Final report ACTON A3
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Final report ACTON A3
AZIONE A.3: Monitoraggio ex ante della popolazione di lepidotteri legati alle praterie aride Report finale Coordinatore scientifico : Prof. Alessandro Travaglini Referente : Prof. Valerio Sbordoni Borsista : Dott. Alessandro Murgante Collaboratore : Dott. Giorgio Riccarducci Responsabile tecnico : F.S.T. Dott. Giovanni Buccomino Aprile 2012 INDICE Materiali e Metodi....................................................................................................................3 Campionamenti ........................................................................................................................5 Stazioni di rilevamento ..........................................................................................................11 SIC Monti Ruffi, versante Sud-Ovest (IT6030037) ......................................................11 SIC Monte Guadagnolo (IT6030035).............................................................................14 SIC Dolomiti di Pietrapertosa (IT9210105)...................................................................17 Risultati e discussione ............................................................................................................19 SIC Monti Ruffi, versante Sud-Ovest (IT6030037) ......................................................19 SIC Monte Guadagnolo (IT6030035).............................................................................19 SIC Dolomiti di Pietrapertosa (IT9210105)...................................................................21 Considerazioni finali..............................................................................................................24 Bibliografia di riferimento ....................................................................................................27 Siti internet .............................................................................................................................27 Lista di specie diurne rilevate nei tre SIC divise per Famiglia..........................................28 Scheda 1 : Melanargia arge (Sulzer, 1776)...........................................................................30 Scheda 2 : Eriogaster catax (Linnaeus, 1758) ......................................................................32 Scheda 3 : Euplagia quadripunctaria (Poda, 1761)..............................................................34 Scheda 4 : Euphydryas aurinia provincialis (Boisduval, 1828) ...........................................36 Allegato 1: Scheda di Rilevamento.......................................................................................38 Allegato 2: Check-list SIC Monti Ruffi “versante SW” con abbondanze delle specie. ...39 Allegato 3: Check-list SIC Monte Guadagnolo con abbondanze delle specie. .................46 Documentazione fotografica .................................................................................................51 2 Materiali e Metodi Studi recenti riconoscono la presenza e la distribuzione delle farfalle come eccellenti indicatori dello stato di conservazione degli habitat, grazie alla stretta dipendenza che essi mostrano nei confronti della flora, della vegetazione e del tipo d'uso del suolo (“Halting the loss of biodiversity by 2010: proposal for a first set of indicators to monitor progress in Europe”, EEA, Copenhagen, 2007). In particolare, nell’ambito del progetto SEBI 2010 (Streamlining European 2010 Biodiversity Indicators), l’EEA ha sviluppato nel 2005, tra gli indicatori della Biodiversità europea, l’“European Grassland Butterfly Indicator”. Questo indicatore aiuta a monitorare lo stato di conservazione delle praterie sulla base del trend nelle popolazioni di lepidotteri caratteristici delle praterie. I lepidotteri sono considerati indicatori efficaci e significativi per le praterie dal momento che delle 436 specie di lepidotteri noti in Europa, ben 382 (88%) sono legati ad habitat di prateria e, in particolare, 274 specie di farfalle sono specialistiche delle praterie aride: praterie calcaree aride e steppe (“The European Butterfly Indicator for Grassland species 1990-2007”, Van Swaay, C.A.M. & Van Strien, A.J., 2008). L’Azione A3 del Progetto LIFE RI.CO.PR.I. è diretta ad effettuare uno studio sulle popolazioni dei lepidotteri associati agli habitat oggetto di intervento, sia perché bioindicatori dello stato di conservazione degli habitat 6210 - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*notevole fioritura di orchidee) e 6220* Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea, sia perché in due dei siti interessati dal Progetto RI.CO.PR.I. (SIC IT6030037 Monti Ruffi “versante SW” e IT6030035 Monte Guadagnolo) è stata segnalata la presenza di due specie di interesse comunitario: Melanargia arge (Sulzer, 1776) ed Eriogaster catax (Linnaeus, 1758). Il monitoraggio è stato organizzato in modo da individuare sia le specie a volo diurno (come la M. arge), sia quelle con abitudini crepuscolari e notturne (come la Eriogaster catax), sia la presenza di altre specie di interesse comunitario. In tutti i SIC dove lo studio è stato svolto, questo è stato realizzato in periodi tarati sulla fenologia delle due specie presenti. In particolare per gli adulti di M. arge che hanno un periodo di volo compreso tra metà maggio e metà giugno, mentre il periodo tipico di sfarfallamento di E. catax è tra settembre e novembre; sono state condotte varie sessioni di campionamento mirate all’individuazione di queste ed altre specie tra marzo e novembre. In particolare, M. arge è stata monitorata effettuando ricerche a piedi lungo transetti di 10x100 m che sono stati percorsi a velocità costante (tempo impiegato circa 10 min.) nelle ore centrali della giornata (tra le 11 e le 15 solari), poiché è in questo momento la M. arge risulta più attiva e, quindi, è più facile accertarne la presenza. 3 Il monitoraggio di E. catax è stato condotto, durante il giorno, attraverso il rilevamento a vista dei nidi larvali, e invece nelle primissime ore della notte, subito dopo il tramonto, utilizzando il metodo della caccia al lume (lampade a luce miscelata tungsteno/mercurio), poiché gli adulti mostrano una discreta fototropia. Lo stato attuale delle conoscenze sulla biologia, presenza, distribuzione e status dei lepidotteri nei siti oggetto del progetto è largamente insufficiente, tanto che la scheda Natura 2000 di uno dei tre siti (SIC IT9210105 Dolomiti di Pietrapertosa) non riporta dati sulle specie presenti. In particolare, relativamente a Melanargia arge (endemica dell’Italia centrale e meridionale), non esistono in letteratura dati di confronto, per cui è impossibile conoscere lo stato di conservazione della specie all’interno del suo areale. Restano inoltre ancora da definire importanti aspetti della biologia della Melanargia arge collegati alla natura e allo stato di conservazione degli habitat a cui esse sono legate. Nessuno ha di fatto testato il legame tra questa farfalla e una o più determinate specie di Poaceae, dimostrando una significatività in termini statistici. Inoltre, la presenza e la distribuzione dei lepidotteri nei siti in oggetto sono state utilizzate come indicatori dello status di conservazione delle praterie 6210 e *6220. Lo studio ha fotografato lo stato e la distribuzione delle popolazioni di lepidotteri, legati agli habitat di prateria, come Melanargia arge e Eriogaster catax, prima dell’inizio delle azioni in modo da consentire la comparazione nella fase conclusiva del Progetto (Azione E13 Monitoraggio ex post delle popolazioni di lepidotteri). SIC Monti Ruffi versante SW (Foto Giovanni Buccomino) SIC Monte Guadagnolo 4 SIC Dolomiti di Pietrapertosa Campionamenti Per le specie a volo diurno il metodo di rilevamento e monitoraggio è stato incentrato sulla ricerca dei soli individui in fase adulta in tutti e tre i SIC in oggetto. Tuttavia, dato che non è molto difficile trovare bruchi o crisalidi in natura, la ricerca degli altri stadi, qualora individuabili è stata condotta con successo. I rilevamenti e monitoraggio hanno avuto per oggetto: • • • Verifica di permanenza delle popolazioni in località corrispondenti a segnalazioni precedenti al 1996 non successivamente confermate; Ricerca di nuove popolazioni; Monitoraggio propriamente detto delle popolazioni conosciute, confermate o scoperte dopo il 1996. Le operazioni di monitoraggio consistono nella verifica della numerosità di presenze degli individui della specie rilevata in corrispondenza di località circoscritte. Ciascuna verifica è stata effettuata con identiche modalità, esplicitamente specificate, nel corso del tempo. La base di rilevamento sulla quale sono state eseguite le verifiche è costituita dalla maglia chilometrica UTM. Ai fini pratici sono da considerare cioè distinte località di rilevamento che ricadano in quadretti chilometrici diversi della maglia UTM 1x1 km. I rilevamenti hanno fornito, salvo eccezioni, dimensioni di popolazione espresse nella scala semiquantitativa riportata nella scheda di rilevamento. I rilevamenti sono stati effettuati nel periodo, nell’orario e nelle condizioni meteorologiche idonee. • • • Periodo: Primavera-Autunno 2011; Orario: 9,00 – 17,00 con preferenza nelle ore centrali della giornata; Condizioni meteo: tempo soleggiato e vento da assente a moderato. Nella registrazione dei dati è stato esplicitamente tenuto conto, ove possibile, dello sforzo di cattura ossia del tempo effettivamente trascorso nella ricerca sul campo e del numero di rilevatori. La mancanza di dati relativi ai popolamenti di lepidotteri notturni nel SIC Dolomiti di Pietrapertosa (compreso nel Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane) ha reso necessario un ulteriore campionamento utilizzando due tecniche di rilevamento, ovvero trappole luminose e cattura diretta su telo. Le trappole luminose utilizzate sono dotate di lampada ai vapori di mercurio, capace di emettere uno spettro elettromagnetico che comprenda, oltre le lunghezze visibili, anche l’ultravioletto (lampada a spettro completo). I sistemi sono alimentati da batterie al piombo (12V, 7Ah) ed 5 incorporano sensori crepuscolari che ne consento l’accensione e lo spegnimento automatico al calare ed al sorgere del sole. Per ottimizzare la capacità attrattiva delle trappole luminose, queste sono state poste vicino a zone ecotonali (come il passaggio da un bosco ad una radura) o su pendii affacciati su vallate, così da poter attrarre anche falene che si trovino su monti opposti (in contesti non urbanizzati e notti senza luna anche la debole luce di una singola trappola è sufficiente allo scopo). Ove possibile, le trappole luminose possono essere sospese dal suolo con corde, per renderle più visibili staccandole dalla linea del terreno. Come detto, si è anche proceduto ad effettuare il campionamento diretto con telo e lampada a spettro completo, per massimizzare la possibilità di trovare E. catax. Questa specie infatti non è facilmente catturabile con le trappole luminose perché vola all’imbrunire, quando ancora queste ultime non sono attive o sono poco funzionali. Il trappolamento diretto con telo sfrutta una lampada da 60w, non operabile a batteria. Pertanto, l’attività di campionamento è stata svolta nella sede del Parco presso “Località Palazzo”. I lepidotteri così campionati sono stati preparati, identificati ed inseriti in collezione entomologica. Campionamento con trappola luminosa sospesa, sito 10 (Bosco di Montepiano – SIC Dolomiti di Pietrapertosa) 6 Particolare della trappola luminosa attivata 7 Disposizione della trappola luminosa nel sito 8 (Strada Provinciale Accettura - Pietrapertosa), in prossimità di zone ecotonali ed affacciata sulla vallata sottostante 8 Campionamento diretto con luce e telo, sito 4 (Località Palazzo - SIC Dolomiti di Pietrapertosa) 9 Nido di Eriogaster catax (Linnaeus, 1758) rinvenuto in località Ara delle Valli – Comune di Cerreto Laziale (SIC Monti Ruffi “versante SW”) 10 Stazioni di rilevamento SIC Monti Ruffi, versante Sud-Ovest (IT6030037) I siti di campionamento sono stati selezionati preferendo gli habitat più idonei per l’avvistamento delle specie di interesse, includendo principalmente praterie aride e margini di boschi alternati a radure e macchia. Le stazioni di campionamento scelte sono state: Le tre stazioni sono così caratterizzate: 1. Ara delle valli, praterie aride; 2. Sentiero per Ara delle valli, versante Sud-Ovest, macchia e arbusti (soprattutto Spartium junceum, Rubus sp. e Rosa sp.); 3. Sentiero per fonte Figuzza/volubro, versante Nord-Est, macchia e arbusti. 11 Localizzazione delle stazioni di campionamento all’interno del SIC Monti Ruffi “versante SW) 12 Stazione 2 “Sentiero per Ara delle valli” – Comune di Cerreto Laziale, SIC Monti Ruffi “versante SW” 13 SIC Monte Guadagnolo (IT6030035) I siti di campionamento sono stati scelti per includere le varie fisionomie vegetali presenti nel SIC di Monte Guadagnolo. Le stazioni di campionamento scelte sono state: Le sette stazioni sono così caratterizzate: 1) Sentiero nella Pineta, margine di bosco e radure; 2) Fontanile, area a pascolo, località “Le Prata di Monte Guadagnolo”; 3) Sentiero versante est, faggeta e bosco misto sul versante più fresco di Monte Guadagnolo; 4) Sentiero per Casape, biotopo per M. arge ad arbusti e boscaglia mista; 5) Faggeta versante Ovest, vallata ad Ovest del Guadagnolo; 6) Sentiero per Monte Cerella, prato arido a Sud Ovest; 7) Sentieri della Mentorella, bosco misto a carpini, olmi e noccioli. 14 Localizzazione delle stazioni di campionamento all’interno del SIC Monte Guadagnolo 15 Stazione 6 “Sentiero per Monte Cerella” – Comune di Capranica Prenestina, SIC Monte Guadagnolo 16 SIC Dolomiti di Pietrapertosa (IT9210105) Parco Regionale Gallipoli Cognato - Piccole Dolomiti Lucane Il SIC Dolomiti di Pietrapertosa è compreso all’interno del territorio del Parco Regionale Gallipoli Cognato - Piccole Dolomiti Lucane ed è tutt’oggi privo di liste di invertebrati. I siti di campionamento scelti sono stati i seguenti: Le dieci stazioni sono così caratterizzate: • • • Radure in sistemi boschivi (3, 4, 5, 8, 9, 10); Praterie aride (1, 2, 6); Fondo valle (7). I siti più interessanti per l’Azione A3 (Monitoraggio ex ante della popolazione di lepidotteri legati alle praterie aride) sono dunque l’1, il 2 ed il 6, ai quali è stata dedicata maggiore attenzione. Queste tre stazioni ricadono tutte all’interno del SIC Dolomiti di Pietrapertosa. Le stazioni usate per il campionamento di lepidotteri diurni sono state la 1, 2, 3, 4 ,5, 6 e 7. Di queste la 1, 2, 5, 6 e 9 compongono un transetto lungo il crinale che va dalla Pietra del Corvo a Costa Cervitale, passando per il Monte dell’Impiso ed attraversando l’intero territorio del SIC. Le stazioni usate per il campionamento di lepidotteri notturni sono state la 4, 6, 8, 9 e 10. In tutti i siti sono state usate le trappole luminose dotate di lampade a spettro completo e sensore crepuscolare. Nella stazione 4 è stato praticato il campionamento diretto con telo e lampada a spettro completo. 17 Localizzazione delle stazioni di campionamento all’interno del SIC Dolomiti di Pietrapertosa 18 Risultati e discussione SIC Monti Ruffi, versante Sud-Ovest (IT6030037) A partire da Marzo 2011 sono stati effettuati diversi sopralluoghi atti ad identificare i migliori siti dove osservare le specie compresi negli Allegati della Direttiva Habitat. Inoltre sono stati raccolti numerosi dati inerenti ad una stima delle popolazioni di ropaloceri presenti nel territorio dei Monti Ruffi. Le indagini condotte hanno avuto esito positivo, riconfermando la presenza di Melanargia arge e di Eriogaster catax (presente allo stadio larvale già agli inizi della Primavera) e di circa altre 50 specie di lepidotteri a volo diurno. La Melanargia arge risulta essere presente sul versante sud-occidentale, confermando le precedenti osservazioni. Sono state riconosciute in tutto 52 specie di lepidotteri a volo diurno (in allegato Check-list Sic Monti Ruffi). Tra queste, da segnalare la presenza di un altro lepidottero presente in Direttiva Habitat: Euplagia quadripunctaria. La stagione estiva è stata particolarmente avversa alla presenza di lepidotteri a causa di un forte periodo siccitoso iniziato già in tarda primavera e protrattosi fino all’autunno, rendendo difficile una stima di popolazione per le specie sfarfallanti in tale periodo, compresa E. catax. Verosimilmente il suolo inaridito ha influenzato negativamente lo farfallamento di tutte quelle specie legate alla superficie del suolo per l’impupamento. SIC Monte Guadagnolo (IT6030035) I campionamenti svolti dal mese di Aprile a Settembre 2011 hanno confermato la presenza di Melanargia arge ed Eriogaster catax (quest’ultima solo allo stadio larvale). Si segnala che la stazione di rinvenimento è localizzata in prossimità del perimetro del SIC sul versante occidentale del Monte Guadagnolo; è presumibile che la specie possa essere presente anche all’interno del SIC a seguito di ulteriori indagini di campo da svolgere nelle successive stagioni di campionamento. Per quanto riguarda E. catax, anche sul Monte Guadagnolo non sono stati osservati individui adulti nel periodo autunnale, ciò è riconducibile alle condizioni meteo stagionali avverse. Le specie a volo diurno osservate risultano essere 52 (vedere Check-list SIC Monte Guadagnolo). 19 Strada per Casape – stazione 4 (al margine del SIC) versante Ovest (biotopo di Melanargia arge) 20 SIC Dolomiti di Pietrapertosa (IT9210105) Parco Regionale Gallipoli Cognato- Piccole Dolomiti Lucane Campionamento di lepidotteri diurni Il campionamento si è svolto a fine Maggio, periodo idoneo per poter individuare Melanargia arge. Le stazioni usate per il campionamento di lepidotteri diurni sono state la 1, 2, 3, 4 ,5, 6 e 7. Di queste la 1, 2, 5, 6 e 9 compongono un transetto lungo il crinale che va dalla Pietra del Corvo a Costa Cervitale, passando per il Monte dell’Impiso ed attraversando il SIC. Proprio in questa zona si sono concentrati gli sforzi di cattura, che hanno portato alla definizione di una variegata lista di specie. Durante il campionamento è stata rilevata la presenza di farfalle appartenenti a 5 famiglie, per un totale di 25 specie. Tra queste è riportata anche M. arge, obiettivo della ricerca; quest’ultima è stata ritrovata nelle stazioni 1 e 2, entrambe caratterizzate da praterie aride. Queste praterie a prima vista possono sembrare zone fortemente impattate, attualmente soggette a pascolo. Va sottolineato come il pascolo sia il fattore di mantenimento di un ambiente idoneo all’ecologia di questa specie, la conservazione di questa passa dunque per un’accorta gestione delle aree di pascolo in modo da contenere la ricolonizzazione in breve tempo questi spazi aperti che potenzialmente possono evolvere dinamicamente verso un bosco mesofilo. Attenzione ben maggiore invece va posta nei riguardi dell’impatto conseguente all’edilizia: una delle aree si trova a ridosso del campo sportivo di Pietrapertosa, probabilmente sorto su un’area simile a quella oggi occupata dalla specie. Entrambe le zone (Pietrapertosa, campo sportivo e Costa Cervitale) ricadono all’interno del SIC di Pietrapertosa (IT9210105). Oltre a M. arge è stata rilevata un’altra specie di interesse comunitario: Euphydryas aurinia. Anche questa è stata riscontrata nella stazione 2, all’interno del SIC: occorre quindi sottolineare l’importanza ed il valore che la zona “Costa Cervitale” ha all’interno del territorio del SIC e del Parco. Le specie a volo diurno osservate risultano essere 25 (vedere Lista di specie allegata). 21 Campionamento di lepidotteri notturni Il campionamento si è svolto ad Ottobre, periodo idoneo per poter individuare Eriogaster, specie inclusa in Direttiva Habitat. Durante il campionamento è stata rilevata la presenza di falene appartenenti a 9 famiglie, per un totale di 35 specie. Eriogaster catax non è stata trovata: questa specie infatti non è facilmente individuabile con trappole luminose, volando al crepuscolo quando il sole non si è ancora completamente abbassato e le trappole luminose non risultano completamente efficaci. Va tuttavia fatto notare come siano stati avvistati e fotografati nidi di larve nel mese di Aprile 2011 da Marco De Lorenzo (immagine allegata nella documentazione fotografica), la presenza della specie nel SIC è pertanto accertata. Va altresì fatto notare come, proprio a ridosso del campionamento, l’intera zona sia stata colpita da un’ondata di freddo tale da portare neve sulla vetta del Monte dell’Impiso, dove era posta una delle trappole luminose. Questo, con l’aggiunta del forte vento alzatosi, ha sicuramente influito negativamente sul numero di specie ed individui campionati, basti pensare che si è passati da 84 esemplari di falena il 07/10/2011, a 5 il 08/10/2011, a 0 il 09/10/2011 pur mantenendo invariato lo sforzo di cattura. Nei sopralluoghi nel SIC “Dolomiti di Pietrapertosa” sono state rilevate le seguenti specie notturne: Lemonia tarataci, Tetheella fluctuosa, Apopestes spectrum, Dysauxes famula, Eilema caniola, Idia calvaria, Coenotephria salicata, Colostygia olivata, Campaea margaritaria, Opisthograptis luteolata, Lasiocampa trifolii, Poecilocampa populi, Agrochola pistacinoides, Agrotis puta, Amphipyra pyramidea, Amphipyra tetra, Aporophyla canescens, Aporophyla lueneburgensis, Conistra rubiginea, Episema glaucina, Hada plebea, Hoplodrina ambigua, Mniotype somieri, Noctua fimbriata, Noctua pronuba, Pabulatrix pabulatricula, Scotochrosta pulla, Tholera decimalis, Trigonophora flammea, Xestia castanea, Xestia cohaesa, Hypsopygia costalis, Pyralis regalis, Saturnia pyri, Macroglossum stellatarum. 22 Luogo di ritrovamento delle specie in Direttiva (E. aurinia e M. arge) all’interno del SIC (in rosso) 23 Considerazioni finali I rilevamenti ed il monitoraggio hanno avuto i seguenti esiti per quanto riguarda le specie di interesse comunitario come Melanargia arge e Eriogaster catax: • Verifica di permanenza delle popolazioni in località corrispondenti a segnalazioni precedenti al 1996 non successivamente confermate: Nei SIC Monti Ruffi e Monte Guadagnolo sono segnalate sia Melanargia arge sia Eriogaster catax, così come riportato nelle schede di Natura 2000. Mentre per il SIC Dolomiti di Pietrapertosa (Parco Regionale Gallipoli Cognato - Piccole Dolomiti Lucane) non risultano segnalate popolazioni di questi lepidotteri; • Accertamento e ricerca di nuove popolazioni: Questi rilevamenti hanno confermato la presenza di M. arge (allo stadio di insetto adulto) e E. catax (stadio larvale) sia sui Monti Ruffi sia sul Monte Guadagnolo, ascrivibili a popolazioni già note a testimonianza del mantenimento di queste specie e degli habitat di prateria *6210 e *6220. I rilievi svolti hanno inoltre permesso di accertare la presenza delle due specie anche nel SIC Dolomiti di Pietrapertosa (Parco Regionale Gallipoli Cognato - Piccole Dolomiti Lucane), dove sono state individuate popolazioni di Melanargia arge e di Eriogaster catax entrambe mai segnalate precedentemente. • Monitoraggio propriamente detto delle popolazioni conosciute, confermate o scoperte dopo il 1996: Il monitoraggio ex ante (15 mesi) di M. arge ed E. catax è stato iniziato in tutti e tre i SIC interessati dal Progetto LIFE Ri.Co.Pr.I., e finalizzato alla verifica tra lo stato di conservazione degli habitat e la consistenza numerica e la struttura dei popolamenti. Per ottenere un dato più preciso sulla consistenza e la vitalità delle popolazioni di questi lepidotteri si ritiene comunque necessario protrarre le azioni di monitoraggio nel tempo. Di notevole interesse inoltre la scoperta di popolazioni non segnalate di altre due specie di lepidotteri inseriti in Direttiva Habitat: Euphydryas aurinia nel SIC di Pietrapertosa (Parco Gallipoli Cognato e- Piccole Dolomiti Lucane) e Euplagia quadripunctaria nel SIC Monti Ruffi. Indicazioni sulla Azione C1 “Rimozione degli arbusti”: dalle osservazioni effettuate in questo primo anno e considerata l’esigenza di ampliare la superficie a prato-pascolo si prescrive che tale azione sia svolta nel periodo Agosto-Settembre, nel quale sia le larve sia gli adulti non sono direttamente legati alla presenza degli arbusti per completare il proprio ciclo biologico. 24 Nei casi in cui sia dominante Rubus sp. (pianta non utilizzata dalle larve di Eriogaster catax) e Rosa sp. (pianta solo occasionalmente utilizzata dalle larve di Eriogaster catax come pianta ospite) sarà possibile effettuare l’intervento manuale di eradicazione di queste. Mentre se dominano arbusti di Crataegus sp. e Prunus sp. si pone l’attenzione di verificare la presenza delle larve di questi lepidotteri; si prescrive l’obbligo della presenza di un esperto entomologo. Per l’analisi della composizione e della struttura delle popolazioni, sono stati utilizzati e valutati i seguenti parametri: • RICCHEZZA: espressa come numero complessivo di specie rilevate nei singoli SIC e riportate nelle rispettive Liste in allegato; • ABBONDANZA: espressa come numero complessivo di esemplari rilevati e riportato nella Check-list dopo il binomio scientifico; • DOMINANZA: è l’importanza relativa di ogni singola specie all’interno dell’intero popolamento studiato, che è data dal rapporto tra il numero di esemplari di ciascuna specie e il numero di individui presenti nella comunità ed è espresso come valore percentuale corrispondente ad una sigla riportata nelle rispettive Check-list allegate, secondo la seguente tabella: INDICE DI DOMINANZA (Rancati & Sciaky,1994) (ED) specie EuDominante (D) specie Dominante pi > 10% 5%≤pi≤10% (SD) specie SubDominante 2%≤pi≤5% (R ) 1%≤pi≤2% specie Recedente (SR) specie SubRecedente pi<1% Al fine di completare ed arricchire il presente studio è necessario programmare per l’anno 2012/13 le seguenti azioni: • Prolungare il monitoraggio di M. arge ed E. catax nel secondo anno al fine di confermare ed eventualmente estendere la lista di specie. Considerando le variazioni stocastiche e le variabili ambientali (temperatura, piovosità, etc.) tanto la lista di specie quanto l’abbondanza relativa delle stesse può variare sostanzialmente di anno in anno. Al fine della conservazione l’azione di monitoraggio dovrebbe essere infatti protratta per un periodo di almeno 3 anni. • Procedere all’operazione di marcaggio e ricattura delle popolazioni di M. arge, per valutarne le variazioni temporali nella dimensione di popolazione. Il metodo di marcaggio e ricattura è il più indicato per poter valutare la dimensione di popolazione in una determinata area. Poter marcare e ricatturare gli esemplari di M. arge presenti nei due SIC 25 del Monte Guadagnolo e dei Monti Ruffi permetterà inoltre di accertare se esistano esemplari migranti; • Procedere alla tipizzazione genetica degli esemplari di M. arge per poterne accertare la struttura di popolazione. I due SIC sono separati solo dalla valle del torrente Fiumicino e non si può escludere che gli esemplari trovati nelle due località appartengano di fatto alla stessa popolazione. Molto interessante può inoltre risultare la caratterizzazione genetica degli esemplari provenienti dalla Basilicata, una probabile area rifugiale, nel contesto globale della specie. 26 Bibliografia di riferimento AA.VV., La Rete Natura 2000 nel Lazio. Caratterizzazione dei Siti di Importanza Comunitaria e delle Zone di protezione Speciale per l’attuazione della sottomisura I.1.2. Assessorato Ambiente, Dipartimento Territorio, Direzione Regionale Ambiente e Protezione Civile. Roma. Calvario E., Sebasti S., Copiz R., Salomone F., Brunelli M., Tallone G., Blasi C. (a cura di), 2008 Habitat e specie di interesse comunitario nel Lazio. Edizioni ARP – Agenzia Regionale Parchi, Roma. Carter D.J., Hargreaves B., 1986. A field guide to caterpillars of butterflies & moths in Britain and Europe. Collins, London. Chinery M., 1990 - Guide della natura-Farfalle d’Italia e d’Europa. De Agostini, Novara. de Persiis G., 1991 – Le farfalle diurne della provincia di Frosinone. Comune di Patrica, Museo di Storia Naturale. Lafranchis T., 2004 - Butterflies of Europe. Identifying butterflies is easy. Diatheo Whalley P., 1991 - Guide per riconoscere le farfalle. Vallardi, Milano. Siti internet http://www.lifericopri.it/ http://www.minambiente.it/home_it/menu.html?mp=/menu/menu_attivita/&m=Rete_Natura_2000. html%7CRN2000_SIC_e_ZPS_in_Italia.html http://www.parcogallipolicognato.it/ita/web/nav.asp?nav=89 http://www.provincia.roma.it/percorsitematici/ambiente/progetti/15856 http://www.regione.lazio.it/binary/rl_ambiente/tbl_contenuti/cartografia/Roma/IT6030037.PDF http://www.regione.lazio.it/binary/rl_ambiente/tbl_contenuti/cartografia/Roma/IT6030035.PDF http://www.leps.it http://www.nic.funet.fi/pub/sci/bio/life/intro.html 27 Lista di specie diurne rilevate nei tre SIC divise per Famiglia Famiglia Genere specie Ruffi Guada gnolo Erynnis tages Heteropterus morpheus Pyrgus malvoides Ochlodes sylvanus • • • Pietra pertosa Hesperiidae • • • • Iphiclides podalirius Papilio machaon • • • • • Anthocharis cardamines Aporia crataegi Colias alfacariensis Colias croceus Euchloe ausonia Gonepteryx cleopatra Gonepteryx rhamni Leptidea sinapis Pieris brassicae Pieris edusa Pieris ergane Pieris napi Pieris rapae • • • • • • • • • • • • • • • • Aricia agestis Callophrys rubi Glaucopsyche (Glaucopsyche) alexis Celastrina argiolus Cupido (Cupido) minimus Cyaniris semiargus Lycaena phlaeas Plebejus (Plebejus) argus Polyommatus (Lysandra) bellargus Polyommatus (Polyommatus) icarus Pseudophilotes baton Satyrium ilicis Satyrium acaciae Satyrium w-album Lampides boeticus • • • Aglais io Aglais urticae Argynnis (Argynnis) paphia Argynnis (Mesoacidalia) aglaja • • • Papilionidae Pieridae • • • • • • • • • • • • • • • • • • Lycaenidae • • • • • • • • • • • • • • Nymphalidae 28 • • • • • • Boloria euphrosyne Brenthis daphne Issoria (Issoria) lathonia Limenitis reducta Euphydryas aurinia Melitaea athalia Melitaea cinxia Melitaea didyma Melitaea phoebe Melitaea trivia Nymphalis polychloros Polygonia c-album Polygonia egea Vanessa atalanta Vanessa cardui Brintesia circe Coenonympha arcania Coenonympha pamphilus Hipparchia fagi-like Hipparchia (Parahipparchia) semele Lasiommata maera Lasiommata megera Maniola jurtina Melanargia galathea Melanargia arge Pararge aegeria Pyronia tithonus • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 29 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Scheda 1 : Melanargia arge (Sulzer, 1776) Classe: Insecta Ordine: Lepidoptera Famiglia: Nymphalidae Sottofamiglia: Satyrinae Melanargia arge (Sulzer, 1776) (foto Paolo Mazzei) Distribuzione e tendenza della popolazione È specie endemica dell'Italia centro-meridionale. La specie è relativamente diffusa, ma è presente con popolazioni localizzate in particolari biotopi molti dei quali sono stati distrutti negli ultimi decenni o sono attualmente in pericolo di regressione. Ecologia La farfalla vola in un'unica generazione tra maggio e giugno a seconda della quota altimetrica. Le informazioni disponibili sulla biologia sono scarse, da poco conosciamo la pianta ospite della larva come Phleum hirsutum Honck. subsp. ambiguum (Ten.) Tzvelev (= P. ambiguum Ten). Le uova vengono deposte sui culmi ormai secchi della pianta, in prossimità della rosetta basale o immediatamente all’esterno. È specie legata ad ambienti aperti con vegetazione erbacea mediterranea prediligendo le formazioni ad Ampelodesmos mauritanicus (Poir.) T.Durand et Schino. 30 Cause di minaccia Il forte declino di questa specie negli ultimi anni non è facilmente spiegabile. Fra le cause principali di minaccia sono certamente da considerare l’urbanizzazione dei biotopi e gli incendi che ogni anno riducono sempre più le popolazioni di questa specie, distruggendo le piante nutrici e gli stadi preimmaginali. Misure per la conservazione Melanargia arge è una delle specie di farfalle per cui si rende necessaria la messa in opera di un adeguato piano di azione, diretto soprattutto alla comprensione delle sue relazioni interspecifiche e della struttura genetica delle popolazioni. In linea generale è chiaramente importante l’azione di salvaguardia da operare sugli ambienti di vita, nelle località in cui sopravvivono popolazioni importanti, tutelando i biotopi dagli incendi, dall’urbanizzazione, dal pascolo e da altre forme d’impatto antropico. La specie è inclusa nella Direttiva “Habitat” ed in particolare nell’Allegato II (specie di interesse comunitario che richiede la designazione di Zone Speciali di Conservazione) e nell’Allegato IV (specie di interesse comunitario che richiede protezione rigorosa). È inclusa nella Convenzione di Berna, in Appendice II (specie strettamente protetta) e in Appendice X (specie che necessita di speciali misure per la conservazione dell’’habitat). 31 Scheda 2 : Eriogaster catax (Linnaeus, 1758) Classe: Insecta Ordine: Lepidoptera Famiglia: Lasiocampidae Sottofamiglia: Lasiocampinae Eriogaster catax (Linnaeus, 1758) (foto Paolo Mazzei) Distribuzione e tendenza della popolazione La specie è distribuita in Europa, entro la fascia compresa approssimativamente tra il 40° ed il 50° parallelo, dalla Spagna alla foce del Danubio, penisola Balcanica compresa. In Italia è rara in tutte le regioni alpine e prealpine. E' presente soprattutto in Italia centrale. È molto più diffusa nelle regioni peninsulari, sui Monti Sibillini, nelle Marche, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo. Al Sud risulta più localizzata (è nota per la Basilicata, Puglia e Calabria), è assente in Sicilia e Sardegna. Nel Lazio è segnalata in varie località nei dintorni di Roma e dal Viterbese ai Monti Aurunci. Il livello di conoscenza della specie è modesto, con discontinuità di distribuzione probabilmente imputabile alla scarsità di dati di cattura. La tendenza della popolazione può considerarsi stabile, se non sottoposta alle cause di minaccia sotto elencate. Ecologia Questa specie frequenta le siepi e i margini di bosco dalla pianura fino ai 1000 metri di altitudine. Ha un periodo di volo abbastanza breve, sfarfallando in un'unica generazione da metà ottobre all'inizio di novembre. Le larve nei primi stadi sono gregarie e vivono ammassate in nidi biancastri, tessuti con fili sericei, ancorati a rami di Crataegus sp. e di Prunus spinosa L. subsp. spinosa. Per la loro colorazione vistosa i nidi sono facilmente osservabili. 32 Cause di minaccia La specie ha probabilmente sofferto a causa della distruzione delle siepi e degli ambienti marginali e per l’utilizzo di pesticidi. Lo status della specie è controverso: secondo Collins & Wells (1987) è in declino in tutta Europa e questi Autori assegnano a E. catax lo status di specie minacciata; de Freina J.J. (1995) ritiene E. catax non minacciata in Europa orientale, stabile in Spagna, Francia e Italia, anche se è citata nelle liste rosse di Francia e Spagna, dove apparentemente necessita di misure di protezione, mentre è riportata come estinta o come probabilmente estinta nelle liste relative al Belgio, Olanda e Germania. Misure per la conservazione La specie è inclusa nella Direttiva “Habitat”, nell’Allegato II (specie di interesse comunitario che richiede la designazione di zone speciali di conservazione) e nell’Allegato IV (specie di interesse comunitario che richiede protezione rigorosa). È inclusa anche nella Convenzione di Berna in Appendice II (specie strettamente protetta) ed è stata citata fra le specie che necessitano di speciali misure per la conservazione dell’habitat. 33 Scheda 3 : Euplagia quadripunctaria (Poda, 1761) Classe: Insecta Ordine: Lepidoptera Famiglia: Erebidae Sottofamiglia: Arctiinae Euplagia quadripunctaria (Poda, 1761) (foto Paolo Mazzei) Distribuzione e tendenza della popolazione La specie vive in tutta Europa esclusa la parte più settentrionale. È presente anche a Rodi, in Russia, in Caucaso, in Asia Minore, in Siria e in Iran. È comune e diffusa in tutta Italia, dalla pianura alla montagna, soprattutto nelle parti più calde di certe vallate. Manca in Sardegna. Il livello delle conoscenze sulla distribuzione delle popolazioni nel Lazio è discreto, ma la discontinuità della distribuzione è probabilmente imputabile alla mancanza di dati recenti. La tendenza della popolazione può considerarsi stabile. Ecologia La specie vive in zone aperte dalla pianura alla montagna. Predilige le radure di boscaglie aride e calde. I bruchi sono polifagi cioè si nutrono di varie piante. Presenta una sola generazione annuale e gli adulti appaiono da metà luglio a ottobre. È facile osservare l’adulto sui fiori di Eupatorium cannabinum L. subsp. cannabinum. 34 Cause di minaccia Fra le potenziali cause di minaccia si possono considerare l’inquinamento dell’aria e del suolo e l’utilizzo di pesticidi. Misure per la conservazione La specie è ad ampia valenza ecologica e non necessita particolari misure di conservazione. Questo lepidottero è incluso nella Direttiva Habitat, Allegato II (specie di interesse comunitario che richiede la designazione di zone speciali di conservazione) e Allegato IV (specie di interesse comunitario che richiede protezione rigorosa). 35 Scheda 4 : Euphydryas aurinia provincialis (Boisduval, 1828) Classe: Insecta Ordine: Lepidoptera Famiglia: Nymphalidae Sottofamiglia: Melitaeinae Euphydryas aurinia provincialis (Boisduval, 1828) (foto Paolo Mazzei) Distribuzione e tendenza della popolazione È una farfalla molto variabile, con ben 34 sottospecie descritte solamente in Europa. Alcune di queste razze sono considerate, da alcuni autori, specie distinte. La specie è distribuita in un vasto areale che include l’Africa settentrionale (Algeria e Marocco), l’Europa fino al 62° N (manca in Grecia e nelle isole del Mediterraneo). Euphydryas aurinia appare drammaticamente in declino in tutta l’Europa, ed è valutata come specie in pericolo o vulnerabile nella maggior parte dei paesi della UE. Dal confronto tra dati recenti e collezioni storiche si stima che nel Regno Unito la specie si è ridotta di circa il 60%, essendo ormai estinta in numerosi distretti. In Italia è presente solo nelle regioni alpine, e con colonie molto localizzate, nell’Appennino Centrale e Meridionale. Il livello di conoscenza delle popolazioni è discreto, ma, trattandosi di una specie soggetta a cospicue fluttuazioni pluriennali, la farfalla sembra scomparire da alcune località nelle annate di calo demografico. Ecologia Il nome anglosassone, Marsh Fritillary, fa riferimento alle abitudini igrofile della specie, che predilige i prati umidi, margini di pantano e radure nei boschi mesofili, ma anche il fondo delle doline carsiche, dove per effetto di fenomeni locali di inversione termica può trovare condizioni favorevoli anche a bassa quota. Nel Lazio è stata segnalata tra 300 e 1500 m. Le popolazioni di 36 questa specie variano grandemente in numero da anno ad anno e, almeno in parte, le fluttuazioni appaiono dovute all’azione di un imenottero parassita. In letteratura sono riportate un gran numero di piante alimentari, che probabilmente variano tra le popolazioni. Così ad esempio Succisa pratensis Moench nel Regno Unito, e nel Nord e Centro-Europa; Scabiosa columbaria L., S. ochroleuca L. in Grecia, Lonicera periclymenum L., L. implexa Aiton subsp. implexa, Gentiana lutea L. in Svizzera, Plantago lanceolata L. e Digitalis sp. in Slovenia, Centranthus ruber (L.) DC. subsp. ruber e Plantago sp. nel Lazio. Le uova sono deposte in gruppi sotto le foglie e schiudono in 3 - 4 settimane. Le piccole larve si nutrono all’inizio all’interno di una coppia di foglie unite con la seta. Successivamente le larve costruiscono nidi di seta collettivi, posti alla base delle piante, dove svernano. Le larve mature si alimentano singolarmente e si impupano sugli steli e le foglie delle piante alimentari. Cause di minaccia La sottrazione di biotopi favorevoli a causa di eccessivo impatto del pascolo, o al contrario all’abbandono con conseguente riforestazione delle radure. La riduzione e/o la eccessiva frammentazione dell’habitat determinano l’aumento della distanza tra i siti idonei e l’impossibilità di migrazione della farfalla tra un sito e l’altro, riducendo le probabilità di sopravvivenza delle varie colonie. Misure per la conservazione I costumi di questa specie sono tipicamente sedentari, e le farfalle si spostano pochissimo dai siti di origine, costituendo tipicamente delle metapopolazioni, cioè gruppi di colonie in siti ristretti, che sono oggetto di processi di estinzione e ricolonizzazione locali. Le singole colonie isolate non sembrano capaci di persistere in frammenti di habitat. È perciò essenziale per la conservazione di questa specie tener conto di queste caratteristiche e pianificare la salvaguardia di un raggruppamento di siti in stretta prossimità. La specie è inserita nella Direttiva Habitat, Allegato II (specie di interesse comunitario che richiede la designazione di zone speciali di conservazione). È inclusa anche nella Convenzione di Berna in Appendice II (specie strettamente protetta) e in Appendice X (specie che necessita di speciali misure per la conservazione dell’’habitat) e nell’Allegato A della legge regionale 56/2000 della Regione Toscana come specie la cui presenza può richiedere la designazione di “Siti di Importanza Regionale”. 37 Allegato 1: Scheda di Rilevamento RILEVATORI ___________________________________________________________________ E-MAIL __________________________________ TEL__________________________________ DATA _________________________________________________________________________ SCHEDA DI RILEVAMENTO LEPIDOTTERI A VOLO DIURNO DELLA DIRETTIVA HABITAT CE 92/43 ALLEGATI II, IV SPECIE ____________________________________________________________________ LOCALITA': _____________________________________________________SIGLA _______ COMUNE: __________________________________________________PROVINCIA _______ COORDINATE DEL PUNTO CENTRALE DI LOCALITA' LONG. (Coord. X):______________________________ LAT. (Coord. Y): ______________________________ ALTITUDINE (m) ______________________________ DISTANZA MAX (RANGE) DAL PUNTO CENTRALE (m) DESCRIZIONE DELL’AREA DI VOLO: 1. TERRENO NUDO CON ERBE SPARSE 2. ERBE BASSE (PASCOLI) 3. ERBE ALTE E ARBUSTI 4. ARBUSTI E ALBERI SPARSI O CEDUI 5. LIMITI DI BOSCHI O BOSCAGLIE 6. ALTRO (SPECIFICARE)______________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ MINUTI DI RILEVAMENTO:_______________________ TEMPO METEO SERENO POCO NUVOLOSO NUMEROSITA’ DELLA POPOLAZIONE (n. individui) _____________________________________ Assente 1 2-4 5-10 11-20 Se possibile indicare il numero di individui altrimenti sbarrare la casella 38 VARIABILE 21-50 oltre 50 Allegato 2: Check-list SIC Monti Ruffi “versante SW” con abbondanze delle specie. SIC Monti Ruffi “versante SW” MARZO APRILE 31-mar 13-apr 21-apr MAGGIO 06-mag 18-mag GIUGNO 25-giu 31-mar 13-apr 31-mar 13-apr 2 Erynnis tages (3 individui) R/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 1 Heteropterus morpheus (1 individuo) SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 13-apr 1 Ochlodes sylvanus (4 individui) R 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 1 2 31-mar 13-apr 7 2 2 Iphiclides podalirius (26 individui) D/SD/SD 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 13-apr 1 1 Papilio machaon (4 individui) SR/SR/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 8 7 8 5 Anthocharis cardamines (28 individui) ED/SD 13-apr 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar L 31-mar 13-apr 10+ 3 Aporia crataegi (13 individui) D/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 39 2011 LUGLIO 07-lug 19-lug 1 07-lug 19-lug 07-lug 19-lug 3 07-lug 19-lug 7 5 07-lug 19-lug 2 07-lug 19-lug 07-lug 19-lug 07-lug 19-lug 2 31-mar 13-apr 31-mar 13-apr 2 3 10+ Colias croceus (22 individui) R/R/D 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 1 Euchloe ausonia (1 individuo) SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 8 31-mar 13-apr 31-mar 13-apr 13-apr 1 Pieris brassicae (4 individui) R 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 13-apr 1 4 1 Pieris ergane (21 individui) D/SD/SD 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 2 1 31-mar 13-apr 1 3 Pieris napi (10 individui) SD/R 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 13-apr Pieris rapae (5 individui) R 21-apr 06-mag 18-mag 31-mar 13-apr Pieris edusa (1 individuo) SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 13-apr 3 2 1 Aricia agestis (12 individui) SD/SD 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 9 31-mar 19-lug 19-lug 2 Gonepteryx rhamni (10 individui) D/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 1 1 Leptidea sinapis/reali (3 individui) SR/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 5 40 25-giu 07-lug 1 19-lug 07-lug 19-lug 2 1 07-lug 19-lug 3 3 07-lug 19-lug 2 1 07-lug 19-lug 4 1 07-lug 1 19-lug 07-lug 19-lug 5 1 07-lug 19-lug 2 10+ 31-mar 31-mar 31-mar 31-mar 31-mar 31-mar 13-apr 10+ 1 Callophrys rubi (23 individui) D/D 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 19-lug 07-lug 19-lug 07-lug 1 19-lug 07-lug 19-lug 2 20+ 10+ 20+ 20+ Polyommatus icarus (75 individui) R/ED/ED 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 3 19-lug 1 2 07-lug 19-lug 10+ 10+ 5 Glaucopsyche alexis (25 individui) D/D 13-apr 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 1 1 Pseudophilotes baton (2 individui) SR/SR 13-apr 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 1 Lycaena phlaeas (2 individui) SR/SR 13-apr 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 13-apr 13-apr 31-mar 13-apr 31-mar 13-apr Lampides boeticus (3 individui) SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 4 Satyrium acaciae (5 individui) R 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 1 Satyrium w-album (1 individuo) SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 41 1 07-lug 19-lug 07-lug 19-lug 10 31-mar 1 13-apr 1 Aglais io (11 individui) D/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 13-apr Aglais urticae (1 individuo) SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 19-lug 07-lug 19-lug 4 1 07-lug 19-lug 07-lug 19-lug 2 1 07-lug 19-lug 31-mar 13-apr 31-mar 13-apr 4 Argynnis paphia (9 individui) SD 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 1 Brenthis daphne (1 individuo) SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 13-apr Issoria lathonia (4 individui) SR/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 3 3 13-apr 5 6+L Limenitis reducta (17 individui) SD/SD 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 19-lug 13-apr 10+ 5 Melitaea cinxia (35 individui) ED/D 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 19-lug 4 3 13-apr 3 10+ 1+L Melitaea didyma (21 individui) D/SD 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 19-lug 13-apr 2 1 Melitaea phoebe (3 individui) R/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 19-lug 1 31-mar 31-mar 20+ 31-mar 31-mar 31-mar 42 31-mar 13-apr 6 1 1 2 Melitaea trivia (9 individui) SR/R/R 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 1 13-apr 31-mar 1 13-apr 1 Nymphalis polychloros (7 individui) SD/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 1 1 Polygonia c-album (4 individui) SR/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 13-apr Polygonia egea (1 individuo) SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 13-apr 2 Vanessa atalanta (4 individui) R/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 13-apr 1 Vanessa cardui (4 individui) R 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 31-mar 31-mar 13-apr 31-mar 13-apr 3 31-mar 31-mar 2 Brintesia circe (6 individui) R 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 1 Coenonympha arcania (2 individui) SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 10+ 4 4 1 Coenonympha pamphilus (30 individui) D/SD/SD 13-apr 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 13-apr Hipparchia fagi-like (9 individui) SD 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 2 43 5 07-lug 19-lug 07-lug 1 19-lug 07-lug 19-lug 07-lug 19-lug 1 1 07-lug 19-lug 2 1 07-lug 19-lug 4 07-lug 1 19-lug 07-lug 19-lug 1 7 07-lug 19-lug 4 5 07-lug 19-lug 13-apr Hipparchia semele (2 individui) SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 13-apr 2 20+ 1 Lasiommata maera (25 individui) ED/SR 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 1 10+ 20+ 4 Lasiommata megera (45 individui) D/ED/SD 13-apr 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 31-mar 31-mar 31-mar 31-mar 07-lug 19-lug 1 1 07-lug 19-lug 5 5 07-lug 19-lug 6 13-apr 30+ 10+ Maniola jurtina (46 individui) ED 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 13-apr 20+ 10+ Melanargia galathea (36 individui) ED 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 19-lug 13-apr 7 Melanargia arge (7 individui) SD 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 19-lug 44 07-lug 19-lug 6 3 31-mar 13-apr 1 5 Pararge aegeria (9 individui) SD/SD 21-apr 06-mag 18-mag 25-giu 07-lug 20+ Pyronia tithonus (26 individui) D Totale: 678 individui 45 19-lug 6 Allegato 3: Check-list SIC Monte Guadagnolo con abbondanze delle specie. MONTE GUADAGNOLO APRILE MAGGIO 04-apr 08-apr 05-mag 31-mag 2 GIUGNO 14-giu 29-giu 2011 LUGLIO SETTEMBRE 12-lug 20-lug 06-set 1 Erynnis tages (5 individui) SD/SR 1 Ochlodes sylvanus (3 individui) SR 2 1 1 1 Pyrgus malvoides (1 individuo) SR 1 1 Iphiclides podalirius (5 individui) SR/R 1 3 1 Papilio machaon (2 individui) SR/SR 3 3 2 Anthocharis cardamines (8 individui) D/ 10+ 10+ 2 Aporia crataegi (22 individui) D/SD 1 1 Colias alfacariensis (2 individui) SR 2 4 3 Colias croceus (12 individui) R/SD 1 Euchloe ausonia (1 individuo) SR 1 1 2 5 4 Gonepteryx rhamni (11 individui) R/SD 1 Gonepteryx cleopatra (1 individuo) SR 3 2 2 Leptidea sinapis/reali (7 individui) SD/SR 2 2 1 1 Pieris brassicae (8 individui) SD/R 46 2 1 4 1 3 Pieris napi (11 individui) SD/R 1 1 Pieris rapae (2 individui) SR 1 Pieris edusa (1 individuo) SR 3 3 Aricia agestis (3 individui) SR 1 1 Callophrys rubi (2 individui) SR/SR 1 2 Celastrina argiolus (4 individui) SR 1 Cupido minimus (1 individuo) SR 1 2 3 Cyaniris semiargus (5 individui) R/SR 3 Lycaena phlaeas (3 individui) SR 3 1 Plebejus argus (4 individui) R 10+ 1 Polymmatus bellargus (11 individui) D/SR 2 1 5 20+ 10+ Polymmatus icarus (47 individui) D/ED 1 Satyrium ilicis (1 individuo) SR L Aglais urticae (1 individuo) SR 47 10+ 2 Argynnis paphia (18 individui) SD 1 Argynnis aglaja (2 individui) SR 6 2 Issoria lathonia (12 individui) SD 10+ 1 1 2 3 Limenitis reducta (8 individui) SR/R 2 10+ Melitaea athalia/varia (15 individui) SD 1 1 3 Melitaea cinxia (3 individui) SD 1 1 Melitaea didyma (5 individui) SR/R 3 2 3 1 Melitaea phoebe (6 individui) R/R 1 Melitaea trivia (1 individuo) SR 7 2 3 Nymphalis polychloros (12 individui) D/SR 1 Polygonia c-album (1 individuo) SR 1 3 2 48 10+ 2 1 Vanessa atalanta (6 individui) SD/SR 1 Vanessa cardui (1 individuo) SR 1 Coenonympha arcania (1 individuo) SR 2 1 4 Coenonympha pamphilus (7 individui) SD/R 1 2 10+ Hipparchia fagi-like (13 individui) SR 1 1 1 1 Hipparchia semele (2 individui) SR 10+ 2 9 Lasiommata maera (23 individui) D/SD 1 1 1 1 Lasiommata megera (6 individui) R/R 1 6 20+ Maniola jurtina (42 individui) SR/ED 2 10+ 2 30+ 30+ Melanargia galathea (62 individui) ED 2 49 3 10+ Melanargia arge (10 individui) D 5 2 2 Pararge aegeria (19 individui) D 10+ 2 Pyronia tithonus (5 individui) R Totale: 464 individui 50 3 Documentazione fotografica Melanargia arge – SIC Monti Ruffi (07/06/2011 – foto di G. Buccomino) Melanargia arge – SIC Monti Ruffi (07/06/2011 – foto di G. Buccomino) 51 Eriogater catax – SIC Monti Ruffi (21/04/2011 – foto di A. Murgante) Nido di Eriogaster catax – SIC Dol. di Pietrapertosa (18/04/2011 – foto di M. Delorenzo) 52