Le feste di compleanno degli animali

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Le feste di compleanno degli animali
Anna Bossi Liliana Carone
Le feste di compleanno
degli animali
Supplemento a
Buon compleanno
Come preparare feste speciali
in modo speciale
Progedit
Buon Compleanno…
Ippopotamo Fangoplacido!!!
L’ippopotamo Fangoplacido viveva in una lussuosa pozza
africana.
Era un tipo che metteva soggezione: silenzioso, austero,
non rideva mai!
Il giorno del suo compleanno, però, si trasformava!
“Di già che invecchio, voglio almeno divertirmi!”
Così invitava tutti i suoi amici nella sua lussuosa pozza e
lì… non solo facevano il bagno, ma si bevevano l’acqua della
pozza nella quale erano state sciolte da Mamma Ippopotama
centi­naia di bustine che rendevano l’acqua frizzante e piena di
pizzicanti bollicine!!!
E poi… iniziavano il torneo di “palla-fango” e lì sì che gli ippopotami si divertivano un mondo!
Volavano ammassi di fango che si schiantavano sulle schiene, sulle teste e sui poderosi “popò” degli ippopotami che ridevano e si tuffavano nell’acqua frizzante e pizzicante.
Felici.
Ogni tanto qualche palla di fango raggiungeva le giraffe brucanti lì intorno o il fucile di qualche cacciatore appostato che...
splash… rinunciava a sparare.
i
Buon Compleanno…
Elefante Dante!!!
Per Dante era un giorno molto molto speciale: era il giorno
del suo III compleanno!
Appena sveglio, lanciò un terrificante barrito per annunciare
la festa.
Quindi, facendo un TAM TAM con le possenti zampe, diede
appuntamento a tutti giù al lago… per mezzanotte.
“Per mezzanotte? Figlio mio, sarà buio! Che festa mai farai?”
“Ci sarà la luna piena”, intervenne la nonna con la sua consueta gentilezza.
“E poi… – Dante esitò – E poi, me lo avete già fatto il regalo?”
“Non ancora, ma l’abbiamo deciso, io e papà.”
“Cos’è?”
“Una sorpresa.”
“Io però avrei un desiderio e per averlo esaudito rinuncerei
al regalo di compleanno dei prossimi 10 anni!”, disse Dante
tutto d’un fiato.
“E cioè?”, chiesero insieme mamma e nonna.
“E cioè: portatemi dall’elefantessa Magica Maga per chiederle di trasformarmi in un elefante spruzza acqua e fuoco.”
“Ma perché?”, insistette la mamma.
“Perché mi piace l’idea di poter scegliere quando usare l’acqua e quando il fuoco. Per esempio stasera potrei sorprendere tutti!”
“Bella idea!”, si complimentò la nonna.
“Ma per piacere! Può essere pericoloso!”
ii
“Farò attenzione!”
“Abbi fiducia!”, la incoraggiò la nonna.
Venne mezzanotte.
Gli elefantini e le elefantine arrivarono al laghetto guidati da
una luna piena che generosamente illuminava la notte africana.
Dante li attendeva.
Quando ci furono tutti, iniziarono un girotondo intorno al
lago disponendosi in fila indiana e allacciando la proboscide al
codino.
Poi iniziarono i canti con barriti che raggiungevano le stelle.
Inevitabilmente fecero un po’ di giochi con l’acqua del laghetto spruzzandosi e infangandosi tutti.
Venne il momento della “merenda notturna” a base di un’enorme torta vegetale.
Nel pieno della notte, la gran bella festa volgeva al termine
e allora Dante barrì per attirare l’attenzione dei suoi ospiti su di
sé e… fece partire dalla sua proboscide, una dopo l’altra, raffiche di fuochi d’artificio che scoppiettando lasciarono gli elefantini e le elefantine senza fiato. Dante rese magica quella calda
notte africana.
iii
Buon Compleanno…
Zebra Egle!!!
Cosa fanno le zebre nel giorno del loro compleanno?
Per scoprirlo bisogna risalire alla notte dei tempi quando
una zebra, Zebra Egle, lanciò un’usanza destinata a diventare
importante nella cultura popolare delle zebre.
La leggenda narra che Zebra Egle, personaggio singolare e
insolito dalla personalità stravagante e anche dal temperamento un po’ imprevedibile, decise, nel giorno del suo compleanno, di mutare il colore del proprio manto.
Già alcuni giorni prima della festa, s’era procurata della cannella, zafferano, barbabietole e pistacchi che aveva minuziosamente pestato fino a trasformare tutto in polvere e poltiglia.
Poi unendo dell’acqua aveva dato origine a cremine piuttosto
liquide di colore marroncino, giallo e arancione, rosso e verde.
Quindi le aveva usate per dipingersi tutte le strisce bianche.
Si sentiva bellissima e speciale proprio come ci si deve sentire nel giorno del proprio compleanno.
Da allora, se vedete una zebra colorata, è perché sta compiendo gli anni e quindi… la tradizione continua.
E, vi domanderete, quando il giorno del compleanno finisce, cosa succede?
SCIUFFFFFFFFFF… un bel bagno nella pozza e tutto torna
come prima: in bianco e nero!!!
iv
Buon Compleanno...
Mauro il canguro!!!
I canguri d’Australia, piccoli e meno piccoli, festeggiano il loro
compleanno giocando sfrenatamente dall’alba al tra­monto!
Una lunga festa ricca di gare e giochi a squadre:
–corsa nei sacchi
–staffetta
–salta l’armadillo
–nascondi la palla nel marsupio
–fazzoletto
–salto in lungo
–basket
–…
Più che mangiare, i canguri bevono… ettolitri d’acqua alla
menta e al limone e non usano soffiare sulle candeline della
torta, anzi non usano nemmeno mangiare la torta!
Giocare giocare giocare giocare giocare…
Mauro, il canguro più giovane del gruppo, era un cangurino
simpatico, ma assolutamente pigro e affatto vivace.
“Quali giochi vuoi che prepariamo per il tuo compleanno?”
“Le parole crociate, rebus, scacchi, dama, carte, un po’ di
giochi di società…”
“Ma sarà di una noiosità mortale!”, esclamò suo fratello Fausto.
“Va bene, ma scegli anche qualche gioco un po’ di movimento per i tuoi amici, quelli più scatenati”, suggerì la mamma.
“No. Desidero una festa così.”
v
“E da bere?”
“Ah, ecco: desidero un cameriere che passi continuamente
ai tavoli da gioco offrendoci tè alla pesca e alla menta, succhi
d’albicocca e di pera, acqua frizzante e spremute d’arancia ben
zuccherate.”
In famiglia restarono tutti allibiti e anche un po’ preoccupati
per i gusti particolari di Mauro e per la sua inguaribile staticità.
“Ma dai, su… cerca di essere un po’ brioso! Fai addormentare!”, sbottò sua sorella Lorena.
Mauro si aggiustò gli occhialini sul naso e, piuttosto risentito,
rispose:
“Non offendere senza motivo. Io sono brioso, di testa! Sono
fantasioso, sempre attivo col cervello e chi sta con me deve
stare ben sveglio! Stanne certa: nessuno s’addormenterà.”
Lorena non replicò.
Il giorno seguente giunsero tutti i numerosi cangurini invitati da Mauro che li ricevette seduto comodamente su una
sdraio.
Scambiava con loro quattro chiacchiere e poi li indirizzava ai
numerosi tavoli preparati ognuno con un gioco diverso.
Una volta tutti ai tavoli, iniziarono e il cameriere, come richiesto, offriva bevande fresche e caramelle “millefrutti”.
Incredibilmente, i cangurini si appassionarono ai giochi predisposti da Mauro e si mossero solo per cambiare tavolo.
Il pomeriggio volò senza un lamento e senza litigi.
Al tramonto iniziarono i capricci perché i cangurini non intendevano tornarsene a casa e le mamme o i papà fecero una
bella fatica per convincerli che il buio avrebbe comunque impedito di continuare a giocare.
“Gran bella festa!”, dovette ammettere sua sorella Lorena.
“E nessuno s’è addormentato”, precisò Mauro guardandola.
“Non credevo sarebbe riuscita così bene!”, concluse la
mamma.
vi
“Insomma: era o non era il giorno del mio compleanno? Ed
era giusto fare qualcosa di diverso dai soliti salti e dai soliti giochi. Ed era giusto, anche, essere un po’ serviti!!!”, disse Mauro.
E il ragionamento non faceva una grinza!
vii
Buon Compleanno…
Formiche!!!
Le formiche sì che sono grandi e infaticabili lavoratrici: non
si fermano mai.
Lavorano lavorano lavorano.
Avanti e indietro.
In fila o da sole.
Ma sempre lavorano.
Perciò… niente feste di compleanno.
Vi immaginate: ogni formica che compie gli anni dà una festa? Impossibile.
Pensate a quante formiche ci sono in un formicaio: se ognuna festeggiasse invitando le altre… non si lavorerebbe più!!!
Però, che tristezza non festeggiare!
E allora, le efficientissime formiche hanno avuto una gran
pensata: festeggiano un compleanno collettivo!
Il 31 giugno si ferma l’intero formicaio e le formiche, tutte
insieme, se ne escono allegramente (unica volta in tutto l’anno)
e vanno a prendersi il sole!
E se piove?
Non accade mai!
Zainetto in spalla con merenda ai cereali, cappellino di paglia, occhiali da sole, frisbee o bocce o biglie, crema solare a
schermo totale e a raggi rifrangenti, e un delizioso costumino
verde pistacchio fosforescente che mette in risalto il colorito
scuro della loro pelle.
E si divertono immensamente perché almeno per un giorno RIPOSANO!!!
viii
Buon Compleanno…
Ciccio Riccio!!!
Tra l’erbetta
trallallà
zampettando se ne va
Riccio
Ciccio
ciacciaccià!
In un vasto frutteto viveva una simpatica famigliola di ricci: Mamma Adele, Papà Hector, i piccoli Bella, Sofia, Moreno,
Spillo e Ciccio.
A ogni compleanno, Mamma Adele preparava un’enorme
e golosissima torta di mele che veniva pappata fino all’ultima
briciola dai suoi piccoli e dai loro amici.
Ma un anno Ciccio espresse il desiderio di non volere più la
famosa e buonissima torta di mele.
“Ma come? Non ti piace?”, chiese la mamma.
“Non è questo. Solo non la voglio più.”
“E perché?”
“Perché non si può festeggiare sempre con la torta di mele.”
“Ma ai tuoi amici piace tanto!”, protestò la mamma.
“E anche a noi!”, dissero i fratelli e le sorelle.
“Se non la vuoi, tu non la mangi!”, concluse indispettita Sofia.
“Ma come: è lui il festeggiato! Deve mangiarla, non si può
fare un dispetto a lui!”, disse la mamma visibilmente preoccupata.
“Io voglio la torta di more e lamponi.”
ix
“Voglio voglio… non si parla così. – intervenne il papà e
aggiunse – Cosa c’è che non va?”
“Non vuole la torta di mele!”, gli rispose la mamma.
“Perché?”
“Perché non si può festeggiare sempre con la torta di mele”,
ripeté Ciccio.
Il papà rimase un attimo pensieroso e poi disse:
“Non hai torto.”
Tutti rimasero a bocca aperta, anche Ciccio che non si aspettava alcuna solidarietà.
“Ma sì, fategli un’altra torta! Non vedo il problema.”
“La torta di mele piace a tutti. Magari quella nuova non la
mangerà nessuno…”, disse la mamma.
“Che festa disastrosa!”, aggiunse Bella.
“Non verrà più nessuno al tuo compleanno!”, lo minacciò
Sofia.
“E poi io i lamponi non li ho mai assaggiati”, disse Moreno.
“Ma le more sì e ti piacciono”, lo rimbeccò Ciccio.
“Ma i lamponi no!”, gli disse Moreno.
“Non lo sai! Non li hai mai mangiati! Magari ne diventerai
golosissimo!
“Proviamo”, propose Spillo con poco entusiasmo.
“Sì. Bisogna provare”, concluse il papà.
In famiglia, nei giorni seguenti, serpeggiava il malumore e la
preoccupazione.
Moreno iniziò a diffondere la voce che non ci sarebbe stata
la famosa torta di mele e questo causò della delusione e qualcuno minacciò di non partecipare al compleanno.
“Pazienza. Non so che farmene di amici che non vogliono
almeno provare a cambiare le loro abitudini per condividere le
mie.”, sentenziò Ciccio.
La mamma si stava leggendo ricette su ricette. Leggeva e
leggeva anche di notte perdendo il sonno: aveva due occhiaie!!!
x
“Non t’agitare così, moglie cara! In fondo è solo una torta
diversa!”
“Appunto: diversa!”
“Ma tu sei una cuoca strepitosa e farai un figurone!”
“Ma se i riccetti non la vogliono?”
“Sarebbero degli sciocchi. Ha ragione Ciccio: non bisogna
temere le novità. Sono certo che invece non resisteranno alla
tua torta!”
“Speriamo…”
Venne il giorno del compleanno di Ciccio.
Erano tutti nervosi in casa. Tutti tranne Ciccio, papà e Spillo
che s’era convinto che alla fine questa nuova torta lo incuriosiva
e che suo fratello aveva avuto una buona idea.
La mamma era chiusa in cucina dalla sera precedente e nessuno aveva idea di cosa avesse preparato…
I riccetti giunsero puntuali, tutti, ma un po’ timorosi e, cercando di non dar nell’occhio, muovevano nervosamente il nasino per captare i profumi che provenivano dalla cucina. Buoni.
Sembravano invitanti. Pian piano abbandonarono i timori e iniziarono a giocare in attesa dell’ora della merenda.
Che venne.
La mamma spalancò la porta della cucina e apparve con un
grandissimo vassoio sopra il quale torreggiava una grossa grassa
e turrita torta di pan di Spagna a strisce viola e rosse alternate
ad altre bianche di panna montata, e in cima era sormontata da
mucchietti di golose more e lamponi caramellati.
Che spettacolo!
Calò il silenzio.
La mamma guardò i riccetti preoccupata: “Sono svenuti”
pensò.
Invece i riccetti erano rimasti meravigliati e lentamente furono presi dall’acquolina che riempiva le loro boccucce spalancate.
xi
“Se la torta non piacesse, ho preparato tante tortine alle
mele e ora le porto”, sussurrò la mamma.
“No. Devono assaggiare e poi potranno anche scegliere le
altre tortine alle mele”, s’impose Ciccio.
“Giusto”, lo appoggiò Spillo.
Bene: tutti assaggiarono la torta di more e lamponi.
Fu un autentico successo!
Le tortine di mele? Nessuno le chiese e così se le mangiarono la mamma e il papà.
“Hai visto, cara moglie?”
“Avevi ragione.”
“Bene. Mangiamole noi queste tortine, non saranno come
la torta di more e lamponi, ma sono comunque buonissime!”
“D’ora in avanti, signora, ci prepari sempre la torta di more
e lamponi!”, le dissero molti riccetti al momento dei saluti.
xii
Buon Compleanno…
Topolino Macabrù!!!
Il topolino Macabrù festeggia il suo compleanno nell’essiccatoio del riso.
Invita i cugini di città e gli amici di campagna che gli portano
in regalo:
pannocchie
croste
pezzi di salame e
pezzetti di formaggio
rubacchiati qua e là.
Per l’occasione, l’amico Topolino Pittore ha l’abitudine di dipingergli un bel po’ di chicchi di riso con tutti i colori dell’arcobaleno.
Durante la festa i topi si rotolano nel riso tutti felici giocando
a tirarsi quello colorato!
Poi, allo squit squit del festeggiato, Topolino Macabrù, tutti a
papparsi più riso possibile!!!
xiii
Buon Compleanno…
Grilli e Cicale!!!
Grilli e Cicale sono molto raffinati.
Offrono sempre la festa di compleanno in un enorme prato o tra le fronde fresche e profumate degli alberi di qualche
parco.
S’invitano a vicenda.
Grillo Gastone e amici invitano puntualmente Cicala Amalia
e amiche.
Cicala Amalia e amiche invitano puntualmente Grillo Gastone e amici.
Durante le loro feste di compleanno, la musica è protagonista!
Grilli e Cicale gorgheggiano, cantano, danzano e suonano
tutto il giorno e tutta la notte. E se non sono stanchi, continuano così per giorni e giorni, per notti e notti!
Al di là del parco c’era un lunghissimo viale alberato che
conduceva a un laghetto e lì…
Vivevano felici Grillo Cri e Cicala Lalà che erano nati lo stesso giorno.
Perciò festeggiavano il compleanno insieme.
Organizzavano una grande festa volante alla quale partecipavano:
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grilli, ovviamente
cicale, ovviamente
libellule
mosche
moscerini
zanzare
api
vespe
coccinelle
lucciole
ognuno col proprio strumento e, se non l’avevano, con le
scarpine da ballo.
Svolazzando, suonando, cantando e ballando, festeggiavano
felicemente per tre giorni e per tre notti.
Nessuna candela: le notti venivano illuminate dalle lucciole!
Chi abitava nei dintorni non riusciva a prender sonno e
spesso doveva sopportare il mal di testa per tre giorni e per
tre notti.
Festa vertiginosa, da capogiro, svolazzante, rumorosa, da
“sballo”!!!
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