La potenza di luce della preghiera ripetitiva. Il Mantra

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La potenza di luce della preghiera ripetitiva. Il Mantra
La potenza di luce della preghiera ripetitiva.
Il Mantra
N
on esiste tradizione religiosa che non preveda la recitazione di un mantra.
Il mantra, o mantram, come viene a volte chiamato, è una breve e potente formula spirituale che, se ripetuta
in continuazione, ha la capacità di poter modificare il nostro
momentaneo stato di coscienza e renderlo sereno. Ovviamente
non c’è nulla di magico, ma solo il fatto che la breve preghiera
che pronunciamo racchiude il più grande potere che siamo in
grado di concepire, che si chiami, “Dio”, “Realtà ultima”, o “Sé
interiore”. Qualunque nome vogliamo dare all’Assoluto, recitando il mantra stiamo richiamando ciò che c’è di meglio e di
più profondo in noi stessi e pertanto stiamo attingendo alla Luce divina.
La meditazione luminosa, con la recitazione di un mantra,
viene assolutamente rafforzata, perché le parole che pronunciamo incrementano di luce la nostra parte chiara, quella positiva.
I mantra, sono tutti ispirati a parole d’amore nei riguardi
della divinità e la loro forza e potenza nasce proprio dai suoni
che pronunciamo nel recitare le brevi formule spirituali.
Questo, perché quasi tutte le religioni, considerano la parola,
il suono sacro, dal quale poi è nato l’intero universo.
“Al principio era la Parola, e la Parola era presso Dio, e la
Parola era Dio.”recita il passaggio dal Vangelo di San Giovanni,
quasi identico al Rig Veda, una delle più antiche Scritture indù,
che parla della natura divina non manifesta, detta Brahman:
“Al principio era Brahman, presso cui era la Parola, e la Parola
era in verità il supremo Brahman”.
Pertanto, come si vede, pronunciare una parola che ci ricordi
la divinità, assume davvero un’importanza fondamentale per
qualsiasi percorso spirituale ma soprattutto per quello che
stiamo facendo con la meditazione luminosa.
La particolarità del mantra, tra l’altro, è che questo può essere recitato, anche quando non stiamo meditando, ma magaristiamo facendo altre cose che non devono impegnare la mente.
Infatti pronunciare la breve preghiera può servire anche in
tutte quelle occasioni, nelle quali la nostra parte oscura sta per
prendere o prende il sopravvento.
Ad esempio se ci accorgiamo che stiamo per essere succubi
della rabbia o dell’ira, pronunciando subito il mantra ripetutamente, questi avrà il potere di placare i nostri impeti e di riportare la nostra coscienza in uno stato più equilibrato.
Lo stesso dobbiamo fare in tutte le occasioni, che sembrano
causarci delle negatività o, peggio nelle quali siamo noi ad essere negativi.
Per la recitazione dei mantra non esistono certo controindicazioni. Anzi. Possono essere pronunciati in qualsiasi occasione
sia con la voce alta che sottovoce o addirittura mentalmente.
Per la meditazione luminosa, personalmente consiglio la recitazione mentalmente, perché va molto più in profondità.
Ma ora, anche per avere una conoscenza più vasta del significato del mantra vediamo quali sono quelli più usati nelle varie religioni del mondo e come possiamo impiegarli ed utilizzarli per la nostra meditazione.
Ovviamente ne elencherò solo alcuni e peraltro i più noti dato che sono davvero numerosissimi.
Per la tradizione cristiana il nome stesso di Gesù è un mantra
potente e i cattolici usano anche Maranatha, che in aramaico significa “Vieni Signore” e Ave Maria rivolto ovviamente alla
Madre divina.
Nella tradizione ortodossa orientale è stato praticato a lungo
un mantra cristiano conosciuto come Preghiera di Gesù: Signore
Gesù Cristo figlio di Dio, abbi pietà di noi. Questa frase è talvolta
abbreviata in solo Signore Gesù Cristo. La Preghiera di Gesù è
stata tramandata, da generazione in generazione dai santi uomini che vivevano nel deserto del Sinai durante il III e IV secolo, conosciuti appunto come i Padri del Deserto.
La Preghiera di Gesù viene utilizzata anche nella tradizione
greco-ortodossa. La forma completa di questa preghiera, usata
dai monaci del monte Athos, è Kyrie-emon, Iesou-Chiste,YieTheou, eleison-ymas, che significa “Nostro Signore, Gesù Cristo,
Figlio di Dio, abbi pietà di noi”.
Peraltro questo mantra può essere abbreviato nella formula
Kyrie-eleison che significa “Signore abbi pietà”.
Nella tradizione islamica e specialmente nel sufismo, Allah e
Allahu-akbar che significa “Dio è grande”, sono considerati
mantra particolarmente potenti e spirituali.
Sempre islamico è il bellissimo mantra Bismillah-ir-rahman-irrahim che significa ”Nel nome di Allah misericordioso e compassionevole”.
Anche la tradizione ebraica ha i suoi mantra e tra questi i più
usati e noti sono, Barukh-attah-Adonai “Benedetto sia tu, o Signore” e Ribono-shel-olam “Signore dell’universo.
Nel misticismo indiano troviamo un’infinità di mantra di
tutte le tradizioni. Quello più ripetuto da Mohandas Karamchand Gandhi divenuto poi il famoso Mahatma Ghandi era
Rama-Rama-Rama cioè la ripetizione del nome santo Rama che
significa “Colui che ci colma di durevole gioia”.
Un altro mantra molto amato in India e conosciuto in Occidente, utilizza tre bei Nomi del Signore:
Hare-Rama-Hare-Rama
Rama-Rama-Hare-Hare
Hare-Krishna-Hare-Krishna
Krishna-Krishna-Hare-Hare.
Come si può notare quasi tutti i mantra contengono nella
frase il Nome della Divinità, proprio perché nelle tradizioni religiose pronunciare un nome o un appellativo di Dio, permette
di entrare in collegamento e sintonia proprio col Signore.
Tra i mantra più conosciuti non si può certo dimenticare
l’Om, o Aum, come viene talvolta pronunciata, la breve sillaba
ritenuta sacra sia per la tradizione induista che per quella
buddista.
Per queste tradizioni l’Om rappresenta l’origine di tutto, il
contatto dell’essere umano con l’essere divino, con l’universo
assoluto.
Può essere pronunciata da sola o accompagnata ad una breve frase come ad esempio Om mani padme hum come dicono i
buddisti, che significa “Gioiello che è nel loto del cuore”. Questo ‘Gioiello’ è il perenne tesoro di gioia e sicurezza nascosto
nel profondo di noi stessi in attesa di essere scoperto. questo
mantra assume per tutto il popolo indiano una sacralità molto
elevata, con il quale arricchiscono la loro preghiera e meditazione.
L’elenco potrebbe andare avanti all’infinito, ma per la nostra
meditazione luminosa è già sufficiente.
Allora adesso che abbiamo compreso che cosa è un mantra si
tratta ora di individuare quello che ciascuno di voi riterrà più
in sintonia con le proprie abitudini religiose o solo magari che
sente più consono a se stesso.
La scelta del mantra individuale
Come abbiamo visto le principali tradizioni religiose hanno
diversi mantra, ma vi posso assicurare che anche qualsiasi altro
movimento spirituale, che non ho riportato, sicuramente possiede nella sua disciplina spirituale le proprie formule sacre.
Chi vuole, perché non si accontenta di quelli elencati, può
fare una ricerca personale.
Cosa che però sconsiglio, e vi spiego perché.
I mantra sopra elencati sono senza dubbio, quelli che sono
stati più recitati nel mondo. Hanno una storia più che millenaria e si può immaginare quante persone li abbiano pronunciati.
Non è una cosa insignificante, perché come ci insegnano i
maestri spirituali, tutto possiede energia e certe preghiere, proprio perché recitate da secoli e secoli, possiedo una forza mistica miracolosa.
Il Cielo conosce questi mantra e sa perché li recitiamo.
Questo non significa che non possiamo sceglierne uno diverso o addirittura inventarcene come vogliamo.
Per il concetto dell’Amore Universale che equivale a Libertà
Universale ovviamente tutto è fattibile, solo che in questo caso
gli antichissimi mantra posseggono una storia, una tradizione,
un vissuto particolare che li rende più carichi di sentimento e di
amore.
Insomma è come dire che sono vecchi strumenti, ma già accordati da tempo con l’armonia del Cielo.
E credetemi non sono da sottovalutare queste considerazioni.
Detto questo, poi è giusto che ognuno si regoli come crede.
L’importante però è che si usino brevi parole e tutte ricche di
significato sacro e rivolto al Signore.
Però evitate di cadere nel personalismo o nell’esotico, perché
il mantra deve anche rispondere alla vostra tradizione religiosa
e soprattutto al vostro cuore.
Inoltre, e questa è una cosa importantissima, una volta scelto
il proprio mantra, questo non lo si dovrà più dimenticare ed
abbandonare, né tanto meno sostituire.
Individuato il mantra personale, sarà quello per tutta la vostra vita. Quindi sceglietelo con cura e attenzione.
Pronunciatene le sillabe prima a voce alta, poi più lentamente fino a dirle solo nella vostra mente.
Sentite se vi sembrano armoniose, se le avvertite come intimamente vostre.
Ripetetele in modo da comprendere a fondo il significato di
quello che state dicendo.
Sentitevi servitori del Divino, ma nello stesso tempo sentitevi anche parte di Esso.
Non siete “cosa” estranea all’Universo, ne siete parte inscindibile e non separabile e recitare il vostro mantra è come riaccendere il vostro trasmettitore, magari che avete spento da
tempo, per rimettervi in contatto con la Voce del cosmo.
Vi state di nuovo sintonizzando con la vostra Origine, con
Colui che vi ha creato e continuando a pronunciare la vostra
breve preghiera ripetutamente, prima o poi comprenderete chi
siete veramente.
Quindi ripetetelo mentre state nella vostra postura, che avete scelto come la più comoda e continuate a recitare il vostro
mantra, seguendo se potete, il ritmo del vostro respiro. Non è
difficile. Facciamo un esempio.
Supponiamo che abbiate scelto come vostro mantra Signore
Gesù Cristo figlio di Dio, abbi pietà di noi ; allora proverete a pronunciarlo in questo modo mentalmente.
Inspirate e mentre fate entrare l’aria nel vostro corpo, molto
lentamente pronuncerete: Signore Gesù Cristo figlio di Dio, poi se
riuscite trattenete per pochi secondi il respiro, benissimo altrimenti espirate pure subito. Ma mentre espellete l’aria, sempre
lentamente pronuncerete la seconda parte del mantra e cioè:
Abbi pietà di noi.
Lo stesso farete se avete scelto un mantra molto corto come
ad esempio la sillaba Om.
In tale caso poiché la pronuncia della O è una specie di AU,
allora mentre farete l’inspirazione pronuncerete mentalmente
AUM, allungando nel suono tutte le lettere ed in particolare la
M e lo stesso farete nell’espirazione, cercando di fare uscire più
aria possibile, ma senza sforzarvi.
Se è vero che stiamo, tra l’altro, imparando a respirare correttamente ricordatevi dei vostri limiti fisici e soprattutto che
non stiamo certo facendo un corso d’apnea.
La nostra, non dimenticatelo mai, è una pratica spirituale.
Ritornando al mantra, ribadisco l’importanza di pronunciare
la breve preghiera in sintonia con il vostro modo di respirare.
Ma prima di prendere il ritmo giusto, sappiate che dovrete
provare per diverso tempo, quindi non scoraggiatevi, se le prime volte mantra e respiro non saranno in armonia.
Perché in ogni caso se anche non doveste raggiungere il ritmo perfetto, l’importante è che il mantra venga sempre recitato
per intero perché faccia il suo effetto.
Per fare un esempio potremo definire il mantra come lo
strumento più idoneo per allontanare tutti i pensieri e le preoc-
cupazioni, che è poi lo scopo per poter fare una proficua meditazione luminosa.
E come avrete notato, per adesso non ci siamo messi ancora
in silenzio a meditare, ma stiamo facendo tutti i preparativi e
preliminari necessari.
Infatti, per la mia esperienza, so benissimo che tutte le volte
che viene proposta la pratica della meditazione alle persone che
non hanno mai praticato tale disciplina spirituale, i risultati sono sempre estremamente negativi. Questo perché le persone
non vengono prima avvisate delle varie difficoltà assolutamente normali che incontreranno.
Tutti vengono assaliti da un senso di incapacità, perché si
accorgono che la loro mente è non solo satura di pensieri, ma
che questi vanno da tutte le parti, impedendo loro di star serenamente seduti in silenzio.
Ecco perché stiamo cercando gli “aiuti” necessari per affrontare la mente con più forze, altrimenti questa avrebbe sempre il
sopravvento.
Pensate un po’ a quanti anni avete. Dove credete che siano
tutte le sensazioni, emozioni, preoccupazioni, impulsi ed altro
che avrete provato in tutto questo tempo? Nella vostra mente!
E pensate che svuotarla sia così facile? No faremmo un grosso errore. Ma questo ve l’ho detto fin dall’inizio, con tutta sincerità.
Certo, affermando ciò si può indurre le persone a mollare fin
da subito, ma non importa, perché per nessun motivo si devono raccontare menzogne, soprattutto quando si parla di spiritualità.
Ci sono cose facili ed altre meno, e si deve aver il coraggio di
dire le cose come stanno, dato che chi ci racconta le secolari esperienze in materia, sono stati i grandi saggi, le grandi animi, i
veri maestri spirituali.
Avendo appreso da loro, non posso non raccontare la mia
esperienza.
Ma questo non è un invito a lasciar perdere, tuttaltro.
E’ invece una raccomandazione a non abbattersi se le prime
volte tutto apparirà molto difficile, perché col tempo tutto diverrà più semplice. Quindi bisogna sempre perseverare e mai
dichiararsi incapaci. Potrebbe essere una trappola della vostra
mente e del vostro ego. Non cascateci ed andate avanti.
E per quanto vi possa annoiare, ve lo ripeterò spesso, proprio come proficuamente fu detto a me.
E torniamo alla potenza e al beneficio del mantra.
Indubbiamente, e ve ne accorgerete abbastanza in fretta, la
ripetizione della preghiera breve, può apportare ulteriori benefici se, oltre ad immaginare e visualizzare le parole che pronunciamo, mentalmente le rendiamo luminose, cioè piene di lampi,
di luci, di colori.
Mi spiegherò meglio. Le sillabe del mantra sono quasi sempre rivolte alla divinità e quindi hanno un contenuto sacro, spirituale e a volte trascendentale perché si collegano all’invisibile.
E’ pertanto alquanto difficile tentare di “visualizzare” il significato delle parole che pronunciamo, in quanto la nostra
mente non riesce ad associare delle immagini “adatte” alle sillabe sacre.
Allora, considerando questo, diventa molto più facile, visualizzare nella mente tutta l’intera frase del mantra e attivare
l’immaginazione per far si che le lettere diventino luminose,
proprio come se fossero infuocate o illuminate dal sole.
In pratica, tutto quello che riusciamo ad imprimere nella nostra coscienza, deve avere un contenuto di luce.
Ma non è facile. La mente ci distrarrà sempre con i soliti
pensieri e le immagini delle lettere del mantra luminose ci appariranno non nitide o addirittura non riusciremo a visualizzarle.
Anche in questo caso non arrendetevi, ma continuate con
costanza. Dovete pensare che la nostra mente è più abituata alle
cose scure, al buio, al nero e fa fatica a rendere la propria proiezione piena di luce.
E poi certe immagini, se non facciamo esercizio, non rimangono a lungo visualizzate nella mente, ma tendono a deformarsi e a dileguarsi; come nel caso dei volti umani.
Infatti se provate a visualizzare un volto di una persona a
voi molto nota, constaterete come sia difficile immaginarla
completamente nitida. Lo stesso vale se cercate di immaginare
il vostro stesso viso.
Questo dimostra la fluidità della mente e la difficoltà che
abbiamo ad “imprimere” volontariamente una immagine.
Pertanto cercando con tenacia e sempre con pazienza di
“imporre” le nostre immagini delle parole luminose, compiamo
un piccolo sforzo, affinché la mente cominci a comprendere di
non essere sempre lei la padrona.
Contemporaneamente, visualizzando la luce, i raggi luminosi ed altre immagini similari, facciamo arretrare di intensità la
nostra parte oscura, aumentando contemporaneamente quella
chiara e positiva.
Il processo è semplice. E’ l’applicazione che deve essere costante, perché la mente è come un cavallo selvaggio e non si lascia addomesticare tanto facilmente.
Stiamo in pratica cercando di svuotare di negatività la nostra
mente, introducendo contemporaneamente con il mantra luminoso, qualcosa che ci migliora e che ci fa diventare più sereni.
Ovviamente certi pensieri sono duri da cancellare e ritorneranno alla carica, ma a quel punto la recitazione del mantra luminoso, ergerà come una barriera infuocata che sarà molto difficile per i pensieri da oltrepassare.
Ed ogni volta che torneranno, avranno sempre meno forza,
perché sanno che incontreranno qualcosa di luminoso e quindi
di puro ad aspettarli.
Tutto questo vi sembrerà incredibile, ma vi basterà sperimentarlo per constatarne la veridicità.
I maestri spirituali non hanno mai insegnato cose complicate, perché il contatto col divino deve essere accessibile a chiunque.
Pertanto guardatevi da chi vi propone, rituali strani, complicati e soprattutto…costosi.
Nei libri sacri di tutte le tradizioni religiose si legge che Dio
Lo si incontra dentro noi stessi nella nostra anima, facendo una
vita moralmente corretta e praticando la preghiera e la meditazione e non certo percorrendo le strade dell’egoismo.
Pertanto non demoralizzatevi mai, se ancora non vi riescono
queste cose che vi ho appena illustrato. Vedrete che presto sarete voi ad insegnarle a chi ve le chiederà, perché vi sentirete talmente sereni che non riuscirete a farne a meno.
Ma diamo tempo al tempo.