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info e contatti Telefono: 366.1738906 (tutti i giorni dalle 15.00 alle 20.00) E-mail: [email protected] Ingresso: 5 euro L'apertura dell'arena e delle biglietterie avverrà alle 20.30. Gli spettacoli avranno inizio alle 21.30 circa. In caso di pioggia si invitano gli spettatori a conservare il biglietto per l’eventuale recupero della proiezione. Cinema in Fortezza" presenta al pubblico savonese le più importanti uscite cinematografiche della stagione: 16 film in 3 contenitori tematici offerti nel suggestivo contesto della Fortezza del Priamar, una straordinaria occasione per passare insieme splendide serate in compagnia del cinema di qualità. Il primo contenitore è dedicato ai grandi Festival internazionali: "And the award goes to...", nove produzioni di forte impatto visivo ed emotivo. Si prosegue con "Ça va sans dire", tre serate dedicate alla leggerezza e al divertimento della commedia francofona. Terzo e ultimo contenitore “Italiani ai Festival”, una selezione delle pellicole italiane che hanno partecipato ai concorsi cinematografici più prestigiosi della stagione. Giovedì 4 agosto REVENANT - REDIVIVO Nel 1823, il cacciatore di pelli Hugh Glass si unisce alla Rocky Mountain Fur Co. per avventurarsi in una spedizione nelle vergini terre americane. Dopo essere stato brutalmente aggredito da un grizzly, l'uomo viene preso in custodia da due volontari della compagnia: il rude mercenario John Fitzgerald e il giovane Jim Bridger. Ma Fitzgerald tradisce Glass, abbandonandolo al suo destino dopo averlo derubato delle armi e degli oggetti di sua proprietà. Isolato, privo di difese e furioso, Glass giura di sopravvivere per vendicarsi... Alejandro González Iñárritu, reduce dal successo di "Birdman", mette in scena un film quasi essenziale rispetto all'arabesco formale e narrativo che è spesso il suo cinema, con l'intenzione di affondare il coltello nell'essenza della natura dell'uomo. L'universo di "Revenant - Redivivo" è manicheo: c'è la neve che gela e c'è il fuoco che scalda; c'è il rispetto della parola data e c'è il tradimento. E’ un film viscerale dove il protagonista (un Leonardo DiCaprio finalmente da Oscar, senza dimenticare, nella parte speculare, l'ottimo Tom Hardy) si muove tra lande deserte e innevate di un magnifico set, allestito prima in Canada e poi in Argentina, regalando momenti in cui ammirare ogni singolo dettaglio, grazie alla splendida fotografia di Emmanuel Lubezki. Con l'impiego pressoché esclusivo di luce naturale, utilizzando campi lunghissimi di maestosa vastità e notturni dalle vibrazioni luministiche cangianti, il film conquista pienamente la propria autonomia cinematografica, benché i suoi riferimenti più stringenti siano facilmente intuibili (Malick, Tarkovskij, Herzog, Arrabal). "Revenant - Redivivo", dunque, è un’opera solidamente provvista di una sua estetica di rara essenzialità, con cui Iñárritu si conferma cineasta degno dei grandi. di Alejandro González Iñárritu con Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson Usa 2015, 156' Premio Oscar 2016 per la miglior regia, attore protagonista (Leonardo DiCaprio), fotografia. and the award goes to... Venerdì 5 agosto DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES di Jaco Van Dormael con Pili Groyne, Benoît Poelvoorde, Yolande Moreau, Catherine Deneuve Lussemburgo/Francia/Belgio 2015, 113' Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2015. Dio esiste davvero, nella forma di una persona come tante, e vive a Bruxelles con una moglie timorosa e una figlia ribelle. Privato della sua aura divina, è codardo e odioso con la sua famiglia. Un giorno sua figlia Ea decide di vendicarsi, manomette il computer con cui il padre governa il mondo e rivela agli uomini via sms la data del loro decesso, provocando il caos più totale... Dissacrante, onirico e con molti momenti di comicità irresistibile, "Dio esiste e vive a Bruxelles" parte da un dio cattivissimo, tappato nel suo appartamento come un tipo qualunque, per raccontare una storia contemporanea, genuina e toccante. Il padreterno non assiste impotente a tragedie, guerre e calamità varie, ma le provoca per potersi divertire. Sua figlia non conosce il senso e il significato di tante cose, ma è capace di vedere nel cuore delle persone ed effettuare una ribellione spirituale sincera. Il film, nella sua apparente spensieratezza, ironizza intelligentemente sulla religione, e lo fa senza retorica, senza timore di offendere qualcuno, descrivendo un universo parallelo nel quale le regole vengono rovesciate. Il regista belga Jaco Van Dormael ("Totò le héros") è pieno di trovate e non c'è sequenza nella quale, insieme al suo sceneggiatore, non si inventi qualcosa di stupefacente, sia visivamente che narrativamente. Nel cast Catherine Deneuve, splendida e autoironica, la piccola Pili Groyne, che dona uno sguardo incantato al racconto, e la divina coppia Benoit Poelvoorde-Yolande Moreau. "Dio esiste e vive a Bruxelles" è un viaggio esistenziale, una fiaba che parla del nostro tempo, dei nostri desideri e dei nostri limiti. ça va sans dire... Domenica 7 agosto LA PAZZA GIOIA Beatrice Morandini Valdirana è una chiacchierona istrionica, sedicente contessa e a suo dire in intimità coi potenti della Terra. Donatella Morelli è una giovane donna tatuata, fragile e silenziosa, che custodisce un doloroso segreto. Sono tutte e due ospiti di una comunità terapeutica per donne con disturbi mentali, entrambe classificate come socialmente pericolose. La loro imprevedibile amicizia porterà a una fuga strampalata e toccante, alla ricerca di un po' di felicità in quel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani... Paolo Virzì torna nell'amata Toscana che gli consente di fondere, come solo lui sa fare, ironia, buonumore e dramma, con una sensibilità che si fa, film dopo film, sempre più acuta e partecipe delle sorti dei personaggi che porta sullo schermo. Con "La pazza gioia", al suo personale capitale di autore si è aggiunta una capacità di sguardo sul mondo femminile che nel cinema italiano non è per nulla usuale. Sarà perché Virzì sa scegliere le sue interpreti. Sarà perché nel film si percepisce l'autenticità grazie a una lunga ricerca sul campo del disagio sociale e psichico. Sarà perché anche l'ultima comparsa si è sentita parte di un progetto condiviso. Il lato più evidente è la straordinaria alchimia tra le protagoniste Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, l’abilità di entrambe a recitare senza rete, dandosi completamente ai personaggi: Beatrice e Donatella balzano in rilievo come creature reali, fragili, complesse, misteriose e schiette. La loro è un'amicizia imprevedibile, una fuga che all'inizio sembra poco più di una bravata. Due donne vicine ma molto diverse, separate, condannate, giudicate dal mondo. Riuscire a raccontare la loro condizione in un road movie in cui si ride, si sorride e ci si commuove non era impresa facile. A Paolo Virzì è riuscita da maestro. di Paolo Virzì con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti Italia 2016, 118' Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2016. italiani ai festival Martedì 9 agosto STAR WARS: EPISODIO VII IL RISVEGLIO DELLA FORZA di J.J. Abrams con Daisy Ridley, Harrison Ford, Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac Usa 2015, 136' Luke Skywalker è scomparso. La leggenda narra che si sia ritirato in una galassia nascosta. La mappa in cui è indicato quel luogo interessa a molti: alla Resistenza della Principessa Leia Organa e al Primo Ordine, nato dalle ceneri dell'ex Impero di Darth Vader e condotto da Kylo Ren, un cavaliere jedi alla ricerca di conferme nel lato oscuro della forza. Nel frattempo Rey, una giovane mercante di rottami, e Finn, disertore del Primo Ordine, diventano accidentalmente custodi del droide che possiede la mappa... Dopo 32 lunghi anni la saga di Star Wars ha un seguito. Transitata dalle mani di George Lucas a quelle della Disney, la serie viene affidata a J.J. Abrams, creatore di "Lost", già dimostratosi capace di rivitalizzare Star Trek. Realizzato con i fan e le loro esigenze in mente, cercando di allontanarsi il più possibile dalla deriva presa nella trilogia prequel, "Il risveglio della forza" parte con straordinario impatto: passo svelto e sorriso smagliante, spettacolo puro, una macchina gigantesca che si muove con grazia invidiabile, coniugando il cervello degli sceneggiatori al cuore del regista che ama far divertire. Poi necessariamente il film cambia passo e introduce una storia più ampia, mantenendo la propria coerenza e una valanga di dettagli della trilogia originale. "Il risveglio della forza" è il trionfo di un cinema contemporaneo nella sostanza anziché nel solo sviluppo tecnologico. Abrams, considerato un regista da blockbuster, è in realtà autore con una concezione della settima arte precisa e utilizza una narrazione per immagini che coniuga l'azione a tutto quel che di “invisibile”, ma fondamentale, il montaggio sa fare. Insomma il cinema d’avventura migliore. E se la vostra più grande preoccupazione dovesse essere trovarvi di fronte a un’altra sciacquatura di piatti digitale, "Episodio VII" vi commuoverà ponendosi come una sbirciata su un mondo che ancora non conosciamo ma di cui ci è dato intercettare il funzionamento. and the award goes to... Giovedì 11 agosto THE DANISH GIRL Copenaghen, 1926. Einar Wegener, sposato con Gerda Wegener, è un apprezzato pittore paesaggista. Anche Gerda è un’artista, meno nota ma comunque valida ritrattista di eminenti cittadini. Il loro è un matrimonio sincero, ma tutto comincia a cambiare il giorno in cui, per completare un ritratto, Gerda chiede a suo marito di posare con un abito femminile. Einar si rende conto che in quegli abiti emerge in lui una nuova consapevolezza, l’espressione del suo vero sé... Tratto dal romanzo omonimo di David Ebershoff, "The danish girl", ultimo lavoro di Tom Hooper (Oscar per "Il discorso del re"), è una storia d’amore complicata da un inusuale e lungo cambiamento. La regia impeccabile di Hooper, attento come sempre alla forma, e la fotografia di Danny Cohen, che rivaleggia con l'arte pittorica del paesaggio, garantiscono il modo più elegante per raccontare un argomento ancora oggi tabù per molti. La storia è potente e la sceneggiatura si abbandona ad essa contrapponendo la scoperta di sé al grande amore. Hooper gestisce il racconto con la consueta minuziosità, cerca il bello in ogni inquadratura, l’armonia nella composizione delle immagini e si avvale di collaboratori eccellenti nella ricostruzione storica. L’andamento è pacato, alla provocazione preferisce la comprensione, rendendo “The danish girl” non solo e non tanto un film sulla transessualità, quanto una storia sentimentale di grande forza emotiva. Ovviamente il castello di carte cadrebbe senza un protagonista in grado di portare sulle spalle il peso del ruolo, ed Eddie Redmayne riesce nell’impresa donando verosimiglianza all’ambivalenza del suo personaggio. Ad affiancarlo una sempre più brava Alicia Vikander, migliore attrice non protagonista agli Oscar 2016, e la colonna sonora di Alexandre Desplat, capace di accompagnare le immagini con incisività e potere evocativo. di Tom Hooper con Eddie Redmayne, Alicia Vikander Gran Bretagna/Usa 2015, 120' Premio Oscar 2016 per la migliore attrice non protagonista (Alicia Vikander). and the award goes to... Venerdì 12 agosto JOY di David O. Russell con Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Bradley Cooper Usa 2015, 124' Golden Globe 2016 per la migliore attrice (Jennifer Lawrence). Nel 1989 Joy, trentatreenne newyorkese di origini italoamericane, con un matrimonio fallito alle spalle e la necessità di provvedere a una vera e propria famiglia allargata, prende le redini della sua vita, investendo tutti i risparmi in un'idea vincente e portandola avanti con le unghie e con i denti. Ma la strada è tutta in salita, costellata di tradimenti, delusioni e umiliazioni, un po' come nelle soap opera che la madre, malata immaginaria, guarda giorno e notte, confondendo il sonno di Joy e annullando il confine tra fantasia e realtà... Joy è una fiaba moderna che racconta di una ragazza qualunque della provincia americana. La pellicola, infatti, ispirata alla vita di Joy Mangano (l'inventrice del Miracle Pop, il magico mocio per pulire i pavimenti), propone la storia di una giovane donna che, ritrovatasi a vivere una realtà che mai avrebbe desiderato, rompe la sua opprimente routine per inseguire i propri sogni e provare a cambiare radicalmente la propria condizione. Affrontando mille difficoltà, in campo commerciale, economico e familiare, scoprirà di avere qualità che nemmeno credeva di possedere e una grinta tale da permettergli di fronteggiare anche il peggiore dei nemici. Due ore di spettacolo che trasportano il verbo “yes we can” dall'ambito politico a quello lavorativo e della realizzazione personale. Il concetto del “self-made man” declinato al femminile e addolcito da un processo narrativo che unisce fiaba, melodramma e working class movie. Il nono film di David O. Russell, qui per la terza volta in compagnia di Jennifer Lawrence, Robert De Niro e Bradley Cooper, trasmette fiducia e sicurezza, entusiasmo e passione, dimostrando come il mettere in campo una squadra ben affiatata e rodata può portare a ottimi risultati. and the award goes to... Domenica 14 agosto PERFETTI SCONOSCIUTI Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell'archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Quante coppie si sfascerebbero se uno dei due guardasse nel cellulare dell'altro? È questa la premessa narrativa dietro la storia di un gruppo di amici di lunga data che si incontrano per una cena destinata a trasformarsi in un gioco al massacro. La parola gioco è forse la più importante di tutte, perché è proprio l'utilizzo "ludico" degli smartphone a svelarne la natura più pericolosa: la superficialità con cui si affidano i propri segreti a un oggetto, pensando di non andare incontro a conseguenze, o flirtando con le conseguenze per rendere tutto più eccitante. Paolo Genovese affronta di petto il modo in cui l'allargarsi dei cerchi nell'acqua di questi "giochi" finisca per rivelare la fragilità di tutti. La sceneggiatura lavora bene sugli snodi narrativi che rimangono credibili, instilla verità nei dialoghi e descrive tipi umani riconoscibili. Il cast fa onore al testo e ognuno aggiunge al proprio ruolo una parte di sé. Il tono è comico al punto giusto, con sfumature sarcastiche e iniezioni di dolore. "Perfetti sconosciuti" è una commedia all'italiana nell'accezione migliore e più classica del termine, non citata a sproposito solo perché battente bandiera tricolore. Un film sull'amicizia e sull'ipocrisia della nostra società, dove il politicamente corretto viene accantonato senza proclami, lasciando spazio a un parlare sfacciato e leggero, volgare e pudico, carico di livore, dolore e affetto. Tutti attorno a un tavolo con spirito scoliano, con continui riferimenti a un presente in cui il lavoro è precario, i legami instabili e i sogni impossibili. di Paolo Genovese con Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak Italia 2016, 97' David di Donatello 2016 come miglior film e sceneggiatura. italiani ai festival Martedì 16 agosto MAD MAX: FURY ROAD di George Miller con Tom Hardy, Charlize Theron Usa/Australia 2015, 120' Oscar 2016 per il miglior montaggio, montaggio e missaggio sonoro, scenografia, costumi, trucco e acconciature. In un futuro post-apocalittico, ai confini del pianeta, l'umanità lotta disperatamente per la sopravvivenza. In questo mondo vive Mad Max, un uomo ossessionato dal suo passato turbolento e convinto che il modo migliore per andare avanti sia muoversi da solo. Max, però, si ritrova coinvolto con un gruppo in fuga attraverso la Terra Desolata su un blindato da combattimento, guidato dall'imperatrice Furiosa. Il gruppo è sfuggito alla tirannide di Immortan Joe. Furibondo, l'uomo ha sguinzagliato tutti i suoi uomini sulle tracce dei ribelli. Ha così inizio la Guerra di Strada... Prendete un futuro distopico post apocalittico in cui benzina e acqua sono le risorse più rare e preziose. Immaginate che in mezzo a questo inferno chiamato “realtà” si muovano un antieroe solitario, sei donne in fuga e un folle tiranno padrone di tutto. Metteteli alla guida di automezzi più che elaborati e lanciateli a folle velocità nel deserto più arido e sconfinato che potete immaginare. Ecco, questo è “Mad Max: fury road”, la chiave di volta del film d'azione in quanto tale. La trama, scarna ed essenziale, è il pretesto per mettere in scena uno degli inseguimenti più mozzafiato della storia del cinema. Il regista, George Miller, lo stesso della trilogia (la quale lanciò la carriera di Mel Gibson), si muove esattamente sul confine fra capolavoro e film pacchiano. Tutto quello che viene proposto, pur mantenendo una incredibile essenzialità, viene portato al limite e, non travalicando mai la linea di demarcazione che suddivide qualità da banalità, trova il suo posto naturale. Quello che era l'universo raccontato trent'anni fa, viene rielaborato secondo quello che è il mondo di oggi. Ma “Mad Max: fury road” è anche di più, rappresenta il riuscito tentativo di trasformare il genere “d'azione” in un prodotto degno di ricevere consensi e giudizi positivi anche al cospetto dell'occhio più critico. and the award goes to... Giovedì 18 agosto IL LIBRO DELLA GIUNGLA Il cucciolo d'uomo Mowgli è cresciuto in una famiglia di lupi, nel rispetto della legge della Giungla. Al termine della tregua dell'acqua, però, la tigre Shere Khan torna a cercarlo: segnata dalle cicatrici degli umani, giura di eliminarlo per evitare che diventi una minaccia. Mowgli decide allora di lasciare il branco, per proteggerlo, e la pantera Bagheera, che per prima lo portò ai lupi quando era piccolissimo, s'impegna a condurlo là da dove è venuto... Diretto da Jon Favreau e basato sui racconti di Rudyard Kipling, "Il Libro della Giungla" è un’epica avventura live-action che torna sul luogo del classico d’animazione Disney nel migliore dei modi, tenendo la versione animata come riferimento costante, prevedendo piccole variazioni che non stravolgono, ma guardando anche ai racconti originali e, soprattutto, puntando sulla propria specificità, nell'ottica di un realismo immaginario che è la vera proposta del film. In questo senso, il precedente visivo di "Vita di Pi" anticipa ma non intacca l'impatto dell'opera di Favreau: mescolando animazione fotorealistica, live-action e motion-capture, i realizzatori hanno creato una giungla lussureggiante nella quale animali realistici recitano come attori. Il giovane Neel Sethi, protagonista di una lavorazione avventurosa e fantasiosa tanto quanto l'oggetto del film, è il volto umano perfetto per questo romanzo di formazione materiale e spirituale. Favreau non rinuncia a una messa in scena d'impatto, ma si mantiene sempre al servizio della storia che ha il pregio di raccontare il viaggio di Mowgli in modo diretto, semplice ed essenziale. Questo "Libro della giungla" non è mai una copia sterile, piuttosto un omaggio sentito e riuscito che può portare qualsiasi generazione ad amare la sua storia senza tempo. di Jon Favreau con Neel Sethi Usa 2016, 105' PETA Innovation in Film Award. and the award goes to... Venerdì 19 agosto MARGUERITE di Xavier Giannoli con Catherine Frot, André Marcon, Michel Fau Francia 2015, 127' 1921. Inizio dell’epoca d’oro degli anni '20. Non lontano da Parigi, è un giorno di festa nel castello di Marguerite Dumont e, come ogni anno, qui si raccolgono gli amanti della musica. Nessuno sa tanto di questa baronessa, se non della sua ricchezza e del fatto che la sua vita ruoti attorno alla sua grande passione: l'opera lirica. Marguerite canta con grande trasporto ma stonando totalmente, e il pubblico accorre ipocritamente come se lei fosse la diva che crede di essere. Fino a quando un giovane giornalista, provocatoriamente, decide di scrivere un articolo sulla sua ultima performance... Ispirato alla vera storia della stonatissima cantante lirica Florence Foster Jenkins, la "Marguerite" di Xavier Giannoli, qua impersonata da una dolcissima Catherine Frot, è l'incarnazione di uno spirito (suo malgrado) ribelle e iconoclasta, lanciato contro le convenzioni morali e culturali, che vince ogni inibizione e risveglia il desiderio e l’immaginazione. Di Marguerite è facile innamorarsi: la sua passione per la musica è cieca fino alla follia, sprezzante e creativa nella sua completa illusione di appartenere a un mondo che la deride di nascosto. La contrapposizione tra il sublime e il ridicolo nell’opera barocca e romantica di Giannoli fa emergere ombre proprie della società dello spettacolo, anche contemporaneo, nonché della critica più reticente, che pone la bellezza su piedistalli inarrivabili, se non da pochi eletti. Ma più in fondo giace l’ambiguità del valore della verità, nell’arte prima, nei rapporti umani poi. "Marguerite" racconta con garbo e delicatezza la storia di un sogno, solo apparentemente spezzato o rimandato, impossibile da rinnegare. ça va sans dire... Domenica 21 agosto LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT Enzo Ceccotti non è nessuno, vive a Tor Bella Monaca e sbarca il lunario con piccoli furti sperando di non essere preso. Un giorno, scappando dalla polizia, si tuffa nel Tevere e cade in un barile di materiale radioattivo. Ne esce mezzo morto, ma dotato di forza e resistenza sovraumane. Nel mentre un pesce piccolo intenzionato a farsi strada minaccia la vicina di casa di Enzo. La ragazza, rimasta sola, si aggrappa a lui ed è così fissata con la serie animata Jeeg Robot da pensare che esista davvero... Il film d'esordio di Gabriele Mainetti segna la nascita di un genere nuovo per il panorama cinematografico nostrano. Il Jeeg Robot d'acciaio del titolo, anime anni '70 ispirato all'omonimo manga di Gô Nagai, diventa il pretesto per creare un mondo di supereroi dal sapore tricolore. Ed è qui la forza del film: unendo elementi tipici del cinema di genere italiano ad altri estranei alla nostra produzione, "Lo chiamavano Jeeg Robot" diventa una creatura affascinante, che rielabora la cultura del fumetto americano e giapponese per farla diventare specchio della società italiana. Girato come un film d'azione e contaminato da moltissima ironia, il film si muove tra Tor Bella Monaca e lo stadio Olimpico, felice di tradurre nella nostra lingua la mitologia dell'uomo qualunque che riceve i superpoteri. Il risultato è riuscito oltre ogni più rosea aspettativa, somiglia a tutto ma non è uguale a niente e si fa bello di un cast in gran forma: Claudio Santamaria è il protagonista disadattato; Luca Marinelli è la sua nemesi, l'anello di congiunzione tra la borgata di Roma e il Joker. Intorno a loro un trionfo di comprimari tra cui l'inedita e bravissima Ilenia Pastorelli. Nonostante un budget inadeguato al tipo di storia, "Lo chiamavano Jeeg Robot" è un tripudio di invenzioni visive, un tour de force di montaggio creativo e fotografia ispirata, tutto ciò che serve per raccontare un mito senza crederci troppo e divertendosi molto. di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Antonia Truppo Italia 2015, 112' David di Donatello 2016 come miglior regista esordiente, produttore, attrice (Ilenia Pastorelli) e attore (Claudio Santamaria) protagonisti, attrice (Antonia Truppo) e attore (Luca Marinelli) non protagonisti, montatore. italiani ai festival Martedì 23 agosto IL PONTE DELLE SPIE di Steven Spielberg con Tom Hanks, Mark Rylance Usa 2015, 142’ Premio Oscar 2016 per il miglior attore non protagonista (Mark Rylance) e David di Donatello 2016 come miglior film straniero. Brooklyn, 1957. Rudolf Abel, pittore russo che vive a New York, viene arrestato con l'accusa di essere una spia sovietica. La democrazia impone che venga processato, ma dovrà essere una processo breve, giusto per ribadire i principi costituzionali americani. L'avvocato difensore James B. Donovan prende però sul serio la difesa di Abel, attirandosi il disprezzo dell'opinione pubblica. Nel mentre, un aereo spia americano viene abbattuto dai sovietici e si profila la possibilità di uno scambio di prigionieri. La CIA incarica Donovan stesso di gestire il delicatissimo negoziato... Concentrandosi su uno degli eventi che più hanno teso i rapporti fra Stati Uniti e Russia durante il periodo della Guerra Fredda, "Il ponte delle spie" combina Storia, thriller e spionaggio per tenere lo spettatore con il cervello acceso durante tutta la sua durata. Il film, infatti, si basa sul fatto realmente accaduto del rapporto fra la spia sovietica Rudolf Abel e l'avvocato James B. Donovan, e porta a riflettere, in maniera profonda e non banale, sul clima di insicurezza, di sospetti quotidiani e di costante violazione della privacy che ogni giorno ci troviamo a vivere. Mark Rylance offre una straordinaria performance nei panni della spia venuta dal freddo, mentre Tom Hanks, in una delle sue migliori prove di sempre, raccoglie l'eredità dei personaggi hitchcockiani interpretati da James Stewart e Cary Grant. La partenza aggrovigliata lentamente si scioglie e assume un andamento più lineare, acquistando una struttura solida, sostanziosa e coinvolgente. Alla regia troviamo uno Steven Spielberg in ottima forma che, guidato da una sceneggiatura realizzata da Matt Charman e dai fratelli Coen, non delude le aspettative in nessuna occasione. and the award goes to... Giovedì 25 agosto SOPRAVVISSUTO THE MARTIAN Mark Watney è tra i primi astronauti a mettere piede su Marte: investito da una tempesta e creduto morto, viene abbandonato dai compagni di spedizione. Solo, senza alcuna possibilità di comunicare con la base e con viveri insufficienti, l'astronauta decide comunque di provare a sopravvivere, ma gli ostacoli inizieranno a farsi insormontabili... Attraversa vari generi, "The Martian", durante le oltre due ore di proiezione. Parte come un dramma, trasformandosi, poi, in riuscita commedia. Eppure, non rimpiangerete un solo istante di visione, grazie alla ritrovata vena ispiratrice di Ridley Scott capace di compiere, con successo, un mezzo miracolo: dirigere con maestria e senza far mai calare l'attenzione dello spettatore. Il film scorre che è un piacere, grazie alla grande prova del protagonista Matt Damon e a una fotografia meravigliosa. Quest'ultima, paradossalmente, spoglia il pianeta rosso del fascino che lo ha accompagnato nel suo passato cinematografico, per restituircelo nella sua essenza più cruda: ostile, arido, indomabile. Elemento fondamentale per affermare lo spirito inarrestabile con il quale Mark affronta le varie difficoltà, spesso, apparentemente, impossibili, a cui va incontro. Un'epica che nelle riprese in esterni della desolazione marziana, nelle passeggiate di Matt Damon sul suolo del pianeta "nemico", a bordo del suo rover, sembrano ricordare la grandezza delle cavalcate fordiane nella Monumental Valley. In ultima analisi, "Sopravvissuto" appare come un atto di pura speranza nei confronti dello spirito avventuroso, esplorativo e ingegnoso del tanto bistrattato genere umano, riuscendo brillantemente ad attivare al posto dei brividi apocalittici, quelli della riflessione e della scoperta. di Ridley Scott con Matt Damon, Jessica Chastain Usa 2015, 130’ Golden Globes 2016 per miglior film commedia/musical e attore protagonista (Matt Damon). and the award goes to... Venerdì 26 agosto MICROBO & GASOLINA di Michel Gondry con Ange Dargent, Théophile Baquet, Audrey Tautou Francia 2015, 103’ Durante l'anno scolastico Microbo, un ragazzino timido che si perde spesso nei suoi disegni, e Gasolina, un ragazzo brillante e pieno di inventiva, diventano grandi amici. All'arrivo dell'estate, i due giovani non hanno nessuna voglia di trascorrere due mesi con i propri genitori. Così si impegnano a costruire una macchina speciale e, pronti per l'avventura, decidono di fare un viaggio da soli in giro per la Francia… Road movie e racconto di formazione allegramente anarchico, l'ultimo film di Michel Gondry (“Se mi lasci ti cancello”, “Be kind rewind”) è un piccolo, ma autentico gioiello che funziona all'opposto dei comuni film adolescenziali. Mentre quelli, infatti, raccontano storie di integrazione alle norme, in questo non si ha paura ad addentrarsi nella "violenza simbolica". Le famiglie di Microbo e Gasolina sono, come la scuola, agenzie di controllo sociale. Obbediscono alle stessa logica i compagni, che li considerano degli emarginati; la polizia, che li ferma a causa del loro strano veicolo; e, in altro modo, anche la vasta gamma delle tecnologie omologanti. Un addentrarsi che arriva ad assumere la forza di un inno delle origini contro la massificazione e l’esclusione del diverso, contro lo schematismo di una società che rifiuta di nutrirsi della fantasia e che ne è disorientata. Nondimeno, il nucleo della commedia poggia sul misterioso, eccezionale incrocio di due età: un momento magico, raramente compreso, quando la fantasia creativa dell'infanzia preme sulla capacità e l'audacia di realizzarla nella prima adolescenza. Perché, in fondo, per Michel Gondry è sempre questione di sogni: crederci, viverli, perseguirli contro tutto e tutti, farne arte (Microbo) e scienza (Gasolina). Un film tenero e personale dalla bellezza commovente. ça va sans dire... Domenica 28 agosto LA CORRISPONDENZA Una giovane studentessa universitaria impiega il tempo libero facendo la controfigura per la televisione e il cinema. La sua specialità sono le scene d’azione, che si concludono fatalmente con la morte del suo doppio. Le piace riaprire gli occhi dopo ogni morte. La rende invincibile, o forse l’aiuta a esorcizzare un antico senso di colpa. Ma un giorno il professore di astrofisica di cui è profondamente innamorata sembra svanire nel nulla. È fuggito? Per quale ragione? E perché lui continua a inviarle messaggi in ogni istante della giornata? A tre anni da "La migliore offerta", Giuseppe Tornatore torna a raccontare una storia d'amore a distanza tra un uomo maturo e una donna più giovane. Il cinema del regista siculo è però sempre una sorpresa, si esprime all'insegna della scommessa audace, senza mezze misure, e il rompicapo del suo ultimo lavoro lo conferma. "La corrispondenza" riflette sui rapporti sempre più pervasivi fra la tecnologia e la nostra sfera più intima. Tornatore resta ben piantato dentro il realismo, non ipotizza tecnologie avanzate, ma esplora il modo con cui gli attuali mezzi di comunicazione consentono di prolungare esperienze, spesso sostituendosi alla vita stessa. La sua maestria registica, la cura con cui predispone, illumina e allestisce ogni scena, la costruzione a matrioska di ogni inquadratura, incornicia i due protagonisti, Jeremy Irons e Olga Kurylenko. Irons trasuda carisma pur recitando quasi tutto il tempo filtrato da schermi di computer. Kurylenko è bellissima e costantemente sola, dubbiosa, disperata e speranzosa insieme. "La corrispondenza" è tra i film più personali di Tornatore: una storia piena di misteri, che si fa coraggiosa espressione di un desiderio profondamente umano, l'amore romantico oltre la vita. di Giuseppe Tornatore con Jeremy Irons, Olga Kurylenko Italia 2015, 116’ David Giovani 2016. italiani ai festival Martedì 30 agosto AVE, CESARE! di Ethan Coen, Joel Coen con Josh Brolin, George Clooney, Alden Ehrenreich, Ralph Fiennes, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Channing Tatum, Frances McDormand Usa 2016, 106’ Mentre sull'atollo di Bikini gli Stati Uniti sono impegnati con gli esperimenti della bomba H, a Hollywood Eddie Mannix si deve occupare di trovare una soluzione a un altro tipo di problemi. Eddie è un fixer, cioè colui che deve coprire gli scandali in cui si vanno regolarmente a ficcare le star che stanno lavorando ai film di un grande studio cinematografico... Per assurdo che possa sembrare, i fratelli Coen non avevano ancora fatto un film su Hollywood. O meglio sì: "Barton Fink", ma lì Hollywood era invisibile, la fabbrica dei sogni restava un oggetto mentale. In "Ave, Cesare!" invece la Hollywood anni 50 appare in tutto il suo controverso fulgore. Un luogo in cui nulla funziona, ma tutto scintilla. Un manicomio creato per far sognare il mondo che rischia in ogni momento di cadere in pezzi. Un universo parallelo in cui ogni cosa è al suo posto ma nulla funzionerebbe se un Grande Orologiaio non registrasse ogni giorno qualche ingranaggio. Questo deus ex machina e' Eddie Mannix, carattere liberamente ispirato a uno storico executive della Mgm. Se il vero Mannix però era poco meno di un gangster, quello di Eddie (uno strepitoso Josh Brolin) è per l'appunto un dio nascosto che regna su questo universo con meccanica efficienza. Detto questo, la verità storica non interessa ai Coen, Hollywood stessa è un condensato del mondo. Per loro ciò che conta davvero è la lotta tra ordine e caos, la fame di affabulazioni che stanno dentro e fuori dallo schermo. Così i due registi spingono il pubblico a considerare quanto siano cambiati i costumi: oggi gli scandali delle star del mondo dello spettacolo non si nascondono, si creano ad arte. Sanno però fare anche molto di più: divertire tantissimo, senza mai far smettere di pensare. and the award goes to...