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Disturbi intestinali
Quasi il 50% delle persone soffre di disturbi intestinali, che comprendono:
 gonfiore addominale e aerofagia
 stitichezza afflitta da spasmi dolorosi
 episodi di stipsi alternata a diarrea
 colite
Sono tutti segnali della presenza di un intestino
infiammato.
In situazioni normali, l’attività digestiva si compie
in una progressione “silenziosa”. Quando
l’intestino “si fa sentire”, manifesta un disagio.
Molteplici cause possono concorrere a disturbare
l’equilibrio dell’intestino:
 stress
 errori alimentari
 utilizzo improprio di farmaci
 postumi di infezioni gastrointestinali
 modificazioni ormonali
Questi fattori compromettono l’ambiente intestinale, in particolare le condizioni delle pareti
dell’intestino, la loro motilità e l’equilibrio delle
flore che le popolano.
Tali disfunzioni si manifestano in primo luogo a
livello addominale, modificando il ritmo dell'intestino e dando luogo a disturbi locali che tendono
a riproporsi con sempre maggiore frequenza. In
breve tempo si creano circoli viziosi, che possono
penalizzare lo stato generale di salute di tutto il
corpo.
Per ripristinare le condizioni fisiologiche intestinali è necessario:
 ridurre le fermentazioni e la produzione di gas;
 attenuare gli spasmi muscolari;
 proteggere le mucose intestinali
dall’evoluzione di processi infiammatori;
 controllare le flore batteriche virulente e potenzialmente nocive.
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Gonfiore addominale
Quel fastidioso gonfiore, sempre in agguato!
Che gli si dia il nome di meteorismo, di aerofagia o semplicemente di “pancia gonfia”, il problema è sempre lo stesso: all’improvviso, anche dopo aver mangiato poco, si avverte un fastidiosissimo e apparentemente inspiegabile gonfiore addominale, che si manifesta con una produzione eccessiva di bolle gassose che premono sulle pareti dell’intestino e che non riescono ad essere correttamente riassorbite dal
processo digestivo. Non si tratta solamente di un disturbo estetico, ma di un vero e
proprio disagio, legato a una tensione addominale che non dà tregua, spesso associato anche a crampi addominali.
C’è chi dà tutta colpa allo stress o al mangiare di fretta, magari in piedi, senza prendersi le dovute pause ma se è legittimo sentirsi gonfi e pesanti dopo un’abbuffata
(cibi grassi, dolci, fritti, piatti elaborati, bevande gassate, alcool, troppi caffè, ecc.,
assunti in eccesso sovraccaricano i meccanismi digestivi e di smaltimento
dell’organismo producendo fermentazioni e gas), non sembra invece giustificato il
gonfiore che insorge dopo un pasto a base di cibi considerati “sani”, facenti parte
dell’alimentazione di tutti i giorni.
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Quali sono allora le cause principali del meteorismo intestinale?
Sono cause diverse, alcune di origine organica, altre di natura piuttosto psicosomatica o legata allo stile di vita.
Vediamole tutte:
 L’aerofagia (una disfunzione dell’apparato digerente, che consiste nella tendenza ad ingoiare aria che arriva nello stomaco in quantità eccessiva) è una
causa comune di gas nello stomaco: tutti ingeriscono piccole quantità di aria
quando mangiano e bevono, tuttavia bere o mangiare rapidamente, il consumo di gomme da masticare, il fumo o indossare protesi dentali possono indurre alcune persone a deglutire più aria. Mangiare troppo velocemente e voracemente, ingoiando bocconi quasi interi di cibo non solo può affaticare lo
stomaco e irritare le mucose gastriche, ma anche predisporre al meteorismo
intestinale.
 Stress, ansia, tendenza a somatizzare a livello gastrointestinale. Le persone
ipersensibili, introverse, che hanno difficoltà ad esternare le proprie sensazioni e reprimono rabbia e sentimenti, soffrono spesso di gonfiore addominale associato a spasmi.
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 Sindrome dell’intestino irritabile, comunemente conosciuta come colite: una
condizione patologica di origine in parte sconosciuta, che provoca
l’infiammazione delle mucose intestinali e ne compromette la funzionalità.
 La celiachia o intolleranza permanente al glutine, una proteina contenuta in
molti cereali tra cui frumento, orzo, farro, kamut. In questo caso, la sostanze
nutritiva (allergene) viene recepita come nociva dal sistema immunitario e
perciò non viene digerita causando stress della risposta immunitaria, infiammazione ed accumulo di tossine.
 Disbiosi intestinale o alterazione della flora batterica intestinale. Ci sono più
di 400 specie batteriche che vivono nel tratto gastrointestinale, costituendo
un vero e proprio ecosistema che protegge la mucosa intestinale facilitando i
processi digestivi e assimilativi. Purtroppo tale equilibrio è messo costantemente a dura prova dalle nostre abitudini alimentari e di stile di vita errati. In
particolare l’abuso di farmaci (soprattutto antibiotici) determina l’alterazione
della composizione della flora batterica fisiologica. In condizioni di disbiosi, i
cibi che arrivano nell’intestino non vengano adeguatamente demoliti nei loro
nutrienti di base e restano sotto forma di macromolecole indigerite che, non
potendo essere assorbite dai microvilli intestinali, vanno incontro a fermentazioni o putrefazioni.
 Eccessivo consumo di alimenti che producono gas in persone predisposte. Tra questi i legumi, le cipolle, i cavoli, i
cibi zuccherini e lievitati, latte e derivati, le bevande gassate e dolcificate, le caramelle e le gomme da masticare.
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Sindrome premestruale. In questo caso il gonfiore addominale è provocato sia dalla iperproduzione gassosa
che dalla tendenza alla ritenzione idrica e alla stipsi.
 Malattie epatiche o intestinali che impediscono un riassorbimento dei gas
prodotti dalla digestione dei cibi.
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Quali alimenti causano gas?
La maggior parte dei cibi che contengono carboidrati può provocare formazione di
gas mentre, al contrario, i grassi e le proteine sono causa di quantità trascurabili.
Anche se l’ingurgitare cibi grassi in eccesso può ritardare lo svuotamento dello stomaco e provocare gonfiore e disagio, ma non necessariamente troppo gas.
Gli zuccheri che provocano gas sono il lattosio, il fruttosio, il sorbitolo e il raffinosio.
Il lattosio è lo zucchero naturale del latte, lo si trova anche in prodotti lattierocaseari, come il formaggio e il gelato, e prodotti alimentari trasformati, come pane,
cereali e condimenti.
L’intolleranza al lattosio è sempre più diffusa ed è determinata da una scarsa produzione dell’enzima lattasi (necessario a digerire lo zucchero del latte) da parte del
pancreas. Il lattosio indigerito fermenta e dà luogo a gonfiore e meteorismo.
Il fruttosio è presente naturalmente in cipolle, carciofi, pere e frumento; è anche
utilizzato come dolcificante in alcune bibite e bevande alla frutta.
Il sorbitolo è uno zucchero che si trova naturalmente nella frutta, tra cui mele, pere,
pesche e prugne secche. E’ anche utilizzato come dolcificante artificiale in molti alimenti dietetici senza zucchero, caramelle e gomme da masticare.
I fagioli contengono grandi quantità di raffinosio, mentre piccole quantità sono presenti in cavoli, cavoli di Bruxelles, broccoli e asparagi (per evitare o limitare il gonfiore dovuto ai legumi, aggiungere un pezzetto di alga kombu durante la loro cottura).
La maggior parte degli amidi, comprese le patate, il grano e la pasta, producono gas,
mentre il riso è l’unico alimento contenente amido che non provoca gas.
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I rimedi naturali per contrastare il gonfiore addominale
1. Finocchio, anice verde, anice stellato, aneto, coriandolo, cardamomo e cumino sono i rimedi vegetali più consigliati per aerofagia e meteorismo; in caso
di ansia e stress è bene integrare con melissa e camomilla, poiché distendono
i muscoli dell’intestino.
2. Lo zenzero è considerato un prezioso aiuto in caso di cattiva digestione e flatulenza. E’ possibile assumere rimedi erboristici a base di zenzero essiccato o
mangiarne un pezzetto fresco a fine pasto.
3. Molto utilizzato in caso di meteorismo è il carbone vegetale, poiché trattiene
l’aria che si sviluppa a livello gastrico e intestinale, ma non va utilizzato per
periodi prolungati. Meglio scegliere il carbone vegetale che si ottiene per distillazione secca dal legno di Betula alba e da altri legni appartenenti ai generi
Salix, Populus e Tilia. Il carbone vegetale non può essere assunto contemporaneamente a farmaci importanti, in quanto il suo potere assorbente potrebbe compromettere l'efficacia del farmaco.
4. Per contrastare i batteri gasogeni è buona
abitudine riequilibrare la flora batterica
con probiotici a base di Lactobacillus plantarum.
5. Tisana consigliata per il gonfiore addominale: Finocchio semi 30 g; Anice semi 20 g;
Coriandolo 20 g; Melissa 20 g; Menta 10 g.
Far bollire 1 cucchiaino di tisana in una tazza d’acqua per 5 minuti, dopodiché spegnere il fuoco e lasciare in infusione per 10
minuti. Filtrare e bere, senza zucchero,
dopo i pasti.
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Stitichezza
Si parla di stitichezza (stipsi) quando la frequenza dell’evacuazione è inferiore a tre
volte alla settimana.
La stitichezza va curata, perché indica che l’intestino non funziona correttamente.
Una peristalsi intestinale rallentata interferisce con la fisiologica motilità del tubo
digerente: la corretta digestione è compromessa e i nutrienti non vengono assorbiti
nel modo corretto.
La pigrizia intestinale prolungata può significare:
a) un ristagno di sostanze tossiche che vengono assorbite in quantità eccessiva
dall’organismo;
b) un’alterazione della qualità della flora batterica intestinale che causa gonfiore e
fermentazioni (gas);
c) un indebolimento delle difese del sistema immunitario, l’organismo diventa
quindi più fragile e più esposto a intolleranze alimentari e allergie.
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Quali sono le cause della stitichezza?
La stitichezza ed i problemi di motilità intestinale possono avere diverse cause, in
assenza di una patologia conclamata dell’apparato gastrointestinale, le cause scatenanti della stipsi (stitichezza) in genere sono riconducibili a:
 Stile di vita scorretto: comprende tutti i comportamenti alimentari errati come
mangiare ad orari irregolari, saltare i pasti, consumare i pasti frettolosamente e
magari in piedi. Lo stile di vita inoltre comprende le abitudini quotidiane in senso
lato come ritmi di vita frettolosi, abitudini che spesso causano stress e tensione
nervosa.
 Scarsa attività fisica: la muscolatura addominale dovrebbe essere stimolata da
attività fisica quotidiana, per stimolare le onde peristaltiche e l’evacuazione. E’
importante praticare attività fisica (camminare, pedalare o nuotare) almeno 3040 minuti al giorno e concedersi attività rilassanti, come lo yoga o il ballo, a seconda delle preferenze individuali.
 Abuso cronico di farmaci
 Abuso cronico di lassativi chimici (l’uso continuo causa assuefazione, intossica e,
col tempo costringe a dosi sempre più elevate).
 Irregolarità nell’idratazione
 Rinviare il momento di andare in bagno: evitate di rimandare l’evacuazione ignorando lo stimolo. Questo aspetto è importantissimo perché, rispettando degli orari, ci si dà maggiormente la possibilità di assecondare lo stimolo e di espletare
le corrette funzioni intestinali. Quando l’ampolla rettale viene riempita dalle feci
genera lo stimolo, se l’evacuazione viene rimandata a lungo, l’acqua in esse contenute viene riassorbita e di conseguenza si avrà un indurimento delle feci con il
peggioramento della stitichezza; inoltre ignorando abitualmente lo stimolo ad evacuare si abituano i muscoli rettali alla tensione, con il risultato poi di non percepire più lo stimolo stesso.
 Avanzare dell’età (che rallenta le funzioni fisiologiche).
Questi fattori sono i nemici della regolarità intestinale e possono trasformare un
intestino normalmente regolare in un intestino pigro, con una peristalsi rallentata
che può trasformarsi in stipsi cronica.
Da queste prime indicazioni è possibile vedere come il consapevolizzare il proprio
comportamento quotidiano sia un importante passo verso il cambiamento di abitudini errate che danneggiano l’intestino nella sua normale funzione.
E’ anche importante sottolineare che la frequenza dell’evacuazione non deve diventare un’ossessione. In alcuni casi il desiderio della regolarità quotidiana ci rende impazienti e troppo attenti a quelle che sono le nostre funzionalità intestinali: non trasformate in un problema quella che è una temporanea irregolarità.
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Raccomandazioni generali
1. Bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno preferibilmente a temperatura ambiente, scegliendo acque oligominerali.
2. Seguire una dieta bilanciata. Chi soffre di stipsi deve ricordare che le restrizioni
alimentari o le moderazioni consigliate non devono pregiudicare una corretta ed
equilibrata alimentazione. La ripartizione degli alimenti nella giornata, dovrebbe
variare ad ogni pasto: 20% a colazione, 40% a pranzo, 30% a cena, 5% nello spuntino di mattina e 5% a merenda. In presenza di stipsi è importante che si consumino regolarmente 5 pasti al giorno, rispettando la necessità di fornire
all’organismo tutti i nutrienti necessari per la nostra salute.
3. Assumere un’adeguata quantità di fibra. Tra le prime cause della stitichezza c’è
un’alimentazione povera di fibre e di alimenti integrali. Le fibre sono importanti
perché rimuovono le scorie alimentari, producendo feci morbide. In questo modo
il movimento intestinale (peristalsi) espelle le feci con più facilità. E’ importante
mangiare cibi ricchi di fibre, sempre abbinati alla giusta quantità di acqua, ogni
giorno.
4. Ridurre i cibi raffinati. La salute dell’intestino, e dell’organismo in genere, è mantenuta da una dieta in cui sono ridotti i cibi raffinati (carboidrati e zuccheri bianchi). La coltivazione e la trasformazione degli alimenti oggi prevede l’uso di conservanti, concimi, antibiotici e additivi, che impoveriscono il cibo di fibre e di sostanze nutritive preziose. Gli zuccheri bianchi e le farine raffinate sono nemici accaniti dell’intestino e sono causa di irritazione e fermentazione dell’intestino.
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Quali alimenti prediligere?
Verdura cruda o cotta: almeno una porzione ad ogni pasto. Tra le verdure cotte preferire spinaci, zucchine, broccoli, cavolfiori, fagiolini e carciofi da consumare lessati
o al vapore. Minestroni o passati sono un modo alternativo per assumere la verdura
consigliata.
Frutta: preferire pere, albicocche, fichi, prugne e kiwi (il kiwi va consumato possibilmente al mattino e non più di uno al giorno). E’ molto utile anche la frutta cotta.
Cereali: prediligere i cereali integrali alternandoli a quelli raffinati (pane, pasta, riso…).
Legumi: anche passati o centrifugati.
Olio extravergine di oliva o olio di semi di lino, biologico e di prima spremitura a
freddo: utilizzati preferibilmente a crudo per condire le pietanze.
Yogurt o latte fermentato: i fermenti lattici svolgono un ruolo molto importante nel
favorire la funzionalità intestinale e possono essere assunti anche tramite integratori presenti in commercio.
Latte vegetale (latte di soia, di mandorla, di avena, di kamut e di farro): non infiamma l’intestino, è più digeribile e non provoca intolleranze alimentari.
Gomasio al posto del sale: è un mix di semi di sesamo tostato e sale marino integrale che non irrita l’intestino.
Se la dieta non è vegetariana ma onnivora, sarà necessario bere circa 2 litri di acqua
e assumere molte fibre per far crescere la flora intestinale del tipo fermentativo e
non putrefattivo (cosa che accade quando la dieta è prevalentemente a base di carne).
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Assumete con moderazione gli alimenti definiti “astringenti”, come limoni, patate, carote, riso, mirtilli e banane, poiché possiedono componenti non digeribili che provocano
una distensione delle pareti del colon e ne impediscono la normale contrazione necessaria per spingere le scorie fino alla parte inferiore dell’intestino, dove si formano le feci.
Il peperoncino e il pepe possono creare infiammazione: tutti gli alimenti molto saporiti,
piccanti e speziati surriscaldano l’apparato digerente, creando un’infiammazione latente
che danneggia la flora batterica. Se l’intestino si irrita, funziona a rilento e apre la strada
alla stitichezza.
I cibi troppo caldi o salati favoriscono la disidratazione, la perdita di elasticità e
l’infiammazione delle mucose delle pareti intestinali. In caso di stitichezza meglio prediligere cibi freschi e bere acqua naturale.
Le persone che soffrono di diverticolosi associata a stitichezza, soprattutto qualora abbiano precedenti d’infiammazione dei diverticoli (diverticolite), dovrebbero limitare il
consumo di:
a) verdure filamentose (sedano, finocchi, fagiolini con filo)
b) frutta e verdura contenenti semini (uva, fragole, kiwi, frutti di bosco, pomodori)
c) bucce di legumi (questi ultimi andrebbero consumati passati o centrifugati).
Cosa fare se neanche un corretto stile di vita migliora la situazione?
Ricordate che più lassativi prendete, più ostinata diverrà la vostra stitichezza.
I lassativi provocano assuefazione ed indeboliscono sempre di più l’intestino, che perde
via via la capacità di contrarsi naturalmente; inoltre causano una continua asportazione di
muco che assottiglia sempre di più le pareti intestinali.
Curare la stitichezza con un lassativo aggressivo è come schiaffeggiare una persona per
farle compiere un’azione: presto anche lo schiaffo più forte non sarà più sufficiente.
Quando il problema della stitichezza è cronico e si è già provato a migliorare la dieta e lo
stile di vita senza esito, si rende necessario l’uso di rimedi naturali.
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10 RIMEDI NATURALI PER COMBATTERE
LA STITICHEZZA
1. Acqua
Ogni mattina come prima cosa, bere 1 bicchiere di acqua naturale a temperatura ambiente, possibilmente scegliere acqua di sorgente con un residuo fisso
inferiore a 50 mg/litro.
2. Fibre alimentari, insolubili e solubili gelificanti
Apportare le giuste fibre favorisce il ripristino della corretta funzionalità fisiologica dell’intestino, riduce il tempo di transito della massa fecale, favorisce il
riequilibrio della flora intestinale eubiotica e disintossica il nostro sistema gastro intestinale.
La funzione delle fibre alimentari è quella di rimuovere le scorie alimentari,
producendo feci morbide che il movimento intestinale tende a espellere con
maggior facilità. Oltre alle fibre che si ingeriscono con gli alimenti tramite una
dieta corretta, possiamo integrare una loro carenza o comunque raggiungere
la giusta dose giornaliera tramite integratori a base di estratti vegetali ricchi di
fibre alimentari, insolubili e solubili gelificanti.
L’aumento del consumo di fibra può determinare un temporaneo aumento
del meteorismo. Tuttavia, tale effetto è destinato a scomparire nel giro di
qualche settimana.
3. Fermenti lattici
Nell’intestino umano vivono 1kg e mezzo circa di microrganismi, in prevalenza
fermenti lattici. Dall’equilibrio della nostra flora batterica si determina la salute intestinale.
Le pareti dell’intestino umano sono composte da un semplice ed unico strato
di cellule, dello spessore di soli 25 millesimi di millimetro; questa sottile barriera è l’unico elemento che separa il sangue dalle feci. La flora batterica pro13
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tegge la sottile membrana intestinale da infiltrazioni di microrganismi patogeni e tossine della massa fecale.
Una corretta integrazione di fermenti lattici favorisce la peristalsi e accelera
l’evacuazione delle feci.
Se l’alimentazione è prevalentemente ricca di frutta e verdura prediligere il
Lactobacillus rhamnosus; se l’alimentazione è ricca di carne scegliere i Bifidobatteri.
I fermenti lattici vanno ingeriti a stomaco pieno, poiché il cibo li protegge
dall’acidità e ne agevola il transito. Inoltre i fermenti, quando si reidratano e
si risvegliano dal letargo indotto dalla liofilizzazione, devono trovare cibo abbondante per le loro necessità energetiche e vitali.
4. Semi di Lino e di Psillio
I semi di Psillio (Plantago psyllium) e di Lino (Linum usitatissimum), da secoli
impiegati come rimedio naturale per combattere la stipsi, quando arrivano
nell’intestino formano uno strato lubrificante ricco di mucillagini, che facilita il
transito intestinale e ammorbidisce le feci.
Mettete a bagno 1 cucchiaino di semi di lino o di psillio in mezzo bicchiere
d’acqua la sera e bevete al mattino a digiuno.
5. La manna contro la stitichezza
La manna è una linfa zuccherina estratta dal frassino che ha un’azione purificante e dolcemente lassativa. Contribuisce a contrastare i disagi provocati da
un'alimentazione disordinata e favorisce dolcemente il ripristino della regolarità intestinale. Ha la capacità di attirare acqua nell'intestino rendendo le feci
morbide e quindi aiutando l'evacuazione.
Per rinfrescare e facilitare lo svuotamento dell'intestino si può sciogliere 1/2
panetto di manna in acqua tiepida la sera prima di coricarsi, per 6 giorni consecutivi. Per i bambini è sufficiente ¼ di panetto da usare solo all’occorrenza.
Ecco la ricetta per un frappé anti-stitichezza a base di manna: frullare insieme
1 vasetto di yogurt naturale senza zucchero, 1 bicchiere di latte di avena, 3
datteri biologici, mezza banana, un cucchiaino di crusca di avena e mezzo panetto di manna. Bere a colazione o come spezza fame.
6. Fichi e prugne
La sera mettete a bagno in acqua 2 fichi e 2 prugne secche, al mattino riscaldateli leggermente e mangiateli durante la colazione.
Maria Treben (famosa erborista austriaca del secolo scorso) nel suo libro “La
Salute della Farmacia del Signore” consiglia per la stitichezza il salame di fichi.
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Ricetta per il salame di fichi: lavare e tritare molto bene ½ kg di fichi secchi e
impastarli con 5 g di foglie di senna sbriciolate a farina; formare dei salami,
avvolgerli in cellophane e conservarli in frigorifero. Ogni mattina a digiuno
mangiarne un pezzo della grandezza di una nocciola (per i bambini un terzo),
fino a che non si sia ristabilita la regolarità.
7. Erbe lassative in fitoterapia
Le erbe per combattere la stitichezza si possono assumere sotto forma di tisana o di prodotti già pronti in compresse.
Nei casi in cui si voglia ottenere uno stimolo dolce, è bene associare piante
che contengono una elevata percentuale di mucillagini (ad es. Malva e Altea)
ad altre aventi proprietà di stimolare la produzione di bile da parte del fegato
(ad es. Tarassaco e Cicoria), poiché la bile è naturalmente lassativa. Per ottenere un beneficio completo aggiungere alcune piante carminative (ad es. Finocchio, Cumino e Coriandolo) che riducono il fastidioso gonfiore addominale, spesso associato alla stitichezza.
Se la stipsi è più ostinata è necessario ricorrere a piante che contengono
principi attivi più forti e stimolanti, le cosiddette "droghe antrachinoniche"
come Senna, Frangula, Rabarbaro e Aloe ferox che agiscono prevalentemente a livello dell'intestino crasso (colon), stimolando le contrazioni peristaltiche
della sua muscolatura, favorendo così lo svuotamento. Anche in questo caso
è consigliabile l'associazione con piante più delicate, in modo da ridurre al
minimo il dosaggio degli antrachinoni ed evitare effetti troppo drastici, che a
lungo andare potrebbero diventare irritanti. L’effetto in genere si riscontra
nell’arco di 6/8 ore, quindi è preferibile assumerle la sera prima di coricarsi.
Quest'ultima classe di lassativi non va assunta continuativamente, ma saltuariamente e non deve portare alla formazione di feci liquide.
I lassativi antrachinonici sono assolutamente controindicati in caso di gravidanza e allattamento, nei bambini sotto i 12 anni di età e nelle malattie infiammatorie acute a carico dell'intestino.
[Ultimamente l’Agenzia Italiana del Farmaco, che è l’autorità nazionale competente per l’attività regolatoria dei farmaci in Italia, dichiara che i dati disponibili di preparati di Senna non segnalano effetti nocivi in gravidanza (per assunzione dalla seconda settimana fino al termine della gravidanza) e durante
l’allattamento, poiché passa in maniera limitata nel latte materno.
La loro somministrazione è comunque consigliata solo se ritenuta strettamente necessaria e per un uso saltuario.]
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8. Tisane lassative consigliate
Per una lieve stitichezza: Frangula 40 g; Altea 20 g; Malva 15 g; Melissa 10 g;
Finocchio 10 g; Liquirizia 5 g.
Per una stitichezza moderata: Senna 30 g; Frangula 30 g; Altea 20 g; Finocchio
10 g; Liquirizia 5 g; Rabarbaro 5 g.
Per una stitichezza ostinata: Senna 50 g; Frangula 30 g; Altea 10 g; Liquirizia 5
g; Rabarbaro 5 g.
Far bollire 1 tazza d’acqua, versare 1 cucchiaino di tisana e lasciar bollire per 2
minuti. Dopodiché spegnere il fuoco e lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare e consumare, senza zucchero, preferibilmente la sera prima di coricarsi.
9. Microclisma al miele
La somministrazione endorettale di un liquido a base di miele ed erbe lenitive
(disponibile in commercio in pratici microclismi) induce lo stimolo di attivazione della defecazione ed esplica un'azione evacuante dolce. Può essere utilizzato anche in presenza di ipersensibilità viscerale (come in caso di colon irritabile), ragadi ed emorroidi.
La viscosità del miele protegge la mucosa rettale durante il passaggio delle feci, utile quindi anche per i bambini.
La somministrazione è consigliata solo se ritenuta strettamente necessaria e
per un uso saltuario.
10.Massaggio addominale dell’intestino
Il massaggio addominale aiuta a riattivare l’intestino in caso di stitichezza.
Questo massaggio profondo si esegue effettuando dei movimenti circolari (in
senso orario) attorno all’ombelico con il palmo della mano aperta, completamente aderente alla pelle.
Ungete l’addome con 1 cucchiaio di olio di Mandorle dolci e 3 gocce di olio
essenziale di Melissa e massaggiate in modo costante e deciso: il massaggio
produce calore e smuove i ristagni di feci e scorie bloccate nelle anse del colon.
Quando la stitichezza si alterna a comparsa di scariche diarroiche può essere un sintomo della sindrome da intestino irritabile.
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Colite o sindrome dell'intestino irritabile
(IBS, Irritable Bowel Syndrome)
Con il termine di colite, detta anche “sindrome dell’intestino irritabile”, si fa riferimento ad un disturbo infiammatorio irritativo che interessa principalmente
l’ultimo tratto dell’intestino, detto colon. Le sintomatologie associate alla colite
possono essere estremamente varie: dolore e tensione addominale, diarrea e/o stitichezza (anche alternate), flatulenza, meteorismo, difficoltà digestive, nausea e
sensazione di disagio.
L’intestino, e in particolare il colon (la porzione dove le sostanze nutritive degli alimenti sono accolte dal circolo sanguigno), è un delicato confine tra individuo e
mondo esterno, sensibile non solo alla qualità dei cibi, ma anche alle emozioni indotte dall’ambiente circostante.
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Le sollecitazioni di stati ansiosi e preoccupazioni possono “irritarlo”, disturbando i
ritmi e alterando gli equilibri delle flore batteriche.
Si creano così disordini che comportano anomale sensazioni addominali e, a livello
generale, irritabilità e stanchezza.
Negli Stati Uniti il 20% della popolazione adulta, ovvero una persona su cinque, presenta i sintomi della sindrome del colon irritabile. Questo disturbo è uno di quelli
diagnosticati con maggiore frequenza dai medici: colpisce più le donne che gli uomini e inizia prima dei 35 anni nella metà circa dei pazienti.
Quali sono le cause della colite?
I ricercatori non hanno ancora scoperto alcuna causa specifica della sindrome del
colon irritabile: secondo la teoria più diffusa i pazienti che ne soffrono hanno un colon, o intestino crasso, particolarmente sensibile e reattivo a determinati alimenti e
allo stress. Anche il sistema immunitario, che combatte le infezioni, potrebbe essere
coinvolto.
Poiché lo stress può stimolare gli spasmi del colon, è importante concedersi esercizi
di rilassamento; non far mancare un esercizio fisico regolare (ad es. passeggiate o
yoga); dormire un numero di ore adeguato e, ove è necessario, ricorrere a una terapia che comprenda un supporto psicologico.
Consigli alimentari
Molte persone possono veder regredire i sintomi controllando la dieta. Può essere
utile annotare su un diario tutti gli alimenti che peggiorano i sintomi e parlarne col
medico.
Tra gli alimenti a potenziale a rischio ricordiamo: latte, dolcificanti (sorbitolo, fruttosio,ecc.), alcuni tipi di frutta (in particolare pesche, pere e prugne), verdura (cavoli,
carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano), spezie, caffè, the, coca cola e bevande contenenti caffeina, bibite gassate, dadi per brodo e insaccati.
Consumate pasti piccoli e frequenti e bevete almeno 2 litri di acqua naturale, soprattutto in presenza di diarrea.
I rimedi naturali per contrastare la colite
Può essere utile per alleviare il disturbo infiammatorio e gli spasmi della sindrome
dell’intestino irritabile una tisana a base di: fiori di Achillea 30 g; radice Altea 25 g;
foglie di Melissa 25 g; semi di Finocchio 20 g.
Basta far bollire ½ litro d’acqua, versare 2 cucchiai di tisana e lasciar bollire per 2
minuti. Dopodiché si spegne il fuoco e si lascia in infusione ancora 10 minuti. Va
quindi filtrata e consumata, senza zucchero, preferibilmente lontano dai pasti.
Un eccellente rimedio per favorire il benessere dell'apparato gastrointestinale è il
Succo d’Aloe Vera biologico. I polisaccaridi presenti nel gel di Aloe vera (Aloe bar18
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badensis Miller), grazie alla loro particolare composizione e alla loro consistenza
densa e viscosa, si prestano a rivestire e proteggere le pareti dell’intestino, svolgendo un effetto lenitivo, emolliente e rivitalizzante delle mucose del tratto intestinale.
Va assunto puro o diluito in acqua, almeno due volte al giorno.
In caso di colite associata a diarrea, riequilibrare la flora batterica con un integratore a base di Saccharomyces boulardii.
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Consigli sullo stile di vita da seguire in caso di
disturbi intestinali
Per concludere ecco un utile programma riassuntivo da seguire per almeno 1 mese,
in caso si presentino i seguenti disturbi intestinali: aerofagia - coliche addominali colon irritabile - colite - meteorismo - stipsi - stitichezza.
ALIMENTI DA ELIMINARE
 Zuccheri semplici (zucchero bianco, glucosio, saccarosio, fruttosio, sorbitolo,
lattosio, ecc.)
 Cibi ricchi di lieviti e muffe (in altre parole tutti gli alimenti fermentati ossia
pane, pizza, dolci, focacce, formaggi, aceto, birra, alcoolici, vino, salsa di soia)
 Latte e latticini (gelati, formaggi, panna, burro, ecc.)
 Bevande gassate e cibi confezionati, conservati, raffinati
 Alimenti a cui si è intolleranti o allergici.
ALIMENTI DA CONSUMARE CON CAUTELA
 Cereali raffinati (pane bianco, pasta e riso brillato)
 Zucchero di canna integrale (solo se necessario)
 Alimenti flatulenti (tenendo conto della sensibilità individuale: legumi, patate,
mais, carote, carciofi, cipolle, cavolfiore, uva passa, albicocche, castagne)
 Caffè, the
 Uova
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ALIMENTI DA PREFERIRE
 Ortaggi e frutta (preferibilmente di stagione e se tollerati)
 Cereali e pasta integrali (farro, kamut, riso, quinoa, miglio, tapioca, amaranto,
segale)
 Pesce e carni bianche biologiche
 Semi oleaginosi (noci, mandorle, sesamo, girasole)
ACQUA
Bere almeno 2 litri di acqua al giorno lontano dai pasti e a temperatura ambiente,
scegliendo acque con residuo fisso inferiore a 50 mg/l e con pH compreso tra 6 e 7.
CONSIGLI DI CARATTERE GENERALE
Mangiare da seduti e con calma, masticando a lungo. Non masticare chewing-gum.
Evitare l’uso di farmaci se non strettamente indispensabili (in particolare antibiotici
e cortisonici). Evitare l’uso di lassativi chimici. Fare giornalmente del movimento
(almeno mezz’ora di passeggiata). Evitare il più possibile ansie e stress. Concedersi
qualche spazio in più e trovare il tempo per dedicarsi alle proprie passioni e ai propri
hobby.
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Per te
Protocollo Stitichezza e Regolarità Intestinale
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Avvertenze
I consigli dietetici forniti e le informazioni contenute in questo articolo sono puramente indicativi e non devono in alcun modo
sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in
pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
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