Sea in borsa, avanti tutta
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Sea in borsa, avanti tutta
22 MALPENSA GIOVEDÌ 16 GIUGNO 2011 Sea in Borsa, avanti tutta Bonomi fiducioso. Intanto Reguzzoni: «Tuteliamo Malpensa» OPERAZIONE BARQUEIRO Traffico di clandestini Lo spallone ci ripensa MALPENSA - Il capo della banda di spalloni arrestati settimana scorsa dalla polaria potrebbe cambiare rotta: interrogato dal gip Nicoletta Guerrero, Hermes Motta - difeso da Sergio Bernocchi - si era avvalso della facoltà di non rispondere. Ma in cella ha avuto modo di riflettere e forse a breve chiederà d’essere interrogato dal pubblico ministero Silvia Isidori per chiarire la sua posizione nel traffico di brasiliani Oltremanica. Ieri mattina l’operazione Barqueiro (anticipata sulla Prealpina del 10 giugno) è stata illustrata anche in conferenza stampa, nel frattempo è ancora caccia al latitante senegalese Ibrahim Chamouane, sfuggito alla cattura perché all’estero, mentre per il suo connazionale Rahmane Fall l’avvocato Gianluigi Ceriotti ha chiesto gli arresti domiciliari, non ancora concessi. Resta in carcere pure José Sanguinete, dunque l’unico colpo di scena nella vicenda può riservarlo solo Motta. I fatti sono ormai noti: i quattro organizzavano i viaggi di brasiliani irregolari verso l’Inghilterra passando da Dublino e per riuscire a traghettarli Oltremanica eludendo i controlli doganali provvedevano a tutto. Iniziando dal look: necessario era dare un’aria tipicamente italiana ai sudamericani clandestini, così, una volta corredati di carte di identità fasulle, farli transitare dagli scali si sarebbe rivelato più semplice. A incastrare la mente della banda alle proprie responsabilità ci sono pagine e pagine di intercettazioni telefoniche, contenute nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice Nicoletta Guerrero. E durante gli interrogatori, scaricarsi le colpe di dosso non è stato facile. S.C. MALPENSA - Sono in molti i convinti che la nuova amministrazione milanese guidata da Giuliano Pisapia freni o comunque ridimensioni l'ampliamento di Malpensa, a partire dalla terza pista. Tra loro non c'è il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi, che ieri pomeriggio (presente in aeroporto per l'inaugurazione del volo diretto Malpensa-Pechino operato da Air China) non si è sottratto alle domande e ha offerto la sua personale lettura dei fatti. «La nuova maggioranza, quando era opposizione, ha approvato il progetto di quotazione di Sea, che procede spedito e che è incentrato sull'aumento di capitale e sul rafforzamento patrimoniale. Tutto ciò serve per investire». Chiaro il messaggio in una giornata calda sul fronte Malpensa, iniziata a Roma con una mozione in commissione Trasporti del presidente dei deputati leghisti Marco Reguzzoni. Il bustese ha chiesto al Governo di impegnarsi a «mettere in atto ogni iniziativa necessaria a supportare la crescita di Malpensa, anche attraverso la rinegoziazione di accordi bilaterali per l'attivazione di nuove rotte». In particolare, consentire alla Singapore Airlines di fare scalo in brughiera e proseguire per New York. Il Governo fa però orecchio da mercante e tramite il ministero Altero Mattioli non l'ha data vinta al Carroccio: «Più che costituire un nuovo servizio si configurerebbe come una duplicazione a probabile discapito dei vettori comunitari». L'eco delle vicende capitoline è giunto anche a Malpensa proprio durante la cerimonia per l'atterraggio del primo A330 Air China da Pechino. E l'assessore regionale Raffaele Cattaneo (Infrastrutture) Ieri è stato celebrato l’avvio della rotta Malpensa-Pechino operativa tre volte alla settimana con Air China (foto Blitz) ha reso nota la sua posizione: «Ci vorrebbe una maggior sensibilità del Governo alle istanze che provengono dal territorio. Credo che sia ora di smettere di fare questi errori: queste sono tra le ragioni del risultato di questi ultimi appuntamenti elettorali». Quindi, ha commentato l'addio di Lufthansa Italia e lo ha paragonato al nuovo investimento del vettore cinese che già operava a Malpensa con 5 voli alla settimana su Shangai: «Hanno fatto bene Air China e tutte le altre compagnie che investono nel lun- Addio griffe taroccate sulle bancarelle In cinque mesi sequestrati dalla finanza dello scalo 13mila capi contraffatti MALPENSA - Sono la gioia di chi vorrebbe sfoggiare griffe prestigiose ma non ha abbastanza denaro per potersele permettere. Affollano le bancarelle abusive del lungomare di ogni riviera che si rispetti, i mercatini chic della domenica, i bazar delle più grosse città italiane e danno vita a un folto esercito di professioniste in grado di distinguere il vero dal falso da un minimo dettaglio e quindi abilitate ad avallare l’acquiesto «perché questo sì che è fatto bene». Ma affossano l’economia e anche il made in Italy ed è per questo che la guardia di finanza li tiene d’occhio. Trattasi di accessori e di capi d’abbigliamento contraffatti e nei primi cinque mesi dell’anno fiamme gialle e agenzia delle dogane di Malpensa ne hanno sequestrati ben 12.700, effettuando controlli costanti in area cargo. Borse, cinture, portafogli, scarpe, cappelli, magliette, felpe, orologi, occhiali da sole, bigiotteria. E addirittura componenti per la telefonia e l’informatica. Tutti oggetti perfettamente imitati e quindi tarocchi, la cui destinazione non è ancora stata accertata, tuttavia le indagini sono in corso su tutto il territorio proprio per ricostruire la filiera del falso fino alle vendite finali. «L’attività di controllo è impostata secondo un’analisi preventiva del rischio, condotta su base documentale, prendendo in considerazione al tipo di merce dichiarata per l’importazione, il peso e altre caratteristiche salienti del trasporto», spiegano dal comando provinciale della finanza. «La selezione preparatoria è eseguita tra migliaia di spedizioni, provenienti da ogni parte del mondo». Prosegue intanto l’imponente attività mirata alla lotta al narcotraffico: solo nei giorni scorsi sono stati tre gli arresti di ovulatori due paraguaiane e un brasiliano - che prima del decollo verso lo scalo della brughiera avevano ingoiato complessivamente duecentodiciassette ovetti ripieni di cocaina del peso di 2,7 chili. I sudamericani sono rimasti nell’area S1 del terminal 2 il tempo necessario all’evcuazione del carico e poi trasferiti in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria di Busto Arsizio, sempre in prima linea accanto alla gdf nel contrasto agli stupefacenti. go raggio, perché qui trovano un mercato formidabile. Chi ha investito invece nel corto ha trovato un mercato saturo», ha detto. «C'è stato un pizzico di sfortuna e anche mancanza di coraggio», ha aggiunto Bonomi in merito al Gruppo tedesco, ricordando gli ottimi risultati e l'aumento dei collegamenti verso Medio Oriente (62 frequenze settimanali) e Oriente (45). Il diretto Malpensa-Pechino (lunedì, mercoledì e sabato con 206 posti in Economy e 34 in Business) è stato salutato anche da Li Jiang, di- rettore generale di Air China in Europa, dal console generale della Repubblica popolare cinese Liang Hui e dal neo-assessore milanese alle Attività produttive, Franco D'Alfonso. E’ arrivata anche una lettera del sindaco milanese Giuliano Pisapia, che sottolinea: «Malpensa è un'infrastruttura strategica per rafforzare gli scambi tra le due città e i due Paesi e questo collegamento è un segnale importante per promuovere il rilancio dello scalo e l'impegno di Sea in tal senso». Gabriele Ceresa LA SVOLTA Terza pista, anche il Carroccio ci ripensa Il sì condizionato diventa un no. Per ora LONATE POZZOLO - (m.be.) Sono cambiati attori e condizioni, è necessario fermarsi e ripensare al progetto terza pista che spiega la Lega - «ora come ora sarebbe fuori luogo». L'addio di Lufthansa, la contrarietà alla terza pista espressa da Assoaereo - per conto di Confindustria - ed il "no" di alcune compagnie aeree, oltre al mutato scenario politico milanese, i nuovi osti coi quali occorre fare i conti. Infatti Palazzo Marino, l'azionista di maggioranza di Sea, ha cambiato inquilino e Giuliano Pisapia non è certo entusiasta dell'ope- ra. Cambiano anche i toni della Lega Nord: sembra si vada verso l'abbandono del «sì a patto che...» una opposizione momentanea al progetto, ribadendo che «non è una preclusione a prescindere». Il segretario di sezione Paolo Tiziani, dopo un lungo colloquio con il coordinamento provinciale sollecitato dalla base, detta la nuova linea. Sul tappeto del progetto "terza pista" il rischio di ulteriori delocalizzazioni, il sacrificio della via Gaggio, in poche parole - di Tiziani «Scenari troppo impattanti sul territorio». S.C. L’ultimo summit dei sindaci di sedime approva la linea Colombo. Accantonata l’ipotesi di ricorre alla Commissione europea Palazzo Marino prima di Bruxelles: il Cuv chiama Pisapia Una delle tante importanti riunioni del Cuv di Malpensa (foto Blitz) MALPENSA - Un passo indietro verso Bruxelles, un passo in avanti in direzione Milano. Il Consorzio urbanistico volontario (Cuv), cioè l'assemblea che riunisce i nove sindaci del sedime aeroportuale, accantona l'ipotesi di redigere un reclamo alla Commissione europea per bloccare l'ampliamento di Malpensa e decide di chiederà a giorni un tavolo di confronto con il sindaco Giuliano Pisapia e la nuova amministrazione comunale milanese per trovare un equilibrio gestionale complessivo tra il proprietario di Sea (appunto il Comune di Milano) e i paesi che devono convivere con un ingombrante scalo internazionale sul loro territorio. Insomma, è stata accolta la strategia Colombo. A riassumere i contenuti della riunione che si è svolta l'altra mattina a Palazzo Viani Visconti è lo stesso sindaco sommese Guido Colombo, presidente di turno del consorzio. L'ipotesi di ricor- rere a un legale non è stata scartata, spiega, ma servirà per altri motivi: «Ci aiuterà a preparare un documento congiunto di analisi dello studio ambientale sul Masterplan Sea che stenderemo insieme con i nostri esperti, gli uffici tecnici e Agenda 21». Colombo, inoltre, come aveva già anticipato nell'intervista apparsa su queste pagine lo scorso sabato, ribadisce anche a nome dei suoi colleghi che sono troppo pochi i 60 giorni concessi per presentare le osservazioni sul vasto progetto di ampliamento del sedime (che ha nella terza pista l'infrastruttura più importante e discussa, ma non l'unica). «E'un tempo inadatto — sostiene — per un disegno di radicale trasformazione del territorio. Andrà a incidere sulle aree urbanizzate, ma anche in zone di alto valore ambientale». Il Cuv infine è pronto a fare muso duro contro la Regione per chiedere risposte politiche sull'in- grandimento dei due terminal di Malpensa. «Da parte loro abbiamo notato una latitanza di programmazione non comprensibile per il divenire dei nostri territori», conclude Colombo. Soddisfatto del risultato largamente condiviso dagli attori del Consorzio urbanistico volontario, spesso diviso tra i drastici antimalpensisti e chi è considerato troppo accondiscendente con i vertici aeroportuali. Soprattutto l’intenzione di confrontarsi con la nuova giunta Pisapia può essere considerata una piccola — ma importante —vittoria del primo cittadino sommese. Il quale sabato scorso aveva sottolineato: «E’ ora che si comprenda (in particolare a Palazzo Marino, ndr) che Malpensa è uno "stabilimento" del territorio e non un distaccamento di Milano». Come invece è stato sempre considerato nel capoluogo. G.C.