GBC Italia generale - Green Building Council Italia

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GBC Italia generale - Green Building Council Italia
GBC ITALIA
Rassegna Stampa dal 29 aprile 2016 al 06 maggio
2016
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INDICE
GBC ITALIA
06/05/2016 Cronaca Qui Torino
A Brandizzo 150 posti di lavoro nel polo logistico di Decathlon
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05/05/2016 L' Adige
Certificazione energetica degli edifici, i sistemi Leed e Gbc in Senato
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01/05/2016 La Sicilia - Nazionale - Catania
Nasce "Build upon", progetto Ue sulla riqualificazione degli edifici
7
30/04/2016 Trade Bianco
UN SOGNO DA QUASI 350 MILIONI DI EURO
8
29/04/2016 Il Sole 24 Ore
Prada concentra in Toscana il know how della pelletteria
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GBC ITALIA WEB
05/05/2016 www.tekneco.it 11:00
Il mondo dopo Parigi, cosa cambierà e cosa è già cambiato
12
05/05/2016 www.casaeclima.com 04:21
LEED e GBC, mozione al Senato per impegnare il Governo a riconoscere i sistemi
di certificazione degli edifici
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04/05/2016 www.rinnovabili.it 13:24
Greenbuilding, ecobonus extra del 5% per le certificazioni green
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04/05/2016 www.qualenergia.it 11:00
GBC Italia: premialità nel conto termico per chi presenta certificazioni energeticoambientali
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03/05/2016 www.alternativasostenibile.it 12:30
Certificazione LEED: il legno PEFC entra tra i criteri per ottenerla
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02/05/2016 www.monitorimmobiliare.it 17:36
Generali Real Estate: presto la realizzazione della Tour Saint-Gobain a La Défense
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ECOSOSTENIBILITA
06/05/2016 Avvenire - Nazionale
Appello ai futuri sindaci: impegnatevi per lo sviluppo sostenibile
20
06/05/2016 Abitare
Venezia, Biennale e dintorni
21
06/05/2016 Abitare
Elementi di psicogeografia
25
GBC ITALIA
5 articoli
06/05/2016
Pag. 15
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
ILCASO Il deposito servirà 25 negozi della società francese nel Nord Italia
A Brandizzo 150 posti di lavoro nel polo logistico di Decathlon
Ô Nuova sede dedicata alla logistica per Decathlon, la società francese specializzata in abbigliamento e
attrezzature sportive. Sorge a Brandizzo, dove l'azienda avvierà tra poco l'attività del polo, che avrà il
compito di servire 25 negozi del Nord Italia. Sono anche previste delle assunzioni: 30 magazzinieri, che si
aggiungeranno ai 120 lavoratori già assunti per l'avvio della struttura. Il nuovo deposito si aggiunge a quelli
in provincia di Milano, Bologna e Caserta. Si sviluppa su due cellule: una con prevalenza di picking (cioè
magazzino per gli articoli generici) e l'altra per lo stoccaggio di materiali voluminosi. La soluzione di layout è
nuova per l'azienda. I due piani ammezzati - spiegano da Decathlon - consentiranno di gestire i processi in
maniera più veloce, sostenibile e più redditizia. Inoltre, permetterà di ottenere un'o tti mizz azi one delle
superfici utilizzate. L'edificio è in fase di certificazione Leed, per seguire l a l i n e a i n t r a p r e s a
dall'azienda di attenzione alla sostenibilità. La certificazione riguarda aspetti come il risparmio energetico e
idrico, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, il miglioramento della qualità ecologica degli
interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito. In fase di costruzione, sono quindi
state fatte scelte "green" sia per quanto riguarda la struttura passiva, con l'utilizzo di materiali riciclabili, sia
per gli impianti meccanici, con l'installazione di tecnologie altamente efficienti. Il centro Logistico è dotato di
impianto di climatizzazione estate/inverno per aumentare il comfort delle condizioni di lavoro dei
collaboratori. Il nuovo deposito sarà accessibile per i clienti che vorranno approfittare del servizio
Clicca&Ritira: la sede infatti sarà punto di ritiro ordini effettuati on line. Decathlon è presente in 28 paesi con
circa mille punti vendita e un numero di dipendenti mondiale che supera le 75mila unità. In Italia, Decathlon
conta 106 punti vendita dislocati in tutto il territorio. [al.ba.]
Foto: La sede della logistica di Decathlon a Brandizzo
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 06/05/2016
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05/05/2016
Pag. 14
diffusione:20710
tiratura:25151
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Certificazione energetica degli edifici, i sistemi Leed e Gbc in Senato
Certificazione energetica degli edifici, i sistemi Leed e Gbc in Senato
Il Senato ha discusso una serie di mozioni sugli eco-bonus. Tra le mozioni approvate anche quella
presentata dai senatori Franco Panizza e Karl Zeller con cui si è impegnato il governo a mantenere, per i
prossimi 3 anni, gli incentivi per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione edilizia degli edifici. Tra i
punti presentati e posti all'attenzione del governo vi è anche l'introduzione di premialità in riferimento al
"conto termico" affinché: sia riconosciuto un extrabonus anche per l'utilizzo di fonti rinnovabili di energia e il
risparmio di altre risorse, quali ad esempio l'acqua o il terreno (ad esempio sistemi Leed, sistemi Gbc o
similari). E che sia riconosciuto in ogni caso un extra-bonus del 5 per cento, qualora si intervenga su edifici
storici. «Queste misure rappresentano un'importante occasione per ridare slancio all'economia italiana, e
permettono di coniugare l'obiettivo di maggiore competitività e modernizzazione del Paese» sostiene
Michela Chiogna, consigliere esecutivo di Gbc Italia.
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01/05/2016
Pag. 58
diffusione:21326
tiratura:34037
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GLI STATI MEMBRI HANNO UN ANNO DI TEMPO PER DEFINIRE COME RAGGIUNGERE ELEVATI
STANDARD DI EFFICIENZA NELLE STRUTTURE RESIDENZIALI E COMMERCIALI
Nasce "Build upon", progetto Ue sulla riqualificazione degli edifici
fficienza in edilizia: rivoluzionare il sistema della riqualificazione in Europa. Gli stati membri Ue hanno un
anno per definire come raggiungere elevati standard di efficienza negli edifici residenziali e commerciali.
Ben 13 Green Building Council nazionali in Europa hanno lanciato "Build upon", il progetto collaborativo più
grande al mondo sulla riqualificazione. «I governi, le imprese, le associazioni dei consumatori e le Ong in
Europa sono esortati a collaborare alla creazione di piani incisivi sulla riduzione delle emissioni degli edifici
nei loro Paesi per rispettare gli accordi di Parigi e porre freno al surriscaldamento globale». Questo appello
è del World Green Building Council e dei Green Building Council nazionali, in vista della scadenza europea
di consegna dei prossimi piani nazionali, dopo la firma degli accordi di Parigi da parte dei leader mondiali,
avvenuta a New York. Da, spiegano le associazioni, agli Stati Membri dell'Unione Europea rimarrà un anno
di tempo per consegnare le "Strategie nazionali di riqualificazione", piani dettagliati che definiscono come
gli edifici residenziali e commerciali dovranno essere rinnovati per raggiungere elevati standard di efficienza
energetica. Attualmente gli edifici producono il 36% delle emissioni totali di CO2 in Europa, e pertanto
assicurare che siano il più efficienti possibile dal punto di vista energetico sarà un aspetto chiave per
raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi sia globali che regionali dell'Unione Energetica Europea. Gli
esperti convengono che nonostante il grande numero di iniziative europee che trattano questo problema il
tasso e la qualità degli interventi non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi climatici a lungo termine. Per
questo, lo scorso mese 13 Green Building Council nazionali in Europa hanno lanciato ufficialmente "Build
opon", il progetto collaborativo più grande al mondo sulla riqualificazione degli edifici. Obiettivo è
rivoluzionare il sistema della riqualificazione in Europa, per la definizione di strategie di riqualificazione che
coinvolgano e allineino le migliaia di attori e di iniziative esistenti sul tema della riqualificazione degli edifici.
«Dopo Parigi - ha spiegato Gianni Silvestrini, presidente di GBC Italia - occorre che gli obiettivi climatici al
2030 siano innalzati e il settore dell'edilizia può portare un contributo essenziale per il raggiungimento di più
incisivi target sull'efficienza e sulle rinnovabili. Il progetto rappresenta uno strumento di grandissime
potenzialità per stimolare l'elaborazione di politiche governative ed europee più incisive e per
accompagnare una radicale trasformazione qualitativa del comparto delle costruzioni». Il progetto ha
cominciato a mettere insieme un ampio processo di dialogo per policy partecipate con più di mille
organizzazioni tra governi e autorità locali, imprese edili e industrie di produzione di materiali, fornitori di
energia e banche che uniranno gli sforzi per affrontare questo problema. A settembre una coalizione di più
di 200 leader della riqualificazione energetica si incontreranno a Madrid per definire una visione Europea a
lungo termine per la riqualificazione energetica profonda degli edifici e le misure pratiche necessarie per
raggiungerla. La direttiva Ue sull'efficienza energetica richiede agli Stati Membri di consegnare strategie a
lungo termine per mobilitare investimenti per la riqualificazione di proprietà residenziali e commerciali, ma,
finora, l'investimento potenziale è lontano dall'essere realizzato. I gruppi di investitori hanno richiesto
obiettivi a lungo termine più chiari quando i policy maker si sono riuniti a Bruxelles per discutere la revisione
delle principali leggi sul clima e sugli edifici. L. S.
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30/04/2016
Pag. 11 N.5 - maggio 2016
Trade Bianco
diffusione:5471
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S CENARI
UN SOGNO DA QUASI 350 MILIONI DI EURO
Elena Reguzzoni
Un sogno. Questo è quello che ha portato Marco Brunelli, patron di Finiper , dopo 20 anni dal primo
pensiero a trovarsi a metà aprile a tagliare il nastro de "Il Centro", nome da lui stesso scelto per chiamare il
mall più grande d'Europa, quello voluto, costruito, ma anche commercializzato dal retailer della grande 'i'
(attraverso la società Tea ) sui terreni della vecchia Alfa Romeo di Arese e non a caso defini to prima un
intervento di riqualificazione indu striale che un'operazione commerciale. L'area totale, quella quindi in cui
prendono posto oltre a Il Centro e le aree attigue anche la pista automobilistica - recuperata anch'essa da
Brunelli con un intervento sempre dell'architetto De Lucchi - e dove sorgeranno altri insediamenti come
quello di Ikea , è di oltre due milioni di metri quadrati. 120 mila mq sono quelli invece di pura superficie del
mall, parcheggi esclusi, di cui 93 mila (55 mila al piano terra e altri 38 mila al primo piano) di superficie
commerciale e 12 mila occupati dall'ipermercato Iper. Oltre 200 gli esercizi commerciali (tra cui un Media
World ) e 20 esercizi ristorativi che si snodano su due piani in una galleria di quasi 1 Km (che si può
percorrere anche esternamente grazie a 1.000 metri di porticato esterno), 6 sorte di corti, due piazze a
base esagonale, una da 42 metri di larghezza, l'altra da 72 metri. 6.000 i posti auto e 2.200 persone
occupate. Altissimo rispetto dell'impatto ambientale tanto da meritarsi la certificazione Leed Gold. Quasi
350 i mi lioni di euro dell'investimento, di cui 50% coperti con capitali propri e 50% con prestiti bancari, che
fanno doppiamente specie perché sono tanti milioni e tutti di un retailer italiano. Un contenitore
commerciale che non solo colpisce per i suoi volumi, ma anche - come sottolineato dai manager Finiper - "
per il suo essere una struttura iconica, esclusiva e unica, certo per dimensione, ma pure per struttura e per
contenuti ", confermando nei fatti la volontà di fare un contenitore commerciale 'diverso' e 'ricco' (quindi
attrattivo), e assolutamente lontano dai vecchi scatoloni anonimi in prefabbricato degli anni '90. Diverso nei
materiali (per cominciare tanto, ma proprio tanto legno), nella progettazione degli spazi (tanta luce e aria e
tanto verde), della struttura come delle singole porzioni (inclusi i parcheggi o i bagni), ma anche nella sua
formula commerciale: per prima cosa è la galleria a fare da ancora e non solo certo l'ipermercato,
anch'esso peraltro 'diverso': meno scatolame e pack e spazio alla tradizione, ma pure alla produzione per
esempio di birre e di pasta. MEGA PUÒ ESSERE ANCORA VINCENTE? Un intervento quindi
assolutamente importante, però insieme anche una sfida non indifferen te, e non solo per i numeri che
questo mall dovrà essere capace di generare per meritarsi nei fatti il suo nome (Il Centro). Finiper ha
parlato di un bacino d'utenza potenziale da capogiro: 13 milioni di persone. A parte ciò, in un momento in
cui molti trend parlano di un nuovo modo di fare shopping, anche alimentare, a nostro avviso dovrà
dimostrare per prima cosa che un contenitore mega può essere ancora vincente e può esserlo anche
quando è ubicato affacciandosi sì su uno snodo viario importantissimo, ma pure al di là di quella barriera di
quei caselli autostradali che demarcano l'uscita non solo da Milano, ma anche dal suo hinterland. Di certo i
manager di Finiper sono convinti che l'ipermercato come il contenitore centro commerciale possono essere
re-inventati e proiettati in chiave 2016. " Il Centro non è un'operazione immobiliare e assolutamente non è
una speculazione, sicuramente è un'operazione commerciale in cui vogliamo offrire tanto contenuto ",
hanno rimarcato aggiungendo: " Oggi piccolo e urbano non è necessariamente sinonimo di bello e
vincente, come grande o mega non sono sinonimo di cattivo e perdente. Quello che fa la differenza oggi nel
commercio è cosa offriamo e come lo offriamo. Marco Brunelli ci ha sempre detto che il successo è la
somma di dettagli, ebbene in questo intervento abbiamo portato al massimo livello la ricerca del dettaglio,
dall'architettura ai materiali, dalle insegne ai concept dei negozi e dell'ancora alimentare, dal
coinvolgimento del territorio all'inserimento di servizi innovativi, come la diagnostica di Humanitas . Il fatto
che un'insegna che si chiama Primark sia arrivata in Italia scegliendo il nostro mall e una realtà come
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30/04/2016
Pag. 11 N.5 - maggio 2016
Trade Bianco
diffusione:5471
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Nespresso abbia proprio qui aperto la sua prima boutique in un centro commerciale penso già dicano molto
". Ora non resta che vedere se gli shopper daranno loro ragione. I numeri record dell'apertura (350 mila
presenze nei primi 4 giorni) sono già un primo bel segnale.
"IL CENTRO" IN NUMERI
.000
mq
99
1superficie, esclusi parcheggi
insegne in galleria, escluso ipermercato
1km
lunghezza gallerie
2.200
dipendenti
mln
13
stima bacino totale potenziale
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 06/05/2016
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29/04/2016
Pag. 21
MODA 24
diffusione:162324
tiratura:213091
Prada concentra in Toscana il know how della pelletteria
silvia pieraccini
Prada concentra in Toscana il know how della pelletteria pag. 22 a Arriva al traguardo il più grande
investimento industriale del gruppo Prada nella pelletteria - il segmento che negli ultimi anni ha conquistato
più peso nei bilanci dei grandi marchi - focalizzato in Toscana, da sempre "cuore" della filiera pelle del
gruppo. Entro l'anno saranno completati il nuovo stabilimento di produzione pelletteria a Scandicci (Firenze)
e il quartier generale pelletteria di Valvigna (Terranuova Bracciolini), nel Valdarno aretino, cheè insieme
sede industrialee direzionale. E saranno riempite le ultime caselle mancanti di figure professionali, che
porteranno i nuovi assunti in Toscana negli ultimi due anni a quota 300. «Gli investimenti di Scandicci e
Valvigna consolidano il ruolo della Toscana quale centro produttivo mondiale del gruppo Prada nella
pelletteria», spiega il direttore marketing strategico, Stefano Cantino, senza rivelare l'entità degli
investimenti (che dovrebbe comunque superare i 70 milioni). Lo stabilimento di Scandicci, 11.600 metri
quadrati su due piani, è dotato di soluzioni ambientali all'avanguardiae votato al risparmio energetico (è
stata avviata la procedura per la certificazione energeticae di sostenibilità Leed)e segna lo sbarco del
gruppo nel distretto della pelletteria di lusso più importante al mondo, concentrato di competenzee know
how. «Il problema di identificare risorse di qualità esiste a tutti i livelli- afferma Cantino- ma sul piano
produttivo è ancora più sentito». La centralità del tema ambientale nel mondo del lusso è confermata da
una notizia arrivata ieri dagli Stati Uniti: Peta Usa ha detto di aver acquistato azioni del gruppo Prada come aveva fatto qualche mese fa con Hermès - per far sentire la sua voce contro l'utilizzo di alcuni
pellami, a partire dallo struzzo. Tornando a Scandicci, si tratta di una fabbrica di pelletteria a ciclo completo,
con magazzino materie prime, centro taglio interno automatizzato, collaudoe magazzino prodotto finito. Al
primo piano si trovano il laboratorio pregiato "made to order" e il laboratorio di produzione, mentre nella
palazzina direzionale, collegata allo stabilimento produttivo, ci sono reception, mensa aziendale, uffici e
modellerie. L'arrivo di Prada è il segnale dell'importanza conquistata da borse e portafogli made in Italy: «Il
rafforzamento della produzione sul territorioè fondamentale per assicurarci uno spazio molto ambito: la
produzione italiana fa gola a molti marchi, non solo italiani» spiega Cantino. «Con questo stabilimento più
che aumentare la produzione vogliamo proteggerla - aggiunge -, vogliamo avere il know how per
preservare il dna, gli elementi distintivi. Anche perché le produzioni fatte in Italia assumono per noi
un'importanza prioritaria». Da Scandicci al Valdarno la distanzaè breve. Il quartier generale di Valvigna,
progettato dall'architetto Guido Canali (che ha firmato altri due stabilimenti Prada, a Montegranaroe
Montevarchi), puntaa contenere visivamente i volumi, inserendoli nella natura con l'intento di "risarcire" un
territorio degradato e di mitigare l'impatto paesaggistico. Nei 33mila metri quadrati coperti sono già attivii
magazzini materie primee il centro di taglio automatizzato. «Entro l'anno entreranno in funzione la divisione
produttiva e lo sviluppo delle collezioni pelletteria», conclude Cantino.E così Prada conquisterà un posto da
leader produttivo in Toscana, accanto a Gucci e Ferragamo.
Foto: Quartier generale. Il complesso di Valvigna comprende la fabbrica e la sede direzionale
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 06/05/2016
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Industria + Finanza
GBC ITALIA WEB
6 articoli
05/05/2016 11:00
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Esiste ormai una vera e propria armata, quella per salvare il pianeta. Ciò che fino ad ora è stato ad
appannaggio di esperti, scienziati o di "fanatici" oggi è sulla bocca di tutti. Il clima e la tutela ambientale è
diventato una notizia da telegiornale, il clima è un problema giunto nella vita di tutti. L'emergenza clima
definisce la nostra epoca attraverso le grandi catastrofi e l'accelerazione della storia naturale. Ma perché è
nato l'Accordo di Parigi? Come cambierà l'economia globale? E come cambieranno le nostre vite?
Se si è trattato di un trend culturale o dell'ammissione di un fallimento storico, chi c'era e in che modo si è
costruita l'opinione pubblica attorno alla Cop21, possono raccontarlo solo coloro che, di questo argomento,
ne hanno fatto pane quotidiano della loro vita. La pubblicazione "Il mondo dopo Parigi. L'Accordo sul clima
visto dall'Italia: prospettive, criticità e opportunità" a cura di Sergio Ferraris ed Emanuele Bompan, raccoglie
commenti e opinioni proprio su questo controverso Accordo, approvato all'unanimità dai paesi firmatari
della United Nations Framework Convention on Climate Change il 12 dicembre 2015. Si tratta di
un'antologia in formato ebook che fotografa il livello di riflessione nel nostro Paese, grazie al lavoro di
raccolta e selezione di: idee, riflessioni, critiche dalla società civile, dalla politica e dal mondo delle imprese
italiane ma anche di una serie di saggi tecnici, redatti da professori, giornalisti ed esperti focalizzati su
alcuni elementi salienti dell'accordo. Tutto questo rende la raccolta un utile strumento per ricercatori,
studenti, ma anche per i cittadini interessati o per il politico di turno che voglia (giustamente) interessarsi
all'argomento e capire come e se l'Accordo di Parigi cambierà le nostre vite. "Abbiamo voluto fare un testo
che fosse un compendio utile e allo stesso tempo fornisse opinioni e commenti sui tanti elementi contenuti
nel testo", ha dichiarato Emanuele Bompan autore della pubblicazione, giornalista e geografo.
Dall'Accordo di Parigi ne è nato un notevole impegno tecnico e procedurale: regole comuni, obbligatorie,
valide per tutti (con le dovute eccezioni), con tempi di definizione e implementazione, rapidi. Entrerà in
vigore trenta giorni dopo il deposito presso le Nazioni unite dei documenti attestanti la sua ratifica da parte
di minimo 55 paesi che rappresentino il 55% delle emissioni globali di CO2 (le medesime soglie del
Protocollo di Kyoto). E' chiaro che in questo modo l'Accordo entrerà a gamba tesa e a pieno titolo
nell'economia mondiale, inaugurandone un nuovo ciclo. A confermarlo c'è Sergio Ferraris, autore
dell'ebook e giornalista scientifico di Tekneco che dichiara: "Non si parla abbastanza di questo testo che, di
fatto, stravolge il modello di sviluppo economico mondiale, ma allo stesso tempo è insufficiente per
risolvere una volta per tutte la sfida del clima. I singoli obiettivi nazionali non sono sufficienti a contenere
l'aumento della temperatura entro i 2°C, ma l'Accordo ha tutti i meccanismi per essere implementato con
maggiore ambizione, basta che la politica lo voglia".
Gli Autori
Emanuele Bompan è giornalista e geografo. Si occupa di cambiamenti climatici, energia, green economy,
politica internazionale e politica americana. Collabora con testate come La Stampa, BioEco- Geo, Materia
Rinnovabile, Equilibri, La Nuova Ecologia. Ha un dottorato in geografia all'Università di Bologna e collabora
con ministeri, fondazioni e think-tank. Ha vinto per tre volte l'Innovation in Development Reporting, una
volta la McKibben's Middlebury Fellowship in Environmental Journalism ed è stato nominato Giornalista per
la Terra 2015. Ha svolto reportage in settanta paesi, sia come giornalista sia come analista.
Sergio Ferraris è giornalista scientifico, direttore della rivista QualEnergia, e si occupa di questioni
ambientali, energetiche e sociali dal 1979. Ha svolto prima l'attività come fotogiornalista coprendo per
riviste quali l'Espresso, Famiglia Cristiana, Epoca, e Panorama vari focolai di tensione quali la Palestina,
l'Irlanda del Nord, la Somalia e tutto il processo di dissoluzione del blocco comunista a partire dal crollo del
Muro di Berlino. Oggi, come giornalista multimediale, collabora anche con Materia Rinnovabile, La Nuova
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Ecologia, Tekneco. È stato nominato Giornalista per la Terra 2015, è presidente del Comitato scientifico
Giornalisti Nell'Erba e membro dell'ufficio di presidenza della Fima, Federazione italiana media ambientali,
con delega all'innovazione editoriale e al giornalismo scientifico.
I Contributi
Federico Antognazza, Paola Bolaffio, Emanuele Bompan, Chiara Braga, Stefano Caserini, Marica Di Pierri,
Averaldo Farri, Sergio Ferraris, Agime Gerbeti, Roberto Giovannini, Leonardo Massai & Sara Venturini,
Mariagrazia Midulla, Simone Mori, Rossella Muroni, Giuseppe Onufrio, Piero Pelizzaro, Daniele Pernigotti,
Valentino Piana, Gianni Silvestrini, Dario Tamburrano, Giovanni Battista Zorzoli
05/05/2016 04:21
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Tra i punti presentati e posti all'attenzione del Governo vi è anche l'introduzione di premialità in riferimento
al "conto termico"
Mercoledì 4 Maggio 2016
Lo scorso 16 aprile l'aula del Senato ha discusso una serie di mozioni sugli eco-bonus. Tra le mozioni
approvate anche quella presentata dai senatori PANIZZA, ZELLER, LANIECE, LONGO Fausto Guilherme,
ROMANO, CALEO, DALLA ZUANNA, LIUZZI, GAMBARO, PIGNEDOLI, SCALIA, VACCARI, VATTUONE,
PUPPATO, CONTE, PAGLIARI, ORELLANA con cui si è impegnato il Governo a mantenere, per i prossimi
3 anni, gli incentivi per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione edilizia degli edifici (leggi qui).
Tra i punti presentati e posti all'attenzione del Governo vi è anche l'introduzione di premialità in riferimento
al "conto termico" affinché:
sia riconosciuto un extra-bonus del 5 per cento in caso di applicazione di certificazioni energeticoambientali, ovvero certificazioni che non considerino solo la riduzione dei consumi energetici, ma anche, in
senso più ampio, l'utilizzo di fonti rinnovabili di energia e il risparmio di altre risorse, quali ad esempio
l'acqua o il terreno (ad esempio sistemi LEED, sistemi GBC o similari);
sia riconosciuto in ogni caso un extra-bonus del 5%, qualora si intervenga su edifici storici.
Queste misure rappresentano un'importante occasione per ridare slancio all'economia italiana, e
permettono di coniugare l'obiettivo di maggiore competitività e modernizzazione del Paese, con la
necessità di adottare modelli di sviluppo maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale, economico
e sociale.
Le certificazioni energetico ambientali - commenta Gianni Silvestrini, Presidente di GBC Italia rappresentano un efficace strumento per accompagnare e qualificare la trasformazione del comparto
dell'edilizia necessaria per far fronte agli impegnativi obiettivi climatici al 2030 e a quelli dell'economia
circolare.
L'attenzione verso l'utilizzo di protocolli energetico ambientali - sostiene Michela Chiogna, consigliere
esecutivo di GBC Italia - con la possibilità di prevedere delle premialità in termine di extra-bonus
rappresenta un'importante opportunità per un cambio di passo della concezione del costruire green in Italia.
IN ALLEGATO IL RESOCONTO DELLA SEDUTA
Allegati dell'articolo
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LEED e GBC , mozione al Senato per impegnare il Governo a riconoscere
i sistemi di certificazione degli edifici
04/05/2016 13:24
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Il premio è riservato in caso di applicazione di certificazioni energetico-ambientali come i sistemi LEED o
Greenbuilding Council. Vale anche per gli interventi sugli edifici storici
Greenbuilding, ecobonus extra del 5% per le certificazioni green
(Rinnovabili.it) - Buone notizie da Palazzo Madama per l'edilizia sostenibile. Dopo la fumata bianca per gli
ecobonus 65%, dopo che il Governo si è impegnato a stabilizzare le detrazioni Irpef sulle riqualificazioni
energetiche per i prossimi tre anni, vengono previste ulteriori agevolazioni, che si vanno a sommare a
quelle precedenti in alcuni casi specifici. Infatti c'è un extra-bonus, previsto dalla mozione approvata, per
chi sceglie il greenbuilding.
Tra i punti presentati e posti all'attenzione del Governo vi è anche l'introduzione di un premio. La mozione
chiede che "sia riconosciuto un extra-bonus del 5 per cento in caso di applicazione di certificazioni
energetico-ambientali, ovvero certificazioni che non considerino solo la riduzione dei consumi energetici,
ma anche, in senso più ampio, l'utilizzo di fonti rinnovabili di energia e il risparmio di altre risorse, quali ad
esempio l'acqua o il terreno (ad esempio sistemi LEED, sistemi GBC o similari)".
Un altro punto della mozione chiede che sia riconosciuto in ogni caso l'extra-bonus se l'intervento riguarda
un edificio storico.
"Le certificazioni energetico ambientali - afferma Gianni Silvestrini, Presidente di Greenbuilding Council
Italia - rappresentano un efficace strumento per accompagnare e qualificare la trasformazione del comparto
dell'edilizia necessaria per far fronte agli impegnativi obiettivi climatici al 2030 e a quelli dell'economia
circolare".
L'idea di fondo è questa: anche se il Conto termico prevede già un sistema di premi per interventi globali
sull'edificio e in caso di "deeper novation", è bene dare maggior risalto a chi compie passi in direzione di
modelli di sviluppo maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
"L'attenzione verso l'utilizzo di protocolli energetico ambientali con la possibilità di prevedere delle
premialità in termine di extra-bonus - sostiene Michela Chiogna, consigliere esecutivo di Greenbuilding
Council Italia - rappresenta un'importante opportunità per un cambio di passo della concezione del costruire
green in Italia".
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 06/05/2016
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Greenbuilding, ecobonus extra del 5% per le certificazioni green
04/05/2016 11:00
Sito Web
www.qualenergia.it
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Le mozioni presentate Senato che propongono un extra-bonus nel conto termico del 5% in caso di
applicazione di certificazioni energetico-ambientali e per gli edifici storici piacciono a Green Building Council
Italia. Un riconoscimento alla certificazione LEED o ai sistemi tipo GBC.
04 maggio 2016
Lo scorso 16 aprile, l'aula del Senato ha discusso una serie di mozioni sugli ecobonus di diversi esponenti
(vedi su QualEnergia.it). Tra le mozioni approvate, la richiesta al Governo di mantenere per i prossimi 3
anni, fino al 2019, gli incentivi per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione edilizia degli edifici.
Green Building Council Italia (GBC Italia) in un suo comunicato ha valutato con favore, tra i punti presentati
e posti all'attenzione del Governo, anche quello di una introduzione di premialità in riferimento al "conto
termico" affinché:
sia riconosciuto un extra-bonus del 5% in caso di applicazione di certificazioni energetico-ambientali,
ovvero certificazioni che non considerino solo la riduzione dei consumi energetici, ma anche, in senso più
ampio, l'utilizzo di fonti rinnovabili di energia e il risparmio di altre risorse, quali ad esempio l'acqua o il
terreno (ad esempio sistemi LEED, sistemi GBC o similari);
sia riconosciuto in ogni caso un extra-bonus del 5%, qualora si intervenga su edifici storici
Secondo GBC Italia queste misure rappresentano un'importante occasione per ridare slancio all'economia
italiana, e permettono di coniugare l'obiettivo di maggiore competitività e modernizzazione del Paese, con
la necessità di adottare modelli di sviluppo maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale,
economico e sociale.
Sull'attività di GBC Italia una nostra intervista alla vicepresidente, Nadia Boschi: L'edilizia sostenibile che
guarda a tutta la filiera
04 maggio 2016
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GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 06/05/2016
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GBC Italia: premialità nel conto termico per chi presenta certificazioni
energetico-ambientali
03/05/2016 12:30
Sito Web
www.alternativasostenibile.it
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Il Green Building Council degli Stati Uniti ha deciso di includere i "prodotti legnosi da fonti certificate" tra i
sistemi per acquisire il punteggio utile a ottenere la certificazione di sostenibilità degli edifici. Un modo per
stimolare un più corretto approvvigionamento del legname utilizzato nelle costruzioni.
La notizia sarà salutata con favore da architetti, ingegneri, progettisti e da tutti i soggetti coinvolti nel settore
edile che siano anche interessati alla sostenibilità delle prestazioni degli edifici: il Green Building Council
statunitense (USGBC) ha infatti deciso di includere l'utilizzo di prodotti realizzati con il legno delle foreste
certificate secondo lo standard PEFC tra i criteri per ottenere la prestigiosa certificazione LEED (Leadership
in Energy and Environmental Design). L'USGBC ha infatti deciso di emettere un "alternative compliance
path" (ACP, una sorta di "percorso alternativo di conformità" per acquisire il punteggio necessario a
ottenere la certificazione LEED) che premia i progetti di edifici che prevedono l'uso di "prodotti legnosi da
fonti certificate, come definite dal protocollo ASTM D7612-10", che include tra gli standard di certificazione
forestale volontaria lo schema PEFC.
"La nostra scelta - ha spiegato Rick Fedrizzi, amministratore delegato e fondatore dell'USGBC - vuole
rendere la certificazione LEED uno strumento significativo per fermare il traffico illegale di legname. Con il
percorso ACP, speriamo di fungere da stimolo per un più attento approvvigionamento del legno utilizzato".
Al momento la certificazione LEED è lo schema più utilizzato al mondo per la progettazione, costruzione e
gestione di edifici sostenibili. Attualmente, circa 75mila progetti condividono tale certificazione e 17 ettari di
spazi edilizi vengono certificati LEED ogni giorno. "La decisione del US Green Building Council deve
riempire d'orgoglio quanti hanno creduto nella certificazione PEFC e risponde alle tante richieste di
riconoscimento degli addetti ai lavori che utilizzano prodotti certificati per i propri progetti", spiega Antonio
Brunori, segretario generale del PEFC Italia. "L'ACP è una sorta di percorso pilota che verrà confermato in
futuro in base a quanto verrà utilizzato da architetti e progettisti. Ci complimentiamo con il GBC statunitense
per la lungimiranza nella scelta di dare valore al legno di origine legale e sostenibile proveniente da foreste
certificate PEFC, che in Italia rappresentano il 10% delle foreste nazionali".
La notizia infatti non assume rilevanza solo negli Stati Uniti. Le conseguenze saranno subito importanti
anche per chi, nel nostro Paese, crede nell'edilizia sostenibile: la decisione dell'USGBC amplia infatti le
tipologie di edifici per i quali è possibile far valere l'uso dello schema PEFC per ottenere i crediti della
certificazione LEED. "Finora - prosegue Brunori - il Green Building Council Italia aveva riconosciuto l'uso di
prodotti PEFC per tutte le tipologie di edifici di carattere terziario come uffici, scuole, centri commerciali ecc,
o per gli edifici residenziali che superavano i 4 piani (LEED 2009 Italia NC). Ha rappresentato senz'altro un
valido apripista per le scelte degli operatori nel campo dell'edilizia sostenibile italiana, ma d'ora in poi lo
standard PEFC farà acquisire punteggi ai fini della certificazione LEED anche per tutti gli edifici al mondo".
di Tommaso Tautonico
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 06/05/2016
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Certificazione LEED : il legno PEFC entra tra i criteri per ottenerla
02/05/2016 17:36
Sito Web
www.monitorimmobiliare.it
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Generali Real Estate ha completato l'ultimo importante passo preliminare per la costruzione della Tour
Saint-Gobain, che ospiterà la sede globale di Compagnie de Saint-Gobain, attivo a livello mondiale
nell'habitat sostenibile.
Generali Real Estate ha siglato con EPADESA, l'autorità pubblica di sviluppo de La Défense Seine Arche,
l'accordo di acquisto dei rimanenti diritti a costruire sul terreno che diventerà il cantiere della Tour SaintGobain. L'avvio dei lavori è previsto nel secondo trimestre del 2016 mentre il loro completamento nel 2019.
Generali Real Estate, con l'assistenza di Hines France, ha selezionato ADIM Concepts - una società
controllata da Vinci Construction France - come General Contractor.
La Tour Saint-Gobain è situata nel cuore storico de La Défense, il quartiere d'affari alle porte di Parigi.
Progettato dallo studio francese Valode & Pistre, il progetto architettonico, tecnico e ambientale è
caratterizzato da una torre di 165 metri d'altezza per 38 piani e 49,000 metri quadrati, un business centre,
un auditorium di 250 posti, uno showroom di circa 300 metri quadrati e 3 ristoranti. Ciascuno piano
destinato agli uffici avrà accesso ad un giardino parzialmente all'aperto. La Torre ambisce ad essere un
esempio nel campo delle soluzioni multi-comfort e per la qualità ambientale ed è progettata per ottenere le
certificazioni ambientali NF HQE (passaporto "durable asset", livello "eccellente"), LEED CS (livello "gold")
e BREEAM (livello "eccellente"), nonché il certificato energetico EFFINERGIE +.
Generali Real Estate e Compagnie de Saint-Gobain hanno concordato un lease di 12 anni.
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 06/05/2016
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Generali Real Estate: presto la realizzazione della Tour Saint-Gobain a La
Défense
ECOSOSTENIBILITA
3 articoli
06/05/2016
Pag. 8
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tiratura:144818
Appello ai futuri sindaci: impegnatevi per lo sviluppo sostenibile
Asvis e Anci scrivono ai candidati alle comunali: lavoriamo per città più inclusive, eque e rispettose
dell'ambiente
(N.P.)
Roma. I candidati sindaci delle città che andranno al voto il mese prossimo si impegnino per obiettivi di
sviluppo sostenibile, cioè a favore di una crescita inclusiva, rispettosa dell'ambiente, dell'equità e della
sicurezza sociale. È l'appello lanciato ieri dall'Anci, l'associazione dei Comuni, e dall'Asvis (Associazione
sviluppo sostenibile). La lettera aperta ai candidati ricorda che l'Italia ha firmato recentemente l'Agenda
globale 2030 e l'accordo sul clima di Parigi, due intese internazionali che puntano a correggere
«l'insostenibilità dell'attuale modello di sviluppo economico non solo dal punto di vista ambientale ma anche
sul piano economico, sociale e istituzionale». Tra gli obiettivi da perseguire ce n'è uno che riguarda in modo
specifico l'impegno a rendere «le città inclusive sicure, durature e sostenibili». È «una sfida complicata ma
che non può più essere rinviata», ha osservato l'ex ministro del Welfare Enrico Giovannini, portavoce
dell'Asvis, sottolineando che le date fissate dagli accordi, 2020 e 2030, sono vicine. Si tratta d un percorso
«multidimensionale» perché riguarda anche problemi come l'emarginazione e la povertà, «condizione che
solo in Italia riguarda oltre 4 milioni di persone». «Il tema non è la decrescita, che non sarebbe felice, ma la
qualità della crescita» - ha rilevato il vicepresidente dell'Anci e sindaco di Pesaro, Matteo Ricci (Pd),
sottolineando che i temi della riqualificazione urbana, dei trasporti, dello stop al consumo di suolo, dei rifiuti
e dell'efficienza energetica sono quelli sui quali si dovrà misurare l'azione dei sindaci nella sua concretezza.
La sfida di Asvis e Anci promette di non fermarsi a registrare le semplici dichiarazioni di intenti dei futuri
sindaci che vorranno aderire all'appello. Ci sarà un monitoraggio per verificare, anche con l'aiuto dei media,
se davvero poi l'azione amministrativa nelle città rispetterà gli impegni presi, ha spiegato Giovannini.
Foto: Enrico Giovannini
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 06/05/2016
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L'iniziativa
06/05/2016
Pag. 48 N.554 - maggio 2016
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Venezia, Biennale e dintorni
Tra Arsenale, Giardini e città sono tanti gli eventi veneziani in occasione della 15. Mostra Internazionale di
Architettura dal titolo Reporting from thè Front, a cura di Alejandro Aravena (28/5- 27/11). Ecco quelli da
non perdere
TXT_SARA BANTI, ALICE PICIOCCHI ILLUSTRATIONLROBERTO RICCI
A World of Fragile Parts 0 Prospect North In collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra, un
padiglione delle arti applicate a cura di Brendan Cormier / In cooperation with thè Victoria and Albert
Museum in London, a pavilion of thè applied arts curateti by Brentian Cormier. Sale d'Armi, Arsenale. Q
Report from Cities: Conflicts of an Urban Age È a cura di Ricky Burdett e Urban Age il padiglione dedicato
ai temi dell'urbanizzazione, in previsione della conferenza mondiale delle Nazioni Unite Habitat Ili che si
terrà a Quito, Ecuador in ottobre / Ricky Burdett with Urban Age curates thè pavilion devoted to thè themes
of urbanization, in thè iead-up to thè United Nations conference Habitat III which will be held in Quito,
Ecuador, in October. Sale d'Armi, Arsenale. Q Reporting from Marghera and Other Waterfronts A cura
dell'architetto Stefano Recalcati, la mostra analizza progetti significativi di rigenerazione dei porti industriali
e stimola una riflessione su Porto Marghera / Curated by thè architect Stefano Recalcati, thè exhibition
analyses significant projects of thè regeneration of industriai ports and sets out to stimulate reflection on
Porto Marghera. Forte Marghera, Mestre. ffc Salon Suisse: Wake up! " A patti towards better architecture
Uno spazio di riflessione e condivisione su argomenti quali tradizione, riuso, autocostruzione,
Existenzminimum e metodi bioclimatici / A space for reflection and thè exchange of ideas on subjects like
tradition, reuse, self-building, Existenzminimum and bioclimatic methods. Palazzo Trevisan degli Ulivi,
campo Sant'Agnese. Evento collaterale Swiss Arts Council Pro Helvetia. £ * IMAGINE. " Nuove immagini
nell'arte italiana 1960-1969 Mostra a cura di Massimo Barbero, fino al 19/9 / Curated by Massimo Barbero,
until 19/9. Guggenheim Venice, Dorsoduro. Q Architecture Ukraine - Beyond thè Front Come immaginare la
ricostruzione e la rivitalizzazione delle città nei territori che sono teatro di un conflitto / How to imagine thè
reconstruction and revitatization of towns and cities in areas that have seen conflict Spazio Ridotto, San
Marco. Evento collaterale Izolyatsia. A Portogallo / Neighbourhood: " Where Alvaro meets Aldo II padiglione
nazionale a cura di Nuno Grande e Roberto Cremascoli è nel cantiere dell'edificio di Àlvaro Siza alla
Giudecca. Il tema è un incontro virtuale tra il maestro portoghese e Aldo Rossi, a rappresentare
l'architettura italiana / The country's pavilion curated by Nuno Grande and Roberto Cremascoli is in thè
Àlvaro Siza's housing Project on Giudecca. A virtual meeting of thè Portuguese architect and Aldo Rossi,
representing Italian architecture. Campo di Marte, Giudecca Q Venezia, gli ebrei e l'Europa 1516-2016 A
cura di Donatella Calabi. Dal 19/6 al 13/11. Curated by Donatella Calati. From 19/6 to 13/11. Palazzo
Ducale, piazza. San Marco. ^ J Made in Taiwan - Common Construction Le creazioni di comuni cittadini
realizzate con gli scarti dimostrano che l'architettura può essere oggetto di costruzione civile / Things
created by ordinary citizens out of discarded matehals show that architecture can be a matter of civil
construction. Palazzo delle Prigioni, San Marco. Evento collaterale National Taiwan Museum of Fine Arts.
Q Senza Terra / Without Land È un pensiero per tutti coloro che non hanno una terra il pallonemappamondo ancorato sull'isola di San Servolo / The aerostat in thè form of a terrestrìal globe on San
Servolo island is a signal for ali those who have no land of their own. Evento collaterale Associazione
Internazionale Arti Plastiche. ^ 1 5 . Mostra Internazionale di Architettura Eventi tra Arsenale e Giardini,
vedi pagina seguente / Events between Arsenale and Giardini, following page La relazione tra popolo,
cultura e luoghi in Scozia: le comunità periferiche trovano nuovo impulso attraverso il ritorno alle origini e
alle iniziative locali / The relationship between people, culture and places in Scotland: "perìpheral"
communities are re-enerqising through grassroots actions and locai endeavours. Ludoteca Santa Maria
Ausiliatrice, Fondamenta San Gioacchin. Evento collaterale Scottish Government. ^ ) Revitalisation by
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 06/05/2016
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EVENTS / PROGETTI SPECIALI / PROGETTI SPECIALI
06/05/2016
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ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 06/05/2016
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Reconciliation II metodo tedesco IBA per lo sviluppo economico, sociale e culturale di città e regioni si
confranta con la trasformazione urbana in Europa / The IBA method ofgiving cities and regìons an
economie, social and cultural boost is applied to urban transformation in Europe. Fondazione Querini
Stampalia, campo Santa Maria Formosa. Evento collaterale IBA Parkstad. Q Belligerent Eyes Un progetto
sperimentale di ricerca su produzione di immagini, cinema e nuovi media. Sviluppato attraverso iniziative
accademiche. Dal 27/5 all'11/9 / An experimental research project that delves into film, photography and
new media. Developed through academic initiatives. From 27/5 to 11/9. Fondazione Prada, Ca' Corner
della Regina, S. Croce. Curators: Luigi Alberto Cippini, Giovanni Fantoni Modena. ^ Branding Islands
Making Nations Un concorso aperto ai professionisti della comunicazione fa il punto sul valore del branding
nella creazione di un luogo/ A competition open to professìonals working in thè area of communication
takes stock of thè value of thè branding in thè creation of a piace. Ca' Tron, S. Croce. Evento collaterale
Vertical Geopolitics Lab. ^ ) Across Chinese Cities - China House Vision Si collega alla piattaforma
panasiatica di ricerca House Vision sul futuro dell'abitazione, creata da Kenya Hara, questa mostra
organizzata dalla Beijing Design Week/ This exhibition, part of thè pan-Asiatic House Vision research
platform on thè future of home living created by Kenya Hara, is organised by Beijing Design Week. Ca'
Tron, S. Croce. Curators: Beatrice Lanza (Bjdv) and Michele Brunello (Dontstop architettura). ARSENALE •
Reporting from thè Front • Coexistence Sono 88 gli architetti internazionali invitati alla 15. Mostra diretta da
Alejandro Aravena. Poche archistar (Sanaa, Herzog & de Meuron, Orna) e sei studi italiani (Architecture
and Vision, C+S Architects, G124, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, Renato Rizzi, Tamassociatì) /
Eighty-eight architects from different countrìes have been invited fo thè Alejandro Aravena's 15th Biennale.
A few starchitects (SANAA, Herzog & de Meuron, OMA) and 6 Italian studios (Architecture and Vision, C+S
Architects, G124, Maria Ciuseppina Grasso Cannizzo, Renato Rizzi, Tamassociati). • Padiglione Italia /
Taking care Progettare per il bene comune Tre sezioni - pensare, incontrare, agire articolano il concetto di
bene comune. La teoria, venti studi italiani di buone pratiche e una sperimentazione / An exploration of thè
thè concept of thè common good is divided into three sections: thinking, meeting, acting. The theory, twenty
Italian studios of good practices and experimentation. Curators: Tamassociatì • Padiglione del Cile / Against
thè tide C'è chi lavora con risorse minime, su piccola scala, con materiali locali, in contesti straordinari.
Ecco 15 progetti controcorrente / There are people who are working with minimal resources, on a small
scale, usìng locai materials, in extraordinary contexts. Mere are 15 projects that swim against thè tide.
Curators: Juan Romàn, José Luis Uribe. • Padiglione del Perù / Our Amazon Frontline Pian Selva, ovvero il
programma pubblico di rilancio dell'edilizia scolastica in aree remote dell'Amazzonia / Pian Selva, thè public
programma to relaunch thè building of schools in remote rural areas in thè Amazon. Sale d'Armi. Curators:
Sandra Barclay, Jean Pierre Crousse. II centro storico di Macao, patrimonio Unesco dal 2005, è uno degli
esempi più eclatanti di assimilazione e coesistenza delle culture, nello specifico cinese e portoghese / The
historic centre of Macao, a UNESCO World Heritage Site since 2005, is one of thè most striking examples
of thè assimilation and coexistence of cultures, in this case those of China and Portugal. Campo della Tana.
Evento coli. Instituto Cultural do Governo da R.A.E. de Macau. • Gangcity Un simposio e una mostra
fotografica rappresentano le influenze reciproche tra violenza e geografia delle città, con attenzione alle
gang e ai ghetti urbani / A symposium and an exhibition of photographs represent thè mutuai influence of
violence and geography in cities, focusing on thè gangs and thè urban ghettos. Spazio Tethis. Evento coli.
Dist - Politecnico di Torino. • Sarajevo now: People's Museum Per secoli crocevia e frontiera urbana,
Sarajevo oggi abbatte le divisioni e si propone come luogo che genera cittadinanza / For centuries a
crossroads and urban frontier, Sarajevo today is breaking down divisions and proposing itself as a piace
that generates citizenship. Tesa 100, Arsenale Nord. Evento collaterale Matica of Bosnia and Herzegovina.
• Shaping European Cities Un dibattito sulle città europee e un premio per giovani architetti, il Young
TalentArchitecture Award IA debate on Europear, cities and a prize to budding designers, thè Young Talent
06/05/2016
Pag. 48 N.554 - maggio 2016
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ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 06/05/2016
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Architecture Award. Teatro Piccolo Arsenale, campo della Tana. Evento collaterale Fundació Mies van der
Rohe. • Stratagems in Architecture: Hong Kong in Venice La mostra prende spunto dal trattato cinese di
tattica militare Trentasei Stratagemmi per trovare soluzioni alla complessità urbana/ The exhibition draws
on thè Chinese treatise on military tactics thè Thirty-Six Stratagems in order to find solutions to urban
complexity. Campo della Tana. Evento collaterale The Hong Kong Institute of Architects, Hong Kong Arts
Developement Council. GIARDINI • Gran Bretagna / Home Economics Cinque spazi domestici progettati
per abitarvi da poche ore a qualche decennio. L'emergenza mette in discussione la forma della casa / Five
domestic spaces designed for being occupied from a few hours to decades. The housing emergency as a
crisis in thè forms of thè home. Curatore: Shumi Bose, Jack Self, Finn Williams. • Stati Uniti d'America / The
Archrtectural Imagination Dodici progetti selezionati su concorso per immaginare il futuro di Detroit e
scongiurarne il declino / Twelve projects selected by a competition to speculate on thè future of Detroit and
averi its decline. Curatore: Cinthya Davidson, Monica Ponce de Leon. • Francia / Nouvelles du Front,
Nouvelles Richesses L'architettura militante francese in contesti marginali, un vero tesoro da scoprire /
Militant French architecture in marginai contexts, a treasure to be unearthed. Curators: Frédéric Bonnet,
AJAP 14. • Giappone / En: art of nexus L'era giapponese post-terremoto 2011 ruota attorno alla parola
giapponese "en" che significa connessione, relazione / The era of post-2011 earthquake in Japan turns
around thè word "en", which means connection, relation. Curaton Yoshiyuki Yamana. • Spagna / Unf
inished L'incompiuto come contenitore di valori che possono diventare stimoli progettuali. Un inventario di
architetture spagnole fallimentari / The unfinished as bearer of values that can stirnulate new approaches to
design. An inventory of failed Spanish works of architecture. Curatore: Inaqui Carnicero, Carlos Quintàns. •
Egitto / Reframing Back Imperative Confrontations Un team italo-egiziano racconta attraverso casi studio le
difficoltà con cui si devono confrontare quotidianamente i progettisti locali I An Italo-Egyptian team recounts
through case studies thè difficulties that architects working in thè Egyptìan context have to face on a daily
basìs. Curatore: Ahmad Hilal, Eslam Salem, Gabriele Secchi, Luca Borlenghi, Mostafa Salem. • Paesi
Nordici / In Theraphy - Nordic Countries Face to Face Servizi di base, appartenenza, identificazione: i tre
valori fondamentali dell'architettura nordica / Basic services, belonging and recognition: thè three
fundamental values of thè Nordic architecture. Curatore: David Basulto, James Taylor-Foster. • Canada /
Extraction Le conseguenze negative dal punto di vista ecologico, economico e urbanistico, dell'industria
estrattiva canadese. In cui ha un ruolo di primo piano la monarchia britannica/ The negative consequence
at thè level of thè environment, thè economy and planning of thè Canadian mining industry. In which thè
Brìtish monarchy plays a primary role. Curatore: Pierre Bélanger, RVTR, Ann Arbor. • The Forest of Venice
Un'installazione sensuale, a cura di sette architetti svedesi, crea un ambiente in cui habitat e natura
convivono in modo positivo / A sensual installation, curateti by seven Swedish architected, creates an
environment in which habitat and nature coexist in a positive way. Serra dei Giardini, viale Giuseppe
Garibaldi. Evento collaterale Swedish Institute. Vertice, Biennale and Environs Between thè Arsenale, thè
Giardini and thè city, rnany events are going to be staged in Venice on thè occasion of thè 15th
International Exhibition of Architecture entitled Reporting from thè Front and directed by Alejandro Aravena
(28/5-27/11). Here are some that are not to be missed
Q LoVe e le comunità fluviali Dal 13 al 23 maggio, con reventoperformance LoVe, quattro barche
percorrono l'idrovia più antica d'Europa, la Locamo-Venezia, per raggiungere la Biennale dopo dieci incontri
con i rappresentanti delle comunità fluviali. Un modo per valorizzare questi 543 chilometri di navigazione.
Four boats will travel on thè Europe's oldest canai and river System between Locamo and Venice between
13 and 23 May, arriving at thè Biennale after ten stop-offs fo meet representatives of thè river communities
along thè way. Curators: Associazione Verdi Acque, Associazione Motonautica.
Foto: Gli spazi delle Gaggiandre all'Arsenale di Venezia, dove si tiene la Biennale. Questa parte di cantiere
navale è stata costruita nel 1568-73 su progetto di Jacopo Sansovino. The Gaggiandre spaces at thè
06/05/2016
Pag. 48 N.554 - maggio 2016
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tiratura:70042
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 06/05/2016
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Vertice Arsenale, one of thè venues of thè Biennale. This shipyard area was built in 1568-73 to a design by
Jacopo Sansovino.
06/05/2016
Pag. 71 N.554 - maggio 2016
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tiratura:70042
Elementi di psicogeografia
Solo attraversando la città si può comprendere davvero il contesto e leggere il grande romanzo urbano che
ci propone. Scommettere sulla ciclabilità e sulla pedonalità è un atto narrativo. Influenza gli stili di vita e
l'immaginario. Ma, operativamente, significa anche migliorare, con costi molto contenuti, la qualità dell'aria,
il benessere e la sicurezza percepita
TXT.GIANNI BIONDILLO
La realtà esiste solo se viene raccontata. Siamo animali sociali, se non condividiamo il mondo con chi ci sta
affianco ci sentiamo esclusi, alienati. Raccontare la realtà non significa necessariamente descriverla
attraverso le parole, si può narrare con una fotografia, con un disegno, con una canzone, con un oggetto.
Victor Hugo in Notre-Dame de Paris descrisse Parigi come una grande cronaca di pietra. Un libro, che
poteva essere letto da tutti dato che la lingua che la città parla è universale. Se la città è un sistema di
segni, solo attraversandola la si può comprendere per davvero, facendosi influenzare dal contesto e al
contempo influenzandolo con lo sguardo. Decidere percorsi e modalità è il modo che i cittadini hanno di
leggere il grande romanzo urbano e di riscrivere ogni volta il racconto che si vuole, diventandone attore
partecipante. I situazionisti hanno dato un nome a tutto ciò: psicogeografia, una tecnica del corpo che
indaga lo spazio urbano percorrendolo a piedi. Performance artistica figlia delle avanguardie del XX secolo,
oggi è diventata una pratica transdisciplinare dove si convogliano vari campi del sapere focalizzati alla
comprensione del territorio: la sociologia, l'economia, la geografia, l'antropologia, l'urbanistica, ma anche la
letteratura, l'arte, il cinema, la filosofia... Percorrere a piedi un paesaggio fortemente antropizzato quale
quello della metropoli contemporanea permette di capire l'interazione continua tra una realtà concreta - a
volte desolata, prosaica, non progettata o asservita solo alle logiche economiche - e il vissuto che ognuno
si porta con sé. L'esperienza fisica, emotiva, estetica serve a superare il pregiudizio nei riguardi di uno
spazio erroneamente reputato banale, prevedibile, scontato, per giungere a una consapevolezza nuova nei
riguardi del paesaggio quotidiano, palinsesto dove si depositano i significati e i sogni delle popolazioni che
lo hanno abitato e che tutt'ora lo abitano. Ogni vissuto (la storia privata di ognuno di noi) guarda il
paesaggio in maniera differente. In un certo senso possiamo dire che il paesaggio, in sé, non esiste. È un
buco nero, più ci si avvicina e più si viene risucchiati da un concetto che sfugge da ogni parte. Nei secoli
l'umanità ha definito il paesaggio come il luogo del bello, del pittoresco, ma questa è stata una straordinaria
bugia. La parola stessa - pittoresco dovrebbe farcelo capire: "Qualcosa che possa essere dipinto, che
possa stare in un quadro". Quindi non la realtà bruta, fattuale, fisica, ma la sua rappresentazione. La sua
narrazione. Occorre scegliere a quale narrazione aderire e quale scartare, in quanto tossica, lo sono un
architetto e uno scrittore. Scrivere, per me, ha sempre significato narrare il mutamento urbano, in ogni sua
forma, sia fisica che sociale. La metropoli è il luogo dove la società contemporanea mostra più chiaramente
le sue utopie e le sue contraddizioni. Saperla raccontare, fuori dai suoi luoghi comuni, significa interpretarla.
Cercare quegli strumenti d'analisi che le mappe tecniche, le planimetrie, le viste a volo d'uccello, non sanno
dare. Trovare l'umanità, anche nei suoi spazi residuali. Così provai a fare nel 2009, decidendo di percorrere
i bordi della metropoli lombarda a piedi, accompagnato da un altro scrittore, Michele Monina. A Milano, in
quegli anni, era in atto una trasformazione urbana di dimensioni impressionanti che la stava rendendo il più
grande cantiere a cielo aperto d'Europa, sostituendosi alla Berlino di fine XX secolo. Il nostro è stato un atto
politico, non solo performativo. Abbiamo camminato attorno al sistema delle Tangenziali che chiudono i
confini comunali. Là dove tutto è pensato per il trasporto su gomma, dove niente presuppone la presenza di
pedoni, due viandanti in un pellegrinaggio laico avevano cercato di comprendere cosa accadeva lontano
dalla città pacificata del centro storico, quella del turista alla ricerca di monumenti o del cittadino che
s'identifica solo in una parte della città, dove, molto spesso neppure vive. Per la prima volta intere parti del
territorio urbano, semplicemente perché raccontate, entrarono di diritto nell'immaginario collettivo
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 06/05/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
URBAN LIFE
06/05/2016
Pag. 71 N.554 - maggio 2016
diffusione:51300
tiratura:70042
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metropolitano. Gli architetti hanno dimenticato di essere intellettuali. Critici del reale. Oggi, in una società
immersa in una crisi globale e con problemi evidenti di sostenibilità ambientale, un progettista non può
comportarsi come se fossimo ancora immersi nell'ottimistica modernità del XIX secolo. Oggi un progettista
deve saper ricucire le ferite sul territorio inferte dai suoi padri. Rimettere ordine, scartare ciò di cui non
abbiamo più bisogno, ridisegnare il paesaggio consapevoli che è un bene finito, non infinito. Milano, per
me, è un laboratorio d'analisi perfetto. È una città che nel suo espandersi incontenibile soffre per una
mobilità privata che inquina e soffoca sia chi ci abita che chi ogni giorno entra, come city user, nei suoi
confini amministrativi. Riprogettarla significa innanzitutto pensare per lei a una nuova idea di mobilità, che
metta ai margini quella privata, senza demonizzarla, e che stimoli le infrastrutture collettive - linee
metropolitane, passanti ferroviari - puntando fortemente sulla mobilità "dolce". Scommettere sulla ciclabilità
e sulla pedonalità è un atto narrativo. Significa influenzare gli stili di vita e l'immaginario. Ma,
operativamente, significa anche migliorare, con costi molto contenuti, la qualità dell'aria, il benessere e la
sicurezza percepita. Questo stimolo è possibile solo tornando a raccontare l'intera città - dal "centro" alle
sue "periferie" (termini ormai desueti) - concependola come un enorme museo della memoria collettiva a
disposizione di tutti, non più pensando le strade come collegamenti fra luoghi privati, da attraversare in
macchina, ma immaginandole come luoghi dello scambio sociale. Decidendo, in controtendenza, che ogni
quartiere ha pari dignità, sia quelli borghesi che quelli popolari, chiedendo di conseguenza ai suoi abitanti di
averne cura. Negli ultimi anni gli abitanti e i fruitori delle nostre metropoli hanno perduto la capacità di
rendere significativi gli spazi che attraversano quotidianamente. Questo però significa perdere la possibilità
di entrare in relazione con lo spazio urbano. Ma senza relazione non c'è coesione sociale. Non c'è identità.
L'identità, per come la intendo, si ricostruisce, politicamente (da polis, città) nel cammino. Rivivere la città
con ritmi che i suoi abitanti non usano più significa rimpossessarsene. Decidere di scoprire, di disvelare,
dove si vive, dove si sogna. Dove si ama.
Elements of Psychogeography
It is only by moving around thè city that we can really understand its context and interpret thè great urban
narrative that it proposes. The task of making thè city friendly to cyclists and walkers is an act of storytelling.
It influences iifestyles and imaginations. But, practìcally, it also means improving, at a very moderate cosi,
thè guality of thè air peopie breathe, their wellbeing and their sense of security The truth only exists if it is
told. We are social animals, if we do not share thè world with those around us we feel excluded, alienated.
You do not necessarily have to use words to describe reality, it can be done with a photograph, a drawinq,
a song, an object. In The Hunchback of Notre-Dame Victor Hugo described Paris as a chronìcle in stone.
The city is a book that can be read by everyone and thè language it speaks is universal. If thè city is a
System of signs, it is only by moving around that we can really understand it, allowing ourselves to be
influenced by context and at thè same time influencing that context with our gaze. Deciding on routes and
modes is thè way that citydwellers can change their reading of thè great urban narrative and rewrite that
story whenever they wish, by becoming players in it The Situationists gave ali this a name:
psychogeography, a physical technique that investigates urban space by explorìng it on foot. As an artistic
performance that was a fruit of thè avant-garde movements of thè 20"'-century this technique has today
become a transdisciplinary practice into which various fields of knowledqe are channelled and focused on a
comprehension of thè territory: sociology, economics, geography, anthropology and town-planning, as well
as literature, art, cinema, philosophy... Walking around a highly anthropized landscape
like that of thè contemporary metropolis allows us to qrasp thè continuai interaction between a concrete
reality - sometimes a bleak, prosaic and unplanned one, or subject only to thè logic of economics and thè
experience that each of us carries with us. Physical, emotional and aesthetic experience serves to
overcome prejudices with regard to spaces mistakenly dismissed as banal or predictable and we can arrive
at a new awareness of thè setting of our daily lives, a palimpsest on which are deposited thè meanings and
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thè dreams of thè populations that have inhabited it and that stili inhabit it. Our experience (thè private
history of each of us) leads us to look at thè landscape in a different way. in a sense we can say that thè
landscape, in itself, does not exist. It is a black hole; thè closer we get to it thè more we are sucked in by a
concept that moves away in ali directions. Over thè centuries humanity has defined landscape as thè piace
of beauty, a site of thè picturesque, but this was an extraordinary He. The word itself - picturesque - should
teli us that: "Something that could be painted, that could be a picture". And thus not raw, actual, physical
reality, but rather its representation. A story, in short. We need, however, to choose which story to go along
with and which to discard, as toxic. I am an archìtect and a writer. Writing, for me, has always meant
describing urban change, in ali its forms, both physical and social. The metropolis is thè piace where
contemporary society reveals most cleariy its utopias and its contradictions. Being able to describe this,
without getting stuck in commonplaces, means interpreting it. Looking for those means of analysis that
technical maps, plans and bird's-eye views are unable to provide. Finding humanity, even in its leftover
spaces. This is what I tried to do in 2009, when I decided to explore thè edges of thè Lombard metropolis
on foot, accompanied
by another writer, Michele Monina. In Milan, in those years, an urban transformation on a staggerìnq scale
was under way that made it thè biggest construction site in Europe, taking up thè mantle of Berlin at thè end
of thè 2O' a performance. We walked around thè System of thè Tangenziali, thè ring roads that mark thè
boundaries of thè municipality. In a piace where everything is designed for vehicles, where nothing
presupposes thè presence of pedestrians, two wayfarers on a secular pilgrimage had tried to grasp what
was going on far away from thè pacified city of thè historìc centre, that of thè tourìst in search of
monuments or thè locai who identifies with only one part of thè city, a part in which he or she often does not
even live. For thè first time entire sections of thè urban territory, simply by being described, earned their
rightful piace in thè metropolitan collective imagination. It could be said that many architects have forgotten
how to be intellectuals - or critics of thè real. Today, in a society in thè grip of a global crisis and with
manifest problems of environmental sustainability, planners can no longer behave as if we were stili
steeped in thè optimistic modernity of thè 19 able to heal thè wounds inflicted on thè territory by their
predecessors. They must try to brìng back order, to get rid of what we no longer need, to redesign thè
landscape in thè awareness that it is a finite resource, not an infinite one. Milan, for me, is a perfect
laboratory for analysis. It is a city that in its uncontainable expansion suffers from thè predominance of
private transport, ofcars that pollute and suffocate both those who live in it and those who, as city users,
enter its administrative boundaries every day. Re-planning thè city signifies in thè fìrst piace coming up with
a new idea of transport for it, one that would side-line private vehicles,
LA MAPPA PER TROVARE I SENTIERI Gianni Biondino, architetto e scrittore, insegna "Elementi di
psicogeografia e narrazione del territorio" all'Accademia di Architettura di Mendrisio (USI). Con Trekking
Italia ha sviluppato il progetto Sentieri_Metropolitani: itinerari non semplicemente turistici, ma di
conoscenza sensibile della città. Fra percorsi radiali, circolari interne e itinerari tangenziali, sono previsti più
di 400 chilometri di sentieri cittadini ed extracittadini che ridisegnano la metropoli, riscoprendone le storie
nascoste e stimolando nuove narrazioni. Un'infrastruttura da utilizzare individualmente o in gruppo, grazie
all'ausilio di strumenti (app, sito, mappa, libro) e di luoghi fisici d'incontro (le biblioteche rionali). Sentieri che
si arricchiranno nel tempo dei contributi che le piattaforme social sapranno attivare, rendendolo un progetto
aperto e condiviso. sentierimetropolitani.org facebook.com/sentierimetropolitani Sul sito è possibile
scaricare gratuitamente l'applicazione per scoprire e percorrere tutti i sentieri metropolitani.
A MAP TO FIND THE PATHS danni Biondino, architect and writer, teaches "Elements of Psychogeography
and Narration of thè Terrìtory" at thè Academy of Archìtecture in Mendrisio (USI). With Trekking Italia he
has developed thè project Sentieri_Metropolitani: walks and routes that are not simply for tourists, but also
ways of understanding and perceiving thè city. Between radiai routes, inner circles and perìpheral
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itineraries, these comprise over 400 km of paths inside and outside thè city that redraw thè map of thè
metropolis, revealing its hidden stories and stimulating new narrations. This is an infrastructure that can be
used individually or in groups, with thè help of tools (app, website, map, book) and meeting places on thè
ground (locai libraries). And these paths will be enrìched over time by contributions that will come from
social platforms. In short this is an open and shared project. sentierimetropolitani.org
facebook.com/sentierimetropolitani The application that you can use to discover and explore ali thè
Metropolitan Paths can be downloaded free of charge from thè website.
without demonizing them, and stimulate thè creation ofpublic infrastructures - underground lines, railway
links - whìle relying heavily on "soft" transport. The task of making thè city friendly to cyclists and walkers is
an act of storytelling. It means influencing lifestyles and imaginatìons. But, in practical terms, it also means
improving, at a very moderate cosi, thè quality of thè air people hreathe, their wellbeing and their sense of
security. This stimulus is possible only if we go back to telling thè story of thè whole city - from thè "centre"
to thè "perìphery" (aithough these are now obsolete terms) - conceiving it as an enormous museum of
collective memory at thè disposai of ali and no longer thinking of its streets as connections between private
places, to be driven along in thè car, but imagining them as places of social exchange. We can decide, and
this is something which is not mainstream, that each district is of equa/ dignity, working-class
neighbourhoods as well as middle-class ones, and conseguente asks their inhabitants to take care of them.
In recent years thè residents and users of our big cities have lost thè capacity to give meaning to thè
spaces they pass through every day. This also means they have lost thè possibility of establishing a
relationship with urban space. Without this relationship there is no social cohesion and there is no identity.
Identity, as I understand it, can be reconstructed, politically (from polis, city) by walking. Reliving thè city at
a pace with which its inhabitants are no longer famìliar means taking possession of it again. It means
deciding to discover, to lay bare, thè piace where we live, where we dream and where we /ove •
LA PROMENADE FIRMATA DA ARAVENA Anche la capitale del Cile ha il suo "sentiero metropolitano". Ci
ha pensato Alejandro Aravena, premio Pritzker 2016 e curatore della Biennale che inaugura a Venezia il 28
maggio. «Lungo il fiume è stata costruita una tangenziale, e quindi fino a dieci anni fa a Santiago non c'era
la possibilità di fare una lunga passeggiata a piedi o in bicicletta», spiega l'architetto. «L'unico spazio
rimasto libero era lungo un canale agricolo alla base della collina di San Cristóbal. È a partire da li che
abbiamo dato vita a questo nuovo sentiero per pedoni e ciclisti». Santiago Metropolitan Promenade è un
percorso pianeggiante ad anello, di circa dieci chilometri, destinato a essere completato nei prossimi anni.
Per i cittadini un'occasione per scoprire vedute inusuali della città e della sua periferia.
THE PROMENADE DESIGNED BY ARAVENA The capitai of Chile has its own "metropolitan path". It has
been created by Alejandro Aravena, winner of thè 2016 Pritzker Prize and curator of thè Biennale that will
open in Venice on 28 May. "A ring road was constructed along thè viver, and so up until ten years ago there
was no possibility in Santiago to go for a long walk or bicycle ride," explains thè architect "The only space
left free was along an irrigation canai at thè foot of thè San Cristóbal Itili. It was from there that we started to
lay out this new pathway for walkers and cyclists." Santiago Metropolitan Promenade is a ring-shaped mute
running for about ten kilometres on level ground that will be completed in thè next few years. An opportunity
for thè people of Santiago to discover unusual views of thè city and its outskirts.
Foto: Complesso Monte Amiata, Carlo Aymonino+Aldo Rossi, Gallaratese district, Milano. With Gianni
Biondino under thè Tangenziale near via Rubattino. The so called "fungo" at Barona district.