Premio speciale edificio di servizio

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Premio speciale edificio di servizio
Editoriale
Cara lettrice, caro lettore
el terzo anno di ARTEC, l’industria edilizia si è sviluppata in
modo molto dinamico e positivo nella maggior parte dei settori. L’anno 2015 probabilmente porterà un indebolimento della crescita: da un lato a causa della riduzione prevedibile nel settore
delle ristrutturazioni e del risanamento, da un altro è probabile che
anche l’edilizia abitativa subirà un leggero rallentamento. Per contro, in particolare nell’edilizia pubblica e nel settore sanitario, esiste un grande bisogno di recuperare terreno. Da questo punto di
vista possiamo affrontare il futuro con un certo ottimismo e attendere con suspence quali saranno i progetti che faranno furore.
N
Note redazionali
Tiratura:
17 400 copie
Pubblicazione:
1 volta l’anno
Prossimo numero:
Fine 2015
Editori:
Saint-Gobain Weber SA
Saint-Gobain ISOVER SA
Rigips SA
GLASSOLUTIONS® Vetrotech Saint-Gobain (International) AG
Redazione:
Franco Luccarini, Saint-Gobain Weber SA
Daniel Schild, Saint-Gobain ISOVER SA
Marcel Koller, Rigips SA
Realizzazione grafica: coray com ag, Ennetbaden
Prezzo d’ordine:
CHF 10.–
Il presente opuscolo mostra nuovamente una vasta rassegna del
paesaggio dell’architettura della Svizzera. Presentiamo prevalentemente opere pubbliche che documentano la forza creativa e la
curiosità dei rispettivi architetti. Con un sano gusto della sperimentazione – sempre al sicuro grazie alle conoscenze del materiale e alla competenza – vanno sicuri per la loro strada. Nonostante la velocità di sviluppo nell’industria dei materiali da
costruzione sia comparativamente bassa, materiali ed applicazioni si sono evoluti notevolmente e consentono soluzioni fresche ed
innovative. Naturalmente ciò presuppone l’apertura mentale delle
progettiste e dei progettisti e la loro disponibilità ad impiegare
questi sistemi nelle loro opere – con soluzioni convenzionali fino a
soluzioni d’avanguardia.
In questo opuscolo potete, tra l’altro, visitare con noi uno splendido deposito di autobus, il secondo miracolo di Berna, le terrazze
di Schönenfurt, il Richti-Areal, il diamante di Losanna ed un decatleta a Parigi. Si tratta in tutti i casi di progetti nati da una collaborazione proficua tra l’architettura e l’industria.
Restiamo dunque in attesa di un vostro feedback a:
[email protected]
Cordiali saluti
Marcel Koller
Direttore Vendite & Comunicazione, Rigips SA
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Toni-Areal, Zurigo
Sommario
Editoriale
architecture
Miracolo della trasformazione
6 – 11
Brillante efficienza energetica
12 – 17
Richti-Areal, Wallisellen
18 – 19
«Una scultura con
potenziale di identificazione»
20 – 23
art
Il secondo miracolo di Berna
Sei terrazze per Schönenfurt
Richti-Areal, Wallisellen
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technology
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Coesistenza armoniosa
nell’edificio scolastico Mörschwil
40 – 45
La Praille stabilisce nuovi
parametri nella costruzione di cinema
46 – 49
Modellazione di intonaci
di finitura su facciate
50 – 53
Compattare era ieri, dividere è oggi
54 – 59
eco
Complesso edilizio ospitante due
scuole materne Haspelweg, Berna
60 – 61
Sempre di nuovo …
62 – 63
Edificio amministrativo
a surplus energetico a Flums
64 – 69
Novità sui prodotti
70 – 71
Panorama degli eventi
72 – 73
24 – 27
28 – 33
Rigips Trophy: Dove si trova
la migliore costruzione a secco?
34 – 37
Toni-Areal, Zurigo
38 – 39
Complesso edilizio ospitante due scuole materne Haspelweg, Berna
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I 300 m 2 di celle fotovoltaiche colorate sulla facciata occidentale sono
un’invenzione del professore dell’EPFL Michael Grätzel, che ebbe il suo
inizio nel 1991 e che qui ha trovato per la prima volta un’applicazione
architettonica esterna quale prototipo
Miracolo della
trasformazione
Abbiamo già parlato di un diamante. A seconda del punto di vista
potrebbe anche trattarsi di un futuristico oggetto volante o di un
oggetto sottomarino e sono possibili anche altre associazioni.
Indipendentemente da cosa il singolo pensa di riconoscere nella
forma del tetto, il centro congressi sul Campus dell’EPFL lascia
una forte impressione ed offre una modulabilità innovativa e spettacolare dell’ambiente interno.
S
© Les Cordes Lumineuses – artista Catherine Bolle
ono addirittura due le tecnologie sviluppate nel Politecnico di
Losanna sono state adottate nel Convention Center e quindi
«sulla soglia di casa». L’edificio posa su 200 pali di cui cinque
sono pali di prova termici e non fungono solo da supporti ma anche da scambiatori di calore. Un circuito idraulico assicura calore
o raffreddamento a seconda della stagione. Questa è una prosecuzione di un progetto di ricerca dell’Istituto EPFL per la meccanica del suolo, durato 11 anni.
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architecture I art I technology I eco
Composizione delle facciate con celle fotovoltaiche
I pali inoltre accumulano una parte dell’energia prodotta dai
300 m2 di celle fotovoltaiche sulla facciata occidentale. Anche
questa è un’invenzione proveniente dalle proprie file, che ebbe
inizio nel 1991 e che qui ha trovato per la prima volta un’applicazione architettonica esterna quale prototipo. Ciò potrebbe rappresentare il punto di partenza per la carriera industriale delle celle
Grätzel denominate in onore del loro scopritore. La suggestiva
composizione dei colori è stata sviluppata in collaborazione con
l’artista svizzera Catherine Bolle.
La Mecca delle scienze
Questo per quanto riguarda la tecnologia energetica. Ma qual è
stato il fattore determinante, nel 2006, per la progettazione e
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a
Il Convention Center è uno dei pochissimi edifici congressuali in tutto il
mondo che si trovano direttamente su un campus universitario; serve da
«laboratorio di prova» per le tecnologie più recenti.
Kenneth Ross
© Piano: Richter Dahl Rocha & Associés architectes SA
Ignacio Dahl Rocha
Christian Leibbrandt
Planimetria del «Quartier Nord» con il Swiss Tech Convention Center (STCC) ed il complesso adiacente con alloggi per gli studenti, aree per alberghi,
negozi, ristoranti e aree di servizio.
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Jacques Richter
I quattro partner di Richter Dahl Rocha architectes SA a Losanna.
costruzione del Swiss Tech Convention Center? Come elemento
centrale del progetto di estensione «Quartiere nord» del Politecnico Federale di Losanna, la modernissima sede con un massimo di
3000 posti soddisfa un desiderio a lungo accarezzato dalle ricercatrici e dai ricercatori. Grandi congressi scientifici e conferenze,
fiere e simposi internazionali fanno arrivare all’EPFL persone di
spicco da tutto il mondo. Dall’inaugurazione nell’aprile 2014 hanno
ad esempio ospitato il Convegno internazionale sul fotovoltaico
(700 persone), la Conferenza internazionale della cattedra
UNESCO per la tecnologia di sviluppo (350) e il Convegno annuale della International Society for Electrochemistry (1300). I locali
sono inoltre prenotati in anticipo per almeno un anno.
Modulazione spettacolare degli ambienti e dei posti a sedere
Il Convention Center è uno dei pochissimi edifici congressuali in
tutto il mondo che si trovano direttamente su un campus universitario; allo stesso tempo serve da «laboratorio di prova» per le
tecnologie più recenti. L’edificio è un nuovo simbolo sull’area
dell’EPFL ed anche un punto di orientamento. Il tetto obliquo con
i suoi spigoli taglienti come la lama di un rasoio è composto di
alluminio anodizzato; è volutamente in forte contrasto con l’elegante architettura interna in legno naturale. Non meno impressionante è l’infrastruttura dell’edificio congressuale unica in tutta
Europa. L’anfiteatro può essere trasformato in modo completamente automatico in diverse grandezze e varianti di sala con
un’offerta tra 330 e 3000 posti a sedere. Il sistema GALA proveniente dal Canada lo rende possibile: con pareti spostabili e a
scomparsa nonché file di sedili rotabili di 180 ° e a scomparsa a
livello della platea che sono collegate insieme a gruppi attraverso
un tiranterie motorizzate.
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Il foro viene
nuovamente intonacato
A
Auditorio anteriore 1660 m2 / 1757 posti a sedere
B
Auditorio posteriore 465 m2 / 357 posti a sedere
C
Balcone 710 m2 / 456 posti a sedere
© de Richter Dahl Rocha & Associés architectes SA
Varianti configurative
Sezione trasversale
soffitto settore D
A + B + C Grande auditorio 2800 m2 / 3000 posti a sedere
D
Atrio balcone 500 m2 / 480 posti in piedi
E
Atrio principale 1660 m2 / 2200 posti in piedi
F
Centro commerciale / sale di esposizione seminterrato 1498 – 3780 m2 / 1400 – 2200 posti in piedi o a sedere
Lastra Rigips 2 x 20 mm
Isoresist Piano 120 mm
Lastra Rigips 2 x 20 mm
IPE 500
Simpson KNAGGE 125
Profilo a cappello Mégastil
Profilo a soffitto Mégastil 170
Profilo a soffitto Mégastil 140
Simpson SPF 370
Le file di sedili ruotabili di 180 ° e a scomparsa a livello della platea sono
collegate insieme a gruppi attraverso un sistema di tiranterie motorizzate.
Una delle molte possibili configurazioni nell’STCC.
La costruzione in cartongesso favorisce la funzionalità
Anche una delle enormi pareti divisorie della sala con una larghezza di oltre 30 m, una superficie di 220 m2 e ben 30 tonnellate di
peso è a scomparsa nel pavimento. La costruzione di acciaio è
stata completamente rivestita con lastre di gesso che offrono una
superficie lisca per la finitura e svolgono allo stesso tempo una
funzione di protezione antincendio. Sopra il palco principale nel
grande auditorio era necessario proteggere dal fuoco anche la
cortina tagliafuoco arrotolata in metallo, larga oltre 20 m e con un
peso di 7 tonnellate, con un bordo protettivo a forma di U
costituito da lastre di gesso.
Una parete e le sue molteplici funzioni
La terza area realizzata con lavori in cartongesso nell’STCC è l’intradosso del balcone betonato, supportato da longheroni d’acciaio
nell’anfiteatro. Per ragioni di ventilazione ed acustiche, non era
possibile tendere il soffitto tra i singoli longheroni d’acciaio, ma
doveva essere montato sul lato inferiore dei longheroni con l’ausilio
di profili Mégastil per ampie campate e di ferramenti usati nelle
costruzioni in legno. Si tratta in verità di tre pareti di gesso in una:
un controsoffitto ignifugo, un controsoffitto fonoassorbente ed un
controsoffitto acustico. La sottostruttura era molto più esigente poiché i controsoffitti, insieme al materiale isolante ed ai profilati speciali, sono costituiti di pannelli di gesso ignifughi 4 x 20 mm e, con
la loro superficie di circa 320 m2, hanno un peso ragguardevole.
L’infrastruttura congressuale
unica in tutta Europa
impressiona allo stesso modo i
profani ed i professionisti.
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Oggetto Swiss Tech Convention Center STCC,
1015 Ecublens / Losanna
Utilizzo Centro congressi
Dimensioni L / P / A 115 x 65 x 30 m,
superficie utile: ca. 14 200 m2,
volume dell’edificio: ca. 158 000 m3
Importo
dell’investimento CHF 126 mln. Scadenze Bando PPP 2006, colpo di vanga 2011,
completamento 2014
Committente«MEG Ecublens CCR»: CS Real Estate Fund
Hospitality e CS Real Estate Fund / LivingPlus,
due fondi immobiliari della Credit Suisse AG
Rappresentante
del proprietario / padrone di casa
EPFL Dipartimento di Real Estate e delle
Infrastrutture
ArchitettiRichter Dahl Rocha & Associés
architectes SA, Losanna
Costruzione in
cartongesso
Léonardo Buzzurro SA, Givisiez
Prodotti
Pannelli in cartongesso RB / RF
12,5 / 15 / 18 + 20 mm = 10 000 m2
Pannello in fibra di gesso Rigidur = 800 m2
Profili, vari: 12 000 m
Lastre di gesso massiccio Alba®: 400 m2
Autore
Fotografie
Andreas Stettler
Fernando Guerra
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Brillante
efficienza energetica
Con il suo sorprendente linguaggio architettonico, il nuovo deposito di autobus «Grüzefeld» a Winterthur è un faro luminoso tra le
costruzioni industriali sostenibili. Sulla sofisticata costruzione
del tetto con isolamento di Saint-Gobain ISOVER SA, un potente
impianto fotovoltaico produce corrente per sessanta famiglie.
W
interthur è una metropoli per gli autobus con un passato di
tram. Così per molto tempo, prima della copertura capillare
con autobus, un «Rössli-Tram» con carrozza a due cavalli ed i suoi
successori su binari contraddistinguevano le strade della città.
Con il graduale abbandono del servizio tranviario, la «Stadtbus
Winterthur» oggi offre una rete di soli autobus con 23 linee e
80 veicoli. Questi, su un percorso di circa cinque milioni di chilometri, trasportano oltre 26 milioni di passeggeri all’anno.
Crescente fabbisogno di spazio
Lo sviluppo di questa offerta era sempre accompagnato da aumenti della flotta di filobus nonché di autobus normali ed articolati, finché nei capannoni di deposito, nelle officine e negli edifici adibiti a
uffici della «Stadtbus Winterthur» non c’era più spazio. Nel corso di
un’ulteriore aumento della flotta, la città infine decise si creare ulteriore spazio e di ottimizzare allo tesso tempo i processi operativi. A
tale scopo le sedi obsolete «Deutweg» e «Tösstalstrasse» vennero
riunite nella brillante nuova costruzione «Grüzefeld» e nel capannone adiacente dell’anno 1967. Pertanto la «Stadtbus Winterthur»
dall’estate 2014 gode di ulteriori 1000 m2 di spazio adibito a uffici e
di circa 6000 m2 di spazio utile con officine e posti di deposito.
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Committenza esigente
Oltre al maggiore spazio disponibile, la città già in fase di bando
richiese che la nuova costruzione dovesse accentuare l’aspetto architettonico, offrire la massima efficienza energetica possibile e
garantire il montaggio di un impianto fotovoltaico. «Proprio la realizzazione di questo impianto è un passo importante verso l’adempimento del nostro incarico di promuovere l’energia rinnovabile»,
spiega Christian Maurer, collaboratore alla comunicazione presso
la Stadtwerk Winterthur. Il risultato è convincente: «Con un’area di
1500 m2 ed una potenza di 250 kWp, l’impianto fotovoltaico fornisce corrente per circa 60 famiglie medie – oppure per il percorso
di circa 100 000 chilometri dei filobus», continua Maurer.
Qualità in tutti i settori
«Oltre agli aspetti ecologici ed economici, anche la qualità del posto di lavoro era ai primi posto nel catalogo di requisiti», continua
Rolf Wagner, responsabile di progetto fabbricazione di prodotti in
legno presso l’imprenditrice generale Baltensperger AG responsabile per l’attuazione. Pertanto, nonostante l’efficiente modalità costruttiva di capannone industriale, il deposito convince con un clima interno ottimale. «L’edificio amministrativo soddisfa lo standard
Minergie-Eco e, grazie ad un efficiente isolamento termico, la temperatura ambiente nel capannone non riscaldato non scende mai
sotto i dieci gradi Celsius», spiega l’esperto. Presupposti che la
Saint-Gobain ISOVER SA ha potuto soddisfare al meglio con i propri prodotti. I suoi prodotti isolanti in lana minerale soddisfano da
molto i requisiti per costruzioni secondo lo standard Minergie e gli
isolanti di nuova generazione soddisfano anche lo standard
Minergie-Eco. Questo tiene conto di fattori come l’origine e la disponibilità delle materie prime o la realizzazione dei materiali da
costruzione e dell’energia necessaria a tale scopo.
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Costruzione intelligente
Un’ispezione nel nuovo capannone dimostra quanto scrupolosamente sia stato tenuto conto di tutte queste sfide nel concetto progettuale e statico dell’ufficio responsabile di Winterthur BDE Architekten e con quale cura siano state realizzate dalle imprese
coinvolte. Un sistema portante in acciaio dall’aspetto leggero, che
copre il capannone per l’intera larghezza e lunghezza, forma un’ossatura sotto forma di un tradizionale tetto a denti di sega. «Su di
esso sono collocati gli elementi in legno prefabbricati dai nostri
esperti e dotati di lana minerale ISOVER UNIROLL 035 spessa
240 millimetri», prosegue Rolf Wagner, rimandando ai dettagli non
visibili per i profani. Gli isolanti ISOVER in lana minerale si sono rivelati particolarmente adatti poiché raggiungono le prestazioni di coibentazione richieste pur avendo un peso ed uno spessore ridotto.
Sul sistema portante in acciaio,
dall’aspetto leggero, sono stati
montati elementi in legno isolati.
Gli isolanti ISOVER
particolarmente leggeri sono
perfettamente adatti allo scopo.
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La facciata rivestita di elementi
lucidissimi in lamiera di acciaio
cromato cattura l’attenzione
risplendendo sull’ambiente
circostante.
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Progettazione ed esecuzione minuziosa
«Perché potessimo costruire queste immense superfici del tetto in
tempi di montaggio possibilmente brevi e con influssi atmosferici
possibilmente ridotti, era necessario calcolare tutti gli elementi in
modo da assicurare l’accoppiamento esatto, tener conto di ogni
angolo e studiare minuziosamente ogni fase di lavoro», sottolinea
Wagner. «Il fatto che tutti gli elementi erano pronti alla data prevista è dovuto anche all’eccellente collaborazione con la SaintGobain ISOVER SA. Il produttore di isolanti ha fatto fronte ad un
volume di fornitura straordinariamente grande di circa nove tonnellate – dove richiesto addirittura tagliato su misura», sottolinea il
responsabile di progetto.
gli si capisce che durante l’intero processo di costruzione tutti gli
ingranaggi abbiano ingranato in modo ideale. La Saint-Gobain
ISOVER SA ha svolto perfettamente la sua parte al fine di assicurare la riuscita», prosegue Rolf Wagner, concludendo il giro di
ispezione sul piazzale antistante e lo spazioso accesso al capannone. Cento anni dopo il «Rössli-Tram», Winterthur ha quindi una
nuova attrazione nei trasporti pubblici che, in modo attraente e
sostenibile, non consuma energia, ma la forbisce.
La facciata vanta un’elevata efficienza energetica
Anche nella facciata rivestita con elementi lucidissimi in lamiera di
acciaio cromato è stato lavorato UNIROLL 035 di Saint-Gobain
ISOVER SA. Come elemento che attira l’attenzione, non solo risplende nelle immediate vicinanze, ma convince anche per i suoi
valori interni. Come quelli per la costruzione del tetto, anche gli
elementi modulari per la facciata vengono prefabbricati nei capannoni di produzione Baltensperger di Seuzach. Ed anche qui il legno rappresenta il materiale da costruzione ideale perché soddisfa
tutti i criteri ecologici ed economici della committenza. «Non da
ultimo, il legno, in interazione con l’acciaio ed il calcestruzzo, assicura un clima interno gradevole», spiega Baltensperger. Contemporaneamente da notare come i singoli elementi siano stati appesi
direttamente alla costruzione in acciaio che assicura la sicurezza
statica della costruzione. Una procedura concettuale che consentì un montaggio molto efficiente e che pertanto ha contribuito in
modo fondamentale all’inaugurazione puntuale. «Da questi detta-
CommittenzaCittà di Winterthur, Dipartimento costruzioni,
8402 Winterthur
www.bau.winterthur.ch
Gestore impianto
fotovoltaicoStadtwerk Winterthur, 8402 Winterthur
www.stadtwerk.winterthur.ch
ArchitettiBDE Architekten GmbH, 8400 Winterthur
www.bde.ch
Imprenditore
generale Baltensperger AG, 8472 Seuzach
www.baltenspergerbau.ch
Prodotti isolanti Saint-Gobain ISOVER SA, 1522 Lucens
www.isover.ch
AutoriPhilipp Grünenfelder / cR Kommunikation AG /
Ralph Dettinger, Saint-Gobain ISOVER SA
Fotografia
BDE Architekten GmbH
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a
arc
Progetto principale 1
Richti-Areal, Wallisellen
Sul terreno tra la stazione ferroviaria di Wallisellen ed il centro
commerciale Glatt, che fino al 1989 era stato utilizzato per fini industriali e che da allora è inutilizzato, Allreal sta realizzando un
quartiere ad uso misto: abitazioni, servizi e attività commerciali / vendita. Il terreno ha una superficie di 72 000 metri quadri, di
cui 65 000 metri quadri sono edificabili. Il Richti-Areal è perfettamente raggiungibile per i mezzi di trasporti pubblici come la ferrovia urbana, autobus e la rete urbana della Glatttal, nonché anche
per il traffico motorizzato individuale. Dopo che erano fallite presto
numerose idee di utilizzo e di progetto proposte da vari iniziatori
per il terreno inutilizzato, nell’estate del 2007 venne effettuata una
pianificazione di prova con quattro rinomati uffici di architettura.
Parco interno accessibile al pubblico
Sviluppo e
pianificazione accurati
A
l termine del 2007, la giuria composta di rappresentanti del
comune, proprietari terrieri ed esperti del settore optò per il
concetto proposto dall’ufficio di pianificazione milanese Studio di
Archittetura. Il progetto di massima risultante era parte integrante
del piano indicativo privato. Questo creò il presupposto per fa sì
che sull’area non si potesse solo lavorare ma anche abitare.
Sette cantieri riempiono il vuoto tra la stazione ferroviaria di
Wallisellen ed il centro commerciale Glatt
Il progetto di massima definisce la suddivisione dell’area in sette
cantieri di varia grandezza con una superficie edificabile di
64 500 metri quadri complessivi ed una superficie utile di circa
125 000 metri quadri.
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Tutti gli attici dispongono di aree esterne coperte
sizione centrale e sfruttabile in vari modi nonché parcheggi per
visitatori e parcheggi di breve durata contribuiscono a ravvivare lo
spazio pubblico e all’attrattività, soprattutto delle utenze commerciali nei pianterreni.
La tecnica di modellazione
Questo tipo di applicazione non è paragonabile alle tecniche
note come intonaco rustico o intonaco strutturale rustico. Al
fine di ottenere la struttura superficiale desiderata, la tecnica
di modellazione si serve di stagge lavorate meccanicamente o
tramite laser (foto). Queste sono più o meno paragonabili alle
dime per tracciare i profili di gesso. Possono anche essere
usati frattazzi dentellati convenzionali con denti isosceli o quadrati di varia grandezza. Una variante tra la fine striatura,
diventata di moda negli ultimi anni, e un intonaco per modellazione, è una modellazione dell’intonaco di finitura con lunghe
spazzole, le cui setole sono di diversa lunghezza.
Azioni al posto di parole
Lo sviluppo e la pianificazione del nuovo quartiere sono avvenuti
sulla base della sostenibilità e quindi con particolare riguardo verso gli aspetti ecologici. Richti è la prima edificazione di un terreno
in tutta la Svizzera che soddisfa i requisiti della visione della Società a 2000 Watt.
Il Konradhof
Vittorio Magnago Lampugnani ed i suoi dipendenti lavorarono sul
grande cantiere 2 che è riservato quasi esclusivamente alle abitazioni residenziali. Solo dove l’isolato confina con la diagonale alberata con le sue arcate sono stati realizzati negozi. Nei pianterreni
sono stati previsti alcuni studi che presentano un pianoterra rialzato rivolto verso il giardino che assicura la sfera privata anche nel
pianterreno. Il lato rivolto verso il vicolo e quella rivolta verso il
cortile vengono distinte chiaramente: Una facciata forata con ampie vetrate verticali rivolte verso il vicolo ed un loggiato continuo
rivolto verso il cortile. Le abitazioni sono moderne, vale a dire che
sfruttano al meglio la grande profondità dell’edificio. Una delle
possibilità è uno spazio abitativo continuo con un loggiato sul lato
del cortile ed un giardino d’inverno sul lato del vicolo, affiancato
da due camere con bagno e corridoio interno. Questa soluzione
permette la flessibilità richiesta dal mercato. Il risultato sono abitazioni senz’altro convenzionali che soddisfano i fabbisogni.
Maggiori informazioni sulla tecnica di modellazione sono riportati nell’articolo alle pagine 50 – 53
I tipi di utilizzo principali sono le abitazioni (circa il 40 %), i servizi
(circa il 50 %) nonché commercio e vendita (circa il 10 %). Della
superficie edificabile viene sfruttato solo il 43 %; il 30 % decade su
spazi verdi, la percentuale di strade e piazze pubbliche è del 27 %.
Sei di sette cantieri sono previsti per isolati rettangolari concepiti in
modo generoso, alti circa 20 metri, con cinque piani ed un attico.
Un quartiere attraente con un’eccellente qualità abitativa,
lavorativa e di permanenza
Il modello di edificazione consentì l’attuazione di parchi interni
protetti dai rumori e di regola accessibili al pubblico. Inoltre il concetto prevede un’elaborazione convincente dal punto di vista urba-
nistico dello spazio pubblico con piazze, arcate, strade residenziali e cortili interni. Oltre agli isolati rettangolari, il progetto di massima
comprende un edificio adibito ad uso ufficio alto circa 70 metri nel
centro commerciale di Glatt. L’area è ottimamente accessibile per
il traffico motorizzato nonché per il traffico lento. Una circonvallazione riduce il traffico motorizzato nel quartiere al minimo necessario. Per circa 1200 abitanti nonché per oltre 3000 impiegati
sono disponibili circa 1200 parcheggi in vari garage sotterranei.
Questi sono raggiungibili esclusivamente attraverso il Richtiring e
la strada industriale e quindi senza alcun disturbo per il quartiere.
Per il traffico lento e per pedoni è disponibile una rete stradale e
pedonale di alto livello qualitativo e quantitativo. Una piazza in po-
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Richti è la prima edificazione
di un terreno in tutta
la Svizzera che soddisfa i
requisiti della visione della
Società a 2000 Watt.
Dati di base Konradhof
Investitore
Gruppo Allreal
Sviluppo del progetto Allreal Generalunternehmung AG
Progetto di massima Prof. Vittorio M. Lampugnani
Area del terreno
19 373 m2
Superficie utile
21 270 m2
Volume totale
dell’edificio
139 000 m3
Utilizzo
Casa di abitazione con 177 appartamenti
di proprietà in condominio
Spazi commerciale nel pianterreno
Garage sotterraneo con 172 parcheggi
Sistema
MARMORAN, Marmopor PLUS 031, strato di finitura MARMORAN Carrara
Realizzazionea
cura di
Colaku AG, Bachwiesenstr. 110,
8047 Zurigo
Autore
Fotografie
Allreal Generalunternehmung AG
Allreal Generalunternehmung AG
Saint-Gobain Weber SA
«Una scultura con potenziale di identificazione»
Così matti ragaz hitz architekten, nei loro principi progettuali del
2010, descrivono il carattere del Wright Place nel Glattpark
(Opfikon) appena ultimato. Il risultato costruito tiene fede a questi principi.
N
el Glattal, sulla linea Oerlikon-Opfikon-Kloten, si costruisce a
più non posso. Case a uso commerciale, parchi residenziali,
centri commerciali ed alberghi spuntano dal terreno per soddisfare
l’enorme richiesta nell’area metropolitana di Zurigo. Glattpark (Opfikon), dal 2005 riconosciuta ufficialmente come comune, al momento è considerata la più grande area di sviluppo o il più grande
cantiere della Svizzera. Il terreno al centro di Opfikon era inutilizzato per 40 anni, quando alla fine degli anni 80 si fecero le scelte
politiche e si iniziò con la pianificazione della zona. L’inizio visibile
lo fece il Glatttalsee nonché i primi edifici residenziali nel 2006.
Nel frattempo su tutti i cantieri dell’area grande 175 000 m2 vengono innalzate nuove costruzioni o sono già state ultimate ed assegnate alla loro destinazione. In uno dei punti migliori del Glattpark
si trova il Wright Place. Il cantiere continuo è nato da precedenti
tre parcelle singole con diritto di costruire a distanza inferiore alla
norma – una fortuna per gli architetti.
Il tipo di edificazione perimetrale
diventa una struttura filigrana e
dinamica.
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L’edificazione perimetrale diventerà qualcosa di molto speciale
«Lungo la Thurgauerstrasse ed il Boulevard Lilienthal non vogliamo scostarci dal principio di edificazione perimetrale (costruzione
sulla linea di edificazione; occupazione degli angoli e dei bordi) e
deve essere realizzata un’altezza unitaria dell’edificio (altezza
dell’edificio massima).» Così sta scritto nei Requisiti di design
dell’ufficio tecnico comunale di Opfikon.
Con queste dimensioni, questa compattazione, con tante strutture
edili enormi realizzate da ditte diverse e con utilizzo diverso, tali
linee guida sono indispensabili. Tanto più difficile è trovare un linguaggio architettonico proprio e quindi un’autonomia che consenta agli utenti di identificarsi con il loro edificio. A matti ragaz hitz
architekten questo è riuscito con il progetto Wright Place. Hanno
sì pianificato l’edificio residenziale e commerciale con aree adibite
a ufficio, negozi al dettaglio e aree di deposito come classica costruzione chiusa, ma hanno continuato a modificarlo sempre di
più con una sorta di procedura di sottrazione e di addizione. Inoltre lavorano con diverse e profondità dell’edificio, con costruzioni
nel cortile interno, interrompono il blocco con grandi aperture, alte
fino a due piani, che gli architetti definiscono «finestre paesaggistiche». 0Infine con la praticabilità del cortile nonché delle aree terrazzate e dei tetti creano anche il corrispondente spazio esterno.
Con questi interventi, il tipo di costruzione perimetrale l’altrimenti
piuttosto monotono diventa una struttura filigrana, incastrata l’una
nell’altra, e pertanto vive dell’alternanza tra interno ed esterno, aggetti e rientranze. Di conseguenza, questo dinamismo si riflette
anche nella varietà di utilizzo degli ambienti: l’ufficio subito accanto all’abitazione, il centro di fitness direttamente di fronte, magari
con un ristorante al di sotto.
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a
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Pianta 2. Piano superiore
Tre tipi di caratteri
Anche l’impiego di diversi tipi di facciata sottolinea questa varietà.
Indipendentemente dall’utilizzo previsto all’interno l’aspetto del
quadrilatero viene determinato da tre facciate diverse: due facciate
rivolte verso la strada ed una rivolta verso il cortile. Il lato del complesso che dà sulla strada è costituito di elementi Cemfor di rivestimento ventilati che sottolineano il carattere scultoreo del Wright
Place. Queste superfici chiare vengono puntualmente interrotte da
vetrate più scure, leggermente arretrate, supportate da una costruzione con montanti e traverse, che sottolineano il corpo principale e uniscono visivamente i singoli volumi. Il terzo tipo è un’innovativa facciata compatta che definisce il cortile interno.
Profilo di chiusura Trim-L
Giunto con mastice
2 x Duraline 12,5 mm
V-CW 50
Interstizio 5 mm
Freno vapore
Isoresist Piano 40 mm
La facciata che dà sul cortile
interno è costituita da una
costruzione a secco ancora
poco diffusa.
Angolare di collegamento 80/350/100
Megastil 100 mm
Isoresist Piano 100 mm
Rigidur 15 mm
EPS
Profilo a muro ad 100 mm
Filzstreifen FS75
Profilo a muro ad U 50 mm
Striscia di feltro FS50
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Place, Zürich.pln; 01 Wright Place_mit Beschriftun; 03.11.2014 17:34
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Una facciata costruita in cartongesso?
Originariamente progettata in mattone laterizio con facciata compatta intonacata, la committenza ed i progettisti optarono, per ragioni di tempo e di costi, per una costruzione leggera ancora poco
diffusa che riduce allo stesso tempo il peso. Lo scheletro di calcestruzzo è stato chiuso con l’orditura speciale «Mégastil» concepita
per grandi campate; è rivestita su entrambi i lato con pannelli in
fibra di gesso ovvero pannelli antincendio ed offre uno strato isolante inizialmente non previsto, ma bene accetto. Le aperture per
le finestre ed i balconi sporgenti sono state realizzate con appositi
scambi. Una facciata compatta intonacata delimita l’edificio verso
il cortile interno. Negli ambienti interni, un involucro esterno supplementare costituito di pannelli in cartongesso come piano di installazione e di fissaggio per mobili sospesi più leggeri e decorazioni interne. In questo modo i giunti esigenti in corrispondenza
delle finestre e dei balconi poterono essere realizzati più facilmente di quanto non sarebbe stato possibile con una muratura.
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architecture I art I technology I eco
Pareti divisorie degli appartamenti e delle stanze
Anche tutte le pareti non portanti sono realizzate con varie costruzioni a montanti in cartongesso. Con spessori superiori ai 15 cm e
valori di protezione acustica fino a 63 dB, soddisfano gli elevati
requisiti che vigono per le abitazioni ed gli ambienti di lavoro nel
Wright Place. I profili a soffitto in blocchi di gesso tengono conto
della flessione di vari centimetri del soffitto di calcestruzzo.
Oggetto
Wright Place, Glattpark / Opfikon ZH
UtilizzoEdificio residenziale e commerciale con
appartamenti in affitto, aree adibite a ufficio,
negozi al dettaglio e aree di deposito,
gastronomia, Fitness Park
DimensioniSuperficie del terreno: 12 295 m2,
superficie per piano: 50 016 m2
ScadenzeContratto d’opera intellettuale 2009,
pianificazione 2010 – 2011,
tempo di costruzione dal 2012 – 2014
CommittenteTurintra AG, rappresentata dall’UBS Fund
Management (Switzerland) AG, Basilea
Architetti
matti ragaz hitz architekten ag, Liebefeld / BE
Promotore del progetto dal contratto
d’opera intellettuale
fino alla concessione edilizia
Nüesch Development AG, Zurigo
Promotore del progetto / Imprenditore
principale
Mettler2Invest AG, San Gallo
Imprenditore
generale
Halter AG, Gesamtleistungen, Zurigo
Costruzione in
cartongesso
Pisanelli AG, Au / ZH
Prodotti
Pannelli in cartongesso Rigips RB / RBI / RF /
RFI: 40 000 m2, Rigips Duraline: 14 000 m2
Pannelli in fibra di gesso Rigidur: 5200 m2
Profili Mégastil: 8000 m, Profili vari: 67 400 m
Autore
Fotografia
Andreas Stettler
Roger Frei, Zurigo
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a
Il secondo miracolo di Berna
Con la Casa della religioni nel centro multifunzionale Europaplatz, gli aleviti, i buddisti, i cristiani, gli indù ed i musulmani ricevono un luogo comune di dialogo. Anche Saint-Gobain ISOVER SA
era coinvolta nella realizzazione di questo progetto unico al mondo. Una visita al cantiere in vista dell’inaugurazione.
N
ella città federale si parlò di un secondo miracolo di Berna
quando nel 2011 venne assicurato il finanziamento del progetto unico al mondo della Casa delle religioni. Allora molti non
credevano più alla realizzazione dell’idea nata circa 15 anni prima
di un centro interreligioso di preghiera, di formazione e di cultura.
«La caparbietà dei responsabili, il supporto di molti singoli donatori ed un dono milionario insperato ci hanno alla fine aiutato a dar
vita al progetto», si ricorda l’amministratore David Leutwyler. «Finalmente eravamo stati ripagati per la pazienza nonché per il lavoro di organizzazione e di costituzione di reti durato anni.» Seguirono altre assicurazioni finanziarie ed un progetto complessivo
redditizio ed avveniristico dello sviluppatore immobiliare Halter AG,
la cui realizzazione poté essere iniziata nel 2012. «Ora attendiamo
con trepidazione l’ingresso e l’inaugurazione ufficiale», si rallegra
Leutwyler.
Molteplicità invece di semplicità
Oltre a un’area di dialogo per la quale è responsabile Leutwyler con
il suo team, nei due piani nella Casa delle religioni sono presenti,
uno accanto all’altro, locali di culto di aleviti, buddisti, cristiani, indù
e musulmani. Ma anche la comunità Baha’i, gli ebrei e gli sikh saranno egregiamente rappresentati. «Dipende da tutti noi riempire
la casa di vita», continua Leutwyler, ricordando questo impegno
per se stesso e per tutti gli altri soggetti coinvolti. La Casa delle
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religioni è il cuore architettonico e culturale del centro Europaplatz
sull’omonimo punto di snodo del traffico. Per contro, occuperà solo
una parte della superficie di piano totale di circa 30 000 m2. Il complesso progettato dagli architetti bernesi Bauart e dallo studio Urbanoffice di Amsterdam ospita anche negozi al dettaglio, ristoranti
e uffici nonché 88 appartamenti in affitto. «A favore della cosiddetta destinazione generica non parlavano solo argomenti economici,
ma anche il fatto che in questo modo ci troviamo immersi in un
ambiente pieno di vita.» Leutwyler con questa frase rimanda ad
una richiesta di uno studio di immagine per Berna Bümpliz, che
l’ufficio di pianificazione urbana di Berna presentò nel 1998. «Allora l’autore Christian Jaquet consigliò che le comunità religiose degli
immigrati abbandonassero i loro luoghi sacri improvvisati nei cortili interni e si incontrassero in una casa delle culture e delle religioni
al fine di rivalutare questo rione cittadino.» Non da ultimo per questo motivo Jaquet divenne uno dei promotori per la Casa delle religioni e della sua funzione sociale ed integrativa.
Adattandosi alla lungimiranza
dei fautori, anche nella
pianificazione la committenza
puntò sulla sostenibilità.
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La trasformazione dei locali
utilizzati individualmente è
responsabilità delle comunità
religiose stesse.
viene incontro ad esigenze ecologiche ed economiche», dice Kesselring rimandando alla concezione dell’involucro dell’edificio.
Requisiti ecologici
Adattandosi alla lungimiranza delle fautrici e dei fautori, anche nella pianificazione la committenza puntò sulla sostenibilità. Così per
esempio per quanto riguarda i requisiti energetici dell’involucro
dell’edificio nel rispetto nella norma Minergie. «Questi requisiti
sono stati soddisfatti, tra l’altro, scegliendo una facciata ventilata
efficace», spiega Stefan Kesselring, direttore di progetto aggiunto
presso la Ediltecnica AG, responsabile della coordinazione complessiva dell’involucro dell’edificio. Inoltre, per ridurre al minimo le
perdite di calore, nei punti con una quantità particolarmente elevata di punti di contatto sono state impiegate mensole prive di
ponti termici. Ed anche i materiali isolanti ad alta efficacia ISOVER
PBF032 e ISOVER Isolene P032, con il loro elevato effetto isolante
ed il ridotto spessore del materiale, danno un contributo determinante alla costruzione complessiva possibilmente snella. «Inoltre
la costruzione scelta consente una demolizione controllata che
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Pianificazione complessa
A tale scopo il team di Ediltecnica ha dovuto percorrere strade insolite, perché l’uso degli elementi in eternit previsti per l’involucro
era sicuro dall’inizio e l’intero processo di pianificazione dovette
essere adattato alla loro forma ed alle loro proprietà. «La struttura
a fori, che al tempo era ancora prevista per ragioni estetiche, provocò quasi un’inversione delle fasi di pianificazione», spiega Kesselring, «perché i profili per il montaggio poterono essere posizionati accanto ai fori solo in punti precisamente definiti». Ciò, a sua
volta, influì direttamente sulla posa della sottostruttura nonché,
infine, sulla strutturazione della struttura portante di elementi in
calcestruzzo avvitati. «Il risultato fu che le nostre pianificazioni
dettagliate per la costruzione della facciata definirono addirittura la
posizione delle aperture delle finestre», continua Kesselring, non
celando l’orgoglio professionale.
Logistica esigente
È appariscente la strutturazione degli elementi in eternit che, da un
lato, presentano misure diverse e formano uno schema apparentemente irregolare. Dall’altro lato saltano all’occhio per la loro qualità
superficiale: «Certi elementi della facciata presentano una struttura a finitura tessile. È la prima volta che Eternit li ha prodotti in
queste quantità», fa notare Kesselring. È molto soddisfatto dell’intera attuazione. È effettivamente sorpreso con quale precisione
millimetrica si sia riusciti a realizzare la struttura per dieci piani
nonostante la procedura insolita. E ciò anche per quanto riguarda
il montaggio degli elementi e delle porte in vetro, pesanti alcune
tonnellate, nella Casa delle religioni. Anche la consegna dei materiali da costruzione rappresentò un nodo da sciogliere. «A causa
dello spazio ridotto tra la strada, l’autostrada e la linea ferroviaria,
anche la consegna del materiale ISOVER per un totale di 1083 m3
rappresentò una sfida dal punto di vista logistico», prosegue il direttore di progetto aggiunto, il quale dovette ogni volta prenotare
l’utilizzo della zona di transito, la gru ed il montacarichi precocemente e senza intervallo di tempo. «Naturalmente ciò presupponeva una consegna puntuale da parte di Saint-Gobain ISOVER SA.
Poiché questa ha funzionato senza problemi, non siamo mai stati
in difficoltà da questo punto di vista», prosegue, facendo i complimenti alla ditta.
Prestazioni proprie di varia natura
Una lavorazione su misura era richiesta anche dalle artigiane e
dagli artigiani nelle rifiniture interne. Mentre negli appartamenti venivano montate le ultime maniglie delle porte, installati gli ultimi
impianti elettrici e singole unità erano già state ripulite dalla polvere
di cantiere da parte del personale addetto alla pulizia, nella Casa
delle religioni si continuava a lavorare alacremente anche dopo
aver terminato il turno di lavoro. «La trasformazione dei locali utilizzati individualmente è responsabilità delle comunità religiose stesse. Nel tempio indù, da tre mesi dieci costruttori di templi lavorano
sugli elaborati scrigni», spiega David Leutwyler durante il giro d’ispezione nell’ampia struttura. «Ci si rende conto che questo è un
cantiere particolare parlando con gli operai e gli artigiani. Un giovane non voleva quasi credere che qui si creano, fianco a fianco, dei
locali di preghiera per musulmani e cristiani». Leutwyler sorride
mentre racconta l’aneddoto. «Un altro era visibilmente orgoglioso
quando venne a sapere che stava lavorando ad una parete per una
moschea.» Possono essere orgogliose anche tutte quelle persone
che per anni hanno lottato e lavorato per la realizzazione di questa
visione. La Casa delle religioni è una realtà costruita e non più un
miracolo.
IniziatoreAssociazione Casa delle religioni –
Dialogo delle culture, 3006 Berna
www.haus-der-religionen.ch
Committenza
Halter AG | Entwicklungen, 8005 Zurigo
www.halter.ch/entwicklungen
Proprietario
del terreno
Comune politico della città di Berna
www.bern.ch
Impresa generale Halter AG | Gesamtleistungen, 3014 Berna
www.halter.ch/gesamtleistungen
Costruzione
delle facciate
EDILTECNICA AG, 3322 Schönbühl
www.ediltecnica.ch
Architetti
pianificazione
Bauart Architekten und Planer AG,
3008 Berna, www.bauart.ch
Urbanoffice, 1074 VJ Amsterdam
www.urbanoffice.eu
Architetti
realizzazioneArchitekten Schwaar & Partner AG,
3006 Berna, www.schwaar-ag.ch
Autori
Fotografia
hilipp Grünenfelder / cR Kommunikation AG / P
Guido Emmenegger, Saint-Gobain ISOVER SA
Philippe Weissbrodt
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Sei terrazze
per Schönenfurt
Le due case a terrazza sull lago di Ageri sono state un piccolo
choc culturale. Nessuno aveva mai costruito in modo così lineare
e così urbano in questo paesaggio da cartolina così tranquillo.
Però nel frattempo lo scetticismo iniziale nel vicinato è scomparso – non da ultimo a causa della materializzazione coerente.
I
l contadino Maurus Meier ha effettuato un’abile mossa a scacchi.
Come «assicurazione sulla vita» per i suoi due discendenti lasciò
ad ognuno una parcella del terreno in questione per la costruzione
della propria casa di abitazione. Per il resto fece sviluppare ed
autorizzare un progetto ed in seguito cercò un investitore. In questo modo poté assicurare che venisse realizzato un immobile di
alto valore e adatto al sito. Un consorzio Baar condivise questa
esigenza ed entrò nel progetto.
L’immobile rispecchia la sua posizione
«Il terreno ripido rese inevitabile un’architettura a terrazza», spiega l’architetto Fritz Kälin. Soprattutto perché ciò consentì di raggiungere al meglio l’obiettivo principale della sovrastruttura: il
massimo orientamento verso il lago e la natura grazie all’abitazione su un solo livello e con il massimo spazio esterno possibile per
unità. «La posizione esclusiva richiese anche uno standard costruttivo esclusivo», aggiunge l’architetto. La soluzione scelta consentì di soddisfare anche le norme edilizie locali nonché le raccomandazioni della sovrintendenza alle belle arti. Gli intradossi delle
terrazze sporgenti per ben tre metri sono dotati di un soffitto fonoassorbente e i parapetti di vetro non solo offrono una vista libera sul lago ad ovest e sulle montagne a sud, ma proteggono allo
stesso tempo anche dai rumori del traffico.
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Scegliendo il legno e la pietra
naturale, gli architetti reagiscono
alle case di contadini ed alle
case unifamiliari confinanti e
uniscono in questo modo il
quartiere.
Adattarsi all’ambiente
Il modo accorto in cui i progettisti hanno affrontato il loro compito
è evidente nella suddivisione in due edifici nonché nella materializzazione. Una strada di campagna esistente che tagliava a metà
il cantiere venne preservata come strada di accesso e portò alla
decisione di costruire due edifici invece che uno solo. Ciò contribuisce a far sì che la sovrastruttura abbia un aspetto meno massiccio nell’insieme ed offra agli abitanti una maggiore sfera privata. Scegliendo il legno e la pietra naturale, Kälin reagisce inoltre
alle case di contadini ed alle case unifamiliari confinanti e unisce
in questo modo il quartiere. A ciò contribuiscono anche i tetti
piani con un esteso manto verde.
Orizzontale e verticale
Grazie allla limitazione a un solo piano degli appartamenti di 4 ½
fino a 6 ½ locali, i locali d’abitazione e le stanze da letto affiancati
sfruttano tutti la vista. Queste facciate sono composte di vetro e di
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Casa 1: facciata ovest
pannelli di legno disposti orizzontalmente con giunti nascosti. La
parte posteriore dell’edificio, ancorata nel pendio, contrappone le
sue linee verticali all’orizzontale pronunciata delle terrazze. La facciata in pietra naturale sottolinea il suo ruolo portante e stabilisce
una correlazione con l’architettura paesaggistica e dei chalet. Si
tratta in questo caso di un sistema di facciata unico per la Svizzera.
Pietra naturale, la disciplina regina
Il sistema «MARMORAN ROBUSTO» della Saint-Gobain Weber SA
qui ha potuto risolvere un compito che altri offerenti non si sarebbero sentiti di affrontare. Sulla facciata, che in certi punti ha un’altezza
di quasi 10 m, è stata incollata, direttamente sull’isolamento termico
esterno, una pietra naturale spessa 35 mm, con una grandezza dei
pannelli 150 x 600 mm e con un peso di 48 kg / m2 (sono possibili
fino a 70 kg / m2), e ciò richiede un notevole know-how. ROBUSTO
è l’unica pellicola protettiva a spessore nella Svizzera ed è composta da un’armatura di acciaio, 2 cm di intonaco di fondo a base di
calce e cemento nonché di un impregnamento supplementare del
tessuto-fibra. Le pietre naturali di rivestimento vengono applicate
con il weber masterflex – una colla bicomponente estremamente
potente. In questo modo sono possibili anche applicazioni di pietra
naturale su grandi aree e su più piani.
L’eleganza dell’ardesia
In questo caso si tratta di ardesia, un materiale da costruzione
con proprietà perfette per tetti e facciate. Si contraddistingue per
la sua ottima fendibilità che permette di avere smolleri di rivestimento facilmente lavorabili. La lucentezza setosa dell’ardesia viene sfruttata soprattutto per l’architettura esclusiva.
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Casa 1: facciata sud
Rivestire la facciata, che in certi
punti ha un’altezza di quasi
10 m, con pannelli di pietra
naturale dal peso di 48 kg / m2,
richiede un know-how notevole.
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Architekten-Team-Kälin AG: Fritz e Theo Kälin
OggettoCase a terrazza «Schönenfurt»,
Morgarten / Oberägeri
Utilizzo6 appartamenti di proprietà in condominio da
4 ½ a 6 ½ locali, da 167 a 245 m2; aree
terrazzate / di giardino, da 107 a 252 m2;
con parcheggi sotterranei per automobili
Dimensioni
Superficie del terreno: 1876 m2, volume
dell’edificio secondo SIA 116: casa 1 = 4252 m3,
casa 2 = 3878 m3
ScadenzeTempo di costruzione
giugno 2012 – settembre 2014
Committenza
Consorzio edile «Schönenfurt», Baar
ArchitettoArchitekten-Team-Kälin AG, Bennau
Costruzione
delle facciatesaa ag, Farbe und Struktur am Bau,
Talbachmatte 1, 6147 Altbüron
Prodotto
MARMORAN CERAMO-ROBUSTO
Autore
Fotografie
Andreas Stettler
André Huber, Wettingen
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Rigips Trophy:
Dove si trova la migliore costruzione a secco?
La foto dei vincitori del Trophy 2014: da sinistra Marcel Koller (Direttore Vendita e Comunicazione, Rigips SA), Patrik Lang (Consulente tecnico, Rigips SA), Kurt Goger
e Herbert Gmeiner (Goger-Swiss AG), Thomas Breu (CEO Rigips SA), Laudator e membro della giuria Christian Zimmermann (Zimmermann Architekten Aarau AG ),
Pierre-Joseph Filippini (Direttore vendita Svizzera occidentale, Rigips SA)
Il Toni-Areal a Zurigo, progettato da EM2N e realizzato dall’impresa
di gessatura Goger Swiss, è il vincitore del trofeo d’oro Rigips 2014.
Tuttavia svela le sue qualità di costruzione a secco solo guardando
sotto la superficie in gesso. Nonostante il fatto che la costruzione a
secco sia ovunque, oppure proprio per questo motivo, non la si
vede. Tuttavia svolge un ruolo centrale per il funzionamento dell’intero fabbricato in termini di struttura spaziale, protezione acustica
e protezione antincendio nonché acustica.
L
a giuria, composta da architetti e maestri gessatori dice: «Questo grande progetto è stato sottoposto ad una completa riconversione, la quale è stata resa possibile soltanto grazie all’impiego
costante di sistemi di costruzione a secco.» Nel caso di una costruzione funzionale come il Toni-Areal, in passato il più grande stabilimento di trasformazione del latte d’Europa ed oggi la nuova sede
della Scuola Superiore delle Belle Arti di Zurigo, ciò che impressiona sono le enormi dimensioni e la varietà delle applicazioni con
gesso. Ma la quantità da sola non basta. La giuria continua: «Per
raggiungere gli ambiziosi obiettivi, il costruttore a secco ha anche
sperimentato nuovi modi di elaborare soluzioni costruttive complesse e le ha messe in atto in modo artigianalmente perfetto.»
Squadre composte da architetto ed imprenditore
La storia di successo del trofeo Rigips continua ad indicare costantemente come e in che direzione si sviluppano i lavori in cartongesso. Ogni due anni la giuria premia i migliori progetti di costruzioni a secco che sono state realizzati con prodotti Rigips.
Questi vengono presentati in stretta collaborazione tra il progettista ed il costruttore a secco, i quali sono entrambi interessati allo
stesso modo all’impiego specifico per l’oggetto, professionale e
non da ultimo coerente di sistemi di costruzione a secco.
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Precedenti vincitori del premio
Ciò che viene presentato alla giuria, agli specialisti ed agli ospiti
invitati al «Trophy Gala», sono lavori in cartongesso estremamente
innovativi – in parte soluzioni di nuovo sviluppo – e spinti fino ai
limiti del possibile dal punto di vista artigianale. In prima linea viene valutato l’utilizzo ingegnoso di materiale rispetto agli altri sistemi
come ad esempio il mattone laterizio. La Svizzera vanta un alto livello in merito: L’Arsenale Cantonale classificato come di interesse
storico a Zugo, l’immobile vincitore nazionale dell’anno 2012, allora vinse anche il Grand Prix della Saint-Gobain Gypsum International Trophy. Precedenti vincitori del trofeo avrebbero senz’altro
avuto il potenziale di vincerlo anch’essi: Centro commerciale e per
il tempo libero Westside, Berna-Brünnen (2010, Daniel Libeskind);
Tschuggen Grand Hotel, Arosa (2007, Mario Botta), Jelmoli, Zurigo (2005, Tilla Theus); Museo d’Arte di Argovia (2003, Herzog &
de Meuron), AVA Argovia (2001, Zimmermann Architekten). Rappresentazione cfr. Artec 2012, pag. 25.
L’evento culmine della rispettiva aggiudicazione è la Trophy Gala svizzera, alla quale l’organizzatrice invita tutti i partecipanti, gli accompagnatori e gli ospiti, pernottamento incluso. Questa comprende anche
un’esposizione di progetti, una cena festiva ed uno spettacolo sul palco
nonché l’incontro con colleghe e colleghi professionisti.
Momento cruciale del «Saint-Gobain Gypsum International Trophy»
Il fatto che i vincitori delle eliminatorie nazionali da circa 30 paesi
possano ogni due anni anche competere l’uno contro l’altro è un
fatto unico nel mondo delle costruzioni a secco. Architetti, imprenditori, rappresentanti dei media ed accompagnatori dalla Svizzera
e da tutto il mondo sperimentano le diverse culture costruttive e le
soluzioni connesse al materiale da costruzione naturale gesso.
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Precedenti vincitori del Gold-Trophy
Trofeo d’oro
2012
Prestazione complessiva in termini di progettazione e configurazione
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
Toni-Areal, Zurigo
Goger-Swiss AG, Dietlikon
EM2N I Mathias Müller I Daniel Niggli Architekten AG, Zurigo
© Thomas Entzeroth
Trofeo d’argento
Prestazione complessiva in termini di progettazione e configurazione
Oggetto
Collège de Gambach, Friburgo
Costruzione
a secco
M. Riedo & Fils SA, Villars-sur-Glâne
Architettura Aeby Aumann Emery architectes Sàrl / Lateltin & Monnerat architectes SA, Bulle
Foto
© Rainer Sohlbank
Trofeo di bronzo
Prestazione complessiva in termini di progettazione e configurazione
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
Banca Raiffeisen Sciaffusa, Sciaffusa
Premio speciale edificio di servizio
W. Schlatter-Diethelm AG, Sciaffusa
NAU Architecture / Drexler Guinand Jauslin Architekten, Zurigo
© Roger Frei
Ottimizzazione del processo di progettazione e di costruzione della logistica del
cantiere e l’impiego sistematico di semifabbricati
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
Hotel Intercontinental, Davos
Rheintal Gips + Fassade AG, Au
Oikios GmbH, Monaco di Baviera / Baulink AG, Davos
© Beni Basler
Premio speciale edilizia abitativa
Corrispondenza della struttura dell’edificio con la varietà delle possibilità d’impiego, per la massima libertà nel processo di progettazione, la possibilità di
riconversione e la sicurezza degli investimenti
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
Südpark, Basilea
Premio speciale innovazione
ARGE Südpark Gipser: G. Canonica AG / Rodoni AG, Basilea
ARGE GP Südpark: Herzog & de Meuron / Proplaning AG, Basilea
© Beni Basler
Grado di innovazione dell’applicazione in termini di impiego e comodità / processo
edilizio e scadenze / qualità ed ottimizzazione del processo
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
c 36 artec
y I eco
I vincitori 2014
architecture I art I technology I eco
Hotel Alpina, Gstaad
Mösching Gipser und Maler AG / Werren AG, Gstaad
Jaggi & Partner AG, Gstaad / Chaletbau Matti Architecture, Saanen
© Beni Basler
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
Altes Zeughaus (Obergericht / Studienbibliothek), Zugo
Dämmtech. Nottwil GmbH, Staffelbach
Graf Stampfli Jenni Architekten AG, Soletta
© Guido Baselgia, Baar
2010
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
Westside Freizeit- und Einkaufscenter, Berna
R&R Gipser und Malerei GmbH, Kehrsatz
Daniel Libeskind AG / Burckhardt & Partner AG, Berna
© Rigips SA
2007
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
Tschuggen Grand Hotel, Arosa
Spirig AG Leichtbausysteme, Engelburg
Mario Botta, Lugano
© Tschuggen Hotel Group
2005
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
Warenhaus Jelmoli, Zurigo
Marti AG, Zurigo
Tilla Theus und Partner AG, Zurigo
© Heinrich Helfenstein, © Tilla Theus & Partner AG
2003
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
Aargauer Kunsthaus, Aarau
Akon AG, Hergiswil / Bircher AG, Suhr
Herzog & de Meuron, Basilea
© Heinrich Helfenstein
2001
Oggetto
Costruzione
a secco
Architettura
Foto
La giuria 2014
Christian ZimmermannArchitetto ETH / SIA / BSA, Zimmermann Architekten Aarau AG, Argovia / docente istituto superiore di qualificazione professionale Lucerna
Martin Schneider
Architetto ETH / SIA, Stoffel Schneider Architekten, Zurigo
René CorrevonPresidente onorario FREPP (Fédération suisse romande des entreprises
plâtrerie-peinture), Gimel
André Buache
Presidente FREPP, Corcelles-près-Payerne
Jürgen BumannMaestro gessatore e pittore dipl. fed.
Gipsergeschäft Jürgen Bumann, Saas Fee
Marcel Koller
Direttore Vendita e Comunicazione, Rigips SA, Mägenwil
Aargauer Versicherungsanstalt AVA, Aarau
Estermann AG, Zofingen
Zimmermann Architekten Aarau AG, Aarau
© Heinrich Helfenstein, © Rigips SA
Trofeo Rigips 2016
Gli oggetti possono essere presentati da subito fino al
settembre 2015. L’aggiudicazione ed il Trophy Gala
avranno luogo nell’inverno 2016.
Contatto ed ulteriori informazioni
Rigips SA, Marcel Koller, Direttore Vendita &
Comunicazione, Gewerbepark, 5506 Mägenwil,
062 887 44 44, [email protected]
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architecture I art I technology I eco
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architecture I art I technology I eco
37
Toni-Areal, Zurigo
Il Toni-Areal a Zurigo – un edificio grande quanto un quadrilatero.
È naturale che i progettisti non dovettero solo affrontare una sfida
dal punto di vista architettonico, ma anche da quello urbanistico e
programmatico. Perché nella trasformazione di quello che era
la più grande azienda di lavorazione del late d’Europa in un
complesso didattico, culturale e residenziale si manifestano due
sviluppi attuali.
Foto: Simon Menges
Progetto principale 2
Foto: Roger Frei
Dal latte all’arte
D
a un lato nel paesaggio dei politecnici svizzeri, che negli ultimi
anni ha subito grandi modifiche, si è creata una nuova opzione
educativa. Dall’altro lato nel distretto 5 esterno è in corso da più
tempo un processo di trasformazione urbanistico da un quartiere
industriale ad un quartiere misto che modifica e incide sul carattere
dell’intera città. Di conseguenza, gli architetti di EM2N hanno trattato l’edificio lungo 170 m e largo 90 m come una città nella città.
Foto: Roger Frei
Quando la centralizzazione crea dinamismo
L’area industriale costruita nel 1977. in passato la più grande
azienda di trasformazione del latte della Svizzera, dopo il periodo
di ristrutturazione durato cinque anni ospita la Scuola Superiore
delle Belle Arti di Zurigo, il Museo di design, il «Schaudepot», la
Scuola Superiore per scienze applicate di Zurigo, sale di cultura e
auditori, ristoranti nonché 100 appartamenti in affitto nella parte
superiore del grattacielo nella Pfingstweidstrasse. Immaginatevi:
Una scuola che per decenni è distribuita su 39 siti in tutta la città.
E con un colpo oltre 5000 studenti e docenti di tutte le discipline
artistiche si incontrano sotto lo stesso tetto. È solo possibile immaginare quanta energia creativa, ispirazione reciproca e forza creativa possano essere sviluppate qui.
A causa delle sue dimensioni, la riconversione del Toni-Areal è stata soprattutto
una sfida urbanistica.
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architecture I art I technology I eco
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Livello 6 + 7
20
50
100
N
Foto: Roger Frei
20
50
100
Sezione longitudinale 1
1: 2000
0
0
1: 2000
La pareti delle sale di musica, da concerto e da balletto alte quasi nove metri e mezzo, sono costituite di una combinazione di orditura Mégastil e involucro esterno
(spessore: 400 – 600 mm) e raggiungono valori di protezione acustica fino a 77 dB.
Finalmente ultimato – e già si vuole modificarlo?
«Il Toni-Areal deve essere un edificio da toccare, che può gestire
in modo pragmatico la costante pressione verso il cambiamento al
quale un campus universitario vitale sottopone i suoi locali. Appropriazione, cambiamento e scambi sono espressamente voluti»,
argomentano gli architetti. «Per creare varietà e diversione, l’architettura lavora con gradi di raffinazione localmente diversi: spesso
grezzi, ogni tanto raffinati, a volte sovradeterminati e spesso sottodeterminati. È presente una vasta offerta di locali estremamente
diversi – 1400 in tutto – da padiglioni pubblici utilizzabili e spazi di
collegamento alle sale concerto ed alle camere di prova accoglienti, dall’officina multifunzionale fino alla sala di registrazione altamente specializzata», afferma EM2N.
Impensabile senza lavori in cartongesso
Nel caso di una costruzione utilitaria quale il Toni-Areal, impressionano le enormi dimensioni e la varietà delle applicazioni con gesso.
Nonostante il fatto che la costruzione a secco sia ovunque, oppure
proprio per questo motivo, non la si vede. Le sue prestazioni in termini di tempo di costruzione, struttura spaziale, protezione acustica
e protezione antincendio nonché acustica sono tuttavia essenziali
per il funzionamento dell’intero edificio. In occasione della Rigips
Trophy, in cui il Toni-Areal vinse il primo premio (cfr. a pag. 34 – 37),
la giuria era dell’opinione: «Questo grande progetto è stato sottoposto ad una completa riconversione, la quale è stata resa possibile
unicamente grazie all’impiego coerente di sistemi di costruzione a
secco.» Una causa essenziale per questa valutazione positiva è il
peso ridotto del gesso rispetto a tutti gli altri materiali da costruzione
in seguito all’installazione di doppi fondi supplementari i cui longheroni di acciaio sono rivestiti con ben 1000 paratie rigide antincendio.
Piani di pubblicazione: © EM2N
Muri alti, elevata protezione acustica
Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi, il costruttore a secco ha
anche percorso nuove strade e messo in atto soluzioni costruttive
complesse. Le sale di musica, da concerto e da balletto alte quasi
nove metri e mezzo, sono realizzate con costruzioni Mégastil che
raggiungono valori di protezione acustica fino a 77 dB. I requisiti
erano talmente elevati che fu scelta una combinazione di orditura
e involucro esterno, entrambi realizzato con il sistema di profili
Mégastil, con uno spessore complessivo da 400 a 600 mm. Al
posto della consueta griglia da 120 cm, nelle orditure i profili distano solo 90 cm, e negli involucri esterni addirittura solo 60 cm
l’uno dall’altro, disposti dorso a dorso. Ciò ha anche a che fare con
gli elevati carichi degli aggetti fino a 45 kg / m2 che i vari elementi
acustici in legno e lamiera delle pareti sporgenti, ma anche i tracciati dei cavi, esercitano con fino a 100 kg / m2.
EM2N: Daniel Niggli & Mathias Müller (da sinistra)
«Questo grande progetto è
stato reso possibile unicamente
grazie all’impiego coerente
di sistemi di costruzione a
secco.»
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architecture I art I technology I eco
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architecture I art I technology I eco
La protezione antincendio ha un grande peso
Anche i complessi controsoffitti con sistemi di costruzione in cartongesso, in particolare nei lunghi corridoi, con una sospensione
indipendente e specialmente rinforzata, offrono un’elevata protezione antincendio. A tale scopo l’intercapedine del solaio è stata
riempita con granulato Flumroc con un sovraccarico di 80 kg / m2
sul soffitto in cartongesso. Come protezione antincendio sono
stati posati anche 2800 metri lineari di canali Bettermann nei
quali sono condotti i mezzi domotici e di comunicazione.
39
Oggetto
Toni-Areal, 8005 Zurigo
UtilizzoScuola Superiore delle Belle Arti di Zurigo,
Museo di design, Schaudepot, Scuola
Superiore per scienze applicate di Zurigo,
sale di cultura e auditori, ristoranti,
appartamenti in affitto
DimensioniSuperficie del terreno: ca. 24 400 m2,
superficie lorda per piano: ca. 125 000 m2,
volume dell’edificio: ca. 493 400 m3
Importo
dell’investimento: 775 mln. di CHF (Allreal e Cantone)
ScadenzeContratto d’opera intellettuale 2005
Pianificazione 2005 – 2011
Tempo di costruzione dal 2008 – 2014
Committente
Allreal Toni AG, Zurigo
ArchitettiEM2N | Mathias Müller | Daniel Niggli
Architekten AG | ETH | SIA | BSA
Pianificazione
generaleAllreal Generalunternehmung AG, Zurigo
Costruzione in
cartongessoGoger Swiss AG, Dietlikon / Estermann AG,
Zofingen / ARGE Gipser Toni-Areal, Basilea,
c/o G. Canonica AG / Rodoni AG, Basilea
ProdottiVarie lastre di gesso / pannelli in fibra di
gesso: 180 000 m2, pareti fonoisolanti
Mégastil: 1800 m2, profili: 220 000 m, paratie
rigide: 1200 pezzi, particolari stampati per
canali Bettermann: 2600 m
Autori
EM2N / Andreas Stettler
Fotografie
Roger Frei, Zurigo / Simon Menges, Berlino
Associazione dei consorzi di caseifici e
latterie della Svizzera nord-orientale
Die Toni-Molkerei Zürich.
Zurigo, Cicero Verlag, 1978
In ogni piano della casa è previsto un altro utilizzo.
Coesistenza armoniosa
nell’edificio scolastico Mörschwil
Nel nuovo edificio scolastico di Mörschwil, l’insegnamento e l’apprendimento sono motivo di gioia. Tuttavia, le varie funzioni diverse rappresentarono una sfida particolare per i progettisti, soprattutto per quanto riguarda la protezione acustica. Grazie a
ISOVER LURO 814 è stato possibile realizzare con poca spesa
delle aule completamente disaccoppiate.
L
a scuola oggigiorno non è più quella che gli adulti conoscono dai
tempi della loro infanzia: la gamma degli argomenti trattati si è
allargata allo stesso modo di quella delle forme di insegnamento. In
molti casi le capacità e le esigenze dei singoli bambini si differenziano molto di più rispetto a qualche decennio fa. Più insegnanti a
tempo parziale e vari professionisti assistono il gruppo di bambini
– anche al di fuori degli orari scolastici. E non da ultimo è aumentato il numero di bambini che esercita uno sport ed è capace di
suonare uno strumento. Tutte queste modifiche non si ripercuotono solo sulle lezioni, ma anche sui fabbisogni di spazio delle scuole:
hanno bisogno di più spazio e di più locali per utilizzi speciali.
La nuova costruzione si trova
tra i due edifici più vecchi e
crea dei collegamenti spaziali.
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y I eco
architecture I art I technology I eco
La scuola elementare ha bisogno di aule speciali
Lo stesso problema lo aveva anche il comune di Mörschwil presso
San Gallo. Lo scuola elementare già sfrutta due edifici scolastici.
Uno è un classico edificio scolastico del 1907, l’altro una costruzione postmoderna del 1987. Mörschwil non aveva in primo luogo
bisogno di aule scolastiche, ma necessitava di più aule speciali: le
aule insegnanti erano troppo piccole o, come gli uffici amministrativi, si trovavano sotto il tetto del vecchio edificio scolastico.
Le stanze di musica si trovavano nel vecchio municipio ed erano
inadatte alle lezioni, la biblioteca si trovava sull’altro lato della strada e l’asilo era collocato in un edificio che necessitava di una ristrutturazione. La comunità scolastica voleva riunire tutte le unità
e creare spazio sufficiente per utilizzi particolari. A tale scopo indisse un concorso di progetti per una nuova costruzione. Doveva
essere realizzata tra i due edifici scolastici esistenti e sostituire la
palestra singola costruita nel 1963 posizionata al centro. Erano
stati invitati dieci studi ed il progetto di hug architekten si aggiudicò il primo premio.
Collegare il vecchio ed il nuovo
Dalla primavera del 2014, tra i due edifici più vecchi si trova la
nuova scuola elementare. Hanspeter Hug, che ha già costruito
diversi edifici scolastici, dice: «Ci siamo candidati quasi con lo
stesso progetto che ora vediamo realizzato qui.» Erano necessarie
correzioni solo per quanto riguarda le grandi facciate vetrate previste che sarebbero arrivate dal pavimento al soffitto. «Volevamo
semplicemente sfruttare la bella vista sulla campagna e sul Lago
di Costanza e creare un edificio scolastico trasparente», spiega
architecture I e
artfunzionali
I technology I eco
l’architetto. Tuttavia, le condizioni fisico-costruttive
ci
costrinsero in seguito di ridurre la superficie delle finestre di circa
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architecture I art I technology I eco
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41
a
Un edificio scolastico trasparente era uno degli obiettivi degli architetti.
In ogni piano è previsto
un altro utilizzo.
I bambini possono comprendere bene forme chiare e materiali semplici.
Isolamento anticalpestio con lana di vetro
Tre domande a Martin Bohnenblust, direttore tecnica edile presso
Saint-Gobain ISOVER SA
Artec: Quali sono i prodotti offerti da Saint-Gobain ISOVER SA per
l’isolamento anticalpestio?
Martin Bohnenblust: La piastra isolante PS 81 si afferma da decenni in innumerevoli edifici con i più svariati utilizzi e requisiti.
Grazie alla sua rigidità dinamica ottimale da 6 a 16 mN / m3 (in
funzione dello spessore) è uno dei prodotti più efficienti per l’isolamento anticalpestio tra i massetti galleggianti. Valori simili li
presenta ISOCALOR; questa piastra isolante è inoltre rivestita di
una carta da pacchi armata. Pertanto è particolarmente adatta
per fissarvi sopra i tubi del riscaldamento a pannelli radianti. PS 81
è disponibile negli spessori 12-30mm e ISOCALOR negli spessori
da 22 a 43 mm e viene impiegato per installazioni a pavimento
con i massimi requisiti di protezione acustica. LURO 814 infine,
oltre alle proprietà statiche e dinamiche favorevoli, presenta un
basso coefficiente di conducibilità termica. Il prodotto è disponibile con spessori fino a 80 mm e può essere posato a più strati.
In questo modo è possibile collegare in modo ottimale isolamento
acustico e termico.
Perché LURO 814 presenta delle caratteristiche così eccezionali?
La combinazione di tutte le proprietà di LURO 814 rende questo
pannello anticalpestio così interessante: Con una rigidità dinamica di s’ < 9 [MN / m3] non è solo estremamente fonoassorbente
ma, grazie ad un basso valore Lambda di 0,035 [W / (m K)] anche
molto termoisolante, ad esempio sopra stanze non riscaldate o il
suolo. Grazie all’elevata portata, LURO 814 è adatto per tutte le
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y I eco
architecture I art I technology I eco
categorie di sollecitazione A-D secondo SIA 251. Il pannello anticalpestio può pertanto essere utilizzato per massetti galleggianti
negli interni con elevati carichi puntuali e per unità di superficie,
ad esempio per grandi magazzini o aree espositive. Poiché il materiale non è combustibile, viene spesso impiegato nella costruzione
di grattacieli. E, non da ultimo, il pannello isolante è composto
per l’80% di vetro riciclato e, come l’intera gamma di prodotti di
ISOVER in Lucens (VD), viene prodotto servendosi di corrente rinnovabile da energia idraulica locale.
Come può essere impiegato LURO 814?
LURO 814 può essere impiegato ad uno strato o a più strati in
combinazione con PS81 o ISOCALOR. Sui soffitti grezzi vengono
spesso posati tubi d’installazione, ma secondo SIA 251 questi non
devono trovarsi allo stesso livello dell’isolamento anticalpestio. Pertanto sotto i massetti galleggianti vengono di regola posti due strati
di isolante. LURO 814 può essere tagliato agevolmente con una
lama per minerale isolante di uso commerciale. Per questo motivo
il pannello anticalpestio viene volentieri usato per il primo strato,
in cui a causa dei tubi posati è necessario effettuare molti tagli.
Su questo primo strato è quindi possibile impiegare PS 81 come
isolante anticalpestio oppure ISOCALOR nel caso di massetti con
riscaldamento a pannelli radianti. Lo spessore minimo e la classe
di rigidità che il massetto deve avere dipende dalla categoria di
sollecitazione, ma anche dalle proprietà dei prodotti isolanti. Se
i pannelli anticalpestio ISOVER devono essere posati a più strati,
le nostre schede tecniche sui componenti danno indicazioni sul
dimensionamento del massetto. Siamo a vostra disposizione per
eventuali domande.
un terzo. Inoltre il committente desiderava poter sfruttare i davanzali delle finestre come sedili, superfici di deposito e di lavoro. La
costruzione in calcestruzzo a vista di hug architekten non è inferiore ai suoi edifici adiacenti e, cosciente del proprio valore, si
esprime con un linguaggio formale proprio: «Volevamo un edificio
che, in termini di volumetria, fosse equivalente e non subordinato», dice l’architetto. Non è mai stato il nostro obiettivo collegare le
tre costruzioni dal punto di vista stilistico. Volevamo però creare
dei collegamenti spaziali. «Uno dei nostri obiettivi principali era
collegare il livello superiore ed inferiore dello spazio esterno.» La
nuova costruzione sul pendio crea un collegamento coperto, così
come le scale su entrambi i lati dell’edificio. «È siamo riusciti a
collegare insieme tutti i tre edifici scolastici con un corridoio nel
primo seminterrato.»
Chiaro e adatto alle esigenze dei bambini
Per gli architetti era importante creare un edificio che corrisponda
alla percezione infantile: «Nella scuola elementare i bambini hanno una percezione semplice e fanno delle esperienze basilari.»
Pertanto le forme e la costruzione devono essere quanto più sincere e semplici possibile. «Per il volume abbiamo preso come
base un cubo», spiega Hanspeter Hug. Ogni piano ha un nucleo
ed un muro che separa due unità abitative simmetriche a sinistra
ed a destra. Questo nucleo e quattro puntelli quadrati ben visibili
negli angoli dell’edificio formano gli elementi portanti – «come nel
caso di un tavolo». Anche la materializzazione dell’edificio scolastico doveva essere semplice. L’architetto dice: «Il calcestruzzo a vista è sempre stato ciò che volevamo, e siamo riusciti a convincere
anche la committenza: le cose pesanti sono realizzate in calcestruzzo, le cose leggere in legno di quercia.» Anche i pavimenti
sono realizzati in parquet di quercia e, nell’area di ingresso, in
pietra calcarea. «Ciò crea un’atmosfera calda e accogliente.»
Ogni piano un mondo a sé stante
La più grande sfida per gli architetti era l’utilizzo misto. La costruzione ibrida con due seminterrati e tre piani superiori contiene, nel
piano più basso, cinque stanze di musica con zona di attesa, al di
sopra di questo due asili, nel pianterreno i locali amministrativi e
l’aula insegnanti, al primo piano due aule scolastiche e, nell’ultimo
piano dell’edificio, un ambiente d’apprendimento e la biblioteca.
Nel nucleo di ogni piano si trovano aule di gruppo e, in cima, un
piccolo cortile interno vetrato. «Non avevamo una grande quantità
di aule uguali, ma dovevamo creare qualcosa di nuovo dal punto
architettonico e fisico-costruttivo su ogni piano», dice l’architetto.
A tale scopo si doveva ogni volta trattare con un nuovo gruppo di
utenti. Ma il concetto forte e chiaro di hug architekten era convincente. «Abbiamo proposto un approccio solido in termini di statica, spazio e materiale che consente anche alcune modifiche.»
Non si deve sentire nulla
I vari utilizzi imponevano requisiti elevati non solo agli architetti,
ma anche ai fisici in acustica dello studio di ingegneria Gerevini di
San Gallo. L’isolamento acustico tra le aule scolastiche non poneva
alcun problema, afferma Jörg Ackermann, poiché lì i valori richiesti erano addirittura meno severi rispetto all’edilizia abitativa. «Davvero esigente era l’isolamento acustico tra le stanze di musica nel
seminterrato e nelle aule degli altri piani, in particolare negli uffici
amministrativi nel pianterreno», dice l’ingegnere, «dove siamo pararchitecture
I art I technologyimperativa
I eco
architecture
I art Inulla’.»
technology Ma
I eco
titi
dalla premessa
’Non vogliamo
sentire
con frequenze basse ciò non sarebbe quasi possibile. Per conci-
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Nella nuova costruzione esistono due aule con un guardaroba integrato.
liare le attese ed i risultati, non è sufficiente fidarsi della norma SIA
181 / 2006 «La protezione dal rumore nelle costruzioni edilizie».
«Abbiamo fatto l’esperienza che è utile prendere degli accordi più
precisi con la committenza», spiega l’ingegnere. Pertanto lo sforzo
è stato notevole e molto edifici scolastici sono stati visionati o piuttosto sottoposti ad un test acustico insieme agli utilizzatori. Jörg
Ackermann prosegue: «Bisogna dimostrare al committente cosa
significano i valori di isolamento acustico per la sensibilità al rumore
soggettiva. In seguito possono essere definiti dei valori obiettivo.»
Stanze completamente disaccoppiate
Se le aspettative in termini di protezione acustica sono state registrate, bisogna anche rispettarle. Soprattutto nel caso di due stanze di musica, nelle quali viene insegnata la batteria ed il basso
elettrico, era necessaria una particolare attenzione. Le stanze
sono completamente disaccoppiate: sulla struttura portante è stato applicato un doppio strato isolante di pannelli di lana di vetro
ISOVER. Su questi pannelli LURO 814 è stata colata una lastra in
cemento disaccoppiata con elementi di costruzione termoattivi
(ECTA) per il riscaldamento a pannelli radianti. Questa sostiene il
sistema di spazio interno, portante, che è stato realizzato con pannelli di cartongesso e legno. «Per questa costruzione sono determinanti le caratteristiche di rigidità dello strato di lana minerale»,
spiega Jörg Ackermann. Se lo strato isolante è troppo morbido, la
deformazione statica della massa in calcestruzzo è troppo elevata.
D’altro canto, se lo strato isolante è troppo rigido, trasmette il suono. LURO 814 presenta una rigidità dinamica ottimale per questa
applicazione e soddisfa allo stesso tempo i requisiti di isolamento
termico e di protezione antincendio. «Abbiamo ricevuto anche offerte per disaccoppiamenti del pavimento con strati di elastomero,
c 44 artec
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architecture I art I technology I eco
L’isolamento acustico delle
stanze di musica per la batteria
ed il basso elettrico era
particolarmente esigente.
ma questi sarebbero stati molto più costosi della lana di vetro»,
dice l’ingegnere, che con questa soluzione ha già accumulato molte esperienze. Gli utenti del nuovo edificio scolastico sono in ogni
caso soddisfatti: Nella costruzione, realizzata ad un prezzo al metro cubo medio, ogni stanza può essere sfruttata individualmente
senza che i vicini debbano sentire nulla.
Committenza
Comunità scolastica Mörschwil,
9402 Mörschwil, www.schulemoerschwil.ch
Architettihug architekten, 9000 San Gallo,
www.hugarchitekten.ch
direzione
dei lavoriSchertenleib Baumanagement,
9000 San Gallo, www.schertenleib.net
Acustica / fisica
Gerevini Ingenieurbüro AG,
9000 San Gallo, www.gerevini.ch
IsolantiSaint-Gobain ISOVER SA, 1522 Lucens
www.isover.ch
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AutoriBenjamin Gygax / cR Kommunikation AG /
architecture I art ISOVER
I technology SA
I eco
Martin Bohnenblust, Saint-Gobain
Fotografiehug architekten
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45
a
La Praille stabilisce
nuovi parametri
nella costruzione di cinema
Sul tetto del centro commerciale e ricreativo La Praille a
Grand-Lancy presso Ginevra troneggia quello che al momento è il
cinema multisala più moderno della Svizzera e forse di tutto il
mondo. Sistemi di costruzione a secco con valori di punta dal
punto di vista del suono svolgono una funzione fondamentale a
tale proposito.
D
opo un tempo di costruzione di soli 21 mesi, il grande complesso cinematografico, con le sue nove sale di varie dimensioni ed oltre 1500 posti a sedere, poté essere messo in servizio
l’estate scorsa da parte della ditta Arena Cinemas. Pertanto La
Praille è diventato il tempio del divertimento e dell’intrattenimento
più completo per la Svizzera occidentale e per la Francia confinante. Il grande complesso cinematografico completa la già vasta offerta del centro inaugurato nel 2002: 65 negozi al dettaglio,
bowling con 26 piste, palestre e spazi wellness, piscina, albergo
con 150 camere, Food Court e giardino d’infanzia. Arena Cinemas
gestisce 29 sale cinematografiche a Zurigo, Friburgo e Ginevra.
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architecture I art I technology I eco
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architecture I art I technology I eco
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architecture I art I technology I eco
Dal 2002 La Praille offre 65 negozi al dettaglio, bowling con 26 piste,
palestre e spazi wellness, piscina, albergo con 150 camere, Food Court e
giardino d’infanzia.
Alta tecnologia per cineasti
Per quanto riguarda l’infrastruttura tecnica, gli appassionati del
cinema a La Praille possono godere di una qualità delle immagini
e del suono che stabilisce nuovi parametri nel settore. Lo schermo
a volta, che con i suoi 23 metri di larghezza è il più grande della
Svizzera e un impianto audio 3D unico al mondo assicurano un’esperienza di cinema completamente nuova. Ma le nuove sale sono
in grado di offrire ancora di più: sono tutte dotate di un’infrastruttura congressuale completa e di un palco, pertanto sono adatte
I technology
I eco
anche per conferenze, seminari, esposizioniarchitecture
nonchéI art
diversi
eventi
aziendali e privati. Questo utilizzo intenso, soprattutto sotto il pun-
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400
HEB
HEB 300
Lastra antincendio Rigips
15 + 18 mm
Profilo a C per soffitti
Collegamento rapido a croce
Squadretta di fissaggio
Barra asolata
Nastro di tenuta in PE
IPE 550
HEB 300
Lastra antincendio Rigips
15 + 18 mm
Lastra antincendio Rigips
15 + 18 mm
Isoresist Piano 75 mm
Profilo a C per soffitti
Profilo a muro ad 75
Collegamento rapido a croce
Sospensione diretta
Barra asolata
Profilo di chiusura Trim-L
Trave di legno 80/140 mm (distanza degli assi 60 cm)
HEB 300
Tutte e nove le sale cinematografiche sono dotata di una completa infrastruttura congressuale e di un palco.
Contrastare la forte deformazione
Anche i rivestimenti dei soffitti sono realizzati con il sistema Mégastil
(Vedi sezione trasversale) che qui può far valere i suoi punti di forza
statici e acustici. Le sale del cinema che si riempiono e si svuotano
provocano forti oscillazioni del carico sui longheroni di acciaio e
quindi un alto coefficiente di deformazione. La costruzione del soffitto deve compensare questo fenomeno e riveste inoltre un’importante funzione antincendio.
Le grandi folle e la pressione
acustica rappresentavano una
sfida statica ed acustica.
to di vista della sollecitazione sonora, nonché il fatto che si tratta
di una sopraelevazione di due piani, fa entrare in gioco il sistema
di costruzione leggera Mégastil.
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I sistemi di costruzione a secco facilitano la logistica
Poiché nel caso del cinema multisala si tratta di un ampliamento
di un centro commerciale normalmente in servizio, già la semplice
logistica dei materiali rappresentava una sfida. A causa della lunghezza dei profili era necessario portare precedentemente l’intero
materiale nell’edificio e deporlo nei punti adeguati. Trasporti successivi nell’edificio non erano più possibili o lo erano solo con
grandi sforzi perché l’involucro dell’edificio venne chiuso precedentemente e la manovrabilità venne limitata sempre più con ogni
nuova suddivisione degli ambienti. Mentre sistemi di costruzione
convenzionali nell’ambito della sopraelevazione sarebbero stati
troppo pesanti dal punto di vista statico, le costruzioni a montanti
con lavori in cartongesso consentirono le altezze e gli spessori
della parete necessari. Devono sopportare elevati carichi statici
architecture I art I technology I ecoderivanti dall’assembramento di masse di gente e la pressione
acustica.
architecture I art I technology I eco
architecture I art I technology I eco
Dopo un tempo di costruzione di soli 21 mesi, il grande complesso
cinematografico, con le sue nove sale di varie dimensioni ed oltre
1500 posti a sedere, poté essere messo in servizio l’estate scorsa.
Stabilità ed isolamento acustico
Mégastil è un sistema a pareti divisorie coibentato che consente
grandi altezze e campate. Negli Arena Cinemas sono stati usati
quattro tipi di costruzioni diversi che, a seconda delle esigenze,
sono costituiti di montanti semplici o doppi, e che sono completati da un involucro esterno supplementare con fissaggio puntuale.
La semplicità e sistematicità del prodotto consentì ai responsabili
di ampliare a breve termine determinati involucri esterni da una a
due altezze del piano e quindi a circa 12 metri, creando il minor
numero di punti di giunzione con la struttura principale e riducendo così il suono vibrazionale. I valori di isolamento acustico, in
questo caso un criterio assolutamente centrale, sono molto superiori a 70 dB Rw. E questo con spessori della parete fino a 675 mm
con triplice rivestimento su ogni lato.
Oggetto
Arena Cinemas La Praille, 1212 Grand-Lancy
Utilizzo
9 sale cinematografiche
DimensioniSuperficie affittabile ca. 3000 m2 (centro
commerciale complessivo 33 500 m2)
Importo
dell’investimento 22 mln. di CHF
ScadenzePianificazione 2004 – 2012, tempo di
costruzione 2012 – 2014 (21 mesi)
Committente
Swiss Prime Site, Olten
Architetto
Philippe Weber, Chêne-Bougeries
Impresa generale HRS Real Estate SA, Ginevra
Costruzione
in cartongesso
Entreprise Belloni SA, Carouge
ProdottiPannelli in cartongesso 12,5 / 15 / 18 mm:
37 000 m2, profili vari: 30 000 m,
profili Mégastil: 7300 m,
elementi prefabbricati: 1100 m,
prodotti in polvere: 5 t
Autore
Fotografie
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Andreas Stettler
Studio Fabrice Piraud / Wincasa
artec
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49
a
Modellazione di intonaci
di finitura su facciate
È nuovamente in crescita la richiesta di una tecnica quasi dimenticata, l’applicazione di intonaci di finitura mediante tecnica di
modellazione, che mette alla prova le capacità artigianali delle
aziende all’opera.
D
a decenni è impensabile fare a meno di intonaci di finitura
nella composizione delle facciate. Originariamente dovevano
proteggere la facciata da sollecitazioni esterne, ridurre il carico
termico e proteggere la struttura. Ma oggi stanno diventando sempre più determinanti per la presa in considerazione dell’aspetto.
Oltre alla varietà di configurazioni con diverse granulazioni, strutture e varianti di colore, sempre più immobili vengono realizzati
con la tecnica di modellazione.
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Al fine di ottenere la struttura
superficiale desiderata,
la tecnica di modellazione
si serve di stagge
lavorate meccanicamente
o tramite laser.
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Immagine 1
Immagine 2
In caso di esecuzione riuscita ci
si può rallegrare di un opera
artigianale unica.*
* p. es. Konradhof, Richti-Areal
Immagine 3
artec
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La tecnica di modellazione
Questo tipo di applicazione non è paragonabile alle tecniche note
come intonaco rustico o intonaco strutturale rustico. Gli intonaci
rustici vengono realizzati con intonaci di copertura più o meno fini
delle serie MARMORAN CARRARA, silicone o SILCANOVA oppure
con gli intonaci antichi MARMORAN armati con fibra. Come
attrezzi vengono usati prevalentemente una spatola sottile ed una
cazzuola in acciaio. Dopo che l’intonaco di finitura si è già un po’
asciugato, la struttura viene ripassata secondo i desideri con una
spazzola o una spugna.
architecture I art I technology I eco
Al fine di ottenere la struttura superficiale desiderata, la tecnica di
modellazione si serve di stagge lavorate meccanicamente o tramite laser. Queste sono più o meno paragonabili alle dime per trac-
architecture I art I technology I eco
Immagine 4
architecture I art I technology I eco
ciare i profili di gesso. Possono anche essere usati frattazzi dentellati convenzionali con denti isosceli o quadrati di varia grandezza.
Una variante tra la fine striatura, sempre più richiesta negli ultimi
anni, e l’intonaco per modellazione, è la modellazione dello strato di
copertura con lunghe spazzole dotate di setole di diversa lunghezza. Materiali dal programma di intonaco di copertura MARMORAN:
MARMOPlan H414 e gli intonaci antichi fibrosi.
Possibilità e sfida per l’artigianato
Questi nuovi tipi di applicazione rappresentano una grande sfida
per le aziende. Quando le linee, le strutture o il tessuto sono molto
formali (immagine 1), la scelta del materiale e la procedura devono essere pianificate in modo molto preciso. È consigliabile realizzare anche campioni di grande formato. Tra le singole fasi di lavoro
possono senz’altro esservi tempi di attesa (immagine 2). In caso di
esecuzione riuscita ci si può rallegrare di un opera artigianale unica (grande immagine). Un po’ più semplici sono ornamenti e
strutture che hanno un effetto più «organico» (immagine 3). L’allineamento delle parallele non è più in un angolo esatto, ma piuttosto arbitrario. In questo caso la grande sfida è la creazione di
un’immagine unitaria su una grande superficie.
A cosa bisogna badare?
Architetto / Progettista: Il riuscito progetto di facciata, nel quale viene impiegata la tecnica di modellazione, inizia già in fase di progettazione, quindi già al momento della scelta o produzione degli
attrezzi desiderati (gli attrezzi vengono ad es. applicati con un’angolazione approssimativa del 45 ° – vale a dire che la forma sull’attrezzo di lisciatura deve avere le dimensioni doppie). È necessario
pianificare la scelta dei materiali, una campionatura di dimensioni
sufficientemente grandi nonché prevedere un tempo sufficiente
per l’esecuzione.
Imprenditore: È consigliabile richiamare l’attenzione sulla distanza
dell’impalcatura, sul passaggio dell’impalcatura e sugli ancoraggi
per ponteggi già al momento dell’assegnazione dei lavori. Prima
dell’esecuzione è necessario osservare la corretta distanza dell’impalcatura. Se possibile, l’impalcatura dovrebbe essere supportata
esternamente per poter fare a meno del maggior numero possibile
di ancoraggi per ponteggi. La realizzazione delle superfici campione dovrebbe essere effettuata con la squadra che in seguito sarà
incaricata con i lavori alla facciata.
Nonostante le possibilità innovative che consentono di rendere
unica una facciata, permane un piccolo svantaggio: le riparazioni
ed i punti di ancoraggio del ponteggio rimarranno quasi sempre
visibili. I raccordi e bordi con altri componenti nonché gli angoli
sono grandi sfide artigianali che devono essere superate. Ciononostante, o forse proprio per tale motivo, tali facciate sono preferibili
e non supportano da ultimo le aziende che accolgono la sfida.
Il nostro servizio di consulenza sarà lieto di darle ulteriori
informazioni.
Autore
Fotografia
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architecture I art I technology I eco
Franco Luccarini
Saint-Gobain Weber SA
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architecture I art I technology I eco
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a
Zona di collegamento space + come impianto di climatizzazione naturale:
la griglia soffitto aperta offre la superficie per il pannello in cartongesso
contenente PCM come mezzo di accumulo termico.
Compattare era ieri, dividere è oggi
Per la prima volta un team svizzero ha partecipato al Solar Decathlon
Europe ed ha ottenuto subito il quinto posto complessivo. In cinque di
dieci categorie di valutazione, your+ ha addirittura raggiunto il podio. Il progetto era intitolato «share!». Per il team di studenti della
Scuola superiore di Lucerna, il prototipo costruito per la finale a Versailles è «solo» la visualizzazione di una visione che va oltre.
R
ende più felice il dare che il ricevere. La divisione è più sociale,
ecologica ed economica dello sfruttamento individuale. Il dividere viene addirittura definito una megatendenza che inizia su
facebook e non termina con il Car Sharing. Quando usiamo locali
e oggetti in comune, utilizziamo meno superficie, meno energia e
mezzi di produzione e produciamo meno rifiuti. Il team di studenti
e docenti della Scuola superiore di Lucerna, dipartimento architettura e tecnica, ha portato all’estremo questo pensiero antichissimo
del dividere.
Il dividere viene addirittura
definito una megatendenza, che
inizia su facebook e non termina
con il Car Sharing.
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y I eco
architecture I art I technology I eco
Marcel Wyss, laureando
in architettura e Student
Team Leader
Il concetto di spazio modulare
Esistono già alcune case modulari pensate e costruite, avvincenti
costruzioni in cooperativa ed altre forme nuove del convivere.
Spesso si tratta però di unità chiuse in sé stesse, utilizzate singolarmente o da una parte. Qui a your+ riesce un piccolo colpo: i
locali vengono tipologizzati secondo il loro utilizzo ed il loro grado
di sfera privata con l’intenzione di dividerli con altri. Una stanza di
musica, ad esempio, viene usata da un dipendente di ufficio piuttosto di sera, mentre lo studente forse la utilizzerebbe di mattina.
Sono a disposizione i seguenti quattro tipi:
my room
our room
your room
space+
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ambiente privato, ad es. camera da letto / bagno
ambiente condiviso, ad es. cucina / tinello / soggiorno
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ambiente sociale, ad es. atelier / palestra / musica
Ambiente di collegamento
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architecture I art I technology I eco
55
a
Con il progetto your +, che esamina il concetto del dividere, un team di studenti
interdisciplinari della Scuola superiore di Lucerna ha partecipato al Solar
Decathlon 2014 a Versailles.
A seconda delle esigenze, della grandezza della famiglia o del
gruppo, ma anche a seconda della durata dell’utilizzo, ora si definisce quali siano i tipi di ambienti desiderati e quanti degli stessi.
Disposti e collegati adeguatamente tramite space+, si crea in questo modo un intero edificio in cui abitare e lavorare. A seconda
dell’intensità di utilizzo può inoltre essere variato lo standard di
esecuzione. L’occupazione dei singoli ambienti viene concordata
tra gli inquilini e può addirittura essere prenotata in anticipo tramite un’app, così come l’automobile e la bicicletta.
Il «cantiere» esiste già
La cosa impressionante di your+ è che hanno pensato al di là del
decathlon. «Per la realizzazione urbanistica abbiamo scelto, a titolo di esempio, un quartiere eterogeneo a Lucerna con un’infrastruttura ottimale. La nostra sovrastruttura prevede quattro edifici
diversi che sono collegati in rete tra di loro, ma che entrano in
contatto anche con i vicini», spiega Marcel Wyss, Student Team
Leader. Sono effettivamente già presenti visualizzazioni che non
fanno dubitare minimamente della serietà di questo spunto di riflessione. Tuttavia your+ vuole, per il momento, rimanere tale.
po diventa un edificio di ricerca che produce il 40% di corrente in
più di quanto ne consuma. Questo, nota bene, viene condiviso
tramite Smart Grid con altre utenze, vale a dire altri edifici.
Accumulatore di calore latente nello space+
Il locale di collegamento non viene riscaldato o raffreddato attivamente. In funzione della stagione regola la temperatura ambiente
con l’ausilio di misure passive e della resa di luce diurna. Grazie alla
ventilazione naturale d’estate ed il riscaldamento tramite lucernari
d’inverno, lo space+ può essere utilizzato per tutto l’anno. Ma proprio la moderna costruzione di legno e leggera orientata al ridotto
impiego di materiali raggiunge appena la massa critica. Qui entra in
gioco la combinazione di materiale convenzionale ed il materiale a
cambiamento di fase supplementare (Phase Change Material =
PCM). In questo modo è possibile accumulare temporaneamente
una grande parte della quantità di calore presente nella giornata in
modo resistente alle variazioni di temperatura. È stata Fabienne Maritz del team di architetti ad introdurre questa idea. «Ho fatto delle
ricerche sul mercato ed ho scoperto Alba®balance», ella spiega.
«Abbiamo sviluppato una griglia soffitto verticale alla quale abbiamo
potuto montare lateralmente le lastre di gesso massiccio spessi
25 mm, contenenti PCM, al fine di ottenere una superficie e quindi
una massa possibilmente grande.» Un soffitto chiuso, interamente
rivestito di pannelli era fuori discussione, poiché il sovrastante tetto
piano in vetro fornisce la luce ed il calore richiesto allo space+.
Senza la tecnica è tutto inutile
Una casa del futuro come your+ non è pensabile senza una tecnologia edilizia complessa. «La nostra casa va fino ai limiti del
possibile […]: tecnologia ultramoderna, sensori precisi, unità di
comando precisissime», dice Claudia Bless, laureanda in tecnologie per l’edilizia e responsabile per questo settore nel decathlon.
312 punti dati, 90 motori elettrici, impianto fotovoltaico, pannelli
I technology
I eco
art I technology
solariarchitecture
termici,I art
circuito
dell’acqua
piovana e dellearchitecture
acque I grigie,
ter- I eco
mometri ed igrometri, sensori luce, sensori di presenza. Il prototi-
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Capacità termica dinamica,
riferita allo spessore dello strato [kj / (m2K)]
0
1000
2000
3000
4000
5000
Calcestruzzo
Arenaria calcarea
Mattone
Costruzione leggera
Legno
«Una casa del futuro come
your + non è pensabile
senza una tecnologia
edilizia complessa.»
Lana di vetro
Alba®balance
Recupero di spazio grazie all’accumulo di calore delle lastre di gesso massiccio
Alba®balance rispetto alle pareti in materiali edili tradizionali.
Temperatura T
Cambiamento di fase
sensibile
Tm
sensibile
latente
sensibile
Lastre a secco classiche (GK)
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architecture I art I technology I eco
Lastre di gesso massiccio
con PCM
Calore Q
I classici pannelli a secco (cartongesso) si riscaldano proporzionalmente all’apporto
termico in caso di forte irraggiamento solare. Con le lastre di gesso massiccio
Alba®balance il calore viene invece assorbito dalle microcapsule in PCM.
architecture I art I technology I eco
architecture I art I technology I eco
PCM e gesso consentono di fare a meno dell’impianto di
climatizzazione
Nel caso delle innovative lastre di gesso massiccio Alba®balance,
delle microcapsule in PCM sviluppate appositamente sono integrate
nella matrice di gesso. Sono in grado di assorbire grandi quantità
di energia termica e di accumularla per lungo tempo con poche
perdite. Ciò è reso possibile da modifiche termiche dello stato di
aggregazione di paraffine pregiate che passano dallo stato solido a
quello liquido: non appena si sciolgono al raggiungimento di una
determinata temperatura, assorbono la quantità di calore che si
crea (calore di fusione), mentre la cedono in fase di solidificazione.
Questo cambiamento di fase può essere ripetuto a piacere.
Il posizionamento di your +
Comodità
Comunicazione
Idoneità all’uso
Edilizia sociale (architettura)
Progetto di illuminazione (innovazione)
1 ° posto
2 ° posto
2 ° posto
2 ° posto
3 ° posto
Solar Decathlon: La competizione
Come espresso da «decathlon» nel nome Solar Decathlon, la
competizione consiste di dieci discipline. Nelle competizioni delle
dieci discipline possono essere raggiunti tra gli 80 e 120 punti,
sono possibili al massimo 1000 punti. I criteri come la comunicazione e l’architettura vengono valutati dalla giuria di esperti, mentre altri vengono rilevati tramite misurazioni.
Oggettoyour +, progetto svizzero alla Solar Decathlon
Europe 2014
Sede attuale: Scuola superiore Lucerna,
dipartimento Architettura e tecnica, Horw
Utilizzo
Oggetto di studio / Prototipo
DimensioniCantiere 20 x 20 m, superficie dell’edificio
130 m2
ScadenzeIscrizione al concorso 2012,
eliminatorie 2013,
finale a Versailles giugno 2014
Committente
Scuola superiore Lucerna
Architetti
Team your +
Costruzione
in cartongesso
Team your +
ProdottiAlba®balance
con Phase Change Material (PCM)
I 10 criteri:
comodità, bilancio energetico, idoneità all’uso, comunicazione,
tecnica, innovazione, sostenibilità, architettura, efficienza energetica, urbanistica.
AutoreAndreas Stettler
Fotografia
Scuola superiore Lucerna
architecture I artquaderno
I technology I eco
Fonti Lucerna / www.solardecathlon.ch,
tematico «Hochparterre» giugno 2014
Un esempio indipendentemente da your+:
Una parete di montanti in cartongesso rivestita su entrambi i lati
con 2,5 cm di Alba® (+ 5 cm di isolante) è in grado di accumulare lo
stesso valore come una parete in mattone laterizio spessa 20 cm.
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architecture I art I technology I eco
a
arc
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a
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Progetto principale 3
Complesso edilizio ospitante
due scuole materne
Haspelweg, Berna
A causa della cattiva qualità dell’aria, la città di Berna ha dovuto
chiudere un asilo e realizzarne uno nuovo in tempi brevissimi.
Dopo un concorso ha incaricato la Holzbau Partner AG e Kast
Kaeppeli Architekten con la nuova costruzione sostitutiva. È stato realizzato un padiglione in legno comodo, elegante e adatto ai
bambini secondo lo standard Minergie P Eco. È stato possibile
soddisfare le severe norme dello standard anche grazie all’isolamento della Saint-Gobain ISOVER SA.
Come un mobile nel parco
N
ella periferia di Berna, nelle immediate vicinanze del caratteristico centro Paul Klee, si lavora alacremente: Nella grande zona di
Schönberg Ost al momento vengono realizzate case plurifamiliari
con un totale di 400 abitazioni da affittare e da acquistare per le
esigenze più elevate. Pertanto è prevedibile che presto l’edificio scolastico adiacente Schlosshalde dovrà ospitare molti bambini in più.
Tuttavia la necessità di sostituire il circa sessantennale padiglione
dell’asilo Haspelweg non aveva nulla a che fare con il fatto che fosse
diventato troppo piccolo. Misurazioni nell’aria all’interno del padiglione avevano dimostrato che il massetto conteneva naftalina. Questa
sostanza simile al catrame venne impiegato nella costruzione negli
anni 50. Oggi però si sa che questa sostanza si diffonde nell’aria e
quindi nuoce alla salute. L’asilo venne subito spostato in una struttura provvisoria e si decise di sostituire il vecchio padiglione con un
complesso edilizio ospitante due scuole materne.
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architecture I art I technology I eco
architecture I art I technology I eco
Esigenze elevate
Per il nuovo complesso edilizio ospitante due scuole materne, la città di Berna nella primavera del 2012 ha bandito un concorso, vinto
dal team Holzbau Partner AG con Kast Kaeppeli Architekten. Il nuovo asilo Haspelweg è il primo edificio scolastico della città di Berna,
che soddisfa lo standard Minergie-P-Eco. Valgono le più severe norme Minergie-P relative al consumo energetico, inoltre l’edificio deve
soddisfare i criteri ecologici per una casa sana. Nell’anno 2010 la
città di Berna ottenne il marchio Città dell’energia Gold e persegue
obiettivi ambiziosi nell’ambito della Società a 2000 Watt. Adelmo
Pizzoferrato: «Il complesso edilizio ospitante due scuole materne ha
ricevuto il marchio Minergie-P-Eco e raggiunge gli obiettivi connessi
in modo particolare. Con questo edificio non vengono solo ridotte i
costi operativi, ma creiamo anche un buon clima interno per i bambini. Gli utenti attuali confermano che ci siamo riusciti.
Le suddivisioni verticali creano una nicchia guardaroba per due bambini
alla volta, porte di vetro e lucernari assicurano la necessaria luminosità
e la trasparenza con gli spazi esterni.
Il nuovo asilo Haspelweg è il
primo edificio scolastico della
città di Berna, che soddisfa lo
standard Minergie-P-Eco.
L’edificio offre un clima interno
sano per i bambini, come
confermano gli utenti attuali.
Grazie alle larghe vetrate, la sala di gruppo libera su tre lati lo sguardo
verso l’ambiente circostante verde. La larghezza delle finestre è stata scelta
in modo da far sì che i bambini possano facilmente aprirle da soli.
L’isolamento è determinante
Un gradevole clima interno d’inverno e d’estate è inoltre assicurato
da una ventilazione controllata, da tende in tessuto situate all’esterno
nonché da particolari battenti della finestra che possono rimanere
aperti anche di notte per la ventilazione trasversale. Poiché in un
edificio a un piano il rapporto tra superficie e area utile riscaldata
non è molto vantaggioso, era necessario un isolamento più spesso.
Così gli architetti e progettisti sono riusciti a soddisfare i severi requisiti energetici di Minergie-P-Eco. Gli elementi della facciata sono
stati prefabbricati con lastre a tre strati. Sono realizzati nel tipo costruttivo a telaio e isolati con lana minerale ISOVER che viene realizzata con un legante naturale, esente da formaldeide e pertanto sod-
Con il carattere di un mobile
La bordatura del tetto è strutturata in modo verticale con listelli
coprigiunto ad intervalli regolari. Questo ritmo viene ripetuto dalla
larghezza della finestra nella facciata. Adrian Kast spiega: «Le finestre devono essere una parte integrante della struttura verticale
della facciata.» Inoltre la larghezza della finestra è stata scelta in
modo da far sì che i bambini possano aprire facilmente le finestre
da soli. La facciata delle stanze adiacenti mostra un altro schema.
Tutti gli elementi della facciata sono trattati con una velatura grigia. Il colore assomiglia a quello dei tronchi degli alberi e rende il
padiglione tutt’uno con il paesaggio. La colorazione e la forma
chiara tuttavia servivano anche per un altro scopo: «Dovevano assicurare che l’edificio avesse un carattere di mobile», dice Adrian
Kast. In questo modo gli architetti volevano distinguere l’edificio da
quei padiglioni di legno degli anni 1990 che avevo l’aspetto di un
provvisorio. Per realizzare la loro idea, gli architetti si erano anche
adoperati per assicurare che fossero fabbricati in legno addirittura
i davanzali e le soglie della porta.
disfa l’elevato standard ecologico di Minergie. «Gli isolanti di ISOVER
sono comparativamente leggeri, il che ha un effetto positivo sul bilancio energetico per il marchio Minergie», dice Theo Schmid, «ed
un ulteriore vantaggio per noi è che abbiamo potuto acquistare merce già tagliata su misura.» I componenti prefabbricati sono stati assemblati sul posto, fasciati e verniciati con vernice trasparente. Il
tetto piano ampiamente ricoperto d’erba rappresentava una sfida.
Theo Schmid spiega: «La costruzione del tetto non è ventilata. Pertanto abbiamo bisogno di un freno vapore a diffusione variabile e di
un partner che possa garantire che questo mantenga effettivamente
ciò che promette. Per questo motivo sono stati impiegato prodotti
Vario di Saint-Gobain ISOVER SA.
Due volumi introdotti l’uno nell’altro
Secondo gli architetti era una sfida sistemare il complesso edilizio
ospitante due scuole materne sul lotto ad angolo obliquo. Il terreno
si rastrema in direzione della strada e sul lato posteriore è necessario
mantenere una distanza di 20 metri dal piccolo bosco. «Sul lato meridionale ed orientale, l’edificio è a filo del confine di parcella», spiega Thomas Kaeppeli, «mentre i due angoli posteriori si trovano sul
bordo del bosco.» Un edificio rettangolare non avrebbe avuto posto
sulla parcella, pertanto gli architetti progettarono due volumi collegati l’uno all’altro. Adrian Kast: «In questo modo i due gruppi di asilo
sono riconoscibili anche dall’esterno.» Le due forme di base rettangoli sono incastrati l’uno nell’altro a forma di L; in questo modo sul
lato anteriore e posteriore si sono create due aree esterne che sono
entrambe protette da una tettoia. Le tettoie non dovevano essere
elementi annessi, ma parte integrante della facciata. «Per far sì che
I art I technology
I eco di tre metri, necessita
architecture
I art determinata
I technology I eco
ilarchitecture
tetto potesse
sporgere
di una
altezza», spiega Thomas Kaeppeli. Questa necessità tecnica dette
vita alla pronunciata bordatura del tetto.
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architecture I art I technology I eco
Pronto per il livello di base
La forma di base del padiglione è evidente anche al suo interno:
nell’intersezione dei due corpi si trova il locale guardaroba grande
50 metri quadri per i due gruppi. Originariamente erano richiesti
due guardaroba separati, «ma noi pensavano che fosse un arricchimento dar la possibilità ai bambini di scambiarsi in un stesso luogo», dice Thomas Kaeppeli. «Inoltre il grande guardaroba può essere sfruttato come spazio di movimento.» I posti guardaroba per due
bambini alla volta sono suddivisi in modo verticale, facendo sì che
si creino molte piccole nicchie che offrono ai bambini un po’ di
protezione dalle distrazioni e che vengono apprezzate dai bambini
come comodo rifugio. «Per noi inoltre era importante che queste
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architecture I art I technology I eco
61
nicchie fossero una parte integrante della casa e che creassero un
tipo di strato architettonico», l’architetto. Intorno al guardaroba centrale sono disposti gli ambienti dei due gruppi. «Abbiamo una situazione quasi speculare», dice Adrian Kast. «Esiste una grande stanza e un’aula di gruppo adiacente che sono orientate su tre lati.» In
parallelo ad queste si trovano i ripostigli per materiali, aule insegnanti e gabinetti. È stata richiesta ogni volta un’aula di gruppo per
assicurare che la scuola materna sia pronta per l’introduzione del
livello di base. Questo consentirebbe un passaggio più personalizzato dalla scuola materna alla scuola.
Committenza
Hochbau Stadt Bern, 3000 Berna
www.bern.ch
Architetti
Kast Kaeppeli Architekten GmbH, 3011 Berna
www.kastkaeppeli.ch
Imprenditore
generale
Holzbau Partner AG, 3066 Stettlen
www.holzbau-partner.ch
Ingegnere edile Indermühle Bauingenieure GmbH,
3600 Thun, www.i-b.ch
Tecnica domotica Grize Haustechnik AG, 3074 Muri
www.grize.ch
Fisico
delle costruzioni E plus U Energie- und
Umweltberatung GmbH, 3011 Berna
www.eplusu.ch
IsolantiSaint-Gobain ISOVER SA, 1522 Lucens
www.isover.ch
AutoriBenjamin Gygax / cR Kommunikation AG /
Martin Bohnenblust, Saint-Gobain ISOVER SA
Fotografie
Philippe Weissbrodt
c
y I eco
Nel suo stabilimento di produzione di Granges VS, Rigips nel 2011
inaugurò appositamente uno stabilimento di RiCycling ®.
Sempre di nuovo …
… all’infinito. Grazie alle sue proprietà chimiche, la rielaborazione ed il riutilizzo di questo materiale da costruzione naturale possono avvenire un numero infinito di volte. Da te anni, con Rigips
RiCycling ® è in funzione un circuito chiuso del ciclo di vita del
gesso, dalla produzione all’utilizzazione, dalla demolizione controllata fino ai nuovi prodotti. Un bilancio.
N
ell’odierno parco immobiliare della Svizzera è stato impiegato
un volume stimato a quattro milioni di tonnellate di gesso;
secondo le previsioni, questo volume aumenterà di ulteriori
250 000 tonnellate all’anno. Responsabile di ciò è la flessibilità,
l’economicità e la libertà di progettazione dei sistemi di costruzione con gesso stimate dagli investitori, i committenti ed i progettisti.
La vendita viene ulteriormente favorita da requisiti di protezione
antincendio e di protezione acustica nonché di isolamento termico
in continua crescita. Con il tempo ciò comporta anche un aumento dei residui di gesso dalla produzione, lavorazione e, sempre più
spesso, dalle demolizioni controllate.
Primo stabilimento di riciclaggio del gesso della Svizzera
A Granges VS, la Rigips SA ha costruito uno stabilimento di RiCycling® apposito. Lì dal 2011 gli scarti di gesso vengono separati
a regola d’arte nelle componenti principali gesso e carta. Il gesso
recuperato viene in seguito riutilizzato al 100 % per la produzione
di nuove lastre di gesso massiccio Alba®. In questo modo vengono
sgravate le discariche e sensibilmente ridotta l’estrazione nelle
cave svizzere.
artec
architecture
I art I technology
I eco
Nessuna
necessità
di ulteriori
viaggi
Oltre alla rigenerazione, il concetto RiCycling® si basa su una ca-
c 62 artec
y I eco
Nella macchina speciale, gli scarti di gesso vengono separati a regola d’arte nelle
componenti principali gesso e carta. Il gesso recuperato viene in seguito riutilizzato al 100 % per la produzione di nuove lastre di gesso pieno Alba ®.
architecture I art I technology I eco
tena logistica per tutta la Svizzera con ditte specializzate. Su ordinazione, Rigips fornisce i contenitori di raccolta (BigBag) di polipropilene riciclabile direttamente sui cantieri. In essi gli artigiani
raccolgono gli scarti di lastre di gesso come pure gli intonaci di
fondo in gesso di qualsiasi produttore. In seguito i sacchi pieni
vengono consegnati a un partner RiCycling® oppure ritirati da questo lungo il suo normale percorso di trasporto. In questo modo
possono essere evitati ulteriori percorsi di viaggio. Il coordinamento del servizio di ritiro spetta al centro di assistenza clienti. Nel
caso di maggiori quantità di residui di gesso, ad es. nelle demolizioni controllate di vecchi edifici, questi vengono ritirati dal cantiere dalle ditte partner RiCycling con i consueti container per i residui, preselezionati secondo criteri definiti e in seguito portati allo
stabilimento di riciclaggio della Rigips SA e trasformati in nuove
pregiate lastre in gesso massiccio Alba®.
Su ordinazione, Rigips fornisce i contenitori di raccolta (BigBag) di polipropilene
riciclabile direttamente sui cantieri. In essi gli artigiani raccolgono gli scarti di
lastre di gesso come pure gli intonaci di fondo in gesso di qualsiasi produttore.
Autore
Fotografia
Andreas Stettler
Rigips SA
ra possibile. La rinaturalizzazione è una cosa ovvia da decenni.
Inoltre è appena terminato un periodo di misurazione settennale
per la riduzione del CO2 nella produzione ed una quinquennale è
appena iniziata. Grazie ai nostri sforzi nella produzione e nella logistica abbiamo notevolmente superato l’obiettivo di riduzione depositato presso la federazione.
Quale eco avete avuto allora, quale oggi?
Come sempre, quando si inizia qualcosa di nuovo, abbiamo sentito opinioni diverse. Ma la maggioranza già nel 2011 era favorevole
e queste voci sono aumentate notevolmente. Al contrario: A causa
della domanda potremmo aumentare le quantità senza problemi
ed integrare ulteriori partner di riciclaggio. Però in questo settore
vogliamo crescere lentamente e raccogliere ulteriori esperienze.
I primi 1000 giorni di RiCyling ®
Colloquio con Thomas Breu,
CEO Rigips SA
Thomas Breu, cos’ha motivato la Rigips SA tre anni fa ad iniziare
con il riciclaggio del gesso?
Per prima cosa il fascino del gesso stesso: Non conosco alcun
altro materiale da costruzione naturale che può essere praticamente riutilizzato all’infinito. Considero la possibilità di compiere
un passo evolutivo dal punto di vista tecnico ed ecologico la una
sfida appassionante. Poiché il settore edile è un notevole consumatore di risorse, si aggiunge l’obbligo di impiegare tali risorse in
modo molto accorto. Nel caso del gesso ogni metro cubo di materiale riciclato equivale ad un metro cubo di estrazione in meno
nella cava e un minor carico del volume delle discariche.
Qual è il ruolo svolto dalle autorità in questo caso?
I Cantoni sono molto interessati al nostro concetto. Sono contenti
per ogni tonnellata di gesso che non finisce nelle loro discariche
perché manca lo spazio ed anche qui le condizioni diventano sempre più severe.
Avete raggiunto gli obiettivi originari?
Per quanto riguarda la copertura geografica, posso rispondere con
un chiaro sì. Raggiungiamo ogni cliente finale in tutta la Svizzera. La
domanda e quindi le quantità possono essere ancora aumentate.
artec
artec
artec
artec
Quali sono le altre misure di protezione ambientale da voi adottate?
La estrazione del gesso menzionata avviene sotto stretta sorveglianza da parte delle autorità e delle associazioni, cosa che noi
accogliamo con soddisfazione e supportiamo nella massima misu-
Come prevede la situazione nei prossimi tre anni?
Vogliamo evolverci dal punto di vista tecnologico ed investire nei
architecture I art
I technology
I eco
architecture
I art I technology
processi.
Bisogna
considerare:
Abbiamo fatto
un primo
passoI eco
e
ne faremo molti altri.
architecture I art I technology I eco
architecture I art I technology I eco
63
Flumroc dà l’esempio: la sede centrale completamente rinnovata
dell’azienda con la caratteristica facciata.
Edificio amministrativo a
surplus energetico a Flums
Flumroc sta rinnovando la propria sede centrale. Ora il palazzo
per uffici è più bello di prima e più ecologico. Un’ottima coibentazione termica e numerosi moduli fotovoltaici hanno reso possibile
l’edificio a surplus energetico.
N
elle loro direttive, i direttori cantonali dell’energia scrivono:
«A partire dal 2020 i nuovi edifici dovrebbero essere il più
possibile autosufficienti sul piano energetico». Flumroc prende in
parola le richieste dei Consiglieri di Stato e decide di intervenire
sul proprio edificio amministrativo costruito più di 30 anni prima.
Grazie al rinnovamento totale sono soddisfatti tre importanti criteri
dell’edilizia sostenibile: in primo luogo, l’impiego di energia grigia
per gli interventi edilizi è modesto perché la struttura primaria
dell’edificio è stata interamente conservata. In secondo luogo, l’edificio normalmente adibito a uffici si qualifica come edificio a surplus energetico e, terzo, il rinnovamento rende il palazzo a prova
di futuro, ossia utilizzabile per decenni con le qualità di un edificio
di nuova costruzione.
c
y I eco
c
y I eco
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artec
artec
artec
artec
architecture I art I technology I eco
64
L’impiego di energia grigia per
le opere edilizie è
ridotto perché la struttura
primaria dell’edificio è
completamente mantenuta.
architecture I art I technology I eco
architecture I art I technology I eco
architecture I art I technology I eco
architecture I art I technology I eco
architecture I art I technology I eco
65
c
y I eco
Atrio con mensa aziendale e cucina (a sinistra) nonché con la sala espositiva
per i clienti (a destra): pianta del piano terra.
Sono quattro gli obiettivi principali
Gli interventi di ristrutturazione sono stati incentrati su un maggiore comfort di lavoro per il personale e su postazioni di lavoro a
basso impatto ambientale. Ecco i quattro principali obiettivi:
§ Modello: l’edificio ristrutturato è in sintonia con gli obiettivi della
Strategia energetica 2050, ha un effetto moltiplicatore ed è un
esempio da seguire.
§ Piano di realizzazione: ottima coibentazione termica,
produzione di energia elettrica mediante sistemi fotovoltaici e
impiantistica moderna.
§ Architettura: integrazione esteticamente accattivante delle celle
fotovoltaiche nell’involucro edilizio.
§ Comfort per gli utenti: condizioni di lavoro migliori (aerazione
dei locali, luce diurna, pianta dell’edificio e dei locali), creazione
di una nuova zona di ricezione dei clienti.
Tutti e quattro gli obiettivi sono raggiungibili con un rinnovamento
integrale dell’edificio. In altre parole: comfort, salute, ecologia e
funzione di modello sono riuniti in un pacchetto.
Quanto coibentare?
Gli spessori isolanti danno sempre spazio a discussioni. Ma se l’obiettivo è realizzare un «edificio a surplus energetico», i conti sono
presto fatti. Infatti, in un edificio amministrativo della forma e delle
dimensioni della sede della Flumroc, con tanto di mensa aziendale,
le superfici disponibili non bastano per installare tante cellule fotovoltaiche quante ne occorrerebbero per soddisfare il fabbisogno di
architecture
I artedificio
I technology
I eco
elettricità
di un
scarsamente
coibentato. Secondo il metodo
di calcolo SIA 380 / 1, le perdite per trasmissione sono pari a
42,2 kWh / m2, gli apporti termici interni e solari sono rispettiva-
artec
c 66 artec
y I eco
architecture I art I technology I eco
mente di 51,9 e 37,2 kWh / m2 (lordi / netti, cioè con o senza il grado
di sfruttamento degli apporti termici). 0,81 / 1,13 è il rapporto di tali
grandezze. Se tale rapporto è nettamente superiore è difficile, se
non impossibile, raggiungere l’obiettivo del surplus energetico. Coibentare bene un edificio ha senso non solo quando c’è di fianco
una fabbrica di materiali isolanti, ma in tutti i progetti in cui si mira
a ottenere un equilibrio economico fra la riduzione delle perdite
termiche e la produzione di energia. Su questo sono tutti d’accordo. Ma come la mettiamo con l’energia grigia? A questo riguardo,
lo spessore isolante è meno problematico di eventuali sottostrutture in metallo e delle celle fotovoltaiche. Il materiale isolante è infatti
riciclabile (in questo caso in un impianto a un tiro di schioppo), la
sospensione dei moduli è stata fortemente ottimizzata al fine di ridurre le perdite; inoltre i moduli fotovoltaici vantano, come comprovato varie volte, tempi di ritorno energetico molto brevi.
Lezione di buona pratica
La sede centrale della Flumroc offre una ricca lezione di buona
pratica ad architetti e progettisti di facciate. L’involucro dell’edificio
è infatti incappottato con cinque diversi sistemi ad alta coibentazione termica.
Le facciate sud-est, sud-ovest e nord-est sono ventilate. La coibentazione termica è realizzata con pannelli Flumroc DUO da
30 cm. I moduli fotovoltaici appesi davanti alle facciate sono fissati a innovative sottostrutture in due versioni.
La facciata nord-ovest presenta una struttura compatta con un
isolamento termico provvisto di intonaco. La grande stabilità di forma della lana di roccia impiegata ha reso possibili questi colori
scuri. Struttura: muratura in laterizi da 15 cm; coibentazione termica con pannelli Flumroc COMPACT da 32 cm; intonaco esterno
da 0,7 cm o 1,5 cm.
La casa rinnovata è conferme
alla strategia energetica 2050, è
riproducibile e quindi ha un
carattere esemplificativo.
Rinnovamento dell’edificio amministrativo della Flumroc: dati
relativi all’energia e all’edificio
Edificio
Superficie di riferimento energetico
2995 m
Fattore dell’involucro
1,23
Superficie dell’involucro edilizio
3676 m
Di cui finestre
651 m2
Grado di sfruttamento degli apporti termici
0,72 kWh / m2
Coefficienti U
Facciata compatta
0,10 W / m2 K
Facciata ventilata
0,11 W / m2 K
Tetto piano
0,09 W / m2 K
Terrazza agibile
0,09 W / m2 K
Solaio della cantina, pavimento del piano terra
0,12 W / m2 K
Pavimento del piano interrato
0,38 W / m2 K
2
2
Finestre
Vetratura struttura
triplo vetro
isolante
Vetratura coefficiente U
0,5 W / m2 K
Coefficiente U delle finestre in formato unificato 0,80 W / m2 K
Fabbisogno termico per il riscaldamento
Valore di progetto Qh
27,2 kWh / m2
Valore limite Qh,li
60,3 kWh / m2
Bilancio energetico
Perdite termiche per trasmissione
42,2 kWh / m2
Perdite termiche per ventilazione
22,2 kWh / m2
Apporti termici interni
26,4 kWh / m2
Apporti termici solari
25,6 kWh / m2
Valore g
0,47
Ricambio dell’aria
Portata volumetrica dell’aria esterna pertinente
a livello termico
0,50 m3 / m2 h
Portata volumetrica dell’aria
7820 m3 / h
artec
Copertura del fabbisognodell’aria
Quota parte del teleriscaldamento
architecture I art I technology I eco
Resa degli impianti fotovoltaici
artec
architecture I art I technology I eco
artec
23 kWh / m
architecture I art I technology2I eco
34,7 kWh / m2
artec
architecture I art I technology I eco
67
c
y I eco
Impianti fotovoltaici: dati tecnici
Ubicazione
Tetto dell’edificio amministrativo
Facciata dell’edificio amministrativo
Tipo di modulo
LG; LG290N1C-G3
Solar Frontier SF-170-S
Potenza installata (DC)
71,3 kWp
57,3 kWp
128,6 kWp
Potenza nominale (AC)
68 kVA
51,0 kVA
119 kVA
Angolo d’inclinazione
15 °
90 °
–
Numero di moduli
246
337
582
Potenza a modulo
290 Wp
170 Wp
–
Superficie installata
403,4 m2
413,9 m2
817,3 m2
Resa prevista
63 500 kWh
40 500 kWh
104 000 kWh
Costo del rinnovamento completo
Involucro edilizio, di cui una gran parte riguarda manutenzione e riparazione
52 %
Rinnovamento degli ambienti interni: zona di ricezione dei clienti, uffici, installazioni
elettriche e informatiche
19 %
Trasformazione in edificio a surplus energetico ovvero conforme agli standard Minergie-A e
Minergie-P: involucro edilizio, impiantistica (ad es. impianto di ventilazione), moduli fotovoltaici
17 %
Manutenzione necessaria dopo 30 anni: reception, impianti sanitari, risanamento dall’amianto,
ambiente circostante
12 %
Totale
100 %
L’involucro dell’edificio è infatti
incappottato con cinque diversi
sistemi ad alta coibentazione
termica.
artec
Fa risparmiare energia
architecture I art I technology I eco
la facciata compatta coibentata con lana di roccia
c 68 artec
y I eco
Entrambi gli impianti insieme
architecture I art I technology I eco
Le terrazze agibili sono isolate con lana di roccia Flumroc e una
coibentazione sotto vuoto. Struttura: solaio in calcestruzzo da
34 cm; coibentazione termica con pannelli Flumroc FBD 550 da
14 cm; coibentazione sotto vuoto da 2 x 2,5 cm; coibentazione
termica con pannelli Flumroc MEGA 2 con compluvio da 2 cm a
10 cm; impermeabilizzazione in due strati di membrane in bitume
polimero da 1 cm; tessuto non tessuto di separazione da 0,5 cm;
riempimento a graniglia con compensazione di altezza da 3 cm a
5 cm; lastre in calcestruzzo da 4 cm.
Tetto piano: il bordo del tetto è stato rialzato per poter montare
moduli fotovoltaici con il medesimo passo sulla parte frontale del
tetto; questa soluzione raffinata crea spazio per il montaggio di una
coibentazione termica aggiuntiva. Struttura: solaio in calcestruzzo
da 22 cm; coibentazione termica con pannelli Flumroc BD 550 da
36 cm; coibentazione termica con pannelli Flumroc MEGA da
6 cm (cuneo isolante lungo il bordo del tetto, Flumroc MEGA da
8 cm a 6 cm); impermeabilizzazione in due strati di membrane in
bitume polimero da 1 cm; elemento drenante da 2 cm e substrato
vegetale da 8 cm per l’inverdimento del tetto o materassino in truciolato di gomma da 1 cm e ghiaia da 6 cm per il fissaggio del
sistema di montaggio dei moduli fotovoltaici.
Coibentazione del solaio della cantina con pannelli Flumroc TOPA
da 20 cm
Sottostruttura
Nelle strutture delle pareti esterne ad alta coibentazione termica le
perdite in corrispondenza di ponti termici risultano percentualmente
maggiori rispetto a quelle nelle pareti scarsamente coibentate. In
una facciata ventilata con una sottostruttura in alluminio con thermostop il 40 % delle perdite è ascrivibile agli elementi di fissaggio
(spessore isolante di 30 cm). Con uno spessore isolante di 14 cm
sono solo del 25 %. Il che è ancora tanto, visto che con sistemi come
ad esempio GFT Thermico della Gasser Fassadentechnik o con il
sistema RSD della Rogger Fasteners sono solo qualche per cento.
E quanto fotovoltaico?
Negli edifici a più piani di solito la superficie del tetto è troppo piccola per soddisfare l’intero fabbisogno di energia con il solo impianto fotovoltaico. Anche nell’edificio Flumroc solo il 61% dell’elettricità proviene dai moduli fotovoltaici installati sul tetto. Le facciate
dovrebbero contribuire alla produzione di elettricità in funzione
della loro esposizione solare. Così è stato fatto a Flums (tabella).
Più difficile è la loro integrazione visiva nelle facciate. Per evitare di
sovrapporre semplicemente i moduli fotovoltaici alle pareti già bell’e
pronte, come purtroppo accade troppo spesso, i moduli devono
essere parte integrante dell’architettura. Ciò è possibile solo se le
cellule fotovoltaiche riprendono il vocabolario architettonico dell’edificio e della facciata. Il progetto delle facciate dello studio di architettura Viridén + Partner enfatizza questo effetto facendo diventare
più chiari verso l’alto i colori degli infissi delle finestre. All’occhio
dell’osservatore si presentano quindi fasce vetrate scure interrotte
da fasce di colore grigio pietra. Un bellissimo esempio di integrazione del fotovoltaico da scoprire in una visita a Flums.
E, come se non bastasse…
I risanamenti generali sono sempre l’occasione per adeguare l’edificio, in particolare la sua pianta, ai nuovi processi e alle nuove
modalità di lavoro. Questa chance è stata sfruttata. Il pianterreno
ospita la mensa aziendale e alla nuova e ampia zona reception è
stato annesso anche uno spazio espositivo. Hanno subito modifiche anche i due piani adibiti a uffici: molte persone lavorano in
«piccoli uffici open space», che facilitano il lavoro d’équipe. La
nuova disposizione dei locali si dimostra valida ed è apprezzata da
chi vi lavora tutti i giorni. Ciò vale anche per i nuovi impianti sanitari e l’estesa infrastruttura di comunicazione. Anche nella sede
centrale della Flumroc il trasferimento dei dati è infatti un fattore di
base indispensabile per un lavoro efficiente.
Investore
Flumroc AG, Flums
Sviluppo del progetto Viridén + Partner AG, Zurigo
Utilizzo
Locali adibiti a ufficio, mensa del
personale con cucina e deposito,
locale d’esposizione, sale di formazione e
di riunione,
1 appartamento in affitto per il bidello
Superficie utile
Superficie di riferimento energetico: 2995 m2
Isolamento termico
MARMORAN MW-1 (½ quota),
Spessore isolamento 320 mm,
Strato di finitura SILCANOVA 3 mm,
AQUABALANCE e THERMOBALANCE
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architecture I art I technology I eco
Autore
Flumroc AG
Fotografie
Flumroc AG
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architecture I art I technology I eco
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69
Novità sui prodotti
Rigiton®elegance: Resa acustica senza fori visibili
l soffitto acustico intonacato Rigiton®elegance è un sistema
completo con componenti adattati l’uno all’altro per la sottostruttura, il rivestimento e gli strati di finitura. Le lastre forate in
modo assolutamente preciso possono essere collegate senza
giunti e sono dotate sul dorso di un foglio acustico speciale. I tre
strati di intonaco fine spruzzato a cura in cantiere, creano una
superficie liscia, a prova di luce radente priva di fori a vista che
garantisce la piena efficacia acustica fino a αw = 0,95.
I
La scelte delle lastre acustiche da intonacare adatte dipende dal
tipo delle superfici, dal volume e dall’utilizzo del rispettivo locale.
Per misure atte alla riduzione del rumore, sono necessari gradi di
assorbimento differenti rispetto a quanto richiesto per una sala
concerti o un’aula scolastica. Il sistema Rigiton®elegance offre
lastre con differenti classi di assorbimento da A a C, nonché lastre
per superfici fonoriflettenti. A seconda delle esigenze possono
essere dotate di isolante retrostante in modo da aumentare ulteriormente il coefficiente di fonoassorbimento.
MARMORAN – SILCANOVA topdry con tecnologia AQUABALANCE:
Non inquinante grazie all’intelligente ricetta senza biocidi lavabili!
Il principio topdry di aquabalance
MARMORAN SILCANOVA topdry è a basso impatto ambientale e
garantisce una valorizzazione a lungo termine. Inoltre i prodotti
SILCANOVA topdry a basso contento di pH offrono una gamma di
colori pressoché illimitata e possono – nel caso in cui si desiderano tonalità intense e scure – essere combinati con la tecnica a
pigmenti «Thermobalance» che impedisce un surriscaldamento
dei rivestimenti di copertura.
Dati trasparenti
Informazioni dettagliate sulla qualità ecologica di lana di vetro
ISOVER vengono fornite dalle dichiarazioni ambientali di prodotto
e la lista KBOB «Dati di bilancio ecologico nel settore edilizio».
L’attuale edizione mostra il grande miglioramento: Rispetto all’elenco precedente, il valore di energia grigia della lana di vetro
ISOVER è stato ridotto del 62 %, mentre i punti di impatto ambientale PIA sono scesi del 42 %. Pertanto i prodotti ISOVER occupano
i primi posti tra i prodotti isolanti ecologici.
Consigliato per costruzioni ECO
Esente da formaldeide e dati di bilancio ecologico favorevoli – due
criteri centrali per edifici sani ed ecologici che vengono soddisfatti
appieno dagli isolanti ISOVER. L’associazione eco-bau valuta i prodotti ISOVER leggeri con la massima classificazione come «Molto
adatti per Minergie-Eco, 1a priorità ECO-BKP».
Grazie all’originale composizione la tensione superficiale dell’acqua lentamente si
interrompe e le gocce d’acqua si sciolgono come con una carta assorbente.
Fidatevi della sicurezza del sistema Rigips.
MARMORAN SILCANOVA topdry è disponibile con granulazioni e
strutture consuete e come pittura SILCANOVA topdry.
Diverse migliaia di piccolissimi capillari sulla superficie dell’intonaco assorbono
l’umidità e la ricedono in modo uniforme non appena l’aria dell’ambiente è
nuovamente secca. In questo modo non rimangono zone umide. Poiché
SILCANOVA topdry sfrutta un principio della fisica, la regolazione dell’umidità
rimane attiva in modo duraturo e la facciata rimane bella per molto tempo.
L
Sulle lastre viene posato un tessuto in cantiere, quale supporto portaintonaco che
viene successivamente spruzzato a più riprese con un intonaco acustico
superfine. In questo modo si ottiene una superficie assolutamente liscia e senza
giunti. L’intonaco acustico, organico o minerale, è ottenibile in quasi tutti i colori
NCS e RAL.
Lastra superacustica 12 / 25R DLV (αw = 0,95)
Lastra superacustica 12/25R DLV (αw = 0,95)
Dorso rivestito con foglio acustico e
1,2
Grado di fonoassorbimento αw
materiale isolante RIS green 30 mm
Grado di fonoassorbimento ponderato αw = 0,95 (H)
Classe di fonoassorbimento A
Valutazione singola secondo ASTM C 423: SAA = 0,91
Classificazione secondo ASTM E 1264:
NRC = 0,90
Distanza dell’aria 200 mm
1,0
0,8
0,4
0,2
63
125
250
500
1000
2000
4000
Frequenza [Hz]
Frequenza della banda d’ottava [Hz]
125
250
500
1000
2000
4000
Grado di fonoassorbimento αs
0,41
0,81
0,94
0,90
1,00
0,99
25.09.14 17:18
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.rigips.ch
70
artec
architecture I art I technology I eco
I nuovi rivestimenti di copertura MARMORAN SILCANOVA topdry
rappresentano una scelta innovativa. Se servono della fisica invece che della chimica. MARMORAN SILCANOVA topdry fa a meno
di conservanti biocidi, ma assicura comunque la stessa eccellente
protezione della facciate degli intonaci di finitura MARMORAN
affermati da decenni.
0,6
0,0
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a tecnologia AquaBalance nei nuovi rivestimenti di copertura
MARMORAN SILCANOVA topdry combatte alghe e funghi con
un principio fisico di elevata efficacia che è allo stesso tempo molto vantaggioso dal punto di vista ecologico. La superficie idrofila
protegge le facciate in modo molto naturale dalla vegetazione.
Gli intonaci di finitura MARMORAN SILCANOVA con la tecnologia
AQUABALANCE assicurano la stessa eccellente protezione
delle facciate degli intonaci di finitura MARMORAN affermati da
decenni.
Il primo passo fu effettuato nel 2009 passando dagli intonaci di
finitura al silicato MARMORAN ai rivestimenti di copertura SILCANOVA. Questi sono stato sviluppati ulteriormente per ottenere la
linea di prodotti SILCANOVA topdry con tecnologia Aquabalance.
La tecnologia topdry di Weber International è stata premiata nel
2010 dalla città di Vienna con il premio ambientale ed è la prima
tecnologia che nel 2012 ha ottenuto il marchio ambientale «DER
BLAUE ENGEL» («Angelo Blu»).
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.weber-marmoran.ch
Gli isolanti ISOVER sono all’avanguardia sotto l’aspetto
ecologico e della salute
li isolanti ISOVER si contraddistinguono per dati di bilancio
ecologico estremamente favorevoli Da molti anni danno buoni
risultati in edifici con un elevato requisito ecologico e sanitario – ad
esempio in costruzioni Minergie-Eco.
G
Esente da formaldeide
Saint-Gobain ISOVER SA è l’unico produttore svizzero di isolanti in
lana minerale ad aver sviluppato un legante esente da formaldeide
sulla base di materie prime vegetali. Gli isolanti di color naturale
prodotti con questo legante soddisfano i severi criteri del marchio
di qualità in termini di emissioni del prodotto – il certificato Eurofins «Indoor Air Comfort GOLD».
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.isover.ch
Impatto ambientale minimo
Gli isolanti ISOVER si contraddistinguono per un bilancio ecologico
estremamente favorevole. La ragioni sono molteplici: Saint-Gobain
ISOVER SA in 10 anni è riuscita a ridurre del 10 percento il consumo energetico e dal 2013 acquista esclusivamente corrente rinnovabile da centrali idroelettrica ad acqua fluente. In occasione del
risanamento di due edifici, l’azienda, in cooperazione con Romande
Energie, ha puntato su impianti fotovoltaici integrati nel tetto. Anche
il nuovo legante a base vegetale riduce l’influsso sull’ambiente.
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architecture I art I technology I eco
71
Panorama degli eventi
2015
GENNAIO
04.01 – 06.01.2015
TrendSet
Fiera internazionale specialistica per
l'ambiente abitativo, la cultura a tavola
e la cultura del vivere
Germania, Monaco di Baviera
27.02 – 01.03.2015
inhaus
Fiera per l'edilizia abitativa
Am Marktplatz, al centro di
Weinfelden (TG)
Svizzera, Weinfelden (TG)
10.03 – 14.03.2015
ISH Frankfurt 2015
Fiera leader a livello mondiale per i settori
bagno, tecnologie per l'edilizia, tecnologia
energetica, condizionamento dell'aria,
energie rinnovabili.
Fiera Francoforte
Germania, Francoforte
MARZO
17.01 – 20.01.2015
contractworld
Congresso ed esposizione
per architetti e l'arredamento
Fiera Hannover
Germania, Hannover
17.01 – 20.01.2015
HOMI
Fiera Milano Rho
Italia, Milano
19.01 – 24.01.2015
BAU 2015
Fiera specialistica per architettura
e i materiali da costruzione
Germania, Monaco di Baviera
29.01 – 1.02.2015
artbygenève
Fiera dell'arte contemporanea
Svizzera, Ginevra
05.03 – 08.03.2015
WOHGA Messe Zug
Fiera dedicata ai settori residenziale,
casa e giardino
Zona fieristica Stierenmarktareal Zugo
Svizzera, Zugo
05.03 – 08.03.2015
WOHGA Winterthur
Fiera dedicata ai settori residenziale,
casa e giardino
Eulachhallen Winterthur
Svizzera, Winterthur
05.03 – 08.03.2015
Eigenheim Bern 2015
Svizzera, Berna
07.03 – 15.03.2015
Wohnen & Interieur
Fiera per ambienti abitativi,
design ed accessori
Austria, Vienna
FEBBRAIO
04.02 – 06.02.2015
appli-tech
Fiera specialistica dedicata al settore
dei pittori e dei gessatori, costruzione
a secco e isolamento
Fiera Lucerna, Lucerna
Svizzera, Lucerna
22.02 – 22.02.2015
Com:bau
Fiera Dornbirn
Austria, Dornbirn
26.02 – 01.03.2015
EIGENHEIM.2015
Fiera relativa alle abitazioni di proprietà
CIS-Sportcenter Soletta
Svizzera, Soletta
72
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architecture I art I technology I eco
07.03 – 15.03.2015
Habitat Jardin
Case intelligenti, rinnovamento di giardini
ed i genere tutto ciò che ha a che fare con
il settore edilizio
EXPO BEAULIEU Losanna
Svizzera, Losanna
09.03.2015
Seminario tecnico sui pavimenti Pavidensa
Casinò Berna,
Svizzera, Berna
10.03.2015
Seminario tecnico sui pavimenti Pavidensa
Zentrum Tägerhard,
Svizzera, Wettingen
11.03 – 15.03.2015
Giardina
Fiera interattiva per il giardinaggio
Svizzera, Zurigo
20.03 – 22.03.2015
Immo Messe Schweiz
Fiera immobiliare per proprietà,
ambiente, energia, edilizia e rinnovo
Olma Messen San Gallo
Svizzera, San Gallo
APRILE
14.04 – 19.04.2015
Salone Internazionale del Mobile
Fiera del mobile
Italia, Milano
16.04 – 19.04.2015
Bauen + Wohnen Aargau
Fiera dedicata ai settori edilizio,
residenziale e giardino
Tägerhard Wettingen
Svizzera, Wettingen
07.05.2015
Seminari per architetti ed aziende della
Saint-Gobain Weber
(con interpretazione simultanea in francese)
Casinò Berna,
Svizzera, Berna
08.05 – 10.05.2015
Fiera del design
Fiera Zurigo
Svizzera, Zurigo
20.05.2015
Seminari per architetti ed aziende della
Saint-Gobain Weber
KKL-Luzern
Svizzera, Lucerna
GIUGNO
02.06 – 04.06.2015
CapUrba Chassieu
La fiera di pianificazione urbana
e urbanistica
Eurexpo Lione
Francia, Lione
18.06 – 21.06.2015
Art
Fiera per arte moderna
e contemporanea
Svizzera, Basilea
SETTEMBRE
24.04 e 25.04.2015
Bautage
Giardino, legno e Minergie
Stilhaus
Svizzera, Rothrist
04.09 – 07.09.2015
Bauen & Modernisieren
Fiera svizzera dell'edilizia dedicata
ai settori edilizio e residenziale,
risparmio energetico nella propria casa
Svizzera, Zurigo-Oerlikon
MAGGIO
06.05 e 07.05.2015
Architect@Work Switzerland
Fiera Zurigo
Svizzera, Zurigo
04.09 – 07.09.2015
Eigenheim Messe Schweiz
Svizzera, Zurigo
OTTOBRE
01.10 – 04.10.2015
Bauen + Wohnen Luzern
Fiera dedicata ai settori edilizio,
residenziale e giardino
Svizzera, Lucerna
14.10 e 15.10.2015
Architect@Work France
Le Parc Chanot
Francia, Marsiglia
NOVEMBRE
26.11 – 29.11.2015
BERNEXPO
Bauen+Wohnen Bern
Svizzera, Berna
DICEMBRE
03.12 e 04.12.2015
Architect@Work Germany
Fiera Stoccarda
Germania, Stoccarda
La CPI. la piattaforma di aggiornamento
per fare isolamenti sostenibili della ditta
Saint-Gobain ISOVER SA. Crediamo che
sia nostro compito trasmettere know-how
sui sistemi di isolamento in modo oggettivo
agli interessati e organizzare seminari su
temi che affrontiamo nel nostro lavoro quotidiano. La CPI offre inoltre una piattaforma
per uno scambio di conoscenze ed esperienze con tecnici che operano nel campo
della ricerca e dello sviluppo, nella produzione, nella programmazione e nella lavorazione. In base al pubblico target e al
tema del corso, organizziamo le manifestazioni in collaborazione con esperti o specialisti esterni indipendenti per conto delle
autorità.
Gli innumerevoli feedback dei partecipanti
che applicano poi queste nuove conoscenze nel loro lavoro quotidiano dimostrano
come questa piattaforma di aggiornamento sia una vera esigenza.
PROSSIMI CORSI DEL PROGRAMMA
04.03.2015
Expertentag für Architekten: Umsetzung
der Energiewende am Gebäude
Aarau: BSA Berufsschule
11.03.2015
Corso sul risanamento energetico
dell’involucro dell’edificio
Manno (TI): SUPSI
25.03.2015
Colloque pour architectes: nouvelle
édition de la norme SIA 180
Pully (VD): Centre Général Guisan
www.cpisover.ch
artec
architecture I art I technology I eco
73
artec
architecture I art I technology I eco
Saint-Gobain Weber SA
Täfernstrasse 11b
5405 Dättwil
Tel. + 41 (0)56 484 24 24
Fax + 41 (0)56 484 24 00
www.weber-marmoran.ch
artec
architectureISOVER
I art I technology
I eco
Saint-Gobain
SA
Route de Payerne 1
1522 Lucens
Tel. + 41 (0)21 906 01 11
Fax + 41 (0)21 906 02 05
www.isover.ch
Rigips SA
Gewerbepark
casella postale
5506 Mägenwil
Tel. + 41 (0)62 887 44 44
Fax + 41 (0)62 887 44 45
www.rigips.ch
GLASSOLUTIONS®
Vetrotech Saint-Gobain (International) AG
Zweigniederlassung Kreuzlingen
Sonnenwiesenstrasse 15
8280 Kreuzlingen
Tel. + 41 (0)71 686 92 92
Fax + 41 (0)71 686 92 93
www.glassolutions.ch
artec
architecture I art I technolog
artec
architecture I art I technolog