stagione teatrale 2016
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stagione teatrale 2016
stagione teatrale 2016 - 2017 giovedì 17 novembre giovedì 16 marzo di Alan Bennett con Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi traduzione e adattamento Edoardo Erba regia Serena Sinigaglia di Pierre Chesnot con Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero regia Stefano Artissunch NUDI E CRUDI sabato 10 dicembre STORIE DI CLAUDIA di G. Solari, C. Gerini, P. Galassi, M. Andreozzi con Claudia Gerini regia Giampiero Solari giovedì 12 gennaio L’AMORE MIGLIORA LA VITA di Angelo Longoni con Ettore Bassi, Edy Angelillo, Eleonora Ivone, Giorgio Borghetti regia Angelo Longoni martedì 28 febbraio mercoledì 1 marzo LE SORELLE MATERASSI di Ugo Chiti da Aldo Palazzeschi con Lucia Poli Milena Vukotic regia Geppy Gleijeses L’INQUILINA DEL PIANO DI SOPRA venerdì 7 aprile I SUOCERI ALBANESI di Gianni Clementi con Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi regia Claudio Boccaccini EVENTO fuori abbonamento sabato 31 dicembre GRANDE NOTTE DI CAPODANNO CON PANETTONE E BRINDISI FINALE La Compagnia degli Onesti in LA MOGLIE GIOVANE Una farsa di capodanno di Emanuele Barresi con Daniela Morozzi ed Emanuele Barresi con la collaborazione di TECNOCOSTRUZIONI snc PREZZI ABBONAMENTI Interi: Poltronissima Euro 136,00 - Poltrona Euro 126,00 - Galleria Euro 116,00 Ridotti (per gruppi di abbonati di minimo 10 persone): Poltronissima Euro 116,00 Poltrona Euro 106,00 - Galleria Euro 96,00 Under 30: Poltrona Euro 86,00 - Galleria Euro 66,00 PREZZI GRANDE NOTTE DI CAPODANNO - Poltronissima Euro 50,00 - Poltrona Euro 45,00 - Galleria Euro 35,00 BIGLIETTERIA - TEATRO 4 MORI - Info e prenotazioni:. 349 8169659 - [email protected] comunicazione e pubblicità stagione teatrale 2016 - 2017 LA SECONDA STAGIONE DELLA COMPAGNIA DEGLI ONESTI AL TEATRO 4 MORI Eccoci per il secondo anno nel nostro bel teatro: il “4 Mori”! La piccola impresa che ci eravamo prefissi di compiere un anno fa, è stata realizzata con successo. La scorsa stagione teatrale è stata caratterizzata da un grande afflusso di pubblico. I Livornesi hanno dimostrato affetto verso questa importante Sala. Nella stagione 2016-2017, cercheremo di migliorare la nostra proposta; abbiamo cercato di mettere in cartellone spettacoli sempre più belli ed interessanti. Abbiamo mantenuto la voglia di dare un’impronta brillante al nostro Teatro, cercando però di scegliere commedie intelligenti, di autori divertenti che sappiano suscitare il riso, ma anche arricchire i nostri spiriti. Ci sarà pure una farsa di Capodanno, questa volta però, solo con brindisi finale insieme agli spettatori, a base di dolci e Champagne, vista la difficoltà, riscontrata l’anno scorso, di fare un bel cenone, con le tantissime persone che erano venute a festeggiare con noi. Buone serate a Teatro, a tutti. Emanuele Barresi Direttore artistico della Compagnia degli onesti NUDI E CRUDI giovedì 17 novembre Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi in NUDI E CRUDI traduzione e adattamento Edoardo Erba regia Serena Sinigaglia Che succederebbe se, tornando a casa dopo una serata a teatro, trovaste il vostro appartamento completamente vuoto, svaligiato da ladri che non hanno lasciato né un interruttore, né un rubinetto, né la moquette sul pavimento? Ai signori Ransome - due impeccabili coniugi inglesi - capita proprio questo e la loro vita tranquilla e ripetitiva viene completamente sconvolta. Però la reazione dei due è diversa: lui si incupisce e si arrabbia sempre più, lei prova un senso di sollievo e quasi di liberazione. E mentre il gioco dei caratteri, esasperato da visite inattese, diventa sempre più esilarante, il mistero del furto trova un’imprevista soluzione. Tratta dal romanzo di successo di Alan Bennett “Nudi e crudi” è una commedia spumeggiante, piena di umorismo e ironia che sa fare un ritratto impietoso e indimenticabile della vita di una coppia di mezza età. Magistralmente scritta per il teatro da Edoardo Erba, superbamente interpretata da Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi con Nicola Sorrenti e diretta con estro da Serena Sinigaglia, Nudi e crudi diverte senza ricalcare vecchi schemi e rivela più di ogni altra opera il genio comico di Alan Bennett. Mr e Mrs Ransome sono due archetipi. Un uomo e una donna, un marito e una moglie, una coppia, tipicamente inglese, protestante e conservatrice. Le loro certezze sono le abitudini costruite nel tempo di una vita condivisa. Gli stessi riti, gli stessi meccanismi, la stessa ossessiva cura per l’ordine e la quiete, ogni giorno finché “morte non ci separi”. Cosa può accadere se di colpo i Ransome si ritrovano “nudi e crudi”? Se allíimprovviso la situazione in cui precipitano sovverte líordine delle cose e li costringe a cambiare i riti tanto cari? Ce la faranno? Sapranno adattarsi? Soccomberanno? Sembra lo scherzo di un Dio cinico e beffardo che si diverte a mostrarci quanto le vite che con ostinazione e impegno ci costruiamo siano solo dei teatrini per sopravvivere al caos, narrazioni piuttosto irrisorie di una realtà ben più complessa e di impulsi ben più libertari che semplicemente non sappiamo gestire e allora reprimiamo. Forse se riuscissimo a convivere con il nostro lato dionisiaco, se avessimo forza e coraggio per sostenere con garbo la libertà di cui in teoria siamo dotati, forse riusciremmo ad essere veramente più vicini a ciò che siamo. Qui sta il punto, a mio parere, qui Bennett diventa universale e parla a tutti noi, nessuno escluso. La vita è tutta nel cambiamento, nel movimento imprevisto, in quella vertigine che ti dà il vuoto. STORIE DI CLAUDIA sabato 10 dicembre Claudia Gerini in STORIE DI CLAUDIA di G. Solari, C. Gerini, P. Galassi, M. Andreozzi regia Giampiero Solari In un vecchio palazzo di Roma vive Claudia, una bambina allegra e curiosa; nello stesso palazzo, al pianterreno, con le finestre che danno sul cortile, abita la signorina Maria, un’anziana ed eccentrica signora, che ama la musica e colleziona ricordi, ritratti e libri di donne famose che hanno cambiato la storia. Da sempre la signorina Maria e il suo appartamento sono l’attrazione segreta per tutti i bambini del cortile, soprattutto per Claudia. Una sera, inaspettata, grazie ad una camomilla calda, Claudia riesce ad entrare nella casa della signorina Maria e finalmente a conoscerla. Da quella sera fra la signorina Maria e Claudia nasce un’amicizia unica e indissolubile; le camomille bevute insieme diventano un appuntamento quotidiano e, grazie ai racconti e alle storie della signorina Maria, Claudia conosce donne incredibili, artiste famose e complicate, cresce e diventa grande. Diventa a sua volta un’artista famosa e una mamma affettuosa, che porta con sé il desiderio di raccontare e trasmettere l’amore e la passione per la vita e per il mondo dello spettacolo, così come la signorina Maria ha fatto con lei. Claudia Gerini accompagna delicatamente il pubblico attraverso questo intenso viaggio di fantasia, passando da momenti esilaranti e canzoni e balletti inaspettati, ad altri momenti poetici e visionari. Nell’insieme dei racconti la Gerini ci riporta a momenti della sua vita mischiati ad altri di pura fantasia che, in “Storie di Claudia”, diventano puro spettacolo. Grazie ai disegni di Giuseppe Ragazzini, alle musiche arrangiate da Leonardo De Amicis, alle coreografie di Roberta Mastromichele, e alla regia di Giampiero Solari, Claudia Gerini crea uno spettacolo unico e particolare in cui si trova ad interagire con un balletto ed un’orchestra che, fra realtà e disegno, si moltiplicae prende il volo, trascinando il pubblico in un’unica, indimenticabile, emozione. L’AMORE MIGLIORA LA VITA giovedì 12 gennaio Ettore Bassi, Edy Angelillo, Eleonora Ivone, Giorgio Borghetti in L’AMORE MIGLIORA LA VITA una commedia di Angelo Longoni regia Angelo Longoni Due coppie di genitori molto preoccupati. Una cena inevitabile. Due figli felici. Una tensione incontrollabile. Una parola inaccettabile: omosessualità Quando i giovani hanno tutto da insegnare e niente da imparare dagli adulti. Che l’amore migliori la vita può sembrare un’ovvietà, un’affermazione talmente scontata da sembrare inutile. In realtà la nostra esistenza è invasa da altri sentimenti sempre più predominanti e che fanno parte del corredo del nostro vivere sociale: la rabbia e la paura. Siamo talmente concentrati sul nostro malessere da dimenticarci ciò che di bello potremmo avere se solo fossimo meno ottusi. L’ottusità è la caratteristica di tutti coloro che, pensando solo nei termini del proprio ambiente ristretto, attribuiscono alle proprie idee un significato universale. Così non ci accorgiamo della ristrettezza mentale che accorcia il nostro campo visivo e che ci rende mediocri, condannandoci alla pratica costante dellíipocrisia. “L’amore migliora la vita” è una commedia divertente e scorretta sulla necessità di comprendere se stessi e le persone che ci sono vicine e che più amiamo. È una storia morale sulle piccole immoralità quotidiane che ognuno vive e subisce, sulle ottusità che ci pervadono e che facciamo tanta fatica ad abbandonare. “L’amore migliora la vita” è un richiamo alla comprensione di quest’assioma tanto ovvio quanto difficile da interiorizzare. Due coppie di genitori si trovano per discutere di un problema che riguarda i propri figli maschi appena divenuti maggiorenni. All’inizio i quattro sembrano essere molto civili e dimostrano di avere a cuore solo il bene dei propri ragazzi ma, quando si tratta di discutere della loro omosessualità e della loro volontà di vivere apertamente il loro amore, le cose si complicano notevolmente. Madri e padri mettono in luce tutta la loro fragilità morale e la loro protervia, diventano violenti, paurosi, meschini, facendo emergere anche le loro difficoltà di coppia e le loro frustrazioni. Non importa quale sia la loro provenienza sociale o la loro estrazione culturale, sono tutti inadeguati a mettere mano seriamente al proprio modo di intendere i sentimenti e al tloro ruolo genitoriale. LE SORELLE MATERASSI martedì 28 febbraio - mercoledì 1 marzo Lucia Poli e Milena Vukotic in LE SORELLE MATERASSI di Ugo Chiti da Aldo Palazzeschi regia Geppy Gleijeses Sorelle Materassi è il capolavoro di Aldo Palazzeschi. Gli adattamenti del romanzo hanno sempre goduto di straordinario successo, al cinema come in televisione ed in teatro. In questo caso ci avvaliamo dell’adattamento originale scritto per l’occasione da Ugo Chiti, uno dei più importanti drammaturghi italiani, dell’interpretazione di due splendide attrici e beniamine del pubblico come Lucia Poli e Milena Vukotic e della regia di Geppy Gleijeses, reduce dai successi di “A Santa Lucia“di Raffaele Viviani, “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde e “Lo scarfalietto” di Eduardo Scarpetta. Ambientato nei primi anni del XX secolo nel sobborgo di Firenze Coverciano, narra la vicenda di quattro donne che vivono una vita tranquilla e isolata. Tre di esse (Teresa, Carolina e Giselda), sono sorelle: le prime due sono nubili, la terza è stata da loro accolta essendo stata respinta dal marito. Teresa e Carolina sono abilissime sarte e ricamatrici e vivono cucendo corredi da sposa e biancheria di lusso per la benestante borghesia fiorentina. Giselda, delusa dalla vita, tende all’isolamento e si lascia tormentare da un rabbioso risentimento. Una dose di popolaresco ottimismo e di serena saggezza è introdotta nella vita familiare dalla fedele domestica Niobe che tranquillamente invecchia insieme alle padrone. Tutto sembra scorrere su tranquilli binari quando nella casa giunge Remo, il giovane figlio di una quarta sorella morta ad Ancona. Bello, pieno di vita, spiritoso, il giovane attira subito le attenzioni e le cure delle donne i cui sentimenti parevano addormentati in un susseguirsi di scadenze sempre uguali. Istintivamente Remo si rende conto di essere l’oggetto di una predilezione venata di inconsapevole sensualità e approfitta della situazione ottenendo immediata soddisfazione a tutti i suoi desideri e a tutti i suoi capricci. Il sereno benessere della vita familiare comincia ad incrinarsi: Remo spende più di quanto le zie guadagnino con il loro lavoro e le sue pretese non hanno mai fine. Giselda è l’unica a rendersi conto della situazione ma i suoi avvertimenti rimangono inascoltati. A poco a poco Teresa e Carolina spendono tutti i loro risparmi per soddisfare le crescenti esigenze del nipote, poi iniziano a indebitarsi e infine sono costrette a mettere in vendita la casa e i terreni che avevano ereditato dal padre. L’INQUILINA DEL PIANO DI SOPRA giovedì 16 marzo Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero in L’INQUILINA DEL PIANO DI SOPRA di Pierre Chesnot regia Stefano Artissunch L’inquilina del piano di sopra è un classico della comicità di Pierre Chesnot, uno di quei rari meccanismi drammaturgici ad orologeria. Commedia dai buoni sentimenti che ride dei rapporti di coppia e di eventi come il tentativo di suicidio più volte minacciato dalla protagonista. Una favola sul dramma della solitudine, per mettere il buon umore e fa amare la vita ridicolizzando il dramma che ognuno di noi ha in sé... “Ormai sei nato… non c’è più niente da fare!!!” Due personaggi in crisi esistenziale ed un terzo l’amica di lei, che al giro di boa degli anta, quaranta lei e cinquanta e più lui, fanno i conti con il loro passato e si interrogano sulle aspettative del futuro. Una prospettiva fatta di solitudine e incomunicabilità che accomuna i protagonisti loro malgrado in un torrido agosto in cui sembrano gli unici superstiti di una Parigi deserta. Dopo il tragicomico tentativo di suicidio che si trasforma in una grottesca richiesta d’aiuto, “l’inquilina del piano di sopra” Sophie accetta, come ultimo tentativo, la sfida dell’amica Suzanne: rendere felice un uomo, il primo che le capiti a tiro. Un modo per dare senso alla propria vita dopo ventennali tentativi di rapporti andati a male. L’incontro è inevitabile: lui Bertrand, unico scapolo scontroso del palazzo, personalità eccentrica, professore universitario che si diletta nella costruzione di marionette, pupazzi e meccanismi automatizzati, diventa il protagonista involontario della vicenda. Inizia così il gioco dell’innamoramento in un alternarsi di stati d’animo che trascinano i due dal pianto al riso mentre si scoprono simili più di quanto possa apparire: insieme trovano la capacità di sdrammatizzare le piccole tragedie quotidiane per affrontare con leggerezza e lucidità la paura della solitudine. Così il regista Stefano Artissunch: ”Quando ho letto il testo di Chesnot istintivamente ho pensato alle atmosfere dello spettacolo, non ho dato dei giudizi critici su eventuali effetti moraleggianti, mi sono lasciato trasportare dalla vicenda dei protagonisti per capire fin dove voleva condurmi. È stato inevitabile il collegamento alle suggestioni della cinematografia di Jeunet e di Mare Caro, da Delicatessen al Favoloso Mondo di Amelie immaginando i due personaggi Sophie e Bertrand nel mondo incantato dei loro piccoli appartamenti. Mettere in scena questa commedia è come dare nuova linfa ad un testo brioso e fantasioso, divertente ma allo stesso tempo vitale. Mi piace l’idea di confrontarmi con gli ostacoli che Chasnot ha posto ai due protagonisti ed identificarmi in ognuno di loro come in Bertrand che vive attraverso i suoi pupazzi ed i suoi fantasiosi congegni. Un’elegante favola moderna che mi auguro arriverà allo spettatore stuzzicando interesse e divertimento intelligente.” I SUOCERI ALBANESI venerdì 7 aprile Francesco Pannofino e Emanuela Rossi in I SUOCERI ALBANESI di Gianni Clementi regia Claudio Boccaccini Una famiglia borghese: un padre, una madre e una figlia. Lui, Lucio, 55enne, consigliere comunale progressista, lei, Ginevra, 50enne, Chef in carriera, con un passato fatto di lotte politiche e rivolte generazionali, conducono un’esistenza improntata al politically correct, cercando quotidianamente di trasmettere alla figlia Camilla, 16enne, questo loro stile di vita, pregno di valori importanti, di parole mai banali: l’importanza della politica, della solidarietà, della fratellanza. Ogni occasione è buona per ribadire simili concetti: a tavola, ascoltando un telegiornale, commentando episodi di vita. Anche l’amica del cuore di Ginevra, Benedetta, erborista alternativa, in analisi perenne e ossessiva ricerca di un compagno, è la frequentatrice abituale della casa e non perde occasione per manifestare le sue fragilità. Ma come in tutte le famiglie anche le incombenze pratiche occupano uno spazio importante nella vita di Lucio e Ginevra e la rottura di una tubazione del bagno di servizio, che rischia di allagare l’appartamento sottostante, occupato da un eccentrico Tenente Colonnello, obbliga i coniugi a chiamare una ditta per il restauro completo del servizio igienico. La ditta è formata da due ragazzi: Igli, 35 anni e Lushan di 18. Sono albanesi, con una storia alle spalle di quelle che si leggono tutti i giorni sui quotidiani. Viaggi su barconi fatiscenti, periodi di clandestinità, infine l’agognato permesso di soggiorno e adesso una Ditta, con tanto di partita Iva e lavoro in quantità. Un esempio da seguire per Camilla e i giovani come lei, abituati al contrario a situazioni agiate e iperprotettive. È questo che Lucio e Ginevra pensano, guardando a quella luce che illumina gli sguardi dei 2 ragazzi. Una luce piena di vitalità, voglia di fare, come solo chi ha davvero conosciuto la fame può ancora avere. Ma un giorno Lucio dimentica un importante documento, torna a casa ad un orario imprevisto e le certezze sue e di Ginevra crollano come un castello di carte. E chi predica bene... EVENTO FUORI ABBONAMENTO LA MOGLIE GIOVANE sabato 31 dicembre La Compagnia degli Onesti presenta Daniela Morozzi ed Emanuele Barresi in LA MOGLIE GIOVANE produzione Sandro Paolucci costumi Adelia Apostolico di e regia di Emanuele Barresi In questo spettacolo un uomo attempato sposa una donna molto più giovane di lui. Troppo più giovane. La madre della sposa è una signora ancora giovane e piacente, che essendo rimasta vedova piuttosto precocemente, è molto desiderosa di farsi un nuova vita, con un altro uomo al fianco. L’uomo che ha sposato la giovinetta ha anche un figlio segreto, che dimostra molti più anni di quelli che ha veramente. In questo quadretto familiare si inseriscono una serie di intrecci ed episodi che riescono a strappare molte risate al pubblico; è per questo che lo spettacolo si inserisce a buonissimo diritto nel genere “farsa”. Abbiamo voluto portare in scena uno spettacolo che non abbia nessun altro intendimento, se non quello di suscitare il buonumore e siamo certi che gli spettatori approveranno questa nostra scelta, in tempi che non sembrano portare tutta questa allegria.