Rassegna Stampa - Grandi e Associati

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Rassegna Stampa - Grandi e Associati
Rassegna Stampa
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Intervallo di tempo: dal 20/04/2013 al 08/06/2013
Testo Cercato : veleno zagaria
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Rassegna del 22 aprile 2013
SPERLING&KUPFER
Donna Moderna
Gioia
32, 3 "MI CHIAMANO LA ERIN BROCKOVICH DELL'ILVA, MA IO MI SENTO UN SOLDATO IN Mariella Boerci
GUERRA"
Ilaria Solari
52, 5 TARANTO. DOVE IL CANCRO SI PRENDE COME IL RAFFREDDORE
Agora
1
3
La Repubblica Napoli
13
TARANTO / IL LIBRO "VELENO- LA BATTAGLIA DI UNA GIOV ANE DONNA NELA
CITTÀ OSTAGGIO DELL'ILVA"
I VELENI DELL'ILVA DI TARANTO E UNA BROCKOVICH ITALIANA
La Repubblica Napoli
13
LIBRI
Il Mattino
48
SE IL VELENO COLPISCE AL CUORE UNA CITTÀ
Roma
11
APPUNTAMENTI
10
Corriere Del
Mezzogiorno (sa)
Chi
14
APPUNTAMENTI
11
111
LIBRI
12
Gazzetta Di Reggio
20
TANETO, ZAGARIA AL FUORI ORARIO COL LIBRO "VELENO"
13
Gazzetta Di Reggio
36
ZAGARIA E I "VELENI" DELL'ILVA
14
La Repubblica Parma.it
CENA INCONTRO CON CRISTINA ZAGARIA
15
M5stelle Blog
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "VELENO"
17
23
AMORE E RABBIA IN PAGINE INTENSE DEDICATE A TARANTO
18
29
ZAGARIA CON "VELENO" ALLA PALMIERI
19
QUELLO STABILIMENTO, SALVEZZA E DANNAZIONE
20
21
La Gazzetta Del
Mezzogiorno
Quotidianodipuglia(ta)
Corriere Nazionale.it
6
8
7
Daniela De Crescenzo
9
La Gazzetta Del
Mezzogiorno
La Repubblica_bari
17
23
"VELENO", LA BATTAGLIA DI UNA DONNA NELLA CITTÀ "OSTAGGIO"
DELL'ACCIAIO
IL LIBRO - VELENO, ZAGARIA RACCONTA TARANTO
Corriere Del
Mezzogiorno (ba)
Puglia Live
22
IL CARNET DI OGGI
23
24
Taranto Sera
16
31 MAGGIO - CRISTINA ZAGARIA PRESENTA "VELENO" LIBRERIA FELTRINELLI BARI
"VELENO", LA BATTAGLIA DI UNA GIOVANE DONNA
F
1, 71 VEDEVO I BIMBI AMMALARSI DI CANCRO E HO DECISO DI BATTERMI PER LORO.
22
25
26
ATTUALITÀ / donne moderne
«Mi chiamano la Erin Brockovich
dell'Uva. Ma io mi sento un soldati
Sul futuro dell'Uva di Taranto si è appena tenuto un referendum
fra i cittadini. «Qui tanto siamo condannati» dice Daniela Spera: 39 anni,
chimica, ha raccolto montagne di dati sui veleni della fabbrica.
È grazie a lei se sono intervenuti i magistrati. La sua tenacia ora è
raccontata in un romanzo di cui è protagonista. E in questa intervista
«Non so neanch'io come ho cominciato e perché. Non sempre, nella
vita, t u t t o è razionale, scelto, voluto.
Ci sono strade segnate sulle mappe
del destino, facili da seguire. E poi
sentieri che incrociano il cammino
e non si può che andare avanti. A
tentoni, magari. Con le mani alzate a
difesa». Al telefono, la voce di Daniela
Spera è piccola e rapida come una
lama. Un po' come lei. che in Puglia
è d i v e n t a t a il s i m b o l o della l o t t a
all'inquinamento ambientale, tanto
da aver ispirato a una giornalista,
Cristina Zagaria, l'appassionante
romanzo-verità Veleno. La battaglia
di una giovane donna nella
città
ostaggio dell'Uva, in uscita in questi
giorni per Sperling & Kupfer. Nel quale Daniela. 39 anni, farmacista per
vivere e ambientalista per passione
civile, è. appunto, la protagonista.
Una ragazza esile, con lunghi capelli
castani annodati spesso in una coda
approssimativa («Ho poco tempo da
perdere») e occhi color tempesta
in un ovale da immaginetta. che in
m o l t i , qui. hanno r i b a t t e z z a t o "la
Erin Brockovich italiana".
Quindici anni fa. gli studi l'avevano
portata lontano da Taranto: Pisa. Genova. Parigi. Un'altra vita. Era tornata
a casa nel 2 0 0 9 per scrivere la tesi di
dottorato: due o tre mesi, secondo
le sue intenzioni. Invece ha incrociato il sentiero (maledetto) dell'Uva.
Quei fumi che si mangiavano il cielo
perso tra i 256 camini dell'azienda. I
veleni che le provocavano gran mali
di testa. La processione quotidiana
da e verso la fabbrica dei 15 mila
morti-viventi, tanti sono i lavoratori
dell'acciaieria. «Me ne vado o muoio»
era stata la prima reazione. «Devo
fare qualcosa» la seconda. «Taranto
è una parte •
Cosa è s t a t o a farla decidere?
«Un video di pecore prelevate dalla
Asl in una masseria e uccise perché
avevano in c o r p o diossina c o m e
fossero elefanti. Rimasi sconvolta.
Perché era una masseria, non una casa a ridosso dell'Uva. Significa che in
questa terra tutto è avvelenato: l'aria,
l'erba, l'acqua, il latte, le pecore... E
le persone. Qui t u t t i siamo a rischio.
Ma t u t t o qui è normale. È normale
la polvere che ricopre la c i t t à e si
spazza via: sono normali le leucemie,
le malattie autoimmuni, quelle del
midollo e le f o r m e di asma: sono
normali i morti che si susseguono in
ogni famiglia e che si seppelliscono.
Fanno parte della quotidianità. La
popolazione, negli ultimi v e n t a n n i ,
si è quasi dimezzata. Ma a Taranto
hanno seppellito sempre t u t t o . Che
vuoi che sia? Si va avanti. Sempre».
In una situazione così compromessa, da dove ha cominciato?
«Dalla costruzione di un dossier di
storie e di dati per provare i danni
dell'inquinamento sulla salute: in
una città dichiarata a elevato rischio
ambientale già dagli anni Novanta,
nessuno lo aveva mai f a t t o . E io.
che sono laureata in chimica, avevo
gli s t r u m e n t i : q u a n d o si parla di
inquinanti, so perfettamente di " '
120 storie di malati. Li ho incontrati
uno a uno, scegliendo con cura le
malattie: non solo t u m o r i , non solo
patologie del midollo osseo. E poi
sopralluoghi, numeri, formule, dati.
Domande e risposte. Mai certe, mai
definitive. E viaggi. Analisi. Perizie.
Dichiarazioni. Manifestazioni... Da
quando ho iniziato questa battaglia,
la mia vita non è esistita più, è la
stessa della città. Il lavoro retribuito,
in farmacia, è secondario: mi serve
per vivere. La prima attività è questo
impegno, mi sento un soldato».
Lei. da sola, contro l'Uva...
« C o n t r o l'Uva e non solo. C o n t r o
l'Eni, c o n t r o Cementir, c o n t r o la
Regione, contro il Ministero dell'Ambiente, contro lo Stato, contro t u t t i
quelli che hanno violato la mia città.
In certi momenti mi sono sentita un
moscerino».
3 2 DONNA MODERNA
SPERLING&KUPFER
Pag. 1
na Z
VELENO
Ut BAIIMUA n U U GKWWC DOMI»
• E l i » OTTA OSTAGGIO 0O1TWA
In /efefjo (Sperling & Kupfer) la
scrittrice e giornalista Cristina
Zagaria ha usato la sensibilità di
chi è cresciuto a Taranto per
romanzare (ma non troppo) la
storia di Daniela Spera, la chimica
che ha fatto scoppiare il caso Uva.
Il libro fa luce sul lato umano di un
dramma ambientale con una
forma, quella del romanzo-verità,
che arriva dritta al cuore.
Hanno cercato di fermarla?
«Sì. sin. Hanno c e r c a t o p u r e di
distruggermi. Non ci sono riusciti,
non mi hanno fermata. Mi fermerò
solo quando Taranto avrà ottenuto
giustizia».
E la famislia la
Grazie anche a lei. le cose stanno
cambiando.
nro. purtroppo, ta strage e
ancora in atta. Ma almeno la situa-
atura. cne e I unica
isT-irif:
jj^yiim. ir i
'
idanzatol". Un fidanzato, in un
o Sud, risolve sempre tutto. Non
è così, ovviamente. Ora, comunque,
con buona pace di mia sorella, un
fidanzato ce l'ho. Impegnato c o n
me in questa battaglia».
Che e f f e t t o le fa essere la protagonista di un roma
« U n e f f e t t o s t r a n o . Pensavo che
Mr.fanM
ppo. quello che
non è ancora nulla:
qualche
quale
anno vedremo in t u t t a
da malattie
m.
genetiche... Il li>
Cristi Zagaria è soltanto un'altra
Cristina
testin
testimonianza.
Importante certo. Ma
la vera
ven battaglia inizia ora, per que
non demorda Anzi, se così si può d
ho
raddoppiato gif sforzi creando una
rtorac
piccola squadra di volontari fìssi e
alcuni
alcun c o n s u l e n t i e s t e r n i , legali e
medici,
medie lo tré sento le energie anche
d i qu«
quelli che non possano lottare: sto
di
sveglia
svegli la notte e faccio diecimila cose
perché
pereti h o paura».
Di
Di che
eh cosà, Daniela?
«Ho
«Ho \paura che t o c c h i anche a me
prima
prirns dì aver portato a t e r m i n e Ea
mìa
mia kl o t t a . Prima d i essere riuscita a
b * * "
anche se lavora a Napoli, volesse
fare un libro dì denuncia e che camro
i il mio nome» come ha f a t t o
r i . Invece: "Tu hai u n n o m e
-janzo" m i ha d e t t o , lo non c i
.. J m a i f a t t o caso. Comunque,
il libro è una bella testimonianza
della mia battaglia per la città e a
quel punto ho pensato ai miei due
nipotini che, lì. stanno crescendo: r
re fa strage: a Taranto, si
:eì condannati».
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SaS- , - loro, la
Mariella
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SPERLING&KUPFER
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Pag. 2
DISASTRI AM
Taranto
DOVE IL CANCRO SI PRENDE
COME IL RAFFREDDORE
Nel romamo di uria cronista di Repubblica, la battaglia civile di una ricercatrice:
ex cervello infuga, ha dimostrato che l'Uva continua a inquinare. E fatto
un esposto alla Uè contro governo e Comune pei" attentato alla salute pubblica
di Ilaria Solari
SPERLING&KUPFER
Pag. 3
TARANTINE
CORAGGIOSE
Cristina Zagaria,
giornalista e autrice
di Veleno (Sperlìng
& Kupfer). Il romanzo
ripercorre la battaglia
contro l'Uva
di Daniela Spera.
700TONNELI.ATEd.poivere velenosa. Un pulviscolo di diossina,
benzo(a)pirene e metalli pesanti che i
parchi minerali dell'Uva spargeranno
anche quest'anno nel cielo sopra Taranto, col benestare di un decreto governativo, appena giudicato costituzionale
dalla Consulta. Oltre che dell'aumento
vistoso di tumori, soprattutto infantili
(25 percento in più) sono i probabili responsabili di tiroiditi, dermatiti, artriti,
cndometriosi, forme infiammatorie vascolari e polmonari, allergie; ma anche
autismo, disordini bipolari, deficit di attenzione, denunciano medici e associazioni ambientaliste nella città ionica.
Tra questi Daniela Spera è una delle più
tenaci. Giovane ricercatrice chimica cmigrata a Parigi, è tornata a fare la farmacista in un centro commerciale ncla sua città, con l'intento di documentare, in un vero e proprio libro bianco,
a questione ambientale che fa strage e
divide i tarantini, costretti a scegliere
fra salute e lavoro. «Non è azzardato accostarla a Erin Brockovich», spiega Cristina Zagaria giornalista di Repubblica
che ha deciso di raccontare la storia di
Daniela in un romanzo Veleno (Spering & Kupfer). Il suo lavoro, sostiene
a cronista e scrittrice, assomiglia parecchio a quello della casalinga americana:
a donna che ha messo in ginocchio una
multinazionale che, inquinando le falde,
causava gravi patologie nella comunità
dei residenti. «Solo che in Italia una class
action per reati ambientali non si può
Città avvelenata fare. Quindi da noi e andata così».
Una manifestazione di "È andata così", vuol dire, per esempio,
tarantini contro l'impianto
che Cristina, tarantina anche lei e masiderurgico dell'Uva, che,
dre di due gemelli di nove mesi, non
secondo te denunce di
cittadini e associazioni ha lasciato Napoli per far conoscere i
figli alla famiglia. Almeno finché non
ambientaliste, ogni
anno causa, tra le tante ha smesso di allattarli al seno. «Avevo
patologie, centinaia
paura, una volta lì, di mangiare o redi vittime per tumori
spirare cose che inquinassero il mio
(soprattutto infantiti). latte. E anche dopo, mi nutrivo solo di
prodotti surgelati dal Nord. Molte madri ormai rinunciano ad allattare, pensi al sacrificio».
Descrive una città nel panico.
La convivenza col rischio è diventata
normalità. Quando torni, ti tocca fare
SPERLING&KUPFER
la conta dei morti e di quelli che nel
frattempo si sono ammalati. Da noi avere un tumore è come prendersi un raffreddore. Grazie al lavoro di persone
come Daniela, ormai tutti sanno che non
è un caso.
Come ha incrociato Daniela?
Su Facebook: da cronista e da tarantina seguo la questione Uva con interesse, i suoi post erano diversi da quelli
degli altri: studiava, approfondiva con
passione e testardaggine. Da lì è nata
l'amicizia e poi la decisione di raccontare la storia di Taranto e dell'Uva con
i suoi occhi.
Ha accettato subito?
Sì, anche se è diffidente da morire e non
ama i giornalisti. Molti hanno speculato
sulla nostra tragedia, soprattutto da quando è scoppiato il caso Uva. Anch'io, nel
condurre la mìa inchiesta, mi sono sempre presentata come scrittrice.
Per anni Daniela ha raccolto prove e
collaborato coi magistrati, e ora?
Ha appena presentato in procura un
dossier che dimostra che l'Uva non rispetta le prescrizioni dell'Autorizzazione
Integrata Ambientale, firmata dal ministro Clini a ottobre: continua a inquinare. Ala il passo più importante è l'esposto
alla Corte dei diritti europea, contro il
governo italiano e il comune di Taranto,
per attentato alla salute pubblica.
Con quali speranze? La recente decisione della Consulta ha affossato molti entusiasmi.
La Corte non poteva decidere altrimenti, non ci aspettavamo altro. Ma la giustizia europea è molto intransigente, che
si tratti di sanzioni pecuniarie o di avvertimenti, avrebbero comunque una
dimensione più incisiva, rispetto a quello che si può ottenere qui.
Come il referendum consultivo disertato, lo scorso weekend, dai tarantini?
Se la consultazione popolare servisse a
qualcosa non si sarebbe arrivati al paradosso che dei magistrati abbiano fatto
ricorso alla Consulta contro il governo.
A Taranto è saltata qualsiasi regola.
Intanto l'Uva sparge ancora veleno.
Sì vede anche dalle riprese video: i cieli di Taranto sono ancora rossi.
Pag. 4
Nel romanzo, l'aria notturna è pervasa da un riverbero luccicante.
Nessuna magia, purtroppo: sono cresciuta a Lido .Azzurro, dove negli anni Ottanta c'erano i bungalow degli operai
dell'Uva e la sera l'aria luccicava davvero, ma era solo polvere di minerale.
Di notte polvere di stelle, di giorno fuliggine rossa, un altro velenoso incanto.
Quella tinge e corrode ogni cosa, anche
i tramonti. Ho ancora negli occhi l'immagine di mia nonna che la scopa via,
ogni giorno, dal balcone. Ormai, al cimitero le tombe si fanno in marmo rosa,
perché non si veda lo sporco. •
Noi che
viviamo
CON IL
"MOSTRO"
di FImia Piccami (*)
QUAND'ERObamb.na.andavo
sul lungomare di Taranto a vedere le ciminiere. Uno spettacolo fenomenale, soprattutto quando dagli altoforni s'alzavano lunghissime lingue di fuoco verso il cielo. Da
allora sono passati più di ventanni e molte
cose sono cambiate. Prima di tutto la coscienza di chi, guardando oggi lo stesso
spettacolo, ne coglie la portata drammatica. Adesso, se vado a Taranto - dove sono
cresciuta e dove torno una volta al mese
per ritrovare i miei parenti - non vedo un
fenomenale spettacolo industriale, ma una
tragedia che non è più possibile sottovalutare. Per raccontarla ho scelto le voci di
quattro donne conosciute nel] ultimo anno.
Donne che adesso, quando alzano lo sguardo o passeggiano vicino al mare, si chiedono come sia potuto accadere.
Anticipazione Insieme al libro di Cristina Zagaria, esce, il 6 maggio,
un altro libro-reportage sull'Uva, Fumo sulla città (Fandango) di
Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista tarantino, centrato sul
dissidio tra diritto al lavoro e diritto alla salute.
Taranto e dalla Puglia. Vorremmo dare
alle bambine un futuro migliore. I miei
dicono che sto sputando nel piatto dove ho
mangiato fin da piccola. Non capiscono
che le cose possono cambiare. Oggi, a causa dell'Uva, la mia famiglia è spaccata. Non
ci vediamo più per il pranzo della domenica: non facevamo che litigare. Per quanto ami i miei, spero che lo stabilimento
chiuda: noi tarantini abbiamo diritto di
respirare, di vivere come persone normali
e non come cittadini di serie B. Per questo
scendo in piazza ogni volta. E non mi stancherò mai di parlare.
Maria Adelaide
Pensionata,
8 9 anni, 3 figli e 8 nipoti
Mio padre è un operaio dell'Uva da trent'anni. Il "mostro", come lo chiamiamo noi;
anche mio fratello che oggi lavora nello
stesso reparto di mio marito. Non mi vergogno a dire che la mia famiglia vive grazie
Quando ero bambina l'Uva non esisteva:
al suo posto splendide spiagge e vegetazione, coi miei fratelli ci andavamo a fare il
bagno, una volta vedemmo perfino i delfini. Quando, all'inizio degli anni Sessanta,
annunciarono la costruzione dello stabilimento, in città ci fu fennento: ci inorgogliva sentire che Taranto sarebbe diventata
una delle più importanti città industriali
del Sud. .All'inaugurazione venne anche il
presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. L'Italsider dava lavoro a migliaia di
persone - dalla Calabria, dalla Lucania,
perfino dalla Sicilia - c'era ricchezza e
benessere, di inquinamento non si parlava.
C'erano già i morti per tumore, ma si credeva che semplicemente si fosse dato un
nome a una malattia che ammazzava da
sempre. Ora c'è più informazione: pensare
che i miei figli e nipoti potrebbero ammalarsi da un momento all'altro mi toglie il
respiro. Non mi fa domiire la notte.
alla fabbrica. E che io e mio marito vorremmo vederla chiusa. Da mesi lui sta
Iolanda
Antonia
Parrucchiera, 35 anni, tre figlie
cercando un altro lavoro e anch'io ho cominciato a mandare il curriculum fuori da
Studentessa, 29 anni
Oliando mi hanno detto che avevo un tu-
more al seno, che dovevo essere operata e
iniziare la chemioterapia, mi sembrava di
assistere a un film già visto. Un film i cui
protagonisti erano già stati mio zio e poi
mio padre, entrambi morti per cancro al
polmone. D'improvviso, mi sentivo svuotata. Perché era toccato anche a me? Come
se non avessi sofferto abbastanza per i miei,
come se la mia famiglia non avesse provato abbastanza dolore. Ho dato la colpa al
quartiere dove sono cresciuta, i Tamburi,
che sono proprio a ridosso della fabbrica.
All'Uva. Alla mia famiglia e a me stessa
perché siamo restati, mentre sempre più
tarantini scappano. Si lasciano alle spalle
questa città splendida, ma tragicamente
devastata dall'uomo. A volte anche io penso di andare via. eppure continuo a restare.
Marina
Maestra elementare,
4 0 anni e due figli
Lavoro in una scuola del borgo, la parte
nuova della città, dall'altra parte del Mar
Piccolo rispetto all'Uva. Dalle finestre della scuola vediamo le ciminiere, ma non ci
facciamo più caso. Fanno parte del paesaggio. Eppure, da quando quest'estate i bambini hanno cominciato a sentire parlare
dell'acciaieria in televisione e sui giornali,
sono cambiati. Molti piangono, altri vengono a scuola con le mascherine, altri addirittura isolano e colpevolizzano i figli
degli operai. Quando ne parliamo in classe, fanno domande che sembrano pronunciate da adulti. Chiedono di polveri sottili,
diossina, metastasi. Può sembrare assurdo,
ma guardare l'Uva con gli occhi dei bambini mi fa ancora più paura: dalle sue ciminiere escono nubi nere che contaminano ogni cosa e disseminano morte. Sembra
che la speranza, come il colore azzurro del
cielo e il verde dell'erba, sia stata cancellata dai pensieri dei nostri figli. •
(*) 26 anni, giornalista e scrittrice, conduce Frequenze corsare (W8 Radio Rai). È nata a Taranto, dove ha vissuto fino a 77 anni.
SPERLING&KUPFER
Pag. 5
LIBRI PRESENTAZIONE
Taranto / Il libro "Veleno-La battaglia di una giovane donna
nella città ostaggio dell'Uva"
martedì 30 aDrile 2013 di Redazione Ambiente
La presentazione dell'Editrice chiarisce: "Una grande industria che produce acciaio, una città che
muore per l'inquinamento, centinaia di operai costretti a una drammatica scelta tra la salute e il
lavoro: la lotta di Taranto contro l'Uva è al centro del libro di Cristina Zagaria, un reportage in forma
di "romanzo civile", una storia dove fatti e personaggi sono tutti veri.
A partire da Daniela Spera, la giovane chimica che per anni ha raccolto prove e ascoltato le istanze di
quanti denunciavano il disastro ambientale, collaborando con la magistratura per ottenere il
sequestro degli impianti più nocivi.
Sullo sfondo, le battaglie politiche, sindacali, processuali. In primo piano, le voci dei lavoratori, dei
malati, dei bambini ai quali è vietato giocare all'aperto, dei cittadini che vivono un incubo
quotidiano".
VELENO
LA IMMtUA PI IMA OOMM DONNA
. A CiTU «TACCIO DUfllVA
TARANTO - Per i tipi di Sperling 6t Kupfer è nelle librerie l'Opera di Cristina Zagaria "Veleno - La
battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell'Uva.
SPERLING&KUPFER
Pag. 6
I veleni dell'Ilva Taranto
e una Brockovich italiana
CRISTINA
ZAGARIA
Veleno
(Sperling
& Kupfer)
pagg.352
euro 17
L'ILVA di Taranto si staglia come
un gigante minaccioso: 15 milioni
di metri quadrati. Per mezzo secolo un colosso sinonimo di lavoro.
Ma anche di inquinamento. Daniela Spera, giovane chimica, tornanellasuacittànatale, Grottaglie,
e si trova davanti lo scempio ambientale. Le denunce e le perizie
perii tribun ale dellastudiosaaprono gli occhi alla giustizia. Estate
2012, scattano i sequestri dell'area
e gli arresti. La tenacia della "pasionaria" tarantina, l'Erin Brockovich
italiana, ha ispirato Cristina Zagaria per un romanzo civile capace di
attraversare la storia del Novecento, partendo dallabattagliadalbasso a difesa dei diritti dei cittadini.
"Veleno" si presenta martedì 7 alle
18 alla Feltrinelli in piazza dei Martiri. Interviene Patrizia Rinaldi, letture di Tina Femiano.
(il. urb.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SPERLING&KUPFER
Pag. 7
Dalie 18 al Feltrinelli megastore,
via Santa Caterina a Ghiaia 23,
piazza dei Martiri, si presenta
"Veleno" (Sperling & Kupfer), il
nuovo libro di Cristina Zagaria.
Un reportage in forma di
romanzo civile, una storia dove
fatti e personaggi sono tutti veri.
Con l'autrice interviene Patrizia
Rinaldi. Letture di Tina Femiano.
Info 081 2252801.
Dalle 18 alla Feltrinelli librerie, via
San Tommaso D'Aquino 70, si
presenta "Neapolis - Il richiamo
della Sirena" (La Torre), di
Marino Maiorino, un viaggio tra
pagine di storia dimenticata ai
confini della leggenda, una
riscoperta di personaggi
temerari e dotati di qualità pari a
quelle di Ulisse.
Info 081 2405411.
FIELTIFtllNilELU OAS^RTS
Dalle 18 alla Feltrinelli di Caserta,
corso Trieste 154, si presenta
"Inizio fine", di Daniele Piccini
(Crocetti editore), nuova
raccolta poetica
del filologo e poeta.
Con l'autore intervengono Stella
Eisenberg e Anna Ruotalo.
Info 0823 279 090.
OIRIisiNiTiiLiE
Domani alle 10.30 nell'aula di De
Santis di Palazzo Giusso,
università Orientale,
presentazione dei due volumi di
"Studi di storia orientale" di
Leone Caetani. A cura di Mario
Liverani, Valentina Sagaria
Rossi, BiancamariaScarcia
Amoretti, Fulvio Tessitore. Ne
discutono Girolamo Imbruglia,
Rolando Minuti, Fulvio Tessitore
e RobertoTottoli.
SPERLING&KUPFER
Pag. 8
Il libro
Se il veleno
colpisce
al cuore
una città
Daniela De Crescenzo
D
i notte i granelli di polvere nell'aria rilucono come stelle. Se muovi le
mani li fai volare in una scia luminosa. Poi, di giorno, ti accorgi
che quello sfavillio ti rompe il respiro, ti sottrae l'aria, ti avvelena.
È uno dei crudeli inganni di Taranto, la città che ha barattato la
salute per il lavoro. La città che
Cristina Zagaria, giornalista di
Repubblica, racconta nel suo libro Veleno. La battaglia di una
giovane donna nella città ostaggio dell'Uva edito da Sperling &
Kupfer (pagine 224, euro 17),
che sarà presentato oggi alle 18
alla Feltrinelli di piazza dei Martiri con un intervento di Patrizia
Rinaldi e letture di Tina Fermano.
La protagonista del romanzo-reportage si chiama Daniela
Spera ed è una donna che ha percorso la rotta inversa di tanti emigranti e da Parigi è tornata in Puglia. A Taranto pazientemente,
anno dopo anno, raccoglie le storie di chi per l'acciaio rischia la
vita, mette insieme dati, cifre. E
cerca di interpetrarli mentre nella città si continua a morire. Ma
lei è Erin Brockovich perché,
spiega, l'eroina made in Usa poteva utilizzare la class action,
un'arma potentissima contro le
lobby, ancora sconosciuta dal codice italiano. Quella di Daniela è
invece una battaglia da combattere senza armi. Almeno all'inizio, perché con lo scorrere delle
pagine al suo
fianco si schieDa Feltrinelli rano molti di
Battaglie
queDicheaTa, a
ranto nschia-
e denunce
no
Contro l'Uva
amici, iparen-
di Taranto
nel romanzo
r h a già persa
.
reportage
di Zagaria
ché troppo inquinato, i suoi frutti dalla polpa tossica, l'erba da
evitare perché nasconde berillio. E su tutto le ciminiere, gli altoforni con le scie di fuoco e di veleno.
Ma i veleni di Taranto, si scopre leggendo il libro, non sono
solo quelli dell'Uva o delle industrie che inquinano il mare e intossicano i giardini, ma anche
quelli che gli abitanti della città
hanno assorbito anno dopo anno: la paura, l'omertà, il silenzio,
il ricatto. E la città diventa metafora di un Paese alla ricerca di
una coscienza smarrita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la vita, gii
ti di chi la vita
:
un pugno di
magistrati,
Sullo sfon-
do della storia
raccontata da
Cristina Zagaria ci sono le battaglie politiche, sindacali, processuali. In primo piano, le voci dei
lavoratori, dei malati, dei bambini ai quali è vietato giocare
all'aperto, dei cittadini che vivono un incubo quotidiano, e di
Daniela che quelle voci raccoglie. Intorno uno scenario inquietante: il mare da temere per-
SPERLING&KUPFER
Ciminiere Un'immagine
dell'Uva di Taranto
Pag. 9
APPUNTAMENTI
OGGI. Feltrinelli, piazza dei Martiri, ore 18. Presentazione del
libro "Veleno. La battaglia di una giovane donna nella città
ostaggio dell'Uva" (Sperling & Kupfer) di Cristina Zagaria. Con
l'autrice intervien Patrizia Rinaldi. Letture di Tina Fermano
OGGI. Plart, via Martucci, ore 18. La sezione multimediale della
Fondazione Plart si arricchisce di una nuova installazione
interattiva realizzata da Kaos Produzioni/Stefano Gargiulo. La
Nuova Sep / Era del diamante costituisce un ulteriore tassello
nello sviluppo di strumenti educativi integrati per la conoscenza
e la valorizzazione del patrimonio culturale del Plart.
OGGI. Accademia di Belle arti. V Edizione "OrientArti", la
manifestazione, organizzata dall'ufficio "Orientamento e
Tutorato" a cura del prof. Davide Siciliano,due giornate dedicate
all' Orientamento ed alla scelta formativa e professionale durante
le quali l'Accademia di Belle Arti di Napoli presenta la sua ricca
offerta formativa che la rende uno dei luoghi di formazione più
ambiti sul territorio locale e nazionale.
DOMANI. Biblioteca di Ricerca dell'Area Umanistica (BRAU),
piazza Bellini. Seconda edizione della giornata di studi "Il libro
ritrovato: editoria e letteratura", a cura di Michele Stanco e Ugo
M. Olivieri. Interverranno: Michele Stanco, Arturo De Vivo,
Roberto Delle Donne, Silvia Sbordone, Ugo M. Olivieri, Graziella
Aquino, Alessandro Bruciamomi, Anna Casalino, Ferruccio
Diozzi, Antonella Sambri, Giuseppina Matino, Valeria Viparelli,
Rossana Valenti, Stefano Manferlotti, Maria Muscariello, Silvia
Disegni, Annamaria Lamarra, Ulrike Bohmel, Flavia Gherardi.
SPERLING&KUPFER
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Appuntamenti
«ORIENTARTI»
Giunge alla sua quinta edizione
«OrientArti», manifestazione che si
svolge oggi e domani all'Accademia di
belle Arti di Napoli, rivolta alle scuole.
Due giornate dedicate
all'orientamento e alla scelta
formativa e professionale durante le
quali l'Accademia presenta la sua
offerta formativa. Stamane convegno
nell'aula magna con la direttrice
Giovanna Cassese e i professori
Davide Siciliano, Erminia Mitrano,
Teresa Girosi. Per due giorni, fino alle
16 saranno accessibili a tutti i
visitatori il Giardino Stand e i
laboratori.
Accademia di Belle Arti
di Napoli, dalle ore 10
I VELENI DI TARANTO
Alla Feltrinelli di Chiaia presentazione
del libro «Veleno. La battaglia di una
giovane donna nella città ostaggio
dell'Uva» (Sperling & Kupfer) di
Cristina Zagaria. Con l'autrice,
interviene Patrizia Rinaldi. Letture di
Tina Femiano.
La Feltrinelli,
piazza dei Martiri, Napoli, ore 18
ARTIGIANATO E WEB
Nella Sala Palarmentino della Camera
di Commercio di Napoli incontro su
«Le nuove sfide di Af- L'artigianato in
fiera: make hand buy, la piattaforma
e-commerce di artigiano in fiera».
Camera di Commercio
di Napoli, ore 16
LA MAGIA NATURALE
Prende il via oggi la tre giorni del
convegno su «La magia naturale tra
medioevo e prima età moderna»
promosso dall'Università L'Orientale.
Palazzo Giusso,
largo San Giovanni Maggiore Pignatelli,
Napoli, ore 13
NIETZSCHE A MONTE DI DIO
All'Istituto italiano per gli Studi
Filosofici di Napoli continuano i
seminari dedicati a Nietzsche. Con
una lezione sulle «Politiche del
discorso» di Giulio Goria prosegue la
serie du «Nietzsche e il problema del
linguaggio». Parallelamente, con una
lezione sulla «Genealogia della
coscienza e della colpa» di Vincenzo
Vitiello prosegue il ciclo su
«Nietzsche: genealogia della morale».
Palazzo Serra di Cassano,
via Monte di Dio, Napoli, ore 16
Dalla «Mrada» all'Augusta) s ^
con Franimi) De Gregari j S i l s
SPERLING&KUPFER
Pag. 11
HITrf
libri CONFESSIONI
di Nicoletta Sipos
IN PUNTA DI PENNA
Una madre moldava narra i dolori., le
luniJiazioni e le speranze della sua vita in
Italia; Andrea Vitali si racconta tra profumi
e sapori; Mia Martini vista da vicino
Vlrio \mr
MUSICOTERAPIA
di Daria Squaiella
Mi chiamo...
B00K 'C/w
La grande battaglia di
Daniela Spera contro i veleni
dell'Uva; piccole storie
illuminanti sugli animali
intorno a noi; strategìe
vincenti per farsi valere con
dolcezza; amiche e amore
sono un'ancora di salvezza
per una malata che non si
arrende; Giallo Mondadori
per chi a m a i brividi.
VELENO
Cristina Zagaria
racconta la lotta
di Taranto contro
l'Dva. Un romanzo
civile con personaggi
veri, a cominciare da
Daniela Spera.
(Sperting & Kupfer)
"La musica, altro linguaggio
caro ai pigri e alle anime
profonde die cercano lo
svago nella diversità
dell'occupazione, vi park di
voi, vi racconta il poema
della vostra vita"
Charles Baudelaire, l paradisi
artificiali, 1860
POESIA E
ROMANTICISMO
Rubinstein - Chopin
The Nocturnes
li eventi politici e i fatti di
cronaca delle ultime settimane ci fanno sentire la necessità di staccare e trovare una
dimensione di armonia e pace.
I Notturni di Chopin sono l'ascolto ideale: le composizioni
più note del grande compositore hanno infatti un carattere
melodico e sognante. Sono
ricche di sfumature che rispecchiano stati d'animo a tratti
contrastanti: dolcezza e tenerezza, serenità e malinconia. Romantici e intensi, sono adatti a
ogni momento della giornata.
G
(SONY CLASSICA!. - € 15,90)
L
ilia Bicec, giornalista moldava, è arrivata in
Italia fuggendo da un
marito violento e dalla miseria. La sua
nuova vita è iniziata
tra disagi, lavorare
come colf e badante
in condizioni non
sempre buone è stata la sua fortuna. Si è
salvata dalla solitudine scrivendo ai figli
rimasti in patria per
sentirli vicini e per
raccontare di sé. Nel
suo memoriale filtrano storie di famiglia
e racconti di altre
emigranti. Donne in
fuga, con il cuore a
pezzi e la mente fissa
ai figli, pronte ai più
grandi sacrifici per
dare loro un futuro.
L'altro volto
delle badanti
Miei cari figli, vi scrivo
(Einaudi,
pagg. 182,
€16,00)
ndrea Vitali usa
il cibo per raccontare la propria infanzia e ci fa
scoprire le virtù terapeutiche dei cibi, come le minestre che
gli imponevano tre
zie nubili che gli sono
state vicine quando
era bambino. Le tre
ministre, come le
chiamava lui ridendo
delle loro minestre.
Ricordi, scenette, riflessioni vengono
evocati dai piatti più
apprezzati in famiglia. Lautore ne fornisce le ricette in
questa curiosa autobiografia culinaria: da
"ris e predasèn" (riso
e prezzemolo) alla
miascia, una deliziosa polenta dolce cotta nel latte.
A
A
La cucina delle zie
Le tre minestre
(Mondadori,
pagg. 184, €14,90)
Una poetica biografia
Mi chiamo...
iSkira,
pagg. 126, € 14,00)
ldo Nove racconta la storia
di Mia Martini
con emozione, partendo dalle ultime
ore che hanno preceduto il suicidio. Le
sue parole di dolore
e solitudine entrano
nello spirito dello
sfortunato personaggio e colgono i passaggi più amari e
sconvolgenti della
sua vita. E un lungo
monologo affidato
alla sensibilità della
protagonista, che ripercorre i momenti
salienti di una carriera brillante che non
l'ha protetta dalla
prigione, per pochi
grammi di hashish, e
dalla maldicenza che
è stata la sua più vera condanna.
VELENO
NOI E LORO
Danilo Mainardi,
etologo e grande
divulgatore, firma
100 storie di ammali
Cani e gatti certo,
ma anche mosconi,
istrici, caimani e
ornitorinchi. (Cairo)
DANILO H.U.N\iil'i
PICCOLO MANUALE
PER NON FARSI
METTEREI PIEDI...
Barbara Berckhan
spiega 5 tecniche
collaudate perfarsi
rispettare, restando
rispettosi degli altri.
(URRÀ)
TAMTAM
Vita Cosentino, già
nel collettivo della
Cosentino
Libreria delle Don/te Tarn tani
di Milano, racconta
la sua malattia,
il conforto delie
amiche, il sostegno del
marito, (nottetempo)
L'ULTIMA TAPPA
Anthony Berkeley,
giallista fondatore
del Detection Club,
invita a una festa
con il delitto. Una
bellafinzione,ma ci
scappa il morto.
(Mondadori)
MUSICA
C L A S S I C
S
di R e n z o Allegri
ergei Nakariakov, 35 anni, è il
più grande virtuoso di tromba,
in possesso di incredibili doti tecniche, che gli permettono di eseguire qualunque genere di musica.
In questo ed interpreta, con il suo
strumento, brani di Debussy, Poulenc, Bartók, Bruch e perfino il
Capriccio numero 24 di Paganini,
uno dei più difficili brani mai
composti per solo violino.
SPERLING&KUPFER
(WARNER CLASSICS-€19,80)
Pag. 12
Taneto,Zagaria
al Fuori Orario
col libro "Veleno"
GATTATICO. "A cena con..."
l'appuntamento settimanale
del circolo Arci Fuori Orario di
Taneto, mercoledì prossimo
ospiterà Cristina Zagaria
giornalista e scrittrice che
presenterà in anteprima
assoluta il suo libro "Veleno.
La battaglia di una giovane
donna nella città ostaggio
dell'Uva" (Sperling & Kupfer).
Zagaria lavora a Repubblica e
come scrittrice ha finora
prodotto 4 libri ispirati a
storie vere fra cui il romanzo
"L'osso di Dio", vincitore del
premio Zocca Giovani 2008 e
miglior libro dell'anno per
Umbrialibri 2009. Per
Sperling & Kupfer ha
pubblicato "Malanova".
Taranto, la città al centro del
suo ultimo romanzo è la città
della suafamiglia. Alla
cena-incontro oltre
all'autrice, parteciperanno
SPERLING&KUPFER
Walter Ganapini dell'Agenzia
Europea per l'Ambiente e
Pierluigi Senatore di Radio
Bruno. Menù della serata:
tortino di verdure, roastbeef &
pinzimonio, gelato.
Prenotazioni 0522 671970.
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GATTATICO
Zagaria e i "veleni" dell'Uva
"A cena con..."l'appuntamento settimanale del
circolo Arci Fuori Orario di Taneto, domani
ospiterà Cristina Zagaria giornalista e scrittrice
che presenterà in anteprima
assoluta il suo libro "Veleno.
La battaglia di una giovane
donna nella città ostaggio dell'
Uva" (Sperling& Kupfer). Zagaria lavora a Repubblica e come
scrittrice ha finora prodotto
quattro libri ispirati a storie vere. Alla cena-incontro oltre all'
autrice, parteciperanno Walter Ganapini dell'Agenzia Europea per l'Ambiente e Pierluigi Senatore di Radio Bruno.
Menù della serata: tortino di verdure,roastbeef
& pinzimonio, gelato. Prenotazione allo 0522
671970. E' possibile entrare gratuitamente dalle
ore 21.30 per assistere all'incontro.
Circolo Arci Fuori Orario • • Taneto di Gattatico,
informazioni e prenotazioni 0522 671970
SPERLING&KUPFER
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Cena-incontro con CRISTINA ZAGARÌA, giornalista di
Repubblica, e WALTER GANAPINI mercoledì 15 maggio al
Fuori Orario di Taneto
15 maaaio 2013. dalle 20:15
Note: Ultima cena-incontro della stagione mercoledì 15 maggio 2013 al circolo Arci Fuori
Orario di Taneto di Gattatico (Reggio Emilia). Ne è protagonista Cristina Zagarìa,
giornalista de «la Repubblica» e scrittrice, che in anteprima assoluta per il Nord Italia
presenta il suo nuovo libro «Veleno - La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio
dellllva», edito da Sperling & Kupfer. Il veleno è quello dellllva, colosso della siderurgia
che ha la sede principale a Taranto (città della famiglia dellautrice) e che dal 2012 è
nellocchio del ciclone per lalto tasso di inquinamento.
Nellambito di una rassegna di incontri contro le mafie, alla serata del Fuori Orario
interviene come ospite speciale Walter Ganapini, noto ricercatore reggiano, membro
onorario permanente del Comitato scientifico dellAgenzia Europea dellAmbiente, nonché
co-fondatore di Legambiente ed ex presidente di Greenpeace Italia. Conduce Pierluigi
Senatore, caporedattore centrale di Radio Bruno.
La cena inizia alle ore 20.15, seguita alle 21.30 dallincontro con gli ospiti: menù a base di
tortino di verdure, roast beef e pinzimonio, gelato e... piatti appositi per i vegetariani
prenotati. Ingresso con tessera Arci, a 12 euro per chi partecipa alla cena e gratuito per
chi entra dopo le 21.30 per assistere al solo incontro; info e prenotazioni su
www.arcifuori.it o allo 0522-671970 in orari di ufficio.
È stato scritto che il libro «Veleno» è la storia di una Erin Brockovich italiana contro la
grande acciaieria che dà lavoro ma uccide. Cristina Zagarìa firma un reportage sotto forma
di «romanzo civile»; una narrazione di attualità su Taranto vista attraverso gli occhi di
Daniela Spera, giovane chimica che per anni ha raccolto le prove del disastro ambientale
e ha collaborato con la magistratura. Nata a Carpi nel 1975, ma laureatasi in Lettere
moderne allUniversità di Bari e poi di stanza anche a Bergamo e nella sua Taranto, la
Zagarìa dal 2007 vive a Napoli, dove lavora per il quotidiano «la Repubblica» occupandosi
di cronaca nera e giudiziaria.
Il suo esordio letterario risale al 2006 col romanzo «Miserere: vita e morte di Armida
Miserere», seguito dal saggio sugli scandali universitari «Processo allUniversità. Cronache
dagli atenei italiani» (2007) e dalla storia vera di ndrangheta «Losso di Dio», miglior libro
dellanno per Umbrialibri 2009 e vincitore del premio Zocca Giovani 2008. Quindi la
Zagarìa ha pubblicato il romanzo breve «Perché no» e il libro «Malanova», storia vera di
Anna Maria Scartò, prima donna in Italia sotto scorta perché è stata minacciata di morte,
dopo aver denunciato i suoi stupratori.
Nellimminente weekend il circolo di Taneto propone due serate di concerti: venerdì 17
maggio il «Tributo agli U2» degli Achtung Babies e sabato 18 la «Grande Festa del
circolo» (che nelle settimane successive ospiterà eventi gestiti come cooperativa e quindi
senza obbligo di tessera Arci) con i Me, Pék e Barba & Associazione Bandistica Giuseppe
Verdi di Busseto, preceduti dal gruppo di danza del ventre Hilal e da una grigliata gratuita
per tutti.
SPERLING&KUPFER
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SPERLING&KUPFER
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Presentazione del libro Veleno'
DI FABIO VALENTE
Lecce
Gli attivisti del Meetup 5 Stelle per Lecce sito in via Micheli 40 a Lecce organizzano presso la libreria Palmieri di Via
Trinchese il giorno 24 maggio alle 18 la presentazione del romanzo-inchiesta "Veleno" di C. Zagaria.
Il libro, edito da Sperling e Kupfer tratta la storia vera della dottoressa Daniela Spera, chimico e presidente
dell'associazione LegamJonici attivista da sempre schierata nella battaglia contro il mostro d'acciaio dell'Uva.
Cristina Zagaria
VELENO
LA BATTAGLIA DI UNA GIOVANE DONNA
NELLA CITTÀ OSTAGGIO DELL'ILVA
E il 2009: nell'estate del grande caldo, dello spread che non lascia speranze e del calcio-scommesse, l'Italia scopre che
a Sud ci sono città. In una la gente muore di cancro, nell'altra 12.000 occupano le strade per difendere il proprio lavoro.
Daniela Spera torna nella sua città natale per scrivere la tesi di dottorato, dopo anni trascorsi lontano, tra Pisa, Genova e
Parigi. Trova una città stanca di contare i morti di tumore causati dalla presenza dell'Uva i cui fumi mangiano il cielo
perso tra i 256 camini dell'azienda. I veleni iniziano a provocarle gran mali di testa.
Assiste alla processione quotidiana verso la fabbrica di migliaia di morti-viventi, i lavoratori dell'acciaieria. Inizia a
indagare, a chiedere, a contare le vittime, e diventa simbolo della lotta all'inquinamento ambientale.
La sua storia ha ispirato l'appassionante romanzo-verità Veleno di Cristina Zagaria.
SPERLING&KUPFER
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Amore e rabbia
in pagine intense
dedicate a Taranto
Protagonisti 1 libri di leogrande e Zagarla
L
a città di Taranto, l'Eva e i suoi veleni, tra rabbia,
disperazione e sogni di riscatto. Questo Ufil rouge
che lega i lavori di due scrittori, Alessandro Leogrande e Cristina Zagaria, che saranno presentati
stasera a Lecce.
Leogrande, vicedirettore del
mensile «Lo straniero», sarà
Alessandro Leogrsmte
alla Feltrinelli Point di via CaFumo sulla città
vallotti, alle 19.30, con «Fumo
sulla città» (Fandango): un reportage che narra senza sconti
un pezzo di territorio italiano
diventato lo specchio dell'intera Europa, di come in pieno
XXI secolo si lotta per coniugare salute e lavoro, la salvaguardia del territorio e una vita degna di essere vissuta per
tutti. Leogrande ha scritto con
rabbia e amore un libro che lascia il segno. Ha osservato,
Libro di Leogrande alla Feltrinelli
scrutato, raccontato le viscere
e i dilemmi della «sua» Taranto, città tradita da una politica
che troppo a concesso, provocando inquinamento e morti per
tumori. L'autore ne parlerà col giornalista Massimo Menilo.
Cristina Zagaria sarà invece nella libreria Palmieri, alle
18.30, per presentare «Veleni» (Sperling & Kupfer), romanzo
sulla battaglia di una giovane donna nella città «ostaggio»
dell'Uva. La storia è quella di
Daniela Spera che, dopo alcuni
anni trascorsi a Parigi, fa ritorno in una Taranto «malata e
impotente». Quasi per caso, si
imbatte nei volti di chi è stanco
di contare i malati di tumore e
di vedere morire, a poco a poco,
la città. Inizia così la sua battaglia che la porterà molto più
in là di quanto avrebbe mai immaginato. La sua voce di denuncia coinvolgerà altre voci e
da brezza diventerà vento impetuoso. E nonostante la scena
Volume di Zagaria nella Palmieri finale di questa storia sia ancora tutta da scrivere, grazie
all'attività di Daniela e di altri che come lei che non si arrendono, la «città dei 256 camini» ha oggi ritrovato una nuova consapevolezza, mentre l'Eva è finita sul banco degli imputati,
[fla.serr.]
VELENO
LA MTTACLIA DI UNA GIOVANE GONNA
N U L A CU ' ' . OMAGGIO DtU'ILVA
SPERLING&KUPFER
Pag. 18
PRESENTAZIONE
Zagarìacon "Veleno" alla Palmieri
• Presentazione alle 18.30 alla Liberia Palmieri
di Lecce del libro "Veleno" di Cristina Zagaria
(Sperling & Kupfer), con la partecipazione della
protagonista del racconto, una giovane donna
che nella città si sente ostaggio dell'Uva. Daniela
Spera, quando torna a casa dopo alcuni anni, si
rende conto della rassegnazione che condiziona i
suoi concittadini mentre l'inquinamento blocca
tutto e continua a fare vittime. Al pari di Erin
Brockovich, la donna che ha sfidato (e sconfitto)
le multinazionali americane, Daniela si batte per
fare sapere a tutti quello che accade a Taranto
dove l'antico sogno del benessere legato all'industrializzazione è diventato un incubo.
SPERLING&KUPFER
Pag. 19
Quello stabilimento, salvezza e
dannazione
Cristina Zagaria rivisita, con "Veleno", la vicenda dell'Uva
di Taranto
Daniela Spera, protagonista di "Veleno" (Sperling & Kupfer) di Cristina Zagaria, ha avuto il coraggio di
mettere in moto la macchina giudiziaria contro i titolari dell'Uva di Taranto, responsabili dell'inquinamento
ambientale, ha svegliato la città, non stancandosi mai di indagare e procurarsi prove. Pur ancora lontane le
misure concrete di risanamento, è venuto alla luce il dramma di una città a cui l'industria ha dato da
mangiare -non solo l'Uva- chiedendo in cambio la vita. Il numero dei morti per tumori, leucemie, malattie a
carico della pelle, dei polmoni, del sistema nervoso, è cresciuto paurosamente negli anni. Ci sono quartieri
come il Tamburi, a due passi dall'Uva, dove ogni famiglia piange i suoi morti: gli agenti inquinanti che escono
dai 256 camini di quella città d'acciaio non solo ammorbano l'aria, ma penetrano nella terra, nel cibo,
nell'acqua. Si respira e si mangia veleno. Come in una guerra tra poveri, Taranto si è divisa nella lotta: da
una parte il Comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti, schierati per la chiusura, dall'altra gli operai che
hanno manifestato contro la chiusura. Perché Uva è lavoro e busta paga. Il Governo e gli esperti di economia
dicono che la chiusura dell'Uva, azienda che copre il 30% del fabbisogno nazionale di acciaio, peserebbe
fino a 4 punti percentuali sul Pil nazionale. Surreale situazione, in una città dove ai bambini è proibito di
giocare all'aperto nel quartiere Tamburi, su ordinanza del Sindaco, perché ogni cosa che toccano è
avvelenata. Chi ne ha tratto vantaggio economico è sì ai domiciliari, ma ciò non riporta in vita i morti. L'Uva
che è stata la salvezza, rimane il grande nemico, la grande delusione.
Cristina Zagai
VELENO
l i MlIttlU DI URI GKNM D0UU
WLU curi OMAGGIO o t i n m
SPERLING&KUPFER
Pag. 20
LIBRO 2 OGGI LA PRESENTAZIONE DELL'OPERA SCRUTA DALLA GIORNALISTA ZAGARIA
«Veleno», la battaglia di una donna
nella città «ostaggio» dell'acciaio
arà presentato stasera, a Taranto, nel Caffè letterario «Cibo
della mente», in via Duomo, il
libro di Cristina Zagaria dal titolo «Veleno. La battaglia di una giovane
donna nella città ostaggio dell'Ilva»
(Sperling & Kupfer editore).
Al centro del lavoro scritto dalla giornalista di la Repubblica «una grande
industria che produce acciaio, una città
che muore per l'inquinamento, migliaia
di operai costretti a una drammatica
scelta tra la salute e il lavoro: la lotta di
Taranto contro l'Uva. L'opera è un reportage in forma di «romanzo civile»,
una storia dove fatti e personaggi sono
tutti veri. Sullo sfondo, le battaglie politiche, sindacali, processuali. In primo
piano, le voci dei lavoratori, dei malati,
dei bambini ai quali è vietato giocare
S
all'aperto, dei cittadini che vivono un
incubo quotidiano.
È in questa Taranto malata e impotente che, nell'estate del 2009, fa ritorno
Daniela Spera, dopo alcuni anni trascorsi a Parigi. Quasi per caso si imbatte nei
volti di chi è stanco di contare i malati di
tumore e di veder morire, a poco a poco,
la città. Inizia la sua battaglia che - al
pari di Erin Brockovich, la donna che ha
sfidato (e sconfitto) le multinazionali
americane - la porta molto più in là di
quanto avesse potuto immaginare».
n libro sarà presentato dall'autrice e
da Daniela Spera. Durante la serata sarà
saranno in mostra alcuni scatti della
fotografa tarantina Maria Rosaria Suina. Domani il volume sarà presentato
nella Casa del Libro Mandese in viale
Liguria 80 alle 17.30.
[de. piccj
VELENO
LA BATTAGLIA DI UNA GIOVANE DONNA
NELLA CITTÀ OSTAGGIO DELL'UVA
BATTAGLIA La copertina del libro di Cristina Zagaria
SPERLING&KUPFER
Pag. 21
!:I|
Veleno, Zagaria
racconta Taranto
t & ^ S n ^ S f c ^ S s t .*
In un giorno d'estate
del 2009 Daniela
Spera torna neìla sua
Taranto per scrivere
la tesi di dottorato.
Una decisione che le
cambia la vita. La
sua storia è diventata
un libro, Veleno
(Sperling&Kupfer)
scritto dalla
giornalista di
Repubblica Cristina
Zagaria, che oggi lo
presenta alle 21 al
Cibo per la mente di
Taranto. Nell'estate
SPERLING&KUPFER
del grande caldo,
dellospreadedel
calcio-scommesse,
in una città del Sud la
gente muore di
cancro, e i n i 2mila
occupano le strade
per difendere il
proprio lavoro.
Dan iela S pera torna
a Taranto dopo anni
trascorsi lontano.
Trova una città
stanca di contare i
morti di tumore
causati dalla
presenza dell'Uva.
Assiste alla
processione
quotidiana verso la
fabbrica di migliaia di
morti-viventi, i
lavoratori
dell'acciaieria. Inizia
a indagare, a contare
le vittime, e diventa
simbolo della lotta
all'inquinamento.
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Bari
Il carnet di oggi
GUIDA ALL'INFERNO
Bari
Incontro con Marco Santagata, autore di
«Guida all'Inferno» (Mondadori);
introduce Vitilio Masiello, interviene
Giacomo Annibaldis. Ore 18.
Libreria Laterza
via Dante 49/53
info 080.521.17.80
IL CUORE DELL'INDIA
Presentazione del libro «Il cuore di
tenebra dell'India» di Marina Forti;
intervengono, con l'autrice, Isidoro
Mortellaro e Raffaele Gorgoni. Ore 18.30
La Feltrinelli Libri e Musica
via Melo 119
info 080.520.75.11
Bari
CONSIDERAZIONI INATTUALI
Per il ciclo «Considerazioni inattuali:
Nietzsche riflesso» a cura di Gemma
Bianca Adesso e Luigi Abiusi, proiezione
del film «The Turin Horse» di Béla Tarr.
Ore 18.
Mediateca regionale pugliese
via Zanardelli 36
info 080.540.56.85
Corato
U PARRINU
In scena «U Parrinu - Vita di padre Pino
Puglisi, ucciso dalla mafia» con Christian
Di Domenico, musiche di Papaceccio
Mmc, regia di Gianpiero Borgia. Ore 21.
Chiostro comunale
piazza Marconi
info 080.246.3510
Foggia
MOROZZI
Lo scrittore Gianluca Morozzi presenta i
suo libro «Niente fiori per gli scrittori»,
ed. Fernandel. Ore 18.30.
Libreria StileLibero
viale Ofanto 293
info 0881.88.90.81
Lecce
DIGITAL PRIDE
Workshop per il festival internazionale
dedicato alle arti digitali. Dalle 9 alle 22.
Manifatture Knos
via Vecchia Frigole 36
info 0832.39.48.73
Lecce
ATTINO & DI MAGLIE
Incontro con Tonio Attino (autore di
«Generazione Uva», Besa editrice) e
Daniele Di Maglie («L'altoforto. L'Uva nei
racconti e nelle canzoni di un cantautore
di Taranto», Stilo ed.); intervengono
Antonella Lippo e Antonio Fullone. Ore
19.
Libreria Gustoliberrima
corso Vittorio Emanuele 42
info 0832.24.26.26
Vaste - Poggiardo
Per il festival scolastico di teatro antico,
in scena «Alcesti» (ore 20) e «Panta
Rei» (ore 21.30).
Area archeologica
info 320.011.90.48
Taranto
Taranto
RODOLFO VALENTINO
Presentazione del libro «Rodolfo
Valentino, l'uomo, l'artista, il seduttore»
di Roberto Parisi, ed. Anordest. Ore 19.
Libreria Gilgamesh
via Oberdan 45/A
info 099.453.81.99
Taranto
VELENO
La giornalista e scrittrice Cristina Zagaria
presenta il suo romanzo «Veleno. La
battaglia di una giovane donna nella
città ostaggio dell'Uva», ed. Sperling &
Kupfer. Ore 21.
Cibo per la mente
palazzo Gennarini, via Duomo
info 320.703.77.80
FESTIVAL TEATRO ANTICO
SPERLING&KUPFER
Pag. 23
31 maggio
Bari
Cristina Zagaria presenta Veleno' - libreria Feltrinelli -
Cristina Zagaria
31/05/2013
Venerdì 31 alle 18:30 presso la libreria Feltrinelli di Bari
Cristina Zagaria
VELENO
LA BATTAGLIA Ct UNA ClÙVAWr DONNA
HLLLA CITTA OSTAGGIO DCLL'ILVA
Presenta
VELENO
(Sperling & Kupfer)
intervengono
Maria Grazia Rongo
Daniela Spera
UNA ERIN BROCKOVICH ITALIANA CONTRO LA GRANDE ACCIAIERIA
CHE DÀ LAVORO MA UCCIDE
CRISTINA ZAGARIA FIRMA UN REPORTAGE SOTTO FORMA DI
'ROMANZO CIVILE'; UNA NARRAZIONE DI ATTUALITÀ SU TARANTO VISTA ATTRAVERSO GLI OCCHI DI
DANIELA SPERA, GIOVANE CHIMICA CHE PER ANNI HA RACCOLTO LE PROVE DEL DISASTRO
AMBIENTALE E HA COLLABORATO CON LA MAGISTRATURA
Una grande industria che produce acciaio, una città che muore per l'inquinamento, migliaia di operai
costretti a una drammatica scelta tra la salute e il lavoro: la lotta di Taranto contro l'Uva è al centro del libro
di Cristina Zagaria, un reportage in forma di «romanzo civile», una storia dove fatti e personaggi sono tutti
veri. A partire da Daniela Spera, la giovane chimica che per anni ha raccolto prove e ascoltato le istanze di
quanti denunciavano il disastro ambientale, collaborando con la magistratura per ottenere il sequestro degli
impianti più nocivi. Sullo sfondo, le battaglie politiche, sindacali, processuali. In primo piano, le voci dei
lavoratori, dei malati, dei bambini ai quali è vietato giocare all'aperto, dei cittadini che vivono un incubo
quotidiano.
CRISTINA ZAGARIA è giornalista di la Repubblica e scrittrice, autrice di quattro libri ispirati a storie vere fra
cui il romanzo L'osso di Dio, vincitore del premio Zocca Giovani 2008 e miglior libro dell'anno per Umbrialibri
2009. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato, nel 2010, Malanova. Taranto è la città della sua famiglia.
SPERLING&KUPFER
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ALLA LIBRERIA MANDESE
"Veleno", la battaglia
di una giovane donna
TARANTO - "Veleno. La battaglia di premio Zocca Giovani 2008 e miglior
una giovane donna nella città ostag- libro dell'anno per Umbrialibri 2009.
gio dell'Uva" è il libro di successo di Per Sperling & Kupfer ha pubblicaCristina Zagaria che sarà presenta- to, nel 2010, Malanova. Taranto è la
to oggi alle 17.30 alla
città della sua famiLibreria Mandese, in
glia.
via Liguria. Il libro sarà
Il contenuto del libro:
presentato dall'autriUna grande industria
ce, insieme con Dache produce acciaio,
niela Spera. Coordina
una città che muore
l'incontro Alessandra
per l'inquinamento,
Congedo. L'autrice firmigliaia di operai coa t u rjKU.it n UMÀ aioMM \KMH»
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ma un reportage sotstretti a una drammato forma di romanzo
tica scelta tra la salucivile; una narrazione
te e il lavoro: la lotta
di attualità su Taranto
di Taranto contro l'Uva
vista attraverso gli ocè al centro del libro di
chi di Daniela Spera,
Cristina Zagaria, un
giovane chimica che
reportage in forma di
per anni ha raccolto le
romanzo civile, una
prove del disastro amstoria dove fatti e perbientale e ha collabosonaggi sono tutti
rato con la magistraveri. A partire da Datura. Zagaria è giornalista di la Re- niela Spera, la giovane chimica che
pubblica e scrittrice, autrice di quat- per anni ha raccolto prove e ascoltal o libri ispirati a storie vere fra cui il to le istanze di quanti denunciavano
romanzo L'osso di Dio, vincitore del il disastro ambientale.
VELENO
in unii *m
SPERLING&KUPFER
Pag. 25
Claudia
Qerini
INSEGNO ALLE MIE
FIGLIE L'ORGOGLIO
DI ESSERE DONNE
FEDERICO
COSTANTINI
SE NON È UNA COSA
SERIA, PREFERISCO
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DONNE CORAGGIOSE
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OFOSSE AMORE,
AMMALARSI D/ CANCRO.
E HO DECISO DI
BATTERMI PER LORO
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ECCO COME HO F A T T À V
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AMBITO DEL PIANETA
LO STILE RÉTRO
DELLA SWINGING LONDON
RITA ORA E
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VITAMINE E MINERALI TI FANNO SUBITO PIÙ BELLA
VITA A DUE ; «VIVEREFELICEMENTE t
UN AMORE L*""
SEGUILA
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SPERLING&KUPFER
SENZA ERRORI
Pag. 26
donne coraggiose
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Vedevo 1 bambini * i
ammalarsi di cancroj
E ho deci
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battermi
Daniela è una chimica di Taranto. Quando scopn
che la sua città è avvelenata dallapolvere dell'Uva,
diventa la più grande avversaria dei giganti
dell'acciaio. Senza paura e senza farsi intimidire
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V-l
di Maria Tatsos - foto dì Cristina Mastrandrea / Parallelo/ero
s
embravano piccole stelle
danzanti nell'aria, nel buio della
stanza. All'inizio, credevo di
avere le allucinazioni. Invece,
quelle particelle luminose erano
reali, concrete. Erano polveri metalliche
portate dal vento, che finivano ovunque:
sui mobili, sugli oggetti, nei polmoni delle
persone. Questo è stato uno dei primi
segnali, forse il punto di partenza del
percorso che mi avrebbe portata a lottare
contro l'Uva, il potente colosso siderurgico
che stava avvelenando l'aria e la salute di
chi viveva a Taranto. E a diventare, come
mi ha definito un mio collaboratore,
l'Erin Brockovich della mia città (l'attivista
americana contro le multinazionali da cui è
stato tratto un film con Julia Roberts, ndr).
In quel momento, però, tutto doveva
ancora succedere. Avevo 32 anni ed ero
tornata da poco tempo a Taranto. Dove in
realtà non avevo mai abitato: la casa dei
mici genitori era in provincia e, a 18 anni,
avevo colto l'opportunità di andare a
studiare a Pisa. Dopo la laurea in Chimica
e Tecnologie Farmaceutiche, mi ero
trasferita a Genova e poi a Parigi per il
dottorato. Finiti i due anni all'ombra della
Tour Eiffel, avevo sentito il richiamo della
mia terra. Forse era un segno del destino:
cercavano una farmacista in un centro
commerciale. Ho risposto all'annuncio e
sono stata assunta subito.
Tutto è iniziato guardando
un video su YouTube
Non volevo tornare a vivere con i miei,
così ho preso casa a Grottaglie. Una sera,
su Internet, mi sono imbattuta per caso
nel video di un agricoltore locale
disperato: le sue pecore erano contaminate
e l'avevano costretto ad abbatterle. Una
•
j
3
ì
Daniela Spera,
39 anni, vive
a Grottaglie (Ta).
Chimica e
attivista
ambientale,
ha contribuito
a mettere l'Uva
sul banco degli
imputati.
vita di sacrifici finita in fumo. Ero
sconvolta: stava succedendo davvero a
Taranto? E perché nessuno ne parlava? Di
giorno, in farmacia, arrivavano ragazzini e
giovani donne che mi chiedevano pomate
per curare la pelle dopo una chemio, o per
attenuare macchie lasciate da un tumore.
O, ancora, farmaci per l'asma dei bambini.
Lo facevano in modo naturale, come si
chiede una medicina per il raffreddore.
I casi erano tanti, troppi. Iniziai a essere
ossessionata da questo problema: dovevo
capire cosa stava succedendo.
Poco alla volta, ho conosciuto parecchie
persone attraverso Facebook. Mi hanno
raccontato le loro vite e la storia di una
città di pescatori alla quale la produzione
dell'acciaio ha regalato il benessere, ma ha
rubato la salute. Il polo siderurgico Uva,
grande due volte Taranto, con i suoi 256
camini impiega ISmila lavoratori, fra
dipendenti e indotto. Nel tempo, ha •
71
SPERLING&KUPFER
Pag. 27
donne coraggiose
fagocitato terreni, arrivando alle porte della
città. Oltre alle emissioni legate alla
produzione, in un'area equivalente a 100
campi di calcio giacciono montagne di ferro,
calcare, coke. Ogni anno, 700 tonnellate di
polveri si disperdono, portate dal vento su
Taranto e dintorni. I quartieri Tamburi e
Paolo VI sono fra i più esposti. Il cimitero
limitroto ai Tamburi ha tutte le pietre
tombali rosa, a causa dell'ossido di ferro.
Ma l'intera città è sotto assedio. Lina signora
di un quartiere centrale mi diceva che aveva
sempre la scopa pronta in mano. Ogni
giorno, puliva con un panno le sue piante sul
balcone e ogni notte si ricoprivano di
polvere rossa.
Intorno a me intere famiglie
colpite da tumori: una strage
Man mano che parlavo con le persone,
venivo a conoscenza di casi di tumori che
colpivano famiglie intere. Si trattava di
patologie che normalmente insorgono
in età avanzata, e non nei giovani o nei
bambini. Intorno a me era una strage.
Soffrivo di fronte al dolore di queste
persone che non avevano più la forza di
lottare. E li ho sentito, chiaramente, che
dovevo fare qualcosa per loro. Dovevo
diventare la voce di quei malati che non
potevano più parlare, dei bambini ai quali
era stato portato via il futuro. 11 loro
incoraggiamento mi ha aiutata ad andare
avanti, anche nei momenti più difficili.
L'impegno sul campo è iniziato nel 2009.
L'anno successivo, ho creato il comitato
Taranto Libera, cui è seguito Legamjonici,
un gioco di parole fra l'identità della città
come provincia ionica e un termine
chimico. Abbiamo iniziato a denunciare
alla stampa quello che stava succedendo.
Per dare una mano sono
diventata consulente tecnico
Nel 2010 abbiamo proposto al sindaco una
campagna informativa sull'inquinamento
da Berillio, Pcb e metalli pesanti sul
terreno, che ha portato a un'ordinanza di
divieto dì giocare ai giardinetti pubblici per
i bambini del quartiere Tamburi.
Un giorno, un avvocato mi chiama per
chiedermi se volevo diventare consulente
tecnico di un allevatore costretto ad
abbattere le sue capre. In corpo avevano
una quantità di diossina dieci volte
superiore a quella consentita. Inizialmente
ero contraria: questa Intra la stavo facendo
perché ci credevo, non per denaro. Poi ho
capito che avrei potuto dare una mano
senza chiedere nulla in cambio. In questa
veste, sono entrata all'Uva per il primo
sopralluogo. Avevo maschere e protezioni,
ma quando ho tolto tutto, avevo la polvere
persino nei calzini. La diossina lascia la
firma: è possibile rintracciarne la
provenienza. E nell'incidente probatorio al
quale ho collaborato è stato dimostrato che
il veleno negli animali uccisi era
riconducibile alle emissioni dell'Uva.
La città si divide in due: ce chi
difende il lavoro e chi la salute
La vicenda Uva, che dal 2012 vede indagati i
vertici aziendali per disastro colposo e
doloso (più altri capi d'accusa) e ha portato a
quattro arresti e al sequestro di alcune aree
SPERLING&KUPFER
Una giovane chimica di
Taranto e la sua lotta
contro il colosso
dell'acciaio.
All'impegno civile e
umano di Daniela
Spera, la giornalista
Cristina Zagaria ha
dedicato il libro Veleno
(pubblicato da Sperling
SKupfer, 17 euro).
L'autrice ha scelto la felice formula del
romanzo verità, scritto a partire da
eventi e persone reali (solo alcuni
personaggi sono di fiction),
aiutandoci a comprendere il dramma
di Taranto e dei suoi abitanti,
le motivazioni di chi osa ribellarsi
e di chi china la testa, il dilemma fra
salute e lavoro. Al centro della storia,
c'è Daniela Spera, con il suo impegno
e la sua ostinazione nella difesa dei
più deboli. E c'è naturalmente l'Uva,
con le sue vicende, accuratamente
sintetizzate dall'autrice: ci consente
di capire senza privarci del piacere
di un racconto che emoziona e da cui
è difficile staccarsi.
dell'azienda, è lungi dall'essere chiusa.
E intervenuto il ministero dell'Ambiente
con un decreto per consentire all'azienda di
riprendere a produrre. E Taranto si è divisa,
fra chi difende il lavoro e chi la salute. Ma è
giusto tenere un'intera città in ostaggio?
E giusto tacere se ho il morto in casa, solo
per non far restare gli altri senza
un'occupazione? L'inquinamento, intanto,
ha messo in ginocchio anche la pesca
e la coltura dei mitili. Il 14 aprile scorso
il referendum che si è tenuto a Taranto sulla
chiusura dell'Uva non ha raggiunto
il quorum, ma fra i votanti è prevalso il sì.
Per me è stato un segnale di forte
incoraggiamento. No, non mi fermo. Ho
presentato un esposto nei confronti del
sindaco, per omissione di interventi per
tutelare la salute pubblica. Mi sono rivolta
alla Commissione Europea e presenterò una
petizione al Parlamento Europeo. Che cosa
ci guadagno? Nulla. Sono una cittadina
normale, agisco come dovrebbero fare tutti,
per senso civico, mettendo al servizio degli
altri le mie competenze scientifiche e il mio
tempo. Qualcuno, per paura, si è tirato
indietro, ma io non mi spavento.
Continuerò, in nome dei bambini e dei
malati che non possono lottare. 8
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