LO SPICILEGIO

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LO SPICILEGIO
I.I.S. “ETTORE MAJORANA” - TORINO
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Lo S
n° 1 — febbraio 2014
INTRA
EDITORIALE: Aeroplanini o partecipazione?
Pag. 2
Wi-Fi: Tecnologia di servizio o pericolo?
Pag. 2
CONSULTIAMOCI: La voce della Consulta
Pag. 4
CONOSCIAMO I NOSTRI DIRITTI: Il perenne contrasto tra la scuola (e il mondo studentesco) da una parte
e il Governo (con le sue istituzioni) dall’altra, è arrivato a
un punto di non-ritorno. Tra una manifestazione e l’altra,
è ora di mettersi seduti a riflettere sul presente e su ciò
che ci riserba il futuro.
Pag. 5
I RISCHI DI INTERNET: Posta con la testa
Pag.6
LA NUOVA SCUOLA: Il Fondo studentesco autogestito
Pag. 8
OLIMPIADI DI ITALIANO: Italiano o Itagliano? Pag. 8
EXTRA
OLOCAUSTI: La natura umana è immutabile
diceva Machiavelli, per questo bisogna fare
della storia la nostra maestra di vita. Ma ciò
sta davvero accadendo o le grandi tragedie
del passato ci servono solo per oscurare i
mali del nostro presente?
Pag. 9
FORCONI: Pungoli o zappate?
REDAZIONE:
Sede — via Frattini, 11
e-mail:
[email protected]
Pag. 10
IL PERSONAGGIO: Paolo Sorrentino Pag. 11
RED ATTORI
LEGGEREZZE
INTERVISTA DOPPIA: Insegnanti a confronto
Pag. 12
PARLAMENTARI O SPARLAMENTARI? :
Sirene, oranghi e grammatica
Pag. 14
AMERICAN HUSTLE:
“Le persone credono a quello a cui vogliono credere”
Pag. 16
Yannick Deza
[email protected]
Simone Santoro
[email protected]
Nicola Decorato
[email protected]
Barbara Bonardi
[email protected]
Alessandro Cutrupi
[email protected]
Giovanna D’Arrigo
[email protected]
PAGINA 2
EDITORIALE
Lo Spicilegio
intra
NO AGLI AEROPLANINI
SI ALLA PARTECIPAZIONE
di AEle Cutrupi 5D
Il giornalino scolastico, finora
utilizzato per lo più come carta
da aeroplanini, è in realtà molto
di più. Questa fantastica carta
volante che sfreccia silenziosa da
un banco all’altro, oltre a essere
lucida e leggera, è persino magica! Ecco che infatti dal 2014 si
trasforma in un preziosissimo
strumento per noi studenti: scrivendoci sopra abbiamo finalmente la possibilità di poter fare
seria e utile informazione e
attuare un confronto valido e
positivo.
vivere appieno questi momenti e
condividere impressioni, opinioni, critiche su questi progetti che
la scuola ci offre può diventare
una grande occasione di crescita.
Mostre, eventi, uscite, conferenze, gite fuori porta oppure discussioni su musica, politica,
sport, società e molto altro possono diventare un ottimo spunto
da cui partire per sentirci parte
di una realtà ampia, il contesto
scolastico, che ormai ci appare
sempre più drasticamente ridotta al binomio scuola-studio.
Di che cosa si tratta?
Prendiamo allora iniziativa! Arricchiamo la scuola, diamole colore con i nostri sogni, le nostre
passioni, i nostri interessi, con
ciò che ci capita qui, il luogo in
cui passiamo la maggior parte
del nostro tempo ma che continuiamo a vedere come una
La nostra scuola nel corso degli
anni propone a noi studenti vari
progetti, che passano come cose
dovute e poco importanti, le
solite cose che, giusto ogni tanto, ci permettono di staccare
dallo studio frustrante. In realtà
struttura estranea, che non ci
appartiene. Le cose non stanno
così. Con “scuola” non intendiamo solo la struttura o le ore di
lezione noiose: ognuno di noi è
la scuola. Tocca a noi allora renderla più accogliente e riempirla
di passioni e sogni, di eventi speciali e quotidianità. Diamole una
personalità: la nostra personalità!
Il giornalino vuole essere proprio
questo: uno strumento, un mezzo, il nostro, con il quale cercare
di mettere in pratica questa
grande idea, spesso accennata,
della partecipazione. Sentiamoci
coinvolti. Riempiamo la scuola
dei nostri punti di vista sul mondo. Solo così potremmo veramente dare un volto nuovo a
quello che ci circonda e che non
sempre ci piace.
Wi—Fi
tecnologia al servizio dell’istruzione
o pericolo per il nostro futuro?
di Daniele Scano 4C
Nella nostra scuola si è scatenata una disputa fra i sostenitori del Wi-Fi e i detrattori di quest’ultimo e così si potrebbe avere l’impressione che ci siano dei
reazionari a scuola e che ritorniamo sempre allo stesso discorso: in Italia non si
può fare nulla perché vi sono spinte contrarie all’innovazione.
Ebbene, in questo non è così, dato che molti fra coloro i quali pensano che la
scienza sia utile al benessere dell’uomo e che la ricerca debba essere libera da
ingerenze, non sono favorevoli a un’eventuale installazione di antenne Wi-Fi,
poiché bisogna imparare a sfruttare con discrezione le possibilità date dalla
tecnologia. In questo caso, per esempio, non vedo perché dobbiamo rischiare di
rovinare la nostra già precaria sicurezza scolastica con ulteriori radiazioni elettromagnetiche. Inoltre potremmo sfruttare meglio le attrezzature che vi sono,
come le LIM, poiché spesso vengono sottoutilizzate anche dalle classi che le
hanno ogni giorno e ogni ora.
PAGINA 3
Lo Spicilegio
intra
La bufala del Wi-Fi
di Elisa Compierchio
Anche se può sembrare, non è di certo un nuovo tipo di mozzarella; in realtà si tratta solamente
dell'introduzione della rete Wi-Fi nella nostra scuola. In contemporanea all'installazione si è verificata
purtroppo una sorta di diatriba sulla questione citata.
Nel dibattito, proprio perché farcito (scusate ho un po' di fame) di nozioni reali tanto quanto di falsità, non si riesce a prendere una posizione.
Chi è contro non sa dire quali, in effetti, potrebbero essere le conseguenze negative – e se lo sa dire,
non sa documentarle se non per sentito dire – e chi invece è a favore non riesce a smentire le voci di
corridoio.
Dal momento in cui non ho una laurea per trattare in maniera approfondita tale argomento, vorrei
esporvi solamente cosa si trova sul web scrivendo:
Come potete effettivamente leggere i risultati sono questi ..
Non è mia intenzione convincervi che la continua esposizione a radiazioni sia salutare perciò vi consiglio caldamente di informarvi e di documentarvi.
Io l'ho fatto e posso dirvi che sono favorevole e, per citare l'immagine, “il telecomando è più pericoloso”.
Innanzitutto è necessario dire che non ci sono documenti sugli effetti nocivi sulla salute del Wi-Fi. Le
uniche dimostrazioni fanno riferimento ai telefoni cellulari con un uso prolungato e senza l'utilizzo
dell'auricolare, che producono un aumento della temperatura dell'orecchio e del cranio di circa mezzo
grado. Inoltre il Wi-Fi, a differenza dei moderni smartphone – tenuti accesi di continuo nelle nostre
tasche – ha un uso discontinuo e una potenza decisamente inferiore rispetto a molti apparecchi. I dati
confermano che per il Wi-Fi si parla di qualche centinaio di mW, mentre nei telefonini quasi 1 W. E non
dimentichiamo i televisori, i ripetitori radio o gli immancabili forni a microonde da 800 W.
Innegabile dire che i pericoli legati al Wi-Fi esistono, ma bisogna considerare quanto siamo disposti a
rischiare pur di adattarci alla tecnologia ormai immancabile nella nostra vita.
Vi sono quindi delle precauzioni per non rinunciare alla modernità. Forse nella nostra scuola ci sono
ancora le generazioni dei vecchi televisori a tubo catodico e i rimproveri dei genitori: “Stai lontano dallo
schermo!”. Magari nemmeno loro ne erano consapevoli, ma di certo le precauzioni non riguardavano
solo i nostri occhi.
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CONSULTIAMOCI!
INTERVISTA
AI RAPPRESENTANTI DI CONSULTA
Lo Spicilegio
intra
di Sara e Ari 4C
Nicola Decorato
Samuel Felice
LICEO SCIENTIFICO
ISTITUTO TECNICO
Mi sono candidato per avere la possibilità di
discutere e portare avanti le mie idee e
quelle degli studenti all’interno di un contesto più ampio di quello scolastico e dunque
per avere più possibilità che queste idee
abbiano risonanza.
Cosa ti ha spinto a candidarti?
Mi sono candidato perché volevo continuare il mio lavoro di
rappresentanza in maniera
ancora più espansiva, come la
consulta.
È un organo che è sicuramente sottovalutato. Molti ritengono che sia inutile e inefficiente, ma in realtà molte delle attività proposte agli studenti (dalle manifestazioni ai
progetti) sono appunto organizzate dalla
consulta.
Come valuti il
ruolo della consulta all'interno
del panorama
studentesco?
È un ottimo mezzo (il migliore) per poter
presentare idee e progetti a enti come la
provincia, il comune o la regione, essendo un
organo istituzionale. Chiunque abbia buone
proposte può presentarle ai propri rappresentanti di consulta, con la certezza che
vengano presentate, dibattute e anche
magari realizzate.
E all’interno di
quello istituzionale?
Terribilmente sottovalutato,
io stesso prima di decidere di
candidarmi non sapevo nemmeno a cosa servisse la consulta.
Anche se non si sa, ogni anno
molti progetti curriculari e non
vengono proposti e lanciati
dalla consulta.
È utile per la promozione di
attività e progetti a enti locali
che vengono “dal basso”.
Tutto ciò che di buono gli studenti vorrebbero lanciare all’interno del gruppo dei progetti di livello interscolastico
(come Cinemambiente o Sottodiciotto Film
Festival, che negli ultimi anni hanno avuto
grande successo).
Cosa ti piacerebbe realizzare
tramite la consulta?
Attività con le quali nel nostro
piccolo abbiamo la possibilità
di migliorare la nostra scuola.
Progetti buoni che partono da
semplici idee per arrivare
a iniziative concrete e
realizzabili.
Generalmente no, ma non credo sia utile incorrere in generalizzazioni. Ci sono studenti
che si impegnano nella vita scolastica, che
hanno idee e le portano avanti. Ma le idee di
pochi sicuramente non sono sufficienti a
“trainare” tutti gli altri.
La determinazione, la grinta e la volontà di
profondo rinnovamento di alcuni studenti e
docenti, oltre che l’altissima preparazione e
la competenza di alcuni docenti.
Ritieni che ci sia
un’adeguata
partecipazione
studentesca
nella nostra
scuola?
Mai abbastanza, soprattutto al
tecnico. I ragazzi se ne fregano, l'unico momento in cui si
sono svegliati è stato per discutere della legge antifumo a
scuola.
L’unica cosa che mi piace davvero è il livello d’insegnamento.
In generale ci sono prof molto
competenti.
Credo che l’istituzione scolastica così come
oggi è proposta e strutturata abbia fondamenta decostruttive. La scuola oggi non è più
un luogo di formazione, di cultura. Credo che
(sfortunatamente per noi giovani e per il
nostro futuro) sia in uno stato di profonda
apatia. Sarebbe comunque importante poter
cambiare le mentalità inerti di alcuni studenti, oltre che l’impostazione stessa del
sistema d’istruzione.
Cambieresti
qualcosa?
Cosa ti piace di
più della scuola
di oggi?
Beh, cambierei tante cose…
una su tutte riqualificherei gli
edifici!
PAGINA 5
CONOSCIAMO I NOSTRI DIRITTI
Lo Spicilegio
intra
di Nuwanda
Premetto che questa rubrica non vuole essere noiosa.
E’ probabile che a volte lo sarà , ma vi invito, tra uno
sbadiglio e l’altro, a finire di leggere ciò che ho da scrivere: se non tanto per soddisfazione personale , almeno
per il vostro bene .
Noi tutti, alcuni recentemente e altri da parecchio, abbiamo abbandonato le scuole medie, e ci siamo ritrovati catapultati all’interno delle scuole
superiori. Qui, anno dopo anno, stiamo formando la nostra personalità,
elaborando individualmente le prime nozioni di concetti come libertà,
solidarietà, diritto, giustizia. Ma ciò che la scuola superiore dovrebbe
fare, e cioè garantire lo sviluppo dei pensieri individuali nella ricchezza
della loro diversità e assicurare un sano confronto tra le parti che sia
libero da qualsiasi pregiudizio ideologico, noi lo impediamo. Da quando
sono entrato in questa scuola, ho subito un lento e costante indottrinamento, che mi ha spinto verso una semplificazione manichea del mondo: da una parte gli studenti e le loro prerogative (il bene), dall’altra lo
Stato e i suoi interessi (il male)! Non voglio denunciare chi con vigore
sostiene le nostre prerogative attaccando il potere dello Stato. Voglio
solo invitare tutti gli studenti a liberarsi dagli schemi che abbiamo ereditato dal giorno in cui abbiamo messo piede in questa scuola, che ci
hanno impedito di ragionare con la nostra testa. Prendiamo ad esempio
i diritti. Quanti di noi hanno almeno una volta nella vita, proclamato i
propri diritti, o hanno compiuto azioni in virtù di questi? Ebbene quanti,
veramente, sanno che cosa sia un diritto? So che a molti non piacerà
sentirselo dire, ma la prima cosa che si impara di un diritto, è che dietro
c’è sempre un dovere! Quindi vi chiedo: quando reclamate un vostro
diritto, siete sicuri che stiate facendo il vostro dovere? Non è giusto, in
quanto studenti, unirsi allo schiamazzo generale, rivendicando dei
“diritti” che non si conoscono ma che dovrebbero essere per forza garantiti, senza contribuire in nessun modo all’adempimento dei nostri doveri. Tutte le azioni portate avanti da noi studenti fino ad oggi non hanno fatto altro che minare la nostra credibilità, facendoci apparire come
dei casinisti, ignoranti e fannulloni: proprio noi che dovremmo rappresentare la rinascita della società dal tremendo stadio di ignoranza che
sta attraversando. No. Dobbiamo rinnovare le nostre aspettative, ereditare e portare avanti il lavoro fatto dai nostri predecessori, ma per farlo
dobbiamo conoscere, in primis i nostri diritti, e non nella vaga e incerta
forma dell’”urleggiare” di piazza, ma indagando sul significato che si
cela dietro ogni singola frase.
PAGINA 6
I rischi di internet
intra
POSTA CON LA TESTA
Quali sono i rischi che si corrono navigando su internet?
Come possiamo evitare che
entrino virus nel computer?
In quali sanzioni incorriamo
scaricando materiale protetto
da copyright?
A tutte queste domande è stata
data una risposta esauriente
nella conferenza “Rischi e pericoli di internet” tenutasi presso
l'Aula Magna del Liceo.
Lo Spicilegio
Il giorno 24 gennaio 2014 ha
rappresentato un grande passo
per l'informazione: sono stati
divulgati concetti fondamentali
relativi ai rischi che si possono
correre navigando su internet
e sono state diffuse informazioni su come difendersi. Il tutto è
stato presentato non come una
noiosa esposizione di dati, ma
attraverso esempi resi accattivanti e convincenti attraverso
filmati.
La conferenza è iniziata con la
premessa che tutto il materiale
postato sul Web è incancellabile: rimarrà sempre traccia di ciò
che è stato pubblicato e di chi
lo ha pubblicato: da questa
premessa lo slogan “Posta con
la testa”. L'anonimato, su internet, è inesistente.
Inizierei col trattare il tema della PEDOFILIA. I pedofili sono
principalmente individui maschi, generalmente compresi in
una fascia d’età dai 30 anni in
su. Ci è stato mostrato un video
in cui un ragazzino di circa 1112 anni attraverso un social
network conosce un coetaneo.
Iniziano così a chattare, come
fanno comunemente tutti i
ragazzi di oggi. Decidono di
incontrarsi di persona, e uno
dei due ragazzini invita l’altro a
casa propria, ma lo attende
una brutta sorpresa: il ragazzino ospite infatti subisce violenze sessuali dal fratello del suo
coetaneo, che per mesi si è
finto dodicenne al posto di suo
fratello. Il ragazzino esce dalla
porta piangendo disperato, ma
trova la forza di andare dalla
polizia e di raccontare e denunciare l’accaduto. Il giorno suc-
cessivo il pedofilo viene arrestato.
I pedofili, nell’ 80% dei casi
conoscono le proprie vittime.
Questo potrà sembrarci strano,
ma essi sono spesso zii, padri,
nonni, amici di famiglia o parenti. I pedofili sono dotati di
un grandissimo “talento” nel
rapportarsi coi bambini e i ragazzini. Riescono a capirli e a
farli sentire speciali, unici. I
bambini, persuasi da questi
individui, non riescono ad opporre resistenza. A tal proposito ci è stato mostrato un video,
in cui una ragazza di 14 anni,
dopo averlo conosciuto via
internet, decide di incontrarsi
con un coetaneo, al parco.
L’individuo che si presenta
all’appuntamento è tutto men
che un coetaneo, ma un uomo
adulto di 55-60 anni ; si presenta a lei con un mazzo di fiori, e
dopo aver chiacchierato un po’
le propone di andare insieme a
casa sua. La ragazza si sente
amata e speciale, e accetta
l’invito. Ciò che la aspetta nella
casa non è piacevole: il video ci
mostra la ragazzina che scappa
dalla casa piangendo con la
spallina del reggiseno abbassata e la maglietta slabbrata. E’
stata vittima di abusi sessuali.
Di questo video ci sono state
offerte due versioni; nella seconda ritroviamo la stessa ragazzina al computer che chatta
con lo stesso “ragazzo” che le
chiede di togliersi la maglietta e
accendere la webcam. Questa
volta la ragazzina gira la webcam e blocca l’individuo.
Nell’ultima scena la ritroviamo
felice che gioca con la madre al
parco e intuiamo che il pedofilo è stato arrestato.
Le vittime di pedofilia, dopo
aver subito le violenze molto
spesso non raccontano l’accaduto, perché il pedofilo riesce a
far credere loro che sia stata
una loro colpa; altrimenti ricatta i ragazzini in vario modo,
minacciandoli che se non tacciono faranno qualcosa di brutto a loro e alle loro famiglie.
di Giorgia & Luca 1Ds
I bambini devono trovare il
coraggio di raccontare se sono
state vittime di abusi.
Tratterei ora un altro rischio
che possiamo incontrare con
l’utilizzo di cellulari, computer e
internet. La privacy di ogni
individuo è molto importante,
ma spesso può essere violata. A
tal proposito mi ha colpito una
foto di Vanessa Hudgens, attrice famosa della Walt Disney
per aver recitato nel celebre
film “High School Musical”.
Qualche anno prima di diventare famosa, la ragazza, aveva
mandato una propria foto hot
al suo ragazzo, in cui era completamente nuda. Qualche
anno dopo, alla fine della loro
storia, il ragazzo aveva fatto
circolare la foto della ragazza.
Quella foto avrebbe danneggiato molto la carriera dell’attrice, perché un simbolo della
Disney deve rispondere a precisi criteri di moralità.
Successivamente ci è stato mostrato un altro video: nella prima scena ritroviamo una ragazza che sta studiando e le arriva
un messaggio del suo ragazzo
che le chiede di inviargli una
sua foto hot. La ragazza esita
un attimo e poi prepara l’autoscatto e scatta la foto. Quando
arriva sul cellulare del fidanza-
intra
PAGINA 7
to, lui si trova con degli amici e
la mostra anche a loro. Gli amici gli domandano di inoltrarla e
il ragazzo accetta. In pochissimo tempo la foto arriva sui
cellulari di tutta la scuola e la
ragazza si sente sempre più a
disagio. Arriva fra le mani della
madre, del fratello, dei professori e perfino di un pedofilo. Il
video si conclude con la foto
della ragazza pubblicata in primo piano sulla bacheca della
scuola e lei che esce dalla classe
piangendo.
La storia di Vanessa Hudgens
prima e della ragazza poi, ci
dimostrano che dobbiamo avere un grande controllo della
nostra privacy, non diffondere
foto o informazioni personali
che potrebbero arrivare nelle
mani sbagliate. E’ fondamentale soprattutto nascondere le
informazioni personali agli sconosciuti sui social network.
Lo Spicilegio
Pubblicare o diffondere proprie
foto personali potrebbe essere
rischioso.
L’ultimo video che ci è stato
mostrato si ricollega al discorso
della privacy e ci mostra un
sondaggio fatto in Francia.
Varie persone vengono condotte a parlare con una sorta di
veggente, che dimostra di sapere qualsiasi cosa a proposito
della loro vita. Essi si domandano come faccia a sapere tutto, e
alla fine viene svelato il trucco:
le loro informazioni erano state
ricavate tutte dai social network.
Questa lezione è stata molto
utile ed interessante, perché ci
ha fatto aprire gli occhi su
aspetti dell'uso della tecnologia
su cui spesso non ci si sofferma.
Sull'uso responsabile di internet
Usando internet è facile commettere illeciti; ci sono due
tipi di illecito: amministrativo e penale.
Per illecito amministrativo si intende la violazione di una
norma giuridica a cui viene comminata una sanzione amministrativa sotto forma di denaro (ad esempio i film
che vengono scaricati senza essere pagati e senza diritto d’autore).
L’illecito penale, è chiamato anche reato ed è una violazione del codice penale e prevede una pena inflitta da un
giudice punita molto spesso con l’arresto.
Ecco alcuni esempi di illecito:
Il download di materiale protetto da copyright costituisce un illecito.
La diffusione di materiale protetto dai diritti d'autore
costituisce anch'esso illecito, ma:

Condivisione a scopo di lucro: illecito penale
==> art. 171 ter., comma 2

Condivisione senza scopo di lucro: illecito amministrativo ==> art. 174 ter.
É possibile vedere un film, ascoltare una canzone ...
in tre principali modi:
- Acquistare il prodotto (metodo ovviamente legale che
giustamente fa trarre beneficio anche al produttore).
- Scaricare il prodotto (metodo illecito, effettuabile
tramite torrent e p2p)
- Guardarlo/Ascoltarlo in streaming (metodo sicuramente illegale che viola copyright e diritti intellettuali ma,
con la legislazione attuale vigente in Italia, non è punibile)
Due dei principali siti di hosting erano Megaupload e Megavideo. Erano gestiti da Kim Schmitz (Kim Dotcom). Il
proprietario è stato arrestato nel 2012 ad Auckland, in
Nuova Zelanda, tramite un blitz della FBI. É stato condannato a scontare 50 anni. I capi d'accusa sono:
- Detenzione di materiale protetto da copyright
- Condivisione di materiale copyright
- Riciclaggio
- Racket internazionale
***
PAGINA 8
LA NUOVA SCUOLA
Cos’è il Fondo Studentesco Autogestito?
Lo Spicilegio
intra
di Yannick Deza 4C
Non giriamoci intorno. La scuola, vista
dagli studenti, è più simile a un luogo
di reclusione che a un punto di riferimento per lo sviluppo e la condivisione
delle idee e delle attività. L’unico strumento che abbiamo per sentirci partecipi del mondo scolastico, è il diritto di
protesta, e per questo lo esercitiamo
sempre, anche quando non sarebbe
necessario. Ma il grado di partecipazione di uno studente non si misura in
base al numero delle manifestazioni a
cui ha partecipato, né tantomeno ai
giorni di occupazione fatti. Quello che
sogno, è una scuola che sia un via-vai
di studenti e professori che si incontrano per tornei, laboratori, progetti, discussioni ed eterne chiacchierate, un
momento pomeridiano che sia un’alternativa alle mattutine lezioni frontali,
un’eterna cogestione!
Purtroppo però, affinché questo sogno
si realizzi, è necessario che noi studenti
acquistiamo la libertà decisionale ed
economica delle nostre attività: non più
la pioggia di progetti (P.O.F.) elaborati
dal collegio docenti, ma attività che
nascono dall’iniziativa studentesca,
decise e approvate da noi! Il Fondo
Studentesco Autogestito serve a finanziare tutto questo grande progetto. E’
qualcosa che sfiora l’utopia, qualcosa
che verrà realizzato solo nel tempo, ma
nel frattempo si può cominciare con
poco: ad esempio 100 euro concessi
alla scuola come premio per i ricavati
della festa d’istituto. Questi soldi verranno usati per finanziare alcuni laboratori (degli studenti) durante la cogestione per l’acquisto del materiale necessario!
Insomma, non so dire se e quando il
Consiglio riconoscerà una vera e propria “voce” nel bilancio scolastico dove
ci sarà scritto FSA, né se riusciremo ad
avere altri finanziamenti. Quello che so
però, è che noi rappresentanti ci batteremo per raggiungere questo obiettivo, e confidiamo nel supporto di tutti
gli studenti!
LE OLIMPIADI approdano al Majo
di Giovanna D’Arrigo
13 febbraio 2014. Il Majo, per la prima volta, si è voluto cimentare in una kermesse nazionale: le Olimpiadi dell'Italiano promossa dal Ministero della Istruzione in collaborazione con l'Accademia della Crusca.
Qualche dato: 598 scuole partecipanti per un totale di 14.411 studenti suddivisi fra biennio e triennio. A
Torino otto scuole hanno accettato la sfida, fra cui il nostro Majo insieme ad istituti prestigiosi quali il Galfer,
il D'Azeglio o il Cavour.
Sono stati selezionati 15 studenti delle classi seconde e 15 delle classi quarte-quinte. Un'ora e mezza alle
prese con ortografia, morfologia, sintassi, lessico, organizzazione del testo.
I due vincitori delle selezioni d'istituto affronteranno, il 13 marzo la selezione interprovinciale e poi, se tutto
andrà come ci auguriamo, a Firenze per la finale del 12 aprile.
L'istituto conosce già le olimpiadi della matematica, della fisica, dell'informatica che rispettano la natura
scientifica dell'istituto. Ma, abbiamo pensato, matematica, fisica o altre materie scientifiche, hanno bisogno
di una buona conoscenza della lingua italiana per essere veicolate ed essere comprese. La grammatica è
una riflessione sulla lingua che noi usiamo ogni giorno istintivamente, ci fa capire che ogni accento, ogni
parola, la scelta della disposizione delle parole all'interno di una frase e delle frasi all'interno di un periodo,
fanno la differenza. Essere buoni comunicatori oggi è lo strumento per avere il mondo ai nostri piedi e il
primo passo è una buona conoscenza della grammatica.
Quindi eccoci in gara e in bocca al lupo ai nostri due rappresentanti vincitori della prima selezione:
Ilaria Vinci e Ludovico De Fazio.
PAGINA 9
Lo Spicilegio
extra
Gli Olocausti di ieri e di oggi
Il 27 gennaio come tutti
sapete è stato il giorno della memoria, momento per
riflettere e ricordare ciò
che è successo affinché
non ricapiti più. Bene, questo è quello che dovrebbe
essere, ma in realtà questa
giornata diventa troppo
spesso l’occasione per fare
del vuoto e ipocrita moralismo fine a se stesso e per
ribadire quanto siamo superiori noi oggi e quanto
invece
fossero
dei
“cattivoni” i tedeschi allora.
I fatti vengono spesso semplificati a tal punto da perdere il loro originario e
profondo significato e vorrei per questo cercare di
analizzare in modo più accurato questo fenomeno,
partendo dalla definizione
di un concetto chiave della
Shoah : il male. Esso viene
solitamente considerato
una forza attiva e devastante che scaturisce da un
violento travaglio interiore.
Ebbene la filosofa Annah
Arendt a tal proposito ci
fornisce un preziosissimo
spunto di riflessione: il male non è necessariamente
una passione incontrollabile, ma può originarsi
dall’incapacità di pensare
con la propria testa e di
opporsi al corso degli
eventi, dall’inerzia fisica e
mentale. Infatti, se pensiamo ai fattori che hanno
reso possibile l’esistenza e
l’espansione dell’Olocausto dobbiamo far riferimento più all’indifferenza
di milioni di persone piuttosto che all’istinto sanguinario di un gruppo relativamente ristretto di persone. Molti dei funzionari
delle S.S. erano persone
comuni (e anche questo
dovrebbe farci riflettere)
che si limitavano a non
pensare e ad eseguire gli
ordini che venivano loro
imposti. La Shoah ha avuto
dimensioni tanto spaventose poiché sembrava un
fenomeno inarrestabile, da
accettare volenti o nolenti
e il contributo individuale
sia pro sia contro di essa
appariva del tutto trascurabile e quindi nessuno si
sentiva davvero responsabile. L’accettazione passiva
della realtà e l’ignoranza
sono stati i mezzi veicolanti
di questa tragedia e lo sono e lo saranno di tante
altre se non impariamo
dalla storia. Infatti, mentre
condanniamo le stragi del
passato, perlopiù ignoriamo quelle attuali nonché
le ingiustizie e le sofferenze subite dai popoli ai giorni nostri. Giusto per non
parlare di aria vi faccio degli esempi : ogni giorno
una quantità innumerevole di persone muore di fame, di sete e per malattie
facilmente curabili; gli individui vengono torturati o
maltrattati in almeno 81
Stati, la libertà individuale
e collettiva è fortemente
limitata in almeno 77 Paesi
e spesso si ricorre alla forza
e alla prigionia forzata
(come nel caso della celebre paladina dei diritti
umani: San Suu Kyi),negli
ultimi anni sono stati uccisi
in Afghanistan circa 3.000
civili e in Brasile la polizia
ha ucciso 1.260 persone,
in Uganda 1.500 individui
muoiono ogni settimana
nei campi profughi, nell’Uganda del nord negli ultimi 20 anni circa 20.000
di Simone Santoro 4C
bambini sono stati rapiti
dai guerriglieri e sono diventati anch’essi soldati, in
Guinea-Bissau bambini
anche di solo 5 anni vengono venduti e portati in
Senegal dove lavorano
come mendicanti o in situazioni indecenti; ogni
anno, secondo la stima del
Dipartimento degli USA,
vengono vendute nel
mondo dalle 600.000 alle
820.000 persone di cui
metà sono minorenni e
pensando agli episodi di
“casa nostra” possiamo far
riferimento alle migliaia di
immigrati che muoiono
nel Mediterraneo durante
il loro viaggio a causa delle
condizioni precarie dell’imbarcazione e alla mancanza di cibo e acqua. Nel
2008 a Guantanamo sono
stati torturati 270 detenuti
(senza nemmeno essere
processati!). Nel Darfur
massacri e violenze sono
all’ordine del giorno così
come nella Repubblica Democratica del Congo
(l’aggettivo “democratica”
strappa un amaro sorriso)
dove gli oppositori del governo vengono sistematicamente torturati, in Iraq
dal 2003 sono stati uccisi
più di 270 giornalisti. Ora,
vogliamo fare della storia
un’inutile retorica o far sì
che ci aiuti davvero a costruire un mondo migliore? E se la risposta è la seconda, come avrete capito
il nostro migliore strumento è la lotta all’indifferenza
e all’ignoranza.
Alcuni dati sono stati rilevati
dal sito “humanrights.com”
PAGINA 10
Perché i forconi hanno sbagliato tutto
Lo Spicilegio
extra
di Andrea Chiantello 5G
Circa 3 mesi fa l’Italia ha assistito alla protesta dei “forconi”.
Per capirla meglio si guardino 3
aspetti: gli obiettivi (le richieste), i metodi e gli ideali dei
partecipanti. Gli obiettivi sono
un po’ offuscati ; tutti i manifestanti sono concordi nel pretendere le dimissioni immediate di
governo e parlamento, ma le
idee su cosa dovrebbe avvenire
dopo scarseggiano, l’unica che
si sente e “instaurare per un
breve periodo un governo militare…” . L’altra priorita e uscire
dall’euro per risolvere la crisi. I
metodi della protesta sono vari:
molti si riversano semplicemente nelle piazze ad ascoltare
oratori dubbi, altri vanno a fare
cori sotto il palazzo della provincia, bloccano le strade col
tricolore in mano e altri ancora
lanciano pietre contro i palazzi
e intimidiscono i negozianti
affinche chiudano. I manifestanti sono di 2 tipi: quelli che
si dichiarano ne di destra ne di
sinistra, ma contro la politica e
quelli che si dichiarano neofa-
scisti (una minoranza, ma nemmeno troppo stretta). Casapound e Forza nuova aderiscono alla protesta e invitano a
parteciparvi, le organizzazioni
di sinistra la condannano come
pericolosa, gli organizzatori “I
forconi” e “Lega agricoltori veneti” si dichiarano senza orientamento politico.
Qualcuno ha definito la protesta “una guerra tra poveri”, asserendo che l’unico risultato di
quest’ultima e stato infastidire i
cittadini che niente ne potevano. Ma questo, il modo in cui si
e svolta la protesta, non e l’aspetto piu preoccupante; sono
gli obiettivi ad essere terrificanti. Uscire dall’euro e infattibile
attualmente, i mercati internazionali ci distruggerebbero in
un attimo. Credere che si possa
uscire dall’euro e tornare alla
lira cosi che i prezzi si abbassino ai livelli di una volta senza
conseguenze, e molto ingenuo.
L’economia e un po’ piu compli-
cata. Il governo militare temporaneo e dittatura, nessun cittadino sano di mente lo tollererebbe (oltre ad essere ovviamente incostituzionale). Forzare governo e parlamento alle
dimissioni senza sapere cosa
dovrebbe sostituire queste istituzioni, chi dovrebbe gestire il
paese, e delirio. Non basta mandare a casa i politici incompetenti e disonesti, bisogna anche
saper riconoscere quelli competenti ed onesti, e purtroppo
(cattiva notizia) prima di saperlo fare dovremo farne di strada.
Sono gli italiani (primi fra tutti i
forconi) che non sono in grado
di cambiare la loro situazione.
L’unico risultato della protesta
e stato ricordarci quanto facilmente rabbia e disagio vadano
a braccetto con fascismo e intolleranza. Non stupisce piu che
“Alba Dorata” in Grecia sia il
primo partito.
I forconi si tirano la zappa sui piedi
Iniziata il 9 dicembre e durata una settimana, la protesta dei Forconi è stata sicuramente una delle manifestazioni più sentite
e appoggiate dai cittadini italiani in quanto
ha mobilitato nelle piazze migliaia di persone colpite dalla crisi; inoltre i numeri
sono stati come al soliti gonfiati dalla presenza di gruppi di anarchici e dagli ormai
onnipresenti “No TAV”. L’idea di fondo
era bloccare l’Italia tramite l’espediente
del volantinaggio nelle zone nevralgiche
delle città per dare un forte segnale allo
stato e cercare un immediato negoziato per
avviare una giusta ed equa manovra sul
lavoro. Peccato però che i Forconi si siano
dimenticati che la riuscita di una protesta
dipende non solo dai numeri di manifestanti attuatori della protesta stessa, ma dal
di Simone Di Lalla 4As
numero di persone che la protesta attira
verso sé. Infatti chiudere forzatamente i
negozi, bloccare le strade e trovarsi divisi
sulla bandiera sotto la quale la protesta
veniva effettuata ha creato fin troppo malumore tra le gente. Morale della favola?
La polizia ha attuato più di 600 denunce
verso coloro che hanno attuato la protesta
in modo violento, i cittadini colpiti dai
manifestanti con la chiusura forzata (più
dura della crisi stessa) ritengono la protesta totalmente inutile e anche coloro che
speravano in un sentore di rivoluzione
hanno assistito ad un ennesimo fallimento
made in Italy, creato da italiani incapaci
anche di protestare.
Complimenti.
PAGINA 11
IL PERSONAGGIO del mese
Lo Spicilegio
extra
Paolo Sorrentino: vincente reazionario
Nell’epoca in cui il perduto orgoglio italiano è sistematicamente
soppiantato da tutti coloro che
con il “modello italiano” nulla
vogliono avere a che fare, niente
poteva risuonare più piacevole se
non le innumerevoli lodi a un uomo esponente di quell’arte in cui
indiscutibilmente possiamo
(seppur saltuariamente e forse
troppo) ritenerci i migliori. Un
uomo che, osannato e odiato, a
ragion veduta può rappresentare
nel mondo i lati migliori dell’essere italiani: Paolo Sorrentino.
Già vincitore del Golden Globe
2014 come miglior film straniero
per La Grande Bellezza, candidato alla più celebre e prestigiosa
statuetta del mondo del cinema
nella medesima categoria, Sorrentino nella sua ultima opera
illustra un’Italia decadente, retta da valori sfumati nell’apatia
morale, attraverso gli occhi della
borghesia “di sinistra” romana.
Una borghesia ancora ancorata a
un mondo dissolto, che tra feste,
balli e musica trova rappresentazione in uno sfolgorante Toni
Servillo, interprete dell’enigmatico e vacuo personaggio di Jep
Gambardella. Attraverso la figura di questo avvizzito intellettuale Sorrentino definisce il
paesaggio culturale di una Roma
e di un’Italia desolate e desolanti, riuscendo a consacrarsi come
il più che legittimo erede di un
più che mai compianto Fellini.
La Grande Bellezza non è forse
la massima vetta conquistata
dall’acclamato regista, ma contribuisce a rinsaldare una carriera costellata da successi e rende
possibile l’individuazione di un fil
rouge mai scontato e sempre
nascosto che unisce le ultime
opere del cineasta: Il Divo e
This Must Be the Place. Forse è
alla prima di queste due a cui
molti abbiamo sussurrato ca-pola-vo-ro. Dunque ogni nuovo film
di Sorrentino è paragonato a Il
Divo, secondo schemi di una maledizione felliniana già conosciuta. Ed è proprio a Otto e mezzo
di Fellini che il regista fa riferimento ne La Grande Bellezza e
ne Il Divo, con le continue, estenuate ricerche psicologiche del
senso della vita. Un cinema enigmatico, oscuro e disorientante
fino allo sfinimento dello spettatore, tratteggiato da voci narranti, riflessioni e monologhi
degni del miglior copione teatrale e definito da un profondo senso di claustrofobico smarrimento
nella continua ricerca di valori e
principi. Il cinema di Sorrentino
è lontano dai modelli a cui siamo
sfortunatamente troppo abituati, si rivela corposo, persino ostico, alimentato da continue derive
pleonastiche, ma per i modelli di
cinema italiano è a buon diritto
da considerare come una delle
massime eccellenze e bandiera di
un’identità nazionale, per una
volta di cui andar fieri, da sventolare nel cielo delle stelle hollywoodiane. Sorrentino riprende
spunti e concetti del padre del
nostro cinema, rielaborando,
studiando ogni minimo dettaglio.
Di Otto e mezzo c'è il bilancio
dei protagonisti che hanno raggiunto la piena maturità e l'accumulazione di temi visionari
di Nicola Decorato 4C
(magari non tutti pienamente
risolti) che sfociano nel grottesco. Ma non è solo e tanto al cinema che rimanda questo affresco preciso e al tempo eccessivo:
nella riflessione civile, nella polifonia elegiaca, nel pedale spinto
sullo struggimento e sulla nostalgia c'è il ritorno a un aureo passato a cui noi italiani dobbiamo,
prima o poi, fare riferimento.
Le pellicole di Sorrentino hanno
tutte le carte in regola per essere considerate, nel nostro paese
e non, ai limiti della perfezione.
Non rimane che sperare nell’Oscar per “il divo” della cinematografia italiana, nella speranza
che possa accendere un barlume
di speranza e coraggio in un paese inerte, demotivato e nel pieno
della decadenza etica, morale e
ideologica.
Forza Paolo!
Lo Spicilegio
leggerezze
PAGINA 12
INTERVISTA DOPPIA
di Sara e Ari 4C
Claudia Leoni
Nadia De Santis
ITALIANO & LATINO
INGLESE
Perché mi piaceva stare a
scuola e in mezzo ai libri
Perché ha deciso di
insegnare?
Ho sempre voluto insegnare,
da quando ero bambina, perché ritengo di contribuire al
futuro dei giovani
2005
Quando è arrivata al
Majo?
1993
Pennabianca
Soprannome per gli
amici?
Nanà
Si, matematica, ma non ero
brava
Da studente copiava?
No
No
Mai stata bocciata?
No
Matematica
Materia odiata da studente?
Matematica
Letteratura italiana
Materia preferita da
studente?
Letteratura italiana e lingue
straniere
Cogl**ne
Parolaccia più detta?
Sh*t
Contraria
Legalizzazione delle
droghe leggere?
Contraria
Il politico che le piace
di più?
Dica qualcosa di sinistra…
Aldo Moro…dei vivi non saprei
cosa dire…sono desolata
Ripristiniamo l’ordine!
…e qualcosa di destra?
Viva il libero mercato!
16 anni
Primo appuntamento
all’età di…?
14 anni
2 anni
Quanto è durata?
Un’estate
Acqua
Vino, birra o cocacola?
Birra
Sposata, 1 figlia
Fidanzata, sposata,
single?
Sposata, 2 figli
Si
È brava a cucinare?
No, ma mi piace mangiare
Castagnaccio
Qual è il suo piatto
migliore?
Torta di ricotta
Malissimo e detesto farlo
A stirare le camicie come se la cava?
È un dovere, menomale che
mio marito si accontenta
Cinema
Hobby?
Camminare e leggere
Leggere
La sua passione?
Insegnare…anche se sembra
banale
Rosso
Colore preferito?
Giallo
Berlinguer…fra quelli vivi
no comment
Più giustizia sociale!
Ricostruiamo il sociale
Lo Spicilegio
leggerezze
PAGINA 13
Rock classico
Tipo di musica
ascoltata?
Qualunque cosa che sia
di livello
Via col Vento
Film preferito?
Il Grande Freddo
Appassionati
Visti dalla cattedra, gli
studenti dovrebbero
essere più…
Motivati e onesti
Far appassionare alla propria
materia
La migliore qualità di
un insegnante?
La capacità comunicativa
Gli studenti che mi hanno ringraziato
La più grande
soddisfazione della
sua carriera?
Una ragazza che mi ha detto
che non avrebbe mai pensato
di imparare l’inglese
Un litigio con una studentessa
E la delusione?
Mancanza di fiducia e maleducazione
Libro, rossetto, carta e penna
Tre cose da mettere
nel suo kit di
sopravvivenza:
Ironia, libro e amico/a
I compiti con mia figlia
Cosa fa la domenica
mattina?
Dormo o passeggio
Frequento amici
E il sabato sera?
Frequento amici
Marzo 2013 con il ministro
Profumo
Ultima
manifestazione?
A.S. 2012/2013
Jovanotti
Ultimo concerto al
quale è andata?
PFM
Nessuno
Il suo sport?
Equitazione, quando riesco
Jim Morrison
Per quale cantante
avrebbe fatto follie da
adolescente?
Zucchero
The Beatles
Quale poster aveva
nella sua camera?
Poster della natura, paesaggi,
animali
Europa ’86 (con l’inter-rail)
La vacanza che ricorda
con più emozione?
Inghilterra ‘84
Si
Se pensa a se stessa si
piace?
Abbastanza
Wow! Sono curiosa delle sue
risposte perché la stimo
Cosa pensa se le
diciamo che
l’intervista doppia è
Leoni/De Santis?
Uh che bello!!!
leggerezze
PAGINA 14
Parlamentari o sparlamentari?
di Anonymous
Tra sirene, oranghi e improbabile grammatica,
alcune dichiarazioni dei politici peggiori del 2013.
Il PRIMO POSTO non può non andare che Tatiana Basilio, la deputata 5 Stelle
che crede all'esistenza delle sirene e dice che è in atto un complotto per tenere nascosta questa incredibile verità, 2 novembre 2013:
Prove schiaccianti! Sei scienziati che stavano facendo studi sulla sirena l'hanno
vista, ma l'Amministrazione Nazionale Oceanica nega tutto, gli sequestra il
materiale e li caccia via! Perché? Di cos'hanno paura? Perché non ammettere
un fatto tanto evidente? Perché dire a scienziati che sono dei bugiardi? Perché
fare un blitz a mo di 'Man in black' e portare via tutti i documenti? Pensiamo di
essere gli unici nell'universo, ma non siamo unici nemmeno sulla terra. Forse
abbiamo paura di questo?".
Lo Spicilegio
Il SECONDO POSTO va senza ombra di dubbio a Roberto Calderoli,
vicepresidente del Senato, Lega Nord, che dalla sua posizione di
ammaliante bellezze paragona la ministra Kyenge a un orango in
un comizio, 13 luglio 2013:
"Ogni tanto smanettando con internet vedo le foto del governo italiano, e cazzo, quando viene fuori la Kyenge resto secco. Io sono un
amante degli animali, ho avuto tigri, orsi, le scimmie e tutto il resto,
pure i lupi c'ho avuto. Ma quando vedo le immagini della Kyenge con
le sembianze di un orango io resto sconvolto, non c'è niente da fare".
E nei giorni successivi: ""Dimettermi? Ma da cosa? Ma stiamo scherzando?! Non ci penso proprio. La mia era una battuta nei termini
della simpatia... Io ho una mia forma mentis: quando conosco una
persona, faccio paragoni estetici con un animale. Guardo Letta e
penso a un airone, che con le zampe lunghe riesce a vivere nella
palude... Vedo Alfano come una rana, che salta di foglia in foglia.
La Cancellieri? Un San Bernardo, sì, sempre pacioso, ma quando vuole
riesce a mordere. . Poi c'è la De Girolamo, una gallina ovaiola”
E il TERZO POSTO sicuramente è dell’inimitabile Antonio Razzi,
senatore Pdl, che per le sue dichiarazioni necessiterebbe di un
premio alla carriera, 19 giugno2013:
"Io non so perché la magistratura prende degli abbagli con Silvio. Io
per lui sarei disposto a tutto. Silvio è il mio messia, farei tutto per lui.
Anche morire! Gli darei un rene, pure due. Ci mancherebbe altro.
Subito. Anche se muoio chissenefrega, è normale. Lui è un Messia
che il Signore ci ha mandato e noi non lo trattiamo bene.
Se Berlusconi vuole andare con mia moglie, e lei ci sta, perché no?
Non mi metto mica di traverso".
…. e ancora ….
Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, M5S, "interrogato" da Le Iene, 24 marzo 2013:
"Medvedev? Dovrebbe essere russo, ma non ne sono sicuro. Credo faccia parte della Commissione Europea, ma il ruolo preciso non saprei dirlo".
Luca Barbareschi, ex deputato tirato in ballo nello scandalo 'compravendita', 3 luglio 2013:
"Ma quale compravendita!? La verità è che in Silvio ho ritrovato la luce perduta. La politica mi ha ridotto alla fame. Sa a quanto ammontava la mia dichiarazione dei redditi prima di entrare in politica? Un milione e mezzo di euro. Sa dopo? 200 mila
euro... Due-cen-to-mi-la! Sono dovuto andarmene a trovare lavoro in Cina! Si rende conto? In Cinaaaaa!..."
Antonio Razzi, in campagna elettorale, 1 febbraio 2013:
"Cittadini abruzzesi, votatemi, io ho fatto tante cose concrete per la vostra terra ... pensate alle partite di tennis e di pallone
che io ho organizzato a Francavilla al Mare, a Montesilvano, e persino a Pescara, con il primo ministro bulgaro Bojko Borisov".
E poi, a seguito dell’elezione, 27 febbraio 2013: “Ho intervenuto sul porto di Pescara, poi le interpellanze sul lago di Bomba,
vai a vedere su gugle!".
Corrado Clini, da ministro dell'Ambiente, 14 aprile 2013:
"Le mutande si possono cambiare ogni quattro giorni, basta metterle fuori a prendere aria, e lavarsi bene. Io faccio così, non
si possono sprecare 25 litri d'acqua per una mutanda".
PAGINA 15
leggerezze
Antonio Razzi, senatore Pdl, testuale, 13 maggio 2013:
"Guardate, io sono stato varie volte in Corea del Nord e voglio dire che non c'è pericolo: io la bomba atomica non l'ho vista,
capisci che non c'è dallo sguardo della gente. Vorrei anche tranquillizzare Obama, non c'è nessuna bomba atomica! Ora incontrerò gli ambasciatori delle due coree, li porterò in una bella pizzeria di Napoli, mi sembra si chiami 'Da Mario', perché lì Kim
Song-Il o come si chiama (Kim Jong-Il, ndr) ha mangiato un'ottima pizza, 30 o 40 anni fa".
"Ci sto lavorando, spero di aiutare le ambedue coree a una riappacificazione pacifica, senza fare danni: nel senso, senza guerre,
se ci riesco, ce lo sto mettendo tutto. Io posso riuscire dove Obama ha fallito".
Renato Brunetta, il tweet-capolavoro dell'onorevole berlusconiano, 21 novembre 2013:
"Checco Zalone esprime in pieno la filosofia positiva, generosa, anticomunista, moderata, serena di Berlusconi e di Forza Italia".
La risposta di Zalone: “Ringrazio Brunetta che mia ha paragonato a Berlusconi ma non sono al suo livello. Faccio ridere solo in
Italia”.
Marino Mastrangeli, senatore espulso dall'M5S, 23 aprile 2013:
"Io sono il senatore Bruce Lee, io non ho paura di niente, io ne atterro 50 alla volta!... Avete fatto caso che durante il processo
per farmi fuori la qualità dello streaming era bassa? Questo per non far ascoltare le mie parole, le parole di Bruce Lee!".
Eraldo Isidori, da onorevole Lega Nord, testuale!, 1 marzo 2013:
I matrimoni gay? "Per caridà, sono gente che per me non è normale, bisogna curarli, è nato sfordunado, non sappiamo se è
uomo o donna, sfordunado" ... L'eutanasia? "L'eudanasia? Che è?" ... Internet, i social network? "Una cosa non giusda" ... La
liberalizzazione delle droghe leggere? "La droga qualcuno ne fa molto bisogno, poi c'è la spigolazione" ... Il cinema? "E' finito, io
guardo solo roba vecchia, come Buddspense Terensille".
Votazione per il presidente della Repubblica: dagli scrutini, escono anche i seguenti nomi... 18 aprile 2013:
"Veronica Lario", “Rivera”, "Valeria Marini", "conte Raffaello Mascetti", "Sofia Loren", “Roberto Mancini”, "Mussolini", "Michele Cucuzza", "Giovanni Trapattoni", "Fiorello", "Rocco Siffredi".
Esercito di Silvio, modulo di arruolamento online, 28 maggio 2013:
"Io sottoscritto... dichiaro di volermi arruolare nell’Esercito di Silvio per difendere il presidente Berlusconi e combattere al suo
fianco la Guerra dei Vent’anni".
Lo Spicilegio
Gianluca Buonanno, deputato Lega Nord, 5 giugno 2013:
"La Idem e la Boldrini non dovrebbero rappresentare le istituzioni a una carnevalata con gay e lesbiche che fanno vedere di
tutto, fanno vedere il culo, si baciano in strada, fanno strani versi e hanno i seni rifatti. Al Gay Pride si vedono delle scene che
fanno schifo, scene orripilanti. Se un bambino vede il Gay Pride potrebbe avere qualche problema. Io se vedo due uomini o
due donne che si baciano in pubblico a me fa schifo. Se un gay si avvicina e ci prova, se viene a rompermi le palle, io gli do un
calcio nei coglioni".
Thomas Casadei, consigliere regionale Pd, accusato di essersi fatto rimborsare pure i 50 centesimi "per la pipì", 29 ottobre 2013:
"I due scontrini da 50 centesimi dei bagni pubblici? Cado dalle nuvole, lo apprendo da lei... Davvero, sono molto sorpreso. Non
ricordo di aver mai chiesto un simile rimborso... quegli scontrini saranno finiti per sbaglio assieme a quelli da rimborsare. Se la
spesa mi verrà contestata dai pm, quindi se quel che dice lei è vero, sono pronto a scusarmi e a restituire quanto rimborsato".
Dolores Valandro, da consigliere leghista di quartiere, a Padova, 13 giugno 2013
"Ma mai nessuno che stupri la Kyenge, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato??????? Vergogna!".
Fiorella Ceccacci Rubino, ex onorevole Pdl, ricandidata da Berlusconi alle elezioni politiche del 2013, 7 febbraio 2013:
"Non rinnego quel video hard con Tinto Brass, era un monologo erotico, d'autore! E poi sapete cosa vi dico? Sono fiera di saper recitare anche con il culo".
Roberto Formigoni, parlamentare del Nuovo Centrodestra, su twitter, 28 novembre 2013:
"I tweet con le foto porno sul mio profilo twitter di stanotte? Scusate tanto, ma qualche scemo mi ha sottratto il telefonino e mi
ha fatto uno scherzo di pessimo gusto".
Giorgia Meloni, ex ministro, tra i fondatori di "Fratelli d'Italia", 17 gennaio 2013:
"Ancora con questa storia? Sì, facevo da baby sitter alla figlia di Fiorello, quelle sere con Olivia mi sembrano una vita fa, la pappa, la nanna, i lego. Le barbie no perché le detesto. Però guardavamo i cartoni. Cenerentola? Orribile. Mettitela te la scarpina di
vetro. Io odio il rosa, le principesse e tutta quella roba lì. Poi c'era Pocahontas, altra storia diseducativa, dove la protagonista si
innamora del conquistatore".
Mario Mauro, ministro della Difesa (Scelta Civica, poi Popolari per l’Italia), 23 maggio 2013:
"Credo che siamo tutti quanti d'accordo nel riconoscere che il valore più importante che condividiamo nella nostra civile convivenza sia la pace. Sistemi di difesa avanzati, come i caccia F35, servono per fare la pace".
PAGINA 16
Lo Spicilegio
leggerezze
American Hustle:
la nuova Hollywood tra dramma, humor e eredità tarantiniana
di Nicola Decorato 4C
“Le persone credono a quello a cui vogliono credere”
È con quasi scontata leggerezza che David O. Russell (The Fighter, Il Lato Positivo) porta nei cinema la
sua ultima fatica, American Hustle, pellicola che
racconta la reale operazione ABSCAM, che alla fine
degli anni settanta portò all’arresto di personalità
politiche statunitensi da parte dell’FBI, mescolando
sapientemente una capillare e costante tensione
drammatica al più spregiudicato genere satiresco
americano.
Irving Rosenfeld (Christian Bale), insieme alla socia
e compagna Sydney Prosser (Amy Adams), per anni
riesce a presentarsi come un onesto mediatore
finanziario, promettendo a disperati individui grandi
cifre in cambio di cifre piccole, senza tuttavia corrispondere mai nulla. Incastrati dall’FBI, i due truffatori collaboreranno con quest’ultima e con l’agente
Richie Di Maso (Bradley Cooper), per incastrare
diversi membri del congresso e l’eccentrico sindaco
di Camdem, Carmine Polito (Jeremy Renner), districandosi tra mafia, improbabili sceicchi e bizzarri
individui.
Il regista, manipolando sapientemente i diversi fili
conduttori della pellicola, riesce a creare un’opera
di profonda solidità, animata da un’etica di ferro,
che pur stazionando al confine fra drammaticità e
umorismo americano, ha il merito di non sbilanciarsi mai verso l’uno o l’altro polo. All’interno di questa cornice narrativa si inserisce uno dei temi più
cari a O. Russell, esaminato già nei due precedenti
lavori del regista: il conflitto fra la finzione umana e
la realtà quotidiana e, in un’ottica più diversificata e
caratterializzata, le implicazioni conseguenti a relazioni forzate interpersonali, dove ognuno persegue,
più che obiettivi comuni, il proporre persistentemente ciò che non è. Ognuno dei personaggi del
film, con le proprie peculiarità e particolarità, risulta
vegetare in uno stato di inerzia etica che porta solo
all’aggirare le difficoltà della vita quotidiana per
mantenere inalterato lo status quo, il sistema di
relazioni turbato tuttavia da eventi del destino.
E se l’inserzione di finzioni personali in una realtà
eterogenea e mutabile ha come primo scopo il reggere in piedi il più possibile la stessa finzione, ha
come effetto inaspettato il totale annientamento
dei piccoli mondi personali e la costante costruzione di nuove realtà in perenne mutamento. Ciò si
riscontra nel finale della pellicola: l’obiettivo dei
personaggi, l’oggetto del desiderio ricercato come
bene assoluto (per quanto materiale), si dissolve
portandosi dietro i delicati rapporti umani bilanciati
sul filo del rasoio. E, in conclusione, risultano duraturi proprio quei rapporti incrinati, se non spezzati,
dal mutare dello status quo (l’unica relazione che
infatti sopravvive è quella di Irving e Sydney, mentre i desideri degli altri personaggi vengono sistematicamente spezzati e sostituiti da altri, secondo
un sistema costruito secondo mere vanità umane).
Dal punto di vista tecnico, il film risulta ben costruito, con una regia a stampo vivamente tarantiniano
(si veda a tal proposito la scelta di determinate inquadrature, come la ripresa del portabagagli
dell’auto di Polito) e un’eccentricità trapelante da
ogni parte della pellicola (dalla colonna sonora stile
anni ’70 al trucco e alle acconciature palesemente
innaturali, ma che ben si adattano alle atmosfere
comico-grottesche del film). Ma il successo del film
è da attribuire sostanzialmente agli attori, che in
perfetta forma si rivelano la chiave di vittoria
dell’indubbiamente miglior film di O. Russell, dal
“piccolo” ma essenziale ruolo di Jennifer Lawrence,
moglie di Irving, fino al prestante ruolo di Bale, portando sullo schermo una sceneggiatura comica ma
mai banale, profonda ma mai greve né ampollosa.
Meritate le 10 candidature agli Oscar (tra cui miglior film, miglior regista, le nomination per i
quattro attori e per la miglior sceneggiatura originale) e i 3 Golden Globe vinti, come miglior film commedia, miglior attrice (Adams) e miglior attrice non
protagonista (una più che mai bizzarra e smagliante
Jennifer Lawrence).
American Hustle è un film di persone ordinarie che
quotidianamente cercano di arrangiarsi per vivere,
costruendo e smantellando sistemi di vita e di relazioni, in base alle necessità e alle circostanze.
Ciao Majorani !
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