Le Campane - Nuova serie n.2 - giugno 2016
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Le Campane - Nuova serie n.2 - giugno 2016
Le Campane Giugno 2016 Bollettino parrocchiale delle comunità di Varallo Pombia e Pombia All'interno LA NUOVA UNITA' PASTORALE IL PROGETTO 'RIFUGIATO A CASA MIA' I PELLEGRINAGGI DEL GIUBILEO VARALLO POMBIA: LA FESTA PATRONALE POMBIA: PARTE IL 6° PALIO DEI RIONI Nuova serie Numero 2 In primo piano Le nostre due parrocchie con quelle di Borgo Ticino e di Castelletto Ticino La parola del parroco dal 1° luglio l'unità pastorale missionaria NELLA STESSA CHIESA di don Fausto Giromini E' domenica pomeriggio e la chiesa è invasa da tanti ragazzini di terza primaria che si apprestano alla loro Prima Confessione. Un po' di emozione per questo appuntamento, ma anche tanta gioia e tanto entusiasmo che verso la fine diventano incontenibili quando ogni ragazzo deve andare a cercare i propri genitori seduti nei banchi dietro per scambiare con loro il segno della pace. Poche ore più tardi e la chiesa è ancora piena, ma questa volta di gente con il cuore triste: dobbiamo recitare il rosario per un defunto di quarantacinque anni. Si possono leggere il dolore sul volto dei presenti e intravedere qualche lacrima furtiva che riga la faccia dei familiari. Nella stessa chiesa che poche ore prima brulicava di ragazzini contenti. Nella stessa chiesa si recheranno nelle prossime settimane due giovani che vogliono sposarsi davanti a Dio, con il cuore gonfio di gioia. Nella stessa chiesa risuoneranno i vagiti dei neonati portati per essere battezzati. Nella stessa chiesa, verso il fondo, nel confessionale, qualcuno domanderà perdono a Dio e pace nel cuore. Nella stessa chiesa si incontrano la vita che nasce e la morte che porta via le persone care. Si possono trovare la gioia e il dolore. E' la chiesa dove una lampada rossa arde per segnalare la presenza di Gesù. Davanti al Signore sfila l'umanità con le sue gioie e con i suoi dolori, con le sue speranze e con le sue delusioni, con i problemi che sembrano così grossi e con il sollievo per una prova superata. La Chiesa diventa così il segno che l'umanità non è abbandonata a se stessa, ma è accompagnata da Colui che ha promesso di essere con noi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi. Di questa Chiesa parla il fascicolo che avete tra le mani. Ringraziamo il Signore perché ha voluto essere presente nella comunità dei credenti e chiedo a voi tutti una preghiera perché anch'io, Vostro parroco, possa essere, nonostante tutte le mie debolezze, un segno della sollecitudine del Signore Gesù per il suo popolo. Le nostre due parrocchie superano le 7000 anime. Ormai nessuna parrocchia, per quanto grande o ben organizzata che sia, può bastare a se stessa. Davanti a sfide sempre più pressanti (molteplicità di appartenenza religiosa, povertà emergenti, flussi migratori, disgregazione del tessuto familiare e sociale...) occorre quindi mettere in atto il principio della sussidiarietà: dare per ricevere. Se la parrocchia grande gode di maggiori mezzi e di un'organizzazione più articolata, quella piccola può testimoniare e insegnare un tessuto sociale ed ecclesiale più omogeneo e vivibile. Come attuare questo? Attraverso la creazione delle Unità pastorali missionarie (Upm), strumento che il Sinodo ritiene utile per creare e vivere quest’unità nella diversità. Le Upm – in funzione dal 1° luglio per un anno ad experimentum - saranno il volto e il braccio della ‘Chiesa in uscita’ chiesto da papa Francesco. «Per dare il senso che ci apriamo, che siamo ‘in uscita’», don Renzo Cozzi, economo diocesano, in uno dei suoi interventi ai lavori del Sinodo ha indicato due segni: «nelle Upm si scelga la parrocchia più piccola per fare attività, per dare l’attenzione e il senso che non si sacrifica il piccolo per il grande. Poi che si partecipi ad attività degli altri non da protagonisti». La scelta pastorale di costituire le Upm è stata compiuta nella nostra diocesi da tempo (ricordiamo, Le Campane Bollettino parrocchiale di Varallo Pombia e Pombia Coordinamento don Fausto Giromini Grafica ed impaginazione in proprio Redazione: casa parrocchiale E mail: [email protected] Tel: 0321 956654 In copertina scorcio notturno di Varallo Pombia (2016) 2 Le Campane per esemp i o , quella di Gozzano già attiva da anni) ed il Sinodo la estende a tutte le parrocchie affinché esse siano fermento di conversione missionaria a tutti i livelli, con un gesto comune che superi i campanili ma con modalità di composizione e funzionamento che tenga conto della grande diversità dei territori e delle situazioni pastorali. Le parrocchie di Pombia e Varallo Pombia fanno parte dell’Upm con Castelletto Ticino e Borgo Ticino (in totale oltre 21mila anime). L’Upm è dunque il luogo d'eccellenza per pensare e attuare una pastorale ‘programmatica’. Oltre a coordinare e sostenere le parrocchie che la compongono, l’Upm si propone di curare, senza inutili doppioni o sovrapposizioni, la pastorale giovanile, la pastorale familiare, la pastorale scolastica, quella sportiva, il coordinamento delle iniziative caritative e dei progetti missionari. Armonizza tempi e modi della preparazione e della celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana. Ogni Upm avrà un Parroco moderatore nominato dal Vescovo a tempo determinato. Il Parroco moderatore lavorerà in comunione con un’èquipe pastorale - che durerà in carica cinque anni - composta dai sacerdoti (don Fausto, don Franco Bricco di Borgo Ticino, don Vittorio Moia e don Fabrizio Corno di Castelletto Ticino) e dai religiosi dell’Upm, dai diaconi permanenti e dai laici corresponsabili di ogni comunità. Con affetto sincero, don Fausto La messa è finita? Approfondimento Nel mese di aprile tre interessanti serate sulla Liturgia eucaristica di Lorenzo La Capria ti, non è sempre possibile aderire completamente a quanto essa prescriverebbe; è importante però, laddove possibile, compiere passi ragionevoli in tale direzione, per accogliere, celebrare e servire la nuova sensibilità liturgica. Le Campane 3 continua in ultima pagina Nel mese di aprile è stato offerto un percorso molto interessante di approfondimento della Liturgia eucaristica dal titolo 'La Messa è finita?'. In forma di colloquio nell’arco di tre serate è emerso quanto questa celebrazione sia invece eterna. 'La celebrazione della Messa, in quanto azione di Cristo e del popo- La prima serata è stata lo di Dio gerarchicamente ordinato, incentrata sui lettori e sul tra il celebrante ed il resto dell’ascostituisce il centro di tutta la vita coro. Il lettore, che sale cristiana per la Chiesa universale, all’ambone, deve sapere che non va semblea, o nell’assemblea stessa, ed per quella locale e per i singoli fede- semplicemente a leggere, compie ha la funzione di aiutare a pregare li'. Tanti gli aspetti toccati, molte le un ministero di fatto, 'il lettorato', meglio. Si dovrebbe evitare di pordomande poste ai tre 'esperti' pre- ed in quel momento sta 'prestando lo alle spalle del celebrante perché il compito di aiuto senti che hanno accompagnato don la sua voce a Dio'; è Dio Fausto in questa 'verifica' della salu- che parla a tutti i pre- Il lettore deve essere all’assemblea divente delle nostre liturgie comunitarie. senti attraverso la Sua preparato perchè presta terebbe 'scollegato'. Oltre al direttore del A fornire le indicazioni il parroco ha Parola con la voce prela sua voce a Dio coro è prevista la figuchiamato tre 'autorità' in materia di stata dal lettore! Va da liturgia: il messé che sia necessario prepararsi ra di un animatore liturgico che aiuti sale, che viene La celebrazione della (con un messalino) biblicamente, l’assemblea a partecipare cantando. utilizzato nelle Messa è di tutti coloro spiritualmente e tecnicamente, Nell’ottica della migliore celebracelebrazioni, le sapendolo con anticipo (di dome- zione da parte di tutta l’assemblea il che partecipano note della Connica in domenica), possibilmente repertorio dei canti è bene sia semferenza Episcopale Piemontese, in attraverso un coordinamento tra i plice per agevolare la partecipaziocui i vescovi del Piemonte hanno in- diversi lettori. Altra figura è quella ne. Basi registrate e canti registrati dicato le linee della celebrazione e, del salmista, che dovrebbe cantare il possono venire utilizzati per insetratto dalla Rivista diocesana di al- salmo interamente poiché il salmo è gnare i canti e non durante le liturcuni anni fa, un intervento (simpati- una poesia a cui l’assemblea rispon- gie. é bene porre attenzione anche camente pungente) di mons. Germa- de cantando il versetto; anche nel alla lunno Zaccheo, che fu vescovo di Casale caso il salmo venga recitato il ver- g h e z z a All'ambone le letture, Monferrato. A completare quanto setto è bene sia cantato. Dalle linee dei canti il salmo, l'omelia e la detto dagli 'esperti', don Fausto ha contenute nel messale emerge come che dovrà preghiera dei fedeli condiviso le esperienze vissute nelle la preghiera dei fedeli debba segui- asseconoltre 12.000 Messe che ha presie- re un ordine stabilito di intenzioni: dare i movimenti che il celebrante duto. Si legge infatti nel messale per la necessità della Chiesa (per il che presiede sta compiendo eviquesta frase sorprendente che con- Papa, per la Chiesa Universale, per tando di eseguire tutte le strofe se ferisce a tutti i fedeli che partecipa- il Vescovo, per i Presbiteri), per i go- l’azione liturgica si è esaurita in un no alla messa un ruolo fondamenta- vernanti e per la salvezza di tutto il tempo molto più breve rispetto al le: 'La celebrazione della Messa è mondo, per chi amministra il bene completamento del canto. di tutti coloro che vi pubblico e per coloro che partecipano e il sa- Il Padre Nostro con le hanno il potere di governo, La seconda serata si è focalizzata cerdote la presiede braccia aperte purchè per quelli che si trovano in sui 'riti e ministeri della liturgia' con soltanto!' Siamo tutti (poveri, amma- particolari sottolineature di alcuni con dignità e spirito di difficoltà quindi 'celebranti', e lati, perseguitati) ed infi- passaggi in cui abitudini 'non liturcome tali, dobbiamo preghiera, non per mano ne per la comunità locale giche' sono da evitare. Ad esempio curare la nostra par(intenzione attinente alla la recita del Padre Nostro può essetecipazione in modo attento, e sia- vita della comunità in cui si celebra); re fatta 'con le mani giunte oppure mo tutti responsabili del fatto che la non possono diventare un esercizio con le braccia aperte, purchè con liturgia venga rispettata per vivere di spontaneismo da parte dei fedeli! dignità e spirito di preghiera, non la celebrazione in pienezza ed in Le letture, il salmo, l’omelia, la pre- per mano'. Un momento che esige il comunione con tutta la Chiesa che, ghiera dei fedeli sono le uniche parti massimo rispetto liturgico è l’offerad ogni latitudine, celebra secondo il che devono venire svolte dall’ambo- torio che non può diventare una promessale. Alla luce della liturgia ide- ne. Il coro è parte dell’assemblea, la cessione di oggetti con addirittura ale, indicata dagli autorevoli esper- sua collocazione ideale è pertanto spiegazioni di motivazioni per cui li La Quaresima Il cammino delle comunità verso la Pasqua Davanti alla Parola di Dio, per pregarla e ricordarla perché dia tono alla nostra vita, scoprendo nell’anno del Giubileo il sorprendente ed 'esuberante' amore di Dio per ciascuno di noi, il suo vero volto, quello della misericordia. Gli esercizi spirituali parrocchiali sono stati un momento di grazia con le tre serate, lunedì 22, martedì 23, mercoledì 24 febbraio, offerte da padre Francesco Bargellini che ha commentato sei brani del Vangelo di Luca e la serata finale di adorazione eucaristica, giovedì 25. La Quaresima ha avuto un altro momento 'forte' domenica 28 febbraio: due pullman da Cascinetta, Pombia e Varallo Pombia sono partiti per Boca per il pellegrinaggio del Vicariato dell’Aronese. Dopo le confessioni che, a causa del numero elevato delle persone che desideravano accostarsi al sacramento, si sono svolte tra Santuario, Cappelletta, Cappella delle Confessioni e Cripta sotto il Santuario, alle 17 la Messa concelebrata dai sacerdoti del Vicariato e presieduta da don Vittorio Moia. Venerdì 11 marzo si è invece sperimentata, all’insegna della par condicio, la prima Via Crucis delle due parrocchie. Alle 20.45 a Varallo Pombia una cinquantina di fedeli si è radunata nella chiesa parrocchiale dove ha riflettuto e pregato davanti alle prime sette stazioni. «Questa sera le passioni e le tribolazioni degli uomini si uniscono alla Passione di Cristo» sono state le parole del parroco don Fausto Giromini, nell’introdurre la funzione. Le meditazioni erano infatti riferite alla cronaca quotidiana. La serata si è conclusa poco dopo le 22 con le ultime sette stazioni nella chiesa di Santa Maria a Pombia. Con la celebrazione della domenica delle Palme e della Passione del Signore le comunità parrocchiali sono entrate nel vivo della Settimana Santa. Molto seguite 4 Le Campane e partecipate le funzioni iniziate nel cortile dell’oratorio (a Varallo Pombia) e nel cortile di San Vincenzo (a Pombia). Giovedì la celebrazione della Messa in Coena Domini con la lavanda dei piedi nelle due parrocchie: alle 18 in Santa Maria a Pombia, alle 21 nella chiesa di Varallo Pombia. Una parrocchia viva ha offerto, grazie alla collaborazione di tanti, l’occasione di riflettere e pregare sulla passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo nella sera del Venerdì Santo. E’ stata grande la partecipazione alla sacra rappresentazione ‘Sulla via dell’Amore’, la Via Crucis vivente occasione per compiere una ‘composizione di luogo’, per meditare e pregare guardando ‘da dentro’ le scene fedelmente rappresentate da più di 80 figuranti. Ai luoghi già utilizzati negli anni scorsi ne sono stati integrati dei nuovi che hanno ridotto gli spostamenti del pubblico favorendo il raccoglimento e la preghiera. Al termine c’è stata la processione col Cristo morto fino alla Chiesa parrocchiale. Intenso il lavoro di preparazione portato avanti da parte della consueta ‘task force’. Come sempre preziosa e puntuale l’opera della sartoria che ha adattato e preparato i costumi di ogni personaggio. La liturgia della luce, con la benedizione del fuoco, la preparazione del cero e la processione di entrata hanno dato inizio alla Veglia pasquale, la liturgia più importante dell’anno, nella parrocchiale di Varallo Pombia. La riflessione nell’omelia della notte di Pasqua del parroco è stata la risposta ad una domanda: dove possiamo incontrare Gesù risorto oggi? Perché la gioia del cristiano, la gioia di ciascuno di noi, nasce dall’incontro personale con Gesù. Sono stati indicati tre luoghi in cui vivere questo incontro: il primo è nella comunità viva che ciascuno è chiamato a costruire con la sua disponibilità a camminare insieme agli altri sulle orme del Vangelo; il secondo è la Parola di Dio che è viva ed efficace, ed ha la capacità, quando pregata in profondità, di orientare il nostro cuore e le nostre azioni secondo il Signore; il terzo luogo è accompagnando i fratelli e le sorelle sofferenti per lenire, con la condivisione, il loro dolore, un luogo dove fare l’esperienza della carità fraterna. Questa veglia è stata vissuta in pienezza grazie al battesimo ricevuto da tre bambine, Nicole e le gemelle Asia e Noemi. Le tradizioni La Messa di Pasquetta al Santuario di Anna Parachini Con la solenne processione di ingresso, il lunedì di Pasquetta nel Santuario della Madonna, ha avuto inizio la Messa presieduta dal parroco, don Fausto Giromini, e concelebrata dai sacerdoti in qualche modo legati alla Comunità di Varallo Pombia, o perché qui nati o perché qui hanno vissuto parte del loro ministero. È questa una tradizione che si ripete ormai da parecchi anni: la istituì don Pierangelo Cerutti nel 2002 in occasione del ventesimo anniversario della morte di don Giorgio Nobile, che fu parroco del paese dal 1949 fino alla morte, ma era già stato coadiutore dal 1941. Don Fausto all’inizio della Celebrazione ha salutato i sacerdoti presenti: don Pierangelo Cerutti e padre Matteo Borroni, suoi immediati predecessori; don Vittorio Moia, vicario episcopale; don Franco Pangallo che lo aiuta nelle celebrazioni; don Alberto Beltramea, don Carlo Bonasio e il salesiano don Francesco Parachini originari di Varallo; don Tiziano Righetto ori- ginario di Pombia; don Paolo Cavagna, don Piercarlo Comazzi, don Massimiliano Maragno ed il diacono don Fabio Zanetti Chini. Durante l’omelia don Fausto commentando il Vangelo del giorno ha posto in evidenza quella che ha definito una stranezza di questo brano: 'le donne che si recano alla tomba all’alba del giorno di Pasqua ricevono dall’Angelo l’invito ad andare in Galilea dove vedranno Gesù Risorto. Mentre già stanno facendo ciò vengono fermate da Gesù stesso che ripete loro le medesime parole. Perché questo? Perché non si può essere annunciatori della Resurrezione se non si è incontrato il Risorto. Non si può essere cristiano che annuncia il Vangelo, né si può essere testimone se non si ha un rapporto personale con Gesù. E ci vengono anche date le indicazioni per incontrare il Risorto: si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi, lo adorarono. Dunque dobbiamo essere persone di preghiera, di preghiera eucaristica, di adorazione. Ed è significativo che queste nostre feste patronali prevedano una processione eucaristica. Le donne poi sono inviate ai discepoli, sono inviate a riunirsi a loro, a ritornare in unità. È lo stesso invito che è stato rivolto ai sacerdoti che sono nati o passati a Varallo perché la Chiesa sia più unita e viva. Infine ai soldati era stato dato del denaro per dichiarare il falso: noi dobbiamo essere cercatori di verità, Cristo è verità; se nel nostro cuore cerchiamo la verità facciamo esperienza di vita'. Al termine della Messa il parroco ha ringraziato i sacerdoti che hanno accolto l’invito a partecipare, tutti i presenti, la corale che ha animato la Celebrazione e tutte le persone che si sono adoperate per rendere bello e accogliente il Santuario. Sul sagrato della chiesa, infine, i saluti e quattro chiacchiere con i sacerdoti che per molti varalpombiesi sono stati punto di riferimento per un tratto più o meno lungo della loro vita di fede e con i quali hanno intessuto anche rapporti di sincera amicizia che perdura nel tempo. Le processioni ed il banco di beneficenza Le feste pasquali sono sempre particolarmente sentite e vissute nelle nostre comunità. A Varallo Pombia lo dimostrano anche le attività collaterali legate a queste feste, come il banco di beneficenza e le giostre. Il martedì dopo Pasqua la comunità religiosa varalpombiese conclude questo periodo nel pomeriggio, quando ci si ritrova per il canto dei Vespri, la Celebrazione Eucaristica e infine per una processione, che se pur di breve durata, ha lo scopo di portare per le vie del paese e tra le case il Cristo Eucarestia. In serata la chiusura del banco di beneficenza. Un ringraziamento è stato espresso dal parroco a coloro che hanno allestito e tenuto aperto il banco, a coloro che hanno donato offerte e premi ed alle numerose persone che, con l’acquisto dei biglietti, hanno contribuito al buon esito dell’iniziativa. A Pombia, invece, è continuata la tradizione della processione del Cristo Morto (statua lignea germanica del XVI secolo), la sera del Venerdì santo, portato a spalla dagli uomini del paese partendo dalla chiesa di San Vincenzo. Le Campane 5 Oratorio Sacro Cuore Chi sono i giovani che 'lavorano per i giovani' Nostra intervista a Giorgia, Davide e Alessandro animatori, a voi la parola! di Rachele Rodolfi Sono giovani e lavorano per i giovani: gli educatori del nostro Oratorio seguono in prima persona i diversi gruppi del ‘post Cresima’, che vedono settimanalmente impegnati i ragazzi di Giorgia Liuzzi seconda e terza media e delle superiori. Abbiamo scelto di intervistare alcuni di loro, per conoscerli meglio e approfondire il loro ruolo nell’ambiente dell’Oratorio. Quale gruppo giovanile segui? Da quanto tempo? G: Seguo il gruppo dei ragazzi di prima superiore da 2 anni ma in realtà li conosco da molto più tempo! D: Seguo da due anni il gruppo dei ragazzi dell'annata 2002 che quest'anno fanno terza media. A: Ho iniziato quest’anno a occuparmi del gruppo più giovane, i ragazzi di seconda media. Come è iniziato il tuo impegno con i gruppi? G: Ho iniziato a seguire il 'post-cresima' 6 anni fa. Facevo l’animatrice al Grest e, durante quell’estate, mi è stato chiesto di accompagnare al camposcuola i ragazzi che sarebbero andati in terza media. Ad ottobre poi, con gli stessi ragazzi, ho iniziato come educatrice il cammino dei gruppi giovanili. D: Mi sono avvicinato partecipando al Grest e, quando don Fausto mi ha chiamato per animare il loro campo-scuola, ho iniziato il cammino. A: Ho sempre fatto parte dei diversi gruppi come ‘animato’; la mia esperienza per ora procede bene. Quando eri tu a partecipare ai gruppi avresti mai pensato di poterti mettere dall’altra parte, come educatore? G: Non credo di averci mai pensato in maniera così esplicita però mi era chiaro che, crescendo, qualcuno avrebbe potuto chiedermi qualche responsabilità in più, che fosse il diventare educatore o fare qualcos’altro nella parrocchia. Anche perché quello che ho sempre pensato è che tanto ho ricevuto 6 Le Campane carnevale da tutto esaurito di Lorenzo La Capria Davide Giuliano Alessandro Tonietti in Oratorio e in Parrochia e tanto avrei cercato di dare. D: Sinceramente no, mi vedevo più come animatore che come educatore. Crescendo però sono cambiato e ho accettato. A: Sì, ci ho pensato spesso e mi è sempre piaciuta l’idea di poter essere educatore. Cosa cerchi di insegnare ai tuoi ragazzi? G: Mi piacerebbe che imparassero a desiderare, a cercare e inseguire le cose 'vere': le vere amicizie, il vero amore, la vera felicità senza doversi accontentare di quello che c’è e domani passa. Come dice Santa Caterina da Siena 'Non accontentatevi delle piccole cose. Dio le vuole grandi. Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo'. Questo è quello che mi auguro per loro, che non si accontentino mai e che nel loro piccolo, siano 'fuoco' e luce per tanti. D: Cerco di far capire loro la bellezza e il divertimento di stare insieme, imparando a seguire Gesù e la Parola di Dio. A: Vorrei trasmettere loro dei valori che possano condividere e che li accompagnino nella crescita, oltre che essere testimone credibile della mia Fede. Successo pieno per la cena di carnevale di sabato 6 febbraio in oratorio che ha fatto registrare il tutto esaurito con la presenza di bambini, adulti e famiglie! Mamme e papà hanno 'approntato' e, al termine, 'smontato' il salone. In cucina il 'capitano' Alberto alla guida di un’affiatata 'brigata' formata da Renzo, Paolo e Margherita ha proposto un menù pensato, preparato e cucinato alla perfezione. Bravi i ragazzi che hanno aiutato i camerieri più esperti a garantire un servizio puntuale e cordiale. Una volta che Suor Maria ha dotato tutti delle cartelle per la tombola, a metà serata ecco la divertente tombola con estrattore 'cybernetico' commentata da don Fausto. Diversi i frutti di questa bella serata: il clima di cordiale collaborazione tra tutti, la soddisfazione di chi ha gustato una cena squisita, ed infine, il grande contributo economico che questa cena ha dato all’Oratorio. Il grazie è per tutti gli attori di questa bella iniziativa organizzata con semplicità e perfettamente riuscita! tutto pronto per il grest Qual è la cosa che preferisci di questa attività? G: Mi piace molto veder crescere i ragazzi e prender parte alle avventure di un’età dalla quale non mi sono allontanata poi da molto tempo ma che mi accorgo di vedere con un altro sguardo ora. Mi piace nello stesso tempo crescere e mettermi in gioco con loro e imparare da loro molte cose: sono davvero fantastici e voglio loro molto bene. D: Mi piace stare con i ragazzi ed avendo vissuto anche io quell'età cerco di impegnarmi per aiutarli e renderli migliori. A: Costruire un rapporto con i ragazzi è sicuramente l’aspetto che preferisco del mio impegno. Partirà lunedì 13 giugno il 'Giro e Mondo Grest 2016' per concludersi venerdì 8 luglio. Il centro estivo è rivolto ai ragazzi dalla prima elementare alla terza media. Nel programma sono compresi vari laboratori, tre giovedì al parco acquatico di Cilavegna e una giornata a Leolandia (23 giugno). Anche quest'anno sarà possibile pranzare in oratorio al costo di 2,50 euro. Per info 0321 039373. Oratorio Sacro Cuore E' andato in scena il 6 gennaio Messa dell'Epifania coi bambini: oro, incenso e mirra cosa rappresentano oggi? Piace a Gesu' 'La magia in...calza' recital interamente scritto dai ragazzi di Lorenzo La Capria Chiesa parrocchiale gremita il pomeriggio dell’Epifania per la Messa con le famiglie dei ragazzi del catechismo. Don Fausto, nell’omelia, come avvenuto nel periodo di Avvento, si è rivolto ai bambini attualizzando i doni (oro, incenso e mirra) portati dai Magi a Gesù. Ai giorni nostri cosa potrebbero essere questi tre doni? Ecco apparire tre oggetti e per ciascuno un dono personale da fare a Gesù con la propria vita. Il primo è un tablet aperto su una pagina facebook particolare, con il classico pollice alzato, e la scritta 'Piace a Gesù'; è prezioso come l’oro l’invito ad orientare le nostre azioni verso ciò che piace a Gesù invece di basarle solo su ciò che piace a noi. Il secondo è un orologio con la scritta 'Ogni giorno voglio trovare del tempo per te Gesù!'. Riconoscere che Lui è il figlio di Dio, donandogli del tempo con la preghiera, al risveglio e prima di dormire ogni sera, e per un’ora la domenica andando alla Messa insieme agli amici, è sicuramente qualcosa che come l’incenso che indicava la divinità di chi lo riceveva 'Piace a Gesù'. Il terzo è un libro di scuola con la scritta 'Mi impegno a fare il mio dovere'. Come la mirra, un’erba un po’ amara, è il dono della piccola fatica quotidiana che ognuno è chiamato a compiere. Donare a Gesù il proprio impegno nelle attività quotidiane, nello studio, nell’aiutare in casa mamma e papà; fare bene e con cura quello che si fa è un impegno prezioso che sicuramente 'Piace a Gesù'. Come i Magi siamo chiamati tutti, grandi e bambini, a portare questi tre doni preziosi: compiere scelte che piacciano a Gesù (oro), trovare il tempo di pregare e stare con Lui (incenso) e vivere l’impegno di far bene le cose che ci costano fatica (mirra). Prima dell’offertorio i bambini del catechismo hanno posto dei piccoli salvadanai ai piedi di Gesù Bambino, davanti all’altare, con le offerte per la Santa Infanzia. Prima della solenne benedizione finale i genitori con i bimbi battezzati nell’anno 2015 hanno ricevuto una particolare benedizione. Terminata la celebrazione tutti i bambini presenti hanno avuto in dono una ‘dolce’ calza preparata da suor Maria con le volontarie. Appuntamento quindi nella Domus dell’oratorio per la ricca merenda ed infine in salone per lo spettacolo teatrale a conclusione di questo partecipato bel pomeriggio dell’Epifania. di Rachele Rodolfi Il palco dell’Oratorio Sacro Cuore di Varallo Pombia si è di nuovo animato mercoledì 6 gennaio, ospitando 'La magia in…calza', spettacolo interamente scritto dai ragazzi dell’Oratorio e poi rappresentato dopo un lungo lavoro di prove. Tutto inizia con la vincita di sei speciali biglietti d’oro che permettono ad altrettanti fortunati bambini una visita alla fabbrica di dolci della signora Margarina. Due dei piccoli ospiti, Greta e Anselmo, arrivano però in ritardo alla festa, e scoprono che la proprietaria non è una dolce vecchietta benefattrice, ma una strega che ha deciso di testare sui bambini, ormai suoi prigionieri, una nuova pozione. L’intruglio è provato sulla sua assistente Willa, un’apprendista tuttofare che inizia a stare stretta nel suo ruolo di cameriera al servizio della malefica strega. L’ingrediente se- greto di questo preparato che promette la giovinezza è la Fede dei bambini, strumento potentissimo che Margarina ha raccolto grazie alla sua ultima invenzione, uno speciale aspirapolvere che intende vendere alle befane con lo scopo di agevolare il suo losco lavoro. Grazie alla conversione di Willa e all’intervento della nonna-befana, Greta e Anselmo riusciranno a restituire la Fede a tutti i bambini, imprigionando la strega e assicurando un futuro pieno di speranza ai piccoli ospiti. Dietro questa semplice storia si nasconde un lungo lavoro di preparazione, che ha visti impegnati ragazzi di ogni età e che si è concluso con la rappresentazione dell’Epifania, apprezzatissima dal nutrito pubblico in sala. Genitori e bambini sono stati subito coinvolti in questo recital, che affiancava parti esclusivamente recitate ad alcuni numeri di canto e ballo. Le Campane 7 Giubileo della Misericordia Pellegrinaggio a roma 25 - 27 aprile di Carmen Parachini Anche per Pombia e Varallo dodici pellegrini hanno risposto alla chiamata del Vescovo per il Pellegrinaggio Giubilare della Diocesi di Novara. Alle 5,30 del 25 aprile con la benedizione del nostro don Fausto partiamo per Roma dove arriviamo per le 15, giusto per l’inizio della celebrazione della penitenza, unitamente a tutti i partecipanti della Diocesi di Novara (nove pullman), nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Al termine la visita alla Basilica di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore. Prima di entrare nelle Basiliche il passaggio sotto le due Porte Sante. Martedì 26 meta della giornata è il Vaticano dove, insieme al nostro Vescovo, passiamo la Porta Santa. All’altare della Cattedra la Messa alla presenza di tutti i sacerdoti e pellegrini della Diocesi. L’udienza con papa Francesco è fissata per mercoledì. Tutti vorremmo poter vedere da vicino e almeno sfiorare il Papa. Le parole toccanti del suo discorso sul Buon Samaritano ci fanno riflettere. Alcuni dei partecipanti al pellegrinaggio Quest’uomo, non di fede, ha soccorso e aiutato il fratello. Noi siamo disposti ad accettare il diverso? Dio è sempre misericordioso con noi: noi lo saremo nei con- fronti dell’altro, anche se di diversa nazionalità, razza e fede? Con tanta gioia ed emozione nel cuore affrontiamo il viaggio di ritorno che si conclude alle 23. pellegrinaggio a cannobio 9 maggio di don Fausto Giromini L'anno santo della misericordia ci spinge a farci pellegrini per evidenziare come il cristiano deve essere pronto a fare un percorso seguendo la strada tracciata da Gesù. Con questo spirito lunedì 9 maggio oltre cento pellegrini di Varallo Pombia, Pombia e Cascinetta si sono recati al santuario di Cannobio accompagnati dal parroco e dalle suore. Giunti al santuario della Pietà, il rettore don Bruno Medina ha accolto il numeroso gruppo e lo ha guidato per il centro storico della cittadina, facendosi cicerone illustrando le bellezze artisti- 8 Le Campane che cannobine. In chiesa parrocchiale è iniziata la parte spirituale vera e propria con una preghiera davanti alla reliquia della Santa Costa. Quindi, con una breve processione, invocando l'intercessione dei santi, il gruppo è tornato nuovamente al santuario, dove don Bruno ha spiegato i fatti miracolosi all'origine della devozione della Pietà. Infine la Messa ha concluso il pomeriggio. Pienamente soddisfatti tutti i partecipanti, favoriti anche dall'assenza di pioggia, nonostante le previsioni avverse. Lungo il ritorno molti hanno espresso il desiderio di ripetere l'esperienza visitando qualche altro luogo spirituale. 'ritroviamoci', un'occasione di incontro per gli anziani I gruppi parrocchiali Fu don Pierangelo Cerutti, sullo slancio della Missione popolare del 2009, a favorire, un anno dopo, la nascita del gruppo parrocchiale ‘Ritroviamoci’ dedicato alla terza età. In una comunità, quella pombiese, da anni orfana del Centro incontro anziani, 'Ritroviamoci' ha trovato nel tempo il suo giusto spazio offrendo l'opportunità alle persone della terza età di incontrasi, parlare e stare in compagnia. Costituisce un'occasione di condivisione anche per chi è prevalentemente solo. Momenti di preghiera, di svago e di informazione caratterizzano gli incontri mensili continuati anche con il cambio dei parroci (con padre Matteo gli incontri erano addirittura quindicinali). Con l’avvento di don Fausto Giromini, ‘Ritroviamoci’, messo in calendario ogni secondo lunedì del mese, si apre sempre con la celebrazione della Messa (alle 15) nella chiesa di Santa Maria. I partecipanti si trasferiscono poi nei locali del salone parrocchiale dove comincia la seconda parte del pomeriggio, quella ludico-culturale nella quale si alternano proiezioni di fotografie o brevi conferenze su temi di interesse locale, momenti musicali (con la fisarmonica di Mario Santaiti), di divertimento e gioco (le tombolate sono sempre tra i passatempi preferiti), occasioni di approfondimento (fra i quali ricordiamo l’annuale incontro con Roberto Lazzarini, medico di base, oppure quello per prevenire le truffe ed i furti con il maresciallo dei Carabinieri della stazione di Castelletto Ticino). Il ricavato dalle diverse lotterie,le offerte dei partecipanti ed altre iniziative sono occasioni per contribuire alle necessità della parrocchia di Pombia. Con cadenza annuale il gruppo organizza un pellegrinaggio (l’ultimo il 9 maggio a Cannobio, in collaborazione con le parrocchie di Pombia e Varallo Pombia) e un delizioso pranzo (l’ultimo il 21 aprile) a cura del ristorante Hostaria del Castello, meglio noto come ‘Da Pinin’. In occasione del compleanno di Caterina Abolin, ospite fissa del gruppo, la giornata dell’11 aprile è stata dedicata ai festeggiamenti per… i suoi primi 100 anni. In servizio tre nuovi chierichetti Vita parrocchiale Domenica 17 aprile durante le Messe del mattino sono stati presentati tre nuovi chierichetti: Cesare Braghini e Andrea Matraxia a Varallo Pombia e Riccardo Ghisletti a Pombia. I bambini sono stati preparati al loro nuovo incarico dal parroco, don Fausto, il quale li ha dichiarati pronti per svolgere tale impegnativo ministero ed ha rivolto loro le domande di rito, cioè se fossero pronti ad essere testimoni del Battesimo, degli insegnamenti di Gesù ed a partecipare attivamente alla vita della chiesa; il loro incarico è in ambito liturgico e consiste nell’assistere il sacerdote durante le funzioni religiose. Il parroco ha quindi invitato le mamme ad avvicinarsi ai bambini per aiutarli nella vestizione, al termine li ha benedetti e li ha invitati a prendere posto sull’altare per partecipare alla celebrazione eucaristica. Grande e palpabile la commozione dei tre nuovi ministranti durante il loro primo servizio all’altare. Le Campane 9 Il personaggio Mi presento, sono don Fabio di Lorenzo La Capria Don Fabio Zanetti Chini è stato assegnato alle nostre comunità. Gli abbiamo posto alcune domande Puoi descrivere il ministero del diacono? Lascerei la parola al Direttorio: 'Il ministero del diacono è sintetizzato dal Concilio Vaticano II con la triade diaconía della liturgia, della parola e della carità. In questo modo si esprime la partecipazione diaconale all’unico e triplice munus di Cristo nel ministero ordinato. Il diacono è maestro, in quanto proclama e illustra la Parola di Dio; è santificatore, in quanto amministra il sacramento del Battesimo, dell’Eucaristia e i Sacramentali, partecipa alla celebrazione della S. Messa, in veste di ministro del Sangue, conserva e distribuisce l’Eucarestia; è guida, in quanto è animatore di comunità o settori della vita ecclesiale' Come è nata la tua scelta e qual è stato il percorso per diventare diacono? Inizialmente mi ha suscitato un certo interesse questo ministero ordinato che pochi conoscevano e che io stesso non conoscevo; più approfondivo e più mi rendevo conto che la figura che si delineava, forse, sarebbe stata quella giusta per me. Ne ho parlato con mia moglie Chiara ed insieme abbiamo deciso di intraprendere questa avventura. Uso il plurale perché, inevitabilmente, la risposta a questa chiamata, essendo io coniugato, sarebbe dovuta essere data da entrambi (infatti, la Chiesa chiede il consenso della moglie all’inizio del A Pombia al via il 6° Palio dei Rioni Partirà la sera di sabato 11 giugno la 6ª edizione del Palio dei Rioni, il torneo ricreativo di calcio a 6 in cui si cimentano gli uomini del 10 Le Campane cammino di preparazione ed al momento dell’ordinazione). E questa avventura ha comportato per me un periodo abbastanza lungo di discernimento fino all’ammissione agli ordini sacri (il primo passo ufficiale), per ricevere poi i ministeri, cosiddetti, istituiti (lettorato ed accolitato) e concludere il percorso con l’ordinazione che è avvenuta a Borgomanero l’8 dicembre dello scorso anno. Ma ha comportato, parallelamente, anche il dover tornare sui libri dopo ben quindici anni dal conseguimento della laurea in giurisprudenza: infatti, per accedere all’ordinazione mi è stato richiesto il conseguimento della laurea in Scienze religiose ottenuta nel 2014. Sei stato inviato alle nostre comunità che hai già conosciuto l’anno scorso: che impressioni hai avuto? Il Vescovo ha dato, quale indicazione, che il ministero diaconale, come quello presbiterale, non sia esercitato nella parrocchia di provenienza tenendo, però, in considerazione - nel caso di diaconi coniugati e con attività lavorativa (come nel mio) - le esigenze familiari e professionali che vanno necessariamente contemperate. Io vivo ad Arona e, dal punto di vista logistico, la distanza con Varallo Pombia e Pombia non mi permette di essere presente come sarebbe mio desiderio: e questo mi lascia un po’ di rammarico perché le due comunità mi hanno, anzi, ci hanno da subito accolto come non ci saremmo aspettati donandoci una semplice ma profonda amicizia. Due comunità che ho subito apprezzato sia per l’impegno liturgico che per quello caritativo: l’espe- paese divisi in otto squadre a rappresentare altrettanti rioni. La manifestazione, organizzata dalla Parrocchia di Pombia in occasione della festa del Sacro Cuore, ha da sempre quale finalità la conoscenza, la socializzazione e l’integrazione delle famiglie locali, specialmente quelle giovani e di re- rienza con il gruppo della San Vincenzo mi ha fatto conoscere realtà di cui avevo solo sentito parlare distrattamente. Siamo anche stati coinvolti nell’organizzazione del corso pre-matrimoniale, occasione che ci ha permesso (a me ed a Chiara) di constatare l’impegno delle comunità anche nella pastorale familiare. Riassumendo potrei dire che è stata e continua ad essere un’esperienza più che positiva. Come hai vissuto la nuova dimensione diaconale; HAI qualche episodio toccante e significativo? Beh, sono stato ordinato solo da cinque mesi: come direbbe il nostro Vescovo, sono ancora in piena luna di miele (per me la seconda…). Quindi, esperienze non ne ho vissute molte. Sicuramente devo dire che il poter impartire la benedizione del Signore è sempre qualcosa di bello ed emozionante. E se devo ricordare un’esperienza significativa vissuta dopo l’ordinazione direi che il pellegrinaggio a Lourdes per la ricorrenza dell’11 febbraio potrebbe essere meritevole di citazione. Infatti, l’essere stato in quel luogo santo da ministro ordinato è stato profondamente diverso da quando, giovane sposo, avevo concluso il viaggio di nozze insieme a coloro che partecipavano al pellegrinaggio diocesano. cente insediamento sul territorio. L’edizione n.6 avrà un prologo venerdì 10 con il primo dei due trinagolari del torneo di calcio femminile aperto a mamme, mogli e fidanzate. Nel corso dell'evento sono in calendario anche una partita riservata agli over50 e alcune riservate ai bambini. Tutte le informazioni ed il calendario completo sono disponibili sul sito www.parrocchiapombia.altervista. org. Il ricavato contribuirà al risanamento delle casse parrocchiali. Nel 2015 il drappo con la Madonna che ‘abbraccia’ le due chiese andò al rione Don Minzoni. nostra intervista a ivan, claudio e sabrina del gruppo che ha accolto i due profughi Solidarietà FARIMBA E LAMIN PER SEI MESI OSPITI DELLE NOSTRE COMUNITà Abbiamo intervistato il terzetto di volontari che 'ha seguito da vicino' il progetto 'Rifugiato a casa mia' per comprendere meglio il progetto e le sue finalità. Quando è partita l’iniziativa? L’idea, in risposta all’appello di Papa Francesco e alla successiva sollecitazione del vescovo Franco Giulio Brambilla è nata ad ottobre, ma si è concretizzata prima di Pasqua con l’arrivo di Farimba e Lamin. Quali sono gli ‘attori’ interessati? Il gruppo Vincenziano, la Parrocchia e la Caritas diocesana. La Caritas diocesana ha coordinato tutte le operazioni e determinato i soggetti beneficiari dell’iniziativa; la Parrocchia, tramite don Fausto, ha messo a disposizione un appartamento del lascito Boggio in piazza della Repubblica a Pombia; il Gruppo Vincenziano presieduto da Giancarlo Mariani ha sistemato e arredato i locali e contribuisce a vitto ed alloggio. Chi sono gli ospiti? Farimba, 24 anni e Lamin, 28 anni, entrambi rifugiati, rispettivamente originari del Senegal e della Guinea. Come funziona il progetto? Durante i sei mesi di permanenza ogni ragazzo deve avere una famiglia tutor che li segue come una famiglia vera. Il tutor si impegna a condividere con l’ospite gran parte del proprio tempo e ad integrarlo nella società e si attiva per avviarlo ad un lavoro affinchè possa diventare indipendente quali sono le famiglie tutoR? Per Farimba sono Alberto e Daniela Giardina; per Lamin sono Cristina e Gigi Favini. Farimba e Lamin come trascorrono il loro tempo? Lamin è rimasto con noi per poco: attualmente è fuori regione ma tornerà a fine maggio. Farimba intanto studia l’italiano per due giorni alla settimana seguendo un corso che si tiene alle scuole medie; per un giorno e due mezze giornate svolge invece semplici lavori dando una mano in parrocchia. Quanto costa questa iniziativa? Il Gruppo Vincenziano, come per tutti i bisognosi, mette a disposizione l’arredamento, il pagamento utenze, gli alimenti - che poi Farimba cucina da sè - ed il vestiario. La Caritas assegna inoltre 100 euro mensili alla famiglia tutor per le altre sue necessità. in cosa è consistITA l’attività dEL GRUPPO ACCOGLIENZA? Ci siamo messi a disposizione di Farimba per far conoscere come si vive qui. Abbiamo sviluppato quella che tecnicamente si definisce una ‘rete di relazioni’. Per esempio, lo abbiamo accompagnato alla scoperta delle istituzioni e dei principali servizi tipo municipio, ambulatorio e Asl; gli abbiamo fornito le basi di storia e geografia del posto; abbiamo favorito e consolidato i rapporti con i parenti e gli amici del paese d’origine; lo abbiamo inserito nel mondo dei coetanei ed abbiamo incentivato la sua autonomia al fine di renderlo veramente indipendente. All’insegna dell’integrazione, Farimba è iscritto anche al Palio dei Rioni di Pombia. Come è Farimba? Parla poco l’italiano, ma riesce a farsi capire. Ha molta voglia di fare ed altrettanta buona volontà. Ha un'aspirazione: vorrebbe fare il panettiere (proviene infatti da una famiglia di contadini che facevano il pane in casa). E poi… vorrebbe prendere la patente! Come sta andando il progetto? Dopo oltre un mese sembra che il progetto funzioni bene. Cosa succederà dopo i sei mesi di permanenza? Trascorsi i sei mesi lasceranno l’appartamento. Durante il periodo di permanenza qui, dovrebbero aver imparato bene la lingua, avere un lavoro ed essere diventati economicamente indipendenti. Ce lo auguriamo tutti. Coristi e musicisti cercasi Nel 2013, dopo qualche anno di pausa, anche a Pombia la corale è rinata seppur con qualche sacrificio dovuto alla mancanza, per sovrapposizioni di impegni, dell’unico, storico, organista. Proprio per questo, in molte ricorrenze, il gruppo è costretto ad usare le basi preregistrate. Nella bacheca di Santa Maria è esposto un volantino che cerca aiuto per il coro e per la musica. Non servono piccoli Bocelli o eredi di Leonhardt: sarebbe sufficiente, da parte di giovani e meno giovani, un po’ di buona volontà per allontanare lo spettro di un’altra chiusura. Chi volesse collaborare può contattare Ornella al 340 9610240 Le Campane 11 Anagrafe parrocchiale Battesimi Varallo Pombia Norah Sgarra di Cristian e Pathos Civello Alessio Terazzi di Pietro e Cristina Zerbinati Aurora Comizzoli di Federico e Claudia Gnemmi Asia e Noemi Biondo di Vincenzo e Ilaria Vallese Nicole Consoli di Marco e Graziella Ragusa Giorgia Antonello di Giuliano e Debora Provenzano Daniele Martin Cichellero di Leonardo e Elisa Morosin Camilla De Matteis di Christofen e Daniela Barbisotti Mia Giraldin di Moreno e Ilaria Felicia Trotta Alessia Migliari di Matteo e Martina Zeni Giada Righetto di Fabio e Silvia Pintore Giosuè La Greca di Enzo e Vita Stefania Cicero Pombia Pietro Balosso di Marco e Concetta Gesualdi Davide Bruni di Stefano e Nadia Ursino Sofia Rampazzo di Marco e Samanta Bondi FUNERALI CELEBRATI (al 17 maggio) Varallo Pombia Artemia Allevi, di anni 90 Danilo Fato, di anni 36 Franco Scafaro, di anni 51 Marina (Irma) Rossi, di anni 87 Severino Leonardi, di anni 76 Pierina Valli, di anni 79 Livia Fecondo, di anni 91 Egidio Grazioli, di anni 86 Romolo Tommasini, di anni 80 Pasquina Ferro, di anni 82 Giovanni Colferai, di anni 73 Giorgio Bozzini, di anni 89 Silla Regina Crestani, di anni 86 Mario Santambrogio, di anni 85 continua da pag. 3 La messa è finita? si porta all’altare. L’altare è Cristo ed è il centro della celebrazione e sull’altare si compie il sacrificio di Cristo, pertanto le uniche cose da portare sono pane, vino e le offerte per i poveri e per la chiesa. Riguardo ai fiori, mons. Zaccheo raccontava nelle sue note di come a volte si sia trovato costretto a fare capolino per guardare l’assemblea durante la celebrazione a causa della esagerata presenza di fiori sull’altare! Antonio Rosas, di anni 75 Carla Parachini, di anni 93 Angelo Giardina, di anni 95 Giovanna Cardano, di anni 79 Isabella Monti, di anni 90 Alarico Lo Prejato, di anni 73 Giacomina Scipioni, di anni 81 Mario Raffaele Addamo, di anni 74 Maria Rossi, di anni 93 Maria Pia Celentano, di anni 60 Margherita Traficante, di anni 54 Mariella Cossia, di anni 62 Alda Paracchini, di anni 77 Angelo Talarico, di anni 94 Angela Pandolfi, di anni 82 Leonzio Baldina, di anni 45 Antonio Pilone, di anni 89 Caterina (Gianna) Santaiti, di anni 67 Pombia Palmira Armellini, di anni 83 Anna Ugo, di anni 52 Benito Silvestri, di anni 89 Ivonne Pistocchini, di anni 84 Elide Zambon, di anni 84 Lodovica Pistocchini, di anni 88 Italo Colombo, di anni 85 Graziella Tanferri, di anni 83 A Varallo Pombia nel mese di aprile si sono tenute tre interessanti serate sulla Liturgia eucaristica il presbiterio, solitamente elevato rirla nel presbiterio laddove alcued ornato in modo da renderlo evi- ni elementi architettonici non lo dente, e l’aula, dove si trova l’as- rendano troppo difficile. Secondo semblea dei fedeli, che può essere le indicazioni liturgiche odierne il composta da diverse navate. Nel tabernacolo dovrebbe venire posto presbiterio si trovano l’altare, pun- in una cappella laterale, disponibito focale della chiesa, il centro del- le per l’adorazione e la preghiera, la celebrazione, simbolo per lasciare al cendi Cristo, che secondo le Nell'offertorio le uniche tro, punto focale deldisposizioni liturgiche cose da portare sono la chiesa l’altare, il deve essere l’unico coper- pane, vino e le offerte luogo dove viene ceto con una tovaglia per per i poveri e la chiesa lebrata l’Eucarestia, sottolinearne l’importansimbolo di Cristo! za e l’unicità anche in presenza di Tanti gli spunti di riflessione emerL’ultima serata ha riguardato i altri altari; l’ambone che è il luogo si in queste tre serate, a volte sorluoghi sacri e gli arredi all’interdella proclamazione della Parola prendenti, a volte semplicemente no della chiesa. Il messale dice che di Dio e può essere fisso o mobile dati per scontati e quindi ravvivati 'I luoghi sacri e le ma non deve essere un in questo percorso. Fin dal primo cose che servono al L'altare, punto focale leggio perché deve avere incontro c’è stata la disponibilità di culto, siano davvero della chiesa, deve essere una dignità sua; un tem- tutti a concretizzare le indicazioni degni e belli, e segno po l’ambone veniva no- del messale e degli orientamenti l'unico coperto e simboli delle realbilitato artisticamente a ecclesiali per rendere ancora più con una tovaglia tà celesti'. Già la cotestimoniare l’importan- 'bello' e rispettoso lo stile celebrastruzione è simbolo che evoca, la za del luogo dove Dio parla attra- tivo che viviamo ogni domenica. pianta a croce, il buio delle chiese verso la Sua Parola infine la sede, Con piccoli accorgimenti si è incoromaniche ad indicare il mistero, luogo dove il sacerdote guida l’as- minciato un cammino che consenl’altezza di quelle gotiche a signi- semblea nella preghiera. In alcune tirà alle nostre comunità di vivere ficare la tensione per raggiungere delle nostre chiese manca una vera ancor più in comunione con Dio e il cielo. Dentro la chiesa ci sono e propria sede, è possibile fare una con i fratelli la Messa ovvero la due spazi in continuità ma distinti, riflessione sulla possibilità di inse- 'grande liturgia' della Chiesa. 12 Le Campane