Big Brother AIDS
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10Piro04.qxd 10-04 8:21 Pagina 54 La città inv La città invisibile Foto: AMREF/Nico Marziali 54 28-05-2004 Pietro Del Soldà* Big Brother AIDS La grande lotta tra comunicazione ed AIDS in Africa A “Un protagonista di fiction malato d’AIDS – ha detto Kofi Annan – può insegnare e sensibilizzare molto più che la ripetizione delle statistiche pur allarmanti sulla malattia”. “ “Abstain, abstain, abstain, is this all we can do against AIDS?”. Baracchino di quartiere nello slum di Mwaize, Kampala, Uganda. Otto della sera. Trenta, quaranta persone hanno gli occhi incollati allo schermo di una * Pietro Del Soldà, giornalista, ha collaborato con Radio3 RAI, come redattore e conduttore del programma RadioTreMondo, e con il quotidiano online il Nuovo.it. Attualmente si occupa di ricerca e comunicazione per AMREF - Fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca. 10Piro04.qxd 28-05-2004 8:21 Pagina 55 nvisibile 10-04 55 piccola tv appesa al soffitto. Sono rapiti, re chi sarà “eliminato”, aprono, dopo settimacome altri trenta milioni di africani, da un ne di tabù, uno spiraglio di realtà: parlano del fenomeno epocale per la storia televisiva del grande flagello, dell’AIDS, che molto tempo continente: Big Brother Africa, il dopo le scene di sesso più osè La mancanza di Grande Fratello Africano. fa il suo ingresso nella casa. Il format più “global” che c’è ha informazione, l’omertà, Astinenza, come si predica in invaso nel 2003 le case dei fortu- la discriminazione dei molte chiese, preservativi, fesieropositivi, sono i nati africani che possono perdeltà al partner: i grandi temi principali nemici mettersi un televisore, ma anche della vita di tutti nell’Africa sub da combattere per i quartieri più poveri fino a ragsahariana. frenare quella che giungere il degrado degli slums, Gaetano, il rappresentante le baraccopoli in cui si concentra Kofi Annan ha definito ugandese, l’idolo mediatico oltre il 70% della popolazione ur- “la peggiore epidemia dei suoi connazionali, il bello che l’umanità abbia bana. della casa, non ci sta a vedere mai affrontato”. nell’astinenza una soluzione. E nel baracchino di Joseph, giù Ragazzi dai diversi paesi del continente, belli, fortunati, incarnano il sogno oc- a Mwaize, ai piedi di una delle tante colline cidentale dei giovani africani nella casa del della capitale ugandese, la gente comincia a Grande Fratello. E mentre attendono di sape- discutere. Un esempio di “radio da baraccopoli” Foto: AMREF/Nico Marziali 10Piro04.qxd 10-04 56 28-05-2004 8:21 Pagina 56 La città inv La città invisibile L’Uganda è conosciuto come un paese mo- solo metà della popolazione femminile sa dodello per la capacità di combattere l’epidemia ve richiedere i profilattici e il 36,2% è in grado di AIDS attraverso la sensibilizzazione: dall’i- di ottenerli. nizio degli anni ’90 ad oggi il tasInoltre, un insieme di forti pre“Big Brother AIDS”, so di infezione da virus Hiv è giudizi e conoscenze parziali cofilm-documentario quasi dimezzato. L’85% della postituiscono ancora una massa cripolazione, asseriscono fonti go- realizzato a Kampala tica contro cui si deve scagliare rappresenta una vernative, è consapevole del peogni sforzo per contrastare l’epirisposta positiva ricolo e conosce almeno un medemia. todo di prevenzione. Ma nume- all’appello di Annan. Percentuali non irrilevanti della rosi sono anche i coni d’ombra popolazione africana, ad esemdella strategia antiaids del governo di Yoweri pio, conoscono l’AIDS ma credono che non Museveni: soltanto il 7% delle donne ed il 15% vi sia modo per evitare il contagio, mentre degli uomini fa regolare uso del preservativo, una donna su 4 non sa che anche una perso- 10Piro04.qxd 28-05-2004 8:21 Pagina 57 na dall’aspetto sano può essere sieropositiva. A ciò va aggiunto il persistere di pratiche tradizionali che aumentano la diffusione del virus. “La wife inheritance – racconta Vincent Oketcho, direttore della sezione ugandese di AMREF, la principale organizzazione sanitaria dell’Africa orientale – che obbliga le vedove ad essere ereditate da un parente del defunto, o ‘ripulite’ attraverso un rapporto sessuale con personaggi che per mestiere si dedicano alle donne rimaste senza marito, sono ostacoli culturali alla nostra battaglia”. Foto: AMREF/Nico Marziali nvisibile Henry Hudson Luyombya, 23 anni, protagonista del film-documentario “Big Brother AIDS”, lavora come volontario per TASO, la principale organizzazione locale impegnata oggi in Uganda nel sostegno psicologico e sociale di oltre 20mila sieropositivi Foto: AMREF/Nico Marziali Kampala. L’attesa per il test del virus Hiv, in un centro slum di AMREF La mancanza di informazione, l’omertà, la discriminazione dei sieropositivi, sono i principali nemici da combattere per frenare quella che Kofi Annan ha definito “la peggiore epidemia che l’umanità abbia mai affrontato”. E proprio il Segretario Generale dell’Onu, il 15 gennaio di quest’anno, lanciando la Global Media AIDS Initiative, ha rivolto ai network della comunicazione mondiale un appello perché agiscano come protagonisti della lotta all’AIDS, denunciando il silenzio “contagioso come la malattia”. Creando programmi ad hoc, distribuendo nei palinsesti informazioni utili alla prevenzione e alla lotta contro l’emarginazione dei sieropositivi, che devono invece costituire la prima linea di questa lotta in ogni comunità, sia nella prevenzione sia nell’incoraggiamento, laddove è economicamente possibile, a seguire le terapie antiretrovirali. Tutti i settori della comunicazione, a livello globale e locale, devono agire in questa direzione. “Un protagonista di fiction malato d’AIDS – ha detto Annan – può insegnare e 10-04 57 10Piro04.qxd 10-04 58 28-05-2004 8:22 Pagina 58 La città inv La città invisibile sensibilizzare molto sessuale non a rischio; un’esclusiva attenzione più che la ripetizio- alla prevenzione attraverso l’uso del preserne delle statistiche vativo, che tende a non considerare l’AIDS pur allarmanti sulla anche come un problema economico, sociale, malattia”. morale… Questi sono alcuni dei principali fatAlcuni leader delle tori di debolezza di molte campagne mediatigrandi catene televi- che antiaids svolte fino ad oggi. sive mondiali hanno risposto all’ap- “Big Brother AIDS”, film-documentario reapello, promettendo anche la produzione di lizzato a Kampala da Paolo Novelli e Giulio programmi antiaids da rivendere poi a basso Cederna, prodotto da AMREF Italia e costo alle reti televisive africane. Staremo a Mestiere Cinema, che racconta, tra le altre, le vedere. Certo è che la comunicazione antiaids vicende di Gaetano e della sorella Nkiinzi, promossa dai grandi media dovrà correggere conduttrice di un programma radiofonico molti dei difetti che fino ad oggi l’hanno con- antiaids, rappresenta una risposta positiva traddistinta, come testimoniano analisi svolte all’appello di Annan. da UNAIDS e dalla Rockfeller Foundation: Una risposta che viene anche dalla Rai, dal Diuna mancata contestualizzazione dei messag- rettore di RaiTre Ruffini che ha creduto in quegi di prevenzione rispetto alle diverse realtà st’operazione e ha voluto trasmettere il film in sociali e geografiche in cui il pubblico si tro- seconda serata, una domenica di febbraio. va a vivere; l’idea che le scelte sessuali da cui dipende il diffondersi dell’epidemia si basino “Un pugno nello stomaco alla nostra distrasu decisioni libere e razionali dell’individuo, zione, uno schiaffo alla nostra coscienza”, cosenza badare, anche laddove non c’è coCherise Makubale dallo Zambia, che dopo 106 giorni nella Big Brother Africa Houstrizione, alle componenti soggettive, emose si è aggiudicata il titolo e un assegno da 100.000 dollari; Gaetano, il 31enne sexzionali, non razionali, simbol ugandese, attardato studente che ancora vive nella ricche strutturano la vita ca casa di famiglia a Kampala e che ha infiammato i cuori dei sessuale di ognuno, e suoi connazionali, anche con i dettagli della sua lovestory con la su cui un messaggio troppo oggettivo, “housemate”; il 22enne namibiano Stefan Ludik, l’unico chiaro ed esplicito po“bianco” dei magnifici 12 eroi che hanno dominato i telescherco può influire; apmi africani nella prima edizione continentale del Grande Fratello. procci comunicativi Un gioco dell’Africa ricca che ha però ottenuto un successo trasversale, almeno laddobasati sulla pianificave si ha accesso ad uno schermo televisivo. Un successo pari se non superiore, fatte le zione familiare che si rivolgono principaldebite proporzioni, “Digital Divide” permettendo, a quello riscosso nel mondo ricco: un mente alle donne, lavero tifo da stadio accompagnava le serate in cui si decretavano le eliminazioni, mensciando a loro il peso tre tanti giovani hanno visto nel proprio connazionale della House un vero idolo da imidi pretendere dagli tare. Per chi volesse saperne di più, e magari registrarsi alla Big Brother Africa Comuomini una condotta munity, www.bigbrotherafrica.com L’AIDS in Africa non è solo un problema sanitario, è un fenomeno che attraversa tutti i settori della vita sociale, economica, familiare. 10Piro04.qxd 28-05-2004 8:22 Pagina 59 nvisibile Foto: AMREF/Nico Marziali me scrive Sebastiano Messina su Repubblica, nel continente: la comunità. Una comunicama anche una testimonianza di positività, di zione “spontanea”, dal basso, “informale” reazione vitale e spontanea di una società ci- che, come nel caso delle innumerevoli radio vile africana che sa creare comunicacomunitarie, con tecnologie È una lotta zione dal basso. minimali, dal cuore della fasce titanica, quella È questa la storia di Straight Talk più povere delle società africaRadio, la radio di Kampala “che tra comunicazione ne lotta per costituire nuove ed AIDS... parla chiaro”, raccontata nel docureti associative, nuove sfere di mentario, e dei club di giovani ascolappartenenza, nuovi legami tatori che si riuniscono per discutere i temi comunitari, rappresenta una lotta efficace trattati, per aiutare anziani e disabili negli all’AIDS, anche laddove non parla esplicitaslums, per sensibilizzare sull’importanza di mente dell’epidemia. un ambiente sano. È una lotta titanica, quella tra comunicazione ed AIDS, che si svolge dunque sia al livello L’AIDS in Africa non è solo un problema “alto” della televisione e della comunicaziosanitario, è un fenomeno che attraversa tutti i ne globale, sia al livello più “basso” delle settori della vita sociale, economica, familia- radio comunitarie (che in Uganda rischiano re: è “il lato oscuro della vita”, causa ed effet- di sparire per pochi Euro di tasse da pagare), to al tempo stesso delle principali manifesta- e delle altre forme di comunicazione “sponzioni della povertà africana. tanea”. Un’attenzione reale ad entrambe è, ! Come tale, l’AIDS è legato da un rapporto di forse, l’unica via da percorrere. causa, ma anche di effetto, alla disgregazione del tessuto su cui da sempre si regge la vita Una ex prostituta che fa sensibilizzazione antiaids tra le ex colleghe 10-04 59