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My life, My Style
Viaggi
Soggiorni speciali
di un giramondo
Intervista a Gaetano Pappuini
esort, lodge, campi tendati: nel sognare (o pro-
R
grammare) un viaggio, la qualità e la peculiarità
delle strutture dove si soggiorna hanno spesso un
ruolo fondamentale. Tralasciando i villaggi all-incluse,
non-luoghi uguali in tutti i continenti, o i super hotel extra-lusso per pochi privilegiati, cerchiamo qualche suggerimento di posti speciali, ricchi di fascino, costruiti in ambienti particolari. Luoghi da sogno, ma non inaccessibili.
Magari eco-lodge, costruiti in armonia con l’ambiente e le-
lido, se non pericoloso, meglio era. Era il gusto dell’avven-
gati a progetti che sostengono le comunità locali. Ne par-
tura. Ma anche il fatto di non avere mai un soldo in tasca.
liamo con Gaetano Pappuini, noto scrittore e fotografo, in
Si divideva il giaciglio con insetti vari, quasi sempre al
passato impavido esploratore e avventuriero, oggi sempli-
freddo. Notti in tenda in Zimbabwe o accucciati in un an-
ce turista con prole al seguito.
golo di una sporca stazione in chissà quale paese del Sudamerica. Per tacere delle notti insonni nel Sudest asiati-
Pappuini, dove dorme quando viaggia?
co, di cui però non mi è permesso parlare. Ma ci sono an-
«Ricordo i miei primi viaggi, molti anni fa. Allora non importava dove e come si dormiva… importava solo essere lì.
Anzi, più il posto dove ci si fermava per la notte era squal-
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che ricordi bellissimi di alberghetti assurdi: una catapecGaetano Pappuini
chia di legno a Chiloè, alle porte della Patagonia cilena,
una stanzetta tutta dipinta di azzurro con il pavimento co-
sì in discesa, così inclinato, che tutto, persone, zaini, inset-
Pappuini, non divaghi. La nostra è una rivista di finanza,
ti, scivolava verso la parete. O a Gobernador Gregores, un
chi ci legge vuole consigli per i suoi viaggi. Posti adatti a
paesino sperduto nel fango e nel ghiaccio della Patagonia
un turista di alto livello. Magari non troppo lussuosi e
argentina: eravamo gli unici clienti dell’albergo e siamo
inaccessibili.
andati a dormire presto; poi a mezzanotte ci hanno sve-
«Beh, l’Africa dei safari è forse il luogo dove nasce il con-
gliati musica, balli e urla di gauchos e camionisti, emersi
cetto di lodge, di campi tendati di lusso. Sono strutture
dal nulla, che facevano baldoria con “fanciulle” vestite co-
splendide, situate in posti magici. Il soggiorno in posti co-
me nei saloon del far west. E ancora i promiscui ostelli nel
nord-est dell’Australia. Un ostello ad Atacama, con un solo bagno in cortile, a meno venti di temperatura. O posti
mitici, avamposti della suddetta civiltà, come l’Audi Camp
a Maun, nel Botswana di qualche anno fa. O posti fantastici che non ci sono più, globalizzati dal turismo e dallo
sviluppo, come la vecchia stazione di servizio di Solitaire,
in Namibia, che oggi sembra un motel americano (e non ho
nulla contro i motel americani, mitico simbolo dell’on the
road), o un alberghetto senza nome ad Aqua Calientes, sotto Macchu Pichu e sopra le acque arrabbiate dell’Urubamba, al limite della foresta. Basti pensare che oggi hanno costruito un lodge anche sulle rovine della favolosa città perduta degli Incas».
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Viaggi
Posti di mare, Pappuini?
«È difficile fare una selezione. Butto lì le cabanas della
Conchita, a Tulum, in Yucatan, direttamente sulla spiaggia,
un’atmosfera magica; il Kou Bugny, all’Isola dei Pini della
Nuova Caledonia, una struttura semplice a cavallo di due
baie stupende; poi un posto lussuoso davvero, l’Arenas del
Mar a Manuel Antonio, in Costarica, con i bradipi e le
scimmie che ti guardano in stanza, dagli alberi ad altezza
del balcone; o i bungalow di Cayo Levisa, a Cuba, con l’acqua calda e le stelle marine giganti; la Posada de los Flores a Loreto, in Baja California, una casa coloniale ricca di
oggetti antichi pieni di storia, e una piscina sul tetto; o il
New Emerald Cove a Praslin, Seychelles, raggiungibile solo in barca, con le tartarughe giganti che passeggiano sulla spiaggia. Tutti posti in cui tornerei domani».
Dove ti sei sentito un vero principe?
«In India. Ci sono molti palazzi di maharaja oggi trasformati in lussuosi hotel. E i prezzi sono davvero contenuti.
Entri in un mondo fiabesco, un po’ Kipling, un po’ mille e
una notte. Il Laxmi Niwas Palace, per citarne uno, tra Agra
e Jaipur, o il Nahagarh Fort, a Rhantambore, il regno della tigre».
E nelle Americhe?
«Tre consigli: ad Antigua Guatemala, Casa Santo Domingo,
nato dalle rovine di un convento, un posto davvero esclusivo, anche se con un’atmosfera un po’ troppo americanizzata: è come dormire in un museo coloniale barocco, in un
sì cambia il valore della vacanza, anche perché le escursio-
reliquario. All’opposto, il Sandoval Lake lodge, nella fore-
ni organizzate spesso permettono di vedere cose non faci-
sta amazzonica peruviana, la natura che respira. E infine il
li da cogliere per il turista “fai-da-te”. Talvolta il costo è
Red Cliff lodges, sulle sponde del Colorado, per sognare
elevato, ma si trovano anche lodge stupendi a prezzi ra-
con John Wayne».
gionevolissimi. Un posto davvero impareggiabile, per
esempio, è il Mowani lodge, nel Damaraland, in Namibia,
con tende arredate mimetizzate tra i massi di granito, un
servizio impeccabile, con l’aperitivo al tramonto sulla valle, e le escursioni sulle tracce degli elefanti del deserto. Poi
cito il Desert Homestead, vicino a Sassussvlei, sempre in
Namibia, cui mi legano ricordi romantici e un’immagine
indimenticabile di cavalli bradi al galoppo, sotto la luna. In
Africa del nord, mi viene in mente il Riad Dar Kamar, nella kasbah di Taourit, a Ouarzazate, ai piedi dell’Atlante marocchino, muri di fango fuori, tra vicoli stretti, superbi arredi e cura dei particolari all’interno, dove regna una pace
di altri tempi».
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