Esoso I – La Conquista

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Esoso I – La Conquista
Un libro di:
J.T. SPÁMAÐUR
D.S. FRÆÐIMAÐUR
Dedicato a tutte le vostre mamme, sorelle e cugine (solo quelle belle, anche se, come dice un proverbio russo: “Non esistono donne brutte, dipende dalla vodka che bevi”), e a G.S.
nostro promotore.
GIAPPTWO
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Passarono settantotto anni dalla morte di Giusè e novantasette da quella di A.Bauman. Le isole
Bauman erano diventate una dittatura filo-comunista (stile Cuba) il cui “supremo, sommo,
altissimo, aulico, reverendissimo, venerabile, lungimirante, discendente e ascendente di Giusè,
nonché sommo sacerdote del credo trapattoniano, emissario di Eustachio, detentore dei tre poteri
(esecutivo, legislativo e del villaggio della foglia), parente de “l'infimo e oscuro signore della lotta
contro il comunismo, signore della prostituzione e delle telecomunicazioni, nonché l'unico uomo
riuscito a scampare a trenta processi contemporaneamente, unico, a suo dire, capace di togliere
l'IMU prendendolo per la testa”: Silvio, il cavaliere, Berlusconi, per gli amici Silvio, per gli elettori
Gesus ;signore dello zucchero di canna e non solo dello zucchero, che vendette l'anima al diavolo
per un sigaro cubano, cavaliere della lotta contro il libero mercato e la democrazia, navigatore delle
tazze di caffè e ambasciatore della corruzione e della musica penosa”: Zucchero Sugar Fornaciari,
detto Zucchero e il cui vero nome è tuttora sconosciuto.
Esso aveva ottenuto il potere sconfiggendo un'ameba in un'entusiasmante partita di cricket. La
partita iniziò dopo il ritrovamento delle ossa di Giusè e a quel tempo regnava l'analchia (forma di
governo basata su macchine con cui potevi avere rapporti anali, dall'inglese “anal” e dal sudcoreano
“kia”, letteralmente kia anale). Zucchero che non tollerava questa cosa e la frutta secca, così si
proclamò, seguito da otto manipoli di ottomani, sovrintendente del regno di Mordor (in quanto era
stato rimandato in geografia). Fece una cerimonia solenne e disse:”Chi ha orecchie per
sovrintendere in-tenda, tutti gli altri in camper”. La popolazione si rifugiò da Sbertuz 12 il trans,
miglior camperone del secolo XXI. A quel punto rimase solo un'ameba sorda di nome Guè Pequeno,
Zucchero la prese come un affronto al suo fegato e sfidò l'ameba a cricket con le ossa di Giusè
ritrovate poc'anzi. Telecronaca affidata a Beppe Bergomi e Fabio Caressa, riportiamo gli episodi
salienti.
Minuto decimo sesto: l'ameba non ha ancora toccato la palla e la mazza, l'arbitro sembra
intenzionato ad ammonirla per perdita di tempo
minuto x^2, 3x>2x+50: sembra che la partita abbia assunto una fisionomia violenta; “vorrei un etto
di Triclinium Beppe”. Siamo quasi alla fine della partita, sembra che bisognerà attendere i tempi
supplementari, nonostante la tattica di possesso palla attuata dall'ameba.
Minuto Ʃ(90+1): attenzzzzione l'atmosfera si scalda, inizia una rissa tra Zucchero e il suo lato
oscuro”marshmallon”, volano pugni e offese. Viene distribuito del ghiacci per raffreddare gli animi
e l'atmosfera, la rissa, fortunatamente, si placa e l'arbitro espelle l'ameba per incitamento alla
violenza.
Minuto 16a3: la partita finisce per mancanza di comportamento regolamentare da parte dell'ameba.
Con viva e vibrante soddisfazione annunciamo la vittoria di Zucchero nuovo dittatore supremo.
Zucchero appena preso il potere attuò una vagonata di riforme:
-introdusse la chiave nella serratura
-introdusse il finanziamento ai partiti (che non fungevano)
-creò il abagacab (organo di fotosintesi)
-uccise suo padre Silvio Berlusconi
-Sposò una lontra ed ebbe un figlio: Giorgio
-Iniziò una guerra per conquistare il Giapptwo di cui in questo manoscritto verrà narrata la guerra.
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Il sole sorse ma le sorse non solarono, Zucchero interpretò questo oscuro presagio come un aulico
richiamo alla sottile arte della guerra. Radunò il suo esercito che vantava di possedere eroi come
Giorgio,che con viva e vibrante soddisfazione combatteva per il popolo; Giampy Spaddy ( o
Spadaro), colui che tutto sa ma nulla agisce; Roberto Maroni, il cui collo era una leggenda che
nessuno aveva mai visto; Ugo Foscolo, in quanto fosse un giovane necrofilo molto dotato; i Rolling
Stone, una squadra speciale adibita alla rollatura di canne di pietra; Al Massouri, possidente di una
fortezza nota come Al Massuori Castle (casio game production) con le sue schiere di kebab rotanti;
Otello (su internet), leggendario guerriero della connessione wireless; Armando la papera, il cui
nome si commenta da solo; Black Jack Sparrow, abile croupier originario dei caraibi; Pino il
pinguino e l'esercito degli Umpa-Lumpa capeggiati da Willy Wonka.
I suddetti eroi partirono con la loro flotta alle prime luci del tramonto del
diciassediciradicedipigreco dicifebbraio del secondo anno galattico della costellazione dei puffi. Al
principio del desinare un Mwqrt cavalcato da uno spaturno selvatico piombò sulle loro navi con un
fragor di rose e fiori. Dalla profonda intuizione suggeritagli dal collo, Maroni s'accinse a far
sbadigliare l'Mwqrt con una delle sue macrocagate del Nord; il Mwqrt sbadigliò a tal punto che si
divise in Ganjalf e una tazza di cioccolata fredda con panna acida. Ganjalf e lo spaturno mossi da un
istinto vagamente umano si allearono con l'esercito di Zucchero, mentre la tazza di cioccolata venne
bevuta da Willy Wonka in quanto era troppo ribelle. Willy Wonka, iracondiato dagli effetti
nevralgici della cioccolata iniziò una discussione con Zucchero:
Zucchero inizio dicendo:”Questa guerra la vedo amara”
gli rispose Willy Wonka:”Io penso che lascerà un vuoto”
Zucchero:”Perchè?”
Willy Wonka:”Perchè è come l'acido muriatico”
Zucchero:”Ma secondo te la portiamo a casa?”
Willy Wonka:”chi, Elena?”
Zucchero:”no, la battaglia, di Elena se ne frega appena Al Massouri”
Willy Wonka:”si, come è sicuro che il Barcellona recuperi 5/7 gol”
Zucchero:”allora per te restiamo secchi?”
Willi Wonka:”si se non ci portiamo dietro l'acqua”
Giorgio:”Con viva e vibrante soddisfazione annuncio che l'autobotte la guido io”
i Rolling Stone (sulle note di statisfaction):”Guarda che stiamo navigando, Giorgio”
Giorgio:”allora porto la navebotte”
lo Spaturno:”tornando alla battaglia, penso che dovremmo attuare la tattica degli aristogatti”
Zucchero:”Ottima idea, potrebbe dare un po' di pepe alla battaglia”
Willy Wonka:”terra in vista!”
lo Spaturno:”finalmente, è da quando sono su questa nave che devo andare in bagno”
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Appena sbarcati si presentò dinanzi a loro un paesaggio desertico, e Pino il Pinguino disse:”Che
brutto posto, io sono abituato al calore del pubblico non...” Non riuscì a terminare la frase che
comparvero improvvisamente quattroradiceditredici lemuri con armature da samurai e facce da
tartarughe ninja stampate sul petto. Re Giorgio sussultò e disse:”che sono sti' cosi?” gli rispose
Giampy Spaddy:”questi mutualisti facevano parte di una mitica Società Ancora Mutuabile
Univocamente Ribosomiale Assolutamente Inutile chiamata S.A.M.U.R.A.I.
Ganjalf intervenne:”ma Giampy, sai tutto di tutto”
Spaddy:”oppure niente di niente”
Irato per la presa per il culo, Ganjalf estrasse la supposta mistica e Spaddy capì di aver cessato di
esistere.
Il giorno seguente, alla prime luci del mezzogiorno, Diego della Palma, si paracadutò dal suo
monoposto per fare uno shampoo a Zucchero, il quale nel vedere l'atterraggio brusco si preoccupò
per la sua salute. Andò all'oracolo della Patata, Dea dei Tuberi, per chiedere come stesse Diego; la
risposta fu:”SETTE!!!!”
Zucchero interpreto la risposta come il numero di eroi da mandare in battaglia. Radunò il suo
esercito e scelse i seguenti:
- Maroni dal collo d'oro
- Ugo il Foscolo
- lo Spaturno selvatico
- Ganjalf il verde
- Otello su internet
- Armando la papera
- Black Jack Sparrow
- Spaddy il sapiente e Re Giorgio
Radunatosi all'ombra di un kebab roccioso Zucchero parlo ai 7 eroi:”Carissimi, siamo qui riuniti per
dare il via a questa terribile guerra, vi prego di darmi le vostre mogli perché stasera ceneremo
all'inferno” (l'inferno è una pizzeria e nightclub nei pressi di Gioia Tauro, nota per l'alta percentuale
di divorzi e figli illegittimi), poi chiese:”Siete pronti a sacrificarvi per il progresso?”.
Re Giorgio decise di disporre le urne per la votazione di questo dilemma amletico. Tutti i 7 eroi e i
coinquilini della nave votarono, dopo questo rituale Re Giorgio procedette allo scrutinio, dopo tre
schede bianche lesse:”Stefano Rodotà, ma che cazz... chi è il grillino?”-”é un inciucio!” disse una
voce “con questi inciuci e inciucini vogliono farci fuori!”. Giorgio nella sua compostezza continuo
lo scrutinio senza inciuci. Dopo due giorni di scrutinio la risposta sì vinse con il 52% e prese il
premio di maggioranza (Rodotà prese il 30%).
Dopo questo inconveniente gli eroi si prepararono alla battaglia. Willy Wonka divise i sui UmpaLumpa in 9 faide: la Faida te, presa in consegna da Armando la papera; la Faida rio, Guidata da
Black Jack Sparrow (pirata e cantante dei Tenacious D); la Faida'nte guidata dal negromante
digitalizzato, Otello su internet; la Faida dell'anello di fumo,guidata da Ganjalf il verde; la
Macrofaida del Nord, armizzata, coraggiosizzata, disammutinamentizzata, rinforzizzata, leghizzata
e guidizzata da Roberto Maroni (che combatteva H24); la Faida che sta come d'inverno gli alberi,
cioè un gruppo di nudisti sociopatici; una Faida da tenere per se stesso e la Faida delle Faide che
con viva e vibrante soddisfazione ubbidiva a Re Giorgio il magnifico e a Spaddy il sapiente.
Dopo la disposizione gli eroi dormirono con vivo e vibrante ronfamento per due mesi bisestili.
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Dopo due mesi di sogni suggeriti da Eustachio i nostri eroi si svegliarono con solo le loro Faide: la
nave era sparita. Infatti i lemuri samurai capitanati da re Julien erano salpati per il Madagascar
insieme ai vecchi coinquilini della nave; avevano riempito la nave di botti di buon rum, spaghetti
all'amatriciana e ricevute di rimborsi elettorali (perché valevano in tutti i paesi con evasori fiscali).
Anticipiamo che la nave si arenò nelle coste dalmate, ma i navigatori sopravvissero obesi e
ubriachi, imparando a memoria le ricevute per passatempo.
Torniamo ora ai 7 eroi, i quali rimasti scioccati dalla partenza dei compagni si misero a bere del
“Barone Pizzini” tenuto in una fiaschetta espandibile contenuta in uno zainetto. Questa mistica
bevanda diede forza ai 7 eroi, in particolare a Giorgio che amava gli alcolici stagionati.
Black Jack Sparrow,con la sua vista da elfo acquistata su eBay per 10€, vide un essere peloso e
sdrucciolo ;Ganjalf il verde gli offrì un cannone per attirarlo in una trappola. Così mentre l'essere
era estasiato dal fumo, Giorgio e i suoi corazzieri lo arrestarono; l'essere si rivelò un toro con
tendenze rattesche. Armando la papera lo interrogò mentre lo schiaffeggiava con un ginko bilboa,
ottene che l'essere era un emissario del Nilo e che il Giapptwo era una provincia remota dell'impero
toresco.
Ora il lettore deve sapere che l'impero toresco deriva dal regno di Turè, il cui figlio Torè II (per
errore di trascrizione) creò la razza dei tori attraverso il matrimonio con una lanciatrice di martello
Ghanese ; il loro figlio, Toroh, aveva sterminato l'altra razza abitante nella pampa: le rocce. Dopo
aver assunto il potere aveva conquistato l'Europa, la pianura porrica e il Giapptwo in una bellissima
partita a risiko con Dominio Toretto (altro aspirante al trono che dopo la sconfitta si era dato a gare
clandestine su Fiat 600 truccate).
L'emissario, dotato di grande intelletto, rivelò che per conquistare il Giapptwo probabilmente
bisognava occupare il palazzo di giustizia che si trovava all'estremo Nord (dall'altra parte dell'isola),
poi mostro loro la cartina del regno.
Dopo aver cotto a puntino l'emissario e averlo mangiato nonostante la folta peluria (facciamo notare
che la carne di toro è molto dura e provoca digressioni intestinali a distanza di giorni, si consiglia di
prendere un bruscopan) armati di buone intenzioni e di un kalashnikov portatile a guarnizione
fruttifera, i nostri 7 eroi e il loro seguito si avviarono verso Nintendo ,la prima città da conquistare.
Black Jack Sparrow, terrone dei sette mari, nonché metallaro del diavolo et papa ad interim di quei
giorni, prese la cartina e decise di addentrarsi nella Foresta di noci, ma non senza aver giocato
prima a Black jack con un negro. Dopo circa 30 minuti i 7 lusinghevoli incontrarono un uomo
barbuto dalle fattezze toresche e degli abiti sfarzosi, rossi e neri; Re Giorgio , il più diplomatico dei
7 dopo Armando la papera (che doveva ancora smaltire il “Barone Pizzini”) disse:”Chi siete?”
l'uomo rispose:”Nocerino”
Giorgio allora si presentò:”Con viva e vibrante soddisfazione rendo i miei omaggi insieme ai miei
amici, siamo venuti a liberarvi dall'oppressione fascista”
Nocerino:”Ma sei stronzo? Dovevi venire 3 giorni fa, quando hanno inaugurato il centro fitness e
benessere dove i tori si dilettano pitturandosi le unghie, questo per noi tori integralisti è peccato, in
quanto è da froci!”
Ganjalf il verde diede a Nocerino una canna di pregevole qualità e fattura, egli apprezzò e ,spinto
dal suo spirito battagliero, si unì ai nostri eroi con il suo esercito di noccioline rotanti.
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Dopo 3 giorni di vagabondaggio perché il tom-tom di Nocerino era tarocco, arrivarono alle porte
USB di Nintendo. Armando la papera organizzò l'esercito e la contraerea, la mattina seguente la
Faida te sferrò l'attacco insieme a Nocerino, mentre fischiettavano “Let it be”.
Dall'altra parte l'esercito di Nintendo era capeggiato da Supermario Bros e dai funghetti.
Armando la papera, secondo l'antica tradizione greca, si recò alle porte della città per dichiarare
battaglia. Giunto alla prima porta, Armando chiamò Supermario che apparve circondato da
funghetti allucinogeni. Dopo i convenevoli e la classica fumata di marijuana di Ganjalf, Supermario
chiamò il boia pronto ad uccidere Armandola papera, ma Eustachio, adirato per la stupidità di
Armando rase al suolo la città con un rasoio gigante. Il tutto si trasformò in una coltivazione
abusiva di mango e funghi allucinogeni, Nocerino divenne un albero di noci cocco. [Morale: da
oggi la papera è un animale sacro]
Armando chiamò Black Jack Sparrow ed insieme fumarono rosmarini, mangiando mango e
funghetti allucinogeni all'ombra dell'albero di noci di cocco.
Nel frattempo al campo base re Giorgio e Spadaro si stavano sfidando a Otello su internet, a
discapito di quest'ultimo. Ugo il Foscolo e Ganjalf il verde stavano finendo di guardare i video di
Moana Pozzi dal 120 a.C. fino al 2012 d.C., mentre lo spaturno meditava sull'idrolisi del kebab.
Otello, seccato dai due sfidanti, decise di andare in battaglia insieme allo spaturno e a Ugo il
Foscolo, mentre i restanti, tranne Ganjalf, discutevano sulla V dinastia Ming (Dinastia cinese
derivante dall'espressione cino-napoletana Minghie) e sui suoi c**** di vasi che nei film si
rompono sempre.
I tre coraggiosi si videro davanti una papera collassata fino al midollo e Black Jack Sparrow
addormentato. Lo spaturno costruì un trilocale con vista sul mare utilizzando le foglie dei manghi, i
tre sorseggiarono il “Barone Pizzini” si misero a fumare copertoni rigorosamente di caucciù,
collassando.
Nel frattempo Spaddy e re Giorgio erano collassati grazie al povvo offertogli da Ganjalf, il quale si
era ammazzato di video di Moana ed ora stava passando a Sasha Grey, ma si addormentò per la
scarsa vena di Sasha di quel giorno.
Eustachio, dopo aver bestemmiato in giapponese, scese sulla terra e chiamò gli abitanti di Tokyo2
che catturarono i nostri eroi, perché Eustachio era rimasto deluso da una tale demenza dei suoi eroi.
I nostri eroi furono portati nei sotterranei di Tokyo2.
Quando si svegliarono, si ritrovarono in una cantina di Ronco San Crispino, mentre, accanto a loro,
Eminem cantava “Till I Collapse” con una moneta da 50 centesimi. I nostri eroi,colpiti da quel rap
incalzante, ingaggiarono una battaglia freestyle con gli strani personaggi che li avevano rapiti,
mentre Ganjalf suonava le botti di vino come bonghi per dare ritmo.
Dopo questa epica battaglia, Ganjalf distribuì cannoni di ganja, con salvia e foglie di acanto a tutti;
Spadaro collassò di nuovo.
A quel punto, attratti dall'odore, le guardie di Tokyo2 detti i SALAMAI (fratelli di una setta
macello-comunista, costola dei SAMURAI, ma essi si riunivano in sale piene di insaccati) armati di
salami rotanti, iniziarono a rastrellare i nostri eroi, che opposero resistenza. Black Jack Sparrow
richiamò all'ordine i suoi compagni e lanciò Spaddy (la cui massa non era trascurabile) contro i
SALAMAI, che colpiti dalla sapienza di Spaddy caddero a terra senz'anima. La caduta di Spadaro
sul terreno provocò l'esplosione delle sue borse che disperse libri di geo-storia ed i nostri eroi.
Alcuni dei nostri eroi tra cui Ganjalf, Black Jack Sparrow, re Giorgio e Armando la Papera, si
ritrovarono in un punto appartenente al seguente fascio di proprietà del cosiddetto Benito Mussolini,
per gli amici Rafa Benitez. Percorrendo le retta che tendeva a infinito, come la corda di un arco, si
imbatterono in un asse di picche X. Ebbero un'apparizione che folgorò il loro pancreas.
Era una chiesa, in particolare una cattedrale gotica, sui cui archi rampanti si trovava un uomo dalle
fattezze africane di nome Pinna-Kolo Turè, parente diretto del famosissimo Ambedue Turè.
Non appena si furono avvicinati alla chiesa, il negro si rivolse a loro in un inglese stretto con forte
accento Bresciano: “Sie rè a spetaf, miei cari, so nit per portaf a destinasiù”.
Giorgio che conosceva tutte le lingue tradusse per i suoi compagni: “Con viva e vibrante
soddisfazione mi appresto a tradurre: Ha detto che ci stava aspettando per portarci a destinazione”.
Allora Ganjalf per ringraziare porse allo straniero un ciano fatiscente, ma quello disse: “Ma spias
ma pode mia, so en crisi de astinensa”, e poi aggiunse che quello che vedevano non era reale ma
solo un ologramma di kebab e che sarebbero dovuti tornare nei sotterranei della città.
I quattro illuminati d'immenso da queste parole entrarono nella chiesa gotica e sentirono il suono di
un organo (che si rivelò essere poi un fegato intestinale malato). Il suono li guidò fino a una rampa
di scale che li portò nei sotterranei dell'edificio.
Al termine delle scale si ritrovarono nella cantina dove poco prima avevano combattuto; andando
avanti arrivarono in un immenso C.S.R. (Centro Stoccaggio Rocce). Mentre vagabondavano per il
centro videro un uomo italo-argentino che leccava tutte le rocce che arrivavano al centro e le
smistava; ad un certo punto mentre assaggiava una roccia cubica dal colore biancastro esclamò:
“Salgemma!” e morì sul colpo per un attacco di diarrea esplosiva.
Dopo aver corrotto una guardia con delle caramelle di MD ed essersi fatti indicare l'uscita si
persero, ma re Giorgio, con viva e vibrante soddisfazione disse a Armando la Papera di trovare una
soluzione, e questi la trovò.
Una volta usciti dal C.S.R. entrarono in un chunnel e lo percorsero fino ad un bivio e nella scelta tra
destra e sinistra andarono dritti. Arrivarono così alla casa di Geronimo Stilton dove rivissero la loro
infanzia leggendo i suoi libri e fumando cannoni offerti da Ganjalf.
Dopo una pausa di tre mesi a leggere e fumare, senza mangiare, i nostri quattro eroi tornarono sui
loro passi e al bivio girarono a destra. Poco dopo sorpassarono la tomba di Albus Silente e giunsero
alla Kebaberia da Silente, noto illusionista poco socievole dotato di un buon uso della magia, e
affamati divorarono tutto ciò che c'era.
Successivamente al pasto Armando la Papera ottenne una pianta dei sotterranei.
Re Giorgio, ricordatosi della promessa di Zucchero, decise che con viva e vibrante soddisfazione si
sarebbero diretti all'Inferno.
SOTTERRANEI DI TOKYO2
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La pizzeria era divisa in 3 gironi, ognuno suddiviso in zone. Virgilio, il migliore cameriere della
pizzeria, ispirato da Eustachio li guidò nella pizzeria.
Nel primo girone vi erano 7 zone:
1- Kebabbari e criceti con il morbo di Parkinson
2- Fattorini di Zalando
3- ignavi
4- sveglie
5- EUSTACHIO
6- cercatori di uova di rana
7- bimbi TUNZTUNZ
Nel girone di qualificazione vi erano solo 3 zone:
1- netturbini che fanno Parkour
2- Nani da giardino
3- trebbiatrici a diesel
Nel secondo girone vi erano 9 zone:
1- aspiranti grattacapi
2- quelli che usufruiscono di wunko
3- Politici e rosicatori
4- Giampiero Galeazzi
5- EUSTACHIO
6- Bergamaschi
7- Fantagenitori, che gestivano con abilità un corposo narcotraffico in tutta l'isola
8- Justin Bieber feat One Direction
9- Nabbi
Nel terzo girone, chiamato anche Top Three, vi erano tre creature infernali:
1-(little) Tony D.
2-Bruschi
3-Crispi
Successivamente ai tre gironi vi era il centro dell'inferno che consisteva in un tavolo dodecagonale
dove Zucchero stava mangiando una quattro formaggi.
Quando i nostri eroi arrivarono si inchinarono al loro sovrano, Giorgio prese la parola e cercò di
spiegare le loro avventure. Nel bel mezzo del racconto Armando la Papera si accorse che in realtà
non avevano davanti Zucchero, e questi si rivelò essere Robert Langdon e Bertrand Zobrist che li
tenevano sotto tiro con un FS2080. I due vennero però sconfitti da Black Jack Sparrow in una
partita a black jack, e i nostri eroi poterono uscir a riveder le stelle.
Naturalmente le stelle della città di Tokyo2 erano in verità Babybell camuffati; nozione indicata loro
da un uomo dal naso prominente dalla carnagione brunita, la cui parlantina era sciolta e fluente: il
divinissimo et sommo Dante, difensore del Bayer Monaco (squadra di farmacisti che gioca in un
principato indipendente) nonché sommo poeta alla massa di una molecola e ottengo il numero di
mole richiesto dall'esercizio sopra indicato. E Dante ai nostri eroi:
32 “Fatti non foste di pentecneziato
33 di sodio, ma per entrare nelle tute e
34 condire il tutto con obnubilato.”
Quest'ultima parola fu dovuto agli effetti RSDAM dal dialetto bresciano sedam che significa sedare,
nonché dall'antico iraniano Saddam nome di un grandissimo condottiero e dello zucchero che ebbe
negli anni 70 uno scoppio di vendite.
Dopo delle presentazioni rigorosamente in aramaico del Sud i nostri eroi si avventarono su Dante e
dietro la sua figura apparve Virgiliomail, entità demoniaca (ricordiamo che i demoni sono wazap
[whatsapp] degli dei, a parte Odino) dotata di allegati superiori ai 4 Gb, che li ammonì incitandoli al
consumo eccessivo di arachidi, in quanto benefiche per la muscolatura del rachide; offrendone loro
un vasetto fatto di plagioclasio.
Armando la papera ne ingurgitò un ingente quantità e vomitò lo zampone del capodanno del '52 a.C.
passato con Little Tony, Luca Toni, Toni Alti, Toni Cairoli e Toni in Scatola. Inebriato dalla ruvidità
dei pensieri “comparve” Otello su internet, circondato da una banda di integralisti del mulino
bianco guidati da lui: il re dei cereali, colui che conquista le galline con le fette biscottate, apoteosi
di chi si chiama Rosita, colui che ha sempre tempo per un abbraccio e macina le macine, Antonio El
Molinero Banderas; che li infornò sullo spessore delle sue fette biscottate. A questo punto, l'unica
persona dotata di buonsenso dell'orientamento, re Giorgio prese in mano la situazione e accese un
braciere di rosmarino per richiamare Ganjalf, che stava spacciando orsettini gommosi sulla costa
Svizzera. Detto ciò, il sole iniziò a sorgere.
Antonio El Molinero Banderas, assuefatto dallo spettacolo dell'alba, disse:” È sempre tempo di un
abbraccio” e si mise ad abbracciare Otello su Internet mentre costruiva un forno elettrico e sfornava
biscotti, tra l'ebrezza dell'alba cittadina.
Una sentinella panzuta dotata di occhiali e di borse, e anche di borse sotto gli occhi, si rivolse a un
passante armato di arco e di chiave di volta. Il passante si rivelò essere un appartenente alla razza
degli Elfi (Emissari Liofilizzati del Fornaio Ispanico) fatto di costruzioni par bambini e di azoto:
Legogas.
Dovete sapere che egli prima di chiamarsi così aveva nome Abdul Abdallah e viveva nel Sudan. Un
giorno, mentre faceva caldo e si sudava tanto, ebbe una folgore [aretè] ideale (idea folgorante per i
mongoplettici). Seguendo il bagliore di quest'ultima entrò in una moschea e battezzò tutti i presenti
con il super-liquidator. I mussulmani, ora Cristiani, iniziarono a esplodere e Abdul fuggi, via mare,
sul monte Talco (detto anche monte Deo dorante, dagli adoratori pagani animisti che lo
consideravano fonte aurea) dove trovò tre molecole di cloruro triacetilico che ardevano di passione.
La tremola fiammella, ispirata da Eustachio, gli offrì l'espiazione del peccato commesso 5 minuti
prima, in cambio della tramutazione in elfo fatto di lego e azoto. Legogas naturalmente accettò.
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La sentinella panzuta, in realtà era Giampy Spaddy, disse a Legogas:”Cosa vedono i tuoi occhi da
elfo?” e lui a egli:”Niente, sono sotto effetto di cecità selettiva”, egli a lui:”Quegli uomini furono
coloro (di rosso il foglio e ottengo un foglio comunista) che (notare il pronome comunista) mi
abbandonarono tempo addietro. Ora va', Legogas, e innaffiali con il super-liquidator”. Legogas,
come un furetto che soffre di diarrea, balzò versoi nostri eroi, caricò il super-liquidator e colpì
Antonio El Molinero Banderas che si sciolse in un abbraccio, mentre macinava l'ultimo
pensiero:”Rosita, ti puzza l'ano di coriandolo”. Poi ciò che rimase del liquido evaporò.
Legogas si accorse del misfatto, si trasformo in una proiezione del futuro di William Timmy Turner
ed esplose in mille coriandoli a memoria dei mussulmani; Giampy Spaddy fu colto da un infarto per
l'esplosione.
I nostri eroi catturarono il vapore di Banderas e lo racchiusero nella prima evaporite: la Salgemma
(NaCl38). Fatto ciò si raccolsero per organizzare il cordoglio (corda intinta nell'Olio) funebre. Le
nuvole piansero la morte del molinero con dei coriandoli, e dalla terra si aprì una voragine che
puzzava di coriandolo; dalla voragine nacque un ginko bilboa-balboa, un albero pugile cosparso di
crema solare, che cantava “Ginkol bell”. Dalla ferita il ginko chiese:”Quando g'inkontriamo per il
funerale? Non stiamo qua a ginkischiare”. Re Giorgio, basito, controllò l'agenda e decise di
organizzare il funerale l'indomani, nonostante fossero intrappolati nella città di Tokio2.
A quel punto re Giorgio prese un walkie-talkie (piccola creatura dal pelo irsuto che camminava e
parlava in continuazione) e gli disse:”Orsù (nome del walkie-talkie derivato dal suo pelo irsuto), vai
e trova lo Spaturno selvatico. Esso si trova alla centrale nucleare di Bruges, perché fa lo (spa)turno
di notte. Avvisalo della nostra situazione e digli di reclutare un esercito di barVieri (bar gestiti da
uomini leggendari bombatori di veline), di presentarsi alle porte di Tokyo2 all'alba”. Il walkie-talkie
partì pieno di speranza e armato di buone intenzioni, ma la città distava circa 3 giorni di
navigazione sul web. Mentre camminava verso il porto di Portoilburqua fu catturato da un uomo
tozzo e di bassa statura. Il walkie-talkie, come dice il nome stesso, parlò subito della sua missione,di
sua madre, delle carote al burro e del kebab di Belfodil; e il misterioso individuo lo lasciò andare
stufato dai suoi discorsi.
Il walkie-talkie arrivò a Portoilburqua e iniziò a camminare sull'acqua, visto che sapeva fare solo
due cose ma le sapeva fare bene.
L'uomo tozzo e di bassa statura decise un pratica interventistica a favore dei suoi ex-compagni.
Armò una gang di pescatori di scarponi con dei rasoi gillette fusion proglide II (non usa e getta) e
iniziò a marciare alla volta (a crociera) di Tokio2. Arrivato alle porte della città, l'uomo fece un
accampamento di CD-ROM, fatto di dischi e roulotte. Le sentinelle avvistarono l'accampamento e
una di loro si mise a vomitare fegato di merluzzo in quanto era un merluzzo un po' truzzo che
veniva da Breguzzo. Le guardie, prima di passare all'azione, decisero di iniziare un torneo di
monopoli a eliminazione diretta con 128 partecipanti.
All'alba del giorno seguente, l'uomo tozzo e di bassa statura ordinò di radere al suolo la città con i
rasoi gillette fusion proglide II (non usa e getta). I pescatori rasero al suolo Tokyo2, senza irritarne
la pelle; le sentinelle non riuscirono, così, a finire il torneo di monopoli.
Allora, dal palazzo di giustizia, uscì una figura asinino-asiatica che chiese di trattare con coloro che
avevano raso al suolo la città, in particolare con il loro capo.
L'uomo tozzo e di bassa statura si presentò alla strana creatura dicendo:”Io sono messere Maroni dal
collo d'oro, signore delle pianure padane, discendente di Umberto I il vecchio, dell'ultima
generazione degli sterminatori di oscuri uomini, nemico degli orchi del sud, eccetera...” la creatura
rispose:”Saluti atte o'Marouni, io sono Tumulo, figlio di Hasina l'araba e di Negher il germanico,
discendente del grande re Turè. Io sono quindi Tumulo”. Maroni, stizzito, aggredì l'altro
dicendo:”Io sono Maroni... tu mulo!” Re Giorgio, che si trovava nelle vicinanze, sentì il discorso e,
ricordatosi delle antiche gesta di Giusè, intervenne e placcò il discorso che cadde a terra e perse il
filo.
Re Giorgio propose, quindi, di decidere le sorti della città in una partita di calcio tra grandi eroi.
Il calcio era una disciplina poco disciplinata, nelle quale i partecipanti si sfidavano ad assumere
quantità enormi di calcio (Ca) per via orale, mangiando calcare (CaCO3) o altre rocce contenenti
calcio.
Allora la gang di pescatori e i nostri eroi sgombrarono la città dalle rovine (composte da tasti, pezzi
metallici e circuiti in silicio) e dal fegato di merluzzo vomitato dalle sentinelle.
Dopo lo sgombero re Giorgio preparò il campo: un rettangolo aureo di erba sintetica ai cui estremi
vi erano due porte che conducevano alle cave di calcare e di calcestruzzo (minerale che corre veloce
e mette la testa sotto terra); in mezzo al campo fu installato un chiosco per la distribuzione di acido
muriatico, utile per favorire la digestione e per sciogliere la tensione. Poi furono montati gli spalti,
la panna e la Mariagrazia.
ESOSO -8
L'aria era rarefatta dai vapori di acido muriatico. Re Giorgio decise di autoassegnarsi il ruolo di
arbitro, mentre i suoi assistenti erano Armando la Papera e un quadro di Negher il germanico.
Maroni e Tumulo decisero che si sarebbero accomodati in tribuna d'onore, mentre i loro migliori
eroi mettevano a repentaglio il loro apparato digerente.
Tumulo scelse il suo miglior calcista: Fernando Llorentando, l'uomo dal gerundio facile, temuto per
le abilità balistiche del suo cranio. Maroni invece scelse, su consiglio di Ganjalf, un giovane
pescatore: Widmer, visto che correva velocemente e conteneva la parola 'weed', ispirando (così
disse Fernando) l'utilizzo di vegetali illegali.
I nostri eroi, la gang di pescatori e alcuni guerrieri della città si sistemarono in curva nord, in quanto
la curva sud era chiusa per discriminazione territoriale.
Mentre il walkie-talkie continuava a vagare perso per i mari a causa delle mappe dell'i-phone S, i
due sfidanti si bardarono con dei golfini da golf recanti svastiche e falci e martello.
La salgemma fu depositata in una teca di vetro contenente vapori mistici portati da Ganjalf.
Un araldo suonò un cornetto algida e gli sfidanti vennero presentati; si accomodarono vicino a
tavole di arte su cui erano disseminati dei solidi sezionati (cosa molto sconcia per gli abitanti del
posto, visto che sezionare i corpi era considerato immorale), re Giorgio entrò nel chiosco, mentre
Armando la papera e il quadro si “accomodarono” ai lati opposti del campo. La sfida iniziò subito
dopo il fischio di re Giorgio, che arbitrava all'inglese (cioè sorseggiando tè e biscotti), vestito con
uno smoking (abito fumante per i vapori dell'acido) arancio carota.
Fernando iniziò a spaccare con il cranio il calcare per assumerlo in bocconi più piccoli, dopo 20
secondi il 38% del calcare mondiale si trovava nel fegato (o quello che ne restava) di Fernando,
dopo ciò ordinò uno sciottino di acido muriatico per sciogliere il nodo allo stomaco, ciò spiega
perché il calcare si trovasse nel fegato.
Widmer iniziò invece il suo rito scaramantico: fece un fantoccio di calcestruzzo, gli mise un mazzo
di carte in mano e gli diede un calcio (1 mole di CaCO3 +1 pedata). Fatto ciò disse al fantoccio di
fargli pescare una carta; il fantoccio disse:”Pesca una carta”, Widmer allarmato prese la sua canna
da pesca dal suo marsupio tascabile, lanciò l'amo e pescò una carta; purtroppo pescò un jack di
picche ferendolo all'orecchio sinistro (si noti che le figure nelle carte sono tutte girate a destra). Poi
mangiò in un sol boccone il fantoccio, producendo uno spettro elettromagnetico a forma di peto
tuonante. Per festeggiare il primo pasto si scolò una bottiglia di acido muriatico con un suo
compagno: Luìs Muriel.
Ganjalf ,anch'egli preso dalla foga della gara, preparò una mistura di droghe e acido muriatico e la
diede ad Armando la Papera che perse il suo unico neurone, andando in debito con la Germania e
aumentando la spread di 7 neuroni.
Fernando, colpito dalla prodezza dello sfidante, decise di calcare la mano (evitate qualsiasi tipo di
blasfemia dopo questa battuta) esaurendo il calcio presente nel suo corpo; ma ciò non valeva, in
quanto il calcio doveva essere assunto per via orale, quindi Fernando si mangiò il fegato e
un'occasione da goal per condimento. Per questa irregolarità re Giorgio decretò un calcio di rigore
(quantità di calcio che non ammetteva repliche, avendo lavorato per l'esercito sovietico) per
Widmer, il quale cercò di persuaderlo con parole dolci, ma lo zucchero delle sue parole fece
reazione con il calcare: CaCO3 + C6H12O6 ---> CaCC[Olè] (esclamazione di Fernando, che quindi
divenne Oleandro) + H2O + H2O (due molecole di acqua che avevano divorziato perchè avevano un
legame troppo debole).
Widmer assunse il tutto per via nasale, insieme ai vapori dell'acido muriatico, che sciolse il catarro
delle caccole. Ciò però era un'infrazione del regolamento, ma Widmer lo fece per fair-play e
Fernando ottenne un calcio di punizione (chi lo otteneva doveva passare 2 ore a fare sesso violento
con una brasiliana pietra [nel vero senso stereotipo di brasiliana] e con un kinder sorpresa).
Fernando non resistette e sprofondò nel terreno dicendo:”Sto sprofondando”.
Widmer così vinse la sfida e,visto che si prospettava il tramonto, il pubblico si addormentò sugli
spalti; re Giorgio, i suoi assistenti e Widmer andarono a dormire a casa di Tumulo, o meglio,quello
che ne restava, cioè un'architrave traviata dalla retta via.
ESOSO -9
(capitolo preferito da Dante)
Il giorno seguente I nostri eroi si svegliarono a letto con la spalla sfondata, con la vaga sensazione
di essersi asportati l'appendice con un coltellino da pic-nic (un coltellino novi) e una strana voglia di
fragola sul mento.
Dopo la colazione a base di capperi, nutella tumefatta (fatta da Tumulo), due ganci di Silvestre
Stallone, una bistecca di stallone (non l'attore ma il cavallo di Stallone) e spezzatino di nutria, che è
molto nutriente; finirono il pasto con il kebab di Belfodil (cibo sacro).
Barcollando a causa dell'ebrezza della nutella tumefatta, essi si recarono (parola grossa, visto che
rotolarono lungo un pendio inclinato di 45°; attraverso vari urti) al campo. Qui ognuno si accomodò
ai posti del giorno precedente e Fernando risorse dalla terra tra un fragore di peti; disse:”Sto
risorgendo”. Widmer subì un trauma contusivo al mignolo sinistro e fu costretto a ritirarsi in casa di
Tumulo per affogare i suoi problemi nell'alcool; riempì la vasca di vodka e vi mise dentro del
calcestruzzo facendolo affogare.
Allora re Giorgio, applicando la ghigliottina, chiamò un altro eroe proveniente da Castellamare di
Stabia. Costui era Will Smith, traduzione italiana Futuro Fabbro, per gli amici Fabbrerò. Egli,
mentre ricevette la chiamata, stava uccidendo zombie per puro divertimento attraverso l'uso del
futuro anteriore; dopo aver ascoltato re Giorgio disse:”I Will come”. Re Giorgio credette di aver
sbagliato numero e riattaccò imprecando contro le onde, Keisuke Honda e le Honda, onde evitare di
nominare Eustachio.
Allora re Giorgio chiamò il suo eroe di scorta (nel senso che gli faceva da scorta nel caso la scorta
fosse morta): Jack Daniels Ignaschevich, signore dell'alcool, ultimo uomo dal fegato immortale,
colui che se ingoia un moscerino ha più neuroni in Francia (pancia), figlio del leggendario Spaccat
Amerd, signore delle terra di Etilor, distillatore supremo, uomo dal vomito facile, colui che nelle
pitture è in pose oscene, nonché uomo con così tanto alcool in corpo che può pulire i pavimenti.
Così la sfida ricominciò.
Fernando mangiò 100mol di calcare mentre era bendato, con il singhiozzo, mentre un criceto
ignifugo e sadico gli immetteva scariche da 100 volt a volt(a). Jack D. Ignaschevich bevve a goccia
900mol di puro calcare carsico, mentre distillava grappa al rabarbaro con il solo utilizzo delle
siringhe per tossici. Fernando ebbe la malsana idea di bere la grappa al rabarbaro ed egli sprofondò
di nuovo nel terreno, ma per sempre. Le sue ultime parole furono:”Sto bevendo... e sto
sprofondando”.
Jack D. Ignaschevich per festeggiare la vittoria finì l'acido muriatico del chiosco e iniziò un party
rock.
Tumulo si chiuse nella sua casa deciso e resistere con la sua città.
Mentre tutti festeggiavano Giorgio vide un bellissima donna-auto (nonostante ciò non sapeva
parcheggiare) nella dimora di Tumulo e cadde innamorato della sua carrozzeria. La donna-auto si
chiamava Clio ed era promessa sposa all'esperto e barbiturico lemure difensore Moris Carrozzieri, il
quale stava portando il suo Lecce alla conquista dell'ignoranza.
Re Giorgio convocò i nostri eroi per decidere come conquistare la casa ti Tumulo; Ganjalf, in preda
a violente allucinazioni provocate dai casoncelli al burro di arachidi conditi con amfetamine assunti
poco prima, decise di inviare nella casa un cavallo dal cavallo basso, fatto di ebano albino insieme
ad una mozzarella in carrozza per ingannare Moris.
All'alba, mentre tutti erano visibilmente spaccati a merda, i nostri eroi e il corpo di Jack D.
Ignaschevich (l'anima era virtualmente immersa nell'alcool) si immisero nel cavallo e immisero il
cavallo e la mozzarella in carrozza in un pacco postale. Per rendere tutto più realistico chiamarono
Maria de Filippi vestita da postino. Ella si presentò con una troupe televisiva e a Barbara D'orso
(della famiglia papale degli Orsolini, dotata di tanto pelo quanta pusillanimità). Il tutto si presentò
davanti a casa di Tumulo, dopo che furono montate violentemente le telecamere, Barbara D'orso
condusse Mattino 5 con l'oroscopo, poi Maria de Filippi suonò il campanello dicendo:”C'è posta per
te”.
Tumulo, insidiato da Moris Carrozzieri, aprì il cancello e fece entrare il pacco postale attraverso un
baldacchino portatile. Richiuse poi porta e cancello. Moris scartò il pacco e mangiò la mozzarella in
carrozza. Clio, visto che non voleva sposare un obeso di merda (testuali parole), gli rifilò un
cinquina (urto totalmente anelastico), un ambo ed un terno al lotto. Re Giorgio, colpito da tale
veemenza e dai numeri della tombola, uscì dal cavallo e si mise a baciare con passione una
telecamera (strumento di visione in cui si può dormire), in sua difesa, i nostri eroi e J. D.
Ignaschevich si catapultarono nella battaglia.
Dopo una tremenda zuffa si arrivò alla seguente situazione:
- da una parte Clio tra le braccia di Giorgio (colpita dal suo fascino stagionato come il bagoss) a
fianco dei nostri eroi;
- dall'altro lato della stanza Moris Carrozzieri che ostaggiava J. D. Ignaschevich con a fianco
Tumulo che piangeva come un sodomita (kekka). Tumulo, tra le lacrime di un salice piangente,
propose di scambiare Clio con J. D. Ignaschevich. Re Giorgio, che teneva molto al suo eroe, rifiutò
l'offerta sputando in faccia a Carrozzieri, il quale, infastidito, saltò in aria (nel senso che saltò e poi
esplose) e con lui J. D. Ignaschevich scese agli inferi chiamato da un'entità misteriosa di cui si
parlerà in seguito.
Nel frattempo Tumulo si schiavizzò e fece un tumulto di schiavi per ottenere la libertà (ovunque
spuntarono bandiere rosse con falci e martello, gigantografie di Stalin e negretti che cantavano “Oh
when the saints go marching in” indossanti magliette con la foto di Martin Lutero con una corona
[M.L.K.]).
Dopo questo tumulto, Tumulo prese il potere per mano e lo condusse nel suo grembo asinino. Egli
attuò un vasta γ di riforme ed iniziò ad attaccare i nostri eroi riducendoli in schiavitù,
contravvenendo alle regole del comunismo.
ESOSO -10
I nostri eroi dopo una giornata passata a rompere scatole di cartone si addormentarono su un
baldacchino (sopra al baldacchino, non sul letto). La mattina seguente, dopo aver chiuso la sessione
di lavoro mattutino, Ganjalf, propiziato dai sogni decise di accendersi un copertone per fumarlo.
Ganjalf fu preso da tumultuose visioni: vide un sentiero fatto come lo schifo, delle mani
diversamente bianche e una cannuccia; dopo di esse Ganjalf contrasse il morbo di Parkinson
(malattia che colpiva provocando tremori se si incontrava in un parco il proprio figlio).
Mentre si avviava al lavoro, Ganjalf vide un aereo fatto di marijuana , vi entrò e collassò sul posto.
Rinvenutosi con una seppia in mano, vide una scatola nera e avvezzo al suo lavoro la spaccò.
Dentro vi era un marmocchio dalle mani nere che stava annotando i dati di volo. Ganjalf per
continuare il suo lavoro, iniziò a fargli domande scomode e insistenti; scoprì che in ogni scatola
nera di un aereo c'era un bambino che brucia le proprie calorie ustionandosi le mani.
Il marmocchio disse:”Io sono Manitù, figlio di Mantello ultimo della tribù dei Mannaia”. Vi
risparmiamo i dialoghi sulla parola Manìtu e Manitù sostenuti da Ganjalf ed il marmocchio che alla
fine disse:”Ora noi dobbiamo, nell'ideale infinito di Eustachio, risollevare il nostro popolo contro
Tumulo, ormai diventato tiranno e oppressore”. Ganjalf rispose dicendo:”Ma desmèt caffelatte di
sto c***o”, ma accettò comunque i consigli. Nel frattempo Tumulo aveva emanato una costituzione
dittatoriale, stampata su carta di papiro.
Ganjalf si recò al lavoro e, alla fine dell'orario lavorativo, fece una riunione in cui vi erano:
-Black Jack Sparrow
-Re Giorgio
-Manitù
-I pescatori di Maroni
-Maroni dal collo d'oro
-I negretti (che ora erano di nuovo schiavi)
-Armando la Papera
-Dante
-Virgiliomail
-La salgemma che conteneva l'anima del molinero
-Clio, che viveva con re Giorgio.
Dopo aver costruito un auditorium (luogo dove si seguivano corride solo uditivamente) con
maxischermo in plexigas, i presenti si suddivisero per fede (rica, rico o ra) e si sedettero sulle
poltroncine da fachiri (tempestate di chiodi ed elettrodi) per immedesimarsi nella dolorosa
situazione.
Ganjalf e Manitù presero la parola per i capelli, ”Carissimi, se uno di voi avesse dieci denari... e non
mi ricordo” disse Manitù pervaso dall'ideale di Eustachio, ed iniziò a maledire le paraste di quel
auditorium. Prese quindi la parola Dante sostenuto da Virgiliomail (nel senso fisico della parola:
egli sedeva sopra al sommo poeta alla massa...) e disse:”Verrà il giorno in cui saremo schiavi del
male, ma non è questo il giorno! Oggi combattiamo per i pelucchi nelle tasche, per l'erba buona e
per el molinero!” Nel mezzo del discorso Ganjalf obbiettò che essi erano in schiavitù ma Manitù lo
ammutolì con una sonora cinquina ardente, bruciandogli molte calorie. Dante, quindi, ricominciò:
”Verrà il giorno in cui le paraste prenderanno il potere, ma non...” e fu interrotto da una sonora
cinquina da parte delle paraste dell'auditorium offese.
Prese quindi la parola Armando la Papera:”Parasta la victoria, siempre! Compagni / Sodomiti /
Amici (trova l'intruso). Oggi ci rivolteremo come le frittate contro l'oppressore! Put yo enz ap!”. La
folla esplose in un tripudio, le paraste, consce della loro funzione strutturale, non esplosero.
La parola passo quindi a Manitù e Ganjalf che illustrarono il piano:
1) Eustachio ci aiuterà;
2) Chiederò a Tumulo di liberarci;
3) Liberi;
4) Canteremo 'I want to break free'
Detto ciò tutti uscirono dall'auditorium, anche le paraste che fecero crollare l'auditorium.
Ganjalf si recò così al palazzo di Tumulo e chiese un colloquio, la bidella gli rispose che la terza ora
meridiana sarebbe stato libero; nel frattempo gli offrì un sussidio di disoccupazione.
Arrivato il momento stabilito i due entrarono nel palazzo dittatoriale. “Benvenuti nel mio palazzo”
disse Tumulo; Ganjalf gli chiese di liberarli, pena la sua ira. Tumulo, mentre si trastullava, negò loro
qualsiasi tipo di libertà, anche di respiro, li congelò e li congedò.
Tornati dai compari e scongelati, le paraste ricordarono a Ganjalf che era un Mago / Sodomita /
Incantatore (trova l'intruso). Ganjalf fece quindi un incantesimo in apnea. Esso doveva colpire la
dittatura con sette piaghe, ma essendo in apnea divennero sette pieghe che colpirono il foglio della
costituzione dittatoriale. Il foglio era di carta di papiro e, visto che la carta non si poteva piegare più
di sette volte per un'antica leggenda, alla settima piega il foglio si distrusse per inerzia, annullando
il potere di Tumulo in un ondata di coriandoli.
Ganjalf e Manitù trassero un sospiro di sollievo e non solo,essendo stati in apnea per molto tempo.
Tumulo venne colpito da questo avvenimento e rimase stordito , ma riuscì ugualmente a chiamare
una parte dell'esercito dell'impero toresco.
Re Giorgio, allora, chiamò a rapporto tutti i neo-rivoluzionari (rivoluzionari con un edema cutaneo
[neo] sul pollice sinistro) per informarli della loro imminente fuga.
Le truppe dell'impero toresco erano composte da tori addestrati al combattimento e da lesene,
nemiche giurate delle paraste, in quanto invidiose della loro funzione strutturale.
Re Giorgio convinse, con l'uso di peti iperbarici, tutti a fuggire verso Portoilburqua e da lì
raggiungere il continente. Arrivati nella città portuale saccheggiarono tutti i negozi di spezie, per
rendere la loro fuga speziale. Nel frattempo le truppe toresche, capeggiate da Etthor[e] (mezzo
uomo figlio di Primo, mezzo toro da monta abile nella lotta a causa della sua mazza chiodata di
chiodini) stavano inseguendo i fuggitivi, e gli abitanti del posto, vedendosi portar via Clio(unica
donna dotata di bellezza pungente), distrussero tutte le navi del luogo per impedire la fuga.
Arrivati al porto dunque i nostri eroi cercarono di fuggire con delle navi, ma esse erano distrutte,
allora Ganjalf, in preda a tremori selvaggi, chiese alle paraste di aprire le acque. Le paraste, dopo
una rivendicazione del diritto di voto, si disposero in navate, creando un passaggio tra due coltri di
mare, il cui fondale era però depresso e quindi presentava numerosi tagli a causa
dell'autolesionismo molto diffuso.
Per sanare le ferite e le discontinuità del terreno, re Giorgio sparse della salgemma (sale), in modo
che se l'esercito toresco(che era arrivato al porto) li avesse raggiunti avrebbe pagato un conto salato.
Fatto ciò il corteo partì e dopo tre ore di viaggio raggiunse il continente, nonostante l'incontinenza
di re Giorgio.
Nel frattempo l'esercito toresco arrivò e vide le paraste che reggevano il mare; allora le lesene
ingaggiarono un combattimento accecate dall'odio e dalle ore passate su brazzers. Le paraste
sostennero l'urto e passarono al contrattacco; paraste e lesene se le diedero di santa (e non) ragione.
Così nella battaglia paraste e lesene scomparvero dalla terra in un fragor di flutti di mare.
Ciò che restò dell'esercito toresco (Etthor[e] si era suicidato perchè tormentato dal suo tallone
d'Achille) iniziò il ritorno alla Pianura Porrica costruendo navi con i resti di lesene e paraste.
ESOSO -11
Ma re Giorgio aveva con sé un cucciolo di parasta, permettendo la proliferazione della specie.
Dovete saper che le paraste si riproducono per scissione anaerobica binaria: se si mette una parasta
in apnea in piscina o in un'atmosfera rarefatta, esse creerà un algoritmo in codice binario ( codice
formato dalle cifre 0, 1 e treno), attraverso il quale separerà la sua parte democratica da quella
repubblicana; alla fine del processo, si avranno, se addestrate in maniera opportunistica,due paraste
comuniste.
Il corteo camminò per giorni e giorni in una valle costiera costellata di statue di Schettino, tutte
molto costose: la 'Val Costa'; fino ad arrivare ad una catena montuosa, le cui cime di rapa
svettavano di testa. Ivi trovarono ai piedi di una montagna una caverna con al suo interno un
vecchio che si divertiva con dei burattini. Egli si presentò:”Io sono Platone Mangiafuoco, su Meetic
(sito di incontri) Hotiperuranio47, figlio di nessuno; mi trovo qui a causa del mio futuro ruolo da
giudice nel talent show per giovani filosofi 'Io Kant'. Se volete posso darvi dell'ospitalità
incatenata”. Black Jack Sparrow acconsentì e chiese una vasca per far riprodurre il cucciolo di
parasta, che, una volta nella vasca, si suddivise, essendo prematuro, in due paraste ioniche (paraste
con un elettrone in più).
Dopo aver fumato concitatamente i minerali che formavano la caverna grottesca, tutti andarono a
dormire, eccezion fatta per i negretti che tentarono invano di battere Black Jack Sparrow a black
jack.
All'alba del giorno seguente, scandita dall'ennesima sconfitta subita dei negretti e costellata di frasi
blasfeme, Platone offrì del caffè di yak (derivante da alberi dove nascono chicchi di yak) e dei
biscotti cuordimerda dall'odore che ricordava peti amatoriali di rugbisti scandinavi. Tutti passarono
la mattina grattugiando le pareti della caverna e, vedendo che ne fuoriusciva una polvere bianca, la
assunsero per via nasale.
Platone si ritirò dietro un muro per qualche minuto, dietro a quel muro si sentirono ruvide grida,
luci stroboscopiche e fragor di peti.
Dopo questo inconveniente Platone organizzò un convivio (banchetto) per il pranzo. Dopo aver
pasteggiato con piadine farcite di gamberetti, funghi, marmellata di frutti di bosco, trilobiti, marna
(per ricordare la vittoria a calcio), tronchi di pino e coralli: la celeberrima piadina 'mari, morti e
monti' e aver bevuto nettare di netturbini ben nettati.net; discorsero delle avventure precedenti, e
successivamente diedero la parola a Platone che fece un lungo discorso filosofico: “Carissimi, so
del vostro viaggio e delle vostre madri, in quanto nell'iperuranio le sbattei violentemente
selvaggiamente. Non esiterò quindi a descrivervi la fine di coloro (evitando qualsiasi digressione
sulla parola coloro) che combatterono per la conquista di Tokyo2. Dovete sapere che Eustachio,
nella sua magnificenza,, mi ha illuminato durante un rapporto irrazionale con un tucano
(leggendaria creatura il cui ano era costellato di cracker salati), vi ometto le discussioni sul nome
tu-cano; dicendomi che mi avrebbe mostrato l'oltretomba (doppiofondo della stanza dei sotterranei
di Tokyo2[vedi mappa]), dove vi era El Diablo.
El Diablo era, inizialmente, il gioco preferito da Eustachio nel quale ci sono due bastoncini, una
corda e un bicono fatto di legno(lego azotate[N] derivate dall'esplosione di legogas). Un giorno in
cui Eustachio stava facendo una partita a El Diablo, che consiste nel lanciare l'oggetto e riprenderlo
con il solo uso della corda, questo gli cadde in un cratere lunare sulla Terra. Eustachio, nella sua
magnanimità, decise di non raccogliere El Diablo, perchè sentiva un'oscura presenza dietro di sè e
che se si fosse chinato per raccogliere El Diablo avrebbe rischiato. L'oscura presenza non esisteva,
ma Eustachio, pensandola, la creò ed essa si incarnò nel Diablo. Allora egli, conscio del suo libero
arbitrio (cosa che non avviene negli scontri salvezza perchè pressato dalle tifoserie), chiese ad
Eustachio un luogo dove stare. Eustachio costruì quindi la pizzeria 'Inferno', ma visto che non
attirava clienti, nonostante l'intervento tempestivo di Gordon Ramsey (cuoco che si dilettava nel
calcio offensivo, nel senso che inondava gli avversari di insulti, ma segnava ogni morte di
personaggio famoso; viceversa, ogni personaggio famoso decedeva ad ogni sua ora); Eustachio, per
limitare i danni, creò una famosa località sotterranea: l'oltretomba, e nominò suo re El Diablo che fu
soprannominato Granoche dai suoi sochi (amici russi), tra i quali: Minosso, uomo ricco ma
sofferente di anoressia, Cerberuz12, discendente del mitico camperone Sbertuz12, che si era
incrociato con le Cana che dilaniavano i sudici in un trilocale adibito ad attività ludico-violente; le
Demonete, mezze mostro dalle gambe caprine e mezze strumento di lucro; e il divino Otelma, che ,
bandito da ogni forma di vita sociale e democratica, aveva offerto i suoi servigi a El Diablo e a
CocaCola di Rienzo( personaggio leggendario fatto di Coca Cola che sosteneva l'instaurarsi di una
repubblica a Roma attraverso l'intercessione di coppie di promessi sposi).
El Diablo aveva vissuto per 77 anni nell'ombra, ma al suo 77° compleanno decise di intervenire nel
mondo superiore, dopo l'arrivo nell'oltretomba di Legogas e Giampy Spaddy, gli unici a suscitare in
lui dell'interesse, nonostante fossero passati di lì numerosi dei più grandi personaggi de “I Genesis”.
Ricordate che l'eroe avversario, Fernando Llorentando, era resuscitato una volta; questo avvenne
grazie ad un patto con El Diablo, che pose come condizione l'astinenza da alcolici per Fernando.
Ora, dato che Fernando assaggiò il distillato di Jack Daniels IgnaschevicIgnaschevic era dovuto
tornare nell'oltretomba, dove raccontò a El Diablo della presunta presenza di J.D.Ignaschevic quale
tentatore attraverso l'uso di alcolici. El Diablo quindi, non ci ricordiamo il passato remoto di
esigere, ma comunque data la presenta di Fernando divenne esigendo, che J.D.Ignaschevic fosse
portato nell'oltretomba. Ciò avvenne e El Diablo festeggiò con un very-hot-party con dei
fiammiferi”.
Dopo una breve pausa Platone chiese:”Ma perchè El Diablo non tollera gli alcolici sulla Terra?”
Armando la Papera rispose, stremato dal discorso e stagionato dall'acre profumo dei lobi sudaticci
dei conviviali,:”Secondo me...”, ma Platone, adirato per aver parlato troppo poco, rispose con un
rutto telecinetico che fece starnazzare a terra il povero Armando, e , per la disperazione dei nostri
Eroi, riprese a parlare:”El Diablo vuole l'alcool per zittire il divino Otelma. Ordunque domani
partiremo alla volta (a crociera) del Monte Talco, portate con voi anche del boro, visto che le vostre
ascelle emanano il sapore di aceto cagliato, uniremo il talco del monte con il boro e otterremo del
borotalco, che sarà utile mentre passeremo tra le cime di Beot il beota. Dovete sapere che Beot il
beota è metà beota, metà orso e metà troll, non sapendo contare vale 3/2. È molto pericoloso quando
è beota (cioè sempre), in quanto le sue azioni sono stolte, superficiali, trapezioidali e
redbulltimetteleali”. Dopo aver soddisfatto il suo desiderio con un carciofo crisoelefantino (cioè di
avorio e altre cazzate) dislessico, Platone giacque. I nostri eroi dormirono in bare iperbariche (il cui
baricentro veniva da Bari, la cui pressione era molto alta e che barriva secondo una sequenza a noi
sconosciuta; se i nostri eroi avessero saputo la sequenza avrebbero dormito sonni tranquilli).
Il mattino seguente non si svegliarono per la presa posizione in Crimea delle bare iperbariche
putiniane, ma si svegliarono al tramonto ebbri di comunismo ebreo. Questa volta, essendo (in
ricordo di Fernando) in ritardo sula tabella di marcia (tabella 7x7 putrefatta, cioè marcia, con una
marcia in più, e non solo: con tutto il cambio in più, per la gioia di Clio e Platone) prendendo (ogni
riferimento è puramente casuale) delle picozze (ragazze molto brutte attaccate agli scogli, con
tendenze pitagoriche circolari), partirono per pendii più impervi.
Dopo aver scalato 3 montagne che si potevano tranquillamente aggirare su una superstrada per
carretti giamaicani (Bolt con le ruote) arrivarono alla casa di Beot che aveva una fuga di gas per via
della natura di Beot (non quella beota). La casa era una chiesa gotica dalle gote rosse, costellata di
melma trogloditica proveniente dal cugino lezzo del divino Otelma: il divino Omelma, che viveva
nella casa di Beot, che, in quanto beota, non si accorgeva del suo coinquilino.
Una volta arrivati sbatterono la porta aperta violentemente, finchè Beot, geloso della sua porta,
accolse i nostri eroi.
Beot, essendo beota, non sapeva cucinare, così ordinò a Omelma di cucinare qualcosa. Egli cucinò
dell'anatra trapanata condita con canditi sonnambuli e diede loro da bere dei peti liquefatti che
riscontrarono un particolare apprezzamento.
Beot, facendo appello alla sua ospitalità, preparò i letti per la notte e lasciò acceso lo scaldaletto
nucleare; i letti così crearono 10.000.000 MWatt e fu scoperta la fusione a caldo nel letto. Con
l'energia ottenuta il divino Omelma alimentò una turbina con il turbo e con l'aiuto di Iturbe
(pellegrino resistito all'antico assalto di Verona grazie alle sue doti di centometrista) prosciugarono
il fiume in modo che i nostri eroi poterono dormire nel letto del fiume.
Durante la notte una capra armena ( le capre armene sono capre tranquille e docili, ma se si
arrabbiano armenano tanto, grazie alle loro armani, cioè mani griffate, di sostegno)mentre cercava
di giocare a bigliardo usando una stecca di sigarette con Lucas Biglia (nel senso che Biglia faceva la
biglia), vide il letto prosciugato e in esso vide le due paraste ioniche che confabulavano sulle
prossime mosse della compagnia. La capra, sospinta dall'odio verso le paraste ioniche, in quanto
moglie (o marito?) di una colonna tuscanica (incrocio tra un cane e una colonna), dopo aver
ascoltato tentò di colpirle con le sue ArMani, ma Giorgio e Clio, di ritorno da una notte infuocata
che aveva provocato un incendio hot, la cacciarono. La capra portò informazioni in oscure località
dell'impero toresco.
Il mattino “following” , risvegliati da una melodia barocca prodotta dai bonghi di Ganjalf, i nostri
eroi salutarono Beot come da tradizione: schiaffeggiandolo con scorfani putrefatti. Si misero quindi
in cammino lungo irti sentieri costellati da attaccapanni mannari, i quali però erano visibilmente
provati da persone di ogni genere. Dopo averli superati si trovarono su un altopiano raduro
(aggettivo che indica un materiale composto dal Dio sole egizio Ra visibilmente eccitato). Qui
scorsero un bruco che brucava dei Brutcani (creature composite formate per un terzo da spumante,
un terzo da antitesi di bello e un terzo da fattezze canine); Armando la papera, pervaso
dall'ancestrale istinto di sopravvivenza degli uccelli (cacciare insettame), nonostante il bruco avesse
le dimensioni di un pitone metropolitano, si mise a beccarlo violentemente con la becca del
cappello. Dopo averlo sventrato esultò dicendo:”Ci becchiamo in giro”.
Armando fu insignito del titolo di Becchino o Beccamorti o supremo Sotramorc.
Platone, che come sappiamo non era della sponda giusta, decise di fare l'arustico (metodo di
divinazione che consiste nell'esaminare gli organi interni degli animali durante l'assunzione di olio
extra-vergine [cioè privo di rapporti e mi fermo], rosmarino e rustichelle [quelle dell'autogrill]) e
pronosticò il filosofo vincitore di 'IoKant', inoltre, guardando nella bile del bruco, riuscì ad ottenere
informazioni sulla strada da seguire.
I nostri eroi attraversarono così terribili strapiombi di piombo, foreste di conifere (bestie con forma
conica, sulla cui spina dorsale crescevano piante aghiformi), vette che facevano invettive contro i
simoniaci (che sono sfigati, vedasi l'esempio di Simone Pepe infortunato per un anno solare) e
pendii, di cui uno fu ucciso da Dante senza troppe pendite di tempo nonostante le sue pendenze
omosessuali.
Superato l'ostacolo ultimo dei server servitori del diablo, i nostri eroi arrivarono alle pendici del
monte talco.
ESOSO -12
Alle pendici del monte Talco c'era un KFC(Kebab for come; letteralmente kebab[di pollo] per
venire) con tendenze da ristorante etnico cinese. Il gestore del luogo, K. F. Chef (Ke Facho Chef
[?]), che era stato avvisato in sogno dell'arrivo dei nostri eroi, iniziò a costruire una nuova sala con
il poliuretano, espanso come l'impero macedone, per accoglierli, anche se amavano mangiare
all'aperto, in particolare con la grandine (nel senso che la grandine si sedeva a tavola).
I nostri eroi rimasero a digiuno per 7 giorni (tempo di essicazione del poliuretano), poi K.F.Chef
aprì la sagra della porchetta, a cui sovrintendevano Pasquale Schiattarella (nipote di Moris
Carrozzieri) e alcuni tifosi del Lanciano (ammalati di tifo che amavano rapporti anali con
giavellotti). La sagra iniziò con il gran banchetto; Pasquale, mentre cucinava la porchetta, si
crogiolava su come vendicare suo zio Moris, quando un castoro (in realtà el Diablo travestito) gli
disse che egli stesso rosicava per la morte di Carrozzieri e che secondo lui, l'unico modo per
vendicarlo era mettere dei fagioli ritardanti nella porchetta e nel kebab. Schiattarella fece ciò ignaro
che Eustachio aveva ordinato al Diablo di travestirsi. Questo fu il primo complotto ordito da
Eustachio e, attraverso el Diablo, si fece un selfie con l'haschtag (tag con l'ascella e Ash Ketchum):
#gombloddo, #illuminati, #instadiablo, #agghiacciande, #forzalanciano, #schiattomatto.
Nel frattempo nelle oscure segrete del castello di giustizia, all'udire #gombloddo, iniziò una strana
mobilitazione...
Dopo il lauto banchetto i nostri eroi si addormentarono su giacigli di uranio radioattivo e si
svegliarono all'alba. Il mattino, dopo aver ringraziato tutti attraverso l'astrusa cerimonia della
flagellazione con dei vasi di terracotta, arrivò Beot, il quale lasciò il gas aperto nelle cucine dove
stavano re Giorgio e Clio, che quindi passarono una mattinata hot. In mezzo al calore degli ospitanti
e del fuoco i nostri eroi partirono al mezzogiorno di fuoco, a Beot fu intimato di non seguirli.
Scrutando il mote si intravedeva una porta con arco a tutto sesto su cui campeggiava la scritta a
caratteri cubitali “Kitemmuort”,incisa su una base di un bianco marmo traviortino (marmo simile a
un tale Vladimir), dalla quale si entrava nel monte. L'arco poggiava su due pilatri polistili (fatti con
più stili di polistirolo) su cui vi erano le parole Mont e Talc e la firma di un contadino sardo
analfabeta. Più in alto vi era un'altra porta dall'architrave sfondata che si apriva su un sentiero
parallelo al P.O. che saliva fino ad una roccia magmatica dal colore brunetto che richiamava a istinti
sodomitici, oltre la quale si estendeva una parete a strapiombo (Parete formata da ioni Pb+ che
straripavano dalla montagna).
A ridosso del cielo terso vi era una guglia su cui era appoggiato un piedistallo fatto di rame e un
ascensore sul quale campeggiava la B'anal'issima scritta “Lift” intagliata su un'architrave di legno di
Quercia squerciata; oltre all'ascensore un peto nebbioso di grande densità copriva l'orizzonte.
I nostri eroi stavano varcando la prima porta bestemmiando in siculo-toscano, quando Eustachio
parlò loro attraverso degli altoparlanti esagonali:”Ora incomincia per voi un lungo viaggio, tra
difficoltà e fatiche, ma non demordete, perchè la vita stessa è un viaggio e, come tutti i viaggi, non è
importante la destinazione, ma il viaggio stesso. Ogni viaggio, come la vita, cambia noi stessi e voi
dopo questo viaggio sarete cambiati per sempre; ora andate”.
Ganjalf, Clio, Re Giorgio, Armando la Papera, Black Jack Sparrow,Manitu, Platone, Dante e
Virgilio, portando con loro le paraste e la Salgemma di Banderas lasciarono l'accogliente ristorante
e i negretti che rimasero colpiti dal gusto del pollo.