n. 34 (III Trimestre 2005) - BCC Filottrano

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n. 34 (III Trimestre 2005) - BCC Filottrano
Autorizzazionedeldel
Autorizzazione
Tribunale
Tribunale
di Ancona
di Ancona
n.10 deln.10
14/07/97
del 14/07/97
- Anno 9° -Ottobre
Anno 2005
9° Giugno
n. 34 - 2005
Poste Italiane
n. 33 -S.p.a.
PosteSped.
Italiane
Abb. Post.
S.p.a.70%Sped.
- DCBAbb.
Ancona
Post. 70% - DCB Ancona
N
OTIZIARIO
Periodico della Banca di Credito Cooperativo di Filottrano
n. 34
33 - Ottobre
Giugno 2005
ATTIVITÀ BCC
I nostri valori: l’impegno
I
l secondo punto della Carta dei Valori (l’impegno) enuncia tre
concetti di fondo da cui traspare il modo di essere del credito cooperativo: offrire servizi utili che creino valore, privilegiare i rapporti umani, sviluppare l’azione commerciale con grande professionalità.
«L’impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare,
nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il
miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti».
Offrire servizi utili significa soddisfare pienamente i bisogni e le
esigenze dei soci e clienti. Parliamo sia di chi risparmia finalizzando
le proprie risorse alla realizzazione di progetti importanti sul piano
personale (come la casa, o il desiderio di offrire un futuro più sereno ai propri familiari), sia di chi ha bisogno di finanziamenti per
consolidare la propria azienda sul mercato e continuare a creare ricchezza per sé e per la Comunità in cui opera.
Sono motivazioni di altissimo profilo che non possono essere
disattese o, peggio ancora, disilluse: sarebbe come tradire la fiducia
di coloro che ci hanno messo in mano tutte le proprie speranze e,
oserei dire, il proprio futuro.
PRODOTTI E SERVIZI REALMENTE UTILI
Non a caso, l’obiettivo del Credito Cooperativo «è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale, e culturale a beneficio dei soci e delle comunità locale e ‘fabbricare’ fiducia». Se ne evince che i prodotti e servizi offerti sono veramente “utili” solo se
creano un “valore” che, nel rispetto del dettato statutario, deve essere economico, ma anche sociale e culturale.
Parlare di finanza etica, forse è eccessivo, ma sforzarsi di
vendere prodotti e servizi che generino un “valore” non solo economico, significa diffondere una cultura che vede nel denaro non il
fine ultimo, ma il mezzo attraverso cui realizzare i propri progetti.
In quest’ottica la “commercializzazione” del denaro assume una
finalità etica, perché sono etici i risultati che il denaro permette di
raggiungere: l’acquisto della casa, il benessere della famiglia, lo sviluppo dell’azienda, sono obiettivi moralmente ineccepibili.
Ma tutto ciò è possibile solo operando in modo coerente con i
principi dello spirito cooperativistico – basato su valori come la solidarietà, la democrazia economica, la partecipazione attiva alla vita
della propria cooperativa, la volontà di mantenere solidi rapporti
umani – che devono sempre caratterizzare gli amministratori, i dipendenti e, da ultimo, i soci stessi.
L’ultimo concetto preso in esame da l secondo punto della Carta dei Valori riguarda la capacità di privilegiare i rapporti umani,
senza trascurare la professionalità. «Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l’eccellenza nella relazione con i soci e i clienti, l’approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo
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stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale».
RELAZIONI UMANE SINCERE
La coerenza con i principi ispiratori del Credito Cooperativo
non può che passare attraverso uno stile di vita, o meglio, un modo
di “fare banca” fondato sulla capacità di sapere instaurare relazioni
umane non basate su atteggiamenti di facciata (che tradirebbero sul
nascere tale spirito), ma su una visione che riconosce nel socio
e cliente innanzitutto una “persona” che va ascoltata e rispettata, facendola sentire sempre a proprio agio, sia all’interno che all’esterno della banca.
Al rapporto umano va ovviamente abbinata la
professionalità, perché riteniamo che i nostri soci e
clienti meritino il sostegno di una consulenza qualificata.
UNA PROFESSIONALITÀ D’ALTO LIVELLO
Nel passato triennio (2002-2004) la formazione professionale
del personale interno è stata al centro dell’azione aziendale, portando a termine rispettivamente 40, 50 e 60 ore di formazione pro-capite, nella consapevolezza che il vero ed autentico patrimonio della
Banca è rappresentato dalle risorse umane di cui dispone.
In conclusione, il secondo punto della Carta dai Valori mette in
risalto un diverso modo di “fare banca”, coerente con lo spirito che
deve sempre animare il Credito Cooperativo, nato e cresciuto nel
territorio di appartenenza per dare prospettive al tessuto economico
locale, coniugando nell’azione quotidiana l’etica con l’economia, la
solidarietà con il mercato, esercitando un’attività bancaria “a misura
d’uomo”.
L’auspicio, naturalmente, è di continuare con costanza su questa
strada, perché è certamente la via maestra per raggiungere le finalità
che perseguiamo.
Luciano Saraceni
Presidente
ATTIVITÀ BCC
La situazione semestrale
L
a verifica dell’andamento del corrente esercizio, riferita al 30
giugno, ha registrato indici positivi, sia in termini di crescita
dei principali dati patrimoniali, sia in rapporto al risultato economico del periodo.
La raccolta diretta ha superato i 329 milioni di euro con un aumento, su base annua, pari al 9,50%. La crescita degli impieghi economici, che al 30 giugno ammontavano a 280 milioni di euro, risulta incrementata del 18,75% rispetto al 30 giugno 2004. Il risparmio
complessivo affidato alla nostra banca, sommando la raccolta diretta,
indiretta e gestita, è salito a 423 milioni di euro. L’incidenza dei crediti in sofferenza sul totale degli impieghi economici è pari all’1,90%.
Anche il risultato economico risulta leggermente migliore di
quello preventivato a budget, grazie alla crescita delle masse interme-
diate ed al contenimento dei costi. Tutte le nostre filiali, comprese
quelle di più recente apertura, chiudono il loro bilancio in utile.
Siamo soddisfatti del buon andamento dell’azienda, che attribuiamo principalmente al reciproco rapporto di fiducia e di rispetto
instaurato tra gli amministratoti, i dipendenti ed i clienti.
Da parte nostra rinnoviamo l’impegno ad operare in maniera “differente” puntando sulla disponibilità e professionalità del personale, sulla
correttezza e trasparenza nei rapporti, in modo che la Banca continui nel
suo progetto di crescita, finalizzato non solo a soddisfare le necessità economiche e finanziarie del territorio ma anche a sostenere valide attività
sociali nel campo della solidarietà, della scuola, della cultura e dello sport.
Enzo Bianchi
Direttore Generale
Vincenzo ci ha lasciato
Il 7 ottobre è morto Vincenzo Carloni, socio fondatore e primo cassiere della Cassa Rurale ed Artigiana di Filottrano.
C
S O M M A R I O
aro Vincenzo, nel 1975, quando io e Cesare iniziammo il nostro
lavoro in banca, tu avevi quasi sessanta anni e noi ventuno, ma
mi ricordo che, nello spirito, eri più giovane di noi. Avevi l’animo di un
adolescente: puro, sincero, spontaneo, generoso, a volte anche ingenuo. Lo hai conservato per tutta la vita.
Lo scorso anno, a Natale, quando venni a farti gli auguri mi dicesti: «Enzo, se parli con qualcuno che mi conosce digli che sono ancora vivo». L’abbiamo fatto dalle pagine di questo giornale nel primo numero di quest’
anno. Ora, purtroppo, mi trovo a dover dare, a quanti
ti conobbero, l’annuncio della tua morte.
Come ricordarti? Credo che le parole di Don Roberto, durante la Messa del tuo funerale, rendano giustamente merito alla tua
vita: «Sei sempre stato un uomo giusto e generoso e siamo sicurissimi che
sei in Paradiso».
Secondo me, nella vita, oltre all’affetto per i tuoi familiari, hai avuto
tre grandi passioni: la Cassa Rurale, la Chiesa Cattolica e la Democrazia
ATTIVITÀ BCC
VISTI DA VICINO
CRONACHE
DAI COMUNI
Cristiana. Il tuo amore per loro è stato grande, come grande è stata la tua
generosità verso tutti coloro che potevano aver bisogno del tuo aiuto, fosse
stato un missionario in Africa oppure una famiglia povera di Filottrano.
Io mi limito a parlare della tua prima passione: la Cassa Rurale.
Ricordo con quanto entusiasmo ci raccontavi di quando andavi in giro per la campagna a convincere le persone a diventare soci della banca, facendoti garante del buon fine
e della validità dell’iniziativa. Erano i tempi in cui una
scatola di scarpe vuota rappresentava la tua cassaforte, la
cassaforte della nostra Banca: “la Cassa di Vincè”.
Voglio ringraziarti per quello che hai fatto a nome di
tutti gli impiegati che oggi operano al suo interno anche grazie al tuo impegno iniziale, a nome dei clienti e soci che ti hanno conosciuto ed hanno potuto beneficiare della tua disponibilità e generosità.
Grazie di cuore
Enzo Bianchi
Vincenzo Carloni, primo impiegato, e Enzo Bianchi,
attuale Direttore Generale, nel 1976 durante una gita all’isola d’Elba.
Banca di Credito Cooperativo di Filottrano Notizie
Editoriale
La situazione semestrale
Giuseppe Nuccelli
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Filottrano: La visita di Mons. Tonini
Montoro: Una nuova piazza
Montoro: Arte in piazza
Montefano: Riapre il teatro
Osimo: Soggiorni montani per anziani
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Luciano Saraceni, Giustino Falasconi, Stefania Trillini,
Francesca Paccamiccio, Carlo Cusini, Auro Stampella
Stampa e Fotalito: Grafiche Scarponi - Osimo (An)
Periodico - anno 9 n. 34
Spedizione in abbonamento postale
I NOSTRI PRODOTTI
SPORT
SimplyBank Web
Maratona delle Dolomiti 2005
Marcialonga Montefanese
Villastrada: Calcio a 5
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ATTIVITÀ SOCIALE
Borse di studio 2004
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Foto di copertina: Veduta di Montefano
Direttore Responsabile: Giuseppe Camilletti
Comitato di redazione:
Progetto grafico: Studio Editoriale Associato - Milano
Editrice: Centopercento - Ancona
Autorizzazione del Tribunale di Ancona n.10 del 14/07/97
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VISTI DA VICINO
Il muratore “architetto” di Cingoli
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i sé, dice con semplicità che è un muratore. Ma basta dare
un’occhiata alla sua casa, una splendida porzione del cinquecentesco Palazzo Simonetti, che si affaccia sul Duomo di Cingoli,
per capire che Giuseppe Nuccelli è stato ed è molto di più che un
semplice muratore.
La casa in questione, negli anni Ottanta, l’ha ristrutturata lui
stesso, con una competenza nella conservazione della struttura originale, degna di un soprintendente alle Belle Arti. Il risultato è una
perfetta fusione di elementi d’epoca – comprese porte e pregiati soffitti a cassettone – con elementi strutturali e d’arredo contemporanei, ma realizzati affinché si armonizzassero con tutto il resto.
La casa di Giuseppe Nuccelli – quasi settant’anni portati benissimo – dice molto di lui, più di quanto egli stesso non riveli.
Sarà anche merito del fatto che, da giovane, invece di passare il
tempo libero al bar con i suoi coetanei, a parlare di donne e di sport,
preferiva la compagnia di persone più istruite e colte, che lo hanno
aiutato a crescere, anche professionalmente, e a diventare quell’artigiano delle costruzioni che è oggi, dotato di senso estetico e cultura.
Una cultura concreta, non nozionistica o pedissequa, ma fatta di
comprensione e rielaborazione. Lo si evince ascoltandolo parlare e
guardando i bellissimi oggetti della sua casa, da lui recuperati
qua e là, come l’antico ritratto di Madonna da lui scovato
in una chiesetta diroccata e adibita a fienile dalle parti di
Ussita e fatto restaurare all’Università di Urbino.
Ma Nuccelli è anche un uomo che crede ai valori
umani, alla generosità, e alla gratitudine nei confronti di
chi gli ha dato fiducia. Una fiducia di cui ha avuto bisogno
quando, giovane titolare di una piccola impresa edile, si è trovato a chiedere aiuto alle banche per realizzare le prime costruzioni di
una certa importanza, nella seconda metà degli anni Sessanta.
UN PROFICUO RAPPORTO CON LA BCC
«A quell’epoca – racconta – le banche tradizionali non davano credito, da queste parti, a chi aveva spirito imprenditoriale ma non possedeva nulla. I contadini entravano umilmente in banca con il berretto
in mano, intimiditi e messi in soggezione da impiegati che li trattavano dall’alto in basso». E anche Giuseppe Nuccelli non riceve un trattamento diverso. È allora che entra in contatto con il giovane Franco Soverchia che, per conto della Cassa Rurale e Artigiana di Filottrano – la
“mamma” dell’attuale BCC – va e viene da Cingoli per raccogliere le
adesioni dei primi soci, evitando loro il viaggio fino a Filottrano.
Inizia così un lungo e proficuo rapporto tra Nuccelli, che diventa socio della banca, e l’istituto di credito che – anche grazie a lui –
vede crescere il numero dei soci della banca: arrivati a quota 70, il
6 giugno 1983 si inaugura la filiale di Cingoli.
E Nuccelli non smette di portare soci. Diventato presidente di
una cooperativa che gestisce due supermercati nella sua città, arriva
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a creare un consorzio con altri nove supermercati della provincia di
Macerata, che ora lavorano tutti con la banca di Credito Cooperativo di Filottrano, appoggiandosi alle sue numerose filiali.
La banca lo ha aiutato e lui ha aiutato la banca.
«Come ho fatto a convincere tante persone a scegliere la BCC?
Certamente parlando loro del migliore trattamento economico che
avrebbero ricevuto ma, soprattutto, spiegando loro che alla BCC
si sarebbero sentiti a casa, tra amici», spiega Nuccelli.
Semplice. E così, oltre ai normali clienti, ora la
banca conta 240 soci solo a Cingoli.
Giuseppe Nuccelli, pur avendo vissuto la tragedia della perdita di una figlia, crede che Dio, nella
vita, gli abbia dato una mano: chi si comporta correttamente e onestamente e lavora sodo viene ripagato.
Di questo è fermamente convinto. Per questo non gli piace vedere tanti ragazzi di oggi che trascorrono il tempo al bar ad annoiarsi, senza nulla da fare, senza niente in testa.
A lui, che ha cominciato a fare il muratore a 13 anni, pagato 250
lire al giorno, per aiutare la madre sarta a mandare avanti la famiglia
(il padre, malato, è stato ricoverato per lunghi anni), sembrerebbe sano e giusto che i giovani recuperassero l’etica del lavoro e del sacrificio, anche nella vita privata. Ma il mondo non sembra andare in questa direzione. E questo gli provoca amarezza. Lo si legge nei suoi occhi, a tratti.
Mi fa visitare la casa, illustrandomi con grande competenza la
scelta di ogni dettaglio: dalle piastrelle in cotto, al recupero del bassorilievo con lo stemma dei Simonetti, una bellissima testa di leone.
Il “muratore” Nuccelli ha passato la sua vita a costruire: case,
consorzi.
E anche una banca. Concretamente, visto che i lavori di ristrutturazione della filiale di Cingoli li ha seguiti la sua impresa – ora diretta dal figlio Bernardo – e “dietro le quinte”, aiutando la banca ad
arricchirsi di nuovi soci.
Valeria Verri
CRONACHE DAI COMUNI
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uando si pronuncia la parola “Cardinale” si pensa a un potere che incute reverenza e timore. Ma chi ha incontrato il 12 e
13 luglio Padre Ersilio ha avuto una sensazione molto diversa: ha avuto la certezza di aver visto un uomo di Dio animato da grande calore,
semplicità e disponibilità. Davvero una creatura innamorata di Cristo,
e per questo profondamente rispettoso dell’uomo.
La sera del 12 luglio, nella Pieve di Filottrano gremita come la
notte di Natale, il Cardinale Tonini ci ha invitato a riscoprire il senso dello stupore e della speranza che circonda la vita dell’uomo,
espressione visibile del Dio fatto uomo. Ci ha sollecitati a vedere la
vita come dono e a farne dono.
In questa logica si è inserita la visita che l’illustre ospite ha fatto
il mattino del 13 luglio alla sede della Banca di Credito Cooperativo, intrattenendosi familiarmente con gli impiegati e i clienti.
Non si è trattato di una pura visita di cortesia, ma di un appello affinché la Banca, il cui impegno è noto, continui a sostenere attivamente nuovi progetti per la promozione umana e sociale.
«Ho il mal d’Africa – ha detto Padre Ersilio – e non mi stanco di destinare e raccogliere aiuti per la costruzione di alloggi,
scuole ed ospedali in questo
Continente».
“Il nostro Istituto – ha replicato il Presidente della BCC Luciano Saraceni – si muove sulla stessa linea, promuovendo interventi
come il progetto Codesarollo in Equador».
Una calorosa stretta di mano, un augurio di buon lavoro, e poi
il ritorno verso Ravenna. Con un vivissimo ringraziamento all’amico Luciano Saraceni, per la disponibilità offerta a nome della BCC.
Don Roberto Peccetti
Il Cardinale Ersilio Tonini, Arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia, è nato il 20 luglio 1914 a Centovera di Sangiorgio Piacentino, terzo di cinque figli di umili salariati agricoli.
A undici anni è entrato nel Seminario di Piacenza, dove ha
completato gli studi superiori; è stato ordinato sacerdote il 18
aprile 1937. Risale al 1947 il suo primo incontro con il mondo
della comunicazione sociale, quando ha assunto la Direzione
del settimanale diocesano Il nuovo giornale, in un
momento segnato da forti contrasti sociali e dalla
lotta di classe.
Il 28 aprile 1969, Paolo VI decide di elevarlo alla dignità episcopale. Il 28 giugno 1969 prende possesso delle Diocesi di Macerata e Tolentino, nonché
delle Amministrazioni Apostoliche di Treja, di Cingoli e di Recanati. Vi resta fino alla fine del 1975, quando viene
chiamato a reggere l'antica Archidiocesi di Ravenna e la diocesi di Cervia.
Con un gesto che colpì profondamente i suoi nuovi concittadini, lasciò il suo appartamento nello splendido Palazzo arcivescovile a un nucleo di tossicodipendenti in cerca di salvezza.
Nel 1987, Mons, Tonini interviene sulla questione della «domenica festiva» abolita da un contratto di lavoro nel settore tessile,
ricordando che simili iniziative distruggono la dignità stessa del
lavoro. Solo pochi giorni prima, sull’onda di una tragedia che
aveva condotto alla morte di tredici marinai, aveva condannato
con fermezza la regola del profitto senza limiti nell'economia.
Nel 1988, Mons. Tonini ha animato la campagna nazionale per
la raccolta di fondi per l'acquisto di mucche per gli
indios Yanomani della diocesi brasiliana di Roraima.
L'iniziativa – «Uma vaca para o Indio» – aveva lo scopo di impedire l'esproprio delle terre degli indigeni.
Il 27 ottobre 1990, il Papa accoglie la rinuncia di Mons.
Tonini al governo della Chiesa di S. Apollinare.
Da allora, «come il più ubbidiente e riverente dei preti diocesani», prosegue nell'instancabile attività di sempre, insegnando filosofia e teologia alle religiose e ai giovani, predicando
gli esercizi spirituali, scrivendo articoli, portando la testimonianza della sua esperienza sacerdotale e della sua saggezza pastorale in tante trasmissioni televisive, per le quali è diventato una
delle figure più conosciute e popolari della Chiesa in Italia.
FILOTTRANO
Un uomo di Dio che crede negli uomini
Mons. Tonini si intrattiene
con il Presidente e alcuni clienti
Foto di gruppo
con dipendenti e clienti
Chi è
il Cardinale
Tonini
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Le nostre filiali
Filottrano
P.za Garibaldi 26
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Osimo
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CRONACHE DAI COMUNI
MONTORO
Troviamoci in piazza
I
l 29 maggio è stata inaugurata a Montoro una nuova piazza intitolata ai Cavalieri di Vittorio Veneto. L’Amministrazione comunale, il Comitato di Quartiere e tutta la frazione hanno così inteso rendere omaggio ai concittadini che combatterono e caddero
nella Prima Guerra Mondiale (1915-1918).
Istituito il 18 Marzo 1968 con legge n. 263, l’Ordine Militare
dei Cavalieri di Vittorio Veneto venne creato per esprimere la gratitudine della Nazione ai Cittadini che contribuirono alla vittoria nella Grande Guerra. Il titolo era riservato ai combattenti
decorati della Croce al Merito
di guerra o che erano nelle condizioni per ottenerla. Capo dell’Ordine è il Presidente della
Repubblica.
La cerimonia
d’inaugurazione
ha avuto inizio
con la celebrazioLa nuova piazza
di Montoro
ne della Santa
e il monumento
Messa ufficiata da
ai Cavalieri
di Vittorio Veneto.
don Luciano Pellegrini, parroco di Montoro, alla presenza delle autorità locali e dei
familiari dei reduci-combattenti. Successivamente è stato scoperto il
monumento che ricorda i quarantaquattro filottranesi di Montoro
che parteciparono alla guerra: diciotto Cavalieri di Vittorio Veneto,
tre decorati a ricordo e ventitré combattenti, su cui è stata deposta
una corona d’alloro.
Alcuni familiari sono giunti anche da altre Regioni per testimoniare l’attaccamento alle proprie radici storico-culturali.
Tra l’emozione dei presenti, la banda musicale Città di Filottrano ha intonato i classici canti
istituzionali (l’Inno di Mameli e
la Leggenda del Piave).
È stata davvero una giornata
speciale per tutta la frazione: ci
ha riempito d’orgoglio ed ha
aiutato a superare qualche incomprensione iniziale attraverso
il buon senso e la collaborazione
comune.
Concludiamo con quanto affermava Giulio Douhet : «… in
qualsiasi società vi saranno sempre dei doveri che esigono di essere
compiuti fino alla morte e, dunque, chi sacrifica se stesso per compiere un dovere è degno d’onore…».
Quindi onore ai Cavalieri di Vittorio Veneto, reduci dell’Isonzo,
del Piave e del Grappa.
Juri Ragonio e Patrizio Litargini
L’arte nascosta si mette in luce
C
hi l’avrebbe mai detto che a Montoro di Filottrano tante persone nel tempo libero sapessero realizzare oggetti così pieni di
grazia e fantasia?
L’abbiamo scoperto il 3 e 4 settembre quando l’associazione Le
Muse ha organizzato una mostra-mercato intitolata Impara l’arte e
mettila… in piazza, per far uscire dalle case tutti i lavori che con tanta passione i nostri sconosciuti artisti Montoresi hanno realizzato.
Dai fiori di perline o semi alla maglia e l’uncinetto, dal legno al
decoupage, dalla pittura al ricamo, dalle bambole di lana al ferro alla corda intrecciata, la mostra ha stupito per la ricchezza di tecniche
e materiali utilizzati. Senza dimenticare i dipinti su vetro, ceramica,
uova di struzzo o vecchie tegole, i fiori realizzati con la carta o con
bottiglie di plastica riciclate, le icone di pasta di sale, le marmellate
biologiche, le scatole, i cesti, le bottiglie, i vasi impagliati, i portafoto e le composizioni e i quadri di fiori secchi.
Insomma, un vero tesoro nascosto è stato portato alla luce perché tutti potessero ammirarlo e stupirsi.
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Un sentito ringraziamento a tutti gli ingegnosi artisti che hanno
partecipato all’esposizione, facendo sì che l’iniziativa riscuotesse un
successo che ha oltrepassato le aspettative.
Sara Sabbatini
La manifestazione
CRONACHE DAI COMUNI
I
l teatro comunale “La Rondinella” di Montefano fa parte dell’importante patrimonio storico-architettonico delle Marche. Il
teatro, già attivo alla fine del Settecento, fu ristrutturato definitivamente nel 1887, su un’idea progettuale dell’architetto Luigi Daretti,
che comprendeva anche il palazzo comunale, opera dell’Ing. Virginio Tombolini, direttore tecnico al teatro “La Fenice” di Venezia. Da
allora ha assunto la forma che oggi vediamo.
La sala
Inserito al piano superiore del Palazzo Municipale (vi si accede
con un’ampia scala), il teatro è costituito di una sala ad U con due ordini di palchi e può ospitare circa 150 posti. L’immagine d’insieme è
data dal linguaggio architettonico di fine Ottocento: l’uso innovativo
di materiali tecnologicamente avanzati, quali il ferro e le sue leghe,
viene alleggerito dai motivi ornamentali d’epoca. Il perimetro della
platea è costituito da una sorta di peristilio, scandito dal profilo elegante di colonne in ferro che sostengono i due ordini di palchi.
Sul soffitto alcune tele ottagonali, opera del pittore Bruschi, raffigurano le muse Tersicore, Euterpe, Talia e Melpomene, intervallate da dipinti che si riferiscono alle quattro fasi della vita umana, l’infanzia, la giovinezza, la virilità e la vecchiaia. L’artista, perugino di
nascita, noto decoratore di fine Ottocento, amico del pittore montefanese Guelfo Giorgetti, affrescò anche alcuni spazi della Sinagoga
di Roma e la sala del Consiglio Provinciale di Macerata.
Il teatro comprende anche un nobile foyer, chiamato sala dei poeti, elegante nell’austera forma, sovrastata dal soffitto decorato con lo
stemma cittadino, il blasone della famiglia Carradori e sei medaglioni
in rilievo.
Dopo circa vent’anni di chiusura, il teatro “La Rondinella” è stato riaperto al pubblico il 20 gennaio di quest’anno.
MONTEFANO
Si levi il sipario
Il bello della montagna
OSIMO
È
noto che una vacanza in montagna è, per l’anziano, un momento di prevenzione, oltre che un recupero fisico, psicologico e sociale. Ed è per questa ragione che la Federazione dei Pensionati della Cisl di Osimo ha organizzato anche quest’estate, per la
quinta volta, un soggiorno climatico nelle montagne dell’Alto Adige, più precisamente a Lutago in valle Aurina.
Ben cento pensionati hanno partecipato alla villeggiatura, durata due settimane, godendo dei benefici della montagna e della compagnia. Per il viaggio d’andata e ritorno, effettuato con due pullman,
il Comune di Osimo, a cui va il ringraziamento di noi tutti, ha fornito un contributo. Durante il soggiorno, c’è stato un cordiale incontro con le autorità della valle: il vice sindaco Gabriella Kirchler,
il dirigente dell’Ente Turismo e il parroco don Francesco Giuseppe.
Sono state organizzate visite nelle località dell’Alto Adige, del Tirolo e del Veneto: Brunico e il museo etnografico, San Candido,
Cortina d’Ampezzo e il lago Misurina, la miniera di rame di Predoi,
il museo della miniera di Cadipietra (Steinhaus). Per non parlare
delle passeggiate, delle escursioni, delle gare di briscola e di alcune
serate danzanti con gli strumenti di Settimio Gecconi e con la partecipazione entusiasta di molti ospiti.
I pensionati di Osimo in Alto Adige
C’è da aggiungere che la presenza tra noi di don Quirino Capitani (anziano tra gli anziani) parroco del Duomo di Osimo, ha contribuito a rendere più tranquillo e sereno il soggiorno in valle Aurina.
L’organizzazione ha usufruito anche di un contributo straordinario della Banca di Credito Cooperativo di Filottrano (sede di Osimo) che ha coperto le spese dei manifesti e della polizza di assicurazione per tutti i pensionati per l’intero periodo del soggiorno.
Questa positiva esperienza sarà ripetuta anche il prossimo anno
e le adesioni, non vincolanti, si possono dare fin d’ora.
F.N.P. - C.I.S.L.
Federazione Nazionale Pensionati Zona di Osimo
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SPORT
Maratona delle Dolomiti: noi c’eravamo
I partecipanti di Filottrano
I
o c’ero …! Con questo titolo è stato recentemente pubblicato un
opuscolo sulla Maratona delle Dolomiti 2005, manifestazione
ciclistica per amatori e cicloturisti tenutasi a Corvara in Badia il 3 luglio 2005. Lo stesso diciamo noi del Gruppo Ciclistico Settecolli di Filottrano, che con orgoglio abbiamo partecipato in venticinque a questa
edizione 2005, definita “storica” grazie ai suoi 8.691 partenti (su circa
20.000 richieste di partecipazione)
C’eravamo anche noi, infreddoliti, alla partenza (con una temperatura vicina ai 5 gradi), c’eravamo anche noi sul Passo di Campolongo, sul Pordoi, sul Sella, sul Val Gardena, sul Giau, sul Falzarego e sul
Valparola.
C’eravamo anche noi sui favolosi Passi Dolomitici, tra scenari
unici al mondo, in una manifeI tre dipendenti BCC
stazione seguita da quattro ore
di diretta Rai. Noi, con le nostre
maglie sponsorizzate dalla Banca di Credito Cooperativo di Filottrano, sempre vicina allo
sport inteso come valore assoluto di vita.
Giorgio Rossi
BCC alla Marcialonga Montefanese
I
l 28 Agosto 2005 si è svolta la 12° marcialonga Montefanese,
gara inserita nel 27° Criterium Marchigiano di gare podistiche
amatoriali.
Cresce di anno in anno il numero dei concorrenti, che con 657
atleti, in rappresentanza di 35 società provenienti da tutta la Regione, hanno fatto registrare il record della manifestazione.
Quest’anno, la gara è stata qualificata, tra l’altro, dalla presenza
di Roberto Barbi, della Podistica Valtenna di S. Elpidio a Mare, ex
campione italiano di maratona ed ex azzurro di maratona, recente
vincitore della Pistoia-Abetone. Barbi si è imposto in questa nostra
gara di 10,300 km davanti a Stefano Sani di Filottrano, più volte
vincitore. La palma nella gara femminile è andata invece a Elisabetta Moretti dell’Atletica Mezzofondo Recanati.
Sono state disputate anche le gare di 0,500 e 1,000 km, riservate rispettivamente ai bambini da 0 a 9 anni e ai ragazzi/e da 10 a 13
anni, seguite dalla passeggiata di 4,000 km.
Al termine delle gare, premio ricordo a tutti i partecipanti, riconoscimenti per i primi 100 della 10 km. maschile e le prime 25 della gara femminile, premi per i primi 3 ragazzi/e delle rispettive categorie e premi con prodotti tipici della zona alle società partecipanti.
A conclusione della manifestazione, che tra l’altro è stata ripresa
da Tvrs, grande ristoro per tutti con specialità locali: dolci, bevande
e gustosissima frutta.
Un caloroso ringraziamento va alla Filiale di Montefano della
Banca di Credito Cooperativo di Filottrano per la collaborazione e
il contributo concesso.
L’ente organizzatore
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I piccoli atleti
I partecipanti
Villastrada: calcio a 5
Il 27 luglio si è concluso a Villastrada uno dei più tradizionali appuntamenti estivi di calcio a 5. La squadra Boccale d’Oro di
S.Vittore di Cingoli si è aggiudicata la 21a edizione della competizione organizzata dalla Polisportiva Victoria che tutti gli anni
raccoglie nel plesso sportivo di Cingoli un grandissimo seguito
di pubblico oltre che un notevole numero di squadre (24 in quest’edizione). I responsabili dell’organizzazione, Feliano Pigliapoco, Monaldo Vignati e Albano Cocilova, si sono mostrati particolarmente entusiasti per l’allargamento del territorio da cui
provengono le squadre: Filottrano, Jesi e anche Santa Maria
Nuova. Soddisfazione, naturalmente, anche per la collaborazione di lunga data prestata dalla nostra Filiale di Villastrada.
Carlo Cusini
ATTIVITÀ SOCIALI
BCC crede nei giovani
S
abato 2 luglio 2005 presso il teatro Torquis di Filottrano, il Presidente della BCC Luciano Saraceni, ha presentato ai Soci il Bilancio Sociale 2004, evidenziando soprattutto l’identità della Banca
che si esprime con la mutualità e il localismo.
È stata anche l’occasione per assegnare le borse di studio istituite dalla Banca per premiare i Soci o i figli dei Soci che, al termine
dei vari cicli di studio, si sono distinti acquisendo una promozione
con un’alta valutazione.
I premiati che nel corso del 2004 hanno terminato brillantemente il proprio ciclo di studi
sono ben trentuno.
Al termine, il Presidente Saraceni ha augurato ai giovani che proseguiranno gli studi di rivederli ancora premiati nei prossimi anni.
Da quest’anno, ha ricordato, è stato istituito
un premio aggiuntivo di 200 euro per gli studenti che, oltre a riportare la valutazione richiesta dal
regolamento, si laureano presentando una tesi in materia di cooperazione.
A coloro che invece si avvieranno al mondo del lavoro, l’augurio
di trovare un’occupazione che realizzi le loro aspirazioni.
Di seguito elenchiamo i nomi dei premiati.
Auro Stampella
Ufficio Soci
Studente
Residenza Titolo di Studio
SCUOLA MEDIA INFERIORE (LICENZA SCUOLA MEDIA)
Genitore Socio
Arbusti
Capponi
Falappa
Liberti
Morresi
Licenza Media
Licenza Media
Licenza Media
Licenza Media
Licenza Media
Arbusti
Capponi
Falappa
Liberti
Morresi
Sergio
Franco
Lenio
Angelo
Giovanni
Filottrano
Filottrano
Osimo
Osimo
Osimo
Filottrano
Filottrano
Filottrano
Filottrano
Filottrano
Ragioniere
Ragioniere
Geometra
Perito Industriale
Ragioniere
Liceo Socio Psico Pedagogico
Geometra
Ist. Magistrale Servizi Sociali
Liceo Scientifico
Pittura e Decorazione Pittorica
Bernabei
Catena
Catena
Catena
Montecchiani
Luchetta
Raffaelli
Scarponi
Servasi
Trovarelli
Franco
Paolo
Giuseppe
Giuseppe
Luciana
Marcello
Alessandro
Giammario
Stefano
Giuseppe
Montefano
Filottrano
Cingoli
Osimo
Filottrano
Treia
Cingoli
Filottrano
Cingoli
Filottrano
Filottrano
Lingue e Lett. Straniere Moderne
Giurisprudenza
Sociologia
Lingue e Lett. Straniere
Ingegneria Elettronica
Scienze della Comunicazione
Economia Bancaria e Assicurativa
Storia e Conservaz. Beni Culturali
Giurisprudenza
Lettere Moderne
Economia Bancaria Finanziaria Assic.
Basconi
Basconi
Carletti
Cola
Falasconi
Maggiori
Mangoni
Massaccesi
Pelagagge
Tarabelli
Trovarelli
Giovanni
Giovanni
Gianni
Franco
Giustino
Giancarlo
Orfeo
Enzo
Zenobio
Nello
Giuseppe
Valutazione e Controllo Ambientale
Economia e Amm. Imprese
Economia e Amm. Imprese
Scienze Ambientali
Analisi delle Politiche Pubbliche
Bertini
Carnevalo
Cusini
Frontalini
Gasparrini
Giacomo
Loris
Gianfranco
Filiberto
Antino
Gloria
Ludovica
Federica
Giacomo
Giulia
Cingoli
Treia
Filottrano
Treia
Filottrano
Foto di gruppo
dei premiati
SCUOLA MEDIA SUPERIORE (DIPLOMA)
Bernabei
Catena
Catena
Catena
Giacchetta
Luchetta
Raffaelli
Scarponi
Servasi
Trovarelli
Serena
Alessandra
Emanuele
Enea
Alessia
Martina
Stefano
Sara
Michele
Emanuela
UNIVERSITÀ (LAUREA)
Basconi
Basconi
Carletti
Cola
Falasconi
Maggiori
Mangoni
Massaccesi
Pelagagge
Tarabelli
Trovarelli
Jenny
Mary
Caterina
Simona
Chiara
M. Laura
Silvia
Manila
Laura
Francesca
Serena
UNIVERSITÀ (LAUREA DI 1 ° LIVELLO)
Bertini
Carnevali
Cusini
Frontalini
Gasparrini
Francesca
Barbara
Andrea
Fabrizio
Lucia
Filottrano
Montefano
Filottrano
Osimo
Pollenza
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