Le Campane - Nuova serie n.2 - giugno 2016

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Le Campane - Nuova serie n.2 - giugno 2016
Le Campane
Giugno 2016
Bollettino parrocchiale delle comunità
di Varallo
Pombia e Pombia
All'interno
LA NUOVA UNITA' PASTORALE
IL PROGETTO 'RIFUGIATO A CASA MIA'
I PELLEGRINAGGI DEL GIUBILEO
VARALLO POMBIA: LA FESTA PATRONALE
POMBIA: PARTE IL 6° PALIO DEI RIONI
Nuova serie
Numero 2
In primo piano
Le nostre due parrocchie
con quelle di Borgo Ticino
e di Castelletto Ticino
La parola
del parroco
dal 1° luglio l'unità
pastorale missionaria
NELLA STESSA
CHIESA
di don Fausto Giromini
E' domenica pomeriggio e la chiesa è invasa
da tanti ragazzini di terza primaria che si
apprestano alla loro Prima Confessione. Un
po' di emozione per questo appuntamento,
ma anche tanta gioia e tanto entusiasmo
che verso la fine diventano incontenibili
quando ogni ragazzo deve andare a cercare
i propri genitori seduti nei banchi dietro per
scambiare con loro il segno della pace.
Poche ore più tardi e la chiesa è ancora piena, ma questa volta di gente con il cuore
triste: dobbiamo recitare il rosario per un
defunto di quarantacinque anni. Si possono
leggere il dolore sul volto dei presenti e intravedere qualche lacrima furtiva che riga
la faccia dei familiari. Nella stessa chiesa
che poche ore prima brulicava di ragazzini
contenti.
Nella stessa chiesa si recheranno nelle
prossime settimane due giovani che vogliono sposarsi davanti a Dio, con il cuore gonfio
di gioia. Nella stessa chiesa risuoneranno i
vagiti dei neonati portati per essere battezzati. Nella stessa chiesa, verso il fondo, nel
confessionale, qualcuno domanderà perdono a Dio e pace nel cuore.
Nella stessa chiesa si incontrano la vita che
nasce e la morte che porta via le persone
care. Si possono trovare la gioia e il dolore.
E' la chiesa dove una lampada rossa arde
per segnalare la presenza di Gesù. Davanti
al Signore sfila l'umanità con le sue gioie e
con i suoi dolori, con le sue speranze e con
le sue delusioni, con i problemi che sembrano così grossi e con il sollievo per una prova
superata.
La Chiesa diventa così il segno che l'umanità non è abbandonata a se stessa, ma è
accompagnata da Colui che ha promesso di
essere con noi tutti i giorni, fino alla fine dei
tempi. Di questa Chiesa parla il fascicolo
che avete tra le mani.
Ringraziamo il Signore perché ha voluto essere presente nella comunità dei credenti
e chiedo a voi tutti una preghiera perché
anch'io, Vostro parroco, possa essere, nonostante tutte le mie debolezze, un segno
della sollecitudine del Signore Gesù per il
suo popolo.
Le nostre due parrocchie superano le 7000 anime. Ormai nessuna
parrocchia, per quanto grande o
ben organizzata che sia, può bastare a se stessa. Davanti a sfide
sempre più pressanti (molteplicità di appartenenza religiosa, povertà emergenti, flussi migratori,
disgregazione del tessuto familiare e sociale...) occorre quindi
mettere in atto il principio della
sussidiarietà: dare per ricevere.
Se la parrocchia grande gode di
maggiori mezzi e di un'organizzazione più articolata, quella piccola può testimoniare e insegnare
un tessuto sociale ed ecclesiale
più omogeneo e vivibile.
Come attuare questo? Attraverso
la creazione delle Unità pastorali missionarie (Upm), strumento
che il Sinodo ritiene utile per
creare e vivere quest’unità nella
diversità. Le Upm – in funzione
dal 1° luglio per un anno ad experimentum - saranno il volto e
il braccio della ‘Chiesa in uscita’
chiesto da papa Francesco. «Per
dare il senso che ci apriamo, che
siamo ‘in uscita’», don Renzo Cozzi, economo diocesano, in uno dei
suoi interventi ai lavori del Sinodo ha indicato due segni: «nelle
Upm si scelga la parrocchia più
piccola per fare attività, per dare
l’attenzione e il senso che non si
sacrifica il piccolo per il grande.
Poi che si partecipi ad attività
degli altri non da protagonisti».
La scelta pastorale di costituire
le Upm è stata compiuta nella nostra diocesi da tempo (ricordiamo,
Le Campane
Bollettino parrocchiale
di Varallo Pombia e Pombia
Coordinamento
don Fausto Giromini
Grafica ed impaginazione in proprio
Redazione: casa parrocchiale
E mail: [email protected]
Tel: 0321 956654
In copertina scorcio notturno
di Varallo Pombia (2016)
2 Le Campane
per
esemp i o ,
quella di
Gozzano
già attiva
da anni)
ed il Sinodo la estende a tutte
le parrocchie affinché esse siano
fermento di conversione missionaria a tutti i livelli, con un gesto
comune che superi i campanili
ma con modalità di composizione
e funzionamento che tenga conto
della grande diversità dei territori e delle situazioni pastorali. Le
parrocchie di Pombia e Varallo
Pombia fanno parte dell’Upm
con Castelletto Ticino e Borgo
Ticino (in totale oltre 21mila
anime).
L’Upm è dunque il luogo d'eccellenza per pensare e attuare una
pastorale ‘programmatica’.
Oltre a coordinare e sostenere le
parrocchie che la compongono,
l’Upm si propone di curare, senza inutili doppioni o sovrapposizioni, la pastorale giovanile, la
pastorale familiare, la pastorale
scolastica, quella sportiva, il coordinamento delle iniziative caritative e dei progetti missionari.
Armonizza tempi e modi della
preparazione e della celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Ogni Upm avrà un Parroco moderatore nominato dal Vescovo
a tempo determinato. Il Parroco
moderatore lavorerà in comunione con un’èquipe pastorale - che durerà in carica cinque
anni - composta dai sacerdoti
(don Fausto, don Franco Bricco
di Borgo Ticino, don Vittorio
Moia e don Fabrizio Corno di
Castelletto Ticino) e dai religiosi
dell’Upm, dai diaconi permanenti
e dai laici corresponsabili di ogni
comunità.
Con affetto sincero,
don Fausto
La messa è finita?
Approfondimento
Nel mese di aprile tre interessanti serate sulla Liturgia eucaristica
di Lorenzo La Capria
ti, non è sempre possibile
aderire
completamente
a quanto essa prescriverebbe; è importante però,
laddove possibile, compiere passi ragionevoli in tale
direzione, per accogliere,
celebrare e servire la nuova sensibilità liturgica.
Le Campane 3
continua in ultima pagina
Nel mese di aprile è stato offerto
un percorso molto interessante di
approfondimento della Liturgia eucaristica dal titolo 'La Messa è finita?'. In forma di colloquio nell’arco
di tre serate è emerso quanto questa
celebrazione sia invece eterna.
'La celebrazione della Messa, in
quanto azione di Cristo e del popo- La prima serata è stata
lo di Dio gerarchicamente ordinato, incentrata sui lettori e sul
tra il celebrante ed il resto dell’ascostituisce il centro di tutta la vita coro. Il lettore, che sale
cristiana per la Chiesa universale, all’ambone, deve sapere che non va semblea, o nell’assemblea stessa, ed
per quella locale e per i singoli fede- semplicemente a leggere, compie ha la funzione di aiutare a pregare
li'. Tanti gli aspetti toccati, molte le un ministero di fatto, 'il lettorato', meglio. Si dovrebbe evitare di pordomande poste ai tre 'esperti' pre- ed in quel momento sta 'prestando lo alle spalle del celebrante perché
il compito di aiuto
senti che hanno accompagnato don la sua voce a Dio'; è Dio
Fausto in questa 'verifica' della salu- che parla a tutti i pre- Il lettore deve essere all’assemblea divente delle nostre liturgie comunitarie. senti attraverso la Sua preparato perchè presta terebbe 'scollegato'.
Oltre al direttore del
A fornire le indicazioni il parroco ha Parola con la voce prela sua voce a Dio
coro è prevista la figuchiamato tre 'autorità' in materia di stata dal lettore! Va da
liturgia: il messé che sia necessario prepararsi ra di un animatore liturgico che aiuti
sale, che viene La celebrazione della (con un messalino) biblicamente, l’assemblea a partecipare cantando.
utilizzato nelle Messa è di tutti coloro spiritualmente e tecnicamente, Nell’ottica della migliore celebracelebrazioni, le
sapendolo con anticipo (di dome- zione da parte di tutta l’assemblea il
che partecipano
note della Connica in domenica), possibilmente repertorio dei canti è bene sia semferenza Episcopale Piemontese, in attraverso un coordinamento tra i plice per agevolare la partecipaziocui i vescovi del Piemonte hanno in- diversi lettori. Altra figura è quella ne. Basi registrate e canti registrati
dicato le linee della celebrazione e, del salmista, che dovrebbe cantare il possono venire utilizzati per insetratto dalla Rivista diocesana di al- salmo interamente poiché il salmo è gnare i canti e non durante le liturcuni anni fa, un intervento (simpati- una poesia a cui l’assemblea rispon- gie. é bene porre attenzione anche
camente pungente) di mons. Germa- de cantando il versetto; anche nel alla lunno Zaccheo, che fu vescovo di Casale caso il salmo venga recitato il ver- g h e z z a All'ambone le letture,
Monferrato. A completare quanto setto è bene sia cantato. Dalle linee dei canti il salmo, l'omelia e la
detto dagli 'esperti', don Fausto ha contenute nel messale emerge come che dovrà
preghiera dei fedeli
condiviso le esperienze vissute nelle la preghiera dei fedeli debba segui- asseconoltre 12.000 Messe che ha presie- re un ordine stabilito di intenzioni: dare i movimenti che il celebrante
duto. Si legge infatti nel messale per la necessità della Chiesa (per il che presiede sta compiendo eviquesta frase sorprendente che con- Papa, per la Chiesa Universale, per tando di eseguire tutte le strofe se
ferisce a tutti i fedeli che partecipa- il Vescovo, per i Presbiteri), per i go- l’azione liturgica si è esaurita in un
no alla messa un ruolo fondamenta- vernanti e per la salvezza di tutto il tempo molto più breve rispetto al
le: 'La celebrazione della Messa è mondo, per chi amministra il bene completamento del canto.
di tutti coloro che vi
pubblico e per coloro che
partecipano e il sa- Il Padre Nostro con le hanno il potere di governo, La seconda serata si è focalizzata
cerdote la presiede braccia aperte purchè per quelli che si trovano in sui 'riti e ministeri della liturgia' con
soltanto!' Siamo tutti
(poveri, amma- particolari sottolineature di alcuni
con dignità e spirito di difficoltà
quindi 'celebranti', e
lati, perseguitati) ed infi- passaggi in cui abitudini 'non liturcome tali, dobbiamo preghiera, non per mano ne per la comunità locale giche' sono da evitare. Ad esempio
curare la nostra par(intenzione attinente alla la recita del Padre Nostro può essetecipazione in modo attento, e sia- vita della comunità in cui si celebra); re fatta 'con le mani giunte oppure
mo tutti responsabili del fatto che la non possono diventare un esercizio con le braccia aperte, purchè con
liturgia venga rispettata per vivere di spontaneismo da parte dei fedeli! dignità e spirito di preghiera, non
la celebrazione in pienezza ed in Le letture, il salmo, l’omelia, la pre- per mano'. Un momento che esige il
comunione con tutta la Chiesa che, ghiera dei fedeli sono le uniche parti massimo rispetto liturgico è l’offerad ogni latitudine, celebra secondo il che devono venire svolte dall’ambo- torio che non può diventare una promessale. Alla luce della liturgia ide- ne. Il coro è parte dell’assemblea, la cessione di oggetti con addirittura
ale, indicata dagli autorevoli esper- sua collocazione ideale è pertanto spiegazioni di motivazioni per cui li
La Quaresima
Il cammino
delle comunità
verso la Pasqua
Davanti alla Parola di Dio, per
pregarla e ricordarla perché dia
tono alla nostra vita, scoprendo nell’anno del Giubileo il sorprendente ed 'esuberante' amore
di Dio per ciascuno di noi, il suo
vero volto, quello della misericordia. Gli esercizi spirituali parrocchiali sono stati un momento
di grazia con le tre serate, lunedì
22, martedì 23, mercoledì 24 febbraio, offerte da padre Francesco
Bargellini che ha commentato sei
brani del Vangelo di Luca e la serata finale di adorazione eucaristica, giovedì 25.
La Quaresima ha avuto un altro
momento 'forte' domenica 28
febbraio: due pullman da Cascinetta, Pombia e Varallo Pombia sono partiti per Boca per
il pellegrinaggio del Vicariato
dell’Aronese. Dopo le confessioni
che, a causa del numero elevato
delle persone che desideravano
accostarsi al sacramento, si sono
svolte tra Santuario, Cappelletta,
Cappella delle Confessioni e Cripta sotto il Santuario, alle 17 la
Messa concelebrata dai sacerdoti
del Vicariato e presieduta da don
Vittorio Moia.
Venerdì 11 marzo si è invece
sperimentata, all’insegna della
par condicio, la prima Via Crucis
delle due parrocchie. Alle 20.45
a Varallo Pombia una cinquantina
di fedeli si è radunata nella chiesa parrocchiale dove ha riflettuto
e pregato davanti alle prime sette
stazioni. «Questa sera le passioni
e le tribolazioni degli uomini si
uniscono alla Passione di Cristo»
sono state le parole del parroco
don Fausto Giromini, nell’introdurre la funzione. Le meditazioni
erano infatti riferite alla cronaca
quotidiana. La serata si è conclusa poco dopo le 22 con le ultime
sette stazioni nella chiesa di Santa Maria a Pombia.
Con la celebrazione della domenica delle Palme e della Passione
del Signore le comunità parrocchiali sono entrate nel vivo della
Settimana Santa. Molto seguite
4 Le Campane
e partecipate le funzioni iniziate
nel cortile dell’oratorio (a Varallo
Pombia) e nel cortile di San Vincenzo (a Pombia).
Giovedì la celebrazione della
Messa in Coena Domini con la
lavanda dei piedi nelle due parrocchie: alle 18 in Santa Maria
a Pombia, alle 21 nella chiesa di
Varallo Pombia.
Una parrocchia viva ha offerto, grazie alla collaborazione di
tanti, l’occasione di riflettere e
pregare sulla passione e morte di
nostro Signore Gesù Cristo nella
sera del Venerdì Santo. E’ stata
grande la partecipazione alla sacra rappresentazione ‘Sulla via
dell’Amore’, la Via Crucis vivente occasione per compiere una
‘composizione di luogo’, per meditare e pregare guardando ‘da
dentro’ le scene fedelmente rappresentate da più di 80 figuranti.
Ai luoghi già utilizzati negli anni
scorsi ne sono stati integrati dei
nuovi che hanno ridotto gli spostamenti del pubblico favorendo il
raccoglimento e la preghiera. Al
termine c’è stata la processione
col Cristo morto fino alla Chiesa
parrocchiale. Intenso il lavoro di
preparazione portato avanti da
parte della consueta ‘task force’.
Come sempre preziosa e puntuale l’opera della sartoria che ha
adattato e preparato i costumi di
ogni personaggio.
La liturgia della luce, con la benedizione del fuoco, la preparazione del cero e la processione
di entrata hanno dato inizio alla
Veglia pasquale, la liturgia più
importante dell’anno, nella parrocchiale di Varallo Pombia. La
riflessione nell’omelia della notte
di Pasqua del parroco è stata la
risposta ad una domanda: dove
possiamo incontrare Gesù risorto oggi? Perché la gioia del cristiano, la gioia di ciascuno di noi,
nasce dall’incontro personale con
Gesù. Sono stati indicati tre luoghi in cui vivere questo incontro:
il primo è nella comunità viva che
ciascuno è chiamato a costruire
con la sua disponibilità a camminare insieme agli altri sulle orme
del Vangelo; il secondo è la Parola di Dio che è viva ed efficace,
ed ha la capacità, quando pregata
in profondità, di orientare il nostro cuore e le nostre azioni secondo il Signore; il terzo luogo
è accompagnando i fratelli e le
sorelle sofferenti per lenire, con
la condivisione, il loro dolore, un
luogo dove fare l’esperienza della carità fraterna. Questa veglia
è stata vissuta in pienezza grazie
al battesimo ricevuto da tre bambine, Nicole e le gemelle Asia e
Noemi.
Le tradizioni
La Messa
di Pasquetta
al Santuario
di Anna Parachini
Con la solenne processione di ingresso, il
lunedì di Pasquetta nel Santuario della
Madonna, ha avuto inizio la Messa presieduta dal parroco, don Fausto Giromini, e concelebrata dai sacerdoti in qualche modo legati alla Comunità di Varallo
Pombia, o perché qui nati o perché qui
hanno vissuto parte del loro ministero. È
questa una tradizione che si ripete ormai
da parecchi anni: la istituì don Pierangelo Cerutti nel 2002 in occasione del ventesimo anniversario della morte di don
Giorgio Nobile, che fu parroco del paese
dal 1949 fino alla morte, ma era già stato coadiutore dal 1941. Don Fausto
all’inizio della Celebrazione ha salutato i
sacerdoti presenti: don Pierangelo Cerutti e padre Matteo Borroni, suoi immediati predecessori; don Vittorio Moia,
vicario episcopale; don Franco Pangallo
che lo aiuta nelle celebrazioni; don Alberto Beltramea, don Carlo Bonasio e il
salesiano don Francesco Parachini originari di Varallo; don Tiziano Righetto ori-
ginario di Pombia; don Paolo Cavagna,
don Piercarlo Comazzi, don Massimiliano Maragno ed il diacono don Fabio Zanetti Chini. Durante l’omelia don Fausto
commentando il Vangelo del giorno ha
posto in evidenza quella che ha definito
una stranezza di questo brano: 'le donne
che si recano alla tomba all’alba del giorno di Pasqua ricevono dall’Angelo l’invito ad andare in Galilea dove vedranno
Gesù Risorto. Mentre già stanno facendo
ciò vengono fermate da Gesù stesso che
ripete loro le medesime parole. Perché
questo? Perché non si può essere annunciatori della Resurrezione se non si è incontrato il Risorto. Non si può essere
cristiano che annuncia il Vangelo, né si
può essere testimone se non si ha un rapporto personale con Gesù. E ci vengono
anche date le indicazioni per incontrare
il Risorto: si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi, lo adorarono. Dunque dobbiamo essere persone di preghiera, di
preghiera eucaristica, di adorazione. Ed
è significativo che queste nostre feste
patronali prevedano una processione eucaristica. Le donne poi sono inviate ai
discepoli, sono inviate a riunirsi a loro, a
ritornare in unità. È lo stesso invito che è
stato rivolto ai sacerdoti che sono nati o
passati a Varallo perché la Chiesa sia più
unita e viva. Infine ai soldati era stato
dato del denaro per dichiarare il falso:
noi dobbiamo essere cercatori di verità,
Cristo è verità; se nel nostro cuore cerchiamo la verità facciamo esperienza di
vita'. Al termine della Messa il parroco
ha ringraziato i sacerdoti che hanno accolto l’invito a partecipare, tutti i presenti, la corale che ha animato la Celebrazione e tutte le persone che si sono
adoperate per rendere bello e accogliente il Santuario. Sul sagrato della chiesa,
infine, i saluti e quattro chiacchiere con i
sacerdoti che per molti varalpombiesi
sono stati punto di riferimento per un
tratto più o meno lungo della loro vita di
fede e con i quali hanno intessuto anche
rapporti di sincera amicizia che perdura
nel tempo.
Le processioni ed il banco di beneficenza
Le feste pasquali sono sempre particolarmente sentite e vissute nelle nostre comunità. A Varallo Pombia lo dimostrano anche le attività collaterali legate a queste feste, come il banco di beneficenza e le giostre. Il martedì dopo
Pasqua la comunità religiosa varalpombiese conclude questo periodo nel pomeriggio, quando ci si ritrova per il
canto dei Vespri, la Celebrazione Eucaristica e infine per una processione, che se pur di breve durata, ha lo scopo
di portare per le vie del paese e tra le case il Cristo Eucarestia. In serata la chiusura del banco di beneficenza.
Un ringraziamento è stato espresso dal parroco a coloro che hanno allestito e tenuto aperto il banco, a coloro che
hanno donato offerte e premi ed alle numerose persone che, con l’acquisto dei biglietti, hanno contribuito al buon
esito dell’iniziativa. A Pombia, invece, è continuata la tradizione della processione del Cristo Morto (statua lignea
germanica del XVI secolo), la sera del Venerdì santo, portato a spalla dagli uomini del paese partendo dalla chiesa
di San Vincenzo.
Le Campane 5
Oratorio
Sacro Cuore
Chi sono i giovani che 'lavorano per i giovani'
Nostra intervista a Giorgia, Davide e Alessandro
animatori, a voi la parola!
di Rachele Rodolfi
Sono giovani e lavorano
per i giovani: gli educatori del nostro Oratorio
seguono in prima persona i diversi gruppi del
‘post Cresima’, che vedono settimanalmente
impegnati i ragazzi di
Giorgia Liuzzi
seconda e terza media e
delle superiori. Abbiamo scelto di intervistare alcuni di loro, per conoscerli meglio
e approfondire il loro ruolo nell’ambiente
dell’Oratorio.
Quale gruppo giovanile segui? Da quanto tempo?
G: Seguo il gruppo dei ragazzi di prima superiore da 2 anni ma in realtà li conosco da
molto più tempo!
D: Seguo da due anni il gruppo dei ragazzi
dell'annata 2002 che quest'anno fanno terza media.
A: Ho iniziato quest’anno a occuparmi del
gruppo più giovane, i ragazzi di seconda
media.
Come è iniziato il tuo impegno con i gruppi?
G: Ho iniziato a seguire il 'post-cresima'
6 anni fa. Facevo l’animatrice al Grest e,
durante quell’estate, mi è stato chiesto di
accompagnare al camposcuola i ragazzi che
sarebbero andati in terza media. Ad ottobre
poi, con gli stessi ragazzi, ho iniziato come
educatrice il cammino dei gruppi giovanili.
D: Mi sono avvicinato partecipando al Grest
e, quando don Fausto mi ha chiamato per
animare il loro campo-scuola, ho iniziato il
cammino.
A: Ho sempre fatto parte dei diversi gruppi
come ‘animato’; la mia esperienza per ora
procede bene.
Quando eri tu a partecipare
ai gruppi avresti mai pensato
di poterti mettere dall’altra
parte, come educatore?
G: Non credo di averci mai pensato in maniera così esplicita però mi era chiaro che,
crescendo, qualcuno avrebbe potuto chiedermi qualche responsabilità in più, che fosse
il diventare educatore o fare qualcos’altro
nella parrocchia. Anche perché quello che
ho sempre pensato è che tanto ho ricevuto
6 Le Campane
carnevale
da tutto
esaurito
di Lorenzo La Capria
Davide Giuliano
Alessandro Tonietti
in Oratorio e in Parrochia e tanto avrei cercato di dare.
D: Sinceramente no, mi vedevo più come
animatore che come educatore. Crescendo
però sono cambiato e ho accettato.
A: Sì, ci ho pensato spesso e mi è sempre
piaciuta l’idea di poter essere educatore.
Cosa cerchi di insegnare ai
tuoi ragazzi?
G: Mi piacerebbe che imparassero a desiderare, a cercare e inseguire le cose 'vere':
le vere amicizie, il vero amore, la vera felicità senza doversi accontentare di quello
che c’è e domani passa. Come dice Santa
Caterina da Siena 'Non accontentatevi
delle piccole cose. Dio le vuole grandi. Se
sarete quello che dovete essere, metterete
fuoco in tutto il mondo'. Questo è quello che
mi auguro per loro, che non si accontentino
mai e che nel loro piccolo, siano 'fuoco' e
luce per tanti.
D: Cerco di far capire loro la bellezza e il
divertimento di stare insieme, imparando a
seguire Gesù e la Parola di Dio.
A: Vorrei trasmettere loro dei valori che
possano condividere e che li accompagnino
nella crescita, oltre che essere testimone
credibile della mia Fede.
Successo pieno per la cena di
carnevale di sabato 6 febbraio in
oratorio che ha fatto registrare
il tutto esaurito con la presenza
di bambini, adulti e famiglie!
Mamme e papà hanno 'approntato' e, al termine, 'smontato'
il salone. In cucina il 'capitano'
Alberto alla guida di un’affiatata 'brigata' formata da Renzo,
Paolo e Margherita ha proposto
un menù pensato, preparato e
cucinato alla perfezione. Bravi i
ragazzi che hanno aiutato i camerieri più esperti a garantire
un servizio puntuale e cordiale.
Una volta che Suor Maria ha
dotato tutti delle cartelle per la
tombola, a metà serata ecco la
divertente tombola con estrattore 'cybernetico' commentata
da don Fausto. Diversi i frutti
di questa bella serata: il clima
di cordiale collaborazione tra
tutti, la soddisfazione di chi ha
gustato una cena squisita, ed
infine, il grande contributo economico che questa cena ha dato
all’Oratorio. Il grazie è per tutti
gli attori di questa bella iniziativa organizzata con semplicità e
perfettamente riuscita!
tutto pronto
per il grest
Qual è la cosa che preferisci
di questa attività?
G: Mi piace molto veder crescere i ragazzi e
prender parte alle avventure di un’età dalla
quale non mi sono allontanata poi da molto tempo ma che mi accorgo di vedere con
un altro sguardo ora. Mi piace nello stesso tempo crescere e mettermi in gioco con
loro e imparare da loro molte cose: sono
davvero fantastici e voglio loro molto bene.
D: Mi piace stare con i ragazzi ed avendo
vissuto anche io quell'età cerco di impegnarmi per aiutarli e renderli migliori.
A: Costruire un rapporto con i ragazzi è sicuramente l’aspetto che preferisco del mio
impegno.
Partirà lunedì 13 giugno il 'Giro e
Mondo Grest 2016' per concludersi
venerdì 8 luglio. Il centro estivo è rivolto ai ragazzi dalla prima elementare alla terza media. Nel programma sono compresi vari laboratori, tre
giovedì al parco acquatico di Cilavegna e una giornata a Leolandia (23
giugno). Anche quest'anno sarà possibile pranzare in oratorio al costo di
2,50 euro. Per info 0321 039373.
Oratorio
Sacro Cuore
E' andato in scena il 6 gennaio
Messa dell'Epifania coi bambini: oro,
incenso e mirra cosa rappresentano oggi?
Piace a Gesu'
'La magia in...calza'
recital interamente
scritto dai ragazzi
di Lorenzo La Capria
Chiesa parrocchiale gremita il pomeriggio dell’Epifania per la Messa con le famiglie dei ragazzi del
catechismo. Don Fausto, nell’omelia, come avvenuto nel periodo di Avvento, si è rivolto ai bambini attualizzando i doni (oro, incenso e mirra) portati dai
Magi a Gesù. Ai giorni nostri cosa potrebbero essere
questi tre doni? Ecco apparire tre oggetti e per ciascuno un dono personale da fare a Gesù con la propria vita. Il primo è un tablet aperto su una pagina
facebook particolare, con il classico pollice alzato, e
la scritta 'Piace a Gesù'; è prezioso come l’oro l’invito ad orientare le nostre azioni verso ciò che piace
a Gesù invece di basarle solo su ciò che piace a noi.
Il secondo è un orologio con la scritta 'Ogni giorno
voglio trovare del tempo per te Gesù!'. Riconoscere che Lui è il figlio di Dio, donandogli del tempo
con la preghiera, al risveglio e prima di dormire ogni
sera, e per un’ora la domenica andando alla Messa
insieme agli amici, è sicuramente qualcosa che come
l’incenso che indicava la divinità di chi lo riceveva
'Piace a Gesù'. Il terzo è un libro di scuola con la
scritta 'Mi impegno a fare il mio dovere'. Come la
mirra, un’erba un po’ amara, è il dono della piccola
fatica quotidiana che ognuno è chiamato a compiere. Donare a Gesù il proprio impegno nelle attività
quotidiane, nello studio, nell’aiutare in casa mamma
e papà; fare bene e con cura quello che si fa è un
impegno prezioso che sicuramente 'Piace a Gesù'.
Come i Magi siamo chiamati tutti, grandi e bambini,
a portare questi tre doni preziosi: compiere scelte
che piacciano a Gesù (oro), trovare il tempo di pregare e stare con Lui (incenso) e vivere l’impegno di
far bene le cose che ci costano fatica (mirra). Prima
dell’offertorio i bambini del catechismo hanno posto
dei piccoli salvadanai ai piedi di Gesù Bambino, davanti all’altare, con le offerte per la Santa Infanzia.
Prima della solenne benedizione finale i genitori con
i bimbi battezzati nell’anno 2015 hanno ricevuto una
particolare benedizione. Terminata la celebrazione
tutti i bambini presenti hanno avuto in dono una ‘dolce’ calza preparata da suor Maria con le volontarie.
Appuntamento quindi nella Domus dell’oratorio per
la ricca merenda ed infine in salone per lo spettacolo
teatrale a conclusione di questo partecipato bel pomeriggio dell’Epifania.
di Rachele Rodolfi
Il palco dell’Oratorio
Sacro Cuore di Varallo
Pombia si è di nuovo animato mercoledì 6 gennaio, ospitando 'La magia
in…calza', spettacolo interamente scritto dai ragazzi dell’Oratorio e poi
rappresentato dopo un
lungo lavoro di prove. Tutto inizia con la vincita di
sei speciali biglietti d’oro
che permettono ad altrettanti fortunati bambini
una visita alla fabbrica di
dolci della signora Margarina. Due dei piccoli
ospiti, Greta e Anselmo,
arrivano però in ritardo
alla festa, e scoprono che
la proprietaria non è una
dolce vecchietta benefattrice, ma una strega che
ha deciso di testare sui
bambini, ormai suoi prigionieri, una nuova pozione. L’intruglio è provato
sulla sua assistente Willa,
un’apprendista tuttofare
che inizia a stare stretta
nel suo ruolo di cameriera
al servizio della malefica
strega. L’ingrediente se-
greto di questo preparato
che promette la giovinezza è la Fede dei bambini,
strumento potentissimo
che Margarina ha raccolto grazie alla sua ultima
invenzione, uno speciale
aspirapolvere che intende vendere alle befane
con lo scopo di agevolare
il suo losco lavoro. Grazie
alla conversione di Willa e all’intervento della
nonna-befana, Greta e
Anselmo riusciranno a
restituire la Fede a tutti
i bambini, imprigionando
la strega e assicurando
un futuro pieno di speranza ai piccoli ospiti. Dietro
questa semplice storia si
nasconde un lungo lavoro
di preparazione, che ha
visti impegnati ragazzi di
ogni età e che si è concluso con la rappresentazione dell’Epifania, apprezzatissima dal nutrito
pubblico in sala. Genitori
e bambini sono stati subito coinvolti in questo recital, che affiancava parti
esclusivamente recitate
ad alcuni numeri di canto
e ballo.
Le Campane 7
Giubileo
della Misericordia
Pellegrinaggio a roma
25 - 27 aprile
di Carmen Parachini
Anche per Pombia e Varallo dodici pellegrini hanno risposto alla chiamata del
Vescovo per il Pellegrinaggio Giubilare
della Diocesi di Novara.
Alle 5,30 del 25 aprile con la benedizione del nostro don Fausto partiamo per
Roma dove arriviamo per le 15, giusto
per l’inizio della celebrazione della penitenza, unitamente a tutti i partecipanti
della Diocesi di Novara (nove pullman),
nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Al termine la visita alla Basilica di San Giovanni in Laterano e Santa
Maria Maggiore. Prima di entrare nelle
Basiliche il passaggio sotto le due Porte
Sante. Martedì 26 meta della giornata è
il Vaticano dove, insieme al nostro Vescovo, passiamo la Porta Santa. All’altare
della Cattedra la Messa alla presenza di
tutti i sacerdoti e pellegrini della Diocesi.
L’udienza con papa Francesco è fissata
per mercoledì. Tutti vorremmo poter vedere da vicino e almeno sfiorare il Papa.
Le parole toccanti del suo discorso sul
Buon Samaritano ci fanno riflettere.
Alcuni dei partecipanti al pellegrinaggio
Quest’uomo, non di fede, ha soccorso e
aiutato il fratello. Noi siamo disposti ad
accettare il diverso? Dio è sempre misericordioso con noi: noi lo saremo nei con-
fronti dell’altro, anche se di diversa nazionalità, razza e fede? Con tanta gioia ed
emozione nel cuore affrontiamo il viaggio
di ritorno che si conclude alle 23.
pellegrinaggio a cannobio
9 maggio
di don Fausto Giromini
L'anno santo della misericordia ci spinge a farci pellegrini
per evidenziare come il cristiano deve essere pronto a fare
un percorso seguendo la strada tracciata da Gesù. Con questo spirito lunedì 9 maggio oltre cento pellegrini di Varallo
Pombia, Pombia e Cascinetta si sono recati al santuario di
Cannobio accompagnati dal parroco e dalle suore. Giunti al
santuario della Pietà, il rettore don Bruno Medina ha accolto
il numeroso gruppo e lo ha guidato per il centro storico della
cittadina, facendosi cicerone illustrando le bellezze artisti-
8 Le Campane
che cannobine. In chiesa parrocchiale è iniziata la parte spirituale vera e propria con una preghiera davanti alla reliquia
della Santa Costa. Quindi, con una breve processione, invocando l'intercessione dei santi, il gruppo è tornato nuovamente al santuario, dove don Bruno ha spiegato i fatti miracolosi
all'origine della devozione della Pietà. Infine la Messa ha
concluso il pomeriggio. Pienamente soddisfatti tutti i partecipanti, favoriti anche dall'assenza di pioggia, nonostante
le previsioni avverse. Lungo il ritorno molti hanno espresso
il desiderio di ripetere l'esperienza visitando qualche altro
luogo spirituale.
'ritroviamoci', un'occasione
di incontro per gli anziani
I gruppi
parrocchiali
Fu don Pierangelo Cerutti, sullo slancio della Missione popolare del
2009, a favorire, un anno dopo, la nascita del gruppo parrocchiale
‘Ritroviamoci’ dedicato alla terza età. In una comunità, quella pombiese, da anni orfana del Centro incontro anziani, 'Ritroviamoci' ha
trovato nel tempo il suo giusto spazio offrendo l'opportunità alle
persone della terza età di incontrasi, parlare e stare in compagnia.
Costituisce un'occasione di condivisione anche per chi è prevalentemente solo. Momenti di preghiera, di svago e di informazione caratterizzano gli incontri mensili continuati anche con il cambio dei parroci (con padre Matteo gli incontri erano addirittura quindicinali).
Con l’avvento di don Fausto Giromini, ‘Ritroviamoci’, messo in calendario ogni secondo lunedì del mese, si apre sempre con la celebrazione della Messa (alle 15) nella chiesa di Santa Maria.
I partecipanti si trasferiscono poi nei locali del salone parrocchiale
dove comincia la seconda parte del pomeriggio, quella ludico-culturale nella quale si alternano proiezioni di fotografie o brevi conferenze su temi di interesse locale, momenti musicali (con la fisarmonica di Mario Santaiti), di divertimento e gioco (le tombolate sono
sempre tra i passatempi preferiti), occasioni di approfondimento
(fra i quali ricordiamo l’annuale incontro con Roberto Lazzarini,
medico di base, oppure quello per prevenire le truffe ed i furti con
il maresciallo dei Carabinieri della stazione di Castelletto Ticino).
Il ricavato dalle diverse lotterie,le offerte dei partecipanti ed altre
iniziative sono occasioni per contribuire alle necessità della parrocchia di Pombia.
Con cadenza annuale il gruppo organizza un pellegrinaggio (l’ultimo il 9 maggio a Cannobio, in collaborazione con le parrocchie
di Pombia e Varallo Pombia) e un delizioso pranzo (l’ultimo il 21
aprile) a cura del ristorante Hostaria del Castello, meglio noto
come ‘Da Pinin’.
In occasione del compleanno di Caterina Abolin, ospite fissa del
gruppo, la giornata dell’11 aprile è stata dedicata ai festeggiamenti per… i suoi primi 100 anni.
In servizio
tre nuovi
chierichetti
Vita parrocchiale
Domenica 17 aprile durante le Messe del mattino sono stati presentati tre nuovi chierichetti: Cesare Braghini e Andrea Matraxia a
Varallo Pombia e Riccardo Ghisletti a Pombia. I bambini sono stati
preparati al loro nuovo incarico dal parroco, don Fausto, il quale
li ha dichiarati pronti per svolgere tale impegnativo ministero ed
ha rivolto loro le domande di rito, cioè se fossero pronti ad essere
testimoni del Battesimo, degli insegnamenti di Gesù ed a partecipare attivamente alla vita della chiesa; il loro incarico è in ambito
liturgico e consiste nell’assistere il sacerdote durante le funzioni
religiose. Il parroco ha quindi invitato le mamme ad avvicinarsi ai
bambini per aiutarli nella vestizione, al termine li ha benedetti e li
ha invitati a prendere posto sull’altare per partecipare alla celebrazione eucaristica. Grande e palpabile la commozione dei tre nuovi
ministranti durante il loro primo servizio all’altare.
Le Campane 9
Il personaggio
Mi presento,
sono don Fabio
di Lorenzo La Capria
Don Fabio Zanetti Chini è stato assegnato alle nostre comunità. Gli abbiamo posto alcune domande
Puoi descrivere
il ministero del diacono?
Lascerei la parola al Direttorio: 'Il
ministero del diacono è sintetizzato
dal Concilio Vaticano II con la triade
diaconía della liturgia, della parola e della carità. In questo modo si
esprime la partecipazione diaconale
all’unico e triplice munus di Cristo nel
ministero ordinato. Il diacono è maestro, in quanto proclama e illustra
la Parola di Dio; è santificatore, in
quanto amministra il sacramento del
Battesimo, dell’Eucaristia e i Sacramentali, partecipa alla celebrazione
della S. Messa, in veste di ministro
del Sangue, conserva e distribuisce
l’Eucarestia; è guida, in quanto è
animatore di comunità o settori della
vita ecclesiale'
Come è nata la tua scelta
e qual è stato il percorso
per diventare diacono?
Inizialmente mi ha suscitato un certo interesse questo ministero ordinato che pochi conoscevano e che
io stesso non conoscevo; più approfondivo e più mi rendevo conto che
la figura che si delineava, forse, sarebbe stata quella giusta per me. Ne
ho parlato con mia moglie Chiara ed
insieme abbiamo deciso di intraprendere questa avventura. Uso il plurale
perché, inevitabilmente, la risposta a
questa chiamata, essendo io coniugato, sarebbe dovuta essere data da
entrambi (infatti, la Chiesa chiede il
consenso della moglie all’inizio del
A Pombia
al via il 6°
Palio dei Rioni
Partirà la sera di sabato 11
giugno la 6ª edizione del
Palio dei Rioni, il torneo ricreativo di calcio a 6 in cui
si cimentano gli uomini del
10 Le Campane
cammino di preparazione ed al momento dell’ordinazione). E questa
avventura ha comportato per me un
periodo abbastanza lungo di discernimento fino all’ammissione agli ordini
sacri (il primo passo ufficiale), per
ricevere poi i ministeri, cosiddetti,
istituiti (lettorato ed accolitato) e
concludere il percorso con l’ordinazione che è avvenuta a Borgomanero l’8 dicembre dello scorso anno.
Ma ha comportato, parallelamente,
anche il dover tornare sui libri dopo
ben quindici anni dal conseguimento
della laurea in giurisprudenza: infatti, per accedere all’ordinazione mi è
stato richiesto il conseguimento della
laurea in Scienze religiose ottenuta
nel 2014.
Sei stato inviato alle nostre comunità che hai già
conosciuto l’anno scorso:
che impressioni hai avuto?
Il Vescovo ha dato, quale indicazione, che il ministero diaconale, come
quello presbiterale, non sia esercitato nella parrocchia di provenienza
tenendo, però, in considerazione - nel
caso di diaconi coniugati e con attività lavorativa (come nel mio) - le
esigenze familiari e professionali che
vanno necessariamente contemperate. Io vivo ad Arona e, dal punto di
vista logistico, la distanza con Varallo Pombia e Pombia non mi permette
di essere presente come sarebbe mio
desiderio: e questo mi lascia un po’ di
rammarico perché le due comunità
mi hanno, anzi, ci hanno da subito accolto come non ci saremmo aspettati
donandoci una semplice ma profonda
amicizia. Due comunità che ho subito
apprezzato sia per l’impegno liturgico che per quello caritativo: l’espe-
paese divisi in otto squadre
a rappresentare altrettanti
rioni. La manifestazione,
organizzata dalla Parrocchia di Pombia in occasione
della festa del Sacro Cuore,
ha da sempre quale finalità
la conoscenza, la socializzazione e l’integrazione delle
famiglie locali, specialmente quelle giovani e di re-
rienza con
il gruppo
della San
Vincenzo
mi ha fatto
conoscere
realtà di cui
avevo
solo
sentito parlare
distrattamente.
Siamo anche
stati coinvolti nell’organizzazione
del corso pre-matrimoniale, occasione che ci ha permesso (a me ed
a Chiara) di constatare l’impegno
delle comunità anche nella pastorale
familiare.
Riassumendo potrei dire che è stata
e continua ad essere un’esperienza
più che positiva.
Come hai vissuto la nuova
dimensione diaconale; HAI
qualche episodio toccante
e significativo?
Beh, sono stato ordinato solo da cinque mesi: come direbbe il nostro Vescovo, sono ancora in piena luna di
miele (per me la seconda…). Quindi,
esperienze non ne ho vissute molte.
Sicuramente devo dire che il poter
impartire la benedizione del Signore
è sempre qualcosa di bello ed emozionante.
E se devo ricordare un’esperienza significativa vissuta dopo l’ordinazione
direi che il pellegrinaggio a Lourdes
per la ricorrenza dell’11 febbraio potrebbe essere meritevole di citazione.
Infatti, l’essere stato in quel luogo
santo da ministro ordinato è stato profondamente diverso da quando, giovane sposo, avevo concluso il viaggio
di nozze insieme a coloro che partecipavano al pellegrinaggio diocesano.
cente insediamento sul territorio. L’edizione n.6 avrà
un prologo venerdì 10 con
il primo dei due trinagolari
del torneo di calcio femminile aperto a mamme, mogli
e fidanzate.
Nel corso dell'evento sono in
calendario anche una partita riservata agli over50 e
alcune riservate ai bambini.
Tutte le informazioni ed il
calendario completo sono
disponibili sul sito www.parrocchiapombia.altervista.
org. Il ricavato contribuirà
al risanamento delle casse
parrocchiali.
Nel 2015 il drappo con la
Madonna che ‘abbraccia’
le due chiese andò al rione
Don Minzoni.
nostra intervista a ivan, claudio e sabrina
del gruppo che ha accolto i due profughi
Solidarietà
FARIMBA E LAMIN PER SEI MESI OSPITI
DELLE NOSTRE COMUNITà
Abbiamo intervistato il terzetto di
volontari che 'ha seguito da vicino'
il progetto 'Rifugiato a casa mia'
per comprendere meglio il progetto
e le sue finalità.
Quando è partita l’iniziativa?
L’idea, in risposta all’appello di
Papa Francesco e alla successiva
sollecitazione del vescovo Franco
Giulio Brambilla è nata ad ottobre,
ma si è concretizzata prima di Pasqua con l’arrivo di Farimba e Lamin.
Quali sono gli ‘attori’ interessati?
Il gruppo Vincenziano, la Parrocchia e la Caritas diocesana. La
Caritas diocesana ha coordinato
tutte le operazioni e determinato i
soggetti beneficiari dell’iniziativa;
la Parrocchia, tramite don Fausto,
ha messo a disposizione un appartamento del lascito Boggio in piazza della Repubblica a Pombia; il
Gruppo Vincenziano presieduto da
Giancarlo Mariani ha sistemato e
arredato i locali e contribuisce a
vitto ed alloggio.
Chi sono gli ospiti?
Farimba, 24 anni e Lamin, 28 anni,
entrambi rifugiati, rispettivamente
originari del Senegal e della Guinea.
Come funziona il progetto?
Durante i sei mesi di permanenza
ogni ragazzo deve avere una famiglia tutor che li segue come una
famiglia vera. Il tutor si impegna a
condividere con l’ospite gran parte
del proprio tempo e ad integrarlo
nella società e si attiva per avviarlo
ad un lavoro affinchè possa diventare indipendente
quali sono le famiglie tutoR?
Per Farimba sono Alberto e Daniela
Giardina; per Lamin sono Cristina e
Gigi Favini.
Farimba e Lamin
come trascorrono
il loro tempo?
Lamin è rimasto con noi
per poco: attualmente è
fuori regione ma tornerà
a fine maggio. Farimba intanto studia l’italiano per
due giorni alla settimana
seguendo un corso che si
tiene alle scuole medie;
per un giorno e due mezze giornate svolge invece
semplici lavori dando una mano in
parrocchia.
Quanto costa questa iniziativa?
Il Gruppo Vincenziano, come per
tutti i bisognosi, mette a disposizione l’arredamento, il pagamento
utenze, gli alimenti - che poi Farimba cucina da sè - ed il vestiario. La
Caritas assegna inoltre 100 euro
mensili alla famiglia tutor per le altre sue necessità.
in cosa è consistITA l’attività dEL GRUPPO ACCOGLIENZA?
Ci siamo messi a disposizione di
Farimba per far conoscere come si
vive qui. Abbiamo sviluppato quella
che tecnicamente si definisce una
‘rete di relazioni’. Per esempio, lo
abbiamo accompagnato alla scoperta delle istituzioni e dei principali
servizi tipo municipio, ambulatorio
e Asl; gli abbiamo fornito le basi di
storia e geografia del posto; abbiamo favorito e consolidato i rapporti
con i parenti e gli amici del paese
d’origine; lo abbiamo inserito nel
mondo dei coetanei ed abbiamo incentivato la sua autonomia al fine
di renderlo veramente indipendente. All’insegna dell’integrazione,
Farimba è iscritto anche al Palio
dei Rioni di Pombia.
Come è Farimba?
Parla poco l’italiano, ma riesce
a farsi capire. Ha molta voglia di
fare ed altrettanta buona volontà.
Ha un'aspirazione: vorrebbe fare il
panettiere (proviene infatti da una
famiglia di contadini che facevano
il pane in casa). E poi… vorrebbe
prendere la patente!
Come sta andando il progetto?
Dopo oltre un mese sembra che il
progetto funzioni bene.
Cosa succederà dopo i sei
mesi di permanenza?
Trascorsi i sei mesi lasceranno l’appartamento. Durante il periodo di
permanenza qui, dovrebbero aver
imparato bene la lingua, avere un
lavoro ed essere diventati economicamente indipendenti. Ce lo auguriamo tutti.
Coristi e musicisti
cercasi
Nel 2013, dopo qualche anno di pausa, anche a Pombia la corale è rinata
seppur con qualche sacrificio dovuto
alla mancanza, per sovrapposizioni
di impegni, dell’unico, storico, organista. Proprio per questo, in molte
ricorrenze, il gruppo è costretto ad
usare le basi preregistrate.
Nella bacheca di Santa Maria è
esposto un volantino che cerca aiuto
per il coro e per la musica.
Non servono piccoli Bocelli o eredi
di Leonhardt: sarebbe sufficiente, da
parte di giovani e meno giovani, un
po’ di buona volontà per allontanare
lo spettro di un’altra chiusura.
Chi volesse collaborare può contattare Ornella al 340 9610240
Le Campane 11
Anagrafe parrocchiale
Battesimi
Varallo Pombia
Norah Sgarra di Cristian e Pathos
Civello
Alessio Terazzi di Pietro e Cristina
Zerbinati
Aurora Comizzoli di Federico e Claudia
Gnemmi
Asia e Noemi Biondo di Vincenzo e
Ilaria Vallese
Nicole Consoli di Marco e Graziella
Ragusa
Giorgia Antonello di Giuliano e Debora
Provenzano
Daniele Martin Cichellero di Leonardo e
Elisa Morosin
Camilla De Matteis di Christofen e
Daniela Barbisotti
Mia Giraldin di Moreno e Ilaria Felicia
Trotta
Alessia Migliari di Matteo e Martina
Zeni
Giada Righetto di Fabio e Silvia Pintore
Giosuè La Greca di Enzo e Vita Stefania Cicero
Pombia
Pietro Balosso di Marco e Concetta
Gesualdi
Davide Bruni di Stefano e Nadia
Ursino
Sofia Rampazzo di Marco e Samanta
Bondi FUNERALI
CELEBRATI
(al 17 maggio)
Varallo Pombia
Artemia Allevi, di anni 90
Danilo Fato, di anni 36
Franco Scafaro, di anni 51
Marina (Irma) Rossi, di anni 87
Severino Leonardi, di anni 76
Pierina Valli, di anni 79
Livia Fecondo, di anni 91
Egidio Grazioli, di anni 86
Romolo Tommasini, di anni 80
Pasquina Ferro, di anni 82
Giovanni Colferai, di anni 73
Giorgio Bozzini, di anni 89
Silla Regina Crestani, di anni 86
Mario Santambrogio, di anni 85
continua da pag. 3
La messa è finita?
si porta all’altare. L’altare è Cristo
ed è il centro della celebrazione e
sull’altare si compie il sacrificio di
Cristo, pertanto le uniche cose da
portare sono pane, vino e le offerte per i poveri e per la chiesa. Riguardo ai fiori, mons. Zaccheo raccontava nelle sue note di come a
volte si sia trovato costretto a fare
capolino per guardare l’assemblea
durante la celebrazione a causa
della esagerata presenza di fiori
sull’altare!
Antonio Rosas, di anni 75
Carla Parachini, di anni 93
Angelo Giardina, di anni 95
Giovanna Cardano, di anni 79
Isabella Monti, di anni 90
Alarico Lo Prejato, di anni 73
Giacomina Scipioni, di anni 81
Mario Raffaele Addamo, di anni 74
Maria Rossi, di anni 93
Maria Pia Celentano, di anni 60
Margherita Traficante, di anni 54
Mariella Cossia, di anni 62
Alda Paracchini, di anni 77
Angelo Talarico, di anni 94
Angela Pandolfi, di anni 82
Leonzio Baldina, di anni 45
Antonio Pilone, di anni 89
Caterina (Gianna) Santaiti, di anni 67
Pombia
Palmira Armellini, di anni 83
Anna Ugo, di anni 52
Benito Silvestri, di anni 89
Ivonne Pistocchini, di anni 84
Elide Zambon, di anni 84
Lodovica Pistocchini, di anni 88
Italo Colombo, di anni 85
Graziella Tanferri, di anni 83
A Varallo Pombia nel mese di aprile si sono tenute
tre interessanti serate sulla Liturgia eucaristica
il presbiterio, solitamente elevato rirla nel presbiterio laddove alcued ornato in modo da renderlo evi- ni elementi architettonici non lo
dente, e l’aula, dove si trova l’as- rendano troppo difficile. Secondo
semblea dei fedeli, che può essere le indicazioni liturgiche odierne il
composta da diverse navate. Nel tabernacolo dovrebbe venire posto
presbiterio si trovano l’altare, pun- in una cappella laterale, disponibito focale della chiesa, il centro del- le per l’adorazione e la preghiera,
la celebrazione, simbolo
per lasciare al cendi Cristo, che secondo le Nell'offertorio le uniche tro, punto focale deldisposizioni
liturgiche cose da portare sono la chiesa l’altare, il
deve essere l’unico coper- pane, vino e le offerte luogo dove viene ceto con una tovaglia per per i poveri e la chiesa lebrata l’Eucarestia,
sottolinearne l’importansimbolo di Cristo!
za e l’unicità anche in presenza di Tanti gli spunti di riflessione emerL’ultima serata ha riguardato i altri altari; l’ambone che è il luogo si in queste tre serate, a volte sorluoghi sacri e gli arredi all’interdella proclamazione della Parola prendenti, a volte semplicemente
no della chiesa. Il messale dice che di Dio e può essere fisso o mobile dati per scontati e quindi ravvivati
'I luoghi sacri e le
ma non deve essere un in questo percorso. Fin dal primo
cose che servono al L'altare, punto focale leggio perché deve avere incontro c’è stata la disponibilità di
culto, siano davvero della chiesa, deve essere una dignità sua; un tem- tutti a concretizzare le indicazioni
degni e belli, e segno
po l’ambone veniva no- del messale e degli orientamenti
l'unico coperto
e simboli delle realbilitato artisticamente a ecclesiali per rendere ancora più
con una tovaglia
tà celesti'. Già la cotestimoniare l’importan- 'bello' e rispettoso lo stile celebrastruzione è simbolo che evoca, la za del luogo dove Dio parla attra- tivo che viviamo ogni domenica.
pianta a croce, il buio delle chiese verso la Sua Parola infine la sede, Con piccoli accorgimenti si è incoromaniche ad indicare il mistero, luogo dove il sacerdote guida l’as- minciato un cammino che consenl’altezza di quelle gotiche a signi- semblea nella preghiera. In alcune tirà alle nostre comunità di vivere
ficare la tensione per raggiungere delle nostre chiese manca una vera ancor più in comunione con Dio e
il cielo. Dentro la chiesa ci sono e propria sede, è possibile fare una con i fratelli la Messa ovvero la
due spazi in continuità ma distinti, riflessione sulla possibilità di inse- 'grande liturgia' della Chiesa.
12 Le Campane