D O LCI - Coldiretti

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D O LCI - Coldiretti
ENTRA IN PASTICCERIA E…
Mangio sano, informato e soddisfatto
Cerca soprattutto i prodotti più freschi: per questo bisogna
scegliere bene la pasticceria, che abbia un buono smercio.
Se infatti i dolci vengono preparati troppo tempo prima della
vendita possono risultare, oltre che stantii, a rischio igienico (i
batteri avranno avuto più tempo per moltiplicarsi, anche se la
crescita alla temperatura di frigorifero è lenta).
Leggi il cartello con gli ingredienti: nei casi migliori sono indicati
per ogni singolo prodotto. Purtroppo, molto spesso, il cartello è
unico, così trovi scritto, per esempio, sia “burro” che
“margarina”, senza poter conoscere la composizione della
singola tipologia di dolce. In tutti i casi è un tuo diritto pretendere
di conoscere gli ingredienti del singolo prodotto.
Responsabile del progetto: ACU - Associazione Consumatori Utenti - Onlus
Progetto editoriale: Giubilesi & Associati - Progetto grafico: Luca Negri & Associati - Milano - Fotografie: Orlando Zambarbieri
UN TEST PER RIFLETTERE
SONO DEI DOLCI OPPURE NO?
1
biscotti frollini
2
merendine
3
fette biscottate normali
4
gelato
5
caramelle
6
gomme da masticare
7
cioccolato/cioccolatini
8
torte
9
pasticcini
10 lecca lecca
SI'
NO
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risposta: sono tutti dolci tranne le fette biscottate normali
I DOLCI CONFEZIONATI
Leggendo le etichette si possono scoprire molte cose
interessanti. Per esempio è importante fare caso alla successione
degli ingredienti, ricordando che vengono elencati in ordine
decrescente di peso. Per questo motivo sarà più equilibrato un
dolce che vede al primo posto la farina.
Un altro elemento è dato dalla semplice verifica di quanto è
lungo l'elenco degli ingredienti. Infatti, più gli ingredienti sono
integri e genuini, meno additivi saranno necessari, e più breve
sarà l'elenco degli ingredienti.
Naturalmente, la lettura degli ingredienti ti permetterà di
verificare la qualità dei componenti la ricetta: in genere, il burro
è meglio della margarina, le uova sono un ingrediente pregiato, il
latte fresco è meglio di quello in polvere.
Attenzione ai sostituti dello zucchero. Oggi sono sempre più
diffusi, anche in alimenti che non vengono esplicitamente
definiti come “light”.
Se non ci sono problemi per sostanze come il maltosio o il
fruttosio, è bene non abusare dei polioli (come il maltitolo, il
sorbitolo, lo xilitolo) perché in eccesso danno problemi
intestinali.
E quanto ai dolcificanti acalorici (che fanno parte della categoria
di additivi definiti “edulcoranti”) come il ciclammato,
l'acesulfame K o l'aspartame, si tratta di sostanze di sintesi per cui
l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito delle Dosi
giornaliere massime ammissibili, tanto più basse quanto più è
tossica la sostanza: sono informazioni poco conosciute, ma, per
la massima sicurezza, è bene leggere le etichette anche delle
caramelle per rendersi conto della presenza di queste sostanze.
A chi non piacciono? Dalle caramelle agli snack al cioccolato, dalle gomme alle torte, i
dolci affollano bar, pasticcerie, negozi e soprattutto… pubblicità.
E sì, prova a farci caso: gli spot che offrono alimenti dolci sono tra i più frequenti.
Che cosa hanno in comune questi alimenti? Lo zucchero, cioè i cristalli bianchi e dolci del
normale zucchero semolato (composto dallo zucchero chiamato saccarosio al 99,5%).
Quando si parla di zuccheri, a volte, si fa un po' di confusione tra quelli dolci e l'amido.
Ecco, qui parliamo solo di quelli dolci, cioè i cosiddetti mono e disaccaridi, cioè composti
da una o due molecole di zuccheri.
I più diffusi sono il saccarosio della barbabietola e della canna da zucchero, molecola
presente anche nella frutta, e il glucosio e il fruttosio, caratteristici del miele e della frutta;
c'è poi il lattosio, lo zucchero specifico del latte.
Tutte queste sostanze hanno gusto dolce.
QUANTE VOLTE LI MANGI
ALLA SETTIMANA?
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DOLCI
Campagna promossa dall'Unione Europea - Schede scuole superiori
PER SAPERNE DI PIU’
PERCHE' LIMITARE LO ZUCCHERO
Vecchie e nuove pubblicità hanno convinto in molti del fatto che “il cervello ha
bisogno di zucchero” intendendo lo zucchero bianco, il saccarosio.
In realtà, il cervello ha bisogno di carboidrati in generale, non di saccarosio, quindi
zucchero ma anche amido, cioè pasta, pane, riso.
Il saccarosio raffinato, in effetti, non è un alimento indispensabile per l'uomo.
Pensa che oggi, in Italia, ogni persona ne mangia dieci volte più dei nostri progenitori
di cent'anni fa.
Secondo i LARN (“Livelli di assunzione raccomandati di energia e nutrienti per la
popolazione italiana”), redatto dalla Società italiana di nutrizione umana, “gli zuccheri contribuiscono a rendere più gradevoli e accettabili, specie in età pediatrica, diete
ricche di carboidrati.
Va tuttavia notato che gli zuccheri raffinati (ed in particolare il saccarosio consumato
come tale o contenuto in alimenti dolci) oltre ad aumentare la densità energetica
della dieta sono un fattore di rischio riconosciuto per la carie dentaria.
Per questa ragione il livello di zuccheri semplici nella dieta non dovrebbe superare il
10-12% dell'energia giornaliera, favorendo il consumo di frutta e verdure e limitando
il consumo di saccarosio In pratica, non si dovrebbero superare i 30-50 grammi di
zucchero al giorno, tra saccarosio e zuccheri del latte e della frutta.
Attenzione, dunque: in una lattina di bevanda tipo “cola” ne troviamo già 35 grammi,
un cucchiaino di zucchero per il caffè equivale a 5 grammi, una fetta di torta ne può
contenere 10-20 grammi. In una mela ne troviamo 20 grammi e in un'arancia 12.
In una tazza di latte non zuccherata, 10.
Ma il problema non è solo la carie, che va prevenuta lavando i denti almeno due
volte al giorno. C'è un altro aspetto che può sembrare un po' lontano: ma la prevenzione non incomincia mai troppo presto.
Forse non sai che nel nostro corpo abbiamo 4 litri di sangue e che ogni litro di sangue
contiene al massimo un grammo di glucosio: quindi normalmente abbiamo 4 grammi
di glucosio nel sangue.
Se fuori dai pasti mangiamo 10 grammi di zucchero, cioè circa due cucchiaini di
zucchero (per esempio bevendo un tè o una spremuta zuccherati, o mangiando
qualche caramella, o un pezzetto di cioccolato, o una merendina), lo zucchero viene
digerito velocemente e sotto forma di glucosio va in circolo molto presto: la glicemia
sale velocemente, nel giro di pochi minuti il livello di glucosio nel sangue è più che
raddoppiato.
A questo punto interviene una ghiandola, il pancreas, che produce l'ormone insulina
che riporta il tasso di glucosio al livello normale.
Mentre con una alimentazione basata su pasti regolari si produce insulina tre volte al
giorno, con una alimentazione sregolata si rischia di stimolare la produzione
dell'insulina altre cinque o sei volte.
Qual è il rischio?
Che si inceppi il meccanismo che regola la produzione di insulina: questo, invecchiando, è una delle basi del diabete.
Naturalmente ci sono altri fattori che influiscono, come la predisposizione genetica,
però questo continuo stimolare con piccole dosi di zucchero a stomaco vuoto
andrebbe evitato.
FAI COSI’ IN CUCINA
OCCHIO ALLE UOVA E AI DOLCI “FREDDI”
La maggior parte dei dolci preparati in casa vengono cotti nel forno.
La cottura dell'impasto porta all'uccisione dei batteri pericolosi, così, difficilmente dei biscotti potranno dare problemi di natura igienica.
Ma attenzione alle torte farcite e ai tiramisù. Le creme fredde, preparate, per esempio, con uova e mascarpone, possono contenere molti batteri pericolosi.
Perché la sicurezza igienica sia garantita bisogna operare in questo modo:
- curare sempre l'igiene in cucina e lavarsi di frequente le mani, in particolare dopo
aver toccato le uova;
- conservare sempre in frigorifero i dolci contenenti creme o panna, consumarli nel
giro di due giorni e toglierli dal frigo al massimo mezz'ora
prima del consumo;
- e se la porzione di tiramisù è rimasta
in camera tutto il
pomeriggio? Nessun
dubbio: è da
buttare via.