Stiamo Insieme Aprile 2011

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Stiamo Insieme Aprile 2011
Stiamoinsieme
APRILE 2011 - numero 30
Poste Italiane Spa – spedizione in Abbonamento Postalae – DL 335/2003 (conv. In L. 27/02/04 n.46) art. 1 comma 1 / Treviso n. 81/03 – Anno 9° - nuova serie – n.30 – Aprile 2011
informazione bancaria e cultura locale
Dossier Silea
La quattordicesima filiale
a pag. 8
Eventi
Programma viaggi 2011
a pag. 17
Gianni Ambrogio
L’arte entra in banca
a pag. 22
STIAMOinsieme | dicembre 2010 | 2
FILIALI
»» Centro Direzionale
»» Filiale di Quinto di Treviso
»» Sede di Preganziol
»» Filiale di Paese
»» Filiale di S. Cristina di Quinto
»» Filiale di Casale sul Sile
»» Filiale di Zero Branco
»» Filiale di Maserada sul Piave
»» Filiale di Treviso
»» Filiale di Frescada di Preganziol
»» Filiale di Mogliano Veneto
»» Filiale di Biancade di Roncade
»» Filiale di Ponzano Veneto
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3 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
Stiamoinsieme
APRILE 2011 - numero 30
Poste Italiane Spa – spedizione in Abbonamento Postalae – DL 335/2003 (conv. In L. 27/02/04 n.46) art. 1 comma 1 / Treviso n. 81/03 – Anno 9° - nuova serie – n.30 – Aprile 2011
informazione bancaria e cultura locale
SOMMARIO
Dossier Silea
La quattordicesima filiale
a pag. 8
Eventi
Programma viaggi 2011
a pag. 17
Gianni Ambrogio
L’arte entra in banca
a pag. 22
»» POSTA - 4
STIAMO INSIEME
PERIODICO
DI INFORMAZIONE BANCARIA
E CULTURA LOCALE
DI CENTROMARCA BANCA
CREDITO COOPERATIVO
»» EDITORIALE - 5
»» LA BANCA: una botta di gioventù - 6
PANTONE 280 C
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Poste Italiane Spa – spedizione
in Abbonamento Postale – DL 335/2003
(conv. In L. 27/02/04 n.46) art. 1
comma 1 / Treviso n. 81/03
Anno 10° - nuova serie
n.30 - Aprile 2011
»» DOSSIER: Silea, dinamismo oltre la crisi - 8
»» LA BANCA: ai blocchi di partenza - filiale di Silea - 12
»» attualità: aziende con l’anima / Proetica - 13
Crociera 2011.
»» RUBRICA DIPENDENTI: al servizio del
socio / Monica Moino - 14
Editore: CentroMarca Banca
Direttore: Tiziano Cenedese
Direttore Responsabile: Mattia Zanardo
Responsabile Editoriale: Francesco Zanardo
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Redazione: CentroMarca Banca
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»» attualità: la nuova carta fondamentale
della BCC - 15
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»» eventi: CentroMarca Banca apre le
porte - 16
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»» eventi: programma viaggi 2011 - 17
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Le tesi espresse nelle rubriche e negli
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e non rispettano quindi
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»» CULTURA: Gianni Ambrogio, il valore
dell’arte - 22
»» LA BANCA: la banca nella rete - 24
»» LA BANCA: il paracadute dei
finanziamenti - 30
»» SPORT: in fondo al mare - 26
»» attualità: Apio cambia sede - 27
»» CULTURA: la perla del barocco a colori - 28
»» LA BANCA: il conto deposito - 29
»» territorio: la Madonna della cintura a
Preganziol - 31
»» CULTURA: Lorenzo Lotto, genio
irrequieto - 32
»» CULTURA: gambe - 34
STIAMOinsieme | dicembre 2010 | 4
Inviate le vostre critiche, consigli,
domande o curiosità a
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POSTA
Riceviamo questo articolo da un giovane studente, cliente della Banca, che volentieri
pubblichiamo.
Scritte comparse sui muri di Treviso, strane, misteriose e a tratti inquietanti.
Pensa
:cosa conta davvero? È una delle scritte comparse sui muri della città ormai
più di un anno fa. Le potete trovare qui e là, seminate lungo le strade di Treviso. Sono strane,
misteriose, a tratti inquietanti. Sono scritte che incuriosiscono, sono interrogativi scaturiti da una mente inquieta, alla ricerca
di risposte.
“Pensa: cosa conta davvero?” Quanti avranno letto queste parole percorrendo viale Trento e Trieste verso la stazione? E
quanti si saranno soffermati a riflettere veramente anche solo per un po’ su questo disarmante interrogativo?
Varcata porta Manzoni, sulla parete dei bagni pubblici di piazzale Burchiellati la stessa mano ha lasciato: “Pensa: sai quello
che vuoi?“.
Ma gli spunti di riflessione, seminati da questo strano filosofo armato di bomboletta, non sono finiti. All’intersezione tra viale
Monfenera e il PUT c’era: “Pensa: sei schiavo del futuro?”. La scritta è stata rimossa. Peccato, era una domanda che faceva
riflettere, interessante, scomoda, specie se la si leggeva casualmente mentre si guida o si passeggia. Probabilmente è
proprio questo lo scopo di questo atipico graffitaro, colpire all’improvviso.
Continuando a seguire il Put, se ne incontrano altre. Presso il ponte della Gobba, un edificio abbandonato porta sul suo muro
rivolto al Sile “Cosa stai aspettando?”.
Ma ancora più graffiante è la frase che si trova sul muro di una cabina di trasformazione dell’ENEL nel parcheggio dell’ex
pattinodromo: una decina di metri prima di porta Fra Giocondo, due parole. “Sei felice??” Disarmante.
Ogni volta che mi trovo a leggere queste parole non riesco ad evitare di chiedermi perché sono state tracciate. Di solito i writers
riempiono i muri di scarabocchi, di dichiarazioni d’amore oppure di disegni, non è normale che esortino all’introspezione e
alla riflessione. Eppure questo misterioso graffitaro ha sfidato la “legge” dello Sceriffo, il prosindaco, gelosissimo della pulizia
e dell’ordine della sua Treviso, per affidare ai muri i suoi misteriosi messaggi. Più ci penso e più mi accorgo che queste opere
tradiscono un intento ben preciso: tutte le domande sono poste volutamente in risalto, in luoghi trafficati perché possano
colpire quante più persone possibile, quando meno se l’aspettano. Se ho tempo mi piace anche perdermi a vagare con il
pensiero seguendo gli spunti che trovo sui muri; ma in fondo a tutte le considerazioni rimane sempre quell’interrogativo: cosa
ha spinto a concepire e scrivere? Che sia un’idea che proviene da lontano, magari una forma di comunicazione scaturita
dalla fantasia di qualche artista straniero? Oppure si tratta di un
gesto solitario e originale di in cittadino particolare, coraggioso ai
limiti della temerarietà e riflessivo come pochi? Spesso mi trovo
ad immaginare di incontrare l’autore, magari davanti a uno spriz;
vorrei farmi spiegare il motivo che lo ha spinto a scrivere “Pensa:
cosa conta davvero?”.
Lettera firmata
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 5
EDITORIALE
La Banca “differente”
L
e banche, di per sé, sono strutture complesse. Una BCC, in quanto
banca “differente”, ha l’esigenza di
coordinare bilancio, socialità e benessere del territorio; un compito arduo che la
nostra banca ha sempre portato brillantemente a termine.
In questo particolare momento storico
ogni azienda deve avere la capacità di
stare sul mercato confrontandosi con le
esigenze economiche e continuando a
perseguire la propria “mission”. Si prospetta quindi la necessità di spaziare con
idee, proposte, scelte di opportunità con
un ritmo che non ha precedenti nella
storia del Credito Cooperativo. Innovare
il modo di fare banca, migliorando la comunicazione e snellendo la burocrazia,
è l’obiettivo da perseguire per diventare
protagonisti nel mercato.
Si deve guardare alla tradizione come
un’opportunità e non come limite.
CentroMarca Banca, in questi due anni,
ha innovato tanto, e ora siamo alla vigilia ad altri importanti cambiamenti
interni ed esterni. Per quanto riguarda
quelli interni, tra circa un mese la nostra
banca dovrà affrontare il rinnovo di tutti i vertici amministrativi e di controllo.
Un momento importante per una cooperativa di credito che intende diventare
protagonista nel mercato creditizio della
provincia di Treviso sviluppando nuovi
servizi, nuove iniziative per far emergere
la forza che la contraddistingue. Ma per
diventare protagonista dovrà fare delle
scelte importanti per poter far coesistere l’innovazione con la caratteristica di banca di relazione e banca
di comunità, avendo a volte il coraggio di chiudere
con il passato che non è sempre da considerare negativo, ma sicuramente “passato”.
I cambiamenti esterni riguardano principalmente la
modifica statutaria che andremo a proporre nella
prossima assemblea, anche questa pensata per prevenire la crisi e rafforzare i meccanismi di governance, aprire le porte ad un ricambio generazionale e
prevenire i conflitti di interesse con ruoli ed impegni
politici.
L’altro importante appuntamento l’adesione al Fondo di Garanzia Istituzionale che dovrebbe garantire
maggiore garanzia di solidità, redditività e sostenibilità di tutto il sistema.
I risultati ottenuti da CentroMarca Banca lo scorso
anno ci permettono di affrontare con la giusta tranquillità e con la dovuta prudenza queste richieste di
cambiamento. Veniamo, infatti, da un anno di crescita, in cui sono aumentati gli impieghi, è aumentata la
raccolta, sono aumentati i titoli di terzi e il margine
reddituale rimane eccellente, nonostante la congiuntura economica negativa.
E’ dunque arrivato il momento di immaginare nuove
modalità per cercare di rimanere sul mercato come
banca di riferimento territoriale, sperimentando nuove forme sinergiche di collaborazione sia in ambito
imprenditoriale che in ambito associativo. CentroMarca Banca si è già messa in moto: ripensando alcune
filiali per adattarle al nuovo rapporto banca/cliente,
sperimentando nuovi servizi al cliente, continuando
ad investire nella formazione del personale. Aspetti, questi, che fanno di CentroMarca Banca la banca
“differente”.
Dott. Tiziano Cenedese
Presidente CentroMarca Banca
6 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
“Il cambio generazionale è uno dei dilemmi che
più affligge il sistema economico del Nordest
e deve essere affrontato al più presto.
”
LA
BANCA
Una botta di gioventu’
Come diventare credibili per le nuove generazioni
S
ono ormai parecchi anni che in questa banca, ma sicuramente in tutte le banche di credito cooperativo, si
sta parlando di “giovani”. Non si vuole anche in questa
sede affrontare l’argomento dei giovani come “problema”,
ma bensì cercare di trovare le soluzioni affinché i giovani
diventino i veri protagonisti del futuro. Questo aspetto non
riguarda solo le banche, ma coinvolge tutte quelle realtà economiche che sono nate o si sono sviluppate negli anni ’70, a
ridosso del boom economico. Un periodo storico importante
per la nostra regione, per la provincia di Treviso in particolare, che ha visto la nascita di quel tessuto economico, fatto
di tantissime piccole e medie imprese, che, nel giro di pochi
anni è stato definito la “locomotiva” dell’Italia per la forza
che è riuscito ad imprimere all’economia di tutto il paese.
Erano gli anni in cui molti giovani hanno trovato spazio
e hanno avuto il coraggio di partire con nuove iniziative.
Alcune di grande successo, altre un po’ meno, ma in ogni
caso hanno portato quel vento nuovo che ha spinto le vele
dell’economia della marca.
Sempre in quegli anni hanno ripreso vigore le allora Casse
Rurali (ora Banche di Credito Cooperativo) che, grazie alla
loro vicinanza al territorio e alla conoscenza delle persone
che lo interpretavano, sono riuscite a prosperare, aumentando le loro quote di mercato, ampliando il loro raggio di
azione verso i paesi limitrofi per essere più vicine ai clienti
e ai soci.
Sono ormai passati 40 anni e molti degli imprenditori degli
anni ’70 si trovano a dedicare più tempo ai nipoti piuttosto
che all’attività lavorativa. Così come per le aziende, anche
per la base sociale delle BCC, gli anni ’70 sono molto lontani
e i giovani di allora ormai non possono più essere considerati tali. Il problema del cambio generazionale è uno dei
dilemmi che più affligge il sistema economico del nord est
e che deve essere affrontato al più presto se vogliamo dare
continuità all’economia in senso lato e alla cooperazione di
credito in particolare. Recentemente anche la stampa di settore ha affrontato questo problema ed ha presentato alcune
belle esperienze di consorelle che hanno già iniziato l’importante percorso di ringiovanimento della base sociale. Mi
ha fatto molto piacere che alcuni soci, in occasione delle
recenti pre assemblee della banca, hanno notato la
poca presenza di giovani in queste assise e hanno
manifestato la loro preoccupazione sul futuro di questa importante e sana realtà bancaria di Treviso.
Per fortuna che qualcosa si sta muovendo. Sono ormai
numerose le iniziative che le BCC rivolgono ai giovani
per cercare di sostituire man mano i soci anziani e
preparare le risorse per il futuro.
Ma troppo spesso anche queste iniziative, lodevoli ed
apprezzabili, hanno un grande difetto: sono contenitori di iniziative che spesso non sono pensate da
giovani.
Prima di passare alle cose che si potrebbero fare mi
sembra doveroso cercare di riflettere insieme sulla
condizione giovanile e capire quale sia il modo migliore per avvicinare il giovane stesso e magari affiancarlo nel diventare adulto. Investire sui giovani vuol
dire per prima cosa credere nel futuro della propria
azienda, nel nostro caso, della propria banca, interpretando in maniera concreta la frase spesso usata
con la quale si dice: “La forza dei giovani è il futuro
di tutti”.
In questa mia semplice riflessione mi fermo ad analizzare cosa potrebbe fare una banca di credito cooperativo. Per quanto riguarda altre attività imprenditoriali
lascio spazio a chi ha molte più esperienze di me in
materia.
Per prima cosa si dovrebbe cercare di modificare l’immagine della banca come “luogo del denaro”, perché
il giovane d’oggi ha un concetto molto particolare del
denaro. Quel concetto che poi gli abbiamo propinato
noi, con la nostra cultura. Perché ricordiamoci che i
giovani non sono altro che la rappresentazione della
“nostra” cultura, di quello che siamo riusciti a trasmettere loro con il nostro comportamento. Non si sono
educati da soli, li abbiamo educati noi o purtroppo li
ha educati la televisione che troppo spesso ci ha sostituiti nella loro fase di crescita. Quando qualche tempo
fa in altri ambiti, mi dilettavo a tenere qualche corso
per i genitori, affermavo con convinzione che quando
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 7
diciamo a nostro figlio: “…sei un gran maleducato” è
una forte e pesante autoaccusa. Chi dovrebbe educarli
se non i genitori?
Tornando al concetto del denaro, dobbiamo ricordare
che i giovani di oggi, per prima cosa, vivono soprattutto il presente, il qui e ora, al massimo si occupano del
fine settimana e delle vacanze. E’ chiaro che con questa percezione del futuro così ristretta, non è possibile far capire l’importanza del “risparmio”. Lo trovano
stupido, come trovano assolutamente stupido che lo
facciano i loro genitori. Quindi non raccolgono molti
consensi quei prodotti tipici di risparmio, con nomi
e immagini che vorrebbero rappresentare il giovane,
che si concretizzano in realtà con un normalissimo
conto corrente a cui si cambia solo l’etichetta esterna.
Personalmente non sono convinto che si attirino i giovani solo creando prodotti o servizi appiccicandogli il
termine “giovane” o quantomeno non può farlo una
banca come la nostra. Una BCC deve far riemergere i
principi della solidarietà e della mutualità che l’hanno
fatta nascere, che sono ancora scritti negli statuti, ma
che spesso si abbandonano per strada come le briciole
di “Pollicino”. Ma non si deve solo enunciarli, bisogna
concretizzarli con azioni che lo dimostrino, perché il
giovane è molto critico ed attento a valutare se le persone, le istituzioni, le associazioni diano concretezza
alle loro affermazioni. E’ questo il motivo per cui molti
giovani si stanno disinteressando della politica. L’incoerenza tra quello che si dice e quello che si fa. Per
cercare di attrarre i giovani quindi si deve diventare
sicuramente un “riferimento credibile”.
Altra contraddizione che spesso ricorre nel nostro
modo di pensare è quella dello “spazio”. Diciamo
spesso nei nostri discorsi quanto sia importante dare
spazio ai giovani, ma poi difficilmente ci facciamo da
parte. Ci mancava solo la crisi del Welfare per chiudere ulteriormente le porte ai giovani. E’ un po’ la
cultura del “certo per l’incerto” che non ci porta a
considerare il giovane. Lo vediamo negli ambienti
della politica, negli ambienti del lavoro e anche negli
ambienti sportivi.
Se veramente la forza dei giovani è la forza di tutti, dobbiamo avere il coraggio di dare loro spazio. Dobbiamo dare
loro spazio, anche fisico, creando all’interno delle nostre
aziende un luogo di ritrovo del mondo giovanile, per far capire che la banca non tratta solamente denaro, ma è pronta
ad essere riferimento sociale del territorio come era preciso
intendimento di chi ha fondato circa 120 anni fa le nostre
banche.
Una banca di Credito Cooperativo in senso assoluto è una
banca differente rispetto alle altre. Nel suo operare si dovrebbe distinguere per il proprio orientamento sociale e per
la scelta di costruire il bene comune perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche,
promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione
al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e
la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale
opera. Quale miglior ambito per operare con i giovani.
Ma per far questo si deve rendere “tangibile” all’interno della banca il senso dell’accoglienza perché qualunque persona, se non si sente benvenuta, ovvero respinta o peggio
ancora, ignorata, non tornerà più. Quel senso di accoglienza che vuol dire concedere prima di tutto lo spazio fisico
senza chiedere nulla in cambio, per poter continuare a far
rivivere nel tempo i principi della cooperazione che, nonostante l’età, conservano la loro freschezza.
Quel senso di accoglienza che vuol dire dare spazio all’interno della compagine sociale con iniziative pensate e realizzate da loro, magari creando degli organismi democratici
di gestione di questo particolare e delicato target. Ma anche
pensando ad una loro rappresentanza all’interno dei Consigli di Amministrazione per rivitalizzare le idee e i principi
che hanno fatto nascere il credito cooperativo.
Da parte mia l’impegno ci sarà, il nuovo Centro Direzionale
permetterà di avere gli spazi sufficienti per portare avanti
queste idee, se anche le altre componenti amministrative ci
crederanno faremo grandi cose.
Roberto Faggiani
Direttore Generale di CentroMarca Banca
8 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
“CentroMarca Banca sbarca a Silea: un territorio
raccontato dalle voci dei protagonisti delle istituzioni,
della società, dell’economia locale.
”
DOS
SIER
Silea, dinamismo oltre la crisi
Le realtà del territorio
P
er tracciare un quadro di Silea, nessuno meglio di chi vive
questa cittadina da poco più di
diecimila abitanti in triplice veste: residente, imprenditore e amministratore
pubblico.“La situazione è ambivalente –
sottolinea il sindaco Silvano Piazza -. Da
un lato anche Silea respira venti di crisi:
sempre più persone vanno in cerca di
lavoro e soprattutto sono tipologie nuove di disoccupati: capifamiglia, giovani
che fino a poco tempo fa non avevano
problemi a collocarsi, cassaintegrati. Il
sindaco diventa sempre più un ufficio
di collocamento. Dall’altro lato, tuttavia, il comune di Silea manifesta ancora
delle potenzialità e continua a rivestire
un certo interesse economico, anche
dovuto alla sua collocazione strategica rispetto
importanti assi di comunicazione, come la tangenziale di Treviso o l’autostrada. C’è ancora un
buon dinamismo: come amministrazione ne siamo consapevoli e contiamo di metterlo a frutto
al meglio, dedicando attenzione alle imprese e
alle famiglie”. Emblematico il caso Gatorade: lo
stabilimento dove si produceva la nota bevanda
per sportivi (oltre al Lipton Ice Tea) è stato chiuso dal colosso americano delle bibite PepsiCo,
“tagliando” quasi 120 dipendenti, ora in cassa
integrazione. “La vicenda ha senza dubbio creato preoccupazione – nota Piazza, però molte
delle figure professionali della fabbrica si sono
riconvertite, trovando nuovi posti di lavoro e il
sito produttivo è stato oggetto di un investimento da parte della società Cuboxal (vi produrrà
scatole per pizza, ndr)”.
Il sindaco di Silea
Silvano Piazza.
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 9
La Chiesa parrochale
di Silea.
PRESENZA ATTIVA:
LA PARROCCHIA DI S. MICHELE
Mix ottimale di vecchi elementi affiancati da giovani
promesse; gruppo eterogeneo ben amalgamato guidato da un soddisfatto “capitano”. Non parliamo però
di una squadra di calcio bensì della comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo di Silea.
CentroMarca Banca non poteva trovare partner migliore della parrocchia di San Michele Arcangelo per
affrontare un’ulteriore sfida sul territorio.
Il parroco don Mario Marostica è entusiasta del suo
gruppo che definisce “complesso e variegato, positivo
e attivo”. Silea è una città situata in un
ottima posizione nella provincia, ben
collegata, che pertanto permette alla
sua parrocchia di accogliere fedeli dal
trevigiano, veneziano e dalla zona di
Fiera, fornendo così ottime prospettive di sviluppo anche per la banca appena aperta.
Fiore all’occhiello di don Mario sono
l’asilo nido e la scuola dell’infanzia
Maria Bambina che negli anni sono
diventati non solo “rifugio” dei piccoli
ma anche vero e proprio punto di riferimento per i grandi, accompagnando
i primi nel cammino di crescita ed i
secondi nel difficile ruolo di genitori.
Il punto forte di una comunità è il
sociale e a Silea, questo settore è in
continuo fermento: centro di ascolto,
Caritas, doposcuola (tutte attività portate avanti grazie agli instancabili volontari).
Il futuro è nelle mani dei giovani, ecco
perché don Mario sottolinea l’importanza del suo oratorio -“particolarmente attivo nell’ambito sportivo e culturale”- inoltre, continua il parroco -“qui a
Silea non mancano gli scout e l’ACR,
fondamentali nella crescita sociale ed
educativa dei nostri ragazzi”Insomma la nostra banca sembra averci visto giusto aprendo una sede anche a Silea. Incalzato da una domanda
sulla relazione tra banca e territorio,
don Mario risponde sicuro: “Un’agenzia radicata nel territorio ispira maggiore fiducia perché essendo a contatto con famiglie e piccoli imprenditori
ne comprende meglio problematiche
e difficoltà, offrendo perciò soluzioni
concrete e reali”. Da sempre l’obiettivo
di CentroMarca Banca.
10 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
SILEA, CUORE ALPINO
Danilo Lorenzin è il capogruppo degli
alpini di Silea. Associazione costituita
da circa 90 penne nere delle quali però
solo 10/12 sono giovani leve.
Infatti con una nota di rammarico Lorenzini dice: “I miei sono tutti ottimi elementi ma, chi manda avanti la baracca
xè i veci”.
Da sempre gli alpini sono un’istituzione
nazionale esempio di valori e sacrificio
in nome del Paese. Dove c’è da lavorare
(pulire, ricostruire, donare un sorriso)
l’Ana è in prima fila: infaticabili militari
al fronte, indispensabili uomini nel volontariato.
L’associazione di Silea non è da meno:
attiva soprattutto al fianco della parrocchia, del centro anziani (famoso ormai il
tradizionale pranzo di Natale per i nonni della casa di riposo) e pronta a coinvolgere i più piccoli in attività formative,
come l’ultimo progetto sul rispetto della
natura con brevi seminari sui fiori e la
montagna dedicato ai bambini delle ele-
mentari.
Lorenzini giudica lo sbarco di una nuova bcc “un
bene, perché significa che il territorio è ricco”.
Per CentroMarca Banca si prospetta una nuova
sfida e quando si tratta di sfide il credito cooperativo è vincente, proprio come gli alpini.
L’AVIS:
VOLONTARIATO ALL’OPERA
“L’aspettavamo! A fare la differenza è proprio il
credito cooperativo, perché CentroMarca Banca
da sempre è al fianco dei volontari per fare volontariato”. Così esordisce Lino Vanzetto, presidente dell’Avis di Silea (e da 40 anni socio della
nostra banca). Proprio a Silea il 10 aprile il Credito cooperativo inaugura una nuova filiale. L’associazione conta più di 1000 donatori, 350 realmente attivi, in maggioranza giovani, equamente
distribuiti tra uomini e donne. Un’associazione
recente, fondata nei primi anni settanta che da
subito nel Comune, nella parrocchia di Silea e
in CentroMarca Banca ha trovato ottimi partner.
L’Avis di Silea è un’organizzazione fortemente
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 11
Alcune immagini
del fiume Sile
dinamica: viaggi (anche all’estero), attività
ludiche, sportive (corsi di scii per i più piccoli) culturali (l’opera lirica a Verona), tutte
proposte con l’obbiettivo di sensibilizzare
la popolazione alla donazione. Donare il
sangue arricchisce la persona e dove c’è
ricchezza c’è anche CentroMarca Banca.
LE PICCOLE IMPRESE
CHIEDONO ATTENZIONE
“Il tessuto economico resta abbastanza vivace, anche se naturalmente risente della
crisi, come in tutta Italia”. Nonostante il
momento delicato, Silea si conferma terra
di impresa diffusa: sono circa trecento le
aziende artigiane attive nel comune. Diego
Cester, titolare di una ditta di autotrasporto e logistica, è il referente di zona per
la Confartigianato (associazione a cui fa
capo poco meno della metà delle piccole
imprese). “C’è stato un ridimensionamento
dei fatturati e non serve certo nuova manodopera - spiega -, ma per fortuna non
c’è stata alcuna moria: salvo qualche labo-
ratorio, la gran parte delle piccole aziende sta
reggendo. Certo, all’orizzonte non si vedono
prospettive di crescita importanti e immediate”. Qualche nota dolente, tuttavia, non manca: “L’area artigianale rappresenta un problema
decennale: dopo molti ritardi, finalmente ora
qualcosa inizia a muoversi e sono stati assegnati i primi capannoni. Fino ad un paio di
anni fa le richieste abbondavano, adesso con
la crisi e le lungaggini, bisognerà vedere quanti
sono ancora interessati”. Altro nodo la Treviso –
Mare: “Un’arteria fondamentale per le imprese
del posto: se venisse trasformata in autostrada a
pagamento, come si sente dire, sarebbe davvero un problema”. Le imprese riservano sempre
un occhio di riguardo al fronte del credito: “La
richiesta alle banche è di darci una mano per la
liquidità, ad esempio per saldare dipendenti e
fornitori, perché i tempi di pagamento da parte
dei clienti si sono allungati. Devono guardare
alle aziende e alle persone, non solo ai numeri
del bilancio. Per questo l’insediamento di una
banca di credito cooperativo è un fatto positivo: sono le più vicine e attente al territorio”.
Rebecca Zanardo
12 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
“Qui i valori del credito cooperativo sono
conosciuti ed apprezzati: ecco la carta vincente.
LA
” BANCA
Ai blocchi di partenza
Il 10 aprile viene inaugurata la filiale di Silea: la nuova squadra
F
iliale nuova, squadra nuova. Il gran giorno è
arrivato: la nuova filiale in via Roma a Silea, la
quattordicesima targata CentroMarca Banca,
è pronta per l’apertura domenica 10 aprile, alle
10.00. Ed è risoluto al debutto anche il team che
governerà i nuovi sportelli. Come si conviene al
primo incontro, subito le presentazioni. Pier Paolo
De Pazzi sarà il responsabile della filiale: 44 anni,
sposato e papà di Caterina (13 anni) e Elisabetta
(11), laureato in Economia e commercio, allenatore di basket per passione, è in
CentroMarca Banca dal 1998,
occupandosi a lungo del settore finanza. Nel suo curriculum
anche un anno a Treviso e due
a Mogliano come vice. A fargli
da “secondo”, Stefano Sartorato, 31 anni, sposato, vanta
una buona esperienza in società di leasing, ambito in cui è
rimasto anche dopo il suo ingresso in CentroMarca Banca,
nel 2008. Completa il gruppo,
la ventiduenne Valentina Durigon: “in famiglia”
dal giugno scorso, poco dopo la laurea in Economia e finanza, arriva dalla filiale di Villorba.
Pronti per la nuova avventura?
“La squadra è giovane ed entusiasta – rispondono
in coro -. La sfida è impegnativa, perché abbiamo di
fronte un terreno vergine, ma proprio per questo ancor più stimolante. Con Silea CentroMarca Banca chiude il cerchio, con una presenza in tutte le principali
aree intorno al capoluogo. La carica è quella giusta”
Tutto a posto per l’inaugurazione?
“Da qualche settimana stiamo l’allestimento della filiale. La stiamo vedendo crescere anche dal
punto di vista fisico: una fatica, ma anche un gran
divertimento. E mentre siamo lì, la porta già continua ad aprirsi ed entrano persone per chiedere
informazioni”.
Su cosa puntare per conquistare il nuovo mercato?
“In questi giorni precedenti l’apertura abbiamo incontrato molte persone e visitato numerose aziende, raccogliendo riscontri positivi e molta
disponibilità. Considerando le ben note difficoltà del periodo, il tessuto
socio - economico di Silea resta molto vivo. Ma soprattutto conosce ed
apprezza i valori del credito cooperativo: questa è la carta vincente. In
più, come CentroMarca Banca, aggiungeremo un modo di far banca basato su forti relazioni tra le varie filiali e la struttura centrale: Direzione
Generale e Consiglio di Amministrazione credono molto in questa nuova
apertura e ci stanno supportando”. Non resta che cominciare.
DOMENICA 10 APRILE, DALLE 10,
INAUGURAZIONE DELLA FILIALE
IN VIA ROMA
Un’inaugurazione fuori dai soliti schemi.
E per salutare la sua nuova agenzia, CentroMarca Banca ha voluto andare oltre i
soliti riti, organizzando una vera e propria festa, con il coinvolgimento di gruppi e associazioni e un’attenzione speciale
ai più piccoli.
Ecco il programma:
ore 10.00 Laboratori creativi per bambini
dai tre anni in su, a cura del Comitato
dei genitori della Scuola dell’infanzia e nido integrato “Maria Bambina” di
Silea.
ore 10.15 Esibizione dei ragazzi del gruppo Karate Avis di Silea
ore 10.40 Esibizione di ballo hip hop dei ragazzi dell’Associazione Diamante
di Silea
ore 11.15 Discorsi delle autorità, benedizione dei locali, taglio del nastro,
visita alla nuova filiale
ore 11.30 Buffet. L’evento, presentato dalla giornalista Nelly Pellin, sarà allietato dalla musica della band FJ Quintet.
Non serve neppure dirlo… siete tutti invitati!
IL RISPARMIO SI IMPARA DA PICCOLI
CentroMarca Banca regala a tutti i nuovi nati del Comune di Silea un libretto di deposito con un deposito iniziale di 50 euro. Un’opportunità per cominciare a risparmiare una somma per il futuro, già dai primi giorni di vita del
bimbo. Alla filiale di Silea, verranno fornite tutte le informazioni necessarie.
L’iniziativa è valida anche per i neonati di Villorba.
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 13
attua
lita’
“Le banche di credito cooperativo possono favorire
una gestione più responsabile del business.
”
Aziende con l’anima
L’impegno di Proetica per la responsabilità sociale d’impresa
A
ltro che sfrenato “business is business”:
avere etica negli affari
è possibile. Non solo: può essere conveniente anche per il
bilancio.
Da anni Proetica propaganda questa tesi tra le aziende
e gli enti pubblici e privati
della Marca: l’associazione,
costituita da Unindustria Treviso e dall’Ordine dei dottori
commercialisti di Treviso, dal
2004 è impegnata a promuovere la cultura della responsabilità sociale d’impresa. Pur
mirando al doveroso profitto,
l’azienda “responsabile” pone
in risalto anche gli effetti sul
piano sociale e ambientale
della propria attività: dal rapporto con clienti e fornitori
alla tutela dei propri dipendenti, dall’inquinamento alla
sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’impresa può così “accreditarsi” nella società civile in
cui opera, venendo percepita
come affidabile.
Concetti che si attaglia particolarmente alla visione del
credito cooperativo, sa sempre attento, oltre ai rendiconto
delle proprie banche, anche e
soprattutto alle istanze della
comunità in cui è inserito.
Non solo una moda o, peggio,
una mera strategia di marketing: la responsabilità sociale
deve diventare sempre più
elemento primario della cultura imprenditoriale. E proprio pensando alle aziende,
specie a quelle più piccole
tipiche della nostra aerea, è
stato elaborato il “Csr checkup”: un modello pratico, con
tanto di parametri e relativi
punteggi, per auto-valutare i
progressi (o le eventuali carenze) in questo campo.
Se ne è parlato in un convegno, intitolato appunto organizzato dalla stessa Proetica,
il 17 febbraio scorso a Palazzo Giacomelli a Treviso, sede
di rappresentanza dell’associazione industriali. I lavori
sono stati aperti dal saluto
dal presidente dei Dottori
commercialisti di Treviso,
Vittorio Raccamari, che è
anche presidente di Proetica, del direttore generale di
Unindustria Treviso Giuseppe Milan, e di Antonio Biasi,
responsabile dello sportello
Crs e Ambiente della Camera di commercio: poi spazio
agli interventi di rappresentanti della Regione Veneto
ed esperti sul nuovo meccanismo. Non a caso, tra i relatori anche Tiziano Cenedese,
presidente della Fondazione
delle Banche di credito cooperativo della provincia e
numero uno di CentroMarca
Banca: al dottor Cenedese,
infatti, è stato affidato un
contributo di riflessione sul
ruolo delle banche per favorire una gestione sempre più
responsabile del business.
“La responsabilità d’impresa
rappresenta una delle possibili risposte alla crisi per il
riposizionamento competitivo delle aziende e indubbio fattore di successo – ha
spiegato Vittorio Raccamari, presidente di Proetica - .
Per queste ragioni Proetica
ha realizzato il Csr CheckUp, un questionario gratuito
predisposto per le piccole e
medie imprese per consentire un’analisi immediata ed
efficace del loro approccio
allo sviluppo sostenibile e
di indirizzarle verso possibili
azioni di miglioramento”.
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 14
rubrica dipendenti
Al servizio del socio
rubrica
dipendenti
Monica Moino, responsabile dell’Ufficio
dedicato ai soci della banca
N
on solo conti correnti
e fondi di investimento. CentroMarca Banca
è anche - e soprattutto – una
comunità di persone unite dal
valore del sano risparmio, della
cooperazione come forma di sostegno reciproco, dell’economia
a servizio dello sviluppo del territorio e della persona. E, perché
no, anche da momenti di convivialità, tra svago e arricchimento culturale. I soci sono la forza
motrice di ogni banca di credito
cooperativo. Ed ai soci, la nostra
banca dedica attenzioni particolari. Non a caso abbiamo voluto
cominciare una panoramica nel
“dietro le quinte” dell’istituto, alla
scoperta dei suoi dipendenti,
proprio da questo fondamentale
settore. Monica Moino fa parte
della squadra di CentroMarca
Banca da sedici anni: è un volto
familiare a chi ha avuto modo di
frequentare gli uffici della sede
centrale prima a Preganziol, ora
nel nuovo centro direzionale di
via Selvatico. Da ottobre, ai consueti incarichi amministrativi e
di segreteria, ha aggiunto anche la responsabilità dell’Ufficio
soci. E’ lei stessa a spiegare in
cosa consiste il nuovo compito:
“Tutto quello che riguarda i soci.
Sia sotto il profilo della gestione
amministrativa, dalle pratiche
di ammissione all’acquisto di
azioni, sia per l’organizzazione
di iniziative turistiche, culturali,
ricreative, della festa del socio
e delle assemblee”, spiega da
dietro la scrivania ingombra di
carte, preventivi, programmi. In
realtà, per la signorina Moino si
tratta di un ritorno: “Avevo già
ricoperto questo ruolo in passato, lasciandolo poi a Marcello
Criveller, andato in pensione di
recente”.
Un primo assaggio dell’attività di
Monica l’avete trovato nelle pagine precedenti, con il calendario dei viaggi proposti da CentroMarca Banca per la prossima
stagione. Altre idee frullano,
“Anche grazie alla disponibilità
di spazi per corsi e manifestazioni, garantita dal nuovo centro
direzionale”.
Di più, per ora, Monica non vuole anticipare. Così come mantiene la giusta riservatezza sulla
vita fuori dalla banca: “Amici,
cinema, libri”.
Piuttosto insiste in un richiamo:
“Siamo a disposizione per qualsiasi richiesta di informazioni,
ma anche per raccogliere suggerimenti e proposte”. Il lavoro
all’Ufficio soci è appena cominciato.
CentroMarca Banca – Credito Cooperativo istituirà prossimamente per i Soci un servizio di promemoria
degli eventi in programma via mail o sms. Pertanto Ti chiede di compilare il presente coupon,
ritagliarlo e consegnarlo a qualsiasi Filiale o presso l’Ufficio Soci del Centro Direzionale di
Treviso. In alternativa puoi inviare i dati richiesti (cognome e nome del Socio, data e luogo di nascita,
indirizzo mail, cellulare) al numero 335/1576855 (Moino Monica – Responsabile Ufficio Soci) o via mail
all’indirizzo [email protected]. Ti ringraziamo per la collaborazione.
_______________________________________________

Per l’Ufficio Soci di CentroMarca Banca
COGNOME E NOME DEL SOCIO _________________________________________
NATO A _______________________ IL _________________
INDIRIZZO MAIL ______________________________________________
CELLULARE ___________________________________________________
Autorizzo CentroMarca Banca – Credito Cooperativo ad inviare al mio indirizzo mail e/o al mio numero di
cellulare messaggi di promemoria in vicinanza di eventi, assemblee, incontri, viaggi, etc.
____________________, ______________
luogo
data
________________________
firma
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 15
attua
lita’
“La realtà delle banche di credito cooperativo ci è
stata trasmessa dai padri fondatori e noi vogliamo
consegnarla alle nuove generazioni.
”
La nuova carta fondamentale delle bcc
Amedeo Piva, presidente della Federazione Veneta, illustra
le proposte di modifica allo Statuto del Credito cooperativo
“Le modifiche rispondono a esigenze normative
di carattere europeo e potrebbero limitarsi alla
revisione di pochi articoli. Credo invece debbano
essere colte anche come occasione per allargare
lo sguardo verso un nuovo modo di fare credito
cooperativo: pensare alla banca di credito cooperativo del 2020”. Tutte le Bcc si apprestano a mettere mano alla loro “carta costituzionale”, lo statuto:
abbiamo chiesto ad Amedeo Piva, presidente della
Federazione regionale, di riassumerci le ragioni di
questa “riforma”.
Presidente Piva, perché bisogna modificare
lo statuto?
Le modifiche statutarie, innanzitutto, recepiscono
delle novità normative dettate dalle autorità europee. Nuove norme volte a rispondere ad alcuni
punti critici messi in luce dalla recente crisi finanziaria. Il credito cooperativo non è stato assolutamente coinvolto da queste vicende, ma le regole
valgono per tutti e devono essere rispettate da tutti: così abbiamo colto il suggerimento verso una
maggior efficienza del sistema”.
Solo un adeguamento tecnico, dunque?
“No, si è cercato di cogliere l’opportunità per inserire alcuni aspetti che
riguardano il sistema di governo delle nostre banche: evitare interferenze politiche, aprire ai giovani e alle donne, favorendo il ricambio pur
nella continuità. Inoltre c’è la necessità di recepire negli statuti regole
di comportamento che garantiscano un’autonomia responsabile, con un
maggior coinvolgimento delle strutture federative. Altro elemento fondamentale nell’impianto è l’esigenza di favorire la formazione”.
E’ stato messo a punto, insieme alla Banca d’Italia, uno statuto
tipo ed ora le bcc sono chiamate a farlo proprio.
“Il tempo non è moltissimo: non è detto che tutti riescano ad organizzare l’assemblea ordinaria di approvazione del bilancio e in concomitanza
con questa programmare anche la straordinaria per le modifiche allo
statuto. Potrebbero essere necessario un maggior confronto. Le modifiche, però, sono state attentamente valutate dalla struttura regionale e
nazionale: la proposta avanzata prevede anche diverse opzioni riguardo
alcuni articoli, in modo da tener conto delle diverse realtà esistenti in
Italia”.
Cosa cambierà per le nostre banche?
“Il credito cooperativo è stato una realtà strategica nello sviluppo del
nostro territorio, in particolare del nostro Veneto: oggi deve anche interrogarsi sull’esigenza di rafforzare la coesione del credito cooperativo
italiano. Proprio in virtù delle difficoltà evidenziate dalla crisi dobbiamo
essere ancora più uniti e coesi per sviluppare al meglio quella funzione
di banche del territorio, di cui come spesso ricordiamo, siamo rimasti quasi gli unici paladini insieme ad alcune banche popolari. In altri
termini stiamo passando da un modo di vedere il credito cooperativo
come insieme di associazioni, a vederlo come sistema. E’ un passaggio storico rilevante: le realtà delle banche di credito cooperativo ci
sono state trasmesse dai padri fondatori e noi vogliamo consegnarle alle
nuove generazioni, mettendo in evidenza come elemento irrinunciabile
l’attaccamento ai valori su cui si è basato, in tanti anni di attività, lo sviluppo delle bcc”.
Mattia Zanardo
16 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
“I nostri soci rappresentano una casa – ricorda il
presidente Tiziano Cenedese - composta da fondamenta solide, strutture forti, finiture efficienti.
”
eventi
CentroMarca Banca apre le porte
Inaugurato il nuovo centro direzionale
Una grande festa, come si conviene per una nuova casa. Oltre
1.300 persone, soci, clienti, cittadini dei vari comuni trevigiani,
hanno partecipato, lo scorso 13 febbraio all’inaugurazione del
nuovo centro direzionale di CentroMarca Banca. Per molti,
l’occasione di vedere dal vivo per la prima volta il rinnovato
cuore pulsante della banca, nella villa Frezza Cornuda, alle
porte del capoluogo.
A loro si è rivolto il presidente di CentroMarca Banca,
Tiziano Cenedese: “Guardando a tutti Voi, cari soci penso
ad una casa composta da fondamenta solide, strutture forti
e finiture efficienti. Le fondamenta solide sono i nostri soci
storici, testimoni della tradizione; le strutture forti sono i soci
che si sono aggiunti durante la vita di CentroMarca Banca;
grazie al dialogo con le istituzioni hanno il polso costante
del territorio. Le finiture, infine, sono i soci giovani che con
le loro idee danno la giusta spinta all’innovazione. Le diverse
anime e generazioni di cui sono composte base sociale e
organizzazione si devono incontrare, ascoltare e confrontare
per costruire le basi del futuro di CentroMarca Banca”.
Parole condivise dai numerosi ospiti di prestigio presenti:
il prosindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, il presidente
della Provincia, Leonardo Muraro, i sindaci di Preganziol e di
Quinto (i due comuni storici di CentroMarca Banca) Sergio
Marton e Mauro Dal Zilio, il numero uno della Federazione
veneta della Bcc, Amedeo Piva. Tutti hanno rimarcato il ruolo
del credito cooperativo a sostegno delle famiglie e delle
imprese del territorio ed hanno incoraggiato lo sviluppo
perseguito da CentroMarca Banca.
Poi, sotto la consueta, puntuale conduzione della giornalista
Nelly Pellin, il rito del taglio del nastro e della benedizione
impartita dal parroco di San Lazzaro don Giovanni
Salvalaggio, con cui CentroMarca Banca ha instaurato una
collaborazione proficua, finanziando l’installazione di un
impianto fotovoltaico sul tetto della chiesa. I vertici della
banca, presidente e consiglieri d’amministrazione in testa,
hanno fatto da ciceroni nella nuova struttura, situata in via
Selvatico 2 ed affacciata sul Terraglio: nel corpo centrale,
ispirato alle antiche ville venete e nelle moderne barchesse
(l’intero complesso è stato oggetto di un restauro pochi anni
fa), sono stati riuniti presidenza e direzione della banca,
segreteria generale, ufficio soci, servizi organizzativi ed
informatici e servizi crediti, finanza e amministrativo, in
precedenza distribuiti tra la sede di Preganziol e la filiale di
Santa Cristina di Quinto. Giusto un rapido “giro turistico”,
prima degli immancabili buffet
e brindisi finale. Indirizzato –
ovviamente – alla nuova casa di
CentroMarca Banca.
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 17
eventi
“I nostri soci rappresentano una casa – ricorda il
presidente Tiziano Cenedese - composta da fondamenta solide, strutture forti,
finiture efficienti.2011
PROGRAMMA
CROCIERA
”
Savona-Malaga-Casablanca-Cadice
Lisbona-Valencia-Barcellona-Savona
Crociera con Costa Luminosa - Oltre le Colonne d’Ercole
Quota per persona in cabina doppia interna categoria I 1,2,3
Quota per persona in cabina doppia interna categoria I 4
Quota per persona in cabina doppia esterna categoria E1 (vista ostruita)
Quota per persona in cabina doppia esterna categoria E2
Quota per persona in cabina doppia esterna con balcone categoria B1,2,3
Quota per persona in cabina doppia esterna con balcone categoria B4,5
Quota per persona in cabina doppia esterna con balcone categoria B6,7
€ 1.080,00
€ 1.180,00
€ 1.180,00
€ 1.230,00
€ 1.290,00
€ 1.410,00
€ 1.500,00
La realizzazione dei viaggi verrà effettuata a raggiungimento del numero minimo di partecipanti.
CentroMarca Banca - Ufficio Soci
Monica Moino - 0422/631712 - [email protected]
Agenzia Viaggi Utpull – Ufficio Gruppi
Massimiliano Laudani - 0422/546015 - [email protected]
lun/ven 09.00/13.00 – 14.30/18.00
IL PITTORE E LA MODELLA
A volte non occorre andare
molto distante per trovare patrimoni di bellezza. Lo sanno bene
i soci e i clienti di CentroMarca
Banca che hanno partecipato
alla visite organizzate alla mostra “Il pittore e la modella”, a
Ca’ dei Carraresi a Treviso. Da
anni ormai, l’antica residenza
dei Da Carrara, medievali signori della città, è un punto di
riferimento espositivo di livello
nazionale e internazionale. La
rassegna di questa stagione
esplora uno dei temi più affascinanti della storia dell’arte: il
rapporto tra l’artista e la donna
ritratta, soggetto di un quadro,
ma spesso vera e propria musa
ispiratrice di un’intera vita. Negli
spazi oggi gestiti da Fondazione Cassamarca, questo ideale
percorso fatto di complicità,
avvenenza, intimità si snoda in
un excursus da Antonio Canova fino a Pablo Picasso. CentroMarca Banca ha promosso la
visita, con guida, per due gruppi di circa venticinque persone
ciascuno (dell’occasione ha
voluto approfittare anche qualche dipendente) nei pomeriggi del 10 e del 13 marzo scorso:
per tutti, un tuffo negli atelier di
alcuni dei maggiori protagonisti della pittura e della scultura
europea degli ultimi tre secoli.
18 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
PROGRAMMA VIAGGI 2011
Toscana
eventi
20 maggio - 22 maggio 2011
(prenotazioni entro il 04/04/11) Quota individuale di partecipazione € 295,00
20 Maggio - venerdì – TREVISO/SIENA
Ritrovo dei Sigg. partecipanti alle ore 06.30 e partenza in
direzione di Siena. Arrivo per il pranzo in hotel. Nel pomeriggio incontro con la guida per la visita guidata della città.
Siena è senza dubbio la più unitaria e omogenea delle città
toscane, sorge in un paesaggio di colline. Compattamente
trecentesca, è città di una sola epoca, di un solo passato, mai
scesa dai tre colli da cui si irradiano le sue strade, mirabilmente cinta dalla cerchia delle sue mura. Dentro alla cinta si
distinguono bene i tre colli, all’origine di altrettanti terzieri in
cui Siena è divisa: quello “di Città” corrisponde al vero e proprio nucleo originale di Siena. La caratteristica principale di
Siena è la singolarità della Piazza
del Campo, dall’originale forma
a valva di conchiglia, sulla quale
sorge il gotico Palazzo Pubblico,
simbolo dell’indipendenza e del
potere economico dell’oligarchia
senese. Poco distante si apre la
Piazza del Duomo, dominata
dalla mole marmorea bianconera del Duomo, alta su una
piattaforma a scalinata, e da altri
importanti monumenti come il
palazzo Arcivescovile, eretto in
forme gotiche trecentesche, il cinquecentesco palazzo del
Governatore dei Medici, oggi sede della Prefettura e dell’Amministrazione Provinciale.
Cena e pernottamento in hotel.
21 Maggio – mercoledì – I DINTORNI
Prima colazione in hotel . Intera giornata con guida ripercorrendo borghi, chiese e paesi della via Franchigena.
Si inizierà con San Gimignano antico insediamento degli
Etruschi che divenne dal XII sec. libero Comune fino alla
metà del ‘300, quando si diede a Firenze. Visita guidata del
paese splendido esempio di architettura medioevale - svi-
luppatasi lungo la via come città importante per gli scambi
ed i commerci. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio si visiterà Abbadia Isola antico luogo di sosta per i pellegrini
lungo la variante collinare della Franchigena, di particolare
interesse il suo monastero di origine benedettina dedicato
a San Salvatore. Si proseguirà per Monteriggioni - borgo
medioevale pressochè intatto conserva infatti una splendida cerchia muraria e 14 torri risalenti ai primi del 1.200.
Dopo la deviazione per San Galgano, per secoli punto di
riferimento per viandanti e pellegrini, abbazia molto suggestiva soprattutto per essere priva del tetto, rientro in hotel
per la cena ed il pernottamento.
22 Maggio – giovedì – SIENA/MONTALCINO/MONTEPULCIANO/TREVISO
Dopo la prima colazione partenza per Montalcino bellissimo
borgo medievale alla fine della
Val D’Orcia. Visita della cittadina
famosa nel mondo anche per la
produzione del famoso Brunello.
Visita di una tipica cantina con
degustazione.
Proseguimento
per Montepulciano. Pranzo in un
ristorante tipico e visita di questa splendida cittadina il cui
centro storico è racchiuso da mura costruite nel XIV secolo.
Nel pomeriggio inizio del viaggio di rientro con arrivo in
tarda serata.
Supplemento camera singola € 35,00
La quota comprende: trasporto in autopullman g.t., pedaggi autostradali e parcheggi; la sistemazione in hotel di 3 stelle a Siena; il trattamento una pensione completa ed una mezza in hotel,
due pranzi in ristorante; le bevande ai pasti (½ minerale ed ¼
di vino), mezza giornata di visita guidata di Siena ed un’intera
giornata il 06 maggio.
La quota non comprende: eventuali ingressi, tutto quanto non
espressamente indicato.
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 19
PROGRAMMA VIAGGI 2011
Parigi
24 giugno – 26 giugno 2011
(prenotazioni entro il 04/04/11) Quota individuale di partecipazione: € 590,00
Venerdi’ 24 Giugno. Treviso-Venezia/Parigi
Ritrovo dei Sigg. ri partecipanti e partenza in pullman alla volta
dell’aeroporto di Venezia. Imbarco sul volo Air France diretto a
Parigi. Partenza prevista alle ore 15.10 e arrivo previsto alle 17.00.
Incontro con i rappresentanti del nostro corrispondente locale e
trasferimento con pullman privato all’hotel MERCURE VAUGIRARD,
4* o similare. Operazioni di check in, sistemazione nelle camere
riservate. Cena e pernottamento in hotel.
Sabato 25 Giugno. Parigi
Prima colazione in hotel. Incontro con la guida e trasferimento
in pullman al Louvre. Visita del museo che contiene capolavori
assoluti come Mona Lisa di Leonardo, la Vittoria di Samotracia,
la Venere di Milo ecc. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita
del quartiere delle Halles (i vecchi mercati), del centro culturale
Pompidou, costruito da Renzo Piano e Richard Rogers. l’Hotel de
Ville, municipio di Parigi di stile rinascimentale; proseguimento per
il quartiere del Marais, antico ghetto ebraico di cui conserva le
tracce in Rue des Rosiers e nell’antica sinagoga; gli antichi palazzi
rinascimentali (hotel de rohan), Rue des Francs Bourgeois; Place
des Vosges, costruita nel 1605 da Enrico iv, e’ una delle piu’ belle
piazze di Parigi con i suoi palazzi simmetrici a formare un quadrato
perfetto con al centro un piccolo parco. Rientro in hotel per la cena
e il pernottamento.
Domenica 26 Giugno. Parigi/Venezia-Treviso
Prima colazione in hotel. Rilascio delle camere. Incontro con la
guida e proseguimento della visita della città: quartiere latino: St
Germain-des-Pres, il quartiere della “rive gauche” famoso per le
gallerie d’arte i caffe’ storici, gli scrittori che lo frequentavano: la
chiesa di St. Germain-Des-Pres, la piu’ antica di Parigi, eretta nei
sec. XI e XII; la Cour de Rohan, stretta via pittoresca di epoca
medievale con celebri ristoranti (cafe’ Procope), frequentati dagli
illuministi; Rue St. Andre’ Des Arts che conduce a Place St. Michel,
con una splendida vista su Notre Dame e la Senna. Pranzo in
ristorante. Proseguimento della visita: Place de La Concorde, antica
Place de la Revolution; Place Vendome, maestoso complesso del
tempo di Luigi XIV con al centro la colonna Vendome alta 44 metri
e costruita con il bronzo di 1200 cannoni catturati nella battaglia di
Austerliz, innalzata nel 1810 in onore di Napoleone; La Madeleine,
la più mondana Chiesa di Parigi, che ricorda un tempio greco.
Trasferimento in aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo Air
France diretto a Venezia previsto in partenza alle 21.20. Arrivo alle
23.00, incontro on l’autista e trasferimento in pullman a Treviso.
Arrivo e fine dei servizi.
SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA: EUR. 120,00
La quota comprende:
Volo di linea Air France andata e ritorno Venezia/Parigi in classe
economica; tasse aeroportuali quotate ad oggi; trasferimenti con
pullman privato GT 52 posti da Treviso all’aeroporto di Venezia
e viceversa; Trasferimenti aeroporto/hotel/aeroporto con pullman
privato GT e assistente parlante italiano; 2 pernottamenti all’hotel
MERCURE VAUGIRARD 4* o similare, trattamenti di pernottamento
e prima colazione; 1 cena in hotel bevande comprese; 2 pranzi in
ristorante esterno all’hotel, in corso di escursione, bevande comprese;
1 cena in ristorante esterno all’hotel l’ultima sera; 2 giornate intere
di visita guidata compresa visita del museo del Louvre con guida
parlante italiano e pullman a disposizione; assicurazione medico
bagaglio Touristpass 2000.
La quota non comprende: I gadget, le mance, gli extra e tutto
quanto non espressamente indicato ne “La quota comprende”
PROGRAMMA DI VIAGGIO: Il programma potrà subire delle
modifiche se necessario.
TASSE AEROPORTUALI E INCREMENTO CARBURANTE: La tasse
aeroportuali subiscono continue oscillazioni e sono definitive
solamente all’emissione dei biglietti. La tariffa può inoltre subire delle
variazioni in funzione dell’incremento del costo del carburante avio.
ASSICURAZIONE: Il pacchetto è già comprensivo della polizza
assicurativa medico bagaglio. Per chi lo volesse è possibile stipulare
anche individualmente, ma solo contestualmente all’adesione al
viaggio, la polizza contro le penalità da annullamento ad un costo
pari a Eur. 25,00 per persona.
20 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
PROGRAMMA VIAGGI 2011
Arena di Verona - il Barbiere di Siviglia
22 luglio 2011
(prenotazioni entro il 30/04/11)
Poltronissima € 206,00 - Poltrona cent. di gradinata € 142,00 - Gradinata non num. sett. D E € 65,50
Le quote comprendono biglietto per lo spettacolo, pullman, diritti di prenotazione, cuscino, cestino pic nic. Ritrovo dei Sigg. ri partecipanti e partenza con pullman GT alla
volta di Verona. Arrivo dopo due ore circa. Spettacolo il Barbiere di Siviglia nell’Arena
di Verona. Alla fine dello spettacolo incontro con l’autista e con il pullman e rientro a
Treviso. Arrivo in tarda serata. I biglietti, una volta confermati e acquistati non sono
rimborsabili.
Mantova
18 settembre 2011
(prenotazioni entro il 16/05/11) Quota individuale di partecipazione € 60,00
Ritrovo, nella prima mattinata, dei Sigg. Partecipanti e sistemazione in autopullman.
Partenza per Mantova. All’arrivo visita guidata di questo caratteristico capoluogo di
provincia. Il Mincio indugia intorno alla citt slargandosi nei tre laghi che i due ponti
dei Molini e di S. Giorgio separano, per cui vi si arriva, salvo che da sud, come a
Venezia, varcando acque e vedendone il profilo specchiato. Di origini antiche fu fiorente nel Medioevo dapprima come libero Comune poi con le signorie dei Bonacolsi
e dei Gonzaga, sotto i quali divenne, soprattutto in epoca rinascimentale, un grande
centro di cultura e d’arte. Di tutti questi secoli conserva numerosi monumenti attorno
alla Piazza delle Erbe e a Piazza Sordello, i due poli del centro storico di impianto
urbanistico medioevale. Tra i piinsigni edifici religiosi del Rinascimento ricordiamo la
Basilica di S. Andrea, ed il Duomo, di origine medievale ma ricostruito nel 00, con facciata settecentesca e campanile romanico. Altri
ragguardevoli monumenti sono il Palazzo Ducale o Reggia dei Gonzaga, di cui fanno parte due edifici a portici della fine del 00
ed altri all’interno costituenti la graziosa reggia dei Gonzaga con ambienti dalla fastosa decorazione e preziose collezioni d’arte, ed
il Palazzo Te, una grandiosa villa suburbana dei Gonzaga creata da Giulio Romano tra il 1525 e il 1535 nello stile rustico del pieno
Rinascimento. A conclusione della visita di Mantova pranzo in ristorante. Nel pomeriggio tempo a disposizione per acquisti o per
una visita individuale della città. Ritrovo dei Sigg. Partecipanti alle ore 15.30 presso il pontile del Lungolago Gonzaga. Imbarco sul
Battello per un’escursione di 1h15 ca. ai laghi di Mantova e al Parco del Mincio.
Dopo la partenza dal pontile del Lungolago Gonzaga si naviga sui laghi Inferiore e di Mezzo in vista dello scenario architettonico
più classico della città gonzaghesca che si specchia nelle acque dei suoi laghi.
La navigazione procede poi nella Vallazza fra le caratteristiche presenze di flora e di fauna che vivono in questa zona umida protetta
dal Parco Naturale del Mincio, dove fioriscono ninfee bianche, gialle e castagne d’acqua.
Lo sbarco a Mantova previsto verso le ore 17.15. Inizio del viaggio di rientro con arrivo a Treviso nella tarda serata.
La quota comprende: il noleggio bus G.t, pedaggi autostradali e parcheggi, il battello per la navigazione, il pranzo in ristorante, la
visita guidata.
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 21
PROGRAMMA VIAGGI 2011
Berlino
26 agosto - 28 agosto 2011
(prenotazioni entro il 30/04/11) Quota individuale di partecipazione € 520,00
VENERDì 26 AGOSTO 2011: VENEZIA / BERLINO
Ritrovo dei Sigg. ri partecipanti e partenza in pullman alla volta
dell’aeroporto di Venezia. Imbarco sul volo Easyjet diretto a Berlino
Schoenefeld previsto in partenza alle 12.25. Arrivo previsto alle
14.00, incontro con la guida trasferimento in pullman privato in
centro e inizio della visita guidata di questa città, di straordinaria
importanza storica e culturale, alla quale gli indimenticabili
avvenimenti del 1989 hanno restituito il ruolo storico di capitale
dell’intera Germania e di grande metropoli europea.
Tra i luoghi che si avrà modo di vedere, ricordiamo: la
Brandenburger Tor, trionfale porta, simbolo della città,
grandioso edificio classico lungo m 65; il Reichstag, ritornato ad
essere la sede del governo federale; il Denkmal fur Ermodeten
Juden, monumento a ricordo delle vittime
dell’Olocausto; Unter den Linden, la
passeggiata “sotto i tigli”, la più bella
strada di Berlino. Bebelplatz, spettacolare
concentrazione di edifici storici e di
suggestive scenografie; Friedrichstadt,
vasto quartiere del centro storico sorto
per volere del re Federico Guglielmo
I; Platz der Akademie, sulla quale si
trovano il Franzosischer Dom (1701/1705),
il Deutscher Dom (1701/1705) e il
Schauspielhaus, celebre sala da concerti
opera di Schinkel; Il Tiergarten, vastissimo
parco lungo km 3 e largo 1 (ha 167), creato
verso il 1700. Alla fine della visita trasferimento al MERCURE
CHATEAU HOTEL 4* centralissimo situato sulla Ku’Damm. Cena
e pernottamento.
Sabato 27 Agosto: BERLINO
Prima colazione in hotel e incontro con la guida. Pullman a
disposizione. La giornata è interamente dedicata al proseguimento
della visita della città. Non verranno trascurati gli aspetti moderni,
per i quali Berlino ha rappresentato l’avanguardia in campo
architettonico come: Potsdamer Platz, la piazza di Berlino che
più si è arricchita di architetture moderne (edifici di Foster, Piano,
Arada ecc.), la Philarmonie, audace opera a pianta pentagonale
irregolare, la Neue Nationalgalerie, edificio costruito nel 196568, su progetto di Mies van der Rohe, a forma di cubo in vetro
e acciaio. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita con guida
parlante italiano del Pergamonmuseum, uno dei più celebri
musei del mondo. Sono conservati, nel suo interno, capolavori
quali: l’altare di Pergamo, capolavoro dell’arte ellenistica (180-159
a.C.); la porta del mercato di Mileto, voluta da Traiano nel 120
d.C.; la sala del trono di Nebukadnezar II. La visita durerà un’ora
circa. Successivamente passeggiata sulla Kurfuerstendamm,
una delle vie principali di Berlino, cuore della vita economica
della metropoli; tracciata nel sec.XVI, fu sistemata, per volere di
Bismarck, su una lunghezza di km 3,5. Nelle immediate vicinanze
si trova la Kaiser-Wilhelm-Gedaechtniskirche, divenuta dopo
la guerra il simbolo delle distruzioni avvenute durante la seconda
guerra mondiale. Rientro in hotel per la cena e il pernottamento.
DOMENICA 28 BERLINO/VENEZIA
Prima colazione in hotel. Tempo a
disposizione. Trasferimento in aeroporto in
tempo utile per l’imbarco, dopo il disbrigo
delle formalità doganali, sul volo Easyjet
diretto a Venezia. Partenza alle 14.45 e
arrivo alle 16.25. Incontro con l’autista e
trasferimento in pullman a Treviso. Arrivo
e fine dei servizi.
Supplemento camera singola: € 90,00
La quota comprende :
• Pullman Treviso/aeroporto di Venezia/
Treviso; volo andata e ritorno con Easyjet
in classe economica; tasse aeroportuali e
franchigia bagaglio (20 kg); • trasferimenti da e per l’ aeroporto di Berlino con pullman privato e assistente parlante italiano;
• Sistemazione presso l’hotel MERCURE CHATEAU 4*, o similare,
trattamento di pernottamento e prima colazione; •1 pranzo in ristorante il 27 agosto forfait bevande compreso; • 2 cene in ottimo
ristorante italiano a 200mt dall’hotel forfait bevande compreso; •
Visite ed escursioni con guida locale parlante italiano e autopullman privato; • VISITA DI BERLINO un’ intera giornata (27 agosto)
e 1 mezza giornata (26 agosto); • Visita guidata al Pergamon Museum; • Materiale informativo; • Assicurazione medico bagaglio
Touristpass 2000;
La quota non comprende :
Extra di carattere personale in genere e tutto quanto non
espressamente nominato.
22 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
“Esporre in una banca? Come ai bei tempi dei mecenati: bisogna conciliare la poesia con l’economia.
”
cult
ura
Gianni Ambrogio, il valore dell’arte
Il pittore trevigiano espone nella nuova filiale di Carità di Villorba
Il laboratorio domestico è proprio come uno
s’immagina l’atelier di un pittore: una selva di
quadri alle pareti, il grande tavolo ingombro di
colori e pennelli, i disegni preparatori sparsi qua
e là. Gianni Ambrogio, invece, non ha nulla degli atteggiamenti da artista navigato, nonostante
ad 82 anni sia uno dei maestri trevigiani contemporanei più affermati. E’ un signore minuto,
dai modi gentili e dallo spirito vivace. L’unico
tocco di eccentricità è un ciarliero pappagallo,
che partecipa attivamente all’intervista. CentroMarca Banca ha scelto
di ospitare una piccola personale di Ambrogio nella nuova filiale di
Carità di Villorba, in occasione dell’inaugurazione.
Partiamo proprio da qui: come è nato questo connubio?
“L’idea è venuta dalla banca e mi ha fatto molto piacere. Meno male:
una mosca bianca. Un po’ come ai bei tempi con i mecenati che
avevano cultura e soldi. Sarebbe davvero ora si divulgasse questo
costume: conciliare la poesia con l’economia”.
Come nasce la sua carriera pittorica?
“A dire il vero, non so capire da dove mi derivi questa passione, que-
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 23
sta attitudine. Non ho precedenti in famiglia: i miei
sono arrivati a Treviso dalla
Calabria negli anni ’20, facevano gli ambulanti. Però, fin
quasi da quando ho aperto gli occhi, ho avvertito il
bisogno di scarabocchiare.
Non ho mai voluto fare l’accademia, per non dipendere
da maestri che, soprattutto
allora, imponevano il loro
stile. Anch’io ho fatto tanti
mestieri, per sopravvivere: il
venditore ambulante, il rappresentante, il cameriere, il
direttore di galleria. Di pittura non si vive, ancor’oggi
insegno ad una trentina di
allievi. Ma da che ho l’uso
della ragione ho sempre vissuto in funzione del dipingere”.
La pittura ha sempre giocato un ruolo importante
nella sua vita.
“Di più, rappresenta la mia
vita: senza pittura non esisterei, quasi neanche fisicamente. Non è, però, un fatto
egoistico: a me non basta
dipingere per esprimere me
stesso. Vorrei che il mio
fosse innanzitutto un messaggio di poesia - che non
è poco - ma vorrei influire
anche sul piano sociale”.
Guarda ad uno stile o
ad un maestro di riferimento?
“Il mio grande amore autentico è Caravaggio, e tra
i moderni, Francis Bacon.
Ma ho avuto dei modelli
più dal punto di vista culturale e intellettuale, che
dello stile. E ho indagato
tanti modi: dall’astratto,
all’informale, al figurativo
più stretto, fin quasi alla
pittura iperrealista. Guai
se non sentissi più questo
bisogno di indagare, smetterei di dipingere”.
I quadri esposti, a che
genere appartengono?
“Sono tutti quadri astratti.
Spesso mi chiedono ‘cosa
vogliono dire?’ Io rispondo:
sono idee, sentimenti, pulsioni, insomma tutto quello che un uomo, in questo
caso un artista, sente. Non
c’è nessuna descrizione
oggettuale, solo descrizioni interiori. Naturalmente il
sentire fa parte del vivere
attuale: oggi sentiamo così,
ieri avremmo sentito in un
altro modo. Freud ci ha
insegnato a guardarci dentro e cercare di esprimersi:
ecco, la pittura astratta è
una forma di inconscio che
si estrinseca”.
Lei può vantare un’oramai lunga carriera: è
cambiata la scena artistica trevigiana dai suoi
esordi?
“Completamente. Ricordo i
tempi di Toe, un mercante
che bidonava tutta la città,
però aveva fatto innamorare i trevigiani dell’arte. Da
qualche decennio viviamo
in una condizione culturale drammatica. Ma non
solo a Treviso, ovunque:
l’amore per l’arte non esi-
ste più, si compra un’opera
solo per il suo valore economico. Intendiamoci, l’arte
ha sempre guardato al mercato, ed è giusto che l’artista
abbia un riscontro, ma oggi
non c’è più un mercato per
l’arte, c’è l’arte per il mercato. Sarà che io mi considero
un romantico: cerco ancora
di fare onestamente quel
che sento.
E allora, non è una contraddizione esporre in
una banca?
“Tutt’altro, la versione attuale del mecenatismo potrebbe
proprio essere rappresentata
dalle banche: chi più di loro
potrebbe fare una cosa del
genere? Noi artisti ce lo auguriamo tutti”.
Mattia Zanardo
24 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
“Più facile navigabilità, maggior numero di
informazioni disponibili e servizi interattivi, per
comunicare con il pubblico.
”
La banca nella rete
LA
BANCA
On line il nuovo sito di CentroMarca Banca:
contenuti sempre aggiornati e grafica rinnovata
D
ai primi di marzo è on line il nuovo sito di CentroMarca Banca.
Si tratta di una nuova svolta nel
cambio di immagine dopo il restyling
completo di logo aziendale e house organ “Stiamo Insieme”.
Colori più chiari, grafica moderna, maggior numero di immagini, nuove sezioni
e nuovi servizi sono quanto appare ora
all’indirizzo www.centromarcabanca.org
Il rinnovo del sito internet rientra, quindi,
nelle politiche di rinnovo dell’immagine
aziendale per rendere CentroMarca Banca ancora più vicina ai propri soci, clienti
e al proprio territorio di riferimento. Ciò
si traduce, per quanto riguarda il sito internet, in una più facile navigabilità, in
un maggior numero di informazioni disponibili e servizi interattivi, volti a sviluppare un canale di comunicazione con
il proprio pubblico di riferimento.
Quattro le sezioni che prendono il nome
direttamente dal pubblico a cui vogliono
rivolgersi. Ecco apparire quindi “Privati”,
“Aziende”, “Soci” e “Associazioni”; cliccando su di esse si accede direttamente
a tutte le categorie di prodotti e servizi
dedicati. Un’altra sezione, chiamata “La
Banca”, è la vetrina attraverso la quale
CentroMarca Banca si presenta alle persone. Un modo per rendere comprensibile all’utente chi sia l’interlocutore dall’altra parte dello schermo, quali siano i suoi
valori, la tradizione, la sua filosofia ed il
sistema di dialogo e comunicazione con
il cliente messo in campo. La sezione
“Normative”, già presente anche nel vecchio sito,
è stata ridefinita in modo più organico. Infine è
stata attivata la sezione “Area Media”. Qui vengono raccolti news, comunicati stampa, rassegna
stampa, house organ, avvisi, eventi, fotografie, video e press kit; tutti strumenti volti ad ampliare le
forme di comunicazione e informazione ai media
ed al pubblico finale.
Ogni sezione ha il suo spazio nella home page. La
maggiore accessibilità è data infatti dall’avere tutto sotto mano, con una grafica volutamente definita e stilizzata che aiuta nell’orientamento. Nella
home page sono presenti alcuni box che portano
direttamente: al sito dedicato all’Internet Banking,
alla sezione “La Bancamica”, alle “news”, agli “avvisi”, agli “eventi”, all’ultimo numero dell’house
organ “Stiamo Insieme”, al form per iscriversi alla
“newsletter”, e al box dei “numeri utili”, servizio
questo portato in prima pagina per favorire il
cliente in caso di smarrimento o furto delle carte
CentroMarca Banca.
Non manca, infine, il link al sito dell’Apio, Associazione Prevenzione Informazione Oncologica,
che CentroMarca Banca supporta nelle sue attività.
Un nuovo punto di contatto con il proprio territorio, con il proprio pubblico, quindi, dopo l’acquisto e inaugurazione del nuovo Centro Direzionale, la presentazione del nuovo logo, l’apertura e la
prossima apertura di nuove filiali ed il restyling di
“Stiamo Insieme”. Prossimo passo verso il rinnovo
totale dell’immagine sarà il restyling del coordinato commerciale (buste, fogli lettera, form per i
bonifici, assegni, libretti di risparmio, depositi e
quant’altro). Artefici della nuova immagine, assieme a CentroMarca Banca, l’agenzia di comunicazione Gruppo Santa Fe di Treviso.
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 25
26 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
Sport
“Imparare ad andare sott’acqua in completa sicurezza e in equilibrio tra passione e divertimento.
”
In fondo al mare
Sport
Centro sub Treviso: 35 anni di immersioni
C
entro Sub Treviso nasce circa
35 anni fa quando passione
e divertimento per il mare
convincono un gruppo di amici a
mettere in piedi una scuola subacquea.
Da subito si ottiene l’affiliazione alla
Cmas, la Confederazione mondiale delle
attività subaquee, dell’allora presidente
Jacques Cousteau per il rilascio dei
brevetti, ancora oggi tra le più rinomate
per metodi di insegnamento e diffusione
nel mondo. Per molti anni l’immersione
subacquea è stata una disciplina riservata
a pochi eletti.
Oggi lo scenario è cambiato;
le profondità del mare si sono
aperte allo sport subacqueo ed
il Centro Sub Treviso si propone
di trasmettere basi e nozioni
a tutti coloro che vogliono
avvicinarsi a questo spettacolare
mondo sottomarino.
Il Centro organizza periodicamente corsi base ed avanzati
oltre a quelli di specialità (apnea, nitrox) per tutti coloro che
desiderano fare immersioni. Ricordando che un brevetto non si
compra al supermercato, ma il Centro
Sub Treviso ti insegna ad andare sott’acqua in completa sicurezza e perfetto
equilibrio tra passione e divertimento.
I corsi inizialmente si svolgono in piscina per poi continuare nel nostro mare
Adriatico e permettono di immergersi
nei mari più affascinanti del pianeta .
Inoltre il Centro Sub Treviso per dare
un seguito ai corsisti brevettati organizza dalle semplici uscite collettive nei
mari di casa e della vicina Croazia fino
a splendidi viaggi nei mari di tutto il
mondo.
Centro Club Treviso
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 27
attua
lita’
“In arrivo una conferenza sul melanoma e il nuovo
dermatoscopio, dono del Rotary.
”
Apio cambia sede
L’associazione trasloca in via Ronzinella a Mogliano
L
’Apio onlus, associazione di prevenzione
ed informazione oncologica da venerdì 8 aprile,
dopo diversi anni di collaborazione con Casa Codato
di Preganziol, trasferisce il
proprio ambulatorio in Via
Ronzinella 172 int. 69 a Mogliano Veneto (vicino alla
sede della Polizia Municipale). Nella nuova struttura
medica continua la campagna settimanale delle visite
gratuite di prevenzione globale oncologica con i medici
specialisti del CRO di Aviano
previo contatto telefonico
con la responsabile, signora
Marina al cell. 349.8760186.
Per ulteriori informazioni
sull’associazione e sui progetti/iniziative in corso si
consulti il sito www.apio.it
che viene aggiornato settimanalmente.
Giovedì 14 aprile alle 20.45,
nella sala convegni del centro direzionale di CentroMar-
L’APIO.
ca Banca, in via Selvatico 2
(angolo via Terraglio) a Treviso, Apio onlus organizza la
Conferenza di Informazione
e Prevenzione sul Melanoma
e, nell’occasione, ci sarà la
consegna ufficiale all’associazione del nuovo dermatoscopio da parte del Rotary
Club Treviso-Terraglio. Interverranno a questo importante appuntamento il dottor
Giovanni Gallo – Direttore
Dipartimento Prevenzione
ULSS 9 Treviso e i medici del
CRO di Aviano: la dottoressa
Maria Antonietta Pizzichetta
(Responsabile Unità Operativa di Oncologia Clinica Preventiva), il dottor Vincenzo
Canzonieri (Dirigente medico S.O.C. di Anatomia Patologica) e, come moderatori,
il dottor Maurizio Rupolo e
dottor Davide Lombardi. Seguirà un brindisi augurale.
28 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
“Due anni di lavoro, su ponteggi a 40 metri d’altezza,
per dipingere la Pentecoste e i quattro evangelisti.
”
cult
ura
La perla del barocco a colori
Il trevigian-moscovita Oleg Supereco ha affrescato la cattedrale di Noto
H
a trascorso quasi due anni, arrampicato sui ponteggi a quaranta metri d’altezza. Ma ora l’opera è completa: la cupola
della chiesa Madre di San Nicolò, a Noto, torna a risplendere
di colori. La cattedrale, capolavoro del barocco, patrimonio dell’Unesco, era crollata a causa del terremoto nel 1996 ed è stata ricostruita
nel 2007. Tutta candida d’intonaco, però: a ridarle una veste sgargiante è un pittore russo-trevigiano. Originario di Mosca, infatti, Oleg
Supereco da una decina d’anni risiede nella Marca, a Casale sul Sile.
Nel Belpaese, l’ha condotto proprio l’amore per l’arte: fin da bambino, restava affascinato davanti ai quadri dei grandi maestri del Rinascimento italiano, vanificando gli sforzi del padre, appassionato della
pittura contemporanea sovietica. Così, dopo gli studi nella capitale
russa, ha colto al volo l’opportunità di perfezionarsi all’Accademia di
belle arti di Venezia. Non è più tornato in patria.
La commissione pontificia e quella statale, coordinata da Vittorio
Sgarbi, l’hanno scelto tra decine di candidati per dipingere la cupola
e i pennacchi della chiesa di Noto. Dal 2009 il trentasettenne pittore
si è trasferito nella cittadina in provincia di Siracusa. Viste da vicino
le figure dei santi sono imponenti: alte più di sei metri e mezzo, il
solo piede di San Pietro supera il metro di lunghezza, le braccia si
distendono per oltre tre metri. E, per giunta, hanno un prospettiva
sghemba. E’ un effetto voluto, per apparire nelle giuste proporzioni
ai fedeli che le osservano dalla navata, decine di metri più in basso. Anche da laggiù, comunque, la Pentecoste mantiene tutta la sua
forza espressiva: Oleg non ha seguito l’iconografia classica, con gli
apostoli in età avanzata, barbuti, a mani giunte, a ricevere lo Spirito
sotto forma di fiammelle. I suoi
dodici discepoli di Gesù sono
giovani vigorosi e muscolosi, la
stessa Madonna è una ragazza
snella e formosa, come se ne
possono magari trovare per le
strade del paese siciliano. Tutti
in piedi, quasi sospesi in un vortice, tra il vuoto oltre l’orlo della
cupola e la luce spiovente dalla
lanterna centrale, simbolo della
discesa divina. Il San Giovanni,
uno dei quattro evangelisti che
adornano i pennacchi, è invece,
di tutta evidenza, l’autoritratto
dello stesso artista. “Ho voluto
rappresentare la Chiesa delle origini, giovane e ricca di energia”,
spiega l’autore, fervente cristiano
ortodosso e fiero sostenitore della pittura figurativa. Il bozzetto
originale prevedeva di inserire
anche Maria Maddalena, ma le
polemiche scatenate dal “Codice
da Vinci” di Dan Brown hanno
consigliato di soprassedere.
Per la sua “Sistina”, Supereco ha
adottato la tecnica dell’affresco,
metodologia desueta, anche per
la complessità di realizzazione:
stesa la malta di base, occorre
terminare il dipinto al massimo
in tre ore, prima che il supporto si secchi. Per raggiungere la
“tela” Supereco, ogni giorno, risaliva l’ardita impalcatura mobile, costruita ad hoc da una ditta
specializzata.
Ora il più prestigioso e impegnativo lavoro della sua carriera è
finito: gli affreschi sono stati svelati lo scorso 12 febbraio durante
una messa celebrata dal vescovo
di Noto, il prossimo giugno è in
programma la cerimonia di inaugurazione ufficiale. Oleg è tornato a casa, dagli amici di Casale.
Pronto a riprendere i pennelli
sulla via della Sicilia: il catino
absidale della chiesa è ancora in
attesa di nuovo colore.
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 29
brevi
BANCA
“La gamma dei prodotti e dei servizi offerti alla
clientela si amplia continuamente, adeguandosi
alle esigenze del mercato.
”
Il conto deposito
La Banca offre un nuovo strumento ai risparmiatori
P
er migliorare l’offerta dei servizi per la
gestione del risparmio è stato attivato il
nuovo prodotto: il CONTO DEPOSITO.
Si tratta di un deposito di risparmio nominativo dematerializzato vale a dire senza la presenza del classico libretto, destinato alla clientela “privati”.
Il Cliente, titolare di un conto corrente intestato nello stesso modo, può aprire il CONTO
DEPOSITO allo sportello, da collegare al conto
corrente stesso; il collegamento di un secondo
conto corrente è facoltativo.
Allo sportello si possono vincolare solo somme
con alimentazione dal conto deposito stesso o
dal conto corrente interno. Tramite Inbank In-
ternet Banking si possono vincolare somme con alimentazione da conto
corrente in modo molto semplice con utilizzo di funzionalità intuitive.
Le somme vincolate fino ad un massimo di 24 mesi godono di un rendimento superiore a quello che si può ottenere con altri strumenti o
prodotti finanziari. In caso di necessità, su semplice richiesta del Cliente
allo sportello le somme possono essere svincolate immediatamente.
I dipendenti della Banca sono a disposizione per ulteriori informazioni
presso ciascun sportello.
Ilario Maronese
Il presente documento è da considerarsi esclusivamente un messaggio
pubblicitario con finalità promozionali. Le informazioni contrattuali
sono riportate nei fogli informativi a disposizione del pubblico presso le
filiali della Banca.
30 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
“In caso di problemi di salute o di lavoro,
Assurant Solutions paga per conto del cliente,
fino a dodici rate.
”
brevi
BANCA
Il paracadute dei finanziamenti
L’assicurazione a protezione di mutui e prestiti
A
ssurant Solutions è una società
del Gruppo Assurant Inc., leader specializzato in prodotti assicurativi e servizi affini, la quale opera
in America, Europa e Asia. Il Gruppo è
quotato alla Borsa di New York ed ha
attivi per oltre 27 miliardi di dollari e
un fatturato annuo di circa 8 miliardi
di dollari.
Il Gruppo Assurant Inc. è presente in
Italia con la divisione Assurant Solutions
la quale offre i propri prodotti, dedicati ai finanziamenti, tramite Banche che
ne condividono i principi di chiarezza,
correttezza, trasparenza e flessibilità,
con soluzioni che tengano conto delle aspettative del Cliente e siano adatte
alle sue esigenze.
Tra i vari prodotti offerti da Assurant
Solutions e abbinabili a mutui e prestiti, vi è la CPI (Creditor Protection
Insurance) ovvero una copertura assicurativa che interviene a tutela del
Cliente proteggendo il pagamento
della rata in caso di:
• Perdita Involontaria d’Impiego (garanzia prevista per i dipendenti di
aziende private)
• Ricovero Ospedaliero (garanzia prevista per i non lavoratori)
• Inabilità Totale Temporanea al lavoro
(garanzia prevista per i dipendenti del
settore pubblico)
ed il pagamento del debito residuo in caso di:
• Premorienza e Invalidità Totale
Permanente (garanzie previste per
tutti i Clienti assicurati indipendentemente dalla professione svolta).
www.assurant.com
Cosa accade a livello pratico?
Nel caso in cui il Cliente dovesse
affrontare gli imprevisti precedentemente descritti, legati alla sua salute
o alla sua vita professionale, Assurant Solutions interviene pagando, in
nome e per conto del Cliente, fino a
12 rate mensili di finanziamento per
sinistro, per i casi di Perdita Involontaria d’Impiego, Ricovero Ospedaliero e Inabilità Totale Temporanea, o
estinguendo il debito residuo in caso
di Premorienza o Invalidità Totale
Permanente, senza nulla più chiedere al Cliente o ad altri intestatari del
finanziamento o garanti.
Quali i vantaggi per il Cliente?
Oltre alla serenità data da una copertura che interviene in nome e per
conto del Cliente nel pagamento del
finanziamento o nell’estinzione dello
stesso, il Cliente ha la possibilità di
aderire alla polizza nel momento in
cui richiede il mutuo o il prestito,
beneficiando quindi della rateizzazione del premio assicurativo che risulterà diluito nel piano di rimborso
del finanziamento stesso.
Per ulteriori informazioni, Vi preghiamo
consultare i nostri operatori.
Il presente articolo è da considerarsi esclusivamente un messaggio pubblicitario con
finalità promozionali. Prima dell’adesione leggere la nota informativa ed il fascicolo informativo.
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 31
ter
ritorio
“
Vivere una giornata in allegria e dare davvero il
senso comunitario della vita di paese.
”
La Madonna della Cintura a Preganziol
Tra festa e volontariato, si rinnova la tradizione della storica sagra
A
nche nella fine estate 2010 si è rinnovata la tradizione
della Sagra della Madonna della cintura di Preganziol.
Come al solito la Parrocchia di Preganziol ha dato il
meglio di sé per rispettare la tradizione e per offrire a paesani
e ospiti alcuni giorni di allegria e di festa, con, fra l’altro, un
ottimo stand enogastronomico, che ha confermato le eccellenti
performance degli anni precedenti.
In particolare va detto grazie per tutto ciò al Gruppo festeggiamenti della Parrocchia, che con bravura, impegno e dedizione
volontaria ha saputo dar vita ancora una volta alla kermesse.
Quast’anno, dopo molte edizioni, grazie alla collaborazione fra
il gruppo, presieduto da Oscar Bavaresco, e il circolo anziani
di Preganziol, guidato da Sergio Pieretto, è stata recuperata una
storica tradizione, che si era persa per strada nell’ultimo decennio. Stiamo parlando del pranzo per gli anziani, nell’ambito della
sagra: occasione per rinsaldare i legami, vivere una giornata in
allegria, ma soprattutto dare davvero il senso comunitario alla
festa, che per sua natura è una delle più autentiche espressioni
della vita di un paese. Un grande paese come Preganziol, che
dimostra la capacità di recuperare i suoi più autentici valori nonostante gli stravolgimenti della modernità.
Marcello Criveller
Alcuni dei numerosi commensali durante il pranzo
I volontari del “Gruppo festeggiamenti” con le magliette offerte da CentroMarca Banca, tradizionale sponsor della manifestazione.
32 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
“CentroMarca Banca sponsorizza un volume su
uno dei capolavori dell’artista, mai del tutto
compreso in vita.
”
cult
ura
Lorenzo Lotto, genio irrequieto
La Pala di Santa Cristina protagonista di una grande mostra a
Roma e di una nuova monografia
A
lungo è stato relegato a figlio di un Rinascimento minore, surclassato da Raffaello e Michelangelo, più abili nelle relazioni con i committenti.
Oggi Lorenzo Lotto è riconosciuto come uno dei geni
assoluti della pittura italiana, tanto moderno da anticipare persino alcune soluzioni poi sviluppate dagli
Impressionisti.
Uno dei suoi capolavori – anch’esso, come il suo autore, spesso non conosciuto dal grande pubblico come
meriterebbe – adorna l’altare della chiesa di Santa Cristina al Tiveron di Quinto: non a caso, la gigantesca
pala è stata collocata (insieme all’altra “gemella” trevigiana, la pala di Asolo) nella sala iniziale della mostra dedicata all’artista cinquecentesco alle Scuderie
del Quirinale a Roma, esposizione evento dell’annata
culturale italiana. Ma il dipinto trevigiano è anche il
protagonista assoluto di una nuova monografia: curato
dalla Bozzetto edizioni e sponsorizzato da CentroMarca Banca, il volume allinea foto di altissima qualità. Per
poter entrare nei dettagli di questa “Sacra conversazione”. Ed ecco allora la placida Madonna in trono con in
braccio Gesù bambino, e intorno a lei, in un’atmosfera
rarefatta e quasi magica, la patrona Santa Cristina, San
Pietro, il santo traduttore Gerolamo, San Liberale, con
armatura e stendardo. Ecco, in tutto il loro splendore,
i rossi sfolgoranti, che il pittore otteneva alternando
lacche di carminio e di robbia fino a sette velature e i
gialli-arancio, accesi dalla miscela di pigmenti e velenosissimi solfuri di arsenico (Lotto, del resto, si dilettava di alchimia). Ecco i particolari sovente sfuggiti ad
occhio nudo: il cardellino nella mano del Divin pargolo, simbolo del suo futuro martirio, le fronde di un
alberello, dietro a un muro sullo sfondo, o l’autografo
dello stesso artista – Laurentius Lotus” - sul gradino
del seggio della Vergine. A commentare le immagini,
i testi di Giovanni Carlo Federico Villa, curatore del-
la rassegna capitolina, oltre
ad un approfondimento del
teologo don Dario Vivian
e una relazione sul recente
restauro di Gabriella Delfini, della Sovrintendenza, e
dal restauratore Antonio Bi-
STIAMOinsieme | aprile 2011 | 33
golin. La pubblicazione è stata presentata
venerdì primo aprile nella parrocchiale di
Santa Cristina.
Completata tra il 1505 e i 1506, come testimoniano alcuni documenti di tribunale, e
già al suo posto nella chiesa dal 1507, da
dove, caso assai raro, non si è più mossa, la
pala segna lo sfolgorante esordio dell’artista
nato a Venezia nel 1480 e affermatosi a Treviso grazie alla protezione del vescovo Bernardo de Rossi (probabilmente fu proprio il
presule a segnalare alla parrocchia di Santa
Cristina il nome del giovane pittore). Poi il
Polittico di San Domenico nel Santuario di
Recanati, che gli vale la chiamata a Roma,
per dipingere le stanze di papa Giulio II. Ma
il ciclone Raffaello gli soffia
l’incarico: Lotto inizia una
vita raminga, tra perenne insoddisfazione umana e professionale e tra committenze
di provincia nelle Marche,
la natale Venezia, Bergamo,
la Marca trevigiana. Sempre
più solitario ed irrequieto,
consumerà i suoi ultimi anni
come frate oblato nella Santa
Casa di Loreto. Cinque secoli
dopo, a segnare la sua rivincita restano la Pala di Santa Cristina e gli altri esempi
della sua arte.
34 | aprile 2011 | STIAMOinsieme
Spazio dedicato ai giovani autori.
Gambe
cult
ura
Appunti di un viaggio
S
i mangia sempre troppo quando si è in vacanza.
Forse sarà la curiosità di
nuovi cibi, la promessa di
sapori mai provati, o forse il
semplice piacere di lasciarsi
andare, solo per un po’.
Quel mattino presi solo una
tazza di tè ed un paio di
biscotti, cosa che fra l’altro
mi permise di liberarmi con
insperata facilità della folla
che si stava accalcando attorno alle pietanze.
Bagnavo con studiata lentezza i biscotti nel tè, lasciando
che il liquido ne penetrasse
la superficie scura e ruvida.
Era un gesto insignificante,
ma tuttavia piacevole nella
sua indolenza.
Avevo preferito un tavolo
un po’ in disparte, sfiorato
appena dalla prima luce del
mattino che ormai animava
tutta la sala, ed osservavo
intorno le tappezzerie, prive
di ogni buon gusto, che la
penombra con pudore riusciva ad occultare.
Le persone più pronte tornavano già con i loro piatti riempiti di pane scuro imburrato, marmellate profumate
che promettevano dolcezza,
yogurt forse dietetici, dolci e
creme dai vari colori e gelati-
ne diafane che come bastioni sovrastavano nel mezzo le
conquiste alimentari.
Così come avevano sgomitato per conquistarsi il cibo,
non poco sforzo richiese
anche il districarsi dagli altri
commensali che premevano alle loro spalle, e con il
piatto tenuto bene in alto a
difesa di contatti fortuiti ed
inopportuni puntavano al
loro tavolo, meta ultima di
questa loro prima battaglia
mattutina.
Una eccessiva attività riempiva ora tutta la sala. Tavoli
affollati di cibo e di persone
vocianti contrastavano con il
mio, solitario e disadorno.
La luce del giorno ormai
adulta si spandeva dalle ampie vetrate che illuminavano
quella parte della sala, rendendo vaghi i contorni dei
corpi e delle cose, e dando invece più vigore a quel
procedere di persone tra i
tavoli ed il cibo.
La frenesia di quel primo pasto della giornata si era ben
presto comunicata ai pochi
camerieri presenti, occupati
a riempire i vuoti che continuamente si creavano fra le
pietanze.
Dovevo apparire singolare
con il mio tè e i miei due
biscotti tanto che, con una breve
deviazione dal percorso che più
volte aveva fatto in quella mattina, si avvicinò una cameriera:
«Is everything fresh?» mi chiese
un po’ preoccupata.
«Yes, I’m only not hungry» risposi.
Non ero poi così certo della correttezza grammaticale della frase
che avevo appena detto, e forse
nemmeno la mia pronuncia era
granchè. L’inglese della cameriera era invece perfetto e sicuro,
senza inflessioni di tedesco.
Il viso segnato da qualche ruga
diceva che certamente non era
più giovane, ma la maturità nella
quale era entrata sembrava non
aver corrotto la figura del suo
corpo.
I tedeschi sono eleganti solamente in uniforme, e lei senza dubbio lo era; alta e snella si muoveva con agilità nella sua divisa di
servizio, una camicia bianca ed
una gonna nera che si fermava
appena sopra il ginocchio.
Tutto sembrava far risaltare le
sue splendide gambe, che aveva
lunghe e dritte, appena velate da
calze sottili, e che forse nella sua
fanciullezza erano state troppo
fragili e magre, ma che ora nel
suo corpo di donna avevano acquistato le forme compiute della
gioventù.
Non c’era ombra di esibizione o
civetteria che potesse trasforma-
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re quel pregio in volgarità; lei si muoveva nella sala come chi, pur consapevole del suo valore, indossa con
noncuranza e familiarità un prezioso gioiello, indifferente a che ne sia riconosciuta o meno la bellezza.
Parve rassicurata dalla mia risposta, e per un breve istante incrociò il mio sguardo, come ad accertarsi della
veridicità di quanto avevo detto, dopodiché si riportò dritta sulle gambe e si avviò verso gli altri tavoli.
La seguii con lo sguardo mentre con passi sicuri e frettolosi si allontanava nella sala. In modo inatteso il suo
corpo entrò nella luce prepotente che una finestra gettava nella stanza; tutta la sua figura ne fu illuminata, e
con essa le sue gambe splendettero di luce e calore.
Distolsi lo sguardo, e allontanando dal piatto l’ultimo biscotto, lentamente finii di sorseggiare il mio tè.
Stefano Pieretto
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