PGO piano di gestione dell`opera

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PGO piano di gestione dell`opera
COMUNE DI AVERSA
PROVINCIA DI CASERTA
OGGETTO: PROGETTO PER OPERAZIONE COFINANZIATA DAL PORFESR CAMPANIA 2007/2013 - ASSE VI OBIETTIVO
OPERATIVO
6.1- CITTÀ MEDIE
LAVORI DI COMPLETAMENTO STATICO, RECUPERO E
RESTAURO
CASA CIMAROSA
PIANO DI GESTIONE DELL’OPERA
INDICE
PREMESSA
1. OPERA
1.1.
DESCRIZIONE DELL’OPERA
1.2.
TIPOLOGIA DELL’OPERA
1.3.
FUNZIONE DELL’OPERA
1.4.
DEFINIZIONE DELLA VITA DELL’OPERA
1.5.
COSTI DI MANUTENZIONE DELL’OPERA
1.6.
EVENTUALI RICAVI
2. PRESTAZIONI
2.1.
OBIETTIVI PRESTAZIONALI
2.2.
INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI DI PRESTAZIONE
2.3.
DEFINIZIONE DEI RISULTATI ATTESI
3. MODELLO DI GESTIONE
3.1.
DESCRIZIONE DEL MODELLO DI GESTIONE
3.2.
POSSIBILI ALTERNATIVE GESTIONALI
3.3.
SOGGETTO GESTORE DELL’OPERA IN FASE DI
REALIZZAZIONE
3.4.
SOGGETTO GESTORE IN FASE DI ESERCIZIO
3.5.
PIANO DI RIENTRO FINANZIARIO
PREMESSA
Su incarico ricevuto dall’Amministrazione Comunale di Aversa
(CE), il sottoscritto dott. arch. R. Pizzi, residente alla Via Gallo, 39
– 81031 Aversa (CE), C.F.: PZZ RFL 73C09 F799I, iscritto
all’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta al n. 1405, in
qualità di capogruppo della RTP, ha elaborato il progetto definitivo
per i lavori di completamento statico recupero e restauro di Casa
Cimarosa, nell’ambito del progetto P.I.U. Europa operazione
cofinanziata dal POR FESR Campania 2007/2013 – Asse VI
obiettivo 6.1 – Città Medie.
Il presente elaborato mira a chiarificare ed a proiettare tale
intervento nell’ottica di dover definire un intervento capace di
autogestirsi e di produrre servizi idonei alla città di Aversa e non
solo.
1. OPERA
1.1.
DESCRIZIONE DELL’OPERA
Lo stabile in oggetto afferisce ad un complesso delimitato sui lati
esterni, da via D. Cimarosa e da p.zza Principe Amedeo, e sui lati
interni da finitimi fabbricati di proprietà aliena.
In particolare, di tale complesso, il corpo di maggiore pregio ed
interesse è quello prospiciente via D. Cimarosa, articolato su piano
terra, piano primo, sottotetto e copertura a falde in legno
lamellare.
Tale corpo di fabbrica, di impianto rettangolare sul fronte della via
D. Cimarosa, presenta una corte interna delimitata dai due corpi
di fabbrica principali.
Il corpo di fabbrica sul fronte di via Cimarosa è costituito da 3
piani, al piano terra saranno sistemati i servizi e un deposito, il
piano primo caratterizzato da quattro ambienti contigui ospiterà
lo spazio museale vero e proprio dal quale si accederà, tramite la
riconfigurazione di una scala lignea, al piano superiore occupato
dalla biblioteca, con copertura a falde in legno lamellare.
La composizione e l’organizzazione planimetrica di quanto sopra
descritto può meglio desumersi nei grafici del rilievo dello stato di
fatto e di progetto. Le membrature verticali sono tutte costituite
da paramenti murari tufacei di idoneo spessore.
Gli orizzontamenti sono costituiti da solai piani in legno, talvolta
rivestiti all’intradosso con carta decorata, in seguito ad una primo
intervento
di
consolidamento
estradossalmente e
tali
solai
sono
stati
svuotati
posizionata ivi, nello spessore ricavato, una
nuova struttura, debitamente ancorata alle pareti, costituita da
profilati metallici, con interposti blocchi di polistirolo, sovrastati da
lamiera grecata portante una soletta in cls di 2 cm di spessore.
Il nuovo orizzontamento metallico presenta un distacco di 2 cm
rispetto alle vecchie travi lignee rimaste in sede, onde rendere del
tutto indipendenti fra loro la vecchia e la nuova struttura .
La copertura è a falde spioventi, realizzata con capriate in legno
ed elementi secondari in legno rivestiti con coppi in laterizio.
Le fondazioni sono di tipo diretto in muratura, senza allargamento
della sezione al piede.
1.2.
TIPOLOGIA DELL’OPERA
A seguito delle analisi precedentemente effettuate, circa la
conformazione
soprattutto
dell’edificio,
riguardo
le
caratteristiche
l’importantissima
strutturali,
connotazione
ma
storica,
essendo appunto identificato come dimora di Domenico Cimarosa
illustre compositore aversano, si sono venuti a delineare degli
scenari caratterizzati da una genesi comune ovvero “la musica” la
scelta per cui è ricaduta sul Museo della musica, inoltre la
vicinanza con il Teatro Cimarosa ha contribuito a fortificare ed
enfatizzare tale scelta. L’immobile è attualmente di proprietà del
comune di Aversa, la realizzazione del museo offre quindi la
possibilità di apertura ad una gestione privata da parte di enti
preposti all’amministrazione dei beni museali, dovendo appunto
ospitare collezioni private, installazioni di giovani artisti dell’agro
aversano, cimeli rari ed accogliere incontri e laboratori musicali
con la partecipazione di personalità di spicco nell’ambiente
musicale la cui presenza contribuirà a “sponsorizzare” e a far
conoscere le finalità dell’ impianto e incentivare la fruizione da
parte dei visitatori.
1.3.
FUNZIONE DELL’OPERA
Il “museo della Musica Domenico Cimarosa” del comune di Aversa
(CE) sarà una struttura musicale-culturale che offrirà iniziative
varie, la cui finalità principale sarà quella della socializzazione e
dell’aggregazione
giovanile
intesi
come
valori
primari
da
perseguire. Si attribuisce così il massimo dell’importanza al valore
dello stare insieme fine a se stesso, non quello dello stare insieme
per fare qualcosa. Tale impostazione consente di aggregare un
cospicuo numero di adolescenti verso i quali possibile attuare
interventi più o meno strutturati di animazione, educazione e
prevenzione. Le attività che si svolgeranno nel centro sono
suddivisi in quattro gruppi:
1) sala ascolto musica
2) sala esposizioni
3) esibizioni musicali
4) sala lettura
ATTIVITÀ CULTURALI
L’Unesco definisce la Cultura “come un insieme dei distinti aspetti
presenti nella società o in gruppo sociale quali quelli spirituali,
materiali, intellettuali ed emotivi, e che include sistemi di valori,
tradizioni e credenze, insieme all’arte, alla letteratura e ai vari
modi di vita”.
•
CONCERTI , SPETTACOLI TEATRALI, CABARET:
a tal proposito si sottolinea l’iniziativa del comune di Aversa(CE)
nell’ambito del programma comunale per le politiche giovanili.
Sulla scia di quanto sopra scritto “il Museo della musica”” infatti
più volte a settimana ospiterà eventi per ascoltare della buona
musica, dei versi di poesia.
•
CICLO DI MOSTRE DI GIOVANI ARTISTI:
possibilità di esporre piccole mostre di fotografia, video arte,
installazione all’aperto;
• PRESENTAZIONE DI LIBRI DA PARTE DI GIOVANI AUTORI:
proprio in questa direzione si è già mosso il Comune di Aversa
(CE), Iniziativa che ha lo scopo di far esprimere i giovani e la loro
creatività sul tema della città e del territorio attraverso la
realizzazione di una pubblicazione che raccoglierà in un unico
testo tutti gli scritti proposti.
•
LABORATORI-CORSI
i laboratori del centro Musicale sono la realizzazione pratica degli
stimoli, delle proposte e delle idee che nascono dallo stare
insieme. Sono iniziative gratuite ed a libera frequentazione che
mirano a valorizzare gli interessi che i ragazzi stessi manifestano,
consentendo loro di sperimentare nuove esperienze. I laboratori
sono attività facoltative che non limitano il libero accesso al
servizio.
Laboratori:
- laboratori musicali
- laboratori informatici
Questi laboratori nascono per creare un angolo dove poter
esprimere la propria creatività e fantasia,
dove poter entrare in contatto col proprio sé, e permettere di
credere ancora che un rapporto autentico con le proprie emozioni
e la propria fantasia aiuti a crescere più liberi ed autonomi. E’ un
laboratorio dove si sperimenta e si vive l’arte. Attraverso la
sperimentazione di diversi materiali, tecniche e modalità di
espressione, inteso come metodo che permette di imparare
divertendosi, si raggiunge un rapporto autentico con le proprie
emozioni, la libertà dagli schemi, un senso della vita più intenso e
il piacere di esprimersi e di dare creativamente.
I laboratori artistici principali che si attiveranno sono:
• Laboratori musicali: Attraverso attività laboratoriali si vuole dare
particolare
rilievo
e
alla
didattica
dell’ascolto
musicale
nell’educazione linguistica, scientifica e storico filosofica e alla
valenza formativa della pratica musicale nell’ educazione del
cittadino. Nato per corrispondere ad una cultura musicale già
diffusa e curata nel nostro territorio, il Laboratorio Musicale
intende favorire e sviluppare attitudini, potenzialità ed inclinazioni
musicali dei fruitori, creare un centro di raccolta per esperienze
musicali eterogenee ed essere un punto di riferimento per fare,
ascoltare, creare musica, per gli, amanti della musica.
• Laboratori informatici: Risulta determinante, per una incisiva
presenza nel mercato del lavoro, una adeguata preparazione, che
consenta autonomia nella soluzione di problemi di automazione di
contenuta complessità informatica quali redazione di documenti,
calcolo, archiviazione dati, statistica, amministrazione, ottenuta
con corsi formativi all'utilizzo dei relativi programmi a misura,
pratici, flessibili, orientati all'obiettivo perseguito, qualificati dal
punto
di
vista
strumentazione.
della
didattica,
della
documentazione,
della
ATTIVITÀ SOCIALI
PUNTO DI ASCOLTO
Il Centro Musicale rappresenta un centro di aggregazione
una
risorsa importante per costruire relazioni significative con gli
adolescenti, pur senza avere una vocazione dichiaratamente
educativa e che facciano parte di un percorso di affiancamento
all’adolescente nello sviluppo della propria personalità.
GLI SPAZI ATTREZZATI
I LABORATORI
• laboratorio produzioni musicali
SALA PROVE/INCISIONE PER GRUPPI MUSICALI:
Una sala fornita di attrezzature per effettuare sessioni di prove e
registrazioni
musicali
oltre
alla
presentazione
di
pezzi
in
anteprima.
1.4.
DEFINIZIONE DELLA VITA DELL’OPERA
A seguito delle analisi precedentemente effettuate, circa la
conformazione dell’edificio, le caratteristiche.
Le previsioni future di vita dell’opera sono da riferirsi alla capacità
di
gestione
dell’impianto
amministrazione
sia
da
sia
parte
da
di
enti
parte
della
privati
pubblica
preposti
alla
valorizzazione dei beni museali, alla capacità di quest’ultimo in
parte
di autosostenersi dal punto di vista energetico attraverso
l’installazione di pannelli fotovoltaici, di rispondere in maniera
pronta alle esigenze del pubblico al quale si interfaccia, come
prime indicazioni di vita dell’opera per far si che questa venga
conosciuta e vissuta appieno è necessaria un piano di animazione
territoriale i cui obiettivi sono:
• avvicinare il cittadino alle istituzioni offrendogli servizi e
informazioni adeguati;
• ricomporre il tessuto sociale di territori difficili attraverso varie
iniziative;
• attivare un processo di sensibilizzazione e comunicazione
costante e continuo;
•
ridurre
la
perifericità
del
territorio
costruendo
reti
che
diminuiscano la distanza tra cittadino e istituzioni;
• far conoscere le opportunità offerte dalle istituzioni.
E’ possibile individuare un’azione di comunicazione integrata al
centro musicale, ed un’azione di sostegno da concordare con il
Comune di Aversa (CE). Il progetto precede l’attivazione di alcuni
strumenti che il coordinamento utilizzerà per garantire un costante
coinvolgimento di imprese, giovani e cittadini.
Gli strumenti individuati sono:
•
conferenza
stampa
di
presentazione
del
servizio
con
il
coinvolgimento dei media locali e di tutti gli organi di stampa.
Conferenza
presieduta
dal
Sindaco,
Assessore
ai
Lavori
pubblici, Assessore alle Politiche giovanili e il coordinatore del
centro.
•
Inaugurazione del museo con l’intervento di esponenti politici
locali e regionali;
•
Diffusione di comunicati stampa, a supporto della realizzazione
dei vari laboratori attivati nel centro;
•
Implementare il sito ufficiale del Comune di Aversa (CE) con
una sezione aggiornata dedicata Al museo della Musica “
Domenico Cimarosa”;
•
News letters e/o mailinglist mirate alle imprese e ai giovani per
informare sulle attività del centro musicale;
•
Volantini
e
broucheres
di
presentazione
del
centro
da
distribuire nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani
(parrocchie, bar, piazze, palestre, ecc.)
Inoltre l’attività di comunicazione potrà arricchirsi di ulteriori
mezzi di comunicazione, come opuscoli, manifesti, ecc. previa
autorizzazione del comune di Aversa.
1.5.
In
via
COSTI DI MANUTENZIONE DELL’OPERA
definitiva
si
procede
all’elaborazione
dei
costi
di
manutenzione definitiva di “CASA CIMAROSA”.
Analisi di tali costi di manutenzione possono essere suddivisi in tre
tipologie:
a) Oneri relativi alla manutenzione dell’edificio, legati alla
realizzazione del progetto;
b) Oneri relativi alla manutenzione delle attrezzature, per la
determinazione dei quali dovranno in via preliminare essere
individuati analiticamente gli investimenti in attrezzature;
Per poter definire quindi tali costi se pur in via preliminare si
procede con lo schema su descritti:
a) Per la realizzazione del progetto architettonico di “CASA
Cimarosa”, tale investimento è stato coperto e finanziato,
come dall’Accordo di programma del PIU Europa “AVERSA
Verso il Futuro” tra Regione Campania e l’Amministrazione
Comunale di Aversa, quest’ultima ha assunto lo status di
“Organismo Intermedio” ai sensi del Regolamento (CE) n.
1083/2006 del Consiglio dell’11 luglio 2006.
L’investimento che riguarda immobile viene riproposto in
sintesi qui sotto riproposto:
Quadro Economico Riepilogativo
A
LAVORI A MISURA, A CORPO,
€ 573'741.67
IN ECONOMIA E RELATIVI ONERI DI
SICUREZZA
B
SOMME
A
DISPOSIZIONE
DELLA € 176'258.33
STAZIONE APPALTANTE
C
FORNITURA DI BENI E SERVIZI
€0
D
ESPROPRI
€0
A+B+C+D
TOTALE INVESTIMENTO
€ 750'000,00
Il sopradescritto quadro economico riassuntivo, meglio specificato
nell’elaborato predefinito e denominato QE, è stato formulato nel
rispetto delle ammissibilità di spesa consentiti, secondo quanto
stabilito dalle normative vigenti.
b) Altro
categoria
all’investimento
di
sulle
manutenzione
attrezzature
di
sarà
arredo
relativa
per
gli
allestimenti temporanei e permanenti.
Tali costi sono molto variabili nel tempo ed hanno una
difficoltà di previsione, anche perché sono molto legati a tipo
di richiesta ed al tipo di gestione.
In ogni caso gli stessi costi, possono variare a seconda del
personale addetto ed al tipo di investimento iniziale da
dover produrre, soprattutto dal tipo di reperti storici da
dover conservare e valorizzare.
In riferimento ai due punti iniziali può comunque essere stipulata
una tabella di costi di manutenzione di tipo straordinaria ed
ordinaria iniziale:
MANUTENZIONE STRAORDINARIA
TIPO
STIMA DEL COSTO
Impianti tecnologici in genere
€ 6'000.00
Opere Strutturali
€ 7'000.00
Totale
€ 12'000.00
Tale stima viene eseguita su base annua; inoltre per tale tipo di
manutenzione, viene definita una quota parziale detratta da i
possibili costi di trasformazione dell’opera e di durabilità della
stessa su 15 anni di vita, dove si può prevedere un possibile
investimento di miglioramento e di rinnovamento pari a €
200'000.00 circa.
MANUTENZIONE ORDINARIA
TIPO
STIMA DEL COSTO
Impianti tecnologici in genere
Opere
di
sostituzione
€ 12'000.00
e
€ 10'000.00
Opere di pulizia e manutenzione
€ 5'000.00
innovamento edilizio
opera a verde
Totale
€ 27'000.00
Tale stima viene eseguita su base annua e sono i possibili costi di
manutenzione annua da affrontare per poter gestire al meglio
l’opera architettonica.
Inoltre esistono altri costi di gestione da dover prevedere:
• Costi del personale;
• Costi di marketing;
• Costi di gestione operativa.
Per semplicità, e data la non disponibilità di una analitica
valorizzazione degli elementi patrimoniali attivi, si assume quale
ipotesi la coincidenza tra aspetto finanziario ed economico delle
vari operazioni di gestione.
Pertanto, si attribuisce valenza finanziaria sia ai costi che ai ricavi
della gestione.
• Costi del personale:
La
determinazione
dell’organico
complessivo
appare
questione rilevante in quanto risulta generatore di una
notevole parte dei costi di gestione complessivi.
Normalmente, il personale, nella sua componente principale,
dal
numero
di
visitatori
annuo,
per
cui
si
tende
a
determinare l’organico in base a tale previsione.
L’organico possibile da poter stimare sono:
Personale
Numero
Costo unitario annuo
Dirigente
1
€
55'000.00
Funzionari
1
€
40'000.00
Tecnici ed impiegati
2
Totale
€
6
50'000.00
€ 145'000.00
Peraltro, in merito alle stime per il relativo fabbisogno si
specifica quanto segue:
Allo stato attuale si è proceduto valorizzando gli
apporti lavorativi secondo parametri medi di
mercato. Per l’esatta individuazione dei costi
puntali dovrà preliminarmente essere definita la
tipologia di contratto applicabile. Tale decisione
appare collegata alla forme giuridica di estione;
Questa voce di costo può variare in funzione
della
tipologia
(dipendente,
agevolazioni
lavoro,
di
relazione
collaboratore),
fiscali
categorie
(contratto
protette,
contrattuale
di
eventuali
di
formazione
etc.)
e
della
possibilità di utilizzare, in parte, il volontario e
stage di formazione per studenti universitari
come
supporto
(ma,
ovviamente,
non
in
sostituzione) al personale;
Come servizio (pulizie, sorveglianza, etc.) verrà
effettuata
i
outsouring
attraverso
appositi
contratti e quindi collocata tra i costi di gestione
operativa.
• Costi di marketing:
Per
tale
costo
dovrà
essere
previsto
un
consistente
investimento in costi di marketing/pubblicità.
Successivamente, tale voce assumerà un peso inferiore nella
sua componete generale, all’interno dei costi complessivi del
Museo.
Quindi si può stimare un costo annuo di:
Marketing
Costo annuo
Marketing/pubblicità
€
35'000.00
Creazione e aggiornamento sito web
€
15'000.00
Totale €
50'000.00
• Costi di gestione operativa:
per la stima dei costi di gestione operativa si considerano le
seguenti tipologie di onere:
• Amministrazione,
• Utenze;
• Pulizie;
• Vigilanza esterna;
• Altro.
Per la determinazione di tali oneri si procede analizzando quanto
previsto da iniziative analoghe ed integrando tali risultanze con le
testimonianze direttamente legate alla conduzione del Museo
dell’Universo. In relazione a ciò, si specifica quanto segue:
• I costi amministrativi, comprensivi dei servizi professionali di
natura commerciale e legale, si stimano in 15'000 euro
annui;
• I costi per utenze, comprensivi di telefono, energia elettrica,
gas ed acqua si stimano, tenendo presente iniziative
analoghe, in 50'000 euro annui;
• I costi e pulizia, articolata per pulizia locali e pulizia servizi
igienici, vengono correlati ai metri quadri. A tal fine si
stimano:
o Due ore giornaliere per pulizia servizi igienici per sei
giorni alla settimana;
o Due ore giornaliere per controllo pre-apertura e a
metà giornata per sei giorni la settimana;
o Ventiquattro ore settimanali per due passaggi di
pulizia completa;
per un totale di 48 ore settimanali, valutate al prezzo medio
di offerta da parte del mercato della cooperazione sociale a
15 euro orarie e considerando un periodo di apertura di 48
settimane annue. Conseguentemente, i costi per pulizie si
stimano pari a circa 34'000 euro annui.
• I costi per la vigilanza notturna si stimano in euro 12'000
annui;
• Si ritiene prudenzialmente di quantificare in 10'000 euro
annui il costo per eventuali spese impreviste.
Tabella costi di gestione operativa:
Causale Costo
Costo Complessivo
Amministrazione
€
15'000.00
Utenze
€
50'000.00
Pulizie
€
34'000.00
Vigilanza esterna
€
12'000.00
Altro
€
10'000.00
Totale €
121'000.00
1.6.
EVENTUALI RICAVI
Nell’analisi dei ricavi si introduce la distinzione tra ricavi propri
(composti da entrate da bigliettazione e da servizi aggiuntivi) e
contributi.
In merito ai secondi, rappresentati da contributi, membership e
sponsorizzazioni in genere non si può, allo stato attuale, ipotizzare
l’entità. Tali fonti dipenderanno:
• Dalla capacità dell’attività di attrarre contribuzioni esterne e
di instaurare procedure di membership sulla falsariga di
quanto avviene a livello di tradizione museale anglosassone.
• Dagli interventi normativi volti a rendere deducibili le
donazioni agli enti culturali.
In merito ai ricavi propri, come accennato, ci troviamo di fronte a
due fonti:
• Ricavi di vendita dei biglietti di ingresso;
• Servizi aggiuntivi.
In merito ai primi, per determinare il flusso di entrate derivanti
dalla vendita dei biglietti si procede in primis alla determinazione
della politica tariffaria.
Esemplificando, un primo benchmark
di riferimento è dato dalla
disponibilità del costo medio per ingresso nei musei statali italiani,
fornito dall’Ufficio di statistica del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali. Dai dati pubblicitari sul sito del Ministero si elabora un
ricavo medio per visitatore pagante pari a 5,61 euro circa.
Pertanto, sentito il gruppo di lavoro, viste le caratteristiche
dell’offerta museale in questione, si ritiene congruo un prezzo di
ingresso composto pari a 3.00 euro. In merito ai visitatori, in base
alle indagini svolte si ritiene di stimare un numero oscillante tra le
8000 e le 25000 persone. Pertanto si prevede un ammontare di
ricavi propri variabili tra i 24'000/00 e i 75'000/00 euro.
Tabella riassuntiva, ricavi da biglietteria al lordo di eventuali oggi:
Prezzo medio €
3'.00
Ricavi totali
Numero di visitatori stimati
8000
16500
25000
€ 24'000/00
€ 49'500/00
€ 75'000/00
Per i servizi aggiuntivi, preme sottolineare che i cosiddetti servizi
danno luogo ad un flusso di ricavi che, lungi dal riuscire a coprire
autonomamente il fabbisogno finanziario generato dalla gestione,
rappresenta
Inoltre,
lo
comunque
sviluppo
di
una
tali
significativa
servizi
risorsa
costituisce
integrativa.
un
indubbio
miglioramento dell’offerta complessiva al visitatore, traducendosi
in innalzamento della qualità dell’accoglienza e nella fornitura di
una gamma di servizi aggiuntivi ed integrativi della semplice
opportunità di visita.
La previsione del flusso di ricavi ottenibile dalla istituzione di
servizi aggiuntivi passa attraverso la determinazione del consumo
medio di tale offerta da parte dei visitatori.
A tal fine si è fatto ricorso alle risultanze di studi già eseguiti in
precedenza, dove viene fatta una stima di spesa media di acquisto
e per visitatore (vedi tabella)
Tabella di spesa media per acquisto e per visitatore
Servizio Offerto
Spesa media per
Spesa media per
acquisto
visitatore
Shop
€ 8,50
€ 1,05
Prenotazioni
€ 0,85
€ 0,15
Visite Guidate
€ 2,80
€ 0,08
Audioguide
€ 3,00
€ 0,15
Tabella riassuntiva, ricavi da servizi aggiuntivi:
Servizio
aggiuntivo
Numero di visitatori stimati
8000
16500
25000
Shop
€ 8'400/00
€ 17'325/00
€ 26'250/00
Audioguide
€ 1'200/00
€
€
Visite guidate
€ 9'600/00
€ 19'800/00
2'475/00
3'750/00
€ 30'000/00
2. PRESTAZIONI
2.1. OBIETTIVI PRESTAZIONALI
Il progetto ha per oggetto la realizzazione di un centro Culturale
presso il complesso edilizio sito in Via Domenico Cimarosa ubicata
nel centro storico del Comune di Aversa (CE), inutilizzato fino ad
oggi e rappresentativo della residenza del Musicista Domenico
Cimarosa.
1)
valorizzare
miglioramento
e
riqualificazione
della
vivibilità
e
urbana:
interventi
conservazione
volti
al
dell’assetto
urbanistico storicamente conformato e dei caratteri architettonici
degli edifici e degli spazi pubblici, nonché il miglioramento dei loro
requisiti igienico - funzionali, di sicurezza, di flessibilità, di qualità
ambientali, nel rispetto delle tecnologie e dei materiali tradizionali;
2) rivitalizzazione socio-economica e culturale: interventi volti alla
riduzione dei fenomeni di emarginazione e difficile vivibilità, al
superamento di un livello di servizi qualitativamente non idoneo e
all’adozione di soluzioni per l’abbandono e per il depauperamento
del tessuto economico;
Il Museo della Musica “Domenico Cimarosa” del comune di Aversa
(CE) sarà una struttura musicale – culturale che offrirà iniziative
varie, la cui finalità principale sarà quella della socializzazione e
dell’aggregazione
giovanile
intesi
come
valori
primari
da
perseguire. Si attribuisce così il massimo dell’importanza al valore
dello stare insieme fine a se stesso, non quello dello stare insieme
per fare qualcosa. Tale impostazione consente di aggregare un
cospicuo numero di adolescenti verso i quali è possibile attuare
interventi più o meno strutturati di educazione alla sensibilità
artistica musicale. Il Servizio offerto da questo centro, avrà
un’implicita
funzione
di
sensibilizzazione
giovanile
verso
la
musica. che viene sviluppata a diversi livelli così come illustrato in
seguito. CASA CIMAROSA si integra con altre iniziative presenti sul
territorio del Comune di Aversa (CE), a cominciare dallo Teatro
Cimarosa , che annualmente conta migliaia di utenti che sono alla
ricerca delle più svariate informazioni, e iniziative culturali.
2.2. INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI DI PRESTAZIONE
Per i musei gli indicatori di efficienza e di prestazione sono molto
più complessi e difficili da precisare che per ogni altra entità
soggetta alle leggi dell'economia di mercato. Le parti misurabili
dell'attività di un museo sono generalmente : quanti visitatori,
quanti incassi, quanti comprano un catalogo, quanti si fermano al
bar, ma il momento centrale della visita a un museo, il dialogo tra
il visitatore e l'opera d'arte, non è misurabile. Il museo esiste per
rendere questo dialogo possibile, ricco e profondo. Questa è la
vera missione del museo, comunque resta di fatto che i massimi
“indicatori di performance” sono da considerarsi: numero di
visitatori,
media
contributi-visitatori,
numero
di
mostre
organizzate o ospitate, metri quadrati di gallerie riallestite. alcuni
indicatori potrebbero rendere misurabili almeno i servizi di un
museo.
I principali indicatori da considerare per ottenere un quadro
completo delle “performance” del museo sono suddivisi in:
• indicatori “operativi”, cioè quelli che possono monitorare
l'attività
corrente;
per
segnalare
se
è
stata
svolta
regolarmente e nei tempi previsti. Misurare una attività
culturale
può
risultare
impossibile;
vanno
comunque
calcolati tempi e costi per la realizzazione di obiettivi che
andranno sempre più chiariti a se stessi e agli altri
(amministratori ai quali il museo risponde).
•
Indicatore “descrittivo”: descrizione (dati grezzi) sulle
risorse (quantità-consistenza delle collezioni, attività, mq
spazi gestiti o disponibili, personale-dotazione organica,
pubblicazioni, risorse finanziarie); serve per la leggibilità del
servizio.
•
Indicatore di “risultato”: quantificazione degli obiettivi
da raggiungere nella gestione: dati numerici controllabili,
relativi a numero di utenti (n. di biglietti venduti), tipo di
utenti che si vogliono ottenere (giovani, anziani, italiani,
residenti, turisti, ecc.), numero di incrementi, numero di
mostre,
numero
di
pubblicazioni,
numero
di
restauri,
numero di schede di catalogo redatte, numero di convegni,
elenco progetti in essere, con scadenze e obiettivi per
progetto;
ma
anche
semplificazione
delle
procedure
burocratiche.
•
Indicatori di efficienza e di efficacia: sono gli indicatori
veri e propri per i quali bisognerà dare parametri di
riferimento (per esempio agli standard Icom internazionali e
nazionali; dedotti per esempio dal Codice deontologico del
l'Icom) in base ai quali si dà il giudizio sugli obiettivi specifici
più o meno raggiunti nel rapporto risorse-risultati. Questi
obiettivi sono quelli che danno conto dell'andamento del
servizio
nei
economicità
confronti
del
dell'utenza,
processo
della
produttivo
e
qualità
della
ed
relativa
erogazione:
a) afflusso di pubblico
b) numero visite guidate, numero incontri e conferenze
forniti dai curatori e direttori.
c) novità e importanza delle segnalazioni sulla stampa:
ma anche incontri, contatti (lettere, telefonate, e-mail)
con studiosi.
d) gradimento e soddisfazione degli utenti-visitatori
e) capacità
editoriale
(produzione
sussidi
didattici,
cataloghi scientifici, ecc.)
f) costo unitario in rapporto al numero di utenti
2.3. DEFINIZIONE DEI RISULTATI ATTESI
Il progetto, grazie all’ampia panoramica dei contributi offerti,
riesce ad abbracciare un’ampissima fascia della popolazione, i
risultati attesi si riferiscono alla qualità del servizio offerto e alla
sua capacità di convogliare l’interesse del pubblico oltre ad una più
ampia
azione
a
livello
riqualificazione
urbana
miglioramento
della
urbano
che
vivibilità
intesa
comprende
e
come
valorizzare
interventi
conservazione
volti
e
al
dell’assetto
urbanistico storicamente conformato e dei caratteri architettonici
degli edifici e degli spazi pubblici, nonché il miglioramento dei loro
requisiti igienico - funzionali, di sicurezza, di flessibilità, di qualità
ambientali, nel rispetto delle tecnologie e dei materiali tradizionali;
rivitalizzazione socio-economica e culturale quali interventi volti
alla riduzione dei fenomeni di emarginazione e difficile vivibilità, al
superamento di un livello di servizi qualitativamente non idoneo e
all’adozione di soluzioni per l’abbandono e per il depauperamento
del tessuto economico; miglioramento dal punto di vista sociale e
della valorizzazione dei giovani artisti presenti nel territorio e una
conseguente pubblicizzazione dei lavori realizzati.
3.
INDICAZIONI PRELIMINARI DEL MODELLO DI
GESTIONE
3.1. DESCRIZIONE DEL MODELLO DI GESTIONE
Da tempo ormai è emersa la necessità della costruzione di nuovi
modelli di gestione museale atti a migliorare la qualità di fruizione,
puntando sull’integrazione tra pubblica amministrazione e soggetti
privati. In un momento in cui le risorse economiche statali sono
molto limitate e l’idea che lo stesso Stato possa continuare a
essere l’unico gestore e titolare dei beni culturali è stata già da
tempo messa in crisi, ripensare a una gestione sostenibile dei
musei significa “svecchiare” le odierne strutture organizzative
museali e offrire loro una valida alternativa. Questi nuovi modelli
museali dovranno mirare a un elevato radicamento nel territorio, a
una forte interazione verticale tra i vari enti pubblici e a una
sempre più stretta collaborazione con i soggetti privati. Lo
scheletro della gestione sostenibile dei musei dovrà essere
costituito da queste tre specialità: territorialità, interazione tra le
istituzioni e collaborazione con i privati, grazie alle quali i musei
potranno tornare a essere, catalizzatori e produttori della vita
culturale, cioè non solamente snodi della vita turistica, ma
laboratori di iniziative aperte a tutte le energie e le intelligenze di
coloro che sono in grado di esprimerle.
Il primo punto da considerare è che la struttura
essere ricondotta alla propria specificità
museale deve
e considerare il museo
come ente senza fini di lucro e azienda di servizi, in quanto
azienda dei servizi il museo offre dei pacchetti costituiti da servizi
diversi, si possono individuare due servizi centrali: la gestione
delle collezioni e i servizi al pubblico. E’ dunque necessario che
venga reso esplicito il fine del museo, così come indicato in
precedenza nel paragrafo 1.3, una volta chiarita la sua ragion
d’essere si può procedere alla realizzazione di un modello di
gestione. Dunque la fase preliminare consta di tre passaggi
fondamentali : La Missione - gli Obiettivi – le Funzioni.
Come ogni istituzione, anche il museo ha funzioni di governo e
funzioni
ausiliarie-
amministrative
e
tecniche
legate
al
funzionamento della “macchina”. Ciò che caratterizza la specificità
del museo sono i due ambiti gestione delle collezioni e servizi
al pubblico che corrispondono alle due funzioni essenziali da esso
svolte:
• la patrimonializzazione dei beni
• la loro pubblica esposizione e fruizione
Nell’ambito della patrimonializzazione è compreso l’insieme delle
funzioni e delle attività dirette a ricercare e acquisire i beni
destinati a costituire le collezioni del museo, la loro conservazione
in via permanente, le eventuali opere di restauro e il complesso di
procedure
di
ordinamento,
documentazione
ricerca
e
comunicazione scientifica delle collezioni. Per pubblica esposizione
si
intende
l’insieme
delle
funzioni
e
attività
attinenti
all’interpretazione e alla presentazione al pubblico delle collezioni
consistenti nelle esposizioni stesse, nelle attività educative e in
tutti i servizi al pubblico destinati a completare e potenziare
queste attività , così come esposto nel paragrafo 1.3 riguardante
le funzioni dell’opera.
Dal riconoscimento dell’autonomia degli obiettivi consegue la
necessità di impiegare professionalità specifiche, e pertanto più
adeguate, che instaurino nel contempo un rapporto di reciproca
collaborazione.
Una volta identificate le funzioni che il museo si propone di
svolgere, diventa possibile individuare le risorse necessarie alla
loro implementazione, tali risorse possono distinguersi in:
o
risorse che danno luogo a costi nulli o trascurabili
o
risorse che danno luogo a costi rilevanti
In conclusione lo schema proposto si articola in diversi ambiti ed
in particolare pone l’attenzione sui seguenti punti:
•
É necessario adottare una definizione di museo condivisa a
livello nazionale.
•
Uno statuto e/o un regolamento con chiare indicazioni circa la
missione, scopi, finalità del museo, le forme di governo e di
gestione, la struttura finanziaria e la gestione contabile,
personale e patrimonio deve essere obbligatorio.
•
Nell'ambito finanziario devono essere garantite dotazioni
adeguate alle dimensioni e alle caratteristiche del museo,
inoltre le norme di carattere finanziario e contabile devono
essere stabilite in conformità con la normativa nazionale,
regionale, ecc.
•
Gli spazi devono essere adeguati e sicuri in relazione alle
caratteristiche e dimensioni delle collezioni, dei servizi, delle
attività.
•
Il personale deve essere in quantità sufficiente e avere
un'adeguata qualificazione.
•
Deve essere garantita la sicurezza delle persone, dei beni e
delle strutture.
•
In linea con la definizione dell'ICOM, a proposito dei due
servizi centrali, lo schema inoltre prevede che:
•
Per quanto riguarda la gestione delle collezioni, vengano
definiti i principi e le regole da osservare, in particolare nei
seguenti ambiti: acquisizione, prevenzione, conservazione,
documentazione, comunicazione ed esposizione.
•
Nell’ambito dei servizi al pubblico, vengano identificati gli
standard minimi in termini non solo di apertura degli spazi
espositivi
ma
anche
di
accessibilità
delle
intere
collezioni(consultazione dei depositi e degli archivi), che
vengano realizzate attività scientifiche e culturali, didattiche,
di
informazione
e
comunicazione,
e
che
sia
garantita
l'accessibilità a tutte le categorie di utenti.
3.2. POSSIBILI ALTERNATIVE GESTIONALE
L’immobile oggetto di intervento è attualmente proprietà del
Comune di Aversa, e rappresenta uno dei più brillanti interventi
sul quale l’amministrazione comunale può investire, in primo luogo
per la forte connotazione storica del sito ed in secondo luogo per
la sua capacità di elevare culturalmente la città enfatizzando una
sua eccellenza , quella aver dato i natali ad un
grandissimo
musicista quale Domenico Cimarosa, per raggiungere questo
risultato si avvarrà del programma PIU Europa della Città di
Aversa “Verso il futuro” che rappresenta la traduzione a livello
di programmazione locale di quanto definito in ambito europeo e
regionale
in
riferimento
alle
strategie
di
coesione
e
rigenerazione urbana. Approvato dalla Regione Campania
di
il
15.03.10, è l’esito di un percorso che ha visto coinvolgere
dapprima gli attori locali e le istituzioni, attraverso il meccanismo
delle
manifestazioni
di
interesse
(Parco
Progetti)
e
successivamente il Comune e la Regione in un dialogo serrato, al
fine
di
costruire
un
programma
di
interventi
articolato
territorialmente e tematicamente in modo coerente con gli
obiettivi del POR FESR 2007-2013.
La mission del Programma si concretizza in quattro indirizzi:
Aversa città Sostenibile, città dei Saperi, città del Benessere e
città Aperta.
Il PIU Europa della Città di Aversa, all’interno della strategia di
recupero, individua a monte due macroobiettivi, riferiti all’analisi
delle potenzialità di riuso, riqualificazione e recupero delle aree
dismesse
e
all’individuazione
l’Amministrazione
può
investire,
dei
progetti
in
sintonia
sui
con
quali
la
Programmazione individuata nel PTR della Regione Campania per
l’STS 4 “Sistema Aversano” a dominante urbana industriale –
sviluppo sistema stradale a supporto dell’Area – e con i relativi
indirizzi strategici B4 e B5, rispettivamente “Valorizzazione del
patrimonio culturale e del paesaggio” e “Recupero delle aree
dismesse e/o in via di dismissione”.
3.3. SOGGETTO GESTORE DELL’OPERA IN FASE DI REALIZZAZIONE
In fase di esercizio il complesso museale “Domenico Cimarosa”
potrà diventare la sede ufficiale del “Centro studi Domenico
Cimarosa” istituito dall’Associazione Mediterraneo Arte e Musica,
oltre
ad un Museo
pubblico
cimarosiano, con
una
mostra
permanente di cimeli dell’autore, una fonoteca, un archivio di
musiche e manoscritti dell’autore ed una biblioteca dedicata al
compositore, il centro studi, inoltre,
avrà la possibilità di
coordinare in un’unica regia tutte le iniziative di studio e ricerca, in
maniera da garantire un costante ed efficace sforzo teso alla
valorizzazione ed al recupero completo del musicista in un’ottica
più ampia, di portata internazionale.
Compiti del “Centro Studi Domenico Cimarosa” sono:
- Promuovere a livello italiano ed internazionale gli studi e la
ricerca musicologica su Domenico Cimarosa e sulla sua opera.
- Promuovere collaborazioni di ricerca e studio con centri di
eccellenza (Università, Conservatori, Fondazioni musicali, etc.),
coinvolgendo studiosi e ricercatori di chiara fama.
- Promuovere la realizzazione di pubblicazioni editoriali (a stampa,
discografiche, su supporti multimediali e quant’altro) riguardanti
Cimarosa.
- Promuovere la realizzazione di spettacoli teatrali e concertistici
riguardanti le musiche di Cimarosa, con una particolare attenzione
alla presentazione di musiche inedite o di recente riscoperta.
- Promuovere la diffusione delle musiche cimarosiane tra artisti e
musicisti, anche attraverso attività di formazione professionale e
perfezionamento riguardanti il repertorio del compositore.
- Promuovere l’organizzazione di eventi e manifestazioni pubbliche
(Festivals musicali, convegni internazionali, conferenze, dibattiti,
lezioni-concerto, etc.) riguardanti Cimarosa.
- Promuovere gemellaggi artistico-culturali con altre città legate al
musicista (in particolare con le città di Venezia, Vienna e San
Pietroburgo, più strettamente legate alle vicende biografiche del
musicista).
- Promuovere un’opera di sensibilizzazione sulla figura e l’opera di
Cimarosa nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado
presenti sul territorio cittadino e provinciale, nonché in quello
dell’intera
regione,
attraverso
apposite
iniziative
di
approfondimento aperte a docenti e studenti.
- Promuovere l’istituzione di un Sito Internet dedicato a Cimarosa
gestito dal Centro Studi, che favorisca attraverso i più moderni
mezzi
di
comunicazione
la
promozione
della
figura
del
compositore.
Altri possibili fonti di pubblicità e finanziamento del museo sono
rappresentate dalle numerose iniziative dedicate al compositore
come il “Premio Internazionale Domenico Cimarosa” giunto
alla sua terza edizione lo scorso Dicembre 2011,
dedicato a
interpreti, direttori orchestra, cantanti, strumentisti, studiosi,
ricercatori, editori, registi e artisti che nel corso della propria
attività
si
siano
distinti
nel
campo
della
promozione
e
valorizzazione della figura del celebre musicista aversano, l’
“International
Flute
Competition
Domenico
Cimarosa”
giunta alla sua settima edizione nel dicembre 2011 che vede
coinvolti giovani artisti provenienti da tutto il mondo, o ancora una
nota cioccolateria aversana che ha dedicato al compositore un
cioccolatino raffigurante la sua effige chiamato appunto “Il
Cimarosa”.
3.4. SOGGETTO GESTORE IN FASE DI ESERCIZIO
La gestione di un museo da parte di un’amministrazione locale
determina la necessità di adottare la scelta migliore per poter
coniugare le esigenze prioritarie della tutela con una visione
moderna del bene culturale.
complesso
museale
I possibili scenari di gestione del
“Domenico
Cimarosa”
scaturiscono
dai
suindicati possibili soggetti gestori, in primo luogo bisogna ribadire
che l’immobile è di proprietà del comune di Aversa, ma ciò non
esclude la possibilità di essere sovvenzionato oltre che da
finanziamenti pubblici ( quali appunto il PIU Europa) da enti privati
che
congiunti
possono
garantire
un’efficace
mantenimento
dell’opera e il corretto svolgimento delle attività e delle iniziative
al suo interno, premettendo che l’amministrazione comunale
continui
ad
esercitare
un
peso
rilevante
sulla
gestione
dell’immobile questo può essere affidato alla gestione di enti
associazioni private quali appunto il “Centro studi Domenico
Cimarosa “ o altri enti interessati
bando di gara
attraverso l’indizione
di un
oppure affidamento istituzionale ad organismi
associativi di tipo pubblico o, viceversa, quale espressione di
partenariato pubblico – privato.
3.5. PIANO DI RIENTRO
Dall’analisi eseguita nei capitoli e paragrafi precedenti, per poter
gestire al meglio senza problemi economici, c’è bisogno di un vero
e proprio piano di finanziamento e di possibilità di gestione, non
solo facendo riferimento all’Ente Pubblico, ma ricorrendo a
investimenti privati.
Per poter dare una copertura ai costi di manutenzione e gestione,
analizzati nel paragrafo 1.5, si riportano i costi ed i ricavi, riassunti
nelle tabelle seguenti:
Tabella
riassuntiva
delle
prime
stime
dei
costi
di
manutenzione e gestione:
Tipologia di costi di gestione e
manutenzione
Costi
annui
di
gestione
e %
manutenzione
Manutenzione Straordinaria
€
12'000,00
3%
Manutenzione Ordinaria
€
27'000,00
8%
Costi del Personale
€ 145'000,00
41%
Costi di Marketing
€
50'000,00
14%
Costi di Gestione Operativa
€ 121'000,00
34%
Totale
€ 355'000,00
100%
Tabella riassuntiva delle prime stime dei ricavi:
Costi
Tipologia di ricavi
annui
gestione
di
e
manutenzione
Biglietteria (affluenza media prevista)
€
49'500,00
Shop (affluenza media prevista)
€
17'325,00
Audioguide(affluenza media prevista)
€
2'475,00
media €
19'800,00
Visite
guidate
(affluenza
prevista)
Totale
€ 89'100,00
Da quanto su descritto si evince facilmente, di dover escogitare di
sistemi di recupero che permettano la copertura dei costi di
gestione e manutenzione.
Le ipotesi di copertura possibili sono:
1. ENERGIA ELETTRICA: istallazione di impianto fotovoltaico da
4 KW con una produzione annua di 5920 KW/h annuo, che
permette di coprire il 41% delle spese di gestione operativa,
cioè 50'000 euro all’anno; tale investimento sarà quello di
investire una somma di 20'000 euro iniziali per istallazione
di impianto, che in 15 anni coprirà le spese di investimento
e porterà ad un recupero energetico;
2. RECUPERO ACQUE METEORICHE: istallazione di impianto di
recupero, già previsto nelle lavorazioni e nel finanziamento
della realizzazione dell’opera, che porterà un recupero della
risorsa acqua fino al 70% e le spese di energia elettrica
saranno coperte dal fotovoltaico; il tutto migliorerà del 20%
le spese di gestione operativa, quindi pari a 24'200 euro;
3. PUBBLICITA’: la possibilità di sfruttare, per la promozione
del museo e di eventi, può portare la facilità di vendita di
spazi pubblicitari di società private che vogliono sfruttare
Casa Cimarosa ed il suo sito WEB come trampolino di lancio,
per
farsi
conoscere
sul
mercato,
tale
possibilità
può
permettere di coprire, da una prima stima sommaria, le
spesse annue di pubblicità di Casa Cimarosa e un ulteriore
percentuale di guadagno da impiegare per la copertura di
altre risorse. Tale ricavi si aggirano intorno al 20%, quindi
71'000 euro circa.
4. COSTI AGGIUNTIVI SU BIGLIETTO: per poter sfruttare al
meglio la realizzazione, al piano mansarda, della biblioteca
si può facilitare l’accesso ad alcuni testi storici, per poterne
usufruire, a costi che possono abbattere la manutenzione
degli stessi, ad un prezzo accessibile sul mercato che va a
seconda del tipo di consultazione. Questo può permettere un
ricavato annuo intorno al 3% che sono circa 10'650 euro.
5. INVESTIMENTI DA PARTE DI FONDAZIONI SOCIETA’ CHE
SFRUTTANO GIA’ IL MARCHIO CIMAROSA: per voce, si può
facilitare tale rapporto dandone la possibilità agli investitori
di poter gestire l’opera o attraverso eventi singoli, oppure
attraverso
la
investimento
gestione
porterà
un
di
periodi
aumento
più
di
lunghi.
Tale
affluenza,
una
percentuale sulle vendite, dei gadget. Il tutto può essere
stimato intorno
al 23% di ricavi, cioè circa 81'650 euro
annui.
Da una prima disamina dei possibili investimenti, anche se in
modo preliminare, si evince che c’è la forte possibilità di poter
investire su tale complesso e sfruttarne le sue potenzialità
intrinseche e di poterne valorizzare
quelle storiche e di crescita
sociale.
Di seguito si riporta un bilancio finale tra costi e ricavi:
Tabella riepilogativa di bilancio tra costi e ricavi:
Totale
Costi
manutenzione
di
Ricavi
e intrinsechi
gestione dell’opera
estrinsechi
€
€
355'000,00
355'000,00
ed Totale
€
0,00
Aversa,
I tecnici
arch. R. Pizzi
arch. V. Erario
arch. M. Di Martino