Pino Pascali l`africano - Museo Civico di Castelbuono

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Pino Pascali l`africano - Museo Civico di Castelbuono
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n. 320 Marzo ­ Aprile 2015
Pino Pascali l’africano Francesco Sala
Lettere al Direttore
pubblicate su Flash Art n.
318 Ottobre ­ Novembre
2014
...
Ruben Montini, COSA
RESTA DI NOI – Requiem
Viviana Birolli
Parigi
Pino Pascali l’africano
Francesco Sala
Sirens di Virginia Ryan e
Bruly Bouabré
Blast!
Giancarlo Politi
GAM ­ MUSEION
Arjan Shehaj:
AUTORITRATTI IN VIAGGIO
Alberto Mattia Martini
Milano
Roberto Coda Zabetta
Jacqueline Ceresoli
Fondazione Mudima, Milano
Una veduta della mostra
Arrivavano scivolando sulla nebbia dei mattini tropicali, sinuose e terribili, ed era impossibile
capire da lontano se corressero sull’acqua o galleggiassero in aria. Si avvicinavano con la
seduttiva minaccia dei loro muggiti indistinti – in realtà il crepitare del legno e delle gomene, lo
sbattere delle vele tese – pronte a ghermire e rapire, risucchiare e inghiottire. Per le tribù costiere
dell’Africa Occidentale le polene delle navi portoghesi erano sirene, donne­mostro che
puntavano su di loro risa beffarde e seni violenti, sguardi magnetici e maliarde certezze di
sventure. Nascono dalla tradizione e trasmissione di quegli incontri da incubo, dalla malefica
eccitazione che li ammantava, le Sirens di Virginia Ryan (Canberra, 1956), che restituisce i suoi
continui e costanti soggiorni africani (e la conoscenza scientifica, da etno­antropologa, di quelle
terre) in un potente progetto installativo. La memoria dell’antico schiavismo si fonde alla
percezione di quello, più subdolo, contemporaneo, alla prassi che vuole così tante donne
africane ricorrere ad extension per obliare nell’ordine plastificato di un’acconciatura liscia i propri
incontenibili capelli crespi: cercando così di piegarsi al gusto occidentale. Le sirene di Virginia
Ryan sono allora mostruosi bozzi di chiome nerissime, goffi e pelosi serpenti marini che
strisciano dalle sale della Fondazione Pino Pascali, dove furono esposte un anno fa, fino a quelle
del Museo Civico di Castelbuono. Per una mostra, curata da Laura Barreca e Santa Nastro, che
guarda all’altra sponda del Mediterraneo, ai cliché di un’Africa mai così drammaticamente vicina
eppure così eternamente lontana.
Le creature mostruose di Ryan si accompagnano a quelle disegnate dall’ivoriano Frédéric Bruly­
Boaubré e ai bozzetti che portarono Pino Pascali a usare l’immaginario esotico del Continente
Nero come spunto per una delle sue campagne per la RAI. Un safari in kodalite quello dell’artista
pugliese, tra fiere viste per lui solo allo zoo e fantasiosi totem creati grazie a un meltin’ pot
visuale di riferimenti soavemente contraddittori. Nella costruzione di un’Africa che diventa Isola
Che Non C’è. Dove Peter “Pascali” Pan imperversa con i suoi deliziosi deliri creativi.