Nudo tra i lupi

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Nudo tra i lupi
L’IMPRESSIONANTE SUCCESSO EDITORIALE
DI NUDO TRA I LUPI
UN CASO LETTERARIO TRADOTTO
IN 38 LINGUE
Bruno Apitz è nato nel 1900 a Leipzig e fu
imprigionato nel 1917 per propaganda pacifista.
Si è formato come libraio, ha lavorato come attore
ed è diventato un membro del Partito comunista
tedesco. Dal 1933 è stato più volte internato, poi
definitivamente per otto anni a Buschenwald, fino
alla liberazione del campo nel 1945.
Dopo la guerra ha lavorato in editoria, come
direttore amministrativo di un teatro e come
drammaturgo ufficiale del Partito nella DDR. È
morto nel 1979. Nudo tra i lupi
è stato il suo primo romanzo e un successo
internazionale, divenuto un film nel 1963, diretto
da Frank Beyer.
LE RECENSIONI DELL’ EPOCA SU NUDO TRA I LUPI
«Nel romanzo trionfa l’umanità nuda. Un canto e una preghiera
alla pietà e alla compassione.»
MARCEL REICH-RANICKI,
padre della critica letteraria tedesca contemporanea
e fondatore del “gruppo ‘47” insieme a Günter Grass
«Questo romanzo coinvolge emotivamente.
Lo shock della trama è assorbito nell’intensità della narrazione.»
BBC
Finalmente
la verità
sul romanzo
che commosse
il mondo
UNO SGUARDO INEDITO SUL CASO EDITORIALE
CHE COMMOSSE IL MONDO
Tradotto in 30 lingue, Nudo tra i lupi di Bruno Apitz uscì in Italia nel 1961 per Baldini e
Castoldi. Questo romanzo fu oggetto di una singolare vicenda editoriale che oggi è finalmente
venuta alla luce nella sua forma non emendata. Longanesi, nella sua tradizione di editore
libero, vuole ridare luce e voce a questa straordinaria storia e offre la possibilità non solo di
rileggere il libro, ma di leggerlo in una nuova versione, scevra da pregiudizi ideologici.
Notizie
INIZIATIVE PROMOZIONALI
Notizie dal mondo
Olocauto
Si infittisce il mistero del bambino ebreo
che sopravvisse a Buchenwald
Nudo tra i lupi, il libro di Bruno Apitz sul bambino che sopravvisse
a Buchenwald sta per essere nuovamente pubblicato, riportando
alla luce la vera storia del bambino Rom che gli salvò la vita
Kate Connolly, Berlino
The Observer, Domenica 18 marzo 2012
A metà degli anni ’50 Bruno Apitz scrisse la prima stesura di un romanzo che raccontava
la straordinaria vicenda di un bambino ebreo polacco, salvato da morte certa nel campo di
concentramento di Buchenwald, dopo essere entrato nel campo a seguito del padre dentro
una valigia, ed essere stato nascosto nelle baracche da prigionieri politici comunisti, fino alla
liberazione del campo da parte dell’Armata Rossa.
Banner in rete
Bruno Apitz descrive con magistrale puntualità il dilemma morale dei prigionieri del campo:
nascondere il bambino avrebbe potuto minare l’efficacia dell’organizzazione della resistenza
antinazista nel campo.
Il libro dell’autore, peraltro anch’egli internato nel campo di Buchenwald come
oppositore politico, fu scritto con l’intenzione di presentare un romanzo ispirato
a fatti realmente accaduti, ma nella Germania dell’Est fu letto come un libro
reportage e utilizzato come simbolo di resistenza antifascista, omettendo
completamente quelle parti del libro in cui l’autore metteva in
scena i dubbi dei prigionieri politici sull’opportunità o meno di
nascondere il bambino nelle loro baracche.
Dépliant promozionale
e più di 400 giornalisti
Massiccia campagna
stampa sui quotidiani
nazionali
Basata sul manoscritto originale, questa nuova edizione
di Nudo tra i lupi riporta il romanzo alle intenzioni
originarie del suo autore.
Anticipazione su
Booktrailer
testimonianza, pubblicato
con grande anticipo
sul Libraio, su siti e blog
in target
di gennaio
Stefan Jerzy Zweig, quattro anni, dopo la liberazione nel 1945. Archivio fotografico Buchenwald Memorial Collection
Straordinario clamore intorno alla
ripubblicazione del romanzo di propaganda
di un autore di punta della ex DDR. La storia
raccontava del grave rischio corso da alcuni
internati comunisti nel campo di Buchenwald
per salvare un bambino ebreo dalla camera a
gas.
Nudo tra i lupi, il romanzo di Bruno Apitz,
divenne al momento della pubblicazione
nel 1958 in Germania Est un classico
dell’antifascismo dopo la Seconda guerra
mondiale.
Ci sono grandi aspettative per la versione
non emendata di questo romanzo, che sarà
ripresentata il prossimo mese alla Fiera di
Londra.
Basato in parte su vicende realmente
intercorse negli otto anni di prigionia
dell’autore a Buchenwald, il libro parla
di un gruppo di prigionieri comunisti che
introducono di nascosto nel campo un
bambino ebreo polacco di tre anni dentro una
valigia e lo salvano da morte certa.
Conosciuto nel romanzo come Stefan Cyliak,
è nella realtà un settantenne di nome Stefan
Jerzy Zweig. Notizie recenti hanno rivelato
che Zweig non fu semplicemente “nascosto”
dagli internati comunisti, ma scambiato con
un ragazzino Rom sedicenne che fu mandato
a morte al suo posto, con la compiacenza del
medico nazista del campo.
Una volta diffusasi la notizia, Volkhard Knigge,
il direttore della Buchenwald Memorial
Foundation, ha deciso di cancellare il nome
di Stefan Zweig dal memoriale alle vittime
bambine del lager.
Zweig si è opposto per vie legali, rivendicando
le sue infinite sofferenze nei primi anni della
sua vita e la sua mancanza di responsabilità
per quanto avvenne nel campo, che gli fruttò
conseguenze incalcolabili nella sua psiche già
minata dalla permanenza a Buchenwald.