consultalo - superiorisesto

Transcript

consultalo - superiorisesto
O
T
S
E
S
I
D
I
E
S
N°7
A cura del Comitato di
Anno V
PRIMA PAGINA
Redazione, con supervisione
[email protected]
[email protected]
della prof. Rita Gaviraghi e
con la straordinaria
Ecco il diploma di partecipazione assegnato al nostro giornale il 23 marzo
collaborazione di Nelson
Giaretta (5BI) per
per essere candidato al premio del
l’impostazione grafica
Concorso Nazionale di
Sommario:
Giornalismo Scolastico
‘PRIMA PAGINA’
PRIMA PAGINA
Pag. 1
CONCORSO 1
Pag. 2
CONCORSO 2
Pag.3
PARI OPPORTUNITA’
Pag.4
THE BOOKS CORNER
Pag.5
indetto dal comune di Modena!
Recensione n°11
SOLIDARIETA’
Pag.6
ATTENZIONE
Concorsi in scadenza!!
C’è ancora tempo!!!
CONCORSI
Numero 7
Pagina 2
Sei di Sesto_Maggio2013
*BANDO DI CONCORSO*
“UNA MAGLIETTA PER IL CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO C.A. DALLA
CHIESA”
L'Istituto di Istruzione Superiore Carlo Alberto Dalla Chiesa indice un concorso per la
creazione di una maglietta del Centro Sportivo Scolastico dell'Istituto da utilizzare in tutte le attività del centro sportivo stesso .
Possono partecipare tutti gli studenti che frequentano le classi dell'istituto C.A. Dalla
Chiesa di Sesto Calende.
Requisiti della maglietta
La grafica della maglietta (T-shirt a manica corta) in fronte ed eventualmente retro potrà
avere una qualsiasi fantasia a colori, ma senza sfumature e nessun testo se non ISIS
C.A.Dalla Chiesa -Città di Sesto Calende su 2 righe sul retro. Tale scritta può essere oggetto anch’essa di elaborazione grafica (carattere, colore etc). Sul fronte vi devono essere 2
riquadri di 8x8 cm (vedi format sottostante) riservati allo sponsor e al logo del Centro
Sportivo Scolastico.
Gli elaborati grafici presentati verranno valutati dalla Giuria in base all'originalità.
Il format della maglietta è il seguente (scaricabile anche dal sito della scuola come allegato al presente bando):
Numero 7
Sei di Sesto_Maggio2013
Pagina 3
*BANDO DI CONCORSO*
“UN LOGO PER IL CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO C.A.DALLA CHIESA”
L'Istituto di Istruzione Superiore Carlo Alberto Dalla Chiesa indice un concorso per la creazione del logo del Centro Sportivo Scolastico dell'Istituto da utilizzare in tutte le
attività del centro sportivo stesso (comunicazioni cartacee e telematiche, magliette, tute di
rappresentanza, manifesti ecc).
Possono partecipare tutti gli studenti che frequentano le classi dell'istituto C.A. Dalla
Chiesa di Sesto Calende.
Requisiti del logo
Il logo potrà essere a colori (max 256 colori) e delle dimensioni massime di 8cm x8 cm. Una sola dimensione (orizzontale o verticale) potrà eccedere al massimo del 40%. Il logo
non dovrà contenere testo.
Gli elaborati grafici presentati verranno valutati dalla Giuria in base all'originalità e alla
rappresentanza di valori e simboli sportivi e/o territoriali.
Termini di presentazione
Gli elaborati grafici dovranno essere realizzati su carta o su file (.jpg, . doc, .bmp., .gif, .tif
alla risoluzione di 300 dpi) e dovranno pervenire entro e non oltre venerdì 17 maggio
2013.
Gli elaborati saranno valutati da apposita giuria di esperti, i cui nomi verranno resi noti durante una cerimonia di premiazione in data da destinarsi e comunque entro la
fine delle lezioni del corrente anno scolastico. Il giudizio della giuria è insindacabile.
PREMI
Verrà premiato il primo elaborato grafico delle due categorie (maglietta e logo) e verrà adottato ufficialmente quale maglietta del Centro Sportivo Scolastico dell'Istituto C.A. Dalla Chiesa e quale logo del Centro Sportivo Scolastico dell'Istituto C.A. Dalla Chiesa
Tutti gli elaborati grafici verranno pubblicati nel sito dell'Istituto.
Regolamenti completi e tutte le informazioni su
www.superiorisesto.it
Numero 7
Pagina 4
Sei di Sesto_Maggio 2013
PARI OPPORTUNITA’
Nell’antichità le donne venivano viste come
esseri inferiori o come delle proprietà dell’uomo.
italiana valeva quanto quella maschile e che
non era da sottovalutare.
Al giorno d’oggi, dopo molte rivoluzioni sociali
e grazie anche a magnifiche donne del passato, donne e uomini hanno quasi sempre gli
stessi diritti.
Le donne hanno raggiunto successi in ogni
campo. Ne sono un grande esempio, per citarne solo alcune, Rita Levi Montalcini, Giovanna d’Arco, Rosa Louise Parks e Madre
Teresa di Calcutta: ognuna di
esse ha in comune con le altre
la dedizione, il coraggio, la perseveranza, l’ambizione e la voglia di mettersi in gioco e di
cambiare il mondo, facendo
forse
cose
non
proprio
“normali”, addirittura considerate sbagliate per quella che era
la vita femminile dei loro tempi,
ma che hanno dato una svolta
alla Storia.
Certo, ancora oggi in alcuni stati le donne sono
sottomesse forse per usanze culturali e religiose,
ma c’è comunque stato
un gran salto di qualità
rispetto al passato.
Per esempio, ancora adesso, in alcuni paesi, se
un uomo commette adulterio viene risparmiato,
mentre se si tratta di una
donna essa viene lapidata o uccisa in altri modi
cruenti.
In Italia la parità fra i sessi è stata avvicinata
in vari momenti storici, a partire dalla Prima
Guerra Mondiale quando le donne cominciarono a lavorare poiché dovevano sostituire gli
operai nelle fabbriche, partiti come soldati,
fino ad arrivare al diritto di voto nel 1946.
Una persona importante che si fece valere in
Italia per ottenere le pari opportunità fu Carla
Orlando Garabelli, figlia di Vittorio Emanuele Orlando. Era l’unica femmina di sette
fratelli e fu la sola ad ereditare l’attrazione paterna per la politica. Durante un soggiorno negli USA, Carla conobbe le donne della
L.O.W.V. ( League of Women Woters) che durante il periodo elettorale organizzavano incontri per presentare candidati all’elettorato
femminile americano. Tornata in Italia, decise
di radunare intorno a sé donne pronte a percorrere le campagne, ad andare di cascina in
cascina per incontrare altre donne che, al voto
per la prima volta, erano ancora poco informate di politica: era necessario rendere il voto,
tanto difficilmente ottenuto, qualcosa che valesse tutti gli sforzi precedenti, qualcosa che
facesse capire che la popolazione femminile
Mentre nei Paesi del nord Europa e in America l’idea della
donna esclusivamente casalinga è stata sostituita con la parità di diritti, in
Italia c’è ancora al 90% l’idea della donna
che si occupi solo di casa e figli e questa
spesso è proprio la realtà.
Di Sara Dominici, 1AL
Numero 7
Sei di Sesto_Maggio 2013
Pagina 5
*THE BOOKS CORNER*
Recensioni semiserie di studenti qualsiasi
RECENSIONE N°11
Tonio Kroger
(Thomas Mann)
Tonio Kroger, figlio di un noto imprenditore, vive
in un paese del Nord Europa, sul Mar Baltico, dove convive con tutti i tormenti e le passioni dell’adolescenza. Egli ammira e prova un sincero affetto
verso Hans Hansen, suo compagno di scuola, nonostante le differenze
tra i due ragazzi.
Hans infatti è atletico, sveglio, con gli
occhi e i capelli chiari tipici dei paesi
nordici. Tonio invece
preferisce la lettura
e la composizione di
versi ed ha ereditato
i lineamenti squadrati e gli occhi scuri
dalla madre, originaria del Sud. Hans
però non sembra
condividere gli interessi del compagno, con il quale
mantiene rapporti freddi e distaccati.
Un giorno, durante una lezione di ballo, Tonio vede per la prima volta la bella Ingeborg Holm, della
quale si innamora. La sua timidezza non lo aiuta e
anzi fa una pessima figura duSCHEDA
rante la lezione.
Dopo la morte del padre e il secondo matrimonio della madre,
Tonio decide di partire per l’Italia, dove, combattuto tra la serietà ereditata dal padre e la
spensieratezza presa dalla madre, riesce a pubblicare il suo
primo lavoro, incontrando un
discreto successo.
del padre è diventata una biblioteca e rischia
di essere arrestato perché, senza documenti,
viene scambiato per un malvivente latitante.
Raggiunta la Danimarca, si concede un po’ di
riposo presso un alloggio vicino al mare. Un
giorno però, inaspettatamente, Tonio vede
Hans e Ingeborg nel salone dell’albergo e poi,
la sera stessa, si tiene una festa con tanto di
balli. Tonio osserva le danze da lontano,
gioioso di rivedere le persone che aveva amato in gioventù, ma senza mai avvicinarsi.
Questo racconto può essere definito, per molti
aspetti, un’autobiografia dell’autore, dove
si intrecciano i luoghi e i tempi in cui Mann
ha vissuto. Per esempio, Tonio, così come l’autore, era nato a Lubecca; Hans è un personaggio reale ed è stato un amico di Mann ed
entrambi avevano una madre di origine straniera.
Un aspetto che salta all’occhio è la continua
lotta interiore che Tonio deve affrontare, un
contrasto che vede la serietà del tipico borghese tedesco contro lo spirito elevato e
pieno di libertà tipici dell’artista e la difficoltà di relazionarsi con il mondo e godere
delle cose più semplici della vita.
Autore: Thomas Mass
Titolo: Tonio Kroger
Anno: 1903
Genere: Racconto
Lingua originale: Tedesco
Qualche a tempo dopo, a Monaco, Tonio discute
con la sua amica pittrice Lisaveta Ivanovna riguardo ai suoi contrasti interni, conversazione che
finisce con Lisaveta che descrive l’amico come un
“borghese smarrito”.
Tonio decide di partire per la Danimarca, passando prima per la sua città natale, dove ritrova i luoghi della sua adolescenza. Qui scopre che la casa
Questo racconto, ricco di descrizioni
dei paesaggi del Nord Europa, riesce
a coinvolgere il lettore nei turbinio di
pensieri di Tonio, con un’attenta analisi psicologica del protagonista, riuscendo però a distrarlo con le immagini dei paesi e dei mari che Thomas
Mann descrive con accurata e affettuosa precisione.
di Alberto Soffritti, classe 4AL
Numero 7
Sei di Sesto_Maggio 2013
Pagina 6
Solidarietà
di Giulia Tagini 2AL
Giovani Alianti
è un progetto creato da
Lella Iannaccone e si occupa di educazione al volontariato: la nostra scuola vi aderisce da molti
anni, sotto la guida della professoressa Bertinelli,
e ogni anno viene affrontato un tema sociale ed
educativo diverso. Quest’anno, il tema Stare tra
i volti significava riflettere sull’integrazione e
l’accoglienza degli stranieri, confrontarsi con le
diversità.
Il 05/03/2013 con le proff. Bertinelli e Gaviraghi
abbiamo partecipato a una rappresentazione. Qui
abbiamo assistito a diverse presentazioni video
realizzate da ragazzi come noi. In seguito ci è stato presentato un uomo; un uomo come ce ne sono
tanti in giro ai nostri tempi: alto, magro, nero. Eh
già, Mohamed Ba, questo è il suo nome, è un ragazzo nato a Dakar, in Senegal.
Lui, un estraneo nel nostro paese, ha tenuto un
discorso, un monologo a dire il vero, in cui ci ha
raccontato la sua storia. Una storia di dolore, tristezza, paura. Una storia come tante altre storie,
una storia che come tante altre è iniziata in un
altro continente, in terre lontane: paesi i cui le
ragazzine sono costrette a sposarsi a dodici anni,
in cui a quindici anni imbracci un’arma e spari
contro i tuoi fratelli, perché quello è l’ordine che
ricevi e tu devi obbedire.
Milioni di storie nascono in quelle terre e altrettante in quelle terre muoiono. Alcuni riescono a
fuggire, a imbarcarsi su una “nave” con altre cento persone nelle le loro stesse condizioni. Partono
in fretta,senza portare nulla con sé, forse consapevoli che una volta al largo potrebbero anche
non vedere mai più la terraferma. Loro lo sanno,
ma nonostante tutto partono comunque.
Io ora mi chiedo: cos’è quella forza che spinge intere famiglie a lasciare la propria terra, ad abbandonare tutto e scegliere un futuro ignoto? Mohamed ce lo ha spiegato cos’è; lui lo sa, perché
l’ha provata: lui dice che si chiama
“disperazione”. Solo questo. Una parola così normale, ma con un significato così grande: disperazione.
È lei che spinge una madre a tenere tra le braccia il suo piccolo, ormai morto da giorni, è lei a
indurre questi uomini a bere l’acqua del mare, ed
è sempre lei a convincere che “se devo morire,
almeno lo voglio fare con la pancia piena”, cosic-
ché due migranti su un’imbarcazione arrivano
al punto di mangiare le proprie feci.
Non è giusto. Posso dire che, mentre ascoltavo
Mohamed che raccontava la sua storia, ho provato un migliaio di sensazioni, spesso opposte
tra loro. Mi chiedevo come fosse possibile che
degli uomini fossero costretti a vagare per mare per giorni, senza ricevere nessun tipo di aiuto; mi domandavo come fosse possibile per un
governo scegliere di non accogliere nella propria terra uomini ai quali la patria è stata negata.
Poi, però, e mi rincresce, ho anche pensato che
forse era meglio se non partivano, ho pensato,
lo ammetto, che forse è giusto negargli l’ingresso alla nostra nazione, così come fanno la Francia e la Svizzera.
In fondo, già siamo in una brutta situazione
noi, come pensano di poter arrivare qui e trovare lavoro loro, se già esso scarseggia per noi?
Sì, l’ho pensato…poi ci ho riflettuto bene e ho
capito una cosa: sono tremendamente egoista.
Io e molti altri come me siamo davvero troppo
egoisti. Non so perché siamo così, non lo capisco, però so che è sbagliato. In fondo noi abbiamo tutto, o quasi,mentre loro non hanno nulla
… noi ci lamentiamo se non abbiamo l’ i-phone
di ultima generazione, loro non si lamentano
neanche quando non hanno cibo per mangiare.
E questo è assurdo, ne sono consapevole.
Ma finché una ragazza di quindici anni capisce
e prova a migliorare la situazione da sola, cosa
cambia? Io non sono nessuno per poter davvero
cambiare le cose, non saprei neanche da che
parte iniziare, in realtà.
Ecco, dopo tutto quello che ho sentito, dopo aver analizzato le informazioni che mi sono state date, tutto quello che mi rimane è questo: un
gran senso d’impotenza. Perché ora so, non
posso più fare la parte di quella che alza le
spalle e dice di non conoscere la situazione.
Ora so, sappiamo (e al tempo stesso ancora ignoriamo…) stare tra i volti. E magari, vederli
sorridere!