1999, Un anno di attività di ricerca
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1999, Un anno di attività di ricerca
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI Ufficio Ricerca 1999 UN ANNO DI ATTIVITÀ DI RICERCA RELAZIONI DEI DIRETTORI DEI DIPARTIMENTI DEGLI ISTITUTI E DEI CENTRI INTERDIPARTIMENTALI con in appendice il dibattito svolto in occasione della III CONFERENZA DI ATENEO SULLA RICERCA SCIENTIFICA -2- PRESENTAZIONE Sono lieto di presentare, all’indomani della III Conferenza di Ateneo sulla ricerca scientifica, questo volumetto che contiene un primo bilancio dell’attività di ricerca svolta nel corso del 1999 dai Dipartimenti, dagli Istituti, dai Centri interdipartimentali dell’Università di Sassari. Il risultato raggiunto va certamente al di là delle nostre speranze: possiamo presentare le relazioni dei 19 Dipartimenti, di 15 Istituti, di 6 Centri interdipartimentali, che hanno aderito all’iniziativa e che rappresentano la quasi totalità delle strutture coinvolte. Abbiamo ora a disposizione, veramente in tempo reale, uno strumento prezioso che fornirà materia di riflessione per i nostri colleghi, per il Nucleo di valutazione, per le altre Università, perchè si è voluta focalizzare l’attenzione sui grandi temi di ricerca dell’Ateneo, sui principali risultati raggiunti dalla ricerca scientifica, sugli aspetti di originalità e di innovazione, sulla cooperazione internazionale, sulle collaborazioni con gli Enti locali, con il mondo delle imprese e con i consorzi, sull’attività connessa (convegni, conferenze, seminari, didattica). Vengono presentati dati aggiornatissimi sulle attrezzature utilizzate, sui laboratori, sui finaziamenti ottenuti, sulle prestazioni in conto terzi, sui residui non spesi al 31 dicembre 1999, sulla produzione scientifica (articoli ed altre pubblicazioni), sul personale impiegato nella ricerca. Del resto, un lusinghiero successo ha avuto anche la nuova anagrafe informatizzata di Ateneo, curata dal delegato prof. Antonello Mattone, che ha superato al momento le 390 adesioni e che tra breve sarà presentata al pubblico in volume ed in CD-Rom. Queste pagine sono piene di dati, di informazioni, di risultati, ottenuti grazie all’impegno dei nostri ricercatori, docenti, tecnici laureati (che tra breve potranno partecipare ai concorsi riservati per l’ingresso nella -3- categoria dei docenti), assegnisti, dottorandi, altro personale tecnicoamministrativo; ma anche di proposte e di suggerimenti che intendiamo raccogliere. I grandi temi di ricerca del nostro Ateneo sono difficilmente sintetizzabili, dall’ambiente all’agro-alimentare, dalla sanità ai settori più avanzati della ricerca umanistica, sia di base che applicata, con un’articolazione quanto mai ampia e differenziata: segnalerò ad esempio la biodiversità (in ambito vegetale, animale, umano); la lotta biologica (in ambito agrario); le tecnologie per la coltivazione delle specie erbacee ed arboree; gli ecosistemi naturali; le biotecnologie microbiche per la produzione degli alimenti; l’agrometereologia; le biotecnologie applicate alla riproduzione animale oppure alla patogenesi delle malattie infettive; gli alimenti di origine animale; la farmacologia comparata, in ambito veterinario e non solo; i temi relativi alla genetica delle popolazioni umana e animale; l’epidemiologia molecolare dei tumori; la fisiopatologia medica; le neuroscienze; l’acquacoltura; l’alimentazione; l’energia rinnovabile e pulita; i nuovi materiali e le nuove applicazioni tecnologiche; i beni culturali, in rapporto alla Sardegna ed al Mediterraneo, con attenzione particolare per il Maghreb; l’informatica applicata alle scienze umane e sociali; la metodologia della formazione e dell’informazione; la geografia ambientale; il diritto e l’economia dei sistemi produttivi; la linguistica. In queste pagine non c’è solo un bilancio dell’attività svolta, ma soprattutto sono tracciate le linee della possibile evoluzione futura: le speranze, i progetti, le richieste di nuove attrezzature e di nuovo personale, la rete di contatti che si intendono avviare con la comunità scientifica internazionale, i nuovi laboratori. Credo che oggi conosciamo meglio l’attività di ricerca che si svolge nei nostri Dipartimenti, nei nostri Istituti, nei nostri Centri interdipartimentali, nei nostri laboratori e che è documentata attraverso le pubblicazioni, i convegni, le manifestazioni esterne, la stessa attività didattica che coinvolge i nostri studenti. Il mosaico che viene rappresentato in queste pagine dimostra la vitalità della ricerca universitaria, che sempre più riesce a confrontarsi con l’esterno e che si mette al servizio del territorio. -4- Tra le nuove proposte desidero citare il progetto presentato recentemente al Ministero della Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica per la nascita a Sassari di un Centro interdisciplinare di eccellenza per lo sviluppo della ricerca biotecnologica e per lo studio della biodiversità della Sardegna e dell’area mediterranea; il progetto pilota di ricerca sul monitoraggio e l’analisi della ricerca e della High-information in Agricoltura; infine, alcuni progetti pilota nel settore dei Beni Culturali, finanziati dal Ministero per gli Affari Esteri. Con viva speranza vediamo estendersi la collaborazione tra Università e Consiglio Nazionale delle Ricerche, che vede l’area di Sassari radicarsi fisicamente a Baldinca e aprirsi anche al settore umanistico, in rapporto col laboratorio di restauro del Ministero dei Beni Culturali. In appendice di questa seconda edizione, riveduta ed ampliata, pubblichiamo infine alcuni degli interventi presentati in occasione della III Conferenza di Ateneo sulla ricerca. Desidero ringraziare ancora una volta il Pro Rettore prof. Attilio Mastino, intelligente artefice delle iniziative in un settore trainante e qualificante quale quello della ricerca, distintosi in un impegno che trova espressione anche in questo volumetto, testimonianza tangibile del lavoro svolto nel tempo. Ringrazio inoltre l’Ufficio Ricerca ed il Servizio Redazione dell’Università, per questa rapidissima edizione dei dati. Sassari, 20 maggio 2000 Alessandro Maida Rettore dell’Università di Sassari -5- -6- DIPARTIMENTI -8- DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE Al Dipartimento afferiscono 26 docenti di cui 7 ordinari, 9 associati e 8 ricercatori 2 Assistenti del ruolo ad esaurimento afferenti alle seguenti aree scientifiche: Anatomia, Biochimica, Fisiologia, Farmacologia, Alimentazione e Nutrizione, Zootecnia, Parassitologia-Malattie Parassitarie ed Ispezione degli Alimenti di O. A. 2 Assegni di ricerca e 5 Dottorati di Ricerca con un totale di 20 Dottorandi e n° 3 contratti di ricerca (ART 37 ) Principali grandi temi di ricerca ANATOMIA - Sistema nervoso centrale, periferia nervosa, - sistemi di regolazione del flusso ematico, - studio sullíespressione di alcune proteine del citoscheleletro di cellule nervose in condizioni normali ed in seguito ad alcuni trattamenti sperimentale, - effetti tossici di alcuni sali di metalli pesanti su cellule in coltura, - studi di paleoanatomia su resti animali scheletrici e dentari BIOCHIMICA, FISIOLOGIA, ENDOCRINOLOGIA - Variazioni della glicemia nella pecora sarda durante il ciclo riproduttivo - Effetti dell’intossicazione da Cadmio sulla riproduzione e sulle produzioni nella pecora sarda - Ripresa dell’attività ovarica post-partum nella bovina da carne - Studio sulle variazioni circadiane e circannuali delle concentrazioni ematiche di melatonina nelle capre di razza Sarda; - Comportamento di alcuni ormoni e dei parametri ematochimici in agnelli in accrescimento, in ovini durante la tosature e in mufloni nei primi due mesi di lattazione; - Metabolismo proteico e urea nel latte in capre durante la lattazione; - Indagine composizione della carcassa del capretto di razza Sarda; - Ripetibilità delle principali caratteristiche qualitative del latte caprino; -9- - Produzione embrionale in vitro nella specie ovina: ottimizzazione dei sistemi di maturazione, fertilizzazione e coltura embrionale; - Tecnologie riproduttive negli animali d’affezione: sviluppo embrionale in vitro e crioconservazione; - Microiniezione intracitoplasmatica di spermatozoi nella specie equina; - Analisi molecolare di sequenze sesso-specifiche in embrioni d’ovino reimpianto; - Identificazione e valutazione di proteine regolatrici del ciclo meiotico; - Creazione di modelli in vitro per la valutazione della tossicità di alcuni contaminanti ambientali sulla linea germinale; - Studio dei meccanismi di ripristino dell’attività metabolica di embrioni e materiale germinale dopo crioconservazione; - Impiego di tecnologie riproduttive nelle specie di interesse selvatico. - Studio sul meccanismo di azione cellulare e molecolare degli effetti tossici di metalli pesanti e di pesticidi. FARMACOLOGIA - Lo studio dei meccanismi nella regolazione della pressione arteriosa. - Studio delle forme genetiche di ipertensione - Valutazione dell’attività di molecole di nuova sintesi ad azione antiinfiammatoria, antinocicettiva PRODUZIONI ANIMALI - Alimentazione e profilo metabolico delle principali specie animali domestiche e selvatiche presenti in Sardegna; - Allevamento e gestione faunistica della Pernice Sarda; - Produzione quanti-qualitativa del latte ovino e caprino; - Salvaguardia e valorizzazione di risorse genetiche animali di gruppo etnico sardo PARASSITOLOGIA MALATTIE PARASSITARIE - Aspetti epidemiologici, anatomo-istopatologicici e profilattico-terapeutici delle principali parassitosi da protozoi e metazoi negli animali in produzione zootecnica: definizione, messa a punto e sperimentazione di differenti modelli di studio. - 10 - - Zoonosi canine da fecalizzazione ambientale. - Evidenziazione di varanti intraspecifiche di Echinococcus granulosusRealizzazione di un vaccino contro Echinococcus granulosus mediante l’utilizzo di una proteina ricombinante Eg95 - Indagine sulla resistenza genetica al parassitismo su ovini di razza Lacaune - Parassitofauna dei mugilidi in ambienti lagunari ISPEZIONE DEGLI ALIMENTI - Caratterizzazione e sicurezza delle ricotte tradizionali e dei prodotti innovativi a base di siero di latte ovino. - Strategie di controllo del contenuto in cellule somatiche del latte ovino. - Sviluppo e applicazione del sistema HACCP nelle industrie di produzione di alimenti tradizionali della Sardegna. - Valorizzazione dei prodotti di salumeria a base di carne di pecora di razza sarda. - Caratterizzazione e sicurezza della salsiccia sarda stagionata. - Innovazione nella conservazione della bottarga di muggine. - Caratterizzazione biochimica e molecolare di microrganismi patogeni di origine alimentare. - Valorizzazione e caratterizzazione di prodotti caseari porzionati e preconfezionati. Breve sintesi sui principali risultati raggiunti ANATOMIA - Sono stati riscontrate alterazioni della rete microtubulare nel corso di neuropatologie indotte sperimentalmente in animali da laboratorio, le quali sono state confrontate con le variazioni nell’espressione di proteine citoscheletriche dipendenti dall’età del soggetto. - Modificazioni delle componenti citoscheletriche in parte sovrapponibili sono anche state dimostrate in vitro su cellule nervose a seguito di esposizione a metalli. - 11 - FISIOLOGIA - Produzione embrionale in vitro nella specie ovina: ottimizzazione dei sistemi di maturazione, fertilizzazione e coltura embrionale. - È stato possibile ottenere ottime percentuali di maturazione citoplasmatica sia da oociti di adulti che prepuberi. L’aggiunta di molecole ad azione antiossidante e l’aggiunta di fattori di crescita ha permesso di migliorare la qualità dell’oocita e le percentuali di sviluppo embrionale nell’ovino. - Microiniezione intracitoplasmatica di spermatozoi nella specie equina - Le maggiori percentuali di maturazione in vitro sono state ottenute impiegando oociti provenienti da animali non in stagione riproduttiva. Definizione dei tempi di maturazione meiotica sulla base delle caratteristiche delle cellule del cumulo, impiego di sistemi di attivazione chimica dopo microiniezione, selezione di una popolazione spermatica di elevata motilità da seme. Impiego e validazione di sistemi co-colturali - Identificazione e valutazione di proteine regolatrici del ciclo meiotico - È stato possibile definire gli andamenti di due complessi proteici universalmente coinvolti nella regolazione del processi meiotici e mitotici l’MPF e la MAP. L’analisi di queste componenti riveste particolare importanza per le ricerche nel campo della clonazione. - Creazione di modelli in vitro per la valutazione della tossicità di alcuni contaminanti ambientali sulla linea germinale - È stata osservata una inibizione, dose dipendente, della maturazione in vitro di oociti di ovino dopo esposizione a dosi crescenti di cadmio ed evidenziate modificazioni significative della motilità spermatica e marcati effetti di inibizione sulla capacità neosintetica e proliferativi di cellule embrionali coltivate in vitro. - Studio dei meccanismi di ripristino dell’attività metabolica di embrioni e materiale germinale dopo crioconservazione dopo il ripristino della temperatura è stato evidenziato come si abbia una lenta ripresa dell’attività di sintesi proteica. Questa latenza deve essere tenuta in considerazione durante le procedure di preparazione delle pecore riceventi. - Impiego di tecnologie riproduttive nelle specie di interesse selvatico. - In seguito a trattamenti di superovulazione è stato possibile ottenere embrioni di muflone che, dopo crioconservazione, sono stati trasferiti con successo in pecore riceventi ottenendo la nascita di mufloni vitali. - 12 - Sono state effettuate inseminazioni endoscopiche impiegando materiale seminale in mufle viventi in diverse aree d’interesse faunistico. - Biotecnologie applicate alla riproduzione nei carnivori domestici. - Le sperimentazioni condotte finora hanno permesso di pervenire a sistemi di coltura idoneo per la maturazione in vitro degli oociti di gatto (80%); i risultati relativi alla ICSI di oociti di gatto maturati in vitro evidenziano la possibilità di ottenere buone percentuali di sviluppo embrionale fino allo stadio di morula-blastocisti. ENDOCRINOLOGIA - I risultati delle linee di ricerca sviluppate hanno fornito ulteriori conoscenze sull’assetto metabolico-ormonale di ovini, caprini, bovini e mufloni per individuare eventuali cause di sofferenze che possono compromettere il loro benessere o la loro produzione. - Il dosaggio dell’urea nel latte di capra, direttamente proporzionale a quella presente nel sangue, valido indice, negli animali al pascolo, per la valutazione del metabolismo proteico e il controllo della quantità e qualità del latte delle prime tre lattazioni in capre Sarde ha evidenziato come la prima lattazione non sia sufficiente per stabilire le potenzialità genetiche di questi animali. - In ultimo, le osservazioni condotte sulle variazioni circannuali e circadiane della melatonina plasmatica nelle capre Sarde pone in risalto come questa razza sia meno stagionalizzata rispetto ad altre razze. FARMACOLOGIA - Per studiare i meccanismi che regolano l’ipertensione arteriosa gli studi sono stati rivolti al sistema callicreina-chinine e renina-angiotensina. È stata inoltre evidenziata la stretta connessione esistente tra ipertensione e bassi livelli di callicreina nelle urine. A tale proposito abbiamo, ormai da anni, selezionato con incroci familiari, un ceppo di ratti a bassa callicreina che presentano una pressione arteriosa indubbiamente superiore a quella dei ratti del ceppo di partenza. - Infine è stato messo in evidenza l’effetto ipertensivante del cadmio a seguito della somministrazione per via intracerebro-ventricolare (ICV). Inoltre sono stati valutati i meccanismi biochimici responsabili - 13 - dell’effetto ipertensivo acuto indotto dal cadmio. I risultati suggeriscono che l’effetto ipertensivo indotto dalla somministrazione ICV di cadmio sia dovuto ad una ridotta formazione di Nitrossido, probabilmente dovuta all’inibizione della sintesi della cNOS Ca-calmodulina-dipendente nel cervello. PARASSITOLOGIA-MALATTIE PARASSITARIE - Sono stati elaborati i principali indici epidemiologici inerenti le patologie parassitarie maggiormente diffuse nel territorio ed effettuate indagini atte a stabilire le modalità dei trattamenti antielmintici nel settore ovicaprino. - Nell’ambito della ricerca sulle Zoonosi canine da fecalizzazione ambientale in ambito urbano è stata rilevata rispetto al passato una significativa riduzione delle prevalenze - Le ricerche sulla parassitofauna dei mugilidi in ambienti lagunari hanno consentito di segnalare per la prima volta la presenza di numerose specie per la Sardegna ed il mediterraneo occidentale ISPEZIONE DEGLI ALIMENTI DI O.A. - Le ricerche svolte hanno consentito di definire le tecnologie di produzione ed i principali parametri descrittori relativi a insaccati e prodotti lattiero-caseari tipici. Sono stati in particolare approfonditi aspetti riguardanti le caratteristiche di composizione, la microflora di interesse igienico-sanitario e tecnologico e la sua evoluzione nel corso della produzione e maturazione. È stata inoltre valutata la prevalenza dei microrganismi sporulati patogeni (B.cereus) nei prodotti da siero di latte ovino prodotti e commercializzati in Sardegna. - Le ricerche relative al contenuto in cellule somatiche (CCS) nel latte ovino hanno avuto per oggetto le relazioni esistenti fra stato sanitario della mammella, contenuto in cellule somatiche e caratteristiche quantitative e di composizione del latte ovino. I principali risultati ottenuti hanno riguardato l’individuazione delle principali specie microbiche responsabili dell’incremento del contenuto in cellule somatiche nella pecora di razza sarda e l’evoluzione del CCS nel corso della lattazione. - 14 - Risultati attesi per i prossimi anni ANATOMIA - Precisare il ruolo delle formazioni interemisferiche in alcune neuropatologie sperimentalmente indotte su animali da laboratorio con particolare riferimento all’espressione delle tubuline. Inoltre, per quanto riguarda gli studi in vitro, si intende dimostrare il ruolo delle differenti specie chimiche nelle modificazioni del citoscheletro di cellule coltivate. FISIOLOGIA - Le ricerche potranno indicare i sistemi più idonei per l’applicazione delle biotecnologie riproduttive negli animali di interesse zootecnico, selvatici e d’affezione. Le indagini tossicologiche sugli effetti dei metalli pesanti (cadmio) potranno fornire ulteriori indicazioni sui potenziali rischi per la salute umana Gli studi di base potranno ampliare la conoscenza dei sistemi biologici implicati nelle prime fasi della riproduzione ENDOCRINOLOGIA - I risultati attesi sono quelli di stabilire, con un numero più ampio di controlli, quanto i bassi livelli di melatonina possano essere correlati all’attività riproduttiva delle capre Sarde con positivi riflessi sulla selezione gentica. - Inoltre, con una migliore caratterizzazione bromatologica della carcassa dei capretti sardi si stabilirà quale sia l’età migliore per la macellazione. - Questi ultimi aspetti risultano originali e nell’allevamento caprino, portando ad un miglioramento della riproduzione e delle produzioni. FARMACOLOGIA - Con approcci molecolari nel determinismo della ipertrofia ventricolare sinistra cardiaca in ratti ipertesi a bassa callicreina si cercherà di valutare il numero delle cellule apoptotiche in correlazione con il pattern istologico della Ipertrofia ventricolare sinistra, al fine di caratterizzare se l’Ipertrofia ventricolare sinistra nel nostro modello può essere anche in parte dovuta al fenomeno apoptotico nel miocita - 15 - PARASSITOLOGIA E MALATTIE PARASSITARIE - Precisare l’epidemiologia delle parassitosi degli animali in produzione zootecnica con particolare riguardo al settore ovino al fine di acquisire ulteriori conoscenze utili per allestire adeguati piani di profilassi e terapia - Valutare l’eventuale presenza in Sardegna di varanti intraspecifiche di Echinococcus granulosus e realizzare un vaccino contro Echinococcus granulosus mediante l’utilizzo di una proteina ricombinante Eg95 - Valutare la resistenza genetica al parassitismo su ovini di razza Lacaune ISPEZIONE DEGLI ALIMENTI DI O.A. - Relativamente ai progetti ancora in fase preliminare d’attuazione, è prevista l’acquisizione di conoscenze di notevole impatto applicativo per il settore della produzione e trasformazione degli alimenti di origine animale. In particolare i risultati contribuiranno allo sviluppo di nuove produzioni (prodotti di salumeria a base di carne di pecora) e consentiranno di valutare l’impatto dell’introduzione di tecnologie innovative nel packaging di produzioni tipiche (bottarghe). L’applicazione delle tecniche molecolari (PCR classica, Dna fingerprinting) contribuiranno alla caratterizzazione dei microrganismi patogeni di origine alimentare e forniranno importanti informazioni di interesse epidemiologico relative alla rintracciabilità degli stessi nel corso della produzione degli alimenti. Aspetti di originalità e innovazione FISIOLOGIA - Partendo dai buoni risultati ottenuti nell’applicazione delle biotecnologie riproduttive negli ovini e nei bovini si intende verificare il grado di utilizzazione delle stesse per la conservazione di risorse genetiche nei selvatici e in animali d’affezione. ENDOCRINOLOGIA - Gli studi sulla specie caprina potranno determinare un miglioramento della riproduzione e delle produzioni. - 16 - PARASSITOLOGIA E MALATTIE PARASSITARIE - Uso delle metodiche biotecnologiche per l’evidenziazione di varianti intraspecifiche di Echinococcus granulosus e la realizzazione di un vaccino contro Echinococcus granulosus mediante l’utilizzo di una proteina ricombinante Eg95 - Studio sulla resistenza genetica degli ovini al parassitismo per selezionare animali maggiormente resistenti ai nematodi gastrointestinali e broncopolmonari - Infine lo studio della cinetica anticorpale delle parassitosi consentirà di definire con maggior precisione alcuni parametri epidemiologici legati al trend annuale delle principali parassitosi ISPEZIONE - Le tematiche di ricerca risultano di notevole interesse applicativo nell’ambito del settore della produzione e commercializzazione degli alimenti di origine animale, particolarmente per quanto concerne gli aspetti relativi all’introduzione di nuove tecnologie. Inoltre l’applicazione delle metodiche molecolari agli studi epidemiologici è di estrema attualità e in linea con le principali direttrici di sviluppo di modelli di prevenzione e di assicurazione della salubrità degli alimenti di origine animale. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE - Department of development and signalling, Babraham Institute, Cambridge (UK), Departimiento de producion animal “Miguel Servé” Saragoza (ES) Institut of Animal Production of Czech Republic, Dipartimento di Biologia Animale-sez. Fisiologia, ambulatori veterinari di Sassari. - Institut Fur Tierzucht und Genetik, Wien University (AU) - l’Institut National de la Recherche Agronomique, (INRA), Station de Pathologie Aviaire et de Parasitologie, Nouzilly (Fr.) - Partecipazione al progetto di ricerca Fair-CT95-0881 “Strategies de controle en ferme des comptages de cellules somatiques du lait de brebis et de chevre”. - 17 - Numero volumi e titoli volumi e articoli VOLUMI: ARTICOLI: 0 78 - 3 per autore CONVEGNI, CONFERENZE SEMINARI - Corso di aggiornamento annuale per Veterinari in collaborazione con l’ordine dei Medici Veterinari di Oristano: “Il ruolo del Veterinario nelle Produzioni Animali” - Oristano 17 ottobre 1998 - 16 ottobre1999; - International hunting Conference - Guide lines for the correct exploitation of natural resources: Wildlife management in some European environments. Polla (SA) Italy, 2-3 July 1999 ATTREZZATURE UTILIZZATE - Laboratori di: istologia, immunocitochimica, colture cellulari, biologia molecolare, embriologia, fisio-farmacologia (poligrafi per il cuore isolato perfuso, attrezzature per la valutazione dei parametri emodinamici), analisi chimico cliniche ed ormonali (ELISA); chimica bromatologica laboratorio RIA (Fisiol. Vet. Bologna) - Laboratori parassitologia istopatologia sierologia biologia molecolare (IZS) - Ispezione: N° 1 laboratorio per analisi chimiche di base e n° 3 microbiologiche sugli alimenti di origine animale. - Stabulari per grossi e piccoli animali SINTESI FINANZIAMENTI OTTENUTI - MURST 60% 40% - Fondi del Ministero delle Risorse Agricole, Agricoltura e Foreste (MIRAAF); - RAS L. R. n×19 (Cooperazione con i Paesi in via di sviluppo) - Fondi regionali dell’Assessorato allíAmbiente RAS - Fondo giovani ricercatori (1999), - RAS, Indagine epidemiologica nel Sulcis-Inglesiente, - FONDI INTERREG II - INEA - POM “Utilizzazione del siero di latte di pecora, di capra, di - 18 - bufala e di vacca: miglioramento e valorizzazione dei prodotti tradizionali e studio di prodotti alternativi.” - MURST - “Studio, verifica e messa a punto di modelli di analisi epidemiologica veterinaria e loro implementazione sul sistema informativo dell’Osservatorio Epidemiologico Veterinario (OEV); applicazione del sistema informativo OEV, quale strumento per l’introduzione di tecnologie avanzate per la prevenzione sanitaria, nelle diverse realtà agro-zootecniche e alle PMI del Meridione.” COLLABORAZIONI CON ENTI LOCALI E IMPRESE - Istituto Zootecnico e Caseario per la Sardegna; Istituto Zooprofilattico per la Sardegna; Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Oristano Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Caserta Associazione Regionale Allevatori Sardegna (ARA) Ente Regionale Sviluppo Agricolo e Tecnologico (ERSAT) Aziende Sanitarie Locali Allevamenti Zootecnici Sono attive convenzioni per la didattica e la ricerca con imprese. Sono state stipulate convenzioni per lo sviluppo ed applicazione di programmi di Autocontrollo con imprese del settore ittico, della macellazione e trasformazione di prodotti a base di carne e della grande distribuzione. Dipartimento di Morfofisiologia Veterinaria e Produzioni Animali, Bologna; Dipartimento di Scienza dell’Alimentazione, Napoli. Dipartimento di Chimica (Università di Sassari) PRESTAZIONI PER CONTO TERZI Incassati £ 133.499.686 a fronte di circa £ 500.000.000 di convenzioni stipulate COLLABORAZIONI CON CONSORZI E CNR - Consorzio Ventuno: “Innovazione delle tecnologie di conservazione della bottarga di muggine” - 19 - “Sviluppo e valorizzazione di prodotti di salumeria a base di carne di pecora di razza sarda” CNR, (Laboratorio di Biologia Molecolare, Tramariglio) OSSERVAZIONI Laboratori con idonee e moderne attrezzature per la ricerca Pressante la richiesta di tecnici di laboratorio altamente qualificati e di personale addetto alla custodia e governo degli animali da esperimento RESIDUI PER LA RICERCA SUL BILANCIO 1999: £. 387.192.788 - 20 - DIPARTIMENTO DI BOTANICA A) Principali linee di ricerca: - Biologia molecolare vegetale: studio di geni coinvolti nella regolazione della divisione cellulare nei vegetali. Caratterizzazione molecolare di promotori vegetali “cell-cycle regulated” e dei fattori trascrizionali responsabili della loro regolazione. In particolare, isolamento e caratterizzazione molecolare di fattori trascrizionali E2F vegetali e dei loro geni bersaglio. - Biosistematica: studi sulla morfologia, cariologia, biologia riproduttiva, variabilità genetica, filogenesi e tassonomia di gruppi e specie critiche della flora fanerogamica mediterranea. - Paleobotanica: studio di piante fossili della Sardegna con particolare riferimento alle foreste fossili mioceniche. - Archeobotanica: studio di resti vegetali (carboni) provenienti da siti archeologici della Sardegna. - Flora terrestre: flora della Sardegna e corologia delle piante sarde. Piante endemiche. Dendroflora. Piante aliene. Cartografia floristica. - Flora acquatica: studio delle biocenosi vegetali bentoniche di stagni, lagune e aree marine costiere, composizione floristica, distribuzione, ecologia e cartografia. - Vegetazione: analisi fitosociologica della vegetazione, ricostruzione di successioni e serie dinamiche. Studio delle formazioni forestali della Sardegna. Cartografia della vegetazione. - Ecologia acquatica: studio di ecosistemi acquatici dolci e marini in relazione alla loro struttura e funzioni, con particolare riferimento alla componente vegetale. Particolare attenzione viene riservata alle problematiche connesse con il fenomeno dell’eutrofizzazione. - 21 - - Fitoplancton: studio della composizione dinamica delle popolazioni algali planctoniche in ambienti dolci e marini. Studio delle problematiche connesse a fenomeni di tossicità e potenziale pericolosità di organismi fitoplanctonici. - Tutela delle risorse naturali: individuazione di emergenze ambientali e naturalistiche con programmazione di interventi di conservazione, recupero e gestione con particolare riferimento alle risorse vegetali. Gestione delle aree protette terrestri e marine. B) Cooperazioni internazionali - Eastern Cereal and Oilseed Research Centre del Ministero dell’Agricoltura Canadese ad Ottawa (Dott. L. Robert). - Institut fur Landwirtschaftliche Botanik-Abteilung Geobotanik und Naturschutz dell’Università di Bonn (Prof. W. Schumacher), per la gestione delle aree protette e conservazione della biodiversità. - Università di Barcellona(Prof. M. Ribera e Prof. A. Gomez), per la checklist delle alghe bentoniche del Mediterraneo. - Università di Corte (Prof. G. Pergent) per la mappatura della prateria a Posidonia oceanica (L.) Delille. - University of Instanbul, Faculty of Acquatic Products (Prof. G. Aykulu) per lo studio del fitoplancton e dell’eutrofizzazione. - INGREF-Institut National de Recherche en Génie Rural, Eaux et Forets della Tunisia e Département d’Ecologie végétale de l’Institut Agronomique et Vétérinaire Hassan II di Rabat (Marocco) per la comparazione delle sugherete in ambito mediterraneo. - Institut des Sciences Humaines dell’Università di N’Djamena (Ciad) sui problemi della desertificazione. C) Pubblicazioni Nel 1999 sono stati pubblicati dai docenti del Dipartimento 17 lavori a stampa. Inoltre il Dipartimento pubblica una rivista annuale dal titolo “Bullettino dell’Istituto Botanico dell’Università di Sassari. Raccolta di - 22 - lavori di Botanica svolti presso l’Università di Sassari”. Nel 1999 è stato pubblicato il volume XIV, fascicolo IV. D) Finanziamenti ottenuti 1) Fondi ex 60% - 1999: - Silvana Diana - “Biosistematica di gruppi critici della Flora mediterranea”. Lire 27.500.000; - Nicola Sechi - “Dinamica dei popolamenti fitoplantonici e fitobentonici in ambienti lacustri, salmastri e marini della Sardegna”. Lire 17.600.000; - Francesca VALSECCHI - “Ricerche sulla situazione pregressa ed attuale della vegetazione della Sardegna”. Lire 20.900.000. 2) Cofinanziamento MURST 1999: - Albani Diego - “Studio di fattori di trascrizione coinvolti nella regolazione del ciclo cellulare nei vegetali superiori”. Univ. SS Lire 26.000.000 + M.U.R.S.T. Lire 53.000.000 = Lire 79.000.000. 3) Regione Sardegna: - Finanziamenti per cooperazione con paesi in via di sviluppo. “Collaborazione con Università di Istanbul”. Lire 26.000.000 4) INTERREG: - Andrea Cossu - R.A.S. Interreg 2, sottoprogetto 3 “Localizzazione e stato della prateria a Posidonia oceanica lungo il litorale sardo-corso”. Lire 26.750.000 5) Altri Enti: - Nicola Sechi - ICRAM “Studio colonna d’acqua e del plancton nelle aree dell’isola Asinara e dell’Arcipelago de La Maddalena”. Lire 60.200.000. - Andrea Cossu - ICRAM “Indagine biocenotica dei fondali dell’isola Asinara. Lire 58.800.000 - 23 - - Andrea Cossu - ICRAM “Indagine biocenotica dei fondali costieri dell’Arcipelago de La Maddalena”. Lire 60.000.000 E) Collaborazione con il territorio Il Dipartimento da molti anni collabora costantemente con gli Enti territoriali della Sardegna e precisamente con: R.A.S. Assessorato alla Difesa dell’Ambiente, Amministrazioni Provinciali di Sassari, Nuoro ed Oristano, Comune di Sassari, Azienda Foreste Demaniali, E.S.A.F., Ente Autonomo Flumendosa, Consorzio di Bonifica dell’Oristanese. F) Prestazione conto terzi Il Dipartimento ha in corso di esecuzione svariati contratti e convenzioni (n. 15) stipulati negli anni precedenti con un importo residuo di circa Lire 775.000.000 impegnato per la loro esecuzione. Nel 1999 sono stati stipulati nuovi rapporti con R.A.S. Assessorato alla Difesa dell’Ambiente n. 4; Azienda Foreste Demaniali n. 1, Amministrazione Provinciale di Oristano n. 3, Amministrazione Provinciale di Nuoro n. 1, Comune di Orani n. 1, ESAF n. 1, Consorzio Govossai n. 1, che nell’arco dell’anno hanno permesso di incassare circa Lire 415.000.000. - 24 - DIPARTIMENTO DI CHIMICA Il Dipartimento di Chimica (ubicato nell’area universitaria del Monserrato, via Vienna n. 2), è divenuto tale nel 1987, a seguito della confluenza di cinque Istituti Chimici facenti capo alla Facoltà di Scienze. Attualmente vi afferiscono 36 docenti (somma determinata da 7 Professori ordinari, 17 Associati, 12 Ricercatori), supportati da 4 tecnici dell’area amministrativa, 1 dell’area bibliotecaria, 6 dell’area scientifica. I temi di ricerca che caratterizzano il Dipartimento sono influenzati primariamente dalle esigenze didattiche che hanno portato alla istituzione del Corso di laurea in Chimica: Chimica Analitica, Merceologia, Chimica Fisica, Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Industriale e Chimica Organica. Infatti, molti dei ricercatori del Dipartimento (31) svolgono la loro attività nell’ambito della Facoltà di Scienze, ma sono presenti anche docenti di Farmacia (3) ed Economia (2). Le grandi linee di ricerca coltivate dal Dipartimento possono essere riassunte in maniera sommaria come segue: - Chimica Organica e Biorganica; - Chimica Organica e Organometallica: Sintesi, Reattività e Stereochimica; - Composti di Coordinazione, Chimica Bioinorganica, Derivati Metallorganici e loro Applicazioni; - Progettazione Sintesi e Proprietà di Nuovi Materiali per Applicazioni Tecnologiche; Inertizzazione di Composti Tossici e Riciclo Mediante Reazioni Solido-Gas; - Chimica Fisica e Computazionale; - Applicazione di Metodologie Chimiche Analitiche a Sistemi Macrobiologici ed ambientali; - Processi a Basso Impatto Ambientale ed Energie Rinnovabili - Metodologie Chimiche per la Qualificazione di Prodotti Agroalimentari. I risultati delle ricerche (individuali o in collaborazione) consistono, sul piano regionale, in una serie di collaudati rapporti con le Istituzioni del territorio, a partire dagli organi della Regione Autonoma Sardegna, arri- - 25 - vando a comprendere gli Enti pubblici, privati e le Industrie (ENEL-SS, ENICHEM-SS, Comune di Sassari, Associazioni produttori mirto, Fornaci Scanu-CA, Stazione Sperimentale del sughero-SS, CNR-SS, Bonassai-SS). Da notare che alcuni locali del Dipartimento di Chimica ospitano il Centro CNR IATCAPA ed altri ancora il Centro di Spettroscopia, con le naturali ricadute interattive connesse a questo fatto. Sul piano nazionale, oltre a numerose collaborazioni dei ricercatori con colleghi di altre Università, si segnala la presenza del Dipartimento di Chimica in ricerche sostenute da Consorzi quali l’INSTM, l’INCA, l’INFM, oltre che una presenza nel PROMEA. A livello internazionale si registra una consistente attività nell’ambito della CEE (COST action, TMR, ADAPT, UPGRADING, INTERREG), con gli ex-paesi dell’Est (Schema di collaborazione tra il Dipartimento di Chimica e l’Università di Szeged), con i paesi in via di sviluppo (schema mediato dalla RAS e dal Ministero degli Esteri), con gli Stati Uniti. I ricercatori del Dipartimento sono utenti delle principali installazioni a grande dimensione della CEE, tipicamente RAL-ISIS (UK), ESRF e ILL (Francia), il cui accesso viene selezionato in base alla qualità della proposta scientifica avanzata. Lo spettro di tale attività produce, ogni anno, quale ricaduta documentata, una media di ca. 60-70 articoli originali su riviste scientifiche a larga diffusione internazionale dotate di impact factor, che, rapportate ai 36 docenti, comportano una media di vicina ai 2 lavori/anno/ricercatore. Questo valore potrebbe essere normalizzato ulteriormente al numero di ricercatore equivalente, ovvero agli autori appartenenti solo al Dipartimento. *** Il Dipartimento, volutamente, non tiene conto della partecipazione a Convegni e Conferenze (circa 100) e dei relativi sommari di presentazione, in quanto tale accesso è sottoposto ad un grado di selezione qualitativa molto generico, tale da rendere trascurabile ogni eventuale validità del titolo. - 26 - Lo scorso anno il Dipartimento ha avviato la Scuola di Specializzazione in Metodologie Analitiche e ha contribuito all’organizzazione di 1 Convegno a carattere internazionale e 2 a carattere nazionale. Sono stati ospiti circa 20 conferenzieri per altrettanti seminari. Il Dipartimento collabora attivamente con la Facoltà di Scienze per fornire agli studenti dei corsi di laurea (principalmente in Chimica) una serie di servizi in-situ di sostegno allo studio: laboratori didattici, informatici, servizi fotocopie, prenotazione e gestione aule, biblioteca e prestito libri. Il Dipartimento di Chimica gestisce anche la Biblioteca scientifica di più ampio spessore patrimoniale nel suo genere presso l’Università di Sassari. Infatti, negli ultimi tre anni si sono registrati aumenti di valore inventariato per ca 400 ML, con una media di oltre 130 ML/anno, mentre la quota annuale di contributo da parte dell’Ateneo si attesta intorno ai 100 ML/anno. Riepilogando, le strutture dipartimentali si articolano in ca 250 m2 riservati a uffici di segreteria e biblioteca, 600 m2 riservati ai laboratori didattici (di cui 150 in uso agli studenti di Farmacia), 700 m2 per studi dei docenti, 1000 m2 per laboratori sperimentali, oltre al CNR, il Centro di Spettroscopia, i corridoi, i servizi igienici e altri spazi ad uso centralizzato per gli impianti. Il fondo di cassa del Dipartimento al 31/12/1999 risultava di ca 710 ML, che, quando rapportato al totale delle spese sostenute nel corso dell’esercizio finanziario (2550 ML) conduce ad un valore di 0.28. Questa cifra può costituire un termine di paragone con gli altri Centri di Spesa, a parità di suddivisione delle poste in vari Capitoli di spesa e di altri fattori amministrativi che impongono le modalità della spesa. Le necessità più urgenti per potenziare l’attività del Dipartimento nella prospettiva a medio termine sono: 1) Ristrutturazione e messa a norma dell’edificio e degli impianti (processo già finanziato, per la cui esecuzione si prevedono tre anni); 2) Grossa strumentazione disponibile in loco; 3) Adeguamento del RAFC alle nuove esigenze contabili e agli obiettivi dichiarati dei Dipartimenti (previsione per l’attuazione non disponibile); - 27 - 4) Adeguamento delle strutture centrali agli obiettivi dichiarati e di competenza dei Dipartimenti (previsione per l’attuazione non disponibile); 5) Messa a punto delle modalità di circolazione di informazione dentro gli organismi dell’Ateneo: competenze, interazioni, servizi web tipo (phonebook, personale etc.); strumenti standard, tempistica, obblighi, accesso ai verbali e pubblicità sulle motivazione delle decisioni; pubblicità delle previsioni finanziarie (previsione per l’attuazione non disponibile); 6) Riordino dei ruoli del personale tecnico-amministrativo in servizio c/o la struttura, in base alle necessità e alle competenze (anche con promozioni interne e/o trasferimenti, questi ultimi previa valutazione in loco delle attitudini professionali) (termini di previsione non disponibile). - 28 - DIPARTIMENTO DI ECONOMIA ISTITUZIONI E SOCIETA’ ATTIVITÀ NEL SETTORE DELLA RICERCA Afferiscono attualmente al Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società, ubicato nelle due sedi di Viale Regina Margherita 15 e Piazza Conte di Moriana 8, 27 docenti (5 ordinari, 9 associati, 1 stabilizzato, 12 ricercatori). Le grandi linee di ricerca sviluppate dal Dipartimento e qui di seguito specificate evidenziano l’indirizzo più di recente seguito: quello di favorire per quanto possibile le ricerche collettive, pur senza trascurare gli studi svolti, in dati settori, da singoli docenti e ricercatori. 1 - CENTRI DI RICERCA DEL DIPARTIMENTO CENTRO DI RICERCA SULL’INTERCULTURALITÀ E LA CONDIZIONE UMANA (INTHUM) L’IntHum – Centro di ricerca sull’interculturalità e la condizione umana è una struttura interdisciplinare, coordinata dal prof. Alberto Merler, operante all’interno del Dipartimento di Economia Istituzioni e Società dell’Università di Sassari. L’IntHum si è costituito nell’anno accademico 1994/95 a seguito dell’attivazione del programma di mobilità studentesca ERASMUS (ora SOCRATES) denominato Euromir (area di Scienze Sociali) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari). Le tematiche specifiche di cui si occupa il centro sono quelle dell’interculturalità nei suoi vari aspetti macro e micro sociali. In modo particolare vengono toccati gli aspetti relativi alle migrazioni (ingresso, uscita, inserimento, servizi sociali, etc.) e alla tutela delle minoranze (autoctone e non) etniche, culturali, linguistiche, sociale, etc. Oltre al servizio di documentazione il Centro IntHum organizza attività quali seminari, ricerche, dibattiti, e viaggi di studio per gli studenti della Facoltà; inoltre ai collaboratori del Centro è affidata la gestione del - 29 - programma ERASMUS – Euromir. E’ attiva, dal 1995, una collaborazione con il Centro Pavoniano di San Paolo (Brasile) in merito al Progetto Bambini brasiliani (adozioni a distanza dei bambini della favela di Morumbi). Le attività dell’IntHum sono correlate con le iniziative del FOIST – Laboratorio per le politiche sociali e i processi formativi e con quelle dell’ISC – Istituto di Studi Comparativi sull’Insularità e lo Sviluppo Composito e del LACS – Laboratorio di Antropologia Culturale e Sociale, tutti interni al Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società dell’Università di Sassari. La metodologia utilizzata dall’IntHum è basata sulla comparazione e sui processi di formazione/informazione sul territorio. La sede è nei locali del DEIS presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (P.zza Conte di Moriana 8, tel. 079-229655/229659, fax 079-229660, email: [email protected]) L’IntHum è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche: - Interculturalità e migrazioni europee, responsabile scientifico locale A. Merler, ricercatori M.L. Piga, A. Vargiu, finanziamento UE, programma ERASMUS-Euromir - Soggetti specifici dell’impresa culturale. Prima ricognizione comparativa sulle imprese identitarie e su quelle solidali, responsabile scientifico locale A. Merler, (programma di ricerca nazionale La produzione culturale in Italia: soggetti, professioni, filiere, coordinatore scientifico nazionale L. Bovone), ricercatori M.L. Piga, A. Vargiu, (progetto cofinanziato MURST) CENTRO DI STUDI BRASILIANI (CESB) Il Centro di Studi Brasiliani (in portoghese: Centro de Estudos Brasileiros) ha inizialmente funzionato come sezione territoriale dell’ISC – Istituto di sudi Comparativi sull’Insularità e lo Sviluppo Composito, a partire dal 1989. Dal 1998 ha acquisito una sua autonomia operativa, data la pluralità di iniziative che ha intrapreso, concordate anche con altri enti europei, brasiliani e asiatici, con il Seminario di Studi Latinoamericani dell’Università di Sassari, con l’ASSLA – Associazione Studi Sociali Latino Americani, - 30 - con il CEISAL – Consejo europeo de Investigación Social de America Latina. In occasione dei 500 anni dell’arrivo degli europei in Brasile (15002000), nell’orizzonte dell’espansione europea e delle grandi navigazioni oceaniche portoghesi, il CESB tende a trasformarsi in un centro di studi non solo sul Brasile ma sulla presenza lusitana nel mondo. Nell’a.a. 1999-2000 ha accolto pure – in raccordo col programma ERASMUS dell’Ateneo - un corso di Lingua Portoghese, che continuerà nei prossimi anni accademici. La sede è nei locali del DEIS presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (P.zza Conte di Moriana 8, tel. 079-229655/229659, fax 079-229660, email: [email protected]). Il CESB è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche: - I flussi migratori tra Brasile e Giappone, con particolare riferimento ai discendenti di giapponesi recentemente re-emigrati in Giappone, visti dalla prospettiva sia brasiliana che giapponese (in collaborazione con Università di Yokohama, Università di S. Paulo e di Campinas, finanziata dal fondo di ricerca giapponese) - Insularità socio-culturale e multiculturalità latino-americana (Unicamp, Università di Campinas) - Isole litoranee nel Mediterraneo e nelle coste brasiliane (Nupaub, Università di S. Paulo) - Comunità rurali e Scuole-famiglia nello Stato di Espirito Santo (in collaborazione con Università di Trieste, Universidade Federal do Espirito Santo, AFR – Associazione Famiglie Rurali Sinistra Piave, AES – Amici Espirito Santo, MEPES – Movimento Educacional e Promocional do Espirito Santo) - La presenza dell’educazione interculturale in Portogallo e la questione delle identità plurali (in collaborazione con Universidade Nova de Lisboa, Ministero Portoghese dell’Educazione, Comunità africana di lingua portoghese) - Prospettive di studio dell’insularità socio-culturale a Macau, Timor, India raffrontata con situazioni portoghesi, africane e brasiliane - 31 - ISTITUTO DI STUDI COMPARATIVI SULL’INSULARITÀ E LO SVILUPPO COMPOSITO (I.S.C.) L’Istituto di Studi Comparativi sull’Insularità e lo Sviluppo Composito (I.S.C.) è un centro interdisciplinare all’interno del DEIS. Coinvolge docenti e ricercatori delle discipline che studiano il complesso rapporto esistente tra le relazioni sociali, le percezioni collettive e individuali, le istituzioni e i fatti normativi, i modi di produzione e le costruzioni culturali che contraddistinguono le specificità insulari. A partire da una visione di sviluppo composito, che nasce dall’articolazione interna del microcosmo insulare con le sue potenzialità, le isole vengono assunte sia per i loro aspetti fisico-geografici, sia per quelli socio-culturali. L’I.S.C. è stato istituito nell’ottobre 1989 con l’organizzazione dell’archivio documentativo e da quel momento sono iniziate le attività di dibattito, contatto e ricerca. Il tentativo è quello di costruire in positivo il concetto di “isola” (non riconducibile alle percezioni diffuse di isolamento e isolazionismo). Il punto di vista insulare, nelle sue molteplici prospettive, testimonia di una pluralità di saperi, di modi di agire, di culture, di forme economiche e politiche, per cui si differenzia criticamente dal monolitismo di una supposta visione univoca e centralistica del mondo. Le isole esprimo, in questo senso, una effettiva pratica dell’autonomia, una capacità tendenziale all’autogoverno, una prospettiva di comunicazione interculturale. Per evidenziare questa visione delle isole, si utilizza in primis una metodologia comparativa tra le diverse realtà insulari, fisiche e socio-culturali siano esse di piccole o di grandi dimensioni, singole o riunite in aggregati. Partendo dalla situazione di insularità della Sardegna, l’I.S.C. ha immediatamente privilegiato il rapporto con la contigua Corsica e successivamente con le restanti situazioni insulari del Mediterraneo e dell’Atlantico Centrale, dell’Europa, del Continente Americano, dell’Estremo Oriente. L’I.S.C. è operativamente strutturato per aree geografiche e per settori ed è coordinato dal prof. Alberto Merler. La sede è nei locali del DEIS presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (P.zza Conte di Moriana 8, tel. 079-229655/229659, fax 079-229660 e-mail: [email protected]). - 32 - L’I.S.C. è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche: - Insularità e valori dell’identità composita, responsabile scientifico locale A. Merler, (programma di ricerca nazionale Valori, identità regionali, appartenenza nazionale, coordinatore scientifico nazionale R. Gubert), ricercatori M.L. Piga, A. Vargiu, (progetto cofinanziato MURST) - Le percezioni dell’insularità e della realtà insulare, finanziamento, responsabile scientifico A. Merler, ricercatori M.L. Piga, A. Vargiu, (MURST 60%) - Partecipazione dei cittadini alle scelte relative allo sviluppo tecnologico locale, responsabile scientifico locale A. Merler, ricercatori M. Cocco, S. Chessa, R. Deriu, A. Fadda, M.L. Piga, A. Vargiu, R. Satta, finanziamento ENEA, progetto europeo SERF (Socio-Economical Research on Fusion,) della DGXII dell’Unione Europea (Direzione per la Ricerca sulla Fusione) - L’insularità nei trattati comunitari, responsabile scientifico P. Fois, (Convenzione con la Regione Autonoma della Sardegna) LABORATORIO DI ANTROPOLOGIA CULTURALE E SOCIALE (L.A.C.S.) Il Laboratorio di Antropologia culturale e sociale (LACS) è nato nel 1994 nell’ambito del Dipartimento di Economia Istituzioni e Società con lo scopo di promuovere la ricerca e la formazione nel settore antropologico. Con la direzione della prof.ssa Gabriella Mondardini, è stato orientato, in questi primi anni di attività, prevalentemente verso la formazione, istituendo forme di internato per laureandi e laureati, finalizzate alla sperimentazione di metodi e pratiche di ricerca specifiche (approccio tecnico-economico, storie di vita, narrazioni, ecc.) e alle rispettive tecniche di raccolta dei dati. Fra gli obiettivi del Laboratorio vi è anche quello di creare le condizioni favorevoli per consentire agli studenti di conseguire la laurea in tempi brevi. In questa direzione sono stati organizzati anche seminari specialistici, coordinati da antropologi italiani estranieri. - 33 - Fra i più recenti: 1999, Antropologia e medicina, seminario rivolto ai laureati, che ha comportato due mesi di attività (luglio e ottobre) ed entro il quale ha preso corpo, da un punto di vista tecnico- metodologico, un progetto di formazione in Antropologia Medica in Mozambico. 1999, Rapporto ambiente e cultura in antropologia, rivolto agli studenti, con la partecipazione dei seguenti ricercatori afferenti al LACS: - Appropriazione e uso del territorio e dello spazio: aspetti simbolici e sociali (R. Carta) - Ambiente e uso delle risorse (F. Lai) - La cultura del mare e i parchi marini (A. Zazzara) Per quanto concerne la ricerca, nello specifico della Sardegna, il lavoro dei membri del LACS si è concentrato soprattutto sulle tematiche legate ai mestieri tradizionali, privilegiando aree e settori meno esplorati, come i mestieri del mare, i mestieri dello stazzo (area Gallura) e i mestieri urbani, senza trascurare ambiti di comparazione più ampi, come il Mediterraneo, nel caso dello studio delle culture marinare, rurali e urbane. Attorno a questi settori si va via via consolidando un’ampia raccolta di materiali (bibliografici, testuali-orali, scritti e visuali) in più occasioni consultati da ricercatori italiani e stranieri. La sede è nei locali del DEIS presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (P.zza Conte di Moriana 8, tel. 079-229664, fax 079-229660, e-mail: [email protected]). Nell’ambito delle attività promosse dal LACS si segnalano: - il contratto di formazione in attività di ricerca ex art. 37 L. R. 2/94 su Culture locali e parchi geo-marini: produzione e informatizzazione di beni antropolologici; - il Progetto di formazione in Antropologia medica in Mozambico, in collaborazione con l’Università Eduardo Mondlane di Maputo; - il tutoraggio del Dottorato di ricerca in Strutture, metodi e fondamenti delle scienze sociali, XII ciclo, per quanto concerne le discipline antropologiche. - 34 - Sui temi trattati è in programma la continuazione dell’attività editoriale, già sperimentata con la pubblicazione del primo quaderno del LACS, I figli di Glaukos, 1995 Il L.A.C.S. è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche: - Studio propedeutico per l’istituzione dell’Area marina protetta di Capo Testa-Punta Falcone, collaborazione interfacoltà, con il contributo Cultura marinara e area marina protetta. Entrambi i progetti sono stati commissionati dal Ministero dell’ambiente - Pratiche e saperi tradizionali sul mondo naturale, (MURST 40%) - Pesca e turismo nel Mediterraneo: il caso della Sardegna, (ESSFIN UE) - Pescatori, saperi locali e parchi geo-marini, responsabile scientifico locale G. Mondardini, progetto di ricerca nazionale su L’uomo e la natura. Dall’utilità ristretta all’utilità planetaria, coordinatore scientifico nazionale G. Angioni, ricercatore F. Lai (progetto cofinanziato ex MURST 40%) - Antropologia e medicina. Saperi e poteri a confronto, (G. Mondardini, F. Lai), (MURST 60%) - Progetto di formazione in Antropologia medica in Mozambico, G. Mondardini, (L.R. n.19) - Progetto di catalogazione dei beni demo-etno-antropologici della Sardegna, (G. Mondardini, F. Lai), convenzione RAS, ISRE, Università di Sassari e Università di Cagliari LABORATORIO FOIST PER LE POLITICHE SOCIALI E I PROCESSI FORMATIVI Il Laboratorio FOIST per le politiche sociali e i processi formativi funziona presso il Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società dell’Università degli Studi di Sassari e parte dalle esigenze peculiari del territorio sardo (e in particolare del nord-Sardegna, in cui ha sede l’Università degli Studi di Sassari). In origine, il FOIST si è costituito intorno ad un fondo di documentazione, a partire dall’anno accademico 1977/78 nell’antico Istituto di Scienze dell’educazione, poi confluito nel Dipartimento. Per - 35 - questo motivo il nome iniziale era “Centro di Documentazione FOIST”, dove FOIST sta per Formazione, Occupazione, Informazione, Servizi, Territorio. Le tematiche specifiche sono quelle delle politiche sociali in risposta ai bisogni dei gruppi umani e i servizi di utilità sociale interagenti tra loro. Attenzione particolare è dedicata anche ai diversi processi educativi, formativi, scolastici. Il materiale documentario è schedato per argomento a partire da 40 e più voci di classificazione. È possibile reperire materiale documentario relativo a diversi argomenti: formazione degli operatori culturali e sociali in senso lato, tossicodipendenze, handicap, sistemi scolastici, insegnanti, volontariato, marginalità e devianza minorile, flussi migratori e problemi dell’accoglienza, normativa e legislazione, pianificazione socio-assistenziale e territoriale, diritti di cittadinanza etc. L’azione del FOIST è correlata con le iniziative dell’ISC - Istituto di Studi Comparativi sull’Insularità e lo Sviluppo Composito, dell’IntHum - Centro di ricerca sull’interculturalità e la condizione umana, del LACS Laboratorio di Antropologia Culturale e Sociale, tutti interni al Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società dell’Università degli Studi di Sassari. Oltre al servizio, sempre funzionante, di documentazione, il Laboratorio FOIST organizza alcune attività di seminari, di ricerca e dibattito rivolte al territorio, quali il ciclo su “Community care e rete dei servizi sociali”, “Ruolo degli operatori sociali e culturali”, “Per un rapporto tra carcere e territorio”. é inoltre cura del Laboratorio FOIST la ricerca-intervento su alcuni temi: scuola-famiglia-servizi in vari comuni della Sardegna, bambini immigrati, servizi urbani, esiti di vita degli ex-studenti, etc. La metodologia di fondo del FOIST è sempre stata quella della formazione/informazione con interventi finalizzati in modo precipuo alla realtà sarda, ma con un occhio rivolto alle azioni possibili e ai contatti in ambito europeo e mediterraneo. Il Laboratorio FOIST ha sede nei locali del DEIS presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (P.zza Conte di Moriana 8, tel. 079-229661, fax 079229660), e-mail: [email protected] Il FOIST è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche: - Processi formativi e sviluppo delle comunità locali: analisi comparate, coordinatore scientifico nazionale G. Giorio; responsabile scientifico - 36 - locale A. Merler, ricercatori M. Cocco, R. Deriu, M.L. Piga, A. Vargiu, (MURST 40%) - Indagine sulle organizzazioni non profit in Sardegna, responsabile scientifico A. Merler, ricercatori A. Fadda, P. Calidoni, M. Cocco, M.L. Piga, A. Vargiu, Osservatorio Permanente sul Terzo Settore in Sardegna, Consorzio SIS – Sviluppo Impresa Sociale - Imprenditorialità solidale: quadri di lettura di una realtà composita, responsabile scientifico locale A. Merler, ricercatori M.L. Piga, A. Vargiu, (MURST 60%) - Osservatorio provinciale sulle politiche sociali, responsabile scientifico A. Merler, ricercatori P. Calidoni, F. Dettori, A. Fadda, A. Mazzette, P. Patrizi, M.L. Piga, G. Sias, A. Vargiu, commissionata da Forum degli Assessorati - Promozione della cittadinanza attiva: i giovani che aiutano altri giovani, responsabile scientifico A. Merler, ricercatori P. Calidoni, M. Cocco, F. Dettori, A. Fadda, A. Mazzette, P. Patrizi, M.L. Piga, G. Sias, A. Vargiu, ricerca commissionata dalla Regione Autonoma della Sardegna - La pena nel vissuto soggettivo di giovani devianti e non devianti, responsabile scientifico C. Serra, ricercatore P. Patrizi, (progetto coordinato), (CNR) - La rappresentazione sociale della pena, responsabile scientifico nazionale A. Quadrio, responsabile dell’unità operativa C. Serra, ricercatore P. Patrizi, (CNR) - Scuola e territorio - Monitoraggio dei Progetti ex l. 285/97 dell’Assessorato alle Politiche Educative e Formative del Comune di Roma, P. Patrizi, Associazione per l’Alta Formazione AF Forum e Assessorato alle Politiche Educative e Formative del Comune di Roma - Interazione sociale, negoziazione e identità sociale nei contesti legali e aziendali, responsabile scientifico G. De Leo, ricercatore P. Patrizi (progetto coordinato), (CNR) - La decisione nel processo educativo. Conoscenze tacite e teorie implicite - 37 - nelle pratiche didattiche, scolastiche ed extra-scolastiche, responsabile scientifico P. Calidoni, ricercatore P. Patrizi, (MURST 60%) - Il tirocinio nella formazione iniziale degli insegnanti, responsabile scientifico P. Calidoni, Ministero Pubblica Istruzione- Coordinamento formazione insegnanti, finanziamento esterno al bilancio dell’Università di Sassari - Modelli e bisogni di formazione della dirigenza educativa, responsabile scientifico P. Calidoni, Libera Università di Bolzano, finanziamento esterno al bilancio dell’Università di Sassari - La pedagogia interculturale nella pratica in Italia, responsabile scientifico A. Portera, (MURST 60%) OSSERVATORIO SOCIO ECONOMICO SUL TURISMO (OST) Dell’Osservatorio fanno parte i docenti, ricercatori, borsisti ed assegnisti della sezione antropo-sociologica e della sezione economica del Dipartimento che abbiano svolto specifiche ricerche su temi attinenti al turismo. Scopo dell’Osservatorio è la raccolta di materiali documentari e statistici, nonchè la produzione di materiali propri che abbiano per oggetto lo sviluppo del settore turistico in Sardegna, l’analisi quantitativa e qualitativa dei flussi turistici, l’andamento della domanda turistica, il livello e la dislocazione dei servizi, l’utilizzazione delle risorse complessive del territorio, la valorizzazione delle culture e delle tradizioni locali, la tutela e la difesa dell’ambiente, l’impatto sul mercato del lavoro delle nuove professionalità legate al turismo. L’osservatorio ha in corso la costituzione di una banca dati, fruibile anche dall’esterno. La sede è nei locali del DEIS (Viale Regina Margherita 15, tel. 079-228979/228983, fax 079-228975 e-mail: [email protected], [email protected]). L’OST è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche: - Percezione sociale di due modelli di sviluppo: industriale tradizionale e turistico ambientale nel Nord Sardegna, responsabile scientifico A. Fadda, (MURST 60%) - 38 - - Modelli culturali e prodotti commerciali nelle aree turistiche della Sardegna e della Corsica, responsabile scientifico A. Fadda, (MURST ex 40%) - Il turismo tra produzione e consumo di valori culturali nell’area insulare sardo-corsa, responsabile scientifico A. Fadda, (MURST EX 40%) - Settore turistico e sviluppo in due aree contigue: Nord Sardegna e Corse du Sud, responsabile scientifico A. Fadda, (MURST 60%) - Turismo e ambiente in Sardegna e in Corsica, responsabile scientifico A. Mazzette, (CNR) - Il territorio come industria culturale vecchia e nuova, responsabile scientifico A. Mazzette, (MURST 60%) - Modelli di turismo, riqualificazione culturale ed ambientale in Sardegna, responsabile scientifico A. Mazzette, (MURST 40%) - Risvolti economici ed ecologici delle diverse ipotesi di zonizzazione del Parco del Gennargentu, responsabile scientifico M. Vannini, (art. 37) CENTRO FRANCO BASAGLIA PER LA RICERCA E LA PROGETTAZIONE SOCIALE Scopo del Centro, istituito nel febbraio del 1999e operante all’interno del Dipartimento Di Economia Istituzioni e Società è la raccolta, catalogazione, custodia e diffusione di materiale informativo e la produzione di ricerche sui seguenti temi: creazione di impresa e impresa sociale nelle politiche di pari opportunità e di lotta alla povertà e all’esclusione; accessibilità degli spazi urbani e naturali; salute mentale; politica sociale europea; sviluppo umano. La sede è nei locali del DEIS (Viale Regina Margherita 15, tel. 079-228977, fax 079-228975, e-mail: [email protected]). Il Centro, diretto da Maria Grazia Giannichedda, svolge attualmente per il progetto comunitario Horizon “Sardegna per tutti” le seguenti ricerche: - Norme giuridiche, politiche pubbliche, tecnologie ed esperienze locali per implementare l’accesso delle persone disabili agli spazi urbani e naturali - 39 - - “Turismo accessibile” o “turismo per tutti”: prime valutazioni sulle potenzialità della domanda a livello europeo e nazionale e sull’offerta di servizi in Italia, in alcuni paesi dell’Unione Europea e in Sardegna - Politiche e servizi per gli studenti disabili in un campione di duecento università di sei paesi dell’Unione Europea e in tutte le università italiane pubbliche e private Sempre nell’ambito del progetto “Sardegna per tutti” il Centro Franco Basaglia sta curando due banche dati, una sulla “natura accessibile” (parchi, percorsi, sentieri accessibili in Italia e in alcuni paesi dell’Unione Europea) e la seconda sui servizi per gli studenti disabili nelle università italiane. Il Centro ha inoltre ricevuto dall’Università di Sassari l’incarico di mettere a punto un progetto di ricerca - azione per creare e sperimentare un sistema di servizi agli studenti disabili dell’Università di Sassari. 2 - CENTRI DI RICERCA AI QUALI IL DIPARTIMENTO ADERISCE CENTRO INTERUNIVERSITARIO PER LA RICERCA SOCIOLOGICA (CIRS) Il Dipartimento di Economia Istituzioni e Società ha aderito, attraverso una convenzione in corso di perfezionamento tra l’Università di Sassari e l’Università di Bologna, sede amministrativa del Centro, al Cirs. Al Cirs aderiscono finora l’Università di Bologna, Dipartimento di Sociologia; l’Università della Calabria, Dipartimento di Sociologia e Scienza Politica; l’Università di Milano, Dipartimento di Sociologia; l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Dipartimento di Sociologia; l’Università di Padova, Dipartimento di Sociologia; l’Università di Palermo, Dipartimento di Politica, Diritto e Società; l’Università di Trento, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale. - 40 - - - Le finalità del Centro sono: promuovere, realizzare e coordinare attività di ricerca di carattere sociologico; favorire lo scambio di informazioni e materiali tra i Dipartimenti delle Università consociate e tra questi e istituti di ricerca nazionali e internazionali, pubblici e privati; stimolare iniziative di ricerca interdisciplinare e multidisciplinare; promuovere l’utenza esterna delle competenze presenti nel Centro, con iniziative di divulgazione scientifica, convegni, scuole. Con delibera del Consiglio del Dipartimento di Economia Istituzioni e Società sono stati nominati rappresentanti presso il Consiglio Scientifico del Cirs i proff. Alberto Merler e Antonio Fadda. CENTRO INTERUNIVERSITARIO RICERCHE ECONOMICHE E MOBILITÀ (CIREM) Il Dipartimento Economia, Istituzioni e Società ha aderito, con una convenzione in corso di perfezionamento, al Centro Interuniversitario Ricerche Economiche e Mobilità (CIREM). Al CIREM partecipano - il Centro Ricerche Economiche Nord e Sud (CRENoS), afferente al D.U. in Operatore della Pubblica Amministrazione della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari, - il Centro Ricerche sui Modelli di Mobilità (CRiMM) afferente al Dipartimento di Ingegneria del Territorio dell’Università di Cagliari, - il Centro per le Dinamiche Economiche dei Sistemi Locali (DiESiL) afferente al Dipartimento di Istituzioni Economia e Società dell’Università di Sassari. Il CIREM si propone di approfondire dal lato scientifico e applicativo le problematiche connesse allo sviluppo dei sistemi regionali attraverso l’utilizzo di metodologie e strumenti di ricerca che privilegino l’integrazione di conoscenze economiche e sociali con quelle territoriali, trasportistiche e ambientali. Aderiscono al Centro, quali proponenti, i Professori e i Ricercatori che - 41 - fanno parte del CRENoS, del CRiMM e del DiESiL. Il Centro si articola in Sezioni che sovrintendono alla programmazione scientifica. A ciascuna Sezione verrà garantita piena autonomia scientifica e verrà assicurata la massima autonomia organizzativa, fatte salve le prerogative e le finalità comuni del Centro. Nella fase iniziale il Centro si articola in due Sezioni 1. il CRENoS per l’area economica (che include i proponenti provenienti dal CRENoS e dal DiESiL) 2. il CRiMM per l’area della mobilità (che include i proponenti provenienti dal CRiMM). Il CIREM è l’istituzione di riferimento per le seguenti ricerche: - Sviluppo dei mercati del credito e crescita regionale, responsabili scientifici S. Usai, M. Vannini, L. Deidda, (MURST 60%, CRENOS) - Analisi spaziale del cambiamento tecnologico in Italia e in Europa, responsabili scientifici S. Usai, R. Paci, (MURST 60%, CRENOS) - Localizzazione delle imprese e saper fare locale. Il sistema turistico in Sardegna, responsabili scientifici A. Sassu, A. Paba, S. Usai, (MURST 40%, CRENOS) - Interazione dinamica fra sviluppo finanziario e sviluppo reale, responsabile scientifico M. Vannini, (MURST 60%) - Mercati finanziari, sistema legale e tutela giudiziaria, responsabile scientifico M. Vannini, (cofinanziamento) - Stima modelli di diffusione spaziale della criminalità, responsabile scientifico M. Vannini, (CRENoS) - National and transnational crime in EU member states, responsabile scientifico M. Vannini, (European Science Foundation, in collaborazione con University of Liverpool, University of Tilburg, Norwegian Institute for International Affairs) - Small and Medium Enterprises, Economic Development, and Regional Convergence in Europe responsabile scientifico M. Vannini, (COST, European CO-operation in the Field of Scientific and Technical Research) - 42 - 3 - ALTRE RICERCHE DEL DIPARTIMENTO - P.G. Borelli, Sull’utilizzo degli indici nella rappresentazione sintetica di una città. Il caso di Sassari su dati di primo livello del Censimento del 1991 (fonte: ISTAT), (MURST 60%) - P.G. Borelli, Sulla comunicazione mediata dal computer (CMC), (MURST 60%) - L. Bua, I numeri della città e una città in numeri, (MURST 60%) - L. Bua, Le fonti di informazione per una lettura territoriale, (UEINTERREG) - L. Bua, Analisi demografica del comune di Sassari, (MURST 60%) - P. Calidoni, Coordinamento dei progetti di ricerca-azione finanziati dalla Regione Emilia-Romagna per la qualificazione dei servizi formativi in Val Taro e Val Ceno: PER.MAT.EL, percorso materna-elementare, monTE-Child, utilizzo tecnologie telematiche per la formazione di base in cooperazione tra contesti a bassa densità abitativa - P. Calidoni, ICS: istituti comprensivi sperimentali e rapporto scuola territorio, in collaborazione con AASTER, (MURST) - P. Calidoni, A. Dal Lago, Analisi qualitativo-valutativa della formazione in servizio dei docenti, (CFI-MPI) - L. Coda, Gestione della gabella del tabacco in Sardegna dal Settecento alla prima metà dell’Ottocento, (MURST 60%) - L. Coda, Istruzione pratica nella Sardegna centro-settentrionale tra Ottocento e Novecento: la scuola pratica di agricoltura di Sassari, (MURST 60%) - L. Coda, La “Nuova Sardegna” ed i problemi politici ed economicosociali dell’Isola, (MURST 60%) - M. F. Dettori, Le politiche per la famiglia e i servizi per l’infanzia e l’adolescenza in Provincia di Sassari, (MURST 60%) - 43 - - M.F. Dettori, Tossicodipendenza e bisogni giovanili in Sardegna, (MURST 60%) - A. Fadda, Attività tradizionali, turismo e culture locali in Sardegna e Corsica, (MURST 40%) - A. Fadda, Territorio e culture locali nell’area Sardo-corsa, (MURST 60%) - A. Fadda, Partecipazione e qualità della pubblica amministrazione nelle comunità locali, (MURST 40%) - A. Fadda, Istituzioni e partecipazione nella gestione delle emergenze culturali del territorio, (CNR) - P. Fois, Le minoranze nel diritto internazionale, (MURST 60%) - M.G. Giannichedda, Norme giuridiche, politiche pubbliche, tecnologie ed esperienze locali per implementare l’accesso delle persone disabili agli spazi urbani e naturali, (CE/DGV, PROGRAMMA HORIZON) - M.G. Giannichedda, “Turismo accessibile” o “turismo per tutti”: prime valutazioni sulle potenzialità della domanda a livello europeo e nazionale e sull’offerta di servizi in Italia, in alcuni paesi dell’Unione Europea e in Sardegna, (PROGRAMMA HORIZON) - M.G. Giannichedda, Politiche e servizi per gli studenti disabili in un campione di duecento università di sei paesi dell’Unione Europea e in tutte le università italiane pubbliche e private, (PROGRAMMA HORIZON); - M.G. Giannichedda, Progetto sperimentale di ricerca - azione per un sistema di servizi agli studenti disabili dell’Università di Sassari, (MURST) - G.F. Loraschi, Economia dei servizi pubblici, (MURST 60%) - G.F. Loraschi, Organizzazione, amministrazione, burocrazia, (MURST 60%) - G.F. Loraschi, Tasse e sostenibilità ambientale, (MURST 60%) - G. Manca, Percezione di sé e rapporti interpersonali in adolescenza, (MURST 60%) - G. Manca, L’ambiente come fattore educativo G. Manca - G. Manca, La dispersione scolastica in provincia di Sassari - 44 - - A. Mazzette, Dalla moda allo stile di vita: uno scenario metropolitano, (CNR) - A. Mazzette, Diritti di cittadinanza, partecipazione e culture locali in Sardegna, (CNR) - A. Mazzette, Percorsi urbani e mobilità sociale, (CNR) - A. Mazzette, I centri storici: i casi di Sassari e Palermo - A. Mazzette, Il ticinese di Milano: un quartiere alla moda - V. Mura, Le forme del consenso nelle teorie politiche moderne, (CNR) - V. Mura, Forza e consenso, (MURST 60%) - V. Mura, La cittadinanza tra inclusione ed esclusione, (MURST 40%) - V. Mura, European citizenship and the social and political integration of the European Union, (UE) - A. Paba, Le determinanti della crescita: un’analisi territoriale, (MURST 60%) - A. Paba, Credito, investimenti e sviluppo, (MURST 60%) - A. Portera, La pedagogia interculturale nella teoria e nella pratica in Italia, (MURST 60%) - A. Portera, Les situations d’exclusion des enfants et des adolescents en situation d’immigration, in collaborazione con la “Coordination européenne pour le droit des étrangers à vivre en famille”, (UE) - G.F. Sias, Comunicazione, anziani e diritto di cittadinanza, (MURST 60%) - A. Vargiu, L. Bovone, Aspettative degli utenti e strategie comunicative nei musei della Lombardia, in collaborazione con C. Menegazzi. Ricerca del Centro per lo studio della moda e della produzione culturale dell’Università Cattolica del S. Cuore, Milano per conto della Regione Lombardia - A. Vargiu, L. Bovone, Costruzione di indicatori e strumenti di rilevazione standard e non standard per l’analisi di rete, consulenza metodologica, progetto europeo di ricerca “Adapt-Ruci” su “Le industrie culturali a Milano”, Università Cattolica del S. Cuore, Milano - 45 - - 46 - DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E SISTEMI ARBOREI Area Scientifica: G01X - 02B (Economia ed estimo agrario – Coltivazioni arboree) Numero docenti (professori e ricercatori): 14 Numero assegni di ricerca: 1 Numero dottorati: 1 Principali grandi temi di ricerca - Sistema agroalimentare della Sardegna: filiere produttive. - Relazioni fra attività agroindustriali, distretti industriali e sistemi locali. - Analisi storica della crescita economica dell’agricoltura italiana. - La patologia fondiaria e vincoli connessi. - Valorizzazione tecnico-economica di alcune essenze officinali della Sardegna. - Valenza tecnico naturalistica di aree ad elevato contenuto ambientale e studio delle politiche di gestione più adeguate. - Metodi di gestione di impianti arborei e agroforestali - Selezione clonale dei vitigni della Sardegna. - Selezione e valorizzazione delle risorse genetiche di specie fruttifere minori (fico, ficodindia, mirto, corbezzolo, oleandro, rosmarino, elicriso). - Selezione e valorizzazione di ecotipi di Quercia da sughero. - Fenologia della vite e dell’olivo. - Studio delle cultivar locali di vite e olivo. - Meccanismi fisiologici e genetici della resistenza a condizioni di aridità in specie fruttifere. - Ricerche sui metodi e modelli di valutazione dell’evapotraspirazione delle colture arboree. - Ricerche sull’ecofisiologia delle specie mediterranee. - Studio della modellistica per la previsione della comparsa delle fasi fenologiche. - 47 - Breve sintesi sui principali risultati raggiunti I risultati sinora raggiunti hanno consentito, per grandi temi, di evidenziare i seguenti aspetti: a) Le filiere produttive agro-alimentari sarde sono condizionate, sul piano funzionale, da disfunzioni di carattere strutturale, organizzativo ed istituzionale che si sono progressivamente accumulate nel corso degli anni. b) Il ruolo del settore agricolo nel processo di sviluppo è funzionale alla realtà territoriale nella quale è calato; in particolare, è stato riscontrato un effetto sistematico di marginalizzazione economica e sociale del settore primario nei sistemi locali del lavoro configurati come Distretti Industriali a meno di una spinta specializzazione temporale nei confronti dell’agro-alimentare. c) La valorizzazione delle essenze officinali può costituire un valido supporto per una strategia competitiva settoriale orientata alla diversificazione produttiva ed al razionale impiego delle risorse naturali ed umane della regione; le attuali condizioni tecnologiche e strutturali rendono però problematiche sul piano economico la domesticazione di molte specie spontanee; l’agricoltura italiana cresce relativamente meno di quella europea, a causa di una condizione di scarsa produttività dei fattori e di un’insoddisfacente condizione finanziaria. d) Le ricerche sulle tecniche alternative alla gestione tradizionale del suolo nel vigneto hanno evidenziato le relazioni tra inerbimento con leguminose annuali autoriseminanti e attività vegeto-produttiva della vite. Nel settore dell’arboricoltura da legno si è accertato che noce e ciliegio trovano nell’aridità estiva una forte limitazione anche in alta collina; un’attenta analisi stazionale si rende quindi indispensabile. e) Con riferimento al poderoso lavoro di selezione e miglioramento varietale, che ha interessato diverse specie arboree ed arbustive, il Dipartimento ha recentemente completato la ricerca su alcuni cloni appartenenti ai vitigni locali della Sardegna, nonché a dieci ecotipi di mirto, individuati e selezionati per l’utilizzazione nell’industria liquoristica e ai fini ornamentali. Inoltre ha allestito un’ampia collezione di specie, biotipi e cultivar provenienti dalla Sardegna, dalla Sicilia e da vari paesi esteri, nonché nuovi ibridi del genere Opuntia f) Diverse popolazioni di Quercia da sughero individuate in varie località - 48 - g) h) i) j) k) dell’Isola e della vicina Corsica, con riferimento specifico alla qualità del sughero, sono state approfonditamente valutate sotto gli aspetti morfologici, ecologici e genetici. Per quanto riguarda gli studi sulla biodiversità, i risultati hanno sinora consentito la caratterizzazione primaria e, in parte, secondaria di diverse cultivar locali di vite e olivo delle quali sono stati anche descritti tutti gli aspetti relativi alla fenologia. Gli studi sui meccanismi di resistenza agli stress idrici in varie specie arboree hanno evidenziato il ruolo di alcune componenti biochimiche (POD, SOD, vitamina E) in relazione alla difesa antiossidante indotta dall’aridità. Nonostante la letteratura sia ricca di modelli empirici e analitici per la stima del flusso evapotraspirativo, tutte le metodologie esistenti presentano svantaggi, limiti e difficoltà applicative. Al fine di contribuire alla ricerca di un metodo di stima che possa rappresentare un’alternativa ai metodi attualmente usati, sono state condotte numerose ricerche finalizzate allo studio e allo sviluppo di un nuovo metodo, “Surface Renewal”, basato sulla misura della temperatura dell’aria rilevata con elevata frequenza. Gli studi finora condotti hanno consentito non solo di rendere applicabile il metodo ma anche di approfondire le conoscenze teoriche sugli scambi fra le superfici vegetate e l’atmosfera. L’attività di ricerca è stata inoltre orientata all’applicazione dei metodi climatologici e micrometeorologici per la stima dell’evapotraspirazione potenziale e alla verifica dei coefficienti colturali. Gli studi sul comportamento ecofisiologico delle specie della macchia mediterranea sono stati orientati con particolare riferimento ai meccanismi di regolazione del potenziale idrico fogliare e all’efficienza d’uso dell’acqua nelle seguenti specie: quercia da sughero, lentisco, palma nana, fillirea, ginepro, corbezzolo e mirto. Le ricerche sul comportamento fenologico di specie della macchia mediterranea hanno anche consentito di valutare l’accuratezza di modelli previsionali per l’individuazione delle fasi fenologiche, basati sul calcolo dei gradi-giorno. La valutazione dei modelli fenologici è stata effettuata su dati relativi alle specie presenti nel Giardino fenologico del Dipartimento. - 49 - Risultati attesi eventualmente per i prossimi anni I risultati attesi per i prossimi anni sono essenzialmente i seguenti, nell’ambito di ampie tematiche: a) La definizione puntuale delle modalità attraverso cui dare corso ad un processo di riordino fondiario, e la delineazione precisa degli impatti che esso potrà avere sul piano economico, ambientale e territoriale; b) L’individuazione e caratterizzazione puntuale della valenza scientificonaturalistica delle aree selezionate, e la definizione delle più idonee modalità di fruizione collettiva dei siti medesimi e delle politiche di gestione più adeguate a promuoverne lo sviluppo socioeconomico. c) Il lavoro di selezione e miglioramento avrà un ulteriore proseguimento e si ritiene possano essere “licenziate” nuove selezioni di vite, di mirto, di corbezzolo, di oleandro e di elicriso, nonché cultivar di ficodindia e di vite provenienti da incrocio controllato. d) Nell’ambito del Progetto POM-INEA Nuove metodologie per la gestione dei sistemi forestali complessi nell’Italia meridionale è in corso la definizione di modelli di gestione sostenibile per i circa 10.000 ha di soprassuoli quercini realizzati in Sardegna nell’ambito del Reg. comunitario 2080/92. e) Per quanto riguarda la Quercia da sughero ci si attende, a breve, di definire più specificatamente parametri obiettivi di qualità del sughero, nonché di evidenziare in maniera certa, attraverso descrittori morfologici, biochimici e molecolari, le differenze tra importanti popolazioni dell’areale Mediterraneo raccolte in un campo di confronto nell’ambito del Progetto FAO EUFORGEN. f) Dalle ricerche sulla biodiversità ci si attende nei prossimi anni il completamento della caratterizzazione secondaria delle cultivar locali oggetto di studio. g) Le ricerche sui meccanismi di aridoresistenza proseguiranno con la messa a punto di metodologie capaci di individuare alcuni meccanismi di natura genetica legati alla resistenza agli stress idrici. h) Le ricerche sui modelli di stima dell’evapotraspirazione saranno orientate alla applicazione e validazione dei modelli micrometeorologici studiati su coperture vegetali complesse (arboree a fila e sparse). i) Gli studi ecofisiologici riguarderanno la struttura e la funzionalità degli - 50 - ecosistemi a macchia mediterranea in relazione a fattori di disturbo (fuoco). j) Le ricerche sulla modellistica fenologica prevedono la messa a punto di una metodologia per la ricostruzione dei valori della temperatura giornaliera utili per il calcolo dei gradi-giorno. Aspetti di originalità e di innovazione A nostro avviso, gli aspetti di originalità e innovazione riguardano, prevalentemente, le tematiche relative alla selezione di specie finora trascurate (mirto, corbezzolo, oleandro, elicriso); all’applicazione di metodologie innovative per la caratterizzazione della biodiversità vegetale; ai nuovi approcci metodologici per lo studio dei meccanismi di aridoresistenza, nonché per la ricerca di modelli “nuovi” per la valutazione delle esigenze idriche delle specie arboree. Cooperazione internazionale Il Dipartimento collabora con diverse Istituzioni scientifiche estere e, in particolare, con l’Università della California, a Davis (Department of Land, Air and Water Resources), con la FAO, col GREMPA (Groupe d’etude sur l’Amandier), con l’INIA (Istituto Nacional de Investigaciones Agrarias) di Valencia, con l’Universitat Politecnica di Valencia, con l’Universitat de Extremadura (Bajadoz), con l’Universitat Politecnica di Barcellona, con l’Universitat de las Islas Baleares (Palma di Maiorca). Numero e titoli di volumi ed articoli pubblicati nel corso del 1999 Sezione Agroecosistemi arborei - Abeltino P., Barberis A., Dettori S., Filigheddu M.R., Manchinu M., 1999 - Influenza dell’aridità sull’accrecimento del ciliegio da legno. II Congresso della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, Bologna, 20-22 Ottobre. In corso di stampa. - Abeltino P., D’Angelo M., Barberis A., Dettori S., Falqui A., Filigheddu M.R., Manchinu M., Mulas G.B., 1999 - Risultati preliminari sulla risposta della quercia da sughero all’intensificazione colturale in Sardegna. II Congresso della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, Bologna, 20-22 Ottobre. In corso di stampa. - 51 - - Bandino G., Mulas M., Sedda P., Moro C., 1999 - Survey on olive genetic resources of Sardinia. Acta Horticulturae, 474: 151-154. - Bandino G., Sedda P., Mulas M., 1999 - Germination of olive seeds as affected by chemical scarification, hot water dip, and gibberellic acid treatments. Acta Horticulturae, 474: 35-38. - Barberis A., Abeltino P., Dettori S., Filigheddu M.R., Manchinu M., 1999 - Effetti dello stress idrico sul ciliegio da legno in ambiente mediterraneo. Irrigazione e Drenaggio, 46 (4): 18-22. - Chessa I., De Pau L., Deidda P., 1999 - Relazioni tra carenza idrica e meccanismo di difesa antiossidante. Frutticoltura, 61(7/8): 50-54. - Chessa I., Nieddu G., 1999 - Fenologia e fruttificazione nel mirto (Myrtus communis L.) in coltivazione. Atti della Giornata di Studio sul mirto, Sassari 30 giugno 1999. - Chessa I., Nieddu G., 1999 - Il ficodindia. L’informatore agrario, 30: 55–61. - Chessa I., Sirca C., Nieddu G., 1999 - Variabilità nella fenologia del germoplasma di olivo della Sardegna. Atti del 5° Convegno Nazionale Biodiversità “Biodiversità e Sistemi Ecocompatibili”, Caserta 9-10 settembre 1999 (in stampa). - D’Angelo M., Delogu G., Dettori S., 1999 - La gestione delle risorse forestali in Sardegna: problemi e prospettive. Atti “Nuove Frontiere nella Gestione Forestale”, Reggio Calabria, 30-31/5/1997, Acc. It. Sc. Forestali, (O. Ciancio Ed.): 131-144 - Deidda P., Mulas M., 1999 - Due specie frutticole minori per una frutticoltura sostenibile: Myrtus communis L. e Arbutus unedo L. Risultati di alcune ricerche condotte in Sardegna (Italia). Actas del Congreso Europeo de Agricultura Sostenible en ambientes mediterraneos. Badajoz-Merida, 22-25 de marzo: 50-54. - Deidda P., Nieddu G., 1999 - Le tecniche agronomiche e la scelta del portinnesto nel Vermentino: risultati della ricerca in Sardegna. Relazione presentata VII Congresso internazionale sul Vermentino, Bastia 3-4 Giugno 1999. - Dettori S., 1999 - Modelli di coltivazione semintensiva del mirto. Primi risultati. Relazione presentata alla “Giornata di studio sul mirto”. Sassari, 30 giugno. - 52 - - Dettori S., Filigheddu M.R., Ibba M., Virdis F., 1999 - Irrigazione con acque saline dell’olivo in vasca lisimetrica. Frutticoltura, 61(7/8): 73-77 - Duce P., Spano D., 1999 - Stima del bilancio energetico di un ecosistema a macchia mediterranea. In: Monitoraggio di un ecosistema a macchia mediterranea: misure ecofisiologiche e micrometeorologiche. Collana Tecnico Scientifica INAPA, Quaderno n. 6, (F.Benincasa, G.Cristoferi, G.Maracchi, P.Tedeschi Ed.): 31-41 - Duce P., Spano D., Cesaraccio C., Asunis C., 1999 - Descrizione del test-site Arca di Noè. In: Monitoraggio di un ecosistema a macchia mediterranea: misure ecofisiologiche e micrometeorologiche. Collana Tecnico Scientifica INAPA, Quaderno n. 6, (F.Benincasa, G.Cristoferi, G.Maracchi, P.Tedeschi Ed.):7-19 - Mulas M., 1999 - Caratteristiche dei frutti in selezioni di mirto (Myrtus communis L.). Presentato al 5° Convegno su “Biodiversità e sistemi ecocompatibili”. Caserta, 9-10 settembre. - Mulas M., 1999 - Characterisation of olive wild ecotypes. Acta Horticulturae, 474: 121-124. - Mulas M., 1999 - Selezione varietale per la coltivazione del mirto. Presentato alla “Giornata di studio sul mirto”. Sassari, 30 giugno. - Mulas M., Abeltino P., Brigaglia N., 1999 - Il lentisco (Pistacia lentiscus L.) nell’ambiente mediterraneo: biodiversità e potenziale ecologico. Monti e Boschi, (2): 5-9. - Mulas M., Cani M.R., 1999 - Germplasm evaluation of spontaneous myrtle (Myrtus communis L.) for cultivar selection and crop development. Journal of Herbs, Spices & Medicinal Plants, 6(3): 31-49. - Mulas M., Cani M.R., Brigaglia N., Deidda P., 1999 - Study of myrtle (Myrtus communis L.) genetic resources to promote extensive crop as integration of spontaneous harvests. Acta Horticulturae, 502: 85-88. - Mulas M., Fadda A., Francesconi A.H.D., 1999 - Osservazioni sulla biologia fiorale del mirto (Myrtus communis L.). Presentato alla “Giornata di studio sul mirto”. Sassari, 30 giugno. - Mulas M., Francesconi A.H.D., 1999 - Wild olive (Olea europaea L.) as a forestry species. Presentato al II Congresso su “Applicazioni e prospettive per la ricerca forestale”. Bologna, 20-22 ottobre. - 53 - - Mulas M., Francesconi A.H.D., Perinu B., 1999 - Caratteri delle foglie e dei germogli in varietà di rosmarino (Rosmarinus officinalis L.). Presentato al 5° Convegno su “Biodiversità e sistemi ecocompatibili”. Caserta, 9-10 settembre. - Mulas M., Perinu B., Francesconi A.H.D., 1999 - Biomass yield and forest management of myrtle (Myrtus communis L.) in the Mediterranean maquis. Presentato al II Congresso su “Applicazioni e prospettive per la ricerca forestale”. Bologna, 20-22 ottobre. - Mulas M., Perinu B., Francesconi A.H.D., 1999 - Effetti della raccolta di biomassa da piante spontanee di mirto sulle formazioni a macchia mediterranea. Presentato alla “Giornata di studio sul mirto”. Sassari, 30 giugno. - Mulas M., Schirra M., Mura M., Virdis F., 1999 - Fruit quality of tableolive clones selected from ‘Nera’ cultivar. Acta Horticulturae, 474: 605608. - Mulas M., Spano D., Biscaro S., Parpinello L., 1999 - Parametri di qualità dei frutti di mirto (Myrtus communis L.) destinati all’industria dei liquori. Presentato al 4° Congresso Italiano di Scienza e Tecnologia degli Alimenti. Cernobbio (CO), 16-17 settembre. - Nieddu G., 1999 - Primi risultati sulla coltivazione del mirto in Sardegna. Relazione presentata alla Giornata di studi sul mirto. Sassari, 30 giugno 1999. - Nieddu G., Chessa I., 1999 - Risorse genetiche del Corbezzolo in Europa. Informatore Agrario (in press). - Nieddu G., Chessa I., 1999 - Valutazione della variabilità genetica di origine naturale ed artificiale nel genere Opuntia. Atti del convegno “I fruttiferi tropicali e subtropicali in Italia”, 5-6 Novembre 1999, Ragusa. - Paci M., Pellizzaro G., Spano D., Asunis C., Cesaraccio C., SIRCA C., 1999 - Analisi della distribuzione spaziale della vegetazione: un esempio di applicazione alla macchia mediterranea nella penisola di Capo Caccia (Sassari). Monti e Boschi, 5: 17-25. - Pellizzaro G., Mulas M., Duce P., 1999 - Evoluzione stagionale della produzione di etilene nelle foglie di Cistus monspeliensis L. e Pistacia lentiscus L. come indicatore di stress nella macchia mediterranea. Presentato al II Congresso su “Applicazioni e prospettive per la ricerca forestale”. Bologna, 20-22 ottobre. - 54 - - Peressotti A., Asunis C., Cesaraccio C., 1999 - Stima indiretta della biomassa e della copertura vegetale di un ecosistema mediterraneo a macchia: il caso della riserva naturale integrale Arca di Noè. In: Monitoraggio di un ecosistema a macchia mediterranea: misure ecofisiologiche e micrometeorologiche. Collana Tecnico Scientifica INAPA, Quaderno n. 6, (F.Benincasa, G.Cristoferi, G.Maracchi, P.Tedeschi Ed.): 79-86 - Snyder R.L., Spano D., Cesaraccio C., Duce P., 1999 - Determining degree-day thresholds from field observations. International Journal of Biometeorology, 42: 177-182 - Spano D., Cesaraccio C., Duce P., Snyder R.L. Phenological stages of natural species and their use as climate indicators. International Journal of Biometeorology, 42/3: 124-133. - Spano D., Duce P., 1999 - Analisi del Surface Renewal per la stima della densità del flusso di calore sensibile su vegetazione mediterranea. In: Monitoraggio di un ecosistema a macchia mediterranea: misure ecofisiologiche e micrometeorologiche. Collana Tecnico Scientifica INAPA, Quaderno n. 6, (F.Benincasa, G.Cristoferi, G.Maracchi, P.Tedeschi Ed.): 69-78 - Spano D., Duce P., Cesaraccio C., Francesconi A., Asunis C., Rossi F., Rotondi A., 1999 - Rilievi ecofisiologici e caratteristiche morfoistologiche di alcune specie della macchia mediterranea. In: Monitoraggio di un ecosistema a macchia mediterranea: misure ecofisiologiche e micrometeorologiche. Collana Tecnico Scientifica INAPA, Quaderno n. 6, (F.Benincasa, G.Cristoferi, G.Maracchi, P.Tedeschi Ed.): 21-29 - Spano D., Duce P., Deidda P., 1999 - Nuove acquisizioni per la stima dell’evapotraspirazione. Frutticoltura, 61(7/8): 67-71. - Spano D., Duce P., Snyder R.L., 1999 - La stima dell’evapotrasporazione con il metodo Surface Renewal. Irrigazione e Drenaggio, 46(1): 18-23. - Ventura F., Duce P., Spano D., Snyder R.L., 1999 - Valutazione di alcuni modelli di stima dell’evapotraspirazione di riferimento in ambiente mediterraneo.. Irrigazione e Drenaggio, 46(1): 24-29. - Ventura F., Duce P., Spano D., Snyder R.L., 1999 – An evaluation of common evapotraspiration equations. Irrigation Science, 18: 163-170. - 55 - Sezione Economia e Politica agraria - Pulina P. (1999), La filiera orticola, in Idda L. (a cura di), La percezione della qualità nelle filiere agro-alimentari della Sardegna, C.N.R. - P.F. RAISA, Sassari, T.A.S.. - Furesi R., Nencioni C.M., Pulina P., Rubino R. (1999), Farm Efficiency Evaluation through FADN Database, in Rubino R., Morand-Fehr P. (eds.), Systems of Sheep and Goat Production: Organization of Husbandry and Role of Extension Services, «Options Méditerranéennes», Serie A: Séminaires Méditerranéennes, n.38. - Furesi R. (1999), Studio di valutazione sull’applicazione del Reg. CEE 2078/92 in Sardegna, Rapporto Finale redatto nell’ambito della convenzione INEA-RAS, INEA. - Furesi R. (1999), L’attuazione delle misure agroambientali in Sardegna, in INEA - Osservatorio sulle Politiche Strutturali, Le misure agroambientali in Italia, Analisi e valutazione del reg. CEE 2078/92 nel quadriennio 1994-97, Rapporti regionali, Roma, Tipografia Lithoteam. - Furesi R.(1999), La filiera lattiero-casearia, in Idda L. (a cura di), La percezione della qualità nelle filiere agroalimenatri della Sardegna, Progetto Finalizzato CNR-RAISA, Sassari, TAS. - Benedetto G. (1999), La filiera vitivinicola, estratto da “La Percezione della qualità nelle filiere agroalimentari della Sardegna”, a cura di L. Idda, Progetto finalizzato RAISA-CNR, TAS, Sassari. - Benedetto G. (1999), Evoluzione del mercato dei vini novelli, «Sardegna Economica» (5). - Gutierrez M. (a cura di) (1999), Protezione dell’ambiente e gestione delle risorse naturali, Cedam, Padova. - Idda L. (a cura di) (1999), La Percezione della qualità nelle filiere agroalimentari della Sardegna, Progetto finalizzato RAISA-CNR, TAS, Sassari. - Idda L., Il sistema agro-alimentare e il tema della qualità: un inquadramento generale alla luce della specificità del problema agricolo, estratto da “La Percezione della qualità nelle filiere agroalimentari della Sardegna”, a cura di L. IDDA, Progetto finalizzato RAISA-CNR, TAS, Sassari. - 56 - - Gutierrez M.M., Gutierrez L., Sini M.P., Virdis M. (1999), Ambiente ed economia: valutazioni d’impatto della riserva naturale marina di Capo Caccia Isola Piana, in Gutierrez M. (a cura di), Protezione dell’ambiente e gestione delle risorse naturali, Cedam, Padova. - Sini M.P. (1999), La filiera olivicolo-olearia, in Idda L. (a cura di), La percezione della qualità nelle filiere agroalimentari della Sardegna, RAISA, n. 3137, T.A.S., Sassari. - Nuvoli F., Furesi R. (1999) (a cura di), Pastorizia e politica mediterranea,«Quaderni mediterranei», 10, Cagliari, Tema. - Nuvoli F., Furesi R.(1999), Aspetti economico-organizzativi della pastorizia in Sardegna con particolare riferimento alle normative europee, in Nuvoli F., Furesi R.(a cura di), Pastorizia e politica mediterranea,«Quaderni mediterranei», 10, Cagliari, Tema. - Benedetto G., Nuvoli F. (1999), Analisi economica del comparto vitivinicolo della Sardegna, in «Il Vino», a cura di Vodret A., Nuvoli F., Benedetto G., Zonza Editori, Cagliari. - Benedetto G., Nuvoli F. (1999), Analisi economica del comparto ovino della Sardegna, in «Il Formaggio», a cura di Deiana. P., Nuvoli F., Benedetto G., Zonza Editori, Cagliari. - Nuvoli F., L’elettrificazione rurale nell’agricoltura sarda, in “Passato e presente dell’elettrificazione rurale. Un capitolo dello sviluppo economico della Sardegna”, in corso di stampa. - Benedetto G., Furesi R., Nuvoli F., Pulina P., Aspetti economici della coltura del mirto, in corso di stampa. - Gutierrez L. (1999) Politiche di protezione dell’ambiente e Riserva Naturale Marina: un’analisi Contingent Valuation, in M. Gutierrez (a cura di) Protezione dell’ambiente e gestione delle risorse naturali, Padova: Cedam - Gutierrez L. (1999), Convergence in US and EU Agriculture, in pubblicazione European Review of Agricultural Economists, maggio 2000. - Gutierrez L. (1999), EU Accession and Agricultural Productivity Growth, Proceedings papers “Integration in the Baltic Sea Countries to the Common Agricultural Policies of the EU”. - Gutierrez L. (1999), Agricultural Productivity Growth and Converge Among Countries, Contributed Paper Session European Association of Agricultural Economists, Varsavia. - 57 - Altri risultati: Convegni, conferenze, seminari - Giornata di Studio sul Mirto organizzata nell’ambito del Progetto Incremento della Produzione di Piante Officinali del Mi.P.A. - Progetto “Sistemi Colturali per il Mirto” della Regione Autonoma della Sardegna. 30 giugno - 1 luglio 1999 - Seminario di studi Il catasto terreni: uno strumento di lavoro per il dottore agronomo tenutosi nel mese di giugno 1999 con la partecipazione del Prof. Francesco Nuvoli, docente di Estimo Rurale, del Geom. Domenico Varcasia e del Geom Costanzo Idini, funzionari tecnici dell’Ufficio Tecnico Erariale di Sassari. Attrezzature utilizzate: laboratori - Spettrofotometro ad assorbimento atomico PERKIN-ELMER mod. 306 - Spettrofotometro ad assorbimento atomico PERKIN-ELMER ANALYST 100 - Spettrofotometro UV-VIS doppio raggio HITACHI mod. 100-60 - Spettrofotometro UV-VIS doppio raggio VARIAN mod. CARr3 - Gas-cromatografo PERKIN-ELMER mod. SIGMA 3B - Gas-cromatografo PERKIN-ELMER mod. AUTOSYSTEM XL - HPLC DIONEX mod. 600 completo di rivelatori UV-VIS – fluorimetro - HPLC WATERS mod. 510 completo di rivelatori UV-VIS – fluorimetro - Apparecchio ELISA mod. DV990/B - PCR PERKIN-ELMER mod. 2400 - Alimentatore per elettroforesi BIO.RAD mod. PAC 2000 - Alimentatore per elettroforesi PHARMACIA mod. EPS 500/400 - Trasilluminatore UV-VIS HOEFER mod. 20 - Colorimetro MINOLTA mod. CR-200 per la determinazione del colore secondo le derivate Lab - Infra red gas analyser ADC - LCA3 Normali apparecchiature da laboratorio: pHmetri, conducimetri, bilance, stufe a circolazione naturale e forzata dell’aria, muffole, agitatori, centrifughe refrigerate e non, deionizzatori e distillatori per H2O, MilliQ, ultrasuoni, microscopi, microtomi, freezer, ultrafreezer, liofilizzatore, autoclave. - 58 - Sintesi sui finanziamenti ottenuti Nel 1999 il Dipartimento ha ottenuto finanziamenti per la ricerca per un importo di circa £1.129.000.000, prevalentemente da Contratti e Convenzioni (£169.000.000), MURST (£165.000.000), Enti Pubblici e Privati (£630.000.000), RAS (£128.000.000). La somma spesa per la ricerca nello stesso anno ammonta a circa £907.000.000. Collaborazioni con EE.LL. e con il mondo delle imprese. I rapporti di collaborazione del Dipartimento riguardano, essenzialmente, la RAS, alcuni comuni della Sardegna, e imprese private nel settore del vivaismo frutticolo e ornamentale. Prestazione per conto terzi, ammontare relativo al 1999: £. 170.000.000 Collaborazione con Consorzi e CNR. Il Dipartimento ha stretti rapporti di collaborazione scientifica con i Consorzi di Frutticoltura di Cagliari e di Sassari, col Centro Regionale Agrario Sperimentale, con l’INEA, con l’Istituto di Ricerca per il Monitoraggio degli Agroecosistemi (IMAes) e con l’Istituto di Ecofisiologia delle piante arboree da frutto (ISTEA), entrambi del CNR. Residui per la ricerca sul bilancio 1999 I residui suddetti ammontano a circa £. 509.000.000. - 59 - - 60 - DIPARTIMENTO FARMACO-CHIMICO-TOSSICOLOGICO Area scientifica 03 (Scienze chimiche) settore scientifico disciplinare C07 ed EO8X Numero docenti: 3 proff. Ordinari, 6 associati, 9 ricercatori confermati; 1 assegno di ricerca; 3 dottorandi in scienze farmaceutiche con sede consorziata Genova; 2 contrattisti ex art.37. Principali tematiche di ricerca - Sintesi e valutazione biologica di derivati eterociclici - Analisi tossicologica di residui di sostanze tossiche in matrici complesse - Isolamento e caratterizzazione di molecole a potenziale attività farmacologica estratte da vegetali - Proprietà chimico fisiche di medicamenti e loro sicurezza d’uso La produzione scientifica è contrassegnata da 15 pubblicazioni (full papers) su riviste internazionali, da 1 Book Chapter revue, da 6 comunicazioni a congressi internazionali. Di queste ben 10 pubblicazioni si riferiscono alla sintesi e valutazione biologica dei derivati eterociclici. In particolare si sono ottenuti i seguenti risultati: messa a punto di un nuovo metodo per la determinazione preventiva del contenuto in resina degli ippocastani utilizzando EC/MS; nuove molecole sulle fragranze e aromi dell”Arbutus Unedo”; nuove triazolo[4,5-f]- e [4,5g]chinoline da sviluppare come farmaci intercalanti antimicrobici ed antitumorali; nuovi fenilpirroli come con attività dopaminosimile per i ricettori D2; sintesi di nuove ciclodestrine quali selettori chirali in elettroforesi capillare; nuove chinossaline analoghe degli antifolici classici e non classici come inibitori di crescita delle cellule tumorali; sintesi, valutazione farmacologica e stabilità di profarmaci dell’acido nipecotico; attività analgesica antiinfiammatoria di cicloesil benzammidi sostituite; - 61 - trifluorochinossalinoni ad attività antimicrobica; studio delle reazioni dei 5,6-diidrobenzo[h]- e 5,6-diidrothieno[3,2-h]cinnolinoni con idrazina idrato. Sulla base di questi dati risultano abbastanza fondate le premesse di un ulteriore sviluppo dell’attività produttiva del dipartimento con risultati di pratica utilità nel settore più propriamente farmaceutico-farmacologico che in quello analitico tossicologico e delle sostanze naturali. Il Dipartimento in collaborazione con la Facoltà di Farmacia e con L’Istituto per l’Applicazione delle Tecniche Chimiche Avanzate ai Problemi Agrobiologici del C.N.R. ha promosso il 1° Corso di Modellistica Molecolare per i ricercatori del settore del Drug Design con applicazioni pratiche nei giorni 7-9 giugno 1999. Ha avuto un professore a contratto (prof. Blaschke dell’Università di Munster) per il corso di Chimica Farmaceutica e Tossicologica II di CTF che ha tenuto un ciclo di lezioni di 20 ore nel mese di maggio. Il Dipartimento ha usufruito di un finanziamento per la ricerca sui fondi 60% di 105.000.000. L’attività di ricerca si è svolta nei laboratori di Via Muroni, 23. - - Il Dipartimento mantiene rapporti di collaborazione: con l’Università di Munster e con l’Istituto di Chimica Farmaceutica di quella Università sia nell’ambito del progetto Socrates che per la collaborazione scientifica col prof. Blaschke per la sintesi di nuove ciclodestrine quali selettori chirali in elettroforesi capillare; con l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna per la sintesi e l’analisi di nuovi anabolizzanti di provenienza illecita congeneri del clembuterolo; con il prof. Casanova dell’Università di Corte( Corsica) nell’ambito dell’INTEREG I per lo studio di sostanze naturali; con il National Cancer Institute di Bethesda nel International Program di selezione di nuovi farmaci antitumorali; con il consorzio Neuroscienze di Cagliari per lo studio di farmaci analgesici. - 62 - Il Dipartimento ha stipulato due convenzioni: una con il Ministero della Sanità per lo studio delle proprietà chimico fisiche di medicamenti e loro sicurezza d’uso per un residuo d’esercizio 99 di £ 19 milioni ( Prof. De Caprariis) ed una con la Procura della repubblica ed il tribunale di Sassari per l’analisi di sostanze stupefacenti sottoposte a sequestro per un importo di 47.000.000. Il Dipartimento ha ricevuto nel 1999 per i progetti di ricerca d’interesse nazionali interuniversitari l’assegnazione virtuale di £ 79.000.000 per l’unità locale coordinata dal prof. Paglietti che non è stata finanziata. I residui sul capitolo ricerca scientifica ( 60%-40%-CNR) ammontano a 305.273.014 di cui 150.000.000 impegnati per l’acquisto di una nuova gas massa , 30 milioni impegnati per una borsa per un assegnista di ricerca cofinanziato, e la rimanenza da rendicontare entro il 15 giugno 2000. Il Dipartimento in collaborazione con la Facoltà di Farmacia e con L’Istituto per l’Applicazione delle Tecniche Chimiche Avanzate ai Problemi Agrobiologici del C.N.R. ha promosso il 1° Corso di Modellistica Molecolare per i ricercatori del settore del Drug Design con applicazioni pratiche nei giorni 7-9 giugno 1999. Elenco pubblicazioni - S. Villa, G.L. Evoli, M.M. Curzu, G.A. Pinna, G. Cignarella: Behavior of 5,6-dihydrobenzo [h]cinnolinones towards hydrazine. Synthesis of benzo [h]cinnolinones and of aminobenzo[h]cinnolinones. J. Heterocyclic Chem., 36, 485 (1999) - G.A. Pinna, M.M. Curzu, M. Sechi, G. Chelucci, E. Macciocco: Synthesis and dopamine D2-like receptor binding affinity of substituted 5-phenylpyrrole-3-carboxamides. Il Farmaco, 54, 542 (1999) - S. Villa, G. Cignarella, M.M. Curzu, G.A. Pinna, E. Pini, L. Toma: Behaviour of 5,6-dihydrothieno[3,2-h]cinnolin-3(2H) one towards - 63 - hydrazine. Synthesis of thienocinnolinones and 4-aminothienocinnolinones. J. Heterocyclic Chem., 36, 1253 (1999) - G. Chelucci, S.Deriu, G.A. Pinna, A. Saba, R. Valenti: Steric versus electronic effects of the ligand in the enantioselective paaladium-catalized allylic alkylation with chiral oxazolinylpyridines. Tetrahedron Asymmetry, 10, 3803 (1999) - P. Sanna, A. Carta, G. Paglietti: Synthesis of triazol[4,5-f]quinolines. An unusual acse of displacement of nitro group in the reaction of 8acetylamino-6-chloro-5-nitroquinoline with hydrazine and methylhydrazine. Heterocycles, 50, 693-702 (1999) - P. Sanna, A. Carta, M. Loriga, S. Zanetti, L. Secchi: Synthesis of 3,6,7substituted-quinoxalin-2-ones for evaluation of antimicrobial and anticancer activity. Part 2. Il Farmaco, 54, 161-168 (1999) - P. Sanna, A. Carta, M. Loriga, S. Zanetti, L. Secchi: Preparation and biological evaluation of 6/7-trifluoromethyl(nitro)-6,7-difluoro-3alkyl(aryl)-substituted-quinoxalin-2-ones. Part. 3. Il Framaco, 54, 169177 (1999) - P. Sanna, A. Carta, G. Paglietti: Triazolo[4,5-f]quinolines derived from 5-amino-(1H-and 2-methyl-2H)-benzotriazoles with β-diketones and 3buten-2-one. Heterocycles, 51, 2171-2181 (1999) - L. Cengarle, A. Carta, M.F. Marceddu, L. Pinna, G. Tiloca: La risonanza magnetica nucleare nella determinazione del degrado ossidativo delle sostanze grasse: nota III. Valutazione rapida delle alterazioni di lipidi animali in seguito a cottura. Riv. Ital. Sostanze Grasse. 76, 249-256 (1999) - G. Boatto, A. Pau, M. Palomba, L. Arenare, R. Cerri: Monitoring of oxytetracycline in ovine milk by HPLC. J. of Pharm. And Biomed. Analysis 20, 321-326 (1999) - A.Pau, G. Boatto, M. Palomba, B. Asproni, R. Cerri, F. Palagiano, W. Filippelli, G. Falcone, G. Motola: Synthesis of N-[4-(Alkyl)cyclohexyl]substituted benzamides with anti-inflammatory and analgesic activities. Il Farmaco 54, 524-532 (1999) - 64 - - G. Boatto, M. Nieddu, M.F. Salis, M. Palomba, A. Pau, R. Cerri: Supercritical fluid extraction and GC detection of the DDE and polychlorinated biphenyl compounds in chicken liver. 8th International Meeting on Recent Development in Pharmaceutical Analysies (RDPA ’99). Roma June 29-July 3, pag. 143 (1999) - L. Arenare, E. Abignente, R. Ippolito, M.G. Rimoli, M.P. Demontis, V. Anania, G. Boatto, P. de Capraiis: Synthesis stability and neuroprotective activity of 7-chloro-and 5,7-dichlorokynurenic acid prodrugs. Drug Delivery For The Third Millenium. Pisa Italy October 19-12 1999, in Acta Technol. Leg. Medic. 2, 95 (1999) - M.G. Rimoli, E. Abignente, L. Avallone, L. Arenare, M. Amorena, G. Boatto, A. Becciu, P. de Caprariis: Synthesis, stability and enhanced BBB penetration of azidothymidine prodrugs: Drug Delivery For The Third Millenium. Pisa Italy October 19-12 1999, in Acta Technol. Leg. Medic. 2, 95 (1999) - F.P. Bonina, L. Arenare, F. Palagiano, A. Saija, F. Nava, D. Trombetta, P. de Caprariis: Synthesis, stability, and pharmacological evaluation of nipecotic acid prodrugs. J. Pharm. Sci. 1999 May; 88(5): 561-7 (Go to publisher Site) - M.G. Rimoli, L. Avallone, P. de Caprariis, A. Galeone, F. Forni, M.A. Vande: Synthesis and characterisation of poly(D,L-lactic acid)idoxuridine conjugate. J. Controlled release 1999 Mar 8; 58 (1):61-8 - M. Cataldi, M. Taglialatela, F. Palagiano, A. Secondo, P. de Caprariis, S. Amoroso, G. di Renzo, L. Annunziato: Effects of manidipine and nitrendipine enantiomers on the plateau phase of K+-induced intracellular Ca2+ increase in GH3 cells. European Journal of Pharmacology 376 (1999) 169-178 - B. Chankvetadze, G. Pintore, M. Chessa, G. Boatto, G. Blaschke: Synthesis of some single-isomer neutral, positively and negativelcharged cyclodextrin derivatives and their evaluation as chiralselectors in capillary electrophoresis. – 8th International Meeting on Recent Development in Pharmaceutical Analysies (RDPA ’99). Roma June 29-July 3, 1999, pag. 113 (1999) - 65 - - Book Chapter B. Chankvetadze, G. Blaschke, G. Pintore (Chapter 4°) titled Ligand-Cyclodextrin Complexes, will be published in the book: NMR Spectroscopy in drug development and analysis. The editors of the book are: U. Holzgrabe. I. Wawer and B. Diehl, Publisher is WileyVCH Verlg GmbH, Weinheim-New York (1999) - P. Corona, G. Vitale, M. Loriga, G. Paglietti: Quinoxaline chemistry. Part 13. 3-carboxy-2-benzylamino substituted quinoxalines and N-[4(3-carboxyquinoxalin-2-yl) aminomethyl]benzoyl]-L-glutamates. Synthesis and evaluation of in vitro anticancer activity. Il Farmaco, 55/ 2 pp 77-86 (Lettera di accettazione del 15.10.1999) - G.A. Pinna, M.M. Curzu, M. Sechi, G. Chelucci, E. Maciocco: Synthesis and Dopamine D2-like receptor binding affinity of substituted 5-phenylpyrrole-3-carboxamides. Il Farmaco 54 (1999) 542-550. - 66 - DIPARTIMENTO DI FARMACOLOGIA, GINECOLOGIA ED OSTETRICIA FINANZIAMENTI OTTENUTI CON I FONDI EX 60% SOMMA STANZIATA L. 71.000.000 ______________________________________________________________________________ Cognome e nome Titolo ricerca Fin. ottenuto ______________________________________________________________________________ Baggio Giovannella Ulteriori ricerche sui centenari in Sardegna 6.843.000 Cherchi Pier Luigi Iniobitori della topoisomerasi nel Ca ovarico 3.422.000 De Natale Guglielmo Meccanismo effetti amfetamina ed aloperidolo 6.843.000 Desole M. Speranz Interazioni tra L-DOPA.Mn,Fe,MPTP 6.843.000 Dessole Salvatore Soluizione KCl/PVP in preparazione seme 3.422.000 Enrico Paolo Studio in vivo trasmissioneaminergica corticale 6.843.000 Fresu Luigia Ulteriori indagini presenza recettori AAE 6.843.000 Marchetti B.Maria Dialogo neuroni glia e patologie neurodegener. 6.843.000 Miele Egidio Terapia a lumgo termine con L-DOPA e stress ossidativo 6.843.000 Miele Maddalena Stress ossidativoe livelli di ascorbato e AAE 6.843.000 Ambrosini Guido Inibinna e tumori ovarici 1.711.000 D’Antona Donato Inibina e sindrome Down 3.422.000 Milia Sebastiano Modificazioni lipoproteine alfa e gra vidanza 1.171.000 Scapinelli Anna Controllo qualità in colposcopia 1.171.000 Firinu Carmelina Fibronectina fetale nel siero materno Totale 857.000 L. 71.000.000 ______________________________________________________________________________ - 67 - Pubblicazioni della Sezione di Farmacologia Le pubblicazioni sono tutte su riviste recensite dall’Institute for Scientific Information e con fattore di impatto 1) Enrico P., Mura M.A Esposito G., Serra P.A., Migheli R., De Natale G., Desole M.S., Miele M. and Miele M. Effect of naloxone on morphineinduced changes in striatal dopamine metabolism and glutamate, ascorbic acid and uric acid release in freely moving rats. Brain Res. 797: 94102, 1998 IF 2.15 2) Desole M.S, Sciola L., Sircana S., Godani C., Migheli R. Delogu M.R., Piras G., De Natale G. and Miele E. Protective effect of deferoxamine on sodium nitroprusside-induced apoptosis in PC12 dells. Neurosci. Lett. 247:1-4,1998 IF 1.934 3) Migheli R., Godani C., Sciola L., Delogu M.R., Serra P.A., Zangani D., De Natale G., Miele E. and Desole M.S. Enhancing effect of manganese on L-DOPA-induced apoptosis in PC12 cells: role of oxidative stress. J. Neurochem. 73: 1155-1163,1999 IF 4.651 4) Miele M., Mura M.A., Enrico P., Serra P.A., Migheli R., Zangani D., Miele E. and Desole M.S. On the mechanism of d-amphetamine-induced changes in glutamate, ascorbic acid and uric acid release in the striatum of freely moving rats. Br. J. Pharmacol. 129: 582-588, 2000 IF 3.704 5) Serra P.A., Esposito G., , Enrico P., Mura M. A., Migheli R., Delogu M. R., Miele M., Desole M.S., Grella G. and Miele E. Manganese increases L-DOPA autoxidation in the striatum of the rat freely moving: potential implications to L-DOPA long-term therapy of Parkinson’s disease. Br. J. Pharmacol.,2000, in press. IF 3.704 - 68 - Programmi di ricerca e finanziamenti della Prof.ssa Baggio Programma di Ricerca Cofinanziamento anno 1998 - MURST Titolo del progetto: Studio dei marcatori biologici e genetici di longevità nella popolazione dei centenari viventi in Sardegna. Quota cofinanziamento £ 70.000.000 Quota Ateneo £ 30.000.000 Totale Finanziamento £ 100.000.000 Obiettivo della ricerca: Il progetto prevede lo studio dei fattori biologici, genetici e ambientali di longevità nei centenari viventi nella regione Sardegna, l’unica in Italia ad ospitare una popolazione omogenea dal punto di vista genetico, ambientale e dello stile di vita. Lo studio intrapreso serve in particolare a colmare la carenza di dati precisi su numero, distribuzione geografica e condizioni di salute dei soggetti ultralongevi residenti in Sardegna, con particolare riguardo al loro stato fisico, cognitivo e alle condizioni di vita, nonché a raccogliere dati sui principali parametri ematochimici e su marcatori genetici di longevità. Lo studio si colloca all’interno dello studio multicentrico italiano sui centenari. Attualmente stiamo predisponendo un software per creare il database di tutti i dati raccolti (cartella clinica, dati ematochimici, dati genetici, dieta, attività fisica, ambiente di vita, fattori di rischio per malattia) e dare inizio alla loro elaborazione. Inoltre è attualmente in fase di programmazione la determinazione altri parametri ematochimici: fra questi in particolare l’omocisteina e la Lp(a), entrambi fattori di rischio cardiovascolari, e una serie di parametri endocrinologici. Si inizieranno quindi gli studi di genetica con l’approccio dei geni candidati. In particolare verranno studiati: DNA mitocondriale, polimorfismi dell’apolipoproteina B, dell’apoliproteina E, del gene dell’ACE, della MTHFR (metilentetraidrofolato reduttasi), del gene del recettore delle LDL. verranno poi dosati i livelli di alcune citochine implicate nei meccanismi di flogosi ed immunitari: IL-1, IL-6 (alfa e beta) e relativi recettori, TNF-alfa. infine verranno studiati i polimorfismi anche del gene p53 , fattore di rischio tumorale. - 69 - Progetto di Ricerca Finalizzata anno 1998 - INRCA - ISS Titolo del progetto: Studio di marcatori biochimici e genetico-molecolari di osteoporosi in una popolazione di centenari sani della Sardegna. Totale Finanziamento £. 77.000.000 L’osteoporosi (OP) rappresenta la più frequente malattia metabolica dello scheletro ed una delle patologie di più comune riscontro nella popolazione anziana, in particolare per le donne in post-menopausa. L’osservazione di una maggiore incidenza di questa patologia nell’ambito di uno stesso gruppo familiare e nei gemelli hanno da tempo suggerito l’importanza della componente genetica (75% circa della varianza del tratto). L’instaurarsi dell’OP è il risultato di interazioni tra fattori di rischio esogeni ed endogeni di cui la predisposizione genetica rappresenta verosimilmente la variabile più importante. Un quesito fondamentale che riguarda la perdita progressiva della massa ossea è se essa sia presente anche nelle età estreme. Dato il rapido invecchiamento della popolazione è importante raccogliere dati sul rimodellamento osseo, la perdita di massa ossea età-correlata e la frequenza di polimorfismi di geni correlati al metabolismo dell’osso in soggetti di età superiore ad 85 anni che rappresentano una consistente quota degli anziani ed il cui numero è destinato ad aumentare nell’immediato futuro. Si può ipotizzare la presenza di fattori genetici protettivi nei confronti della perdita di massa ossea e ci si può aspettare che essi siano significativamente più rappresentati in quei soggetti che hanno raggiunto età estreme della vita senza aver sofferto, nella maggior parte dei casi, delle conseguenze della perdita di massa ossea (fratture). L’obiettivo della presente ricerca è quello di studiare una casistica di soggetti con età superiore a 90 anni, e dei relativi controlli, appartenenti alla popolazione sarda che verranno caratterizzati sia per quanto riguarda marcatori di rimodellamento osseo che per marcatori di geni correlati al metabolismo osseo. Verrano randomizzati su tutto il territorio sardo 150 soggetti ultranovantenni e 150 soggetti di controllo. Verrà predisposta una cartella per il rilevamento di dati demografici, anamnestici e clinici, successivamente informatizzata. Ogni soggetto verrà sottoposto a un prelievo di sangue. Oltre i comuni esami di - 70 - chimica clinica ed ematologici, verranno determinati i principali indici del metabolismo osseo: calcio plasmatico, fosforo, fosfatasi alcalina totale, osteocalcina sierica, paratormone intatto, livelli sierici del telopeptide Cterminale del collagene I osseo e livelli sierici di 25-idrossicolecalciferolo. L’analisi genetica sarà compiuta sul DNA genomico, in particolare tipizzando i polimorfismi del gene del collagene I_1 (COL I_1), del gene dell’interleuchina 6, del gene del TNF_, e del gene del recettore della vitamina D (VDR). Progetto di ricerca internazionale anno 1998 - NIA-NIH (USA) Titolo del Progetto: Centenarian Studies Network - Sardinians Centenary Studies Finanziamento iniziale 12.460 $ (circa lire 25.000.000) Lo studio dei fattori biologici e genetici di invecchiamento nell’uomo è in questi ultimi tempi oggetto di ricerche in varie popolazioni nel mondo. Lo scopo del Network proposto, coordinato dal Prof. Thomas Perls, (Harward Medical School -USA), è quello di creare un circuito internazionale di gruppi di ricerca che si occupano dello studio della longevità nell’uomo. Per la fase preliminare del progetto sono stati individuati 5 gruppi che abbiano al loro attivo studi sui centenari dal punto di vista epidemiologico, genetico, demografico e/o biologico. Del Network fanno parte il Sardinian Centenarian Study (coordinato dalla Prof.ssa Baggio e dal Prof. Luca Deiana), The New England Centenarian Study, , the Ashkenazi Jew Study, the Hawaijan Japanese American Study, the Nova Scotia Centenarian Study. Tra gli scopi del Sardinian Centenarian Study, il primo studio rappresentativo su soggetti ultralongevi, vi è quello di caratterizzare la condizione di salute dei centenari viventi in Sardegna (stato cognitivo, psicologico, grado di autonomia, capacità fisiche, patologie pregresse), individuare l’influenza dell’ambiente (stile di vita). Lo studio, attualmente in corso, prevede il reclutamento anche di controlli 60enni e dei familiari di primo grado dei centenari eventualmente viventi. Su tutti i centenari e i loro familiari di primo grado verrà condotta una adeguata ricerca documentale - 71 - (archivi anagrafici e battesimali) per la validazione dell’età. Tutti i partecipanti allo studio verranno sottoposti a prelievo di sangue (banca di DNA e cellule linfoblastoidi immortalizzate) per lo studio genetico (approccio dei geni candidati e della scansione genomica) che verrà effettuato in base ad una strategia multicentrica comprendente la nostra Università e altri centri nazionali ed internazionali consociati. Elenco delle pubblicazioni in ordine cronologico 1. Mura A, Profili ML, Errigo A, Pes GM, Carru C, Baggio G, Franceschi C, Deiana L. Apolipoprotein E and ACE I/D gene polymorphisms in Sardinian centenarians. Clin Chem Lab Med, 1999; 37s: S141. 2. Pes GM, Pettinato S, Manca S, Ginanneschi R, Magliona S, Carru C, Deiana L, Franceschi C, Baggio G. Routine haematology and blood chemistry parameters in Sardinian centenarians. Clin Chem Lab Med, 1999; 37s: S353. 3. G. Baggio, L. Deiana, G.M. Pes, C. Carru, L. Ferrucci, C. Franceschi. The Sardinian Centenarians Study: the contribution of the mediterranean sea to longevity. Clin Chem Lab Med, 1999; 37s: SII 3. 4. Simula M.P., Perino M.G., Pes G.M., Carru C., Baggio G., Franceschi C., Deiana L. Diallelic polymorphisms of apolipoprotein B gene in Sardinian centenarians and their influence on plasma lipid levels. Clin Chem Lab Med, 1999; 37s: SII 8. 5. A. Cadoni, S. Milia, A. Piras, M.F. Puggioni, G.M. Pes, C. Carru, L. Deiana, L. Ferrucci, C. Franceschi, G. Baggio. Is “centenariety” familial or sporadic? Preliminary insights from the Sardinia centenarian study. Clin Chem Lab Med, 1999; 37s: SII 9. 6. Deiana L., Pes G.M., Mura A., Errigo A., Carru C., Manca S., Pettinato S., Ginanneschi R., Magliona S., Franceschi C., Baggio G. Influence of - 72 - ACE, MTHFR, and apolipoprotein E gene polymorphism on longevity in Sardinia. Clin Chem Lab Med, 1999; 37s: SII 9. 7. L. Deiana, L. Ferrucci, G.M. Pes, C. Carru, G. Delitala, A. Ganau, S. Mariotti, A. Nieddu, S. Pettinato, P. Putzu, C. Franceschi, and G. Baggio. AKEntAnnos. The Sardinia Study of Extreme Longevity. Aging Clin Exp Res, 11: 142-149, (1999). 8. M. Bonafè, F. Olivieri, D. Mari, G. Baggio, R. Mattace, M. Berardelli, P. Sansoni, G. De Benedictis, M. De Luca, F. Marchegiani, L. Cavallone, M. Cardelli, S. Giovagnetti, L. Ferrucci, L. Amadio, R. Lisa, M.G. Tucci, L. Troiano, G. Pini, P. Gueresi, M. Morellini, S. Sorbi, G. Passeri, C. Barbi, S. Valensin, D. Monti, L. Deiana, G.M. Pes, C. Carru, and C. Franceschi. P53 Codon 72 polymorphism and longevity: additional data on centenarians from continental Italy and Sardinia. Am J Hum Genet 1999; 65: 1782-1785. 9. G. Baggio, M.C. Corti, L. Sartori, E. Manzato, G. Crepaldi, L. Deiana, G.M. Pes, C. Carru, A. Errigo, L. Ferrucci, C. Franceschi. Occurrence of chronic diseases and their impact on physical disability over the whole spectrum of aging: from 65 to over 100 years of age. Z Gerontol Geriat 32:420-424 (1999). - 73 - - 74 - DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DEL TERRITORIO AREE SCIENTIFICHE Il Dipartimento si articola in 4 sezioni che raggruppano le diverse aree disciplinari: - Costruzioni rurali ed infrastrutture (Costruzioni rurali e impianti tecnici per l’agricoltura G05C); - Geopedologia e Geologia applicata (Geologia applicata D02B, Pedologia G07B, Geografia fisica e geomorfologia D02A); - Idraulica agraria e difesa del suolo (Idraulica agraria G05A); - Meccanizzazione ed impiantistica (Meccanica agraria G05B) NUMERO DI DOCENTI 3 professori ordinari, 5 professori associati, 3 ricercatori confermati, 3 assistenti del ruolo ad esaurimento; 1 dottorando di ricerca, 2 borsisti PRINCIPALI TEMI DI RICERCA Costruzioni rurali: - Aspetti relativi alla sicurezza ed all’igiene degli edifici di lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli; - Dimensionamento dei reparti funzionali degli impianti oleari; - Edifici per l’allevamento di specie zootecniche - Analisi e pianificazione territoriale Idraulica agraria - simulazione del ciclo idrologico: processi di precipitazione, infiltrazione, evapotraspirazione, drenaggio nel suolo e deflusso superficiale; - monitoraggio e studio dei rapporti acqua-suolo e dei processi erosivi; - monitoraggio ambientale e simulazione numerica delle correnti nei corpi idrici lagunari; - pianificazione e gestione dei sistemi di utilizzazione delle risorse idriche. - 75 - Geopedologia e geologia applicata - Realizzazione del database dei suoli della Sardegna e della carta ecopedologica relativa - Studio dei suoli della Sardegna in funzione dell’attitudine d’uso - Individuazione delle aree regionali a rischio di desertificazione attraverso parametri climatici e pedologici - Studio della variabilità interannuale delle condizioni climatiche in ambiente mediterraneo - Climatologia applicata ai problemi di erosione a livello di bacino idrografico e di regione - Monitoraggio delle falde acquifere e delle sorgenti destinate ad uso irriguo e zootecnico - Realizzazione di un sistema informatizzato delle acque sotterranee della Sardegna Meccanica agraria - Nuovi cantieri per la raccolta meccanica delle olive e dell’uva da tendone - Lavorazioni del terreno ecosostenibili su aree marginali pascolative - Meccanizzazione forestale per il rimboschimento e la ricostituzione - Studio delle prestazioni e delle caratteristiche funzionali dei componenti gli impianti per la mungitura dei piccoli ruminanti; - Indagine regionale sugli impianti per la mungitura meccanica nelle aziende ovicaprine; - Aspetti ergonomici e di sicurezza nelle macchine per il taglio forestale - Analisi e controllo operativo degli impianti per la refrigerazione aziendale del latte - Aspetti energetici e depurativi di processi di trasformazione agroindustriale - Utilizzo di reflui zootecnici a fini energetici - 76 - RISULTATI CONSEGUITI Costruzioni rurali: - verifica dello stato di attuazione delle normative sulla sicurezza e l’igiene nelle industrie agroalimentari del territorio; - definizione ed acquisizione dei parametri di riferimento per una corretta progettazione igienica degli edifici; Idraulica agraria - implementazione e calibrazione di modelli numerici distribuiti per la simulazione del ciclo idrologico in alcuni bacini idrografici della Sardegna; - monitoraggio e analisi dei processi di infiltrazione nel suolo saturo e insaturo e dei processi erosivi in alcune aree del nord Sardegna; - monitoraggio ambientale dello stagno di Calich e sono stati calibrati i relativi modelli idrodinamici, diffusivi e termodinamici; - studio di modelli matematici per la pianificazione e la gestione dei sistemi di utilizzazione delle risorse idriche della Sardegna. Geopedologia e geologia applicata - modello di valutazione dell’attitudine al miglioramento dei pascoli - realizzazione della carta dei suoli e di quella della attitudine d’uso delle penisole di Capo Caccia e Punta Giglio - Analisi climatologica del Bacino de F. Coghinas - Realizzazione della carta geomorfologica della piana del F. Coghinas - Analisi dell’aridità nel Mediterraneo Centro-Occidentale Meccanica agraria - individuazione di cantieri ottimali di raccolta delle olive per piccole e medie dimensioni aziendali - valutazione di cantieri riuniti e separati di macchine per la raccolta ed il trasporto di uva da vino - verifica dell’efficienza di seminatrici su sodo nell’infittimento di pascoli a diversi gradi di pendenza - analisi dei tempi di lavoro e dello stato d’uso delle motoseghe in - 77 - - - - interventi di ricostituzione in aree a forte pendio elaborazione della “Proposta di norma U590C2240-Impianti per la mungitura meccanica delle specie ovina e caprina”, redatta in ambito UNI in collaborazione con i rappresentanti delle aziende costruttrici nazionali; definizione di una procedura informatizzata per la realizzazione di prove meccaniche di verifica degli impianti di mungitura secondo gli standard ISO; creazione di un database regionale degli impianti di mungitura per ovini e caprini; messa punto di un modello matematico per il calcolo dei tempi di refrigerazione in funzione dei parametri costruttivi ed ambientali e definizione di una nuova metodologia per il controllo operativo degli impianti; ASPETTI DI ORIGINALITA’ E INNOVAZIONE - uso dei GIS per l’analisi integrata dei diversi livelli informativi quali climatologia, morfologia, idrografia, pedologia e uso del suolo nella modellistica idrologica e nello studio dei processi erosivi; - calibrazione e verifica con dati sperimentali dei modelli idrodinamici, diffusivi e termodinamici per acque poco profonde; - implementazione di tecniche avanzate di ottimizzazione matematica per la pianificazione e la gestione dei sistemi di utilizzazione delle risorse idriche. - Database e carte pedologiche e geomorfologiche costituiscono gli strumenti di base per una corretta programmazione territoriale - gli studi sulla refrigerazione e la mungitura hanno permesso le realizzazione di strumenti specifici per il controllo operativo degli impianti; - valutazione di laboratorio delle prestazioni dei componenti gli impianti per la mungitura degli ovini secondo le procedure ISO - valutazione dello stato di efficienza delle motoseghe in funzione di un corretto uso e di una corretta manutenzione - 78 - COOPERAZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE – – - Dip.to di Scienze della Terra, Università di Pavia Dip.to di Scienze della Terra, Università di Cagliari Dip.to POLIS, Facoltà di Architettura, Università di Genova Istituto Superiore di Sanità Dip.to di Ingegneria Agraria, Università di Milano Dip.to DITEC, Università di Potenza Dip.to Territorio e Sistemi Agroforestali, Università di Padova Istituto Meccanica Agraria, Università di Bari Facoltà di Agraria Università di Napoli Facoltà di Ingegneria Università di Cagliari Centro Comune di Ricerca della Comunità Europea, Istituto Ric. Aerospaziali di Ispra PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE - 2 volumi e 30 articoli ATTREZZATURE UTILIZZATE Laboratorio geopedologico e di chimica delle acque; Laboratorio di mungitura meccanica; Strumentazioni elettroniche per il monitoraggio degli impianti di mungitura e refrigerazione, dei parametri ambientali, del livello sonoro, rilevazione a distanza temperatura materiali SINTESI SUI FINANZIAMENTI OTTENUTI Murst 60%, Cofinanziamento 40%, Consorzio di Bonifica della Nurra, Azienda Foreste Demaniali, Regione Aut. Sardegna, COLLABORAZIONI CON EE.LL. E IMPRESE UNI-Ente Nazionale Unificazione; ERSAT; ARA-Associazione Regionale Allevatori; AIA-Associazione Italiana Allevatori; Azienda Foreste Demaniali - 79 - Regione Sardegna; Regione Sardegna; Consorzio. Regionale Formazione Professionale Agricola; Comune di Sennori; Oleifici Coop. di Sennori, Sassari, Codrongianus; IPLA Srl; Star Ecotronics; Aziende costruttrici di impianti e macchine CONSORZI E CNR - SAR-Servizio Agrometeorologico Regionale ; - Consorzio di Bonifica della Nurra (Convenzione: Monitoraggio ambientale e modelli di simulazione per la regolazione idraulica e la salvaguardia dello stagno di Calich) RESIDUI PER LA RICERCA SUL BILANCIO 1999: £ 171.414.904. - 80 - DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE DELLE PIANTE Area scientifica: G06A (Entomologia agraria) e G06B (Patologia vegetale) Docenti: 5 prof. ordinari, 6 prof. associati, 5 ricercatori. Assegni di ricerca: 2 Dottorati: il Dipartimento è consorziato con l’Università di Bari per n. 2 dottorati. Temi di ricerca Sez. Patologia vegetale: - Malattie delle principali colture arboree e da frutto (vite, olivo, agrumi e drupacee) - Malattie di piante forestali (in particolare quercia da sughero), di colture arboree da legno e delle essenze tipiche della macchia mediterranea (mirto, corbezzolo) - Malattie di piante ortensi (carciofo e pomodoro) sia in pieno campo che in serra, ornamentali e officinali - Micotossine nelle colture infette e nelle derrate, con particolare riguardo ai cereali e alle foraggere - Epidemiologia e caratterizzazione molecolare di funghi fitopatogeni - Selezione fitosanitaria, risanamento e certificazione di materiale vegetale destinato alla propagazione (in particolare vite, olivo, agrumi e carciofo) - Prove di lotta contro malattie crittogamiche - Isolamento e caratterizzazione di microrganismi antagonisti da impiegare in pratiche di lotta biologica - Indagini micologiche volte alla caratterizzazione di popolazioni sarde di macromiceti (in particolare Pleurotus eryngii) Sez. Entomologia agraria: - Analisi e razionalizzazione degli interventi fitosanitari per il controllo di fitofagi di colture di rilevante interesse economico. - 81 - - Caratterizzazione delle popolazioni di Chrysoperla carnea, insetto predatore allevato nelle biofabbriche. - Strategie di difesa della risorsa bosco in ambiente mediterraneo. - Innovazioni nella lotta integrata a insetti defogliatori forestali. - Comparazione entomofaunistica delle sugherete e applicazioni biotecnologiche per il contenimento dei principali defogliatori. - Censimento e studio di insetti pronubi di ambienti agricoli e naturali della Sardegna. - Fattori di tolleranza dell’ape nei confronti dell’ectoparassita Varroa Jacobsoni Oud. - Studio morfometrico e genetico di popolazioni di Apis melliffera della Sardegna. - Nuovi parametri per la classificazione e il controllo di qualità dei mieli. - Ricerche su Aedes albopictus, vettore di agenti patogeni, installazione di una rete frontaliera di monitoraggio. - Contributo per studi e ricerche per il completamento degli studi sui nuovi metodi di lotta anti-larvale attuata mediante l’utilizzo della Gambusia holbrooki. Principali risultati Sez. Patologia vegetale: - Raccolta e caratterizzazione molecolare e fisiologica di funghi fitopatogeni coinvolti nei fenomeni di deperimento su Quercus spp. e Pinus spp. - Ottenimento di dati eziologici ed epidemiologici sui principali agenti di virosi e fitoplasmosi della vite in Sardegna - Isolamento di specie di Fusarium tossigene su mais e caratterizzazione dei loro metaboliti tossici Raccolta e ottenimento di fingerprinting genomici per diverse accessioni di Pleurotus spp. - Applicazione di tecniche di coltura in vitro e/o di termoterapia per il risanamento di materiale di propagazione (vite, olivo, agrumi e carciofo) - Ottenimento di primer specifici da utilizzare in diagnosi mediante reazione a catena della polimerasi per Fusarium oxysporum ff. spp. agenti di tracheofusariosi - 82 - - Ottenimento di microrganismi antagonisti attivi contro agenti di tracheofusariosi e di marciumi del colletto su pomodoro e carciofo - Caratterizzazione di alcuni metaboliti bioattivi di microrganismi antagonisti - Valutazione di nuovi principi attivi impiegabili contro peronospora e mal bianco della vite Sez. Entomologia agraria: Le ricerche in entomologia agraria hanno consentito la definizione di protocolli di campionamento delle popolazioni degli insetti chiave dell’olivo, degli agrumi e della vite, di soglie di intervento e lo studio dell’efficacia di metodi di lotta integrata con sviluppo di modelli che prevedono la massima utilizzazione di mezzi e metodi ecocompatibili. I progetti di ricerca nell’ambito dell’Entomologia forestale hanno permesso la realizzazione di reti di monitoraggio dei principali defogliatori per prevederne le pullulazioni e delimitare le superfici forestali esposte ai danni e programmare gli eventuali interventi di lotta. Le popolazioni di Apis mellifera della Sardegna sono state meglio caratterizzate da un punto di vista morfometrico ed è stato accertato il grado di tolleranza nei confronti della Varroa. È stata definita inoltre la composizione quati-qualitativa dell’entomofauna pronuba di due agroecosistemi della Sardegna occidentale ed individuati alcuni apoidei selvatici particolarmente importanti per l’impollinazione di sulla e girasole. Sono stati acquisiti elementi su alcuni parametri chimici (in particolare l’etanolo) utili per la definizione dello stato di conservazione del miele ed è stato identificato nell’acido omogentisico un marker per il miele di corbezzolo. Applicazione di misure di protezione contro l’introduzione di Aedes albopictus, organismo nocivo di importanza medico-sanitaria, nelle regioni di Sardegna e Corsica. Conoscenza dell’ecologia della Gambusia (pesce larvivoro utilizzato nella lotta biologica contro le zanzare) e del suo impatto sugli ecosistemi lacustri nei quali viene introdotta. Definizione tassonomica del gruppo di specie gemelle riferibile a popolazioni naturali ed allevate di Chrysoperla carnea. - 83 - Aspetti di originalità e di innovazione Elaborazione di strategie di protezione delle piante a basso impatto ambientale, basate sulla prevenzione (diagnosi e certificazione) e sull’impiego di mezzi di lotta alternativi a quelli chimici. Cooperazione internazionale: Institut de Génétique et Microbiologie, Université Paris-Sud, Orsay, Francia; INRA, Digione, Francia; Instituto de Agroquimica y Tecnologia de Alimentos, Valencia, Spagna; Technische Universitaet Wien, Austria; Plant Protection Institute, Heraklio, Grecia; University of Arizona, Tucson, Arizona, USA; Corpogen, Bogotà, Colombia; The Otto Warburg Center for Biotechnology, The Hebrew University, Rehovot, Israele; ARO-Volcani Center, Bet-Dagan, Israele; National Agricultural Research Centre, Islamabad, Pakistan; Museum National d’Histoire Naturelle, Parigi; Estação Florestal National, Oeiras, Portogallo; Università di Corte, Francia; Ministère de l’Agriculture , Direction des Eaux et Forêts et de la Conservation des Sols, Rabat, Marocco; Facultad de Ciencias Exactas y Naturales, Universidad Nacional de Mar del Plata, Argentina; Institut für Bienenkunde, Universitat Frankfurt/Main, Oberursel, Germania; Bee Researh Institute Dol, Libcice nad Vltavou, Repubblica Ceca. Convegni COST 830 Expert meeting on: Microbial Inoculants in Agriculture and Environment (Sassari, 1-2 ottobre 1999). Metodi numerici, statistici ed informatici nella difesa delle colture agrarie e delle foreste (Sassari, 19-22 maggio 1999). Attrezzature utilizzate Tutte le ricerche sono state condotte nei laboratori, nelle serre e nei campi sperimentali del Dipartimento. Sintesi sui finanziamenti ottenuti MURST ex 40%: £ 57.105.000 Ex 60%: £ 61.000.000 Altri Enti: £ 143.564.000 - 84 - Collaborazioni con EE.LL. e imprese: Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato Difesa dell’Ambiente; Centro Regionale Agrario Sperimentale, Cagliari; Stazione Sperimentale del Sughero, Tempio Pausania; Provincia di Sassari. Prestazioni conto terzi £ 102.171.000 Collaborazione con consorzi e CNR Istituto Tossine e Micotossine, Bari; Istituto di Fitovirologia Applicata, Torino; Istituto di Ricerca sul Controllo Biologico dell’Ambiente, Sassari; Gruppo virus e Virosi delle Piante, Sassari. Residui per la ricerca sul bilancio 1999 £ 169.537.000 Residui per ricerca e consulenza gestiti dall’Amm.ne centrale £ 320.000.000 Pubblicazioni 1999 N° 45 pubblicazioni/16 docenti = 2,8 - Alberola T.M., Aptsoglou S., Arsenakis M., Bel Y., Delrio G., Ellar D.J., Ferré J., Granero F., Guttmann D.M., Koliais S., Martinez-Sebastian M.J., Prota R., Rubino S., Satta A., Scarpellini G., Sivropoulou A., Vasara E., 1999 – Insecticidal activity of strains of Bacillus thuringiensis on larvae and adults of Bactrocera oleae Gmelin (Dipt. Tephritidae). J. Invertebr. Pathol. 74: 127-136. - Bazzoni E., Floris I., 1999 - Azione in vitro di diversi oli essenziali contro Paenibacillus larvae e Ascopshaera apis. Atti del Convegno Apilombardia, Minoprio (Co) 25-27 settembre 1998: 191-197. - Belisario A., Balmas V., Valier A., Corazza L., 1999 – Fusarium necrosis on Persian (English) walnut fruits. Abstr. 4th Intern. Walnut Symp., Bordeaux, 12-16 septembre 1999. - 85 - - Bellini R., Celli G., Pantaleoni R. A., Prota R., 1999 - Environment and Mosquito Control in Coastal Areas. In: Randazzo G. Coastal Environment Management - Proceedings COASTLINE 97: su CD. - Bottalico A., 1999 – Micotossine negli alimenti e possibile rischio per la salute umana. Parte I – Aflatossine. L’Igiene moderna, 111: 133-169. - Bottalico A., 1999 - Muffe e micotossine delle granaglie. Tecnica Molitoria, 50: 195-219. - Cabras P., Angioni A., Tuberoso C., Floris I., Reniero F., Guillou C., Ghelli S., 1999 - Homogentisic acid: a phenolic acid as a marker of strawberry-tree (Arbutus unedo) honey. J. Agric. Food Chem., 47: 40644067. - Cacciola S.O., Pane A., Li Destri Nicosia G., Migheli Q., Magnano Di San Lio G.,1999 - Specie di Phytophthora (Pythiaceae) agenti di marciume radicale di piante della flora mediterranea. Bollettino dell’Accademia Gioenia di Scienze Naturali, 31: 57-72. - Chiocchetti A., Bernardo I., Daboussi M.J., Garibaldi A., Gullino M.L., Langin T., Migheli Q., 1999 – Detection of Fusarium oxysporum f.sp. dianthi in Carnation Tissue by PCR Amplification of Transposon Insertions. Phytopathology, 89: 1169-1175. - Chiocchetti A., Bernardo I., Garibaldi A., Gullino M.L., Migheli Q., 1999 - Detection of Fusarium oxysporum f. sp. dianthi in Carnation Tissue by PCR Amplification of Race-associated Transposon Insertions. Proc. XIVth International Plant Protection Congress, 25-30 Luglio 1999, Jerusalem, Israel. - Chiocchetti A., Ghignone S., Minuto A., Gullino M.L., Garibaldi A., Migheli Q., 1999 - Identification of Fusarium oxysporum f. sp. basilici isolated from soil, basil seed, and plants by RAPD analysis. Plant Disease, 83: 576-581. - Chiocchetti A., Ghignone S., Sciaudone L., Garibaldi A., Gullino M.L., Migheli Q., 1999 - PCR detection of Fusarium oxysporum f.sp. basilici on basil seeds and transplants. Proc. XIVth Intern. Plant Protection Congress, 25-30 Luglio 1999, Jerusalem, Israel. - 86 - - Corazza L., Balmas V., Ficara M., Santori A., 1999 - Comportamento in campo di varietà di frumento duro nei confronti di “mal del piede”. Informatore fitopatologico, 49 (9): 33-37. - Corazza L., Balmas V., Santori A., 1999 - Il “mal del piede” di orzo, avena, triticale. L’Informatore agrario, 55 (41): 75-76. - Corazza L., Santori A., Magnotta A., Balmas V., Mannoni M., 1999 – “Mal del piede”: agenti causali e suscettibilità varietale. L’Informatore agrario, 55 (36): 43-46. - Cossu Q. A., Delrio G., Di Cola G., Gilioli G., 1999 – Modelli matematici nella protezione delle colture in Sardegna. Collana di Agrometeorologia della Sardegna, Nota tecnica n. 3, edizione S.A.R., Sassari, pp. 1-70. - Di Giaro M., Garau R., Savino V., 1999 – Closteroviruses and grapevine diseases: a review of the situation before the establishment of the network. Proc. Medit. Netw. Grapevine Closterovir., Options Méditerr., Sér. B, 29: 67-81. - Floris I., Prota R., Satta A., 1999 - Considerazioni sulla variabilita geografica di Apis mellifera L. in Sardegna. Atti del Convegno Apilombardia, Minoprio (Co) 25-27 settembre 1998: 113-118. - Floris I., Satta A. Prota R., 1999 - Sulla valutazione in apiario del’efficacia di un acaricida contro Varroa jacobsoni Oud. In un ambiente mediterraneo. Atti del Convegno Apilombardia, Minoprio (Co) 25-27 settembre 1998: 165-170. - Floris I., Satta A., 1999 - La Varroa in Sardegna. Guida alla conoscenza della parassitosi e dei mezzi di lotta. Stampa Color Industria grafica Muros (SS), pp. 30. - Floris I., Satta A., 1999 - Lotta alla varroa: aspetti sperimentali e pratici della valutazione dell’efficacia di trattamenti acaricidi in presenza di covata opercolata. Apitalia 2-3: 35-45. - Floris I., Satta A., 1999 - Lotta alla varroa: aspetti sperimentali e pratici della valutazione dell’efficacia di trattamenti acaricidi in presenza di covata opercolata. Apitalia 2-3: 35-45. - 87 - - Franceschini A., Corda P., Maddau L., Marras F., 1999 – Observations sur Diplodia mutila pathogène du Chêne-liège en Sardaigne (Italie). IOBC Bull., 22 (3): 5-12. - Franceschini A., Corda P., Maddau L., Sechi C., Ruiu P.A., 1999 – Manifestations de dépérissement du Chêne-liège en Sardaigne (Italie). IOBC Bull., 22 (3): 1-3. - Giorgessi F., Calò A., Sansone L., Serra S., Tomasi D., 1999 – Importanza della densità d’impianto nel controllo della produzione e della qualità, in un ambiente dell’Italia nord-orientale. Rivista di Viticoltura e di Enologia, 52 (1): 33-57. - González-Candelas L., Dealessi L., Camponogara A., Ramón-Vidal D., Migheli Q., 1999 - Transformants of Trichoderma longibrachiatum overexpressing the â-1,4-endoglucanase gene egl1 show enhanced biocontrol of Pythium ultimum on cucumber. Proc. XIVth International Plant Protection Congress, 25-30 Luglio 1999, Jerusalem, Israel. - Gullino M.L., Migheli Q., 1999 - Risk analysis in the release of biological control agents: antagonistic Fusarium oxysporum as a case study. Proc. Intern. Symp. Cut Flowers in the Tropics, Acta Horticulturae, 482: 145-151. - Gullino M.L., Migheli Q., Garibaldi A., 1999 - Biological and integrated control of Fusarium wilt of carnation in Italy. Proc. Intern. Symp. Cut Flowers in the Tropics, Acta Horticulturae, 482: 97-100. - Luciano P., Lentini A., 1999 – Effects of Bacillus thuringiensis and defoliation by gypsy moth on lepidopterous fauna in cork-oak forests. IOBC Bull., 22 (3): 115-119. - Luciano P., Lentini A., Dettori C., Solinas V., Sanna Passino G., 1999 – Gypsy moth development on foliage of several oaks in Sardinia. IOBC Bull., 22 (3): 89-93. - Marras F., Franceschini A., Corda P., 1999 - Problematiche sanitarie delle querce in ambiente mediterraneo. Atti Conv. “Malattie delle piante forestali e delle alberature”, Firenze, 28 settembre 1999. - Martelli G.P., Prota U., 1999 – Selezione e sanità della vite. Vignevini, 26 (5): 51-58. - 88 - - Migheli Q., 1999 - Role of extracellular enzymes in developmnt of biocontrol agents against soilborne fungi. Proc. XIVth Intern. Plant Protection Congress, 25-30 Luglio 1999, Jerusalem, Israel. - Migheli Q., Gullino M.L., Garibaldi A., 1999 - Genetic manipulation of antagonistic Fusarium spp. In: Biotechnological approaches in biocontrol of plant pathogens (K.G. Mukerji, B.P. Chamola, R.K. Upadhyay, coord.), Kluwer Academic/Plenum Publishers, New York: 219-225. - Migheli Q., Laugé R., Davière J.M., Gerlinger C., Kaper F., Langin T., Daboussi M.J., 1999 - Transposition of the autonomous Fot1 element in the filamentous fungus Fusarium oxysporum. Genetics, 151: 1005-1013. - Moretti A., Mulè G., Perrone G., Ritieni A., Bottalico A., D’Erchia A.M., Logrieco A., 1999 - Fusarium proliferatum from various plants: fertility, toxigenicity and characterization by RAPDs. In: Abstr. ICAS Intern. Seminar on Mycotoxins, Fac. Agric. Kinki University, Nara, Japan, 12 gennaio 1999, 10-15. - Pantaleoni R. A., 1999 - Neuropterida described by A. Costa with type designation. – Mitt. Mus. Nat.kd. Berl., Deutsche Entomol. Zeitschrift, 46 (2): 249-261. - Prota U., Graviano O., 1999 – Speciale difesa vite: Sardegna. L’Informatore agrario, 55 (15): 52. - Prota U., Tanda S., Prota V.A., Tolu G., Ruiu M., 1999 - Saggi triennali sull’attività di nuovi fungicidi (azoxystrobin e kresoxim-methyl) contro l’Oidio e la Peronospora della Vite, in Sardegna. La Difesa delle Piante, 21 (1-4): 37-47. - Santori A., Balmas V., Corazza L., 1999 - Fusariosi, la risorsa tebuconazolo. Terra e Vita, 36: 57-61. - Santori A., Corazza L., Magnotta A., Balmas V., 1999 – Indagine epidemiologica su agenti patogeni di “mal del piede” di cereali autunno-vernini. Atti VII Conv. Naz. SIPaV, Piacenza, 23-24 settembre 1999. - Serra G., Luciano P., Gilioli G, 1999 – Indagini sulla distribuzione spaziale delle ovideposizioni di Tortrix viridana L. (Lepidoptera Tortricidae) in querceti della Sardegna. Redia, LXXXI: 161-174. - 89 - - Serra S., 1999 – Relazione tra sintomatologia fogliare, alterazioni e micoflora del legno in viti affette da mal dell’esca ed eutipiosi. Informatore fitopatologico, 49 (6): 30-34. - Serra S., Borgo M., Zanzotto A., 1999 - Investigation on the presence of fungi associated with esca disease on young plants. 1st Intern. Workshop on Grapevine trunk diseases “Esca and grapevine declines”, Siena, 1-3 october. - Zanzotto A., Borgo M., Serra S., 1999 - Efficacia antiperonosporica di azoxystrobin. L’Informatore agrario, 55 (15): 85-90. - 90 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRONOMICHE E GENETICA VEGETALE AGRARIA La produzione vegetale agraria si fonda su un complesso di conoscenze relative alla biologia delle specie coltivate, all’ambiente, agli interventi agronomici e alle loro interazioni. Quest’azione a più livelli permette di comprendere i complessi fenomeni biologici e fisici che si verificano nel sistema “suolo - pianta - atmosfera” e di guidarli verso l’ottenimento di prodotti attraverso un corretto uso delle risorse. Le discipline agronomiche costituiscono la base fondamentale per la produzione agraria, al fine di identificare tecniche colturali ed organizzazioni produttive ottimali per ogni singolo ambiente. L’acquisizione di tali conoscenze richiede una complessa ricerca, articolata in numerose linee che possono essenzialmente essere raggruppate nei seguenti temi generali: vocazione agronomica del territorio ed esigenze ecologiche delle colture; funzionamento dei sistemi colturali, delle colture e dei singoli individui sotto l’influenza dei fattori ambientali; mezzi di intervento per adattare le esigenze delle colture all’ambiente e, viceversa, per modificare l’ambiente in funzione delle esigenze delle colture; conservazione dell’ambiente ed in particolare della fertilità del suolo e delle riserve idriche; miglioramento genetico dei vegetali e mezzi per la loro conservazione e moltiplicazione. Al Dipartimento afferiscono 5 Professori Ordinari, 4 Professori Associati, 1 Professore a contratto 4 Ricercatori, 6 Dottorandi 1 assegnista di ricerca. Le principali linee di ricerca in atto sono le seguenti: - Studio della fisiologia della produzione dei cereali microtermi al fine di una migliore valutazione delle limitazioni ambientali alla produzione; - Indagini sullo sviluppo dell’apparato radicale di differenti genotipi di riso irrigati per aspersione; - Risposte fisiologiche a stress salino e idrico da parte di specie vegetali agrarie; - 91 - - - - Miglioramento genetico del frumento duro per l’aumento della resa e per la qualità panificatoria; Miglioramento genetico del triticale per la produzione di granella e di foraggio per l’alimentazione del bestiame; Studio della variabilità genetica delle popolazioni locali di orzo sardo e valutazione della risposta agronomica alle diverse tecniche di coltivazione (utilizzo di alti e bassi input energetici) e di utilizzazione della produzione (foraggio e granella); Utilizzazione della termometria all’infrarosso per la stima della traspirazione delle colture da pieno campo; Studio della fenologia del carciofo finalizzato al miglioramento genetico ed alla ottimizzazione della tecnica agronomica; Coltivazione senza suolo di specie ortive e floreali Valutazione agronomica quanti-qualitativa di nuove specie e nuovi genotipi di colture industriali alternative (lino da fibra e da olio, ricino, girasole, colza e luffa cilindrica); Messa a punto della tecnica agronomica per incrementare la produttività (zafferano, mirto, rosmarino, origano); Studio della resistenza alla salinità (liquirizia); Studio delle tecniche di propagazione di alcune specie (liquirizia, mirto, lentisco) Metodi di coltivazione innovativi: coltura in aeroponica della valeriana; Fitodepurazione dei reflui urbani e zootecnici; Impiego di diserbanti a bassa persistenza nelle più importanti colture erbacee e sui pascoli e sui prati-pascoli; Valutazione dell’impatto ambientale di sistemi foraggero-zootecnici a diversi livelli di intensificazione colturale; Studio di sistemi foraggeri sostenibili in ambiente mediterraneo; Valorizzazione di germoplasma di specie spontanee; Produzione di seme di specie foraggere. Sintesi dei finanziamenti ottenuti: - 40% 95: Aspetti ecofisiologici ed agronomici in relazione alla produttività ed alla qualità di alcune oleaginose per gli ambienti meridionali. - 60% 96: Modificazioni della TAF (traspirazione fogliare) dovute - 92 - - - - - a variazioni del trofismo azotato e a trattamenti con antitraspiranti. 60% 97: Modificazioni della T.A.F. indotte da fattori biotici 60% 98: Effetto delle condizioni termofotoperiodiche sullo sviluppo del carciofo (Cynara scolymus L.). 60% 98: L’impiego della termometria all’infrarosso per la misura della traspirazione delle colture in campo. Biotecne: La fitodepurazione di acque reflue urbane in ambiente mediterraneo. CNR 96 - 97: Itinerari tecnici semplificati per la riduzione degli input colturali negli ambienti meridionali. CNR 97: Riso irrigato per aspersione: metodologie innovative per l’individuazione di cultivar idonee. CNR 97: Risposte fisiologiche e molecolari a stress salino da parte di organismi edafici e di piante per la valorizzazione economica-ambientale di aree marginali. Effetti interattivi fra salinità e indicatori fisiologici. CNR 98: NITCAR Nutrizione azotata, assimilazione e sequestro di carbonio nei sistemi agricoli COST828: (European Cooperation in the field of Scientific and Technical Research): ‘Seed Science in the field of Genetically Controlled Stress Physiology”, Working Group 3 on “Field Crops for Forage”.(Progetto del Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei del CNR) INTERREG II ‘Scambi di esperienze sull’ambiente e la prevenzione degli incendi. Interventi pastorali’. (Progetto del Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei del CNR) MiPA: Foraggicoltura prativa. MiPA: Incremento della Produzione delle Piante Officinali MiPA: Inerbimenti e tappeti erbosi per la valorizzazione agricola, ricreativa e sportiva del territorio’ ‘Messa a punto di tecniche agronomiche per l’inerbimento di aree manomesse in ambiente mediterraneo’, ‘Tecniche di infittimento di fasce tagliafuoco con inputs decrescenti’ e ‘Valutazione varietale in ambiente mediterraneo di specie macroterme e microterme per la costituzione e la conduzione di superfici verdi ad uso sportivo per campi da gioco di livello medio per usi ricreativi e tecnici’ (Progetto del Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei del CNR) - 93 - - - - - MiPA: Produzione agricola nella difesa dell’ambiente 1° 2° 3° anno – 4°anno – 5° anno. MiPA: Progetto ricerca sulle colture alternative 3°/4° anno –5° anno – MURST 40%: Progetto ‘Quantificazione dell’azotofissazione in Hedysarum coronarium e valutazione dell’effetto dell’inoculo della sulla con Rhizobium hedysari (Progetto del Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei del CNR) MURST 40%: Progetto Sistemi policolturali per un’agricoltura sostenibile con impiego di leguminose e graminacee native (Progetto del Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei del CNR). PANDA - sottoprogetto Sistemi Colturali - ‘Analisi della compatibilità ambientale di sistemi colturali cerealicolo-zootecnici a diversi livelli di intensificazione colturale’ Progetto Comune di Ricerca nell’ambito dell’accordo di cooperazione scientifica CNR/CONICYT (Cile): “Leguminose annuali per i sistemi di allevamento nelle aree ad agricoltura mediterranea dell’Italia e del Cile” (Progetto del Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei del CNR). In riferimento all’attività dei docenti afferenti al Dipartimento nel 1999 N. articoli scientifici pubblicati su riviste con referee 4 N. articoli scientifici pubblicati su riviste senza referee 5 N. papers presentati a conferenze e convegni 12 N. contratti e convenzioni di ricerca (con organismi pubblici e privati) 3 N. seminari e conferenze tenute da docenti esterni (nazionali, internazionali) 4 - 94 - Nel 1999 il Dipartimento ha collaborato con: PROGETTI DI R&S ATTIV. DI CONSULENZA Strutt. italiane Strutt. estere Strutt. italiane Strutt. estere Altre strutture della stessa univ. Strutture di altre università Ministeri C.N.R. Altri enti pubblici Consorzi di ricerca Centri di ricerca privati UE Altro Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Residui per la ricerca al 31 dicembre 1999: £. 148.665.603 - 95 - - 96 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE AMBIENTALI AGRARIE E BIOTECNOLOGIE AGRO-ALIMENTARI Di.S.A.A.B.A. Il decreto rettorale che ha portato ufficialmente all’istituzione del Dipartimento di Scienze Ambientali Agrarie e di Biotecnologie Agro-Alimentari (DISAABA) è il n. 414 del 21 dicembre 1991. Fanno parte di questo Dipartimento le sezioni di: - Chimica Agraria - Microbiologia generale ed applicata “A. Capriotti” - Tecnologie alimentari L’attività di ricerca del Dipartimento verrà illustrata evidenziando, per ogni sezione, quelle che sono le principali attività portate avanti nell’anno 1999. SEZIONE DI CHIMICA AGRARIA GRUPPO DI RICERCA: Prof. Ordinari: Salvatore Deiana Prof. Associati: Pietro Melis, Alba Pusino, Vincenzo Solinas Ricercatori: Alessandra Premoli Funzionari Tecnici: Bruno Manunza, Salvatore Petretto, Caterina Senette Dottori di Ricerca: Alessandra Bazzoni, Amedeo Palma Dottorandi di Ricerca: Paola Castaldi, Maria Giovanna Fiori, Paolo Mulè Tecnici diplomati: Salvatore Carta, Giampaolo Lauro, Giovannino Pintore Volontari: Vincenzo Spina PRINCIPALI GRANDI TEMI DI RICERCA: Le attività di ricerca affrontate dai gruppi di ricerca della Sezione di Chimica Agraria ed Ambientale del D.I.S.A.A.B.A. possono essere così sintetizzate: - 97 - GRUPPO RICERCA COORDINATO DAL PROF. PIETRO MELIS 1) Indagine epidemiologica e monitoraggio sanitario del SulcisIglesiente. Obiettivo di questo lavoro è stato quello di monitorare nel tempo la condizione ambientale dell’area agricola che risente dell’inquinamento industriale attraverso una valutazione della mobilità e biodisponibilità di fluoro e metalli pesanti nel suolo, reali indicatori del rischio di alterazione ambientale e del contenuto di tali inquinanti nelle produzioni alimentari locali derivanti dall’attività agricola ed enologica. I risultati dell’indagine hanno messo in evidenza una contaminazione che interessa una vasta area seppure con intensità minore rispetto ad analoghe indagini svolte in passato. La diffusione degli inquinanti è funzione della intensità e direzione dei venti, della morfologia della zona e della distanza dalle sorgenti di inquinamento. In particolare si è evidenziata una diffusa ricaduta di fluoro che accumulandosi sul suolo e sulla vegetazione ne ha innalzato i contenuti a livelli di moderata preoccupazione. Per quanto riguarda l’inquinamento da metalli pesanti sul suolo, il piombo, pur essendo presente in discreta quantità, rientra nel campo misurabile in suoli naturali non inquinati della zona. Considerando che la pericolosità di un inquinante per gli organismi viventi non dipende soltanto dalla sua concentrazione nell’ambiente, ma anche dal tempo di esposizione di un organismo a quella sostanza, sono stati ritenuti necessari interventi urgenti per la riduzione delle emissioni inquinanti e per la bonifica del territorio. 2) Studio dei processi di recupero di biomasse derivanti da attività agricole, industriali, urbane attraverso stabilizzazione e compostaggio e loro riutilizzazione nel settore agricolo. Obiettivo della ricerca, svolta nell’ambito del progetto Interreg II “Riutilizzazione in agricoltura della Posidonia oceanica attraverso il compostaggio” mira al recupero in campo agricolo degli straordinari accumuli, lungo le coste, dei depositi di questa fanerogama marina, Questa possibilità permetterebbe il superamento della “forzosa” connotazione della Posidonia oceanica spiaggiata come rifiuto, e potrebbe invece essere annoverata tra le frazioni organiche recuperabili. L’utilizzo come matrice - 98 - compostabile ne vedrebbe una destinazione biologica che, sebbene certamente non rispecchi il ciclo naturale che queste biomasse compiono, è preferibile ad una inutile decomposizione in discarica. I risultati ottenuti confermano la validità agronomica del compost prodotto utilizzando come matrice organica la P.oceanica spiaggiata. In particolare i parametri di valutazione rientrano nel campo dei prodotti di qualità e le caratteristiche chimiche della materia prima utilizzata sono tali da contenere notevolmente il rischio di una indesiderata presenza di metalli pesanti. Sulla base di queste indicazioni riteniamo pertanto sia lecito includere la Posidonia oceanica spiaggiata, considerato che la sperimentazione ne ha dimostrato la validità agronomica, tra i rifiuti compostabili e renderla quindi suscettibile di una operazione di recupero soggetta alla procedura semplificata. 3) Studio dei processi di interazione fra metalli pesanti ed alcuni materiali a capacità metallo bloccante al fine di valutarne la validità di utilizzo nella decontaminazione di suoli inquinati da metalli pesanti. La ricerca, svolta nell’ambito di un dottorato di ricerca in Chimica Agraria, intende portare un contributo allo sviluppo delle conoscenze dei meccanismi e dei fattori che condizionano l’uso di agenti bloccanti organici ed inorganici nel risanamento dei suoli contaminati da metalli pesanti. I risultati ottenuti, sebbene preliminari, hanno dimostrato l’abilità del compost e del Trichoderma viride a fissare i metalli. Per queste ragioni ne è stato suggerito l’uso in azioni di risanamento in aree contaminate, ad esempio sugli scarti di miniera, per stabilizzare le aree contaminate e prevenirne l’ulteriore espansione per opera dell’erosione eolica e delle piogge. VOLUMI ED ARTICOLI PUBBLICATI: - Senette C., Goussikpe Y.: Il clima nella Nurra Occidentale. L’area di Porto Conte-Capo Caccia. In Gutierrez M. M. (a cura di) “Protezione dell’ambiente e gestione delle risorse naturali”, Collana Diritto e Ambiente diretta da G. Cordini, n.5, CEDAM, Padova, 79-94, 1999. - Melis P., Senette C., Mulè P. La dinamica dei metalli nel suolo. Atti della Conferenza Organizzativa “Inquinamento del suolo da metalli pesanti”. pp.1, Sassari, 6-7 maggio 1999. - 99 - - Senette C., Melis P. Inquinanti inorganici nei suoli di un’area industriale della Sardegna: risultati di una indagine decennale. Atti della Conferenza Organizzativa “Inquinamento del suolo da metalli pesanti”. pp. 28, Sassari, 6-7 maggio 1999. - Alberti G., Caboni P., Melis P., Senette C. Caratterizzazione di acido umico estratto da un compost ottenuto da residui vegetali. Atti del IV Convegno Nazionale IHSS “Le ricerche di base e le applicazioni delle sostanze umiche alle soglie del 2000”, 49-50, Alghero, 26-28 Maggio 1999. - Senette C., Cossu A., Melis A. Attività industriali e relativi problemi di inquinamento ambientale: contaminazione da piombo e cadmio (nota 2). In I. Ci. Mar. Istituto delle Civiltà del Mare, anno X, n.2/ 1999, 24-29. - Alberti G., Caboni P., Cristini A., Loi A., Melis P., Senette C. Characterisation of Humic Acid Extracted from Composting Mixtures Containing Vegetal Wastes. 3rd International Conference on Humic Substances as Factor of the Terrestrial and Aquatic Ecosystem,13-16 September 1999 Bydgoszcz — Boròwno (Poland), Abstracts, page 3, 1999. - Melis P., Mulè P., Senette C., Castaldi P. The production of quality compost from olive milling waste to be used in the preparation of substrata in floriculture. International Composting Symposium, 19-23 settembre 1999, Halifax/Dartmount, Nova Scotia, Canada, Abstracts, 37-38, 1999. - Alberti G., Caboni P., Melis P., Senette C. Characterisation of Humic Acid from Olive Milling Waste Compost. International Composting Symposium, Halifax/Dartmount, Nova Scotia, Canada, Abstracts, 1-2, 19-23 settembre 1999. - Mulè P., Melis P. Efficienty evaluation of some methods for remediation of metal contaminated soils: preliminary results. In V International Conf. on the Biogeochimistry of trace elements, II, 1000-1001, Vienna, 11 — 15 luglio 1999. - Mulè P., Melis P. Compost: a material of interest for improving the efficiency of the dumping sites. Proceedings Sardinia 99. 7th International Waste Management and Landfill Symposium. V, 449-454, Cagliari, Settembre, 1999. - 100 - - Castaldi P., Melis P. Possibile soluzione al problema dei rifiuti organici: il Compostaggio. In Sardegna Agricoltura anno XXX, n° 4, 41-42, Agosto-Settembre 1999. - Mulè P., Castaldi P., Melis P. Possibilità di impiego del compost nel risanamento delle discariche. Atti Convegno Nazionale SISS. Gressoney Saint Jean, pp. 60, 22-25 Giugno 1999. - Mulè P., Melis P. Soils remediation techniques: a brief overwie. In Agribusiness, Paesaggio & Ambiente 3, nn 1-2, 10-28, 1999. - Mulè P., Melis P. Methods for Remediation of Metal Contaminated Soils: Preliminary Results. Bozza accettata in fase di revisione su Communications in Soil Science and Plant Analysis, 1999. - Melis P., Castaldi P., Melis A. Caratteristiche fisiche e chimiche di substrati di coltivazione a base di compost derivato dall’attività agroindustriale e civile ed effetti sulle specie coltivate. Atti dei seminari — Ricicla 99, 476-481, Rimini, 1999, Maggioli Ed. ORGANIZZAZIONE DI CONVEGNI: - I° Conferenza Nazionale “Inquinamento del suolo da metalli pesanti”, Sassari, 6—7 maggio 1999. FINANZIAMENTI OTTENUTI: PROGETTO DI RICERCA: “AMBIENTE E SALUTE” Problemi igienico sanitari ed impatto ambientale nello smaltimento dei rifiuti solidi in discariche controllate: ricerche sperimentali in Sardegna. Unita’ operativa: Riciclo di biomasse in agricoltura Protocollo Ambiente Salute Coordinatore dell’unita’ operativa: Prof. P. Melis PORTO CONTE RICERCHE NELL’AMBITO DEL PROGETTO INTERREG II “Riutilizzazione in Agricoltura della Posidonia oceanica attraverso il compostaggio”. - 101 - FONDO GIOVANI RICERCATORI Responsabile: Dr. Paolo Mulè GRUPPO DI RICERCA COORDINATO DALLA PROF.SSA ALBA PUSINO 1) Interazione di molecole organiche con minerali argillosi. L’uso di tecniche spettroscopiche quali l’IR e l’ESR, in combinazione con la diffrattometria a raggi-X, ha consentito di stabilire il tipo di legame con cui i diversi tipi di molecole studiate sono state adsorbite sulle superfici del minerale argilloso e talvolta anche la loro disposizione. In alcuni casi, tale tipo di conoscenze, ha permesso di stabilire i meccanismi con cui le argille catalizzano i processi di degradazione osservati. I minerali argillosi sono fra i componenti più attivi della frazione colloidale del suolo nel promuovere fenomeni di adsorbimento di molecole organiche naturali e sintetiche (ad es. i pesticidi). Come risultato di tali interazioni sono possibili adsorbimenti irreversibili che possono portare al blocco di una rilevante porzione della CEC del suolo nonché alterare la forma chimica degli ioni saturanti Inoltre, l’adsorbimento può attivare reazioni di degradazione chimica e questi processi sono particolarmente importanti nel caso dei fitofarmaci. Le proprietà adsorbenti dei minerali dipendono da diversi fattori, quali la possibilità di scambiare ioni, la superficie specifica, la struttura, etc. Un ruolo di primaria importanza è svolto dalla natura del catione di scambio presente nell’argilla, in quanto il suo potere polarizzante determina “l’acidità” dell’interlayer e le sue proprietà coordinanti influenzano lo “status” delle molecole adsorbite. Parte dei lavori in questione hanno avuto come oggetto di studio l’effetto di molecole semplici (quali amminozuccheri, composti fenolici quali gli acidi caffeico e protocatecuico, fitofarmaci) o polimeriche (formatesi nell’interlayer in virtù delle sue proprietà catalitiche) sulla forma chimica e sulla scambiabilità dello ione saturante. E’ stato dimostrato che possono aver luogo diversi meccanismi di adsorbimento, quali la protonazione di gruppi basici e/o la formazione di complessi, ad es. attraverso gruppi carbossilati o amminici o, nel caso del Fe (III), riduzione accompagnata da complessazione. Come conseguenza, si può avere blocco o fissazione degli ioni o, all’estremo opposto, rilascio - 102 - degli stessi in forma complessata o non. In particolare, il fatto che complessi neutri passino dall’interlayer dell’argilla nella soluzione all’interfaccia evidenzia chiaramente che le sostanze organiche complessanti favoriscono la mobilizzazione degli ioni metallici del suolo. L’uso di tecniche spettroscopiche quali l’IR e l’ESR, in combinazione con la diffrattometria a raggi-X, ha consentito di stabilire il tipo di legame con cui i diversi tipi di molecole studiate sono state adsorbite sulle superfici del minerale argilloso e talvolta anche la loro disposizione. La sintesi di laboratorio dei corrispondenti complessi ha permesso di verificare le strutture ipotizzate per i sistemi argillosi. In alcuni casi, inoltre, l’adsorbimento sulle argille ha catalizzato processi di degradazione. Le reazioni di decomposizione osservate sono state essenzialmente reazioni di idrolisi e polimerizzazione, entrambi causate dall’acidità di Lewis dei metalli all’interno dello strato ottaedrico del minerale argilloso. 2) Fotodecomposizione di fitofarmaci Lo studio delle reazioni indotte dalla luce su differenti pesticidi ha avuto come obiettivo l’isolamento e l’identificazione dei fotoaddotti formatisi. Inoltre lo studio cinetico delle reazioni in presenza o meno dell’ossigeno ha consentito di verificare la partecipazione di specie radicaliche nelle fotodegradazioni. I meccanismi osservati dipendono essenzialmente dalla struttura chimica del substrato irradiato nonché da altri fattori come la natura del solvente, la lunghezza d’onda della radiazione usata, etc. Molte molecole organiche possono subire trasformazioni a causa di reazioni fotochimiche indotte dalla luce solare. L’assorbimento dell’energia radiante è il primo requisito perché una reazione fotochimica possa avvenire. Le fotodegradazioni indotte dalla luce solare dipendono, da un lato, dal “cut-off” dello strato d’ozono, e, dall’altro, dalla bassa energia richiesta per la rottura di certi legami. Tuttavia, in questi limiti ristretti, è possibile una vasta gamma di reazioni chimiche. Il suolo abbonda di una grande varietà di sostanze capaci di innescare processi fotochimici non permessi alla lunghezza d’onda della radiazione solare. Da qui l’esigenza di studi con sorgenti artificiali emettenti anche nell’U.V. Lo studio delle reazioni indotte dalla luce su differenti pesticidi ha avuto come obiettivo l’isolamento e l’identificazione dei fotoaddotti formatisi. Inoltre lo studio cinetico delle reazioni - 103 - in presenza o meno dell’ossigeno ha consentito di verificare la partecipazione di specie radicaliche nelle fotodegradazioni. I meccanismi osservati dipendono essenzialmente dalla struttura chimica del substrato irradiato nonché da altri fattori come la natura del solvente, la lunghezza d’onda della radiazione usata, etc. 3) Interazione di fitofarmaci col suolo La gran parte dei lavori in questione hanno avuto come oggetto di studio l’adsorbimento di alcuni erbicidi su suoli ben classificati dal punto di vista sia delle caratteristiche chimiche che fisiche. E’ stato visto che il tipo di superficie interessata all’adsorbimento dipende essenzialmente dalla struttura chimica della molecola. Molecole neutre apolari tendono a legarsi essenzialmente alla sostanza organica, a volte in maniera scarsamente reversibile (isteresi). Mentre molecole con caratteristiche basiche o acide, a seconda del pH del mezzo, potranno essere attratte o addirittura respinte dalle superfici del suolo. Lo studio dell’adsorbimento dei pesticidi è stato esteso anche al suolo. Il suolo è un sistema eterogeneo in cui è possibile distinguere tre fasi: una fase solida, costituita da una frazione più o meno grossolana e da una frazione colloidale estremamente attiva sotto l’aspetto chimico-fisico; una fase liquida e una gassosa. Un fitofarmaco che arriva al suolo si ripartisce tra le tre fasi; quantitativamente la distribuzione è regolata dalle caratteristiche chimico-fisiche della fase solida (prevalentemente dalla sua frazione colloidale) e di quelle del pesticida. Se la componente colloidale è ben rappresentata ed ha una elevata affinità per il fitofarmaco, quest’ultimo risulterà fortemente adsorbito dal suolo che ne ostacolerà la percolazione in profondità. Viceversa nei suoli sabbiosi i fitofarmaci tenderanno a concentrarsi nella fase liquida e il loro trasporto sarà favorito dall’apporto di acque meteoriche o irrigue. La gran parte dei lavori in questione hanno avuto come oggetto di studio l’adsorbimento di alcuni erbicidi su suoli ben classificati dal punto di vista sia delle caratteristiche chimiche che fisiche. E’ stato visto che il tipo di superficie interessata all’adsorbimento dipende essenzialmente dalla struttura chimica della molecola. Molecole neutre apolari tendono a legarsi essenzialmente alla sostanza organica, a volte in maniera scarsamente reversibile (isteresi). Mentre molecole con caratteristiche - 104 - basiche o acide, a seconda del pH del mezzo, potranno essere attratte o addirittura respinte dalle superfici del suolo. Si è fatto uso dell’equazione di Freundlich per quantizzare gli adsorbimenti osservati, mentre l’analisi di regressione lineare o multipla ha permesso di stabilire correlazioni tra l’adsorbimento e le differenti componenti del suolo coinvolte. VOLUMI ED ARTICOLI PUBBLICATI: - A. Pusino, I. Braschi, S. Petretto,C. Gessa. Photodegradation of Herbicide Triasulfuron. Pestic. Sci., 55, 479 (1999).Agric. Food Chem. - I. Braschi, A. Pusino, C. Gessa e J. M. Bollag. Degradazione chimica e biologica del primisulfuron. XVII Convegno Nazionale S.I.C.A., Portoferraio (1999) p 122. FINANZIAMENTI OTTENUTI: MURST 1998-1999 Degradazione abiotica di erbicidi. GRUPPO COORDINATO DAL PROF. VINCENZO SOLINAS 1) Influenza dei micronutritivi sul metabolismo fenolico e sulla diffusione di specie aromatiche “efficienti” e “non efficienti” in suoli della Sardegna con differenti caratteristiche chimiche e pedologiche. Lavori precedenti della nostra unità di ricerca avevano dimostrato che le condizioni pedotrofiche e ambientali influenzano e modificano il biochimismo e la fisiologia delle piante spontanee. In particolare, si trovò che, contrariamente a quanto generalmente ritenuto, il rifornimento di acqua induceva in Thymus capitatus Hoff. & Lk. e in Rosmarinus officinalis L. una maggiore produzione di biomassa e soprattutto un aumento relativo e assoluto dell’olio essenziale. Si dimostrò anche che il rifornimento di Fe attraverso somministrazione fogliare modificava in maniera significativa la composizione dell’olio essenziale in Rosmarinus officinalis L. con un aumento della componente ossidata (verbenone) relativamente al contenuto in idrocarburi (ß-pinene) e canfora, con un evidente miglioramento delle caratteristiche ai fini dell’industria estrattiva - 105 - E’ allora abbastanza probabile che le condizioni pedotrofiche e ambientali, in particolare la “biodisponibilità” di micronutrienti, possano influenzare in maniera determinante anche la diffusione delle piante nell’ambiente in funzione della loro capacità di adattamento. Pertanto, è stato intrapreso uno studio sulla diversa diffusione spontanea di Thymus capitatus su suoli calcarei a pH alcalini e di Thymus herbabarona L. su suoli acidi e subacidi, suoli sviluppatisi oltre che su matrice geologica diversa, anche in ambienti diversi per piovosità e temperatura. La base teorica di tale ricerca è la diversa disponibilità di microelementi, in particolare Fe, Mn e Zn Cu, nei suoli a diverso pH e la capacità delle piante di reagire alla loro non biodisponibilità. Il nostro studio vuole verificare se la specie Thymus herba-barona, è una pianta “non efficiente” e quindi è giustificata la sua diffusione spontanea nei suoli acidi, dove la biodisponibilità dei micronutritivi è resa possibile dal basso pH del suolo; e se, proprio per la ragione opposta, T. capitatus è invece “efficiente”. I risultati sinora ottenuti allevando piante spontanee trapiantate di T. herba-barona L. e di T. capitatus Hoff. & Lk. su sabbia silicea con soluzione nutritiva completa o senza Fe, e analizzando l’acidificazione del mezzo a contatto con la rizosfera e la produzione di molecole complessanti mediante HPLC sembrano confermare la nostra ipotesi. I risultati, anche se relativi a un basso numero di campioni di materiale vegetale, inoltre di dubbia omogeneità, sembrano dimostrare che in T. capitatus, specie se allevato in assenza di Fe, si ha una maggiore estrusione di H+ e di molecole complessanti: ciò giustificherebbe la sua diffusione spontanea nei suoli alcalini. 2) Meccanismi di umificazione di residui dell’attività agro-industriale in funzione di pretrattamenti chimici differenziali. Refluo da oleificio addizionato a suoli calcarei e a suoli sviluppati su residui di miniera, ricchi di Fe, Cu, Zn e Pb, ha provocato nei primi un progressivo aumento di Fe (III) nella fase liquida, da 4 a 8 volte maggiore rispetto al suolo non trattato, e nei secondi l’immediata solubilizzazione dei metalli, in quantità superiore a quelle ottenute con estraenti normalmente usati nelle analisi dei suoli, come acetato e ossalato. Entrambi i fenomeni sono stati messi in relazione con la presenza nel refluo di molecole a basso peso molecolare (principalmente fenoli e acidi organici) capaci di interagire - 106 - con le frazioni minerali del suolo, in particolare ossidi e ossidrossidi, attraverso reazioni redox e di complessazione che provocano la solubilizzazione e la conseguente mobilizzazione di metalli bi- e trivalenti. Nel suolo i composti fenolici subiscono una rapida decomposizione ossidativa, biotica e/o abiotica, che porta alla formazione di composti non tossici, preumici o umosimili. Ciò induce a ritenere che il riciclo di tali residui possa rappresentare un utile mezzo per recuperare sostanza organica e elementi nutritivi in essi presenti e quindi influire positivamente sulla fertilità e sulla struttura dei suoli ai quali essi sono stati addizionati come ammendanti o come correttivi. L’effetto mobilizzante del refluo da oleificio sui micronutritivi e sui metalli pesanti è certamente positivo per la nutrizione vegetale nei suoli a bassa disponibilità, ma pericoloso nei suoli particolarmente ricchi di tali elementi, ad es. suoli originatisi su discariche di miniera. Con lo scopo di studiare la possibilità di abbattere il potere fitotossico dei residui da oleificio mediante pretrattamenti chimici, e quindi avere residui più umificati, meglio utilizzabili come ammendanti organici del suolo, residui da oleificio ottenuti con un sistema estrattivo binario sono stati addizionati con diverse quantità di CaO e di Ca(OH)2, lasciati a maturare in condizioni controllate di temperatura e umidità e su di essi è stata seguita con analisi appropriate (FT-IR, C13NMR) l’evoluzione della sostanza organica. I risultati dimostrano l’efficacia del trattamento alcalino nel promuovere quelle reazioni ossidative sulla componente fenolica che portano ad una più veloce umificazione di questi residui. L’utilizzazione di questi residui freschi o umificati come ammendanti in suoli minerari o agrari dimostra che essi influenzano la mobilità degli elementi pesanti: favorendola se essi formano complessi a sfera esterna (Mn), o diminuendola se essi formano complessi a sfera interna (Fe, Zn, Pb), in funzione del grado di umificazione di tali residui. VOLUMI ED ARTICOLI PUBBLICATI: - Solinas V., Scarpa M.G.: Influenza dei micronutritivi sul metabolismo fenolico e sulla produzione di olio essenziale in specie di Thymus endemiche nel territorio sardo-corso. Incontro scientifico INTERREG II, 29-30/3/1999, Corte (Corsica) - 107 - - Deiana S., Manunza B., Palma A., Pistidda C., Premoli A. e Solinas V.: Riduzione di Cr (VI) da parte di acidi umici di sintesi. IV Conv. Naz. HISS “Le ricerche di base e le applicazioni delle sostanze umiche alle soglie del 2000”, Alghero 26-28/5/1999, 69-77. - Solinas V., Deiana S., Palma A., Spina V. e Gessa C.: Processi di umificazione in residui da oleificio pretrattati con alcali. IV Conv. Naz. HISS “Le ricerche di base e le applicazioni delle sostanze umiche alle soglie del 2000”, Alghero 26-28/5/1999, 95-102. - Manunza B., Deiana S., Pintore M., Solinas V. and Gessa C.: The complexes of cadmium with phytochelatins. A quantum mechanics study 5th Intern. Conf. on the Biogeochemistry of Trace Elements, Vienna, 1115/7/1999. 884-885. - Solinas V., Deiana S., Manunza B. and Gessa C.: Adsorption of Ferrioxamine-B (FeDFOB) onto Monosaturate Men+-Bentonite. 5th Intern. Conf. on the Biogeochemistry of Trace Elements, Vienna, 11-15/ 7/1999. 1052-1053. - Luciano P., Lentini A., Dettori C., Solinas V. and Sanna Passino G.: Gypsy moth development on foliage of several oaks in Sardinia. Bull. OILB/SROP, vol.00(00), 1999:00-00 (in press). FINANZIAMENTI OTTENUTI 40% MURST 1998-1999 Interazioni tra residui da oleificio e suoli di diversa origine: aspetti chimici e biologici ed effetti sulla disponibilità di elementi nutritivi e sulla mobilizzazione di metalli pesanti. INTERREG II 1998-1999 Influenza dei micronutritivi sul metabolismo fenolico e sulla produzione di olio essenziale in specie di Thymus endemiche nel territorio sardo-corso. LABORATORI 1) Laboratorio Chimica Ambientale 2) Laboratorio Fitofarmaci - 108 - 3) Laboratorio Diffrattometria 4) Laboratorio Modellistica Molecolare 5) Laboratorio Microstrutture SEZIONE DI MICROBIOLOGIA AGRARIA GRUPPO DI RICERCA: Professori Ordinari: Pietrino Deiana, Giovanni Antonio Farris Ricercatori: Marilena Budroni Assegni di Ricerca: Stefania Usai Dottorandi in Biotecnologie Microbiche: Giovanni Giordano, Nicoletta Mangia, Giovanni Pinna, Maria Giovanna Sanna Dottori in Ricerca: Severino Zara Articolo 37: Maria Antonietta Demontis Collaboratori Tecnici: Giuseppe Agliega, Antonio Delogu, Giuseppina Emonti, Luisanna Lecis, Umberto Pirisi, Carla Sotgiu. PRINCIPALI GRANDI TEMI DI RICERCA: La sezione di Microbiologia fondata dal Prof. Augusto Capriotti, al quale è intitolata, svolge la sua attività di ricerca nei campi della Microbiologia alimentare, in particolare enologica e lattiero-casearia, delle Biotecnologie Microbiche avanzate e della Microbiologia del Suolo. Nel 1999 i risultati più significativi nel settore delle Biotecnologie Innovative riguardano: SETTORE ENOLOGICO 1) La caratterizzazione molecolare di popolazioni autoctone di lieviti flor. La Vernaccia di Oristano, la Malvasia di Bosa e l’Arvisionadu di Benetutti sono dei vini tipici della Sardegna prodotti con la tradizionale - 109 - tecnica della florizzazione. L’affinamento di questi vini è un complesso fenomeno microbiologico nel quale i ceppi flor della specie Saccharomyces cerevisiae svolgono un ruolo determinante. .La capacità’ di formare biofilm sulla superficie del vino e’un insolito ma essenziale carattere in questi lieviti. La florizzazione può offrire però la possibilità di sviluppo ad altri microrganismi che intervengono negativamente sulle caratteristiche finali del vino, compromettendo così la buona riuscita dell’affinamento e determinando un rapido decadimento qualitativo del prodotto. Poter gestire questo processo con l’impiego di ceppi selezionati, e monitorare in tempi brevi il suo corretto svolgimento con tecniche rapide e precise é quindi di fondamentale importanza.Tradizionalmente l’identificazione e la caratterizzazione a livello di specie e di ceppo è basata sulle caratteristiche morfologiche e fisiologiche; queste metodiche richiedono tempi lunghi, e talvolta questi caratteri sono instabili e determinati da singole mutazioni. Negli ultimi anni c’è stato un rapido sviluppo di tecniche molecolari che permettono di ottenere in tempi brevi risultati maggiormente affidabili. In un nostro precedente lavoro alcuni ceppi flor sono stati isolati, caratterizzati e suddivisi in gruppi in base al loro cariotipo. Scopo: per ottenere una completa caratterizzazione molecolare che permetta il loro riconoscimento nel monitoraggio del processo d’affinamento, alcuni di questi ceppi sono stati caratterizzati utilizzando un nuovo protocollo di PFGE, l’amplificazione a random del DNA genomico (RAPDPCR), e l’analisi dei profili di restrizione delle regioni non trascritte interne al DNA ribosomale (RFLP-PCR NTS) analisi dei profili del DNA genomico (RFLP), analisi dei profili proteici della parete e l’analisi dei profili di restrizione del DNA mitocondriale (RFLP mtDNA) Risultati: Tra le diverse tecniche molecolari utilizzate in questo studio per la caratterizzazione intraspecifica dei ceppi, la PFGE e la RAPD-PCR hanno dato i risultati più interessanti, mentre la RFLP delle regioni non trascritte interne al rDNA non ha dato risultati utili per questo tipo di analisi. L’impiego di un nuovo protocollo per la PFGE, ha permesso di rilevare delle differenze che non era stato possibile verificare nel precedente studio. Questo sta a dimostrare che il risultato di questa tecnica è condizionata dal protocollo utilizzato. Tuttavia la messa a punto e la standardizzazione del protocollo permettono di ottenere buoni risultati, ripetibili e affidabili. - 110 - Lo studio della biodiversità microbica nell’ambito del settore enologico, attraverso la caratterizzazione molecolare dei ceppi isolati è di grande importanza. Infatti le comuni pratiche enologiche possono ridurre la naturale diversità che è determinante per la produzione di vini tipici. 2) Studio del ciclo vitale di ceppi flor Gli ambienti da cui questi ceppi sono stati isolati rappresentano un ecosistema non ancora colonizzato dai lieviti selezionati; sono dunque serbatoi di biodiversità. Tra i fattori che hanno prodotto tale biodiversità il ciclo vitale svolge un ruolo critico. Secondo alcuni autori, l’elevata concentrazione di alcol etilico nei vini tipo-Sherry conferisce ai ceppi flor una costituzione genomica e genetica diversa rispetto agli altri lieviti vinari ed un polimorfismo cromosomico meno marcato. Tuttavia le colture monosporiali di prima generazione dei ceppi da noi analizzati hanno mostrato un cariotipo diverso da quello parentale. Questo ci ha indotto a studiare la diversità genetica dei ceppi flor. La presenza di un tale mosaico di lieviti naturali fenotipicamente distinti in una popolazione, probabilmente dovuto ad un adattamento a microambienti specifici, può avere implicazioni molto importanti per l’ecologia e per l’uso biotecnologico dei ceppi selvaggi. Pensiamo che il comportamento non omotallico mostrato dai nostri ceppi potrebbe spiegare il livello di eterozigosi in essi riscontrato. La pratica diffusa di miscelare i vini di differenti annate e di differenti cantine potrebbe incrementare l’incrocio con altri ceppi. A partire dall’analisi del diverso ciclo vitale riscontrato per i ceppi flor oggetto di studio lo scopo di questo lavoro è quello di studiare le cause che determinano la segregazione semiomotallica del tipo sessuale per ottenere ibridi migliorati e potenzialmente utilizzabili in cantina, sia in fase fermentiva che di florizzazione. 3) Clonaggio e isolamento di geni coinvolti nel fenomeno flor Scopo E’ stato intrapreso uno studio per identificare i geni coinvolti nel fenomeno flor; questi ceppi sono in grado di operare una trasformazione ossidativa successiva alla primaria conversione degli zuccheri in alcool. Infatti una piccola quantità di alcool viene ossidata ad acetaldeide; tale ossidazione e’ accompagnata da altre reazioni enzimatiche e non, importanti - 111 - per le caratteristiche aromatiche e gustative di tali vini. Solo ceppi di lieviti capaci di formare un film possono mediare la conversione aerobica obbligata di alcool in acetaldeide in un ambiente tipicamente anaerobico, quale e’ il vino. Risultati: sono state adottate due diverse strategie di clonaggio: - La shuttle mutagenesis: è stato isolata una ORF mutata in un trasformante flor-. - L’ORF è stata identificata in banca dati con la sigla YDR017c e risulta codificare per una proteina citoplasmatica. Creazione di banca genomica e isolamento del gene per complementazione Il gene CTH1 (Cysteine3Histidine) di Saccharomyces cerevisiae è risultato coinvolto nella formazione di un aggregato cellulare (flor) sulla superficie del vino. Codifica per una proteina di 325 aminoacidi. Questa proteina appartiene alla famiglia delle inducible zinc-finger proteins. Il ruolo di CTH1 in Saccharomyces cerevisiae non è ancora molto chiaro. L’isolamento di questi due geni e la loro successiva caratterizzazione consentiranno di definire meglio il fenomeno flor, che rappresenta un modello di studio eucariotico dell’aggregazione cellulare. VOLUMI ED ARTICOLI PUBBLICATI: - Cabras P., Angioni A., Garau V.L., Pirisi F.M., Farris G.A., Madau G., Emonti G. (1999). Pesticides In Fermentative Process Of Wine. J. Agric. Food Chem., 47, 3854-3857. - Cabras P., Farris G.A. (1999). Residui Di Fitofarmaci Nell’uva E Nel Vino.Vignevini, N. 7/8, 38-41. - Piga A., D’aquino S., Agabbio M., Emonti G., Farris G.A. (2000). Influence Of Storage Temperature On Shelf-Life Of Minimally Processed Cactus Pear Fruits. Lebensm —Wiss. U.-Technol., 33, - Budroni M., Giordano G., Pinna G., Farris G.A. (2000). A Genetic Study of Natural Flor Strains Isolated During Biological Aging from Sardinian Wines (in press) - 112 - CONVEGNI, CONFERENZE, SEMINARI: - Budroni M., Cirotto G.M., Zara R., Ansanay V., Blondin B., Farris G.A. (1999). The CTH1 gene is involved in flor formation by Saccharomyces cerevisiae natural strains. XIX International Conference on Yeast Genetics and Molecular Biology ; Rimini, Italy, 25-30 May. - Giordano G., Budroni M., Emonti G., Farris G.A. (1999). Genetic evolution of flor strains isolated from Sardinian wines. XIX International Conference on Yeast Genetics and Molecular Biology; Rimini, Italy, 25-30 May. - Giordano G., Muzzu A, Budroni M., Farris G. A. (1999). Ciclo vitale e biodiversità di lieviti flor autoctoni. 5ÿ Convegno Nazionale Biodiversità; Caserta, 9-10 settembre. - Farrisg A., Budroni M., Pinna G., Giordano G. (1999). Biodiversity and Starter Problem in Wine-making. Proceedings of the 4th Workshop on the Developments in the Italian PhD Research in Food Biotechnology; Rifreddo (PZ), 29 settembre- 1 ottobre. - Pretti L., Budroni M., Pavia J., Farris G.A., Mormeneo S. (1999). The “flor formation”, some biological aspects. Proceedings of the 4th Workshop on the Developments in the Italian PhD Research in Food Biotechnology; Rifreddo (PZ), 29 settembre-1 ottobre. - Zara S., Bakalinsky A., Budroni M. (1999). Genetic analysis of film formation by wine strain of the yeast Saccharomyces cerevisiae used to make Vernaccia, Malvasia and Arvisionadu wines in Sardinia. Proceedings of the 4th Workshop on the Developments in the Italian PhD Research in Food Biotechnology; Rifreddo (PZ), 29 settembre-1 ottobre. - Pinna G., Budroni M., D’aguanno E., Pinna D., Farris G.A. (1999). Caratterizzazione molecolare di ceppi flor di Saccharomyces cerevisiae. 1ÿ Convegno Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV); Riva del Garda (TN), 2-6 ottobre. - 113 - COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: ITALIA —MAROCCO. Isolamento e caratterizzazione di batteri lattici da impiegare nella produzione dei prodotti lattiero-caseari del Marocco. Centre Technique des Industries Agro-Alimentaires. Casablanca COLLABORAZIONI: Prof. Alan Bakalinsky; Oregon State University; Prof. I.S. Pretorius, Institute for Wine Biotechnology, University of Stellenbosch, South-Africa; Prof. Bruno Blondin; ENSA-INRA Montpellier; Prof. Torsten Nillson —Tillgren, Dep. of Genetics, University of Copenhagen; Prof. Rafael Sentandreu, Universidad de Valencia. COLLABORAZIONI CON EE.LL. E IL MONDO DELLE IMPRESE: REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNITÀ MONTANE MARGHINE -PLANARGIA N° 8 GAL COROS GAL MEILOGU PORTO CONTE RICERCHE CONSORZIO PANE CARASAU CANTINE DISTILLERIA FRATELLI RAU ASSEGNAZIONE DEI FONDI DI ATENEO PER LA RICERCA INTRAUNIVERSITARIA ED INTERUNIVERSITARIA: - 60% La biodiversità nei lieviti vinari: approccio multimetodologico per l’identificazione e il monitoraggio di ceppi selezionati da utilizzare in cantina Responsabile Dott. Marilena Budroni - 114 - FINANZIAMENTI OTTENUTI: FONDI DELLA RAS - Realizzazione di un programma di ricerca sul vitigno e il vino Vernaccia FONDI DELLA COMUNITÀ MONTANA DI MACOMER, UNIONE EUROPEA - Ruolo della fermentazione e della maturazione nella produzione di vini di qualità DISTELLERIE F.LLI RAU - Studio per il miglioramento dell’efficienza tecnico-produttiva e della qualità del liquore Mirto di Sardegna SUI FONDI DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE, PROGETTO FINALIZZATO: MIELE, APE, AMBIENTE (AMA) - Composizione microbiologica dei mieli della Sardegna BIOTECNE - Valorizzazione del patrimonio enologico sardo con l’impiego di ceppi migliorati del lievito Saccharomyces cerevisiae INEA; POM - Miglioramento e valorizzazione dei vini ottenuti da uve dell’Italia meridionale attraverso lo studio ed il controllo delle variabili critiche che né determinano la tipicità - Innovazioni di processo e di prodotto per l’enologia meridionale 40% 1998 - CaratterizzazioenTassonomica e biotecnologica dei lieviti flor SETTORE LATTIERO CASEARIO Impiego della microflora lattica naturale nella razionalizzazione della produzione del Fiore Sardo Le sperimentazioni eseguite, da considerare comunque preliminari, hanno consentito di acquisire alcuni dati tecnici necessari per uniformare i caratteri organoletici tipici, elevare la qualità del Fiore Sardo, diminuire gli scarti di produzione e soprattutto di realizzare uno schema base di - 115 - sistema di autocontrollo da adattare, previe le opportune modifiche, ad altre aziende produttrici di Fiore Sardo. Il progetto di ricerca proposto può portare un contributo tecnico/ scientifico che arricchisce il panorama produttivo del settore lattiero/caseario della Sardegna. L’uso di specie e ceppi microbici diversi e caratterizzati dal punto di vista fisiologico costituisce un presupposto fondamentale per il miglioramento qualitativo e la diversificazione delle produzioni. I risultati raggiunti possono, inoltre essere sfruttati economicamente da parte di, imprese che producono e commercializzano starter per finalità casearie. Attualmente in Sardegna il mercato degli starter lattici può essere valutato intorno a £ 700.000.000 Disporre di miscele e associazioni di batteri lattici idonei per la produzione di Fiore Sardo è importante per la caratterizzazione microbiologica, per migliorare la qualità sensoriale, nutrizionale e probiotica, garantire la salubrità e la sicurezza dei formaggi. CONVEGNI, CONFERENZE E SEMINARI: - Mangia N., Sanna M.G., Usai S., Deiana P.: Fiore Sardo Cheese lactic microflora. Symposium on Development Strategy for the scheep & goat Dairy Sector, 13-14 april 2000, Nicosia Cyprus. - Usai S., Catzeddu P., Deiana P.: Streptococcus thermophilus fermenting galactose isolated from Genetics metabolism and applications. Veldhoven, 19-23 september 1999. - Usai S., Catzeddu P., Pinna G., Deiana P.: Biotipizzazione di ceppi di Streptococcus termophilus isolati da latte ovino e derivati. IV Congresso Nazionale Biodiversità: Germoplasma locale e la sua valorizzazione. Alghero,8-11 settembre 1998. COLLABORAZIONI CON EE.LL. E IL MONDO DELLE IMPRESE: - Associazione Nuorese Produttori latte, carni, lana ovi-caprini - Cooperativa pastori ovodda (NU) ATTREZZATURE UTILIZZATE: La sezione dispone di tre laboratori provvisti delle attrezzature indispensabili per ricerche microbiolgiche e di biologia molecolare. - 116 - SEZIONE DI TECNOLOGIE ALIMENTARI AREA SCIENTIFICA: Tecnologie Alimentari GRUPPO DI RICERCA Professori Ordinari: Mario Agabbio Professori Associati: Gianluigi Madau, Raffalele Lorenzo Campus, Maria Cristina Nicoli Ricercatori: Vincenzo Vacca, Antonio Piga Collaboratori Tecnici: PRINCIPALI GRANDI TEMI DI RICERCA La sezione di Tecnologie Alimentari sviluppa le sue tematiche di ricerca in tre direttrici principali, precisamente: 1) Studio delle variazioni qualitative e delle proprietà antiossidanti di alimenti di origine vegetale in seguito a processi di trasformazione e conservazione. In quest’ambito, particolare attenzione è rivolta nei confronti delle tecnologie di tipo tradizionale e/o mild _applicate nell’ottenimento di prodotti essiccati, paste alimentari, pane, prodotti minimamente trasformati e fermentati. 2) Caratterizzazione chimica dei vini della Sardegna, con particolare riguardo all’individuazione dello spettro polifenolico dei vini bianchi. 3) Valorizzazione dei prodotti lattiero caseari della Sardegna. Tra gli aspetti maggiormente interessanti si cita il settore dei derivati ovi-caprini. SINTESI DEI RISULTATI RAGGIUNTI: I principali risultati ascrivibili alla tematica della valorizzazione dei prodotti di origine vegetale comprendono la determinazione delle cinetiche di essiccamento di frutti appartenenti a varietà locali di specie frutticole. Risultati interessanti sono emersi dallo studio delle variazioni delle proprietà antiossidanti di derivati agrumari quali spicchi e succhi di frutti di - 117 - arancio e mandarino. Infatti, a prescindere dall’intensità del trattamento applicato e dalla durata di conservazione, si è registrata una costanza della capacità antiossidante totale ed, in alcuni casi, al suo aumento. Il dato importante è da ricercare nel fatto che tale comportamento appare totalmente disgiunto dalle variazioni dell’acido ascorbico a cui, sino ad ora, è stato attribuito un ruolo preponderante nella spiegazione della capacità antiossidante totale. É probabile che altri composti, quali i polifenoli, possano spiegare questi risultati. Per quanto riguarda gli oli extra vergini di oliva si è arrivati ad una caratterizzazione chimica degli oli delle cinque principali zone della Sardegna. Mediante analisi statistica è stato possibile distinguere abbastanza agevolmente gli oli delle differenti zone. Si punta alla conoscenza più approfondita dei rapporti tra le variazioni dei diversi costituenti di differenti matrici alimentari o di sistemi modello in relazione ai più vari tipi di trattamento di trasformazione/conservazione, tradizionali od emergenti. Ricerca della variazione della capacità antiossidante in seguito ai processi di trasformazione e/o conservazione. VOLUMI ED ARTICOLI PUBBLICATI: - Agabbio M., 1999. Reducing postharvest losses of citrus fruits: an overview. In: M. Schirra (Ed.), Advances in postharvest diseases and disorders control of citrus fruits _(pp. 57-70). Research Signpost, India. - Agabbio M., D’hallewin G., Lovicu G., Mura M., Pala M., Schirra M., 1999. Fruit canopy position effects on quality and storage response of ‘Tarocco’ oranges. International Synposium on Effect of Preharvest and Postharvest Factors on Storage of Fruit. Varsavia (Polonia), 3-7 agosto 1997. - Vacca V., Battacone G., Piga A., Carta G., Agabbio M., 1999. Studio di alcune caratteristiche compositive di oli extra vergini di oliva sardi in relazione all’origine geografica. La Rivista Italiana delle Sostanze Grasse, 76 (1): 11-14. Piga A, Nicoli M.C., - Dalla Serra A., Franco M.A., Mattivi F., Ramponi M., Vacca V., Versini G., 1999. Aroma characterization of Sardinian strawberry tree (Arbutus unedo L.) honey. Italian Journal of Food Science, XI (1), 47-56. - 118 - - Piga A, Nicoli M.C., Vacca V., Agabbio M., 1999. Influenza di lavorazioni al minimo sulle proprietà antiossidanti di derivati agrumari. In corso di stampa su atti del CISETA_, Cernobbio (CO), 16-17 settembre 1999. - Piga A., D’aquino S. Agabbio M., Angioni M., 1999. Influenza di alcune pratiche di condizionamento sulla shelf-life di fico d ‘India della varietà Gialla. Atti convegno Fruttiferi tropicali e subtropicali in Italia, Ragusa, 5-6 Novembre 1999:55-56. - Agabbio M, D’Aquino S., Piga A., Molinu M.G., 1999. Agronomic behaviour and postharvest response to cold storage of Malvasio mandarin fruits. Fruits, 54:103-114. - Cabras P., Angioni A., Garau V.L., Pirisi F.M., Farris G.A., Madau G., Emonti G., 1999. Pesticides in fermentative processes of wine. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 47(9): 3854-3857. - Piga A, Gambella F., Agabbio M., 1999. Prove di disidratazione osmotica di frutti di fico (Ficus carica L.). In corso di stampa su atti del CISETA, Cernobbio (CO), 16-17 settembre 1999. - D’Aquino S., Agabbio M., Piga A., Continella G., 1999. Il confezionamento con film plastico riduce le alterazioni dei frutti di avocado in frigoconservazione e ne prolunga la vita postraccolta. Atti convegno Fruttiferi tropicali e subtropicali in Italia, Ragusa, 5-6 Novembre 1999: 55-56. - Agabbio M., D’aquino S., Piga A., Continella G., 1999. Risposta di frutti di nespolo del Giappone della cv Palermitana _ alla conservazione refrigerata. Atti convegno Fruttiferi tropicali e subtropicali in Italia, Ragusa, 5-6 Novembre 1999: 99-100. - Piga A., 1999. La fisiologia degli ortofrutticoli minimamente trattati. In: problematiche relative alla produzione di alimenti minimamente trattati_, Foggia, 20-21 Maggio 1999. In corso di stampa. - D’Aquino S., Piga A., Agabbio M., 1999. Condition of film wrapped Fairchild _fruits held in shelf-life conditons. Proc. Of the International Symposium on Challenges of packaging in the 21st century _, Singapore, 7-9 July 1999: 191-202. - 119 - - Nicoli M.C., Piga A., D’Aquino, Vacca V., Agabbio M., 1999. Minimal processing of fruit and vegetables: influence on concentration and activity of some naturally occurring antioxidants in orange derivatives. In Proceedings of Food and Cancer Prevention III, Norwich (UK) Sept. 47, in stampa. - Pittia P., Nicoli M.C., Comi G., Massini R, 1999. Shelf-life extention of fresh like ready to use pear cubes. J. Sci. Food Agric., 79: 955-960. - Anese M., Manzocco L., Nicoli M.C., Lerici C.R., 1999. Antioxidant properties of tomato juice as affected by heating. J. Sci Food Agric. 79: 750-754. - Manzocco L., Nicoli M.C., Anese M., Pitotti A., Maltini E., 1999. Polyphenoloxidase and peroxidase activity in partially frozen systems with different physical properties. Food Research International. 31: 353-370. - Nicoli M.C., Anese M.C., Manzocco L., 1999. Oil stability and antioxidant properties of an oil-tomato food system as affected by processing. Advances in Food Sciences, 21: 10-14. - Manzocco L., Nicoli M.C., Maltini E., 1999. Differential scanning calorimetry of Maillard reaction in glucose-glycine model systems. J. Food Proc. Pres., 23: 317-328. - Anese M., Nicoli M.C., Massini R., Lerici C.R., 1999. Effect of drying process on the Maillard reaction in pasta. Food Research Int., 32: 193-199. - Manzocco L., Calligaris S., Mastrocola D., Nicoli M.C., Lerici C.R., 1999. Enzymatic and chemical oxidation of polyphenol contaioning foods. In Proceedings of Food and Cancer Prevention_, Norwich Sept. 4-7, in stampa. - Anese M., Nicoli M.C., Lerici C.R., Massini R., 1999. The influence of heat treatments on the antioxidant properties of foods. In Proceedings of Food and Cancer Prevention _, Norwich Sept. 4-7, in stampa. - Manzocco L., Calligars S., Nicoli M.C., Lerici C.R., 1999. Relazioni tra cambiamenti di colore e proprietà antiossidanti negli alimenti in seguito a riscaldamento. In Ricerche ed innovazioni nell industria alimentare. Vol. 4, (a cura di S. Porretta), Chiriotti Editori, in stampa - 120 - - Nicoli M.C., Anese M., Parpinel M., 1999. Influence of processing on the antioxidant properties of fruit and vegetables. Trends in Food Science and Technology, 10: 94-100. - D’hallewin G., Schirra M., Manueddu E., Piga A., Ben-Yehoshua S., 1999. Scoparone and scopoletine accumulation and UV-C induced resistance to postharvest decay in oranges as influenced by picking date. Journal of American Society for Horticultural Science, 124 (6):702-707. CONVEGNI, CONFERENZE, SEMINARI: - Seminario Il prodotto agricolo di qualità tra attività di impresa e tutela del consumatore, Alghero, 3-5 Giugno 1999. - CISETA, Cernobbio (CO), 16-17 settembre 1999. - Workshop, Problematiche relative alla produzione di alimenti minimamente trattati, Foggia, 20-21 Maggio 1999. - International Symposium on Challenges of packaging in the 21st century, Singapore, 7-9 July 1999. - International Symposium on Food and Cancer Prevention III, Norwich (UK) 5-8 September 1999. - Convegno Nazionale su Fruttiferi tropicali e subtropicali in Italia, Ragusa, 5-6 Novembre 1999. COLLABORAZIONI Nel corso del 1999 la sezione ha collaborato con i seguenti istituti di ricerca esteri: Department of Horticulture, Ege University, Faculty of Agriculture, Bornova, Izmir, Turchia; Université de Corte (Corsica), Faculté des Sciences et Techniques. COLLABORAZIONI CON EE. LL. E CON LE IMPRESE: La sezione ha mantenuto numerosi contatti con gli enti locali e con le imprese (caseifici, cantine sociali del vino, imprese di trasformazione), sia sotto forma di progetti di ricerca comuni e convenzioni. Tra le istituzioni e imprese si citano: ERSAT - 121 - CONSORZIO PROVINCIALE DI FRUTTICOLTURA DI SASSARI ORGANISMO DI CONTROLLO DEI PRODOTTI ANIMALI (OCPA) SELLA & MOSCA DITTA RAU COPAR COLLABORAZIONI CON CONSORZI E CNR La collaborazione con il CNR è stata svolta all’interno di progetti comuni. Tale attività ha portato alla pubblicazione di alcuni contributi su riviste internazionali e su atti di convegno. FINANZIAMENTI OTTENUTI: PROGRAMMA DI INIZIATIVA COMUNITARIA (P.I.C.) INTERREG II. COFINANZIATO DA RAS-CEE, COMPRENDENTE I SOTTOPROGETTI - Caratterizzazione di specie da frutto tipiche dell’ambiente mediterraneo e valorizzazione commerciale attraverso l’uso di tecnologie postraccolta. - Caratterizzazione chimica e sensoriale degli oli vergini di oliva prodotti in Sardegna e in Corsica, Ricerche sul vino moscato prodotto in Sardegna. PROGETTO FINANZIATO CON LEGGE RAS N° 19 DEL 11.4.1996 PER UN PROGRAMMA DI COOPERAZIONE CON I PAESI IN VIA DI SVILUPPO PROGETTO FINANZIATO DALLA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - Valorizzazione del liquore mirto di Sardegna. PROGETTO FINANZIATO CON LEGGE RAS N° 19 DEL 11.4.1996 PER UN PROGRAMMA DI COOPERAZIONE CON LA TURCHIA DAL TITOLO - “Essiccazione dei frutti di fico (Ficus carica L.) mediante disidratazione con aria calda”. PROGRAMMA OPERATIVO MULTIREGIONALE (POM) MISURA 2. INNOVAZIONI TECNOLOGICHE E TRASFERIMENTO DEI RISULTATI DELLA RICERCA REGOLAMENTO CEE N. 2081/93 OBIETTIVO 1 QUADRO COMUNITARIO DI SOSTEGNO 1994-1999. - Valorizzazione delle risorse frutticole locali mediante tecniche di essiccazione delicate. - 122 - CONTRIBUTO MURST: PROGETTO GIOVANI RICERCATORI: 1999. - Effetto di diverse varianti tecnologiche sulla qualità di prodotti frutticoli minimamente trasformati. CONTRIBUTO CNR - Studio della biodiversità di specie legnose per la valorizzazione nella frutticoltura. - Progetto di ricerca ex-60% - Influenza dell’essiccazione industriale sul contenuto in aflatossine di frutti di fico (Ficus carica L.). ATTREZZATURE UTILIZZATE: I ricercatori della sezione hanno utilizzato per le proprie sperimentazioni i laboratori a disposizione della sezione e precisamente: n. 1 laboratori analitici n. 4 laboratori tecnologici DATI FINANZIARI DEL DISAABA Osservzioni: RESIDUI SULLA RICERCA SUL BILANCIO 1999: £ 599.509.169 PRESTAZIONI PER CONTO TERZI: - Prestazioni a pagamento - Contratti £. 9.644.223 £. 260.243.809 - 123 - GRUPPO DI RICERCA COORDINATO DAL PROF. SALVATORE DEIANA - Prof. Salvatore Deiana Prof. Vincenzo Solinas Dott. Alessandra Premoli Dott. Bruno Manunza Dott. Amedeo Palma Gian Paolo Lauro (tecnico) PRINCIPALI TEMATICHE DI RICERCA Le principali tematiche di ricerca affrontate dal gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Salvatore Deiana nel triennio 1996/99 possono essere così sintetizzate: 1) Meccanismi di complessazione e di riduzione connessi ai fenomeni di trasporto e di accumulo di micronutritivi nel sistema suolo-pianta. 2) Studio delle caratteristiche chimico-fisiche e delle reazioni redox e di complessazione degli acidi umici. 3) Applicazione delle tecniche della dinamica molecolare allo studio di sistemi di interesse biologico e ambientale. 1. Questa linea di ricerca concerne lo studio dei processi di mobilizzazione e di trasporto dei nutritivi nel sistema suolo-pianta. In particolare, essa è rivolta a definire il contributo dei polisaccaridi acidi e degli essudati radicali a basso peso molecolare nei fenomeni di trasferimento del ferro e di altri micronutritivi attraverso lo strato mucillaginoso che avvolge le radici. Per approfondire le conoscenze sul ruolo dei polisaccaridi acidi nel trasporto ionico nel sistema suolo-pianta, è stato messo a punto dal nostro gruppo di ricerca un metodo di sintesi che consente di ottenere l’acido poligalatturonico organizzato in una struttura fibrillare simile a quella riscontrata nei sistemi naturali. L’uso di tale modello si è rivelato particolarmente valido per l’interpretazione dei fenomeni che regolano la - 124 - mobilità ionica sia nel suolo che nell’interfaccia suolo-radice. E’ noto che il ferro disponibile per le piante è il Fe(II) e che tale forma non è presente normalmente nei suoli. Le piante ferro efficienti sono tuttavia capaci di assorbire questo elemento attraverso processi riduttivi non ancora del tutto chiariti. In questo contesto è stato determinato, in soluzione acquosa, il meccanismo di riduzione del Fe(III) da parte dell’acido caffeico (CAF), molecola ben rappresentata negli escreti radicali, ed il ruolo del pH su tale meccanismo. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza che l’acido caffeico interagisce con diverse specie di Fe(III) operandone la riduzione nel campo di pH 2 - 4, mentre a valori di pH > 4 l’interazione porta alla formazione di complessi solubili e insolubili (polimeri). Con lo scopo di determinare il ruolo dei prodotti di ossidazione dell’acido caffeico (POC) nella riduzione del Fe(III), così come nella mobilizzazione del Fe(II) dalla matrice polisaccaridica, è stato messo a punto un metodo elettrochimico per la sintesi di questi prodotti. I risultati hanno messo in evidenza che i POC interagiscono sia con il Fe(III), operandone la riduzione, che con il Fe(II) dando luogo alla formazione di complessi che tendono a precipitare nel tempo. Questi risultati, oltre a chiarire alcuni aspetti dei meccanismi che regolano la riduzione del Fe(III) complessato dall’acido poligalatturonico e la mobilizzazione del Fe(II) da tale matrice, indicano che i prodotti di ossidazione del CAF, presenti nel sistema suolo-pianta quali prodotti dell’attività biologica del suolo e della pianta stessa, possono svolgere un ruolo importante nel regolare la disponibilità del ferro per le piante. E’ stato inoltre studiato il ruolo dei siderofori sulla reazione redox Fe(III)-acido caffeico. Le prove condotte hanno messo in evidenza che il DFOB è direttamente coinvolto nella riduzione del Fe(III). Ciò è particolarmente importante poichè rappresenta uno dei meccanismi attraverso i quali il ferro può essere rimosso dai siderofori e reso disponibile per le piante. Al fine di determinare il ruolo dei complessi metallo-poligalatturonati sull’attività di enzimi presenti nella rizosfera, è stato studiato il sistema Ca(II)-poligalatturonato-ureasi acida utilizzando un’ureasi purificata da Bacillus pasteurii immobilizzata su un gel formato da Ca-poligalatturonato. - 125 - I risultati ottenuti indicano che l’ureasi batterica presente nel mucigel radicale gioca un ruolo importante nel rendere disponibile l’azoto ureico. La sua attività infatti è significativamente conservata e protetta dall’immobilizzazione su gels idrofilici quali quelli prodotti dagli essudati radicali. La nostra attenzione è stata rivolta anche allo studio dei meccanismi interessati nell’adsorbimento dell’acido caffeico (CAF) e dei suoi prodotti di ossidazione su un idrossido di ferro amorfo. Il meccanismo di interazione tra gli idrossidi di ferro ed il CAF, evidenziato a valori di pH che si riscontrano nei suoli normali, suggerisce che esso debba essere tenuto in considerazione nello smaltimento di rifiuti, come le acque di vegetazione, che sono particolarmente ricche di acido caffeico e dei suoi prodotti di ossidazione. Infatti, l’adsorbimento di queste molecole su alcune componenti della frazione inorganica del suolo potrebbe ostacolare l’adsorbimento di importanti nutrienti, come il fosfato. Le reazioni di ossido-riduzione alle quali il vanadio ed il cromo vanno incontro nell’ambiente influenzano profondamente la disponibilità e le funzioni biochimiche di questi elementi. E’ stato osservato che le componenti poliuroniche del materiale mucillaginoso delle radici e delle pareti cellulari delle piante sono capaci di ridurre il V(V) a V(IV), il Cr(VI) a Cr(V) e Cr(III) e che le forme ridotte vanno incontro a processi di immobilizzazione, di traslocazione ed alla riossidazione. L’acido caffeico interagisce con il Cr(VI) operandone la riduzione a Cr(III) in un ampio campo di pH. Tale riduzione comporta la demolizione dell’acido caffeico con formazione di intermedi, alcuni dei quali mostrano una spiccata attività riducente. 2. La determinazione delle caratteristiche chimiche e strutturali degli acidi umici fornisce informazioni fondamentali per chiarire il loro comportamento nel suolo ed i processi (artificiali e naturali) che portano alla loro formazione. Consente inoltre di valutare la efficienza e selettività delle tecniche utilizzate per la loro estrazione da substrati di diversa origine. Le informazioni di natura strutturale sono anche utilizzabili come parametri di - 126 - classificazione delle sostanze umiche e costituiscono degli “indicatori” delle trasformazioni subite dalla materia organica del suolo durante il processo di umificazione. In questo contesto, l’attività di ricerca è stata rivolta allo studio delle caratteristiche strutturali degli acidi umici sia naturali che sintetici nonchè della loro capacità complessante e riducente. 3. Le tecniche di Molecular Modeling (Dinamica Molecolare, Meccanica Molecolare, metodi Monte Carlo e calcoli Quanto-meccanici), consentendo lo studio dei sistemi biologici su scala atomica e molecolare, costituiscono un valido mezzo per integrare ed interpretare le informazioni ricavate con tecniche sperimentali per arrivare alla descrizione e spiegazione di fenomeni complessi. Il sistema viene scomposto nei suoi costituenti essenziali che vengono studiati e descritti separatamente. Successivamente si affronta lo studio delle interazioni tra le singole parti per arrivare infine alla ricomposizione del sistema originario che è descritto attraverso la somma delle interazioni tra le sue componenti. La bontà del modello sviluppato viene valutata attraverso il controllo delle previsioni formulate. Queste tecniche hanno inoltre il vantaggio di consentire la costruzione e la valutazione delle proprietà di un gran numero di sistemi in tempi molto inferiori a quelli richiesti dalle consuete metodiche di laboratorio. Conseguentemente, ad esempio, la progettazione di un inibitore per un enzima o la scelta dell’ambiente ideale per una determinata reazione, risultano notevolmente facilitate dall’impiego delle tecniche della dinamica molecolare. Le tecniche dei “Molecular Modeling” sono state applicate a sistemi di interesse biologico e ambientale, in particolare sono state impiegate nello studio di: a) sistemi enzimatici b) studio della struttura di gels di acido poligalatturonico (PGA) e della dinamica di macro e micronutritivi in tali strutture c) studio dei complessi di inclusione ciclodestrina-fitofarmaco. - 127 - RICERCHE FINANZIATE 40% 1999 Titolo Ruolo degli essudati radicali nella mobilizzazione del ferro nell’interfaccia suolo-radice Obiettivo Definire il ruolo di alcuni acidi organici presenti nella rizosfera nel processo di riduzione e di complessazione del Fe(III) da parte dell’esculetina Risultati E’stato determinato il meccanismo di riduzione del Fe(III) da parte dell’esculetina in presenza e in assenza di alcuni acidi organici 60% 1999 Titolo Processi di detossificazione da metalli pesanti nel sistema suolo-pianta ad opera della sostanza organica Obiettivo Definire il contributo dei composti fenolici, delle sostanze umiche e di alcuni metalli pesanti sulla mobilità del cromo nella rizosfera e nel suolo Risultati E’ stato determinato il meccanismo di interazione tra il Cr(VI) e acidi umici di sintesi INTERREG II 1998-99 Titolo della ricerca Aspetti biotecnologici e chimici del riciclo di reflui da oleificio in agricoltura - 128 - Obiettivo della ricerca Determinare i meccanismi di ossido-riduzione e di complessazione della frazione fenolica solubile dei reflui da oleificio nei confronti di specie inorganiche del suolo Risultati E’ stata studiata, in funzione del pH, l’interazione tra il Fe(III) e la frazione solubile dei reflui da oleificio ORGANIZZAZIONE DI CONVEGNI IV Convegno Nazionale “Le ricerche di base e le applicazioni delle sostanze umiche alle soglie del 2000”, Alghero, 26-28 maggio 1999. Pubblicazioni del gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Salvatore Deiana relative al 1999 1. Manunza B., Deiana S., Pintore M., and Gessa C.: Binding of urea, hydroxamic acid and N-(n-butyl)-phosphoric triamide to the urease-Ni active site. A comparative Molecular Dynamics Study. Soil Biol. Biochem., 31, 789-796, 1999. 2. Manunza B., Deiana S., Pintore M., and Gessa C.: Structure of CaPolygalacturonate chains in presence of Na+ ions. A molecular dynamics study. Proc.5th International Conference on the Biogeochemistry of Trace Elements. 884-885, 1999. 3. Deiana S., e Palma A.: Aspetti biotecnologici e chimici del riciclo di reflui da oleificio in agricoltura. Incontro scientifico INTERREG II, 2930, marzo, 1999, Corte (Corsica). 4. Deiana S., Gessa C., Manunza B., Premoli A., and Palma A.: Heavy metals at the soil-root interface: interaction of Cu(II), Pb(II), Zn(II) and Cd(II) with Ca-PGA network. In“Biogeochemistry of Trace Elements” Icobte 99 Austria, W.W.Wenzel, D.C. Adriano, B.Alloway, H.E. Doner, C. Keller, N.W. Lepp, M. Mech, R. Naidu and G.M. Pierzynski Edrs, Vol. I, 156-157, 1999. - 129 - 5. Deiana S., Gessa C., Manunza B., Palma A., and Premoli A.: Interaction and mobilization of metal ions at the soil- root interface. In “Trace Elements in the Rhizosphere”, G.Gobram Ed., CRC Press”, 000-000, 1999. 6. Deiana S., Gessa C., Manunza B., Palma A., Premoli A., and Solinas V.: Riduzione del Cr(VI) da parte di acidi umici di sintesi. IV Convegno Nazionale IHSS, 69-77, 1999. 7. Solinas V., Deiana S., Palma A., Spina V., e Gessa C.: Processi di umificazione in residui da oleificio pretrattati con alcali. IV Convegno Nazionale IHSS, 95-102, 1999. 8. Deiana S., e Palma A.: Aspetti biotecnologici e chimici del riciclo di reflui da oleificio in agricoltura. Incontro scientifico INTERREG II, 29-30 marzo 1999, Corte (Corsica). 9. Deiana S., Gessa C., Manunza B., Premoli A., and Palma A.: Heavy metals at the soil-root interface: interaction of Cu(II), Pb(II), Zn(II) and Cd(II) with Ca-PGA network. In“Biogeochemistry of Trace Elements” Icobte 99 Austria. W.W.Wenzel, D.C. Adriano, B.Alloway, H.E. Doner, C. Keller, N.W. Lepp, M. Mech, R. Naidu and G.M. Pierzynski Edrs, Vol. I, 156-157, 1999. 10. Deiana S., Gessa C., Manunza B., Palma A., and Premoli A.: Interaction and mobilization of metal ions at the soil- root interface In “Trace Elements in the Rhizosphere” CRC Press, 000-000, 1999. 11. Deiana S., Gessa C., Manunza B., Palma A., Premoli A., and Solinas V.: Riduzione del Cr(VI) da parte di acidi umici di sintesi. Atti IV Convegno Nazionale IHSS, pp. 69-77, 1999. 12. Solinas V., Deiana S., Palma A., Spina V., e Gessa C.: Processi di umificazione in residui da oleificio pretrattati con alcali. Atti IV Convegno Nazionale IHSS, pp. 95-102, 1999. 13. Manunza B., Deiana S., and Gessa C.: Molecular dynamics of pectic substances. In P. Balbuena and J. Seminario: “Molecular Dynamics. From Classical to Quantum Methods”. pp 899-932. Elsevier. 1999. - 130 - 14. Solinas V., Deiana S., Manunza B., Gessa C.: Adsorption of Derrioxamine-B (FEDFOB) onto monosaturated Men+ bentonite. Proc. 5th International Conference on the Biogeochemistry of Trace Elements. 1999, pp.1052-1053. 15. Manunza B., Deiana S., Pintore M., and Gessa C.: The use of Molecular Modeling techniques in the study of humic substances. Relazione generale al IV Convegno Nazionale Sezione Italiana IHSS. Alghero, 2828 maggio 1999. pp 1-12. 16. Montecchio D., Ciavatta C., Seeber R., Tonelli D., Manunza B., Gessa C.: Acid Base properties of humic and fulvic acids: a study by potentiometric titrations. Proceedings of the IHSS, 9th Conference, Adelaide, 1999. - 131 - - 132 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE Sezione Anatomia umana 1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati; Andrea Montella prof. ordinario Anatomia umana (E09A) Alessandra Piras prof. ordinario Anatomia umana (E09A) Anna Nicoletta Delrio prof. associato Anatomia umana (E09A) Alessio Pirino ricerc. confermato Anatomia umana (E09A) Vittorio Mazzarello ricerc. confermato Anatomia umana (E09A) Pasquale Bandiera ricerc. confermato Anatomia umana (E09A) Grazia Fenu ricerc. non confermato Anatomia umana (E09A) Assegni di ricerca nessuno Dottorandi nessuno 2) Principali temi di ricerca a - Studio sul testicolo umano in condizioni normali e patologiche, attraverso biopsie testicolari. b - Ricerche sulla biologia della riproduzione rivolte allo studio degli aspetti morfologici strutturali ed ultrastrutturali dell’infertilità in soggetti del nord Sardegna. c - Studi morfologici, biochimici ed ultrastrutturali su reperti ossei di popolazioni di epoca Nuragica della Sardegna. d - Placenta umana. e - Organogenesi umana. f - Studio del deflusso uveo-sclerale e sulla attività fisiologica e patologica del trabecolato con particolare riferimento al canale dello Schlemm ed alle trabecole della porzione cribrosa in pazienti affetti da glaucoma e sottoposti a trabeculectomia. g - Studio della mucosa nasale con particolare riferimento ai pazienti con - 133 - hijklmnop- poliposi nasale e/o sintomatologie vasomotorie non allergiche. Studio dei linfociti nei pazienti affetti da schizofrenia con particolare riferimento all’aspetto morfologico strutturale ed ultrastrutturale. Analisi ultrastrutturale della apoptosi nella popolazione osteoblastica durante le prime fasi della osteogenesi. Indagini morfologiche sulla organogenesi umana. Studio morfologico delle capsule contratturate nelle protesi mammarie Studio delle modificazioni del reticolo cutaneo dopo esposizione solare in alta quota Azione dell’acido glicolico sulle smagliature Modificazioni del reticolo cutaneo su innesti cutanei a tutto spessore Studio delle lesioni cutanee nella sindrome di Kabuki Studio morfologico su una leuconichia indotta da cianoacrilato 3) Breve sintesi sui principali risultati raggiunti a - I dati ottenuto attraverso valutazioni morfologiche strutturali ed ultrastrutturali hanno permesso di osservare il polimorfismo della ghiandola interstiziale del testicolo umano, a volte indipendente dalle condizioni del compartimento tubulare. Con la valutazione morfologica delle biopsie testicolari di individui infertili si è confermato inoltre, come le modificazioni dell’epitelio germinativo siano determinate da una alterazione degli scambi tra il compartimento interstiziale e quello tubulare, che risulta essere strettamente dipendente dallo spessore degli involucri peritubulari. b - E’ stata confermata la presenza, negli spermatozoi di individui infertili, di alterazioni che non possono essere diagnosticate con i metodi routinari di analisi del liquido seminale, e che spesso sono causa di infertilità, come ad esempio alterazioni dell’acrosoma e dell’assonema evidenziabili solamente al microscopio elettronico. c - Gli studi ultrastrutturali al SEM degli elementi dentali di epoca nuragica, hanno dimostrato differenze sostanziali nella morfologia di tali elementi rispetto a quelli di epoche più recenti, consentendo di determinare elementi di carattere paleonutrizionale oltre che paleopatologico. - 134 - d- e- f- g- h- Da un punto di vista biochimico si è poi dimostrato come campioni fossili ossei e dentali di circa 3500 anni or sono, mantengano ben conservata e non modificata la caratteristica struttura molecolare del collagene, tipica degli elementi mineralizzati. E’ stato proposto un modello originale di costituzione del sinciziotrofoblasto, ipotizzando l’esistenza di singole unità sinciziali che, nel primo trimestre di gravidanza, sono in rapporto giunzionale tra loro a formare il mantello sinciziale. Sono stati descritti lo sviluppo delle guaine e dei tendini e la distribuzione di fibronectina, elastina e collagene di tipo IV nella mano fetale umana al primo trimestre di gravidanza. E’ stato dimostrato che il blocco del deflusso a livello uveo-sclerale avviene per un aumento, da parte dei fibroblasti del trabecolato, di collagene che versato nello spazio intertrabecolare ostruisce i canali di deflusso. Oltre a queste prove dinamiche sono state valutate le proprietà di alcuni farmaci impiegati nei pazienti affetti da glaucoma, con particolare riferimento a PGF2alfa derivati ed alle proprietà anti glaucomatose. E’ stato messo in evidenza che tali farmaci nel ripristinare il deflusso uveo-sclerale possono in alcuni pazienti provocare una iperpigmentazione a livello dell’iride ed anche del trabecolato. A tutt’oggi, gli studi ancora in corso non hanno saputo evidenziare la causa dell’iperpigmentazione, l’ipotesi più probabile è che si tratti di una stimolazione a livello di recettori specifici non ancora identificati. La mucosa nasale è stata studiata sia al microscopio ottico che elettronico: è stata fatta una classificazione delle cellule presenti nella mucosa nasale e la loro differente rappresentazione in base alla gravità della patologia, ai fattori ambientali, alle abitudini di vita. Prossimo obiettivo sarà quello di attuare uno screening clinico laboratoristico sulle mucose dei pazienti che affluiscono negli ambulatori otorilaringoiatrici, al fine di classificare ed anche predire le eventuali patologie nasale che un soggetto anche apparentemente sano può contrarre. Gli studi finora effettuati hanno messo in evidenza alterazioni a carico delle cellule ciliate della mucosa nasale, delle cellule mucipare e degli apparati giunzionali che regolano gli scambi tra le cellule. Lo studio, ancora in fase preliminare, ha messo in evidenza che nei - 135 - ij- k- l- m- n- pazienti affetti da schizofrenia non vi è solo una alterazione del rapporto CD4/CD8 dei linfociti T, ma sono evidenti alterazioni morfologiche a carico dei villi, dei nuclei, e degli organuli citoplasmatici. In particolare sembra che i linfociti di questi pazienti possano subire un’attivazione di tipo sintetico, modificando a tale scopo gli organuli citoplasmatici ed in particolare i mitocondri, il nucleo ed il nucleolo. E’ stata osservata la presenza di cellule apoptosiche tra gli osteoblasti già nelle prime fasi della osteogenesi. Le ricerche hanno evidenziato come, pur nella diversità dei vari abbozzi d’organo, alcuni aspetti del processo evolutivo durante la vita prenatale sono comuni, come l’interazione tra tessuti che fornisce un elemento fondamentale nella organogenesi ed istogenesi. In particolare l’azione svolta dai tessuti di derivazione mesodermica che contribuiscono in maniera caratteristica alla determinazione del microambiente in cui avvengono gli scambi di segnali chimici tra tessuti differenti. Le capsule contratturate nelle protesi mammarie presentano un diverso aspetto a seconda che si formino su protesi lisce o texturizzate. Le prime presentano un minor spessore, una architettura interna regolare le seconde presentano uno strato interno similsinoviale con piccole cavità crateriformi e due strati vascolari contrapposti. Il reticolo cutaneo si modifica nel tempo dopo esposizione solare continuate per 5 giorni in alta quota. Le modificazioni sono crescenti nel tempo e riguardano un aumento di volume delle aree primarie associate ad una riduzione nello spessore dei solchi cutanei dovuti all’edema e all’ipercheratosi cutanea reattiva ai danni causati dagli UV. L’acido glicolico è un alfaminoacido (AHA) che ha la proprietà di creare un peeling cutaneo superficiale. La sua azione è quella di ridurre la coesione tra corneociti, stimolare il turnover cellulare dell’epidermide, permettendo alla cute di acquisire maggiore levigatezza ed un aspetto più fresco e compatto, stimolare i fibroblasti con neoformazione di fibre collagene e GAG. Per questa azione dopo 6 mesi di trattamento abbiamo ottenuto una netta riduzione nel colore nelle striae rubre ed un lieve miglioramento in quelle albae. Il reticolo cutaneo degli innesti a tutto spessore prelevati dalla regione sottoclaveare ed innestati sulla fronte o sul naso dopo un anno - 136 - cominciano ad assumere la forma del reticolo della cute circostante. Le modificazioni sono maggiori in quelle regioni sottoposte a maggior attività dinamica ad opera dei muscoli mimici. o - La sindrome di Kabuki make-up (SKMU), è una rara sindrome congenita, probabilmente causata da una o più modificazioni cromosomiche che comporta una complessa alterazione della linea ectodermica. Nell’ultimo anno sono giunti alla nostra osservazione tre casi sporadici di SKMU che presentano, in maniera più o meno completa, le alterazioni cutanee suddescritte. Su questi pazienti abbiamo effettuato delle impronte cutanee siliconiche a livello del viso e dei polpastrelli che hanno messo in evidenza la presenza di un disegno cutaneo anomalo e di un’iperplasia papulare delle ghiandole sudoripare a livello delle dita. I capelli osservati al SEM mostrano i segni tipici dei capelli fragili con alterazioni della cuticola e scanalature longitudinali. In un caso abbiamo notato la presenza di nevi di Sutton multipli. p - E’ stata descritta una parziale discolorazione dell’unghia causata da un’accidentale contatto con cianacrilato. Le immagini al TEM mostrano dei danni a livello dei cheratinociti dello stato medio i quali presentano al loro interno dei microaggregati di cheratina. 4) Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni a - Lo studio morfologico, associato anche a quello morfometrico, potrà apportare ulteriori dati per meglio definire le modificazioni che si determinano a livello testicolare in condizioni patologiche, potendo anche contribuire a chiarire i rapporti tra il compartimento interstiziale e quello intratubulare. b - La valutazione del liquido seminale, e in modo particolare lo studio ultrastrutturale degli spermatozoi, potranno servire a definire meglio quei casi di infertilità inspiegata, così come a valutare anche l’importanza di fenomeni apoptosici nei pazienti infertili, in relazione anche a differenti patologie. c - Ulteriori studi apporteranno dati circa le abitudini di vita, sia dal punto di vista culturale, sociale che alimentare delle popolazioni sarde di epoca - 137 - d- e- f- g- h- ij- k- l- nuragica; inoltre lo studio del DNA di tali popolazioni, potrà aiutarci nel definire le origini di una popolazione, come quella sarda, attualmente al centro dell’attenzione per le sue peculiarità genetiche. Si sta procedendo ad un accurato studio ultrastrutturale delle unità sinciziali isolate e dei villi in toto al fine di chiarire il ruolo funzionale e l’evoluzione di tali unità nello sviluppo del sinciziotrofoblasto. Ricercando, con metodiche immunoistochimiche, l’espressione di altri tipi di collagene e di altre proteine strutturali e della matrice extracellulare, si potrà portare un contributo alla comprensione dei meccanismi di sviluppo della mano fetale umana. Lo studio del trabecolato in pazienti affetti da glaucoma ed in particolare l’osservazione morfologica dei siti in cui i farmaci utilizzati agiscono potrebbe servire a capire perché dopo un certo periodo di tempo, anche abbastanza variabile a paziente a paziente, il farmaco perde efficacia o come mai, può indurre accumuli quali quello melaninico come è il caso dei PGF2alfa derivati. Lo studio della mucosa nasale nei pazienti affettti da patologia polipotica e/o vasomotoria può indicare le cause che favoriscono tali patologia, si tratta evidentemente di danni a carico delle cellule e dei loro apparati e sarebbe importanti conoscere la sequenza dei danni cellulare per cercare di prevenire conseguenze più serie quali l’intervento chirurgico. L’obiettivo è quello di classificare i linfociti attivati e non nella patologia schizofrenica al fine di valutare la capacità, da parte di questi elementi cellulari, di modificare il decorso della malattia e le loro conseguenti variazioni morfologiche in base alla terapia praticata. Ulteriori ricerche potranno contribuire a definire meglio i processi di crescita e rimodellamento osseo nel corso dello sviluppo. Si cercherà di studiare le caratteristiche istochimiche della sostanza intercellulare dei mesenchimi, la composizione delle membrane basali e di valutare l’acquisizione di specializzazione dei tessuti parenchimatosi in via di sviluppo. Lo studio morfologico dovrà essere esteso anche alle capsule non contratturate come controllo per valutarne le differenze morfologiche rispetto a quelle contratturate. I nostri risultati sono una base per poter capire quanto tempo ci mette - 138 - mn- op- la cute a attuare i sistemi di difesa nei confronti degli UV. L’acido gli colico dopo 12 mesi di applicazione potrebbe migliorare esteticamente le striae albae. Gli studi successivi dovrebbero dimostrare in quanto tempo tutto il disegno cutaneo dell’innesto assume la forma del reticolo circostante. E questo dovrà essere messo in rapporto con l’età. L’obiettivo è quello di descrivere ed osservare tutte le lesioni ed alterazioni cutanee presenti in questa rara sindrome. L’ulteriore obiettivo della ricerca è quello di indagare sulla possibile azione dei cianoacrilati sui corneociti. 5) Aspetti di originalità e innovazione a - La valutazione morfometrica dell’epitelio seminifero e della ghiandola interstiziale, eseguita su sezioni semifini di biopsie testicolari, rappresenta una metodica oggettiva per definire lo stato funzionale della gonade. b - L’applicazione di metodiche quantitative di analisi allo studio ultrastrutturale degli spermatozoi fornisce un apporto originale ed innovativo nello studio dell’infertilità maschile, essendo, tale metodica, indicativa non solo della capacità funzionale degli spermatozoi in esame, ma utile soprattutto ai fini della valutazione prognostica e delle possibilità di intervento terapeutico, con particolare riguardo alla ICSI. c - Lo studio del paleoDNA con metodiche innovative di estrazione ed analisi, soprattutto per quanto riguarda il raffronto con dati relativi a DNA antico di altre popolazioni del Mediterraneo e paesi limitrofi, rappresenta un ulteriore passo avanti per lo studio della migrazione di popolazioni. Inoltre i nostri precedenti studi sulla biochimica delle ossa e denti di epoca nuragica ci hanno permesso di mettere a punto una metodica originale ed innovativa che attraverso la spettrometria EPR consente di effettuare la datazione di reperti antichi. d - Il modello proposto si basa su precedenti osservazioni ultrastrutturali e sui fenomeni di compartimentalizzazione funzionale che si rilevano - 139 - e- f- g- h- i- j- nel sinciziotrofoblasto in condizioni normali e patologiche; è tuttora un modello assolutamente originale che si sta sottoponendo alla comunità scientifica nel corso di diversi congressi nazionali ed internazionali. Una conferma di questo modello ed una più precisa caratterizzazione morfofunzionale dare nuove indicazioni sullo sviluppo del sinciziotrofoblasto e sui suoi aspetti funzionali, sia nella gravidanza normale che in diverse condizioni patologiche. Importanti ricerche immunoistochimiche sullo sviluppo pre e post-natale delle strutture tendinee sono state condotte in diverse specie animali; sull’uomo, invece, tali studi sono estremamente scarsi. Le osservazioni condotte su embrioni e feti umani contribuiranno a definire meglio i processi organogenetici nella nostra specie e potrebbero offrire nuovi spunti di interpretazione di alcune classiche patologie tendinee. Gli studi morfologici ottici ed elettronici sul trabecolato umano sono poco rappresentati in letteratura. L’utilizzo delle nostre metodiche ha contribuito senz’altro a far luce sulle modificazioni a carico di questo apparato e sulle conseguenze che taluni farmaci possono avere a livello recettoriale e cellulare La inclusione in resina delle cellule della mucosa nasale è una tecnica davvero innovativa che permette di conoscere lo stato della mucosa al momento dell’indagine ma anche di conservare il preparato a tempo indeterminato utilizzabile per es. come confronto dopo un intervento chirurgico. Lo studio morfologico è di grande ausilio nell’indagine sui linfociti attivati, infatti il solo dato laboratoristico non è sufficiente per conoscere l’attività, l’aspetto e le modifiche di queste particolari cellule, il cui ruolo, nella patologia schizofrenica sembra essere determinante ma con ancora molti punti oscuri. Le indagini ultrastrutturali sono di estrema importanza nello studio dell’apoptosi potendo evidenziare fasi anche molto precoci del processo stesso, spesso non rilevabili con altre metochiche. Lo studio morfologico, integrato con valutazioni di tipo quantitativo, su tessuti ed abbozzi di organo embrionali e fetali umani, rappresenta un metodo di notevole importanza nella valutazione dei processi evolutivi durante la vita prenatale. - 140 - k - Le capsule contratturate sono state studiate utilizzando le più importanti metodiche morfologiche (TEM, SEM, MO) per poterne comprendere la patogenesi. l - Lo studio dei danni da sole è stato effettuato utilizzando per la prima volta una metodica non invasiva quale l’imrponta siliconica m - Le modificazioni indotte dal trattamento vengono valutate utilizzando il metodo dell’impronta siliconica. n - Lo studio morfologico delle alterazioni cutanee viene valutato utilizzando il metodo non invasivo dell’impronta siliconica. o - Le leuconichie indotte da cianoacrilato non sono mai state descritte. 6) Cooperazioni: contatti con laboratori nazionali e internazionali - Collaborazione scientifica con il Department of Transplantology, Medical University, Warsaw, Poland. - Collaborazione scientifica con l’Institute of Nuclear Chemistry and Technology, Warsaw, Poland. - Collaborazione scientifica con il Department of Dental Surgery, Medical University, Warsaw, Poland. - Collaborazione scientifica con il Dental Research Centre, University of North Carolina, Chapel Hill, North carolina, USA. - Collaborazione scientifica con il Department of Histology and Embryology, Medical University, Warsaw, Poland. - Collaborazione scientifica con il Department of Electron Microscopy, Medical University, Warsaw, Poland. - Collaborazione scientifica con il Centre de Biologie du Développent et de la Reproduction, Université Claude Bernard, Lyon, France. - Collaborazione scientifica con la Clinica Urologia, Università degli Studi di Sassari. - Collaborazione scientifica con la Clinica Ginecologica, Università degli Studi di Sassari. - Collaborazione scientifica con la Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Sassari. - Collaborazione scientifica con la Clinica Oculistica, Università degli Studi di Sassari. - 141 - - Collaborazione scientifica con la Clinica Otorinolaringoiatrica, Università degli Studi di Sassari. - Collaborazione scientifica con l’Istituto di Chirurgia Plastica, Università degli Studi di Sassari. - Collaborazione scientifica con l’Istituto di Anatomia di Firenze. 7) Numero e titoli dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999 Articoli su riviste internazionali - Podda M.V., Ivaldi R., Faedda R., Cossellu S., Deriu F., Tolu E., Montella A., Satta A.; “Inner ear pressure changes modify ADH secretion in freely moving guinea pig”. Journal of Nephrology, 12 (1), 246-249, 1999 - Stachowicz W., Sadlo J., Strzelczak G., Michalik J., Bandiera P., Mazzarello V., Montella A., Wojtowicz A., Kaminski A., Ostrowski K.: “Dating of palaeoanthropological nuragic skeletal tisues using electron paramagnetic resonance (EPR) spectrometry”. It. J. Anat. Embryol., 104, 19-31, 1999. - Wojtowicz A., Yamauchi M., Montella A., Bandiera P., Sotowski R., Ostrowski K. “Persistence of bone collagen cross-links in skeletons of “Nuraghi” population living in Sardinia 1500-1200 BC”. Calcified Tissue International, 64, 5, 370-373, 1999. - Pirino A., Montella A.: “Il museo anatomico Luigi Rolando di Sassari”, Annali di storia delle Università italiane, 3, 235-238, 1999. - Lai R., Urru G., Pirino A., Bandiera P., Montella A.: “Microscopic Anatomy of the posterior parametrium”. European Journal of Pelvic Surgery, 2 (2), 61-70, 1999. - Sbernardori M.C., Fenu G., Pirino A., Fabbriciani C., Montella A.: “Histogenesis and morphology of the flexor tendon pulley system in the human embryonic hand”. J Hand Surg, 1999 (accepted for publication). - Delrio A.N., Manca A.: “Ultrastructural evidence of osteoblastic apoptosis durino early osteogenesis”. Calc Tiss Int, Suppl. 64, 53, 1999. - 142 - - Fadda M., Delrio A.N.: “An ultrastructural study of early calcification in human embryonic femur”. Eur Symp Calc Tiss, Bruxelles, 1999. - Delrio A.N., Sgambati E., Brizzi E., Pacini P., Pacini S., Riggiero M., Gulisano M.: “Distribution and characteristics of synoviocytes in the rabbit knee joint: a scannin/trasmission electron microscopic study”. It J Anat Embriol, 104, 33-45, 1999. 8) Convegni, conferenze, seminari - Montella A., Leori G., Bandiera P., Solinas M., Mazzarello V., Petruzzi M., Pirino A., Rubino S.: “Experimental infection in pregnant sheep with salmonella abortus ovis”. It. J. Anat. Embryol., 104, Suppl. 2, 131, 1999. - Madeddu R., Galimi F., Todde C., Marchal J.A., Aranega A., Pirino A., Arena N.: “Cadmium localization in cell cultures and tissues by electron energy loss spectroscopy”, Proc. IV Multinational Congress on Electron Microscopy, Veszprem, Hungary, 1999. - Pirino A., Bandiera P., Fenu G., Montella A., Tedde Piras A.: “Characteristics of syncytial elements isolated from early human placentas”, It. J. Anat. Embriol., 104, Suppl. 1, 559, 1999. - Pirino A., Sbernardori M.C., Fabbriciani C., Bandiera P., Tedde Piras A., Montella A.: “Presence of fibronectin, elastin and collagen IV in pericondral structures and flexors tendons in the human fetal hand”. It. J. Anat. Embryol., 104, Suppl. 2, 206, 1999. - Bandiera P., Pirino A., Madeddu R., Montella A.: “Ultrastructure of spermatozoa in infertile subjects of north Sardinia”. Proceedings of 4th Multinational Congress on Electron Microscopy, Veszprem, Hungary, 187-188, 1999. - Montella A., Fenu G., Bandiera P.: “Morphological observation on testicular biopsies” Giornale Italiano di Andrologia, 6 (3), 54,1999. - Montella A., Pirino A., Fenu G., Bandiera P.: “The Leydig cells in the testis of infertile men” Giornale Italiano di Andrologia, 6 (3), 76,1999. - 143 - - Mazzarello V., Ena P., Mulas P., Savigni F.: Kabuki make-up sindrome: skin alteration. 3rd Int Days on Ped Dermatol. Roma, settembre, 1999. 9) Laboratori e attrezzature utilizzate Laboratorio del Centro di Biologia della Riproduzione e dello Sviluppo - Microscopio ottico ZEISS Axioscop - Camera di Makler - Strumenti per indagini istologiche Laboratorio di microscopia ottica - Microscopio ZEISS Axiophot equipaggiato con contrasto di fase e fluorescenza ed apparecchiatura fotografica - Microtomo rotativo Reichert-Jung 2030 Laboratorio di Microscopia Elettronica - Ultramicrotomo Reichert-Jung Ultracut - Microscopio Elettronico a Trasmissione ZEISS EM 902A - CPD - Metallizatore - Microscopio Elettronico a Scansione ZEISS DSM Laboratorio di Paleoantropologia - Strumentario per misure antropologiche - Apparecchiature per estrazione paleoDNA - PCR 10) Sintesi sui finanziamenti ottenuti Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Indagini morfometriche in anatomia clinica. MURST 60% Andrea Montella Titolo della ricerca: Caratteristiche istofunzionali della gonade maschile. MURST 60% Pasquale Bandiera Ente finanziatore: Coordinatore locale: - 144 - Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Studio sulle caratteristiche morfofunzionali della barriera placentare umana. MURST 60% Alessio Pirino Analisi ultrastrutturale della apoptosi nella popolazione osteoblastica durante le prime fasi della osteogenesi. MURST 60% Anna Nicoletta Delrio Modificazione della tramatura cutanea in innesti del viso. MURST 60% Vittorio Mazzarello 11) Collaborazioni con gli Enti Locali e il mondo delle imprese - Collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per le Province di Sassari e Nuoro. - “Catalogazione e studio antropologico del materiale astrologico proveniente dallo scavo archeologico eseguito in loc. “Montalé” (Sassari), nelle campagne di scavo 1993, 1994 e 1997).” - Ditta Merck & Co. Inc. (MSD). “I derivati delle PGF2alfa inducono iperpigmentazioe del trabecolato?” 12) Collaborazioni con Consorzi e CNR Nessuna 13) Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi attezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca intrauniversitaria ed interuniversitario, proposte Nessuna - 145 - - 146 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE Sezione Biochimica 1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati; Pinna Giovanni Gavino professore associato Biochimica E05A Tadolini Bruna professore ordinario Biochimica E05A Ventura Carlo professore associato Biochimica E05A Assegni di ricerca 1 assegno di ricerca in corso di bando 1 borsista Fondazione Rusconi Dottorandi 3 dottorandi del Dottorato in Biochimica 1 dottorando del Dottorato in Biochimica, Biologia e Biotecnologie Molecolari (concorso in fase di espletamento) 2. Principali temi di ricerca - Analisi molecolare della cardiogenesi in cellule staminali - Effetti di campi magnetici a bassa frequenza sul differenziamento di cellule staminali - Meccanismi molecolari coinvolti nel controllo della proliferazione e differenziamento della cellula endoteliale sia in condizioni normali che patologiche. - Analisi dei meccanismi molecolari coinvolti nel controllo della morte cellulare programmata (apoptosi), con particolare riferimento allo studio del meccanismo d’azione di nuove sostanze antitumorale. - Ruolo delle transglutaminasi in vari processi fisiologici e patologici - Meccanismi di perossidazione lipidica - Meccanismo díazione di antiossidanti - 147 - 3. Principali risultati raggiunti - È stato studiato il possibile coinvolgimento di un sistema endorfinergico nell’insorgenza e nella progressione della cardiomiopatia ipertrofica ereditaria del Syrian Hamster. - È stato evidenziato un ruolo causale di geni delle endorfine nella specificazione del fenotipo miocardico in cellule staminali embrionali totipotenti - È stato dimostrato che l’eparina è in grado di modulare la proliferazione della cellula endoteliale umana attraverso l’inibizione sia del gene dell’ornitina decarbossilasi che dei geni di specifiche isoforme della PKC. - È stato dimostrato che il NAMI-A, un nuovo composto antitumorale, inibisce della sintesi del DNA in cellule tumorali, riattivando probabilmente i meccanismi apoptotici persi durante la trasformazione neoplastica. - È stato dimostrato che l’enzima transglutaminasi, determinato nel siero, può fungere da valido marker di disfunzione endoteliale nel diabete mellito e nelle sue complicanze retinopatia e nefropatia nonché in alcuni casi di ipertensione. - È stato chiarito il meccanismo attraverso il quale si esplica il ruolo proossidante dello ione ferrico sulla perossidazione di membrane di lecitina ed i meccanismi molecolari dell’azione antiossidante del carvedilolo e del resveratrolo. 4. Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni - Protocolli operativi per l’ingegnerizzazione tissutale e per la rigenerazione miocardica - Analisi su vasta scala dell’assetto funzionale del genoma in malattie degenerative ereditarie del muscolo cardiaco - Possibilità di individuare vie di trasduzione del segnale implicate nei diversi fenomeni patologici a carico del vaso (angiogenesi, tumore, metastasi, vasculopatie diabetiche) attraverso le quali poter agire per modulare, curare, prevenire tali malattie. - Possibilità di individuare vie di trasduzione del segnale implicate nell’insorgenza e progressione del fenomeno tumorale, in modo da creare modelli sperimentali per la validazione di nuovi farmaci con attività antitumorale - 148 - 5. Aspetti di originalità ed innovazione - Nuovi approcci terapeutici al danno miocardico sia di natura ischemica che degenerativa primitiva. - Sviluppo di nuove tecniche per l’implantologia di cellule staminali nel miocardio adulto. - Utilizzazione di componenti della matrice extracellulare come modulatori della crescita cellulare normale e patologica. - Induzione della regressione della cellula tumorale al suo stato originario attraverso la modulazione di geni coinvolti nella differenziazione cellulare e nell’apoptosi. - Individuazione di nuovi marker di disfunzione endoteliale in base allo studio e alla comprensione dei meccanismi biochimici che ne stanno alla base. 6. Cooperazioni: contatti con Laboratori Nazionali ed Internazionali - Prof. M.C. Capogrossi, Laboratory of Vascular Research, IDI, Roma - Prof. M. Tomasi, Reparto di Biochimica del laboratorio di Biologia Cellulare dell’Istituto Superiore di Sanità, Roma - Prof. G. Olivetti, Istituto di Anatomia Patologica, Università di Parma, Parma - Prof. L. Masotti, Dipartimento di Scienze Biomediche, Università di Bologna, Bologna - Prof. Gianni Sava, Fondazione Callerio e Università degli Studi di Trieste, Trieste - Dr. Federico Bennardini, Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università di Sassari, Sassari - Prof. E.D. Lakatta, Laboratory of Cardiovascular Science, Gerontology Research Center, NIH Baltimora (USA) - Prof. P. Anversa, Institute of Cardiology, New York School of medicine, Vahalla New York USA. 7. Numero e titolo dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999 - Pinna G.G., Naitana A., Sanna S., Tonolo G.C., Maioli M.: Tissue transglutaminase as a possible marker of endothelial damage Ital. J. Biochem. 48 (2), p. 101, 1999. - 149 - - Pinna G.G., Sanna S., Naitana A., Dachena G., Angius M.F., Tonolo G.C., Maioli M.: A possible new marker of endothelial damage: tissue transglutaminase Clin. Chem. Lab. Med. Spec. Suppl. 37, p. S474, June 1999. - Pintus G., Tadolini B., Maioli M., Posadino A.M., Gaspa L. and Ventura C.: “Heparin down-regulates the phorbol ester-induced protein kinase C gene expression in human endothelial cells: enzyme-mediated autoregulation of protein kinase C-alpha and delta genes” FEBS Lett. 449, 135-140 (1999). - Deiana L., Carru C., Pes G. and Tadolini B.: “Spectrophotometric measurement of hydroperoxides at increased sensitivity by oxidation of Fe2+ in the presence of xylenol orange” Free. Radic. Res. 31, 237-244 (1999). - Ventura C., Pintus G., Maioli M.: Sarcoplasmic reticulum Ca2+-ATPase gene expression to the rescue of myocardial contractility in hypothyroid associated heart failure. Cardiovasc. Res., 43, 282-284 (1999). - Ventura C., Maioli M., Pintus G., Gottardi G., Bersani F.: Elf-pulsed magnetic fields modulate opioid peptide gene expression in myocardial cells. Cardiovasc. Res., 45, 1054-1064 (1999). 8. Convegni, conferenze, seminari - Seminari nell’ambito del Dottorato di Biochimica 9. Laboratori e attrezzature utilizzate - Laboratori del Dipartimento di Scienze Biomediche; HPLC, termal cycler, lettore di micropiastre ELISA, contatore a scintillazione, cappe a flusso laminare, incubatori cellulari, microscopia a immunofluorescenza. 10. Sintesi sui finanziamenti ottenuti - 60%Ricerca Scientifica; - Contributi Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato Sanità; - MURST, 40%; - MURST, Ricerca Finalizzata; - Ministro della Sanità, Piano Nazionale di Ricerca - 150 - 11. Collaborazioni con gli Enti Locali e il mondo delle imprese - Nell’ambito del progetto finanziato dal Piano Nazionale della Ricerca è in atto la collaborazione con la ditta PolyTech, Area Science Park, Padriciano 99, Trieste. 12. Collaborazioni con Consorzi e CNR - Alcuni docenti fanno parte dell’Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi (INBB) e collaborano con il Centro Interuniversitario Interazione Campi Elettromagnetici e Biosistemi (ICEmB). 13.Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi attrezzature, assegnazione di fondi di Ateneo per la ricerca intrauniversitaria ed interuniversitaria, proposte. - Richiesta di messa a norma dei locali compresa la fornitura di banchi ed altri arredi a norma quali armadi-deposito per reagenti chimici; - Richiesta di acquisto di microscopio confocale e di un beta counter. - 151 - - 152 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE Sezione di Fisiologia e Bioingegneria dell’uomo 1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati; Eusebio Tolu prof. ordinario Fisiologia Umana (E04B) Aurelio Cappozzo prof. ordinario Bioingegneria Elettr. (K06X) Ugo Della Croce ric. non confermato Bioingegneria Elettr. (K06X) Assegni di ricerca Franca Deriu Dottorandi Maria Vittoria Podda Marcella Speranza Milia Fisiologia Umana (E04B) (IV anno dottorato di ricerca in Fisiologia) (I anno dottorato di ricerca in Fisiologia) 2) Principali temi di ricerca - a Studio dei sistemi coinvolti nel controllo del sistema motorio trigeminale nell’animale da esperimento e nell’uomo utilizzando metodiche elettrofisiologiche - b Studio delle interazioni esistenti tra il sistema neuroendocrino e quello motorio nell’animale da esperimento e in fettine isolate utilizzando metodiche elettrofisiologiche, e nell’uomo utilizzando metodiche posturometriche - c Studio dei diversi mediatori e neuromodulatori coinvolti nelle attività del sistema vestibolare e nelle diverse fasi del compenso vestibolare utilizzando metodiche elettrofisiologiche di registrazione da fettine isolate di nuclei vestibolari ottenute da animali normali e da animali emislabirintati - d Valutazione dell’abilità posturale e locomotoria nel soggetto disabile - 153 - o a rischio di disabilità utilizzando metodologie biomeccaniche - e Ottimizzazione della stima della posizione e dell’orientamento delle ossa durante l’esercizio fisico utilizzando la stereofotogrammetria 3) Breve sintesi sui principali risultati raggiunti - a E’ stato dimostrato nell’animale da esperimento che l’attività del sistema motorio trigeminale, e quindi della muscolatura masticatoria, è modulata dall’attivazione di afferenze di tipo extratrigeminale quali quelle labirintiche e quelle somatosensitive provenienti dagli arti anteriori. Dati preliminari fanno ritenere che l’influenza modulatrice delle afferenze vestibolari sulla muscolatura masticatoria possa essere confermata sull’uomo. - b E’ stato dimostrato nell’animale da esperimento che l’ormone ipotalamico vasopressina modula l’attività dei neuroni vestibolari, che come è noto sono coinvolti nel controllo del tono muscolare e della postura. E’ stato inoltre messo in evidenza che esiste una relazione fra i valori di pressione endolinfatica dell’orecchio interno e i livelli plasmatici di vasopressina, in annimali liberi di muoversi. - c Dati preliminari ottenuti su fettine isolate di nucleo vestibolare mediale dimostrano che la noradrenalina modula l’attività dei neuroni vestibolari e che tale azione non è influenzata dalla vasopressina. - d Individuazione degli atti motori più rappresentativi dell’abilità posturale e motoria del soggetto, estrazione di parametri quantitativi dal segnale di uscita della piattaforma dinamometrica. Primi studi su popolazioni normali e patologiche per valutare la capacità di classificazione dei parameteri estratti. - e Quantificazione degli errori generati nella misura suddivisi in base alla loro sorgente. Sviluppo di metodi ottimi per la loro riduzione, confronto quantitativo dei parametri estratti utilizzando i vari protocolli applicati in clinica. - 154 - 4) Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni - a Lo studio sul ruolo delle afferenze extratrigeminali nel controllo della muscolatura masticatoria potrebbe portare ad una migliore comprensione delle interazioni fra midollo spinale e sistema trigeminale. Inoltre l’estensione di queste indagini all’uomo sano e malato potrà avere importanti implicazioni pratiche, non solo in campo diagnostico e terapeutico ma soprattutto in quello preventivo. - b Lo studio dell’influenza esercitata dalla vasopressina sull’apparato vestibolare potrà chiarire ulteriormente il ruolo del sistema neuroendocrino nel controllo posturale e l’estensione di questo studio all’uomo potrà eventualmente fare luce sulle implicazioni che uno squilibrio neuroendocrino potrebbe avere sull’intero assetto posturale dell’individuo. - c Lo studio dei mediatori e dei neuromodulatori dei nuclei vestibolari con la metodica delle fettine isolate potrà portare ulteriori chiarimenti sui meccanismi di base del controllo dell’equilibrio e del compenso dopo emislabirintazione. - d Selezione dei parametri più efficaci nella descrizione degli atti motori e nella classificazione di soggetti. Ciò consentirà di affiancare le metodologie proposte ai tradizionali esami clinico funzionali correntemente utilizzati in clinica. - e La riduzione degli errori nelle misure effettuate mediante stereofotogrammetria consentirà di raggiungere un dettaglio maggiore nella descrizione della cinematica e dinamica articolare consentendo un uso in clinica più affidabile di questa metodologia sperimentale. 5) Aspetti di originalità e innovazione - a Lo studio dei meccanismi alla base del controllo del sistema motorio trigeminale ha evidenziato per la prima volta che afferenze di natura extratrigeminale controllano l’apparato stomatognatico che tradizionalmente si credeva essere sottoposto primariamente, se non esclusivamente, al controllo esercitato da afferenze trigeminali, ossia provenienti dal distretto oro-facciale, oltre che da strutture centrali - 155 - -b -c -d -e preposte alla masticazione ed alla fonazione. Inoltre i dati ottenuti forniscono supporto sperimentale al concetto clinico secondo cui esisterebbe una catena posturale che connetterebbe il distretto craniomandibolare con i cingoli e la colonna vertebrale. Il che implica conseguenze di rilievo per la prevenzione ed il trattamento di disturbi posturali conseguenti a patologie cranio-mandibolari e viceversa. Lo studio delle interazioni tra vasopressina e apparato vestibolare ha portato a risultati originali che hanno fornito ulteriori chiarimenti sul ruolo esercitato dal sistema neuroendocrino nel controllo posturale. La tecnica della registrazione da fettine isolate di tessuto nervoso è altamente innovativa e sofisticata e consente di studiare in vitro gli stessi fenomeni osservati in vivo, al netto di possibili interferenze fisiologiche. Tale tecnica si presta inoltre a numerose applicazioni anche nel campo della neurobiologia e della farmacologia. Metodi analitici per lo studio dell’abilità motoria con misure minime e non invasive, garantendo massimo comfort al soggetto in esame e possibilità di effettuare i test in situ. L’uso dei modelli matematici in corso di sviluppo che generano variabili più vicine alla fisiologia dell’atto motorio di quanto non siano le misure effettuate con i dinamometri, consente una più diretta interpretazione da parte del clinico e la determinazione di parametri per la classificazione con contenuto informativo di natura fisiologica. Superamento dei limiti attuali dell’uso della stereofotogrammetria in clinica. La metodologia in corso di sviluppo potrà essere utilizzata sia quando si focalizza l’analisi su una singola articolazione che sulle caratteristiche d’insieme dell’atto motorio. 6) Cooperazioni: contatti con laboratori nazionali e internazionali - Collaborazione scientifica con la Clinica Odontoiatrica dell’Università di Sassari - Collaborazione scientifica con la Clinica Neurologica dell’Università di Sassari - Collaborazione scientifica con l’istituto di Fisiologia Umana dell’Università Cattolica di Roma - Contatto con il Department of Biomedical Sciences (Physiology) Neural - 156 - - System Control Group, Medical School, Edimburgh University Convenzione con l’INRCA “I Fraticini” di Firenze - Laboratorio di Fisiopatologia del Movimento. Collaborazione scientifica con il Laboratorio di Analisi del Movimento degli Istituti Ortopedici Rizzoli - Bologna Collaborazione scientifica con il Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica dell’Università degli Studi di Bologna. Collaborazione Scientifica con il Physical Medicine & Rehabilitation Department della Harvard Medical School, Boston USA. Collaborazione Scientifica con il NeuroMuscular Research Center della Boston University, Boston, USA. 7) Numero e titoli dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999 Articoli su riviste internazionali - “Trigeminal integration of vestibular and forelimb nerve inputs”, Deriu F., Podda M.V., Chessa G., Tolu E.; Archives Italiennes de Biologie 137, 63-73, 1999 - “Inner ear pressure changes modify ADH secretion in freely moving guinea pig. Podda M.V., Ivaldi R., Faedda R., Cossellu S., Deriu F., Tolu E., Montella A., Satta A.; Journal of Nephrology, 12 (1), 246-249, 1999 - Validation of a functional method for the estimation of the hip joint centre location”, A. Leardini, A. Cappozzo, F. Catani, S. Toksvig-Larsen, A. Petitto, V. Sforza, G: Cassanelli and S. Giannini; Journal of Biomechanics 32 (1999): 99-103. - “Pelvis and lower limb anatomical landmark calibration precision and its propagation to bone geometry and joint kinematics”, U. Della Croce, A. Cappozzo and D.C. Kerrigan; Medical & Biological Engineering and Computing 37 (1999): 155-161. - “A telescopic inverted-pendulum model of the musculo-skeletal system and its use for the analysis of the sit-to-stand motor task”, E. Papa and A. Cappozzo; Journal of Biomechanics 32 (1999): 1205-1212. - “Rectus femoris: its role in normal gait”, TM Annaswamy, CJ Giddings, U Della Croce, DC Kerrigan. Arch Phys Med Rehabil 1999; 80:930-934 - 157 - 8) Convegni, conferenze, seminari - “Vestibular and somatosensory afferents affect trigeminal motoneuron activity in guinea pigs”, Deriu F., Podda M.V., Chessa G., Tolu E.; XXVI Riunione Società Italiana Fisiologia, Firenze 15-17 Febr. 1999. Pflügers Archiv - European Journal of Physiology - Vol.438, No. 2, p. R18, 1999 - “ADH release during endolymphatic pressure variations”, Podda M.V., Deriu F., Satta A., Montella A., Tolu E.; XXVI Riunione Società Italiana Fisiologia, Firenze 15-17 Febr. 1999. Pflügers Archiv - European Journal of Physiology - Vol.438, No. 2, p. R8, 1999 - “Effects of static vestibular stimulation on masseter motoneuron excitability in man”, Deriu F., Podda M.V., Chessa G., Aiello I., Tolu E.; 8th National Congress of the Italian Society of Neurosciences, Rome. 26-29 sept. 1999. Neuroscience Letters supplement 52, p. S50, 1999. - “The effect of variation in hip joint centre location on joint moments and angles”, R. Stagni, A. Leardini, M.G. Benedetti, A. Cappozzo and A. Cappello. In: Proceeedings of the European Medical & Biological Engineering Conference, Vienna, Austria (1999). - “Joint trajectory generation using ground reaction data: application to rising from a seat”, E. Papa, R. Stroppa, A. Cappozzo, F. Benvenuti and R. Mecacci. In: Proceedings of the North American Society of Gait and Clinical Movement Analysis Conference, Dallas, Texas (1999). - “Reconstruction of body segment 3-D position and orientation using accelerometric data: a feasibility study”, F. Miroballo, E. Papa, A. Cappozzo and V. Macellari. In: Proceedings of the International Society of Biomechanics Conference, Calgary, Canada (1999) - “Minimum Measured-Input Models for the assessment of motor strategy in a clinical context”, E. Papa and A. Cappozzo. In: Proceedings of the 3rd International Course Sports Rehabilitation, Perugia. Italia (1999). - “Modelli biomeccanici a ingresso misurato minimo per la valutazione dell’abilità locomotoria in soggetti anziani e/o disabili”, E. Papa e A. Cappozzo. In: Atti della Conferenza Analisi del Movimento in Clinica, Istituto Superiore di Sanità, Roma (1999). - 158 - - “Analisi della strategia di esecuzione del sit-to-stand negli anziani con un modello a pendolo telescopico invertito”, E. Papa e A. Cappozzo. In: Atti della Conferenza Analisi del Movimento in Clinica, Istituto Superiore di Sanità, Roma (1999). - “Generazione di traiettorie articolari a partire dalla misura della sole forze esterne: presentazione e validazione del modello”, M. Bignami, E. Papa, R. Stroppa e A. Cappozzo. In: Atti della Conferenza Analisi del Movimento in Clinica, Istituto Superiore di Sanità, Roma (1999). 9) Laboratori e attrezzature utilizzate Laboratorio di Neurofisiologia: - apparato per la riproduzione di elettrodi registranti e stimolanti; - amplificatori di segnali biologici; - sistemi di registrazione dei medesimi segnali; - sistemi di visualizzazione degli stessi (oscilloscopi, elettromiografi, poligrafi, computers, ecc); - generatori di segnali elettrici (stimolatori, ecc); - sistemi di acquisizione e di analisi dati; - apparato per indagini istologiche. Laboratorio di Bioingegneria: - Piattaforma dinamometrica per lo studio della postura. - Software sviluppato ad hoc per l’acquisizione del segnale posturografico. 10) Sintesi sui finanziamenti ottenuti Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: “Analisi neurofisiologiche per la conoscenza e la prevenzione dei disturbi posturali conseguenti a patologie craniomandibolari” Regione Autonoma Sardegna Eusebio Tolu - 159 - Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: “Studio della relazione tra vasopressina e sistema vestibolare” MURST 60% Eusebio Tolu “Ruolosvolto dalle afferenze vestibolari e somatosensitive nel controllo dell’attività dei motoneuroni trigeminali” Ateneo di Sassari (finanziamento giovani ricercatori) Franca Deriu “Sostituzioni funzionali, organi artificiali e trapianti di organo - Valutazione dell’abilità motoria nell’anziano” Istituto Superiore di Sanità. Aurelio Cappozzo “Accreditation board of clinical movement analysis laboratories in Europe” – Telematics Applications Project. Commission of the European Communities Aurelio Cappozzo Analisi del movimento delle articolazioni umane: stima degli errori e sviluppo di metodi ottimi per la loro riduzione (secondo anno). MURST 60% Aurelio Cappozzo Sviluppo di una tecnologia ad alta sensibilità e basso costo e di una metodologia non invasiva per lo studio del tremore umano Ateneo di Sassari (finanziamento giovani ricercatori) Ugo Della Croce - 160 - 11) Collaborazioni con gli Enti Locali e il mondo delle imprese Nessuna 12) Collaborazioni con Consorzi e CNR Nessuna 13) Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi attezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca intrauniversitaria ed interuniversitario, proposte Nessuna - 161 - - 162 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE Sezione Fisiologia Umana 1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati; C. Ombretta Becciu Mameli Professore Ordinario (E04B) Marcello A. Caria Ricercatore Universitario (E04B) Francesco Melis Ricercatore Universitario (E04B) Assegni di ricerca nessuno Dottorandi nessuno 2) Principali temi di ricerca a) b) c) d) e) complicanze aritmiche in corso di epilessia sperimentale; controllo plurisensoriale della attività neuronale del dodicesimo nucleo; influenza della somministrazione degli ormoni tiroidei sulla eccitabilità dei neuroni ippocampali; influenza dei metalli pesanti sulla attività delle aree cerebrali e del tronco dell’encefalo; biodisponibilità del Propofol nelle diverse frazioni ematiche e nel tessuto cerebrale. 3) Breve sintesi sui principali risultati raggiunti a - Complicanze aritmiche in corso di epilessia sperimentale: i risultati ottenuti hanno messo in evidenza che l’induzione di focolai epilettici a livello dell’ipotalamo e del tronco dell’encefalo, sperimentalmente indotti mediante applicazione topica di Penicillina-G, sono capaci di “triggerare” risposte cardiache caratterizzate da bradiaritmie di diversa - 163 - gravità. E’ stato ipotizzato che il fenomeno della morte improvvisa, talvolta osservato nei pazienti epilettici, possa essere ricondotto ad un quadro aritmico particolarmente severo, verosimilmente sostenuto da complicazioni del quadro metabolico e della funzione respiratoria, che nel 20% delle osservazioni effettuate accompagnano le manifestazioni epilettiche. b - Controllo plurisensoriale della attività neuronale del dodicesimo nucleo: è stato evidenziato che i neuroni ipoglossali soggiaciono ad un complesso sistema di controllo, atto ad assicurare il corretto atteggiamento posturale della lingua nella cavità orale, in risposta ad informazioni che provengono dalle retine, dai nervi periferici e dai recettori labirintici. Recentemente è stata ipotizzata una associazione vista-olfatto, capace di modulare la attività dei neuroni ipoglossali in preparazione dei muscoli linguali alla ricezione del cibo durante la fase orale della digestione. c - Influenza della somministrazione degli ormoni tiroidei sulla eccitabilità dei neuroni ippocampali: i risultati ottenuti hanno messo in evidenza che in ratti adulti, resi artificialmente ipotiroidei mediante somministrazione di propiltiouracile, la somministrazione mediante microiniezione locale di T4 induce una significativa modificazione della attività elettrica dei neuroni del giro dentato dell’ippocampo. I dati disponibili suggeriscono un possibile ruolo di neuromodulazione da parte degli ormoni tiroidei, che acquista particolare rilievo in considerazione della funzione svolta dall’ippocampo nei fenomeni cognitivi dell’apprendimento e della memoria, come è noto gravemente deficitari in corso di disfunzioni tiroidee. Questo approccio sperimentale fornisce inoltre un ulteriore supporto alla comprensione degli effetti che gli ormoni tiroidei esercitano, non solo a livello dell’ippocampo, ma, più in generale, sulle struuture del sistema nervoso centrale. d - Influenza dei metalli pesanti sulla attività delle aree cerebrali e del tronco dell’encefalo: i risultati ottenuti hanno dimostrato che la somministrazione di acetato di piombo è capace di indurre sicuri effetti neurotossici a livello del sistema nervoso centrale, come testimoniano le alterazioni del riflesso vestibolo-oculare (VOR), riscontrate anche a bassissime concentrazioni della sostanza a livello sia plasmatico che - 164 - cerebrale. Queste osservazioni, che hanno consentito di individuare il tronco dell’encefalo come un possibile “target” dell’azione del piombo, rendono meno probabile una possibile influenza del metallo sulle aree del lobo frontale corticale, soprattutto in considerazione della assenza di disturbi di tipo comportamentale durante il trattamento con la sostanza intossicante. Gli esperimenti effettuati consentono di suggerire che l’esplorazione del VOR potrebbe rappresentare un test efficace per la valutazione funzionale del sistema nervoso centrale esposto a bassi livelli di piombo ematico e tessutale. e - Biodisponibilità del Propofol nelle diverse frazioni ematiche e nel tessuto cerebrale: lo scopo di questa ricerca è stato quello di studiare, mediante esperimenti acuti eseguiti su conigli, la biodisponibilità del Propofol in tutte le frazioni ematiche, nel liquido cerebro-spinale (CSF) e nel tessuto cerebrale durante i diversi livelli di anestesia indotta dalla somministrazione del farmaco per via endovenosa. Lo studio è stato intrapreso al fine di verificare l’esistenza di una correlazione tra la biodisponibilità del Propofol nei diversi compartimenti fluidi dell’organismo e nel tessuto cerebrale e l’effetto anestetico del farmaco. I risultati ottenuti hanno dimostrato una disomogenea distribuzione del farmaco nei diversi compartimenti, con massime concentrazioni all’interno dei globuli rossi e nel tessuto cerebrale e minime nel plasma e nel CSF. Queste osservazioni hanno fornito un valido contributo alla comprensione delle caratteristiche farmacologiche evidenziate dal farmaco nelle fasi di induzione e di mantenimento dell’anestesia. 4) Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni In particolare, per quanto attiene il fenomeno della morte improvvisa, osservato in taluni pazienti affetti da epilessia, saranno indagati ulteriori aspetti della funzionalità cardio-respiratoria e, più in generale, dell’equilibrio omeostatico dell’organismo, che potrebbero risultare profondamente alterati durante l’evoluzione clinica delle manifestazioni epilettiche, fino ad essere causa di morte nelle situazioni più drammatiche. Relativamente al controllo plurisensoriale della attività dei neuroni - 165 - ipoglossali, saranno eseguiti ulteriori esperimenti, di carattere sia neuroanatomico che neurofisiologico, con lo scopo di identificare le stazioni nucleari impegnate nella via di trasmissione olfattivo-ipoglossale; inoltre, al fine di precisare con chiarezza l’entità e la natura delle afferenze al dodicesimo nucleo, saranno contemporaneamente studiate le proiezioni provenienti dalle aree corticali motorie e dalla corteccia cerebellare, le quali sicuramente concorrono al complesso e delicato controllo della motilità linguale. Particolarmente suggestiva appare l’ipotesi di una funzione di neuromodulazione esercitata dagli ormoni tiroidei a livello dei neuroni ipoccampali, soprattutto in prospettiva di una possibile futura applicazione di questo risultato ad altre strutture del sistema nervoso centrale. Sono inoltre in corso di svolgimento alcuni interessanti esperimenti sulla azione dell’etanolo sulla attività elettrica delle cellule di Purkinje cerebellari, che potrebbero rivelare, da un punto di vista neurofisiologico, i meccanismi che presiedono alla comparsa dei disturbi motori osservati in corso di intossicazione acuta o cronica da assunzione di sostanze alcooliche; non è trascurabile il ruolo che questo studio potrebbe svolgere nel guidare i protocolli di terapia attualmente utilizzati per contrastare l’atassia da abuso di sostanze alcooliche. 5) Aspetti di originalità e innovazione Tutti i temi di ricerca sviluppati rappresentano il frutto di progetti originali, i cui risultati sono stati presentati a numerosi Congressi nazionali ed internazionali, prima di aver ottenuto l’apprezzamento di prestigiose riviste di carattere internazionale sulle quali sono stati pubblicati. Essi rappresentano un valido contributo sperimentale, che arrichisce per alcuni aspetti la conoscenza della fisiologia del sistema nervoso centrale e periferico, da sempre oggetto di studio della Sezione di Fisiologia Umana. Per quanto attiene i mezzi tecnici impiegati per la realizzazione della attività scientifica, lo sviluppo delle apparecchiature comunemente utilizzate negli esperimenti di neurofisiologia e l’impiego di macchine informatiche finalizzate alla acquisizione ed alla elaborazione di fenomeni biologici cellulari hanno - 166 - inoltre consentito di ottenere una maggior ricchezza di risultati e di affrontare tematiche che le limitazioni imposte dalla strumentazione precedentemente utilizzata impedivano di attuare. 6) Cooperazioni: contatti con laboratori nazionali e internazionali - Istituto di Fisiologia Umana, Univ. Cattolica del Sacro Cuore, Roma - Dipartimento di Scienze Fisiologiche, Univ. degli Studi di Catania, Catania - Lab. Motor Physiology, The Rockefeller University, New York, USA - Dept. of Neuroendocrinology, The Rockefeller University, New York, USA - Dept. of Morphological Brain Sciences, Kyoto University, Kyoto, JAPAN 7) Numero e titoli dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999 - Mameli O., Melis F., Caria M.A., Solinas A., Mameli S., De Riu P.L.: Epileptic discharge of cortical, subcortical and spinal neurons in penicillin induced experimental epilepsy. - Arch. Ital. Biol., 137, 29-46, 1999. - Mameli O., Caria M.A., Melis F., Severino C., Solinas A., Mameli P., Mameli S., Padua G., Massarelli G., Pintus A.: Pathological changes in cardio-pulmonary system during experimental epilepsy. - Pflugers Archiv Eur. J. Physiol., vol. 437, R35 (com. 70), 1999. - Melis F., Caria M.A., Mameli S., Mameli P., Massarelli G., Pintus A., Lai L., Milia M., Solinas A., Severino C., Mameli O.: Autonomic dysfunction as a possible complication in sudden epileptic death. Physiol. Res., vol. 48 (suppl. n.1), S95, 1999. - Melis F., Caria M.A., Stanzani S., Russo A., Cataudella T., Palmieri G., Lai L., Milia M., Solinas A., Severino C., Mameli O.: The interpeduncular nucleus as a putative link of olfactory inputs to the hypoglossal nucleus. Pfluger Archiv Eur. J. Physiol., vol. 438, R20 (com. 70), 1999. - 167 - - Caria M.A., Melis F., Stanzani S., Russo A., Cataudella T., Palmieri G., Lai L., Milia M., Solinas A., Severino C., Mameli O.: Electrophysiological and neuroanatomical findings in olfactory-hypoglossal connections. - Physiol. Res., vol. 48 (suppl n.1), S60, 1999. - Stanzani S., Russo A., Pellitteri R., Cataudella T., Caria M.A., Melis F., Milia M., Solinas A.: Immunohistochemical findings on olfactory projection to the interpeduncular nucleus. - Riun. Aut. Soc. Ital. Fisiol., com. 96, Roma TRE 1999. - Russo A., Monaco S., Stanzani S., Palmieri G., Acone F., Melis F., Caria M.A., Mameli O.: Preliminary observations on olfactory-hypoglossal pathway in rat. - 2° Congr. Naz. della Associaz. Ital. dei Morfologi Veterinari, com. 17, Parma 1999. - Milia M., Lai L., Severino C., Solinas A., Pavlides C., Caria M.A.: Lthyrosine local microinjections affect the excitability of dentate gyrus neurons (DG) in a dose dependent fashion in “in vivo” rats. - Pflugers Archiv Eur. J. Physiol., vol. 437, R35 (com. 73), 1999. - Lai L., Milia M., Severino C., Solinas A., Pavlides C., Caria M.A.: Changes in dentate gyrus (DG) neuronal excitability following local microinjections of L-thyrosine in rats. - Pflugers Archiv Eur. J. Physiol., vol. 438, R19 (com. 68), 1999. - Mameli O., Melis F., Caria M.A., Solinas A., Milia M., De Riu P.L., Tocco M.G., Ibba A.: A test for early detection of heavy metal neurotoxicity. - 20^ Journees Internationales Mediterraneennes, Medecine du Travail, 135, Il Cairo 1999. - De Riu P.L., Testa C., Mulas M., Caria M.A., Mameli S., Mameli O.: Disposition of propofol between red blood cells, plasma, brain, and cerebrospinal fluid in rabbits. - Europ. J. Anaesthesiol., 1999 in press. 8) Convegni, conferenze, seminari - International workshop sui risultati del programma di collaborazione tra le Università Sardo-Corse “PIC-interreg2” - Sassari 1999 - 168 - 9) Laboratori e attrezzature utilizzate La attività di ricerca viene condotta in due moderne e funzionali unità di neurofisiologia, ciascuna delle quali adeguatamente equipaggiata dalla seguente attrezzatura: - strumentazione per la preparazione chirurgica dell’animale da esperimento; - farmaci utili alla preparazione anestetica dell’animale da esperimento; - pompa di respirazione; - tavolo stereotassico di contenzione; - microscopio operatorio; - termopad; - sistema di registrazione dalle unità neuronali (microelettrodi, microdrive ad avanzamento elettronico, preamplificatori, oscilloscopi); - sistema di stimolazione delle strutture nervose (microelettrodi, stimolatori, isolatori di stimolo); - registratore magnetico; - computer dotato di apposito software per l’acquisizione e l’elaborazione dei segnali nervosi; set-up per istologia (dispositivo per la lesione elettolitica del tessuto nervoso, macchina per la produzione del ghiaccio secco, criostato, microscopi da tavolo, materiale per istologia: coloranti, vetreria, ecc.). Inoltre, completano la dotazione strumentale: - un tavolino vestibolare; - un set-up completo di registrazione da fette isolate; - un poligrafo scrivente; - un modernissimo ed attrezzato laboratorio di fisiologia applicata. 10) Sintesi sui finanziamenti ottenuti Relativamente all’anno finanziario 1999 sono stati ottenuti i seguenti finanziamenti: Ministero del Lavoro£. 86.000.000 ex quota 60% assegnata alla Prof.ssa Mameli £. 4.500.000 ex quota 60% assegnata al Dott. Caria £. 6.000.000 ex quota 60% assegnata al Dott. Melis £. 4.000.000 - 169 - Non vengono riportati i finanziamenti ottenuti nell’anno finanziario 1998 sebbene utilizzati nel 1999 e/o nell’anno in corso. 11) Collaborazioni con gli Enti Locali e il mondo delle imprese Nessuna 12) Collaborazioni con Consorzi e CNR Nessuna 13) Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi attezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca intrauniversitaria ed interuniversitario, proposte Nessuna - 170 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE Sezione Istologia 1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati; Nicolò Arena Professore associato Istologia (E09B) Galimi Francesco Ricercatore Istologia (E09B) Assegni di ricerca nessuno Dottorandi nessuno 2) Principali temi di ricerca Immunoistochimica, terapia genica mediante vettori lentivirali, biologia molecolare. Temi di ricerca: citoscheletro,localizzazione di metalli pesanti in tessuti e cellule in coltura per applicazioni di monitoraggio ambientale e diagnostica medico-legale, applicazioni di terapia genica mediante vettori lentivirali nelle patologia ematiche, sperimentazione di nuovi farmaci neosintetizzati nel campo del differenziamento muscolare di cellule in coltura di rabdomiosarcomi. 3) Breve sintesi sui principali risultati raggiunti Modificazioni citoscheletriche di colture cellulari trattate con vinblastina, localizzazioni del Cd nel citoplasma e nelle zone perinuclari in cellule di tessuti diversi e in cellule normali e neoplastiche in coltura, Actinomicina-D come farmaco di ripristino differenziante verso la norma in cellule in vitro di rabdomiosarcomi. - 171 - 4) Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni A mio parere i farmaci neosintetizzati per un recupero della norma in cellule neoplastiche potranno avere ottimi esiti se non per una restitutio ad integrum, almeno per un parziale recupero e mantenimento di soggetti affetti da miosarcoma. Buoni risultai potranno ottenersi con l’applicazione dell’ELS per la localizzazione dei metalli pesanti e per il loro monitoraggio ambientale abbastanza rapido e certo nei dati. Lo stesso criterio può ritenersi foriero di certezze diagnostiche nelle perizie medico legali relative a malattie professionali di eziologia tossicologica da metalli pesanti. 5) Aspetti di originalità e innovazione E’ facile dedurre quali benefici potrebbero derivare dall’originalità dell’applicazione nella diagnostica medico-legale delle tecniche TEM con spettrometria ed analisi d’immagine. 6) Cooperazioni: contatti con laboratori nazionali e internazionali Nazionali: - Istituto per la ricerca e cura del cancro (IRRC) di Torino per la terapia genica. - Clinica ortopedica dell’Università di Catania per una nuova tecnica di produzione autologa di cellule di cartilagine articolare per interventi su soggetti traumatizzati. Internazionali: - Departamiento de Ciencias morfologicas , Facultad de Medicina, Universidad de Granada (Spagna) per la sperimentazione di farmaci antineoplastici - Departamiento de Cultivo Cellular, Facultad e Medicina, Universidad de Mendoza (Rep. Argentina) per una nuova sperimentazione di - 172 - modificazioni citoscheletriche in fibrocellule muscolari lisce di soggetti con alto tasso di diabete e colesterolo, estratte dalla tunica dell’aorta durante interventi chirurgici. - Elektronen Microskopie Section, Universitat ULM, (rep. Fed. di Germania) per le ricerche con il TEM e l’ELS sui metalli pesanti. 7) Numero e titoli dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999 - de Luca A., Arena N., Sena L.M., Medico E.: Met overexpression confers HGF-dependent invasive phenotype to human thyroid carcinoma cells in vitro. J Cell Physiol. 1999 Sep;180(3):365-71. - Aranega A.E., Velez C., Prados J., Melguizo C., Marchal J.A., Arena N., Alvarez L., Aranega A.: Modulation of alpha-actin and alpha-actinin proteins in cardiomyocytes by retinoic acid during development. Cells Tissues Organs. 1999;164(2):82-9. - Marchal J.A., Prados J., Melguizo C., Gomez J.A., Campos J., Gallo M.A., Espinosa A., Arena N., Aranega A.: GR-891: a novel 5-fluorouracil acyclonucleoside prodrug for differentiation therapy in rhabdomyosarcoma cells. Br J Cancer. 1999 Feb;79(5-6):807-13. 8) Sintesi sui finanziamenti ottenuti - Ricerca di interesse nazionale (ex 40%) (biennale) - Ricerca 60% £.82.000.000 £.6.000.000 9) Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi attezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca intrauniversitaria ed interuniversitario, proposte Completamento ZEISS 901 con ELS ed Analisi d’immagine Microscopio confocale. - 173 - - 174 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE Sezione di Microbiologia Sperimentale e Clinica 1) Area scientifica dei singoli docenti; numero assegni di ricerca; numero dei dottorati; Piero Cappuccinelli Antonina Dolei Pier Luigi Fiori Salvatore Rubino Stefania Zanetti Paola Rappelli Prof. Ordinario Prof. Ordinario Prof. Associato Prof Associato Prof Associato Ricercatore Fac. di Medicina e Chirurgia Fac. di Medicina e Chirurgia Fac. di Scienze MFN Fac. di Medicina e Chirurgia Fac. di Farmacia Fac. di Medicina e Chirurgia F05X F05X F05X F05X F05X F05X Assegni di ricerca n° 1 bandito nell’ aa 1998-1999, assegnato al Dott. Sergio Uzzau Dottorandi Dottorato di Ricerca, XIII ciclo, assegnato alla Dott.ssa Donatella Becciu, in Microbiologia Medica Sperimentale, sede Amministrativa Università di Pisa Dottorato di Ricerca, XV ciclo, assegnato al Dott. Daniele Dessì, in Microbiologia Medica Sperimentale, sede Amministrativa Università di Pisa Dottorato di Ricerca in Immunobiologia dei Virus, con Sede amm.va nell’Univ. di Pisa, (1992/93-1998-99); Dottorato di Ricerca in Virologia Fondamentale e Clinica, con Sede amm.va nell’Univ. di Pisa (1999/00-). 2) Principali temi di ricerca - Meccanismi molecolari di patogenicità di parassiti (Trichomonas vaginalis, Plasmodium falciparum, Acanthamoeba spp., Salmonella abortusovis) - 175 - - Studio dei geni coinvolti nella patogenicità di Escherichia coli enteritogeni - Messa a punto di tecniche molecolari per la diagnosi di malattie trasmissibili - Epidemiologia molecolare delle infezioni intestinali causate da enterobatteri in paesi in via di sviluppo - Studio degli effetti di coinfezioni con micobatteri e altri microorganismi sulla funzionalità macrofagica - Epidemiologia di AIDS ed altre malattie a trasmissione sessuale in paesi in via di sviluppo - Patogenicità microbica e studio della specificità d’ospite - Vaccinologia - Cooperazione in ambito universitario e sanitario con paesi in via di sviluppo (Angola, Mozambico, Zimbabwe) - Identificazione di diverse specie di Micobatteri mediante metodi molecolari e studio di antibiotico-resistenza. - Attività di studio e di ricerca su aree marine protette con riferimento all’ isola di Tavolara. - Eziopatogenesi dell’AIDS: Interazioni HIV-cellula ospite, specie nei tessuti solidi. Bersagli cellulari per HIV. Identificazione delle cellule bersaglio di HIV. Caratterizzazione di HIV emergente da epiteli e connettivi. Interazioni HIV citochine e chemochine. Interferons. Interazioni tra HIV e microrganismi concomitanti: HPV, Trichomonas e Candida - Induzione di retrovirus endogeni in AIDS e nella sclerosi multipla. Interazioni tra retrovirus endogeni e citochine nella sclerosi multipla. - Attività protettive e immunopatogeniche delle difese dell’ospite. - Infezioni virali e malattie autoimmuni: 1) correlazioni tra Coxsackievirus B e insorgenza del diabete; 2) correlazioni tra infezioni virali, reattività citochinica e insorgenza/ricadute della sclerosi multipla. - 176 - 3) Breve sintesi sui principali risultati raggiunti - Determinazione dei meccanismi molecolari alla base della patogencità di Trichomonas vaginalis, ed individuazione dei principali effettori di virulenza e dei loro geni; - Individuazione di una relazione simbiotica tra Trichomonas vaginalis e Mycoplasma hominis, e sua caratterizzione dal punto di vista biologico e clinico - Messa a punto di tecniche diagnostiche molecolari per malattie trasmissibili (Multiplex PCR per i diversi E.coli enteritogeni; Multiplex PCR per Trichomonas vaginalis e Mycoplasma hominis; Nested PCR per Cryptococcus neoformans; Salmonella spp.) - Determinazione della circolazione di stipiti enteritogeni di enterobatteri in zone africane ad alta endemia per infezioni gastrointestinali - Determinazione di meccanismi molecolare alla base dell’invasione di S.abortusovis non legati alla specificità d’ospite - Formazione di personale universitario di Angola, Zimbabwe, Mozambico e Pakistan - Messa a punto di un vaccino attenuato vivo per la salmonellosi negli ovini - Dimostrazione per la prima volta di un meccanismo di selettiva infezione con HIV M-tropico in condizioni infiammatorie nella trasmissione mucosale, con un modello cellulare. - Dimostrazione per la prima volta che HIV è in grado di indurre anche la traduzione di proteine tardive di HPV, in un modello di infezione mista. - Ottenimento e caratterizzazione molecolare e biologica di un HIV “epiteliale” - Caratterizzazione della reattività citochinica in vitro di linfociti di pazienti con sclerosi multipla in relazione con il genotipo HLA-DR, e dimostrazione che l’allele 2 del gene per il TNF non contribuisce all’aumentata produzione di TNF-???dei pazienti con sclerosi multipla di etnia sarda - 177 - 4) Risultati eventualmente attesi nei prossimi anni - Determinazione di marcatori di virulenza di microoganismi patogeni da usare sia come vaccini che nelle diagnostica - Studio di infezioni che favoriscono l’insorgenza dell’AIDS - Determinazione dei meccanismi molecolari alla base della specificità d’opsite di Salmonella - Determinazione di un modello per lo studio della risposta immunitaria mediata da citochine nelle infezione degli ovini - Formazione di personale laboratoristico in paesi in via di sviluppo 5) Aspetti di originalità e innovazione Uso di tecniche molecolari innovative nella ricerca e nella diagnostica Studio dell’influenza di infezioni multiple e di simbiosi tra microorganismi patogeni 6) Cooperazioni: contatti con laboratori nazionali e internazionali - Istituto di Igiene e Medicina Preventiva, Università di Sassari Istituto di Malatite Infettive e Parassitarie, Università di Sassari Dipartimento di Farmacologia, Ginecologia e Ostetricia, Università di Sassari Depatment of Microbiology of University “A.Neto”, Luanda (Angola), Department of Medical Laboratory Sciences, Medical School, University of Zimbabwe, Harare, Zimbabwe Department of Biochemistry, Hebrew University, Jerusalem, Israel. Department of Parasitology, Faculty of Science, Charles University, Prague, Czech Republic. Department of Biochemical Sciences, University of Rome, La Sapienza Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna Istituto di Entomologia, Facoltà di Agraria, Università di Sassari CNRS, Gif sur Yvette, Francia - 178 - - The Royal Veterinary and Agricultural University, Denmark Institute of Animal Health, Compton, UK Università di Siviglia, Spagna 7) Numero e titoli dei volumi ed articoli pubblicati nel 1999 - Fiori P.L., Rappelli P., Addis M.F.: The flagellate parasite Trichomonas vaginalis: new insights on cytopathogenicity mechanisms [Review]. Microbes and Infection, 1: 149-156. 1999. - Rappelli P., Addis M.F., Carta F., Fiori P.L.: Exploring a novel perspective on pathogenic relationship: response. Trends in Microbiology, 7: 98. 1999. - Addis M.F., Rappelli P., de Andrade A.M.P., Rita F.M., Colombo M.M., Cappuccinelli P., Fiori P.L.: Identification of alpha-actinin as the most common immunogen recognized bysera of woman exposed to Trichomonas vaginalis. Journal of Infectious Diseases, 180: 1727-1730. 1999. - Rubino S., Spanu L., Mannazzu M., Schiaffino A., Cappuccinelli P., Mura M.S., Aceti A.: Molecular typing of non-typhoid Salmonella strains isolated from HIV-infected patients with recurrent salmonellosis. AIDS, 13:137-139, 1999. - Alberola T.M., Aptosoglou S., Arsenakis M., Bel Y., Delrio G., Ellar D.J., Ferre J., Granero F., Guttmann D.M., Koliais S., Martinez-Sebastian M.J., Prota R., Rubino S., Satta A., Scarpellini G., Sivropoulou A., Vasara E.: Insecticidal activity of strains of Bacillus thuringiensis on larvae and adults of Bactrocera oleae Gmelin (Dipt. Tephritidae) J. Invertebr. Pathol. 74:127-136 1999. - Sechi L.A., Roger F., Diallo A., Ygezu L.M S., Zanetti S., Fadda G.: Molecular characterization of Streptococcus equi subspecies equi isolated from Ethiopian Camel by ribotyping and PCR ribotyping. Microbiologica. 1999: 22, 383-387. - Sechi L.A., Pinna A., Pusceddu C., Fadda G., Carta F., Zanetti S.: Molecular characterization and antibiotic susceptibilities of ocular isolates of Staphylococcus epidermidis. J. Clin. Microbiol. - 1999. 37 (9): 3031-3033. - 179 - - Bonora S., Di Perri G., Loi G., Zanetti S., Concia E.: Molecular typing of Mycobacterium tuberculosis. Lancet. 1999,353:1142. - Zanetti S., Deriu A., Duprè I., Sanguinetti M., Fadda G., Sechi L.A.: Differentiation of Vibrio alginolyticus strains isolated in Sardinia waters by ribotyping and a new rapid PCR fingerprinting method. Appl. Environ. Microb. 1999. 65:1871-75. - Ena P., Zanetti S., Sechi L.A., Fadda G., Leigheb L.: The use of amikacin in the treatment of primary cutaneous mycobacteroisis due to Mycobacterium fortuitum. J. Eur. Acad. Dermatol. Venereol. - 1999. 12:66-67. - Sechi L.A., Duprè I., Sanguinetti M., Fadda G., Zanetti S.: Simple and rapid identification of different species of Mycobacteria by PCR. Mol. Cell. Probes - 1999. 13 :141-46. - Sechi L.A., Leori G., Lollai S., Duprè I., Molicotti P., Fadda G., Zanetti S.: Different stategies for molecular differentiation of Mycobacterium bovis strains isolated in Sardinia. Appl. Environ. Microb. - 1999. 65:1781-85. - Pinna A., Zanetti S., Sotgiu M., Sechi L.A., Fadda G., Carta F.: Identification and antibiotic susceptibility of coagulase negative staphylococci isolated in corneal/ external infections. Br. J Ophthalmol. - 1999. 83:0-2. - Aceti A., Zanetti S., Mura M.S., Sechi L.A., Turrini F., Saba F., Babudieri S., Mannu F., Fadda F.: Identification of HIV patients with active pulmonary tuberculosis using urine based polymerase chain reaction assay. Thorax - 1999. 54:145-146. - Reuters, Health Information, NewsLine-Health Information. Urine-based PCR assay provides accurate TB diagnosis in HIV-infected patients. JAMA/HIV/Aids. 20.3.1999. - Sanna P., Carta A., Loriga M., Zanetti S., Sechi L.: Preparation and biological evaluation of 6/7 –trifluoromethyl-( nitro )-, 6,7-difluoro-3-alkyl(aryl)substituted-quinoxalin-2-ones. Part3. Farmaco1999; 54:169-77. - Sotgiu S., Pugliatti M., Serra C., Rosati G., Dolei A., Marrosu M.G.: Tumor necrosis factor 2 allele does not contribute to increased tumor necrosis factor-? production in Sardinian multiple sclerosis. Ann Neurol 46:953-991, 1999. - 180 - - Sotgiu S., Serra C., Marrosu M.G., Dolei A., Rosati G.: Cytokine production in patients carrying multiple sclerosis-linked HLA-DR alleles. J Neurol 246: 1194-1196, 1999. - Dolei A., Curreli S., Marongiu P., Pierangeli A., Gomes E., Bucci M., Serra C., Degener A.M.: HIV infection in vitro activates naturally-integrated HPV18 and induces the synthesis of the L1 capsidic protein. J Gen Virol 80: 2837-2944, 1999. - Dolei A., Pietropaolo V., Gomes E., Di Taranto C., Ziccheddu M., Spanu M.A., Lavorino C., Manca M., Degener A.M.: BKV DNA prevalence in lymphocytes from immunocompetent, healthy individuals. Acta Microbiol Immunol Hung 46:391, 1999. - Biolchini A., Curreli S., Ziccheddu M., Serra C., Dolei A.: CXCR4 and CCR5 HIV co-receptors in adherent cells. Acta Microbiol Immunol Hung 46:376, 1999. - Serra C., Mameli G., Biolchini A., Curreli S., Dolei A.: Characterisation of an HIV-1 strain that preferentially replicates in adherent cells. Acta Microbiol Immunol Hung 46:455, 1999. - Biolchini A., Curreli S., Ziccheddu M., Serra C., Dolei A.: Opposite effects of interferon on CXCR4 and CCR5 expression and on entry of Tand M-tropic HIV strains in adherent cells. J Interferon Cytokine Res 19:S114, 1999. - Gomes E., Serra C., Dolei A.: Caratterizzazione recettoriale e sensibilità A HIV di cellule ciircolanti ed aderenti presenti nel latte materno. XIII Congr ANLAIDS, Roma 1999. - Serra C., Mameli G., Biolchini A., Curreli S., Dolei A.: Caratterizzazione biologica e molecolare di un ceppo di HIV-1 derivato da cellule epiteliali, che si replica preferenzialmente in cellule epiteliali. XIII Congr ANLAIDS, Roma 1999. - Biolchini A., Curreli S., Ziccheddu M., Serra C., Dolei A.: Modulazione differenziale da interferone dei due principali co-recettori per HIV e vantaggio selettivo per il legame di HIV M-tropico a cellule aderenti. XIII Congr ANLAIDS, Roma 1999. - 181 - - Paganelli R., Girelli G., Giovannetti A., Dolei A., Antonelli G., Romiti M.L., Ferrara R., Malorni W., Rivabene R., D’Offizi G.: Aiuti F and the NOPHROCO Study Group. Genetic polymorphisms, CD45 activity and resistance to oxidative stress in long-term non progressors (LTNP). Rapporti Istisan 99/11: 98, 1999. - Serra C., Mameli G., Biolchini A., Curreli S., Dolei A.: Characterisation of an epithelial cell-derived HIV-1 strain, that preferentially replicates in epithelial cells. Rapporti Istisan 99/11: 137, 1999. - Biolchini A., Curreli S., Ziccheddu M., Serra C., Dolei A.: HIV sensitivity of adherent cells: opposite effects of interferon gamma on CXCR4 and CCR5 expression and on entry of T- and M-tropic HIV strains. Rapporti Istisan 99/11: 136, 1999. - Conaldi P.G., Wade-Evans A., Biancone L., Serra C., Dolei A., Camussi G., Toniolo A.: Persistent HIV-1 infection of glomerular mesangial cells and tat-mediated hyperproliferation of podocytes: an in vitro model of HIV-associated nephropathy. Rapporti Istisan 99/11: 250, 1999. 8) Convegni, conferenze, seminari Prof. Fiori Convegni: - American Society for Microbiology Conference: A cell biology approach to microbial pathogenesis. Portland, USA - 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia, Reggio Calabria Tavole rotonde: - “Bersagli molecolari e strategie di virulenza del protozoo Trichomonas vaginalis”. 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia Seminari: - Recentes tecnicas de diagnostico nas doenças transmissiveis. Università di Luanda, Angola. - 182 - Dott.ssa Rappelli Convegni: - 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia, Reggio Calabria Prof. Rubino Convegni: - 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia, Reggio Calabria Seminari: - Stintino 1999 “Salmonella and Host-specificity” Riunione del gruppo di ricerca del progetto FAIR Prof. Cappuccinelli Convegni: - 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia, Reggio Calabria Tavole rotonde: - “Infezioni enteriche” 27° Congresso Società Italiana di Microbiologia - Congresso su “Automazione in microbiologia”. - Firenze 03-05 febbraio 1999 - Congresso Nazionale Biotecnologie. - Parma 01-04 luglio 1998 - Conferenza “Il moderno approccio delle diagnosi delle infezioni da micobatteri”. - Roma 15-16 settembre 1998 - 2° Convegno Scientifico Nazionale “Meccanismi di patogenicita’ microbica”. - Rieti 22-24 aprile 1998 - Congresso Europeo di Microbiologia Clinica. - Berlino 21-24 marzo 1999 - Congresso Internazionale ESCMIID. “Comunity acquired bacterial pneumoniae today”. 9) Laboratori e attrezzature utilizzate Laboratori della sezione di Microbiologia del dipartimento. Apparecchi per elettoforesi di acidi nucleici e proteine; incubatori, cappe a flusso laminare, microscopi a fluorescenza e rovesciati, termal cycler, spettrofotometri, - 183 - lettori per ELISA, sistemi d crioconservazione dei cellule, sintetizzatore di oligonucleotidi 10) Sintesi sui finanziamenti ottenuti Prof. P. Cappuccinelli 60% Cofinanziamento MURST (ex40%) Prof. P.L. Fiori: 60% Cofinanziamento MURST (ex40%) R.A.S. (legge regionale 19) Prof. S. Rubino Comunità Europea 60% Cofianziamento MURST (ex40%) R.A.S progetto Nurex Biotecne Prof.ssa S. Zanetti Cofianziamento MURST (ex40%) Progetto Nazionale sulla Tubercolosi ISS N°1, 1997. Progetto Nazionale sulla Tubercolosi ISS N°2, 1998. Dott.ssa Rappelli Cofinanziamento MURST (ex40%) 60% R.A.S. (legge regionale 19) MURST ex 40% 1999-2000: Titolo nazionale: La patogenesi delle infezioni virali croniche e latenti come premessa per applicazioni diagnostiche e terapeutiche. Titolo locale di Sassari: Persistenza ed attivazione di papovavirus nella specie umana ed interazioni con altri agenti patogeni: meccanismi patogenetici e rilevanza diagnostico-clinica. - 184 - MURST 60% ESERCIZIO 1999. Titolo della ricerca: Rapporti tra sensibilità ad HIV ed espressione di molecole di membrana. Istituto Superiore di Sanità, II Programma Nazionale di Ricerca sull’AIDS – 1998. Titolo della ricerca: Politropismo di HIV: Studio dei fattori che regolano infezione e persistenza in cellule di tessuti solidi ed effetti sul fenotipo e sul tropismo virale. Induzione di altri virus. 11) Collaborazioni con gli Enti Locali e il mondo delle imprese Nurex S.R.L LabSystem s.n.c. 12) Collaborazioni con Consorzi e CNR - - - - Porto Conte Ricerche Biotecne IRCOBA, CNR Sassari Consorzio per la ricerca e lo sviluppo di Biotecnologie. Progetto di prevenzione ed educazione sanitaria su Epidemiologia e Tipizzazione di Mycobacterium tuberculosis in Sardegna. Progetto regionale sulla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo (LIBIA): Supporto tecnico e formativo per l’ identificazione di M. tuberculosis isolati in Libia. Prof. Robert Gallo, Direttore dell’Institute of Human Virology,University of Maryland at Baltimore, USA, dove la specializzanda Dr. Sabrina Curreli fa uno stage dal’ottobre 1998, studiando le relazioni tra HIV, Tat, interferon e recettori chemiochinici. Prof. Fernando Aiuti, Univ. La Sapienza, Roma, e Prof. Dianzani, Univ. Campus Biomedico, Roma, per lo studio di geni per chemiochine e recettori chemiochinici nei pazienti lungosopravviventi alla’AIDS Dr. Anna Degener, Univ. La Sapienza, Roma, per le interazioni tra HIV e papovavirus e tra HIV e poliomavirus Prof. PierGiulio Conaldi, Univ. di Varese, per lo studio dell’infezione da - 185 - HIV di cellule renali - Prof. Giulio Rosati, per l’espressione di retrovirus endogeni e di citochine in corso di sclerosi multipla - Prof. Giuseppe Delitala, per le correlazioni tra infezioni da virus CoxsackieB e stati prediabetici in bambini sardi 13) Osservazioni: richieste di interventi finanziari, acquisto grandi attezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca intrauniversitaria ed interuniversitario, proposte - Incremento dei fondi assegnati Monitoraggio dei risultati ottenuti Razionalizzazione biblioteche Razionalizzazione acquisto grandi attrezzature (da proporre come servizi anche a terzi) Valutazione dei singoli ricercatori Seminari interni (sia informativi per tutti i colleghi che “pubblicitari” per esterni) Fondi per l’organizzazione di seminari con esperti anche stranieri - 186 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE Sezione di Patologia Sperimentale e Oncologia 1. Area scientifica dei singoli docenti; numero di assegni di ricerca; numero di dottorati. Francesco Feo Rosa M. Pascale Maria M. Simile Leonardo Gaspa Maria R. De Miglio Pof. ordinario Pof. ordinario Pof. associato Pof. associato Ric. confermata Patologia Generale Patologia Generale Patologia Generale Biotecnologie Patologia Generale (F04A) (F04A) (F04A) (xxx) (F04A) E’ in corso un concorso per Ricercatore. Assegni di ricerca messuno Dottorandi: Maria R. Muroni Dott.ssa SMFN Giuseppina Asara Dott.ssa SMFN Dottorato in Patologia Sperimentale e Molecolare Dottorato in Patologia Sperimentale e Molecolare Altro personale coinvolto nella ricerca: Maria A. Seddaiu Lucia Daino Diego. F. Calvisi Dott.ssa SMFN Collab. ecnico Licenzata Collab. tecnico Dott. Medicina e Chirurgia Borsista 2. Principali temi di ricerca. a) Studi sul meccanismo epatocancerogenetico del deidroepiandrosterone. b) Studi sul ruolo della metilazione genica nella cancerogenesi epatica sperimentale. - 187 - c) Analisi sequenziale delle alterazioni genetiche nella cancerogenesi epatica. d) Identificazione di nuovi geni coinvolti nella progressione dell’epatocancerogenesi. e) Studio del ruolo della suscettibilità genetica alla cancerogenesi epatica. f) Analisi delle alterazioni molecolari durante l’apoptosi basale o indotta in lesioni preneoplastiche neoplastiche epatiche. g) Studio di terapie geniche per la prevenzione e la cura delle neoplasie epatiche. h) Analisi molecolare della cancerogenesi mammaria e vescicale, nell’uomo, e relazioni con la prognosi. i) Analisi dei meccanismi antifibrogenetici della 5-metiltioadenosina 3. Breve sintesi dei principali risultati raggiunti. Obiettivo delle ricerche, indicate con le lettere b-f del punto (2) è l’identificazione di geni coinvolti nell’epatocancerogenesi, che possano chiarire, da un parte, la patogenesi del processo e, dall’altra, che rappresentino bersagli potenziali per terapie innovative, quale la terapia genica. Tra i geni coinvolti in questo processo possono essere compresi quelli responsabili della predisposizione genetica all’epatocancerogenesi (lettera e del punto 2). Durante l’analisi di tali geni, sono stati individuati loci della suscettibilità/resistenza all’epatocancerogenesi, mediante linkage analysis, in backcross (BFF1xF344) di ratti del ceppo BFF1, precedentemente generato nel nostro laboratorio e resistente all’epatocancerogenesi, con ratti suscettibili F344. Sono stati individuati due loci di suscettibilità, nei cromosomi 7 ed 1 (Hcs1 ed Hcs2 del ratto) che regolano, rispettivamente, il volume ed il numero delle lesioni preneoplastiche, indotte col modello RH, e tre loci di resistenza nei cromosomi 10, 8 e 4 (Hcr1 a 3 del ratto), che regolano il volume delle lesioni. Una caratteristica del ceppo resistente BFF1 è la presenza nel fegato, dopo il contatto con un cancerogeno, di un numero più elevato di cellule iniziate, rispetto al ceppo suscettibile F344. Tali cellule, tuttavia, hanno scarsa capacità di proliferare ed evolvere a carcinomi. In accordo con questo - 188 - comportamento si è identificato, mediante differential display, comparando librerie di espressione del ceppo parentale suscettibile F344 e del ceppo resistente BFF1 (lettere c,d del punto 2), un gene codificante cit. P40-D, indotto da cancerogeni, fortemente iperespresso nel fegato dei ratti resistenti rispetto ai suscettibili F344 e, secondo l’attesa, scarsamente espresso dei carcinomi indotti nei due ceppi. Ciò suggerisce una maggiore attivazione metabolica dei cancerogeni, da parte del ceppo resistente. Esperimenti sono in corso per la valutazione di questa ipotesi. Dalla libreria d’espressione di BFF1 è stato inoltre clonato un gene codificante una proteina di trasporto del retinolo. Tale proteina è fortemente iperespressa nei ceppi resistenti BN e BFF1 ed ipoespressa nei carcinomi dei ceppi resistenti e suscettibili. E’ in corso la valutazione dell’espressione dei recettori RAR e RXR in questi ceppi. La possibilità che i ceppi resistenti rispondano maggiormente a composti naturali, come i retinoidi, che hanno un’azione anti-neoplastica è un’ipotesi attraente che merita una verifica sperimentale. La scarsa capacità di crescita delle lesioni preneoplastiche e neoplastiche del ceppo resistente BFF1 suggerisce il coinvolgimento di geni oncosoppressori. I loci Hcr, individuati nel ratto, sono sintenici con aree cromosomiche del genoma umano nelle quali si hanno spesso perdite alleliche (LOH). Tuttavia, lo studio della presenza di LOH (lettere c-e del punto 2), in carcinomi ben differenziati indotti con il modello RH in ratti BFF1, mediante l’uso di 68 marcatori microsatellitari che coprono l’intero genoma del ratto, non ha messo in evidenza alcuna LOH sia nei loci di suscettibilità/resistenza da noi precedentemente descritti, sia in aree sinteniche con loci analoghi scoperti nel topo o in aree sede di LOH nell’uomo. Si è ipotizzato che la LOH, assente o rara nei carcinomi ben differenziati dei ceppi resistenti e suscettibili sia una lesione genetica tardiva durante la fase di progressione delle lesioni. Per verificare questa ipotesi abbiamo generato un ceppo ibrido, relativamente suscettibile all’epatocancerogenesi, il ceppo LFF1, nel quale abbiamo determinato la presenze di LOH, nei loci di suscettibilità/resistenza, in carcinomi ben differenziati ed indifferenziati indotti col modello RH. E’ stata trovata LOH, solo nei carcinomi indifferenziati, con 18 marcatori del cromosoma 10 che coprono un’area corrispondente all’Hcr-1 del ratto ed uno dei quali - 189 - corrisponde al locus del gene p53, e con 6 marcatori del cromosoma 7 coprenti un’area corrispondente all’Hcs-1 del ratto. La LOH nel cromosoma 7 era presente in aree nella quali sono presenti i geni Cyp2d-0-4, Cyp11b-12, Pdgf-β, e c-myc. Ciò suggerisce il coinvolgimento di p53 e di altri geni soppressori che, nei ceppi suscettibili, sono inattivi, consentendo la progressione delle lesioni ben differenziate a carcinomi indifferenziati. Inoltre, analogamente all’epatocancerogenesi umana, quella del ratto è caratterizzata da instabilità genomica nelle fasi più avanzate del processo. Facendo seguito a precedenti ricerche nella quali abbiamo dimostrato che l’amplificazione di c-myc né una lesione precoce nell’epatocancerogenesi, più recentemente si è dimostrato, in una serie di studi (lettere bd del punto 2) abbiamo dimostrato che l’amplificazione e l’iperespressione di c-myc, nelle lesioni preneoplastiche epatiche indotte secondo il modello dell’epatocita resistente, rappresenta un fattore di suscettibilità, che controlla la fase di progressione dell’epatocancerogenesi ed assente in un ceppo Wistar, resistente. Le ben note relazioni fra c-myc ed il ciclo cellulare ci hanno indotto a studiare alcuni geni regolatori con diversa tendenza alla progressione a carcinomi (lettere b,c del punto 2). In lesioni preneoplastiche e neoplastiche a rapida crescita, indotte nel ceppo di ratti suscettibili F344 o in un ceppo Wistar, resi suscettibile mediante una modificazione del trattamento promovente, si è osservata un’iperespressione, a livello di proteine ed mRNA di c-myc, ciclina D1 ed A, complessi ciclina D1/dk4 e ciclina A/Ddk2 ed E2F1; una diminuzione dell’espressione di p21WAF11 e p27KIP1, rispetto al fegato normale, nonché fosforilazione di Rb. Tali alterazioni mancano o sono meno intense in lesioni a lenta crescita indotte nei ceppi resistenti BFF1 e Wistar. Questi risultati mostrano una deregolazione del ciclo mitotico a livello della transizione G1/S e di G2, associata ad un aumento dell’attività di E2F1, nelle lesioni preneoplastiche e neoplastiche epatiche che consente la loro crescita rapida nei ratti suscettibili. Essi suggeriscono, inoltre, che la resistenza all’epatocancerogenesi potrebbe essere correlata, almeno in parte, all’assenza di questa alterazione genetica. Sulla base delle lesioni geniche, scoperte finora nell’epatocancerogenesi, abbiamo iniziato studi preliminari di prevenzione/terapia genica, per il momento limitati all’uso di oligonucleotidi antisenso (aODN) anti-c- - 190 - myc ed anti-ciclina D1 (lettera g dle punto 2). In questa fase tali ricerche sono condotte in vitro mediante l’uso di culture di HepG20 (un epatocarcinoma umano) e 5124 (un epatocarcinoma del ratto). I risultati finora ottenuti mostrano un’inibizione della crescita di queste cellule, dopo trattamento con aODN anti-myc e, soprattutto, anti-ciclina D1, associata ad una diminuzione di espressione di questi due geni.. E’ noto che le lesioni preneoplastiche e neoplastiche epatiche vanno incontro, abbastanza frequentemente, a morte cellulare per apoptosi, con una leggera prevalenza della produzione sulla perdita cellulare, che consente la loro lenta progressione a stadi più avanzati. Abbiamo allora indirizzato i nostri studi (lettera f del punto 2) all’espressione di geni coinvolti nell’apoptosi come c-myc, Tgf-α, Tgf-β1, Tgf-β1-RIII, p53, Bcl-XL/S, Bcl2, Bax, CD95, and CD95-L, in noduli, 12 (N12) e 30 (N30) settimane dall’inizio dell’epatocancerogenesi ed in epatocarcinomi indotti in ratti suscettibili GFT344 per mezzo di dietilnitrosamina e del trattamento dell’epatocita resistente, in condizioni basali o dopo trattamento con D-amfetamina (AMF) che induce i geni pro-apoptotici ed inibisce quelli anti-apoptotici della famiglia del Bcl-2, consentendo così uno studio più accurato di tali geni nella patogenesi dell’apoptosi durante l’epatocancerogenesi. L’apoptosi basale, rilevata in preparati colorati con ematossilina/eosina o con ioduro di propidio, è più elevata nei noduli e nei carcinomi, rispetto al tessuto normale, e mostra un forte aumento 4 ore dopo iniezione di AMF; quindi declina tra 8-12 ore nel fegato normale ed in N12, ma rimane elevata in N30 e carcinomi. L’espressione di c-myc, Tgf-α , p53 e Bcl-Xs, a livello di mRNA, è più elevata in N12 e/o N30 ed HCC che nel fegato normale, mentre l’mRNA di Bcl-2 diminuisce nei noduli e nei carcinomi. Quattro ore dopo AMF si ha un forte aumento di espressione di c-myc ed una diminuzione di Bcl-2 e BclXL, in tutti i tessuti, mentre p53, Bax e Bcl-XS aumentano in N30 ed epatocarcinomi. Queste modificazioni scompaiono nel fegato ed in N12, 18 ore dopo l’iniezione di AMF, ma persistono in N30 e nei carcinomi. La produzione delle proteine Myc, P53, Bcl-2 e Bax nel fegato nomale ed in epatocarcinomi ± AMF mostrava un andamento analogo ai corrispondenti mRNA. Gli mRNA di Tgf-β1 e Tgf-β-RIII mRNA non variano in nessun tessuto nei ratti ± AMF mentre, 4 ore dopo l’iniezione di AMF, l’mRNA di CD95 diminuisce in N30 e carcinomi, ed il D95-L aumenta leggermente in - 191 - N12 e nei carcinomi. Questi risultati suggeriscono una deregolazione dei geni della famiglia del Bcl-2 e, almeno nelle lesioni atipiche, dell’espressione di p53 nell’apoptosi basale o indotta da AMF, nei noduli preneoplastici e nei carcinomi epatici del ratto. Il deidroepiandrosterone (DEA; lettera a del punto 2) è stato ritenuto un agente chemopreventivo della tumorigenesi in vari tessuti, nonché un agente dimagrante, anti-aterosclerotico, anti-colesterolemico, anti-diabetico, ecc. Pertanto ne è stato introdotto l’uso nell’uomo. Ricerche precedenti, condotte anche nel nostro laboratorio, hanno mostrato, in genere con trattamenti limitati a due-tre settimane, che tale ormone rallenta la crescita delle lesioni preneoplastiche epatiche. In una serie di ricerche abbiamo individuato i bersagli del DEA che consistono in un’inibizione della produzione di pentosi fosfati e di mevalonato, indispensabili per la sintesi dio DNA. Tuttavia, trattamenti più prolungati hanno talora indotto la crescita i lesioni epatiche benigne. Abbiamo allora analizzato il meccanismo dell’azione promovente l’epatocancerogenesi del DEA. Si è così scoperto, mediante trattamenti prolungati on DESA di ratti iniziati con dietilnitrosamina, sottoposti al protocollo dell’epatocita resistente, che ciò dipende dalla selezione di alcune lesioni preneoplastiche, resistenti all’azione inibitrice del DEA, che iperesprimono c-fos a cHa-ras e mostrano sintesi di DNA elevatissime (più di 10 volte quella del tessuto normale). Non è chiaro come il DEA induca un’attivazione della trasmissione dei segnali di crescita, nella quale cono coinvolti questi geni, ma la recente dimostrazione della stimolazione della produzione di radicali liberi, da parte del DEA, a livello epatico potrebbe rappresentare una via da esplorare. Infine (lettera i del punto 2), studi precedenti, nel nostro ed in altri laboratori, hanno messo in evidenza un’azione chemiopreventiva della Sadenosil-L-metionina (SAM) contro l’epatocancerogenesi. Più recentemente è stato dimostrato un effetto anti-fibrogenetico della SAM nella cirrosi epatica. La SAM può trasformarsi spontaneamente, a pH e temperatura fisiologici, in 5'-metiltioadenosina (MTA). L’MTA è anche un prodotto terminale della sintesi di poliamine, regolata, tra l’altro, dalla disponibilità di SAM. Studi precedenti hanno escluso che l’effetto chemiopreventivo della SAM dipenda dalla sua trasformazione in MTA; essi hanno invece dimostrato che tale effetto è correlato con la metilazione di alcuni geni iperespressi - 192 - nel tessuto preneoplastico e neoplastico. Abbiamo ora valutato se l’effetto anti-fibrogenetico della SAM sia legato alla produzione di MTA, in un modello di cirrosi epatica del ratto, indotta da CCl . Si è così scoperto che 4 l’MTA ha di per sé un effetto anti-fibrogenetico legato ad un’azione antiossidativa, all’inibizione dell’iperespressione di geni coinvolti direttamente o indirettamente nella fibrosi epatica (Tgf-β, procollageno tipoa (I) e Tgf-α), inibizione della crescita in vitro di cellule stellate, produttrici di fibre collagene. L’MTA, inoltre, è molto più attivo della SAM e non influenza, a differenza di quest’ultima la sintesi di GSH. Per ciò che concerne l’analisi molecolari delle neoplasie umane (mammarie e vescicali) gli esperimenti sono attualmente in fase preliminare e non possono essere riportati dei risultati. 4. Risultati attesi in futuro. Attualmente sono in corso esperimenti per: (a) confermare la presenza dei loci geni di della suscettibilità/resistenza, individuati, nella progenie F2 dei ratti BFF1, estendendo lo studio delle interazioni tra questi ed altri loci; (b) esaminare l’esistenza di loci analoghi in altri ceppi ibridi (progenie F2 dei ratti ibridi CFF1, generati nel nostro laboratorio); (c) esaminare l’esistenza di loci di resistenza/suscettibilità in altri modelli sperimentali di epatocancerogenesi (stop model) in progenie F2 dei ratti BFF1; (c) analizzare con un numero maggiore di marcatori il cromosoma 10 del ratto nell’intento di procedere al clonaggio posizionale del gene soppressore identificato, per mezzo di LOH, in questo cromosoma; (d) creare una linea di ratti congenici sempre al fine di clonare i geni della suscettibilità/resistenza. Ulteriori risultati sulla de-regolazione dei geni dell’apoptosi, durante l’epatocancerogenesi, prevedono l’analisi dell’espressione di geni coinvolti nella via di trasmissione del messaggio di morte cellulare: c-myc/CD95/ Caspasi8/Caspasi3 e le interazioni c-myc/TNFalfa/Traf2/NFkB. L’espressione di questi geni sarà valutata in condizioni basali e dopo il trattamento con sostanze inducenti apoptosi (Tassolo), per correlare le variazioni dell’espressione genica con l’apoptosi e/o la proliferazione cellulare. Le alterazioni individuate nelle lesioni del fegato di ratto saranno studiate quindi - 193 - nelle lesioni preneoplastiche e neoplastiche dell’uomo. Sarà anche possibile identificare il ruolo dei recettori per i retinoidi, codificati da geni che si comportano come oncosoppressori, e di altri geni, identificati per comparazione sottrattiva (RDA) di neoplasie epatiche e fegato normale (di ratto e di uomo), nell’epatocancerogenesi. Ciò fornirà nuove conoscenze della patogenesi delle neoplasie epatiche, nuovi geni potenziali da utilizzare per terapie geniche (basate sulla trasduzione di geni soppressori) e consentirà di stabilire nuovi parallelismi tra epatocancerogenesi chimica del ratto ed epatocancerogenesi virale dell’uomo, già parzialmente messi in evidenza, in precedenza, nel nostro laboratorio. Quanto, infine allo studio della prevenzione/terapia genica, i nostri risultati offrono numerose indicazioni. Innanzi tutto si cercherà di confermare le osservazioni già ottenute in vivo, mediante aODN veicolai da liposomi, su topi nudi ai quali vengono trapiantate cellule HepG2 e 5124 e, se tali esperimenti avranno risultati positivi, su ratti nel corso dell’epatocancerogenesi sperimentale. Quindi si tenteranno terapie geniche mediante trasfezione di oncosoppressori e/o di geni pro-apoptotici, allo scopo di attivare alcune vie di trasmissione di segnali di morte cellulare. 5. Originalità ed innovazione 1. Prima identificazione di loci di suscettibilità e di resistenza all’epatocancerogenesi in ratti. 2. Creazione di un modello sperimentale nel quale le lesioni preneoplastiche possono avere diversa tendenza alla progressione. 3. Prima dimostrazione di amplificazione di c-myc in lesioni preneoplastiche epatiche e correlazione tra l’espressione di questo gene e la tendenza alla progressione di queste lesioni (che determina la suscettibilità all’epatocancerogenesi). 4. Prima dimostrazione di instabilità genomica (messa in evidenza come LOH) in epatocarcinomi avanzati del ratto. 5. Dimostrazione, in contraddizione ad alcune precedenti conclusioni di altri autori, che esistono diverse comunanze tra le alterazioni genetiche nell’epatocancerogenesi del ratto e quelle dello stesso processo nell’uomo. - 194 - 6. Primi studi estesi sulla de-regolazione del ciclo cellulare nell’epatocancerogenesi del ratto. 7. Prima dimostrazione dell’azione anti-fibrogenetica dell’MTA e del suo meccanismo d’azione. 8. Prima dimostrazione di un possibile meccanismo epatocancerogenetico del deidroepiandrosterone. Questi risultati sono di estremo interesse dato l’uso in espansiine del DEA in terapia umana. 9. Prima dimostrazione, ancorché parziale, del ruolo dei geni della famiglia Bcl-2 nell’apoptosi durante l’epatocancerogenesi. 6. Cooperazioni: contati con laboratori nazionali e internazionali - Dept. of Pathology, Univ. of Toronto, Med. Sch., Dr. D.S.R. Sarma - Istituto dei Tumori, Milano, Divisione di Oncologia Sperimentale; Dr. T. Dragani - Istituto Nazionale Tumori, A, Milano - NCI, Laboratory of Experimental Carcinogenesis, Bethesda, MD, USA; Dr. S. Thorgeirsson.. - Dip. di Medicina Sperimenatle e Oncologia; Univ. di Torino; Prof. F. Baccino. 7. Numero e titoli dei volumi e articoli pubblicati nel 1999. - Gariboldi M., Pascale R.M., Feo F., De Miglio M.R., Calvisi D., Carru, A., Dragani T.A., Feo F.: Analysis of loss of heterozygosity in neoplastic nodules induced by diethylnitrosamine in the resistant BFF1 rat strain, Carcinogenesis, 20:1363-1368 (1999) . - De Miglio M. R., Canzian F., Pascale R.M., Simile M.M., Muroni M.R., Calvisi D., Romeo G., Feo F.: Identification of genetic loci controlling hepatocarcinogenesis on rat chromosomes 7 and 10. Cancer Res. 59:: 4651-4657 (1999) . - De Miglio M.R., Simile M.M., Muroni M.R., Pusceddu S., Calvisi D., Carru A., Seddaiu M.A., Daino L., Deiana L., Pascale R.M., Feo F.: - 195 - Correlation of c-myc overexpression and amplification with progression of preneoplastic liver lesions to malignancy in the poorly susceptible Wistar rat strain. Mol. Carcinogen.25: 21-29 (1999) . - Feo F., Pascale R.M., Simile M.M., De Miglio M.R.: Role of deihydroepiandrosterone in experimental and human carcinogenesis. In: Dehydroepiandrosterone (DHEA), M. Kalimi and W. Regelson, eds., pp. 215-236, Walter de Gruyter & Co.,Berlin, 1999. - De Miglio M.R., Muroni M.R., Simile M.M., Calvisi D.F., Tolu P., Deiana L., Carru A., Bonelli G., Feo F., Pascale R.M.: Implication of Bcl-2 family genes in basal and d-amphetamine-induced apoptosis in preneoplastic and neoplastic rat liver lesions. Hepatology, in stampa . - Feo F., Pascale R.M., Simile M.M., De Miglio M.R., Muroni M.M. and Calvisi D.F.: Genetic alteration in liver carcinogenesis. Implications for new preventive and therapeutic strategies. Crit. Rev. Oncogen., in stampa. - Simile M.M., Banni S., Angioni E., Carta G., De Miglio M.R., Muroni M.R., Calvosi D.F, Carru A., Pascale R.M., Feo F.: 5'-Methylthioadenosine administration prevents lipid peroxidation and fibrogenesis induced in rat liver by carbon-tetrachloride intoxication. J. Hepatol., in stampa. - Simile M.M., De Miglio M.R., Calvisi D.E., Muroni M.R., Frau M., Daino L., Pascale R.M., Feo F.: Long-term dehydroepianrosterone administration enhances DNA synthesis and induces c-fos and c-Ha-ras expression in a selected population of preneoplastic lesions in the liver of diethylnitrosamine-initiated rats. carcinogenesis, in stampa. - Simile M.M., De Miglio M.R., Calvisiu D.F., Muroni M.R., Frau M., Daino L., Pascale R.M., Feo F.: Long-term dehydroepiandrosterone administration enhances DNA synthesis and induces expression of c-fos and c-Ha-ras in a selected population of preneopalstic lesions in liver of diethylnitrosamine-initiated rats. Carcinogenesis, in stampa. - 196 - 8. Convegni, confernze, seminari. - De Miglio M.R., Canzian F., Pascale R.M., Simile M.M., Muroni M.R., Calvisi D., Romeo G., Feo F.: Identification of Genetic Loci Controlling Hepatocarcinogenesis on Rat Chromosomes 7 and 10. Proc. Amer. Ass. Cancer Res., 40, 1999. - Gariboldi M., Pascale R.M., Manenti G., De Miglio M.R., Dragani T.A., Feo F.: Analysis of loss of heterozygosity in rat hepatocellular tumors. Proc. Amer. Ass. Cancer Res., 40, 1999. - Seminario su: “Genetic predisposition to liver cancer” su invito di: prof. G. Romeo, IARC, Lione, prof. L. Chieco-Bianchi, Dip. di Oncologia e Scienze Chirurgiche, Univ. di Padova, dr. T. Dragani, Istituto Nazionale dei Tumori, Unità di Oncologia Sperimentale A, Milano, Prof. S. Parodi, Dip. di Oncologia, Istituto sulla Ricerca e Trattamento del Cancro. Univ. di Genova. - Seminario su: “Genetic alterations during esperimental and human hepatocarcinogenesis” su invito di: prof. G.C. Vecchio, Dip. di Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare, Univ. di Napoli, prof. P. Bannasch, Deutsches Krebsforschungzentrum. Abteilung for Cytopathologie, Heidelberg, prof. M. Comporti, Dip. di Fisiopatologia e Medicina Sperimentale, Univ. di Siena. 9. Laboratori e attrezzature utilizzate 1. Laboratorio di Biologia Molecolare: (a) Sezione DNA (isolamento automatico, purificazione, elettroforesi, ecc.) (b) Sezione RNA (isolamento, purificazione, elettroforesi, ecc.) (c) Isotopi radioattivi (d) Sezione microbiologica (preparazione di inserti, sonde, ecc.) (e) Sezione PCR (f) Sezione analisi delle sequenze (g) Sezione di calcolo (analisi di immagini, statistica, densitometria, ecc.) (h) Sezione proteine (Western, immunoprecipiazione) - 197 - 2. Laboratorio di biochimica (a) Sezione di enzimologia (b) Recettori (c) Frazionamenti cellulari subcellulari 3. Laboratorio di istologia ed immunoistochimica (a) Sezione di immunoistochimica (b) Ibridazione in situ (c) Analisi di immagini (d) Microscopia a fluorescenza 4. Culture in vitro 5. Laboratorio fotografico (a) Riprese dirette, sviluppo e stampa (b) Riprese attraverso computer e creazione di diapositive e/o stampa. 6. Stabulario per piccoli roditori 10. Sintesi sui finanziamenti ottenuti Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Inibizione dell’espressione dei geni c-myc e ciclinaD1 da parte di oligonu-cleotidi antisenso nell’epatocanceroge-nesi sperimentale nel ratto MURST ex 40% Francesco Feo Riconoscimento di soggetti predisposti al rischio di neoplasie epatiche nelle popolazioni indiane infettate da virus dellepatite B e C e costituzione di presidi sanitari e gruppi di lavoro per il controllo della popolazione a rischio. R.A.S. Legge 19/99 Francesco Feo - 198 - Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Titolo della ricerca: Ente finanziatore: Coordinatore locale: Fattori di rischio oncogeno nella terra e nei prodotti della terra. Studio di test a medio termine. R.A.S. Francesco Feo Genetic predisposition to hepatocarcinogenesis: identification of susceptibility-resistance genes in rat. A.I.R.C. Francesco Feo - 199 - - 200 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEL FARMACO A) DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEL FARMACO. Il Dipartimento di Scienze del Farmaco, attivato il 1° Gennaio 1996, è nato dalla fusione dei 3 Istituti di Botanica Farmaceutica, Chimica Biologica e Tecnica e Legislazione Farmaceutica., avendo come impulso il desiderio di conseguire un maggior coordinamento dell’attività di ricerca avvalendosi delle competenze dei ricercatori afferenti ai tre Istituti, per una integrazione reciproca intesa alla ricerca e allo sviluppo di nuovi farmaci, con l’applicazione di una vasta gamma di metodologie che vanno dalla sintesi di nuove molecole e loro determinazioni strutturali, alla estrazione ed identificazione di principi attivi di origine naturale, allo studio delle proprietà farmacologiche e valutazione tossicologica dei composti, fino alle varie forme farmaceutiche per la possibilità di sperimentazioni cliniche. B) DOCENTI AFFERENTI AL DIPARTIMENTO. Al Dipartimento afferiscono attualmente 22 Docenti (4 Professori ordinari, 7 Professori associati, 11 Ricercatori), appartenenti alle aree disciplinari Chimico Farmaceutica Tecnologica Applicativa e Farmacobiologica, 2 dottorandi (uno per ciascuna area), 2 assegnisti legge 27/12/97 n.449, art.51 comma 6, 1 borsista ex-art.37, LR 29/1/94 n°2 e 36, D.Leg.vo 3/2/93 n°29. C) TEMI DI RICERCA. Le principali linee di ricerca per le due aree si possono così schematizzare: AREA CHIMICO FARMACEUTICA TECNOLOGICA APPLICATIVA. 1) 2) Sintesi di complessi metallici di interesse biologico. Proprietà coordinanti di bipiridine e ossazoline chirali. La linea di ricerca ha come obiettivo la sintesi di leganti polifunzionali quali chelanti verso differenti ioni metallici (in particolare elementi - 201 - appartenenti alla prima serie di transizione) mirata 1) a problematiche biomediche per disturbi metallo-dipendenti, 2) formazione di composti di coordinazione come possibili modelli per metalloproteine. In questi obiettivi sono state sintetizzate e caratterizzate, mediante le più attuali tecniche analitiche e spettroscopiche, come la diffrazione a raggi-x, una serie di molecole a struttura bis- e tris-acilidrazonica e alcuni loro complessi metallici, ottenuti in particolare per reazione con sali di Cu(II) e Zn(II). Su queste molecole è già stato avviato un primo studio per valutarne le proprietà antimicrobiche, e i risultati preliminari ottenuti nei confronti di diversi ceppi batterici, fungini e su alcuni protozoi, risultano essere particolarmente soddisfacenti. Dal punto di vista prettamente chimico, lo studio di questo tipo di molecole pare essere molto importante per poter meglio comprendere i meccanismi di binding intramolecolari e i processi di transfer elettronici; inoltre, lo studio delle proprietà coordinanti delle bipiridine e delle ossazoline chirali e il loro impiego nella catalisi asimmetrica, può consentire uno strumento estremamente valido per la sintesi di molecole con elevato eccesso enantiomerico di interesse bio-farmacologico. 3) Progettazione e sintesi di composti GABAb agonisti e antagonisti. Questa linea di ricerca viene svolta in collaborazione con i farmacologici afferenti al Dipartimento e presenta carattere innovativo in quanto finalizzata sia allo studio del recettore GABAb poco conosciuto, sia alla realizzazione di potenziali farmaci connessi a patologie relative ad alterazioni del SNC eventualmente mediate da alterazioni di tale sistema recettoriale. 4) Progettazione, sintesi e valutazione biologica di agenti chemioterapici. La ricerca ha come obiettivo studi SAR su nuovi N-ossidi a struttura triciclica, su nuovi composti organici dello Sn, su complessi dell’Au(I) a potenziale attività antibatterica, antimicotica e antiprotozoaria. Le 25 molecole sintetizzate sono state saggiate in vitro per l’attività chemioterapica con risultati positivi per alcune di esse. - 202 - 5) Studio della composizione chimica e della attività biologica di prodotti estrattivi di origine vegetale. La ricerca si prefigge l’obiettivo di una possibile utilizzazione come agenti fitoterapici di prodotti naturali, in particolare di estratti di alcune specie della flora sarda. Sono stati studiati gli oli essenziali di alcune specie di Salvia che saggiati in alcuni modelli sperimentali di infiammazione hanno mostrato interessanti proprietà anche antimicrobiche. Poiché, qualora gli oli siano veicolati sotto forma di formulazioni mucoadesive, i principali componenti possono permeare la mucosa orale, si può intravedere un possibile impiego in campo odontostomatologico per affezioni infiammatorie con processi infettivi. 6) Studio dell’attività antiossidante di sostanze di origine naturale. È stato studiato il meccanismo dell’azione antiossidante del resveratrolo contenuto nel frutto della Vitis vinifera e in prodotti derivati e il γorizanolo della frazione insaponificabile dell’olio di crusca di riso. E’ stato dimostrato che le due sostanze esplicano azione antiossidante con meccanismi differenti: il resveratrolo si dimostra capace di inibire la perossidazione lipidica, il γ-orizanolo è efficace nel far diminuire il radicale DPPH. 7) Studio sulla cessione controllata di principi attivi da preparati farmaceutici innovativi. Obbiettivo di questi studi è stato la veicolazione dei farmaci in formulazioni innovative. Sono stati realizzati sistemi microparticellari (microsfere) bioadesivi e biodegradabili per il rilascio di farmaci a livello oculare e intravitreale. Studi in vivo hanno evidenziato che tali sistemi hanno ottima biodisponibilità, associata ad un tempo di permanenza prolungato nel distretto biologico rispetto a forme farmaceutiche convenzionali. Gli studi hanno anche riguardato la preparazione di matrici idrofile a base di alginato di sodio per il rilascio di farmaci per via orale, ottenendo il rilascio controllato dei farmaci mediante un’interazione ionica in situ tra il polimero ed un sale di calcio. - 203 - 8) Studio sulla caratterizzazione dei mieli sardi. Lo studio ha come obiettivo la verifica della presenza di antiparassitari nei prodotti dell’alveare, in particolare nel miele. E’ stato messo a punto un metodo SPE-HPLC per l’estrazione e la quantificazione del cumafos ed è stato determinato enzimaticamente l’acido ossalico (presente nel miele anche come componente naturale) e con tali metodiche sono stati analizzati 40 campioni di miele provenienti da zone diverse della Sardegna. AREA FARMACOBIOLOGICA. 9) Studio dell’espressione di “heat shock proteins”, con particolare rigurdo alla a,b-cristallina e alla Hsp27 nel cuore e in cellule, normali e neoplastiche. La linea di ricerca sulle heat shock proteins ha come obiettivo lo studio delle small heat shock proteins in vari modelli cellulari. In particolare, lo studio ha evidenziato come il livello della espressione di queste proteine possa essere modulato da vari trattamenti farmacologici (farmaci anti-infiammatori non steroidei, attivatori o inibitori di protein chinasi, metalli pesanti come il cadmio o l’arsenico). La presenza della a,b-cristallina nel cuore di mammifero non è stata ancora completamente interpretata, ma gli studi condotti indicano che questa proteina potrebbe proteggere il miocardio in corso di patologie varie come l’ischemia o le miocardiopatie. 10) Studio dell’espressione del gene per i peptidi oppioidi nelle cellule miocardiche. Questa linea di ricerca è stata condotta in collaborazione con il gruppo del prof. Carlo Ventura del Dip. di Scienze Biomediche. La scoperta dei recettori oppiodi sulle cellule miocardiche ha portato a studiare gli effetti diretti della stimolazione di questi recettori: a questo proposito, la stimolazione dei recettori k porta a deplezione del calcio dal reticolo sarcoplasmatico e causa una marcata riduzione dell’ampiezza del transiente di calcio e della contrazione. I risultati ottenuti indicano che il trattamento dei miociti con esteri del forbolo induce un aumento dose- e tempodipendente del mRNA per la prodinorfina, suggerendo che l’espressione genica potrebbe essere regolata da una protein chinasi C nucleare. - 204 - 11) Azione della eparina sulla proliferazione delle cellule endoteliali I glicosoamminoglicani, inclusa l’eparina, hanno un ruolo importante nell’angiogenesi e possono aumentare o inibire la proliferazione delle cellule endoteliali regolando la disponibilità dei fattori di crescita per l’endotelio. Questo studio ha dimostrato che l’eparina inibisce la sintesi del DNA stimolata dal siero e la sintesi del mRNA per l’ornitinadecarbossilasi (ODC) nelle cellule endoteliali umane. Circa il 50% degli effetti sulla sintesi del DNA e sulla espressione del gene per l’ODC sono prevenuti dal trattamento con cheleritrina, un inibitore specifico della protein kinasi C (PKC). 12) Ricerche nel settore cardiovascolare: a) Ischemia-riperfusione e suo possibile controllo attraverso interventi farmacologici. b) Danno ossidativo in modelli sperimentali e nell’uomo e suo possibile controllo farmacologico. c) Modulazione della funzionalità piastrinica da parte di aminoacidi. Tale studio ha portato alla scoperta di nuovi recettori la cui stimolazione determina una attività antiaggregante. 13) Studio del metabolismo extracellulare ed intracellulare di nucleosidi e nucleotidi purinici in cellule procariotiche ed in colture cellulari umane. Purificazione di adenosina fosforilasi di Bacillus cereus Delucidazione del rapporto struttura-funzione della 5’-nucleotidasi citosolica mediante l’uso di mutanti sito specifici e di delezione dell’enzima clonato ed espresso. Determinazione della regolazione dell’uptake e del catabolismo della deossiinosina in vari modelli cellulari umani. Principali obbiettivi futuri: - Caratterizzazione cinetica e molecolare della adenosina fosforilasi di Bacillus cereus. - Identificazione del sito attivo della 5’-nucleotidasi citosolica. - Caratterizzazione del sistema di trasporto dei nucleosidi in vari modelli cellulari. - 205 - 14) Studio in vitro dei meccanismi di patogenicità del protozoo Acanthamoeba castellanii. 15) Studio in vitro dei meccanismi di patogenicità di batteri responsabili di infezioni enteriche. 16) Farmaci d’abuso La ricerca ha messo in evidenza gli effetti del CRF nel colon di ratto, l’effetto degli antipsicotici atipici sulle cellule dopaminergiche mesolimbiche e mesocorticali; gli effetti a lungo termine della sindrome da astinenza da morfina; l’effetto degli inibitori delle cicloossigenasi sulla stimolazione prodotta dalla morfina e sui differenti meccanismi cellulari alla base della stimolazione dopaminergica mesolimbica prodotta da morfina e cannabinoidi. Inoltre, le ricerche si sono incentrate sugli effetti elettrofisiologici e comportamentali di due fra le più diffuse sostanze da abuso: etanolo ed ecstasy. Per ciò che riguarda l’effetto dell’etanolo si è osservato come lo stress da immobilizzazione procurato poco prima dell’esperimento elettrofisiologico annulli la capacità dell’etanolo di stimolare l’attività elettrica delle cellule Dopaminergiche del VTA. Nel caso dell’ecstasy l’attenzione si è incentrata sull’attività elettrofisiologica delle cellule dopaminergiche del VTA dopo trattamento cronico e sulla risposta alla somministrazione dell’agonista dopaminergico quinpirolo. Mentre l’attività elettrica di base sembra essere diminuita dopo trattamento cronico la risposta al quinpirolo sembra attenuata negli animali trattati rispetto ai controlli suggerendo una ipofunzionalità autorecettoriale. 17) Neurobiologia della depressione e meccanismo d’azione dei farmaci antidepressivi a) Ruolo della dopamina nel meccanismo d’azione dei farmaci antidepressivi Lo stress, che è un fattore di rischio per la depressione, e il trattamento cronico con antidepressivi, modificano la sensibilità del sistema dopaminergico mesolimbico a vari stimoli, sia naturali che farmacologici. - 206 - - - - Sono stati condotti studi comportamentali per studiare l’effetto di stress e antidepressivi su questo sistema di neurotrasmissione. Il sistema dopaminergico mesolimbico è importante perché media delle risposte comportamentali sia al piacere che allo stress, che sono compromesse nei pazienti depressi. In particolare le ricerche condotte hanno dimostrato che: Il trattamento cronico con l’antidepressivo desimipramina ha effetti opposti sul sistema mesolimbico a seconda del tipo di stress a cui l’animale viene esposto. I risultati suggeriscono che gli effetti dell’antidepressivo si oppongono a quelli dello stress. Il blocco dei recettori NMDA del glutammato, al contrario di quanto suggerito da precedenti studi, non è importante per lo sviluppo delle modificazioni della sensibilità del sistema dopaminergico mesolimbico indotte dagli antidepressivi. La somministrazione acuta di antidepressivi, al contrario di quanto suggerito da precedenti studi, non induce modificazioni a lungo termine della sensibilità dei recettori dopaminergici del sistema mesolimbico che mediano la sedazione b) Neurobiologia della depressione: studi comportamentali e biochimici Per questi studi sono stati utilizzati alcuni modelli sperimentali di depressione: a) una condizione di iporeattività a stimoli nocivi indotta da stress inevitabili; b). un modello di anedonia che si basa sull’assenza di motivazione da parte degli animali verso uno stimolo altrimenti gratificante quando l’animale sia stato sottoposto ad una procedura di stress cronico L’esposizione degli animali allo stress cronico determina una significativa diminuzione dei livelli di dopamina, misurata con tecniche di microdialisi, nel nucleo accumbens. Si è dimostrato che sia il deficit dopaminergico prodotto dallo stress cronico che le condizioni di iporeattività e di anedonia sono efficacemente antagonizzate da un trattamento con antidepressivi. Su questi modelli e su un modello di mania che è stato appositamente messo a punto in animali sensibilizzati alla morfina si stanno ora studiando anche altri farmaci attivi nell’uomo sui disturbi del tono dell’umore. - 207 - 18) Effetti comportamentali dell’alcol L’alcol è una delle sostanze psicotrope più abusate. I suoi effetti euforizzanti sembrano essere mediati dal rilascio di dopamina nel sistema mesolimbico. Le ricerche condotte hanno dimostrato che: l’alcol potenzia gli effetti comportamentali stimolanti dell’amfetamina. Questo effetto potrebbe essere mediato da un aumento del rilascio di dopamina nel sistema limbico. La rilevanza di questa osservazione sta anche nel fatto che amfetamina e alcol sono due sostanze di abuso che vengono spesso assunte in concomitanza; l’alcol, in un modello animale di depressione, ha un effetto “antidepressivo” acuto, che scompare dopo trattamento cronico. Questa osservazione offre un suggestivo parallelo con l’osservazione sul campo che l’alcol, usato nel tentativo di automedicare le alterazioni negative dell’umore, ha un effetto effimero, e dopo uso prolungato non sembra più sortire quegli effetti positivi che si sperimentano dopo le prime assunzioni. 19) Ricerca morfo-sistematica e biologia di piante officinali della flora sarda. 20) Ricerca Etnobotanica: usi tradizionali delle piante in Sardegna 21) Analisi di oli essenziali 22) Analisi fitochimiche Nell’ambito della tematica di ricerca riguardante gli oli essenziali è continuato lo screening di piante aromatiche tipiche della macchia mediterranea: Elichrysum italicum subsp. microphyllum, Thymus herbabarona, Mentha insularis. Questo tipo di analisi ha permesso di evidenziare delle differenze sostanziali tra l’olio dell’elicriso del Nord e quello del Sud Sardegna mentre per il timo si è dimostrato la presenza di due chemotipi differenti, uno a carvacrolo e uno a timolo ed una elevata capacità antibatterica di questo olio. L’olio della menta, ancora da indagare ulteriormente, mostra caratteri distintivi non comuni agli altri tipi di menta. L’altro filone di ricerca riguardante le - 208 - analisi fitochimiche ha permesso di caratterizzare e quantificare i principi attivi dell’Hypericum perforatum subsp. angustifolium e constatare che nelle varie stazioni esaminate il contenuto in principi attivi è nettamente superiore ai dati di letteratura. 23) Studio in vitro dei meccanismi di patogenicità e dell’attività verso le forme cistiche e trofozoitiche del protozoo Acanthamoeba castellanii. 24) Studio in vitro dei meccanismi di patogenicità di batteri responsabili di infezioni enteriche. D) ARTICOLI PUBBLICATI E ATTI DI PARTECIPAZIONI A CONGRESSI. - - I risultati di queste principali linee di ricerca sono illustrati per l’anno 1999 in n°84 lavori a stampa e atti di congresso. I titoli sono espressi nell’elenco allegato (allegato 1). Rapporto con il numero dei ricercatori afferenti al Dipartimento: 3,8. E) COLLABORAZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI Cooperazioni Nazionali Dipartimento di Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Analitica, Chimica Fisica, Università degli Studi di Parma. Dipartimento di Neuroscienze, Università di Cagliari. Dipartimento di Fisiologia e Biochimica, Università di Pisa. Dipartimento di Biologia Molecolare, Università di Siena Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi di Osilo Istituto di Clinica delle Malattie Nervose e Mentali, Università di Siena Dipartimento di Neuroscienze sezione di Farmacologia, Università di Pisa. Dipartimento di Chimica Farmaceutica, Università di Pavia Dipartimento di Farmacologia, Università di Pavia - 209 - Dipartimento di Biochimica, Università di Pavia Dipartimento di Bioorganica e Biofarmacia, Università di Pisa. Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Università di Ferrara Dipartimento di Scienze Chimiche, Università di Camerino Istituto di Chimica Farmaceutica, Università di Catania CNR Istituto Tecnologie Chimiche Avanzate Problemi Agrobiologici. Dipartimento di Biologia, Università La Sapienza, Roma. Cooperazioni Internazionali Prof. David Fenton. Department of Chemistry, University of Sheffield, Sheffield (UK). Prof. Paul Willner University of Wales, Swansea, UK. Dr. Pierre Sokoloff INSERM, Parigi, Francia. University of Kentucky, College of Pharmacy, Lexington, KY, USA University of Thessaloniki, Thessaloniki, , Grecia University of Oslo, College of Pharmacy, Oslo, Norvegia. University of Liege, Faculty of Pharmacy, Liegi, Belgio. Università di Lisboa, Faculty of Pharmacy, Lisbona, Portogallo. Aston University, College of Pharmacy, Birmingham, UK. Department of Veterinary Medical Chemistry Swedish University of Agricultural Science, Uppsala Svezia. Università della Corsica, Corte, Corsica (Francia). F) ATTREZZATURE UTILIZZATE. Tutte le strumentazioni presenti nei laboratori attrezzati per la sintesi chimica, per la ricerca tecnologico-applicativa, per la ricerca farmacologica con annesso stabulario, laboratorio di elettrofisiologia, laboratorio per ricerche biochimiche e biomolecolari, erbario, laboratorio di fitochimica e di microbiologia. - 210 - G) RENDICONTO FINANZIARIO Finanziamenti ottenuti nell’anno 1999. I) Totale £. 164.855.334 così suddivisi: £. 123.000.000 (60%), £. 20.543.000 (RAS), £. 12.412.614 (cofin. MURST), £. 8.899.720 (Ministero Risorse Agricole). II) Residui reali dei fondi di ricerca, come risulta dal bilancio consuntivo 1999 (gravati da impegni). Totale £. 233.741.847 così suddivisi: £. 192.625.210 (60% anni 1997/98/99), £. 7.760.225 (40% anni 1997/ 98/99), £. 33.356.412 (RAS anni 1997/98/99). III) Prestazioni a conto terzi. £. 36.575.358, da convenzioni con Darwin, Neuroscienze ed Ersat. H) OSSERVAZIONI E PROPOSTE. a) Biblioteche specialistiche di Dipartimento. Fermo restando l’indiscussa importanza delle Biblioteche centralizzate, però sono essenziali per la ricerca le Biblioteche specialistiche e settoriali di Dipartimento. Si propone una richiesta all’Amministrazione affinchè sia rivolta maggiore attenzione a tali Biblioteche incrementandone le dotazioni. Nel caso specifico di questo Dipartimento risulta praticamente impossibile tenere aggiornata la Biblioteca in alcuni settori specialistici quali ad esempio quello Tecnologico Applicativo, con una dotazione annua di £ 13.000.000 a fronte del costo dei testi specialistici necessari. Per una dotazione congrua occorrerebbero almeno £ 50.000.000. b) Assegni cofinanziati. Si propone che una parte degli stanziamenti per la ricerca 40% non utilizzata quando i progetti non sono approvati, venga destinata al cofinanziamento di assegni di ricerca. - 211 - Allegato 1: PUBBLICAZIONI E ATTI DI PARTECIPAZIONI A CONGRESSO - Bacchi A., Bonardi A., Carcelli M., Mazza P., Pelagatti P., Pelizzi C., Pelizzi G., Solinas C., Zani F.: Organotin complexes with pyrrole-2,5dicarboxaldehyde bis(acylhydrazones). Synthesis, structure, antimicrobial activity and genotoxicity. Journal of Inorganic Biochemistry, 69, (1998), 101. - Bacchi A., Chelucci G., Minardi G., Mura E., Pelizzi C., Pelizzi G., Pistuddi A.M., Solinas C.: Metal complexes of C2-symmetric chiral bipyridine ligands. X-ray structure of [bisnitrate(4S,5S)-2,2-dimethyl4,5-bis(2-pyridyl)-1.3-dioxolane]cobalt(II).Transition Metal Chemistry, 24,1999,481. - Bacchi A., Chelucci G., Minardi G., Mura E., Pelizzi C., Pelizzi G., Pistuddi A.M., Solinas C.: Chelating properties of C2-symmetric chiral bis(oxazolinylpyridinyl)dioxolane ligands. European Journal of Inorganic Chemistry,1999 ( accepted for publication) - Adams H., Fenton D.E., Minardi G., Pistuddi A.M., Mura E., Solinas C.: A coordination polymer derived from the copper(II) complex of a bis(salicylhydrazone) derived from iminodiacetic acid diethyl ester. Inorganic Chemistry Comm.3,(2000), 24. - Adams H., Fenton D.E., Minardi G., Mura E., Pistuddi A.M., Juliano C., Mattana A., Solinas C.: Synthesis and spectroscopic characterization of new polyfunctional trinucleating hydrazonic ligands. In vitro antimicrobial activity of trinuclear copper(II) complexes (in preparation). - Giunchedi P., Conte U., Chetoni P., Saettone M.F.: (1999) Pectin microspheres as ophthalmic carriers for piroxicam: evaluation in vitro and in vivo in albino rabbits. Eur.J.Pharm. Sciences, 9, 1-7. - Novelli F., Recine M., Sparatore F., Juliano C.: (1999). Triorganotin compounds as antimicrobial agents. Il Farmaco, 54, 237-241. - Novelli F., Recine M., Sparatore F., Juliano C.: (1999). Gold(I) complexes as antimicrobial agents. Il Farmaco, 54, 232-236. - 212 - - Franconi F., Juliano C., Piu L., Casini A., Demontis M.P., Alberti L., Napoli C.: (1999). Beta-blockade with nebivolol and oxidation in different model systems. Journal of Pharmacy and Pharmacology (in corso di stampa). - Sanna Passino G., Bazzoni E., Moretti M.D.L., Prota R.: (1999) Effects of essential oil formulations on Ceratitis capitata Wied. (Dipt., Tephritidae). J. Appl. Ent., 123, 145-149. - Moretti M.D.L., Peana A.T., Sanna Passino G., Satta M., Tuberoso C.I.G.: (1999) Influence of environmental conditions on the composition of Salvia desoleana Atzei & Picci oil. J. Essent. Oil Res., 11, 635-641. - Peana A.T., Moretti M.D.L., Juliano C.: (1999) Chemical composition and antimicrobial action of the essential olis of Salvia desoleana and Salvia sclara. Planta Med., 65, 752-754 - Alamanni M.C., Cossu M., Spanu S.: (1999) Determinazione di residui di coumaphos in campioni di miele sardo. Riv. Sc. Alim., 28, 169-73. - Cossu M., Alamanni M.C.: (1999) Possibilità di impiego di una metodica enzimatica per la determinazione dell’acido ossalico in campioni di miele della Sardegna. Riv. Sc. Alim., 28, 315-319. - Bemi V., Turchi G., Margotti E., Giorgelli F., Pesi R., Sgarrella F., Tozzi M.G., Camici M.: “6-thioguanine resistance in a human colon carcinoma cell line with unaltered levels of hypoxanthine guanine phosphorybosil transferase activity” Int. J. Cancer, 82 556-561 (1999). - Emanueli C., Maestri R., Corradi D., Marchione R., Minasi A., Tozzi M.G., Salis M.B., Capogrossi M., Olivetti G., Madeddu P.: “Dilated and failing cardiomyopathy with aging in bradykinin B2 receptor knockout mice” Circulation 100 (23) 2359-2365 (1999) - Gambarana C., Masi F., Tagliamonte A., Scheggi S., Ghiglieri O., De Montis M.G.: “A chronic stress that impairs reactivity in rats also decreases dopaminergic transmission in the nucleus accumbens: a microdialysis study” J. Neurochemistry. 72,(5) : 2039-46, 1999. - Gambarana C. Ghiglieri O., Masi F., Scheggi S., Tagliamonte A., De Montis M.G.: “ The effects of long -term administration of rubidium or - 213 - lithium on reactivity to stress and on dopamine output in the nucleus accumbens in rats”. Brain Res., 82/2, 200 -209, 1999. - Tagliamonte A., Gambarana C., De Montis M.G.: “NMDA dependent and independent behavioral sensitization”. Trend Pharmacol Sci. 20, 193, 1999 - Gambarana C., Ghiglieri O., Tolu P., De Montis M.G., Giachetti D., Bombardelli E., Tagliamonte A.: “The efficacy of an hypericum perforatum (St. John’s wort) extract in preventing and reverting a condition of escape deficit in rats”. Neuropsychopharmacology, 21/2, 247–257, 1999. - Maggio R., Barbier P., Colelli A., Salvadori F., De Montis M.G., Corsini G.U.: G protein-linked receptors/ pharmacological evidence for the formation of heterodimers. The Journal of Pharmacol. Exp. Toxicol., 291, 251-257, 1999. - Scheggi S., Masi F., Tagliamonte A., Gambarana C., Tolu P., De Montis M.G.: Rats sensitized to morphine are resistant to the behavioral effect of an unavoidable stress. Brain Res., 853, 290-298, 2000. - Napoli C., Cicala C., D’Armiento F.P., Roviezzo F., Di Somma P., de Nigris F., Zuliani P., Aleotti L., Casini A., Franconi F., Cirino G.: (1999) Beneficial effects of ACE-inhibition with Zofenopril on plaque formation and low-density lipoprotein oxidation in Watanabe hyperlipidemic rabbits. Gen. Pharmacol.33,467,1999 - Tadolini B., Juliano C., Piu L., Cabrini L., Franconi F.: Resveratrol inhibition of lipid peroxidation Free Rad Res Com in press - Brambilla G., Cenci T., Franconi F., Galarini Chem R., Magri A., Rondoni F., Strozzi M., Loizzo A: Clinical and Pharmacological Aspects in a clenbuterol epidemic poisoning from contaminated beef meat in Italy. Toxicol. Lett in press - de Nigris F., Franconi F., Maida I., Anania V., Palumbo G., Napoli C.: αand γ-tocopherol modulation of the apoptotic signaling induced by oxidized low density lipoprotein in human coronaric smooth muscle cells. In press Biochemical Pharmacol. - 214 - - Seghieri G., Di Semplicio P., De Giorgio L.A., Anichini R., Alberti L., Franconi F.: Relationship of metabolic control to platelet content of reduced glutathione, and its related enzymes, in insulin-depedent diabetes mellitus. In press Clin Chimica Acta. - Napoli C., Cicala C., Wallace J.L., de Nigris F., Santagada V., Caliendo G., Franconi F., Ignarro L.J., Cirino G.: Protease-activated receptor-2 modulates myocardial ischemia reperfusion injury in the rat heart. In press Proc Natl Acad Sci. - Gessa G.L., Serra G.: Neurolettici Farmaci. Enciclopedia Medica Italiana, Aggiornamento II, Tomo II, 1999, 4016-4018. - D’Aquila P.S., Collu M., Devoto P., Serra G.: Chronic lithium chloride fails to prevent imipramine-induced sensitization to the dopamine D2like receptor agonist quinpirole. (in corso di stampa su European Journal of Pharmacology). - D’Aquila P.S., Peana A.T., Carboni V., Serra G.: Exploratory behaviour and grooming after repeated restraint and chronic mild stress: effect of desipramine. (inviato a European Journal of Pharmacology). - D’Aquila P.S., Peana A.T., Carboni V., Serra G.: Different effect of desipramine on the locomotor response to quinpirole in rats subjected to repeated restraint and chronic mild stress. (inviato a Journal of Psycopharmacology). - D’Aquila P.S., Peana A.T., Carboni V., Serra G.: Quinpirole-induced copulatory behaviour in male rats subjected to chronic mild stress: effect of chronic treatment with desipramine. - D’Aquila P.S., Peana A.T., Serra G.: The NMDA receptor antagonist (±)-CPP fails to prevent the development of the imirpamine-induced supersenstivity to the locomotor effect of quinpirole. - D’Aquila P.S., Peana A.T., Serra G.: Ethanol potentiates amphetamineinduced hyperactivity. - D’Aquila P.S., Peana A.T., Serra G.: Acute imipramine fails to induce long-term subsensitivity to the sedative effect of a low dose of quinpirole. - 215 - - D’Aquila P.S., Peana A.T., Serra G.: Antidepressant-like effect of acute but not chronic ethanol in the forced swimming test. - Mancinelli R., Azzena G.B., Diana M., Forgione A., Fratta W.: (1999) In vitro excitatory actions of Corticotropin-releasing factor on rat colonic motility. J. Auton. Pharmacol. 18:319-324. - Melis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Clozapine potently stimulates mesocortical dopamine neurons. Eur. J. Pharmacol. 366: R11-R13. - Diana M., Muntoni A.L., Pistis M., Melis M., Gessa G.L.: (1999) Lasting reduction in mesolimbic dopamine neuronal activity after morphine withdrawal. Eur. J. Neurosci. 11(3):1037-1041. - Melis M., Diana M., Gessa G.L.: (2000). Cyclo-oxygenase inhibitors increase morphine effects on mesolimbic dopamine neurons. Eur. J. Pharmacol. 387: R1-R3. - Melis M., Gessa G.L., Diana M.: (2000) Different mechanisms for dopaminergic excitation induced by opiates and cannabinoids. Progr. In Neuropsichophrm. & Biol. Psych. (in press). - Gessa G.L., Devoto P., Diana M., Flore G., Melis M., Pistis M.: (1999) Dissociation of haloperidol, clozapine and olanzapine effect on electrical activity of mesocortical dopamine neurons and dopamine release in the prefrontal cortex. Neuropsychopharmacology (in press). - Juliano C.A., Mattana A., Usai M.: “Composition and in Vitro antimicrobial activity of the essential oil of Thymus herba-barona Loisel. growing wild in Sardinia.” J. Essent. Oil Res. (In Press) - Usai M., Marchetti M., Maoddi C.D.: “Characterization and quantitative analyses of the essential oils of several populations of Sardinian Helichrysum italicum (Roth) G. Don subsp. microphyllum (Willd.) Nyman” Rivista Italiana EPPOS, (In Press) - Chessa M., Culeddu N., Dallocchio R., Marchetti M., Usai M.: “A different approach to enhance the characterization of essential oils. Comparison between computer aided 13C NMR and GC-MS data from Helichrysum italicum (Roth) G. Don subsp. microphyllum (Willd.) Nyman growing wild in Sardinia” Rivista Italiana EPPOS, (In Press) - 216 - - Usai M., Atzei A.D., Ganadu M.L.: “Anthraquinones variability in subterranean organs of wild Sardinian Rubia peregrina L.” Phytochemical analysis. (Submitted). - Mattana A., Tozzi M.G., Costa M.L., Delogu G., Fiori P.L. Cappuccinelli P.: “By releasing ADP, Acanthamoeba castellanii causes rise of cytosolic free-calcium concentration, and apoptosis in Wish cells”. (In press) - Adams H., Fenton D.E., Minardi G., Pistuddi A.M., Mura E., Solinas C.: Sintesi e caratterizzazione di un polimero di coordinazione ottenuto dal complesso di Cu(II) del bis-(salicilidrazone) derivato dal dietilestere dell’acido imminodiacetico. II Congresso Nazionale sulla Scienza e Tecnologia dei Materiali. Acireale(CT), 14-16 ottobre 1999. Atti B 20. - Bacchi A., MinardiG., Mura E., Pelizzi C., Pelizzi G., Pistuddi A.M., Solinas C.: Metal complexes of chiral bis(oxazolinylpyridinyl)dioxolane ligands. 5Th FGIPS Meeting in Inorganic Chemistry, Toulouse (France) 26-31 ottobre 1999. Presentazione orale su invito. Atti OP H2. - Giunchedi P., Moretti M.D.L.,Gavini E., Conte U., Pirisino G.: In vitro evaluation of alginate compressed matrices as sustained drug delivery systems. Atti Drug Delivery for the third millenium, Pisa, 10-12 October 1999, in Acta Technologiae et Legis Medicamenti, 10, 118 (1999). - Giunchedi P., Gavini E., Palmieri G.F.: Tabletted polylactide microspheres prepared by a w/o emulsion spray-drying method. Atti Drug Delivery for the third millenium, Pisa, 10-12 October 1999, in Acta Technologiae et Legis Medicamenti, 10, 143 (1999). - Moretti M.D.L., Gavini E., Juliano C., Pirisino G., Giunchedi P.: Spraydried microspheres containing ketoprofen formulated into capsules and tablets. Atti Drug Delivery for the third millenium, Pisa, 10-12 October 1999, in Acta Technologiae et Legis Medicamenti, 10, 144 (1999). - Giunchedi P., Gaspari A., Maestri M., Conti B.: Lymphnodal localization of biodegradable microspheres after transplantation of a small bowel loop. Atti Drug Delivery for the third millenium, Pisa, 10-12 October 1999, in Acta Technologiae et Legis Medicamenti, 10, 144 (1999). - Torre M.L., Vigo D., Bornaghi V., Maggi L., Giunchedi P., Galli A., - 217 - Conte U., Maffeo G.: Characterization of swine semen encapsulated in controlled release membrane; Proceed. Int’l. Symp. Control. Rel. Bioact. Mater., 26, 293-294, 1999. - Castelli F., La Camera O., Giunchedi P., Conte U.: Diflunisal release from PLGA microspheres loaded with different amount of drug. A kinetic study by DSC. Proceed. Int’l. Symp. Control. Rel. Bioact. Mater., 26, 905-906, 1999. - Pinna P.V.L., Juliano C., Pintus G., Ventura C., Posadino A.M., Maioli M., Bennardini F.: HSP27 over-expression in T24 cells protects from staurosporine-induced apoptosis. 44° Congresso Nazionale della Società di Biochimica e Biologia Molecolare, Alghero, Settembre 1999 - Ceschel G.C., Maffei P., Moretti M.D.L., Demontis S., Peana A.: Permeabilità ex vivo attraverso la mucosa orale dei componenti dell’olio essenziale di Salvia desoleana contenuti in formulazioni ad uso topico buccale. Lavoro presentato al VI° Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria. Roma, 21-24 Aprile, 1999. - Bemi V., Giorgelli F., Giannecchini M., Turchi G., Tozzi M.G., Camici M.: “Isolation of an adenosine phosphorylase activity in a human colon carcinoma cell line (LoVo)” 44° Congresso della Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Alghero 1999. - Frassetto L., Pinna P., Carta M.C., Allegrini S., Tozzi M.G., Sgarrella F.: “Adenosine phosphorylase of Bacillus cereus”. )” 44° Congresso della Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Alghero 1999. - Carta M.C., Mattana A., Sgarrella F., Tozzi M.G.: “Modulation of uptake and catabolism of deoxyinosine in cultured Wish cells” 44° Congresso della Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Alghero 1999. - Tozzi M.G., Pesi R., Camici M., Jacomelli G., Peruzzi L., Micheli V.: “Enzyme activities of purine metabolism in neurological disorders” Meeting of European Society for the study of Purine and Pyrimidine metabolism in man PP99 Danzica (Polonia) - Allegrini S., Faedda A., Pesi R., Luculli F., Eriksson S., Tozzi M.G.: “Deletion and Point mutants of recombinant bovine 5’-nucleotidase”. - 218 - Meeting of European Society for the study of Purine and Pyrimidine metabolism in man PP99 Danzica (Polonia) - Masi F., Romeo A., Tolu P., Gambarana C., Scheggi S., Tagliamonte A., De Montis M.G.: “A chronic stress that impairs reactivity in rats also decreases dopaminergic transmission in the nucleus accumbens: a micro dialysis study” VIII Congresso della Società Italiana di Neuroscienze, Roma, 1999 - Gambarana C., Masi F., Scheggi S., Tagliamonte A., De Montis M.G.: “The effects of long-term administration of rubidium or lithium on reactivity to stress and on dopamine output in the nucleus accumbens in rats” VIII Congresso della Società Italiana di Neuroscienze, Roma, 1999. - Scheggi S., Rinaldi M., Gambarana C., Tagliamonte A., De Montis M.G.: “Morphine sensitization prevents stress induced escape deficit” 29th Annual Meeting of Society for Neuroscience, Miami (USA), 1999. - Masi F., Scheggi S., Tolu P.L., De Montis M.G., Gambarana C., Tagliamonte A.: “Effects of long-term lithium or rubidium administration on animal models of depression” 29th Annual Meeting of Society for Neuroscience, Miami (USA), 1999. - Gambarana C., Scheggi S., De Montis M.G., Tagliamonte A.: “Morphine sensitization is not prevented by dizocilpine imfusion” 29th Annual Meeting of Society for Neuroscience, Miami (USA), 1999. - Pintus G., Tadolini B., Posadino A.M., Bennardini F., Pinna P., Sanna B., Perbellini A., Ventura C.: inhibition of human bladder tumor cell line (t24) growth in vitro by a new antimetastatic compound NAMI-A on cell cycle-related proteins and apoptotic cell death. 44° Congresso Nazionale Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Alghero, 1014 settembre 1999. - Bennardini F., Ganadu M.L., Maida V., Mura G.M., Ragg E.: Measurement of translational diffusion coefficient of human alphaBcrystallin through gradient field NMR. 44° Congresso Nazionale Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Alghero, 10-14 settembre 1999. - 219 - - Pintus G., Tadolini B., Posadino A.M., Bennardini F., Debidda M., Sanna B., Perbellini A., Sava G., Ventura C.: Inhibition of human bladder tumor cell line (T-24) DNA synthesis by a new antimetastatic compound NAMIA: effects on MAPK/ERK pathway and caspase activity. Biomedicina ’99, Firenze, 22-24 novembre 1999. - D’Aquila P.S., Peana A.T., Carboni V., Serra G.: Interazione tra stress e desimipramina: effetti sul comportamento copulatorio nel ratto maschio indotto da un agonista dopaminergico. II Convegno Regionale della Sezione Sarda della Società Italiana di Psichiatria Biologica, Alghero (SS), 18-19 Dicembre 1999. - Melis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Clozapine potently activates mesoprefrontal dopamine neurons. XXIX Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacologia. Firenze, June 20-23, 1999. - Melis M., Pistis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Mesoprefrontal dopamine neurons: electrophysiology and pharmachology. 21st International Summer School of Brain Research. Amsterdam, August 23-27, 1999. - Melis M., Pistis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Electrophysiological effects of antipsychotics on mesoprefrontal dopamine neurons. SINS Rome, September 26-29, 1999. Neuroscience Letters 52 (suppl.), S19. - Melis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) COX- inhibitors increase morphine effects on mesolimbic dopamine neurons. 29th Annual Meeting Society for Neuroscience, Miami, USA October 23-28, 1999. - Diana M., Melis M., Pistis M., Gessa G.L.: (1999) Effects of antipsychotics on mesoprefrontal dopamine neurons: an electrophysiological study. 29th Annual Meeting Society for Neuroscience, Miami, USA October 23-28, 1999. - Melis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Electrophysiological changes affecting mesoprefrontal, but not mesolimbic, dopamine neurons after chloral hydrate anesthesia and immobilization stress: relevance to chronic drug administration. Workshop on “The neural mechanisms of addiction”, Madrid, Spain. December 13-15, 1999. - 220 - - Melis M., Pistis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Effetti elettrofisiologici degli antipsicotici sui neuroni dopamninergici mesoprefrontali. II Congresso Regionale S.I.P.B. Alghero (SS), Italy December 18-19, 1999. - Pistis M., Melis M., Diana M., Gessa G.L.: (1999) Effetti elettrofisiologici dei cannabinoidi sui neuroni della corteccia prefrontale. II Congresso Regionale S.I.P.B. Alghero (SS), Italy December 18-19, 1999. - Chessa M., Culeddu N., Marchetti M., Usai M.: “Elemants spectrals du Helichrysum Italicus G. Don subsp. microphyllum comparaison avec 13C NMR et GC-MS”, 18 èmes Jurnèes Internationales Huile Essentielles & Extraits, Digne les Bains 1-4 septembre 1999. - Usai M., Marchetti M., Maoddi C.D.: “Caractérisation et analyse quantitative des huiles essentielles de sept différentes populations de Helichrysum italicum subsp G. Don. microphyllum en Sardaigne”, 18 èmes Jurnèes Internationales Huile Essentielles & Extraits, Digne les Bains 1-4 septembre 1999. - Atzei A.D.: Ipomoea mutabilis Lindl. 5th Int. Conference on the Ecology of Invasive Alien Plants La Maddalena 13-16 ottobre 1999. - 221 - - 222 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE FISIOLOGICHE, BIOCHIMICHE E CELLULARI Il dipartimento di Scienze Fisiologiche, Biochimiche e Cellulari riunisce discipline e settori di ricerca che per le loro specifiche competenze integrano le conoscenze nel campo della chimica biologica, della biologia molecolare, della fisiologia, della morfologia, della genetica e della tossicologia ambientale con lo scopo di favorire la crescita culturale nel campo della biologia di base ed applicata. Al Dipartimento afferiscono i professori: Bruno Masala (Direttore del Dipartimento), Gianni Monaco, Giorgio Binelli, Federico cesarone, Gian Mario Cherchi, Antonio Maria Congiu, Lina Cengarle, Proto Pipia, Laura Manca e Maria Vittoria Serra e sette ricercatori, i dottori: Rita Coinu, Pierina Demuro, Giuseppa Fogu, Marilena Formato, Maria Antonietta Meloni, Gianluigi Sciola e Gloria Tilloca. Principali aree tematiche di ricerca Biochimica - Studi biochimici e funzionali su emoglobine normali e mutate umane e di altri vertebrati (B. Masala, L. Manca). - Studi sulla membrana del globulo rosso nelle patologie emolitiche e nell’invecchiamento cellulare (M.V. Serra). - Studi sulla interazione fra lipoproteine e proteoglicani nello sviluppo dell’aterosclerosi (G.M. Cerchi, P. De Muro, R. Coinu). - Studi sulla struttura e funzione dei proteoglicani umani (M. Formato). Biofisica - Studi chimico-fisici su membrane biologiche e lipoproteine mediante risonanza magnetica (M.V. Serra). - Analisi strutturale delle lipoproteine umane mediante calorimetria a scansione differenziale (M. Formato). - 223 - - Biologia marina Studi sullo sviluppo embrionale e larvale di teleostei di interesse per l’acquacoltura. Studi sui sistemi sensoriali dei teleostei. Colture cellulari di teleostei marini. Studi sull’apparato digerente di condrostei e teleostei (G. Monaco). Biologia molecolare - Identificazione di mutazioni a carico dei geni globinici. - Studi sul DNA mitocondriale di mammiferi (B. Masala, L. Manca). Chimica degli alimenti - Studi sulla composizione chimica di alimenti di origine animale. - Studi sulla frazione lipidica degli alimenti e su composti con possibili effetti patologici. (L. Cenarle, G. Tilloca, R. Coinu). Fisiologia cellulare - Studi sul citoscheletro cellulare. - Indagini sui meccanismi molecolari della trasformazione neoplastica e dell’invecchiamento cellulare (P. Pippia, M.A. Meloni). - Studi sul differenziamento e sulla morte cellulare (apoptosi) (G.L. Sciola). - Fisiologia e Biologia microgravitazionale (P. Pippia, M.A. Meloni). - Fisiologia degli enzimi del metabolismo degli acidi nucleici (F. Cesarone). Genetica - Caratterizzazione di anomalie cromosomiche congenite e acquisite (G. Fogu). - Uso di metodologie di tassonomia numerica e filogenesi per l’analisi di genotipi dei virus responsabili dell’epatite B (HBV) e C (HCV) nell’uomo (G. Binelli). - Genetica di popolazioni in specie forestali (G. Binelli). Patologia generale - Indagini sulla patologia da tossici ambientali (A.M. Congiu). Scienza dell’alimentazione - Indagini epidemiologiche sui consumi e le abitudini alimentari in Sardegna (G. Tilloca). - 224 - Articoli pubblicati nel 1999: 20 Sintesi sui finanziamenti ottenuti (in milioni di lire): - interventi intrauniversitari (60%, contrib. di laborat., bibioteca) interventi cofinanziati (40%) RAS Enti pubblici (ASI) Interreg Progetti Giovani Ricercatori e Fondi Dottorato Totale 306 33 22 202 67 47 678 Dottorati di Ricerca Al Dipartimento afferisce il Dottorato di Ricerca “Biochimica Comparata degli Ecosistemi” (Coordinatore Prof. Bruno Masala). I 12 allievi iscritti al Dottorato si sono occupati prevalentemente di ricerche basate sullo studio di differenti aspetti dei meccanismi di adattamento molecolare delle specie ai diversi ecosistemi. Alcuni dottorandi frequentano strutture della Università degli Studi di Cagliari, sede consorziata, della Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e del Laboratorio di Genetica molecolare del C.N.R. di Tramariglio (Alghero). Nel corso del 1999 quattro dottorandi hanno conseguito il titolo di dottore di Ricerca. Dal XVI ciclo vi afferisce anche il Dottorato di ricerca ìBiochimica, Biologia e Biotecnologie molecolariî. Cooperazione internazionale - Politecnico ETH di Zurigo. Università di Corte (Francia); Università di Al Mansoura (Egitto); INSERM - U468 Genetique Moleculaire et Physiopathologie, Hopital Henri Mondor - Creteil (Francia). Ministry of Interior, Nicosia (Cipro). Collaborazioni: I docenti del Dipartimento mantengono collaborazioni scientifiche con numerosi e qualificati laboratori di Università ed enti di ricerca nazionali e stranieri. - 225 - - 226 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE Principali linee di ricerca Dato l’elevato numero di afferenti (oltre 60) e la propensione dei giuristi alla ricerca individuale, non è del tutto semplice sintetizzare per linee di ricerca l’attività scientifica del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Per rendere più intelligibile la ricerca scientifica del Dipartimento, anche nel suo aspetto dinamico, sono state inserite in questa scheda altre due voci: la prima, che segue la descrizione delle linee di ricerca, riguarda l’organizzazione di convegni, conferenze e seminari; la seconda, collocata dopo l’elencazione dei volumi e degli articoli pubblicati, riguarda le relazioni presentate a convegni da afferenti al Dipartimento. Ricerche C.N.R. «I sacerdoti di Roma repubblicana tra diritto sacro, diritto pubblico e diritto privato», ricerca triennale finanziata dal Comitato Nazionale per le Scienze Giuridiche e Politiche (Direttore F. SINI; in collaborazione con un gruppo di ricercatori dell’Accademia delle Scienze e di Università di Mosca aderenti all’Associazione degli Antichisti di Russia). 1) Si tratta di individuare nelle fonti un “corpus” di testi giuridico-religiosi (di sicura provenienza sacerdotale), che riportino, o da cui si possano ricostruire, atti magistratuali, formulari sacerdotali, formulari giuridici arcaici; insomma testi che documentino le attività giuridico-religiose della comunità romana e i relativi simboli. 2) Studio dei giuristi repubblicani, nella prospettiva di una ‘palingenesi’ che integri ‘sacro’, ‘pubblico’ e ‘privato’. «Poteri religiosi e istituzioni», ricerca dell’Unità Operativa presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche nell’ambito del Progetto strategico del C.N.R. «Sistemi giuridici del Mediterraneo» (Direttore dell’U.O. F. SINI). La ricerca è rivolta allo studio del rapporto tra poteri religiosi e istituzioni nei due grandi sistemi giuridici del Mediterraneo: il sistema romanista e il sistema musulmano. 1) Arricchimento della conoscenza dei fattori di “crescita” e di continuità del sistema giuridico romanista. 2) Precisazioni del carattere volontaristico e universalistico del sistema romanista; sua - 227 - irriducibilità a particolarismi nazionali e a limitazioni territoriali. 3) Studio dell’influenza del sistema romanista sulla formazione (o sullo sviluppo) di altri grandi sistemi giuridici dell’area mediterranea (musulmano, ebreo, canonico). 4) Fattori di assimilazione e di integrazione nell’ambito dei due sistemi; reciproca coesistenza delle diversità. 5) Unità del Popolo Sardo tra Oriente e Occidente: elementi religiosi, istituzionali e giuridici. Ricerche finanziate dall’Ateneo (ex 60%). Nei settori disciplinari attinenti al diritto privato (civile, commerciale, comparato) sono attualmente in corso ricerche relative ai soggetti e alle regole del mercato, con particolare riguardo alla tutela del consumatore (V. RICCIUTO); alla diversificazione dei tipi familiari e disciplinari dei rapporti personali e patrimoniali (A. ZOPPINI); alla disciplina delle società fra legislazione comunitaria ed esigenze di specialità (A. SERRA); all’evoluzione della disciplina legislativa dei contratti agrari (F. SALARIS); alla mediazione familiare (F. G ALLETTA ); alla responsabilità disciplinare tra regolamentazione pubblica e privata (E. SOTGIU, S. DETTORI, V. PASSINO). Di grande attualità anche la ricerca condotta in tema di trasporti sui nuovi profili della responsabilità del vettore aereo (M. RIGUZZI). Le ricerche romanistiche, storico-giuridiche e filosofiche riguardano invece tematiche quali il rapporto tra religio, populus Romanus e magistrati (F. SINI); i sacerdoti Feziali e il diritto feziale (M.R. CIMMA); alcuni problemi di diritto pubblico romano “attuale” (Costituzionalismo democratico e la sovranità del popolo: G. LOBRANO; Dittatura degli antichi e dei moderni: G. MELONI); gli editti e i pregoni del Governo Sabaudo per la Sardegna (G. DIURNI); le associazioni e l’associazionismo nel XX secolo (G. TODINI); la mediazione familiare e il ruolo dei consultori (A. MOTRONI); infine l’etica della responsabilità e il diritto (M.A. FODDAI). Nel campo del diritto pubblico si studiano con particolare interesse la tutela dei diritti oltre lo Stato (P. PINNA); l’opposizione nell’ordinamento italiano (G. CARBONI) e la programmazione dello sviluppo economico locale (F. DETTORI. La programmazione negoziata e lo sviluppo economico tra patti territoriali e contratti d’area costituisce anche l’oggetto di una ricerca di diritto amministrativo (A. ZITO); alla stessa materia attiene la ricerca sulla semplificazione amministrativa (E. SANNA). - 228 - Le ricerche penalistiche riguardano i rapporti tra etica e diritto nella nuova legislazione (F. ANGIONI); i reati societari e bancari (F. MOLINARI); il diritto penale e la “giustizia” (A. COSSEDDU); la formazione di un “diritto penale europeo” e l’influenza della normativa (M.G. GALLISAI). Nel campo del diritto processuale penale costituiscono oggetto di ricerca il giusto processo e il giudice unico (R. KOSTORIS); i rapporti giurisdizionali con autorità straniere (M.R. MARCHETTI); Il meccanismo incidentale di preacquisizione della prova (S. SAU); mentre le ricerche processual civilistiche sono dedicate alla cosa giudicata (A. CHIZZINI), e al rapporto intercorrente tra l’atto notificato e la sua notificazione (M. CAMPUS). Le ricerche di diritto internazionale condotte nel Dipartimento vertono sulla giurisprudenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee (M. FRIGESSI DI RATALMA); sulla cooperazione economica fra gli stati e i suoi riflessi sulla protezione dei diritti dell’uomo (C. HONORATI); sugli accordi-quadro nel diritto internazionale (A. BASSU); e sul principio del divieto dell’uso della forza nella Scuola di Salamanca del XVI secolo (G. PONZEVERONI). Infine due ricerche di diritto canonico: i beni temporali della Chiesa nel processo di formazione del codice del 1917 (F. FALCHI) e il problema degli atti singolari nell’esperienza della codificazione (C. MINELLI). Organizzazione di convegni, conferenze, seminari - Sassari, 21 gennaio 1999: CONFERENZA della prof. CLARA ENRICO LUCIFREDI, Università di Genova, sul tema «Obbligo di fedeltà e patto di non concorrenza». - Sassari, 28 aprile 1999 (Aula Magna dell’Università): Conferenze Romanistiche SASSARESI: conferenza del Prof. NORIO KAMIYA, Università Seinan Gakuin di Fukuoka, sul tema « Diritto e società nell’epoca di Edo, modernizzazione nell’epoca di Meiji e recezione del Diritto romano in Giappone». - Sassari, 5 maggio 1999 (Aula Magna dell’Università): Conferenze Romanistiche Sassaresi: conferenza del Prof. WITOLD WOLODKIEWICZ, Direttore dell’Istituto di Storia del Diritto dell’Università di Varsavia, - 229 - sul tema «Diritto romano e diritto civile nell’esperienza giuridica della Polonia contemporanea». - Sassari, 5 maggio 1999 (Centro Didattito Giurisprudenza): Conferenza di procedura penale del Prof. CAPRIOLI, sul tema «L’archiviazione». - Sassari, 10 maggio 1999 (Aula Magna dell’Università): Conferenze Romanistiche Sassaresi: conferenza dell’On. GIOVANNI MELONI, Presidente della Commissione Anti-corruzione della Camera dei Deputati, sul tema «Modelli antichi nella Costituzione della Repubblica Romana del 1849: Dittatura e Tribunato». - Sassari, 28 maggio - 9 giugno 1999 (Palazzo Zirolia – Aula Seminari): «Società e Istituzioni a Roma in età regia», corso integrativo di Storia del diritto romano tenuto dalla Prof. Dr. IJA MAJAK, ordinaria di Storia antica nella Facoltà di Storia dell’Università “Lomonosov” di Mosca. - Sassari-Alghero, 3-5 giugno 1999. «Il prodotto agricolo di qualità tra attività di impresa e tutela del consumatore». Convegno organizzato in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza. - Sassari-Sedilo-Oristano, 3-6 luglio 1999: «Poteri religiosi e istituzioni: Il culto di San Costantino Imperatore tra oriente e occidente». Seminario internazionale di Studi, organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche nel quadro del Progetto Strategico del Consiglio Nazionale delle Ricerche sui Sistemi giuridici del Mediterraneo, coordinato dall’ISPROM. Con la collaborazione della Facoltà di Giurisprudenza, del Comune di Sedilo e della Provincia di Oristano. - Alghero, 15-22 luglio 1999. «Urbs et Civitas». Cours-Séminaire della Conference permanente des Villes historiques de la Mediterranée, organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche e dalla Facoltà di Giurisprudenza, in collaborazione con la città di Alghero ed altri enti e istituzioni. - Sassari-Alghero, 15-16 ottobre 1999. «Continuità territoriale e servizi di trasporto aereo». Convegno organizzato in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza. - 230 - Cooperazione internazionale Pur in presenza di numerosi rapporti di ricerca e collaborazione con colleghi stranieri (Unione Europea, Paesi del Mediterraneo, America Latina, Russia, Stati Uniti), non si è ancora proceduto alla ufficializzazione di accordi di cooperazione internazionale. Volumi e articoli pubblicati Volumi - Marco FRIGESSI - (Tullio TREVES), The United Nations Compensation Commission: a Handbook, Amsterdam-Oxford-New York 1999, pp. 300. - Costanza Honorati: trad. del volume di Catherine Mac Kinnou, Only words (Soltanto parole, Milano, Giuffrè, 1999), pp. 120. - Francesca MOLINARI - (A. AMORUSO), a cura di, Criminalità minorile e mediazione, Milano, FrancoAngeli, pp. 720. - Pietro Pinna, La costituzione e la giustizia costituzionale, Torino 1999, pp. 200. - Vincenzo Ricciuto, Formazione progressiva del contratto e obblighi a contrarre, Torino 1999, pp. 148. - Vincenzo Ricciuto, Nuovi temi di diritto privato. Casi e materiali, Napoli 1999, pp. 367. - Vincenzo RICCIUTO - (V. CUFFARO), a cura di, Il trattamento dei dati personali. I settori applicativi, vol. 2, Torino 1999. - Laura Rosenkranz, I giornali sovietici, Sassari 1999, pp. 105. - Laura Rosenkranz, Le preposizioni in russo, Sassari 1999. - Fernando Salaris, Il diritto di ritenzione nei rapporti agrari, Torino 1999, pp. 146. - Andrea Zoppini, Le successioni nel diritto comparato, Roma 1999, pp. VII-303. - 231 - Articoli - Giuliana Carboni: Aggiornamenti in tema di conflitti tra le Camere e il potere giudiziario in ordine alle prerogative dell’insindacabilità parlamentare, in «Nomos» 1999, pp. 31. - Giuliana Carboni: Prospettive di accesso del parlamentare, in AA.VV., Prospettive di accesso alla giustizia parlamentare, Torino 1999, pp. 20. - Augusto Chizzini: Arbitrato irrituale e forme di compromesso, in «Rivista dell’arbitrato» 1999, pp. 259-267. - Speranza Dettori: Commento all’art. 3 l. n. 604 del 1966, in O. Mazzotta (a cura di), I licenziamenti, commentario, 2a ed. Milano 1999, pp. 316358. - Giovanni Diurni: Osservazioni sul tardo diritto comune in Italia, in Actes del VIII Simposi Internacional “El Dret comù i Catalunya”, Barcellona 1999, pp. 197-217. - Francesco Falchi: Le pie volontà, in AA.VV., I Beni temporali della Chiesa, Città del Vaticano 1999, pp. 163-221. - Maria Antonietta Foddai: Le ragioni della responsabilità, in L. Lombardi Vallauri (a cura di), Logos dell’essere, logos della norma, Bari 1999, pp. 1199-1244. - Roberto KOSTORIS: Consulente tecnico e gratuito patrocinio, in «Cassazione penale», 1999, pp. 4. - Roberto Kostoris: Dichiarazioni inopportune sul processo Marta Russo, in «Gazz. Giuridica», maggio 1999, pp. 3. - Giovanni Lobrano: Cooperación entre ciudades: un enfoque jurídico, in «Revista Iberoamericana de Autogestión» 1999, pp. 15-33. - Maria Riccarda Marchetti: Valore ed effetti della sentenza penale straniera, in «Digesto Discipline penal.», vol. XV, 1999. - Laura Masala, Trasporto di cortesia e tutela del passeggero, in «I Contratti», 1999, IV, pp. 368-372. - 232 - - Laura Masala, Ritardo: rimborso del prezzo al di là del risarcimento?, in «Diritto dei Trasporti», 1999, pp. 297-305. - Giovanni Meloni, Situazione di emergenza, poteri eccezionali e sovranità popolare nel «Progetto» della Repubblica Romana del 1849, in AA.VV., Per il CL Anniversario della Costituzione della Repubblica Romana del 1849, Roma 1999, pp. 19-34. - Giovanni Meloni, Modello istituzionale romano e Repubblica romana del 1849, in AA.VV., Per il CL Anniversario della Costituzione della Repubblica Romana del 1849, Roma 1999, pp. 121-173. - Angiolina Motroni, I valori dell’appartenenza, in «La Nuova Città», dicembre 1999, pp. 8-11. - Vittoria Passino: Commento all’art. 1 della l. n. 604 del 1966, in O. Mazzotta (a cura di), I licenziamenti, commentario, 2a ed. Milano 1999, pp. 61-101. - Elena Sanna, Istituzione e gestione della riserva marina di Capocaccia - Isola Piana, in M. Gutierrez (a cura di), Protezione dell’ambiente e gestione delle risorse naturali, Padova 1999, pp. 291-329. - Antonio Serra, Considerazioni sulla piccola società cooperativa, inAA.VV., Studi La Rosa, Milano 1999, pp. 19. - Alberto Zito, I procedimenti del Garante: profili ricostruttivi, in V.Ricciuto-V. Cuffaro, Il trattamento dei dati personali. I settori applicativi, vol. 2, Torino 1999, pp. 397-427. - Alberto Zito, Le norme sulla legislazione esclusiva del D.Lgs. 80/1998 al vaglio delle prime pronunce giurisprudenziali, in V. Parisio (a cura di), La giustizia amministrativa nello Stato democratico, Milano 1999, pp. 155.172. - Andrea Zoppini, Grant making vs. Operating, in AA.VV., Le fondazioni bancarie. Un patrimonio alla ricerca di uno scopo, a cura di C. Borzaga e F. Cafaggi, Roma 1999, pp. 199-201. - 233 - RELAZIONI PRESENTATE A CONVEGNI DA AFFERENTI AL DIPARTIMENTO - Giovanni Diurni, Relazione al IX Simposio Internazionale sul Diritto Comune in Europa (Barcellona, giugno 1999). - Francesco Falchi, “Intervento scritto ”, alla I Conferenza d’Ateneo sul Sistema Bibliotecario (Sassari, Aula Magna di Giurisprudenza, 8 luglio 1999). - Marco Frigessi, “Corte Comunitaria e costituzione italiana: recenti sviluppi”. Relazione presentata al Convegno della Società Italiana di Diritto Internazionale (Salerno 29-30 aprile 1999). - Costanza Honorati, “Aspetti relativi alla commissione di fatti illeciti”, relazione presentata alla Tavola rotonda sulle questioni di diritto internazionale sollevate dal commercio elettronico su Internet, organizzata dalla Conferènce de Droit International Privé de la Haye (Ginevra, 2-4 settembre 1999). - Costanza Honorati, “La posizione italiana ”, relazione presentata alla sessione di lavoro La giurisdizione sulle società, organizzata dalla International Law Association (Milano, 15-16 ottobre 1999). - Giovanni Lobrano, “Ricerca scientifica e programmazione regionale”, relazione presentata alla II Conferenza di Ateneo sulla Ricerca Scientifica (Sassari, 12 aprile 1999). - Giovanni Lobrano, “Patria potestas et personnalité ”, relazione presentata alla Tavola rotonda La Protection de l’enfance dans les systèmes juridiques de la Mediterranée (Tunisi, 14-15 maggio 1999). - Giovanni Lobrano, “Relazione”, presentata al Cours-Séminaire Urbs et Civitas (Alghero, 15-22 luglio 1999). - Giovanni Lobrano, “Relazione”, presentata al VI Coloquio ItaloBrasileiro de Direito Romano (Pelotas, 13-15 settembre 1999). - Giovanni Lobrano, “Relazione”, presentata al Convegno 150 Años de ideales republicanos: de Roma a Montevideo 1849-1999 (Montevideo, 17-18 settembre 1999). - 234 - - Giovanni Lobrano, “Relazione”, presentata al III Seminario Internacional “José Gaspar de Francia” La Republica del Paraguay y la integracion de la América Latina (Assuncion, 20-21 settembre 1999).Giovanni Meloni, “Modelli antichi nella Costituzione della Repubblica Romana del 1849: dittatura e tribunato”, Conferenze Romanistiche Sassaresi (Sassari, Aula Magna dell’Università, 10 maggio 1999). - Francesca Molinari, “Disciplina giuridica dei sequestri di persona a scopo di estorsione”, relazione presentata al Convegno nazionale Sequestro di persona a scopo di estorsione (Nuoro, 26-27 marzo 1999). - Pietro Onida, “I sacrifici di animali nella legislazione costantiniana”, relazione presentata al Seminario internazionale di studi: Poteri religiosi e istituzioni: il culto di S. Costantino imperatore tra Oriente e Occidente (Sassari, Aula Magna dell’Università, 3 luglio 1999). - Pietro Pinna, “Il progetto di riforma della regione sarda tra riforma dei poteri dello stato e delle autonomie locali ”, relazione presentata a Cagliari (29 gennaio1999). - Pietro Pinna, “La crisi dello stato centralistico e verticistico”, relazione presentata al Cours-Séminaire Urbs et Civitas (Alghero, 15-22 luglio 1999). - Pietro Pinna, “Le prospettive dell’autonomia speciale sarda”, relazione presentata a Villanova Monteleone (14 ottobre 1999). - Vincenzo Ricciuto, “Relazione”, al Convegno La nuova disciplina della subfornitura industriale (Foggia, 27 marzo 1999). - Vincenzo Ricciuto, “Relazione”, al Convegno Trattamento non legittimo di dati personali e tutela dell’interessato (Roma, 24 giugno 1999). - Vincenzo Ricciuto, “Relazione”, al Convegno La tutela preventiva del consumatore (Cagliari, 24-25 settembre 1999). - Vincenzo Ricciuto, “Relazione”, al Convegno Le Autorità indipendenti: nuove giurisdizioni? (Venezia, 12 novembre 1999). - Maurizio Riguzzi, “IL d.Lg. n. 18/1999 tra liberalizzazione e persistente protezionismo”, relazione presentata al Convegno La liberalizzazione dell’attività di assistenza aeroportuale (Pescara, 22 ottobre 1999). - 235 - - Fernando Salaris, “Intervento introduttivo”, al Convegno: Il prodotto agricolo di qualità tra attività di impresa e tutela del consumatore (Sassari-Alghero, 3-5 giugno 1999). - Antonio Serra, “Gli organi delle società quotate”, Seminario Dottorato di ricerca (Bari, febbraio 1999). - Francesco Sini, “Intervento introduttivo”, al Seminario internazionale di studi: Poteri religiosi e istituzioni: il culto di S. Costantino imperatore tra Oriente e Occidente (Sassari, Aula Magna dell’Università, 3 luglio 1999). - Francesco Sini, “Intervento conclusivo”, al Seminario internazionale di studi: Poteri religiosi e istituzioni: il culto di S. Costantino imperatore tra Oriente e Occidente (Oristano, Chiostro del Carmine, 6 luglio 1999). - Francesco Sini, “Prospettive del Sistema Bibliotecario dell’Università di Sassari”, relazione introduttiva alla I Conferenza d’Ateneo sul Sistema Bibliotecario (Sassari, Aula Magna di Giurisprudenza, 8 luglio 1999). - Francesco Sini, “Impero Romano e religioni straniere: riflessioni su universalismo e tolleranza nella religione politeista romana”, relazione presentata al Convegno Internazionale: Roma Imparatorlugu’ndan Osmanli Imperatorlugu’na (Empire Romain, Esprit romain et Empire Ottoman), organizzato dalla Türk Tarih Kurumu (Società di Storia Turca) per celebrare i 700 anni della fondazione dell’Impero Ottomano (Istanbul, 25-26 novembre 1999). - Francesco Sini, “Interpretazioni giurisprudenziali in tema di populus e religio in Roma repubblicana”, conferenza tenuta presso l’Università di Siena su invito della Facoltà di Giurisprudenza (2 dicembre 1999). - Alberto Zito, “Le norme sulla giurisprudenza esclusiva del d.lgs. 80/ 1988”, relazione presentata al Convegno Prime esperienze giurisprudenziali nella materia di giurisdizione esclusiva del d.lgs. 80/ 1988 (Teramo, 30 aprile 1999). - Alberto Zito, “La riforma Bassanini: una leva per il cambiamento nel - 236 - sistema delle autonomie locali”, relazione presentata al Convegno Le strategie della Regione Basilicata nella legge di attuazione (Potenza, 22 giugno 1999). - Andrea Zoppini, “Il trust nel diritto italiano delle successioni ”, relazione presentata al Convegno Il trust un nuovo strumento giuridico (Roma, 20 gennaio 1999). - Andrea Zoppini, “Gli atti della disposizione dei diritti della personalità del calciatore”, relazione presentata al Seminario Il diritto di immagine dei calciatori (Milano, 1 luglio 1999). - Andrea Zoppini, “Trust e diritto delle successioni ”, relazione presentata al Convegno Private Banking: pianificazione finanziaria e fiscale (Roma, 25 novembre 1999). Sintesi dei finanziamenti - Dal MURST coofinanziamento Interventi intrauniversitari ex 60% C.N.R. Altri enti pubblici (Regione, Provincia, Comune SS) Giovani Ricercatori Proventi attività c/terzi (tessere per l’utilizzazione dei servizi bibliotecari) TOTALE - 237 - L. L. L. 22.000.000 161.854.000 25.000.000 L. L. 26.500.000 20.000.000 L. 3.880.000 _______________ L. 258.734.000 - 238 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE ZOOTECNICHE Area scientifica di ricerca: Scienze Zootecniche Docenti afferenti: n. 2 Professori Ordinari; n. 1 Professore Straordinario; n.3 Professori Associati; n.3 Ricercatori Confermati; n. 1 Assegnista di Ricerca; n. 2 Dottorandi di Ricerca I principali temi di ricerca: - L’alimentazione dei ruminanti - Influenza dell’alimentazione sulla qualità del latte - I costi dell’alimentazione; - La composizione lipidica, protidica e ureica nel latte in rapporto alla concentrazione energetica della razione; - Utilizzazione digestiva e digeribilità dei principi nutritivi; - L’utilizzo delle biomasse agricolo-industriali nell’alimentazione animale; - Produzione di software nel campo zootecnico - Lo studio della modellistica applicata alle scienze zootecniche - L’allevamento per la produzione di carne e latte; - Polimorfismi genetici e qualità del latte negli ovini - Lo studio di nuove tecniche di inseminazione strumentale degli ovini - Lo studio sull’anticipo della pubertà nelle agnelle - Impatto delle attività agro-pastorali sull’ambiente - Lo studio di aree marine protette - Progetto di modernizzazione delle produzioni ittiche con opere di regolazione idraulica e salvaguardia ambientale; I risultati conseguiti: - Messa a punto di modelli matematici per la previsione della velocità di transito e turn over ruminale; - Messa a punto di un software: per il razionamento degli ovini, per la gestione di aziende (ovini da latte e bovini in estensivo), per la determinazione di carichi eco-compatibili in aree fragili; - 239 - - Messa a punto di un modello previsionale della produzione del latte per gli ovini; - Applicazione alla zootecnica dei metodi di analisi di signal processing; - Verificata la possibilità di deporre il seme direttamente in utero per via vaginale, nelle pecore; - Adeguate tecniche di gestione delle agnelle consentono l’anticipazione dei parti; - Messa a punto di una metodologia per la valutazione dell’attitudine del territorio all’uso agro-pastorale; - Sviluppo di linee guida per la predisposizione del piano di azione nazionale per la lotta alla desertificazione - Acquisite conoscenze sull’ecologia e lo stato delle risorse ittiche dello stagno di Calich; - Studio di fattibilità propedeutico per l’istituzione dell’area marina protetta. Cooperazione nazionale ed internazionale - Agricoltural University of Athens (Grecia) - CRPA, Reggio Emilia - Department of Animal Science, Cornell University, Ithaca, NY (USA) - Department of Animal Science, Perth, Western Australia - Dip. Biologia Animale, Sassari - Dip. Biologia, Tor Vergata, Roma - Dip. Scienze Biomediche – sez. Microbiologia Sperimentale e Clinica, Sassari - Dip. Scienze dell’Ambiente e del Territorio, Milano - Dip. Scienze Produzioni Animali, Potenza - Dip. Scienze Zootecniche, Portici (Na) - Dip. Zoologia, Bari - Istituto di Zootecnica Generale, facoltà di Agraria , Palermo - Istituto di Incremento Ippico della Sardegna - Istituto di Zootecnica, facoltà di Agraria, Piacenza - Istituto Sperimentale Italiano “Lazzaro Spallanzani”, Milano - Istituto Sperimentale per la Zootecnica, Monterotondo (Roma) - Istituto Zootecnico Caseario, Olmedo (SS) - 240 - - King’s College, Londra (UK) Società di ricerca BIOSERVICE, Napoli Società di ricerca SOPROMAR, Roma United Nations Convention to Combat Desertification, Ginevra (Svizzera) Universidade Estadual do Norte Fluminense, (Brasile) Università di Harar (Zimbabwe) Università di Helsinki (Finlandia) University of Amsterdam, Geography Department (Olanda) University of Lisbon, Geography Department, (Portogallo) University of Louvain (Belgio) University of Murcia (Spagna) Collaborazioni con EE.LL. e imprese - Comuni di: Alghero, Santa Teresa di Gallura, Palau; Comunità montana n.4, Olbia; Comunità montana n.10, Siniscola; Regione Autonoma della Sardegna; - 3A Arborea, (OR); Consorzio Regionale Formazione Professionale Agricola; Coop. Il golfo e la laguna, Alghero; CRAB S.r.l., Roma; ECOTRONICS, Milano; Niccolai Industrie Alimentari, Castellina in Chianti, (SI); SILDAMIN, Pavia. Convegni, conferenze e seminari: - Corso: Introduzione alla modellizzazione dinamica nelle scienze zootecniche; - Corso: Desertification in Europe: mitigation strategies, land use and planning; - Seminario: Effetti ambientali sul valore nutritivo dei foraggi; - Seminario: Tecniche di analisi dei dati in ecologia marina e acquacoltura; - Seminario: Il software STELLA nella modellizzazione matematica dei processi biologici. Attrezzature utilizzate: Laboratori del dipartimento: chimico, biologico, strumentale e di acquacoltura; - 241 - Pubblicazioni scientifiche; Nel corso del 1999 i diversi afferenti al Dipartimento hanno prodotto 39 distinte pubblicazioni scientifiche. Collaborazione con Consorzi e CNR Consorzio di bonifica della Nurra; Consorzio Porto Conte Ricerche Sintesi dei finanziamenti ottenuti: Come da bilancio (valori in lire) Prestazioni per conto terzi Collaborazioni con CNR 362.108.750 5.000.000 Collaborazioni con EE.LL. (RAS) Ex 60% Cofinanziamento MURST MiPAF UE 60.415.312 41.068.770 38.000.000 9.900.000 214.196.400 - 242 - DIPARTIMENTO DI STORIA Personale Al Dipartimento, costituito nel 1983, afferiscono 4 professori ordinari, 10 professori associati e 11 ricercatori delle Facoltà di Scienze Politiche e di Lettere e Filosofia. Il personale tecnico amministrativo è costituito da 8 unità, di cui 2 tecnici laureati, 3 addetti alla biblioteca e 3 all’amministrazione. Inoltre svolgono la loro attività presso il Dipartimento, oltre ad alcuni docenti di altre università con un incarico di insegnamento presso la nostra, 5 titolari di contratti di ricerca regionali, 2 titolari di assegni di ricerca, 2 titolari di borsa postdottorato, 4 dottorandi. Sezioni Il dipartimento è articolato in cinque sezioni: Storia antica, Storia Medioevale, Storia Moderna, Storia contemporanea, Storia del diritto e delle istituzioni politiche. Finanziamenti Il dipartimento ha incassato nel 1999 L. 157.000.000 di dotazione ordinaria e L. 120.000.000 per acquisto libri. A questi fondi vanno aggiunti L. 48.000.000 ex 40% (più 7.000.000 di cofinanziamento), L. 84.000.000 ex 60%, L. 14.000.000 CNR. I residui dall’esercizio 1998 ammontavano a circa 200.000.000 tutti provenienti dai fondi di ricerca. Attrezzature Il Dipartimento dispone di due macchine fotocopiatrici e di un lettore-stampatore per microfilm e microfiches, anche se si tratta di macchinari ormai abbastanza obsoleti e usurati (quindi facilmente e frequentemente soggetti a guasti), visto anche il largo uso che se ne fa. D’altro canto, a - 243 - causa degli alti costi, non è attualmente possibile sostituirli, senza adeguati finanziamenti ad hoc. Oltre a diversi PC (portatili e da tavolo), ad alcune stampanti e a due scanner, il dipartimento possiede anche materiale pesante da scavo e rilievo e strumentazione tecnica per scavi archeologici (tacheometro Salmoiraghi TH515, tacheometro Zeiss TH 50; livello ottico Salmoiraghi NA 2020, Macchina fotografica Nikon f 50, macchina fotografica Nikon FE 10, macchina fotografica Nikon F3, macchina fotografica Sony Mavica Digital, ricevitore satellitare GPS portatile Garmin, generatore di corrente 220 v), tutto acquistato su fondi di ricerca. Biblioteca Il patrimonio della biblioteca, costituito oltre che con il finanziamento della dotazione ordinaria con acquisti sui fondi di ricerca individuali e con donazioni, comprende ormai circa 25.000 volumi e 150 periodici correnti, quasi tutti catalogati, oltre alla raccolta completa degli Atti Parlamentari in microfilm dal 1848 al 1963. Si tratta in larga parte di testi specialistici, italiani e stranieri, spesso strettamente collegati ai temi studiati dai singoli ricercatori, che vengono però largamente utilizzati anche dagli studenti soprattutto per esercitazioni ed elaborazione di tesi e tesine. Negli acquisti si è dato largo spazio alle acquisizioni sul mercato antiquario e alla microfimatura e fotoriproduzione di materiale raro o comunque difficilmente reperibile. La biblioteca è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e tre pomeriggi dalle 16 alle 19; gli studenti hanno a disposizione due sale di lettura, in cui sono collocate le riviste e le opere generali di consultazione. Il prestito è consentito agli studenti che facciano tesi e seminari con docenti afferenti al Dipartimento. Convegni e conferenze - 50 anni di autonomia in Sardegna. Convegno di studi, Cagliari, 21-23 gennaio - Amsicora. Convegno di studio, Sassari, 29 gennaio - Antonio Segni e il problema della terra (1944-1950). Convegno di studio, Sassari, 8 febbraio - 244 - - Regolamenti parlamentari e forma di governo. Aspetti storici e istituzionali. Tavola rotonda con C. Chimenti, G. Melis, A. P. Tanda, Sassari, 11 febbraio - Pedro IV, rey de Aragòn, aprende a escribir. Aproximaciòn a los textos autògrafos de Pedro IV. Seminario con F. M. Gimeno Blay, Sassari, 5-6 marzo - La presenza italiana nel Mar Nero (secc. XIII-XV). Nuove ricerche di storiografia russa e italiana. Conferenza di S. P. Karpov, Sassari, 31 marzo - Antilluminismo e riflusso. Il dibattito storiografico sul secolo dei Lumi. Conferenza di F. Diaz, Sassari, 21 maggio - Garibaldi 1849. Dalla Repubblica romana a La Maddalena. Convegno di studi, La Maddalena, 2 giugno - L’autonomia in Italia fra ‘800 e ‘900. Convegno di studi, Alghero, 30 settembre-1° ottobre Pubblicazioni M. BRIGAGLIA: - Parabole del vino sardo, in Storia della vite e del vino in Sardegna, a cura di A. Mattone e M. L. Di Felice, Roma-Bari, 1999, pp. 3-9 M. DA PASSANO: - La codification du droit pénal dans l’Italie “jacobine” et napoléonienne, in Révolution et justice pénale en Europe. Modèles français et traditions nationales (1780-1830), sous la direction de X. Rousseaux, M.-S. Dupont-Bouchat, C. Vael, Paris, 1999, pp. 85-100 - La formazione del codice penale lucchese, in Codice penale per il Principato di Lucca (1807), Cedam, Padova, 1999, pp. IX-XXXIV - 245 - G. FOIS: - L’identità dei sardi e la “identità” italiana. Appunti sulla brigata “Sassari”, in L’unità contestata, Sassari, 1999 - La ricerca storica sull’università italiana in età contemporanea. Rasegna degli studi, in “Annali di storia delle università italiane”, n; 3, 1999, pp; 241-257 A. MASTINO: - La romanizzazione dell’Ogliastra, in “Sacer”, VI, 1999, pp. 7-68 (in collaborazione con P. Ruggeri) - Amsicora, campione di libertà, in “Sardegna fieristica”, 1999, pp. 80-81 - La Sardegna cristiana in età tardo antica, in Eusebio da Cagliari alle sorgenti di Oropa, a cura di B. Saiu Pinna, Biella, 1999, pp. 55-94 - La Sardegna cristiana in età tardo antica, in La Sardegna paleocristiana tra Eusebio e Gregorio Magno, a cura di A. Mastino, G. Sotgiu, N. Spaccapelo, Cagliari, 1999, pp. 263-307 - Saggio introduttivo, Nota bibliografica e Cronologia della Sardegna romana, in E. Pais, Storia della Sardegna e della Corsica durante il dominio romano, riedizione a cura di A. Mastino, Nuoro, 1999, I, pp. 1-86 - Archaelogical Excavations at Uchi Maius (Teboursouk, Béja, Tunisia), in Culture in Sustainable development. An Italian Strategy, Research and Pilot Projects on Archaelogy and Antropology, Romas, 1999, pp. 121-125 (in collaborazione con S. Gelichi e M. Milanese) A. MATTONE: - Boschi, foreste e incendi nella Sardegna dell’Ottocento, in Storia dell’ambiente in Italia tra ‘800 e 900, a cura di A. Varni, Bologna, 1999, pp. 95-123 - La “crisi politica” del Regno di Sardegna dalla rivoluzione patriottica ai moti antifeudali (1796-1799), in Le insorgenze popolari nell’Italia giacobina e napoleonica, a cura di A. M. Rao, Roma, 1999, pp. 37-70 (in collaborazione con P. Sanna) - 246 - - Le vigne e le chiusure: la tradizione vitivinicola nella storia del diritto agrario della Sardegna (XIII-XIX sec.), in Storia della vite e del vino in Sardegna, a cura di A. Mattone e M. L. Di Felice, Roma-Bari, 1999, pp. 74-120 - La Sardegna immaginata; Le coste. Il mare, la navigazione, il commercio; Le istituzioni. La difesa, il governo, il catasto; La città. Forme urbane e territorio, in Imago Sardiniae. Cartografia storica di un’isola mediterranea, Cagliari, 1999, pp. 12-15, 99-121, 159-175, 211-229 G. MELONI: - La vite e il vino nella Sardegna giudicale, in Storia della vite e del vino in Sardegna, a cura di A. Mattone e M. L. Di Felice, Roma-Bari, 1999, pp. 27-37 G. PIANU: - L’antico abitato di S. Cromazio, in “Almanacco Gallurese”, 1999 P. RUGGERI: - La romanizzazione dell’Ogliastra, in “Sacer”, VI, 1999, pp. 7-68 (in collaborazione con A. Mastino) - La viticoltura nella Sardegna antica, in Storia della vite e del vino in Sardegna, a cura di A. Mattone e M. L. Di Felice, Roma-Bari, 1999, pp. 10-26 - Africa ipsa parens illa Sardiniae. Studi di storia antica e di epigrafia, Sassari, 1999, pp. 380 P. SANNA: - La “crisi politica” del Regno di Sardegna dalla rivoluzione patriottica ai moti antifeudali (1796-1799), in Le insorgenze popolari nell’Italia giacobina e napoleonica, a cura di A. M. Rao, Roma, 1999, pp. 37-70 (in collaborazione con A. Mattone) - La vite e il vino nella cultura agronomica del Settecento, in Storia della vite e del vino in Sardegna, a cura di M. L. Di Felice e A. Mattone, Roma-Bari, 1999, 143-203 - 247 - P. F. SIMBULA: - Il bosco in Sardegna nel Medioevo, in “Anuario de estudios medievales”, n. 29, 1999, pp. 1067-1080 - Produzione, consumo e commercio del vino nel basso Medioevo, in Storia della vite e del vino in Sardegna, a cura di A. Mattone e M. L. Di Felice, Roma-Bari, 1999, pp. 38-63 F. SODDU: - Il parlamento di Giolitti. Camera e Senato nella XXIII legislatura (19041909), Sassari, 1999 E. TOGNOTTI: - Il colera del 1835-37. La vulnerabilità delle società italiane, in “Storia urbana”, n. 86, 1999, pp. 5-21 A. TROVA: - Ricerca mineraria ed effetti ambientali nella Sardegna del secondo Ottocento, in Storia dell’ambiente in Italia tra ‘800 e ‘900, a cura di A. Varni, Bologna, 1999, pp. 61-94 R. TURTAS: - Gregorio Magno e la Sardegna: gli informatori del pontefice, in La Sardegna paleocristiana tra Eusebio e Gregorio Magno, a cura di A. Mastino, G. sotgiu, N. Spaccapelo, Cagliari, 1999, pp. 497-515 - Storia della Chiesa in Sardegna dalle origini al Duemila, Roma, 1999, pp. 978. - La politica ecclesiastica di Filippo II in Sardegna, in Sardegna, Spagna e Stati italiani nell’età di Filippo II, Cagliari, 1999, pp. 467-484 B. WILKENS: - Changements dans la faune de l’Italie centrale et meridionale au cours de l’Holocène (du Mésolithique à l’Age du Fer), in N. Benecke (ed.), The Holocene History of the European Vertebrate Fauna, Rahden/Westf., 1999, pp. 141-149 - 248 - - I resti faunistici, in Conelle di Arcevia. Un insediamento eneolitico nelle Marche, a cura di A Cazzella, M. Moscoloni, Roma, 1999, pp. 213-259 - L’industria ossea di Conelle, in “Scienze dell’antichità. Storia, archeologia, antropologia”, n. 8-9, 1999, pp. 161-178 R. ZUCCA: - Ula Tirso. Un centro della Barbaria sarda, Dolianova, 1999 - Martiri Luxurii, in La Sardegna paleocristiana tra Eusebio e Gregorio Magno, Cagliari, 1999, pp. 515-523 - L’origine delle città di fondazione romana in Sardinia e Corsica, in Las origenes de la ciudad en eel Norroeste hispànico, Lugo, 1999, I, pp. 99-122 - I primi giudici di Arborea fino all’invasione del giudicato arborense da parte di Guglielmo di Massa, in Gli Obertenghi di Massa e della Lunigiana ed i regni della Sardegna (secc. XII-XIV), Massa, 1999, pp. 19-31 - La battaglia del Mare Sardonio, in MACH, La battaglia del mare Sardonio, a cura di R. Zucca, Cagliari-Oristano, 1999 Dal 1982 il Dipartimento cura la pubblicazione di una collana di saggi; sino al 1997 sono apparsi 31 volumi presso vari editori sardi; dal 1998 sono stati pubblicati 3 volumi presso l’editore Carocci di Roma (ex Nuova Italia Scientifica) e altri due sono in corso di stampa Ricerche E’ difficile indicare dei filoni unitari per tutto il Dipartimento, anche perché l’area di ricerca è molto ampia e comunque il lavoro in questo settore è quasi sempre individuale. Tuttavia, almeno per alcuni grandi temi, esistono gruppi di ricercatori che seguono indirizzi comuni. Fra questi si possono indicare la storia della Sardegna, la storia delle istituzioni rappresentative in età moderna e contemporanea, la storia del diritto penale e della criminalità, la storia delle istituzioni educative e dell’università; le ricerche sul Mediterraneo nell’età romana hanno una tradizione ormai consolidata e vedono - 249 - impegnato un gruppo più consistente di ricercatori, che organizzano dei convegni internazionali biennali sull’Africa romana e seguono degli scavi archeologici in Tunisia, a cui partecipano anche ogni anno consistenti gruppi di studenti; attualmente inoltre, dopo una serie di iniziative del Dipartimento in questo settore, si sta per concludere un accordo con partners francesi, spagnoli e italiani per la creazione di un Istituto europeo per la storia dell’alimentazione. - 250 - DIPARTIMENTO DI STUDI FILOSOFICI, ETNOANTROPOLOGICI, ARTISTICI E FILOLOGICI Nel 1999 le attività di ricerca del Dipartimento di Studi Filosofici, Etnoantropologici, Artistici e Filologici sono state indirizzate, per quanto riguarda i finanziamenti della quota 60%, nei diversi settori che caratterizzano la composizione disciplinare dello stesso Dipartimento. a) Nel settore filosofico sono state portate avanti ricerche sul rapporto tra filosofia e scienza, sulla prose teoretiche ed etiche della filosofia del Novecento, sulla fede e la ragione nella riflessione medioevale. b) Nel settore etnoantropologico si sono condotte ricerche nei seguenti ambiti: la religiosità popolare nelle occasioni festive, nei fenomeni votivi, nei diversi livelli religiosi presenti in Sardegna e nelle tradizioni tessili dell’isola. c) Nel settore artistico la ricerca è continuata nella raccolta di materiali documentari sulle arti figurative in Sardegna. d) Per quanto riguarda il settore filologico, infine, la ricerca è stata articolata su due fondamentali indirizzi: uno più strettamente glottologico che ha avuto per oggetto gli aspetti fonetici del latino epigrafico; il secondo, invece, ha affrontato il complesso problema della scoperta della Sardegna nella letteratura italiana. Nello stesso settore, inoltre, sono state condotte ricerche anche in ambito della filologia inglese e russa. £. 46.000.000 somma complessiva di finanziamento (quota 60%). Per quanto riguarda le ricerche di interesse nazionale, finanziate con contributo ministeriale e cofinanziamento dell’Ateneo, gli ambiti di indagine interessati sono stati il filologico-linguistico e quello etnoantropologico; in tale quadro di ricerche sono state affrontate le seguenti problematiche: - 251 - a) Tradizioni orali e comunicazione letteraria nelle etnie Marba e Masa del Tchad meridionale. b) L’alimentazione tradizionale della Sardegna: aspetti linguistici e fonetici. c) Gli spazi e i linguaggi simbolici nelle feste popolari e nelle tradizioni magico-religiose della Sardegna. £. 97.000.000 somma complessiva di finanziamento (quota 40%). I settori etnoantropologico e filologico del Dipartimento sono impegnati, fin dal 1998, in una ricerca in Tchad, nella quale sono coinvolti anche altri docenti dell’Ateneo per quanto riguarda le indagini paletnologiche, botaniche e sanitarie; infatti la ricerca prevede un programma di formazione in campo etnoantropologico, paletnologico, linguisticoletterario, botanico e sanitario da attuare, in diverse aree tchadiane, grazie ai finanziamenti concessi dalla Regione Autonoma della Sardegna in base alla Legge Regionale n. 19 dell’11/04/1996 in favore dei Pesi in Via di Sviluppo. Finanziamento concesso per il 1999: £. 70.000.000 - 252 - DIPARTIMENTO DI ZOOLOGIA E ANTROPOLOGIA BIOLOGICA 1. Area scientifica e numero docenti afferenti (professori e ricercatori) (a.a. 1998/99); numero assegni di ricerca; dottorati. Numero docenti: 10. Aree Scientifiche: Zoologia, Anatomia Comparata, Ecologia, Antropologia. Docente Disciplina CASALE A. Zoologia CASALE A. Zoocenosi e cons. fauna CASTELLI A. Ecologia CASTELLI A. Ecologia applicata CASTELLI A. Ecologia applicata FRANCALACCI P. Antropologia FRANCALACCI P. Genetica di popolazioni LEDDA B. Biologia animale PALA M. Zoologia PALA M. Biologia dello sviluppo CASU S. Zoologia II ALBERTI A. Sistematica e filogenesi (contratto) CURINI GALLETTI M. Sistematica e filogenesi animale CASU S. Zoologia veterinaria CORSO G. Anatomia comparata CORSO G. Anatomia comparata CURINI GALLETTI M. Zoologia marina CASTELLI A. Conservazione della natura CORSO G. Laboratorio Biol. Sper. MANCONI R. Laboratorio Biol. Sper. CARCUPINO M. Laboratorio Biol. Sper. Corso di Laurea S.B S.N. S.N. S.B. (S.N.) S.A. S.N. (S.B.) S.A. S.A. S.N. (S.B.) S.N. (S.B.) S.B. S.A. Tipo Corso annuale modulo annuale annuale annuale annuale annuale semestrale annuale annuale annuale semestrale S.N. annuale M.V. S.B. S.N. S..N. (S.B.) S.A. S.B. S.B. S.B. annuale annuale annuale annuale annuale modulo modulo modulo Dal 1999 afferiscono al Dipartimento anche due Assegnisti di Ricerca, e dall’inizio del 2000 tre dottorandi. - 253 - 2. Principali grandi temi di ricerca portati avanti all’interno del Dipartimento - Cofinanziamento M.U.R.S.T. ex 40% Resp. Scient. A. Castelli “Conservazione della biodiversità e gestione sostenibile dei biotopi salmastri delle coste italiane”; - M.U.R.S.T. 60% Coord. A. Casale “Filogenesi, ecologia e biogeografia di invertebrati….”; - M.U.R.S.T. 60% Coord. A. Castelli “Modificazioni delle comunità bentoniche in ambiente.….”; - M.U.R.S.T. 60% Coord. C. A. Callegarini “Analisi di sistemi proteici di vertebrati….”; - M.U.R.S.T. 60% Coord. G. Corso “Modificazioni strutturali e funzioni dell’apparato….”; - M.U.R.S.T. 60% Coord. M. Curini Galletti “Sistematica, filogenesi e biogeografia di Platelminti”; - M.U.R.S.T. 60% Coord. P. Francalacci “Analisi della variabilità del DNA mitocondriale….”; - M.U.R.S.T. 60% Coord. R. Manconi “Biologia di invertebrati dulciaquicoli e marini”; - M.U.R.S.T. 60% Coord. M. Pala “Tricladi d’acqua dolce: sistematica, distribuzione….”. - INTERREG Unità di ricerca Sardegna-Corsica Resp. Scient.. A.Casale - Bioitaly - Natura 2000 (fauna, ultima tranche). Resp. Scient. A.Casale 3. Principali risultati raggiunti e risultati attesi eventualmente per i prossimi anni. Aspetti di originalità e di innovazione I risultati raggiunti in tutti i settori di Ricerca in cui il Dipartimento è stato impegnato sono documentati da una serie di lavori originali, pubblicati su riviste nazionali o internazionali, o portati a Congressi e/o Convegni (v. Lista allegata), o ancora in varie relazioni consuntive. Numerose linee di ricerca attivate recentemente, nei campi in particolare della filogenesi animale, della genetica di popolazione su basi molecolare, dell’ecologia di organismi animali in ambienti terrestri e acquatici, dell’ultrastruttura indagata - 254 - mediante microscopia elettronica, nonché della cartografia a scopo di conservazione dell’ambiente e della fauna, risultano estremamente promettenti, originali e innovativi, e stanno producendo risultati di rilievo. 4. Cooperazione internazionale: contratti con i laboratori e centri di ricerca nazionali ed internazionali - R.A.S., Assessorato Difesa Ambiente: Progetto Bioitaly Natura 2000 “Censimento biotopi/siti di interesse comunitario in Sardegna; - P.I.C. Programma di iniziativa Comunitaria: progetto Interreg II “Biologia ed ecologia di invertebrati e vertebrati di Sardegna e Corsica con particolare riguardo per l’area dell’Arcipelago di La Maddalena e delle Bocche di Bonifacio”. Tutti i Docenti del Dipartimento sono inoltre coinvolti in progetti di ricerca che fanno capo alle sedi universitarie di Roma (La Sapienza, Roma 2 e 3), Pisa, Torino e Viterbo. 5. Numero e titoli di volumi ed articoli pubblicati nel corso del 1999, rapportati al numero degli afferenti al Dipartimento - 60 lavori / 12 persone = 5 6. Altri risultati: convegni, conferenze, seminari, ecc. Il Dipartimento ha organizzato una serie di seminari integrativi su invito nell’ambito del C.d.L. in Scienze Ambientali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN., sede di Nuoro. 7. Attrezzature utilizzate: laboratori Il Dipartimento dispone di laboratori attrezzati per ricerche in campo biologico avanzato, dislocati nelle sedi rispettivamente di Via Muroni e di Via Margherita di Savoia. Il Dipartimento utilizza inoltre regolarmente il Laboratorio comune di Ateneo per la Microscopia Elettronica. - 255 - 8. Sintesi sui finanziamenti ottenuti FONDI RELATIVI ALL’ESERCIZIO 1999 - CONTRIBUTO ORDINARIO CONTRIBUTO ACQUISTO LIBRI CONTRIBUTI DI LABORATORIO EX 60% 1999 C.N.R. PROF. CURINI CONTRIBUTO RICERCA PROF. CASALE UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA - RAS INTERREG II - ENEL (fatturato 99 da incassare 2000) 75.000.000 20.000.000 7.334.250 73.068.770 4.000.000 TOTALE 314.861.590 4.991.500 34.467.070 96.000.000 Sono stati inoltre utilizzati fondi residui del cofinanziamento MURST (ex 40%), del progetto Bioitaly, e dell’ex 60%. 9. Collaborazioni con EE.LL. e con il mondo delle Imprese Progetti Life (UE) in collaborazione con Comuni e altri Enti Locali (in via di definizione, definiti inizio 2000) 10. Prestazioni per conto terzi: ammontare relativo al 1999 - ENEL (fatturato 99 da incassare 2000) 96.000.000 11. Collaborazione con Consorzi e CNR - C.N.R. PROF. CURINI 4.000.000 - 256 - 12. Osservazioni: richieste di intervento finanziario, acquisto grandi attrezzature, assegnazioni dei fondi di Ateneo per la ricerca intrauniversitaria ed interuniversitaria, proposte. Il Dipartimento risulta al momento in condizioni di sufficienza per far fronte alle principali esigenze di laboratorio. Le risorse umane risultano invece sottodimensionate in rapporto alle esigenze didattiche e a fronte delle richieste di servizi e di ricerca, che pervengono sia a livello nazionale, sia a livello locale. 13. Residui per la ricerca sul bilancio 1999. Residui di cassa che vengono utilizzati per far fronte alle spese iniziali anno 2000. Lavori pubblicati nel corso del 1999 Prof. A. Casale 1. Casale A., Jalzic B.: 1999. Croatotrechus (new genus) tvrtkovici n. sp., a new species of eyeless trechine beetle from Gorski Kotar (Coleoptera, Carabidae, Trechini). Nat. Croat., 8 (2): 137-148. 2. Grafitti G., Casale A., Delitala G., Manca I.: 1999. Contributions to the knowledge of subterranean fauna of Sardinia: a work in progress. Proc. XIV Intern. Symp. of Biospeleology (Makarska, 19-26. IX. 1999): 90 (abstract). 3. Casale A., Vigna Taglianti A.: 1999 (in press). Caraboid beetles of Anatolia, and their biogeograghic significance. Biogeographia. 4. Casale A., Heinz W.: 1999 (in press).Contribution to the knowledge of the genus Sphodropsis Seidlitz, 1887, in the Himalayan region, with the description of a new species (Coleoptera, Carabidae, Sphodrina). Entomol. Zeitschrift (Bonn). - 257 - Prof.sa M. Pala 5. Pala M., Casu S., Stocchino G.: 1999. Karyology and karyotype analysis of freshwater planarian diploid populations of the Dugesia gonocephala group (Platyhelminthes, Tricladida) found in Sardinia. Hydrobiologia 392:113-119. 6. Bagunà J., Carranza S., Pala M., Ribera C., Giribet G., Arnedo M. A., Ribas M., Riutort M.: 1999. From morphology and karyology to molecules. New methods for taxonomical identification of asexual populations of freshwater planarians. A tribute to Professor Mario Benazzi. Ital. J. Zool, 66: 207-214. 7. Carcupino M., Baldacci A., Corso G., Franzoi P., Pala M., Mazzini M.: 1999. Testis structure and symplastic spermatid formation during spermatogenesis of pipefishes. J. Of fish biology, 55: 344-353. 8. Stocchino G.A., Corso G., Carcupino M., Casu S., Pala M.: 1999. Dugesia leporii, nuova specie di planaria d’acqua dolce della Sardegna (platyhelminthes, Tricladida). 60° Congresso nazionale Unione Zoologica Italiana. Pavia, 26-30 settembre 1999. Prof. S. Casu 9. Pala M., Casu S., Stocchino G.: 1999. Karyology and karyotype analysis of freshwater planarian diploid populations of the Dugesia gonocephala group (Platyhelminthes, Tricladida) found in Sardinia. Hydrobiologia 392:113-119. 10. Stocchino G.A., Corso G., Carcupino M., Casu S., Pala M.: 1999. Dugesia leporii, nuova specie di planaria d’acqua dolce della Sardegna (platyhelminthes, Tricladida). 60° Congresso nazionale Unione Zoologica Italiana. Pavia, 26-30 settembre 1999. - 258 - Prof. A. Castelli 11. Cantone G., Castelli A., Gambi M.C.: 1999. The polychaete fauna off Terra Nova Bay and Ross Sea: Biogeography, structural aspects and ecological role. In “Ross Sea Ecology” Guglielmo L. & A. Ianora eds, Springer Verlag. 12. Castelli A., Casu D., Milella I., Santoni M., Rossi F., Lardicci C.: 1999. Analisi della polichetofauna di un sito preso Vulcano (Isole Eolie) interessato da immissioni idrotermali. Biol. Mar. Medit., 6(1): 354-357. 13. Castelli A., Massei S., Valentini A., Crema R.: 1999. Distribuzione dei policheti sui fondi molli dell’Alto e del Medio Adriatico. Biol. Mar. Medit., 6(1): 358-361. 14. Martinelli M., Cadalanu R., Floris A., Santoni M., Rossi F., Lardicci C., Castelli A.: 1999. Distribuzione dei policheti in alcuni stagni della Sardegna. Biol. Mar. Medit., 6(1): 399-402. 15. Giangrande A., Montanaro P., Castelli A.: 1999. On some Amphicorina (Polychaeta: Sabellidae) species from the mediterranean coast, with description of A. grahamensis. Ital. J. Zool., 66: 195-203. 16. Castelli A., Lardicci C., Maltagliati F., Rossi F., Santoni M.: 1999. Progressiva espansione della specie alloctona Desdemona ornata Banse (Polychaeta, Sabellidae) nei bacini salmastri mediterranei. IX Congresso S.It.E., Lecce, Settembre, 1999. 17. Maltagliati F., Camilli L., Castelli A., Lardicci C.: 1999. Preliminary allozyme study on the genetic divergence in the bivalve Mytilaster minimus from a polluted brackish environment and adjacent marine sites. VII ESEB Congress, Barcelona, August, 1999. 18. Maltagliati F., Castelli A.: 1999. Aspetti di genetica della conservazione per la gestione dell’ambiente. Atti X Rassegna del Mare, Mare Amico, Terrasini, maggio 1999, 253-256. 19. Castelli A., Curini Galletti M., Floris A., Maltagliati F., Cristo B., Cossu - 259 - A., Ceccherelli G.: 1999. Indagine sull’area interessata dalla posa di cavi elettrici ENEL nella tratta Palau – Santo Stefano. Dipartimento di Zoologia ed Antropologia Biologica, Università di Sassari, dicembre 1999, 16 pp. (relazione) 20. Castelli A., Curini Galletti M., Floris A., Maltagliati F., Cristo B., Cossu A., Ceccherelli G.: 1999. Indagine sull’area interessata dalla posa di cavi elettrici ENEL nella tratta Santo Stefano – La Maddalena. Dipartimento di Zoologia ed Antropologia Biologica, Università di Sassari, dicembre 1999, 14 pp. (relazione) 21. Castelli A., Curini Galletti M., Floris A., Maltagliati F., Cristo B., Cossu A., Ceccherelli G.: 1999. Indagine sull’area interessata dalla posa di cavi elettrici ENEL nella tratta Porto Rafael – La Maddalena. Dipartimento di Zoologia ed Antropologia Biologica, Università di Sassari, dicembre 1999, 17 pp. (relazione) 22. Castelli A., Curini Galletti M., Floris A., Maltagliati F., Cristo B., Cossu A., Ceccherelli G.: 1999. Indagine sull’area interessata dalla posa di cavi elettrici ENEL nella tratta Porto Rotondo – Portisco. Dipartimento di Zoologia ed Antropologia Biologica, Università di Sassari, dicembre 1999, 14 pp. (relazione) Prof. M. Curini Galletti 23. M. Curini Galletti, 1999. Recent advances on the phylogeny and systematics of the Proseriata. Interrelationships of Platyhelminthes, London, 14-16 luglio: 13. 24. Martens P., Curini Galletti M.: 1999. Revision of Promonotus Beklemischev, 1927 (Platyhelminthes: Proseriata), with description of two new species from the Mediterranean. Hydrobiologia 412:131-142. 25. Maltagliati F., Peru A.P., Casu M., Rossi F., Lardicci C., Curini Galletti M., Castelli A.: in press. Is Syllis gracilis Grube (Polychaeta: Syllidae) a species complex? An allozyme perspective. Marine Biology (in press). - 260 - 26. Litlewood D.T.J., Curini-Galletti M., Herniou E.: 1999. The interrelationships of proseriate flaworms tested with molecules and morphology. Molecular Phylogenetics & Evolution. (in press) Dott.sa G. Corso 27. Carcupino M., Baldacci A., Corso G., Franzoi P., Pala M., Mazzini M.: Testis structure and symplastic spermatid formation in testes of pipefishes (Teleostea, Syngnathidae). J. Fish Biology 55:344-353, 1999. 28. Carcupino M., Baldacci A., Corso G., Franzoi P., Pala M., Mazzini M.: A new type of male gonadal organization and spermatotegesis in Teleostea. Atti 45° Convegno G.E.I. Perugia, 1999 29. Carcupino M., Corso G., Franzoi P., Mazzini M.: La gonade maschile dei Singnatidi: un nuovo tipo di organizzazione del testicolo nei Teleostei. Atti 60° Convegno UZI, Pavia 1999, Boll. Zool., 55, 1999. 30. Stocchino G.A., Corso G., Carcupino M., Casu S., Pala M.: Dugesia leporii, nuova specie di planaria d’acqua dolce della Sardegna (Platyhelminthes, Tricladida). Atti 60° Convegno UZI, Pavia 1999, Boll. Zool., 73, 1999. 31. Corso G., Carcupino M, Delitala G.: Uterine morpholoy drung the annual cycle in Chalcides ocellatus tiligugu (Gmelin) ( Squamata, Scincidae). J. Morphol. 243: 153-165 (2000) Dott. P. Francalacci 32. Francalacci P., Montiel R., Malgosa A.: A mitochondrial DNA database: applications to problems of nomenclature and to population genetics. Genomic diversity: applications in human population genetics (S.S. Papiha, & R. Deka Eds), Kluwer Academic / Plenum Publishing Corp, New York (in stampa) - 261 - 33. Morelli L., Grosso M.G., Vona G., Varesi L., Torroni A., Francalacci P.: Frequency distribution of mitochondrial haplogroups in Corsica and Sardinia. Human Biology (in stampa) 34. Morelli L., Francalacci P.: The population history of Corsica and Sardinia: the contribution of archaeology and genetics. In “Molecular genetics and early Europe: woking papers in population prehistory” (C. Renfrew & P. Forster Eds.). McDonald Inst. for Archaological Res., Cambridge (in stampa) 35. Morelli L., Grosso M.G., Casula M., Francalacci P.: Mitochondrial variability and the peopling of two Mediterranean islands. Euroconference “Human Diversity in Europe and Beyond: retrospect and prospect”, Cambridge, p.22 (1999) 36. Castrì L., Francalacci P., Luiselli D., Facchini F., Pettener D.: Genetic admisture between western and eastern Eurasian mtDNA lineages in Central Asian populations:the contribution of RFLPs analysis. 13° Congresso dell’A.A.I., Roma, pp.213-214 (1999). 37. Palici di Suni M., Manca L., Cherchi L., Hadjisterkotis E., Masala B., Francalacci P.: Polymorphism of mt-DNA in ovines. 44° Congresso Nazionale SIBBM, p. 138 (1999) Dott.sa R. Manconi 38. Manconi R., Desqueiroux-Faundez R.: 1999 - Freshwater sponges (Porifera, Spongillidae) from the Lake of Geneva, Switzerland. Rev Suisse Zool. 106(3): 571-580. 39. Pronzato R., Bavestrello G., Cerrano C., Magnino G., Manconi R., Pantelis G., Sarà A., Sidri M.: 1999 - Sponge farming in the Mediterranean Sea: new perspectives. Mem. Queensland Mus., 44: 485-491. 40. Manconi R., Cubeddu T., Pronzato R.: 1999 - African freshwater sponges: Makedia tanensis n.g. n.sp. from the Lake Tana, Ethiopia. Mem. Queensland Mus., 44: 361-367. - 262 - 41. Manconi R., De Salvia T., Cubeddu T., Pronzato R.: 1999 - Spongillofauna d’Europa: distribuzione geografica e morfologia al SEM. Congresso UZI, Pavia. Abstract. 42. Manconi R., Cubeddu T., De Salvia T., Pronzato R.: 1999 – La spongofauna dei laghi antichi. Congresso UZI, Pavia. Abstract. 43. Alberti A., Manconi R., Cubeddu T., Pala M.: 1999 – Ciclo vitale e sopravvivenza di Dugesia sicula Lepori (Platyhelminthes, Tricladida) in ambienti effimeri d’acqua dolce. Congresso UZI, Pavia. Abstract. Dott.sa M. Carcupino 44. Carcupino M., Baldacci A., Corso G., Franzoi P., Mazzini M.: A new type of male gonad organization and spermatogenesis in Teleostea. 45° Convegno G.E.I. Perugia 8-11 Giugno 1999. 45. Carcupino M., Dezfuli B.S.: 1999. Acanthocephala. In: Reproductive biology of Invertebrates, Vol. IX Progress in male gamete ultrastructure and phylogeny (BG.M. Jamieson ed.). pp. 229-242 46. Carcupino M., Baldacci A., Corso G., Pala M., Mazzini M., Franzoi P.: 1999. Testis organization and symplastic spermatids formation during spermatogenesis of pipefishes. J. Fish Biol. 55: 344-353. 47. Corso G., Carcupino M., Delitala G.: Uterine morpholoy drung the annual cycle in Chalcides ocellatus tiligugu (Gmelin) ( Squamata, Scincidae). J. Morphol. 243: 153-165 (2000) Dott. F. Maltagliati 48. Lardicci C., Rossi F., Maltagliati F.: (1999) Detection of thermal pollution: variability of benthic communities at two different spatial scales in an area influenced by a coastal power station. Marine Pollution Bulletin., 38(4): 296-303. - 263 - 49. Maltagliati F.: (1999) Genetic divergence in natural populations of the Mediterranean killifish Aphanius fasciatus. Marine Ecology Progress Series, 179: 155-162. 50. Famà P., Acunto S., Camilli L., Maltagliati F., Procaccini G.: (1999) Genetic variation in two Mediterranean populations of Halophila stipulacea (Forssk.) Aschers. Biologia Marina Mediterranea, 6(1): 184-190. 51. Maltagliati F., Camilli L.: (1999) Variabilità temporale della struttura genetica di una popolazione di Aphanius fasciatus (Teleostei: Cyprinodontidae) dell’Isola d’Elba (LI). Biologia Marina Mediterranea, 6(1): 221-223. 52. Rossi F., Casotti M., Maltagliati F., Lardicci C.: (1999) Benthic community structure in an area of the Gulf of Follonica influenced by a coastal power station. Biologia Marina Mediterranea, 6(1): 433-436. 53. Maltagliati F.: (1999) Lactate dehydrogenase isozyme patterns of the endangered Mediterranean killifish Aphanius fasciatus (Teleostei: Cyprinodontidae). Italian Journal of Zoology, 66: 171-174. 54. Rindi F., Maltagliati F., Rossi F., Acunto S., Cinelli F.: (1999) Algal floral associated to a Halophila stipulacea (Forssk.) Aschers. (Hydrocharitaceae) stand in Western Mediterranean. Oceanologica Acta, 22(4): 421-429. 55. Procaccini G., Acunto S., Famà P., Maltagliati F.: (1999) Structural, morphological and genetic variability in Halophila stipulacea (Hydrocharitaceae) populations in the western Mediterranean. Marine Biology, 135(1): 181-189. 56. Maltagliati F., Castelli A.: (1999) Aspetti di genetica della conservazione per la gestione dell’ambiente. Atti della 10a Rassegna del Mare, Città del Mare - Terrasini (PA), 29 Maggio 1999, pp. 349-354. 57. Fresu L., Casu M., Lardicci C., Maltagliati F., Castelli A.: (1999) Analisi della struttura genetica e del flusso genico in Ophelia bicornis (Polychaeta: Opheliidae). Riassunti XXX Congresso della Società Italiana di Biologia Marina, Vibo Valentia, p. 117. - 264 - 58. Camilli L., Castelli A., Lardicci C., Maltagliati F.: (1999) Adattamento genetico agli ambienti salmastri in Mytilaster minimus (Mollusca: Pelecypoda). Riassunti XXX Congresso della Società Italiana di Biologia Marina, Vibo Valentia, p. 107. 59. Maltagliati F., Camilli L., Castelli A., Lardicci C.: (1999) Preliminary Allozyme study on the genetic divergence in the bivalve Mytilaster minimus from a polluted brackish environment and adjacent marine sites. Abstract of the VII Congress of the European Society for Evolutionary Biology, Barcelona, p. II-186. 60. Procaccini G., Famà P., Ruggiero M.V., Maltagliati F.: (1999) Genetic variability between native and introduced meadows of the seagrass Halophila stipulacea from the Red Sea and Western Mediterranean. Abstract of the VII Congress of the European Society for Evolutionary Biology, Barcelona, p. II-238. 61. Castelli A., Lardicci C., Maltagliati F., Rossi F., Santoni M.: (1999) Progressiva espansione della specie alloctona Desdemona ornata Banse (Polychaeta, Sabellidae) nei bacini salmastri mediterranei. Riassunti IX Congresso della Società Italiana di Ecologia, Lecce, p. 160. Dott.sa L. Morelli 62. Morelli L., Vona G., Varesi L., Memmi M., Autuori L., Calò C.: Finger dermatoglyphics in the Corsican population (France)Anthrop Anz 57 (4): 339-347, 1999. 63. Morelli L., Grosso M.G., Casula M., Francalacci P.: Mitochondrial variability and the peopling of two Mediterranean islands.Human Genome Diversity Euroconference, Cambridge, GB, 9-13/9/1999. 64. Morelli L., Melis P.M., Angius A., Casu G., Cabras S., Pirastu M.: Isolated population analysis to identify genetic factors in multifactorial diseases. XIII Congresso degli Antropologi Italiani, RomaSabaudia, 9-12/10/1999. - 265 - 65. Melis P.M., Morelli L., Angius A., Casu G., Ombra N., Casula S., Maestrale G.B., Piras D., Cabras S., Pirastu M.: Demographic, Genealogical and genetic characterization of an isolated Sardinian micropopulation suitable for the study of complex traits.49th annual meeting of the American Society of Human Genetics, San Francisco, California, 19-23/10/1999. - 266 - ISTITUTI - 268 - ISTITUTO DI ANATOMIA E ISTOLOGIA PATOLOGICA Area scientifica F06A Docenti Prof. G. Massarelli Prof. Ordinario Prof. F. Tanda Prof. Ordinario Prof. ssa L. Bosincu Prof. Associato Dott. V. Manunta Ricercatore Confermato Dott. P. Cossu-Rocca Ricercatore Temi di ricerca Patologia oncologica relativamente all’incidenza delle neoplasie nella Provincia di Sassari con costituzione del Registro Tumori della Provincia di Sassari, ai fattori di rischio delle neoplasie, ai criteri morfologici di rilevanza prognostica e terapeutica per neoplasie del sistema emolinfopoietico, della mammella, dell’intestino, dell’apparato genito-urinario maschile e femminile, della tiroide e della cute. Lavori pubblicati nel 1999 - Dore M.P., Bilotta M., Vaira D., Manca A., Massarelli G., Leandro G., Atzei A., Pisanu G., Graham D.Y., Realdi G.: High prevalence of Helicobacter pylori infection in shepherds. Digestive Diseases and Sciences 44: 1161-1164, 1999 - Realdi G., Dore M.P., Piana A., Atzei A., Carta M., Cugia L., Manca A., Are B.M., Massarelli G., Mura I., Maida A., Graham D.Y.: Pretreatment nantibiotic resistance in HelicobActer pylori infection: results of three randomized controlled studies. Helicobacter 4: 106-112, 1999 - Massarelli G., Bosincu L., Costanzi G., Onida G.A.: Uterine Wilms’ tumor. Int J Gynecol Pathol 18: 402-403, 1999 - 269 - - Dessanti A., Massarelli G., Bosincu L., Canu L., Noya G., Dettori G.: Aggressive, congenital fibromatosis of the small intestine in the newborn. Report of a case and review of the literature. Eur J Pediatr Surg 9: 422425, 1999 - Massarelli G., Onida G.A., Piras M.A., Marras V., Mura A., Tanda F.: Neuron-specific enolase (g-enolase, g-g dimer) expression in Hodgkin’s disease and large cell lymphomas. Anticancer Research 19: 3933-39'£, 1999 - Meloni G., Dore A., Fanciulli G., Tanda F., Bottazzo G.F.: Subclinical coeliac disease in schoolchildren from northern Sardinia. The Lancet 353, 37, 1999. - Cossu A., Palmieri G., Manca A., Pintus A., Pisano M., Cherchi P.L., Ruiu G., Massarelli G., Tanda F., Pirastu M.: Molecular profile of the human chromosome 10q25-q26 in patients with endometrial cancer. Virchows Archiv 435, 185, 1999. - Cherchi P.L., Ruiu G.A., Manca A., Palmieri G., Pisano M., Cossu A., Pintus A., Tanda F., Dessole S., Massarelli G., Pirastu M.: Genomic instability of the human chromosome 10q25-q26 in patients with endometrial cancer. New Tecnologies for Gynecologic and Obstetric Investigation CIC edizioni Internazionali 305-306, 1999. Cooperazioni Internazionali Università di Granada Royal Free Hospital Londra Cornell University New York Cooperazioni Nazionali Università di Udine, di Modena, di Ancona, di Bari Università di Milano Università di Verona Università di Bologna Istituto Tumori di Milano, di Aviano - 270 - Convegni e Congressi Ciclo di Conferenze di Aggiornamento in Patologia Diagnostica. Hanno tenuto le lezioni il Prof. Antonino Carbone su “Processi linfoproliferativi reattivi e neoplastici HIV correlati”; la Prof.ssa Paola Pisani su “Epidemiologia del cancro della mammella: la proporzione di casi attribuibili a fattori di rischio noti”; il Prof. Mike Stratton su “Molecular Biology of Breast Cancer”; il Prof. Fabio Facchetti su “Modificazioni linfonodali nelle immuno-deficienze primitive”; il Prof. Lucio Luzzatto su “La Genetica del Cancro”; il Prof. Paolo Dalla Palma su “Lo screening citologico-vaginale in Provincia di Trento”. Dal 13 al 15 ottobre 1999 si è svolto ad Alghero il XVII Corso dei Seminari Sassaresi di Istopatologia tenuto dal Prof. Ronald A. De Lellis, del New York Presbyterian Hospital-Cornell Campus di New York su: “Patologia endocrina”. Laboratori di ricerca utilizzati Istituto di Anatomia Patologica, Università di Sassari Centro di Genetica del CNR, Porto Conte Centro di Microscopia Elettronica, Università di Sassari Progetti di Ricerca in corso - “I carcinomi della mammella familiare nel Nord Sardegna”. - “Alterazioni genetiche molecolari in polipi neoplastici e non neoplastici e loro correlazione con il carcinoma del colon-retto”. - “Natura dei follicoli nella iperplasia angio-follicolare o malattia di Castleman: quadri di esaurimento funzionale o aspetti di incompleta maturazione?”. - “Ruolo del tamoxifene come fattore di rischio nello sviluppo del carcinoma endometriale in pazienti con pregresso carcinoma mammario”. - “La malattia di Hodgkin nel Nord Sardegna” - “Identificazione dell’Helicobacter pylori e dei ceppi cagA+ su biopsie gastriche incluse in paraffina”. - “Il morbo di Crohn: verifica dell’ipotesi di una componente batterica nell’etiopatogenesi della malattia mediante tecniche immunoistochimiche e di biologia molecolare”. - 271 - - “Indagine epidemiologica e monitoraggio sanitario del Sulcis-Inglesiente. - “Fenotipo e genotipo dei tumori più frequenti nel sesso femminile” - “Screening citologico nella lotta contro i tumori del collo dell’utero” Finanziamenti ottenuti nel 1999: L. 32.000.000 Residui per la ricerca nel bilancio 1999: L. 33.000.000 - 272 - ISTITUTO DI CLINICA MEDICA GENERALE E TERAPIA MEDICA “S. CAMPUS” 1. Area scientifica. Settori scientifico disciplinari afferenti:: F04C Oncologia Medica F07A Medicina Interna F07C Malattie dell’apparato cardiovascolare F07E Endocrinologia F18X Diagnostica per immagini e radioterapia 2. Numero docenti: 15 3. Dottorati di ricerca: N°2 4. Temi di ricerca: a) Gastroenterologia - Storia naturale, diagnosi e terapia delle epatiti da virus, delle cirrosi e del carcinoma del fegato. - La patologia da Helicobacter Pylori. - Le malattie acute e croniche dell’intestino. - Genetica dell’emocromatosi. b) - Cardiologia Complicanze croniche cardiovascolari dell’ipertensione arteriosa. Diagnosi precoce non invasiva di aterosclerosi. Meccanismi di scompenso cardiaco. Storia naturale e diagnosi precoce di cardiopatia talassemica. Emodinamica dei vizi valvolari. Genetica dell’ipertensione arteriosa e delle sue complicanze. - 273 - - Effetti pleiotropici dei farmaci cardiovascolari. Diagnosi precoce di aritmia. L’ischemia silente. La cardiopatia dell’atleta. Terapia genica delle malattie cardiovascolari. c) Oncologia - Diagnosi precoce e chemioterapia neoadiuvante, adiuvante e palliativa delle neoplasie maligne. - Alterazioni metaboliche post-ormonoterapia. d) - Malattie del metabolismo Nefropatia diabetica. Genetica del diabete mellito di tipo 2 in Sardegna. Genetica dell’ ipercolesterolemia familiare in Sardegna. Diabete mellito di tipo 1 a lenta evoluzione. e) Medicina Nucleare - Applicazioni di diagnostica medico nucleare in vivo e in vitro nelle patologie neoplastiche, endocrinologiche, polmonari, ematologiche, gastroenterologiche, urologiche e cardiologiche. f) Geriatria - Valutazione multidimensionale dell’anziano. - La patologia multisistemica e la polifarmacologia nell’anziano. g) - Metodologia e didattica Applicazioni cliniche della Medicina basata sulle Evidenze. L’educazione terapeutica dei malati cronici. La valutazione della qualità della vita. Apprendimento clinico per problemi e metodologie didattiche postlaurea. - Ricerca clinica e ricadute pratiche. - 274 - 5. Cooperazione internazionale: N°12 a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k) l) Max Delbruck Center di Berlino. Luserm, Parigi. Università di Francoforte. Cornell University, New York. Medical University, South Caroline. Baylor College, Houston Texas. Università dell’Afghanistan. Università del Mozambico. Università di Boston. Università dello Zimbabwe. Karolinske Institute di Stoccolma. Università di Washington, Seattle. 6. Pubblicazioni del 1999 a) In extenso su riviste internazionali dotate di Editorial Board: N°49 b) In extenso su riviste nazionali, atti di Congressi, abstracts a Congressi nazionali e internazionali: N°68. 7. Sintesi finanziamenti a) Ex 60% b) Ex 40% c) Regione Sardegna £. 52.439.400 £. 128.295.000 £. 164.000.000 (N°13 finanziamenti) (N° 3 finanziamenti) (N° 2 finanziamenti) 8. Collaborazione con il territorio a) Collaborazione con la Sezione Regionale della Società Italiana di Cardiologia. b) Collaborazione con la Sezione Regionale dell’Associazione Italiana Celiaci. c) Collaborazione con la Sezione Regionale Società Italiana di Medicina Interna. - 275 - d) Servizio di riferimento regionale per la diagnostica di Medicina nucleare del territorio. e) Collaborazione con la Lega italiana Lotta contro i Tumori. 9. Prestazioni in conto terzi a) N°3 studi controllati randomizzati per conto di Aziende Farmaceutiche. b) N°1 analisi di laboratorio. 10. Residui Residui per la ricerca sul bilancio ‘99: £. 525.346.387. - 276 - ISTITUTO DI DERMATOLOGIA L’attività di ricerca dell’Istituto di dermatologia da circa 20 anni è diretta a studiare l’influenza dei fattori genetici nel determinismo e nella progressione di alcune dermatosi. Nell’ambito di questa problematica sono state sviluppate le seguenti linee principali: - Studio epidemiologico, clinico e virologico del sarcoma di Kaposi. Si tratta della principale linea di ricerca dell’Istituto che si sviluppa da oltre 20 anni, in considerazione della relativa frequenza del sarcoma di kaposi in Sardegna. Negli ultimi anni è stato studiato in particolare il rapporto fra la diffusione dell’infezione da HHV-8 e la diffusione del sarcoma di Kaposi nella provincia di Sassari. Su questo argomento è stato ottenuto un contratto di ricerca 40% nell’ambito del progetto di interesse nazionale “Aspetti clinici e patogenetici del sarcoma di Kaposi”. - Studio della presenza e diffusione della pitiriasi rotunda in Sardegna. Si tratta di una genodermatosi, molto rara in Italia e relativamente frequente in Sardegna, che è in corso di studio presso la Clinica Dermatologica dell’UNiversità di Sassari. - Studio genetico della psoriasi nella Sardegna settentrionale. La psoriasi è una malattia multifattoriale che interessa circa il 2% della popolazione. Presso la Clinica DErmatologica dell’Università di Sassari, in collaborazione con la Cattedra di Genetica Medica dell’Università di Cagliari, è in corso una ricerca per stabilire se i fattori genetici di predisposizione alla psoriasi in Sardegna siano gli stessi di quelli presenti nell’Italia continentale, oppure se in Sardegna siano presenti fattori peculiari di predisposizione. - 277 - - 278 - ISTITUTO DI IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA - - Personale docente: n. 4 Professori I fascia, n. 3 Ricercatori (Settore F22A Igiene generale ed applicata) Principali grandi temi di ricerca: Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, Igiene ospedaliera, Igiene ambientale, Epidemiologia e Biostatistica, Microbiologia applicata, Educazione sanitaria Sintesi dei risultati raggiunti nelle principali linee di ricerca: EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DI MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE Presso l’Istituto di Igiene e Medicina Preventiva sono attivate diverse linee di ricerca nel campo delle malattie infettive e parassitarie. Per quanto concerne le malattie parassitarie sono state eseguite ripetute indagini trasversali al fine di seguire l’andamento di alcune patologie nella popolazione del Nord-Sardegna. Fra tali indagini rientrano lo studio della prevalenza di parassitosi intestinali e gli studi di prevalenza dell’idatidosi umana, per la quale è attivato, da oltre un trentennio, un sistema di monitoraggio, finalizzato alla validazione degli interventi di profilassi effettuati sul territorio. Per quanto attiene alla epidemiologia delle malattie infettive, sono state eseguite indagini epidemiologiche conoscitive a partire dai casi clinici o, con metodo sieroepidemiologico, su popolazione apparentemente sana (studi sulla prevalenza delle epatiti virali e di alcune altre malattie infettive di interesse regionale e non: epatiti A e C, Toxoplasmosi, TBC e Micobatteriosi, Infezioni da Helicobacter pylori). Sono inoltre in corso, in collaborazione con la Clinica Odontoiatrica, studi sulla patologia cariosa e parodontale. E’ attiva inoltre una linea di ricerca che prevede studi di epidemiologia tradizionale e molecolare sulle Salmonelle, il cui pattern epidemiologico, per alcuni aspetti, si diversifica da quelli osservati in altre regioni di Italia. Sul versante della profilassi, sono stati condotti studi analitici di efficacia di vaccini già in uso, studi sperimentali (trials vaccinali) di nuovi vaccini o di nuove formulazioni. - 279 - EPIDEMIOLOGIA DI MALATTIE CRONICO-DEGENERATIVE a) Epidemiologia dei tumori In tale ambito di attività sono state condotte da parte dell’Istituto di Igiene e Medicina Preventiva varie indagini epidemiologiche. In particolare è stata attivata una linea di ricerca orientata all’analisi spaziale della frequenza delle malattie neoplastiche attraverso l’implementazione di metodi statistici finalizzati alla minimizzazione dell’errore che i piccoli numeri impliciti alle analisi ad elevata risoluzione spaziale comportano (utilizzo di stime bayesiane delle frequenze degli eccessi). b) Epidemiologia di patologie non infettive di importanza regionale L’attività di ricerca sulla patologia cronico-degenerativa ha permesso di mettere a fuoco lo stato sanitario della popolazione sotto molteplici aspetti ed unitamente ai lavori di epidemiologia dei tumori, medicina preventiva e sociale, auxologia ed a quelli finalizzati alla formulazione di “profili fisiologici”, offrono un articolato contributo alla conoscenza delle caratteristiche popolazionistiche, comportamentali, sociali e sanitarie dell’Isola. In particolare sono state condotte indagini su patologie ematologiche, urologiche, su temi di allergologia svolti nell’ambito delle attività di un Centro di Aerobiologia operante presso l’Istituto e su diversi altri aspetti di interesse regionale. IGIENE OSPEDALIERA L’Istituto di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Sassari ha avviato, già dagli anni ‘70-‘80, un programma di studio di igiene ospedaliera che persegue tuttora differenti linee di sviluppo: - studi di prevalenza ed incidenza delle infezioni ospedaliere nel Complesso Università-Ospedale di Sassari; - caratterizzazione di microrganismi di isolamento ospedaliero e monitoraggio e controllo di microrganismi emergenti, con particolare riferimento ai micobatteri non tubercolari ed alle legionelle; - rischio infettivo in ambiente odontoiatrico; - controlli microbiologici dei veicoli di trasmissione; - studi sull’organizzazione delle pratiche di sterilizzazione; - 280 - - indagini sulle modalità di gestione dei rifiuti “sanitari”; - valutazione in ambiente ospedaliero del grado di inquinamento indoor inteso sia come alterazione dei parametri microclimatici (temperatura, umidità, temperatura radiante, velocità dell’aria) sia come presenza di inquinanti di diversa natura, con particolare riferimento ai comparti operatori ed ai reparti maggiormente a rischio (es. gas anestetici); - analisi dello spettro di resistenza a sostanze antimicrobiche di microrganismi isolati in ambiente ospedaliero, mediante valutazione in vitro dell’efficacia di molecole antibiotiche e di sostanze antisettiche/ disinfettanti; L’Istituto di Igiene e Medicina Preventiva, inoltre, dal 1989, in collaborazione con le Direzioni Sanitarie, organizza Corsi di formazione e di aggiornamento del Personale infermieristico sul tema specifico delle infezioni ospedaliere. IGIENE AMBIENTALE L’attività di ricerca in ambito di Igiene ambientale è prevalentemente orientata verso lo studio dei rapporti intercorrenti tra ambiente, acqua e salute. Gli aspetti igienico-sanitari inerenti l’inquinamento urbano ed industriale sono stati studiati attraverso risvolti inerenti le acque costiere, la concentrazione di metalli pesanti e antiparassitari in alimenti e soggetti. In particolare, per quanto riguarda le acque destinate al consumo umano, è stato studiato, attraverso costante monitoraggio e controllo del patrimonio idrico: - la distribuzione spaziale delle fonti di approvvigionamento e loro distribuzione nel territorio in relazione alle località di effettiva necessità ed utilizzo; - gli effettivi fabbisogni tramite accurato censimento sul territorio e l’applicazione, per la formulazione di stime previsionali, di modelli predittivi delle richieste di acqua potabile in relazione allo sviluppo demografico e tecnologico; - il profilo qualitativo delle singole risorse in riferimento all’uso previsto o ipotizzabile sulla base di valutazioni socio-economiche, politiche, demografiche e sanitarie, al fine di un loro possibile sfruttamento - 281 - tenendo conto degli apporti di polluenti esistenti o prevedibili nel territorio; - la relazione esistente tra patologie uro-litiasiche e caratteristiche geoidrologiche delle acque della Provincia di Sassari; - la formazione di composti derivanti da trattamenti di potabilizzazione sia nelle acque che in alimenti prodotti mediante il loro impiego - e la loro rimozione con l’utilizzo, in impianti pilota ed in esercizio, di metodiche alternative di trattamento; in tale ambito, particolare attenzione è stata rivolta all’impiego di acqua ossigenata, ozono e biossido di cloro utilizzati da soli o in combinazione secondo specifiche peculiarità delle acque insistenti nel territorio. Inoltre, a completamento delle indagini relative alle risorse idriche, sono stati condotti studi su acque profonde al fine di caratterizzarle per un eventuale loro impiego a scopo idro-potabile e su acque minerali e termominerali sia per gli aspetti chimici che per quelli chimico-fisici e batteriologici per quanto riguarda i microrganismi caratterizzanti la facies microbica. - Collaborazioni con Istituto Superiore di Sanità, ISPESL, Ministero del Lavoro Pubblicazioni: n. medio per persona: 5 Laboratori: a) Microbiologia, b) Ecologia, c) Igiene Ospedaliera, d) Epidemiologia e Biostatistica Finanziamenti: Ministeriali (ex 40%) e Ministero del Lavoro, Locali (ex 60%), Regionali per un totale di circa 370 milioni nel 1999 Prestazioni conto terzi per 350 milioni nel 1999. - 282 - ISTITUTO DI LINGUE E LETTERATURE ROMANZE SINTESI DELLE ATTIVITÀ DI RICERCA Docenti dell’Istituto: Luis Hernán LOYOLA GUERRA Ignazio DELOGU Margherita BOTTO Giuseppe CONTU Marina ROMERO FRÍAS Giorgio SALE Laura LUCHE - PO: Lingue e Lett. Ispanoamericane - PA: Lingua e Letteratura Spagnola - PA: Lingua e Letteratura Francese - PA: Lingua e Letteratura Araba - RC: Lingua e Lett. Spagnola (Fac. Lettere) - titolare di borsa post-dottorato (L.L. Francese) - titolare di assegno di ricerca (L.L. Ispanoamericane) Area ISPANISTICA Prof. LOYOLA Prosegue ricerca sul tema: L’opposizione moderno / postmoderno quale chiave esegetica dello sviluppo storico-culturale contemporaneo (con particolare riferimento allo sviluppo letterario ispanoamericano e all’opera poetica di pablo neruda). Pubblicazioni recenti: - “Neruda 1956-1973: la modulación posmoderna del compromiso político”, in Catherine Poupeney Hart & Monique Sarfati-Arnaud dell’Université de Montréal (a cura di), Pablo Neruda – Mitos y Personaje, Ottawa, Girol Books, 1998; - “Neruda moderno / Neruda posmoderno” in José Carlos Rovira (a cura di), América Sin Nombre, Universidad de Alicante, 1999; - “La poesia neoclassica [ispanoamericana]” in Dario Puccini & Saúl Yurkievich (a cura di), Storia della Civiltà Letteraria Ispanoamericana, vol. I, Torino, UTET, 2000; - 283 - - il prof. Loyola dirige attualmente la nuova e monumentale edizione delle Obras Completas di Pablo Neruda presso gli editori Círculo de Lectores & Galaxia Gutenberg di Barcellona: sono già apparsi il vol. I (1999) e il vol. II (2000), nelle cui rispettive 100 e 60 pagine di Notas filologiche e interpretative il curatore applica le categorie moderno/postmoderno della sua ricerca in corso. Prof. DELOGU Tema: Esiti letterari e narrativi dello sviluppo delle lingue romanze nei secoli XI-XIII – il caso del volgare sardo. Condotta in collaborazione con la dott.ssa Veronica Torres, contrattista regionale, questa ricerca intende accertare ed evidenziare le caratteristiche letterarie e narrative di alcuni documenti del Medio Evo Sardo, e per tale via mostrare come la lingua logudorese dei secoli XI-XIII era già pienamente una lingua letteraria. Pubblicazioni: non segnalate. Dott.ssa ROMERO FRÍAS Non è pervenuta informazione. Dott.ssa LUCHE Tema: L’operazione critica di erich auerbach in mimesis: Sistematizzazione teorica e proposta di attualizzazione. La dott.ssa Luche è cultrice della materia per L. L. Ispanoamericane presso quest’Università ed è dottoranda in Teoria della Letteratura e Letteratura Comparata alla Universidad Autónoma de Barcelona. Pubblicazioni: - “Dal critico catoblepa” in L’Indice dei Libri, Torino, gennaio 1999; - recensione di Il secolo dei lumi di Alejo Carpentier, in L’Indice dei Libri, Torino, marzo 2000; - “Erich Auerbach: analisi introduttiva”, in corso di stampa presso gli Annali della Facoltá di Lingue e Letterature Straniere di quest’Università. - 284 - Area FRANCESISTICA Prof.ssa BOTTO Temi: - Procedimenti di autenticazione e saturazione del mondo narrativo nella produzione romanzesca francese del XIX e del XX secolo. Ricerca triennale avviata nell’anno 1999 e finanziata con fondi ex 60% di questa Università. I suoi primi risultati sono stati esposti nella comunicazione “Les villes (im)possibles d’Alain Robbe-Grillet”, Séminaire D.E.A. 1999 dell’Université de Franche-Comté sul tema La ville dans la littérature, i cui Atti sono in corso di stampa. - Figures du récit fictionnel et du récit factuel: Définition(s), specificité(s), permeabilité(s). Ricerca internazionale quadriennale (1999-2003) sotto l’egida del Laboratoire Littérature et Histoire des Pays de Langues Européennes dell’Université de Franche-Comté. Pubblicazioni recenti: - “Le palimpseste du vampire”, in L’Intertextualité, numero speciale degli Annales Littéraires de l’université de Franche-Comté, 1998; - “Personaggio e semantica narrativa” in Il personaggio romanzesco, a cura di F. Fiorentino e L. Carcereri, Roma, Bulzoni, 1998; - “Due italiani nel Rif” in L’Africa e l’Italia Contemporanea, numero speciale di Narrativa, Université de Paris X, 1998; - “Le monde fictionnel de Cyrano de Bergerac”, in Perspectives de la recherche sur le genre narratif français du XVIIe siècle, Pisa-Genève, 2000. Dott. SALE Temi: - I modi dell’autenticazione del racconto nella produzione letteraria francese alla fine del XVII secolo. Programma di ricerca per la borsa postdottorato presso quest’Università. - Aspetti di etica applicata: La scrittura aforistica. Ricerca in corso presso l’Università di Bologna. - 285 - - Romanzo e poetiche del romanzo nella letteratura francese dal xvi al xx secolo. Ricerca in corso presso l’Università di Pavia. Pubblicazioni: - “Le Festin de Pierre di Thomas Corneille: un exemple des procédés de réécriture”, in Don Giovanni a più voci, numero monografico dei Quaderni di Acme, Università di Milano, 1996; - “L’histoire et la fiction dans Dom Carlos”, in corso di stampa presso gli Annali della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di quest’Università. Area ARABISTICA Prof. CONTU Temi: - Il mondo arabo contemporaneo, con particolare riferimento all’Egitto: istituzioni, correnti politiche e culturali, storiografia; - Sardegna e mondo arabo: la Sardegna nelle fonti arabe e gli arabismi nella lingua sarda. Pubblicazioni: non segnalate. Collaboratori: il dott. Elias NADAFF raccoglie documentazione sullo scrittore Amín ar-Riháni e il dott. Ali KALATI conduce una ricerca sul lessico del vestiario arabo in epoca medioevale. - 286 - ISTITUTO DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE Facoltà di Lingue e letterature Straniere Dell’Istituto di Lingue e letterature Straniere della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, di cui è direttore la sottoscritta Prof . Giulia Pissarello, fanno parte i Proff. S. Sanna, L. Szilard, e i Dott. J. Martin, K. Vogel, F. Mulas, e per supplenza/affidamento i Prof. G. Serpillo e la Dott. A. Vistarchi. Nel 1999 le principali linee di ricerca dell’Istituto sono state quelle qui di seguito indicate con suddivisione per aree e con particolare riferimento ai fondi ex 60%, ex 40% e CNR . - Germanistica: La Prof. S. Sanna si è concentrata su “La prospettiva del rapporto complesso fra etica e prassi politico-sociale nella narrativa di Alfred Döblin” (dedicando particolare attenzione alla poetica cifrata dell’autore) e su “La revisione dell’interpretazione di Nathan der Weise di G. E Lessing” e su “Lessing e l’orientalismo tedesco”. Relativamente a questi ambiti di ricerca la Prof. Sanna ha tenuto sia conferenze presso le Università di Paderbon, Karlsruhe, Macerata, Bergamo, Budapest sia pubblicato i saggi “Da miss Sara Sampson a Emilia Galotti: le forme del mito di Medea nel teatro di Lessing”, in Il cacciatore di silenzi. Studi dedicati a Ferruccio Masini, a cura di P. Chiarini, Roma: Istituto Italiano di Studi Germanici, 1999, pp. 319-364; Von der ratio zur Weiheit, drei Studien zu Lessing, Bielefied: Aisthesis Verlag , 1999. Altri saggi sono in corso di stampa. Ricerche su fondi ex 60%. Il Dott. K. Vogel si è concentrato nel 1999 sulla saggistica di Max Kommerell , autore su cui è in procinto di pubblicare un ampio saggio; per il 2000 il Dott. Vogel prevede di portare a termine anche un articolo sugli scritti sardi di Emst Juenger. Ricerche su fondi ex 60%. - Slavistica: La Prof. L. Szilard sta compiendo approfondite ricerche su - 287 - “L’Ermeneutica nella Russia della prima parte del XX secolo” con particolare riferimento a “L’ermeneutica come metodo e filosofia”, l’ ermeneutica come scienza, A. Belyj e la tradizione ermeneutica del Rinascimento. Oltre a lezioni negli usa, Università di Osu, la Prof. Szilard partecipa ad un dottorato di ricerca presso l’Università di Budapest ELTE . Sono in corso di stampa due saggi ed uno studio in lingua russa. Ricerche su fondi ex 60%. - Anglistica: La Prof Giulia Pissarello sta svolgendo ricerche su “Il romanzo gotico inglese dell’Ottocento e del Novecento” con particolare riferimento al “laboratorio come luogo dell’Io” nei romanzi di M. Shelley, R.L. Stevenson, H.G. Wells, D. Thomas, B. Aldiss. Da tale ricerca è per il momento scaturito il saggio “Topografie degli inferi: The Island of Dr. Moreau di H.G.Wells e Moreau’s Other Island di Brian Aldiss, in Merope, XI, N.27 (1999). Ricerche su fondi ex 60%. Inoltre altri ambiti di ricerca sono quelli legati al “topos dell’isola” e alla scrittura di viaggio: in particolare, a questo proposito, si segnalano l’articolo “Una quest verticale:Prospero Cell di Lawrence Durrell” in Stultifera Navis, III (in corso di pubblicazione. Ricerche su fondi ex 40%.) e il recente convegno tenutosi a Sassari il 21-22 gennaio u.s. su “D.H. Lawrence e la Sardegna”, di cui la Prof. Pissarello è stata curatrice e relatrice con la relazione “Occhio reale/occhio della mente: Sea and Sardinia di D.H. Lawrence. Nell’ambito delle letterature anglo-celtiche ha recentemente preso parte alla tavola rotonda del convegno, Torino 7-8 aprile 2000, Sean O’Faolain: a centenary celebration”. La dott. J. Martin si interessa di “Le problematiche della valutazione nell’acquisizione di abilità linguistiche” ed attualmente ricopre il ruolo di Team Leader per la University of Cambridge Local Examinations Syndicate (UCLES) e, sempre per problematiche di ambito linguistico, nel 1999, ha preso parte a due convegni rispettivamente a Udine “Quale apprendimento/ insegnamento linguistico nell’Università italiana del 2000?” e Roma, Università di Roma Tre, “Testing linguistico all’Università”. Ricerche su fondi ex 60%. Il Dott. F. Mulas è tuttora impegnato in ricerche relative alla letteratura italo-americana, suo ambito privilegiato; ha preso parte ad convegno sugli scrittori del secondo Novecento e ha pubblicato saggi e articoli. - 288 - ISTITUTO DI MATEMATICA E FISICA DOCENTI: Roberto CESAREO Salvatore R. AMENDOLIA Tim STEGER Fausto DI BIASE Aldo CONCA Carlo PENSAVALLE Antonio BRUNETTI Andrea LOI Cesare CAPPIO BORLINO Bruno GOLOSIO prof. ord. di Fisica, Facoltà di Farmacia, “ “ “ “ Facoltà di Scienze “ “ di Matematica, Fac. di Scienze “ ass. di Matematica, Fac. di Scienze “ “ “ Matematica, Fac. di Farmacia ric. conf. di Matematica, Fac. di Scienze ric. conf. di Fisica, Fac. di Farmacia ric. di Matematica, Fac. di Scienze borsista Regione Sardegna borsista Regione Sardegna TEMI DI RICERCA Fisica a. Sviluppo di strumentazione portatile di fluorescenza X per analisi in campo ambientale ed archeometrico; in particolare sviluppo di - tubi a raggi X miniaturizzati - rivelatori di raggi X di piccole dimensioni raffreddati termoelettricamente - programmi di calcolo per il riconoscimento e la valutazione automatica dei picchi X e delle concentrazioni nei campioni da analizzare b. Sviluppo di tomografi e minitomografi impieganti raggi X o gamma in trasmissione per applicazioni in campo industriale, con particolare riguardo allo sviluppo di sistemi di rivelazione; c. Sviluppo di softwares di visualizzazione tridimensionale di campioni sottoposti a misure tomografiche, con particolare riguardo all’estrazione e quantificazione di volumi di interesse; d. Sviluppo di softwares di creazione/ricostruzione tomografica per serie di dati incompleti; - 289 - e. f. g. Sviluppo di tomografi impieganti raggi X o gamma in diffusione Compton ed in fluorescenza per applicazioni in campo industriale, e sviluppo di softwares innovativi per la relativa ricostruzione; Sistemi di imaging basati su rivelatori a pixel di GaAs accoppiati a matrici di elettronica di lettura; applicazioni alla mammografia digitale; Applicazioni delle reti neuronali alla chimica ed alla medicina (analisi di spettri NMR e diagnosi di patologie talassemiche). Matematica a. Palazzi affini, algebra di Cuntz-Krieger, teoremi di Fatou, rappresentazioni irriducibili del gruppo libero b. Algebra commutativa e sue relazioni con la geometria algebrica e l’algebra computazionale c. Problemi di analisi armonica legati alle funzioni massimali relative al comportamento alla frontiera di funzioni armoniche ed applicazioni d. Quantizzazione di varietà di Kaehler e metriche di Kaehler-Einstein proiettivamente indotte e. Analisi armonica su strutture discrete f. Teoria dei giochi: equilibri di Nash g. Sistemi dinamici: reti neurali Si svolgono inoltre presso la Struttura Dipartimentale di Matematica e Fisica, responsabile il prof. S.R. Amendolia, il progetto INTEGRA (Fondo Sociale Europeo) sull’inserimento della forza lavoro in Sardegna, finanziato con L.1000 Mlit ed il progetto “Montecarli finanziari” (MURST) per la valutazione del rischio di credito , finanziato con L. 806 Mlit. SINTESI DEI RISULTATI OTTENUTI Fisica a. Si sono realizzati numerosi prototipi di strumentazione portatile di fluorescenza X del peso complessivo di qualche Kg, alimentati alla rete; si sta completando la realizzazione di softwares dedicati a specifici gruppi di campioni (suolo, ori, bronzi ecc.) - 290 - b. Si sono realizzati numerosi prototipi di tomografi X per applicazioni industriali. In particolare due prototipi realizzati con la nostra collaborazione sono attualmente in funzione a Curitiba (Brasile) ed a Città del Messico, oltre ad uno funzionante presso l’Università di Sassari; c. Il tomografo Compton è ancora in fase di ricerca d. si è realizzato un software di visualizzazione tridimensionale indipendente dal sistema operativo e dalla macchina di calcolo; e. Si sta perfezionando un software per l’estrazione automatica dei volumi di interesse a partire da un oggetto ricostruito tridimensionalmente, che troverà applicazione nell’individuazione automatica di difetti all’interno di campioni industriali. Si è inoltre sviluppato un software di ricostruzione tomografica a partire da dati incompleti, fino ad una assenza del 50% dei dati f. Si è montato il sistema costituito dai rivelatori a pixel di GaAs Matematica a. Definizione delle algebre di Cuntz-Krieger di rango superiore, e calcoli dei K-gruppi di alcune di queste. Dimostrazione di un nuovo caso di una congettura di W. Paschke sulle rappresentazioni del gruppo libero. Nuova versione di un lemma di P.Sjoegren sulle funzioni massimali. Studio dell’immagine di una certa mappa, la quale può essere interpretata anche come lo spettro di un certo operatore associato ad un palazzo di tipo Antilde. RISULTATI ATTESI PER I PROSSIMI ANNI Fisica a. Si intende realizzare un prototipo di strumento di analisi di fluorescenza X portatile di dimensioni molto ridotte, ed alimentato completamente a batteria b. Ci si propone di realizzare, oltre ai tomografi già costruiti, dei prototipi di minitomografi, caratterizzati da una risoluzione spaziale di 10-100 micron c. Si spera di arrivare alla realizzazione di un prototipo di tomografo Compton - 291 - d. Si conta di arrivare entro 2 anni alla realizzazione di un prototipo per misure mammografiche. Matematica a. Teoremi di tipo Fatou per i palazzi affini ASPETTI DI ORIGINALITA’ E DI INNOVAZIONE Fisica a. Non esiste a tutt’oggi uno strumento per analisi di fluorescenza X , comprendente un piccolo tubo X , un rivelatore di raggi X ed un analizzatore di spettri, interamente alimentatI a batteria, e quindi trasportabile in campo; b. Il tomografo a raggi X per applicazioni industriali non è di per sé innovativo; c. Un tomografo Compton di costi ridotti non è disponibile sul mercato d. La realizzazione di un sistema mammografico basato su rivelatori a GaAs costituisce una importante novità nel settore dell’imaging medico. Matematica a. Probabilmente le algebre di Cuntz-Krieger di rango superiore darà vita ad una nuova corrente di ricerca COOPERAZIONI INTERNAZIONALI Una delle caratteristiche più rilevanti della Struttura dipartimentale di Matematica e Fisica è di avere molte e fruttuose collaborazioni collaborazioni scientifiche internazionali che si estrinsecano con visite anche di lunga durata sia di ricercatori stranieri presso questa Sede sia di ricercatori italiani presso la Sede straniera: - COPPE, Università Federale di Rio de Janeiro (prof. RicardoLopes) - EMBRAPA , S. Carlos, S.P., Brasile (dr. Paulo Cruvinel) - 292 - - Università di S. Paulo, campus di Riberao Preto (prof. Osvaldo Baffa) LAC-COPEL, Curitiba ,Brasile (dr. Renè Robert) Universidad de las Americas, Puebla, Messico (prof. Marco A. Rosales) Universidad de Cordoba, Cordoba, Argentina (prof. Raul Mainardi) CICATA, Messico (prof. Feliciano Sanchez Sinencio) Photon Instruments ,Los Angeles, USA (prof. Jan Iwanczyk) AMPTEK Inc., Bedford, MA, USA (ing. John Pantazis) Università di Osnabrueck, Germania (prof. W. Bruns) Università di Essen, Germania (prof. J. Herzog) Purdue University, USA (prof. C. Huneke) Università di Wuppertal, Germania (prof. B. Fischer) Università di Uppsala, Svezia (prof. O. Svensson) University of Newcastle, Australia (prof. G. Robertson) University of Sidney, Australia (prof. D. Cartwright) Universitè de Orleans, Francia (prof. J. Zacharias) University of Wroclaw, Polonia (prof. W. Hebisch) Numero di pubblicazioni su riviste internazionali nel 1999: - Fisica : 9 - Matematica 8 A queste si aggiungono circa 8 pubblicazioni di argomento fisico a Congressi internazionali . PRESTAZIONI PER CONTO TERZI Il prof. R. Cesareo ha eseguito misure del contenuto di zolfo e cloro su affreschi romani e preromani della basilica di S. Clemente in Roma, per conto dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma. - 293 - - 294 - ISTITUTO DI PATOLOGIA GENERALE, ANATOMIA PATOLOGICA E CLINICA OSTETRICO-CHIRURGICA VETERINARIA Sezione Ostetrica AREA SCIENTIFICA : (V34B) DOCENTI AFFERENTI: Sbernardori Ugo, (Professore ordinario) Pau Salvatore, (Professore associato); Carluccio Augusto, (Professore associato); Zedda Maria Teresa, (Ricercatore confermato). ASSEGNISTI DI RICERCA: Bogliolo Luisa PRINCIPALI TEMI DI RICERCA: A) BIOTECNOLOGIE RIPRODUTTIVE NEL CANE E NEL GATTO - applicazione delle biotecnologie riproduttive, quali la maturazione e fecondazione in vitro, la microiniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi (ICSI) in oociti di gatte e di cagne ottenuti da ovaie di animali portati in Clinica per ovariectomia; sperimentazione di sistemi di crioconservazione in embrioni di cane e di gatto e congelamento di spermatozoi di gatto derivanti da interventi di orchiectomia. - Risultati raggiunti: Nel gatto è stato standardizzato un sistema di coltura idoneo per la maturazione in vitro degli oociti con percentuali del 30% circa di sviluppo embrionale dopo ICSI, impiegando seme congelato. - Risultati attesi per i prossimi due anni: ulteriore perfezionamento dei sistemi colturali per la maturazione in vitro dell’oocita di cane dove le percentuali di maturazione sinora ottenute si attestano sul 30%. Analisi biochimiche molecolari su alcune proteine regolatrici della maturazione dell’oocita. Ottimizzazione dei sistemi di crioconservazione degli embrioni di cane e di gatto. Embryo transfer di embrioni di cane e di gatto prodotti in vitro e congelati per la valutarne la vitalità. - 295 - - Aspetti di originalità e di innovazione: Applicazione delle biotecnologie riproduttive di riferimento per la salvaguardia di felini selvatici in via di estinzione e per l’attuazione di programmi di riproduzione assistita nei carnivori domestici. B) FECONDAZIONE ARTIFICIALE (F.A.) ED EMBRYO TRANSFER (E.T.) PER VIA TRANSCERVICALE NELLA PECORA - Nonostante i sensibili progressi compiuti negli ultimi decenni in tema di E.T., la tecnica ha avuto una limitata applicazione nell’allevamento ovino prevalentemente per gli ostacoli al cateterismo uterino per via transcervicale. Le metodiche finora proposte sono di tipo chirurgico (via laparotomica e laparoscopica). La nostra sperimentazione in tale settore consiste nella preparazione chirurgica post partum della cervice. La tecnica, da Noi proposta permette l’accesso all’utero per via transcervicale con strumenti comunemente in uso per la F.A. o l’E.T. - Risultati raggiunti: La sperimentazione in corso ha evidenziato una fertilità del 50% circa in seguito a fecondazione artificiale con seme congelato (20 x 106/spermatozoi per paillette). - Risultati attesi per i prossimi due anni: Per quanto riguarda l’embryo transfer sono in corso studi per la messa a punto della tecnica di recupero e transferimento degli embrioni. C) FISIOLOGIA DELL’ EVOLUZIONE OVARICA NELLA PECORA PREPUBERE - sono state esaminate, macroscopicamente e istologicamente, le ovaie di 88 agnelle di razza sarda tra i 28 e i 35 giorni di età; - in 20 soggetti sono state effettuate osservazioni periodiche (ogni 10 giorni) sulle modificazioni dell’apparato genitale in periodo prepubere (dai 20 ai 180 giorni di età). - Risultati raggiunti: sono stati evidenziati tre differenti aspetti morfologici: A) ovaie piccole e lisce senza formazioni follicolari evidenti macroscopicamente; - 296 - B) “grosse” ovaie simili a “mora” per la presenza di numerosi follicoli antrali di 1-2 mm di diametro; C) ovaie con pochi follicoli antrali di cui almeno uno di 3-5 mm di diametro. Le osservazioni laparotomiche hanno evidenziato, in tutti i casi, una progressione nell’evoluzione ovarica attraverso gli stadi A, B e C. In qualche soggetto, di età compresa tra i 3 e 5 mesi, sono stati osservati tassi di progesteronemia indicativi di attività luteinica. - Risultati attesi per i prossimi due anni: Ottenere, in seguito a trattamenti ormonali, ovulazioni in soggetti di 4-5 mesi. D) RISULTATI DI OSSEVAZIONE CLINICA - L’ attività clinica della Sezione ha permesso di approfondire alcune tematiche i cui risultati sono stati presentati a congressi o pubblicati in riviste specialistiche: -indagini sul fibroadenoma mammario felino, -diagnosi ecografica di gravidanza nella bovina, -aborti virali negli equidi, -neoplasie ovariche nei ruminanti domestici, -sterilizzazione chirurgica dell’ariete per via laparoscopica. VOLUMI E ARTICOLI PUBBLICATI - Carluccio A., Marsilio F., Ruggeri E., Tiscar P.G., Cavedo B., De fanti C.: Gli aborti virali del cavallo: Indagine sulla prevalenza della rinopolmonite equina e dell’arterite virale equina in cavalli sportivi della provincia di Bologna. - Rivista S.I.D.I. V, 2/1999 (5-11). - Carluccio A., Pau S., Salfi N.C.M., Pirino S., De Fanti C.: Ovarian teratoma in cow.Congress of Mediterranian Federation for Healt and Production of Ruminant, VII,(Santarém-Portugal 22-25 aprile), 1999. - Carluccio A., De Fanti C., Di Mattia T., Pau S., Sbernardori U.: Ultrasound in the diagnosis of early pregnancy in cow: sensitivity and specificity. Congress of Mediterranian Federation for Healt and Production of Ruminant, 7. (Santarém-Portugal 22-25 aprile), 1999. - 297 - - Petrizzi L., Carluccio A., Varasano V., Zedda M.T., Muttini A.: Laparoscopic vasectomy in the ram. Atti Fe. Me. S. P. Rum., (Santarem, Portugal 22-24 Aprile) 1999 (in corso di stampa) - Pirino S., Pau S., Zedda M.T., Sanna E., Leoni A., Nieddu A.M., Bronzini R.: Complesso ipertrofia mammaria-fibroadenoma nel gatto. Aspetti Anatomo-Istopatologici e osservazioni immuno-istochimiche. Atti Convegno A.P.I.V., XVII, (Sassari 26-27 marzo), 1999, ( 60-64). - Pau S., Carluccio A., Zedda M.T., Pirino S., Allegretto C., De Fanti C.: Teratoma dell’ovaio in una manza.Large Animal Review, 5, 1999, n° 3, (21-27). - Bogliolo L., Ledda S., Leoni G., Naitana S.: Effetti in vitro del cadmio sulla maturazione dell’oocita e sulla vitalità degli spermatozoi nell’ovino. Atti III congresso SOFIVET, 1999, in corso di stampa. - Bogliolo L., Pau S., Zedda M.T., Leoni G., Ledda S., Sbernardori U.: Maturazione in vitro e ICSI di oociti di gatto. Atti LIII convegno SISVET, 53-54, 1999. - Bogliolo L. Pau S., Zedda M.T., Leoni G., Carluccio A., Ledda S.: In vitro maturation and intracytoplasmic sperm injection of domestic cat oocytes. Proc. of 14 International Congress of Animal Reproduction, accepted. PARTECIPAZIONE A CONVEGNI, CONGRESSI, SEMINARI: Elenco delle partecipazioni a congressi dei docenti e dei “ricercatori” della Sezione di Clinica Ostetrica nel 1999: Pau Salvatore, (Professore associato) - 17° Convegno Associazione Patologi Italiani Veterinari, (Sassari, 2627 marzo) 53° Congresso della Società Italiana delle Scienze Veteterinarie, (Montecatini Terme, 16-18 settembre) Congresso della Società Italiana di Embryo Transfer (Bologna, ottobre). - 298 - Carluccio Augusto (Professore associato) - 7° Congresso della Mediterranian Federation for Healt and Production of Ruminant (Santarém-Portugal, 22-25 aprile) 53° Congresso della Società Italiana delle Scienze Veteterinarie, (Montecatini Terme, 16-18 settembre) Congresso della Società Italiana di Embryo Transfer (Bologna, ottobre). Bogliolo Luisa, (titolare di assegno di ricerca) - 53° Congresso della Società Italiana delle Scienze Veteterinarie, (Montecatini Terme, 16-18 settembre) Convegno IETS (International Embryo Transfer Society), Maastrich, gennaio 1999. - 299 - - 300 - ISTITUTO DI PATOLOGIA GENERALE, ANATOMIA PATOLOGICA E CLINICA OSTETRICO-CHIRURGICA VETERINARIA Settore: Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria Area scientifica: V31A (Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria), N. Docenti: 4 (2 PO, 1 PA, 1 RC) Assegni di ricerca: 1 Principali temi di ricerca 1999 - Studi patogenetici sulle retrovirosi ovine - Epidemiologia delle neoplasie animali in Sardegna: definizione, messa a punto e sperimentazione di differenti modelli di studio Sintesi dei risultati raggiunti a) Patogenesi delle infezioni da retrovirus: sono stati compiuti significativi progressi nella identificazione dei reservoirs cellulari in corso di infezione da Jaagsiekte Sheep Retro-Virus (JSRV) ed è stato altresì chiarito il ruolo dei retrovirus endogeni integrati (SERV) nell’immunologia delle infezioni da JSRV. b) È stata dimensionata su base regionale la diffusione delle neoplasie animali spontanee. Risultati attesi per i prossimi anni a) Messa a punto della tecniche di RT PCR in situ per la rilevazione delle attività trascrittive di retrovirus endogeni integrati. b) Interazioni fra JSRV e MVV nelle pneumopatie ovine c) Ruolo di Mycobacterium paratuberculosis nel determinismo del Morbo di Crohn. d) Definizione di modelli di analisi di immagine e di equazioni stocastiche ad alto valore predittivo nelle neoplasie animali spontanee. - 301 - Aspetti di originalità e di innovazione - Dimostrazione del ruolo dei retrovirus endogeni nel determinismo dell’immunotolleranza in corso di infezioni da retrovirus oncogeni esogeni. Cooperazioni internazionali a) Moredun Research Institute - Edinburgh (UK) b) Irvine Cancer Center - California University (USA) c) Departamiento de Patologia Animal - Zaragoza (E) Pubblicazioni 1999 - Pirino S., Pau S., Zedda M.T., Sanna E., Leoni A., Nieddu A.M., Mura A., Bronzini R.: Complesso ipertrofia mammaria-fibroadenoma del gatto: Aspetti anatomo-istopatologici ed osservazioni immuno-istochimiche. Atti A.P.I.V. 17:60-64, 1999. - Sanna E., Sanna M.P., Vitali C.G., Renzoni G., Sanna L., Spano S., Rossi G., Leoni A.: Proviral dna in the brains of goats infected with caprine arthritis encephalitis virus. Jounal of Comparative Pathology 121:271276, 1999. - Taccini E., Rossi G., Sanna E., Mariotti F., Braca G., Renzoni G.: Studio istopato-logico ed immunoistochimico di tre casi di leucoencefalomielite da virus cae in capretti. Atti 53° Conv. S.I.S.Vet., 1999 (In stampa). - Sanna E., Sanna L., Pirino S., Corrias G.A., Mocci F., Nieddu A.M.: Indagini su parenchimi di animali allevati nell’area prospiciente gli insediamenti industriali di portoscuso. Nota 1: Osservazioni anatomoistopatologiche e istochimiche. Atti della Conferenza Inquinamento del suolo da metalli pesanti, 30, 1999. - Dessanti A., Di Bendetto V., Iannuccelli M., Mura L., Sanna Passino E., Careddu G.M., Sanna E.: Experimental substitution of thoracic esophagus with interposed gastric tube, peduncolated on gastroepiploic vessels. Journal of the Japanese Society of Pediatric Surgeons, 36:580, 1999. - Sanna E., Woodall C.J., Watt N. J., Clarke C., Pittau M., Leoni A., Nieddu - 302 - A.M.: In situ-pcr for the detection of mycobacterium paratuberculosis dna in paraffin-embedded tissues. European Journal of Histochemistry, (accettato 23/12/1999 - in stampa). - Scala A., Pirino S., D’Amaddio B., Solinas G., Barbieri A.: Rilievi anatomo-istopatologici sull’estrosi da oestrus ovis negli ovini della Sardegna. Atti 7° Conv. Fe.Me.S.P.Rum., Santarem, Portugal, 22-24 aprile 1999 (In stampa). - Carluccio A., Pau S., Salfi N.C.M., Pirino S., De Fanti C.: Ovarian teratoma in a horse. Atti 7° Conv. Fe.Me.S.P.Rum., Santarem, Portugal, 2224 aprile 1999 (In stampa). - Pirino S., Scala A., Pippia M., Lai F.: La sarcosporidiosi bovina in Sardegna. Atti 53° S.I.S.Vet., 1999 (In stampa). - Sanna Passino E., Cherchi R., Careddu G.M., Pirino S., Muzzetto P.: A propos d’un cas de seminome chez l’etalon. Pratique Veterinaire Equine, 31(124):63-65, 1999. - Pau S., Carluccio A., Zedda M.T., Allegretto C., Pirino S., De Fanti C.: Teratoma ovarico in una manza. Large Animals Review, 3:21-27, 1999. Altri risultati - Organizzazione XVII Convegno Nazionale Associazione Italiana dei Patologi Veterinari. Sassari, 26-27 marzo 1999. Attrezzature utilizzate - Laboratorio di Patologia Molecolare (PCR, PCR-in situ, Ibridazione in situ) - Laboratorio di Istologia Patologica convenzionale - 303 - Settore: Chirurgia Veterinaria Aree scientifica: V34A (Clinica Chirurgica Veterinaria) N. Docenti: 3 (1 PO, 2 RC) Principali temi di ricerca 1999 - Studio di nuovi materiali protesici, nelle osteosintesi su piccoli, medi e grandi animali; - Studio delle principali affezioni neurologiche dell’equino con particolare riferimento alla EDM. - Applicazione di nuove tecniche ricostruttive e di biointegrazione nella chirurgia dell’esofago. - Studio dell’efficacia di protesi venose perivascolari nella insufficienza valvolare; - Studio di nuove tecniche ricostruttive e di biointegrazione nelle lesioni dei legamenti crociati del ginocchio su modello animale. Risultati ottenuti - Descrizione dell’impiego delle nuove protesi nelle osteosintesi delle ossa lunghe individuazione delle sedi di lesione costantemente colpite. Riscontro di cellule plurinucleate, mai descritte in casi di EDM. Creazione di un protocollo diagnostico mirato per inquadrare le diverse patologie - Nuova tecnica sperimentale di sostituzione dell’esofago toracico mediante interposizione di un tubo gastrico peduncolato che, lasciando in situ il cardias, può rappresentare una possibile alternativa ai procedimenti in uso. - Nuovi materiali protesici: efficacia, innocuità, scarsa risposta infiammatoria, facilità di applicazione ed ablazione. - Tecniche ricostruttive del ginocchio: buon ripristino della stabilità dell’articolazione. Risultati attesi - Acquisizione di nuovi elementi clinici (follow up, aumento casistica) per una più attendibile valutazione delle protesi in esame. - EDM: rilevazione dei fattori di rischio tuttora non completamente accertati. - 304 - - Chirurgia dell’esofago: Acquisizione di nuovi elementi per una più attendibile valutazione della tecnica. - Sviluppo sperimentale delle protesi venose con approfondimento di alcuni aspetti legati a: sistema di fabbricazione, forma definitiva, spessore della parete, numero di spire necessario, ecc. - Tecniche ricostruttive del ginocchio: rilevamenti morfometrici e biomeccanici, studio dell’organizzazione strutturale dei legamenti, tipizzazione delle fibre collagene, valutazione del processo di rimodellamento. Aspetti di originalità e di innovazione - Immobilizzazione di fratture complesse senza ausilio dell’intensificatore di brillanza. - Chirurgia dell’esofago: preservazione della funzionalità del cardias ed impedimento del reflusso gastro-esofageo. - Protesi venose: restringimento di calibro del vaso venoso mediante apposizione della protesi alla parete vasale. Pubblicazioni 1999 - Sanna Passino E., Serra G.B., Careddu G.M., Muzzetto P.: Su un caso di polidattilia in un cavallo anglo-arabo-sardo. V convegno S.I.C.V., Ostuni (BR) 11-12/06/1998. - Sanna Passino E., Cherchi R., Careddu G.M., Pirino S., Muzzetto P.: Il seminoma nel cavallo. Caso clinico. V convegno S.I.C.V., Ostuni (BR) 11-12/06/1998. - Sanna Passino E., Careddu G.M., Ligios C., Cherchi R., Manunta L., Muzzetto P.: Su alcuni casi di edm (equine degenerative myeloencephalopathy) nel puledro. 5° Convegno Nazionale S.I.V.E., Perugia 6-8 Febbraio 1999. - Careddu G.M., Sanna Passino E., Cancedda M., Serra G.B., Muzzetto P.: La polidattilia nel cavallo. 5° Convegno Nazionale S.I.V.E., Perugia 6-8 Febbraio 1999. - Sanna Passino E., Careddu G.M., Milano G., Mulas P.D., Manunta A., Sanna L., Fabbriciani C., Muzzetto P.: La ricostruzione del legamento crociato posteriore mediante omotrapianti congelati di lcp. Studio - 305 - sperimentale su ovino. Nota 1: Considerazioni anatomo-chirurgiche. VI Congresso Nazionale S.I.C.V., Giardini Naxos 17-18/06/1999. - Sanna Passino E., Careddu G. M., Ligios C., Manunta L., Muzzetto P.: La mieloencefalopatia degenerativa (edm) del cavallo. VI Congresso Nazionale S.I.C.V., Giardini Naxos 17-18/06/1999. - Sanna Passino E., Careddu G.M., Cherchi R., Pirino S., Muzzetto P.: Il seminoma nel cavallo. Studio retrospettivo ed esperienze cliniche. XVII Convegno nazionale A.P.I.V., Sassari 26-27/3/99. - Dessanti A., Di Benedetto V., Iannuccelli M., Mura L., Sanna Passino E., Careddu G.M., Sanna E.: Experimental substitution of thoracic esophagus with interposed gastric tube peduncolated on gastroepiploic vessels. J. of the Japanese Soc. Pediatr. Surg. 35, 270, 1999. - Dessanti A., Di Benedetto V., Iannuccelli M., Sanna Passino E., Careddu G.M., Sanna E., Pirino S.: Experimental substitution of thoracic oesophagus with interposed peduncolated gastric tube. 3rd european congress of paediatric surgery. Brussels, 6-8 Maggio 1999. - Sanna Passino E., Cherchi R., Careddu G.M., Pirino S., Muzzetto P.: A propos d’un cas de séminome chez l’étalon. Pratique Vétérinaire Equine1999, vol. 31, n.124. - 306 - Sintesi sui finanziamenti ottenuti nel corso dell’esercizio 1999 (rendiconto al 31/12/99) £. £. £. £. £. £. £. £. £. £. £. £. £. 173.398.844 182.848 48.694.950 75.000.000 26.466.065 936.940 3.000.000 4.782.000 36.608.000 13.500.000 51.621.000 10.995.000 57.231.000 £. 10.000.000 FONDO DI CASSA AL 31.12.1998 Interessi banca Contributi laboratorio Dotazione ordinaria Prestazioni a pagamento I.V.A. a credito 1998 Dottorato di ricerca R.A.S. 40% 97 prof. Leoni A. 40% 98 prof. Leoni A. EX 40% 98 prof. Leoni A. 40% 96 prof. Petruzzi V. 60% 99 proff. LeoniMuzzetto-Pau-Petruzzi Giovani Ricercatori - 307 - - 308 - ISTITUTO DI PATOLOGIA MEDICA Attività scientifica nell’anno 1999 di 3 Professori Ordinari, 3 Professori Associati e 3 Ricercatori confermati Linee di Ricerca - Tireopatie - Sistema neuroendocrino - Sistema endocrino nell’invecchiamento - Genetica dell’osteoartrosi - Osteoporosi - Metabolismo dell’acqua - Epatopatie croniche - Ormone della crescita (GH) nei trapiantati di midollo osseo - Ipertensione portale Articoli pubblicati nel 1999 16 su riviste internazionali (+2 abstracts) 7 su riviste nazionali (+8 comunicazioni) Finanziamenti ex 40%: 1 Finanziamenti ex 80%: 8 Collaborazioni internazionali e col territorio: 0 Prestazioni contro terzi: 1 (£. 6.000.000) Residui per la Ricerca sul bilancio 1999: £. 161.042.002 - 309 - - 310 - ISTITUTO DI SCIENZE RADIOLOGICHE Area scientifica F18X. I docenti afferenti sono 6 dei quali: 1 Prof. Ordinario I fascia; 2 Proff. Associati II fascia; 2 Ricercatori confermati; 1 Assistente ordinario della fascia ad esaurimento Sintesi relativa alle principali linee di attività di ricerca svolte dall’Istituto di Scienze Radiologiche nel corso dell’anno 1999 I temi di ricerca nei quali l’Istituto di Scienze Radiologiche è stato impegnato nel corso del 1999 riguardano: 1) L’ablazione delle metastasi epatiche per via percutanea mediante radiofrequenza ovvero il loro trattamento mediante alcoolizzazione. 2) Posizionamento di stents nel canale alimentare 3) Prelievo istologico multidirezionale mediante biopsia percutanea stereotassica delle piccole lesioni nodulari della mammella. 4) Radioterapia preoperatoria dei carcinomi del retto Tema di ricerca n. 1: L’ablazione delle metastasi epatiche per via percutanea mediante radiofrequenza ovvero il loro trattamento mediante alcoolizzazione. Si è inteso procedere alla verifica dei risultati ottenibili con procedure innovative proponibili come alternative al trattamento chirurgico tradizionale al fine di ridurre la invasività. Si sta procedendo alla raccolta di una casistica significativa cosicchè i risultati possano concorrere ad indicare una strategia terapeutica più vantaggiosa. La ricerca viene condotta su pazienti selezionate e prevede l’impiego integrato della ecografia, TC e RM. I risultati ad oggi ottenuti non possono considerarsi conclusivi per cui la ricerca è tuttora in corso. La necessità di disporre di apparecchiature aggiornate e di ultima generazione ha determinato la richiesta all’Ateneo di un loro parziale finanziamento per l’aggiornamento tecnologico. - 311 - Tema di ricerca n. 2: Posizionamento di stents nel canale alimentare: Con l’attuazione di questa procedura si intende correggere le stenosi di varia natura (neoplastica e non ) del canale alimentare proponendo alternative alle tradizionali procedure terapeutiche penalizzate dalla invasività propria dell’intervento chirurgico che, fino ad ora, ha rappresentato la terapia di elezione . La ridotta invasività della procedura la indicano, in casi selezionati, come il trattamento di prima istanza in grado di attenuare significativamente e rapidamente la grave sintomatologia clinica presente nei pazienti affetti da stenosi del canale alimentare. La nostra esperienza, iniziata prima del 1999 prosegue attualmente. I risultati ottenuti finora sono incoraggianti tant’è che le richieste di impiego di questo tipo di terapia sono in costante aumento ed è prevedibile che tale procedura verrà inserita a pieno titolo nel protocollo terapeutico delle stenosi del canale alimentare. Tema di ricerca n. 3: Prelievo istologico mediante biopsia con apparecchiature stereotassiche: Lo scopo della ricerca è di raggiungere la caratterizzazione istologica delle più piccole lesioni mammarie sospette maligne attuando procedure diagnostiche di invasività ridotta rispetto alla tradizionale biopsia chirurgica. Pertanto la relativa semplicità di esecuzione, i ridotti danni iatrogeni, legati a questa procedura la rendono facilmente accettabile dalla paziente favorendo così una importante anticipazione della diagnosi cui in non pochi cai può conseguire la totale guarigione del tumore. Questa particolare procedura viene oggi attuata in pochissimi “Centri” specializzati italiani con i quali l’Istituto di Scienze Radiologiche è in stretto contatto per un confronto e verifica dei risultati. Presso la nostra Facoltà viene eseguita in stretta collaborazione con l’Istituto di Anatomia Patologica e con gli Istituti Chirurgici. La ricerca è resa possibile dalla temporanea disponibilità di apposito strumentario concesso in uso di cui sarebbe opportuno dotarsi in modo stabile e definitivo. L’Istituto di Scienze Radiologiche è inserito in un TRIAL nazionale di ricerca che si occupa della diagnosi precoce del tumore al seno. Sulla base della casistica ad oggi ottenuta, confrontata con analoghe esperienze di altri Centri si ha ragionevole motivo di credere che nell’immediato futuro tale procedura verrà inserita nella routine diagnostica della patologia mammaria. - 312 - Tema di ricerca n. 4: Radioterapia preoperatoria del carcinoma del retto: Questa muove dalla constatazione di un significativo miglioramento del controllo locale della neoplasia, dalla sopravvivenza e, per quanto possibile, dalla qualità della vita dei pazienti trattati con radioterapia preoperatoria: Concorrono al conseguimento del migliore risultato terapeutico la maggiore radicalità dell’intervento chirurgico e la possibilità di preservare la funzione sfinteriale. La ricerca prevede il trattamento radioterapico di questi tumori e il follow up postchirurgico al fine di verificare l’evoluzione clinica, valutare l’incidenza delle complicanze, delle recidive e delle metastasi e concorrere così alla formulazione di un giudizio ottenibile sulla reale efficacia complessiva di questa nuova impostazione terapeutica e proporla, sulla base dei risultati attesi. Come attualizzazione della terapia nei carcinomi del retto. La ricerca si avvale della sinergia di diverse competenze nel campo della diagnostica per immagini, della radioterapia, della chirurgia e della Anatomia Patologica. Allo stato attuale questa nuova combinazione terapeutica attende conferme dalla raccolta e dal confronto di esperienze in corso in alcuni Centri cosicchè possa essere proposta, sulla base dei risultati attesi come attualizzazione della sequenza terapeutica nei carcinomi del retto. La ricerca in corso nell’Istituto di Scienze Radiologiche ha subito un drastico rallentamento per importanti lavori in corso sulle strutture bunkerizzate e sugli Acceleratori Lineari che rappresentano la condizione e gli strumenti indispensabili per l’avanzamento della ricerca. Finanziamenti ottenuti: - L’ablazione delle metastasi epatiche per via percutanea mediante radiofrequenza ovvero il loro trattamento mediante alcoolizzazione (quota 60%) L. 7.777.770 - Posizionamento di stents nel canale alimentare (quota 60%) L. 4.666.668 - Prelievo istologico multidirezionale mediante biopsia percutanea stereotassica delle piccole lesioni nodulari della mammella. Finan.RAS L.70.000.000 - Radioterapia preoperatoria dei carcinomi del retto I tranche L. 60.000.000 L. 82.444.438 Residui al 1999 L. 69.204.438 - 313 - - 314 - DIPARTIMENTO STRUTTURA SPECIALITÀ MICROCHIRURGICHE N.ro dei docenti afferenti al Dipartimento: Istituto di Oftalmologia Otorinolaringoiatria e Urologia N. 10 docenti Clinica Ortopedica N. 6 docenti Clinica Odontoiatrica N. 8 docenti Istituto di Clinica Neurochirurgica N. 4 docenti Istituto di Clinica Dermatologica N. 4 docenti Cattedra di Chirurgia Plastica N. 4 docenti - Dottorato di ricerca in Fotobiologia - Coordinatore del Dottorato Dott. Giuseppe Palomba- Importo assegnato £. 27.000.000. - Dottorato di ricerca in Odontostomatologia preventiva - Coordinatore del Dottorato Prof. Giuliano Falcolini - Importo assegnato £. 4.000.000. - Progetto di ricerca per giovani Ricercatori - £. 10.000.000 assegnati alla Clinica Ortopedica - Dott. Giuseppe Milano per la ricerca dal titolo “La ricostruzione del legamento crociato posteriore mediante omotrapianti congelati di legamento crociato posteriore. Studio sperimentale su modello animale”. - Progetto di ricerca per giovani Ricercatori - £. 7.068..770 assegnati alla Clinica Odontoiatrica - Dott.ssa Lumbau Aurea Maria per la ricerca dal titolo “ Nuove metodologie per la rimozione delle carie”. - Progetto di ricerca per giovani Ricercatori - £. 10.000.000 assegnati alla Clinica Odontoiatrica - Dott. Guglielmo Campus per la ricerca dal titolo: “Condizioni del cavo orale in bambini , adolescenti , giovani nel Nord Sardegna . - Ricerca ex 40%: £. 55.000.000 trasferiti alla Clinica Dermatologica - Assegnati alla Prof.ssa Francesca Cottoni. - Ricerca ex 60%: Bercovich Eduard: Ricerca della condizione di degenerazione muscolo-conn. £.2.716.000 - 315 - Bossù Mario: L’indagine IOTN, uno strumento da utilizzare nelle indag. Bozzo Corrado: Rinomanometria anteriore attiva e malocclusione. Capobianco Francesco: Mutazione 35 del G del gene della connessina 26 in una. Carta Francesco: Studio sull’adesività di acantham oeba spp su lenti. Cerimele Decio: Studi della aplotipi HLA associati alla psoriasi. Cesarani Antonio: Coordinazione e orientamento in pazienti con disturbi. Chessa Giacomo: Correlazione tra postura e apparato stomatognatico. Cottoni Francesca: Studi clinico-diagnostico sulle patologie cutanee spia. Ena Pasquale: Medicazioni del disegno cutaneo in corso di pityriasi. Fabbriciani Carlo: Il ruolo della fissazione sul processo di guarigione. Fadda Mario: I fallimenti delle artroprotesi totali d’anca. Falcolini Giuliano: La prevalenza della malattia cariosa nei bambini. Lisai Pietro: Valutazione clinica e studio dei processi di osteointeg. Lugliè Pietrina: Mercurio totale nel liquido amniotico in relazione. Meloni Francesco: Indagine morfofunzionale sulla citologia della mucosa. Milia Egle: Adesione al pavimento cavitario con nuove tecniche. Montesu M. Antonietta: Espressione di markers endoteliali e macrofagici. - 316 - £. 5.433.000 £. 2.716.000 £. 2.716.000 £. 5.433.000 £. 9.055.000 £. 5.433.000 £. 5.433.000 £. 9.055.000 £. 5.433.000 £. 9.055.000 £. 2.716.000 £. 9.055.000 £. 2.716.000 £. 2.716.000 £. 2.716.000 £. 5.433.000 £. 9.055.000 Perria Carlo: Ricerche sperimentali sull’effetto fotodinamico. Pirozzi Farina Furio: La stimolazione vibrotattile nello studio patogenetico. Rubino Corrado: Accuratezza diagnostica e radicalità chirurgica. Sgaramella Enrico: Approccio endoscopico in neurochirurgia. Stomeo Francesco: Valutazione stabilometrica statica pre e post operator. Turtas Sebastiano: Emorragia sub.aracnoidea intracranica: in quali pazienti. Zirattu Giuseppe: La rieducazione funzionale nella ricostruzione artrosc. £. 909.000 £. 2.716.000 £. 5.433.000 £. 909.000 £. 2.716.000 £. 2.716.000 £. 2.716.000 - Prestazioni per conto terzi effettuate nel 1999 £. 74.248.843. (Clinica Odontoiatrica CLINICA ODONTOIATRICA Principali grandi temi di Ricerca 1. Epidemiologia (5 pubblicazioni 3 abstracts di presentazioni a congressi internazionali) 2. Materiali Dentari (3 pubblicazioni 3 abstracts di presentazioni a congressi internazionali) 3. Parodontologia e Protesi (3 pubblicazioni) 4. Chirurgia Maxillo-Facciale (1 pubblicazione) Totali articoli ed abstracts pubblicati 17/9= 1,88 per docente Epidemiologia della Carie - Lai B.S., Lumbau A., Campus G.: Internet potenziality in paedodontic research - Ital.J.Paed.Dentistry 3: 127-136; 1999. - 317 - - Petti S., Bossa M.C., Tarsitani G., Falcolini G., Lumbau A., Campus G.: Variables affecting salivary streptococcus mutans counts in a cohort of 12-year-old subjects - Min.Stom: 48: 1-6; 1999. - Campus G., Lumbau A., Lai B.S.: Caries experience and Streptococci and Lactobacilli salivary levels in 6-8-year-old Sardinians. Int J Paediatric Dentistry (in press). - Campus G., Lumbau A., Lai B.S., Solinas G., Castiglia P.: Caries prevalence and related factors in Sardinian children. Commun Dent Oral Epid (in press). Odontoiatria Conservatrice - Lugliè P.F., Porcu P.: I restauri misti: valutazione allo stereomicroscopio e al SEM di differenti tecniche operative. Attualità dentale 5 N°2:52-62 1999. - Lugliè P.F., Filia G.L., Chessa G., Calaresu G.: Valutazione in vitro del rilascio di mercurio dall’amalgama dentale mediante spettrofotometro ad assorbimento atomico. Minerva Stomatologica 48:239-45 1999. - Milia E., Lallai M.R., Garcia-Godoy F.: In vivo effect of a self-etching primer on dentin. Am J Dent 1999;4:167-171. Parodontologia e Protesi - Scutella F., Landi L., Stellino G., Morgano S.: A surgicalguide template for crown lenghtening procedure: A clinical report. J of Prosth Dentistry 1999;7:82(3). - Checchi L., Daprile G., Forteleoni G.: Efficacia e pericolosità dei metodi di igiene implantare. Dental Cadmos 199;20:37-45. - Forteleoni G.: Diagnosi e terapia delle lesioni forcali. Dent Cadmos 1999; 2037-45. - 318 - Chirurgia Maxillo-facciale - G. De Riu, M.P. Sanna: Mandibular arteriovenous malformation in pregnancy. Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol Endod 1999; 87 (4):396397. Contatti con Laboratori e centri di ricerca Nazionali ed Internazionali - Istituto d’Igiene G. Sanarelli Università di Roma “La Sapienza - Jordan University in Amman (Jordan), - Granada University (Spain); - La Plata University (Argentina); - La Paz University (Bolivia); - Avana University (Cuba) Principali risultati raggiunti ed aspetti d’originalità Nel campo dell’epidemiologia della carie l’anno 1999 ha confermato un’alta prevalenza della patologia cariosa nella nostra regione ed ha posto l’accento la necessità di un progetto di prevenzione completo di prevenzione della patologia cariosa. Nell’ambito della conservativa sono stato pubblicati i risultati sulla liberazione di mercurio da parte d’amalgama d’argento, negata da molti autori. Tale studio è la premessa per ulteriori indagini sulla concentrazione di tale metallo in liquido biologici quali sangue e liquido amniotico. Attrezzature utilizzate - Centro di Microscopia Elettronica dell’Università - Istituto Zooprofilattico - Stereomicroscopio presso l’Istituto d’Anatomia Patologica (Facoltà di Medicina Veterinaria) - Istituto d’Igiene e Medicina Preventiva (Università di Sassari) CLINICA NEUROCHIRURGICA Pubblicazioni: - Monaco F.: Cognitive effects of Vigatrin: a review. Neurology 47 Supplemento 1: S6-S14, 996. - 319 - - Monaco F.: Therapeutic monitoring of antiepileptic drugs: whom,when and what to messure. Journal of Neuroal Transmission 103: IV, 1996 - Monaco F.: Postraumatic seizures and postraumatic epilepsy: Prophylexis and treatment In: Leon-Carrion J.(Ed:), Neuropsychological rehabilitation. St Lucie Press, Orlando,1996, Chapter 13. - Monaco F.: Depressione ed Epilessia.Bolletino Lega Italiana contro L’Epilessia (Suppl.) 94: 1996. Tema di ricerca principale: Effetti del trattamento fotodinamico sui tumori del S.N.C. Ricerche collaterali sul trattamento radiante e sui fotosensibilizzanti. Sintesi dei risultati: Miglioramento dei sistemi di illuminazione mediante laser e mediante lampade dotate di filtri. Necrosi tumorale apprezzabile ai metodi di indagine per immagini. Applicazione della terapia fotodinamica (PDT) a tumori di interesse O.R.L. (tumori cavo orale, della lingua, colesteatomi): completa risposta in tumori della lingua. Collaborazione con l’Istituto di Biologia Animale e con la Cattedra di Chimica Biologica dell’Università di Padova. Collaborazione con l’Istituto di Biochimica dell’Università di Keel (UK). Attrezzature utilizzate: Lasers e lampade in dotazione alla Clinica Neurochirurgica. Fotosensibilizzanti forniti dalla ditta Monico di Mestre (ematoporfirina). Risultati attesi nei prossimi anni: utilizzazione di fotosensibilizzanti di ultima generazione. Tema di Ricerca Principale: L’rt-PA nel trattamento dell’emorragia intraventricolare ed intracerebrale spontanea. Sintesi dei risultati: Miglioramento dell’out-come dei pazienti con emorragia intracerebrale ed intraventricolare spontanea velocizzando la risoluzione dell’ematoma potenziando i sistemi fisiologici di riassorbimento, scongiurando complicanze quali l’idrocefalo. - 320 - Collaborazione con l’Istituto di Clinica Neurologica dell’Università di Sassari. Attrezzature utilizzate: Sistema di misurazione della pressione endocranica, neuroendoscopio. Risultato atteso è la standardizzazione di un protocollo nel trattamento dell’emorragia intraparenchimale ed endoventricolare spontanea. Prof. Sebastiano Turtas. Ricerca in corso: “Emorragia subaracnoidea intracranica: in quali pazienti è necessaria l’indagine pan-angiografica a scopo diagnostico?”. La necessità dell’indagine pan-angiografica è giustificata, nell’ambito della suddetta patologia, dalla definizione di una possibile etiologia malformativa suscettibile di trattamento chirurgico. I primi dati indicherebbero che la percentuale di positività del riscontro di aneurismi e MAV intracranici oltre la 7° decade appare assai modesta. Se tale dato dovesse essere significativamente confermato dall’analisi di un congruo numero di casi, ne conseguirebbe una sicura indicazione all’abbandono dell’indagine nei pazienti con oltre 70 aa. di età. CLINICA UROLOGICA Sintesi dell’attività svolta dall’Unità Operativa di Urologia Andrologica Sebbene l’Unità Operativa di Andrologia sia parte integrante della Clinica Urologica, diretta dal Prof. E.Bercovich, viene qui presentata una relazione integrativa, giustificata dalla complessità clinico-scientifica degli argomenti trattati. L’Unità Operativa di Urologia Andrologica, oltre agli interessi propri alla materia, ha due specifici grandi temi di ricerca: a) l’Eiaculazione Precoce Primitiva (EPP); b) le Disfunzioni Sessuali Femminili (DSF). Il nostro Gruppo di lavoro, è riuscito a far inserire entrambi questi temi, tra quelli organizzati in Gruppi di Studio permanenti Inter–Universitari Nazionali creati nell’ambito della Soc. Italiana di Andrologia (SIA) (2.000 iscritti), e per entrambi ne ha ottenuto il Coordinamento. Conseguentemente - 321 - all’interesse suscitato in campo Nazionale, il tema delle DSF è stato fatto proprio dalla SIA. Attualmente, l’Andrologia della Clinica Urologica di Sassari lavora ad una ricerca Intra ed Inter Universitaria, in collaborazione con l’Andrologia della Clinica Urologica di Napoli, con le Cliniche Ginecologiche di Sassari e di Napoli e con l’Ist. di Sessuologia Clinica di Roma mantenendo il ruolo di Centro di Coordinamento. Si sta così preparando una Tavola Rotonda ed una “Consensus Conference” sull’argomento, che saranno tenute al Congresso Nazionale SIA (Firenze, Ottobre 2000). In quell’occasione sarà anche presentato, per la prima volta, un questionario di indagine clinico-sessuologica (13 domande) correlato ad uno scoore, iniziando così l’iter di validazione prima Nazionale, e quindi Internazionale. Nel 1999 è stata prodotta una monografia sulle nostre tecniche originali di indagine e sull’attribuzione patogenetica dell’EPP. Inoltre, sempre nel 1999, in occasione del Congresso Nazionale della SIA, la nostra Scuola è stata invitata ad organizzare e dirigere il 1° Corso sulle DSF ed a partecipare alla prima Tavola Rotonda sul tema. Sempre sullo stesso tema, e sotto l’egida della SIA, abbiamo tenuto un Seminario a Sassari nel Novembre 1999 e siamo stati chiamati a tenere un ciclo di lezioni presso l’Ist. di Sessuologia Clinica di Roma. Siamo stati invitati a scrivere, su questo argomento, un capitolo di libro di testo sulle Disfunzioni Sessuali, sia da parte del Prof. Giannotti (Direttore Cl.Urol. di Pisa), che da parte del Prof. Belgrano (Cl. Urol. di Trieste). Tanto interesse sull’argomento, nasce dalla constatazione che le Disfunzioni Sessuali Femminili, hanno un’incidenza ben maggiore (dal 45% al 75%, sec. casistiche USA-1999) di quelle maschili. Ciò ha portato la Scuola di Boston a proiettarsi pesantemente sull’argomento (n° 2 Congressi Internazionali sul tema in due anni). Da parte nostra, ci siamo strutturati, forse primi in Europa, per dare risposte a questa enorme potenzialità della domanda, a fronte della quale tuttavia, fa riscontro una significativa carenza nelle conoscenze dei meccanismi patogenetici, la mancanza di tecniche diagnostiche cliniche, atte a tipizzare obiettivamente queste disfunzioni, la mancanza di trattamenti terapeutici razionalizzati. Per questo motivo, il nostro gruppo a messo a punto uno specifico protocollo di indagine sull’argomento, che sarà portato prima alla valutazione Nazionale e quindi Internazionale. Da questo protocollo, dovrebbero scaturire proposte terapeutiche razionalizzate. Assimilando le DSF - 322 - ai difetti di erezione del maschio, il nostro interesse rimane quello di individuare le disfunzione su base organica, lasciando alla collaborazione con gli psico-sessuologi, gli aspetti di loro competenza. Relativamente alle pubblicazioni prodotte nel corso del 1999, si riporta di seguito il loro elenco. - Pirozzi Farina F., Curreli A., Deriu M., Pischedda A., Bercovich E.: Turbe eiaculatorie associate. Consensus Conference sulla disfunzione erettile; Trieste 1999. Riv.It. Biol. Med.,19(Suppl.2 al n.1-2), 178-185, 1999. - Pirozzi Farina F., Bercovich E., Curreli A., Deriu M., Pischedda A., Castiglia P.*, Deidda G., Poddighe S.: Seminal psa measurement as predictor of 5-alfa reductase inhibition therapy for BPH. Acta Urol Ital.; 13(1): 33-37, 1999. - Pirozzi Farina F., Pischedda A., Deriu M., Curreli A., Bercovich E.: Le disfunzioni sessuali femminili non psicogene. Relazione – Atti XII Congresso SIA, 1999. Giornale It. di Andrologia; 6(1):63-64, 1999. - Dessole S., Capobianco G., Pirozzi Farina F.: Disfunzioni sessuali femminili nella menopausa e nell’invecchiamento. Relazione– Atti XII Congresso SIA, 1999. Giornale It. di Andrologia; 6(1):65-66, 1999. - Pirozzi Farina F., Curreli A., Deriu M., Pischedda A., Bercovich E.: Evaluation of dyspermatism associated with varicocele: The role of liquid crystal thermography (LCT). The Human Testis: Its role in reproduction and sexuality. Pisa,1999. Giornale It. di Andrologia; 6(3):94, 1999. Su questo tema di ricerca è stato ottenuto un finanziamento da parte dell’Università di Sassari (£2.400.000, ancora disponibili, sulla quota ex 60%). Inoltre, nel corso del 1999, l’Unità Operativa è stata chiamata a partecipare a due multicentriche Internazionali di sperimentazione su farmaci (Apomorfina –Takeda) (Sildenafil – Pfizer). Nella realtà, il lavoro ed i riconoscimenti economici andranno valutati nel corso del 2000. L’Unità Operativa di Andrologia svolge la sua attività di ricerca con attrezzature proprie. Attualmente si sente la necessità di mettere a punto un - 323 - sistema di monitoraggio notturno delle reazioni genitali femminili in fase REM, similmente a quanto già da anni avviene nel maschio. Il nostro gruppo di ricerca, economicamente molto mal supportato, sta cercando di adattare strumenti dotati unità di memoria portatili già esistenti. Al di la delle importanti risultanti clinico-scientifiche, un tale sistema aprirebbe nuove prospettive economico/assistenziali all’Azienda Policlinico Universitario, considerando che, in regime di night-hospital, l’equivalente studio nel maschio fa registrare 120/130 ricoveri all’anno. Sarebbe perciò utile disporre di un fondo di 80.000.000 (cifra minima reale) per chiudere questo paragrafo di ricerca, all’interno del più vasto capitolo delle Disfunzioni Sessuali Femminili. Principali grandi temi di ricerca portati avanti all’interno dell’Istituto di Clinica Urologica. 1) Lo studio del pavimento pelvico ed alterazioni da invecchiamento; Lo studio dell’attività contrattile del pavimento pelvico ha avuto inizio circa 3 anni fa. L’interesse predominante è stato quello di valutare le relazioni tra invecchiamento ed alterazioni del pavimento pelvico. Le valutazioni muscolari sono state eseguite con un apparecchio per bio feed back a doppio canale con elettrodi a placca. Quando necessario la valutazione del paziente è stata completata con indagini urodinamiche. Attualmente più di 200 pazienti sono entrati nei protocolli di studio e si prospetta un numero superiore a 500 pazienti nei prossimi 2 anni. Gli aspetti più interessanti sono rappresentati dall’avere evidenziato la correlazione fra la funzionalità del pavimento pelvico e l’età nei soggetti maschi e la correlazione fra la funzionalità del pavimento pelvico e parità nelle donne. Inoltre un’accurato studio statistico ha permesso di avanzare l’ipotesi dell’impiego del test di contrazione del piano perineale come test preditivo della continenza nei pazienti sottoposti a chirurgia demolitiva dello scavo pelvico. La prosecuzione di questa ricerca richiederebbe un’intervento di circa 80.000.000 per materiali di uso, finanziamento di interventi di tutori della materia in sede. - 324 - 2) Immunologia dei tumori superficiali della vescica; Da circa due anni è iniziata una ricerca sulla terapia immunologica dei tumori superficiali della vescica. Poiché nonostante la terapia con BCG esiste una percentuale di circa il 30% di recidive e l’impiego di piene dosi determina importanti effetti collaterali, presso la Clinica Urologica dell’Università di Sassari, in collaborazione con i laboratori della Harvard Medical School e con il Naational Office BCG/Interferon Bladder Cancer Study è stato approntato un protocollo che prevede il dosaggio ridotto del BCG associato alla somministrazione dopo 48 ore di IFN - a - per via endoluminale. Tale terapia ha inizio 14-20 giorni dopo la TURB e ha una durata prevista di 5 anni con una somministrazione trimestrale che segue l’induzione. Sono stati inclusi nello studio pazienti con TCC vescicale con almeno una recidiva o multifocale a cui non è mai stato somministrato BCG. Pazienti con CIS. Dopo ogni instillazione endovescicale dei farmaci avviene il dosaggio dell’IFN IL 26 10 12 e dei fattori anti neo angiogenetici. I valori relativi alla presenza di linfochine e di fattori anti-neo-angiogenetici sono stati eseguiti presso i laboratori della Harvard. Ogni 3 masi il paziente effettua un’esame citologico delle urine, ogni 6 mesi una cistoscopia ed ecografia. Durata fallow-up: 5 anni. Allo stato attuale è in via di preparazione il lavoro scientifico che vedrà coinvolti i gruppi partecipanti al protocollo. Le necessità di finanziamento si attestano a circa 30.000.000 per materiali e reagenti di consumo e per necessità di viaggi in occasione delle Consensus Conferences. 3) Genetica della calcolosi renale; La litiasi renale rappresenta il 30% della patologia urologica. Tale incidenza risulta sensibilmente maggiore per fattori ambientali e genetici in determinate aree geografiche tra le quali è da annoverare la Sardegna. Il 75% dei calcoli esaminati nel Nostro Istituto sono costituiti da ossalato e fosfato di calcio. Autori accreditati riportano una sicura origine metabolica per il 35% dei calcoli di whewellite e weddelite (struttura cristallografica rispettivamente per l’ossalato di calcio monoidrato e diidrato); pochi lavori si ritrovano in bibliografia per gli aspetti genetici - 325 - della litiasi ossalica. Recentemente l’Istituto di Clinica Urologica di Sassari in collaborazione con il Centro ricerca Biologia Molecolare del CNR di Porto Cervo ha intrapreso uno studio prospettico della biologia genetica della calcolosi ossalica del Nord Sardegna. L’insularità della Sardegna fa si che la sua popolazione possa essere considerata un gruppo sufficientemente omogeneo per caratteristiche genetiche. L’intento di questo studio è quello di identificare i geni responsabili della calcolosi ossalica e identificare, all’interno dei nuclei familiari, i portatori di tale predisposizione. Lo studio in questa fase iniziale necessita di fondi valutabili attorno ai 50.000.000 per strumentario laboratoristico, reagenti e personale qualificato. ISTITUTO DI CLINICA OCULISTICA Pubblicazioni effettuate: - Pinna A., Zanetti S., Sotgiu M., Sechi L.A., Fadda G., Carta F.: Identification and antibiotie susceptibility of coagulase-negative Staphylococci isolated in corneal/external infections. British Journal of Ophthalmology 1999, 83:771-3. - Sechi L.A., Pinna A., Pusceddu C., Fadda G., Carta F., Zanetti S.: In vitro susceptibilities and molecular characterization of ocular isolates of Staphylococcus epidermidis. Journal of Clinical Microbiology 1999, 37:3031-3033. - Pinna A.: Endogenous panuveitis in a patient with Rickettsia conorii infection. Abstract book XII Congress European Society of Ophthalmology, Stockholm, June 27-July 1 1999, pag 270. - Pinna A., Zanetti S., Sechi L.A., Carta F.: Valutazione al rnicroscopio elettronico dell’adesività di Staphylococcus epidermidis su lenti intraoculari. Programma definitivo del LXXIX Congresso Nazionale della Società Oftalmologica Italiana, Ronia, 24-27 Novembre 1999, pag. 66. - Salvo M., Pinna A., Testoni L., Carta F.: Valutazione a lungo termine - 326 - dell’intervento di trabeculectomia secondo Cairns. Atti del XXXIII Convegno della Società Oftalmologica Meridionale, Giulianova (TE), 4-5 Giugno 1999 (in stampa). Testi pubblicati: - Carta F.: Neuro-Ophthalmology. Volume di 654 pagine in lingua inglese. Casa Editrice Essebiemme, Parma- italy 1999. Collaborazione con il Consorzio Interuniversitario per i trapianti d’Organo. ISTITUTO DI CLINICA DERMATOLOGICA L’attività di ricerca dell’Istituto di Dermatologia da circa 20 anni è diretta a studiare l’influenza dei fattori genetici nel determinismo e nella progressione di alcune dermatosi. Nell’ambito di questa problematica sono state sviluppate le seguenti linee principali: - Studio epidemiologico, clinico e virologico del sarcoma di Kaposi. Si tratta della principale linea di ricerca dell’Istituto che si sviluppa da oltre 20 anni, in considerazione della relativa frequenza del sarcoma di Kaposi in Sardegna. Negli ultimi anni è stato studiato in particolare il rapporto fra la diffusione dell’infezione da HHV-8 e la diffusione del sarcoma di Kaposi nella provincia di Sassari. Su questo argomento è stato ottenuto un contratto di ricerca 40% nell’ambito del progetto di interesse nazionale “Aspetti clinici e patogenetici del sarcoma di Kaposi”. - Studio della presenza e diffusione della pitiriasi rotonda in Sardegna. Si tratta di una genodermatosi, molto rara in Italia e relativamente frequente in Sardegna, che è in corso di studio presso la Clinica Dermatologica dell’Università di Sassari. - Studio genetico della psoriasi nella Sardegna settentrionale. La psoriasi è una malattia multifattoriale che interessa circa il 2% della popolazione. Presso la Clinica Dermatologica dell’Università di Sassari, in collaborazione con la Cattedra di Genetica Medica dell’Università di Cagliari, - 327 - è in corso una ricerca per stabilire se i fattori genetici di predisposizione alla psoriasi in Sardegna siano gli stessi di quelli presenti nell’Italia continentale, oppure se in Sardegna siano presenti fattori peculiari di predisposizione. Pubblicazioni: - Capuano M., Lesnoni La Parola I., Masini C., Uccini S., Cerimele D.: Immunohistochemical study of the early histopathologic changes occurring in traumainjured skin of psoriatic patients. Eur. J. Dermat., 9, 102-106,1999. - Masini C., Lesnoni La Parola I., Capuano M., Cattani P., Cerimele F., Fadda G., Cerimele D.: Infezione da HHV-8 e Sarcoma di Kaposi. Giorn. Ital. Dermat. Vener., 134, 315-320, 1999. - Cattani P., Capuano M., Cerimele F., Lesnoni La Parola I., Santangelo R., Masini C., Cerimele D., Fadda G.: Human herpesvirus 8 seroprovalence and evaluation of non sexual trasmission routes by DNA detection in different clinical specimens from HIV-seronegative patients with and without Kaposi’s sarcoma from central and southern Italy. J. Clin. Microbiol., 37, 1150-1153, 1999. - Lesnoni La Parola I., Masini C., Nanni G., Diociaiuti A., Capuano M., Cerimele D.: Manifestazioni cutanee in 430 trapiantati renali. Giorn. Ital. Dermat. Vener., 134, 421-426, 1999. - Celleno L., Mastreranni A., Borgia M.G., Cerimele D.: Sarcona di caposi. Un caso insolito. Giorn. Ital. Dermat. Vener., 134, 135-137, 1999. - Satta R., Montesu M.A., Satta G., Cottoni F.: Leishmaniosi cutanea da Leishmania major- Un caso di importazione. Giorn. Ital. Dermat. Vener., 134, 1-4, 1999. CATTEDRA DI CHIRURGIA PLASTICA - Scuderi N., Padula L., Rubino C.: Le Suture in Chirurgia. Verduci Editore – Roma, 1999. (Monografia) - 328 - - Scuderi N., Rubino C., Bertozzi E.: Clinical Use of a New Axial Chondromucosal Flap in Wide Full-thickness Eyelid Reconstructions. Ophthalmic Surg Lasers 30:91-97, 1999. - Rubino C., Farace F., Sanna M., Campus G.V.: La ricostruzione della regione sub-orbitale con lembo triangolare di avanzamento mediale. Atti del 48° Congresso della S.I.C.P.R.E., Gubbio-Perugia, 25-30 settembre 1999, 171-173. - Campus G.V., Doneddu G.M.E., Pancrazi E., Soggiu D., Rubino C.: Neoplasie palpebrali. Atti del 48° Congresso della S.I.C.P.R.E., GubbioPerugia, 25-30 settembre 1999, 258-262. - Pancrazi E., Campus G.V., Rubino C.: Correzione delle orecchie ad ansa con la tecnica di Chongchet modificata. Riv. Ital. Chir. Plastica 31:3539, 1999. - Campus G.V., Doneddu G.M.E., Pancrazi E., Guerra M.: Addominoplastica con cicatrice ad “U”. Atti del 48° Congresso della S.I.C.P.R.E., Gubbio-Perugia, 25-30 settembre 1999, 570-575. - 329 - - 330 - CENTRI INTERDIPARTIMENTALI - 332 - C.I.A. (Centri Interdisciplinari Aggregati) - Centro Informatico Scientifico Didattico (C.I.S.D.) Il CISD fornisce ai docenti e ai ricercatori dell’Ateneo diversi servizi relativi alla tecnologia dell’informazione, ed in particolare: - la gestione e manutenzione della rete telematica di Ateneo ad uso scientifico e didattico, ed il suo collegamente alla rete pubblica per la ricerca GARR, che assicura l’accesso ad Internet e la disponibilità della posta elettronica sia interna che esterna; - la gestione e manutenzione del sito WWW (World Wide Web) dell’Ateneo; - la gestione del Laboratorio informatico di Ateneo; - il supporto alla gestione di apparecchiature informatiche e all’uso di programmi per gli utenti dell’Ateneo; - la gestione dei computer per uso scientifico di uso comune; - la gestione, in collaborazione con il CED, del sistema informativo del Sistema bibliotecario dell’Ateneo. Tra le attività non routinarie sviluppate nel 1999 vanno ricordate: - il potenziamento della rete telematica interna mediante il miglioramento delle connessioni tra isolati dell’Università; - la progettazione di una rete in fibra ottica, per la quale era stato prospettato un finanziamento ministeriale, non ancora disponibile; - la progettazione delle aulette per l’accesso ad Internet degli studenti. Per quanto riguarda le prestazioni conto terzi, esse si sono limitate all’uso dei computer scientifici da parte di utenti dell’ateneo, per un ammontare di circa 11 milioni di lire nel 1999. - 333 - - Centro di Microscopia Elettronica Il Centro di Microscopia Elettronica dell’Università di Sassari è stato creato nel 1980 al fine di promuovere lo sviluppo della ricerca morfologica ultrastrutturale nella nostra Università. Tale centro è a disposizione dei ricercatori dell’Ateneo Sassarese che ne richiedono l’uso. Esso è stato utilizzato sinora per varie ricerche di Medicina e Biologia sperimentale, sia animale che vegetale. È inoltre ampiamente utilizzato quale strumento indispensabile in campo clinico, soprattutto a fini diagnostici e prognostici. Tra le numerose attività del Centro di Microscopia Elettronica si segnalano quelle rivolte ad approfondire i seguenti temi e problematiche: - Struttura e funzione cellulare - Patologia e diagnostica ultrastrutturale - Biologia e patologia vegetale - Studio della biocompatibilità - Biologia marina - Difetti e microstruttura dei materiali - Balistica forense - Ricerca e identificazione dei residui dello sparo - Geologia - Mineralogia Le apparecchiature attualmente in uso presso il Centro di Microscopia Elettronica sono: - N°1 TEM ZEISS EM 109 Turbo, microscopio elettronico a trasmissione, con accelerazioni da 50 fino a 80 KV, di utilizzo prevalentemente biomedico, può lavorare anche in diffrazione. - N°1 SEM ZEISS DSM 962, microscopio elettronico a scansione digitale, dotato di rivelatore per elettroni secondari e di rivelatore per elettroni retrodiffusi, nonché di un sistema di microanalisi a dispersione di energia Link exL II. Utilizzato in biologia, geologia, chimica, balistica ecc. - N°1 SEM ISI DS 130 microscopio elettronico a scansione analogico, ancora perfettamente funzionante, consente di lavorare in alta risoluzione. Utilizzato prevalentemente in ambito biomedico. Sono presenti inoltre varie apparecchiature per la preparazione dei campioni. - 334 - I maggiori utilizzatori nel 1999 sono stati i seguenti Istituti (divisi per Facoltà): Facoltà di Medicina: - Anatomia Umana - Anatomia Patologica - Microbiologia - Medicina Legale - Clinica Medica - Clinica Odontoiatrica - Clinica Ortopedica - Clinica Oculistica Facoltà di Scienze - Fisiologia - Botanica - Zoologia - Microbiologia - Geologia - Chimica Facoltà di Agraria - Chimica Agraria - Microbiologia - Coltivazioni Arboree - Patologia Vegetale - Entomologia Agraria Facoltà di Veterinaria - Anatomia - Anatomia Patologica - Fisiologia - Parassitologia - Microbiologia - Ispezioni Alimenti di Origine Animale - Clinica Ostetrica - 335 - Dipartimento di Chimica Facoltà di Farmacia - Chimica Biologica - Botanica Farmaceutica Facoltà di Farmacia Università di Cagliari - Dipartimento Farmaco Chimico Istituto Zooprofilattico di Sassari Porto Conte Ricerche Nello spirito di una più intensa collaborazione fra strutture istituzionalmente deputate alla ricerca scientifica, il Centro di Microscopia Elettronica e l’Istituto Per La Fisiologia Della Maturazione Del Frutto del CNR con sede a Sassari, si sono accordati per una collaborazione scientifica applicata ai campi di ricerca dell’Istituto in oggetto. Nel 1994 una normativa nazionale (Decreto Ministeriale 6 settembre 1994) ha indicato come metodo di riferimento per il controllo delle bonifiche dall’amianto di edifici, impianti industriali ecc. il microscopio elettronico a scansione munito di un sistema microanalitico a dispersione di energia. Ultimamente alcuni laboratori privati hanno richiesto al Centro di Microscopia Elettronica di valutare la concentrazione ambientale di fibre di amianto aerodisperse. Infine, il Centro di Microscopia Elettronica svolge anche attività di formazione e di didattica per i Ricercatori. In esso infatti sono stati tenuti diversi corsi miranti all’utilizzo di tecniche speciali in campo ultrastrutturale. Periodicamente inoltre si recano in visita nei nostri laboratori ricercatori, personale tecnico e studenti di questa Università e di scuole medie superiori e inferiori. Nel 1999, quale attività per conto terzi, è stata incassata la somma di L. 13.000.000. - 336 - - Centro di Spettroscopia Il Centro di Spettroscopia, nel quale sono principalmente coinvolti il Dipartimento di Chimica e alcuni Dipartimenti dell’area agraria, consente ai ricercatori interessati dell’Ateneo di utilizzare apparecchiatture spettroscopiche avanzate di varia natura. Nei 1999 ha svolto regolarmente la propria attività, ma non vi sono state prestazioni conto terzi. - Centro Interdipartimentale di Caratterizzazione, Tipicizzazione e Sviluppo del mercato dei prodotti alimentari della Sardegna (C.I.V.A.P.A.) Il C.I.V.A.P.A. ha la finalità di aggregare, all’interno di specifiche tematiche multidisciplinari, competenze diverse che, interagendo, possano fornire gli elementi necessari e fornire gli elementi necessari a dare un’adeguata risposta ai problemi relativi alla caratterizzazione, tipicizzazione e sviluppo del mercato dei prodotti alimentari della Sardegna. In particolare, nel 1999 sono stati avviati progetti collegiali, che sono stati proposti a livello nazionale e internazionale e che riguardano gli obiettivi primari del Centro. E’ stato inoltre definito con l’agenzia PROMOCAMERA della Camera di Commercio di Sassari un vasto piano di intervento per l’esame analitico dei prodotti locali, destinati alla commercializzazione e esportazione. L’intento previsto dell’iniziativa è di costituire un servizio per il territorio, da avviarsi entro il 2000. In tale contesto il C.I.V.A.P.A. ha in fase di completamento la formazione di un tecnico altamente specializzato per l’utilizzo della specifica strumentazione di un futuro laboratorio autonomo del Centro. Nel corso del 1999 il C.I.V.A.P.A. non ha svolto direttamente prestazioni conto terzi, ma tale attività è stata svolta dai laboratori delle strutture afferenti. - 337 - - 338 - CENTRO DI SPETTROSCOPIA Temi di ricerca: Ruolo degli ioni metallici nei sistemi biologici; complessi metallici ad attività farmacologica; meccanismi molecolari di tossicità dei metalli; applicazione di tecniche di risonanza magnetica (EPR e ENDOR) a problematiche ambientali. Cooperazione Internazionale: - Partecipazione al Progetto COST D8 “Insulin-Mimetic Vanadium Compounds”. - Collaborazioni Scientifiche con: - Department of Inorganic and Analytical Chemistry, Lajos Kossuth University, Debrecen (H). - Department of Inorganic and Analytical Chemistry, Attila József University, Szeged (H). - Faculty of Chemistry, University of Wroclaw, Wroclaw (PL). - Department of Environmental Medicine, New York University, School of Medicine, New York (USA). - Institute of General Food Chemistry, Technical University of Lodz, Lodz (PL). - Department of Inorganic Chemistry, Charles University, Praga (CZ). - Fakultät für Physik, Technische Universität, Monaco (D). Articoli Pubblicati nel 1999: - Zoroddu M.A.: Vanadium Uptake by Yeasts. Ann. N. Y. Acad. Sc., 879, 288-291(1999). - Sanna D., Bódi I., Bouhsina S., Micera G., Kiss T.: Oxovanadium(IV) Complexes of Complexes of Phosphonic Derivatives of Iminodiacetic and Nitrilotriacetic Acids. J. Chem. Soc. (Dalton), 3275-3282 (1999). - Micera G., Sanna D., Kiss E., Garribba E., Kiss T.: Oxovanadium(IV) Complexes of Phosphates of Biological Relevance: NAD+, NADP+ and Thiamine Mono- and Di-Phosphate. J. Inorg. Biochem., 75, 303-309 (1999). - 339 - - Biagioli M., Strinna Erre L., Micera G., Panzanelli A., Zema M.: Tetrahydrogendecavanadate(V) and its Binding to Glycylglycine. Inorg. Chem. Commun., 2, 214-217 (1999). - Chruscinska E., Garribba E., Micera G., Sanna D.: Hydrolytic and Dinuclear Species formed by Cu(II) with Di-, Tri- and Tetra-peptides Containing Proline in the Second Position. J. Chem. Res., 240-241 (1999). - Chruscinska E., Micera G., Sanna D., Kozlowski H., Kaczmarek K., Olejnik J., Leplawy M.T.: Can the a-Hydroxymethylated Amino Acid Residue Influence the Peptide Binding Ability Towards Copper(II) Ions? J. Inorg. Biochem., 72, 187-194 (1999). - Chruscinska E., Garribba E., Micera G., Panzanelli A.: L-Mimosine, an Amino Acid with Maltol-type Binding Properties toward Copper(II), Oxovanadium(IV) and other Metal Ions. J. Inorg. Biochem., 75, 225232 (1999). - Lodyga-Chruscinska E., Micera G., Sanna D., Olczak J., Zabrocki J., Kozlowski H., Chruscinski L.: Effect of the Tetrazole Cis-Amide Bond Surrogate on the Complexing Ability of Some Enkephalin Analogues toward Cu(II) Ions. J. Inorg. Biochem., 76, 1-11 (1999). - 340 - CENTRO INTERDISCIPLINARE PER LA STORIA DELL’UNIVERSITA’ DI SASSARI Costituito nel 1990, il Centro, che attualmente ha sede presso il Dipartimento di Storia, custodice l’archivio storico dell’Università di Sassari, con una documentazione che va dal 1664 al 1940; l’archivio è dotato di un inventario ed è apero al pubblico nell’orario della biblioteca del Dipartimento. Inoltre dispone di un proprio fondo librario, con circa 800 volumi sulla storia dell’educazione e delle università italiane e straniere. Il Centro organizza seminari, conferenze e convegni sulla storia delle istituzioni educative e in particolare di quelle universitarie. Nella collana del Dipartimento ha pubblicato 8 volumi (ed 1 è in corso di stampa), su temi inerenti alla storia e alle tradizioni scientifiche della nostra Università. Attualmente sta predisponendo la pubblicazione di una storia generale dell’Università di Sassari grazie ad un apposito finanziamento del Consiglio d’amministrazione. Al Centro aderiscono circa 50 docenti di tutte le Facoltà dell’Ateneo. - 341 - - 342 - CENTRO DI STUDI INTERDISCIPLINARI SULLE PROVINCE ROMANE Area scientifica: scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche. 21 afferenti, professori e ricercatori della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari. Temi di ricerca. - Luglio 99: scavi a Villa Speciosa (CA), di finalità prioritariamente didattiche, diretti dal Prof. Giampiero Pianu (afferente al Centro). E’ stata parzialmente definita l’estensione dell’insediamento di età romana e tardo-antica e se ne sono individuate le fasi più antiche; lo scavo della necropoli ha restituito alcune tombe intatte. - Ottobre 99: scavi ad Uchi Maius (Direzione Prof. Giampiero Pianu) e Numlulis (Direzione Prof. Raimondo Zucca), nell’ambito della missione in Tunisia diretta dal Prof. Attilio Mastino. A Numlulis i lavori di pulizia e rilievo delle strutture hanno portato ad analizzare l’assetto del quartiere forense del municipio romano e dell’area con gli edifici paleocristiani, un martyrium e una basilica. Ad Uchi Maius sono stati aperti i cantieri di scavo nelle aree di alcuni edifici della colonia romana, due archi onorari e una porta monumentale nelle mura urbiche. Sono ancora in fase di realizzazione i lavori di rilevamento delle emergenze della città romana di Agbia (Tunisia), collegati alla tesi di laurea di Donatella Cherchi. - Luglio 2000: scavi a Villa Speciosa (CA) diretti dal Prof. Pianu. Si concluderanno i lavori sin qui avviati individuando con precisione l’ampiezza dell’abitato e chiarendone le ultime fasi insediative. - Settembre 2000: scavi a Neapolis (OR) diretti dal Prof. Zucca. Le indagini inizieranno quest’anno: in prima analisi ci si concentrerà sull’ipotizzata area forense in modo da verificarne le caratteristiche; al contempo se ne ricercheranno le preesistenze relative ad un’eventuale agorà punica. - Ottobre 2000: scavi ad Uchi Maius (Direzione Prof. Pianu) e Numlulis (Direzione Prof. Zucca), nell’ambito della missione in Tunisia diretta - 343 - dal Prof. Mastino. Ad Uchi Maius si proseguiranno le indagini già avviate e si inizieranno gli scavi del tempio di Esculapio e della basilica paleocristiana, in modo da chiarire le vicende insediative nella zona meridionale della città. A Numlulis si apriranno gli scavi della piazza forense e degli edifici paleocristiani (martyrium e basilica), iniziando così lo studio dell’assetto del centro monumentale e delle trasformazioni urbanistiche legate alla realizzazione dei nuovi edifici del culto cristiano. Cooperazione. È stato sottoscritto il 12 gennaio 99 un Accordo di Cooperazione tra l’Università degli Studi di Sassari e l’Università di Mohammedia (Marocco) per lo studio delle città romane della Mauretania Tingitana. È stato siglato il 3 luglio 99 un Accordo di Programma con il Dipartimento di Scienze Storiche Archeologiche Antropologiche dell’Antichità dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e la Soprintendenza ai Beni Archeologici per le Province di Sassari e Nuoro per lo studio della colonia romana di Turris Libisonis (Porto Torres) e del suo territorio. Nuove pubblicazioni. È prevista la pubblicazione di nuovi volumi su Uchi Maius (Uchi Maius 2) e su Numluli (Numluli I). E’ in corso di stampa il volume di R. Zucca sulle “Insulae maris nostri”, così come il volume degli Atti del XIII Convegno Internazionale di Studi su l’”Africa romana”, tenutosi a Djerba (Tunisia) nel 1998. XIV Convegno su l’”Africa romana”. Il Centro è impegnato nell’organizzazione del XIV Convegno Internazionale di Studi su l’”Africa romana”, in programma dal 7 al 10 dicembre 2000 a Sassari sul tema “Lo spazio marittimo nel Mediterraneo occidentale”. Finanziamenti. Il Centro è titolare di un finanziamento dell’Università di Sassari per l’ammontare di l. 5.000.000. - 344 - DOTTORATI DI RICERCA XV CICLO - 346 - D.R. n° 148/spec IL RETTORE VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi di Sassari, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 39 del 16 febbraio 1995 e successive modificazioni; VISTO l’art. 4 della Legge 3 luglio 1998, n. 210, il quale prevede che le Università con proprio regolamento, disciplinino la materia dei corsi di dottorato; VISTO il D.P.C.M. 30 aprile 1997 e successive modificazioni; VISTO il Regolamento in materia di Dottorato di ricerca di questo Ateneo, emanato con D.R. n. 102 del 20 luglio 1999; VISTE le proposte di istituzione dei corsi di dottorato di ricerca con sede amministrativa presso l’università di Sassari avanzate dalle strutture preposte all’attività di ricerca; VISTO il parere della Consulta riunitasi nella seduta dell’8 ottobre 1999; VISTA la delibera del Senato Accademico del 9 novembre 1999, con cui viene approvata l’istituzione dei corsi di dottorato di ricerca del XV° ciclo; VISTA le delibere del Consiglio di Amministrazione del 9 e 23 novembre 1999, con cui è stato determinato il numero e la copertura finanziaria delle borse di studio; VISTA la delibera del Nucleo di Valutazione Interna in data 20 novembre 1999, con cui viene espresso parere favorevole all’istituzione dei corsi di dottorato di ricerca, di cui alla delibera del S.A. e del C.d.A., a seguito della verifica dei requisiti di idoneità delle suddette strutture, della coerenza dei rispettivi corsi con la programmazione formativa, della disponibilità di risorse umane e finanziarie necessarie all’attivazione dei corsi stessi; - 347 - DECRETA ART. 1 – Istituzione Presso l’Università degli Studi di Sassari è istituito il XV° ciclo dei corsi di dottorato di ricerca. Sono indetti pubblici concorsi, per esami, per l’ammissione ai corsi di dottorato di ricerca di seguito elencati. Per ciascun dottorato viene indicata la durata, in numero dei posti messi a concorso e il numero delle borse di studio. Agrometeorologia ed ecofisiologia dei sistemi agrari e forestali Sede Durata anni: Dipartimento di Economia e sistemi arborei 3 Posti 4 Borse Finanziamento: 2 borse R.A.S. Legge n. 1 del 18/1/99, 1 borsa ISTEA (C.N.R.)* Consorziate: nessuna 3 * la borsa finanziata dall’ ISTEA dovrà essere fruita presso la sede dell’Istituto a Bologna. Analisi e gestione degli ecosistemi naturali Sede Durata anni: Dipartimento di Botanica ed Ecologia Vegetale 3 Posti 9 Borse 5 Finanziamento: 1 borsa Università di Sassari, 2 borse Dipartimento, 2 borse aggiuntive (Fondazione Banco di Sardegna) Consorziate: nessuna - 348 - Biotecnologie microbiche Sede Dipartimento di Scienze Ambientali e Biotecnologie Agro-Alimentari Durata anni: Finanziamento: 3 Posti 3 Borse 2 borse R.A.S. Legge n. 1 del 18/1/99 Consorziate: Ancona 2 Biochimica, biologia e biotecnologie molecolari Sede Dipartimento di Scienze Fisiologiche, Biochimiche Durata anni: e Cellulari 3 Posti Finanziamento: Consorziate: 3 borse Università di Sassari nessuna 6 Borse 3 Epidemiologia molecolare dei tumori Sede Dipartimento di Scienze Biomediche Durata anni: Finanziamento: 3 Posti 3 Borse 2 1 borsa Università di Sassari, 1 borsa Università di Consorziate: Genova** Genova ** la borsa finanziata da questa Università dovrà essere fruita in tale sede Diritto ed economia dei sistemi produttivi Sede Durata anni: Dipartimento di Scienze Giuridiche 3 Posti 3 Borse Finanziamento: Consorziate: 3 borse Università di Sassari nessuna - 349 - 3 Farmacologia e tossicologia comparata di xenobiotici Sede Durata anni: Dipartimento di Biologia Animale 3 Posti 5 Finanziamento: Consorziate: 3 borse Università di Sassari nessuna Borse 3 Fisiologia della riproduzione animale Sede Durata anni: Finanziamento: Dipartimento di Biologia Animale 3 Posti 4 Borse 3 2 borse Università di Sassari, 1 borsa Università di Consorziate: Milano** Milano ** la borsa finanziata da questa Università dovrà essere fruita in tale sede Fisiopatologia medica Sede Dipartimento Struttura Clinica Medica – Durata anni: Patologia Medica 3 Posti Finanziamento: Consorziate: 2 borse Università di Sassari Ferrara 4 Borse 2 Sede Durata anni: Istituto e Laboratorio di Geografia 3 Posti 4 Borse 3 Finanziamento: Consorziate: 2 borse Università di Sassari, 1 borsa C.R.S.4 nessuna Geografia ambientale - 350 - Il Mediterraneo in età classica, storia e culture Sede Durata anni: Dipartimento di Storia 3 Posti Finanziamento: Consorziate: 2 borse R.A.S. Legge n. 1 del 18/1/99, 1 borse R.A.S. Cagliari 4 Borse 3 Individuazione, valorizzazione e gestione di specie vegetali per l’ambiente mediterraneo Sede Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Durata anni: Finanziamento: 3 Posti 3 2 borse Università di Sassari Consorziate: nessuna Borse 2 La civiltà slava tra occidente ed oriente Sede Dipartimento Struttura Istituto di Lingue, Letterature Straniere e Romanze Durata anni: Finanziamento: 3 Posti 3 2 borse Università di Sassari Consorziate: nessuna Borse 2 Neuroscienze Sede Dipartimento di farmacologia, Ginecologia e Durata anni: Ostetricia 3 Finanziamento: Consorziate: 2 borse Università di Sassari nessuna Posti - 351 - 3 Borse 2 Produzione e igiene degli alimenti di origine animale Sede Durata anni: Dipartimento di Biologia Animale 3 Posti 4 Finanziamento: 1 borsa Università di Sassari, 1 borsa Università di Messina** Consorziate: Messina Borse 2 ** la borsa finanziata da questa Università dovrà essere fruita in tale sede Scienze chimiche Sede Dipartimento di Chimica Durata anni: Finanziamento: 3 Posti 6 3 borse Università di Sassari Consorziate: nessuna Borse 3 Strutture fondamenti e metodi delle scienze sociali Sede Durata anni: Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società 3 Posti 3 Borse 2 Finanziamento: Consorziate: 2 borse Università di Sassari nessuna Culture e storia medioevale del mediterraneo occidentale in relazione alla Sardegna Sede Dipartimento di Studi Filosofici, Etnoantropologici, Artistici e Filologici Durata anni: Finanziamento: 3 Posti 3 borse R.A.S. Consorziate: Cagliari - 352 - 5 Borse 3 ART. 2 – Requisiti di ammissione Possono presentare domanda di partecipazione al concorso di ammissione al dottorato di ricerca di cui al precedente articolo coloro i quali siano in possesso del diploma di laurea ovvero di titolo equipollente conseguito presso università straniere. I cittadini stranieri, in possesso del titolo che non sia già stato dichiarato equipollente alla laurea, dovranno – unicamente ai fini dell’ammissione al dottorato al quale intendono concorrere – farne espressa richiesta nella domanda di partecipazione al concorso e corredare la domanda stessa dei documenti utili a consentire al collegio dei docenti la dichiarazione di equipollenza in parola, tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero secondo le norme vigenti in materia per l’ammissione di studenti stranieri ai corsi di laurea delle università italiane. Per i cittadini italiani in possesso di un titolo accademico straniero, che non sia stato già dichiarato equipollente ad una laurea italiana, valgono le stesse disposizioni di cui al comma precedente. Gli interessati devono redigere le domande secondo il facsimile allegato al presente bando, di cui fa parte integrante, con tutti gli elementi in esso richiesti. Potranno partecipare agli esami di ammissione anche coloro i quali conseguiranno il diploma di laurea entro la sessione autunnale dell’A.A 1998/99. In tal caso, l’ammissione verrà disposta “con riserva” ed il candidato sarà tenuto a presentare, a pena di decadenza, il relativo certificato di laurea o dichiarazione sostitutiva di autocertificazione entro il successivo mese di dicembre. ART. 3 – Cittadini stranieri extracomunitari Ai cittadini stranieri extracomunitari, che ne facciano esplicita richiesta nella domanda di partecipazione al concorso, è consentito l’accesso al corso di dottorato previa valutazione del curriculum da parte della commissione giudicatrice, senza borsa di studio e in soprannumero, nel limite della metà dei posti istituiti, con arrotondamento all’unità per difetto. - 353 - ART. 4 – Domande di ammissione La domanda di partecipazione al concorso, da redigere in carta semplice secondo lo schema allegato (All.1) al presente bando, deve essere diretta al Rettore dell’Università degli Studi di Sassari e inviate, esclusivamente a mezzo raccomandata postale con avviso di ricevimento all’indirizzo - Università degli Studi di Sassari, Piazza Università 21, 07100 Sassari – entro il termine perentorio di giorni 30 a decorrere dal giorno successivo a quello della pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Si considerano presentate in tempo utile le domande spedite a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento entro il termine indicato. A tal fine farà fede il timbro a data dell’Ufficio Postale accettante. L’Amministrazione universitaria non ha alcuna responsabilità per il caso di dispersione di comunicazioni, dipendente da inesatte indicazioni del domicilio da parte del candidato o da mancata oppure tardiva comunicazione del cambiamento dello stesso né per eventuali disguidi postali o telegrafici non imputabili a colpa dell’Amministrazione stessa. Nella domanda, da redigere in lingua italiana con chiarezza e precisione, il candidato deve indicare sotto la propria responsabilità, pena l’esclusione dal concorso: A. B. C. D. E. F. G. H. I. il cognome ed il nome, la data ed il luogo di nascita e la residenza; la propria cittadinanza; l’esatta denominazione del concorso cui intende partecipare; di concorrere ai posti in soprannumero senza borsa di studio, con la sola valutazione del curriculum da parte della Commissione Giudicatrice (solo per i cittadini extracomunitari che non intendono partecipare alle prove concorsuali; di possedere un’adeguata conoscenza della lingua italiana (per i cittadini comunitari e extracomunitari) la laurea posseduta o che si conseguirà, nonché la data e l’università presso cui è stata o si presume verrà conseguita, ovvero il titolo equipollente conseguito presso una università straniera, nonché la data del decreto rettorale con il quale è stata dichiarata l’equipollenza stessa; di impegnarsi a frequentare a tempo pieno il corso di dottorato secondo le modalità che saranno fissate dal collegio dei docenti; di indicare le lingue straniere conosciute; il recapito eletto ai fini del concorso ( specificando il codice di avviamento postale e, se possibile, il numero telefonico) con espressa - 354 - menzione dell’impegno di comunicare tempestivamente ogni variazione dello stesso. Possibilmente per quanto riguarda i cittadini comunitari e stranieri, un recapito italiano o l’indicazione della propria Ambasciata in Italia, eletta quale domicilio. I cittadini italiani e stranieri, in possesso del titolo conseguito all’estero non ancora riconosciuto equipollente, devono esplicitamente richiederne l’equipollenza, secondo quanto disposto dal precedente art. 2, comma 2, allegando alla domanda di partecipazione al concorso i documenti utili a consentire al collegio dei docenti la dichiarazione di equipollenza in parola, tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero secondo le norme vigenti in materia per l’ammissione degli studenti stranieri ai corsi di laurea delle università italiane. Alla domanda di partecipazione al concorso i cittadini extracomunitari che non intendono partecipare alle prove concorsuali devono allegare, pena l’esclusione, il proprio curriculum. ART. 5 – Prove d’esame L’esame di ammissione al corso consiste in una prova scritta e in un colloquio. Il candidato dovrà inoltre dimostrare la buona conoscenza di almeno una lingua straniera. Le prove d’esame sono intese ad accertare la preparazione del candidato, la sua attitudine alla ricerca scientifica e la conoscenza di una o più lingue straniere. Il diario della prova scritta, con l’indicazione della sede, del giorno, del mese e dell’ora in cui la medesima avrà luogo, sarà comunicato agli interessati tramite raccomandata con avviso di ricevimento inviata 15 giorni prima della data fissata per la prova. La convocazione per la prova orale avverrà ugualmente a mezzo lettera raccomandata, che verrà inviata a coloro che avranno superato la prova scritta, 20 giorni prima della data fissata per la prova, ovvero a mezzo di comunicazione in sede concorsuale da parte della commissione esaminatrice, nella ipotesi di rinuncia scritta ai termini di preavviso, espressa da tutti i candidati presenti alla prova scritta. Per sostenere le prove i candidati dovranno esibire un valido documento di riconoscimento. - 355 - ART. 6 – Commissioni giudicatrici e loro adempimenti Le commissioni giudicatrici dei concorsi per gli esami di ammissione ad ogni corso di dottorato di ricerca saranno formate e nominate i conformità al regolamento di Ateneo. Ogni commissione, per la valutazione di ciascun candidato, dispone di sessanta punti per ognuna delle due prove. E’ ammesso al colloquio il candidato che abbia superato la prova scritta con una votazione non inferiore a 40/60. Il colloquio si intende superato se il candidato ottiene una votazione di almeno 40/60. Alla fine di ogni seduta dedicata alla prova orale la commissione giudicatrice forma l’elenco dei candidati esaminati, con l’indicazione dei voti da ciascuno riportati nella prova stessa. L’elenco, sottoscritto dal presidente e dal segretario della commissione, è affisso nel medesimo giorno nell’albo della facoltà o dipartimento presso cui si è svolta la prova. Espletate le prove del concorso, la commissione compila la graduatoria generale di merito sulla base della somma dei voti riportati da ciascun candidato nelle singole prove. In caso di parità di voti prevale la valutazione della situazione economica, determinata ai sensi del D.P.C.M. 30/4/97 e successive modificazioni. ART. 7 – Ammissione ai corsi I candidati saranno ammessi ai corsi secondo l’ordine di graduatoria fino alla concorrenza del numero dei posti messi a concorso per ogni corso di dottorato. In caso di mancata o tardiva accettazione da parte degli aventi diritto, subentra altro candidato, secondo l’ordine della graduatoria, purché non sia trascorso un mese dall’inizio del corso. In caso di utile collocamento in più graduatorie, il candidato dovrà esercitare opzione per un solo corso di dottorato. I titolari di assegni di ricerca possono essere ammessi ai corsi di dottorato anche in sovrannumero previo superamento delle prove concorsuali. ART. 8 – Domanda di iscrizione I candidati che risultino utilmente collocati nella graduatoria di merito di - 356 - cui al precedente articolo devono presentare o far pervenire all’Amministrazione universitaria, pena la decadenza, entro il termine perentorio di giorni 15, che decorrono dal giorno successivo a quello in cui avranno ricevuto il relativo invito, domanda di iscrizione al corso di dottorato, in carta legale, da compilarsi su apposito modello predisposto dall’Amministrazione universitaria, corredata dai seguenti documenti: - - fotocopia del documento d’identità, debitamente firmata; ricevuta del versamento del contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi da effettuarsi sul conto corrente bancario n. 13100 intestato all’Università degli Studi di Sassari presso il Banco di Sardegna Agenzia 1 – Via Rolando Sassari – (solo da parte di coloro che non usufruiscono della borsa di studio) con la seguente causale “iscrizione al dottorato di ricerca in ————————————“; autocertificazione relativa al possesso della cittadinanza; autocertificazione relativa al possesso del diploma di laurea*. La suddetta domanda dovrà inoltre contenere le seguenti dichiarazioni: A. di non essere iscritto/a e di impegnarsi a non iscriversi ad altro corso di diploma, di laurea o di dottorato, per tutta la durata del corso suindicato; B. di non essere iscritto/a ad una Scuola di specializzazione e, in caso affermativo, di impegnarsi a sospendere la frequenza prima dell’inizio del corso; C. di avere/non avere già usufruito in precedenza di altra borsa di studio (anche per un solo anno) per un corso di dottorato; D. di volersi/non volersi impegnare in attività didattiche presso l’Università, nell’ambito della programmazione effettuata dal Collegio dei Docenti, secondo le modalità previste dal regolamento di Ateneo; E. di essere/non essere in servizio presso una pubblica amministrazione e, in caso affermativo, di avere richiesto il collocamento in aspettativa senza assegni a decorrere dalla data di inizio del corso e per tutta la sua durata; F. di impegnarsi, qualora intraprenda attività esterne, occasionali e di breve durata, a darne comunicazione all’Amministrazione Universitaria, affinché il Collegio dei Docenti si esprima circa la compatibilità o meno tra la frequenza del corso di dottorato e gli impegni derivanti dalle suddette attività, che non devono in alcun modo porsi in conflitto con l’attività svolta per il dottorato; - 357 - G. qualora divenga assegnatario della borsa di studio, di non cumulare la borsa stessa con altra borsa di studio a qualsiasi titolo conferita tranne che con quelle concesse da istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare, con soggiorni all’estero, l’attività di ricerca del dottorato; H. i portatori di handicap con invalidità pari o superiore al 66% dichiareranno il loro status al fine dell’esonero dal pagamento contributivo. * Per abbreviare l’iter del procedimento di riscontro, da parte dell’Amministrazione, delle dichiarazioni rese, può essere esibita copia del certificato di laurea posseduto, come previsto dalla Circolare del Ministero dell’Interno n. 2 del 2/2/99. ART. 9 – Frequenza ai corsi Gli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca dovranno impegnarsi a frequentare a tempo pieno secondo, presso la sede amministrativa del corso, le modalità che saranno fissate dal collegio dei docenti. Alla fine di ciascun anno, gli stessi, avranno l’obbligo di presentare una particolareggiata relazione sull’attività e le ricerche svolte al collegio dei docenti, che ne curerà la conservazione e che, previa valutazione della assiduità e dell’operosità dimostrata dall’iscritto al corso, proporrà al Rettore l’esclusione ovvero il proseguimento del dottorato di ricerca. Il titolo di dottore di ricerca verrà conferito a conclusione del corso a chi avrà conseguito risultati di rilevante valore scientifico documentati da una dissertazione scritta e accertati da una apposita commissione. ART. 10 – Rinunce o decadenze Coloro che non avranno provveduto a regolarizzare la propria iscrizione entro i termini sopracitati saranno considerati rinunciatari e coloro che avranno rilasciato dichiarazioni mendaci, oltre le responsabilità penali, saranno dichiarati decaduti e i posti vacanti saranno assegnati ad altri aspiranti che seguono nella graduatoria degli idonei. Qualora a seguito di rinuncia o decadenza degli aventi diritto alla borsa di studio subentrino altri candidati al beneficio della stessa, secondo l’ordine di graduatoria, purché non sia trascorso un mese dall’inizio del corso, l’Amministrazione universitaria provvederà alla restituzione, ai nuovi beneficiari della borsa, della 1° rata del contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi già versata. - 358 - ART. 11 – Borse di studio Le borse di studio, il cui numero è indicato per ciascun corso di dottorato al precedente art. 1, vengono assegnate, previa valutazione comparativa del merito e secondo l’ordine definito nelle rispettive graduatorie di merito formulate dalle Commissioni giudicatrici, per un importo pari a quello determinato ai sensi dell’art. 1 comma 1, lett. A della Legge 3/8/98, n. 315 e successive modificazioni. A parità di merito prevale la valutazione della situazione economica determinata ai sensi del D.P.C.M. 30/4/97 e successive modificazioni. La durata della borse di studio è pari all’intera durata del corso; le borse sono confermate con il passaggio all’anno successivo, salvo motivata delibera del Collegio dei Docenti oppure il verificarsi di situazioni che invalidino il diritto. Le Borse di dottorato non possono essere cumulate con altre borse di studio a qualsiasi titolo conferite tranne che con quelle concesse da Istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare con soggiorni all’estero l’attività di ricerca del dottorando. L’importo della Borsa di studio è aumentato per eventuali periodi di soggiorno all’estero nella misura del 50%, subordinatamente alla sussistenza della relativa copertura finanziaria. Tali periodi non possono in alcun caso superare la metà della durata dell’intero corso di dottorato. La richiesta ai fini dell’incremento di cui sopra deve essere diretta dal Coordinatore del corso al Rettore e deve essere corredata da attestazione che l’attività per la quale si chiede la mobilità del dottorando rientra nell’ambito dell’attuazione del programma di studi e di ricerca a suo tempo formulati. Il pagamento della borsa viene effettuato con cadenza non superiore al bimestre, con successiva verifica della frequenza attraverso attestazione rilasciata dal Coordinatore del corso, da far pervenire all’Amministrazione universitaria entro il giorno 10 del mese di scadenza della rata. In caso di mancata corresponsione di una rata, per ritardo dell’inizio dei corsi o per ritardata presentazione dell’attestato di frequenza, questa verrà cumulata con le rate successive. Chi abbia usufruito di una borsa di studio per un corso di dottorato anche per un solo anno, non può chiedere di fruirne una seconda volta. - 359 - ART. 12 – Contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi La misura del contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi di dottorato sarà definita dagli Organi Accademici entro la scadenza del bando. ART. 13 – Norme di riferimento Per quanto non previsto nel presente bando, si fa riferimento all’art. 4 della Legge n. 210 del 3.7.98, al D.M. 30.4.99 – Regolamento in materia di Dottorato di Ricerca – pubblicato sulla G.U. n. 162 del 13.7.99, al D.R. n. 102/ spec. del 20 luglio 1999 con il quale è stato emanato il Regolamento in materia del Dottorato di Ricerca dell’Università degli Studi di Sassari. Sassari 17dicembre 1999 Il Rettore Alessandro Maida - 360 - tabella - 361 - - 362 - DOTTORATI DI RICERCA XVI CICLO - 364 - D.R. n° 142/spec IL RETTORE VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi di Sassari, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 39 del 16 febbraio 1995 e successive modificazioni; VISTO l’art. 4 della Legge 3 luglio 1998, n. 210, il quale prevede che le Università con proprio regolamento, disciplinino la materia dei corsi di dottorato; VISTO il D.P.C.M. 30 aprile 1997 e successive modificazioni; VISTO il Regolamento in materia di Dottorato di ricerca di questo Ateneo, emanato con D.R. n. 102 del 20 luglio 1999 ed integrato dalla delibera del Senato Accademico del 1° giugno 2000 emanato con D.R. n. 122/spec. del 6 giugno 2000; VISTE le proposte di istituzione dei corsi di dottorato di ricerca con sede amministrativa presso l’Università di Sassari avanzate dalle strutture preposte all’attività di ricerca; VISTO il parere della Consulta con nota del 12 luglio 2000; VISTA la delibera del Senato Accademico del 25 luglio 2000, con cui viene approvata l’istituzione dei corsi di dottorato di ricerca del XVI° ciclo; VISTA la delibera del Consiglio di Amministrazione del 28 luglio 2000, con cui è stato determinato il numero e la copertura finanziaria delle borse di studio; - 365 - DECRETA ART. 1 – Istituzione Presso l’Università degli Studi di Sassari è istituito il XVI° ciclo dei corsi di dottorato di ricerca. Sono indetti pubblici concorsi, per esami, per l’ammissione ai corsi di dottorato di ricerca di seguito elencati. Per ciascun dottorato viene indicata la durata, il numero dei posti messi a concorso e il numero delle borse di studio. Agrometeorologia ed ecofisiologia dei sistemi agrari e forestali Sede Durata anni: Dipartimento di Economia e sistemi arborei 3 Posti 4 Borse Finanziamento: Consorziate: Data e luogo della prova scritta: 2 borse finanziate dall’Università di Sassari Università di Firenze: ai soli fini didattici 20 settembre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula della sezione di Agroecosistemi arborei del Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei– in via E. De Nicola n. 9 – Sassari. 2 Analisi e gestione degli ecosistemi naturali Sede Durata anni: Dipartimento di Botanica ed Ecologia Vegetale 3 Posti 3 Borse 2 Finanziamento: Consorziate: Data e luogo della prova scritta: n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari nessuna 6 ottobre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula del Dipartimento di Botanica ed Ecologia Vegetale – in via Muroni n. 25/a – Sassari - 366 - Biochimica, biologia e biotecnologie molecolari Sede Dipartimento di Scienze Fisiologiche, Biochimiche e Cellulari Durata anni: Finanziamento: 3 Posti 5 Borse n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari 2 Consorziate: Università di Cagliari: ai soli fini didattici Data e luogo della 18 settembre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula consiprova scritta: liare della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali – in via Muroni n. 25 – Sassari Biologia, patologia e tecnologie della riproduzione animale Sede Dipartimento di Biologia Animale Durata anni: Finanziamento: 3 Posti 3 Borse 1 borsa finanziata dall’Università di Sassari 1 Consorziate: nessuna Data e luogo della 20 settembre 2000 alle ore 9.00 presso il Dipartimento prova scritta: di Biologia Animale - Biblioteca della Sezione di Fisiologia - in via Vienna n. 2 - Sassari Biotecnologie microbiche Sede Durata anni: Finanziamento: Dipartimento di Scienze Ambientali e Biotecnologie Agro-Alimentari 3 Posti 4 Borse 2 n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari Consorziate: Università di Ancona: ai soli fini didattici Data e luogo della 5 ottobre 2000 alle ore 9.00 presso la sezione di prova scritta: Microbiologia del Dipartimento di Scienze Ambientali, Agrarie e Biotecnologie Agro-Alimentari – in via E. De Nicola n. 9 – Sassari - 367 - Culture e storia medioevale del mediterraneo occidentale in relazione alla Sardegna Sede Dipartimento di Studi Filosofici, Etnoantropologici, Artistici e Filologici Durata anni: 3 Posti 5 Borse 3 Finanziamento: n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari (di cui una cofinanziata dalla R.A.S.), n. 1 borsa finanziata dall’Istituto Regionale Etnografico Consorziate: Istituto Regionale Etnografico - Università di Cagliari: ai soli fini didattici Data e luogo della 18 settembre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula B del prova scritta: Dipartimento di Studi Filosofici, Etnoantropologici, Artistici e Filologici – in p.zza Conte di Moriana n. 8 – Sassari Diritto ed economia dei sistemi produttivi Sede Durata anni: Dipartimento di Scienze Giuridiche 3 Posti 6 Borse Finanziamento: Consorziate: 3 borse finanziate dall’Università di Sassari nessuna 3 Data e luogo della 6 ottobre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula della Facoltà prova scritta: di Giurisprudenza “Palazzo Zirolia” – in piazza Università n. 11 - Sassari Epidemiologia molecolare dei tumori Sede Durata anni: Finanziamento: Dipartimento di Scienze Biomediche 3 Posti 3 Borse 2 borse finanziate dall’Università di Sassari 2 Consorziate: Università di Genova: ai soli fini didattici Data e luogo della 10 ottobre 2000 alle ore 10.30 presso la Biblioteca prova scritta: della Sezione di Patologia Sperimentale del Dipartimento di Scienze Biomediche – in via Padre Manzella n. 4 – Sassari - 368 - Fisiologia, farmacologia, morfologia e fisiopatologia dei sistemi nervoso e cardiovascolare Sede Durata anni: Finanziamento: Dipartimento di Scienze Biomediche 3 Posti 4 Borse 2 borse finanziate dall’Università di Sassari 2 Consorziate: nessuna Data e luogo della 10 ottobre 2000 alle ore 9.00 presso l’Aula di Anatoprova scritta: mia Umana del Dipartimento di Scienze Biomediche – in viale San Pietro n. 43/b – Sassari Fisiopatologia medica Sede Durata anni: Finanziamento: Dipartimento Struttura Clinica Medica – Patologia Medica 3 Posti 4 Borse 2 borse finanziate dall’Università di Sassari 2 Consorziate: Università di Ferrara: ai soli fini didattici Data e luogo della 4 ottobre 2000 alle ore 10.00 presso l’Istituto di Cliprova scritta: nica Medica Generale e Terapia Medica – in viale San Pietro n. 8 – Sassari Il Mediterraneo in età classica, storia e culture Sede Durata anni: Finanziamento: Consorziate: Dipartimento di Storia 3 Posti 6 Borse 4 n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari, n. 1 borsa finanziata dall’Università di Cagliari*, n. 1 borsa finanziata dall’Università di Cassino* Università di Cagliari e di Cassino Data e luogo della 21 settembre 2000 alle ore 9.00 presso la Presidenza prova scritta: della Facoltà di Lettere – in via Zanfarino n. 62 – Sassari * le borse finanziate da queste Università dovranno essere fruite in tali sedi - 369 - Neuroscienze Sede Durata anni: Finanziamento: Dipartimento di Farmacologia, Ginecologia e Ostetricia 3 Posti 3 Borse 1 1 borsa finanziata dall’Università di Sassari Consorziate: nessuna Data e luogo della 26 settembre 2000 alle ore 9.00 presso la sezione di prova scritta: Farmacologia del Dipartimento di Farmacologia, Ginecologia e Ostetricia – in viale San Pietro, 43/b – Sassari Odontostomatologia preventiva Sede Durata anni: Finanziamento: Consorziate: Istituto di Clinica Odontoiatrica 3 Posti 3 Borse 2 borse finanziate dall’Università di Sassari nessuna 2 Data e luogo della 10 ottobre 2000 alle ore 11.00 presso la Biblioteca prova scritta: della Clinica Odontoiatrica – in viale San Pietro, 43/c – Sassari Oncologia animale Sede Durata anni: Finanziamento: Dip. Struttura Istituto di Patologia Generale Anatomia Patologica 3 Posti 4 Borse 2 borse finanziate dall’Università di Sassari 2 Consorziate: nessuna Data e luogo della 16 ottobre 2000 alle ore 9.30 presso l’Istituto di Paprova scritta: tologia Generale, Anatomia Patologica e Clinica Ostetrico-Chirurgica Veterinaria, settore di Anatomia Pa tologica – in via Vienna n. 2 - Sassari - 370 - Produzione, igiene e qualità degli alimenti di origine animale Sede Durata anni: Finanziamento: Dipartimento di Biologia Animale 3 Posti 3 Borse 2 borse finanziate dall’Università di Sassari 2 Consorziate: Università di Messina: ai soli fini didattici Data e luogo della 19 settembre 2000 alle ore 9.00 presso il Dipartimento prova scritta: di Biologia Animale - Sezione di Ispezione degli Alimenti di Origine Animale – in via Vienna n. 2 – Sassari Scienza e Tecnologia dei minerali e delle rocce industriali Sede Durata anni: Finanziamento: Dipartimento Struttura Istituto di Scienze Geologico Mineralogiche 3 Posti 3 Borse 2 n. 2 borse finanziate dall’Università di Sassari Consorziate: Università di Napoli “Federico II”: ai soli fini didattici Data e luogo della 25 settembre 2000 alle ore 9.00 presso l’Istituto di prova scritta: Scienze Geologiche e Mineralogiche – in via Muroni n. 25 – Sassari Scienze chimiche Sede Durata anni: Dipartimento di Chimica 3 Posti Finanziamento: Consorziate: 3 borse finanziate dall’Università di Sassari nessuna 6 Borse 3 Data e luogo della 10 ottobre 2000 alle ore 9.00 presso l’aula 4 del Comprova scritta: plesso Didattico della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. - Dipartimento di Chimica – in via Vienna n. 2 – Sassari - 371 - Strutture fondamenti e metodi delle scienze sociali Sede Durata anni: Finanziamento: Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società 3 Posti 4 Borse 2 2 borse finanziate dall’Università di Sassari Consorziate: nessuna Data e luogo della 3 ottobre 2000 alle ore 9.30 presso la sala riunioni prova scritta: del Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società – in p.zza Conte di Moriana n.8 - Sassari ART. 2 – Requisiti di ammissione Possono presentare domanda di partecipazione al concorso di ammissione al dottorato di ricerca di cui al precedente articolo coloro i quali siano in possesso del diploma di laurea ovvero di titolo equipollente conseguito presso università straniere. I cittadini stranieri, in possesso del titolo che non sia già stato dichiarato equipollente alla laurea, dovranno – unicamente ai fini dell’ammissione al dottorato al quale intendono concorrere – farne espressa richiesta nella domanda di partecipazione al concorso e corredare la domanda stessa dei documenti utili a consentire al collegio dei docenti la dichiarazione di equipollenza in parola, tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero secondo le norme vigenti in materia per l’ammissione di studenti stranieri ai corsi di laurea delle università italiane. Per i cittadini italiani in possesso di un titolo accademico straniero, che non sia stato già dichiarato equipollente ad una laurea italiana, valgono le stesse disposizioni di cui al comma precedente. Gli interessati devono redigere le domande secondo il facsimile allegato al presente bando, di cui fa parte integrante, con tutti gli elementi in esso richiesti. Potranno partecipare agli esami di ammissione anche coloro i quali conseguiranno il diploma di laurea entro e non oltre il 15 settembre 2000. In tal caso l’ammissione verrà disposta “con riserva” ed il candidato sarà tenuto a presentare, a pena di decadenza, il relativo certificato di laurea o dichiarazione sostitutiva di autocertificazione in sede di svolgimento della prova scritta. - 372 - ART. 3 – Cittadini stranieri extracomunitari Ai cittadini stranieri extracomunitari, che ne facciano esplicita richiesta nella domanda di partecipazione al concorso, è consentito l’accesso al corso di dottorato previa valutazione del curriculum da parte della commissione giudicatrice, senza borsa di studio e in soprannumero, nel limite della metà dei posti istituiti, con arrotondamento all’unità per difetto. ART. 4 – Domande di ammissione La domanda di partecipazione al concorso, da redigere in carta semplice secondo lo schema allegato (All.1) al presente bando, deve essere diretta al Rettore dell’Università degli Studi di Sassari e inviata, esclusivamente a mezzo raccomandata postale con avviso di ricevimento all’indirizzo - Università degli Studi di Sassari, Piazza Università 21, 07100 Sassari – entro il termine perentorio del 4 settembre 2000. Le domande dovranno pervenire entro il termine su indicato in quanto gli Uffici, per motivi organizzativi, dovranno conoscere alla data di scadenza delle domande, il numero dei partecipanti ai concorsi di ammissione ed avviare quindi le procedure concorsuali. Non saranno ammessi alla prova scritta gli aspiranti le cui domande dovessero pervenire, per qualsiasi motivo, dopo la scadenza del 4 settembre 2000. L’Amministrazione universitaria non assume alcuna responsabilità per il caso di dispersione di comunicazioni, dipendente da inesatte indicazioni del domicilio da parte del candidato o da mancata oppure tardiva comunicazione del cambiamento dello stesso né per eventuali disguidi postali o telegrafici non imputabili a colpa dell’Amministrazione stessa. Nella domanda, da redigere in lingua italiana con chiarezza e precisione, il candidato deve indicare sotto la propria responsabilità, pena l’esclusione dal concorso: A. B. C. D. il cognome ed il nome, la data ed il luogo di nascita e la residenza; la propria cittadinanza; l’esatta denominazione del concorso cui intende partecipare; di concorrere ai posti in soprannumero senza borsa di studio, con la sola valutazione del curriculum da parte della Commissione Giudicatrice (solo per i cittadini extracomunitari che non intendono partecipare alle prove concorsuali); - 373 - E. di possedere un’adeguata conoscenza della lingua italiana (solo per i cittadini comunitari e extracomunitari) F. la laurea posseduta o che si conseguirà, nonché la data e l’università presso cui è stata o si presume verrà conseguita, ovvero il titolo equipollente conseguito presso una università straniera, nonché la data del decreto rettorale con il quale è stata dichiarata l’equipollenza stessa; G. di impegnarsi a frequentare a tempo pieno il corso di dottorato secondo le modalità che saranno fissate dal collegio dei docenti; H. le lingue straniere conosciute; I. il recapito eletto ai fini del concorso (specificando il codice di avviamento postale e il numero telefonico) con espressa menzione dell’impegno di comunicare tempestivamente ogni variazione dello stesso. Possibilmente per quanto riguarda i cittadini comunitari e stranieri, un recapito italiano o l’indicazione della propria Ambasciata in Italia, eletta quale domicilio. I cittadini italiani e stranieri, in possesso del titolo conseguito all’estero non ancora riconosciuto equipollente, devono esplicitamente richiederne l’equipollenza, secondo quanto disposto dal precedente art. 2, comma 2, allegando alla domanda di partecipazione al concorso i documenti utili a consentire al collegio dei docenti la dichiarazione di equipollenza in parola, tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero secondo le norme vigenti in materia per l’ammissione degli studenti stranieri ai corsi di laurea delle università italiane. Alla domanda di partecipazione al concorso i cittadini extracomunitari che non intendono partecipare alle prove concorsuali devono allegare, pena l’esclusione, il proprio curriculum. ART. 5 – Prove d’esame L’esame di ammissione al corso consiste in una prova scritta e in un colloquio. Il candidato dovrà inoltre dimostrare la buona conoscenza di almeno una lingua straniera. Le prove d’esame sono intese ad accertare la preparazione del candidato, la sua attitudine alla ricerca scientifica e la conoscenza di una o più lingue straniere. Il diario della prova scritta, con l’indicazione della sede, del giorno, del mese e dell’ora in cui la medesima avrà luogo, è indicato all’interno del presente bando di concorso e pertanto non verrà data comunicazione scritta - 374 - ai candidati. La convocazione per la prova orale avverrà in sede di svolgimento della prova scritta. Per sostenere le prove i candidati dovranno esibire un valido documento di riconoscimento. ART. 6 – Commissioni giudicatrici e loro adempimenti Le commissioni giudicatrici dei concorsi per gli esami di ammissione ad ogni corso di dottorato di ricerca saranno formate e nominate in conformità al regolamento di Ateneo. Ogni commissione, per la valutazione di ciascun candidato, dispone di sessanta punti per ognuna delle due prove. E’ ammesso al colloquio il candidato che abbia superato la prova scritta con una votazione non inferiore a 40/60. Il colloquio si intende superato se il candidato ottiene una votazione di almeno 40/60. Alla fine di ogni seduta dedicata alla prova orale la commissione giudicatrice forma l’elenco dei candidati esaminati, con l’indicazione dei voti da ciascuno riportati nella prova stessa. L’elenco, sottoscritto dal presidente e dal segretario della commissione, è affisso nel medesimo giorno nell’albo della facoltà o dipartimento presso cui si è svolta la prova. Espletate le prove del concorso, la commissione compila la graduatoria generale di merito sulla base della somma dei voti riportati da ciascun candidato nelle singole prove. In caso di parità di voti prevale la valutazione della situazione economica, determinata ai sensi del D.P.C.M. 30/4/97 e successive modificazioni. ART. 7 – Ammissione ai corsi I candidati saranno ammessi ai corsi secondo l’ordine di graduatoria fino alla concorrenza del numero dei posti messi a concorso per ogni corso di dottorato. In caso di mancata o tardiva accettazione da parte degli aventi diritto, subentra altro candidato, secondo l’ordine della graduatoria, purché non sia trascorso un mese dall’inizio del corso. In caso di utile collocamento in più graduatorie, il candidato dovrà esercitare opzione per un solo corso di dottorato. - 375 - I titolari di assegni di ricerca possono essere ammessi ai corsi di dottorato anche in sovrannumero previo superamento delle prove concorsuali. ART. 8 – Domanda di iscrizione I candidati che risultino utilmente collocati nella graduatoria di merito di cui al precedente articolo devono presentare o far pervenire all’Amministrazione universitaria, pena la decadenza, entro il termine perentorio di giorni 5, che decorrono dal giorno successivo a quello in cui avranno ricevuto il relativo invito, domanda di iscrizione al corso di dottorato, in carta legale, da compilarsi su apposito modello predisposto dall’Amministrazione universitaria, corredata dai seguenti documenti: - - fotocopia del documento d’identità, debitamente firmata; ricevuta del versamento del contributo per l’accesso e la frequenza al corso, (solo da parte di coloro che non usufruiscono della borsa di studio finanziata con i fondi dell’Università di Sassari) con la seguente causale “iscrizione al dottorato di ricerca in —————————— ——“; autocertificazione relativa al possesso della cittadinanza; autocertificazione relativa al possesso del diploma di laurea*. La suddetta domanda dovrà inoltre contenere le seguenti dichiarazioni: A. di non essere iscritto/a e di impegnarsi a non iscriversi ad altro corso di diploma, di laurea o di dottorato, per tutta la durata del corso suindicato; B. di non essere iscritto/a ad una Scuola di specializzazione e, in caso affermativo, di impegnarsi a sospendere la frequenza prima dell’inizio del corso; C. di avere/non avere già usufruito in precedenza di altra borsa per un corso di dottorato; D. di volersi/non volersi impegnare in attività didattiche presso l’Università, nell’ambito della programmazione effettuata dal Collegio dei Docenti, secondo le modalità previste dal regolamento di Ateneo; E. di essere/non essere in servizio presso una pubblica amministrazione e, in caso affermativo, di avere richiesto il collocamento in aspettativa senza assegni a decorrere dalla data di inizio del corso e per tutta la sua durata; F. di impegnarsi, qualora intraprenda attività esterne, occasionali e di - 376 - breve durata, a darne comunicazione all’Amministrazione Universitaria, affinché il Collegio dei Docenti si esprima circa la compatibilità o meno tra la frequenza del corso di dottorato e gli impegni derivanti dalle suddette attività, che non devono in alcun modo porsi in conflitto con l’attività svolta per il dottorato; G. qualora divenga assegnatario della borsa di studio, di non cumulare la borsa stessa con altra borsa di studio a qualsiasi titolo conferita tranne che con quelle concesse da istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare, con soggiorni all’estero, l’attività di ricerca del dottorato; H. i portatori di handicap con invalidità pari o superiore al 66% dichiareranno il loro status al fine dell’esonero dal pagamento contributivo. * Per abbreviare l’iter del procedimento di riscontro, da parte dell’Amministrazione, delle dichiarazioni rese, può essere esibita copia del certificato di laurea posseduto, come previsto dalla Circolare del Ministero dell’Interno n. 2 del 2/2/99. ART. 9 – Frequenza ai corsi Gli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca dovranno impegnarsi a frequentare a tempo pieno presso la sede amministrativa del corso, secondo le modalità che saranno fissate dal collegio dei docenti. Alla fine di ciascun anno, gli stessi, avranno l’obbligo di presentare una particolareggiata relazione sull’attività e le ricerche svolte al collegio dei docenti, che ne curerà la conservazione e che, previa valutazione della assiduità e dell’operosità dimostrata dall’iscritto al corso, proporrà al Rettore l’esclusione ovvero il proseguimento del dottorato di ricerca. Il titolo di dottore di ricerca verrà conferito a conclusione del corso a chi avrà conseguito risultati di rilevante valore scientifico documentati da una dissertazione scritta e accertati da una apposita commissione. ART. 10 – Rinunce o decadenze Coloro che non avranno provveduto a regolarizzare la propria iscrizione entro i termini sopracitati saranno considerati rinunciatari e coloro che avranno rilasciato dichiarazioni mendaci, oltre le responsabilità penali, saranno dichiarati decaduti e i posti vacanti saranno assegnati ad altri aspiranti che seguono nella graduatoria degli idonei. - 377 - Qualora a seguito di rinuncia o decadenza degli aventi diritto alla borsa di studio subentrino altri candidati al beneficio della stessa, secondo l’ordine di graduatoria, purché non sia trascorso un mese dall’inizio del corso, l’Amministrazione universitaria provvederà alla restituzione, ai nuovi beneficiari della borsa, della 1° rata del contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi già versata. ART. 11 – Borse di studio Le borse di studio, il cui numero è indicato per ciascun corso di dottorato al precedente art. 1, vengono assegnate, previa valutazione comparativa del merito e secondo l’ordine definito nelle rispettive graduatorie di merito formulate dalle Commissioni giudicatrici, per un importo pari a quello determinato ai sensi dell’art. 1 comma 1, lett. A della Legge 3/8/98, n. 315 e successive modificazioni. A parità di merito prevale la valutazione della situazione economica determinata ai sensi del D.P.C.M. 30/4/97 e successive modificazioni di cui alla normativa tasse di questo ateneo per l’anno accademico 2000/2001. La durata della borse di studio è pari all’intera durata del corso; le borse sono confermate con il passaggio all’anno successivo, salvo motivata delibera del Collegio dei Docenti oppure il verificarsi di situazioni che invalidino il diritto. Le Borse di dottorato non possono essere cumulate con altre borse di studio a qualsiasi titolo conferite tranne che con quelle concesse da Istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare con soggiorni all’estero l’attività di ricerca del dottorando. L’importo della Borsa di studio è aumentato per eventuali periodi di soggiorno all’estero nella misura del 50%, subordinatamente alla sussistenza della relativa copertura finanziaria. Tali periodi non possono in alcun caso superare la metà della durata dell’intero corso di dottorato. La richiesta ai fini dell’incremento di cui sopra deve essere diretta dal Coordinatore del corso al Rettore e deve essere corredata da attestazione che l’attività per la quale si chiede la mobilità del dottorando rientra nell’ambito dell’attuazione del programma di studi e di ricerca a suo tempo formulati. Il pagamento della borsa viene effettuato con cadenza non superiore al bimestre, con successiva verifica della frequenza attraverso attestazione rilasciata dal Coordinatore del corso, da far pervenire all’Amministrazione universitaria entro il giorno 10 del mese di scadenza della rata. - 378 - In caso di mancata corresponsione di una rata, per ritardo dell’inizio dei corsi o per ritardata presentazione dell’attestato di frequenza, questa verrà cumulata con le rate successive. Chi abbia usufruito di una borsa di studio per un corso di dottorato, non può chiedere di fruirne una seconda volta. ART.12 – Contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi La misura del contributo per l’accesso e la frequenza ai corsi di dottorato sarà definita dagli Organi Accademici. ART.13 – Norme di riferimento Per quanto non previsto nel presente bando, si fa riferimento all’art. 4 della Legge n. 210 del 3.7.98, al D.M. 30.4.99 – Regolamento in materia di Dottorato di Ricerca – pubblicato sulla G.U. n. 162 del 13.7.99, al D.R. n. 102/ spec. del 20 luglio 1999 con il quale è stato emanato il Regolamento in materia del Dottorato di Ricerca dell’Università degli Studi di Sassari integrato dalla delibera del Senato Accademico del 1° giugno 2000 emanato con D.R. n. 122/spec. del 6 giugno 2000. IL PRESENTE BANDO VALE COME AVVISO DI CONVOCAZIONE PER LA PROVA SCRITTA. Sassari 31 luglio 2000 Il Rettore Alessandro Maida - 379 - - 380 - APPENDICE III CONFERENZA DI ATENEO SULLA RICERCA SCIENTIFICA Sassari, 15 maggio 2000 - 382 - ATTILIO MASTINO L’ATTIVITÀ DELL’UNIVERSITÀ DI SASSARI NEL SETTORE DELLA RICERCA NEL PERIODO 1994-2000 Il 16 febbraio 1998 in occasione della I Conferenza di ateneo dedicata alla ricerca scientifica ed il 12 aprile 1999 in occasione della II Conferenza, abbiamo tentato per la prima volta di fornire un quadro riepilogativo dello stato della ricerca dell’Università di Sassari, indicando gli aspetti finanziari, i principali settori interessati ed alcune delle linee di sviluppo possibili per gli anni successivi, alla luce degli obiettivi che l’Ateneo si era proposto. Con la conferenza di oggi tenteremo di entrare ancora di più all’interno di una problematica quanto mai complessa ed articolata, cercando di mettere in luce non solo gli aspetti quantitativi, ma soprattutto i grandi temi, i problemi, le prospettive della ricerca che si svolge nei Dipartimenti, negli Istituti, nei Centri interdipartimentali dell’Università di Sassari. Abbiamo presentato questa mattina il bilancio dell’attività dei primi 44 assegnisti di ricerca, assunti a partire dal dicembre 1998, che si avviano ad una verifica biennale: i poster che sono esposti in questo complesso didattico tendono a presentare i principali risultati conseguiti nei diversi settori della ricerca sperimentale e di base. Il volume che presentiamo questo pomeriggio contiene invece un primo bilancio dell’attività di ricerca svolta nel corso del 1999 dai Dipartimenti, dagli Istituti, dai Centri interdipartimentali dell’Università di Sassari. Il risultato raggiunto con questo primo censimento va certamente al di là delle nostre speranze: possiamo presentare le relazioni dei 19 Dipartimenti, di 15 Istituti, di 6 Centri interdipartimentali, che hanno aderito all’iniziativa e che rappresentano la quasi totalità delle strutture coinvolte. Abbiamo ora a disposizione, veramente in tempo reale, uno strumento prezioso che fornirà materia di riflessione per i nostri colleghi, per il Nucleo di valutazione, per le altre Università, perché si è voluta focalizzare l’attenzione sui grandi temi di ricerca dell’Ateneo, sui principali risultati raggiunti dalla ricerca scientifica, sugli aspetti di originalità e di innovazione, sulla cooperazione internazionale, sulle collaborazioni con gli Enti locali, con il mondo delle imprese e con i consorzi, sull’attività connessa (convegni, conferenze, seminari, didattica). Vengono presentati dati aggiornatissimi sulle attrezzature utilizzate, sui laboratori, sui finanziamenti ottenuti, sulle prestazioni in conto terzi, - 383 - sui residui non spesi al 31 dicembre 1999, sulla produzione scientifica (articoli ed altre pubblicazioni), sul personale impiegato nella ricerca. Del resto, un lusinghiero successo ha avuto anche la nuova anagrafe informatizzata di Ateneo, curata dal delegato prof. Antonello Mattone, che ha superato al momento le 390 adesioni e che tra breve sarà presentata al pubblico in volume ed in CD-Rom. Le pagine di questo volume sono piene di dati, di informazioni, di risultati, ottenuti grazie all’impegno dei nostri ricercatori, docenti, tecnici laureati (che tra breve potranno partecipare ai concorsi riservati per l’ingresso nella categoria dei docenti), assegnisti, dottorandi, altro personale tecnico-amministrativo; ma anche di proposte e di suggerimenti che intendiamo raccogliere. I grandi temi di ricerca del nostro Ateneo sono difficilmente sintetizzabili, dall’ambiente all’agro-alimentare, dalla sanità ai settori più avanzati della ricerca umanistica, sia di base che applicata, con un’articolazione quanto mai ampia e differenziata. Il Rettore nella Presentazione di questo volume ha ritenuto di elencare alcune grandi categorie: ad esempio la biodiversità (in ambito vegetale, animale, umano); la lotta biologica (in ambito agrario); le tecnologie per la coltivazione delle specie erbacee ed arboree; gli ecosistemi naturali; le biotecnologie microbiche per la produzione degli alimenti; l’agrometereologia; le biotecnologie applicate alla riproduzione animale oppure alla patogenesi delle malattie infettive; gli alimenti di origine animale; la farmacologia comparata, in ambito veterinario e non solo; i temi relativi alla genetica delle popolazione umana e animale; l’epidemiologia molecolare dei tumori; la fisiopatologia medica; le neuroscienze; l’acquacoltura; l’alimentazione; l’energia rinnovabile e pulita; i nuovi materiali e le nuove applicazioni tecnologiche; i beni culturali, in rapporto alla Sardegna ed al Mediterraneo, con attenzione particolare per il Maghreb; l’informatica applicata alle scienze umane e sociali; la metodologia della formazione e dell’informazione; la geografia ambientale; il diritto e l’economia dei sistemi produttivi; la linguistica. Credo che oggi conosciamo meglio l’attività di ricerca che si svolge nei nostri Dipartimenti, nei nostri Istituti, nei nostri Centri interdipartimentali, nei nostri laboratori e che è documentata attraverso le pubblicazioni, i convegni, le manifestazioni esterne, la stessa attività didattica che coinvolge i nostri studenti. Il mosaico che viene rappresentato in queste pagine dimostra la vitalità della ricerca universitaria, che sempre più riesce a confrontarsi con l’esterno e che si mette al servizio del territorio. In queste pagine non c’è solo un bilancio dell’attività svolta, ma soprattutto - 384 - sono tracciate le linee della possibile evoluzione futura: le speranze, i progetti, le richieste di nuove attrezzature e di nuovo personale, la rete di contatti che si intendono avviare con la comunità scientifica internazionale, i nuovi laboratori. E’ sottolineata l’esigenza di rispondere alla sfida dei tempi nuovi, di rompere l’isolamento della Sardegna, di scoprire che l’insularità può diventare una risorsa, nel momento in cui l’isola si avvia verso un processo di modernizzazione fondato su condizioni nuove e positive quale quella della smaterializzazione dello sviluppo. Nel recente incontro presso l’Assessorato Regionale alla programmazione, l’Assessore Pietro Pittalis ha indicato le linee tracciate dall’Amministrazione Regionale per far diventare la Sardegna l’isola della ricerca, il luogo fisico dove si possono localizzare laboratori, centri di ricerca, istituti, per concorrere ad un processo straordinariamente rapido che ci porterà in una New Economy, fondata sulle tecnologie più avanzate ma radicata sulla identità, sulla nostra storia e sulla nostra cultura: gli esempi di Tiscali o di Andala sono troppo scontati per essere discussi in questa sede, ma rendono bene l’incontro tra il radicamento di una cultura antica e l’innovazione, di cui Renato Soru è un poco il simbolo: del resto al recente vertice di Lisbona la Sardegna è stata indicata come una delle regioni con maggiore attività nel settore delle nuove tecnologie. In questo quadro il ruolo dell’Università, nel campo della formazione così come della ricerca, è essenziale per guidare un processo che trasformerà profondamente la società isolana, nelle sue connessioni con il Paese e con il Mediterraneo. Il Consiglio Regionale discute in queste settimane la legge regionale sulla ricerca scientifica applicata, sul’innovazione e sul trasferimento tecnologico alle imprese ed affronta problemi che debbono essere condivisi dal mondo accademico, se si vuole evitare che i grandi poli del Parco scientifico e tecnologico regionale, il c.d. Polaris, gli Enti regionali dal Consorzio 21 al CRS4, le nuove reti, le grandi iniziative industriali finiscano per operare come cattedrali nel deserto, completamente sradicate dalla realtà isolana. In prospettiva il futuro del Parco scientifico e tecnologico regionale dovrebbe svilupparsi su quattro distretti: - informatica-elettronica-multimediale: Partner Atlantis della SARAS (Parco tecnologico di Pula) - biotecnologie applicate all’industria ed alla medicina (Porto Conte ricerche) - ambiente ed energia - servizi avanzati. Certo preoccupano alcuni risvolti recenti, come l’abbandono della società italo-francese St microelectronic, leader in Europa nella produzione di microchip, - 385 - le dimissioni del premio Nobel Carlo Rubbia dal CRS4, le diverse opinioni che si manifestano all’interno del Consiglio regionale sulla presenza di centri di ricerca nel Nord Sardegna e nel Nuorese; il numero stesso degli occupati, che a livello regionale non supera le 228 unità a tempo pieno. Preoccupa poi la dimensione finanziaria dell’intervento regionale e nazionale a favore della ricerca: il Sottosegretario alla ricerca on.le Cuffàro in occasione della Conferenza dei Rettori di giovedì scorso ha rilevato l’assoluta inadeguatezza dei fondi destinati alla ricerca nel nostro paese, pari ad 1.3% del PIL, con un numero di ricercatori di appena 76000 unità, cioè pari alla metà delle risorse umane e finanziari e di quella degli altri paesi europei; e ciò mentre il contributo dei privati nella copertura degli investimenti della ricerca è di appena il 53%. Questa situazione determina la fuga dei “cervelli” dalla Sardegna e dall’Italia verso l’estero: si comprende la proposta del prof. Rubbia di portare almeno al 3% sul PIL gli investimenti nel settore della ricerca. Lo stesso sottosegretario ha annunciato che esiste in Italia la esigenza di destinare alla ricerca ulteriori 8000 miliardi sul bilancio 2000 e che si dovrebbe pensare all’assunzione di almeno150.000 ricercatori, dati che sono apparsi alla CRUI assolutamente spropositati, anche perché la crescita del settore deve avvenire con continuità e senza salti, per evitare veri e propri disastri: esiste l’esigenza di connettere le attività formative con quelle professionali, ed in particolare esiste un imbuto, quello del numero dei dottori di ricerca che ogni anno si producono nel nostro paese, non più di 5000, che deve essere tenuto presente per evitare equivoci. In Sardegna la situazione è ancora più critica perché la spesa per Ricerca e Sviluppo non supera lo 0,6% del PIL, valore che è tra i più bassi anche nel Mezzogiorno. Per restare alla Regione Sarda i fondi stanziati attraverso i programmi della L. 268/74 (Piano di rinascita) e con le risorse del programma operativo 94-99 sono stati i seguenti: - Protocollo d’intesa con le Università (anni 80): 18 miliardi - infrastrutture parco scientifico e tecnologico in corso 100 miliardi - avvio primi progetti di ricerca delle società consortili 110 miliardi - servizi innovativi alle imprese tramite il Consorzio 21: 40 miliardi - 400 contratti di ricerca per giovani laureati 30 miliardi - programma PIC-PMI del Consorzio 21 10 miliardi. Non c’è chi non si renda conto che il numero degli assunti a tempo pieno non giustifica completamente gli enormi investimenti in materia edilizia ed - 386 - infrastrutturale specie nel polo di Pula e rende prudenti sui risultati ottenuti in materia di abbattimento dell’altissimo tasso di disoccupazione in Sardegna. Eppure il trasferimento di conoscenze al territorio e le azioni per favorire la cooperazione con le imprese possono da sole giustificare un impegno in un settore che non si regge senza le forze che operano all’interno dei laboratori universitari. La nuova giunta regionale insiste sulla conoscenza quale propulsore della crescita economica e dello sviluppo sociale e sulla promozione del capitale umano in particolare in alcuni settori: le biotecnologie applicate alla medicina, all’agroalimentare e agroindustria e all’ambiente, l’informatica delle comunicazioni e dell’elettronica, settori che costituiscono aree di punta dell’economia mondiale. L’Assessore alla programmazione on.le Pittalis ha recentemente sottolineato alcune prospettive che intende seguire nel delineare le linee del Programma operativo europeo 2000-6: - l’esigenza di puntare su settori ecocompatibili - la necessità, considerata l’insularità, di favorire produzioni ad alto valore aggiunto ed a basso costo di trasporto - l’esistenza di competenze scientifiche affermate e riconosciute a livello mondiale - la presenza, parallela, di competenze didattiche tali da permettere la qualificazione delle risorse umane in questi settori - la nascita recente ma molto promettente di iniziative imprenditoriali in questi campi, strettamente collegate alla ricerca universitaria ed ai centri di ricerca. Il quadro di riferimento, all’interno del quale operano le due Università isolane, è in continua evoluzione e non sempre gli Atenei sono stati in grado di rispondere pienamente alle richieste del mercato ed ad operare efficacemente a favore di quel processo di modernizzazione dell’isola, che non può prescindere dall’identità antica della Sardegna. Con lo strumento delle Conferenze di Ateneo abbiamo cercato di raccogliere osservazioni, proposte, progetti, con l’esigenza di riorganizzare il settore, sia a livello amministrativo che operativo e politico, di intensificare l’attività promozionale e di migliorare l’informazione sulle fonti di finanziamento per la ricerca scientifica, con particolare riferimento alla normativa internazionale ed all’opportunità di perseguire nuovi canali di finanziamento: il decreto rettorale del 23 giugno 1998 ripetutamente aggiornato fino al dicembre 1999 aveva affidato ad un gruppo - 387 - di colleghi ed a me stesso il coordinamento di una decina di commissioni che hanno lavorato positivamente nel corso dell’ultimo anno, finora fruttuosamente impegnate a dare leggibilità alle informazioni, assicurare la massima trasparenza e definire un sistema capace di fornire una prima verifica dei risultati ed hanno consentito di presentare oggi un rendiconto certamente più meditato e più consapevole. Voglio ricordare almeno i coordinatori dei singoli settori della ricerca, che sono stati affiancati da funzionari della struttura ammnistrativa: - Mario Da Passano per la ricerca intrauniversitaria (con Luisa Coda e Gerard Pinna) - Maurizio Taddei per i cofinanziamenti interuniversitari MURST (con Eusebo Tolu, Andrea Franco, Giuseppina Fois) - Giovanni Lobrano per la L.R. 26/96 e la promozione della ricerca con finanziamenti RAS e di Enti e Istituzioni locali (escluso il settore Sanità) con Giuseppe Doneddu, Pietro Luciano, Walter Pinna - Giuseppe Delitala per il settore Sanità (con Angelo Cosseddu, Francesco Feo, Pierluigi Fiori, Flavia Franconi, Gino Serra, Marco Pittau) - Piero Cappuccinelli per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e per l’integrazione con le iniziative di ICU, ICM, CONICS, Istituto di Studi e programmi per il Mediterraneo e altre organizzazioni non governative, Associazione Studi Sociali latino-americani ecc. (con Gianfranco Marras, Salvatore Caredda, Giuseppe Contu, Paolo Puddinu, Antonio Fadda, Alberto Merler, Mario Atzori, Antonietta Mazzette, Roberta Del Giudice, Marco Pittau) - Vittorio Anania per i cofinanziamenti UE per l’alta formazione (con Andrea Montella, Antonio Pazzona, Anna Maria Piredda) - Serafino Gladiali per la promozione della ricerca in ambito UE e consorzi interuniversitari per lo sviluppo delle attività internazionali (con Luciano Cicu, Maria Giuseppina Gallisai, Ennio Sanna) - Michele Gutierrez per i finanziamenti UE sul V programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico - Bruno Masala per il cofinanziamento UE INTERREG III - Giovanni Minghetti per la politica dei consorzi di ricerca in ambito territoriale regionale e nazionale (con Mario Agabbio, Pietro Cappuccinelli, Andrea Franco, Pietro Melis, Maria Giuseppina Gallisai) - Antonello Mattone per l’anagrafe della ricerca (con Gerard Pinna, Eugenia Tognotti, Guido Nurra e Tonio Gavino Falchi). - 388 - A parte le periodiche riunioni delle singole commissioni di settore, richiamerò almeno alcune iniziative promosse nel corso dell’ultimo anno, alle quali siamo stati presenti: - Convegno internazionale sulla valutazione della ricerca Roma 4 febbraio 2000: Rina Sedda - Incontri periodici dei delegati rettorali per la valutazione: 5 aprile 2000: dott.ssa Cristina Oggianu - 26 maggio 2000: Investire in ricerca e formazione: non solo finanziamenti comunitari V programma quadro Unione Europea e NATO-IAEA, con la partecipazione del prof. Aldo Rossi direttore del CISAI e Lorenzo Calabi presidente del Consorzio Tyrrhenum. - I funzionari dell’Ufficio ricerca ed i diversi delegati hanno seguito una serie di incontri, seminari e convegni per definire gli aspetti legati alla valutazione della ricerca, alla presentazione delle richieste di finanziamento in campo regionale, nazionale ed europeo: - Padova 27 ottobre 1999 Seminario su Esperienze e opportunità della valutazione della produttività scientifica (Nurra). Mi consentirete perciò di ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per preparare questa Conferenza ed in particolare il dott. Giovannino Sircana, ed il dott. Guido Nurra, i dirigenti, il personale dell’Ufficio Ricerca, della Ragioneria, dell’Ufficio Relazioni Internazionali, del Settore Affari Generali, delle Scuole di specializzazione, del Centro Elaborazione Dati, del Centro Informatico Scientifico Didattico e dell’Economato. Ho potuto infine consultare la relazione per l’anno 1998 redatta dal Nucleo di valutazione interna, redatta ai sensi della legge 370/ 1999, che mi è stata gentilmente messa a disposizione ancora in bozze dal prof. Luigi Golzio: ho notato che quest’anno non è stato possibile raccogliere elementi relativi ai prodotti per la ricerca ed in particolare il numero dei volumi e degli articoli per docente per due distinti motivi: - oltre l’80% delle schede trasmesse ai ricercatori non sono state restituite compilate; - a livello nazionale non è stato anche chiuso il dibattito sui metodi della valutazione della produzione scientifica. I modelli finora proposti non si sono rivelati completamente adeguati a rilevare le realtà molteplici dell’universo-ricerca perché troppo semplicistici o troppo farraginosi. In futuro è però certo che i risultati della ricerca saranno utilizzati per ripartire la quota di riequilibrio - 389 - spettante agli Atenei, per cui è assolutamente urgente un adeguamento anche culturale. Il nucleo di valutazione lamenta inoltre la difficoltà a trattare i dati di bilancio fino al 1999, perché il sistema precedente non rispondeva a minime esigenze informative. La prossima nascita dell’Ufficio bilancio dell’Ateneo, l’adozione a partire dallo scorso I gennaio del sistema di contabilità integrata del CINECA per Dipartimenti e Ragioneria centrale, gli approfondimenti sul servizio di cassa attualmente in corso con il Banco di Sardegna, la pubblicazione dell’anagrafe degli ultimi 4 anni, le osservazioni del Nucleo di valutazione consentiranno di portare avanti profonde innovazioni sul piano tecnico, a proposito dei collegamenti telematici; sul piano delle procedure; verso una progressiva razionalizzazione, tanto più urgente dopo che il decentramento e la nascita di oltre 40 nuovi centri di spesa ha privato l’amministrazione di una visione unitaria dei problemi ed ha spesso lasciato competenze residuali. Del resto i delegati per la ricerca hanno ripetutamente segnalato difficoltà di comunicazione con la struttura e la necessità di definire un percorso formale per la trasmissione di atti e di pareri alle commissioni, anche attraverso un regolamento che definisca un itinerario standard per le proposte da portare al Consiglio d’Amministrazione, al quale tutti dovranno attenersi. Nel programma elettorale il Rettore aveva indicato il settore della ricerca come uno dei campi qualificanti per il triennio in corso, un settore nel quale l’Università dovrà compiere ogni sforzo per adeguarsi agli standards qualitativi che, nelle differenti aree, nel campo umanistico e sperimentale, caratterizzano oggi il settore della ricerca di base e di quella finalizzata”. Tali concetti sono stati ripresi e commentati nella relazione allegata ai bilanci di previsione per il 1999 ed il 2000: in particolare, con la nascita dell’EURO e con l’ingresso nell’Unione monetaria europea, appare essenziale un allargamento di orizzonti, che ci consenta veramente di misurarci su un piano internazionale, soprattutto nel settore della ricerca pura e della ricerca applicata, dell’innovazione, dell’adozione di nuove metodologie: si rende necessario procedere con nuovi metodi di valutazione della ricerca, di validazione e certificazione dei risultati, di verifica, affidata alle commissioni che assegnano i finanziamenti, ma anche al nucleo di valutazione e ad organismi appositi. Il prof. Maida scriveva che “superando i tradizionali confini entro cui in gran parte l’Università italiana si è mossa, occorre che subentri l’aspirazione ad - 390 - una dimensione di respiro internazionale. La libera circolazione europea, la possibilità di attingere ad ingenti finanziamenti internazionali, le opportunità di collegamenti con gruppi di ricerca avanzati nei vari Paesi del mondo, gli strumenti normativi per la costituzione di intensi rapporti di cooperazione, la possibilità di realizzare strutture centralizzate in cui allocare grandi attrezzature scientifiche ed un importante patrimonio di consultazione, consentono infatti di pensare ad una politica pluriennale di rilancio dell’Ateneo nel settore della ricerca”. 12345- Gli obiettivi individuati, che intendiamo ancora riproporre, sono cinque: allargamento delle fonti di finanziamento; inserimento delle strutture dell’Università entro ampi circuiti di ricerca locali ed internazionali particolare attenzione per la Società consortile Porto Conte ricerche Realizzazione di centri di ricerca avanzata Formazione dei ricercatori, con particolare attenzione per la nascita di nuovi dottorati di ricerca. Molti mesi sono trascorsi e, volgendoci ora a guardare indietro, credo che possiamo essere soddisfatti della strada percorsa e dei risultati raggiunti che cercheremo di sintetizzare rapidamente prima del dibattito. Prima di passare ad un esame più dettagliato degli obiettivi, si rende necessario tracciare un bilancio dell’attività di ricerca dell’ateneo, presentando rapidamente i dati finanziari, che per il periodo 1994-1999 vedono finanziamenti crescenti che superano nettamente ormai i 12 miliardi per anno al netto delle prestazioni in conto terzi, più precisamente 9433 milioni per i Dipartimenti e 3112 milioni per gli Istituti: le punte sono quelle del Dipartimento di chimica con 1887 milioni di entrate per la ricerca nel 1999, di scienze biomediche con 1291 milioni, di Economia e sistemi arborei con 1132 milioni, di scienze ambientali agrarie per 883 milioni, di Matematica e fisica per 740 milioni, di scienze zooteniche per 670 milioni, di botanica per 554 milioni. Il nucleo di valutazione calcola, sulla base delle sole riscossioni effettuate dai centri di spesa, che i finanziamenti per la ricerca siano passati dai 21 milioni pro capite del 1995 ai 24 milioni del 1998, restando stabili se si escludono le prestazioni in conto terzi che alla luce dei dati che oggi potrò commentare per la prima - 391 - volta risultano assolutamente sotto-stimati, pari a 5 milioni per ciascuno dei 579 docenti (per un totale di circa 3 miliardi; potremo viceversa arrivare ad oltre 9 miliardi nell’ultimo anno). Conosciamo i motivi delle difficoltà incontrate dal nucleo di valutazione: - assenza di uno schema di bilancio unico per tutti i centri di spesa; - arbitrarietà della riclassificazione del bilancio di cassa; - le entrate sono classificate per origine (ente erogatore) e non per destinazione (ricerca); - assenza di indicazioni uniche sulle modalità di definizione dei bilanci dei centri di spesa; - presenza di fondi atipici non classificabili esattamente; - prestazioni a pagamento non tutte da riferire alla ricerca scientifica; - presenza di tre tipologie di Istituto (27 con gestione contabile centralizzata ancora nel 1998, 2 aggregati alle facoltà, senza un preciso riferimento regolamentari, 2 aggregati un centro di spesa); - assenza di conto consuntivo per gli Istituti ad esaurimento; - commistione tra voci della ricerca (Istituti) e della didattica (Facoltà) per unità eterogenee aggregate insieme; - pluralità di unità organizzative differenti tra loro. Particolarmente consistenti sono stati gli interventi diretti a carico del bilancio dell’Università e rappresentano almeno 1/4 dell’intera dotazione della ricerca, con riferimento agli interventi cofinanziati, al 60% ed al nuovo strumento relativo ai giovani ricercatori. Del resto l’Amministrazione ha giudicato positivi, anche in relazione al nuovo calcolo della quota di riequibrio del Fondo ordinario trasferito dal MURST, tutti gli investimenti nel settore della ricerca, che ha inteso sostenere e possibilmente incrementare. La ricerca rappresenta oggi uno dei punti di forza dell’Ateneo per le ragioni che vengono sintetizzate dal Nucleo di valutazione: - consistenza degli investimenti, che pure crescono solo del 2,4% tra il 1997 ed il 1998 (ma il dato appare sottostimato) - quota docenti dell’area scientifica 71,33% - quota di docenti afferenti ai dipartimenti 63% - il processo di dipartimentalizzazione in corso: il Nucleo sottolinea la superiorità organizzativa dei Dipartimenti, che raccolgono oltre il 67% dei fondi per la ricerca. - autosufficienza nell’acquisizione delle risorse per la ricerca, che nel quadriennio è incrementata di 3 punti percentuali. Si debbono aggiungere poi le dotazioni per i Dipartimenti e per le Biblioteche, tutte a carico del bilancio dell’Ateneo. Più precisamente occorre rilevare che già in sede di bilancio 1999 sono stati notevolmente incrementati i contributi dell’Università per la dotazione ordinaria dei Dipartimenti e degli Istituti, ma anche per la dotazione acquisto libri delle biblioteche, cifre che sono state confermate nel bilancio 2000, anche a seguito di ripetuti interventi di assestamento. Il dato interessa sicuramente in parte anche la ricerca. BIBLIOTECHE FACOLTA’ DIPARTIMENTI 1995 1996 1997 1998 1999 2000 450 milioni 600 milioni 650 milioni 720 milioni 650 milioni 600 milioni (7 biblioteche) 280 milioni per i 3 Dipartimenti 450 milioni per i 9 Dipartimenti 570 milioni per i 13 Dipartimenti 750 milioni per i 18 Dipartimenti. 750 milioni per i 19 Dipartimenti 800 milioni per i 20 Dipartimenti Si debbono aggiungere 2.155 milioni di dotazione per gli stessi Dipartimenti. Per fare un esempio, la Biblioteca interfacoltà Pigliaru che nel 99 aveva avuto una assegnazione di 212 milioni ed un contributo studenti di 331 milioni, ha avuto nel 2000 un’assegnazione provvisoria di 134 milioni e riceverà un’integrazione in corso d’anno. Le somme non spese nell’anno scorso da parte della stessa biblioteca superavano i 253 milioni. Ancora a titolo di esempio, tra i Dipartimenti, nel 2000 il Dipartimento giuridico ha ottenuto una dotazione di 196 milioni e fondi per acquisto libri pari a 157 milioni: si tratta di cifre molto consistenti, se confrontate ad esempio con quelle di altre biblioteche operanti nella città di Sassari, la stessa Biblioteca Universitaria o la Bilioteca comunale. La dipartimentalizzazione dell’Università di Sassari negli ultimi anni è divenuta molto rapida ed ai 3 dipartimenti nati 13 anni fa, si sono aggiunti 4 Dipartimenti nel 1992, 2 nel 1994, 4 nel 1997, 5 nel 1998, uno nel 1999, ed uno nel 2000, - 393 - con un totale di 410 docenti sui 604 dell’intero Ateneo e con una dotazione di 2155 milioni più 800 per le biblioteche, cui debbono aggiungersi le dotazioni per gli Istituti per oltre 2 miliardi e per le altre biblioteche per oltre 600 milioni. Il processo avviato è irreversibile e il ripensamento in corso sul numero dei centri di spesa autonomi (10 dei quali fanno capo alle Facoltà) lascia intravedere a brevissima scadenza il perfezionamento di un processo di dipartimentalizzazione che non possiamo che vedere con viva speranza e seguire con favore. Non va dimenticato che la commissione presieduta da Cecchino Sini ha recentemente concluso i suoi lavori varando il regolamento per il nuovo sistema bibliotecario di Ateneo che è stato discusso in occasione della conferenza di settore dell’8 luglio scorso: l’obiettivo è quello di una riduzione del numero delle biblioteche, di un progressivo accorpamento per poli e di una cooperazione interbibliotecaria, di un miglioramento dell’offerta dei servizi di informazione e di documentazione dell’Ateneo a favore degli utenti ed in particolare degli studenti, di un ampliamento dell’orario di apertura, della nascita del nuovo catalogo collettivo di ateneo, fondato sull’adozione di un sofware di nuova generazione, l’Aleph. Vengono fissati i requisiti minimi per le singole biblioteche: locali idonei, cataloghi del materiale posseduto, personale, regolamento, servizi di lettura, apertura agli utenti per almeno 30 ore settimanali. Trasferimenti a favore di Dipartimenti e dei Centri autonomi di spesa: - 1996 6 miliardi - 1997 9 miliardi - 1998 27 miliardi - 1999 22,5 miliardi I progetti intrauniversitari (60%) Debbo intanto giustificare l’assenza del prof. Mario Da Passano, Presidente della Commissione. Non adeguandosi alla linea oggi prevalente nelle Università italiane, che va in direzione di una contrazione degli investimenti nel settore, l’Ateneo ha garantito anche per l’anno 2000 un finanziamento di quasi 2 miliardi e mezzo per le ricerche intrauniversitarie dell’ex 60%; il Senato Accademico ed il Consiglio di amministrazione hanno inteso confermare, con uno sforzo veramente significativo, il - 394 - sostegno per la ricerca applicata ed anche per la ricerca pura, particolarmente di area umanistica, passata ad un coefficiente leggermente più elevato. In Commissione ricerca è però emersa recentemente la necessità di rivedere i criteri di assegnazione, favorendo l’adozione di criteri più omogenei da parte delle commissioni di Dipartimento e dei diversi Centri di spesa, promuovendo un sistema di valutazione dei progetti e la verifica della produzione scientifica. E’ stata consentita una più ampia utilizzazione delle ricerche ex 60% ai fini del cofinanziamento nazionale, anticipando la scadenza delle domande al 15 gennaio. Riteniamo che allo sforzo finanziario dell’Amministrazione debba sempre più accompagnarsi una crescente trasparenza nell’assegnazione e nella gestione dei finanziamenti. Si sta lavorando con il CINECA per una nuova modulistica informatizzata e si sono ridotti i tempi di rendicontazione dell’ex 60%, relativa quest’anno all’ultimo triennio, con la denuncia delle giacenze non utilizzate presso i diversi Dipartimenti. Nel periodo in esame l’andamento dei finanziamenti è articolato come segue: 1994 1995 1996 1997 1874 milioni per nr. 307 progetti 1.860 milioni nr. 345 progetti 2.250 milioni nr. 347 progetti 2.450 milioni nr. 385 progetti, più un teorico miliardo destinato al cofinanziamento, di cui solo 355 milioni effettivamente utilizzati. 1998 2.700 milioni per 351 progetti (ma si deve aggiungere il miliardo del cofinanziamento di ricerche nazionali). 1999 2450 milioni per 376 progetti 2000 2450 milioni (239 milioni Dipartimento Chimica; oltre 100 milioni: Scienze biomediche, 160; Scienze Giuridiche, 135; Biologia Animale 132; Scienze del farmaco 128; D.S. specialità microchirurgiche, 115; Farmaco-chimico, 106; D.S. Medicina special.) Nel totale: 13.584 milioni. - 395 - FINANZIAMENTI RICERCA SCIENTIFICA – EX QUOTA 60% ANNO Finanziamenti 1997 1998 2.450.000.000 2.700.000.000 1999 2000 2.450.000.000 2.450.000.000 Totale 10.050.000.000 4.0 00 3.5 00 F IN A N ZIA M EN TI EX -Q U O TA 60% A N N I 1997 - 1998 - 1999 - 2000 3.0 00 2.5 00 2.0 00 1.5 00 1.0 00 5 00 0 Anno 1997 A nn o 1 9 9 8 Anno 1999 Anno 2000 Le quote unitarie per singolo ricercatore che vanno divise per la metà per i ricercatori e gli assistenti e moltiplicate per 2, per 3 o per 5 per le singole aree disciplinari, si sono ridotte ma non nell’ultimo anno, a causa delle recenti assunzioni di professori: 1998 £. 1.867.865 (1445 quote parametriche, per 574 docenti) 1999 £. 1.558.000 (1570 quote parametriche, per 610 docenti) 2000 £. 1.565.500 (1565 quote parametriche, per 604 docenti) - 396 - coefficente 2 coefficente 3 coefficiente 5 (Settori da L06C a Q06B) (Settori da F04A a L03B) (settori da A01C a E11B e V30A/B) 4.696.500 2.348.250 7.827.500 3.913.750 P.O. e P.A. 3.131.000 Ricercatori 1.565.500 Di fatto, le assegnazioni individuali sono state molto più alte, perché circa il 20% dei docenti non presenta la domanda oppure perché molti ricercatori sono associati un una stesso gruppo di ricerca e soprattutto perché le commissioni di Dipartimento quasi mai hanno ripartito le somme penalizzando i Ricercatori. Le cifre assegnate continuano però ad essere molto basse e si impone un ripensamento, per evitare finanziamenti a pioggia e per garantire che l’investimento sia stato effettivamente produttivo: lo strumento dell’anagrafe della ricerca nella sua nuova configurazione consentirà certamente una valutazione dei risultati per il precedente triennio. In ogni caso l’impegno finanziario dell’Ateneo è evidente, con una scelta di politica a favore della ricerca che è stata impostata dalla precedente amministrazione e che il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione hanno inteso confermare, con uno sforzo significativo, che non potrà non avere riflessi positivi anche in sede di trasferimento del budget ministeriale, con una correzione dell’andamento negativo della quota di riequilibrio, calcolata anche sulla base degli investimenti indirizzati verso la ricerca scientifica. Alcune dei problemi segnalati dalla commissione sono stati risolti: - anticipo dei tempi di presentazione delle domande (quest’anno al 15 gennaio) e conseguentemente delle assegnazioni e dei trasferimenti ai Dipartimenti ed ai Centri di spesa: ciò anche al fine di poter disporre di risorse certe da utilizzare per il cofinanziamento di ricerche nazionali; - eliminazione delle Commissioni di Facoltà ed accentramento sui Dipartimenti e Centri di spesa autonomi; - superamento dell’attuale ritardo nella rendicontazione a consuntivo, arrivata solo fino al 1994: è stato possibile recuperare due anni, portando da 5 a 3 il periodo di utilizzo dei fondi; - Occorre però ancora affrontare i seguenti problemi: modulistica ancora inadeguata; eventuale eliminazione delle richiese cartacee, verso collegamenti telematici via Internet; - 397 - - approvazione di un regolamento per la ripartizione dei fondi, con una verifica qualitativa delle proposte e dei risultati della ricerca; - assegnazioni da effettuare esclusivamente sulle domande effettivamente presentate e non sulla pianta organica, con una verifica sui consuntivi presentati all’Ufficio ricerca; - eliminazione di una duplicazione dei dati: anagrafe delle ricerche e consuntivi 60%. - disponibilità ad esibire le pubblicazioni scientifiche per una verifica dei rendiconti; - verifica dei residui ultraquinquennali depositati presso i Dipartimenti ed i Centri di spesa autonomi, al fine di velocizzare la spesa e gli investimenti. Del resto più volte in sede di relazione sul conto consuntivo, i Revisori dei conti hanno evidenziato il ritardo nella spesa: si può calcolare che anno per anno non si è in grado di spendere neppure la metà delle somme assegnate per l’esercizio interessato. Si sono realizzate economie consistenti, che rendono irrealizzabili i programmi di ricerca originariamente previsti. Si intende inoltre proporre una diversa più motivata valutazione dei progetti di ricerca da parte delle commissioni di Dipartimento o di Facoltà ed una rendicontazione più tempestiva e realistica. Al momento si assiste per il 60% ad assegnazioni paritarie o fissate soltanto sulla base dell’appartenenza dei ricercatori alle diverse fasce di ruolo, spesso senza la minima attenzione per l’utilità della ricerca, in termini di innovazione, di originalità, di apporto scientifico, di ricaduta, di qualità. Il Senato Accademico ha comunque deliberato di aumentare i parametri per la ricerca umanistica da 1,7 a 2 (Comitati CUN 8-10), mantenendo i parametri originari della ricerca in ambito scientifico, 3 per i Comitati 6-7 e 5 per i Comitati 1-5. Sono pervenute numerose osservazioni da parte degli Istituti e dei Dipartimenti in merito ad una più profonda riforma del sistema di attribuzione dei finanziamenti: il prof. Aldo Carcassi, direttore del Dipartimento-struttura Clinica Medica e Patologia speciale medica ha lamentato la distribuzione “a pioggia” dei finanziamenti con criteri quantitativi e non qualitativi e, anche al fine di una più equa distribuzione delle risorse, ha suggerito di privilegiare in futuro la produttività scientifica qualificata, che dovrebbe essere prerogativa dell’attività universitaria, evitando di appattire tutti i finanziamenti verso il basso. Il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione hanno fatto propria tale raccomandazione. Per gli altri finanziamenti, rinviando agli interventi dei colleghi, mi limiterò ad osservare che l’ateneo ha destinato quest’anno per la seconda volta ben 200 - 398 - milioni per finanziare le ricerche di giovani ricercatori, dottorandi, dottori di ricerca e titolari di assegni di ricerca, di età inferiore a 35 anni, con un ulteriore intervento ministeriale di 180 milioni, pari all’8% delle assegnazioni ottenute dall’Ateneo per le ricerche cofinanziate di rilevanza nazionale. E’ stato redatto dalla Commissione Taddei l’apposito regolamento, che fissa le norme generali ed un tetto massimo di 20 milioni per singola ricerca, cifra che alla CRUI è sembrata eccessiva. Del resto la media delle assegnazioni fin qui effettuate non supera i 5 milioni. Le due commissioni, una per l’area umanistica, che gestisce 113 milioni, e l’altra per l’area scientifica, che gestisce 329 milioni, sono attualmente al lavoro per esaminare le 65 domande pervenute, 35 per i comitati 1-9 e 27 per i comitati 10-14 (216 + 113 milioni). Progetti di Ricerca condotti da Giovani Ricercatori Area Scientifica (01 - 09) Anno Richieste Finanziamento Progetti Finanziati Importo Disponibile Importo Assegnato 1999 32 30 212.063.150 212.063.080 2000 35 32 210.600.000 194.000.000 Area Scientifica (10 - 14) Anno Richieste Finanziamento Progetti Finanziati Importo Disponibile Importo Assegnato 1999 32 30 114.187.850 90.000.000 2000 35 27 113.400.000 113.000.000 Con la riforma dei dottorati di ricerca prevista dalla legge 3 luglio 1998 n. 210 e dal Regolamento 20 luglio 1999 si è verificata una verifica dei singoli progetti ed una riduzione del numero dei dottorati, passati dai 21 del XIV ciclo tutti di area scientifica con 143 iscritti ai 18 dottorati del XV ciclo. Sono state assegnate borse per n. 47 interni per un totale di 73 posti; le borse esterne per dottorati con altra sede amministrativa sono n. 14 con una spesa pari a quasi un miliardo di lire, con convenzioni con le Università di Torino (2), Genova (2), Brescia, Milano - 399 - Cattolica, Venezia, Bologna, Ferrara, Pisa (2), Bari, Messina (2). I temi sono anche i grandi temi di ricerca dell’Ateneo: - Agrometereologia ed ecofisiologia dei sistemi agrari e forestali (Economia e sistemi arborei) - Analisi e gestione degli ecosistemi naturali (Botanica) - Individuazione, valorizzazione e gestione di specie vegetali per l’ambiente mediterraneo (Scienze agronomiche) - Biotecnologie microbiche (Scienze ambientali) - Biochimica, biologia e biotecnologie molecolari (Scienze Fisiologiche) - Scienze chimiche (chimica) - Produzione e igiene degli alimenti di origine animale (Biologia animale) - Fisiologia della riproduzione animale (Biologia animale) - Farmacologia e tossicologia comparata di xenobiotici (Biologia animale) - Epidemiologia molecolare dei tumori (Scienze biomediche) - Fisiopatologia medica (DS Clinica medica-patologia medica) - Neuroscienze (Farmacologia, Ginecologia, Ostetricia) - Diritto ed economia dei sistemi produttivi (Scienze giuridiche) - Geografia ambientale (Geografia) - Il Mediterraneo in età classica: storia e culture (Storia) - Cultura e storia medioevale del Mediterraneo occidentale in relazione alla Sardegna (Studi filosofici, etnoantropol., artistici e filol.) - La civiltà slava tra occidente ed oriente (Lingue) - Strutture, metodi e fondamenti delle scienze sociali (DEIS) E’ allo studio il cofinanziamento di dottorati in co-tutela internazionale, ai sensi dell’art. 7 del Decreto 21 giugno 1999 relativo all’internazionalizzazione. Sono ormai in chiusura le 15 borse post-dottorato fin qui coperte. Stamane abbiamo presentato esaurientemente la situazione degli assegni di ricerca, che nei prossimi mesi raggiungeranno il numero di 81 titolari: i primi 44 assegnisti hanno presentato oggi con il volume curato da Billia Mura e Maria Pilo i risultati di ricerca conseguiti anche in vista del prossimo rinnovo biennale. Debbo rimandare anche ai poster esposti fuori di questa sala, che rendono bene le novità e le prospettive di ricerca e ci richiamano ad un impegno che non mi sembra inutile ribadire: quello di sostenere i giovani più meritevoli, di consentire che la competizione che in qualche modo si sta sviluppando possa essere fondata sulla garanzia di - 400 - una prospettiva reale di inserimento stabile nel mondo universitario. In sintesi loro sanno che a partire dal mese di dicembre 1998 sono stati attribuiti i primi 44 assegni di ricerca istituiti ai sensi dell’art. 51 (comma 6) della L. 21 dicembre 1997 n. 449: nei giorni scorsi sono stati attribuiti altri 2 assegni a ciascuna facoltà ed un assegno all’istituendo Museo della Scienza e della tecnica. ASSEGNISTI IN SERVIZIO BANDI IN CORSO Facoltà o Musei 1998-99 Giurisprudenza Lettere Lingue Centro Linguistico Scienze Politiche Economia Agraria Farmacia Medicina Scienze MM.FF.NN. Veterinaria Museo della Scienza 4 4 3 1 4 4 4 4 4 4 4 Totale 40 Altri Cofinanziati 2000 Totale 1 1 2 2 2 10 2 1 2 2 2 2 2 2 2 2 1 6 8 5 1 6 6 18 8 8 8 6 1 16 21 81 2 1 4 E’ stato inoltre approvato dal S.A. e dal Consiglio di Amministrazione un pacchetto di ulteriori 16 assegni di ricerca cofinanziati, grazie alla partecipazione di Enti pubblici e privati. Sono tati attribuiti 10 assegni alla Facoltà di agraria, che dunque nel corso dell’anno arriverà a ben 18 assegnisti, compresi i 6 attualmente in servizio ed i 2 finanziati dall’Ateneo. Inoltre 2 alla Facoltà di Scienze, 2 alla Facoltà di Farmacia, 1 ciascuno alla facoltà di Medicina e di Lettere. Il cofinanziamento è a carico del Progetto Mediterraneo POM per ben 7 assegni, dell’Agenzia Spaziale italiana, del Ministero della Sanità, del Ministero dell’Agricoltura, della Regione Sarda, della Comunità Montana del Marghine Planargia, del Comune di Guspini, di aziende, degli stessi Dipartimenti, con fondi di ricerca attribuiti specificamente. Il cofinanziamento nel biennio, su una spesa di 864 milioni per 16 assegni a 54 - 401 - milioni ciascuno, sarà di 348 milioni a carico dell’Università e di 515 milioni a carico di Enti pubblici e privati e fondi della ricerca, escluso il 60%. Ulteriori assegni cofinanziati saranno attivati alla scadenza regolamentare del 31 luglio 2000. I problemi che abbiamo di fronte sono numerosi: 1- la verifica biennale ed il rinnovo per circa 40 assegni che saranno in scadenza entro l’anno 2000 2- lo stato giuridico degli assegnisti e l’eventuale partecipazione all’attività didattica, tema che è stato ripetutamente sollevato dagli assegnisti fin dall’assemblea del 25 gennaio scorso, con un richiamo all’art.5 del Regolamento didattico di Ateneo che consentirebbe che eventuali lezioni integrative ed esercitazioni pratiche possono essere svolte da persone diverse dal titolare dell’insegnamento ufficiale. Il tema, sollevato dalla Facoltà di Scienze Matematiche fisiche e naturali per il momento non ha trovato soluzione, perché il Senato Accademico ritiene che l’art. 51 della legge 449/1997 non consenta l’attribuzione agli attuali assegnisti di compiti didattici. In questo quadro attendiamo con qualche incertezza la discussione in parlamento del disegno di legge collegato alla finanziaria sullo stato giuridico del personale universitario, che ipotizza la nascita dei contratti di tirocinio per l’attività di ricerca e la didattica; il Senato Accademico ha preso l’impegno di adeguare fin dal prossimo rinnovo, se i tempi saranno compatibili, anche gli attuali contratti degli assegnisti. 3- l’assicurazione, per la quale il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 9 maggio ha adottato in via d’urgenza un’estensione di una polizza attualmente in corso, che prevede i massimali di 200 milioni in caso di invalidità permanente o morte e di 300 milioni per responsabilità civile, con un premio annuo di circa 420 mila lire per singolo assegnista e con una spesa totale di oltre 33 milioni, che al momento graverà per intero sull’amministrazione; e ciò fino alla scadenza degli assegni e comunque per un periodo non superiore ad un anno. A partire dal prossimo rinnovo il Consiglio di Amministrazione non ha escluso la possibilità di una partecipazione degli assegnisti alla spesa per l’assicurazone o di un parziale recupero della somma impiegata per la polizza assicurativa. Il Consiglio di Amministrazione ha dato mandato all’Ufficio Patrimonio di studiare l’ipotesi del ricorso alla licitazione privata al fine di verificare in modo approfondito gli eventuali costi sul percato locale di polizze alle medesime condizioni. - 402 - 4- 5- 6- 7- Sia chiaro che non si graverà troppo sulle tasche degli assegnisti, che attualmente usufruiscono di un assegno lordo annuo di appena 25 milioni (analogo ad una borsa di dottorato), cifra che è esente da prelievo fiscale ma sulla quale gravano le ritenute previdenziali nella misura del 12%, pari a circa 3 milioni annui. la modifica del regolamento degli assegni cofinanziati per quanto riguarda la scelta dei progetti ed il meccanismo di cofinanziamento, con inserimento tra le priorità dei Dipartimenti e delle strutture che garantiscano un più alto fnanziamento, ma con un’assegnazione equilibrata che non tagli completamente fuori l’area umanistica e la ricerca di base, pur privilegiando ovviamente la ricerca sperimentale ed applicata. il tema dei finanziamenti della ricerca per giovani ricercatori, assegnisti, dottorandi, ricercatori non confermati con meno di 35 anni di età: quest’anno le due commissioni hanno ripartito oltre 300 milioni per attrrezzature, missioni, ecc. Sono note le critiche della CRUI che vorrebbe liberalizzare la destinazione del fondo giovani ricercatori, attualmente ancorato all’8% dei finanziamenti nazionali ex 40% (cofinanziati), magari per istituire ulteriori assegni di ricerca o borse di studio. Il tema dell’art. 7 del contratto, che prevede la risoluzione del rapporto in caso di mancata presentazione dell’attestazione del regolare svolgimento dell’attività programmata vistata dal Direttore della struttura dove il titolare dell’assegno svolge detta attività; e l’inadempimento grave e rilevante ai sensi dell’art. 1460 c.s. da parte del titolare dell’assegno. il tema della rendicontazione per i finanziamenti europei. Loro sanno che il decreto dell’11 febbraio 1998 del Ministro Zecchino precisa che i soggetti titolari degli assegni per la collaborazione ad attività di ricerca partecipano a programmi di ricerca delle strutture universitarie e delle istituzioni di ricerca con assunzione di specifiche responsabilità nell’esecuzione delle connesse attività tecnico-scientifiche in diretta collaborazione con il personale docente e ricercatore. Mi pare utile ricordare che l’art.51 della legge finanziaria 1998 precisa che non è ammesso il cumulo con borse di studio a qualsiasi titolo conferite, tranne quelle concesse da istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare con soggiorni all’estero l’attività di ricerca dei titolari di assegni, mentre il titolare di assegni può frequentare corsi di dottorato di ricerca anche in deroga al numero determinato per ciascuna università, fermo restando il superamento delle prove di ammissione. - 403 - Del resto l’Università di Sassari non ha fissato un numero massimo di titolari di assegno ammessi a frequentare in soprannumero i corsi di dottorato. Possiamo affermare senza paura di essere smentiti che la figura dei titolari di “assegni per la collaborazione ad attività di ricerca” nell’Università di Sassari ha raggiunto un’altissima specializzazione: il regolamento adottato dal Senato Accademico garantisce la massima professionalità e limita le candidature a giovani in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito dopo il 1992 o almeno con due anni continuativi di attività di ricerca, andando oltre le disposizioni legislative che suggerivano più semplicemente per i laureati il possesso di un curriculum scientifico professionale idoneo per lo svolgimento di attività di ricerca. Gli assegni sono biennali rinnovabili (una o due volte) ed i titolari svolgono la loro attività in condizioni di autonomia, nei soli limiti del programma di ricerca, senza orario di lavoro predeterminato, ma con una crescente responsabilità sui risultati prodotti che saranno sottoposti a verifica biennale ed esaminati dal nucleo di valutazione. Del resto con nota 2821 del 29 dicembre 1999, il Direttore del Dipartimento affari economici del MURST ha ricordato che al termine della durata di ciascun assegno attivato, apposita commissione istituita dall’Ateneo dovrà formulare un giudizio sull’attività di ricerca svolta dal titolare, anche ai fini dell’eventuale rinnovo. Lo sforzo finanziario che il Consiglio di Amministrazione dell’Università ha inteso compiere è realmente significativo, ma riteniamo che si sia trattato di un investimento assolutamente produttivo, perchè l’Ateneo ha recuperato o sta per recuperare quasi per intero le somme investite, attraverso consistenti contributi finanziari del Ministero dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica e dell’UE. Solo per il 1999 l’Università di Sassari ha ottenuto un finanziamento di 785 milioni per gli assegni di ricerca attivati, una cifra straordinaria che ci premia soprattutto per la capacità di aver coperto molti posti prima del 31 dicembre 1998. La cifra è stata calcolata con coefficiente di 1,5 per gli assegni attivati nel 1998, coefficiente 1 per gli assegni attivati entro il 30 aprile 1999 e coefficiente 0,5 per gli assegni attivati successivamente. A ciò devono aggiungersi i consistenti finanziamenti europei fin qui ottenuti dall’Ateneo. Già in occasione della prima assemblea degli assegnisti svoltasi il 14 febbraio ho avuto modo di rilevare come l’Ateneo abbia creduto in questa nuova figura professionale e guardi ora con viva speranza a questa nuova generazione di ricercatori che si affaccia al mondo accademico. Le pagine di questo volume documentano che le nostre speranze non sono state mal riposte e testimoniano i risultanti (in qualche caso di vera e propria eccellenza) di un anno e mezzo di intensa attività di ricerca, - 404 - illustrata anche dai posters esposti oggi in occasione della Conferenza di Ateneo. Gli stessi temi delle ricerche in corso documentano che è entrata nei nostri Dipartimenti, nei nostri Istituti, nei nostri Centri di ricerca una ventata d’aria nuova, tante idee e tanti progetti: abbiamo raccolto i dati sui curricula, sulle precedenti attività di ricerca; sulle principali linee di ricerca fin qui svolte e sui risultati finora conseguiti; sui risultati attesi eventualmente per i prossimi due anni; sugli aspetti di originalità e di innovazione; sulla cooperazione internazionale: contatti con laboratori e centri di ricerca nazionali e internazionali; sul numero e sui titoli di volumi ed articoli pubblicati nel corso del 1999 e del 2000 e pertinenti la ricerca; sugli altri risultati; sulle attrezzature utilizzate; sui finanziamenti ottenuti; sulle collaborazioni con EELL e con Aziende; sui viaggi e missioni. Sappiamo bene che molti problemi debbono ancora essere affrontati, ma il primo passo è stato compiuto e mi si consentirà di esprimere la soddisfazione di chi ha visto quest’idea crescere e radicarsi nel tempo. L’Ateneo affronterà i problemi dei nostri assegnisti (stato giuridico, assicurazione, attività di ricerca, eventuale attività didattica) con spirito costruttivo e con la più ampia comprensione. Il quadro complessivo, almeno per chi come me ha già potuto leggere questo volume è stimolante e straordinario: desidero ringraziare Billia Mura, Maria Pilo, l’Ufficio ricerca, il servizio di redazione del CST che ha curato l’immediata edizione dell’anagrafe, la Tipografia TAS. Ringrazio inoltre l’Ufficio personale docente e l’Ufficio concorsi per la solerzia con la quale hanno seguito la problematica degli assegnisti di ricerca, consentendo una presa di servizio in tempi brevissimi. Le bozze del volume sono state corrette da Manlio Brigaglia. Se torniamo ai finanziamenti per la ricerca, notevoli appaiono anche gli interventi ministeriali per oltre 8 miliardi nell’ultimo quinquennio con ottimi risultati per le ricerche cofinanziate e per le ricerche in campo agricolo. Scarsissimi sono i proventi relativi al terzo settore dei finanziamenti previsti dalla L. 382/80, quello per grandi attrezzature: per il 1995 come è noto è stata finanziata con una spesa di oltre un miliardo e mezzo la rete informatica di ateneo. Per quanto riguarda i programmi di ricerca di rilevante interesse nazionale ex 40%, i dati per l’intero periodo sono i seguenti: 1994 82 progetti per 866 milioni 1995 101 progetti per complessivi 941 milioni 1996 104 progetti per 797 milioni. - 405 - Per il 1997 come è noto è cambiato il sistema di finanziamento : 1997 41 progetti per 1.300 milioni (più 357 a carico dell’Ateneo su un miliardo virtuale) per un totale di 1657 milioni 1998 35 progetti per 1556 milioni più 454 a carico dell’Ateneo (su 1302 milioni virtuali): totale assegnato 2011 milioni 1999 cofinanziamento messo a disposizione dall’Ateneo: 2073 milioni di cui solo 574 utilizzati 36 progetti finanziati + 2 coordinatori nazionali cofinanziamento MURST 1549 milioni. Totale: 2123 milioni. Oltre i 100 milioni dal MURST: - Scienze Biomediche 287 + 50 - Chimica 169 + 49 - DEIS 122 + 27 - Biologia Animale 111 + 50 : Alberto Castelli (Biodiversità e disturbo ambientale in differenti habitat salmastri) - Medicina: Anatomia Patologica, Igiene ecc. 109 + 64 1847 milioni 2000 Cofinanziamento virtuale: 2500 milioni. FINANZIAMENTI EX QUOTA 40% COFINANZIAMENTI MURST ANNO N° PROGETTI ASSEGNAZIONI COF. MURST 1997 1998 1999 2000 41 35 36 0 112 1.300.282.000 1.556.432.000 1.549.000.000 0 4.405.714.000 TOTALE - 406 - FINANZIAMENTI EX QUOTA 40% COFINANZIAMENTI UNIVERSITA’ ANNO N° PROGETTI COFIN. UNIV. MESSO A DISPOSIZIONE DALL’ATENEO COFINANZIAMENTO UNIVERSITA’ ASSEGNATO 1997 41 1.000.000.000 356.603.157 1998 35 1.301.782.669 454.293.000 1999 36 1.847.489.669 574.000.000 2000 0 2.073.000.000 0 TOTALE 112 6.222.272.338 1.384.896.157 1.600 1.400 1.200 1.000 800 COF.MURST COF. UNIVERSITA' 600 400 200 0 1997 1998 1999 - 407 - 2000 Alcuni convegni sono stati finanziati dal MURST: 1994 £. 13 milioni 1996 £. 9 milioni. 1997 1998 £. 9 milioni Sfuggono al Settore AAGG dell’Ateneo però tutti i dati relativi ai Dipartimenti, che ricevono consistenti finanziamenti dal MURST. Il Ministero per il coordinamento delle politiche agricole ha assegnato contributi per convegni: 1996 £. 20 milioni Il Ministero per il Coordinamento delle politiche agricole, alimentari e forestali, per ricerche in campo agricolo, assicura crescenti finanziamenti all’Università di Sassari: 1994 £. 232 milioni (riscosso 174) 1995 £. 30 milioni (riscosso 179) 1996 £. 145 milioni (riscosso 263) 1997 £. 110 milioni (riscosso 5) 1998 £. 436 milioni (riscosso 448) Totale £. 953 milioni. Dallo stesso Ministero per il Coordinamento delle politiche agricole, alimentari e forestali, per ricerche in campo agricolo: 1997 £. 5 milioni 1998 448 milioni Va osservato che nulla ancora si conosce sui progetti relativi alle tematiche del programma nazionale di ricerca per il settore agroalimentare, presentati dopo il decreto MURST del 21 gennaio 1998. Com’è noto, il decreto legislativo del 5 luglio 1998 n. 204 (Disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica) ha profondamente innovato il settore, prevedendo la stesura triennale di un PNR il Programma nazionale per la ricerca che è inserito nel DPEF nel documento di programmazione economica e finanziaria del Governo. Esso indica gli obiettivi generali e le modalità di attuazione degli - 408 - interventi; a partire dal I gennaio 1999 è istituito il Fondo integrativo speciale per la ricerca e sono precisate le competenze del CIPE Comitato per la programmazione economica. E’ stato istituito il CEPR un Comitato di esperti per la politica della ricerca con compiti di consulenza, nascono i CSN, i Consigli scientifici nazionali intesi come organi rappresentativi della comunità scientifica nazionale, universitaria e degli enti di ricerca, nasce l’AST, l’Assemblea della scienza e della tecnologia, è soppresso il Consiglio nazionale della scienza e della tecnologia, si allargano le competenze del Ministero per l’Università, presso il quale è stata istituita una Commissione per la ricerca ed il CVR, il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca. Tutto ciò favorirà la ricerca libera nelle università, ma imporrà nuove regole per i trasferimenti ministeriali ed un più rigoroso rispetto degli obiettivi e delle procedure. Soprattutto aumenterà la trasparenza, perché il comma 4 dell’art. 6 prevede che il Ministero possa diffondere anche a privati e per via telematica dati relativi ad attività di studio e di ricerca a laureati, dottori di ricerca, tecnici e tecnologi, ricercatori, docenti, esperti e studiosi. Presto il Senato ed il Consiglio di Amministrazione esamineranno il problema del finanziamento della ricerca attraverso i fondi dell’Unione Europea: si tratta di un capitolo quanto mai complesso, che merita uno specifico approfondimento. L’Università di Sassari è entrata nei consorzi Tyrrenum e Cosorzio interuniversitario per lo sviluppo delle attività internazionali CISAI con sede a Bruxelles, che dovranno garantire un collegamento diretto ed una possibilità di accesso ai finanziamenti europei. I risultati abbastanza deludenti dei finanziamenti provenienti dall’Unione Europea hanno consigliato la nomina di un coordinatore per le politiche comunitarie nella persona di Vittorio Anania, di un delegato per il V programma quadro (Michele Gutierrez) e di un delegato per l’INTERREG III (Bruno Masala); tutti operano in un settore coordinato a sua volta da Paolo Fois. Nell’ultimo quinquennio, la raccolta è stata di circa 3500 milioni, 5,8% delle risorse globalmente disponibili, somma concentrata soprattutto sull’INTERREG: e ciò pone non pochi interrogativi sulla capacità dell’Ateneo e più ancora del territorio e delle PMI del Nord Sardegna di misurarsi in campo internazionale, a causa dell’assenza di una tradizione in questo settore. Del resto sono molti i colleghi che lamentano inconvenienti sulla gestione quotidiana dei fondi da parte delle strutture. L’Unione Europea ha approvato negli ultimi 5 anni solo 10 progetti di ricerca presentati dall’Università di Sassari, con un importante intervento di 179 - 409 - milioni nell’ambito del Progetto Medalus III. Più precisamente: per il programma europeo INTERREG 1, un programma seguito dal delegato prof. Serafino Gladiali, l’Assessorato Regionale alla Programmazione ha finanziato 6 sottoprogetti, liquidando il 50% dei finanziamenti nel 1995 per complessivi 392 milioni, con un ulteriore 10% nel 1997 per 78 milioni ed ulteriori 78 milioni per il 1998; la somma teoricamente disponibile era di 890 milioni, di cui 210 per il progetto di ricerca sulla caratterizzazione dei prodotti alimentari dell’area sardo-corsa, 150 milioni per il progetto sui composti naturali di origine vegetale, 170 milioni per la valorizzazione della fascia costiera e gestione delle risorse demersali, 140 milioni per il miglioramento delle produzioni animali, 100 milioni per la ricerca sulle forme di governo ed infine 120 milioni per il progetto di ricerca sulle affinità culturali e forme di governo nelle isole. Si possono segnalare anche i programmi per oltre 160 milioni relativi alla difesa sanitaria del bestiame, con riferimento alle parassitosi ed alle principali patologie degli animali domestici. INTERREG I Funzionamento Anno Progetti milioni 1994 1995 1996 1997 6 9 6 6 314 392 78 78 Investimento Anno Progetti milioni 1994 6 106 - 410 - Dalla relazione Gladiali 1999 L’attività di ricerca svolta nel corso dei tre anni nei quali si è sviluppata la misura di cooperazione scientifica tra le Università della Sardegna e della Corsica nell’ambito del progetto INTERREG I si è articolata in tre diversi settori disciplinari, investendo temi di grande significato per il miglioramento degli scambi culturali tra le realtà socio-economiche delle due isole e per le possibili ricadute sul territorio dei progetti di ricerca applicata. I settori di ricerca nei quali indirizzare l’attività di cooperazione tra le Università sono stati individuati nell’agro-alimentare, nell’ambiente marino e nella lingua, cultura ed organizzazione sociale. Questi settori hanno dato vita complessivamente a sei sottoprogetti di ricerca, di cui tre nell’area agro-alimentare, uno nell’area ambiente marino e due nell’area lingua, cultura ed organizzazione sociale. All’interno di questi sei sottoprogetti sono state attivate un totale di 39 ricerche, il cui dettaglio è riportato nelle pagine successive di questa relazione. Questi temi hanno visto una partecipazione ampia e qualificata dei docenti dell’Università di Sassari che ha coinvolto ricercatori facenti capo a 9 diverse Facoltà (Agraria, Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, Medicina e Chirurgia, Scienze MFN, Veterinaria) e a 7 Dipartimenti, con la presenza complessiva di oltre 140 tra professori e ricercatori universitari, coadiuvati da unità del personale tecnico degli Istituti e Dipartimenti ed affiancati da ricercatori di altri Enti di ricerca (CNR, etc). Il dato della partecipazione costituisce un primo elemento di valutazione del successo della misura 4a del progetto INTERREG, che è riuscita a mobilitare una cospicua parte delle risorse umane dell’Ateneo di Sassari focalizzandone le energie su temi predeterminati. Un secondo elemento positivo emerge dalla rilevazione del numero di collaborazioni scientifiche attivate con i colleghi dell’Università di Corte. A seguito delle iniziative di collaborazione scientifica instaurate nel programma INTERREG sono stati pubblicati un buon numero di lavori che portano la firma congiunta di ricercatori di Sassari e di Corte. Oltre che nella pubblicazione di lavori scientifici, queste attività di cooperazione si sono articolate attraverso una fitta serie di contatti e di incontri tra i vari gruppi che sono entrati in collegamento grazie allo stimolo determinato dall’attivazione del programma comunitario. Questa interazione ha permesso di approfondire la conoscenza reciproca, di apprezzare le specifiche competenze scientifiche e capacità di indagine e di poter sfruttare nel modo più efficace le strutture di ricerca presenti nelle due sedi, comprendendo in questo anche l’ambiente naturale dei due territori che costituisce il laboratorio più prezioso per alcuni temi di ricerca. Questo risultato è tanto più importante se si considera che, prima del varo del progetto - 411 - INTERREG, tra le Università di Sassari e di Corte erano intervenuti soltanto dei contatti sporadici, fondanti sulla iniziativa personale di singoli docenti, che peraltro avevano interessato un numero molto limitato di ricercatori dei due Atenei. Il raggiungimento di questo risultato costituiva certamente uno degli obiettivi principali dell’iniziativa comunitaria e sotto questo profilo si può affermare con sicurezza che la misura 4a del progetto INTERREG ha pienamente centrato il suo scopo. L’attività di ricerca ha portato alla pubblicazione di un notevole numero di lavori scientifici, di comunicazioni a congresso e di relazioni presentate a convegni, scuole e workshops specialistici. Buona parte di questa attività di divulgazione e di confronto dei risultati è stata organizzata in proprio dai gruppi impegnati nell’attività di ricerca. Le riunioni organizzate di volta in volta in Sardegna o in Corsica sono state numerose ed hanno avuto dimensioni variabili, coinvolgendo a volte tutti i partecipanti, a volte solo pochi gruppi impegnati nello stesso settore. Questa attività di diffusione e di promozione dei risultati della ricerca ha interessato, oltre che le istituzioni universitarie, anche altri enti ed associazioni di categoria più direttamente interessate all’informazione, contribuendo alla costituzione di una fitta trama di nuovi rapporti e contatti tra istituzioni che rivestono ruoli significativi nelle realtà socio-economiche delle due isole. Questo risultato va anch’esso iscritto nella parte positiva del bilancio della misura 4a. Oltre al dato quantitativo va sottolineato anche il valore qualitativo di alcune ricerche, il cui elevato standard si può desumere con facilità dal prestigio delle riviste internazionali che hanno accolto la pubblicazione dei relativi risultati. E’ indubbio che il contatto che si è creato tra gruppi di standard scientifico qualificato a livello internazionale e gruppi di giovani ricercatori ancora in fase di formazione sarà di grande utilità per i giovani impegnati in queste attività, che avranno la possibilità di sviluppare più rapidamente e con maggior profitto le proprie capacità. Il miglioramento nella formazione delle nuove leve di ricercatori è anche una conseguenza della rottura dell’isolamento culturale in cui molti di loro erano abituati a lavorare. Lo stimolo del confronto con altre realtà, anche molto prossime come in questo caso, costituisce una delle molle più efficenti per migliorare la propria preparazione. Un altro aspetto rilevante per la valutazione della qualità delle ricerche svolte è l’esame delle ricadute sul sistema economico produttivo delle due isole dei prodotti della ricerca. La durata di questo primo programma è stata troppo limitata per poter tentare un bilancio conclusivo sotto questo profilo. Tuttavia, è giusto sottolineare come alcune ricerche, in particolare nel settore agro-alimentare, abbiano già portato a risultati giudicati degni di considerazione da parte degli operatori economici del settore che hanno già tangibilmente dimostrato il loro interessamento per una finalizzazione più precisa di alcuni risultati di - 412 - recente acquisizione ai fini della definizione di un capitolare di tipicità di prodotti alimentari delle due isole. FINANZIAMENTO ASSESSORATO DELLA PROGRAMMAZIONE PROGETTO INTERREG I Anno N° Progetti 1994 6 313.600.000 1995 9 392.000.000 1996 6 78.400.000 18 784.000.000 Totale Anno N° Progetti 1994 6 Ass. 1° 2° 3° Tranche 40% 50% 10% Funzionamento Investimento 106.000.000 4 0 0 3 5 0 3 0 0 2 5 0 2 0 0 1 5 0 1 0 0 5 0 0 1 9 9 4 1 9 9 5 1 9 9 7 F U N Z IO N A M E N T O IN V E S T IM E N T O Le considerazioni che precedono e quelle che seguono, che riferiscono in maggior dettaglio dei singoli sottoprogetti di ricerca nei quali si è sviluppata la misura 4a, lasciano intendere che il giudizio che si può esprimere sull’ andamento di questa specifica iniziativa del programma INTERREG I debba essere sostanzialmente positivo, tanto più se si considera tutto ciò è stato raggiunto con una mobilitazione relativamente modesta di risorse finanziarie, ammontanti a Lit. 890.000.000 per l’Università di Sassari nel suo complesso. Anche - 413 - se nel corso dello svolgimento del programma non sono mancati passaggi difficili sui problemi inerenti gestione organizzativa, che sono stati causa di un non trascurabile ritardo nell’avvio delle ricerche e di uno scollamento temporale con i colleghi dell’Università di Corte che ha sicuramente influito sulla produttività del lavoro, l’esperienza maturata in questa prima attuazione della misura di cooperazione scientifica tra le Università tornerà sicuramente preziosa per una migliore impostazione del prossimo programma INTERREG e per una sua più efficace realizzazione. Progetto Agro-Alimentare Questo è il settore in cui più numerosa è stata la presenza dei ricercatori dell’Università di Sassari. La folta partecipazione non rappresenta un dato sorprendente in quanto è logica conseguenza del fatto che a Sassari sono presenti le facoltà di Agraria e di Veterinaria, i cui interessi di ricerca e le cui competenze scientifiche trovano in questo settore disciplinare la loro primaria e naturale collocazione. Più limitata, ma non per questo meno significativa, la partecipazione di gruppi di ricerca di altre Facoltà (Scienze, Farmacia, Medicina, Economia e Commercio). Le ricerche sono state raggruppate in tre sottoprogetti omogenei che hanno visto complessivamente la partecipazione di 23 gruppi di ricerca con un totale di circa 90 docenti e ricercatori dell’Università di Sassari. A questi si sono aggiunti un numero non precisato di unità del personale tecnico dell’Università e alcuni ricercatori del CNR ed altri enti. Sono state attivate collaborazioni scientifiche con la Corsica che hanno coinvolto 7 diversi gruppi di ricerca l’Università di Corte o di enti ad essa collegati. Progetto Ambiente Marino Alle ricerche in questo settore hanno fatto capo 8 gruppi di ricerca per un totale di oltre 20 docenti e ricercatori dell’Università di Sassari oltre ad un numero non precisato di unità del personale tecnico dell’Università e alcuni ricercatori del CNR ed altri enti. Le collaborazioni attivate con l’Università di Corte hanno visto coinvolti 3 diversi gruppi di ricerca corsi. Progetto Lingua, Cultura ed Organizzazione Sociale Alle ricerche in questo settore hanno preso parte 8 diversi gruppi di ricerca per un totale di oltre 40 docenti e ricercatori dell’Università di Sassari oltre ad un numero non precisato di giovani laureati non strutturati e alcuni ricercatori di altri enti. Le collaborazioni attivate con l’Università di Corte hanno visto coinvolti 4 diversi gruppi di ricerca corsi. - 414 - Per INTERREG 2, progetto coordinato dalla prof. Ombretta Mameli, richiamerò soltanto i due progetti del Dipartimento di Scienze ambientali sulla protezione, valorizzazione e gestione dell’ambiente sardo-corso ed un secondo per il settore agroalimentare, entrambi con un’assegnazione proposta di oltre 650 milioni; infine uno studio e valorizzazione della storia, lingua e cultura sardo-corsa, proposto dal Dipartimento di scienze giuridiche con una spesa di 179 milioni, per un totale di un miliardo e mezzo. Con nota del 3 aprile 2000 la coordinatrice prof. Ombretta Mameli ha avviato la chiusura del progetto programmando un congresso INTERREG II 1998 - 1999 SETTORE DI RICERCA FINANZIAMENTI Agroalimentare 665.000.000 Ambiente 655.555.555 Storia, Lingua e Cultura 179.444.445 Totale 1.500.000.000 700 600 500 400 300 200 100 0 AGROALIM ENTARE AM BIENTE S TORIA, LINGUA E CULTURA - 415 - di chiusura in Corsica per il prossimo 13 giugno: le ultime risorse assegnate per complessivi 699 milioni interessano 6 Dipartimenti (di Scienze umanistiche, di Scienze Fisiologiche, di Scienze Zootecniche, di Botanica, di Zoologia, di Scienze ambientali) e la Facoltà di Economia. Dal Dipartimento di scienze biomediche è stata proposta l’organizzazione di un corso sui parchi marini della Sardegna, quale esperimento per la protezione, valorizzazione ed utilizzo delle risorse naturali, con un finanziamento di 300 milioni. Un corso sulla Education to Mediterranean food quality è stato proposto con una spesa di 560 milioni dal Centro interdipartimentale per la caratterizzazione, tipicizzazione e sviluppo dei prodotti alimentari della Sardegna CIVAPA. E’ in fase di avvio l’INTERREG III che sarà coordinato dal Preside Bruno Masala, che ha partecipato a diversi incontri presso l’Università di Corte. Abbiamo toccato con mano qualche mese fa con i progetti MEDA di cooperazione interuniversitaria per l’alta formazione e la ricerca o con altri programmi nazionali (Risorse Legge 208/1998 e successiva delibera CIPE del luglio 1998; Incentivi per la ricerca legge 27 dicembre 1997 n. 449 e successivo decreto 22 luglio 1998 n. 275) ed europei come quelli finanziati dal Fondo Europeo di sviluppo regionale in materia di ambiente (circ. 3 giugno 1998 n. 335) o dal Fondo sociale Europeo (per la nascita di un parco progetti per una rete per lo sviluppo locale; vd. circ. 30 settembre 1998 n. 114), quanto difficile sia trovare una strada per favorire l’incontro di domanda ed offerta nell’ambito dei servizi di innovazione scientifica e tecnologica o almeno un diretto collegamento dell’Università con le piccole e medie imprese, loro associazioni o consorzi nel settore della tecnologia avanzata. Non per nulla nel nostro cartoncino di invito abbiamo segnalato come la Conferenza di oggi sia solo un primo passo verso una più ampia iniziativa sullo sviluppo della ricerca nei prossimi anni, in collaborazione con le PMI e con le realtà economiche operanti nel territorio. Pensiamo ad una conferenza provinciale sullo sviluppo della ricerca, nella prospettiva della nascita del parco scientifico e tecnologico della Sardegna. La prossima occasione dell’incontro promosso per il 26 maggio dal prof. Gladiali e dal prof. Anania su “Investire in ricerca e formazione: non solo finanziamenti comunitari V programma quadro Unione Europea e NATO-IAEA”, con la partecipazione del prof. Aldo Rossi direttore del CISAI e Lorenzo Calabi presidente del Consorzio Tyrrhenum, costituirà un momento di riflessione sull’evidente difficoltà dell’Università di Sassari di misurarsi con le procedure europee e con i problemi di rendicontazione, per quanto ottimi risultati - 416 - siano stati conseguiti nel settore della didattica ed in particolare dei diplomi universitari: nuove opportunità sono offerte dai programmi tematici sulla qualità della vita e gestione delle risorse biologiche, sulla crescita competitiva e sostenibile, sulla difesa dell’ecosistema; pensiamo anche ai programmi orizzontali sul ruolo internazionale della ricerca comunitaria (475 milioni di euro), sulla saldatura tra centri di ricerche e PMI, sul potenziale umano di ricerca e sulla base delle conoscenze socioeconomiche (1280 milioni di euro), cui si aggiungono le diverse azioni dirette. Credo che questa sia la strada nuova più in generale anche per la ricerca: si tratta di dedicare al problema una maggiore attenzione, avviando anche la formazione dei funzionari che dovranno seguire concretamente questo problema, individuando tutta la gamma di risorse alle quali sarà possibile attingere e garantendo una gestione rapida ed una rendicontazione adeguata. Dobbiamo dunque promuovere un vero e proprio salto di qualità, evitando la marginalizzazione ed aumentando l’informazione. Il prof. Gutierrez ha proposto l’attivazione nell’Ateneo di un Servizio Promozione Ricerca V programma quadro, i cui obiettivi verranno presentati in questa sede: - assistenza amministrativa nella predisposizione dei progetti (anche a soggetti extra-universitari); - assistenza amministrativa al momento della negoziazione, al seguito dell’approvazione del progetto; - assistenza nella ricerca dei partners; - definizione dei contenuti e dell’aggiornamento del sito Web 5 PQ caratterizzato da informazioni e servizi ampi ed articolati; - informazioni relative alle ricerche V PQ presentate e finanziate in ambito d’Ateneo; - rapporti con le organizzazioni di servizio alla ricerca (Consorzi, Uffici della Comunità, ecc.). Nettamente in calo solo gli interventi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sui quali mi consentirete una presentazione più articolata: negli anni dal 94 al 97 la media dei contributi assegnati era di 50 progetti anno con circa 600 milioni di assegnazione. Tali cifre si sono ridotte a partire già dal 97, con 47 progetti finanziati, ma con una riduzione delle assegnazioni a 359 milioni; il dato è crollato l’anno successivo, con 28 progetti e 222 milioni. Il numero dei progetti finanziati si è ulteriormente ridotto nel 99, ma le assegnazioni sono risalite a 352 milioni, tanto che nel triennio si è sfiorato il miliardo. Più precisamente: - 417 - CONTRIBUTI 1994 1995 1996 1997 1998 1999 50 progetti finanziati, per un totale di 531 milioni 51 progetti finanziati, per un totale di 710 milioni, di cui ben 336 milioni per il progetto strategico ST 75. 49 progetti finanziati, per un totale di 453 milioni, di cui ben 127 milioni per il Comitato 06, Scienze agrarie. 47 progetti finanziati, per un totale di 359 milioni. 28 progetti finanziati, per un totale di 222 milioni 24 progetti finanziati, per un totale di 352 milioni FINANZIAMENTI C.N.R. CONTRIBUTI ANNO DI ASSEGNAZIONE N° PROGETTI ASSEGNAZIONI 1997 47 359.200.000 1998 28 222.000.000 1999 24 352.000.000 99 933.200.000 Totale CONTRATTI ANNO DI ASSEGNAZIONE N° PROGETTI ASSEGNAZIONI 1997 3 180.000.000 1998 0 0 1999 0 0 3 180.000.000 Totale - 418 - FINANZIAMENTI C.N.R. 400 350 300 250 200 150 100 50 0 1997 1998 contributi 1999 contratti Si è verificata la prevista riduzione dei finanziamenti CNR a causa di una consistente contrazione delle assegnazioni del Ministero del Tesoro. Per rispondere parzialmente a tale contrazione, l’Università ha rinunciato a riscuotere le ritenute di legge, che sono state trasferite ai Dipartimenti. Analogo andamento hanno avuto i contratti CNR, che hanno rappresentato in passato un consistente apporto a favore dell’Università, ma con una progressiva riduzione nell’ultimo periodo, con valori che già facevano presagire l’azzeramento di questa possibilità di finanziamento: più precisamente: 1994 7 contratti per 338 milioni 1995 9 contratti per 421 milioni 1996 6 contratti per 330 milioni, di cui 100 per la Maria Flavia Di Renzo 1997 3 contratti per 180 milioni. 1998 0 contratti. 1999 0 contratti L’Università non è in grado di conoscere invece gli stanziamenti del CNR per gli altri interventi nel periodo in esame, dal momento che le assegnazioni - 419 - sono pervenute direttamente ai titolari. Tale possibilità di finanziamento è comunque ormai ridotta. Per il 2000 si può prevedere a causa dei costi di gestione fissi delle strutture del CNR che presto si arriverà all’eliminazione quasi totale dei contributi CNR o almeno una riduzione globale della disponibilità per la ricerca universitaria. Tale dato appare tanto consistente da prefigurare in prospettiva una totale eliminazione della presenza del CNR nel finanziamento della ricerca scientifica promossa in ambito accademico e soprattutto in area umanistica. Tali difficoltà non possono portarci a trascurare i programmi già finanziati, che intendiamo difendere, per gli investimenti nelle strutture murarie di Baldinca e per lo sviluppo dell’area di ricerca di Sassari, anche attraverso la nascita di nuovi organi CNR sia in campo sperimentale che in campo umanistico. Difenderemo l’Area di ricerca CNR di Sassari e proporremo l’utilizzazione comune di servizi e di risorse dell’Università e del CNR, anche attraverso una convenzione CNR-Regione-Università. Del resto, con decreto legislativo del 30 gennaio 1999 n. 19, il governo ha ridefinito le funzioni del CNR, con l’obiettivo almeno teorico di riorganizzare la rete di ricerca, intesa come risorsa fondamentale per lo sviluppo del Paese. E’ stata rafforzata l’autonomia del CNR, anche attraverso uno snellimento forse un po’ troppo radicale degli organi direttivi. Il CNR avrà ampia autonomia nella stipula di accordi e nella partecipazione a consorzi, fondazioni o società, con una semplificazione dei controlli. Apposite disposizioni sono state previste per la chiamata diretta nel CNR di insigni studiosi e per la mobilità tra CNR e atenei. In particolare l’art. 12 del decreto prevede la possibilità di affidare contratti integrativi o sostitutivi relativi ad attività didattiche e scientifiche a personale del CNR. E’ stato pubblicato il disciplinare relativo al programma di scambi internazionali per la mobilità di breve durata rivolto agli studiosi italiani che, operando sia presso il CNR che presso l’Università intendono partecipare ad attività di ricerca scientifica e tecnologica di interesse del CNR da svolgersi presso Università e istituzioni scientifiche straniere. I ricercatori ed i professori universitari possono svolgere periodi predeterminati di attività di ricerca presso gli Istituti del CNR previa apposita convenzione e con esonero totale o parziale dai carichi didattici. Infine, il personale di ricerca del CNR può essere autorizzato a svolgere attività di ricerca presso gli istituti scientifici dell’Università, con il diritto di partecipare alle deliberazioni degli organi accademici competenti in materia di programmazione delle attività scientifiche. Con riferimento al regolamento del 31 gennaio 2000 che disciplina le attività di promozione e - 420 - sostegno del sistema nazionale di ricerca, il Consiglio direttivo del CNR ha individuato per l’anno 2000 i settori tematici da considerarsi prioritari ai fini del finanziamento della ricerca: tra essi - Calcolo ad alte prestazioni - studio delle proprietà e dei processi nell’atmosfera - studio dei materiali in condizioni estreme di pressione e di temperatura - sistemi molecolari - sintesi biologica e chimica e caratterizzazione farmacologica e clinica delle molecole bioattive - regolazione dei processi metabolici delle piante e degli animali a fini produttivi - valutazione della qualità degli alimenti - handicap e riabilitazione - inquinamento e impatto ambientale - strumentazioni portatili per applicazioni nel campo dei BBCC - studi integrati scientifico-umanistici e tecnologie innovative in archeologia - identità mediterranee: unità e fratture fra antico e moderno - tecnologie multimediali - trasformazione degli ordinamenti giuridici nazionali - società multiculturali Si può chiudere il capitolo CNR ricordando le difficoltà di rendicontazione per alcuni contributi che si sono registrate in passato e la necessità di un maggiore raccordo tra l’Ufficio Ricerca, la Ragioneria e le strutture autonome decentrate. Infine, l’anno scorso la visita a Sassari del dott. Bombonati del CNR, ha posto le basi per la immediata realizzazione degli investimenti edilizi nell’area di Li Punti (16 miliardi), per ulteriori interventi per strumentazione, funzionamento, personale e formazione per complessivi 42 miliardi messi a disposizione in gran parte dal MURST attraverso la deliberazione CIPE del 19 febbraio 99. Nell’incontro del 15 febbraio con il Presidente del CNR Lucio Bianco, il Rettore ha suggerito la definizione di una convenzione globale tra Università e CNR (che regolamenti l’utilizzo degli spazi di Tramariglio e definisca il rapporto tra i laboratori del CNR e quelli dell’Università) che al momento è in fase di elaborazione. Preoccupato per il destino dell’area CNR di Sassari ed in vista della visita a Sassari del Presidente Bianco e del Direttore Piero Marino (quest’ultima prevista per il 6 giugno) il Consiglio di Amministrazione dell’Università l’11 aprile scorso - 421 - ha dato il via libera alla partecipazione dell’Università all’interno di un Comitato promotore della Società Consortile a.r.l. Agenzia CNR Nord Sardegna, che vede coinvolta anche la Confindustria, che avrà lo scopo di - definire la compagine sociale, missione, statuto, atto costitutivo, comitato tecnico-scientifico, programma di lavoro e piano economico-gestionale pluriennale della società consortile a r.l.; - reperire fonti finanziarie adeguate per la costituzione della società consortile e per la realizzazione del progetto di valorizzazione e sviluppo dell’area CNR di Sassari; - aggregare nuovi partners strategicamente interessati allo sviluppo delle opportunità di mercato, delle relazioni e della progettualità prodotti dai soggetti della ricerca applicata e dal sistema delle imprese del Nord Sardegna, con finalità di completamento della compagine sociale della società consortile oppure di semplice compartecipazione al suo programma di attività. - La commissione Minghetti ha fatto osservare che dovranno essere definiti: i rapporti tra attività di ricerca propria sia dell’Università che degli Istituti del CNR e l’attività di ricerca applicata indicata come “mission” del costituendo consorzio; i settori specifici di interesse, confrontati con quelli di altri Enti consortili a cui l’Università partecipa; le competenze disciplinari necessarie per i diversi settori applicativi il peso dell’attività di agenzia rispetto alle altre attività. la dotazione finanziaria di avviamento. Tali temi verranno affrontati in occasione della visita che il Direttore Generale del CNR dott. Piero Marini farà a Sassari il prossimo 6 giugno. Centri di eccellenza nella ricerca Tra le nuove proposte desidero citare il progetto presentato recentemente al Ministero della Ricerca e dell’Università per la nascita a Sassari di un Centro interdisciplinare per lo sviluppo della ricerca biotecnologica e per lo studio della biodiversità della Sardegna e dell’area mediterranea: il costo totale sarà di circa 10 miliardi, 2 dei quali nel triennio a carico dell’Ateneo. I temi principali saranno quelli della biodiversità, delle malattie genetiche, dei vaccini, della caratterizzazione molecolare, delle neoplasie epatiche, dell’impatto ambientale, della bio-conservazione, della terapia genica e dei virus. - 422 - La prospettiva potrebbe indirizzarci verso la nascita di un centro di eccellenza in collegamento con altre sedi. Per quanto riguarda in particolare la ricerca nel campo della formazione appaiono prioritari i settori delle professioni e delle tecnologie: la Scuola di specializzazione per insegnanti potrebbe partecipare al progetto MARTE, mentre si dovranno sviluppare i rapporti con la UOC per la formazione a distanza. A proposito del tema delle grandi attrezzature, ci si propone di rinnovare le richieste, per un potenziamento delle strutture dipartimentali, verso la nascita di un Centro di servizio per grandi attrezzature scientifiche. Il Consiglio di Amministrazione si è dichiarato interessato a regolamentare l’utilizzo completo dei fondi virtuali del cofinanziamento nazionale, che potranno essere destinati all’acquisto di grandi attrezzature. Si ribadisce la piena disponibilità dell’ateneo a favorire la mobilità dei ricercatori, individuando tutte le opportunità per scambi con centri di ricerca specializzati operanti all’estero. Verrà sostenuta l’attività del nucleo di valutazione e verrà riorganizzata l’amministrazione, con accorpamenti di settori per una migliore funzionalità. E’ stato istituito il servizio di prevenzione e protezione. Verrà istituito il Museo della scienza e della tecnica, per il quale ci si propone l’assunzione di un assegnista di ricerca e l’accesso ai fondi (30 miliardi) previsti dalla L. 10 gennaio 2000 n. 6 che riguarda la diffusione della cultura scientifica, in particolare nei musei e negli orti botanici. In occasione della conferenza dell’anno scorso abbiamo potuto dimostrare grazie alla tabella che allora presentammo (p. 13 degli Atti della II Conferenza di Ateneo, 13 aprile 1999) un dato che appare straordinario e cioè che oltre il 50% degli investimenti nel settore della ricerca presso l’Università di Sassari è originato dalla Regione Sarda per un totale di circa 30 miliardi e non solo nel settore sanitario, senza valutare gli interventi edilizi calcolati a parte: sono stati finanziati interventi per studi, ricerche e pubblicazioni scientifiche (LR 43/50 art. 7), per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo (LR 43/90 e 19/96), per un programma coordinato in materia di studi, progetti, ricerche e collaborazioni scientifiche (LR 2/94 art. 70), convegni (Assessorati alla P.I. ed AA.GG. LR 2/94 art. 69), manifestazioni culturali (LR 17/1950) informatizzazione (LR 2 art. 49), acquisto e noleggio di attrezzature scientifiche della Facoltà di Agraria (LR 4/50), per non parlare delle attrezzature sanitarie, degli interventi per la Facoltà di Giurisprudenza, per la - 423 - nascita dei corsi di laurea gemmati a Nuoro con i relativi laboratori ed infine degli interventi dell’Assessorato alla programmazione per contratti ex lege 2/94 art. 37, che finalmente sono stati banditi dopo un fermo di alcuni anni. Particolarmente attiva si dimostra la Regione nel settore dei Beni Culturali, con il progetto PARNASO e con la prospettiva della nascita di Nuovi consorzi nel settore dei BBCC, finanziati coi fondi della legge 488/92 (interventi a sostegno alle aree meno sviluppate del paese) e della legge 46/92 (innovazione nelle imprese). Il programma PARNASO mobiliterà un investimento complessivo a livello nazionale di oltre 250 miliardi e consentirà una “santa alleanza” che veda consorziate le Università con la Regione Sarda, le Soprintendenze, il CRS4 ed altri organismi privati di ricerca, per l’utilizzo dei fondi consistenti messi a disposizione dal Governo. Università e Regione possono procedere d’intesa per la nascita di un catalogo regionale integrato dei beni culturali: è forse possibile definire un percorso di comune collaborazione con l’Istituto per i Beni Ambientali, Culturali e naturali della Regione Emilia Romagna e con gli Enti e le Istituzioni interessate e a vario titolo coinvolte nel progetto di catalogazione regionale del patrimonio dei BBCC. Tale collaborazione sarà estesa alle Soprintendenze e mi consentirete di ricordare che a Cagliari si è recentemente svolta la III Conferenza regionale sul paesaggio nella II settimana della cultura promossa dalla Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici per le province di SS e Nuoro. Molto consistenti sono le risorse mobilitate dalla Regione Sarda per la ricerca: l’Assessorato alla P.I. sui fondi della legge 9.8.1950 n. 43 (contributi per studi, ricerche e pubblicazioni scientifiche) ha però un meccanismo perverso di assegnazione, che rende quasi impossibile la liquidazione dei contributi, assegnati in percentuali troppo basse, con una progressiva riduzione del contributo a consuntivo se le previsioni di spesa, di fronte ad una riduzione del contributo, non potessero essere interamente rispettate, coperte con finanziamenti di altra fonte. 1994 7 progetti per un totale di 71 milioni, cui cui sono stati però erogati soltanto 45 milioni. 1995 11 progetti per un totale di 126 milioni di contributo, di cui sono stati erogati però soltanto 50 milioni 1996 10 progetti, per un totale di 77 milioni di contributo, di cui sono stati erogati solo 42 milioni. 1997 7 progetti, per un totale di 59 milioni. - 424 - Nell’insieme per 35 progetti sono stati assegnati contributi per 333 milioni (di cui solo 137 milioni effettivamente erogati). Non si conoscono purtroppo i dati del 1998 e 1999 a causa del ritardo cronico nelle assegnazioni, che di norma vengono effettuate nel primo trimestre dell’anno successivo. La Regione Sarda liquida con grave ritardo i fondi assegnati sulla L.R. nr. 17 del 21.6.1950 per convegni, un settore curato dall’Assessorato alla P.I. 1994 £. 165 milioni 1995 £. 20 milioni 1996 £. 32 milioni 1997 £. 24 milioni. Totale 241 milioni. Purtroppo ci risulta che nessun rendiconto del 1997 e pochissimi rendiconti del 1996 sono stati liquidati: credo che l’Assessore regionale alla P.I. dovrà affrontare il problema del’incredibile colpevole ritardo con il quale la Regione provvede alla liquidazione dei contributi per convegni, con anticipazioni spesso indebite a carico del bilancio dell’Università e dei Dipartimenti. Una maggiore velocità della spesa è quella dell’Assessorato agli AA.GG., che dispone di una buona dotazione sempre per il finanziamento dei convegni, ai sensi della L.R. 29.1.1994 n. 2, art. 69: 1994 £. 8 milioni 1995 £. 83 milioni 1996 £. 87 milioni 1997 £. 43 milioni 1998 £. 35 milioni. Totale £. 256 milioni. L’Assessorato alla Programmazione della Regione Sarda ha trasferito 3028 milioni e 978 milioni per il progetto Ambiente e biotecnologie. Un consistente finanziamento è stato ottenuto dalla Facoltà di Medicina e dal gruppo di ricerca diretto dal prof. Francesco Tanda per gli studi sulle biotecnologie applicate alla medicina ed in particolare sul genoma umano, condotti in collaborazione con l’Area CNR di Sassari e l’Università di Cagliari, indirizzati ad assicurare la tutela e valorizzazione del patrimonio genetico di alcuni ceppi della popolazione sarda, di fronte interese scientifico per lo studio delle malattie genetiche: il Rettore nelle scorse settimane ha partecipato alla presentazione - 425 - dell’iniziativa presso l’Assessorato Regionale alla programmazione, che ha concesso un contributo di 10 miliardi. L’Assessorato alla difesa dell’ambiente della Regione Sarda ha finanziato con 802 milioni l’attività dell’Università di Sassari per il piano di disinquinamento per il risanamento del territorio del Sulcis Iglesiente (Dipartimenti di Biologia animale, Scienze ambientali, Patologia generale, Anatomia, Scienze del Farmaco e Fisiologia Umana). Mi soffermerò però solo su un capitolo che abbiamo giudicato estremamente innovativo e di grande interesse, quello dei contratti di ricerca ex art. 37 della L.R. 2/94. L’Assessorato Regionale alla Programmazione ha messo a disposizione nel triennio oltre 5 miliardi e più precisamente: 1994 74 contratti da 25 milioni ciascuno per 1.850 milioni 1995 63 contratti da 35 milioni ciascuno per 2.205 milioni 1996 31 contratti da 35 milioni l’uno per 1.085 milioni Sono noti i problemi insorti a causa del ricorso al TAR di alcuni contrattisti, desiderosi di veder trasformati in contratti a tempo indeterminato a carico dell’Università dei contratti a tempo definito, per una o due annualità finanziati dalla Regione Sarda. Non è il caso di ricordare che il Consiglio di Amministrazione intende resistere giudizialmente a tale pretesa. Come è noto nel triennio 1994-96 sono stati finanziati 168 contratti per oltre 5 miliardi di lire, mentre il Centro regionale per la programmazione ha esitato a lungo se proseguire l’intervento nelle forme consuete oppure procedere al finanziamento di assegni di ricerca o di dottorati di ricerca o di borse post-dottorato, anche alla luce della riforma nazionale dei dottorati, che richiede finanziamenti mirati e l’intervento di istituzioni locali, al fine di estendere il numero dei dottorati di ricerca in settori particolarmente qualificati e competitivi in campo internazionale, con un allargamento delle aree disciplinari interessate e con una puntuale verifica dei risultati. Il Comitato regionale universitario nel mese di giugno 1998 aveva insediato un gruppo di lavoro presso l’Assessorato alla programmazione, con rappresentati degli assessorati al Lavoro e della Pubblica Istruzione, del Consorzio 21, delle due Università. Il gruppo di lavoro ha segnalato nella riunione del 3 luglio dell’anno scorso alcuni punti critici, suggerendo l’utilizzo di nuovi strumenti di politiche del lavoro, indicando alcuni limiti dell’intervento, che sarebbero l’età, la procedura di selezione dei giovani, la limitazione ai laureati con l’esclusione dei giovani in possesso di laurea breve, la scarsa selezione dei progetti dal - 426 - punto di vista degli sbocchi occupazionali; e ciò a fronte di un dato di fatto, cioè la scarsa sensibilità delle imprese sarde, che non sfruttano le attuali opportunità. La commissione purtroppo non ha al momento prodotto una proposta operativa in merito all’utilizzazione dei fondi disponibili ex art. 37, che sia coerente - questa è l’espressione utilizzata da Bruno Asili, “con le politiche del lavoro altamente qualificato recentemente emanate a livello nazionale e che finalizzi maggiormente l’intervento all’occupazione anche futura dei giovani contrattisti”. La commissione ha suggerito di destinare parte del finanziamento a favore dell’università per il cofinanziamento di strumenti quali contratti a tempo determinato, assegni ecc.; inoltre andrà avviata un’opera di sensibilizzazione delle imprese e la costituzione di una banca dati, per dare la massima pubblicità all’iniziativa. Finalmente, con delibera del 15 febbraio 2000, la nuova Giunta Regionale ha bandito circa 100 nuovi contratti di ricerca per giovani laureati presso strutture di ricerca pubbliche e private, coi fondi della IV annualità, per un totale di 7 miliardi. Le innovazioni introdotte rispetti agli anni precedenti riguardano: - proposte indirizzate verso obiettivi finalizzati all’occupazione dei giovani fino a 34 anni di età - trasferimento nelle imprese e nel territorio dei contenuti e metodologie innovative appresi durante il periodo contrattuale - finanziamento di soggiorni e stages fuori sede I progetti vanno presentati entro 45 gg. dalla pubblicazione sul BURAS avvenuta il 9 maggio, dunque entro il 15 giugno p.v. Esiste un problema regionale di distribuzione delle risorse per la ricerca, problema che sembrava risolto con il varo della L.R. 26/96, legge Fois, che era stata voluta con lo scopo di definire i rapporti tra Università e Regione, di semplificare le procedure e di avviare una razionalizzazione degli investimenti ed una valorizzazione dell’autonomia dei due atenei isolani, che però ritarda a partire anche per l’ostilità di gruppi di potere consolidati. Eppure tale legge consentirebbe non solo una programmazione ordinata, ma soprattutto una pluriennalità della programmazione, con un utilizzo organico delle risorse. Secondo Vanni Lobrano si tendeva a superare la logica del bellum omnium contra omnes nell’assalto ai santuari regionali da parte di molti questuanti. In proposito debbo registrare gli impegni assunti dall’Assessore Pasquale Onida. - 427 - Nell’ampia indagine promossa dalla commissione Lobrano, con lo scopo di proporre possibili linee di intervento della Regione nel settore della ricerca, risultano evidenziati i settori ambiente, cultura e beni culturali, istituzioni, comunicazioni e trasporti, economia (attività produttive primarie in particolare agricoltura, pesca, attività estrattive, commercio interno ed esterno in particolare marchi DOC, turismo), infine tecniche tradizionali, innovazione e nuove tecnologie. Gli orientamenti generali espressi dall’Ateneo in quella occasione sono i seguenti: - mantenere e sviluppare la ricerca di base secondo le linee proprie alle istituzioni dell’Ateneo - incrementare gli scambi scientifici in ambito nazionale e sovrannazionale - permettere l’opzione tra le grandi ricerche dipartimentali e le ricerche di gruppi limitati di ricercatori - sostenere le pubblicazioni (riviste, raccolte di scritti, monografie) Le indicazioni specifiche di temi di ricerca non possono essere qui indicate, con riferimento alle scienze umane ed alle scienze sperimentali, ma si segnala la conoscenza, la difesa e la valorizzazione dell’ambiente sardo sotto tutti i profili, ivi compreso lo specifico aspetto dell’insularità. E’ stata segnalata l’esigenza di potenziare i laboratori di ricerca e le biblioteche (conservazione del patrimonio librario e informatizzazione) e sono state richieste attrezzature per la stampa. Mi consentirete di ricordare anche la legge regionale 26/97 per la tutela della lingua e della cultura sarda, che costituirà un’importante occasione per le ricerche in ambito umanistico. Rimandando alla relazione di Giuseppe Delitala, si richiamano i dati di sintesi relativi ai finanziamenti nel settore della sanità: l’Assessorato Regionale alla Sanità ha finanziato nel quinquennio una trentina di progetti di ricerca, con un costante incremento dei finanziamenti e più precisamente: 1994 6 progetti per 1200 milioni 1995 3 progetti per 588 milioni 1996 8 progetti per 850 milioni 1997 8 progetti per 1137 milioni 1998 9 progetti per 915 milioni 1998 11 progetti per 958 milioni Totale 45 progetti per 5.648 milioni. - 428 - FINANZIAMENTI ASSESSORATO DELL’IGIENE E SANITA’ ANNO DI ASSEGNAZIONE N° PROGETTI ASSEGNAZIONI 1997 8 1.136.668.000 1998 9 915.000.000 1999 11 958.000.000 TOTALE 28 3.009.668.000 1.200 1.000 80 0 60 0 ASSEGNAZIONI SANITA' 40 0 20 0 0 1997 1998 1999 Vanno anche aggiunti i contributi dell’Istituto Superiore di Sanità, che nel triennio ha finanziato 9 progetti presentati dall’Università di Sassari per un totale di 530 milioni: 1994 1995 1996 1997 1998 1 progetto per 130 milioni 2 progetti per 190 milioni 1 progetto per 60 milioni 3 progetti per 130 milioni. 2 progetti per 20 milioni - 429 - Si possono inoltre citare i fondi assegnati con L.R. nr. 8 del 18.5.1951 modificata con L.R. nr. 9 del 31.3.1987, che riguarda l’acquisto di attrezzature sanitarie per il miglioramento dell’assistenza ospedaliera ed ambulatoriale: 1994 £. 2.740 milioni 1995 £. 4.680 milioni 1996 £. 1.600 milioni 1997 £. 1.672 milioni. 1998 nessuna assegnazione 1999 nessuna assegnazione Totale per 4 anni: 10.692 milioni. Altri fondi destinati alle attrezzature sanitarie destinate alla ricerca sono pervenuti dalla Regione Sarda attraverso l’Azienda USL. L.R. 29.1.1994 n. 2 art. 69 - L.R. 21.6.1950 nr. 17; L.R. 7.4.1995 nr. 6 art. (Assessorato Igiene e sanità) per convegni: 1997 £. 67 milioni 1998 £. 75 milioni L.R. 7.4.1995 n. 6 art.83 Assessorato all’Igiene sanità per convegni 1997 £. 5 milioni Grandi ritardi si riscontrano nella spendita dei fondi assegnati dalla Regione Sarda nell’ambito della L.R. nr. 19 dell’11 aprile 96 art. 16 per la cooperazione coi i paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazione e della L.R. nr. 43/ 90 art. 14 per progetti a favore di paesi in via di sviluppo (ricerca e formazione). Le assegnazioni sono consistenti, ma finora è stato possibile utilizzare solo le prime annualità, a causa dei ritardi nella rendicontazione. E più precisamente, per la L.R. 43/90 art. 14 (a favore di progetti di ricerca e formazione a favore dei paesi in via di sviluppo): 1994 £. 295 milioni per 4 iniziative dell’UNU 1995 £. 419 milioni, per 8 progetti, compreso un progetto di collaborazione per 200 milioni con l’UNU. 1996 100 milioni per un progetto 1997 £. 290 milioni per 5 progetti - 430 - 1998 £. 250 per 7 progetti (richiesta di 569 milioni) 1999 £. 250 milioni per circa 10 progetti (richiesta di £. 800 milioni). Per la L.R. nr. 19/11 aprile 96 per cooperazione coi i paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazione : 1996 34 milioni 1997 484 milioni per 10 progetti, su una richiesta di 1059 milioni 1998 490 milioni per 16 progetti, su una richiesta du 1151 milioni 1999 732 milioni per 22 progetti, su una richiesta di 1482 milioni per 22 progetti. Altri interventi provengono dalle Amministrazioni provinciali di Sassari e di Nuoro soprattutto nel settore delle borse di studio e dei corsi di perfezionamento, come quello dedicato all’indagine storica antica e medioevale dell’antica curatoria di Dore-Orotelli, con un finanziamento di 60 milioni. Ma la collaborazione con la provincia di Sassari ha assunto un livello estremamente soddisfacente: penso agli accordi in materia edilizia, all’azione di stimolo svolta nei confronti del CNR per la realizzazione dell’area, alla decisione di affidare all’Università la presidenza della Società consortile per azioni Demos, che consente un diretto rapporto con tutti gli EE.LL. del territorio. L’avvio della programmazione dei fondi strutturali europei per gli anni 2000-2006 PON e POR ha recentemente consentito di portare il confronto tra l’Università e l’Amministrazione Provinciale su un piano ancora più definito: l’Università sostiene il programma organico proposto dalla Provincia per trasformare il Nord Sardegna in territorio di eccellenza e crede nella centralità del turismo inteso come fattore dinamico capace di sostenere e sollecitare la crescita di altri settori. Propone perciò alcuni macroprogetti dedicati uno allo sviluppo delle risorse ambientali, agricole e zootecniche, con attenzione agli aspetti giuridici ed economici; un altro macro progetto sarà dedicato all’ipotesi di sviluppo di Alghero come centro di studi universitari di eccellenza intorno all’istituenda Facoltà consortile di architettura mediterranea nell’ambito dell’IMEDOC, d’intesa con le Università di Corte, delle Baleari e di Cagliari; infine sono state presentate proposte di collaborazione dell’Università nell’ambito della ricerca nel settore dei beni culturali (il progetto Ecclesiae turritanae, sui monumenti e le chiese rurali nell’ambito del territorio del Regno di Torres), del turismo termale, della terza età e del risanamento ambientale. - 431 - L’Università ha stipulato con l’Amministrazione Provinciale e alcuni Comuni dell’hinterland l’accordo per patti territoriali: in particolare il patto territoriale Alghero-Coros-Monteleone, quello del Golfo dell’Asinara (SassareseRomangia) e quello per la Sardegna centro-settentrionale (Logudoro-Meilogu, Logudoro-Monte Acuto, Goceano). Resta da dire delle numerose convenzioni con Università straniere e con Istituti specializzati di ricerca, alcune delle quali godono di finanziamento da parte del Ministero degli esteri. Si può citare la convenzione con le due Università di Rabat, Souissi ed Agdal, con le quali sono stati avviati due grossi progetti di ateneo, uno relativo agli scarichi inquinanti sull’Oued Sebou e l’altro per migliorare la qualità del latte di capra. Ancora con il Marocco ed in particolare con l’Università di Mohammedia è in atto una convenzione nel settore dei Beni Culturali curata da R. Zucca. Inoltre si citeranno le qualificanti convenzioni con l’Università di Maputo in Mozambico e con l’Università dello Zimbawe curate dai proff. Cappuccinelli e Rubino; la convenzione con l’Institut National du Patrimoine di Tunisi, quest’ultima per le indagini archeologiche sulla vallata dell’oued Arkou; ancora le convenzioni con l’Università di N’Djamena nel Ciad (Atzori), che è stata rifinanziata nel 1999-2000 dal MURST con 7 milioni, con l’Università di Istambul (Sechi), con la Jordan University of Sciences and Technology (Falcolini-Pintore), con la Colorado State University (Mulas), con l’Università di Laval-Quebec (Bayle), con l’Università di Santiago del Estero (Argentina), con la Pontificia Università Cattolica de Chile. Sono in atto altre convenzioni con università europee, Granada, Siviglia, Tarragona, Barcellona, Baleari, Brno, Vezsprem, Leeds, Budapest, l’Università Lomonasov di Mosca e con l’Istituto Karolinska di Stoccolma. Infine le attività dell’Università delle Nazioni Unite, promosse d’intesa con la nostra università. Nel corso dell’ultimo anno sono stati attivati gli accordi con l’Università di Mansoura (Repubblica Araba d’Egitto). E’ in corso di perfezionamento l’accordo con l’Università di Corsica. Altre convenzioni per prestazioni di ricerca a pagamento sono state stipulate dall’Università di Sassari e dai Dipartimenti e centri di spesa. Ho già segnalato in passato come l’Ufficio legale abbia perso le competenze nel corso degli ultimi tre anni e soprattutto abbia perso il contatto con i Dipartimenti per fornire un quadro complessivo di tale attività, che nel triennio 1995-97, comprendeva un centinaio di convenzioni, con un’introito che arrivava almeno a - 432 - dieci miliardi, anche se alcune convenzioni prevedevano tariffe unitarie per singole prestazioni e non indicavano un tetto nello stanziamento finanziario. Si tratta di servizi a pagamento per conto terzi, che in alcuni casi riguardano direttamente l’attività di ricerca applicata dei nostri colleghi: per brevità ricorderò soltanto che ben 26 convenzioni dichiarate nel 1997 superavano i 100 milioni di lire, con utili ripartiti proporzionalmente all’interno del gruppo di ricerca e dell’Università, come è previsto nell’art. 59 del Regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità, che recentemente è stato modificato. Per l’anno 1998, il numero delle convenzioni gestite dall’Ufficio legale si è ridotto ad appena 11, con Enti pubblici, Regione Sarda, Provincia di Sassari, Istituto Zooprofilattico, Camera di commercio, ma anche Enel, Casa circondariale di Nuoro, Enichem, EVC di Porto Torres, ecc. Con il 2000 tutte le convenzioni sono ora gestite direttamente dai Centri autonomi di spesa o dai Dipartimenti: si capirà l’attuale difficoltà a raccogliere i dati, anche perché la configurazione del bilancio dei centri di spesa è stata modificata solo a partire dallo scorso I gennaio, con il sistema di contabilità integrata CINECA. Eppure anche con il vecchio sistema di contabilità doveva essere possibile raccogliere i dati se, dopo mie pressanti richieste, il Direttore Amministrativo è stato in grado di fornirmi un lunghissimo tabulato, dal quale ho potuto estrarre i dati sorprendenti che posso oggi presentare. Dobbiamo intanto distinguere le prestazioni a pagamento per servizi in conto terzi dai contratti e convenzioni per attività di ricerca svolta a favore di terzi. Nel corso del 1999 sono stati effettuati accertamenti per 21 Dipartimenti o strutture assimilate, per un totale di 2.064 milioni; sono 4 i Dipartimenti che superano i 100 milioni. In questi mesi iniziali del 2000, risultano accertamenti per 482 milioni, con un solo Dipartimento che supera i 200 milioni e con 10 strutture interessate. Prestazioni a pagamento riguardano soprattutto analisi, indagini, accertamenti sanitari, ed altre prestazioni a favore di ASL, tribunali, Case circondariali, RAS, Comuni, provincia, Enti regionali come ESAF, ENICHEM, Studi professionali, Società assicuratrici, ecc. ed anche per corsi di informatica, censimenti archeologici, affitto aule, corsi di lingua, ecc. - 433 - PRESTAZIONI A PAGAMENTO ANNO 1999 (in neretto oltre i 100 milioni) ACCERTAMENTI Dip. di Storia RISCOSSIONI RESIDUI 5.970.000 5.970.000 26.400.000 6.000.000 20.400.000 110.965.750 77.772.897 33.192.853 (Mario Da Passano) Dip. di Economia, Istituzioni e Società (Paolo Fois) Dip. di Chimica (Stefano Enzo) Dip. di Botanica ed 71.664.000 71.664.000 Ecologia Vegetale (Bruno Corrias) Dip. di Scienze ambientali Agrarie e Biotecnologie Agro-alimentari 35.071.800 34.891.800 180.000 Dip. di Ingegneria del territorio (Paolo Baldaccini) 9.168.000 9.168.000 Dip. di Scienze Biomediche (Andrea Montella) 98.132.200 48.149.200 49.983.000 Sezione Struttura Pat. generale (Dip.scienze biomediche) 56.065.320 56.065.320 Dip. Farmaco-ChimicoTossicologico (Giuseppe Paglietti) 163.490.400 70.065.600 93.424.800 Dip. di Economia e sistemi arborei (Piero Deidda) Dipartimento di Farmacologia, 8.262.000 3.802.800 73.262.400 4.459.200 73.262.400 Ginecologia e Ostetricia (Egidio Miele) D.S. Medicina specialistica D.S. Chirurgia anestesiologica D.S. Medicina: 4.140.000 4.140.000 43.203.000 18.000.000 25.203.000 1.093.831.580 967.596.180 126.235.400 Anatomia patologica D.S. Medicina: Clinica medica 31.25.068 31.525.068 156.882.065 156.882.065 generale e terapia medica ecc. D.S. Dermatologia e Istituti aggregati - 434 - D.S. Servizi generali della 10.834.845 10.834.845 3.240.000 3.240.000 Facoltà di medicina veterinaria D.S. Servizi generali della Facoltà di medicina e chirurgia D.S. Servizi Generali Facoltà di Scienze MM.FF.NN. 28.246.000 6.696.000 21.550.000 Centri interdisc. aggregati (Pino Suffritti) 20.000.000 20.000.000 D.S. Patologia Vegetale Entomologia agraria 10.500.000 10.500.000 ___________________________________________ 2.064.854.428 1.670.226.175 394.628.253 TOTALE PRESTAZIONI A PAGAMENTO ANNO 2000 (in neretto oltre i 100 milioni) ACCERTAMENTI RISCOSSIONI RESIDUI 34.416.000 0 34.416.000 Dip. di Botanica Dip. Scienze ambientali Dip. di scienze biomediche Dip. di Economia e sistemi arborei Dip. Farmaco-chimico-toss. D.S. Facoltà Medicina Veternaria D.S. Centri interdisciplinari 4.320.000 21.288.400 4.320.000 360.000 20.928.400 2.922.000 1.202.400 1.719.600 29.197.200 5.414.400 23.782.800 1.915.560 930.240 985.320 19.500.000 19.500.000 D.S. Dermatologia e spec. microchirurgiche D.S. Anatomia patologica D.S. Clinica medica, patol. medica TOTALE 68.207.500 53.902.000 14.305.500 216.157.780 23.065.500 193.092.280 63.660.000 61.660.000 2.000.000 ___________________________________________ 481.916.840 190.686.940 291.229.900 Ancora più favorevole è l’andamento dei contratti e convenzioni per attività di ricerca, che nel 1999 vede 6 strutture superare i 500 milioni e 13 su 17 strutture - 435 - oltre i 100 milioni, con un totale di accertamenti di ben 7.172 milioni. Nei primi mesi del 2000 risultano censite ben 9 strutture, 3 delle quali superano i 200 milioni, con accertamenti per 1176 milioni. Le convenzioni principali sono state stipulate con ENEL, Agenzia nazionale protezione ambiente, Regione, Ist. sup. sanità, Azienda Ospedaliera Spallanzani, Comuni, Comunità Montane e GAL, Consorzi per la frutticultura, aziende (RAU), Azienda foreste demaniali, Assessorato ambiente RAS, Istituto Zooprofilattico sperimentale, cooperative, CIF, ENFAP, ASI, Parchi, Soprintendenze, esercito. Tra i temi di ricerca, ricorderò la convenzione con l’Istituto Etnografico Nuoro per catalogazione beni demologici, con la cooperativa pescatori per bottarga, meccanismi biotossine algali, genetica, infezioni ospedaliere, salmonellosi animali, desertificazione, energia alternativa, tecniche innovative coltivazione riso, carciofi freschi, valorizzazione prodotti caseari, mirto, vitigni moscato, vernaccia, sughero, scavi archeologici, musei etnografici, corsi di lingua, attività fitosanitaria ecc. Tra i temi di ricerca spero mi scuserete se richiamerò la convenzione per 90 milioni del Dipartimento protezione delle piante con la Comunità Montana del Marghine e Planargia per il miglioramento sanitario del vitigno malvasia di Bosa. CONTRATTI E CONVENZIONI ANNO 1999 (in neretto le 6 strutture oltre i 500 milioni; oltre i 100 milioni ben 13 strutture) ACCERTAMENTI RISCOSSIONI RESIDUI 997.795.739 862.291.739 135.504.000 1.428.500.000 819.400.000 609.100.000 872.520.0000 238.860.000 633.660.000 537.880.996 264.204.798 273.676.198 125.000.000 25.000.000 100.000.000 776.850.000 418.290.000 358.560.000 Dipartimento di Chimica (Stefano Enzo) Dip. di Botanica ed Ecologia Vegetale (Bruno Corrias) Dip. di Scienze ambientali Agrarie e Biotecnologie Agro-alimentari Dip. di Biologia Animale (Salvatore Cosseddu) Dip. di Scienze del Farmaco (Giovannina Minardi) Dip. di Scienze Zootecniche (Paolo Brandano) - 436 - Dip. di Scienze Biomediche 166.000.000 91.000.000 75.000.000 (Andrea Montella) Dip. di Scienze Fisiologiche, Bio- 150.000.000 150.000.000 chimiche e Cellulari (Bruno Masala) Dip. di Scienze Umanistiche del- 10.000.000 9.000.000 1.000.000 118.380.000 54.540.000 63.840.000 96.000.000 16.000.000 80.000.000 19.848.800 1.200 l’Antichità (Salvatore Panimolle) Dip. di Economia e Sistemi Arborei (Piero Deidda) Dip. di Farmacologia, Ginecologia e Ostetricia (Egidio Miele) Istituti di Lingue e Centro Linguistico 19.850.000 D.S. Medicina specialistica Pediatria 1.500.000 1.500.000 D.S. Medicina: Anatomia patologica, Igiene e medicina preventiva, ecc. 212.500.000 42.497.500 170.002.300 330.500.000 136.000.000 194.500.000 D.S. Istit. di Matematica e Fisica 1.062.729.850 237.715.888 825.013.962 D.S. Servizi Generali Facoltà di Scienze MM.FF.NN. D.S. Ist. Patologia vegetale TOTALE 266.000.000 117.800.000 148.200.000 ___________________________________________ 7.172.006.585 3.503.948.725 3.668.057.860 CONTRATTI E CONVENZIONI ANNO 2000 (in neretto oltre i 100 milioni) ACCERTAMENTI Dip. Economia Istituzioni RISCOSSIONI RESIDUI 30.000.000 15.000.000 15.000.000 Dip. Biologia animale 299.912.730 110.000.000 189.912.730 Dip. Scienze biomediche 250.400.000 0 250.400.000 Dip. Scienze zootecniche 50.000.000 0 50.000.000 Dip. Zoologia 96.000.000 92.000.000 4.000.000 Dip. Scienze agronomiche 300.000.000 200.000.000 100.000.000 Dip. Protezione delle piante 90.498.787 498.787 90.000.000 D.S. Pediatria medicina special. 20.000.000 11.997.500 8.002.500 D.S. Anatomia patologica TOTALE 40.000.000 15.992.000 24.008.000 ___________________________________________ 1.176.811.517 445.488.287 731.323.230 - 437 - Credo che con questi dati abbiamo superato la mancata informazione dell’anno scorso e scavalcato le difficoltà ripetutamente segnalate dall’Ufficio legale per acquisire tali dati, che per il 1999 possono essere così riassunti: ACCERTAMENTI RISCOSSIONI RESIDUI Prestazioni a pagamento 2.064.854.428 1.670.226.175 394.628.253 Contratti e convenzioni 7.172.006.585 3.503.948.725 3.668.057.860 ___________________________________________ 9.236.861.013 5.174.174.900 4.062.686.113 TOTALE Il dato del 1999 è straordinario in quanto risulta sostanzialmente uguale a quello di un intero triennio, il 1995-96-97. Sono interessate una ventina di strutture, 17 delle quali superano i 100 milioni; ma il numero delle singole convenzioni che superano i 100 milioni arriva alla cinquantina, un dato che raddoppia quello certificato in questa stessa sede de anni fa, prima del black-out informativo dell’anno scorso. Ancora una volta vogliamo dichiarare di aver scelto la strada della trasparenza e dell’informazione, oltre che della piena circolazione dei dati. Se trascuriamo per un momento gli aspetti finanziari, il delegato Antonello Mattone certamente vorrà ricordare le novità relative all’anagrafe della ricerca 1996-99 e la prossima uscita di un CD-ROM e di un II tomo dell’annuario 1997-98 dedicato all’’anagrafe della ricerca nel quale inseriremo in appendice tutti i dati che oggi vi saranno presentati, compresi i grafici dei singoli finanziamenti: la risposte fin qui pervenute all’indirizzo di posta elettronica del CST sono oltre 390, un dato che va al di là delle più rosee previsioni e che sostanzialmente triplica il dato dell’ ultima anagrafe della ricerca pubblicata, che forniva un dato del tutto parziale sull’attività di ricerca svolta nell’Ateneo. Il nucleo di valutazione calcolava per il 1997 come segue la produzione scientifica dell’Ateneo: ateneo ateneo 62,33 869 annuo libri x 711,67 (sic!) docenti annuo articoli x 592 docenti Si tratta di dati assolutamente sotto-stimati. - 438 - 0,12 1,44 Occorre dunque che la cultura della valutazione faccia un ulteriore passo in avanti e che la produzione scientifica dei docenti venga valutata negli aspetti quantitativi, nelle aree di eccellenza e nei settori in crescita, che sono punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale. Esistono certamente spazi di miglioramento della ricerca universitaria e l’esigenza è quella della completezza dell’anagrafe delle ricerche. Non esistono dunque più ragioni per non suggerire alle commissioni di Dipartimento il pieno utilizzo dell’anagrafe anche per le assegnazioni dei finanziamenti per la ricerca, in particolare per l’ex 60%. Abbiamo in sostanza recuperato il ritardo che si era accumulato e contiamo di semplificare ulteriormente le procedure attraverso il WEB di Ateneo, sul quale i singoli ricercatori potranno riversare i dati della propria produzione scientifica, rendendola leggibile a tutti i docenti. Un discorso a sé merita il problema della nascita del Sistema Informatico di Ateneo, che sia capace non solo di fornire servizi di tipo anagrafico per studenti, docenti e non docenti oggi garantiti dal Centro Elaborazione Dati, ma soprattutto che sia gestito d’intesa con il CISD (il Centro informatico scientifico-didattico) ed aperto all’utenza scientifica interessata alla ricerca. La proposta di un piano organico dell’informatica dell’Ateneo, redatta dalla Commissione presieduta da Giuseppe Baldovino Suffritti è stata discussa in occasione della prima conferenza di Ateneo dell’8 febbraio 99: in questa sede si richiamerà soltanto l’obiettivo generale che è quello di garantire un uso appropriato (efficiente ed economico) di strumenti informatici e telematici per lo svolgimento delle attività istituzionali dell’Università particolarmente nei seguenti ambiti: ricerca, didattica, servizi bibliotecari e di documentazione, amministrazione ed assistenza sanitaria. Il Piano mantiene sostanzialmente l’attuale bipartizione storica tra amministrazione e ricerca, con due sfere di competenza ben separate, e definisce due ambiti distinti per il CED ed il CISD, anche se non si esclude la possibilità di sinergie e di collaborazioni e prevede la nascita di un garante unico per l’informatica di Ateneo. Attraverso il CISD si intende assicurare le comunicazioni tra operatori della ricerca dell’Ateneo, il calcolo scientifico (incluse le applicazioni grafiche), l’accesso tramite INTERNET a informazioni e risorse informatiche remote, la visibilità dall’esterno attraverso la costruzione di pagine WEB di interesse scientifico, la formazione dei ricercatori e del personale tecnico all’uso di strumenti informatici. Anche in sede di predisposizione del bilancio di previsione per il 1999, l’Amministrazione ha però inteso dare un segnale forte, liberalizzando totalmente l’accesso - 439 - alla rete informatica, sopprimendo il contributo fin qui richiesto agli utenti INTERNET, trasferendo i fondi al Centro autonomo di spesa (Centri interdisciplinari aggregati) ed incrementando in modo consistente la dotazione finanziaria del CISD, coprendo tutte le spese relative alla rete per la ricerca GARR e sostenendo l’iniziativa Network Sardegna, che fornirà nel tempo una serie di servizi che porteranno alla progressiva liberalizzazione della rete INTERNET e dei servizi di posta elettronica. Al momento, all’interno della rete di Ateneo che è stata realizzata nel pieno rispetto degli standard dell’Autorità Informatica per la Pubblica Amministrazione, risultano attivati ben 700 punti di accesso, superiori al numero complessivo dei ricercatori e dei docenti dell’Università di Sassari. La mole di attività imporrà certamente a breve un ripensamento sull’organizzazione del CED e del CISD, con l’assegnazione di personale specializzato o comunque con uno scambio di personale tra le due strutture. Il piano individua inoltre una serie di obiettivi concreti, che vanno dal cablaggio in alcuni Istituti e Facoltà non di proprietà dell’Ateneo, ai collegamenti per trasmissioni dati in fibra ottica per collegare edifici separati da suolo pubblico, un potenziamento della rete GARR in attesa della realizzazione della nuova rete a larga banda, con un ulteriore consistente aumento della velocità di trasmissione. La prospettiva è quella di promuovere sinergie e politiche di scala, capaci di assicurare consistenti risparmi e di superare l’attuale modello basato su P.C. individuali, attraverso una valutazione di esigenze collettive. L’obiettivo prioritario assunto quest’anno dal Consiglio di Amministrazione è quello della nuova contabilità integrata di Ateneo CINECA, con software ed harware forniti dall’Amministrazione a tutti i centri di spesa. Si discute sulla rete riservata. E’ in pieno sviluppo il piano per l’ampliamento del sistema informativo dell’ateneo, biblioteche, laboratori, con un consistente finanziamento di 800 milioni per la rete metropolitana GARR B. Nel complesso le risorse mobilitate direttamente per la ricerca appaiono consistenti ed i risultati qualitativamente raggiunti soddisfacenti, anche se è ulteriormente possibile innestare processi di promozione qualitativa per la ricerca pura e per la ricerca applicata, verso standars di eccellenza, che pongano la nostra Università all’avanguardia in campo europeo, almeno in alcuni settori particolarmente significativi, in ambito scientifico come in ambito umanistico e ciò alla luce anche delle ultime disposizioni in materia di autonomia universitaria: il recente documento - 440 - del Gruppo di lavoro ministeriale su “Autonomia didattica e innovazione dei corsi di studio a livello universitario e post-universitario” affronta anche il problema delle condizioni della ricerca scientifica e suggerisce le linee per rapporti stabili con il mondo delle imprese. Per quanto ci riguarda, innanzi tutto appare doveroso un richiamo ai tempi della spesa dei fondi per la ricerca, che sono certo eccessivamente lunghi, anche se l’attuale normativa concede 5 anni per l’utilizzazione dei residui. Abbiamo avviato una verifica a livello di Dipartimenti e dei Centri di spesa, per valutare esattamente le dimensioni del fenomeno dei residui e per favorire un tempestivo impiego dei residui ultraquinquennali non impiegati. In ogni caso il 60% è stato ricondotto ad una rendicontazione triennale. L’Ateneo volgerà sempre più l’attenzione a programmi di studio e di ricerca finalizzati alla valorizzazione delle potenzialità socio-economiche e culturali della Sardegna, proponendosi come garante di modelli di sviluppo rispettosi dell’uomo e dell’ambiente e insieme creando o consolidando attività produttive congeniali alle caratteristiche del territorio. L’Ateneo dovrà pertanto proporsi come interlocutore necessario nella politica dei parchi ambientali e culturali, nei cui confronti si dovrà caratterizzare con progetti propri: in questa ottica va interpretata la presenza dell’Università nei comitati di gestione dei Parchi (il parco di La Maddalena, quello dell’Asinara, quello di San Teodoro-Tavolara-Capo Codacavallo, gli altri previsti parchi regionali in Sardegna, come quello di Porto Conte-Capo Caccia). In particolare al servizio del nuovo Parco Nazionale del Gennargentu, l’Università di Sassari sta compiendo uno sforzo consistente per sostenere alcune iniziative di ricerca decentrate sul territorio: la nascita dei laboratori dei Corsi di laurea in Scienze Forestali della Facoltà di Agraria ed in Scienze ambientali della Facoltà di Scienze a Nuoro vuole significare una scelta irreversibile dell’Ateneo sassarese, un investimento generoso per lo sviluppo delle zone interne della Sardegna, una politica di sinergia con gli EE.LL. Attraverso chiamate per trasferimento e per concorso, l’Ateneo ha provveduto a creare un primo nucleo stabile di docenti sulla sede gemmata di Nuoro, che si intende potenziare con ulteriori concorsi per docenti e ricercatori e l’attivazione di dottorati e assegni di ricerca. Pensiamo alle presenze universitarie ad Alghero e ad Oristano, ma anche a strutture più leggere come quelle immaginate dal Consorzio per la creazione di un centro di studi universitari in Ozieri, che potrebbe promuovere l’istituzione di centri di ricerca, di documentazione, nel settore della valorizzazione della cultura e - 441 - della lingua della Sardegna, del comparto agroalimentare e dello sviluppo delle attività legate al cavallo. Credo che a questo punto possiamo concludere, tornando agli obiettivi che ci troviamo di fronte: innanzi tutto un allargamento delle fonti di finanziamento, attraverso il reperimento di finanziamenti dall’industria e dal mondo delle imprese, dalla Regione Sarda, dall’Unione Europea, oltre che dalle fonti tradizionali. Appare evidente che si rende necessario un ulteriore inserimento delle strutture dell’Università entro ampi circuiti di ricerca locali ed internazionali, partendo però dalla valorizzazione delle competenze disponibili e delle potenzialità socioeconomico-culturali locali. Per il resto oggi può essere solo sfiorato il problema del personale destinato alla ricerca, che nell’ultimo anno ha conosciuto una serie di novità, legate all’avvio della nuova stagione dei concorsi a cattedre, all’arrivo di oltre 60 nuovi associati, al passaggio di molti tecnici laureati nella fascia dei ricercatori. Restano gravi ed anzi ancor più drammatici i problemi dell’utilizzo del personale non docente, che nel nostro Ateneo rispetto alla media del paese non è insufficiente ma spesso male impiegato o utilizzato in compiti esclusivamente di tipo amministrativo-burocratico. Appare indispensabile procedere alla qualificazione del personale tecnico, per il potenziamento della ricerca, attraverso corsi di formazione o frequenze presso qualificate strutture, con un oculato impiego degli incentivi e delle indennità: l’Università deve veramente trasformarsi in un’azienda produttiva e dunque debbono essere eliminate tutte le disfunzioni e le inefficienze, con un’integrazione solidale dell’azione svolta dai docenti e quella svolta dai non docenti. Soprattutto dobbiamo batterci per impiegare meglio le risorse finanziarie disponibili, che sono ancora consistenti, e dobbiamo tutti fare un passo avanti sul tema della valutazione della ricerca, con l’impiego di procedure ormai comunemente adottate sia a livello nazionale che comunitario e definite in occasione del Convegno internazionale sulla valutazione della ricerca che si è svolto a Roma il 4 febbraio 2000, al quale l’ateneo era rappresentato. Il decreto legislativo 204/98 “Disposizione per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica” ha istituito il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca CIVR ed ha riconosciuto: - l’importanza di una visione unitaria della ricerca come sistema globale integrato con il contesto socio-economico; - 442 - - l’avvio di un processo di razionalizzazione degli interventi diretti a promuovere e sostenere il settore della ricerca; - la valutazione e l’autovalutazione come punto cardine attraverso la realizzazione di organismi, strumenti e procedure per la valutazione dei risultati della ricerca e del suo impatto socio-economico. Penso ad un sistema di valutazione ex ante, che consenta di stabilire la validità tecnico-scientifica e la potenziale utilità di proposte di programmi e di progetti, insomma la predeterminazione della rilevanza dei risultati della ricerca e dei benefici economici, scientifici e sociali attesi, dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi, al fine di una pianificazione in termini economici e strutturali: si può pensare ad una valutazione scientifica, tecnica e di prevedibile impatto socioeconomico almeno per la ricerca applicata, da parte di esperti indipendenti o di commissioni, che definiscano un ordine di priorità. Occorre garantire uno spazio alla ricerca di base, una scelta questa riaffermata dalle precedenti conferenze della ricerca, che hanno messo in evidenza come in ambito umanistico la nostra Università conosce punte di vera e propria eccellenza. Occorre dunque procedere per superare il quadro quantitativo delineato anche in questa relazione verso modalità di valutazione qualitativa, che deve essere elemento irrinunciabile per l’impiego delle risorse. Ciò significa anche un’analisi dei titoli posseduti dai proponenti singoli o meglio associati, una valutazione delle precedenti esperienze nel campo, dei contratti già acquisiti, una coerenza nel dimensionamento del progetto, ecc. Dunque la qualità scientifica della proposta, la sua significatività, la congruità del budget richiesto, la qualificazione e la reputazione del personale coinvolto. Penso ad un sistema intermedio presso i singoli Dipartimenti di monitoraggio globale dell’efficienza del sistema ma anche delle singole ricerche in corso, che può consistere nella valutazione in corso d’opera particolarmente per programmi di carattere pluriennale e con consistenti dotazioni finanziarie come l’INTERREG. Si tratta di monitorare il processo di sviluppo dei programmi di ricerca, che il decentramento ha reso difficilmente percepibile. Penso infine alla valutazione ex post dei programmi di ricerca, basata su un’indagine bibliometrica moderna, sui referee e su una raccolta di dati statistici, in vista di un miglioramento della credibilità del sistema. Loro sanno che l’Università di Sassari, nel settore della chimica fisica, è in percentuale al primo posto tra le Università italiane per numero di citazioni dei lavori pubblicati su riviste internazionali da propri ricercatori. Questa terza conferenza della ricerca ha potuto entrare - 443 - sui temi specifici delle ricerche in corso presso l’Università di Sassari e sulla sostanza di problemi che in passato abbiamo solo sfiorato. C’è certamente qualche passo in avanti: l’11 aprile scorso il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Regolamento di Ateneo per le invenzioni conseguite nell’ambito dell’Università ed ha stipulato un contratto con un’Azienza specializzata che d’intesa con la Commissione scientifica brevetti si occuperà di attivare le procedure connesse al conseguimento, alla tutela ed alla circolazione dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale. L’obiettivo è quello di valorizzare tutte le invenzioni, modelli di utilità o ogni altra innovazione tecnica suscettibile di formare oggetto di brevetto industriale o titolo assimilabile, conseguiti da uno o più soggetti del personale docente o tecnico ammnistrativo nel corso dell’attività di ricerca svolta nell’Università e rientrante nell’ambito dell’attività scientifica cui il personale attende nell’adempimento dei propri compiti. La strada davanti a noi è lunga e difficile: la programmazione del processo di valutazione non può essere affidata all’improvvisazione ed alle decisioni dei singoli Dipartimenti, se vogliamo avviarci verso il miglioramento della qualità della ricerca, verso la promozione di iniziative specifiche dell’Università di Sassari riconosciute a livello nazionale ed internazionale, verso la nascita di laboratori che consentano di innalzare il livello della ricerca. Occorre che si raggiunga un’adesione concorde di Ateneo sulla programmazione del processo di valutazione, sulla selezione delle commissioni, sul contenuto e lo scopo dell’analisi, sul metodo e gli indicatori, sulla presentazione e l’utilizzo dei risultati. Credo che in futuro dovremo destinare risorse a questo specifico aspetto della nostra attività. Per il futuro il Nucleo di valutazione suggerisce di trasformare queste Conferenze di Ateneo in vere e proprie conferenze di produzione che dovranno valutare i risultati per la ricerca: questo sarà forse l’obiettivo per i prossimi anni. Volevo però ribadire che il segnale che innanzi tutto intendevamo dare con la conferenza di oggi era quello della massima trasparenza, della raccolta e diffusione di tutti i dati utili per capire meglio la situazione della ricerca in ambito accademico; da parte nostra non ci saranno impedimenti alla libera iniziativa dei singoli ricercatori e dei singoli centri di ricerca, che potranno contare sul nostro sostegno, sulla nostra partecipazione, sulla nostra adesione alle iniziative indirizzate sulla strada di una progressiva crescita e qualificazione, senza atteggiamenti ingiustificati di censura e senza integralismi, ma positivamente, con la volontà di contribuire a costruire insieme qualcosa di nuovo. - 444 - GIOVANNI LOBRANO PRESIDENTE DELLA CONSULTA D’ATENEO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI E REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA. IL METODO ED UN ESEMPIO DELLA INTERAZIONE TRA LE DUE AUTONOMIE: IL PROGETTO DELLA FACOLTÀ CONSORTILE IMEDOC DI ARCHITETTURA DEL MEDITERRANEO. “Sapientissimi viri qui res publicas constituerunt qui urbes conderunt” (Cic. div. 1.39) Premessa Così come la capacità competitiva di uno Stato e la sua collocazione nel ‘primo’, ‘secondo’ o ‘terzo mondo’ è determinata dal suo sistema scientifico/ formativo e dal grado di integrazione di questo con il resto del sistema statuale, il parametro per misurare il grado di competitività di una regione, in un’Italia ed un’Europa sempre più regionalizzate, sarà determinata dal suo sistema scientifico/ formativo e dal grado di integrazione di questo con il resto del sistema regionale. Nella tradizione scientifica euro-mediterranea (e quella sarda non fa eccezione), il soggetto istituzionalmente deputato allo sviluppo della scienza è un soggetto storicamente particolare che si chiama ‘Università’. Tra Università e RAS deve stabilirsi necessariamente un rapporto progettuale - operativo, essenziale in entrambi i sensi e per entrambi gli ‘interlocutori’, nel quale si tenga conto della specificità delle Università. Un rapporto, pertanto, tra autonomie funzionalmente complementari (scientifico/professionale e politico/locale), non un puro rapporto di consulenza. Il progetto, presentato dalla Università di Sassari alla Regione Autonoma della Sardegna per il finanziamento attraverso i “Fondi strutturali europei 2000 – 2006”, di attivazione nella Città di Alghero della Facoltà consortile IMEDOC di Architettura del Mediterraneo, costituisce un esempio per intendere il rapporto che la Università di Sassari intende stabilire con la RAS. - 445 - 1. Problematiche e criticità avvertite a partire dal settore / territorio della Università di Sassari: problemi & potenzialità comuni del Mediterraneo e delle Città. a. Unità–identità del ‘Mediterraneo’: problemi e potenzialità. Il mondo dell’evo ‘antico’ è mare–centrico. Il mare al centro del mondo è il Mediterraneo. La storia ‘antica’ è la storia del tendere (sempre più come disegno cosciente: teorizzato e perseguito) ad una unità mondiale, a partire dalla centralità e dalla unità–identità del Mediterraneo. Durante la storia medievale–moderna, l’unità–identità del Mediterraneo è sottoposta a pressioni–aggressioni da parte di una serie di forze, portatrici di principi ordinatori tendenti alla frammentazione. Queste producono l’affievolirsi della unità–identità mediterranea; sebbene (per certi versi e, comunque, nella misura in cui tale distinzione è possibile) più nella percezione che nella ‘realtà’. In particolare, la pressione–aggressione da parte del principio organizzativo ‘nazionale’, incompatibile con l’incontro etnico, tendenzialmente universale, del Mediterraneo (in cui si prefigura la “Raza cósmica” di cui parlerà José Vasconcelos) si manifesta già durante l’Evo Medio. Si potrebbe anzi dire che il passaggio dall’Evo Antico all’Evo Medio è il prodotto di quell’aggressione, cui si deve –anche– il sovrapporsi ed il prevalere della separazione e della contrapposizione gerarchica nord–sud sulla distinzione organizzativa est–ovest. Il passaggio dall’Evo Medio alla epoca moderna è, quindi, l’imporsi della dimensione atlantica, la quale, alla frammentazione già in atto della unità–identità della regione mediterranea, aggiunge la marginalizzazione. Nella fase storica contemporanea, il Mediterraneo si riscopre il luogo delle confluenze geografica, economica, politica e religiosa di continenti e di popoli. La attenzione si riappunta, pertanto, sul Mediterraneo. Tuttavia, la regione geo–politica mediterranea resta puro ‘oggetto’ –istituzionalmente frammentato, economicamente/politicamente condizionato, fisicamente fragile [e, in parte, già compromesso]– delle volontà di ‘soggetti altri’. Le confluenze che avvengono in tale regione, senza che essa abbia titolo e mezzi per farne sintesi, restano contrap-posizioni. Eppure, è intuitiva la esigenza di una politica ‘mediterranea’, di una politica, cioè, fatta dai ‘Mediterranei’, in quanto tali. Essa sola sarebbe ‘comune’ e potrebbe quindi essere riconosciuta ed accettata come ‘propria’ dai popoli dei tre Continenti i quali si affacciano sul Mediterraneo. Essa sola rafforzerebbe tutti, - 446 - indistintamente, i Paesi mediterranei, qualificandoli positivamente nei confronti dei rispettivi Continenti. Nessuna delle odierne politiche bi– o multi–laterali, tra l’Unione Europea e i Paesi mediterranei ‘non comunitari’, può sostituire la politica mediterranea fatta dai Mediterranei. Tali politiche bi– o multi–laterali, per ragioni uguali e speculari, indeboliscono i Paesi mediterranei squalificandoli nei confronti dei rispettivi Continenti: i Paesi della sponda sud, perché incrinano e rischiano di rompere le interne solidarietà continentali; i Paesi della sponda nord, perché vengono espropriati del loro ruolo naturale e mantenuti in posizione di marginalità, quando potrebbero ridiventare (almeno in questa prospettiva) ‘centrali’. Il problema è, dunque, ritrovare il filo del ‘noi’ mediterraneo, avendo ben chiaro che la ‘soggettività’ non può esserci data dall’esterno. b. Identità e ruolo delle Città: problemi e potenzialità. Anche le Città, come il Mediterraneo, soffrono una perdita di identità e di ruolo. Nella storia medievale e moderna, i popoli delle Repubbliche–Città svolgono un ruolo fondamentale ben noto (basti pensare alla epoca cd. ‘Comunale’) ma soltanto parzialmente compreso e studiato. Durante tale epoca, tuttavia, le Città operano in un contesto segnato profondamente dalla organizzazione (detta e se–dicente ‘germanica’) aristocraticafeudale, la quale si esprime nelle istituzioni parlamentari e con la quale organizzazione le città entrano in una relazione complessa ed ambigua, benché fondamentalmente conflittuale. I concetti organizzativi propri della ‘civilitas’ (la cultura delle Città, che viene dal Mondo antico) sono formalmente ripresi ma sostanzialmente sottoposti a manipolazioni; ad essi vengono sottratti linfa e vigore. Si è giunti, per questa strada, alla conclusione che la democrazia non ha più ‘un’ significato (M. Finley) e che il popolo è una mera ipostasi e che la nozione di repubblica sia “di poco valore”. I significati di popolo e di repubblica sono stati fatti coincidere con quello del Leviatano di Thomas Hobbes: lo Stato, definito, da Friedrich Nietzsche, il mostro menzognero, che dice “io sono il popolo”. Del concetto di società, non si ha più la capacità di cogliere la straordinaria, ‘rivoluzionaria’ logica interna e la forza che ne sprigiona. La ‘virtù’ civica (idea ‘religiosa’ per eccellenza) è stata deliberatamente bandita come “effrayante” (Ch. Bordes) e contraria agli interessi sia degli individui (Bernard Mandeville) sia delle nazioni (Adam Smith). - 447 - Ciò non di meno, gli uomini continuano ad avvertire la necessità e, anzi, la urgenza di ri–realizzare, di re–inverare quei concetti. La strada –indicata da molti– è sempre la stessa: la valorizzazione delle Città come ‘società di cittadini reciprocamente obbligati nella comunione delle utilità’; valorizzazione che passa attraverso la cooperazione tra le Città. La realizzazione del profilo esterno della logica societaria precede la realizzazione del profilo interno. Hanno proposto questa cooperazione il tribuno Cola di Rienzo, il filosofo del diritto Pietro Éllero, il sacerdote Luigi Sturzo per l’Italia, i romanisti Johannes Althusius per il Sacro Romano Impero e Giorgio La Pira per il Mondo. Negli anni ’70, La Pira ha definito, profeticamente, questa nostra epoca “epoca delle città”. Realmente, dopo la sequenza –non esaurita– di ondate nazionaliste, anche le Città, come il Mediterraneo, sono ora (non soltanto in Italia) oggetto di riscoperta, in un contesto (più generale) di riscoperta della funzione insopprimibile delle autonomie ‘locali’ –non fosse altro– ai meri fini del miglior governo (efficiente–efficace) della economia congiunto alla tuela dell’ambiente per lo sviluppo cd. “sostenibile” o “durabile”. Ma, ancora come il Mediterraneo, anche le Città restano concepite quali mere destinatarie di volontà altrui, sostanzialmente estranee al processo di formazione della volontà pubblica; lo si vede esemplarmente negli ultimi e ultimissimi interventi legislativi italiani. Infatti (nonostante le ipotizzate neo–formulazioni costituzionali italiane, che riconoscono ai Comuni la natura di enti costitutivi primi dell’ordinamento della Repubblica democratica) nel processo di formazione della volontà pubblica, alle Città resta assegnato il ruolo di ultima agenzia esecutiva, di luogo terminale nel quale i cittadini entrano in contatto con un potere sovrano centrale, soltanto come sudditi. Questo ruolo delle Città non dà –ovviamente– risposta alla domanda, che sale dai cittadini, di partecipazione alle decisioni che li concernono e –anziché unirli e mobilitarli nelle difficili ricerca e costruzione del ‘bene comune’– li contrappone l’uno all’altro nella lotta omnium erga omnes per la divisione delle risorse assegnate. Esso pone gli amministratori–rappresentanti delle Città in una condizione di schizofrenia tra le aspettative dei loro cittadini ed i còmpiti–poteri loro assegnati. La logica della contrapposizione –implicita in tale ruolo delle Città– investe necessariamente tanto i rapporti tra i cittadini quanto i rapporti tra le Città, alle quali sono attribuiti poteri di basso profilo, circoscritti dai rispettivi àmbiti territoriali, ma non il potere di concorrere, insieme ad altre Città (ancora: nonostante i proclami federalisti), alla assunzione di decisioni di maggiore livello e di reale efficacia. - 448 - Il problema è, dunque, ritrovare il modo di ridare voce ai cittadini nelle ed attraverso le Città. Anche qui, chi potrà prendere l’iniziativa, all’infuori delle stesse Città? c. Il nesso Mediterraneo–Città: la Città mediterranea. Il Mediterraneo e le Città non sono accomunati soltanto da problemi e potenzialità omologhi. Tra il Mediterraneo e la Città vi è un vincolo assai stretto, che si radica cronologicamente nella antichità. Lo troviamo descritto in opere fondamentali del pensiero storico–giuridico e storico–politologico contemporaneo. Theodor Mommsen, nel Römisches Staatsrecht (1871–1888), afferma che il “lascito” dei Romani “fondamento della nostra civiltà” è la rete pluricontinentale di Città. Secondo Karl Marx (Forme economiche precapitalistiche, 1879–1880), la differenza tra gli “Antichi” (i Greci–Romani) ed i “Germani” è fatta dalla Città: in quanto ‘propria’ ai primi ed ‘estranea’ ai secondi. Ritroviamo la coscienza del vincolo tra il Mediterraneo e la Città negli scritti più recenti. In La Méditerranée. L’Espace et l’Histoire (1985), a cura di Fernand Braudel, si legge che “un millier d’hommes vivant pauvrement de la terre et de l’échange des produits du sol suffisent en Méditerranée à faire une ville [...] ailleurs, même deux fois plus nombreux, ils forment à peine un village” (M. Aymard). S.Amin e F.Yachir (La Méditerranée dans le monde, Paris 1988) rilevano il “carattere borghese-urbano dell’area mediterranea, diversamente che nell’Europa del nord a prevalenza aristocratico-feudale”. Da ultimo, è stato osservato che la esistenza stessa della tanto postulata quanto sfuggente unità–identità ‘mediterranea’, può, in definitiva, essere colta soltanto attraverso le ‘Città’: “Les sites, le passé millénaire, les fonctions portuaires, certaines formes d’organisation de l’espace et d’urbanisme pourraient faire que les villes donnent à la Méditerranée cette unité qu’on cherche en vain” (B. Kayser). La ‘Città mediterranea’ è una entità fisica e, al contempo, istituzionale: ‘giuridica’, anzi ‘gius–pubblicistica’. Essa ha prodotto, nell’Evo antico, la ‘democrazia’, il ‘popolo’, la ‘repubblica’, la ‘società’: entità –anche esse– fisiche, animate da idee politiche giuridiche e religiose. Il primo grande utopista greco è un architetto–urbanista: Ippodamo da Mileto (V secolo a.C.) costruttore del Pireo e primo teorico del sistema urbano ‘a rete’. La ‘democrazia’ è la ‘démou kratousa kheir’, la ‘mano potente del popolo’ riunito nella piazza della Città a votare –a mano alzata, - 449 - appunto– la legge (Eschilo). La ‘repubblica’ (invenzione giuridica romana, sulla base dell’urbs–civitas) è la ‘cosa del popolo’, ed il popolo è gli universi cives (Gaio/ Giustiniano), il ceto dei molti: non congregati in un modo qualsiasi ma ‘associati’, riuniti cioè –secondo i principi e le regole del contratto di società– con il consenso di diritto e per la comunione della utilità (Cicerone), perché quod omnes interest ab omnibus comprobari debet (Giustiniano). Durante lo stesso Evo antico, queste entità, nate ‘dentro’ le Città, nei rapporti tra i ‘cittadini’, sono ‘cresciute’ superando –sempre attraverso lo strumento federativo– le mura delle singole Città. Prima attraverso la Lega delle Città e quindi attraverso la ‘invenzione’ delle Città–Municipi, partecipi ‘autonome’ di una unica ‘sovranità’) queste entità sono divenute gli elementi costitutivi anche del “sistema sovranazionale” e tendenzialmente universale giuridico–religioso romano (P. Catalano) incentrato nel Mediterraneo. I concetti connessi sono divenuti concetti di ius gentium: patrimonio fondamentale e irrinunciabile della umanità. Nell’evo moderno, essi hanno attraversato il mare Oceano, come già, una volta, il mare Mediterraneo (Darcy Ribeiro) sempre con le città/municipi (direi: ‘incarnati’ nelle città/municipi). Durante l’epoca contemporanea –tra il ‘700 e l’‘800– troviamo la questione della natura costituzionale delle città e della natura urbana delle costituzioni non soltanto al centro del dibattito e dello scontro per la formazione dei nuovi Stati ‘costituzionali’ in Europa. Nella formazione della Indipendenza della America Latina, dai progetti costituzionali di Francisco de Miranda (1801 – 1808), alle tesi costituzionali di José Gaspar Rodríguez de Francia (nota del 20 de julio de 1811) del Libertador della America Latina, Simón Bolívar (Discurso al Congreso Constituyente de Bolivia, 1826), dell’eroe della indipendenza cubana, José Martí (scritto del 1851), ritorna la affermazione della centralità del ruolo politico/giuridico delle città/municipi, con un costanza ed una forza persino sorprendenti per noi figli degli Stati nazionali parlamentari. d. La formula della cooperazione tra le Città del Mediterraneo: il ruolo della Università. Come i “nani sulle spalle dei giganti” evocati da Bernardo di Chartres e con tutta la modestia necessaria, è precisamente nella linea di Althusius e di La Pira che occorre collocarsi, ripartendo dal Mediterraneo. - 450 - Affrontare teoricamente e operativamente il tema della cooperazione tra le Città del Mediterraneo sembra dunque il modo migliore –se non l’unico– per concorrere alla ricerca di soluzioni ai problemi –per certi versi– più che omologhi, ‘coincidenti’ del Mediterraneo e delle Città. Di questa specifica sorta di cooperazione sono responsabili e ad essa sono chiamate primariamente le Città, ma essa non può che costituire anche l’obiettivo delle autonomie maggiori (Province e Regioni), le quali –lungi dall’essere in competizione di ruolo politico con le Città– ri–troverebbero nuova linfa interna e nuove, poderose ragioni esistenziali. Purché, il tema della cooperazione tra le Città del Mediterraneo sia collocato correttamente nella storia, oltre che nella geografia, e si faccia riemergere lo ‘spirito’ antico delle Città mediterranee. Perché, in definitiva, è questa la ‘ipotesi di lavoro’ (non ‘allineata’ e oggettivamente provocatoria): la risposta ai problemi che ci propongono, oggi, il Mediterraneo e le Città non può rinvenirsi se non ri–partendo ancora ed ulteriormente (come sempre nei momenti di crisi della storia medievale e moderna) dalla storia antica e dal suo diritto, che sono, nello stesso tempo, del Mediterraneo e delle Città. La prospettiva e gli strumenti ‘culturali’ di cui disponiamo, e con i quali sono formulate anche le indicazioni sin qui sviluppate, sono parziali; sono limitati da una formazione culturale ‘nord–occidentale’ che difetta proprio della complessiva dimensione mediterranea. Si pensi –in particolare– ai grandi contributi delle culture ortodossa e islamica. La cooperazione deve, anzitutto, ri–costruire questa complessiva dimensione con gli strumenti propri di un’altra grande istituzione mediterranea–municipale, la Università: la ricerca e la formazione. 2. Obiettivi generali ed obiettivi specifici per il settore / territorio: Sviluppo durabile/ sostenibile del Mezzogiorno d’Italia (Sardegna) nel Mediterraneo. a. Potenzialità economiche ed ambientali. Della regione mediterranea fanno parte 19 popoli: Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Iugoslavia, Albania, Malta, Cipro, Egitto, Turchia, Siria, Libano, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Israele, Palestina. - 451 - I Paesi della regione mediterranea avevano, nel 1950, 223 milioni di abitanti che, nel 2000, saranno oltre 450 milioni, pari a circa il 7,5 % degli abitanti del pianeta. La forte crescita è in linea con quella mondiale ed il dato percentuale è, quindi, abbastanza costante, anche se ciò avviene con forti cambiamenti negli equilibri interni alla stessa regione. I 5 Paesi mediterranei della Unione europea avevano, nel 1950, 133 milioni di abitanti contro gli 89 milioni di tutti i restanti altri Paesi della regione, mentre oggi la popolazione dei 5 è di 176 milioni di abitanti contro i 277 milioni dell’altro gruppo. Il consumo energetico è uno degli indicatori più attendibili per valutare l’andamento di un sistema economico. Nei Paesi della regione mediterranea, il consumo medio di energia per abitante era, nel 1965, di 685 KEP (chilogrammi equivalenti di petrolio) cioè 325 KEP in meno della media mondiale Nel 1988 tale consumo era salito a 2.327 KEP: il doppio quasi della media mondiale (1.289 KEP). Un risultato veramente notevole, prodotto non soltanto dai Paesi della UE ma anche da alcuni Paesi ‘altri’. Secondo dati recenti, il prodotto industriale lordo (PIL) dei Paesi della regione mediterranea è circa il 15 % di quello mondiale, dato ‘interessante’ (il doppio della percentuale della popolazione) che pone la regione mediterranea al 4° posto, dopo USA, UE e Giappone. Anche i dati della produzione agricola appaiono complessivamente fisiologici. Secondo statistiche FAO del 1986, i Paesi della regione mediterranea, con il 7,5 % della popolazione mondiale e con l’8,5 della superficie coltivabile mondiale, hanno realizzato oltre il 9 % della produzione agricola mondiale. Questi dati potranno essere migliorati con i nuovi sistemi di irrigazione. b. Problemi economici ed ambientali. L’indebitamento estero dei Paesi ‘in via di sviluppo’ della regione mediterranea è elemento certamente negativo del sistema economico di questa regione ed indicatore del suo complessivo stato di sofferenza. Il debito estero pone i Pesi debitori in una situazione di dipendenza politico-economica e in una spirale di impoverimento progressivo. In termini oggettivi, però, tale debito non è molto grande (circa 216 miliardi di dollari nel 1990). Si tratta dell’equivalente di circa 1/5 del debito pubblico della sola Italia e di una parte infinitesimale dell’indefinibile debito USA (finanziato in dollari e, quindi, dal mondo) il quale si calcola in migliaia di miliardi. - 452 - Anche l’ecosistema del mare Mediterraneo è a rischio. Causa principale sono le attività industriali, agricole, marittime e turistiche. Il processo di industrializzazione è stato particolarmente intenso: le attività industriali della regione mediterranea sono passate dal 3 % del totale mondiale nel 1950 al 15 % nel 1990. Nell’ambito del traffico marittimo una particolare responsabilità grava sul trasporto del petrolio. Il flusso turistico che nel 1990 ascendeva a circa 150 milioni di unità si prevede arrivi, nel 2025 a 550 milioni. La contraddizione, apparentemente insanabile, tra esigenze di sviluppo economico ed esigenze di ri-equilibrio ambientale mostra la gravità dei problemi della regione mediterranea. La regione mediterranea è, inoltre, tra le più armate e nuclearizzate dell’intero pianeta, attraversata da conflitti, “arco della instabilità e della crisi” e, per ciò, propizia alla presenza/ingerenza militare, politica ed economica di potenze esterne al Mediterraneo. La proposta, avanzata sin dal 1990 dall’Italia, di una “Conferenza sulla Sicurezza e Sulla cooperazione nel Mediterraneo” (CSCM), si fonda non soltanto sui precetti negativi del rispetto della integrità territoriale degli Stati (la inviolabilità delle frontiere esistenti) e delle tolleranza, coesistenza e comprensione reciproca fra le diverse civilizzazioni ma anche sul precetto positivo del cosviluppo e della solidarietà economica e finanziaria. c. La soluzione cooperazionale e gli specifici problemi-potenzialità del Mezzogiorno d’Europa e d’Italia. La soluzione cooperazionale appare necessaria non soltanto per i Paesi delle sponde sud-est del Mediterraneo ma anche per la intera Europa e, in particolare, per i Paesi mediterranei della Europa. In un contesto nel quale i limiti di espansione del mercato e dello sviluppo mondiale tendono a raggiungere le soglie di saturazione rispetto alle mire delle tre grandi potenze commerciali (USA, UE, Giappone) l’Europa ha bisogno di un rapporto privilegiato con gli altri Paesi della regione mediterranea (SPATARO, “Il Mediterraneo e il Mondo” in A.SPATARO – B.KADER, Il Mediterraneo. Popoli e risorse verso uno spazio economico comune, Roma 1993). “Il naufragio del Mediterraneo suonerà la fine delle speranze europee di resistere alla ascensione di competitività del Pacifico. Perciò l’Europa, se vuole rafforzare la sua competitività e la sua espansione, deve associare al suo dinamismo le zone a lei prossime, comprese le rive sud - 453 - ed est del Mediterraneo. Non facendolo comprometterebbe gravemente la sua sicurezza” (H.REGNAULT, in La Méditerranée reinventée, Paris 1992). E si consoliderà una situazione “nella quale il sud e l’est del Mediterraneo saranno invasi da beni e da derrate provenienti dagli USA e dal Giappone e dal sud-est asiatico ed esporteranno la loro gioventù turbolenta nei paesi della riva nord” (E.PISANI, in La Méditerranée reinventée, cit.). “In definitiva, la questione che si pone oggi è quella di sapere se è possibile trasformare l’area mediterranea in uno spazio economico comune fondato sul cosviluppo e sulla progressiva integrazione economica e sociale” (A.SPATARO, op.cit.). “una vera entità economica mediterranea … una integrazione politico-economica su scala mediterranea che potrà prendere la forma di una zona di libero scambio mediterraneo” (S.BELAID, in La Méditerranée en question, Paris 1991). I paesi mediterranei della Unione europea costituiscono la componente economicamente più debole (lo stesso può dirsi, all’interno dell’Italia, tra le regioni del Mezzogiorno e le Regioni del Nord). I Paesi mediterranei della UE rischiano di pagare i costi sia economici sia ambientali di una intensificazione (per altro necessaria) delle relazioni tra UE e Paesi extra-UE delle sponde sud ed est del Mediterraneo. L’unica strategia possibile è guidare tale intensificazione. I Paesi mediterranei della UE hanno tale possibilità, che diviene geopoliticamente più qualificata e, quindi più forte, presso le regioni più specificamente mediterranee di questi Paesi. La Sardegna, grande isola al centro del Mediterraneo, esprime nella maniera più intensa la combinazione di problemi e potenzialità della regione mediterranea. 3. Linea strategica e scelta di fondo per il settore / territorio: valorizzazione delle autonomie urbane per lo sviluppo economico della regione mediterranea. a. Le Città “diventino elemento propulsore di uno sviluppo mediterraneo-centrico”. Alla rinnovata centralità politica della area mediterranea si accompagnano, dunque, nel campo della economia, problemi congiunturali certamente gravi e potenzialità strategiche certamente importanti. Anche in relazione a tali problemi/ potenzialità, riemerge il ruolo –già visto in sede ‘politica’ [v., supra, § 1]– del sistema delle autonomie in generale e delle autonomie urbane in particolare. - 454 - Tale ulteriore affermazione risulta orientata sulla linea già fatta propria dal governo italiano, come appare (ad esempio) nel documento licenziato dal ‘tavolo 17’, in data 12/2/1999, proprio in materia di fondi strutturali europei. Nella connessa “Bozza di lavoro”, si osserva che “L’area dei Paesi del Mediterraneo sta recuperando il suo ruolo di centro di scambi e di traffici”, che “una delle risorse fondamentali per il Mezzogiorno” è il “ruolo euro-mediterraneo” e che è necessario che “gli enti locali del sud Italia diventino elemento propulsore di uno sviluppo … mediterraneo-centrico”. La linea strategica e la scelta di fondo del presente progetto della Università di Sassari sono precisamente concorrere a dare risposta a questa riconosciuta “necessità” sul terreno e con i mezzi propri del “settore” cui la Università appartiene. b. Tempestività della linea adottata e della scelta fatta. La ‘linea’ e la ‘scelta’ di puntare sul ruolo delle autonomie in generale e delle autonomie urbane in particolare, in materia di programmazione economica in generale e di programmazione economica nella regione mediterranea in particolare, sono, peraltro, una linea ed una scelta politico-scientifiche oramai ‘mature’, rispetto alle quali l’Italia (per ovvie ragioni geo-politiche) deve assumere una posizione pilota. E’, inoltre, fisiologica una particolare posizione propulsiva della Regione / isola mediterranea Sardegna, che, tra le regioni italiane, in più alto grado condivide la specifica contraddizione ‘problemi/potenzialità’ della regione mediterranea. L’Unione Europea ha ‘scoperto’ dal 1995 (Decisione della Commissione delle Comunità europee del 14 nov. 1995) la inefficacia della propria politica programmatoria centralistica (“dall’alto”), per settori della economia, ed ha deciso di “capovolgerla, favorendo” “una nuova metodologia di sviluppo partecipativa per la quale è necessario che l’impulso provenga dalle stesse forze locali […] e dalle istituzioni territoriali, che meglio conoscono le peculiarità e le potenzialità delle proprie risorse e sono in grado di individuare, secondo le opportune priorità, le azioni da intraprendere per sostenere il proprio sviluppo economico e sociale nel rispetto delle tradizioni locali e culturali”. Il II Forum Civile Euromed, tenutosi a Napoli il 12-14 dicembre 1997, auspica nel “Documento finale”, l’assunzione di un maggiore ruolo, nella cooperazione euro–mediterranea, da parte delle autonomie, individuate nelle Regioni e nelle Città. Per queste ultime, specialmente “medio piccole” e “caratterizzate da preesistenze - 455 - storiche” se ne indica “un ruolo strategico nel fornire servizi alle imprese e, dunque, nuove opportunità di riallocazione delle attività” e se ne rivendica, per tanto, il “passaggio da oggetto di pianificazione a soggetto pianificante”. Si raccomanda “la creazione di opportunità di confronto fra gli operatori e gli studiosi dei fenomeni delle città mediterranee” e “la definizione di appropriati strumenti di analisi, valutazione e controllo dei fenomeni urbani al fine di gestirne la trasformazione”. Tali ‘linea’ e ‘scelta’ sono, infine, non circoscritte all’area (euro)mediterranea. In America Latina (v., supra, § 1.c) è oramai accolta e –relativamente– diffusa la teoria della necessità della partecipazione delle autonomie comunali (e sopracomunali) ai processi programmatori nazionali e regionali - sopranazionali, per cogliere l’obiettivo del “desarrollo sostenible” (cfr., in proposito, A.E.OCHOA ARIAS, 1998). Nel Messico, ad esempio, il “Plan Nacional de Desarrollo 1995– 2000” “hace patente la importancia de impulsar un nuevo federalismo por medio de: 1) Impulsar la descentralización de funciones, recursos fiscales y programas públicos; 2) Formular nuevas bases para el sistema de contribución fiscal; 3) Vigorizar la participación municipal en la planeación del desarrollo; 4) La participación directa de las comunidades en la definición de los programas socialmente prioritarios” (C.G. FLORES GONZALEZ y T. KWIATOWSKA, 1998). A mio giudizio, è il punto ‘3’ che illumina è dà senso all’insieme del ‘Plan’ federalista messicano. Nell’ambito del ‘Merco-Sur’ (l’accordo di cooperazione economica tra Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), si è costituita la importante associazione di città “Merco-Ciudades”. Negli Stati Uniti d’America, la questione costituzionale al centro, oramai da tempo, del dibattito scientifico e politico è –sostanzialmente– la stessa (A.FERRARA, [a cura di], Comunitarismo e liberalismo, Roma 1992; cfr. D.ZOLO, [a cura di], La cittadinanza. Appartenenza, identità, diritti, Bari 1994. Adde: gli atti del convegno “The State of American Cities” in Capital University Law Review, 25, 1996, 1-48 (ivi, in particolare, F.S.BOSLEY, “The Challenge of Living and Governing in an Urbancity”, 225-235); gli atti del convegno “The Twentieth annual law review symposium fear federalism” in Ohio Northen University Law Review, 1997, 4, 1179-1455; SAXER, “Local Autonomy or Regionalism? Sharing the Benefits and Burdens of Suburban Commercial Dvelopment” in Indiana Law Review, 1997, 659-692; FAROLE, Interest Groups and Judicial Federalism: Organizational Litigation in State Judiciaries, Praeger Pubs., 1998). - 456 - c. La rivoluzione necessaria: il ritorno a Ippodamo da Mileto. Lo Stato ottocentesco, che si vuole “moderno” e che si è liberato del modello costituzionale repubblicano municipale “antico” con la teoria del “progresso”, è, oggi, colpito dalla sua stessa arma: esso (come ha visto, per tempo, La Pira) è diventato ‘vecchio’. Oggi, diffusamente nel mondo, si tende a riconoscere valore alle autonomie locali (in relazione tra loro), in luogo delle sovranità statuali, nella programmazione dello sviluppo cd. ‘durabile’. Tale valore non dipende (come dovrebbe essere evidente) soltanto dalla dimensione ma, prima di tutto, dalla natura del soggetto politico. Come abbiamo visto, senza un radicamento adeguato nelle Città, la nozione di ‘autonomia locale’ è, sia storicamente sia dogmaticamente, priva di significato. Ciò che spiega la vacuità di tanta parte dell’odierno dibattito sul federalismo e la sua generale anfibologia. Appare abbastanza intuitivo che, all’opposto del metodo della delega e della organizzazione secondo il criterio ‘verticale’ della gerarchia, proprio del modus operandi degli Stati ottocenteschi (affermatosi attraverso una scelta anti-municipale, la quale si manifesta sia nel modello storico-sistematico adottato sia nei sanguinosi autodafé centralistici che di quegli Stati segnano la nascita e gli sviluppi), il modus operandi delle autonomie urbane è caratterizzato dal metodo della partecipazione e della organizzazione secondo il criterio ‘orizzontale’ della cooperazione. Per altro, nonostante queste intuizioni, i meccanismi connessi restano tutti da ri-scoprire. Ma economisti e costituzionalisti (questi ultimi, forse, più dei primi) fanno grande fatica a dismetterne –benché abbondantemente ‘superati’– gli schemi consueti e rassicuranti, e questi schemi si trasformano, per essi, da occhiali in paraocchi. Se la intuizione del ruolo delle autonomie cittadine, per affrontare i problemi e attuare le potenzialità anche economici (anche) della regione mediterranea, è giusta, la rivoluzione da compiere è precisamente quella del ritorno a Ippodamo da Mileto. - 457 - 4. Il progetto della Università di Sassari: la attivazione della Facoltà consortile IMEDOC di Architettura del Mediterraneo. a. Riscoprire la Città: urbs et civitas. Per ciò che concerne le Università e la loro progettualità, da quanto sin qui esposto, emerge una conclusione articolata su tre ‘necessità’: a) la necessità, per l’Italia in generale e per il Mezzogiorno d’Italia in particolare, di puntare sullo sviluppo integrato della economia della regione mediterranea; b) la necessità, in tale regione (ma non soltanto in tale regione), di puntare sul sistema delle Autonomie locali, tra le quali sono essenziali/fondamentali le Città, come soggetto politicamente propulsivo; g) la necessità di individuare le forme ed i contenuti del ruolo (che si intuisce di cooperazione) delle Città nella economia integrata del Mediterraneo (anche se, come si è detto, non soltanto ‘del Mediterraneo’ né, aggiungiamo ora, soltanto ‘delle Città’). Tra queste tre ‘necessità’, la prima (in quanto deve fornire le indicazioni operative) è, dunque, riscoprire scientificamente la Città: entità complessa, fisica e, al contempo, istituzionale; forma affatto specifica di con-vivenza degli uomini, tra loro e con l’ambiente, mediata attraverso il manufatto urbano e le sue regole economico-giuridiche peculiari (la societas). E’, in altri termini, prioritario riscoprire i nessi, dimenticati, tra la forma urbis e la forma civitatis, per poterli “gubernare”. Meglio: perché i cittadini possano crescere verso l’autogoverno. Su tali necessità e sulla priorità risultante, si fonda il progetto, della Università di Sassari, di attivazione della Facoltà consortile di Architettura del Mediterraneo. La Università di Sassari ritiene di potere concorrere a soddisfare quelle necessità, attivando un ‘centro di studi’ caratterizzato secondo i canoni propri dell’agire universitario (la combinazione, cioè, indissolubile di ricerca e di formazione) e, quindi, tradizionalmente proprio di quell’agire (la ‘Facoltà’), ma profondamente innovato in funzione delle esigenze specifiche cui deve fare fronte. b. Facoltà consortile “IMEDOC” di Architettura del Mediterraneo. Si propone, pertanto, la attivazione in Sardegna di una Facoltà di Architettura del Mediterraneo in regime consortile, tra le Università delle Isole del Mediterraneo Occidentale (Baleari, Corsica e Sardegna) nel contesto del loro protocollo di cooperazione ‘IMEDOC’. - 458 - La Università di Sassari (in un incontro organizzato il 10-11 luglio 1998, con la partecipazione di un delegato della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna) ha già proposto, alle Università delle Isole Baleari, di Corsica e di Cagliari, la costituzione –nel quadro del protocollo di cooperazione IMEDOC (Isole del Mediterraneo Occidentale) rilanciato il 4 maggio 1998 a Cagliari– di una Facoltà consortile di Architettura del Mediterraneo, che sia: 1) frutto del consorzio tra le Università delle Isole del Mediterraneo Occidentale; 2) orientata allo studio della Città mediterranea, con aperture significative agli aspetti giuridici, economici (oltre che ‘culturali’) di questa; 3) aperta sia a docenti (ad es., tramite contratti) degli altri Paesi mediterranei sia a discenti della medesima area geo-politica. E’ stata precisata la opportunità di porne la sede nella Città di Alghero e di operare in collaborazione con la Conferenza permanente delle Città storiche del Mediterraneo, ipotizzando la possibilità di operare nel quadro della cooperazione Euro-Med (in particolare: med-urb e med-camp). La proposta della Università di Sassari è stata accolta dalle altre Università. Inoltre, le Università delle Isole Baleari e di Corsica hanno organizzato, a loro volta, due ulteriori incontri delle Università IMEDOC (a Palma di Maiorca il 7 aprile e ad Ajaccio il 16 giugno 2000) nel corso dei quali è stata ribadita la volontà di realizzare congiuntamente il progetto della Università di Sassari. Tale progetto è stato, infine, fatto proprio dalla conferenza dei Presidenti delle Regioni IMEDOC, tenutasi sempre ad Ajaccio nello stesso mese di giugno. c. Innovazioni nella forma: il consorzio euro (-mediterraneo). Una Facoltà di questo genere sarebbe all’avanguardia dal punto di vista della forma (il consorzio inter–universitario europeo). Si tratterebbe di una Facoltà ‘europea’ (forse, la prima in ordine di tempo), in linea con i più recenti orientamenti comunitari, non soltanto per gli ‘standards’ curriculari ma, innanzi tutto, perché contestualmente francese, italiana e spagnola. Essa rilascerebbe titoli di studio congiuntamente francesi, italiani e spagnoli. Sono nello stesso senso i più recenti orientamenti scientifici europei in materia di studi sulla città. Negli anni 1996-1997 è stato lanciato un Progetto pilota ‘Socrates’ per la realizzazione di un ‘Master’ europeo di pianificazione urbana, in consorzio tra l’Istituto Reale di Tecnologia di Stoccolma (Svezia), l’Università di Dortmund (Germania), l’Università di Scienze sociali Grenoble II (Francia) e l’Università di Aveiro (Portogallo). - 459 - d. Innovazioni nei contenuti: obiettivi tradizionali e obiettivi addizionali. Una Facoltà di questo genere sarebbe all’avanguardia anche dal punto di vista dei contenuti (lo studio interdisciplinare della città) Tale Facoltà dovrebbe soddisfare le stesse esigenze cui corrisponde una Facoltà di Architettura tradizionale, con una serie di vantaggi addizionali: scientifico–didattici, economici e culturali. L’oggetto dello studio e dell’insegnamento nella Facoltà sarebbe la ‘Città mediterranea’ (in ipotesi: l’elemento per eccellenza di identità–unità della regione geo–politica mediterranea), esaminata, come unità complessa ed organica, sia nella prospettiva costruttivo–ambientale (l’urbs) sia nelle prospettive delle istituzioni giuridiche autonomistiche interne ed esterne (la civitas) e della economia. Occorrerebbe, pertanto, integrare il corpo docente (ad es., per mezzo di contratti) con universitari di altri Paesi mediterranei: comunitari (Grecia) e non comunitari (delle sponde africana ed asiatica). Corrispondentemente, occorrerebbe aprire la frequenza a discenti di questi Paesi. La attenzione posta sul fenomeno ‘Città mediterranea’ qualifica, non esclude, la attenzione per le forme altre di urbanesimo. Anche dal punto di vista dei contenuti, il progetto della Università di Sassari risulta allineato con i più recenti orientamenti scientifici europei in materia di studi sulla città. La Nouvelle Charte d’Athènes 1998, elaborata dal ‘Conseil Européen des Urbanistes’ (come aggiornamento della celebre Charte d’Athènes redatta nel 1933 per impulso di Le Corbusier), attribuisce agli urbanisti anche il compito di interpretare e di dare risposte alle richieste istituzionali di “partecipazione”, sul presupposto che “la ville est le lieu de vie sociale par excellence”. e. Sede della Facoltà. Sede fisica della Facoltà di Architettura mediterranea dovrebbe essere la Città di Alghero, la quale presenta alcune vantaggiose peculiarità. E’ la Città catalana di Sardegna (ha rapporti consolidati con la Generalità di Catalogna, con la Università delle Baleari e con la Città di Palma), è ben collegata con il Continente ed è prossima alla Corsica e particolarmente alla Università di Sassari, la quale vi ha importanti strutture edili sia per la ricerca–didattica sia ricettive (foresteria per docenti e studenti non sardi) e si propone quale sede amministrativa. La Città di Alghero ha, inoltre, avviato iniziative che potrebbero incontrarsi perfettamente e sinergicamente con la iniziativa della Facoltà proposta. - 460 - La Città di Alghero (con il sostegno l’ISPROM - Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo e l’ICOMOS - Conseil International des Monuments et des Sites, attraverso i suoi due specifici Comitati: CIVVHI - Comité International des Villes et Villages Historiques e COPAM - Coopération pour le Patrimoine Architectural Méditerranéen) ha già avviato, dal 1996, una serie di Seminari sulla Città mediterranea (aspetti urbanistico–ambientali, giuridico–politici ed economici), nel quadro della attivazione di una “Conferenza permanente delle Città storiche del Mediterraneo” (costituita davanti a notaio il 16 maggio 1998). A tale processo (tutt’ora in fieri) hanno già concorso oltre 20 Città storiche di 12 Paesi del Mediterraneo e studiosi (urbanisti, giuristi ed economisti) di oltre 25 Università mediterranee. f. Risultati attesi. La Università di Sassari si attende grandi risultati, sia sul piano scientifico sia sul piano della formazione di nuove generazioni di professionisti, dalla realizzazione di questo progetto interculturale (ma coprente un’area geopolitica, quella euromediterranea, caratterizzata, in ipotesi, da un fattore rilevante di identità comune) e interdisciplinare (ma tra discipline [architettura, diritto, economia] più che riguardanti ‘radicate–in’ un oggetto comune, la città): un modo rinnovato di studiare l’architettura, una rinnovata riflessione politico–giuridica sui processi di formazione della volontà pubblica ed un rinnovato impulso nella ricerca di soluzione economiche ‘repubblicane’. Evidenti vantaggi possono, evidentemente, ipotizzarsi sul piano dello scambio e della integrazione ‘culturali’. Con questa iniziativa, le Regioni IMEDOC e le loro Università (in particolare, la Regione Sardegna e la Università di Sassari) assumerebbero un ruolo pilota nei programmi europei per il Mediterraneo (EURO–MED). Si dovranno, per altro, realizzare forme di collaborazione diretta con Paesi e/o Organizzazioni regionali della sponda–sud. - 461 - VITTORIO ANANIA I FONDI EUROPEI L’anno scorso, all’incirca in questo stesso periodo, è stato costituito un apposito Ufficio che avrebbe dovuto occuparsi di tutte le competenze riguardanti i Fondi Europei. Inizialmente, l’ufficio era costituito da una sola unità poi, successivamente, a causa delle numerose competenze che gli sono state affidate, è stata assegnata una seconda unità e sono stati conclusi tre contratti di collaborazione coordinata e continuativa che hanno permesso una più razionale e corretta rendicontazione di tutte le iniziative cofinanziate nell’ambito del Programma Operativo 1994-1999. Infatti, dal lucido riferibile ai Dottorati di Ricerca, si può notare come le somme rendicontate sono progressivamente aumente da 346 milioni del 1996 (1° anno in cui è stata effettuata una rendicontazione) a 1.826 milioni del 1999. Ciò in termini percentuali evidenzia maggiormente, l’importanza di una corretta e puntuale rendicontazione con un aumento percentuale del 428% rispetto al 1996. Discorso diverso, invece, deve essere fatto per i Diplomi Universitari le cui somme vanno sempre più riducendosi a causa del completamento del loro ciclo. Per quel che riguarda, infine, gli Assegni di Ricerca cofinanziati quest’anno per la prima volta, nonostante le indubbie intrinseche difficoltà, è stato possibile rendicontare 430 milioni circa. Cifra, quest’ultima, che speriamo di superare il prossimo anno con un maggiore e più idoneo impegno da parte dei ricercatori. Comunque il totale delle somme portate a rendicontazione per il 1999 ammonta a 3.500 milioni e, per tutto il periodo del Programma Operativo 1994-1999, risulta essere di 12.157 milioni. Di queste somme sono stati già introitati circa 6.520 milioni ed altri 400 stanno per essere trasferiti. Resta inoltre da aggiungere il finanziamento ottenuto per il “Progetto Orientamento” che ammonta a circa 3 miliardi. Tutto ciò, al di là delle cifre aride, serve a dimostrare ancora una volta, l’importanza che deve essere attribuita a detti Fondi che devono essere utilizzati sfruttando al meglio le nostre potenzialità. Poiché la Sardegna, anche se forse per l’ultima volta, rientra fra le Regioni - 462 - Obiettivo 1 cui l’U.E. destina un rilevante flusso di denaro, si rende necessario un migliore utilizzo delle risorse umane ed una maggiore apertura verso il mondo esterno. Ciò al fine di meglio intercettare detti flussi di finanziamento anche in previsione dell’ormai imminente avvio di tutte le azioni previste dalla cosidetta “Agenda 2000”. Infatti, ancora per i prossimi anni (2000-2006) i Fondi Strutturali saranno uno dei più importanti strumenti attraverso cui l’U.E. contribuirà alla riduzione della disoccupazione ed allo sviluppo, erogando contributi massicci sia per le infrastrutture che per la formazione. Come si legge nella versione finale dell’Agenda 2000, infatti, “i Fondi Strutturali sono quattro ed il loro funzionamento è disciplinato da una serie comune di norme, volte a garantire che i finanziamenti U.E. vengano concessi nel quadro di programmi di sviluppo a lungo termine adottati dalle autorità locali”: - il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR); - il Fondo sociale europeo (FSE); - la sezione orientamento del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG); - lo Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP). I volumi di spesa concordati, riportati nel lucido, dovrebbero consentire la prosecuzione di tutti quegli interventi già cofinanziati nell’obiettivo della coesione sociale ed economica. Gli obiettivi prefissati, riportati nell’Agenda 2000, sono: - tutte quelle politiche atte a favorire il mercato del lavoro e che, pertanto, affrontano in tal modo la disoccupazione; - la promozione delle pari opportunità per tutti in materia di accesso al mercato del lavoro; - l’incentivazione al miglioramento delle prospettive occupazionali mediante sistemi di istruzione e formazione lungo tutto il corso della vita; - le misure volte ad anticipare e favorire l’adeguamento ai cambiamenti sociali ed economici; - le azioni positive per le donne al fine di migliorarne la partecipazione al mercato del lavoro. Fra tutti questi obiettivi è, certamente, quello dell’Alta Formazione che ci riguarda più da vicino alla luce di queste semplici considerazioni (i dati sono - 463 - ottenuti dal P.O.N. del MURST): il tasso di disoccupazione dei laureati nel Mezzogiorno nell’anno 1997, non solo risulta superiore a quello registrato nelle altre Regioni, ma è anche più del doppio del tasso di disoccupazione della popolazione con licenza elementare o senza titolo del centro-nord; inoltre, la percentuale dei laureati del Mezzogiorno che hanno trovato occupazione stabile era nel 1995 (dati ISTAT) del 28,1% contro una media nazionale del 41,6% mentre, la percentuale dei laureati che non hanno trovato occupazione a tre anni dalla laurea era, nello stesso anno, pari al 46,6% contro una media nazionale del 33,3%. A fronte di ciò, alcune aziende lamentano la difficoltà di reperire personale qualificato (come ingegneri 52,8% dei casi, farmacologi 30,7%, laureati in economia e commercio 43,4%, in chimica 14,0%, in ingegneria elettronica 60,0% dati Unioncamere 1997). Sono dati che dovrebbero farci riflettere. Vorrei terminare questo mio intervento ricordando che stanno per essere avviate molte iniziative individuate dal MURST il cui P.O.N. è stato praticamente approvato. Il P.O.N. del MURST in particolare, intende contribuire al conseguimento dei seguenti obiettivi: - promuovere l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani; - promuovere un’offerta articolata di formazione post-secondaria; - sviluppare la formazione continua con priorità alle PMI ed alla PA; - sviluppare le competenze ed il potenziale umano nei settori della ricerca e dello sviluppo tecnologico. Per far si che, anche il nostro Ateneo possa proficuamente profittare di questa occasione, è necessario l’impegno da parte di tutti. A tal proposito vorrei ricordare che nell’ambito della formazione ed informazione sui fondi comunitari, l’Ateneo ha previsto una serie di workshop, nel mese di giugno p.v., al fine di dare tutte le risposte necessarie per la concreta conoscenza su “Ricerca Sviluppo Tecnologico Alta Formazione nella programmazione dei Fondi Strutturali 2000-2006”. I corsi monotematici sono aperti a tutti, anche se in alcuni casi, hanno come destinatari principali gli appartenenti al personale direttamente interessato. I corsi saranno tenuti da docenti altamente qualificati e l’occasione mi è gradita per invitarvi caldamente a partecipare al primo di questi incontri fissato per il 2 giugno p.v. - 464 - GIUSEPPE BALDOVINO SUFFRITTI L’INFORMATICA DELL’ATENEO Devo innanzitutto ringraziare il Magnifico Rettore e il Prorettore per avermi invitato ad intervenire sui servizi informatici disponibili per la Ricerca Scientifica. Come è noto il Centro Informatico Scientifico Didattico (CISD) di cui sono attualmente il direttore dedica gran parte delle proprie attività per fornire un supporto alla ricerca scientifica. In particolare, i principali servizi forniti dal CISD riguardano: - il funzionamento e lo sviluppo della rete telematica di Ateneo e l’accesso alle reti nazionali ed internazionali; - l’accesso ad internet e la posta elettronica per docenti, dottorandi, laureandi e studenti, nei limiti imposti dalla disponibilità di linee e attrezzature; - la gestione del sito WEB dell’Ateneo, per quanto riguarda gli aspetti scientifici e didattici, dato che recentemente il CED, con cui si è instaurata una piena e soddisfacente collaborazione, ha assunto la gestione delle pagine relative all’amministrazione; - il funzionamento del sistema informatizzato delle biblioteche, in collaborazione col CED; - il calcolo scientifico avanzato, con la disponibilità per tutti gli utenti scientifici di computer dedicati; - la gestione del Laboratorio Informatico di Ateneo, a prioritariamente a disposizione per i corsi istituzionali, ma disponibile per ogni altra necessità o iniziativa di carattere didattico e di ricerca; - la consulenza su problemi di carattere informatico e telematico per tutti gli utenti dell’Ateneo. Grazie alla disponibilità mostrata dagli Organi Accademici nei confronti dell’informatica in campo scientifico e didattico, in particolare con l’approvazione e con il sostegno finanziario dei progetti di potenziamento che sono stati proposti da parte degli utenti, si potrà fare ancora meglio che in passato per assicurare strumenti di lavoro efficienti a quanti si dedicano alla ricerca scientifica nel nostro Ateneo. - 465 - Purtroppo, però, si deve segnalare il problema della carenza di personale, che si sta sempre più aggravando man mano che le attivita del CISD si sviluppano e si consolidano. Per quanto possibile, si sta facendo ricorso a contratti di prestazione d’opera, che comunque non offrono quelle garanzie di continuità e stabilità che il personale in organico potrebbe offrire. Il Consiglio del CISD ha recentemente sottoposto al Magnifico Rettore tale problema, e con l’occasione ha segnalato l’ineluttabilità di una maggiore sinergia con il CED, date le sempre più frequenti occasioni in cui competenze di carattere amministrativo si intrecciano con quelle di carattere scientifico e didattico, come nel caso dei servizi agli studenti, della gestione del sito WEB e della gestione del servizio biblioteche, per fare soltanto alcuni esempi. A seguito dell’incontro con il Magnifico Rettore, come è noto, è stata nominata una Commissione di studio e proposta per la riforma dell’informatica in cui una rappresentanza del Consiglio del CISD è stata integrata con una rappresentanza dell’Amministrazione. La Commissione sta elaborando alcune proposte che sottoporrà tra breve al Magnifico Rettore. - 466 - STEFANO ENZO IL DIPARTIMENTO DI CHIMICA Visto il carattere molto allargato della riunione, mi permetto di proporre nel seguito alcune brevi riflessioni che riguardano l’attività dipartimentale coordinata e coniugata con l’operato degli Organi Superiori di Ateneo (Rettore, Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione). 1) Cofinanziamento ex-40% L’attuale sostegno da parte dell’Ateneo è molto farraginoso e, nonostante una alta quota virtualmente a disposizione dei ricercatori, produce sui progetti approvati una quota di cofinanziamento da parte dell’Ateneo molto variabile da caso a caso. L’ideale sarebbe che l’Ateneo decidesse di cofinanziare ogni progetto APPROVATO con la stessa percentuale (max. 30% del valore ammesso), indipendentemente dalla somma totale (comunque esuberante) che il Consiglio di Amministrazione deve dichiarare a favore della ricerca nel bilancio di previsione globale. 2) Grosse apparecchiature per la Ricerca Tutti sanno come la strumentazione scientifica sia molto costosa, per cui si possono facilmente comprendere le richieste dei ricercatori affinché l’Ateneo intervenga in questa direzione. Se questo fosse il caso, i Centri Interdisciplinari potrebbero rappresentare un nucleo di riferimento per una politica di gestione accorpata della grossa strumentazione. In tale politica, tuttavia, non andrebbe sottovalutata la necessità di adeguati laboratori didattici sperimentali, non solo per le discipline tecnologiche, ma anche per quelle umanistiche. 3) Dottorati di Ricerca e assegnisti: programmazione e rendicontazioni annuali Il XV ciclo del dottorato di ricerca ha visto concludersi i concorsi solo di recente (Maggio 2000!). Il ritardo accumulato per arrivare a questa fase si può spiegare solo in parte con l’adozione del nuovo Regolamento per il dottorato. A questo proposito pare opportuno ricordare che, antecedentemente alla riforma, le nostre lamentele sui ritardi erano tutte rivolte al MURST. Comunque, la questione può essere risolta per il prossimo anno prevedendo la fase di avvio del XVI ciclo a partire da questa estate. - 467 - Affinché questa fase sia adottata con la massima celerità e senza conflittualità, sarebbe opportuno stabilire chiare regole per la ridistribuzione dei fondi che la CEE destina ai dottorati e assegnisti del nostro Ateneo previa rendicontazione delle spese avvenute negli anni precedenti. I Dipartimenti non possono essere chiamati in causa una volta all’anno al momento di riempire la modulistica di rendicontazione CEE e successivamente non venire neppure informati delle ricadute che scaturiscono da tali iniziative. Per fare un esempio, in questo esercizio finanziario non sono state ancora allocate le risorse a favore dei Dottorati, il che limiterà notevolmente la capacità di rendicontazione dei Dipartimenti, che, a sua volta, limiterà l’importo di finanziamento da parte della CEE. Quel che è più serio è comunque l’assenza di qualsiasi automatismo di Ateneo legato al reperimento di tali risorse, le quali, appare utile ricordarlo, non sono legate ai vincoli di crescita del fondo di funzionamento ordinario. Appare quanto mai necessario un programma di lavoro coordinato per una gestione dei flussi finanziari più efficiente (Senato-Accademico-Uff. Pol. Comunitarie-Centri Autonomi di Spesa- Borsisti e Assegnisti). 4) Programma di contabilità integrata e rete riservata La necessità di ricorrere ad un nuovo programma di contabilità integrata era diventata ineluttabile già da tempo. La decisione di non sfruttare la rete di Ateneo, già esistente e di adeguata potenza, in favore di una rete riservata a 64 Kb (!) è apparsa a molti assai discutibile. Infatti, si sono subito evidenziati i problemi di lentezza previsti, ma quel che è peggio, a circa metà dell’esercizio finanziario, non si sono ancora adottati provvedimenti adeguati per rimuovere tale limitazione. Tali provvedimenti sono infatti necessari per entrare nel merito del Software, anch’esso carente dal punto di vista funzionale e tutto da organizzare in funzione delle nostre scelte. 5) Servizi telefonici di Ateneo Come si sa, questo servizio attualmente presenta costi molto elevati e fuori mercato. Dal punto di vista operativo, la necessità di ampliamento della rete con nuovi numeri telefonici (determinata dal nuovo personale in servizio) presenta ritardi ingiustificati. Il Servizio appare poco integrato con le necessità più aggiornate dell’Ateneo e degli altri organismi similari CISD e CED. 6) Web di Ateneo Finora si è distinto per la maggior abbondanza di pagine con la scritta “work in progress”. - 468 - Non siamo ancora riusciti a mettere in rete l’agenda telefonica del personale. Si potrebbe continuare citando l’incompletezza e frammentarietà delle informazioni di servizio: si dovrebbe rendere nota la dislocazione degli edifici universitari in una mappa della città; pubblicizzare i collegamenti, gli itinerari, le convenzioni, le decisioni, i Consorzi, i Regolamenti, fornire l’accesso ai verbali. 7) Gestione di cassa e gioco di Ateneo: obiettivi E’ stato più volte affermato che occorre incoraggiare l’efficienza della struttura Dipartimentale, le economie di scala e le aggregazioni. Si rivedano i commenti del NdV sulla portata media dei Dipartimenti e Centri di spesa a Sassari. Dovrebbero essere istituiti protocolli di lavoro più seri per: - incoraggiare chi porta soldi da fuori e, di risvolto, scoraggiare chi pretende, a livello individuale, risorse esclusivamente da dentro. - Precedenze nella assegnazione dei fondi in base agli obiettivi e ai risultati con recensione RAPIDA da parte del Nucleo di valutazione. 8) RAFC & STATUTO: limitazioni A questo proposito esiste un problema di revisione dei limiti di spesa stabilito nel RAFC. Tali limiti sono stati concepiti in altre situazioni gestionali, con una altra mentalità, che lo stesso Ateneo ora ha già superato. Per quanto riguarda la gestione di grossi progetti, occorre prevedere una serie di nuove regole che permetta gli anticipi, le gare, i conferimenti, e gli introiti in maniera più flessibili di quella attuale. E’ da auspicare un maggior coinvolgimento dei Dipartimenti nella formulazione delle politiche di ricerca. 9) Coordinamento degli Uffici Centrali e competenze Un organigramma chiaro di come deve (dovrebbe) funzionare in concerto tutta l’Amministrazione: Centro e Periferia 10) Nucleo di Valutazione I risultati del NdV sono in ritardo rispetto agli annunci fatti dopo la recensione del primo documento generale (Maggio 99 per l’anno 1997). Sarebbe opportuno conoscere in anticipo gli obiettivi e le regole del gioco per avere la possibilità di adeguarcisi. - 469 - 11) Rapporti con la Regione Nella presente riunione il funzionario della Regione che rappresenta l’assessore ONIDA ci ha detto delle (ir)responsabilità del mondo politico rispetto a quello Accademico e viceversa. Ciò che è stato riportato è molto verosimile, tuttavia dalla documentazione in mio possesso traspaiono molto bene le predisposizioni “politiche”. Si veda per esempio il bando della legge 43/50 (decisamente da abbandonare non solo perché vecchio ma anche per come viene applicato), che mi permetto di estrarre nel seguito: Iter del Procedimento amministrativo Le domande, previamente istruite dal competente ufficio dell’Assessorato, vengono sottoposte all’esame delle competenti commissioni, nominate ai sensi dell’art. 7 della L.R. 43/50, entro 30 giorni dalla scadenza per la presentazione delle domande. - Le Commissioni con motivata relazione: propongono l’accoglimento o meno delle domande sulla base della validità scientifica del progetto di ricerca o della pubblicazione; rinviano a nuovo esame le domande che non presentino sufficienti elementi istruttori in ordine alla valutazione di cui sopra. indicano l’importo massimo del contributo; L’importo del contributo dovrà essere proposto dalla Commissione competente, in una misura compresa: - nel caso di ricercatore non strutturato presso l’Università tra il 40% e l’80% del costo complessivo del progetto; per i ricercatori organicamente inseriti nella struttura universitaria tra il 30% ed il 60%; per le pubblicazioni tra il 50% ed il 70%. Tenendo conto delle proposte, pur non vincolanti, delle commissioni e delle somme disponibili, l’Assessorato predispone il relativo programma e lo trasmette alla Giunta Regionale per l’approvazione. Entro 20 giorni dalla restituzione da parte della Giunta della deliberazione debitamente approvata, verrà emesso il decreto di impegno da parte dell’Assessorato. - 470 - Nonostante tali premesse, tutte le richieste di finanziamento inoltrate da parte dei colleghi del Dipartimento che sono state accettate dalla Regione, sono state cofinanziate fino ad un massimo del 20% (!) dell’importo riconosciuto al progetto, a progetto concluso e rendicontato (!). Ogni ulteriore commento appare superfluo se vogliamo valutare l’impegno e la coerenza dell’apparato Regionale nei confronti della Ricerca che, secondo la legge nazionale non ancora superata, trova la massima espressione e interpretazione all’Università. - 471 - GIOVANNI ANTONIO FARRIS PORTO CONTE RICERCHE: IL POLO BIOTECNOLOGICO DEL PARCO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO DELLA SARDEGNA L’attuazione della misura 4.6.4.1 del Programma Operativo Plurifondo 1994.99 prevede nella strutturazione del Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna, la realizzazione del Polo agroalimentare-ambientale di Sassari-Alghero. Il Polo del PST di Tramariglio nasce per operare in campo biotecnologicoagroalimentare e ambientale con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento del sistema produttivo isolano mediante la promozione della ricerca applicata e la diffusione generale dell’innovazione. Esso deve essere comunque inquadrato in una cornice operativa più generale all’interno della quale trovano la loro localizzazione gli altri Poli del PST, le due Università isolane, il CNR, gli altri Enti Regionali operanti nel campo della sperimentazione e della ricerca, gli enti e gli istituti privati di ricerca. A titolo di esempio vengono elencate alcune delle possibili interazioni con le strutture suddette: - Consorzio UNO- interrelazioni con il D.U. in campo agroalimentare; - CRS4 – modellistica matematica applicata ai problemi di tecnologia alimentare; - Neuroscienze – impiego dei fluidi supercritici nell’estrazione di principi attivi di interesse farmacologico; - PST Pula – PROTO21Tecnologie meccaniche applicate ai problemi dell’industria agroalimentare; - AILUN – Tecnologie ottiche e dei materiali applicate alla soluzione di problemi specifici dell’industria agroalimentare; - Imprese del settore conserviero, lattiero-caseario, cerealicolo, dolciario, delle bevande, mangimistico, oleario e produttrici di impianti per l’industria alimentare; - Enti regionali di ricerca e Sperimentazione – trasformazione sperimentale di materiali vegetali e di origine animale locali; - Enti Nazionali di Ricerca , Universita’, CNR, impiego comune delle attrezzature e degli impianti qualificanti ( Alte pressioni, NMR); - 472 - - Fondazione Battelle – prototipi applicabili nel settore agroalimentare e ambientale ( determinazione inquinanti volatili e sostanze aromatiche). Lo stesso tipo di analisi effettuato per le altre strutture del PST con gli enti suddetti porta a concludere che si deve ragionare in termini globali e parlare di un PST delocalizzato sul territorio dell’isola e costituito da singole strutture, ad elevata competenza specialistica , in grado di dialogare tra loro, capaci di fornire soluzioni alle problematiche specifiche emergenti dal tessuto produttivo della Sardegna e di prospettare tutte le possibili innovazioni. Questa rappresenta senza dubbioUna via percorribile per il razionale sfruttamento delle risorse materiali ed umane presenti sul territorio evitando costose ed inutili sovrapposizioni e replicazioni. Il collegamento esistente tra i poli del PST consente dunque la costituzione di una rete fra tutte le strutture precedentemente elencate alla quale tutte le imprese possono fare riferimento. Calandosi nello specifico operativo, sarebbe possibile per una qualunque impresa dell’isola sottoporre una problematica specifica al proprio Polo del PST di riferimento ed essere avviata alla struttura di ricerca ritenuta più idonea per la ricerca della soluzione, oppure vedersi proporre azioni di intervento combinate tra varie entità se sono necessarie diverse competenze contemporaneamente. Una possibilità di questo genere comporterebbe una notevole economia nel tempo e nelle risorse impiegati e porterebbe indubbiamente notevoli vantaggi sotto tutti i punti di vista sia alle imprese che al sistema PST. La stessa tipologia di percorso potrebbe essere proposta ad un’azienda proveniente dall’esterno che facesse richiesta a qualunque Polo del PST. La presenza di un sistema PST delocalizzato può quindi costituire un elemento di forza per il sistema produttivo locale ed inoltre può portare alla formulazione di progetti finalizzati di ricerca a “ ampio spettro “ con positive ricadute sulla regione in termini di innovazione e anche di formazione. IL POLO DEL PST DI TRAMARIGLIO Nella sede di Tramariglio ,attualmente gestita dalla società Porto Conte Ricerche, si sta costituendo un’unità operativa con grandi apparecchiature di ricerca e sviluppo, attrezzature di trasferimento tecnologico e la realizzazione di una struttura per l’incubazione di impresa. - 473 - Le grandi attrezzature, sono state individuate sia in funzione di alcuni grossi problemi di filiera che di attrarre imprese ed importanti gruppi di ricerca provenienti dall’esterno dell’isola. Le attrezzature di trasferimento tecnologico, sono state progettate sia in funzione dei prodotti e dei processi esistenti in Sardegna che di tecnologie innovative e sono destinate alla sperimentazione su scala pilota ed al successivo trasferimento tecnologico alle imprese che operano a livello industriale. Con esse sarà infatti possibile riprodurre le tecnologie di trasformazione industriale nel settore conserviero, della panificazione, l’impiego di tecnologie mild quali i trattamenti di stabilizzazione di alimenti mediante alte pressioni , il riscaldamento ohmico, l’estrazione con fluidi supercritici. Questo consentirà la creazione di una struttura che in Italia è in pratica disponibile presso alcuni enti pubblici o qualche impresa di grosse dimensioni per ciò che riguarda la ricerca ed il trasferimento tecnologico alle imprese nello specifico settore agroalimentare. L’incubatore di impresa ,infine, è costituito da una struttura logistica e di servizi che fornirà ospitalità alle aziende che vogliano svolgere la loro attività presso il Polo nei termini di ricerche su prodotti o processi esistenti , di messa a punto di nuove tecnologie o mirato alla creazione di nuove imprese. GLI STUDI DI SETTORE La scelta di apparecchiature e impianti pilota è stata effettuata sulla base d studi di settore condotti visitando le imprese ,gli enti di ricerca specialistici, l’Università e cercando di mettere in evidenza problematiche alle quali dare una risposta mediante l’impiego delle grandi attrezzature di ricerca e gli impianti pilota mediante la definizione di appropriati progetti di ricerca finalizzati da svolgersi all’interno del polo del PST. Gli studi di settore hanno riguardato i settori produttivi giudicati più rappresentativi per la filiera agroalimentare in Sardegna ed in particolare: - Pane e prodotti da forno - Frumento e derivati - Ortofrutticolo-Conserviero - Carni e derivati - Settore lattiero-caseario - 474 - - Vitivinicolo Olivicolo Miele Ittico Sono stati trascurati alcuni settori al momento marginali o nei quali l’attività di trasformazione non è ancora del tutto avviata quali il settore risicolo e delle erbe officinali. LE ATTREZZATURE DI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO Sono impianti pilota allocati in una “minifabbrica” suddivisa in diverse unità produttive pilota indipendenti impiegabili sia per la ricerca che per l’esecuzione di sperimentazioni necessarie alle società che vi potranno accedere. Rispetto ad altre liste di impianti presentate in precedenza sono state apportate diverse variazioni sulla base delle informazioni avute nei contatti con diversi enti in merito all’esistente che delle problematiche evidenziate negli studi di settore. Verranno installati: - Un impianto di lavorazione di vegetali e frutta con il confezionamento in diverse tipologie di contenitori ( vasi di vetro, scatole di BS, buste flessibili ) abbinato ad un impianto di stabilizzazione convenzionale ( autoclave) ed a un impianto di confezionamento asettico di tipo classico; - Un impianto di trattamento ohmico e confezionamento asettico in buste materiale accoppiato; - Un impianto di stabilizzazione di alimenti mediante alte pressioni (6900 bar 70 °C); - Un impianto di panificazione e prodotti da forno; - Un impianto di estrazione mediante CO2 supercritica ( 700 bar,110°C); - Un impianto di distillazione in film sottile; - Un impianto per la produzione lieviti secchi; - Un impianto di confezionamento in atmosfera protettiva; - Celle frigorifere di stoccaggio per la conservazione di materie prime e prodotti finiti; - Celle termostatiche per prove in condizioni di temperatura controllata; - Sistemi per il rilevamento della temperatura durante i processi di sterilizzazione ed il calcolo dell’effetto sterilizzante; - Apparecchiature per misure di colore, attività dell’acqua, Prove reologiche ed analisi di struttura. - 475 - I SERVIZI PER I SINGOLI IMPIANTI PILOTA Possono accedere a tali servizi imprese, consorzi di imprese, enti di ricerca e Università dell’Unione Europea che ne facciano richiesta. Il servizio erogato direttamente dagli addetti del PST è a carico dei richiedenti e valutato secondo un tabulato che tiene conto del costo orario macchina ,del costo orario uomo e dei materiali accessori necessari. LE GRANDI ATTREZZATURE SI RICERCA E SVILUPPO Le grandi attrezzature acquistate per il PST possono essere, per comodità, distinte in due gruppi: 1. Attrezzature chimiche 2. Attrezzature biologiche - Al primo gruppo appartengono: Spettrometro di massa TANDEM Spettrometro di massa MALDI TOF Spettrometro di massa a trappola ionica HPLC multi detector Spettrometro di assorbimento atomico Gascromatografo-spettrometro di massa TOF Cromatografo liquido preparativo HPLC capillare Spettrometro di massa per misure isotopiche Spettrometro di Risonanza Magnetica Nucleare Sistema di mini-imaging - Al secondo gruppo appartengono: Sequenziatore automatico di peptidi Apparecchio per la sintesi automatizzata di peptidi Lettore ottico di micropiastre Sistema di fotodocumentazione Strumento per gel elettroforesi bidimensionale Possono accedere all’uso di tali attrezzature imprese, consorzi di imprese, enti di ricerca e Università dell’Unione Europea che ne facciano richiesta. Il servizio - 476 - erogato direttamente dagli addetti del PST è a carico dei richiedenti e valutato secondo un tabulato che tiene conto del costo orario macchina e del costo orario uomo. L’INCUBATORE DI IMPRESA Una presenza fondamentale nell’ambito del Parco Scientifico e Tecnologico è rappresentata dall’incubatore tecnologico d’impresa. Questa struttura ha lo scopo di accogliere e sostenere le iniziative sorte su stimolo del PST o nate da idee di giovani imprenditori, comunque suscettibili di trasformarsi in opportunità imprenditoriale. L’incubatore ha il compito di tutelare tali iniziative nelle prime fasi di nascita e decollo dell’impresa per ridurre l’elevato tasso di mortalità delle giovani e piccole imprese nascenti. Obiettivo sostanziale che si intende perseguire con l’incubatore tecnologico è quello di creare e supportare, anche dal punto di vista scientifico e tecnologico, nuove imprese. In particolare l’incubatore di Tramariglio è una struttura di accoglienza temporanea per nuove attività imprenditoriali in campo agroalimentare/ambientale al fine di favorire: il loro avvio, lo sviluppo di prodotti, processi o servizi innovativi rispetto alle tradizionali attività presenti all’interno di tali filiere. Al fine di soddisfare la richiesta proveniente da piccole imprese nascenti, giovani potenziali imprenditori o imprese che vogliono diversificare la loro produzione il Parco Scientifico e Tecnologico mette a disposizione degli spazi idonei per lo sviluppo o il potenziamento di nuove iniziative imprenditoriali. I SERVIZI ALLE IMPRESE L’incubatore tecnologico di Tramariglio offe non solamente la possibilità di concretizzare programmi di sviluppo, ma qualcosa in più: grazie infatti alla presenza di attrezzature di ricerca avanzate, impianti pilota e mezzi informatici, esso offre alle aziende l’opportunità di essere in contatto con i centri di ricerca, le Università del territorio nazionale e non, altre imprese, oltre che la possibilità di realizzare e sviluppare prodotti e processi. Uno stadio importante per lo sviluppo delle imprese è rappresentata dall‘integrazione dell’attività di sperimentazione sugli impianti pilota esistenti con lo - 477 - studio e la messa a punto di prototipi di macchine in grado di effettuare particolari operazioni unitarie o con modifiche sulle attrezzature esistenti nelle imprese allo scopo di migliorarne le prestazioni sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Altro aspetto non meno importante è costituito dall’automazione dei controlli di processo e dalla individuazione e costruzione di sensori on-line, dalla simulazione numerica di particolari processi. Gli ultimi due stadi possono essere sviluppati identificando ed impiegando le risorse necessarie all’interno della struttura del PST quali per esempio il centro di prototipazione PROTO 21 , il CRS4 e l’AILUN. Le imprese del settore agroalimentare, sia di trasformazione che di produzione impianti, che volgono la loro attenzione all’incubatore del PST di Tramariglio possono trovare una soluzione alle loro specifiche problematiche con un ragionevole impiego di risorse e lo sfruttamento di competenze tecnologiche ad ampio spettro. Modalità di accesso Il polo del PST di Tramariglio offre ospitalità, ad imprese emergenti, in spazi appositamente attrezzati in funzione della natura tecnica dell’impresa, servizi logistici, amministrativi e di consulenza tecnica, finanziaria, amministrativa commerciale per sostenere la fase di decollo. Le imprese (o i futuri imprenditori) debbono presentare al Consorzio21 il progetto di massima che verrà valutato in termini di : - Validità scientifica - Validità innovativa - Validità applicativa (ricaduta sul territorio) da un apposita commissione formata da esperti e nominata dallo stesso Consorzio 21. - 478 - MAURO MARCHETTI LA RICERCA DEL CNR NELL’AREA DI SASSARI Il CNR in Sardegna suscita molto interesse nei ricercatori, in quanto la presenza del più grande Ente di Ricerca nazionale sul territorio assicura nuove e moderne linee di ricerca attraverso numerosi rapporti con strutture analoghe nazionali ed internazionali. L’Ente che è stato il più importante finanziatore della ricerca scientifica non è noto solo per la sua attività di agenzia, ma anche per la presenza di propri Organi di Ricerca. comparsi in Sardegna per la prima volta nel 1961 con unità operative di “Gruppi di Lavoro” presso le Università di Sassari e di Cagliari. Nel 2000 il CNR nell’area sassarese ha assunto una buona consistenza ed è presente con otto Organi di Ricerca operanti in vari settori Agraria Ambiente disciplinari (Figura 1) afferenti ad una Bio-medicina Chimica struttura di servizio che viene denominata “Area della Ricerca di Sassari”. Malgrado che non esista al momento una struttura architettonica che li raccoglie, gli organi afferenti all’Area della Ricerca di Sassari sono tutti di ottimo livello, la loro attività è competitiva a livello internazionale e ben si introduce nella realtà territoriale sarda. I campi di ricerca spaziano dall’agricoltura, all’ambiente, alla bio-medicina, alla chimica, tutte realtà presenti e di grande importanza per la Regione Sardegna, basti pensare che le attività produttive isolane sono legate all’agroalimentare, al turismo ed alla chimica e che nel settore biomedico lo studio delle malattie del sangue e lo studio della genetica sono due campi fondamentali in una regione caratterizzata da una popolazione omogenea a causa della marcata consainguineità. - 479 - Consiglio Nazionale delle Ricerche Area della Ricerca di Sassari CSPM GRVVP IMAES - IMFPP - Chimica IATCAPA - Istituto per l’Applicazione delle Tecniche Chimiche Avanzate ai Problemi Agrobiologici Ambiente IRCOBA - Istituto di Ricerca sul Controllo Biologico dell’Ambiente Medicina e biologia IGM IPSOE - Istituto di Genetica Molecolare Istituto per lo Studio della Patologia del Sangue e degli Organi Emopoietici Agricoltura Figura 1. Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei Gruppo di Ricerca Virus e Virosi delle Piante Istituto di Ricerca per il Monitoraggio degli Agroecosistemi Istituto per la Fisiologia della Maturazione e della Conservazione del Frutto e delle Specie Arboree Mediterranee Distribuzione degli Organi di Ricerca del CNR di Sassari nei vari settori di ricerca. La collaborazione e la sinergia con l’Università di Sassari è completa, tant’è che gran parte degli Organi di Ricerca al momento sono ospiti in locali messi a disposizione dall’Università, inoltre molti dei ricercatori che attualmente operano nelle strutture hanno conseguito la laurea presso l’Ateneo sassarese. I rapporti tra ricercatori universitari e CNR sono di piena collaborazione e molte delle linee di ricerca degli organi CNR sono svolte in comune. Merita una notazione il processo di riforma che coinvolge l’Ente: con il Decreto L.vo n. 19 del 30.01.1999, il governo su delega parlamentare ha avviato una complessa riforma del CNR che coinvolge sia la parte amministrativa sia la rete di ricerca. Nell’ambito e contemporaneamente alla riforma dovrebbe realizzarsi la piena attuazione dell’Intesa CNR – MURST (ex MISM), che per quanto riguarda l’area di Sassari prevede un incremento di 107 unità di personale, la costruzione di una sede per tutti gli Organi di Ricerca presenti e per la struttura di servizio “Area della Ricerca” (la ristrutturazione di edifici per ca. 7000 mq di coperto e 10 ha di terreno da destinare a campi sperimentali in località Baldinca, concessi a costo - 480 - simbolico dall’Amministrazione Provinciale di Sassari dal luglio del 1986 nell’ex O.P. di Li Punti, è iniziata il 14.10.1999 con la consegna del primo cantiere di ristrutturazione della palazzina denominata I, destinata alla Sede dell’Istituto di Chimica) ed una consistente dotazione finanziaria per l’acquisto di nuova strumentazione scientifica; il totale dell’intervento straordinario si aggira su una spesa di 43 miliardi di lire (delibera CIPE del 29.02.1999). Per quanto riguarda la rete di ricerca, il CNR deve ridurre il numero degli Organi che la costituiscono (attualmente sono 314 divisi tra Istituti e Centri, distribuiti su tutto il territorio nazionale, ma con una preponderanza nel centro-nord del Paese) attraverso aggregazioni in grandi Istituti monotematici, dotati di autonomia e suddivisi in sezioni, anche con sedi separate e distribuite in regioni diverse.La posizione scientifica del CNR a Sassari sarà rafforzata dal processo di riforma, in quanto grazie alle aggregazioni a livello nazionale, aumenterà le potenzialità di ricerca degli Organi di Sassari che, in quanto sezioni di grandi Istituti, costituiranno una presenza massiccia dell’Ente sul territorio e grazie alla completa sinergia di molti ricercatori operanti nelle varie sezioni nazionali disporranno di molti più mezzi scientifici e tecnici. L’attività di ricerca nelle varie strutture del CNR di Sassari si articola come segue: AREA AGRARIA Centro di Studio sui Pascoli Mediterranei Direttore: prof. Salvatore Caredda Linee di Ricerca Linea di ricerca n.1: Sistemi foraggeri sostenibili in ambiente mediterraneo - Inerbimento e tappeti erbosi per la valorizzazione agricola, ricreativa e sportiva del territorio - Messa a punto di tecniche agronomiche per l’inerbimento di aree manomesse in ambiente mediterraneo. - Tecniche di infittimento di fasce tagliafuoco con input decrescenti - Valutazione varietale in ambiente mediterraneo di specie macroterme e microterme per la costituzione e la conduzione di superfici verdi ad uso sportivo per campi da gioco di livello medio per usi ricreativi e tecnici. - 481 - Sistemi foraggeri: - Caratterizzazione biologica e produttiva a fini foraggeri di Chrysanthemum coronarium L. (Supporto finanziario CNR). - Quantificazione dell’azotofissazione in Hedysarum coronarium e valutazione dell’effetto dell’inoculo della sulla con Rhizobium hedysary (supporto finanziario MURST 40%). - Progetto Speciale INC1 “Biologia e produzioni agrarie per un’agricoltura sostenibile” (supporto finanziario CNR). - Progetto PANDA – sottoprogetto Sistemi Colturali – “Analisi della compatibilità ambientale di sistemi cerealicolo-zootecnici a diversi livelli di intensificazione colturale (supporto finanziario MIPAF) Impatto ambientale: - Agrosilvopastoralismo nelle aree protette (supporto finanziario CNR). - Impiego delle leguminose annuali autoriseminanti nell’inerbimento controllato (cover crops) dei vigneti (supporto finanziario CNR). - Scambi di esperienze sull’ambiente e la prevenzione degli incendi. Interventi pastorali (supporto finanziario Regione Sardegna-Interreg). Linea di ricerca n. 2: Valorizzazione del germoplasma mediterraneo di specie foraggere - Progetto speciale INC1; caratterizzazione di popolazioni naturali di Hedysarum coronarium e relativi simbionti (suipporto finanziario CNR). - Progetto Strategico “Caratterizzazione e valorizzazione delle risorse genetiche, vegetali, animali e microbiche” (supporto finanziario CNR). - Caratterizzazione di germoplasma di specie di interesse foraggero ed ambientale sull’isola dell’Asinara (supporto finanziario CNR). Progetti internazionali: - Accordo di cooperazione scientifica CNR/CONICYT (Cile): “Leguminose annuali per i sistemi di allevamento nelle aree ad agricoltura mediterranea dell’Italia e del Cile”. - Progetto: “Collezione e caratterizzazione di leguminose perenni e relativi rizobi simbionti adatte a pascoli di terreni acidi”, in collaborazione con l’Università del Western Australia, Università di Perugia e Viterbo. - 482 - Gruppo di ricerca sui virus e le virosi delle piante Direttore: prof. Ulisse Prota Le unità di ricerca del gruppo sono così ubicate: Sassari, Direzione c/o Sezione di Patologia Vegetale del Dipartimento di Protezione delle Piante dell’Università di Sassari, Bologna c/o Unità complessa di Istituti: Istituto di Patologia Vegetale, Catania c/o Istituto di Patologia Vegetale, Napoli (Portici) c/o Dipartimento di Arboricoltura, Botanica e Patologia Vegetale: Sez. Patologia Vegetale, Pisa c/o Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose: Sez. Patologia Vegetale, Udine c/o Dipartimento di Biologia applicata alla Difesa delle Piante. Programmi Statutari di Ricerca: - Affezioni virali e simil-virali. - Tecnologie diagnostiche innovative. - Epidemiologia e rapporti patogeno-vettore-ospite. - Interazioni patogeno-pianta ospite; isto-citopatologia. - Caratterizzazione biologica, morfologica, fisico-chimica e molecolare dei patogeni. - Resistenza, prevenzione e terapia. UNITA’ DI RICERCA DI SASSARI L’attività è stata rivolta prevalentemente allo studio di malattie virali e similvirali e da fitoplasmi di specie ortive ed ornamentali, con particolare riferimento al pomodoro ed il carciofo, agrumi, drupacee (pesco e mandorlo), vite, olivo. Le attività più recenti hanno riguardato: - Pomodoro. La diffusione del virus dell’<avvizzimento maculato> (TSWV) in rapporto anche alla presenza del virus su altri ospiti (in particolare Lattuga) ed alla presenza del virus Y della patata (PVY) sempre sul pomodoro. - Carciofo. L’accertamento di entità diverse dal <virus latente> (ALV), reperite in plantule ottenute da apici meristematici in coltura in vitro. - Vite. Le ricerche sui virus floematici associati all’<accartocciamento fogliare> ed al complesso del <legno riccio>. Ne sono oggetto 14 varietà tra quelle economicamente più importanti e diffuse nell’Isola. Le indagini diagnostiche di campo e di laboratorio hanno evidenziato infezioni singole e plurime di almeno 5 entità virali, tra - 483 - - Olivo. le più diffuse e dannose. Di interesse e di attualità sono le indagini su “giallumi” indotti da infezioni fitoplasmatiche. Di notevole importanza, anche sotto l’aspetto economico, è l’attività legata alla selezione sanitaria ed al risanamento attraverso la micropropagazione e la termoterapia. Sono in corso saggi diagnostici a livello molecolare per l’accertamento della presenza di dsRNA virali in accessioni di Olivo asintomatici. I primi risultati hanno dimostrato la loro presenza in elevate percentuali. Istituto di Ricerca per il Monitoraggio degli Agroecosistemi Direttore: dott. ing. Fabrizio Benincasa Compiti Istituzionali - Progettazione e realizzazione di sensori e strumenti per il monitoraggio degli agroecosistemi e per la fitodiagnostica. - Messa a punto di metodologie di misura per il monitoraggio degli agroecosistemi e per la fitodiagnostica. - Definizione, calibrazione e validazione di modelli previsionali per l’analisi degli agroecosistemi e per la fitodiagnostica. Linee di Ricerca 1. Progettazione e realizzazione di strumenti e tecniche di misura per il monitoraggio degli agroecosistemi. 2. Tecniche di monitoraggio e modellizzazione dei fenomeni che si svolgono nel continuo suolo-vegetazione-atmosfera. 3. Modellizzazione dei fenomeni neuro-fuzzy naturali. Progetti più significativi nell’ultimo biennio Linea 1: realizzazione di un lisimetro elettronico a pesata ad alta risoluzione, in collaborazione con l’ERSAT. Linea 2: programma europeo di monitoraggio degli scambi di energia, acqua e anidride carbonica in ecosistemi mediterranei. Linea 3: realizzazione di modelli neuronali per la stima di grandezze agrometeorologiche e ambientali (quali radiazione solare, evapotraspirazione, ecc.) difficilmente misurabili o modellizzabili con altre tecniche. - 484 - Istituto per la Fisiologia della Maturazione e della Conservazione del Frutto delle Specie Arboree Mediterranee Direttore: prof. Mario Agabbio L’Istituto opera in due sedi: Sassari ed Oristano. E’ stato istituito in data 22.05.1979, fanno parte del Consiglio Scientifico oltre ai membri interni componenti dell’Università di Padova, Bologna , Catania e Sassari. L’organico è costituito da 6 ricercatori, 10 collaboratori tecnici, 1 amministrativo di ruolo oltre ad incaricati esterni di ricerca, borsisti, tirocinanti tesisti, collaboratori volontari esterni. Attività Componente dell’istituendo Istituto Nazionale “Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari”, settore di ricerca: Postraccolta (surgelazione, conservazione essiccazione, trasformazione). Le linee prioritarie di intervento sono: i) Fisiologia e tecnologia della conservazione dei prodotti vegetali; ii) Metodologie alternative per la riduzione dei trattamenti chimici antiparassitari; iii) Qualità dei prodotti vegetali (organolettica, igienico-sanitaria, nutrizionale); iv) Salvaguardia e valorizzazione del materiale genetico autoctono. Collaborazioni Internazionali: Institute for Technology and Storage of Agricultural Products, Bet Dagan (Israele); Department of Pomology, Davis (California); Institute of Viticulture and Vegetable Crops, Chania (Grecia); Institute of Molecolar Biology and Biotechnology, Heaklion (Grecia) Institute de Agroquimica y Technologia de Alimentos, CSIC, Valencia (Spagna) Numerose istituzioni nazionali. Progetti ordinari CNR - Prevenzione delle alterazioni postraccolta dei frutti mediante termoterapia. - Controllo biologico dei miceti parassiti dei frutti dopo la raccolta. - Fattori di resistenza pre-post infezionali negli agrumi. - Mantenimento della qualità nelle produzioni frutticole mediterranee attraverso l’impiego di film plastici e il condizionamento termico pre e post-conservazione. Progetti extramurali - Individuazione e valorizzazione del patrimonio frutticolo nel Mezzogiorno (UE/ MURST-FS). - 485 - - Controlling mediterranean fly and improving citrus fruit quality by postharvest heat treatments (UE). Improving food security, quality and extending life of fresh and dried fig fruit (Ficus carica L.) (UE). Lieviti antagonisti e loro meccanismi d’azione nella prevenzione delle alterazioni da funghi patogeni postraccolta (MURST). Microrganismi e agenti infettivi di interesse agroalimentare (MURST). Prevenzione delle alterazioni fisiopatologiche nei prodotti frutticoli mediterranei per mezzo della termoterapia e l’impiego di sostanze naturali (RAS). Conservazione di germoplasma di limone e mandarino (Interreg II Italia/Francia). Liste di orientamento varietale (PF-MIPA). Biodiversità: valorizzazione delle cultivar di pregio di pero e melo del germoplasma autoctono (PS-CNR). Collaborazione a progetti RAS, Interreg, Università. AREA CHIMICA Istituto per l’Applicazione delle Tecniche Chimiche Avanzate ai Problemi Agrobiologici Direttore: dott. Mauro Marchetti L’Istituto è stato fondato nel 1981, al suo interno si svolgono ricerche sulla sintesi, caratterizzazione e reattività di composti biologicamente attivi. In particolare l’interesse dei ricercatori che vi operano è indirizzato alla preparazione con metodiche altamente selettive di composti ad attività agrochimica e farmaceutica. Il lavoro di ricerca è articolato in cinque progetti che si occupano di bioinorganica, sintesi enantioselettiva, catalisi, sintesi di composti naturali, sintesi peptidica. L’Istituto ha numerose collaborazioni sia con la comunità scientifica italiana sia con quella internazionale; attualmente è ospite del Dipartimento di Chimica dell’Università di Sassari, la sua sede definitiva sarà presso l’Area della Ricerca di Sassari (Li Punti) dove il giorno 14 ottobre 1999 sono stati consegnati i lavori di ristrutturazione del primo edificio ceduto dalla Provincia di Sassari. Attività di ricerca L’attività di ricerca scientifica dell’Istituto è incentrata sulla tematica generale “Sintesi, caratterizzazione e reattività di composti biologicamente attivi” e si articola in 5 progetti specifici. Il primo progetto denominato “Ciclo degli ioni - 486 - metallici nei sistemi biologici e naturali”, studia il comportamento dei metalli, soprattutto del rame e del vanadio, all’interno di sistemi biologici. Il gruppo di lavoro che opera in questo settore si sta interessando all’interazione dei metalli con composti biologicamente attivi. In particolare è emerso che alcuni composti di vanadio presentano proprietà insulinomimetica. Il secondo progetto, “Sintesi e caratterizzazione di composti chirali non racemi di interesse agrobiologico mediante molecole ad alta simmetria”, ha come obiettivo la produzione di composti, di interesse farmaceutico e agrobiolgico, in maniera selettiva. Attualmente la maggior parte delle sostanze bioattive immesse sul mercato sono in una forma chimica che ne riduce l’efficacia ed allo stesso tempo disperde nell’ambiente prodotti chimici non utili. La ricerca in questo settore è rivolta all’ottenimento di un prodotto biologicamente attivo estremamente efficace, con riduzione delle dosi di impiego al fine di esaltare l’efficacia del trattamento ed essere determinante nel superamento di problemi economici o tossicologici legati allo sviluppo del prodotto. Tra gli studi in corso di questo gruppo ce n’è uno sull’inclusione di molecole bioattive pregiate in ciclodestrine (zuccheri che consentono un rilascio molto lento della sostanza attiva). Questo procedimento applicato nel settore agrochimico consentirebbe di ridurre le dosi del prodotto, garantendo una maggiore persistenza dell’azione; ciò porterebbe ad una diminuzione dell’inquinamento ambientale e ad un aumento dell’efficacia del trattamento. Il terzo progetto di ricerca, “Progettazione, sintesi e caratterizzazione di molecole a potenziale attività biologica”, mira alla produzione di agrochimici e di molecole farmacologicamente attive ricorrendo alle metodiche della catalisi. Tale tecnica oltre a garantire una buona selettività nella preparazione di molecole bioattive, consente di ampliare la scala di produzione e, frequentemente, di ridurre il numero degli stadi sintetici necessari per la preparazione di questi composti. Il quarto progetto, “Nuove metodologie d’accesso alla diversità molecolare: sintesi di biomolecole e loro insiemi per un utilizzo in agricoltura e terapia”, studia la sintesi totale di acetogenine delle Annonaceae, composti presenti in tracce nelle omonime piante disseminate un po’ dovunque nelle regioni tropicali del pianeta; questi composti hanno mostrato un potentissimo effetto citotossico, antitumorale, antimalarico, immunosoppressivo e pesticida. Il quinto progetto di ricerca, “Sintesi di peptidi bioattivi e relazione struttura-attività”, mira alla preparazione di peptidi non tradizionali analoghi di prodotti di degradazione delle proteine che presentano interessanti proprietà biologiche dimostrandosi attivi nel campo farmacologico ed agrochimico. - 487 - Principali risultati ottenuti 1. Nuovi composti con attività farmaceutica e pesticida 2. Nuove metodologie di sintesi a basso impatto ambientale ed a alta selettività per la preparazione di composti biologicamente attivi 3. Applicazione di nuove tecnologie nella caratterizzazione di miscele di prodotti naturali AREA AMBIENTALE Istituto di Ricerca sul Controllo Biologico dell’Ambiente Direttore: dott. Ing. Pier Carlo Cresto L’Istituto svolge attività di ricerca nell’ambito delle metodologie di conservazione e salvaguardia del patrimonio naturale attraverso lo studio dei complessi meccanismi che regolano la dinamica degli organismi nocivi di grande incidenza economica; la messa a punto e applicazione di strategie di difesa compatibili con l’ambiente. Attività di ricerca - Metodi biologici e di lotta integrata per il contenimento della popolazione degli organismi nocivi; - Raccolta di dati e studi sulla dinamica di popolazione degli artropodi allo scopo di predire le infestazioni. Progetti in atto - Nuove biotecnologie contro i parassiti dei frutteti. - Tecniche di lotta integrata contro le zanzare; - Protezione delle foreste mediterranee; - Fenomeni microevolutivi in insetti di importanza economica; - Sviluppo di metodi statistici e modelli matematici da usare in procedure esecutive. Collaborazioni Collaborazioni scientifiche con diverse istituzioni scientifiche nazionali ed internazionali interessate allo sviluppo della lotta contro i parassiti ed alla riduzione dell’inquinamento ambientale, in particolare: - Department of Biochemistry, University of Cambridge (UK). - Department of Genetics, Faculty of Biological Sciences, Valencia (Spain). - Department of Genetics, Development and Molecular Biology, “Aristotele” Uni versity, Thessaloniki (Greece). - Dipartimento di Genetica e di Biologia molecolare dell’Università “La Sapienza”, Roma. - 488 - AREA BIOMEDICA Istituto di Genetica Molecolare Direttore: dott. Mario Pirastu L’Istituto si occupa della ricerca di base e di quella applicata nei settori della genetica e della biologia molecolare, in particolare studia i fattori genetici coinvolti nelle malettie multifattoriali (tumori, ipertensione arteriosa, epilessia, malattia di Alzheimer) tramite analisi di isolati genetici della Sardegna, la cui omogeneità facilità l’identificazione delle cause genetiche da comuni founders. Linee di ricerca: - Genetica molecolare umana e popolazionistica. - Biologia cellulare ed espressione genica. - Immunologia. Attività Malattie multifattoriali comuni studiate dall’IGM - Tumori: tumore della mammella; carcinoma dell’endometrio; carcinoma del colon, melanoma. - Malattie Multi/Poligeniche: Ipertensione essenziale; Infarto del miocardio, calcolosi renale, epilessia, glaucoma, malattia di Alzheimer; patologie della retina e sordità non sindromica. Studi di genetica umana e popolazionistica S A R D E GN A S t ud i a ntr opolo gic i, stor ici, popo laz ionis ti c i, d em ogr af i ci F u n ction al ge nom i cs pr oteom ic s Ide ntif ica z ione de ll' is olato ge ne ti c o ide ale I de ntific a zio ne d i ge ni pr e dispon en ti S tu di m ultidisc iplina r i: ep id em iologic i , ge ne tic i, c l inici , a m bie nta li, ecc . Ide nti f ica z ione de i f en otipi pa tologic i pr e va le nti A na l isi b io info rm a t ic a R ic er ca di fa ttor i di r is ch io non g en etic i R ic os tr uz ione ge ne a lo gic a d ell'inter o is olato dal 16 00 a d oggi A nalisi statisti c a: ide ntifi ca z ion e di r e gioni g enom ic he id en tic he p er disc e nde nza c on divis e da i pa z ien ti G e no m e -w ide - se a rc h S e l e zion e di paz ien ti c on s im ili feno tip i p ato logic i c he c ondividono a vi Figura 2. Schema di studio sulla genetica umana e popolazionistica della Sardegna. - 489 - Istituto per lo Studio della Patologia del Sangue e degli Organi Emopoietici Direttore: prof. Maurizio Longinotti I settori di studio dell’IPSOE sono legati da un filo conduttore che è la patologia molecolare del midollo emopoietico e riguardano in primo luogo l’espressione dei geni globinici nelle malattie talassemiche e simil-talassemiche. L’Istituto si occupa tra l’altro: - della ricerca delle cause molecolari delle principali emopatie ereditarie, della loro epidemiologia, della loro storia evoluzionistica; - della ricerca di eventuali fattori correttivi in vitro ed in vivo; - dello studio sistematico delle metodologie e delle tecniche atte alla prevenzione delle emopatie ereditarie. Linee di ricerca: - Basi molecolari della espressione in vivo della emoglobina fetale; - La patologia del repertorio del T-cell receptor; - Basi molecolari dell’apoptosi delle cellule eritroidi. Risultati principali ottenuti 1. Definizione di mutazioni casuali eterogenee mappate nel promoter dei geni gamma globulinici, alcune particolarmente diffuse in Sardegna. 2. Messa a punto di tecnologie avanzate (spectratyping) in grado di individuare le restrizioni clonali del TcR. 3. Messa a punto di tecnologie di analisi quantitativa PCR basata per la misurazione dell’espressione dei geni della famiglia Bcl regolanti l’apoptosi. In sintesi i temi ed i risultati esposti sono rivolti a chiarire i meccanismi di regolazione della differenziazione e maturazione della cellula staminale totipotente nelle varie patologie congenite ed acquisite del midollo emopoietico. In conclusione la presenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche sul territorio appare sicura ed efficace, il suo sviluppo è ineluttabile e nelle speranze di tutti dovrebbe portare ad un rafforzamento dell’esistente in modo da costituire una risorsa per le generazioni che si stanno formando e, nella varietà e molteplicità delle linee operative, un caposaldo per un futuro europeo e di promozione umana. La collaborazione con l’Università di Sassari, ulteriormente rinvigorita - 490 - dalle nuove acquisizioni dell’Ente e la riforma che dovrebbe portare nel tempo ad una globalizzazione dei contributi scientifici dei vari organi di ricerca del CNR distribuiti sul territorio nazionale dovrebbe favorire sia la qualità della ricerca che l’incremento numerico degli addetti alla ricerca nel Sassarese. - 491 - LEONARDO GASPA ISTITUTO NAZIONALE BIOSTRUTTURE E BIOSISTEMI: IL LABORATORIO DI OSILO L’Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi (INBB) con sede operativa in Roma, è stato costituito con atto notarile del 27/1/93 da sette Università promotrici fra le quali l’Università di Sassari. Avuto il riconoscimento giuridico del MURST in data 11/12/95, è stato posto sotto la sua diretta sorveglianza nonché finanziato annualmente per il suo funzionamento. Si tratta di un’istituzione a carattere interdisciplinare comprendente, allo stato attuale, 23 Università consorziate (fra le quali Milano, Roma, Napoli, Genova, Padova, Bologna, Firenze, Pavia etc.). In qualità di socio, opera in sintonia con l’INBB, il Polo Nazionale per la Bioelettronica, il Parco scientifico e tecnologico dell’isola d’Elba, il CIREF (Consorzio industriale ricerca e formazione costituito dalle multinazionali ASI BrownBovery, Hamamatsu, ST. Microelecronics, FIAT, Montedison). L’INBB è strutturato in un Laboratorio Nazionale allestito in Osilo (SS) ed in nove sezioni dislocate in tutta Italia secondo criteri territoriali di efficienza tali da raggiungere la massa critica indispensabile per lo svolgimento dell’attività scientifico-tecnologica organizzata sulla base di programmi pluriennali. La suddetta attività di ricerca (esplicantesi su sei settori quali biomolecole, unità strutturali e funzionali supramolecolari, cellule, biosistemi e bioregolazioni, biostrumentazione e bioelettronica) è svolta da ricercatori selezionati dal Consiglio Scientifico dell’INBB previa valutazione della loro attività basata su un’analisi oggettiva degli indici bibliometrici. L’INBB, peraltro, organizza annualmente a Bressanone la Scuola Nazionale di Biostrutture e Biosistemi per la formazione di giovani ricercatori, mettendo a disposizione numerose borse di studio per i più meritevoli. Il Laboratorio Nazionale di Osilo, diretto dal Professor Leonardo Gaspa, al quale afferisce attualmente un nucleo di ventitré ricercatori tra universitari, borsisti dell’INBB e di industrie, allo stato attuale comprende la sezione di biologia cellulare di cui è responsabile il Professor Carlo Ventura e la sezione di terapia genica di cui - 492 - è responsabile il Dottor Paolo Madeddu. Per l’immediato futuro si prevede di incrementare il numero dei ricercatori, sempre con i criteri prima menzionati, per ampliare lo spettro dell’attività di ricerca che si andrà articolando in funzione delle competenze e dei finanziamenti specifici, fino a ricoprire i sei settori previsti dallo statuto dell’INBB e di operare in sinergia con le industrie, sulla nuova frontiera delle nanotecnologie. L’eccellente attività finora svolta è stata sostenuta con finanziamenti INBB, U.S.A., Telethon, C.N.R., regione Sardegna, industrie. I locali del Laboratorio Nazionale sono stati concessi dal Comune di Osilo che ha messo a disposizione anche una foresteria per i ricercatori provenienti dal resto d’Italia e dall’estero, nonché un’antica chiesa adibita a sala congressi. - 493 - - 494 - INDICE PRESENTAZIONE di A. Maida Pag. 3 DIPARTIMENTI - Biologia animale " 9 - Botanica " 21 - Chimica " 25 - Economia Istituzioni e Società " 29 - Economia e Sistemi Arborei " 47 - Farmaco-Chimico-Tossicologico " 61 - Farmacologia, Ginecologia ed Ostetricia " 67 - Ingegneria del territorio " 75 - Protezione delle Piante " 81 - Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria " 91 - Scienze Ambientali Agrarie e Biotecnologie Agro-Alimentari " 97 - Sezione di Chimica Agraria " 97 - Sezione di Microbiologia Agraria " 109 - Sezione di Tecnologie Alimentari " 117 Scienze Biomediche " 133 - Sezione Anatomia umana " 133 - Sezione Biochimica " 147 - Sezione di Fisiologia e Bioingegneria dell’uomo " 153 - Sezione di Fisiologia Umana " 163 - Sezione Istologia " 171 - Sezione di Microbiologia Sperimentale e Clinica " 175 - Sezione di Patologia Sperimentale e Oncologia " 187 - Scienze del Farmaco " 201 - Scienze Fisiologiche, Biochimiche e Cellulari " 223 - Scienze Giuridiche " 227 - - 495 - - Scienze Zootecniche Pag. 239 - Storia " 243 - Studi Filosofici, Etnoantropologici, Artistici e Filologici " 251 - Zoologia e Antropologia Biologica " 253 ISTITUTI - Anatomia e Istologia Patologica " 269 - Clinica Medica Generale e Terapia Medica " 273 - Dermatologia " 277 - Igiene e Medicina Preventiva " 279 - Lingue e Letterature Romanze " 283 - Lingue e Letterature Straniere " 287 - Matematica e Fisica " 289 - Patologia Generale, Anatomia Patologica e Clinica Ostetrico-Chirurgica Veterinaria " 295 - Sezione Ostetrica " 295 " 301 - Settore Chirurgia Veterinaria " 304 - Patologia medica " 309 - Scienze Radiologiche " 311 - Dipartimento Struttura Specialità Microchirurgiche " 315 - Clinica Odontoiatrica " 317 - Clinica Neurochirurgica " 319 - Clinica Urologica " 321 - Clinica Oculistica " 326 - Clinica Dermatologica " 327 - Cattedra di Chirurgia Plastica " 328 - Settore di Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria - 496 - CENTRI INTERDIPARTIMENTALI - Centri Interdisciplinari Aggregati Pag. 333 - Centro Informatico Scientifico Didattico (C.I.S.D.) " 333 - Centro di Microscopia Elettronica " 334 - Centro di Spettroscopia " 337 - C.I.V.A.P.A. " 337 - Centro di Spettroscopia " 339 - Centro Interdisciplinare per la Storia dell’Università di Sassari " 341 Centro di Studi Interdisciplinari sulle Province Romane " 343 DOTTORATI DI RICERCA - D.R. n° 148/spec - XV Ciclo " 347 - " 365 " 383 " 445 " 462 " 465 " 467 - D.R. n° 142/spec - XVI Ciclo APPENDICE - III Conferenza di Ateneo sulla Ricerca Scientifica - Attilio Mastino L’attività dell’Università di Sassari nel settore della ricerca nel periodo 1994-2000 - Giovanni Lobrano Università degli Studi di Sassari e Regione Autonoma della Sardegna. Il metodo ed un esempio della interazione tra le due autonomie: Il progetto della Facoltà Consortile Imedoc di Architettura del Mediterraneo. - Vittorio Anania I fondi europei - Giuseppe Baldovino Suffritti L’informatica dell’Ateneo - Stefano Enzo Il Dipartimento di Chimica - 497 - - Giovanni Antonio Farris Pag. 472 " 479 " 492 Porto Conte Ricerche: il Polo Biotecnologico del Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna - Mauro Marchetti La ricerca del CNR nell’area di Sassari - Leonardo Gaspa Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi: Il laboratorio di Osilo - 498 - Centro Servizi Tecnologici dell’Università di Sassari ______ Servizio Redazione ______ Finito di stampare Novembre 2000