La voce - Parrocchia di Zanica

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La voce - Parrocchia di Zanica
La voce
Notiziario della comunità parrocchiale di Zanica
Il Vescovo Francesco
nella nostra comunità
PASQUA 2009
7.00
ORARI DELLE SANTE MESSE
Lunedì
Scuola Materna
Martedì
Mercoledì Parrocchia**
Giovedì
Venerdì
Scuola Materna
Sabato
9.00*
Parrocchia
Parrocchia
Parrocchia
Parrocchia
Parrocchia
17.30
Capannelle
Capannelle
Capannelle
18.00
20.00
Parrocchia
Parrocchia
Oratorio
Parrocchia
Parrocchia
* Celebrazione delle Lodi mattutine - A seguire Santa Messa
** La celebrazione è posticipata alle ore 7.45
DOMENICA E FESTIVI
In parrocchia
Alle Capannelle
Al Padergnone
Ore 18.00 (vigilia) - 7.00 - 8.00 - 9.30 - 11.00 - 19.00
Ore 18.30 (vigilia) - 10.00
Ore 9.00
LA VOCE
Notiziario della comunità parrocchiale
di Zanica
Anno 7 - N° 2 - Aprile 2009
Direttore responsabile
Silvano Ghilardi
Direttore di redazione
Luca Gattoni
Redazione
Marco Bassi
Veronica Casanova
Fabrizio Colombelli
Luca Gattoni
Silvano Ghilardi
Ennio Locatelli
Valeria Ubbiali
Stampa
Gianluigi Ronzoni
Stefania Bottazzoli
Alice Bottazzoli
CICLOSTILATO IN PROPRIO
http://www.parrocchiazanica.it
[email protected]
VISITE GUIDATE AL MUSEO PARROCCHIALE
Grazie alla collaborazione dei volontari del gruppo “ZanicArtEstoria”, ogni
quarta domenica del mese alle ore
15.45 viene offerta la possibilità di visitare gratuitamente il Museo parrocchiale,
e di essere accompagnati anche nella visita alla Chiesa.
Per informazioni, rivolgersi in casa
parrocchiale.
NUMERI TELEFONICI UTILI
Don Silvano - Casa Parrocchiale
Don Luca - Abitazione
Don Pietro - Abitazione
Reverende Suore - Scuola Materna
Segreteria - Bar Oratorio
035.671.029
035.670.040
035.675.063
035.671.107
035.670.558
Buona Pasqua
SOMMARIO
Buona Pasqua . . . . . . . . . . . . pag. 3
Il fuoco dell’Amore . . . . . . . . pag. 4
Il santuario della Cornabusa . pag. 5
Giochi senza frontiere . . . . . pag. 7
Nella mia nuova missione . . . pag. 9
Pippo Ferrari ci scrive. . . . . . pag. 10
Settimana Santa. . . . . . . . . . pag. 12
Calendario pastorale . . . . . . pag. 13
Un nuovo logo per Capannelle
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 15
Curiosando . . . . . . . . . . . . . pag. 16
Personaggi di Zanica. . . . . . . pag. 17
Dal nostro cineteatro . . . . . . pag. 19
Europei di Atletica . . . . . . . . pag. 20
Lo spettacolo deve continuare?
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 21
La Voce - Pasqua 2009
È tempo di auguri: Buona Pasqua! Come d’altra parte – e in maniera più diffusa – facciamo a Natale e Capodanno.
Nella tradizione ortodossa si dice invece: Cristo è risorto! E si risponde: È veramente risorto!
Nel primo caso si tratta di un augurio, nel secondo di una notizia. E sinceramente mi pare che sia questo il tono più appropriato
per il nostro augurio cristiano.
Oggi c’è tanta enfasi sulle notizie, le “ultime notizie”, le news si
dice in gergo giornalistico. Ma le news sono le novità. E il loro difetto più evidente è quello che domani non sono già più novità e
non c’è più posto per loro in prima pagina.
Cristo risorto non è una novità, è la novità, è la vera notizia si affaccia all’orizzonte della nostra vita e della storia dell’umanità come il sole spuntando sulla linea dell’orizzonte spalanca la nuova
giornata. Cristo risorto è il sole che nel mattino di Pasqua dà inizio al giorno che non conosce tramonto. È risorto, e tutto è avvolto da una nuova luce: il nascere e il morire, l’amare e il gioire, la
fatica e l’impegno, le difficoltà e la prepotenza della cattiveria,
l’amico e il forestiero, le preoccupazioni e le speranze.
È risorto… e noi corriamo il rischio di continuare a vivere come
se non fosse successo nulla, come se tutto ciò che è iniziato è destinato a perire, come se la dittatura della morte e del male fosse
ineluttabile.
Cristo mia speranza è risorto! Speranza della mia vita e dei miei
affetti, dei bambini e degli sposi, dei grandi progetti e dei lavori
quotidiani… È risorto, e nulla è come prima…
Pasqua è la vera notizia che merita di essere data a tutti. E l’augurio è semplicemente questo: che questa notizia entri con la sua
luce nelle nostre menti e nei nostri cuori, nei nostri rassegnati modi di pensare e nei nostri sentimenti adagiati sull’attimo che fugge. Cristo risorto e vivo sia la luce e il respiro delle giornate che ci
attendono. Via il grigiore, la tristezza, l’indifferenza, la noia, il senso di inutilità e di insignificanza, la solitudine…
Cristo risorto e vivo è la Buona Notizia, l’unica che dà orizzonti di speranza alla nostra vita. Per questo con san Paolo rinnovo a
tutti l’annuncio pasquale:
Vi proclamo poi, fratelli,
il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto,
nel quale restate saldi, e dal quale siete salvati,
se lo mantenete come ve l’ho annunciato.
A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto,
cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici
(1Cor 15,1-5).
don Silvano
con don Pietro e don Luca
e con sr. Donata, sr. Francesca e sr. Maria
3
Il fuoco
dell’Amore
Una via Crucis
con i ragazzi
Il cammino quaresimale in
preparazione alla Pasqua di
quest’anno è stata caratterizzato da un momento molto particolare: la Via Crucis serale
animata dai ragazzi di seconda
media, venerdì 27 marzo.
Ci siamo ritrovati presso il
nuovo parco di via Aldo Moro,
intorno a un fuoco che voleva
richiamare il roveto ardente:
Mose si è messo in ginocchio di
fronte alla voce di Dio, che si
manifestava in quel roveto che
bruciava, ma non si consumava. E come un fuoco che non si
è mai spento, l’amore di Dio ha
attraversato i secoli, le nostre
strade, le nostre case. Ha assunto un corpo, un nome, un
volto, quello di Gesù, che ci ha
mostrato in maniera concreta
cosa significa amare: ardere,
bruciare, lasciarsi consumare,
fare della propria vita un dono
totale per gli altri.
Dopo questo momento iniziale, la nostra Via Crucis si è
soffermata su tre stazioni:
* nella prima abbiamo rivissuto l’episodio dell’arresto di
Gesù nel Getsemani. Mentre il
Cristo si consegna nelle mani di
Giuda e dei soldati, i discepoli
fuggono via, pensando a salvare la propria pelle;
* nella seconda, è stato rappresentato il processo di fronte a
Pilato, preoccupato come i sommi sacerdoti di salvaguardare il
proprio potere, mentre Gesù
sceglie di non usare del potere
che il Padre gli dà;
* nella terza stazione abbiamo ripercorso la via del Calvario,
sulla quale Cristo cammina in
mezzo all’indifferenza di chi
continuare a fare i propri affari,
oppure lo deride e lo insulta.
L’unico che si fa carico della
sua sofferenza è il Cireneo.
Ogni stazione si è conclusa
con un momento di preghiera,
in cui abbiamo chiesto al Signore di “bruciare” il nostro peccato, tutto quello che ci impedisce
di seguirlo lungo il Calvario.
Simbolicamente, i ragazzi hanno raccolto in tre fascine di legna tutti i nostri peccati, che ci
allontano e ci separano da Gesù.
Al termine del cammino, ci
siamo ritrovati di nuovo di
fronte a un grande fuoco, che
rappresenta l’Amore di Cristo
crocifisso per noi. I ragazzi hanno gettato nel fuoco le tre fascine di legna, aiutandoci a
comprendere come il nostro
peccato non solo non spegne
l’Amore di Dio, ma anzi lo fa
ardere ancora di più!
Un ringraziamento particolare ai ragazzi e ai catechisti per
avere preparato questa via Crucis, oltre ai genitori che ci hanno aiutato ad allestirla e alle
mamme che hanno preparato i
vestiti. Ci auguriamo di potere
ripete questa bella esperienza il
prossimo anno.
don Luca
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La Voce - Pasqua 2009
Il santuario
della Cornabusa
La Voce - Pasqua 2009
Dal 1296 e per oltre un secolo Bergamo e le sue valli furono
insanguinate dalle lotte tra i
Guelfi, che riconoscevano quale loro unico capo il Papa, e i
Ghibellini, per i quali la suprema autorità era rappresentata
invece dall’imperatore. Nella
Bergamasca la lotta fu lunga,
crudele, costellata da saccheggi, incendi e uccisioni, come
narrano parecchie cronache del
tempo. La Valle Imagna si
schierò con i Guelfi insieme a S.
Martino. Le popolazioni della
valle più volte furono costrette
a cercare rifugio sui monti, per
sfuggire alle scorrerie dei Ghibellini e salvare quanto riuscivano a portare via in tutta fretta
dalle case, incalzati dall’arrivo
dei soldati.
La tradizione racconta di
un’anziana e pia donna, che
nella grotta della Cornabusa
portò quanto aveva di più caro:
una effigie in legno di Maria
Vergine Addolorata, che porta
in grembo il corpo del Figlio,
deposto dalla Croce. Secondo
quanto si tramanda, l’effigie
della Vergine rimase celata nella grotta fino a quando un anziano contadino, trovandosi
nella zona della caverna, forse
per aver smarrito il sentiero,
entrò e si trovò davanti la statuetta della Vergine. Colpito, il
buon vecchio, pieno il cuore di
gratitudine e devozione, volle
annunciare la tale scoperta, ma
per umiltà non lo fece, aspettando che la divina Provvidenza
e
Maria
Santissima
medesima rivelassero la cosa in
altro modo.
Ed ecco che trascorsi pochi
anni, una giovane sordomuta
di San Michele, che nei dintorni
di quei dirupi guardava le sue
pecore, entrò per curiosità ad
osservare quell’antro oscuro e
profondo, e trovando là sotto
l’effigie di Maria ne rimase
commossa, tanto da darne notizia parlando speditamente e
raccontando il fatto, avendo
riacquistato l’udito e la parola.
Si dice che Maria Santissima le
parlasse dalla sua immagine,
ordinando che là sotto, nella
grotta, le fosse fabbricata una
chiesa. I parenti della giovane,
colpiti dal doppio portentoso
miracolo, si fecero condurre subito sul luogo e trovata l’effigie
divulgarono l’accaduto e il miracolo ricevuto.
Dagli altri paesi bergamaschi
accorse grande folla, per vedere
coi propri occhi quanto veniva
narrato del prodigioso rinvenimento di questa graziosa Immagine, la quale al solo essere
veduta aveva operato tale miracolo. Alcuni nelle notti seguenti la trasportarono, prima
nella chiesa di Bedulita, quindi
in quella di Cepino. Ma l’una e
l’altra volta, all’indomani, la
trovarono di nuovo al suo posto nella grotta. I fedeli sorpresi e commossi a questi nuovi
prodigi, decisero di averla nella
propria chiesa; pensando però
che forse non
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fosse rimasta tra loro perché
non l‘avevano trasportata con
gli onori dovuti, decisero di
trasportarla con una solenne
processione.
Durante la processione ecco
però avvenire un altro miracolo: arrivata la prodigiosa Effigie
al luogo dove si vede eretta l’ultima cappella, ecco che con la
faccia Maria Santissima si rivolge indietro a vista di tutto il po-
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polo e il clero presente, quasi
accennando, con questo suo
sguardo, al dolore che provava
nell’abbandonare quel solitario
asilo che essa si era eletta, e indicando con tal nuovo prodigio, che là voleva ritornare, là
rimanere, là e non altrove. Era
intenzione e volontà precisa
della Vergine di essere onorata
nella grotta della Cornabusa!
Immediatamente la processione ricollocò trionfalmente al
suo posto la sacra Immagine, e
lì decisero di onorarla il meglio
possibile.
Il santuario della Cornabusa
solo una trentina di anni fa era
del tutto diverso da quello che
oggi appare ai pellegrini, che
sempre numerosi giungono per
l’erta salita da Cepino, sia pure
in auto e non più, come nel passato, a piedi, in pellegrinaggi
sereni che partivano fin dalle
prime ore del mattino, torce e
candele accese per illuminare la
strada. Una cancellata altissima, spessa e diffidente chiudeva interamente la bocca della
grotta come un fortilizio; all’interno, una chiesetta angusta era
malamente pigiata dentro il vano scuro e dava un senso soffocante, come se ci si trovasse in
un antro sinistro.
Nel 1956 don Angelo Bertuletti, parroco di Cepino Imagna,
decise che il santuario doveva
avere un nuovo aspetto. La
grotta restava quindi un fatto
vivo, da interpretare senza alcuna alterazione nel suo suggestivo equilibrio di forme e
d’ambiente. Il pavimento della
caverna si abbassò di circa tre
metri, per realizzarne uno nuovo, grande, a lastre di pietra,
adagiato a catino con studiati
effetti prospettici. Questo si
prolungò infatti al di fuori del-
la grotta, fino a includere e incorniciare il paesaggio e si pose
quale elemento architettonico
base, da cui si generano sia i
due altari laterali di destra che i
confessionali, il pulpito, l’altare
maggiore e quello ai piedi della
statuetta della Madonna. Così,
entrando nella grotta a sinistra,
i due con-fessionali ricavati dalla roccia sono divisi da una
grande croce di cemento, i cui
bracci sono ornati da simboli
vari a rilievo: Adamo ed Eva, il
Buon Pastore e l’Immacolata
che schiaccia la testa al serpente.
Proseguendo verso il centro
della grotta a destra ci sono altri due altari laterali in cemento: sul primo è riprodotta la
scena della Crocifissione, sul
secondo il Transito di San Giuseppe. L’altare maggiore, che si
trova al centro, verso il fondo
della grotta, pure realizzato in
cemento, porta raffigurata sul
paliotto la Pietà, opera dello
scultore Elia Ajolfi. Lo stesso
artista ha realizzato tutti i disegni degli altari, dei confessionali
e
della
balaustra,
preferendo il cemento al posto
della pietra (perchè è in grado
di dare maggiormente il senso
della roccia e di armonizzarsi
meglio con la grotta), i rilievi
del pulpito, sistemato su un
rialzo di roccia naturale. Tutto
l’altare maggiore è in cemento,
il tabernacolo è chiuso da una
porticina in rame argentato
sbalzato. Una grande croce,
sempre in cemento, domina
l’altare, arricchita con altri simboli vari. I misteri dolorosi in rilievo ornano la balaustra di
cemento che chiude il presbiterio.
Valeria Ubbiali
La Voce - Pasqua 2009
Giochi senza
frontiere
Una bellissima proposta
del gruppo adolescenti
La Voce - Pasqua 2009
Con questo articolo vogliamo presentarci: siamo Andrea,
Antonio, Claudia, Giovanni,
Ilenia, Laura, Manola, Marco,
Massimo, Matteo, Nicoletta,
Paolo, Sara, Sara, Shamas, Valentina, Valentina, Veronica. In
una parola: il gruppo adolescenti dell’oratorio di Zanica!!!
Accompagnati da alcuni animatori ci stiamo incontrando il
lunedì sera per stare insieme,
fare festa, vedere film, riflettere
su alcune questioni... ma soprattutto sentiamo che è importante provare a “ridare vita”
all’oratorio, un luogo dove tutte le persone della comunità del
nostro paese si possono incontrare per stare un po’ di tempo
in compagnia.
Per raggiungere il nostro
scopo, abbiamo pensato che
fosse necessario provare a trovare un argomento, un momento aggregativo, qualcosa
da organizzare e creare che ci
permettesse di lavorare assieme, per provare a costruire innanzitutto il nostro gruppo e
poi unire la comunità all’interno dell’oratorio. I nostri animatori ci hanno suggerito, e noi
siamo stati subito d’accordo, un
‘idea……e quindi stiamo organizzando una giornata tutti in
compagnia per il 24 Maggio,
che abbiamo deciso di chiamare “I GIOCHI SENZA FRONTIERE”,
ricordando
la
trasmissione televisiva degli
anni ‘80/’90.
Il “filo rosso” che unisce i
giochi è l’argomento della COMUNICAZIONE; in effetti eravamo partiti affrontando il
tema del “bacio” come momento di scambio e di incontro, ma
poi abbiamo deciso di riflettere
sulla comunicazione nel suo
complesso. I vari approfondimenti fatti durante le serate sono diventati poi i vari temi dei
giochi:
* L’evoluzione della comunicazione;
* La comunicazione in famiglia;
* La comunicazione verbale
e non verbale;
* Le difficoltà della comunicazione.
Per dare senso al gioco ed
unire tutte le generazioni in un
momento di divertimento e di
allegria, dando la possibilità a
tutti di giocare, abbiamo pensato di inserire in ogni squadra
un certo numero di componenti divisi per classi di età, dai
bambini fino agli anziani. Vi invitiamo a leggere con attenzione le istruzioni per iscrivervi ai
giochi che trovate nella pagina
successiva…
Ci teniamo a dire un’altra cosa importante: quest’iniziativa
dei Giochi senza frontiere è inserita all’interno delle attività
promosse dal progetto “Versus
– complessità” coordinate dall’Istituto Comprensivo di Zanica. Noi ci troviamo d’accordo
con lo scopo del progetto: provare a costruire o incre7
mentare la qualità delle relazioni fra persone che hanno ruoli
diversi (genitori e figli, adulti e
minori, anziani e nuove generazioni), proprio perché anche
per noi adolescenti a volte è difficile comunicare... E quindi
torniamo all’argomento di questi giochi!! E poi è bello per noi
provare a lavorare assieme ad
altri, organizzarci, confrontarci
e chiedere aiuto, conoscere le
associazioni del paese…è una
bella sfida che ci responsabilizza e ci fa sentire grandi!!
Quindi correte subito ad or-
ganizzare e cercare componenti per le vostre squadre: le iscrizioni saranno aperte fino al 30
aprile e si chiuderanno al raggiungimento massimo di 6
squadre!! ... e largo alla fantasia per cercare il nome più accattivante!!
Vi aspettiamo numerosi!!
Per qualsiasi chiarimento o per
chiunque volesse unirsi a noi o
darci una mano, ci troviamo il
lunedì sera in Oratorio verso le
20.30
Il Gruppo Adolescenti
dell’Oratorio di Zanica
Come partecipare ai Giochi senza frontiere
Si tratta di giochi a squadre con una semplice e unica finalità: divertirsi in un’allegra competizione
in un pomeriggio di giochi, con creatività e tanta fantasia. Se vuoi partecipare anche tu è molto
semplice... contatta più persone possibili: i tuoi amici, i tuoi vicini di casa, i tuoi parenti o il lontano zio dall’America, di modo che riuscirai a formare una squadra di 20 persone.
ATTENZIONE però, per dare la possibilità a tutti di giocare e per avere squadre omogenee, abbiamo deciso di imporre dei limiti. La squadra che formerai dovrà essere così suddivisa:
* n° 4 bambini delle scuole elementari;
* n° 4 ragazzi delle scuole medie;
* n° 4 ragazzi delle scuole superiori;
* n° 4 ragazzi/adulti oltre i 18 anni;
* n° 1 componente che superi 65 anni.
I due membri restanti saranno a tua scelta. Inoltre ci dovranno essere almeno 6 partecipanti di
sesso femminile.
Quando sei pronto con la tua squadra dovrai iscriverti il prima possibile presso la segreteria dell’oratorio dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30. In oratorio troverai tutto il necessario per
l’iscrizione, con il Regolamento dei giochi, la liberatoria per i minori, e tutto quello di utile che
può servire.
Verrà richiesta per ogni squadra una quota di partecipazione di € 140 che verserai al momento
dell’iscrizione, per sostenere le spese del materiale necessario per i giochi. Ovviamente ci saranno bellissimi premi per tutti i partecipanti!
AFFRETTATI PERCHÈ LE RICHIESTE SONO MOLTE
E PER PROBLEMI DI SPAZIO ACCETTIAMO AL MASSIMO 6 SQUADRE!
Per ulteriori informazioni contattaci alla mail [email protected] oppure al numero
035/670558 (segreteria Oratorio)
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La Voce - Pasqua 2009
Nella mia
nuova
missione...
Suor Maria Teresa
ci scrive dal Congo
Cari amici di Zanica, Mbote
(saluti)!
Sono in Kinshasa ormai da
un mese! E ancora non mi sembra vero! Ogni giorno ringrazio
il Signore per il dono dell’Africa che mi ha fatto di nuovo! Sono ancora nella capitale perché
sto aspettando il permesso di
soggiorno. Mi hanno consigliato di non partire all’interno senza il suddetto documento,
perché possono fare problemi!
Intanto approfitto per studiare
la nuova lingua: il lingala! È
una lingua con una grammatica abbastanza completa e quindi ci vorrà il suo tempo! Il bello
è che poi dovrò anche studiare
lo swhaili! Sono due lingue che
mi serviranno a Kisangani!!!
Coraggio Maria Teresa: sono
certa che il Signore mi darà il
dono delle lingue!
Come mi arriva il permesso
di soggiorno partirò per Kisangani, che è a circa 3000 km per
strada dalla capitale. Non ci sono strade e quindi dovrò proseguire il mio viaggio ancora per
aereo! Nel frattempo sto conoscendo un pò la capitale e i suoi
problemi! Dietro alla nostra casa c’è un quartiere molto povero: la gente abita in baracche,
l’una addossata all’altra... son
fatte di vecchie e arrugginite lamiere, alcune di pezzi di compensato
recuperato
nelle
discariche e altre di cartone…
Immaginiamo quando piove!!!
Ma ciò che fa effetto sono i vicoli... stretti e attraversati dalle
fognature (se così possiamo chiamarle) a cielo aperto. I bambini
vivono in mezzo a questa spor-
cizia!!! Siamo nella stagione
delle piogge e queste strade sono fango melmoso. Le case
quando piove vengono inondate da quest’acqua fangosa e
melmosa. E il colmo é che i loro
pozzi hanno pochi metri di profondità... quindi non è certo acqua pulita quella che usano per
bere e lavarsi!!!! Spesso mi chiedo se è possibile che nel 2009 ci
siano ancora persone che vivono in queste situazioni!
Kinshasa ha ufficialmente
circa 8 milioni di abitanti (ma
probabilmente sono 10).... e quindi si vede il grande divario tra
la povertà e la ricchezza. Più
povertà che ricchezza! Quando
si guarda la televisione, soprattutto gli spot pubblicitari, si ha
l’impressione di essere in un
mondo ricco e agiato, ma la realtà è ben diversa! Basta guardare questa fotografia di
Kinshasa che ho trovato su Internet, per capire la differenza
tra questa parte della città e
quella dove vivono i poveri…
Ogni volta che vedo la pubblicità di creme, saponette, biscotti, jogurt, latte, mi sento male
pensando che è tutta una bella
facciata. Penso ai migliaia e migliaia di bambini di questo paese che non mangiano a
sufficienza, a migliaia di persone che non hanno da curarsi, a
migliaia di persone che sono
costrette a fuggire perché i ribelli ugandesi fanno stragi!
Tutto questo è il Congo! È il nostro mondo! Preghiamo perché
tutti possano avere una vita degna!
A tutti auguro una Buona
Pasqua, nella certezza che Cristo ci accompagna!
Un abbraccio.
Suor Maria Teresa Traina
La Voce - Pasqua 2009
9
Pippo Ferrari
ci scrive
dalla Bolivia
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Kausaya, 20 marzo 2008
Da Kausaya, altopiano andino - Bolivia, invio un aggiornamento del “progetto di sviluppo
agricolo della comunità dei Campesinos” lì residenti, progetto
che ha avuto inizio dieci anni
fa con l’invio da Zanica di un
trattore. Il progetto, nato con
l’obiettivo di dare la possibilità
ai Campesinos di migliorare il
loro tenore di vita, molto basso
rispetto al nostro occidentale, a
causa di fattori storico-culturali, è sostenuto dal “Comitato
Kausaya” di Zanica in partnership con l’“Associazione Aymara” di Kausaya.
Quando ho conosciuto questa Comunità nel lontano 1996
con Piera, mia moglie (la provvidenza ci ha inviati?), non
c’erano stalle per il bestiame,
che stava all’aperto e che a causa della notevole escursione termica e del poco pascolo
produceva scarsa quantità di
latte; non esistevano i depositi
dei raccolti, ammucchiati solo
all’esterno; le case erano di mattoni di fango, coperte da lastre
ondulate di lamiera, con il pa-
Davanti alla nuova casa
vimento in terra battuta e senza servizi; la strada di comunicazione con la città era in fase di
costruzione; scarsa era l’acqua
potabile e non arrivava la corrente elettrica.
Inizialmente le difficoltà incontrate sono state molte: proporre un cambiamento pur nel
rispetto della loro cultura, superare le diffidenze e conquistarsi gradualmente la fiducia
ha richiesto tenacia. Si è dato
inizio nel 2000 alla sperimentazione della nuova tecnica di
produzione foraggi, che stravolgeva il tradizionale sistema
agro-pastorale dell’altipiano,
consistente nell’accontantarsi
di quel poco che produce la Pachamama (madre terra), per
mancanza di attrezzature e per
l’altitudine (mt.3800 ); si sono
quindi forniti macchinari agricoli, sementi, assistenza tecnica,
formazione, costruito stalle e
fienili, apportato migliorie igienico sanitarie alle case, scavato
tre pozzi, introducendo il concetto della “compartecipazione
all’impegno economico”, cosa
che ha portato alcuni di loro a
desistere dal progetto.
Attualmente le famiglie inserite nel programma sono tre,
che investono in solido secondo
le loro possibilità, aiutate
La Voce - Pasqua 2009
dal nostro Comitato, in tempi
e forme graduali, a raggiungere un’autonomia economica e la
capacità di autogestirsi. Questo
obiettivo è stato già raggiunto
da una delle famiglie, per la
quale le coltivazioni, l’allevamento delle mucche da latte, la
produzione di latticini garantiscono oggi l’autosufficienza;
un’altra famiglia è vicina al traguardo, ancora un po’ in difficoltà la terza. Un fenomeno
positivo: questi nuclei familiari
sono di sprone ed esempio per
altri campesinos; si è notato
che c’è chi sta imitando le costruzioni di stalla e fienile.
Tutto ciò, progettato e programmato, valutato e verificato
man mano dal Comitato Kausaya, si è potuto realizzare grazie
alla collaborazione di
benefattori, amici e simpatizzanti, famiglie, gruppi ed Associazioni, Enti, Banca della
Bergamasca, Amministrazione
Comunale e Parrocchia di Zanica, che con generosità e sensibilità hanno contribuito al
progetto. Fra quanto da mettere
in preventivo per il futuro, ci
sarebbe l’installazione di un
pannello solare per ogni abita-
zione/ famiglia (costo in Bolivia $ 3000), che consentirebbe
di avere l’acqua calda eliminando lo scaldabagno elettrico,
poco sicuro e con costi d’esercizio elevati.
Per terminare segnalo che
Raul, il campesinos che è venuto a Zanica nel 2007 per uno
stage di sei mesi, acquisendo
nozioni di meccanica, zootecnia
e casearia, oltre che a mettere in
pratica quanto imparato, facendo tesoro di questa esperienza, intende promuovere un
progetto finalizzato a stimolare
i giovani della zona al miglioramento. È prevedibile che anche per tale progetto servirà il
nostro sostegno.
Un augurio a tutti di Santa
Pasqua nella resurrezione di
Cristo, unito al ringraziamento
degli amici Campesinos, in particolar modo da Raul il quale
saluta tutti e ringrazia per l’accoglienza che gli avete manifestato
durante
la
sua
permanenza in paese.
Pippo Ferrari
La Voce - Pasqua 2009
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CELEBRAZIONI PENITENZIALI PER LA PASQUA
martedì 7
ore 14.30: medie
16.15: quinta elementare 17.00: adolescenti
ore 20.30: adulti, giovani e adolescenti
ore 9.20 - 15.00: giovani e adulti
ore 9-12 e15-18.30, quando non si è impegnati nelle celebrazioni.
mercoledì 8
venerdì e sabato
mercoledì 8
sabato 11
Alle Capannelle:
Ore 17.30 Confessioni per giovani e adulti
Ore 15.00 Confessioni per giovani e adulti (fino alle 16)
TRIDUO PASQUALE
Primo giorno: PASSIONE E MORTE DI GESÙ
GIOVEDÌ
SANTO
VENERDÌ SANTO:
ore 16.30 Prepariamo la Cena del Signore - Celebrazione con i ragazzi
ore 20.30: MESSA “NELLA CENA DEL SIGNORE”
ore 22-23: Veglia eucaristica (animata da adolescenti e giovani)
ore 9.00: Gesù caricato della croce, viene condotto al Calvario. Lodi
ore 11.00: veglia eucaristica per ragazzi delle elementari e delle medie.
ore 12.00: L’agonia. Si fece buio su tutta la terra. Ufficio delle Letture.
ore 15.00: Gesù muore in croce. Via Crucis.
ore 20.30: AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE E MORTE DI GESÙ.
Processione con la statua dell’Addolorata.
Secondo giorno: FU SEPOLTO - DISCESE AGLI INFERI
SABATO SANTO
Terzo giorno:
SABATO
ore 9.00: Giorno della sepoltura e del silenzio. Ufficio delle Letture.
Visita e bacio del Crocifisso.
Ore 11.30: Benedizione delle uova in Chiesa Parrocchiale, per tutti
RISUSCITÒ
Ore 21.00: VEGLIA PASQUALE.
DOMENICA DI PASQUA ss. messe: ore 7.00 - 8.00 - 9.30 - 10.00 (Capannelle)- 11.00 - 18.00
Lunedì dell’Angelo
ss. messe: ore 8.00 - 9.30 - 10.00 (Capannelle)- 11.00 - 18.00
Alle Capannelle:
GIOVEDÌ
SANTO
VENERDÌ SANTO:
SABATO SANTO
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ore 20.00: MESSA “NELLA CENA DEL SIGNORE”
ore 15.00: Via Crucis.
ore 20.00: AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE E MORTE DI GESÙ.
Visita e bacio del Crocifisso - Ore 14.30 Benedizione delle uova
Ore 21.00: VEGLIA PASQUALE nella Chiesa Parrocchiale
La Voce - Pasqua 2009
APRILE 2009
LITURGIA
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L
DOMENICA DELLE PALME
S. Giovanni Battista de La Salle
GIOVEDI SANTO
VENERDI SANTO
SABATO SANTO
PASQUA DI RESURREZIONE
IMPEGNI PARROCCHIALI
Lectio divina: ore 16.45 (Capannelle); ore 20.30 (oratorio)
Adorazione eucaristica: ore 7.30 – 11
Via Crucis: ore 16.30 ragazzi; ore 20 (Capannelle);
ore 19.30: Cena del povero
ore 9.15 Ritrovo in oratorio e benedizione degli Ulivi
Celebrazioni della Penitenza: 14.30 medie;
16.15: elementari; 17: adolescenti;
ore 20.30: adulti, giovani e adolescenti
ore 9.20 e 15.00: Celebrazione della Penitenza
«MESSA DEL CRISMA» IN CATTEDRALE
ORE 20.30: MESSA IN COENA DOMINI: (Capannelle: ore 20)
ORE 15.00: VIA CRUCIS
ORE 20.30: AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE E MORTE
DI GESÙ (Capannelle: ore 20)
ore 21.00: VEGLIA PASQUALE
messe: ore 7 - 8 - 9.30 – 10 (Capannelle) - 11 – 18
messe ore 8 - 9.30 – 10 (Capannelle) - 11 – 18
ore 20: Ufficio comunitario
ore 20: Ufficio comunitario (Capannelle)
II
DOMENICA DI
PASQUA
S. MARCO
III DOMENICA DI PASQUA
S. Gianna Beretta Molla
S. CATERINA DA SIENA
La Voce - Pasqua 2009
ore 14.30: Prima Confessione comunicandi
Ore 9.30 Consegna della veste bianca
Ore 10.30: incontro genitori comunic. - ore 11: Battesimi
ore 15: AC adulti
ore 20.30: Confraternita; ore 20.45: Redazione La Voce
ore 20.30: Gruppo missionario; AC adulti
Lectio divina: ore 17.45 (Capannelle); ore 20.30 (oratorio)
ore 17: Lectio divina
ore 20.30: Unitalsi
Lectio divina: ore 17.45 (Capannelle); ore 20.30 (oratorio)
Inizio festa della Famiglia (Scuola materna)
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MAGGIO 2009
LITURGIA
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IV
DOMENICA DI
PASQUA
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DOMENICA DI
DOMENICA DI
ASCENSIONE
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PASQUA
PENTECOSTE
PASQUA
IMPEGNI PARROCCHIALI
Lectio divina: ore 17
ore 20.00: Santa Messa alla Madonna dei Campi
ore 10: Messa di Prima comunione alle Capannelle
ore 11: Messa con bambini e genitori della Scuola d’Infanzia
ore 16: Battesimi
ore 20.30: Rosario nei quartieri - ore 21.00: CPAE
ore 16.30: Incontro comunicandi
ore 20.00: Santa messa al Cimitero
ore 16.30: Incontro comunicandi
ore 20.00: Anniversario della Prima Comunione
ore 16.30: Incontro comunicandi
Lectio divina: ore 17.45 (Capannelle); ore 20.30 (oratorio)
ore 16.30: Incontro comunicandi
Lectio divina: ore 17 - ore 20.30: Rosario nei quartieri
ore 14.30: Prove della celebrazione per i comunicandi
ore 15.00: Confessioni per i genitori dei comunicandi
ore 11: Santa Messa di Prima Comunione
ore 15: AC adulti - ore 20.30: Rosario nei quartieri
ore 20: Ufficio comunitario (Cimitero)- 20.45: AC adulti
ore 20: Messa in oratorio
ore 20: Ufficio comunitario - ore 20.45: Lectio divina
Lectio divina: ore 17 - ore 20.30: Rosario nei quartieri
ore 12: battesimi
ore 20.30: Rosario nei quartieri - ore 21.00: Confraternita
ore 20: s. messa al Cimitero - ore 20.30: Gruppo missionario
ore 20.00: Santa Messa in oratorio
Lectio divina: ore 17.45 (Capannelle); ore 20.30 (oratorio)
Lectio divina: ore 17 - ore 20.30: Rosario nei quartieri
ore 9.30: Celebrazione dell’Impegno (3a media)
ore 16: battesimi
ore 20.30: Rosario nei quartieri - ore 21.00: Unitalsi
ore 20: s. messa al Cimitero
ore 20.30: Pellegrinaggio vicariale alla Madonna dei
Campi di Stezzano
Lectio divina: ore 20.30 (oratorio)
Inizio Festa delle Capannelle
Lectio divina: ore 17
ore 20.30: Rosario nei quartieri
La Voce - Pasqua 2009
Un nuovo logo
per Capannelle
In questo logo ho deciso di
rappresentare uno scorcio del
Campanile di Capannelle.
Per fare ciò ho usato una fotografia del campanile e attraverso
Illustrator
CS3,
un
programma di grafica vettoria-
La Voce - Pasqua 2009
le, ho ricalcato la foto in modo
da ottenere una rappresentazione del campanile in vettoriale. Una volta ottenuto il
disegno, ho iniziato a colorarlo
usando colori caldi, a partire da
varie tinte di marrone che simboleggiano il colore della terra,
fino ad arrivare alle tinte gialle
– arancio, che emanano una
sensazione di calore. Dopo aver
stabilito i colori da usare, ho
rappresentato in modo realistico la croce che è posta sopra il
campanile delle Capannelle,
sempre ricalcandola da una foto con Illustrator, affinché fosse
proprio il logo di quella Comunità.
A questo punto, ho notato
che il logo non era completo:
mancava ancora qualcosa,
qualcosa che rappresentasse
meglio il paesaggio di Capannelle e i suoi campi di grano.
Per questo ho deciso di accostare al campanile una spiga che
da sempre, per tutti i popoli, è
considerata simbolo di morte e
rinascita. Per i cristiani il grano
e il pane (suo derivato più antico) sono alla base dell’alimentazione rituale che avvicina alla
salvezza, conquistata dalla consumazione Eucaristica nel Sacramento della Comunione.
Insomma il grano assume molti significati: il biondeggiare
delle spighe di grano nei campi
evoca la vitalità dell’estate, ma
anche la prossimità dell’inverno e quindi simboleggia il legame tra vita e morte, tra rigoglio
e silenzio. La spiga di grano
inoltre è un simbolo anche mariano poiché contiene i semi da
cui è ricavata la farina per
l’Ostia, ossia contiene il corpo
di Gesù. Maria è pure paragonata al campo di grano sul quale poté crescere Cristo come
spiga.
Nella spiga che ho disegnato
ho deciso di mettere nove chicchi perché il nove è il numero
simbolo della generazione e
della reincarnazione; inoltre in
quanto numero dispari è dinamico e attivo nella sua natura e
nei suoi effetti. Indica il periodo della gestazione di nove mesi per la nascita di una nuova
vita. È composto da tre volte il
numero tre (la perfezione al
quadrato). È l’ultimo numero
delle cifre essenziali che rappresentano il cammino evolutivo dell’uomo. È il simbolo della
realizzazione. Il numero nove
era considerato un numero sacro dagli antichi e, di conseguenza,
non
venne
inizialmente associato a nessuna lettera dell’alfabeto caldeo. Il
nove rappresenta infine il cambiamento, l’invenzione e la crescita attraverso l’ispirazione.
Una volta stabilito il logo
definitivo, sono passata a studiare la leggibilità e il carattere
della scritta “Comunità Capannelle – San Nicolò Vescovo – Zanica (BG)”, decidendo così di
utilizzare un Arial, semplice carattere a bastoni, che la mettesse meglio in evidenzia.
Simona Borella, C.P.F.
Scuola D’Arte Fantoni (BG)
A.S. 2008-2009
15
Curiosando
16
La tiara di Papa Pio IX
LA TIARA
La tiara papale o “triregno”
è un alto copricapo argenteo a
forma di ogiva, sul quale venivano applicate tre corone (dal
1314 al tempo di Papa Bonifacio VIII le corone erano solamente due), e reca sulla
sommità un piccolo globo d’oro
sormontato da una croce (globo
crucigero). Il copricapo extra-liturgico che ogni Papa indossò
durante la cerimonia dell’incoronazione venne usata a partire da Papa Clemente V fino a
Paolo VI nel 1963, che ne sospese l’uso.
La forma della tiara è variata
nel corso dei tempi. Era più o
meno rigonfia, e in alcuni casi
priva del globo e della croce,
oppure con la posizione delle
infule modificata. La maggior
parte dei triregni che ci sono
pervenuti, hanno la forma di
un alveare circolare, con la parte centrale in argento. Alcuni
sono di forma conica, altri bulbosi. Fatta eccezione per la tiara
di Paolo VI, tutte le tiare sono
riccamente ingioiellate. Ogni
tiara era strutturata con la forma di tre corone con decorazioni in oro, che a volte sono a
forma di croci, a volte a forma
di foglia.
La maggior parte delle tiare
è sormontata da una croce.
Ogni tiara ha sul dietro due infule: due bande di tessuto decorato con filo dorato e con
rappresentato lo stemma o un
altro simbolo personale del papa al quale è stata donata la tiara. Fatta eccezione per la tiara
di cartapesta, la tiara più leggera fu quella fatta per Giovanni
XXIII nel 1959 dallo scultore
bergamasco Atilio Nani. Pesava 900 grammi, così come quel-
la di Pio XI del 1922. Invece, la
tiara conica di Paolo VI pesava
4,5 chili. La tiara più pesante
della collezione è quella donata
da Napoleone a Pio VII nel
1804, per festeggiare il suo matrimonio.
Papa Paolo VI, al contrario
di quanto si pensi, non ne abolì
l’uso, ma la posò simbolicamente sull’altare della Basilica
di San Pietro, destinandola alla
vendita e donandone il valore
ai poveri, attraverso il cardinale Francis Joseph Spellman, arcivescovo di New York,
utilizzandone il ricavato per le
missioni africane. Fu Giovanni
Paolo I a non utilizzarla più e
così fu per i suoi successori, ma
di fatto non ne fu mai abolito
l’uso. Giovanni Paolo I, non
volle l’incoronazione, sostituendola con una cerimonia
che fu chiamata “Inizio del Ministero Petrino”.
Sebbene non sia più usata
quale simbolo del potere papale, la tiara continua ad essere
rappresentata sulla Bandiera
vaticana e nello stemma della
Santa Sede. Fino al papato di
Benedetto XVI la tiara fu anche
l’ornamento sormontante lo
stemma personale dei papi.
Rompendo con la tradizione,
Benedetto XVI decise di mettere una mitria al posto della tiara nel suo stemma personale.
La mitra pontificia raffigurata
nel suo stemma, a ricordo delle
simbologie della tiara, è di argento e porta tre fasce d’oro.
Egli però lasciò la tiara insieme
con le chiavi decussate, come
simbolo della Sede Apostolica,
sia sullo stemma della Santa Sede che su quello della Città del
Vaticano.
Valeria Ubbiali
La Voce - Pasqua 2009
Personaggi
di Zanica
“Feci un patto
con «Lui»...”
Nel mese di Marzo è stata fatta
una donazione alla parrocchia di
Zanica da parte di un nostro concittadino. La donazione consiste in
quattordici sculture di legno raffigurante le stazioni della Via Crucis. L’opera, oltre ad un significato
religioso, ha tutta una propria storia. L’anonimo donatore dell’opera
compirà il 23 Maggio 82 anni. Dopo una vita da grande lavoratore
nel settore meccanico, non ha mai
abbandonato la sua passione per la
lavorazione del legno.
D. Come è nata questa sua passione?
R. La passione della lavorazione del legno mi è sempre restata dentro, sin dall’inizio
della mia vita lavorativa. Il mio
primo impiego lavorativo fu il
“piccolo” in una falegnameria e
l’odore del legno già da allora
accendeva in me una creatività
naturale; poi, come le ho detto,
sono passato nel settore meccanico, ma mai ho abbandonato
la lavorazione del legno.
In casa mia tutto ciò che è
fatto di legno è opera delle mie
mani: porte, cucina, camere da
letto, armadi, mensole… Lavorare il legno mi gratifica. Mi ricordo la mia prima scultura:
ero seduto qui in cucina, proprio dove è seduto lei, ed avevo finito di montare gli ultimi
armadietti di questa cucina.
Mentre osservavo il mio lavoro,
una effige appesa al muro della
cucina raffigurante il volto di
Gesù mi colpì. Presi un pezzo
di legno che era appoggiato sul
tavolo e riprodussi l’immagine
del volto di Gesù: questo fu il
mio primo lavoro, che conservo
tuttora.
D. Perché la Via Crucis e non
un altro simbolo religioso?
R. Perché la Via Crucis, lei
mi chiede... Ero ricoverato in
ospedale e la sera prima dell’operazione che dovevo subire,
mi raccolsi nella chiesina che si
trovava vicino al mio reparto.
La cosa che mi colpì subito furono gli affreschi all’interno di
questa chiesina, che raffiguravano la Via Crucis. Mentre e a
cuore aperto parlavo con “Lui“,
gli chiesi di fare un patto con
me: se “Lui” decideva di darmi
la forza di lavorare ancora il legno, appena ritornato a casa mi
sarei impegnato a riprodurre la
Via Crucis raffigurata nella
chiesina e l’avrei donata alla
mia parrocchia. E così feci.
Questo grazie alla volontà di
nostro Signore.
D. Su che legno è stata intagliata la Via Crucis ?
R. Pure questa domanda ha
una propria storia. Come le dicevo, la passione della lavorazione del legno è innata in me,
X Stazione: Gesù inchiodato alla croce
La Voce - Pasqua 2009
17
ma per lavorare il legno servono attrezzi idonei. Dato che non
facevo mistero di questa mia
passione, chiedevo sempre ai
miei amici di segnalarmi se
qualche falegname sostituiva la
propria attrezzatura. Così un
mio caro amico mi comunicò
che c’era un piccolo tornio in
vendita presso una falegnameria. Mi recai presso la falegnameria per vedere questo
piccolo tornio, mi piacque e
l’acquistai. Mi colpì anche una
grande catasta di legna: non era
legno normale, ma noce nazionale, legno che era già predestinato alla lavorazione per i
“calci” dei fucili… ancora oggi
trovo dei pezzi già “sgrossati “a
forma di calcio dei fucili. Chiesi se era possibile ritirare tutta
la grande catasta di quel particolare legno, ci accordammo
sul prezzo e l’affare fu fatto. A
distanza di 27 anni ancora oggi
sto usando quel legno e, mi creda, di sculture ne ho fatte tante!
Ho usato quel legno anche per
costruire porte; ho costruito
pure il pavimento della stanza
di mia figlia.
D. Oggi come trascorre la sua
giornata?
R. Scolpendo il legno con i
miei tempi, s’intende, anche
perché nessuna delle mie sculture è in vendita, sono parte di
me, “le sento”, non so come
spiegarglielo... Non scolpisco
solo figure religiose, ma anche,
animali, visi di persone. Ciò
che mi colpisce mentre leggo
una rivista, lo lavoro con la mia
fantasia e lo imprimo nel legno.
Oltre alla lavorazione del legno
mi godo la compagnia di mia
moglie, che in passato ho trascurato lavorando per tutta una
vita e di conseguenza dedicandole poco tempo. Anche mia figlia, che si trova in Svizzera per
lavoro, essendo medico che si
sta specializzando, quando
rientra a Zanica con suo merito mi fa rivivere tutta l’armonia che dà una famiglia riunita,
ed è bello, mi creda.
Da parte di tutta la nostra comunità la ringraziamo per la sua
bella opera donata, che dopo aver
ascoltato questa storia prende anche un valore maggiore.
18
X stazione: Gesù è spogliato delle sue vesti
Marco Bassi
La Voce - Pasqua 2009
Dal nostro
cineteatro
12 e 13 aprile
LA MATASSA
Due cugini che non si vedono da ben 20 anni, perchè i loro padri (due fratelli) non si sopportano e non
riescono ad andare d'accor-do, si rincontrano casualmente e, da quel momento, iniziano una serie di avventure rocambolesche ed in alcuni casi anche
rischiose. Nonostante il fortuito incontro, i due continuano a battibeccare, sino a quando non arriva don
Gino a fare da paciere e riportare la serenità in famiglia...
I film del mese
di Aprile 2009
15 aprile
18 e 19 Aprile
IL GIARDINO DI LIMONI
Salma, vedova palestinese, vive nella striscia della
Cisgiordania e si occupa del grande giardino di limoni lasciatole in eredità dal padre. Un giorno il ministro
della Difesa israeliano compra la casa confinante per
andarci ad abitare con la moglie. La squadra del Mossad comincia a pre-disporre le inevitabili misure di sicurezza a difesa del ministro, e tra queste c'è l'ordine
di abbattere gli alberi di limoni, troppo fitti e a rischio
di possibile na-scondiglio dei cecchini. Salma si oppone, si affida ad un giovane avvocato, porta in tribunale il ministero della Difesa, reagisce ad una
prima sentenza sfavorevole, arriva alla Corte
suprema israeliana.
LA PANTERA ROSA 2
Nuova avventura per l'ispettore Jacques Clouseau.
Questa volta non sarà da solo, ma sarà affiancato da
una squadra di detective internazionali; caratteristica
comune a tutto il gruppo, é quella di essere tutti
quanti pasticcioni ed "originali" quanto il nostro eroe.
La loro missione é quella di catturare un ladro che
prende di mira i manufatti storici conservati in giro
per il mondo.
22 aprile
IL BAMBINO CON
IL PIGIAMA A RIGHE
Bruno è un tranquillo ragazzo di otto anni figlio di un
ufficiale nazista, la cui promozione porta la famiglia a
trasferirsi dalla comoda casa di Berlino in un'area desolata in cui questo ragazzino non trova nulla da fare. Decisamente annoiato e spinto dalla curiosità,
Bruno ignora le continue indicazioni della madre, che
gli proibisce di esplorare il giar-dino posteriore e si dirige verso la "fattoria" che ha visto nelle vicinanze. Lì,
incontra Shmuel, un ragazzo della sua età che vive
un'esistenza parallela e differente dall'altra parte del filo spinato. L'incontro di Bruno col ragazzo dal pigiama a righe lo porta dall'innocenza a una consapevolezza maggiore del mondo degli adulti che li circonda...
La Voce - Pasqua 2009
19
Campionati
europei
indoor
di Atletica
Il 6-7-8 marzo 2009 la grande
atletica ha fatto tappa a Torino,
dove si sono svolti i Campionati Europei Indoor. Quella di Torino è stata la quarta edizione
ospitata da una città italiana:
nel 1978 e nel 1982 i giochi si sono svolti a Milano e nel 1992 a
Genova.
Sabato 7 Marzo abbiamo
passato una giornata entusiasmante sulle tribune dell’Oval
Lingotto di Torino, dove una
grande rappresentanza di Zanica si è recata per sostenere la
nostra concittadina Scarpellini
Elena convocata dalla squadra
nazionale di atletica, nella disciplina del salto con l’asta.
Un avvenimento storico per
Elena, i suoi familiari e tutta la
nostra comunità di Zanica: non
capita tutti i giorni di vedere
una nostra concittadina partecipare con grandissimo onore a
una competizione di livello europeo, in cui ha affrontato le
atlete più forti del nostro continente: un’esperienza mozzafiato, per lei e anche per noi!
Anche se i risultati non sono
stati quelli sperati (purtroppo
Elena non è riuscita a qualificarsi per la finale, a causa di un
infortunio al piede subito quindici giorni prima dell’inizio dei
giochi...), insieme a lei abbiamo
passato un pomeriggio stupendo, vivendo il clima dei campionati e la “trance” agonistica
degli atleti, che in pochi minuti
si giocano mesi e mesi di impegni, fatiche, allenamenti, sacrifici...
Per questo è stata ancora più
grande la gioia per aver potuto
esultare con gli atleti italiani,
che sono stati veri protagonisti
di questi campionati europei,
ottenendo anche risultati e medaglie che non erano attesi alla
vigilia: una bella soddisfazione
per i nostri colori!
Quello di Torino è stato veramente un grande pomeriggio
di sport e di festa, che ci ha fatto sognare e andare con lo
sguardo e il pensiero a Londra
2012, dove si svolgeranno le
Olimpiadi. Per quella data Elena sarà sicuramente nel pieno
della sua maturità agonistica, e
a noi piace sognare che sarà lei
la protagonista dei Giochi!
Cosa aggiungere? Grazie a
tutti coloro che hanno aiutato e
sostenuto questo progetto! Un
grande grazie arriva anche da
parte di Elena e dei suoi familiari: grazie alla grande rappresentanza di Zanica presente
presso l’Oval Lingotto; grazie a
tutti i concittadini che hanno
seguito la gara in televisione, e
hanno sostenuto Elena in tutti
questi mesi.
Marco Bassi
20
La nostra concittadina Elena Scarpellini, con i genitori,
e il gruppo che da Zanica è partito per sostenerla!
La Voce - Pasqua 2009
Lo spettacolo
deve
continuare?
La Voce - Pasqua 2009
Lo scorso 6 e 7 febbraio il nostro cineteatro è rimasto chiuso
in segno di protesta, perché per
l’ennesima volta (la terza quest’anno) non siamo riusciti a
proiettare il film che era stato
messo in programma, a causa
di una variazione, che la casa
di distribuzione ci ha comunicato solo pochi giorni prima...
La scelta di non proiettare il
film, per la verità, non è stata
dettata solo dalla mancata consegna della pellicola, ma anche
per una serie di altri motivi, che
questi ultimi due mesi hanno
acuito ancora di più. L’ultimo
anno, infatti, è stato particolarmente difficile per la nostra sala, in quanto il numero degli
spettatori è calato in maniera
drastica. Da tempo, insieme ai
volontari, che da molti anni offrono il loro servizio gratuitamente (ogni tanto vale la pena
ricordarlo, per scansare ogni possibile equivoco...), ci stiamo interrogando sui motivi di questa
vera e propria crisi.
Il calo degli spettatori non è
imputabile solo alla riapertura
del cinema di Stezzano, rimasto
chiuso per sei anni. Giustamen-
te gli stezzanesi hanno ripreso
a frequentare la loro sala con
entusiasmo, visto anche l’oneroso impegno economico per
sostenere la ristrutturazione...
Da tempo i volontari mi fanno
notare che più della metà dei
nostri spettatori non proviene
da Zanica; e questo lo si nota
soprattutto in occasione di particolari proiezioni, quali quelle
della Rassegna film di qualità.
Spesso i complimenti per la bellezza e la funzionalità della sala sono arrivati proprio da chi
viene da fuori paese, magari in
occasione di un saggio di danza, di una rappresentazione
teatrale...
Poter avere nella nostra comunità una sala così spaziosa e
attrezzata, dove accanto al cinema è possibile realizzare
spettacoli teatrali, commedie
dialettali, saggi di danza, concerti... è sicuramente una grande risorsa per noi di Zanica.
Senza dimenticare quanto sia
prezioso questo spazio durante
il CRE, perché ci permette di
raccogliere in un posto comodo, confortevole ... e all’ombra
tutti i ragazzi. Questa risorsa rischia però di trasformarsi... in
un “debito” nel momento in cui
le attività proposte si scontrano
con la realtà di una sala pressoché deserta.
Lo scopo di una “sala della comunità” come la nostra non è
quello di ricavare un profitto
dalle attività proposte (come
accade per esempio per le grandi multisala...), ma piuttosto di
essere una risorsa al servizio
della comunità di Zanica. Allarga il cuore e dà grande gioia
e soddisfazione vedere la nostra sala piena quando la “Compagnia del Gioppino” presenta
una delle sue bellissime
21
commedie musicali dialettali:
chi recita sul palco vede riconosciuti e apprezzati il suo lavoro
e la sua passione; chi è volontario e sta dietro le quinte è davvero contento, perché in
qualche misura si sente parteci-
pi di questo grande successo, in
una sala che è anche un po’
“sua”. Immaginate invece lo
sconforto e la delusione, quando si tratta di proiettare un film
per 10-15 persone...
Quando nel 2004 decidemmo di intraprendere i lavori di
ristrutturazione del cinema, ci
siamo impegnati in un investimento non indifferente per una
struttura al servizio di tutta la
comunità zanichese. Anche
l’amministrazione comunale ha
sostenuto questa ristrutturazione, erogando un contributo di
80.000 euro. Siamo ancora convinti della bontà dei lavori svolti, che hanno reso la sala più
bella e confortevole, oltre che
rispettosa degli standard di sicurezza. Ma ci rendiamo conto
che un locale così grande ha dei
costi fissi molto elevati, che si
possono sostenere solo attraverso il biglietto d’ingresso che
gli spettatori pagano per godere di uno spettacolo... Se la sala
è un servizio a disposizione
della comunità, è giusto che gli
zanichesi si interroghino sul futuro del nostro cineteatro.
Al di là di queste mie rifles-
sioni, sarebbe interessante poter approfondire questo discorso con voi che leggete, perché
probabilmente da voi possono
arrivare osservazioni e suggerimenti utili per la migliore fruizione possibile del nostro
cinema. E quindi vi domando: i
film in programmazione sono
adeguati al nostro pubblico, oppure è comunque meglio andare in una multisala, che offre
più scelta (anche se dal punto di
vista del costo del biglietto è un vero salasso...)? La qualità video e
audio dei film proiettati è adeguata (in fase di ristrutturazione
abbiamo messo particolare cura per
questo aspetto)? Lo spettatore
può assistere alla proiezione in
maniera confortevole, cioè su
una poltrona discretamente comoda e al caldo, oppure c’è
qualche cosa da migliorare?
Forse è il caso di provare a diversificare le nostre proposte,
tramite alcuni spettacoli teatrali di vario genere, oppure musical?
Avere un riscontro a questi
nostri interrogativi, oltre a darci qualche risposta, ci può permettere di calibrare al meglio il
servizio offerto dalla nostra sala: ogni idea o contributo è importante! Si può corrispondere
tramite l’indirizzo mail [email protected]. Le vostre
idee, proposte e suggerimenti
sono richiesti e molto graditi.
Sicuramente metteremo anche
in programma una serata dopo
Pasqua, dove poterci confrontare serenamente sul nostro cinema, che sta a cuore a molti
zanichesi.
Da parte mia, sono assolutamente convinto che lo spettacolo debba continuare...
don Luca
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La Voce - Pasqua 2009
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Donatori di Sangue
Sezione di ZANICA (BG)
Donare il Sangue
vuol dire Amare
Chi volesse diventare donatore volontario
si può rivolgere presso la sede tutte
le domeniche dalle ore 9.30 alle 11.00
Piazza XI Febbraio - 24050 Zanica (BG)
Informazioni: 035 / 67.22.71 - 67.24.36