La voce - Parrocchia di Zanica
Transcript
La voce - Parrocchia di Zanica
La voce Notiziario della comunità parrocchiale di Zanica Il Vescovo Francesco nella nostra comunità PASQUA 2009 7.00 ORARI DELLE SANTE MESSE Lunedì Scuola Materna Martedì Mercoledì Parrocchia** Giovedì Venerdì Scuola Materna Sabato 9.00* Parrocchia Parrocchia Parrocchia Parrocchia Parrocchia 17.30 Capannelle Capannelle Capannelle 18.00 20.00 Parrocchia Parrocchia Oratorio Parrocchia Parrocchia * Celebrazione delle Lodi mattutine - A seguire Santa Messa ** La celebrazione è posticipata alle ore 7.45 DOMENICA E FESTIVI In parrocchia Alle Capannelle Al Padergnone Ore 18.00 (vigilia) - 7.00 - 8.00 - 9.30 - 11.00 - 19.00 Ore 18.30 (vigilia) - 10.00 Ore 9.00 LA VOCE Notiziario della comunità parrocchiale di Zanica Anno 7 - N° 2 - Aprile 2009 Direttore responsabile Silvano Ghilardi Direttore di redazione Luca Gattoni Redazione Marco Bassi Veronica Casanova Fabrizio Colombelli Luca Gattoni Silvano Ghilardi Ennio Locatelli Valeria Ubbiali Stampa Gianluigi Ronzoni Stefania Bottazzoli Alice Bottazzoli CICLOSTILATO IN PROPRIO http://www.parrocchiazanica.it [email protected] VISITE GUIDATE AL MUSEO PARROCCHIALE Grazie alla collaborazione dei volontari del gruppo “ZanicArtEstoria”, ogni quarta domenica del mese alle ore 15.45 viene offerta la possibilità di visitare gratuitamente il Museo parrocchiale, e di essere accompagnati anche nella visita alla Chiesa. Per informazioni, rivolgersi in casa parrocchiale. NUMERI TELEFONICI UTILI Don Silvano - Casa Parrocchiale Don Luca - Abitazione Don Pietro - Abitazione Reverende Suore - Scuola Materna Segreteria - Bar Oratorio 035.671.029 035.670.040 035.675.063 035.671.107 035.670.558 Buona Pasqua SOMMARIO Buona Pasqua . . . . . . . . . . . . pag. 3 Il fuoco dell’Amore . . . . . . . . pag. 4 Il santuario della Cornabusa . pag. 5 Giochi senza frontiere . . . . . pag. 7 Nella mia nuova missione . . . pag. 9 Pippo Ferrari ci scrive. . . . . . pag. 10 Settimana Santa. . . . . . . . . . pag. 12 Calendario pastorale . . . . . . pag. 13 Un nuovo logo per Capannelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 15 Curiosando . . . . . . . . . . . . . pag. 16 Personaggi di Zanica. . . . . . . pag. 17 Dal nostro cineteatro . . . . . . pag. 19 Europei di Atletica . . . . . . . . pag. 20 Lo spettacolo deve continuare? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 21 La Voce - Pasqua 2009 È tempo di auguri: Buona Pasqua! Come d’altra parte – e in maniera più diffusa – facciamo a Natale e Capodanno. Nella tradizione ortodossa si dice invece: Cristo è risorto! E si risponde: È veramente risorto! Nel primo caso si tratta di un augurio, nel secondo di una notizia. E sinceramente mi pare che sia questo il tono più appropriato per il nostro augurio cristiano. Oggi c’è tanta enfasi sulle notizie, le “ultime notizie”, le news si dice in gergo giornalistico. Ma le news sono le novità. E il loro difetto più evidente è quello che domani non sono già più novità e non c’è più posto per loro in prima pagina. Cristo risorto non è una novità, è la novità, è la vera notizia si affaccia all’orizzonte della nostra vita e della storia dell’umanità come il sole spuntando sulla linea dell’orizzonte spalanca la nuova giornata. Cristo risorto è il sole che nel mattino di Pasqua dà inizio al giorno che non conosce tramonto. È risorto, e tutto è avvolto da una nuova luce: il nascere e il morire, l’amare e il gioire, la fatica e l’impegno, le difficoltà e la prepotenza della cattiveria, l’amico e il forestiero, le preoccupazioni e le speranze. È risorto… e noi corriamo il rischio di continuare a vivere come se non fosse successo nulla, come se tutto ciò che è iniziato è destinato a perire, come se la dittatura della morte e del male fosse ineluttabile. Cristo mia speranza è risorto! Speranza della mia vita e dei miei affetti, dei bambini e degli sposi, dei grandi progetti e dei lavori quotidiani… È risorto, e nulla è come prima… Pasqua è la vera notizia che merita di essere data a tutti. E l’augurio è semplicemente questo: che questa notizia entri con la sua luce nelle nostre menti e nei nostri cuori, nei nostri rassegnati modi di pensare e nei nostri sentimenti adagiati sull’attimo che fugge. Cristo risorto e vivo sia la luce e il respiro delle giornate che ci attendono. Via il grigiore, la tristezza, l’indifferenza, la noia, il senso di inutilità e di insignificanza, la solitudine… Cristo risorto e vivo è la Buona Notizia, l’unica che dà orizzonti di speranza alla nostra vita. Per questo con san Paolo rinnovo a tutti l’annuncio pasquale: Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano! A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici (1Cor 15,1-5). don Silvano con don Pietro e don Luca e con sr. Donata, sr. Francesca e sr. Maria 3 Il fuoco dell’Amore Una via Crucis con i ragazzi Il cammino quaresimale in preparazione alla Pasqua di quest’anno è stata caratterizzato da un momento molto particolare: la Via Crucis serale animata dai ragazzi di seconda media, venerdì 27 marzo. Ci siamo ritrovati presso il nuovo parco di via Aldo Moro, intorno a un fuoco che voleva richiamare il roveto ardente: Mose si è messo in ginocchio di fronte alla voce di Dio, che si manifestava in quel roveto che bruciava, ma non si consumava. E come un fuoco che non si è mai spento, l’amore di Dio ha attraversato i secoli, le nostre strade, le nostre case. Ha assunto un corpo, un nome, un volto, quello di Gesù, che ci ha mostrato in maniera concreta cosa significa amare: ardere, bruciare, lasciarsi consumare, fare della propria vita un dono totale per gli altri. Dopo questo momento iniziale, la nostra Via Crucis si è soffermata su tre stazioni: * nella prima abbiamo rivissuto l’episodio dell’arresto di Gesù nel Getsemani. Mentre il Cristo si consegna nelle mani di Giuda e dei soldati, i discepoli fuggono via, pensando a salvare la propria pelle; * nella seconda, è stato rappresentato il processo di fronte a Pilato, preoccupato come i sommi sacerdoti di salvaguardare il proprio potere, mentre Gesù sceglie di non usare del potere che il Padre gli dà; * nella terza stazione abbiamo ripercorso la via del Calvario, sulla quale Cristo cammina in mezzo all’indifferenza di chi continuare a fare i propri affari, oppure lo deride e lo insulta. L’unico che si fa carico della sua sofferenza è il Cireneo. Ogni stazione si è conclusa con un momento di preghiera, in cui abbiamo chiesto al Signore di “bruciare” il nostro peccato, tutto quello che ci impedisce di seguirlo lungo il Calvario. Simbolicamente, i ragazzi hanno raccolto in tre fascine di legna tutti i nostri peccati, che ci allontano e ci separano da Gesù. Al termine del cammino, ci siamo ritrovati di nuovo di fronte a un grande fuoco, che rappresenta l’Amore di Cristo crocifisso per noi. I ragazzi hanno gettato nel fuoco le tre fascine di legna, aiutandoci a comprendere come il nostro peccato non solo non spegne l’Amore di Dio, ma anzi lo fa ardere ancora di più! Un ringraziamento particolare ai ragazzi e ai catechisti per avere preparato questa via Crucis, oltre ai genitori che ci hanno aiutato ad allestirla e alle mamme che hanno preparato i vestiti. Ci auguriamo di potere ripete questa bella esperienza il prossimo anno. don Luca 4 La Voce - Pasqua 2009 Il santuario della Cornabusa La Voce - Pasqua 2009 Dal 1296 e per oltre un secolo Bergamo e le sue valli furono insanguinate dalle lotte tra i Guelfi, che riconoscevano quale loro unico capo il Papa, e i Ghibellini, per i quali la suprema autorità era rappresentata invece dall’imperatore. Nella Bergamasca la lotta fu lunga, crudele, costellata da saccheggi, incendi e uccisioni, come narrano parecchie cronache del tempo. La Valle Imagna si schierò con i Guelfi insieme a S. Martino. Le popolazioni della valle più volte furono costrette a cercare rifugio sui monti, per sfuggire alle scorrerie dei Ghibellini e salvare quanto riuscivano a portare via in tutta fretta dalle case, incalzati dall’arrivo dei soldati. La tradizione racconta di un’anziana e pia donna, che nella grotta della Cornabusa portò quanto aveva di più caro: una effigie in legno di Maria Vergine Addolorata, che porta in grembo il corpo del Figlio, deposto dalla Croce. Secondo quanto si tramanda, l’effigie della Vergine rimase celata nella grotta fino a quando un anziano contadino, trovandosi nella zona della caverna, forse per aver smarrito il sentiero, entrò e si trovò davanti la statuetta della Vergine. Colpito, il buon vecchio, pieno il cuore di gratitudine e devozione, volle annunciare la tale scoperta, ma per umiltà non lo fece, aspettando che la divina Provvidenza e Maria Santissima medesima rivelassero la cosa in altro modo. Ed ecco che trascorsi pochi anni, una giovane sordomuta di San Michele, che nei dintorni di quei dirupi guardava le sue pecore, entrò per curiosità ad osservare quell’antro oscuro e profondo, e trovando là sotto l’effigie di Maria ne rimase commossa, tanto da darne notizia parlando speditamente e raccontando il fatto, avendo riacquistato l’udito e la parola. Si dice che Maria Santissima le parlasse dalla sua immagine, ordinando che là sotto, nella grotta, le fosse fabbricata una chiesa. I parenti della giovane, colpiti dal doppio portentoso miracolo, si fecero condurre subito sul luogo e trovata l’effigie divulgarono l’accaduto e il miracolo ricevuto. Dagli altri paesi bergamaschi accorse grande folla, per vedere coi propri occhi quanto veniva narrato del prodigioso rinvenimento di questa graziosa Immagine, la quale al solo essere veduta aveva operato tale miracolo. Alcuni nelle notti seguenti la trasportarono, prima nella chiesa di Bedulita, quindi in quella di Cepino. Ma l’una e l’altra volta, all’indomani, la trovarono di nuovo al suo posto nella grotta. I fedeli sorpresi e commossi a questi nuovi prodigi, decisero di averla nella propria chiesa; pensando però che forse non 5 fosse rimasta tra loro perché non l‘avevano trasportata con gli onori dovuti, decisero di trasportarla con una solenne processione. Durante la processione ecco però avvenire un altro miracolo: arrivata la prodigiosa Effigie al luogo dove si vede eretta l’ultima cappella, ecco che con la faccia Maria Santissima si rivolge indietro a vista di tutto il po- 6 polo e il clero presente, quasi accennando, con questo suo sguardo, al dolore che provava nell’abbandonare quel solitario asilo che essa si era eletta, e indicando con tal nuovo prodigio, che là voleva ritornare, là rimanere, là e non altrove. Era intenzione e volontà precisa della Vergine di essere onorata nella grotta della Cornabusa! Immediatamente la processione ricollocò trionfalmente al suo posto la sacra Immagine, e lì decisero di onorarla il meglio possibile. Il santuario della Cornabusa solo una trentina di anni fa era del tutto diverso da quello che oggi appare ai pellegrini, che sempre numerosi giungono per l’erta salita da Cepino, sia pure in auto e non più, come nel passato, a piedi, in pellegrinaggi sereni che partivano fin dalle prime ore del mattino, torce e candele accese per illuminare la strada. Una cancellata altissima, spessa e diffidente chiudeva interamente la bocca della grotta come un fortilizio; all’interno, una chiesetta angusta era malamente pigiata dentro il vano scuro e dava un senso soffocante, come se ci si trovasse in un antro sinistro. Nel 1956 don Angelo Bertuletti, parroco di Cepino Imagna, decise che il santuario doveva avere un nuovo aspetto. La grotta restava quindi un fatto vivo, da interpretare senza alcuna alterazione nel suo suggestivo equilibrio di forme e d’ambiente. Il pavimento della caverna si abbassò di circa tre metri, per realizzarne uno nuovo, grande, a lastre di pietra, adagiato a catino con studiati effetti prospettici. Questo si prolungò infatti al di fuori del- la grotta, fino a includere e incorniciare il paesaggio e si pose quale elemento architettonico base, da cui si generano sia i due altari laterali di destra che i confessionali, il pulpito, l’altare maggiore e quello ai piedi della statuetta della Madonna. Così, entrando nella grotta a sinistra, i due con-fessionali ricavati dalla roccia sono divisi da una grande croce di cemento, i cui bracci sono ornati da simboli vari a rilievo: Adamo ed Eva, il Buon Pastore e l’Immacolata che schiaccia la testa al serpente. Proseguendo verso il centro della grotta a destra ci sono altri due altari laterali in cemento: sul primo è riprodotta la scena della Crocifissione, sul secondo il Transito di San Giuseppe. L’altare maggiore, che si trova al centro, verso il fondo della grotta, pure realizzato in cemento, porta raffigurata sul paliotto la Pietà, opera dello scultore Elia Ajolfi. Lo stesso artista ha realizzato tutti i disegni degli altari, dei confessionali e della balaustra, preferendo il cemento al posto della pietra (perchè è in grado di dare maggiormente il senso della roccia e di armonizzarsi meglio con la grotta), i rilievi del pulpito, sistemato su un rialzo di roccia naturale. Tutto l’altare maggiore è in cemento, il tabernacolo è chiuso da una porticina in rame argentato sbalzato. Una grande croce, sempre in cemento, domina l’altare, arricchita con altri simboli vari. I misteri dolorosi in rilievo ornano la balaustra di cemento che chiude il presbiterio. Valeria Ubbiali La Voce - Pasqua 2009 Giochi senza frontiere Una bellissima proposta del gruppo adolescenti La Voce - Pasqua 2009 Con questo articolo vogliamo presentarci: siamo Andrea, Antonio, Claudia, Giovanni, Ilenia, Laura, Manola, Marco, Massimo, Matteo, Nicoletta, Paolo, Sara, Sara, Shamas, Valentina, Valentina, Veronica. In una parola: il gruppo adolescenti dell’oratorio di Zanica!!! Accompagnati da alcuni animatori ci stiamo incontrando il lunedì sera per stare insieme, fare festa, vedere film, riflettere su alcune questioni... ma soprattutto sentiamo che è importante provare a “ridare vita” all’oratorio, un luogo dove tutte le persone della comunità del nostro paese si possono incontrare per stare un po’ di tempo in compagnia. Per raggiungere il nostro scopo, abbiamo pensato che fosse necessario provare a trovare un argomento, un momento aggregativo, qualcosa da organizzare e creare che ci permettesse di lavorare assieme, per provare a costruire innanzitutto il nostro gruppo e poi unire la comunità all’interno dell’oratorio. I nostri animatori ci hanno suggerito, e noi siamo stati subito d’accordo, un ‘idea……e quindi stiamo organizzando una giornata tutti in compagnia per il 24 Maggio, che abbiamo deciso di chiamare “I GIOCHI SENZA FRONTIERE”, ricordando la trasmissione televisiva degli anni ‘80/’90. Il “filo rosso” che unisce i giochi è l’argomento della COMUNICAZIONE; in effetti eravamo partiti affrontando il tema del “bacio” come momento di scambio e di incontro, ma poi abbiamo deciso di riflettere sulla comunicazione nel suo complesso. I vari approfondimenti fatti durante le serate sono diventati poi i vari temi dei giochi: * L’evoluzione della comunicazione; * La comunicazione in famiglia; * La comunicazione verbale e non verbale; * Le difficoltà della comunicazione. Per dare senso al gioco ed unire tutte le generazioni in un momento di divertimento e di allegria, dando la possibilità a tutti di giocare, abbiamo pensato di inserire in ogni squadra un certo numero di componenti divisi per classi di età, dai bambini fino agli anziani. Vi invitiamo a leggere con attenzione le istruzioni per iscrivervi ai giochi che trovate nella pagina successiva… Ci teniamo a dire un’altra cosa importante: quest’iniziativa dei Giochi senza frontiere è inserita all’interno delle attività promosse dal progetto “Versus – complessità” coordinate dall’Istituto Comprensivo di Zanica. Noi ci troviamo d’accordo con lo scopo del progetto: provare a costruire o incre7 mentare la qualità delle relazioni fra persone che hanno ruoli diversi (genitori e figli, adulti e minori, anziani e nuove generazioni), proprio perché anche per noi adolescenti a volte è difficile comunicare... E quindi torniamo all’argomento di questi giochi!! E poi è bello per noi provare a lavorare assieme ad altri, organizzarci, confrontarci e chiedere aiuto, conoscere le associazioni del paese…è una bella sfida che ci responsabilizza e ci fa sentire grandi!! Quindi correte subito ad or- ganizzare e cercare componenti per le vostre squadre: le iscrizioni saranno aperte fino al 30 aprile e si chiuderanno al raggiungimento massimo di 6 squadre!! ... e largo alla fantasia per cercare il nome più accattivante!! Vi aspettiamo numerosi!! Per qualsiasi chiarimento o per chiunque volesse unirsi a noi o darci una mano, ci troviamo il lunedì sera in Oratorio verso le 20.30 Il Gruppo Adolescenti dell’Oratorio di Zanica Come partecipare ai Giochi senza frontiere Si tratta di giochi a squadre con una semplice e unica finalità: divertirsi in un’allegra competizione in un pomeriggio di giochi, con creatività e tanta fantasia. Se vuoi partecipare anche tu è molto semplice... contatta più persone possibili: i tuoi amici, i tuoi vicini di casa, i tuoi parenti o il lontano zio dall’America, di modo che riuscirai a formare una squadra di 20 persone. ATTENZIONE però, per dare la possibilità a tutti di giocare e per avere squadre omogenee, abbiamo deciso di imporre dei limiti. La squadra che formerai dovrà essere così suddivisa: * n° 4 bambini delle scuole elementari; * n° 4 ragazzi delle scuole medie; * n° 4 ragazzi delle scuole superiori; * n° 4 ragazzi/adulti oltre i 18 anni; * n° 1 componente che superi 65 anni. I due membri restanti saranno a tua scelta. Inoltre ci dovranno essere almeno 6 partecipanti di sesso femminile. Quando sei pronto con la tua squadra dovrai iscriverti il prima possibile presso la segreteria dell’oratorio dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30. In oratorio troverai tutto il necessario per l’iscrizione, con il Regolamento dei giochi, la liberatoria per i minori, e tutto quello di utile che può servire. Verrà richiesta per ogni squadra una quota di partecipazione di € 140 che verserai al momento dell’iscrizione, per sostenere le spese del materiale necessario per i giochi. Ovviamente ci saranno bellissimi premi per tutti i partecipanti! AFFRETTATI PERCHÈ LE RICHIESTE SONO MOLTE E PER PROBLEMI DI SPAZIO ACCETTIAMO AL MASSIMO 6 SQUADRE! Per ulteriori informazioni contattaci alla mail [email protected] oppure al numero 035/670558 (segreteria Oratorio) 8 La Voce - Pasqua 2009 Nella mia nuova missione... Suor Maria Teresa ci scrive dal Congo Cari amici di Zanica, Mbote (saluti)! Sono in Kinshasa ormai da un mese! E ancora non mi sembra vero! Ogni giorno ringrazio il Signore per il dono dell’Africa che mi ha fatto di nuovo! Sono ancora nella capitale perché sto aspettando il permesso di soggiorno. Mi hanno consigliato di non partire all’interno senza il suddetto documento, perché possono fare problemi! Intanto approfitto per studiare la nuova lingua: il lingala! È una lingua con una grammatica abbastanza completa e quindi ci vorrà il suo tempo! Il bello è che poi dovrò anche studiare lo swhaili! Sono due lingue che mi serviranno a Kisangani!!! Coraggio Maria Teresa: sono certa che il Signore mi darà il dono delle lingue! Come mi arriva il permesso di soggiorno partirò per Kisangani, che è a circa 3000 km per strada dalla capitale. Non ci sono strade e quindi dovrò proseguire il mio viaggio ancora per aereo! Nel frattempo sto conoscendo un pò la capitale e i suoi problemi! Dietro alla nostra casa c’è un quartiere molto povero: la gente abita in baracche, l’una addossata all’altra... son fatte di vecchie e arrugginite lamiere, alcune di pezzi di compensato recuperato nelle discariche e altre di cartone… Immaginiamo quando piove!!! Ma ciò che fa effetto sono i vicoli... stretti e attraversati dalle fognature (se così possiamo chiamarle) a cielo aperto. I bambini vivono in mezzo a questa spor- cizia!!! Siamo nella stagione delle piogge e queste strade sono fango melmoso. Le case quando piove vengono inondate da quest’acqua fangosa e melmosa. E il colmo é che i loro pozzi hanno pochi metri di profondità... quindi non è certo acqua pulita quella che usano per bere e lavarsi!!!! Spesso mi chiedo se è possibile che nel 2009 ci siano ancora persone che vivono in queste situazioni! Kinshasa ha ufficialmente circa 8 milioni di abitanti (ma probabilmente sono 10).... e quindi si vede il grande divario tra la povertà e la ricchezza. Più povertà che ricchezza! Quando si guarda la televisione, soprattutto gli spot pubblicitari, si ha l’impressione di essere in un mondo ricco e agiato, ma la realtà è ben diversa! Basta guardare questa fotografia di Kinshasa che ho trovato su Internet, per capire la differenza tra questa parte della città e quella dove vivono i poveri… Ogni volta che vedo la pubblicità di creme, saponette, biscotti, jogurt, latte, mi sento male pensando che è tutta una bella facciata. Penso ai migliaia e migliaia di bambini di questo paese che non mangiano a sufficienza, a migliaia di persone che non hanno da curarsi, a migliaia di persone che sono costrette a fuggire perché i ribelli ugandesi fanno stragi! Tutto questo è il Congo! È il nostro mondo! Preghiamo perché tutti possano avere una vita degna! A tutti auguro una Buona Pasqua, nella certezza che Cristo ci accompagna! Un abbraccio. Suor Maria Teresa Traina La Voce - Pasqua 2009 9 Pippo Ferrari ci scrive dalla Bolivia 10 Kausaya, 20 marzo 2008 Da Kausaya, altopiano andino - Bolivia, invio un aggiornamento del “progetto di sviluppo agricolo della comunità dei Campesinos” lì residenti, progetto che ha avuto inizio dieci anni fa con l’invio da Zanica di un trattore. Il progetto, nato con l’obiettivo di dare la possibilità ai Campesinos di migliorare il loro tenore di vita, molto basso rispetto al nostro occidentale, a causa di fattori storico-culturali, è sostenuto dal “Comitato Kausaya” di Zanica in partnership con l’“Associazione Aymara” di Kausaya. Quando ho conosciuto questa Comunità nel lontano 1996 con Piera, mia moglie (la provvidenza ci ha inviati?), non c’erano stalle per il bestiame, che stava all’aperto e che a causa della notevole escursione termica e del poco pascolo produceva scarsa quantità di latte; non esistevano i depositi dei raccolti, ammucchiati solo all’esterno; le case erano di mattoni di fango, coperte da lastre ondulate di lamiera, con il pa- Davanti alla nuova casa vimento in terra battuta e senza servizi; la strada di comunicazione con la città era in fase di costruzione; scarsa era l’acqua potabile e non arrivava la corrente elettrica. Inizialmente le difficoltà incontrate sono state molte: proporre un cambiamento pur nel rispetto della loro cultura, superare le diffidenze e conquistarsi gradualmente la fiducia ha richiesto tenacia. Si è dato inizio nel 2000 alla sperimentazione della nuova tecnica di produzione foraggi, che stravolgeva il tradizionale sistema agro-pastorale dell’altipiano, consistente nell’accontantarsi di quel poco che produce la Pachamama (madre terra), per mancanza di attrezzature e per l’altitudine (mt.3800 ); si sono quindi forniti macchinari agricoli, sementi, assistenza tecnica, formazione, costruito stalle e fienili, apportato migliorie igienico sanitarie alle case, scavato tre pozzi, introducendo il concetto della “compartecipazione all’impegno economico”, cosa che ha portato alcuni di loro a desistere dal progetto. Attualmente le famiglie inserite nel programma sono tre, che investono in solido secondo le loro possibilità, aiutate La Voce - Pasqua 2009 dal nostro Comitato, in tempi e forme graduali, a raggiungere un’autonomia economica e la capacità di autogestirsi. Questo obiettivo è stato già raggiunto da una delle famiglie, per la quale le coltivazioni, l’allevamento delle mucche da latte, la produzione di latticini garantiscono oggi l’autosufficienza; un’altra famiglia è vicina al traguardo, ancora un po’ in difficoltà la terza. Un fenomeno positivo: questi nuclei familiari sono di sprone ed esempio per altri campesinos; si è notato che c’è chi sta imitando le costruzioni di stalla e fienile. Tutto ciò, progettato e programmato, valutato e verificato man mano dal Comitato Kausaya, si è potuto realizzare grazie alla collaborazione di benefattori, amici e simpatizzanti, famiglie, gruppi ed Associazioni, Enti, Banca della Bergamasca, Amministrazione Comunale e Parrocchia di Zanica, che con generosità e sensibilità hanno contribuito al progetto. Fra quanto da mettere in preventivo per il futuro, ci sarebbe l’installazione di un pannello solare per ogni abita- zione/ famiglia (costo in Bolivia $ 3000), che consentirebbe di avere l’acqua calda eliminando lo scaldabagno elettrico, poco sicuro e con costi d’esercizio elevati. Per terminare segnalo che Raul, il campesinos che è venuto a Zanica nel 2007 per uno stage di sei mesi, acquisendo nozioni di meccanica, zootecnia e casearia, oltre che a mettere in pratica quanto imparato, facendo tesoro di questa esperienza, intende promuovere un progetto finalizzato a stimolare i giovani della zona al miglioramento. È prevedibile che anche per tale progetto servirà il nostro sostegno. Un augurio a tutti di Santa Pasqua nella resurrezione di Cristo, unito al ringraziamento degli amici Campesinos, in particolar modo da Raul il quale saluta tutti e ringrazia per l’accoglienza che gli avete manifestato durante la sua permanenza in paese. Pippo Ferrari La Voce - Pasqua 2009 11 CELEBRAZIONI PENITENZIALI PER LA PASQUA martedì 7 ore 14.30: medie 16.15: quinta elementare 17.00: adolescenti ore 20.30: adulti, giovani e adolescenti ore 9.20 - 15.00: giovani e adulti ore 9-12 e15-18.30, quando non si è impegnati nelle celebrazioni. mercoledì 8 venerdì e sabato mercoledì 8 sabato 11 Alle Capannelle: Ore 17.30 Confessioni per giovani e adulti Ore 15.00 Confessioni per giovani e adulti (fino alle 16) TRIDUO PASQUALE Primo giorno: PASSIONE E MORTE DI GESÙ GIOVEDÌ SANTO VENERDÌ SANTO: ore 16.30 Prepariamo la Cena del Signore - Celebrazione con i ragazzi ore 20.30: MESSA “NELLA CENA DEL SIGNORE” ore 22-23: Veglia eucaristica (animata da adolescenti e giovani) ore 9.00: Gesù caricato della croce, viene condotto al Calvario. Lodi ore 11.00: veglia eucaristica per ragazzi delle elementari e delle medie. ore 12.00: L’agonia. Si fece buio su tutta la terra. Ufficio delle Letture. ore 15.00: Gesù muore in croce. Via Crucis. ore 20.30: AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE E MORTE DI GESÙ. Processione con la statua dell’Addolorata. Secondo giorno: FU SEPOLTO - DISCESE AGLI INFERI SABATO SANTO Terzo giorno: SABATO ore 9.00: Giorno della sepoltura e del silenzio. Ufficio delle Letture. Visita e bacio del Crocifisso. Ore 11.30: Benedizione delle uova in Chiesa Parrocchiale, per tutti RISUSCITÒ Ore 21.00: VEGLIA PASQUALE. DOMENICA DI PASQUA ss. messe: ore 7.00 - 8.00 - 9.30 - 10.00 (Capannelle)- 11.00 - 18.00 Lunedì dell’Angelo ss. messe: ore 8.00 - 9.30 - 10.00 (Capannelle)- 11.00 - 18.00 Alle Capannelle: GIOVEDÌ SANTO VENERDÌ SANTO: SABATO SANTO 12 ore 20.00: MESSA “NELLA CENA DEL SIGNORE” ore 15.00: Via Crucis. ore 20.00: AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE E MORTE DI GESÙ. Visita e bacio del Crocifisso - Ore 14.30 Benedizione delle uova Ore 21.00: VEGLIA PASQUALE nella Chiesa Parrocchiale La Voce - Pasqua 2009 APRILE 2009 LITURGIA 1 2 3 M G V 4 5 6 7 S D L M 8 9 M G 11 12 13 14 15 16 17 18 19 S D L M M G V S D 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 M M G V S D L M M G 10 20 V L DOMENICA DELLE PALME S. Giovanni Battista de La Salle GIOVEDI SANTO VENERDI SANTO SABATO SANTO PASQUA DI RESURREZIONE IMPEGNI PARROCCHIALI Lectio divina: ore 16.45 (Capannelle); ore 20.30 (oratorio) Adorazione eucaristica: ore 7.30 – 11 Via Crucis: ore 16.30 ragazzi; ore 20 (Capannelle); ore 19.30: Cena del povero ore 9.15 Ritrovo in oratorio e benedizione degli Ulivi Celebrazioni della Penitenza: 14.30 medie; 16.15: elementari; 17: adolescenti; ore 20.30: adulti, giovani e adolescenti ore 9.20 e 15.00: Celebrazione della Penitenza «MESSA DEL CRISMA» IN CATTEDRALE ORE 20.30: MESSA IN COENA DOMINI: (Capannelle: ore 20) ORE 15.00: VIA CRUCIS ORE 20.30: AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE E MORTE DI GESÙ (Capannelle: ore 20) ore 21.00: VEGLIA PASQUALE messe: ore 7 - 8 - 9.30 – 10 (Capannelle) - 11 – 18 messe ore 8 - 9.30 – 10 (Capannelle) - 11 – 18 ore 20: Ufficio comunitario ore 20: Ufficio comunitario (Capannelle) II DOMENICA DI PASQUA S. MARCO III DOMENICA DI PASQUA S. Gianna Beretta Molla S. CATERINA DA SIENA La Voce - Pasqua 2009 ore 14.30: Prima Confessione comunicandi Ore 9.30 Consegna della veste bianca Ore 10.30: incontro genitori comunic. - ore 11: Battesimi ore 15: AC adulti ore 20.30: Confraternita; ore 20.45: Redazione La Voce ore 20.30: Gruppo missionario; AC adulti Lectio divina: ore 17.45 (Capannelle); ore 20.30 (oratorio) ore 17: Lectio divina ore 20.30: Unitalsi Lectio divina: ore 17.45 (Capannelle); ore 20.30 (oratorio) Inizio festa della Famiglia (Scuola materna) 13 MAGGIO 2009 LITURGIA 1 2 3 V S D 4 5 L M 7 G 6 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 14 IV DOMENICA DI PASQUA M V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M V VI DOMENICA DI DOMENICA DI ASCENSIONE G V S D PASQUA PENTECOSTE PASQUA IMPEGNI PARROCCHIALI Lectio divina: ore 17 ore 20.00: Santa Messa alla Madonna dei Campi ore 10: Messa di Prima comunione alle Capannelle ore 11: Messa con bambini e genitori della Scuola d’Infanzia ore 16: Battesimi ore 20.30: Rosario nei quartieri - ore 21.00: CPAE ore 16.30: Incontro comunicandi ore 20.00: Santa messa al Cimitero ore 16.30: Incontro comunicandi ore 20.00: Anniversario della Prima Comunione ore 16.30: Incontro comunicandi Lectio divina: ore 17.45 (Capannelle); ore 20.30 (oratorio) ore 16.30: Incontro comunicandi Lectio divina: ore 17 - ore 20.30: Rosario nei quartieri ore 14.30: Prove della celebrazione per i comunicandi ore 15.00: Confessioni per i genitori dei comunicandi ore 11: Santa Messa di Prima Comunione ore 15: AC adulti - ore 20.30: Rosario nei quartieri ore 20: Ufficio comunitario (Cimitero)- 20.45: AC adulti ore 20: Messa in oratorio ore 20: Ufficio comunitario - ore 20.45: Lectio divina Lectio divina: ore 17 - ore 20.30: Rosario nei quartieri ore 12: battesimi ore 20.30: Rosario nei quartieri - ore 21.00: Confraternita ore 20: s. messa al Cimitero - ore 20.30: Gruppo missionario ore 20.00: Santa Messa in oratorio Lectio divina: ore 17.45 (Capannelle); ore 20.30 (oratorio) Lectio divina: ore 17 - ore 20.30: Rosario nei quartieri ore 9.30: Celebrazione dell’Impegno (3a media) ore 16: battesimi ore 20.30: Rosario nei quartieri - ore 21.00: Unitalsi ore 20: s. messa al Cimitero ore 20.30: Pellegrinaggio vicariale alla Madonna dei Campi di Stezzano Lectio divina: ore 20.30 (oratorio) Inizio Festa delle Capannelle Lectio divina: ore 17 ore 20.30: Rosario nei quartieri La Voce - Pasqua 2009 Un nuovo logo per Capannelle In questo logo ho deciso di rappresentare uno scorcio del Campanile di Capannelle. Per fare ciò ho usato una fotografia del campanile e attraverso Illustrator CS3, un programma di grafica vettoria- La Voce - Pasqua 2009 le, ho ricalcato la foto in modo da ottenere una rappresentazione del campanile in vettoriale. Una volta ottenuto il disegno, ho iniziato a colorarlo usando colori caldi, a partire da varie tinte di marrone che simboleggiano il colore della terra, fino ad arrivare alle tinte gialle – arancio, che emanano una sensazione di calore. Dopo aver stabilito i colori da usare, ho rappresentato in modo realistico la croce che è posta sopra il campanile delle Capannelle, sempre ricalcandola da una foto con Illustrator, affinché fosse proprio il logo di quella Comunità. A questo punto, ho notato che il logo non era completo: mancava ancora qualcosa, qualcosa che rappresentasse meglio il paesaggio di Capannelle e i suoi campi di grano. Per questo ho deciso di accostare al campanile una spiga che da sempre, per tutti i popoli, è considerata simbolo di morte e rinascita. Per i cristiani il grano e il pane (suo derivato più antico) sono alla base dell’alimentazione rituale che avvicina alla salvezza, conquistata dalla consumazione Eucaristica nel Sacramento della Comunione. Insomma il grano assume molti significati: il biondeggiare delle spighe di grano nei campi evoca la vitalità dell’estate, ma anche la prossimità dell’inverno e quindi simboleggia il legame tra vita e morte, tra rigoglio e silenzio. La spiga di grano inoltre è un simbolo anche mariano poiché contiene i semi da cui è ricavata la farina per l’Ostia, ossia contiene il corpo di Gesù. Maria è pure paragonata al campo di grano sul quale poté crescere Cristo come spiga. Nella spiga che ho disegnato ho deciso di mettere nove chicchi perché il nove è il numero simbolo della generazione e della reincarnazione; inoltre in quanto numero dispari è dinamico e attivo nella sua natura e nei suoi effetti. Indica il periodo della gestazione di nove mesi per la nascita di una nuova vita. È composto da tre volte il numero tre (la perfezione al quadrato). È l’ultimo numero delle cifre essenziali che rappresentano il cammino evolutivo dell’uomo. È il simbolo della realizzazione. Il numero nove era considerato un numero sacro dagli antichi e, di conseguenza, non venne inizialmente associato a nessuna lettera dell’alfabeto caldeo. Il nove rappresenta infine il cambiamento, l’invenzione e la crescita attraverso l’ispirazione. Una volta stabilito il logo definitivo, sono passata a studiare la leggibilità e il carattere della scritta “Comunità Capannelle – San Nicolò Vescovo – Zanica (BG)”, decidendo così di utilizzare un Arial, semplice carattere a bastoni, che la mettesse meglio in evidenzia. Simona Borella, C.P.F. Scuola D’Arte Fantoni (BG) A.S. 2008-2009 15 Curiosando 16 La tiara di Papa Pio IX LA TIARA La tiara papale o “triregno” è un alto copricapo argenteo a forma di ogiva, sul quale venivano applicate tre corone (dal 1314 al tempo di Papa Bonifacio VIII le corone erano solamente due), e reca sulla sommità un piccolo globo d’oro sormontato da una croce (globo crucigero). Il copricapo extra-liturgico che ogni Papa indossò durante la cerimonia dell’incoronazione venne usata a partire da Papa Clemente V fino a Paolo VI nel 1963, che ne sospese l’uso. La forma della tiara è variata nel corso dei tempi. Era più o meno rigonfia, e in alcuni casi priva del globo e della croce, oppure con la posizione delle infule modificata. La maggior parte dei triregni che ci sono pervenuti, hanno la forma di un alveare circolare, con la parte centrale in argento. Alcuni sono di forma conica, altri bulbosi. Fatta eccezione per la tiara di Paolo VI, tutte le tiare sono riccamente ingioiellate. Ogni tiara era strutturata con la forma di tre corone con decorazioni in oro, che a volte sono a forma di croci, a volte a forma di foglia. La maggior parte delle tiare è sormontata da una croce. Ogni tiara ha sul dietro due infule: due bande di tessuto decorato con filo dorato e con rappresentato lo stemma o un altro simbolo personale del papa al quale è stata donata la tiara. Fatta eccezione per la tiara di cartapesta, la tiara più leggera fu quella fatta per Giovanni XXIII nel 1959 dallo scultore bergamasco Atilio Nani. Pesava 900 grammi, così come quel- la di Pio XI del 1922. Invece, la tiara conica di Paolo VI pesava 4,5 chili. La tiara più pesante della collezione è quella donata da Napoleone a Pio VII nel 1804, per festeggiare il suo matrimonio. Papa Paolo VI, al contrario di quanto si pensi, non ne abolì l’uso, ma la posò simbolicamente sull’altare della Basilica di San Pietro, destinandola alla vendita e donandone il valore ai poveri, attraverso il cardinale Francis Joseph Spellman, arcivescovo di New York, utilizzandone il ricavato per le missioni africane. Fu Giovanni Paolo I a non utilizzarla più e così fu per i suoi successori, ma di fatto non ne fu mai abolito l’uso. Giovanni Paolo I, non volle l’incoronazione, sostituendola con una cerimonia che fu chiamata “Inizio del Ministero Petrino”. Sebbene non sia più usata quale simbolo del potere papale, la tiara continua ad essere rappresentata sulla Bandiera vaticana e nello stemma della Santa Sede. Fino al papato di Benedetto XVI la tiara fu anche l’ornamento sormontante lo stemma personale dei papi. Rompendo con la tradizione, Benedetto XVI decise di mettere una mitria al posto della tiara nel suo stemma personale. La mitra pontificia raffigurata nel suo stemma, a ricordo delle simbologie della tiara, è di argento e porta tre fasce d’oro. Egli però lasciò la tiara insieme con le chiavi decussate, come simbolo della Sede Apostolica, sia sullo stemma della Santa Sede che su quello della Città del Vaticano. Valeria Ubbiali La Voce - Pasqua 2009 Personaggi di Zanica “Feci un patto con «Lui»...” Nel mese di Marzo è stata fatta una donazione alla parrocchia di Zanica da parte di un nostro concittadino. La donazione consiste in quattordici sculture di legno raffigurante le stazioni della Via Crucis. L’opera, oltre ad un significato religioso, ha tutta una propria storia. L’anonimo donatore dell’opera compirà il 23 Maggio 82 anni. Dopo una vita da grande lavoratore nel settore meccanico, non ha mai abbandonato la sua passione per la lavorazione del legno. D. Come è nata questa sua passione? R. La passione della lavorazione del legno mi è sempre restata dentro, sin dall’inizio della mia vita lavorativa. Il mio primo impiego lavorativo fu il “piccolo” in una falegnameria e l’odore del legno già da allora accendeva in me una creatività naturale; poi, come le ho detto, sono passato nel settore meccanico, ma mai ho abbandonato la lavorazione del legno. In casa mia tutto ciò che è fatto di legno è opera delle mie mani: porte, cucina, camere da letto, armadi, mensole… Lavorare il legno mi gratifica. Mi ricordo la mia prima scultura: ero seduto qui in cucina, proprio dove è seduto lei, ed avevo finito di montare gli ultimi armadietti di questa cucina. Mentre osservavo il mio lavoro, una effige appesa al muro della cucina raffigurante il volto di Gesù mi colpì. Presi un pezzo di legno che era appoggiato sul tavolo e riprodussi l’immagine del volto di Gesù: questo fu il mio primo lavoro, che conservo tuttora. D. Perché la Via Crucis e non un altro simbolo religioso? R. Perché la Via Crucis, lei mi chiede... Ero ricoverato in ospedale e la sera prima dell’operazione che dovevo subire, mi raccolsi nella chiesina che si trovava vicino al mio reparto. La cosa che mi colpì subito furono gli affreschi all’interno di questa chiesina, che raffiguravano la Via Crucis. Mentre e a cuore aperto parlavo con “Lui“, gli chiesi di fare un patto con me: se “Lui” decideva di darmi la forza di lavorare ancora il legno, appena ritornato a casa mi sarei impegnato a riprodurre la Via Crucis raffigurata nella chiesina e l’avrei donata alla mia parrocchia. E così feci. Questo grazie alla volontà di nostro Signore. D. Su che legno è stata intagliata la Via Crucis ? R. Pure questa domanda ha una propria storia. Come le dicevo, la passione della lavorazione del legno è innata in me, X Stazione: Gesù inchiodato alla croce La Voce - Pasqua 2009 17 ma per lavorare il legno servono attrezzi idonei. Dato che non facevo mistero di questa mia passione, chiedevo sempre ai miei amici di segnalarmi se qualche falegname sostituiva la propria attrezzatura. Così un mio caro amico mi comunicò che c’era un piccolo tornio in vendita presso una falegnameria. Mi recai presso la falegnameria per vedere questo piccolo tornio, mi piacque e l’acquistai. Mi colpì anche una grande catasta di legna: non era legno normale, ma noce nazionale, legno che era già predestinato alla lavorazione per i “calci” dei fucili… ancora oggi trovo dei pezzi già “sgrossati “a forma di calcio dei fucili. Chiesi se era possibile ritirare tutta la grande catasta di quel particolare legno, ci accordammo sul prezzo e l’affare fu fatto. A distanza di 27 anni ancora oggi sto usando quel legno e, mi creda, di sculture ne ho fatte tante! Ho usato quel legno anche per costruire porte; ho costruito pure il pavimento della stanza di mia figlia. D. Oggi come trascorre la sua giornata? R. Scolpendo il legno con i miei tempi, s’intende, anche perché nessuna delle mie sculture è in vendita, sono parte di me, “le sento”, non so come spiegarglielo... Non scolpisco solo figure religiose, ma anche, animali, visi di persone. Ciò che mi colpisce mentre leggo una rivista, lo lavoro con la mia fantasia e lo imprimo nel legno. Oltre alla lavorazione del legno mi godo la compagnia di mia moglie, che in passato ho trascurato lavorando per tutta una vita e di conseguenza dedicandole poco tempo. Anche mia figlia, che si trova in Svizzera per lavoro, essendo medico che si sta specializzando, quando rientra a Zanica con suo merito mi fa rivivere tutta l’armonia che dà una famiglia riunita, ed è bello, mi creda. Da parte di tutta la nostra comunità la ringraziamo per la sua bella opera donata, che dopo aver ascoltato questa storia prende anche un valore maggiore. 18 X stazione: Gesù è spogliato delle sue vesti Marco Bassi La Voce - Pasqua 2009 Dal nostro cineteatro 12 e 13 aprile LA MATASSA Due cugini che non si vedono da ben 20 anni, perchè i loro padri (due fratelli) non si sopportano e non riescono ad andare d'accor-do, si rincontrano casualmente e, da quel momento, iniziano una serie di avventure rocambolesche ed in alcuni casi anche rischiose. Nonostante il fortuito incontro, i due continuano a battibeccare, sino a quando non arriva don Gino a fare da paciere e riportare la serenità in famiglia... I film del mese di Aprile 2009 15 aprile 18 e 19 Aprile IL GIARDINO DI LIMONI Salma, vedova palestinese, vive nella striscia della Cisgiordania e si occupa del grande giardino di limoni lasciatole in eredità dal padre. Un giorno il ministro della Difesa israeliano compra la casa confinante per andarci ad abitare con la moglie. La squadra del Mossad comincia a pre-disporre le inevitabili misure di sicurezza a difesa del ministro, e tra queste c'è l'ordine di abbattere gli alberi di limoni, troppo fitti e a rischio di possibile na-scondiglio dei cecchini. Salma si oppone, si affida ad un giovane avvocato, porta in tribunale il ministero della Difesa, reagisce ad una prima sentenza sfavorevole, arriva alla Corte suprema israeliana. LA PANTERA ROSA 2 Nuova avventura per l'ispettore Jacques Clouseau. Questa volta non sarà da solo, ma sarà affiancato da una squadra di detective internazionali; caratteristica comune a tutto il gruppo, é quella di essere tutti quanti pasticcioni ed "originali" quanto il nostro eroe. La loro missione é quella di catturare un ladro che prende di mira i manufatti storici conservati in giro per il mondo. 22 aprile IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE Bruno è un tranquillo ragazzo di otto anni figlio di un ufficiale nazista, la cui promozione porta la famiglia a trasferirsi dalla comoda casa di Berlino in un'area desolata in cui questo ragazzino non trova nulla da fare. Decisamente annoiato e spinto dalla curiosità, Bruno ignora le continue indicazioni della madre, che gli proibisce di esplorare il giar-dino posteriore e si dirige verso la "fattoria" che ha visto nelle vicinanze. Lì, incontra Shmuel, un ragazzo della sua età che vive un'esistenza parallela e differente dall'altra parte del filo spinato. L'incontro di Bruno col ragazzo dal pigiama a righe lo porta dall'innocenza a una consapevolezza maggiore del mondo degli adulti che li circonda... La Voce - Pasqua 2009 19 Campionati europei indoor di Atletica Il 6-7-8 marzo 2009 la grande atletica ha fatto tappa a Torino, dove si sono svolti i Campionati Europei Indoor. Quella di Torino è stata la quarta edizione ospitata da una città italiana: nel 1978 e nel 1982 i giochi si sono svolti a Milano e nel 1992 a Genova. Sabato 7 Marzo abbiamo passato una giornata entusiasmante sulle tribune dell’Oval Lingotto di Torino, dove una grande rappresentanza di Zanica si è recata per sostenere la nostra concittadina Scarpellini Elena convocata dalla squadra nazionale di atletica, nella disciplina del salto con l’asta. Un avvenimento storico per Elena, i suoi familiari e tutta la nostra comunità di Zanica: non capita tutti i giorni di vedere una nostra concittadina partecipare con grandissimo onore a una competizione di livello europeo, in cui ha affrontato le atlete più forti del nostro continente: un’esperienza mozzafiato, per lei e anche per noi! Anche se i risultati non sono stati quelli sperati (purtroppo Elena non è riuscita a qualificarsi per la finale, a causa di un infortunio al piede subito quindici giorni prima dell’inizio dei giochi...), insieme a lei abbiamo passato un pomeriggio stupendo, vivendo il clima dei campionati e la “trance” agonistica degli atleti, che in pochi minuti si giocano mesi e mesi di impegni, fatiche, allenamenti, sacrifici... Per questo è stata ancora più grande la gioia per aver potuto esultare con gli atleti italiani, che sono stati veri protagonisti di questi campionati europei, ottenendo anche risultati e medaglie che non erano attesi alla vigilia: una bella soddisfazione per i nostri colori! Quello di Torino è stato veramente un grande pomeriggio di sport e di festa, che ci ha fatto sognare e andare con lo sguardo e il pensiero a Londra 2012, dove si svolgeranno le Olimpiadi. Per quella data Elena sarà sicuramente nel pieno della sua maturità agonistica, e a noi piace sognare che sarà lei la protagonista dei Giochi! Cosa aggiungere? Grazie a tutti coloro che hanno aiutato e sostenuto questo progetto! Un grande grazie arriva anche da parte di Elena e dei suoi familiari: grazie alla grande rappresentanza di Zanica presente presso l’Oval Lingotto; grazie a tutti i concittadini che hanno seguito la gara in televisione, e hanno sostenuto Elena in tutti questi mesi. Marco Bassi 20 La nostra concittadina Elena Scarpellini, con i genitori, e il gruppo che da Zanica è partito per sostenerla! La Voce - Pasqua 2009 Lo spettacolo deve continuare? La Voce - Pasqua 2009 Lo scorso 6 e 7 febbraio il nostro cineteatro è rimasto chiuso in segno di protesta, perché per l’ennesima volta (la terza quest’anno) non siamo riusciti a proiettare il film che era stato messo in programma, a causa di una variazione, che la casa di distribuzione ci ha comunicato solo pochi giorni prima... La scelta di non proiettare il film, per la verità, non è stata dettata solo dalla mancata consegna della pellicola, ma anche per una serie di altri motivi, che questi ultimi due mesi hanno acuito ancora di più. L’ultimo anno, infatti, è stato particolarmente difficile per la nostra sala, in quanto il numero degli spettatori è calato in maniera drastica. Da tempo, insieme ai volontari, che da molti anni offrono il loro servizio gratuitamente (ogni tanto vale la pena ricordarlo, per scansare ogni possibile equivoco...), ci stiamo interrogando sui motivi di questa vera e propria crisi. Il calo degli spettatori non è imputabile solo alla riapertura del cinema di Stezzano, rimasto chiuso per sei anni. Giustamen- te gli stezzanesi hanno ripreso a frequentare la loro sala con entusiasmo, visto anche l’oneroso impegno economico per sostenere la ristrutturazione... Da tempo i volontari mi fanno notare che più della metà dei nostri spettatori non proviene da Zanica; e questo lo si nota soprattutto in occasione di particolari proiezioni, quali quelle della Rassegna film di qualità. Spesso i complimenti per la bellezza e la funzionalità della sala sono arrivati proprio da chi viene da fuori paese, magari in occasione di un saggio di danza, di una rappresentazione teatrale... Poter avere nella nostra comunità una sala così spaziosa e attrezzata, dove accanto al cinema è possibile realizzare spettacoli teatrali, commedie dialettali, saggi di danza, concerti... è sicuramente una grande risorsa per noi di Zanica. Senza dimenticare quanto sia prezioso questo spazio durante il CRE, perché ci permette di raccogliere in un posto comodo, confortevole ... e all’ombra tutti i ragazzi. Questa risorsa rischia però di trasformarsi... in un “debito” nel momento in cui le attività proposte si scontrano con la realtà di una sala pressoché deserta. Lo scopo di una “sala della comunità” come la nostra non è quello di ricavare un profitto dalle attività proposte (come accade per esempio per le grandi multisala...), ma piuttosto di essere una risorsa al servizio della comunità di Zanica. Allarga il cuore e dà grande gioia e soddisfazione vedere la nostra sala piena quando la “Compagnia del Gioppino” presenta una delle sue bellissime 21 commedie musicali dialettali: chi recita sul palco vede riconosciuti e apprezzati il suo lavoro e la sua passione; chi è volontario e sta dietro le quinte è davvero contento, perché in qualche misura si sente parteci- pi di questo grande successo, in una sala che è anche un po’ “sua”. Immaginate invece lo sconforto e la delusione, quando si tratta di proiettare un film per 10-15 persone... Quando nel 2004 decidemmo di intraprendere i lavori di ristrutturazione del cinema, ci siamo impegnati in un investimento non indifferente per una struttura al servizio di tutta la comunità zanichese. Anche l’amministrazione comunale ha sostenuto questa ristrutturazione, erogando un contributo di 80.000 euro. Siamo ancora convinti della bontà dei lavori svolti, che hanno reso la sala più bella e confortevole, oltre che rispettosa degli standard di sicurezza. Ma ci rendiamo conto che un locale così grande ha dei costi fissi molto elevati, che si possono sostenere solo attraverso il biglietto d’ingresso che gli spettatori pagano per godere di uno spettacolo... Se la sala è un servizio a disposizione della comunità, è giusto che gli zanichesi si interroghino sul futuro del nostro cineteatro. Al di là di queste mie rifles- sioni, sarebbe interessante poter approfondire questo discorso con voi che leggete, perché probabilmente da voi possono arrivare osservazioni e suggerimenti utili per la migliore fruizione possibile del nostro cinema. E quindi vi domando: i film in programmazione sono adeguati al nostro pubblico, oppure è comunque meglio andare in una multisala, che offre più scelta (anche se dal punto di vista del costo del biglietto è un vero salasso...)? La qualità video e audio dei film proiettati è adeguata (in fase di ristrutturazione abbiamo messo particolare cura per questo aspetto)? Lo spettatore può assistere alla proiezione in maniera confortevole, cioè su una poltrona discretamente comoda e al caldo, oppure c’è qualche cosa da migliorare? Forse è il caso di provare a diversificare le nostre proposte, tramite alcuni spettacoli teatrali di vario genere, oppure musical? Avere un riscontro a questi nostri interrogativi, oltre a darci qualche risposta, ci può permettere di calibrare al meglio il servizio offerto dalla nostra sala: ogni idea o contributo è importante! Si può corrispondere tramite l’indirizzo mail [email protected]. Le vostre idee, proposte e suggerimenti sono richiesti e molto graditi. Sicuramente metteremo anche in programma una serata dopo Pasqua, dove poterci confrontare serenamente sul nostro cinema, che sta a cuore a molti zanichesi. Da parte mia, sono assolutamente convinto che lo spettacolo debba continuare... don Luca 22 La Voce - Pasqua 2009 RIPARAZIONE ELETTRODOMESTICI --- MOIOLI --- LAVATRICI, LAVASTOVIGLIE, FORNI, FRIGORIFERI, TV, VIDEOREGISTRATORI, FERRI DA STIRO, ASPIRAPOLVERE E ALTRI ELETTRODOMESTICI CHIAMATA GRATUITA Vendita di materiale elettrico, articoli per la casa, elettrodomestici, complementi d’arredo IMPIANTI ELETTRICI CIVILI - Installazione e manutenzione Antenne terrestri e satellitari - Impianti anti-intrusione Cancelli elettrici - Impianti telefonici - Videocitofoni Via Donizetti, 26/A - Grassobbio (BG) Informazioni: 035 / 52.51.87 BARONCHELLI Onoranze funebri e addobbi Lapidi e monumenti funebri Servizio autoambulanze 24 ore su 24 Via Goito, 1 - 24050 Zanica (BG) TEL. 035 / 67.14.21 Vendita e riparazione elettrodomestici Impianti d'antenna satellitari e digitale terrestre Climatizzazione - Impianti Home Theater Elettrodomestici da incasso - Liste Nozze Videosorveglianza digitale - SKY installer Pagamenti rateali personalizzati Riparazioni e installazioni a domicilio Negozio: Viale Trieste, 20 (di fronte magazzini "Le Matte") Laboratorio: Via Bergamo, 7 - Azzano San Paolo (BG) Tel.: 035 530 179 - eMail: [email protected] Libera Associazione Donatori di Sangue Sezione di ZANICA (BG) Donare il Sangue vuol dire Amare Chi volesse diventare donatore volontario si può rivolgere presso la sede tutte le domeniche dalle ore 9.30 alle 11.00 Piazza XI Febbraio - 24050 Zanica (BG) Informazioni: 035 / 67.22.71 - 67.24.36