1.Panoramica basi uso dermatologico
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1.Panoramica basi uso dermatologico
SISTEMATICA Proposta di classificazione delle varie basi impiegate nelle preparazioni dermatologiche. Unguenti Tipo Contenuto in grassi: Creme A/O Tipo: Contenuto in grassi: Acqua - contenuto: Creme O/A Tipo: Contenuto in grassi: Acqua - contenuto: Geli Tipo Contenuto in grassi: Acqua-contenuto: Oleogeli 95% Emulsione A/O 42,5 % 50% Emulsione O/A, anionica o nonionica 25 % 65 % Idrogeli, nonionici o anionici 0% 95 % 11.1 UNGUENTI IDROFOBI 11.1.1 DERIVATI DA IDROCARBURI Definizione Chimicamente miscele di liquidi e solidi, derivati del petrolio, con di punti di ebollizione diversi. Struttura reticolare. Esempi tipici Vaselina bianca filante DAB2001 e Vaselina gialla Ph. Eur.2001 Caratteristiche La Vaselina causa un'occlusione sulla pelle, reprime la respirazione della pelle fino al 30% ed impedisce la perdita di acqua transepidermale (TEWL), nota come anche Perspiratio insensibilis. In seguito a queste caratteristiche, si genera un leggero ristagno idratante, che fa gonfiare un po’ la pelle ( effetto macerazione). Questa particolarità rallenta la penetrazione di sostanze attive in strati di pelle più profondi. A questa caratteristica il Dermatologo ricorre se desidera un effetto prolungato. Indicazioni Spesso la consistenza della vaselina non viene gradita dai pazienti, ma si può regolarne la viscosità aggiungendo paraffina liquida. Tipico esempio l’uguento oculare semplice, miscela costituita dal 60% di vaselina bianca filante ed il 40% di paraffina liquida. Ulteriore alternativa è costituita dagli oleogeli. 35 11.1.2 OLEOGELI Definizione Gli oleogeli sono preparazioni a base di paraffina liquida con l'aggiunta di polietileni ad alto peso molecolare o base di olii grassi, gelificati con l'aggiunta di silicio biossido o alluminio colloidale. Preparazioni Gel base idrofobo DAC (5% di polietilene 21.000 in 95% di paraffina liquida). Caratteristiche Simili alla vaselina, si lasciano tuttavia più facilmente distribuire e permettono una diffusione migliore per sostanze attive incorporate. 11.1.3 LIPOGELI Definizione Le basi di questi Lipogeli sono costituite da grassi naturali o sintetici, o cere come Polialchilsilossani liquidi. Preparazioni Grasso ( strutto) di maiale DAB2001 Caratteristiche Lo Strutto è poco usato per la facilità con cui irrancidisce. Per questo si trova la Sugna benzoinata. I Lipogeli presentano notevole affinità con la cute in confronto agli Oleogeli e mostrano una buona tollerabilità. Impiegati come i derivati del petrolio, nell’ambito di Dermatosi, per le caratteristiche maceranti che facilitano la penetrazione dei p.a. Indicazioni Il Formularium Helveticum (FH) riporta un Lipogel con l’aggiunta di Zinco ossido: Pomata all’Olio di Mandorle FH A.4 Zinco ossido Cera bianca Paraffina solida Paraffina liquida Olio di mandrole 5,0 g 10,0 g 5,0 g 5,0 g 75,0 g 36 11.2 UNGUENTI ASSORBENTI ACQUA 11.2.1 A/O - UNGUENTO ASSORBENTE Definizione La Ph. Eur. 2001 li definisce “semilavorati per applicazione cutanea” che possono assorbire una grande quantità di acqua, formando un’emulsione. Pomate idrofobe, contenenti emulsionanti come alcoli di lanolina, eteri del sorbitano, i monogliceridi o alcoli grassi. Caratteristiche Le pomate A/O presentano in generale un’affinità per la pelle migliore, un buon assorbimento per il p.a., una minore occlusione dei derivati idrocarburici. Preparazioni Il rappresentante più conosciuto è l’Unguento agli alcoli di Lanolina DAB2001 (Ungt. alcohol. lanae). Indicazioni Gli alcoli di lanolina derivano dalla lana delle pecore, per cui subiscono trattamenti antiparassitari e pesticidi. Sono stati stabiliti dei limiti di concentrazione di questi composti liofili, ma si è rilevato che questi trattamenti diminuiscono la capacità emulsionante e con essa la stabilità, di questi emulsionanti. La cera di lana ed i suoi derivati sono noti da tempo come allergeni, meglio trovare alternative. Nel DAC si trovano: Unguento sorbitansesquioleato Sorbitansesquioleato 10,0 g Vaselina bianca 90,0 g Unguento sorbitanmonostearico Sorbitanmonostearato 5,0 – 10,0 g Gel base idrofobo DAC ad 100,0 g Entrambe le basi suddette hanno il vantaggio di non contenere alool cetilstearilico, che può dare in alcuni pazienti reazioni di ipersensibilità. 11.2.2 O/A - UNGUENTI ASSORBENTI Definizione Come basi agiscono come le pomate assorbenti A/O a base di idrocarburi ( Vaselina, Paraffina liquida). Contengono Alcoli grassi ( Alcool cetilico, Alcool cetilstearilico) con la funzione di Co-emulsionanti ed addensanti; Trigliceridi sintetici come componenti grassi, Mono- e Digliceridi (es. Glicerilmonostearato) ed alcoli polivalenti come umettanti. Come emulsionanti troviamo di tipo anionico, come Alcool cetilstearilico emulsionante di tipo A e di tipo B, o di tipo non ionico, come il Polisorbato 60 Ph. Eur o il Macrogol 20 glicerolmonostearato DAC. 37 Preparazioni L’esempio più rilevante è rappresentato dalla Unguento idrofilo DAB2001 ( Ungt. emulsificans): Alcool cetilstearilico, tipo A (Lanette N) Paraffina liquida fluida Vaselina bianca 30,0 g 35,0 g 35,0 g Caratteristiche Sono facilmente lavabili con acqua e bene si adattano per un trattamento su zone pilifere e per brevi applicazioni. L'affinità per la pelle è considerata migliore di quella dei derivati idrocarburi o dei lipogeli. La cessione del p.a. è aumentata. Le pomate assorbenti O/A possono incorporare fino al 400% del loro peso di acqua. Sono per questo molto usate in cosmetica. Indicazioni Si deve prestare attenzione alla compatibilità dei p.a. o di sostanze ausiliarie nei confronti degli emulsionanti O/A. Gli emulsionanti anionici reagiscono con le sostanze cationiche, dando sali difficilmente solubili. Solo una ricetta riportata nel DAC 79, la Unguento idrofilo nonionico: Macrogol-20-glicerolstearato Paraffina viscosa Alcool cetilstearilico Glicerolo 85% Vaselina bianca 10,0 g 15,0 g 20,0 g 20,0 g 35,0 g Gli emulsionanti O/A nonionici, che contengono catene di polietilenglicoli, reagiscono con i fenoli o sostanze ausiliarie di natura fenolica, si sciolgono difficilmente in acqua. In questi casi si deve ricorrere ad una pomata assorbente di tipo anionico, come l’Unguento idrofilo DAB2001. Si trova anche un semilavorato già pronto in commercio, l’Unguento Cordes. 11.3 CREME IDROFOBE Definizione Preparati a più fasi, una lipofila ed una fase acquosa. Come A/O, la fase esterna è lipofila. Contengono emulsionanti tipo A/O come la lanocerina, eteri del sorbitano e monogliceridi. Caratteristiche Le creme idrofobe possiedono caratteristiche ingrassanti, formano uno strato lucido di grasso sulla pelle e non sono lavabili. La cessione del p.a. avviene in modo diverso dagli Idrocarburi e lipogeli. Producono una occlusione minore, impediscono in modo inferiore la Perspiratio insensibilis dei grassi visti in precedenza . Proteggono lo strato corneo, causando una evaporazione dell’acqua più lenta. 38 Preparazioni Tre gli esempi riportati nella DAB, solamente uno viene invece riportato dallo NRF, mentre l’esponente più antico è rappresentato dalla lanolina: Lanolina anidra 65,0 g Paraffina liquida 15,0 g Acqua depurata 20,0 g Il più moderno e più usato di questa categoria è l’Unguento acquoso agli alcoli di lanolina: Unguento agli alcoli di Lanolina 50,0 g Acqua depurata 50,0 g Particolarità interessante è che può ancora assorbire 50 g di acqua. Un’alternativa recente è rappresentata da Crema base lipofila (NRF 11.104) 11.4 LOZIONI A/O Definizioni Sono creme fluide A/O Caratteristiche La lozione consente una distribuzione più veloce su grandi superfici di pelle asciutta. Rispetto ad un olio, è di consistenza meno grassa con i vantaggi del caso. Non sono riportate formule nello NRF. 11.5 CREME QUASI - A/O Definizione Categoria di creme in cui non c’è un emulsionante vero e proprio. La fase acquosa è tenuta insieme alla lipofila, di solito cere o oli, meccanicamente. Sono pseudo-emulsioni, in cui l’acqua che evapora, lascia un effetto fresco. Sono ovviamente emulsioni labili ed è debole rispetto a diversi disturbi esterni. Preparazioni Unguentum leniens DAB 2001 (Cold Cream) Cera giallla Cetilpalmitato Olio di arachidi Acqua depurata 7,0 g 8,0 g 60,0 g 25,0 g 39 11.6 CREME ANFIFILE Definizione La crema anfifila contiene un sistema emulsionante complesso che le conferisce la proprietà di assorbire tanto soluzioni acquose che soluzioni oleose, comportandosi quindi o da emulsione olio in acqua (O/A) o da emulsione acqua in olio (A/O). Quella della crema anfifila può essere considerata una situazione intermedia tra un'emulsione olio in acqua (O/A) e un'emulsione acqua in olio (A/O). Caratteristiche È facilmente spalmabile e lavabile e possiede un effetto fresco. Può assorbire acqua fino a consistenza di un latte. Non assorbe invece una grossa quantità di olio, ma si adatta a differenti tipi di pelle. Preparazioni Tipico esempio è la Crema base DAC: Glicerilmonostearato Alcool cetilico Trigliceridi a media catena Vaselina bianca Macrogolglicerolmonostearato Glicole propilenico Acqua depurata 4,0 g 6,0 g 7,5 g 25,5 g 7,0 g 10,0g 40,0 g Indicazioni Poiché l'emulsionante contiene una parte di glicole propilenico, risulta incompatibile con sostanze fenoliche ( resorcina, cresolo, tannino, clioquinolo, Triclosan, ac. salicilico). Un legame elettrostatico sorge tra il protone del gruppo fenolico e gli atomi di ossigeno del glicole. Questo porta da un lato alla perdita di effetto di p.a. e sostanze ausiliarie (es. parabene) e d'altra parte alla perdita di funzione dell'emulsionante (rottura dell'emulsione). Lo NRF riporta diverse formule contenenti la Crema base anfifila. Hydrophile Betamethasonvalerat-Creme 0,05 oder 0,1 % Hydrophile Chlorhexidindigluconat-Creme 0,5 oder 1 % Hydrophile Clobetasolpropionat-Creme 0,05 % Hydrophile Dexpanthenol-Creme 5 % Hydrophile Dimeticon-Creme Hydrophile Hydrocortison-Creme 0,5 oder 1 % Hydrophile Hydrocortisonacetat-Creme 0,5 oder 1 % Hydrophile Methoxsalen-Creme 0,0006 % Hydrophile Miconazolnitrat-Creme 2 % Hydrophile Polidocanol-Creme 5% Hydrophile Prednisolon-Creme 0,5 % Hydrophile Tretinoin-Creme 0,025/0,05 oder 0,1 % Hydrophile Triamcinolonacetonid-Creme 0,1 % (NRF 11.37) (NRF 1.116) (NRF 11.76) (NRF 11.28) (NRF 11.34) (NRF 11.36) (NRF 11.15) (NRF 11.96) (NRF 11.79) (NRF 11.118) (NRF 11.35) (NRF 11.100) (NRF 11.38) 40 11.7 CREME IDROFILE Definizione Secondo la definizione riportata in Ph. Eur. 2001, la fase esterna è costituita dalla fase acquosa. Le preparazioni contengono emulsionanti O/A, come sodio- o trietanolamina saponi, alcoli grassi solfatati, polisorbati, La fase lipofila, interna, corrisponde spesso alla composizione dei Lipogeli. Per ottenere un'affinità con la pelle, vengono aggiunti oli sintetici, come isopropilmiristato, isopropilpalmitato, trigliceridi a media catena (sinonimo Olio neutrale, Miglyol 812 e 840 ) alcoli a lunga catena, come l’ottildodecanolo e cere liquide come oleiloleato. Gli emulsionanti O/A si dividono in tre categorie: Emulsionanti anionici Emulsionanti nonionici Emulsionanti cationici I primi due vengono usati in farmaceutica, mentre il terzo in cosmetica. Di solito consistono in due componenti, un complesso emulsionante quindi In realtà, si tratta di una miscela di un emulsionante classico ed un co-emulsionante che ha la funzione di stabilizzatore lipofilo. Preparazioni Tipico esempio l’Unguento emulsionante acquoso (Ungt. emulsificans aquosum) DAB 2001: Unguento idrofilo Acqua depurata 30,0 g 70,0 g Altra Crema anionica: Crema anionica SR (NRF 5.27.). Tener presente in questo caso le incompatibilità con farmaci o ausiliari cationici. Una crema alternativa: Crema idrofila nonionica DAB 2001 Tween 60 Alcool cetilstearilico Glicerolo 85% Vaselina bianca Acqua depurata 5,0 g 10,0 g 10,0 g 25,0 g 50,0 g Un’altra crema O/A: Crema idrofila nonionica NRF 5.26 Facendo attenzione alle incompatibilità. Caratteristiche Tutte le Creme O/A sono facilmente lavabili e si distribuiscono bene sulla pelle. La biodisponibilità del p.a. è buona. L’effetto essiccante spesso è voluto. Buona per tutti i tipi di pelle, ma non in presenza di pelle molto secca. 41 Indicazioni Ultimamente da diverse Cliniche Universitarie, viene evidenziata un aumento di sensibilizzazione dell’alcool cetilstearilico, per cui va indicato sulla confezione. Ci sono formulazioni in cui viene già sostituito con altro emulsionante, tipo Glicerolmonostearato – Crema idrofila nonionica (NRF 5.26) 11.8 LOZIONI O/A Definizione Preparazioni acquose o idroalcoliche in cui sono solubilizzati o sospesi p.a. o sostanze ausiliarie. In formulazioni moderne, per Lozione si intende un’emulsione liquida O/A, molto spesso fluida. Preparazioni NRF riporta una Base idrofila per emulsione (NRF S.25) Sorbitanmonostearato Macrogol-9-stearato Trigliceridi a media catena Glicerolo 85% Potassio sorbato Ac. Citrico anidro Acqua depurata 2,0 g 3,0 g 5,0 g 5,0 g 0,14 g 0,07 g ad 100,0 g Si presta a costituire base per glucocorticoidi e preparati a base di Urea. Altro esempio lo si trova nel Formulario Olandese: Cetomacrogol-Lotion FN (Lotio cetomacrogolis) Cera emulsionante al Cetomacrogol FN Oleil oleato Glicole propilenico Acqua depurata 3,0 g 6,0 g 3,0 g ad 100,0 g NB La Cera emulsionante al Cetomacrogol FN è costituita da: Cetomacrogol 1000 20 parti Alcool cetilstearilico 80 parti Indicazioni Sostanze soggette ad idrolisi o processi di ossidazione si comportano nelle lozioni O/A come nelle creme O/A. Per garantire un'applicazione ottimale per il paziente ed una diminuzione del pericolo di contaminazione, bisogna curare particolarmente il confezionamento. Flaconi con erogatori o a spruzzo o a pressione, che sono più costosi degli usuali vasetti. Per questo molto usati in cosmetica. 42 11.9 GELI IDROFILI Definizione Secondo la definizione riportata nella Ph. Eur. 1997, sono preparati da impiegare come basi, ad alto contenuto di acqua, glicerolo o glicole propilenico, in cui vengono sciolti particolari sostanze ausiliarie addensanti tipo gomma adragante, amido, derivati della cellulosa, carbossivinilpolimeri o silicati di alluminio e magnesio. Caratteristiche I Gel Idrofili, spesso chiamati solo Idrogel, lavabili, consentono una buon assorbimento del p.a. da parte dello strato corneo, anche in virtù di una rapida evaporazione della componente acquosa. Adatti per una pelle normale e grassa. Dopo l’evaporazione dell’acqua, i gel di cellulosa, formano un reticolo elastico per le ferite. Questa circostanza viene usata dall’industria farmaceutica in farmaci per ustioni, chemioterapici, antisettici ed anestetici di superficie. Per fare penetrare le sostanze attive disposte particolarmente profonde nella pelle, vengono impiegati con efficacia gel a base di poliacrilati. L’aggiunta di alcool a gel preparati con carbomer, può abbassare la viscosità e la trasparenza. Per ovviare alla perdita di viscosità, si consiglia di aumentare la concentrazione del carbomer (la quantità dipende dal pH del prodotto). In presenza di pH 5,5 ed un contenuto alcolico fino al 50%, aumentare dello 0,5 % il carbomer A pH 8,2, aumentare il carbomer dello 0,35% anche in presenza di alcool tra il 20% ed il 40% Inoltre la viscosità è influenzata dalla presenza di elettroliti e dal pH del mezzo. In linea generale, la percentuale massima di elettroliti nel gel è del 3%; valori superiori determinano una formazione di massa rossastra. In definitiva, il massimo della viscosità e della trasparenza si hanno a pH 7. Accettabili le caratteristiche organolettiche tra pH 4,5 e 5, e fino ad 11. La tabella successive elenca una serie di conservanti tra I più usati e la loro compatibilità con il carbomer. L’aggiunta comunque dello 0,1% di metilparabene o propilparabene come preservante è accettabile e non influenza l’efficacia della resina. Le resine di carbomer sono anioniche ( carbossivinilpolimeri) e possono diminuire l’efficacia della maggio parte dei conservanti di natura cationica. Conservante Benzalconio cloruro Sodio benzoato Metilparabene Propilparabene Thiomersal Conc. 0.01% 0.1% 0.01% 0.1% 0.18% 0.05% 0.01% 0.1% aspetto limpido opalescente limpido opalescente limpido Compatibile si no si no si limpido limpido si si 43 Si consiglia l’uso di contenitori in vetro, plastica per la conservazione di preparati contenenti carbomer. I tubi di alluminio devono essere impiegati a pH inferiore a 6,5, ma anche a valori superiori il tubo è da preferirsi. 11.9.1 GEL DI CELLULOSA Preparazioni di questo tipo di geli sono quelli a base di idrossietilcellulosa. o carbossimetilcellulosa, riportati in DAB 2001, derivati organici della cellulosa. Il DAC riporta un gel a base anche di glicerolo. I derivati della cellulosa vengono impiegati in concentrazioni comprese tra 3 e 10%. E vengono ben impiegati in caso di soluzioni ad alto contenuto alcolico. La IEC è incompatibile con elettroliti in alta concentrazione, tannini, fenoli, Ittiolo. NRF riporta un Eritromicina gel idroalcolico (NRF 11.84). La carbossimetilcellulosa sale sodico è una sostanza organica (etere sodico dell’acido glicolico) di tipo anionico. Incompatibili con acidi e ioni di metalli polivalenti, vengono impiegati con sostanze attive cationiche. 11.9.2 GEL DI POLIACRILATI Tra le sostanze addensanti formanti geli, i poliacrilati ed i polimetilacrilati, rivestono un ruolo importante. Chimicamente sono polimeri dell’acido poliacrilico, che vengono sospesi in soluzioni acquose ( o idroalcoliche ) e successivamente neutralizzati con basi organiche o inorganiche, dando gel trasparenti. La concentrazione varia tra 0,5% e 1,5%. La DAB riporta gel di Carbomer e gel alcolico di Carbomer. Lo NRF riporta: Benzoilperossido gel (NRF 11.25) Gel ultrasuoni (NRF 13.2) Eparina ge l (NRF 23.2) Metronidazolo gel idrofilo (NRF 11.65) Polidocanolo gel idrofilo (NRF 11.117) Come alternativa esistono dei preparati già pronti, neutralizzati, polveri bianche che vengono dispersi in acqua sotto agitazione e formanti un gel omogeneo e trasparente nel giro di un’ora. Ultimamente vengono impiegati idrodispersioni o dispersioni idrolipidiche soprattutto in preparati solari. Sono copolimeri di acidi acrilici o alchilacrilati e permettono l’impiego di soluzioni oleose (fino al 20%). 44 11.9.3 IDROGEL INORGANICI Silicio biossido ed Alluminio silicato sono i tipici rappresentanti di questa categoria. Il Formulario Elvetico riporta un gel con Bentonite: Zinco ossido Glicole propilenico Bentonite Veegum Acqua depurata 15,0 g 15,0 g 5,0 g 50,0 g Anche il Formulario olandese riporta un gel base ( Mucilago bentonitis ). Incompatibili con sostanze cationiche ( vedi tabella ) che formano unioni difficilmente solubili con la parte anionica del silicato di bentonite. 11.9.4 GEL POLOXAMER Nuova categoria di sostanze che formano gel. I Poloxamer sono menzionati per la prima volta nella Ph. Eur.2000. Sono copolimeri sintetici e sono ossidi di etilene e di propilene. Sono molto usati dall’industria farmaceutica, come ausiliari, in granulati, compresse, capsule, gocce, geli, creme e sospensioni per uso orale. Hanno proprietà tensioattive, per la parte lipofila ( poliossipropilene ) ed idrofila (poliossietilene). Il Poloxamer 188 ha un HLB di 29. Nome commerciale negli Stati Uniti: Pluronic F 68 Il Poloxamer 407 un HLB di 22 su. Nome commerciale negli Stati Uniti: Pluronic F 127 Incompatibili con tensioattivi anionici e pH bassi. Ideali per allestimento di preparati trans-cutanei, incorporando per es. difenidramina, estradiolo, aloperidolo, ketoprofen, lorazepam, metoclopramide, metimazolo, nifedipina, selegilina e testosterone, 11.10 SOSPENSIONI Definizione Sono sospensioni di p.a. in cui la sostanza finemente micronizzata viene sospesa veicolo adatto, e bisogna agitare sempre prima dell’uso. Caratteristiche Dopo l’evaporazione della fase acquosa o idroalcolica, la parte in polvere rimane sulla pelle. Usati quando è richiesta un’azione assorbente ed essiccante, soprattutto in presenza di prurito. Preparazioni Tipico rappresentante la Lotio alba aquosa, (NRF11.22). Il rapporto tra la parte solida e liquida è 40:60 fino ad un 50:50. Un altro componente è il talco, ma viene di norma fornito contaminato, per cui deve essere sterilizzato Diverse le formulazioni riportate: Zinco ossido Lozione 25 % SR (NRF 11.109.). Zinco ossido Lozione idroalcolica 25 % SR (NRF 11.110.) 45 Zinco ossido Lozione idroalcolica bianca o color pelle (NRF 11.3.). Zinco ossido Emulsione (NRF 11.49.) Zinco ossido Pasta acquosa FH Z.3. 11.11 PASTE Definizione Secondo la Ph. Eur. 2001, le paste sono preparazioni con un grandi quantità di polveri, finemente disperse in una base. Si potrebbero definire anche come sospensioni in pomata con alta percentuale di componenti solidi. La componente polverosa è tra il 30 ed il 50%. Come basi generalmente sono impiegati derivati di idrocarburi. Prevalentemente si basano su pomate assorbenti A/O ed O/A e generalmente contengono zinco ossido, titanio biossido, talco e vari tipi di amido. A seconda del contenuto in polveri si dividono in Paste molli e Paste dure (con il 50% in polveri). 11.11.1 PASTE DURE Caratteristiche Queste paste hanno la particolarità di assorbire l’acqua. Le particelle di polvere non entrano in contatto diretto con la pelle, perché “intrappolate” dall’eccipiente idrofobo ed hanno la funzione di assorbire prodotti chimici nocivi ( tipo ammoniaca che si forma per alterazione batterica dell’urina ) o essudati caratteristici di alcune malattie della pelle ( tipo eczemi ). Preparazioni Tipica la Zinco pasta DAB2001, ad azione occludente. Fortemente grassa per la presenza di vaselina. Lo NRF riporta Zinco ossido Pasta 50% con Bismuto gallato 10% (NRF 11.112.). Un’altra preparazione a base di Zinco ossido, ma solo al 30%, viene riportata, sempre dallo NRF Zinco ossido Pasta lipofila (NRF 11.111). 11.11.2 PASTE MOLLI Caratteristiche Contengono non più del 30% di polvere. Si impiegano in Dermatosi non essudative, su pelle asciutta. Tipica la Zinco ossido Pasta molle DAB 10 ( NRF 11.21): Zinco ossido Paraffina liquida Vaselina filante Cera bianca 30,0 g 40,0 g 20,0 g 10,0 g 46 11.11.3 PASTE FLUIDE Preparazioni In questa occasione si tratta di una sospensione del 50% di ossido di zinco in olio di oliva. A causa della sedimentazione dello zinco, consigliabile agitare prima dell’uso. Lo NRF riporta la stessa ma in olio neutro (Trigliceridi a media catena - 11.113). Tipico lo Zinco Olio (NRF 11.20). Come agente viscosizzante (per evitare la sedimentazione) si può aggiungere bentonite o alluminio stearato. 47