ECONOMIA IMMOBILIARE

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ECONOMIA IMMOBILIARE
ECONOMIA
IMMOBILIARE
2° SEMESTRE 2004
1
ECONOMIA IMMOBILIARE N° 28
Come prima,
più di prima
Economia Immobiliare si avvia verso la maggiore età.
Il primo numero fu pubblicato infatti nel 1988,
come organo ufficiale della neonata AICI,
Associazione Italiana Consulenti e Gestori
Immobiliari, e già nel 1991 la rivista trovava la dignità della registrazione presso il Tribunale di Milano.
Nel 1999, quando ne presi io la direzione, Economia
Immobiliare viaggiava sulle 72 pagine al massimo,
ed era tutta in bianco e nero. Nel 2000, la prima
svolta: il colore in seconda e terza di copertina e l’aumento, ogni volta, della foliazione.
Nel 2002 un restyling pressoché completo, e le prime
foto a colori all’interno.
Il numero 28, questo, ha 94 pagine e 111 foto.
Tutto molto graduale, un passo alla volta.
Lo sforzo è però sempre quello di un tempo: mantenere la “tradizione“ di qualità della rivista, presentando una panoramica approfondita di ciò che è successo - di rilevante - nel semestre. Soprattutto ciò di cui
la stampa corrente non si occupa, vuoi perchè si dice
che forse non interessa al lettore (ma sarà vero ?),
vuoi perchè affrontare la complessità del real estate
non è lavoro da semplici reporter.
Di rilevante, nel semestre che si sta concludendo, è
successo parecchio. In termini di incontri (mai così
numerosi, e anche di “spessore“), di progetti e di affari. In una parola, di sviluppo.
Progetti: non solo all’estero (le fotografie di questa
pagina si riferiscono a un esempio particolarmente
interessante, a Berlino: il servizio è a pag. 71), ma
anche finalmente da noi. Le pagine seguenti illustrano molti di questi significativi impegni della
Community verso la formazione di una vera industria immobiliare italiana.
Contenuti a parte, da anni Economia Immobiliare
non è più solo l’organo ufficiale di AICI. Vi trovano
spazio tutti coloro che hanno qualcosa di importante
da raccontare. Le molte centinaia di nomi (persone e
aziende) citati in questo numero ne sono la prova.
Con una eccezione: non si parla, qui, di alcuni fatti
di cronaca recente (vedi l’acquisto di pacchetti azionari di aziende creditizie da parte di noti personaggi
della “finanza immobiliare”, oppure OPA più o
meno riuscite, e Fondi Immobiliari pubblici) che
hanno riempito pagine e pagine sulla stampa non
Il City Corner DomAquarée (DIFA) a Berlino in costruzione ...
solo di settore.
Perchè?
Semplice. Inchiostro già visto, e anche troppo.
Qui, sulla mia rivista, i lettori troveranno altro.
Come prima, ma con un passo in più, ogni volta, più
di prima.
Senza dimenticare che, anche nell’immobiliare, ogni
tanto, ci vuole pure un tocco di humour lieve (vedi
l’articolo a pag. 57).
Paola G. Lunghini,
Direttore Responsabile
... e una volta ultimato
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Economia Immobiliare
Direttore Responsabile: Paola G. Lunghini - e-mail: [email protected]
Redazione: Via Nerino, 5 - 20123 Milano
tel. 02.72.52.91 / 02.72.52.95.55 - fax 02.86.45.25.97
e-mail: [email protected]
Fotocomposizione: Reddy’s Group spa
Stampa: Fava Centrostampa srl - Milano.
Chiuso in redazione il 16.12.2004
Hanno collaborato in redazione: Luca Fantin, Francesco Tedesco, Roberto Vallini e
Manuela Frésard (da Berlino).
Ha contribuito Luca Gaspare Clavarino.
Coordinamento: Francesco Tedesco.
Proprietà: Internews - divisione di Reddy’s Group spa, Milano
Credits fotografici: Aareal Fund, Barcellona 22@, Comune di Milano - Assessorato allo
Sviluppo del Territorio, DEGW, DIFA, EPIC, EPRA, Europa Risorse/Doughty
Hanson, EXPO REAL, Gruppo Edoardo Caltagirone, Gruppo Leonardo Caltagirone,
Gruppo Statuto, Hungarian National Tourist Office, IVG, McArthurglen, Pirelli RE,
ProLogis, Promocentro, Risanamento, Sonae Imobiliaria, Steelcase, The Mills
Corporation.
Economia Immobiliare è una pubblicazione semestrale registrata al Tribunale di
Milano in data 16.2.91 con n. 92. Pubblicazione riservata agli Abbonati.
Abbonamento annuale per il 2005 (2 numeri): € 90,00 (IVA assolta dall’Editore a
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Scheda a pag. 14.
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di Economia Immobiliare può essere riprodotta, memorizzata in un sistema di ricerca automatica, trasmessa in qualsiasi forma o
tramite qualsiasi supporto - elettronico, meccanico, fotocopiatura, registrazione o
altro - senza l’autorizzazione scritta dell’Editore.
Citazioni sono consentite per uso giornalistico purché venga fatta precisa menzione
della fonte.
Nota del Direttore: Alcune informazioni riportate nel presente numero di Economia Immobiliare,
sono state inserite, man mano che si realizzavano, nella “Newsletter alla community” a cura di Paola
G. Lunghini, indirizzata ai Soci AICI e ASPESI.
Gli articoli siglati “CS” sono Comunicati Stampa aziendali e/o di Enti e Associazioni.
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ECONOMIA IMMOBILIARE N° 28
SOMMARIO
Mercato
Panorama Eventi Italiani
News dall’italia
News dall’estero
4
16
30
Varie ed eventuali
L’ “osservatorio immobiliare” della FIAIP
Assoimmobiliare a Bruxelles
Megliomilano e l’Universita’
ANCE: un Workshop su “Basilea 2”
AUDIS a Torino: una città in trasformazione
Il futuro del mercato secondo Nomisma
Il convegno di OSMI sul valore del territorio…. di Milano
Milano e “La rinascita del futuro”: la mostra a Berlino
Milioni di visitatori a Milano per “La terra vista dal cielo”
Immobiliare al femminile
Identikit on air
41
43
45
46
47
49
49
52
53
55
57
Sta sorgendo “Borgoverde”: a pag. 62
Ritratti
Mario Botta: dalla Scala a Vimodrone
Nasce “Milano Santa Giulia”
Centri Commerciali: apertura a Forlì
“Caltacity” a Sesto S. Giovanni
Aareal presenta “Arconati 1”
Ivg Immobilien
La presentazione di “Maciachini Center”
Un investimento “speciale” per DIFA
Giuseppe Statuto e “Le Corti tra i Navigli“
Eurodomus tra real estate e ambiente
Ibm: nuova sede a Milano
Property Area
62
63
65
66
66
67
70
71
72
73
74
74
L’Head Quarter di Pirelli RE a Milano Bicocca: a pagg. 16 e 28
Eventi esteri
Highlights da Expo Real 2004
Mapic 2004, dieci anni di successi
EPRA a Berlino
CoreNet Global: il Summit europeo a Budapest
76
80
84
85
Ricerche
European office market 2004
La Galassia immobiliare
88
92
Aici
Note informative
83
Sta sorgendo “Parco Leonardo”: a pag. 80
57
ECONOMIA IMMOBILIARE N° 28
Mogilatova si
occupa
del
marketing.
C a r m e n
Chieregato è
AD
della
Cogest, società
di gestione di
C e n t r i
Commerciali
(ed è anche nel
Board
di
C N C C ) .
Ursula Raab
(che è tedesca)
è un mix di
Alexandra Lopes
fascino personale e creditizio: già Vice-direttore generale di DePfa
Bank - Roma, poi al Credit Lyonnais, Ursula è ritornata alla “sua” banca tedesca, che da un paio d’anni
circa si chiama Aareal Bank. E’ una delle poche dirigenti donne del mondo bancario ed è sicuramente la
più nota nel panorama del credito immobiliare italiano. Di finanza immobiliare si occupano anche
Michaela Malinverno e Elena Maina, presso la
Morgan Stanley Bank: qui siamo nell’ambito delle
securitizzazioni, etc. Silvia Ferrero, sorella del famoso
Cesare ( per anni amministratore delegato dell’IPI), il
suo spazio specialistico lo ha saputo trovare dapprima
alla Ernst & Young Real Estate e alla BNL Fondi
Immobiliari Sgr ora.
Alida Forte collabora con il marito, Riccardo
Catella (a capo di Hines), in Coima; Allegra
Caltagirone è già attivissima nel grande Gruppo
fondato dal padre Leonardo. Altrettanto attiva è
Elisabetta Caltagirone, impegnatissima a seguire
“Caltacity”, la grande iniziativa milanese del padre
Edoardo Caltagirone. Sempre a Roma, l’ingegner
Stefania Passeri è fund manager in FIMIT Sgr. A
fianco di Alfredo Romeo, fondatore dell’omonimo
gruppo, che da Napoli spazia ora in tutta Italia, c’è
da anni Emanuela Feroci. A Torino, Patrizia Ludi,
che ha la vocazione del marketing urbano, è il
“punto di riferimento” all’ITP (Investmenti Torino
e Piemonte). Architetto sono anche Edith Forte,
che guida Fortebis (con lei collabora Cristiana
Cutrona), Laura Piantanida, di Reddy’s Group, e
Maria Paola Peloso, di IPI.
Alla Larry Smith c’é la brava Maddalena Panu.
C’è poi un gruppo di signore, che sempre più si allarga, che opera in società immobiliari di matrice estera. Ne fanno parte Barbara Polito e Valeria Falcone,
entrambe associated director in Carlyle; Claudia
Buccini e Clara Zanussi (Cushman & WakefieldHealey & Baker); Paola Ricciardi, Michaela Musso e
Manuela Rainini (REAG) .
Altre note aziendaliste, tra cui l’ingegner Alexandra
Lopes (ProLogis), Susan Trevor Briscoe (FPD
Savills), Farrah Fullmann (CushWake) e Alexandra
Tornow (Jones Lang Lasalle) sono straniere di nasci-
ta, ma ormai italiane per
attività. Si fanno vedere
pubblicamente poco - ma
possono molto - Toni Sue
Steel (First Atlantic Real
Estate), e la canadese
Marina Botero, fund
manager in Beni Stabili
Gestioni Sgr.
In una realtà immobiliare
siciliana, Iemme, è invece
attivissima la bionda
“tedeschina di Catania”
(detta
anche
“Miss
AICI”), cioè Natasha
Jeuck.
Laura Piantanida
Le professioniste e la “PA”. Più numerose che in passato sono le giornaliste che si occupano di real estate.
Quasi tutte donne sono anche le addette stampa. che
agiscono all’interno o a fianco della comunità immobiliare: Silvia Capuano è nelle relazioni esterne di
Risanamento (Gruppo Zunino), e Maria Elena
Fantasia in quelle di Europa Risorse.
Agenti immobiliari, amministratrici di stabili, architetti, notaie e commercialiste, è ovvio, sono una infinità. E tutte hanno spesso a che fare, è ovvio, con
l’immobiliare.
Tra gli avvocati spiccano Claudia Pasqualini Salsa,
specializzata in diritto dell’ambiente e della sicurezza;
Benedetta Amisano, che sta presso McDermott Will
& Emery/Carnelutti Studio Legale Associato;
Nicoletta Portalupi, che si occupa specificatamente
di real estate business come la giovanissima Valentina
Delli Santi, figlia del celebre avvocato Riccardo.
Nella pubblica amministrazione, le responsabili di
assessorati quali politiche della casa o urbanistica - a
livello comunale e regionale - sono numerosissime.
Troppe, davvero, per poterle citare. Anche l’Agenzia
del Demanio ha diverse signore a capo di filiali e
sezioni. E Direttore Generale dell’Agenzia è
Elisabetta Spitz, architetto, talmente carismatica, che
l’Agenzia viene spesso definita Spitz Real Estate.
In Patrimonio spa opera da un paio d’anni - nell’area
della finanza - Silvia Rovere, detta (dalle sue brillantissime performance al Forum di Santa Margherita),
“la stella”.
D’accordo, nel panorama mi ci metto anch’io: non
nella mia qualità di giornalista specializzata nell’immobiliare, ma piuttosto in quella di Vicepresidente e
Incoming President di ERES, European Real Estate
Society. (PGL)
IDENTIKIT ON AIR: UN
AGGIORNAMENTO “OPPORTUNO”
Per par conditio, visto l’argomento delle pagine
precedenti, ripropongo qui la versione aggiornata
dell’articolo scritto nel marzo 2003, e poi già rinfrescato nel marzo 2004. Si sono affacciati infatti
all’orizzonte immobiliare nomi nuovi, e alcuni
58
VARIE ED EVENTUALI
liari italiani non solo sono belli, ma anche ricchi di
passioni e talenti. Altro che gente in grigio, attenta
solo al deal! Sono anche particolarmente sensibili al
gossip.…
Ecco dunque il nuovo ritratto ideale del “Real Estate
Man” italiano (di seguito “il Nostro”).
Mario Taccini
signori hanno cambiato casacca e indirizzo. La
Community si allarga sempre più ad è quindi
necessario un ulteriore aggiornamento di “Identikit
on Air”, con la solita avvertenza: quando non ci
sono citazioni, è perché gli esempi sono troppo
numerosi per poterli inserire.
EDIZIONE TERZA: PREMESSA
Scrivevo, in data 1 aprile 2003: «Avete presente quel
giochino che capita di leggere sulle pagine di giornali anche considerati “seri”, e che consiste nel prendere vari frammenti di personaggi dello star system, o
comunque di successo, per costruire “la più bella
delle belle”... oppure anche “il più affascinante degli
affascinanti”?»
Seguiva il Racconto che gli associati AICI e ASPESI
di allora ricevettero, dal titolo “Identikit on Air”, e
che andò, in forward, anche a molti altri, che Soci
non erano...
Poi, a marzo 2004, a Cannes, molti partecipanti al
MIPIM mi chiesero di aggiornare l’Identikit del Real
Estate Man del Salone e, più in generale, della
Community.
Lo feci volentieri: tanto sincero entusiasmo non
poteva andare deluso: nell’anno c’erano stati molti
cambiamenti. E poi l’aver chiaramente indicato nel
primo “Identikit” solo nove “bellissimi” aveva creato
inaspettate
gelosie tra gli
esclusi (infinitamente più
numerosi), ed
alcuni risentimenti, accompagnati anche
da
larvate
minacce: ciò
mi aveva convinto che la
strada era giusta.
Sono sempre
più convinta
che i protagoSestilio Paletti
nisti immobi-
L’aspetto. Il Nostro ha un’età compresa tra i 37 e i
62, ma qualche anno in più o in meno non comporterà esclusione. È alto circa 1 e 80 («altezza uguale
bellezza», dicevano le nostre nonne), ma qualche centimetro in più o in meno non determinerà differenze
drammatiche) e inchioda la bilancia sugli 80 chili: gli
altri in proporzione.
Molti avranno la sorpresa di scoprirsi svariati chili di
troppo. Questi chili devono sparire. Ripetetevi perciò
continuamente «Tranne Romolo Ferrario, BIG, che
sta benissimo così com’è, un Nostro rotondetto non
può esistere!»
Non è indispensabile
che i capelli siano
scuri come quelli di
Andrea
Musso
(Pioneer
Investments): chioma ideale è anche quella
argentea di Pietro
Locatelli (Systema e
Meliorbanca).
O quella, argentata, Maurice Kanah
di Mauro Danielli
(FIMAA - Milano). Oppure il caschetto color del
grano di Fabio Massimo Grimaldi (MKTP), Franco
Gardella (Orion) e di Federico Sassoli De’ Bianchi
(Beni Reali). Perfetto anche il taglio “mai un capello
fuori posto” di Fabrizio Bonelli (Banca Intesa).
Gi occhi sono “quelli e solo quelli” di Antonio Mazza
(Aareal Bank), che hanno la sfumatura di colore, e la
trasparenza, dei laghi alpini. Antonio, mi spiace... lo
so cosa ti succederà adesso, ma non posso farci niente, in due anni non ho trovato “comparables”.
Il sorriso è un mix cui concorrono Paolo Francesco
Calmetta e Barnaba Ricci (Haarmann Hemmelrath),
Roberto Benaglia (Royal Bank of Scotland),
Guido Romiti (GR Partners), e Luciano Maranzana
(Pirelli RE sgr).
Nel caso in cui il Nostro volesse optare per i baffi,
la scelta è tra il brizzolato di Riccardo Pellegatta
(ABB), il classico di Adolfo Premoli Silva (studio
omonimo), Maurice Kanah, architetto, di
Francesco Abbà (Yard) e di Claudio Lossa (Lossa
Consulting), il “biondo-Aramis” di Marco Plazzotta
(RAS Immobiliare), il “sempre pettinato” di Sestilio
Paletti (ASPESI), e il candido di Francesco Caridei
(studio omonimo).
Numerose anche le opzioni in caso di barba. Abbiamo
infatti il modello “Garibaldi” di Giuseppe Pasini (gruppo omonimo), il carbonaro di Mario Breglia (Scenari
Immobiliari), il casual di Rudy Petrosino (Pirelli RE),
Giancarlo Bracco (Immobilsarda) e Antonio Mazzetta
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ECONOMIA IMMOBILIARE N° 28
(Mazzetta Case), il “sale e pepe” di Mario Taccini
(Espansione Commerciale), il “classico” di Alfredo
Lucente (Baker & McKenzie) e di Armando Borghi
(SDA - Bocconi), l’ “esotico” di Yahya Sergio Yahe
Pallavicini (Studio Meda) e il “pizzetto” di Giovanni Di
Corato (Nextra Sgr).
La voce, beh, è quella baritonale di Pasquale De
Lucia, consulente immobiliare a Roma, che non tutti
conoscono perché se ne sta sempre più defilato, ma
se vi capita chiamatelo. Vi accorgerete (ammesso che
riusciate a capirlo: io ci ho messo anni, perché il soggetto non parla in italiano ma in “pasqualedelucierese”) che dico il vero.
L’atteggiamento. Il Nostro ha l’educazione di
Maurizio Galimberti Faussone di Germagnano
(Galimberti) e di Luca Gaspare Clavarino (West LB);
ha la classe tutta fiorentina di Andrea Amadesi
(AEW) e lo
stile
tutto
genovese
di
Emmanuele
Romanengo
(Plant) e di
Federico
F i l i p p o
O r i a n a ,
Vicepresidente
di ASPESI.
È felpato come
Federico Filippo Oriana
Manfredi
Catella (Hines), aggraziato come Eugenio Radice
Fossati (Polis Fondi) e flessuoso come Federico
Alessandri (Gruppo I.Ge.I). È gentile come Nicola
Albè (Oncor), garbato come Pietro Malaspina (Sonae
Immobiliaria) e Corrado Vismara (Larry Smith),
calmo come Giovanni Colonnelli (studio omonimo)
e Francesco Versaci (Studio Abbatescianni), accattivante come Sergio Scarpellini (Gruppo Immobilfin),
discreto come Leonardo Caltagirone (gruppo omonimo), Luigi Arborio Mella (Polis Fondi) e Dante
Emilitri (ANCAB e Darma); ed è affidabile come
Massimo Mazzi (Redilco RE) e Ezio Bigotti (STI).
Il Nostro è autorevole come Giuseppe Roma
(Censis), assertivo come Michele Cibrario (BNL
Fondi Immobiliari), preciso come Alberto M.
Lunghini (Reddy’s Group) e Claudio Viola
(ENSR), instancabile come Leo Civelli (REAG),
infaticabile come Ugo Debernardi (Generali
Properties), determinato come Antonio Pastore
(Borsa Immobiliare di Milano) e Edoardo
Caltagirone ( gruppo omonimo), vulcanico come
Claudio Pancheri (Risorse per Roma), tenace come
Domenico Storchi (studio omonimo), e creativo
come Riccardo Delli Santi (Studio Legale omonimo, il quale ha addirittura inventato i “Talk
Meeting”).
È disincantato come Vincenzo Lombardi (Ferrovie
RE), divertente come Piero Carrer (studio omonimo), spiritoso come Edovige Catitti (Aareal Bank),
scoppiettante
come Massimo
Po n z e l l i n i
(Patrimonio),
e affabile come
Ilvo Bruschi
(Gabetti)
e
A l b e r t o
Pizzirani
(FIMAA).
È diretto come Antonio Parstore
Gerardo Coviello (GC International), disponibile
come Luca Ravasi (studio omonimo), ospitale come
Luigi V. Mangano (DEGW), spontaneo come
Maurizio Laverone (Oppenheim-IVG), friendly
come Gianfranco Zavagli (Sifalberghi, gruppo
Accor); e onnipresente come Roberto Rimoldi
(Banca Intesa Private Banking) e Alessandro
Berlincioni (Pirelli RE).
Ha anche una sfumatura di timidezza, come Alfredo
Romeo (Gruppo omonimo): lo so, qui non mi credete, ma vi giuro che è così.
Ama scrivere, come Claudio De Albertis, ANCE, e
Corrado Sforza Fogliani, Confedilizia. E ama comunicare, come Aldo Mazzocco e Massimo De Meo,
Beni Stabili, e Federico Sutti, DLA. E si ispira in
questo a Gianni Verga, nostro beloved Assessore allo
Sviluppo del Territorio del Comune di Milano.
L’abbigliamento. Il Nostro è tremendamente elegante. Doppio petto blu, gessato blu o antracite, spezzato blu/grisaglia, giacche a quadrettini tipo Burberry’s
o in cashmire cammello. Le camicie, spesso su misura, sono azzurre o a righe bianco/azzurro, con cravatta in tono, regimental o - preferibilmente gialla o
azzurra - a disegni piccolissimi. Se è amico di Valerio
Angeletti (Pirelli RE Franchising), porta volentieri
quelle, molto belle, che Valerio usa far confezionare
apposta e regala a Natale; altrimenti “va” su Marinella
o Hermes. Cappotto? Se possibile, di vicuña, come
Alfredo Romeo.
Per le sciarpe, si ispira a quelle raffinate di Paolo
Bottelli (Pirelli RE).
Niente cappello, a meno che non siate Fabio
Bandirali (Eurohypo): con il loden a mantellina, lui
si permette il classico tirolese con piumetta.
Bretelle?
Oddio, a meno
che
non
siate
Carlo
Alessandro
Puri
Negri
(Pirelli RE)
che addirittura
in foto ufficiale le indossa, e
in un vistoso
rosso…
Pelletteria etc:
tutto sempre Carlo Alessandro Puri Negri
60
VARIE ED EVENTUALI
molto classico.
Idem per gli
occhiali.
A
volte, civettuole lenti a contatto.
Profumi etc.?
Griffatissimi e
preferibilmente
inglesi
(Floris, Astor,
Valerio Pacelli
Royal, etc.).
Le scarpe, again, sono inglesi, e le calze blu.
Per il tempo libero, ineguagliabili il “country” di
Andrea Amadesi, i piumini di Tommaso Tateo
(Progetto Italia), i golfetti confetto di Giuseppe
Bonomi (Arsenale di Venezia) e persino i pantaloni
rossi di Gerardo Solaro del Borgo (Deutsche Bank
Fondimmobiliari).
Gli hobbies e lo sport. Il Nostro canta: repertorio
napoletano per Carlo Bianco (Pirelli RE, cariche
varie), classico-liturgico per Fabio Bandirali e - almeno un tempo - “cori alpini” per Riccardo Pellegatta.
Non sa quasi suonare strumenti musicali (come invece Gianni Conti, BIG: indimenticabili i suoi attacchi
rock alla chitarra...). In realtà, lo strumento che sa
usare è il telefonino, seguito dalla digitale e dal portatile, meglio se “ultraleggero”...
Va ai concerti e spesso all’opera (Gualtiero Cualbu,
Minoter).
Il Nostro legge “pochino” e sfacciatamente sostiene
che è per carenza di tempo . Tranne alcune eccezioni
(Fabio Semenza, ingegnere milanese, Vittore Ceretti
(studio omonimo) e Pasquale De Lucia) non sa
dipingere, ma lo si trova ogni tanto nei musei (e
soprattutto ai vernissage delle mostre d’arte...).
Conosce la floricoltura, come Vittore Ceretti.
Volentieri va alle fiere dell’antiquariato. Ama il cinema, meno il teatro. Talvolta gli piace ballare (Mauro
Danielli).
Sa scegliere “bei vini” (Fabio Bandirali e Michele
Pedone, studio omonimo a Torino), e se
è il caso sa pure cucinare, come Lino Ravalico (Il
Quadrifoglio, Trieste).
Non gioca a
carte. Al casinò
ci mette piede
quando va al
MIPIM o in
vacanza,
e
curiosamente
vince.
Non fa (tranne
Gualtiero
Ta m b u r i n i ,
Nomisma, e
U b e r t o
Visconti
di
Massino,
Uberto Visconti di Massino
Valori Urbani) collezioni originali; e non ho ancora
trovato nessuno con l’hobby dei trenini elettrici.
Ha quasi smesso di fumare sigarette, ma si concede
volentieri un sigaro post pastum.
I week-end li passa a Santa Margherita, sui laghi
intorno a Milano (dove spesso ha una villa di famiglia), al Circeo o nelle isole del golfo di Napoli (se
abita a Roma).
Se va in montagna, allora è Val d’Aosta o Sankt
Moritz/Celerina.
Il Nostro va in vacanza in Sardegna (dove spesso
“tiene casa), in Costa Azzurra o in Versilia. Tra le
mete estere predilige Stati Uniti e Canada.
È tifoso del calcio, pratica il golf (come Riccardo
Delli Santi, Valerio Pacelli, Monte Paschi Asset
Management, e Antonio Longo, Connexa), il tennis
(Vito Gabriele, Interpuglia) e lo sci (Enrico
Antonelli, PRIM, Cesare Maggi, Maggi
Immobiliare, e Franco Mialich, MCM), e a volte
corre (Claudio Costantini, First Atlantic Real Estate
e Luigi Marchesini, Galotti) o gioca a calcetto
(Davide Bisi, Studio Tre). In questo sport sta addirittura organizzando veri e propri campionati (Fabio
Bandirali). Va per mare, soprattutto in barca a vela
(Gerardo Solaro Del Borgo, Sergio Cesa, studio
omonimo a Milano, Luciano Manfredi, Generali
Properties, e Clemente Di Paola, Investire
Immobiliare, i quali “regattano” da sempre), ma
anche con il “ferro da stiro” (Orazio Mascheroni,
Promossa)...
Va in palestra, e sa giocare a polo (Paolo Bottelli).
Raramente (Lorenzo Greppi, studio omonimo) va a
caccia.
È iscritto a un Circolo prestigioso, e spesso è membro del Rotary.
La Famiglia. Il Nostro, anche se alcuni esempi facoltosi e quotati (Carlo Alessandro Puri Negri, Luigi
Zunino, gruppo omonimo, e Massimo Cimatti,
gruppo Norman) ci dicono di numerosa progenie, ha
un paio di figli al massimo (a volte gemelli, come
Maurizio Galimberti Faussone di Germagnano), e
spesso nessuno.
Ha un cane - preferibilmente di grossa taglia, come
Gerardo Coviello - oppure uno o più gatti.
Ha una moglie/compagna/fidanzata che quasi sempre è sempre la stessa (non per vocazione alla monogamia, ma probabilmente per mancanza di tempo).
Se lavora, la signora svolge una professione liberale, o
insegna alle superiori/Università, oppure opera nella
moda, nell’economia del turismo e nell’arte.
Gli studi. Il Nostro è - prevalentemente - ingegnere
o architetto. Talvolta tutti e due: come Emilio Biffi
(Pirelli RE), Alberto M. Lunghini e Roberto
Andreaggi (libero professionista, già Agenzia del
Territorio). Va benissimo anche, ovviamente, la laurea in economia o in giurisprudenza.
Ha studiato anche all’estero, come Daniel Buaron
(First Atlantic), Luca Castelli e Paolo Sangiotta
61
ECONOMIA IMMOBILIARE N° 28
(Aedes). Si tiene aggiornato andando continuamente a Seminari, Convegni, Conferenze etc.;
spesso ci va anche da Relatore e a volte ha una
autentica predisposizione alla docenza (Terenzio
Somasca, Coima, Giuseppe Gotti, Areal Bank,
Giuseppe Caggiano, studio omonimo a Milano,
Riccardo Delli Santi e Daniele Zanni, White&
Case).
A volte fa parte di presigiosi Comitati Scientifici,
come Gianfranco Polillo, attualmente Capo del
Dipartimento degli affari economici della Presidenza
del Consiglio.
Legge soprattutto la Rassegna della Stampa elaborata
da ASPESI per i Soci di ASPESI e di AICI: può
quindi fare a meno di dedicare troppo tempo ai quotidiani.
Riceve comunque in abbonamento Il Sole 24 Ore,
che diligentemente conserva ben impilato e spesso
intonso. Sfoglia MF (sperando di trovarci qualche
rumour) e ogni tanto gli capita di scorrere i periodici.
Conosce l’inglese e il francese, si arrangia pure con il
tedesco (Enrico Antonelli e Claudio Pancheri) e talvolta parla lo spagnolo (Guido Audagna, Carlyle RE).
La professione. Il Nostro vive tra Milano e Roma
con puntate in altre - poche - città d’Italia (Genova Gianfranco Traversa, Selfimm; Torino - Luigi
Violante, Reality; Bologna - Stefano Stanzani,
Nomisma; Vicenza - Massimo Mander, Patrimoni
Immobiliari; Verona - Cesare Campedelli, studio
omonimio; Urbino - Fabio Guerra, Servizi Vendite
Immobiliari; Caserta - Salvatore Iodice, Sogeprim, e
Catania - Antonino Lo Iacono, Iemme).
Quando esce dai confini, va prevalentemente a
Londra, a Parigi, a Francoforte e ad Utrecht
(Ermanno Niccoli e Marco De Vincenzi, Corio). Ma
anche in Cina (Massimo Roj, Progetto CMR).
Va al MIPIM e anche al MAPIC di Cannes, ma non
ha ancora imparato bene ad andare anche
all’EXPO REAL di Monaco: meta compresa invece
da Paolo Insom (DTZ) e Maurizio Turbini (Pirelli
RE ).
Lavora parecchio e lo si
trova spesso in
ufficio anche a
tarda ora.
Telelavora in
automobile
(usa soprattutto la “company
car”),
“smanetta” sul
computer in
aeroporto e,
vista la freq u e n z a
(Marco Crea,
E&Y,
e
Gianfranco Polillo
Giuseppe Statuto
Davide Viganò, Arcotecnica RE) con cui fa la rotta
Milano-Roma, di fatto “tiene su” l’Alitalia, e anche
le altre flotte.
Quando cammina per città ha sempre l’auricolare
addosso: parla e spesso ahimè gesticola.
Sempre più va in “managerial - motorino”, e non solo
a Roma ma pure a Milano. E non usa questo soltanto: spesso è una potente moto di grossa cilindrata.
Ha almeno un’associazione, o un ordine professionale, di riferimento.
A volte è “figlio d’arte”, e in tal caso si chiama Elio
Gabetti (Gruppo omonimo), Francesco Coviello
(Redevco), Manfredi Catella e Giuseppe Statuto
(gruppo omonimo).
È poliedrico come Manlio Romanelli (GIR, Friulia e
Confcommercio, tutto a Trieste), Claudio Pancheri,
Giorgio Viganò (studio omonimo, Fiabci, OSMI e
CCIAA di Milano), Gualtiero Tamburini, e Salvatore
Ligresti.
Ha per modello - se imprenditore - la longevità
aziendale di Giovanni Gabetti e - se executive - quella cosa pericolosa che si chiama cambiare azienda
ogni pochi anni giocando al rialzo.…
Stipendio, emolumenti e proventi vari: ovvio che l’ideale è Carlo Alessandro Puri Negri .
Ecco (visto che io di appartenenza a partiti, o simili,
non parlo), è tutto.
Chiedo scusa agli esclusi: questa nostra Real Estate
Community, già numerosa assai, si va sempre più dilatando ogni mese che passa, e per quanto io cerchi di
essere ecumenica non posso citare proprio tutti tutti!
A quanti fra gli inclusi avrebbero gradito un altro
aggettivo o un diverso predicato, avviso che non gradisco minacce (anche se larvate) e che, se mi vogliono sfidare a duello, sarò più veloce di loro.
Ah, ancora una cosa. Il Nostro è sexy come....
No, questo meglio non dirlo.
Altrimenti, altro che duelli!!
(PGL)
70
RITRATTI
LA PRESENTAZIONE DI
“MACIACHINI CENTER”
Festa grande (con la regia di Maria Elena Fantasia,
responsabile relazioni esterne di Europa Risorse) il
10 novembre sera, a Milano, per la simbolica “posa
della prima pietra” del Maciachini Center, development italiano di Doughty Hanson & Co Real
Estate, unitamente ad Europa Risorse (JV
formata nel 2001 da DHRE e BPD Property
Development).
Il complesso, che nella sua totalità avrà una superficie
di 97 mila metri quadrati, sorgerà nell’area ex Carlo
Erba, tra le vie Imbonati, Bovio, Crespi e Bracco, a 2
minuti dalla nuova stazione Maciachini (metropolitana, linea gialla) aperta meno di un anno fa.
La targa di celebrazione della posa della prima pietra (in inglese “ground breaking cerimony”) è stata
scoperta, e successivamente è stato “rivelato” anche
il plastico, dai dirigenti delle società developer, e
dall’assessore allo Sviluppo del Territorio del
Comune di Milano, Gianni Verga, visibilmente felici tutti per questa nuova “gemma” che si aggiunge
nel panorama della “nuova Milano”. Un flagship
building che, per giunta, contribuirà non poco alla
riqualificazione del quartiere (alla cerimonia ha presenziato anche il Presidente del “Consiglio di
Maciachini Center
Zona”) dove sono state già proposte o sono in via di
studio con la Pubblica Amministrazione anche
nuove realizzazioni di viabilità: nuove piazze e la
creazione di una nuova strada. Sarà quindi davvero
completa la trasformazione di via Imbonati (i vecchi
binari verranno sostituiti con aree di sosta attrezzate e parcheggi), anche con la creazione di una pista
ciclabile che collegherà la fermata della Linea 3
Maciachini al Parco Nord. Un attento studio,
insomma, affinché la nuova presenza del Centro si
integri nella maniera più efficiente nel quartiere,
assicurando la massima fluidità del traffico circostante .
La realizzazione finale dell’intera area, acquistata da
Doughty Hanson Real Estate Fund e BPD Property
Development nel settembre 2003 da una società del
gruppo Gruppo Risanamento, porterà - spiega il
comunicato congiunto di Doughty Hanson e di
Europa Risorse - alla «creazione di un nuovo sito che
vedrà oltre alla metà dedicata al business park, un’altra metà, i cui spazi verranno dedicati alla ricettività,
al commercio, allo sport, al tempo libero, alla creatività e al verde, per favorire il miglioramento della
qualità della vita del quartiere e di ogni cittadino che
vorrà usufruirne».
La Fase 1 di Maciachini prevede oltre 27 mila metri
quadrati, ed è composta da 4 edifici con destinazione direzionale, particolarmente consoni a sedi “corporate”, e dotati delle massime misure di sicurezza.
Avrà anche ampie zone verdi, servizi di ristorazione
e parcheggi. La rapida esecuzione dei lavori di Fase
1 permetterà ai futuri utilizzatori di occupare gli
spazi già dalla fine del 2005. Caratterizzati da una
«forte personalità architettonica, gli uffici coniugano alla massima flessibilità, impianti di ultima
generazione e finiture di pregio». Il compito di sviluppare il nuovo progetto è stato svolto dalla società KConsult, di Maurice Kanah. L’architetto molto noto non solo a Milano, e che ha messo la
sua firma anche al “Bodio Center” - è autore del
masterplan, e ha progettato la Fase 1 di Maciachini,
di cui cura il coordinamento e la direzione artistica.
Nel nuovo Centro Direzionale è stata anche coinvolta - per il “design brief ” - la DEGW, guidata da
Luigi Mangano.
John Howard, Principal and European Chief
Operating Officer di DHREF, ha dichiarato che
«Maciachini è il più importante sito per uffici in fase
di sviluppo a Milano siamo e oggi felici di dare l’avvio ai lavori. Conduciamo la nostra attività in Italia
dal 1999, mercato questo che consideriamo come
uno dei più stimolanti in Europa». Maciachini è il
quarto investimento in Italia (insieme a L’Oréal
Italia, Orti Antichi e Bodio Center - venduto questo,
come è noto, a un grande Fondo tedesco) dove la
Società, presente dal 1999, sta valutando con «grande interesse altre opportunità». Ed è il più grande:
circa 300 milioni di euro.
Anche per il Maciachini, come per gli altri development realizzati o in corso a Milano, Europa Risorse
firmerà la gestione dello sviluppo. Antonio
Napoleone, AD della Società, ha illustrato nel corso
della cerimonia i particolari del progetto, che vede
come istituto finanziatore Aareal Bank. Alla fine,
Brindisi di Auguri da tutti gli invitati (in prevalenza
esponenti della real estate community milanese) al
successo di Maciachini: e anche allo sviluppo della
Metropolitana Milanese verso Affori.
Gianni Verga, a questo “asse” ci tiene molto, perché
sa quanti vantaggi le prossime stazioni del Metro
possono portare a quel quartiere di Milano, che era
contrassegnato già negli anni ‘50 dalla presenza
dell’Ospedale Psichiatrico “Paolo Pini”. Ora “exospedale” alla ricerca di un nuovo “ruolo urbano”.
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