Geomatica e ambiente costiero - Agenzia nazionale per le nuove

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Geomatica e ambiente costiero - Agenzia nazionale per le nuove
Geomatica e Ambiente Costiero
Ottavia Biondi1, Maria Antonietta Dessena2, Francesco Immordino3
1
Dipartimento Scienze Della Terra, Ferrara
Ente Autonomo del Flumendosa - Cagliari
3
ENEA - Laboratorio Telerilevamento e GIS, Bologna
2
Un ambiente costiero rappresenta il confine fra il mare e la terra. Come tutti i confini è un ambiente di
transizione ed è caratterizzato da una forte fragilità. Una fascia costiera è solitamente contraddistinta da
paesaggi di eccezionale valore naturalistico e fa da sfondo ad una parte consistente delle risorse
economiche di un paese. Sorgono, infatti, centri urbani ed industriali, porti, infrastrutture e fioriscono
attività turistiche. A causa della fragilità insita nella morfologia del territorio e dei forti interessi conflittuali
che qui si accentrano queste zone sono soggette ad un forte degrado ambientale.
Le aree costiere, come dichiarato dal Consiglio Europeo nel definire una strategia per la gestione
integrata di questi ambienti sempre in precario equilibrio, sono patrimoni ambientali unici ed insostituibili
nelle risorse ecologiche, naturali ed economiche.
Viene affermato, quindi, che è di fondamentale importanza attuare una gestione delle aree costiere
sostenibile a livello ambientale, equa a livello economico, responsabile a livello sociale, sensibile a livello
naturale, per tutelare così l’integrità di questa importante e complessa risorsa. Bisogna tenere presente
che tali ambienti sono e sono stati storicamente interessati da consistenti flussi migratori e quindi proprio
qui si vengono a concentrare tutte quelle attività umane che rendono estremamente dinamici e fragili
questi luoghi. La buona speranza che supporta il concetto di sviluppo sostenibile dei territori risponde ad
un modello che la pressione antropica non sembra voglia smettere di seguire. Il sistema umano, così, ha
gravemente ignorato e continua purtroppo a farlo il sistema naturale determinando effetti imprevisti e
difficilmente controllabili.
Se si vuole parlare di buona gestione delle zone costiere bisognerebbe adottare una prospettiva tematica
e geografica globale nel lungo periodo che prenda in considerazione l’interdipendenza e le differenze del
sistema fisico-naturale e delle attività umane.
Si capisce, quindi, che i diversi equilibri presenti lungo i confini terra-acqua chiedono un’approccio
sistemico atto a valutare tutti gli interventi che sono stati messi in atto o lo saranno che rischiano di
modificare gli equilibri fino ad un punto di non ritorno. A tutto questo si devono poi aggiungere gli effetti
che i cambiamenti climatici (riscaldamento globale, l’innalzamento del livello del mare, l’incremento della
frequenza e dell’intensità dei fenomeni estremi) che significano: aumento del rischio, perdita di territorio,
infrastrutture e forti danni economici.
Le caratteristiche indispensabili che stanno alla base del telerilevamento, in quanto fonte di informazioni
“georiferibili”, sono:
- sinotticità (la capacità di rendere visibile ampie porzioni di superficie altrimenti impossibili da
visionare);
- ripetibilità di osservazioni periodiche (multitemporalità)
- aggiornamento dei dati raccolti.
Gli esempi sui vari campi di ricerca laddove questo strumento è applicato sono numerosi:
- caratterizzazione
- monitoraggio
- aggiornamento
- gestione
Questa tecnologia-metodologia deve essere inserita nello
scenario della pianificazione territoriale e nella gestione delle
risorse naturali come uno strumento moderno e pratico che
permette lo studio e la comprensione delle dinamiche ambientali.
Progetti Geomatici applicati all’ambiente costiero:
1 - Piano Nazionale di Telerilevamento che prevede l’acquisizione mediante tecniche LIDAR delle aree
costiere
2 - Agenzia Spaziale Italiana sta partendo con progetti-pilota applicati al
rischio:
- incendi
- fuoriuscita d’idrocarburi
- inquinamento atmosferico
- monitoraggio costiero
- attività vulcanica e sismica
- allagamenti
- frane
Sensori Satellitari ad Alta Risoluzione (ottici e radar)
I sensori VHR permettono un processing di elevato dettaglio (SPOT 5, Ikonos, QuickBird, GeoEye-1, …);
permettono un’acquisizione in modalità pancromatica e multispettrale con
risoluzione al suolo da 5m a 0.40m e tempi di rivisitazione da 14gg a meno di
3gg.
Vantaggi delle immagini satellitari ad alta risoluzione:
- capacità di vista sinottica della scena: riflette la possibilità di acquisire in
un’unica scena vaste porzioni di territorio, dovendo ricorrere più raramente ad
immagini aeree o a procedure di mosaicatura;
- regolarità dell’acquisizione: i sistemi satellitari passano regolarmente (anche
in termini di orario) sulle diverse zone del pianeta e la loro orbita viene
selezionata in modo tale da lasciare scoperte poche aree di scarso interesse;
- stabilità della piattaforma satellitare: i sitemi spaziali di osservazione terrestre godono di una notevole
stabilità, rispetto alle piattaforme aeree, grazie ai sofisticati sistemi di controllo dell’assetto, consentendo
di ottenere con facilità immagini di alta precisione;
- acquisizione digitale diretta del dato: l’immagine satellitare viene acqisita direttamente in formato
digitale ottenendo quindi una scena senza disturbi dovuti a successivi processamenti (es. scansione di
un’immagine analogica);
- disponibilità dei dati multispettrali: i satelliti ad alta risoluzione hanno la capacità di discriminare dei
particolari dell’ordine del metro; il sensore pancromatico è associato ad un sensore multispettrale che
permette di osservare il territorio con diverse lunghezze d’onda dal visibile all’infrarosso vicino.
COSMO-SkyMed
Il Programma COSMO-SkyMed è stato sviluppato nel quadro di una politica industriale finalizzata alla più
ampia e qualificata partecipazione e valorizzazione delle migliori competenze nazionali coinvolgendo
anche le Piccole e Medie Imprese. La realizzazione del Programma è stata affidata al seguente team
industriale: - Alenia Spazio S.p.A., Telespazio S.p.A., un numero significativo di Piccole e Medie Imprese
ed un numero limitato di fornitori europei ed americani.
Il Sistema COSMO-SkyMed include un Segmento Spaziale ed un Segmento di
Terra. Il Segmento Spaziale è costituito da una costellazione di 4 satelliti
equipaggiati con sensori SAR; il Segmento di Terra è composto da infrastrutture
per la gestione ed il controllo dell’intera costellazione e per la ricezione,
archiviazione, elaborazione e distribuzione dei prodotti.
I satelliti di COSMO-SkyMed permettono di ottenere informazioni in maniera
continua e precisa sullo stato delle coste, dei mari e delle acque interne al fine di
valutare fenomeni di erosione costiera e di inquinamento; il sistema rappresenta inoltre un valido aiuto
per il controllo del traffico marittimo.
Una nuova cartografia tecnica e tematica ad alta risoluzione potrà essere realizzata grazie alle
caratteristiche delle immagine fornite dal sistema COSMO-SkyMed e l’estrazione di un modello digitale 3D
del suolo ad elevata precisione.
TerraSar-X
è un progetto sviluppato dall’Agenzia Aerospaziale tedesca (DLR), supportata
dal Ministero dell’Educazione e della Scienza (BMBF), in public-privatepartnership con EADS Astrium GmbH. Il satellite TS-X nasce dal background
scientifico delle missioni radar X-SAR (1994) e SRTM -Shuttle Radar
Topography Mission- (2000) con l’obiettivo di fornire dati SAR in banda X
multi-mode e con elevate prestazioni in risoluzione utilizzabili per analisi
dettagliate in numerosi campi scientifici: idrologia, geologia, oceanografia,
climatologia, cartografia e monitoraggio di inquinamento e disastri ambientali.