Soulnerve - The Dying Light
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Soulnerve - The Dying Light
Il tuo link qui? NOTIZIE ARTICOLI IN EVIDENZA Album Demo In Flames Siren Charms Kriver Foresight CERCA Cerca... Recensioni RECENSIONI FORUM CONCERTI Soulnerve - The Dying Light DISCHI IN USCITA REDAZIONE ( 138 letture ) Se dopo aver creato una band, averla sponsorizzata ed averla condotta in parecchi tour nel proprio paese d’origine, vi fosse capitato di assistere allo sgretolamento progressivo della line-up, non più solida come un tempo, voi cosa avreste fatto? Vi sareste dedicati alla ricerca di altri membri? Avreste lasciato perdere? O, forse, avreste continuato a credervi con talmente tanta decisione da cercare di tenerla in piedi anche da soli? Quest’ultima scelta è quella che caratterizza i Soulnerve, metal band formatasi nel 2004 nell’est dell’Olanda. Dopo quattro anni passati per tour e tentativi di promozione, il gruppo si è sgretolato e la lancetta dell’indicatore della band è passata su “on-hold”. Questa situazione è durata alcuni anni, sino a quando il membro fondatore Stephan Brus si è deciso a riprendere in mano il progetto e, grazie ad un intenso periodo di songwriting e di evoluzione del sound, ha composto musiche e testi per l’esordio discografico, senza preoccuparsi eccessivamente dell’assenza di compagni di band. Infatti, un polistrumentista come lui si è sentito in grado di ricoprire ogni ruolo strumentale all’interno di quelli che sono stati ufficiosamente definiti i Soulnerve 2.0; le influenze sono partite, come agli esordi, dal thrash metal d’annata, aggiungendovi tuttavia qualche elemento progressivo ed una forte carica melodica tipica del metal-core. A questo proposito, una volta che testi e musiche sono state limate alla perfezione, Stephan ha reclutato due singer: Kevin Klaassen (Scar7) per gli screaming ed il growl e Koen Vroom (Ashes of Many) per le clean vocals. INFORMAZIONI 2014 Autoprodotto Metal-Core Tracklist L’album è un concentrato di riff thrashy, melodie catchy e breakdown come la preponderanza core impone; le tematiche, raccolte in una sorta di concept-album, riguardano l’ipersfruttata sfera dell’umanità e la paragonano ad una macchina impazzita, che corre a grandi falcate verso la morte a causa dei propri incontrollabili comportamenti. Il disco si apre con la mazzata They Come for Us All, il quale ci consegna subito gli elementi preponderanti della proposta Soulnerve: un riffing serrato, batteria martellante e una vena melodica che non scompare mai del tutto, amalgamandosi con perizia alla violenza sonora e fornendo un risultato soddisfacente. L’interazione tra le due voci è di ottimo effetto e, mentre Kevin grida come un ossesso, Koen si prodiga in cori semplici ma di grande effetto. L’alternanza vocale rispecchia pressoché la contrapposizione tra cattiveria e melodia, come nella title-track, la quale attacca con delicatezza per poi sfociare in un crudo incedere metal-core; malgrado ciò, Stephan Brus utilizza le tecniche del genere con accortezza, senza mai sfruttare eccessivamente il breakdown o le ritmiche sincopate, controllando il bilanciamento come se fosse un dosimetro vivente. La prestazione strumentale è convincente e ci dimostra le indubbie capacità da polistrumentista del frontman che, pur concentrandosi maggiormente sulle ritmiche, è in grado di regalarci alcuni assoli d’effetto. La durata non eccessiva del platter lo rende sufficientemente longevo da non annoiare, malgrado un paio di pezzi riempitivi che calano a livello di coinvolgimento emotivo; tuttavia, brani come Lost, Beyond the Sun e We Are the Voice riescono a disperdere la noia ed a farci scapocciare con decisione. Se amate il metal melodico, infarcito da elementi core senza tuttavia dimenticarsi di momentanee sfuriate thrashy, allora The Dying Light è un disco che potrà piacervi e che si guadagnerà la vostra stima. Il lavoro del polistrumentista e mastermind Stephan Brus è di buon livello, grazie anche ad una produzione che è stata autogestita nel modo migliore possibile. Inoltre, la presenza di due voci aiuta il disco ad avere un imprinting maggiormente personale, creando sezioni d’incrocio tra le linee che risultano appaganti e piacevoli da ascoltare. Forse potrebbe far storcere il naso la continua ricerca di melodia e qualche temporaneo eccesso di breakdown, a chi non è molto avvezzo alle sonorità tipiche del metal-core, tuttavia siamo ben lontani dalle pedisseque ricerche del drumming cadenzato che si possono cogliere nelle band che fanno dell’esasperazione del genere musicale il loro cavallo di battaglia. In conclusione, pur non essendo nulla di trascendentale od innovativo, questo esordio dei Soulnerve è un disco che merita di essere ascoltato dagli amanti del metal melodico, senza pregiudizi riguardo il genere o la ristrettissima line-up: quando si tratta di suonare con passione e di far scapocciare la gente, Stephan Brus non si tira certo indietro. Like 0 Tweet 0 Discutine con noi sul FORUM Davide Moncalero "Monky" VOTO RECENSORE VOTO LETTORI 70 0 su 0 voti [ VOTA] Commenta ULTIMI COMMENTI FORUM mattstb: METH DRINKER - NUOVO 1. They Come for Us All 2. The Dying Light 3. My Demise 4. Scavengers 5. Delirium (Forever Bound) 6. Lost 7. Beyond the Sun 8. End of the Line 9. We Are the Voice 10. Salvation Line Up Kevin Klaassen (Voce) Koen Vroom (Voce) Stephan Brus (Chitarra, Basso, Batteria)