05 Giugno 2012 - Azienda Usl 11

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05 Giugno 2012 - Azienda Usl 11
Rassegna di Martedì 5 Giugno 2012
e pressione per accompagnare la fase espulsiva
del travaglio.
Pancera salva-bimbo
per un parto naturale
GIUSEPPE FILETTO
nparto conle manovre
"improprie" (cosiddette Kristeller) per facilitare l'espulsione,
può anche essere problematico.
Soprattutto in un Paese dove c'è
il record europeo di cesarei, come segnalano le cifre fornite dal
Dipartimento Materno-Infantile della Asl di Empoli, diretto da
Marco Filippeschi: 12 donne su
100 ricorrono al taglio cesareo
durante il travaglio, per il 30% si
rende necessario l'uso del vacuum, più dell'80% riportano lacerazioni; le complicazioni neonatali più del 20%, quelle materne superiori al 45%. Nel reparto
di ostetricia e ginecologia dell'ospedale diEmpoli80 gestantinel
2011 si sono sottoposte ad una
sperimentazione clinica: quaranta hanno partorito con il metodo tradizionale, cioè con la
manovra Kristeller; altrettante
con un dispositivo medico composto da una fascia gonfiabile,
controllata da un sistema computerizzato, che applicata sull'addome accompagna la fase
espulsiva del travaglio. Si chiama
"baby-guard".
I risultati del protocollo sono
stati sorprendenti per lo stesso
primario che lo hasperimentato.
I tagli cesarei sono stati azzerati,
il ricorso al vacuum e le lacerazioni vagino-perineali scese al
Asl 11
10%, la durata del periodo espulsivo da 120 minuti a38; zero complicanzeneonatali su tutti i40 casi; soltanto tre donne hanno riportato complicanze. Tant'è che
il dispositivo medico ha ottenuto
l'approvazione del comitato etico dell'ospedale Careggi, dell'areavasta di Firenze (è necessaria
per sperimentazioni di un certo
rilievo), ed è stato registrato all'Istituto Superiore della Sanità.
Ottanta casi bastano per stabilire se la "pancera" sia affidabile
o no? «La sperimentazione è più
di quella che la ricerca chiede per
la certezza sulla validità medica
-risponde Filippeschi- sarebbero bastati 32 casi per avere riscontro scientifico attendibile».
Il "baby-guard" (direttore del
progetto è la ginecologa Luisa
Acanfora, università di Firenze) è
stato presentato recentemente
al congresso di O stetricia e Ginecologia. « È un dispositivo medico multifunzionale - spiega
Acanfora- composto daunafa-
Una media di
parti cesarei
del 38%
(in Campania,
oltre il 60%),
mentre l'Oms
segnala un
tetto dei 15%
Dove si
registrano
meno di 500
parti l'anno
si alza a
quasi la metà
il numero di
parti cesarei
Registrati
548 mila
parti in 549
punti nascita
nei 2009
(Rapporto
Cedap,
maggio 2012)
L'età media
della madre
è di 32,5 anni
per le italiane
29,1 perle
straniere
(Cedap,2012
per il 2009)
scia ergonomica monouso a tre
camere, che collegata ad un
computer si gonfia e si sgonfia,
fornisce la dovuta pressione, seguendo le contrazioni uterine, i
battiti cardiaci della mamma e
del bambino». I segnali bioelettrici, raccolti attraverso i sensori
e interpretati dauna "scatolanera", provvedono a fornire la dovuta pressione alla "pancera",
stimolando le contrazioni uterine durante l'espulsione del feto.
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Sicurezza stradale , lezionì e prova pratica *m classe
1 SANTA CROCE
Sono 74 gli alunni che hanno
preso parte al progetto
"Prevenzione incidenti stradali" promosso dall'Asl 11 dipartimento Educazione alla salute. Tutti studenti delle classi
quarte e quinte della scuola
primaria Copernico di Santa
Croce sull'Arno che a conclusione del percorso hanno preso parte ad una vera e propria
prova pratica di guida della bicicletta con un itinerario chiuso e contrassegnato dalla segnaletica.
Prima della pratica la teoria.
Tra gli argomenti delle lezioni i
principi e le norme fondamentali della circolazione dei pedoni e delle biciclette. Mentre le
nozioni sono state messe in
pratica nel piazzale antistante
il Palasport comunale di Fucecchio. Qui, sotto la vigilanza
e le indicazioni del personale
Asl, hanno potuto mettere in
pratica le nozioni acquisite
nel corso delle lezioni in
classe pedalando lungo un
percorso corredato di segnaletica verticale e orizzontale, cimentandosi
con
segnali
di stop, obbligo di dare la precedenza, obblighi direzionali,
sensi unici, divieti di accesso e
di transito, attraversamenti pedonali e perfino un semaforo.
«Si è trattato di un'esperienza estremamente positiva, accolta con entusiasmo dagli
alunni
e mirata
a
sensibilizzare i bambini rispet-
io al fondamentale terna della
sicurezza stradale, infondendo loro i concetti di base e le
prime nozioni relative alla circolazione dei pedoni e dei ciclisti ed al corretto trasporto
dei bambini sui veicoli». L
questo il bilancio dell'Azienda
sanitaria,
che
conclude:
«Un'esperienza che auspichiamo possa essere ripetuta anche nei prossimi anni scolastici, magari con l'adesione di un
numero anche maggiore di
scuole e classi».L'amministrazione comunale di Santa Croce ha donato un casco protettivo da ciclista (indossato anche
durante l'esercitazione) e, al
termine della giornata, un
"patentino" del ciclista.
CORI PRODI IZIODE RISERVATA.
ii test di educazi one stradale
Asl 11
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Asl 11
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Pensionato trovato morto,
incidente
L'uomo potrebbe essere scivolato nel lago in seguito a un malore. L'autopsia chiarirà ogni dubbio sulle cause
di SabrinaChiellini
1 SAN MINIATO
Quando i vigili del fuoco hanno
trovato il corpo di Pietro Morini, 67 anni, di Ponte a Elsa, non
c'era più niente da fare per il
povero pensionato. Era morto
annegato nel lago e sulla sponda era rimasto il suo cane con
cui era uscito nel pomeriggio
per andare a fare una passeggiato nel verde intorno al bacino di Roffia a San Miniato. A dare l'allarme dopo le 21 di domenica sono stati i famili ari quando hanno visto che l'uomo non
era tornato a casa per cena. Un
comportamento davvero insolito. E questo li ha messi subito
in ansia. Hanno pensato a un
incidente, hanno temuto che
all'idraulico ora in pensione potesse essere accaduto qualcosa
di grave.
Sono quindi andati a cercarlo sapendo che poteva essere
andato al lago. Qui hanno visto
la sua macchina parcheggiata.
Sono quindi entrati nell'impianto e hanno chiesto informazioni alle poche persone
che a quell'ora erano nella zona. Poi la telefonata con la richiesta di aiuto ai carabinieri
della compagnia di San Miniato. I timori per la sorte dell'uomo sono aumentati quando un
testimone ha detto di averlo visto a passeggio con il cane vicino al lago. Nel frattempo del
pensionato nessuna traccia. Sono stati chiamati anche i vigili
del fuoco del distaccamento di
Castelfranco di Sotto intervenuti con un'imbarcazione proprio per perlustrare le acque
del lago. Con il passare delle
ore infatti i soccorritori avevano cominciato a pensare che al
pensionato, che non sapeva
nuotare, fosse accaduto un incidente. Poteva essere caduto
nell'acqua, presentimento che
poi si è rivelato una realtà.
Dopo lunghe ricerche i vigili
del fuoco hanno trovato la bicicletta del pensionato su un
pontile rovesciata. Morini, infatti, si era allontanato da casa
in macchina portandosi dietro
anche la bici e il cane.
È stato quindi controllato
con attenzione, nonostante il
buio, lo specchi d'acqua vicino
al pontile e a una vecchia cartiera e poco dopo è stato ritrovato
il cadavere poi recuperato nella
notte sotto lo sguardo disperato dei parenti.
Cronaca
I carabinieri hanno quindi informato l'autorità giudiziaria
che ha fatto trasferire la salina
all'istituto di medicina legale di
Pisa per l'autopsia che potrà
aiutare a capire cosa è successo
al pensionato.
L'uomo soffriva di diabete.
La bicicletta dei pensionato trovata su un pontile
Potrebbe avere avuto un malore e in seguito essere scivolato
nell'acqua. Non sapendo nuotare e non potendo chiedere
aiuto - la zona a quell'ora era
deserta - il 67enne è andato incontro alla morte.
Difficile pensare ad ipotesi
diverse da quella dell'incidente. I familiari hanno spiegato ai
carabinieri che l'uomo non aveva problemi particolari. Era
uscito di casa, in un giorno di
festa, come tante altre volte.
Poi la tragedia.
ORI PROD UZI ON E RISERVATA
Uno scorcio dei bacino di Roffia
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Pagina 4
TRAGEDIA DI DOMENICA NOTTE
trovato morto al lago d Roffia
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- SAN MINIATO -
UN UOMO di 67 anni, Piero Morini, residente a Ponte a Elsa nel
comune di Empoli, è morto domenica sera nelle acque del bacino remiero di Roffia. Secondo i carabinieri le cause dell'annegamento
sarebbero da attribuire a un incidente. Il sessantasettenne sarebbe
scivolato nelle acque del lago mentre si trovava sulla banchina con
la bicicletta e in compagnia del
suo cane. La caduta potrebbe essere anche stata causata da un improvviso malore. La moglie ha
confermato ai militari che Piero
Morini non sapeva nuotare ed è
probabile, quindi, che una volta
caduto in acqua non sia riuscito a
riemergere e aggrapparsi alla banchina per risalire. Il cane è rimasto tutto il tempo sulle sponde del
lago ad osservare lo specchio d'acqua mentre tutt'intorno si faceva
sempre più buio e del suo padrone non si avevano segnali di vita.
E' stato proprio il sopraggiungere
Cronaca
della sera a far scattare l'allarme
nella casa di Morini, che abitava
a Ponte a Elsa nel comune di Empoli e che domenica era andato
con la bicicletta e il cane a passare
due ore al lago di Roffia.
LA MOGLIE e i familiari, non
vedendolo arrivare, hanno dato
l'allarme ai carabinieri. Quando i
militari sono arrivati a Roffia hanno visto la bicicletta e il cane, che
andava su e giù sulla riva. Quando i vigili del fuoco sono arrivati
il cadavere è riemerso dalle acque. Il corpo senza vita del sessantasettenne è stato trasportato alla
medicina legale di Pisa per essere
sottoposto ad esame esterno per
cercare di stabilire se la caduta in
acqua sia stata causata da un malore. Si esclude il suicidio, mentre
non sono stati rilevati segni di
presenza di altre presone sulla
banchina del bacino. Ecco perché
l'ipotesi del malore o dell'incidente è quella più plausibile.
g.n.
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Cronaca
Pagina 6
La
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VENER DÌ UN'INTERA GIORNATA UI CELEB RAZIONI, GRAN FINALE CON LA SERATA DANZANTE
•
•
•
- SAN MINIATO UNA STORIA di grande affetto e di successi lunga vent'anni. La Casa Famiglia
- un pezzo di cuore della città di San
Miniato - festeggia i due lustri venerdì,
tutto il giorno , a partire dalle 11 con il ricevimento delle autorità . Alle 12 ci sarà
un aperitivo e alle 16 merenda e giochi.
La Casa, per tutto il giorno. sarà aperta
alle visite . Alle 19 cena buffet e poi serata
danzante, per fermare il ricordo di
quest'anniversario carico di significati
per tante ragazze, per le loro famiglie e
per San Miniato che è sempre stata fiera
di questo piccolo angolo d'amore. La Casa Famiglia costituisce un'esperienza di
integrazione di ragazze disabili, per lo
più affette da ritardo mentale, nel tessuto
sociale di una città che ha alle spalle una
lunga tradizione di solidarismo cattolico, legato all 'attività di associazioni di volontariato quali la Misericordia , la Cari-
Servizi sociali
tas, senza dimenticare che San Miniato è
anche sede vescovile e di un seminario
con importanti tradizioni . C'è insomma
una tradizione di accoglienza, di forte solidarietà nei confronti dei disabili e degli
svantaggiati in genere . La Casa Famiglia
inizia la propria attività il primo giugno
del 1992 . Inizialmente la struttura forniva un servizio diurno per quanttro ospiti, La particolare complessità del contesto socio familiare delle ospiti rese necessario passare da un servizio diurno a uno
notturno. Nel corso del tempo inoltre il
numero delle ospiti era andato aumentando ed emerse la necessità di un 'apertura totale della Casa Famiglia per 365 giorni l'anno. Attualmente la Casa Famiglia
può ospitare 11 donne adulte residenti e
2 nella formula diurna . E ognuna di loro
è amica, sorella, persoma cara a tutta la
città.
C.B.
Pagina 7
,Soldi® per non fare controlli,
condannato un maresciallo
/ EMPOLI
Mazzette per non fare controlli.
della
ditta
Al
titolare
"Confezioni Giulia" - l'imprenditore cinese Lai Hai Tao che
per realizzare i suoi abiti utilizzava manodopera non assunta
regolarmente - avevano chiesto
dieci milioni di lire (circa 5mila
euro) "per chiudere la faccenda". Altrimenti non solo la direzione provinciale del lavoro ma
anche la polizia e la finanza
avrebbero passato al setaccio
conti, laboratorio e libri paga
dell'azienda. Ê per questo episodio di concussione commesso nel novembre del 2000 che
un maresciallo dei carabinieri
residente a Empoli e un ispettore dell'ufficio provinciale del lavoro residente a Prato sono stati prima condannati in tribunale e ora anche dalla corte dei
conti.
Alfio Spitaleri, 54 anni, ex comandante della stazione dei carabinieri di Montelupo Fiorentino e poi comandante del nu-
cleo carabinieri del servizio
ispezione della direzione provinciale del lavoro, dovrà pagare insieme a Giuseppe Castelli,
49 anni, all'epoca dei fatti addetto alla vigilanza presso la direzione provinciale del lavoro
oltre ottomila euro: a tanto ammonta il danno erariale che secondo i giudici della sezione
giurisdizionale toscana del tribunale contabile i due hanno
provocato. Un danno consistito nell'aver inficiato, con il loro
comportamento
criminale,
l'immagine e il prestigio sia
dell'Arma dei carabinieri sia del
ministero del lavoro e delle politiche sociali. Oltre agli 8.263 euro i due dovranno pagare anche
le spese processuali.
Per questa vicenda i due vennero arrestati: Spitaleri venne
condannato in primo grado,
sentenza poi ribadita in appello
e in Cassazione, a 3 anni e 4 mesi di reclusione. E adesso è arrivata anche la sentenza della magistratura contabile.
©RI PRODJZIONE RISERVATA
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Segnalazioni
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Depuratore Aquarno
«L'imprese rischiano
di pagarlo tre volte»
Giannotti sull'ipotesi di acquisto dell'Assoconciatori
«Non si capisce che cosa vorrebbero comprare»
di Giacomo Pelfer
1 SANTA CROCE
«Una scelta incomprensibile.
Non si capisce cosa si voglia
comprare, e soprattutto perché». Stefano Giannotti del
Centrodestra per Santa Croce
commenta così la relazione
all'assemblea dei soci da parte
di Franco Donati, presidente
dell'Associazione conciatori,
decisa, dopo l'acquisto della fognatura industriale, ad acquisire anche il depuratore Aquarno.
Un attacco a tutto campo,
quello di Giannotti, contro le
scelte di Assoconcia, «perché
quell'impianto - ricorda - è costato circa 70 milioni, di cui 54
pagati proprio dagli imprenditori. La gestione è già in mano
al privato. Allora cosa si vuole
comprare? E con quale utilità?
Evidentemente ci sono strategie imperscrutabili che l'associazione non ha interesse a rivelare. Anche la legge 50 del
2011, che ha escluso i nostri impianti dalla messa a gara, non
dice che i depuratori devono
essere privati: si parla di gestione, non di proprietà».
la concessione delle fognature,
né il diritto di superficie devono essere di tipo oneroso,
tant'è che a San Miniato il sistema è completamente diverso».
Una strategia da rivedere, secondo l'esponente del Centrodestra, anche quella relativa al
Tubone. «Andrà rivisto il cronoprogramma, ma non solo:
dobbiamo rivedere i finanziamenti a carico dei conciatori,
che in questo momento non
possono permettersi di pagare
i 14 milioni previsti. L'associazione sembra non rendersi
conto della gravità della crisi.
Si potrebbero evitare sforzi faraonici provando a risolvere
certe situazioni, magari ricontrollando le percentuali di cloruri e solfati dei nostri scarichi,
o richiedendo di bruciare i rifiuti conciari a Ecoespanso. Invece, l'associazione si preoccupa di comprare il depuratore,
continuando a mungerei conciatori che farebbero meglio a
rinnovare finalmente i propri
vertici».
L'attacco di Giannotti, poi,
diventa politico: «Nonostante
lo stallo del Tubone - dice - i
conciatori finanziano una società al momento inutile come
Valdacque, il cui presidente,
nonché vice dell'associazione
conciatori, si muove, ormai alla luce del sole, per creare una
lista civica il cui unico scopo
sembra quello di far fuori la nostra opposizione. Che eravamo scomodi lo abbiamo capito anche dalla mia estromissione dal Cda di Aquarno, per cui
non ho ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale».
ORIPRODJZIONE RISERVATA
Seguire il percorso della fognatura
Scelta necessaria quella
dell'acquisizione del depuratore
per il presidente
dell'Assoconciatori Donati.
Volontà che segue all 'acquisto
dellafognatura industriale. Nel
caso l'operazione Aquarno
andasse in porto , il recente
rinnovo ventennale perla
concessione del diritto di
superficie sarebbe da
considerarsi per l'Assoconciatori
come acconto del futuro
acquisto.
Giannotti torna sulla polemica relativa all'acquisto della fognatura: «I conciatori quella fogna l'avevano già pagata tre
volte - dice -. Prima per la realizzazione con gli oneri di urbanizzazione, poi con la concessione e infine con la manutenzione. E lo stesso è avvenuto
con il diritto di superficie di
Aquarno, anche se non sta
scritto da nessuna parte che né
Una veduta dei depuratore Aquarno
Segnalazioni
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Segnalazioni
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Il vitalizio cambia
ma solo per quelli
che verranno dopo
Manneschi: anticipare le nuove norme previste per il 2015
Ma in consiglio regionale nessuno lo segue, il privilegio resta
di Mario Lancisi
1 FIRENZE
La stragrande maggioranza di
mail che stanno arrivando in
Regione in risposta all'appello
del presidente Enrico Rossi rivolto ai cittadini perché segnalino sprechi e tagli da apportare riguardano i costi della politica. La Regione replica di avere
la coscienza a posto. Di aver fatto molto (vedi articolo a parte).
Sarà vero? Ovviamente le opposizioni incalzano: tan to fumo e
poco arrosto. Una riforma che
però trova tutti d'accordo,
guarda caso, è il vitalizio. Dopo
quasi un anno e mezzo di campagne stampa, con la Finanziaria del 2012 è stata prevista una
norma che abolisce il vitalizio
per i consiglieri regionali.
Bene, bravi. Però c'è un
aspetto che ha fatto imbestialire l'avvocato aretino Marco
Manneschi, Idv, che da quasi
due anni conduce una solitaria
battaglia contro questo privilegio dei consiglieri regionali. Anzi due. Uno è l'età. La norma regionale conserva i 60 anni
quando il governo Monti ha
spostato la soglia della pensione a 65 e anche altre regioni
prevedono quella data come
punto di riferimento perla concessione del vitalizio.
L'altro aspetto è che l'abolizione viene fatta scattare dal
2015. Fra tre anni. Con la nuova
legislatura. Come dire: abolisco il vitalizio ma per i consiglieri che verranno. «Per quelli
che sono consiglieri attualmente non cambierà nulla. Avranno il vitalizio», spiega Manneschi.
Per dirla in breve: gli attuali
55 consiglieri si sono fatti belli
sulle tasche dei loro futuri colleghi. Diciamo subito che sia il
Parlamento che le altre regioni
dove il vitalizio è stato abolito si
sono comportati così. L'abolizione vale per quelli che verranno, non per quelli che ci sono
oggi.
Politica locale
Un comportamento che non
piace affatto a Manneschi che
ha presentato un ordine del
giorno in cui chiede la possibilità di rinuncia individuale anche da questa legislatura. Ma
questo ordine del giorno dorme sui cassetti del Consiglio regionale. Nessuno pare che abbia tanta voglia di svegliarlo e
portarlo in aula per discuterlo.
«Capisco l'imbarazzo dei colleghi perché ci sarebbero coloro
che voterebbero per l'abolizione fin da ora del vitalizio e altri
invece no. Sarebbe un bel puti ferio», sorride Manneschi.
Dunque solo da 2015 il vitalizio diventerà contributivo: i
consiglieri percepiranno (a 60
anni, però) quanto avranno realmente versato. Come i normali cittadini. Attualmente invece funziona così. Ad ogni
consigliere ogni mese viene de-
tratto il 17% dell'indennità
(cioé dello stipendio). Chi è stato consigliere per sei anni prende ad esempio il 23% dell'indennità. Fino ad arrivare a coloro che con 15 anni di Consiglio
regionale alle spalle ogni mese
percepiscono un vitalizio di
4.226 curo (lordi).
In cosa consistono i privilegi
denunciati non solo da Manneschi, ma più di un anno fa, anche dal presidente Rossi? Intanto per aver aver diritto al vitalizio basta aver compiuto 60 anni e solo 5 anni passati sugli
scranni del parlamentino toscano. E il vitalizio sarà fino alla
morte. A 80-90 anni e anche oltre. Il secondo - più vistoso e
scandaloso - è che i soldi versati sono inferiori al vitalizio percepito. Per i vitalizi ogni anno
la Regione deve sborsare 4 milioni. Un esempio? Quello di un
consigliere regionale per cinque anni. In questo arco di tempo ha dovuto pagare per avere
il vitalizio circa 86mila euro.
Per riprendersi ciò che ha investito basteranno cinque anni.
Da 65 anni in poi il vitalizio è
gratis. Quei 1400 euro percepiti
ogni mese saranno a carico del
bilancio della Regione. Con il
contributivo il consigliere percepirà in base a quello che avrà
effettivamente versato ma sui
meccanismi del nuovo vitalizio, la Regione aspetta una legge nazionale. Non c'è fretta.
CI, RIPRODIRIONERISERVA7A
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IIiL.lisì.
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Veduta del consiglio regionale toscano
Pagina 11
IL PIANO PER IL CONTENIMENTO DEI COSTI
Dagli enti alle co nsulenze
tagli per oltre 50 milioni
1 FIRENZE
Per l'ex portavoce del centrodestra Alessandro Antichi il vero
risparmio dovrebbe venire dal
taglio della burocrazia («ci sono burocrati che prendono più
dei consiglieri regionali») mentre per i consiglieri del gruppo
misto Dario Locci e Marina
Stacciali (ex leghisti) molto fumo e poco arrosto. Esempio?
«Le comunità montane sopravvissute pressoché tutte sotto
forma di Unione dei Comuni.
Risultato: i contributi regionali
che andavano alle Comunità
montane ora vanno alle Unioni. Alla faccia del risparmio»,
polemizzano Locci e la Staccioli.
Ma il presidente Enrico Rossi
presenta i risultati del suo piano di razionalizzazione delle
spese. Si comincia dai dipendenti: sono 2.713 dipendenti(
meno 46 rispetto al 2010, di cui
16 dirigenti con un risparmio
complessivo di 2,4 milioni per
stipendi e contributi.
Altri risparmi vengono dai tagli agli stipendi di direttori e dirigenti: meno 10% ai direttori
enti e fondazioni.
Sono state abolite anche le
15 aziende provinciali per il turismo: risparmio ottenuto: 8,6
milioni solo per le Apt.
Per quanto riguarda le società partecipate e le fondazioni è
stato ridotto del 10% il compenso ai membri dei Cda delle società partecipate. Tra tagli e taglietti il risparmio ottenuto si
aggira sui 3,5 milioni.
Sciolte anche le 14 comunità
montane. Verranno dati incentivi ai Comuni per creare le
unioni dei Comuni.
l'
J°
Altro capitolo di risparmio è
quello delle consulenze che sono state ridotte del 90%. Sempre secondo il piano Rossi, la
Regione Toscana è quella dove
presidente, assessori e consiglieri hanno gli stipendi più
bassi d'Italia. Eliminate anche
le indennità a tutti i membri dei
Cda di enti ed agenzie regionali, sostituita con un gettone di
presenza di 30 giuro a seduta.
-
Palazzo Panciatichi, sede del parlamento toscano
generali della regione e delle
Asl; meno 50% del premio di
produttività ai direttori generali (da 30 a 15mila euro) e meno
50% del premio di produttività
ai dirigenti regionali (da 20 a
10mila euro). Risparmio stimato: da 700miia euro a 1,1 milioni.
Nel 2011 è stata decisala riorganizzazione delle sedi, per ridurre le spese di gestione ed affitto. Anche le Asl sono state
chiamate a questo impegno. Ricavo stimato dalla vendita di alcune sedi regionali: 6,4 milioni.
Mostre, convegni e pubblicità: nel 2009 la Regione spendeva 6,8 milioni. Ma nel 2011 la
spesa è stata contenuta a 1,5
milioni con un taglio quasi
dell'80%. Infine enti, agenzie e
fondazioni. Nel 2007 la Regione contava 68 tra aziende, fondazioni ed enti. Nel 2011 sono
state cancellate 17 tra aziende,
Nel 2009 e 2010 sono stati
estinti anticipatamente i mutui
contratti con un risparmio notevole: 10,5 milioni nel 2011 ed
11,6 milioni nel 2012.
Positivo anche il risultato sul
fronte del recupero dell'evasione fiscale: nel 2012 sono stati
recuperati 13 milioni di euro
(solo nel primo trimestre). A fine anno è stato stimato dalla
Regione un incremento del 74
per cento.
(m.l.)
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Politica locale
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Pagina 12
REGIONE Rossi ha sostituito con il manager Marroni l'assessore alla sanità che sì era dimessa
Maggioranza con il mal di pancia
perla sostituzione di Scaramuccia
DI SIMONE PITOSSI
Le dimissioni - improvvise ma
da tempo chiacchierate dell'assessore regionale alla
salute, Daniela Scaramuccia
sono state l'inizio di un domino di
reazioni a catena. O forse solo
l'ultima goccia di una vaso già
pieno. Di un lavoro complicato per
un assessore «tecnico» che ogni
giorno - negli ultimi due anni - ha
dovuto confrontarsi con la
burocrazia e le lentezze della
politica: «Torno a fare il mio lavoro
perché mi è stata prospettata
un'offerta professionale importante
- ha detto - anche se la politica è
una tentazione bellissima». E di
rapporti, forse, non proprio idilliaci
all'interno della Giunta e con il
presidente. Enrico Rossi, di fronte
ai giornalisti, ha comunque speso
parole al miele per Scaramuccia: «Si
è trovata subito a gestire un caso
difficile come quello di Massa, e lo
ha fatto con stile, correttezza, spirito
di verità. Durante questi due anni il
bilancio è migliorato, abbiamo
completato il giro delle
certificazioni di bilancio, e la Sanità
toscana si mantiene, nonostante
siano diminuiti i finanziamenti a
livello nazionale, tra le regioni che
hanno i migliori servizi al
cittadino».
Già, il caso Massa. Proprio la stessa
mattina del frettoloso annuncio
delle dimissioni - mercoledì 16
maggio - sono arrivate novità
pesanti dalla Procura. Scaramuccia
si è affrettata a commentare chele
sue dimissioni erano «solo una
coincidenza». Le indagini sul buco
da 270 milioni della Asl apuana
hanno portato a 3 arresti (Ermanno
Giannetti, ex direttore
amministrativo della Asl 1; Antonio
Delvino, ex direttore generale;
Alessandro Scarafuggi, ex dg della
Asl 1 dal 2002 al 2007 e attuale
direttore della Asl di Pistoia) e ad
altre 11 persone denunciate. In
seguito all'arresto anche Scarafuggi
si è dimesso. E Bruno Cravedi,
attuale direttore generale dell'ABI 4
di Prato, da lunedì scorso è il
commissario della Asl 3 di Pistoia.
Tra l'altro secondo il Gip di Massa ci
sarebbero «ombre» sull'operato di
Scarafucgi anche a Pistoia dove si
sarebbe adoperato per «evitare - si
legge nell'ordinanza di custodia
cautelare - che il bilancio di
esercizio dell'azienda pistoiese per
Sanità fiorentina e toscana
Firenze presentano un deficit.
La repentina scelta di Marroni senza consultazioni ne in giunta né
interne al partito - e le cattive
notizie emerse dalle indagini hanno
Ma sull'«affaire» c'è stato anche un
creato non pochi mal di pancia
singolare «siparietto» davanti ai
all'interno del Partito democratico.
giornalisti. Ricostruendo l'origine
A anche al di fuori. Alberto
Magnolfi, presidente del gruppo
dell'indagine, l'ex assessore alla
Pdl in consiglio regionale, ha
sanità ha sottolineato che a balzare
ai suoi occhi sono stati i 60 milioni
parlato di «dimissioni a orologeria»:
di euro che la AsI apuana reclamava «La tempesta politica e giudiziaria
in bilancio - fatto sottolineato con
che investe in queste ore la sanità
toscana seppellisce il falso mito del
molti dubbi dai sindaci revisori come vecchi crediti da riscuotere
"buon governo" sapientemente
dalla Regione. Rossi, al suo fianco,
costruito dalla propaganda della
ha corretto la cifra in 30. Ma
sinistra». E ha chiesto un Consiglio
Scaramuccia, sicura, ha subito
regionale straordinario sulla sanità.
ribattuto: «No, sono sicura erano
Seduta che poi è stata fissata perla
60». E la cifra corretta era quella
mattina del io giugno.
citata dall'ex assessore alla sanità...
Il giorno seguente, giovedì, anche il
Per il presidente la vicenda della Asl presidente della commissione
apuana è stata un brutto colpo da
regionale Marco Remaschi digerire. Il «buco» di 270 milioni è
compagno di partito del presidente
stato «scavato» mentre proprio lui
- ha minacciato le dimissioni.
era assessore alla sanità, sotto la
«Non sono soddisfatto di certe
presidente di Claudio Martini. «Noi situazioni - ha detto - e per dignità,
abbiamo scoperto il buco - ha
prima personale e poi politica, sto
sottolineato Rossi - lo abbiamo
valutando se continuare o meno ad
analizzato, ricostruito andando
essere il presidente di questa
indietro di 10 anni. L'ho denunciato Commissione». Il presidente Rossi
io alla Procura della Repubblica e
si è detto «dispiaciuto» e «pronto a
alla Corte dei Conti, sfido di trovare chiarimenti». Nel frattempo anche
altre situazione analoghe».
il responsabile sanità all'interno del
Il presidente poi non ha perso
Partito democratico ha minacciato
tempo. Perché un settore come
la dimissioni. Insomma un vero e
quello della sanità, ha detto, «non
proprio terremoto politico. Venerdì
può permettersi neanche un giorno 18 è stato allora convocato
l'anno 2010 fosse sottoposto alla
prevista certificazione perché,
altrimenti, avrebbe fatto emergere
una sofferenza finanziaria di
almeno 20 milioni».
di non essere gestito». Così la
mattina stessa, durante l'incontro
con i giornalisti, ha annunciato il
nuovo assessore : Luigi Marroni, 54
anni, fino al 31 maggio direttore
generale della Asl 10. Toccherà a lui
ora gestire il sistema sanitario
regionale che conta oltre 53 mila
dipendenti diretti e 10 mila
indiretti, più tutto l'indotto. E una
sanità, ha sottolineato Rossi, che
oltre che dal punto qualitativo
anche dal punto economico gode di
buona salute, eccetto Massa. Infatti
quasi tutte le altre Asl hanno il
bilancio positivo: solo Pistoia e
Pagina 13
d'urgenza un faccia a faccia interno
al Pd. Intorno al tavolo il presidente
Rossi, il segretario regionale Andrea
Manciulli ed il capogruppo
regionale Vittorio Bugli . Al termine
i tre hanno sottoscritto un
documento dove si sottolinea il
«deficit di condivisione» sulla
vicenda nuovo assessore. Ma il Pd
toscano, «forte anche dei successi
elettorali alle ultime
amministrative», guarda al
«rafforzamento dei rapporti».
Quindi tutto a posto in casa Pd?
Difficile. Anche perché la vicenda
sanità si incrocia con molti altri
problemi politici e amministrativi
in grandi città toscane con
maggioranze che non ci sono più o
rischiano di saltare. Allora non resta
che aspettare. Magari altre novità
dalla prossima dirigenza regionale
del partito, fissata nel pomeriggio di
venerdì io giugno. Oppure le
prossime dimissioni.
Sanità fiorentina e toscana
II cambio dell'assessore
e gli arresti per il «buco»
alla AsI di Massa stanno
mettendo in difficoltà
il governatore Rossi.
Magnolfi (Pdl) ha
chiesto un consiglio
straordinario sulla sanità
Pagina 14
L'INTERVENTO
Sulla sanità un dibattito utile e articolato
Gentile direttore, l'articolo siglato M.L.
sul "Tirreno" di sabato scorso è un bel
pezzo di giornalismo di "colore", ben
scritto. Ciò non toglie che alle osservazioni critiche lì riportate si debba replicare.
Non per difesa della "casta", ma per dovere di informazione ai cittadini. Concordo
sull'infelice postazione delle telecamere
delle emittenti locali che seguono i lavori
del Consiglio, ma che rendono indubbiamente un servizio ai cittadini, informando su quel che fa questa Istituzione.
È in corso la ridefinizione delle convenzioni fra Consiglio regionale ed emittenti
(lo strumento più efficace di attuazione
dell'obbligo di informazione istituzionale
dato dalla legge 150 del 2000, come ci dice
una ricerca commissionata dal Corecom): in quella sede decideremo come
meglio organizzare questa attività, appro-
Sanità fiorentina e toscana
fittando magari del fatto che i lunghi e disagevoli lavori di manutenzione che hanno interessato Palazzo Panciatichi nell'ultimo biennio sono terminati, consentendoci così di trovare una localizzazione
adeguata per questo fondamentale servizio. Mi permetto, inoltre, di dissentire sul
giudizio espresso riguardo al dibattito
consiliare sulla sanità: mi pare, invece,
che esso sia stato articolato, consentendo
al Consiglio e ai cittadini di acquisire, ad
esempio, ulteriori informazioni sulla nota, delicata vicenda dei conti dell'ABI di
Massa. Condivido invece quel che traspare dall'efficace immagine del "suk", riferita all'anticamera del Consiglio, benché
quelli che M.L. chiama "clienti" spesso siano amministratori locali o rappresentanti dell'associazionismo di categoria che attendono di incontrarsi con consiglieri e
assessori per questioni isti tuzionali.
È certo però che spesso la persistenza
di un così alto numero di persone in quello spazio, ristretto, genera confusione e
deleterie interferenze sonore coi lavori
d'aula. E d'altronde consiglieri e assessori
(specie questi, inclini spesso a utilizzare
impropriamente spazi consiliari non idonei per appuntamenti e incontri) hanno
locali in loro disponibilità per svolgere
questa che è comunque parte della loro
attività. Non mancherò di approfittare anche di questa segnalazione per un ulteriore richiamo all'ordine! Quanto infine a
quel che dicono o si dicono i consiglieri in
quei contesti, è ovviamente responsabilità personale. Al corpo elettorale le eventuali conseguenti valutazioni.
Alberto Monaci
presidente Consiglio regionale della Toscana
Pagina 15
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IN AIUTO degli ultraottantenni
è arrivato il governo. Rinnovare
la patente per gli anziani era diventato un costoso, lungo e complicato iter demolito dal decreto
`Semplificazioni'. Tutti i patentati over 80, che non soffrono di patologie particolari, per rinnovare
il permesso di guida, devono seguire lo stesso percorso di tutti coloro che si apprestano a chiedere
il rinnovo della patente. Ovvero,
è necessario prenotare la visita andando di persona in uno dei punti Cup dove sarà preso l'appuntamento.
A Firenze, i presidi Asl dove
vengono fatte le visite per il rinnovo, il rilascio e il duplicato
delle patenti sono quello di Camerata, quello di lungarno Santa Rosa e quello in via D'Annunzio.
ALLA VISITA è necessario presentarsi con un documento di riconoscimento valido, patente di
guida, tessera sanitaria, marca da
bollo da 14,62 euro, certificato
compilato dal medico di famiglia
non più di tre mesi prima, attestazione di versamento di 9 euro sul
c/c n. 9001 intestato alla Motorizzazione civile (il bollettino può essere ritirato presso i punti Cup
aziendali).
Per gli utenti che per la prima
volta si presentano all'Asl o per
quelli che non hanno mai presentato la documentazione, sarà necessario anche portare la
`Relazione oculistica' e il referto
dell'esame di `Campo visivo
computerizzato
programma
campo pieno 120 punti screening' (anche questi non più vecchi di tre mesi).
Chi porta occhiali o lenti a contatto deve presentarsi con la certificazione che riporti il grado di ri-
Sanità fiorentina e toscana
.
frazione degli occhiali. I pazienti
che utilizzano protesi acustica devono presentarsi con la certificazione del collaudo della protesi redatta non più di tre mesi prima.
In caso di rilascio della patente
si devono portare anche tre foto
tessera. In caso di duplicato, oltre alle foto, è necessario presentare la denuncia di smarrimen-
,,_
,i
,. .
1/11.,/ /-, „%,, ,
toofurto.
Invece, gli ultraottantenni, i pazienti diabetici e i monocoli che
soffrono di patologie cardiovascolari, neurologiche, endocrinologiche, psichiche, del sangue, urologico-nefrologiche o tossicologiche, devono seguire l'iter delle patenti speciali.
Le patenti speciali, per gli automobilisti disabili o invalidi civili o che soffrono di patologie invalidanti (cardiovascolari, endocrine, del sistema nervoso, epilessia, psichiche, del sangue,
dell'apparato uro-genitale, deficit uditivo) devono prenotare la
visita alla Commissione Medica
Locale di Firenze, al numero
055.68.16.955 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.
PER INFORMAZIONI è possibile rivolgersi all' Asl (Medicina
Legale Villa Fiorita, via di San
Salvi, 12) il martedì dalle 14 alle
17 o chiamare lo 055.69.33.870.
In attesa della visita, se i tempi rischiano di far saltare la validità
della patente, prima della data di
scadenza, è possibile ottenere una
proroga dalla Motorizzazione. E'
indispensabile, in questo caso, anche un solo giorno prima della
scadenza della patente, prenotare
la visita e, con il foglio della prenotazione, presentarsi alla Motorizzazione. La validità verrà prolungata.
Pagina 16
ita in vigore del decreto "Semplificazioni " anche gli ultraottantenni non sofferenti
,lari patologie possono rinnovare la patente effettuando La visita presso gli
ri territoriali detta Ast prenotando La visita , di persona , In un punto Cup.
nent zione da presentare è la stessa per tutti gli altri utenti.
ne: gli ultreottantenni che soffrono delle seguenti patologie : cardiovascolari,
"sclte, endocrinologiche, psichiche , del sangue, urologico-nefrologiche o
ishr,, d'verra eaquire r iter per le PATENTI SPECIALI
dove :aË prenota la visft3
sa po-ea5za un ;äsp t rritebria«e
Devono rivolgersi alla Commissione patenti le persone che
soffrono de t te seguenti patologie invalidanti:
* C,APúiQ'dA.SCO
I
* rt-ár ote It r
* DEL SIST EMA NERVOSO
* EPILESSIA
* PSICHI E
DEL SAIIFUE
DELL'APPARATO 11RO-9ENITALE
* DEFICIT UDITIVO
* DISABILITA' DEGLI ARTI
It Ct„"IFE:
' C'ÛNSUI1A"i'DRI ABITUALI DI ALCOL E SOSTANZE
PSICOATTIVE
* INVALICI CIMI I
* «dOt Cw`C«..I CCII A1:'e1FF Pd i010rAF ASSOCIATE
a DIAOETICI CON ALTRE PATOLOGIE ASSOCIATE
Dove si effettua la visita
°áiea3e rffeftata pres.',aa ara pmssdie territoriaIt dcI.la A sl.
presentare al toorrrotrto detta vi sì
Tutti i pazienti devono sempre presentare:
* dectimento di riconoscimento
e4"i.drea t,<:t,alsï
Ë.iú r'z.:lta , sanËlaríY,
* marca da bollo di C 14.42
certificato rilasciato dal medico curante non pifs vecchie di 3 mesi
di verr-,akr!aarrtCá ds 9 X':rXr'r't '.>7,Èi -"7e X'E.. 90101. É3ki.pS iñ;t'?;
ast«-í tkrrltrr'SZZazËerr'sr: CË' ii=*
* patente di yrsidla
I pazienti che portano gli occhiali o lenti a eoaatallo devono presentarsi con
,"E d 4?ï :íf:r yzaGkst? che r îpCrti i« gX">:PdrS Cii r'Xxm;3 z?aane deeSli tr
I pazienti cha portano protesi rui,tica 1eve nsap esert ars
del collauda della praitesi adatta raaan pio cäi a reresi piïa ',
Come si prenota I.a AsRrs " r ie patente speciáe
T=al'tkcrrrarn;all'a CsarmmrissËZrne, rmr 5díid,:k leree.aé.r= dË Fire.rY,-.e.:, 055,4 8,1 6.9 5 E
dai lraraedl al vcraerdi dalle 8 alle 12
i do.r,.litttpltt,i deyoeaa essere presentati al momento della
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cilia del paziente
Salvi,
Proroga
Irrats, sa chi cz
edli pomeriggio d
- MedË,w€rsa l,.arl,ale pilla Figi
14 alle 17- "telefono: OSS.
s,adesaza dr.t: p;i.,;rrsae, e. frs,arF:>rakrakr arrr,r;r.re ,.a, ..l l'ra
iraáisueaasrazaËt arr lre aarr a iarr na pa°irra;a delta tia:ca ers,
r:, con rl csytio della prenotazione, presentarsi
AL VOSTRO SERVIZIO
Vorrei capire quali sono gli
ospedali che
nno parte
dell' fenda sanitaria di Firenze, perché faccio confusione tra As I e Careggi. Che differenza c'è?
Eloisa
Nella competenza dell'Asl rientrano gli
ospedali di Santa Maria Nuova, Palagi
(chiamato anche Iot), San Giovanni di Dio
(ovvero Torregalli), Santa Maria Annunziata
(ovvero Ponte a Niccheri), Serristori di Figline
Valdarno e Mugello di Borgo San Lorenzo.
L'azienda ospedaliero universitaria di Gareggi,
come del resto l'azienda ospedaliero
universitaria Meyer, sono aziende diverse.
Ho una richiesta 'rossa ' fatta dal medico
curante, per effettuare una visita oculistica, del mese di gennaio: è ancora valida?
narita
Sanità fiorentina e toscana
Sì, la richiesta del servizio sanitario nazionale
(comunemente chiamata `rossa') ha la validità
dell'intero anno solare. Quindi fino al
31/12/2012 può essere utilizzata per prenotare
la visita di cui ha bisogno.
II mia medico di miglia mi ha richiesta un
'test cardiovascolare da sforzo con cidoergo et ', peri miei problemi cardiaci. Come lo prenoto e dove lo posso effettuare?
Maurizio
Può prenotarlo tramite call center, telefonando
al numero 840.003.003, oppure presso qualsiasi
punto Cup. L'operatore prenoterà un colloquio
cardiologico pre-test provocativo,
all'ambulatorio cardiologico di uno degli
ospedali dell'Asl. A seguito del colloquio e
della valutazione della documentazione clinica
in suo possesso, il cardiologo programmerà, la
data del test.
Pagina 17
ASSOCIAZIONI Dal 2002 rappresenta un punto di riferimento nel campo delle cure palliative
«File», dieci anni al fianco
dei malati contro il cancro
DI LEONARDO CHIARELLI
osa rimane da fare
quando la malattia
non risponde più a
Cnessuna cura e la
conseguenza è la morte? La
consapevolezza di essere al
termine della propria
esperienza di vita è un
momento delicato, un
momento che vede coinvolto
non solo il paziente, ma
insieme a lui, la sua famiglia e
i suoi cari. Sono colpiti dal
dolore della malattia tutti
coloro che dovranno, a breve,
abituarsi ad un lutto certo.
Si tratta di malati oncologici,
persone colpite da malattie
cronico degenerative, dai
giovani agli anziani, persone
con famiglie o sole.
La componente che
accompagna queste persone
nell'ultimo periodo della loro
vita è il dolore, un dolore
spesso forte, fisico,
insopportabile. È in questo
contesto che la Fondazione
Italiana di Leniterapia (FILE),
ente no-profit che dal 2002
rappresenta un importante
punto di riferimento sul
territorio nel campo delle cure
palliative, e che quest'anno
compie dieci anni di attività
sul territorio toscano, studia e
investe per aggiungere alla
terapia medica un concreto
sostegno psicologico, sociale e
spirituale, elementi che
costituiscono la base delle cure
palliative.
Le cure palliative svolgono un
ruolo importante. Sono cure
che né prolungano né
abbreviano l'esistenza del
malato, ma affermano il valore
della vita, considerando la
morte come un evento
naturale, provvedono al
sollievo del malato dal dolore
e dagli altri sintomi.
Le cure palliative offrono un
sostegno al paziente per
aiutarlo a vivere il più
Sanità fiorentina e toscana
attivamente possibile fino alla
fine del suo percorso, con la
duplice funzione di aiutare le
famiglie dell'ammalato a
convivere con la malattia e poi
con il lutto.
Succede in questi casi che il
sofferente sia colui che non
soffre, il familiare.
Per questo File non si ferma al
paziente, ma offre un sostegno
psicologico alle famiglie che
vivono questo momento. È
difficile avvicinarsi e parlare ad
una persona che sta vivendo gli
ultimi momenti della sua vita,
anche se si tratta di un parente
o un amico stretto. La parola e
il dialogo giocano un suolo
fondamentale, accompagnano.
E se il linguaggio è il legame
naturale tra gli uomini, in certe
condizioni il malato ha fame
di dialogo, lo accetta e lo
desidera, anche quando il
linguaggio e l'espressività
trovano il loro valore sotto la
forma del silenzio. Capita
allora che nella sofferenza dei
familiari il malato si senta
necessario alla loro vita,
trovando negli altri, nel loro
dolore, il senso e la forza di
vivere quei suoi ultimi
momenti. Il malato non si
abbandona ma vive.
Per affrontare tutto questo File
integra all'assistenza
psicologica, fornita da
psicologi qualificati, la
possibilità per i familiari di
partecipare agli incontri
settimanali dei suoi gruppi di
auto mutuo aiuto, rivolti a tutti
coloro che hanno subito una
perdita e che, sentendo la
necessità di elaborarla, non
sanno a chi rivolgersi.
Oltre all'Hospice, la struttura
residenziale in cui il malato
inguaribile e la sua famiglia
possono trovare sollievo per
un periodo circoscritto e poi
fare ritorno a casa, o per vivere
nel conforto gli ultimi giorni
di vita,
File garantisce anche
un'assistenza domiciliare alle
persone malate, e fornisce
supporto psicologico, anche in
questo caso, sia al paziente che
al suo nucleo familiare, grazie
alle sue équipe sanitarie e ai
suoi volontari.
La Fondazione File è da
sempre impegnata anche nella
sensibilizzazione della società
sul tema delle cure palliative,
un tema ancora poco
conosciuto, organizzando
annualmente numerosi
incontri, seminari e convegni
rivolti a tutta la cittadinanza.
Fde è attualmente presente in circa 50 comuni delle
i province di Firenze e Prato. Ad oggi la fondazione conta
circa 5.000 pazienti assistiti in questi dieci anni di attività,
un risultato raggiunto grazie ai suoi 15 operatori (7 medici,
4psicotogi, 1 operatore socio-sanitario e 3 fisioterapisti) e
agli oltre 100 volontari formati che lavorano insieme alle
équipe dell'Azienda Sanitaria di Firenze e di Prato, offrendo
alle persone malate e a fine dei percorso della loro vita, un
servizio sia in strutture dedicate che l'assistenza domiciliare.
Grazie ad una maggiore attività di comunicazione e
promozione dei servizi sul territorio , e al graduate aumento
dei personale impiegato in assistenza , in questi primi 5 mesi
dell'anno sono stati seguiti già circa 400 pazienti.
File è presente nei Day Hospttal Oncotogici di Firenze e in
quattro strutture apposite dedicate alla cura dei malati alla
fine della vita e atte toro famiglie: nei tre Hospice
dell'Azienda Sanitaria di Firenze (Convento dette Oblate, San
Felice a Ema, San Giovanni di Dio) e nett'Hospice delL'Aztenda
Sanitaria di Prato Fiore di Primavera.
Importante per File è inoltre la formazione dei suoi operatori,
dal 2006 ad oggi ha finanziato tre master in cure pattiative
per l'Università di Firenze, per un totale di 30 borse di studio
per studenti di medicina e psicologia , oltre a due convegni
internazionali e a cinque corsi di aggiornamento per
operatori sanitari.
Per maggiori approfondimenti è disponibile it sito internet
www leniterapia.it.
Pagina 18
•
Sara Sart
La morte deHa
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IL SINDACO di Vecchiano chiede chiarezza sulla morte della piccola Sara Sarti. La tragica vicenda della piccola - aveva appena
quattro anni e mezzo - deceduta
il 24 agosto 2009 nell'ospedale di
Locri, è tornata a più riprese sulla
stampa locale con la richiesta dei
genitori, residenti a Vecchiano, rivolta alla magistratura della località calabrese, di fare chiarezza
sul prematuro decesso della loro
figlia. «Pur non conoscendo i fatti, né, tantomeno, gli sviluppi giudiziari a essi conseguenti, e nel
pieno rispetto dell'autorità giudiziaria - afferma il sindaco di
Vecchiano Giancarlo Lunardi nasi -, ci sembra giusto unire la vo-
Sanità fiorentina e toscana
î
»
ce dell'istituzione locale a quella
dei familiari di Sara, perché sia
chiarita la vicenda e le eventuali
responsabilità dei soggetti interessati. E' evidente che nessuno resti
tuirà la figlia ai genitori, ma è giusto che le istituzioni sappiano dare una spiegazione rigorosa ai fatti del 24 agosto 2009, in qualunque modo essi si siano svolti». I
genitori della sfortunata Sara Alessandro Sarti e Caterina Nicita - sono in attesa da più di un anno che il gip di Locri Andrea
Amadei fissi finalmente la data
dell'udienza per trattare dell'opposizione alla richiesta di archiviazione, formulata dalla Procura, dell'inchiesta in cui sono indagati quattro medici.
LOCRI
Sara Sarti è morta nel 2009
Pagina 20
La due910
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della e 'Cl
'laboratorio
PISA
Dopo il grande successo del
2011, la Simel-Società italiana
di medicina di laboratorio organizza anche quest'anno a Pisa la
seconda edizione del Come.
lab., il convegno nazionale di
Medicina di laboratorio. L'evento, in programma oggi e domani
(Aula didattica C-D, Scuola Medica, con inizio alle ore 14.30)
rappresenta una, se non la più
importante, delle manifestazioni scientifiche in ambito diagnostico che si svolgeranno in Italia
quest'anno. Il convegno sarà accreditato per tutte le professioni
del laboratorio e avrà la possibilità di sviluppare ed affrontare,
in due giornate, le tematiche
più attuali della moderna medicina di laboratorio, sia dal punto di vista strumentale e tecnologico, sia da quello diagnostico e
organizzativo. La manifestazione, articolata in due pomeriggi,
si svilupperà attraverso 4 sessioni scientifiche per ogni pomeriggio (per un totale di 8 sessioni),
realizzate in parallelo tra di loro:
due nella prima parte del pomeriggio, due nella seconda, della
durata di circa due ore ciascuna, con un numero complessivo
di 170 partecipanti per pomeriggio (oltre a studenti e specializzandi). Le sessioni scientifiche,
ospitate nelle aule didattiche
della Scuola medica della Facoltà di Medicina e chirurgia dell'
Università (via Roma), saranno
accreditate
singolarmente.
Ogni partecipante potrà decidere il proprio percorso. La partecipazione a 2 delle 4 sessioni, a
scelta, di ogni pomeriggio sarà
obbligatoria, purché le sessioni
non siano parallele tra loro.
BRIPROD 1ZIONE RISERVATA
Misedcorda, f toriiFrimi nove ç
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 22
Con b nuovcíp»c15si attcse bìq,ghisszyrze ieri alpolic:linico: seatta l'inc.lí( Yuzziojze dci vol.c)ntaai
Centro trasfusionale, donatoñ di sanbwe in panchina
di Gaia Tancredi
SIENA Un gesto di generosità mortificato sul nascere. E' accaduto nella nostra
città, in un momento in cui
lo slancio umanitario spontaneo e disinteressato, verso
il prossimo, dovrebbe essere
invece incentivato e comunque accolto con la massima
disponibilità.
A volte accade che questo
meccanismo si inceppi, forse
solo per banalità organizzative, ma pur sempre capaci di
mettere in discussione il rapporto fra il servizio pubblico
e il cittadino. Ieri mattina al
Centro trasfusionale del policlinico delle Scotte è accaduto proprio questo. Intorno
alle 8.30 si sono presentati
una decina di donatori di
sangue. Va tenuto conto che
la cultura della donazione a
Siena è piuttosto diffusa e sono tanti i nostri concittadini
che sono soliti compiere questo gesto a favore del prossimo, in maniera del tutto disinteressata. Ma il sangue
non basta mai ed è quindi
logico favorirne la donazione. Di solito il donatore viene accolto in pochi minuti, si
sottopone alla procedura e
subito dopo può tornare alla stia vita normale, in genere può raggiungere il posto
di lavoro, senza eccessivi ritardi. Ieri, contrariamente al
solito, è accaduto un fatto
che ha scosso gli stessi donatori. Sono loro a raccontarlo
Sanità fiorentina e toscana
alla redazione: "Ci siamo
presentati molto presto intorno alle 8,30, ci siamo registrati e abbiamo aspettato il
nostro turno. Turno che è arrivato con un sensibile ritardo, siamo usciti intorno alle
11-11.30. Mai successo. Abbiamo appreso che da qualche tempo è possibile prenotarsi per donare il sangue. Il
fatto assurdo è che chi prenota viene fatto passare prima
di chi si è presentato spontaneamente senza appuntamento. Non è prevista una
sequenza modulare, tipo un
donatore con appuntamento e uno senza. Passano prima quelli in agenda e poi tutti gli altri. Ci siamo ribellati,
ma una risposta chiara non
l'abbiamo ricevuta. Ora ci
domandiamo: è normale
che un cittadino che vuol fare del bene al prossimo venga umiliato così, messo in
panchina per favorire una lista della quale non sapevamo neppure l'esistenza? Ci
pare tutto molto assurdo,
ma se questa dovrà essere la
nuova organizzazione, allora dal Centro impongano a
tutti di prendere un appuntamento, ma lo facciano, informando
adeguatamente
l'utenza, perché in questo caso non è stato diffusa alcuna
comunicazione".
I donatori attendono dunque una risposta che li convinca della validità di questa
nuova procedura che a loro
parere, anziché incentivare
questa buona pratica, la affossa, rendendola sempre
più lontana dal senso umanitario e volontaristico che la
anima o che comunque la
dovrebbe animare.
4
Pagina 24
Abbadì a San Salvatore Il taglio del nastro con il minstro della salute Renato Balduzz4 visitato anche il presidio ospedaliero
ata la nuova piazzola per l'elisoccorso
ABBADIA SAN SALVATORE
"L'inaugurazione di questa
piazzola è una delle prime cose che faccio come assessore,
e voglio considerarla di buon
augurio. La mia origine è senese e tomo sempre volentieri in questa terra". Il nuovo
assessore al diritto alla salute
Luigi Marroni ha, inaugurato ieri la nuova piazzola per
l'elisoccorso accanto all'ospedale di Abbadia San Salvatore, alla presenza del ministro
della salute Renato Balduzzi,
che appena, sceso dalla, macchina ha fatto gli auguri di
buon lavoro a Marroni, del
sindaco di Abbadia, Lorenzo
Avanzati, e del direttore generale della As17 di Siena, Nicolò Pestelli. Una cerimonia
molto sobria, come ha ricordato il sindaco, essendo ieri
giornata di lutto nazionale
per le vittime del terremoto
dell'Emilia-Romagna. "Una
sobrietà che sta comunque
nelle corde di tutti noi", ha
sottolineato il ministro, inviando "un pensiero all'Emilia martoriata, che con la sua
capacità di reagire sta dando
a noi tutti una, grande lezione
di civiltà e italianità".
Sanità fiorentina e toscana
"La piazzola che inauguriamo oggi - ha detto Luigi Marnoni - fa parte di un ampio
programma di potenziamento di tutto il sistema dell'elisoccorso, una, rete imponente ed efficace, che conta su 3
elicotteri, 2 dei quali in grado
di volare anche di notte e sul
mare. Questa è una delle 67
elisuperfici toscane, e rientra
anche nelle 27 abilitate al volo notturno. Un trasporto interconnesso con la rete ospedaliera, di cui fanno parte anche i piccoli ospedali. Rete attualmente in fase di rimodulazione che ci consentirà di
mantenere sia il livello dei servizi che gli standard economici".
Dopo la benedizione e il taglio del nastro, mentre cadevano i primi goccioloni
("piazzola bagnata, piazzola
fortunata", ha augurato il ministro), la visita del presidio
ospedaliero di Abbadia San
Salvatore, uno dei tre (gli altri
due sono Nottola e Campostaggia) che fanno parte dell'
azienda sanitaria senese.
in
L'elisoccorso
provincia dl Siena Nel
2011 il Pegaso ha effettuato
77 interventi primari, 9 dei
quali nel comune di Abbadia
San Salvatore. Dal momento
della sua apertura, circa. 20
giorni fa, sulla nuova piazzola sono già atterrati 4 elicotteri. Gli interventi secondari sono stati 51, dei quali 15 con
partenza dall'ospedale di Abbadia San Salvatore.
L'elio _ -
`n Ti
In Toscana il servizio di elisoccorso è organizzato con 3 basi operative, una per ciascuna
Area Vasta: elicottero Pegaso 1, con base all'ospedale
Santa Maria Annunziata
(Ponte a Niccheri), nella AsI
10 di Firenze, per il servizio
diurno; elicottero Pegaso 2,
cori base all'ospedale Misericordia, nella AsI 9 di Grosseto, per il servizio diurno e notturno; elicottero Pegaso 3,
cori base all'aeroporto del
Cinquale, nella. AsI 1 di Massa Carrara: ora, con il nuovo
apprecchio, per il servizio
diurno e notturno. Nel 2011 i
tre elicotteri Pegaso 1, 2 e 3,
hanno effettuato complessivamente 1.885 interventi, di
cui 1.301 primari (dal luogo
dell'evento al presidio ospedaliero), 568 secondari (da un
ospedale all'altro), 16 interventi Sar (Search and Rescue, attività di ricerca e salvataggio).
41
Pagina 25
.
.
uspedale , m i n i stro
APPREZZAMENTI ed impegni per l'ospedale di Abbadia San Salvatore ieri all 'attenzione del Ministro della salute Renato Balduzzi
(nella foto), dell'assessore regionale al diritto
alla salute Luigi Marroni e del direttore generale della As17 Nicola Pestelli. A fare gli onori
di casa il sindaco Lorenzo Avanzati. L'occasione è arrivata dalla inaugurazione della nuova
piazzola di atterraggio dell'elisoccorso . Una cerimonia sobria, in ossequio al lutto nazionale
. .
I
.
I
in memoria delle vittime del terremoto . Un'occasione comunque importante che ha consentito all'ospedale di Abbadia di «incassare» apprezzamenti ed impegni. La struttura, pur piccola, ha imboccato la giusta strada : qualità nei
servizi e abbattimento delle liste di attesa. Questa la strada imboccata, questa la strada giusta
per mettere al riparo la struttura da ventilate
ipotesi di chiusura che tornano in ballo. Dopo
il taglio del nastro il Ministro e le altre Autorità hanno visitato l'ospedale badengo intrattenendosi con il personale della struttura. Medici, infermieri di ieri e di oggi, cittadini , degenti, hanno avuto la possibilità di scambiare opinioni con i rappresentanti delle varie istituzioni. La visita potrebbe avere un bis: infatti tutti
hanno manifestato la possibilità di un ritorno
ad Abbadia San Salvatore per inaugurare i lavori di ristrutturazione del nosocomio.
Massimo Cherubini
r
Sanità fiorentina e toscana
alle l í ste
—,w,— , .
Pagina 26
DIECI MESI DI ATTESA PER UN ESAME DIAGNOSTICO. «UN ATTENTATO AL LA SALUTE»
'a9
v enga a marzo 20 '
lista civica di Zucconi attacca, per il co di un cittadino di Campiglia
- PIOMBINO -
DIECI mesi per effettuare un'ecografia all'ospedale di Villamarina.
«E un attentato alla salute», sostiene la lista civica Comune dei cittadini (Campiglia) dopo che un cittadino è andato a prenotare un'ecografia il 31 maggio e si è sentito dare l'appuntamento per il 6 marzo
2013. E successo al distretto di
Venturina dell'Asl 6, «ma la situazione riguarda l'intera Val di Cornia e oltre, con il Cup letteralmente in crisi. Chi ha provato a telefonare al numero verde per protestare ha trovato operatori cortesi ma
inermi, volenterosi nel trovare una
soluzione ma sgomenti per un sistema che non funziona più - incalza il capogruppo Massimo Zucconi - dopo tante promesse le liste di
attesa non calano, anzi diventano
ancora più esose.
LA SITUAZIONE non è grave
solo per le ecografie, ma anche per
le mammografie, l'ecodoppler e altri esami, molti dei quali fondamentali anche per la prevenzione
dei tumori. Così viene meno il diritto alla salute dei cittadini, in primo luogo dei meno abbienti che
non possono rivolgersi alle strutture private. Di fronte a questi evidenti fallimenti della direzione
provinciale dell'Asl, la conferenza
dei sindaci della Val di Cornia, che
ha poteri d'indirizzo sulla sanità,
tace penosamente e copre le inefcienze nella gestione dei servizi.
Nel Consiglio Comunale di Campi-
Sanità fiorentina e toscana
glia, nell'unica discussione fatta negli ultimi tre anni, è stato addirittura detto che la nostra sanità è un
esempio nazionale di buon funzionamento. Infatti occorrono dieci
mesi per fare un'ecografia. Sono
stati promessi anche interventi per
ridurre le liste d'attesa nella diagnostica, ma nulla è stato fatto.
Nemmeno fosse gratis, visto che la
sanità si paga con le sempre più elevate tasse e con un ticket sulla prestazione che va da 36 euro in su.
CHI può è quindi costretto a rivolgersi ai laboratori privati, dove i
macchinari vengono fatti lavorare
dalla mattina presto alla sera tardi
(spesso con medici ospedalieri),
mentre nel pubblico sono più le
ore che stanno fermi di quelle in
cui lavorano. Inutile fare paginate
sui giornali per inaugurare nuovi
macchinari se poi non vengono
usati a pieno, con un costo doppio
per i cittadini: quello dell'acquisto
e quello del loro sottoutilizzo. E'
l'ora che chi ha responsabilità politiche chiarisca da che parte sta e
agisca di conseguenza. Non è più
tollerabile il silenzio che regna di
fronte al progressivo smantellamento dei servizi e alle crescenti
inefcienze di quelli che restano.
In questo scenario i nostri Comuni
hanno brillato per la loro assenza,
lasciando soli i loro cittadini, sempre più stanchi e impotenti di fronte ai disservizi sanitari».
Pagina 27
«E' r i evidente
che l' l indebolisce
la nostra sanita
a favore di Livorno»
- PORTOFERRAIO -
«L'ANALISI dei comitati, partendo dai documenti ufficiali di
Regione ed Asl, ha messo a nudo
l'evidente ed innegabile disegno
di spostare risorse dall'Elba ad altre sedi dell'Asl Livorno, chiamando "razionalizzazione" quello che nei fatti è uno spoglio se
non uno smantellamento». Lo afferma il circolo elbano di Sel prendendo posizione sul fatto che Al
territorio elbano deve presentarsi
unito al confronto con Regione
ed Azienda Asl, dando voce alle
rappresentanze dei Comitati oltre
che alle Amministrazioni Comunali. Le richieste dei comitati dice Sel - meritano attenzione
da parte della popolazione e delle
istituzioni a tutti i livelli, sono basilari e concrete e coincidono, in
gran parte, con quelle avanzate
dalla Conferenza dei Sindaci, purtroppo inascoltate od ascoltate
con troppa sufficienza dall'Asl.
Esiste già quindi, nei fatti, un'alleanza tra le componenti istituzionali e civiche del territorio per garantire la qualità dei servizi socio
sanitari essenziali».
IL PARTITO di Vendola ha già
individuato l'interlocutore principale- «La recente nomina di un
nuovo assessore regionale - si afferma - ci dà l'opportunità di
chiedere, Comuni e Comitati insieme, un incontro immediato: se
razionalizzazione dev'essere, che
avvenga ovunque, non solo all'Elba, e sia decisa insieme, non imposta. Non vogliamo subire una politica dei servizi con due pesi e due
misure; non possiamo accettare
vulnus al diritto fondamentale alla salute, uguale per tutti i cittadini. E non manchiamo, infine, di
sottolineare che l'Elba , per tre mesi l'anno, ha più abitanti di Livorno».
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 29
Massa __
i a E'stata aperta un'inchiesta
Muore dopo essere stato rimandato a casa
dal pronto soccorso, esposto della famiglia
MASSA CARRARA __
Un uomo di 40 anni è morto dopo essere stato rimandato per
due volte a casa dal pronto soccorso. E successo in provincia di
Massa Carrara, vittima il 40enne Leonardo lardella . L'uomo
era andato al pronto soccorso con forti dolori ai reni nel tardo
pomeriggio del 30 maggio scorso. Qui era stato trattenuto fino
al mattino dopo e poi rimandato a casa . Il 31 maggio, secondo
quanto hanno riferito la moglie e i famigliari che hanno presentato un esposto, il 40enne ha accusato nuovamente dei dolori e
si è ripresentato al pronto soccorso. Anche in questa occasione
è rimasto per la notte e stava per essere dimesso quando la
mattina del 1 giugno le sue condizioni sono peggiorate ed è
deceduto improvvisamente. Aperta una inchiesta.
i
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 30
DOPO LA DENUNCIA DEI FAMILIARI SA ' UN PROFESSIONISTA ESTERNO AD ACCERTARE LE CAUSE DEL DECESSO
22' i
lardella o
,
- CARRARA SARÀ effettuata oggi all'ospedale
della Versilia l'autopsia sul corpo
di Leonrado lardella, il 40enne
carrarese morto venerdì scorso
per cause ancora da accertare dopo essere stato rimandato a casa
dal pronto soccorso cittadino.
L'esame della salma è un atto dovuto, disposto dall'autorità giudiziaria in seguito alla denuncia presentata dai familiari di Iardella
1 ' autopsia afl ' osp
contro l'azienda sanitaria. Proprio il coinvolgimento dell'azienda di via don Minzoni nelle indagini in corso da parte della magistratura è all'origine del trasferimento in un ospedale fuori provincia della salma per l'autopsia.
A Viareggio sarà quindi un professionista esterno, Ilaria Marradi, a
effettuare tutte le indagini del caso e a stabilire le cause del decesso.
L' l ha annunciato
l'apertura di un'approfondita
indagine interna
INTANTO, in attesa che la magistratura faccia il suo corso, qualcosa si muove anche ai piani alti
dell'Asl per far luce su quanto accaduto e provare a individuare
eventuali responsabilità. Dopo la
denuncia dei familiari ha così deciso di muoversi anche la stessa direzione sanitaria che proprio ieri
in un comunicato ufficiale ha fatto sqapere che «sulla delicatissima vicenda di Leonardo Iardella
è stata attivata una commissione
aziendale per fare chiarezza e verificare ogni possibile aspetto su
quanto accaduto, mediante un'approfondita indagine interna».
rii
Ai,í',T?°a Leonardo lardella,
morto il primo giugno a 40 anni
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 31
«Un errore smembrare
il pol«Ma o chirugico»
Nasce un altro comitato popolare: «A Massa o Carrara non importa,
ma è pericoloso dividere Ortopedia e altri reparti dalla Chirurgia generale»
® MASSA
«Il polo chirurgico non va
smembrato: sarebbe un grave
errore, con rischi per la salute
per i cittadini. Massa o Carrara, non importa: ma si salvaguardi la piena funzionalità
medica e di risposta ai cittadini. Meglio Massa o Carrara? Si
decida da un punto di vista tecnico, guardando gli spazi, la
funzionalità delle sale operatorie e via dicendo. Teniamo fuori politica e campanile».
E' nato un nuovo comitato
popolare, parte una nuova raccolta di firme. Questa volta
l'obiettivo è impedire che il
Pal, il piano attuativo locale sa-
nitario si pieghi alle logiche politiche e si vada verso uno spezzatino dei reparti senza tener
conto dell'efficienza.
Il comitato parte da un'iniziativa di Nicoletta Pucci, ex
ferrista ed ex caposala di chirurgia: una persona insomma
che i problemi del settore li conosce bene.
«Il problema non può essere
il salire o lo scendere da via Foce: qui si parla di salute. E allora, per fare un esempio, sulla
base degli indirizzi letti nel pal
attuale, separare ortopedia da
chirurgia è un errore. Magari,
è non è cosa così infrequente,
ad un paziente si fa una diagnosi limitata al trauma orto-
pedico ma poi può accadere
che emergano lesioni interne
o altro che richiedano l'intervento del chirurgo. Facciamo
salire e scendere questa persona dalla'ambulanza per andare da Massa a Carrara?».
Per lei dunque Massa o Carrara fa lo stesso. «Certo. Purchè il polo chirurgico non venga smembrato. Il giudizio deve
essere tecnico. Naturalmente
vanno esaminate le questioni
logistiche...». Ovvero... «Mi risulta che le sale operatorie di
Massa sono state da poco ristrutturate, quelle di Carrara
ancorano».
Un nuovo comitato che si inserisce in un dibattito ancora
aperto, quello del cammino
verso l'ospedale unico (previsto nel 2014) che comportaperò degli accorpamenti di reparti non solo per questioni economiche ma anche di personale. Chirurgia è uno di questi casi: a Massa operano sette chirurghi, a Carrara 9, entrambe
le strutture sono oberate di lavoro con turni massacranti. E'
chiaro che per il personale l'accorpamento vada bene.
Nei giorni scorsi intanto Sel,
Verdi e Idv hanno chiesto un
intervento chiarificatore della
conferenza dei sindaci e anche
un passaggio del dibattito sul
futuro della nostra sanità nei
consiglio comunali.
Uno scorcio dell'ospedale di Massa, l 'ingresso dei pronto soccorso
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 32
LA POLEMICA
« S ervono l, infermi eri»
c omitato torna all ' attacc o
1 MASSA
Se un'azienda taglia personale
e non tratta bene i suoi
"utenti", non è una buona
azienda. Se poi l'azienda in
questione è l'Asl... È il senso
dell'intervento-allarme del Comitato Oss, ossia di quel gruppo di operatori socio-sanitari
che un paio di anni fa hanno
iniziato una battaglia per denunciare le carenze di personale nel settore assistenziale e
i disagi a cui sarebbero andati
incontro, sia i lavoratori Asl,
sial'utenza.
«Ora - sostiene il comitato sia sindacati sia qualche politico della zona stanno facendo
marcia indietro e non sostengono più che il numero di personale assunto era congruo
per un normale svolgimento
delle attività negli ospedali
apuani, ma riconoscono con
grave ritardo le condizioni di
lavoro di tutto il personale (salti di riposo, richiami dalle ferie
e addirittura doppi turni).
Sanità fiorentina e toscana
Si parla però anche, dicono
ancorale Oss « di spostamenti
di reparto, dismissioni di sale
operatorie, accorpando il lavoro solo su una struttura». E
dunque la domanda è «Ma è il
caso di affrontare queste spese
e disagi visto che tra circa due
anni sarà operativo il nuovo
ospedale? Non sarebbe meglio
che queste risorse siano rivolte
ad assumere il personale mancante? Possibile che la dirigenza di questa Asl non si renda
conto dello stato di rassegnazione e scoramento in cui si
trova ad operare il proprio personale? Senza parlare dei disagi della cittadinanza. Basta andare ad un Cup per prenotare
una visita o una prestazione
qualsiasi scoprendo di poterla
ottenere a distanza di alcuni
mesi.
Le assunzioni, secondo
quanto avrebbe riferito la dg
De Lauretis in commissione
sanità, partiranno dal prossimo anno. Le Oss ci sperano.
CORI PRODI IZIODE RISERVATA.
Pagina 33
«Anche coi tagli, i lavori si fl
»
II circolo "1 maggio" plaude alle opere legate al nuovo ospedale
ì MASSA
Ci sono anche i lavori collegati
direttamente alla realizzazione
del nuovo ospedale tra quelli
che il circolo "1°maggio" di Sei
può segnare nella lista dei
"fatto". «Nonostante i pesantissimi tagli del Governo Monti
agli enti locali - spiegano dal circolo-il Comune di Massa si appresta ad approvare un bilancio
di previsione che non aggraverà
la pressione fiscale delle imposte locali sulle tariffe dei servizi
a domanda individuale e un piano delle opere pubbliche che garantirà la realizzazione di importanti progetti per la città».
Parole di sollievo che si accompagnano all'apprezzamento per la conferma del finanziamento di 1.8 milioni di euro per
l'adeguamento idraulico degli
attraversamenti sul torrente Ricortola. «La messa in sicurezza
di questa parte del territorio col
rifacimento di tutti i ponti spiegano dal circolo - è la risposta più avanzata e concreta
Sanità fiorentina e toscana
Cantiere in viale Matteï perla costruzione del nuovo ospedale
dell'amministrazione e della sollecitazione politica alla qualità
che abbiamo realizzato in questi anni nonostante le difficoltà
economiche e finanziarie legate
alla crisi in cui si trova il Paese».
Come detto, questa non è
l'unica opera alla quale Sei plaude. Ci sono anche la valorizza-
zione del Parco di Ricortola, la
manutenzione di strade e marciapiedi, la riqualificazione del
ponente Mannello.
Nei prossimi giorni il circolo
organizzerà un dibattito pubblico per presentare il bilancio di
previsione e il piano delle opere
2012.
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Caso Leonardo: indagine interna dell'Asi
Oggi l'autopsia sul 4Oenne morto dopo essere stato dimesso dal Pronto soccorso. La moglie Tiziana: e ora voglio giustizia
1 CARRARA
«lo voglio solo che sia fatta giustizia. Non voglio neppure sentir parlare di un risarcimento
in moneta: non c'è una cifra, al
mondo, che potrebbe riportarmi Leo».
E' determinata Tizian a Diamanti, la coraggiosa moglie di
Leonardo lardella, morto a
quarant'anni venerdì mattina,
dopo essere stato dimesso dal
Pronto soccorso. Nonostante
le ripetute richieste di ricovero
da parte dei familiari che vedevano quel loro ragazzone stare
male, come non lo avevano
mai visto prima.
Sulla vicenda, fa sapere l'Asl
con una stringata nota stampa, la direzione sanitaria ha attivato una Commissione aziendale: «per fare chiarezza e verificare ogni possibile aspetto su
quanto accaduto, mediante
un'approfondita indagine interna».
E l'esame autoptico, per cui
la famiglia di lardella ha nominato un consulente di parte, si
svolgerà stamani alle ore 10
all'ospedale Versilia, condotto
dal medico legale di Lucca Ilaria Marradi.
Tanti gli interrogativi a cui
dare risposta. Per primo capire cosa ha provocato la morte
di Leonardo. L'uomo era già
stato ricoverato mercoledì sera, per il sospetto abuso di un
farmaco generico, delle gocce
di tranquillante.
Giovedì in mattinata era tornato a casa, ma continuava a
stare male: avvertiva un formicolio alla bocca e continuava a
ripetere di sentire il battito del
cuore lento.: «Diceva che era
come se perdesse un battito»,
raccontala moglie Tiziana che
ha vissuto con lui tutti quei terribili momenti.
Alle 20 e 30 di giovedì c'è,
quindi, il nuovo accesso al
Pronto soccorso da dove Leonardo viene dimesso poco dopo la mezzanotte, al termine
di una flebo che gli viene applicata, per reidratarlo, nonostante le insistenze della moglie e
dei fratelli a farlo ricoverare.
Leonardo lardella è morto poche ore dopo, alle otto, nel letto di casa.
«Mi faccio mille colpe, per
non averlo portato in un altro
Pronto soccorso, a Massa o a
Sarzana - dichiara la moglie Tiziana - Forse a quest'ora mio
marito sarebbe ancora vivo.
Quando l'hanno rimandato a
casa era gonfio, aveva la pancia enorme e gli facevano male
i reni. Non ha fatto che lamentarsi».
«Questa mia battaglia è per
Leo, che hapagato con lavita conclude Tiziana - Ma anche
per fare in modo che episodi
come questi non si ripetano
mai più».
(a. viv.)
C:e I çv, urdr. hid,ginc inteua Jc VIAi
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 35
Saranno interrogati
mediti e infermieri
Sul caso Leonardo è stato aperto
un fascicolo, per omicidio
colposo, dalla Procura della
Repubblica.
Sono in corso le indagini , scattate
subito dopo la denuncia che la
moglie e i familiari di lardella,
hanno presentato ai carabinieri
(l'avvocato che li assiste è
Cristina Lattanzi).
((Siamo solo all' inizio - dichiara la
dottoressa Alessandra Conforti,
titolare delle indagini - Saranno
molto importanti i risultati
dell'autopsia».
Quello che la Procura dovrà
stabilire è se il 40enne di
Bonascola poteva essere salvato.
E se quel ricovero negato, su cui
puntano il dito i familiari e la
moglie, avrebbe potuto davvero
salvargli la vita.
Nei prossimi giorni saranno
sentiti gli operatori e i medici in
servizio al Pronto soccorso la sera
in cui Leonardo lardella è stato
dimesso. E in particolare al
dottoressa che, stando al
racconto dei familiari,
nonostante le insistenze, lo
avrebbe rimandato a casa.
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Sanità fiorentina e toscana
Pagina 37
S1.-_
'a Sta per partire l' nportante ser/u io. I rar ovi stra r enti sono costati dire milioni di euro
Radioterapia c'è: sono arrivati i macchinari
lo
9
Entrerà in funzione entro il prossimo au
SAN GIOVANNI
Radioterapia , ormai ci siamo: ieri mattina sono arrivati
i pezzi che, una volta assemblati e collaudati, permetteranno già entro la fine dell'autunno di potere dare il via ai
trattamenti.
"Siamo davvero a un buon
punto del progetto complessivo della radioterapia - dice il
direttore del presidio ospedaliero della Gruccia Massimo
Gialli - in quanto sono in corso le operazioni di scarico del
macchinario, che sarà assemblato dentro il bunker che lo
ospiterà all'interno, che come
previsto è stato ultimato prima dell'estate."
Dal punto di vista tecnico si
tratta di un macchinario molto avanzato dal costo di circa
due milioni di euro (un milione e duecentomila euro il
prezzo base, il resto per i varo
accessori), con tempi di esposizione ridotti al minimo e in
grado di garantire copertura
di circa settecento cicli l'anno.
I tempi previsti per il montaggio sono stimati in un paio di
mesi, quindi a quel punto si
provvederà al collaudo di tutti i circuiti. A quel punto saranno effettuate le prove fisiche per rendere la macchina
sicura anche per gli operatori
e prima della fine dell'anno la
Sanità fiorentina e toscana
----------------------
----------------------------------
Grande soddisfazione In molti ieri ad accogliere i nuovi strumenti per radioterapia
radioterapia del Santa Maria
alla Gruccia sarà pienamente operativa.
"Con soddisfazione, anche
per il grande impegno da parte di tutta la comunità che lia
rappresentato il valore aggiunto nel realizzare questo
progetto - commenta il presidente della Conferenza dei
sindaci Sauro Testi - ancora
una volta possiamo dire che
questo è un grande ospedale
e avere la radioterapia significa mettere un punto fermo
sul futuro".
Il costo totale della struttura
(lavori per la realizzazione
del bunker più l'acquisto del
macchinario) è stato di sette
milioni di euro, dei quali cinque milioni a carico della. Regione ed i restanti due milioni
a carico del Calcit, che li ha
raccolti tramite le sue tante
iniziative.
"E' una bella giornata - dice il
vicepresidente del Calcit Valdarno Piero Secciani - perchè
arriva a compimento questo
grande progetto che da anni
stiamo portando avanti assieme ai cittadini e alle varie attività produttive della vallata
ed è una bella e importante
vittoria per tutti vedere in
questo camion pezzo per pezzo la radioterapia".
Nella radioterapia del centro
oncologico del Santa Maria
alla Gruccia lavoreranno
quattro medici, sei tecnici,
due infermieri, una segretaria, ed un fisico.
Michele Bossini
Pagina 39
UN'OPERA PER
le ti l'
QUALE IL CALCITE
VALLATA HANNO COMBATTUTO ANNI
ntre procede i ' es °
®vo dei
di GIORGIO GRASSI
RADIOTERAPIA avanti tutta. Massi mo Gialli netto: «Sia mo
Siamo in dirittura d'arrivo. Sono a un buon punto: per
arrivati puntuali ieri i macchinari dicembre saremo pronti»
della Radioterapia, come regolari
sono stati finora i lavori di allestimento di questo importante reparto dell'Ospedale della Gruccia, il
Centro Oncolgico Calcit Valdarno. «Entro l'anno saremo in grado
di poterlo far funzionare» ha annunciato il direttore di sede, Massimo Gialli. Con lui c'erano anche
gli ingegneri della ditta, i rappresentanti del Calcit Valdarno.
«Siamo ad un buon punto del progetto radioterapia, stiamo scaricando la macchina, che è molto avanzata dal punto di vista tecnologico
- spiega il direttore Massimo
Gialli - ed è inutile dire che i costi sono elevatissimi per acquisire
questa apparecchiatura. Mi parlano di un prezzo base intorno al milione e duecentomila euro, più ci
sono tutti gli accessori.
La nostra macchina è una delle
più accessoriate, per cui si arriva ai
2 milioni totali. Ci siamo dati due
mesi di tempo per il montaggio definitivo di tutti i circuiti , dopo di
che entro questi due mesi loro la
consegneranno collaudata, e quindi interverrà la clinica sanitaria
per effettuare tutte le prove previste, per rendere la macchina sicura
anche dal punto di vista dell 'utilizzo degli operatori. Entro la fine
dell'anno, sicuramente noi partiamo.
E' LA GEMELLA di quella installata ad Arezzo, una delle più
avanzate che abbiamo in Italia,
questo ci fa guadagnare in sicurezza nell'utilizzo e nell'efficacia del
trattamento». Il presidente della
Conferenza dei Sindaci, Sauro Testi: «Direi che oggi è veramente
wto eî locali
una bella giornata . Sono anni che
abbiamo messo su questo progetto
con tutti i cittadini del Valdarno, e
vederne già quasi il completamento, credo sia una bella vittoria per
l'intero Valdarno ed tutte le attività produttive, perché anche esse
hanno recitato la loro parte , insieme ai cittadini, dando un ottimo
contributo. Avere la radioterapia
vuol dire mettere un punto fermo
anche sul futuro dell'ospedale, in
momenti in cui la crisi fa sì che i
bilanci delle aziende vengano portati a revisioni , riorganizzazioni e
spesso tagli . Questa radioterapia è
un'eccellenza che ci caratterizza.
Un risultato importante per la salute dei cittadini».
Ed infine il vicepresidente del Calcit Valdarno, Piero Secciani: «Con
l'arrivo dei macchinari, siamo un
bel po' avanti nel terminare la costruzione del reparto della radioterapia. Sicuramente entro l 'autunno sarà funzionante .Tempi rispettati. E gli sforzi di generosità dei
cittadini del Valdarno, saranno
premiati». Il costo totale del reparto di radioterapia è di 7 milioni di
euro, cinque dei quali messi a disposizione dalla Regione e gli altri
due del Calcit Valdarno.
RADIOT ERA PI A Gruppo di «f figlia» in un esterno: ecco i
protagonisti dell'operazione ieri all'arrivo dei macchinari tanto attesi
Sanità fiorentina e toscana
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Quella femminile
tradizionale e ancora poco usata e se è in arrivo quella che consente
di programmare il ciclo, tra i giovani è allarme per l'uso
Contraccettivi,
meglio
il preservativo
ALDO FRANCO DE ROSE*
odificando un gene è stata bloccata
la maturazione degli spermatozoi:
potrebbe essere questo l'inizio per la
realizzazione della pillola anticoncezionalemaschile, senza l'aiuto di ormoni. Lanotizia arriva dal Centro di Riproduzione dell'università di Edimburgo e lo studio è stato pubblicato
su Plos Genetics. Le alterazioni osservate su topi di laboratorio. La porzione di Dna, chiamata Katnal1, interviene però solo nelle ultime fasi della maturazione degli
spermatozoi. E questo rappresenta un elemento di estrema importanza in quanto renderebbe una eventuale contraccezione anche reversibile, in quanto non interrompe
la spermatogenesi. Ma la soluzione non sarà facile in
quanto la porzione eh Dna si trova all'interno delle cellule
e un eventuale farmaco difficilmente potrà essere selettivo. È più probabile invece che si possa trovare un elemento farmacologico "intermediario", esterno alle cellule, in
grado di influenzare negativamente il gene Katnal1.
A oggi, per garantire una protezione sicura da gravidanze indesiderate, l'unica ansa, davvero valida, rimane dunque la pillola anticoncezionale, assieme a cerotti e anelli, e la
vasectomia maschile. In Italia però la pillola contraccettiva è
del giorno dopo, con un mercato sempre in crescita: +4% rispetto al 2010.
Ilvalore più alto dell'anno è stato registrato nel mese di agosto: 34.000 confezioni vendute, con un'impennata del 12% rispetto al primo trimestre.
Forse un cambiam ento dirotta potrebbe avvenire con l'arrivo dellanuova pillola anticoncezionale Yaz Flex, che consentirà alle donne di "programmare" quando avere il ciclo mestruale. Si tratta infatti di un anticoncezionale ormonale con drospirenone, da assumere "no stop", associato
ad un dispositivo elettronico portatile, che tiene conto delle pillole assunte: una volta decisa la sospensione dell'anticoncezionale sul displayverrà
indicata la data in cui inizierà il ciclo. Utile nei disturbi mestruali. Attualmente la nuova pillola è all'esame dell'Agenzia del farmaco (Aifa) ed è attesa nelle farmacie perla fine dell'anno.
Quanto alle malattie sessualmente trasmesse, compreso l'Hiv, a oggi solo
il profilattico dà garanzie di sicurezza, a patto che si prestino alcuni accorgimenti: il corretto posizionarnento con il pene in erezione e, dopo l'orgasmo,
l'estrazione del pene dallavaginaprima che l'erezione svanisca, trattenendo
il profilattico alla base per evitare che scivolivia e che il liquido seminale fuoriesca. Attenzione invece se si utilizzano lubrificanti o creme per massaggi
contenenti oli e grassi che aggrediscono la pellicola in lattice. Sono più resistenti i preservativi in poliuretano. Unico svantaggio è che, per alcuni, il profilattico influisce negativamente sul piacere sessuale e disturba il rapporto.
*SpecialistaAndrologo e Urologo, Clinica Urologica Genova
iC RIPRODUZIONE RISERVATA
poco utilizzata e in Europa
occupiamo l'ultimo posto
con il 16,2%, agli stessi livelli
di Tunisia (14,3%) e Iraq
(14,6%); la regione più "virtuosa" è la Sardegna, con il
30,3%, seguita daValle d'Aosta
23%, Liguria 20, 1%, ultime Calabria 8,6%, Basilicata 7,4%,
Campania 7,2%.
Aumentano poi i comportamenti sessuali a rischio, specialmente tra i
giovani, come hanno denunciato gli esperti di contraccezione e sessualità
riuniti recentemente a Taormina: il 31 %D, infatti, non utilizza alcun metodo di contraccezione e l'età del primo rapporto sessuale (intorno ai 15 anni) si abbassa sempre più, con due conseguenze: diffusione delle malattie
sessualmente trasmesse ma anche un aumento dell'utilizzo della pillola
Educazione alla salute
Pagina 41
ROBERTA GIOMMI
L'AMORE
CONSAPEVOLE
E FUORI M O DA
ossiamo vedere la
contraccezione
come una grande
storia dei due sessi, come
una contrapposizione e nel
tempo un equilibrio tra
libertà soggettiva e
collaborazione con il
partner occasionale o
stabile. Possiamo partire
dalle ragazze che nei gruppi
del Consultorio spazio
giovani e nei percorsi di
Educazione alla sessualità,
presentano paure e
contraddizioni rispetto alle
forme nuove di
contraccezione. Va perla
maggiore la pillola del
giorno dopo o
contraccezione di
emergenza. Sembra che si
sia affermato un pensiero di
disimpegno e di
prevenzione solo nel caso
del danno maggiore,
rappresentato dalla
gravidanza o
dall'interruzione volontaria.
I dati su aborti e pillola dei
giorno dopo fanno pensare
che la vera prevenzione sia
Educazione alla salute
diminuita. Si torna a
chiedere al maschio di
provvedere sia con il
preservativo, con il coito
interrotto, con i giochi
sessuali senza coito. Il
preservativo non è quasi
mai comprato dalle ragazze
anche quando ritengono
necessaria la protezione. II
cerotto lo indossano
malvolentieri (può creare
nel partner la sensazione di
una eccessiva esperienza).
La contraccezione è un
terreno di
confronto/scontra, come se
il termine consapevole,
contenuto in modo saggio
nella legge sui Consultori
familiari, fosse passato di
moda. Oggi la pillola
globale che elimina le
mestruazioni per periodi di
scambio sessuale, per fare
le vacanze tranquille,
costruisce un rapporto con
il corpo e con la simbologia
della mestruazione che
deve essere considerato
psicologicamente. Non
dobbiamo dimenticare che
la vera prevenzione è
sempre legata
all'instaurarsi di
comportamenti, ripetuti e
consapevoli. Siamo partiti
dalle ragazze, ma il
problema riguarda le donne
dei 30/35 anni, molto
confuse sulla fertilità e sul
diventare madri. Per fare più
sesso è necessario tutelare
la fertilità e prendersi cura
del sesso sicuro.
www. ïrf-sesso ologia. it
Pagina 44
in moto o in auto
dopo un infortunio
A partire dal Sant'Eugenio di Roma
Dietro l'ennesimo incidente stradale
PAOLA CARBONE *
iovani e incidenti: un tragico binomio che le misure preventive finora attuate non riescono a intaccare.
Eppure la prevenzione è possibile. Il recente convegno "Adolescenza, urgenza e richiesta d'aiuto", organizzato da Arpad (associazione psicoterapia dell'adolescenza) e università di Roma La
Sapienza, ha spiegato che perrealizzare una prevenzione efficace è
necessario incontrare i giovani al
posto giusto nel momento giusto.
Il posto giusto è il Pronto soccorso (molti non andrebbero mai da
uno "psi"). Il momento giusto per
intervenire efficacemente è subito dopo l'incidente, quando l'impatto con la realtà dei propri limitiha aperto non solo unaferita nel
corpo, ma ha anche messo in crisi il loro sentimento di invulnerabilità e la spinta al rischio.
«Ma questo che ospedale è?»,
chiede F. allo psicologo, «No, perché li ho girati tutti. Se inserisci il
mio nome nel computer ne escono di cose! Un conto totale?Almeno 5 incidenti, sempre con la moto. Però questo colloquio mi è stato utile; non ci avevo pensato che
molti se la cercano. E forse anch'io...». F. non è un caso unico,
anzi. Ed è proprio per aiutare i
molti ragazzi come lui che abbiamo attivato lo "Sportello-Giovani" nel Pronto soccorso del
Sant'Eugenio di Roma. Alcuni dati. Prima di tutto il Pronto soccorso è uno dei servizi sanitari più
utilizzati dai giovani; nel Lazio
(2011) si contano ben 269.002 accessi di giovani (14-25 anni.) e i
giovani sono protagonisti di un
quarto degli accessi per incidenti
stradali. Non solo.I dati raccoltici
dicono che il 52% dei ragazzi che
va al Pronto soccorso per un incidente passa daunincidente all'altro. E che quanti hanno già totalizzato più di 4 accessi mostrano
seri problemi psicologici. Inoltre
il71 % di questi giovani proietta al-
Educazione alla salute
l' esterno la responsabilità dell'incidente. Racconta C., tre incidenti nell'ultimo anno: «È stato un
anno sfegato. Capitano tutte ame!
Comunque è colpa della gente
che mentre guida sta al telefonino
e si distrae». Questo atteggiamento impedisce ai ragazzi di considerarsi soggetti attivi dell'evento
e assumerne la responsabilità,
premessa fondamentale per modificare i propri comportamenti.
Il colloquio psicologico, dopo
l'incidente, consenteloro di assumere un altro punto di vista.
Una conferma di queste osservazioni arriva dalla ricerca francese (Marcelli, università di Poitier, 2011) su 350 giovani giunti in
ospedale per incidente: il 46% nei
2 anni successivi ha avuto un altro
incidente e i giovani con disturbi
comportamentali tra i 3 e i 4. Marcelli raccomanda ai servizi una
valutazione psicologica per tutti i
giovani con precedenti incidenti,
per prevenire le recidive. Uno
"sportello giovani", come al
Sant'Eugenio di Roma, potrebbe
essere la risposta italiana.
*Psichiatra e psicoanalista,
Resp. Laboratorio
diPrevenzione
`Igiovani egli incidenti",
università La Sapienza, Roma
114o per cento
dei giovani
che accede
al pronto
soccorso per un
incidente stradale
ha entro l'anno un
nuovo incidente
II 73% dei ragazzi
che si reca
al pronto soccorso
per incidente
attribuisce la causa
dell'incidente
a "fattori esterni"
e si autoassolve
circa il 43%
dei ragazzi
che si reca
al pronto soccorso
lo fa a causa
di somatizzazioni
di ansia
(dati 2011)
O RIPRODUZIONE RISERVATA
Al pronto soccorso
tre interventi
su dieci riguardano
la fascia 12-24 anni
È il servizio
sanitario
più utilizzato
dai giovani
Pagina 45
Quella bio-tecnologia che rallenta la vecchiaia e accelera l'evoluzione
Alla fine del XX secolo,feremy Rifkin (fato sotto) pubblicava «Il secolo
biotech» (I 998), preannunciando che il terzo millennio, sin dagli albori,
sarebbe stato caratterizzato dalle profonde trasformazioni che le
biotecnologie avrebbero introdotto in molti aspetti della vita umana. La
previsione si è avverata. E cosa oggi filosofi con propensioni tecnologiche (o,
viceversa, tecnologi con propensioni filosofiche) assicurano che obiettivi
impensabili sono a portata di mano: potenziamento cognitivo,
rallentamentolblocco dei processi d'invecchiamento, prevenzìone/cura di
ogni tipo di malattia, interfaccia uomo-computer per un
immediato accesso a tutte le informazioni . Questa sarà,
approssimativamente , l'era del post- umano : uno stadio
evolutivo che forse Madre Natura, ìn nome del lento
progresso darwinìano , riservava per l'umanità dei millenni
a venire, ma che l'essere umano, con le tecnologie
avanzate, può già largamente anticípare . A parte qualche
voce isolata, ì post- umanisti prendono le distanze da
posizioni ideologiche accentuate o da polemiche contro
Dío o la natura : con stile pragmatico, dicono di lottare
semplicemente contro le cause di sofferenza e le deficienze dell'essere
umano. E di un altro fenomeno sono convinti : quando tali interventi saranno
disponibili comunemente , anche coloro che - per motivi diversi - si
dichiarano vigorosamente contrari , ai primi segni di decadimento fisico o
mentale dovuti all'età, vi ricorreranno pacificamente , come oggi si servono
dei medicinali a disposizione quando qualcosa disturba la loro salute. Et voilà,
il post-umano scatterà automaticamente . Un'ampia panoramica sugli scenari
prospettati dal post-umano è fornita da )oel Garreau , «Radical Evolution»
S erling & Kupfer). Per una ricostruzione storica del movimento:
hrìstopher Coenen , «L'ascesa dell' ideologia post- umanista del progresso
estremo», in S.Arnaldì - A. Lorenzet, « Innovazioni in corso» (Il Mulino).
(A. Vacc.)
Sanità nazionale
Pagina 46
Si riapre l'inchiesta
sul sangue infetto
i 2Omila i contagiati
di MICHELA ALLEGRI
ROMA - Aveva vent'anni, Monica Trapella, quando ha dovuto ricevere una trasfusione all'ospedale di Torino. Dopo più di dieci
anni, nel '96, ha scoperto per caso di aver
contratto l'epatite C proprio in seguito a
quella trasfusione. E ora che è presidente
dell'associazione Insieme a tutela del malato, dopo tante guerre legali, ha deciso di
intraprendere una nuova battaglia presentando un esposto alla procura di Roma.
Questa volta a nome di tutta l'associazione
e denunciando una situazione agghiacciante: in Italia ci sono più di 120mila persone
infettate come lei (da
Hiv o Hcv), e più di
4mila decedute. Nei
giorni scorsi il procuratore aggiunto Leonardo Frisani ha avviato
una nuova indagine,
senza reato o indagati,
dedicata al cosiddetto
«sangue infetto» .
Su questi fatti a Ro-
Dopo la battaglia
di una donna
che si e ammalata
per una trasfusione
ma sono incorso verifiche ormai da mesi:
un'inchiesta parallela era già stata aperta e
portata avanti dai pm Alberto Galanti e
Alberto Pioletti, che stanno indagando su
contagi ripetuti per decenni, a partire dagli
anni'70. Ma in molti casi le ipotesi di reato,
omicidio colposo e lesioni, risulterebbero
prescritte. «Il problema è proprio la prescrizione - ha spiegato la signora Trapella - io
sono nata sana e mi sono ammalata per
colpa di una trasfusione. E' una cosa che ti
sconvolge la vita, perché molti di noi non ce
la fanno a lavorare, non cela fanno quasi a
vivere». Nell'ambito di questo primo fascicolo, gli inquirenti hanno richiesto una
consulenza medico-legale per stabilire se
c'è nesso di causalità tra decessi o contagi, e
trasfusioni. Saranno i carabinieri del Nas a
svolgere gli accertamenti.
Nell'esposto si ricorda anche l'inchiesta
sul plasma contaminato dei primi anni'90:
nessuno è stato ancora condannato «nonostante sulla base dei documenti e degli
accertamenti si sia scoperto che sono coinvolti esponenti politici, dirigenti e funzionari ministeriali e case farmaceutiche».
Sanità nazionale
Pagina 47
Dal grande summitsull'oncologia di Chicago
per uno dei cancri più aggressivi, "bestia nera "della medicina che
si guadagnano altri mesi, arrivando ai due anni nei casi inoperabili
Polmoni, passi avanti
per allungare la vita.
Sarebbero
38 mila in Italia,
contro
i 31 mila
del 2006
le persone
colpite
da tumore
al polmone
all'anno
I I cancro
alla prostata
nell'uomo
e il tumore
alla mammella
per la donna
sono
le neopalsie
più frequenti
in Italia
ARNALDO D'AMICO
CHICAGO
ent'anni fa era sinonimo di morte entro 4
mesi dalla diagnosi.
Oggi, pur rimanendo
la "bestia nera" della medicina, il
tumore al polmone non è piùuna
condanna inappellabile. I progressi, passo dopo passo, si continuano a misurare qui, alla riunione annuale dell'American Society of Clinica] Oncology (Asco)
che si chiude domani a Chicago,
l'appuntamento più importante
al mondo per chi si occupa della
cura del cancro. Oggi il 20% può
essere operato e una larga maggioranzadi questi superai cinque
annidi sopravvivenza, traguardo
oltre il quale ci si può considerareguariti. Pergliinoperabiliinvece i farmaci assicuravano 4 mesi
di vita. Oggi, con l'ultimo passo
annunciato ieri, due anni. Contro gli altri big killer (i tumori di
colon, seno eprostata) ilprogresso a piccoli passi ha portato percentuali di guarigioni che oltrepassano la maggioranza di tutti i
casi, e, nel caso dellaprostata, sopravvivenze così lunghe che fanno incappare il paziente, in tarda
età, in altre cause di decesso co-
Sanità nazionale
Sono 2,3
milioni
gli italiani
che convivono
con diagnosi
di tumore;
la mortalità
è di 220
ogni centomila
abitanti
me chi quel tumore non lo ha. Ma
nel frattempo la "bestia nera" è
arrivata a colpire, in Italia, 38 milapersone l'anno (1,2 milioninel
mondo), diventando il tumore
più frequente. Ha anche mutato
volto più degli altri "big killer",
rappresentando ora una sorta di
avanguardiadel male. Perquesto
i progressi contro questaneoplasiavengono seguiti con attenzione da tutti gli oncologi.
«Venti anni fa avevamo a che
fare, inpratica, conun solo tipo di
tumore, quello del fumatore che
era il 90% dei casi. Oggi invece ce
ne sono vari tipi e, problema più
preoccupante, quello tipico dei
nonfumatori, arrivato aduncaso
su cinque, e continua a crescere spiega Cesare Gridelli, "principal
investigator" dello studio inter-
Un milione
e trecentomila
le persone
con diagnosi
di tumore
considerate
guarite avendo
superato
la soglia
dei 5 anni
mesi degli inoperabili unmese in
più allavolta. Ora, col nostro studio abbiamo aggiunto altri 3 mesi tutti insieme, arrivando ai due
annidi sopravvivenza media. Altro elemento rilevante, la strategia, semplice, resapossibile dalla
bassa tossicità della molecola:
non sospendere, tra un ciclo e
l'altro di chemioterapia, la somministrazione di un farmaco noto, il pemtrexed, come invece si
era fatto sinora. Interessante anche per altri tumori».
nazionale che hap ortato a Chicago l'ultimo passo in avanti delle
terapie farmacologiche, direttore del dipartimento di Oncoematologia del Moscati diAvellino - Prima i chemioterapici, poi
leloro combinazioni, poiifarmaci mirati sulle particolari anomalie genetiche che si andavano
scoprendo hanno aggiunto ai 4
Pagina 49
Anche se siamo tra i primi in Europa, ancora
molte le criticità:
Rene e fegato,
aumentano
gli interventi
SILVIA BAGLIONI
n Italia poco meno di novemila persone sono in lista d'attesa per untrapianto, 478 sono imortinell'ultimo anno che aspettavano un
organo compatibile. Il tempo
medio di attesa può essere lunghissimo, oltre due anniperilrene, il cuore, il fegato e il polmone,
ma si può essere più fortunati e
arrivare al trapianto, inp articolare di fegato, in meno di un anno.
L'Italia resta trai Paesi più sensibili: dopo la Spagna, e assieme
alla Francia, siamo al secondo
posto in Europa. L'ultimo rapporto del Centro Nazionale Trapianti (Cnt) segnala un aumento
di donazioni nel primo quadrimestre del 2012: 23,7 donatori
per milione di abitanti (pmp),
contro il 21,9 del 2011. Una crescita continua dal 1992. La percentuale di opposizione diminuisce e l'accertamento neurologico dei decessi aumenta (39
pmp rispetto al 37,6 difine 2011).
Con differenze enormi però: la
medianazionale di opposizioni è
del 28%, ma al Sud può arrivare
anche al 60. «Le donazioni sono
un argomento spinoso - spiega
Franco Filipponi, presidente
della Società italiana per la sicurezza e la qualità dei trapianti la questione non risiede soltanto
nella generosità dei cittadini, ma
nella capacità delle reti trapiantologiche di essere vigili sui potenziali donatori e sufficientemente organizzate. Nodo cruciale sono gli accertamenti di morte
neurologica, eseguiti nelle rianimazioni e obbligatori per legge.
Confrontando i dati di Toscana,
Emilia Romagna e Piemonte con
Sanità nazionale
quelli di Puglia, Basilicata e Calabria, è evidente che le differenze
sono da attribuirsi a mancate segnalazioni. Molto si sta facendo,
ma è necessario impegnarsi nella preparazione e formazione di
medici e infermieri per supportare i familiari nel momento della scelta. E migliorare gli aspetti
organizzativi delle strutture».
Il Cnt garantisce la tracciabilità dei flussi di lista, misurando
ingressi, uscite e tempo medio di
attesa al trapianto per ogni organo. A131 dicembre 2011 il totale
dei pazienti iscritti è di 8731, di
cui 6542 in attesa di trapianto di
rene (con la possibilità per ogni
paziente di avere più di un'iscrizione), 1000 per il fegato, 733 per
il cuore, 382 per il polmone, 236
per il pancreas e 23 per l'intestino.
«Gli ultimi dati - spiega Alessandro Nanni Costa, direttore del
Centro nazionale - dimostrano
che il numero assoluto di interventi è aumentato, attestandosi
nei primi quattro mesi sulle 3091
unità inclusi i trapianti combinati. È aumentato il numero dei trapiantidirene (1688vs 1542) edifegato (1071 vs 1019), sono in leggero calo quelli di cuore (233 vs 278)
anche per il progressivo aumento
dell'aspettativa divitadellapopolazione italiana con un conseguente innalzamento dell'età
media deidonatori, rendendo più
difficile il prelievo di organi».
Da quest'anno il sistema dei
trapianti, oltre alla carenza di organi, avrà un problema in più: un
taglio del 70% delle risorse, pari
circa a tre milione di curo. Dal Crit
assicurano che ciò non avrà conseguenze sui pazienti, ma il siste-
ma sarà sottoposto a una riorganizzazione, per altro richiesta a
gran voce datanti specialisti. Della sessantina dei Centri attivi alcuni non raggiungono il numero
di interventi previsti per legge.
«Quindi una riorganizzazione all'insegna delle qualità e dell'efficienza, di concerto con le regioni
è possibile», conclude Nanni Costa.
Totale
2012
2011
Pagina 50
Numero di pazienti al 31 dicembre 2011, a seconda
dell'organo e il tempo medio d'attesa in lista.
Cuore
2011
Inclusi i trapianti combinati,
In Italia, 2011 e 2012
(dati preliminari al 30 aprile)
Totale 8731
2012
Rene
6542 pazienti
(73,4%)2,8 anni
Fegato
1000 pazienti
(11,2%) 2,1 anni
Polmone
2011
2012
Cuore
733 pazienti
(8,2%) 2,5 anni
Polmone
Polmone
382 pazienti
(4,3%) 2,12 anni
Cuore
Pancreas
236 pazienti
(2,6%) 3,58 anni
Intestino
23 pazienti
(0,3%)-
% di pazienti
Pancreas
1%
Rene
1,9%
Fegato
7,1%
Cuore
8,21/6
Polmone
10.2%
Fegato
Pancreas
Rene.
TUMORE EPATICO
IL RISCHIO AUMENTATO
Intestino
Fegato
2011
2012
Se un parente di primo grado
ha avuto un tumore del fegato,
aumenta di tre volte il rischio
di ammalarsi della stessa
neoplasia. Lo dice una ricerca
tutta italiana pubblicata
su Hepatology. II rischio però
è 70 volte aumentato se, oltre
alla familiarità, si contrae
l'infezione cronica da virus
dell'epatite B o C. In Italia sono
circa 5 mila i casi
di epatocarcinoma di cui sono
responsabili nell'80% dei casi
I'Hbv e I'Hcv. Fare il test può
salvare la vita
(mp. s.)
Pancreas
combinato
2011
2012
Rene
Intestino
2011
2011
2012
2012
o0
o,
o
MOLTIPLICA LA VITA
CAMPAGNA ON LINE
CRESCE L ' ETÀ MEDIA
CALANO GLI ORGANI
Un donatore moltiplica la vita
È il titolo della campagna
perla donazione di organi
e tessuti realizzata dal ministero
della Salute, in collaborazione
con il Centro nazionale trapianti
e le associazioni di volontariato
Con l'ateneo di Roma Tor
Vergata (www.moltiplicalavita.it)
informazioni e approfondimenti
su normative, dichiarazioni
di volontà, servizi sul territorio
La campagna anche
su Facebook e Twitter
I progressi medici ci permettono
di arrivare all'espianto in ottime
condizioni, di utilizzare un fegato
per due pazienti e di sopperire
alla mancanza di organi
con donazioni da vivo,
in particolare per quel che
riguarda rene (+6%) e polmoni
(da genitori a figli con fibrosi
cistica). Dal 2002 ad oggi, però,
l'età media dei donatori
è passata da 52 a 59 anni
Ciò significa che la disponibilità
Sanità nazionale
di organi diminuisce,
un problema soprattutto
per il trapianti di cuore, organo
per cui 55 anni è l'età limite
di trapiantabilità. Con lo studio
Adonhers si sperimenta
la possibilità di utilizzare cuori
di donatori "anziani", dopo averli
"collaudati " con un test di stress
cardiaco
richiesto la carta d'identità
contestualmente ha dichiarato
la sua disponibilità a donare
gli organi. Proiettati a livello
nazionale i consensi
alla donazione salirebbero
a 1-2 milioni
BOOM DI CONSENSI
ALLA DONAZIONE
Quest'anno, per due mesi Chieti
e Perugia hanno svolto
una sperimentazione: chi ha
Pagina 51
UNA NUOVA TECNICA
DIMEZZA LA MORTALITÀ
Si chiama Synthesis Expansion,
ed è il primo studio al mondo,
tutto made in Italy, che mette
a confronto la trombolisi
periferica con il trattamento
intra-arterioso nell'ictus acuto
Obiettivo di questa ricerca
non profit, finanziata dall'Aifa
(Agenzia del farmaco),
è dimostrare la superiorità
del trattamento intra-arterioso
nel ridurre di almeno il 50%
la mortalità e la disabilità grave
residua dopo un ictus ischemico
a 3 mesi, rispetto alla trombolisi
endovenosa standard (che già
riduce questo endpoint
dell'l 1 %). Questo studio,
protagonista al 52° congresso
della Società di scienze
neurologiche ospedaliere (Sno),
ha appena completato
l'arruolamento (362 pazienti
in 25 centri). I risultati sono
molto attesi soprattutto dopo
la chiusura anticipata
dello studio nord americano
che confrontava la trombolisi
con la terapia intra-arteriosa,
preceduta dalla trombolisi
periferica. «Le due tecniche spiega Alfonso Ciccone,
direttore della Neurologia
e Stroke Unit dell'ospedale
Poma di Mantova
e coordinatore di Synthesis
Expansion - utilizzano lo stesso
farmaco sciogli-trombo, l'rt-PA,
che in quella periferica viene
iniettato in una vena del braccio,
Sanità nazionale
entro massimo di 4-5 ore
dall' ictus; nell'altra (entro 6 ore)
viene invece portato da uno
speciale cateterino (introdotto
da un'arteria dell'inguine
o del braccio) direttamente
nell'arteria cerebrale chiusa
dal trombo, individuata
con l'angiografia. L'operazione
apri-arteria può essere inoltre
effettuata anche in modo
"meccanico", utilizzando
speciali device, detti stentriever,
dalla forma ad uncino
o a cavaturacciolo, con i quali
si sfila via il trombo occludente»
In Italia si fanno appena 2.000
trombolisi l'anno, mentre
almeno il 30% dei 130mila ictus
ischemici che si registrano ogni
anno potrebbe trarre grande
giovamento dalla trombolisi
Problemi organizzativi: le 150
stroke unit italiane sono mal
distribuite sul territorio nazionale
(35 in Lombardia, una sola
in Campania) etra queste
una minoranza è in grado di fare
il trattamento endovascolare
Spiega Enrico Cotroneo,
presidente del Congresso Sno
e direttore Neuroradiologia
Interventistica del S. CamilloForlanini di Roma: «Trascorse
lefatidiche prime 4-6 ore,
la regione interessata dall'ictus
è persa per sempre. Gli esempi
per l'emergenza sono quelli
di Parigi e della Catalogna»
(marra rita montebetti)
Pagina 52
Dalle più recenti ricerche una nuova prospettiva si apre sulle cause
della patologia:
che presto diventano cronici e vanno a colpire le arterie.
Diverse le terapie
Macchie suna pelle,
punta. dell'iceberg
di un male capriccioso
MARIA PAOLA SALMI
una relazione pericolosa quella tra psoriasi, sindrome metabolica e rischio cardiovascolare, sostenuta con forza da ricercatori e dermatologi a livello internazionale. Un legame a doppia mandatainnescato da un sistema immunitario disregolato che alimenta il perpetuarsi dell'infiammazione
ed è sostenuto da unten eno di predisposizione genetica e fattori ambientali (stress, fumo, alcol) scatenanti. Una teoria ormai più che accreditata quellache consideralapsoriasiilrisultato, o meglio, l'espressione di un'infiammazione generalizzata cosiddetta sistemicache compromette la cute, primo
evidente bersaglio, e dopo coinvolge in unarimonta per gradi molti altri organi. «Una decina di anni
fa raccontavo ai miei studenti che la psoriasi era la
malattia dei sani, che migliorava col sole e non dava prurito -racconta Sergio Chimenti, dermatologo all'università Tor Vergata di Roma - oggi è
tutto cambiato, sono stati identificati almeno 22
geni suscettibili per la malattia, il 10% è affetto da
psoriasi grave, un malato su due ha prurito, quasi
un paziente su due ha una o più patologie associate come artrite, diabete, obesità, ipertensione, depressione e un aumentato rischio cardiovascolare.
Inoltre glipsoriasici spesso sono fumatori, sovrappeso e bevitori». Tutti sanno cos'è la psoriasi, una
malattiaimmuno-mediataafortecomponente genetica caratterizzata da un'infiammazione cronica della pelle
(chiazze arrossatedesquamazione)
spesso accompagnata (3 pazienti su
10) da artrite psoriasica. «Pochi sanno invece - afferma Gianfranco Altornare, dermatologo all'università
di Milano - che i processi infiammatori coinvolti
nella psoriasi lo sono anche nello sviluppo di altre
patologie che si manifestano nel corso di anni ma
possono essere svelate con esami di laboratorio e
indagini strumentali». Lapsoriasi grave, sostiene il
Sanità nazionale
dermatologo tedesco Cristian Reich in una recente revisione dell'argomento pubblicata sullarívista
scientifica lead, è il fenotipo di un particolare genotipo, tradotto significa che è la manifestazione
esteriore di una situazione patologica interna più
complessa, la punta di un iceberg che sottende un
reale pericolo di co-morbilità, ovvero di malattie
correlate. Nei pazienti giovani affetti da p soriasi di
una certa entità, il rischio di infarto e ictus è aumentato rispetto alla popolazione generale, l'asp ettativa divita è ridotta di 3 -4 anni e l a qualità della vita è nettamente peggiorata. Reich concorda
con l'ipotesi più che realistica denominata da
Boenhckeealtriricercatori, "marciadellapsoriasi"
durante la quale accade più o meno questo: i linfociti T liberano citochine, tra cui il Tnf-alfa (Tumor
Necrosis Factor), sostanze pro-infiammatorie che
aiutate da altri mediatori infiammatori quali] e adipochine prodotte dal grasso viscerale, generano
una condizione di infiammazione cronica e di insulino-resistenza, questa a sua volta innesca una
disfunzione dell'endotelio, il tessuto che riveste le
pareti delle arterie, che promuove Faiteriosclerosi.
«La teoria della "marcia psoriasica" è affascinante
masoprattutto cidice chelapsoriasigrave èunmodello sperimentale privilegiato per studiare quanto accade negli organi interni apartire dalle articolazioni - spiega il professor Chimenti - il danno
cutaneo èvalutato conlascalaPasi (dao a72), maggiore è il Pasi maggiore l'insulino-resistenza maggiore il danno endoteliale».Al punto che Reich e gli
altri concordano su una questione: diagnosi precocissima e controlli stretti del processo infiam-
Pagina 53
matorio che sostiene la psoriasi possono prevenire o rallentare lo sviluppo e l'aggravarsi delle comorbilità che invece sono sotto diagnosticate e sottotrattate. «Il paziente con Pasi sopra 10 va studiato in maniera approfondita e costante perché sappiamo, ad esempio, che il processo infiammatorio
a carico delle articolazioni può diventare reversibile-sottolinea Chimenti-a condizione che si intervenga subito. Quanto alle terapie sistemiche in
Italia sono disponibili la ciclosporina, il metrotrexate, l'acido retinoico e lafototerapia, quando il
paziente è stato sottoposto senza successo ad almeno due di queste si deve passare ai farmaci biologici». Riconosciuti ampiamente dalla comunità
scientifica l'efficacia e l'effetto protettivo degli
agenti anti-Tnf-alfa nel prevenire lo sviluppo del
diabete e delle malattie cardiovascolari.
Colpisce
meno dei 10 %
della superficie
corporea
Colpisce
del 10 ai 20%
della superficie
corporea
ic, RIPRODUZIONE RISERVATA
II Iato "visibile" nella psoriasi è solo la punta
di un iceberg. Una ricerca dell'Accademia Europea
di Dermatologia e Venereologia ha evidenziato, tra
i pazienti psoriasici, prevalenze alte di altre patologie
Psoriasi
del cuoio
capelluto
hsOP18S1
,i-, guea.-,
Psera?i
a , aacc'i, e
Non risponde
alla terapia
locale e colpisce
più dei 10%
della superficie
corporea
P oria§
palmo
pianta'»
OPPURE
Interessa
meno dei 10%
del corpo ma
con localizzazioni
importanti come
viso e mani
OPPURE
Interessa
meno del 10%
del corpo ma
è situata in aree
problematiche:
cuoio capelluto,
mani e piedi
ZONE COLPITE
Psoriasi
nverca
Punta
dell'iceberg
Colpisce
- più dei 20%
della superficie
corporea
% di prevalenza
rispetto alla
popolazione
Conosciuta anche
come psoriasi
eruttiva, questa
forma interessa
generalmente
bambini e giovani
adulti. Di solito
si scatena dopo
infezioni batteriche,
come quelle da
streptococco
normale
Costituisce il
+73%
+2elä%
Malattia
ai Crohri
certensior!e
»r iosa
Addome, petto,
schiena, arti e
cuoio capelluto
di tutti i casi
di psoriasi
+75%
Colesterolo
alto
+354%
A rrrite
+57%
reurnatcida
oideopatica
(7li,iîr?ile
+202%
Diabere
Chiazze
a forma
di goccia
Cardiopatie
ischemiche
Esistono diversi tipi a seconda della forma
estensione delle lesioni. Ecco i tipi principali:
8 casi su 10
c di tipo ,,ioigare
Sanità nazionale
Presenta
chiazzette
lenticolari, a forma
di goccia, che
vanno incontro
a desquamazione.
Le chiazzette
sono spesso
di circa 1 cm
Pagina 54
Campagna informativa per creme e unguenti
Retinoidi, steroidi,
raggi ultravioletti
Le prime cure
sconoscere subito la malattia e curarla con farmaci pratici. Di questo, e di
tanta informazione, ha bisogno quel
milione emezzo di italiani che convivono con la psoriasi di grado lievemoderato. Per istruirei pazienti e l'o pinione pubblica l'Associazione a difesa degli psoriasici (Adipso) con il
sostegno di Leo Phanna ha promosso una Campagna di sensibilizzazione con due video disponibili al sito
www.momentinfo.net consultabile
per consigliesuggerimentisulla quotidianità e l'estate in arrivo; in autunno la Campagna proseguirà con una
serie di incontri in diverse città, il calendario degli appuntamenti sarà
consultabile sul sito.
«Lap soriasi è unap atolo giacapricciosa,laformalieve-moderataaplacche è la più comune (80% dei casi) dice Gianfranco Altomare, professore di dermatologia all'Università di
Milano-stranamente, proprio i pazienti che soffrono di psoriasi leggera
nascondono ilproblemao lo sottovalutano, e sono quelli più insoddisfatti delle cure e che meno le seguono
con conseguente aggravamento della malattia».
Il trattamento di
prima linea consiste di solito nell'impiego di farmaci da
applicare direttamente sulla pelle a
base di retinoidi e
corticosteroidi,
sotto forma di unguenti, creme, paste, lozioni e gel,
Sanità nazionale
che è possibile combinare tra loro,
con luce ultravioletta o farmaci sistemici. «È importante-affermaSergio
Chimenti professore di dermatologia all'Università Tor Vergata di Roma-valutare l'accettabilità cosmetica del prodotto, la semplicità e rapidità di somministrazione in quanto
recenti studi evidenziano che trail 39
e il 73% dei pazienti non utilizza le
medicazioni prescritte perché difficili da applicare e sgradevoli».
La novità è la formulazione in un
unico prodotto di calcipotriolo, derivato della vitamina A, e betametasone, uno steroide, da applicare una
volta al giorno. Il sole miglioralapsoriasi. Adipso nel decalogo raccomanda: filtri solari ad altissima protezione (almeno 30) e assunzione di unintegratore alimentare consigliato dal
dermatologo prima dell'esposizione, non sospendere mai le terapie in
caso di miglioramento, usare con
cautela il rasoio per la depilazione,
cera a caldo o a freddo solo in assenza di placche, idratazione della pelle,
abiti in tessuti naturali.
Pagina 56
CARDIO-PEDIATRIA
SOS DALLA SARDEGNA
Lorenzo è morto a sei mesi
per una malformazione cardiaca
Ora i suoi genitori, Paolo Michele
Carta e Silvia Nonnis, entrambi
della provincia di Oristano,
stanno promuovendo
una raccolta di firme
per il potenziamento
del reparto di Cardiologia
pediatrica dell'Azienda Brotzu
di Cagliari «La struttura, unica
in Sardegna, opera in regime
di day hospital - spiegano ma esiste un progetto, finora mai
attuato, che permetterebbe il suo
ampliamento con sei posti letto,
una terapia intensiva
e quelle tecnologie che forse
avrebbero potuto salvare la vita
di nostro figlio e che, di sicuro,
potranno salvare altri bambini
La Regione Sardegna spende
oggi 4 milioni di euro all'anno
per rimborsare le famiglie
che si rivolgono a strutture fuori
dall'isola». Contatti e aiuti a:
[email protected] o
[email protected]
O RIPRODUZIONE RISERVATA
Sanità nazionale
Pagina 57
HPV RACCOMANDATO
NON SOLO A 12 ANNI
Atre anni dall'introduzione
del vaccino anti Hpv,
papillomavirus, obbligatorio
perle dodicenni, la copertura
nazionale è ancora al di sotto
del target previsto
Ma il ministero, con il piano
vaccini rilancia. Di questo
si è discusso di recente
a Bologna, al congresso Siti,
la Società Italiana di Igiene,
secondo cui i vaccini sono
una buona risposta
per spendere meno. Il Piano
nazionale prevede l'estensione
del vaccino anti-Hpv
alle ragazze di età superiore
a 12 anni (indicata come età
ideale, in quanto il vaccino
funziona meglio se ancora
non si sono avuti rapporti
sessuali), consigliandolo anche
alle donne fino a 45,
con la formula del "social price"
Sempre con un prezzo
calmierato (circa un quarto
di quello reale) leAusl possono
vaccinare anche i maschi
fino a 26 anni. Solo alcune regioni
si sono adeguate, fra queste
le prime sono state il Molise
e la Puglia
(I. mag.)
Sanità nazionale
Pagina 58
che segnalano
i benefici (e in Giapponesi utilizzano in mense
e ospedali)
Ibatteri da bere,
la difficile
prova di efficacia
ELVIRA NASELLI
TOKYO
a premessa è che non
sono farmaci. In molti
paesi, però, si attribuisce ai probiotici, batteri
"buoni" che le industrie aggiungono soprattutto a yogurt e latti
fermentati, un'attività che non si
allontana molto da quella farmacologica. In Giappone, per esempio, si utilizzano nelle mense di
scuole, ospedali, nell'alimentazione degli anziani e addirittura
nelle terapie intensive neonatali,
poiché molti studi dimostrano
che, insieme al latte materno, sono in grado di far scendere drasticamente il tasso di infezioni e il
numero di casi di Nec, acronimo
di enterocolite necrotizzante, patologia spesso mortale.
«I probiotici sono fondamentali per il mantenimento dellaflora intestinale ottimale e pereliminare i batteri patogeni - premette
Yuichiro Yamashiro, professore
al laboratorio di ricerca sui probiotici dell'università di Juntendo a Tokyo, al meeting internazionale dedicato ai probiotici organizzato a Tokyo da Yakult - e
hanno dato risultati importanti
nei soggetti immunocompromessi. Questi batteri però sono
sensibili a diete sbilanciate e grasse, ad alcuni farmaci e decrescono naturalmente conl' età». Non è
un caso che in Giappone questi
prodotti - con quantitàvariabili di
lattobacillo Shirota - godano della certificazione Foshu di livello
più elevato, ovvero efficacia
scientifica clinicamente provata.
Anche in Italia il mondo scien-
Sanità nazionale
tifico non ha dubbi: i probiotici
sono utili e vanno presi. Qualche
dubbio in più ce l'ha l' Efsa, che ha
negato alle aziende produttrici di
utilizzare claimsalutisticisuiprodotti chiedendo studi più circostanziati. «Cosa però non facile ragiona Lorenzo Morelli, esperto
di probiotici e preside della facoltà di Agraria alla Cattolica di
Piacenza - proprio perché non
parliamo di farmaci ma di alimenti, e non è semplice valutarne
l'efficacia su persone sane. Ritengo sia utile assumere probiotici in
modo selettivo anche perché i
prodotti alimentari di cui ci nutriamo sono sempre meno ricchi
di b atteri e un uso regolare può invece migliorare qualche disagio
intestinale o rinforzare le difese
immunitarie».
Come scegliere il prodotto più
adatto? In base al gusto e al batterio. Le leader di mercato (Darione, Nestlè e Yakult) hanno propri
lattobacilli e ognuno di loro può
colonizzare l'intestino di ogni individuo in modo diverso. «I prodotti sul mercato hanno lattobacilli, bifidobatteri o entrambi spiega Elena Mengheri, ricercatrice Inran, che da anni studia il
rapporto tra nutrizione c risposta
immunitaria - e tutti hanno effettipositivi con specifiche e meccanismi diversi. Una delle principali attività è quella immunomodulatrice, e così i probiotici possono
proteggere da alcune allergie
contro gli alimenti, prevenire e
migliorare molte malattie infiammatorie intestinali e infezioni vaginali, proteggere la mucosa intestinale da patogeni, migliorare la
risposta immunitari a degli anziani. E sta emergendo un possibile
ruolo positivo anche nell'obesità
e nelle patologie correlate. Non ci
sono rischi di sovradosaggio e l'ideale è una rotazione dei diversi
batteri. È importante, però, prenderli con continuità perché, pur
sopravvivendo nell'intestino,
non permangono a lungo dopo la
fine della somministrazione».
MANTENGONO
L'EQUILIBRIO
INTESTINALE
econdo la
definizione FaoOms del 2001 i
probiotici sono «organismi
vivi che, quando
somministrati in quantità
adeguate, conferiscono
benefici in termine di
salute a chili consuma».
Sono diverse centinaia le
specie di batteri che
vivono nel nostro
organismo. I l loro ruolo è
mantenere l'equilibrio
intestinale, eliminare i
batteri patogeni, favorire la
digestione e assorbimento
di nutrienti, accrescere la
funzione immunitaria
dell'intestino. In una dieta
povera di grassi e ricca di
fibre e carboidrati,
bifidobatteri e lattobacilli
sono naturalmente in
quantità elevate, mentre
nella dieta occidentale,
con alto contenuto di
grassi e proteine, i batteri
buoni sono in quantità più
ridotte e sono elevati
invece i patogeni. I batteri
inoltre decrescono con
l'età: il feto non ne ha nel
tratto gastrointestinale ma
li acquisisce attraverso il
parto naturale,
l'allattamento al seno e il
contatto fisico con la
mamma (bocca). Poi
restano più o meno stabili
fino all'età adulta per
diminuire da anziani
(soprattutto i bifidobatteri).
Anziani che trarrebbero
giovamento da una
supplementazione
attraverso gli alimenti.
(e. nas.)
Pagina 59
È il guru delle proteine, ripudiato dai medici che lo trattano come uno stregone. E lui risponde: "Sono solo gelosi, perché io l'obesità l'ho sconfitta"
Dukn
defle diete
afia qrociata
DAL NOSTRO INVIATO
ANAIS GINORI
PARIGI
onsieurDukan, avrebbe messo adietapureMarilynMonroe?«Mano, riconosco anche io che unpetto e dei fianchi bentomitipossono esseremagneticiperlo sguardo
maschile». Il nuovo sacerdote della magrezza si concede una risata prima di tomare serio. Giorni difficili, perlui. Inqualchemodo, èintomo allasua controversa figura che si è estremizzatala sempiterna discussione sui chili di troppo, che prima di lui era catalogatatra
itormentoni estivi.Adesso, invece, è ormai chiaro che con
le diete non si scherza, trattasi di questione quasi ideologi ca. Anche se apensarcibene c'eragi à arrivato Totò. Parliamo di politica. Cosa si mangia stasera?".
Piaccia o non piaccia, Pierre Dukan è diventato qualcosa di più del nome di una semplice dieta. Dieci milioni di libri venduti, ottocentomila solo in Italia, un sito a
pagamento di coaching, una linea commerciale di prodotti e derivati.
SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE
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Sanità nazionale
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Pagina 62
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DAL NOSTRO INVIATO
ANAIS GINORI
PARIGI
a nascita di un mondo
autoreferenziale, dove
gli adepti, che non sono
pochi, parlano di "attacco" e "crociera" senza bisogno di traduzione, dove si
scambiano consigli per far scorta
di crusca d'avena, cereale un tempo riservato ai cavalli, e dove molti viaggiano con labresaolainborsa per fare "merenda". Il medico
francese nato adAlgeri settantuno
anni fa, che venerdì sarà a Pietrasanta per il festival Anteprime, viene amato e odiato in egual misura,
difeso in modo fideistico dai suoi
seguaci, guardato conpreoccupazione da chi lo accusa di sovvertire
la dietamediterranea, il dogma salutista dell'alimentazione bilanciata.
Signor Dukan, qualche giorno
fa è stato radiato dall'Ordine dei
medici francesi . L'hanno accusata di aver violato, in diversi modi,
il codice deontologico.
«E una falsità. Sono stato io a
chiedere di essere tolto dall'albo.
Nel gennaio 2007, quando ho deciso di cominciare la mia battaglia
contro il sovrappeso nel mondo,
ho deciso di andare in pensione.
Otto mesi fa, ho anche cessato
completamente le consultazioni.
L'Ordine dei medici è un organismo corporativo che non riconosce la libertà d'espressione. La verità è che sono gelosi. L' ultim o p retesto per attaccarmi è stato il libro
nel quale propongo centoventi
misure per lottare contro l'obesità».
Tra le sue proposte c'è quella di
introdurre un premio alla
Sanità nazionale
ritàpergli alunnichenonsono ingrassati. Non le pare di esagerare?
«I miei oppositori si fanno beffe
di questa proposta, accusandomi
divoler discriminare. Nessuno più
di me si è adoperato percormbattere la discriminazione. lo osservo
solo la realtà. Il 16% degli adolescenti francesi va in sovrappeso
durante gli ultimi due anni del liceo. Mi sembraquindil ogico creare nel programma un'opzione facoltativa per chi vuole imparare
rudimenti di dietologia, concedendo un bonus alla maturità per
quelli che, seguendo questi consigli, riescono anoningrassare. Cosìcome s'insegna l'educazione fisica e sessuale, non capisco perché non dovrebbe esistere l'educazi one alimentare».
La accusano anche di sfruttamento commerciale attraverso
prodotti e libri con il suo marchio.
«In Francia le persone che hanno successo non piacciono. Ulna
delle azioni dell'Ordine dei medici contro di me viene dalla denuncia di uno psichiatra secondo il
quale le diete provocano un trauma psicologico perché vietano i
cioccolatini. La mia battaglia è
osteggiata dalla filiera degli snacks
e dalle aziende che producono farmaci che curano i disturbi provocati dai cattivi alimenti. Per fortuna, questi giganti dell'economia si
sono rivelati dei pachidermi,
muovendosi troppo tardi. Tante
persone mi sostengono e sono
pronte a difendermi».
L'addio all 'Ordine è un modo
di bloccare l'esito di procedure disciplinari in corso?
«Assolutamente no. Sono più
dottore che mai, anche se qualcuno tenta di truccare le carte consacrerò alla mia missione tutta l'energia, l'immaginazione, la creatività che ho in corpo. Ho dei nemici molto potenti che difendono
i loro interessi economici. Ma ho
anche amici sinceri e devoti».
0
stregone"
Com'è possibile restare in buona salute con una alimentazione
tanto sbilanciata?
«Gli eschimesi mangiano verdure solo sei mesi all'anno e nelle
tribù masai non ne consumano
mai».
Appunto. Qui siamo in Italia,
Europa.
«La prima fase "d'attacco" della
mia dieta, quella che prevede solo
proteine, dura quattro o cinque
giorni. Per un periodo così breve è
sufficiente prendere un integrato re multivitaminico. Nelle fasi successive della dieta, le verdure vengono reintegrate così come gli altri
alimenti».
Non crede sia preferibile mangiare di tutto, diminuendo le porzioni?
«Così si dimagrisce poco e lentamente, con il rischio di scoraggiarsi e rinunciare. Sono quarant'anni che lavoro. Conosco le
donne e gli uomini che scelgono di
seguire una dieta. Sono estremisti
che non accettano le mezze misure, magari perché soffrono di
stress, hanno un disagio psicologico o attraversano un periodo difficile. Non è incitandoli a un'alimentazione più equilibrata che
riusciranno a dimagrire. Hanno
bisogno di vedere risultati rapidi.
Inoltre, ilmio programmanonviene vissuto come una punizione
ma come una ricompensa, grazie
ai cento alimenti da mangiare a
volontà».
Molti studi dimostrano che più
in fretta si dimagrisce, più in fretta si riprendono i chili persi. Tutti
in malafede?
«Ci sono altri studi che dicono il
contrario. La gratificazione psicologica dovuta alla perdita immediata di peso permette di proseguire nel lungo periodo. Inoltre, la
mia dieta prevede una forma di
prevenzione, ovvero la fase di
"consolidamento" e poi quella di
"stabilizzazione" che deve durare
tutta la vita».
L'agenzia di sicurezza sanitaria francese (Anses) sostiene che
la sua dieta comporta molti rischi: disturbi ai reni, cancro, alta
pressione, malattie cardiovascolari.
«Lo studio dimentica un dato
fondamentale. Tutte le statistiche
internazionali dimostrano che il
sovrappeso e l'obesità rappresentano ilprimo fattore di rischio cardiovascolare, infarto, diabete, alta
tensione e cancro. Il semplice fatto di dimagrire riduce questi rischi. Larnia dieta inoltre toglie due
alimenti strettamente legati aqueste malattie: gli zuccheri e i grassi
saturi. Già dopo la terza settimana
di dieta, i problemi di glicemia e di
alta tensione migliorano mentre
diminuiscono le medicine da assumere per risolvere questi disturbi. Ecco perché non sono simpatico ai produttori farmaceutici».
In Francia, quasi la metà delle
donne sotto ai 25 anni ha già fatto
in media quattro diete. Non ha la
sensazione di alimentare un'ossessione?
«Sono d'accordo. In Francia c'è
un culto eccessivo dellamagrezza.
Ma dietro questa corsa alle diete,
Pagina 63
apparentemente futile, le donne
patiscono una mancanza di fiducia e stima in se stesse. Si tratta di
ragazze convinte che dimagrire
cambierà la loro vita. Niente può
fermarle».
Lei parla molto di obesità tra le
ragazze, molti genitori invece sono preoccupati per l'anoressia
dei loro figli . Questa apologia della magrezza non rischia di essere
pericolosa?
«L'anoressia è un disturbo psichiatrico non collegato direttamente all'alimentazione. Per le
giovani che trovano una vera ragione di vita nel dimagrire non è la
dieta a essere pericolosa, ma il fatto di fallire e di provocare una spirale di diete senza fine».
Come si può affidare una questione così importante ai libri e ai
siti Internet?
«Chiedo ai miei lettori di farsi
seguire an che da un medico. Sempre, non solo quando ci sono controindicazioni evidenti come gravidanza, chemioterapia, dipendenza da insulina. Il sostegno medico è sempre auspicabile. Ma ribadisco che il rischio più forte è
non fare una dieta quando sencha
davvero bisogno».
Con qualche chilo in più
François Hollande avrebbe vinto
lo stesso?
«Ho un dovere di riservatezza
nei suoi confronti. Ci siamo incontrati. Ha avuto la cortesia e l'ironia
di dirmi che avrei dovuto versargli
del] eroyalties perilnumero di libri
che ho venduto grazie al suo esempio. L'unica cosa che posso dire è
che non è stato facile per lui. Si è
battuto, e havinto».
A PUNITI
Ideata negli Anni'70 da
Guido Razzoli, non
considera le calorie ma i
punti: non devono essere
meno di 40 né più di 60. Il
punteggio più basso va ai
grassi, il più alto ai glucidi
WEIGHT WATCHERS
Lanciata negli anni `60 da
Jean Nidetch, è una dieta
ipocalorica da 1200-1300
calorie al giorno. Da
seguire per almeno tre
settimane
TISANOREICA
Creata da Gianluca
Mech, è un programma
iperproteico associato a
decotti, bevande
depurative, barrette e
piatti pronti. Basato su
regole e porzioni precise
A ZONA
Divulgata nel 1995 da
Barry Sears, è strutturata
con il 40% di carboidrati,
il 30% di proteine e il
30% di grassi. Considera
il fabbisogno proteico
individuale
DISSOCIATA
Descritta nel 1951 da
Herbert Shelton, si basa
sulle combinazioni
alimentari. Vietate, nello
stesso pasto, alcune
associazioni
osteggiata,
a suo dire, dalle case farmaceutiche e dai venditori
di merendine.
Sanità nazionale
Pagina 64
È il guru delle proteine, ripudiato dai medici che lo trattano come uno stregone. E lui risponde: "Sono solo gelosi, perché io l'obesità l'ho sconfitta"
alla crociata
delle
diete
MARIA NOVELLA DE LUCA
n fondo è tutta colpa di Kate Middleton. E
della sua dichiarata ammirazione per il dottor, anzi "ex" dottor Dukan. La professoressa Patrizia Bollo, docente di Dietistica delle
malattie endocrino-metaboliche alla Statale di Milano, lo dice con ironia, con un po' di sarcasmo, ma il senso non cambia. Kate Middleton
che snella come un giunco attraversala cattedrale
di Westminster al braccio di William, il vestito da
sposa che le fascia una silhouette meravigliosa, e il
giorno dopo il mondo scopre (grazie ai tabloid)
che dietro quella perfezione c'è il rapido, e quantomai efficace, metodo dimagrante di Pierre
Dukan. «Il messaggio pubblicitario è stato formidabile: milioni di donne hanno pensato che forse
per assomigliare a Kate potevano tentare la dieta
Dukan...Un disastro. Anche perché questa dieta
non ha nulla di innovativo - dice netta Patrizia
Bollo - e tantomeno di miracoloso».
SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE
Sanità nazionale
Pagina 66
Un regime che non ha nulla di miracoloso, anzi. La "condanna" degli esperti
"Analisi sballate e peso che ritorna"
ecco i pentiti delle diete alla moda
(segue dalla copertina)
MARIA NOVELLA DE LUCA
semplicemente - aggiunge
-un regime iperproteico, efficace al momento e dannoso
nel tempo, molto simile ad altri, dalladietaAtkins, chefacevano ledivenegli anni Sessanta, alla Tisan oreica che oggi va
per la maggiore in Italia, ma la differenza è
che la Dukan ha avuto una diffusione planetaria e mediatica che nessun'altra dieta ha
mai avuto».
Benvenuti nel club degli scettici. Di quelli
che osservano sconfortati gli obesi e i grassocci di tutto il mondo discutere di fase di attacco efase di crociera, di examantidelladieta mediterranea che da un giorno all'altro
mettono al bando l'olio d'oliva, la frutta e la
verdura, con spaventose conseguenze sulla
loro regolarità intestinale. (Tanto che in rete
si sprecano i consigli su come ovviare a questo inconfessabile lato oscuro della dieta
Dukan). Ma mentre il metodo del guru francese impazza, medici, esperti, nutrizionisti,
scienziati dell'alimentazione, che da decenni predicano la retta via per dimagrire con
saggezza salvaguardando cuore, reni, ossa e
anche il cervello, cioè il buon umore, provano a resistere, e a far sentire la loro voce.
Inizia con una battuta Andrea Ghiselli, ricercatore dell'Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione: «Altro
che metodo Dukan, compratevi un paio di
scarpe da ginnastica, e soprattutto smettetela di fare le diete, più si fanno diete più si ingrassa, il metabolismo rallenta e alla fine per
restare in forma si deve mangiare sempre
meno». Assomiglia ad un paradosso, ma l'unica via per dimagrire, ascoltando gli esperti, sembra essere quella di uscire dall'idea di
sottoporsi a regimi più o meno punitivi, che
sia il minestrone o il succo d'acero, le bistecche al sangue o le bustine sostitutive, il sondino nel naso, o appunto i settantadue cibi
della dieta Dukan, yogurt, formaggi e insaccati compresi, ma guai a toccare uno spicchio di mandarino.
Aggiunge Ghiselli: «Queste diete iperproteiche funzionano perché non fanno sentire
la fame, anzi ciò che si mette in moto è quasi
una funzione anoressizzante. E in fondo se
fatteperdieci oventi giorni, si possono anche
sopportare, come stimolo a proseguire con
una dieta equilibrata. Invece ciò che accade
- dice Ghiselli - è che la gente alterna cicli
di regimi iperproteici e cicli di abbuffate, con
un rischio davvero alto per le arterie, per i reni e anche per le ossa che vengono private di
alimenti ricchi di calcio». E allora? Nulla si
crea e nulla si distrugge, ricorda Ghiselli, e
cioè i chili persi, purtroppo, nel 90 per cento
Sanità nazionale
dei casi tornano ad arrotondarci pance e
fianchi. Laviaperò c'è, maè lentaesaggia: «Si
deve partire con una piccola riduzione di calorie, inserendo l'attività sportiva: una parte
di calorie le consumerò mangiando un po'
meno, le altre camminando un po' di più».
Detto e fatto? Tutt'altro. Del resto basta ricordare l'amara e planetaria confessione di
Oprah Winfrey, forme over e bellezza afroamericana, che dagli schermi del suo popolarissimo talk show nel 2009 dichiara: «Sono
tornata ad essere cicciona, peso 92 chili, le
diete non servono...». Eppure soltanto due
anni prima la star più seguita della tv americana aveva conquistato decine di copertine
raccontando come era riuscita a perdere
quasi trenta chili, convertendosi ai cibi integrali e alla filosofia vegana. Poi, però, il desiderio di cibo ha avuto la meglio, Winfreyè di
nuovo oversize, ma la sua ammissione di debolezza sembra aver conquistato ad Oprali
ancora più simpatie nell'obeso universo
americano.
E il professor Pietro Migliaccio, vera star
della dietologia romana, di "pentiti" se ne intende e non poco. «Quanti ne arrivano nel
mio studio - sospira Migliaccio - pentiti
della dieta Dukan, del sondino, della tisanoreica, e di tutte queste altre diete di moda. Arrivano, avendo ripreso tutto il peso, e spesso
con analisi cliniche tutte sballate. Ma io non
condanno nessuno, anzi se da me arriva un
paziente che ha perso venti chili mangiando
soltanto proteine, prima di tutto mi accerto
che non abbia avuto danni, poi gli insegno
come non ingrassare di nuovo.. .Spesso mi
chiedo però che prezzo pagheremo in termini di salute collettiva per queste diete sconsiderate...». In fondo poi, suggerisce Migliaccio, basterebbe guardarsi intorno. «L'obesità sta diventandoun'emergenzain Italia, in
particolare quella dei bambini. Eppure, grazie alla dieta mediterrannea siamo ben lontani da situazioni come quella americana o
inglese. Perché non riconoscere allora che è
la nostra alimentazione quella che funziona?».
E che la cultura, anzi l'antropologia, ahbiano un ruolo fondamentale nel nostro rapporto con il cibo, lo dimostra la professoressa Patrizia Bollo, docente universitaria, ma
anche autrice di libri, tra cui "Diet-etica: sopravvivere nella giungla delle diete e imparare mangiando", e per i bambini "Mangiocando". «E difficile far sentire la propriavoce
di fronte alla potenza mediatica di operazioni come la dieta Dukan. Ma l'antidoto altro
non è che riscoprire il senso del mangiare, del
cucinare, pensate che messaggio sbagliato
può dare una madre sempre a dieta ai suoi figli... Infondo ilcibo èunveicolod'amore, an che se lo abbiamo dimenticato».
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