1999, Un anno di attività di ricerca

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1999, Un anno di attività di ricerca
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI
Ufficio Ricerca
1999
UN ANNO DI ATTIVITÀ DI RICERCA
RELAZIONI
DEI DIRETTORI DEI DIPARTIMENTI
DEGLI ISTITUTI
E DEI CENTRI INTERDIPARTIMENTALI
con in appendice il dibattito svolto in occasione della
III CONFERENZA DI ATENEO
SULLA RICERCA SCIENTIFICA
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PRESENTAZIONE
Sono lieto di presentare, all’indomani della III Conferenza di Ateneo
sulla ricerca scientifica, questo volumetto che contiene un primo bilancio
dell’attività di ricerca svolta nel corso del 1999 dai Dipartimenti, dagli Istituti, dai Centri interdipartimentali dell’Università di Sassari. Il risultato raggiunto va certamente al di là delle nostre speranze: possiamo presentare le
relazioni dei 19 Dipartimenti, di 15 Istituti, di 6 Centri interdipartimentali,
che hanno aderito all’iniziativa e che rappresentano la quasi totalità delle
strutture coinvolte. Abbiamo ora a disposizione, veramente in tempo reale,
uno strumento prezioso che fornirà materia di riflessione per i nostri colleghi, per il Nucleo di valutazione, per le altre Università, perchè si è voluta
focalizzare l’attenzione sui grandi temi di ricerca dell’Ateneo, sui principali risultati raggiunti dalla ricerca scientifica, sugli aspetti di originalità e di
innovazione, sulla cooperazione internazionale, sulle collaborazioni con gli
Enti locali, con il mondo delle imprese e con i consorzi, sull’attività connessa (convegni, conferenze, seminari, didattica). Vengono presentati dati
aggiornatissimi sulle attrezzature utilizzate, sui laboratori, sui finaziamenti
ottenuti, sulle prestazioni in conto terzi, sui residui non spesi al 31 dicembre 1999, sulla produzione scientifica (articoli ed altre pubblicazioni), sul
personale impiegato nella ricerca.
Del resto, un lusinghiero successo ha avuto anche la nuova anagrafe informatizzata di Ateneo, curata dal delegato prof. Antonello Mattone,
che ha superato al momento le 390 adesioni e che tra breve sarà presentata
al pubblico in volume ed in CD-Rom.
Queste pagine sono piene di dati, di informazioni, di risultati, ottenuti grazie all’impegno dei nostri ricercatori, docenti, tecnici laureati (che
tra breve potranno partecipare ai concorsi riservati per l’ingresso nella
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categoria dei docenti), assegnisti, dottorandi, altro personale tecnicoamministrativo; ma anche di proposte e di suggerimenti che intendiamo
raccogliere.
I grandi temi di ricerca del nostro Ateneo sono difficilmente
sintetizzabili, dall’ambiente all’agro-alimentare, dalla sanità ai settori più
avanzati della ricerca umanistica, sia di base che applicata, con un’articolazione quanto mai ampia e differenziata: segnalerò ad esempio la biodiversità
(in ambito vegetale, animale, umano); la lotta biologica (in ambito agrario); le tecnologie per la coltivazione delle specie erbacee ed arboree; gli
ecosistemi naturali; le biotecnologie microbiche per la produzione degli
alimenti; l’agrometereologia; le biotecnologie applicate alla riproduzione
animale oppure alla patogenesi delle malattie infettive; gli alimenti di origine animale; la farmacologia comparata, in ambito veterinario e non solo;
i temi relativi alla genetica delle popolazioni umana e animale; l’epidemiologia molecolare dei tumori; la fisiopatologia medica; le neuroscienze;
l’acquacoltura; l’alimentazione; l’energia rinnovabile e pulita; i nuovi materiali e le nuove applicazioni tecnologiche; i beni culturali, in rapporto alla
Sardegna ed al Mediterraneo, con attenzione particolare per il Maghreb;
l’informatica applicata alle scienze umane e sociali; la metodologia della
formazione e dell’informazione; la geografia ambientale; il diritto e l’economia dei sistemi produttivi; la linguistica. In queste pagine non c’è solo
un bilancio dell’attività svolta, ma soprattutto sono tracciate le linee della
possibile evoluzione futura: le speranze, i progetti, le richieste di nuove
attrezzature e di nuovo personale, la rete di contatti che si intendono avviare con la comunità scientifica internazionale, i nuovi laboratori.
Credo che oggi conosciamo meglio l’attività di ricerca che si svolge nei nostri Dipartimenti, nei nostri Istituti, nei nostri Centri interdipartimentali, nei nostri laboratori e che è documentata attraverso le pubblicazioni, i convegni, le manifestazioni esterne, la stessa attività didattica che
coinvolge i nostri studenti. Il mosaico che viene rappresentato in queste
pagine dimostra la vitalità della ricerca universitaria, che sempre più riesce
a confrontarsi con l’esterno e che si mette al servizio del territorio.
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Tra le nuove proposte desidero citare il progetto presentato recentemente al Ministero della Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica per la nascita a Sassari di un Centro interdisciplinare di eccellenza per
lo sviluppo della ricerca biotecnologica e per lo studio della biodiversità
della Sardegna e dell’area mediterranea; il progetto pilota di ricerca sul
monitoraggio e l’analisi della ricerca e della High-information in Agricoltura; infine, alcuni progetti pilota nel settore dei Beni Culturali, finanziati
dal Ministero per gli Affari Esteri.
Con viva speranza vediamo estendersi la collaborazione tra Università e Consiglio Nazionale delle Ricerche, che vede l’area di Sassari
radicarsi fisicamente a Baldinca e aprirsi anche al settore umanistico, in
rapporto col laboratorio di restauro del Ministero dei Beni Culturali.
In appendice di questa seconda edizione, riveduta ed ampliata, pubblichiamo infine alcuni degli interventi presentati in occasione della III
Conferenza di Ateneo sulla ricerca.
Desidero ringraziare ancora una volta il Pro Rettore prof. Attilio
Mastino, intelligente artefice delle iniziative in un settore trainante e qualificante quale quello della ricerca, distintosi in un impegno che trova espressione anche in questo volumetto, testimonianza tangibile del lavoro svolto
nel tempo.
Ringrazio inoltre l’Ufficio Ricerca ed il Servizio Redazione dell’Università, per questa rapidissima edizione dei dati.
Sassari, 20 maggio 2000
Alessandro Maida
Rettore dell’Università di Sassari
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DIPARTIMENTI
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DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE
Al Dipartimento afferiscono 26 docenti di cui 7 ordinari, 9 associati e 8 ricercatori 2 Assistenti del ruolo ad esaurimento afferenti alle seguenti
aree scientifiche: Anatomia, Biochimica, Fisiologia, Farmacologia, Alimentazione e Nutrizione, Zootecnia, Parassitologia-Malattie Parassitarie ed Ispezione degli Alimenti di O. A. 2 Assegni di ricerca e 5 Dottorati di Ricerca
con un totale di 20 Dottorandi e n° 3 contratti di ricerca (ART 37 )
Principali grandi temi di ricerca
ANATOMIA
- Sistema nervoso centrale, periferia nervosa,
- sistemi di regolazione del flusso ematico,
- studio sullíespressione di alcune proteine del citoscheleletro di cellule
nervose in condizioni normali ed in seguito ad alcuni trattamenti sperimentale,
- effetti tossici di alcuni sali di metalli pesanti su cellule in coltura,
- studi di paleoanatomia su resti animali scheletrici e dentari
BIOCHIMICA, FISIOLOGIA, ENDOCRINOLOGIA
- Variazioni della glicemia nella pecora sarda durante il ciclo riproduttivo
- Effetti dell’intossicazione da Cadmio sulla riproduzione e sulle produzioni nella pecora sarda
- Ripresa dell’attività ovarica post-partum nella bovina da carne
- Studio sulle variazioni circadiane e circannuali delle concentrazioni
ematiche di melatonina nelle capre di razza Sarda;
- Comportamento di alcuni ormoni e dei parametri ematochimici in agnelli
in accrescimento, in ovini durante la tosature e in mufloni nei primi due
mesi di lattazione;
- Metabolismo proteico e urea nel latte in capre durante la lattazione;
- Indagine composizione della carcassa del capretto di razza Sarda;
- Ripetibilità delle principali caratteristiche qualitative del latte caprino;
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- Produzione embrionale in vitro nella specie ovina: ottimizzazione dei
sistemi di maturazione, fertilizzazione e coltura embrionale;
- Tecnologie riproduttive negli animali d’affezione: sviluppo embrionale
in vitro e crioconservazione;
- Microiniezione intracitoplasmatica di spermatozoi nella specie equina;
- Analisi molecolare di sequenze sesso-specifiche in embrioni d’ovino
reimpianto;
- Identificazione e valutazione di proteine regolatrici del ciclo meiotico;
- Creazione di modelli in vitro per la valutazione della tossicità di alcuni
contaminanti ambientali sulla linea germinale;
- Studio dei meccanismi di ripristino dell’attività metabolica di embrioni
e materiale germinale dopo crioconservazione;
- Impiego di tecnologie riproduttive nelle specie di interesse selvatico.
- Studio sul meccanismo di azione cellulare e molecolare degli effetti tossici di metalli pesanti e di pesticidi.
FARMACOLOGIA
- Lo studio dei meccanismi nella regolazione della pressione arteriosa.
- Studio delle forme genetiche di ipertensione
- Valutazione dell’attività di molecole di nuova sintesi ad azione
antiinfiammatoria, antinocicettiva
PRODUZIONI ANIMALI
- Alimentazione e profilo metabolico delle principali specie animali domestiche e selvatiche presenti in Sardegna;
- Allevamento e gestione faunistica della Pernice Sarda;
- Produzione quanti-qualitativa del latte ovino e caprino;
- Salvaguardia e valorizzazione di risorse genetiche animali di gruppo
etnico sardo
PARASSITOLOGIA MALATTIE PARASSITARIE
- Aspetti epidemiologici, anatomo-istopatologicici e profilattico-terapeutici
delle principali parassitosi da protozoi e metazoi negli animali in produzione zootecnica: definizione, messa a punto e sperimentazione di differenti modelli di studio.
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- Zoonosi canine da fecalizzazione ambientale.
- Evidenziazione di varanti intraspecifiche di Echinococcus granulosusRealizzazione di un vaccino contro Echinococcus granulosus mediante
l’utilizzo di una proteina ricombinante Eg95
- Indagine sulla resistenza genetica al parassitismo su ovini di razza
Lacaune
- Parassitofauna dei mugilidi in ambienti lagunari
ISPEZIONE DEGLI ALIMENTI
- Caratterizzazione e sicurezza delle ricotte tradizionali e dei prodotti innovativi a base di siero di latte ovino.
- Strategie di controllo del contenuto in cellule somatiche del latte ovino.
- Sviluppo e applicazione del sistema HACCP nelle industrie di produzione di alimenti tradizionali della Sardegna.
- Valorizzazione dei prodotti di salumeria a base di carne di pecora di
razza sarda.
- Caratterizzazione e sicurezza della salsiccia sarda stagionata.
- Innovazione nella conservazione della bottarga di muggine.
- Caratterizzazione biochimica e molecolare di microrganismi patogeni
di origine alimentare.
- Valorizzazione e caratterizzazione di prodotti caseari porzionati e
preconfezionati.
Breve sintesi sui principali risultati raggiunti
ANATOMIA
- Sono stati riscontrate alterazioni della rete microtubulare nel corso di
neuropatologie indotte sperimentalmente in animali da laboratorio, le
quali sono state confrontate con le variazioni nell’espressione di proteine citoscheletriche dipendenti dall’età del soggetto.
- Modificazioni delle componenti citoscheletriche in parte sovrapponibili
sono anche state dimostrate in vitro su cellule nervose a seguito di esposizione a metalli.
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FISIOLOGIA
- Produzione embrionale in vitro nella specie ovina: ottimizzazione dei
sistemi di maturazione, fertilizzazione e coltura embrionale.
- È stato possibile ottenere ottime percentuali di maturazione citoplasmatica
sia da oociti di adulti che prepuberi. L’aggiunta di molecole ad azione
antiossidante e l’aggiunta di fattori di crescita ha permesso di migliorare
la qualità dell’oocita e le percentuali di sviluppo embrionale nell’ovino.
- Microiniezione intracitoplasmatica di spermatozoi nella specie equina
- Le maggiori percentuali di maturazione in vitro sono state ottenute impiegando oociti provenienti da animali non in stagione riproduttiva.
Definizione dei tempi di maturazione meiotica sulla base delle caratteristiche delle cellule del cumulo, impiego di sistemi di attivazione chimica dopo microiniezione, selezione di una popolazione spermatica di elevata motilità da seme. Impiego e validazione di sistemi co-colturali
- Identificazione e valutazione di proteine regolatrici del ciclo meiotico
- È stato possibile definire gli andamenti di due complessi proteici universalmente coinvolti nella regolazione del processi meiotici e mitotici
l’MPF e la MAP. L’analisi di queste componenti riveste particolare importanza per le ricerche nel campo della clonazione.
- Creazione di modelli in vitro per la valutazione della tossicità di alcuni
contaminanti ambientali sulla linea germinale
- È stata osservata una inibizione, dose dipendente, della maturazione in
vitro di oociti di ovino dopo esposizione a dosi crescenti di cadmio ed
evidenziate modificazioni significative della motilità spermatica e marcati effetti di inibizione sulla capacità neosintetica e proliferativi di cellule embrionali coltivate in vitro.
- Studio dei meccanismi di ripristino dell’attività metabolica di embrioni
e materiale germinale dopo crioconservazione dopo il ripristino della
temperatura è stato evidenziato come si abbia una lenta ripresa dell’attività di sintesi proteica. Questa latenza deve essere tenuta in considerazione durante le procedure di preparazione delle pecore riceventi.
- Impiego di tecnologie riproduttive nelle specie di interesse selvatico.
- In seguito a trattamenti di superovulazione è stato possibile ottenere
embrioni di muflone che, dopo crioconservazione, sono stati trasferiti
con successo in pecore riceventi ottenendo la nascita di mufloni vitali.
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Sono state effettuate inseminazioni endoscopiche impiegando materiale
seminale in mufle viventi in diverse aree d’interesse faunistico.
- Biotecnologie applicate alla riproduzione nei carnivori domestici.
- Le sperimentazioni condotte finora hanno permesso di pervenire a sistemi di coltura idoneo per la maturazione in vitro degli oociti di gatto
(80%); i risultati relativi alla ICSI di oociti di gatto maturati in vitro
evidenziano la possibilità di ottenere buone percentuali di sviluppo
embrionale fino allo stadio di morula-blastocisti.
ENDOCRINOLOGIA
- I risultati delle linee di ricerca sviluppate hanno fornito ulteriori conoscenze sull’assetto metabolico-ormonale di ovini, caprini, bovini e
mufloni per individuare eventuali cause di sofferenze che possono compromettere il loro benessere o la loro produzione.
- Il dosaggio dell’urea nel latte di capra, direttamente proporzionale a quella
presente nel sangue, valido indice, negli animali al pascolo, per la valutazione del metabolismo proteico e il controllo della quantità e qualità
del latte delle prime tre lattazioni in capre Sarde ha evidenziato come la
prima lattazione non sia sufficiente per stabilire le potenzialità genetiche di questi animali.
- In ultimo, le osservazioni condotte sulle variazioni circannuali e
circadiane della melatonina plasmatica nelle capre Sarde pone in risalto
come questa razza sia meno stagionalizzata rispetto ad altre razze.
FARMACOLOGIA
- Per studiare i meccanismi che regolano l’ipertensione arteriosa gli studi
sono stati rivolti al sistema callicreina-chinine e renina-angiotensina. È
stata inoltre evidenziata la stretta connessione esistente tra ipertensione
e bassi livelli di callicreina nelle urine. A tale proposito abbiamo, ormai
da anni, selezionato con incroci familiari, un ceppo di ratti a bassa
callicreina che presentano una pressione arteriosa indubbiamente superiore a quella dei ratti del ceppo di partenza.
- Infine è stato messo in evidenza l’effetto ipertensivante del cadmio a
seguito della somministrazione per via intracerebro-ventricolare (ICV).
Inoltre sono stati valutati i meccanismi biochimici responsabili
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dell’effetto ipertensivo acuto indotto dal cadmio. I risultati suggeriscono che l’effetto ipertensivo indotto dalla somministrazione ICV di cadmio
sia dovuto ad una ridotta formazione di Nitrossido, probabilmente dovuta all’inibizione della sintesi della cNOS Ca-calmodulina-dipendente
nel cervello.
PARASSITOLOGIA-MALATTIE PARASSITARIE
- Sono stati elaborati i principali indici epidemiologici inerenti le patologie
parassitarie maggiormente diffuse nel territorio ed effettuate indagini
atte a stabilire le modalità dei trattamenti antielmintici nel settore ovicaprino.
- Nell’ambito della ricerca sulle Zoonosi canine da fecalizzazione ambientale in ambito urbano è stata rilevata rispetto al passato una significativa riduzione delle prevalenze
- Le ricerche sulla parassitofauna dei mugilidi in ambienti lagunari hanno
consentito di segnalare per la prima volta la presenza di numerose specie per la Sardegna ed il mediterraneo occidentale
ISPEZIONE DEGLI ALIMENTI DI O.A.
- Le ricerche svolte hanno consentito di definire le tecnologie di produzione ed i principali parametri descrittori relativi a insaccati e prodotti
lattiero-caseari tipici. Sono stati in particolare approfonditi aspetti riguardanti le caratteristiche di composizione, la microflora di interesse
igienico-sanitario e tecnologico e la sua evoluzione nel corso della produzione e maturazione. È stata inoltre valutata la prevalenza dei
microrganismi sporulati patogeni (B.cereus) nei prodotti da siero di latte ovino prodotti e commercializzati in Sardegna.
- Le ricerche relative al contenuto in cellule somatiche (CCS) nel latte
ovino hanno avuto per oggetto le relazioni esistenti fra stato sanitario
della mammella, contenuto in cellule somatiche e caratteristiche
quantitative e di composizione del latte ovino. I principali risultati ottenuti hanno riguardato l’individuazione delle principali specie microbiche
responsabili dell’incremento del contenuto in cellule somatiche nella
pecora di razza sarda e l’evoluzione del CCS nel corso della lattazione.
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Risultati attesi per i prossimi anni
ANATOMIA
- Precisare il ruolo delle formazioni interemisferiche in alcune
neuropatologie sperimentalmente indotte su animali da laboratorio con
particolare riferimento all’espressione delle tubuline. Inoltre, per quanto riguarda gli studi in vitro, si intende dimostrare il ruolo delle differenti specie chimiche nelle modificazioni del citoscheletro di cellule coltivate.
FISIOLOGIA
- Le ricerche potranno indicare i sistemi più idonei per l’applicazione delle biotecnologie riproduttive negli animali di interesse zootecnico, selvatici e d’affezione. Le indagini tossicologiche sugli effetti dei metalli
pesanti (cadmio) potranno fornire ulteriori indicazioni sui potenziali rischi per la salute umana Gli studi di base potranno ampliare la conoscenza dei sistemi biologici implicati nelle prime fasi della riproduzione
ENDOCRINOLOGIA
- I risultati attesi sono quelli di stabilire, con un numero più ampio di
controlli, quanto i bassi livelli di melatonina possano essere correlati
all’attività riproduttiva delle capre Sarde con positivi riflessi sulla selezione gentica.
- Inoltre, con una migliore caratterizzazione bromatologica della carcassa
dei capretti sardi si stabilirà quale sia l’età migliore per la macellazione.
- Questi ultimi aspetti risultano originali e nell’allevamento caprino, portando ad un miglioramento della riproduzione e delle produzioni.
FARMACOLOGIA
- Con approcci molecolari nel determinismo della ipertrofia ventricolare
sinistra cardiaca in ratti ipertesi a bassa callicreina si cercherà di valutare il numero delle cellule apoptotiche in correlazione con il pattern
istologico della Ipertrofia ventricolare sinistra, al fine di caratterizzare
se l’Ipertrofia ventricolare sinistra nel nostro modello può essere anche
in parte dovuta al fenomeno apoptotico nel miocita
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PARASSITOLOGIA E MALATTIE PARASSITARIE
- Precisare l’epidemiologia delle parassitosi degli animali in produzione
zootecnica con particolare riguardo al settore ovino al fine di acquisire
ulteriori conoscenze utili per allestire adeguati piani di profilassi e terapia
- Valutare l’eventuale presenza in Sardegna di varanti intraspecifiche di
Echinococcus granulosus e realizzare un vaccino contro Echinococcus
granulosus mediante l’utilizzo di una proteina ricombinante Eg95
- Valutare la resistenza genetica al parassitismo su ovini di razza Lacaune
ISPEZIONE DEGLI ALIMENTI DI O.A.
- Relativamente ai progetti ancora in fase preliminare d’attuazione, è prevista l’acquisizione
di conoscenze di notevole impatto applicativo
per il settore della produzione e trasformazione degli alimenti di origine
animale. In particolare i risultati contribuiranno allo sviluppo di
nuove produzioni (prodotti di salumeria a base di carne di pecora) e
consentiranno di valutare l’impatto dell’introduzione di tecnologie
innovative nel packaging di produzioni tipiche (bottarghe). L’applicazione delle tecniche molecolari (PCR classica, Dna fingerprinting) contribuiranno alla caratterizzazione dei microrganismi patogeni di origine
alimentare e forniranno importanti informazioni di interesse
epidemiologico relative alla rintracciabilità degli stessi nel corso della
produzione degli alimenti.
Aspetti di originalità e innovazione
FISIOLOGIA
- Partendo dai buoni risultati ottenuti nell’applicazione delle biotecnologie
riproduttive negli ovini e nei bovini si intende verificare il grado di utilizzazione delle stesse per la conservazione di risorse genetiche nei selvatici e in animali d’affezione.
ENDOCRINOLOGIA
- Gli studi sulla specie caprina potranno determinare un miglioramento
della riproduzione e delle produzioni.
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PARASSITOLOGIA E MALATTIE PARASSITARIE
- Uso delle metodiche biotecnologiche per l’evidenziazione di varianti
intraspecifiche di Echinococcus granulosus e la realizzazione di un vaccino contro Echinococcus granulosus mediante l’utilizzo di una proteina ricombinante Eg95
- Studio sulla resistenza genetica degli ovini al parassitismo per selezionare animali maggiormente resistenti ai nematodi gastrointestinali e
broncopolmonari
- Infine lo studio della cinetica anticorpale delle parassitosi consentirà di
definire con maggior precisione alcuni parametri epidemiologici legati
al trend annuale delle principali parassitosi
ISPEZIONE
- Le tematiche di ricerca risultano di notevole interesse applicativo nell’ambito del settore della produzione e commercializzazione degli alimenti di origine animale, particolarmente per quanto concerne gli aspetti relativi all’introduzione di nuove tecnologie. Inoltre l’applicazione
delle metodiche molecolari agli studi epidemiologici è di estrema attualità e in linea con le principali direttrici di sviluppo di modelli di prevenzione e di assicurazione della salubrità degli alimenti di origine animale.
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
-
Department of development and signalling, Babraham Institute,
Cambridge (UK),
Departimiento de producion animal “Miguel Servé” Saragoza (ES)
Institut of Animal Production of Czech Republic, Dipartimento di Biologia Animale-sez. Fisiologia, ambulatori veterinari di Sassari.
- Institut Fur Tierzucht und Genetik, Wien University (AU)
- l’Institut National de la Recherche Agronomique, (INRA), Station de
Pathologie Aviaire et de Parasitologie, Nouzilly (Fr.)
- Partecipazione al progetto di ricerca Fair-CT95-0881 “Strategies de
controle en ferme des comptages de cellules somatiques du lait de brebis
et de chevre”.
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Numero volumi e titoli volumi e articoli
VOLUMI:
ARTICOLI:
0
78 - 3 per autore
CONVEGNI, CONFERENZE SEMINARI
- Corso di aggiornamento annuale per Veterinari in collaborazione con
l’ordine dei Medici Veterinari di Oristano: “Il ruolo del Veterinario nelle
Produzioni Animali” - Oristano 17 ottobre 1998 - 16 ottobre1999;
- International hunting Conference - Guide lines for the correct exploitation
of natural resources: Wildlife management in some European
environments. Polla (SA) Italy, 2-3 July 1999
ATTREZZATURE UTILIZZATE
- Laboratori di: istologia, immunocitochimica, colture cellulari, biologia
molecolare, embriologia, fisio-farmacologia (poligrafi per il cuore isolato perfuso, attrezzature per la valutazione dei parametri emodinamici),
analisi chimico cliniche ed ormonali (ELISA); chimica bromatologica
laboratorio RIA (Fisiol. Vet. Bologna)
- Laboratori parassitologia istopatologia sierologia biologia molecolare
(IZS)
- Ispezione: N° 1 laboratorio per analisi chimiche di base e n° 3
microbiologiche sugli alimenti di origine animale.
- Stabulari per grossi e piccoli animali
SINTESI FINANZIAMENTI OTTENUTI
- MURST 60% 40%
- Fondi del Ministero delle Risorse Agricole, Agricoltura e Foreste
(MIRAAF);
- RAS L. R. n×19 (Cooperazione con i Paesi in via di sviluppo)
- Fondi regionali dell’Assessorato allíAmbiente RAS
- Fondo giovani ricercatori (1999),
- RAS, Indagine epidemiologica nel Sulcis-Inglesiente,
- FONDI INTERREG II
- INEA - POM “Utilizzazione del siero di latte di pecora, di capra, di
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bufala e di vacca: miglioramento e valorizzazione dei prodotti tradizionali e studio di prodotti alternativi.”
- MURST - “Studio, verifica e messa a punto di modelli di analisi
epidemiologica veterinaria e loro implementazione sul sistema informativo dell’Osservatorio Epidemiologico Veterinario (OEV); applicazione del sistema informativo OEV, quale strumento per l’introduzione
di tecnologie avanzate per la prevenzione sanitaria, nelle diverse realtà
agro-zootecniche e alle PMI del Meridione.”
COLLABORAZIONI CON ENTI LOCALI E IMPRESE
-
Istituto Zootecnico e Caseario per la Sardegna;
Istituto Zooprofilattico per la Sardegna;
Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Oristano
Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Caserta
Associazione Regionale Allevatori Sardegna (ARA)
Ente Regionale Sviluppo Agricolo e Tecnologico (ERSAT)
Aziende Sanitarie Locali
Allevamenti Zootecnici
Sono attive convenzioni per la didattica e la ricerca con imprese.
Sono state stipulate convenzioni per lo sviluppo ed applicazione di programmi di Autocontrollo con imprese del settore ittico, della macellazione
e trasformazione di prodotti a base di carne e della grande distribuzione.
Dipartimento di Morfofisiologia Veterinaria e Produzioni Animali, Bologna; Dipartimento di Scienza dell’Alimentazione, Napoli.
Dipartimento di Chimica (Università di Sassari)
PRESTAZIONI PER CONTO TERZI
Incassati £ 133.499.686 a fronte di circa £ 500.000.000 di convenzioni stipulate
COLLABORAZIONI CON CONSORZI E CNR
- Consorzio Ventuno:
“Innovazione delle tecnologie di conservazione della bottarga di muggine”
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“Sviluppo e valorizzazione di prodotti di salumeria a base di carne di
pecora di razza sarda”
CNR, (Laboratorio di Biologia Molecolare, Tramariglio)
OSSERVAZIONI
Laboratori con idonee e moderne attrezzature per la ricerca
Pressante la richiesta di tecnici di laboratorio altamente qualificati e di personale addetto alla custodia e governo degli animali da esperimento
RESIDUI PER LA RICERCA SUL BILANCIO 1999: £. 387.192.788
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DIPARTIMENTO DI BOTANICA
A) Principali linee di ricerca:
- Biologia molecolare vegetale: studio di geni coinvolti nella regolazione
della divisione cellulare nei vegetali. Caratterizzazione molecolare di
promotori vegetali “cell-cycle regulated” e dei fattori trascrizionali responsabili della loro regolazione. In particolare, isolamento e caratterizzazione molecolare di fattori trascrizionali E2F vegetali e dei loro geni
bersaglio.
- Biosistematica: studi sulla morfologia, cariologia, biologia riproduttiva,
variabilità genetica, filogenesi e tassonomia di gruppi e specie critiche
della flora fanerogamica mediterranea.
- Paleobotanica: studio di piante fossili della Sardegna con particolare
riferimento alle foreste fossili mioceniche.
- Archeobotanica: studio di resti vegetali (carboni) provenienti da siti
archeologici della Sardegna.
- Flora terrestre: flora della Sardegna e corologia delle piante sarde. Piante
endemiche. Dendroflora. Piante aliene. Cartografia floristica.
- Flora acquatica: studio delle biocenosi vegetali bentoniche di stagni,
lagune e aree marine costiere, composizione floristica, distribuzione,
ecologia e cartografia.
- Vegetazione: analisi fitosociologica della vegetazione, ricostruzione di
successioni e serie dinamiche. Studio delle formazioni forestali della
Sardegna. Cartografia della vegetazione.
- Ecologia acquatica: studio di ecosistemi acquatici dolci e marini in relazione alla loro struttura e funzioni, con particolare riferimento alla componente vegetale. Particolare attenzione viene riservata alle problematiche
connesse con il fenomeno dell’eutrofizzazione.
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- Fitoplancton: studio della composizione dinamica delle popolazioni algali
planctoniche in ambienti dolci e marini. Studio delle problematiche connesse a fenomeni di tossicità e potenziale pericolosità di organismi
fitoplanctonici.
- Tutela delle risorse naturali: individuazione di emergenze ambientali e
naturalistiche con programmazione di interventi di conservazione,
recupero e gestione con particolare riferimento alle risorse vegetali.
Gestione delle aree protette terrestri e marine.
B) Cooperazioni internazionali
- Eastern Cereal and Oilseed Research Centre del Ministero dell’Agricoltura Canadese ad Ottawa (Dott. L. Robert).
- Institut fur Landwirtschaftliche Botanik-Abteilung Geobotanik und
Naturschutz dell’Università di Bonn (Prof. W. Schumacher), per la gestione delle aree protette e conservazione della biodiversità.
- Università di Barcellona(Prof. M. Ribera e Prof. A. Gomez), per la checklist delle alghe bentoniche del Mediterraneo.
- Università di Corte (Prof. G. Pergent) per la mappatura della prateria a
Posidonia oceanica (L.) Delille.
- University of Instanbul, Faculty of Acquatic Products (Prof. G. Aykulu)
per lo studio del fitoplancton e dell’eutrofizzazione.
- INGREF-Institut National de Recherche en Génie Rural, Eaux et Forets
della Tunisia e Département d’Ecologie végétale de l’Institut
Agronomique et Vétérinaire Hassan II di Rabat (Marocco) per la comparazione delle sugherete in ambito mediterraneo.
- Institut des Sciences Humaines dell’Università di N’Djamena (Ciad) sui
problemi della desertificazione.
C) Pubblicazioni
Nel 1999 sono stati pubblicati dai docenti del Dipartimento 17 lavori
a stampa. Inoltre il Dipartimento pubblica una rivista annuale dal titolo
“Bullettino dell’Istituto Botanico dell’Università di Sassari. Raccolta di
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lavori di Botanica svolti presso l’Università di Sassari”. Nel 1999 è stato
pubblicato il volume XIV, fascicolo IV.
D) Finanziamenti ottenuti
1) Fondi ex 60% - 1999:
- Silvana Diana - “Biosistematica di gruppi critici della Flora mediterranea”. Lire 27.500.000;
- Nicola Sechi - “Dinamica dei popolamenti fitoplantonici e fitobentonici
in ambienti lacustri, salmastri e marini della Sardegna”. Lire 17.600.000;
- Francesca VALSECCHI - “Ricerche sulla situazione pregressa ed attuale della vegetazione della Sardegna”. Lire 20.900.000.
2) Cofinanziamento MURST 1999:
- Albani Diego - “Studio di fattori di trascrizione coinvolti nella regolazione
del ciclo cellulare nei vegetali superiori”. Univ. SS Lire 26.000.000 +
M.U.R.S.T. Lire 53.000.000 = Lire 79.000.000.
3) Regione Sardegna:
- Finanziamenti per cooperazione con paesi in via di sviluppo. “Collaborazione con Università di Istanbul”. Lire 26.000.000
4) INTERREG:
- Andrea Cossu - R.A.S. Interreg 2, sottoprogetto 3 “Localizzazione e
stato della prateria a Posidonia oceanica lungo il litorale sardo-corso”.
Lire 26.750.000
5) Altri Enti:
- Nicola Sechi - ICRAM “Studio colonna d’acqua e del plancton nelle
aree dell’isola Asinara e dell’Arcipelago de La Maddalena”. Lire
60.200.000.
- Andrea Cossu - ICRAM “Indagine biocenotica dei fondali dell’isola
Asinara. Lire 58.800.000
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- Andrea Cossu - ICRAM “Indagine biocenotica dei fondali costieri dell’Arcipelago de La Maddalena”. Lire 60.000.000
E) Collaborazione con il territorio
Il Dipartimento da molti anni collabora costantemente con gli Enti territoriali della Sardegna e precisamente con: R.A.S. Assessorato alla Difesa dell’Ambiente, Amministrazioni Provinciali di Sassari, Nuoro ed
Oristano, Comune di Sassari, Azienda Foreste Demaniali, E.S.A.F., Ente
Autonomo Flumendosa, Consorzio di Bonifica dell’Oristanese.
F) Prestazione conto terzi
Il Dipartimento ha in corso di esecuzione svariati contratti e convenzioni (n. 15) stipulati negli anni precedenti con un importo residuo di circa
Lire 775.000.000 impegnato per la loro esecuzione. Nel 1999 sono stati
stipulati nuovi rapporti con R.A.S. Assessorato alla Difesa dell’Ambiente
n. 4; Azienda Foreste Demaniali n. 1, Amministrazione Provinciale di
Oristano n. 3, Amministrazione Provinciale di Nuoro n. 1, Comune di
Orani n. 1, ESAF n. 1, Consorzio Govossai n. 1, che nell’arco dell’anno
hanno permesso di incassare circa Lire 415.000.000.
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DIPARTIMENTO DI CHIMICA
Il Dipartimento di Chimica (ubicato nell’area universitaria del
Monserrato, via Vienna n. 2), è divenuto tale nel 1987, a seguito della confluenza di cinque Istituti Chimici facenti capo alla Facoltà di Scienze. Attualmente vi afferiscono 36 docenti (somma determinata da 7 Professori
ordinari, 17 Associati, 12 Ricercatori), supportati da 4 tecnici dell’area
amministrativa, 1 dell’area bibliotecaria, 6 dell’area scientifica. I temi di
ricerca che caratterizzano il Dipartimento sono influenzati primariamente
dalle esigenze didattiche che hanno portato alla istituzione del Corso di
laurea in Chimica: Chimica Analitica, Merceologia, Chimica Fisica, Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Industriale e Chimica Organica. Infatti, molti dei ricercatori del Dipartimento (31) svolgono la loro attività
nell’ambito della Facoltà di Scienze, ma sono presenti anche docenti di
Farmacia (3) ed Economia (2).
Le grandi linee di ricerca coltivate dal Dipartimento possono essere riassunte in maniera sommaria come segue:
- Chimica Organica e Biorganica;
- Chimica Organica e Organometallica: Sintesi, Reattività e Stereochimica;
- Composti di Coordinazione, Chimica Bioinorganica, Derivati Metallorganici
e loro Applicazioni;
- Progettazione Sintesi e Proprietà di Nuovi Materiali per Applicazioni
Tecnologiche; Inertizzazione di Composti Tossici e Riciclo Mediante
Reazioni Solido-Gas;
- Chimica Fisica e Computazionale;
- Applicazione di Metodologie Chimiche Analitiche a Sistemi
Macrobiologici ed ambientali;
- Processi a Basso Impatto Ambientale ed Energie Rinnovabili
- Metodologie Chimiche per la Qualificazione di Prodotti Agroalimentari.
I risultati delle ricerche (individuali o in collaborazione) consistono, sul piano regionale, in una serie di collaudati rapporti con le Istituzioni
del territorio, a partire dagli organi della Regione Autonoma Sardegna, arri-
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vando a comprendere gli Enti pubblici, privati e le Industrie (ENEL-SS,
ENICHEM-SS, Comune di Sassari, Associazioni produttori mirto, Fornaci
Scanu-CA, Stazione Sperimentale del sughero-SS, CNR-SS, Bonassai-SS).
Da notare che alcuni locali del Dipartimento di Chimica ospitano il
Centro CNR IATCAPA ed altri ancora il Centro di Spettroscopia, con le naturali ricadute interattive connesse a questo fatto.
Sul piano nazionale, oltre a numerose collaborazioni dei ricercatori
con colleghi di altre Università, si segnala la presenza del Dipartimento di
Chimica in ricerche sostenute da Consorzi quali l’INSTM, l’INCA, l’INFM,
oltre che una presenza nel PROMEA.
A livello internazionale si registra una consistente attività nell’ambito della CEE (COST action, TMR, ADAPT, UPGRADING, INTERREG),
con gli ex-paesi dell’Est (Schema di collaborazione tra il Dipartimento di
Chimica e l’Università di Szeged), con i paesi in via di sviluppo (schema
mediato dalla RAS e dal Ministero degli Esteri), con gli Stati Uniti. I ricercatori del Dipartimento sono utenti delle principali installazioni a grande
dimensione della CEE, tipicamente RAL-ISIS (UK), ESRF e ILL (Francia),
il cui accesso viene selezionato in base alla qualità della proposta scientifica avanzata.
Lo spettro di tale attività produce, ogni anno, quale ricaduta documentata, una media di ca. 60-70 articoli originali su riviste scientifiche a
larga diffusione internazionale dotate di impact factor, che, rapportate ai 36
docenti, comportano una media di vicina ai 2 lavori/anno/ricercatore. Questo valore potrebbe essere normalizzato ulteriormente al numero di ricercatore equivalente, ovvero agli autori appartenenti solo al Dipartimento.
***
Il Dipartimento, volutamente, non tiene conto della partecipazione
a Convegni e Conferenze (circa 100) e dei relativi sommari di presentazione, in quanto tale accesso è sottoposto ad un grado di selezione qualitativa
molto generico, tale da rendere trascurabile ogni eventuale validità del titolo.
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Lo scorso anno il Dipartimento ha avviato la Scuola di Specializzazione in Metodologie Analitiche e ha contribuito all’organizzazione
di 1 Convegno a carattere internazionale e 2 a carattere nazionale. Sono
stati ospiti circa 20 conferenzieri per altrettanti seminari.
Il Dipartimento collabora attivamente con la Facoltà di Scienze per
fornire agli studenti dei corsi di laurea (principalmente in Chimica) una
serie di servizi in-situ di sostegno allo studio: laboratori didattici, informatici,
servizi fotocopie, prenotazione e gestione aule, biblioteca e prestito libri.
Il Dipartimento di Chimica gestisce anche la Biblioteca scientifica
di più ampio spessore patrimoniale nel suo genere presso l’Università di
Sassari. Infatti, negli ultimi tre anni si sono registrati aumenti di valore
inventariato per ca 400 ML, con una media di oltre 130 ML/anno, mentre la
quota annuale di contributo da parte dell’Ateneo si attesta intorno ai 100
ML/anno.
Riepilogando, le strutture dipartimentali si articolano in ca 250 m2
riservati a uffici di segreteria e biblioteca, 600 m2 riservati ai laboratori didattici (di cui 150 in uso agli studenti di Farmacia), 700 m2 per studi dei docenti,
1000 m2 per laboratori sperimentali, oltre al CNR, il Centro di Spettroscopia, i
corridoi, i servizi igienici e altri spazi ad uso centralizzato per gli impianti.
Il fondo di cassa del Dipartimento al 31/12/1999 risultava di ca 710
ML, che, quando rapportato al totale delle spese sostenute nel corso dell’esercizio finanziario (2550 ML) conduce ad un valore di 0.28. Questa
cifra può costituire un termine di paragone con gli altri Centri di Spesa, a
parità di suddivisione delle poste in vari Capitoli di spesa e di altri fattori
amministrativi che impongono le modalità della spesa.
Le necessità più urgenti per potenziare l’attività del Dipartimento
nella prospettiva a medio termine sono:
1) Ristrutturazione e messa a norma dell’edificio e degli impianti (processo già finanziato, per la cui esecuzione si prevedono tre anni);
2) Grossa strumentazione disponibile in loco;
3) Adeguamento del RAFC alle nuove esigenze contabili e agli obiettivi dichiarati dei Dipartimenti (previsione per l’attuazione non disponibile);
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4) Adeguamento delle strutture centrali agli obiettivi dichiarati e di competenza dei Dipartimenti (previsione per l’attuazione non disponibile);
5) Messa a punto delle modalità di circolazione di informazione dentro gli
organismi dell’Ateneo: competenze, interazioni, servizi web tipo (phonebook, personale etc.); strumenti standard, tempistica, obblighi, accesso
ai verbali e pubblicità sulle motivazione delle decisioni; pubblicità delle
previsioni finanziarie (previsione per l’attuazione non disponibile);
6) Riordino dei ruoli del personale tecnico-amministrativo in servizio c/o
la struttura, in base alle necessità e alle competenze (anche con promozioni interne e/o trasferimenti, questi ultimi previa valutazione in loco
delle attitudini professionali) (termini di previsione non disponibile).
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DIPARTIMENTO DI ECONOMIA
ISTITUZIONI E SOCIETA’
ATTIVITÀ NEL SETTORE DELLA RICERCA
Afferiscono attualmente al Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società, ubicato nelle due sedi di Viale Regina Margherita 15 e Piazza Conte di
Moriana 8, 27 docenti (5 ordinari, 9 associati, 1 stabilizzato, 12 ricercatori).
Le grandi linee di ricerca sviluppate dal Dipartimento e qui di seguito specificate evidenziano l’indirizzo più di recente seguito: quello di favorire per quanto possibile le ricerche collettive, pur senza trascurare gli studi
svolti, in dati settori, da singoli docenti e ricercatori.
1 - CENTRI DI RICERCA DEL DIPARTIMENTO
CENTRO DI RICERCA SULL’INTERCULTURALITÀ E LA CONDIZIONE
UMANA (INTHUM)
L’IntHum – Centro di ricerca sull’interculturalità e la condizione umana è una struttura interdisciplinare, coordinata dal prof. Alberto Merler, operante all’interno del Dipartimento di Economia Istituzioni e Società dell’Università di Sassari.
L’IntHum si è costituito nell’anno accademico 1994/95 a seguito dell’attivazione del programma di mobilità studentesca ERASMUS (ora
SOCRATES) denominato Euromir (area di Scienze Sociali) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari).
Le tematiche specifiche di cui si occupa il centro sono quelle
dell’interculturalità nei suoi vari aspetti macro e micro sociali. In modo
particolare vengono toccati gli aspetti relativi alle migrazioni (ingresso,
uscita, inserimento, servizi sociali, etc.) e alla tutela delle minoranze
(autoctone e non) etniche, culturali, linguistiche, sociale, etc.
Oltre al servizio di documentazione il Centro IntHum organizza attività quali seminari, ricerche, dibattiti, e viaggi di studio per gli studenti
della Facoltà; inoltre ai collaboratori del Centro è affidata la gestione del
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programma ERASMUS – Euromir. E’ attiva, dal 1995, una collaborazione
con il Centro Pavoniano di San Paolo (Brasile) in merito al Progetto Bambini brasiliani (adozioni a distanza dei bambini della favela di Morumbi).
Le attività dell’IntHum sono correlate con le iniziative del FOIST –
Laboratorio per le politiche sociali e i processi formativi e con quelle dell’ISC
– Istituto di Studi Comparativi sull’Insularità e lo Sviluppo Composito e
del LACS – Laboratorio di Antropologia Culturale e Sociale, tutti interni al
Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società dell’Università di Sassari.
La metodologia utilizzata dall’IntHum è basata sulla comparazione e
sui processi di formazione/informazione sul territorio.
La sede è nei locali del DEIS presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
(P.zza Conte di Moriana 8, tel. 079-229655/229659, fax 079-229660, email: [email protected])
L’IntHum è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche:
- Interculturalità e migrazioni europee, responsabile scientifico locale A.
Merler, ricercatori M.L. Piga, A. Vargiu, finanziamento UE, programma
ERASMUS-Euromir
- Soggetti specifici dell’impresa culturale. Prima ricognizione comparativa sulle imprese identitarie e su quelle solidali, responsabile scientifico locale A. Merler, (programma di ricerca nazionale La produzione culturale in Italia: soggetti, professioni, filiere, coordinatore scientifico nazionale L. Bovone), ricercatori M.L. Piga, A. Vargiu, (progetto
cofinanziato MURST)
CENTRO DI STUDI BRASILIANI (CESB)
Il Centro di Studi Brasiliani (in portoghese: Centro de Estudos
Brasileiros) ha inizialmente funzionato come sezione territoriale dell’ISC –
Istituto di sudi Comparativi sull’Insularità e lo Sviluppo Composito, a partire dal 1989.
Dal 1998 ha acquisito una sua autonomia operativa, data la pluralità
di iniziative che ha intrapreso, concordate anche con altri enti europei, brasiliani e asiatici, con il Seminario di Studi Latinoamericani dell’Università
di Sassari, con l’ASSLA – Associazione Studi Sociali Latino Americani,
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con il CEISAL – Consejo europeo de Investigación Social de America Latina.
In occasione dei 500 anni dell’arrivo degli europei in Brasile (15002000), nell’orizzonte dell’espansione europea e delle grandi navigazioni
oceaniche portoghesi, il CESB tende a trasformarsi in un centro di studi
non solo sul Brasile ma sulla presenza lusitana nel mondo.
Nell’a.a. 1999-2000 ha accolto pure – in raccordo col programma
ERASMUS dell’Ateneo - un corso di Lingua Portoghese, che continuerà
nei prossimi anni accademici.
La sede è nei locali del DEIS presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
(P.zza Conte di Moriana 8, tel. 079-229655/229659, fax 079-229660, email: [email protected]).
Il CESB è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche:
- I flussi migratori tra Brasile e Giappone, con particolare riferimento ai
discendenti di giapponesi recentemente re-emigrati in Giappone, visti
dalla prospettiva sia brasiliana che giapponese (in collaborazione con
Università di Yokohama, Università di S. Paulo e di Campinas, finanziata dal fondo di ricerca giapponese)
- Insularità socio-culturale e multiculturalità latino-americana (Unicamp,
Università di Campinas)
- Isole litoranee nel Mediterraneo e nelle coste brasiliane (Nupaub, Università di S. Paulo)
- Comunità rurali e Scuole-famiglia nello Stato di Espirito Santo (in collaborazione con Università di Trieste, Universidade Federal do Espirito
Santo, AFR – Associazione Famiglie Rurali Sinistra Piave, AES – Amici Espirito Santo, MEPES – Movimento Educacional e Promocional do
Espirito Santo)
- La presenza dell’educazione interculturale in Portogallo e la questione
delle identità plurali (in collaborazione con Universidade Nova de Lisboa,
Ministero Portoghese dell’Educazione, Comunità africana di lingua portoghese)
- Prospettive di studio dell’insularità socio-culturale a Macau, Timor, India
raffrontata con situazioni portoghesi, africane e brasiliane
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ISTITUTO DI STUDI COMPARATIVI SULL’INSULARITÀ E LO SVILUPPO
COMPOSITO (I.S.C.)
L’Istituto di Studi Comparativi sull’Insularità e lo Sviluppo Composito
(I.S.C.) è un centro interdisciplinare all’interno del DEIS. Coinvolge docenti e ricercatori delle discipline che studiano il complesso rapporto esistente tra le relazioni sociali, le percezioni collettive e individuali, le istituzioni e i fatti normativi, i modi di produzione e le costruzioni culturali che
contraddistinguono le specificità insulari. A partire da una visione di sviluppo composito, che nasce dall’articolazione interna del microcosmo insulare con le sue potenzialità, le isole vengono assunte sia per i loro aspetti
fisico-geografici, sia per quelli socio-culturali.
L’I.S.C. è stato istituito nell’ottobre 1989 con l’organizzazione dell’archivio documentativo e da quel momento sono iniziate le attività di dibattito, contatto e ricerca. Il tentativo è quello di costruire in positivo il
concetto di “isola” (non riconducibile alle percezioni diffuse di isolamento
e isolazionismo). Il punto di vista insulare, nelle sue molteplici prospettive,
testimonia di una pluralità di saperi, di modi di agire, di culture, di forme
economiche e politiche, per cui si differenzia criticamente dal monolitismo
di una supposta visione univoca e centralistica del mondo. Le isole esprimo, in questo senso, una effettiva pratica dell’autonomia, una capacità
tendenziale all’autogoverno, una prospettiva di comunicazione interculturale.
Per evidenziare questa visione delle isole, si utilizza in primis una
metodologia comparativa tra le diverse realtà insulari, fisiche e socio-culturali siano esse di piccole o di grandi dimensioni, singole o riunite in aggregati. Partendo dalla situazione di insularità della Sardegna, l’I.S.C. ha
immediatamente privilegiato il rapporto con la contigua Corsica e successivamente con le restanti situazioni insulari del Mediterraneo e dell’Atlantico Centrale, dell’Europa, del Continente Americano, dell’Estremo Oriente.
L’I.S.C. è operativamente strutturato per aree geografiche e per settori ed è coordinato dal prof. Alberto Merler.
La sede è nei locali del DEIS presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
(P.zza Conte di Moriana 8, tel. 079-229655/229659, fax 079-229660 e-mail:
[email protected]).
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L’I.S.C. è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche:
- Insularità e valori dell’identità composita, responsabile scientifico locale A. Merler, (programma di ricerca nazionale Valori, identità regionali, appartenenza nazionale, coordinatore scientifico nazionale R.
Gubert), ricercatori M.L. Piga, A. Vargiu, (progetto cofinanziato MURST)
- Le percezioni dell’insularità e della realtà insulare, finanziamento, responsabile scientifico A. Merler, ricercatori M.L. Piga, A. Vargiu,
(MURST 60%)
- Partecipazione dei cittadini alle scelte relative allo sviluppo tecnologico locale, responsabile scientifico locale A. Merler, ricercatori M. Cocco, S. Chessa, R. Deriu, A. Fadda, M.L. Piga, A. Vargiu, R. Satta, finanziamento ENEA, progetto europeo SERF (Socio-Economical Research
on Fusion,) della DGXII dell’Unione Europea (Direzione per la Ricerca
sulla Fusione)
- L’insularità nei trattati comunitari, responsabile scientifico P. Fois, (Convenzione con la Regione Autonoma della Sardegna)
LABORATORIO DI ANTROPOLOGIA CULTURALE E SOCIALE (L.A.C.S.)
Il Laboratorio di Antropologia culturale e sociale (LACS) è nato nel
1994 nell’ambito del Dipartimento di Economia Istituzioni e Società con lo
scopo di promuovere la ricerca e la formazione nel settore antropologico.
Con la direzione della prof.ssa Gabriella Mondardini, è stato orientato, in
questi primi anni di attività, prevalentemente verso la formazione, istituendo forme di internato per laureandi e laureati, finalizzate alla sperimentazione
di metodi e pratiche di ricerca specifiche (approccio tecnico-economico,
storie di vita, narrazioni, ecc.) e alle rispettive tecniche di raccolta dei dati.
Fra gli obiettivi del Laboratorio vi è anche quello di creare le condizioni favorevoli per consentire agli studenti di conseguire la laurea in tempi brevi.
In questa direzione sono stati organizzati anche seminari specialistici, coordinati da antropologi italiani estranieri.
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Fra i più recenti:
1999, Antropologia e medicina, seminario rivolto ai laureati, che ha comportato due mesi di attività (luglio e ottobre) ed entro il quale ha
preso corpo, da un punto di vista tecnico- metodologico, un progetto
di formazione in Antropologia Medica in Mozambico.
1999, Rapporto ambiente e cultura in antropologia, rivolto agli studenti,
con la partecipazione dei seguenti ricercatori afferenti al LACS:
- Appropriazione e uso del territorio e dello spazio: aspetti simbolici e sociali (R. Carta)
- Ambiente e uso delle risorse (F. Lai)
- La cultura del mare e i parchi marini (A. Zazzara)
Per quanto concerne la ricerca, nello specifico della Sardegna, il
lavoro dei membri del LACS si è concentrato soprattutto sulle tematiche
legate ai mestieri tradizionali, privilegiando aree e settori meno esplorati,
come i mestieri del mare, i mestieri dello stazzo (area Gallura) e i mestieri
urbani, senza trascurare ambiti di comparazione più ampi, come il Mediterraneo, nel caso dello studio delle culture marinare, rurali e urbane. Attorno
a questi settori si va via via consolidando un’ampia raccolta di materiali
(bibliografici, testuali-orali, scritti e visuali) in più occasioni consultati da
ricercatori italiani e stranieri.
La sede è nei locali del DEIS presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (P.zza Conte di Moriana 8, tel. 079-229664, fax 079-229660, e-mail:
[email protected]).
Nell’ambito delle attività promosse dal LACS si segnalano:
- il contratto di formazione in attività di ricerca ex art. 37 L. R. 2/94 su
Culture locali e parchi geo-marini: produzione e informatizzazione di
beni antropolologici;
- il Progetto di formazione in Antropologia medica in Mozambico, in collaborazione con l’Università Eduardo Mondlane di Maputo;
- il tutoraggio del Dottorato di ricerca in Strutture, metodi e fondamenti
delle scienze sociali, XII ciclo, per quanto concerne le discipline antropologiche.
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Sui temi trattati è in programma la continuazione dell’attività editoriale, già
sperimentata con la pubblicazione del primo quaderno del LACS, I figli di
Glaukos, 1995
Il L.A.C.S. è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche:
- Studio propedeutico per l’istituzione dell’Area marina protetta di Capo
Testa-Punta Falcone, collaborazione interfacoltà, con il contributo Cultura marinara e area marina protetta. Entrambi i progetti sono stati
commissionati dal Ministero dell’ambiente
- Pratiche e saperi tradizionali sul mondo naturale, (MURST 40%)
- Pesca e turismo nel Mediterraneo: il caso della Sardegna, (ESSFIN UE)
- Pescatori, saperi locali e parchi geo-marini, responsabile scientifico
locale G. Mondardini, progetto di ricerca nazionale su L’uomo e la natura. Dall’utilità ristretta all’utilità planetaria, coordinatore scientifico
nazionale G. Angioni, ricercatore F. Lai (progetto cofinanziato ex
MURST 40%)
- Antropologia e medicina. Saperi e poteri a confronto, (G. Mondardini,
F. Lai), (MURST 60%)
- Progetto di formazione in Antropologia medica in Mozambico, G.
Mondardini, (L.R. n.19)
- Progetto di catalogazione dei beni demo-etno-antropologici della Sardegna, (G. Mondardini, F. Lai), convenzione RAS, ISRE, Università di
Sassari e Università di Cagliari
LABORATORIO FOIST PER LE POLITICHE SOCIALI E I PROCESSI FORMATIVI
Il Laboratorio FOIST per le politiche sociali e i processi formativi
funziona presso il Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società dell’Università degli Studi di Sassari e parte dalle esigenze peculiari del territorio
sardo (e in particolare del nord-Sardegna, in cui ha sede l’Università degli
Studi di Sassari). In origine, il FOIST si è costituito intorno ad un fondo di
documentazione, a partire dall’anno accademico 1977/78 nell’antico
Istituto di Scienze dell’educazione, poi confluito nel Dipartimento. Per
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questo motivo il nome iniziale era “Centro di Documentazione FOIST”, dove
FOIST sta per Formazione, Occupazione, Informazione, Servizi, Territorio.
Le tematiche specifiche sono quelle delle politiche sociali in risposta ai bisogni dei gruppi umani e i servizi di utilità sociale interagenti tra
loro. Attenzione particolare è dedicata anche ai diversi processi educativi,
formativi, scolastici. Il materiale documentario è schedato per argomento a
partire da 40 e più voci di classificazione. È possibile reperire materiale
documentario relativo a diversi argomenti: formazione degli operatori culturali e sociali in senso lato, tossicodipendenze, handicap, sistemi scolastici, insegnanti, volontariato, marginalità e devianza minorile, flussi migratori
e problemi dell’accoglienza, normativa e legislazione, pianificazione socio-assistenziale e territoriale, diritti di cittadinanza etc.
L’azione del FOIST è correlata con le iniziative dell’ISC - Istituto
di Studi Comparativi sull’Insularità e lo Sviluppo Composito, dell’IntHum
- Centro di ricerca sull’interculturalità e la condizione umana, del LACS Laboratorio di Antropologia Culturale e Sociale, tutti interni al Dipartimento
di Economia, Istituzioni e Società dell’Università degli Studi di Sassari.
Oltre al servizio, sempre funzionante, di documentazione, il Laboratorio FOIST organizza alcune attività di seminari, di ricerca e dibattito
rivolte al territorio, quali il ciclo su “Community care e rete dei servizi
sociali”, “Ruolo degli operatori sociali e culturali”, “Per un rapporto tra
carcere e territorio”. é inoltre cura del Laboratorio FOIST la ricerca-intervento su alcuni temi: scuola-famiglia-servizi in vari comuni della Sardegna, bambini immigrati, servizi urbani, esiti di vita degli ex-studenti, etc.
La metodologia di fondo del FOIST è sempre stata quella della
formazione/informazione con interventi finalizzati in modo precipuo alla
realtà sarda, ma con un occhio rivolto alle azioni possibili e ai contatti in
ambito europeo e mediterraneo.
Il Laboratorio FOIST ha sede nei locali del DEIS presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia (P.zza Conte di Moriana 8, tel. 079-229661, fax 079229660), e-mail: [email protected]
Il FOIST è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche:
- Processi formativi e sviluppo delle comunità locali: analisi comparate,
coordinatore scientifico nazionale G. Giorio; responsabile scientifico
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locale A. Merler, ricercatori M. Cocco, R. Deriu, M.L. Piga, A. Vargiu,
(MURST 40%)
- Indagine sulle organizzazioni non profit in Sardegna, responsabile scientifico A. Merler, ricercatori A. Fadda, P. Calidoni, M. Cocco, M.L. Piga,
A. Vargiu, Osservatorio Permanente sul Terzo Settore in Sardegna, Consorzio SIS – Sviluppo Impresa Sociale
- Imprenditorialità solidale: quadri di lettura di una realtà composita,
responsabile scientifico locale A. Merler, ricercatori M.L. Piga, A. Vargiu,
(MURST 60%)
- Osservatorio provinciale sulle politiche sociali, responsabile scientifico
A. Merler, ricercatori P. Calidoni, F. Dettori, A. Fadda, A. Mazzette, P.
Patrizi, M.L. Piga, G. Sias, A. Vargiu, commissionata da Forum degli
Assessorati
- Promozione della cittadinanza attiva: i giovani che aiutano altri giovani, responsabile scientifico A. Merler, ricercatori P. Calidoni, M. Cocco,
F. Dettori, A. Fadda, A. Mazzette, P. Patrizi, M.L. Piga, G. Sias, A. Vargiu,
ricerca commissionata dalla Regione Autonoma della Sardegna
- La pena nel vissuto soggettivo di giovani devianti e non devianti, responsabile scientifico C. Serra, ricercatore P. Patrizi, (progetto coordinato), (CNR)
- La rappresentazione sociale della pena, responsabile scientifico nazionale A. Quadrio, responsabile dell’unità operativa C. Serra, ricercatore
P. Patrizi, (CNR)
- Scuola e territorio - Monitoraggio dei Progetti ex l. 285/97 dell’Assessorato alle Politiche Educative e Formative del Comune di Roma, P.
Patrizi, Associazione per l’Alta Formazione AF Forum e Assessorato
alle Politiche Educative e Formative del Comune di Roma
- Interazione sociale, negoziazione e identità sociale nei contesti legali e
aziendali, responsabile scientifico G. De Leo, ricercatore P. Patrizi (progetto coordinato), (CNR)
- La decisione nel processo educativo. Conoscenze tacite e teorie implicite
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nelle pratiche didattiche, scolastiche ed extra-scolastiche, responsabile
scientifico P. Calidoni, ricercatore P. Patrizi, (MURST 60%)
- Il tirocinio nella formazione iniziale degli insegnanti, responsabile scientifico P. Calidoni, Ministero Pubblica Istruzione- Coordinamento formazione insegnanti, finanziamento esterno al bilancio dell’Università
di Sassari
- Modelli e bisogni di formazione della dirigenza educativa, responsabile
scientifico P. Calidoni, Libera Università di Bolzano, finanziamento esterno al bilancio dell’Università di Sassari
- La pedagogia interculturale nella pratica in Italia, responsabile scientifico A. Portera, (MURST 60%)
OSSERVATORIO SOCIO ECONOMICO SUL TURISMO (OST)
Dell’Osservatorio fanno parte i docenti, ricercatori, borsisti ed assegnisti
della sezione antropo-sociologica e della sezione economica del Dipartimento
che abbiano svolto specifiche ricerche su temi attinenti al turismo.
Scopo dell’Osservatorio è la raccolta di materiali documentari e
statistici, nonchè la produzione di materiali propri che abbiano per oggetto
lo sviluppo del settore turistico in Sardegna, l’analisi quantitativa e qualitativa
dei flussi turistici, l’andamento della domanda turistica, il livello e la
dislocazione dei servizi, l’utilizzazione delle risorse complessive del territorio, la valorizzazione delle culture e delle tradizioni locali, la tutela e la
difesa dell’ambiente, l’impatto sul mercato del lavoro delle nuove professionalità legate al turismo. L’osservatorio ha in corso la costituzione di una
banca dati, fruibile anche dall’esterno.
La sede è nei locali del DEIS (Viale Regina Margherita 15, tel.
079-228979/228983, fax 079-228975 e-mail: [email protected],
[email protected]).
L’OST è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche:
- Percezione sociale di due modelli di sviluppo: industriale tradizionale e
turistico ambientale nel Nord Sardegna, responsabile scientifico A.
Fadda, (MURST 60%)
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- Modelli culturali e prodotti commerciali nelle aree turistiche della Sardegna e della Corsica, responsabile scientifico A. Fadda, (MURST ex 40%)
- Il turismo tra produzione e consumo di valori culturali nell’area insulare sardo-corsa, responsabile scientifico A. Fadda, (MURST EX 40%)
- Settore turistico e sviluppo in due aree contigue: Nord Sardegna e Corse du Sud, responsabile scientifico A. Fadda, (MURST 60%)
- Turismo e ambiente in Sardegna e in Corsica, responsabile scientifico
A. Mazzette, (CNR)
- Il territorio come industria culturale vecchia e nuova, responsabile scientifico A. Mazzette, (MURST 60%)
- Modelli di turismo, riqualificazione culturale ed ambientale in Sardegna, responsabile scientifico A. Mazzette, (MURST 40%)
- Risvolti economici ed ecologici delle diverse ipotesi di zonizzazione del
Parco del Gennargentu, responsabile scientifico M. Vannini, (art. 37)
CENTRO FRANCO BASAGLIA PER LA RICERCA E LA PROGETTAZIONE
SOCIALE
Scopo del Centro, istituito nel febbraio del 1999e operante all’interno del Dipartimento Di Economia Istituzioni e Società è la raccolta, catalogazione, custodia e diffusione di materiale informativo e la produzione
di ricerche sui seguenti temi: creazione di impresa e impresa sociale nelle
politiche di pari opportunità e di lotta alla povertà e all’esclusione; accessibilità degli spazi urbani e naturali; salute mentale; politica sociale europea;
sviluppo umano.
La sede è nei locali del DEIS (Viale Regina Margherita 15, tel.
079-228977, fax 079-228975, e-mail: [email protected]).
Il Centro, diretto da Maria Grazia Giannichedda, svolge attualmente per il
progetto comunitario Horizon “Sardegna per tutti” le seguenti ricerche:
- Norme giuridiche, politiche pubbliche, tecnologie ed esperienze locali
per implementare l’accesso delle persone disabili agli spazi urbani e
naturali
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- “Turismo accessibile” o “turismo per tutti”: prime valutazioni sulle
potenzialità della domanda a livello europeo e nazionale e sull’offerta
di servizi in Italia, in alcuni paesi dell’Unione Europea e in Sardegna
- Politiche e servizi per gli studenti disabili in un campione di duecento
università di sei paesi dell’Unione Europea e in tutte le università italiane pubbliche e private
Sempre nell’ambito del progetto “Sardegna per tutti” il Centro Franco Basaglia sta curando due banche dati, una sulla “natura accessibile” (parchi, percorsi, sentieri accessibili in Italia e in alcuni paesi dell’Unione Europea) e la seconda sui servizi per gli studenti disabili nelle università italiane.
Il Centro ha inoltre ricevuto dall’Università di Sassari l’incarico di
mettere a punto un progetto di ricerca - azione per creare e sperimentare un
sistema di servizi agli studenti disabili dell’Università di Sassari.
2 - CENTRI DI RICERCA AI QUALI IL DIPARTIMENTO ADERISCE
CENTRO INTERUNIVERSITARIO PER LA RICERCA SOCIOLOGICA (CIRS)
Il Dipartimento di Economia Istituzioni e Società ha aderito, attraverso una convenzione in corso di perfezionamento tra l’Università di Sassari
e l’Università di Bologna, sede amministrativa del Centro, al Cirs.
Al Cirs aderiscono finora l’Università di Bologna, Dipartimento di
Sociologia; l’Università della Calabria, Dipartimento di Sociologia e Scienza
Politica; l’Università di Milano, Dipartimento di Sociologia; l’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Dipartimento di Sociologia; l’Università di Padova, Dipartimento di Sociologia; l’Università di Palermo, Dipartimento di Politica, Diritto e Società; l’Università di Trento, Dipartimento
di Sociologia e Ricerca Sociale.
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-
-
Le finalità del Centro sono:
promuovere, realizzare e coordinare attività di ricerca di carattere
sociologico;
favorire lo scambio di informazioni e materiali tra i Dipartimenti delle
Università consociate e tra questi e istituti di ricerca nazionali e internazionali, pubblici e privati;
stimolare iniziative di ricerca interdisciplinare e multidisciplinare;
promuovere l’utenza esterna delle competenze presenti nel Centro, con
iniziative di divulgazione scientifica, convegni, scuole.
Con delibera del Consiglio del Dipartimento di Economia Istituzioni e Società sono stati nominati rappresentanti presso il Consiglio Scientifico del Cirs i proff. Alberto Merler e Antonio Fadda.
CENTRO INTERUNIVERSITARIO RICERCHE ECONOMICHE E MOBILITÀ (CIREM)
Il Dipartimento Economia, Istituzioni e Società ha aderito, con una
convenzione in corso di perfezionamento, al Centro Interuniversitario Ricerche Economiche e Mobilità (CIREM). Al CIREM partecipano
- il Centro Ricerche Economiche Nord e Sud (CRENoS), afferente al D.U.
in Operatore della Pubblica Amministrazione della Facoltà di Scienze
Politiche dell’Università di Cagliari,
- il Centro Ricerche sui Modelli di Mobilità (CRiMM) afferente al Dipartimento di Ingegneria del Territorio dell’Università di Cagliari,
- il Centro per le Dinamiche Economiche dei Sistemi Locali (DiESiL)
afferente al Dipartimento di Istituzioni Economia e Società dell’Università di Sassari.
Il CIREM si propone di approfondire dal lato scientifico e applicativo
le problematiche connesse allo sviluppo dei sistemi regionali attraverso l’utilizzo di metodologie e strumenti di ricerca che privilegino l’integrazione di
conoscenze economiche e sociali con quelle territoriali, trasportistiche e
ambientali.
Aderiscono al Centro, quali proponenti, i Professori e i Ricercatori che
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fanno parte del CRENoS, del CRiMM e del DiESiL.
Il Centro si articola in Sezioni che sovrintendono alla programmazione scientifica. A ciascuna Sezione verrà garantita piena autonomia scientifica e verrà assicurata la massima autonomia organizzativa, fatte salve le
prerogative e le finalità comuni del Centro.
Nella fase iniziale il Centro si articola in due Sezioni
1. il CRENoS per l’area economica (che include i proponenti provenienti
dal CRENoS e dal DiESiL)
2. il CRiMM per l’area della mobilità (che include i proponenti provenienti dal CRiMM).
Il CIREM è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche:
- Sviluppo dei mercati del credito e crescita regionale, responsabili scientifici S. Usai, M. Vannini, L. Deidda, (MURST 60%, CRENOS)
- Analisi spaziale del cambiamento tecnologico in Italia e in Europa, responsabili scientifici S. Usai, R. Paci, (MURST 60%, CRENOS)
- Localizzazione delle imprese e saper fare locale. Il sistema turistico in
Sardegna, responsabili scientifici A. Sassu, A. Paba, S. Usai, (MURST
40%, CRENOS)
- Interazione dinamica fra sviluppo finanziario e sviluppo reale, responsabile scientifico M. Vannini, (MURST 60%)
- Mercati finanziari, sistema legale e tutela giudiziaria, responsabile scientifico M. Vannini, (cofinanziamento)
- Stima modelli di diffusione spaziale della criminalità, responsabile scientifico M. Vannini, (CRENoS)
- National and transnational crime in EU member states, responsabile
scientifico M. Vannini, (European Science Foundation, in collaborazione con University of Liverpool, University of Tilburg, Norwegian
Institute for International Affairs)
- Small and Medium Enterprises, Economic Development, and Regional
Convergence in Europe responsabile scientifico M. Vannini, (COST,
European CO-operation in the Field of Scientific and Technical Research)
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3 - ALTRE RICERCHE DEL DIPARTIMENTO
- P.G. Borelli, Sull’utilizzo degli indici nella rappresentazione sintetica di
una città. Il caso di Sassari su dati di primo livello del Censimento del
1991 (fonte: ISTAT), (MURST 60%)
- P.G. Borelli, Sulla comunicazione mediata dal computer (CMC),
(MURST 60%)
- L. Bua, I numeri della città e una città in numeri, (MURST 60%)
- L. Bua, Le fonti di informazione per una lettura territoriale, (UEINTERREG)
- L. Bua, Analisi demografica del comune di Sassari, (MURST 60%)
- P. Calidoni, Coordinamento dei progetti di ricerca-azione finanziati dalla
Regione Emilia-Romagna per la qualificazione dei servizi formativi in
Val Taro e Val Ceno: PER.MAT.EL, percorso materna-elementare,
monTE-Child, utilizzo tecnologie telematiche per la formazione di base
in cooperazione tra contesti a bassa densità abitativa
- P. Calidoni, ICS: istituti comprensivi sperimentali e rapporto scuola territorio, in collaborazione con AASTER, (MURST)
- P. Calidoni, A. Dal Lago, Analisi qualitativo-valutativa della formazione in servizio dei docenti, (CFI-MPI)
- L. Coda, Gestione della gabella del tabacco in Sardegna dal Settecento
alla prima metà dell’Ottocento, (MURST 60%)
- L. Coda, Istruzione pratica nella Sardegna centro-settentrionale tra Ottocento e Novecento: la scuola pratica di agricoltura di Sassari, (MURST
60%)
- L. Coda, La “Nuova Sardegna” ed i problemi politici ed economicosociali dell’Isola, (MURST 60%)
- M. F. Dettori, Le politiche per la famiglia e i servizi per l’infanzia e
l’adolescenza in Provincia di Sassari, (MURST 60%)
- 43 -
- M.F. Dettori, Tossicodipendenza e bisogni giovanili in Sardegna,
(MURST 60%)
- A. Fadda, Attività tradizionali, turismo e culture locali in Sardegna e
Corsica, (MURST 40%)
- A. Fadda, Territorio e culture locali nell’area Sardo-corsa, (MURST 60%)
- A. Fadda, Partecipazione e qualità della pubblica amministrazione nelle
comunità locali, (MURST 40%)
- A. Fadda, Istituzioni e partecipazione nella gestione delle emergenze
culturali del territorio, (CNR)
- P. Fois, Le minoranze nel diritto internazionale, (MURST 60%)
- M.G. Giannichedda, Norme giuridiche, politiche pubbliche, tecnologie
ed esperienze locali per implementare l’accesso delle persone disabili
agli spazi urbani e naturali, (CE/DGV, PROGRAMMA HORIZON)
- M.G. Giannichedda, “Turismo accessibile” o “turismo per tutti”: prime valutazioni sulle potenzialità della domanda a livello europeo e nazionale e sull’offerta di servizi in Italia, in alcuni paesi dell’Unione Europea e in Sardegna, (PROGRAMMA HORIZON)
- M.G. Giannichedda, Politiche e servizi per gli studenti disabili in un
campione di duecento università di sei paesi dell’Unione Europea e in
tutte le università italiane pubbliche e private, (PROGRAMMA HORIZON);
- M.G. Giannichedda, Progetto sperimentale di ricerca - azione per un sistema di servizi agli studenti disabili dell’Università di Sassari, (MURST)
- G.F. Loraschi, Economia dei servizi pubblici, (MURST 60%)
- G.F. Loraschi, Organizzazione, amministrazione, burocrazia, (MURST 60%)
- G.F. Loraschi, Tasse e sostenibilità ambientale, (MURST 60%)
- G. Manca, Percezione di sé e rapporti interpersonali in adolescenza,
(MURST 60%)
- G. Manca, L’ambiente come fattore educativo G. Manca
- G. Manca, La dispersione scolastica in provincia di Sassari
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- A. Mazzette, Dalla moda allo stile di vita: uno scenario metropolitano, (CNR)
- A. Mazzette, Diritti di cittadinanza, partecipazione e culture locali in
Sardegna, (CNR)
- A. Mazzette, Percorsi urbani e mobilità sociale, (CNR)
- A. Mazzette, I centri storici: i casi di Sassari e Palermo
- A. Mazzette, Il ticinese di Milano: un quartiere alla moda
- V. Mura, Le forme del consenso nelle teorie politiche moderne, (CNR)
- V. Mura, Forza e consenso, (MURST 60%)
- V. Mura, La cittadinanza tra inclusione ed esclusione, (MURST 40%)
- V. Mura, European citizenship and the social and political integration
of the European Union, (UE)
- A. Paba, Le determinanti della crescita: un’analisi territoriale, (MURST 60%)
- A. Paba, Credito, investimenti e sviluppo, (MURST 60%)
- A. Portera, La pedagogia interculturale nella teoria e nella pratica in
Italia, (MURST 60%)
- A. Portera, Les situations d’exclusion des enfants et des adolescents en
situation d’immigration, in collaborazione con la “Coordination
européenne pour le droit des étrangers à vivre en famille”, (UE)
- G.F. Sias, Comunicazione, anziani e diritto di cittadinanza, (MURST
60%)
- A. Vargiu, L. Bovone, Aspettative degli utenti e strategie comunicative
nei musei della Lombardia, in collaborazione con C. Menegazzi. Ricerca
del Centro per lo studio della moda e della produzione culturale
dell’Università Cattolica del S. Cuore, Milano per conto della Regione
Lombardia
- A. Vargiu, L. Bovone, Costruzione di indicatori e strumenti di rilevazione
standard e non standard per l’analisi di rete, consulenza metodologica,
progetto europeo di ricerca “Adapt-Ruci” su “Le industrie culturali a
Milano”, Università Cattolica del S. Cuore, Milano
- 45 -
- 46 -
DIPARTIMENTO DI ECONOMIA
E SISTEMI ARBOREI
Area Scientifica: G01X - 02B (Economia ed estimo agrario – Coltivazioni
arboree)
Numero docenti (professori e ricercatori): 14
Numero assegni di ricerca: 1
Numero dottorati: 1
Principali grandi temi di ricerca
- Sistema agroalimentare della Sardegna: filiere produttive.
- Relazioni fra attività agroindustriali, distretti industriali e sistemi locali.
- Analisi storica della crescita economica dell’agricoltura italiana.
- La patologia fondiaria e vincoli connessi.
- Valorizzazione tecnico-economica di alcune essenze officinali della
Sardegna.
- Valenza tecnico naturalistica di aree ad elevato contenuto ambientale e
studio delle politiche di gestione più adeguate.
- Metodi di gestione di impianti arborei e agroforestali
- Selezione clonale dei vitigni della Sardegna.
- Selezione e valorizzazione delle risorse genetiche di specie fruttifere
minori (fico, ficodindia, mirto, corbezzolo, oleandro, rosmarino, elicriso).
- Selezione e valorizzazione di ecotipi di Quercia da sughero.
- Fenologia della vite e dell’olivo.
- Studio delle cultivar locali di vite e olivo.
- Meccanismi fisiologici e genetici della resistenza a condizioni di aridità
in specie fruttifere.
- Ricerche sui metodi e modelli di valutazione dell’evapotraspirazione
delle colture arboree.
- Ricerche sull’ecofisiologia delle specie mediterranee.
- Studio della modellistica per la previsione della comparsa delle fasi
fenologiche.
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Breve sintesi sui principali risultati raggiunti
I risultati sinora raggiunti hanno consentito, per grandi temi, di
evidenziare i seguenti aspetti:
a) Le filiere produttive agro-alimentari sarde sono condizionate, sul piano
funzionale, da disfunzioni di carattere strutturale, organizzativo ed istituzionale che si sono progressivamente accumulate nel corso degli anni.
b) Il ruolo del settore agricolo nel processo di sviluppo è funzionale alla
realtà territoriale nella quale è calato; in particolare, è stato riscontrato
un effetto sistematico di marginalizzazione economica e sociale del settore primario nei sistemi locali del lavoro configurati come Distretti
Industriali a meno di una spinta specializzazione temporale nei confronti
dell’agro-alimentare.
c) La valorizzazione delle essenze officinali può costituire un valido supporto per una strategia competitiva settoriale orientata alla
diversificazione produttiva ed al razionale impiego delle risorse naturali ed umane della regione; le attuali condizioni tecnologiche e strutturali rendono però problematiche sul piano economico la domesticazione
di molte specie spontanee; l’agricoltura italiana cresce relativamente
meno di quella europea, a causa di una condizione di scarsa produttività
dei fattori e di un’insoddisfacente condizione finanziaria.
d) Le ricerche sulle tecniche alternative alla gestione tradizionale del suolo nel vigneto hanno evidenziato le relazioni tra inerbimento con
leguminose annuali autoriseminanti e attività vegeto-produttiva della
vite. Nel settore dell’arboricoltura da legno si è accertato che noce e
ciliegio trovano nell’aridità estiva una forte limitazione anche in alta
collina; un’attenta analisi stazionale si rende quindi indispensabile.
e) Con riferimento al poderoso lavoro di selezione e miglioramento
varietale, che ha interessato diverse specie arboree ed arbustive, il Dipartimento ha recentemente completato la ricerca su alcuni cloni appartenenti ai vitigni locali della Sardegna, nonché a dieci ecotipi di mirto,
individuati e selezionati per l’utilizzazione nell’industria liquoristica e
ai fini ornamentali. Inoltre ha allestito un’ampia collezione di specie,
biotipi e cultivar provenienti dalla Sardegna, dalla Sicilia e da vari paesi esteri, nonché nuovi ibridi del genere Opuntia
f) Diverse popolazioni di Quercia da sughero individuate in varie località
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g)
h)
i)
j)
k)
dell’Isola e della vicina Corsica, con riferimento specifico alla qualità
del sughero, sono state approfonditamente valutate sotto gli aspetti
morfologici, ecologici e genetici.
Per quanto riguarda gli studi sulla biodiversità, i risultati hanno sinora
consentito la caratterizzazione primaria e, in parte, secondaria di diverse cultivar locali di vite e olivo delle quali sono stati anche descritti tutti
gli aspetti relativi alla fenologia.
Gli studi sui meccanismi di resistenza agli stress idrici in varie specie
arboree hanno evidenziato il ruolo di alcune componenti biochimiche
(POD, SOD, vitamina E) in relazione alla difesa antiossidante indotta
dall’aridità.
Nonostante la letteratura sia ricca di modelli empirici e analitici per la
stima del flusso evapotraspirativo, tutte le metodologie esistenti presentano svantaggi, limiti e difficoltà applicative. Al fine di contribuire
alla ricerca di un metodo di stima che possa rappresentare un’alternativa ai metodi attualmente usati, sono state condotte numerose ricerche
finalizzate allo studio e allo sviluppo di un nuovo metodo, “Surface
Renewal”, basato sulla misura della temperatura dell’aria rilevata con
elevata frequenza. Gli studi finora condotti hanno consentito non solo
di rendere applicabile il metodo ma anche di approfondire le conoscenze teoriche sugli scambi fra le superfici vegetate e l’atmosfera. L’attività di ricerca è stata inoltre orientata all’applicazione dei metodi
climatologici e micrometeorologici per la stima dell’evapotraspirazione
potenziale e alla verifica dei coefficienti colturali.
Gli studi sul comportamento ecofisiologico delle specie della macchia
mediterranea sono stati orientati con particolare riferimento ai meccanismi di regolazione del potenziale idrico fogliare e all’efficienza d’uso
dell’acqua nelle seguenti specie: quercia da sughero, lentisco, palma
nana, fillirea, ginepro, corbezzolo e mirto.
Le ricerche sul comportamento fenologico di specie della macchia mediterranea hanno anche consentito di valutare l’accuratezza di modelli
previsionali per l’individuazione delle fasi fenologiche, basati sul calcolo dei gradi-giorno. La valutazione dei modelli fenologici è stata effettuata su dati relativi alle specie presenti nel Giardino fenologico del
Dipartimento.
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Risultati attesi eventualmente per i prossimi anni
I risultati attesi per i prossimi anni sono essenzialmente i seguenti,
nell’ambito di ampie tematiche:
a) La definizione puntuale delle modalità attraverso cui dare corso ad un
processo di riordino fondiario, e la delineazione precisa degli impatti
che esso potrà avere sul piano economico, ambientale e territoriale;
b) L’individuazione e caratterizzazione puntuale della valenza scientificonaturalistica delle aree selezionate, e la definizione delle più idonee
modalità di fruizione collettiva dei siti medesimi e delle politiche di
gestione più adeguate a promuoverne lo sviluppo socioeconomico.
c) Il lavoro di selezione e miglioramento avrà un ulteriore proseguimento
e si ritiene possano essere “licenziate” nuove selezioni di vite, di mirto,
di corbezzolo, di oleandro e di elicriso, nonché cultivar di ficodindia e
di vite provenienti da incrocio controllato.
d) Nell’ambito del Progetto POM-INEA Nuove metodologie per la gestione dei sistemi forestali complessi nell’Italia meridionale è in corso
la definizione di modelli di gestione sostenibile per i circa 10.000 ha di
soprassuoli quercini realizzati in Sardegna nell’ambito del Reg. comunitario 2080/92.
e) Per quanto riguarda la Quercia da sughero ci si attende, a breve, di
definire più specificatamente parametri obiettivi di qualità del sughero,
nonché di evidenziare in maniera certa, attraverso descrittori morfologici,
biochimici e molecolari, le differenze tra importanti popolazioni
dell’areale Mediterraneo raccolte in un campo di confronto nell’ambito
del Progetto FAO EUFORGEN.
f) Dalle ricerche sulla biodiversità ci si attende nei prossimi anni il
completamento della caratterizzazione secondaria delle cultivar locali
oggetto di studio.
g) Le ricerche sui meccanismi di aridoresistenza proseguiranno con la
messa a punto di metodologie capaci di individuare alcuni meccanismi
di natura genetica legati alla resistenza agli stress idrici.
h) Le ricerche sui modelli di stima dell’evapotraspirazione saranno orientate alla applicazione e validazione dei modelli micrometeorologici studiati su coperture vegetali complesse (arboree a fila e sparse).
i) Gli studi ecofisiologici riguarderanno la struttura e la funzionalità degli
- 50 -
ecosistemi a macchia mediterranea in relazione a fattori di disturbo (fuoco).
j) Le ricerche sulla modellistica fenologica prevedono la messa a punto di
una metodologia per la ricostruzione dei valori della temperatura giornaliera utili per il calcolo dei gradi-giorno.
Aspetti di originalità e di innovazione
A nostro avviso, gli aspetti di originalità e innovazione riguardano,
prevalentemente, le tematiche relative alla selezione di specie finora trascurate (mirto, corbezzolo, oleandro, elicriso); all’applicazione di
metodologie innovative per la caratterizzazione della biodiversità vegetale;
ai nuovi approcci metodologici per lo studio dei meccanismi di
aridoresistenza, nonché per la ricerca di modelli “nuovi” per la valutazione
delle esigenze idriche delle specie arboree.
Cooperazione internazionale
Il Dipartimento collabora con diverse Istituzioni scientifiche estere
e, in particolare, con l’Università della California, a Davis (Department of
Land, Air and Water Resources), con la FAO, col GREMPA (Groupe d’etude
sur l’Amandier), con l’INIA (Istituto Nacional de Investigaciones Agrarias)
di Valencia, con l’Universitat Politecnica di Valencia, con l’Universitat de
Extremadura (Bajadoz), con l’Universitat Politecnica di Barcellona, con
l’Universitat de las Islas Baleares (Palma di Maiorca).
Numero e titoli di volumi ed articoli pubblicati nel corso del 1999
Sezione Agroecosistemi arborei
- Abeltino P., Barberis A., Dettori S., Filigheddu M.R., Manchinu M.,
1999 - Influenza dell’aridità sull’accrecimento del ciliegio da legno. II
Congresso della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale,
Bologna, 20-22 Ottobre. In corso di stampa.
- Abeltino P., D’Angelo M., Barberis A., Dettori S., Falqui A., Filigheddu
M.R., Manchinu M., Mulas G.B., 1999 - Risultati preliminari sulla
risposta della quercia da sughero all’intensificazione colturale in
Sardegna. II Congresso della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia
Forestale, Bologna, 20-22 Ottobre. In corso di stampa.
- 51 -
- Bandino G., Mulas M., Sedda P., Moro C., 1999 - Survey on olive genetic
resources of Sardinia. Acta Horticulturae, 474: 151-154.
- Bandino G., Sedda P., Mulas M., 1999 - Germination of olive seeds as
affected by chemical scarification, hot water dip, and gibberellic acid
treatments. Acta Horticulturae, 474: 35-38.
- Barberis A., Abeltino P., Dettori S., Filigheddu M.R., Manchinu M., 1999
- Effetti dello stress idrico sul ciliegio da legno in ambiente mediterraneo.
Irrigazione e Drenaggio, 46 (4): 18-22.
- Chessa I., De Pau L., Deidda P., 1999 - Relazioni tra carenza idrica e
meccanismo di difesa antiossidante. Frutticoltura, 61(7/8): 50-54.
- Chessa I., Nieddu G., 1999 - Fenologia e fruttificazione nel mirto (Myrtus
communis L.) in coltivazione. Atti della Giornata di Studio sul mirto,
Sassari 30 giugno 1999.
- Chessa I., Nieddu G., 1999 - Il ficodindia. L’informatore agrario, 30:
55–61.
- Chessa I., Sirca C., Nieddu G., 1999 - Variabilità nella fenologia del
germoplasma di olivo della Sardegna. Atti del 5° Convegno Nazionale
Biodiversità “Biodiversità e Sistemi Ecocompatibili”, Caserta 9-10 settembre 1999 (in stampa).
- D’Angelo M., Delogu G., Dettori S., 1999 - La gestione delle risorse
forestali in Sardegna: problemi e prospettive. Atti “Nuove Frontiere nella
Gestione Forestale”, Reggio Calabria, 30-31/5/1997, Acc. It. Sc. Forestali,
(O. Ciancio Ed.): 131-144
- Deidda P., Mulas M., 1999 - Due specie frutticole minori per una
frutticoltura sostenibile: Myrtus communis L. e Arbutus unedo L.
Risultati di alcune ricerche condotte in Sardegna (Italia). Actas del Congreso Europeo de Agricultura Sostenible en ambientes mediterraneos.
Badajoz-Merida, 22-25 de marzo: 50-54.
- Deidda P., Nieddu G., 1999 - Le tecniche agronomiche e la scelta del
portinnesto nel Vermentino: risultati della ricerca in Sardegna. Relazione presentata VII Congresso internazionale sul Vermentino, Bastia
3-4 Giugno 1999.
- Dettori S., 1999 - Modelli di coltivazione semintensiva del mirto. Primi
risultati. Relazione presentata alla “Giornata di studio sul mirto”. Sassari,
30 giugno.
- 52 -
- Dettori S., Filigheddu M.R., Ibba M., Virdis F., 1999 - Irrigazione con
acque saline dell’olivo in vasca lisimetrica. Frutticoltura, 61(7/8): 73-77
- Duce P., Spano D., 1999 - Stima del bilancio energetico di un ecosistema
a macchia mediterranea. In: Monitoraggio di un ecosistema a macchia
mediterranea: misure ecofisiologiche e micrometeorologiche. Collana
Tecnico Scientifica INAPA, Quaderno n. 6, (F.Benincasa, G.Cristoferi,
G.Maracchi, P.Tedeschi Ed.): 31-41
- Duce P., Spano D., Cesaraccio C., Asunis C., 1999 - Descrizione del
test-site Arca di Noè. In: Monitoraggio di un ecosistema a macchia mediterranea: misure ecofisiologiche e micrometeorologiche. Collana Tecnico Scientifica INAPA, Quaderno n. 6, (F.Benincasa, G.Cristoferi,
G.Maracchi, P.Tedeschi Ed.):7-19
- Mulas M., 1999 - Caratteristiche dei frutti in selezioni di mirto (Myrtus
communis L.). Presentato al 5° Convegno su “Biodiversità e sistemi
ecocompatibili”. Caserta, 9-10 settembre.
- Mulas M., 1999 - Characterisation of olive wild ecotypes. Acta
Horticulturae, 474: 121-124.
- Mulas M., 1999 - Selezione varietale per la coltivazione del mirto.
Presentato alla “Giornata di studio sul mirto”. Sassari, 30 giugno.
- Mulas M., Abeltino P., Brigaglia N., 1999 - Il lentisco (Pistacia lentiscus
L.) nell’ambiente mediterraneo: biodiversità e potenziale ecologico.
Monti e Boschi, (2): 5-9.
- Mulas M., Cani M.R., 1999 - Germplasm evaluation of spontaneous
myrtle (Myrtus communis L.) for cultivar selection and crop development.
Journal of Herbs, Spices & Medicinal Plants, 6(3): 31-49.
- Mulas M., Cani M.R., Brigaglia N., Deidda P., 1999 - Study of myrtle
(Myrtus communis L.) genetic resources to promote extensive crop as
integration of spontaneous harvests. Acta Horticulturae, 502: 85-88.
- Mulas M., Fadda A., Francesconi A.H.D., 1999 - Osservazioni sulla
biologia fiorale del mirto (Myrtus communis L.). Presentato alla
“Giornata di studio sul mirto”. Sassari, 30 giugno.
- Mulas M., Francesconi A.H.D., 1999 - Wild olive (Olea europaea L.) as
a forestry species. Presentato al II Congresso su “Applicazioni e
prospettive per la ricerca forestale”. Bologna, 20-22 ottobre.
- 53 -
- Mulas M., Francesconi A.H.D., Perinu B., 1999 - Caratteri delle foglie
e dei germogli in varietà di rosmarino (Rosmarinus officinalis L.).
Presentato al 5° Convegno su “Biodiversità e sistemi ecocompatibili”.
Caserta, 9-10 settembre.
- Mulas M., Perinu B., Francesconi A.H.D., 1999 - Biomass yield and
forest management of myrtle (Myrtus communis L.) in the Mediterranean
maquis. Presentato al II Congresso su “Applicazioni e prospettive per la
ricerca forestale”. Bologna, 20-22 ottobre.
- Mulas M., Perinu B., Francesconi A.H.D., 1999 - Effetti della raccolta
di biomassa da piante spontanee di mirto sulle formazioni a macchia
mediterranea. Presentato alla “Giornata di studio sul mirto”. Sassari, 30
giugno.
- Mulas M., Schirra M., Mura M., Virdis F., 1999 - Fruit quality of tableolive clones selected from ‘Nera’ cultivar. Acta Horticulturae, 474: 605608.
- Mulas M., Spano D., Biscaro S., Parpinello L., 1999 - Parametri di qualità
dei frutti di mirto (Myrtus communis L.) destinati all’industria dei liquori.
Presentato al 4° Congresso Italiano di Scienza e Tecnologia degli
Alimenti. Cernobbio (CO), 16-17 settembre.
- Nieddu G., 1999 - Primi risultati sulla coltivazione del mirto in Sardegna. Relazione presentata alla Giornata di studi sul mirto. Sassari, 30
giugno 1999.
- Nieddu G., Chessa I., 1999 - Risorse genetiche del Corbezzolo in Europa. Informatore Agrario (in press).
- Nieddu G., Chessa I., 1999 - Valutazione della variabilità genetica di
origine naturale ed artificiale nel genere Opuntia. Atti del convegno “I
fruttiferi tropicali e subtropicali in Italia”, 5-6 Novembre 1999, Ragusa.
- Paci M., Pellizzaro G., Spano D., Asunis C., Cesaraccio C., SIRCA C.,
1999 - Analisi della distribuzione spaziale della vegetazione: un esempio di applicazione alla macchia mediterranea nella penisola di Capo
Caccia (Sassari). Monti e Boschi, 5: 17-25.
- Pellizzaro G., Mulas M., Duce P., 1999 - Evoluzione stagionale della
produzione di etilene nelle foglie di Cistus monspeliensis L. e Pistacia
lentiscus L. come indicatore di stress nella macchia mediterranea.
Presentato al II Congresso su “Applicazioni e prospettive per la ricerca
forestale”. Bologna, 20-22 ottobre.
- 54 -
- Peressotti A., Asunis C., Cesaraccio C., 1999 - Stima indiretta della
biomassa e della copertura vegetale di un ecosistema mediterraneo a
macchia: il caso della riserva naturale integrale Arca di Noè. In:
Monitoraggio di un ecosistema a macchia mediterranea: misure
ecofisiologiche e micrometeorologiche. Collana Tecnico Scientifica
INAPA, Quaderno n. 6, (F.Benincasa, G.Cristoferi, G.Maracchi,
P.Tedeschi Ed.): 79-86
- Snyder R.L., Spano D., Cesaraccio C., Duce P., 1999 - Determining degree-day thresholds from field observations. International Journal of
Biometeorology, 42: 177-182
- Spano D., Cesaraccio C., Duce P., Snyder R.L. Phenological stages of
natural species and their use as climate indicators. International Journal
of Biometeorology, 42/3: 124-133.
- Spano D., Duce P., 1999 - Analisi del Surface Renewal per la stima
della densità del flusso di calore sensibile su vegetazione mediterranea.
In: Monitoraggio di un ecosistema a macchia mediterranea: misure
ecofisiologiche e micrometeorologiche. Collana Tecnico Scientifica
INAPA, Quaderno n. 6, (F.Benincasa, G.Cristoferi, G.Maracchi,
P.Tedeschi Ed.): 69-78
- Spano D., Duce P., Cesaraccio C., Francesconi A., Asunis C., Rossi F.,
Rotondi A., 1999 - Rilievi ecofisiologici e caratteristiche morfoistologiche di alcune specie della macchia mediterranea. In:
Monitoraggio di un ecosistema a macchia mediterranea: misure
ecofisiologiche e micrometeorologiche. Collana Tecnico Scientifica
INAPA, Quaderno n. 6, (F.Benincasa, G.Cristoferi, G.Maracchi,
P.Tedeschi Ed.): 21-29
- Spano D., Duce P., Deidda P., 1999 - Nuove acquisizioni per la stima
dell’evapotraspirazione. Frutticoltura, 61(7/8): 67-71.
- Spano D., Duce P., Snyder R.L., 1999 - La stima dell’evapotrasporazione
con il metodo Surface Renewal. Irrigazione e Drenaggio, 46(1): 18-23.
- Ventura F., Duce P., Spano D., Snyder R.L., 1999 - Valutazione di alcuni
modelli di stima dell’evapotraspirazione di riferimento in ambiente
mediterraneo.. Irrigazione e Drenaggio, 46(1): 24-29.
- Ventura F., Duce P., Spano D., Snyder R.L., 1999 – An evaluation of
common evapotraspiration equations. Irrigation Science, 18: 163-170.
- 55 -
Sezione Economia e Politica agraria
- Pulina P. (1999), La filiera orticola, in Idda L. (a cura di), La percezione
della qualità nelle filiere agro-alimentari della Sardegna, C.N.R. - P.F.
RAISA, Sassari, T.A.S..
- Furesi R., Nencioni C.M., Pulina P., Rubino R. (1999), Farm Efficiency
Evaluation through FADN Database, in Rubino R., Morand-Fehr P. (eds.),
Systems of Sheep and Goat Production: Organization of Husbandry and
Role of Extension Services, «Options Méditerranéennes», Serie A:
Séminaires Méditerranéennes, n.38.
- Furesi R. (1999), Studio di valutazione sull’applicazione del Reg. CEE
2078/92 in Sardegna, Rapporto Finale redatto nell’ambito della convenzione INEA-RAS, INEA.
- Furesi R. (1999), L’attuazione delle misure agroambientali in Sardegna, in INEA - Osservatorio sulle Politiche Strutturali, Le misure
agroambientali in Italia, Analisi e valutazione del reg. CEE 2078/92 nel
quadriennio 1994-97, Rapporti regionali, Roma, Tipografia Lithoteam.
- Furesi R.(1999), La filiera lattiero-casearia, in Idda L. (a cura di), La
percezione della qualità nelle filiere agroalimenatri della Sardegna, Progetto Finalizzato CNR-RAISA, Sassari, TAS.
- Benedetto G. (1999), La filiera vitivinicola, estratto da “La Percezione
della qualità nelle filiere agroalimentari della Sardegna”, a cura di L.
Idda, Progetto finalizzato RAISA-CNR, TAS, Sassari.
- Benedetto G. (1999), Evoluzione del mercato dei vini novelli, «Sardegna Economica» (5).
- Gutierrez M. (a cura di) (1999), Protezione dell’ambiente e gestione
delle risorse naturali, Cedam, Padova.
- Idda L. (a cura di) (1999), La Percezione della qualità nelle filiere
agroalimentari della Sardegna, Progetto finalizzato RAISA-CNR, TAS,
Sassari.
- Idda L., Il sistema agro-alimentare e il tema della qualità: un inquadramento generale alla luce della specificità del problema agricolo, estratto da “La Percezione della qualità nelle filiere agroalimentari della
Sardegna”, a cura di L. IDDA, Progetto finalizzato RAISA-CNR, TAS,
Sassari.
- 56 -
- Gutierrez M.M., Gutierrez L., Sini M.P., Virdis M. (1999), Ambiente ed
economia: valutazioni d’impatto della riserva naturale marina di Capo
Caccia Isola Piana, in Gutierrez M. (a cura di), Protezione dell’ambiente e gestione delle risorse naturali, Cedam, Padova.
- Sini M.P. (1999), La filiera olivicolo-olearia, in Idda L. (a cura di), La
percezione della qualità nelle filiere agroalimentari della Sardegna,
RAISA, n. 3137, T.A.S., Sassari.
- Nuvoli F., Furesi R. (1999) (a cura di), Pastorizia e politica
mediterranea,«Quaderni mediterranei», 10, Cagliari, Tema.
- Nuvoli F., Furesi R.(1999), Aspetti economico-organizzativi della pastorizia in Sardegna con particolare riferimento alle normative europee, in Nuvoli F., Furesi R.(a cura di), Pastorizia e politica
mediterranea,«Quaderni mediterranei», 10, Cagliari, Tema.
- Benedetto G., Nuvoli F. (1999), Analisi economica del comparto
vitivinicolo della Sardegna, in «Il Vino», a cura di Vodret A., Nuvoli F.,
Benedetto G., Zonza Editori, Cagliari.
- Benedetto G., Nuvoli F. (1999), Analisi economica del comparto ovino
della Sardegna, in «Il Formaggio», a cura di Deiana. P., Nuvoli F., Benedetto G., Zonza Editori, Cagliari.
- Nuvoli F., L’elettrificazione rurale nell’agricoltura sarda, in “Passato e
presente dell’elettrificazione rurale. Un capitolo dello sviluppo economico della Sardegna”, in corso di stampa.
- Benedetto G., Furesi R., Nuvoli F., Pulina P., Aspetti economici della
coltura del mirto, in corso di stampa.
- Gutierrez L. (1999) Politiche di protezione dell’ambiente e Riserva Naturale Marina: un’analisi Contingent Valuation, in M. Gutierrez (a cura
di) Protezione dell’ambiente e gestione delle risorse naturali, Padova: Cedam
- Gutierrez L. (1999), Convergence in US and EU Agriculture, in pubblicazione European Review of Agricultural Economists, maggio 2000.
- Gutierrez L. (1999), EU Accession and Agricultural Productivity Growth,
Proceedings papers “Integration in the Baltic Sea Countries to the Common
Agricultural Policies of the EU”.
- Gutierrez L. (1999), Agricultural Productivity Growth and Converge
Among Countries, Contributed Paper Session European Association of
Agricultural Economists, Varsavia.
- 57 -
Altri risultati: Convegni, conferenze, seminari
- Giornata di Studio sul Mirto organizzata nell’ambito del Progetto Incremento della Produzione di Piante Officinali del Mi.P.A. - Progetto “Sistemi Colturali per il Mirto” della Regione Autonoma della Sardegna.
30 giugno - 1 luglio 1999
- Seminario di studi Il catasto terreni: uno strumento di lavoro per il dottore agronomo tenutosi nel mese di giugno 1999 con la partecipazione
del Prof. Francesco Nuvoli, docente di Estimo Rurale, del Geom.
Domenico Varcasia e del Geom Costanzo Idini, funzionari tecnici dell’Ufficio Tecnico Erariale di Sassari.
Attrezzature utilizzate: laboratori
- Spettrofotometro ad assorbimento atomico PERKIN-ELMER mod. 306
- Spettrofotometro ad assorbimento atomico PERKIN-ELMER ANALYST
100
- Spettrofotometro UV-VIS doppio raggio HITACHI mod. 100-60
- Spettrofotometro UV-VIS doppio raggio VARIAN mod. CARr3
- Gas-cromatografo PERKIN-ELMER mod. SIGMA 3B
- Gas-cromatografo PERKIN-ELMER mod. AUTOSYSTEM XL
- HPLC DIONEX mod. 600 completo di rivelatori UV-VIS – fluorimetro
- HPLC WATERS mod. 510 completo di rivelatori UV-VIS – fluorimetro
- Apparecchio ELISA mod. DV990/B
- PCR PERKIN-ELMER mod. 2400
- Alimentatore per elettroforesi BIO.RAD mod. PAC 2000
- Alimentatore per elettroforesi PHARMACIA mod. EPS 500/400
- Trasilluminatore UV-VIS HOEFER mod. 20
- Colorimetro MINOLTA mod. CR-200 per la determinazione del colore
secondo le derivate Lab
- Infra red gas analyser ADC - LCA3
Normali apparecchiature da laboratorio: pHmetri, conducimetri, bilance,
stufe a circolazione naturale e forzata dell’aria, muffole, agitatori, centrifughe refrigerate e non, deionizzatori e distillatori per H2O, MilliQ, ultrasuoni,
microscopi, microtomi, freezer, ultrafreezer, liofilizzatore, autoclave.
- 58 -
Sintesi sui finanziamenti ottenuti
Nel 1999 il Dipartimento ha ottenuto finanziamenti per la ricerca
per un importo di circa £1.129.000.000, prevalentemente da Contratti e
Convenzioni (£169.000.000), MURST (£165.000.000), Enti Pubblici e Privati (£630.000.000), RAS (£128.000.000). La somma spesa per la ricerca
nello stesso anno ammonta a circa £907.000.000.
Collaborazioni con EE.LL. e con il mondo delle imprese.
I rapporti di collaborazione del Dipartimento riguardano, essenzialmente, la RAS, alcuni comuni della Sardegna, e imprese private nel
settore del vivaismo frutticolo e ornamentale.
Prestazione per conto terzi, ammontare relativo al 1999: £. 170.000.000
Collaborazione con Consorzi e CNR.
Il Dipartimento ha stretti rapporti di collaborazione scientifica con
i Consorzi di Frutticoltura di Cagliari e di Sassari, col Centro Regionale
Agrario Sperimentale, con l’INEA, con l’Istituto di Ricerca per il
Monitoraggio degli Agroecosistemi (IMAes) e con l’Istituto di Ecofisiologia
delle piante arboree da frutto (ISTEA), entrambi del CNR.
Residui per la ricerca sul bilancio 1999
I residui suddetti ammontano a circa £. 509.000.000.
- 59 -
- 60 -
DIPARTIMENTO
FARMACO-CHIMICO-TOSSICOLOGICO
Area scientifica 03 (Scienze chimiche) settore scientifico disciplinare C07
ed EO8X
Numero docenti: 3 proff. Ordinari, 6 associati, 9 ricercatori confermati; 1
assegno di ricerca; 3 dottorandi in scienze farmaceutiche con sede consorziata
Genova; 2 contrattisti ex art.37.
Principali tematiche di ricerca
- Sintesi e valutazione biologica di derivati eterociclici
- Analisi tossicologica di residui di sostanze tossiche in matrici complesse
- Isolamento e caratterizzazione di molecole a potenziale attività
farmacologica estratte da vegetali
- Proprietà chimico fisiche di medicamenti e loro sicurezza d’uso
La produzione scientifica è contrassegnata da 15 pubblicazioni (full
papers) su riviste internazionali, da 1 Book Chapter revue, da 6 comunicazioni a congressi internazionali.
Di queste ben 10 pubblicazioni si riferiscono alla sintesi e valutazione biologica dei derivati eterociclici. In particolare si sono ottenuti i
seguenti risultati:
messa a punto di un nuovo metodo per la determinazione preventiva del
contenuto in resina degli ippocastani utilizzando EC/MS; nuove molecole
sulle fragranze e aromi dell”Arbutus Unedo”; nuove triazolo[4,5-f]- e [4,5g]chinoline da sviluppare come farmaci intercalanti antimicrobici ed
antitumorali; nuovi fenilpirroli come con attività dopaminosimile per i
ricettori D2; sintesi di nuove ciclodestrine quali selettori chirali in
elettroforesi capillare; nuove chinossaline analoghe degli antifolici classici
e non classici come inibitori di crescita delle cellule tumorali; sintesi, valutazione farmacologica e stabilità di profarmaci dell’acido nipecotico; attività analgesica antiinfiammatoria di cicloesil benzammidi sostituite;
- 61 -
trifluorochinossalinoni ad attività antimicrobica; studio delle reazioni dei
5,6-diidrobenzo[h]- e 5,6-diidrothieno[3,2-h]cinnolinoni con idrazina idrato.
Sulla base di questi dati risultano abbastanza fondate le premesse
di un ulteriore sviluppo dell’attività produttiva del dipartimento con risultati di pratica utilità nel settore più propriamente farmaceutico-farmacologico
che in quello analitico tossicologico e delle sostanze naturali.
Il Dipartimento in collaborazione con la Facoltà di Farmacia e con
L’Istituto per l’Applicazione delle Tecniche Chimiche Avanzate ai Problemi Agrobiologici del C.N.R. ha promosso il 1° Corso di Modellistica
Molecolare per i ricercatori del settore del Drug Design con applicazioni
pratiche nei giorni 7-9 giugno 1999.
Ha avuto un professore a contratto (prof. Blaschke dell’Università
di Munster) per il corso di Chimica Farmaceutica e Tossicologica II di CTF
che ha tenuto un ciclo di lezioni di 20 ore nel mese di maggio.
Il Dipartimento ha usufruito di un finanziamento per la ricerca sui
fondi 60% di 105.000.000.
L’attività di ricerca si è svolta nei laboratori di Via Muroni, 23.
-
-
Il Dipartimento mantiene rapporti di collaborazione:
con l’Università di Munster e con l’Istituto di Chimica Farmaceutica di
quella Università sia nell’ambito del progetto Socrates che per la collaborazione scientifica col prof. Blaschke per la sintesi di nuove
ciclodestrine quali selettori chirali in elettroforesi capillare;
con l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna per la sintesi e l’analisi di
nuovi anabolizzanti di provenienza illecita congeneri del clembuterolo;
con il prof. Casanova dell’Università di Corte( Corsica) nell’ambito
dell’INTEREG I per lo studio di sostanze naturali;
con il National Cancer Institute di Bethesda nel International Program
di selezione di nuovi farmaci antitumorali;
con il consorzio Neuroscienze di Cagliari per lo studio di farmaci
analgesici.
- 62 -
Il Dipartimento ha stipulato due convenzioni:
una con il Ministero della Sanità per lo studio delle proprietà chimico fisiche di medicamenti e loro sicurezza d’uso per un residuo d’esercizio 99 di
£ 19 milioni ( Prof. De Caprariis) ed una con la Procura della repubblica ed
il tribunale di Sassari per l’analisi di sostanze stupefacenti sottoposte a sequestro per un importo di 47.000.000.
Il Dipartimento ha ricevuto nel 1999 per i progetti di ricerca d’interesse nazionali interuniversitari l’assegnazione virtuale di £ 79.000.000
per l’unità locale coordinata dal prof. Paglietti che non è stata finanziata.
I residui sul capitolo ricerca scientifica ( 60%-40%-CNR) ammontano a 305.273.014 di cui 150.000.000 impegnati per l’acquisto di una nuova gas massa , 30 milioni impegnati per una borsa per un assegnista di ricerca
cofinanziato, e la rimanenza da rendicontare entro il 15 giugno 2000.
Il Dipartimento in collaborazione con la Facoltà di Farmacia e con
L’Istituto per l’Applicazione delle Tecniche Chimiche Avanzate ai Problemi Agrobiologici del C.N.R. ha promosso il 1° Corso di Modellistica
Molecolare per i ricercatori del settore del Drug Design con applicazioni
pratiche nei giorni 7-9 giugno 1999.
Elenco pubblicazioni
- S. Villa, G.L. Evoli, M.M. Curzu, G.A. Pinna, G. Cignarella: Behavior
of 5,6-dihydrobenzo [h]cinnolinones towards hydrazine. Synthesis of
benzo [h]cinnolinones and of aminobenzo[h]cinnolinones. J. Heterocyclic
Chem., 36, 485 (1999)
- G.A. Pinna, M.M. Curzu, M. Sechi, G. Chelucci, E. Macciocco: Synthesis
and dopamine D2-like receptor binding affinity of substituted 5-phenylpyrrole-3-carboxamides. Il Farmaco, 54, 542 (1999)
- S. Villa, G. Cignarella, M.M. Curzu, G.A. Pinna, E. Pini, L. Toma:
Behaviour of 5,6-dihydrothieno[3,2-h]cinnolin-3(2H) one towards
- 63 -
hydrazine. Synthesis of thienocinnolinones and 4-aminothienocinnolinones. J. Heterocyclic Chem., 36, 1253 (1999)
- G. Chelucci, S.Deriu, G.A. Pinna, A. Saba, R. Valenti: Steric versus
electronic effects of the ligand in the enantioselective paaladium-catalized
allylic alkylation with chiral oxazolinylpyridines. Tetrahedron
Asymmetry, 10, 3803 (1999)
- P. Sanna, A. Carta, G. Paglietti: Synthesis of triazol[4,5-f]quinolines. An
unusual acse of displacement of nitro group in the reaction of 8acetylamino-6-chloro-5-nitroquinoline with hydrazine and
methylhydrazine. Heterocycles, 50, 693-702 (1999)
- P. Sanna, A. Carta, M. Loriga, S. Zanetti, L. Secchi: Synthesis of 3,6,7substituted-quinoxalin-2-ones for evaluation of antimicrobial and anticancer
activity. Part 2. Il Farmaco, 54, 161-168 (1999)
- P. Sanna, A. Carta, M. Loriga, S. Zanetti, L. Secchi: Preparation and
biological evaluation of 6/7-trifluoromethyl(nitro)-6,7-difluoro-3alkyl(aryl)-substituted-quinoxalin-2-ones. Part. 3. Il Framaco, 54, 169177 (1999)
- P. Sanna, A. Carta, G. Paglietti: Triazolo[4,5-f]quinolines derived from
5-amino-(1H-and 2-methyl-2H)-benzotriazoles with β-diketones and 3buten-2-one. Heterocycles, 51, 2171-2181 (1999)
- L. Cengarle, A. Carta, M.F. Marceddu, L. Pinna, G. Tiloca: La risonanza
magnetica nucleare nella determinazione del degrado ossidativo delle
sostanze grasse: nota III. Valutazione rapida delle alterazioni di lipidi animali in seguito a cottura. Riv. Ital. Sostanze Grasse. 76, 249-256 (1999)
- G. Boatto, A. Pau, M. Palomba, L. Arenare, R. Cerri: Monitoring of
oxytetracycline in ovine milk by HPLC. J. of Pharm. And Biomed.
Analysis 20, 321-326 (1999)
- A.Pau, G. Boatto, M. Palomba, B. Asproni, R. Cerri, F. Palagiano, W.
Filippelli, G. Falcone, G. Motola: Synthesis of N-[4-(Alkyl)cyclohexyl]substituted benzamides with anti-inflammatory and analgesic activities.
Il Farmaco 54, 524-532 (1999)
- 64 -
- G. Boatto, M. Nieddu, M.F. Salis, M. Palomba, A. Pau, R. Cerri:
Supercritical fluid extraction and GC detection of the DDE and
polychlorinated biphenyl compounds in chicken liver. 8th International
Meeting on Recent Development in Pharmaceutical Analysies (RDPA
’99). Roma June 29-July 3, pag. 143 (1999)
- L. Arenare, E. Abignente, R. Ippolito, M.G. Rimoli, M.P. Demontis, V.
Anania, G. Boatto, P. de Capraiis: Synthesis stability and neuroprotective
activity of 7-chloro-and 5,7-dichlorokynurenic acid prodrugs. Drug
Delivery For The Third Millenium. Pisa Italy October 19-12 1999, in
Acta Technol. Leg. Medic. 2, 95 (1999)
- M.G. Rimoli, E. Abignente, L. Avallone, L. Arenare, M. Amorena, G.
Boatto, A. Becciu, P. de Caprariis: Synthesis, stability and enhanced BBB
penetration of azidothymidine prodrugs: Drug Delivery For The Third
Millenium. Pisa Italy October 19-12 1999, in Acta Technol. Leg. Medic.
2, 95 (1999)
- F.P. Bonina, L. Arenare, F. Palagiano, A. Saija, F. Nava, D. Trombetta, P.
de Caprariis: Synthesis, stability, and pharmacological evaluation of
nipecotic acid prodrugs. J. Pharm. Sci. 1999 May; 88(5): 561-7 (Go to
publisher Site)
- M.G. Rimoli, L. Avallone, P. de Caprariis, A. Galeone, F. Forni, M.A.
Vande: Synthesis and characterisation of poly(D,L-lactic acid)idoxuridine conjugate. J. Controlled release 1999 Mar 8; 58 (1):61-8
- M. Cataldi, M. Taglialatela, F. Palagiano, A. Secondo, P. de Caprariis, S.
Amoroso, G. di Renzo, L. Annunziato: Effects of manidipine and
nitrendipine enantiomers on the plateau phase of K+-induced intracellular
Ca2+ increase in GH3 cells. European Journal of Pharmacology 376 (1999)
169-178
- B. Chankvetadze, G. Pintore, M. Chessa, G. Boatto, G. Blaschke:
Synthesis of some single-isomer neutral, positively and negativelcharged
cyclodextrin derivatives and their evaluation as chiralselectors in capillary
electrophoresis. – 8th International Meeting on Recent Development in
Pharmaceutical Analysies (RDPA ’99). Roma June 29-July 3, 1999, pag.
113 (1999)
- 65 -
- Book Chapter B. Chankvetadze, G. Blaschke, G. Pintore (Chapter 4°)
titled Ligand-Cyclodextrin Complexes, will be published in the book:
NMR Spectroscopy in drug development and analysis. The editors of
the book are: U. Holzgrabe. I. Wawer and B. Diehl, Publisher is WileyVCH Verlg GmbH, Weinheim-New York (1999)
- P. Corona, G. Vitale, M. Loriga, G. Paglietti: Quinoxaline chemistry.
Part 13. 3-carboxy-2-benzylamino substituted quinoxalines and N-[4(3-carboxyquinoxalin-2-yl) aminomethyl]benzoyl]-L-glutamates.
Synthesis and evaluation of in vitro anticancer activity. Il Farmaco, 55/
2 pp 77-86 (Lettera di accettazione del 15.10.1999)
- G.A. Pinna, M.M. Curzu, M. Sechi, G. Chelucci, E. Maciocco: Synthesis
and Dopamine D2-like receptor binding affinity of substituted 5-phenylpyrrole-3-carboxamides. Il Farmaco 54 (1999) 542-550.
- 66 -
DIPARTIMENTO DI FARMACOLOGIA,
GINECOLOGIA ED OSTETRICIA
FINANZIAMENTI OTTENUTI CON I FONDI EX 60%
SOMMA STANZIATA L. 71.000.000
______________________________________________________________________________
Cognome e nome
Titolo ricerca
Fin. ottenuto
______________________________________________________________________________
Baggio Giovannella
Ulteriori ricerche sui centenari in Sardegna
6.843.000
Cherchi Pier Luigi
Iniobitori della topoisomerasi nel Ca ovarico
3.422.000
De Natale Guglielmo
Meccanismo effetti amfetamina ed aloperidolo
6.843.000
Desole M. Speranz
Interazioni tra L-DOPA.Mn,Fe,MPTP
6.843.000
Dessole Salvatore
Soluizione KCl/PVP in preparazione seme
3.422.000
Enrico Paolo
Studio in vivo trasmissioneaminergica corticale
6.843.000
Fresu Luigia
Ulteriori indagini presenza recettori AAE
6.843.000
Marchetti B.Maria
Dialogo neuroni glia e patologie neurodegener.
6.843.000
Miele Egidio
Terapia a lumgo termine con L-DOPA e
stress ossidativo
6.843.000
Miele Maddalena
Stress ossidativoe livelli di ascorbato e AAE
6.843.000
Ambrosini Guido
Inibinna e tumori ovarici
1.711.000
D’Antona Donato
Inibina e sindrome Down
3.422.000
Milia Sebastiano
Modificazioni lipoproteine alfa e gra vidanza
1.171.000
Scapinelli Anna
Controllo qualità in colposcopia
1.171.000
Firinu Carmelina
Fibronectina fetale nel siero materno
Totale
857.000
L.
71.000.000
______________________________________________________________________________
- 67 -
Pubblicazioni della Sezione di Farmacologia
Le pubblicazioni sono tutte su riviste recensite dall’Institute for
Scientific Information e con fattore di impatto
1) Enrico P., Mura M.A Esposito G., Serra P.A., Migheli R., De Natale G.,
Desole M.S., Miele M. and Miele M. Effect of naloxone on morphineinduced changes in striatal dopamine metabolism and glutamate, ascorbic
acid and uric acid release in freely moving rats. Brain Res. 797: 94102, 1998 IF 2.15
2) Desole M.S, Sciola L., Sircana S., Godani C., Migheli R. Delogu M.R.,
Piras G., De Natale G. and Miele E. Protective effect of deferoxamine
on sodium nitroprusside-induced apoptosis in PC12 dells. Neurosci. Lett.
247:1-4,1998 IF 1.934
3) Migheli R., Godani C., Sciola L., Delogu M.R., Serra P.A., Zangani D.,
De Natale G., Miele E. and Desole M.S. Enhancing effect of manganese
on L-DOPA-induced apoptosis in PC12 cells: role of oxidative stress. J.
Neurochem. 73: 1155-1163,1999 IF 4.651
4) Miele M., Mura M.A., Enrico P., Serra P.A., Migheli R., Zangani D.,
Miele E. and Desole M.S. On the mechanism of d-amphetamine-induced
changes in glutamate, ascorbic acid and uric acid release in the striatum
of freely moving rats. Br. J. Pharmacol. 129: 582-588, 2000 IF 3.704
5) Serra P.A., Esposito G., , Enrico P., Mura M. A., Migheli R., Delogu M.
R., Miele M., Desole M.S., Grella G. and Miele E. Manganese increases
L-DOPA autoxidation in the striatum of the rat freely moving: potential
implications to L-DOPA long-term therapy of Parkinson’s disease. Br. J.
Pharmacol.,2000, in press. IF 3.704
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Programmi di ricerca e finanziamenti della Prof.ssa Baggio
Programma di Ricerca Cofinanziamento anno 1998 - MURST
Titolo del progetto: Studio dei marcatori biologici e genetici di longevità
nella popolazione dei centenari viventi in Sardegna.
Quota cofinanziamento
£ 70.000.000
Quota Ateneo
£ 30.000.000
Totale Finanziamento
£ 100.000.000
Obiettivo della ricerca:
Il progetto prevede lo studio dei fattori biologici, genetici e ambientali di longevità nei centenari viventi nella regione Sardegna, l’unica in
Italia ad ospitare una popolazione omogenea dal punto di vista genetico,
ambientale e dello stile di vita. Lo studio intrapreso serve in particolare a
colmare la carenza di dati precisi su numero, distribuzione geografica e
condizioni di salute dei soggetti ultralongevi residenti in Sardegna, con particolare riguardo al loro stato fisico, cognitivo e alle condizioni di vita, nonché a raccogliere dati sui principali parametri ematochimici e su marcatori
genetici di longevità. Lo studio si colloca all’interno dello studio
multicentrico italiano sui centenari. Attualmente stiamo predisponendo un
software per creare il database di tutti i dati raccolti (cartella clinica, dati
ematochimici, dati genetici, dieta, attività fisica, ambiente di vita, fattori di
rischio per malattia) e dare inizio alla loro elaborazione. Inoltre è attualmente in fase di programmazione la determinazione altri parametri
ematochimici: fra questi in particolare l’omocisteina e la Lp(a), entrambi
fattori di rischio cardiovascolari, e una serie di parametri endocrinologici.
Si inizieranno quindi gli studi di genetica con l’approccio dei geni candidati. In particolare verranno studiati: DNA mitocondriale, polimorfismi
dell’apolipoproteina B, dell’apoliproteina E, del gene dell’ACE, della
MTHFR (metilentetraidrofolato reduttasi), del gene del recettore delle LDL.
verranno poi dosati i livelli di alcune citochine implicate nei meccanismi di
flogosi ed immunitari: IL-1, IL-6 (alfa e beta) e relativi recettori, TNF-alfa.
infine verranno studiati i polimorfismi anche del gene p53 , fattore di rischio tumorale.
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Progetto di Ricerca Finalizzata anno 1998
- INRCA - ISS
Titolo del progetto: Studio di marcatori biochimici e genetico-molecolari
di osteoporosi in una popolazione di centenari sani
della Sardegna.
Totale Finanziamento £. 77.000.000
L’osteoporosi (OP) rappresenta la più frequente malattia metabolica dello scheletro ed una delle patologie di più comune riscontro nella popolazione anziana, in particolare per le donne in post-menopausa. L’osservazione di una maggiore incidenza di questa patologia nell’ambito di uno
stesso gruppo familiare e nei gemelli hanno da tempo suggerito l’importanza della componente genetica (75% circa della varianza del tratto). L’instaurarsi dell’OP è il risultato di interazioni tra fattori di rischio esogeni ed
endogeni di cui la predisposizione genetica rappresenta verosimilmente la
variabile più importante. Un quesito fondamentale che riguarda la perdita
progressiva della massa ossea è se essa sia presente anche nelle età estreme.
Dato il rapido invecchiamento della popolazione è importante raccogliere
dati sul rimodellamento osseo, la perdita di massa ossea età-correlata e la
frequenza di polimorfismi di geni correlati al metabolismo dell’osso in soggetti di età superiore ad 85 anni che rappresentano una consistente quota
degli anziani ed il cui numero è destinato ad aumentare nell’immediato
futuro. Si può ipotizzare la presenza di fattori genetici protettivi nei confronti della perdita di massa ossea e ci si può aspettare che essi siano significativamente più rappresentati in quei soggetti che hanno raggiunto età
estreme della vita senza aver sofferto, nella maggior parte dei casi, delle
conseguenze della perdita di massa ossea (fratture). L’obiettivo della presente ricerca è quello di studiare una casistica di soggetti con età superiore
a 90 anni, e dei relativi controlli, appartenenti alla popolazione sarda che
verranno caratterizzati sia per quanto riguarda marcatori di rimodellamento
osseo che per marcatori di geni correlati al metabolismo osseo. Verrano
randomizzati su tutto il territorio sardo 150 soggetti ultranovantenni e 150
soggetti di controllo. Verrà predisposta una cartella per il rilevamento di
dati demografici, anamnestici e clinici, successivamente informatizzata. Ogni
soggetto verrà sottoposto a un prelievo di sangue. Oltre i comuni esami di
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chimica clinica ed ematologici, verranno determinati i principali indici del
metabolismo osseo: calcio plasmatico, fosforo, fosfatasi alcalina totale,
osteocalcina sierica, paratormone intatto, livelli sierici del telopeptide Cterminale del collagene I osseo e livelli sierici di 25-idrossicolecalciferolo.
L’analisi genetica sarà compiuta sul DNA genomico, in particolare tipizzando
i polimorfismi del gene del collagene I_1 (COL I_1), del gene
dell’interleuchina 6, del gene del TNF_, e del gene del recettore della vitamina D (VDR).
Progetto di ricerca internazionale anno 1998 - NIA-NIH (USA)
Titolo del Progetto: Centenarian Studies Network - Sardinians Centenary
Studies
Finanziamento iniziale 12.460 $ (circa lire 25.000.000)
Lo studio dei fattori biologici e genetici di invecchiamento nell’uomo è in questi ultimi tempi oggetto di ricerche in varie popolazioni nel
mondo. Lo scopo del Network proposto, coordinato dal Prof. Thomas Perls,
(Harward Medical School -USA), è quello di creare un circuito internazionale di gruppi di ricerca che si occupano dello studio della longevità nell’uomo. Per la fase preliminare del progetto sono stati individuati 5 gruppi
che abbiano al loro attivo studi sui centenari dal punto di vista
epidemiologico, genetico, demografico e/o biologico. Del Network fanno
parte il Sardinian Centenarian Study (coordinato dalla Prof.ssa Baggio e
dal Prof. Luca Deiana), The New England Centenarian Study, , the Ashkenazi
Jew Study, the Hawaijan Japanese American Study, the Nova Scotia
Centenarian Study. Tra gli scopi del Sardinian Centenarian Study, il primo
studio rappresentativo su soggetti ultralongevi, vi è quello di caratterizzare
la condizione di salute dei centenari viventi in Sardegna (stato cognitivo,
psicologico, grado di autonomia, capacità fisiche, patologie pregresse), individuare l’influenza dell’ambiente (stile di vita). Lo studio, attualmente in
corso, prevede il reclutamento anche di controlli 60enni e dei familiari di
primo grado dei centenari eventualmente viventi. Su tutti i centenari e i loro
familiari di primo grado verrà condotta una adeguata ricerca documentale
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(archivi anagrafici e battesimali) per la validazione dell’età. Tutti i partecipanti allo studio verranno sottoposti a prelievo di sangue (banca di DNA e
cellule linfoblastoidi immortalizzate) per lo studio genetico (approccio dei
geni candidati e della scansione genomica) che verrà effettuato in base ad
una strategia multicentrica comprendente la nostra Università e altri centri
nazionali ed internazionali consociati.
Elenco delle pubblicazioni in ordine cronologico
1. Mura A, Profili ML, Errigo A, Pes GM, Carru C, Baggio G, Franceschi
C, Deiana L. Apolipoprotein E and ACE I/D gene polymorphisms in
Sardinian centenarians. Clin Chem Lab Med, 1999; 37s: S141.
2. Pes GM, Pettinato S, Manca S, Ginanneschi R, Magliona S, Carru C,
Deiana L, Franceschi C, Baggio G. Routine haematology and blood
chemistry parameters in Sardinian centenarians. Clin Chem Lab Med,
1999; 37s: S353.
3. G. Baggio, L. Deiana, G.M. Pes, C. Carru, L. Ferrucci, C. Franceschi.
The Sardinian Centenarians Study: the contribution of the mediterranean
sea to longevity. Clin Chem Lab Med, 1999; 37s: SII 3.
4. Simula M.P., Perino M.G., Pes G.M., Carru C., Baggio G., Franceschi
C., Deiana L. Diallelic polymorphisms of apolipoprotein B gene in
Sardinian centenarians and their influence on plasma lipid levels. Clin
Chem Lab Med, 1999; 37s: SII 8.
5. A. Cadoni, S. Milia, A. Piras, M.F. Puggioni, G.M. Pes, C. Carru, L.
Deiana, L. Ferrucci, C. Franceschi, G. Baggio. Is “centenariety” familial
or sporadic? Preliminary insights from the Sardinia centenarian study.
Clin Chem Lab Med, 1999; 37s: SII 9.
6. Deiana L., Pes G.M., Mura A., Errigo A., Carru C., Manca S., Pettinato
S., Ginanneschi R., Magliona S., Franceschi C., Baggio G. Influence of
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ACE, MTHFR, and apolipoprotein E gene polymorphism on longevity
in Sardinia. Clin Chem Lab Med, 1999; 37s: SII 9.
7. L. Deiana, L. Ferrucci, G.M. Pes, C. Carru, G. Delitala, A. Ganau, S.
Mariotti, A. Nieddu, S. Pettinato, P. Putzu, C. Franceschi, and G. Baggio.
AKEntAnnos. The Sardinia Study of Extreme Longevity. Aging Clin
Exp Res, 11: 142-149, (1999).
8. M. Bonafè, F. Olivieri, D. Mari, G. Baggio, R. Mattace, M. Berardelli,
P. Sansoni, G. De Benedictis, M. De Luca, F. Marchegiani, L. Cavallone, M. Cardelli, S. Giovagnetti, L. Ferrucci, L. Amadio, R. Lisa, M.G.
Tucci, L. Troiano, G. Pini, P. Gueresi, M. Morellini, S. Sorbi, G. Passeri,
C. Barbi, S. Valensin, D. Monti, L. Deiana, G.M. Pes, C. Carru, and C.
Franceschi. P53 Codon 72 polymorphism and longevity: additional data
on centenarians from continental Italy and Sardinia. Am J Hum Genet
1999; 65: 1782-1785.
9. G. Baggio, M.C. Corti, L. Sartori, E. Manzato, G. Crepaldi, L. Deiana,
G.M. Pes, C. Carru, A. Errigo, L. Ferrucci, C. Franceschi. Occurrence
of chronic diseases and their impact on physical disability over the whole
spectrum of aging: from 65 to over 100 years of age. Z Gerontol Geriat
32:420-424 (1999).
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DIPARTIMENTO
DI INGEGNERIA DEL TERRITORIO
AREE SCIENTIFICHE
Il Dipartimento si articola in 4 sezioni che raggruppano le diverse
aree disciplinari:
- Costruzioni rurali ed infrastrutture (Costruzioni rurali e impianti tecnici per l’agricoltura G05C);
- Geopedologia e Geologia applicata (Geologia applicata D02B,
Pedologia G07B, Geografia fisica e geomorfologia D02A);
- Idraulica agraria e difesa del suolo (Idraulica agraria G05A);
- Meccanizzazione ed impiantistica (Meccanica agraria G05B)
NUMERO DI DOCENTI
3 professori ordinari, 5 professori associati, 3 ricercatori confermati, 3 assistenti del ruolo ad esaurimento; 1 dottorando di ricerca, 2 borsisti
PRINCIPALI TEMI DI RICERCA
Costruzioni rurali:
- Aspetti relativi alla sicurezza ed all’igiene degli edifici di lavorazione e
trasformazione dei prodotti agricoli;
- Dimensionamento dei reparti funzionali degli impianti oleari;
- Edifici per l’allevamento di specie zootecniche
- Analisi e pianificazione territoriale
Idraulica agraria
- simulazione del ciclo idrologico: processi di precipitazione, infiltrazione, evapotraspirazione, drenaggio nel suolo e deflusso superficiale;
- monitoraggio e studio dei rapporti acqua-suolo e dei processi erosivi;
- monitoraggio ambientale e simulazione numerica delle correnti nei corpi idrici lagunari;
- pianificazione e gestione dei sistemi di utilizzazione delle risorse idriche.
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Geopedologia e geologia applicata
- Realizzazione del database dei suoli della Sardegna e della carta
ecopedologica relativa
- Studio dei suoli della Sardegna in funzione dell’attitudine d’uso
- Individuazione delle aree regionali a rischio di desertificazione attraverso parametri climatici e pedologici
- Studio della variabilità interannuale delle condizioni climatiche in ambiente mediterraneo
- Climatologia applicata ai problemi di erosione a livello di bacino
idrografico e di regione
- Monitoraggio delle falde acquifere e delle sorgenti destinate ad uso irriguo
e zootecnico
- Realizzazione di un sistema informatizzato delle acque sotterranee della
Sardegna
Meccanica agraria
- Nuovi cantieri per la raccolta meccanica delle olive e dell’uva da tendone
- Lavorazioni del terreno ecosostenibili su aree marginali pascolative
- Meccanizzazione forestale per il rimboschimento e la ricostituzione
- Studio delle prestazioni e delle caratteristiche funzionali dei componenti gli impianti per la mungitura dei piccoli ruminanti;
- Indagine regionale sugli impianti per la mungitura meccanica nelle aziende ovicaprine;
- Aspetti ergonomici e di sicurezza nelle macchine per il taglio forestale
- Analisi e controllo operativo degli impianti per la refrigerazione aziendale
del latte
- Aspetti energetici e depurativi di processi di trasformazione agroindustriale
- Utilizzo di reflui zootecnici a fini energetici
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RISULTATI CONSEGUITI
Costruzioni rurali:
- verifica dello stato di attuazione delle normative sulla sicurezza e l’igiene nelle industrie agroalimentari del territorio;
- definizione ed acquisizione dei parametri di riferimento per una corretta
progettazione igienica degli edifici;
Idraulica agraria
- implementazione e calibrazione di modelli numerici distribuiti per la
simulazione del ciclo idrologico in alcuni bacini idrografici della Sardegna;
- monitoraggio e analisi dei processi di infiltrazione nel suolo saturo e
insaturo e dei processi erosivi in alcune aree del nord Sardegna;
- monitoraggio ambientale dello stagno di Calich e sono stati calibrati i
relativi modelli idrodinamici, diffusivi e termodinamici;
- studio di modelli matematici per la pianificazione e la gestione dei sistemi di utilizzazione delle risorse idriche della Sardegna.
Geopedologia e geologia applicata
- modello di valutazione dell’attitudine al miglioramento dei pascoli
- realizzazione della carta dei suoli e di quella della attitudine d’uso delle
penisole di Capo Caccia e Punta Giglio
- Analisi climatologica del Bacino de F. Coghinas
- Realizzazione della carta geomorfologica della piana del F. Coghinas
- Analisi dell’aridità nel Mediterraneo Centro-Occidentale
Meccanica agraria
- individuazione di cantieri ottimali di raccolta delle olive per piccole e
medie dimensioni aziendali
- valutazione di cantieri riuniti e separati di macchine per la raccolta ed il
trasporto di uva da vino
- verifica dell’efficienza di seminatrici su sodo nell’infittimento di pascoli a diversi gradi di pendenza
- analisi dei tempi di lavoro e dello stato d’uso delle motoseghe in
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-
-
interventi di ricostituzione in aree a forte pendio
elaborazione della “Proposta di norma U590C2240-Impianti per la
mungitura meccanica delle specie ovina e caprina”, redatta in ambito
UNI in collaborazione con i rappresentanti delle aziende costruttrici
nazionali;
definizione di una procedura informatizzata per la realizzazione di prove meccaniche di verifica degli impianti di mungitura secondo gli
standard ISO;
creazione di un database regionale degli impianti di mungitura per ovini
e caprini;
messa punto di un modello matematico per il calcolo dei tempi di refrigerazione in funzione dei parametri costruttivi ed ambientali e definizione di una nuova metodologia per il controllo operativo degli impianti;
ASPETTI DI ORIGINALITA’ E INNOVAZIONE
- uso dei GIS per l’analisi integrata dei diversi livelli informativi quali
climatologia, morfologia, idrografia, pedologia e uso del suolo nella
modellistica idrologica e nello studio dei processi erosivi;
- calibrazione e verifica con dati sperimentali dei modelli idrodinamici,
diffusivi e termodinamici per acque poco profonde;
- implementazione di tecniche avanzate di ottimizzazione matematica per
la pianificazione e la gestione dei sistemi di utilizzazione delle risorse
idriche.
- Database e carte pedologiche e geomorfologiche costituiscono gli strumenti di base per una corretta programmazione territoriale
- gli studi sulla refrigerazione e la mungitura hanno permesso le realizzazione di strumenti specifici per il controllo operativo degli impianti;
- valutazione di laboratorio delle prestazioni dei componenti gli impianti
per la mungitura degli ovini secondo le procedure ISO
- valutazione dello stato di efficienza delle motoseghe in funzione di un
corretto uso e di una corretta manutenzione
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COOPERAZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE
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-
Dip.to di Scienze della Terra, Università di Pavia
Dip.to di Scienze della Terra, Università di Cagliari
Dip.to POLIS, Facoltà di Architettura, Università di Genova
Istituto Superiore di Sanità
Dip.to di Ingegneria Agraria, Università di Milano
Dip.to DITEC, Università di Potenza
Dip.to Territorio e Sistemi Agroforestali, Università di Padova
Istituto Meccanica Agraria, Università di Bari
Facoltà di Agraria Università di Napoli
Facoltà di Ingegneria Università di Cagliari
Centro Comune di Ricerca della Comunità Europea, Istituto Ric. Aerospaziali di Ispra
PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE
- 2 volumi e 30 articoli
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Laboratorio geopedologico e di chimica delle acque; Laboratorio di
mungitura meccanica; Strumentazioni elettroniche per il monitoraggio degli impianti di mungitura e refrigerazione, dei parametri ambientali, del
livello sonoro, rilevazione a distanza temperatura materiali
SINTESI SUI FINANZIAMENTI OTTENUTI
Murst 60%, Cofinanziamento 40%, Consorzio di Bonifica della Nurra,
Azienda Foreste Demaniali, Regione Aut. Sardegna,
COLLABORAZIONI CON EE.LL. E IMPRESE
UNI-Ente Nazionale Unificazione; ERSAT; ARA-Associazione Regionale
Allevatori; AIA-Associazione Italiana Allevatori; Azienda Foreste Demaniali
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Regione Sardegna; Regione Sardegna; Consorzio. Regionale Formazione
Professionale Agricola; Comune di Sennori; Oleifici Coop. di Sennori,
Sassari, Codrongianus; IPLA Srl; Star Ecotronics; Aziende costruttrici di
impianti e macchine
CONSORZI E CNR
- SAR-Servizio Agrometeorologico Regionale ;
- Consorzio di Bonifica della Nurra (Convenzione: Monitoraggio ambientale e modelli di simulazione per la regolazione idraulica e la salvaguardia dello stagno di Calich)
RESIDUI PER LA RICERCA SUL BILANCIO 1999: £ 171.414.904.
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DIPARTIMENTO
DI PROTEZIONE DELLE PIANTE
Area scientifica: G06A (Entomologia agraria) e G06B (Patologia vegetale)
Docenti: 5 prof. ordinari, 6 prof. associati, 5 ricercatori.
Assegni di ricerca: 2
Dottorati: il Dipartimento è consorziato con l’Università di Bari per n. 2
dottorati.
Temi di ricerca
Sez. Patologia vegetale:
- Malattie delle principali colture arboree e da frutto (vite, olivo, agrumi e
drupacee)
- Malattie di piante forestali (in particolare quercia da sughero), di colture
arboree da legno e delle essenze tipiche della macchia mediterranea
(mirto, corbezzolo)
- Malattie di piante ortensi (carciofo e pomodoro) sia in pieno campo che
in serra, ornamentali e officinali
- Micotossine nelle colture infette e nelle derrate, con particolare riguardo ai cereali e alle foraggere
- Epidemiologia e caratterizzazione molecolare di funghi fitopatogeni
- Selezione fitosanitaria, risanamento e certificazione di materiale vegetale destinato alla propagazione (in particolare vite, olivo, agrumi e carciofo)
- Prove di lotta contro malattie crittogamiche
- Isolamento e caratterizzazione di microrganismi antagonisti da impiegare in pratiche di lotta biologica
- Indagini micologiche volte alla caratterizzazione di popolazioni sarde
di macromiceti (in particolare Pleurotus eryngii)
Sez. Entomologia agraria:
- Analisi e razionalizzazione degli interventi fitosanitari per il controllo
di fitofagi di colture di rilevante interesse economico.
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- Caratterizzazione delle popolazioni di Chrysoperla carnea, insetto predatore allevato nelle biofabbriche.
- Strategie di difesa della risorsa bosco in ambiente mediterraneo.
- Innovazioni nella lotta integrata a insetti defogliatori forestali.
- Comparazione entomofaunistica delle sugherete e applicazioni
biotecnologiche per il contenimento dei principali defogliatori.
- Censimento e studio di insetti pronubi di ambienti agricoli e naturali
della Sardegna.
- Fattori di tolleranza dell’ape nei confronti dell’ectoparassita Varroa
Jacobsoni Oud.
- Studio morfometrico e genetico di popolazioni di Apis melliffera della
Sardegna.
- Nuovi parametri per la classificazione e il controllo di qualità dei mieli.
- Ricerche su Aedes albopictus, vettore di agenti patogeni, installazione
di una rete frontaliera di monitoraggio.
- Contributo per studi e ricerche per il completamento degli studi sui nuovi
metodi di lotta anti-larvale attuata mediante l’utilizzo della Gambusia
holbrooki.
Principali risultati
Sez. Patologia vegetale:
- Raccolta e caratterizzazione molecolare e fisiologica di funghi
fitopatogeni coinvolti nei fenomeni di deperimento su Quercus spp. e
Pinus spp.
- Ottenimento di dati eziologici ed epidemiologici sui principali agenti di
virosi e fitoplasmosi della vite in Sardegna
- Isolamento di specie di Fusarium tossigene su mais e caratterizzazione
dei loro metaboliti tossici Raccolta e ottenimento di fingerprinting
genomici per diverse accessioni di Pleurotus spp.
- Applicazione di tecniche di coltura in vitro e/o di termoterapia per il
risanamento di materiale di propagazione (vite, olivo, agrumi e carciofo)
- Ottenimento di primer specifici da utilizzare in diagnosi mediante reazione a catena della polimerasi per Fusarium oxysporum ff. spp. agenti
di tracheofusariosi
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- Ottenimento di microrganismi antagonisti attivi contro agenti di
tracheofusariosi e di marciumi del colletto su pomodoro e carciofo
- Caratterizzazione di alcuni metaboliti bioattivi di microrganismi antagonisti
- Valutazione di nuovi principi attivi impiegabili contro peronospora e
mal bianco della vite
Sez. Entomologia agraria:
Le ricerche in entomologia agraria hanno consentito la definizione
di protocolli di campionamento delle popolazioni degli insetti chiave dell’olivo, degli agrumi e della vite, di soglie di intervento e lo studio dell’efficacia di metodi di lotta integrata con sviluppo di modelli che prevedono la
massima utilizzazione di mezzi e metodi ecocompatibili.
I progetti di ricerca nell’ambito dell’Entomologia forestale hanno
permesso la realizzazione di reti di monitoraggio dei principali defogliatori
per prevederne le pullulazioni e delimitare le superfici forestali esposte ai
danni e programmare gli eventuali interventi di lotta.
Le popolazioni di Apis mellifera della Sardegna sono state meglio
caratterizzate da un punto di vista morfometrico ed è stato accertato il grado di tolleranza nei confronti della Varroa.
È stata definita inoltre la composizione quati-qualitativa
dell’entomofauna pronuba di due agroecosistemi della Sardegna occidentale ed individuati alcuni apoidei selvatici particolarmente importanti per
l’impollinazione di sulla e girasole.
Sono stati acquisiti elementi su alcuni parametri chimici (in particolare l’etanolo) utili per la definizione dello stato di conservazione del miele
ed è stato identificato nell’acido omogentisico un marker per il miele di
corbezzolo.
Applicazione di misure di protezione contro l’introduzione di Aedes
albopictus, organismo nocivo di importanza medico-sanitaria, nelle regioni
di Sardegna e Corsica.
Conoscenza dell’ecologia della Gambusia (pesce larvivoro utilizzato nella lotta biologica contro le zanzare) e del suo impatto sugli ecosistemi
lacustri nei quali viene introdotta.
Definizione tassonomica del gruppo di specie gemelle riferibile a
popolazioni naturali ed allevate di Chrysoperla carnea.
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Aspetti di originalità e di innovazione
Elaborazione di strategie di protezione delle piante a basso impatto
ambientale, basate sulla prevenzione (diagnosi e certificazione) e sull’impiego di mezzi di lotta alternativi a quelli chimici.
Cooperazione internazionale:
Institut de Génétique et Microbiologie, Université Paris-Sud, Orsay, Francia; INRA, Digione, Francia; Instituto de Agroquimica y Tecnologia de
Alimentos, Valencia, Spagna; Technische Universitaet Wien, Austria; Plant
Protection Institute, Heraklio, Grecia; University of Arizona, Tucson,
Arizona, USA; Corpogen, Bogotà, Colombia; The Otto Warburg Center for
Biotechnology, The Hebrew University, Rehovot, Israele; ARO-Volcani
Center, Bet-Dagan, Israele; National Agricultural Research Centre,
Islamabad, Pakistan; Museum National d’Histoire Naturelle, Parigi; Estação
Florestal National, Oeiras, Portogallo; Università di Corte, Francia; Ministère
de l’Agriculture , Direction des Eaux et Forêts et de la Conservation des
Sols, Rabat, Marocco; Facultad de Ciencias Exactas y Naturales, Universidad
Nacional de Mar del Plata, Argentina; Institut für Bienenkunde, Universitat
Frankfurt/Main, Oberursel, Germania; Bee Researh Institute Dol, Libcice
nad Vltavou, Repubblica Ceca.
Convegni
COST 830 Expert meeting on: Microbial Inoculants in Agriculture and
Environment (Sassari, 1-2 ottobre 1999).
Metodi numerici, statistici ed informatici nella difesa delle colture agrarie e
delle foreste (Sassari, 19-22 maggio 1999).
Attrezzature utilizzate
Tutte le ricerche sono state condotte nei laboratori, nelle serre e nei campi
sperimentali del Dipartimento.
Sintesi sui finanziamenti ottenuti
MURST ex 40%:
£ 57.105.000
Ex 60%:
£ 61.000.000
Altri Enti:
£ 143.564.000
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Collaborazioni con EE.LL. e imprese:
Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato Difesa dell’Ambiente;
Centro Regionale Agrario Sperimentale, Cagliari; Stazione Sperimentale
del Sughero, Tempio Pausania; Provincia di Sassari.
Prestazioni conto terzi
£ 102.171.000
Collaborazione con consorzi e CNR
Istituto Tossine e Micotossine, Bari; Istituto di Fitovirologia Applicata, Torino; Istituto di Ricerca sul Controllo Biologico dell’Ambiente, Sassari;
Gruppo virus e Virosi delle Piante, Sassari.
Residui per la ricerca sul bilancio 1999
£ 169.537.000
Residui per ricerca e consulenza gestiti dall’Amm.ne centrale
£ 320.000.000
Pubblicazioni 1999
N° 45 pubblicazioni/16 docenti = 2,8
- Alberola T.M., Aptsoglou S., Arsenakis M., Bel Y., Delrio G., Ellar D.J.,
Ferré J., Granero F., Guttmann D.M., Koliais S., Martinez-Sebastian M.J.,
Prota R., Rubino S., Satta A., Scarpellini G., Sivropoulou A., Vasara E.,
1999 – Insecticidal activity of strains of Bacillus thuringiensis on larvae
and adults of Bactrocera oleae Gmelin (Dipt. Tephritidae). J. Invertebr.
Pathol. 74: 127-136.
- Bazzoni E., Floris I., 1999 - Azione in vitro di diversi oli essenziali contro Paenibacillus larvae e Ascopshaera apis. Atti del Convegno
Apilombardia, Minoprio (Co) 25-27 settembre 1998: 191-197.
- Belisario A., Balmas V., Valier A., Corazza L., 1999 – Fusarium necrosis
on Persian (English) walnut fruits. Abstr. 4th Intern. Walnut Symp.,
Bordeaux, 12-16 septembre 1999.
- 85 -
- Bellini R., Celli G., Pantaleoni R. A., Prota R., 1999 - Environment and
Mosquito Control in Coastal Areas. In: Randazzo G. Coastal Environment
Management - Proceedings COASTLINE 97: su CD.
- Bottalico A., 1999 – Micotossine negli alimenti e possibile rischio per la
salute umana. Parte I – Aflatossine. L’Igiene moderna, 111: 133-169.
- Bottalico A., 1999 - Muffe e micotossine delle granaglie. Tecnica
Molitoria, 50: 195-219.
- Cabras P., Angioni A., Tuberoso C., Floris I., Reniero F., Guillou C.,
Ghelli S., 1999 - Homogentisic acid: a phenolic acid as a marker of
strawberry-tree (Arbutus unedo) honey. J. Agric. Food Chem., 47: 40644067.
- Cacciola S.O., Pane A., Li Destri Nicosia G., Migheli Q., Magnano Di
San Lio G.,1999 - Specie di Phytophthora (Pythiaceae) agenti di
marciume radicale di piante della flora mediterranea. Bollettino dell’Accademia Gioenia di Scienze Naturali, 31: 57-72.
- Chiocchetti A., Bernardo I., Daboussi M.J., Garibaldi A., Gullino M.L.,
Langin T., Migheli Q., 1999 – Detection of Fusarium oxysporum f.sp.
dianthi in Carnation Tissue by PCR Amplification of Transposon
Insertions. Phytopathology, 89: 1169-1175.
- Chiocchetti A., Bernardo I., Garibaldi A., Gullino M.L., Migheli Q., 1999
- Detection of Fusarium oxysporum f. sp. dianthi in Carnation Tissue by
PCR Amplification of Race-associated Transposon Insertions. Proc.
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- 89 -
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micoflora del legno in viti affette da mal dell’esca ed eutipiosi. Informatore fitopatologico, 49 (6): 30-34.
- Serra S., Borgo M., Zanzotto A., 1999 - Investigation on the presence of
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october.
- Zanzotto A., Borgo M., Serra S., 1999 - Efficacia antiperonosporica di
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- 90 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRONOMICHE
E GENETICA VEGETALE AGRARIA
La produzione vegetale agraria si fonda su un complesso di conoscenze relative alla biologia delle specie coltivate, all’ambiente, agli interventi agronomici e alle loro interazioni. Quest’azione a più livelli permette
di comprendere i complessi fenomeni biologici e fisici che si verificano nel
sistema “suolo - pianta - atmosfera” e di guidarli verso l’ottenimento di
prodotti attraverso un corretto uso delle risorse. Le discipline agronomiche
costituiscono la base fondamentale per la produzione agraria, al fine di identificare tecniche colturali ed organizzazioni produttive ottimali per ogni singolo ambiente.
L’acquisizione di tali conoscenze richiede una complessa ricerca,
articolata in numerose linee che possono essenzialmente essere raggruppate nei seguenti temi generali: vocazione agronomica del territorio ed esigenze ecologiche delle colture; funzionamento dei sistemi colturali, delle
colture e dei singoli individui sotto l’influenza dei fattori ambientali; mezzi
di intervento per adattare le esigenze delle colture all’ambiente e, viceversa, per modificare l’ambiente in funzione delle esigenze delle colture; conservazione dell’ambiente ed in particolare della fertilità del suolo e delle
riserve idriche; miglioramento genetico dei vegetali e mezzi per la loro conservazione e moltiplicazione.
Al Dipartimento afferiscono 5 Professori Ordinari, 4 Professori
Associati, 1 Professore a contratto 4 Ricercatori, 6 Dottorandi 1 assegnista
di ricerca.
Le principali linee di ricerca in atto sono le seguenti:
- Studio della fisiologia della produzione dei cereali microtermi al fine
di una migliore valutazione delle limitazioni ambientali alla produzione;
- Indagini sullo sviluppo dell’apparato radicale di differenti genotipi di
riso irrigati per aspersione;
- Risposte fisiologiche a stress salino e idrico da parte di specie vegetali
agrarie;
- 91 -
-
-
-
Miglioramento genetico del frumento duro per l’aumento della resa e
per la qualità panificatoria;
Miglioramento genetico del triticale per la produzione di granella e di
foraggio per l’alimentazione del bestiame;
Studio della variabilità genetica delle popolazioni locali di orzo sardo e
valutazione della risposta agronomica alle diverse tecniche di coltivazione (utilizzo di alti e bassi input energetici) e di utilizzazione della
produzione (foraggio e granella);
Utilizzazione della termometria all’infrarosso per la stima della traspirazione delle colture da pieno campo;
Studio della fenologia del carciofo finalizzato al miglioramento genetico ed alla ottimizzazione della tecnica agronomica;
Coltivazione senza suolo di specie ortive e floreali
Valutazione agronomica quanti-qualitativa di nuove specie e nuovi
genotipi di colture industriali alternative (lino da fibra e da olio, ricino,
girasole, colza e luffa cilindrica);
Messa a punto della tecnica agronomica per incrementare la produttività (zafferano, mirto, rosmarino, origano);
Studio della resistenza alla salinità (liquirizia);
Studio delle tecniche di propagazione di alcune specie (liquirizia, mirto, lentisco)
Metodi di coltivazione innovativi: coltura in aeroponica della valeriana;
Fitodepurazione dei reflui urbani e zootecnici;
Impiego di diserbanti a bassa persistenza nelle più importanti colture
erbacee e sui pascoli e sui prati-pascoli;
Valutazione dell’impatto ambientale di sistemi foraggero-zootecnici a
diversi livelli di intensificazione colturale;
Studio di sistemi foraggeri sostenibili in ambiente mediterraneo;
Valorizzazione di germoplasma di specie spontanee;
Produzione di seme di specie foraggere.
Sintesi dei finanziamenti ottenuti:
- 40% 95: Aspetti ecofisiologici ed agronomici in relazione alla produttività ed alla qualità di alcune oleaginose per gli ambienti meridionali.
- 60% 96: Modificazioni della TAF (traspirazione fogliare) dovute
- 92 -
-
-
-
-
a variazioni del trofismo azotato e a trattamenti con antitraspiranti.
60% 97: Modificazioni della T.A.F. indotte da fattori biotici
60% 98: Effetto delle condizioni termofotoperiodiche sullo sviluppo
del carciofo (Cynara scolymus L.).
60% 98: L’impiego della termometria all’infrarosso per la misura della
traspirazione delle colture in campo.
Biotecne: La fitodepurazione di acque reflue urbane in ambiente mediterraneo.
CNR 96 - 97: Itinerari tecnici semplificati per la riduzione degli input
colturali negli ambienti meridionali.
CNR 97: Riso irrigato per aspersione: metodologie innovative per
l’individuazione di cultivar idonee.
CNR 97: Risposte fisiologiche e molecolari a stress salino da parte di
organismi edafici e di piante per la valorizzazione economica-ambientale
di aree marginali. Effetti interattivi fra salinità e indicatori fisiologici.
CNR 98: NITCAR Nutrizione azotata, assimilazione e sequestro di
carbonio nei sistemi agricoli
COST828: (European Cooperation in the field of Scientific and
Technical Research): ‘Seed Science in the field of Genetically Controlled
Stress Physiology”, Working Group 3 on “Field Crops for
Forage”.(Progetto del Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei del
CNR)
INTERREG II ‘Scambi di esperienze sull’ambiente e la prevenzione
degli incendi. Interventi pastorali’. (Progetto del Centro di Studio sui
Pascoli Mediterranei del CNR)
MiPA: Foraggicoltura prativa.
MiPA: Incremento della Produzione delle Piante Officinali
MiPA: Inerbimenti e tappeti erbosi per la valorizzazione agricola, ricreativa e sportiva del territorio’ ‘Messa a punto di tecniche agronomiche
per l’inerbimento di aree manomesse in ambiente mediterraneo’, ‘Tecniche di infittimento di fasce tagliafuoco con inputs decrescenti’ e ‘Valutazione varietale in ambiente mediterraneo di specie macroterme e
microterme per la costituzione e la conduzione di superfici verdi ad uso
sportivo per campi da gioco di livello medio per usi ricreativi e tecnici’
(Progetto del Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei del CNR)
- 93 -
-
-
-
-
MiPA: Produzione agricola nella difesa dell’ambiente 1° 2° 3° anno –
4°anno – 5° anno.
MiPA: Progetto ricerca sulle colture alternative 3°/4° anno –5° anno –
MURST 40%: Progetto ‘Quantificazione dell’azotofissazione in
Hedysarum coronarium e valutazione dell’effetto dell’inoculo della sulla
con Rhizobium hedysari (Progetto del Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei del CNR)
MURST 40%: Progetto Sistemi policolturali per un’agricoltura sostenibile con impiego di leguminose e graminacee native (Progetto del
Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei del CNR).
PANDA - sottoprogetto Sistemi Colturali - ‘Analisi della compatibilità
ambientale di sistemi colturali cerealicolo-zootecnici a diversi livelli di
intensificazione colturale’
Progetto Comune di Ricerca nell’ambito dell’accordo di cooperazione scientifica CNR/CONICYT (Cile): “Leguminose annuali per i
sistemi di allevamento nelle aree ad agricoltura mediterranea dell’Italia e del Cile” (Progetto del Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei
del CNR).
In riferimento all’attività dei docenti afferenti al Dipartimento nel 1999
N. articoli scientifici pubblicati su riviste con referee
4
N. articoli scientifici pubblicati su riviste senza referee
5
N. papers presentati a conferenze e convegni
12
N. contratti e convenzioni di ricerca (con organismi pubblici e privati)
3
N. seminari e conferenze tenute da docenti esterni (nazionali,
internazionali)
4
- 94 -
Nel 1999 il Dipartimento ha collaborato con:
PROGETTI DI R&S ATTIV. DI CONSULENZA
Strutt. italiane Strutt. estere Strutt. italiane Strutt. estere
Altre strutture della stessa univ.
Strutture di altre università
Ministeri
C.N.R.
Altri enti pubblici
Consorzi di ricerca
Centri di ricerca privati
UE
Altro
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Residui per la ricerca al 31 dicembre 1999: £. 148.665.603
- 95 -
- 96 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE AMBIENTALI AGRARIE
E BIOTECNOLOGIE AGRO-ALIMENTARI
Di.S.A.A.B.A.
Il decreto rettorale che ha portato ufficialmente all’istituzione del
Dipartimento di Scienze Ambientali Agrarie e di Biotecnologie Agro-Alimentari (DISAABA) è il n. 414 del 21 dicembre 1991.
Fanno parte di questo Dipartimento le sezioni di:
- Chimica Agraria
- Microbiologia generale ed applicata “A. Capriotti”
- Tecnologie alimentari
L’attività di ricerca del Dipartimento verrà illustrata evidenziando,
per ogni sezione, quelle che sono le principali attività portate avanti nell’anno 1999.
SEZIONE DI CHIMICA AGRARIA
GRUPPO DI RICERCA:
Prof. Ordinari: Salvatore Deiana
Prof. Associati: Pietro Melis, Alba Pusino, Vincenzo Solinas
Ricercatori: Alessandra Premoli
Funzionari Tecnici: Bruno Manunza, Salvatore Petretto, Caterina Senette
Dottori di Ricerca: Alessandra Bazzoni, Amedeo Palma
Dottorandi di Ricerca: Paola Castaldi, Maria Giovanna Fiori, Paolo Mulè
Tecnici diplomati: Salvatore Carta, Giampaolo Lauro, Giovannino Pintore
Volontari: Vincenzo Spina
PRINCIPALI GRANDI TEMI DI RICERCA:
Le attività di ricerca affrontate dai gruppi di ricerca della Sezione
di Chimica Agraria ed Ambientale del D.I.S.A.A.B.A. possono essere così
sintetizzate:
- 97 -
GRUPPO RICERCA COORDINATO DAL PROF. PIETRO MELIS
1) Indagine epidemiologica e monitoraggio sanitario del SulcisIglesiente.
Obiettivo di questo lavoro è stato quello di monitorare nel tempo la
condizione ambientale dell’area agricola che risente dell’inquinamento industriale attraverso una valutazione della mobilità e biodisponibilità di fluoro
e metalli pesanti nel suolo, reali indicatori del rischio di alterazione ambientale e del contenuto di tali inquinanti nelle produzioni alimentari locali
derivanti dall’attività agricola ed enologica.
I risultati dell’indagine hanno messo in evidenza una contaminazione che interessa una vasta area seppure con intensità minore rispetto ad
analoghe indagini svolte in passato.
La diffusione degli inquinanti è funzione della intensità e direzione
dei venti, della morfologia della zona e della distanza dalle sorgenti di inquinamento. In particolare si è evidenziata una diffusa ricaduta di fluoro
che accumulandosi sul suolo e sulla vegetazione ne ha innalzato i contenuti
a livelli di moderata preoccupazione.
Per quanto riguarda l’inquinamento da metalli pesanti sul suolo, il
piombo, pur essendo presente in discreta quantità, rientra nel campo
misurabile in suoli naturali non inquinati della zona. Considerando che la
pericolosità di un inquinante per gli organismi viventi non dipende soltanto
dalla sua concentrazione nell’ambiente, ma anche dal tempo di esposizione
di un organismo a quella sostanza, sono stati ritenuti necessari interventi urgenti per la riduzione delle emissioni inquinanti e per la bonifica del territorio.
2) Studio dei processi di recupero di biomasse derivanti da attività agricole, industriali, urbane attraverso stabilizzazione e compostaggio e
loro riutilizzazione nel settore agricolo.
Obiettivo della ricerca, svolta nell’ambito del progetto Interreg II
“Riutilizzazione in agricoltura della Posidonia oceanica attraverso il
compostaggio” mira al recupero in campo agricolo degli straordinari accumuli, lungo le coste, dei depositi di questa fanerogama marina, Questa
possibilità permetterebbe il superamento della “forzosa” connotazione della Posidonia oceanica spiaggiata come rifiuto, e potrebbe invece essere
annoverata tra le frazioni organiche recuperabili. L’utilizzo come matrice
- 98 -
compostabile ne vedrebbe una destinazione biologica che, sebbene certamente non rispecchi il ciclo naturale che queste biomasse compiono, è
preferibile ad una inutile decomposizione in discarica.
I risultati ottenuti confermano la validità agronomica del compost
prodotto utilizzando come matrice organica la P.oceanica spiaggiata.
In particolare i parametri di valutazione rientrano nel campo dei
prodotti di qualità e le caratteristiche chimiche della materia prima utilizzata sono tali da contenere notevolmente il rischio di una indesiderata presenza di metalli pesanti. Sulla base di queste indicazioni riteniamo pertanto sia
lecito includere la Posidonia oceanica spiaggiata, considerato che la
sperimentazione ne ha dimostrato la validità agronomica, tra i rifiuti
compostabili e renderla quindi suscettibile di una operazione di recupero
soggetta alla procedura semplificata.
3) Studio dei processi di interazione fra metalli pesanti ed alcuni materiali a capacità metallo bloccante al fine di valutarne la validità di
utilizzo nella decontaminazione di suoli inquinati da metalli pesanti.
La ricerca, svolta nell’ambito di un dottorato di ricerca in Chimica
Agraria, intende portare un contributo allo sviluppo delle conoscenze dei
meccanismi e dei fattori che condizionano l’uso di agenti bloccanti organici ed inorganici nel risanamento dei suoli contaminati da metalli pesanti.
I risultati ottenuti, sebbene preliminari, hanno dimostrato l’abilità del compost e del Trichoderma viride a fissare i metalli. Per queste ragioni ne è stato suggerito l’uso in azioni di risanamento in aree contaminate, ad
esempio sugli scarti di miniera, per stabilizzare le aree contaminate e prevenirne l’ulteriore espansione per opera dell’erosione eolica e delle piogge.
VOLUMI ED ARTICOLI PUBBLICATI:
- Senette C., Goussikpe Y.: Il clima nella Nurra Occidentale. L’area di
Porto Conte-Capo Caccia. In Gutierrez M. M. (a cura di) “Protezione
dell’ambiente e gestione delle risorse naturali”, Collana Diritto e Ambiente diretta da G. Cordini, n.5, CEDAM, Padova, 79-94, 1999.
- Melis P., Senette C., Mulè P. La dinamica dei metalli nel suolo. Atti
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- 99 -
- Senette C., Melis P. Inquinanti inorganici nei suoli di un’area industriale della Sardegna: risultati di una indagine decennale. Atti della Conferenza Organizzativa “Inquinamento del suolo da metalli pesanti”. pp.
28, Sassari, 6-7 maggio 1999.
- Alberti G., Caboni P., Melis P., Senette C. Caratterizzazione di acido
umico estratto da un compost ottenuto da residui vegetali. Atti del IV
Convegno Nazionale IHSS “Le ricerche di base e le applicazioni delle
sostanze umiche alle soglie del 2000”, 49-50, Alghero, 26-28 Maggio 1999.
- Senette C., Cossu A., Melis A. Attività industriali e relativi problemi di
inquinamento ambientale: contaminazione da piombo e cadmio (nota
2). In I. Ci. Mar. Istituto delle Civiltà del Mare, anno X, n.2/ 1999, 24-29.
- Alberti G., Caboni P., Cristini A., Loi A., Melis P., Senette C.
Characterisation of Humic Acid Extracted from Composting Mixtures
Containing Vegetal Wastes. 3rd International Conference on Humic
Substances as Factor of the Terrestrial and Aquatic Ecosystem,13-16
September 1999 Bydgoszcz — Boròwno (Poland), Abstracts, page 3, 1999.
- Melis P., Mulè P., Senette C., Castaldi P. The production of quality
compost from olive milling waste to be used in the preparation of
substrata in floriculture. International Composting Symposium, 19-23
settembre 1999, Halifax/Dartmount, Nova Scotia, Canada, Abstracts,
37-38, 1999.
- Alberti G., Caboni P., Melis P., Senette C. Characterisation of Humic
Acid from Olive Milling Waste Compost. International Composting
Symposium, Halifax/Dartmount, Nova Scotia, Canada, Abstracts, 1-2,
19-23 settembre 1999.
- Mulè P., Melis P. Efficienty evaluation of some methods for remediation
of metal contaminated soils: preliminary results. In V International Conf.
on the Biogeochimistry of trace elements, II, 1000-1001, Vienna, 11 —
15 luglio 1999.
- Mulè P., Melis P. Compost: a material of interest for improving the
efficiency of the dumping sites. Proceedings Sardinia 99. 7th International
Waste Management and Landfill Symposium. V, 449-454, Cagliari, Settembre, 1999.
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il Compostaggio. In Sardegna Agricoltura anno XXX, n° 4, 41-42, Agosto-Settembre 1999.
- Mulè P., Castaldi P., Melis P. Possibilità di impiego del compost nel
risanamento delle discariche. Atti Convegno Nazionale SISS. Gressoney
Saint Jean, pp. 60, 22-25 Giugno 1999.
- Mulè P., Melis P. Soils remediation techniques: a brief overwie. In
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Preliminary Results. Bozza accettata in fase di revisione su Communications
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- Melis P., Castaldi P., Melis A. Caratteristiche fisiche e chimiche di
substrati di coltivazione a base di compost derivato dall’attività
agroindustriale e civile ed effetti sulle specie coltivate. Atti dei seminari
— Ricicla 99, 476-481, Rimini, 1999, Maggioli Ed.
ORGANIZZAZIONE DI CONVEGNI:
- I° Conferenza Nazionale “Inquinamento del suolo da metalli pesanti”,
Sassari, 6—7 maggio 1999.
FINANZIAMENTI OTTENUTI:
PROGETTO DI RICERCA: “AMBIENTE E SALUTE”
Problemi igienico sanitari ed impatto ambientale nello smaltimento dei rifiuti solidi in discariche controllate: ricerche sperimentali in Sardegna.
Unita’ operativa: Riciclo di biomasse in agricoltura
Protocollo Ambiente Salute
Coordinatore dell’unita’ operativa: Prof. P. Melis
PORTO CONTE RICERCHE NELL’AMBITO DEL PROGETTO INTERREG II
“Riutilizzazione in Agricoltura della Posidonia oceanica attraverso il
compostaggio”.
- 101 -
FONDO GIOVANI RICERCATORI
Responsabile: Dr. Paolo Mulè
GRUPPO DI RICERCA COORDINATO DALLA PROF.SSA ALBA PUSINO
1) Interazione di molecole organiche con minerali argillosi.
L’uso di tecniche spettroscopiche quali l’IR e l’ESR, in combinazione con la diffrattometria a raggi-X, ha consentito di stabilire il tipo di
legame con cui i diversi tipi di molecole studiate sono state adsorbite sulle
superfici del minerale argilloso e talvolta anche la loro disposizione. In
alcuni casi, tale tipo di conoscenze, ha permesso di stabilire i meccanismi
con cui le argille catalizzano i processi di degradazione osservati.
I minerali argillosi sono fra i componenti più attivi della frazione
colloidale del suolo nel promuovere fenomeni di adsorbimento di molecole
organiche naturali e sintetiche (ad es. i pesticidi). Come risultato di tali
interazioni sono possibili adsorbimenti irreversibili che possono portare al
blocco di una rilevante porzione della CEC del suolo nonché alterare la
forma chimica degli ioni saturanti Inoltre, l’adsorbimento può attivare reazioni di degradazione chimica e questi processi sono particolarmente importanti nel caso dei fitofarmaci.
Le proprietà adsorbenti dei minerali dipendono da diversi fattori,
quali la possibilità di scambiare ioni, la superficie specifica, la struttura,
etc. Un ruolo di primaria importanza è svolto dalla natura del catione di
scambio presente nell’argilla, in quanto il suo potere polarizzante determina “l’acidità” dell’interlayer e le sue proprietà coordinanti influenzano lo
“status” delle molecole adsorbite. Parte dei lavori in questione hanno avuto come oggetto di studio l’effetto di molecole semplici (quali amminozuccheri, composti fenolici quali gli acidi caffeico e protocatecuico,
fitofarmaci) o polimeriche (formatesi nell’interlayer in virtù delle sue proprietà catalitiche) sulla forma chimica e sulla scambiabilità dello ione saturante. E’ stato dimostrato che possono aver luogo diversi meccanismi di
adsorbimento, quali la protonazione di gruppi basici e/o la formazione di
complessi, ad es. attraverso gruppi carbossilati o amminici o, nel caso del
Fe (III), riduzione accompagnata da complessazione. Come conseguenza,
si può avere blocco o fissazione degli ioni o, all’estremo opposto, rilascio
- 102 -
degli stessi in forma complessata o non. In particolare, il fatto che complessi neutri passino dall’interlayer dell’argilla nella soluzione all’interfaccia
evidenzia chiaramente che le sostanze organiche complessanti favoriscono
la mobilizzazione degli ioni metallici del suolo. L’uso di tecniche
spettroscopiche quali l’IR e l’ESR, in combinazione con la diffrattometria a
raggi-X, ha consentito di stabilire il tipo di legame con cui i diversi tipi di
molecole studiate sono state adsorbite sulle superfici del minerale argilloso
e talvolta anche la loro disposizione. La sintesi di laboratorio dei corrispondenti complessi ha permesso di verificare le strutture ipotizzate per i sistemi
argillosi. In alcuni casi, inoltre, l’adsorbimento sulle argille ha catalizzato
processi di degradazione. Le reazioni di decomposizione osservate sono
state essenzialmente reazioni di idrolisi e polimerizzazione, entrambi causate dall’acidità di Lewis dei metalli all’interno dello strato ottaedrico del
minerale argilloso.
2) Fotodecomposizione di fitofarmaci
Lo studio delle reazioni indotte dalla luce su differenti pesticidi ha
avuto come obiettivo l’isolamento e l’identificazione dei fotoaddotti formatisi. Inoltre lo studio cinetico delle reazioni in presenza o meno dell’ossigeno ha consentito di verificare la partecipazione di specie radicaliche nelle
fotodegradazioni. I meccanismi osservati dipendono essenzialmente dalla
struttura chimica del substrato irradiato nonché da altri fattori come la natura del solvente, la lunghezza d’onda della radiazione usata, etc.
Molte molecole organiche possono subire trasformazioni a causa di
reazioni fotochimiche indotte dalla luce solare. L’assorbimento dell’energia radiante è il primo requisito perché una reazione fotochimica possa avvenire. Le fotodegradazioni indotte dalla luce solare dipendono, da un lato,
dal “cut-off” dello strato d’ozono, e, dall’altro, dalla bassa energia richiesta
per la rottura di certi legami. Tuttavia, in questi limiti ristretti, è possibile
una vasta gamma di reazioni chimiche. Il suolo abbonda di una grande
varietà di sostanze capaci di innescare processi fotochimici non permessi
alla lunghezza d’onda della radiazione solare. Da qui l’esigenza di studi con
sorgenti artificiali emettenti anche nell’U.V. Lo studio delle reazioni indotte
dalla luce su differenti pesticidi ha avuto come obiettivo l’isolamento e l’identificazione dei fotoaddotti formatisi. Inoltre lo studio cinetico delle reazioni
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in presenza o meno dell’ossigeno ha consentito di verificare la partecipazione di specie radicaliche nelle fotodegradazioni. I meccanismi osservati
dipendono essenzialmente dalla struttura chimica del substrato irradiato
nonché da altri fattori come la natura del solvente, la lunghezza d’onda
della radiazione usata, etc.
3) Interazione di fitofarmaci col suolo
La gran parte dei lavori in questione hanno avuto come oggetto di
studio l’adsorbimento di alcuni erbicidi su suoli ben classificati dal punto
di vista sia delle caratteristiche chimiche che fisiche. E’ stato visto che il
tipo di superficie interessata all’adsorbimento dipende essenzialmente dalla struttura chimica della molecola. Molecole neutre apolari tendono a legarsi essenzialmente alla sostanza organica, a volte in maniera scarsamente
reversibile (isteresi). Mentre molecole con caratteristiche basiche o acide, a
seconda del pH del mezzo, potranno essere attratte o addirittura respinte
dalle superfici del suolo.
Lo studio dell’adsorbimento dei pesticidi è stato esteso anche al
suolo. Il suolo è un sistema eterogeneo in cui è possibile distinguere tre
fasi: una fase solida, costituita da una frazione più o meno grossolana e da
una frazione colloidale estremamente attiva sotto l’aspetto chimico-fisico;
una fase liquida e una gassosa. Un fitofarmaco che arriva al suolo si ripartisce
tra le tre fasi; quantitativamente la distribuzione è regolata dalle caratteristiche chimico-fisiche della fase solida (prevalentemente dalla sua frazione
colloidale) e di quelle del pesticida. Se la componente colloidale è ben rappresentata ed ha una elevata affinità per il fitofarmaco, quest’ultimo risulterà fortemente adsorbito dal suolo che ne ostacolerà la percolazione in profondità. Viceversa nei suoli sabbiosi i fitofarmaci tenderanno a concentrarsi nella fase liquida e il loro trasporto sarà favorito dall’apporto di acque
meteoriche o irrigue. La gran parte dei lavori in questione hanno avuto
come oggetto di studio l’adsorbimento di alcuni erbicidi su suoli ben classificati dal punto di vista sia delle caratteristiche chimiche che fisiche. E’
stato visto che il tipo di superficie interessata all’adsorbimento dipende essenzialmente dalla struttura chimica della molecola. Molecole neutre apolari
tendono a legarsi essenzialmente alla sostanza organica, a volte in maniera
scarsamente reversibile (isteresi). Mentre molecole con caratteristiche
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basiche o acide, a seconda del pH del mezzo, potranno essere attratte o
addirittura respinte dalle superfici del suolo. Si è fatto uso dell’equazione
di Freundlich per quantizzare gli adsorbimenti osservati, mentre l’analisi di
regressione lineare o multipla ha permesso di stabilire correlazioni tra
l’adsorbimento e le differenti componenti del suolo coinvolte.
VOLUMI ED ARTICOLI PUBBLICATI:
- A. Pusino, I. Braschi, S. Petretto,C. Gessa. Photodegradation of
Herbicide Triasulfuron. Pestic. Sci., 55, 479 (1999).Agric. Food Chem.
- I. Braschi, A. Pusino, C. Gessa e J. M. Bollag. Degradazione chimica e
biologica del primisulfuron. XVII Convegno Nazionale S.I.C.A.,
Portoferraio (1999) p 122.
FINANZIAMENTI OTTENUTI:
MURST 1998-1999
Degradazione abiotica di erbicidi.
GRUPPO COORDINATO DAL PROF. VINCENZO SOLINAS
1) Influenza dei micronutritivi sul metabolismo fenolico e sulla diffusione di specie aromatiche “efficienti” e “non efficienti” in suoli della Sardegna con differenti caratteristiche chimiche e pedologiche.
Lavori precedenti della nostra unità di ricerca avevano dimostrato
che le condizioni pedotrofiche e ambientali influenzano e modificano il
biochimismo e la fisiologia delle piante spontanee. In particolare, si trovò
che, contrariamente a quanto generalmente ritenuto, il rifornimento di acqua induceva in Thymus capitatus Hoff. & Lk. e in Rosmarinus officinalis
L. una maggiore produzione di biomassa e soprattutto un aumento relativo
e assoluto dell’olio essenziale. Si dimostrò anche che il rifornimento di Fe
attraverso somministrazione fogliare modificava in maniera significativa
la composizione dell’olio essenziale in Rosmarinus officinalis L. con un
aumento della componente ossidata (verbenone) relativamente al contenuto in idrocarburi (ß-pinene) e canfora, con un evidente miglioramento delle
caratteristiche ai fini dell’industria estrattiva
- 105 -
E’ allora abbastanza probabile che le condizioni pedotrofiche e
ambientali, in particolare la “biodisponibilità” di micronutrienti, possano
influenzare in maniera determinante anche la diffusione delle piante nell’ambiente in funzione della loro capacità di adattamento.
Pertanto, è stato intrapreso uno studio sulla diversa diffusione spontanea di Thymus capitatus su suoli calcarei a pH alcalini e di Thymus herbabarona L. su suoli acidi e subacidi, suoli sviluppatisi oltre che su matrice
geologica diversa, anche in ambienti diversi per piovosità e temperatura.
La base teorica di tale ricerca è la diversa disponibilità di microelementi, in
particolare Fe, Mn e Zn Cu, nei suoli a diverso pH e la capacità delle piante
di reagire alla loro non biodisponibilità. Il nostro studio vuole verificare se
la specie Thymus herba-barona, è una pianta “non efficiente” e quindi è
giustificata la sua diffusione spontanea nei suoli acidi, dove la
biodisponibilità dei micronutritivi è resa possibile dal basso pH del suolo; e
se, proprio per la ragione opposta, T. capitatus è invece “efficiente”. I risultati sinora ottenuti allevando piante spontanee trapiantate di T. herba-barona
L. e di T. capitatus Hoff. & Lk. su sabbia silicea con soluzione nutritiva
completa o senza Fe, e analizzando l’acidificazione del mezzo a contatto
con la rizosfera e la produzione di molecole complessanti mediante HPLC
sembrano confermare la nostra ipotesi. I risultati, anche se relativi a un
basso numero di campioni di materiale vegetale, inoltre di dubbia omogeneità, sembrano dimostrare che in T. capitatus, specie se allevato in assenza
di Fe, si ha una maggiore estrusione di H+ e di molecole complessanti: ciò
giustificherebbe la sua diffusione spontanea nei suoli alcalini.
2) Meccanismi di umificazione di residui dell’attività agro-industriale
in funzione di pretrattamenti chimici differenziali.
Refluo da oleificio addizionato a suoli calcarei e a suoli sviluppati su
residui di miniera, ricchi di Fe, Cu, Zn e Pb, ha provocato nei primi un
progressivo aumento di Fe (III) nella fase liquida, da 4 a 8 volte maggiore
rispetto al suolo non trattato, e nei secondi l’immediata solubilizzazione dei
metalli, in quantità superiore a quelle ottenute con estraenti normalmente
usati nelle analisi dei suoli, come acetato e ossalato. Entrambi i fenomeni
sono stati messi in relazione con la presenza nel refluo di molecole a basso
peso molecolare (principalmente fenoli e acidi organici) capaci di interagire
- 106 -
con le frazioni minerali del suolo, in particolare ossidi e ossidrossidi,
attraverso reazioni redox e di complessazione che provocano la
solubilizzazione e la conseguente mobilizzazione di metalli bi- e trivalenti.
Nel suolo i composti fenolici subiscono una rapida decomposizione
ossidativa, biotica e/o abiotica, che porta alla formazione di composti non
tossici, preumici o umosimili. Ciò induce a ritenere che il riciclo di tali
residui possa rappresentare un utile mezzo per recuperare sostanza organica e elementi nutritivi in essi presenti e quindi influire positivamente sulla
fertilità e sulla struttura dei suoli ai quali essi sono stati addizionati come
ammendanti o come correttivi.
L’effetto mobilizzante del refluo da oleificio sui micronutritivi e sui
metalli pesanti è certamente positivo per la nutrizione vegetale nei suoli a
bassa disponibilità, ma pericoloso nei suoli particolarmente ricchi di tali
elementi, ad es. suoli originatisi su discariche di miniera.
Con lo scopo di studiare la possibilità di abbattere il potere fitotossico
dei residui da oleificio mediante pretrattamenti chimici, e quindi avere residui più umificati, meglio utilizzabili come ammendanti organici del suolo,
residui da oleificio ottenuti con un sistema estrattivo binario sono stati addizionati con diverse quantità di CaO e di Ca(OH)2, lasciati a maturare in
condizioni controllate di temperatura e umidità e su di essi è stata seguita
con analisi appropriate (FT-IR, C13NMR) l’evoluzione della sostanza organica. I risultati dimostrano l’efficacia del trattamento alcalino nel promuovere quelle reazioni ossidative sulla componente fenolica che portano
ad una più veloce umificazione di questi residui. L’utilizzazione di questi
residui freschi o umificati come ammendanti in suoli minerari o agrari dimostra che essi influenzano la mobilità degli elementi pesanti: favorendola
se essi formano complessi a sfera esterna (Mn), o diminuendola se essi
formano complessi a sfera interna (Fe, Zn, Pb), in funzione del grado di
umificazione di tali residui.
VOLUMI ED ARTICOLI PUBBLICATI:
- Solinas V., Scarpa M.G.: Influenza dei micronutritivi sul metabolismo
fenolico e sulla produzione di olio essenziale in specie di Thymus
endemiche nel territorio sardo-corso. Incontro scientifico INTERREG
II, 29-30/3/1999, Corte (Corsica)
- 107 -
- Deiana S., Manunza B., Palma A., Pistidda C., Premoli A. e Solinas V.:
Riduzione di Cr (VI) da parte di acidi umici di sintesi. IV Conv. Naz.
HISS “Le ricerche di base e le applicazioni delle sostanze umiche alle
soglie del 2000”, Alghero 26-28/5/1999, 69-77.
- Solinas V., Deiana S., Palma A., Spina V. e Gessa C.: Processi di
umificazione in residui da oleificio pretrattati con alcali. IV Conv. Naz.
HISS “Le ricerche di base e le applicazioni delle sostanze umiche alle
soglie del 2000”, Alghero 26-28/5/1999, 95-102.
- Manunza B., Deiana S., Pintore M., Solinas V. and Gessa C.: The
complexes of cadmium with phytochelatins. A quantum mechanics study
5th Intern. Conf. on the Biogeochemistry of Trace Elements, Vienna, 1115/7/1999. 884-885.
- Solinas V., Deiana S., Manunza B. and Gessa C.: Adsorption of
Ferrioxamine-B (FeDFOB) onto Monosaturate Men+-Bentonite. 5th
Intern. Conf. on the Biogeochemistry of Trace Elements, Vienna, 11-15/
7/1999. 1052-1053.
- Luciano P., Lentini A., Dettori C., Solinas V. and Sanna Passino G.:
Gypsy moth development on foliage of several oaks in Sardinia. Bull.
OILB/SROP, vol.00(00), 1999:00-00 (in press).
FINANZIAMENTI OTTENUTI
40% MURST 1998-1999
Interazioni tra residui da oleificio e suoli di diversa origine: aspetti chimici
e biologici ed effetti sulla disponibilità di elementi nutritivi e sulla
mobilizzazione di metalli pesanti.
INTERREG II 1998-1999
Influenza dei micronutritivi sul metabolismo fenolico e sulla produzione di
olio essenziale in specie di Thymus endemiche nel territorio sardo-corso.
LABORATORI
1) Laboratorio Chimica Ambientale
2) Laboratorio Fitofarmaci
- 108 -
3) Laboratorio Diffrattometria
4) Laboratorio Modellistica Molecolare
5) Laboratorio Microstrutture
SEZIONE DI MICROBIOLOGIA AGRARIA
GRUPPO DI RICERCA:
Professori Ordinari: Pietrino Deiana, Giovanni Antonio Farris
Ricercatori: Marilena Budroni
Assegni di Ricerca: Stefania Usai
Dottorandi in Biotecnologie Microbiche: Giovanni Giordano, Nicoletta
Mangia, Giovanni Pinna, Maria Giovanna Sanna
Dottori in Ricerca: Severino Zara
Articolo 37: Maria Antonietta Demontis
Collaboratori Tecnici: Giuseppe Agliega, Antonio Delogu, Giuseppina
Emonti, Luisanna Lecis, Umberto Pirisi, Carla Sotgiu.
PRINCIPALI GRANDI TEMI DI RICERCA:
La sezione di Microbiologia fondata dal Prof. Augusto Capriotti, al
quale è intitolata, svolge la sua attività di ricerca nei campi della
Microbiologia alimentare, in particolare enologica e lattiero-casearia, delle
Biotecnologie Microbiche avanzate e della Microbiologia del Suolo.
Nel 1999 i risultati più significativi nel settore delle Biotecnologie Innovative
riguardano:
SETTORE ENOLOGICO
1) La caratterizzazione molecolare di popolazioni autoctone di lieviti
flor.
La Vernaccia di Oristano, la Malvasia di Bosa e l’Arvisionadu di
Benetutti sono dei vini tipici della Sardegna prodotti con la tradizionale
- 109 -
tecnica della florizzazione. L’affinamento di questi vini è un complesso
fenomeno microbiologico nel quale i ceppi flor della specie Saccharomyces
cerevisiae svolgono un ruolo determinante. .La capacità’ di formare biofilm
sulla superficie del vino e’un insolito ma essenziale carattere in questi lieviti. La florizzazione può offrire però la possibilità di sviluppo ad altri
microrganismi che intervengono negativamente sulle caratteristiche finali
del vino, compromettendo così la buona riuscita dell’affinamento e determinando un rapido decadimento qualitativo del prodotto. Poter gestire questo processo con l’impiego di ceppi selezionati, e monitorare in tempi brevi
il suo corretto svolgimento con tecniche rapide e precise é quindi di fondamentale importanza.Tradizionalmente l’identificazione e la caratterizzazione
a livello di specie e di ceppo è basata sulle caratteristiche morfologiche e
fisiologiche; queste metodiche richiedono tempi lunghi, e talvolta questi
caratteri sono instabili e determinati da singole mutazioni. Negli ultimi anni
c’è stato un rapido sviluppo di tecniche molecolari che permettono di ottenere in tempi brevi risultati maggiormente affidabili. In un nostro precedente lavoro alcuni ceppi flor sono stati isolati, caratterizzati e suddivisi in
gruppi in base al loro cariotipo.
Scopo: per ottenere una completa caratterizzazione molecolare che
permetta il loro riconoscimento nel monitoraggio del processo d’affinamento, alcuni di questi ceppi sono stati caratterizzati utilizzando un nuovo
protocollo di PFGE, l’amplificazione a random del DNA genomico (RAPDPCR), e l’analisi dei profili di restrizione delle regioni non trascritte interne
al DNA ribosomale (RFLP-PCR NTS) analisi dei profili del DNA genomico
(RFLP), analisi dei profili proteici della parete e l’analisi dei profili di restrizione del DNA mitocondriale (RFLP mtDNA)
Risultati: Tra le diverse tecniche molecolari utilizzate in questo studio per
la caratterizzazione intraspecifica dei ceppi, la PFGE e la RAPD-PCR
hanno dato i risultati più interessanti, mentre la RFLP delle regioni non
trascritte interne al rDNA non ha dato risultati utili per questo tipo di analisi. L’impiego di un nuovo protocollo per la PFGE, ha permesso di rilevare
delle differenze che non era stato possibile verificare nel precedente studio.
Questo sta a dimostrare che il risultato di questa tecnica è condizionata dal
protocollo utilizzato. Tuttavia la messa a punto e la standardizzazione del
protocollo permettono di ottenere buoni risultati, ripetibili e affidabili.
- 110 -
Lo studio della biodiversità microbica nell’ambito del settore
enologico, attraverso la caratterizzazione molecolare dei ceppi isolati è di
grande importanza. Infatti le comuni pratiche enologiche possono ridurre la
naturale diversità che è determinante per la produzione di vini tipici.
2) Studio del ciclo vitale di ceppi flor
Gli ambienti da cui questi ceppi sono stati isolati rappresentano un
ecosistema non ancora colonizzato dai lieviti selezionati; sono dunque serbatoi di biodiversità. Tra i fattori che hanno prodotto tale biodiversità il ciclo vitale svolge un ruolo critico. Secondo alcuni autori, l’elevata concentrazione di alcol etilico nei vini tipo-Sherry conferisce ai ceppi flor una costituzione genomica e genetica diversa rispetto agli altri lieviti vinari ed un
polimorfismo cromosomico meno marcato. Tuttavia le colture monosporiali
di prima generazione dei ceppi da noi analizzati hanno mostrato un cariotipo
diverso da quello parentale. Questo ci ha indotto a studiare la diversità genetica dei ceppi flor. La presenza di un tale mosaico di lieviti naturali
fenotipicamente distinti in una popolazione, probabilmente dovuto ad un
adattamento a microambienti specifici, può avere implicazioni molto importanti per l’ecologia e per l’uso biotecnologico dei ceppi selvaggi. Pensiamo che il comportamento non omotallico mostrato dai nostri ceppi potrebbe spiegare il livello di eterozigosi in essi riscontrato. La pratica diffusa
di miscelare i vini di differenti annate e di differenti cantine potrebbe incrementare l’incrocio con altri ceppi.
A partire dall’analisi del diverso ciclo vitale riscontrato per i ceppi
flor oggetto di studio lo scopo di questo lavoro è quello di studiare le cause
che determinano la segregazione semiomotallica del tipo sessuale per ottenere ibridi migliorati e potenzialmente utilizzabili in cantina, sia in fase
fermentiva che di florizzazione.
3) Clonaggio e isolamento di geni coinvolti nel fenomeno flor
Scopo E’ stato intrapreso uno studio per identificare i geni coinvolti
nel fenomeno flor; questi ceppi sono in grado di operare una trasformazione
ossidativa successiva alla primaria conversione degli zuccheri in alcool. Infatti una piccola quantità di alcool viene ossidata ad acetaldeide; tale
ossidazione e’ accompagnata da altre reazioni enzimatiche e non, importanti
- 111 -
per le caratteristiche aromatiche e gustative di tali vini. Solo ceppi di lieviti
capaci di formare un film possono mediare la conversione aerobica obbligata di alcool in acetaldeide in un ambiente tipicamente anaerobico, quale
e’ il vino.
Risultati: sono state adottate due diverse strategie di clonaggio:
- La shuttle mutagenesis: è stato isolata una ORF mutata in un trasformante flor-.
- L’ORF è stata identificata in banca dati con la sigla YDR017c e risulta
codificare per una proteina citoplasmatica.
Creazione di banca genomica e isolamento del gene per
complementazione
Il gene CTH1 (Cysteine3Histidine) di Saccharomyces cerevisiae è
risultato coinvolto nella formazione di un aggregato cellulare (flor) sulla
superficie del vino. Codifica per una proteina di 325 aminoacidi. Questa
proteina appartiene alla famiglia delle inducible zinc-finger proteins. Il ruolo
di CTH1 in Saccharomyces cerevisiae non è ancora molto chiaro.
L’isolamento di questi due geni e la loro successiva caratterizzazione consentiranno di definire meglio il fenomeno flor, che rappresenta un
modello di studio eucariotico dell’aggregazione cellulare.
VOLUMI ED ARTICOLI PUBBLICATI:
- Cabras P., Angioni A., Garau V.L., Pirisi F.M., Farris G.A., Madau G.,
Emonti G. (1999). Pesticides In Fermentative Process Of Wine. J. Agric.
Food Chem., 47, 3854-3857.
- Cabras P., Farris G.A. (1999). Residui Di Fitofarmaci Nell’uva E Nel
Vino.Vignevini, N. 7/8, 38-41.
- Piga A., D’aquino S., Agabbio M., Emonti G., Farris G.A. (2000).
Influence Of Storage Temperature On Shelf-Life Of Minimally Processed
Cactus Pear Fruits. Lebensm —Wiss. U.-Technol., 33,
- Budroni M., Giordano G., Pinna G., Farris G.A. (2000). A Genetic Study
of Natural Flor Strains Isolated During Biological Aging from Sardinian
Wines (in press)
- 112 -
CONVEGNI, CONFERENZE, SEMINARI:
- Budroni M., Cirotto G.M., Zara R., Ansanay V., Blondin B., Farris G.A.
(1999). The CTH1 gene is involved in flor formation by Saccharomyces
cerevisiae natural strains. XIX International Conference on Yeast Genetics
and Molecular Biology ; Rimini, Italy, 25-30 May.
- Giordano G., Budroni M., Emonti G., Farris G.A. (1999). Genetic evolution
of flor strains isolated from Sardinian wines. XIX International Conference
on Yeast Genetics and Molecular Biology; Rimini, Italy, 25-30 May.
- Giordano G., Muzzu A, Budroni M., Farris G. A. (1999). Ciclo vitale e
biodiversità di lieviti flor autoctoni. 5ÿ Convegno Nazionale Biodiversità;
Caserta, 9-10 settembre.
- Farrisg A., Budroni M., Pinna G., Giordano G. (1999). Biodiversity and
Starter Problem in Wine-making. Proceedings of the 4th Workshop on
the Developments in the Italian PhD Research in Food Biotechnology;
Rifreddo (PZ), 29 settembre- 1 ottobre.
- Pretti L., Budroni M., Pavia J., Farris G.A., Mormeneo S. (1999). The
“flor formation”, some biological aspects. Proceedings of the 4th
Workshop on the Developments in the Italian PhD Research in Food
Biotechnology; Rifreddo (PZ), 29 settembre-1 ottobre.
- Zara S., Bakalinsky A., Budroni M. (1999). Genetic analysis of film
formation by wine strain of the yeast Saccharomyces cerevisiae used to
make Vernaccia, Malvasia and Arvisionadu wines in Sardinia. Proceedings
of the 4th Workshop on the Developments in the Italian PhD Research in
Food Biotechnology; Rifreddo (PZ), 29 settembre-1 ottobre.
- Pinna G., Budroni M., D’aguanno E., Pinna D., Farris G.A. (1999). Caratterizzazione molecolare di ceppi flor di Saccharomyces cerevisiae.
1ÿ Convegno Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV); Riva del
Garda (TN), 2-6 ottobre.
- 113 -
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE:
ITALIA —MAROCCO.
Isolamento e caratterizzazione di batteri lattici da impiegare nella produzione dei prodotti lattiero-caseari del Marocco. Centre Technique des
Industries Agro-Alimentaires. Casablanca
COLLABORAZIONI:
Prof. Alan Bakalinsky; Oregon State University;
Prof. I.S. Pretorius, Institute for Wine Biotechnology, University of
Stellenbosch, South-Africa; Prof. Bruno Blondin; ENSA-INRA
Montpellier;
Prof. Torsten Nillson —Tillgren, Dep. of Genetics, University of
Copenhagen;
Prof. Rafael Sentandreu, Universidad de Valencia.
COLLABORAZIONI CON EE.LL. E IL MONDO DELLE IMPRESE:
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
COMUNITÀ MONTANE MARGHINE -PLANARGIA N° 8
GAL COROS
GAL MEILOGU
PORTO CONTE RICERCHE
CONSORZIO PANE CARASAU
CANTINE
DISTILLERIA FRATELLI RAU
ASSEGNAZIONE DEI FONDI DI ATENEO PER LA RICERCA INTRAUNIVERSITARIA ED INTERUNIVERSITARIA:
- 60%
La biodiversità nei lieviti vinari: approccio multimetodologico per
l’identificazione e il monitoraggio di ceppi selezionati da utilizzare in cantina Responsabile Dott. Marilena Budroni
- 114 -
FINANZIAMENTI OTTENUTI:
FONDI DELLA RAS
- Realizzazione di un programma di ricerca sul vitigno e il vino Vernaccia
FONDI DELLA COMUNITÀ MONTANA DI MACOMER, UNIONE EUROPEA
- Ruolo della fermentazione e della maturazione nella produzione di vini
di qualità
DISTELLERIE F.LLI RAU
- Studio per il miglioramento dell’efficienza tecnico-produttiva e della
qualità del liquore Mirto di Sardegna
SUI FONDI DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE, PROGETTO
FINALIZZATO: MIELE, APE, AMBIENTE (AMA)
- Composizione microbiologica dei mieli della Sardegna
BIOTECNE
- Valorizzazione del patrimonio enologico sardo con l’impiego di ceppi
migliorati del lievito Saccharomyces cerevisiae
INEA; POM
- Miglioramento e valorizzazione dei vini ottenuti da uve dell’Italia meridionale attraverso lo studio ed il controllo delle variabili critiche che né
determinano la tipicità
- Innovazioni di processo e di prodotto per l’enologia meridionale
40% 1998
- CaratterizzazioenTassonomica e biotecnologica dei lieviti flor
SETTORE LATTIERO CASEARIO
Impiego della microflora lattica naturale nella razionalizzazione della
produzione del Fiore Sardo
Le sperimentazioni eseguite, da considerare comunque preliminari, hanno consentito di acquisire alcuni dati tecnici necessari per uniformare i caratteri organoletici tipici, elevare la qualità del Fiore Sardo, diminuire
gli scarti di produzione e soprattutto di realizzare uno schema base di
- 115 -
sistema di autocontrollo da adattare, previe le opportune modifiche, ad altre aziende produttrici di Fiore Sardo.
Il progetto di ricerca proposto può portare un contributo tecnico/
scientifico che arricchisce il panorama produttivo del settore lattiero/caseario
della Sardegna. L’uso di specie e ceppi microbici diversi e caratterizzati dal
punto di vista fisiologico costituisce un presupposto fondamentale per il
miglioramento qualitativo e la diversificazione delle produzioni.
I risultati raggiunti possono, inoltre essere sfruttati economicamente da parte di, imprese che producono e commercializzano starter per finalità casearie. Attualmente in Sardegna il mercato degli starter lattici può
essere valutato intorno a £ 700.000.000
Disporre di miscele e associazioni di batteri lattici idonei per la
produzione di Fiore Sardo è importante per la caratterizzazione
microbiologica, per migliorare la qualità sensoriale, nutrizionale e probiotica,
garantire la salubrità e la sicurezza dei formaggi.
CONVEGNI, CONFERENZE E SEMINARI:
- Mangia N., Sanna M.G., Usai S., Deiana P.: Fiore Sardo Cheese lactic
microflora. Symposium on Development Strategy for the scheep & goat
Dairy Sector, 13-14 april 2000, Nicosia Cyprus.
- Usai S., Catzeddu P., Deiana P.: Streptococcus thermophilus fermenting
galactose isolated from Genetics metabolism and applications.
Veldhoven, 19-23 september 1999.
- Usai S., Catzeddu P., Pinna G., Deiana P.: Biotipizzazione di ceppi di
Streptococcus termophilus isolati da latte ovino e derivati. IV Congresso Nazionale Biodiversità: Germoplasma locale e la sua valorizzazione.
Alghero,8-11 settembre 1998.
COLLABORAZIONI CON EE.LL. E IL MONDO DELLE IMPRESE:
- Associazione Nuorese Produttori latte, carni, lana ovi-caprini
- Cooperativa pastori ovodda (NU)
ATTREZZATURE UTILIZZATE:
La sezione dispone di tre laboratori provvisti delle attrezzature indispensabili per ricerche microbiolgiche e di biologia molecolare.
- 116 -
SEZIONE DI TECNOLOGIE ALIMENTARI
AREA SCIENTIFICA: Tecnologie Alimentari
GRUPPO DI RICERCA
Professori Ordinari: Mario Agabbio
Professori Associati: Gianluigi Madau, Raffalele Lorenzo Campus, Maria
Cristina Nicoli
Ricercatori: Vincenzo Vacca, Antonio Piga
Collaboratori Tecnici:
PRINCIPALI GRANDI TEMI DI RICERCA
La sezione di Tecnologie Alimentari sviluppa le sue tematiche di
ricerca in tre direttrici principali, precisamente:
1) Studio delle variazioni qualitative e delle proprietà antiossidanti di
alimenti di origine vegetale in seguito a processi di trasformazione e conservazione. In quest’ambito, particolare attenzione è rivolta nei confronti
delle tecnologie di tipo tradizionale e/o mild _applicate nell’ottenimento di
prodotti essiccati, paste alimentari, pane, prodotti minimamente trasformati e fermentati.
2) Caratterizzazione chimica dei vini della Sardegna, con particolare
riguardo all’individuazione dello spettro polifenolico dei vini bianchi.
3) Valorizzazione dei prodotti lattiero caseari della Sardegna. Tra gli
aspetti maggiormente interessanti si cita il settore dei derivati ovi-caprini.
SINTESI DEI RISULTATI RAGGIUNTI:
I principali risultati ascrivibili alla tematica della valorizzazione
dei prodotti di origine vegetale comprendono la determinazione delle cinetiche di essiccamento di frutti appartenenti a varietà locali di specie frutticole.
Risultati interessanti sono emersi dallo studio delle variazioni delle proprietà antiossidanti di derivati agrumari quali spicchi e succhi di frutti di
- 117 -
arancio e mandarino. Infatti, a prescindere dall’intensità del trattamento
applicato e dalla durata di conservazione, si è registrata una costanza della
capacità antiossidante totale ed, in alcuni casi, al suo aumento. Il dato importante è da ricercare nel fatto che tale comportamento appare totalmente
disgiunto dalle variazioni dell’acido ascorbico a cui, sino ad ora, è stato
attribuito un ruolo preponderante nella spiegazione della capacità
antiossidante totale. É probabile che altri composti, quali i polifenoli, possano spiegare questi risultati.
Per quanto riguarda gli oli extra vergini di oliva si è arrivati ad una
caratterizzazione chimica degli oli delle cinque principali zone della Sardegna. Mediante analisi statistica è stato possibile distinguere abbastanza agevolmente gli oli delle differenti zone.
Si punta alla conoscenza più approfondita dei rapporti tra le variazioni dei diversi costituenti di differenti matrici alimentari o di sistemi modello in relazione ai più vari tipi di trattamento di trasformazione/conservazione, tradizionali od emergenti.
Ricerca della variazione della capacità antiossidante in seguito ai
processi di trasformazione e/o conservazione.
VOLUMI ED ARTICOLI PUBBLICATI:
- Agabbio M., 1999. Reducing postharvest losses of citrus fruits: an
overview. In: M. Schirra (Ed.), Advances in postharvest diseases and
disorders control of citrus fruits _(pp. 57-70). Research Signpost, India.
- Agabbio M., D’hallewin G., Lovicu G., Mura M., Pala M., Schirra M.,
1999. Fruit canopy position effects on quality and storage response of
‘Tarocco’ oranges. International Synposium on Effect of Preharvest and
Postharvest Factors on Storage of Fruit. Varsavia (Polonia), 3-7 agosto 1997.
- Vacca V., Battacone G., Piga A., Carta G., Agabbio M., 1999. Studio di
alcune caratteristiche compositive di oli extra vergini di oliva sardi in
relazione all’origine geografica. La Rivista Italiana delle Sostanze Grasse,
76 (1): 11-14. Piga A, Nicoli M.C.,
- Dalla Serra A., Franco M.A., Mattivi F., Ramponi M., Vacca V., Versini
G., 1999. Aroma characterization of Sardinian strawberry tree (Arbutus
unedo L.) honey. Italian Journal of Food Science, XI (1), 47-56.
- 118 -
- Piga A, Nicoli M.C., Vacca V., Agabbio M., 1999. Influenza di lavorazioni al minimo sulle proprietà antiossidanti di derivati agrumari. In corso
di stampa su atti del CISETA_, Cernobbio (CO), 16-17 settembre 1999.
- Piga A., D’aquino S. Agabbio M., Angioni M., 1999. Influenza di alcune pratiche di condizionamento sulla shelf-life di fico d ‘India della varietà Gialla. Atti convegno Fruttiferi tropicali e subtropicali in Italia,
Ragusa, 5-6 Novembre 1999:55-56.
- Agabbio M, D’Aquino S., Piga A., Molinu M.G., 1999. Agronomic
behaviour and postharvest response to cold storage of Malvasio mandarin
fruits. Fruits, 54:103-114.
- Cabras P., Angioni A., Garau V.L., Pirisi F.M., Farris G.A., Madau G.,
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of Agricultural and Food Chemistry, 47(9): 3854-3857.
- Piga A, Gambella F., Agabbio M., 1999. Prove di disidratazione osmotica
di frutti di fico (Ficus carica L.). In corso di stampa su atti del CISETA,
Cernobbio (CO), 16-17 settembre 1999.
- D’Aquino S., Agabbio M., Piga A., Continella G., 1999. Il
confezionamento con film plastico riduce le alterazioni dei frutti di avocado in frigoconservazione e ne prolunga la vita postraccolta. Atti convegno Fruttiferi tropicali e subtropicali in Italia, Ragusa, 5-6 Novembre
1999: 55-56.
- Agabbio M., D’aquino S., Piga A., Continella G., 1999. Risposta di frutti di nespolo del Giappone della cv Palermitana _ alla conservazione
refrigerata. Atti convegno Fruttiferi tropicali e subtropicali in Italia,
Ragusa, 5-6 Novembre 1999: 99-100.
- Piga A., 1999. La fisiologia degli ortofrutticoli minimamente trattati. In:
problematiche relative alla produzione di alimenti minimamente trattati_, Foggia, 20-21 Maggio 1999. In corso di stampa.
- D’Aquino S., Piga A., Agabbio M., 1999. Condition of film wrapped
Fairchild _fruits held in shelf-life conditons. Proc. Of the International
Symposium on Challenges of packaging in the 21st century _, Singapore,
7-9 July 1999: 191-202.
- 119 -
- Nicoli M.C., Piga A., D’Aquino, Vacca V., Agabbio M., 1999. Minimal
processing of fruit and vegetables: influence on concentration and activity
of some naturally occurring antioxidants in orange derivatives. In
Proceedings of Food and Cancer Prevention III, Norwich (UK) Sept. 47, in stampa.
- Pittia P., Nicoli M.C., Comi G., Massini R, 1999. Shelf-life extention of
fresh like ready to use pear cubes. J. Sci. Food Agric., 79: 955-960.
- Anese M., Manzocco L., Nicoli M.C., Lerici C.R., 1999. Antioxidant
properties of tomato juice as affected by heating. J. Sci Food Agric. 79:
750-754.
- Manzocco L., Nicoli M.C., Anese M., Pitotti A., Maltini E., 1999.
Polyphenoloxidase and peroxidase activity in partially frozen systems with
different physical properties. Food Research International. 31: 353-370.
- Nicoli M.C., Anese M.C., Manzocco L., 1999. Oil stability and
antioxidant properties of an oil-tomato food system as affected by
processing. Advances in Food Sciences, 21: 10-14.
- Manzocco L., Nicoli M.C., Maltini E., 1999. Differential scanning
calorimetry of Maillard reaction in glucose-glycine model systems. J.
Food Proc. Pres., 23: 317-328.
- Anese M., Nicoli M.C., Massini R., Lerici C.R., 1999. Effect of drying
process on the Maillard reaction in pasta. Food Research Int., 32: 193-199.
- Manzocco L., Calligaris S., Mastrocola D., Nicoli M.C., Lerici C.R.,
1999. Enzymatic and chemical oxidation of polyphenol contaioning
foods. In Proceedings of Food and Cancer Prevention_, Norwich Sept.
4-7, in stampa.
- Anese M., Nicoli M.C., Lerici C.R., Massini R., 1999. The influence of
heat treatments on the antioxidant properties of foods. In Proceedings of
Food and Cancer Prevention _, Norwich Sept. 4-7, in stampa.
- Manzocco L., Calligars S., Nicoli M.C., Lerici C.R., 1999. Relazioni tra
cambiamenti di colore e proprietà antiossidanti negli alimenti in seguito
a riscaldamento. In Ricerche ed innovazioni nell industria alimentare.
Vol. 4, (a cura di S. Porretta), Chiriotti Editori, in stampa
- 120 -
- Nicoli M.C., Anese M., Parpinel M., 1999. Influence of processing on
the antioxidant properties of fruit and vegetables. Trends in Food Science
and Technology, 10: 94-100.
- D’hallewin G., Schirra M., Manueddu E., Piga A., Ben-Yehoshua S.,
1999. Scoparone and scopoletine accumulation and UV-C induced
resistance to postharvest decay in oranges as influenced by picking date.
Journal of American Society for Horticultural Science, 124 (6):702-707.
CONVEGNI, CONFERENZE, SEMINARI:
- Seminario Il prodotto agricolo di qualità tra attività di impresa e tutela
del consumatore, Alghero, 3-5 Giugno 1999.
- CISETA, Cernobbio (CO), 16-17 settembre 1999.
- Workshop, Problematiche relative alla produzione di alimenti minimamente trattati, Foggia, 20-21 Maggio 1999.
- International Symposium on Challenges of packaging in the 21st century,
Singapore, 7-9 July 1999.
- International Symposium on Food and Cancer Prevention III, Norwich (UK)
5-8 September 1999.
- Convegno Nazionale su Fruttiferi tropicali e subtropicali in Italia, Ragusa,
5-6 Novembre 1999.
COLLABORAZIONI
Nel corso del 1999 la sezione ha collaborato con i seguenti istituti
di ricerca esteri:
Department of Horticulture, Ege University, Faculty of Agriculture, Bornova,
Izmir, Turchia; Université de Corte (Corsica), Faculté des Sciences et
Techniques.
COLLABORAZIONI CON EE. LL. E CON LE IMPRESE:
La sezione ha mantenuto numerosi contatti con gli enti locali e con le imprese (caseifici, cantine sociali del vino, imprese di trasformazione), sia
sotto forma di progetti di ricerca comuni e convenzioni. Tra le istituzioni e
imprese si citano:
ERSAT
- 121 -
CONSORZIO PROVINCIALE DI FRUTTICOLTURA DI SASSARI
ORGANISMO DI CONTROLLO DEI PRODOTTI ANIMALI (OCPA)
SELLA & MOSCA
DITTA RAU
COPAR
COLLABORAZIONI CON CONSORZI E CNR
La collaborazione con il CNR è stata svolta all’interno di progetti
comuni. Tale attività ha portato alla pubblicazione di alcuni contributi su
riviste internazionali e su atti di convegno.
FINANZIAMENTI OTTENUTI:
PROGRAMMA DI INIZIATIVA COMUNITARIA (P.I.C.) INTERREG II.
COFINANZIATO DA RAS-CEE, COMPRENDENTE I SOTTOPROGETTI
- Caratterizzazione di specie da frutto tipiche dell’ambiente mediterraneo
e valorizzazione commerciale attraverso l’uso di tecnologie postraccolta.
- Caratterizzazione chimica e sensoriale degli oli vergini di oliva prodotti
in Sardegna e in Corsica, Ricerche sul vino moscato prodotto in Sardegna.
PROGETTO FINANZIATO CON LEGGE RAS N° 19 DEL 11.4.1996 PER UN
PROGRAMMA DI COOPERAZIONE CON I PAESI IN VIA DI SVILUPPO
PROGETTO FINANZIATO DALLA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
- Valorizzazione del liquore mirto di Sardegna.
PROGETTO FINANZIATO CON LEGGE RAS N° 19 DEL 11.4.1996 PER UN
PROGRAMMA DI COOPERAZIONE CON LA TURCHIA DAL TITOLO
- “Essiccazione dei frutti di fico (Ficus carica L.) mediante disidratazione
con aria calda”.
PROGRAMMA OPERATIVO MULTIREGIONALE (POM) MISURA 2. INNOVAZIONI TECNOLOGICHE E TRASFERIMENTO DEI RISULTATI DELLA RICERCA REGOLAMENTO CEE N. 2081/93 OBIETTIVO 1 QUADRO
COMUNITARIO DI SOSTEGNO 1994-1999.
- Valorizzazione delle risorse frutticole locali mediante tecniche di
essiccazione delicate.
- 122 -
CONTRIBUTO MURST: PROGETTO GIOVANI RICERCATORI: 1999.
- Effetto di diverse varianti tecnologiche sulla qualità di prodotti frutticoli
minimamente trasformati.
CONTRIBUTO CNR
- Studio della biodiversità di specie legnose per la valorizzazione nella
frutticoltura.
- Progetto di ricerca ex-60% - Influenza dell’essiccazione industriale sul
contenuto in aflatossine di frutti di fico (Ficus carica L.).
ATTREZZATURE UTILIZZATE:
I ricercatori della sezione hanno utilizzato per le proprie sperimentazioni i
laboratori a disposizione della sezione e precisamente:
n. 1 laboratori analitici
n. 4 laboratori tecnologici
DATI FINANZIARI DEL DISAABA
Osservzioni: RESIDUI SULLA RICERCA SUL BILANCIO 1999:
£ 599.509.169
PRESTAZIONI PER CONTO TERZI:
- Prestazioni a pagamento
- Contratti
£. 9.644.223
£. 260.243.809
- 123 -
GRUPPO DI RICERCA COORDINATO DAL PROF. SALVATORE DEIANA
-
Prof. Salvatore Deiana
Prof. Vincenzo Solinas
Dott. Alessandra Premoli
Dott. Bruno Manunza
Dott. Amedeo Palma
Gian Paolo Lauro (tecnico)
PRINCIPALI TEMATICHE DI RICERCA
Le principali tematiche di ricerca affrontate dal gruppo di ricerca
coordinato dal Prof. Salvatore Deiana nel triennio 1996/99 possono essere
così sintetizzate:
1) Meccanismi di complessazione e di riduzione connessi ai fenomeni
di trasporto e di accumulo di micronutritivi nel sistema suolo-pianta.
2) Studio delle caratteristiche chimico-fisiche e delle reazioni redox e
di complessazione degli acidi umici.
3) Applicazione delle tecniche della dinamica molecolare allo studio di
sistemi di interesse biologico e ambientale.
1.
Questa linea di ricerca concerne lo studio dei processi di mobilizzazione e di trasporto dei nutritivi nel sistema suolo-pianta. In particolare,
essa è rivolta a definire il contributo dei polisaccaridi acidi e degli essudati
radicali a basso peso molecolare nei fenomeni di trasferimento del ferro e di
altri micronutritivi attraverso lo strato mucillaginoso che avvolge le radici.
Per approfondire le conoscenze sul ruolo dei polisaccaridi acidi nel
trasporto ionico nel sistema suolo-pianta, è stato messo a punto dal nostro
gruppo di ricerca un metodo di sintesi che consente di ottenere l’acido
poligalatturonico organizzato in una struttura fibrillare simile a quella
riscontrata nei sistemi naturali. L’uso di tale modello si è rivelato
particolarmente valido per l’interpretazione dei fenomeni che regolano la
- 124 -
mobilità ionica sia nel suolo che nell’interfaccia suolo-radice.
E’ noto che il ferro disponibile per le piante è il Fe(II) e che tale
forma non è presente normalmente nei suoli. Le piante ferro efficienti sono
tuttavia capaci di assorbire questo elemento attraverso processi riduttivi
non ancora del tutto chiariti. In questo contesto è stato determinato, in soluzione acquosa, il meccanismo di riduzione del Fe(III) da parte dell’acido
caffeico (CAF), molecola ben rappresentata negli escreti radicali, ed il ruolo del pH su tale meccanismo.
I risultati ottenuti hanno messo in evidenza che l’acido caffeico
interagisce con diverse specie di Fe(III) operandone la riduzione nel campo
di pH 2 - 4, mentre a valori di pH > 4 l’interazione porta alla formazione di
complessi solubili e insolubili (polimeri).
Con lo scopo di determinare il ruolo dei prodotti di ossidazione dell’acido caffeico (POC) nella riduzione del Fe(III), così come nella mobilizzazione del Fe(II) dalla matrice polisaccaridica, è stato messo a punto un
metodo elettrochimico per la sintesi di questi prodotti. I risultati hanno messo
in evidenza che i POC interagiscono sia con il Fe(III), operandone la riduzione, che con il Fe(II) dando luogo alla formazione di complessi che tendono a precipitare nel tempo. Questi risultati, oltre a chiarire alcuni aspetti
dei meccanismi che regolano la riduzione del Fe(III) complessato dall’acido poligalatturonico e la mobilizzazione del Fe(II) da tale matrice, indicano
che i prodotti di ossidazione del CAF, presenti nel sistema suolo-pianta quali
prodotti dell’attività biologica del suolo e della pianta stessa, possono svolgere
un ruolo importante nel regolare la disponibilità del ferro per le piante.
E’ stato inoltre studiato il ruolo dei siderofori sulla reazione redox
Fe(III)-acido caffeico. Le prove condotte hanno messo in evidenza che il
DFOB è direttamente coinvolto nella riduzione del Fe(III). Ciò è particolarmente importante poichè rappresenta uno dei meccanismi attraverso i
quali il ferro può essere rimosso dai siderofori e reso disponibile per le piante.
Al fine di determinare il ruolo dei complessi metallo-poligalatturonati
sull’attività di enzimi presenti nella rizosfera, è stato studiato il sistema
Ca(II)-poligalatturonato-ureasi acida utilizzando un’ureasi purificata da
Bacillus pasteurii immobilizzata su un gel formato da Ca-poligalatturonato.
- 125 -
I risultati ottenuti indicano che l’ureasi batterica presente nel mucigel radicale gioca un ruolo importante nel rendere disponibile l’azoto ureico. La sua
attività infatti è significativamente conservata e protetta dall’immobilizzazione
su gels idrofilici quali quelli prodotti dagli essudati radicali.
La nostra attenzione è stata rivolta anche allo studio dei meccanismi
interessati nell’adsorbimento dell’acido caffeico (CAF) e dei suoi prodotti
di ossidazione su un idrossido di ferro amorfo.
Il meccanismo di interazione tra gli idrossidi di ferro ed il CAF,
evidenziato a valori di pH che si riscontrano nei suoli normali, suggerisce
che esso debba essere tenuto in considerazione nello smaltimento di rifiuti,
come le acque di vegetazione, che sono particolarmente ricche di acido
caffeico e dei suoi prodotti di ossidazione. Infatti, l’adsorbimento di queste
molecole su alcune componenti della frazione inorganica del suolo potrebbe ostacolare l’adsorbimento di importanti nutrienti, come il fosfato.
Le reazioni di ossido-riduzione alle quali il vanadio ed il cromo vanno
incontro nell’ambiente influenzano profondamente la disponibilità e le
funzioni biochimiche di questi elementi. E’ stato osservato che le componenti
poliuroniche del materiale mucillaginoso delle radici e delle pareti cellulari
delle piante sono capaci di ridurre il V(V) a V(IV), il Cr(VI) a Cr(V) e
Cr(III) e che le forme ridotte vanno incontro a processi di immobilizzazione,
di traslocazione ed alla riossidazione.
L’acido caffeico interagisce con il Cr(VI) operandone la riduzione a
Cr(III) in un ampio campo di pH. Tale riduzione comporta la demolizione
dell’acido caffeico con formazione di intermedi, alcuni dei quali mostrano
una spiccata attività riducente.
2.
La determinazione delle caratteristiche chimiche e strutturali degli
acidi umici fornisce informazioni fondamentali per chiarire il loro comportamento nel suolo ed i processi (artificiali e naturali) che portano alla loro
formazione. Consente inoltre di valutare la efficienza e selettività delle
tecniche utilizzate per la loro estrazione da substrati di diversa origine. Le
informazioni di natura strutturale sono anche utilizzabili come parametri di
- 126 -
classificazione delle sostanze umiche e costituiscono degli “indicatori” delle
trasformazioni subite dalla materia organica del suolo durante il processo
di umificazione.
In questo contesto, l’attività di ricerca è stata rivolta allo studio delle
caratteristiche strutturali degli acidi umici sia naturali che sintetici nonchè
della loro capacità complessante e riducente.
3.
Le tecniche di Molecular Modeling (Dinamica Molecolare, Meccanica Molecolare, metodi Monte Carlo e calcoli Quanto-meccanici), consentendo lo studio dei sistemi biologici su scala atomica e molecolare,
costituiscono un valido mezzo per integrare ed interpretare le informazioni
ricavate con tecniche sperimentali per arrivare alla descrizione e spiegazione di fenomeni complessi. Il sistema viene scomposto nei suoi costituenti
essenziali che vengono studiati e descritti separatamente. Successivamente
si affronta lo studio delle interazioni tra le singole parti per arrivare infine
alla ricomposizione del sistema originario che è descritto attraverso la somma delle interazioni tra le sue componenti. La bontà del modello sviluppato
viene valutata attraverso il controllo delle previsioni formulate. Queste tecniche hanno inoltre il vantaggio di consentire la costruzione e la valutazione delle proprietà di un gran numero di sistemi in tempi molto inferiori a
quelli richiesti dalle consuete metodiche di laboratorio. Conseguentemente, ad esempio, la progettazione di un inibitore per un enzima o la scelta
dell’ambiente ideale per una determinata reazione, risultano notevolmente
facilitate dall’impiego delle tecniche della dinamica molecolare.
Le tecniche dei “Molecular Modeling” sono state applicate a sistemi
di interesse biologico e ambientale, in particolare sono state impiegate nello studio di:
a) sistemi enzimatici
b) studio della struttura di gels di acido poligalatturonico (PGA) e della dinamica di macro e micronutritivi in tali strutture
c) studio dei complessi di inclusione ciclodestrina-fitofarmaco.
- 127 -
RICERCHE FINANZIATE
40% 1999
Titolo
Ruolo degli essudati radicali nella mobilizzazione del ferro
nell’interfaccia suolo-radice
Obiettivo
Definire il ruolo di alcuni acidi organici presenti nella rizosfera nel
processo di riduzione e di complessazione del Fe(III) da parte dell’esculetina
Risultati
E’stato determinato il meccanismo di riduzione del Fe(III) da parte
dell’esculetina in presenza e in assenza di alcuni acidi organici
60% 1999
Titolo
Processi di detossificazione da metalli pesanti nel sistema suolo-pianta ad opera della sostanza organica
Obiettivo
Definire il contributo dei composti fenolici, delle sostanze umiche e
di alcuni metalli pesanti sulla mobilità del cromo nella rizosfera e nel suolo
Risultati
E’ stato determinato il meccanismo di interazione tra il Cr(VI) e acidi umici di sintesi
INTERREG II 1998-99
Titolo della ricerca
Aspetti biotecnologici e chimici del riciclo di reflui da oleificio in
agricoltura
- 128 -
Obiettivo della ricerca
Determinare i meccanismi di ossido-riduzione e di complessazione
della frazione fenolica solubile dei reflui da oleificio nei confronti di specie
inorganiche del suolo
Risultati
E’ stata studiata, in funzione del pH, l’interazione tra il Fe(III) e la
frazione solubile dei reflui da oleificio
ORGANIZZAZIONE DI CONVEGNI
IV Convegno Nazionale “Le ricerche di base e le applicazioni delle
sostanze umiche alle soglie del 2000”, Alghero, 26-28 maggio 1999.
Pubblicazioni del gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Salvatore
Deiana relative al 1999
1. Manunza B., Deiana S., Pintore M., and Gessa C.: Binding of urea,
hydroxamic acid and N-(n-butyl)-phosphoric triamide to the urease-Ni
active site. A comparative Molecular Dynamics Study. Soil Biol.
Biochem., 31, 789-796, 1999.
2. Manunza B., Deiana S., Pintore M., and Gessa C.: Structure of CaPolygalacturonate chains in presence of Na+ ions. A molecular dynamics
study. Proc.5th International Conference on the Biogeochemistry of Trace
Elements. 884-885, 1999.
3. Deiana S., e Palma A.: Aspetti biotecnologici e chimici del riciclo di
reflui da oleificio in agricoltura. Incontro scientifico INTERREG II, 2930, marzo, 1999, Corte (Corsica).
4. Deiana S., Gessa C., Manunza B., Premoli A., and Palma A.: Heavy
metals at the soil-root interface: interaction of Cu(II), Pb(II), Zn(II) and
Cd(II) with Ca-PGA network. In“Biogeochemistry of Trace Elements”
Icobte 99 Austria, W.W.Wenzel, D.C. Adriano, B.Alloway, H.E. Doner,
C. Keller, N.W. Lepp, M. Mech, R. Naidu and G.M. Pierzynski Edrs,
Vol. I, 156-157, 1999.
- 129 -
5.
Deiana S., Gessa C., Manunza B., Palma A., and Premoli A.: Interaction
and mobilization of metal ions at the soil- root interface. In “Trace Elements
in the Rhizosphere”, G.Gobram Ed., CRC Press”, 000-000, 1999.
6.
Deiana S., Gessa C., Manunza B., Palma A., Premoli A., and Solinas
V.: Riduzione del Cr(VI) da parte di acidi umici di sintesi. IV Convegno Nazionale IHSS, 69-77, 1999.
7.
Solinas V., Deiana S., Palma A., Spina V., e Gessa C.: Processi di
umificazione in residui da oleificio pretrattati con alcali. IV Convegno
Nazionale IHSS, 95-102, 1999.
8.
Deiana S., e Palma A.: Aspetti biotecnologici e chimici del riciclo di
reflui da oleificio in agricoltura. Incontro scientifico INTERREG II,
29-30 marzo 1999, Corte (Corsica).
9.
Deiana S., Gessa C., Manunza B., Premoli A., and Palma A.: Heavy
metals at the soil-root interface: interaction of Cu(II), Pb(II), Zn(II)
and Cd(II) with Ca-PGA network. In“Biogeochemistry of Trace
Elements” Icobte 99 Austria. W.W.Wenzel, D.C. Adriano, B.Alloway,
H.E. Doner, C. Keller, N.W. Lepp, M. Mech, R. Naidu and G.M.
Pierzynski Edrs, Vol. I, 156-157, 1999.
10. Deiana S., Gessa C., Manunza B., Palma A., and Premoli A.: Interaction
and mobilization of metal ions at the soil- root interface In “Trace
Elements in the Rhizosphere” CRC Press, 000-000, 1999.
11. Deiana S., Gessa C., Manunza B., Palma A., Premoli A., and Solinas
V.: Riduzione del Cr(VI) da parte di acidi umici di sintesi. Atti IV Convegno Nazionale IHSS, pp. 69-77, 1999.
12. Solinas V., Deiana S., Palma A., Spina V., e Gessa C.: Processi di
umificazione in residui da oleificio pretrattati con alcali. Atti IV Convegno Nazionale IHSS, pp. 95-102, 1999.
13. Manunza B., Deiana S., and Gessa C.: Molecular dynamics of pectic
substances. In P. Balbuena and J. Seminario: “Molecular Dynamics.
From Classical to Quantum Methods”. pp 899-932. Elsevier. 1999.
- 130 -
14. Solinas V., Deiana S., Manunza B., Gessa C.: Adsorption of Derrioxamine-B (FEDFOB) onto monosaturated Men+ bentonite. Proc. 5th
International Conference on the Biogeochemistry of Trace Elements.
1999, pp.1052-1053.
15. Manunza B., Deiana S., Pintore M., and Gessa C.: The use of Molecular
Modeling techniques in the study of humic substances. Relazione generale al IV Convegno Nazionale Sezione Italiana IHSS. Alghero, 2828 maggio 1999. pp 1-12.
16. Montecchio D., Ciavatta C., Seeber R., Tonelli D., Manunza B., Gessa
C.: Acid Base properties of humic and fulvic acids: a study by
potentiometric titrations. Proceedings of the IHSS, 9th Conference,
Adelaide, 1999.
- 131 -
- 132 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE
Sezione Anatomia umana
1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati;
Andrea Montella
prof. ordinario
Anatomia umana (E09A)
Alessandra Piras
prof. ordinario
Anatomia umana (E09A)
Anna Nicoletta Delrio prof. associato
Anatomia umana (E09A)
Alessio Pirino
ricerc. confermato
Anatomia umana (E09A)
Vittorio Mazzarello
ricerc. confermato
Anatomia umana (E09A)
Pasquale Bandiera
ricerc. confermato
Anatomia umana (E09A)
Grazia Fenu
ricerc. non confermato Anatomia umana (E09A)
Assegni di ricerca
nessuno
Dottorandi
nessuno
2) Principali temi di ricerca
a - Studio sul testicolo umano in condizioni normali e patologiche, attraverso biopsie testicolari.
b - Ricerche sulla biologia della riproduzione rivolte allo studio degli aspetti
morfologici strutturali ed ultrastrutturali dell’infertilità in soggetti del
nord Sardegna.
c - Studi morfologici, biochimici ed ultrastrutturali su reperti ossei di popolazioni di epoca Nuragica della Sardegna.
d - Placenta umana.
e - Organogenesi umana.
f - Studio del deflusso uveo-sclerale e sulla attività fisiologica e patologica del trabecolato con particolare riferimento al canale dello Schlemm
ed alle trabecole della porzione cribrosa in pazienti affetti da glaucoma
e sottoposti a trabeculectomia.
g - Studio della mucosa nasale con particolare riferimento ai pazienti con
- 133 -
hijklmnop-
poliposi nasale e/o sintomatologie vasomotorie non allergiche.
Studio dei linfociti nei pazienti affetti da schizofrenia con particolare
riferimento all’aspetto morfologico strutturale ed ultrastrutturale.
Analisi ultrastrutturale della apoptosi nella popolazione osteoblastica
durante le prime fasi della osteogenesi.
Indagini morfologiche sulla organogenesi umana.
Studio morfologico delle capsule contratturate nelle protesi mammarie
Studio delle modificazioni del reticolo cutaneo dopo esposizione solare in alta quota
Azione dell’acido glicolico sulle smagliature
Modificazioni del reticolo cutaneo su innesti cutanei a tutto spessore
Studio delle lesioni cutanee nella sindrome di Kabuki
Studio morfologico su una leuconichia indotta da cianoacrilato
3) Breve sintesi sui principali risultati raggiunti
a - I dati ottenuto attraverso valutazioni morfologiche strutturali ed
ultrastrutturali hanno permesso di osservare il polimorfismo della ghiandola interstiziale del testicolo umano, a volte indipendente dalle condizioni del compartimento tubulare. Con la valutazione morfologica delle biopsie testicolari di individui infertili si è confermato inoltre, come
le modificazioni dell’epitelio germinativo siano determinate da una alterazione degli scambi tra il compartimento interstiziale e quello
tubulare, che risulta essere strettamente dipendente dallo spessore degli involucri peritubulari.
b - E’ stata confermata la presenza, negli spermatozoi di individui infertili,
di alterazioni che non possono essere diagnosticate con i metodi routinari
di analisi del liquido seminale, e che spesso sono causa di infertilità,
come ad esempio alterazioni dell’acrosoma e dell’assonema
evidenziabili solamente al microscopio elettronico.
c - Gli studi ultrastrutturali al SEM degli elementi dentali di epoca nuragica,
hanno dimostrato differenze sostanziali nella morfologia di tali elementi rispetto a quelli di epoche più recenti, consentendo di determinare elementi di carattere paleonutrizionale oltre che paleopatologico.
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Da un punto di vista biochimico si è poi dimostrato come campioni
fossili ossei e dentali di circa 3500 anni or sono, mantengano ben conservata e non modificata la caratteristica struttura molecolare del
collagene, tipica degli elementi mineralizzati.
E’ stato proposto un modello originale di costituzione del
sinciziotrofoblasto, ipotizzando l’esistenza di singole unità sinciziali
che, nel primo trimestre di gravidanza, sono in rapporto giunzionale
tra loro a formare il mantello sinciziale.
Sono stati descritti lo sviluppo delle guaine e dei tendini e la distribuzione di fibronectina, elastina e collagene di tipo IV nella mano fetale
umana al primo trimestre di gravidanza.
E’ stato dimostrato che il blocco del deflusso a livello uveo-sclerale
avviene per un aumento, da parte dei fibroblasti del trabecolato, di
collagene che versato nello spazio intertrabecolare ostruisce i canali di
deflusso. Oltre a queste prove dinamiche sono state valutate le proprietà di alcuni farmaci impiegati nei pazienti affetti da glaucoma, con particolare riferimento a PGF2alfa derivati ed alle proprietà anti
glaucomatose. E’ stato messo in evidenza che tali farmaci nel ripristinare il deflusso uveo-sclerale possono in alcuni pazienti provocare una
iperpigmentazione a livello dell’iride ed anche del trabecolato. A tutt’oggi, gli studi ancora in corso non hanno saputo evidenziare la causa
dell’iperpigmentazione, l’ipotesi più probabile è che si tratti di una
stimolazione a livello di recettori specifici non ancora identificati.
La mucosa nasale è stata studiata sia al microscopio ottico che elettronico: è stata fatta una classificazione delle cellule presenti nella mucosa nasale e la loro differente rappresentazione in base alla gravità della
patologia, ai fattori ambientali, alle abitudini di vita. Prossimo obiettivo sarà quello di attuare uno screening clinico laboratoristico sulle
mucose dei pazienti che affluiscono negli ambulatori otorilaringoiatrici,
al fine di classificare ed anche predire le eventuali patologie nasale che
un soggetto anche apparentemente sano può contrarre. Gli studi finora
effettuati hanno messo in evidenza alterazioni a carico delle cellule
ciliate della mucosa nasale, delle cellule mucipare e degli apparati
giunzionali che regolano gli scambi tra le cellule.
Lo studio, ancora in fase preliminare, ha messo in evidenza che nei
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pazienti affetti da schizofrenia non vi è solo una alterazione del rapporto CD4/CD8 dei linfociti T, ma sono evidenti alterazioni morfologiche
a carico dei villi, dei nuclei, e degli organuli citoplasmatici. In particolare sembra che i linfociti di questi pazienti possano subire un’attivazione di tipo sintetico, modificando a tale scopo gli organuli
citoplasmatici ed in particolare i mitocondri, il nucleo ed il nucleolo.
E’ stata osservata la presenza di cellule apoptosiche tra gli osteoblasti
già nelle prime fasi della osteogenesi.
Le ricerche hanno evidenziato come, pur nella diversità dei vari abbozzi d’organo, alcuni aspetti del processo evolutivo durante la vita
prenatale sono comuni, come l’interazione tra tessuti che fornisce un
elemento fondamentale nella organogenesi ed istogenesi. In particolare l’azione svolta dai tessuti di derivazione mesodermica che contribuiscono in maniera caratteristica alla determinazione del microambiente
in cui avvengono gli scambi di segnali chimici tra tessuti differenti.
Le capsule contratturate nelle protesi mammarie presentano un diverso
aspetto a seconda che si formino su protesi lisce o texturizzate. Le prime presentano un minor spessore, una architettura interna regolare le
seconde presentano uno strato interno similsinoviale con piccole cavità crateriformi e due strati vascolari contrapposti.
Il reticolo cutaneo si modifica nel tempo dopo esposizione solare continuate per 5 giorni in alta quota. Le modificazioni sono crescenti nel
tempo e riguardano un aumento di volume delle aree primarie associate ad una riduzione nello spessore dei solchi cutanei dovuti all’edema e
all’ipercheratosi cutanea reattiva ai danni causati dagli UV.
L’acido glicolico è un alfaminoacido (AHA) che ha la proprietà di creare un peeling cutaneo superficiale. La sua azione è quella di ridurre la
coesione tra corneociti, stimolare il turnover cellulare dell’epidermide,
permettendo alla cute di acquisire maggiore levigatezza ed un aspetto
più fresco e compatto, stimolare i fibroblasti con neoformazione di
fibre collagene e GAG. Per questa azione dopo 6 mesi di trattamento
abbiamo ottenuto una netta riduzione nel colore nelle striae rubre ed un
lieve miglioramento in quelle albae.
Il reticolo cutaneo degli innesti a tutto spessore prelevati dalla regione sottoclaveare ed innestati sulla fronte o sul naso dopo un anno
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cominciano ad assumere la forma del reticolo della cute circostante.
Le modificazioni sono maggiori in quelle regioni sottoposte a maggior
attività dinamica ad opera dei muscoli mimici.
o - La sindrome di Kabuki make-up (SKMU), è una rara sindrome congenita, probabilmente causata da una o più modificazioni cromosomiche
che comporta una complessa alterazione della linea ectodermica. Nell’ultimo anno sono giunti alla nostra osservazione tre casi sporadici di
SKMU che presentano, in maniera più o meno completa, le alterazioni
cutanee suddescritte. Su questi pazienti abbiamo effettuato delle impronte cutanee siliconiche a livello del viso e dei polpastrelli che hanno messo in evidenza la presenza di un disegno cutaneo anomalo e di
un’iperplasia papulare delle ghiandole sudoripare a livello delle dita. I
capelli osservati al SEM mostrano i segni tipici dei capelli fragili con
alterazioni della cuticola e scanalature longitudinali. In un caso abbiamo notato la presenza di nevi di Sutton multipli.
p - E’ stata descritta una parziale discolorazione dell’unghia causata da
un’accidentale contatto con cianacrilato. Le immagini al TEM mostrano dei danni a livello dei cheratinociti dello stato medio i quali presentano al loro interno dei microaggregati di cheratina.
4) Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni
a - Lo studio morfologico, associato anche a quello morfometrico, potrà
apportare ulteriori dati per meglio definire le modificazioni che si determinano a livello testicolare in condizioni patologiche, potendo anche contribuire a chiarire i rapporti tra il compartimento interstiziale e
quello intratubulare.
b - La valutazione del liquido seminale, e in modo particolare lo studio
ultrastrutturale degli spermatozoi, potranno servire a definire meglio
quei casi di infertilità inspiegata, così come a valutare anche l’importanza di fenomeni apoptosici nei pazienti infertili, in relazione anche a
differenti patologie.
c - Ulteriori studi apporteranno dati circa le abitudini di vita, sia dal punto
di vista culturale, sociale che alimentare delle popolazioni sarde di epoca
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nuragica; inoltre lo studio del DNA di tali popolazioni, potrà aiutarci
nel definire le origini di una popolazione, come quella sarda, attualmente al centro dell’attenzione per le sue peculiarità genetiche.
Si sta procedendo ad un accurato studio ultrastrutturale delle unità
sinciziali isolate e dei villi in toto al fine di chiarire il ruolo funzionale
e l’evoluzione di tali unità nello sviluppo del sinciziotrofoblasto.
Ricercando, con metodiche immunoistochimiche, l’espressione di altri tipi di collagene e di altre proteine strutturali e della matrice
extracellulare, si potrà portare un contributo alla comprensione dei meccanismi di sviluppo della mano fetale umana.
Lo studio del trabecolato in pazienti affetti da glaucoma ed in particolare l’osservazione morfologica dei siti in cui i farmaci utilizzati agiscono potrebbe servire a capire perché dopo un certo periodo di tempo,
anche abbastanza variabile a paziente a paziente, il farmaco perde efficacia o come mai, può indurre accumuli quali quello melaninico come
è il caso dei PGF2alfa derivati.
Lo studio della mucosa nasale nei pazienti affettti da patologia polipotica
e/o vasomotoria può indicare le cause che favoriscono tali patologia, si
tratta evidentemente di danni a carico delle cellule e dei loro apparati e
sarebbe importanti conoscere la sequenza dei danni cellulare per cercare di prevenire conseguenze più serie quali l’intervento chirurgico.
L’obiettivo è quello di classificare i linfociti attivati e non nella patologia schizofrenica al fine di valutare la capacità, da parte di questi elementi cellulari, di modificare il decorso della malattia e le loro conseguenti variazioni morfologiche in base alla terapia praticata.
Ulteriori ricerche potranno contribuire a definire meglio i processi di
crescita e rimodellamento osseo nel corso dello sviluppo.
Si cercherà di studiare le caratteristiche istochimiche della sostanza
intercellulare dei mesenchimi, la composizione delle membrane basali
e di valutare l’acquisizione di specializzazione dei tessuti parenchimatosi
in via di sviluppo.
Lo studio morfologico dovrà essere esteso anche alle capsule non
contratturate come controllo per valutarne le differenze morfologiche
rispetto a quelle contratturate.
I nostri risultati sono una base per poter capire quanto tempo ci mette
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mn-
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la cute a attuare i sistemi di difesa nei confronti degli UV.
L’acido gli colico dopo 12 mesi di applicazione potrebbe migliorare esteticamente le striae albae.
Gli studi successivi dovrebbero dimostrare in quanto tempo tutto il
disegno cutaneo dell’innesto assume la forma del reticolo circostante. E
questo dovrà essere messo in rapporto con l’età.
L’obiettivo è quello di descrivere ed osservare tutte le lesioni ed alterazioni cutanee presenti in questa rara sindrome.
L’ulteriore obiettivo della ricerca è quello di indagare sulla possibile
azione dei cianoacrilati sui corneociti.
5) Aspetti di originalità e innovazione
a - La valutazione morfometrica dell’epitelio seminifero e della ghiandola interstiziale, eseguita su sezioni semifini di biopsie testicolari, rappresenta una metodica oggettiva per definire lo stato funzionale della
gonade.
b - L’applicazione di metodiche quantitative di analisi allo studio
ultrastrutturale degli spermatozoi fornisce un apporto originale ed innovativo nello studio dell’infertilità maschile, essendo, tale metodica,
indicativa non solo della capacità funzionale degli spermatozoi in esame, ma utile soprattutto ai fini della valutazione prognostica e delle
possibilità di intervento terapeutico, con particolare riguardo alla ICSI.
c - Lo studio del paleoDNA con metodiche innovative di estrazione ed
analisi, soprattutto per quanto riguarda il raffronto con dati relativi a
DNA antico di altre popolazioni del Mediterraneo e paesi limitrofi,
rappresenta un ulteriore passo avanti per lo studio della migrazione di
popolazioni.
Inoltre i nostri precedenti studi sulla biochimica delle ossa e denti di
epoca nuragica ci hanno permesso di mettere a punto una metodica
originale ed innovativa che attraverso la spettrometria EPR consente
di effettuare la datazione di reperti antichi.
d - Il modello proposto si basa su precedenti osservazioni ultrastrutturali e
sui fenomeni di compartimentalizzazione funzionale che si rilevano
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nel sinciziotrofoblasto in condizioni normali e patologiche; è tuttora
un modello assolutamente originale che si sta sottoponendo alla comunità scientifica nel corso di diversi congressi nazionali ed internazionali. Una conferma di questo modello ed una più precisa caratterizzazione morfofunzionale dare nuove indicazioni sullo sviluppo del
sinciziotrofoblasto e sui suoi aspetti funzionali, sia nella gravidanza
normale che in diverse condizioni patologiche.
Importanti ricerche immunoistochimiche sullo sviluppo pre e post-natale delle strutture tendinee sono state condotte in diverse specie animali; sull’uomo, invece, tali studi sono estremamente scarsi. Le osservazioni condotte su embrioni e feti umani contribuiranno a definire
meglio i processi organogenetici nella nostra specie e potrebbero offrire nuovi spunti di interpretazione di alcune classiche patologie tendinee.
Gli studi morfologici ottici ed elettronici sul trabecolato umano sono
poco rappresentati in letteratura. L’utilizzo delle nostre metodiche ha
contribuito senz’altro a far luce sulle modificazioni a carico di questo
apparato e sulle conseguenze che taluni farmaci possono avere a livello recettoriale e cellulare
La inclusione in resina delle cellule della mucosa nasale è una tecnica
davvero innovativa che permette di conoscere lo stato della mucosa al
momento dell’indagine ma anche di conservare il preparato a tempo
indeterminato utilizzabile per es. come confronto dopo un intervento
chirurgico.
Lo studio morfologico è di grande ausilio nell’indagine sui linfociti
attivati, infatti il solo dato laboratoristico non è sufficiente per conoscere l’attività, l’aspetto e le modifiche di queste particolari cellule, il
cui ruolo, nella patologia schizofrenica sembra essere determinante ma
con ancora molti punti oscuri.
Le indagini ultrastrutturali sono di estrema importanza nello studio
dell’apoptosi potendo evidenziare fasi anche molto precoci del processo stesso, spesso non rilevabili con altre metochiche.
Lo studio morfologico, integrato con valutazioni di tipo quantitativo,
su tessuti ed abbozzi di organo embrionali e fetali umani, rappresenta
un metodo di notevole importanza nella valutazione dei processi evolutivi durante la vita prenatale.
- 140 -
k - Le capsule contratturate sono state studiate utilizzando le più importanti metodiche morfologiche (TEM, SEM, MO) per poterne comprendere la patogenesi.
l - Lo studio dei danni da sole è stato effettuato utilizzando per la prima
volta una metodica non invasiva quale l’imrponta siliconica
m - Le modificazioni indotte dal trattamento vengono valutate utilizzando
il metodo dell’impronta siliconica.
n - Lo studio morfologico delle alterazioni cutanee viene valutato utilizzando il metodo non invasivo dell’impronta siliconica.
o - Le leuconichie indotte da cianoacrilato non sono mai state descritte.
6) Cooperazioni: contatti con laboratori nazionali e internazionali
- Collaborazione scientifica con il Department of Transplantology, Medical
University, Warsaw, Poland.
- Collaborazione scientifica con l’Institute of Nuclear Chemistry and
Technology, Warsaw, Poland.
- Collaborazione scientifica con il Department of Dental Surgery, Medical
University, Warsaw, Poland.
- Collaborazione scientifica con il Dental Research Centre, University of
North Carolina, Chapel Hill, North carolina, USA.
- Collaborazione scientifica con il Department of Histology and
Embryology, Medical University, Warsaw, Poland.
- Collaborazione scientifica con il Department of Electron Microscopy,
Medical University, Warsaw, Poland.
- Collaborazione scientifica con il Centre de Biologie du Développent et
de la Reproduction, Université Claude Bernard, Lyon, France.
- Collaborazione scientifica con la Clinica Urologia, Università degli Studi
di Sassari.
- Collaborazione scientifica con la Clinica Ginecologica, Università degli
Studi di Sassari.
- Collaborazione scientifica con la Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Sassari.
- Collaborazione scientifica con la Clinica Oculistica, Università degli
Studi di Sassari.
- 141 -
- Collaborazione scientifica con la Clinica Otorinolaringoiatrica, Università degli Studi di Sassari.
- Collaborazione scientifica con l’Istituto di Chirurgia Plastica, Università degli Studi di Sassari.
- Collaborazione scientifica con l’Istituto di Anatomia di Firenze.
7) Numero e titoli dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999
Articoli su riviste internazionali
- Podda M.V., Ivaldi R., Faedda R., Cossellu S., Deriu F., Tolu E., Montella
A., Satta A.; “Inner ear pressure changes modify ADH secretion in freely
moving guinea pig”. Journal of Nephrology, 12 (1), 246-249, 1999
- Stachowicz W., Sadlo J., Strzelczak G., Michalik J., Bandiera P.,
Mazzarello V., Montella A., Wojtowicz A., Kaminski A., Ostrowski K.:
“Dating of palaeoanthropological nuragic skeletal tisues using electron
paramagnetic resonance (EPR) spectrometry”. It. J. Anat. Embryol., 104,
19-31, 1999.
- Wojtowicz A., Yamauchi M., Montella A., Bandiera P., Sotowski R.,
Ostrowski
K.
“Persistence of bone collagen cross-links in skeletons of “Nuraghi”
population living in Sardinia 1500-1200 BC”. Calcified Tissue International, 64, 5, 370-373, 1999.
- Pirino A., Montella A.: “Il museo anatomico Luigi Rolando di Sassari”,
Annali di storia delle Università italiane, 3, 235-238, 1999.
- Lai R., Urru G., Pirino A., Bandiera P., Montella A.: “Microscopic
Anatomy of the posterior parametrium”. European Journal of Pelvic Surgery, 2 (2), 61-70, 1999.
- Sbernardori M.C., Fenu G., Pirino A., Fabbriciani C., Montella A.: “Histogenesis and morphology of the flexor tendon pulley system in the human embryonic hand”. J Hand Surg, 1999 (accepted for publication).
- Delrio A.N., Manca A.: “Ultrastructural evidence of osteoblastic apoptosis
durino early osteogenesis”. Calc Tiss Int, Suppl. 64, 53, 1999.
- 142 -
- Fadda M., Delrio A.N.: “An ultrastructural study of early calcification
in human embryonic femur”. Eur Symp Calc Tiss, Bruxelles, 1999.
- Delrio A.N., Sgambati E., Brizzi E., Pacini P., Pacini S., Riggiero M.,
Gulisano M.: “Distribution and characteristics of synoviocytes in the
rabbit knee joint: a scannin/trasmission electron microscopic study”. It J
Anat Embriol, 104, 33-45, 1999.
8) Convegni, conferenze, seminari
- Montella A., Leori G., Bandiera P., Solinas M., Mazzarello V., Petruzzi
M., Pirino A., Rubino S.: “Experimental infection in pregnant sheep with
salmonella abortus ovis”. It. J. Anat. Embryol., 104, Suppl. 2, 131, 1999.
- Madeddu R., Galimi F., Todde C., Marchal J.A., Aranega A., Pirino A.,
Arena N.: “Cadmium localization in cell cultures and tissues by electron
energy loss spectroscopy”, Proc. IV Multinational Congress on Electron
Microscopy, Veszprem, Hungary, 1999.
- Pirino A., Bandiera P., Fenu G., Montella A., Tedde Piras A.: “Characteristics of syncytial elements isolated from early human placentas”, It.
J. Anat. Embriol., 104, Suppl. 1, 559, 1999.
- Pirino A., Sbernardori M.C., Fabbriciani C., Bandiera P., Tedde Piras
A., Montella A.: “Presence of fibronectin, elastin and collagen IV in
pericondral structures and flexors tendons in the human fetal hand”. It.
J. Anat. Embryol., 104, Suppl. 2, 206, 1999.
- Bandiera P., Pirino A., Madeddu R., Montella A.: “Ultrastructure of spermatozoa in infertile subjects of north Sardinia”. Proceedings of 4th
Multinational Congress on Electron Microscopy, Veszprem, Hungary,
187-188, 1999.
- Montella A., Fenu G., Bandiera P.: “Morphological observation on testicular biopsies” Giornale Italiano di Andrologia, 6 (3), 54,1999.
- Montella A., Pirino A., Fenu G., Bandiera P.: “The Leydig cells in the
testis of infertile men” Giornale Italiano di Andrologia, 6 (3), 76,1999.
- 143 -
- Mazzarello V., Ena P., Mulas P., Savigni F.: Kabuki make-up sindrome:
skin alteration. 3rd Int Days on Ped Dermatol. Roma, settembre, 1999.
9) Laboratori e attrezzature utilizzate
Laboratorio del Centro di Biologia della Riproduzione e dello Sviluppo
- Microscopio ottico ZEISS Axioscop
- Camera di Makler
- Strumenti per indagini istologiche
Laboratorio di microscopia ottica
- Microscopio ZEISS Axiophot equipaggiato con contrasto di fase e fluorescenza ed apparecchiatura fotografica
- Microtomo rotativo Reichert-Jung 2030
Laboratorio di Microscopia Elettronica
- Ultramicrotomo Reichert-Jung Ultracut
- Microscopio Elettronico a Trasmissione ZEISS EM 902A
- CPD
- Metallizatore
- Microscopio Elettronico a Scansione ZEISS DSM
Laboratorio di Paleoantropologia
- Strumentario per misure antropologiche
- Apparecchiature per estrazione paleoDNA
- PCR
10) Sintesi sui finanziamenti ottenuti
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Indagini morfometriche in anatomia clinica.
MURST 60%
Andrea Montella
Titolo della ricerca:
Caratteristiche istofunzionali della gonade
maschile.
MURST 60%
Pasquale Bandiera
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
- 144 -
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Studio sulle caratteristiche morfofunzionali
della barriera placentare umana.
MURST 60%
Alessio Pirino
Analisi ultrastrutturale della apoptosi nella
popolazione osteoblastica durante le prime
fasi della osteogenesi.
MURST 60%
Anna Nicoletta Delrio
Modificazione della tramatura cutanea in innesti del viso.
MURST 60%
Vittorio Mazzarello
11) Collaborazioni con gli Enti Locali e il mondo delle imprese
- Collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per le Province di
Sassari e Nuoro.
- “Catalogazione e studio antropologico del materiale astrologico proveniente dallo scavo archeologico eseguito in loc. “Montalé” (Sassari),
nelle campagne di scavo 1993, 1994 e 1997).”
- Ditta Merck & Co. Inc. (MSD).
“I derivati delle PGF2alfa inducono iperpigmentazioe del
trabecolato?”
12) Collaborazioni con Consorzi e CNR
Nessuna
13) Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi
attezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca
intrauniversitaria ed interuniversitario, proposte
Nessuna
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DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE
Sezione Biochimica
1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati;
Pinna Giovanni Gavino
professore associato
Biochimica E05A
Tadolini Bruna
professore ordinario
Biochimica E05A
Ventura Carlo
professore associato
Biochimica E05A
Assegni di ricerca
1 assegno di ricerca in corso di bando
1 borsista Fondazione Rusconi
Dottorandi
3 dottorandi del Dottorato in Biochimica
1 dottorando del Dottorato in Biochimica, Biologia e Biotecnologie
Molecolari (concorso in fase di espletamento)
2. Principali temi di ricerca
- Analisi molecolare della cardiogenesi in cellule staminali
- Effetti di campi magnetici a bassa frequenza sul differenziamento di
cellule staminali
- Meccanismi molecolari coinvolti nel controllo della proliferazione e
differenziamento della cellula endoteliale sia in condizioni normali che
patologiche.
- Analisi dei meccanismi molecolari coinvolti nel controllo della morte
cellulare programmata (apoptosi), con particolare riferimento allo studio del meccanismo d’azione di nuove sostanze antitumorale.
- Ruolo delle transglutaminasi in vari processi fisiologici e patologici
- Meccanismi di perossidazione lipidica
- Meccanismo díazione di antiossidanti
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3. Principali risultati raggiunti
- È stato studiato il possibile coinvolgimento di un sistema endorfinergico
nell’insorgenza e nella progressione della cardiomiopatia ipertrofica ereditaria del Syrian Hamster.
- È stato evidenziato un ruolo causale di geni delle endorfine nella specificazione del fenotipo miocardico in cellule staminali embrionali
totipotenti
- È stato dimostrato che l’eparina è in grado di modulare la proliferazione
della cellula endoteliale umana attraverso l’inibizione sia del gene
dell’ornitina decarbossilasi che dei geni di specifiche isoforme della PKC.
- È stato dimostrato che il NAMI-A, un nuovo composto antitumorale,
inibisce della sintesi del DNA in cellule tumorali, riattivando probabilmente i meccanismi apoptotici persi durante la trasformazione
neoplastica.
- È stato dimostrato che l’enzima transglutaminasi, determinato nel siero,
può fungere da valido marker di disfunzione endoteliale nel diabete
mellito e nelle sue complicanze retinopatia e nefropatia nonché in alcuni casi di ipertensione.
- È stato chiarito il meccanismo attraverso il quale si esplica il ruolo
proossidante dello ione ferrico sulla perossidazione di membrane di
lecitina ed i meccanismi molecolari dell’azione antiossidante del
carvedilolo e del resveratrolo.
4. Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni
- Protocolli operativi per l’ingegnerizzazione tissutale e per la
rigenerazione miocardica
- Analisi su vasta scala dell’assetto funzionale del genoma in malattie
degenerative ereditarie del muscolo cardiaco
- Possibilità di individuare vie di trasduzione del segnale implicate nei
diversi fenomeni patologici a carico del vaso (angiogenesi, tumore,
metastasi, vasculopatie diabetiche) attraverso le quali poter agire per
modulare, curare, prevenire tali malattie.
- Possibilità di individuare vie di trasduzione del segnale implicate nell’insorgenza e progressione del fenomeno tumorale, in modo da creare modelli
sperimentali per la validazione di nuovi farmaci con attività antitumorale
- 148 -
5. Aspetti di originalità ed innovazione
- Nuovi approcci terapeutici al danno miocardico sia di natura ischemica
che degenerativa primitiva.
- Sviluppo di nuove tecniche per l’implantologia di cellule staminali nel
miocardio adulto.
- Utilizzazione di componenti della matrice extracellulare come
modulatori della crescita cellulare normale e patologica.
- Induzione della regressione della cellula tumorale al suo stato originario
attraverso la modulazione di geni coinvolti nella differenziazione cellulare
e nell’apoptosi.
- Individuazione di nuovi marker di disfunzione endoteliale in base allo
studio e alla comprensione dei meccanismi biochimici che ne stanno
alla base.
6. Cooperazioni: contatti con Laboratori Nazionali ed Internazionali
- Prof. M.C. Capogrossi, Laboratory of Vascular Research, IDI, Roma
- Prof. M. Tomasi, Reparto di Biochimica del laboratorio di Biologia
Cellulare dell’Istituto Superiore di Sanità, Roma
- Prof. G. Olivetti, Istituto di Anatomia Patologica, Università di Parma,
Parma
- Prof. L. Masotti, Dipartimento di Scienze Biomediche, Università di
Bologna, Bologna
- Prof. Gianni Sava, Fondazione Callerio e Università degli Studi di Trieste, Trieste
- Dr. Federico Bennardini, Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università di Sassari, Sassari
- Prof. E.D. Lakatta, Laboratory of Cardiovascular Science, Gerontology
Research Center, NIH Baltimora (USA)
- Prof. P. Anversa, Institute of Cardiology, New York School of medicine,
Vahalla New York USA.
7. Numero e titolo dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999
- Pinna G.G., Naitana A., Sanna S., Tonolo G.C., Maioli M.: Tissue
transglutaminase as a possible marker of endothelial damage Ital. J.
Biochem. 48 (2), p. 101, 1999.
- 149 -
- Pinna G.G., Sanna S., Naitana A., Dachena G., Angius M.F., Tonolo G.C., Maioli
M.: A possible new marker of endothelial damage: tissue transglutaminase
Clin. Chem. Lab. Med. Spec. Suppl. 37, p. S474, June 1999.
- Pintus G., Tadolini B., Maioli M., Posadino A.M., Gaspa L. and Ventura
C.: “Heparin down-regulates the phorbol ester-induced protein kinase C
gene expression in human endothelial cells: enzyme-mediated
autoregulation of protein kinase C-alpha and delta genes” FEBS Lett.
449, 135-140 (1999).
- Deiana L., Carru C., Pes G. and Tadolini B.: “Spectrophotometric
measurement of hydroperoxides at increased sensitivity by oxidation of
Fe2+ in the presence of xylenol orange” Free. Radic. Res. 31, 237-244
(1999).
- Ventura C., Pintus G., Maioli M.: Sarcoplasmic reticulum Ca2+-ATPase
gene expression to the rescue of myocardial contractility in hypothyroid
associated heart failure. Cardiovasc. Res., 43, 282-284 (1999).
- Ventura C., Maioli M., Pintus G., Gottardi G., Bersani F.: Elf-pulsed
magnetic fields modulate opioid peptide gene expression in myocardial
cells. Cardiovasc. Res., 45, 1054-1064 (1999).
8. Convegni, conferenze, seminari
- Seminari nell’ambito del Dottorato di Biochimica
9. Laboratori e attrezzature utilizzate
- Laboratori del Dipartimento di Scienze Biomediche;
HPLC, termal cycler, lettore di micropiastre ELISA, contatore a
scintillazione, cappe a flusso laminare, incubatori cellulari, microscopia
a immunofluorescenza.
10. Sintesi sui finanziamenti ottenuti
- 60%Ricerca Scientifica;
- Contributi Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato Sanità;
- MURST, 40%;
- MURST, Ricerca Finalizzata;
- Ministro della Sanità, Piano Nazionale di Ricerca
- 150 -
11. Collaborazioni con gli Enti Locali e il mondo delle imprese
- Nell’ambito del progetto finanziato dal Piano Nazionale della Ricerca è
in atto la collaborazione con la ditta PolyTech, Area Science Park,
Padriciano 99, Trieste.
12. Collaborazioni con Consorzi e CNR
- Alcuni docenti fanno parte dell’Istituto Nazionale Biostrutture e
Biosistemi (INBB) e collaborano con il Centro Interuniversitario
Interazione Campi Elettromagnetici e Biosistemi (ICEmB).
13.Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi attrezzature, assegnazione di fondi di Ateneo per la ricerca
intrauniversitaria ed interuniversitaria, proposte.
- Richiesta di messa a norma dei locali compresa la fornitura di banchi ed
altri arredi a norma quali armadi-deposito per reagenti chimici;
- Richiesta di acquisto di microscopio confocale e di un beta counter.
- 151 -
- 152 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE
Sezione di Fisiologia e Bioingegneria dell’uomo
1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati;
Eusebio Tolu
prof. ordinario
Fisiologia Umana (E04B)
Aurelio Cappozzo prof. ordinario
Bioingegneria Elettr. (K06X)
Ugo Della Croce
ric. non confermato Bioingegneria Elettr. (K06X)
Assegni di ricerca
Franca Deriu
Dottorandi
Maria Vittoria Podda
Marcella Speranza Milia
Fisiologia Umana (E04B)
(IV anno dottorato di ricerca in Fisiologia)
(I anno dottorato di ricerca in Fisiologia)
2) Principali temi di ricerca
- a Studio dei sistemi coinvolti nel controllo del sistema motorio
trigeminale nell’animale da esperimento e nell’uomo utilizzando metodiche elettrofisiologiche
- b Studio delle interazioni esistenti tra il sistema neuroendocrino e quello
motorio nell’animale da esperimento e in fettine isolate utilizzando
metodiche elettrofisiologiche, e nell’uomo utilizzando metodiche
posturometriche
- c Studio dei diversi mediatori e neuromodulatori coinvolti nelle attività
del sistema vestibolare e nelle diverse fasi del compenso vestibolare
utilizzando metodiche elettrofisiologiche di registrazione da fettine
isolate di nuclei vestibolari ottenute da animali normali e da animali
emislabirintati
- d Valutazione dell’abilità posturale e locomotoria nel soggetto disabile
- 153 -
o a rischio di disabilità utilizzando metodologie biomeccaniche
- e Ottimizzazione della stima della posizione e dell’orientamento delle
ossa durante l’esercizio fisico utilizzando la stereofotogrammetria
3) Breve sintesi sui principali risultati raggiunti
- a E’ stato dimostrato nell’animale da esperimento che l’attività del sistema motorio trigeminale, e quindi della muscolatura masticatoria, è
modulata dall’attivazione di afferenze di tipo extratrigeminale quali
quelle labirintiche e quelle somatosensitive provenienti dagli arti anteriori. Dati preliminari fanno ritenere che l’influenza modulatrice delle
afferenze vestibolari sulla muscolatura masticatoria possa essere confermata sull’uomo.
- b E’ stato dimostrato nell’animale da esperimento che l’ormone
ipotalamico vasopressina modula l’attività dei neuroni vestibolari, che
come è noto sono coinvolti nel controllo del tono muscolare e della
postura. E’ stato inoltre messo in evidenza che esiste una relazione fra
i valori di pressione endolinfatica dell’orecchio interno e i livelli plasmatici di vasopressina, in annimali liberi di muoversi.
- c Dati preliminari ottenuti su fettine isolate di nucleo vestibolare mediale dimostrano che la noradrenalina modula l’attività dei neuroni
vestibolari e che tale azione non è influenzata dalla vasopressina.
- d Individuazione degli atti motori più rappresentativi dell’abilità posturale
e motoria del soggetto, estrazione di parametri quantitativi dal segnale
di uscita della piattaforma dinamometrica. Primi studi su popolazioni
normali e patologiche per valutare la capacità di classificazione dei
parameteri estratti.
- e Quantificazione degli errori generati nella misura suddivisi in base alla
loro sorgente. Sviluppo di metodi ottimi per la loro riduzione, confronto quantitativo dei parametri estratti utilizzando i vari protocolli applicati in clinica.
- 154 -
4) Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni
- a Lo studio sul ruolo delle afferenze extratrigeminali nel controllo della
muscolatura masticatoria potrebbe portare ad una migliore comprensione delle interazioni fra midollo spinale e sistema trigeminale. Inoltre l’estensione di queste indagini all’uomo sano e malato potrà avere
importanti implicazioni pratiche, non solo in campo diagnostico e
terapeutico ma soprattutto in quello preventivo.
- b Lo studio dell’influenza esercitata dalla vasopressina sull’apparato
vestibolare potrà chiarire ulteriormente il ruolo del sistema
neuroendocrino nel controllo posturale e l’estensione di questo studio
all’uomo potrà eventualmente fare luce sulle implicazioni che uno squilibrio neuroendocrino potrebbe avere sull’intero assetto posturale dell’individuo.
- c Lo studio dei mediatori e dei neuromodulatori dei nuclei vestibolari
con la metodica delle fettine isolate potrà portare ulteriori chiarimenti
sui meccanismi di base del controllo dell’equilibrio e del compenso
dopo emislabirintazione.
- d Selezione dei parametri più efficaci nella descrizione degli atti motori
e nella classificazione di soggetti. Ciò consentirà di affiancare le
metodologie proposte ai tradizionali esami clinico funzionali correntemente utilizzati in clinica.
- e La riduzione degli errori nelle misure effettuate mediante
stereofotogrammetria consentirà di raggiungere un dettaglio maggiore
nella descrizione della cinematica e dinamica articolare consentendo
un uso in clinica più affidabile di questa metodologia sperimentale.
5) Aspetti di originalità e innovazione
- a Lo studio dei meccanismi alla base del controllo del sistema motorio
trigeminale ha evidenziato per la prima volta che afferenze di natura
extratrigeminale controllano l’apparato stomatognatico che tradizionalmente si credeva essere sottoposto primariamente, se non
esclusivamente, al controllo esercitato da afferenze trigeminali, ossia
provenienti dal distretto oro-facciale, oltre che da strutture centrali
- 155 -
-b
-c
-d
-e
preposte alla masticazione ed alla fonazione. Inoltre i dati ottenuti forniscono supporto sperimentale al concetto clinico secondo cui esisterebbe una catena posturale che connetterebbe il distretto craniomandibolare con i cingoli e la colonna vertebrale. Il che implica conseguenze di rilievo per la prevenzione ed il trattamento di disturbi posturali
conseguenti a patologie cranio-mandibolari e viceversa.
Lo studio delle interazioni tra vasopressina e apparato vestibolare ha
portato a risultati originali che hanno fornito ulteriori chiarimenti sul
ruolo esercitato dal sistema neuroendocrino nel controllo posturale.
La tecnica della registrazione da fettine isolate di tessuto nervoso è
altamente innovativa e sofisticata e consente di studiare in vitro gli
stessi fenomeni osservati in vivo, al netto di possibili interferenze fisiologiche. Tale tecnica si presta inoltre a numerose applicazioni anche
nel campo della neurobiologia e della farmacologia.
Metodi analitici per lo studio dell’abilità motoria con misure minime e
non invasive, garantendo massimo comfort al soggetto in esame e possibilità di effettuare i test in situ. L’uso dei modelli matematici in corso
di sviluppo che generano variabili più vicine alla fisiologia dell’atto
motorio di quanto non siano le misure effettuate con i dinamometri,
consente una più diretta interpretazione da parte del clinico e la determinazione di parametri per la classificazione con contenuto informativo di natura fisiologica.
Superamento dei limiti attuali dell’uso della stereofotogrammetria in
clinica. La metodologia in corso di sviluppo potrà essere utilizzata sia
quando si focalizza l’analisi su una singola articolazione che sulle caratteristiche d’insieme dell’atto motorio.
6) Cooperazioni: contatti con laboratori nazionali e internazionali
- Collaborazione scientifica con la Clinica Odontoiatrica dell’Università
di Sassari
- Collaborazione scientifica con la Clinica Neurologica dell’Università di
Sassari
- Collaborazione scientifica con l’istituto di Fisiologia Umana
dell’Università Cattolica di Roma
- Contatto con il Department of Biomedical Sciences (Physiology) Neural
- 156 -
-
System Control Group, Medical School, Edimburgh University
Convenzione con l’INRCA “I Fraticini” di Firenze - Laboratorio di
Fisiopatologia del Movimento.
Collaborazione scientifica con il Laboratorio di Analisi del Movimento
degli Istituti Ortopedici Rizzoli - Bologna
Collaborazione scientifica con il Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica dell’Università degli Studi di Bologna.
Collaborazione Scientifica con il Physical Medicine & Rehabilitation
Department della Harvard Medical School, Boston USA.
Collaborazione Scientifica con il NeuroMuscular Research Center della
Boston University, Boston, USA.
7) Numero e titoli dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999
Articoli su riviste internazionali
- “Trigeminal integration of vestibular and forelimb nerve inputs”, Deriu
F., Podda M.V., Chessa G., Tolu E.; Archives Italiennes de Biologie 137,
63-73, 1999
- “Inner ear pressure changes modify ADH secretion in freely moving
guinea pig. Podda M.V., Ivaldi R., Faedda R., Cossellu S., Deriu F., Tolu
E., Montella A., Satta A.; Journal of Nephrology, 12 (1), 246-249, 1999
- Validation of a functional method for the estimation of the hip joint centre
location”, A. Leardini, A. Cappozzo, F. Catani, S. Toksvig-Larsen, A.
Petitto, V. Sforza, G: Cassanelli and S. Giannini; Journal of Biomechanics
32 (1999): 99-103.
- “Pelvis and lower limb anatomical landmark calibration precision and
its propagation to bone geometry and joint kinematics”, U. Della Croce,
A. Cappozzo and D.C. Kerrigan; Medical & Biological Engineering and
Computing 37 (1999): 155-161.
- “A telescopic inverted-pendulum model of the musculo-skeletal system
and its use for the analysis of the sit-to-stand motor task”, E. Papa and
A. Cappozzo; Journal of Biomechanics 32 (1999): 1205-1212.
- “Rectus femoris: its role in normal gait”, TM Annaswamy, CJ Giddings,
U Della Croce, DC Kerrigan. Arch Phys Med Rehabil 1999; 80:930-934
- 157 -
8) Convegni, conferenze, seminari
- “Vestibular and somatosensory afferents affect trigeminal motoneuron
activity in guinea pigs”, Deriu F., Podda M.V., Chessa G., Tolu E.; XXVI
Riunione Società Italiana Fisiologia, Firenze 15-17 Febr. 1999. Pflügers
Archiv - European Journal of Physiology - Vol.438, No. 2, p. R18, 1999
- “ADH release during endolymphatic pressure variations”, Podda M.V.,
Deriu F., Satta A., Montella A., Tolu E.; XXVI Riunione Società Italiana
Fisiologia, Firenze 15-17 Febr. 1999. Pflügers Archiv - European Journal
of Physiology - Vol.438, No. 2, p. R8, 1999
- “Effects of static vestibular stimulation on masseter motoneuron
excitability in man”, Deriu F., Podda M.V., Chessa G., Aiello I., Tolu E.;
8th National Congress of the Italian Society of Neurosciences, Rome.
26-29 sept. 1999. Neuroscience Letters supplement 52, p. S50, 1999.
- “The effect of variation in hip joint centre location on joint moments
and angles”, R. Stagni, A. Leardini, M.G. Benedetti, A. Cappozzo and
A. Cappello. In: Proceeedings of the European Medical & Biological
Engineering Conference, Vienna, Austria (1999).
- “Joint trajectory generation using ground reaction data: application to
rising from a seat”, E. Papa, R. Stroppa, A. Cappozzo, F. Benvenuti and
R. Mecacci. In: Proceedings of the North American Society of Gait and
Clinical Movement Analysis Conference, Dallas, Texas (1999).
- “Reconstruction of body segment 3-D position and orientation using
accelerometric data: a feasibility study”, F. Miroballo, E. Papa, A.
Cappozzo and V. Macellari. In: Proceedings of the International Society
of Biomechanics Conference, Calgary, Canada (1999)
- “Minimum Measured-Input Models for the assessment of motor strategy
in a clinical context”, E. Papa and A. Cappozzo. In: Proceedings of the
3rd International Course Sports Rehabilitation, Perugia. Italia (1999).
- “Modelli biomeccanici a ingresso misurato minimo per la valutazione
dell’abilità locomotoria in soggetti anziani e/o disabili”, E. Papa e A.
Cappozzo. In: Atti della Conferenza Analisi del Movimento in Clinica,
Istituto Superiore di Sanità, Roma (1999).
- 158 -
- “Analisi della strategia di esecuzione del sit-to-stand negli anziani con
un modello a pendolo telescopico invertito”, E. Papa e A. Cappozzo. In:
Atti della Conferenza Analisi del Movimento in Clinica, Istituto Superiore di Sanità, Roma (1999).
- “Generazione di traiettorie articolari a partire dalla misura della sole
forze esterne: presentazione e validazione del modello”, M. Bignami, E.
Papa, R. Stroppa e A. Cappozzo. In: Atti della Conferenza Analisi del
Movimento in Clinica, Istituto Superiore di Sanità, Roma (1999).
9) Laboratori e attrezzature utilizzate
Laboratorio di Neurofisiologia:
- apparato per la riproduzione di elettrodi registranti e stimolanti;
- amplificatori di segnali biologici;
- sistemi di registrazione dei medesimi segnali;
- sistemi di visualizzazione degli stessi (oscilloscopi, elettromiografi,
poligrafi, computers, ecc);
- generatori di segnali elettrici (stimolatori, ecc);
- sistemi di acquisizione e di analisi dati;
- apparato per indagini istologiche.
Laboratorio di Bioingegneria:
- Piattaforma dinamometrica per lo studio della postura.
- Software sviluppato ad hoc per l’acquisizione del segnale posturografico.
10) Sintesi sui finanziamenti ottenuti
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
“Analisi neurofisiologiche per la conoscenza
e la prevenzione dei disturbi posturali conseguenti a patologie craniomandibolari”
Regione Autonoma Sardegna
Eusebio Tolu
- 159 -
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
“Studio della relazione tra vasopressina e sistema vestibolare”
MURST 60%
Eusebio Tolu
“Ruolosvolto dalle afferenze vestibolari e
somatosensitive nel controllo dell’attività dei
motoneuroni trigeminali”
Ateneo di Sassari (finanziamento giovani ricercatori)
Franca Deriu
“Sostituzioni funzionali, organi artificiali e trapianti di organo - Valutazione dell’abilità
motoria nell’anziano”
Istituto Superiore di Sanità.
Aurelio Cappozzo
“Accreditation board of clinical movement
analysis laboratories in Europe” – Telematics
Applications Project.
Commission of the European Communities
Aurelio Cappozzo
Analisi del movimento delle articolazioni
umane: stima degli errori e sviluppo di metodi
ottimi per la loro riduzione (secondo anno).
MURST 60%
Aurelio Cappozzo
Sviluppo di una tecnologia ad alta sensibilità
e basso costo e di una metodologia non
invasiva per lo studio del tremore umano
Ateneo di Sassari (finanziamento giovani ricercatori)
Ugo Della Croce
- 160 -
11)
Collaborazioni con gli Enti Locali e il mondo delle imprese
Nessuna
12)
Collaborazioni con Consorzi e CNR
Nessuna
13) Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi
attezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca
intrauniversitaria ed interuniversitario, proposte
Nessuna
- 161 -
- 162 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE
Sezione Fisiologia Umana
1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati;
C. Ombretta Becciu Mameli
Professore Ordinario
(E04B)
Marcello A. Caria
Ricercatore Universitario
(E04B)
Francesco Melis
Ricercatore Universitario
(E04B)
Assegni di ricerca
nessuno
Dottorandi
nessuno
2) Principali temi di ricerca
a)
b)
c)
d)
e)
complicanze aritmiche in corso di epilessia sperimentale;
controllo plurisensoriale della attività neuronale del dodicesimo nucleo;
influenza della somministrazione degli ormoni tiroidei sulla eccitabilità
dei neuroni ippocampali;
influenza dei metalli pesanti sulla attività delle aree cerebrali e del
tronco dell’encefalo;
biodisponibilità del Propofol nelle diverse frazioni ematiche e nel tessuto cerebrale.
3) Breve sintesi sui principali risultati raggiunti
a - Complicanze aritmiche in corso di epilessia sperimentale: i risultati ottenuti hanno messo in evidenza che l’induzione di focolai epilettici a
livello dell’ipotalamo e del tronco dell’encefalo, sperimentalmente indotti mediante applicazione topica di Penicillina-G, sono capaci di
“triggerare” risposte cardiache caratterizzate da bradiaritmie di diversa
- 163 -
gravità. E’ stato ipotizzato che il fenomeno della morte improvvisa, talvolta osservato nei pazienti epilettici, possa essere ricondotto ad un
quadro aritmico particolarmente severo, verosimilmente sostenuto da
complicazioni del quadro metabolico e della funzione respiratoria, che
nel 20% delle osservazioni effettuate accompagnano le manifestazioni
epilettiche.
b - Controllo plurisensoriale della attività neuronale del dodicesimo nucleo: è stato evidenziato che i neuroni ipoglossali soggiaciono ad un
complesso sistema di controllo, atto ad assicurare il corretto atteggiamento posturale della lingua nella cavità orale, in risposta ad informazioni che provengono dalle retine, dai nervi periferici e dai recettori
labirintici. Recentemente è stata ipotizzata una associazione vista-olfatto, capace di modulare la attività dei neuroni ipoglossali in preparazione dei muscoli linguali alla ricezione del cibo durante la fase orale
della digestione.
c - Influenza della somministrazione degli ormoni tiroidei sulla eccitabilità
dei neuroni ippocampali: i risultati ottenuti hanno messo in evidenza
che in ratti adulti, resi artificialmente ipotiroidei mediante somministrazione di propiltiouracile, la somministrazione mediante microiniezione locale di T4 induce una significativa modificazione della attività
elettrica dei neuroni del giro dentato dell’ippocampo. I dati disponibili
suggeriscono un possibile ruolo di neuromodulazione da parte degli
ormoni tiroidei, che acquista particolare rilievo in considerazione della
funzione svolta dall’ippocampo nei fenomeni cognitivi dell’apprendimento e della memoria, come è noto gravemente deficitari in corso di
disfunzioni tiroidee. Questo approccio sperimentale fornisce inoltre un
ulteriore supporto alla comprensione degli effetti che gli ormoni tiroidei
esercitano, non solo a livello dell’ippocampo, ma, più in generale, sulle
struuture del sistema nervoso centrale.
d - Influenza dei metalli pesanti sulla attività delle aree cerebrali e del tronco dell’encefalo: i risultati ottenuti hanno dimostrato che la
somministrazione di acetato di piombo è capace di indurre sicuri effetti
neurotossici a livello del sistema nervoso centrale, come testimoniano
le alterazioni del riflesso vestibolo-oculare (VOR), riscontrate anche a
bassissime concentrazioni della sostanza a livello sia plasmatico che
- 164 -
cerebrale. Queste osservazioni, che hanno consentito di individuare il
tronco dell’encefalo come un possibile “target” dell’azione del piombo, rendono meno probabile una possibile influenza del metallo sulle
aree del lobo frontale corticale, soprattutto in considerazione della assenza di disturbi di tipo comportamentale durante il trattamento con la
sostanza intossicante. Gli esperimenti effettuati consentono di suggerire che l’esplorazione del VOR potrebbe rappresentare un test efficace
per la valutazione funzionale del sistema nervoso centrale esposto a
bassi livelli di piombo ematico e tessutale.
e - Biodisponibilità del Propofol nelle diverse frazioni ematiche e nel tessuto cerebrale: lo scopo di questa ricerca è stato quello di studiare,
mediante esperimenti acuti eseguiti su conigli, la biodisponibilità del
Propofol in tutte le frazioni ematiche, nel liquido cerebro-spinale (CSF)
e nel tessuto cerebrale durante i diversi livelli di anestesia indotta dalla
somministrazione del farmaco per via endovenosa. Lo studio è stato
intrapreso al fine di verificare l’esistenza di una correlazione tra la
biodisponibilità del Propofol nei diversi compartimenti fluidi dell’organismo e nel tessuto cerebrale e l’effetto anestetico del farmaco. I risultati ottenuti hanno dimostrato una disomogenea distribuzione del
farmaco nei diversi compartimenti, con massime concentrazioni all’interno dei globuli rossi e nel tessuto cerebrale e minime nel plasma e nel
CSF. Queste osservazioni hanno fornito un valido contributo alla comprensione delle caratteristiche farmacologiche evidenziate dal farmaco
nelle fasi di induzione e di mantenimento dell’anestesia.
4) Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni
In particolare, per quanto attiene il fenomeno della morte improvvisa, osservato in taluni pazienti affetti da epilessia, saranno indagati ulteriori aspetti della funzionalità cardio-respiratoria e, più in generale, dell’equilibrio omeostatico dell’organismo, che potrebbero risultare profondamente alterati durante l’evoluzione clinica delle manifestazioni epilettiche,
fino ad essere causa di morte nelle situazioni più drammatiche.
Relativamente al controllo plurisensoriale della attività dei neuroni
- 165 -
ipoglossali, saranno eseguiti ulteriori esperimenti, di carattere sia
neuroanatomico che neurofisiologico, con lo scopo di identificare le stazioni nucleari impegnate nella via di trasmissione olfattivo-ipoglossale; inoltre, al fine di precisare con chiarezza l’entità e la natura delle afferenze al
dodicesimo nucleo, saranno contemporaneamente studiate le proiezioni
provenienti dalle aree corticali motorie e dalla corteccia cerebellare, le quali sicuramente concorrono al complesso e delicato controllo della motilità
linguale.
Particolarmente suggestiva appare l’ipotesi di una funzione di
neuromodulazione esercitata dagli ormoni tiroidei a livello dei neuroni
ipoccampali, soprattutto in prospettiva di una possibile futura applicazione
di questo risultato ad altre strutture del sistema nervoso centrale.
Sono inoltre in corso di svolgimento alcuni interessanti esperimenti sulla azione dell’etanolo sulla attività elettrica delle cellule di Purkinje
cerebellari, che potrebbero rivelare, da un punto di vista neurofisiologico, i
meccanismi che presiedono alla comparsa dei disturbi motori osservati in
corso di intossicazione acuta o cronica da assunzione di sostanze alcooliche; non è trascurabile il ruolo che questo studio potrebbe svolgere nel guidare i protocolli di terapia attualmente utilizzati per contrastare l’atassia da
abuso di sostanze alcooliche.
5) Aspetti di originalità e innovazione
Tutti i temi di ricerca sviluppati rappresentano il frutto di progetti
originali, i cui risultati sono stati presentati a numerosi Congressi nazionali
ed internazionali, prima di aver ottenuto l’apprezzamento di prestigiose riviste di carattere internazionale sulle quali sono stati pubblicati. Essi rappresentano un valido contributo sperimentale, che arrichisce per alcuni aspetti
la conoscenza della fisiologia del sistema nervoso centrale e periferico, da
sempre oggetto di studio della Sezione di Fisiologia Umana. Per quanto
attiene i mezzi tecnici impiegati per la realizzazione della attività scientifica, lo sviluppo delle apparecchiature comunemente utilizzate negli esperimenti di neurofisiologia e l’impiego di macchine informatiche finalizzate
alla acquisizione ed alla elaborazione di fenomeni biologici cellulari hanno
- 166 -
inoltre consentito di ottenere una maggior ricchezza di risultati e di affrontare tematiche che le limitazioni imposte dalla strumentazione precedentemente utilizzata impedivano di attuare.
6) Cooperazioni: contatti con laboratori nazionali e internazionali
- Istituto di Fisiologia Umana, Univ. Cattolica del Sacro Cuore, Roma
- Dipartimento di Scienze Fisiologiche, Univ. degli Studi di Catania, Catania
- Lab. Motor Physiology, The Rockefeller University, New York, USA
- Dept. of Neuroendocrinology, The Rockefeller University, New York,
USA
- Dept. of Morphological Brain Sciences, Kyoto University, Kyoto, JAPAN
7) Numero e titoli dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999
- Mameli O., Melis F., Caria M.A., Solinas A., Mameli S., De Riu P.L.:
Epileptic discharge of cortical, subcortical and spinal neurons in penicillin
induced experimental epilepsy. - Arch. Ital. Biol., 137, 29-46, 1999.
- Mameli O., Caria M.A., Melis F., Severino C., Solinas A., Mameli P.,
Mameli S., Padua G., Massarelli G., Pintus A.: Pathological changes in
cardio-pulmonary system during experimental epilepsy. - Pflugers Archiv
Eur. J. Physiol., vol. 437, R35 (com. 70), 1999.
- Melis F., Caria M.A., Mameli S., Mameli P., Massarelli G., Pintus A.,
Lai L., Milia M., Solinas A., Severino C., Mameli O.: Autonomic
dysfunction as a possible complication in sudden epileptic death. Physiol. Res., vol. 48 (suppl. n.1), S95, 1999.
- Melis F., Caria M.A., Stanzani S., Russo A., Cataudella T., Palmieri G.,
Lai L., Milia M., Solinas A., Severino C., Mameli O.: The interpeduncular
nucleus as a putative link of olfactory inputs to the hypoglossal nucleus. Pfluger Archiv Eur. J. Physiol., vol. 438, R20 (com. 70), 1999.
- 167 -
- Caria M.A., Melis F., Stanzani S., Russo A., Cataudella T., Palmieri G.,
Lai L., Milia M., Solinas A., Severino C., Mameli O.: Electrophysiological and neuroanatomical findings in olfactory-hypoglossal
connections. - Physiol. Res., vol. 48 (suppl n.1), S60, 1999.
- Stanzani S., Russo A., Pellitteri R., Cataudella T., Caria M.A., Melis F.,
Milia M., Solinas A.: Immunohistochemical findings on olfactory
projection to the interpeduncular nucleus. - Riun. Aut. Soc. Ital. Fisiol.,
com. 96, Roma TRE 1999.
- Russo A., Monaco S., Stanzani S., Palmieri G., Acone F., Melis F., Caria
M.A., Mameli O.: Preliminary observations on olfactory-hypoglossal
pathway in rat. - 2° Congr. Naz. della Associaz. Ital. dei Morfologi Veterinari, com. 17, Parma 1999.
- Milia M., Lai L., Severino C., Solinas A., Pavlides C., Caria M.A.: Lthyrosine local microinjections affect the excitability of dentate gyrus
neurons (DG) in a dose dependent fashion in “in vivo” rats. - Pflugers
Archiv Eur. J. Physiol., vol. 437, R35 (com. 73), 1999.
- Lai L., Milia M., Severino C., Solinas A., Pavlides C., Caria M.A.:
Changes in dentate gyrus (DG) neuronal excitability following local
microinjections of L-thyrosine in rats. - Pflugers Archiv Eur. J. Physiol.,
vol. 438, R19 (com. 68), 1999.
- Mameli O., Melis F., Caria M.A., Solinas A., Milia M., De Riu P.L.,
Tocco M.G., Ibba A.: A test for early detection of heavy metal
neurotoxicity. - 20^ Journees Internationales Mediterraneennes, Medecine
du Travail, 135, Il Cairo 1999.
- De Riu P.L., Testa C., Mulas M., Caria M.A., Mameli S., Mameli O.:
Disposition of propofol between red blood cells, plasma, brain, and
cerebrospinal fluid in rabbits. - Europ. J. Anaesthesiol., 1999 in press.
8) Convegni, conferenze, seminari
- International workshop sui risultati del programma di collaborazione tra
le Università Sardo-Corse “PIC-interreg2” - Sassari 1999
- 168 -
9) Laboratori e attrezzature utilizzate
La attività di ricerca viene condotta in due moderne e funzionali
unità di neurofisiologia, ciascuna delle quali adeguatamente equipaggiata
dalla seguente attrezzatura:
- strumentazione per la preparazione chirurgica dell’animale da esperimento;
- farmaci utili alla preparazione anestetica dell’animale da esperimento;
- pompa di respirazione;
- tavolo stereotassico di contenzione;
- microscopio operatorio;
- termopad;
- sistema di registrazione dalle unità neuronali (microelettrodi, microdrive
ad avanzamento elettronico, preamplificatori, oscilloscopi);
- sistema di stimolazione delle strutture nervose (microelettrodi, stimolatori,
isolatori di stimolo);
- registratore magnetico;
- computer dotato di apposito software per l’acquisizione e l’elaborazione dei segnali nervosi;
set-up per istologia (dispositivo per la lesione elettolitica del tessuto
nervoso, macchina per la produzione del ghiaccio secco, criostato, microscopi da tavolo, materiale per istologia: coloranti, vetreria, ecc.).
Inoltre, completano la dotazione strumentale:
- un tavolino vestibolare;
- un set-up completo di registrazione da fette isolate;
- un poligrafo scrivente;
- un modernissimo ed attrezzato laboratorio di fisiologia applicata.
10) Sintesi sui finanziamenti ottenuti
Relativamente all’anno finanziario 1999 sono stati ottenuti i seguenti
finanziamenti:
Ministero del Lavoro£. 86.000.000
ex quota 60% assegnata alla Prof.ssa Mameli
£. 4.500.000
ex quota 60% assegnata al Dott. Caria
£. 6.000.000
ex quota 60% assegnata al Dott. Melis
£. 4.000.000
- 169 -
Non vengono riportati i finanziamenti ottenuti nell’anno finanziario 1998 sebbene utilizzati nel 1999 e/o nell’anno in corso.
11) Collaborazioni con gli Enti Locali e il mondo delle imprese
Nessuna
12) Collaborazioni con Consorzi e CNR
Nessuna
13) Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi
attezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca
intrauniversitaria ed interuniversitario, proposte
Nessuna
- 170 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE
Sezione Istologia
1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati;
Nicolò Arena
Professore associato
Istologia (E09B)
Galimi Francesco
Ricercatore
Istologia (E09B)
Assegni di ricerca
nessuno
Dottorandi
nessuno
2) Principali temi di ricerca
Immunoistochimica, terapia genica mediante vettori lentivirali, biologia molecolare.
Temi di ricerca: citoscheletro,localizzazione di metalli pesanti in tessuti e
cellule in coltura per applicazioni di monitoraggio ambientale e diagnostica
medico-legale, applicazioni di terapia genica mediante vettori lentivirali
nelle patologia ematiche, sperimentazione di nuovi farmaci neosintetizzati
nel campo del differenziamento muscolare di cellule in coltura di
rabdomiosarcomi.
3) Breve sintesi sui principali risultati raggiunti
Modificazioni citoscheletriche di colture cellulari trattate con
vinblastina, localizzazioni del Cd nel citoplasma e nelle zone perinuclari in
cellule di tessuti diversi e in cellule normali e neoplastiche in coltura,
Actinomicina-D come farmaco di ripristino differenziante verso la norma
in cellule in vitro di rabdomiosarcomi.
- 171 -
4) Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni
A mio parere i farmaci neosintetizzati per un recupero della norma
in cellule neoplastiche potranno avere ottimi esiti se non per una restitutio
ad integrum, almeno per un parziale recupero e mantenimento di soggetti
affetti da miosarcoma.
Buoni risultai potranno ottenersi con l’applicazione dell’ELS per la localizzazione dei metalli pesanti e per il loro monitoraggio ambientale abbastanza rapido e certo nei dati. Lo stesso criterio può ritenersi foriero di certezze
diagnostiche nelle perizie medico legali relative a malattie professionali di
eziologia tossicologica da metalli pesanti.
5) Aspetti di originalità e innovazione
E’ facile dedurre quali benefici potrebbero derivare dall’originalità
dell’applicazione nella diagnostica medico-legale delle tecniche TEM con
spettrometria ed analisi d’immagine.
6) Cooperazioni: contatti con laboratori nazionali e internazionali
Nazionali:
- Istituto per la ricerca e cura del cancro (IRRC) di Torino per la terapia
genica.
- Clinica ortopedica dell’Università di Catania per una nuova tecnica di
produzione autologa di cellule di cartilagine articolare per interventi su
soggetti traumatizzati.
Internazionali:
- Departamiento de Ciencias morfologicas , Facultad de Medicina,
Universidad de Granada (Spagna) per la sperimentazione di farmaci
antineoplastici
- Departamiento de Cultivo Cellular, Facultad e Medicina, Universidad
de Mendoza (Rep. Argentina) per una nuova sperimentazione di
- 172 -
modificazioni citoscheletriche in fibrocellule muscolari lisce di soggetti
con alto tasso di diabete e colesterolo, estratte dalla tunica dell’aorta
durante interventi chirurgici.
- Elektronen Microskopie Section, Universitat ULM, (rep. Fed. di Germania) per le ricerche con il TEM e l’ELS sui metalli pesanti.
7) Numero e titoli dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999
- de Luca A., Arena N., Sena L.M., Medico E.: Met overexpression confers
HGF-dependent invasive phenotype to human thyroid carcinoma cells
in vitro. J Cell Physiol. 1999 Sep;180(3):365-71.
- Aranega A.E., Velez C., Prados J., Melguizo C., Marchal J.A., Arena N.,
Alvarez L., Aranega A.: Modulation of alpha-actin and alpha-actinin
proteins in cardiomyocytes by retinoic acid during development. Cells
Tissues Organs. 1999;164(2):82-9.
- Marchal J.A., Prados J., Melguizo C., Gomez J.A., Campos J., Gallo
M.A., Espinosa A., Arena N., Aranega A.: GR-891: a novel 5-fluorouracil acyclonucleoside prodrug for differentiation therapy in rhabdomyosarcoma cells. Br J Cancer. 1999 Feb;79(5-6):807-13.
8) Sintesi sui finanziamenti ottenuti
- Ricerca di interesse nazionale (ex 40%)
(biennale)
- Ricerca 60%
£.82.000.000
£.6.000.000
9) Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi
attezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca
intrauniversitaria ed interuniversitario, proposte
Completamento ZEISS 901 con ELS ed Analisi d’immagine
Microscopio confocale.
- 173 -
- 174 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE
Sezione di Microbiologia Sperimentale e Clinica
1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati;
Piero Cappuccinelli
Antonina Dolei
Pier Luigi Fiori
Salvatore Rubino
Stefania Zanetti
Paola Rappelli
Prof. Ordinario
Prof. Ordinario
Prof. Associato
Prof Associato
Prof Associato
Ricercatore
Fac. di Medicina e Chirurgia
Fac. di Medicina e Chirurgia
Fac. di Scienze MFN
Fac. di Medicina e Chirurgia
Fac. di Farmacia
Fac. di Medicina e Chirurgia
F05X
F05X
F05X
F05X
F05X
F05X
Assegni di ricerca
n° 1 bandito nell’ aa 1998-1999, assegnato al Dott. Sergio Uzzau
Dottorandi
Dottorato di Ricerca, XIII ciclo, assegnato alla Dott.ssa Donatella Becciu,
in Microbiologia Medica Sperimentale, sede Amministrativa Università di
Pisa
Dottorato di Ricerca, XV ciclo, assegnato al Dott. Daniele Dessì, in
Microbiologia Medica Sperimentale, sede Amministrativa Università di Pisa
Dottorato di Ricerca in Immunobiologia dei Virus, con Sede amm.va
nell’Univ. di Pisa, (1992/93-1998-99);
Dottorato di Ricerca in Virologia Fondamentale e Clinica, con Sede amm.va
nell’Univ. di Pisa (1999/00-).
2) Principali temi di ricerca
- Meccanismi molecolari di patogenicità di parassiti (Trichomonas
vaginalis, Plasmodium falciparum, Acanthamoeba spp., Salmonella
abortusovis)
- 175 -
- Studio dei geni coinvolti nella patogenicità di Escherichia coli
enteritogeni
- Messa a punto di tecniche molecolari per la diagnosi di malattie
trasmissibili
- Epidemiologia molecolare delle infezioni intestinali causate da
enterobatteri in paesi in via di sviluppo
- Studio degli effetti di coinfezioni con micobatteri e altri microorganismi
sulla funzionalità macrofagica
- Epidemiologia di AIDS ed altre malattie a trasmissione sessuale in paesi
in via di sviluppo
- Patogenicità microbica e studio della specificità d’ospite
- Vaccinologia
- Cooperazione in ambito universitario e sanitario con paesi in via di sviluppo (Angola, Mozambico, Zimbabwe)
- Identificazione di diverse specie di Micobatteri mediante metodi
molecolari e studio di antibiotico-resistenza.
- Attività di studio e di ricerca su aree marine protette con riferimento all’
isola di Tavolara.
- Eziopatogenesi dell’AIDS: Interazioni HIV-cellula ospite, specie nei
tessuti solidi. Bersagli cellulari per HIV. Identificazione delle cellule
bersaglio di HIV. Caratterizzazione di HIV emergente da epiteli e
connettivi. Interazioni HIV citochine e chemochine. Interferons.
Interazioni tra HIV e microrganismi concomitanti: HPV, Trichomonas e
Candida
- Induzione di retrovirus endogeni in AIDS e nella sclerosi multipla.
Interazioni tra retrovirus endogeni e citochine nella sclerosi multipla.
- Attività protettive e immunopatogeniche delle difese dell’ospite.
- Infezioni virali e malattie autoimmuni: 1) correlazioni tra Coxsackievirus
B e insorgenza del diabete; 2) correlazioni tra infezioni virali, reattività
citochinica e insorgenza/ricadute della sclerosi multipla.
- 176 -
3) Breve sintesi sui principali risultati raggiunti
- Determinazione dei meccanismi molecolari alla base della patogencità
di Trichomonas vaginalis, ed individuazione dei principali effettori di
virulenza e dei loro geni;
- Individuazione di una relazione simbiotica tra Trichomonas vaginalis e
Mycoplasma hominis, e sua caratterizzione dal punto di vista biologico
e clinico
- Messa a punto di tecniche diagnostiche molecolari per malattie
trasmissibili (Multiplex PCR per i diversi E.coli enteritogeni; Multiplex
PCR per Trichomonas vaginalis e Mycoplasma hominis; Nested PCR
per Cryptococcus neoformans; Salmonella spp.)
- Determinazione della circolazione di stipiti enteritogeni di enterobatteri
in zone africane ad alta endemia per infezioni gastrointestinali
- Determinazione di meccanismi molecolare alla base dell’invasione di
S.abortusovis non legati alla specificità d’ospite
- Formazione di personale universitario di Angola, Zimbabwe, Mozambico e Pakistan
- Messa a punto di un vaccino attenuato vivo per la salmonellosi negli
ovini
- Dimostrazione per la prima volta di un meccanismo di selettiva infezione con HIV M-tropico in condizioni infiammatorie nella trasmissione
mucosale, con un modello cellulare.
- Dimostrazione per la prima volta che HIV è in grado di indurre anche la
traduzione di proteine tardive di HPV, in un modello di infezione mista.
- Ottenimento e caratterizzazione molecolare e biologica di un HIV
“epiteliale”
- Caratterizzazione della reattività citochinica in vitro di linfociti di pazienti con sclerosi multipla in relazione con il genotipo HLA-DR, e dimostrazione che l’allele 2 del gene per il TNF non contribuisce all’aumentata
produzione di TNF-???dei pazienti con sclerosi multipla di etnia sarda
- 177 -
4) Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni
- Determinazione di marcatori di virulenza di microoganismi patogeni da
usare sia come vaccini che nelle diagnostica
- Studio di infezioni che favoriscono l’insorgenza dell’AIDS
- Determinazione dei meccanismi molecolari alla base della specificità
d’opsite di Salmonella
- Determinazione di un modello per lo studio della risposta immunitaria
mediata da citochine nelle infezione degli ovini
- Formazione di personale laboratoristico in paesi in via di sviluppo
5) Aspetti di originalità e innovazione
Uso di tecniche molecolari innovative nella ricerca e nella diagnostica
Studio dell’influenza di infezioni multiple e di simbiosi tra microorganismi
patogeni
6) Cooperazioni: contatti con laboratori nazionali e internazionali
-
Istituto di Igiene e Medicina Preventiva, Università di Sassari
Istituto di Malatite Infettive e Parassitarie, Università di Sassari
Dipartimento di Farmacologia, Ginecologia e Ostetricia, Università di
Sassari
Depatment of Microbiology of University “A.Neto”, Luanda (Angola),
Department of Medical Laboratory Sciences, Medical School, University of Zimbabwe, Harare, Zimbabwe
Department of Biochemistry, Hebrew University, Jerusalem, Israel.
Department of Parasitology, Faculty of Science, Charles University,
Prague, Czech Republic.
Department of Biochemical Sciences, University of Rome, La Sapienza
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna
Istituto di Entomologia, Facoltà di Agraria, Università di Sassari
CNRS, Gif sur Yvette, Francia
- 178 -
-
The Royal Veterinary and Agricultural University, Denmark
Institute of Animal Health, Compton, UK
Università di Siviglia, Spagna
7) Numero e titoli dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999
- Fiori P.L., Rappelli P., Addis M.F.: The flagellate parasite Trichomonas
vaginalis: new insights on cytopathogenicity mechanisms [Review].
Microbes and Infection, 1: 149-156. 1999.
- Rappelli P., Addis M.F., Carta F., Fiori P.L.: Exploring a novel perspective on pathogenic relationship: response. Trends in Microbiology, 7:
98. 1999.
- Addis M.F., Rappelli P., de Andrade A.M.P., Rita F.M., Colombo M.M.,
Cappuccinelli P., Fiori P.L.: Identification of alpha-actinin as the most common immunogen recognized bysera of woman exposed to Trichomonas
vaginalis. Journal of Infectious Diseases, 180: 1727-1730. 1999.
- Rubino S., Spanu L., Mannazzu M., Schiaffino A., Cappuccinelli P.,
Mura M.S., Aceti A.: Molecular typing of non-typhoid Salmonella strains
isolated from HIV-infected patients with recurrent salmonellosis. AIDS,
13:137-139, 1999.
- Alberola T.M., Aptosoglou S., Arsenakis M., Bel Y., Delrio G., Ellar
D.J., Ferre J., Granero F., Guttmann D.M., Koliais S., Martinez-Sebastian
M.J., Prota R., Rubino S., Satta A., Scarpellini G., Sivropoulou A., Vasara
E.: Insecticidal activity of strains of Bacillus thuringiensis on larvae and
adults of Bactrocera oleae Gmelin (Dipt. Tephritidae) J. Invertebr. Pathol.
74:127-136 1999.
- Sechi L.A., Roger F., Diallo A., Ygezu L.M S., Zanetti S., Fadda G.:
Molecular characterization of Streptococcus equi subspecies equi isolated from Ethiopian Camel by ribotyping and PCR ribotyping.
Microbiologica. 1999: 22, 383-387.
- Sechi L.A., Pinna A., Pusceddu C., Fadda G., Carta F., Zanetti S.: Molecular characterization and antibiotic susceptibilities of ocular isolates of
Staphylococcus epidermidis. J. Clin. Microbiol. - 1999. 37 (9): 3031-3033.
- 179 -
- Bonora S., Di Perri G., Loi G., Zanetti S., Concia E.: Molecular typing
of Mycobacterium tuberculosis. Lancet. 1999,353:1142.
- Zanetti S., Deriu A., Duprè I., Sanguinetti M., Fadda G., Sechi L.A.:
Differentiation of Vibrio alginolyticus strains isolated in Sardinia waters
by ribotyping and a new rapid PCR fingerprinting method. Appl. Environ.
Microb. 1999. 65:1871-75.
- Ena P., Zanetti S., Sechi L.A., Fadda G., Leigheb L.: The use of amikacin
in the treatment of primary cutaneous mycobacteroisis due to Mycobacterium fortuitum. J. Eur. Acad. Dermatol. Venereol. - 1999. 12:66-67.
- Sechi L.A., Duprè I., Sanguinetti M., Fadda G., Zanetti S.: Simple and
rapid identification of different species of Mycobacteria by PCR. Mol.
Cell. Probes - 1999. 13 :141-46.
- Sechi L.A., Leori G., Lollai S., Duprè I., Molicotti P., Fadda G., Zanetti S.:
Different stategies for molecular differentiation of Mycobacterium bovis
strains isolated in Sardinia. Appl. Environ. Microb. - 1999. 65:1781-85.
- Pinna A., Zanetti S., Sotgiu M., Sechi L.A., Fadda G., Carta F.: Identification and antibiotic susceptibility of coagulase negative staphylococci
isolated in corneal/ external infections. Br. J Ophthalmol. - 1999. 83:0-2.
- Aceti A., Zanetti S., Mura M.S., Sechi L.A., Turrini F., Saba F., Babudieri
S., Mannu F., Fadda F.: Identification of HIV patients with active pulmonary tuberculosis using urine based polymerase chain reaction assay.
Thorax - 1999. 54:145-146.
- Reuters, Health Information, NewsLine-Health Information. Urine-based
PCR assay provides accurate TB diagnosis in HIV-infected patients.
JAMA/HIV/Aids. 20.3.1999.
- Sanna P., Carta A., Loriga M., Zanetti S., Sechi L.: Preparation and biological evaluation of 6/7 –trifluoromethyl-( nitro )-, 6,7-difluoro-3-alkyl(aryl)substituted-quinoxalin-2-ones. Part3. Farmaco1999; 54:169-77.
- Sotgiu S., Pugliatti M., Serra C., Rosati G., Dolei A., Marrosu M.G.:
Tumor necrosis factor 2 allele does not contribute to increased tumor
necrosis factor-? production in Sardinian multiple sclerosis. Ann Neurol
46:953-991, 1999.
- 180 -
- Sotgiu S., Serra C., Marrosu M.G., Dolei A., Rosati G.: Cytokine production in patients carrying multiple sclerosis-linked HLA-DR alleles. J
Neurol 246: 1194-1196, 1999.
- Dolei A., Curreli S., Marongiu P., Pierangeli A., Gomes E., Bucci M.,
Serra C., Degener A.M.: HIV infection in vitro activates naturally-integrated HPV18 and induces the synthesis of the L1 capsidic protein. J
Gen Virol 80: 2837-2944, 1999.
- Dolei A., Pietropaolo V., Gomes E., Di Taranto C., Ziccheddu M., Spanu
M.A., Lavorino C., Manca M., Degener A.M.: BKV DNA prevalence in
lymphocytes from immunocompetent, healthy individuals. Acta
Microbiol Immunol Hung 46:391, 1999.
- Biolchini A., Curreli S., Ziccheddu M., Serra C., Dolei A.: CXCR4 and
CCR5 HIV co-receptors in adherent cells. Acta Microbiol Immunol Hung
46:376, 1999.
- Serra C., Mameli G., Biolchini A., Curreli S., Dolei A.: Characterisation
of an HIV-1 strain that preferentially replicates in adherent cells. Acta
Microbiol Immunol Hung 46:455, 1999.
- Biolchini A., Curreli S., Ziccheddu M., Serra C., Dolei A.: Opposite
effects of interferon on CXCR4 and CCR5 expression and on entry of Tand M-tropic HIV strains in adherent cells. J Interferon Cytokine Res
19:S114, 1999.
- Gomes E., Serra C., Dolei A.: Caratterizzazione recettoriale e sensibilità
A HIV di cellule ciircolanti ed aderenti presenti nel latte materno. XIII
Congr ANLAIDS, Roma 1999.
- Serra C., Mameli G., Biolchini A., Curreli S., Dolei A.: Caratterizzazione
biologica e molecolare di un ceppo di HIV-1 derivato da cellule epiteliali,
che si replica preferenzialmente in cellule epiteliali. XIII Congr
ANLAIDS, Roma 1999.
- Biolchini A., Curreli S., Ziccheddu M., Serra C., Dolei A.: Modulazione
differenziale da interferone dei due principali co-recettori per HIV e
vantaggio selettivo per il legame di HIV M-tropico a cellule aderenti.
XIII Congr ANLAIDS, Roma 1999.
- 181 -
- Paganelli R., Girelli G., Giovannetti A., Dolei A., Antonelli G., Romiti
M.L., Ferrara R., Malorni W., Rivabene R., D’Offizi G.: Aiuti F and the
NOPHROCO Study Group. Genetic polymorphisms, CD45 activity and
resistance to oxidative stress in long-term non progressors (LTNP).
Rapporti Istisan 99/11: 98, 1999.
- Serra C., Mameli G., Biolchini A., Curreli S., Dolei A.: Characterisation of an epithelial cell-derived HIV-1 strain, that preferentially replicates in epithelial cells. Rapporti Istisan 99/11: 137, 1999.
- Biolchini A., Curreli S., Ziccheddu M., Serra C., Dolei A.: HIV sensitivity of adherent cells: opposite effects of interferon gamma on CXCR4
and CCR5 expression and on entry of T- and M-tropic HIV strains.
Rapporti Istisan 99/11: 136, 1999.
- Conaldi P.G., Wade-Evans A., Biancone L., Serra C., Dolei A., Camussi
G., Toniolo A.: Persistent HIV-1 infection of glomerular mesangial cells
and tat-mediated hyperproliferation of podocytes: an in vitro model of
HIV-associated nephropathy. Rapporti Istisan 99/11: 250, 1999.
8) Convegni, conferenze, seminari
Prof. Fiori
Convegni:
- American Society for Microbiology Conference: A cell biology approach
to microbial pathogenesis. Portland, USA
- 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia, Reggio Calabria
Tavole rotonde:
- “Bersagli molecolari e strategie di virulenza del protozoo Trichomonas
vaginalis”. 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia
Seminari:
- Recentes tecnicas de diagnostico nas doenças transmissiveis. Università di Luanda, Angola.
- 182 -
Dott.ssa Rappelli
Convegni:
- 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia, Reggio Calabria
Prof. Rubino
Convegni:
- 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia, Reggio Calabria
Seminari:
- Stintino 1999 “Salmonella and Host-specificity” Riunione del gruppo
di ricerca del progetto FAIR
Prof. Cappuccinelli
Convegni:
- 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia, Reggio Calabria
Tavole rotonde:
- “Infezioni enteriche” 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia
- Congresso su “Automazione in microbiologia”. - Firenze 03-05 febbraio 1999
- Congresso Nazionale Biotecnologie. - Parma 01-04 luglio 1998
- Conferenza “Il moderno approccio delle diagnosi delle infezioni da
micobatteri”. - Roma 15-16 settembre 1998
- 2° Convegno Scientifico Nazionale “Meccanismi di patogenicita’
microbica”. - Rieti 22-24 aprile 1998
- Congresso Europeo di Microbiologia Clinica. - Berlino 21-24 marzo
1999
- Congresso Internazionale ESCMIID. “Comunity acquired bacterial
pneumoniae today”.
9) Laboratori e attrezzature utilizzate
Laboratori della sezione di Microbiologia del dipartimento. Apparecchi per
elettoforesi di acidi nucleici e proteine; incubatori, cappe a flusso laminare,
microscopi a fluorescenza e rovesciati, termal cycler, spettrofotometri,
- 183 -
lettori per ELISA, sistemi d crioconservazione dei cellule, sintetizzatore di
oligonucleotidi
10) Sintesi sui finanziamenti ottenuti
Prof. P. Cappuccinelli
60%
Cofinanziamento MURST (ex40%)
Prof. P.L. Fiori:
60%
Cofinanziamento MURST (ex40%)
R.A.S. (legge regionale 19)
Prof. S. Rubino
Comunità Europea
60%
Cofianziamento MURST (ex40%)
R.A.S progetto Nurex
Biotecne
Prof.ssa S. Zanetti
Cofianziamento MURST (ex40%)
Progetto Nazionale sulla Tubercolosi ISS N°1, 1997.
Progetto Nazionale sulla Tubercolosi ISS N°2, 1998.
Dott.ssa Rappelli
Cofinanziamento MURST (ex40%)
60%
R.A.S. (legge regionale 19)
MURST ex 40% 1999-2000: Titolo nazionale: La patogenesi delle infezioni virali croniche e latenti come premessa per applicazioni diagnostiche e
terapeutiche. Titolo locale di Sassari: Persistenza ed attivazione di
papovavirus nella specie umana ed interazioni con altri agenti patogeni:
meccanismi patogenetici e rilevanza diagnostico-clinica.
- 184 -
MURST 60% ESERCIZIO 1999. Titolo della ricerca: Rapporti tra sensibilità ad HIV ed espressione di molecole di membrana.
Istituto Superiore di Sanità, II Programma Nazionale di Ricerca sull’AIDS
– 1998. Titolo della ricerca: Politropismo di HIV: Studio dei fattori che
regolano infezione e persistenza in cellule di tessuti solidi ed effetti sul
fenotipo e sul tropismo virale. Induzione di altri virus.
11) Collaborazioni con gli Enti Locali e il mondo delle imprese
Nurex S.R.L
LabSystem s.n.c.
12) Collaborazioni con Consorzi e CNR
-
-
-
-
Porto Conte Ricerche
Biotecne
IRCOBA, CNR Sassari
Consorzio per la ricerca e lo sviluppo di Biotecnologie.
Progetto di prevenzione ed educazione sanitaria su Epidemiologia e
Tipizzazione di Mycobacterium tuberculosis in Sardegna.
Progetto regionale sulla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo (LIBIA): Supporto tecnico e formativo per l’ identificazione di M.
tuberculosis isolati in Libia.
Prof. Robert Gallo, Direttore dell’Institute of Human Virology,University
of Maryland at Baltimore, USA, dove la specializzanda Dr. Sabrina
Curreli fa uno stage dal’ottobre 1998, studiando le relazioni tra HIV,
Tat, interferon e recettori chemiochinici.
Prof. Fernando Aiuti, Univ. La Sapienza, Roma, e Prof. Dianzani, Univ.
Campus Biomedico, Roma, per lo studio di geni per chemiochine e
recettori chemiochinici nei pazienti lungosopravviventi alla’AIDS
Dr. Anna Degener, Univ. La Sapienza, Roma, per le interazioni tra HIV
e papovavirus e tra HIV e poliomavirus
Prof. PierGiulio Conaldi, Univ. di Varese, per lo studio dell’infezione da
- 185 -
HIV di cellule renali
- Prof. Giulio Rosati, per l’espressione di retrovirus endogeni e di citochine
in corso di sclerosi multipla
- Prof. Giuseppe Delitala, per le correlazioni tra infezioni da virus
CoxsackieB e stati prediabetici in bambini sardi
13) Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi
attezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca
intrauniversitaria ed interuniversitario, proposte
-
Incremento dei fondi assegnati
Monitoraggio dei risultati ottenuti
Razionalizzazione biblioteche
Razionalizzazione acquisto grandi attrezzature (da proporre come servizi anche a terzi)
Valutazione dei singoli ricercatori
Seminari interni (sia informativi per tutti i colleghi che “pubblicitari”
per esterni)
Fondi per l’organizzazione di seminari con esperti anche stranieri
- 186 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE
Sezione di Patologia Sperimentale e Oncologia
1. Area scientifica dei singoli docenti; numero di assegni di ricerca;
numero di dottorati.
Francesco Feo
Rosa M. Pascale
Maria M. Simile
Leonardo Gaspa
Maria R. De Miglio
Pof. ordinario
Pof. ordinario
Pof. associato
Pof. associato
Ric. confermata
Patologia Generale
Patologia Generale
Patologia Generale
Biotecnologie
Patologia Generale
(F04A)
(F04A)
(F04A)
(xxx)
(F04A)
E’ in corso un concorso per Ricercatore.
Assegni di ricerca
messuno
Dottorandi:
Maria R. Muroni
Dott.ssa SMFN
Giuseppina Asara
Dott.ssa SMFN
Dottorato in Patologia Sperimentale e Molecolare
Dottorato in Patologia Sperimentale e Molecolare
Altro personale coinvolto nella ricerca:
Maria A. Seddaiu
Lucia Daino
Diego. F. Calvisi
Dott.ssa SMFN
Collab. ecnico
Licenzata
Collab. tecnico
Dott. Medicina e Chirurgia Borsista
2. Principali temi di ricerca.
a) Studi sul meccanismo epatocancerogenetico del deidroepiandrosterone.
b) Studi sul ruolo della metilazione genica nella cancerogenesi epatica sperimentale.
- 187 -
c) Analisi sequenziale delle alterazioni genetiche nella cancerogenesi
epatica.
d) Identificazione di nuovi geni coinvolti nella progressione dell’epatocancerogenesi.
e) Studio del ruolo della suscettibilità genetica alla cancerogenesi epatica.
f) Analisi delle alterazioni molecolari durante l’apoptosi basale o indotta
in lesioni preneoplastiche neoplastiche epatiche.
g) Studio di terapie geniche per la prevenzione e la cura delle neoplasie
epatiche.
h) Analisi molecolare della cancerogenesi mammaria e vescicale, nell’uomo, e relazioni con la prognosi.
i) Analisi dei meccanismi antifibrogenetici della 5-metiltioadenosina
3. Breve sintesi dei principali risultati raggiunti.
Obiettivo delle ricerche, indicate con le lettere b-f del punto (2) è
l’identificazione di geni coinvolti nell’epatocancerogenesi, che possano
chiarire, da un parte, la patogenesi del processo e, dall’altra, che rappresentino bersagli potenziali per terapie innovative, quale la terapia genica.
Tra i geni coinvolti in questo processo possono essere compresi quelli
responsabili della predisposizione genetica all’epatocancerogenesi (lettera
e del punto 2). Durante l’analisi di tali geni, sono stati individuati loci della
suscettibilità/resistenza all’epatocancerogenesi, mediante linkage analysis,
in backcross (BFF1xF344) di ratti del ceppo BFF1, precedentemente generato nel nostro laboratorio e resistente all’epatocancerogenesi, con ratti suscettibili F344. Sono stati individuati due loci di suscettibilità, nei cromosomi 7 ed 1 (Hcs1 ed Hcs2 del ratto) che regolano, rispettivamente, il volume ed il numero delle lesioni preneoplastiche, indotte col modello RH, e tre
loci di resistenza nei cromosomi 10, 8 e 4 (Hcr1 a 3 del ratto), che regolano
il volume delle lesioni.
Una caratteristica del ceppo resistente BFF1 è la presenza nel fegato,
dopo il contatto con un cancerogeno, di un numero più elevato di cellule
iniziate, rispetto al ceppo suscettibile F344. Tali cellule, tuttavia, hanno scarsa
capacità di proliferare ed evolvere a carcinomi. In accordo con questo
- 188 -
comportamento si è identificato, mediante differential display, comparando
librerie di espressione del ceppo parentale suscettibile F344 e del ceppo
resistente BFF1 (lettere c,d del punto 2), un gene codificante cit. P40-D,
indotto da cancerogeni, fortemente iperespresso nel fegato dei ratti resistenti rispetto ai suscettibili F344 e, secondo l’attesa, scarsamente espresso
dei carcinomi indotti nei due ceppi. Ciò suggerisce una maggiore attivazione metabolica dei cancerogeni, da parte del ceppo resistente. Esperimenti
sono in corso per la valutazione di questa ipotesi.
Dalla libreria d’espressione di BFF1 è stato inoltre clonato un gene
codificante una proteina di trasporto del retinolo. Tale proteina è fortemente iperespressa nei ceppi resistenti BN e BFF1 ed ipoespressa nei carcinomi
dei ceppi resistenti e suscettibili. E’ in corso la valutazione dell’espressione
dei recettori RAR e RXR in questi ceppi. La possibilità che i ceppi resistenti rispondano maggiormente a composti naturali, come i retinoidi, che hanno un’azione anti-neoplastica è un’ipotesi attraente che merita una verifica
sperimentale.
La scarsa capacità di crescita delle lesioni preneoplastiche e
neoplastiche del ceppo resistente BFF1 suggerisce il coinvolgimento di geni
oncosoppressori. I loci Hcr, individuati nel ratto, sono sintenici con aree
cromosomiche del genoma umano nelle quali si hanno spesso perdite
alleliche (LOH). Tuttavia, lo studio della presenza di LOH (lettere c-e del
punto 2), in carcinomi ben differenziati indotti con il modello RH in ratti
BFF1, mediante l’uso di 68 marcatori microsatellitari che coprono l’intero
genoma del ratto, non ha messo in evidenza alcuna LOH sia nei loci di
suscettibilità/resistenza da noi precedentemente descritti, sia in aree
sinteniche con loci analoghi scoperti nel topo o in aree sede di LOH nell’uomo. Si è ipotizzato che la LOH, assente o rara nei carcinomi ben differenziati dei ceppi resistenti e suscettibili sia una lesione genetica tardiva
durante la fase di progressione delle lesioni. Per verificare questa ipotesi
abbiamo generato un ceppo ibrido, relativamente suscettibile
all’epatocancerogenesi, il ceppo LFF1, nel quale abbiamo determinato la
presenze di LOH, nei loci di suscettibilità/resistenza, in carcinomi ben differenziati ed indifferenziati indotti col modello RH. E’ stata trovata LOH,
solo nei carcinomi indifferenziati, con 18 marcatori del cromosoma 10 che
coprono un’area corrispondente all’Hcr-1 del ratto ed uno dei quali
- 189 -
corrisponde al locus del gene p53, e con 6 marcatori del cromosoma 7 coprenti un’area corrispondente all’Hcs-1 del ratto. La LOH nel cromosoma
7 era presente in aree nella quali sono presenti i geni Cyp2d-0-4, Cyp11b-12, Pdgf-β, e c-myc. Ciò suggerisce il coinvolgimento di p53 e di altri geni
soppressori che, nei ceppi suscettibili, sono inattivi, consentendo la progressione delle lesioni ben differenziate a carcinomi indifferenziati. Inoltre,
analogamente all’epatocancerogenesi umana, quella del ratto è caratterizzata da instabilità genomica nelle fasi più avanzate del processo.
Facendo seguito a precedenti ricerche nella quali abbiamo dimostrato che l’amplificazione di c-myc né una lesione precoce nell’epatocancerogenesi, più recentemente si è dimostrato, in una serie di studi (lettere bd del punto 2) abbiamo dimostrato che l’amplificazione e l’iperespressione
di c-myc, nelle lesioni preneoplastiche epatiche indotte secondo il modello
dell’epatocita resistente, rappresenta un fattore di suscettibilità, che controlla la fase di progressione dell’epatocancerogenesi ed assente in un ceppo Wistar, resistente.
Le ben note relazioni fra c-myc ed il ciclo cellulare ci hanno indotto
a studiare alcuni geni regolatori con diversa tendenza alla progressione a
carcinomi (lettere b,c del punto 2). In lesioni preneoplastiche e neoplastiche
a rapida crescita, indotte nel ceppo di ratti suscettibili F344 o in un ceppo
Wistar, resi suscettibile mediante una modificazione del trattamento
promovente, si è osservata un’iperespressione, a livello di proteine ed mRNA
di c-myc, ciclina D1 ed A, complessi ciclina D1/dk4 e ciclina A/Ddk2 ed
E2F1; una diminuzione dell’espressione di p21WAF11 e p27KIP1, rispetto al
fegato normale, nonché fosforilazione di Rb. Tali alterazioni mancano o
sono meno intense in lesioni a lenta crescita indotte nei ceppi resistenti
BFF1 e Wistar. Questi risultati mostrano una deregolazione del ciclo mitotico
a livello della transizione G1/S e di G2, associata ad un aumento dell’attività di E2F1, nelle lesioni preneoplastiche e neoplastiche epatiche che consente la loro crescita rapida nei ratti suscettibili. Essi suggeriscono, inoltre,
che la resistenza all’epatocancerogenesi potrebbe essere correlata, almeno
in parte, all’assenza di questa alterazione genetica.
Sulla base delle lesioni geniche, scoperte finora nell’epatocancerogenesi, abbiamo iniziato studi preliminari di prevenzione/terapia genica,
per il momento limitati all’uso di oligonucleotidi antisenso (aODN) anti-c-
- 190 -
myc ed anti-ciclina D1 (lettera g dle punto 2). In questa fase tali ricerche
sono condotte in vitro mediante l’uso di culture di HepG20 (un
epatocarcinoma umano) e 5124 (un epatocarcinoma del ratto). I risultati
finora ottenuti mostrano un’inibizione della crescita di queste cellule, dopo
trattamento con aODN anti-myc e, soprattutto, anti-ciclina D1, associata ad
una diminuzione di espressione di questi due geni..
E’ noto che le lesioni preneoplastiche e neoplastiche epatiche vanno
incontro, abbastanza frequentemente, a morte cellulare per apoptosi, con
una leggera prevalenza della produzione sulla perdita cellulare, che consente la loro lenta progressione a stadi più avanzati. Abbiamo allora indirizzato
i nostri studi (lettera f del punto 2) all’espressione di geni coinvolti
nell’apoptosi come c-myc, Tgf-α, Tgf-β1, Tgf-β1-RIII, p53, Bcl-XL/S, Bcl2, Bax, CD95, and CD95-L, in noduli, 12 (N12) e 30 (N30) settimane dall’inizio dell’epatocancerogenesi ed in epatocarcinomi indotti in ratti suscettibili GFT344 per mezzo di dietilnitrosamina e del trattamento dell’epatocita
resistente, in condizioni basali o dopo trattamento con D-amfetamina (AMF)
che induce i geni pro-apoptotici ed inibisce quelli anti-apoptotici della famiglia del Bcl-2, consentendo così uno studio più accurato di tali geni nella
patogenesi dell’apoptosi durante l’epatocancerogenesi. L’apoptosi basale,
rilevata in preparati colorati con ematossilina/eosina o con ioduro di propidio,
è più elevata nei noduli e nei carcinomi, rispetto al tessuto normale, e mostra un forte aumento 4 ore dopo iniezione di AMF; quindi declina tra 8-12
ore nel fegato normale ed in N12, ma rimane elevata in N30 e carcinomi.
L’espressione di c-myc, Tgf-α , p53 e Bcl-Xs, a livello di mRNA, è più
elevata in N12 e/o N30 ed HCC che nel fegato normale, mentre l’mRNA di
Bcl-2 diminuisce nei noduli e nei carcinomi. Quattro ore dopo AMF si ha un
forte aumento di espressione di c-myc ed una diminuzione di Bcl-2 e BclXL, in tutti i tessuti, mentre p53, Bax e Bcl-XS aumentano in N30 ed
epatocarcinomi. Queste modificazioni scompaiono nel fegato ed in N12, 18
ore dopo l’iniezione di AMF, ma persistono in N30 e nei carcinomi. La
produzione delle proteine Myc, P53, Bcl-2 e Bax nel fegato nomale ed in
epatocarcinomi ± AMF mostrava un andamento analogo ai corrispondenti
mRNA. Gli mRNA di Tgf-β1 e Tgf-β-RIII mRNA non variano in nessun
tessuto nei ratti ± AMF mentre, 4 ore dopo l’iniezione di AMF, l’mRNA di
CD95 diminuisce in N30 e carcinomi, ed il D95-L aumenta leggermente in
- 191 -
N12 e nei carcinomi. Questi risultati suggeriscono una deregolazione dei
geni della famiglia del Bcl-2 e, almeno nelle lesioni atipiche, dell’espressione di p53 nell’apoptosi basale o indotta da AMF, nei noduli preneoplastici e
nei carcinomi epatici del ratto.
Il deidroepiandrosterone (DEA; lettera a del punto 2) è stato ritenuto
un agente chemopreventivo della tumorigenesi in vari tessuti, nonché un
agente dimagrante, anti-aterosclerotico, anti-colesterolemico, anti-diabetico,
ecc. Pertanto ne è stato introdotto l’uso nell’uomo. Ricerche precedenti,
condotte anche nel nostro laboratorio, hanno mostrato, in genere con trattamenti limitati a due-tre settimane, che tale ormone rallenta la crescita delle
lesioni preneoplastiche epatiche. In una serie di ricerche abbiamo individuato i bersagli del DEA che consistono in un’inibizione della produzione
di pentosi fosfati e di mevalonato, indispensabili per la sintesi dio DNA.
Tuttavia, trattamenti più prolungati hanno talora indotto la crescita i lesioni
epatiche benigne. Abbiamo allora analizzato il meccanismo dell’azione
promovente l’epatocancerogenesi del DEA. Si è così scoperto, mediante
trattamenti prolungati on DESA di ratti iniziati con dietilnitrosamina, sottoposti al protocollo dell’epatocita resistente, che ciò dipende dalla selezione
di alcune lesioni preneoplastiche, resistenti all’azione inibitrice del DEA,
che iperesprimono c-fos a cHa-ras e mostrano sintesi di DNA elevatissime
(più di 10 volte quella del tessuto normale). Non è chiaro come il DEA
induca un’attivazione della trasmissione dei segnali di crescita, nella quale
cono coinvolti questi geni, ma la recente dimostrazione della stimolazione
della produzione di radicali liberi, da parte del DEA, a livello epatico potrebbe rappresentare una via da esplorare.
Infine (lettera i del punto 2), studi precedenti, nel nostro ed in altri
laboratori, hanno messo in evidenza un’azione chemiopreventiva della Sadenosil-L-metionina (SAM) contro l’epatocancerogenesi. Più recentemente
è stato dimostrato un effetto anti-fibrogenetico della SAM nella cirrosi
epatica. La SAM può trasformarsi spontaneamente, a pH e temperatura fisiologici, in 5'-metiltioadenosina (MTA). L’MTA è anche un prodotto terminale della sintesi di poliamine, regolata, tra l’altro, dalla disponibilità di
SAM. Studi precedenti hanno escluso che l’effetto chemiopreventivo della
SAM dipenda dalla sua trasformazione in MTA; essi hanno invece dimostrato che tale effetto è correlato con la metilazione di alcuni geni iperespressi
- 192 -
nel tessuto preneoplastico e neoplastico. Abbiamo ora valutato se l’effetto
anti-fibrogenetico della SAM sia legato alla produzione di MTA, in un
modello di cirrosi epatica del ratto, indotta da CCl . Si è così scoperto che
4
l’MTA ha di per sé un effetto anti-fibrogenetico legato ad un’azione antiossidativa, all’inibizione dell’iperespressione di geni coinvolti direttamente o indirettamente nella fibrosi epatica (Tgf-β, procollageno tipoa (I) e
Tgf-α), inibizione della crescita in vitro di cellule stellate, produttrici di
fibre collagene. L’MTA, inoltre, è molto più attivo della SAM e non influenza, a differenza di quest’ultima la sintesi di GSH.
Per ciò che concerne l’analisi molecolari delle neoplasie umane (mammarie e vescicali) gli esperimenti sono attualmente in fase preliminare e
non possono essere riportati dei risultati.
4. Risultati attesi in futuro.
Attualmente sono in corso esperimenti per: (a) confermare la presenza dei loci geni di della suscettibilità/resistenza, individuati, nella progenie
F2 dei ratti BFF1, estendendo lo studio delle interazioni tra questi ed altri
loci; (b) esaminare l’esistenza di loci analoghi in altri ceppi ibridi (progenie
F2 dei ratti ibridi CFF1, generati nel nostro laboratorio); (c) esaminare l’esistenza di loci di resistenza/suscettibilità in altri modelli sperimentali di
epatocancerogenesi (stop model) in progenie F2 dei ratti BFF1; (c) analizzare con un numero maggiore di marcatori il cromosoma 10 del ratto nell’intento di procedere al clonaggio posizionale del gene soppressore identificato, per mezzo di LOH, in questo cromosoma; (d) creare una linea di ratti
congenici sempre al fine di clonare i geni della suscettibilità/resistenza.
Ulteriori risultati sulla de-regolazione dei geni dell’apoptosi, durante
l’epatocancerogenesi, prevedono l’analisi dell’espressione di geni coinvolti nella via di trasmissione del messaggio di morte cellulare: c-myc/CD95/
Caspasi8/Caspasi3 e le interazioni c-myc/TNFalfa/Traf2/NFkB. L’espressione di questi geni sarà valutata in condizioni basali e dopo il trattamento
con sostanze inducenti apoptosi (Tassolo), per correlare le variazioni dell’espressione genica con l’apoptosi e/o la proliferazione cellulare. Le alterazioni individuate nelle lesioni del fegato di ratto saranno studiate quindi
- 193 -
nelle lesioni preneoplastiche e neoplastiche dell’uomo.
Sarà anche possibile identificare il ruolo dei recettori per i retinoidi,
codificati da geni che si comportano come oncosoppressori, e di altri geni,
identificati per comparazione sottrattiva (RDA) di neoplasie epatiche e fegato normale (di ratto e di uomo), nell’epatocancerogenesi. Ciò fornirà nuove
conoscenze della patogenesi delle neoplasie epatiche, nuovi geni potenziali
da utilizzare per terapie geniche (basate sulla trasduzione di geni soppressori)
e consentirà di stabilire nuovi parallelismi tra epatocancerogenesi chimica
del ratto ed epatocancerogenesi virale dell’uomo, già parzialmente messi in
evidenza, in precedenza, nel nostro laboratorio.
Quanto, infine allo studio della prevenzione/terapia genica, i nostri
risultati offrono numerose indicazioni. Innanzi tutto si cercherà di confermare le osservazioni già ottenute in vivo, mediante aODN veicolai da
liposomi, su topi nudi ai quali vengono trapiantate cellule HepG2 e 5124 e,
se tali esperimenti avranno risultati positivi, su ratti nel corso dell’epatocancerogenesi sperimentale. Quindi si tenteranno terapie geniche mediante
trasfezione di oncosoppressori e/o di geni pro-apoptotici, allo scopo di attivare alcune vie di trasmissione di segnali di morte cellulare.
5. Originalità ed innovazione
1. Prima identificazione di loci di suscettibilità e di resistenza all’epatocancerogenesi in ratti.
2. Creazione di un modello sperimentale nel quale le lesioni preneoplastiche
possono avere diversa tendenza alla progressione.
3. Prima dimostrazione di amplificazione di c-myc in lesioni preneoplastiche
epatiche e correlazione tra l’espressione di questo gene e la tendenza
alla progressione di queste lesioni (che determina la suscettibilità
all’epatocancerogenesi).
4. Prima dimostrazione di instabilità genomica (messa in evidenza come
LOH) in epatocarcinomi avanzati del ratto.
5. Dimostrazione, in contraddizione ad alcune precedenti conclusioni di
altri autori, che esistono diverse comunanze tra le alterazioni genetiche
nell’epatocancerogenesi del ratto e quelle dello stesso processo nell’uomo.
- 194 -
6. Primi studi estesi sulla de-regolazione del ciclo cellulare nell’epatocancerogenesi del ratto.
7. Prima dimostrazione dell’azione anti-fibrogenetica dell’MTA e del suo
meccanismo d’azione.
8. Prima dimostrazione di un possibile meccanismo epatocancerogenetico
del deidroepiandrosterone. Questi risultati sono di estremo interesse dato
l’uso in espansiine del DEA in terapia umana.
9. Prima dimostrazione, ancorché parziale, del ruolo dei geni della famiglia Bcl-2 nell’apoptosi durante l’epatocancerogenesi.
6. Cooperazioni: contati con laboratori nazionali e internazionali
- Dept. of Pathology, Univ. of Toronto, Med. Sch., Dr. D.S.R. Sarma
- Istituto dei Tumori, Milano, Divisione di Oncologia Sperimentale; Dr.
T. Dragani
- Istituto Nazionale Tumori, A, Milano
- NCI, Laboratory of Experimental Carcinogenesis, Bethesda, MD, USA;
Dr. S. Thorgeirsson..
- Dip. di Medicina Sperimenatle e Oncologia; Univ. di Torino; Prof. F.
Baccino.
7. Numero e titoli dei volumi e articoli pubblicati nel 1999.
- Gariboldi M., Pascale R.M., Feo F., De Miglio M.R., Calvisi D., Carru,
A., Dragani T.A., Feo F.: Analysis of loss of heterozygosity in neoplastic
nodules induced by diethylnitrosamine in the resistant BFF1 rat strain,
Carcinogenesis, 20:1363-1368 (1999) .
- De Miglio M. R., Canzian F., Pascale R.M., Simile M.M., Muroni M.R.,
Calvisi D., Romeo G., Feo F.: Identification of genetic loci controlling
hepatocarcinogenesis on rat chromosomes 7 and 10. Cancer Res. 59::
4651-4657 (1999) .
- De Miglio M.R., Simile M.M., Muroni M.R., Pusceddu S., Calvisi D.,
Carru A., Seddaiu M.A., Daino L., Deiana L., Pascale R.M., Feo F.:
- 195 -
Correlation of c-myc overexpression and amplification with progression
of preneoplastic liver lesions to malignancy in the poorly susceptible
Wistar rat strain. Mol. Carcinogen.25: 21-29 (1999) .
- Feo F., Pascale R.M., Simile M.M., De Miglio M.R.: Role of deihydroepiandrosterone in experimental and human carcinogenesis. In:
Dehydroepiandrosterone (DHEA), M. Kalimi and W. Regelson, eds.,
pp. 215-236, Walter de Gruyter & Co.,Berlin, 1999.
- De Miglio M.R., Muroni M.R., Simile M.M., Calvisi D.F., Tolu P., Deiana
L., Carru A., Bonelli G., Feo F., Pascale R.M.: Implication of Bcl-2 family
genes in basal and d-amphetamine-induced apoptosis in preneoplastic
and neoplastic rat liver lesions. Hepatology, in stampa .
- Feo F., Pascale R.M., Simile M.M., De Miglio M.R., Muroni M.M. and
Calvisi D.F.: Genetic alteration in liver carcinogenesis. Implications for new
preventive and therapeutic strategies. Crit. Rev. Oncogen., in stampa.
- Simile M.M., Banni S., Angioni E., Carta G., De Miglio M.R., Muroni
M.R., Calvosi D.F, Carru A., Pascale R.M., Feo F.: 5'-Methylthioadenosine administration prevents lipid peroxidation and fibrogenesis
induced in rat liver by carbon-tetrachloride intoxication. J. Hepatol., in
stampa.
- Simile M.M., De Miglio M.R., Calvisi D.E., Muroni M.R., Frau M.,
Daino L., Pascale R.M., Feo F.: Long-term dehydroepianrosterone administration enhances DNA synthesis and induces c-fos and c-Ha-ras
expression in a selected population of preneoplastic lesions in the liver
of diethylnitrosamine-initiated rats. carcinogenesis, in stampa.
- Simile M.M., De Miglio M.R., Calvisiu D.F., Muroni M.R., Frau M.,
Daino L., Pascale R.M., Feo F.: Long-term dehydroepiandrosterone administration enhances DNA synthesis and induces expression of c-fos
and c-Ha-ras in a selected population of preneopalstic lesions in liver of
diethylnitrosamine-initiated rats. Carcinogenesis, in stampa.
- 196 -
8. Convegni, confernze, seminari.
- De Miglio M.R., Canzian F., Pascale R.M., Simile M.M., Muroni M.R.,
Calvisi D., Romeo G., Feo F.: Identification of Genetic Loci Controlling
Hepatocarcinogenesis on Rat Chromosomes 7 and 10. Proc. Amer. Ass.
Cancer Res., 40, 1999.
- Gariboldi M., Pascale R.M., Manenti G., De Miglio M.R., Dragani T.A.,
Feo F.: Analysis of loss of heterozygosity in rat hepatocellular tumors. Proc.
Amer. Ass. Cancer Res., 40, 1999.
- Seminario su: “Genetic predisposition to liver cancer” su invito di: prof.
G. Romeo, IARC, Lione, prof. L. Chieco-Bianchi, Dip. di Oncologia e
Scienze Chirurgiche, Univ. di Padova, dr. T. Dragani, Istituto Nazionale
dei Tumori, Unità di Oncologia Sperimentale A, Milano, Prof. S. Parodi,
Dip. di Oncologia, Istituto sulla Ricerca e Trattamento del Cancro. Univ.
di Genova.
- Seminario su: “Genetic alterations during esperimental and human
hepatocarcinogenesis” su invito di: prof. G.C. Vecchio, Dip. di Biologia
e Patologia Cellulare e Molecolare, Univ. di Napoli, prof. P. Bannasch,
Deutsches Krebsforschungzentrum. Abteilung for Cytopathologie,
Heidelberg, prof. M. Comporti, Dip. di Fisiopatologia e Medicina
Sperimentale, Univ. di Siena.
9. Laboratori e attrezzature utilizzate
1. Laboratorio di Biologia Molecolare:
(a) Sezione DNA (isolamento automatico, purificazione, elettroforesi, ecc.)
(b) Sezione RNA (isolamento, purificazione, elettroforesi, ecc.)
(c) Isotopi radioattivi
(d) Sezione microbiologica (preparazione di inserti, sonde, ecc.)
(e) Sezione PCR
(f) Sezione analisi delle sequenze
(g) Sezione di calcolo (analisi di immagini, statistica, densitometria, ecc.)
(h) Sezione proteine (Western, immunoprecipiazione)
- 197 -
2. Laboratorio di biochimica
(a) Sezione di enzimologia
(b) Recettori
(c) Frazionamenti cellulari subcellulari
3. Laboratorio di istologia ed immunoistochimica
(a) Sezione di immunoistochimica
(b) Ibridazione in situ
(c) Analisi di immagini
(d) Microscopia a fluorescenza
4. Culture in vitro
5. Laboratorio fotografico
(a) Riprese dirette, sviluppo e stampa
(b) Riprese attraverso computer e creazione di diapositive e/o stampa.
6. Stabulario per piccoli roditori
10. Sintesi sui finanziamenti ottenuti
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Inibizione dell’espressione dei geni c-myc e
ciclinaD1 da parte di oligonu-cleotidi
antisenso nell’epatocanceroge-nesi sperimentale nel ratto
MURST ex 40%
Francesco Feo
Riconoscimento di soggetti predisposti al rischio di neoplasie epatiche nelle popolazioni
indiane infettate da virus dellepatite B e C e
costituzione di presidi sanitari e gruppi di lavoro per il controllo della popolazione a rischio.
R.A.S. Legge 19/99
Francesco Feo
- 198 -
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Titolo della ricerca:
Ente finanziatore:
Coordinatore locale:
Fattori di rischio oncogeno nella terra e nei
prodotti della terra. Studio di test a medio
termine.
R.A.S.
Francesco Feo
Genetic predisposition to
hepatocarcinogenesis: identification of
susceptibility-resistance genes in rat.
A.I.R.C.
Francesco Feo
- 199 -
- 200 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEL FARMACO
A) DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEL FARMACO.
Il Dipartimento di Scienze del Farmaco, attivato il 1° Gennaio 1996,
è nato dalla fusione dei 3 Istituti di Botanica Farmaceutica, Chimica Biologica e Tecnica e Legislazione Farmaceutica., avendo come impulso il desiderio di conseguire un maggior coordinamento dell’attività di ricerca
avvalendosi delle competenze dei ricercatori afferenti ai tre Istituti, per una
integrazione reciproca intesa alla ricerca e allo sviluppo di nuovi farmaci,
con l’applicazione di una vasta gamma di metodologie che vanno dalla sintesi di nuove molecole e loro determinazioni strutturali, alla estrazione ed
identificazione di principi attivi di origine naturale, allo studio delle proprietà farmacologiche e valutazione tossicologica dei composti, fino alle
varie forme farmaceutiche per la possibilità di sperimentazioni cliniche.
B) DOCENTI AFFERENTI AL DIPARTIMENTO.
Al Dipartimento afferiscono attualmente 22 Docenti (4 Professori
ordinari, 7 Professori associati, 11 Ricercatori), appartenenti alle aree disciplinari Chimico Farmaceutica Tecnologica Applicativa e Farmacobiologica,
2 dottorandi (uno per ciascuna area), 2 assegnisti legge 27/12/97 n.449, art.51
comma 6, 1 borsista ex-art.37, LR 29/1/94 n°2 e 36, D.Leg.vo 3/2/93 n°29.
C) TEMI DI RICERCA.
Le principali linee di ricerca per le due aree si possono così schematizzare:
AREA CHIMICO FARMACEUTICA TECNOLOGICA APPLICATIVA.
1)
2)
Sintesi di complessi metallici di interesse biologico.
Proprietà coordinanti di bipiridine e ossazoline chirali.
La linea di ricerca ha come obiettivo la sintesi di leganti polifunzionali
quali chelanti verso differenti ioni metallici (in particolare elementi
- 201 -
appartenenti alla prima serie di transizione) mirata 1) a problematiche
biomediche per disturbi metallo-dipendenti, 2) formazione di composti di coordinazione come possibili modelli per metalloproteine.
In questi obiettivi sono state sintetizzate e caratterizzate, mediante le
più attuali tecniche analitiche e spettroscopiche, come la diffrazione a
raggi-x, una serie di molecole a struttura bis- e tris-acilidrazonica e
alcuni loro complessi metallici, ottenuti in particolare per reazione con
sali di Cu(II) e Zn(II). Su queste molecole è già stato avviato un primo
studio per valutarne le proprietà antimicrobiche, e i risultati preliminari ottenuti nei confronti di diversi ceppi batterici, fungini e su alcuni
protozoi, risultano essere particolarmente soddisfacenti.
Dal punto di vista prettamente chimico, lo studio di questo tipo di
molecole pare essere molto importante per poter meglio comprendere
i meccanismi di binding intramolecolari e i processi di transfer elettronici; inoltre, lo studio delle proprietà coordinanti delle bipiridine e delle ossazoline chirali e il loro impiego nella catalisi asimmetrica, può
consentire uno strumento estremamente valido per la sintesi di molecole con elevato eccesso enantiomerico di interesse bio-farmacologico.
3)
Progettazione e sintesi di composti GABAb agonisti e antagonisti.
Questa linea di ricerca viene svolta in collaborazione con i farmacologici
afferenti al Dipartimento e presenta carattere innovativo in quanto
finalizzata sia allo studio del recettore GABAb poco conosciuto, sia
alla realizzazione di potenziali farmaci connessi a patologie relative
ad alterazioni del SNC eventualmente mediate da alterazioni di tale
sistema recettoriale.
4)
Progettazione, sintesi e valutazione biologica di agenti
chemioterapici.
La ricerca ha come obiettivo studi SAR su nuovi N-ossidi a struttura
triciclica, su nuovi composti organici dello Sn, su complessi dell’Au(I)
a potenziale attività antibatterica, antimicotica e antiprotozoaria. Le
25 molecole sintetizzate sono state saggiate in vitro per l’attività
chemioterapica con risultati positivi per alcune di esse.
- 202 -
5)
Studio della composizione chimica e della attività biologica di prodotti estrattivi di origine vegetale.
La ricerca si prefigge l’obiettivo di una possibile utilizzazione come
agenti fitoterapici di prodotti naturali, in particolare di estratti di alcune specie della flora sarda.
Sono stati studiati gli oli essenziali di alcune specie di Salvia che saggiati in alcuni modelli sperimentali di infiammazione hanno mostrato
interessanti proprietà anche antimicrobiche. Poiché, qualora gli oli siano veicolati sotto forma di formulazioni mucoadesive, i principali
componenti possono permeare la mucosa orale, si può intravedere un
possibile impiego in campo odontostomatologico per affezioni infiammatorie con processi infettivi.
6)
Studio dell’attività antiossidante di sostanze di origine naturale.
È stato studiato il meccanismo dell’azione antiossidante del resveratrolo
contenuto nel frutto della Vitis vinifera e in prodotti derivati e il γorizanolo della frazione insaponificabile dell’olio di crusca di riso. E’
stato dimostrato che le due sostanze esplicano azione antiossidante
con meccanismi differenti: il resveratrolo si dimostra capace di inibire
la perossidazione lipidica, il γ-orizanolo è efficace nel far diminuire il
radicale DPPH.
7)
Studio sulla cessione controllata di principi attivi da preparati farmaceutici innovativi.
Obbiettivo di questi studi è stato la veicolazione dei farmaci in
formulazioni innovative. Sono stati realizzati sistemi microparticellari
(microsfere) bioadesivi e biodegradabili per il rilascio di farmaci a
livello oculare e intravitreale. Studi in vivo hanno evidenziato che tali
sistemi hanno ottima biodisponibilità, associata ad un tempo di permanenza prolungato nel distretto biologico rispetto a forme farmaceutiche convenzionali. Gli studi hanno anche riguardato la preparazione
di matrici idrofile a base di alginato di sodio per il rilascio di farmaci
per via orale, ottenendo il rilascio controllato dei farmaci mediante
un’interazione ionica in situ tra il polimero ed un sale di calcio.
- 203 -
8)
Studio sulla caratterizzazione dei mieli sardi.
Lo studio ha come obiettivo la verifica della presenza di antiparassitari
nei prodotti dell’alveare, in particolare nel miele. E’ stato messo a punto
un metodo SPE-HPLC per l’estrazione e la quantificazione del cumafos
ed è stato determinato enzimaticamente l’acido ossalico (presente nel miele
anche come componente naturale) e con tali metodiche sono stati analizzati 40 campioni di miele provenienti da zone diverse della Sardegna.
AREA FARMACOBIOLOGICA.
9)
Studio dell’espressione di “heat shock proteins”, con particolare
rigurdo alla a,b-cristallina e alla Hsp27 nel cuore e in cellule, normali e neoplastiche.
La linea di ricerca sulle heat shock proteins ha come obiettivo lo studio delle small heat shock proteins in vari modelli cellulari. In particolare, lo studio ha evidenziato come il livello della espressione di queste proteine possa essere modulato da vari trattamenti farmacologici
(farmaci anti-infiammatori non steroidei, attivatori o inibitori di protein
chinasi, metalli pesanti come il cadmio o l’arsenico). La presenza della a,b-cristallina nel cuore di mammifero non è stata ancora completamente interpretata, ma gli studi condotti indicano che questa proteina
potrebbe proteggere il miocardio in corso di patologie varie come
l’ischemia o le miocardiopatie.
10) Studio dell’espressione del gene per i peptidi oppioidi nelle cellule
miocardiche.
Questa linea di ricerca è stata condotta in collaborazione con il gruppo
del prof. Carlo Ventura del Dip. di Scienze Biomediche. La scoperta
dei recettori oppiodi sulle cellule miocardiche ha portato a studiare gli
effetti diretti della stimolazione di questi recettori: a questo proposito, la
stimolazione dei recettori k porta a deplezione del calcio dal reticolo
sarcoplasmatico e causa una marcata riduzione dell’ampiezza del transiente
di calcio e della contrazione. I risultati ottenuti indicano che il trattamento dei miociti con esteri del forbolo induce un aumento dose- e tempodipendente del mRNA per la prodinorfina, suggerendo che l’espressione genica potrebbe essere regolata da una protein chinasi C nucleare.
- 204 -
11) Azione della eparina sulla proliferazione delle cellule endoteliali
I glicosoamminoglicani, inclusa l’eparina, hanno un ruolo importante
nell’angiogenesi e possono aumentare o inibire la proliferazione delle
cellule endoteliali regolando la disponibilità dei fattori di crescita per
l’endotelio. Questo studio ha dimostrato che l’eparina inibisce la sintesi del DNA stimolata dal siero e la sintesi del mRNA per l’ornitinadecarbossilasi (ODC) nelle cellule endoteliali umane. Circa il 50%
degli effetti sulla sintesi del DNA e sulla espressione del gene per
l’ODC sono prevenuti dal trattamento con cheleritrina, un inibitore
specifico della protein kinasi C (PKC).
12) Ricerche nel settore cardiovascolare:
a) Ischemia-riperfusione e suo possibile controllo attraverso interventi farmacologici.
b) Danno ossidativo in modelli sperimentali e nell’uomo e suo possibile controllo farmacologico.
c) Modulazione della funzionalità piastrinica da parte di aminoacidi.
Tale studio ha portato alla scoperta di nuovi recettori la cui
stimolazione determina una attività antiaggregante.
13) Studio del metabolismo extracellulare ed intracellulare di
nucleosidi e nucleotidi purinici in cellule procariotiche ed in colture cellulari umane.
Purificazione di adenosina fosforilasi di Bacillus cereus
Delucidazione del rapporto struttura-funzione della 5’-nucleotidasi
citosolica mediante l’uso di mutanti sito specifici e di delezione
dell’enzima clonato ed espresso.
Determinazione della regolazione dell’uptake e del catabolismo della
deossiinosina in vari modelli cellulari umani.
Principali obbiettivi futuri:
- Caratterizzazione cinetica e molecolare della adenosina fosforilasi
di Bacillus cereus.
- Identificazione del sito attivo della 5’-nucleotidasi citosolica.
- Caratterizzazione del sistema di trasporto dei nucleosidi in vari
modelli cellulari.
- 205 -
14) Studio in vitro dei meccanismi di patogenicità del protozoo
Acanthamoeba castellanii.
15) Studio in vitro dei meccanismi di patogenicità di batteri responsabili di infezioni enteriche.
16) Farmaci d’abuso
La ricerca ha messo in evidenza gli effetti del CRF nel colon di ratto,
l’effetto degli antipsicotici atipici sulle cellule dopaminergiche
mesolimbiche e mesocorticali; gli effetti a lungo termine della sindrome da astinenza da morfina; l’effetto degli inibitori delle cicloossigenasi
sulla stimolazione prodotta dalla morfina e sui differenti meccanismi
cellulari alla base della stimolazione dopaminergica mesolimbica prodotta da morfina e cannabinoidi. Inoltre, le ricerche si sono incentrate
sugli effetti elettrofisiologici e comportamentali di due fra le più diffuse sostanze da abuso: etanolo ed ecstasy. Per ciò che riguarda l’effetto dell’etanolo si è osservato come lo stress da immobilizzazione
procurato poco prima dell’esperimento elettrofisiologico annulli la
capacità dell’etanolo di stimolare l’attività elettrica delle cellule
Dopaminergiche del VTA. Nel caso dell’ecstasy l’attenzione si è incentrata sull’attività elettrofisiologica delle cellule dopaminergiche del
VTA dopo trattamento cronico e sulla risposta alla somministrazione
dell’agonista dopaminergico quinpirolo. Mentre l’attività elettrica di
base sembra essere diminuita dopo trattamento cronico la risposta al
quinpirolo sembra attenuata negli animali trattati rispetto ai controlli
suggerendo una ipofunzionalità autorecettoriale.
17) Neurobiologia della depressione e meccanismo d’azione dei farmaci antidepressivi
a) Ruolo della dopamina nel meccanismo d’azione dei farmaci
antidepressivi
Lo stress, che è un fattore di rischio per la depressione, e il trattamento cronico con antidepressivi, modificano la sensibilità del sistema dopaminergico mesolimbico a vari stimoli, sia naturali che
farmacologici.
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-
Sono stati condotti studi comportamentali per studiare l’effetto di
stress e antidepressivi su questo sistema di neurotrasmissione. Il
sistema dopaminergico mesolimbico è importante perché media
delle risposte comportamentali sia al piacere che allo stress, che
sono compromesse nei pazienti depressi.
In particolare le ricerche condotte hanno dimostrato che:
Il trattamento cronico con l’antidepressivo desimipramina ha effetti opposti sul sistema mesolimbico a seconda del tipo di stress a
cui l’animale viene esposto. I risultati suggeriscono che gli effetti
dell’antidepressivo si oppongono a quelli dello stress.
Il blocco dei recettori NMDA del glutammato, al contrario di quanto
suggerito da precedenti studi, non è importante per lo sviluppo
delle modificazioni della sensibilità del sistema dopaminergico
mesolimbico indotte dagli antidepressivi.
La somministrazione acuta di antidepressivi, al contrario di quanto suggerito da precedenti studi, non induce modificazioni a lungo
termine della sensibilità dei recettori dopaminergici del sistema
mesolimbico che mediano la sedazione
b) Neurobiologia della depressione: studi comportamentali e biochimici
Per questi studi sono stati utilizzati alcuni modelli sperimentali di
depressione: a) una condizione di iporeattività a stimoli nocivi indotta da stress inevitabili; b). un modello di anedonia che si basa
sull’assenza di motivazione da parte degli animali verso uno stimolo altrimenti gratificante quando l’animale sia stato sottoposto
ad una procedura di stress cronico
L’esposizione degli animali allo stress cronico determina una significativa diminuzione dei livelli di dopamina, misurata con tecniche di microdialisi, nel nucleo accumbens. Si è dimostrato che
sia il deficit dopaminergico prodotto dallo stress cronico che le
condizioni di iporeattività e di anedonia sono efficacemente
antagonizzate da un trattamento con antidepressivi. Su questi modelli e su un modello di mania che è stato appositamente messo a punto
in animali sensibilizzati alla morfina si stanno ora studiando anche
altri farmaci attivi nell’uomo sui disturbi del tono dell’umore.
- 207 -
18) Effetti comportamentali dell’alcol
L’alcol è una delle sostanze psicotrope più abusate. I suoi effetti
euforizzanti sembrano essere mediati dal rilascio di dopamina nel sistema mesolimbico.
Le ricerche condotte hanno dimostrato che: l’alcol potenzia gli effetti
comportamentali stimolanti dell’amfetamina. Questo effetto potrebbe
essere mediato da un aumento del rilascio di dopamina nel sistema
limbico. La rilevanza di questa osservazione sta anche nel fatto che
amfetamina e alcol sono due sostanze di abuso che vengono spesso
assunte in concomitanza; l’alcol, in un modello animale di depressione, ha un effetto “antidepressivo” acuto, che scompare dopo trattamento cronico. Questa osservazione offre un suggestivo parallelo con
l’osservazione sul campo che l’alcol, usato nel tentativo di automedicare
le alterazioni negative dell’umore, ha un effetto effimero, e dopo uso
prolungato non sembra più sortire quegli effetti positivi che si sperimentano dopo le prime assunzioni.
19) Ricerca morfo-sistematica e biologia di piante officinali della flora
sarda.
20) Ricerca Etnobotanica: usi tradizionali delle piante in Sardegna
21) Analisi di oli essenziali
22) Analisi fitochimiche
Nell’ambito della tematica di ricerca riguardante gli oli essenziali è
continuato lo screening di piante aromatiche tipiche della macchia mediterranea: Elichrysum italicum subsp. microphyllum, Thymus herbabarona, Mentha insularis. Questo tipo di analisi ha permesso di
evidenziare delle differenze sostanziali tra l’olio dell’elicriso del Nord
e quello del Sud
Sardegna mentre per il timo si è dimostrato la
presenza di due chemotipi differenti, uno a carvacrolo e uno a timolo
ed una elevata capacità antibatterica di questo olio. L’olio della menta,
ancora da indagare ulteriormente, mostra caratteri distintivi non comuni agli altri tipi di menta. L’altro filone di ricerca riguardante le
- 208 -
analisi fitochimiche ha permesso di caratterizzare e quantificare i principi attivi dell’Hypericum perforatum subsp. angustifolium e constatare che nelle varie stazioni esaminate il contenuto in principi attivi è
nettamente superiore ai dati di letteratura.
23) Studio in vitro dei meccanismi di patogenicità e dell’attività verso
le forme cistiche e trofozoitiche del protozoo Acanthamoeba
castellanii.
24) Studio in vitro dei meccanismi di patogenicità di batteri responsabili di infezioni enteriche.
D)
ARTICOLI PUBBLICATI E ATTI DI PARTECIPAZIONI A CONGRESSI.
-
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I risultati di queste principali linee di ricerca sono illustrati per
l’anno 1999 in n°84 lavori a stampa e atti di congresso. I titoli
sono espressi nell’elenco allegato (allegato 1).
Rapporto con il numero dei ricercatori afferenti al Dipartimento: 3,8.
E) COLLABORAZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI
Cooperazioni Nazionali
Dipartimento di Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Analitica, Chimica Fisica, Università degli Studi di Parma.
Dipartimento di Neuroscienze, Università di Cagliari.
Dipartimento di Fisiologia e Biochimica, Università di Pisa.
Dipartimento di Biologia Molecolare, Università di Siena
Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi di Osilo
Istituto di Clinica delle Malattie Nervose e Mentali, Università di Siena
Dipartimento di Neuroscienze sezione di Farmacologia, Università di Pisa.
Dipartimento di Chimica Farmaceutica, Università di Pavia
Dipartimento di Farmacologia, Università di Pavia
- 209 -
Dipartimento di Biochimica, Università di Pavia
Dipartimento di Bioorganica e Biofarmacia, Università di Pisa.
Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Università di Ferrara
Dipartimento di Scienze Chimiche, Università di Camerino
Istituto di Chimica Farmaceutica, Università di Catania
CNR Istituto Tecnologie Chimiche Avanzate Problemi Agrobiologici.
Dipartimento di Biologia, Università La Sapienza, Roma.
Cooperazioni Internazionali
Prof. David Fenton. Department of Chemistry, University of Sheffield,
Sheffield (UK).
Prof. Paul Willner University of Wales, Swansea, UK.
Dr. Pierre Sokoloff INSERM, Parigi, Francia.
University of Kentucky, College of Pharmacy, Lexington, KY, USA
University of Thessaloniki, Thessaloniki, , Grecia
University of Oslo, College of Pharmacy, Oslo, Norvegia.
University of Liege, Faculty of Pharmacy, Liegi, Belgio.
Università di Lisboa, Faculty of Pharmacy, Lisbona, Portogallo.
Aston University, College of Pharmacy, Birmingham, UK.
Department of Veterinary Medical Chemistry Swedish University of
Agricultural Science, Uppsala Svezia.
Università della Corsica, Corte, Corsica (Francia).
F) ATTREZZATURE UTILIZZATE.
Tutte le strumentazioni presenti nei laboratori attrezzati per la sintesi chimica, per la ricerca tecnologico-applicativa, per la ricerca farmacologica con annesso stabulario, laboratorio di elettrofisiologia, laboratorio
per ricerche biochimiche e biomolecolari, erbario, laboratorio di fitochimica
e di microbiologia.
- 210 -
G) RENDICONTO FINANZIARIO
Finanziamenti ottenuti nell’anno 1999.
I) Totale £. 164.855.334 così suddivisi: £. 123.000.000 (60%),
£. 20.543.000 (RAS), £. 12.412.614 (cofin. MURST), £. 8.899.720
(Ministero Risorse Agricole).
II) Residui reali dei fondi di ricerca, come risulta dal bilancio consuntivo
1999 (gravati da impegni). Totale £. 233.741.847 così suddivisi:
£. 192.625.210 (60% anni 1997/98/99), £. 7.760.225 (40% anni 1997/
98/99), £. 33.356.412 (RAS anni 1997/98/99).
III) Prestazioni a conto terzi. £. 36.575.358, da convenzioni con Darwin,
Neuroscienze ed Ersat.
H) OSSERVAZIONI E PROPOSTE.
a) Biblioteche specialistiche di Dipartimento.
Fermo restando l’indiscussa importanza delle Biblioteche centralizzate,
però sono essenziali per la ricerca le Biblioteche specialistiche e settoriali
di Dipartimento.
Si propone una richiesta all’Amministrazione affinchè sia rivolta maggiore attenzione a tali Biblioteche incrementandone le dotazioni. Nel
caso specifico di questo Dipartimento risulta praticamente impossibile
tenere aggiornata la Biblioteca in alcuni settori specialistici quali ad esempio quello Tecnologico Applicativo, con una dotazione annua di
£ 13.000.000 a fronte del costo dei testi specialistici necessari.
Per una dotazione congrua occorrerebbero almeno £ 50.000.000.
b) Assegni cofinanziati.
Si propone che una parte degli stanziamenti per la ricerca 40% non utilizzata quando i progetti non sono approvati, venga destinata al
cofinanziamento di assegni di ricerca.
- 211 -
Allegato 1:
PUBBLICAZIONI E ATTI DI PARTECIPAZIONI A CONGRESSO
- Bacchi A., Bonardi A., Carcelli M., Mazza P., Pelagatti P., Pelizzi C.,
Pelizzi G., Solinas C., Zani F.: Organotin complexes with pyrrole-2,5dicarboxaldehyde bis(acylhydrazones). Synthesis, structure, antimicrobial activity and genotoxicity. Journal of Inorganic Biochemistry,
69, (1998), 101.
- Bacchi A., Chelucci G., Minardi G., Mura E., Pelizzi C., Pelizzi G.,
Pistuddi A.M., Solinas C.: Metal complexes of C2-symmetric chiral
bipyridine ligands. X-ray structure of [bisnitrate(4S,5S)-2,2-dimethyl4,5-bis(2-pyridyl)-1.3-dioxolane]cobalt(II).Transition Metal Chemistry,
24,1999,481.
- Bacchi A., Chelucci G., Minardi G., Mura E., Pelizzi C., Pelizzi G.,
Pistuddi A.M., Solinas C.: Chelating properties of C2-symmetric chiral
bis(oxazolinylpyridinyl)dioxolane ligands. European Journal of
Inorganic Chemistry,1999 ( accepted for publication)
- Adams H., Fenton D.E., Minardi G., Pistuddi A.M., Mura E., Solinas
C.: A coordination polymer derived from the copper(II) complex of a
bis(salicylhydrazone) derived from iminodiacetic acid diethyl ester.
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- Adams H., Fenton D.E., Minardi G., Mura E., Pistuddi A.M., Juliano C.,
Mattana A., Solinas C.: Synthesis and spectroscopic characterization of
new polyfunctional trinucleating hydrazonic ligands. In vitro
antimicrobial activity of trinuclear copper(II) complexes (in preparation).
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microspheres as ophthalmic carriers for piroxicam: evaluation in vitro and
in vivo in albino rabbits. Eur.J.Pharm. Sciences, 9, 1-7.
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of essential oil formulations on Ceratitis capitata Wied. (Dipt.,
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for the third millenium, Pisa, 10-12 October 1999, in Acta Technologiae
et Legis Medicamenti, 10, 143 (1999).
- Moretti M.D.L., Gavini E., Juliano C., Pirisino G., Giunchedi P.: Spraydried microspheres containing ketoprofen formulated into capsules and
tablets. Atti Drug Delivery for the third millenium, Pisa, 10-12 October
1999, in Acta Technologiae et Legis Medicamenti, 10, 144 (1999).
- Giunchedi P., Gaspari A., Maestri M., Conti B.: Lymphnodal localization
of biodegradable microspheres after transplantation of a small bowel
loop. Atti Drug Delivery for the third millenium, Pisa, 10-12 October
1999, in Acta Technologiae et Legis Medicamenti, 10, 144 (1999).
- Torre M.L., Vigo D., Bornaghi V., Maggi L., Giunchedi P., Galli A.,
- 217 -
Conte U., Maffeo G.: Characterization of swine semen encapsulated in
controlled release membrane; Proceed. Int’l. Symp. Control. Rel. Bioact.
Mater., 26, 293-294, 1999.
- Castelli F., La Camera O., Giunchedi P., Conte U.: Diflunisal release
from PLGA microspheres loaded with different amount of drug. A kinetic
study by DSC. Proceed. Int’l. Symp. Control. Rel. Bioact. Mater., 26,
905-906, 1999.
- Pinna P.V.L., Juliano C., Pintus G., Ventura C., Posadino A.M., Maioli
M., Bennardini F.: HSP27 over-expression in T24 cells protects from
staurosporine-induced apoptosis. 44° Congresso Nazionale della Società di Biochimica e Biologia Molecolare, Alghero, Settembre 1999
- Ceschel G.C., Maffei P., Moretti M.D.L., Demontis S., Peana A.: Permeabilità ex vivo attraverso la mucosa orale dei componenti dell’olio
essenziale di Salvia desoleana contenuti in formulazioni ad uso topico
buccale. Lavoro presentato al VI° Congresso Nazionale del Collegio dei
Docenti di Odontoiatria. Roma, 21-24 Aprile, 1999.
- Bemi V., Giorgelli F., Giannecchini M., Turchi G., Tozzi M.G., Camici
M.: “Isolation of an adenosine phosphorylase activity in a human colon
carcinoma cell line (LoVo)” 44° Congresso della Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Alghero 1999.
- Frassetto L., Pinna P., Carta M.C., Allegrini S., Tozzi M.G., Sgarrella F.:
“Adenosine phosphorylase of Bacillus cereus”. )” 44° Congresso della
Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Alghero 1999.
- Carta M.C., Mattana A., Sgarrella F., Tozzi M.G.: “Modulation of uptake
and catabolism of deoxyinosine in cultured Wish cells” 44° Congresso
della Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Alghero 1999.
- Tozzi M.G., Pesi R., Camici M., Jacomelli G., Peruzzi L., Micheli V.:
“Enzyme activities of purine metabolism in neurological disorders”
Meeting of European Society for the study of Purine and Pyrimidine
metabolism in man PP99 Danzica (Polonia)
- Allegrini S., Faedda A., Pesi R., Luculli F., Eriksson S., Tozzi M.G.:
“Deletion and Point mutants of recombinant bovine 5’-nucleotidase”.
- 218 -
Meeting of European Society for the study of Purine and Pyrimidine
metabolism in man PP99 Danzica (Polonia)
- Masi F., Romeo A., Tolu P., Gambarana C., Scheggi S., Tagliamonte A.,
De Montis M.G.: “A chronic stress that impairs reactivity in rats also
decreases dopaminergic transmission in the nucleus accumbens: a micro
dialysis study” VIII Congresso della Società Italiana di Neuroscienze,
Roma, 1999
- Gambarana C., Masi F., Scheggi S., Tagliamonte A., De Montis M.G.:
“The effects of long-term administration of rubidium or lithium on
reactivity to stress and on dopamine output in the nucleus accumbens in
rats” VIII Congresso della Società Italiana di Neuroscienze, Roma, 1999.
- Scheggi S., Rinaldi M., Gambarana C., Tagliamonte A., De Montis M.G.:
“Morphine sensitization prevents stress induced escape deficit” 29th
Annual Meeting of Society for Neuroscience, Miami (USA), 1999.
- Masi F., Scheggi S., Tolu P.L., De Montis M.G., Gambarana C.,
Tagliamonte A.: “Effects of long-term lithium or rubidium administration
on animal models of depression” 29th Annual Meeting of Society for
Neuroscience, Miami (USA), 1999.
- Gambarana C., Scheggi S., De Montis M.G., Tagliamonte A.: “Morphine
sensitization is not prevented by dizocilpine imfusion” 29th Annual Meeting of Society for Neuroscience, Miami (USA), 1999.
- Pintus G., Tadolini B., Posadino A.M., Bennardini F., Pinna P., Sanna
B., Perbellini A., Ventura C.: inhibition of human bladder tumor cell line
(t24) growth in vitro by a new antimetastatic compound NAMI-A on
cell cycle-related proteins and apoptotic cell death. 44° Congresso Nazionale Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Alghero, 1014 settembre 1999.
- Bennardini F., Ganadu M.L., Maida V., Mura G.M., Ragg E.:
Measurement of translational diffusion coefficient of human alphaBcrystallin through gradient field NMR. 44° Congresso Nazionale Società
Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Alghero, 10-14 settembre
1999.
- 219 -
- Pintus G., Tadolini B., Posadino A.M., Bennardini F., Debidda M., Sanna
B., Perbellini A., Sava G., Ventura C.: Inhibition of human bladder tumor
cell line (T-24) DNA synthesis by a new antimetastatic compound NAMIA: effects on MAPK/ERK pathway and caspase activity. Biomedicina
’99, Firenze, 22-24 novembre 1999.
- D’Aquila P.S., Peana A.T., Carboni V., Serra G.: Interazione tra stress e
desimipramina: effetti sul comportamento copulatorio nel ratto maschio
indotto da un agonista dopaminergico. II Convegno Regionale della
Sezione Sarda della Società Italiana di Psichiatria Biologica, Alghero
(SS), 18-19 Dicembre 1999.
- Melis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Clozapine potently activates
mesoprefrontal dopamine neurons. XXIX Congresso Nazionale della
Società Italiana di Farmacologia. Firenze, June 20-23, 1999.
- Melis M., Pistis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Mesoprefrontal
dopamine neurons: electrophysiology and pharmachology. 21st
International Summer School of Brain Research. Amsterdam, August
23-27, 1999.
- Melis M., Pistis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Electrophysiological
effects of antipsychotics on mesoprefrontal dopamine neurons. SINS
Rome, September 26-29, 1999. Neuroscience Letters 52 (suppl.), S19.
- Melis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) COX- inhibitors increase
morphine effects on mesolimbic dopamine neurons. 29th Annual Meeting Society for Neuroscience, Miami, USA October 23-28, 1999.
- Diana M., Melis M., Pistis M., Gessa G.L.: (1999) Effects of antipsychotics on mesoprefrontal dopamine neurons: an electrophysiological
study. 29th Annual Meeting Society for Neuroscience, Miami, USA
October 23-28, 1999.
- Melis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Electrophysiological changes
affecting mesoprefrontal, but not mesolimbic, dopamine neurons after
chloral hydrate anesthesia and immobilization stress: relevance to chronic
drug administration. Workshop on “The neural mechanisms of addiction”,
Madrid, Spain. December 13-15, 1999.
- 220 -
- Melis M., Pistis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Effetti elettrofisiologici
degli antipsicotici sui neuroni dopamninergici mesoprefrontali. II Congresso Regionale S.I.P.B. Alghero (SS), Italy December 18-19, 1999.
- Pistis M., Melis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Effetti elettrofisiologici
dei cannabinoidi sui neuroni della corteccia prefrontale. II Congresso
Regionale S.I.P.B. Alghero (SS), Italy December 18-19, 1999.
- Chessa M., Culeddu N., Marchetti M., Usai M.: “Elemants spectrals du
Helichrysum Italicus G. Don subsp. microphyllum comparaison avec
13C NMR et GC-MS”, 18 èmes Jurnèes Internationales Huile
Essentielles & Extraits, Digne les Bains 1-4 septembre 1999.
- Usai M., Marchetti M., Maoddi C.D.: “Caractérisation et analyse
quantitative des huiles essentielles de sept différentes populations de
Helichrysum italicum subsp G. Don. microphyllum en Sardaigne”, 18
èmes Jurnèes Internationales Huile Essentielles & Extraits, Digne les
Bains 1-4 septembre 1999.
-
Atzei A.D.: Ipomoea mutabilis Lindl. 5th Int. Conference on the Ecology
of Invasive Alien Plants La Maddalena 13-16 ottobre 1999.
- 221 -
- 222 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE FISIOLOGICHE,
BIOCHIMICHE E CELLULARI
Il dipartimento di Scienze Fisiologiche, Biochimiche e Cellulari
riunisce discipline e settori di ricerca che per le loro specifiche competenze
integrano le conoscenze nel campo della chimica biologica, della biologia
molecolare, della fisiologia, della morfologia, della genetica e della
tossicologia ambientale con lo scopo di favorire la crescita culturale nel
campo della biologia di base ed applicata.
Al Dipartimento afferiscono i professori: Bruno Masala (Direttore
del Dipartimento), Gianni Monaco, Giorgio Binelli, Federico cesarone, Gian
Mario Cherchi, Antonio Maria Congiu, Lina Cengarle, Proto Pipia, Laura Manca
e Maria Vittoria Serra e sette ricercatori, i dottori: Rita Coinu, Pierina Demuro,
Giuseppa Fogu, Marilena Formato, Maria Antonietta Meloni, Gianluigi Sciola
e Gloria Tilloca.
Principali aree tematiche di ricerca
Biochimica
- Studi biochimici e funzionali su emoglobine normali e mutate umane e
di altri vertebrati (B. Masala, L. Manca).
- Studi sulla membrana del globulo rosso nelle patologie emolitiche e
nell’invecchiamento cellulare (M.V. Serra).
- Studi sulla interazione fra lipoproteine e proteoglicani nello sviluppo
dell’aterosclerosi (G.M. Cerchi, P. De Muro, R. Coinu).
- Studi sulla struttura e funzione dei proteoglicani umani (M. Formato).
Biofisica
- Studi chimico-fisici su membrane biologiche e lipoproteine mediante risonanza magnetica (M.V. Serra).
- Analisi strutturale delle lipoproteine umane mediante calorimetria a
scansione differenziale (M. Formato).
- 223 -
-
Biologia marina
Studi sullo sviluppo embrionale e larvale di teleostei di interesse per
l’acquacoltura.
Studi sui sistemi sensoriali dei teleostei.
Colture cellulari di teleostei marini.
Studi sull’apparato digerente di condrostei e teleostei (G. Monaco).
Biologia molecolare
- Identificazione di mutazioni a carico dei geni globinici.
- Studi sul DNA mitocondriale di mammiferi (B. Masala, L. Manca).
Chimica degli alimenti
- Studi sulla composizione chimica di alimenti di origine animale.
- Studi sulla frazione lipidica degli alimenti e su composti con possibili
effetti patologici. (L. Cenarle, G. Tilloca, R. Coinu).
Fisiologia cellulare
- Studi sul citoscheletro cellulare.
- Indagini sui meccanismi molecolari della trasformazione neoplastica e
dell’invecchiamento cellulare (P. Pippia, M.A. Meloni).
- Studi sul differenziamento e sulla morte cellulare (apoptosi) (G.L. Sciola).
- Fisiologia e Biologia microgravitazionale (P. Pippia, M.A. Meloni).
- Fisiologia degli enzimi del metabolismo degli acidi nucleici (F. Cesarone).
Genetica
- Caratterizzazione di anomalie cromosomiche congenite e acquisite (G. Fogu).
- Uso di metodologie di tassonomia numerica e filogenesi per l’analisi di
genotipi dei virus responsabili dell’epatite B (HBV) e C (HCV) nell’uomo (G. Binelli).
- Genetica di popolazioni in specie forestali (G. Binelli).
Patologia generale
- Indagini sulla patologia da tossici ambientali (A.M. Congiu).
Scienza dell’alimentazione
- Indagini epidemiologiche sui consumi e le abitudini alimentari in Sardegna (G. Tilloca).
- 224 -
Articoli pubblicati nel 1999: 20
Sintesi sui finanziamenti ottenuti (in milioni di lire):
-
interventi intrauniversitari (60%, contrib. di laborat., bibioteca)
interventi cofinanziati (40%)
RAS
Enti pubblici (ASI)
Interreg
Progetti Giovani Ricercatori e Fondi Dottorato
Totale
306
33
22
202
67
47
678
Dottorati di Ricerca
Al Dipartimento afferisce il Dottorato di Ricerca “Biochimica Comparata degli Ecosistemi” (Coordinatore Prof. Bruno Masala). I 12 allievi
iscritti al Dottorato si sono occupati prevalentemente di ricerche basate sullo studio di differenti aspetti dei meccanismi di adattamento molecolare
delle specie ai diversi ecosistemi. Alcuni dottorandi frequentano strutture della Università degli Studi di Cagliari, sede consorziata, della Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e del Laboratorio di Genetica molecolare del C.N.R.
di Tramariglio (Alghero). Nel corso del 1999 quattro dottorandi hanno conseguito il titolo di dottore di Ricerca. Dal XVI ciclo vi afferisce anche il
Dottorato di ricerca ìBiochimica, Biologia e Biotecnologie molecolariî.
Cooperazione internazionale
-
Politecnico ETH di Zurigo.
Università di Corte (Francia);
Università di Al Mansoura (Egitto);
INSERM - U468 Genetique Moleculaire et Physiopathologie, Hopital
Henri Mondor - Creteil (Francia). Ministry of Interior, Nicosia (Cipro).
Collaborazioni:
I docenti del Dipartimento mantengono collaborazioni scientifiche
con numerosi e qualificati laboratori di Università ed enti di ricerca nazionali e stranieri.
- 225 -
- 226 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE
Principali linee di ricerca
Dato l’elevato numero di afferenti (oltre 60) e la propensione dei
giuristi alla ricerca individuale, non è del tutto semplice sintetizzare per
linee di ricerca l’attività scientifica del Dipartimento di Scienze Giuridiche.
Per rendere più intelligibile la ricerca scientifica del Dipartimento, anche
nel suo aspetto dinamico, sono state inserite in questa scheda altre due voci:
la prima, che segue la descrizione delle linee di ricerca, riguarda l’organizzazione di convegni, conferenze e seminari; la seconda, collocata dopo
l’elencazione dei volumi e degli articoli pubblicati, riguarda le relazioni
presentate a convegni da afferenti al Dipartimento.
Ricerche C.N.R.
«I sacerdoti di Roma repubblicana tra diritto sacro, diritto pubblico e diritto privato», ricerca triennale finanziata dal Comitato Nazionale
per le Scienze Giuridiche e Politiche (Direttore F. SINI; in collaborazione
con un gruppo di ricercatori dell’Accademia delle Scienze e di Università
di Mosca aderenti all’Associazione degli Antichisti di Russia). 1) Si tratta
di individuare nelle fonti un “corpus” di testi giuridico-religiosi (di sicura
provenienza sacerdotale), che riportino, o da cui si possano ricostruire, atti
magistratuali, formulari sacerdotali, formulari giuridici arcaici; insomma
testi che documentino le attività giuridico-religiose della comunità romana
e i relativi simboli. 2) Studio dei giuristi repubblicani, nella prospettiva di
una ‘palingenesi’ che integri ‘sacro’, ‘pubblico’ e ‘privato’.
«Poteri religiosi e istituzioni», ricerca dell’Unità Operativa presso
il Dipartimento di Scienze Giuridiche nell’ambito del Progetto strategico
del C.N.R. «Sistemi giuridici del Mediterraneo» (Direttore dell’U.O. F. SINI).
La ricerca è rivolta allo studio del rapporto tra poteri religiosi e istituzioni
nei due grandi sistemi giuridici del Mediterraneo: il sistema romanista e il
sistema musulmano. 1) Arricchimento della conoscenza dei fattori di “crescita” e di continuità del sistema giuridico romanista. 2) Precisazioni del
carattere volontaristico e universalistico del sistema romanista; sua
- 227 -
irriducibilità a particolarismi nazionali e a limitazioni territoriali. 3) Studio
dell’influenza del sistema romanista sulla formazione (o sullo sviluppo) di
altri grandi sistemi giuridici dell’area mediterranea (musulmano, ebreo, canonico). 4) Fattori di assimilazione e di integrazione nell’ambito dei due sistemi; reciproca coesistenza delle diversità. 5) Unità del Popolo Sardo tra Oriente e Occidente: elementi religiosi, istituzionali e giuridici.
Ricerche finanziate dall’Ateneo (ex 60%).
Nei settori disciplinari attinenti al diritto privato (civile, commerciale, comparato) sono attualmente in corso ricerche relative ai soggetti e
alle regole del mercato, con particolare riguardo alla tutela del consumatore
(V. RICCIUTO); alla diversificazione dei tipi familiari e disciplinari dei rapporti personali e patrimoniali (A. ZOPPINI); alla disciplina delle società fra
legislazione comunitaria ed esigenze di specialità (A. SERRA); all’evoluzione della disciplina legislativa dei contratti agrari (F. SALARIS); alla mediazione familiare (F. G ALLETTA ); alla responsabilità disciplinare tra
regolamentazione pubblica e privata (E. SOTGIU, S. DETTORI, V. PASSINO).
Di grande attualità anche la ricerca condotta in tema di trasporti sui
nuovi profili della responsabilità del vettore aereo (M. RIGUZZI).
Le ricerche romanistiche, storico-giuridiche e filosofiche riguardano invece tematiche quali il rapporto tra religio, populus Romanus e magistrati (F. SINI); i sacerdoti Feziali e il diritto feziale (M.R. CIMMA); alcuni
problemi di diritto pubblico romano “attuale” (Costituzionalismo democratico e la sovranità del popolo: G. LOBRANO; Dittatura degli antichi e dei
moderni: G. MELONI); gli editti e i pregoni del Governo Sabaudo per la Sardegna (G. DIURNI); le associazioni e l’associazionismo nel XX secolo (G.
TODINI); la mediazione familiare e il ruolo dei consultori (A. MOTRONI); infine l’etica della responsabilità e il diritto (M.A. FODDAI).
Nel campo del diritto pubblico si studiano con particolare interesse
la tutela dei diritti oltre lo Stato (P. PINNA); l’opposizione nell’ordinamento
italiano (G. CARBONI) e la programmazione dello sviluppo economico locale (F.
DETTORI. La programmazione negoziata e lo sviluppo economico tra patti territoriali e contratti d’area costituisce anche l’oggetto di una ricerca di diritto amministrativo (A. ZITO); alla stessa materia attiene la ricerca sulla semplificazione amministrativa (E. SANNA).
- 228 -
Le ricerche penalistiche riguardano i rapporti tra etica e diritto nella nuova legislazione (F. ANGIONI); i reati societari e bancari (F. MOLINARI);
il diritto penale e la “giustizia” (A. COSSEDDU); la formazione di un “diritto
penale europeo” e l’influenza della normativa (M.G. GALLISAI).
Nel campo del diritto processuale penale costituiscono oggetto di
ricerca il giusto processo e il giudice unico (R. KOSTORIS); i rapporti
giurisdizionali con autorità straniere (M.R. MARCHETTI); Il meccanismo incidentale di preacquisizione della prova (S. SAU); mentre le ricerche
processual civilistiche sono dedicate alla cosa giudicata (A. CHIZZINI), e al
rapporto intercorrente tra l’atto notificato e la sua notificazione (M. CAMPUS).
Le ricerche di diritto internazionale condotte nel Dipartimento vertono
sulla giurisprudenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee (M.
FRIGESSI DI RATALMA); sulla cooperazione economica fra gli stati e i suoi riflessi
sulla protezione dei diritti dell’uomo (C. HONORATI); sugli accordi-quadro nel
diritto internazionale (A. BASSU); e sul principio del divieto dell’uso della forza
nella Scuola di Salamanca del XVI secolo (G. PONZEVERONI).
Infine due ricerche di diritto canonico: i beni temporali della Chiesa nel processo di formazione del codice del 1917 (F. FALCHI) e il problema
degli atti singolari nell’esperienza della codificazione (C. MINELLI).
Organizzazione di convegni, conferenze, seminari
-
Sassari, 21 gennaio 1999: CONFERENZA della prof. CLARA ENRICO
LUCIFREDI, Università di Genova, sul tema «Obbligo di fedeltà e patto
di non concorrenza».
-
Sassari, 28 aprile 1999 (Aula Magna dell’Università): Conferenze
Romanistiche SASSARESI: conferenza del Prof. NORIO KAMIYA, Università Seinan Gakuin di Fukuoka, sul tema « Diritto e società nell’epoca di Edo, modernizzazione nell’epoca di Meiji e recezione del
Diritto romano in Giappone».
-
Sassari, 5 maggio 1999 (Aula Magna dell’Università): Conferenze
Romanistiche Sassaresi: conferenza del Prof. WITOLD WOLODKIEWICZ,
Direttore dell’Istituto di Storia del Diritto dell’Università di Varsavia,
- 229 -
sul tema «Diritto romano e diritto civile nell’esperienza giuridica della
Polonia contemporanea».
-
Sassari, 5 maggio 1999 (Centro Didattito Giurisprudenza): Conferenza
di procedura penale del Prof. CAPRIOLI, sul tema «L’archiviazione».
-
Sassari, 10 maggio 1999 (Aula Magna dell’Università): Conferenze
Romanistiche Sassaresi: conferenza dell’On. GIOVANNI MELONI, Presidente della Commissione Anti-corruzione della Camera dei Deputati,
sul tema «Modelli antichi nella Costituzione della Repubblica Romana
del 1849: Dittatura e Tribunato».
-
Sassari, 28 maggio - 9 giugno 1999 (Palazzo Zirolia – Aula Seminari):
«Società e Istituzioni a Roma in età regia», corso integrativo di Storia
del diritto romano tenuto dalla Prof. Dr. IJA MAJAK, ordinaria di Storia
antica nella Facoltà di Storia dell’Università “Lomonosov” di Mosca.
-
Sassari-Alghero, 3-5 giugno 1999. «Il prodotto agricolo di qualità tra attività di impresa e tutela del consumatore». Convegno organizzato in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza.
-
Sassari-Sedilo-Oristano, 3-6 luglio 1999: «Poteri religiosi e istituzioni:
Il culto di San Costantino Imperatore tra oriente e occidente». Seminario internazionale di Studi, organizzato dal Dipartimento di Scienze
Giuridiche nel quadro del Progetto Strategico del Consiglio Nazionale
delle Ricerche sui Sistemi giuridici del Mediterraneo, coordinato
dall’ISPROM. Con la collaborazione della Facoltà di Giurisprudenza,
del Comune di Sedilo e della Provincia di Oristano.
-
Alghero, 15-22 luglio 1999. «Urbs et Civitas». Cours-Séminaire della
Conference permanente des Villes historiques de la Mediterranée, organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche e dalla Facoltà di
Giurisprudenza, in collaborazione con la città di Alghero ed altri enti e
istituzioni.
-
Sassari-Alghero, 15-16 ottobre 1999. «Continuità territoriale e servizi di
trasporto aereo». Convegno organizzato in collaborazione con la Facoltà
di Giurisprudenza.
- 230 -
Cooperazione internazionale
Pur in presenza di numerosi rapporti di ricerca e collaborazione con
colleghi stranieri (Unione Europea, Paesi del Mediterraneo, America Latina, Russia, Stati Uniti), non si è ancora proceduto alla ufficializzazione di
accordi di cooperazione internazionale.
Volumi e articoli pubblicati
Volumi
-
Marco FRIGESSI - (Tullio TREVES), The United Nations Compensation
Commission: a Handbook, Amsterdam-Oxford-New York 1999, pp. 300.
-
Costanza Honorati: trad. del volume di Catherine Mac Kinnou, Only
words (Soltanto parole, Milano, Giuffrè, 1999), pp. 120.
-
Francesca MOLINARI - (A. AMORUSO), a cura di, Criminalità minorile e
mediazione, Milano, FrancoAngeli, pp. 720.
-
Pietro Pinna, La costituzione e la giustizia costituzionale, Torino 1999,
pp. 200.
-
Vincenzo Ricciuto, Formazione progressiva del contratto e obblighi a
contrarre, Torino 1999, pp. 148.
-
Vincenzo Ricciuto, Nuovi temi di diritto privato. Casi e materiali, Napoli 1999, pp. 367.
-
Vincenzo RICCIUTO - (V. CUFFARO), a cura di, Il trattamento dei dati personali. I settori applicativi, vol. 2, Torino 1999.
-
Laura Rosenkranz, I giornali sovietici, Sassari 1999, pp. 105.
-
Laura Rosenkranz, Le preposizioni in russo, Sassari 1999.
-
Fernando Salaris, Il diritto di ritenzione nei rapporti agrari, Torino 1999,
pp. 146.
-
Andrea Zoppini, Le successioni nel diritto comparato, Roma 1999, pp.
VII-303.
- 231 -
Articoli
-
Giuliana Carboni: Aggiornamenti in tema di conflitti tra le Camere e il
potere giudiziario in ordine alle prerogative dell’insindacabilità parlamentare, in «Nomos» 1999, pp. 31.
-
Giuliana Carboni: Prospettive di accesso del parlamentare, in AA.VV.,
Prospettive di accesso alla giustizia parlamentare, Torino 1999, pp. 20.
-
Augusto Chizzini: Arbitrato irrituale e forme di compromesso, in «Rivista dell’arbitrato» 1999, pp. 259-267.
-
Speranza Dettori: Commento all’art. 3 l. n. 604 del 1966, in O. Mazzotta
(a cura di), I licenziamenti, commentario, 2a ed. Milano 1999, pp. 316358.
-
Giovanni Diurni: Osservazioni sul tardo diritto comune in Italia, in
Actes del VIII Simposi Internacional “El Dret comù i Catalunya”,
Barcellona 1999, pp. 197-217.
-
Francesco Falchi: Le pie volontà, in AA.VV., I Beni temporali della
Chiesa, Città del Vaticano 1999, pp. 163-221.
-
Maria Antonietta Foddai: Le ragioni della responsabilità, in L. Lombardi
Vallauri (a cura di), Logos dell’essere, logos della norma, Bari 1999,
pp. 1199-1244.
-
Roberto KOSTORIS: Consulente tecnico e gratuito patrocinio, in «Cassazione
penale», 1999, pp. 4.
-
Roberto Kostoris: Dichiarazioni inopportune sul processo Marta Russo, in «Gazz. Giuridica», maggio 1999, pp. 3.
-
Giovanni Lobrano: Cooperación entre ciudades: un enfoque jurídico,
in «Revista Iberoamericana de Autogestión» 1999, pp. 15-33.
-
Maria Riccarda Marchetti: Valore ed effetti della sentenza penale straniera, in «Digesto Discipline penal.», vol. XV, 1999.
-
Laura Masala, Trasporto di cortesia e tutela del passeggero, in «I Contratti», 1999, IV, pp. 368-372.
- 232 -
-
Laura Masala, Ritardo: rimborso del prezzo al di là del risarcimento?,
in «Diritto dei Trasporti», 1999, pp. 297-305.
-
Giovanni Meloni, Situazione di emergenza, poteri eccezionali e sovranità popolare nel
«Progetto» della Repubblica Romana del 1849, in
AA.VV., Per il CL Anniversario della Costituzione della Repubblica
Romana del 1849, Roma 1999, pp. 19-34.
-
Giovanni Meloni, Modello istituzionale romano e Repubblica romana
del 1849, in AA.VV., Per il CL Anniversario della Costituzione della
Repubblica Romana del 1849, Roma 1999, pp. 121-173.
-
Angiolina Motroni, I valori dell’appartenenza, in «La Nuova Città»,
dicembre 1999, pp. 8-11.
-
Vittoria Passino: Commento all’art. 1 della l. n. 604 del 1966, in O.
Mazzotta (a cura di), I licenziamenti, commentario, 2a ed. Milano 1999,
pp. 61-101.
-
Elena Sanna, Istituzione e gestione della riserva marina di Capocaccia
- Isola Piana, in M. Gutierrez (a cura di), Protezione dell’ambiente e
gestione delle risorse naturali, Padova 1999, pp. 291-329.
-
Antonio Serra, Considerazioni sulla piccola società cooperativa,
inAA.VV., Studi La Rosa, Milano 1999, pp. 19.
-
Alberto Zito, I procedimenti del Garante: profili ricostruttivi, in
V.Ricciuto-V. Cuffaro, Il trattamento dei dati personali. I settori applicativi, vol. 2, Torino 1999, pp. 397-427.
-
Alberto Zito, Le norme sulla legislazione esclusiva del D.Lgs. 80/1998
al vaglio delle prime pronunce giurisprudenziali, in V. Parisio (a cura
di), La giustizia amministrativa nello Stato democratico, Milano 1999,
pp. 155.172.
-
Andrea Zoppini, Grant making vs. Operating, in AA.VV., Le fondazioni bancarie. Un patrimonio alla ricerca di uno scopo, a cura di C.
Borzaga e F. Cafaggi, Roma 1999, pp. 199-201.
- 233 -
RELAZIONI PRESENTATE A CONVEGNI
DA AFFERENTI AL DIPARTIMENTO
-
Giovanni Diurni, Relazione al IX Simposio Internazionale sul Diritto
Comune in Europa (Barcellona, giugno 1999).
-
Francesco Falchi, “Intervento scritto ”, alla I Conferenza d’Ateneo sul
Sistema Bibliotecario (Sassari, Aula Magna di Giurisprudenza, 8 luglio
1999).
-
Marco Frigessi, “Corte Comunitaria e costituzione italiana: recenti sviluppi”. Relazione presentata al Convegno della Società Italiana di Diritto
Internazionale (Salerno 29-30 aprile 1999).
-
Costanza Honorati, “Aspetti relativi alla commissione di fatti illeciti”,
relazione presentata alla Tavola rotonda sulle questioni di diritto internazionale sollevate dal commercio elettronico su Internet, organizzata
dalla Conferènce de Droit International Privé de la Haye (Ginevra, 2-4
settembre 1999).
-
Costanza Honorati, “La posizione italiana ”, relazione presentata alla
sessione di lavoro La giurisdizione sulle società, organizzata dalla
International Law Association (Milano, 15-16 ottobre 1999).
-
Giovanni Lobrano, “Ricerca scientifica e programmazione regionale”,
relazione presentata alla II Conferenza di Ateneo sulla Ricerca Scientifica (Sassari, 12 aprile 1999).
-
Giovanni Lobrano, “Patria potestas et personnalité ”, relazione presentata alla Tavola rotonda La Protection de l’enfance dans les systèmes
juridiques de la Mediterranée (Tunisi, 14-15 maggio 1999).
-
Giovanni Lobrano, “Relazione”, presentata al Cours-Séminaire Urbs
et Civitas (Alghero, 15-22 luglio 1999).
-
Giovanni Lobrano, “Relazione”, presentata al VI Coloquio ItaloBrasileiro de Direito Romano (Pelotas, 13-15 settembre 1999).
-
Giovanni Lobrano, “Relazione”, presentata al Convegno 150 Años de
ideales republicanos: de Roma a Montevideo 1849-1999 (Montevideo,
17-18 settembre 1999).
- 234 -
-
Giovanni Lobrano, “Relazione”, presentata al III Seminario
Internacional “José Gaspar de Francia” La Republica del Paraguay y
la integracion de la América Latina (Assuncion, 20-21 settembre 1999).Giovanni Meloni, “Modelli antichi nella Costituzione della Repubblica Romana del 1849: dittatura e tribunato”, Conferenze Romanistiche
Sassaresi (Sassari, Aula Magna dell’Università, 10 maggio 1999).
-
Francesca Molinari, “Disciplina giuridica dei sequestri di persona a
scopo di estorsione”, relazione presentata al Convegno nazionale Sequestro di persona a scopo di estorsione (Nuoro, 26-27 marzo 1999).
-
Pietro Onida, “I sacrifici di animali nella legislazione costantiniana”,
relazione presentata al Seminario internazionale di studi: Poteri religiosi e istituzioni: il culto di S. Costantino imperatore tra Oriente e
Occidente (Sassari, Aula Magna dell’Università, 3 luglio 1999).
-
Pietro Pinna, “Il progetto di riforma della regione sarda tra riforma dei
poteri dello stato e delle autonomie locali ”, relazione presentata a Cagliari (29 gennaio1999).
-
Pietro Pinna, “La crisi dello stato centralistico e verticistico”, relazione
presentata al Cours-Séminaire Urbs et Civitas (Alghero, 15-22 luglio 1999).
-
Pietro Pinna, “Le prospettive dell’autonomia speciale sarda”, relazione
presentata a Villanova Monteleone (14 ottobre 1999).
-
Vincenzo Ricciuto, “Relazione”, al Convegno La nuova disciplina della subfornitura industriale (Foggia, 27 marzo 1999).
-
Vincenzo Ricciuto, “Relazione”, al Convegno Trattamento non legittimo di dati personali e tutela dell’interessato (Roma, 24 giugno 1999).
-
Vincenzo Ricciuto, “Relazione”, al Convegno La tutela preventiva del
consumatore (Cagliari, 24-25 settembre 1999).
-
Vincenzo Ricciuto, “Relazione”, al Convegno Le Autorità indipendenti: nuove giurisdizioni? (Venezia, 12 novembre 1999).
-
Maurizio Riguzzi, “IL d.Lg. n. 18/1999 tra liberalizzazione e persistente protezionismo”, relazione presentata al Convegno La liberalizzazione
dell’attività di assistenza aeroportuale (Pescara, 22 ottobre 1999).
- 235 -
-
Fernando Salaris, “Intervento introduttivo”, al Convegno: Il prodotto
agricolo di qualità tra attività di impresa e tutela del consumatore
(Sassari-Alghero, 3-5 giugno 1999).
-
Antonio Serra, “Gli organi delle società quotate”, Seminario Dottorato
di ricerca (Bari, febbraio 1999).
-
Francesco Sini, “Intervento introduttivo”, al Seminario internazionale
di studi: Poteri religiosi e istituzioni: il culto di S. Costantino imperatore tra Oriente e Occidente (Sassari, Aula Magna dell’Università, 3 luglio 1999).
-
Francesco Sini, “Intervento conclusivo”, al Seminario internazionale
di studi: Poteri religiosi e istituzioni: il culto di S. Costantino imperatore tra Oriente e Occidente (Oristano, Chiostro del Carmine, 6 luglio
1999).
-
Francesco Sini, “Prospettive del Sistema Bibliotecario dell’Università
di Sassari”, relazione introduttiva alla I Conferenza d’Ateneo sul Sistema Bibliotecario (Sassari, Aula Magna di Giurisprudenza, 8 luglio
1999).
-
Francesco Sini, “Impero Romano e religioni straniere: riflessioni su
universalismo e tolleranza nella religione politeista romana”, relazione
presentata al Convegno Internazionale: Roma Imparatorlugu’ndan
Osmanli Imperatorlugu’na (Empire Romain, Esprit romain et Empire
Ottoman), organizzato dalla Türk Tarih Kurumu (Società di Storia Turca) per celebrare i 700 anni della fondazione dell’Impero Ottomano
(Istanbul, 25-26 novembre 1999).
-
Francesco Sini, “Interpretazioni giurisprudenziali in tema di populus e
religio in Roma repubblicana”, conferenza tenuta presso l’Università
di Siena su invito della Facoltà di Giurisprudenza (2 dicembre 1999).
-
Alberto Zito, “Le norme sulla giurisprudenza esclusiva del d.lgs. 80/
1988”, relazione presentata al Convegno Prime esperienze
giurisprudenziali nella materia di giurisdizione esclusiva del d.lgs. 80/
1988 (Teramo, 30 aprile 1999).
-
Alberto Zito, “La riforma Bassanini: una leva per il cambiamento nel
- 236 -
sistema delle autonomie locali”, relazione presentata al Convegno Le
strategie della Regione Basilicata nella legge di attuazione (Potenza,
22 giugno 1999).
-
Andrea Zoppini, “Il trust nel diritto italiano delle successioni ”, relazione presentata al Convegno Il trust un nuovo strumento giuridico (Roma,
20 gennaio 1999).
-
Andrea Zoppini, “Gli atti della disposizione dei diritti della personalità
del calciatore”, relazione presentata al Seminario Il diritto di immagine
dei calciatori (Milano, 1 luglio 1999).
-
Andrea Zoppini, “Trust e diritto delle successioni ”, relazione presentata al Convegno Private Banking: pianificazione finanziaria e fiscale
(Roma, 25 novembre 1999).
Sintesi dei finanziamenti
-
Dal MURST coofinanziamento
Interventi intrauniversitari ex 60%
C.N.R.
Altri enti pubblici (Regione, Provincia,
Comune SS)
Giovani Ricercatori
Proventi attività c/terzi (tessere per
l’utilizzazione dei servizi bibliotecari)
TOTALE
- 237 -
L.
L.
L.
22.000.000
161.854.000
25.000.000
L.
L.
26.500.000
20.000.000
L.
3.880.000
_______________
L. 258.734.000
- 238 -
DIPARTIMENTO DI SCIENZE ZOOTECNICHE
Area scientifica di ricerca: Scienze Zootecniche
Docenti afferenti: n. 2 Professori Ordinari; n. 1 Professore Straordinario;
n.3 Professori Associati; n.3 Ricercatori Confermati; n. 1 Assegnista di
Ricerca; n. 2 Dottorandi di Ricerca
I principali temi di ricerca:
- L’alimentazione dei ruminanti
- Influenza dell’alimentazione sulla qualità del latte
- I costi dell’alimentazione;
- La composizione lipidica, protidica e ureica nel latte in rapporto alla
concentrazione energetica della razione;
- Utilizzazione digestiva e digeribilità dei principi nutritivi;
- L’utilizzo delle biomasse agricolo-industriali nell’alimentazione animale;
- Produzione di software nel campo zootecnico
- Lo studio della modellistica applicata alle scienze zootecniche
- L’allevamento per la produzione di carne e latte;
- Polimorfismi genetici e qualità del latte negli ovini
- Lo studio di nuove tecniche di inseminazione strumentale degli ovini
- Lo studio sull’anticipo della pubertà nelle agnelle
- Impatto delle attività agro-pastorali sull’ambiente
- Lo studio di aree marine protette
- Progetto di modernizzazione delle produzioni ittiche con opere di
regolazione idraulica e salvaguardia ambientale;
I risultati conseguiti:
- Messa a punto di modelli matematici per la previsione della velocità di
transito e turn over ruminale;
- Messa a punto di un software: per il razionamento degli ovini, per la
gestione di aziende (ovini da latte e bovini in estensivo), per la determinazione di carichi eco-compatibili in aree fragili;
- 239 -
- Messa a punto di un modello previsionale della produzione del latte per
gli ovini;
- Applicazione alla zootecnica dei metodi di analisi di signal processing;
- Verificata la possibilità di deporre il seme direttamente in utero per via
vaginale, nelle pecore;
- Adeguate tecniche di gestione delle agnelle consentono l’anticipazione
dei parti;
- Messa a punto di una metodologia per la valutazione dell’attitudine del
territorio all’uso agro-pastorale;
- Sviluppo di linee guida per la predisposizione del piano di azione nazionale per la lotta alla desertificazione
- Acquisite conoscenze sull’ecologia e lo stato delle risorse ittiche dello
stagno di Calich;
- Studio di fattibilità propedeutico per l’istituzione dell’area marina protetta.
Cooperazione nazionale ed internazionale
- Agricoltural University of Athens (Grecia)
- CRPA, Reggio Emilia
- Department of Animal Science, Cornell University, Ithaca, NY (USA)
- Department of Animal Science, Perth, Western Australia
- Dip. Biologia Animale, Sassari
- Dip. Biologia, Tor Vergata, Roma
- Dip. Scienze Biomediche – sez. Microbiologia Sperimentale e Clinica,
Sassari
- Dip. Scienze dell’Ambiente e del Territorio, Milano
- Dip. Scienze Produzioni Animali, Potenza
- Dip. Scienze Zootecniche, Portici (Na)
- Dip. Zoologia, Bari
- Istituto di Zootecnica Generale, facoltà di Agraria , Palermo
- Istituto di Incremento Ippico della Sardegna
- Istituto di Zootecnica, facoltà di Agraria, Piacenza
- Istituto Sperimentale Italiano “Lazzaro Spallanzani”, Milano
- Istituto Sperimentale per la Zootecnica, Monterotondo (Roma)
- Istituto Zootecnico Caseario, Olmedo (SS)
- 240 -
-
King’s College, Londra (UK)
Società di ricerca BIOSERVICE, Napoli
Società di ricerca SOPROMAR, Roma
United Nations Convention to Combat Desertification, Ginevra (Svizzera)
Universidade Estadual do Norte Fluminense, (Brasile)
Università di Harar (Zimbabwe)
Università di Helsinki (Finlandia)
University of Amsterdam, Geography Department (Olanda)
University of Lisbon, Geography Department, (Portogallo)
University of Louvain (Belgio)
University of Murcia (Spagna)
Collaborazioni con EE.LL. e imprese
- Comuni di: Alghero, Santa Teresa di Gallura, Palau; Comunità montana
n.4, Olbia; Comunità montana n.10, Siniscola; Regione Autonoma della
Sardegna;
- 3A Arborea, (OR); Consorzio Regionale Formazione Professionale Agricola; Coop. Il golfo e la laguna, Alghero; CRAB S.r.l., Roma;
ECOTRONICS, Milano; Niccolai Industrie Alimentari, Castellina in
Chianti, (SI); SILDAMIN, Pavia.
Convegni, conferenze e seminari:
- Corso: Introduzione alla modellizzazione dinamica nelle scienze
zootecniche;
- Corso: Desertification in Europe: mitigation strategies, land use and
planning;
- Seminario: Effetti ambientali sul valore nutritivo dei foraggi;
- Seminario: Tecniche di analisi dei dati in ecologia marina e acquacoltura;
- Seminario: Il software STELLA nella modellizzazione matematica dei
processi biologici.
Attrezzature utilizzate:
Laboratori del dipartimento: chimico, biologico, strumentale e di
acquacoltura;
- 241 -
Pubblicazioni scientifiche;
Nel corso del 1999 i diversi afferenti al Dipartimento hanno prodotto 39
distinte pubblicazioni scientifiche.
Collaborazione con Consorzi e CNR
Consorzio di bonifica della Nurra;
Consorzio Porto Conte Ricerche
Sintesi dei finanziamenti ottenuti:
Come da bilancio (valori in lire)
Prestazioni per conto terzi
Collaborazioni con CNR
362.108.750
5.000.000
Collaborazioni con EE.LL. (RAS)
Ex 60%
Cofinanziamento MURST
MiPAF
UE
60.415.312
41.068.770
38.000.000
9.900.000
214.196.400
- 242 -
DIPARTIMENTO DI STORIA
Personale
Al Dipartimento, costituito nel 1983, afferiscono 4 professori ordinari, 10 professori associati e 11 ricercatori delle Facoltà di Scienze Politiche e di Lettere e Filosofia. Il personale tecnico amministrativo è costituito
da 8 unità, di cui 2 tecnici laureati, 3 addetti alla biblioteca e 3 all’amministrazione. Inoltre svolgono la loro attività presso il Dipartimento, oltre ad
alcuni docenti di altre università con un incarico di insegnamento presso la
nostra, 5 titolari di contratti di ricerca regionali, 2 titolari di assegni di ricerca, 2 titolari di borsa postdottorato, 4 dottorandi.
Sezioni
Il dipartimento è articolato in cinque sezioni: Storia antica, Storia
Medioevale, Storia Moderna, Storia contemporanea, Storia del diritto e delle istituzioni politiche.
Finanziamenti
Il dipartimento ha incassato nel 1999 L. 157.000.000 di dotazione
ordinaria e L. 120.000.000 per acquisto libri. A questi fondi vanno aggiunti
L. 48.000.000 ex 40% (più 7.000.000 di cofinanziamento), L. 84.000.000
ex 60%, L. 14.000.000 CNR. I residui dall’esercizio 1998 ammontavano a
circa 200.000.000 tutti provenienti dai fondi di ricerca.
Attrezzature
Il Dipartimento dispone di due macchine fotocopiatrici e di un lettore-stampatore per microfilm e microfiches, anche se si tratta di macchinari ormai abbastanza obsoleti e usurati (quindi facilmente e frequentemente
soggetti a guasti), visto anche il largo uso che se ne fa. D’altro canto, a
- 243 -
causa degli alti costi, non è attualmente possibile sostituirli, senza adeguati
finanziamenti ad hoc. Oltre a diversi PC (portatili e da tavolo), ad alcune
stampanti e a due scanner, il dipartimento possiede anche materiale pesante da scavo e rilievo e strumentazione tecnica per scavi archeologici
(tacheometro Salmoiraghi TH515, tacheometro Zeiss TH 50; livello ottico
Salmoiraghi NA 2020, Macchina fotografica Nikon f 50, macchina fotografica Nikon FE 10, macchina fotografica Nikon F3, macchina fotografica Sony Mavica Digital, ricevitore satellitare GPS portatile Garmin, generatore di corrente 220 v), tutto acquistato su fondi di ricerca.
Biblioteca
Il patrimonio della biblioteca, costituito oltre che con il finanziamento della dotazione ordinaria con acquisti sui fondi di ricerca individuali
e con donazioni, comprende ormai circa 25.000 volumi e 150 periodici
correnti, quasi tutti catalogati, oltre alla raccolta completa degli Atti Parlamentari in microfilm dal 1848 al 1963. Si tratta in larga parte di testi specialistici, italiani e stranieri, spesso strettamente collegati ai temi studiati
dai singoli ricercatori, che vengono però largamente utilizzati anche dagli
studenti soprattutto per esercitazioni ed elaborazione di tesi e tesine. Negli
acquisti si è dato largo spazio alle acquisizioni sul mercato antiquario e alla
microfimatura e fotoriproduzione di materiale raro o comunque difficilmente reperibile. La biblioteca è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì
dalle 9 alle 13 e tre pomeriggi dalle 16 alle 19; gli studenti hanno a disposizione due sale di lettura, in cui sono collocate le riviste e le opere generali
di consultazione. Il prestito è consentito agli studenti che facciano tesi e
seminari con docenti afferenti al Dipartimento.
Convegni e conferenze
- 50 anni di autonomia in Sardegna. Convegno di studi, Cagliari, 21-23
gennaio
- Amsicora. Convegno di studio, Sassari, 29 gennaio
- Antonio Segni e il problema della terra (1944-1950). Convegno di studio, Sassari, 8 febbraio
- 244 -
- Regolamenti parlamentari e forma di governo. Aspetti storici e istituzionali. Tavola rotonda con C. Chimenti, G. Melis, A. P. Tanda, Sassari,
11 febbraio
- Pedro IV, rey de Aragòn, aprende a escribir. Aproximaciòn a los textos
autògrafos de Pedro IV. Seminario con F. M. Gimeno Blay, Sassari, 5-6
marzo
- La presenza italiana nel Mar Nero (secc. XIII-XV). Nuove ricerche di
storiografia russa e italiana. Conferenza di S. P. Karpov, Sassari, 31
marzo
- Antilluminismo e riflusso. Il dibattito storiografico sul secolo dei Lumi.
Conferenza di F. Diaz, Sassari, 21 maggio
- Garibaldi 1849. Dalla Repubblica romana a La Maddalena. Convegno
di studi, La Maddalena, 2 giugno
- L’autonomia in Italia fra ‘800 e ‘900. Convegno di studi, Alghero, 30
settembre-1° ottobre
Pubblicazioni
M. BRIGAGLIA:
- Parabole del vino sardo, in Storia della vite e del vino in Sardegna, a
cura di A. Mattone e M. L. Di Felice, Roma-Bari, 1999, pp. 3-9
M. DA PASSANO:
- La codification du droit pénal dans l’Italie “jacobine” et napoléonienne,
in Révolution et justice pénale en Europe. Modèles français et traditions
nationales (1780-1830), sous la direction de X. Rousseaux, M.-S.
Dupont-Bouchat, C. Vael, Paris, 1999, pp. 85-100
- La formazione del codice penale lucchese, in Codice penale per il Principato di Lucca (1807), Cedam, Padova, 1999, pp. IX-XXXIV
- 245 -
G. FOIS:
- L’identità dei sardi e la “identità” italiana. Appunti sulla brigata
“Sassari”, in L’unità contestata, Sassari, 1999
- La ricerca storica sull’università italiana in età contemporanea. Rasegna
degli studi, in “Annali di storia delle università italiane”, n; 3, 1999, pp;
241-257
A. MASTINO:
- La romanizzazione dell’Ogliastra, in “Sacer”, VI, 1999, pp. 7-68 (in
collaborazione con P. Ruggeri)
- Amsicora, campione di libertà, in “Sardegna fieristica”, 1999, pp. 80-81
- La Sardegna cristiana in età tardo antica, in Eusebio da Cagliari alle
sorgenti di Oropa, a cura di B. Saiu Pinna, Biella, 1999, pp. 55-94
- La Sardegna cristiana in età tardo antica, in La Sardegna paleocristiana
tra Eusebio e Gregorio Magno, a cura di A. Mastino, G. Sotgiu, N.
Spaccapelo, Cagliari, 1999, pp. 263-307
- Saggio introduttivo, Nota bibliografica e Cronologia della Sardegna
romana, in E. Pais, Storia della Sardegna e della Corsica durante il dominio romano, riedizione a cura di A. Mastino, Nuoro, 1999, I, pp. 1-86
- Archaelogical Excavations at Uchi Maius (Teboursouk, Béja, Tunisia),
in Culture in Sustainable development. An Italian Strategy, Research
and Pilot Projects on Archaelogy and Antropology, Romas, 1999, pp.
121-125 (in collaborazione con S. Gelichi e M. Milanese)
A. MATTONE:
- Boschi, foreste e incendi nella Sardegna dell’Ottocento, in Storia dell’ambiente in Italia tra ‘800 e 900, a cura di A. Varni, Bologna, 1999,
pp. 95-123
- La “crisi politica” del Regno di Sardegna dalla rivoluzione patriottica
ai moti antifeudali (1796-1799), in Le insorgenze popolari nell’Italia
giacobina e napoleonica, a cura di A. M. Rao, Roma, 1999, pp. 37-70
(in collaborazione con P. Sanna)
- 246 -
- Le vigne e le chiusure: la tradizione vitivinicola nella storia del diritto
agrario della Sardegna (XIII-XIX sec.), in Storia della vite e del vino in
Sardegna, a cura di A. Mattone e M. L. Di Felice, Roma-Bari, 1999, pp.
74-120
- La Sardegna immaginata; Le coste. Il mare, la navigazione, il commercio;
Le istituzioni. La difesa, il governo, il catasto; La città. Forme urbane e
territorio, in Imago Sardiniae. Cartografia storica di un’isola
mediterranea, Cagliari, 1999, pp. 12-15, 99-121, 159-175, 211-229
G. MELONI:
- La vite e il vino nella Sardegna giudicale, in Storia della vite e del vino
in Sardegna, a cura di A. Mattone e M. L. Di Felice, Roma-Bari, 1999,
pp. 27-37
G. PIANU:
- L’antico abitato di S. Cromazio, in “Almanacco Gallurese”, 1999
P. RUGGERI:
- La romanizzazione dell’Ogliastra, in “Sacer”, VI, 1999, pp. 7-68 (in
collaborazione con A. Mastino)
- La viticoltura nella Sardegna antica, in Storia della vite e del vino in Sardegna, a cura di A. Mattone e M. L. Di Felice, Roma-Bari, 1999, pp. 10-26
- Africa ipsa parens illa Sardiniae. Studi di storia antica e di epigrafia,
Sassari, 1999, pp. 380
P. SANNA:
- La “crisi politica” del Regno di Sardegna dalla rivoluzione patriottica
ai moti antifeudali (1796-1799), in Le insorgenze popolari nell’Italia
giacobina e napoleonica, a cura di A. M. Rao, Roma, 1999, pp. 37-70
(in collaborazione con A. Mattone)
- La vite e il vino nella cultura agronomica del Settecento, in Storia della
vite e del vino in Sardegna, a cura di M. L. Di Felice e A. Mattone,
Roma-Bari, 1999, 143-203
- 247 -
P. F. SIMBULA:
- Il bosco in Sardegna nel Medioevo, in “Anuario de estudios medievales”, n. 29, 1999, pp. 1067-1080
- Produzione, consumo e commercio del vino nel basso Medioevo, in Storia
della vite e del vino in Sardegna, a cura di A. Mattone e M. L. Di Felice,
Roma-Bari, 1999, pp. 38-63
F. SODDU:
- Il parlamento di Giolitti. Camera e Senato nella XXIII legislatura (19041909), Sassari, 1999
E. TOGNOTTI:
- Il colera del 1835-37. La vulnerabilità delle società italiane, in “Storia
urbana”, n. 86, 1999, pp. 5-21
A. TROVA:
- Ricerca mineraria ed effetti ambientali nella Sardegna del secondo Ottocento, in Storia dell’ambiente in Italia tra ‘800 e ‘900, a cura di A.
Varni, Bologna, 1999, pp. 61-94
R. TURTAS:
- Gregorio Magno e la Sardegna: gli informatori del pontefice, in La Sardegna paleocristiana tra Eusebio e Gregorio Magno, a cura di A. Mastino, G. sotgiu, N. Spaccapelo, Cagliari, 1999, pp. 497-515
- Storia della Chiesa in Sardegna dalle origini al Duemila, Roma, 1999,
pp. 978.
- La politica ecclesiastica di Filippo II in Sardegna, in Sardegna, Spagna
e Stati italiani nell’età di Filippo II, Cagliari, 1999, pp. 467-484
B. WILKENS:
- Changements dans la faune de l’Italie centrale et meridionale au cours
de l’Holocène (du Mésolithique à l’Age du Fer), in N. Benecke (ed.),
The Holocene History of the European Vertebrate Fauna, Rahden/Westf.,
1999, pp. 141-149
- 248 -
- I resti faunistici, in Conelle di Arcevia. Un insediamento eneolitico nelle
Marche, a cura di A Cazzella, M. Moscoloni, Roma, 1999, pp. 213-259
- L’industria ossea di Conelle, in “Scienze dell’antichità. Storia, archeologia, antropologia”, n. 8-9, 1999, pp. 161-178
R. ZUCCA:
- Ula Tirso. Un centro della Barbaria sarda, Dolianova, 1999
- Martiri Luxurii, in La Sardegna paleocristiana tra Eusebio e Gregorio
Magno, Cagliari, 1999, pp. 515-523
- L’origine delle città di fondazione romana in Sardinia e Corsica, in Las
origenes de la ciudad en eel Norroeste hispànico, Lugo, 1999, I, pp. 99-122
- I primi giudici di Arborea fino all’invasione del giudicato arborense da
parte di Guglielmo di Massa, in Gli Obertenghi di Massa e della
Lunigiana ed i regni della Sardegna (secc. XII-XIV), Massa, 1999, pp.
19-31
- La battaglia del Mare Sardonio, in MACH, La battaglia del mare
Sardonio, a cura di R. Zucca, Cagliari-Oristano, 1999
Dal 1982 il Dipartimento cura la pubblicazione di una collana di
saggi; sino al 1997 sono apparsi 31 volumi presso vari editori sardi; dal
1998 sono stati pubblicati 3 volumi presso l’editore Carocci di Roma (ex
Nuova Italia Scientifica) e altri due sono in corso di stampa
Ricerche
E’ difficile indicare dei filoni unitari per tutto il Dipartimento, anche perché l’area di ricerca è molto ampia e comunque il lavoro in questo
settore è quasi sempre individuale. Tuttavia, almeno per alcuni grandi temi,
esistono gruppi di ricercatori che seguono indirizzi comuni. Fra questi si possono indicare la storia della Sardegna, la storia delle istituzioni rappresentative
in età moderna e contemporanea, la storia del diritto penale e della criminalità,
la storia delle istituzioni educative e dell’università; le ricerche sul Mediterraneo nell’età romana hanno una tradizione ormai consolidata e vedono
- 249 -
impegnato un gruppo più consistente di ricercatori, che organizzano dei
convegni internazionali biennali sull’Africa romana e seguono degli scavi
archeologici in Tunisia, a cui partecipano anche ogni anno consistenti gruppi di studenti; attualmente inoltre, dopo una serie di iniziative del Dipartimento in questo settore, si sta per concludere un accordo con partners francesi, spagnoli e italiani per la creazione di un Istituto europeo per la storia
dell’alimentazione.
- 250 -
DIPARTIMENTO DI STUDI FILOSOFICI,
ETNOANTROPOLOGICI,
ARTISTICI E FILOLOGICI
Nel 1999 le attività di ricerca del Dipartimento di Studi Filosofici,
Etnoantropologici, Artistici e Filologici sono state indirizzate, per quanto
riguarda i finanziamenti della quota 60%, nei diversi settori che caratterizzano la composizione disciplinare dello stesso Dipartimento.
a) Nel settore filosofico sono state portate avanti ricerche sul rapporto tra
filosofia e scienza, sulla prose teoretiche ed etiche della filosofia del
Novecento, sulla fede e la ragione nella riflessione medioevale.
b) Nel settore etnoantropologico si sono condotte ricerche nei seguenti
ambiti: la religiosità popolare nelle occasioni festive, nei fenomeni votivi, nei diversi livelli religiosi presenti in Sardegna e nelle tradizioni tessili dell’isola.
c) Nel settore artistico la ricerca è continuata nella raccolta di materiali
documentari sulle arti figurative in Sardegna.
d) Per quanto riguarda il settore filologico, infine, la ricerca è stata articolata su due fondamentali indirizzi: uno più strettamente glottologico che
ha avuto per oggetto gli aspetti fonetici del latino epigrafico; il secondo,
invece, ha affrontato il complesso problema della scoperta della Sardegna nella letteratura italiana. Nello stesso settore, inoltre, sono state condotte ricerche anche in ambito della filologia inglese e russa.
£. 46.000.000 somma complessiva di finanziamento (quota 60%).
Per quanto riguarda le ricerche di interesse nazionale, finanziate
con contributo ministeriale e cofinanziamento dell’Ateneo, gli ambiti di
indagine interessati sono stati il filologico-linguistico e quello
etnoantropologico; in tale quadro di ricerche sono state affrontate le seguenti problematiche:
- 251 -
a) Tradizioni orali e comunicazione letteraria nelle etnie Marba e Masa del
Tchad meridionale.
b) L’alimentazione tradizionale della Sardegna: aspetti linguistici e fonetici.
c) Gli spazi e i linguaggi simbolici nelle feste popolari e nelle tradizioni
magico-religiose della Sardegna.
£. 97.000.000 somma complessiva di finanziamento (quota 40%).
I settori etnoantropologico e filologico del Dipartimento sono impegnati, fin dal 1998, in una ricerca in Tchad, nella quale sono coinvolti
anche altri docenti dell’Ateneo per quanto riguarda le indagini
paletnologiche, botaniche e sanitarie; infatti la ricerca prevede un programma di formazione in campo etnoantropologico, paletnologico, linguisticoletterario, botanico e sanitario da attuare, in diverse aree tchadiane, grazie
ai finanziamenti concessi dalla Regione Autonoma della Sardegna in base
alla Legge Regionale n. 19 dell’11/04/1996 in favore dei Pesi in Via di
Sviluppo.
Finanziamento concesso per il 1999: £. 70.000.000
- 252 -
DIPARTIMENTO DI ZOOLOGIA
E ANTROPOLOGIA BIOLOGICA
1. Area scientifica e numero docenti afferenti (professori e ricercatori)
(a.a. 1998/99); numero assegni di ricerca; dottorati.
Numero docenti: 10.
Aree Scientifiche: Zoologia, Anatomia Comparata, Ecologia, Antropologia.
Docente
Disciplina
CASALE A.
Zoologia
CASALE A.
Zoocenosi e cons. fauna
CASTELLI A.
Ecologia
CASTELLI A.
Ecologia applicata
CASTELLI A.
Ecologia applicata
FRANCALACCI P. Antropologia
FRANCALACCI P. Genetica di popolazioni
LEDDA B.
Biologia animale
PALA M.
Zoologia
PALA M.
Biologia dello sviluppo
CASU S.
Zoologia II
ALBERTI A.
Sistematica e filogenesi
(contratto)
CURINI GALLETTI M. Sistematica e
filogenesi animale
CASU S.
Zoologia veterinaria
CORSO G.
Anatomia comparata
CORSO G.
Anatomia comparata
CURINI GALLETTI M. Zoologia marina
CASTELLI A.
Conservazione della natura
CORSO G.
Laboratorio Biol. Sper.
MANCONI R.
Laboratorio Biol. Sper.
CARCUPINO M.
Laboratorio Biol. Sper.
Corso di
Laurea
S.B
S.N.
S.N.
S.B. (S.N.)
S.A.
S.N. (S.B.)
S.A.
S.A.
S.N. (S.B.)
S.N. (S.B.)
S.B.
S.A.
Tipo
Corso
annuale
modulo
annuale
annuale
annuale
annuale
annuale
semestrale
annuale
annuale
annuale
semestrale
S.N.
annuale
M.V.
S.B.
S.N.
S..N. (S.B.)
S.A.
S.B.
S.B.
S.B.
annuale
annuale
annuale
annuale
annuale
modulo
modulo
modulo
Dal 1999 afferiscono al Dipartimento anche due Assegnisti di Ricerca, e
dall’inizio del 2000 tre dottorandi.
- 253 -
2. Principali grandi temi di ricerca portati avanti all’interno del Dipartimento
- Cofinanziamento M.U.R.S.T. ex 40% Resp. Scient. A. Castelli
“Conservazione della biodiversità e gestione sostenibile dei biotopi
salmastri delle coste italiane”;
- M.U.R.S.T. 60% Coord. A. Casale “Filogenesi, ecologia e biogeografia
di invertebrati….”;
- M.U.R.S.T. 60% Coord. A. Castelli “Modificazioni delle comunità
bentoniche in ambiente.….”;
- M.U.R.S.T. 60% Coord. C. A. Callegarini “Analisi di sistemi proteici di
vertebrati….”;
- M.U.R.S.T. 60% Coord. G. Corso “Modificazioni strutturali e funzioni
dell’apparato….”;
- M.U.R.S.T. 60% Coord. M. Curini Galletti “Sistematica, filogenesi e
biogeografia di Platelminti”;
- M.U.R.S.T. 60% Coord. P. Francalacci “Analisi della variabilità del DNA
mitocondriale….”;
- M.U.R.S.T. 60% Coord. R. Manconi “Biologia di invertebrati
dulciaquicoli e marini”;
- M.U.R.S.T. 60% Coord. M. Pala “Tricladi d’acqua dolce: sistematica,
distribuzione….”.
- INTERREG Unità di ricerca Sardegna-Corsica Resp. Scient.. A.Casale
- Bioitaly - Natura 2000 (fauna, ultima tranche). Resp. Scient. A.Casale
3. Principali risultati raggiunti e risultati attesi eventualmente per i
prossimi anni. Aspetti di originalità e di innovazione
I risultati raggiunti in tutti i settori di Ricerca in cui il Dipartimento
è stato impegnato sono documentati da una serie di lavori originali, pubblicati
su riviste nazionali o internazionali, o portati a Congressi e/o Convegni (v.
Lista allegata), o ancora in varie relazioni consuntive. Numerose linee di
ricerca attivate recentemente, nei campi in particolare della filogenesi
animale, della genetica di popolazione su basi molecolare, dell’ecologia di
organismi animali in ambienti terrestri e acquatici, dell’ultrastruttura indagata
- 254 -
mediante microscopia elettronica, nonché della cartografia a scopo di
conservazione dell’ambiente e della fauna, risultano estremamente
promettenti, originali e innovativi, e stanno producendo risultati di rilievo.
4. Cooperazione internazionale: contratti con i laboratori e centri di
ricerca nazionali ed internazionali
- R.A.S., Assessorato Difesa Ambiente: Progetto Bioitaly Natura 2000
“Censimento biotopi/siti di interesse comunitario in Sardegna;
- P.I.C. Programma di iniziativa Comunitaria: progetto Interreg II “Biologia
ed ecologia di invertebrati e vertebrati di Sardegna e Corsica con
particolare riguardo per l’area dell’Arcipelago di La Maddalena e delle
Bocche di Bonifacio”.
Tutti i Docenti del Dipartimento sono inoltre coinvolti in progetti
di ricerca che fanno capo alle sedi universitarie di Roma (La Sapienza,
Roma 2 e 3), Pisa, Torino e Viterbo.
5. Numero e titoli di volumi ed articoli pubblicati nel corso del 1999,
rapportati al numero degli afferenti al Dipartimento
- 60 lavori / 12 persone = 5
6. Altri risultati: convegni, conferenze, seminari, ecc.
Il Dipartimento ha organizzato una serie di seminari integrativi su
invito nell’ambito del C.d.L. in Scienze Ambientali della Facoltà di Scienze
MM.FF.NN., sede di Nuoro.
7. Attrezzature utilizzate: laboratori
Il Dipartimento dispone di laboratori attrezzati per ricerche in campo
biologico avanzato, dislocati nelle sedi rispettivamente di Via Muroni e di
Via Margherita di Savoia. Il Dipartimento utilizza inoltre regolarmente il
Laboratorio comune di Ateneo per la Microscopia Elettronica.
- 255 -
8. Sintesi sui finanziamenti ottenuti
FONDI RELATIVI ALL’ESERCIZIO 1999
-
CONTRIBUTO ORDINARIO
CONTRIBUTO ACQUISTO LIBRI
CONTRIBUTI DI LABORATORIO
EX 60% 1999
C.N.R. PROF. CURINI
CONTRIBUTO RICERCA PROF. CASALE
UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA
- RAS INTERREG II
- ENEL (fatturato 99 da incassare 2000)
75.000.000
20.000.000
7.334.250
73.068.770
4.000.000
TOTALE
314.861.590
4.991.500
34.467.070
96.000.000
Sono stati inoltre utilizzati fondi residui del cofinanziamento
MURST (ex 40%), del progetto Bioitaly, e dell’ex 60%.
9. Collaborazioni con EE.LL. e con il mondo delle Imprese
Progetti Life (UE) in collaborazione con Comuni e altri Enti Locali
(in via di definizione, definiti inizio 2000)
10. Prestazioni per conto terzi: ammontare relativo al 1999
- ENEL (fatturato 99 da incassare 2000)
96.000.000
11. Collaborazione con Consorzi e CNR
- C.N.R. PROF. CURINI
4.000.000
- 256 -
12. Osservazioni: richieste di intervento finanziario, acquisto grandi
attrezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca
intrauniversitaria ed interuniversitaria, proposte.
Il Dipartimento risulta al momento in condizioni di sufficienza per
far fronte alle principali esigenze di laboratorio. Le risorse umane risultano
invece sottodimensionate in rapporto alle esigenze didattiche e a fronte delle
richieste di servizi e di ricerca, che pervengono sia a livello nazionale, sia a
livello locale.
13. Residui per la ricerca sul bilancio 1999.
Residui di cassa che vengono utilizzati per far fronte alle spese
iniziali anno 2000.
Lavori pubblicati nel corso del 1999
Prof. A. Casale
1.
Casale A., Jalzic B.: 1999. Croatotrechus (new genus) tvrtkovici n. sp.,
a new species of eyeless trechine beetle from Gorski Kotar (Coleoptera,
Carabidae, Trechini). Nat. Croat., 8 (2): 137-148.
2.
Grafitti G., Casale A., Delitala G., Manca I.: 1999. Contributions to the
knowledge of subterranean fauna of Sardinia: a work in progress. Proc.
XIV Intern. Symp. of Biospeleology (Makarska, 19-26. IX. 1999): 90
(abstract).
3.
Casale A., Vigna Taglianti A.: 1999 (in press). Caraboid beetles of
Anatolia, and their biogeograghic significance. Biogeographia.
4.
Casale A., Heinz W.: 1999 (in press).Contribution to the knowledge of
the genus Sphodropsis Seidlitz, 1887, in the Himalayan region, with
the description of a new species (Coleoptera, Carabidae, Sphodrina).
Entomol. Zeitschrift (Bonn).
- 257 -
Prof.sa M. Pala
5.
Pala M., Casu S., Stocchino G.: 1999. Karyology and karyotype analysis of freshwater planarian diploid populations of the Dugesia
gonocephala group (Platyhelminthes, Tricladida) found in Sardinia.
Hydrobiologia 392:113-119.
6.
Bagunà J., Carranza S., Pala M., Ribera C., Giribet G., Arnedo M. A.,
Ribas M., Riutort M.: 1999. From morphology and karyology to molecules. New methods for taxonomical identification of asexual
populations of freshwater planarians. A tribute to Professor Mario
Benazzi. Ital. J. Zool, 66: 207-214.
7.
Carcupino M., Baldacci A., Corso G., Franzoi P., Pala M., Mazzini M.:
1999. Testis structure and symplastic spermatid formation during
spermatogenesis of pipefishes. J. Of fish biology, 55: 344-353.
8.
Stocchino G.A., Corso G., Carcupino M., Casu S., Pala M.: 1999.
Dugesia leporii, nuova specie di planaria d’acqua dolce della Sardegna
(platyhelminthes, Tricladida). 60° Congresso nazionale Unione
Zoologica Italiana. Pavia, 26-30 settembre 1999.
Prof. S. Casu
9.
Pala M., Casu S., Stocchino G.: 1999. Karyology and karyotype analysis of freshwater planarian diploid populations of the Dugesia
gonocephala group (Platyhelminthes, Tricladida) found in Sardinia.
Hydrobiologia 392:113-119.
10. Stocchino G.A., Corso G., Carcupino M., Casu S., Pala M.: 1999.
Dugesia leporii, nuova specie di planaria d’acqua dolce della Sardegna
(platyhelminthes, Tricladida). 60° Congresso nazionale Unione
Zoologica Italiana. Pavia, 26-30 settembre 1999.
- 258 -
Prof. A. Castelli
11. Cantone G., Castelli A., Gambi M.C.: 1999. The polychaete fauna off
Terra Nova Bay and Ross Sea: Biogeography, structural aspects and
ecological role. In “Ross Sea Ecology” Guglielmo L. & A. Ianora eds,
Springer Verlag.
12. Castelli A., Casu D., Milella I., Santoni M., Rossi F., Lardicci C.: 1999.
Analisi della polichetofauna di un sito preso Vulcano (Isole Eolie)
interessato da immissioni idrotermali. Biol. Mar. Medit., 6(1): 354-357.
13. Castelli A., Massei S., Valentini A., Crema R.: 1999. Distribuzione dei
policheti sui fondi molli dell’Alto e del Medio Adriatico. Biol. Mar.
Medit., 6(1): 358-361.
14. Martinelli M., Cadalanu R., Floris A., Santoni M., Rossi F., Lardicci
C., Castelli A.: 1999. Distribuzione dei policheti in alcuni stagni della
Sardegna. Biol. Mar. Medit., 6(1): 399-402.
15. Giangrande A., Montanaro P., Castelli A.: 1999. On some Amphicorina
(Polychaeta: Sabellidae) species from the mediterranean coast, with
description of A. grahamensis. Ital. J. Zool., 66: 195-203.
16. Castelli A., Lardicci C., Maltagliati F., Rossi F., Santoni M.: 1999.
Progressiva espansione della specie alloctona Desdemona ornata Banse
(Polychaeta, Sabellidae) nei bacini salmastri mediterranei. IX Congresso
S.It.E., Lecce, Settembre, 1999.
17. Maltagliati F., Camilli L., Castelli A., Lardicci C.: 1999. Preliminary
allozyme study on the genetic divergence in the bivalve Mytilaster
minimus from a polluted brackish environment and adjacent marine
sites. VII ESEB Congress, Barcelona, August, 1999.
18. Maltagliati F., Castelli A.: 1999. Aspetti di genetica della conservazione
per la gestione dell’ambiente. Atti X Rassegna del Mare, Mare Amico,
Terrasini, maggio 1999, 253-256.
19. Castelli A., Curini Galletti M., Floris A., Maltagliati F., Cristo B., Cossu
- 259 -
A., Ceccherelli G.: 1999. Indagine sull’area interessata dalla posa di
cavi elettrici ENEL nella tratta Palau – Santo Stefano. Dipartimento di
Zoologia ed Antropologia Biologica, Università di Sassari, dicembre
1999, 16 pp. (relazione)
20. Castelli A., Curini Galletti M., Floris A., Maltagliati F., Cristo B., Cossu
A., Ceccherelli G.: 1999. Indagine sull’area interessata dalla posa di
cavi elettrici ENEL nella tratta Santo Stefano – La Maddalena.
Dipartimento di Zoologia ed Antropologia Biologica, Università di
Sassari, dicembre 1999, 14 pp. (relazione)
21. Castelli A., Curini Galletti M., Floris A., Maltagliati F., Cristo B., Cossu
A., Ceccherelli G.: 1999. Indagine sull’area interessata dalla posa di
cavi elettrici ENEL nella tratta Porto Rafael – La Maddalena.
Dipartimento di Zoologia ed Antropologia Biologica, Università di
Sassari, dicembre 1999, 17 pp. (relazione)
22. Castelli A., Curini Galletti M., Floris A., Maltagliati F., Cristo B., Cossu
A., Ceccherelli G.: 1999. Indagine sull’area interessata dalla posa di
cavi elettrici ENEL nella tratta Porto Rotondo – Portisco. Dipartimento
di Zoologia ed Antropologia Biologica, Università di Sassari, dicembre
1999, 14 pp. (relazione)
Prof. M. Curini Galletti
23. M. Curini Galletti, 1999. Recent advances on the phylogeny and systematics of the Proseriata. Interrelationships of Platyhelminthes, London, 14-16 luglio: 13.
24. Martens P., Curini Galletti M.: 1999. Revision of Promonotus
Beklemischev, 1927 (Platyhelminthes: Proseriata), with description of
two new species from the Mediterranean. Hydrobiologia 412:131-142.
25. Maltagliati F., Peru A.P., Casu M., Rossi F., Lardicci C., Curini Galletti
M., Castelli A.: in press. Is Syllis gracilis Grube (Polychaeta: Syllidae)
a species complex? An allozyme perspective. Marine Biology (in press).
- 260 -
26. Litlewood D.T.J., Curini-Galletti M., Herniou E.: 1999. The interrelationships of proseriate flaworms tested with molecules and morphology. Molecular Phylogenetics & Evolution. (in press)
Dott.sa G. Corso
27. Carcupino M., Baldacci A., Corso G., Franzoi P., Pala M., Mazzini M.:
Testis structure and symplastic spermatid formation in testes of pipefishes (Teleostea, Syngnathidae). J. Fish Biology 55:344-353, 1999.
28. Carcupino M., Baldacci A., Corso G., Franzoi P., Pala M., Mazzini M.:
A new type of male gonadal organization and spermatotegesis in
Teleostea. Atti 45° Convegno G.E.I. Perugia, 1999
29. Carcupino M., Corso G., Franzoi P., Mazzini M.: La gonade maschile
dei Singnatidi: un nuovo tipo di organizzazione del testicolo nei
Teleostei. Atti 60° Convegno UZI, Pavia 1999, Boll. Zool., 55, 1999.
30. Stocchino G.A., Corso G., Carcupino M., Casu S., Pala M.: Dugesia
leporii, nuova specie di planaria d’acqua dolce della Sardegna (Platyhelminthes, Tricladida). Atti 60° Convegno UZI, Pavia 1999, Boll. Zool.,
73, 1999.
31. Corso G., Carcupino M, Delitala G.: Uterine morpholoy drung the annual cycle in Chalcides ocellatus tiligugu (Gmelin) ( Squamata,
Scincidae). J. Morphol. 243: 153-165 (2000)
Dott. P. Francalacci
32. Francalacci P., Montiel R., Malgosa A.: A mitochondrial DNA database: applications to problems of nomenclature and to population genetics. Genomic diversity: applications in human population genetics
(S.S. Papiha, & R. Deka Eds), Kluwer Academic / Plenum Publishing
Corp, New York (in stampa)
- 261 -
33. Morelli L., Grosso M.G., Vona G., Varesi L., Torroni A., Francalacci
P.: Frequency distribution of mitochondrial haplogroups in Corsica and
Sardinia. Human Biology (in stampa)
34. Morelli L., Francalacci P.: The population history of Corsica and Sardinia: the contribution of archaeology and genetics. In “Molecular genetics and early Europe: woking papers in population prehistory” (C.
Renfrew & P. Forster Eds.). McDonald Inst. for Archaological Res.,
Cambridge (in stampa)
35. Morelli L., Grosso M.G., Casula M., Francalacci P.: Mitochondrial variability and the peopling of two Mediterranean islands. Euroconference
“Human Diversity in Europe and Beyond: retrospect and prospect”,
Cambridge, p.22 (1999)
36. Castrì L., Francalacci P., Luiselli D., Facchini F., Pettener D.: Genetic
admisture between western and eastern Eurasian mtDNA lineages in
Central Asian populations:the contribution of RFLPs analysis. 13°
Congresso dell’A.A.I., Roma, pp.213-214 (1999).
37. Palici di Suni M., Manca L., Cherchi L., Hadjisterkotis E., Masala B.,
Francalacci P.: Polymorphism of mt-DNA in ovines. 44° Congresso
Nazionale SIBBM, p. 138 (1999)
Dott.sa R. Manconi
38. Manconi R., Desqueiroux-Faundez R.: 1999 - Freshwater sponges
(Porifera, Spongillidae) from the Lake of Geneva, Switzerland. Rev
Suisse Zool. 106(3): 571-580.
39. Pronzato R., Bavestrello G., Cerrano C., Magnino G., Manconi R.,
Pantelis G., Sarà A., Sidri M.: 1999 - Sponge farming in the Mediterranean Sea: new perspectives. Mem. Queensland Mus., 44: 485-491.
40. Manconi R., Cubeddu T., Pronzato R.: 1999 - African freshwater
sponges: Makedia tanensis n.g. n.sp. from the Lake Tana, Ethiopia.
Mem. Queensland Mus., 44: 361-367.
- 262 -
41. Manconi R., De Salvia T., Cubeddu T., Pronzato R.: 1999 - Spongillofauna d’Europa: distribuzione geografica e morfologia al SEM.
Congresso UZI, Pavia. Abstract.
42. Manconi R., Cubeddu T., De Salvia T., Pronzato R.: 1999 – La
spongofauna dei laghi antichi. Congresso UZI, Pavia. Abstract.
43. Alberti A., Manconi R., Cubeddu T., Pala M.: 1999 – Ciclo vitale e
sopravvivenza di Dugesia sicula Lepori (Platyhelminthes, Tricladida)
in ambienti effimeri d’acqua dolce. Congresso UZI, Pavia. Abstract.
Dott.sa M. Carcupino
44. Carcupino M., Baldacci A., Corso G., Franzoi P., Mazzini M.: A new
type of male gonad organization and spermatogenesis in Teleostea. 45°
Convegno G.E.I. Perugia 8-11 Giugno 1999.
45. Carcupino M., Dezfuli B.S.: 1999. Acanthocephala. In: Reproductive
biology of Invertebrates, Vol. IX Progress in male gamete ultrastructure and phylogeny (BG.M. Jamieson ed.). pp. 229-242
46. Carcupino M., Baldacci A., Corso G., Pala M., Mazzini M., Franzoi P.:
1999. Testis organization and symplastic spermatids formation during
spermatogenesis of pipefishes. J. Fish Biol. 55: 344-353.
47. Corso G., Carcupino M., Delitala G.: Uterine morpholoy drung the
annual cycle in Chalcides ocellatus tiligugu (Gmelin) ( Squamata,
Scincidae). J. Morphol. 243: 153-165 (2000)
Dott. F. Maltagliati
48. Lardicci C., Rossi F., Maltagliati F.: (1999) Detection of thermal pollution: variability of benthic communities at two different spatial scales
in an area influenced by a coastal power station. Marine Pollution Bulletin., 38(4): 296-303.
- 263 -
49. Maltagliati F.: (1999) Genetic divergence in natural populations of the
Mediterranean killifish Aphanius fasciatus. Marine Ecology Progress
Series, 179: 155-162.
50. Famà P., Acunto S., Camilli L., Maltagliati F., Procaccini G.: (1999)
Genetic variation in two Mediterranean populations of Halophila stipulacea
(Forssk.) Aschers. Biologia Marina Mediterranea, 6(1): 184-190.
51. Maltagliati F., Camilli L.: (1999) Variabilità temporale della struttura
genetica di una popolazione di Aphanius fasciatus (Teleostei:
Cyprinodontidae) dell’Isola d’Elba (LI). Biologia Marina Mediterranea,
6(1): 221-223.
52. Rossi F., Casotti M., Maltagliati F., Lardicci C.: (1999) Benthic community structure in an area of the Gulf of Follonica influenced by a
coastal power station. Biologia Marina Mediterranea, 6(1): 433-436.
53. Maltagliati F.: (1999) Lactate dehydrogenase isozyme patterns of the
endangered Mediterranean killifish Aphanius fasciatus (Teleostei:
Cyprinodontidae). Italian Journal of Zoology, 66: 171-174.
54. Rindi F., Maltagliati F., Rossi F., Acunto S., Cinelli F.: (1999) Algal floral
associated to a Halophila stipulacea (Forssk.) Aschers. (Hydrocharitaceae)
stand in Western Mediterranean. Oceanologica Acta, 22(4): 421-429.
55. Procaccini G., Acunto S., Famà P., Maltagliati F.: (1999) Structural,
morphological and genetic variability in Halophila stipulacea (Hydrocharitaceae) populations in the western Mediterranean. Marine Biology, 135(1): 181-189.
56. Maltagliati F., Castelli A.: (1999) Aspetti di genetica della conservazione
per la gestione dell’ambiente. Atti della 10a Rassegna del Mare, Città
del Mare - Terrasini (PA), 29 Maggio 1999, pp. 349-354.
57. Fresu L., Casu M., Lardicci C., Maltagliati F., Castelli A.: (1999) Analisi
della struttura genetica e del flusso genico in Ophelia bicornis
(Polychaeta: Opheliidae). Riassunti XXX Congresso della Società
Italiana di Biologia Marina, Vibo Valentia, p. 117.
- 264 -
58. Camilli L., Castelli A., Lardicci C., Maltagliati F.: (1999) Adattamento
genetico agli ambienti salmastri in Mytilaster minimus (Mollusca:
Pelecypoda). Riassunti XXX Congresso della Società Italiana di
Biologia Marina, Vibo Valentia, p. 107.
59. Maltagliati F., Camilli L., Castelli A., Lardicci C.: (1999) Preliminary
Allozyme study on the genetic divergence in the bivalve Mytilaster
minimus from a polluted brackish environment and adjacent marine
sites. Abstract of the VII Congress of the European Society for Evolutionary Biology, Barcelona, p. II-186.
60. Procaccini G., Famà P., Ruggiero M.V., Maltagliati F.: (1999) Genetic
variability between native and introduced meadows of the seagrass
Halophila stipulacea from the Red Sea and Western Mediterranean.
Abstract of the VII Congress of the European Society for Evolutionary
Biology, Barcelona, p. II-238.
61. Castelli A., Lardicci C., Maltagliati F., Rossi F., Santoni M.: (1999)
Progressiva espansione della specie alloctona Desdemona ornata Banse
(Polychaeta, Sabellidae) nei bacini salmastri mediterranei. Riassunti
IX Congresso della Società Italiana di Ecologia, Lecce, p. 160.
Dott.sa L. Morelli
62. Morelli L., Vona G., Varesi L., Memmi M., Autuori L., Calò C.: Finger
dermatoglyphics in the Corsican population (France)Anthrop Anz 57
(4): 339-347, 1999.
63. Morelli L., Grosso M.G., Casula M., Francalacci P.: Mitochondrial variability and the peopling of two Mediterranean islands.Human Genome
Diversity Euroconference, Cambridge, GB, 9-13/9/1999.
64. Morelli L., Melis P.M., Angius A., Casu G., Cabras S., Pirastu M.:
Isolated population analysis to identify genetic factors in multifactorial diseases. XIII Congresso degli Antropologi Italiani, RomaSabaudia, 9-12/10/1999.
- 265 -
65. Melis P.M., Morelli L., Angius A., Casu G., Ombra N., Casula S.,
Maestrale G.B., Piras D., Cabras S., Pirastu M.: Demographic, Genealogical and genetic characterization of an isolated Sardinian
micropopulation suitable for the study of complex traits.49th annual
meeting of the American Society of Human Genetics, San Francisco,
California, 19-23/10/1999.
- 266 -
ISTITUTI
- 268 -
ISTITUTO DI ANATOMIA E ISTOLOGIA PATOLOGICA
Area scientifica
F06A
Docenti
Prof. G. Massarelli Prof. Ordinario
Prof. F. Tanda Prof. Ordinario
Prof. ssa L. Bosincu Prof. Associato
Dott. V. Manunta Ricercatore Confermato
Dott. P. Cossu-Rocca Ricercatore
Temi di ricerca
Patologia oncologica relativamente all’incidenza delle neoplasie
nella Provincia di Sassari con costituzione del Registro Tumori della Provincia di Sassari, ai fattori di rischio delle neoplasie, ai criteri morfologici
di rilevanza prognostica e terapeutica per neoplasie del sistema emolinfopoietico, della mammella, dell’intestino, dell’apparato genito-urinario
maschile e femminile, della tiroide e della cute.
Lavori pubblicati nel 1999
- Dore M.P., Bilotta M., Vaira D., Manca A., Massarelli G., Leandro G.,
Atzei A., Pisanu G., Graham D.Y., Realdi G.: High prevalence of
Helicobacter pylori infection in shepherds. Digestive Diseases and
Sciences 44: 1161-1164, 1999
- Realdi G., Dore M.P., Piana A., Atzei A., Carta M., Cugia L., Manca A.,
Are B.M., Massarelli G., Mura I., Maida A., Graham D.Y.: Pretreatment
nantibiotic resistance in HelicobActer pylori infection: results of three
randomized controlled studies. Helicobacter 4: 106-112, 1999
- Massarelli G., Bosincu L., Costanzi G., Onida G.A.: Uterine Wilms’
tumor. Int J Gynecol Pathol 18: 402-403, 1999
- 269 -
- Dessanti A., Massarelli G., Bosincu L., Canu L., Noya G., Dettori G.:
Aggressive, congenital fibromatosis of the small intestine in the newborn.
Report of a case and review of the literature. Eur J Pediatr Surg 9: 422425, 1999
- Massarelli G., Onida G.A., Piras M.A., Marras V., Mura A., Tanda F.:
Neuron-specific enolase (g-enolase, g-g dimer) expression in Hodgkin’s
disease and large cell lymphomas. Anticancer Research 19: 3933-39'£,
1999
- Meloni G., Dore A., Fanciulli G., Tanda F., Bottazzo G.F.: Subclinical
coeliac disease in schoolchildren from northern Sardinia. The Lancet
353, 37, 1999.
- Cossu A., Palmieri G., Manca A., Pintus A., Pisano M., Cherchi P.L.,
Ruiu G., Massarelli G., Tanda F., Pirastu M.: Molecular profile of the
human chromosome 10q25-q26 in patients with endometrial cancer.
Virchows Archiv 435, 185, 1999.
- Cherchi P.L., Ruiu G.A., Manca A., Palmieri G., Pisano M., Cossu A.,
Pintus A., Tanda F., Dessole S., Massarelli G., Pirastu M.: Genomic
instability of the human chromosome 10q25-q26 in patients with
endometrial cancer. New Tecnologies for Gynecologic and Obstetric
Investigation CIC edizioni Internazionali 305-306, 1999.
Cooperazioni Internazionali
Università di Granada
Royal Free Hospital Londra
Cornell University New York
Cooperazioni Nazionali
Università di Udine, di Modena, di Ancona, di Bari
Università di Milano
Università di Verona
Università di Bologna
Istituto Tumori di Milano, di Aviano
- 270 -
Convegni e Congressi
Ciclo di Conferenze di Aggiornamento in Patologia Diagnostica.
Hanno tenuto le lezioni il Prof. Antonino Carbone su “Processi
linfoproliferativi reattivi e neoplastici HIV correlati”; la Prof.ssa Paola Pisani
su “Epidemiologia del cancro della mammella: la proporzione di casi
attribuibili a fattori di rischio noti”; il Prof. Mike Stratton su “Molecular
Biology of Breast Cancer”; il Prof. Fabio Facchetti su “Modificazioni
linfonodali nelle immuno-deficienze primitive”; il Prof. Lucio Luzzatto su
“La Genetica del Cancro”; il Prof. Paolo Dalla Palma su “Lo screening
citologico-vaginale in Provincia di Trento”.
Dal 13 al 15 ottobre 1999 si è svolto ad Alghero il XVII Corso dei
Seminari Sassaresi di Istopatologia tenuto dal Prof. Ronald A. De Lellis,
del New York Presbyterian Hospital-Cornell Campus di New York su: “Patologia endocrina”.
Laboratori di ricerca utilizzati
Istituto di Anatomia Patologica, Università di Sassari
Centro di Genetica del CNR, Porto Conte
Centro di Microscopia Elettronica, Università di Sassari
Progetti di Ricerca in corso
- “I carcinomi della mammella familiare nel Nord Sardegna”.
- “Alterazioni genetiche molecolari in polipi neoplastici e non neoplastici
e loro correlazione con il carcinoma del colon-retto”.
- “Natura dei follicoli nella iperplasia angio-follicolare o malattia di
Castleman: quadri di esaurimento funzionale o aspetti di incompleta
maturazione?”.
- “Ruolo del tamoxifene come fattore di rischio nello sviluppo del carcinoma
endometriale in pazienti con pregresso carcinoma mammario”.
- “La malattia di Hodgkin nel Nord Sardegna”
- “Identificazione dell’Helicobacter pylori e dei ceppi cagA+ su biopsie
gastriche incluse in paraffina”.
- “Il morbo di Crohn: verifica dell’ipotesi di una componente batterica
nell’etiopatogenesi della malattia mediante tecniche immunoistochimiche e di biologia molecolare”.
- 271 -
- “Indagine epidemiologica e monitoraggio sanitario del Sulcis-Inglesiente.
- “Fenotipo e genotipo dei tumori più frequenti nel sesso femminile”
- “Screening citologico nella lotta contro i tumori del collo dell’utero”
Finanziamenti ottenuti nel 1999:
L. 32.000.000
Residui per la ricerca nel bilancio 1999:
L. 33.000.000
- 272 -
ISTITUTO DI CLINICA MEDICA GENERALE
E TERAPIA MEDICA
“S. CAMPUS”
1. Area scientifica.
Settori scientifico disciplinari afferenti::
F04C
Oncologia Medica
F07A
Medicina Interna
F07C
Malattie dell’apparato cardiovascolare
F07E
Endocrinologia
F18X
Diagnostica per immagini e radioterapia
2. Numero docenti: 15
3. Dottorati di ricerca: N°2
4. Temi di ricerca:
a) Gastroenterologia
- Storia naturale, diagnosi e terapia delle epatiti da virus, delle cirrosi e del
carcinoma del fegato.
- La patologia da Helicobacter Pylori.
- Le malattie acute e croniche dell’intestino.
- Genetica dell’emocromatosi.
b)
-
Cardiologia
Complicanze croniche cardiovascolari dell’ipertensione arteriosa.
Diagnosi precoce non invasiva di aterosclerosi.
Meccanismi di scompenso cardiaco.
Storia naturale e diagnosi precoce di cardiopatia talassemica.
Emodinamica dei vizi valvolari.
Genetica dell’ipertensione arteriosa e delle sue complicanze.
- 273 -
-
Effetti pleiotropici dei farmaci cardiovascolari.
Diagnosi precoce di aritmia.
L’ischemia silente.
La cardiopatia dell’atleta.
Terapia genica delle malattie cardiovascolari.
c) Oncologia
- Diagnosi precoce e chemioterapia neoadiuvante, adiuvante e palliativa delle neoplasie maligne.
- Alterazioni metaboliche post-ormonoterapia.
d)
-
Malattie del metabolismo
Nefropatia diabetica.
Genetica del diabete mellito di tipo 2 in Sardegna.
Genetica dell’ ipercolesterolemia familiare in Sardegna.
Diabete mellito di tipo 1 a lenta evoluzione.
e) Medicina Nucleare
- Applicazioni di diagnostica medico nucleare in vivo e in vitro nelle
patologie neoplastiche, endocrinologiche, polmonari, ematologiche,
gastroenterologiche, urologiche e cardiologiche.
f) Geriatria
- Valutazione multidimensionale dell’anziano.
- La patologia multisistemica e la polifarmacologia nell’anziano.
g)
-
Metodologia e didattica
Applicazioni cliniche della Medicina basata sulle Evidenze.
L’educazione terapeutica dei malati cronici.
La valutazione della qualità della vita.
Apprendimento clinico per problemi e metodologie didattiche postlaurea.
- Ricerca clinica e ricadute pratiche.
- 274 -
5. Cooperazione internazionale: N°12
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
j)
k)
l)
Max Delbruck Center di Berlino.
Luserm, Parigi.
Università di Francoforte.
Cornell University, New York.
Medical University, South Caroline.
Baylor College, Houston Texas.
Università dell’Afghanistan.
Università del Mozambico.
Università di Boston.
Università dello Zimbabwe.
Karolinske Institute di Stoccolma.
Università di Washington, Seattle.
6. Pubblicazioni del 1999
a) In extenso su riviste internazionali dotate di Editorial Board: N°49
b) In extenso su riviste nazionali, atti di Congressi, abstracts a Congressi
nazionali e internazionali: N°68.
7. Sintesi finanziamenti
a) Ex 60%
b) Ex 40%
c) Regione Sardegna
£. 52.439.400
£. 128.295.000
£. 164.000.000
(N°13 finanziamenti)
(N° 3 finanziamenti)
(N° 2 finanziamenti)
8. Collaborazione con il territorio
a) Collaborazione con la Sezione Regionale della Società Italiana di
Cardiologia.
b) Collaborazione con la Sezione Regionale dell’Associazione Italiana
Celiaci.
c) Collaborazione con la Sezione Regionale Società Italiana di Medicina
Interna.
- 275 -
d) Servizio di riferimento regionale per la diagnostica di Medicina nucleare del territorio.
e) Collaborazione con la Lega italiana Lotta contro i Tumori.
9. Prestazioni in conto terzi
a) N°3 studi controllati randomizzati per conto di Aziende Farmaceutiche.
b) N°1 analisi di laboratorio.
10. Residui
Residui per la ricerca sul bilancio ‘99: £. 525.346.387.
- 276 -
ISTITUTO DI DERMATOLOGIA
L’attività di ricerca dell’Istituto di dermatologia da circa 20 anni è
diretta a studiare l’influenza dei fattori genetici nel determinismo e nella
progressione di alcune dermatosi. Nell’ambito di questa problematica sono
state sviluppate le seguenti linee principali:
- Studio epidemiologico, clinico e virologico del sarcoma di Kaposi.
Si tratta della principale linea di ricerca dell’Istituto che si sviluppa da
oltre 20 anni, in considerazione della relativa frequenza del sarcoma di
kaposi in Sardegna.
Negli ultimi anni è stato studiato in particolare il rapporto fra la diffusione dell’infezione da HHV-8 e la diffusione del sarcoma di Kaposi nella
provincia di Sassari. Su questo argomento è stato ottenuto un contratto
di ricerca 40% nell’ambito del progetto di interesse nazionale “Aspetti
clinici e patogenetici del sarcoma di Kaposi”.
- Studio della presenza e diffusione della pitiriasi rotunda in Sardegna.
Si tratta di una genodermatosi, molto rara in Italia e relativamente frequente in Sardegna, che è in corso di studio presso la Clinica
Dermatologica dell’UNiversità di Sassari.
- Studio genetico della psoriasi nella Sardegna settentrionale.
La psoriasi è una malattia multifattoriale che interessa circa il 2% della
popolazione.
Presso la Clinica DErmatologica dell’Università di Sassari, in collaborazione con la Cattedra di Genetica Medica dell’Università di Cagliari,
è in corso una ricerca per stabilire se i fattori genetici di predisposizione
alla psoriasi in Sardegna siano gli stessi di quelli presenti nell’Italia continentale, oppure se in Sardegna siano presenti fattori peculiari di
predisposizione.
- 277 -
- 278 -
ISTITUTO DI IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA
-
-
Personale docente: n. 4 Professori I fascia, n. 3 Ricercatori (Settore
F22A Igiene generale ed applicata)
Principali grandi temi di ricerca: Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, Igiene ospedaliera, Igiene ambientale, Epidemiologia e
Biostatistica, Microbiologia applicata, Educazione sanitaria
Sintesi dei risultati raggiunti nelle principali linee di ricerca:
EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DI MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE
Presso l’Istituto di Igiene e Medicina Preventiva sono attivate diverse linee di ricerca nel campo delle malattie infettive e parassitarie. Per quanto
concerne le malattie parassitarie sono state eseguite ripetute indagini trasversali al fine di seguire l’andamento di alcune patologie nella popolazione del Nord-Sardegna. Fra tali indagini rientrano lo studio della prevalenza
di parassitosi intestinali e gli studi di prevalenza dell’idatidosi umana, per
la quale è attivato, da oltre un trentennio, un sistema di monitoraggio, finalizzato alla validazione degli interventi di profilassi effettuati sul territorio.
Per quanto attiene alla epidemiologia delle malattie infettive, sono state
eseguite indagini epidemiologiche conoscitive a partire dai casi clinici o,
con metodo sieroepidemiologico, su popolazione apparentemente sana (studi
sulla prevalenza delle epatiti virali e di alcune altre malattie infettive di
interesse regionale e non: epatiti A e C, Toxoplasmosi, TBC e Micobatteriosi,
Infezioni da Helicobacter pylori). Sono inoltre in corso, in collaborazione
con la Clinica Odontoiatrica, studi sulla patologia cariosa e parodontale.
E’ attiva inoltre una linea di ricerca che prevede studi di epidemiologia
tradizionale e molecolare sulle Salmonelle, il cui pattern epidemiologico,
per alcuni aspetti, si diversifica da quelli osservati in altre regioni di Italia.
Sul versante della profilassi, sono stati condotti studi analitici di efficacia di
vaccini già in uso, studi sperimentali (trials vaccinali) di nuovi vaccini o di
nuove formulazioni.
- 279 -
EPIDEMIOLOGIA DI MALATTIE CRONICO-DEGENERATIVE
a) Epidemiologia dei tumori
In tale ambito di attività sono state condotte da parte dell’Istituto di Igiene e Medicina Preventiva varie indagini epidemiologiche. In particolare
è stata attivata una linea di ricerca orientata all’analisi spaziale della frequenza delle malattie neoplastiche attraverso l’implementazione di metodi statistici finalizzati alla minimizzazione dell’errore che i piccoli
numeri impliciti alle analisi ad elevata risoluzione spaziale comportano
(utilizzo di stime bayesiane delle frequenze degli eccessi).
b) Epidemiologia di patologie non infettive di importanza regionale
L’attività di ricerca sulla patologia cronico-degenerativa ha permesso di
mettere a fuoco lo stato sanitario della popolazione sotto molteplici aspetti
ed unitamente ai lavori di epidemiologia dei tumori, medicina preventiva e sociale, auxologia ed a quelli finalizzati alla formulazione di “profili fisiologici”, offrono un articolato contributo alla conoscenza delle caratteristiche popolazionistiche, comportamentali, sociali e sanitarie dell’Isola.
In particolare sono state condotte indagini su patologie ematologiche,
urologiche, su temi di allergologia svolti nell’ambito delle attività di un
Centro di Aerobiologia operante presso l’Istituto e su diversi altri aspetti
di interesse regionale.
IGIENE OSPEDALIERA
L’Istituto di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Sassari
ha avviato, già dagli anni ‘70-‘80, un programma di studio di igiene
ospedaliera che persegue tuttora differenti linee di sviluppo:
- studi di prevalenza ed incidenza delle infezioni ospedaliere nel Complesso Università-Ospedale di Sassari;
- caratterizzazione di microrganismi di isolamento ospedaliero e
monitoraggio e controllo di microrganismi emergenti, con particolare
riferimento ai micobatteri non tubercolari ed alle legionelle;
- rischio infettivo in ambiente odontoiatrico;
- controlli microbiologici dei veicoli di trasmissione;
- studi sull’organizzazione delle pratiche di sterilizzazione;
- 280 -
- indagini sulle modalità di gestione dei rifiuti “sanitari”;
- valutazione in ambiente ospedaliero del grado di inquinamento indoor
inteso sia come alterazione dei parametri microclimatici (temperatura,
umidità, temperatura radiante, velocità dell’aria) sia come presenza di
inquinanti di diversa natura, con particolare riferimento ai comparti operatori ed ai reparti maggiormente a rischio (es. gas anestetici);
- analisi dello spettro di resistenza a sostanze antimicrobiche di
microrganismi isolati in ambiente ospedaliero, mediante valutazione in
vitro dell’efficacia di molecole antibiotiche e di sostanze antisettiche/
disinfettanti;
L’Istituto di Igiene e Medicina Preventiva, inoltre, dal 1989, in collaborazione con le Direzioni Sanitarie, organizza Corsi di formazione e di
aggiornamento del Personale infermieristico sul tema specifico delle infezioni ospedaliere.
IGIENE AMBIENTALE
L’attività di ricerca in ambito di Igiene ambientale è prevalentemente orientata verso lo studio dei rapporti intercorrenti tra ambiente, acqua e
salute. Gli aspetti igienico-sanitari inerenti l’inquinamento urbano ed industriale sono stati studiati attraverso risvolti inerenti le acque costiere, la
concentrazione di metalli pesanti e antiparassitari in alimenti e soggetti.
In particolare, per quanto riguarda le acque destinate al consumo umano, è stato studiato, attraverso costante monitoraggio e controllo del patrimonio idrico:
- la distribuzione spaziale delle fonti di approvvigionamento e loro distribuzione nel territorio in relazione alle località di effettiva necessità ed
utilizzo;
- gli effettivi fabbisogni tramite accurato censimento sul territorio e l’applicazione, per la formulazione di stime previsionali, di modelli predittivi delle richieste di acqua potabile in relazione allo sviluppo demografico
e tecnologico;
- il profilo qualitativo delle singole risorse in riferimento all’uso previsto
o ipotizzabile sulla base di valutazioni socio-economiche, politiche,
demografiche e sanitarie, al fine di un loro possibile sfruttamento
- 281 -
tenendo conto degli apporti di polluenti esistenti o prevedibili nel territorio;
- la relazione esistente tra patologie uro-litiasiche e caratteristiche geoidrologiche delle acque della Provincia di Sassari;
- la formazione di composti derivanti da trattamenti di potabilizzazione sia nelle acque che in alimenti prodotti mediante il loro impiego - e la
loro rimozione con l’utilizzo, in impianti pilota ed in esercizio, di metodiche alternative di trattamento; in tale ambito, particolare attenzione è
stata rivolta all’impiego di acqua ossigenata, ozono e biossido di cloro
utilizzati da soli o in combinazione secondo specifiche peculiarità delle
acque insistenti nel territorio.
Inoltre, a completamento delle indagini relative alle risorse idriche,
sono stati condotti studi su acque profonde al fine di caratterizzarle per un
eventuale loro impiego a scopo idro-potabile e su acque minerali e termominerali sia per gli aspetti chimici che per quelli chimico-fisici e
batteriologici per quanto riguarda i microrganismi caratterizzanti la facies
microbica.
-
Collaborazioni con Istituto Superiore di Sanità, ISPESL, Ministero del
Lavoro
Pubblicazioni: n. medio per persona: 5
Laboratori: a) Microbiologia, b) Ecologia, c) Igiene Ospedaliera, d)
Epidemiologia e Biostatistica
Finanziamenti: Ministeriali (ex 40%) e Ministero del Lavoro, Locali
(ex 60%), Regionali per un totale di circa 370 milioni nel 1999
Prestazioni conto terzi per 350 milioni nel 1999.
- 282 -
ISTITUTO DI LINGUE E LETTERATURE ROMANZE
SINTESI DELLE ATTIVITÀ DI RICERCA
Docenti dell’Istituto:
Luis Hernán LOYOLA GUERRA
Ignazio DELOGU
Margherita BOTTO
Giuseppe CONTU
Marina ROMERO FRÍAS
Giorgio SALE
Laura LUCHE
- PO: Lingue e Lett. Ispanoamericane
- PA: Lingua e Letteratura Spagnola
- PA: Lingua e Letteratura Francese
- PA: Lingua e Letteratura Araba
- RC: Lingua e Lett. Spagnola
(Fac. Lettere)
- titolare di borsa post-dottorato
(L.L. Francese)
- titolare di assegno di ricerca
(L.L. Ispanoamericane)
Area ISPANISTICA
Prof. LOYOLA
Prosegue ricerca sul tema: L’opposizione moderno / postmoderno quale
chiave esegetica dello sviluppo storico-culturale contemporaneo (con particolare riferimento allo sviluppo letterario ispanoamericano e all’opera poetica di pablo neruda).
Pubblicazioni recenti:
- “Neruda 1956-1973: la modulación posmoderna del compromiso
político”, in Catherine Poupeney Hart & Monique Sarfati-Arnaud
dell’Université de Montréal (a cura di), Pablo Neruda – Mitos y
Personaje, Ottawa, Girol Books, 1998;
- “Neruda moderno / Neruda posmoderno” in José Carlos Rovira (a cura
di), América Sin Nombre, Universidad de Alicante, 1999;
- “La poesia neoclassica [ispanoamericana]” in Dario Puccini & Saúl
Yurkievich (a cura di), Storia della Civiltà Letteraria Ispanoamericana,
vol. I, Torino, UTET, 2000;
- 283 -
- il prof. Loyola dirige attualmente la nuova e monumentale edizione delle Obras Completas di Pablo Neruda presso gli editori Círculo de Lectores
& Galaxia Gutenberg di Barcellona: sono già apparsi il vol. I (1999) e il
vol. II (2000), nelle cui rispettive 100 e 60 pagine di Notas filologiche e
interpretative il curatore applica le categorie moderno/postmoderno della
sua ricerca in corso.
Prof. DELOGU
Tema: Esiti letterari e narrativi dello sviluppo delle lingue romanze nei secoli XI-XIII – il caso del volgare sardo. Condotta in collaborazione con la
dott.ssa Veronica Torres, contrattista regionale, questa ricerca intende accertare ed evidenziare le caratteristiche letterarie e narrative di alcuni documenti del Medio Evo Sardo, e per tale via mostrare come la lingua logudorese
dei secoli XI-XIII era già pienamente una lingua letteraria. Pubblicazioni:
non segnalate.
Dott.ssa ROMERO FRÍAS
Non è pervenuta informazione.
Dott.ssa LUCHE
Tema: L’operazione critica di erich auerbach in mimesis: Sistematizzazione
teorica e proposta di attualizzazione. La dott.ssa Luche è cultrice della materia per L. L. Ispanoamericane presso quest’Università ed è dottoranda in
Teoria della Letteratura e Letteratura Comparata alla Universidad Autónoma
de Barcelona.
Pubblicazioni:
- “Dal critico catoblepa” in L’Indice dei Libri, Torino, gennaio 1999;
- recensione di Il secolo dei lumi di Alejo Carpentier, in L’Indice dei Libri, Torino, marzo 2000;
- “Erich Auerbach: analisi introduttiva”, in corso di stampa presso gli
Annali della Facoltá di Lingue e Letterature Straniere di quest’Università.
- 284 -
Area FRANCESISTICA
Prof.ssa BOTTO
Temi:
- Procedimenti di autenticazione e saturazione del mondo narrativo nella
produzione romanzesca francese del XIX e del XX secolo. Ricerca
triennale avviata nell’anno 1999 e finanziata con fondi ex 60% di questa
Università. I suoi primi risultati sono stati esposti nella comunicazione
“Les villes (im)possibles d’Alain Robbe-Grillet”, Séminaire D.E.A. 1999
dell’Université de Franche-Comté sul tema La ville dans la littérature, i
cui Atti sono in corso di stampa.
- Figures du récit fictionnel et du récit factuel: Définition(s), specificité(s),
permeabilité(s). Ricerca internazionale quadriennale (1999-2003) sotto
l’egida del Laboratoire Littérature et Histoire des Pays de Langues
Européennes dell’Université de Franche-Comté.
Pubblicazioni recenti:
- “Le palimpseste du vampire”, in L’Intertextualité, numero speciale degli Annales Littéraires de l’université de Franche-Comté, 1998;
- “Personaggio e semantica narrativa” in Il personaggio romanzesco, a
cura di F. Fiorentino e L. Carcereri, Roma, Bulzoni, 1998;
- “Due italiani nel Rif” in L’Africa e l’Italia Contemporanea, numero speciale di Narrativa, Université de Paris X, 1998;
- “Le monde fictionnel de Cyrano de Bergerac”, in Perspectives de la
recherche sur le genre narratif français du XVIIe siècle, Pisa-Genève,
2000.
Dott. SALE
Temi:
- I modi dell’autenticazione del racconto nella produzione letteraria francese alla fine del XVII secolo. Programma di ricerca per la borsa postdottorato presso quest’Università.
- Aspetti di etica applicata: La scrittura aforistica. Ricerca in corso presso
l’Università di Bologna.
- 285 -
- Romanzo e poetiche del romanzo nella letteratura francese dal xvi al xx
secolo. Ricerca in corso presso l’Università di Pavia.
Pubblicazioni:
- “Le Festin de Pierre di Thomas Corneille: un exemple des procédés de
réécriture”, in Don Giovanni a più voci, numero monografico dei Quaderni di Acme, Università di Milano, 1996;
- “L’histoire et la fiction dans Dom Carlos”, in corso di stampa presso gli
Annali della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di quest’Università.
Area ARABISTICA
Prof. CONTU
Temi:
- Il mondo arabo contemporaneo, con particolare riferimento all’Egitto:
istituzioni, correnti politiche e culturali, storiografia;
- Sardegna e mondo arabo: la Sardegna nelle fonti arabe e gli arabismi
nella lingua sarda. Pubblicazioni: non segnalate.
Collaboratori: il dott. Elias NADAFF raccoglie documentazione sullo scrittore Amín ar-Riháni e il dott. Ali KALATI conduce una ricerca sul
lessico del vestiario arabo in epoca medioevale.
- 286 -
ISTITUTO DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE
Facoltà di Lingue e letterature Straniere
Dell’Istituto di Lingue e letterature Straniere della Facoltà di Lingue
e Letterature Straniere, di cui è direttore la sottoscritta Prof . Giulia Pissarello,
fanno parte i Proff. S. Sanna, L. Szilard, e i Dott. J. Martin, K. Vogel, F.
Mulas, e per supplenza/affidamento i Prof. G. Serpillo e la Dott. A. Vistarchi.
Nel 1999 le principali linee di ricerca dell’Istituto sono state quelle
qui di seguito indicate con suddivisione per aree e con particolare riferimento ai fondi ex 60%, ex 40% e CNR .
- Germanistica:
La Prof. S. Sanna si è concentrata su “La prospettiva del rapporto
complesso fra etica e prassi politico-sociale nella narrativa di Alfred Döblin”
(dedicando particolare attenzione alla poetica cifrata dell’autore) e su “La
revisione dell’interpretazione di Nathan der Weise di G. E Lessing” e su
“Lessing e l’orientalismo tedesco”. Relativamente a questi ambiti di ricerca la Prof. Sanna ha tenuto sia conferenze presso le Università di Paderbon,
Karlsruhe, Macerata, Bergamo, Budapest sia pubblicato i saggi “Da miss
Sara Sampson a Emilia Galotti: le forme del mito di Medea nel teatro di
Lessing”, in Il cacciatore di silenzi. Studi dedicati a Ferruccio Masini, a
cura di P. Chiarini, Roma: Istituto Italiano di Studi Germanici, 1999, pp.
319-364; Von der ratio zur Weiheit, drei Studien zu Lessing, Bielefied:
Aisthesis Verlag , 1999. Altri saggi sono in corso di stampa. Ricerche su
fondi ex 60%.
Il Dott. K. Vogel si è concentrato nel 1999 sulla saggistica di Max
Kommerell , autore su cui è in procinto di pubblicare un ampio saggio;
per il 2000 il Dott. Vogel prevede di portare a termine anche un articolo
sugli scritti sardi di Emst Juenger. Ricerche su fondi ex 60%.
- Slavistica:
La Prof. L. Szilard sta compiendo approfondite ricerche su
- 287 -
“L’Ermeneutica nella Russia della prima parte del XX secolo” con particolare riferimento a “L’ermeneutica come metodo e filosofia”, l’ ermeneutica
come scienza, A. Belyj e la tradizione ermeneutica del Rinascimento. Oltre
a lezioni negli usa, Università di Osu, la Prof. Szilard partecipa ad un dottorato di ricerca presso l’Università di Budapest ELTE . Sono in corso di
stampa due saggi ed uno studio in lingua russa. Ricerche su fondi ex 60%.
- Anglistica:
La Prof Giulia Pissarello sta svolgendo ricerche su “Il romanzo gotico inglese dell’Ottocento e del Novecento” con particolare riferimento al
“laboratorio come luogo dell’Io” nei romanzi di M. Shelley, R.L. Stevenson,
H.G. Wells, D. Thomas, B. Aldiss. Da tale ricerca è per il momento scaturito il saggio “Topografie degli inferi: The Island of Dr. Moreau di H.G.Wells
e Moreau’s Other Island di Brian Aldiss, in Merope, XI, N.27 (1999). Ricerche su fondi ex 60%. Inoltre altri ambiti di ricerca sono quelli legati al
“topos dell’isola” e alla scrittura di viaggio: in particolare, a questo proposito, si segnalano l’articolo “Una quest verticale:Prospero Cell di Lawrence
Durrell” in Stultifera Navis, III (in corso di pubblicazione. Ricerche su
fondi ex 40%.) e il recente convegno tenutosi a Sassari il 21-22 gennaio u.s.
su “D.H. Lawrence e la Sardegna”, di cui la Prof. Pissarello è stata curatrice
e relatrice con la relazione “Occhio reale/occhio della mente: Sea and
Sardinia di D.H. Lawrence. Nell’ambito delle letterature anglo-celtiche ha
recentemente preso parte alla tavola rotonda del convegno, Torino 7-8 aprile 2000, Sean O’Faolain: a centenary celebration”.
La dott. J. Martin si interessa di “Le problematiche della valutazione
nell’acquisizione di abilità linguistiche” ed attualmente ricopre il ruolo di
Team Leader per la University of Cambridge Local Examinations Syndicate
(UCLES) e, sempre per problematiche di ambito linguistico, nel 1999, ha
preso parte a due convegni rispettivamente a Udine “Quale apprendimento/
insegnamento linguistico nell’Università italiana del 2000?” e Roma, Università di Roma Tre, “Testing linguistico all’Università”. Ricerche su fondi
ex 60%.
Il Dott. F. Mulas è tuttora impegnato in ricerche relative alla letteratura italo-americana, suo ambito privilegiato; ha preso parte ad convegno
sugli scrittori del secondo Novecento e ha pubblicato saggi e articoli.
- 288 -
ISTITUTO DI MATEMATICA E FISICA
DOCENTI:
Roberto CESAREO
Salvatore R. AMENDOLIA
Tim STEGER
Fausto DI BIASE
Aldo CONCA
Carlo PENSAVALLE
Antonio BRUNETTI
Andrea LOI
Cesare CAPPIO BORLINO
Bruno GOLOSIO
prof. ord. di Fisica, Facoltà di Farmacia,
“
“ “ “
Facoltà di Scienze
“
“ di Matematica, Fac. di Scienze
“
ass. di Matematica, Fac. di Scienze
“
“ “ Matematica, Fac. di Farmacia
ric. conf. di Matematica, Fac. di Scienze
ric. conf. di Fisica, Fac. di Farmacia
ric.
di Matematica, Fac. di Scienze
borsista Regione Sardegna
borsista Regione Sardegna
TEMI DI RICERCA
Fisica
a. Sviluppo di strumentazione portatile di fluorescenza X per analisi in
campo ambientale ed archeometrico; in particolare sviluppo di
- tubi a raggi X miniaturizzati
- rivelatori di raggi X di piccole dimensioni raffreddati termoelettricamente
- programmi di calcolo per il riconoscimento e la valutazione automatica dei picchi X e delle concentrazioni nei campioni da analizzare
b. Sviluppo di tomografi e minitomografi impieganti raggi X o gamma in
trasmissione per applicazioni in campo industriale, con particolare riguardo allo sviluppo di sistemi di rivelazione;
c. Sviluppo di softwares di visualizzazione tridimensionale di campioni
sottoposti a misure tomografiche, con particolare riguardo all’estrazione e quantificazione di volumi di interesse;
d. Sviluppo di softwares di creazione/ricostruzione tomografica per serie
di dati incompleti;
- 289 -
e.
f.
g.
Sviluppo di tomografi impieganti raggi X o gamma in diffusione
Compton ed in fluorescenza per applicazioni in campo industriale, e
sviluppo di softwares innovativi per la relativa ricostruzione;
Sistemi di imaging basati su rivelatori a pixel di GaAs accoppiati a
matrici di elettronica di lettura; applicazioni alla mammografia digitale;
Applicazioni delle reti neuronali alla chimica ed alla medicina (analisi
di spettri NMR e diagnosi di patologie talassemiche).
Matematica
a. Palazzi affini, algebra di Cuntz-Krieger, teoremi di Fatou, rappresentazioni irriducibili del gruppo libero
b. Algebra commutativa e sue relazioni con la geometria algebrica e l’algebra computazionale
c. Problemi di analisi armonica legati alle funzioni massimali relative al
comportamento alla frontiera di funzioni armoniche ed applicazioni
d. Quantizzazione di varietà di Kaehler e metriche di Kaehler-Einstein
proiettivamente indotte
e. Analisi armonica su strutture discrete
f. Teoria dei giochi: equilibri di Nash
g. Sistemi dinamici: reti neurali
Si svolgono inoltre presso la Struttura Dipartimentale di Matematica
e Fisica, responsabile il prof. S.R. Amendolia, il progetto INTEGRA (Fondo Sociale Europeo) sull’inserimento della forza lavoro in Sardegna, finanziato con L.1000 Mlit ed il progetto “Montecarli finanziari” (MURST) per
la valutazione del rischio di credito , finanziato con L. 806 Mlit.
SINTESI DEI RISULTATI OTTENUTI
Fisica
a. Si sono realizzati numerosi prototipi di strumentazione portatile di fluorescenza X del peso complessivo di qualche Kg, alimentati alla rete; si
sta completando la realizzazione di softwares dedicati a specifici gruppi di campioni (suolo, ori, bronzi ecc.)
- 290 -
b. Si sono realizzati numerosi prototipi di tomografi X per applicazioni
industriali. In particolare due prototipi realizzati con la nostra collaborazione sono attualmente in funzione a Curitiba (Brasile) ed a Città del
Messico, oltre ad uno funzionante presso l’Università di Sassari;
c. Il tomografo Compton è ancora in fase di ricerca
d. si è realizzato un software di visualizzazione tridimensionale indipendente dal sistema operativo e dalla macchina di calcolo;
e. Si sta perfezionando un software per l’estrazione automatica dei volumi di interesse a partire da un oggetto ricostruito tridimensionalmente,
che troverà applicazione nell’individuazione automatica di difetti all’interno di campioni industriali. Si è inoltre sviluppato un software di
ricostruzione tomografica a partire da dati incompleti, fino ad una assenza del 50% dei dati
f. Si è montato il sistema costituito dai rivelatori a pixel di GaAs
Matematica
a. Definizione delle algebre di Cuntz-Krieger di rango superiore, e calcoli
dei K-gruppi di alcune di queste. Dimostrazione di un nuovo caso di
una congettura di W. Paschke sulle rappresentazioni del gruppo libero.
Nuova versione di un lemma di P.Sjoegren sulle funzioni massimali.
Studio dell’immagine di una certa mappa, la quale può essere interpretata anche come lo spettro di un certo operatore associato ad un palazzo
di tipo Antilde.
RISULTATI ATTESI PER I PROSSIMI ANNI
Fisica
a. Si intende realizzare un prototipo di strumento di analisi di fluorescenza X portatile di dimensioni molto ridotte, ed alimentato completamente a batteria
b. Ci si propone di realizzare, oltre ai tomografi già costruiti, dei prototipi di
minitomografi, caratterizzati da una risoluzione spaziale di 10-100 micron
c. Si spera di arrivare alla realizzazione di un prototipo di tomografo
Compton
- 291 -
d. Si conta di arrivare entro 2 anni alla realizzazione di un prototipo per
misure mammografiche.
Matematica
a. Teoremi di tipo Fatou per i palazzi affini
ASPETTI DI ORIGINALITA’ E DI INNOVAZIONE
Fisica
a. Non esiste a tutt’oggi uno strumento per analisi di fluorescenza X ,
comprendente un piccolo tubo X , un rivelatore di raggi X ed un
analizzatore di spettri, interamente alimentatI a batteria, e quindi
trasportabile in campo;
b. Il tomografo a raggi X per applicazioni industriali non è di per sé innovativo;
c. Un tomografo Compton di costi ridotti non è disponibile sul mercato
d. La realizzazione di un sistema mammografico basato su rivelatori a
GaAs costituisce una importante novità nel settore dell’imaging medico.
Matematica
a. Probabilmente le algebre di Cuntz-Krieger di rango superiore darà vita
ad una nuova corrente di ricerca
COOPERAZIONI INTERNAZIONALI
Una delle caratteristiche più rilevanti della Struttura dipartimentale
di Matematica e Fisica è di avere molte e fruttuose collaborazioni collaborazioni scientifiche internazionali che si estrinsecano con visite anche di
lunga durata sia di ricercatori stranieri presso questa Sede sia di ricercatori
italiani presso la Sede straniera:
- COPPE, Università Federale di Rio de Janeiro (prof. RicardoLopes)
- EMBRAPA , S. Carlos, S.P., Brasile (dr. Paulo Cruvinel)
- 292 -
-
Università di S. Paulo, campus di Riberao Preto (prof. Osvaldo Baffa)
LAC-COPEL, Curitiba ,Brasile (dr. Renè Robert)
Universidad de las Americas, Puebla, Messico (prof. Marco A. Rosales)
Universidad de Cordoba, Cordoba, Argentina (prof. Raul Mainardi)
CICATA, Messico (prof. Feliciano Sanchez Sinencio)
Photon Instruments ,Los Angeles, USA (prof. Jan Iwanczyk)
AMPTEK Inc., Bedford, MA, USA (ing. John Pantazis)
Università di Osnabrueck, Germania (prof. W. Bruns)
Università di Essen, Germania (prof. J. Herzog)
Purdue University, USA (prof. C. Huneke)
Università di Wuppertal, Germania (prof. B. Fischer)
Università di Uppsala, Svezia (prof. O. Svensson)
University of Newcastle, Australia (prof. G. Robertson)
University of Sidney, Australia (prof. D. Cartwright)
Universitè de Orleans, Francia (prof. J. Zacharias)
University of Wroclaw, Polonia (prof. W. Hebisch)
Numero di pubblicazioni su riviste internazionali nel 1999:
- Fisica : 9
- Matematica 8
A queste si aggiungono circa 8 pubblicazioni di argomento fisico a Congressi internazionali .
PRESTAZIONI PER CONTO TERZI
Il prof. R. Cesareo ha eseguito misure del contenuto di zolfo e cloro su
affreschi romani e preromani della basilica di S. Clemente in Roma, per conto
dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma.
- 293 -
- 294 -
ISTITUTO DI PATOLOGIA GENERALE,
ANATOMIA PATOLOGICA
E CLINICA OSTETRICO-CHIRURGICA VETERINARIA
Sezione Ostetrica
AREA SCIENTIFICA : (V34B)
DOCENTI AFFERENTI: Sbernardori Ugo, (Professore ordinario) Pau
Salvatore, (Professore associato); Carluccio Augusto, (Professore associato); Zedda Maria Teresa, (Ricercatore confermato).
ASSEGNISTI DI RICERCA: Bogliolo Luisa
PRINCIPALI TEMI DI RICERCA:
A) BIOTECNOLOGIE RIPRODUTTIVE NEL CANE E NEL GATTO
- applicazione delle biotecnologie riproduttive, quali la maturazione e
fecondazione in vitro, la microiniezione intracitoplasmatica degli
spermatozoi (ICSI) in oociti di gatte e di cagne ottenuti da ovaie di animali portati in Clinica per ovariectomia; sperimentazione di sistemi di
crioconservazione in embrioni di cane e di gatto e congelamento di
spermatozoi di gatto derivanti da interventi di orchiectomia.
- Risultati raggiunti: Nel gatto è stato standardizzato un sistema di coltura idoneo per la maturazione in vitro degli oociti con percentuali del
30% circa di sviluppo embrionale dopo ICSI, impiegando seme congelato.
- Risultati attesi per i prossimi due anni: ulteriore perfezionamento dei
sistemi colturali per la maturazione in vitro dell’oocita di cane dove le
percentuali di maturazione sinora ottenute si attestano sul 30%. Analisi
biochimiche molecolari su alcune proteine regolatrici della maturazione
dell’oocita. Ottimizzazione dei sistemi di crioconservazione degli embrioni di cane e di gatto. Embryo transfer di embrioni di cane e di gatto
prodotti in vitro e congelati per la valutarne la vitalità.
- 295 -
- Aspetti di originalità e di innovazione: Applicazione delle biotecnologie
riproduttive di riferimento per la salvaguardia di felini selvatici in via di
estinzione e per l’attuazione di programmi di riproduzione assistita nei
carnivori domestici.
B) FECONDAZIONE ARTIFICIALE (F.A.) ED EMBRYO TRANSFER (E.T.)
PER VIA TRANSCERVICALE NELLA PECORA
- Nonostante i sensibili progressi compiuti negli ultimi decenni in tema di
E.T., la tecnica ha avuto una limitata applicazione nell’allevamento ovino prevalentemente per gli ostacoli al cateterismo uterino per via
transcervicale. Le metodiche finora proposte sono di tipo chirurgico (via
laparotomica e laparoscopica). La nostra sperimentazione in tale settore
consiste nella preparazione chirurgica post partum della cervice. La tecnica, da Noi proposta permette l’accesso all’utero per via transcervicale
con strumenti comunemente in uso per la F.A. o l’E.T.
- Risultati raggiunti: La sperimentazione in corso ha evidenziato una
fertilità del 50% circa in seguito a fecondazione artificiale con seme
congelato (20 x 106/spermatozoi per paillette).
- Risultati attesi per i prossimi due anni: Per quanto riguarda l’embryo
transfer sono in corso studi per la messa a punto della tecnica di recupero
e transferimento degli embrioni.
C) FISIOLOGIA DELL’ EVOLUZIONE OVARICA NELLA PECORA
PREPUBERE
- sono state esaminate, macroscopicamente e istologicamente, le ovaie di
88 agnelle di razza sarda tra i 28 e i 35 giorni di età;
- in 20 soggetti sono state effettuate osservazioni periodiche (ogni 10 giorni) sulle modificazioni dell’apparato genitale in periodo prepubere (dai
20 ai 180 giorni di età).
- Risultati raggiunti: sono stati evidenziati tre differenti aspetti morfologici:
A) ovaie piccole e lisce senza formazioni follicolari evidenti macroscopicamente;
- 296 -
B) “grosse” ovaie simili a “mora” per la presenza di numerosi follicoli
antrali di 1-2 mm di diametro;
C) ovaie con pochi follicoli antrali di cui almeno uno di 3-5 mm di diametro.
Le osservazioni laparotomiche hanno evidenziato, in tutti i casi, una progressione nell’evoluzione ovarica attraverso gli stadi A, B e C.
In qualche soggetto, di età compresa tra i 3 e 5 mesi, sono stati osservati
tassi di progesteronemia indicativi di attività luteinica.
- Risultati attesi per i prossimi due anni: Ottenere, in seguito a trattamenti
ormonali, ovulazioni in soggetti di 4-5 mesi.
D) RISULTATI DI OSSEVAZIONE CLINICA
- L’ attività clinica della Sezione ha permesso di approfondire alcune
tematiche i cui risultati sono stati presentati a congressi o pubblicati in
riviste specialistiche:
-indagini sul fibroadenoma mammario felino,
-diagnosi ecografica di gravidanza nella bovina,
-aborti virali negli equidi,
-neoplasie ovariche nei ruminanti domestici,
-sterilizzazione chirurgica dell’ariete per via laparoscopica.
VOLUMI E ARTICOLI PUBBLICATI
- Carluccio A., Marsilio F., Ruggeri E., Tiscar P.G., Cavedo B., De fanti
C.: Gli aborti virali del cavallo: Indagine sulla prevalenza della
rinopolmonite equina e dell’arterite virale equina in cavalli sportivi della provincia di Bologna. - Rivista S.I.D.I. V, 2/1999 (5-11).
- Carluccio A., Pau S., Salfi N.C.M., Pirino S., De Fanti C.: Ovarian
teratoma in cow.Congress of Mediterranian Federation for Healt and
Production of Ruminant, VII,(Santarém-Portugal 22-25 aprile), 1999.
- Carluccio A., De Fanti C., Di Mattia T., Pau S., Sbernardori U.: Ultrasound
in the diagnosis of early pregnancy in cow: sensitivity and specificity.
Congress of Mediterranian Federation for Healt and Production of
Ruminant, 7. (Santarém-Portugal 22-25 aprile), 1999.
- 297 -
- Petrizzi L., Carluccio A., Varasano V., Zedda M.T., Muttini A.: Laparoscopic vasectomy in the ram. Atti Fe. Me. S. P. Rum., (Santarem,
Portugal 22-24 Aprile) 1999 (in corso di stampa)
- Pirino S., Pau S., Zedda M.T., Sanna E., Leoni A., Nieddu A.M., Bronzini
R.: Complesso ipertrofia mammaria-fibroadenoma nel gatto. Aspetti
Anatomo-Istopatologici e osservazioni immuno-istochimiche. Atti
Convegno A.P.I.V., XVII, (Sassari 26-27 marzo), 1999, ( 60-64).
- Pau S., Carluccio A., Zedda M.T., Pirino S., Allegretto C., De Fanti C.:
Teratoma dell’ovaio in una manza.Large Animal Review, 5, 1999, n° 3,
(21-27).
- Bogliolo L., Ledda S., Leoni G., Naitana S.: Effetti in vitro del cadmio
sulla maturazione dell’oocita e sulla vitalità degli spermatozoi nell’ovino. Atti III congresso SOFIVET, 1999, in corso di stampa.
- Bogliolo L., Pau S., Zedda M.T., Leoni G., Ledda S., Sbernardori U.:
Maturazione in vitro e ICSI di oociti di gatto. Atti LIII convegno SISVET,
53-54, 1999.
- Bogliolo L. Pau S., Zedda M.T., Leoni G., Carluccio A., Ledda S.: In
vitro maturation and intracytoplasmic sperm injection of domestic cat
oocytes. Proc. of 14 International Congress of Animal Reproduction,
accepted.
PARTECIPAZIONE A CONVEGNI, CONGRESSI, SEMINARI:
Elenco delle partecipazioni a congressi dei docenti e dei “ricercatori” della
Sezione di Clinica Ostetrica nel 1999:
Pau Salvatore, (Professore associato)
-
17° Convegno Associazione Patologi Italiani Veterinari, (Sassari, 2627 marzo)
53° Congresso della Società Italiana delle Scienze Veteterinarie,
(Montecatini Terme, 16-18 settembre)
Congresso della Società Italiana di Embryo Transfer (Bologna,
ottobre).
- 298 -
Carluccio Augusto (Professore associato)
-
7° Congresso della Mediterranian Federation for Healt and Production
of Ruminant (Santarém-Portugal, 22-25 aprile)
53° Congresso della Società Italiana delle Scienze Veteterinarie,
(Montecatini Terme, 16-18 settembre)
Congresso della Società Italiana di Embryo Transfer (Bologna,
ottobre).
Bogliolo Luisa, (titolare di assegno di ricerca)
-
53° Congresso della Società Italiana delle Scienze Veteterinarie,
(Montecatini Terme, 16-18 settembre)
Convegno IETS (International Embryo Transfer Society), Maastrich,
gennaio 1999.
- 299 -
- 300 -
ISTITUTO DI PATOLOGIA GENERALE,
ANATOMIA PATOLOGICA E
CLINICA OSTETRICO-CHIRURGICA VETERINARIA
Settore: Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria
Area scientifica: V31A (Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria),
N. Docenti: 4 (2 PO, 1 PA, 1 RC)
Assegni di ricerca: 1
Principali temi di ricerca 1999
- Studi patogenetici sulle retrovirosi ovine
- Epidemiologia delle neoplasie animali in Sardegna: definizione, messa
a punto e sperimentazione di differenti modelli di studio
Sintesi dei risultati raggiunti
a) Patogenesi delle infezioni da retrovirus: sono stati compiuti significativi progressi nella identificazione dei reservoirs cellulari in corso di infezione da Jaagsiekte Sheep Retro-Virus (JSRV) ed è stato altresì chiarito
il ruolo dei retrovirus endogeni integrati (SERV) nell’immunologia delle infezioni da JSRV.
b) È stata dimensionata su base regionale la diffusione delle neoplasie animali spontanee.
Risultati attesi per i prossimi anni
a) Messa a punto della tecniche di RT PCR in situ per la rilevazione delle
attività trascrittive di retrovirus endogeni integrati.
b) Interazioni fra JSRV e MVV nelle pneumopatie ovine
c) Ruolo di Mycobacterium paratuberculosis nel determinismo del Morbo
di Crohn.
d) Definizione di modelli di analisi di immagine e di equazioni stocastiche
ad alto valore predittivo nelle neoplasie animali spontanee.
- 301 -
Aspetti di originalità e di innovazione
- Dimostrazione del ruolo dei retrovirus endogeni nel determinismo
dell’immunotolleranza in corso di infezioni da retrovirus oncogeni
esogeni.
Cooperazioni internazionali
a) Moredun Research Institute - Edinburgh (UK)
b) Irvine Cancer Center - California University (USA)
c) Departamiento de Patologia Animal - Zaragoza (E)
Pubblicazioni 1999
- Pirino S., Pau S., Zedda M.T., Sanna E., Leoni A., Nieddu A.M., Mura
A., Bronzini R.: Complesso ipertrofia mammaria-fibroadenoma del gatto:
Aspetti anatomo-istopatologici ed osservazioni immuno-istochimiche.
Atti A.P.I.V. 17:60-64, 1999.
- Sanna E., Sanna M.P., Vitali C.G., Renzoni G., Sanna L., Spano S., Rossi G., Leoni A.: Proviral dna in the brains of goats infected with caprine
arthritis encephalitis virus. Jounal of Comparative Pathology 121:271276, 1999.
- Taccini E., Rossi G., Sanna E., Mariotti F., Braca G., Renzoni G.: Studio istopato-logico ed immunoistochimico di tre casi di leucoencefalomielite da virus cae in capretti. Atti 53° Conv. S.I.S.Vet., 1999 (In
stampa).
- Sanna E., Sanna L., Pirino S., Corrias G.A., Mocci F., Nieddu A.M.:
Indagini su parenchimi di animali allevati nell’area prospiciente gli
insediamenti industriali di portoscuso. Nota 1: Osservazioni anatomoistopatologiche e istochimiche. Atti della Conferenza Inquinamento del
suolo da metalli pesanti, 30, 1999.
- Dessanti A., Di Bendetto V., Iannuccelli M., Mura L., Sanna Passino E.,
Careddu G.M., Sanna E.: Experimental substitution of thoracic esophagus
with interposed gastric tube, peduncolated on gastroepiploic vessels.
Journal of the Japanese Society of Pediatric Surgeons, 36:580, 1999.
- Sanna E., Woodall C.J., Watt N. J., Clarke C., Pittau M., Leoni A., Nieddu
- 302 -
A.M.: In situ-pcr for the detection of mycobacterium paratuberculosis
dna in paraffin-embedded tissues. European Journal of Histochemistry,
(accettato 23/12/1999 - in stampa).
- Scala A., Pirino S., D’Amaddio B., Solinas G., Barbieri A.: Rilievi
anatomo-istopatologici sull’estrosi da oestrus ovis negli ovini della
Sardegna. Atti 7° Conv. Fe.Me.S.P.Rum., Santarem, Portugal, 22-24 aprile
1999 (In stampa).
- Carluccio A., Pau S., Salfi N.C.M., Pirino S., De Fanti C.: Ovarian teratoma in a horse. Atti 7° Conv. Fe.Me.S.P.Rum., Santarem, Portugal, 2224 aprile 1999 (In stampa).
- Pirino S., Scala A., Pippia M., Lai F.: La sarcosporidiosi bovina in
Sardegna. Atti 53° S.I.S.Vet., 1999 (In stampa).
- Sanna Passino E., Cherchi R., Careddu G.M., Pirino S., Muzzetto P.: A
propos d’un cas de seminome chez l’etalon. Pratique Veterinaire Equine, 31(124):63-65, 1999.
- Pau S., Carluccio A., Zedda M.T., Allegretto C., Pirino S., De Fanti C.:
Teratoma ovarico in una manza. Large Animals Review, 3:21-27, 1999.
Altri risultati
- Organizzazione XVII Convegno Nazionale Associazione Italiana dei
Patologi Veterinari. Sassari, 26-27 marzo 1999.
Attrezzature utilizzate
- Laboratorio di Patologia Molecolare (PCR, PCR-in situ, Ibridazione in
situ)
- Laboratorio di Istologia Patologica convenzionale
- 303 -
Settore: Chirurgia Veterinaria
Aree scientifica: V34A (Clinica Chirurgica Veterinaria)
N. Docenti: 3 (1 PO, 2 RC)
Principali temi di ricerca 1999
- Studio di nuovi materiali protesici, nelle osteosintesi su piccoli, medi e
grandi animali;
- Studio delle principali affezioni neurologiche dell’equino con particolare riferimento alla EDM.
- Applicazione di nuove tecniche ricostruttive e di biointegrazione nella
chirurgia dell’esofago.
- Studio dell’efficacia di protesi venose perivascolari nella insufficienza
valvolare;
- Studio di nuove tecniche ricostruttive e di biointegrazione nelle lesioni
dei legamenti crociati del ginocchio su modello animale.
Risultati ottenuti
- Descrizione dell’impiego delle nuove protesi nelle osteosintesi delle ossa
lunghe individuazione delle sedi di lesione costantemente colpite. Riscontro di cellule plurinucleate, mai descritte in casi di EDM. Creazione
di un protocollo diagnostico mirato per inquadrare le diverse patologie
- Nuova tecnica sperimentale di sostituzione dell’esofago toracico mediante interposizione di un tubo gastrico peduncolato che, lasciando in
situ il cardias, può rappresentare una possibile alternativa ai procedimenti in uso.
- Nuovi materiali protesici: efficacia, innocuità, scarsa risposta infiammatoria, facilità di applicazione ed ablazione.
- Tecniche ricostruttive del ginocchio: buon ripristino della stabilità dell’articolazione.
Risultati attesi
- Acquisizione di nuovi elementi clinici (follow up, aumento casistica)
per una più attendibile valutazione delle protesi in esame.
- EDM: rilevazione dei fattori di rischio tuttora non completamente
accertati.
- 304 -
- Chirurgia dell’esofago: Acquisizione di nuovi elementi per una più attendibile valutazione della tecnica.
- Sviluppo sperimentale delle protesi venose con approfondimento di alcuni aspetti legati a: sistema di fabbricazione, forma definitiva, spessore
della parete, numero di spire necessario, ecc.
- Tecniche ricostruttive del ginocchio: rilevamenti morfometrici e biomeccanici, studio dell’organizzazione strutturale dei legamenti, tipizzazione
delle fibre collagene, valutazione del processo di rimodellamento.
Aspetti di originalità e di innovazione
- Immobilizzazione di fratture complesse senza ausilio dell’intensificatore
di brillanza.
- Chirurgia dell’esofago: preservazione della funzionalità del cardias ed
impedimento del reflusso gastro-esofageo.
- Protesi venose: restringimento di calibro del vaso venoso mediante
apposizione della protesi alla parete vasale.
Pubblicazioni 1999
- Sanna Passino E., Serra G.B., Careddu G.M., Muzzetto P.: Su un caso di
polidattilia in un cavallo anglo-arabo-sardo. V convegno S.I.C.V., Ostuni
(BR) 11-12/06/1998.
- Sanna Passino E., Cherchi R., Careddu G.M., Pirino S., Muzzetto P.: Il
seminoma nel cavallo. Caso clinico. V convegno S.I.C.V., Ostuni (BR)
11-12/06/1998.
- Sanna Passino E., Careddu G.M., Ligios C., Cherchi R., Manunta L.,
Muzzetto P.: Su alcuni casi di edm (equine degenerative myeloencephalopathy) nel puledro. 5° Convegno Nazionale S.I.V.E., Perugia 6-8
Febbraio 1999.
- Careddu G.M., Sanna Passino E., Cancedda M., Serra G.B., Muzzetto
P.: La polidattilia nel cavallo. 5° Convegno Nazionale S.I.V.E., Perugia
6-8 Febbraio 1999.
- Sanna Passino E., Careddu G.M., Milano G., Mulas P.D., Manunta A.,
Sanna L., Fabbriciani C., Muzzetto P.: La ricostruzione del legamento
crociato posteriore mediante omotrapianti congelati di lcp. Studio
- 305 -
sperimentale su ovino. Nota 1: Considerazioni anatomo-chirurgiche. VI
Congresso Nazionale S.I.C.V., Giardini Naxos 17-18/06/1999.
- Sanna Passino E., Careddu G. M., Ligios C., Manunta L., Muzzetto P.:
La mieloencefalopatia degenerativa (edm) del cavallo. VI Congresso Nazionale S.I.C.V., Giardini Naxos 17-18/06/1999.
- Sanna Passino E., Careddu G.M., Cherchi R., Pirino S., Muzzetto P.: Il
seminoma nel cavallo. Studio retrospettivo ed esperienze cliniche. XVII
Convegno nazionale A.P.I.V., Sassari 26-27/3/99.
- Dessanti A., Di Benedetto V., Iannuccelli M., Mura L., Sanna Passino
E., Careddu G.M., Sanna E.: Experimental substitution of thoracic
esophagus with interposed gastric tube peduncolated on gastroepiploic
vessels. J. of the Japanese Soc. Pediatr. Surg. 35, 270, 1999.
- Dessanti A., Di Benedetto V., Iannuccelli M., Sanna Passino E., Careddu
G.M., Sanna E., Pirino S.: Experimental substitution of thoracic
oesophagus with interposed peduncolated gastric tube. 3rd european
congress of paediatric surgery. Brussels, 6-8 Maggio 1999.
- Sanna Passino E., Cherchi R., Careddu G.M., Pirino S., Muzzetto P.: A
propos d’un cas de séminome chez l’étalon. Pratique Vétérinaire Equine1999, vol. 31, n.124.
- 306 -
Sintesi sui finanziamenti ottenuti nel corso dell’esercizio 1999 (rendiconto al 31/12/99)
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
173.398.844
182.848
48.694.950
75.000.000
26.466.065
936.940
3.000.000
4.782.000
36.608.000
13.500.000
51.621.000
10.995.000
57.231.000
£.
10.000.000
FONDO DI CASSA AL 31.12.1998
Interessi banca
Contributi laboratorio
Dotazione ordinaria
Prestazioni a pagamento
I.V.A. a credito 1998
Dottorato di ricerca
R.A.S.
40% 97 prof. Leoni A.
40% 98 prof. Leoni A.
EX 40% 98 prof. Leoni A.
40% 96 prof. Petruzzi V.
60% 99 proff. LeoniMuzzetto-Pau-Petruzzi
Giovani Ricercatori
- 307 -
- 308 -
ISTITUTO DI PATOLOGIA MEDICA
Attività scientifica nell’anno 1999 di 3 Professori Ordinari, 3 Professori Associati e 3 Ricercatori confermati
Linee di Ricerca
- Tireopatie
- Sistema neuroendocrino
- Sistema endocrino nell’invecchiamento
- Genetica dell’osteoartrosi
- Osteoporosi
- Metabolismo dell’acqua
- Epatopatie croniche
- Ormone della crescita (GH) nei trapiantati di midollo osseo
- Ipertensione portale
Articoli pubblicati nel 1999
16 su riviste internazionali (+2 abstracts)
7 su riviste nazionali (+8 comunicazioni)
Finanziamenti ex 40%: 1
Finanziamenti ex 80%: 8
Collaborazioni internazionali e col territorio: 0
Prestazioni contro terzi: 1 (£. 6.000.000)
Residui per la Ricerca sul bilancio 1999: £. 161.042.002
- 309 -
- 310 -
ISTITUTO DI SCIENZE RADIOLOGICHE
Area scientifica F18X. I docenti afferenti sono 6 dei quali:
1 Prof. Ordinario I fascia; 2 Proff. Associati II fascia; 2 Ricercatori confermati; 1 Assistente ordinario della fascia ad esaurimento
Sintesi relativa alle principali linee di attività di ricerca svolte dall’Istituto di Scienze Radiologiche nel corso dell’anno 1999
I temi di ricerca nei quali l’Istituto di Scienze Radiologiche è stato
impegnato nel corso del 1999 riguardano:
1) L’ablazione delle metastasi epatiche per via percutanea mediante
radiofrequenza ovvero il loro trattamento mediante alcoolizzazione.
2) Posizionamento di stents nel canale alimentare
3) Prelievo istologico multidirezionale mediante biopsia percutanea
stereotassica delle piccole lesioni nodulari della mammella.
4) Radioterapia preoperatoria dei carcinomi del retto
Tema di ricerca n. 1: L’ablazione delle metastasi epatiche per via
percutanea mediante radiofrequenza ovvero il loro trattamento mediante alcoolizzazione.
Si è inteso procedere alla verifica dei risultati ottenibili con procedure innovative proponibili come alternative al trattamento chirurgico tradizionale al fine di ridurre la invasività. Si sta procedendo alla raccolta di
una casistica significativa cosicchè i risultati possano concorrere ad indicare una strategia terapeutica più vantaggiosa. La ricerca viene condotta su
pazienti selezionate e prevede l’impiego integrato della ecografia, TC e
RM. I risultati ad oggi ottenuti non possono considerarsi conclusivi per cui
la ricerca è tuttora in corso. La necessità di disporre di apparecchiature
aggiornate e di ultima generazione ha determinato la richiesta all’Ateneo
di un loro parziale finanziamento per l’aggiornamento tecnologico.
- 311 -
Tema di ricerca n. 2: Posizionamento di stents nel canale alimentare:
Con l’attuazione di questa procedura si intende correggere le stenosi
di varia natura (neoplastica e non ) del canale alimentare proponendo alternative alle tradizionali procedure terapeutiche penalizzate dalla invasività
propria dell’intervento chirurgico che, fino ad ora, ha rappresentato la terapia di elezione . La ridotta invasività della procedura la indicano, in casi
selezionati, come il trattamento di prima istanza in grado di attenuare significativamente e rapidamente la grave sintomatologia clinica presente nei
pazienti affetti da stenosi del canale alimentare. La nostra esperienza, iniziata prima del 1999 prosegue attualmente. I risultati ottenuti finora sono
incoraggianti tant’è che le richieste di impiego di questo tipo di terapia
sono in costante aumento ed è prevedibile che tale procedura verrà inserita
a pieno titolo nel protocollo terapeutico delle stenosi del canale alimentare.
Tema di ricerca n. 3: Prelievo istologico mediante biopsia con
apparecchiature stereotassiche:
Lo scopo della ricerca è di raggiungere la caratterizzazione istologica
delle più piccole lesioni mammarie sospette maligne attuando procedure
diagnostiche di invasività ridotta rispetto alla tradizionale biopsia chirurgica. Pertanto la relativa semplicità di esecuzione, i ridotti danni iatrogeni,
legati a questa procedura la rendono facilmente accettabile dalla paziente
favorendo così una importante anticipazione della diagnosi cui in non pochi cai può conseguire la totale guarigione del tumore. Questa particolare
procedura viene oggi attuata in pochissimi “Centri” specializzati italiani
con i quali l’Istituto di Scienze Radiologiche è in stretto contatto per un
confronto e verifica dei risultati. Presso la nostra Facoltà viene eseguita in
stretta collaborazione con l’Istituto di Anatomia Patologica e con gli Istituti
Chirurgici. La ricerca è resa possibile dalla temporanea disponibilità di apposito strumentario concesso in uso di cui sarebbe opportuno dotarsi in
modo stabile e definitivo. L’Istituto di Scienze Radiologiche è inserito in
un TRIAL nazionale di ricerca che si occupa della diagnosi precoce del
tumore al seno. Sulla base della casistica ad oggi ottenuta, confrontata con
analoghe esperienze di altri Centri si ha ragionevole motivo di credere che
nell’immediato futuro tale procedura verrà inserita nella routine diagnostica della patologia mammaria.
- 312 -
Tema di ricerca n. 4: Radioterapia preoperatoria del carcinoma del retto:
Questa muove dalla constatazione di un significativo miglioramento
del controllo locale della neoplasia, dalla sopravvivenza e, per quanto possibile, dalla qualità della vita dei pazienti trattati con radioterapia
preoperatoria: Concorrono al conseguimento del migliore risultato
terapeutico la maggiore radicalità dell’intervento chirurgico e la possibilità
di preservare la funzione sfinteriale. La ricerca prevede il trattamento
radioterapico di questi tumori e il follow up postchirurgico al fine di verificare l’evoluzione clinica, valutare l’incidenza delle complicanze, delle recidive e delle metastasi e concorrere così alla formulazione di un giudizio
ottenibile sulla reale efficacia complessiva di questa nuova impostazione
terapeutica e proporla, sulla base dei risultati attesi. Come attualizzazione
della terapia nei carcinomi del retto. La ricerca si avvale della sinergia di
diverse competenze nel campo della diagnostica per immagini, della
radioterapia, della chirurgia e della Anatomia Patologica.
Allo stato attuale questa nuova combinazione terapeutica attende
conferme dalla raccolta e dal confronto di esperienze in corso in alcuni
Centri cosicchè possa essere proposta, sulla base dei risultati attesi come
attualizzazione della sequenza terapeutica nei carcinomi del retto. La ricerca
in corso nell’Istituto di Scienze Radiologiche ha subito un drastico
rallentamento per importanti lavori in corso sulle strutture bunkerizzate e
sugli Acceleratori Lineari che rappresentano la condizione e gli strumenti
indispensabili per l’avanzamento della ricerca.
Finanziamenti ottenuti:
- L’ablazione delle metastasi epatiche per via percutanea mediante radiofrequenza ovvero il loro trattamento mediante alcoolizzazione
(quota 60%) L. 7.777.770
- Posizionamento di stents nel canale alimentare (quota 60%) L. 4.666.668
- Prelievo istologico multidirezionale mediante
biopsia percutanea stereotassica delle
piccole lesioni nodulari della mammella. Finan.RAS L.70.000.000
- Radioterapia preoperatoria dei carcinomi del retto
I tranche L. 60.000.000
L. 82.444.438
Residui al 1999
L. 69.204.438
- 313 -
- 314 -
DIPARTIMENTO STRUTTURA
SPECIALITÀ MICROCHIRURGICHE
N.ro dei docenti afferenti al Dipartimento:
Istituto di Oftalmologia Otorinolaringoiatria e Urologia N. 10 docenti
Clinica Ortopedica
N. 6 docenti
Clinica Odontoiatrica
N. 8 docenti
Istituto di Clinica Neurochirurgica
N. 4 docenti
Istituto di Clinica Dermatologica
N. 4 docenti
Cattedra di Chirurgia Plastica
N. 4 docenti
- Dottorato di ricerca in Fotobiologia - Coordinatore del Dottorato Dott.
Giuseppe Palomba- Importo assegnato £. 27.000.000.
- Dottorato di ricerca in Odontostomatologia preventiva - Coordinatore
del Dottorato Prof. Giuliano Falcolini - Importo assegnato £. 4.000.000.
- Progetto di ricerca per giovani Ricercatori - £. 10.000.000 assegnati alla
Clinica Ortopedica - Dott. Giuseppe Milano per la ricerca dal titolo “La
ricostruzione del legamento crociato posteriore mediante omotrapianti
congelati di legamento crociato posteriore. Studio sperimentale su modello animale”.
- Progetto di ricerca per giovani Ricercatori - £. 7.068..770 assegnati alla
Clinica Odontoiatrica - Dott.ssa Lumbau Aurea Maria per la ricerca dal
titolo “ Nuove metodologie per la rimozione delle carie”.
- Progetto di ricerca per giovani Ricercatori - £. 10.000.000 assegnati
alla Clinica Odontoiatrica - Dott. Guglielmo Campus per la ricerca dal
titolo: “Condizioni del cavo orale in bambini , adolescenti , giovani nel
Nord Sardegna .
- Ricerca ex 40%:
£. 55.000.000 trasferiti alla Clinica Dermatologica - Assegnati alla
Prof.ssa Francesca Cottoni.
- Ricerca ex 60%:
Bercovich Eduard: Ricerca della condizione di
degenerazione muscolo-conn.
£.2.716.000
- 315 -
Bossù Mario: L’indagine IOTN, uno strumento
da utilizzare nelle indag.
Bozzo Corrado: Rinomanometria anteriore attiva
e malocclusione.
Capobianco Francesco: Mutazione 35 del G del
gene della connessina 26 in una.
Carta Francesco: Studio sull’adesività di acantham
oeba spp su lenti.
Cerimele Decio: Studi della aplotipi HLA
associati alla psoriasi.
Cesarani Antonio: Coordinazione e orientamento
in pazienti con disturbi.
Chessa Giacomo: Correlazione tra postura e
apparato stomatognatico.
Cottoni Francesca: Studi clinico-diagnostico sulle
patologie cutanee spia.
Ena Pasquale: Medicazioni del disegno cutaneo in
corso di pityriasi.
Fabbriciani Carlo: Il ruolo della fissazione sul
processo di guarigione.
Fadda Mario: I fallimenti delle artroprotesi
totali d’anca.
Falcolini Giuliano: La prevalenza della malattia
cariosa nei bambini.
Lisai Pietro: Valutazione clinica e studio dei
processi di osteointeg.
Lugliè Pietrina: Mercurio totale nel liquido
amniotico in relazione.
Meloni Francesco: Indagine morfofunzionale
sulla citologia della mucosa.
Milia Egle: Adesione al pavimento cavitario
con nuove tecniche.
Montesu M. Antonietta: Espressione di markers
endoteliali e macrofagici.
- 316 -
£. 5.433.000
£. 2.716.000
£. 2.716.000
£. 5.433.000
£. 9.055.000
£. 5.433.000
£. 5.433.000
£. 9.055.000
£. 5.433.000
£. 9.055.000
£. 2.716.000
£. 9.055.000
£. 2.716.000
£. 2.716.000
£. 2.716.000
£. 5.433.000
£. 9.055.000
Perria Carlo: Ricerche sperimentali sull’effetto
fotodinamico.
Pirozzi Farina Furio: La stimolazione vibrotattile
nello studio patogenetico.
Rubino Corrado: Accuratezza diagnostica e
radicalità chirurgica.
Sgaramella Enrico: Approccio endoscopico in
neurochirurgia.
Stomeo Francesco: Valutazione stabilometrica statica
pre e post operator.
Turtas Sebastiano: Emorragia sub.aracnoidea
intracranica: in quali pazienti.
Zirattu Giuseppe: La rieducazione funzionale nella
ricostruzione artrosc.
£. 909.000
£. 2.716.000
£. 5.433.000
£. 909.000
£. 2.716.000
£. 2.716.000
£. 2.716.000
- Prestazioni per conto terzi effettuate nel 1999 £. 74.248.843. (Clinica Odontoiatrica
CLINICA ODONTOIATRICA
Principali grandi temi di Ricerca
1. Epidemiologia (5 pubblicazioni 3 abstracts di presentazioni a congressi
internazionali)
2. Materiali Dentari (3 pubblicazioni 3 abstracts di presentazioni a congressi internazionali)
3. Parodontologia e Protesi (3 pubblicazioni)
4. Chirurgia Maxillo-Facciale (1 pubblicazione)
Totali articoli ed abstracts pubblicati
17/9= 1,88 per docente
Epidemiologia della Carie
- Lai B.S., Lumbau A., Campus G.: Internet potenziality in paedodontic
research - Ital.J.Paed.Dentistry 3: 127-136; 1999.
- 317 -
- Petti S., Bossa M.C., Tarsitani G., Falcolini G., Lumbau A., Campus G.:
Variables affecting salivary streptococcus mutans counts in a cohort of
12-year-old subjects - Min.Stom: 48: 1-6; 1999.
- Campus G., Lumbau A., Lai B.S.: Caries experience and Streptococci
and Lactobacilli salivary levels in 6-8-year-old Sardinians. Int J
Paediatric Dentistry (in press).
- Campus G., Lumbau A., Lai B.S., Solinas G., Castiglia P.: Caries
prevalence and related factors in Sardinian children. Commun Dent Oral
Epid (in press).
Odontoiatria Conservatrice
- Lugliè P.F., Porcu P.: I restauri misti: valutazione allo stereomicroscopio
e al SEM di differenti tecniche operative. Attualità dentale 5 N°2:52-62
1999.
- Lugliè P.F., Filia G.L., Chessa G., Calaresu G.: Valutazione in vitro del
rilascio di mercurio dall’amalgama dentale mediante spettrofotometro
ad assorbimento atomico. Minerva Stomatologica 48:239-45 1999.
- Milia E., Lallai M.R., Garcia-Godoy F.: In vivo effect of a self-etching
primer on dentin. Am J Dent 1999;4:167-171.
Parodontologia e Protesi
- Scutella F., Landi L., Stellino G., Morgano S.: A surgicalguide template
for crown lenghtening procedure: A clinical report. J of Prosth Dentistry
1999;7:82(3).
- Checchi L., Daprile G., Forteleoni G.: Efficacia e pericolosità dei metodi di igiene implantare. Dental Cadmos 199;20:37-45.
- Forteleoni G.: Diagnosi e terapia delle lesioni forcali. Dent Cadmos
1999; 2037-45.
- 318 -
Chirurgia Maxillo-facciale
- G. De Riu, M.P. Sanna: Mandibular arteriovenous malformation in pregnancy.
Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol Endod 1999; 87 (4):396397.
Contatti con Laboratori e centri di ricerca Nazionali ed Internazionali
- Istituto d’Igiene G. Sanarelli Università di Roma “La Sapienza
- Jordan University in Amman (Jordan),
- Granada University (Spain);
- La Plata University (Argentina);
- La Paz University (Bolivia);
- Avana University (Cuba)
Principali risultati raggiunti ed aspetti d’originalità
Nel campo dell’epidemiologia della carie l’anno 1999 ha confermato un’alta prevalenza della patologia cariosa nella nostra regione ed ha posto l’accento la necessità di un progetto di prevenzione completo di prevenzione della patologia cariosa.
Nell’ambito della conservativa sono stato pubblicati i risultati sulla
liberazione di mercurio da parte d’amalgama d’argento, negata da molti
autori. Tale studio è la premessa per ulteriori indagini sulla concentrazione
di tale metallo in liquido biologici quali sangue e liquido amniotico.
Attrezzature utilizzate
- Centro di Microscopia Elettronica dell’Università
- Istituto Zooprofilattico
- Stereomicroscopio presso l’Istituto d’Anatomia Patologica (Facoltà di
Medicina Veterinaria)
- Istituto d’Igiene e Medicina Preventiva (Università di Sassari)
CLINICA NEUROCHIRURGICA
Pubblicazioni:
- Monaco F.: Cognitive effects of Vigatrin: a review. Neurology 47 Supplemento 1: S6-S14, 996.
- 319 -
- Monaco F.: Therapeutic monitoring of antiepileptic drugs: whom,when
and what to messure. Journal of Neuroal Transmission 103: IV, 1996
- Monaco F.: Postraumatic seizures and postraumatic epilepsy:
Prophylexis and treatment In: Leon-Carrion J.(Ed:), Neuropsychological
rehabilitation. St Lucie Press, Orlando,1996, Chapter 13.
- Monaco F.: Depressione ed Epilessia.Bolletino Lega Italiana contro L’Epilessia
(Suppl.) 94: 1996.
Tema di ricerca principale:
Effetti del trattamento fotodinamico sui tumori del S.N.C. Ricerche
collaterali sul trattamento radiante e sui fotosensibilizzanti.
Sintesi dei risultati:
Miglioramento dei sistemi di illuminazione mediante laser e mediante
lampade dotate di filtri. Necrosi tumorale apprezzabile ai metodi di indagine per immagini. Applicazione della terapia fotodinamica (PDT) a tumori
di interesse O.R.L. (tumori cavo orale, della lingua, colesteatomi): completa risposta in tumori della lingua. Collaborazione con l’Istituto di Biologia
Animale e con la Cattedra di Chimica Biologica dell’Università di Padova.
Collaborazione con l’Istituto di Biochimica dell’Università di Keel (UK).
Attrezzature utilizzate:
Lasers e lampade in dotazione alla Clinica Neurochirurgica. Fotosensibilizzanti forniti dalla ditta Monico di Mestre (ematoporfirina).
Risultati attesi nei prossimi anni:
utilizzazione di fotosensibilizzanti di ultima generazione.
Tema di Ricerca Principale:
L’rt-PA nel trattamento dell’emorragia intraventricolare ed intracerebrale spontanea.
Sintesi dei risultati:
Miglioramento dell’out-come dei pazienti con emorragia intracerebrale
ed intraventricolare spontanea velocizzando la risoluzione dell’ematoma potenziando i sistemi fisiologici di riassorbimento, scongiurando complicanze
quali l’idrocefalo.
- 320 -
Collaborazione con l’Istituto di Clinica Neurologica dell’Università di
Sassari.
Attrezzature utilizzate:
Sistema di misurazione della pressione endocranica, neuroendoscopio.
Risultato atteso è la standardizzazione di un protocollo nel trattamento dell’emorragia intraparenchimale ed endoventricolare spontanea.
Prof. Sebastiano Turtas. Ricerca in corso: “Emorragia subaracnoidea
intracranica: in quali pazienti è necessaria l’indagine pan-angiografica a
scopo diagnostico?”.
La necessità dell’indagine pan-angiografica è giustificata, nell’ambito della suddetta patologia, dalla definizione di una possibile etiologia
malformativa suscettibile di trattamento chirurgico. I primi dati indicherebbero che la percentuale di positività del riscontro di aneurismi e MAV
intracranici oltre la 7° decade appare assai modesta. Se tale dato dovesse
essere significativamente confermato dall’analisi di un congruo numero di
casi, ne conseguirebbe una sicura indicazione all’abbandono dell’indagine
nei pazienti con oltre 70 aa. di età.
CLINICA UROLOGICA
Sintesi dell’attività svolta dall’Unità Operativa di Urologia Andrologica
Sebbene l’Unità Operativa di Andrologia sia parte integrante della
Clinica Urologica, diretta dal Prof. E.Bercovich, viene qui presentata una
relazione integrativa, giustificata dalla complessità clinico-scientifica degli
argomenti trattati.
L’Unità Operativa di Urologia Andrologica, oltre agli interessi propri alla materia, ha due specifici grandi temi di ricerca: a) l’Eiaculazione
Precoce Primitiva (EPP); b) le Disfunzioni Sessuali Femminili (DSF). Il
nostro Gruppo di lavoro, è riuscito a far inserire entrambi questi temi, tra
quelli organizzati in Gruppi di Studio permanenti Inter–Universitari Nazionali creati nell’ambito della Soc. Italiana di Andrologia (SIA) (2.000 iscritti), e per entrambi ne ha ottenuto il Coordinamento. Conseguentemente
- 321 -
all’interesse suscitato in campo Nazionale, il tema delle DSF è stato fatto
proprio dalla SIA. Attualmente, l’Andrologia della Clinica Urologica di
Sassari lavora ad una ricerca Intra ed Inter Universitaria, in collaborazione
con l’Andrologia della Clinica Urologica di Napoli, con le Cliniche Ginecologiche di Sassari e di Napoli e con l’Ist. di Sessuologia Clinica di Roma
mantenendo il ruolo di Centro di Coordinamento. Si sta così preparando
una Tavola Rotonda ed una “Consensus Conference” sull’argomento, che
saranno tenute al Congresso Nazionale SIA (Firenze, Ottobre 2000). In
quell’occasione sarà anche presentato, per la prima volta, un questionario
di indagine clinico-sessuologica (13 domande) correlato ad uno scoore, iniziando così l’iter di validazione prima Nazionale, e quindi Internazionale.
Nel 1999 è stata prodotta una monografia sulle nostre tecniche originali di indagine e sull’attribuzione patogenetica dell’EPP. Inoltre, sempre
nel 1999, in occasione del Congresso Nazionale della SIA, la nostra Scuola
è stata invitata ad organizzare e dirigere il 1° Corso sulle DSF ed a partecipare alla prima Tavola Rotonda sul tema. Sempre sullo stesso tema, e sotto
l’egida della SIA, abbiamo tenuto un Seminario a Sassari nel Novembre
1999 e siamo stati chiamati a tenere un ciclo di lezioni presso l’Ist. di
Sessuologia Clinica di Roma. Siamo stati invitati a scrivere, su questo argomento, un capitolo di libro di testo sulle Disfunzioni Sessuali, sia da
parte del Prof. Giannotti (Direttore Cl.Urol. di Pisa), che da parte del Prof.
Belgrano (Cl. Urol. di Trieste). Tanto interesse sull’argomento, nasce dalla
constatazione che le Disfunzioni Sessuali Femminili, hanno un’incidenza
ben maggiore (dal 45% al 75%, sec. casistiche USA-1999) di quelle maschili. Ciò ha portato la Scuola di Boston a proiettarsi pesantemente sull’argomento (n° 2 Congressi Internazionali sul tema in due anni). Da parte
nostra, ci siamo strutturati, forse primi in Europa, per dare risposte a questa
enorme potenzialità della domanda, a fronte della quale tuttavia, fa riscontro una significativa carenza nelle conoscenze dei meccanismi patogenetici,
la mancanza di tecniche diagnostiche cliniche, atte a tipizzare obiettivamente queste disfunzioni, la mancanza di trattamenti terapeutici
razionalizzati. Per questo motivo, il nostro gruppo a messo a punto uno
specifico protocollo di indagine sull’argomento, che sarà portato prima alla
valutazione Nazionale e quindi Internazionale. Da questo protocollo, dovrebbero scaturire proposte terapeutiche razionalizzate. Assimilando le DSF
- 322 -
ai difetti di erezione del maschio, il nostro interesse rimane quello di individuare le disfunzione su base organica, lasciando alla collaborazione con gli
psico-sessuologi, gli aspetti di loro competenza.
Relativamente alle pubblicazioni prodotte nel corso del 1999, si riporta di
seguito il loro elenco.
- Pirozzi Farina F., Curreli A., Deriu M., Pischedda A., Bercovich E.: Turbe
eiaculatorie associate. Consensus Conference sulla disfunzione erettile;
Trieste 1999. Riv.It. Biol. Med.,19(Suppl.2 al n.1-2), 178-185, 1999.
- Pirozzi Farina F., Bercovich E., Curreli A., Deriu M., Pischedda A., Castiglia P.*, Deidda G., Poddighe S.: Seminal psa measurement as predictor
of 5-alfa reductase inhibition therapy for BPH. Acta Urol Ital.; 13(1):
33-37, 1999.
- Pirozzi Farina F., Pischedda A., Deriu M., Curreli A., Bercovich E.: Le
disfunzioni sessuali femminili non psicogene. Relazione – Atti XII Congresso SIA, 1999. Giornale It. di Andrologia; 6(1):63-64, 1999.
- Dessole S., Capobianco G., Pirozzi Farina F.: Disfunzioni sessuali femminili nella menopausa e nell’invecchiamento. Relazione– Atti XII Congresso SIA, 1999. Giornale It. di Andrologia; 6(1):65-66, 1999.
- Pirozzi Farina F., Curreli A., Deriu M., Pischedda A., Bercovich E.:
Evaluation of dyspermatism associated with varicocele: The role of
liquid crystal thermography (LCT). The Human Testis: Its role in reproduction and sexuality. Pisa,1999. Giornale It. di Andrologia; 6(3):94, 1999.
Su questo tema di ricerca è stato ottenuto un finanziamento da parte dell’Università di Sassari (£2.400.000, ancora disponibili, sulla quota ex 60%).
Inoltre, nel corso del 1999, l’Unità Operativa è stata chiamata a partecipare
a due multicentriche Internazionali di sperimentazione su farmaci
(Apomorfina –Takeda) (Sildenafil – Pfizer). Nella realtà, il lavoro ed i riconoscimenti economici andranno valutati nel corso del 2000.
L’Unità Operativa di Andrologia svolge la sua attività di ricerca con
attrezzature proprie. Attualmente si sente la necessità di mettere a punto un
- 323 -
sistema di monitoraggio notturno delle reazioni genitali femminili in fase
REM, similmente a quanto già da anni avviene nel maschio. Il nostro gruppo di ricerca, economicamente molto mal supportato, sta cercando di adattare strumenti dotati unità di memoria portatili già esistenti. Al di la delle
importanti risultanti clinico-scientifiche, un tale sistema aprirebbe nuove
prospettive economico/assistenziali all’Azienda Policlinico Universitario,
considerando che, in regime di night-hospital, l’equivalente studio nel maschio fa registrare 120/130 ricoveri all’anno. Sarebbe perciò utile disporre
di un fondo di 80.000.000 (cifra minima reale) per chiudere questo paragrafo di ricerca, all’interno del più vasto capitolo delle Disfunzioni Sessuali
Femminili.
Principali grandi temi di ricerca portati avanti all’interno dell’Istituto di
Clinica Urologica.
1) Lo studio del pavimento pelvico ed alterazioni da invecchiamento;
Lo studio dell’attività contrattile del pavimento pelvico ha avuto inizio
circa 3 anni fa. L’interesse predominante è stato quello di valutare le
relazioni tra invecchiamento ed alterazioni del pavimento pelvico. Le
valutazioni muscolari sono state eseguite con un apparecchio per bio
feed back a doppio canale con elettrodi a placca. Quando necessario la
valutazione del paziente è stata completata con indagini urodinamiche.
Attualmente più di 200 pazienti sono entrati nei protocolli di studio e si
prospetta un numero superiore a 500 pazienti nei prossimi 2 anni. Gli
aspetti più interessanti sono rappresentati dall’avere evidenziato la correlazione fra la funzionalità del pavimento pelvico e l’età nei soggetti
maschi e la correlazione fra la funzionalità del pavimento pelvico e parità nelle donne. Inoltre un’accurato studio statistico ha permesso di avanzare l’ipotesi dell’impiego del test di contrazione del piano perineale
come test preditivo della continenza nei pazienti sottoposti a chirurgia
demolitiva dello scavo pelvico. La prosecuzione di questa ricerca richiederebbe un’intervento di circa 80.000.000 per materiali di uso, finanziamento di interventi di tutori della materia in sede.
- 324 -
2) Immunologia dei tumori superficiali della vescica;
Da circa due anni è iniziata una ricerca sulla terapia immunologica dei
tumori superficiali della vescica. Poiché nonostante la terapia con BCG
esiste una percentuale di circa il 30% di recidive e l’impiego di piene
dosi determina importanti effetti collaterali, presso la Clinica Urologica
dell’Università di Sassari, in collaborazione con i laboratori della Harvard
Medical School e con il Naational Office BCG/Interferon Bladder Cancer
Study è stato approntato un protocollo che prevede il dosaggio ridotto
del BCG associato alla somministrazione dopo 48 ore di IFN - a - per
via endoluminale. Tale terapia ha inizio 14-20 giorni dopo la TURB e ha
una durata prevista di 5 anni con una somministrazione trimestrale che
segue l’induzione. Sono stati inclusi nello studio pazienti con TCC
vescicale con almeno una recidiva o multifocale a cui non è mai stato
somministrato BCG. Pazienti con CIS. Dopo ogni instillazione
endovescicale dei farmaci avviene il dosaggio dell’IFN IL 26 10 12 e
dei fattori anti neo angiogenetici. I valori relativi alla presenza di
linfochine e di fattori anti-neo-angiogenetici sono stati eseguiti presso i
laboratori della Harvard.
Ogni 3 masi il paziente effettua un’esame citologico delle urine, ogni 6
mesi una cistoscopia ed ecografia. Durata fallow-up: 5 anni. Allo stato
attuale è in via di preparazione il lavoro scientifico che vedrà coinvolti i
gruppi partecipanti al protocollo.
Le necessità di finanziamento si attestano a circa 30.000.000 per materiali e reagenti di consumo e per necessità di viaggi in occasione delle
Consensus Conferences.
3) Genetica della calcolosi renale;
La litiasi renale rappresenta il 30% della patologia urologica. Tale incidenza risulta sensibilmente maggiore per fattori ambientali e genetici in
determinate aree geografiche tra le quali è da annoverare la Sardegna. Il
75% dei calcoli esaminati nel Nostro Istituto sono costituiti da ossalato
e fosfato di calcio. Autori accreditati riportano una sicura origine metabolica per il 35% dei calcoli di whewellite e weddelite (struttura
cristallografica rispettivamente per l’ossalato di calcio monoidrato e
diidrato); pochi lavori si ritrovano in bibliografia per gli aspetti genetici
- 325 -
della litiasi ossalica. Recentemente l’Istituto di Clinica Urologica di
Sassari in collaborazione con il Centro ricerca Biologia Molecolare del
CNR di Porto Cervo ha intrapreso uno studio prospettico della biologia
genetica della calcolosi ossalica del Nord Sardegna. L’insularità della
Sardegna fa si che la sua popolazione possa essere considerata un gruppo sufficientemente omogeneo per caratteristiche genetiche.
L’intento di questo studio è quello di identificare i geni responsabili della calcolosi ossalica e identificare, all’interno dei nuclei familiari, i portatori di tale predisposizione. Lo studio in questa fase iniziale necessita
di fondi valutabili attorno ai 50.000.000 per strumentario laboratoristico,
reagenti e personale qualificato.
ISTITUTO DI CLINICA OCULISTICA
Pubblicazioni effettuate:
- Pinna A., Zanetti S., Sotgiu M., Sechi L.A., Fadda G., Carta F.: Identification and antibiotie susceptibility of coagulase-negative Staphylococci
isolated in corneal/external infections. British Journal of Ophthalmology
1999, 83:771-3.
- Sechi L.A., Pinna A., Pusceddu C., Fadda G., Carta F., Zanetti S.: In
vitro susceptibilities and molecular characterization of ocular isolates
of Staphylococcus epidermidis. Journal of Clinical Microbiology 1999,
37:3031-3033.
- Pinna A.: Endogenous panuveitis in a patient with Rickettsia conorii
infection. Abstract book XII Congress European Society of Ophthalmology, Stockholm, June 27-July 1 1999, pag 270.
- Pinna A., Zanetti S., Sechi L.A., Carta F.: Valutazione al rnicroscopio
elettronico dell’adesività di Staphylococcus epidermidis su lenti intraoculari. Programma definitivo del LXXIX Congresso Nazionale della
Società Oftalmologica Italiana, Ronia, 24-27 Novembre 1999, pag. 66.
- Salvo M., Pinna A., Testoni L., Carta F.: Valutazione a lungo termine
- 326 -
dell’intervento di trabeculectomia secondo Cairns. Atti del XXXIII Convegno della Società Oftalmologica Meridionale, Giulianova (TE), 4-5
Giugno 1999 (in stampa).
Testi pubblicati:
- Carta F.: Neuro-Ophthalmology. Volume di 654 pagine in lingua inglese. Casa Editrice Essebiemme, Parma- italy 1999.
Collaborazione con il Consorzio Interuniversitario per i trapianti d’Organo.
ISTITUTO DI CLINICA DERMATOLOGICA
L’attività di ricerca dell’Istituto di Dermatologia da circa 20 anni è
diretta a studiare l’influenza dei fattori genetici nel determinismo e nella
progressione di alcune dermatosi. Nell’ambito di questa problematica sono
state sviluppate le seguenti linee principali:
- Studio epidemiologico, clinico e virologico del sarcoma di Kaposi.
Si tratta della principale linea di ricerca dell’Istituto che si sviluppa da
oltre 20 anni, in considerazione della relativa frequenza del sarcoma di
Kaposi in Sardegna.
Negli ultimi anni è stato studiato in particolare il rapporto fra la diffusione dell’infezione da HHV-8 e la diffusione del sarcoma di Kaposi nella
provincia di Sassari. Su questo argomento è stato ottenuto un contratto
di ricerca 40% nell’ambito del progetto di interesse nazionale “Aspetti
clinici e patogenetici del sarcoma di Kaposi”.
- Studio della presenza e diffusione della pitiriasi rotonda in Sardegna. Si
tratta di una genodermatosi, molto rara in Italia e relativamente frequente in Sardegna, che è in corso di studio presso la Clinica Dermatologica
dell’Università di Sassari.
- Studio genetico della psoriasi nella Sardegna settentrionale. La psoriasi
è una malattia multifattoriale che interessa circa il 2% della popolazione.
Presso la Clinica Dermatologica dell’Università di Sassari, in collaborazione con la Cattedra di Genetica Medica dell’Università di Cagliari,
- 327 -
è in corso una ricerca per stabilire se i fattori genetici di predisposizione
alla psoriasi in Sardegna siano gli stessi di quelli presenti nell’Italia continentale, oppure se in Sardegna siano presenti fattori peculiari di
predisposizione.
Pubblicazioni:
- Capuano M., Lesnoni La Parola I., Masini C., Uccini S., Cerimele D.:
Immunohistochemical study of the early histopathologic changes
occurring in traumainjured skin of psoriatic patients. Eur. J. Dermat., 9,
102-106,1999.
- Masini C., Lesnoni La Parola I., Capuano M., Cattani P., Cerimele F.,
Fadda G., Cerimele D.: Infezione da HHV-8 e Sarcoma di Kaposi. Giorn.
Ital. Dermat. Vener., 134, 315-320, 1999.
- Cattani P., Capuano M., Cerimele F., Lesnoni La Parola I., Santangelo
R., Masini C., Cerimele D., Fadda G.: Human herpesvirus 8 seroprovalence and evaluation of non sexual trasmission routes by DNA
detection in different clinical specimens from HIV-seronegative patients
with and without Kaposi’s sarcoma from central and southern Italy. J.
Clin. Microbiol., 37, 1150-1153, 1999.
- Lesnoni La Parola I., Masini C., Nanni G., Diociaiuti A., Capuano M.,
Cerimele D.: Manifestazioni cutanee in 430 trapiantati renali. Giorn.
Ital. Dermat. Vener., 134, 421-426, 1999.
- Celleno L., Mastreranni A., Borgia M.G., Cerimele D.: Sarcona di caposi.
Un caso insolito. Giorn. Ital. Dermat. Vener., 134, 135-137, 1999.
- Satta R., Montesu M.A., Satta G., Cottoni F.: Leishmaniosi cutanea da
Leishmania major- Un caso di importazione. Giorn. Ital. Dermat. Vener.,
134, 1-4, 1999.
CATTEDRA DI CHIRURGIA PLASTICA
- Scuderi N., Padula L., Rubino C.: Le Suture in Chirurgia. Verduci Editore – Roma, 1999. (Monografia)
- 328 -
- Scuderi N., Rubino C., Bertozzi E.: Clinical Use of a New Axial Chondromucosal Flap in Wide Full-thickness Eyelid Reconstructions. Ophthalmic Surg Lasers 30:91-97, 1999.
- Rubino C., Farace F., Sanna M., Campus G.V.: La ricostruzione della
regione sub-orbitale con lembo triangolare di avanzamento mediale.
Atti del 48° Congresso della S.I.C.P.R.E., Gubbio-Perugia, 25-30
settembre 1999, 171-173.
- Campus G.V., Doneddu G.M.E., Pancrazi E., Soggiu D., Rubino C.:
Neoplasie palpebrali. Atti del 48° Congresso della S.I.C.P.R.E., GubbioPerugia, 25-30 settembre 1999, 258-262.
- Pancrazi E., Campus G.V., Rubino C.: Correzione delle orecchie ad ansa
con la tecnica di Chongchet modificata. Riv. Ital. Chir. Plastica 31:3539, 1999.
- Campus G.V., Doneddu G.M.E., Pancrazi E., Guerra M.: Addominoplastica con cicatrice ad “U”. Atti del 48° Congresso della S.I.C.P.R.E.,
Gubbio-Perugia, 25-30 settembre 1999, 570-575.
- 329 -
- 330 -
CENTRI
INTERDIPARTIMENTALI
- 332 -
C.I.A.
(Centri Interdisciplinari Aggregati)
- Centro Informatico Scientifico Didattico (C.I.S.D.)
Il CISD fornisce ai docenti e ai ricercatori dell’Ateneo diversi servizi
relativi alla tecnologia dell’informazione, ed in particolare:
- la gestione e manutenzione della rete telematica di Ateneo ad uso scientifico e didattico, ed il suo collegamente alla rete pubblica per la ricerca
GARR, che assicura l’accesso ad Internet e la disponibilità della posta
elettronica sia interna che esterna;
- la gestione e manutenzione del sito WWW (World Wide Web)
dell’Ateneo;
- la gestione del Laboratorio informatico di Ateneo;
- il supporto alla gestione di apparecchiature informatiche e all’uso di
programmi per gli utenti dell’Ateneo;
- la gestione dei computer per uso scientifico di uso comune;
- la gestione, in collaborazione con il CED, del sistema informativo del
Sistema bibliotecario dell’Ateneo.
Tra le attività non routinarie sviluppate nel 1999 vanno ricordate:
- il potenziamento della rete telematica interna mediante il miglioramento delle connessioni tra isolati dell’Università;
- la progettazione di una rete in fibra ottica, per la quale era stato prospettato un finanziamento ministeriale, non ancora disponibile;
- la progettazione delle aulette per l’accesso ad Internet degli studenti.
Per quanto riguarda le prestazioni conto terzi, esse si sono limitate
all’uso dei computer scientifici da parte di utenti dell’ateneo, per un ammontare di circa 11 milioni di lire nel 1999.
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- Centro di Microscopia Elettronica
Il Centro di Microscopia Elettronica dell’Università di Sassari è stato
creato nel 1980 al fine di promuovere lo sviluppo della ricerca morfologica
ultrastrutturale nella nostra Università. Tale centro è a disposizione dei ricercatori dell’Ateneo Sassarese che ne richiedono l’uso. Esso è stato utilizzato sinora per varie ricerche di Medicina e Biologia sperimentale, sia animale che vegetale. È inoltre ampiamente utilizzato quale strumento indispensabile in campo clinico, soprattutto a fini diagnostici e prognostici. Tra
le numerose attività del Centro di Microscopia Elettronica si segnalano quelle
rivolte ad approfondire i seguenti temi e problematiche:
- Struttura e funzione cellulare
- Patologia e diagnostica ultrastrutturale
- Biologia e patologia vegetale
- Studio della biocompatibilità
- Biologia marina
- Difetti e microstruttura dei materiali
- Balistica forense
- Ricerca e identificazione dei residui dello sparo
- Geologia
- Mineralogia
Le apparecchiature attualmente in uso presso il Centro di Microscopia
Elettronica sono:
- N°1 TEM ZEISS EM 109 Turbo, microscopio elettronico a trasmissione, con accelerazioni da 50 fino a 80 KV, di utilizzo prevalentemente
biomedico, può lavorare anche in diffrazione.
- N°1 SEM ZEISS DSM 962, microscopio elettronico a scansione digitale, dotato di rivelatore per elettroni secondari e di rivelatore per elettroni
retrodiffusi, nonché di un sistema di microanalisi a dispersione di energia Link exL II. Utilizzato in biologia, geologia, chimica, balistica ecc.
- N°1 SEM ISI DS 130 microscopio elettronico a scansione analogico,
ancora perfettamente funzionante, consente di lavorare in alta risoluzione. Utilizzato prevalentemente in ambito biomedico.
Sono presenti inoltre varie apparecchiature per la preparazione dei
campioni.
- 334 -
I maggiori utilizzatori nel 1999 sono stati i seguenti Istituti (divisi
per Facoltà):
Facoltà di Medicina:
- Anatomia Umana
- Anatomia Patologica
- Microbiologia
- Medicina Legale
- Clinica Medica
- Clinica Odontoiatrica
- Clinica Ortopedica
- Clinica Oculistica
Facoltà di Scienze
- Fisiologia
- Botanica
- Zoologia
- Microbiologia
- Geologia
- Chimica
Facoltà di Agraria
- Chimica Agraria
- Microbiologia
- Coltivazioni Arboree
- Patologia Vegetale
- Entomologia Agraria
Facoltà di Veterinaria
- Anatomia
- Anatomia Patologica
- Fisiologia
- Parassitologia
- Microbiologia
- Ispezioni Alimenti di Origine Animale
- Clinica Ostetrica
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Dipartimento di Chimica
Facoltà di Farmacia
- Chimica Biologica
- Botanica Farmaceutica
Facoltà di Farmacia Università di Cagliari
- Dipartimento Farmaco Chimico
Istituto Zooprofilattico di Sassari
Porto Conte Ricerche
Nello spirito di una più intensa collaborazione fra strutture
istituzionalmente deputate alla ricerca scientifica, il Centro di Microscopia
Elettronica e l’Istituto Per La Fisiologia Della Maturazione Del Frutto del
CNR con sede a Sassari, si sono accordati per una collaborazione scientifica applicata ai campi di ricerca dell’Istituto in oggetto.
Nel 1994 una normativa nazionale (Decreto Ministeriale 6 settembre
1994) ha indicato come metodo di riferimento per il controllo delle bonifiche dall’amianto di edifici, impianti industriali ecc. il microscopio elettronico a scansione munito di un sistema microanalitico a dispersione di energia. Ultimamente alcuni laboratori privati hanno richiesto al Centro di
Microscopia Elettronica di valutare la concentrazione ambientale di fibre
di amianto aerodisperse.
Infine, il Centro di Microscopia Elettronica svolge anche attività di
formazione e di didattica per i Ricercatori. In esso infatti sono stati tenuti
diversi corsi miranti all’utilizzo di tecniche speciali in campo ultrastrutturale.
Periodicamente inoltre si recano in visita nei nostri laboratori ricercatori, personale tecnico e studenti di questa Università e di scuole medie
superiori e inferiori.
Nel 1999, quale attività per conto terzi, è stata incassata la somma di
L. 13.000.000.
- 336 -
- Centro di Spettroscopia
Il Centro di Spettroscopia, nel quale sono principalmente coinvolti il
Dipartimento di Chimica e alcuni Dipartimenti dell’area agraria, consente
ai ricercatori interessati dell’Ateneo di utilizzare apparecchiatture
spettroscopiche avanzate di varia natura.
Nei 1999 ha svolto regolarmente la propria attività, ma non vi sono
state prestazioni conto terzi.
- Centro Interdipartimentale di Caratterizzazione, Tipicizzazione e
Sviluppo del mercato dei prodotti alimentari della Sardegna
(C.I.V.A.P.A.)
Il C.I.V.A.P.A. ha la finalità di aggregare, all’interno di specifiche
tematiche multidisciplinari, competenze diverse che, interagendo, possano
fornire gli elementi necessari e fornire gli elementi necessari a dare un’adeguata risposta ai problemi relativi alla caratterizzazione, tipicizzazione e
sviluppo del mercato dei prodotti alimentari della Sardegna.
In particolare, nel 1999 sono stati avviati progetti collegiali, che sono
stati proposti a livello nazionale e internazionale e che riguardano gli obiettivi primari del Centro. E’ stato inoltre definito con l’agenzia
PROMOCAMERA della Camera di Commercio di Sassari un vasto piano
di intervento per l’esame analitico dei prodotti locali, destinati alla
commercializzazione e esportazione. L’intento previsto dell’iniziativa è di
costituire un servizio per il territorio, da avviarsi entro il 2000. In tale contesto il C.I.V.A.P.A. ha in fase di completamento la formazione di un tecnico altamente specializzato per l’utilizzo della specifica strumentazione di
un futuro laboratorio autonomo del Centro.
Nel corso del 1999 il C.I.V.A.P.A. non ha svolto direttamente prestazioni conto terzi, ma tale attività è stata svolta dai laboratori delle strutture
afferenti.
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- 338 -
CENTRO DI SPETTROSCOPIA
Temi di ricerca:
Ruolo degli ioni metallici nei sistemi biologici; complessi metallici ad
attività farmacologica; meccanismi molecolari di tossicità dei metalli;
applicazione di tecniche di risonanza magnetica (EPR e ENDOR) a
problematiche ambientali.
Cooperazione Internazionale:
- Partecipazione al Progetto COST D8 “Insulin-Mimetic Vanadium Compounds”.
- Collaborazioni Scientifiche con:
- Department of Inorganic and Analytical Chemistry, Lajos Kossuth University, Debrecen (H).
- Department of Inorganic and Analytical Chemistry, Attila József University, Szeged (H).
- Faculty of Chemistry, University of Wroclaw, Wroclaw (PL).
- Department of Environmental Medicine, New York University, School
of Medicine, New York (USA).
- Institute of General Food Chemistry, Technical University of Lodz, Lodz
(PL).
- Department of Inorganic Chemistry, Charles University, Praga (CZ).
- Fakultät für Physik, Technische Universität, Monaco (D).
Articoli Pubblicati nel 1999:
- Zoroddu M.A.: Vanadium Uptake by Yeasts. Ann. N. Y. Acad. Sc., 879,
288-291(1999).
- Sanna D., Bódi I., Bouhsina S., Micera G., Kiss T.: Oxovanadium(IV)
Complexes of Complexes of Phosphonic Derivatives of Iminodiacetic
and Nitrilotriacetic Acids. J. Chem. Soc. (Dalton), 3275-3282 (1999).
- Micera G., Sanna D., Kiss E., Garribba E., Kiss T.: Oxovanadium(IV)
Complexes of Phosphates of Biological Relevance: NAD+, NADP+ and
Thiamine Mono- and Di-Phosphate. J. Inorg. Biochem., 75, 303-309 (1999).
- 339 -
- Biagioli M., Strinna Erre L., Micera G., Panzanelli A., Zema M.: Tetrahydrogendecavanadate(V) and its Binding to Glycylglycine. Inorg. Chem.
Commun., 2, 214-217 (1999).
- Chruscinska E., Garribba E., Micera G., Sanna D.: Hydrolytic and
Dinuclear Species formed by Cu(II) with Di-, Tri- and Tetra-peptides
Containing Proline in the Second Position. J. Chem. Res., 240-241 (1999).
- Chruscinska E., Micera G., Sanna D., Kozlowski H., Kaczmarek K.,
Olejnik J., Leplawy M.T.: Can the a-Hydroxymethylated Amino Acid
Residue Influence the Peptide Binding Ability Towards Copper(II) Ions?
J. Inorg. Biochem., 72, 187-194 (1999).
- Chruscinska E., Garribba E., Micera G., Panzanelli A.: L-Mimosine, an
Amino Acid with Maltol-type Binding Properties toward Copper(II),
Oxovanadium(IV) and other Metal Ions. J. Inorg. Biochem., 75, 225232 (1999).
- Lodyga-Chruscinska E., Micera G., Sanna D., Olczak J., Zabrocki J.,
Kozlowski H., Chruscinski L.: Effect of the Tetrazole Cis-Amide Bond
Surrogate on the Complexing Ability of Some Enkephalin Analogues
toward Cu(II) Ions. J. Inorg. Biochem., 76, 1-11 (1999).
- 340 -
CENTRO INTERDISCIPLINARE PER LA STORIA
DELL’UNIVERSITA’ DI SASSARI
Costituito nel 1990, il Centro, che attualmente ha sede presso il
Dipartimento di Storia, custodice l’archivio storico dell’Università di Sassari,
con una documentazione che va dal 1664 al 1940; l’archivio è dotato di un
inventario ed è apero al pubblico nell’orario della biblioteca del Dipartimento. Inoltre dispone di un proprio fondo librario, con circa 800 volumi
sulla storia dell’educazione e delle università italiane e straniere.
Il Centro organizza seminari, conferenze e convegni sulla storia
delle istituzioni educative e in particolare di quelle universitarie. Nella collana del Dipartimento ha pubblicato 8 volumi (ed 1 è in corso di stampa), su
temi inerenti alla storia e alle tradizioni scientifiche della nostra Università.
Attualmente sta predisponendo la pubblicazione di una storia generale dell’Università di Sassari grazie ad un apposito finanziamento del Consiglio
d’amministrazione.
Al Centro aderiscono circa 50 docenti di tutte le Facoltà dell’Ateneo.
- 341 -
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CENTRO DI STUDI INTERDISCIPLINARI
SULLE PROVINCE ROMANE
Area scientifica: scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche. 21 afferenti, professori e ricercatori della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari.
Temi di ricerca.
- Luglio 99: scavi a Villa Speciosa (CA), di finalità prioritariamente didattiche, diretti dal Prof. Giampiero Pianu (afferente al Centro). E’ stata
parzialmente definita l’estensione dell’insediamento di età romana e tardo-antica e se ne sono individuate le fasi più antiche; lo scavo della
necropoli ha restituito alcune tombe intatte.
- Ottobre 99: scavi ad Uchi Maius (Direzione Prof. Giampiero Pianu) e
Numlulis (Direzione Prof. Raimondo Zucca), nell’ambito della missione in Tunisia diretta dal Prof. Attilio Mastino. A Numlulis i lavori di
pulizia e rilievo delle strutture hanno portato ad analizzare l’assetto del
quartiere forense del municipio romano e dell’area con gli edifici
paleocristiani, un martyrium e una basilica. Ad Uchi Maius sono stati
aperti i cantieri di scavo nelle aree di alcuni edifici della colonia romana, due archi onorari e una porta monumentale nelle mura urbiche.
Sono ancora in fase di realizzazione i lavori di rilevamento delle emergenze della città romana di Agbia (Tunisia), collegati alla tesi di laurea
di Donatella Cherchi.
- Luglio 2000: scavi a Villa Speciosa (CA) diretti dal Prof. Pianu. Si concluderanno i lavori sin qui avviati individuando con precisione l’ampiezza dell’abitato e chiarendone le ultime fasi insediative.
- Settembre 2000: scavi a Neapolis (OR) diretti dal Prof. Zucca. Le indagini inizieranno quest’anno: in prima analisi ci si concentrerà
sull’ipotizzata area forense in modo da verificarne le caratteristiche; al
contempo se ne ricercheranno le preesistenze relative ad un’eventuale
agorà punica.
- Ottobre 2000: scavi ad Uchi Maius (Direzione Prof. Pianu) e Numlulis
(Direzione Prof. Zucca), nell’ambito della missione in Tunisia diretta
- 343 -
dal Prof. Mastino. Ad Uchi Maius si proseguiranno le indagini già avviate e si inizieranno gli scavi del tempio di Esculapio e della basilica
paleocristiana, in modo da chiarire le vicende insediative nella zona
meridionale della città. A Numlulis si apriranno gli scavi della piazza
forense e degli edifici paleocristiani (martyrium e basilica), iniziando
così lo studio dell’assetto del centro monumentale e delle trasformazioni urbanistiche legate alla realizzazione dei nuovi edifici del culto cristiano.
Cooperazione.
È stato sottoscritto il 12 gennaio 99 un Accordo di Cooperazione
tra l’Università degli Studi di Sassari e l’Università di Mohammedia (Marocco) per lo studio delle città romane della Mauretania Tingitana.
È stato siglato il 3 luglio 99 un Accordo di Programma con il Dipartimento di Scienze Storiche Archeologiche Antropologiche dell’Antichità dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e la Soprintendenza ai Beni Archeologici per le Province di Sassari e Nuoro per lo studio
della colonia romana di Turris Libisonis (Porto Torres) e del suo territorio.
Nuove pubblicazioni.
È prevista la pubblicazione di nuovi volumi su Uchi Maius (Uchi
Maius 2) e su Numluli (Numluli I). E’ in corso di stampa il volume di R.
Zucca sulle “Insulae maris nostri”, così come il volume degli Atti del XIII
Convegno Internazionale di Studi su l’”Africa romana”, tenutosi a Djerba
(Tunisia) nel 1998.
XIV Convegno su l’”Africa romana”.
Il Centro è impegnato nell’organizzazione del XIV Convegno Internazionale di Studi su l’”Africa romana”, in programma dal 7 al 10 dicembre 2000 a Sassari sul tema “Lo spazio marittimo nel Mediterraneo
occidentale”.
Finanziamenti.
Il Centro è titolare di un finanziamento dell’Università di Sassari per l’ammontare di l. 5.000.000.
- 344 -
DOTTORATI
DI RICERCA
XV CICLO
- 346 -
D.R. n° 148/spec
IL RETTORE
VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi di Sassari, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 39 del 16 febbraio 1995 e successive
modificazioni;
VISTO l’art. 4 della Legge 3 luglio 1998, n. 210, il quale prevede che le
Università con proprio regolamento, disciplinino la materia dei
corsi di dottorato;
VISTO il D.P.C.M. 30 aprile 1997 e successive modificazioni;
VISTO il Regolamento in materia di Dottorato di ricerca di questo Ateneo,
emanato con D.R. n. 102 del 20 luglio 1999;
VISTE le proposte di istituzione dei corsi di dottorato di ricerca con sede
amministrativa presso l’università di Sassari avanzate dalle strutture preposte all’attività di ricerca;
VISTO il parere della Consulta riunitasi nella seduta dell’8 ottobre 1999;
VISTA la delibera del Senato Accademico del 9 novembre 1999, con cui
viene approvata l’istituzione dei corsi di dottorato di ricerca del
XV° ciclo;
VISTA le delibere del Consiglio di Amministrazione del 9 e 23 novembre 1999, con cui è stato determinato il numero e la copertura
finanziaria delle borse di studio;
VISTA la delibera del Nucleo di Valutazione Interna in data 20 novembre
1999, con cui viene espresso parere favorevole all’istituzione dei
corsi di dottorato di ricerca, di cui alla delibera del S.A. e del
C.d.A., a seguito della verifica dei requisiti di idoneità delle suddette strutture, della coerenza dei rispettivi corsi con la programmazione formativa, della disponibilità di risorse umane e finanziarie necessarie all’attivazione dei corsi stessi;
- 347 -
DECRETA
ART. 1 – Istituzione
Presso l’Università degli Studi di Sassari è istituito il XV° ciclo dei corsi di
dottorato di ricerca.
Sono indetti pubblici concorsi, per esami, per l’ammissione ai corsi di dottorato di ricerca di seguito elencati. Per ciascun dottorato viene indicata la
durata, in numero dei posti messi a concorso e il numero delle borse di
studio.
Agrometeorologia ed ecofisiologia dei sistemi agrari e forestali
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Economia e sistemi arborei
3
Posti
4
Borse
Finanziamento:
2 borse R.A.S. Legge n. 1 del 18/1/99, 1 borsa
ISTEA (C.N.R.)*
Consorziate:
nessuna
3
* la borsa finanziata dall’ ISTEA dovrà essere fruita presso la sede dell’Istituto a Bologna.
Analisi e gestione degli ecosistemi naturali
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Botanica ed Ecologia Vegetale
3
Posti
9
Borse
5
Finanziamento:
1 borsa Università di Sassari, 2 borse Dipartimento,
2 borse aggiuntive (Fondazione Banco di Sardegna)
Consorziate:
nessuna
- 348 -
Biotecnologie microbiche
Sede
Dipartimento di Scienze Ambientali e
Biotecnologie Agro-Alimentari
Durata anni:
Finanziamento:
3
Posti
3
Borse
2 borse R.A.S. Legge n. 1 del 18/1/99
Consorziate:
Ancona
2
Biochimica, biologia e biotecnologie molecolari
Sede
Dipartimento di Scienze Fisiologiche, Biochimiche
Durata anni:
e Cellulari
3
Posti
Finanziamento:
Consorziate:
3 borse Università di Sassari
nessuna
6
Borse
3
Epidemiologia molecolare dei tumori
Sede
Dipartimento di Scienze Biomediche
Durata anni:
Finanziamento:
3
Posti
3
Borse
2
1 borsa Università di Sassari, 1 borsa Università di
Consorziate:
Genova**
Genova
** la borsa finanziata da questa Università dovrà essere fruita in tale
sede
Diritto ed economia dei sistemi produttivi
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Scienze Giuridiche
3
Posti
3
Borse
Finanziamento:
Consorziate:
3 borse Università di Sassari
nessuna
- 349 -
3
Farmacologia e tossicologia comparata di xenobiotici
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Biologia Animale
3
Posti
5
Finanziamento:
Consorziate:
3 borse Università di Sassari
nessuna
Borse
3
Fisiologia della riproduzione animale
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Dipartimento di Biologia Animale
3
Posti
4
Borse
3
2 borse Università di Sassari, 1 borsa Università di
Consorziate:
Milano**
Milano
** la borsa finanziata da questa Università dovrà essere fruita in tale
sede
Fisiopatologia medica
Sede
Dipartimento Struttura Clinica Medica –
Durata anni:
Patologia Medica
3
Posti
Finanziamento:
Consorziate:
2 borse Università di Sassari
Ferrara
4
Borse
2
Sede
Durata anni:
Istituto e Laboratorio di Geografia
3
Posti
4
Borse
3
Finanziamento:
Consorziate:
2 borse Università di Sassari, 1 borsa C.R.S.4
nessuna
Geografia ambientale
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Il Mediterraneo in età classica, storia e culture
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Storia
3
Posti
Finanziamento:
Consorziate:
2 borse R.A.S. Legge n. 1 del 18/1/99, 1 borse R.A.S.
Cagliari
4
Borse
3
Individuazione, valorizzazione e gestione di specie vegetali per l’ambiente mediterraneo
Sede
Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica
Vegetale Agraria
Durata anni:
Finanziamento:
3
Posti
3
2 borse Università di Sassari
Consorziate:
nessuna
Borse
2
La civiltà slava tra occidente ed oriente
Sede
Dipartimento Struttura Istituto di Lingue, Letterature Straniere e Romanze
Durata anni:
Finanziamento:
3
Posti
3
2 borse Università di Sassari
Consorziate:
nessuna
Borse
2
Neuroscienze
Sede
Dipartimento di farmacologia, Ginecologia e
Durata anni:
Ostetricia
3
Finanziamento:
Consorziate:
2 borse Università di Sassari
nessuna
Posti
- 351 -
3
Borse
2
Produzione e igiene degli alimenti di origine animale
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Biologia Animale
3
Posti
4
Finanziamento:
1 borsa Università di Sassari, 1 borsa Università di
Messina**
Consorziate:
Messina
Borse
2
** la borsa finanziata da questa Università dovrà essere fruita in tale sede
Scienze chimiche
Sede
Dipartimento di Chimica
Durata anni:
Finanziamento:
3
Posti
6
3 borse Università di Sassari
Consorziate:
nessuna
Borse
3
Strutture fondamenti e metodi delle scienze sociali
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società
3
Posti
3
Borse
2
Finanziamento:
Consorziate:
2 borse Università di Sassari
nessuna
Culture e storia medioevale del mediterraneo occidentale in relazione alla Sardegna
Sede
Dipartimento di Studi Filosofici,
Etnoantropologici, Artistici e Filologici
Durata anni:
Finanziamento:
3
Posti
3 borse R.A.S.
Consorziate:
Cagliari
- 352 -
5
Borse
3
ART. 2 – Requisiti di ammissione
Possono presentare domanda di partecipazione al concorso di ammissione
al dottorato di ricerca di cui al precedente articolo coloro i quali siano in
possesso del diploma di laurea ovvero di titolo equipollente conseguito
presso università straniere.
I cittadini stranieri, in possesso del titolo che non sia già stato dichiarato
equipollente alla laurea, dovranno – unicamente ai fini dell’ammissione al
dottorato al quale intendono concorrere – farne espressa richiesta nella domanda di partecipazione al concorso e corredare la domanda stessa dei documenti utili a consentire al collegio dei docenti la dichiarazione di
equipollenza in parola, tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero secondo le norme vigenti in
materia per l’ammissione di studenti stranieri ai corsi di laurea delle università italiane.
Per i cittadini italiani in possesso di un titolo accademico straniero, che non
sia stato già dichiarato equipollente ad una laurea italiana, valgono le stesse
disposizioni di cui al comma precedente.
Gli interessati devono redigere le domande secondo il facsimile allegato al
presente bando, di cui fa parte integrante, con tutti gli elementi in esso richiesti.
Potranno partecipare agli esami di ammissione anche coloro i quali conseguiranno il diploma di laurea entro la sessione autunnale dell’A.A 1998/99.
In tal caso, l’ammissione verrà disposta “con riserva” ed il candidato sarà
tenuto a presentare, a pena di decadenza, il relativo certificato di laurea o
dichiarazione sostitutiva di autocertificazione entro il successivo mese di
dicembre.
ART. 3 – Cittadini stranieri extracomunitari
Ai cittadini stranieri extracomunitari, che ne facciano esplicita richiesta
nella domanda di partecipazione al concorso, è consentito l’accesso al
corso di dottorato previa valutazione del curriculum da parte della commissione giudicatrice, senza borsa di studio e in soprannumero, nel limite
della metà dei posti istituiti, con arrotondamento all’unità per difetto.
- 353 -
ART. 4 – Domande di ammissione
La domanda di partecipazione al concorso, da redigere in carta semplice
secondo lo schema allegato (All.1) al presente bando, deve essere diretta al
Rettore dell’Università degli Studi di Sassari e inviate, esclusivamente a
mezzo raccomandata postale con avviso di ricevimento all’indirizzo - Università degli Studi di Sassari, Piazza Università 21, 07100 Sassari – entro il
termine perentorio di giorni 30 a decorrere dal giorno successivo a quello
della pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
Si considerano presentate in tempo utile le domande spedite a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento entro il termine indicato. A tal fine farà
fede il timbro a data dell’Ufficio Postale accettante. L’Amministrazione
universitaria non ha alcuna responsabilità per il caso di dispersione di comunicazioni, dipendente da inesatte indicazioni del domicilio da parte del
candidato o da mancata oppure tardiva comunicazione del cambiamento
dello stesso né per eventuali disguidi postali o telegrafici non imputabili a
colpa dell’Amministrazione stessa.
Nella domanda, da redigere in lingua italiana con chiarezza e precisione, il
candidato deve indicare sotto la propria responsabilità, pena l’esclusione
dal concorso:
A.
B.
C.
D.
E.
F.
G.
H.
I.
il cognome ed il nome, la data ed il luogo di nascita e la residenza;
la propria cittadinanza;
l’esatta denominazione del concorso cui intende partecipare;
di concorrere ai posti in soprannumero senza borsa di studio, con la
sola valutazione del curriculum da parte della Commissione Giudicatrice (solo per i cittadini extracomunitari che non intendono partecipare
alle prove concorsuali;
di possedere un’adeguata conoscenza della lingua italiana (per i cittadini comunitari e extracomunitari)
la laurea posseduta o che si conseguirà, nonché la data e l’università
presso cui è stata o si presume verrà conseguita, ovvero il titolo equipollente conseguito presso una università straniera, nonché la data del
decreto rettorale con il quale è stata dichiarata l’equipollenza stessa;
di impegnarsi a frequentare a tempo pieno il corso di dottorato secondo
le modalità che saranno fissate dal collegio dei docenti;
di indicare le lingue straniere conosciute;
il recapito eletto ai fini del concorso ( specificando il codice di avviamento postale e, se possibile, il numero telefonico) con espressa
- 354 -
menzione dell’impegno di comunicare tempestivamente ogni variazione dello stesso. Possibilmente per quanto riguarda i cittadini comunitari e stranieri, un recapito italiano o l’indicazione della propria Ambasciata in Italia, eletta quale domicilio.
I cittadini italiani e stranieri, in possesso del titolo conseguito all’estero non
ancora riconosciuto equipollente, devono esplicitamente richiederne
l’equipollenza, secondo quanto disposto dal precedente art. 2, comma 2,
allegando alla domanda di partecipazione al concorso i documenti utili a
consentire al collegio dei docenti la dichiarazione di equipollenza in parola,
tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero secondo le norme vigenti in materia per l’ammissione degli studenti stranieri ai corsi di laurea delle università italiane.
Alla domanda di partecipazione al concorso i cittadini extracomunitari che
non intendono partecipare alle prove concorsuali devono allegare, pena
l’esclusione, il proprio curriculum.
ART. 5 – Prove d’esame
L’esame di ammissione al corso consiste in una prova scritta e in un colloquio. Il candidato dovrà inoltre dimostrare la buona conoscenza di almeno
una lingua straniera.
Le prove d’esame sono intese ad accertare la preparazione del candidato, la
sua attitudine alla ricerca scientifica e la conoscenza di una o più lingue
straniere.
Il diario della prova scritta, con l’indicazione della sede, del giorno, del
mese e dell’ora in cui la medesima avrà luogo, sarà comunicato agli interessati tramite raccomandata con avviso di ricevimento inviata 15 giorni
prima della data fissata per la prova.
La convocazione per la prova orale avverrà ugualmente a mezzo lettera
raccomandata, che verrà inviata a coloro che avranno superato la prova
scritta, 20 giorni prima della data fissata per la prova, ovvero a mezzo di
comunicazione in sede concorsuale da parte della commissione esaminatrice, nella ipotesi di rinuncia scritta ai termini di preavviso, espressa da tutti
i candidati presenti alla prova scritta.
Per sostenere le prove i candidati dovranno esibire un valido documento di
riconoscimento.
- 355 -
ART. 6 – Commissioni giudicatrici e loro adempimenti
Le commissioni giudicatrici dei concorsi per gli esami di ammissione ad
ogni corso di dottorato di ricerca saranno formate e nominate i conformità
al regolamento di Ateneo.
Ogni commissione, per la valutazione di ciascun candidato, dispone di sessanta punti per ognuna delle due prove.
E’ ammesso al colloquio il candidato che abbia superato la prova scritta con
una votazione non inferiore a 40/60.
Il colloquio si intende superato se il candidato ottiene una votazione di almeno 40/60.
Alla fine di ogni seduta dedicata alla prova orale la commissione giudicatrice forma l’elenco dei candidati esaminati, con l’indicazione dei voti da
ciascuno riportati nella prova stessa. L’elenco, sottoscritto dal presidente e
dal segretario della commissione, è affisso nel medesimo giorno nell’albo
della facoltà o dipartimento presso cui si è svolta la prova.
Espletate le prove del concorso, la commissione compila la graduatoria
generale di merito sulla base della somma dei voti riportati da ciascun candidato nelle singole prove. In caso di parità di voti prevale la valutazione
della situazione economica, determinata ai sensi del D.P.C.M. 30/4/97 e
successive modificazioni.
ART. 7 – Ammissione ai corsi
I candidati saranno ammessi ai corsi secondo l’ordine di graduatoria fino
alla concorrenza del numero dei posti messi a concorso per ogni corso di
dottorato.
In caso di mancata o tardiva accettazione da parte degli aventi diritto, subentra altro candidato, secondo l’ordine della graduatoria, purché non sia
trascorso un mese dall’inizio del corso.
In caso di utile collocamento in più graduatorie, il candidato dovrà esercitare opzione per un solo corso di dottorato.
I titolari di assegni di ricerca possono essere ammessi ai corsi di dottorato
anche in sovrannumero previo superamento delle prove concorsuali.
ART. 8 – Domanda di iscrizione
I candidati che risultino utilmente collocati nella graduatoria di merito di
- 356 -
cui al precedente articolo devono presentare o far pervenire all’Amministrazione universitaria, pena la decadenza, entro il termine perentorio di
giorni 15, che decorrono dal giorno successivo a quello in cui avranno ricevuto il relativo invito, domanda di iscrizione al corso di dottorato, in carta
legale, da compilarsi su apposito modello predisposto dall’Amministrazione universitaria, corredata dai seguenti documenti:
-
-
fotocopia del documento d’identità, debitamente firmata;
ricevuta del versamento del contributo per l’accesso e la frequenza ai
corsi da effettuarsi sul conto corrente bancario n. 13100 intestato all’Università degli Studi di Sassari presso il Banco di Sardegna Agenzia
1 – Via Rolando Sassari – (solo da parte di coloro che non usufruiscono
della borsa di studio) con la seguente causale “iscrizione al dottorato di
ricerca in ————————————“;
autocertificazione relativa al possesso della cittadinanza;
autocertificazione relativa al possesso del diploma di laurea*.
La suddetta domanda dovrà inoltre contenere le seguenti dichiarazioni:
A. di non essere iscritto/a e di impegnarsi a non iscriversi ad altro corso di
diploma, di laurea o di dottorato, per tutta la durata del corso suindicato;
B. di non essere iscritto/a ad una Scuola di specializzazione e, in caso
affermativo, di impegnarsi a sospendere la frequenza prima dell’inizio
del corso;
C. di avere/non avere già usufruito in precedenza di altra borsa di studio
(anche per un solo anno) per un corso di dottorato;
D. di volersi/non volersi impegnare in attività didattiche presso l’Università, nell’ambito della programmazione effettuata dal Collegio dei Docenti, secondo le modalità previste dal regolamento di Ateneo;
E. di essere/non essere in servizio presso una pubblica amministrazione e,
in caso affermativo, di avere richiesto il collocamento in aspettativa
senza assegni a decorrere dalla data di inizio del corso e per tutta la sua
durata;
F. di impegnarsi, qualora intraprenda attività esterne, occasionali e di breve durata, a darne comunicazione all’Amministrazione Universitaria,
affinché il Collegio dei Docenti si esprima circa la compatibilità o meno
tra la frequenza del corso di dottorato e gli impegni derivanti dalle suddette attività, che non devono in alcun modo porsi in conflitto con l’attività svolta per il dottorato;
- 357 -
G. qualora divenga assegnatario della borsa di studio, di non cumulare la
borsa stessa con altra borsa di studio a qualsiasi titolo conferita tranne
che con quelle concesse da istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare, con soggiorni all’estero, l’attività di ricerca del dottorato;
H. i portatori di handicap con invalidità pari o superiore al 66% dichiareranno il loro status al fine dell’esonero dal pagamento contributivo.
* Per abbreviare l’iter del procedimento di riscontro, da parte dell’Amministrazione, delle dichiarazioni rese, può essere esibita copia del certificato di
laurea posseduto, come previsto dalla Circolare del Ministero dell’Interno
n. 2 del 2/2/99.
ART. 9 – Frequenza ai corsi
Gli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca dovranno impegnarsi a frequentare a tempo pieno secondo, presso la sede amministrativa del corso, le modalità che saranno fissate dal collegio dei docenti.
Alla fine di ciascun anno, gli stessi, avranno l’obbligo di presentare una
particolareggiata relazione sull’attività e le ricerche svolte al collegio dei
docenti, che ne curerà la conservazione e che, previa valutazione della assiduità e dell’operosità dimostrata dall’iscritto al corso, proporrà al Rettore
l’esclusione ovvero il proseguimento del dottorato di ricerca.
Il titolo di dottore di ricerca verrà conferito a conclusione del corso a chi
avrà conseguito risultati di rilevante valore scientifico documentati da una
dissertazione scritta e accertati da una apposita commissione.
ART. 10 – Rinunce o decadenze
Coloro che non avranno provveduto a regolarizzare la propria iscrizione
entro i termini sopracitati saranno considerati rinunciatari e coloro che avranno rilasciato dichiarazioni mendaci, oltre le responsabilità penali, saranno
dichiarati decaduti e i posti vacanti saranno assegnati ad altri aspiranti che
seguono nella graduatoria degli idonei.
Qualora a seguito di rinuncia o decadenza degli aventi diritto alla borsa di
studio subentrino altri candidati al beneficio della stessa, secondo l’ordine di
graduatoria, purché non sia trascorso un mese dall’inizio del corso, l’Amministrazione universitaria provvederà alla restituzione, ai nuovi beneficiari della borsa, della 1° rata del contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi già versata.
- 358 -
ART. 11 – Borse di studio
Le borse di studio, il cui numero è indicato per ciascun corso di dottorato al
precedente art. 1, vengono assegnate, previa valutazione comparativa del
merito e secondo l’ordine definito nelle rispettive graduatorie di merito formulate dalle Commissioni giudicatrici, per un importo pari a quello determinato ai sensi dell’art. 1 comma 1, lett. A della Legge 3/8/98, n. 315 e
successive modificazioni. A parità di merito prevale la valutazione della
situazione economica determinata ai sensi del D.P.C.M. 30/4/97 e successive modificazioni.
La durata della borse di studio è pari all’intera durata del corso; le borse
sono confermate con il passaggio all’anno successivo, salvo motivata delibera del Collegio dei Docenti oppure il verificarsi di situazioni che invalidino
il diritto.
Le Borse di dottorato non possono essere cumulate con altre borse di studio
a qualsiasi titolo conferite tranne che con quelle concesse da Istituzioni
nazionali o straniere utili ad integrare con soggiorni all’estero l’attività di
ricerca del dottorando.
L’importo della Borsa di studio è aumentato per eventuali periodi di soggiorno all’estero nella misura del 50%, subordinatamente alla sussistenza
della relativa copertura finanziaria. Tali periodi non possono in alcun caso
superare la metà della durata dell’intero corso di dottorato.
La richiesta ai fini dell’incremento di cui sopra deve essere diretta dal Coordinatore del corso al Rettore e deve essere corredata da attestazione che
l’attività per la quale si chiede la mobilità del dottorando rientra nell’ambito dell’attuazione del programma di studi e di ricerca a suo tempo formulati.
Il pagamento della borsa viene effettuato con cadenza non superiore al bimestre, con successiva verifica della frequenza attraverso attestazione rilasciata dal Coordinatore del corso, da far pervenire all’Amministrazione
universitaria entro il giorno 10 del mese di scadenza della rata.
In caso di mancata corresponsione di una rata, per ritardo dell’inizio dei
corsi o per ritardata presentazione dell’attestato di frequenza, questa verrà
cumulata con le rate successive.
Chi abbia usufruito di una borsa di studio per un corso di dottorato anche
per un solo anno, non può chiedere di fruirne una seconda volta.
- 359 -
ART. 12 – Contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi
La misura del contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi di dottorato
sarà definita dagli Organi Accademici entro la scadenza del bando.
ART. 13 – Norme di riferimento
Per quanto non previsto nel presente bando, si fa riferimento all’art. 4 della
Legge n. 210 del 3.7.98, al D.M. 30.4.99 – Regolamento in materia di Dottorato di Ricerca – pubblicato sulla G.U. n. 162 del 13.7.99, al D.R. n. 102/
spec. del 20 luglio 1999 con il quale è stato emanato il Regolamento in
materia del Dottorato di Ricerca dell’Università degli Studi di Sassari.
Sassari 17dicembre 1999
Il Rettore
Alessandro Maida
- 360 -
tabella
- 361 -
- 362 -
DOTTORATI
DI RICERCA
XVI CICLO
- 364 -
D.R. n° 142/spec
IL RETTORE
VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi di Sassari, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 39 del 16 febbraio 1995 e successive
modificazioni;
VISTO l’art. 4 della Legge 3 luglio 1998, n. 210, il quale prevede che le
Università con proprio regolamento, disciplinino la materia dei
corsi di dottorato;
VISTO il D.P.C.M. 30 aprile 1997 e successive modificazioni;
VISTO il Regolamento in materia di Dottorato di ricerca di questo Ateneo,
emanato con D.R. n. 102 del 20 luglio 1999 ed integrato dalla
delibera del Senato Accademico del 1° giugno 2000 emanato con
D.R. n. 122/spec. del 6 giugno 2000;
VISTE le proposte di istituzione dei corsi di dottorato di ricerca con sede
amministrativa presso l’Università di Sassari avanzate dalle strutture preposte all’attività di ricerca;
VISTO il parere della Consulta con nota del 12 luglio 2000;
VISTA la delibera del Senato Accademico del 25 luglio 2000, con cui
viene approvata l’istituzione dei corsi di dottorato di ricerca del
XVI° ciclo;
VISTA la delibera del Consiglio di Amministrazione del 28 luglio 2000,
con cui è stato determinato il numero e la copertura finanziaria
delle borse di studio;
- 365 -
DECRETA
ART. 1 – Istituzione
Presso l’Università degli Studi di Sassari è istituito il XVI° ciclo dei corsi
di dottorato di ricerca.
Sono indetti pubblici concorsi, per esami, per l’ammissione ai corsi di dottorato di ricerca di seguito elencati. Per ciascun dottorato viene indicata la
durata, il numero dei posti messi a concorso e il numero delle borse di
studio.
Agrometeorologia ed ecofisiologia dei sistemi agrari e forestali
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Economia e sistemi arborei
3
Posti
4
Borse
Finanziamento:
Consorziate:
Data e luogo della
prova scritta:
2 borse finanziate dall’Università di Sassari
Università di Firenze: ai soli fini didattici
20 settembre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula della
sezione di Agroecosistemi arborei del Dipartimento
di Economia e Sistemi Arborei– in via E. De Nicola
n. 9 – Sassari.
2
Analisi e gestione degli ecosistemi naturali
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Botanica ed Ecologia Vegetale
3
Posti
3
Borse
2
Finanziamento:
Consorziate:
Data e luogo della
prova scritta:
n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari
nessuna
6 ottobre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula del Dipartimento di Botanica ed Ecologia Vegetale –
in via Muroni n. 25/a – Sassari
- 366 -
Biochimica, biologia e biotecnologie molecolari
Sede
Dipartimento di Scienze Fisiologiche, Biochimiche
e Cellulari
Durata anni:
Finanziamento:
3
Posti
5
Borse
n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari
2
Consorziate:
Università di Cagliari: ai soli fini didattici
Data e luogo della 18 settembre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula consiprova scritta:
liare della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e
Naturali – in via Muroni n. 25 – Sassari
Biologia, patologia e tecnologie della riproduzione animale
Sede
Dipartimento di Biologia Animale
Durata anni:
Finanziamento:
3
Posti
3
Borse
1 borsa finanziata dall’Università di Sassari
1
Consorziate:
nessuna
Data e luogo della 20 settembre 2000 alle ore 9.00 presso il Dipartimento
prova scritta:
di Biologia Animale - Biblioteca della Sezione di Fisiologia - in via Vienna n. 2 - Sassari
Biotecnologie microbiche
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Dipartimento di Scienze Ambientali e Biotecnologie
Agro-Alimentari
3
Posti
4
Borse
2
n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari
Consorziate:
Università di Ancona: ai soli fini didattici
Data e luogo della 5 ottobre 2000 alle ore 9.00 presso la sezione di
prova scritta:
Microbiologia del Dipartimento di Scienze Ambientali, Agrarie e Biotecnologie Agro-Alimentari –
in via E. De Nicola n. 9 – Sassari
- 367 -
Culture e storia medioevale del mediterraneo occidentale in relazione alla Sardegna
Sede
Dipartimento di Studi Filosofici, Etnoantropologici, Artistici e Filologici
Durata anni:
3
Posti
5
Borse
3
Finanziamento:
n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari (di cui
una cofinanziata dalla R.A.S.), n. 1 borsa finanziata
dall’Istituto Regionale Etnografico
Consorziate:
Istituto Regionale Etnografico - Università di Cagliari:
ai soli fini didattici
Data e luogo della 18 settembre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula B del
prova scritta:
Dipartimento di Studi Filosofici, Etnoantropologici,
Artistici e Filologici –
in p.zza Conte di Moriana n. 8 – Sassari
Diritto ed economia dei sistemi produttivi
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Scienze Giuridiche
3
Posti
6
Borse
Finanziamento:
Consorziate:
3 borse finanziate dall’Università di Sassari
nessuna
3
Data e luogo della 6 ottobre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula della Facoltà
prova scritta:
di Giurisprudenza “Palazzo Zirolia” –
in piazza Università n. 11 - Sassari
Epidemiologia molecolare dei tumori
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Dipartimento di Scienze Biomediche
3
Posti
3
Borse
2 borse finanziate dall’Università di Sassari
2
Consorziate:
Università di Genova: ai soli fini didattici
Data e luogo della 10 ottobre 2000 alle ore 10.30 presso la Biblioteca
prova scritta:
della Sezione di Patologia Sperimentale del Dipartimento di Scienze Biomediche –
in via Padre Manzella n. 4 – Sassari
- 368 -
Fisiologia, farmacologia, morfologia e fisiopatologia dei sistemi nervoso e cardiovascolare
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Dipartimento di Scienze Biomediche
3
Posti
4
Borse
2 borse finanziate dall’Università di Sassari
2
Consorziate:
nessuna
Data e luogo della 10 ottobre 2000 alle ore 9.00 presso l’Aula di Anatoprova scritta:
mia Umana del Dipartimento di Scienze Biomediche
– in viale San Pietro n. 43/b – Sassari
Fisiopatologia medica
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Dipartimento Struttura Clinica Medica –
Patologia Medica
3
Posti
4
Borse
2 borse finanziate dall’Università di Sassari
2
Consorziate:
Università di Ferrara: ai soli fini didattici
Data e luogo della 4 ottobre 2000 alle ore 10.00 presso l’Istituto di Cliprova scritta:
nica Medica Generale e Terapia Medica –
in viale San Pietro n. 8 – Sassari
Il Mediterraneo in età classica, storia e culture
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Consorziate:
Dipartimento di Storia
3
Posti
6
Borse
4
n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari, n. 1
borsa finanziata dall’Università di Cagliari*, n. 1 borsa
finanziata dall’Università di Cassino*
Università di Cagliari e di Cassino
Data e luogo della 21 settembre 2000 alle ore 9.00 presso la Presidenza
prova scritta:
della Facoltà di Lettere –
in via Zanfarino n. 62 – Sassari
* le borse finanziate da queste Università dovranno essere fruite in tali sedi
- 369 -
Neuroscienze
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Dipartimento di Farmacologia, Ginecologia e
Ostetricia
3
Posti
3
Borse
1
1 borsa finanziata dall’Università di Sassari
Consorziate:
nessuna
Data e luogo della 26 settembre 2000 alle ore 9.00 presso la sezione di
prova scritta:
Farmacologia del Dipartimento di Farmacologia, Ginecologia e Ostetricia –
in viale San Pietro, 43/b – Sassari
Odontostomatologia preventiva
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Consorziate:
Istituto di Clinica Odontoiatrica
3
Posti
3
Borse
2 borse finanziate dall’Università di Sassari
nessuna
2
Data e luogo della 10 ottobre 2000 alle ore 11.00 presso la Biblioteca
prova scritta:
della Clinica Odontoiatrica –
in viale San Pietro, 43/c – Sassari
Oncologia animale
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Dip. Struttura Istituto di Patologia Generale
Anatomia Patologica
3
Posti
4
Borse
2 borse finanziate dall’Università di Sassari
2
Consorziate:
nessuna
Data e luogo della 16 ottobre 2000 alle ore 9.30 presso l’Istituto di Paprova scritta:
tologia Generale, Anatomia Patologica e Clinica Ostetrico-Chirurgica Veterinaria, settore di Anatomia Pa
tologica – in via Vienna n. 2 - Sassari
- 370 -
Produzione, igiene e qualità degli alimenti di origine animale
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Dipartimento di Biologia Animale
3
Posti
3
Borse
2 borse finanziate dall’Università di Sassari
2
Consorziate:
Università di Messina: ai soli fini didattici
Data e luogo della 19 settembre 2000 alle ore 9.00 presso il Dipartimento
prova scritta:
di Biologia Animale - Sezione di Ispezione degli Alimenti di Origine Animale – in via Vienna n. 2 – Sassari
Scienza e Tecnologia dei minerali e delle rocce industriali
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Dipartimento Struttura Istituto di Scienze Geologico Mineralogiche
3
Posti
3
Borse
2
n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari
Consorziate:
Università di Napoli “Federico II”: ai soli fini didattici
Data e luogo della 25 settembre 2000 alle ore 9.00 presso l’Istituto di
prova scritta:
Scienze Geologiche e Mineralogiche –
in via Muroni n. 25 – Sassari
Scienze chimiche
Sede
Durata anni:
Dipartimento di Chimica
3
Posti
Finanziamento:
Consorziate:
3 borse finanziate dall’Università di Sassari
nessuna
6
Borse
3
Data e luogo della 10 ottobre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula 4 del Comprova scritta:
plesso Didattico della Facoltà di Scienze MM.FF.NN.
- Dipartimento di Chimica – in via Vienna n. 2 – Sassari
- 371 -
Strutture fondamenti e metodi delle scienze sociali
Sede
Durata anni:
Finanziamento:
Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società
3
Posti
4
Borse
2
2 borse finanziate dall’Università di Sassari
Consorziate:
nessuna
Data e luogo della 3 ottobre 2000 alle ore 9.30 presso la sala riunioni
prova scritta:
del Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società
– in p.zza Conte di Moriana n.8 - Sassari
ART. 2 – Requisiti di ammissione
Possono presentare domanda di partecipazione al concorso di ammissione
al dottorato di ricerca di cui al precedente articolo coloro i quali siano in
possesso del diploma di laurea ovvero di titolo equipollente conseguito presso
università straniere.
I cittadini stranieri, in possesso del titolo che non sia già stato dichiarato
equipollente alla laurea, dovranno – unicamente ai fini dell’ammissione al
dottorato al quale intendono concorrere – farne espressa richiesta nella domanda di partecipazione al concorso e corredare la domanda stessa dei documenti utili a consentire al collegio dei docenti la dichiarazione di
equipollenza in parola, tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero secondo le norme vigenti in
materia per l’ammissione di studenti stranieri ai corsi di laurea delle università italiane.
Per i cittadini italiani in possesso di un titolo accademico straniero, che non
sia stato già dichiarato equipollente ad una laurea italiana, valgono le stesse
disposizioni di cui al comma precedente.
Gli interessati devono redigere le domande secondo il facsimile allegato al
presente bando, di cui fa parte integrante, con tutti gli elementi in esso richiesti.
Potranno partecipare agli esami di ammissione anche coloro i quali conseguiranno il diploma di laurea entro e non oltre il 15 settembre 2000.
In tal caso l’ammissione verrà disposta “con riserva” ed il candidato sarà
tenuto a presentare, a pena di decadenza, il relativo certificato di laurea o
dichiarazione sostitutiva di autocertificazione in sede di svolgimento della
prova scritta.
- 372 -
ART. 3 – Cittadini stranieri extracomunitari
Ai cittadini stranieri extracomunitari, che ne facciano esplicita richiesta nella
domanda di partecipazione al concorso, è consentito l’accesso al corso di
dottorato previa valutazione del curriculum da parte della commissione giudicatrice, senza borsa di studio e in soprannumero, nel limite della metà dei
posti istituiti, con arrotondamento all’unità per difetto.
ART. 4 – Domande di ammissione
La domanda di partecipazione al concorso, da redigere in carta semplice
secondo lo schema allegato (All.1) al presente bando, deve essere diretta al
Rettore dell’Università degli Studi di Sassari e inviata, esclusivamente a
mezzo raccomandata postale con avviso di ricevimento all’indirizzo - Università degli Studi di Sassari, Piazza Università 21, 07100 Sassari – entro il
termine perentorio del 4 settembre 2000.
Le domande dovranno pervenire entro il termine su indicato in quanto gli
Uffici, per motivi organizzativi, dovranno conoscere alla data di scadenza
delle domande, il numero dei partecipanti ai concorsi di ammissione ed
avviare quindi le procedure concorsuali.
Non saranno ammessi alla prova scritta gli aspiranti le cui domande dovessero pervenire, per qualsiasi motivo, dopo la scadenza del 4 settembre 2000.
L’Amministrazione universitaria non assume alcuna responsabilità per il
caso di dispersione di comunicazioni, dipendente da inesatte indicazioni
del domicilio da parte del candidato o da mancata oppure tardiva comunicazione del cambiamento dello stesso né per eventuali disguidi postali o
telegrafici non imputabili a colpa dell’Amministrazione stessa.
Nella domanda, da redigere in lingua italiana con chiarezza e precisione, il
candidato deve indicare sotto la propria responsabilità, pena l’esclusione
dal concorso:
A.
B.
C.
D.
il cognome ed il nome, la data ed il luogo di nascita e la residenza;
la propria cittadinanza;
l’esatta denominazione del concorso cui intende partecipare;
di concorrere ai posti in soprannumero senza borsa di studio, con la
sola valutazione del curriculum da parte della Commissione Giudicatrice (solo per i cittadini extracomunitari che non intendono partecipare
alle prove concorsuali);
- 373 -
E. di possedere un’adeguata conoscenza della lingua italiana (solo per i
cittadini comunitari e extracomunitari)
F. la laurea posseduta o che si conseguirà, nonché la data e l’università
presso cui è stata o si presume verrà conseguita, ovvero il titolo equipollente conseguito presso una università straniera, nonché la data del
decreto rettorale con il quale è stata dichiarata l’equipollenza stessa;
G. di impegnarsi a frequentare a tempo pieno il corso di dottorato secondo
le modalità che saranno fissate dal collegio dei docenti;
H. le lingue straniere conosciute;
I. il recapito eletto ai fini del concorso (specificando il codice di avviamento postale e il numero telefonico) con espressa menzione dell’impegno di comunicare tempestivamente ogni variazione dello stesso.
Possibilmente per quanto riguarda i cittadini comunitari e stranieri, un
recapito italiano o l’indicazione della propria Ambasciata in Italia, eletta quale domicilio.
I cittadini italiani e stranieri, in possesso del titolo conseguito all’estero non
ancora riconosciuto equipollente, devono esplicitamente richiederne
l’equipollenza, secondo quanto disposto dal precedente art. 2, comma 2,
allegando alla domanda di partecipazione al concorso i documenti utili a
consentire al collegio dei docenti la dichiarazione di equipollenza in parola,
tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero secondo le norme vigenti in materia per l’ammissione degli studenti stranieri ai corsi di laurea delle università italiane.
Alla domanda di partecipazione al concorso i cittadini extracomunitari che
non intendono partecipare alle prove concorsuali devono allegare, pena
l’esclusione, il proprio curriculum.
ART. 5 – Prove d’esame
L’esame di ammissione al corso consiste in una prova scritta e in un colloquio. Il candidato dovrà inoltre dimostrare la buona conoscenza di almeno
una lingua straniera.
Le prove d’esame sono intese ad accertare la preparazione del candidato, la
sua attitudine alla ricerca scientifica e la conoscenza di una o più lingue
straniere.
Il diario della prova scritta, con l’indicazione della sede, del giorno, del
mese e dell’ora in cui la medesima avrà luogo, è indicato all’interno del
presente bando di concorso e pertanto non verrà data comunicazione scritta
- 374 -
ai candidati.
La convocazione per la prova orale avverrà in sede di svolgimento della
prova scritta.
Per sostenere le prove i candidati dovranno esibire un valido documento di
riconoscimento.
ART. 6 – Commissioni giudicatrici e loro adempimenti
Le commissioni giudicatrici dei concorsi per gli esami di ammissione ad
ogni corso di dottorato di ricerca saranno formate e nominate in conformità
al regolamento di Ateneo.
Ogni commissione, per la valutazione di ciascun candidato, dispone di sessanta punti per ognuna delle due prove.
E’ ammesso al colloquio il candidato che abbia superato la prova scritta con
una votazione non inferiore a 40/60.
Il colloquio si intende superato se il candidato ottiene una votazione di almeno 40/60.
Alla fine di ogni seduta dedicata alla prova orale la commissione giudicatrice forma l’elenco dei candidati esaminati, con l’indicazione dei voti da
ciascuno riportati nella prova stessa. L’elenco, sottoscritto dal presidente e
dal segretario della commissione, è affisso nel medesimo giorno nell’albo
della facoltà o dipartimento presso cui si è svolta la prova.
Espletate le prove del concorso, la commissione compila la graduatoria
generale di merito sulla base della somma dei voti riportati da ciascun candidato nelle singole prove. In caso di parità di voti prevale la valutazione
della situazione economica, determinata ai sensi del D.P.C.M. 30/4/97 e
successive modificazioni.
ART. 7 – Ammissione ai corsi
I candidati saranno ammessi ai corsi secondo l’ordine di graduatoria fino
alla concorrenza del numero dei posti messi a concorso per ogni corso di
dottorato.
In caso di mancata o tardiva accettazione da parte degli aventi diritto, subentra altro candidato, secondo l’ordine della graduatoria, purché non sia
trascorso un mese dall’inizio del corso.
In caso di utile collocamento in più graduatorie, il candidato dovrà esercitare opzione per un solo corso di dottorato.
- 375 -
I titolari di assegni di ricerca possono essere ammessi ai corsi di dottorato
anche in sovrannumero previo superamento delle prove concorsuali.
ART. 8 – Domanda di iscrizione
I candidati che risultino utilmente collocati nella graduatoria di merito di
cui al precedente articolo devono presentare o far pervenire all’Amministrazione universitaria, pena la decadenza, entro il termine perentorio di
giorni 5, che decorrono dal giorno successivo a quello in cui avranno ricevuto il relativo invito, domanda di iscrizione al corso di dottorato, in carta
legale, da compilarsi su apposito modello predisposto dall’Amministrazione universitaria, corredata dai seguenti documenti:
-
-
fotocopia del documento d’identità, debitamente firmata;
ricevuta del versamento del contributo per l’accesso e la frequenza al
corso, (solo da parte di coloro che non usufruiscono della borsa di studio finanziata con i fondi dell’Università di Sassari) con la seguente
causale “iscrizione al dottorato di ricerca in ——————————
——“;
autocertificazione relativa al possesso della cittadinanza;
autocertificazione relativa al possesso del diploma di laurea*.
La suddetta domanda dovrà inoltre contenere le seguenti dichiarazioni:
A. di non essere iscritto/a e di impegnarsi a non iscriversi ad altro corso di
diploma, di laurea o di dottorato, per tutta la durata del corso suindicato;
B. di non essere iscritto/a ad una Scuola di specializzazione e, in caso
affermativo, di impegnarsi a sospendere la frequenza prima dell’inizio
del corso;
C. di avere/non avere già usufruito in precedenza di altra borsa per un
corso di dottorato;
D. di volersi/non volersi impegnare in attività didattiche presso l’Università, nell’ambito della programmazione effettuata dal Collegio dei Docenti, secondo le modalità previste dal regolamento di Ateneo;
E. di essere/non essere in servizio presso una pubblica amministrazione e,
in caso affermativo, di avere richiesto il collocamento in aspettativa
senza assegni a decorrere dalla data di inizio del corso e per tutta la sua
durata;
F. di impegnarsi, qualora intraprenda attività esterne, occasionali e di
- 376 -
breve durata, a darne comunicazione all’Amministrazione Universitaria, affinché il Collegio dei Docenti si esprima circa la compatibilità o
meno tra la frequenza del corso di dottorato e gli impegni derivanti
dalle suddette attività, che non devono in alcun modo porsi in conflitto
con l’attività svolta per il dottorato;
G. qualora divenga assegnatario della borsa di studio, di non cumulare la
borsa stessa con altra borsa di studio a qualsiasi titolo conferita tranne
che con quelle concesse da istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare, con soggiorni all’estero, l’attività di ricerca del dottorato;
H. i portatori di handicap con invalidità pari o superiore al 66% dichiareranno il loro status al fine dell’esonero dal pagamento contributivo.
* Per abbreviare l’iter del procedimento di riscontro, da parte dell’Amministrazione, delle
dichiarazioni rese, può essere esibita copia del certificato di laurea posseduto, come previsto
dalla Circolare del Ministero dell’Interno n. 2 del 2/2/99.
ART. 9 – Frequenza ai corsi
Gli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca dovranno impegnarsi a frequentare a tempo pieno presso la sede amministrativa del corso, secondo le modalità che saranno fissate dal collegio dei docenti.
Alla fine di ciascun anno, gli stessi, avranno l’obbligo di presentare una
particolareggiata relazione sull’attività e le ricerche svolte al collegio dei
docenti, che ne curerà la conservazione e che, previa valutazione della assiduità e dell’operosità dimostrata dall’iscritto al corso, proporrà al Rettore
l’esclusione ovvero il proseguimento del dottorato di ricerca.
Il titolo di dottore di ricerca verrà conferito a conclusione del corso a chi
avrà conseguito risultati di rilevante valore scientifico documentati da una
dissertazione scritta e accertati da una apposita commissione.
ART. 10 – Rinunce o decadenze
Coloro che non avranno provveduto a regolarizzare la propria iscrizione
entro i termini sopracitati saranno considerati rinunciatari e coloro che avranno rilasciato dichiarazioni mendaci, oltre le responsabilità penali, saranno
dichiarati decaduti e i posti vacanti saranno assegnati ad altri aspiranti che
seguono nella graduatoria degli idonei.
- 377 -
Qualora a seguito di rinuncia o decadenza degli aventi diritto alla borsa di
studio subentrino altri candidati al beneficio della stessa, secondo l’ordine
di graduatoria, purché non sia trascorso un mese dall’inizio del corso, l’Amministrazione universitaria provvederà alla restituzione, ai nuovi beneficiari
della borsa, della 1° rata del contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi
già versata.
ART. 11 – Borse di studio
Le borse di studio, il cui numero è indicato per ciascun corso di dottorato al
precedente art. 1, vengono assegnate, previa valutazione comparativa del
merito e secondo l’ordine definito nelle rispettive graduatorie di merito formulate dalle Commissioni giudicatrici, per un importo pari a quello determinato ai sensi dell’art. 1 comma 1, lett. A della Legge 3/8/98, n. 315 e
successive modificazioni. A parità di merito prevale la valutazione della
situazione economica determinata ai sensi del D.P.C.M. 30/4/97 e successive modificazioni di cui alla normativa tasse di questo ateneo per l’anno
accademico 2000/2001.
La durata della borse di studio è pari all’intera durata del corso; le borse
sono confermate con il passaggio all’anno successivo, salvo motivata delibera del Collegio dei Docenti oppure il verificarsi di situazioni che invalidino
il diritto.
Le Borse di dottorato non possono essere cumulate con altre borse di studio
a qualsiasi titolo conferite tranne che con quelle concesse da Istituzioni
nazionali o straniere utili ad integrare con soggiorni all’estero l’attività di
ricerca del dottorando.
L’importo della Borsa di studio è aumentato per eventuali periodi di soggiorno all’estero nella misura del 50%, subordinatamente alla sussistenza
della relativa copertura finanziaria. Tali periodi non possono in alcun caso
superare la metà della durata dell’intero corso di dottorato.
La richiesta ai fini dell’incremento di cui sopra deve essere diretta dal Coordinatore del corso al Rettore e deve essere corredata da attestazione che
l’attività per la quale si chiede la mobilità del dottorando rientra nell’ambito dell’attuazione del programma di studi e di ricerca a suo tempo formulati.
Il pagamento della borsa viene effettuato con cadenza non superiore al bimestre, con successiva verifica della frequenza attraverso attestazione rilasciata dal Coordinatore del corso, da far pervenire all’Amministrazione
universitaria entro il giorno 10 del mese di scadenza della rata.
- 378 -
In caso di mancata corresponsione di una rata, per ritardo dell’inizio dei
corsi o per ritardata presentazione dell’attestato di frequenza, questa verrà
cumulata con le rate successive.
Chi abbia usufruito di una borsa di studio per un corso di dottorato, non può
chiedere di fruirne una seconda volta.
ART.12 – Contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi
La misura del contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi di dottorato
sarà definita dagli Organi Accademici.
ART.13 – Norme di riferimento
Per quanto non previsto nel presente bando, si fa riferimento all’art. 4 della
Legge n. 210 del 3.7.98, al D.M. 30.4.99 – Regolamento in materia di Dottorato di Ricerca – pubblicato sulla G.U. n. 162 del 13.7.99, al D.R. n. 102/
spec. del 20 luglio 1999 con il quale è stato emanato il Regolamento in
materia del Dottorato di Ricerca dell’Università degli Studi di Sassari integrato dalla delibera del Senato Accademico del 1° giugno 2000 emanato
con D.R. n. 122/spec. del 6 giugno 2000.
IL PRESENTE BANDO VALE COME AVVISO DI CONVOCAZIONE PER LA PROVA SCRITTA.
Sassari 31 luglio 2000
Il Rettore
Alessandro Maida
- 379 -
- 380 -
APPENDICE
III CONFERENZA DI ATENEO
SULLA RICERCA SCIENTIFICA
Sassari, 15 maggio 2000
- 382 -
ATTILIO MASTINO
L’ATTIVITÀ DELL’UNIVERSITÀ DI SASSARI
NEL SETTORE DELLA RICERCA NEL PERIODO 1994-2000
Il 16 febbraio 1998 in occasione della I Conferenza di ateneo dedicata
alla ricerca scientifica ed il 12 aprile 1999 in occasione della II Conferenza,
abbiamo tentato per la prima volta di fornire un quadro riepilogativo dello stato
della ricerca dell’Università di Sassari, indicando gli aspetti finanziari, i principali
settori interessati ed alcune delle linee di sviluppo possibili per gli anni successivi,
alla luce degli obiettivi che l’Ateneo si era proposto. Con la conferenza di oggi
tenteremo di entrare ancora di più all’interno di una problematica quanto mai complessa ed articolata, cercando di mettere in luce non solo gli aspetti quantitativi, ma
soprattutto i grandi temi, i problemi, le prospettive della ricerca che si svolge nei
Dipartimenti, negli Istituti, nei Centri interdipartimentali dell’Università di Sassari.
Abbiamo presentato questa mattina il bilancio dell’attività dei primi 44
assegnisti di ricerca, assunti a partire dal dicembre 1998, che si avviano ad una
verifica biennale: i poster che sono esposti in questo complesso didattico tendono a
presentare i principali risultati conseguiti nei diversi settori della ricerca sperimentale e di base. Il volume che presentiamo questo pomeriggio contiene invece un
primo bilancio dell’attività di ricerca svolta nel corso del 1999 dai Dipartimenti,
dagli Istituti, dai Centri interdipartimentali dell’Università di Sassari. Il risultato
raggiunto con questo primo censimento va certamente al di là delle nostre speranze: possiamo presentare le relazioni dei 19 Dipartimenti, di 15 Istituti, di 6 Centri
interdipartimentali, che hanno aderito all’iniziativa e che rappresentano la quasi
totalità delle strutture coinvolte. Abbiamo ora a disposizione, veramente in tempo
reale, uno strumento prezioso che fornirà materia di riflessione per i nostri colleghi, per il Nucleo di valutazione, per le altre Università, perché si è voluta focalizzare l’attenzione sui grandi temi di ricerca dell’Ateneo, sui principali risultati raggiunti dalla ricerca scientifica, sugli aspetti di originalità e di innovazione, sulla
cooperazione internazionale, sulle collaborazioni con gli Enti locali, con il mondo
delle imprese e con i consorzi, sull’attività connessa (convegni, conferenze,
seminari, didattica). Vengono presentati dati aggiornatissimi sulle attrezzature utilizzate, sui laboratori, sui finanziamenti ottenuti, sulle prestazioni in conto terzi,
- 383 -
sui residui non spesi al 31 dicembre 1999, sulla produzione scientifica (articoli ed
altre pubblicazioni), sul personale impiegato nella ricerca.
Del resto, un lusinghiero successo ha avuto anche la nuova anagrafe
informatizzata di Ateneo, curata dal delegato prof. Antonello Mattone, che ha superato al momento le 390 adesioni e che tra breve sarà presentata al pubblico in
volume ed in CD-Rom.
Le pagine di questo volume sono piene di dati, di informazioni, di risultati,
ottenuti grazie all’impegno dei nostri ricercatori, docenti, tecnici laureati (che tra
breve potranno partecipare ai concorsi riservati per l’ingresso nella categoria dei
docenti), assegnisti, dottorandi, altro personale tecnico-amministrativo; ma anche
di proposte e di suggerimenti che intendiamo raccogliere.
I grandi temi di ricerca del nostro Ateneo sono difficilmente sintetizzabili,
dall’ambiente all’agro-alimentare, dalla sanità ai settori più avanzati della ricerca
umanistica, sia di base che applicata, con un’articolazione quanto mai ampia e
differenziata. Il Rettore nella Presentazione di questo volume ha ritenuto di elencare alcune grandi categorie: ad esempio la biodiversità (in ambito vegetale, animale,
umano); la lotta biologica (in ambito agrario); le tecnologie per la coltivazione
delle specie erbacee ed arboree; gli ecosistemi naturali; le biotecnologie microbiche
per la produzione degli alimenti; l’agrometereologia; le biotecnologie applicate
alla riproduzione animale oppure alla patogenesi delle malattie infettive; gli alimenti di origine animale; la farmacologia comparata, in ambito veterinario e non
solo; i temi relativi alla genetica delle popolazione umana e animale; l’epidemiologia
molecolare dei tumori; la fisiopatologia medica; le neuroscienze; l’acquacoltura;
l’alimentazione; l’energia rinnovabile e pulita; i nuovi materiali e le nuove applicazioni tecnologiche; i beni culturali, in rapporto alla Sardegna ed al Mediterraneo,
con attenzione particolare per il Maghreb; l’informatica applicata alle scienze umane
e sociali; la metodologia della formazione e dell’informazione; la geografia ambientale; il diritto e l’economia dei sistemi produttivi; la linguistica.
Credo che oggi conosciamo meglio l’attività di ricerca che si svolge nei nostri
Dipartimenti, nei nostri Istituti, nei nostri Centri interdipartimentali, nei nostri laboratori e che è documentata attraverso le pubblicazioni, i convegni, le manifestazioni
esterne, la stessa attività didattica che coinvolge i nostri studenti. Il mosaico che viene
rappresentato in queste pagine dimostra la vitalità della ricerca universitaria, che
sempre più riesce a confrontarsi con l’esterno e che si mette al servizio del territorio.
In queste pagine non c’è solo un bilancio dell’attività svolta, ma soprattutto
- 384 -
sono tracciate le linee della possibile evoluzione futura: le speranze, i progetti, le
richieste di nuove attrezzature e di nuovo personale, la rete di contatti che si intendono avviare con la comunità scientifica internazionale, i nuovi laboratori. E’ sottolineata l’esigenza di rispondere alla sfida dei tempi nuovi, di rompere l’isolamento della Sardegna, di scoprire che l’insularità può diventare una risorsa, nel
momento in cui l’isola si avvia verso un processo di modernizzazione fondato su
condizioni nuove e positive quale quella della smaterializzazione dello sviluppo.
Nel recente incontro presso l’Assessorato Regionale alla programmazione,
l’Assessore Pietro Pittalis ha indicato le linee tracciate dall’Amministrazione Regionale per far diventare la Sardegna l’isola della ricerca, il luogo fisico dove si
possono localizzare laboratori, centri di ricerca, istituti, per concorrere ad un processo straordinariamente rapido che ci porterà in una New Economy, fondata sulle
tecnologie più avanzate ma radicata sulla identità, sulla nostra storia e sulla nostra
cultura: gli esempi di Tiscali o di Andala sono troppo scontati per essere discussi in
questa sede, ma rendono bene l’incontro tra il radicamento di una cultura antica e
l’innovazione, di cui Renato Soru è un poco il simbolo: del resto al recente vertice di
Lisbona la Sardegna è stata indicata come una delle regioni con maggiore attività nel
settore delle nuove tecnologie. In questo quadro il ruolo dell’Università, nel campo
della formazione così come della ricerca, è essenziale per guidare un processo che
trasformerà profondamente la società isolana, nelle sue connessioni con il Paese e
con il Mediterraneo. Il Consiglio Regionale discute in queste settimane la legge
regionale sulla ricerca scientifica applicata, sul’innovazione e sul trasferimento
tecnologico alle imprese ed affronta problemi che debbono essere condivisi dal
mondo accademico, se si vuole evitare che i grandi poli del Parco scientifico e
tecnologico regionale, il c.d. Polaris, gli Enti regionali dal Consorzio 21 al CRS4, le
nuove reti, le grandi iniziative industriali finiscano per operare come cattedrali nel
deserto, completamente sradicate dalla realtà isolana. In prospettiva il futuro del Parco
scientifico e tecnologico regionale dovrebbe svilupparsi su quattro distretti:
- informatica-elettronica-multimediale: Partner Atlantis della SARAS (Parco tecnologico di Pula)
- biotecnologie applicate all’industria ed alla medicina (Porto Conte ricerche)
- ambiente ed energia
- servizi avanzati.
Certo preoccupano alcuni risvolti recenti, come l’abbandono della società
italo-francese St microelectronic, leader in Europa nella produzione di microchip,
- 385 -
le dimissioni del premio Nobel Carlo Rubbia dal CRS4, le diverse opinioni che si
manifestano all’interno del Consiglio regionale sulla presenza di centri di ricerca
nel Nord Sardegna e nel Nuorese; il numero stesso degli occupati, che a livello
regionale non supera le 228 unità a tempo pieno.
Preoccupa poi la dimensione finanziaria dell’intervento regionale e nazionale a favore della ricerca: il Sottosegretario alla ricerca on.le Cuffàro in occasione
della Conferenza dei Rettori di giovedì scorso ha rilevato l’assoluta inadeguatezza
dei fondi destinati alla ricerca nel nostro paese, pari ad 1.3% del PIL, con un numero di ricercatori di appena 76000 unità, cioè pari alla metà delle risorse umane e
finanziari e di quella degli altri paesi europei; e ciò mentre il contributo dei privati
nella copertura degli investimenti della ricerca è di appena il 53%. Questa situazione determina la fuga dei “cervelli” dalla Sardegna e dall’Italia verso l’estero: si
comprende la proposta del prof. Rubbia di portare almeno al 3% sul PIL gli investimenti nel settore della ricerca. Lo stesso sottosegretario ha annunciato che esiste in
Italia la esigenza di destinare alla ricerca ulteriori 8000 miliardi sul bilancio 2000 e
che si dovrebbe pensare all’assunzione di almeno150.000 ricercatori, dati che sono
apparsi alla CRUI assolutamente spropositati, anche perché la crescita del settore
deve avvenire con continuità e senza salti, per evitare veri e propri disastri: esiste
l’esigenza di connettere le attività formative con quelle professionali, ed in particolare esiste un imbuto, quello del numero dei dottori di ricerca che ogni anno si
producono nel nostro paese, non più di 5000, che deve essere tenuto presente per
evitare equivoci.
In Sardegna la situazione è ancora più critica perché la spesa per Ricerca e
Sviluppo non supera lo 0,6% del PIL, valore che è tra i più bassi anche nel Mezzogiorno.
Per restare alla Regione Sarda i fondi stanziati attraverso i programmi della
L. 268/74 (Piano di rinascita) e con le risorse del programma operativo 94-99 sono
stati i seguenti:
- Protocollo d’intesa con le Università (anni 80):
18 miliardi
- infrastrutture parco scientifico e tecnologico in corso
100 miliardi
- avvio primi progetti di ricerca delle società consortili
110 miliardi
- servizi innovativi alle imprese tramite il Consorzio 21:
40 miliardi
- 400 contratti di ricerca per giovani laureati
30 miliardi
- programma PIC-PMI del Consorzio 21
10 miliardi.
Non c’è chi non si renda conto che il numero degli assunti a tempo pieno
non giustifica completamente gli enormi investimenti in materia edilizia ed
- 386 -
infrastrutturale specie nel polo di Pula e rende prudenti sui risultati ottenuti in materia di abbattimento dell’altissimo tasso di disoccupazione in Sardegna. Eppure il
trasferimento di conoscenze al territorio e le azioni per favorire la cooperazione
con le imprese possono da sole giustificare un impegno in un settore che non si
regge senza le forze che operano all’interno dei laboratori universitari.
La nuova giunta regionale insiste sulla conoscenza quale propulsore della
crescita economica e dello sviluppo sociale e sulla promozione del capitale umano
in particolare in alcuni settori: le biotecnologie applicate alla medicina, all’agroalimentare e agroindustria e all’ambiente, l’informatica delle comunicazioni e dell’elettronica, settori che costituiscono aree di punta dell’economia mondiale.
L’Assessore alla programmazione on.le Pittalis ha recentemente sottolineato alcune prospettive che intende seguire nel delineare le linee del Programma
operativo europeo 2000-6:
- l’esigenza di puntare su settori ecocompatibili
- la necessità, considerata l’insularità, di favorire produzioni ad alto valore aggiunto ed a basso costo di trasporto
- l’esistenza di competenze scientifiche affermate e riconosciute a livello mondiale
- la presenza, parallela, di competenze didattiche tali da permettere la qualificazione delle risorse umane in questi settori
- la nascita recente ma molto promettente di iniziative imprenditoriali in questi
campi, strettamente collegate alla ricerca universitaria ed ai centri di ricerca.
Il quadro di riferimento, all’interno del quale operano le due Università
isolane, è in continua evoluzione e non sempre gli Atenei sono stati in grado di
rispondere pienamente alle richieste del mercato ed ad operare efficacemente a
favore di quel processo di modernizzazione dell’isola, che non può prescindere
dall’identità antica della Sardegna.
Con lo strumento delle Conferenze di Ateneo abbiamo cercato di raccogliere osservazioni, proposte, progetti, con l’esigenza di riorganizzare il settore, sia a
livello amministrativo che operativo e politico, di intensificare l’attività promozionale e di migliorare l’informazione sulle fonti di finanziamento per la ricerca scientifica, con particolare riferimento alla normativa internazionale ed all’opportunità
di perseguire nuovi canali di finanziamento: il decreto rettorale del 23 giugno
1998 ripetutamente aggiornato fino al dicembre 1999 aveva affidato ad un gruppo
- 387 -
di colleghi ed a me stesso il coordinamento di una decina di commissioni che hanno lavorato positivamente nel corso dell’ultimo anno, finora fruttuosamente impegnate a dare leggibilità alle informazioni, assicurare la massima trasparenza e definire un sistema capace di fornire una prima verifica dei risultati ed hanno consentito di presentare oggi un rendiconto certamente più meditato e più consapevole.
Voglio ricordare almeno i coordinatori dei singoli settori della ricerca, che
sono stati affiancati da funzionari della struttura ammnistrativa:
- Mario Da Passano per la ricerca intrauniversitaria (con Luisa Coda e Gerard
Pinna)
- Maurizio Taddei per i cofinanziamenti interuniversitari MURST (con Eusebo
Tolu, Andrea Franco, Giuseppina Fois)
- Giovanni Lobrano per la L.R. 26/96 e la promozione della ricerca con
finanziamenti RAS e di Enti e Istituzioni locali (escluso il settore Sanità) con
Giuseppe Doneddu, Pietro Luciano, Walter Pinna
- Giuseppe Delitala per il settore Sanità (con Angelo Cosseddu, Francesco Feo,
Pierluigi Fiori, Flavia Franconi, Gino Serra, Marco Pittau)
- Piero Cappuccinelli per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e per
l’integrazione con le iniziative di ICU, ICM, CONICS, Istituto di Studi e programmi per il Mediterraneo e altre organizzazioni non governative, Associazione Studi Sociali latino-americani ecc. (con Gianfranco Marras, Salvatore
Caredda, Giuseppe Contu, Paolo Puddinu, Antonio Fadda, Alberto Merler, Mario
Atzori, Antonietta Mazzette, Roberta Del Giudice, Marco Pittau)
- Vittorio Anania per i cofinanziamenti UE per l’alta formazione (con Andrea
Montella, Antonio Pazzona, Anna Maria Piredda)
- Serafino Gladiali per la promozione della ricerca in ambito UE e consorzi
interuniversitari per lo sviluppo delle attività internazionali (con Luciano Cicu,
Maria Giuseppina Gallisai, Ennio Sanna)
- Michele Gutierrez per i finanziamenti UE sul V programma quadro di ricerca e
sviluppo tecnologico
- Bruno Masala per il cofinanziamento UE INTERREG III
- Giovanni Minghetti per la politica dei consorzi di ricerca in ambito territoriale
regionale e nazionale (con Mario Agabbio, Pietro Cappuccinelli, Andrea Franco, Pietro Melis, Maria Giuseppina Gallisai)
- Antonello Mattone per l’anagrafe della ricerca (con Gerard Pinna, Eugenia
Tognotti, Guido Nurra e Tonio Gavino Falchi).
- 388 -
A parte le periodiche riunioni delle singole commissioni di settore, richiamerò almeno alcune iniziative promosse nel corso dell’ultimo anno, alle quali siamo stati presenti:
- Convegno internazionale sulla valutazione della ricerca Roma 4 febbraio 2000:
Rina Sedda
- Incontri periodici dei delegati rettorali per la valutazione: 5 aprile 2000: dott.ssa
Cristina Oggianu
- 26 maggio 2000: Investire in ricerca e formazione: non solo finanziamenti comunitari V programma quadro Unione Europea e NATO-IAEA, con la partecipazione del prof. Aldo Rossi direttore del CISAI e Lorenzo Calabi presidente
del Consorzio Tyrrhenum.
- I funzionari dell’Ufficio ricerca ed i diversi delegati hanno seguito una serie di
incontri, seminari e convegni per definire gli aspetti legati alla valutazione della ricerca, alla presentazione delle richieste di finanziamento in campo regionale, nazionale ed europeo:
- Padova 27 ottobre 1999 Seminario su Esperienze e opportunità della valutazione della produttività scientifica (Nurra).
Mi consentirete perciò di ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per
preparare questa Conferenza ed in particolare il dott. Giovannino Sircana, ed il
dott. Guido Nurra, i dirigenti, il personale dell’Ufficio Ricerca, della Ragioneria,
dell’Ufficio Relazioni Internazionali, del Settore Affari Generali, delle Scuole di
specializzazione, del Centro Elaborazione Dati, del Centro Informatico Scientifico
Didattico e dell’Economato. Ho potuto infine consultare la relazione per l’anno
1998 redatta dal Nucleo di valutazione interna, redatta ai sensi della legge 370/
1999, che mi è stata gentilmente messa a disposizione ancora in bozze dal prof.
Luigi Golzio: ho notato che quest’anno non è stato possibile raccogliere elementi
relativi ai prodotti per la ricerca ed in particolare il numero dei volumi e degli
articoli per docente per due distinti motivi:
- oltre l’80% delle schede trasmesse ai ricercatori non sono state restituite compilate;
- a livello nazionale non è stato anche chiuso il dibattito sui metodi della valutazione della produzione scientifica. I modelli finora proposti non si sono rivelati
completamente adeguati a rilevare le realtà molteplici dell’universo-ricerca
perché troppo semplicistici o troppo farraginosi. In futuro è però certo che i
risultati della ricerca saranno utilizzati per ripartire la quota di riequilibrio
- 389 -
spettante agli Atenei, per cui è assolutamente urgente un adeguamento anche
culturale.
Il nucleo di valutazione lamenta inoltre la difficoltà a trattare i dati di bilancio fino al 1999, perché il sistema precedente non rispondeva a minime esigenze
informative.
La prossima nascita dell’Ufficio bilancio dell’Ateneo, l’adozione a partire
dallo scorso I gennaio del sistema di contabilità integrata del CINECA per Dipartimenti e Ragioneria centrale, gli approfondimenti sul servizio di cassa attualmente
in corso con il Banco di Sardegna, la pubblicazione dell’anagrafe degli ultimi 4
anni, le osservazioni del Nucleo di valutazione consentiranno di portare avanti
profonde innovazioni sul piano tecnico, a proposito dei collegamenti telematici;
sul piano delle procedure; verso una progressiva razionalizzazione, tanto più urgente dopo che il decentramento e la nascita di oltre 40 nuovi centri di spesa ha
privato l’amministrazione di una visione unitaria dei problemi ed ha spesso lasciato competenze residuali. Del resto i delegati per la ricerca hanno ripetutamente
segnalato difficoltà di comunicazione con la struttura e la necessità di definire un
percorso formale per la trasmissione di atti e di pareri alle commissioni, anche
attraverso un regolamento che definisca un itinerario standard per le proposte da
portare al Consiglio d’Amministrazione, al quale tutti dovranno attenersi.
Nel programma elettorale il Rettore aveva indicato il settore della ricerca
come uno dei campi qualificanti per il triennio in corso, un settore nel quale
l’Università dovrà compiere ogni sforzo per adeguarsi agli standards qualitativi
che, nelle differenti aree, nel campo umanistico e sperimentale, caratterizzano oggi
il settore della ricerca di base e di quella finalizzata”. Tali concetti sono stati ripresi
e commentati nella relazione allegata ai bilanci di previsione per il 1999 ed il 2000:
in particolare, con la nascita dell’EURO e con l’ingresso nell’Unione monetaria
europea, appare essenziale un allargamento di orizzonti, che ci consenta veramente
di misurarci su un piano internazionale, soprattutto nel settore della ricerca pura e
della ricerca applicata, dell’innovazione, dell’adozione di nuove metodologie: si
rende necessario procedere con nuovi metodi di valutazione della ricerca, di validazione
e certificazione dei risultati, di verifica, affidata alle commissioni che assegnano i
finanziamenti, ma anche al nucleo di valutazione e ad organismi appositi.
Il prof. Maida scriveva che “superando i tradizionali confini entro cui in
gran parte l’Università italiana si è mossa, occorre che subentri l’aspirazione ad
- 390 -
una dimensione di respiro internazionale. La libera circolazione europea, la possibilità di attingere ad ingenti finanziamenti internazionali, le opportunità di collegamenti con gruppi di ricerca avanzati nei vari Paesi del mondo, gli strumenti normativi
per la costituzione di intensi rapporti di cooperazione, la possibilità di realizzare
strutture centralizzate in cui allocare grandi attrezzature scientifiche ed un importante patrimonio di consultazione, consentono infatti di pensare ad una politica
pluriennale di rilancio dell’Ateneo nel settore della ricerca”.
12345-
Gli obiettivi individuati, che intendiamo ancora riproporre, sono cinque:
allargamento delle fonti di finanziamento;
inserimento delle strutture dell’Università entro ampi circuiti di ricerca locali
ed internazionali
particolare attenzione per la Società consortile Porto Conte ricerche
Realizzazione di centri di ricerca avanzata
Formazione dei ricercatori, con particolare attenzione per la nascita di nuovi
dottorati di ricerca.
Molti mesi sono trascorsi e, volgendoci ora a guardare indietro, credo che
possiamo essere soddisfatti della strada percorsa e dei risultati raggiunti che cercheremo di sintetizzare rapidamente prima del dibattito.
Prima di passare ad un esame più dettagliato degli obiettivi, si rende necessario tracciare un bilancio dell’attività di ricerca dell’ateneo, presentando rapidamente i dati finanziari, che per il periodo 1994-1999 vedono finanziamenti crescenti che superano nettamente ormai i 12 miliardi per anno al netto delle prestazioni in conto terzi, più precisamente 9433 milioni per i Dipartimenti e 3112 milioni per gli Istituti: le punte sono quelle del Dipartimento di chimica con 1887 milioni di entrate per la ricerca nel 1999, di scienze biomediche con 1291 milioni, di
Economia e sistemi arborei con 1132 milioni, di scienze ambientali agrarie per 883
milioni, di Matematica e fisica per 740 milioni, di scienze zooteniche per 670 milioni, di botanica per 554 milioni.
Il nucleo di valutazione calcola, sulla base delle sole riscossioni effettuate
dai centri di spesa, che i finanziamenti per la ricerca siano passati dai 21 milioni
pro capite del 1995 ai 24 milioni del 1998, restando stabili se si escludono le prestazioni in conto terzi che alla luce dei dati che oggi potrò commentare per la prima
- 391 -
volta risultano assolutamente sotto-stimati, pari a 5 milioni per ciascuno dei 579
docenti (per un totale di circa 3 miliardi; potremo viceversa arrivare ad oltre 9
miliardi nell’ultimo anno). Conosciamo i motivi delle difficoltà incontrate dal nucleo di valutazione:
- assenza di uno schema di bilancio unico per tutti i centri di spesa;
- arbitrarietà della riclassificazione del bilancio di cassa;
- le entrate sono classificate per origine (ente erogatore) e non per destinazione
(ricerca);
- assenza di indicazioni uniche sulle modalità di definizione dei bilanci dei centri
di spesa;
- presenza di fondi atipici non classificabili esattamente;
- prestazioni a pagamento non tutte da riferire alla ricerca scientifica;
- presenza di tre tipologie di Istituto (27 con gestione contabile centralizzata ancora nel 1998, 2 aggregati alle facoltà, senza un preciso riferimento regolamentari, 2 aggregati un centro di spesa);
- assenza di conto consuntivo per gli Istituti ad esaurimento;
- commistione tra voci della ricerca (Istituti) e della didattica (Facoltà) per unità
eterogenee aggregate insieme;
- pluralità di unità organizzative differenti tra loro.
Particolarmente consistenti sono stati gli interventi diretti a carico del bilancio dell’Università e rappresentano almeno 1/4 dell’intera dotazione della ricerca,
con riferimento agli interventi cofinanziati, al 60% ed al nuovo strumento relativo
ai giovani ricercatori. Del resto l’Amministrazione ha giudicato positivi, anche in
relazione al nuovo calcolo della quota di riequibrio del Fondo ordinario trasferito
dal MURST, tutti gli investimenti nel settore della ricerca, che ha inteso sostenere
e possibilmente incrementare. La ricerca rappresenta oggi uno dei punti di forza
dell’Ateneo per le ragioni che vengono sintetizzate dal Nucleo di valutazione:
- consistenza degli investimenti, che pure crescono solo del 2,4% tra il 1997 ed il
1998 (ma il dato appare sottostimato)
- quota docenti dell’area scientifica 71,33%
- quota di docenti afferenti ai dipartimenti 63%
- il processo di dipartimentalizzazione in corso: il Nucleo sottolinea la superiorità
organizzativa dei Dipartimenti, che raccolgono oltre il 67% dei fondi per la
ricerca.
-
autosufficienza nell’acquisizione delle risorse per la ricerca, che nel quadriennio
è incrementata di 3 punti percentuali.
Si debbono aggiungere poi le dotazioni per i Dipartimenti e per le Biblioteche, tutte a carico del bilancio dell’Ateneo. Più precisamente occorre rilevare che
già in sede di bilancio 1999 sono stati notevolmente incrementati i contributi dell’Università per la dotazione ordinaria dei Dipartimenti e degli Istituti, ma anche
per la dotazione acquisto libri delle biblioteche, cifre che sono state confermate nel
bilancio 2000, anche a seguito di ripetuti interventi di assestamento.
Il dato interessa sicuramente in parte anche la ricerca.
BIBLIOTECHE
FACOLTA’ DIPARTIMENTI
1995
1996
1997
1998
1999
2000
450 milioni
600 milioni
650 milioni
720 milioni
650 milioni
600 milioni (7 biblioteche)
280 milioni per i 3 Dipartimenti
450 milioni per i 9 Dipartimenti
570 milioni per i 13 Dipartimenti
750 milioni per i 18 Dipartimenti.
750 milioni per i 19 Dipartimenti
800 milioni per i 20 Dipartimenti
Si debbono aggiungere 2.155 milioni di dotazione per gli stessi Dipartimenti.
Per fare un esempio, la Biblioteca interfacoltà Pigliaru che nel 99 aveva
avuto una assegnazione di 212 milioni ed un contributo studenti di 331 milioni, ha
avuto nel 2000 un’assegnazione provvisoria di 134 milioni e riceverà un’integrazione in corso d’anno. Le somme non spese nell’anno scorso da parte della stessa
biblioteca superavano i 253 milioni.
Ancora a titolo di esempio, tra i Dipartimenti, nel 2000 il Dipartimento
giuridico ha ottenuto una dotazione di 196 milioni e fondi per acquisto libri pari a
157 milioni: si tratta di cifre molto consistenti, se confrontate ad esempio con quelle di altre biblioteche operanti nella città di Sassari, la stessa Biblioteca Universitaria o la Bilioteca comunale.
La dipartimentalizzazione dell’Università di Sassari negli ultimi anni è
divenuta molto rapida ed ai 3 dipartimenti nati 13 anni fa, si sono aggiunti 4 Dipartimenti nel 1992, 2 nel 1994, 4 nel 1997, 5 nel 1998, uno nel 1999, ed uno nel 2000,
- 393 -
con un totale di 410 docenti sui 604 dell’intero Ateneo e con una dotazione di 2155
milioni più 800 per le biblioteche, cui debbono aggiungersi le dotazioni per gli
Istituti per oltre 2 miliardi e per le altre biblioteche per oltre 600 milioni. Il processo avviato è irreversibile e il ripensamento in corso sul numero dei centri di spesa
autonomi (10 dei quali fanno capo alle Facoltà) lascia intravedere a brevissima
scadenza il perfezionamento di un processo di dipartimentalizzazione che non possiamo che vedere con viva speranza e seguire con favore.
Non va dimenticato che la commissione presieduta da Cecchino Sini ha
recentemente concluso i suoi lavori varando il regolamento per il nuovo sistema
bibliotecario di Ateneo che è stato discusso in occasione della conferenza di settore dell’8 luglio scorso: l’obiettivo è quello di una riduzione del numero delle biblioteche, di un progressivo accorpamento per poli e di una cooperazione interbibliotecaria, di un miglioramento dell’offerta dei servizi di informazione e di documentazione dell’Ateneo a favore degli utenti ed in particolare degli studenti, di un ampliamento dell’orario di apertura, della nascita del nuovo catalogo collettivo di
ateneo, fondato sull’adozione di un sofware di nuova generazione, l’Aleph. Vengono fissati i requisiti minimi per le singole biblioteche: locali idonei, cataloghi del
materiale posseduto, personale, regolamento, servizi di lettura, apertura agli utenti
per almeno 30 ore settimanali.
Trasferimenti a favore di Dipartimenti e dei Centri autonomi di spesa:
- 1996
6 miliardi
- 1997
9 miliardi
- 1998
27 miliardi
- 1999
22,5 miliardi
I progetti intrauniversitari (60%)
Debbo intanto giustificare l’assenza del prof. Mario Da Passano, Presidente
della Commissione.
Non adeguandosi alla linea oggi prevalente nelle Università italiane, che va
in direzione di una contrazione degli investimenti nel settore, l’Ateneo ha garantito
anche per l’anno 2000 un finanziamento di quasi 2 miliardi e mezzo per le ricerche
intrauniversitarie dell’ex 60%; il Senato Accademico ed il Consiglio di amministrazione hanno inteso confermare, con uno sforzo veramente significativo, il
- 394 -
sostegno per la ricerca applicata ed anche per la ricerca pura, particolarmente di
area umanistica, passata ad un coefficiente leggermente più elevato. In Commissione ricerca è però emersa recentemente la necessità di rivedere i criteri di assegnazione, favorendo l’adozione di criteri più omogenei da parte delle commissioni
di Dipartimento e dei diversi Centri di spesa, promuovendo un sistema di valutazione dei progetti e la verifica della produzione scientifica. E’ stata consentita una
più ampia utilizzazione delle ricerche ex 60% ai fini del cofinanziamento nazionale, anticipando la scadenza delle domande al 15 gennaio. Riteniamo che allo sforzo
finanziario dell’Amministrazione debba sempre più accompagnarsi una crescente
trasparenza nell’assegnazione e nella gestione dei finanziamenti. Si sta lavorando
con il CINECA per una nuova modulistica informatizzata e si sono ridotti i tempi
di rendicontazione dell’ex 60%, relativa quest’anno all’ultimo triennio, con la denuncia delle giacenze non utilizzate presso i diversi Dipartimenti.
Nel periodo in esame l’andamento dei finanziamenti è articolato come segue:
1994
1995
1996
1997
1874 milioni per nr. 307 progetti
1.860 milioni nr. 345 progetti
2.250 milioni nr. 347 progetti
2.450 milioni nr. 385 progetti, più un teorico miliardo destinato al
cofinanziamento, di cui solo 355 milioni effettivamente utilizzati.
1998 2.700 milioni per 351 progetti (ma si deve aggiungere il miliardo del
cofinanziamento di ricerche nazionali).
1999 2450 milioni per 376 progetti
2000 2450 milioni (239 milioni Dipartimento Chimica; oltre 100 milioni: Scienze biomediche, 160; Scienze Giuridiche, 135; Biologia Animale 132; Scienze
del farmaco 128; D.S. specialità microchirurgiche, 115; Farmaco-chimico,
106; D.S. Medicina special.)
Nel totale: 13.584 milioni.
- 395 -
FINANZIAMENTI RICERCA SCIENTIFICA – EX QUOTA 60%
ANNO
Finanziamenti
1997
1998
2.450.000.000
2.700.000.000
1999
2000
2.450.000.000
2.450.000.000
Totale
10.050.000.000
4.0 00
3.5 00
F IN A N ZIA M EN TI EX -Q U O TA 60%
A N N I 1997 - 1998 - 1999 - 2000
3.0 00
2.5 00
2.0 00
1.5 00
1.0 00
5 00
0
Anno 1997
A nn o 1 9 9 8
Anno 1999
Anno 2000
Le quote unitarie per singolo ricercatore che vanno divise per la metà per i
ricercatori e gli assistenti e moltiplicate per 2, per 3 o per 5 per le singole aree
disciplinari, si sono ridotte ma non nell’ultimo anno, a causa delle recenti assunzioni
di professori:
1998 £. 1.867.865 (1445 quote parametriche, per 574 docenti)
1999 £. 1.558.000 (1570 quote parametriche, per 610 docenti)
2000 £. 1.565.500 (1565 quote parametriche, per 604 docenti)
- 396 -
coefficente 2
coefficente 3
coefficiente 5
(Settori da L06C a Q06B)
(Settori da F04A a L03B)
(settori da A01C a E11B e
V30A/B)
4.696.500
2.348.250
7.827.500
3.913.750
P.O. e P.A. 3.131.000
Ricercatori 1.565.500
Di fatto, le assegnazioni individuali sono state molto più alte, perché circa il
20% dei docenti non presenta la domanda oppure perché molti ricercatori sono
associati un una stesso gruppo di ricerca e soprattutto perché le commissioni di Dipartimento quasi mai hanno ripartito le somme penalizzando i Ricercatori.
Le cifre assegnate continuano però ad essere molto basse e si impone un
ripensamento, per evitare finanziamenti a pioggia e per garantire che l’investimento sia stato effettivamente produttivo: lo strumento dell’anagrafe della ricerca nella
sua nuova configurazione consentirà certamente una valutazione dei risultati per il
precedente triennio.
In ogni caso l’impegno finanziario dell’Ateneo è evidente, con una scelta di
politica a favore della ricerca che è stata impostata dalla precedente amministrazione e che il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione hanno inteso
confermare, con uno sforzo significativo, che non potrà non avere riflessi positivi
anche in sede di trasferimento del budget ministeriale, con una correzione dell’andamento negativo della quota di riequilibrio, calcolata anche sulla base degli investimenti indirizzati verso la ricerca scientifica.
Alcune dei problemi segnalati dalla commissione sono stati risolti:
- anticipo dei tempi di presentazione delle domande (quest’anno al 15 gennaio) e
conseguentemente delle assegnazioni e dei trasferimenti ai Dipartimenti ed ai
Centri di spesa: ciò anche al fine di poter disporre di risorse certe da utilizzare
per il cofinanziamento di ricerche nazionali;
- eliminazione delle Commissioni di Facoltà ed accentramento sui Dipartimenti
e Centri di spesa autonomi;
- superamento dell’attuale ritardo nella rendicontazione a consuntivo, arrivata
solo fino al 1994: è stato possibile recuperare due anni, portando da 5 a 3 il
periodo di utilizzo dei fondi;
-
Occorre però ancora affrontare i seguenti problemi:
modulistica ancora inadeguata; eventuale eliminazione delle richiese cartacee,
verso collegamenti telematici via Internet;
- 397 -
-
approvazione di un regolamento per la ripartizione dei fondi, con una verifica
qualitativa delle proposte e dei risultati della ricerca;
- assegnazioni da effettuare esclusivamente sulle domande effettivamente presentate e non sulla pianta organica, con una verifica sui consuntivi presentati
all’Ufficio ricerca;
- eliminazione di una duplicazione dei dati: anagrafe delle ricerche e consuntivi 60%.
- disponibilità ad esibire le pubblicazioni scientifiche per una verifica dei rendiconti;
- verifica dei residui ultraquinquennali depositati presso i Dipartimenti ed i Centri di spesa autonomi, al fine di velocizzare la spesa e gli investimenti. Del resto
più volte in sede di relazione sul conto consuntivo, i Revisori dei conti hanno
evidenziato il ritardo nella spesa: si può calcolare che anno per anno non si è in
grado di spendere neppure la metà delle somme assegnate per l’esercizio interessato. Si sono realizzate economie consistenti, che rendono irrealizzabili i
programmi di ricerca originariamente previsti.
Si intende inoltre proporre una diversa più motivata valutazione dei progetti di
ricerca da parte delle commissioni di Dipartimento o di Facoltà ed una rendicontazione
più tempestiva e realistica. Al momento si assiste per il 60% ad assegnazioni paritarie
o fissate soltanto sulla base dell’appartenenza dei ricercatori alle diverse fasce di ruolo, spesso senza la minima attenzione per l’utilità della ricerca, in termini di innovazione, di originalità, di apporto scientifico, di ricaduta, di qualità.
Il Senato Accademico ha comunque deliberato di aumentare i parametri per
la ricerca umanistica da 1,7 a 2 (Comitati CUN 8-10), mantenendo i parametri originari della ricerca in ambito scientifico, 3 per i Comitati 6-7 e 5 per i Comitati 1-5.
Sono pervenute numerose osservazioni da parte degli Istituti e dei Dipartimenti in merito ad una più profonda riforma del sistema di attribuzione dei
finanziamenti: il prof. Aldo Carcassi, direttore del Dipartimento-struttura Clinica
Medica e Patologia speciale medica ha lamentato la distribuzione “a pioggia” dei
finanziamenti con criteri quantitativi e non qualitativi e, anche al fine di una più
equa distribuzione delle risorse, ha suggerito di privilegiare in futuro la produttività scientifica qualificata, che dovrebbe essere prerogativa dell’attività universitaria, evitando di appattire tutti i finanziamenti verso il basso. Il Senato Accademico
ed il Consiglio di Amministrazione hanno fatto propria tale raccomandazione.
Per gli altri finanziamenti, rinviando agli interventi dei colleghi, mi limiterò
ad osservare che l’ateneo ha destinato quest’anno per la seconda volta ben 200
- 398 -
milioni per finanziare le ricerche di giovani ricercatori, dottorandi, dottori di
ricerca e titolari di assegni di ricerca, di età inferiore a 35 anni, con un ulteriore
intervento ministeriale di 180 milioni, pari all’8% delle assegnazioni ottenute
dall’Ateneo per le ricerche cofinanziate di rilevanza nazionale. E’ stato redatto
dalla Commissione Taddei l’apposito regolamento, che fissa le norme generali ed
un tetto massimo di 20 milioni per singola ricerca, cifra che alla CRUI è sembrata
eccessiva. Del resto la media delle assegnazioni fin qui effettuate non supera i 5
milioni. Le due commissioni, una per l’area umanistica, che gestisce 113 milioni, e
l’altra per l’area scientifica, che gestisce 329 milioni, sono attualmente al lavoro
per esaminare le 65 domande pervenute, 35 per i comitati 1-9 e 27 per i comitati
10-14 (216 + 113 milioni).
Progetti di Ricerca condotti da Giovani Ricercatori
Area Scientifica (01 - 09)
Anno
Richieste
Finanziamento
Progetti
Finanziati
Importo
Disponibile
Importo
Assegnato
1999
32
30
212.063.150
212.063.080
2000
35
32
210.600.000
194.000.000
Area Scientifica (10 - 14)
Anno
Richieste
Finanziamento
Progetti
Finanziati
Importo
Disponibile
Importo
Assegnato
1999
32
30
114.187.850
90.000.000
2000
35
27
113.400.000
113.000.000
Con la riforma dei dottorati di ricerca prevista dalla legge 3 luglio 1998
n. 210 e dal Regolamento 20 luglio 1999 si è verificata una verifica dei singoli
progetti ed una riduzione del numero dei dottorati, passati dai 21 del XIV ciclo tutti
di area scientifica con 143 iscritti ai 18 dottorati del XV ciclo. Sono state assegnate
borse per n. 47 interni per un totale di 73 posti; le borse esterne per dottorati con
altra sede amministrativa sono n. 14 con una spesa pari a quasi un miliardo di lire,
con convenzioni con le Università di Torino (2), Genova (2), Brescia, Milano
- 399 -
Cattolica, Venezia, Bologna, Ferrara, Pisa (2), Bari, Messina (2).
I temi sono anche i grandi temi di ricerca dell’Ateneo:
- Agrometereologia ed ecofisiologia dei sistemi agrari e forestali (Economia e
sistemi arborei)
- Analisi e gestione degli ecosistemi naturali (Botanica)
- Individuazione, valorizzazione e gestione di specie vegetali per l’ambiente
mediterraneo (Scienze agronomiche)
- Biotecnologie microbiche (Scienze ambientali)
- Biochimica, biologia e biotecnologie molecolari (Scienze Fisiologiche)
- Scienze chimiche (chimica)
- Produzione e igiene degli alimenti di origine animale (Biologia animale)
- Fisiologia della riproduzione animale (Biologia animale)
- Farmacologia e tossicologia comparata di xenobiotici (Biologia animale)
- Epidemiologia molecolare dei tumori (Scienze biomediche)
- Fisiopatologia medica (DS Clinica medica-patologia medica)
- Neuroscienze (Farmacologia, Ginecologia, Ostetricia)
- Diritto ed economia dei sistemi produttivi (Scienze giuridiche)
- Geografia ambientale (Geografia)
- Il Mediterraneo in età classica: storia e culture (Storia)
- Cultura e storia medioevale del Mediterraneo occidentale in relazione alla Sardegna (Studi filosofici, etnoantropol., artistici e filol.)
- La civiltà slava tra occidente ed oriente (Lingue)
- Strutture, metodi e fondamenti delle scienze sociali (DEIS)
E’ allo studio il cofinanziamento di dottorati in co-tutela internazionale, ai
sensi dell’art. 7 del Decreto 21 giugno 1999 relativo all’internazionalizzazione.
Sono ormai in chiusura le 15 borse post-dottorato fin qui coperte.
Stamane abbiamo presentato esaurientemente la situazione degli assegni di
ricerca, che nei prossimi mesi raggiungeranno il numero di 81 titolari: i primi 44
assegnisti hanno presentato oggi con il volume curato da Billia Mura e Maria Pilo
i risultati di ricerca conseguiti anche in vista del prossimo rinnovo biennale. Debbo
rimandare anche ai poster esposti fuori di questa sala, che rendono bene le novità e
le prospettive di ricerca e ci richiamano ad un impegno che non mi sembra inutile
ribadire: quello di sostenere i giovani più meritevoli, di consentire che la competizione che in qualche modo si sta sviluppando possa essere fondata sulla garanzia di
- 400 -
una prospettiva reale di inserimento stabile nel mondo universitario.
In sintesi loro sanno che a partire dal mese di dicembre 1998 sono stati
attribuiti i primi 44 assegni di ricerca istituiti ai sensi dell’art. 51 (comma 6) della
L. 21 dicembre 1997 n. 449: nei giorni scorsi sono stati attribuiti altri 2 assegni a
ciascuna facoltà ed un assegno all’istituendo Museo della Scienza e della tecnica.
ASSEGNISTI IN SERVIZIO
BANDI IN CORSO
Facoltà o Musei
1998-99
Giurisprudenza
Lettere
Lingue
Centro Linguistico
Scienze Politiche
Economia
Agraria
Farmacia
Medicina
Scienze MM.FF.NN.
Veterinaria
Museo della Scienza
4
4
3
1
4
4
4
4
4
4
4
Totale
40
Altri
Cofinanziati
2000
Totale
1
1
2
2
2
10
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
1
6
8
5
1
6
6
18
8
8
8
6
1
16
21
81
2
1
4
E’ stato inoltre approvato dal S.A. e dal Consiglio di Amministrazione un
pacchetto di ulteriori 16 assegni di ricerca cofinanziati, grazie alla partecipazione
di Enti pubblici e privati. Sono tati attribuiti 10 assegni alla Facoltà di agraria, che
dunque nel corso dell’anno arriverà a ben 18 assegnisti, compresi i 6 attualmente in
servizio ed i 2 finanziati dall’Ateneo. Inoltre 2 alla Facoltà di Scienze, 2 alla Facoltà di Farmacia, 1 ciascuno alla facoltà di Medicina e di Lettere. Il cofinanziamento
è a carico del Progetto Mediterraneo POM per ben 7 assegni, dell’Agenzia Spaziale
italiana, del Ministero della Sanità, del Ministero dell’Agricoltura, della Regione
Sarda, della Comunità Montana del Marghine Planargia, del Comune di Guspini,
di aziende, degli stessi Dipartimenti, con fondi di ricerca attribuiti specificamente.
Il cofinanziamento nel biennio, su una spesa di 864 milioni per 16 assegni a 54
- 401 -
milioni ciascuno, sarà di 348 milioni a carico dell’Università e di 515 milioni a
carico di Enti pubblici e privati e fondi della ricerca, escluso il 60%.
Ulteriori assegni cofinanziati saranno attivati alla scadenza regolamentare
del 31 luglio 2000.
I problemi che abbiamo di fronte sono numerosi:
1- la verifica biennale ed il rinnovo per circa 40 assegni che saranno in scadenza
entro l’anno 2000
2- lo stato giuridico degli assegnisti e l’eventuale partecipazione all’attività didattica, tema che è stato ripetutamente sollevato dagli assegnisti fin dall’assemblea del 25 gennaio scorso, con un richiamo all’art.5 del Regolamento didattico
di Ateneo che consentirebbe che eventuali lezioni integrative ed esercitazioni
pratiche possono essere svolte da persone diverse dal titolare dell’insegnamento ufficiale. Il tema, sollevato dalla Facoltà di Scienze Matematiche fisiche e
naturali per il momento non ha trovato soluzione, perché il Senato Accademico
ritiene che l’art. 51 della legge 449/1997 non consenta l’attribuzione agli attuali assegnisti di compiti didattici. In questo quadro attendiamo con qualche incertezza la discussione in parlamento del disegno di legge collegato alla finanziaria sullo stato giuridico del personale universitario, che ipotizza la nascita
dei contratti di tirocinio per l’attività di ricerca e la didattica; il Senato Accademico ha preso l’impegno di adeguare fin dal prossimo rinnovo, se i tempi saranno compatibili, anche gli attuali contratti degli assegnisti.
3- l’assicurazione, per la quale il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 9
maggio ha adottato in via d’urgenza un’estensione di una polizza attualmente
in corso, che prevede i massimali di 200 milioni in caso di invalidità permanente o morte e di 300 milioni per responsabilità civile, con un premio annuo di
circa 420 mila lire per singolo assegnista e con una spesa totale di oltre 33
milioni, che al momento graverà per intero sull’amministrazione; e ciò fino alla
scadenza degli assegni e comunque per un periodo non superiore ad un anno. A
partire dal prossimo rinnovo il Consiglio di Amministrazione non ha escluso la
possibilità di una partecipazione degli assegnisti alla spesa per l’assicurazone o
di un parziale recupero della somma impiegata per la polizza assicurativa.
Il Consiglio di Amministrazione ha dato mandato all’Ufficio Patrimonio di studiare l’ipotesi del ricorso alla licitazione privata al fine di verificare in modo
approfondito gli eventuali costi sul percato locale di polizze alle medesime
condizioni.
- 402 -
4-
5-
6-
7-
Sia chiaro che non si graverà troppo sulle tasche degli assegnisti, che attualmente
usufruiscono di un assegno lordo annuo di appena 25 milioni (analogo ad una
borsa di dottorato), cifra che è esente da prelievo fiscale ma sulla quale gravano
le ritenute previdenziali nella misura del 12%, pari a circa 3 milioni annui.
la modifica del regolamento degli assegni cofinanziati per quanto riguarda la
scelta dei progetti ed il meccanismo di cofinanziamento, con inserimento tra le
priorità dei Dipartimenti e delle strutture che garantiscano un più alto
fnanziamento, ma con un’assegnazione equilibrata che non tagli completamente fuori l’area umanistica e la ricerca di base, pur privilegiando ovviamente la
ricerca sperimentale ed applicata.
il tema dei finanziamenti della ricerca per giovani ricercatori, assegnisti,
dottorandi, ricercatori non confermati con meno di 35 anni di età: quest’anno le
due commissioni hanno ripartito oltre 300 milioni per attrrezzature, missioni,
ecc. Sono note le critiche della CRUI che vorrebbe liberalizzare la destinazione
del fondo giovani ricercatori, attualmente ancorato all’8% dei finanziamenti
nazionali ex 40% (cofinanziati), magari per istituire ulteriori assegni di ricerca
o borse di studio.
Il tema dell’art. 7 del contratto, che prevede la risoluzione del rapporto in caso
di mancata presentazione dell’attestazione del regolare svolgimento dell’attività programmata vistata dal Direttore della struttura dove il titolare dell’assegno
svolge detta attività; e l’inadempimento grave e rilevante ai sensi dell’art. 1460
c.s. da parte del titolare dell’assegno.
il tema della rendicontazione per i finanziamenti europei.
Loro sanno che il decreto dell’11 febbraio 1998 del Ministro Zecchino precisa che i soggetti titolari degli assegni per la collaborazione ad attività di ricerca
partecipano a programmi di ricerca delle strutture universitarie e delle istituzioni di
ricerca con assunzione di specifiche responsabilità nell’esecuzione delle connesse
attività tecnico-scientifiche in diretta collaborazione con il personale docente e ricercatore. Mi pare utile ricordare che l’art.51 della legge finanziaria 1998 precisa
che non è ammesso il cumulo con borse di studio a qualsiasi titolo conferite, tranne
quelle concesse da istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare con soggiorni
all’estero l’attività di ricerca dei titolari di assegni, mentre il titolare di assegni può
frequentare corsi di dottorato di ricerca anche in deroga al numero determinato per
ciascuna università, fermo restando il superamento delle prove di ammissione.
- 403 -
Del resto l’Università di Sassari non ha fissato un numero massimo di titolari di
assegno ammessi a frequentare in soprannumero i corsi di dottorato.
Possiamo affermare senza paura di essere smentiti che la figura dei titolari
di “assegni per la collaborazione ad attività di ricerca” nell’Università di Sassari ha
raggiunto un’altissima specializzazione: il regolamento adottato dal Senato Accademico garantisce la massima professionalità e limita le candidature a giovani in
possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito dopo il 1992 o almeno con due
anni continuativi di attività di ricerca, andando oltre le disposizioni legislative che
suggerivano più semplicemente per i laureati il possesso di un curriculum scientifico professionale idoneo per lo svolgimento di attività di ricerca. Gli assegni sono
biennali rinnovabili (una o due volte) ed i titolari svolgono la loro attività in condizioni di autonomia, nei soli limiti del programma di ricerca, senza orario di lavoro
predeterminato, ma con una crescente responsabilità sui risultati prodotti che saranno sottoposti a verifica biennale ed esaminati dal nucleo di valutazione.
Del resto con nota 2821 del 29 dicembre 1999, il Direttore del Dipartimento
affari economici del MURST ha ricordato che al termine della durata di ciascun assegno attivato, apposita commissione istituita dall’Ateneo dovrà formulare un giudizio sull’attività di ricerca svolta dal titolare, anche ai fini dell’eventuale rinnovo.
Lo sforzo finanziario che il Consiglio di Amministrazione dell’Università ha
inteso compiere è realmente significativo, ma riteniamo che si sia trattato di un investimento assolutamente produttivo, perchè l’Ateneo ha recuperato o sta per recuperare
quasi per intero le somme investite, attraverso consistenti contributi finanziari del
Ministero dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica e dell’UE. Solo per il
1999 l’Università di Sassari ha ottenuto un finanziamento di 785 milioni per gli assegni di ricerca attivati, una cifra straordinaria che ci premia soprattutto per la capacità di
aver coperto molti posti prima del 31 dicembre 1998. La cifra è stata calcolata con
coefficiente di 1,5 per gli assegni attivati nel 1998, coefficiente 1 per gli assegni attivati entro il 30 aprile 1999 e coefficiente 0,5 per gli assegni attivati successivamente. A
ciò devono aggiungersi i consistenti finanziamenti europei fin qui ottenuti dall’Ateneo.
Già in occasione della prima assemblea degli assegnisti svoltasi il 14 febbraio ho avuto modo di rilevare come l’Ateneo abbia creduto in questa nuova figura
professionale e guardi ora con viva speranza a questa nuova generazione di ricercatori
che si affaccia al mondo accademico. Le pagine di questo volume documentano che le
nostre speranze non sono state mal riposte e testimoniano i risultanti (in qualche
caso di vera e propria eccellenza) di un anno e mezzo di intensa attività di ricerca,
- 404 -
illustrata anche dai posters esposti oggi in occasione della Conferenza di Ateneo.
Gli stessi temi delle ricerche in corso documentano che è entrata nei nostri
Dipartimenti, nei nostri Istituti, nei nostri Centri di ricerca una ventata d’aria nuova, tante idee e tanti progetti: abbiamo raccolto i dati sui curricula, sulle precedenti
attività di ricerca; sulle principali linee di ricerca fin qui svolte e sui risultati finora
conseguiti; sui risultati attesi eventualmente per i prossimi due anni; sugli aspetti
di originalità e di innovazione; sulla cooperazione internazionale: contatti con laboratori e centri di ricerca nazionali e internazionali; sul numero e sui titoli di
volumi ed articoli pubblicati nel corso del 1999 e del 2000 e pertinenti la ricerca;
sugli altri risultati; sulle attrezzature utilizzate; sui finanziamenti ottenuti; sulle
collaborazioni con EELL e con Aziende; sui viaggi e missioni.
Sappiamo bene che molti problemi debbono ancora essere affrontati, ma il
primo passo è stato compiuto e mi si consentirà di esprimere la soddisfazione di chi
ha visto quest’idea crescere e radicarsi nel tempo. L’Ateneo affronterà i problemi
dei nostri assegnisti (stato giuridico, assicurazione, attività di ricerca, eventuale
attività didattica) con spirito costruttivo e con la più ampia comprensione.
Il quadro complessivo, almeno per chi come me ha già potuto leggere questo volume è stimolante e straordinario: desidero ringraziare Billia Mura, Maria
Pilo, l’Ufficio ricerca, il servizio di redazione del CST che ha curato l’immediata
edizione dell’anagrafe, la Tipografia TAS. Ringrazio inoltre l’Ufficio personale
docente e l’Ufficio concorsi per la solerzia con la quale hanno seguito la problematica
degli assegnisti di ricerca, consentendo una presa di servizio in tempi brevissimi.
Le bozze del volume sono state corrette da Manlio Brigaglia.
Se torniamo ai finanziamenti per la ricerca, notevoli appaiono anche gli
interventi ministeriali per oltre 8 miliardi nell’ultimo quinquennio con ottimi risultati per le ricerche cofinanziate e per le ricerche in campo agricolo. Scarsissimi
sono i proventi relativi al terzo settore dei finanziamenti previsti dalla L. 382/80,
quello per grandi attrezzature: per il 1995 come è noto è stata finanziata con una
spesa di oltre un miliardo e mezzo la rete informatica di ateneo.
Per quanto riguarda i programmi di ricerca di rilevante interesse nazionale ex 40%, i dati per l’intero periodo sono i seguenti:
1994 82 progetti per 866 milioni
1995 101 progetti per complessivi 941 milioni
1996 104 progetti per 797 milioni.
- 405 -
Per il 1997 come è noto è cambiato il sistema di finanziamento :
1997 41 progetti per 1.300 milioni (più 357 a carico dell’Ateneo su un miliardo
virtuale) per un totale di 1657 milioni
1998 35 progetti per 1556 milioni più 454 a carico dell’Ateneo (su 1302 milioni
virtuali): totale assegnato 2011 milioni
1999 cofinanziamento messo a disposizione dall’Ateneo: 2073 milioni di cui solo
574 utilizzati
36 progetti finanziati + 2 coordinatori nazionali cofinanziamento MURST
1549 milioni. Totale: 2123 milioni.
Oltre i 100 milioni dal MURST:
- Scienze Biomediche 287 + 50
- Chimica 169 + 49
- DEIS 122 + 27
- Biologia Animale 111 + 50 : Alberto Castelli (Biodiversità e disturbo ambientale in differenti habitat salmastri)
- Medicina: Anatomia Patologica, Igiene ecc. 109 + 64
1847 milioni
2000 Cofinanziamento virtuale: 2500 milioni.
FINANZIAMENTI EX QUOTA 40%
COFINANZIAMENTI MURST
ANNO
N° PROGETTI
ASSEGNAZIONI COF. MURST
1997
1998
1999
2000
41
35
36
0
112
1.300.282.000
1.556.432.000
1.549.000.000
0
4.405.714.000
TOTALE
- 406 -
FINANZIAMENTI EX QUOTA 40%
COFINANZIAMENTI UNIVERSITA’
ANNO
N°
PROGETTI
COFIN. UNIV. MESSO A
DISPOSIZIONE
DALL’ATENEO
COFINANZIAMENTO
UNIVERSITA’ ASSEGNATO
1997
41
1.000.000.000
356.603.157
1998
35
1.301.782.669
454.293.000
1999
36
1.847.489.669
574.000.000
2000
0
2.073.000.000
0
TOTALE
112
6.222.272.338
1.384.896.157
1.600
1.400
1.200
1.000
800
COF.MURST
COF. UNIVERSITA'
600
400
200
0
1997
1998
1999
- 407 -
2000
Alcuni convegni sono stati finanziati dal MURST:
1994 £. 13 milioni
1996 £. 9 milioni.
1997
1998 £. 9 milioni
Sfuggono al Settore AAGG dell’Ateneo però tutti i dati relativi ai Dipartimenti, che ricevono consistenti finanziamenti dal MURST.
Il Ministero per il coordinamento delle politiche agricole ha assegnato contributi per convegni:
1996 £. 20 milioni
Il Ministero per il Coordinamento delle politiche agricole, alimentari e
forestali, per ricerche in campo agricolo, assicura crescenti finanziamenti all’Università di Sassari:
1994 £. 232 milioni (riscosso 174)
1995 £. 30 milioni (riscosso 179)
1996 £. 145 milioni (riscosso 263)
1997 £. 110 milioni (riscosso 5)
1998 £. 436 milioni (riscosso 448)
Totale £. 953 milioni.
Dallo stesso Ministero per il Coordinamento delle politiche agricole,
alimentari e forestali, per ricerche in campo agricolo:
1997 £. 5 milioni
1998 448 milioni
Va osservato che nulla ancora si conosce sui progetti relativi alle tematiche
del programma nazionale di ricerca per il settore agroalimentare, presentati dopo il
decreto MURST del 21 gennaio 1998.
Com’è noto, il decreto legislativo del 5 luglio 1998 n. 204 (Disposizioni
per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale
relativa alla ricerca scientifica e tecnologica) ha profondamente innovato il settore,
prevedendo la stesura triennale di un PNR il Programma nazionale per la ricerca
che è inserito nel DPEF nel documento di programmazione economica e finanziaria del Governo. Esso indica gli obiettivi generali e le modalità di attuazione degli
- 408 -
interventi; a partire dal I gennaio 1999 è istituito il Fondo integrativo speciale per
la ricerca e sono precisate le competenze del CIPE Comitato per la programmazione economica. E’ stato istituito il CEPR un Comitato di esperti per la politica della
ricerca con compiti di consulenza, nascono i CSN, i Consigli scientifici nazionali
intesi come organi rappresentativi della comunità scientifica nazionale, universitaria e degli enti di ricerca, nasce l’AST, l’Assemblea della scienza e della tecnologia, è soppresso il Consiglio nazionale della scienza e della tecnologia, si allargano
le competenze del Ministero per l’Università, presso il quale è stata istituita una
Commissione per la ricerca ed il CVR, il Comitato di indirizzo per la valutazione
della ricerca. Tutto ciò favorirà la ricerca libera nelle università, ma imporrà nuove
regole per i trasferimenti ministeriali ed un più rigoroso rispetto degli obiettivi e
delle procedure. Soprattutto aumenterà la trasparenza, perché il comma 4 dell’art.
6 prevede che il Ministero possa diffondere anche a privati e per via telematica dati
relativi ad attività di studio e di ricerca a laureati, dottori di ricerca, tecnici e tecnologi,
ricercatori, docenti, esperti e studiosi.
Presto il Senato ed il Consiglio di Amministrazione esamineranno il problema del finanziamento della ricerca attraverso i fondi dell’Unione Europea: si tratta di un capitolo quanto mai complesso, che merita uno specifico approfondimento. L’Università di Sassari è entrata nei consorzi Tyrrenum e Cosorzio
interuniversitario per lo sviluppo delle attività internazionali CISAI con sede a
Bruxelles, che dovranno garantire un collegamento diretto ed una possibilità di
accesso ai finanziamenti europei.
I risultati abbastanza deludenti dei finanziamenti provenienti dall’Unione
Europea hanno consigliato la nomina di un coordinatore per le politiche comunitarie nella persona di Vittorio Anania, di un delegato per il V programma quadro
(Michele Gutierrez) e di un delegato per l’INTERREG III (Bruno Masala); tutti
operano in un settore coordinato a sua volta da Paolo Fois. Nell’ultimo quinquennio, la raccolta è stata di circa 3500 milioni, 5,8% delle risorse globalmente disponibili, somma concentrata soprattutto sull’INTERREG: e ciò pone non pochi interrogativi sulla capacità dell’Ateneo e più ancora del territorio e delle PMI del Nord
Sardegna di misurarsi in campo internazionale, a causa dell’assenza di una tradizione in questo settore. Del resto sono molti i colleghi che lamentano inconvenienti sulla gestione quotidiana dei fondi da parte delle strutture.
L’Unione Europea ha approvato negli ultimi 5 anni solo 10 progetti di
ricerca presentati dall’Università di Sassari, con un importante intervento di 179
- 409 -
milioni nell’ambito del Progetto Medalus III.
Più precisamente: per il programma europeo INTERREG 1, un programma seguito dal delegato prof. Serafino Gladiali, l’Assessorato Regionale alla Programmazione ha finanziato 6 sottoprogetti, liquidando il 50% dei finanziamenti
nel 1995 per complessivi 392 milioni, con un ulteriore 10% nel 1997 per 78 milioni
ed ulteriori 78 milioni per il 1998; la somma teoricamente disponibile era di 890
milioni, di cui 210 per il progetto di ricerca sulla caratterizzazione dei prodotti
alimentari dell’area sardo-corsa, 150 milioni per il progetto sui composti naturali
di origine vegetale, 170 milioni per la valorizzazione della fascia costiera e gestione delle risorse demersali, 140 milioni per il miglioramento delle produzioni animali, 100 milioni per la ricerca sulle forme di governo ed infine 120 milioni per il
progetto di ricerca sulle affinità culturali e forme di governo nelle isole.
Si possono segnalare anche i programmi per oltre 160 milioni relativi alla
difesa sanitaria del bestiame, con riferimento alle parassitosi ed alle principali
patologie degli animali domestici.
INTERREG I
Funzionamento
Anno
Progetti
milioni
1994
1995
1996
1997
6
9
6
6
314
392
78
78
Investimento
Anno
Progetti
milioni
1994
6
106
- 410 -
Dalla relazione Gladiali 1999
L’attività di ricerca svolta nel corso dei tre anni nei quali si è sviluppata la misura di
cooperazione scientifica tra le Università della Sardegna e della Corsica nell’ambito del
progetto INTERREG I si è articolata in tre diversi settori disciplinari, investendo temi di
grande significato per il miglioramento degli scambi culturali tra le realtà socio-economiche
delle due isole e per le possibili ricadute sul territorio dei progetti di ricerca applicata.
I settori di ricerca nei quali indirizzare l’attività di cooperazione tra le Università
sono stati individuati nell’agro-alimentare, nell’ambiente marino e nella lingua, cultura ed
organizzazione sociale. Questi settori hanno dato vita complessivamente a sei sottoprogetti
di ricerca, di cui tre nell’area agro-alimentare, uno nell’area ambiente marino e due nell’area
lingua, cultura ed organizzazione sociale. All’interno di questi sei sottoprogetti sono state
attivate un totale di 39 ricerche, il cui dettaglio è riportato nelle pagine successive di questa
relazione. Questi temi hanno visto una partecipazione ampia e qualificata dei docenti dell’Università di Sassari che ha coinvolto ricercatori facenti capo a 9 diverse Facoltà (Agraria,
Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere,
Medicina e Chirurgia, Scienze MFN, Veterinaria) e a 7 Dipartimenti, con la presenza complessiva di oltre 140 tra professori e ricercatori universitari, coadiuvati da unità del personale tecnico degli Istituti e Dipartimenti ed affiancati da ricercatori di altri Enti di ricerca
(CNR, etc). Il dato della partecipazione costituisce un primo elemento di valutazione del
successo della misura 4a del progetto INTERREG, che è riuscita a mobilitare una cospicua
parte delle risorse umane dell’Ateneo di Sassari focalizzandone le energie su temi
predeterminati.
Un secondo elemento positivo emerge dalla rilevazione del numero di collaborazioni scientifiche attivate con i colleghi dell’Università di Corte. A seguito delle iniziative di
collaborazione scientifica instaurate nel programma INTERREG sono stati pubblicati un
buon numero di lavori che portano la firma congiunta di ricercatori di Sassari e di Corte.
Oltre che nella pubblicazione di lavori scientifici, queste attività di cooperazione si sono
articolate attraverso una fitta serie di contatti e di incontri tra i vari gruppi che sono entrati in
collegamento grazie allo stimolo determinato dall’attivazione del programma comunitario.
Questa interazione ha permesso di approfondire la conoscenza reciproca, di apprezzare le
specifiche competenze scientifiche e capacità di indagine e di poter sfruttare nel modo più
efficace le strutture di ricerca presenti nelle due sedi, comprendendo in questo anche l’ambiente naturale dei due territori che costituisce il laboratorio più prezioso per alcuni temi di
ricerca. Questo risultato è tanto più importante se si considera che, prima del varo del progetto
- 411 -
INTERREG, tra le Università di Sassari e di Corte erano intervenuti soltanto dei contatti sporadici, fondanti sulla iniziativa personale di singoli docenti, che peraltro avevano interessato un
numero molto limitato di ricercatori dei due Atenei. Il raggiungimento di questo risultato costituiva certamente uno degli obiettivi principali dell’iniziativa comunitaria e sotto questo profilo
si può affermare con sicurezza che la misura 4a del progetto INTERREG ha pienamente
centrato il suo scopo.
L’attività di ricerca ha portato alla pubblicazione di un notevole numero di lavori
scientifici, di comunicazioni a congresso e di relazioni presentate a convegni, scuole e
workshops specialistici. Buona parte di questa attività di divulgazione e di confronto dei
risultati è stata organizzata in proprio dai gruppi impegnati nell’attività di ricerca. Le riunioni organizzate di volta in volta in Sardegna o in Corsica sono state numerose ed hanno avuto
dimensioni variabili, coinvolgendo a volte tutti i partecipanti, a volte solo pochi gruppi
impegnati nello stesso settore. Questa attività di diffusione e di promozione dei risultati
della ricerca ha interessato, oltre che le istituzioni universitarie, anche altri enti ed associazioni di categoria più direttamente interessate all’informazione, contribuendo alla costituzione di una fitta trama di nuovi rapporti e contatti tra istituzioni che rivestono ruoli significativi nelle realtà socio-economiche delle due isole. Questo risultato va anch’esso iscritto
nella parte positiva del bilancio della misura 4a.
Oltre al dato quantitativo va sottolineato anche il valore qualitativo di alcune ricerche, il cui elevato standard si può desumere con facilità dal prestigio delle riviste internazionali che hanno accolto la pubblicazione dei relativi risultati. E’ indubbio che il contatto che
si è creato tra gruppi di standard scientifico qualificato a livello internazionale e gruppi di
giovani ricercatori ancora in fase di formazione sarà di grande utilità per i giovani impegnati
in queste attività, che avranno la possibilità di sviluppare più rapidamente e con maggior
profitto le proprie capacità. Il miglioramento nella formazione delle nuove leve di ricercatori
è anche una conseguenza della rottura dell’isolamento culturale in cui molti di loro erano abituati a lavorare. Lo stimolo del confronto con altre realtà, anche molto prossime come in questo
caso, costituisce una delle molle più efficenti per migliorare la propria preparazione.
Un altro aspetto rilevante per la valutazione della qualità delle ricerche svolte è
l’esame delle ricadute sul sistema economico produttivo delle due isole dei prodotti della
ricerca. La durata di questo primo programma è stata troppo limitata per poter tentare un
bilancio conclusivo sotto questo profilo. Tuttavia, è giusto sottolineare come alcune ricerche, in particolare nel settore agro-alimentare, abbiano già portato a risultati giudicati degni
di considerazione da parte degli operatori economici del settore che hanno già tangibilmente
dimostrato il loro interessamento per una finalizzazione più precisa di alcuni risultati di
- 412 -
recente acquisizione ai fini della definizione di un capitolare di tipicità di prodotti alimentari
delle due isole.
FINANZIAMENTO
ASSESSORATO DELLA PROGRAMMAZIONE
PROGETTO INTERREG I
Anno
N° Progetti
1994
6
313.600.000
1995
9
392.000.000
1996
6
78.400.000
18
784.000.000
Totale
Anno
N° Progetti
1994
6
Ass. 1° 2° 3° Tranche 40% 50% 10%
Funzionamento
Investimento
106.000.000
4 0 0
3 5 0
3 0 0
2 5 0
2 0 0
1 5 0
1 0 0
5 0
0
1 9 9 4
1 9 9 5
1 9 9 7
F U N Z IO N A M E N T O
IN V E S T IM E N T O
Le considerazioni che precedono e quelle che seguono, che riferiscono in maggior
dettaglio dei singoli sottoprogetti di ricerca nei quali si è sviluppata la misura 4a, lasciano
intendere che il giudizio che si può esprimere sull’ andamento di questa specifica iniziativa
del programma INTERREG I debba essere sostanzialmente positivo, tanto più se si considera tutto ciò è stato raggiunto con una mobilitazione relativamente modesta di risorse finanziarie, ammontanti a Lit. 890.000.000 per l’Università di Sassari nel suo complesso. Anche
- 413 -
se nel corso dello svolgimento del programma non sono mancati passaggi difficili sui problemi inerenti gestione organizzativa, che sono stati causa di un non trascurabile ritardo
nell’avvio delle ricerche e di uno scollamento temporale con i colleghi dell’Università di
Corte che ha sicuramente influito sulla produttività del lavoro, l’esperienza maturata in questa prima attuazione della misura di cooperazione scientifica tra le Università tornerà sicuramente preziosa per una migliore impostazione del prossimo programma INTERREG e per
una sua più efficace realizzazione.
Progetto Agro-Alimentare
Questo è il settore in cui più numerosa è stata la presenza dei ricercatori dell’Università di Sassari. La folta partecipazione non rappresenta un dato sorprendente in quanto è
logica conseguenza del fatto che a Sassari sono presenti le facoltà di Agraria e di Veterinaria,
i cui interessi di ricerca e le cui competenze scientifiche trovano in questo settore disciplinare la loro primaria e naturale collocazione. Più limitata, ma non per questo meno significativa, la partecipazione di gruppi di ricerca di altre Facoltà (Scienze, Farmacia, Medicina,
Economia e Commercio). Le ricerche sono state raggruppate in tre sottoprogetti omogenei
che hanno visto complessivamente la partecipazione di 23 gruppi di ricerca con un totale di
circa 90 docenti e ricercatori dell’Università di Sassari. A questi si sono aggiunti un numero
non precisato di unità del personale tecnico dell’Università e alcuni ricercatori del CNR ed
altri enti. Sono state attivate collaborazioni scientifiche con la Corsica che hanno coinvolto
7 diversi gruppi di ricerca l’Università di Corte o di enti ad essa collegati.
Progetto Ambiente Marino
Alle ricerche in questo settore hanno fatto capo 8 gruppi di ricerca per un totale di
oltre 20 docenti e ricercatori dell’Università di Sassari oltre ad un numero non precisato di
unità del personale tecnico dell’Università e alcuni ricercatori del CNR ed altri enti. Le
collaborazioni attivate con l’Università di Corte hanno visto coinvolti 3 diversi gruppi di
ricerca corsi.
Progetto Lingua, Cultura ed Organizzazione Sociale
Alle ricerche in questo settore hanno preso parte 8 diversi gruppi di ricerca per un
totale di oltre 40 docenti e ricercatori dell’Università di Sassari oltre ad un numero non
precisato di giovani laureati non strutturati e alcuni ricercatori di altri enti. Le collaborazioni
attivate con l’Università di Corte hanno visto coinvolti 4 diversi gruppi di ricerca corsi.
- 414 -
Per INTERREG 2, progetto coordinato dalla prof. Ombretta Mameli, richiamerò soltanto i due progetti del Dipartimento di Scienze ambientali sulla protezione, valorizzazione e gestione dell’ambiente sardo-corso ed un secondo per il
settore agroalimentare, entrambi con un’assegnazione proposta di oltre 650 milioni; infine uno studio e valorizzazione della storia, lingua e cultura sardo-corsa,
proposto dal Dipartimento di scienze giuridiche con una spesa di 179 milioni, per
un totale di un miliardo e mezzo. Con nota del 3 aprile 2000 la coordinatrice prof.
Ombretta Mameli ha avviato la chiusura del progetto programmando un congresso
INTERREG II
1998 - 1999
SETTORE DI RICERCA
FINANZIAMENTI
Agroalimentare
665.000.000
Ambiente
655.555.555
Storia, Lingua e Cultura
179.444.445
Totale
1.500.000.000
700
600
500
400
300
200
100
0
AGROALIM ENTARE
AM BIENTE
S TORIA, LINGUA E CULTURA
- 415 -
di chiusura in Corsica per il prossimo 13 giugno: le ultime risorse assegnate per
complessivi 699 milioni interessano 6 Dipartimenti (di Scienze umanistiche, di
Scienze Fisiologiche, di Scienze Zootecniche, di Botanica, di Zoologia, di Scienze
ambientali) e la Facoltà di Economia.
Dal Dipartimento di scienze biomediche è stata proposta l’organizzazione
di un corso sui parchi marini della Sardegna, quale esperimento per la protezione,
valorizzazione ed utilizzo delle risorse naturali, con un finanziamento di 300 milioni. Un corso sulla Education to Mediterranean food quality è stato proposto con
una spesa di 560 milioni dal Centro interdipartimentale per la caratterizzazione,
tipicizzazione e sviluppo dei prodotti alimentari della Sardegna CIVAPA.
E’ in fase di avvio l’INTERREG III che sarà coordinato dal Preside Bruno
Masala, che ha partecipato a diversi incontri presso l’Università di Corte.
Abbiamo toccato con mano qualche mese fa con i progetti MEDA di cooperazione interuniversitaria per l’alta formazione e la ricerca o con altri programmi
nazionali (Risorse Legge 208/1998 e successiva delibera CIPE del luglio 1998;
Incentivi per la ricerca legge 27 dicembre 1997 n. 449 e successivo decreto 22
luglio 1998 n. 275) ed europei come quelli finanziati dal Fondo Europeo di sviluppo regionale in materia di ambiente (circ. 3 giugno 1998 n. 335) o dal Fondo sociale Europeo (per la nascita di un parco progetti per una rete per lo sviluppo locale;
vd. circ. 30 settembre 1998 n. 114), quanto difficile sia trovare una strada per favorire l’incontro di domanda ed offerta nell’ambito dei servizi di innovazione scientifica e tecnologica o almeno un diretto collegamento dell’Università con le piccole e medie imprese, loro associazioni o consorzi nel settore della tecnologia avanzata. Non per nulla nel nostro cartoncino di invito abbiamo segnalato come la Conferenza di oggi sia solo un primo passo verso una più ampia iniziativa sullo sviluppo della ricerca nei prossimi anni, in collaborazione con le PMI e con le realtà
economiche operanti nel territorio. Pensiamo ad una conferenza provinciale sullo sviluppo della ricerca, nella prospettiva della nascita del parco scientifico e
tecnologico della Sardegna. La prossima occasione dell’incontro promosso per il
26 maggio dal prof. Gladiali e dal prof. Anania su “Investire in ricerca e formazione: non solo finanziamenti comunitari V programma quadro Unione Europea e
NATO-IAEA”, con la partecipazione del prof. Aldo Rossi direttore del CISAI e
Lorenzo Calabi presidente del Consorzio Tyrrhenum, costituirà un momento di
riflessione sull’evidente difficoltà dell’Università di Sassari di misurarsi con le
procedure europee e con i problemi di rendicontazione, per quanto ottimi risultati
- 416 -
siano stati conseguiti nel settore della didattica ed in particolare dei diplomi universitari: nuove opportunità sono offerte dai programmi tematici sulla qualità della
vita e gestione delle risorse biologiche, sulla crescita competitiva e sostenibile,
sulla difesa dell’ecosistema; pensiamo anche ai programmi orizzontali sul ruolo
internazionale della ricerca comunitaria (475 milioni di euro), sulla saldatura tra
centri di ricerche e PMI, sul potenziale umano di ricerca e sulla base delle conoscenze socioeconomiche (1280 milioni di euro), cui si aggiungono le diverse azioni dirette. Credo che questa sia la strada nuova più in generale anche per la ricerca:
si tratta di dedicare al problema una maggiore attenzione, avviando anche la formazione dei funzionari che dovranno seguire concretamente questo problema, individuando tutta la gamma di risorse alle quali sarà possibile attingere e garantendo una gestione rapida ed una rendicontazione adeguata. Dobbiamo dunque promuovere un vero e proprio salto di qualità, evitando la marginalizzazione ed aumentando l’informazione.
Il prof. Gutierrez ha proposto l’attivazione nell’Ateneo di un Servizio Promozione Ricerca V programma quadro, i cui obiettivi verranno presentati in questa sede:
- assistenza amministrativa nella predisposizione dei progetti (anche a soggetti
extra-universitari);
- assistenza amministrativa al momento della negoziazione, al seguito dell’approvazione del progetto;
- assistenza nella ricerca dei partners;
- definizione dei contenuti e dell’aggiornamento del sito Web 5 PQ caratterizzato da informazioni e servizi ampi ed articolati;
- informazioni relative alle ricerche V PQ presentate e finanziate in ambito d’Ateneo;
- rapporti con le organizzazioni di servizio alla ricerca (Consorzi, Uffici della
Comunità, ecc.).
Nettamente in calo solo gli interventi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sui quali mi consentirete una presentazione più articolata: negli anni dal 94 al
97 la media dei contributi assegnati era di 50 progetti anno con circa 600 milioni di
assegnazione. Tali cifre si sono ridotte a partire già dal 97, con 47 progetti finanziati, ma con una riduzione delle assegnazioni a 359 milioni; il dato è crollato l’anno
successivo, con 28 progetti e 222 milioni. Il numero dei progetti finanziati si è
ulteriormente ridotto nel 99, ma le assegnazioni sono risalite a 352 milioni, tanto
che nel triennio si è sfiorato il miliardo. Più precisamente:
- 417 -
CONTRIBUTI
1994
1995
1996
1997
1998
1999
50 progetti finanziati, per un totale di 531 milioni
51 progetti finanziati, per un totale di 710 milioni, di cui ben 336 milioni
per il progetto strategico ST 75.
49 progetti finanziati, per un totale di 453 milioni, di cui ben 127 milioni
per il Comitato 06, Scienze agrarie.
47 progetti finanziati, per un totale di 359 milioni.
28 progetti finanziati, per un totale di 222 milioni
24 progetti finanziati, per un totale di 352 milioni
FINANZIAMENTI C.N.R.
CONTRIBUTI
ANNO DI
ASSEGNAZIONE
N° PROGETTI
ASSEGNAZIONI
1997
47
359.200.000
1998
28
222.000.000
1999
24
352.000.000
99
933.200.000
Totale
CONTRATTI
ANNO DI
ASSEGNAZIONE
N° PROGETTI
ASSEGNAZIONI
1997
3
180.000.000
1998
0
0
1999
0
0
3
180.000.000
Totale
- 418 -
FINANZIAMENTI C.N.R.
400
350
300
250
200
150
100
50
0
1997
1998
contributi
1999
contratti
Si è verificata la prevista riduzione dei finanziamenti CNR a causa di una
consistente contrazione delle assegnazioni del Ministero del Tesoro. Per rispondere parzialmente a tale contrazione, l’Università ha rinunciato a riscuotere le ritenute di legge, che sono state trasferite ai Dipartimenti.
Analogo andamento hanno avuto i contratti CNR, che hanno rappresentato in passato un consistente apporto a favore dell’Università, ma con una progressiva riduzione nell’ultimo periodo, con valori che già facevano presagire
l’azzeramento di questa possibilità di finanziamento: più precisamente:
1994
7 contratti per 338 milioni
1995
9 contratti per 421 milioni
1996
6 contratti per 330 milioni, di cui 100 per la Maria Flavia Di Renzo
1997
3 contratti per 180 milioni.
1998
0 contratti.
1999
0 contratti
L’Università non è in grado di conoscere invece gli stanziamenti del CNR
per gli altri interventi nel periodo in esame, dal momento che le assegnazioni
- 419 -
sono pervenute direttamente ai titolari. Tale possibilità di finanziamento è comunque ormai ridotta.
Per il 2000 si può prevedere a causa dei costi di gestione fissi delle strutture
del CNR che presto si arriverà all’eliminazione quasi totale dei contributi CNR
o almeno una riduzione globale della disponibilità per la ricerca universitaria. Tale
dato appare tanto consistente da prefigurare in prospettiva una totale eliminazione
della presenza del CNR nel finanziamento della ricerca scientifica promossa in
ambito accademico e soprattutto in area umanistica. Tali difficoltà non possono
portarci a trascurare i programmi già finanziati, che intendiamo difendere, per gli
investimenti nelle strutture murarie di Baldinca e per lo sviluppo dell’area di ricerca di Sassari, anche attraverso la nascita di nuovi organi CNR sia in campo sperimentale che in campo umanistico. Difenderemo l’Area di ricerca CNR di Sassari e
proporremo l’utilizzazione comune di servizi e di risorse dell’Università e del CNR,
anche attraverso una convenzione CNR-Regione-Università. Del resto, con decreto legislativo del 30 gennaio 1999 n. 19, il governo ha ridefinito le funzioni del
CNR, con l’obiettivo almeno teorico di riorganizzare la rete di ricerca, intesa come
risorsa fondamentale per lo sviluppo del Paese. E’ stata rafforzata l’autonomia del
CNR, anche attraverso uno snellimento forse un po’ troppo radicale degli organi
direttivi. Il CNR avrà ampia autonomia nella stipula di accordi e nella partecipazione a consorzi, fondazioni o società, con una semplificazione dei controlli. Apposite disposizioni sono state previste per la chiamata diretta nel CNR di insigni
studiosi e per la mobilità tra CNR e atenei. In particolare l’art. 12 del decreto prevede la possibilità di affidare contratti integrativi o sostitutivi relativi ad attività
didattiche e scientifiche a personale del CNR. E’ stato pubblicato il disciplinare
relativo al programma di scambi internazionali per la mobilità di breve durata rivolto agli studiosi italiani che, operando sia presso il CNR che presso l’Università
intendono partecipare ad attività di ricerca scientifica e tecnologica di interesse del
CNR da svolgersi presso Università e istituzioni scientifiche straniere. I ricercatori
ed i professori universitari possono svolgere periodi predeterminati di attività di
ricerca presso gli Istituti del CNR previa apposita convenzione e con esonero totale
o parziale dai carichi didattici. Infine, il personale di ricerca del CNR può essere
autorizzato a svolgere attività di ricerca presso gli istituti scientifici dell’Università, con il diritto di partecipare alle deliberazioni degli organi accademici competenti in materia di programmazione delle attività scientifiche. Con riferimento al
regolamento del 31 gennaio 2000 che disciplina le attività di promozione e
- 420 -
sostegno del sistema nazionale di ricerca, il Consiglio direttivo del CNR ha individuato per l’anno 2000 i settori tematici da considerarsi prioritari ai fini del finanziamento della ricerca: tra essi
- Calcolo ad alte prestazioni
- studio delle proprietà e dei processi nell’atmosfera
- studio dei materiali in condizioni estreme di pressione e di temperatura
- sistemi molecolari
- sintesi biologica e chimica e caratterizzazione farmacologica e clinica delle
molecole bioattive
- regolazione dei processi metabolici delle piante e degli animali a fini produttivi
- valutazione della qualità degli alimenti
- handicap e riabilitazione
- inquinamento e impatto ambientale
- strumentazioni portatili per applicazioni nel campo dei BBCC
- studi integrati scientifico-umanistici e tecnologie innovative in archeologia
- identità mediterranee: unità e fratture fra antico e moderno
- tecnologie multimediali
- trasformazione degli ordinamenti giuridici nazionali
- società multiculturali
Si può chiudere il capitolo CNR ricordando le difficoltà di rendicontazione
per alcuni contributi che si sono registrate in passato e la necessità di un maggiore
raccordo tra l’Ufficio Ricerca, la Ragioneria e le strutture autonome decentrate.
Infine, l’anno scorso la visita a Sassari del dott. Bombonati del CNR, ha posto le
basi per la immediata realizzazione degli investimenti edilizi nell’area di Li Punti
(16 miliardi), per ulteriori interventi per strumentazione, funzionamento, personale e formazione per complessivi 42 miliardi messi a disposizione in gran parte dal
MURST attraverso la deliberazione CIPE del 19 febbraio 99. Nell’incontro del
15 febbraio con il Presidente del CNR Lucio Bianco, il Rettore ha suggerito la
definizione di una convenzione globale tra Università e CNR (che regolamenti
l’utilizzo degli spazi di Tramariglio e definisca il rapporto tra i laboratori del CNR
e quelli dell’Università) che al momento è in fase di elaborazione.
Preoccupato per il destino dell’area CNR di Sassari ed in vista della visita a
Sassari del Presidente Bianco e del Direttore Piero Marino (quest’ultima prevista
per il 6 giugno) il Consiglio di Amministrazione dell’Università l’11 aprile scorso
- 421 -
ha dato il via libera alla partecipazione dell’Università all’interno di un Comitato
promotore della Società Consortile a.r.l. Agenzia CNR Nord Sardegna, che vede
coinvolta anche la Confindustria, che avrà lo scopo di
- definire la compagine sociale, missione, statuto, atto costitutivo, comitato tecnico-scientifico, programma di lavoro e piano economico-gestionale pluriennale
della società consortile a r.l.;
- reperire fonti finanziarie adeguate per la costituzione della società consortile e per
la realizzazione del progetto di valorizzazione e sviluppo dell’area CNR di Sassari;
- aggregare nuovi partners strategicamente interessati allo sviluppo delle opportunità di mercato, delle relazioni e della progettualità prodotti dai soggetti della
ricerca applicata e dal sistema delle imprese del Nord Sardegna, con finalità di
completamento della compagine sociale della società consortile oppure di semplice compartecipazione al suo programma di attività.
-
La commissione Minghetti ha fatto osservare che dovranno essere definiti:
i rapporti tra attività di ricerca propria sia dell’Università che degli Istituti del CNR
e l’attività di ricerca applicata indicata come “mission” del costituendo consorzio;
i settori specifici di interesse, confrontati con quelli di altri Enti consortili a cui
l’Università partecipa;
le competenze disciplinari necessarie per i diversi settori applicativi
il peso dell’attività di agenzia rispetto alle altre attività.
la dotazione finanziaria di avviamento.
Tali temi verranno affrontati in occasione della visita che il Direttore Generale del CNR dott. Piero Marini farà a Sassari il prossimo 6 giugno.
Centri di eccellenza nella ricerca
Tra le nuove proposte desidero citare il progetto presentato recentemente al
Ministero della Ricerca e dell’Università per la nascita a Sassari di un Centro interdisciplinare per lo sviluppo della ricerca biotecnologica e per lo studio della
biodiversità della Sardegna e dell’area mediterranea: il costo totale sarà di circa 10
miliardi, 2 dei quali nel triennio a carico dell’Ateneo. I temi principali saranno
quelli della biodiversità, delle malattie genetiche, dei vaccini, della caratterizzazione molecolare, delle neoplasie epatiche, dell’impatto ambientale, della bio-conservazione, della terapia genica e dei virus.
- 422 -
La prospettiva potrebbe indirizzarci verso la nascita di un centro di eccellenza in collegamento con altre sedi. Per quanto riguarda in particolare la ricerca
nel campo della formazione appaiono prioritari i settori delle professioni e delle
tecnologie: la Scuola di specializzazione per insegnanti potrebbe partecipare al
progetto MARTE, mentre si dovranno sviluppare i rapporti con la UOC per la
formazione a distanza.
A proposito del tema delle grandi attrezzature, ci si propone di rinnovare
le richieste, per un potenziamento delle strutture dipartimentali, verso la nascita di
un Centro di servizio per grandi attrezzature scientifiche.
Il Consiglio di Amministrazione si è dichiarato interessato a regolamentare
l’utilizzo completo dei fondi virtuali del cofinanziamento nazionale, che potranno
essere destinati all’acquisto di grandi attrezzature.
Si ribadisce la piena disponibilità dell’ateneo a favorire la mobilità dei ricercatori, individuando tutte le opportunità per scambi con centri di ricerca specializzati operanti all’estero.
Verrà sostenuta l’attività del nucleo di valutazione e verrà riorganizzata l’amministrazione, con accorpamenti di settori per una migliore funzionalità.
E’ stato istituito il servizio di prevenzione e protezione.
Verrà istituito il Museo della scienza e della tecnica, per il quale ci si propone l’assunzione di un assegnista di ricerca e l’accesso ai fondi (30 miliardi) previsti dalla L. 10 gennaio 2000 n. 6 che riguarda la diffusione della cultura scientifica, in particolare nei musei e negli orti botanici.
In occasione della conferenza dell’anno scorso abbiamo potuto dimostrare
grazie alla tabella che allora presentammo (p. 13 degli Atti della II Conferenza di
Ateneo, 13 aprile 1999) un dato che appare straordinario e cioè che oltre il 50%
degli investimenti nel settore della ricerca presso l’Università di Sassari è originato
dalla Regione Sarda per un totale di circa 30 miliardi e non solo nel settore sanitario, senza valutare gli interventi edilizi calcolati a parte: sono stati finanziati interventi per studi, ricerche e pubblicazioni scientifiche (LR 43/50 art. 7), per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo (LR 43/90 e 19/96), per un programma
coordinato in materia di studi, progetti, ricerche e collaborazioni scientifiche (LR
2/94 art. 70), convegni (Assessorati alla P.I. ed AA.GG. LR 2/94 art. 69), manifestazioni culturali (LR 17/1950) informatizzazione (LR 2 art. 49), acquisto e noleggio
di attrezzature scientifiche della Facoltà di Agraria (LR 4/50), per non parlare delle
attrezzature sanitarie, degli interventi per la Facoltà di Giurisprudenza, per la
- 423 -
nascita dei corsi di laurea gemmati a Nuoro con i relativi laboratori ed infine degli
interventi dell’Assessorato alla programmazione per contratti ex lege 2/94 art. 37,
che finalmente sono stati banditi dopo un fermo di alcuni anni.
Particolarmente attiva si dimostra la Regione nel settore dei Beni Culturali, con il progetto PARNASO e con la prospettiva della nascita di Nuovi consorzi
nel settore dei BBCC, finanziati coi fondi della legge 488/92 (interventi a sostegno
alle aree meno sviluppate del paese) e della legge 46/92 (innovazione nelle imprese). Il programma PARNASO mobiliterà un investimento complessivo a livello
nazionale di oltre 250 miliardi e consentirà una “santa alleanza” che veda consorziate
le Università con la Regione Sarda, le Soprintendenze, il CRS4 ed altri organismi
privati di ricerca, per l’utilizzo dei fondi consistenti messi a disposizione dal Governo.
Università e Regione possono procedere d’intesa per la nascita di un catalogo regionale integrato dei beni culturali: è forse possibile definire un percorso di comune collaborazione con l’Istituto per i Beni Ambientali, Culturali e naturali della
Regione Emilia Romagna e con gli Enti e le Istituzioni interessate e a vario titolo
coinvolte nel progetto di catalogazione regionale del patrimonio dei BBCC. Tale
collaborazione sarà estesa alle Soprintendenze e mi consentirete di ricordare che a
Cagliari si è recentemente svolta la III Conferenza regionale sul paesaggio nella II
settimana della cultura promossa dalla Soprintendenza per i beni ambientali
architettonici artistici e storici per le province di SS e Nuoro.
Molto consistenti sono le risorse mobilitate dalla Regione Sarda per la ricerca: l’Assessorato alla P.I. sui fondi della legge 9.8.1950 n. 43 (contributi per
studi, ricerche e pubblicazioni scientifiche) ha però un meccanismo perverso di
assegnazione, che rende quasi impossibile la liquidazione dei contributi, assegnati
in percentuali troppo basse, con una progressiva riduzione del contributo a consuntivo se le previsioni di spesa, di fronte ad una riduzione del contributo, non potessero essere interamente rispettate, coperte con finanziamenti di altra fonte.
1994 7 progetti per un totale di 71 milioni, cui cui sono stati però erogati soltanto
45 milioni.
1995 11 progetti per un totale di 126 milioni di contributo, di cui sono stati erogati però soltanto 50 milioni
1996 10 progetti, per un totale di 77 milioni di contributo, di cui sono stati erogati
solo 42 milioni.
1997 7 progetti, per un totale di 59 milioni.
- 424 -
Nell’insieme per 35 progetti sono stati assegnati contributi per 333 milioni
(di cui solo 137 milioni effettivamente erogati).
Non si conoscono purtroppo i dati del 1998 e 1999 a causa del ritardo cronico nelle assegnazioni, che di norma vengono effettuate nel primo trimestre dell’anno successivo.
La Regione Sarda liquida con grave ritardo i fondi assegnati sulla L.R. nr.
17 del 21.6.1950 per convegni, un settore curato dall’Assessorato alla P.I.
1994 £. 165 milioni
1995 £. 20 milioni
1996 £. 32 milioni
1997 £. 24 milioni.
Totale 241 milioni.
Purtroppo ci risulta che nessun rendiconto del 1997 e pochissimi rendiconti
del 1996 sono stati liquidati: credo che l’Assessore regionale alla P.I. dovrà affrontare il problema del’incredibile colpevole ritardo con il quale la Regione provvede
alla liquidazione dei contributi per convegni, con anticipazioni spesso indebite a
carico del bilancio dell’Università e dei Dipartimenti.
Una maggiore velocità della spesa è quella dell’Assessorato agli AA.GG.,
che dispone di una buona dotazione sempre per il finanziamento dei convegni, ai
sensi della L.R. 29.1.1994 n. 2, art. 69:
1994 £. 8 milioni
1995 £. 83 milioni
1996 £. 87 milioni
1997 £. 43 milioni
1998 £. 35 milioni.
Totale £. 256 milioni.
L’Assessorato alla Programmazione della Regione Sarda ha trasferito 3028
milioni e 978 milioni per il progetto Ambiente e biotecnologie.
Un consistente finanziamento è stato ottenuto dalla Facoltà di Medicina e
dal gruppo di ricerca diretto dal prof. Francesco Tanda per gli studi sulle
biotecnologie applicate alla medicina ed in particolare sul genoma umano, condotti in collaborazione con l’Area CNR di Sassari e l’Università di Cagliari, indirizzati ad assicurare la tutela e valorizzazione del patrimonio genetico di alcuni ceppi
della popolazione sarda, di fronte interese scientifico per lo studio delle malattie
genetiche: il Rettore nelle scorse settimane ha partecipato alla presentazione
- 425 -
dell’iniziativa presso l’Assessorato Regionale alla programmazione, che ha concesso un contributo di 10 miliardi.
L’Assessorato alla difesa dell’ambiente della Regione Sarda ha finanziato
con 802 milioni l’attività dell’Università di Sassari per il piano di disinquinamento
per il risanamento del territorio del Sulcis Iglesiente (Dipartimenti di Biologia animale, Scienze ambientali, Patologia generale, Anatomia, Scienze del Farmaco e
Fisiologia Umana).
Mi soffermerò però solo su un capitolo che abbiamo giudicato estremamente innovativo e di grande interesse, quello dei contratti di ricerca ex art. 37 della L.R. 2/94.
L’Assessorato Regionale alla Programmazione ha messo a disposizione nel
triennio oltre 5 miliardi e più precisamente:
1994 74 contratti da 25 milioni ciascuno per 1.850 milioni
1995 63 contratti da 35 milioni ciascuno per 2.205 milioni
1996 31 contratti da 35 milioni l’uno per 1.085 milioni
Sono noti i problemi insorti a causa del ricorso al TAR di alcuni contrattisti,
desiderosi di veder trasformati in contratti a tempo indeterminato a carico dell’Università dei contratti a tempo definito, per una o due annualità finanziati dalla
Regione Sarda. Non è il caso di ricordare che il Consiglio di Amministrazione
intende resistere giudizialmente a tale pretesa.
Come è noto nel triennio 1994-96 sono stati finanziati 168 contratti per
oltre 5 miliardi di lire, mentre il Centro regionale per la programmazione ha esitato
a lungo se proseguire l’intervento nelle forme consuete oppure procedere al finanziamento di assegni di ricerca o di dottorati di ricerca o di borse post-dottorato,
anche alla luce della riforma nazionale dei dottorati, che richiede finanziamenti
mirati e l’intervento di istituzioni locali, al fine di estendere il numero dei dottorati
di ricerca in settori particolarmente qualificati e competitivi in campo internazionale, con un allargamento delle aree disciplinari interessate e con una puntuale
verifica dei risultati. Il Comitato regionale universitario nel mese di giugno 1998
aveva insediato un gruppo di lavoro presso l’Assessorato alla programmazione, con rappresentati degli assessorati al Lavoro e della Pubblica Istruzione, del
Consorzio 21, delle due Università. Il gruppo di lavoro ha segnalato nella riunione
del 3 luglio dell’anno scorso alcuni punti critici, suggerendo l’utilizzo di nuovi
strumenti di politiche del lavoro, indicando alcuni limiti dell’intervento, che sarebbero l’età, la procedura di selezione dei giovani, la limitazione ai laureati con l’esclusione dei giovani in possesso di laurea breve, la scarsa selezione dei progetti dal
- 426 -
punto di vista degli sbocchi occupazionali; e ciò a fronte di un dato di fatto, cioè la
scarsa sensibilità delle imprese sarde, che non sfruttano le attuali opportunità. La
commissione purtroppo non ha al momento prodotto una proposta operativa in
merito all’utilizzazione dei fondi disponibili ex art. 37, che sia coerente - questa è
l’espressione utilizzata da Bruno Asili, “con le politiche del lavoro altamente qualificato recentemente emanate a livello nazionale e che finalizzi maggiormente l’intervento all’occupazione anche futura dei giovani contrattisti”. La commissione
ha suggerito di destinare parte del finanziamento a favore dell’università per il
cofinanziamento di strumenti quali contratti a tempo determinato, assegni ecc.;
inoltre andrà avviata un’opera di sensibilizzazione delle imprese e la costituzione
di una banca dati, per dare la massima pubblicità all’iniziativa.
Finalmente, con delibera del 15 febbraio 2000, la nuova Giunta Regionale
ha bandito circa 100 nuovi contratti di ricerca per giovani laureati presso strutture
di ricerca pubbliche e private, coi fondi della IV annualità, per un totale di 7 miliardi. Le innovazioni introdotte rispetti agli anni precedenti riguardano:
- proposte indirizzate verso obiettivi finalizzati all’occupazione dei giovani fino
a 34 anni di età
- trasferimento nelle imprese e nel territorio dei contenuti e metodologie innovative
appresi durante il periodo contrattuale
- finanziamento di soggiorni e stages fuori sede
I progetti vanno presentati entro 45 gg. dalla pubblicazione sul BURAS
avvenuta il 9 maggio, dunque entro il 15 giugno p.v.
Esiste un problema regionale di distribuzione delle risorse per la ricerca,
problema che sembrava risolto con il varo della L.R. 26/96, legge Fois, che era
stata voluta con lo scopo di definire i rapporti tra Università e Regione, di semplificare le procedure e di avviare una razionalizzazione degli investimenti ed una
valorizzazione dell’autonomia dei due atenei isolani, che però ritarda a partire anche per l’ostilità di gruppi di potere consolidati. Eppure tale legge consentirebbe
non solo una programmazione ordinata, ma soprattutto una pluriennalità della
programmazione, con un utilizzo organico delle risorse. Secondo Vanni Lobrano si
tendeva a superare la logica del bellum omnium contra omnes nell’assalto ai santuari regionali da parte di molti questuanti. In proposito debbo registrare gli impegni assunti dall’Assessore Pasquale Onida.
- 427 -
Nell’ampia indagine promossa dalla commissione Lobrano, con lo scopo di
proporre possibili linee di intervento della Regione nel settore della ricerca, risultano evidenziati i settori ambiente, cultura e beni culturali, istituzioni, comunicazioni e trasporti, economia (attività produttive primarie in particolare agricoltura, pesca, attività estrattive, commercio interno ed esterno in particolare marchi DOC,
turismo), infine tecniche tradizionali, innovazione e nuove tecnologie.
Gli orientamenti generali espressi dall’Ateneo in quella occasione sono i
seguenti:
- mantenere e sviluppare la ricerca di base secondo le linee proprie alle istituzioni dell’Ateneo
- incrementare gli scambi scientifici in ambito nazionale e sovrannazionale
- permettere l’opzione tra le grandi ricerche dipartimentali e le ricerche di gruppi
limitati di ricercatori
- sostenere le pubblicazioni (riviste, raccolte di scritti, monografie)
Le indicazioni specifiche di temi di ricerca non possono essere qui indicate,
con riferimento alle scienze umane ed alle scienze sperimentali, ma si segnala la
conoscenza, la difesa e la valorizzazione dell’ambiente sardo sotto tutti i profili, ivi
compreso lo specifico aspetto dell’insularità. E’ stata segnalata l’esigenza di potenziare i laboratori di ricerca e le biblioteche (conservazione del patrimonio librario e
informatizzazione) e sono state richieste attrezzature per la stampa.
Mi consentirete di ricordare anche la legge regionale 26/97 per la tutela
della lingua e della cultura sarda, che costituirà un’importante occasione per le
ricerche in ambito umanistico.
Rimandando alla relazione di Giuseppe Delitala, si richiamano i dati di sintesi relativi ai finanziamenti nel settore della sanità: l’Assessorato Regionale alla
Sanità ha finanziato nel quinquennio una trentina di progetti di ricerca, con un
costante incremento dei finanziamenti e più precisamente:
1994
6 progetti
per 1200 milioni
1995
3 progetti
per 588 milioni
1996
8 progetti
per 850 milioni
1997
8 progetti
per 1137 milioni
1998
9 progetti
per 915 milioni
1998
11 progetti
per 958 milioni
Totale
45 progetti
per 5.648 milioni.
- 428 -
FINANZIAMENTI ASSESSORATO DELL’IGIENE E SANITA’
ANNO DI
ASSEGNAZIONE
N° PROGETTI
ASSEGNAZIONI
1997
8
1.136.668.000
1998
9
915.000.000
1999
11
958.000.000
TOTALE
28
3.009.668.000
1.200
1.000
80 0
60 0
ASSEGNAZIONI SANITA'
40 0
20 0
0
1997
1998
1999
Vanno anche aggiunti i contributi dell’Istituto Superiore di Sanità, che nel
triennio ha finanziato 9 progetti presentati dall’Università di Sassari per un totale
di 530 milioni:
1994
1995
1996
1997
1998
1 progetto per 130 milioni
2 progetti per 190 milioni
1 progetto per 60 milioni
3 progetti per 130 milioni.
2 progetti per 20 milioni
- 429 -
Si possono inoltre citare i fondi assegnati con L.R. nr. 8 del 18.5.1951 modificata con L.R. nr. 9 del 31.3.1987, che riguarda l’acquisto di attrezzature sanitarie per il miglioramento dell’assistenza ospedaliera ed ambulatoriale:
1994
£. 2.740 milioni
1995
£. 4.680 milioni
1996
£. 1.600 milioni
1997
£. 1.672 milioni.
1998
nessuna assegnazione
1999
nessuna assegnazione
Totale per 4 anni: 10.692 milioni.
Altri fondi destinati alle attrezzature sanitarie destinate alla ricerca sono
pervenuti dalla Regione Sarda attraverso l’Azienda USL.
L.R. 29.1.1994 n. 2 art. 69 - L.R. 21.6.1950 nr. 17; L.R. 7.4.1995 nr. 6 art. (Assessorato Igiene e sanità) per convegni:
1997 £. 67 milioni
1998 £. 75 milioni
L.R. 7.4.1995 n. 6 art.83 Assessorato all’Igiene sanità per convegni
1997 £. 5 milioni
Grandi ritardi si riscontrano nella spendita dei fondi assegnati dalla Regione Sarda nell’ambito della L.R. nr. 19 dell’11 aprile 96 art. 16 per la cooperazione
coi i paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazione e della L.R. nr. 43/
90 art. 14 per progetti a favore di paesi in via di sviluppo (ricerca e formazione).
Le assegnazioni sono consistenti, ma finora è stato possibile utilizzare solo
le prime annualità, a causa dei ritardi nella rendicontazione.
E più precisamente, per la L.R. 43/90 art. 14 (a favore di progetti di ricerca
e formazione a favore dei paesi in via di sviluppo):
1994 £. 295 milioni per 4 iniziative dell’UNU
1995 £. 419 milioni, per 8 progetti, compreso un progetto di collaborazione per
200 milioni con l’UNU.
1996 100 milioni per un progetto
1997 £. 290 milioni per 5 progetti
- 430 -
1998 £. 250 per 7 progetti (richiesta di 569 milioni)
1999 £. 250 milioni per circa 10 progetti (richiesta di £. 800 milioni).
Per la L.R. nr. 19/11 aprile 96 per cooperazione coi i paesi in via di sviluppo
e di collaborazione internazione :
1996 34 milioni
1997 484 milioni per 10 progetti, su una richiesta di 1059 milioni
1998 490 milioni per 16 progetti, su una richiesta du 1151 milioni
1999 732 milioni per 22 progetti, su una richiesta di 1482 milioni per 22 progetti.
Altri interventi provengono dalle Amministrazioni provinciali di Sassari
e di Nuoro soprattutto nel settore delle borse di studio e dei corsi di perfezionamento, come quello dedicato all’indagine storica antica e medioevale dell’antica
curatoria di Dore-Orotelli, con un finanziamento di 60 milioni.
Ma la collaborazione con la provincia di Sassari ha assunto un livello estremamente soddisfacente: penso agli accordi in materia edilizia, all’azione di stimolo svolta nei confronti del CNR per la realizzazione dell’area, alla decisione di
affidare all’Università la presidenza della Società consortile per azioni Demos, che
consente un diretto rapporto con tutti gli EE.LL. del territorio. L’avvio della programmazione dei fondi strutturali europei per gli anni 2000-2006 PON e POR ha
recentemente consentito di portare il confronto tra l’Università e l’Amministrazione Provinciale su un piano ancora più definito: l’Università sostiene il programma
organico proposto dalla Provincia per trasformare il Nord Sardegna in territorio di
eccellenza e crede nella centralità del turismo inteso come fattore dinamico capace
di sostenere e sollecitare la crescita di altri settori. Propone perciò alcuni macroprogetti dedicati uno allo sviluppo delle risorse ambientali, agricole e zootecniche,
con attenzione agli aspetti giuridici ed economici; un altro macro progetto sarà
dedicato all’ipotesi di sviluppo di Alghero come centro di studi universitari di eccellenza intorno all’istituenda Facoltà consortile di architettura mediterranea nell’ambito dell’IMEDOC, d’intesa con le Università di Corte, delle Baleari e di Cagliari; infine sono state presentate proposte di collaborazione dell’Università nell’ambito della ricerca nel settore dei beni culturali (il progetto Ecclesiae turritanae,
sui monumenti e le chiese rurali nell’ambito del territorio del Regno di Torres), del
turismo termale, della terza età e del risanamento ambientale.
- 431 -
L’Università ha stipulato con l’Amministrazione Provinciale e alcuni Comuni dell’hinterland l’accordo per patti territoriali: in particolare il patto territoriale Alghero-Coros-Monteleone, quello del Golfo dell’Asinara (SassareseRomangia) e quello per la Sardegna centro-settentrionale (Logudoro-Meilogu,
Logudoro-Monte Acuto, Goceano).
Resta da dire delle numerose convenzioni con Università straniere e con
Istituti specializzati di ricerca, alcune delle quali godono di finanziamento da parte
del Ministero degli esteri. Si può citare la convenzione con le due Università di
Rabat, Souissi ed Agdal, con le quali sono stati avviati due grossi progetti di ateneo,
uno relativo agli scarichi inquinanti sull’Oued Sebou e l’altro per migliorare la
qualità del latte di capra. Ancora con il Marocco ed in particolare con l’Università
di Mohammedia è in atto una convenzione nel settore dei Beni Culturali curata da
R. Zucca. Inoltre si citeranno le qualificanti convenzioni con l’Università di Maputo
in Mozambico e con l’Università dello Zimbawe curate dai proff. Cappuccinelli e
Rubino; la convenzione con l’Institut National du Patrimoine di Tunisi, quest’ultima per le indagini archeologiche sulla vallata dell’oued Arkou; ancora le convenzioni con l’Università di N’Djamena nel Ciad (Atzori), che è stata rifinanziata nel
1999-2000 dal MURST con 7 milioni, con l’Università di Istambul (Sechi), con la
Jordan University of Sciences and Technology (Falcolini-Pintore), con la Colorado
State University (Mulas), con l’Università di Laval-Quebec (Bayle), con l’Università di Santiago del Estero (Argentina), con la Pontificia Università Cattolica de
Chile. Sono in atto altre convenzioni con università europee, Granada, Siviglia,
Tarragona, Barcellona, Baleari, Brno, Vezsprem, Leeds, Budapest, l’Università
Lomonasov di Mosca e con l’Istituto Karolinska di Stoccolma. Infine le attività
dell’Università delle Nazioni Unite, promosse d’intesa con la nostra università.
Nel corso dell’ultimo anno sono stati attivati gli accordi con l’Università di
Mansoura (Repubblica Araba d’Egitto).
E’ in corso di perfezionamento l’accordo con l’Università di Corsica.
Altre convenzioni per prestazioni di ricerca a pagamento sono state stipulate dall’Università di Sassari e dai Dipartimenti e centri di spesa.
Ho già segnalato in passato come l’Ufficio legale abbia perso le competenze nel corso degli ultimi tre anni e soprattutto abbia perso il contatto con i Dipartimenti per fornire un quadro complessivo di tale attività, che nel triennio 1995-97,
comprendeva un centinaio di convenzioni, con un’introito che arrivava almeno a
- 432 -
dieci miliardi, anche se alcune convenzioni prevedevano tariffe unitarie per singole prestazioni e non indicavano un tetto nello stanziamento finanziario. Si tratta di
servizi a pagamento per conto terzi, che in alcuni casi riguardano direttamente
l’attività di ricerca applicata dei nostri colleghi: per brevità ricorderò soltanto che
ben 26 convenzioni dichiarate nel 1997 superavano i 100 milioni di lire, con utili
ripartiti proporzionalmente all’interno del gruppo di ricerca e dell’Università, come
è previsto nell’art. 59 del Regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità, che recentemente è stato modificato. Per l’anno 1998, il numero delle convenzioni gestite dall’Ufficio legale si è ridotto ad appena 11, con Enti pubblici,
Regione Sarda, Provincia di Sassari, Istituto Zooprofilattico, Camera di commercio, ma anche Enel, Casa circondariale di Nuoro, Enichem, EVC di Porto Torres,
ecc.
Con il 2000 tutte le convenzioni sono ora gestite direttamente dai Centri
autonomi di spesa o dai Dipartimenti: si capirà l’attuale difficoltà a raccogliere
i dati, anche perché la configurazione del bilancio dei centri di spesa è stata
modificata solo a partire dallo scorso I gennaio, con il sistema di contabilità integrata CINECA.
Eppure anche con il vecchio sistema di contabilità doveva essere possibile
raccogliere i dati se, dopo mie pressanti richieste, il Direttore Amministrativo è
stato in grado di fornirmi un lunghissimo tabulato, dal quale ho potuto estrarre i
dati sorprendenti che posso oggi presentare.
Dobbiamo intanto distinguere le prestazioni a pagamento per servizi in conto terzi dai contratti e convenzioni per attività di ricerca svolta a favore di terzi.
Nel corso del 1999 sono stati effettuati accertamenti per 21 Dipartimenti o
strutture assimilate, per un totale di 2.064 milioni; sono 4 i Dipartimenti che superano i 100 milioni.
In questi mesi iniziali del 2000, risultano accertamenti per 482 milioni, con
un solo Dipartimento che supera i 200 milioni e con 10 strutture interessate.
Prestazioni a pagamento riguardano soprattutto analisi, indagini, accertamenti sanitari, ed altre prestazioni a favore di ASL, tribunali, Case circondariali, RAS, Comuni, provincia, Enti regionali come ESAF, ENICHEM, Studi professionali, Società assicuratrici, ecc. ed anche per corsi di informatica, censimenti archeologici,
affitto aule, corsi di lingua, ecc.
- 433 -
PRESTAZIONI A PAGAMENTO ANNO 1999
(in neretto oltre i 100 milioni)
ACCERTAMENTI
Dip. di Storia
RISCOSSIONI
RESIDUI
5.970.000
5.970.000
26.400.000
6.000.000
20.400.000
110.965.750
77.772.897
33.192.853
(Mario Da Passano)
Dip. di Economia,
Istituzioni e Società (Paolo Fois)
Dip. di Chimica
(Stefano Enzo)
Dip. di Botanica ed
71.664.000
71.664.000
Ecologia Vegetale (Bruno Corrias)
Dip. di Scienze ambientali Agrarie
e Biotecnologie Agro-alimentari
35.071.800
34.891.800
180.000
Dip. di Ingegneria del territorio
(Paolo Baldaccini)
9.168.000
9.168.000
Dip. di Scienze Biomediche
(Andrea Montella)
98.132.200
48.149.200
49.983.000
Sezione Struttura Pat. generale
(Dip.scienze biomediche)
56.065.320
56.065.320
Dip. Farmaco-ChimicoTossicologico (Giuseppe Paglietti) 163.490.400
70.065.600
93.424.800
Dip. di Economia e sistemi
arborei (Piero Deidda)
Dipartimento di Farmacologia,
8.262.000
3.802.800
73.262.400
4.459.200
73.262.400
Ginecologia e Ostetricia (Egidio Miele)
D.S. Medicina specialistica
D.S. Chirurgia anestesiologica
D.S. Medicina:
4.140.000
4.140.000
43.203.000
18.000.000
25.203.000
1.093.831.580
967.596.180
126.235.400
Anatomia patologica
D.S. Medicina: Clinica medica
31.25.068
31.525.068
156.882.065
156.882.065
generale e terapia medica ecc.
D.S. Dermatologia e
Istituti aggregati
- 434 -
D.S. Servizi generali della
10.834.845
10.834.845
3.240.000
3.240.000
Facoltà di medicina veterinaria
D.S. Servizi generali della
Facoltà di medicina e chirurgia
D.S. Servizi Generali Facoltà
di Scienze MM.FF.NN.
28.246.000
6.696.000
21.550.000
Centri interdisc. aggregati
(Pino Suffritti)
20.000.000
20.000.000
D.S. Patologia Vegetale
Entomologia agraria
10.500.000
10.500.000
___________________________________________
2.064.854.428
1.670.226.175 394.628.253
TOTALE
PRESTAZIONI A PAGAMENTO ANNO 2000
(in neretto oltre i 100 milioni)
ACCERTAMENTI
RISCOSSIONI
RESIDUI
34.416.000
0
34.416.000
Dip. di Botanica
Dip. Scienze ambientali
Dip. di scienze biomediche
Dip. di Economia e sistemi arborei
Dip. Farmaco-chimico-toss.
D.S. Facoltà Medicina Veternaria
D.S. Centri interdisciplinari
4.320.000
21.288.400
4.320.000
360.000
20.928.400
2.922.000
1.202.400
1.719.600
29.197.200
5.414.400
23.782.800
1.915.560
930.240
985.320
19.500.000
19.500.000
D.S. Dermatologia e spec. microchirurgiche
D.S. Anatomia patologica
D.S. Clinica medica, patol. medica
TOTALE
68.207.500
53.902.000
14.305.500
216.157.780
23.065.500
193.092.280
63.660.000
61.660.000
2.000.000
___________________________________________
481.916.840
190.686.940 291.229.900
Ancora più favorevole è l’andamento dei contratti e convenzioni per attività
di ricerca, che nel 1999 vede 6 strutture superare i 500 milioni e 13 su 17 strutture
- 435 -
oltre i 100 milioni, con un totale di accertamenti di ben 7.172 milioni. Nei primi
mesi del 2000 risultano censite ben 9 strutture, 3 delle quali superano i 200 milioni,
con accertamenti per 1176 milioni. Le convenzioni principali sono state stipulate
con ENEL, Agenzia nazionale protezione ambiente, Regione, Ist. sup. sanità, Azienda Ospedaliera Spallanzani, Comuni, Comunità Montane e GAL, Consorzi per la
frutticultura, aziende (RAU), Azienda foreste demaniali, Assessorato ambiente RAS,
Istituto Zooprofilattico sperimentale, cooperative, CIF, ENFAP, ASI, Parchi, Soprintendenze, esercito.
Tra i temi di ricerca, ricorderò la convenzione con l’Istituto Etnografico
Nuoro per catalogazione beni demologici, con la cooperativa pescatori per bottarga,
meccanismi biotossine algali, genetica, infezioni ospedaliere, salmonellosi animali, desertificazione, energia alternativa, tecniche innovative coltivazione riso, carciofi
freschi, valorizzazione prodotti caseari, mirto, vitigni moscato, vernaccia, sughero,
scavi archeologici, musei etnografici, corsi di lingua, attività fitosanitaria ecc.
Tra i temi di ricerca spero mi scuserete se richiamerò la convenzione per
90 milioni del Dipartimento protezione delle piante con la Comunità Montana del
Marghine e Planargia per il miglioramento sanitario del vitigno malvasia di Bosa.
CONTRATTI E CONVENZIONI ANNO 1999
(in neretto le 6 strutture oltre i 500 milioni; oltre i 100 milioni ben 13 strutture)
ACCERTAMENTI
RISCOSSIONI
RESIDUI
997.795.739
862.291.739
135.504.000
1.428.500.000
819.400.000
609.100.000
872.520.0000
238.860.000
633.660.000
537.880.996
264.204.798
273.676.198
125.000.000
25.000.000
100.000.000
776.850.000
418.290.000
358.560.000
Dipartimento di Chimica
(Stefano Enzo)
Dip. di Botanica ed Ecologia
Vegetale (Bruno Corrias)
Dip. di Scienze ambientali Agrarie
e Biotecnologie Agro-alimentari
Dip. di Biologia Animale
(Salvatore Cosseddu)
Dip. di Scienze del Farmaco
(Giovannina Minardi)
Dip. di Scienze Zootecniche
(Paolo Brandano)
- 436 -
Dip. di Scienze Biomediche
166.000.000
91.000.000
75.000.000
(Andrea Montella)
Dip. di Scienze Fisiologiche, Bio-
150.000.000
150.000.000
chimiche e Cellulari (Bruno Masala)
Dip. di Scienze Umanistiche del-
10.000.000
9.000.000
1.000.000
118.380.000
54.540.000
63.840.000
96.000.000
16.000.000
80.000.000
19.848.800
1.200
l’Antichità (Salvatore Panimolle)
Dip. di Economia e Sistemi Arborei
(Piero Deidda)
Dip. di Farmacologia, Ginecologia
e Ostetricia (Egidio Miele)
Istituti di Lingue e Centro Linguistico 19.850.000
D.S. Medicina specialistica Pediatria
1.500.000
1.500.000
D.S. Medicina: Anatomia patologica,
Igiene e medicina preventiva, ecc.
212.500.000
42.497.500
170.002.300
330.500.000
136.000.000
194.500.000
D.S. Istit. di Matematica e Fisica 1.062.729.850
237.715.888
825.013.962
D.S. Servizi Generali Facoltà di
Scienze MM.FF.NN.
D.S. Ist. Patologia vegetale
TOTALE
266.000.000
117.800.000 148.200.000
___________________________________________
7.172.006.585
3.503.948.725 3.668.057.860
CONTRATTI E CONVENZIONI ANNO 2000
(in neretto oltre i 100 milioni)
ACCERTAMENTI
Dip. Economia Istituzioni
RISCOSSIONI
RESIDUI
30.000.000
15.000.000
15.000.000
Dip. Biologia animale
299.912.730
110.000.000
189.912.730
Dip. Scienze biomediche
250.400.000
0
250.400.000
Dip. Scienze zootecniche
50.000.000
0
50.000.000
Dip. Zoologia
96.000.000
92.000.000
4.000.000
Dip. Scienze agronomiche
300.000.000
200.000.000
100.000.000
Dip. Protezione delle piante
90.498.787
498.787
90.000.000
D.S. Pediatria medicina special.
20.000.000
11.997.500
8.002.500
D.S. Anatomia patologica
TOTALE
40.000.000
15.992.000
24.008.000
___________________________________________
1.176.811.517
445.488.287 731.323.230
- 437 -
Credo che con questi dati abbiamo superato la mancata informazione dell’anno scorso e scavalcato le difficoltà ripetutamente segnalate dall’Ufficio legale
per acquisire tali dati, che per il 1999 possono essere così riassunti:
ACCERTAMENTI
RISCOSSIONI
RESIDUI
Prestazioni a pagamento
2.064.854.428
1.670.226.175
394.628.253
Contratti e convenzioni
7.172.006.585
3.503.948.725
3.668.057.860
___________________________________________
9.236.861.013
5.174.174.900
4.062.686.113
TOTALE
Il dato del 1999 è straordinario in quanto risulta sostanzialmente uguale a
quello di un intero triennio, il 1995-96-97.
Sono interessate una ventina di strutture, 17 delle quali superano i 100 milioni; ma il numero delle singole convenzioni che superano i 100 milioni arriva alla
cinquantina, un dato che raddoppia quello certificato in questa stessa sede de anni
fa, prima del black-out informativo dell’anno scorso.
Ancora una volta vogliamo dichiarare di aver scelto la strada della trasparenza e dell’informazione, oltre che della piena circolazione dei dati.
Se trascuriamo per un momento gli aspetti finanziari, il delegato Antonello
Mattone certamente vorrà ricordare le novità relative all’anagrafe della ricerca
1996-99 e la prossima uscita di un CD-ROM e di un II tomo dell’annuario 1997-98
dedicato all’’anagrafe della ricerca nel quale inseriremo in appendice tutti i dati
che oggi vi saranno presentati, compresi i grafici dei singoli finanziamenti: la risposte fin qui pervenute all’indirizzo di posta elettronica del CST sono oltre 390,
un dato che va al di là delle più rosee previsioni e che sostanzialmente triplica il
dato dell’ ultima anagrafe della ricerca pubblicata, che forniva un dato del tutto
parziale sull’attività di ricerca svolta nell’Ateneo.
Il nucleo di valutazione calcolava per il 1997 come segue la produzione
scientifica dell’Ateneo:
ateneo
ateneo
62,33
869
annuo libri
x 711,67 (sic!) docenti
annuo articoli x 592
docenti
Si tratta di dati assolutamente sotto-stimati.
- 438 -
0,12
1,44
Occorre dunque che la cultura della valutazione faccia un ulteriore passo in
avanti e che la produzione scientifica dei docenti venga valutata negli aspetti quantitativi,
nelle aree di eccellenza e nei settori in crescita, che sono punto di riferimento a livello
nazionale ed internazionale. Esistono certamente spazi di miglioramento della ricerca
universitaria e l’esigenza è quella della completezza dell’anagrafe delle ricerche.
Non esistono dunque più ragioni per non suggerire alle commissioni di Dipartimento il pieno utilizzo dell’anagrafe anche per le assegnazioni dei finanziamenti
per la ricerca, in particolare per l’ex 60%. Abbiamo in sostanza recuperato il ritardo che si era accumulato e contiamo di semplificare ulteriormente le procedure
attraverso il WEB di Ateneo, sul quale i singoli ricercatori potranno riversare i dati
della propria produzione scientifica, rendendola leggibile a tutti i docenti.
Un discorso a sé merita il problema della nascita del Sistema Informatico
di Ateneo, che sia capace non solo di fornire servizi di tipo anagrafico per studenti,
docenti e non docenti oggi garantiti dal Centro Elaborazione Dati, ma soprattutto
che sia gestito d’intesa con il CISD (il Centro informatico scientifico-didattico) ed
aperto all’utenza scientifica interessata alla ricerca.
La proposta di un piano organico dell’informatica dell’Ateneo, redatta dalla
Commissione presieduta da Giuseppe Baldovino Suffritti è stata discussa in occasione della prima conferenza di Ateneo dell’8 febbraio 99: in questa sede si
richiamerà soltanto l’obiettivo generale che è quello di garantire un uso appropriato (efficiente ed economico) di strumenti informatici e telematici per lo svolgimento delle attività istituzionali dell’Università particolarmente nei seguenti ambiti:
ricerca, didattica, servizi bibliotecari e di documentazione, amministrazione ed
assistenza sanitaria. Il Piano mantiene sostanzialmente l’attuale bipartizione storica tra amministrazione e ricerca, con due sfere di competenza ben separate, e definisce due ambiti distinti per il CED ed il CISD, anche se non si esclude la possibilità di sinergie e di collaborazioni e prevede la nascita di un garante unico per
l’informatica di Ateneo.
Attraverso il CISD si intende assicurare le comunicazioni tra operatori della
ricerca dell’Ateneo, il calcolo scientifico (incluse le applicazioni grafiche), l’accesso tramite INTERNET a informazioni e risorse informatiche remote, la visibilità dall’esterno attraverso la costruzione di pagine WEB di interesse scientifico, la
formazione dei ricercatori e del personale tecnico all’uso di strumenti informatici.
Anche in sede di predisposizione del bilancio di previsione per il 1999, l’Amministrazione ha però inteso dare un segnale forte, liberalizzando totalmente l’accesso
- 439 -
alla rete informatica, sopprimendo il contributo fin qui richiesto agli utenti
INTERNET, trasferendo i fondi al Centro autonomo di spesa (Centri interdisciplinari
aggregati) ed incrementando in modo consistente la dotazione finanziaria del CISD,
coprendo tutte le spese relative alla rete per la ricerca GARR e sostenendo l’iniziativa Network Sardegna, che fornirà nel tempo una serie di servizi che porteranno
alla progressiva liberalizzazione della rete INTERNET e dei servizi di posta elettronica. Al momento, all’interno della rete di Ateneo che è stata realizzata nel pieno
rispetto degli standard dell’Autorità Informatica per la Pubblica Amministrazione,
risultano attivati ben 700 punti di accesso, superiori al numero complessivo dei
ricercatori e dei docenti dell’Università di Sassari.
La mole di attività imporrà certamente a breve un ripensamento sull’organizzazione del CED e del CISD, con l’assegnazione di personale specializzato o
comunque con uno scambio di personale tra le due strutture.
Il piano individua inoltre una serie di obiettivi concreti, che vanno dal
cablaggio in alcuni Istituti e Facoltà non di proprietà dell’Ateneo, ai collegamenti
per trasmissioni dati in fibra ottica per collegare edifici separati da suolo pubblico,
un potenziamento della rete GARR in attesa della realizzazione della nuova rete a
larga banda, con un ulteriore consistente aumento della velocità di trasmissione. La
prospettiva è quella di promuovere sinergie e politiche di scala, capaci di assicurare
consistenti risparmi e di superare l’attuale modello basato su P.C. individuali, attraverso una valutazione di esigenze collettive.
L’obiettivo prioritario assunto quest’anno dal Consiglio di Amministrazione è quello della nuova contabilità integrata di Ateneo CINECA, con software
ed harware forniti dall’Amministrazione a tutti i centri di spesa. Si discute sulla
rete riservata.
E’ in pieno sviluppo il piano per l’ampliamento del sistema informativo
dell’ateneo, biblioteche, laboratori, con un consistente finanziamento di 800 milioni per la rete metropolitana GARR B.
Nel complesso le risorse mobilitate direttamente per la ricerca appaiono
consistenti ed i risultati qualitativamente raggiunti soddisfacenti, anche se è ulteriormente possibile innestare processi di promozione qualitativa per la ricerca pura
e per la ricerca applicata, verso standars di eccellenza, che pongano la nostra Università all’avanguardia in campo europeo, almeno in alcuni settori particolarmente
significativi, in ambito scientifico come in ambito umanistico e ciò alla luce anche
delle ultime disposizioni in materia di autonomia universitaria: il recente documento
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del Gruppo di lavoro ministeriale su “Autonomia didattica e innovazione dei corsi
di studio a livello universitario e post-universitario” affronta anche il problema
delle condizioni della ricerca scientifica e suggerisce le linee per rapporti stabili
con il mondo delle imprese.
Per quanto ci riguarda, innanzi tutto appare doveroso un richiamo ai tempi
della spesa dei fondi per la ricerca, che sono certo eccessivamente lunghi, anche se
l’attuale normativa concede 5 anni per l’utilizzazione dei residui. Abbiamo avviato
una verifica a livello di Dipartimenti e dei Centri di spesa, per valutare esattamente
le dimensioni del fenomeno dei residui e per favorire un tempestivo impiego dei
residui ultraquinquennali non impiegati. In ogni caso il 60% è stato ricondotto ad
una rendicontazione triennale.
L’Ateneo volgerà sempre più l’attenzione a programmi di studio e di ricerca
finalizzati alla valorizzazione delle potenzialità socio-economiche e culturali della
Sardegna, proponendosi come garante di modelli di sviluppo rispettosi dell’uomo
e dell’ambiente e insieme creando o consolidando attività produttive congeniali
alle caratteristiche del territorio. L’Ateneo dovrà pertanto proporsi come interlocutore
necessario nella politica dei parchi ambientali e culturali, nei cui confronti si
dovrà caratterizzare con progetti propri: in questa ottica va interpretata la presenza
dell’Università nei comitati di gestione dei Parchi (il parco di La Maddalena, quello dell’Asinara, quello di San Teodoro-Tavolara-Capo Codacavallo, gli altri previsti parchi regionali in Sardegna, come quello di Porto Conte-Capo Caccia). In particolare al servizio del nuovo Parco Nazionale del Gennargentu, l’Università di
Sassari sta compiendo uno sforzo consistente per sostenere alcune iniziative di
ricerca decentrate sul territorio: la nascita dei laboratori dei Corsi di laurea in Scienze
Forestali della Facoltà di Agraria ed in Scienze ambientali della Facoltà di Scienze
a Nuoro vuole significare una scelta irreversibile dell’Ateneo sassarese, un investimento generoso per lo sviluppo delle zone interne della Sardegna, una politica di
sinergia con gli EE.LL. Attraverso chiamate per trasferimento e per concorso,
l’Ateneo ha provveduto a creare un primo nucleo stabile di docenti sulla sede
gemmata di Nuoro, che si intende potenziare con ulteriori concorsi per docenti e
ricercatori e l’attivazione di dottorati e assegni di ricerca.
Pensiamo alle presenze universitarie ad Alghero e ad Oristano, ma anche a
strutture più leggere come quelle immaginate dal Consorzio per la creazione di un
centro di studi universitari in Ozieri, che potrebbe promuovere l’istituzione di centri di ricerca, di documentazione, nel settore della valorizzazione della cultura e
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della lingua della Sardegna, del comparto agroalimentare e dello sviluppo delle
attività legate al cavallo.
Credo che a questo punto possiamo concludere, tornando agli obiettivi che
ci troviamo di fronte: innanzi tutto un allargamento delle fonti di finanziamento,
attraverso il reperimento di finanziamenti dall’industria e dal mondo delle imprese, dalla Regione Sarda, dall’Unione Europea, oltre che dalle fonti tradizionali.
Appare evidente che si rende necessario un ulteriore inserimento delle strutture dell’Università entro ampi circuiti di ricerca locali ed internazionali, partendo
però dalla valorizzazione delle competenze disponibili e delle potenzialità socioeconomico-culturali locali.
Per il resto oggi può essere solo sfiorato il problema del personale destinato
alla ricerca, che nell’ultimo anno ha conosciuto una serie di novità, legate all’avvio
della nuova stagione dei concorsi a cattedre, all’arrivo di oltre 60 nuovi associati, al
passaggio di molti tecnici laureati nella fascia dei ricercatori. Restano gravi ed anzi
ancor più drammatici i problemi dell’utilizzo del personale non docente, che nel
nostro Ateneo rispetto alla media del paese non è insufficiente ma spesso male impiegato o utilizzato in compiti esclusivamente di tipo amministrativo-burocratico.
Appare indispensabile procedere alla qualificazione del personale tecnico,
per il potenziamento della ricerca, attraverso corsi di formazione o frequenze presso qualificate strutture, con un oculato impiego degli incentivi e delle indennità:
l’Università deve veramente trasformarsi in un’azienda produttiva e dunque debbono essere eliminate tutte le disfunzioni e le inefficienze, con un’integrazione
solidale dell’azione svolta dai docenti e quella svolta dai non docenti. Soprattutto
dobbiamo batterci per impiegare meglio le risorse finanziarie disponibili, che sono
ancora consistenti, e dobbiamo tutti fare un passo avanti sul tema della valutazione della ricerca, con l’impiego di procedure ormai comunemente adottate sia a
livello nazionale che comunitario e definite in occasione del Convegno internazionale sulla valutazione della ricerca che si è svolto a Roma il 4 febbraio 2000, al
quale l’ateneo era rappresentato.
Il decreto legislativo 204/98 “Disposizione per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica” ha istituito il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca CIVR ed ha riconosciuto:
- l’importanza di una visione unitaria della ricerca come sistema globale integrato con il contesto socio-economico;
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l’avvio di un processo di razionalizzazione degli interventi diretti a promuovere e sostenere il settore della ricerca;
- la valutazione e l’autovalutazione come punto cardine attraverso la realizzazione di organismi, strumenti e procedure per la valutazione dei risultati della ricerca e del suo impatto socio-economico.
Penso ad un sistema di valutazione ex ante, che consenta di stabilire la
validità tecnico-scientifica e la potenziale utilità di proposte di programmi e di
progetti, insomma la predeterminazione della rilevanza dei risultati della ricerca e
dei benefici economici, scientifici e sociali attesi, dell’efficacia e dell’efficienza
degli interventi, al fine di una pianificazione in termini economici e strutturali: si
può pensare ad una valutazione scientifica, tecnica e di prevedibile impatto socioeconomico almeno per la ricerca applicata, da parte di esperti indipendenti o di
commissioni, che definiscano un ordine di priorità. Occorre garantire uno spazio
alla ricerca di base, una scelta questa riaffermata dalle precedenti conferenze della
ricerca, che hanno messo in evidenza come in ambito umanistico la nostra Università conosce punte di vera e propria eccellenza. Occorre dunque procedere per superare il quadro quantitativo delineato anche in questa relazione verso modalità di
valutazione qualitativa, che deve essere elemento irrinunciabile per l’impiego delle risorse. Ciò significa anche un’analisi dei titoli posseduti dai proponenti singoli
o meglio associati, una valutazione delle precedenti esperienze nel campo, dei contratti già acquisiti, una coerenza nel dimensionamento del progetto, ecc. Dunque la
qualità scientifica della proposta, la sua significatività, la congruità del budget richiesto, la qualificazione e la reputazione del personale coinvolto.
Penso ad un sistema intermedio presso i singoli Dipartimenti di
monitoraggio globale dell’efficienza del sistema ma anche delle singole ricerche in
corso, che può consistere nella valutazione in corso d’opera particolarmente per
programmi di carattere pluriennale e con consistenti dotazioni finanziarie come
l’INTERREG. Si tratta di monitorare il processo di sviluppo dei programmi di
ricerca, che il decentramento ha reso difficilmente percepibile.
Penso infine alla valutazione ex post dei programmi di ricerca, basata su
un’indagine bibliometrica moderna, sui referee e su una raccolta di dati statistici,
in vista di un miglioramento della credibilità del sistema. Loro sanno che l’Università di Sassari, nel settore della chimica fisica, è in percentuale al primo posto tra le
Università italiane per numero di citazioni dei lavori pubblicati su riviste internazionali da propri ricercatori. Questa terza conferenza della ricerca ha potuto entrare
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sui temi specifici delle ricerche in corso presso l’Università di Sassari e sulla sostanza di problemi che in passato abbiamo solo sfiorato.
C’è certamente qualche passo in avanti: l’11 aprile scorso il Consiglio di
Amministrazione ha approvato il Regolamento di Ateneo per le invenzioni conseguite nell’ambito dell’Università ed ha stipulato un contratto con un’Azienza specializzata che d’intesa con la Commissione scientifica brevetti si occuperà di attivare le procedure connesse al conseguimento, alla tutela ed alla circolazione dei
diritti di proprietà industriale ed intellettuale. L’obiettivo è quello di valorizzare
tutte le invenzioni, modelli di utilità o ogni altra innovazione tecnica suscettibile di
formare oggetto di brevetto industriale o titolo assimilabile, conseguiti da uno o
più soggetti del personale docente o tecnico ammnistrativo nel corso dell’attività
di ricerca svolta nell’Università e rientrante nell’ambito dell’attività scientifica cui
il personale attende nell’adempimento dei propri compiti.
La strada davanti a noi è lunga e difficile: la programmazione del processo
di valutazione non può essere affidata all’improvvisazione ed alle decisioni dei
singoli Dipartimenti, se vogliamo avviarci verso il miglioramento della qualità della
ricerca, verso la promozione di iniziative specifiche dell’Università di Sassari riconosciute a livello nazionale ed internazionale, verso la nascita di laboratori che
consentano di innalzare il livello della ricerca. Occorre che si raggiunga un’adesione concorde di Ateneo sulla programmazione del processo di valutazione, sulla
selezione delle commissioni, sul contenuto e lo scopo dell’analisi, sul metodo e gli
indicatori, sulla presentazione e l’utilizzo dei risultati. Credo che in futuro dovremo destinare risorse a questo specifico aspetto della nostra attività.
Per il futuro il Nucleo di valutazione suggerisce di trasformare queste Conferenze di Ateneo in vere e proprie conferenze di produzione che dovranno valutare i risultati per la ricerca: questo sarà forse l’obiettivo per i prossimi anni.
Volevo però ribadire che il segnale che innanzi tutto intendevamo dare con
la conferenza di oggi era quello della massima trasparenza, della raccolta e diffusione di tutti i dati utili per capire meglio la situazione della ricerca in ambito
accademico; da parte nostra non ci saranno impedimenti alla libera iniziativa dei
singoli ricercatori e dei singoli centri di ricerca, che potranno contare sul nostro
sostegno, sulla nostra partecipazione, sulla nostra adesione alle iniziative indirizzate sulla strada di una progressiva crescita e qualificazione, senza atteggiamenti
ingiustificati di censura e senza integralismi, ma positivamente, con la volontà di
contribuire a costruire insieme qualcosa di nuovo.
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GIOVANNI LOBRANO
PRESIDENTE DELLA CONSULTA D’ATENEO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI E REGIONE AUTONOMA
DELLA SARDEGNA. IL METODO ED UN ESEMPIO DELLA
INTERAZIONE TRA LE DUE AUTONOMIE:
IL PROGETTO DELLA FACOLTÀ CONSORTILE IMEDOC DI
ARCHITETTURA DEL MEDITERRANEO.
“Sapientissimi viri qui res publicas constituerunt qui urbes conderunt”
(Cic. div. 1.39)
Premessa
Così come la capacità competitiva di uno Stato e la sua collocazione nel
‘primo’, ‘secondo’ o ‘terzo mondo’ è determinata dal suo sistema scientifico/
formativo e dal grado di integrazione di questo con il resto del sistema statuale, il
parametro per misurare il grado di competitività di una regione, in un’Italia ed
un’Europa sempre più regionalizzate, sarà determinata dal suo sistema scientifico/
formativo e dal grado di integrazione di questo con il resto del sistema regionale.
Nella tradizione scientifica euro-mediterranea (e quella sarda non fa eccezione), il
soggetto istituzionalmente deputato allo sviluppo della scienza è un soggetto storicamente particolare che si chiama ‘Università’. Tra Università e RAS deve stabilirsi necessariamente un rapporto progettuale - operativo, essenziale in entrambi i
sensi e per entrambi gli ‘interlocutori’, nel quale si tenga conto della specificità
delle Università. Un rapporto, pertanto, tra autonomie funzionalmente complementari (scientifico/professionale e politico/locale), non un puro rapporto di consulenza.
Il progetto, presentato dalla Università di Sassari alla Regione Autonoma
della Sardegna per il finanziamento attraverso i “Fondi strutturali europei 2000 –
2006”, di attivazione nella Città di Alghero della Facoltà consortile IMEDOC di
Architettura del Mediterraneo, costituisce un esempio per intendere il rapporto che
la Università di Sassari intende stabilire con la RAS.
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1. Problematiche e criticità avvertite a partire dal settore / territorio della
Università di Sassari: problemi & potenzialità comuni del Mediterraneo e
delle Città.
a. Unità–identità del ‘Mediterraneo’: problemi e potenzialità.
Il mondo dell’evo ‘antico’ è mare–centrico. Il mare al centro del mondo è il
Mediterraneo. La storia ‘antica’ è la storia del tendere (sempre più come disegno
cosciente: teorizzato e perseguito) ad una unità mondiale, a partire dalla centralità
e dalla unità–identità del Mediterraneo.
Durante la storia medievale–moderna, l’unità–identità del Mediterraneo è
sottoposta a pressioni–aggressioni da parte di una serie di forze, portatrici di principi ordinatori tendenti alla frammentazione. Queste producono l’affievolirsi della
unità–identità mediterranea; sebbene (per certi versi e, comunque, nella misura in
cui tale distinzione è possibile) più nella percezione che nella ‘realtà’.
In particolare, la pressione–aggressione da parte del principio organizzativo
‘nazionale’, incompatibile con l’incontro etnico, tendenzialmente universale, del
Mediterraneo (in cui si prefigura la “Raza cósmica” di cui parlerà José Vasconcelos)
si manifesta già durante l’Evo Medio. Si potrebbe anzi dire che il passaggio dall’Evo Antico all’Evo Medio è il prodotto di quell’aggressione, cui si deve –anche–
il sovrapporsi ed il prevalere della separazione e della contrapposizione gerarchica
nord–sud sulla distinzione organizzativa est–ovest.
Il passaggio dall’Evo Medio alla epoca moderna è, quindi, l’imporsi della
dimensione atlantica, la quale, alla frammentazione già in atto della unità–identità
della regione mediterranea, aggiunge la marginalizzazione.
Nella fase storica contemporanea, il Mediterraneo si riscopre il luogo delle
confluenze geografica, economica, politica e religiosa di continenti e di popoli. La
attenzione si riappunta, pertanto, sul Mediterraneo. Tuttavia, la regione geo–politica mediterranea resta puro ‘oggetto’ –istituzionalmente frammentato, economicamente/politicamente condizionato, fisicamente fragile [e, in parte, già compromesso]– delle volontà di ‘soggetti altri’. Le confluenze che avvengono in tale regione,
senza che essa abbia titolo e mezzi per farne sintesi, restano contrap-posizioni.
Eppure, è intuitiva la esigenza di una politica ‘mediterranea’, di una politica, cioè, fatta dai ‘Mediterranei’, in quanto tali. Essa sola sarebbe ‘comune’ e potrebbe quindi essere riconosciuta ed accettata come ‘propria’ dai popoli dei tre
Continenti i quali si affacciano sul Mediterraneo. Essa sola rafforzerebbe tutti,
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indistintamente, i Paesi mediterranei, qualificandoli positivamente nei confronti
dei rispettivi Continenti. Nessuna delle odierne politiche bi– o multi–laterali, tra
l’Unione Europea e i Paesi mediterranei ‘non comunitari’, può sostituire la politica
mediterranea fatta dai Mediterranei. Tali politiche bi– o multi–laterali, per ragioni
uguali e speculari, indeboliscono i Paesi mediterranei squalificandoli nei confronti
dei rispettivi Continenti: i Paesi della sponda sud, perché incrinano e rischiano di
rompere le interne solidarietà continentali; i Paesi della sponda nord, perché vengono espropriati del loro ruolo naturale e mantenuti in posizione di marginalità,
quando potrebbero ridiventare (almeno in questa prospettiva) ‘centrali’.
Il problema è, dunque, ritrovare il filo del ‘noi’ mediterraneo, avendo ben
chiaro che la ‘soggettività’ non può esserci data dall’esterno.
b. Identità e ruolo delle Città: problemi e potenzialità.
Anche le Città, come il Mediterraneo, soffrono una perdita di identità e di
ruolo. Nella storia medievale e moderna, i popoli delle Repubbliche–Città svolgono un ruolo fondamentale ben noto (basti pensare alla epoca cd. ‘Comunale’) ma
soltanto parzialmente compreso e studiato.
Durante tale epoca, tuttavia, le Città operano in un contesto segnato profondamente dalla organizzazione (detta e se–dicente ‘germanica’) aristocraticafeudale, la quale si esprime nelle istituzioni parlamentari e con la quale organizzazione le città entrano in una relazione complessa ed ambigua, benché fondamentalmente conflittuale.
I concetti organizzativi propri della ‘civilitas’ (la cultura delle Città, che
viene dal Mondo antico) sono formalmente ripresi ma sostanzialmente sottoposti a
manipolazioni; ad essi vengono sottratti linfa e vigore. Si è giunti, per questa strada, alla conclusione che la democrazia non ha più ‘un’ significato (M. Finley) e che
il popolo è una mera ipostasi e che la nozione di repubblica sia “di poco valore”. I
significati di popolo e di repubblica sono stati fatti coincidere con quello del
Leviatano di Thomas Hobbes: lo Stato, definito, da Friedrich Nietzsche, il mostro
menzognero, che dice “io sono il popolo”. Del concetto di società, non si ha più la
capacità di cogliere la straordinaria, ‘rivoluzionaria’ logica interna e la forza che ne
sprigiona. La ‘virtù’ civica (idea ‘religiosa’ per eccellenza) è stata deliberatamente
bandita come “effrayante” (Ch. Bordes) e contraria agli interessi sia degli individui
(Bernard Mandeville) sia delle nazioni (Adam Smith).
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Ciò non di meno, gli uomini continuano ad avvertire la necessità e, anzi, la
urgenza di ri–realizzare, di re–inverare quei concetti. La strada –indicata da molti–
è sempre la stessa: la valorizzazione delle Città come ‘società di cittadini reciprocamente obbligati nella comunione delle utilità’; valorizzazione che passa attraverso la cooperazione tra le Città. La realizzazione del profilo esterno della logica
societaria precede la realizzazione del profilo interno. Hanno proposto questa cooperazione il tribuno Cola di Rienzo, il filosofo del diritto Pietro Éllero, il sacerdote
Luigi Sturzo per l’Italia, i romanisti Johannes Althusius per il Sacro Romano Impero e Giorgio La Pira per il Mondo. Negli anni ’70, La Pira ha definito,
profeticamente, questa nostra epoca “epoca delle città”.
Realmente, dopo la sequenza –non esaurita– di ondate nazionaliste, anche
le Città, come il Mediterraneo, sono ora (non soltanto in Italia) oggetto di riscoperta,
in un contesto (più generale) di riscoperta della funzione insopprimibile delle autonomie ‘locali’ –non fosse altro– ai meri fini del miglior governo (efficiente–efficace) della economia congiunto alla tuela dell’ambiente per lo sviluppo cd. “sostenibile” o “durabile”.
Ma, ancora come il Mediterraneo, anche le Città restano concepite quali
mere destinatarie di volontà altrui, sostanzialmente estranee al processo di formazione della volontà pubblica; lo si vede esemplarmente negli ultimi e ultimissimi interventi legislativi italiani. Infatti (nonostante le ipotizzate neo–formulazioni costituzionali
italiane, che riconoscono ai Comuni la natura di enti costitutivi primi dell’ordinamento della Repubblica democratica) nel processo di formazione della volontà
pubblica, alle Città resta assegnato il ruolo di ultima agenzia esecutiva, di luogo terminale nel quale i cittadini entrano in contatto con un potere sovrano centrale, soltanto
come sudditi. Questo ruolo delle Città non dà –ovviamente– risposta alla domanda,
che sale dai cittadini, di partecipazione alle decisioni che li concernono e –anziché
unirli e mobilitarli nelle difficili ricerca e costruzione del ‘bene comune’– li contrappone l’uno all’altro nella lotta omnium erga omnes per la divisione delle risorse
assegnate. Esso pone gli amministratori–rappresentanti delle Città in una condizione di schizofrenia tra le aspettative dei loro cittadini ed i còmpiti–poteri loro assegnati. La logica della contrapposizione –implicita in tale ruolo delle Città– investe
necessariamente tanto i rapporti tra i cittadini quanto i rapporti tra le Città, alle quali
sono attribuiti poteri di basso profilo, circoscritti dai rispettivi àmbiti territoriali, ma
non il potere di concorrere, insieme ad altre Città (ancora: nonostante i proclami
federalisti), alla assunzione di decisioni di maggiore livello e di reale efficacia.
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Il problema è, dunque, ritrovare il modo di ridare voce ai cittadini nelle ed
attraverso le Città. Anche qui, chi potrà prendere l’iniziativa, all’infuori delle stesse Città?
c. Il nesso Mediterraneo–Città: la Città mediterranea.
Il Mediterraneo e le Città non sono accomunati soltanto da problemi e
potenzialità omologhi. Tra il Mediterraneo e la Città vi è un vincolo assai stretto,
che si radica cronologicamente nella antichità. Lo troviamo descritto in opere fondamentali del pensiero storico–giuridico e storico–politologico contemporaneo.
Theodor Mommsen, nel Römisches Staatsrecht (1871–1888), afferma che
il “lascito” dei Romani “fondamento della nostra civiltà” è la rete pluricontinentale
di Città. Secondo Karl Marx (Forme economiche precapitalistiche, 1879–1880), la
differenza tra gli “Antichi” (i Greci–Romani) ed i “Germani” è fatta dalla Città: in
quanto ‘propria’ ai primi ed ‘estranea’ ai secondi.
Ritroviamo la coscienza del vincolo tra il Mediterraneo e la Città negli
scritti più recenti. In La Méditerranée. L’Espace et l’Histoire (1985), a cura di
Fernand Braudel, si legge che “un millier d’hommes vivant pauvrement de la terre
et de l’échange des produits du sol suffisent en Méditerranée à faire une ville [...]
ailleurs, même deux fois plus nombreux, ils forment à peine un village” (M. Aymard).
S.Amin e F.Yachir (La Méditerranée dans le monde, Paris 1988) rilevano il “carattere borghese-urbano dell’area mediterranea, diversamente che nell’Europa del nord
a prevalenza aristocratico-feudale”. Da ultimo, è stato osservato che la esistenza
stessa della tanto postulata quanto sfuggente unità–identità ‘mediterranea’, può, in
definitiva, essere colta soltanto attraverso le ‘Città’: “Les sites, le passé millénaire,
les fonctions portuaires, certaines formes d’organisation de l’espace et d’urbanisme
pourraient faire que les villes donnent à la Méditerranée cette unité qu’on cherche
en vain” (B. Kayser).
La ‘Città mediterranea’ è una entità fisica e, al contempo, istituzionale:
‘giuridica’, anzi ‘gius–pubblicistica’. Essa ha prodotto, nell’Evo antico, la ‘democrazia’, il ‘popolo’, la ‘repubblica’, la ‘società’: entità –anche esse– fisiche, animate da idee politiche giuridiche e religiose. Il primo grande utopista greco è un architetto–urbanista: Ippodamo da Mileto (V secolo a.C.) costruttore del Pireo e primo
teorico del sistema urbano ‘a rete’. La ‘democrazia’ è la ‘démou kratousa kheir’, la
‘mano potente del popolo’ riunito nella piazza della Città a votare –a mano alzata,
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appunto– la legge (Eschilo). La ‘repubblica’ (invenzione giuridica romana, sulla
base dell’urbs–civitas) è la ‘cosa del popolo’, ed il popolo è gli universi cives (Gaio/
Giustiniano), il ceto dei molti: non congregati in un modo qualsiasi ma ‘associati’,
riuniti cioè –secondo i principi e le regole del contratto di società– con il consenso
di diritto e per la comunione della utilità (Cicerone), perché quod omnes interest ab
omnibus comprobari debet (Giustiniano).
Durante lo stesso Evo antico, queste entità, nate ‘dentro’ le Città, nei rapporti tra i ‘cittadini’, sono ‘cresciute’ superando –sempre attraverso lo strumento
federativo– le mura delle singole Città. Prima attraverso la Lega delle Città e quindi attraverso la ‘invenzione’ delle Città–Municipi, partecipi ‘autonome’ di una unica ‘sovranità’) queste entità sono divenute gli elementi costitutivi anche del “sistema sovranazionale” e tendenzialmente universale giuridico–religioso romano (P.
Catalano) incentrato nel Mediterraneo.
I concetti connessi sono divenuti concetti di ius gentium: patrimonio fondamentale e irrinunciabile della umanità. Nell’evo moderno, essi hanno attraversato il mare Oceano, come già, una volta, il mare Mediterraneo (Darcy Ribeiro) sempre con le città/municipi (direi: ‘incarnati’ nelle città/municipi). Durante l’epoca
contemporanea –tra il ‘700 e l’‘800– troviamo la questione della natura costituzionale delle città e della natura urbana delle costituzioni non soltanto al centro del
dibattito e dello scontro per la formazione dei nuovi Stati ‘costituzionali’ in Europa. Nella formazione della Indipendenza della America Latina, dai progetti costituzionali di Francisco de Miranda (1801 – 1808), alle tesi costituzionali di José
Gaspar Rodríguez de Francia (nota del 20 de julio de 1811) del Libertador della
America Latina, Simón Bolívar (Discurso al Congreso Constituyente de Bolivia,
1826), dell’eroe della indipendenza cubana, José Martí (scritto del 1851), ritorna la
affermazione della centralità del ruolo politico/giuridico delle città/municipi, con
un costanza ed una forza persino sorprendenti per noi figli degli Stati nazionali parlamentari.
d. La formula della cooperazione tra le Città del Mediterraneo: il ruolo della
Università.
Come i “nani sulle spalle dei giganti” evocati da Bernardo di Chartres e
con tutta la modestia necessaria, è precisamente nella linea di Althusius e di La Pira
che occorre collocarsi, ripartendo dal Mediterraneo.
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Affrontare teoricamente e operativamente il tema della cooperazione tra le
Città del Mediterraneo sembra dunque il modo migliore –se non l’unico– per concorrere alla ricerca di soluzioni ai problemi –per certi versi– più che omologhi,
‘coincidenti’ del Mediterraneo e delle Città.
Di questa specifica sorta di cooperazione sono responsabili e ad essa sono
chiamate primariamente le Città, ma essa non può che costituire anche l’obiettivo
delle autonomie maggiori (Province e Regioni), le quali –lungi dall’essere in competizione di ruolo politico con le Città– ri–troverebbero nuova linfa interna e nuove, poderose ragioni esistenziali.
Purché, il tema della cooperazione tra le Città del Mediterraneo sia collocato correttamente nella storia, oltre che nella geografia, e si faccia riemergere lo
‘spirito’ antico delle Città mediterranee. Perché, in definitiva, è questa la ‘ipotesi di
lavoro’ (non ‘allineata’ e oggettivamente provocatoria): la risposta ai problemi che
ci propongono, oggi, il Mediterraneo e le Città non può rinvenirsi se non ri–partendo ancora ed ulteriormente (come sempre nei momenti di crisi della storia medievale e moderna) dalla storia antica e dal suo diritto, che sono, nello stesso tempo,
del Mediterraneo e delle Città.
La prospettiva e gli strumenti ‘culturali’ di cui disponiamo, e con i quali
sono formulate anche le indicazioni sin qui sviluppate, sono parziali; sono limitati
da una formazione culturale ‘nord–occidentale’ che difetta proprio della complessiva dimensione mediterranea. Si pensi –in particolare– ai grandi contributi delle
culture ortodossa e islamica.
La cooperazione deve, anzitutto, ri–costruire questa complessiva dimensione con gli strumenti propri di un’altra grande istituzione mediterranea–municipale,
la Università: la ricerca e la formazione.
2. Obiettivi generali ed obiettivi specifici per il settore / territorio: Sviluppo
durabile/ sostenibile del Mezzogiorno d’Italia (Sardegna) nel Mediterraneo.
a. Potenzialità economiche ed ambientali.
Della regione mediterranea fanno parte 19 popoli: Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Iugoslavia, Albania, Malta, Cipro, Egitto, Turchia, Siria, Libano, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Israele, Palestina.
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I Paesi della regione mediterranea avevano, nel 1950, 223 milioni di abitanti
che, nel 2000, saranno oltre 450 milioni, pari a circa il 7,5 % degli abitanti del
pianeta. La forte crescita è in linea con quella mondiale ed il dato percentuale è,
quindi, abbastanza costante, anche se ciò avviene con forti cambiamenti negli equilibri interni alla stessa regione. I 5 Paesi mediterranei della Unione europea avevano, nel 1950, 133 milioni di abitanti contro gli 89 milioni di tutti i restanti altri
Paesi della regione, mentre oggi la popolazione dei 5 è di 176 milioni di abitanti
contro i 277 milioni dell’altro gruppo.
Il consumo energetico è uno degli indicatori più attendibili per valutare l’andamento di un sistema economico. Nei Paesi della regione mediterranea, il consumo medio di energia per abitante era, nel 1965, di 685 KEP (chilogrammi equivalenti di petrolio) cioè 325 KEP in meno della media mondiale Nel 1988 tale consumo era salito a 2.327 KEP: il doppio quasi della media mondiale (1.289 KEP). Un
risultato veramente notevole, prodotto non soltanto dai Paesi della UE ma anche da
alcuni Paesi ‘altri’.
Secondo dati recenti, il prodotto industriale lordo (PIL) dei Paesi della regione mediterranea è circa il 15 % di quello mondiale, dato ‘interessante’ (il doppio della percentuale della popolazione) che pone la regione mediterranea al 4°
posto, dopo USA, UE e Giappone.
Anche i dati della produzione agricola appaiono complessivamente fisiologici. Secondo statistiche FAO del 1986, i Paesi della regione mediterranea, con il
7,5 % della popolazione mondiale e con l’8,5 della superficie coltivabile mondiale,
hanno realizzato oltre il 9 % della produzione agricola mondiale. Questi dati potranno essere migliorati con i nuovi sistemi di irrigazione.
b. Problemi economici ed ambientali.
L’indebitamento estero dei Paesi ‘in via di sviluppo’ della regione mediterranea è elemento certamente negativo del sistema economico di questa regione ed
indicatore del suo complessivo stato di sofferenza. Il debito estero pone i Pesi debitori in una situazione di dipendenza politico-economica e in una spirale di impoverimento progressivo. In termini oggettivi, però, tale debito non è molto grande
(circa 216 miliardi di dollari nel 1990). Si tratta dell’equivalente di circa 1/5 del
debito pubblico della sola Italia e di una parte infinitesimale dell’indefinibile debito USA (finanziato in dollari e, quindi, dal mondo) il quale si calcola in migliaia di
miliardi.
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Anche l’ecosistema del mare Mediterraneo è a rischio. Causa principale
sono le attività industriali, agricole, marittime e turistiche. Il processo di industrializzazione è stato particolarmente intenso: le attività industriali della regione mediterranea sono passate dal 3 % del totale mondiale nel 1950 al 15 % nel 1990. Nell’ambito del traffico marittimo una particolare responsabilità grava sul trasporto
del petrolio. Il flusso turistico che nel 1990 ascendeva a circa 150 milioni di unità
si prevede arrivi, nel 2025 a 550 milioni.
La contraddizione, apparentemente insanabile, tra esigenze di sviluppo economico ed esigenze di ri-equilibrio ambientale mostra la gravità dei problemi della
regione mediterranea.
La regione mediterranea è, inoltre, tra le più armate e nuclearizzate dell’intero pianeta, attraversata da conflitti, “arco della instabilità e della crisi” e, per ciò,
propizia alla presenza/ingerenza militare, politica ed economica di potenze esterne
al Mediterraneo. La proposta, avanzata sin dal 1990 dall’Italia, di una “Conferenza
sulla Sicurezza e Sulla cooperazione nel Mediterraneo” (CSCM), si fonda non soltanto sui precetti negativi del rispetto della integrità territoriale degli Stati (la
inviolabilità delle frontiere esistenti) e delle tolleranza, coesistenza e comprensione reciproca fra le diverse civilizzazioni ma anche sul precetto positivo del cosviluppo e della solidarietà economica e finanziaria.
c. La soluzione cooperazionale e gli specifici problemi-potenzialità del Mezzogiorno d’Europa e d’Italia.
La soluzione cooperazionale appare necessaria non soltanto per i Paesi delle sponde sud-est del Mediterraneo ma anche per la intera Europa e, in particolare,
per i Paesi mediterranei della Europa.
In un contesto nel quale i limiti di espansione del mercato e dello sviluppo
mondiale tendono a raggiungere le soglie di saturazione rispetto alle mire delle tre
grandi potenze commerciali (USA, UE, Giappone) l’Europa ha bisogno di un rapporto privilegiato con gli altri Paesi della regione mediterranea (SPATARO, “Il Mediterraneo e il Mondo” in A.SPATARO – B.KADER, Il Mediterraneo. Popoli e risorse
verso uno spazio economico comune, Roma 1993). “Il naufragio del Mediterraneo
suonerà la fine delle speranze europee di resistere alla ascensione di competitività
del Pacifico. Perciò l’Europa, se vuole rafforzare la sua competitività e la sua espansione, deve associare al suo dinamismo le zone a lei prossime, comprese le rive sud
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ed est del Mediterraneo. Non facendolo comprometterebbe gravemente la sua sicurezza” (H.REGNAULT, in La Méditerranée reinventée, Paris 1992). E si consoliderà una situazione “nella quale il sud e l’est del Mediterraneo saranno invasi da beni
e da derrate provenienti dagli USA e dal Giappone e dal sud-est asiatico ed esporteranno la loro gioventù turbolenta nei paesi della riva nord” (E.PISANI, in La
Méditerranée reinventée, cit.).
“In definitiva, la questione che si pone oggi è quella di sapere se è possibile
trasformare l’area mediterranea in uno spazio economico comune fondato sul cosviluppo e sulla progressiva integrazione economica e sociale” (A.SPATARO, op.cit.).
“una vera entità economica mediterranea … una integrazione politico-economica
su scala mediterranea che potrà prendere la forma di una zona di libero scambio
mediterraneo” (S.BELAID, in La Méditerranée en question, Paris 1991).
I paesi mediterranei della Unione europea costituiscono la componente economicamente più debole (lo stesso può dirsi, all’interno dell’Italia, tra le regioni
del Mezzogiorno e le Regioni del Nord). I Paesi mediterranei della UE rischiano di
pagare i costi sia economici sia ambientali di una intensificazione (per altro necessaria) delle relazioni tra UE e Paesi extra-UE delle sponde sud ed est del Mediterraneo. L’unica strategia possibile è guidare tale intensificazione. I Paesi mediterranei della UE hanno tale possibilità, che diviene geopoliticamente più qualificata e,
quindi più forte, presso le regioni più specificamente mediterranee di questi Paesi.
La Sardegna, grande isola al centro del Mediterraneo, esprime nella maniera più
intensa la combinazione di problemi e potenzialità della regione mediterranea.
3. Linea strategica e scelta di fondo per il settore / territorio: valorizzazione
delle autonomie urbane per lo sviluppo economico della regione mediterranea.
a. Le Città “diventino elemento propulsore di uno sviluppo mediterraneo-centrico”.
Alla rinnovata centralità politica della area mediterranea si accompagnano,
dunque, nel campo della economia, problemi congiunturali certamente gravi e
potenzialità strategiche certamente importanti. Anche in relazione a tali problemi/
potenzialità, riemerge il ruolo –già visto in sede ‘politica’ [v., supra, § 1]– del
sistema delle autonomie in generale e delle autonomie urbane in particolare.
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Tale ulteriore affermazione risulta orientata sulla linea già fatta propria dal
governo italiano, come appare (ad esempio) nel documento licenziato dal ‘tavolo
17’, in data 12/2/1999, proprio in materia di fondi strutturali europei. Nella connessa “Bozza di lavoro”, si osserva che “L’area dei Paesi del Mediterraneo sta
recuperando il suo ruolo di centro di scambi e di traffici”, che “una delle risorse
fondamentali per il Mezzogiorno” è il “ruolo euro-mediterraneo” e che è necessario che “gli enti locali del sud Italia diventino elemento propulsore di uno sviluppo
… mediterraneo-centrico”.
La linea strategica e la scelta di fondo del presente progetto della Università
di Sassari sono precisamente concorrere a dare risposta a questa riconosciuta “necessità” sul terreno e con i mezzi propri del “settore” cui la Università appartiene.
b. Tempestività della linea adottata e della scelta fatta.
La ‘linea’ e la ‘scelta’ di puntare sul ruolo delle autonomie in generale e
delle autonomie urbane in particolare, in materia di programmazione economica in
generale e di programmazione economica nella regione mediterranea in particolare, sono, peraltro, una linea ed una scelta politico-scientifiche oramai ‘mature’,
rispetto alle quali l’Italia (per ovvie ragioni geo-politiche) deve assumere una posizione pilota. E’, inoltre, fisiologica una particolare posizione propulsiva della Regione /
isola mediterranea Sardegna, che, tra le regioni italiane, in più alto grado condivide
la specifica contraddizione ‘problemi/potenzialità’ della regione mediterranea.
L’Unione Europea ha ‘scoperto’ dal 1995 (Decisione della Commissione
delle Comunità europee del 14 nov. 1995) la inefficacia della propria politica
programmatoria centralistica (“dall’alto”), per settori della economia, ed ha deciso
di “capovolgerla, favorendo” “una nuova metodologia di sviluppo partecipativa
per la quale è necessario che l’impulso provenga dalle stesse forze locali […] e
dalle istituzioni territoriali, che meglio conoscono le peculiarità e le potenzialità
delle proprie risorse e sono in grado di individuare, secondo le opportune priorità,
le azioni da intraprendere per sostenere il proprio sviluppo economico e sociale nel
rispetto delle tradizioni locali e culturali”.
Il II Forum Civile Euromed, tenutosi a Napoli il 12-14 dicembre 1997, auspica
nel “Documento finale”, l’assunzione di un maggiore ruolo, nella cooperazione
euro–mediterranea, da parte delle autonomie, individuate nelle Regioni e nelle Città. Per queste ultime, specialmente “medio piccole” e “caratterizzate da preesistenze
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storiche” se ne indica “un ruolo strategico nel fornire servizi alle imprese e, dunque, nuove opportunità di riallocazione delle attività” e se ne rivendica, per tanto, il
“passaggio da oggetto di pianificazione a soggetto pianificante”. Si raccomanda
“la creazione di opportunità di confronto fra gli operatori e gli studiosi dei fenomeni delle città mediterranee” e “la definizione di appropriati strumenti di analisi,
valutazione e controllo dei fenomeni urbani al fine di gestirne la trasformazione”.
Tali ‘linea’ e ‘scelta’ sono, infine, non circoscritte all’area (euro)mediterranea. In
America Latina (v., supra, § 1.c) è oramai accolta e –relativamente– diffusa la
teoria della necessità della partecipazione delle autonomie comunali (e
sopracomunali) ai processi programmatori nazionali e regionali - sopranazionali,
per cogliere l’obiettivo del “desarrollo sostenible” (cfr., in proposito, A.E.OCHOA
ARIAS, 1998). Nel Messico, ad esempio, il “Plan Nacional de Desarrollo 1995–
2000” “hace patente la importancia de impulsar un nuevo federalismo por medio
de: 1) Impulsar la descentralización de funciones, recursos fiscales y programas
públicos; 2) Formular nuevas bases para el sistema de contribución fiscal; 3)
Vigorizar la participación municipal en la planeación del desarrollo; 4) La
participación directa de las comunidades en la definición de los programas socialmente prioritarios” (C.G. FLORES GONZALEZ y T. KWIATOWSKA, 1998). A mio giudizio, è il punto ‘3’ che illumina è dà senso all’insieme del ‘Plan’ federalista messicano.
Nell’ambito del ‘Merco-Sur’ (l’accordo di cooperazione economica tra Argentina,
Brasile, Paraguay e Uruguay), si è costituita la importante associazione di città
“Merco-Ciudades”.
Negli Stati Uniti d’America, la questione costituzionale al centro, oramai
da tempo, del dibattito scientifico e politico è –sostanzialmente– la stessa
(A.FERRARA, [a cura di], Comunitarismo e liberalismo, Roma 1992; cfr. D.ZOLO, [a
cura di], La cittadinanza. Appartenenza, identità, diritti, Bari 1994. Adde: gli atti
del convegno “The State of American Cities” in Capital University Law Review,
25, 1996, 1-48 (ivi, in particolare, F.S.BOSLEY, “The Challenge of Living and
Governing in an Urbancity”, 225-235); gli atti del convegno “The Twentieth annual
law review symposium fear federalism” in Ohio Northen University Law Review,
1997, 4, 1179-1455; SAXER, “Local Autonomy or Regionalism? Sharing the Benefits
and Burdens of Suburban Commercial Dvelopment” in Indiana Law Review, 1997,
659-692; FAROLE, Interest Groups and Judicial Federalism: Organizational
Litigation in State Judiciaries, Praeger Pubs., 1998).
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c. La rivoluzione necessaria: il ritorno a Ippodamo da Mileto.
Lo Stato ottocentesco, che si vuole “moderno” e che si è liberato del modello costituzionale repubblicano municipale “antico” con la teoria del “progresso”, è, oggi, colpito dalla sua stessa arma: esso (come ha visto, per tempo, La Pira)
è diventato ‘vecchio’.
Oggi, diffusamente nel mondo, si tende a riconoscere valore alle autonomie locali (in relazione tra loro), in luogo delle sovranità statuali, nella programmazione dello sviluppo cd. ‘durabile’. Tale valore non dipende (come dovrebbe
essere evidente) soltanto dalla dimensione ma, prima di tutto, dalla natura del soggetto politico. Come abbiamo visto, senza un radicamento adeguato nelle Città, la
nozione di ‘autonomia locale’ è, sia storicamente sia dogmaticamente, priva di
significato. Ciò che spiega la vacuità di tanta parte dell’odierno dibattito sul
federalismo e la sua generale anfibologia.
Appare abbastanza intuitivo che, all’opposto del metodo della delega e
della organizzazione secondo il criterio ‘verticale’ della gerarchia, proprio del modus
operandi degli Stati ottocenteschi (affermatosi attraverso una scelta anti-municipale, la quale si manifesta sia nel modello storico-sistematico adottato sia nei sanguinosi autodafé centralistici che di quegli Stati segnano la nascita e gli sviluppi), il modus
operandi delle autonomie urbane è caratterizzato dal metodo della partecipazione
e della organizzazione secondo il criterio ‘orizzontale’ della cooperazione.
Per altro, nonostante queste intuizioni, i meccanismi connessi restano tutti da ri-scoprire. Ma economisti e costituzionalisti (questi ultimi, forse, più dei
primi) fanno grande fatica a dismetterne –benché abbondantemente ‘superati’– gli
schemi consueti e rassicuranti, e questi schemi si trasformano, per essi, da occhiali
in paraocchi.
Se la intuizione del ruolo delle autonomie cittadine, per affrontare i problemi e attuare le potenzialità anche economici (anche) della regione mediterranea, è giusta, la rivoluzione da compiere è precisamente quella del ritorno a
Ippodamo da Mileto.
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4. Il progetto della Università di Sassari: la attivazione della Facoltà consortile
IMEDOC di Architettura del Mediterraneo.
a. Riscoprire la Città: urbs et civitas.
Per ciò che concerne le Università e la loro progettualità, da quanto sin qui
esposto, emerge una conclusione articolata su tre ‘necessità’: a) la necessità, per
l’Italia in generale e per il Mezzogiorno d’Italia in particolare, di puntare sullo
sviluppo integrato della economia della regione mediterranea; b) la necessità, in
tale regione (ma non soltanto in tale regione), di puntare sul sistema delle Autonomie locali, tra le quali sono essenziali/fondamentali le Città, come soggetto politicamente propulsivo; g) la necessità di individuare le forme ed i contenuti del ruolo
(che si intuisce di cooperazione) delle Città nella economia integrata del Mediterraneo (anche se, come si è detto, non soltanto ‘del Mediterraneo’ né, aggiungiamo
ora, soltanto ‘delle Città’).
Tra queste tre ‘necessità’, la prima (in quanto deve fornire le indicazioni
operative) è, dunque, riscoprire scientificamente la Città: entità complessa, fisica e, al contempo, istituzionale; forma affatto specifica di con-vivenza degli uomini, tra loro e con l’ambiente, mediata attraverso il manufatto urbano e le sue regole
economico-giuridiche peculiari (la societas). E’, in altri termini, prioritario riscoprire
i nessi, dimenticati, tra la forma urbis e la forma civitatis, per poterli “gubernare”.
Meglio: perché i cittadini possano crescere verso l’autogoverno.
Su tali necessità e sulla priorità risultante, si fonda il progetto, della Università di Sassari, di attivazione della Facoltà consortile di Architettura del Mediterraneo. La Università di Sassari ritiene di potere concorrere a soddisfare quelle necessità, attivando un ‘centro di studi’ caratterizzato secondo i canoni propri dell’agire
universitario (la combinazione, cioè, indissolubile di ricerca e di formazione) e,
quindi, tradizionalmente proprio di quell’agire (la ‘Facoltà’), ma profondamente
innovato in funzione delle esigenze specifiche cui deve fare fronte.
b. Facoltà consortile “IMEDOC” di Architettura del Mediterraneo.
Si propone, pertanto, la attivazione in Sardegna di una Facoltà di Architettura del Mediterraneo in regime consortile, tra le Università delle Isole del Mediterraneo Occidentale (Baleari, Corsica e Sardegna) nel contesto del loro protocollo
di cooperazione ‘IMEDOC’.
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La Università di Sassari (in un incontro organizzato il 10-11 luglio 1998,
con la partecipazione di un delegato della Presidenza della Regione Autonoma
della Sardegna) ha già proposto, alle Università delle Isole Baleari, di Corsica e di
Cagliari, la costituzione –nel quadro del protocollo di cooperazione IMEDOC (Isole
del Mediterraneo Occidentale) rilanciato il 4 maggio 1998 a Cagliari– di una Facoltà consortile di Architettura del Mediterraneo, che sia: 1) frutto del consorzio tra
le Università delle Isole del Mediterraneo Occidentale; 2) orientata allo studio della Città mediterranea, con aperture significative agli aspetti giuridici, economici
(oltre che ‘culturali’) di questa; 3) aperta sia a docenti (ad es., tramite contratti)
degli altri Paesi mediterranei sia a discenti della medesima area geo-politica. E’
stata precisata la opportunità di porne la sede nella Città di Alghero e di operare in
collaborazione con la Conferenza permanente delle Città storiche del Mediterraneo, ipotizzando la possibilità di operare nel quadro della cooperazione Euro-Med
(in particolare: med-urb e med-camp). La proposta della Università di Sassari è
stata accolta dalle altre Università. Inoltre, le Università delle Isole Baleari e di Corsica
hanno organizzato, a loro volta, due ulteriori incontri delle Università IMEDOC (a
Palma di Maiorca il 7 aprile e ad Ajaccio il 16 giugno 2000) nel corso dei quali è stata
ribadita la volontà di realizzare congiuntamente il progetto della Università di Sassari.
Tale progetto è stato, infine, fatto proprio dalla conferenza dei Presidenti delle
Regioni IMEDOC, tenutasi sempre ad Ajaccio nello stesso mese di giugno.
c. Innovazioni nella forma: il consorzio euro (-mediterraneo).
Una Facoltà di questo genere sarebbe all’avanguardia dal punto di vista
della forma (il consorzio inter–universitario europeo).
Si tratterebbe di una Facoltà ‘europea’ (forse, la prima in ordine di tempo),
in linea con i più recenti orientamenti comunitari, non soltanto per gli ‘standards’
curriculari ma, innanzi tutto, perché contestualmente francese, italiana e spagnola.
Essa rilascerebbe titoli di studio congiuntamente francesi, italiani e spagnoli.
Sono nello stesso senso i più recenti orientamenti scientifici europei in materia di studi sulla città. Negli anni 1996-1997 è stato lanciato un Progetto pilota
‘Socrates’ per la realizzazione di un ‘Master’ europeo di pianificazione urbana, in
consorzio tra l’Istituto Reale di Tecnologia di Stoccolma (Svezia), l’Università di
Dortmund (Germania), l’Università di Scienze sociali Grenoble II (Francia) e l’Università di Aveiro (Portogallo).
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d. Innovazioni nei contenuti: obiettivi tradizionali e obiettivi addizionali.
Una Facoltà di questo genere sarebbe all’avanguardia anche dal punto di
vista dei contenuti (lo studio interdisciplinare della città)
Tale Facoltà dovrebbe soddisfare le stesse esigenze cui corrisponde una Facoltà di
Architettura tradizionale, con una serie di vantaggi addizionali: scientifico–didattici, economici e culturali.
L’oggetto dello studio e dell’insegnamento nella Facoltà sarebbe la ‘Città
mediterranea’ (in ipotesi: l’elemento per eccellenza di identità–unità della regione
geo–politica mediterranea), esaminata, come unità complessa ed organica, sia nella prospettiva costruttivo–ambientale (l’urbs) sia nelle prospettive delle istituzioni
giuridiche autonomistiche interne ed esterne (la civitas) e della economia. Occorrerebbe, pertanto, integrare il corpo docente (ad es., per mezzo di contratti) con
universitari di altri Paesi mediterranei: comunitari (Grecia) e non comunitari (delle
sponde africana ed asiatica). Corrispondentemente, occorrerebbe aprire la frequenza a discenti di questi Paesi. La attenzione posta sul fenomeno ‘Città mediterranea’
qualifica, non esclude, la attenzione per le forme altre di urbanesimo.
Anche dal punto di vista dei contenuti, il progetto della Università di Sassari
risulta allineato con i più recenti orientamenti scientifici europei in materia di studi
sulla città. La Nouvelle Charte d’Athènes 1998, elaborata dal ‘Conseil Européen
des Urbanistes’ (come aggiornamento della celebre Charte d’Athènes redatta nel
1933 per impulso di Le Corbusier), attribuisce agli urbanisti anche il compito di
interpretare e di dare risposte alle richieste istituzionali di “partecipazione”, sul
presupposto che “la ville est le lieu de vie sociale par excellence”.
e. Sede della Facoltà.
Sede fisica della Facoltà di Architettura mediterranea dovrebbe essere la
Città di Alghero, la quale presenta alcune vantaggiose peculiarità.
E’ la Città catalana di Sardegna (ha rapporti consolidati con la Generalità di
Catalogna, con la Università delle Baleari e con la Città di Palma), è ben collegata
con il Continente ed è prossima alla Corsica e particolarmente alla Università di
Sassari, la quale vi ha importanti strutture edili sia per la ricerca–didattica sia ricettive
(foresteria per docenti e studenti non sardi) e si propone quale sede amministrativa.
La Città di Alghero ha, inoltre, avviato iniziative che potrebbero incontrarsi perfettamente e sinergicamente con la iniziativa della Facoltà proposta.
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La Città di Alghero (con il sostegno l’ISPROM - Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo e l’ICOMOS - Conseil International des Monuments et des
Sites, attraverso i suoi due specifici Comitati: CIVVHI - Comité International des
Villes et Villages Historiques e COPAM - Coopération pour le Patrimoine
Architectural Méditerranéen) ha già avviato, dal 1996, una serie di Seminari sulla
Città mediterranea (aspetti urbanistico–ambientali, giuridico–politici ed economici), nel quadro della attivazione di una “Conferenza permanente delle Città storiche del Mediterraneo” (costituita davanti a notaio il 16 maggio 1998). A tale processo (tutt’ora in fieri) hanno già concorso oltre 20 Città storiche di 12 Paesi del
Mediterraneo e studiosi (urbanisti, giuristi ed economisti) di oltre 25 Università
mediterranee.
f. Risultati attesi.
La Università di Sassari si attende grandi risultati, sia sul piano scientifico
sia sul piano della formazione di nuove generazioni di professionisti, dalla realizzazione di questo progetto interculturale (ma coprente un’area geopolitica, quella
euromediterranea, caratterizzata, in ipotesi, da un fattore rilevante di identità comune) e interdisciplinare (ma tra discipline [architettura, diritto, economia] più che
riguardanti ‘radicate–in’ un oggetto comune, la città): un modo rinnovato di studiare l’architettura, una rinnovata riflessione politico–giuridica sui processi di formazione della volontà pubblica ed un rinnovato impulso nella ricerca di soluzione
economiche ‘repubblicane’.
Evidenti vantaggi possono, evidentemente, ipotizzarsi sul piano dello scambio e della integrazione ‘culturali’.
Con questa iniziativa, le Regioni IMEDOC e le loro Università (in particolare, la Regione Sardegna e la Università di Sassari) assumerebbero un ruolo pilota
nei programmi europei per il Mediterraneo (EURO–MED). Si dovranno, per altro,
realizzare forme di collaborazione diretta con Paesi e/o Organizzazioni regionali
della sponda–sud.
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VITTORIO ANANIA
I FONDI EUROPEI
L’anno scorso, all’incirca in questo stesso periodo, è stato costituito un apposito Ufficio che avrebbe dovuto occuparsi di tutte le competenze riguardanti i
Fondi Europei.
Inizialmente, l’ufficio era costituito da una sola unità poi, successivamente,
a causa delle numerose competenze che gli sono state affidate, è stata assegnata
una seconda unità e sono stati conclusi tre contratti di collaborazione coordinata e
continuativa che hanno permesso una più razionale e corretta rendicontazione di
tutte le iniziative cofinanziate nell’ambito del Programma Operativo 1994-1999.
Infatti, dal lucido riferibile ai Dottorati di Ricerca, si può notare come le
somme rendicontate sono progressivamente aumente da 346 milioni del 1996 (1°
anno in cui è stata effettuata una rendicontazione) a 1.826 milioni del 1999. Ciò in
termini percentuali evidenzia maggiormente, l’importanza di una corretta e puntuale rendicontazione con un aumento percentuale del 428% rispetto al 1996.
Discorso diverso, invece, deve essere fatto per i Diplomi Universitari le cui
somme vanno sempre più riducendosi a causa del completamento del loro ciclo.
Per quel che riguarda, infine, gli Assegni di Ricerca cofinanziati quest’anno
per la prima volta, nonostante le indubbie intrinseche difficoltà, è stato possibile
rendicontare 430 milioni circa. Cifra, quest’ultima, che speriamo di superare il
prossimo anno con un maggiore e più idoneo impegno da parte dei ricercatori.
Comunque il totale delle somme portate a rendicontazione per il 1999 ammonta a 3.500 milioni e, per tutto il periodo del Programma Operativo 1994-1999,
risulta essere di 12.157 milioni. Di queste somme sono stati già introitati circa
6.520 milioni ed altri 400 stanno per essere trasferiti. Resta inoltre da aggiungere il
finanziamento ottenuto per il “Progetto Orientamento” che ammonta a circa 3 miliardi.
Tutto ciò, al di là delle cifre aride, serve a dimostrare ancora una volta,
l’importanza che deve essere attribuita a detti Fondi che devono essere utilizzati
sfruttando al meglio le nostre potenzialità.
Poiché la Sardegna, anche se forse per l’ultima volta, rientra fra le Regioni
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Obiettivo 1 cui l’U.E. destina un rilevante flusso di denaro, si rende necessario un
migliore utilizzo delle risorse umane ed una maggiore apertura verso il mondo
esterno. Ciò al fine di meglio intercettare detti flussi di finanziamento anche in
previsione dell’ormai imminente avvio di tutte le azioni previste dalla cosidetta
“Agenda 2000”.
Infatti, ancora per i prossimi anni (2000-2006) i Fondi Strutturali saranno
uno dei più importanti strumenti attraverso cui l’U.E. contribuirà alla riduzione
della disoccupazione ed allo sviluppo, erogando contributi massicci sia per le infrastrutture che per la formazione. Come si legge nella versione finale dell’Agenda
2000, infatti, “i Fondi Strutturali sono quattro ed il loro funzionamento è disciplinato da una serie comune di norme, volte a garantire che i finanziamenti U.E.
vengano concessi nel quadro di programmi di sviluppo a lungo termine adottati
dalle autorità locali”:
- il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR);
- il Fondo sociale europeo (FSE);
- la sezione orientamento del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia
(FEAOG);
- lo Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP).
I volumi di spesa concordati, riportati nel lucido, dovrebbero consentire la
prosecuzione di tutti quegli interventi già cofinanziati nell’obiettivo della coesione
sociale ed economica. Gli obiettivi prefissati, riportati nell’Agenda 2000, sono:
- tutte quelle politiche atte a favorire il mercato del lavoro e che, pertanto, affrontano in tal modo la disoccupazione;
- la promozione delle pari opportunità per tutti in materia di accesso al mercato
del lavoro;
- l’incentivazione al miglioramento delle prospettive occupazionali mediante sistemi di istruzione e formazione lungo tutto il corso della vita;
- le misure volte ad anticipare e favorire l’adeguamento ai cambiamenti sociali
ed economici;
- le azioni positive per le donne al fine di migliorarne la partecipazione al mercato del lavoro.
Fra tutti questi obiettivi è, certamente, quello dell’Alta Formazione che ci
riguarda più da vicino alla luce di queste semplici considerazioni (i dati sono
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ottenuti dal P.O.N. del MURST): il tasso di disoccupazione dei laureati nel Mezzogiorno nell’anno 1997, non solo risulta superiore a quello registrato nelle altre Regioni, ma è anche più del doppio del tasso di disoccupazione della popolazione con
licenza elementare o senza titolo del centro-nord; inoltre, la percentuale dei laureati del Mezzogiorno che hanno trovato occupazione stabile era nel 1995 (dati ISTAT)
del 28,1% contro una media nazionale del 41,6% mentre, la percentuale dei laureati che non hanno trovato occupazione a tre anni dalla laurea era, nello stesso anno,
pari al 46,6% contro una media nazionale del 33,3%. A fronte di ciò, alcune aziende lamentano la difficoltà di reperire personale qualificato (come ingegneri 52,8%
dei casi, farmacologi 30,7%, laureati in economia e commercio 43,4%, in chimica
14,0%, in ingegneria elettronica 60,0% dati Unioncamere 1997). Sono dati che
dovrebbero farci riflettere.
Vorrei terminare questo mio intervento ricordando che stanno per essere
avviate molte iniziative individuate dal MURST il cui P.O.N. è stato praticamente
approvato. Il P.O.N. del MURST in particolare, intende contribuire al conseguimento dei seguenti obiettivi:
- promuovere l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani;
- promuovere un’offerta articolata di formazione post-secondaria;
- sviluppare la formazione continua con priorità alle PMI ed alla PA;
- sviluppare le competenze ed il potenziale umano nei settori della ricerca e dello
sviluppo tecnologico.
Per far si che, anche il nostro Ateneo possa proficuamente profittare di questa occasione, è necessario l’impegno da parte di tutti. A tal proposito vorrei ricordare che nell’ambito della formazione ed informazione sui fondi comunitari,
l’Ateneo ha previsto una serie di workshop, nel mese di giugno p.v., al fine di dare
tutte le risposte necessarie per la concreta conoscenza su “Ricerca Sviluppo Tecnologico Alta Formazione nella programmazione dei Fondi Strutturali 2000-2006”. I
corsi monotematici sono aperti a tutti, anche se in alcuni casi, hanno come destinatari
principali gli appartenenti al personale direttamente interessato.
I corsi saranno tenuti da docenti altamente qualificati e l’occasione mi è gradita
per invitarvi caldamente a partecipare al primo di questi incontri fissato per il 2
giugno p.v.
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GIUSEPPE BALDOVINO SUFFRITTI
L’INFORMATICA DELL’ATENEO
Devo innanzitutto ringraziare il Magnifico Rettore e il Prorettore per
avermi invitato ad intervenire sui servizi informatici disponibili per la Ricerca
Scientifica.
Come è noto il Centro Informatico Scientifico Didattico (CISD) di cui sono
attualmente il direttore dedica gran parte delle proprie attività per fornire un supporto alla ricerca scientifica.
In particolare, i principali servizi forniti dal CISD riguardano:
- il funzionamento e lo sviluppo della rete telematica di Ateneo e l’accesso alle
reti nazionali ed internazionali;
- l’accesso ad internet e la posta elettronica per docenti, dottorandi, laureandi e
studenti, nei limiti imposti dalla disponibilità di linee e attrezzature;
- la gestione del sito WEB dell’Ateneo, per quanto riguarda gli aspetti scientifici
e didattici, dato che recentemente il CED, con cui si è instaurata una piena e
soddisfacente collaborazione, ha assunto la gestione delle pagine relative all’amministrazione;
- il funzionamento del sistema informatizzato delle biblioteche, in collaborazione col CED;
- il calcolo scientifico avanzato, con la disponibilità per tutti gli utenti scientifici
di computer dedicati;
- la gestione del Laboratorio Informatico di Ateneo, a prioritariamente a disposizione per i corsi istituzionali, ma disponibile per ogni altra necessità o iniziativa di carattere didattico e di ricerca;
- la consulenza su problemi di carattere informatico e telematico per tutti gli
utenti dell’Ateneo.
Grazie alla disponibilità mostrata dagli Organi Accademici nei confronti
dell’informatica in campo scientifico e didattico, in particolare con l’approvazione
e con il sostegno finanziario dei progetti di potenziamento che sono stati proposti
da parte degli utenti, si potrà fare ancora meglio che in passato per assicurare strumenti di lavoro efficienti a quanti si dedicano alla ricerca scientifica nel nostro Ateneo.
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Purtroppo, però, si deve segnalare il problema della carenza di personale,
che si sta sempre più aggravando man mano che le attivita del CISD si sviluppano
e si consolidano. Per quanto possibile, si sta facendo ricorso a contratti di prestazione d’opera, che comunque non offrono quelle garanzie di continuità e stabilità
che il personale in organico potrebbe offrire.
Il Consiglio del CISD ha recentemente sottoposto al Magnifico Rettore tale
problema, e con l’occasione ha segnalato l’ineluttabilità di una maggiore sinergia
con il CED, date le sempre più frequenti occasioni in cui competenze di carattere
amministrativo si intrecciano con quelle di carattere scientifico e didattico, come
nel caso dei servizi agli studenti, della gestione del sito WEB e della gestione del
servizio biblioteche, per fare soltanto alcuni esempi.
A seguito dell’incontro con il Magnifico Rettore, come è noto, è stata nominata una Commissione di studio e proposta per la riforma dell’informatica in cui
una rappresentanza del Consiglio del CISD è stata integrata con una rappresentanza dell’Amministrazione. La Commissione sta elaborando alcune proposte che
sottoporrà tra breve al Magnifico Rettore.
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STEFANO ENZO
IL DIPARTIMENTO DI CHIMICA
Visto il carattere molto allargato della riunione, mi permetto di proporre nel
seguito alcune brevi riflessioni che riguardano l’attività dipartimentale coordinata
e coniugata con l’operato degli Organi Superiori di Ateneo (Rettore, Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione).
1) Cofinanziamento ex-40%
L’attuale sostegno da parte dell’Ateneo è molto farraginoso e, nonostante
una alta quota virtualmente a disposizione dei ricercatori, produce sui progetti approvati una quota di cofinanziamento da parte dell’Ateneo molto variabile da caso
a caso. L’ideale sarebbe che l’Ateneo decidesse di cofinanziare ogni progetto
APPROVATO con la stessa percentuale (max. 30% del valore ammesso), indipendentemente dalla somma totale (comunque esuberante) che il Consiglio di Amministrazione deve dichiarare a favore della ricerca nel bilancio di previsione globale.
2) Grosse apparecchiature per la Ricerca
Tutti sanno come la strumentazione scientifica sia molto costosa, per cui si
possono facilmente comprendere le richieste dei ricercatori affinché l’Ateneo
intervenga in questa direzione. Se questo fosse il caso, i Centri Interdisciplinari
potrebbero rappresentare un nucleo di riferimento per una politica di gestione
accorpata della grossa strumentazione.
In tale politica, tuttavia, non andrebbe sottovalutata la necessità di adeguati
laboratori didattici sperimentali, non solo per le discipline tecnologiche, ma anche
per quelle umanistiche.
3) Dottorati di Ricerca e assegnisti: programmazione e rendicontazioni annuali
Il XV ciclo del dottorato di ricerca ha visto concludersi i concorsi solo di recente (Maggio 2000!). Il ritardo accumulato per arrivare a questa fase si può spiegare
solo in parte con l’adozione del nuovo Regolamento per il dottorato. A questo proposito pare opportuno ricordare che, antecedentemente alla riforma, le nostre lamentele
sui ritardi erano tutte rivolte al MURST. Comunque, la questione può essere risolta per
il prossimo anno prevedendo la fase di avvio del XVI ciclo a partire da questa estate.
- 467 -
Affinché questa fase sia adottata con la massima celerità e senza conflittualità,
sarebbe opportuno stabilire chiare regole per la ridistribuzione dei fondi che la
CEE destina ai dottorati e assegnisti del nostro Ateneo previa rendicontazione
delle spese avvenute negli anni precedenti. I Dipartimenti non possono essere chiamati in causa una volta all’anno al momento di riempire la modulistica di rendicontazione CEE e successivamente non venire neppure informati delle ricadute che
scaturiscono da tali iniziative. Per fare un esempio, in questo esercizio finanziario
non sono state ancora allocate le risorse a favore dei Dottorati, il che limiterà notevolmente la capacità di rendicontazione dei Dipartimenti, che, a sua volta, limiterà
l’importo di finanziamento da parte della CEE. Quel che è più serio è comunque
l’assenza di qualsiasi automatismo di Ateneo legato al reperimento di tali risorse,
le quali, appare utile ricordarlo, non sono legate ai vincoli di crescita del fondo di
funzionamento ordinario. Appare quanto mai necessario un programma di lavoro
coordinato per una gestione dei flussi finanziari più efficiente (Senato-Accademico-Uff. Pol. Comunitarie-Centri Autonomi di Spesa- Borsisti e Assegnisti).
4) Programma di contabilità integrata e rete riservata
La necessità di ricorrere ad un nuovo programma di contabilità integrata era
diventata ineluttabile già da tempo. La decisione di non sfruttare la rete di Ateneo,
già esistente e di adeguata potenza, in favore di una rete riservata a 64 Kb (!) è
apparsa a molti assai discutibile. Infatti, si sono subito evidenziati i problemi di lentezza previsti, ma quel che è peggio, a circa metà dell’esercizio finanziario, non si
sono ancora adottati provvedimenti adeguati per rimuovere tale limitazione. Tali provvedimenti sono infatti necessari per entrare nel merito del Software, anch’esso carente
dal punto di vista funzionale e tutto da organizzare in funzione delle nostre scelte.
5) Servizi telefonici di Ateneo
Come si sa, questo servizio attualmente presenta costi molto elevati e fuori
mercato. Dal punto di vista operativo, la necessità di ampliamento della rete con
nuovi numeri telefonici (determinata dal nuovo personale in servizio) presenta ritardi ingiustificati. Il Servizio appare poco integrato con le necessità più aggiornate
dell’Ateneo e degli altri organismi similari CISD e CED.
6) Web di Ateneo
Finora si è distinto per la maggior abbondanza di pagine con la scritta “work
in progress”.
- 468 -
Non siamo ancora riusciti a mettere in rete l’agenda telefonica del personale. Si potrebbe continuare citando l’incompletezza e frammentarietà delle informazioni di servizio: si dovrebbe rendere nota la dislocazione degli edifici universitari
in una mappa della città; pubblicizzare i collegamenti, gli itinerari, le convenzioni,
le decisioni, i Consorzi, i Regolamenti, fornire l’accesso ai verbali.
7) Gestione di cassa e gioco di Ateneo: obiettivi
E’ stato più volte affermato che occorre incoraggiare l’efficienza della struttura Dipartimentale, le economie di scala e le aggregazioni. Si rivedano i commenti del NdV sulla portata media dei Dipartimenti e Centri di spesa a Sassari. Dovrebbero essere istituiti protocolli di lavoro più seri per:
- incoraggiare chi porta soldi da fuori e, di risvolto, scoraggiare chi pretende, a
livello individuale, risorse esclusivamente da dentro.
- Precedenze nella assegnazione dei fondi in base agli obiettivi e ai risultati con
recensione RAPIDA da parte del Nucleo di valutazione.
8) RAFC & STATUTO: limitazioni
A questo proposito esiste un problema di revisione dei limiti di spesa stabilito nel RAFC. Tali limiti sono stati concepiti in altre situazioni gestionali, con una
altra mentalità, che lo stesso Ateneo ora ha già superato.
Per quanto riguarda la gestione di grossi progetti, occorre prevedere una
serie di nuove regole che permetta gli anticipi, le gare, i conferimenti, e gli introiti
in maniera più flessibili di quella attuale. E’ da auspicare un maggior coinvolgimento
dei Dipartimenti nella formulazione delle politiche di ricerca.
9) Coordinamento degli Uffici Centrali e competenze
Un organigramma chiaro di come deve (dovrebbe) funzionare in concerto
tutta l’Amministrazione: Centro e Periferia
10) Nucleo di Valutazione
I risultati del NdV sono in ritardo rispetto agli annunci fatti dopo la recensione
del primo documento generale (Maggio 99 per l’anno 1997). Sarebbe opportuno
conoscere in anticipo gli obiettivi e le regole del gioco per avere la possibilità di
adeguarcisi.
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11) Rapporti con la Regione
Nella presente riunione il funzionario della Regione che rappresenta l’assessore ONIDA ci ha detto delle (ir)responsabilità del mondo politico rispetto a quello
Accademico e viceversa. Ciò che è stato riportato è molto verosimile, tuttavia dalla
documentazione in mio possesso traspaiono molto bene le predisposizioni “politiche”.
Si veda per esempio il bando della legge 43/50 (decisamente da abbandonare non solo perché vecchio ma anche per come viene applicato), che mi permetto di
estrarre nel seguito:
Iter del Procedimento amministrativo
Le domande, previamente istruite dal competente ufficio dell’Assessorato, vengono sottoposte all’esame delle competenti commissioni, nominate ai
sensi dell’art. 7 della L.R. 43/50, entro 30 giorni dalla scadenza per la presentazione delle domande.
-
Le Commissioni con motivata relazione:
propongono l’accoglimento o meno delle domande sulla base della validità
scientifica del progetto di ricerca o della pubblicazione;
rinviano a nuovo esame le domande che non presentino sufficienti elementi istruttori in ordine alla valutazione di cui sopra.
indicano l’importo massimo del contributo;
L’importo del contributo dovrà essere proposto dalla Commissione competente, in una misura compresa:
-
nel caso di ricercatore non strutturato presso l’Università tra il 40% e l’80%
del costo complessivo del progetto;
per i ricercatori organicamente inseriti nella struttura universitaria tra il
30% ed il 60%;
per le pubblicazioni tra il 50% ed il 70%.
Tenendo conto delle proposte, pur non vincolanti, delle commissioni e
delle somme disponibili, l’Assessorato predispone il relativo programma e lo
trasmette alla Giunta Regionale per l’approvazione.
Entro 20 giorni dalla restituzione da parte della Giunta della deliberazione
debitamente approvata, verrà emesso il decreto di impegno da parte dell’Assessorato.
- 470 -
Nonostante tali premesse, tutte le richieste di finanziamento inoltrate da
parte dei colleghi del Dipartimento che sono state accettate dalla Regione, sono
state cofinanziate fino ad un massimo del 20% (!) dell’importo riconosciuto al
progetto, a progetto concluso e rendicontato (!).
Ogni ulteriore commento appare superfluo se vogliamo valutare l’impegno
e la coerenza dell’apparato Regionale nei confronti della Ricerca che, secondo la
legge nazionale non ancora superata, trova la massima espressione e interpretazione all’Università.
- 471 -
GIOVANNI ANTONIO FARRIS
PORTO CONTE RICERCHE:
IL POLO BIOTECNOLOGICO DEL PARCO SCIENTIFICO
E TECNOLOGICO DELLA SARDEGNA
L’attuazione della misura 4.6.4.1 del Programma Operativo Plurifondo
1994.99 prevede nella strutturazione del Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna, la realizzazione del Polo agroalimentare-ambientale di Sassari-Alghero.
Il Polo del PST di Tramariglio nasce per operare in campo biotecnologicoagroalimentare e ambientale con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento del
sistema produttivo isolano mediante la promozione della ricerca applicata e la diffusione generale dell’innovazione.
Esso deve essere comunque inquadrato in una cornice operativa più generale all’interno della quale trovano la loro localizzazione gli altri Poli del PST, le due
Università isolane, il CNR, gli altri Enti Regionali operanti nel campo della
sperimentazione e della ricerca, gli enti e gli istituti privati di ricerca.
A titolo di esempio vengono elencate alcune delle possibili interazioni con
le strutture suddette:
- Consorzio UNO- interrelazioni con il D.U. in campo agroalimentare;
- CRS4 – modellistica matematica applicata ai problemi di tecnologia alimentare;
- Neuroscienze – impiego dei fluidi supercritici nell’estrazione di principi attivi
di interesse farmacologico;
- PST Pula – PROTO21Tecnologie meccaniche applicate ai problemi dell’industria agroalimentare;
- AILUN – Tecnologie ottiche e dei materiali applicate alla soluzione di problemi specifici dell’industria agroalimentare;
- Imprese del settore conserviero, lattiero-caseario, cerealicolo, dolciario, delle bevande, mangimistico, oleario e produttrici di impianti per l’industria alimentare;
- Enti regionali di ricerca e Sperimentazione – trasformazione sperimentale di
materiali vegetali e di origine animale locali;
- Enti Nazionali di Ricerca , Universita’, CNR, impiego comune delle attrezzature e degli impianti qualificanti ( Alte pressioni, NMR);
- 472 -
-
Fondazione Battelle – prototipi applicabili nel settore agroalimentare e ambientale ( determinazione inquinanti volatili e sostanze aromatiche).
Lo stesso tipo di analisi effettuato per le altre strutture del PST con gli enti
suddetti porta a concludere che si deve ragionare in termini globali e parlare di un
PST delocalizzato sul territorio dell’isola e costituito da singole strutture, ad elevata competenza specialistica , in grado di dialogare tra loro, capaci di fornire
soluzioni alle problematiche specifiche emergenti dal tessuto produttivo della Sardegna e di prospettare tutte le possibili innovazioni. Questa rappresenta senza
dubbioUna via percorribile per il razionale sfruttamento delle risorse materiali ed
umane presenti sul territorio evitando costose ed inutili sovrapposizioni e
replicazioni.
Il collegamento esistente tra i poli del PST consente dunque la costituzione
di una rete fra tutte le strutture precedentemente elencate alla quale tutte le imprese
possono fare riferimento.
Calandosi nello specifico operativo, sarebbe possibile per una qualunque
impresa dell’isola sottoporre una problematica specifica al proprio Polo del PST di
riferimento ed essere avviata alla struttura di ricerca ritenuta più idonea per la ricerca della soluzione, oppure vedersi proporre azioni di intervento combinate tra
varie entità se sono necessarie diverse competenze contemporaneamente.
Una possibilità di questo genere comporterebbe una notevole economia nel
tempo e nelle risorse impiegati e porterebbe indubbiamente notevoli vantaggi sotto
tutti i punti di vista sia alle imprese che al sistema PST. La stessa tipologia di
percorso potrebbe essere proposta ad un’azienda proveniente dall’esterno che facesse richiesta a qualunque Polo del PST.
La presenza di un sistema PST delocalizzato può quindi costituire un elemento di forza per il sistema produttivo locale ed inoltre può portare alla formulazione di progetti finalizzati di ricerca a “ ampio spettro “ con positive ricadute sulla
regione in termini di innovazione e anche di formazione.
IL POLO DEL PST DI TRAMARIGLIO
Nella sede di Tramariglio ,attualmente gestita dalla società Porto Conte Ricerche, si sta costituendo un’unità operativa con grandi apparecchiature di ricerca
e sviluppo, attrezzature di trasferimento tecnologico e la realizzazione di una struttura per l’incubazione di impresa.
- 473 -
Le grandi attrezzature, sono state individuate sia in funzione di alcuni grossi problemi di filiera che di attrarre imprese ed importanti gruppi di ricerca provenienti dall’esterno dell’isola.
Le attrezzature di trasferimento tecnologico, sono state progettate sia in funzione dei prodotti e dei processi esistenti in Sardegna che di tecnologie innovative
e sono destinate alla sperimentazione su scala pilota ed al successivo trasferimento
tecnologico alle imprese che operano a livello industriale.
Con esse sarà infatti possibile riprodurre le tecnologie di trasformazione
industriale nel settore conserviero, della panificazione, l’impiego di tecnologie
mild quali i trattamenti di stabilizzazione di alimenti mediante alte pressioni , il
riscaldamento ohmico, l’estrazione con fluidi supercritici.
Questo consentirà la creazione di una struttura che in Italia è in pratica disponibile presso alcuni enti pubblici o qualche impresa di grosse dimensioni per
ciò che riguarda la ricerca ed il trasferimento tecnologico alle imprese nello specifico settore agroalimentare.
L’incubatore di impresa ,infine, è costituito da una struttura logistica e di
servizi che fornirà ospitalità alle aziende che vogliano svolgere la loro attività presso il Polo nei termini di ricerche su prodotti o processi esistenti , di messa a punto
di nuove tecnologie o mirato alla creazione di nuove imprese.
GLI STUDI DI SETTORE
La scelta di apparecchiature e impianti pilota è stata effettuata sulla base d
studi di settore condotti visitando le imprese ,gli enti di ricerca specialistici, l’Università e cercando di mettere in evidenza problematiche alle quali dare una risposta
mediante l’impiego delle grandi attrezzature di ricerca e gli impianti pilota mediante la definizione di appropriati progetti di ricerca finalizzati da svolgersi all’interno del polo del PST.
Gli studi di settore hanno riguardato i settori produttivi giudicati più rappresentativi per la filiera agroalimentare in Sardegna ed in particolare:
- Pane e prodotti da forno
- Frumento e derivati
- Ortofrutticolo-Conserviero
- Carni e derivati
- Settore lattiero-caseario
- 474 -
-
Vitivinicolo
Olivicolo
Miele
Ittico
Sono stati trascurati alcuni settori al momento marginali o nei quali l’attività di trasformazione non è ancora del tutto avviata quali il settore risicolo e delle
erbe officinali.
LE ATTREZZATURE DI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
Sono impianti pilota allocati in una “minifabbrica” suddivisa in diverse unità produttive pilota indipendenti impiegabili sia per la ricerca che per l’esecuzione
di sperimentazioni necessarie alle società che vi potranno accedere.
Rispetto ad altre liste di impianti presentate in precedenza sono state apportate diverse variazioni sulla base delle informazioni avute nei contatti con diversi
enti in merito all’esistente che delle problematiche evidenziate negli studi di settore.
Verranno installati:
- Un impianto di lavorazione di vegetali e frutta con il confezionamento in diverse tipologie di contenitori ( vasi di vetro, scatole di BS, buste flessibili ) abbinato ad un impianto di stabilizzazione convenzionale ( autoclave) ed a un impianto di confezionamento asettico di tipo classico;
- Un impianto di trattamento ohmico e confezionamento asettico in buste materiale accoppiato;
- Un impianto di stabilizzazione di alimenti mediante alte pressioni (6900 bar 70 °C);
- Un impianto di panificazione e prodotti da forno;
- Un impianto di estrazione mediante CO2 supercritica ( 700 bar,110°C);
- Un impianto di distillazione in film sottile;
- Un impianto per la produzione lieviti secchi;
- Un impianto di confezionamento in atmosfera protettiva;
- Celle frigorifere di stoccaggio per la conservazione di materie prime e prodotti finiti;
- Celle termostatiche per prove in condizioni di temperatura controllata;
- Sistemi per il rilevamento della temperatura durante i processi di sterilizzazione ed il calcolo dell’effetto sterilizzante;
- Apparecchiature per misure di colore, attività dell’acqua, Prove reologiche ed
analisi di struttura.
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I SERVIZI PER I SINGOLI IMPIANTI PILOTA
Possono accedere a tali servizi imprese, consorzi di imprese, enti di ricerca
e Università dell’Unione Europea che ne facciano richiesta. Il servizio erogato
direttamente dagli addetti del PST è a carico dei richiedenti e valutato secondo un
tabulato che tiene conto del costo orario macchina ,del costo orario uomo e dei
materiali accessori necessari.
LE GRANDI ATTREZZATURE SI RICERCA E SVILUPPO
Le grandi attrezzature acquistate per il PST possono essere, per comodità,
distinte in due gruppi:
1. Attrezzature chimiche
2. Attrezzature biologiche
-
Al primo gruppo appartengono:
Spettrometro di massa TANDEM
Spettrometro di massa MALDI TOF
Spettrometro di massa a trappola ionica
HPLC multi detector
Spettrometro di assorbimento atomico
Gascromatografo-spettrometro di massa TOF
Cromatografo liquido preparativo
HPLC capillare
Spettrometro di massa per misure isotopiche
Spettrometro di Risonanza Magnetica Nucleare
Sistema di mini-imaging
-
Al secondo gruppo appartengono:
Sequenziatore automatico di peptidi
Apparecchio per la sintesi automatizzata di peptidi
Lettore ottico di micropiastre
Sistema di fotodocumentazione
Strumento per gel elettroforesi bidimensionale
Possono accedere all’uso di tali attrezzature imprese, consorzi di imprese,
enti di ricerca e Università dell’Unione Europea che ne facciano richiesta. Il servizio
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erogato direttamente dagli addetti del PST è a carico dei richiedenti e valutato
secondo un tabulato che tiene conto del costo orario macchina e del costo orario
uomo.
L’INCUBATORE DI IMPRESA
Una presenza fondamentale nell’ambito del Parco Scientifico e Tecnologico è rappresentata dall’incubatore tecnologico d’impresa. Questa struttura ha lo
scopo di accogliere e sostenere le iniziative sorte su stimolo del PST o nate da idee
di giovani imprenditori, comunque suscettibili di trasformarsi in opportunità imprenditoriale. L’incubatore ha il compito di tutelare tali iniziative nelle prime fasi
di nascita e decollo dell’impresa per ridurre l’elevato tasso di mortalità delle giovani e piccole imprese nascenti.
Obiettivo sostanziale che si intende perseguire con l’incubatore tecnologico è quello di creare e supportare, anche dal punto di vista scientifico e tecnologico, nuove imprese.
In particolare l’incubatore di Tramariglio è una struttura di accoglienza temporanea per nuove attività imprenditoriali in campo agroalimentare/ambientale al
fine di favorire: il loro avvio, lo sviluppo di prodotti, processi o servizi innovativi
rispetto alle tradizionali attività presenti all’interno di tali filiere.
Al fine di soddisfare la richiesta proveniente da piccole imprese nascenti,
giovani potenziali imprenditori o imprese che vogliono diversificare la loro produzione il Parco Scientifico e Tecnologico mette a disposizione degli spazi idonei per
lo sviluppo o il potenziamento di nuove iniziative imprenditoriali.
I SERVIZI ALLE IMPRESE
L’incubatore tecnologico di Tramariglio offe non solamente la possibilità di
concretizzare programmi di sviluppo, ma qualcosa in più: grazie infatti alla presenza di attrezzature di ricerca avanzate, impianti pilota e mezzi informatici, esso offre alle aziende l’opportunità di essere in contatto con i centri di ricerca, le Università del territorio nazionale e non, altre imprese, oltre che la possibilità di realizzare
e sviluppare prodotti e processi.
Uno stadio importante per lo sviluppo delle imprese è rappresentata dall‘integrazione dell’attività di sperimentazione sugli impianti pilota esistenti con lo
- 477 -
studio e la messa a punto di prototipi di macchine in grado di effettuare particolari
operazioni unitarie o con modifiche sulle attrezzature esistenti nelle imprese allo
scopo di migliorarne le prestazioni sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
Altro aspetto non meno importante è costituito dall’automazione dei controlli di processo e dalla individuazione e costruzione di sensori on-line, dalla simulazione numerica di particolari processi.
Gli ultimi due stadi possono essere sviluppati identificando ed impiegando
le risorse necessarie all’interno della struttura del PST quali per esempio il centro
di prototipazione PROTO 21 , il CRS4 e l’AILUN.
Le imprese del settore agroalimentare, sia di trasformazione che di produzione impianti, che volgono la loro attenzione all’incubatore del PST di Tramariglio
possono trovare una soluzione alle loro specifiche problematiche con un ragionevole impiego di risorse e lo sfruttamento di competenze tecnologiche ad ampio
spettro.
Modalità di accesso
Il polo del PST di Tramariglio offre ospitalità, ad imprese emergenti, in
spazi appositamente attrezzati in funzione della natura tecnica dell’impresa, servizi logistici, amministrativi e di consulenza tecnica, finanziaria, amministrativa commerciale per sostenere la fase di decollo.
Le imprese (o i futuri imprenditori) debbono presentare al Consorzio21 il
progetto di massima che verrà valutato in termini di :
- Validità scientifica
- Validità innovativa
- Validità applicativa (ricaduta sul territorio)
da un apposita commissione formata da esperti e nominata dallo stesso Consorzio 21.
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MAURO MARCHETTI
LA RICERCA DEL CNR
NELL’AREA DI SASSARI
Il CNR in Sardegna suscita molto interesse nei ricercatori, in quanto la
presenza del più grande Ente di Ricerca nazionale sul territorio assicura nuove e
moderne linee di ricerca attraverso numerosi rapporti con strutture analoghe nazionali ed internazionali. L’Ente che è stato il più importante finanziatore della ricerca
scientifica non è noto solo per la sua attività di agenzia, ma anche per la presenza di
propri Organi di Ricerca. comparsi in Sardegna per la prima volta nel 1961 con
unità operative di “Gruppi di Lavoro” presso le Università di Sassari e di Cagliari.
Nel 2000 il CNR nell’area sassarese ha assunto una buona consistenza ed è
presente con otto Organi di Ricerca operanti in vari settori
Agraria
Ambiente
disciplinari (Figura
1) afferenti ad una
Bio-medicina
Chimica
struttura di servizio
che viene denominata “Area della Ricerca di Sassari”. Malgrado che non esista al momento una struttura architettonica che li raccoglie, gli
organi afferenti all’Area della Ricerca di Sassari sono tutti di ottimo livello, la loro
attività è competitiva a livello internazionale e ben si introduce nella realtà territoriale sarda. I campi di ricerca spaziano dall’agricoltura, all’ambiente, alla bio-medicina, alla chimica, tutte realtà presenti e di grande importanza per la Regione Sardegna,
basti pensare che le attività produttive isolane sono legate all’agroalimentare, al turismo ed alla chimica e che nel settore biomedico lo studio delle malattie del sangue
e lo studio della genetica sono due campi fondamentali in una regione caratterizzata da una popolazione omogenea a causa della marcata consainguineità.
- 479 -
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Area della Ricerca di Sassari
CSPM
GRVVP
IMAES
-
IMFPP
-
Chimica
IATCAPA
-
Istituto per l’Applicazione delle Tecniche
Chimiche Avanzate ai Problemi Agrobiologici
Ambiente
IRCOBA
-
Istituto di Ricerca sul Controllo Biologico
dell’Ambiente
Medicina e biologia
IGM
IPSOE
-
Istituto di Genetica Molecolare
Istituto per lo Studio della Patologia del
Sangue e degli Organi Emopoietici
Agricoltura
Figura 1.
Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei
Gruppo di Ricerca Virus e Virosi delle Piante
Istituto di Ricerca per il Monitoraggio degli Agroecosistemi
Istituto per la Fisiologia della Maturazione
e della Conservazione del Frutto e delle
Specie Arboree Mediterranee
Distribuzione degli Organi di Ricerca del CNR di Sassari nei vari settori di
ricerca.
La collaborazione e la sinergia con l’Università di Sassari è completa,
tant’è che gran parte degli Organi di Ricerca al momento sono ospiti in locali messi
a disposizione dall’Università, inoltre molti dei ricercatori che attualmente operano nelle strutture hanno conseguito la laurea presso l’Ateneo sassarese. I rapporti
tra ricercatori universitari e CNR sono di piena collaborazione e molte delle linee
di ricerca degli organi CNR sono svolte in comune.
Merita una notazione il processo di riforma che coinvolge l’Ente: con il
Decreto L.vo n. 19 del 30.01.1999, il governo su delega parlamentare ha avviato
una complessa riforma del CNR che coinvolge sia la parte amministrativa sia la
rete di ricerca.
Nell’ambito e contemporaneamente alla riforma dovrebbe realizzarsi la
piena attuazione dell’Intesa CNR – MURST (ex MISM), che per quanto riguarda
l’area di Sassari prevede un incremento di 107 unità di personale, la costruzione di
una sede per tutti gli Organi di Ricerca presenti e per la struttura di servizio “Area
della Ricerca” (la ristrutturazione di edifici per ca. 7000 mq di coperto e 10 ha di
terreno da destinare a campi sperimentali in località Baldinca, concessi a costo
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simbolico dall’Amministrazione Provinciale di Sassari dal luglio del 1986 nell’ex
O.P. di Li Punti, è iniziata il 14.10.1999 con la consegna del primo cantiere di
ristrutturazione della palazzina denominata I, destinata alla Sede dell’Istituto di
Chimica) ed una consistente dotazione finanziaria per l’acquisto di nuova
strumentazione scientifica; il totale dell’intervento straordinario si aggira su una
spesa di 43 miliardi di lire (delibera CIPE del 29.02.1999).
Per quanto riguarda la rete di ricerca, il CNR deve ridurre il numero degli
Organi che la costituiscono (attualmente sono 314 divisi tra Istituti e Centri, distribuiti su tutto il territorio nazionale, ma con una preponderanza nel centro-nord del
Paese) attraverso aggregazioni in grandi Istituti monotematici, dotati di autonomia
e suddivisi in sezioni, anche con sedi separate e distribuite in regioni diverse.La
posizione scientifica del CNR a Sassari sarà rafforzata dal processo di riforma, in
quanto grazie alle aggregazioni a livello nazionale, aumenterà le potenzialità di
ricerca degli Organi di Sassari che, in quanto sezioni di grandi Istituti, costituiranno una presenza massiccia dell’Ente sul territorio e grazie alla completa sinergia di
molti ricercatori operanti nelle varie sezioni nazionali disporranno di molti più
mezzi scientifici e tecnici.
L’attività di ricerca nelle varie strutture del CNR di Sassari si articola
come segue:
AREA AGRARIA
Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei
Direttore: prof. Salvatore Caredda
Linee di Ricerca
Linea di ricerca n.1: Sistemi foraggeri sostenibili in ambiente mediterraneo
- Inerbimento e tappeti erbosi per la valorizzazione agricola, ricreativa e sportiva
del territorio
- Messa a punto di tecniche agronomiche per l’inerbimento di aree manomesse
in ambiente mediterraneo.
- Tecniche di infittimento di fasce tagliafuoco con input decrescenti
- Valutazione varietale in ambiente mediterraneo di specie macroterme e
microterme per la costituzione e la conduzione di superfici verdi ad uso sportivo per campi da gioco di livello medio per usi ricreativi e tecnici.
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Sistemi foraggeri:
- Caratterizzazione biologica e produttiva a fini foraggeri di Chrysanthemum
coronarium L. (Supporto finanziario CNR).
- Quantificazione dell’azotofissazione in Hedysarum coronarium e valutazione
dell’effetto dell’inoculo della sulla con Rhizobium hedysary (supporto finanziario MURST 40%).
- Progetto Speciale INC1 “Biologia e produzioni agrarie per un’agricoltura sostenibile” (supporto finanziario CNR).
- Progetto PANDA – sottoprogetto Sistemi Colturali – “Analisi della compatibilità ambientale di sistemi cerealicolo-zootecnici a diversi livelli di
intensificazione colturale (supporto finanziario MIPAF)
Impatto ambientale:
- Agrosilvopastoralismo nelle aree protette (supporto finanziario CNR).
- Impiego delle leguminose annuali autoriseminanti nell’inerbimento controllato
(cover crops) dei vigneti (supporto finanziario CNR).
- Scambi di esperienze sull’ambiente e la prevenzione degli incendi. Interventi
pastorali (supporto finanziario Regione Sardegna-Interreg).
Linea di ricerca n. 2: Valorizzazione del germoplasma mediterraneo di specie foraggere
- Progetto speciale INC1; caratterizzazione di popolazioni naturali di Hedysarum
coronarium e relativi simbionti (suipporto finanziario CNR).
- Progetto Strategico “Caratterizzazione e valorizzazione delle risorse genetiche,
vegetali, animali e microbiche” (supporto finanziario CNR).
- Caratterizzazione di germoplasma di specie di interesse foraggero ed ambientale sull’isola dell’Asinara (supporto finanziario CNR).
Progetti internazionali:
- Accordo di cooperazione scientifica CNR/CONICYT (Cile): “Leguminose annuali per i sistemi di allevamento nelle aree ad agricoltura mediterranea dell’Italia e del Cile”.
- Progetto: “Collezione e caratterizzazione di leguminose perenni e relativi rizobi
simbionti adatte a pascoli di terreni acidi”, in collaborazione con l’Università del
Western Australia, Università di Perugia e Viterbo.
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Gruppo di ricerca sui virus e le virosi delle piante
Direttore: prof. Ulisse Prota
Le unità di ricerca del gruppo sono così ubicate: Sassari, Direzione c/o
Sezione di Patologia Vegetale del Dipartimento di Protezione delle Piante dell’Università di Sassari, Bologna c/o Unità complessa di Istituti: Istituto di Patologia
Vegetale, Catania c/o Istituto di Patologia Vegetale, Napoli (Portici) c/o Dipartimento di Arboricoltura, Botanica e Patologia Vegetale: Sez. Patologia Vegetale,
Pisa c/o Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose: Sez. Patologia Vegetale, Udine c/o Dipartimento di Biologia applicata alla Difesa delle Piante.
Programmi Statutari di Ricerca:
- Affezioni virali e simil-virali.
- Tecnologie diagnostiche innovative.
- Epidemiologia e rapporti patogeno-vettore-ospite.
- Interazioni patogeno-pianta ospite; isto-citopatologia.
- Caratterizzazione biologica, morfologica, fisico-chimica e molecolare dei
patogeni.
- Resistenza, prevenzione e terapia.
UNITA’ DI RICERCA DI SASSARI
L’attività è stata rivolta prevalentemente allo studio di malattie virali e similvirali e da fitoplasmi di specie ortive ed ornamentali, con particolare riferimento al
pomodoro ed il carciofo, agrumi, drupacee (pesco e mandorlo), vite, olivo. Le attività più recenti hanno riguardato:
- Pomodoro. La diffusione del virus dell’<avvizzimento maculato> (TSWV) in
rapporto anche alla presenza del virus su altri ospiti (in particolare
Lattuga) ed alla presenza del virus Y della patata (PVY) sempre sul
pomodoro.
- Carciofo. L’accertamento di entità diverse dal <virus latente> (ALV), reperite
in plantule ottenute da apici meristematici in coltura in vitro.
- Vite.
Le ricerche sui virus floematici associati all’<accartocciamento
fogliare> ed al complesso del <legno riccio>. Ne sono oggetto 14
varietà tra quelle economicamente più importanti e diffuse nell’Isola. Le indagini diagnostiche di campo e di laboratorio hanno
evidenziato infezioni singole e plurime di almeno 5 entità virali, tra
- 483 -
- Olivo.
le più diffuse e dannose. Di interesse e di attualità sono le indagini su
“giallumi” indotti da infezioni fitoplasmatiche. Di notevole importanza, anche sotto l’aspetto economico, è l’attività legata alla selezione sanitaria ed al risanamento attraverso la micropropagazione e
la termoterapia.
Sono in corso saggi diagnostici a livello molecolare per l’accertamento della presenza di dsRNA virali in accessioni di Olivo
asintomatici. I primi risultati hanno dimostrato la loro presenza in
elevate percentuali.
Istituto di Ricerca per il Monitoraggio degli Agroecosistemi
Direttore: dott. ing. Fabrizio Benincasa
Compiti Istituzionali
- Progettazione e realizzazione di sensori e strumenti per il monitoraggio degli
agroecosistemi e per la fitodiagnostica.
- Messa a punto di metodologie di misura per il monitoraggio degli agroecosistemi
e per la fitodiagnostica.
- Definizione, calibrazione e validazione di modelli previsionali per l’analisi degli agroecosistemi e per la fitodiagnostica.
Linee di Ricerca
1. Progettazione e realizzazione di strumenti e tecniche di misura per il
monitoraggio degli agroecosistemi.
2. Tecniche di monitoraggio e modellizzazione dei fenomeni che si svolgono nel
continuo suolo-vegetazione-atmosfera.
3. Modellizzazione dei fenomeni neuro-fuzzy naturali.
Progetti più significativi nell’ultimo biennio
Linea 1: realizzazione di un lisimetro elettronico a pesata ad alta risoluzione, in
collaborazione con l’ERSAT.
Linea 2: programma europeo di monitoraggio degli scambi di energia, acqua e
anidride carbonica in ecosistemi mediterranei.
Linea 3: realizzazione di modelli neuronali per la stima di grandezze agrometeorologiche e ambientali (quali radiazione solare, evapotraspirazione, ecc.)
difficilmente misurabili o modellizzabili con altre tecniche.
- 484 -
Istituto per la Fisiologia della Maturazione e della Conservazione del Frutto
delle Specie Arboree Mediterranee
Direttore: prof. Mario Agabbio
L’Istituto opera in due sedi: Sassari ed Oristano. E’ stato istituito in data
22.05.1979, fanno parte del Consiglio Scientifico oltre ai membri interni componenti dell’Università di Padova, Bologna , Catania e Sassari. L’organico è costituito da 6 ricercatori, 10 collaboratori tecnici, 1 amministrativo di ruolo oltre ad
incaricati esterni di ricerca, borsisti, tirocinanti tesisti, collaboratori volontari esterni.
Attività
Componente dell’istituendo Istituto Nazionale “Istituto di Scienze delle
Produzioni Alimentari”, settore di ricerca: Postraccolta (surgelazione, conservazione essiccazione, trasformazione). Le linee prioritarie di intervento sono:
i) Fisiologia e tecnologia della conservazione dei prodotti vegetali;
ii) Metodologie alternative per la riduzione dei trattamenti chimici antiparassitari;
iii) Qualità dei prodotti vegetali (organolettica, igienico-sanitaria, nutrizionale); iv)
Salvaguardia e valorizzazione del materiale genetico autoctono.
Collaborazioni Internazionali:
Institute for Technology and Storage of Agricultural Products, Bet Dagan (Israele);
Department of Pomology, Davis (California);
Institute of Viticulture and Vegetable Crops, Chania (Grecia);
Institute of Molecolar Biology and Biotechnology, Heaklion (Grecia)
Institute de Agroquimica y Technologia de Alimentos, CSIC, Valencia (Spagna)
Numerose istituzioni nazionali.
Progetti ordinari CNR
- Prevenzione delle alterazioni postraccolta dei frutti mediante termoterapia.
- Controllo biologico dei miceti parassiti dei frutti dopo la raccolta.
- Fattori di resistenza pre-post infezionali negli agrumi.
- Mantenimento della qualità nelle produzioni frutticole mediterranee attraverso
l’impiego di film plastici e il condizionamento termico pre e post-conservazione.
Progetti extramurali
- Individuazione e valorizzazione del patrimonio frutticolo nel Mezzogiorno (UE/
MURST-FS).
- 485 -
-
Controlling mediterranean fly and improving citrus fruit quality by postharvest
heat treatments (UE).
Improving food security, quality and extending life of fresh and dried fig fruit
(Ficus carica L.) (UE).
Lieviti antagonisti e loro meccanismi d’azione nella prevenzione delle alterazioni
da funghi patogeni postraccolta (MURST).
Microrganismi e agenti infettivi di interesse agroalimentare (MURST).
Prevenzione delle alterazioni fisiopatologiche nei prodotti frutticoli mediterranei
per mezzo della termoterapia e l’impiego di sostanze naturali (RAS).
Conservazione di germoplasma di limone e mandarino (Interreg II Italia/Francia).
Liste di orientamento varietale (PF-MIPA).
Biodiversità: valorizzazione delle cultivar di pregio di pero e melo del
germoplasma autoctono (PS-CNR).
Collaborazione a progetti RAS, Interreg, Università.
AREA CHIMICA
Istituto per l’Applicazione delle Tecniche Chimiche Avanzate ai Problemi
Agrobiologici
Direttore: dott. Mauro Marchetti
L’Istituto è stato fondato nel 1981, al suo interno si svolgono ricerche
sulla sintesi, caratterizzazione e reattività di composti biologicamente attivi. In
particolare l’interesse dei ricercatori che vi operano è indirizzato alla preparazione
con metodiche altamente selettive di composti ad attività agrochimica e farmaceutica. Il lavoro di ricerca è articolato in cinque progetti che si occupano di
bioinorganica, sintesi enantioselettiva, catalisi, sintesi di composti naturali, sintesi
peptidica. L’Istituto ha numerose collaborazioni sia con la comunità scientifica
italiana sia con quella internazionale; attualmente è ospite del Dipartimento di
Chimica dell’Università di Sassari, la sua sede definitiva sarà presso l’Area della
Ricerca di Sassari (Li Punti) dove il giorno 14 ottobre 1999 sono stati consegnati i
lavori di ristrutturazione del primo edificio ceduto dalla Provincia di Sassari.
Attività di ricerca
L’attività di ricerca scientifica dell’Istituto è incentrata sulla tematica generale “Sintesi, caratterizzazione e reattività di composti biologicamente attivi” e
si articola in 5 progetti specifici. Il primo progetto denominato “Ciclo degli ioni
- 486 -
metallici nei sistemi biologici e naturali”, studia il comportamento dei metalli, soprattutto del rame e del vanadio, all’interno di sistemi biologici. Il gruppo di lavoro che
opera in questo settore si sta interessando all’interazione dei metalli con composti
biologicamente attivi. In particolare è emerso che alcuni composti di vanadio presentano proprietà insulinomimetica.
Il secondo progetto, “Sintesi e caratterizzazione di composti chirali non
racemi di interesse agrobiologico mediante molecole ad alta simmetria”, ha come
obiettivo la produzione di composti, di interesse farmaceutico e agrobiolgico, in
maniera selettiva. Attualmente la maggior parte delle sostanze bioattive immesse
sul mercato sono in una forma chimica che ne riduce l’efficacia ed allo stesso
tempo disperde nell’ambiente prodotti chimici non utili. La ricerca in questo settore è rivolta all’ottenimento di un prodotto biologicamente attivo estremamente efficace, con riduzione delle dosi di impiego al fine di esaltare l’efficacia del trattamento ed essere determinante nel superamento di problemi economici o tossicologici
legati allo sviluppo del prodotto. Tra gli studi in corso di questo gruppo ce n’è uno
sull’inclusione di molecole bioattive pregiate in ciclodestrine (zuccheri che consentono un rilascio molto lento della sostanza attiva). Questo procedimento applicato nel settore agrochimico consentirebbe di ridurre le dosi del prodotto, garantendo una maggiore persistenza dell’azione; ciò porterebbe ad una diminuzione
dell’inquinamento ambientale e ad un aumento dell’efficacia del trattamento.
Il terzo progetto di ricerca, “Progettazione, sintesi e caratterizzazione di
molecole a potenziale attività biologica”, mira alla produzione di agrochimici e di
molecole farmacologicamente attive ricorrendo alle metodiche della catalisi. Tale
tecnica oltre a garantire una buona selettività nella preparazione di molecole
bioattive, consente di ampliare la scala di produzione e, frequentemente, di ridurre
il numero degli stadi sintetici necessari per la preparazione di questi composti.
Il quarto progetto, “Nuove metodologie d’accesso alla diversità molecolare:
sintesi di biomolecole e loro insiemi per un utilizzo in agricoltura e terapia”, studia
la sintesi totale di acetogenine delle Annonaceae, composti presenti in tracce nelle
omonime piante disseminate un po’ dovunque nelle regioni tropicali del pianeta;
questi composti hanno mostrato un potentissimo effetto citotossico, antitumorale,
antimalarico, immunosoppressivo e pesticida.
Il quinto progetto di ricerca, “Sintesi di peptidi bioattivi e relazione struttura-attività”, mira alla preparazione di peptidi non tradizionali analoghi di prodotti di degradazione delle proteine che presentano interessanti proprietà biologiche
dimostrandosi attivi nel campo farmacologico ed agrochimico.
- 487 -
Principali risultati ottenuti
1. Nuovi composti con attività farmaceutica e pesticida
2. Nuove metodologie di sintesi a basso impatto ambientale ed a alta selettività
per la preparazione di composti biologicamente attivi
3. Applicazione di nuove tecnologie nella caratterizzazione di miscele di prodotti naturali
AREA AMBIENTALE
Istituto di Ricerca sul Controllo Biologico dell’Ambiente
Direttore: dott. Ing. Pier Carlo Cresto
L’Istituto svolge attività di ricerca nell’ambito delle metodologie di conservazione e salvaguardia del patrimonio naturale attraverso lo studio dei complessi meccanismi che regolano la dinamica degli organismi nocivi di grande incidenza economica; la messa a punto e applicazione di strategie di difesa compatibili con l’ambiente.
Attività di ricerca
- Metodi biologici e di lotta integrata per il contenimento della popolazione degli
organismi nocivi;
- Raccolta di dati e studi sulla dinamica di popolazione degli artropodi allo scopo
di predire le infestazioni.
Progetti in atto
- Nuove biotecnologie contro i parassiti dei frutteti.
- Tecniche di lotta integrata contro le zanzare;
- Protezione delle foreste mediterranee;
- Fenomeni microevolutivi in insetti di importanza economica;
- Sviluppo di metodi statistici e modelli matematici da usare in procedure esecutive.
Collaborazioni
Collaborazioni scientifiche con diverse istituzioni scientifiche nazionali
ed internazionali interessate allo sviluppo della lotta contro i parassiti ed alla
riduzione dell’inquinamento ambientale, in particolare:
- Department of Biochemistry, University of Cambridge (UK).
- Department of Genetics, Faculty of Biological Sciences, Valencia (Spain).
- Department of Genetics, Development and Molecular Biology, “Aristotele” Uni
versity, Thessaloniki (Greece).
- Dipartimento di Genetica e di Biologia molecolare dell’Università “La Sapienza”, Roma.
- 488 -
AREA BIOMEDICA
Istituto di Genetica Molecolare
Direttore: dott. Mario Pirastu
L’Istituto si occupa della ricerca di base e di quella applicata nei settori
della genetica e della biologia molecolare, in particolare studia i fattori genetici
coinvolti nelle malettie multifattoriali (tumori, ipertensione arteriosa, epilessia,
malattia di Alzheimer) tramite analisi di isolati genetici della Sardegna, la cui
omogeneità facilità l’identificazione delle cause genetiche da comuni founders.
Linee di ricerca:
- Genetica molecolare umana e popolazionistica.
- Biologia cellulare ed espressione genica.
- Immunologia.
Attività
Malattie multifattoriali comuni studiate dall’IGM
- Tumori: tumore della mammella; carcinoma dell’endometrio; carcinoma del
colon, melanoma.
- Malattie Multi/Poligeniche: Ipertensione essenziale; Infarto del miocardio,
calcolosi renale, epilessia, glaucoma, malattia di Alzheimer; patologie della
retina e sordità non sindromica.
Studi di genetica umana e popolazionistica
S A R D E GN A
S t ud i a ntr opolo gic i, stor ici,
popo laz ionis ti c i, d em ogr af i ci
F u n ction al ge nom i cs
pr oteom ic s
Ide ntif ica z ione de ll' is olato
ge ne ti c o ide ale
I de ntific a zio ne d i
ge ni pr e dispon en ti
S tu di m ultidisc iplina r i:
ep id em iologic i , ge ne tic i, c l inici ,
a m bie nta li, ecc .
Ide nti f ica z ione de i
f en otipi pa tologic i pr e va le nti
A na l isi b io info rm a t ic a
R ic er ca di fa ttor i di r is ch io
non g en etic i
R ic os tr uz ione ge ne a lo gic a
d ell'inter o is olato dal 16 00 a d oggi
A nalisi statisti c a: ide ntifi ca z ion e di r e gioni
g enom ic he id en tic he p er disc e nde nza
c on divis e da i pa z ien ti
G e no m e -w ide - se a rc h
S e l e zion e di paz ien ti
c on s im ili feno tip i p ato logic i
c he c ondividono a vi
Figura 2.
Schema di studio sulla genetica umana e popolazionistica della Sardegna.
- 489 -
Istituto per lo Studio della Patologia del Sangue e degli Organi Emopoietici
Direttore: prof. Maurizio Longinotti
I settori di studio dell’IPSOE sono legati da un filo conduttore che è la
patologia molecolare del midollo emopoietico e riguardano in primo luogo l’espressione dei geni globinici nelle malattie talassemiche e simil-talassemiche.
L’Istituto si occupa tra l’altro:
- della ricerca delle cause molecolari delle principali emopatie ereditarie, della
loro epidemiologia, della loro storia evoluzionistica;
- della ricerca di eventuali fattori correttivi in vitro ed in vivo;
- dello studio sistematico delle metodologie e delle tecniche atte alla prevenzione delle emopatie ereditarie.
Linee di ricerca:
- Basi molecolari della espressione in vivo della emoglobina fetale;
- La patologia del repertorio del T-cell receptor;
- Basi molecolari dell’apoptosi delle cellule eritroidi.
Risultati principali ottenuti
1. Definizione di mutazioni casuali eterogenee mappate nel promoter dei geni
gamma globulinici, alcune particolarmente diffuse in Sardegna.
2. Messa a punto di tecnologie avanzate (spectratyping) in grado di individuare le
restrizioni clonali del TcR.
3. Messa a punto di tecnologie di analisi quantitativa PCR basata per la misurazione dell’espressione dei geni della famiglia Bcl regolanti l’apoptosi.
In sintesi i temi ed i risultati esposti sono rivolti a chiarire i meccanismi di
regolazione della differenziazione e maturazione della cellula staminale totipotente
nelle varie patologie congenite ed acquisite del midollo emopoietico.
In conclusione la presenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche sul territorio appare sicura ed efficace, il suo sviluppo è ineluttabile e nelle speranze di
tutti dovrebbe portare ad un rafforzamento dell’esistente in modo da costituire una
risorsa per le generazioni che si stanno formando e, nella varietà e molteplicità
delle linee operative, un caposaldo per un futuro europeo e di promozione umana.
La collaborazione con l’Università di Sassari, ulteriormente rinvigorita
- 490 -
dalle nuove acquisizioni dell’Ente e la riforma che dovrebbe portare nel tempo ad
una globalizzazione dei contributi scientifici dei vari organi di ricerca del CNR
distribuiti sul territorio nazionale dovrebbe favorire sia la qualità della ricerca che
l’incremento numerico degli addetti alla ricerca nel Sassarese.
- 491 -
LEONARDO GASPA
ISTITUTO NAZIONALE BIOSTRUTTURE E BIOSISTEMI:
IL LABORATORIO DI OSILO
L’Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi (INBB) con sede operativa in
Roma, è stato costituito con atto notarile del 27/1/93 da sette Università promotrici
fra le quali l’Università di Sassari.
Avuto il riconoscimento giuridico del MURST in data 11/12/95, è stato posto sotto la sua diretta sorveglianza nonché finanziato annualmente per il suo funzionamento.
Si tratta di un’istituzione a carattere interdisciplinare comprendente, allo
stato attuale, 23 Università consorziate (fra le quali Milano, Roma, Napoli, Genova, Padova, Bologna, Firenze, Pavia etc.).
In qualità di socio, opera in sintonia con l’INBB, il Polo Nazionale per la
Bioelettronica, il Parco scientifico e tecnologico dell’isola d’Elba, il CIREF (Consorzio industriale ricerca e formazione costituito dalle multinazionali ASI BrownBovery, Hamamatsu, ST. Microelecronics, FIAT, Montedison).
L’INBB è strutturato in un Laboratorio Nazionale allestito in Osilo (SS) ed
in nove sezioni dislocate in tutta Italia secondo criteri territoriali di efficienza tali
da raggiungere la massa critica indispensabile per lo svolgimento dell’attività scientifico-tecnologica organizzata sulla base di programmi pluriennali.
La suddetta attività di ricerca (esplicantesi su sei settori quali biomolecole,
unità strutturali e funzionali supramolecolari, cellule, biosistemi e bioregolazioni,
biostrumentazione e bioelettronica) è svolta da ricercatori selezionati dal Consiglio Scientifico dell’INBB previa valutazione della loro attività basata su un’analisi oggettiva degli indici bibliometrici.
L’INBB, peraltro, organizza annualmente a Bressanone la Scuola Nazionale di Biostrutture e Biosistemi per la formazione di giovani ricercatori, mettendo a
disposizione numerose borse di studio per i più meritevoli.
Il Laboratorio Nazionale di Osilo, diretto dal Professor Leonardo Gaspa, al
quale afferisce attualmente un nucleo di ventitré ricercatori tra universitari, borsisti
dell’INBB e di industrie, allo stato attuale comprende la sezione di biologia cellulare
di cui è responsabile il Professor Carlo Ventura e la sezione di terapia genica di cui
- 492 -
è responsabile il Dottor Paolo Madeddu.
Per l’immediato futuro si prevede di incrementare il numero dei ricercatori,
sempre con i criteri prima menzionati, per ampliare lo spettro dell’attività di ricerca che si andrà articolando in funzione delle competenze e dei finanziamenti specifici, fino a ricoprire i sei settori previsti dallo statuto dell’INBB e di operare in
sinergia con le industrie, sulla nuova frontiera delle nanotecnologie.
L’eccellente attività finora svolta è stata sostenuta con finanziamenti INBB,
U.S.A., Telethon, C.N.R., regione Sardegna, industrie.
I locali del Laboratorio Nazionale sono stati concessi dal Comune di Osilo
che ha messo a disposizione anche una foresteria per i ricercatori provenienti dal
resto d’Italia e dall’estero, nonché un’antica chiesa adibita a sala congressi.
- 493 -
- 494 -
INDICE
PRESENTAZIONE di A. Maida
Pag.
3
DIPARTIMENTI
- Biologia animale
"
9
-
Botanica
"
21
-
Chimica
"
25
-
Economia Istituzioni e Società
"
29
-
Economia e Sistemi Arborei
"
47
-
Farmaco-Chimico-Tossicologico
"
61
-
Farmacologia, Ginecologia ed Ostetricia
"
67
-
Ingegneria del territorio
"
75
-
Protezione delle Piante
"
81
-
Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria
"
91
-
Scienze Ambientali Agrarie e Biotecnologie Agro-Alimentari
"
97
- Sezione di Chimica Agraria
"
97
- Sezione di Microbiologia Agraria
"
109
- Sezione di Tecnologie Alimentari
"
117
Scienze Biomediche
"
133
- Sezione Anatomia umana
"
133
- Sezione Biochimica
"
147
- Sezione di Fisiologia e Bioingegneria dell’uomo
"
153
- Sezione di Fisiologia Umana
"
163
- Sezione Istologia
"
171
- Sezione di Microbiologia Sperimentale e Clinica
"
175
- Sezione di Patologia Sperimentale e Oncologia
"
187
-
Scienze del Farmaco
"
201
-
Scienze Fisiologiche, Biochimiche e Cellulari
"
223
-
Scienze Giuridiche
"
227
-
- 495 -
-
Scienze Zootecniche
Pag.
239
-
Storia
"
243
-
Studi Filosofici, Etnoantropologici, Artistici e Filologici
"
251
-
Zoologia e Antropologia Biologica
"
253
ISTITUTI
- Anatomia e Istologia Patologica
"
269
-
Clinica Medica Generale e Terapia Medica
"
273
-
Dermatologia
"
277
-
Igiene e Medicina Preventiva
"
279
-
Lingue e Letterature Romanze
"
283
-
Lingue e Letterature Straniere
"
287
-
Matematica e Fisica
"
289
-
Patologia Generale, Anatomia Patologica e
Clinica Ostetrico-Chirurgica Veterinaria
"
295
- Sezione Ostetrica
"
295
"
301
- Settore Chirurgia Veterinaria
"
304
-
Patologia medica
"
309
-
Scienze Radiologiche
"
311
-
Dipartimento Struttura Specialità Microchirurgiche
"
315
- Clinica Odontoiatrica
"
317
- Clinica Neurochirurgica
"
319
- Clinica Urologica
"
321
- Clinica Oculistica
"
326
- Clinica Dermatologica
"
327
- Cattedra di Chirurgia Plastica
"
328
- Settore di Patologia Generale e Anatomia
Patologica Veterinaria
- 496 -
CENTRI INTERDIPARTIMENTALI
- Centri Interdisciplinari Aggregati
Pag.
333
- Centro Informatico Scientifico Didattico (C.I.S.D.)
"
333
- Centro di Microscopia Elettronica
"
334
- Centro di Spettroscopia
"
337
- C.I.V.A.P.A.
"
337
-
Centro di Spettroscopia
"
339
-
Centro Interdisciplinare per la Storia dell’Università
di Sassari
"
341
Centro di Studi Interdisciplinari sulle Province Romane
"
343
DOTTORATI DI RICERCA
- D.R. n° 148/spec - XV Ciclo
"
347
-
"
365
"
383
"
445
"
462
"
465
"
467
-
D.R. n° 142/spec - XVI Ciclo
APPENDICE
-
III Conferenza di Ateneo sulla Ricerca Scientifica
- Attilio Mastino
L’attività dell’Università di Sassari nel settore della
ricerca nel periodo 1994-2000
- Giovanni Lobrano
Università degli Studi di Sassari e Regione Autonoma
della Sardegna. Il metodo ed un esempio della interazione
tra le due autonomie: Il progetto della Facoltà Consortile
Imedoc di Architettura del Mediterraneo.
- Vittorio Anania
I fondi europei
- Giuseppe Baldovino Suffritti
L’informatica dell’Ateneo
- Stefano Enzo
Il Dipartimento di Chimica
- 497 -
- Giovanni Antonio Farris
Pag.
472
"
479
"
492
Porto Conte Ricerche: il Polo Biotecnologico del
Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna
- Mauro Marchetti
La ricerca del CNR nell’area di Sassari
- Leonardo Gaspa
Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi:
Il laboratorio di Osilo
- 498 -
Centro Servizi Tecnologici
dell’Università di Sassari
______
Servizio Redazione
______
Finito di stampare
Novembre 2000