamo sono sempre meno ricchi di b atteri e un uso regolare può invece migliorare qualche disagio intestinale o rinforzare le difese immunitarie». Come scegliere il prodotto più adatto? In base al gusto e al batterio. Le leader di mercato (Darione, Nestlè e Yakult) hanno propri lattobacilli e ognuno di loro può colonizzare l'intestino di ogni individuo in modo diverso. «I prodotti sul mercato hanno lattobacilli, bifidobatteri o entrambi spiega Elena Mengheri, ricercatrice Inran, che da anni studia il rapporto tra nutrizione c risposta immunitaria - e tutti hanno effettipositivi con specifiche e meccanismi diversi. Una delle principali attività è quella immunomodulatrice, e così i probiotici possono proteggere da alcune allergie contro gli alimenti, prevenire e migliorare molte malattie infiammatorie intestinali e infezioni vaginali, proteggere la mucosa intestinale da patogeni, migliorare la risposta immunitari a degli anziani. E sta emergendo un possibile ruolo positivo anche nell'obesità e nelle patologie correlate. Non ci sono rischi di sovradosaggio e l'ideale è una rotazione dei diversi batteri. È importante, però, prenderli con continuità perché, pur sopravvivendo nell'intestino, non permangono a lungo dopo la fine della somministrazione». MANTENGONO L'EQUILIBRIO INTESTINALE econdo la definizione FaoOms del 2001 i probiotici sono «organismi vivi che, quando somministrati in quantità adeguate, conferiscono benefici in termine di salute a chili consuma». Sono diverse centinaia le specie di batteri che vivono nel nostro organismo. I l loro ruolo è mantenere l'equilibrio intestinale, eliminare i batteri patogeni, favorire la digestione e assorbimento di nutrienti, accrescere la funzione immunitaria dell'intestino. In una dieta povera di grassi e ricca di fibre e carboidrati, bifidobatteri e lattobacilli sono naturalmente in quantità elevate, mentre nella dieta occidentale, con alto contenuto di grassi e proteine, i batteri buoni sono in quantità più ridotte e sono elevati invece i patogeni. I batteri inoltre decrescono con l'età: il feto non ne ha nel tratto gastrointestinale ma li acquisisce attraverso il parto naturale, l'allattamento al seno e il contatto fisico con la mamma (bocca). Poi restano più o meno stabili fino all'età adulta per diminuire da anziani (soprattutto i bifidobatteri). Anziani che trarrebbero giovamento da una supplementazione attraverso gli alimenti. (e. nas.) Pagina 59 È il guru delle proteine, ripudiato dai medici che lo trattano come uno stregone. E lui risponde: "Sono solo gelosi, perché io l'obesità l'ho sconfitta" Dukn defle diete afia qrociata DAL NOSTRO INVIATO ANAIS GINORI PARIGI onsieurDukan, avrebbe messo adietapureMarilynMonroe?«Mano, riconosco anche io che unpetto e dei fianchi bentomitipossono esseremagneticiperlo sguardo maschile». Il nuovo sacerdote della magrezza si concede una risata prima di tomare serio. Giorni difficili, perlui. Inqualchemodo, èintomo allasua controversa figura che si è estremizzatala sempiterna discussione sui chili di troppo, che prima di lui era catalogatatra itormentoni estivi.Adesso, invece, è ormai chiaro che con le diete non si scherza, trattasi di questione quasi ideologi ca. Anche se apensarcibene c'eragi à arrivato Totò. Parliamo di politica. Cosa si mangia stasera?". Piaccia o non piaccia, Pierre Dukan è diventato qualcosa di più del nome di una semplice dieta. Dieci milioni di libri venduti, ottocentomila solo in Italia, un sito a pagamento di coaching, una linea commerciale di prodotti e derivati. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE Dul<an :. dietes; llre . delle prolcIne flnimcnn,. ti F.'.•.!4 . Sanità nazionale -'i ti$I Pagina 62 iire . delle lrOtellle "Monchi DAL NOSTRO INVIATO ANAIS GINORI PARIGI a nascita di un mondo autoreferenziale, dove gli adepti, che non sono pochi, parlano di "attacco" e "crociera" senza bisogno di traduzione, dove si scambiano consigli per far scorta di crusca d'avena, cereale un tempo riservato ai cavalli, e dove molti viaggiano con labresaolainborsa per fare "merenda". Il medico francese nato adAlgeri settantuno anni fa, che venerdì sarà a Pietrasanta per il festival Anteprime, viene amato e odiato in egual misura, difeso in modo fideistico dai suoi seguaci, guardato conpreoccupazione da chi lo accusa di sovvertire la dietamediterranea, il dogma salutista dell'alimentazione bilanciata. Signor Dukan, qualche giorno fa è stato radiato dall'Ordine dei medici francesi . L'hanno accusata di aver violato, in diversi modi, il codice deontologico. «E una falsità. Sono stato io a chiedere di essere tolto dall'albo. Nel gennaio 2007, quando ho deciso di cominciare la mia battaglia contro il sovrappeso nel mondo, ho deciso di andare in pensione. Otto mesi fa, ho anche cessato completamente le consultazioni. L'Ordine dei medici è un organismo corporativo che non riconosce la libertà d'espressione. La verità è che sono gelosi. L' ultim o p retesto per attaccarmi è stato il libro nel quale propongo centoventi misure per lottare contro l'obesità». Tra le sue proposte c'è quella di introdurre un premio alla Sanità nazionale ritàpergli alunnichenonsono ingrassati. Non le pare di esagerare? «I miei oppositori si fanno beffe di questa proposta, accusandomi divoler discriminare. Nessuno più di me si è adoperato percormbattere la discriminazione. lo osservo solo la realtà. Il 16% degli adolescenti francesi va in sovrappeso durante gli ultimi due anni del liceo. Mi sembraquindil ogico creare nel programma un'opzione facoltativa per chi vuole imparare rudimenti di dietologia, concedendo un bonus alla maturità per quelli che, seguendo questi consigli, riescono anoningrassare. Cosìcome s'insegna l'educazione fisica e sessuale, non capisco perché non dovrebbe esistere l'educazi one alimentare». La accusano anche di sfruttamento commerciale attraverso prodotti e libri con il suo marchio. «In Francia le persone che hanno successo non piacciono. Ulna delle azioni dell'Ordine dei medici contro di me viene dalla denuncia di uno psichiatra secondo il quale le diete provocano un trauma psicologico perché vietano i cioccolatini. La mia battaglia è osteggiata dalla filiera degli snacks e dalle aziende che producono farmaci che curano i disturbi provocati dai cattivi alimenti. Per fortuna, questi giganti dell'economia si sono rivelati dei pachidermi, muovendosi troppo tardi. Tante persone mi sostengono e sono pronte a difendermi». L'addio all 'Ordine è un modo di bloccare l'esito di procedure disciplinari in corso? «Assolutamente no. Sono più dottore che mai, anche se qualcuno tenta di truccare le carte consacrerò alla mia missione tutta l'energia, l'immaginazione, la creatività che ho in corpo. Ho dei nemici molto potenti che difendono i loro interessi economici. Ma ho anche amici sinceri e devoti». 0 stregone" Com'è possibile restare in buona salute con una alimentazione tanto sbilanciata? «Gli eschimesi mangiano verdure solo sei mesi all'anno e nelle tribù masai non ne consumano mai». Appunto. Qui siamo in Italia, Europa. «La prima fase "d'attacco" della mia dieta, quella che prevede solo proteine, dura quattro o cinque giorni. Per un periodo così breve è sufficiente prendere un integrato re multivitaminico. Nelle fasi successive della dieta, le verdure vengono reintegrate così come gli altri alimenti». Non crede sia preferibile mangiare di tutto, diminuendo le porzioni? «Così si dimagrisce poco e lentamente, con il rischio di scoraggiarsi e rinunciare. Sono quarant'anni che lavoro. Conosco le donne e gli uomini che scelgono di seguire una dieta. Sono estremisti che non accettano le mezze misure, magari perché soffrono di stress, hanno un disagio psicologico o attraversano un periodo difficile. Non è incitandoli a un'alimentazione più equilibrata che riusciranno a dimagrire. Hanno bisogno di vedere risultati rapidi. Inoltre, ilmio programmanonviene vissuto come una punizione ma come una ricompensa, grazie ai cento alimenti da mangiare a volontà». Molti studi dimostrano che più in fretta si dimagrisce, più in fretta si riprendono i chili persi. Tutti in malafede? «Ci sono altri studi che dicono il contrario. La gratificazione psicologica dovuta alla perdita immediata di peso permette di proseguire nel lungo periodo. Inoltre, la mia dieta prevede una forma di prevenzione, ovvero la fase di "consolidamento" e poi quella di "stabilizzazione" che deve durare tutta la vita». L'agenzia di sicurezza sanitaria francese (Anses) sostiene che la sua dieta comporta molti rischi: disturbi ai reni, cancro, alta pressione, malattie cardiovascolari. «Lo studio dimentica un dato fondamentale. Tutte le statistiche internazionali dimostrano che il sovrappeso e l'obesità rappresentano ilprimo fattore di rischio cardiovascolare, infarto, diabete, alta tensione e cancro. Il semplice fatto di dimagrire riduce questi rischi. Larnia dieta inoltre toglie due alimenti strettamente legati aqueste malattie: gli zuccheri e i grassi saturi. Già dopo la terza settimana di dieta, i problemi di glicemia e di alta tensione migliorano mentre diminuiscono le medicine da assumere per risolvere questi disturbi. Ecco perché non sono simpatico ai produttori farmaceutici». In Francia, quasi la metà delle donne sotto ai 25 anni ha già fatto in media quattro diete. Non ha la sensazione di alimentare un'ossessione? «Sono d'accordo. In Francia c'è un culto eccessivo dellamagrezza. Ma dietro questa corsa alle diete, Pagina 63 apparentemente futile, le donne patiscono una mancanza di fiducia e stima in se stesse. Si tratta di ragazze convinte che dimagrire cambierà la loro vita. Niente può fermarle». Lei parla molto di obesità tra le ragazze, molti genitori invece sono preoccupati per l'anoressia dei loro figli . Questa apologia della magrezza non rischia di essere pericolosa? «L'anoressia è un disturbo psichiatrico non collegato direttamente all'alimentazione. Per le giovani che trovano una vera ragione di vita nel dimagrire non è la dieta a essere pericolosa, ma il fatto di fallire e di provocare una spirale di diete senza fine». Come si può affidare una questione così importante ai libri e ai siti Internet? «Chiedo ai miei lettori di farsi seguire an che da un medico. Sempre, non solo quando ci sono controindicazioni evidenti come gravidanza, chemioterapia, dipendenza da insulina. Il sostegno medico è sempre auspicabile. Ma ribadisco che il rischio più forte è non fare una dieta quando sencha davvero bisogno». Con qualche chilo in più François Hollande avrebbe vinto lo stesso? «Ho un dovere di riservatezza nei suoi confronti. Ci siamo incontrati. Ha avuto la cortesia e l'ironia di dirmi che avrei dovuto versargli del] eroyalties perilnumero di libri che ho venduto grazie al suo esempio. L'unica cosa che posso dire è che non è stato facile per lui. Si è battuto, e havinto». A PUNITI Ideata negli Anni'70 da Guido Razzoli, non considera le calorie ma i punti: non devono essere meno di 40 né più di 60. Il punteggio più basso va ai grassi, il più alto ai glucidi WEIGHT WATCHERS Lanciata negli anni `60 da Jean Nidetch, è una dieta ipocalorica da 1200-1300 calorie al giorno. Da seguire per almeno tre settimane TISANOREICA Creata da Gianluca Mech, è un programma iperproteico associato a decotti, bevande depurative, barrette e piatti pronti. Basato su regole e porzioni precise A ZONA Divulgata nel 1995 da Barry Sears, è strutturata con il 40% di carboidrati, il 30% di proteine e il 30% di grassi. Considera il fabbisogno proteico individuale DISSOCIATA Descritta nel 1951 da Herbert Shelton, si basa sulle combinazioni alimentari. Vietate, nello stesso pasto, alcune associazioni osteggiata, a suo dire, dalle case farmaceutiche e dai venditori di merendine. Sanità nazionale Pagina 64 È il guru delle proteine, ripudiato dai medici che lo trattano come uno stregone. E lui risponde: "Sono solo gelosi, perché io l'obesità l'ho sconfitta" alla crociata delle diete MARIA NOVELLA DE LUCA n fondo è tutta colpa di Kate Middleton. E della sua dichiarata ammirazione per il dottor, anzi "ex" dottor Dukan. La professoressa Patrizia Bollo, docente di Dietistica delle malattie endocrino-metaboliche alla Statale di Milano, lo dice con ironia, con un po' di sarcasmo, ma il senso non cambia. Kate Middleton che snella come un giunco attraversala cattedrale di Westminster al braccio di William, il vestito da sposa che le fascia una silhouette meravigliosa, e il giorno dopo il mondo scopre (grazie ai tabloid) che dietro quella perfezione c'è il rapido, e quantomai efficace, metodo dimagrante di Pierre Dukan. «Il messaggio pubblicitario è stato formidabile: milioni di donne hanno pensato che forse per assomigliare a Kate potevano tentare la dieta Dukan...Un disastro. Anche perché questa dieta non ha nulla di innovativo - dice netta Patrizia Bollo - e tantomeno di miracoloso». SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE Sanità nazionale Pagina 66 Un regime che non ha nulla di miracoloso, anzi. La "condanna" degli esperti "Analisi sballate e peso che ritorna" ecco i pentiti delle diete alla moda (segue dalla copertina) MARIA NOVELLA DE LUCA semplicemente - aggiunge -un regime iperproteico, efficace al momento e dannoso nel tempo, molto simile ad altri, dalladietaAtkins, chefacevano ledivenegli anni Sessanta, alla Tisan oreica che oggi va per la maggiore in Italia, ma la differenza è che la Dukan ha avuto una diffusione planetaria e mediatica che nessun'altra dieta ha mai avuto». Benvenuti nel club degli scettici. Di quelli che osservano sconfortati gli obesi e i grassocci di tutto il mondo discutere di fase di attacco efase di crociera, di examantidelladieta mediterranea che da un giorno all'altro mettono al bando l'olio d'oliva, la frutta e la verdura, con spaventose conseguenze sulla loro regolarità intestinale. (Tanto che in rete si sprecano i consigli su come ovviare a questo inconfessabile lato oscuro della dieta Dukan). Ma mentre il metodo del guru francese impazza, medici, esperti, nutrizionisti, scienziati dell'alimentazione, che da decenni predicano la retta via per dimagrire con saggezza salvaguardando cuore, reni, ossa e anche il cervello, cioè il buon umore, provano a resistere, e a far sentire la loro voce. Inizia con una battuta Andrea Ghiselli, ricercatore dell'Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione: «Altro che metodo Dukan, compratevi un paio di scarpe da ginnastica, e soprattutto smettetela di fare le diete, più si fanno diete più si ingrassa, il metabolismo rallenta e alla fine per restare in forma si deve mangiare sempre meno». Assomiglia ad un paradosso, ma l'unica via per dimagrire, ascoltando gli esperti, sembra essere quella di uscire dall'idea di sottoporsi a regimi più o meno punitivi, che sia il minestrone o il succo d'acero, le bistecche al sangue o le bustine sostitutive, il sondino nel naso, o appunto i settantadue cibi della dieta Dukan, yogurt, formaggi e insaccati compresi, ma guai a toccare uno spicchio di mandarino. Aggiunge Ghiselli: «Queste diete iperproteiche funzionano perché non fanno sentire la fame, anzi ciò che si mette in moto è quasi una funzione anoressizzante. E in fondo se fatteperdieci oventi giorni, si possono anche sopportare, come stimolo a proseguire con una dieta equilibrata. Invece ciò che accade - dice Ghiselli - è che la gente alterna cicli di regimi iperproteici e cicli di abbuffate, con un rischio davvero alto per le arterie, per i reni e anche per le ossa che vengono private di alimenti ricchi di calcio». E allora? Nulla si crea e nulla si distrugge, ricorda Ghiselli, e cioè i chili persi, purtroppo, nel 90 per cento Sanità nazionale dei casi tornano ad arrotondarci pance e fianchi. Laviaperò c'è, maè lentaesaggia: «Si deve partire con una piccola riduzione di calorie, inserendo l'attività sportiva: una parte di calorie le consumerò mangiando un po' meno, le altre camminando un po' di più». Detto e fatto? Tutt'altro. Del resto basta ricordare l'amara e planetaria confessione di Oprah Winfrey, forme over e bellezza afroamericana, che dagli schermi del suo popolarissimo talk show nel 2009 dichiara: «Sono tornata ad essere cicciona, peso 92 chili, le diete non servono...». Eppure soltanto due anni prima la star più seguita della tv americana aveva conquistato decine di copertine raccontando come era riuscita a perdere quasi trenta chili, convertendosi ai cibi integrali e alla filosofia vegana. Poi, però, il desiderio di cibo ha avuto la meglio, Winfreyè di nuovo oversize, ma la sua ammissione di debolezza sembra aver conquistato ad Oprali ancora più simpatie nell'obeso universo americano. E il professor Pietro Migliaccio, vera star della dietologia romana, di "pentiti" se ne intende e non poco. «Quanti ne arrivano nel mio studio - sospira Migliaccio - pentiti della dieta Dukan, del sondino, della tisanoreica, e di tutte queste altre diete di moda. Arrivano, avendo ripreso tutto il peso, e spesso con analisi cliniche tutte sballate. Ma io non condanno nessuno, anzi se da me arriva un paziente che ha perso venti chili mangiando soltanto proteine, prima di tutto mi accerto che non abbia avuto danni, poi gli insegno come non ingrassare di nuovo.. .Spesso mi chiedo però che prezzo pagheremo in termini di salute collettiva per queste diete sconsiderate...». In fondo poi, suggerisce Migliaccio, basterebbe guardarsi intorno. «L'obesità sta diventandoun'emergenzain Italia, in particolare quella dei bambini. Eppure, grazie alla dieta mediterrannea siamo ben lontani da situazioni come quella americana o inglese. Perché non riconoscere allora che è la nostra alimentazione quella che funziona?». E che la cultura, anzi l'antropologia, ahbiano un ruolo fondamentale nel nostro rapporto con il cibo, lo dimostra la professoressa Patrizia Bollo, docente universitaria, ma anche autrice di libri, tra cui "Diet-etica: sopravvivere nella giungla delle diete e imparare mangiando", e per i bambini "Mangiocando". «E difficile far sentire la propriavoce di fronte alla potenza mediatica di operazioni come la dieta Dukan. Ma l'antidoto altro non è che riscoprire il senso del mangiare, del cucinare, pensate che messaggio sbagliato può dare una madre sempre a dieta ai suoi figli... Infondo ilcibo èunveicolod'amore, an che se lo abbiamo dimenticato». I RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 67