Niente Twitter né sesso Così sarò il nuovo Rossi

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Niente Twitter né sesso Così sarò il nuovo Rossi
Giovedì 19 luglio 2012
SPORT
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[SCHERMA]
[ATLETICA]
[DOCUMENTARIO]
Montano verso il recupero: «Vi stupirò»
Carl Lewis: «Il record di Bolt è battibile»
Su Espn Classic il film sulle Olimpiadi ’36
«Siamo convinti che Aldo Montano ci sarà e che sarà in grado di
stupirci. Sta molto meglio del previsto. Il percorso di riabilitazione
dopo l’infortunio prosegue positivamente. Siamo convinti che
possa fare bene alle Olimpiadi". Così, ai microfoni di Sky,
Giovanni Sirovich, commissario tecnico della nazionale italiana
di scherma, per l’arma della sciabola, in vista dei Giochi Olimpici
di Londra, a proposito delle attuali condizioni di Montano.
«Il 9”58 sui 100 metri è un record abbassabile? I record sono fatti
per essere abbassati». E se lo dice il “figlio del vento”, c’è da
crederci. L’ex velocista e saltatore Carl Lewis è intervenuto in
diretta durante la trasmissione “Start”, su Rai Radio 1, parlando
tra le altre cose di Bolt. Per Lewis però il più grande di tutti i tempi
è un altro: «Non ho dubbi, il più forte di sempre è stato Jesse
Owens».
Documentario storico su Espn Classic. Sul canale 216 di Sky va in onda
infatti «Olympia» di Leni Riefenstahl, il film ufficiale che racconta i
Giochi olimpici che si tennero a Berlino nel 1936 sotto gli occhi di Adolf
Hitler. Il film, primo documentario mai girato su un’Olimpiade, è
diviso in due parti: «Olympia-Festa di popoli», in onda sabato 21 luglio
alle 22, e «Olympia-Festa di bellezza», in onda domenica 22 luglio alla
stessa ora.
LONDRA -8
«Niente Twitter né sesso
Così sarò il nuovo Rossi»
L’azzurro Benassi, talento della canoa debuttante ai Giochi:
«Stanza singola e social network vietati per centrare l’oro»
::: VALERIO FELLETI
MILANO
■■■ In questo periodo all’Idroscalo pensi di trovare solo ragazzi
che prendono il sole. Invece poi
vedi una canoa che vola sull’acqua, e capisci che c’è anche qualcuno che fa sul serio. Nel bacino si
è allenato infatti Maximilian Benassi, canoista dellanazionale italiana che sta concludendo la preparazione in vista di Londra. Il
26enne parteciperà ai suoi primi
Giochi Olimpici, e a pochi giorni
dalle gare lo abbiamo incontrato.
Maximilian, questa è la tua prima
Olimpiade. Come ci si sente a 15
giorni dalla partenza?
«Mi sento molto carico. Sono 5 anni che aspetto questo momento. A
Pechino ho mancato la qualificazione per 2 decimi, adesso essere
qui è quasi incredibile. Piano piano però inizio a realizzare cosa mi
sta accadendo».
Quali sono i tuoi obiettivi?
«Per me arrivare in finale sarebbe
un grande successo, anche perché
poi in 8 ci si gioca il tutto per tutto,
è una roulette. Comunque sono
contento, ho già ottenuto la mia
vittoria qualificandomi. Ho risposto ai tanti che in questi 5 anni non
credevano in me».
Come si svolge il tuo allenamento?
«Lavoro circa 30 ore alla settimana. La mia giornata di allenamento è divisa tra 4 sedute: alle 8 inizio
in canoa, poi un’ora di corsa. Nel
pomeriggio faccio un’ora di pale-
“
■ Nessuna invidia
per i calciatori: sono
vittime dei soldi.
Vendicherò Pechino
2008: escluso dalle
Olimpiadi per soli
due decimi
. MAX BENASSI
stra e per concludere torno ancora
in acqua con il kayak».
A Londra per la prima volta dal
1992 non ci sarà Antonio Rossi, il
più grande canoista italiano.
Quanto è stato importante per la
canoa?
«Rossi è stato importantissimo, è
stato una grande pubblicità per il
nostro sport. Tutti noi canoisti siamo orgogliosi che lui abbia rappresentato questo nostro sport
per così tanti anni e che abbia portato in alto la canoa».
Molti ti indicano come suo erede.
«È una cosa che mi mette i brividi.
Da ragazzino speravo di diventare
come lui. Adesso non sono ancora
l’erede, devo meritarmelo. Sarà
molto difficile trovare un suo sostituto, io ci sto provando ma di
Antonio Rossi ce n’è uno solo».
NATO A COLONIA
Maximilian Benassi (26) è nato a Colonia ma vive da sempre in Italia. Alle
Olimpiadi sarà l’unico azzurro a gareggiare nella categoria K1 1000.
In questi giorni si è molto parlato
del divieto di utilizzare i social network. Come valuti questa regola?
«È un peccato. Sarebbe stato bello
e interessantecreare unaspecie di
diario di bordo, evitando di parlare di risultati ma parlando di emozioni. Mi sarebbe piaciuto dare un
punto di vista diverso sui Giochi
Olimpici».
Tua madre è tedesca, tu sei nato a
Colonia, dove hai vissuto per i primi anni della tua vita. Come vivi
questo rapporto con la Germania?
«Molto tranquillamente. Tutti mi
chiedono questa cosa, in molti ne
parlano, ma mi sono sempre sentito italiano. Non sento grande rivalità con i tedeschi, c’è rispetto.
Ho legami con la Germania, visto
che ho dei parenti, ma sono cresciuto in Italia, non mi sono mai
sentito tedesco».
Chi ti piacerebbe incontrare a
Londra nel villaggio olimpico?
«Tutti mi chiedono di fare una foto
con Usain Bolt. È una leggenda.
Rappresenta l’atletica, rappresenta lo sport olimpico, poi è un fenomeno, unpersonaggio particolare
sotto tutti gli aspetti. Spero di trovarlo».
A proposito di grandi campioni,
provi invidia per uno come Ibrahimovic, che ha appena firmato un
contratto da 13 milioni l’anno?
«Sinceramente non provo nessuna invidia per i calciatori. Li reputo
delle vittime dei soldi, perdono di
vista quello che è la passione e lo
sport. Noi abbiamo la fortuna di
poter vivere lo sport appieno».
L’americana Hope Solo, portiere
della nazionale di calcio, ha dichiarato che «Al villaggio si fa molto sesso, alle Olimpiadi succede di
tutto». Ti aspetti qualcosa sotto
questo punto di vista?
«Arrivo tre giorni prima delle gare,
quindi sarò concentrato esclusivamente su quello. Poi al villaggio
olimpico della canoa ci sono solo
camere singole».
Dove speri di essere l’8 agosto (data della finale del K1 1000, sua specialità ndr)
«La mia speranza è di essere in acqua, non seduto fuori».
Cosa farai dopo le Olimpiadi?
«Credo mi preparerò per il Mondiale di canoa maratona, organizzati dalla mia società, Canottieri
Aniene, a Roma. Altrimenti passerò la mia prima estate a casa».
VELENI A CINQUE CERCHI
I tedeschi prevedono un fiasco:
«La City inadatta per le Olimpiadi»
LONDRA Dopo le profonde falle
nell’organizzazione della sicurezza, i timori per episodi di terrorismo, i 500mila biglietti invenduti (e ritirati) per le partite
di calcio, ad intaccare la sicumera degli inglesi ci si mettono pure
gli storici nemici tedeschi. Il solito Spiegel, prontissimo a occuparsi delle manfrine estere, giudicato che la scelta di far disputare a Londra i Giochi Olimpici
2012 sia l’«anteprima di un disastro di dimensioni olimpiche».
Secondo il sito del settimanale
tedesco, infatti, un serie di fattori
lasciano prevedere un fiasco
planetario, quali il clima piovoso, l’onerosità dei prezzi e la vetustità dei trasporti: «Londra e i
Giochi Olimpici non sono fatti
l’uno per l’altro, le Olimpiadi saranno un arduo ostacolo per tutti. La metro londinese, la più vec-
chia e affollata del mondo, dovrà
fare fronte a un milione di visitatori al giorno. Allo stesso tempo, i
ristoranti, gli autobus, i concerti
e gli hotel sono sempre pieni e
molto cari (prezzi raddoppiati
per gli hotel, prenotati già oltre il
60% delle strutture di periferia,
ndr). Il tempo è stato fin qui freddo e grigio, ed i meterologi prevedono per le Olimpiadi pioggia,
pioggia e ancora pioggia. Londra
è unacittà contante attrazioni,è
la più colorata delle capitali europee, ma non è il posto ideale
per ospitare tali eventi».
A dar man forte ai tedeschi i bookmakers, che pagheranno 250
volte la posta a chi azzeccherà la
singolare giocata: pioverà almeno 5 minuti al giorno per tutti i
giorni delle Olimpiadi? Intanto,
non pioveva così da 100 anni.
LOTO
Non ditelo alla Pellegrini
Da Platone ad Aristotele, quando l’amore prima dello sport era immorale
::: GIANLUCA VENEZIANI
■■■ Cosa fa Federica Pellegrini quando
non nuota? L’amore, probabilmente. È
quanto emerge dall’intervista a Chi, in
cui la nuotatrice dichiara: «Niente sesso prima delle gare, ma
siamo matti?», replicando così al compagno
Filippo
Magnini
che, ad A,
aveva
confesFederica Pelsato:
legrini,
23
«Nei gioranni, regina
ni delle gadel nuoto
re cerco di
[LaP.]
stare tranquillo».
Non la pensavano allo stesso modo gli
antichi greci, che di Olimpiadi se ne intendevano. Aristotele, ad esempio, nell’ “Etica
Nicomachea”, scriveva: «Nei giochi olimpici vengono premiati coloro che si impegnano nelle gare». E aggiungeva: «Il loro modo
di vivere non ha affatto bisogno che si aggiunga il piacere». Sulla stessa linea d’onda
il suo maestro Platone, che nel Protagora faceva riferimento al corridore Crisone
d’Imera, famoso per la velocità, ma anche
per la temperanza, con cui sacrificava le attrattive del sesso sull’altare del successo
sportivo. Nelle “Leggi”, invece, Platone nominava il ginnasta Icco, il quale «per l’ambizione di vincere le gare olimpiche, non toccò mai donna in tutto quel periodo in cui
l’allenamento era più intenso». Ancora più
tranchant il pensatore stoico Epitteto che,
nel suo “Manuale”, offriva indicazioni per
affrontare al meglio le gare. «Vuoi vincere
alle Olimpiadi? È una gran bella cosa. Ma
considera le premesse: devi disciplinarti,
sottoporti alla giusta dieta. […] È invece segno di scarse qualità morali perdere tempo
dietro le cure del corpo e accoppiarsi molto». Astinenza dal cibo, insomma, come dal
sesso. Perfino Alessandro Magno, che
«avrebbe voluto partecipare ad Olimpia alla
corsa dello stadio», si era dato una rigorosa
disciplina, come ricorda Plutarco: «Nei piaceri del corpo era piuttosto controllato, e ne
godeva con molta moderazione».
Gli atleti moderni hanno capovolto questa visione. Oltre a Federica, anche il portiere della nazionale femminile di calcio americana, Hope Solo, si è prodigata in un elogio del sesso pre-gara, paragonando il villaggio olimpico a un bordello: «Ho visto
persone fare sesso all’aperto. Sull’erba, tra
gli edifici, la gente ci va giù di brutto». A farle
da sponda il tiratore americano Josh Lakatos che, sul sito de Le Figaro, ha indicato come prepararsi bene a una gara: «Sesso a tutte le ore del giorno e della notte».
Ma non ci sono solo i pareri degli atleti.
Anche gli allenatori dicono sì al sesso, limitatamente alle donne però. Uwe Hakus,
coach della nazionale tedesca di velocisti,
ha citato uno studio secondo cui «per i maschi, le performance amorose danneggiano
quelle sportive, mentre per le atlete è vero il
contrario». La responsabilità sarebbe del testosterone che «dopo il rapporto, aumenta
nelle donne, mentre diminuisce negli uomini, riducendo la loro capacità di contrarre i muscoli». Ecco perché la Pellegrini è a favore e Magnini è invece contrario al sesso
pre-gara. Ed ecco perché i greci predicavano l’astinenza agli atleti, allora tutti uomini.