LO SPICILEGIO
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LO SPICILEGIO
I.I.S. “ETTORE MAJORANA” - TORINO o i g e l i c i p Lo S n° 1 — febbraio 2014 INTRA EDITORIALE: Aeroplanini o partecipazione? Pag. 2 Wi-Fi: Tecnologia di servizio o pericolo? Pag. 2 CONSULTIAMOCI: La voce della Consulta Pag. 4 CONOSCIAMO I NOSTRI DIRITTI: Il perenne contrasto tra la scuola (e il mondo studentesco) da una parte e il Governo (con le sue istituzioni) dall’altra, è arrivato a un punto di non-ritorno. Tra una manifestazione e l’altra, è ora di mettersi seduti a riflettere sul presente e su ciò che ci riserba il futuro. Pag. 5 I RISCHI DI INTERNET: Posta con la testa Pag.6 LA NUOVA SCUOLA: Il Fondo studentesco autogestito Pag. 8 OLIMPIADI DI ITALIANO: Italiano o Itagliano? Pag. 8 EXTRA OLOCAUSTI: La natura umana è immutabile diceva Machiavelli, per questo bisogna fare della storia la nostra maestra di vita. Ma ciò sta davvero accadendo o le grandi tragedie del passato ci servono solo per oscurare i mali del nostro presente? Pag. 9 FORCONI: Pungoli o zappate? REDAZIONE: Sede — via Frattini, 11 e-mail: [email protected] Pag. 10 IL PERSONAGGIO: Paolo Sorrentino Pag. 11 RED ATTORI LEGGEREZZE INTERVISTA DOPPIA: Insegnanti a confronto Pag. 12 PARLAMENTARI O SPARLAMENTARI? : Sirene, oranghi e grammatica Pag. 14 AMERICAN HUSTLE: “Le persone credono a quello a cui vogliono credere” Pag. 16 Yannick Deza [email protected] Simone Santoro [email protected] Nicola Decorato [email protected] Barbara Bonardi [email protected] Alessandro Cutrupi [email protected] Giovanna D’Arrigo [email protected] PAGINA 2 EDITORIALE Lo Spicilegio intra NO AGLI AEROPLANINI SI ALLA PARTECIPAZIONE di AEle Cutrupi 5D Il giornalino scolastico, finora utilizzato per lo più come carta da aeroplanini, è in realtà molto di più. Questa fantastica carta volante che sfreccia silenziosa da un banco all’altro, oltre a essere lucida e leggera, è persino magica! Ecco che infatti dal 2014 si trasforma in un preziosissimo strumento per noi studenti: scrivendoci sopra abbiamo finalmente la possibilità di poter fare seria e utile informazione e attuare un confronto valido e positivo. vivere appieno questi momenti e condividere impressioni, opinioni, critiche su questi progetti che la scuola ci offre può diventare una grande occasione di crescita. Mostre, eventi, uscite, conferenze, gite fuori porta oppure discussioni su musica, politica, sport, società e molto altro possono diventare un ottimo spunto da cui partire per sentirci parte di una realtà ampia, il contesto scolastico, che ormai ci appare sempre più drasticamente ridotta al binomio scuola-studio. Di che cosa si tratta? Prendiamo allora iniziativa! Arricchiamo la scuola, diamole colore con i nostri sogni, le nostre passioni, i nostri interessi, con ciò che ci capita qui, il luogo in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo ma che continuiamo a vedere come una La nostra scuola nel corso degli anni propone a noi studenti vari progetti, che passano come cose dovute e poco importanti, le solite cose che, giusto ogni tanto, ci permettono di staccare dallo studio frustrante. In realtà struttura estranea, che non ci appartiene. Le cose non stanno così. Con “scuola” non intendiamo solo la struttura o le ore di lezione noiose: ognuno di noi è la scuola. Tocca a noi allora renderla più accogliente e riempirla di passioni e sogni, di eventi speciali e quotidianità. Diamole una personalità: la nostra personalità! Il giornalino vuole essere proprio questo: uno strumento, un mezzo, il nostro, con il quale cercare di mettere in pratica questa grande idea, spesso accennata, della partecipazione. Sentiamoci coinvolti. Riempiamo la scuola dei nostri punti di vista sul mondo. Solo così potremmo veramente dare un volto nuovo a quello che ci circonda e che non sempre ci piace. Wi—Fi tecnologia al servizio dell’istruzione o pericolo per il nostro futuro? di Daniele Scano 4C Nella nostra scuola si è scatenata una disputa fra i sostenitori del Wi-Fi e i detrattori di quest’ultimo e così si potrebbe avere l’impressione che ci siano dei reazionari a scuola e che ritorniamo sempre allo stesso discorso: in Italia non si può fare nulla perché vi sono spinte contrarie all’innovazione. Ebbene, in questo non è così, dato che molti fra coloro i quali pensano che la scienza sia utile al benessere dell’uomo e che la ricerca debba essere libera da ingerenze, non sono favorevoli a un’eventuale installazione di antenne Wi-Fi, poiché bisogna imparare a sfruttare con discrezione le possibilità date dalla tecnologia. In questo caso, per esempio, non vedo perché dobbiamo rischiare di rovinare la nostra già precaria sicurezza scolastica con ulteriori radiazioni elettromagnetiche. Inoltre potremmo sfruttare meglio le attrezzature che vi sono, come le LIM, poiché spesso vengono sottoutilizzate anche dalle classi che le hanno ogni giorno e ogni ora. PAGINA 3 Lo Spicilegio intra La bufala del Wi-Fi di Elisa Compierchio Anche se può sembrare, non è di certo un nuovo tipo di mozzarella; in realtà si tratta solamente dell'introduzione della rete Wi-Fi nella nostra scuola. In contemporanea all'installazione si è verificata purtroppo una sorta di diatriba sulla questione citata. Nel dibattito, proprio perché farcito (scusate ho un po' di fame) di nozioni reali tanto quanto di falsità, non si riesce a prendere una posizione. Chi è contro non sa dire quali, in effetti, potrebbero essere le conseguenze negative – e se lo sa dire, non sa documentarle se non per sentito dire – e chi invece è a favore non riesce a smentire le voci di corridoio. Dal momento in cui non ho una laurea per trattare in maniera approfondita tale argomento, vorrei esporvi solamente cosa si trova sul web scrivendo: Come potete effettivamente leggere i risultati sono questi .. Non è mia intenzione convincervi che la continua esposizione a radiazioni sia salutare perciò vi consiglio caldamente di informarvi e di documentarvi. Io l'ho fatto e posso dirvi che sono favorevole e, per citare l'immagine, “il telecomando è più pericoloso”. Innanzitutto è necessario dire che non ci sono documenti sugli effetti nocivi sulla salute del Wi-Fi. Le uniche dimostrazioni fanno riferimento ai telefoni cellulari con un uso prolungato e senza l'utilizzo dell'auricolare, che producono un aumento della temperatura dell'orecchio e del cranio di circa mezzo grado. Inoltre il Wi-Fi, a differenza dei moderni smartphone – tenuti accesi di continuo nelle nostre tasche – ha un uso discontinuo e una potenza decisamente inferiore rispetto a molti apparecchi. I dati confermano che per il Wi-Fi si parla di qualche centinaio di mW, mentre nei telefonini quasi 1 W. E non dimentichiamo i televisori, i ripetitori radio o gli immancabili forni a microonde da 800 W. Innegabile dire che i pericoli legati al Wi-Fi esistono, ma bisogna considerare quanto siamo disposti a rischiare pur di adattarci alla tecnologia ormai immancabile nella nostra vita. Vi sono quindi delle precauzioni per non rinunciare alla modernità. Forse nella nostra scuola ci sono ancora le generazioni dei vecchi televisori a tubo catodico e i rimproveri dei genitori: “Stai lontano dallo schermo!”. Magari nemmeno loro ne erano consapevoli, ma di certo le precauzioni non riguardavano solo i nostri occhi. PAGINA 4 CONSULTIAMOCI! INTERVISTA AI RAPPRESENTANTI DI CONSULTA Lo Spicilegio intra di Sara e Ari 4C Nicola Decorato Samuel Felice LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO TECNICO Mi sono candidato per avere la possibilità di discutere e portare avanti le mie idee e quelle degli studenti all’interno di un contesto più ampio di quello scolastico e dunque per avere più possibilità che queste idee abbiano risonanza. Cosa ti ha spinto a candidarti? Mi sono candidato perché volevo continuare il mio lavoro di rappresentanza in maniera ancora più espansiva, come la consulta. È un organo che è sicuramente sottovalutato. Molti ritengono che sia inutile e inefficiente, ma in realtà molte delle attività proposte agli studenti (dalle manifestazioni ai progetti) sono appunto organizzate dalla consulta. Come valuti il ruolo della consulta all'interno del panorama studentesco? È un ottimo mezzo (il migliore) per poter presentare idee e progetti a enti come la provincia, il comune o la regione, essendo un organo istituzionale. Chiunque abbia buone proposte può presentarle ai propri rappresentanti di consulta, con la certezza che vengano presentate, dibattute e anche magari realizzate. E all’interno di quello istituzionale? Terribilmente sottovalutato, io stesso prima di decidere di candidarmi non sapevo nemmeno a cosa servisse la consulta. Anche se non si sa, ogni anno molti progetti curriculari e non vengono proposti e lanciati dalla consulta. È utile per la promozione di attività e progetti a enti locali che vengono “dal basso”. Tutto ciò che di buono gli studenti vorrebbero lanciare all’interno del gruppo dei progetti di livello interscolastico (come Cinemambiente o Sottodiciotto Film Festival, che negli ultimi anni hanno avuto grande successo). Cosa ti piacerebbe realizzare tramite la consulta? Attività con le quali nel nostro piccolo abbiamo la possibilità di migliorare la nostra scuola. Progetti buoni che partono da semplici idee per arrivare a iniziative concrete e realizzabili. Generalmente no, ma non credo sia utile incorrere in generalizzazioni. Ci sono studenti che si impegnano nella vita scolastica, che hanno idee e le portano avanti. Ma le idee di pochi sicuramente non sono sufficienti a “trainare” tutti gli altri. La determinazione, la grinta e la volontà di profondo rinnovamento di alcuni studenti e docenti, oltre che l’altissima preparazione e la competenza di alcuni docenti. Ritieni che ci sia un’adeguata partecipazione studentesca nella nostra scuola? Mai abbastanza, soprattutto al tecnico. I ragazzi se ne fregano, l'unico momento in cui si sono svegliati è stato per discutere della legge antifumo a scuola. L’unica cosa che mi piace davvero è il livello d’insegnamento. In generale ci sono prof molto competenti. Credo che l’istituzione scolastica così come oggi è proposta e strutturata abbia fondamenta decostruttive. La scuola oggi non è più un luogo di formazione, di cultura. Credo che (sfortunatamente per noi giovani e per il nostro futuro) sia in uno stato di profonda apatia. Sarebbe comunque importante poter cambiare le mentalità inerti di alcuni studenti, oltre che l’impostazione stessa del sistema d’istruzione. Cambieresti qualcosa? Cosa ti piace di più della scuola di oggi? Beh, cambierei tante cose… una su tutte riqualificherei gli edifici! PAGINA 5 CONOSCIAMO I NOSTRI DIRITTI Lo Spicilegio intra di Nuwanda Premetto che questa rubrica non vuole essere noiosa. E’ probabile che a volte lo sarà , ma vi invito, tra uno sbadiglio e l’altro, a finire di leggere ciò che ho da scrivere: se non tanto per soddisfazione personale , almeno per il vostro bene . Noi tutti, alcuni recentemente e altri da parecchio, abbiamo abbandonato le scuole medie, e ci siamo ritrovati catapultati all’interno delle scuole superiori. Qui, anno dopo anno, stiamo formando la nostra personalità, elaborando individualmente le prime nozioni di concetti come libertà, solidarietà, diritto, giustizia. Ma ciò che la scuola superiore dovrebbe fare, e cioè garantire lo sviluppo dei pensieri individuali nella ricchezza della loro diversità e assicurare un sano confronto tra le parti che sia libero da qualsiasi pregiudizio ideologico, noi lo impediamo. Da quando sono entrato in questa scuola, ho subito un lento e costante indottrinamento, che mi ha spinto verso una semplificazione manichea del mondo: da una parte gli studenti e le loro prerogative (il bene), dall’altra lo Stato e i suoi interessi (il male)! Non voglio denunciare chi con vigore sostiene le nostre prerogative attaccando il potere dello Stato. Voglio solo invitare tutti gli studenti a liberarsi dagli schemi che abbiamo ereditato dal giorno in cui abbiamo messo piede in questa scuola, che ci hanno impedito di ragionare con la nostra testa. Prendiamo ad esempio i diritti. Quanti di noi hanno almeno una volta nella vita, proclamato i propri diritti, o hanno compiuto azioni in virtù di questi? Ebbene quanti, veramente, sanno che cosa sia un diritto? So che a molti non piacerà sentirselo dire, ma la prima cosa che si impara di un diritto, è che dietro c’è sempre un dovere! Quindi vi chiedo: quando reclamate un vostro diritto, siete sicuri che stiate facendo il vostro dovere? Non è giusto, in quanto studenti, unirsi allo schiamazzo generale, rivendicando dei “diritti” che non si conoscono ma che dovrebbero essere per forza garantiti, senza contribuire in nessun modo all’adempimento dei nostri doveri. Tutte le azioni portate avanti da noi studenti fino ad oggi non hanno fatto altro che minare la nostra credibilità, facendoci apparire come dei casinisti, ignoranti e fannulloni: proprio noi che dovremmo rappresentare la rinascita della società dal tremendo stadio di ignoranza che sta attraversando. No. Dobbiamo rinnovare le nostre aspettative, ereditare e portare avanti il lavoro fatto dai nostri predecessori, ma per farlo dobbiamo conoscere, in primis i nostri diritti, e non nella vaga e incerta forma dell’”urleggiare” di piazza, ma indagando sul significato che si cela dietro ogni singola frase. PAGINA 6 I rischi di internet intra POSTA CON LA TESTA Quali sono i rischi che si corrono navigando su internet? Come possiamo evitare che entrino virus nel computer? In quali sanzioni incorriamo scaricando materiale protetto da copyright? A tutte queste domande è stata data una risposta esauriente nella conferenza “Rischi e pericoli di internet” tenutasi presso l'Aula Magna del Liceo. Lo Spicilegio Il giorno 24 gennaio 2014 ha rappresentato un grande passo per l'informazione: sono stati divulgati concetti fondamentali relativi ai rischi che si possono correre navigando su internet e sono state diffuse informazioni su come difendersi. Il tutto è stato presentato non come una noiosa esposizione di dati, ma attraverso esempi resi accattivanti e convincenti attraverso filmati. La conferenza è iniziata con la premessa che tutto il materiale postato sul Web è incancellabile: rimarrà sempre traccia di ciò che è stato pubblicato e di chi lo ha pubblicato: da questa premessa lo slogan “Posta con la testa”. L'anonimato, su internet, è inesistente. Inizierei col trattare il tema della PEDOFILIA. I pedofili sono principalmente individui maschi, generalmente compresi in una fascia d’età dai 30 anni in su. Ci è stato mostrato un video in cui un ragazzino di circa 1112 anni attraverso un social network conosce un coetaneo. Iniziano così a chattare, come fanno comunemente tutti i ragazzi di oggi. Decidono di incontrarsi di persona, e uno dei due ragazzini invita l’altro a casa propria, ma lo attende una brutta sorpresa: il ragazzino ospite infatti subisce violenze sessuali dal fratello del suo coetaneo, che per mesi si è finto dodicenne al posto di suo fratello. Il ragazzino esce dalla porta piangendo disperato, ma trova la forza di andare dalla polizia e di raccontare e denunciare l’accaduto. Il giorno suc- cessivo il pedofilo viene arrestato. I pedofili, nell’ 80% dei casi conoscono le proprie vittime. Questo potrà sembrarci strano, ma essi sono spesso zii, padri, nonni, amici di famiglia o parenti. I pedofili sono dotati di un grandissimo “talento” nel rapportarsi coi bambini e i ragazzini. Riescono a capirli e a farli sentire speciali, unici. I bambini, persuasi da questi individui, non riescono ad opporre resistenza. A tal proposito ci è stato mostrato un video, in cui una ragazza di 14 anni, dopo averlo conosciuto via internet, decide di incontrarsi con un coetaneo, al parco. L’individuo che si presenta all’appuntamento è tutto men che un coetaneo, ma un uomo adulto di 55-60 anni ; si presenta a lei con un mazzo di fiori, e dopo aver chiacchierato un po’ le propone di andare insieme a casa sua. La ragazza si sente amata e speciale, e accetta l’invito. Ciò che la aspetta nella casa non è piacevole: il video ci mostra la ragazzina che scappa dalla casa piangendo con la spallina del reggiseno abbassata e la maglietta slabbrata. E’ stata vittima di abusi sessuali. Di questo video ci sono state offerte due versioni; nella seconda ritroviamo la stessa ragazzina al computer che chatta con lo stesso “ragazzo” che le chiede di togliersi la maglietta e accendere la webcam. Questa volta la ragazzina gira la webcam e blocca l’individuo. Nell’ultima scena la ritroviamo felice che gioca con la madre al parco e intuiamo che il pedofilo è stato arrestato. Le vittime di pedofilia, dopo aver subito le violenze molto spesso non raccontano l’accaduto, perché il pedofilo riesce a far credere loro che sia stata una loro colpa; altrimenti ricatta i ragazzini in vario modo, minacciandoli che se non tacciono faranno qualcosa di brutto a loro e alle loro famiglie. di Giorgia & Luca 1Ds I bambini devono trovare il coraggio di raccontare se sono state vittime di abusi. Tratterei ora un altro rischio che possiamo incontrare con l’utilizzo di cellulari, computer e internet. La privacy di ogni individuo è molto importante, ma spesso può essere violata. A tal proposito mi ha colpito una foto di Vanessa Hudgens, attrice famosa della Walt Disney per aver recitato nel celebre film “High School Musical”. Qualche anno prima di diventare famosa, la ragazza, aveva mandato una propria foto hot al suo ragazzo, in cui era completamente nuda. Qualche anno dopo, alla fine della loro storia, il ragazzo aveva fatto circolare la foto della ragazza. Quella foto avrebbe danneggiato molto la carriera dell’attrice, perché un simbolo della Disney deve rispondere a precisi criteri di moralità. Successivamente ci è stato mostrato un altro video: nella prima scena ritroviamo una ragazza che sta studiando e le arriva un messaggio del suo ragazzo che le chiede di inviargli una sua foto hot. La ragazza esita un attimo e poi prepara l’autoscatto e scatta la foto. Quando arriva sul cellulare del fidanza- intra PAGINA 7 to, lui si trova con degli amici e la mostra anche a loro. Gli amici gli domandano di inoltrarla e il ragazzo accetta. In pochissimo tempo la foto arriva sui cellulari di tutta la scuola e la ragazza si sente sempre più a disagio. Arriva fra le mani della madre, del fratello, dei professori e perfino di un pedofilo. Il video si conclude con la foto della ragazza pubblicata in primo piano sulla bacheca della scuola e lei che esce dalla classe piangendo. La storia di Vanessa Hudgens prima e della ragazza poi, ci dimostrano che dobbiamo avere un grande controllo della nostra privacy, non diffondere foto o informazioni personali che potrebbero arrivare nelle mani sbagliate. E’ fondamentale soprattutto nascondere le informazioni personali agli sconosciuti sui social network. Lo Spicilegio Pubblicare o diffondere proprie foto personali potrebbe essere rischioso. L’ultimo video che ci è stato mostrato si ricollega al discorso della privacy e ci mostra un sondaggio fatto in Francia. Varie persone vengono condotte a parlare con una sorta di veggente, che dimostra di sapere qualsiasi cosa a proposito della loro vita. Essi si domandano come faccia a sapere tutto, e alla fine viene svelato il trucco: le loro informazioni erano state ricavate tutte dai social network. Questa lezione è stata molto utile ed interessante, perché ci ha fatto aprire gli occhi su aspetti dell'uso della tecnologia su cui spesso non ci si sofferma. Sull'uso responsabile di internet Usando internet è facile commettere illeciti; ci sono due tipi di illecito: amministrativo e penale. Per illecito amministrativo si intende la violazione di una norma giuridica a cui viene comminata una sanzione amministrativa sotto forma di denaro (ad esempio i film che vengono scaricati senza essere pagati e senza diritto d’autore). L’illecito penale, è chiamato anche reato ed è una violazione del codice penale e prevede una pena inflitta da un giudice punita molto spesso con l’arresto. Ecco alcuni esempi di illecito: Il download di materiale protetto da copyright costituisce un illecito. La diffusione di materiale protetto dai diritti d'autore costituisce anch'esso illecito, ma: Condivisione a scopo di lucro: illecito penale ==> art. 171 ter., comma 2 Condivisione senza scopo di lucro: illecito amministrativo ==> art. 174 ter. É possibile vedere un film, ascoltare una canzone ... in tre principali modi: - Acquistare il prodotto (metodo ovviamente legale che giustamente fa trarre beneficio anche al produttore). - Scaricare il prodotto (metodo illecito, effettuabile tramite torrent e p2p) - Guardarlo/Ascoltarlo in streaming (metodo sicuramente illegale che viola copyright e diritti intellettuali ma, con la legislazione attuale vigente in Italia, non è punibile) Due dei principali siti di hosting erano Megaupload e Megavideo. Erano gestiti da Kim Schmitz (Kim Dotcom). Il proprietario è stato arrestato nel 2012 ad Auckland, in Nuova Zelanda, tramite un blitz della FBI. É stato condannato a scontare 50 anni. I capi d'accusa sono: - Detenzione di materiale protetto da copyright - Condivisione di materiale copyright - Riciclaggio - Racket internazionale *** PAGINA 8 LA NUOVA SCUOLA Cos’è il Fondo Studentesco Autogestito? Lo Spicilegio intra di Yannick Deza 4C Non giriamoci intorno. La scuola, vista dagli studenti, è più simile a un luogo di reclusione che a un punto di riferimento per lo sviluppo e la condivisione delle idee e delle attività. L’unico strumento che abbiamo per sentirci partecipi del mondo scolastico, è il diritto di protesta, e per questo lo esercitiamo sempre, anche quando non sarebbe necessario. Ma il grado di partecipazione di uno studente non si misura in base al numero delle manifestazioni a cui ha partecipato, né tantomeno ai giorni di occupazione fatti. Quello che sogno, è una scuola che sia un via-vai di studenti e professori che si incontrano per tornei, laboratori, progetti, discussioni ed eterne chiacchierate, un momento pomeridiano che sia un’alternativa alle mattutine lezioni frontali, un’eterna cogestione! Purtroppo però, affinché questo sogno si realizzi, è necessario che noi studenti acquistiamo la libertà decisionale ed economica delle nostre attività: non più la pioggia di progetti (P.O.F.) elaborati dal collegio docenti, ma attività che nascono dall’iniziativa studentesca, decise e approvate da noi! Il Fondo Studentesco Autogestito serve a finanziare tutto questo grande progetto. E’ qualcosa che sfiora l’utopia, qualcosa che verrà realizzato solo nel tempo, ma nel frattempo si può cominciare con poco: ad esempio 100 euro concessi alla scuola come premio per i ricavati della festa d’istituto. Questi soldi verranno usati per finanziare alcuni laboratori (degli studenti) durante la cogestione per l’acquisto del materiale necessario! Insomma, non so dire se e quando il Consiglio riconoscerà una vera e propria “voce” nel bilancio scolastico dove ci sarà scritto FSA, né se riusciremo ad avere altri finanziamenti. Quello che so però, è che noi rappresentanti ci batteremo per raggiungere questo obiettivo, e confidiamo nel supporto di tutti gli studenti! LE OLIMPIADI approdano al Majo di Giovanna D’Arrigo 13 febbraio 2014. Il Majo, per la prima volta, si è voluto cimentare in una kermesse nazionale: le Olimpiadi dell'Italiano promossa dal Ministero della Istruzione in collaborazione con l'Accademia della Crusca. Qualche dato: 598 scuole partecipanti per un totale di 14.411 studenti suddivisi fra biennio e triennio. A Torino otto scuole hanno accettato la sfida, fra cui il nostro Majo insieme ad istituti prestigiosi quali il Galfer, il D'Azeglio o il Cavour. Sono stati selezionati 15 studenti delle classi seconde e 15 delle classi quarte-quinte. Un'ora e mezza alle prese con ortografia, morfologia, sintassi, lessico, organizzazione del testo. I due vincitori delle selezioni d'istituto affronteranno, il 13 marzo la selezione interprovinciale e poi, se tutto andrà come ci auguriamo, a Firenze per la finale del 12 aprile. L'istituto conosce già le olimpiadi della matematica, della fisica, dell'informatica che rispettano la natura scientifica dell'istituto. Ma, abbiamo pensato, matematica, fisica o altre materie scientifiche, hanno bisogno di una buona conoscenza della lingua italiana per essere veicolate ed essere comprese. La grammatica è una riflessione sulla lingua che noi usiamo ogni giorno istintivamente, ci fa capire che ogni accento, ogni parola, la scelta della disposizione delle parole all'interno di una frase e delle frasi all'interno di un periodo, fanno la differenza. Essere buoni comunicatori oggi è lo strumento per avere il mondo ai nostri piedi e il primo passo è una buona conoscenza della grammatica. Quindi eccoci in gara e in bocca al lupo ai nostri due rappresentanti vincitori della prima selezione: Ilaria Vinci e Ludovico De Fazio. PAGINA 9 Lo Spicilegio extra Gli Olocausti di ieri e di oggi Il 27 gennaio come tutti sapete è stato il giorno della memoria, momento per riflettere e ricordare ciò che è successo affinché non ricapiti più. Bene, questo è quello che dovrebbe essere, ma in realtà questa giornata diventa troppo spesso l’occasione per fare del vuoto e ipocrita moralismo fine a se stesso e per ribadire quanto siamo superiori noi oggi e quanto invece fossero dei “cattivoni” i tedeschi allora. I fatti vengono spesso semplificati a tal punto da perdere il loro originario e profondo significato e vorrei per questo cercare di analizzare in modo più accurato questo fenomeno, partendo dalla definizione di un concetto chiave della Shoah : il male. Esso viene solitamente considerato una forza attiva e devastante che scaturisce da un violento travaglio interiore. Ebbene la filosofa Annah Arendt a tal proposito ci fornisce un preziosissimo spunto di riflessione: il male non è necessariamente una passione incontrollabile, ma può originarsi dall’incapacità di pensare con la propria testa e di opporsi al corso degli eventi, dall’inerzia fisica e mentale. Infatti, se pensiamo ai fattori che hanno reso possibile l’esistenza e l’espansione dell’Olocausto dobbiamo far riferimento più all’indifferenza di milioni di persone piuttosto che all’istinto sanguinario di un gruppo relativamente ristretto di persone. Molti dei funzionari delle S.S. erano persone comuni (e anche questo dovrebbe farci riflettere) che si limitavano a non pensare e ad eseguire gli ordini che venivano loro imposti. La Shoah ha avuto dimensioni tanto spaventose poiché sembrava un fenomeno inarrestabile, da accettare volenti o nolenti e il contributo individuale sia pro sia contro di essa appariva del tutto trascurabile e quindi nessuno si sentiva davvero responsabile. L’accettazione passiva della realtà e l’ignoranza sono stati i mezzi veicolanti di questa tragedia e lo sono e lo saranno di tante altre se non impariamo dalla storia. Infatti, mentre condanniamo le stragi del passato, perlopiù ignoriamo quelle attuali nonché le ingiustizie e le sofferenze subite dai popoli ai giorni nostri. Giusto per non parlare di aria vi faccio degli esempi : ogni giorno una quantità innumerevole di persone muore di fame, di sete e per malattie facilmente curabili; gli individui vengono torturati o maltrattati in almeno 81 Stati, la libertà individuale e collettiva è fortemente limitata in almeno 77 Paesi e spesso si ricorre alla forza e alla prigionia forzata (come nel caso della celebre paladina dei diritti umani: San Suu Kyi),negli ultimi anni sono stati uccisi in Afghanistan circa 3.000 civili e in Brasile la polizia ha ucciso 1.260 persone, in Uganda 1.500 individui muoiono ogni settimana nei campi profughi, nell’Uganda del nord negli ultimi 20 anni circa 20.000 di Simone Santoro 4C bambini sono stati rapiti dai guerriglieri e sono diventati anch’essi soldati, in Guinea-Bissau bambini anche di solo 5 anni vengono venduti e portati in Senegal dove lavorano come mendicanti o in situazioni indecenti; ogni anno, secondo la stima del Dipartimento degli USA, vengono vendute nel mondo dalle 600.000 alle 820.000 persone di cui metà sono minorenni e pensando agli episodi di “casa nostra” possiamo far riferimento alle migliaia di immigrati che muoiono nel Mediterraneo durante il loro viaggio a causa delle condizioni precarie dell’imbarcazione e alla mancanza di cibo e acqua. Nel 2008 a Guantanamo sono stati torturati 270 detenuti (senza nemmeno essere processati!). Nel Darfur massacri e violenze sono all’ordine del giorno così come nella Repubblica Democratica del Congo (l’aggettivo “democratica” strappa un amaro sorriso) dove gli oppositori del governo vengono sistematicamente torturati, in Iraq dal 2003 sono stati uccisi più di 270 giornalisti. Ora, vogliamo fare della storia un’inutile retorica o far sì che ci aiuti davvero a costruire un mondo migliore? E se la risposta è la seconda, come avrete capito il nostro migliore strumento è la lotta all’indifferenza e all’ignoranza. Alcuni dati sono stati rilevati dal sito “humanrights.com” PAGINA 10 Perché i forconi hanno sbagliato tutto Lo Spicilegio extra di Andrea Chiantello 5G Circa 3 mesi fa l’Italia ha assistito alla protesta dei “forconi”. Per capirla meglio si guardino 3 aspetti: gli obiettivi (le richieste), i metodi e gli ideali dei partecipanti. Gli obiettivi sono un po’ offuscati ; tutti i manifestanti sono concordi nel pretendere le dimissioni immediate di governo e parlamento, ma le idee su cosa dovrebbe avvenire dopo scarseggiano, l’unica che si sente e “instaurare per un breve periodo un governo militare…” . L’altra priorita e uscire dall’euro per risolvere la crisi. I metodi della protesta sono vari: molti si riversano semplicemente nelle piazze ad ascoltare oratori dubbi, altri vanno a fare cori sotto il palazzo della provincia, bloccano le strade col tricolore in mano e altri ancora lanciano pietre contro i palazzi e intimidiscono i negozianti affinche chiudano. I manifestanti sono di 2 tipi: quelli che si dichiarano ne di destra ne di sinistra, ma contro la politica e quelli che si dichiarano neofa- scisti (una minoranza, ma nemmeno troppo stretta). Casapound e Forza nuova aderiscono alla protesta e invitano a parteciparvi, le organizzazioni di sinistra la condannano come pericolosa, gli organizzatori “I forconi” e “Lega agricoltori veneti” si dichiarano senza orientamento politico. Qualcuno ha definito la protesta “una guerra tra poveri”, asserendo che l’unico risultato di quest’ultima e stato infastidire i cittadini che niente ne potevano. Ma questo, il modo in cui si e svolta la protesta, non e l’aspetto piu preoccupante; sono gli obiettivi ad essere terrificanti. Uscire dall’euro e infattibile attualmente, i mercati internazionali ci distruggerebbero in un attimo. Credere che si possa uscire dall’euro e tornare alla lira cosi che i prezzi si abbassino ai livelli di una volta senza conseguenze, e molto ingenuo. L’economia e un po’ piu compli- cata. Il governo militare temporaneo e dittatura, nessun cittadino sano di mente lo tollererebbe (oltre ad essere ovviamente incostituzionale). Forzare governo e parlamento alle dimissioni senza sapere cosa dovrebbe sostituire queste istituzioni, chi dovrebbe gestire il paese, e delirio. Non basta mandare a casa i politici incompetenti e disonesti, bisogna anche saper riconoscere quelli competenti ed onesti, e purtroppo (cattiva notizia) prima di saperlo fare dovremo farne di strada. Sono gli italiani (primi fra tutti i forconi) che non sono in grado di cambiare la loro situazione. L’unico risultato della protesta e stato ricordarci quanto facilmente rabbia e disagio vadano a braccetto con fascismo e intolleranza. Non stupisce piu che “Alba Dorata” in Grecia sia il primo partito. I forconi si tirano la zappa sui piedi Iniziata il 9 dicembre e durata una settimana, la protesta dei Forconi è stata sicuramente una delle manifestazioni più sentite e appoggiate dai cittadini italiani in quanto ha mobilitato nelle piazze migliaia di persone colpite dalla crisi; inoltre i numeri sono stati come al soliti gonfiati dalla presenza di gruppi di anarchici e dagli ormai onnipresenti “No TAV”. L’idea di fondo era bloccare l’Italia tramite l’espediente del volantinaggio nelle zone nevralgiche delle città per dare un forte segnale allo stato e cercare un immediato negoziato per avviare una giusta ed equa manovra sul lavoro. Peccato però che i Forconi si siano dimenticati che la riuscita di una protesta dipende non solo dai numeri di manifestanti attuatori della protesta stessa, ma dal di Simone Di Lalla 4As numero di persone che la protesta attira verso sé. Infatti chiudere forzatamente i negozi, bloccare le strade e trovarsi divisi sulla bandiera sotto la quale la protesta veniva effettuata ha creato fin troppo malumore tra le gente. Morale della favola? La polizia ha attuato più di 600 denunce verso coloro che hanno attuato la protesta in modo violento, i cittadini colpiti dai manifestanti con la chiusura forzata (più dura della crisi stessa) ritengono la protesta totalmente inutile e anche coloro che speravano in un sentore di rivoluzione hanno assistito ad un ennesimo fallimento made in Italy, creato da italiani incapaci anche di protestare. Complimenti. PAGINA 11 IL PERSONAGGIO del mese Lo Spicilegio extra Paolo Sorrentino: vincente reazionario Nell’epoca in cui il perduto orgoglio italiano è sistematicamente soppiantato da tutti coloro che con il “modello italiano” nulla vogliono avere a che fare, niente poteva risuonare più piacevole se non le innumerevoli lodi a un uomo esponente di quell’arte in cui indiscutibilmente possiamo (seppur saltuariamente e forse troppo) ritenerci i migliori. Un uomo che, osannato e odiato, a ragion veduta può rappresentare nel mondo i lati migliori dell’essere italiani: Paolo Sorrentino. Già vincitore del Golden Globe 2014 come miglior film straniero per La Grande Bellezza, candidato alla più celebre e prestigiosa statuetta del mondo del cinema nella medesima categoria, Sorrentino nella sua ultima opera illustra un’Italia decadente, retta da valori sfumati nell’apatia morale, attraverso gli occhi della borghesia “di sinistra” romana. Una borghesia ancora ancorata a un mondo dissolto, che tra feste, balli e musica trova rappresentazione in uno sfolgorante Toni Servillo, interprete dell’enigmatico e vacuo personaggio di Jep Gambardella. Attraverso la figura di questo avvizzito intellettuale Sorrentino definisce il paesaggio culturale di una Roma e di un’Italia desolate e desolanti, riuscendo a consacrarsi come il più che legittimo erede di un più che mai compianto Fellini. La Grande Bellezza non è forse la massima vetta conquistata dall’acclamato regista, ma contribuisce a rinsaldare una carriera costellata da successi e rende possibile l’individuazione di un fil rouge mai scontato e sempre nascosto che unisce le ultime opere del cineasta: Il Divo e This Must Be the Place. Forse è alla prima di queste due a cui molti abbiamo sussurrato ca-pola-vo-ro. Dunque ogni nuovo film di Sorrentino è paragonato a Il Divo, secondo schemi di una maledizione felliniana già conosciuta. Ed è proprio a Otto e mezzo di Fellini che il regista fa riferimento ne La Grande Bellezza e ne Il Divo, con le continue, estenuate ricerche psicologiche del senso della vita. Un cinema enigmatico, oscuro e disorientante fino allo sfinimento dello spettatore, tratteggiato da voci narranti, riflessioni e monologhi degni del miglior copione teatrale e definito da un profondo senso di claustrofobico smarrimento nella continua ricerca di valori e principi. Il cinema di Sorrentino è lontano dai modelli a cui siamo sfortunatamente troppo abituati, si rivela corposo, persino ostico, alimentato da continue derive pleonastiche, ma per i modelli di cinema italiano è a buon diritto da considerare come una delle massime eccellenze e bandiera di un’identità nazionale, per una volta di cui andar fieri, da sventolare nel cielo delle stelle hollywoodiane. Sorrentino riprende spunti e concetti del padre del nostro cinema, rielaborando, studiando ogni minimo dettaglio. Di Otto e mezzo c'è il bilancio dei protagonisti che hanno raggiunto la piena maturità e l'accumulazione di temi visionari di Nicola Decorato 4C (magari non tutti pienamente risolti) che sfociano nel grottesco. Ma non è solo e tanto al cinema che rimanda questo affresco preciso e al tempo eccessivo: nella riflessione civile, nella polifonia elegiaca, nel pedale spinto sullo struggimento e sulla nostalgia c'è il ritorno a un aureo passato a cui noi italiani dobbiamo, prima o poi, fare riferimento. Le pellicole di Sorrentino hanno tutte le carte in regola per essere considerate, nel nostro paese e non, ai limiti della perfezione. Non rimane che sperare nell’Oscar per “il divo” della cinematografia italiana, nella speranza che possa accendere un barlume di speranza e coraggio in un paese inerte, demotivato e nel pieno della decadenza etica, morale e ideologica. Forza Paolo! Lo Spicilegio leggerezze PAGINA 12 INTERVISTA DOPPIA di Sara e Ari 4C Claudia Leoni Nadia De Santis ITALIANO & LATINO INGLESE Perché mi piaceva stare a scuola e in mezzo ai libri Perché ha deciso di insegnare? Ho sempre voluto insegnare, da quando ero bambina, perché ritengo di contribuire al futuro dei giovani 2005 Quando è arrivata al Majo? 1993 Pennabianca Soprannome per gli amici? Nanà Si, matematica, ma non ero brava Da studente copiava? No No Mai stata bocciata? No Matematica Materia odiata da studente? Matematica Letteratura italiana Materia preferita da studente? Letteratura italiana e lingue straniere Cogl**ne Parolaccia più detta? Sh*t Contraria Legalizzazione delle droghe leggere? Contraria Il politico che le piace di più? Dica qualcosa di sinistra… Aldo Moro…dei vivi non saprei cosa dire…sono desolata Ripristiniamo l’ordine! …e qualcosa di destra? Viva il libero mercato! 16 anni Primo appuntamento all’età di…? 14 anni 2 anni Quanto è durata? Un’estate Acqua Vino, birra o cocacola? Birra Sposata, 1 figlia Fidanzata, sposata, single? Sposata, 2 figli Si È brava a cucinare? No, ma mi piace mangiare Castagnaccio Qual è il suo piatto migliore? Torta di ricotta Malissimo e detesto farlo A stirare le camicie come se la cava? È un dovere, menomale che mio marito si accontenta Cinema Hobby? Camminare e leggere Leggere La sua passione? Insegnare…anche se sembra banale Rosso Colore preferito? Giallo Berlinguer…fra quelli vivi no comment Più giustizia sociale! Ricostruiamo il sociale Lo Spicilegio leggerezze PAGINA 13 Rock classico Tipo di musica ascoltata? Qualunque cosa che sia di livello Via col Vento Film preferito? Il Grande Freddo Appassionati Visti dalla cattedra, gli studenti dovrebbero essere più… Motivati e onesti Far appassionare alla propria materia La migliore qualità di un insegnante? La capacità comunicativa Gli studenti che mi hanno ringraziato La più grande soddisfazione della sua carriera? Una ragazza che mi ha detto che non avrebbe mai pensato di imparare l’inglese Un litigio con una studentessa E la delusione? Mancanza di fiducia e maleducazione Libro, rossetto, carta e penna Tre cose da mettere nel suo kit di sopravvivenza: Ironia, libro e amico/a I compiti con mia figlia Cosa fa la domenica mattina? Dormo o passeggio Frequento amici E il sabato sera? Frequento amici Marzo 2013 con il ministro Profumo Ultima manifestazione? A.S. 2012/2013 Jovanotti Ultimo concerto al quale è andata? PFM Nessuno Il suo sport? Equitazione, quando riesco Jim Morrison Per quale cantante avrebbe fatto follie da adolescente? Zucchero The Beatles Quale poster aveva nella sua camera? Poster della natura, paesaggi, animali Europa ’86 (con l’inter-rail) La vacanza che ricorda con più emozione? Inghilterra ‘84 Si Se pensa a se stessa si piace? Abbastanza Wow! Sono curiosa delle sue risposte perché la stimo Cosa pensa se le diciamo che l’intervista doppia è Leoni/De Santis? Uh che bello!!! leggerezze PAGINA 14 Parlamentari o sparlamentari? di Anonymous Tra sirene, oranghi e improbabile grammatica, alcune dichiarazioni dei politici peggiori del 2013. Il PRIMO POSTO non può non andare che Tatiana Basilio, la deputata 5 Stelle che crede all'esistenza delle sirene e dice che è in atto un complotto per tenere nascosta questa incredibile verità, 2 novembre 2013: Prove schiaccianti! Sei scienziati che stavano facendo studi sulla sirena l'hanno vista, ma l'Amministrazione Nazionale Oceanica nega tutto, gli sequestra il materiale e li caccia via! Perché? Di cos'hanno paura? Perché non ammettere un fatto tanto evidente? Perché dire a scienziati che sono dei bugiardi? Perché fare un blitz a mo di 'Man in black' e portare via tutti i documenti? Pensiamo di essere gli unici nell'universo, ma non siamo unici nemmeno sulla terra. Forse abbiamo paura di questo?". Lo Spicilegio Il SECONDO POSTO va senza ombra di dubbio a Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, Lega Nord, che dalla sua posizione di ammaliante bellezze paragona la ministra Kyenge a un orango in un comizio, 13 luglio 2013: "Ogni tanto smanettando con internet vedo le foto del governo italiano, e cazzo, quando viene fuori la Kyenge resto secco. Io sono un amante degli animali, ho avuto tigri, orsi, le scimmie e tutto il resto, pure i lupi c'ho avuto. Ma quando vedo le immagini della Kyenge con le sembianze di un orango io resto sconvolto, non c'è niente da fare". E nei giorni successivi: ""Dimettermi? Ma da cosa? Ma stiamo scherzando?! Non ci penso proprio. La mia era una battuta nei termini della simpatia... Io ho una mia forma mentis: quando conosco una persona, faccio paragoni estetici con un animale. Guardo Letta e penso a un airone, che con le zampe lunghe riesce a vivere nella palude... Vedo Alfano come una rana, che salta di foglia in foglia. La Cancellieri? Un San Bernardo, sì, sempre pacioso, ma quando vuole riesce a mordere. . Poi c'è la De Girolamo, una gallina ovaiola” E il TERZO POSTO sicuramente è dell’inimitabile Antonio Razzi, senatore Pdl, che per le sue dichiarazioni necessiterebbe di un premio alla carriera, 19 giugno2013: "Io non so perché la magistratura prende degli abbagli con Silvio. Io per lui sarei disposto a tutto. Silvio è il mio messia, farei tutto per lui. Anche morire! Gli darei un rene, pure due. Ci mancherebbe altro. Subito. Anche se muoio chissenefrega, è normale. Lui è un Messia che il Signore ci ha mandato e noi non lo trattiamo bene. Se Berlusconi vuole andare con mia moglie, e lei ci sta, perché no? Non mi metto mica di traverso". …. e ancora …. Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, M5S, "interrogato" da Le Iene, 24 marzo 2013: "Medvedev? Dovrebbe essere russo, ma non ne sono sicuro. Credo faccia parte della Commissione Europea, ma il ruolo preciso non saprei dirlo". Luca Barbareschi, ex deputato tirato in ballo nello scandalo 'compravendita', 3 luglio 2013: "Ma quale compravendita!? La verità è che in Silvio ho ritrovato la luce perduta. La politica mi ha ridotto alla fame. Sa a quanto ammontava la mia dichiarazione dei redditi prima di entrare in politica? Un milione e mezzo di euro. Sa dopo? 200 mila euro... Due-cen-to-mi-la! Sono dovuto andarmene a trovare lavoro in Cina! Si rende conto? In Cinaaaaa!..." Antonio Razzi, in campagna elettorale, 1 febbraio 2013: "Cittadini abruzzesi, votatemi, io ho fatto tante cose concrete per la vostra terra ... pensate alle partite di tennis e di pallone che io ho organizzato a Francavilla al Mare, a Montesilvano, e persino a Pescara, con il primo ministro bulgaro Bojko Borisov". E poi, a seguito dell’elezione, 27 febbraio 2013: “Ho intervenuto sul porto di Pescara, poi le interpellanze sul lago di Bomba, vai a vedere su gugle!". Corrado Clini, da ministro dell'Ambiente, 14 aprile 2013: "Le mutande si possono cambiare ogni quattro giorni, basta metterle fuori a prendere aria, e lavarsi bene. Io faccio così, non si possono sprecare 25 litri d'acqua per una mutanda". PAGINA 15 leggerezze Antonio Razzi, senatore Pdl, testuale, 13 maggio 2013: "Guardate, io sono stato varie volte in Corea del Nord e voglio dire che non c'è pericolo: io la bomba atomica non l'ho vista, capisci che non c'è dallo sguardo della gente. Vorrei anche tranquillizzare Obama, non c'è nessuna bomba atomica! Ora incontrerò gli ambasciatori delle due coree, li porterò in una bella pizzeria di Napoli, mi sembra si chiami 'Da Mario', perché lì Kim Song-Il o come si chiama (Kim Jong-Il, ndr) ha mangiato un'ottima pizza, 30 o 40 anni fa". "Ci sto lavorando, spero di aiutare le ambedue coree a una riappacificazione pacifica, senza fare danni: nel senso, senza guerre, se ci riesco, ce lo sto mettendo tutto. Io posso riuscire dove Obama ha fallito". Renato Brunetta, il tweet-capolavoro dell'onorevole berlusconiano, 21 novembre 2013: "Checco Zalone esprime in pieno la filosofia positiva, generosa, anticomunista, moderata, serena di Berlusconi e di Forza Italia". La risposta di Zalone: “Ringrazio Brunetta che mia ha paragonato a Berlusconi ma non sono al suo livello. Faccio ridere solo in Italia”. Marino Mastrangeli, senatore espulso dall'M5S, 23 aprile 2013: "Io sono il senatore Bruce Lee, io non ho paura di niente, io ne atterro 50 alla volta!... Avete fatto caso che durante il processo per farmi fuori la qualità dello streaming era bassa? Questo per non far ascoltare le mie parole, le parole di Bruce Lee!". Eraldo Isidori, da onorevole Lega Nord, testuale!, 1 marzo 2013: I matrimoni gay? "Per caridà, sono gente che per me non è normale, bisogna curarli, è nato sfordunado, non sappiamo se è uomo o donna, sfordunado" ... L'eutanasia? "L'eudanasia? Che è?" ... Internet, i social network? "Una cosa non giusda" ... La liberalizzazione delle droghe leggere? "La droga qualcuno ne fa molto bisogno, poi c'è la spigolazione" ... Il cinema? "E' finito, io guardo solo roba vecchia, come Buddspense Terensille". Votazione per il presidente della Repubblica: dagli scrutini, escono anche i seguenti nomi... 18 aprile 2013: "Veronica Lario", “Rivera”, "Valeria Marini", "conte Raffaello Mascetti", "Sofia Loren", “Roberto Mancini”, "Mussolini", "Michele Cucuzza", "Giovanni Trapattoni", "Fiorello", "Rocco Siffredi". Esercito di Silvio, modulo di arruolamento online, 28 maggio 2013: "Io sottoscritto... dichiaro di volermi arruolare nell’Esercito di Silvio per difendere il presidente Berlusconi e combattere al suo fianco la Guerra dei Vent’anni". Lo Spicilegio Gianluca Buonanno, deputato Lega Nord, 5 giugno 2013: "La Idem e la Boldrini non dovrebbero rappresentare le istituzioni a una carnevalata con gay e lesbiche che fanno vedere di tutto, fanno vedere il culo, si baciano in strada, fanno strani versi e hanno i seni rifatti. Al Gay Pride si vedono delle scene che fanno schifo, scene orripilanti. Se un bambino vede il Gay Pride potrebbe avere qualche problema. Io se vedo due uomini o due donne che si baciano in pubblico a me fa schifo. Se un gay si avvicina e ci prova, se viene a rompermi le palle, io gli do un calcio nei coglioni". Thomas Casadei, consigliere regionale Pd, accusato di essersi fatto rimborsare pure i 50 centesimi "per la pipì", 29 ottobre 2013: "I due scontrini da 50 centesimi dei bagni pubblici? Cado dalle nuvole, lo apprendo da lei... Davvero, sono molto sorpreso. Non ricordo di aver mai chiesto un simile rimborso... quegli scontrini saranno finiti per sbaglio assieme a quelli da rimborsare. Se la spesa mi verrà contestata dai pm, quindi se quel che dice lei è vero, sono pronto a scusarmi e a restituire quanto rimborsato". Dolores Valandro, da consigliere leghista di quartiere, a Padova, 13 giugno 2013 "Ma mai nessuno che stupri la Kyenge, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato??????? Vergogna!". Fiorella Ceccacci Rubino, ex onorevole Pdl, ricandidata da Berlusconi alle elezioni politiche del 2013, 7 febbraio 2013: "Non rinnego quel video hard con Tinto Brass, era un monologo erotico, d'autore! E poi sapete cosa vi dico? Sono fiera di saper recitare anche con il culo". Roberto Formigoni, parlamentare del Nuovo Centrodestra, su twitter, 28 novembre 2013: "I tweet con le foto porno sul mio profilo twitter di stanotte? Scusate tanto, ma qualche scemo mi ha sottratto il telefonino e mi ha fatto uno scherzo di pessimo gusto". Giorgia Meloni, ex ministro, tra i fondatori di "Fratelli d'Italia", 17 gennaio 2013: "Ancora con questa storia? Sì, facevo da baby sitter alla figlia di Fiorello, quelle sere con Olivia mi sembrano una vita fa, la pappa, la nanna, i lego. Le barbie no perché le detesto. Però guardavamo i cartoni. Cenerentola? Orribile. Mettitela te la scarpina di vetro. Io odio il rosa, le principesse e tutta quella roba lì. Poi c'era Pocahontas, altra storia diseducativa, dove la protagonista si innamora del conquistatore". Mario Mauro, ministro della Difesa (Scelta Civica, poi Popolari per l’Italia), 23 maggio 2013: "Credo che siamo tutti quanti d'accordo nel riconoscere che il valore più importante che condividiamo nella nostra civile convivenza sia la pace. Sistemi di difesa avanzati, come i caccia F35, servono per fare la pace". PAGINA 16 Lo Spicilegio leggerezze American Hustle: la nuova Hollywood tra dramma, humor e eredità tarantiniana di Nicola Decorato 4C “Le persone credono a quello a cui vogliono credere” È con quasi scontata leggerezza che David O. Russell (The Fighter, Il Lato Positivo) porta nei cinema la sua ultima fatica, American Hustle, pellicola che racconta la reale operazione ABSCAM, che alla fine degli anni settanta portò all’arresto di personalità politiche statunitensi da parte dell’FBI, mescolando sapientemente una capillare e costante tensione drammatica al più spregiudicato genere satiresco americano. Irving Rosenfeld (Christian Bale), insieme alla socia e compagna Sydney Prosser (Amy Adams), per anni riesce a presentarsi come un onesto mediatore finanziario, promettendo a disperati individui grandi cifre in cambio di cifre piccole, senza tuttavia corrispondere mai nulla. Incastrati dall’FBI, i due truffatori collaboreranno con quest’ultima e con l’agente Richie Di Maso (Bradley Cooper), per incastrare diversi membri del congresso e l’eccentrico sindaco di Camdem, Carmine Polito (Jeremy Renner), districandosi tra mafia, improbabili sceicchi e bizzarri individui. Il regista, manipolando sapientemente i diversi fili conduttori della pellicola, riesce a creare un’opera di profonda solidità, animata da un’etica di ferro, che pur stazionando al confine fra drammaticità e umorismo americano, ha il merito di non sbilanciarsi mai verso l’uno o l’altro polo. All’interno di questa cornice narrativa si inserisce uno dei temi più cari a O. Russell, esaminato già nei due precedenti lavori del regista: il conflitto fra la finzione umana e la realtà quotidiana e, in un’ottica più diversificata e caratterializzata, le implicazioni conseguenti a relazioni forzate interpersonali, dove ognuno persegue, più che obiettivi comuni, il proporre persistentemente ciò che non è. Ognuno dei personaggi del film, con le proprie peculiarità e particolarità, risulta vegetare in uno stato di inerzia etica che porta solo all’aggirare le difficoltà della vita quotidiana per mantenere inalterato lo status quo, il sistema di relazioni turbato tuttavia da eventi del destino. E se l’inserzione di finzioni personali in una realtà eterogenea e mutabile ha come primo scopo il reggere in piedi il più possibile la stessa finzione, ha come effetto inaspettato il totale annientamento dei piccoli mondi personali e la costante costruzione di nuove realtà in perenne mutamento. Ciò si riscontra nel finale della pellicola: l’obiettivo dei personaggi, l’oggetto del desiderio ricercato come bene assoluto (per quanto materiale), si dissolve portandosi dietro i delicati rapporti umani bilanciati sul filo del rasoio. E, in conclusione, risultano duraturi proprio quei rapporti incrinati, se non spezzati, dal mutare dello status quo (l’unica relazione che infatti sopravvive è quella di Irving e Sydney, mentre i desideri degli altri personaggi vengono sistematicamente spezzati e sostituiti da altri, secondo un sistema costruito secondo mere vanità umane). Dal punto di vista tecnico, il film risulta ben costruito, con una regia a stampo vivamente tarantiniano (si veda a tal proposito la scelta di determinate inquadrature, come la ripresa del portabagagli dell’auto di Polito) e un’eccentricità trapelante da ogni parte della pellicola (dalla colonna sonora stile anni ’70 al trucco e alle acconciature palesemente innaturali, ma che ben si adattano alle atmosfere comico-grottesche del film). Ma il successo del film è da attribuire sostanzialmente agli attori, che in perfetta forma si rivelano la chiave di vittoria dell’indubbiamente miglior film di O. Russell, dal “piccolo” ma essenziale ruolo di Jennifer Lawrence, moglie di Irving, fino al prestante ruolo di Bale, portando sullo schermo una sceneggiatura comica ma mai banale, profonda ma mai greve né ampollosa. Meritate le 10 candidature agli Oscar (tra cui miglior film, miglior regista, le nomination per i quattro attori e per la miglior sceneggiatura originale) e i 3 Golden Globe vinti, come miglior film commedia, miglior attrice (Adams) e miglior attrice non protagonista (una più che mai bizzarra e smagliante Jennifer Lawrence). American Hustle è un film di persone ordinarie che quotidianamente cercano di arrangiarsi per vivere, costruendo e smantellando sistemi di vita e di relazioni, in base alle necessità e alle circostanze. Ciao Majorani ! Siete tutti invitati a collaborare inviando articoli, recensioni, relazioni o annunci di avvenimenti, fotografie o altro. Proponete anche nuove rubriche per Lo Spicilegio trattare temi di vostro interesse. Aspettiamo i vostri lavori !!! Grazie. La Redazione [email protected]