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press release SICUREZZA STRADALE, AL VIA PROGETTO CON TELECAMERE SUI MEZZI PESANTI Rassegna Stampa 4 aprile 2014 1 Cronaca 23 IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 21 Marzo 2014 L’ESPERIMENTO. Montataunamini-telecamerasu quasi 2.000camion vademecum Eadesso daiTir giranoil video degliincidenti Alessandro Mognon La prossima volta che nello specchietto retrovisore vedrete arrivare un camion fate un bel sorriso e salutate: non siete su candid camera ma su una videocamera forse sì. Una delle quasi 2000 montate da un anno sui mezzi pesanti del Gruppo Federtrasporti (ma non solo) in accordo con la Fondazione Ania che riunisce le compagnie di assicurazione. Una sperimentazione che sperano possa servire a ridurre incidenti, truffe e costi delle polizze. E qualche volta ad aiutare polizia e vigili. Le piccole telecamere Road- scan prodotte dalla Octocam dal 2103 sono montate anche sui 170 camion della Trasporti Romagna di Malo. Simone Romagna non fa parte di Federtrasporti ma è presidente provinciale Fai (Federazione autotrasportatori italiani): «Subito ero incerto se montarle o no sui miei camion. Poi mi sono convinto. È utile all’azienda ma anche agli autisti. Perché se una volta per ogni incidente si dava sempre la colpa all’autista, adesso sapiamo che non è così». Il funzionamento è semplice: la mini telecamera sul parabrezza registra di continuo quello che succede davanti al camion e ogni 30 secondi can- Servealle aziendeper ridurreicostima ancheagarantire gliautisti SIMONEROMAGNA TITOLARE DITTA TRASPORTI cella le immagini. Ma se c’è una decelerazione o un’accelerazione brusca, una frenata secca o una sterzata improvvisa la minicamera tiene la registrazione per 20 secondi prima e 20 dopo. E la blocca su un hard disk. Se c’era un incidente, si vede tutto e si può capire di chi è la responsabilità. «Abbiamo sempre paura per gli incidenti - dice Romagna e che si faccia del male qualcuno. Poi ci sono le penali. E i microsinistri: costano, ora stanno più attenti». In teoria ci dovrebbero guadagnare tutti: l’azienda evita le bugie degli autisti, i tentativi di truffe all’assicurazione, chi guida i camion può provare di non avere responsabilità. E la polizza può ridursi anche del 15-20 per cento. «C’era già la scatola nera spiega Valerio Baldi del ramo assicurativo di Federservice - , mancava l’occhio. Ora c’è. Dai video si vede la dinamica, i comportamenti, le eventuali frodi. Dal 2005 usiamo le telecamere anche sui mezzi pubblici di alcune città». Dove pe- Questo camionuscito distrada avevala videocamera:leimmaginihanno permessodi capire lacausa Latecnologia Videocamerasuun camion GPS.Lamini-telecamera congpsviene applicata sul parabrezzae collegata al vano motore. Un accelerometrorileva gli scostamenti divelocitàsui treassi(quindi anche sobbalzioscostamenti laterali),Sefrenata o sbandatasuperanouna certasogliaregistraper 20secondiprima e 20 dopo.Eilfile protetto finisceinmemoria. • rò conta soprattutto la visione all’interno, per evitare abusi e azioni violente. Donato Sgargetta, responsabile settore sinistri di Federservice parla di «una riduzione degli incidenti nei primi sei mesi della sperimentazione di circa il 20 per cento». Certo all’inizio ci sono stati problemi di privacy con gli autisti. Come conferma Michele Ballardin, delegato Cisl della Trasporti Romagna: «Subito gli autisti l’hanno presa come un’intrusione. Poi però, una volta garantita la privacy è stata vista come un bene per tutti». Anche perché il garante ha messo il veto sulle registrazioni audio: quelle sono facoltative e non viene ripreso nulla all’interno dell’abitacolo. Certo per ora sembra un sistema più adatto alle mediegrandi aziende: «Il problema sono i padroncini - dice Luca Riello, agente Unipol -, Non tutti sono strutturati per questa gestione». Il costo di una mini-videocamera? «Circa 500 euro l’una, ma si può an- che optare per il comodato d’uso - spiega Claudio Mungo della Octocam -. Comunque la raccolta dati è importante, e tra poco le compagnie assicurative riceveranno direttamente i video registrati nei loro server». Suona un po’ da grande fratello, ma per ora la sperimentazione sembra funzionare. Sia per smascherare i furbetti che per scagionare l’autista accusato di un incidente. In un caso ad esempio il guidatore di un camion di mangimi era finito fuori strada ribaltandosi: «Mi ha toccato un tir che ho incrociato» aveva detto. Ma il video lo ha smentito: nessuno lo tocca, è lui che sbanda e centra un albero. Ma la registrazione video (che può essere azionata anche con un tasto dall’autista) può anche aiutare in caso di incidenti di altri mezzi: in un filmato ripreso da un camion in un incrocio si vede un’auto uscire da uno stop, arriva uno scooter e la centra. I vigili (e il guidatore dello scooter) ringraziano. • CENTROITALIANO FEMMINILE Oggialle 17,45 il Cif,nel palazzodelle Opere sociali,presenta un incontrosu:“Il testamento olografo”. RelatoriTiziana Ghenoe Riccardo Zampierin. SIBERIACULTURA ETREKKING Staseraalle 21nella sala riunionidellaSocietà alpinistivicentini, inviale Trieste, 29 Rosannaed EnnioSavio presenterannocon immagini:“Siberia culturae trekking nelle repubblichediTuva e Altai” CODICEMATERNO EPATERNO Alle20,30 avillaTacchila dott.Manuela Zorziterrà unaconferenza su: “Codicematerno e codice paternoineducazione”. OrganizzaStarbene. ASSOCIAZIONE NOI Questaseranella parrocchiadei Ferrovieri, alle 20.45,Donata Gottardi,terrà una relazionesull'Europa. GX25259 «Registratutto incasodifrenate esvolte brusche» AccordoFedertrasportie Ania,evita frodied errori Unaditta diMalolehaattivate su tutti i170 mezzi LAUREATI INECONOMIA Oggialle 18,30 nell’universitàdi viale Margherita,87si terràla primaadunata dei laureati ineconomia.L’evento è organizzato dall’associazioneAve (alunniVicenza economia).Pergliex studentiobbligatoria l’iscrizioneviae-mail [email protected] Magazine HOME Guide NOVITÀ TEST Listino Promozioni ATTUALITÀ E MERCATO EVENTI Archivio APPROFONDIMENTI Matt Test ACCESSORI & ALLESTIMENTI CURIOSITÀ ECO E AMBIENTE CAMION Peugeot 308 Sicurezza, ecco le telecamere sui camion Federtrasporti e Fondazione ANIA, sperimentano le roadscan montate sui veicoli pesanti Telecamere sui veicoli per prevenire incidenti, contrastare le truffe assicurative e aumentare la sicurezza generale. A promuovere l’iniziativa sono la Fondazione ANIA e il Gruppo Federtrasporti, attraverso 25 marzo 2014 di Francesco Stazi tag: C amion Passa a la società Federservice, attivando l’installazione su 2.000 mezzi, (il 40% del proprio parco veicolare di camion e furgoni) di una Roadscan dotata di accelerometro e GPS: a tutti gli effetti un testimone in grado di ricostruire un Listino del Nuovo Seleziona Marca Seleziona Modello Tutti i veicoli commerciali Vai al listino I più cliccati del Listino FIAT Ducato furgone 4 Porte € 26.119 - € 42.333 incidente in maniera oggettiva. Ford Transit Stampa Invia ad un amico C ommenti (0) LA PRIMA VOLTA IN EUROPA Questo test è il primo a essere condotto, in Europa, nel mondo del trasporto, con veicoli pesanti e mira, soprattutto, a individuare quali sono le cause più ricorrenti che provocano gli incidenti stradali in cui sono coinvolti anche i mezzi pesanti. I roadscan, consentono di ricostruire le dinamiche dei sinistri, attribuendo le giuste responsabilità, Inoltre, i dati che si ricavano, costituiscono un’ottima base per la formazione degli autisti oltre a costituire un incentivo a tenere sempre i giusti comportamenti al volante. COME FUNZIONA ROADSCAN Il modello di telecamera scelto da Federservice per la sperimentazione si chiama Roadscan PRO . Viene installata sul parabrezza e collegata al vano motore. È in grado di ricostruire in maniera dettagliata le dinamiche di un incidente attraverso la traccia video, la posizione GPS e le variazioni di accelerazione lungo i tre assi. La registrazione avviene automaticamente se il sistema rileva una variazione di accelerazione superiore a uno dei valori impostati. Roadscan PRO tiene in memoria il periodo precedente e quello successivo a tale variazione, conservando oltre 60 eventi, sovrascrivendo i più remoti, ma salvando sempre quelli di grave entità. I dati registrati sono trasmessi al PC tramite scheda SD o wifi. Dalla Homepage Renault Tw izy Cargo arriva in Italia Articoli Camion Dakar, vince Karginov su Kam az furgone 4 Porte € 23.694 - € 42.328 Opel Movano furgone 4 Porte € 26.921 - € 41.622 Piaggio Porter autocarro 2 Porte € 15.029 - € 33.287 vai SICUREZZA LE TELECAMERE DI OCTOCAM PER RICOSTRUIRE I SINISTRI IL TESTIMONE Il Gruppo Federtrasporti va avanti nella guerra ingaggiata contro la sinistrosità. Stavolta al suo fianco schiera una pattuglia di 450 telecamere Roadscan, che registrano tutto ciò accade al di là del parabrezza. Un testimone vigile che ricostruisce oggettivamente gli incidenti e scongiura le truffe. Così, già oggi i premi RCA auto possono scendere in maniera interessante. E domani si punta lo sguardo al Sud S arà pure vero che se «occhio non vede, cuore non duole». Ma quando si va per strada, il poter avere a disposizione un occhio attento che non soltanto vede, ma registra pure ciò che vede, può aiutare a non far dolere tante cose, portafoglio in testa. L’occhio in questione si chiama Roadscan, una piccola telecamera della Octocam, integrata con accelerometro e localizzatore GPS, che si monta sul parabrezza del veicolo e diventa a tutti gli effetti un testimone che l’autista si porta sempre con sé e lo aiuta a ricostruire un sinistro in maniera oggettiva. Il Gruppo Federtrasporti, e in particolare Fedeservice, la società che si occupa di servizi assicurativi tramite un’agenzia Unipol, l’ha eletta come lo strumento con cui compiere l’ennesimo balzo in avanti nel 34 ottobre 2013 pluriennale percorso verso l’abbattimento degli incidenti che in un decennio ha dimezzato il numero dei sinistri, portandone la frequenza dal 72,8% del 2002 al 33,8% del 2012. E così dallo scorso aprile 450 veicoli – poco meno del 10% del parco del Gruppo – hanno installato altrettante telecamere per iniziare il primo test di questo tipo in Europa condotto nel mondo del trasporto pesante, che in futuro punterà a coinvolgere l’intera flotta. Un progetto innovativo che, anche stavolta come in passato, ha trovato la partnership della Fondazione Ania per la Sicurezza stradale, che per allargare la sperimentazione sui mezzi pesanti e renderla più significativa, ha voluto mettere a disposizione un ulteriore pacchetto di telecamere. Una sperimentazione che consentirà al settore assicurativo, all'agenzia di Federservice e alle aziende di autotrasporto di valutare l'efficacia dell'ampia gamma di funzionalità fornite da Roadscan. I quattro vantaggi della Roadscan La prima è quella di ricostruire in maniera oggettiva un sinistro, fungendo da testimone non condizionato dalle circostanze. Cosa vuol dire? Chiariamolo con un esempio. Considerate un veicolo che marcia a velocità ridotta parallelamente a una bicicletta. All’improvviso, con una manovra repentina e imprevedibile, la bici imbocca le strisce pedonali tagliando la strada al veicolo che, pur frenando, non riesce a evitare l’urto. La telecamera, re- gistrando i 15 secondi precedenti e successivi al sinistro (nel box spieghiamo come), mostra chiaramente tutta la sequenza ed è così in grado di imputare precise responsabilità alla bicicletta. Senza la telecamera ci si sarebbe dovuti affidare alla testimonianza di terzi. Per esempio, al conducente di un’auto che sopraggiungeva sulla corsia opposta, magari un attimo dopo che la bici si era buttata sulle strisce. Dal suo punto di vista quindi la responsabilità, senza ombra di dubbio, sarebbe stata da imputare al veicolo. Il disporre di una ricostruzione oggettiva del sinistro apre le porte a una seconda funzionalità pratica: porre un argine alle truffe assicurative di ogni tipo. A partire da quella inscenata dal pedone che mentre attraversa sulle strisce davanti a un veicolo fermo, inciampa da solo, cade, si fa male e quindi presenta denuncia per ottenere un risarcimento che non gli spetta, fino a quella costruita da chi, dopo aver appuntato – magari in un’area di servizio sull’autostrada – la targa di un camion parcheggiato, qualche tempo dopo denuncia che mentre la sua auto era parcheggiata in un piazzale, un camion con quella targa, nel fare manovra, l’ha urtata. Qui per dimostrare che il fatto non è stato commesso si possono giocare due carte: il video della giornata incriminata nel quale non c’è traccia di sinistri e la localizzazione GPS del veicolo da cui emerge che quel giorno, all’ora del presunto incidente, il veicolo era da tutt’altra parte. Una terza funzionalità ci viene suggerita da Valerio baldi, responsabile dell’ufficio assicurativo di Federservice, secondo il quale «disporre di una ricostruzione oggettiva di un sinistro, può diventare molto utile in caso di sinistri particolarmente gravi e invalidanti, rispetto ai quali la giurisprudenza, nell’intento di tutelare la parte debole, propende per il concorso di colpa distribuendo così le responsabilità, anche quando sono esclusivamente a carico di una parte. Di fronte a un video, invece, da cui emerge in maniera lampante come sono andate le cose, non trovano spazio diverse interpretazioni». E rispetto a un incidente mortale, tanto per capirci, vedersi addossata anche una percentuale della responsabilità comporta oneri molto ingenti. Una quarta funzionalità la possiamo definire psicologica. La presenza in Dentro la telecamera COmE fUnzIOnA LA ROADSCAn Il modello di telecamera scelto da Federservice per la sperimentazione si chiama roadscan Pro. Viene applicata sul parabrezza del veicolo e collegata al vano motore tramite una semplice installazione. a quel punto è in grado di memorizzare immagini e dati di guida verificatisi prima e dopo l’incidente, ricostruendone così l’intera dinamica. Per la precisione la telecamera registra la traccia video, un accelerometro rileva gli scostamenti di velocità lungo i tre assi (quindi anche sobbalzi o scostamenti laterali), mentre un GPS localizza la posizione del veicolo, data e ora. La registrazione avviene automaticamente quando il sistema rileva una variazione di accelerazione superiore a uno dei valori di soglia impostati e tiene in memoria il periodo precedente e quello successivo a tale variazione, così che se effettivamente questa coincide con un sinistro potrà essere utilizzata. cabina di una telecamera, posta lì sul parabrezza, e quindi sempre visibile, incoraggia la concentrazione dell’autista e produce quindi un effetto deterrente, sicuramente più forte rispetto alla scatola nera, del tutto nascosta e di cui alla lunga ci si scorda della presenza. E che questo effetto deterrente funzioni lo dicono in parte già i primi mesi della sperimentazione Federservice. «Per carità, i dati sono ancora pochi e il periodo di osservazione ridotto – ci spiega Donato Sgargetta, responsabile dell’ufficio sinistri di Federservice – ma di certo non può essere un caso che, da aprile a settembre, nel periodo cioè trascorso dall’installazione delle telecamere, nessun veicolo tra quelli coinvolti abbia denunciato un sinistro». Sconti per chi monta e uno sguardo al Sud In Fedeservice hanno valutato queste funzionalità e attendono ora i riscontri della sperimentazione, ma già da subito per favorire la diffusione delle telecamere e sfruttarle nella lotta alla riduzione dei sinistri, hanno studiato alcune azioni di incoraggiamento. La prima, chiarisce Baldi, si chiama «sconto»: chi mon- Roadscan PRO conserva in una memoria interna oltre 60 eventi con sovra-scrittura dei più remoti, ma protezione di quelli di più grave entità. Il trasferimento delle informazioni dal sistema al PC avviene tramite una semplice scheda SD, identica a quella in uso sulle fotocamere, ma può essere effettuato anche tramite wi-fi. ta la telecamera si vede tagliare il premio della RCA auto in modo decisamente interessante. La seconda è una forma indiretta di sconto, pensata per i «sinistrati». È chiaro infatti che un’azienda che ha denunciato sinistri sarebbe soggetta a un aumento di premio: se però accetta di installare le telecamere riesce a scongiurare tale eventualità. Ma soprattutto le Roadscan potrebbero consentire di puntare lo sguardo anche verso mercati difficili, riuscendo cioè ad assicurare aziende di quelle regioni meridionali che le compagnie attualmente giudicano ad alto rischio. Diciamolo ancora più chiaramente: se fino a ieri molte aziende incontravano difficoltà a sottoscrivere una polizza RCA Auto non particolarmente gravosa domani, attraverso il montaggio delle telecamere, potrebbero avere maggiori chance. L’agenzia assicurativa di Federservice per ora procede cauta, sempre nell’attesa di avere dati confortanti dalla sperimentazione. Però già da oggi ha iniziato a dialogare con quelle aziende meridionali che, avendo alle spalle una storia assicurativa equilibrata, sono disponibili a equipaggiare la loro flotta con le Roadscan. E se son rose… ottobre 2013 35 TELEMATICA E TRASPORTO TRIVELLA TRASPORTI Nel 2009 la coop pisana subisce un doppio colpo dalla crisi. Qualche anno dopo, chiedendo aiuto a un geolocalizzatore con cui tracciare i veicoli, è riuscita a incrementare la produttività e a migliorare i margini. E la crisi è un po’ più lontana FLOTTA CONTROLLATA REDDITIVITÀ À RECUPERATA L a crisi è brutta. Ma dopo tanti anni trascorsi in sua compagnia può essere utile, magari usando finalmente verbi al passato prossimo, ricordarla come una sorta di maestra severa. Che tanti ha fatto piangere, ma a cui in tanti, a posteriori, sono quasi riconoscenti. Per carità, tutti ne avrebbero fatto a meno, ma per molte aziende in effetti la crisi ha funzionato come la molla decisiva per aggiornare il proprio assetto organizzativo e per renderlo più competitivo. A questa conclusione siamo giunti dopo aver fatto visita, alle porte di Pisa, alla Trivella Trasporti, una società cooperativa con 26 soci, che tra fine 2008 e inizio 2009 ha rischiato letteralmente di finire al tappeto. A farle piegare le ginocchia era stato un «uno-due» micidiale. Prima era arrivato un diretto al volto, sotto forma di un cliente che assorbiva per quasi il 50% il fatturato dell’azienda e che, trovandosi in improvvisa diffi- 34 aprile 2014 coltà, interrompe i pagamenti. Il secondo colpo è un montante dritto sul fegato: le due banche con cui la coop aveva relazioni stabili si fondono e, come triste conseguenza, i due fidi accesi diventano uno solo. In pratica un Bignami della crisi che in Trivella mettono sul tavolo e cominciano ad analizzare per definire un piano di rilancio. Quello elaborato è composto da tante piccole azioni in grado, tutte insieme, di contenere i costi e di redistruibire l’attività in modo analogo a come si fa quando si carica un rimorchio, evitando cioè quell’errore di concentrare tutto su un punto. Per legare il carico si ricorre poi a quella cinghia robusta costituita dalla telematica. Cerchiamo di capire in che senso. Dalla concentrazione sul cliente a quella territoriale «La prima necessità emersa era quella di diversificare il portafoglio clienti – spiega il presidente Marco D’Anteo – soltanto che, spesso, un buon committente, necessita magari di distribuire i propri prodotti su scala nazionale. Noi con una flotta di 26 mezzi facciamo fatica. Né mi fido di affidarli a terzi, perché il servizio bisogna garantirlo in un certo modo, fissando il carico a dovere e usando particolari accortezze. Se trasporti acque minerali, per esempio, soprattutto in estate quando c’è caldo, se non fai così il calore rischia di far piegare le plastiche e di arrecare danni alla merce». La soluzione sembra una sorta di uovo di Colombo. «Per assecondare le dimensioni aziendali – la illustra il presidente – siamo passati da una pericolosa concentrazione sul committente, a una concentrazione – diciamo così – territoriale. Nel senso che al momento attuale la Trivella trasporta tante tipologie di prodotti e con tanti committenti diversi, ma su una direttrice di traffico consolidata, che è quella circoscritta tra Toscana, Piemonte e Lombardia, con qualche eccezione un po’ più a Est verso il Veneto». In questo modo le relazioni con la clientela diventano stabili, i veicoli percorrono sempre le stesse strade, i teloni verde bottiglia della Trivella si vedono transitare di continuo e, almeno su quella direttrice, in tanti cominciano a registrare il nome, a considerarla un’azienda presente, importante, a cui rivolgersi alla bisobiso gna. Le telecamere sicure e taglia-premi I tempi però sono di magra. Nuovi clienti bussano alla porta della coco operativa pisana, ma per far riparripar tire l’attività c’è bisogno di margini migliori. A questo scopo anche la Trivella prepara il suo «uno-due» tecnologico. Il primo colpo è un jab frontale: il montaggio, su tutti i 26 veicoli della flotta, di una telecamera Roadscan (di produzione Octocam) per poter riprendere tutto quanto avviene al di là del parabrezza, ma che registra quel minuto a cavallo è quello di costituire un testimone oggettivo per ricostruire un sinistro, ma anche di scoraggiare l’autista da comportamenti poco sicuri. Ma l’operazione, oltre che ridurre la sinistrosità, contiene di conseguenza anche i costi: «fino allo scorso anno – calcola Nicola Pratali, che cura l’amministrazione della Trivella – pagavamo ogni quadrimestre premi assicurativi per circa 857 euro a veicolo. Quest’anno siamo scesi a circa 772». In pratica, un taglio del 10% di cui in pochi oggi possono beneficiare. Il geolocalizzatore per chi va di fretta Ma l’uppercut vincente della Trivella è arrivato chiamando a dialogare con il sistema che governa le telecamere, un geolocalizzatore, elaborato da Masternaut, che svolge un doppio servizio: funziona da antifurto e, tracciando costantemente sulla carta i veicoli, aiuta a ottimizzarne la gestione. Ed è proprio da qui, da questo controllo in tempo reale della flotta, che arriva il decisivo aiuto nel recupero del margine. potuto elaborare un programma di carico-scarico ravvicinato in grado di incrementare la produttività dei singoli veicoli e anche il fatturato che portano a casa a fine mese. Il secondo esempio arriva poco dopo. Chiama un cliente che ha bisogno di portare a Milano un paio di bancali di merce: il prezzo per questo servizio è, a spanne, di 150-200 euro. Considerando che per un PisaMilano a carico completo – ci spiega D’Anteo – difficilmente si va sopra i 450-500 euro di tariffa, non è niente male. Ma anche qui il problema è l’urgenza: il servizio è richiesto soltanto se fatto in tempi ristretti. Per assecondare la richiesta non c’è che un modo: individuare sul display il veicolo più vicino per andare a recuperare il bancale, ma che sia diretto nella stessa destinazione finale. L’operazione richiede pochi secondi. A quel punto si verifica se il carico trasportato dal veicolo sia compatibile con il doppio bancale da prelevare e il gioco è fatto. Così, quel viaggio PisaMilano diventa improvvisamente più redditizio: se fino a un attimo prima «Senza poter verificare l’esatta posizione del veicolo non si sarebbe potuto elaborare un programma ravvicinato di carico-scarico, in grado di incrementare la produttività dei veicoli e il fatturato che portano a casa a fine mese» di un incidente (reale o potenziale) grazie a un accelerometro integrato. Le variazioni di velocità - registrate in altezza, lateralmente o in diagonale - fanno partire cioè la memorizzazione che, tramite card SD, può essere poi scaricata. L’impulso a questo investimento è stato sollecitato da Fedeservice, la società che all’interno del Gruppo Federtrasporti (di cui Trivella fa parte) si occupa di servizi assicurativi, la quale per incentivare la sicurezza stradale sta portando avanti un progetto insieme alla Fondazione Ania, che interesserà, in una prima fase, almeno 2.000 veicoli. Il vantaggio della telecamera, infatti, Per comprendere in che modo bisogna mettersi lì, accanto al presidente, a guardare quelle iconcine a forma di camion che si muovono sulla cartina. «Ecco prendiamo per esempio questo qui – indica D’Anteo – dovrebbe scaricare qui, in un magazzino che però chiude alle 16. In base alla posizione attuale si riesce a capire che riuscirà ad arrivare in tempo allo scarico e quindi possiamo predisporre il ricarico già per il tardo pomeriggio, in modo che domani mattina può partire per la consegna». In pratica, senza poter verificare l’esatta posizione del veicolo non si sarebbe nemmeno di essere intercettato sulla cartina veniva pagato a malapena 500 euro, subito dopo il compenso è cresciuto di circa il 30%. Così, riducendo i costi e incrementando la redditività, la Trivella sta rialzando la testa. Lo dicono i bilanci: nel 2013 ha fatturato oltre 3,2 milioni, circa 250 mila euro in più del 2012. E nel gennaio 2014, le cose proseguono sulla stessa falsa riga, con un incremento del 2,6%. «Peccato – scuote la testa Pratali – che una parte del maggior margine se lo mangiano gli aumenti dei pedaggi autostradali». Ma questo – ahinoi - è un altro discorso aprile 2014 35