Fiabe della Buonanotte

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Fiabe della Buonanotte
Fiabe della Buonanotte
Il Chicco di Grano
C'
era una volta un chicco di grano. Mentre lo trasportavano in un grosso sacco di tela con
i suoi fratelli,era scivolato fuori da un minuscolo buchetto ed era atterrato su una strada
polverosa, tra i sassi. Una strana creatura nera con lunghe penne lucenti sulle ali,lo
aveva prelevato per portarlo nella sua tana,sull'albero più alto del campo lì vicino. Mentre volava tra
le zampe del corvo,era riuscito a fuggire tra un'unghia ed un polpastrello,atterrando nel mezzo del
campo. La soffice terra bruna lo aveva accolto,dandogli il rifugio ed il calore di cui aveva bisogno
per calmare i timori e lenire la tristezza dell'improvviso atterraggio tra le pietre. Dov'erano i suoi
fratelli? Loro,tutti insieme,avrebbero continuato a ridere e cantare come prima dell'inizio del suo
viaggio solitario mentre lui,in quel pur comodo nido,che fine avrebbe fatto? Tutto preso dai suoi
pensieri,quasi non si accorse di un piccolo schianto quando,tutto ad un tratto,gli spuntarono delle
piccole cose sotto;come dei piccoli fili. Mentre era ancora intento a meravigliarsi della novità,quelle
strane protuberanze cominciarono a muoversi nella terra,come animate da vita propria.
Spaventato,cercò di fermarle,ma quelle non gli diedero retta,e continuarono a penetrare la terra.
D'improvviso un grande piacere sconvolse il piccolo chicco, che sentì fluire in sé la linfa,veicolata
dalle radici fino alla parte più profonda del suo essere, quella che non sapeva di possedere. U n
improvviso respiro gli gonfiò il corpo,frantumandogli l'armatura;e così il chicco si trovò
libero,avvolto nel nero che lo sfiorava,inducendolo a crescere sempre più. Così,dal desiderio che
provava,spuntarono le ali,che lo condussero fuori dal terreno,oltre la superficie del campo,su nel
cielo. E sotto di sé,il chicco mai più triste,vide la sua trasformazione definitiva in fusto,foglie e poi
spiga colma di chicchi come lui. Ecco,senza l'iniziale ruzzolone sulla strada polverosa,senza la
perdita dei suoi fratelli,senza il corvo dalle lunghe ali lucenti e dalle unghie ricurve,il chicco non
avrebbe sentito il respiro della terra che lo aveva spinto fin lassù e non avrebbe saputo che crescere
significa provare paura e tristezza,ma anche amore,desiderio e piacere.
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Due Bambine
Questa è la storia di due bambine,che nascono in tempi lontani,non sappiamo dove,non sappiamo
perché,sappiamo solo che loro e solo loro hanno cambiato il destino di un intero mondo e di milioni
di persone. Sembravano così simili alla nascita,tutte e due così belle,così ubbidienti e curiose di
conoscenza e di verità. Due bambine gemelle con gli stessi colori e la stessa freschezza,ma dentro di
sé ognuna portava una propria volontà,propri sogni in cui credere,da rafforzare e da raggiungere.
Ma mentre Pace,coi suoi occhi pieni di luce,cercava, crescendo,di apprendere il significato di parole
come fratellanza e generosità,la piccola Guerra,con le cupe ombre che lasciava al suo
passaggio,riusciva solo a creare ambigui malesseri intorno a sé... ma era solo una bambina!Pace era
amata perché,si diceva,al suo passaggio, lasciava un raggio di sole nei cuori di chi la guardava,e
mentre parlava, coi suoi gesti pieni di grazia e di dolcezza,non si poteva non essere trasportati verso
la sua anima così pura ed esserne invasi. Guerra rimaneva in disparte,con i suoi oscuri pensieri,che
nessuno riuscì a capire e modificare,a covare dentro di sé rabbia e rancori per la sua solitudine,e per
quanto amasse sua sorella,non poteva fare a meno di pensare che se lei non ci fosse mai stata
magari qualcuno si sarebbe accorto di lei,magari qualcuno avrebbe apprezzato quel poco di bello
che aveva da offrire,ma Pace c'era,e non si poteva non amarla. E così fece la sua promessa:"crescerò
odiando perché è l'unica cosa che so far bene e migliorerò il mio odio e lo espanderò,imparerò a
distruggere,annienterò tutto ciò che somiglia a lei,a Pace,perché io come lei non potrò mai
essere,cercherò solo la sofferenza negli occhi di chi guarderà nei miei". Pace non sapeva cos'era il
rancore e il disprezzo perché dentro di lei non ve n'era traccia alcuna,viveva libera da ogni
repressione,amando sua sorella e cercando di insegnarle cos'era l'amore,ma Guerra era ormai troppo
ferita e troppo oppressa da tanta rabbia per cambiare il corso della sua vita e del dolore che avrebbe
causato,imparò così a diventare anche subdola,facendo ricorso all'inganno per ottenere la sua
vendetta. Un giorno prese la sua valigia la riempì di tutte quelle cose preziose che su di lei
perdevano tutto il loro valore,e andò a salutare sua sorella,pianse quella giovane donna perché
l'amava davvero,nell'unico modo che conosceva di amare,ma sapeva che con Pace accanto non ci
sarebbe mai stato nulla per lei,le disse solo "il destino mi ha voluta come tua sorella ma la vita mi
vuole come tua eterna nemica" e se ne andò. Pace provò per la prima volta il dolore di una perdita e
soffrì così tanto che conobbe per prima la disperazione che sua sorella sapeva infondere e
catapultare nel cuore di chiunque si trovasse sul suo cammino,ma il dolore riuscì in qualche modo a
rafforzare il suo sorriso e la sua volontà di trovarlo in ognuno passasse accanto a lei. Pace partì e
seguì sua sorella,decise di proteggerla,di aiutarla a non dissipare altro odio,e di preservare chi
l'avesse accolta inconsapevole dei suoi propositi di sola violenza.
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Ma lei non è cattiva,lei è stata solo ferita dalla nostra indifferenza" continuava a rimproverarsi Pace.
Il tempo passò e quello che Pace vide e trovò sulle tracce lasciate da Guerra fu solo la disperazione
che lei stessa aveva conosciuto,in rare occasioni Pace riusciva ad arrivare per prima,laddove
captava che la sorella avrebbe inondato di morte,e riuscì a preservarne la vita,perché nonostante
tutto Guerra la temeva e ne sentiva la nauseante presenta d'amore anche a enormi distanze. Quanto
tempo passò,anni,secoli,millenni,e di quelle due bambine che giocavano insieme mi piacerebbe dire
che si sono incontrate di nuovo, e ritrovate e amate che si sono prese per mano e finalmente capite,e
invece sono invecchiate amandosi sempre ma come Guerra aveva predetto per sempre nemiche e
hanno chiuso gli occhi dalla vita lo stesso giorno,Pace con lo stesso identico amore negli occhi e
Guerra con la sua eterna rabbia nel cuore. Solo che nel tempo hanno formato dei grandi eserciti di
seguaci,che si inseguono instancabilmente per imporre l'una la guerra,nome che è stato dato nel
tempo alla vera distruzione,al raggiungimento del potere schiacciando chi non lo riconosce in onore
di chi ne ha respirato le prime esalazioni,e per cercare la pace,nome che è stato donato alla ricerca
per la libertà e perla vita,in virtù di chi,per tutta la sua vita non ha cercato altro. A volte mi
sembra,pensando a quelle due sorelle,che tutto questo non potrà mai avere fineā€¦ ..Pace non
cercherà mai di distruggere Guerra perché lei non sa uccidere,e Guerra non annienterà mai la vera
Pace perché senza di lei non rimarrebbe più nulla da distruggere.
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La Papera Betta
C'era una volta la papera Betta,che viveva in una piccola casetta sul laghetto Smeraldino pieno di
Ninfee insieme ai suoi due fratellini,tre sorelline,la mamma,il papà e i nonni paperi. Il giorno del
suo compleanno decise di andarsene in giro per il mondo:prati,laghetti,fiumi e mari per conoscere
nuovi amici. D avanti ad un'enorme torta piena di panna e cioccolata che le aveva preparato la
nonna disse "Grazie perla buonissima torta e per tutti i regalini,ma io ho deciso di andare via dal
laghetto Smeraldino per un pò di tempo perchè voglio vedere cose nuove". La mamma paperina
scoppiò a piangere e non voleva far partire Betta. Il papà invece abbracciò la figlia e disse " ti
lascerò andare perchè devi fare le tue esperienze ma non sarà facile". Così Betta dopo aver baciato
tutti se ne andò. Durante il suo viaggio incontrò molti amici come il rospo Bibò, l'anatroccolo
Arturo,l'oca Pamela ed anche animali poco socievoli,ma non di certo cattivi. U n giorno mentre si
trovava nel mare fu attratta da una macchia marrone non appena si fu avvicinata si sentì le ali
incollate e non riusciva più a muoversi... quando non aveva più forze arrivò il Gabbiano Lorena e
presa Betta con il becco la posò in terra e le disse " Stai attenta perchè ci sono molti pericoli come
questi". Allora Betta pensò che doveva evitare tutte le macchie marroni. Mentre pensava,le venne
fame:camminava in mezzo ad un prato pieno di violette e ranuncoli e, quando vide un piccolo
tronco marrone e bianco con l'estremità bruciacchiata,pensò che doveva provare un cibo nuovo. Lo
beccò e capì immediatamente che era disgustoso,dopo un pò la sfortunata Betta cominciò a stare
male... per fortuna arrivò Bibò,che la portò dal medico Agata che le diede come medicina petali di
margherita e foglie di tulipani rossi. Quando si sentì meglio Betta decise di tornare a casa perchè
capì che c'erano molti pericoli contro cui non poteva difendersi invece lì nel laghetto smeraldino
non c'erano macchie marroni collose o tronchetti velenosi. Così tornò nella sua casetta dove venne
accolta da tutta la famiglia con molta gioia e baci.
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