WWF Italia Programma 2011: Linee strategiche e Piano operativo

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WWF Italia Programma 2011: Linee strategiche e Piano operativo
WWF Italia
Programma
2011:
Linee
strategiche e
Piano operativo
Programma WWF Italia 2011
Documento approvato dal Consiglio Nazionale (10-11 Dicembre 2010)
Introduzione………………………..........................
Pag. 2
1. Analisi di contesto e scenari di azione..................
Pag. 3
2. Le scelte strategiche .............................................
Pag. 13
3. Articolazione del Programma ..............................
Pag. 18
4. La Comunicazione esterna nel 2011 …………..
Pag. 32
Allegato 1: Specifiche di Programma. Schede di dettaglio delle
attività
Allegato 2: Schede dettaglio Eventi, Progetti Speciali, Iniziative di
Comunicazione, Campagne di donazione e Calendario di dettaglio
Allegato 3: Proposta Piano di monitoraggio
Allegato 4: Censimento attività Rete e Territorio
Introduzione
Questo documento rappresenta l’impianto strategico 2011 dell’associazione, in coerenza e continuità con la
programmazione triennale 2009/2011.
Alla base delle scelte che vengono delineate nei capitoli successivi stanno alcuni principi di fondo, così come
delineati durante la Commissione di Programma del 20 luglio 2010 e come indicazioni della Direzione
Generale. Questi principi sono:
 Continuità. Nel 2011 vengono sostanzialmente confermati gli obiettivi strategici 2010. Ciò è dovuto a diversi
fattori: il 2011 costituisce l’ultimo anno del Programma Triennale e la situazione complessa
dell’Associazione comporta un limite rilevante allo sviluppo di nuovi filoni. Si è quindi costruito un percorso
di programmazione in stretta continuità con quanto in corso, finalizzato al mantenimento delle attività che
hanno dimostrato di portare risultati e all’ottimizzazione delle sinergie interne ed esterne al Sistema WWF.
 Semplificazione. La procedura di programmazione, essendo in continuità con la il Programma 2010,
dovrà essere “snella”, capace di capitalizzare le riflessioni già elaborate e valide. Lo staff dovrà
intervenire per operare una semplificazione del prodotto finale, fornendo un elaborato più compatto, con
un numero minore di schede di progetto, con una forte coerenza con le risorse finanziarie e umane
realmente disponibili. Il metodo dei “WWF Standards”, che si ritiene un valido supporto tecnico alla
procedura, sarà progressivamente inserito nella medesima.
 Coerenza e Integrazione. Il percorso attivato nel 2010 ha visto uno sforzo importante di convergenza tra i
vari strumenti e le varie strutture con cui opera il “Sistema WWF”. Il “Coordinamento Progetti” ad esempio
ha avvicinato particolarmente e meglio sincronizzato l’operato dell’Associazione con quello di WWF
Ricerche e Progetti. La programmazione 2011 dovrà individuare delle forme concrete con cui aumentare le
sinergie possibili tra Associazione, WWF RP e WWF Oasi, la Rete territoriale e le Reti tematiche.
 Condivisione. L’impianto di programmazione predisposto dalla struttura di staff, prima della consegna
al Consiglio Nazionale, verrà condiviso ed opportunamente integrato a diversi livelli:
- raccogliendo i possibili contributi specifici del Comitato Scientifico;
- raccogliendo i pareri della Conferenza dei Presidenti, che svolge un ruolo consultivo rispetto alla
programmazione delle attività dell’Associazione.
 Internazionale. Partendo dalla considerazione che sono molte le attività dell’Associazione che hanno
una valenza internazionale, la procedura di programmazione dovrà mettere in evidenza questa ricchezza,
coordinandola con i piani strategici individuati dal WWF Internazionale per le due Ecoregioni e per le
singole attività integrate (es. Network Initiatives). In questo quadro le schede di programma saranno
costruite anche utilizzando la procedura di programmazione internazionale dei “WWF Standards” e
conterranno già in premessa gli elementi utili per la costruzione del Reporting annuale internazionale.
 Risorse disponibili. Le attività che verranno sviluppate secondo il presente documento di Programma
dovranno essere incrociate con le risorse disponibili e costituiranno massimo l’80% del tempo lavoro,
affinché lo staff disponga di una quota “libera” per far fronte adeguatamente alle emergenze che ogni
anno si verificano.
Inoltre, questo documento è frutto di una serie di confronti e di validazioni. Il Consiglio Nazionale del 25
settembre (dopo aver raccolto i contributi della Commissione di Programma e della Conferenza dei
Presidenti) ha approvato la prima stesura di linee guida del Programma Strategico 2011. Questa prima
stesura è stata successivamente rielaborata in alcune sezioni, in risposta alle osservazioni espresse in
Consiglio e a valutazioni della Direzione Generale. Chiusa questa prima fase, il documento è stato arricchito
attraverso alcuni momenti principali attraverso una seconda fase più puntuale:
- definizione di dettaglio delle attività indicate nel Programma Strategico (in schede);
- definizione e declinazione degli eventi, progetti speciali e iniziative di comunicazione (con calendario);
- coinvolgimento della Rete e del Territorio in base agli obiettivi operativi e alle attività del Programma
Strategico, con l’avvio di un percorso di programmazione a livello regionale;
- presentazione dello stato di avanzamento in Direttivo, trasmissione bozze di lavoro alla Commissione di
Programma e presentazione alla Conferenza dei Presidenti il 27 novembre, secondo quanto previsto dallo Statuto.
Infine, il presente documento e i relativi allegati sono stati discussi e approvati dal Consiglio Nazionale in data 1011 dicembre 2010.
2
Cap. 1 - Analisi di contesto e scenari di azione
1.1 – Contesto internazionale: dove va la sostenibilità nel mondo
La popolazione umana continua a crescere di circa 75 milioni annui. Dagli attuali 6,8 miliardi dovremo
raggiungere 9,2 nel 2050. Il prodotto globale lordo ha raggiunto, nel 2009, i 70.000 miliardi di dollari (era
di 6.500 miliardi di dollari nel 1950). Il flusso di materia delle economie umane a livello globale è passato
da 40 miliardi di tonnellate nel 1980 ad oltre 60 miliardi di tonnellate nel 2008 1. Attualmente un miliardo e
20 milioni di esseri umani sono considerati denutriti2. I sistemi naturali terrestri e marini sono sottoposti a
livelli insostenibili di pressione a causa dell’intervento umano e tutti i servizi che gli ecosistemi offrono al
benessere e alle economie umane sono, ormai, in crisi significativa. La biodiversità sta subendo pressioni
come non è mai avvenuto nella storia della presenza umana sul pianeta (questo è un tema centrale
dell’attività del WWF che si è sempre incentrata sulla salvaguardia della biodiversità planetaria)3.
La crisi finanziaria ed economica che le nostre società stanno attraversando in questi ultimi anni si lega al
grave deficit ecologico che l’umanità ha sin qui prodotto rispetto alle capacità rigenerative e ricettive dei
sistemi naturali rendendo così sempre più attuali le riflessioni sui limiti della crescita, avviate dal Club di
Roma sin dal 19724. Questo è un tema centrale dell’attività del WWF relativa all’impatto dell’Impronta
(Footprint) umana. La comunità scientifica internazionale ha cominciato a indicare i Planetary Boundaries
(i confini planetari) oltre i quali l’umanità non dovrebbe andare, pena il subire effetti difficilmente
governabili da parte dei nostri sistemi sociali5. Il tema centrale dei confini planetari che sostanzia ancora di
più la grande problematica, relativa anche ad eventuali negoziati internazionali, sull’equazione un essere
umano = una quota di natura (di acqua, di suolo, di prodotti agricoli, forestali, di possibilità di emissioni
ecc.), è strettamente legato ai concetti scientificamente esplorati dalle scienze del sistema Terra, dei
cosiddetti Tipping Points (punti critici)6, cioè quei livelli soglia, sorpassati i quali, si creano gravissimi
problemi per le comunità umane che non avranno la possibilità di governare la situazione.
Il momento di crisi economico finanziaria ha favorevolmente aiutato la crescita sia della dimensione
teorica che pratica della ricerca e dell’attuazione di nuovi modelli di sviluppo socio-economico, più
rispondenti ai principi indicati dall’economia ecologica. Siamo di fronte a fenomeni ancora parziali e
certamente non risolutivi ma assolutamente da appoggiare, mettere a sistema ed ampliare. Il valore della
natura, della biodiversità, degli ecosistemi e la capacità di disporre di nuovi strumenti (ad esempio
indicatori di sostenibilità) nella strumentazione economica classica sta diventando un argomento centrale
della discussione nell’agenda politica internazionale (vedasi il lavoro per affiancare contabilità ecologica a
quella economica, “andare oltre il PIL”) e anche delle politiche europee 7. La Green Economy si sta
arricchendo di teoria e prassi che ci stanno conducendo dall’ecoefficenza all’ecoefficacia (“dalla culla alla
culla”) e alla biomimetica, frontiere dell’ecologia industriale 8.
1
Department of Economic and Social Affairs, Population Division, United Nations, 2009, World Population Prospects: The 2008
Revision; United Nations; Worldwatch Institute, 2010, Vital Signs 2010, Norton; Sustainable Europe Research Institute (SERI)
www.seri.at e www.materialflows.net.
2
FAO, 2009, The State of Food Insecurity in the World, FAO.
3
Millennium Ecosystem Assessment, Ecosystems and Human Well-being, 5 vol., Island Press; rapporto finale, v. www.maweb.org.
4
V. Meadows D. H., Meadows D. L., Randers J. e Behrens III W. W., 1972, I limiti dello sviluppo, Mondadori; Meadows D. H.,
Meadows D.L., Randers J., 1993, Oltre I limiti dello sviluppo, Il Saggiatore; Meadows D. H., Meadows D. L., Randers J., 2006, I
nuovi limiti dello sviluppo, Mondadori.
5
Rockstrom J. et al., A safe operating space for humanity, Nature, 461;472-475.
6
Lenton T. M. et al., 2008, Tipping elements in the Earth’s climate system, PNAS, 105, 6; 1786 – 1793.
7
V. i rapporti del TEEB (The Economics of Ecosystems & Biodiversity), scaricabili dal sito www.teebweb.org.
8
McDonough W. e Braungart M., 2003, Dalla culla alla culla. Come conciliare tutela dell’ambiente, equità social e sviluppo, Blu Edizioni. V. i siti
dell’Environmental Protection Encouragement Agency (EPEA), fondata da Braungart http://epea-hamburg.org e quello della McDonough Braungart
Design Chemistry www.mbdc.org. V. anche il sito del Biomimicry Institute www.biomimicry.org e Pauli G., 2010, Blue Economy, rapporto al Club
di Roma, Edizioni Ambiente (sarà pubblicato nell’ottobre 2010).
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1.2- Analisi del quadro politico-istituzionale attuale in Italia
L’attuale XVI legislatura si presenta nei suoi aspetti politico e istituzionali con forti elementi di rottura
rispetto al passato, tali persino da creare le premesse per la definizione di fatto di una Terza Repubblica.
Infatti, più che nella XIV legislatura (III Governo Berlusconi) il peso dell’esecutivo, come dominus della
produzione normativa, è in questa legislatura incontrastato e pervasivo, sino ad assumere contorni dirigisticoimpositivi, spesso eccessivi e ingiustificati, dati i rapporti di forze in campo, rivelando in questo caso una
tendenza di fondo che vuole incidere9 in maniera profonda e radicale sui rapporti tra Governo e Parlamento e
tra il Governo e gli altri poteri dello Stato.
La maggioranza inoltre fa registrare segnali di precarietà a fronte di due anni di logoramento sui temi della
legalità, dell’eticità e della moralità pubbliche, sollevate da alcune componenti interne alla stessa
compagine vincente e della pesante crisi economico-finanziaria che sta prosciugando, insieme alle risorse
libere disponibili, progressivamente e di conseguenza la capacità di intervento delle amministrazioni
pubbliche nel garantire il welfare e, quindi, i servizi essenziali (anche quelli ambientali) per i cittadini 10.
L’illegalità diffusa è una vera e propria emergenza se si pensa, ad esempio, che grazie all’evasione vengono
sottratti alla ricchezza nazionale 120 miliardi di euro ogni anno. E’ questo un macigno sul futuro del Paese,
un’ipoteca a cui concorre una quota non indifferente dei cittadini (basti pensare che dal c.d. popolo delle
partite IVA concorre per 30 miliardi a questo tesoretto), che spesso non si limitano ad eludere le regole
fiscali, ma anche quelle legate all’ambiente e alla sicurezza nei luoghi di lavoro (l’edilizia e’ uno dei settori
industriali dove c’è più evasione). La maggioranza di centro-destra, benevola nei confronti di questi settori,
non a caso agli esordi del Terzo Governo Berlusconi fece per decreto un condono fiscale e ambientale
tombale.
Un altro elemento caratterizzante questa legislatura, che nel contempo potrà rivelarsi un fattore critico (come
poi vedremo anche di carattere economico), è la forte tendenza ad accentuare la struttura federalista
dello Stato, in particolare favorendo una devoluzione disordinata e improvvisata nei confronti delle Regioni e
degli enti locali, che appare andare oltre, nei fatti, alle competenze attribuite dal Titolo V.
In campo ambientale, già dall’esame dei programmi elettorali per le elezioni nazionali, emergeva l’assoluta
marginalità del perseguimento dei migliori standard normativi e regolamentari o anche tecnici in campo
ambientale e delle migliori forme di tutela, gestione e valorizzazione attiva della biodiversità, delle aree
protette, del territorio (costruito e non) o comunque delle risorse naturali rinnovabili e non. L’enfasi sul
cosiddetto “ambientalismo del fare”, senza aggettivazioni, con il suo corredo di poteri in deroga,
diminuzione dei controlli, dei monitoraggi e delle tutele, nonché di ipersemplificazione amministrativa, si
rileva nelle prese di posizione di esponenti di tutto l’arco parlamentare, a prescindere che siano di
maggioranza o di opposizione. Anche nelle materie che più ci riguardano bisogna subito saper cogliere
alcune tendenze di fondo, promosse o favorite dal Governo in carica, che - se avranno la possibilità di
affermarsi come ordinarie nel tempo - potranno creare problemi non irrilevanti:
- da un lato infatti assistiamo al proliferare di dizioni legate a “infrastrutture strategiche”, ieri, e “aree
strategiche”, oggi, che vengono considerate indiscutibili sul piano tecnico (facendo saltare in un colpo solo
tutta la normativa di derivazione comunitaria VAS, VIA, IPPC) e sulle quali, vengono spesso sospese o rese
inefficaci le regolari procedure e non si applicano le normative vigenti; in quest’ambito emerge in
particolare la problematica del consumo del suolo che necessita di adeguate risposte e di essere affrontata
anche in chiave di eco-illegalità o ancora meglio di copertura legale ai “furbetti” e alle “cricche” che
vogliono depredare il territorio, fornita da disposizioni innovative, contenute ad esempio nella manovra
biennale 2011-2012, improvvidamente e potenzialmente criminogene derivanti dall’eccesso di
semplificazioni autorizzative, all’accatastamento delle cosiddette “case fantasma”, dalle autocertificazioni
9
Infatti, mai come in questa legislatura l’uso spregiudicato da parte del Governo in carica di tutto gli escamotage normativi (decretazione d’urgenza e
abuso dell’istituto del commissariamento e della deroga dalle normative vigenti in campo ambientale, paesaggistico e urbanistico) e dei regolamenti
parlamentari (duplicazione di provvedimenti di iniziativa governativa e ricorso alla pratica dei maxiemendamenti e alla imposizione del voto di
fiducia) appare ingiustificato, vista l’ampia maggioranza di cui gode in Parlamento.
10
Si veda la recente, aspra contrapposizione tra il Governo nazionale e quelli regionali in occasione della Manovra 2011-2012.
4
edilizie (passaggio da DIA a SCIA) o, infine dalla creazione nell’area ad alto rischio del Mezzogiorno di
“zone a burocrazia zero”;
- dall’altro, il federalismo istituzionale appare passare attraverso un “federalismo fiscale”, di cui ancora non
si sono capiti i contorni, e un “federalismo demaniale”, con il quale pur di aumentare artificiosamente la
“ricchezza diffusa” della nazione si dà incarico all’Agenzia del demanio di stilare elenchi di valutazione dei
beni trasferiti, quando in realtà l’operazione consente solo e semplicemente, al momento, di trasferire la
titolarità sui beni immobili demaniali dallo Stato ai Comuni;
- sulle politiche concrete di conservazione della biodiversità seppur dando atto dell’impegno profuso dal
Ministero dell’ambiente nella elaborazione della Strategia Nazionale della Biodiversità, non si ha ancora
un’idea di come questa possa essere implementata e con quali fondi e, nel contempo, si è costretti registrare
la disattivazione di fatto delle aree protette, che vedono i loro fondi ridotti del 50% dalla Manovra correttiva
2011-2012, che li mette nella condizione di non operare a tutela del nostro patrimonio naturale tutelato;
- inoltre, è tutta da valutare le tendenze all’accorpamento delle competenze di ricerca e controllo in campo
ambientale, con un sostanziale indebolimento degli strumenti di controllo (operazione ISPRA) e al
ridimensionamento delle funzioni tecniche sulle valutazioni e autorizzazioni ambientali (VAS, VIA
ordinaria, VIA strategica, IPPC), accompagnate da un’ulteriore ipersemplificazione delle procedura
autorizzative, secondo una deriva che riduce al minimo le competenze tecniche che fanno capo al Governo
in fase valutativa, autorizzativa e di controllo;
- tutto ciò deve far meditare sulla volontà di questo Governo di voler perseguire politiche ambientali in
linea con l’Europa e/o addirittura di voler mantenere la capacità operativa e l’autonomia dello stesso
Ministero dell’ambiente, dotato, come si dice in gergo, di un proprio “portafoglio”, che è stato dimezzato in
soli due anni del Bilancio di questo dicastero e ridotto di 2/3 in tre anni11.
Nella situazione descritta esistono dal punto di vista istituzionale e politico alcuni forti elementi di vincolo
“esterno”. Dal punto di vista istituzionale:
- il principale vincolo esterno su cui si devono misurare maggioranza e minoranza è quello della gravissima
situazione economica del Paese (contrazione del PIL nel prossimo biennio dello 0,5% per effetto della
manovra correttiva 2011-2012) e un debito pubblico, tra i più alti al mondo, che nel 2009 ha superato il
118% del PIL, mentre l’evasione/elusione fiscale viaggia attorno ai 270 miliardi di euro l’anno, che rende
scarsissime le risorse a disposizione del Governo e delle Regioni, che obbligano a pesantissimi tagli nelle
spese correnti della pubblica amministrazione a livello centrale e decentrato e a ridimensionare le ambizioni
nei settori strategici (che spesso si riducono a puri annunci);
- l’altro vincolo, non irrilevante, è quello che proviene proprio dalla Regioni e dai Comuni, che dopo i tagli
e le minori entrate annunciate e praticate (sulla spesa sanitaria per le Regioni, ma anche sul trasporto
pubblico locale e sulle entrate derivanti dall’ICI per i Comuni), spesso hanno la tentazione, come in parte
hanno già fatto, di innescare una situazione di latente conflitto permanente, che può anche sfociare in
dissenso e polemica aperta;
- da non sottovalutare anche i malumori che, organicamente insorgono a circa metà della legislatura, tra i
parlamentari della stessa maggioranza che si vedono esautorati nelle loro funzioni dalla “dittatura”
normativa ed istituzionale del Governo;
- un altro vincolo da non sottovalutare (ma nemmeno da sopravvalutare) sul piano interno sarà la
“incursione” sullo scenario politico-istituzionale delle campagne referendarie sull’acqua quale bene
pubblico e sul nucleare, a meno che comunque il Parlamento non decida, alla luce di un eventuale accordo
tra maggioranza e opposizione, di modificare le norme (almeno quelle riguardante la gestione della risorsa
idropotabile) sottoposte a referendum, evitando così di chiamare alle urne i/le cittadini/e italiani/e;
11
A fronte del fatto che il bilancio del Ministero dai circa 1.700 milioni di euro garantiti nel 2008, è passato ai 1.265 milioni del 2009,
e, poi, ai 738 milioni circa del 2010 (in realtà ad oggi sono attorno ai 700, dopo i tagli della Manovra correttiva), per arrivare a 590
milioni di euro nel 2011.
5
- l’ultimo vincolo, può venire dalla Commissione e più in generale delle istituzioni europee (dal Parlamento
di Strasburgo alla Corte del Lussemburgo) che rendono sempre più ineludibile sulle principali questioni
inerenti le regole di mercato, ma anche le normative e gli standard ambientali, un confronto tra il Governo
nazionale e il “livello comunitario”, almeno per quanto riguarda le novità normative legate ad esempio alla riscrittura del Codice dell’ambiente e alla compatibilità delle riforme con le norme, le regole e gli standard comunitari.
Dal punto di vista politico:
- nella maggioranza, bisognerà capire se le posizioni espresse dai cosiddetti finiani nel Pdl (che hanno dato
via al gruppo parlamentare di “Futuro e libertà”), ed anche dalla corrente liberal, porteranno ad una rottura e
quindi al ricorso al voto anticipato e nell’opposizione, si tratterà di capire se davvero saprà cogliere il frutto
politico della progressiva erosione del carisma berlusconiano e, nel caso di voto, se ci saranno eventualmente
le condizione perché le forze politiche di minoranza possano produrre un cartello delle opposizioni dall’UDC
all’IDV, e persino a recuperare anche quell’area di elettori che facevano riferimento a forze politiche che
oggi sono extraparlamentari.
A parte quello che succederà nel contingente è bene ricordare che questa legislatura ha fatto emergere un
mutamento culturale e quindi antropologico del Paese, se non definitivo almeno di lungo periodo, su
quale sia la scala dei valori in cui oggi si riconosce la maggioranza dei cittadini e delle cittadine, rispetto a
quella “fondante” dei primi 50 anni della Repubblica. Questa riscrittura della scala di valori, seppur
intaccata dalle ricadute negative di un premierato forte che finalmente è stato messo in discussione (almeno
per quanto riguarda gli aspetti della eticità pubblica e privata del premier e del suo Governo), non è nella
sostanza messa in discussione.
Questa mutazione, causata senza dubbio in maniera determinate dalle gravissimi incertezze dal punto di vista
economico-finanziario sia nella sfera pubblica che in quella privata, dà di fatto credito non più ad elementi
valoriali quali la solidarietà, l’equità e la tutela dei beni comuni, ma a comportamenti diametralmente
opposti di carattere individuale, condizionati dal timore, alle volte indubbiamente fondato, di perdere
rendite di posizione o anche posizioni correttamente acquisite, diventando così, deprivati, minorati o
marginali all’interno del Paese e rispetto al Mondo.
A questo si aggiunga, che la perdita di rappresentanza politica parlamentare delle forze politiche dalla
cosiddetta sinistra radicale, può portare, nel bene o nel male, ad un maggiore protagonismo in chiave
politico-partitica (anche grazie alla creazione di nuove liste) di quelli che sono i leader di comitati o
movimenti, anche mediatici. Quindi, l’affermarsi dell’ambientalismo colto e scientificamente e
tecnicamente solido del WWF Italia, indipendente da ipoteche partitiche e dall’eccessivo realismo
tatticistico dello “ambientalismo del fare”, passa attraverso alcuni percorsi e alcune alleanze a cui si accede
da “porte strette” ma non per questo meno qualificate.
Di sicuro il WWF deve avere una propria, originale cifra nel mantenere e ulteriormente sviluppare la
sua capacità di intervento, al fine di produrre mutamenti nel quadro istituzionale e politico in favore di una
politica ambientale che sia nel contempo pragmatica e rigorosa.
A questo scopo anche nel 2011 è bene che il WWF Italia adegui la sua azione e la sua strategia ai seguenti scopi:
- per trasformare la sua capacità di proposta culturale e tecnico-scientifica in azioni e provvedimenti tecnici e
normativi di carattere innovativo (vedi l’impegno profuso nel 2010 sulla Strategia nazionale della
biodiversità e sulla legge quadro nazionale sulla biodiversità);
- per coordinare e rendere più coerente ed efficace l’azione delle varie direzioni e uffici dell’Associazione,
vista la notevole preminenza dell’esecutivo sopra descritta, nei confronti dei ministri chiave, per l’azione del
WWF, del nuovo Governo;
- per sviluppare azioni di lobby trasversale: che sappiano di volta in volta costituire la massa critica e qualificata,
come da tempo si fa ma sempre di più è opportuno fare, delle issues dal punto di vista sociale e ambientale;
- per favorire - ribadendo e consolidando il ruolo di leader dal punto di vista scientifico, culturale e
legislativo/istituzionale del WWF Italia – la convergenza del/dei tavolo/i di coordinamento delle associazioni;
6
- per valutare e meglio coordinare e qualificare, anche in chiave istituzionale e amministrativa, l’azione
coordinata dall’Ufficio legale e legislativo, dell’Area Territorio ed Ecoregioni e dell’Area Conservazione e
Progetti in un’interlocuzione sempre più qualificata con le Regioni;
- per valutare e meglio coordinare le attività di vertenza politico-istituzionale su norme, regolamenti, atti
amministrativi, piani e progetti e anche giudiziaria delle varie Aree ed uffici interessati alla gestione delle vertenze.
Di seguito, si presentano alcuni scenari tematici principali rispetto ai quali si sviluppa nei successivi capitoli
il Programma 2011 del WWF Italia; tali scenari sono presentati suddivisi in tre sotto-sezioni che
corrispondono all’organizzazione concettuale del Programma e degli obiettivi strategici: ambito trasversale,
Asse “Biodiversità e Territorio” e Asse “Impronta e Clima” (v. cap. 2 e 3).
1.3 – Gli ambiti di azione specifici del WWF Italia nel 2011
1.3.1 – Ambiti trasversali
L’Educazione
In campo internazionale viene ribadita a vari livelli (Worldwatch Institute, ONU12, UNECE…) l’importanza
dell’educazione come elemento fondamentale per lo sviluppo delle società umane e come condizione necessaria
per lo sviluppo sostenibile. Parlare oggi nel nostro Paese di educazione, di ricerca educativa, di innovazione
metodologica si scontra, però, con la scarsa attenzione nei confronti dell’argomento e con i tagli finanziari e di
personale che pesano sulla scuola e sugli enti locali, riducendo la possibilità di questi ultimi di sostenere le scuole e la
loro progettazione. Si aprono tuttavia nuovi fronti e opportunità di intervento.
Nella lettura del contesto ministeriale dell’Istruzione, pur con tutte le criticità evidenti, si leggono segni di
interesse: per la prima volta è stata nominata una referente dell’ambiente con il compito di coordinare le
progettualità in tale campo; tra i progetti finanziati sono sempre più frequenti quelli che trattano le tematiche
ambientali e l’Associazione riceve segnali di attenzione e si sta accreditando per la qualità degli interventi
educativi sul territorio. La nuova disciplina “Cittadinanza e Costituzione”, introdotta ultimamente nella
scuola, intende promuovere una formazione dei valori di cittadinanza attiva per costruire mentalità attente e
sensibili all’altro e all’ambiente con valenze e agganci trasversali a tutte le discipline. Infine il MIUR
insieme al MATTM stanno finanziando progetti realizzati dalle scuole su tematiche ambientali.
Nel 2011, l’anniversario commemorativo dei 150 anni dall’Unità d’Italia, potrebbe diventare l’occasione
per agire su un doppio fronte: scuole e territorio. La diversità territoriale è un valore del Paese che deve
divenire spunto per indagare e conoscere la biodiversità, farne attività di sensibilizzazione e conservazione
con docenti, alunni e comunità. Per contro la società italiana si fa sempre più complessa e, all’interno del
mondo della scuola, come nella società, la multiculturalità costituisce un grande problema (affrontato anche
dalle Fondazioni con linee di finanziamento ad hoc) e, nello stesso tempo, una grande opportunità (vd. p.e.
catalogo IKEA e simili). L’ambiente rappresenta un “contenitore” entro il quale attivare iniziative per
promuovere l’educazione all’intercultura anche in ambito scolastico. Non solo, lavorare nella e per la Natura
rappresenta un elemento unificatore e facilitante per raggiungere giovani e adulti (alunni e genitori)
provenienti da paesi diversi.
Il MATTM, nonostante la dichiarata attenzione all’educazione per l’ambiente e per la sostenibilità, ha
promosso poche iniziative e disinvestito sul sistema Nazionale INFEA i cui sistemi regionali continuano a
viaggiare ognuno su un “binario proprio”, con una mancanza di indirizzo e di coordinamento centrale. Per
contro si aprono spazi per interventi diretti dell’Associazione con iniziative ad hoc a livello nazionale. Sullo
scenario italiano si assiste, negli ultimi anni, all’ingresso dell’Agenzia Nazionale UNESCO come
promotore delle azioni legate al Decennio ONU del’Educazione allo Sviluppo Sostenibile. L’Agenzia si
propone come struttura di diffusione dei principali temi legati alla questiona ambientale e come “luogo” di
archiviazione delle esperienze. Il risultato, per ora, è una debolezza legata ai temi e la scelta di privilegiare la
quantità delle azioni piuttosto che la qualità (mancanza di indicatori).
12 United Nation Decade of Education for Sustainable Development (DESS) promossa dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite e affidata
all’UNESCO per gli anni 2005-2014, con l’obiettivo di sensibilizzare i governi e le società civili di tutto il mondo al bisogno di integrare i
principi, i valori e le pratiche dello sviluppo sostenibile, in tutti gli ambiti dell’educazione (formale, non formale ed informale).
7
Il Turismo
Complice la crisi economica dal 2008, a livello mondiale, la crescita del turismo ha subito un’inversione
di tendenza, registrando una diminuzione della spesa complessiva e delle presenze turistiche. Con il
perdurare della negativa congiuntura economica, si presume che anche nel 2011 la situazione non
registrerà miglioramenti significativi. Nel nostro Paese la crisi economica sta provocando un cambiamento
nei consumi sia negli stranieri che negli italiani: soggiorni più brevi con conseguente calo dei pernottamenti
e quindi una spesa decisamente più contenuta. Complessivamente stabili risultano essere le presenze nei
tradizionali luoghi di villeggiatura - mare e montagna - mentre risultano in crescita alcuni segmenti
turistici: le crociere e il turismo verde (agriturismo e aree protette). Tendenze che dovrebbero
confermarsi anche per il 2011, unitamente all’utilizzo dei voli low cost, per spostamenti aerei a medio
raggio, e al sempre più massiccio utilizzo del web per acquisire informazioni sulle mete turistiche e per
prenotare servizi (tendenza che si verifica anche per le Vacanze natura e i Campi Avventura).
Secondo eMarketer, sito fondato nel 1996 e diventato uno dei principali fonti di ricerche e analisi di trend sul
marketing e media web, i 6 trend più importanti all’interno del settore del Turismo Online sono:
 ll valore assume un ruolo centrale: i consumatori sono sempre più attenti al rapporto qualità prezzo. Le
asimmetrie informative si vanno diradando e la confrontabilità delle offerte è sempre più importante;
 I Social Media alimentano la condivisione: i contenuti generati dagli utenti e le recensioni online si
combinano al crescente uso dei Social Network, influenzando le decisioni di acquisto degli utenti;
 Cresce il Mobile: l’utilizzo di dispositivi mobili per la prenotazione e l’accesso a contenuti specifici
sulle località è in continua crescita.
 Il turismo delle piccole nicchie decolla: aumenta la domanda di offerte molto customizzate, tagliate su
specifiche esigenze dell’utente.
 L’Online Travel è ormai internazionale: i consumatori non prendono in esame solo offerte di operatori
nazionali, ma si affacciano sul panorama internazionale.
 La corrente eco sostenibile si fa spazio sul mercato: un numero sempre maggiore di utenti privilegia gli
aspetti “green” nella scelta delle proprie vacanze, come già visto anche per l’Italia parlando
delle preferenze dei viaggiatori.
1.3.2 – Biodiversità e territorio
La Strategia Nazionale Biodiversità
Il nostro Paese ha adottato formalmente la Strategia Nazionale Biodiversità, come prevede l’art. 6 della
CBD. Dopo la Conferenza Nazionale per la Biodiversità del 20 – 22 maggio 2010, l’approvazione è
avvenuta con un confronto tra Ministero dell’Ambiente e le Regioni per la definizione della versione
definitiva del documento approvato infine dalla Conferenza Stato – Regioni il 7 ottobre 2010. Centrale nella
relazione Stato Regioni è la richiesta da parte di queste dell’attribuzione di competenze e risorse finanziarie
per l’attuazione della Strategia. Le Regioni svolgeranno quindi un ruolo decisivo nell’attuazione della
Strategia Nazionale per la Biodiversità ed è per questo auspicabile la definizione di piani di azione
regionale come già avviato dalla Regione Toscana. La Strategia Nazionale dovrebbe trovare inoltre
attuazione attraverso una coerente definizione dei diversi piani e programmi di settore relativi alle diverse
aree di lavoro ed attraverso un adeguato utilizzo dei finanziamenti europei nell’ambito dei PSR e POR, già in
questo periodo di programmazione 2007 – 2013, in particolare con la prossima programmazione 2014 –
2020. La Strategia Nazionale per la Biodiversità, opportunamente finanziata, dovrà infatti divenire
documento d’indirizzo per la prossima programmazione dei programmi di sviluppo comunitari (PAC, Fondi
Strutturali, Ricerca e Innovazione).
E’ inoltre auspicabile che dal 2011 il Ministero dell’Ambiente promuova iniziative per la divulgazione
della Strategia Nazionale Biodiversità e l’informazione e sensibilizzazione dei diversi attori sociali ed
economici interessati a vario titolo all’utilizzo delle risorse naturali del nostro Paese. Sempre nel 2011
dovranno essere identificati per i diversi obiettivi della Strategia gli indicatori necessari per avviare il
monitoraggio sulla sua attuazione (presumibile per questo un ruolo dell’ISPRA con il coordinamento della
DPN del Ministero Ambiente). Gli effetti della manovra economica approvata a Luglio dal Parlamento, con
un taglio rilevante della spesa pubblica, avrà sicuramente effetti negativi sulle prospettive di finanziamento
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di azioni e progetti finalizzati all’attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità. Le politiche che
saranno inoltre attivate in diversi settori (agricoltura, foreste, pesca, ecc.) per un rilancio dell’economia
potranno inoltre aggravare ulteriormente le pressioni antropiche su molti habitat e specie con un
aumento della perdita di biodiversità
Il Consumo di suolo e di territorio
L’Istat ha rilevato che tra il 1990 e il 2005 l’Italia ha perso 3 milioni e 600 mila ettari di suolo libero da
costruzioni: più di tre quarti della superficie del Piemonte, un’area più vasta di Lazio e Abruzzo
insieme. Da sottolineare come l’espansione delle aree urbane, anche nel Nord del Paese, avviene non più in
ragione di un aumento della popolazione residente, bensì a causa di una redistribuzione della stessa su aree
sempre più estese a discapito degli usi agricoli e forestali dei suoli. A parità di popolazione si assiste, infatti,
ad un aumento disordinato e a macchia di leopardo delle aree destinate ad usi non agricoli (residenziali,
commerciali e industriali), alle periferie delle città e lungo le vie di comunicazione tra una città e l’altra.
Tale tendenza al maggior consumo del suolo appare purtroppo irreversibile dall’analisi della legislazione
in materia e della sua concreta applicazione. Ne è indiscutibile dimostrazione la pianificazione territoriale
regionale che, pur costituendo uno dei principali assi intorno ai quali ruota il Codice del Paesaggio, è stata, a
più di sei anni dalla sua introduzione normativa, totalmente omessa dalla grande maggioranza delle Regioni.
È indubbio che talune norme regionali sui cosiddetti “Piano casa” siano state un incentivo al maggior
consumo di suolo. Un esempio per tutti: il “Piano Casa Sardegna”.
Inoltre, le più recenti riforme in materia di Conferenza di Servizi e di Segnalazione Certificata di Inizio
Attività (cfr. l. n. 122/2010) dimostrano, in modo inequivocabile, la scelta del legislatore di privilegiare la
semplificazione e l’accelerazione dell’iter amministrativo a tutto discapito della tutela di interessi sensibili
quali l’ambiente e il paesaggio.
Per capire la reale portata del consumo di suolo in Italia sarà comunque interessante analizzare i dati che
emergeranno dal lavoro che l’Agenzia del Territorio ha avviato sull’Aggiornamento del Catasto per
l’emersione delle cosiddette “Case fantasma” secondo quanto previsto dalla manovra di finanza pubblica
approvata alla fine di luglio (legge n. 122/2010). Provvedimento, quest’ultimo, che, lasciando totalmente
inespresse le conseguenze per gli immobili abusivi, aggraverà il già fosco quadro che, secondo i dati del
Cresme, è stimato nella misura di 50-60 mila unità immobiliari abusive ogni anno. Infine, deve ritenersi che
anche la futura riforma in tema di federalismo fiscale, attraverso la riduzione dei trasferimenti dallo Stato
agli Enti locali, incentiverà il consumo di suolo per via delle entrate che l’Ici, Irpef, Tassa Rifiuti e Oneri di
Urbanizzazione comunque garantiranno alle casse comunali.
La tendenza al minor consumo di suolo, o al suo riuso, potrà arrestarsi solo mediante un intervento culturale
e, quindi, politico. Sia mediante una legislazione nazionale che introduca il principio del “minor consumo di
suolo”. Sia rimettendo al centro delle scelte di sviluppo urbanistico, economico, energetico e industriale, la
pianificazione. Solo attraverso una mirata attività di pianificazione capace di misurare i reali bisogni potrà
comprendersi se, dove e come consumare nuovo territorio.
Infine, risulta indispensabile che si assuma un forte e qualificato presidio tecnico e di contrasto anche
giudiziario alle grandi opere, per evitare che vengano compiute scelte sbagliate ad esempio in campo
trasportistico, che incidono pesantemente e frammentano le reti ecologiche, favoriscono lo sprawl urbano e
non risolvono i problemi di congestione e di inquinamento delle megalopoli.
1.3.3 – Gestione delle risorse: l’Impronta delle società umane
La Caccia
La caccia in Italia è
-
uno dei fattori che contribuiscono alla perdita di biodiversità. (legata ad altri fattori negativi quali il
consumo del suolo, gli inquinamenti, i cambiamenti climatici, etc. );
-
un tema che suscita attenzione da parte delle istituzioni europee ed italiane (nazionali e regionali);
-
un tema seguito a livello locale da sezioni, volontari, etc. del WWF;
9
-
un tema di grande impatto emotivo, che ha sempre suscitato grande interesse da parte dei Soci WWF e
più in generale della pubblica opinione.
Per questi motivi il WWF Italia ha sempre seguito in maniera costante e qualificata la tematica riguardante la
tutela della fauna selvatica, in particolare in relazione alle problematiche legate all’attività venatoria, con
attività a tutto campo (lobby istituzionale, azioni legali - giudiziarie, rete guardie, studi scientifici, etc.), con
conseguente investimento anche di risorse umane (staff e volontari) ed economiche. Il motivo è dovuto alla
particolare situazione italiana in cui l’attività venatoria – per motivi culturali, storici, politici- viene
gestita e normata in maniera quasi sempre non sostenibile, e non rispettando i criteri scientifici, né le
normative internazionali di tutela delle specie.
La gestione dei materiali post-consumo
A livello europeo l’approvazione della Direttiva Rifiuti (2008) ha fatto emergere come non sia più possibile
ragionare in termini di “buona gestione dei rifiuti” quanto piuttosto sulla necessità improcrastinabile di
lavorare soprattutto in chiave preventiva rispetto alla produzione di questi. Per ogni prodotto infatti, sia già
presente sul mercato sia nuovo, dovrebbe essere individuata la gestione della fase ultimale del ciclo di vita.
Più volte nella Direttiva viene citata la necessità di ricorrere a meccanismi quali LCA (Life Cycle
Assessement) che permettono di porre l’attenzione all’intera filiera di produzione. In secondo luogo, la
Direttiva promuove in modo deciso il riciclaggio, inteso soprattutto come recupero della materia, citando il
concetto di “società di riciclaggio” quale orizzonte di riferimento per l’Europa. Infine, altro concetto
rilevante consta nell’imposizione agli Stati membri dell’adozione di programmi nazionali di prevenzione
della produzione dei rifiuti entro il 2013. L’Italia, entro la fine del 2010, dovrà approvare il decreto di
attuazione della Direttiva: sono in corso audizioni sul testo attualmente licenziato (vi sono attualmente infatti
numerosi aspetti critici). Nel contesto italiano quindi, nell’ambito della specifica lobby sulle modifiche del
testo ora in discussione, sarebbe necessario in particolare porre l’accento sulla pianificazione della
prevenzione della produzione dei rifiuti e sul riciclaggio che presupponga il recupero della materia. Il
recupero energetico, infatti, nella gerarchia dei rifiuti previsto dalla Direttiva risulta in subordine rispetto al
recupero della materia mentre in Italia viene incentivato. Si segnala, peraltro, che oggi,paradossalmente,
molti inceneritori non sono stati ancora costruiti in ragione della crisi economica.
Gli ecosistemi d’acqua dolce e le risorse idriche13
La situazione di applicazione della Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE) appare sempre più critica: in
gennaio sono stati conclusi, dopo soli 6 mesi di istruttoria e un processo di partecipazione assolutamente
insufficiente, i Piani di gestione di distretto idrografico; non sono state istituite le Autorità di distretto
previste entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Dlgs. 3 aprile 2006 n.152, il Governo non ha avviato entro
quest’anno (art.9, dir.2000/60/CE) l’introduzione di politiche per un corretto recupero dei costi dei
servizi. Il WWF ha presentato osservazioni a tutti i piani soprattutto per la tutela della biodiversità e perché
venga ribadito e fatto rispettare il divieto di reintroduzione, introduzione e ripopolamento con specie e
popolazioni non autoctone (comma3, art.12 DPR 12.3.2003, n.120). A seguito delle difficoltà soprattutto
dei Paesi membri mediterranei è stata promossa un’importante Conferenza a Barcellona (“Water
framework Directive in the Mediterranean” 22-23 aprile), ma il Ministero per il’Ambiente e le Autorità di
bacino hanno ignorato sollecitazioni e inviti ufficiali disertando l’importante incontro.
Purtroppo, al di là di un generale disinteresse istituzionale sulla questione acque e difesa del suolo, vi è un
oggettivo ostacolo costituito dal conflitto Stato- Regioni in quanto le Autorità, dal passaggio da “bacino” (ex
L.183/89) a “distretto” (Dlgs.152/2006), risulterebbero sbilanciate verso maggiori poteri ministeriali (Stato)
rispetto a un precedente maggior equilibrio Stato-Regioni-Province autonome. Quindi, l’Autorità di distretto,
che dovrebbe costituire un rinnovato momento di coordinamento e pianificazione comune tra le istituzioni a
tutti i livelli si è trasformata in un ulteriore momento di forte conflittualità tra Stato e Regioni con il
conseguente attuale “empasse”.
13
Lo scenario relativo agli ecosistemi d’acqua dolce e risorse idriche presuppone due linee di sviluppo del Programma: una,
nell’ambito dell’Asse “Impronta e Clima” (relativa alla gestione della risorsa idrica), motivo per il quale lo scenario è stato inserito in
questa sezione; la seconda incentrata sulla gestione sostenibile degli ambiti fluviali, ivi compresa l’attività di lobby e di
riqualificazione, inerente all’Asse “Biodiversità e Territorio”.
10
A febbraio è stata recepita la direttiva sul rischio alluvionale, Dir. 2007/60/C, con Dlgs. 23/2/2010 n.49
che, in linea con la Direttiva quadro, prevede che siano le Autorità di distretto a redigere il “Piano di gestione
del rischio alluvionale”, ma è difficile pensare ad uno sviluppo applicativo a breve di questa normativa per le
stesse problematiche già sopra illustrate. In tutto questo le Autorità di bacino hanno subito ulteriori notevoli
tagli nei finanziamenti. Quanto è successo ha confermato la validità della scelta di avviare la campagna
WWF “Liberafiumi 2010”.
Da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite è stato riconosciuto il “diritto umano all’acqua” (28
luglio 2010) con 122 voti a favore e nessun contrario. Questa dichiarazione cade nell’anno del referendum
contro la privatizzazione dei servizi idrici che ha consentito la raccolta di oltre un milione e quattrocentomila
firme consegnate il 19 luglio dal Comitato Promotore dei Referendum per l'acqua pubblica (di cui fa parte
il WWF) presso la Corte di Cassazione. La gravità della situazione dei nostri servizi idrici è sottolineata
anche nella“relazione al Parlamento sullo stato dei Servizi Idrici” (luglio 2010). Tanto per rendere la
situazione ancora più complessa, con L.42 del 26 marzo 2010 (GU27/3/2010, n.72) sono state abolite le
Autorità d’Ambito territoriale Ottimale (ATO) previste dalla legge galli (L.36/94) per gestire il servizio
integrato (acquedotti, fognature,depurazione). Infine, la Commissione Europea ha deferito quest’anno
Italia e Spagna per il trattamento delle acque reflue urbane in merito a 2 vecchi casi di violazione delle
normative UE (violazione Dir.91/271/CEE): 178 città o centri urbani italiani non sono in regola (Reggio
Calabria, Lamezia Terme, Caserta, Capri, Ischia, Messina, Palermo, San Remo, Albenga, Vicenza…)
Gli Ecosistemi marini14
Il 2011 per il WWF EPO sarà l’anno della riforma della Politica Comune della Pesca15. Poiché l’Italia in
tutto il 2010 non ha di fatto adempiuto alle richieste della Comunità Europea (EC) - causa un “giro di
valzer”, che da Zaia/Buonfiglio ha portato a Galan/Buonfiglio, quindi col passaggio del MIPAF da una
gestione Lega-PDL ad una PDL-FLi – il 2011 necessiterà di un’intensa attività di lobby ministeriale
(MIPAF/ MATTM/EC). Per cui elevato sarà l’impegno con il Coordinamento Pesca Illegale (Legambiente,
Lav, Greenpeace, Marevivo, Pew). Necessario sarà, pertanto, un lavoro coordinato con l’area comunicazione
per far digerire ai media l’argomento che è ostico. Per quanto concerne le Aree Marine Protette (AMP) la
recente designazione di R. Grimaldi apre scenari alquanto favorevoli, visti i suoi pregressi, per azioni di
qualità nella gestione delle AMP quali ISEA 16. Dal punto di vista internazionale, la Smart Fishing Network
Initiative (WWF) comprende una parte su Tonno Rosso, nostra specie target; mentre la Market
Transformation Network Initiative prevede legami con grande industrie della trasformazione della pesca,
come Findus, con la quale, in collaborazione con WWF US, abbiamo già stretto (faticosamente), grazie al
supporto dell’area Business & Industry, un rapporto/contratto nel 2010. Rimane costante il ruolo
determinante del WWF Italia nella Mediterranean Initiative: dall’implementazione delle linee di
programma al ruolo di coordinamento a scala di bacino.
Il Clima e l’Energia
Gli eventi climatici registrati nel 2010 hanno riportato l'attenzione internazionale sul problema dei
cambiamenti climatici, anche in Paesi che finora non si sono particolarmente distinti per “sensibilità" al
problema, come la Russia, mentre le inchieste sulla correttezza dell'IPCC e dei suoi esponenti, si stanno
concludendo con esiti positivi, ma non segneranno la fine dell’offensiva dei negazionisti. Nella seconda metà
del 2011 è previsto il varo di un rapporto speciale dell'IPCC proprio sugli eventi estremi che riguarderà
anche la gestione del rischio.
A livello internazionale, dopo il recupero sul tentativo di far naufragare definitivamente i negoziati dopo
Copenhagen, si punta al raggiungimento di un accordo quadro proprio al termine del 2011, al Summit già
in programma in Sud Africa. Positiva la circostanza che la presidenza sia del G8 che del G20 sarà francese,
quindi in ambito di un Paese europeo che si è distinto sul clima. Negativo il fatto che, mentre nella prima
metà dell'anno la presidenza UE sarà ungherese, presidente di turno alla fine dell'anno sarà la Polonia, i cui
14
Lo scenario relativo agli ecosistemi marini presuppone due linee di sviluppo del Programma: una, nell’ambito dell’Asse “Impronta e
Clima” (relativa alla gestione della risorsa ittica e del consumo sostenibile di pesce), motivo per il quale lo scenario è stato inserito in questa
sezione; la seconda incentrata sull’efficacia di conservazione delle aree marine protette, inerente all’Asse “Biodiversità e Territorio”.
15
CFP; per i dettagli si veda http://ec.europa.eu/fisheries/reform.
16 Franzosini C., Costantini M., Ciriaco S., Spoto M. – 2010. MPA perspective: Standardizing the effective management of MPAs in
Italy, http://depts.washington.edu/mpanews/MPA115.pdf.
11
interessi nel carbone e nelle industrie energivore hanno rappresentato un freno per l'Unione (insieme
all'Italia). Mentre nella riunione del MEF (Major Economies Forum) svoltasi a Roma nel luglio scorso si
sono intravisti possibili avvicinamenti sui punti negoziali più controversi, negativa la notizia che gli USA
non approveranno la tanto attesa legge su clima ed energia entro l'anno in corso (elezioni di medio termine).
A livello europeo è in discussione il passaggio dell'obiettivo UE di riduzione delle emissioni di anidride
carbonica dall'attuale -20% entro il 2020 (rispetto al 1990) al -30%. Anche per effetto della riduzione dovuti
alla crisi economica, l'obiettivo del -20% si tradurrebbe in un rallentamento della tendenza in atto
nell'Unione dal 1980 a oggi (come dimostrato dal documento da noi scritto per conto delle tre maggiori
associazioni ambientaliste). L'Italia si oppone recisamente a tale passo, e dal WWF Internazionale ci viene
richiesta una forte pressione per attenuare il ruolo negativo dell'Italia, che è anche l'unico Paese che si
oppone al varo di un nuovo periodo di azione del protocollo di Kyoto, al termine di quello oggi operativo
(2008-2012). A livello europeo sono in corso di approvazione anche numerose direttive sull'efficienza
energetica, per le quali ci viene richiesto un sostegno presso il Governo italiano e i parlamentari europei.
In Italia, manca tuttora una strategia complessiva sulla riduzione delle emissioni e il perseguimento di
obiettivi di medio e lungo termine per emissioni conseguire questa, anche per dare impulso all'economia
della sostenibilità (o green economy). Settori dell'attuale maggioranza si sono convinti della necessità di un
tale approccio, grazie anche alla nostra interlocuzione, ma tali settori sono minoritari, e comunque l'attuale
instabilità politica non aiuta nessuna azione programmatoria, nemmeno sul solo fronte energetico (si è in
attesa da anni di un Piano Energetico Ambientale e di una Conferenza Nazionale sull'Energia). Tanto
più che ancora non si è proceduto alla nomina del nuovo ministro dello Sviluppo Economico, retto ad interim
dal presidente del Consiglio, dopo le dimissioni di Scajola, né il Governo ha dato seguito ad oggi agli
impegni assunti con la legge 99/2009 per la definizione della Strategia energetica nazionale.
In ogni caso, le scadenze europee premono: entro il 5 dicembre di quest'anno, infatti, va recepita la direttiva
2009/28/CE sui target rinnovabili. Da registrare il sempre maggior peso che l'industria delle rinnovabili sta
acquisendo sia nell'ambito delle associazioni industriali che nel Ministero per lo Sviluppo Economico (per
giungere al paradosso che il Ministero dell'Ambiente si oppone all'incremento dell'obiettivo europeo di
riduzione delle emissioni con maggior veemenza del Ministero dello Sviluppo Economico, che ne vede
anche le opportunità). Entro il 3 marzo 2011 andrà recepito il terzo pacchetto Ue sui mercati dell’energia
elettrica (direttiva 2009/72/CE) e del gas (direttiva 2009/73/CE). Se, come sembra, presto e comunque entro
l'autunno verranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le Linee Guida per la localizzazione degli impianti
rinnovabili, alla fine del 2010 o all'inizio del 2011 scadrà il termine di 90 giorni per il recepimento da parte
delle Regioni. Sono invece strettamente legate alla tenuta della coalizione di Governo le scadenze (tutte
italiane) del piano di ritorno al nucleare: tra queste le nomine dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, la
ricomposizione del Cda Sogin, la decisione sulla eventuale fine del commissariamento dell'Enea e la
decisione sulla localizzazione delle centrali previste. A dicembre del 2010 scade il mandato dell’attuale
vertice dell’Autorità per l’Energia.
In tale quadro, è prioritario lavorare perché l’Italia assuma, nel contesto della legislazione comunitaria e
delle trattative internazionali ONU, una posizione che non ostacoli il processo verso un trattato globale
sul clima e target di riduzione delle emissioni e misure UE che favoriscano la leadership europea. Se il
contesto politico cambierà, si lavorerà perché l’Italia assuma un ruolo positivo e propositivo. A livello
nazionale, occorre creare il contesto per il perseguimento degli obiettivi di riduzione del 2020, nonché di
quelli sull’efficienza energetica e le rinnovabili, creando la spinta e le alleanze per andare verso
un’economia low carbon, puntando anche a formalizzare entro il 2012 un’alleanza tra diversi settori della
società, nella visione della creazione di un vero e proprio blocco sociale. In questo quadro, è essenziale
anche la promozione delle migliori pratiche e di attività concrete di riduzione a ogni livello. Parallelamente,
va fortemente ostacolata l’ipotesi di un ritorno al nucleare, e gli interessi forti che attorno a tale piano si
sono coagulati, attrezzandosi per un confronto che non sarà semplice sia sul piano della mobilitazione diffusa
che su quello delle alleanze.
12
Cap. 2 - Le scelte strategiche
Tutta l’attività della famiglia WWF è strategicamente indirizzata ad un continuo e instancabile lavoro di
trasformazione delle culture, mirato a favorire il passaggio dai paradigmi attualmente dominanti, della
crescita e del consumo, a quelli della sostenibilità (con la promozione dell’efficienza, dell’efficacia e della
sufficienza nell’utilizzo di energia e risorse) e mirato quindi a ridurre la nostra “Impronta” sul pianeta. In
particolare la nostra azione si focalizza sul valore della biodiversità, la ricchezza della vita sulla Terra, per
garantirne la naturale evoluzione, fermarne il degrado e l’estinzione e promuoverne lo straordinario valore
sia intrinseco sia di ricchezza per il nostro benessere e le nostre economie.
2.1 - Condizioni abilitanti
Educazione per il cambiamento culturale
Una strategia volta a promuovere l'uso sostenibile delle risorse e la conservazione della biodiversità ha insiti
la creazione di sensibilità e consapevolezza e il cambiamento di atteggiamenti e comportamenti: la
promozione quindi di un cambiamento culturale. In questo campo l’Ufficio Educazione mette la propria
competenza al servizio della programmazione con iniziative di sensibilizzazione e di educazione rivolte al
grande pubblico e alla popolazione scolastica anche interne a progetti di conservazione, a progetti con le
aziende, ecc. Obiettivo infatti dell’educazione è aiutare i singoli di ogni età e le comunità a comprendere
meglio il mondo in cui vivono e interagiscono, a coglierne la complessità e l’interconnessione tra problemi
ambientali, sociali ed economici, ad avere strumenti per decidere e agire in modo coerente e localmente
significativo per un futuro sostenibile (UNESCO 2005).
Tutta l’azione dell’Ufficio (lavoro con le istituzioni e con il mondo della scuola, coordinamento e
implementazione della rete territoriale WWF, progettazione educativa, coordinamenti interni consolidati con
Turismo, promozione soci, rapporti con le aziende, ecc.) è quindi finalizzata a creare consapevolezza e a
produrre cambiamento di atteggiamenti e comportamenti sui macro-obiettivi individuati dall’Associazione .
Si interviene quindi per rilanciare una politica di educazione più complessiva e organica, in grado di dare
coerenza di sistema ai diversi interventi (integrazione dei curricoli scolastici, formazione dei docenti, sostegno
alle iniziative delle scuole, coordinamento delle strutture operanti sul territorio, educazione agli adulti,
partecipazione) e per orientare le strategie a favore di una logica di formazione lungo l’arco della vita delle
persone e non di risposta strumentale all’emergenza ambientale.
I grandi filoni in cui si riassume la strategia educativa dell’Associazione sono:
1. Azione di presidio istituzionale. Consiste in generale:
a.
nell’operare per orientare, stimolare e condizionare i ministeri che direttamente, o per affinità,
sono deputati a indicare, per le scuole e la società civile, i programmi e le linee metodologiche
nel campo ambientale. A partire dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca MIUR;
b. nel promuovere un’educazione di base di qualità attraverso l’intervento sui curricoli scolastici,
sull’editoria scolastica e sulla formazione dei docenti;
c. nel condizionare la progettualità sul territorio stimolando, a livello nazionale e nei tavoli
specifici di coordinamento Stato-, una riflessione sul ruolo delle strutture educative territoriali e
promuovendo politiche nuove ed efficaci di educazione/formazione.
2. Formazione di moltiplicatori strategici e parternariati per diffondere nel modo più efficace e coerente i
valori dell’Educazione alla Sostenibilità dell’Associazione. In questo quadro si inseriscono i corsi di
formazione per i docenti, la creazione di una rete di docenti volontari, il coordinamento, la formazione e lo
sviluppo di una Rete Educazione WWF di qualità (CEA, SPE, Oasi), i partenariati con le associazioni di
insegnanti, di genitori, di studenti, ecc..
13
La strategia con le Oasi prevede due livelli di azione, uno a breve e uno a lungo periodo. Il secondo a seguito di
un’analisi degli elementi di forza e di debolezza dell’esistente, imposterà attività di sensibilizzazione, supporto,
aggiornamento e formazione dei Direttori delle Oasi e degli operatori.
3. Realizzazione di progetti innovativi con le scuole (pubblicazioni annuali di Panda Club e Panda
Explorer, progetti sperimentali anche con partner prestigiosi e iniziative educative locali.
4. Formazione ad ampio spettro lungo tutto l’arco della vita (strumenti: sito WWF Educazione, produzione di
articoli per la stampa non solo del settore scuola).
Nel 2011 il messaggio dell’Associazione potrà essere diffuso attraverso sistemi di moltiplicatori
estremamente potenti: il Sistema Oasi, i CEA, i volontari, gli alleati come l’Associazione Italiana Insegnanti
di Geografia – AIIG. Azione resa possibile dall’accreditamento conseguito a livello istituzionale e dal
sistema di alleanze consolidato come anche dagli elementi del contesto interno all’Ufficio Educazione quali
la definizione degli strumenti di indirizzo/formazione e monitoraggio della qualità in educazione, il
censimento dei soggetti che operano sul territorio in questo campo e l’elaborazione di progetti e di strumenti.
Rete e territorio per il cambiamento culturale
L’impostazione del Programma triennale e quindi la sua declinazione nel 2011 sostanzia la scelta di
rafforzare l’azione dell’Associazione sul territorio - con il coinvolgimento delle comunità, delle
categorie economiche, delle istituzioni locali, dei cittadini in genere - come condizione necessaria per la
sua efficacia, per garantire nel tempo i risultati ottenuti, per realizzare un cambiamento profondo e duraturo
nei comportamenti individuali e collettivi.
Tale impostazione è concretamente realizzabile per l’Associazione compiendo scelte operative condivise con i
Consigli di Sezione regionale e la rete delle strutture territoriali e lavorando in sinergia con le altre strutture che
operano nel sistema WWF (WRP, WWF OASI, SPE etc.) attraverso il coordinamento che dovrà essere messo
in atto dagli stessi Consigli di Sezione regionale.
Proposta
Anche per il 2011 il programma si sviluppa partendo da due Assi: “Biodiversità e territorio” e “Clima e
Impronta”. Molte delle attività identificate per il raggiungimento degli obiettivi prevedono l’attivazione delle
Sezioni regionali e delle strutture territoriali locali che contribuiranno anche con quei progetti e quelle
iniziative locali – in corso o previste - coerenti con le priorità individuate.
Nell’Allegato 4 sono stati presentati i primi risultati del percorso di programmazione regionale che si è
sviluppato parallelamente e in sinergia con la programmazione nazionale. Sono state infatti censite le
adesioni delle Sezioni Regionali e delle Strutture Territoriali Locali rispetto alle attività previste per il
Programma 2011. Tale adesioni verranno dettagliate tramite specifiche schede progetto da parte della Rete
(entro gennaio 2011) al fine di valorizzare le programmazioni locali.
Nella definizione delle azioni a cui dare la priorità, sarà importante cercare di favorire quelle che possono
valorizzare il potenziale di competenze presente nella nostra rete di attivisti e che rafforzano il presidio
dell’Associazione nel territorio. Con la definizione delle attività saranno anche evidenziati e pianificati gli
strumenti necessari alla rete e pianificati gli interventi di formazione interna da sviluppare sulla base delle
risorse disponibili, individuando le priorità con le Sezioni regionali e prevedendo una specifica ricerca di
finanziamenti a livello nazionale e la preparazione di moduli su cui richiedere finanziamenti localmente (ad
esempio attraverso i centri servizio per il volontariato). In ogni caso sarà prevista la predisposizione di “kit”
informativi di base per gli attivisti.
Naturalmente anche l’azione politico istituzionale sarà strettamente coordinata con i Consigli di Sezione
regionale, concertando gli interventi che riguardano singoli territori e prevedendo la predisposizione – e la
disponibilità per tutta la rete – di linee di indirizzo e strumenti per la relazione con le istituzioni e con il
pubblico.
Non va mai dimenticato che il 2011 è l’Anno europeo del volontariato. E’ pertanto fondamentale che le
iniziative siano impostate per poter evidenziare e far riconoscere il valore dell’impegno volontario e per
sensibilizzare sull’importanza del volontariato come espressione di partecipazione civile.
14
2.2 Il WWF Internazionale nel 2011 come riferimento per il Programma
È evidente che l’azione del WWF Italia si inserisce e si integra con il programma dell’intero Network
WWF Internazionale, recentemente rivisto nei suoi elementi fondamentali e contenuto in una nuova
strategia globale per la conservazione della biodiversità del Pianeta. Nel Global Programme Framework
2008-2020 il WWF Internazionale individua chiari obiettivi verso cui convogliare lo sforzo e le energie
dell’intera famiglia WWF.
L’intero programma mondiale si articola partendo da due grandi metaobiettivi di riferimento: la
conservazione e razionale gestione della biodiversità del Pianeta e l’intervento sulla nostra Impronta
Ecologica per ridurre il nostro peso e il nostro impatto sui sistemi naturali. Questi meta-obiettivi del
WWF Internazionale corrispondono ai due Assi attorno ai quali è articolato il Programma del WWF Italia, in
coerenza quindi con il WWF Internazionale.
In questo ambito, a partire dalle 238 ecoregioni individuate alcuni anni fa, il WWF internazionale ha
selezionato 36 “luoghi prioritari” (priority places) che, in termini di conservazione, prevedono che tutto il
lavoro del Network WWF sia concentrato per l’80% delle attività dei vari Uffici Nazionali. Queste aree sono
anche il riferimento per il Programma di lavoro del Network TRAFFIC. Tra queste figurano, oltre alle più
note regioni come Congo e Amazzonia, anche due aree che hanno visto il WWF Italia attivo e protagonista
negli ultimi anni: Mediterraneo e Alpi.
L’approccio eco regionale, pertanto, si conferma quale migliore strategia di conservazione riconosciuta a
livello scientifico internazionale e perseguita negli ultimi anni anche dal WWF Italia, in particolare con la
definizione delle Biodiversity Vision per le suddette ecoregioni e i piani di azione che ne costituiscono lo
strumento operativo.
Nell’ambito del lavoro internazionale, inoltre, non si possono tralasciare gli altri obiettivi prioritari volti a
ridurre e contenere la nostra impronta ecologica, indicando i temi prioritari su cui concentrarsi: Energia,
Consumi e Acqua. In questo quadro, l’unione delle strategie su specie, habitat e biomi, con le priorità a
livello di intervento sull’impronta ecologica e Network Initiatives17 offre una capacità unica all’Associazione
per ristabilire focalizzazione, concretezza, tangibilità e passione, ingredienti indispensabili per la nostra
Associazione.
Il Clima rimane una massima priorità a livello globale. La Network Initiative sull’Accordo Globale sul
Clima è stata fusa con quella sui rapporti con le Imprese per la riduzione delle emissioni (B&I) e con il
gruppo sull’Energia, ricostituendo un team unico, anche prendendo atto del fatto che a livello delle
maggiori, singole realtà nazionali si continuava ad agire insieme. L’ottenimento di una forte legislazione
internazionale per la riduzione delle emissioni e l’impulso concreto a piani nazionali che perseguano
un’economia low carbon sono le due maggiori priorità.
Il 2011 presenta inoltre due nuove appuntamenti che coinvolgono l’intero network:
Anno internazionale delle Foreste
Le foreste del pianeta sono uno dei principali serbatoi di biodiversità e di servizi degli ecosistemi. Tuttavia
ogni anno cresce l’intensità con cui vengono distrutte, degradate e sfruttate. Si calcola che ogni anno
vengono distrutti 13 milioni di ettari equivalenti a 36 campi da calcio al minuto. L’utilizzo insostenibile dei
prodotti legnosi, il taglio illegale, gli incendi e la trasformazione di uso del suolo sono i fattori alla base della
perdita di foreste primarie in diverse aree del nostro Pianeta. Questa perdita è evidentemente accompagnata
da un avanzamento dei processi di desertificazione con conseguente impoverimento del patrimonio di natura
e delle popolazioni locali che da esso dipendono.
Il 2011, è stato dichiarato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite l’Anno internazionale delle foreste.
Secondo i promotore è questa un’occasione per mettere in campo uno sforzo congiunto (Governi, ONG,
17
Queste costituiscono dei veri e propri programmi di conservazione e cooperazione internazionale, su larga scala, capaci di
concentrare gli sforzi del Network WWF nell’incidere sulle cause più profonde della perdita di biodiversità e a beneficio.
15
Privati e altri attori) per accrescere la consapevolezza a tutti i livelli verso il rafforzamento della gestione
sostenibile, la conservazione e lo sviluppo durevole di ogni tipo di foresta a beneficio delle generazioni
attuali e future.
L’organizzatore dell’iniziativa è il Forum sulle Foreste delle Nazioni Unite (UNFF) che nei prossimi mesi
definirà un programma di attività e azioni per la celebrazione dell’anno suddetto. Sono comunque previsti
interventi di riforestazione, fiere, mostre competizioni per produzioni artistiche e altro. Per il WWF l’Anno
internazionale delle foreste rappresenta un’importante opportunità per raccontare, valorizzare,
rafforzare e sostenere il lavoro di conservazione delle foreste nel mondo e nel Mediterraneo puntando
sempre di più a:
- ridurre la perdita di copertura forestale;
- accrescere la consapevolezza generale sull’importanza delle foreste;
- rafforzare la gestione sostenibile delle foreste;
- promuovere un senso di responsabilità e di salvaguardia a beneficio delle attuali e future generazioni;
- mobilitare risorse finanziare a sostegno delle foreste.
50ennale WWF
Nel 2011 il WWF internazionale compie 50 anni. Mezzo secolo di intenso lavoro a difesa della
conservazione del Pianeta e della biodiversità meritano una celebrazione speciale attraverso la quale
costruire una base di alleanze ancora più vasta e rinforzare i risultati di conservazione. Nel 2011, inoltre, per
il WWF Italia ricorre il Quarantacinquennale.
Pur non avendo definito un vero e proprio piano di campagna il WWF internazionale punta soprattutto a
raccontare e a “celebrare” i successi che l’Associazione, con i suoi tanti partner e sostenitori, ha raggiunto in
questi anni. In particolare sono stati selezionati 50 grandi successi “50 Big Win” che verranno utilizzati per
raccontare e far conoscere l’Associazione nel mondo. In collaborazione con gli uffici nazionali (NOs) e i
programmi regionali (POs) il WWF internazionale avvierà una campagna media che si pone l’obiettivo di
raggiungere un pubblico il più vasto e articolato possibile raccontando appunto i 50 big win e gli sforzi
sin’ora compiuti.
Fra gli obiettivi della campagna di comunicazione ci sarà anche quello di rinforzare la percezione di
organizzazione globale, sostenuta da milioni di soci e simpatizzanti, capace di dialogare con tutti i pubblici,
di raccogliere sfide impegnative e di entusiasmare. La campagna sarà lanciata il 29 aprile che è appunto la
data del compleanno del WWF.
2.3 Le linee programmatiche
Come anticipato, il Programma di attività 2011 vuole dare continuità all’impostazione del triennio e alla
programmazione 2010, pur con alcune necessarie integrazioni previste dal Triennale stesso o da alcuni
importanti eventi previsti per il 2011. Nel dettaglio:

Su scala internazionale il 2011 sarà l’Anno internazionale delle foreste dichiarato dall’ONU

Su scala nazionale si ricordano gli appuntamenti referendari (acqua, nucleare).


Ci sono altre attività che rispondono a urgenze dettate dal contesto esterno (vedi cap. 1) che
vogliamo/dobbiamo presidiare, in particolare in merito alla questione del consumo del suolo. A
questo proposito la programmazione nella sua seconda fase di dettaglio valuterà l’opportunità di
definire una attività specifica volta a individuare proposte in positivo ma anche ad indicare esempi
negativi, come emerge ad esempio da quanto in corso a L’Aquila o in Sardegna. L’iniziativa
Corriere.it che ha portato buoni risultati potrà essere valutata come un utile strumento in
quest’ambito.
Un’altra attività da valorizzare è quella del contrasto alla ecoillegalità, segnalando al grande
pubblico le iniziative svolte in sede giudiziaria ed extragiudiziaria annualmente dal WWF Italia
(inquinamento industriale, rifiuti, abusivismo, grandi opere..). Un’opportunità potrebbe essere
16
l’occasione dell’apertura dell’Anno Giudiziario (verificare se trattare il tema in chiave positiva,
“legalità” come valore).
In termini generali, le principali “scelte” per affrontare il 2011 sono:












La struttura del Programma resta organizzata sui due assi / meta-obiettivi fondamentali adottati sia in
sede internazionale sia dal WWF Italia (la conservazione ecoregionale per la tutela della
biodiversità del Pianeta e l’intervento sulla nostra Impronta per ridurre il nostro peso e il nostro
impatto sui sistemi naturali).
Aumentare la coerenza, non solo formale, con il Programma e gli obiettivi del WWF
Internazionale e con le modalità di monitoraggio e di rendicontazione degli stessi (Reporting). La
programmazione relativa alle due Ecoregioni (Alpi e Mediterraneo Centrale) viene resa il più
possibile coerente con gli obiettivi strategici e operativi dei due programmi internazionali. Le due
Ecoregioni diventano a loro volta delle “chiavi di lettura” per sistematizzare al meglio le attività
dell’Associazione sul territorio.
Si mantengono, come per il 2010, i criteri di integrazione, focalizzazione, spendibilità,
coinvolgimento, convocazione e acquisizione soci per la selezione delle attività prioritarie.
Attivare delle modalità di coinvolgimento del pubblico che consentano di acquisire prioritariamente
soci piuttosto che soli donatori. Inoltre, si perseguirà con decisione l’integrazione tra le attività
organizzate “centralmente” e quelle realizzate dalla Rete territoriale, dalle reti tematiche e da
WWFRP e WWF Oasi (le reti tematiche da sviluppare/consolidare e da mettere a sistema con le
attività del programma sono: Aree protette, Avvocati, Energia, Fiumi; Guardie venatorie, Rifiuti).
Si deve tenere conto che nel 2011, Anno europeo del volontariato, il WWF Internazionale
compierà 50 anni e il WWF Italia 45 anni, che potranno essere il fulcro di convocazione
dell’Assemblea nazionale del WWF Italia.
Mantenere la presenza e la visibilità dell’Associazione, nonostante la riduzione del personale,
aumentando efficienza e efficacia del lavoro, grazie anche ad un processo di selezione e di
focalizzazione delle azioni.
Concentrare le attività in azioni visibili direttamente connesse alla sensibilizzazione e
all’acquisizione dei soci.
Integrare le nostre attività sul territorio in sinergia con lo staff internazionale.
Aumentare il livello di concretezza delle nostre azioni, recuperando il valore della pratica diretta e
dell’azione esemplificativa.
Consolidare il rapporto con i media, come fornitori di informazione, elaboratori culturali. In
questo senso fornire adeguato supporto di contenuti alle attività di comunicazione, informazione e
sensibilizzazione.
In coerenza con quanto definito nella programmazione triennale, la strategia di relazione con le
imprese si fonderà nel 2011 sui due assi di programma sia nelle attività di mitigazione degli impatti
aziendali sia nelle attività di sostegno economico ai progetti di conservazione. Confermare e
aumentare il confronto e accreditamento del WWF come partner strategico per le imprese
nell’adozione di politiche ambientali avanzate.
Acquisire riconoscibilità su temi propri del Programma, comporre e mantenere tessuti di
relazione con tecnici, amministratori, imprenditori, media.
Occorre tener conto delle reali potenzialità dell’Associazione per quanto riguarda i propri limiti di
investimento, di personale, di strutture territoriali…
La programmazione 2011, in un contesto di priorità d’azione e di investimento, pone l’accento sulle attività a
maggiore “interfaccia” con l’esterno e individua alcune modalità di intervento con cui ottimizzare la nostra
presenza nella società, nel dibattito politico, nei media e allo stesso tempo per massimizzare l’impiego
di tutte le risorse del “sistema” WWF. In questo senso sono state individuate nel capitolo 4, a cui si
rimanda, quattro tipologie di strumenti: eventi (Earth hour, Giornata Oasi, Biodiversamente); progetti
speciali (Mare, Clima/Nucleare); iniziative di comunicazione; campagne di donazione (segnaliamo qui
17
l’importanza di avere già da ora a disposizione un ragionamento ben impostato sulle 7 campagne di
donazione che si svilupperanno nei 12 mesi del 2011 (v. calendario alla fine del cap. 4).
Per quanto riguarda le Iniziative di comunicazione, dopo una prima valutazione, sono state individuate 17
proposte portate all’attenzione del Consiglio Nazionale (25 settembre 2010) con l’obiettivo di discuterne nel
merito e di selezionarle al fine di perseguire una focalizzazione dell’attività. In seguito, dopo anche una
valutazione con la Direzione Generale, sono state selezionate 8 iniziative di comunicazione, tenendo conto
degli eventi e dei progetti speciali già definiti in questo documento (v. cap. 4).
Oltre a queste tipologie di intervento, vi sono i progetti che sostengono (e rispondono a) gli obiettivi di
conservazione ecoregionale, così come impostati nei piani strategici a livello internazionale e in quanto tali
recepiti.
2011 ANNO INTERNAZIONALE DELLE FORESTE:
La programmazione 2011 affronta il tema in questione da diverse prospettive:
- rispetto all’Asse di Programma “Impronta”. è stato declinato dal punto di vista della gestione della risorsa
con l’obiettivo operativo 3.7 (v. tabelle cap. 3) “Entro il 2011, è aumentato il rapporto tra il consumo di
PRODOTTO FORESTALE (polpa e carta, legname, piante medicinali) sostenibile o certificato e quello
totale nel mercato italiano”, che raccoglie diverse iniziative progettuali per sostenere un commercio
sostenibile di prodotti forestali, tra cui partecipazione a Network Initiatives (Amazon Network Initiative e
Green Heart of Congo), la promozione della certificazione FSC per prodotti legno/carta/sughero, la
promozione di materiale di sensibilizzazione sul tema Foreste e lo sviluppo dell’accordo
Federlegno/forestazione;
- rispetto all’Asse di Programma “Biodiversità e Territorio”, abbiamo focalizzato direttamente negli eventi
agganci forti con la scadenza internazionale, come ad esempio la raccolta fondi tramite SMS per acquisire
diritti di taglio nei boschi durante la Giornata Oasi (in aree coerenti con la strategia Oasi) oppure tramite
l’incentivo, durante Biodiversamente, a sviluppare visite guidate in ambienti forestali;
- infine sono state individuate alcune parole chiave che saranno oggetto di sviluppo di comunicazione da parte
di un gruppo di lavoro che partirà subito dopo l’approvazione del Programma. Queste parole chiave
connesse a “Foreste” sono: il valore (intrinseco ed economico), i servizi che offrono (dal contributo dei regimi
idrici, ai sinks di carbonio, alla ricchezza di biodiversità ecc.), il rispetto (il rispetto delle funzioni degli
ecosistemi forestali e quindi la riduzione dei nostri impatti/le nostre impronte sulle foreste e sui boschi ecc.).
Date queste premesse il gruppo di lavoro propone che “Foreste” rappresenti un “filo conduttore”, un
filone tematico della declinazione del Programma 2011.
Cap. 3 - Articolazione del Programma 2011
Come già anticipato, è stata mantenuta la struttura di base del Programma 2010 per quanto riguarda in
particolare gli obiettivi strategici. Tali obiettivi strategici sono così declinati:
-
n. 1: obiettivo strategico trasversale a entrambi gli Assi del Programma
-
n. 2: obiettivo strategico di declinazione dell’Asse “Biodiversità e Territorio”
-
n. 3 e 4: obiettivi strategici di declinazione dell’Asse “Impronta e Clima”.
La suddivisione in due Assi principali del Programma (“Biodiversità e Territorio” e “Impronta e Clima”)
corrisponde all’impostazione del Programma Internazionale (WWF, GPF, Global Programme Framework,
2008), oltre a costituire uno strumento organizzativo dei contenuti. Gli obiettivi operativi e le attività a essi
18
connesse sono spesso suscettibili di sinergia/integrazione tra gli Assi, aspetti che sono stati sinteticamente
indicati nelle schede di dettaglio delle attività (v. Allegato 2).
Si segnala inoltre che per il Programma 2011, i riferimenti specifici sono costituiti dai Piani strategici di
recente approvazione (2010) del Programma Alpi Europeo (ecoregione Alpi) e della Mediterranean
Initiative (ecoregione Mediterraneo). Per tale motivo, l’individuazione degli obiettivi strategici e operativi
risulta in stretta relazione (già verificata) a tali riferimenti. La relazione tra il nostro Programma e tali
Piani strategici, inoltre, risulta essenziale in quanto questi costituiscono lo sfondo di riferimento alla macroscala rispetto al quale viene valutata annualmente l’attuazione e l’efficacia delle attività dei vari Uffici
Nazionali e di Programma (il cosiddetto “Reporting”, reso obbligatorio per tutti gli Uffici del WWF a
partire dall’estate 2010).
La base del Programma 2010 è stata utilizzata per organizzare i contributi di tutti gli Uffici, mettendo a
sistema e integrando fin dall’avvio del percorso anche la maggior parte delle attività dei cosiddetti Uffici di
Servizio (Marketing Soci, Relazioni con le imprese, Ufficio Stampa) in funzione degli obiettivi strategici e
operativi dell’Associazione. Questo ha quindi permesso di far emergere sinergie e confronti tra settori
alquanto diversificati, oltre a una serie di attività prima poco codificate o comunque non integrate. Questo
lavoro di ri-organizzazione e sistematizzazione è stato sviluppato utilizzando gli Standards WWF di
Conservazione anche per rendere maggiormente coerente e codificato il metodo di programmazione e a
promuovere un approccio culturale alla programmazione e alla valutazione. Questa azione permetterà
inoltre un maggior allineamento con il WWF Internazionale in quanto questo promuove il metodo degli
“Standards WWF” per la programmazione degli Uffici nazionali (ON) e degli Uffici di Programma (PO).
Le tabelle che seguono sintetizzano il quadro della proposta di Programma strategico 2011, costruito grazie
al lavoro iniziato a fine luglio, sistematizzato nell’ambito della due giorni di attivazione della
programmazione (6-7 settembre) e infine integrato e validato. Le tabelle, quindi, presentano il primo risultato
di sperimentazione dell’applicazione degli “Standards WWF” che ha dimostrato di rispondere agli obiettivi
sopra espressi. Gli “Standards WWF” rappresentano un modello ottimale per la costruzione dei programmi e
progetti di conservazione a partire dalla fase di impostazione iniziale. Per quest’anno, invece, sono stati
tenuti come punti fermi alcuni elementi, come: il Programma Triennale, le attività già finanziate. Si segnala
inoltre che vi è stata una carenza di tempo per formare lo staff sulla metodologia. L’applicazione, sebbene
con questi limiti, ha portato a una più chiara e corretta formulazione degli obiettivi, una maggiore
coerenza dell’intero programma, un raggruppamento delle attività che permette un’attribuzione delle
risorse economiche e umane più efficiente. Questo emerge in particolare nelle tabelle di seguito che sono
strutturate tramite obiettivi strategici (sul lungo periodo), obiettivi operativi ad essi funzionali (annuali)
e attività finalizzate a conseguire tali obiettivi (v. legenda).
Ogni “Attività” (termine in accordo con la metodologia “Standards WWF”), nel corso della seconda fase di
programmazione, è stata declinata in specifiche Schede di dettaglio presentate nell’Allegato 1 (equivalenti
alle “schede progetto” del Programma 2010), contemplando una serie di “Azioni”, come indicato nelle
tabelle con titoli sintetici. Le iniziative/eventi/momenti di comunicazione esterna sono anch’esse state
inserite come “azioni” nelle seguenti tabelle mentre le relative schede di dettaglio sono state raccolte
nell’Allegato 2.
Per ogni “Attività” è stato individuato un coordinatore, incaricato della sistematizzazione delle azioni e
della relazione con il monitoraggio; per ogni “Azione” è presentata l’individuazione del responsabile.
Tra le “attività” inserite nelle tabelle seguenti, in corrispondenza degli obiettivi operativi coerenti, è stata anche
fornita una prima indicazione dei titoli dei progetti presenti nei Piani strategici di WWF Oasi e WWF RP.
Si rinvia all’Allegato 3 “Proposta di Piano di Monitoraggio” per una prima riflessione sugli indicatori,
sviluppata secondo gli “Standards WWF” (declinati per ogni obiettivo operativo). Questa proposta riguarda
in particolare gli indicatori di risultato che danno la misura del perseguimento di ogni singolo obiettivo
operativo alla fine del 2011; gli indicatori di avanzamento, invece, finalizzati a fornire l’informazione
durante l’anno sullo stato di attuazione del Programma verranno definiti alla luce dei risultati attesi espressi
nelle schede attività (v. Allegato 1, Programma 2011) mentre la ricerca sugli indicatori di impatto è in corso
grazie all’attuazione del Programma 2010 e produrrà risultati nel corso del 2011.
19
Legenda delle tabelle e definizioni Standards WWF18:
Target: è l’oggetto/valore (specie, habitat, risorsa naturale, clima…) di cui intendiamo migliorare la
condizione.
Obiettivo strategico: esprime la condizione desiderata del target che si desidera ottenere attraverso l’azione
del WWF entro il 2015.
Obiettivo operativo: esprime la modalità con cui si intende rimuovere o mitigare ostacoli/minacce relative
al target o valorizzare le opportunità entro il 2011.
Attività: rappresenta l’insieme di azioni che si intraprendono per raggiungere gli obiettivi operativi e quindi
quello strategico di riferimento.
Azione: singola azione afferente a varie modalità di lavoro (progetto, iniziativa di comunicazione, evento,
etc) che insieme ad altre azioni “declina” l’attività.
Coord: coordinatore individuato per ogni Attività; il coordinatore ha elaborato le Schede Attività di dettaglio
con i contributi dei colleghi responsabili delle singole Azioni e raccoglierà informazioni sulle Azioni nei
momenti di monitoraggio (v. Allegato 3).
Resp.: responsabile dell’attuazione dell’azione e dei risultati di questa.
Fin. (= azione finanziata)/No Fin (azione non finanziata, corrisponde ad azione di tipo
istituzionale)/Parz. Fin (azione parzialmente finanziata)/Opp. Fin. (azione che costituisce
un’opportunità di finanziamento): indicazione sul finanziamento (esterno) dell’azione. Tutte le azioni
sono state utilizzate per l’impostazione del budget previsionale 2011.
: attività per le quali si prevede uno specifico e attivo coinvolgimento della Rete.
Si rimanda agli Allegati 1 e 2 per il dettaglio delle Attività e delle Azioni.
18
Fonte: WWF Standards of Conservation Project and Programme Management, WWF Int.l, Ver. Feb. 2007; Biodiversity Vision per
il Mediterraneo, 2006.
20
Obiettivo strategico 1 - TRASVERSALE AI DUE ASSI
Entro il 2015, il WWF promuove un maggior riconoscimento del valore intrinseco ed economico della biodiversità e della necessità di ridurre l’impronta presso
i singoli, il grande pubblico, le comunità (cittadinanza attiva) e i pubblici di riferimento ai quale si rivolge (Scuole, Soci, Media, Istituzioni, Imprese, etc) con il
coinvolgimento della Rete e anche attraverso il rafforzamento del marchio/ruolo del WWF.
Note: molte delle attività afferenti a questo obiettivo trasversale, laddove più tematicamente specifiche, sono state inserite come contributo ad altri obiettivi operativi.
Obiettivi operativi 2011
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
Ob. 1.1. Entro il 2011, il WWF promuove
la conoscenza e il valore della
biodiversità e la consapevolezza del
peso della nostra Impronta con attività
di EDUCAZIONE e di TURISMO
RESPONSABILE.
1.1.1 Educazione e turismo (coord. Quadrelli): a. Produzione e promozione dei materiali didattici 2011-12 (Panda Club e Panda
Explorer) rinnovati nella struttura su tematiche di Programma (Quadrelli, Opp.Fin); b. Promozione materiali didattici per le scuole
2010-2011 su servizi ecosistemici e mare (Quadrelli, No Fin); c. Progetto per le scuole con MIUR “Semi di futuro” su sostenibilità e
legalità in campo ambientale (Spotti, Opp. Fin); c1. Progetto "Semi di sostenibilità" con accordo Repubblica.it (concorso per
scuole secondarie su sostenibilità; premio messo a disposizione da Elettrolux) (Quadrelli, No Fin); d. Redazione e promozione di
un programma di attività per le scuole nelle Oasi (Quadrelli, No Fin); e. Seminario Educazione (Quadrelli, No Fin); f. Campi
Avventura, Vacanze Natura e turismo scolastico (coordinamento, promozione e monitoraggio Carta di qualità) (Furlani, Fin); g.
Costruzione di un portale internet “Turismo e Natura” (Furlani,Fin); h. Fattorie del Panda (Biseo/Furlani, Parz. Fin); i. Educazione
allo sviluppo su immigrazione, cooperazione e lotta alla povertà (4 puntate/documentari per RAI3) (Pratesi, Fin).
WWWF RP: Progetto di comunicazione ed educazione ambientale per conto della Provincia di Roma. Progetto di sensibilizzazione e
studio del valore naturalistico del tratto del fiume Aniene prossimo all’insediamento di Subiaco da realizzarsi con le scuole.
WWF Oasi: prosecuzione programma “Welcome nelle Oasi”
Ob. 1.2. Entro il 2011, il WWF promuove
l’informazione e l’attivazione rispetto al
valore della biodiversità e alla
consapevolezza del peso della nostra
Impronta presso il GRANDE PUBBLICO
grazie al coinvolgimento della RETE, dei
SOCI e degli OPERATORI DELLA
COMUNICAZIONE.
1.2.1 Rete e Territorio per il cambiamento culturale (coord. Ranieri): a. coordinamento Rete (No Fin); Assemblea
Nazionale WWF Italia (Opp. Fin.)
1.2.2 Cittadinanza Attiva per l’Ambiente (coord. Ranieri): Progetto di servizio civile (Fin)
1.2.3 Eventi (coord. Penna): a. Earth Hour; b. Evento Oasi; c. Biodiversamente, d. Testimonial; v.cap.4
1.2.4 Progetti Speciali (coord. Penna): a. Mare; b. Clima/nucleare;
1.2.5 Attività di Relazioni media e ufficio stampa (coord. Maceroni)
1.2.6 Attività di promozione con i Media e sviluppo di mediapartnership (coord. Penna)
1.2.7 50 ennale WWF Internazionale (coord. Della Penna): Campagna Corporate – da 29 aprile in avanti definita da WWF
Int (v. eventualmente connessioni con Oasi e specie endemiche, legalità, etc..;da verificare disponibilità fondi per
Celebrazioni 150 Unità d’Italia.
1.2.8 Comunicazione di brand e iniziative editoriali (coord. Franco)
21
Obiettivo strategico 1 - TRASVERSALE AI DUE ASSI
Entro il 2015, il WWF promuove un maggior riconoscimento del valore intrinseco ed economico della biodiversità e della necessità di ridurre l’impronta presso
i singoli, il grande pubblico, le comunità (cittadinanza attiva) e i pubblici di riferimento ai quale si rivolge (Scuole, Soci, Media, Istituzioni, Imprese, etc) con il
coinvolgimento della Rete e anche attraverso il rafforzamento del marchio/ruolo del WWF.
Note: molte delle attività afferenti a questo obiettivo trasversale, laddove più tematicamente specifiche, sono state inserite come contributo ad altri obiettivi operativi.
Obiettivi operativi 2011
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
Ob. 1.3 Entro il 2011, il WWF, anche
attraverso il rafforzamento del
MARCHIO, promuove la conoscenza e il
valore della biodiversità e la
consapevolezza del peso della nostra
Impronta presso le IMPRESE, attivando
progetti in partenariato e sviluppando
piani di sostegno economico in
relazione ad attività di programma
(anche da parte di PRIVATI)
1.3.1 Attività di promozione con i Soci e i privati e sviluppo di parternariati e di piani di sostegno economico per
progetti inerenti l’Asse “Biodiversità e Territorio” e l’Asse “Impronta e clima” (coord. Della Penna)
Ob. 1.4 Entro il 2011, per aumentare
l’efficienza e la sinergia, il WWF
consolida la propria azione tramite la
definizione e l’attuazione del
programma, il suo monitoraggio, il
reporting verso l’internazionale e lo
sviluppo delle reti tematiche
1.4.1 Coordinamento del Programma (coord, Meregalli): a. attivazione procedure per la stesura del programma
strategico 2012/programma triennale (resp. Meregalli); attivazione del programma 2011 (resp. Meregalli); procedure di
monitoraggio del programma (resp. Pirovano); gestione del calendario di comunicazione (resp. Da definire); gestione delle
procedure di reporting (resp. Pirovano)
1.3.2 Attività di promozione con le Imprese e sviluppo di parternariati e di piani di sostegno economico per progetti
inerenti inerenti l’Asse “Biodiversità e Territorio” e l’Asse “Impronta e Clima” (coord. Biseo)
NB: molteplici attività sono già stata definite in questa direzione e sono state inserite quali contributo a obiettivi operativi specifici
1.4.2. Sviluppo di reti di volontari in sinergia con il programma: a. Aree Protette (resp. Ambrogi); b. Avvocati (resp.
Fantilli); c. Educazione (resp. Quadrelli); d. Energia (resp. Alessi); e. Fiumi (resp. Agapito); f. Guardie venatorie (resp.
Fantilli); g. Rifiuti (resp. Ambrogi)
22
1. Asse “Biodiversità e Territorio”
Obiettivo strategico 2 - Target: biodiversità, in particolare all’interno delle aree prioritarie delle due ecoregioni e aree protette e Rete Natura 2000, Oasi WWF
Entro il 2015, in almeno il 20 % delle aree prioritarie (connessioni incluse) delle due ecoregioni, la biodiversità è tutelata attraverso strumenti di gestione (PdA,
PdG, P Distretto Idrografico, Piani Paesistici etc.) e progetti di conservazione coerenti con la Strategia Nazionale per la Biodiversità prevista dalla CBD.
Obiettivi operativi 2011
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
Ob. 2.1. Entro il 2011 la pianificazione e il governo
del territorio di area vasta in almeno tre contesti
regionali o interregionali (Toscana, Puglia,
Corridoio Alpi – Appennino, Area Parchi Sud Italia)
includono obiettivi di conservazione della
biodiversità e si sviluppano attraverso la
realizzazione di almeno 3 nuove azioni di
CONSERVAZIONE ECOREGIONALE.
2.1.1 Integrare la biodiversità nella pianificazione del territorio (coord. Ferroni): a. Redazione e promozione
di progetti in almeno 2 Regioni (Toscana e Puglia) per includere obiettivi di conservazione della biodiversità nella
pianificazione paesaggistica e territoriale (Ferroni, Opp.Fin); b. Redazione del Piano d’azione regionale per la
conservazione della biodiversità in Toscana e promozione della sua adozione (Ferroni, Fin); c. Redazione e
promozione di tre progetti in ambito fluviale da sottoporre a finanziamento (Agapito, Opp. Fin.); d. Convegno
chiusura Liberafiumi 2010 – 27 gen 2011 (Agapito, No Fin.).
WWF RP: Progetto di "Pianificazione Territoriale Partecipata" (Regione Lazio).
2.1.2 Conservare aree prioritarie nelle 2 ecoregioni e relative connessioni (coord. Agapito/Bulgarini): a.Redazione e
promozione di un Piano d’Azione di una seconda Area Prioritaria nell’Ecoregione Alpi (Agapito, Opp. Fin); b. Redazione
e promozione di una proposta progettuale per il corridoio Alpi-Appennino (fase 3) (Agapito, Opp. Fin); c. Avvio di progetti
sperimentali per il corridoio Val d’Agri-Pollino-Cilento (Agresti, Opp. Fin); d. Proseguimento dei lavori per il Piano d’azione
“Laghi Insubrici” (Agapito, Opp. Fin); e. Monitoraggio biodiversità aree prioritarie Lombardia (Agapito, Fin); f. Progetto
europeo Econnect – realizzazione convegno internazionale (Agapito, Fin) .
WWF RP: Progetto di riqualificazione e recupero ambientale nelle Oasi (lago di Alviano); Progetto "Valore
Natura" (Regione Basilicata).
Ob. 2.2 Entro il 2011, il WWF opera affinché in
almeno 3 regioni vengano adottati strumenti che
rendano cogente la STRATEGIA NAZIONALE PER
LA BIODIVERSITÀ.
2.2.1 Promuovere la Strategia Nazionale e la legge quadro per la Biodiversità (coord. Ferroni): a.
Redazione progetto per l’informazione e la divulgazione della Strategia Nazionale Biodiversità e sua
promozione per finanziamento (Pollutri, Opp. Fin); b. Avvio Panda d’Oro 2012; (Ferroni, No Fin) b1. Iniziativa di
comunicazione sulla SNB da definire (Maceroni/Ferroni) c. Promozione e informazione presso le Regioni sulla
Strategia Nazionale per la Biodiversità (Ambrogi, No Fin); d. Promozione di una legge Quadro per la Biodiversità
(Benedetto, No Fin);
23
Obiettivo strategico 2 - Target: biodiversità, in particolare all’interno delle aree prioritarie delle due ecoregioni e aree protette e Rete Natura 2000, Oasi WWF
Entro il 2015, in almeno il 20 % delle aree prioritarie (connessioni incluse) delle due ecoregioni, la biodiversità è tutelata attraverso strumenti di gestione (PdA,
PdG, P Distretto Idrografico, Piani Paesistici etc.) e progetti di conservazione coerenti con la Strategia Nazionale per la Biodiversità prevista dalla CBD.
Obiettivi operativi 2011
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
Ob. 2.3 Entro il 2011, il WWF opera affinché siano
garantiti l’adeguato finanziamento (circa 70
milioni) e la gestione efficace del SISTEMA DELLE
AREE PROTETTE TERRESTRI E MARINE per la
conservazione della biodiversità.
2.3.1 Per un sistema di aree protette efficaci (coord. Ambrogi/Costantini): a. Azioni di lobby, monitoraggio
legislativo, gestionale delle Aree Protette e dei Siti Natura 2000 (Ambrogi, No Fin); b. Progetto Costa Crociere su
efficacia di gestione (inerente lo sviluppo di piani di sostegno economico alle aree marine protette) (Costantini,
Fin); c. Progetto ISEA1 (in scadenza febbraio 2011) (Costantini, Fin); d. Progetto LIFE ISEA2 (in valutazione per
finanziamento) (Costantini, Opp. Fin). e. Progetto MedPAN North (efficienza aree marine protette nel
Mediterraneo settentrionale) (Costantini, Fin.); f. Promozione Standards di conservazione WWF per la gestione
efficace delle aree prioritarie, AAPP e Oasi (Bulgarini, Opp. Fin); g. Progetto Qualigouv – applicazione Standards
WWF nelle Oasi di Rocconi e di Monte Arcosu (Bulgarini, Fin); h. Censimento a campione zone
umide/Natura2000 (Agapito, No Fin); i. Coordinamento del sistema Oasi WWF (Agapito, No Fin); l.
Convegno/incontro con alcuni Sindaci di enti locali che sostengono attivamente nel loro territorio un’Oasi WWF,
come emerso da Commissione Aree Protette (da verificare fattibilità ed eventuale aggancio con Assemblea
Nazionale) (Agapito, No fin).
NB: L’emergenza è quella di garantire ai Parchi e
Riserve nazionali tra i 65 e i 70 ml euro anno e lavorare
per arrivare in prospettiva ad almeno 100 ml euro anno.
Ob. 2.4 Entro il 2011, il WWF realizza alleanze e
attività di contrasto delle principali minacce nelle
due ECOREGIONI con particolare riferimento al
consumo del suolo e alla FRAMMENTAZIONE DEL
TERRITORIO e con attenzione focalizzata alle
procedure di VIA/VAS.
2.4.1 Contrastare il consumo del territorio attraverso azioni dirette e parternariati (coord. Lenzi/Ficorilli): a.
Realizzazione di attività giudiziarie ed extragiudiziarie di contrasto alle minacce (Fantilli, No Fin); b. Sviluppo
accordo sul consumo del suolo e la tutela del Paesaggio WWF-FAI (Lenzi/Benedetto); c. Grandi opere: sviluppo
delle attività di contrasto di carattere tecnico e giudiziario e di individuazione delle alternative relative ad almeno
tre grandi opere (linea ad AV Torino-Lione, Autostrada tirrenica, Ponte sullo Stretto di Messina) (Lenzi, No Fin);
d. Sviluppo dell’accordo Terna (Biseo, Opp. Fin), e. Istruttoria Rinnovabili (Benedetto, No Fin); f. Apertura anno
giudiziario/Contrasto alla eco-illegalità/iniziativa istituzionale (Fantilli/Maceroni, No fin) e di comunicazione
(Maceroni, No Fin); g. Attivazione rete su “Fratino Day” (Ranieri/Rocco, No Fin.).
WWFRP: Progetti di riqualificazione e recupero ambientale per Terna nei Parchi suddetti (2 progetti esecutivi di
passaggio di linee elettriche ad alta tensione) e 3 progetti esecutivi finalizzati al miglioramento della fruizione
nelle Oasi WWF di Orti Bottagone, Focognano e Torre Salsa e di messa in opera di sistemi atti a ridurre la
collisione dell’avifauna con le linee elettriche ivi presenti; istruttoria tecnica per fascicoli tecnici informativi sulla
gestione della rete elettrica sul territorio nazionale; Progetto “Numero verde Regione Puglia per reati ambientali
(territorio demaniale costiero)”.
24
Obiettivo strategico 2 - Target: biodiversità, in particolare all’interno delle aree prioritarie delle due ecoregioni e aree protette e Rete Natura 2000, Oasi WWF
Entro il 2015, in almeno il 20 % delle aree prioritarie (connessioni incluse) delle due ecoregioni, la biodiversità è tutelata attraverso strumenti di gestione (PdA,
PdG, P Distretto Idrografico, Piani Paesistici etc.) e progetti di conservazione coerenti con la Strategia Nazionale per la Biodiversità prevista dalla CBD.
Obiettivi operativi 2011
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
Ob. 2.5. Entro il 2011 sono sviluppate almeno 16
attività tra quelle previste dai Piani strategici delle
2 ECOREGIONI, oltre a operare che sia garantito
l’adeguato finanziamento per azioni ad essi
correlate
2.5.1 Progetti a sostegno della conservazione ecoregionale nelle Alpi (coord. Bulgarini): a. Redazione e
approvazione, da parte dello steering commitee del Programma Alpi Europeo, della strategia alpina del WWF per
la conservazione dell’Orso (Rocco, Int./No Fin); b. Progetto (LIFE) Conservazione Orso (Rocco, Fin)*; b.1.
Campagna di donazione orso/lupo (Della Penna); c. Lupo nelle Alpi: contributo alla definizione del piano di
comunicazione per il Lupo sulle Alpi/ impegno int. panalpino (Rocco, No Fin/Ist.); d. Realizzazione di tre corridoi
di fondovalle in provincia di Sondrio (Meregalli, Fin); e. Progetto Join the Fragments in prov. di Cremona
(Agapito, Fin); f. Interventi di conservazione Oasi WWF Le Foppe (Agapito, Fin); g. Proposta di istituzione di
nuova ZPS presso Oasi Valpredina (Agapito, Fin); h. Progetti integrati con Expo 2015 presso Oasi Vanzago
(Agapito, Fin); i. Progetti finanziati da Fondazione Cariplo sul fiume Adda (Agapito, Fin); L. Progetto censimento
del sistema delle risorgive venete proposto a Regione Veneto (Agapito, Opp. Fin); m.. Progetto LIFE09NATIT110
Delta Po - “Fraticello, Fratino e Pelobate” (Agapito, Fin)*; n. Progetti proposti a Regione Veneto per la
valorizzazione di Ca’ Pisani (Agapito, Opp. Fin); o. CH2OICE - Certification for HydrO: Improving Clean Energy,
progetto europeo su certificazione idroelettrico (Agapito, Fin.); p. ClimAlpTour, progetto europeo, strategie di
adattamento del turismo alpino (Furlani, Fin.); q. contrasto alle minacce tramite azioni giudiziarie ed
extragiudiziarie* (Ambrogi, No Fin.)..
2.5.2 Progetti a sostegno della conservazione ecoregionale nel Mediterraneo (coord. Bulgarini): a. Progetti
Fondazione SUD: Pollino e Vesuvio (Agresti, Fin); b. Progetto Valore Natura Val d’Agri (promozione turismo
sostenibile) (Agresti, Fin); c. Progetto LIFE09NATIT110 Delta Po - “Fraticello, Fratino e Pelobate” (Agapito, Fin)*;
d. Proposte di progetti sinergici tra i parchi veneto e emiliano (Agapito, Opp. Fin); e. Progetto (LIFE)
Conservazione Orso (Rocco, Fin)*; f. Contributo strategico alla Mediterranean Initiative e individuazione progetti
(Pratesi, Opp Fin/int); g. Promozione di una strategia integrata per le Foreste del Mediterraneo con
predisposizione dei un progetto specifico (Life) (Pratesi, Opp. Fin); h. 12 progetti di conservazione finanziati da
PSR Campania (Bulgarini, Fin); i. Progetto monitoraggio Campania (Bulgarini, Fin); l. Conservazione Aquila del
Bonelli in Sicilia (Rocco, Fin.); m. Unexplored Heart of Europe (ecoturismo e conservazione della biodiversità in
Bosnia / Mediterranean Initiative) (Pratesi, Fin); n. contrasto alle minacce tramite azioni giudiziarie ed
extragiudiziarie* (Ambrogi, No Fin.).
*: azioni/progetti comuni alle due attività (Alpi e Mediterraneo)
WWF Oasi: Piani di gestione Oasi (con l’obiettivo di fornire lo strumento pianificatorio in oggetto per tutte le Oasi entro un
triennio; applicazione Standards WWF) e prosecuzione di attività già avviate, per esempio cicogna, testuggini, rapaci, nidi
artificiali, ecc.) e di attivazione di nuovi (anche sulla flora); progetto Api (oasi Ripabianca di Jesi); Specie Aliene; azioni di
miglioramento e di riqualificazione ambientale.
25
Obiettivo strategico 2 - Target: biodiversità, in particolare all’interno delle aree prioritarie delle due ecoregioni e aree protette e Rete Natura 2000, Oasi WWF
Entro il 2015, in almeno il 20 % delle aree prioritarie (connessioni incluse) delle due ecoregioni, la biodiversità è tutelata attraverso strumenti di gestione (PdA,
PdG, P Distretto Idrografico, Piani Paesistici etc.) e progetti di conservazione coerenti con la Strategia Nazionale per la Biodiversità prevista dalla CBD.
Obiettivi operativi 2011
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
Ob. 2.6. Entro il 2011 il WWF promuove progetti e
azioni a sostegno dell’agricoltura sostenibile e la
diffusione di buone pratiche.
2.6.1 Promuovere buone pratiche per la conservazione della biodiversità in agricoltura (coord. Ferroni): a.
Redazione e promozione di progetti in almeno 3 Regioni sull’identificazione e divulgazione di buone pratiche di
gestione delle imprese agricole per la conservazione della biodiversità e del paesaggio su modello già
sperimentato con ARSIA (Ferroni, Opp. Fin); b. Redazione e promozione di progetti di formazione professionale
degli imprenditori agricoli (Ferroni, Opp. Fin); c. Redazione e presentazione al MIPAF di un progetto per la
valutazione economica dei servizi pubblici forniti dall’agricoltura (Ferroni, Opp. Fin); d. Coordinamento e gestione
delle relazioni con i vari partner (es. Rete Rurale Nazionale) per un’agricoltura sostenibile (Ferroni, No Fin).
* in coordinamento con il Network agricoltura tra Uffici Nazionali in Europa
WWF Oasi: azioni relative alla biodiversità negli ambienti agricoli.
26
2. Asse “Impronta e Clima”
Obiettivo strategico 3 - Target: risorse naturali (acqua, specie selvatiche, specie oggetto di prelievo ittico, risorse forestali, 2 risorse alimentari/fibre).
Entro il 2015, è promosso e applicato almeno un modello sperimentale* per la gestione sostenibile delle risorse naturali, in ciascuno dei seguenti ambiti:
acqua, specie selvatiche, commodities (specie oggetto di prelievo ittico, risorse forestali e due risorse alimentari/fibre) e riduzione di rifiuti/sostanze chimiche
tossiche. *Si intende un’iniziativa volta a sfruttare la risorsa in modo sostenibile e quindi a ridurne il consumo.
Obiettivi operativi 2011
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
Ob. 3.1. Entro il 2011, sono sviluppate iniziative di
sensibilizzazione e di formazione della cittadinanza, delle scuole,
delle imprese e delle istituzioni per promuovere l’uso sostenibile
delle RISORSE NATURALI.
3.1.1. Verso un futuro sostenibile (coord. Bologna): a. Promozione di report di forte
posizionamento culturale e strategico, quali il Living Planet 2010, State of World 2011 e
iniziative quali Peccei Lecture 2011 (Bologna) + a.1. State of the World/iniziativa di
comunicazione (Penna) + a.2. Peccei Lecture 2011/iniziativa di comunicazione (Penna, Fin);
b.
Semi
di
sostenibilità
(Bologna,
No
Fin);
c.
Realizzazione
report
trasformazione/orientamento dei mercati a livello italiano/Network Initiative Market
Transformation (Biseo; Parz. Fin); c1. Workshop presentazione report Market Transformation
/iniziativa di comunicazione (Biseo/Penna, Fin); d. Azioni sugli impatti del turismo (Furlani;
Parz.Fin); e. Analisi di fattibilità modello di gestione sostenibile (acqua, energia, rifiuti, etc)
con Regione Toscana – Isola d’Elba (Bulgarini, Opp. Fin.).
WWF RP: Progetti “Impronta ecologica Parrocchie Diocesi” Milano e Napoli (GreenAccord).
Ob. 3.2. Entro il 2011, sono sviluppate 3 iniziative specifiche
finalizzate all’inserimento di indicatori di sostenibilità nell’ambito
del processo della riforma della contabilità pubblica.
Ob. 3.3. Entro il 2011, sono attivate iniziative per favorire una
maggiore consapevolezza nei cittadini relativa al valore (qualiquantitativo) dell’ACQUA come risorsa limitata e come bene
comune; inoltre è ridotto il consumo dell’acqua ad uso
produttivo attraverso almeno un caso significativo.
3.2.1. Valore Economico della Biodiversità (coord. Bologna): a. “Oltre il PIL” e valore
economico della Biodiversità, relazioni con mondo economico e imprenditoriale, attività di lobby
per applicazioni normative di contabilità e finanza pubblica che comprendano indicatori
ambientali (Bologna, No Fin); b. Collaborazione in rete con la Campagna Sbilanciamoci (Lenzi,
No Fin).
3.3.1. Acqua bene comune (coord. Lenzi): a. Promozione dell’impronta idrica e Carrello
della spesa virtuale (Alessi, Opp. Fin); b. Promozione Referendum (Lenzi; No fin) e c. Stati
Generali dell’Acqua – iniziativa istituzionale (Lenzi/Benedetto, No Fin) + c.1. iniziativa di
comunicazione (Penna, No Fin)
3.3.2. Imprese per l’acqua (coord. Biseo/Alessi): a. Applicazione di un modello per ridurre il
consumo idrico nei processi produttivi (Mutti) (Alessi, Fin), b. Evento di diffusione e
approfondimento sul concetto di impronta idrica (Mutti; Biseo, Fin.).
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Obiettivo strategico 3 - Target: risorse naturali (acqua, specie selvatiche, specie oggetto di prelievo ittico, risorse forestali, 2 risorse alimentari/fibre).
Entro il 2015, è promosso e applicato almeno un modello sperimentale* per la gestione sostenibile delle risorse naturali, in ciascuno dei seguenti ambiti:
acqua, specie selvatiche, commodities (specie oggetto di prelievo ittico, risorse forestali e due risorse alimentari/fibre) e riduzione di rifiuti/sostanze chimiche
tossiche. *Si intende un’iniziativa volta a sfruttare la risorsa in modo sostenibile e quindi a ridurne il consumo.
Obiettivi operativi 2011
Ob. 3.4. Entro il 2011, è diffusa l’informazione presso i cittadini
sugli effetti e sulla dimensione della contaminazione ambientale
delle SOSTANZE CHIMICHE TOSSICHE e almeno una tra quelle
altamente pericolose è messa al bando.
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
3.4.1. Futuro senza veleni (coord. Lenzi): a. Attività di lobby per la messa al bando di
sostanze tossiche (Alessi; No Fin), b. Progetto Previeni (Alessi, Fin), c. Navi dei
Veleni/Osservatorio per un Mediterraneo libero dai veleni (Lenzi, No Fin.), d. Attività
giudiziaria sui poli petrolchimici italiani (Fischetti, No Fin.); e. Workshop con Società Chimica
italiana (2011 Anno internazionale della Chimica – Unesco) sulla bio-imitazione da parte della
chimica per la produzione industriale - biomimetica (Bologna/Biseo, No Fin).
NB: in collaborazione con WWF EPO
Ob. 3.5. Entro il 2011, l’art. 42 della Legge Comunitaria 2009 per
la tutela della FAUNA SELVATICA viene applicato in modo
rigoroso in almeno 4 Regioni.
3.5.1. Caccia e Tutela della fauna (coord. Fantilli): a. Monitoraggio, lobby per l’applicazione
delle norme comunitarie e azioni legali-giudiziarie su caccia illegale (Fantilli, No Fin), b.
Iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto della caccia e del bracconaggio,
con il coinvolgimento del coordinamento delle associazioni costituito ad hoc e delle GG.VV.
WWF (da sviluppare con un confronto con la rete GG.VV: report bracconaggio e operazione
“conta i colpi”)* (Fantilli/Ranieri, No Fin.); c. Coordinamento GG.VV. WWF (Fantilli, No Fin.);
d. Campi di sorveglianza ambientale/antibracconaggio (Fantilli, Opp. Fin.); e. convegno con
altre associazioni sul bracconaggio e sulla caccia (Fantilli, no fin).
* proposte dalla Commissione Consiliare Fauna
Ob. 3.6. Entro il 2011, viene sviluppata una proposta per attivare
un filone di lavoro e ricerca finanziamenti finalizzata alla
gestione di alcune commodities afferenti alla categoria:
RISORSE ALIMENTARI E FIBRE.
3.6.1. Uso sostenibile dell’olio di palma e del cotone (coord. Biseo/Rocco): a. Sviluppo di
una proposta per posizionare l’azione del WWF sul tema (sensibilizzazione, raccolta fondi,
partnership, impegno di impresa…) (Biseo/Rocco, Opp. Fin); b. Avvio di una campagna di
donazione sul tema dell’impatto ambientale di alcune produzioni agro-forestali industriali (es.
Foreste/Palm Oil/carta/ cotone (da verificare) (Della Penna, Non Fin); c. Sensibilizzazione sui
consumi quotidiani di commodities (anche a supporto della campagna di donazione) (Pratesi,
No Fin).
NB: Cfr. Market Transformation NI (articolata in 15 commodities)
28
Obiettivo strategico 3 - Target: risorse naturali (acqua, specie selvatiche, specie oggetto di prelievo ittico, risorse forestali, 2 risorse alimentari/fibre).
Entro il 2015, è promosso e applicato almeno un modello sperimentale* per la gestione sostenibile delle risorse naturali, in ciascuno dei seguenti ambiti:
acqua, specie selvatiche, commodities (specie oggetto di prelievo ittico, risorse forestali e due risorse alimentari/fibre) e riduzione di rifiuti/sostanze chimiche
tossiche. *Si intende un’iniziativa volta a sfruttare la risorsa in modo sostenibile e quindi a ridurne il consumo.
Obiettivi operativi 2011
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
Ob. 3.7. Entro il 2011, è aumentato il rapporto tra il consumo di
PRODOTTO FORESTALE (polpa e carta, legname, piante
medicinali) sostenibile o certificato e quello totale nel mercato
italiano.
3.7.1. Per un commercio sostenibile di prodotti forestali (coord. Pratesi): a. Traffic
(Timber trade) (Rocco, Fin); b. Promozione progetti/finanziamenti Amazon Network Initiative
(Pratesi, Opp. Fin); c. Promozione progetti/finanziamenti Green Hearth of Congo (Pratesi,
Opp. Fin); d. Promozione della certificazione FSC per prodotti legno/carta/sughero (Sofidel;
Campagna Sughero - Biseo; Fin); e. Promozione di materiale di sensibilizzazione sul tema
Foreste e sviluppo accordo Federlegno/forestazione (Rocco, Opp. Fin)
Ob. 3.8. Entro il 2011, almeno due specie sono inserite all’interno
della regolamentazione comunitaria sul COMMERCIO DI FAUNA
SELVATICA.
3.8.1. Per un commercio sostenibile di fauna selvatica (coord. Rocco): a. Traffic (wildlife),
azione di lobby nei confronti del MATTM, MIPAF, Commissione Europea, Commissione
baleniera (IWC), Convenzione sulle specie migratorie (CMS) (Rocco, Fin.); b. Promozione e
utilizzo di tecnologia funzionale al monitoraggio di specie a rischio (es. sistema Repcet per il
monitoraggio dei cetacei) (Costantini, Fin.); c. CRASE Toscana (Rocco, Fin.); d. Campagna
di donazione specie/commodities (Della Penna)
NB: In collaborazione con WWF Internazionale e WWF EPO
Ob. 3.9. Entro il 2011 sono sviluppate iniziative di
sensibilizzazione e promozione volte a ridurre la PRODUZIONE
DI RIFIUTI alle diverse scale spaziali e attoriali.
3.9.1. Rifiuti (coord. Ambrogi): a. Partecipazione a iniziativa tipo “Porta La Sporta” (iniziativa
per diminuire l’uso dei sacchetti di plastica proposta da un gruppo di associazioni a cui il
WWF aderisce) con attivazione Rete Rifiuti (richiesto dalla Rete) e sensibilizzazione sui rifiuti
nella settimana “raccolta differenziata” con realizzazione banchetti/rete (Ranieri, No Fin); b.
Riduzione dell’uso di sacchetti di plastica (Auchan; Biseo, Fin.); c. Progetto con le scuole per
lo smaltimento corretto delle cartucce (progetto Printek, Quadrelli, Fin); d) promozione
progetti con consorzi obbligatori per incentivare e promuovere la filiera del riciclo (Ambrogi,
Opp fin).
WWF RP: Progetto “Raccolta differenziata porta a porta" (ASIA – Napoli), Progetto “Piano dei
Rifiuti" (Provincia di Como);Progetto "Studio di fattibilità sulle cassette in cartone ondulato per
l'ortofrutta" (Bestack); Progetto "Green Pubblic Procurement" (Unicredit).
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Obiettivo strategico 3 - Target: risorse naturali (acqua, specie selvatiche, specie oggetto di prelievo ittico, risorse forestali, 2 risorse alimentari/fibre).
Entro il 2015, è promosso e applicato almeno un modello sperimentale* per la gestione sostenibile delle risorse naturali, in ciascuno dei seguenti ambiti:
acqua, specie selvatiche, commodities (specie oggetto di prelievo ittico, risorse forestali e due risorse alimentari/fibre) e riduzione di rifiuti/sostanze chimiche
tossiche. *Si intende un’iniziativa volta a sfruttare la risorsa in modo sostenibile e quindi a ridurne il consumo.
Obiettivi operativi 2011
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
Ob. 3.10. Entro il 2011, sono sviluppate attività affinché la
Comunità Europea, il Governo italiano, le rappresentanze di
categoria e i pescatori compiano azioni per ridurre gli impatti
della pesca sull’ecosistema marino - BIODIVERSITÀ MARINA,
tonno, squali (cfr Ob. 3.8), incluso sulla mortalità delle tartarughe
marine.
3.10.1. Per una pesca sostenibile (coord. Costantini): a. Lobby istituzionale, facilitata da
comunicazione, inerente la riforma della Politica Comune della Pesca (PCP) – Progetto
finanziato CFPI – OAK (Costantini, Fin.) + a1. Iniziativa di comunicazione Libro Bianco Pesca
(Maceroni); b. Progetto WAMER – Gente di Mare / pratiche sostenibili di pesca artigianale e
rafforzamento aree marine protette in Senegal (Costantini, Fin.).
3.10.2. Consumo sostenibile di pesce (coord. Costantini): a. Educazione, formazione e
sensibilizzazione di personale alieutico e grande pubblico per la conservazione di tartarughe,
tonno e squali – Progetto finanziato CFPI – OAK (Costantini, Fin.); b. Slow Fish (Costantini,
Fin.); c. Politiche di approvvigionamento responsabile dei prodotti ittici/certificazione MSC
(Findus; Biseo, Fin)
3.10.3. Tartarughe (coord. Costantini): Attività di recupero di tartarughe – Programma
Tartarughe WWF (Costantini, Parz.Fin).
Vedi anche relazioni con Progetto Speciale Mare (attività 1.2.4).
NB: le attività funzionali all’obiettivo 3.10 (biodiversità marina) sono tutte allineate al Programma Mare
della Mediterranean Initiative, alla Smart Fishing NI e alla Market Transformation NI.
30
Obiettivo strategico 4 - Target: sistema climatico (implicito nell’obiettivo)
Entro il 2015, l’Italia contribuisce all’adozione di ambiziose politiche globali ed europee sul clima e si dota delle politiche e misure nazionali necessarie per
l’affermarsi di un’economia “low carbon” (green economy).
Obiettivi operativi 2011
2011 – Attività (ed elenco di Azioni corrispondenti)
Ob. 4.1. Entro il 2011, sono prodotte almeno 3
proposte operative; vengono attivate alleanze con
almeno 10 partner; viene promossa almeno una
mobilitazione nazionale e un’iniziativa affinché
l’Italia
svolga
un
ruolo
costruttivo
nell’approvazione di un ACCORDO GLOBALE SUL
CLIMA, appoggi congrui obiettivi di riduzione delle
emissioni
a livello europeo, produca e attui
congrue strategie e politiche con obiettivi di
riduzione delle emissioni a livello europeo e
nazionale di lotta ai cambiamenti climatici, a partire
dalla STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE.
4.1.1. Trasformazione della politica italiana su clima ed energia (coord. Midulla): a. Lobby (Midulla, No
Fin); b. presidio Ufficio Stampa Summit/ COP clima in Sudafrica (Maceroni); c. Campagna di donazione
(fine marzo/relaz. Artico/Antartico) (Della Penna)
4.1.2. Per un’economia low carbon senza il nucleare (coord. Midulla): a. Lobby (Midulla, No Fin), b.
Istruttoria nucleare (Benedetto, No Fin; in corso); Referendum nucleare (Lenzi, No Fin).
Vedi anche relazioni con progetto speciale clima/nucleare (attività 1.2.4)
WWF Oasi: Osservatorio Clima Oasi; Centro dimostrativo sui gas serra di Alviano; Modello misurazione
assorbimento CO2 nelle Oasi.
Ob. 4.2. Entro il 2011, è creata una maggiore
consapevolezza per la riduzione dell’impronta di
carbonio e sono attivate almeno dieci iniziative
rivolte agli attori strategici (cittadini, imprese,
istituzioni, comunità); inoltre è ridotta l’impronta di
carbonio derivante dalle attività produttiva
in
almeno tre casi significativi.
4.2.1. Attori strategici per il clima (coord. Biseo): a. Imprese per il clima (es. sviluppo partenariati per
riduzione dell’impronta di carbonio, quali UniCredit, Sofidel) (Biseo, Fin); b. Perfezionamento
dell’elaborazione sulla “Centrale virtuale” come evoluzione di GenerazioneClima (Biseo, Fin.), c. Scuole
superiori per Generazione Clima/Climate Generation-campagna di sensibilizzazione del British Council
(Midulla/Quadrelli, No Fin), d. Promozione Carrello della spesa/impronta di carbonio (Alessi; No Fin); e.
Preparazione proposta e materiali sviluppo Piano B (Bologna; No Fin); f. Progetto Top Ten (Alessi, Fin), in
collaborazione con WWF RP.
Vedi anche relazioni con evento Earth Hour (attività 1.2.3).
WWF RP: Progetto “Sensibilizzazione e informazione sul risparmio energetico” (Municipio XVII di Roma).
31
Cap. 4 – La Comunicazione Esterna nel 2011
Premessa
Il presente lavoro rappresenta una mappatura delle attività di comunicazione derivanti dal
programma WWF 2011. Il gruppo di programma dedicato all’identificazione delle parole chiave
per il 2011 ha elaborato una sintesi concettuale di tutte le attività del WWF: (1) dobbiamo vivere
nel solo Pianeta che abbiamo a disposizione (One Planet Living) nell’ambito delle limitazioni che ci
sono imposte dalle capacità dei sistemi naturali di supportare il nostro impatto, (2) questo obiettivo
viene realizzato attraverso una profonda azione di trasformazione culturale (Transforming Cultures)
per far passare le nostre società da modelli basati sul consumismo a modelli basati sulla
sostenibilità, (3) questa azione di trasformazione culturale opera concretamente verso tutti i target
(istituzionale, imprese, media, cittadini ecc.) con programmi di politiche e pratiche (Policies and
Practices) nei due grandi ambiti, Conservazione e Sostenibilità (Conservation and Sustainability),
esempi concreti che conducono alla modificazione di norme, azioni e comportamenti.
Tenendo conto di questo impianto logico, ad esempio alcuni temi come le foreste (il 2011 è stato
proclamato dalle Nazioni Unite l’Anno internazionale delle Foreste) si svilupperanno secondo alcune
chiavi di lettura e contamineranno alcuni momenti di comunicazione: il valore delle foreste
(intrinseco ed economico), i servizi (che le foreste offrono, dal contributo dei regimi idrici, ai sinks di
carbonio, alla ricchezza di biodiversità ecc.), il rispetto (il rispetto delle funzioni degli ecosistemi
forestali e quindi la riduzione dei nostri impatti – le nostre impronte sulle foreste e sui boschi, ecc.).
Inoltre, occorre tener conto della necessità di dare continuità e rilanciare (follow up) l’azione tesa a
garantire adeguate risorse e strumenti (nazionali e regionali) per l’implementazione della Strategia
nazionale per la biodiversità, che è stato il nostro principale impegno nel 2010 e costituisce uno
degli assi portanti dell’azione e della programmazione del WWF internazionale (CBD).
Questo vuol dire che le priorità in termini di indirizzo strategico di comunicazione sia a livello
tematico (che cosa comunicheremo nel 2011) sia a livello di strumenti (attraverso gli eventi,
attraverso il web ecc) dovranno essere selezionate in coerenza con questi indirizzi, al fine di
costruire un piano di comunicazione WWF che consenta una definizione fattibile ed efficace
delle risorse e delle azioni.
Le attività di comunicazione non potranno non tener conto, per quanto riguarda i temi di diretto
interesse dell’associazione, di alcune ricorrenze internazionali e nazionali, tra cui:
- Anno internazionale delle foreste/ONU,
- Anno internazionale della chimica/UNESCO
- Anno europeo del volontariato,
- ventennale della legge quadro aree protette 394/91
- 22 aprile: Earth Day (Giornata della Terra che ha una forte attrattività rispetto all’attivazione di
alcuni target, es. imprese)
- 29 aprile: anniversario dei 50 anni del WWF internazionale.
Tali date, insieme ad altre, sono state sistematizzate in un primo calendario di dettaglio che sarà
progressivamente integrato e aggiornato durante l’anno (v. Allegato 3).
Nel programmare puntualmente le nostre azioni, inoltre, è necessario tener conto dello svolgimento
delle celebrazioni del 150ennale dell’Unità d’Italia.
Propedeutico allo sviluppo del Piano di comunicazione, di seguito l’elenco delle attività di
comunicazione più articolate, anticipate dal metodo utilizzato per individuarle.
32
4.1. Il metodo
La comunicazione al WWF è:
COMUNICAZIONE di BRAND: l’”istituzione” WWF
Si avvale degli strumenti di comunicazione “propri del WWF”: presenza firmata WWF sui media e
sulla stampa, riviste dell’associazione e sito/attività web proprie del WWF.
La comunicazione istituzionale per definizione fa delle scelte di campo che riguardano il modo in
cui l’associazione sceglie di essere presente nel mondo esterno (interventi WWF in tv, libri WWF
in libreria ecc).
COMUNICAZIONE DI PRODOTTO
E’ rappresentata da attività di comunicazione che hanno come oggetto specifiche attività/prodotti
(Giornata oasi, campagne di donazione Soci ecc) .
Per il 2011 sono state identificate le seguenti categorie per definire meglio le diverse attività di
comunicazione;
1: eventi,
2: progetti speciali,
3: iniziative di comunicazione,
4: campagne di donazione
Queste attività rispondono sempre, con pesi diversi, ad uno oppure più dei seguenti obiettivi:
- raccolta fondi /nuove iscrizioni;
- notorietà/popolarità/valorizzazione del marchio;
- coinvolgimento della rete e volontariato;
- valorizzazione dei programmi di miglioramento delle politiche aziendali e valorizzazione
dei parternariati strategici istituzionali e d’impresa.
Queste attività sono state pertanto identificate, in coordinamento con il tavolo di programma, al fine
di raggiungere il massimo dei risultati di visibilità in linea con gli obiettivi strategici individuati.
Nell’operare la scelta si è tenuto conto delle linee guida di ottimizzazione delle risorse,
semplificazione ed efficacia indicate dalla Direzione Generale.
Le attività che non rientrano nelle 4 tipologie (perché non presentano i requisiti sopra elencati) o
che verranno indicate successivamente verranno trattate in modalità di supporto ordinario
compatibilmente con il tempo assegnato a ciascun settore per le priorità.
Il carico di lavoro individuato per gli uffici di comunicazione nel 2011 è:
60% pianificazione (le 4 tipologie di cui sopra, nelle quantità indicate)
30% lavoro ordinario
10% lavoro straordinario
Per lavoro ordinario si intende la copertura di comunicazione quotidiana garantita attraverso:
comunicato stampa (a stampa nazionale e locale e rete wwf), promozione su media radio
televisivi/news, articolo su Panda o Ecomondo, focus su wwf.it e inserimento sul sito di pagina
testuale +foto, notizia su newsletter. In quanto ordinaria, anche questa attività è pianificabile (es.
numero delle uscite di Panda in un anno, numero massimo di comunicati stampa ecc).
Obiettivo del lavoro ordinario sarà quello di garantire una continuità di comunicazione
nell’intero arco dell’anno, diversificando le proposte a seconda dei diversi pubblici di riferimento
(es: grande pubblico imprese, istituzioni..) e di costruire alleanze nella promozione di un dibattito
sui nostri temi e nella valorizzazione dei progetti WWF. Queste attività dovranno essere svolte in
raccordo con gli altri uffici coinvolti (Ufficio Editoria, Pubblicità e Web, Ufficio Eventi e
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promozione media) al fine di implementare una comunicazione integrata che possa essere
capitalizzata e massimizzata in occasione di eventi, progetti speciali e iniziative di comunicazione.
Per lavoro straordinario si intende tutto il non pianificabile, sia in positivo (esempio: un progetto
finanziato viene approvato e avviato) sia negativo (esempio: un evento climatico estremo o
comunque un’emergenza ambientale che rende necessario un presidio speciale con un impegno
superiore a quello ordinario). Nel caso in cui il lavoro straordinario ecceda il 10% indicato sopra, si
richiederà alla Direzione di ridimensionare il carico di lavoro sulle attività pianificate.
4.2. Descrizione delle diverse tipologie di attività di comunicazione del WWF (pianificazione)
EVENTI
Sono iniziative di massima rilevanza istituzionale e di grande visibilità del marchio,
caratterizzate anche da una forte connotazione di riconoscibilità dello “stile WWF”. Per queste la
strategia di comunicazione integrata e opportunamente declinata - per quanto riguarda sia i
messaggi sia i contenuti e a seconda dei media - si sviluppa a livello nazionale su TUTTI gli
strumenti di comunicazione e di promozione, interni ed esterni al WWF, coinvolgendo nelle fasi
di ideazione, sviluppo e resa operativa, trasversalmente, l’intera famiglia WWF, i diversi uffici di
programma e la rete territoriale dell’associazione.
PROGETTI SPECIALI
Sono attività di comunicazione continuative e concrete fortemente legate ai contenuti di
programma WWF, che prevedono un forte coinvolgimento della rete territoriale e del volontariato e
una specifica direzione tecnica (com’è stato, ad esempio, Liberafiumi nel 2010). La modalità di
Progetto speciale consente di essere più incisivi riuscendo a concentrare su un unico contenitore di
comunicazione più elementi di programma dello stesso ambito. Ciò permette di dare una continuità
di percorso, ottenere una buona riuscita di visibilità, ridurre il dispendio di energie in
comunicazione su ‘filoni aperti’ diversi tra loro ed essere efficaci nella convocazione dell’attivismo
WWF ma anche del pubblico/dei pubblici esterni (quando questo è previsto).
INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE
Sono le attività di comunicazione che hanno lo scopo di posizionare l’associazione su tematiche
scientifiche o istituzionali di alto valore strategico e culturale nazionale e internazionale. Il
risultato da ottenere è un posizionamento strategico su temi clou dell’associazione rispetto a
pubblici di riferimento mirati. (presentazioni LPR, workshop, illustrazione della posizione WWF su
norme, piani, programmi, progetti innovativi, Lancio del rapporto annuale sulle attività di contrasto
alla eco-illegalità in occasione dell’Apertura Anno giudiziario, etc…). Le iniziative, per loro
caratteristica, possono confluire all’interno dei Progetti speciali ove siano evidenti le connessioni di
contenuto e opportunità.
CAMPAGNE DI DONAZIONE
Sono distribuite da fine marzo a dicembre, e della durata media di due mesi ciascuna. Di fatto
coprono continuativamente l’intero anno solare.
Sono attività di comunicazione rivolte ai Soci e ai potenziali soci, che hanno l’obiettivo primario
di raccolta fondi. Vengono pianificate nel corso dell’anno in affiancamento e aggiunta al ciclo di
sollecitazione per i Soci. Le campagne di donazione coinvolgono soci e pubblico esterno per il
supporto a specifici progetti che possono riguardare più ambiti: specie, aree geografiche,
ecosistemi, in ambito nazionale o internazionale. Si cerca altresì di seguire la stagionalità sia in
occasione della Festa Oasi sia del Programma Mare o della campagna di Natale. Le campagne
destinate a bambini e scuole sono semestrali così pure quelle rivolte al MC.
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DETTAGLIO STRUMENTI DI PROMOZIONE
Ogni categoria sopra individuata utilizza strumenti di promozione dedicati:
EVENTI: questa tipologia di eventi è supportata da tutti gli strumenti di comunicazione WWF (sito,
riviste, pubblicità, newsletter, materiali informativi e promozionali), dall’ufficio stampa, dalla
promozione sui media tradizionali (media partnership, trasmissioni contenitore radio-tv e news) e
sui new media (social-network, etc); è rafforzata da strumenti di marketing (mailing dem, iniziative
di raccolta fondi). Gli eventi, infine, si avvalgono in maniera coordinata e logicamente
sistematizzata di testimonial, guerrilla marketing, gadget, stunt di comunicazione, promozione
locale strutturata, iniziative editoriali, accordi istituzionali con grandi gruppi editoriali (es. RAI,
RCS, etc), conferenze e presstrip.
E’ evidente che data la natura complessa e impattante di questi eventi è fondamentale il
bilanciamento con le altre attività concomitanti.
PROGETTI SPECIALI: tutti gli strumenti già citati sopra, ma con una maggiore focalizzazione
temporale e un minore impatto in termini quantitativi e di budget.
INIZIATIVE: sito, prodotti editoriali-Panda, Panda Junior, ufficio stampa, promozione media
(trasmissioni contenitore radio-tv e news), conferenze, stunt di comunicazione.
CAMPAGNE DI DONAZIONE: tutti gli strumenti del marketing (mailing, e-mailing, telemarketing,
dem) e tutti gli strumenti di comunicazione a supporto. E’ auspicabile che queste campagne si
integrino con le altre attività per non determinare concorrenza interna e dispersione (e poca efficacia
di comunicazione).
4.3 Attività di comunicazione 2011
I gruppi di lavoro riuniti nell’ambito della due giorni di programmazione di inizio settembre hanno
selezionato le seguenti attività in coerenza con le richieste di semplificazione, ottimizzazione,
efficienza, continuità.
EVENTI
Per il 2011 sono stati selezionati 3 eventi nazionali:
1- Evento Oasi,
2- Earth Hour,
3- Biodiversamente.
1. EVENTO OASI – 22 MAGGIO 2011
E’ il principale evento WWF di visibilità del marchio a livello nazionale: è uno spazio consolidato e
conquistato faticosamente negli anni sia a livello di notorietà sul grande pubblico, sia per quanto
riguarda gli spazi mediatici. E’ quindi da confermare in primavera, in quanto essenziale per
mantenere quella riconoscibilità del marchio che costituisce la base per attivare/sensibilizzare/ fare
raccolta fondi, attirare nuovi soci attraverso tutte le altre attività dell’anno.
L’evento sarà realizzato domenica 22 maggio, in coincidenza con la Giornata Mondiale della
Biodiversità.; Come supporto al 22 maggio è previsto il coinvolgimento di target specifici (es.
scuole) anche durante la settimana precedente.
In occasione della Giornata Oasi 2011 e dell’Anno Internazionale delle Foreste, che sarà promosso
dall’Onu a partire da gennaio 2011, sarà realizzata una campagna di raccolta fondi Sms che durerà 3
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settimane e che si avvarrà di partnership strategiche per una promozione costante sui principali
canali di diffusione e di ingaggio del grande pubblico (tv, radio, web). La raccolta fondi permetterà
di realizzare una o più specifiche progettualità sul tema “foreste italiane”, in termini di acquisizione
diritti di taglio e/o acquisizione di concessioni di aree boschive di alto valore naturalistico da
individuare in una zona adiacente ad un’area gestita già da WWF (progetto in fase di
identificazione)
Saranno organizzati 2 presidi di promozione dell’evento nel week-end precedente il 22 maggio ed
in quello del 22 maggio. I presidi organizzati attraverso le agenzie di Face To Face daranno info
sull’evento e faranno raccolta fondi a fronte della distribuzione gratuita dei prodotti delle oasi.
La comunicazione avrà come messaggio principale quello convocativo, ossia “portare il pubblico
nelle Oasi” e in secondo luogo il supporto alla raccolta fondi via sms. (vedi scheda evento Oasi
2011). Nell’ambito del piano di comunicazione, inoltre, sarà prevista una valorizzazione dei partner
che sostengono il sistema delle Oasi, attraverso fondi o utilizzo di servizi funzionali alla raccolta
fondi.
2. EARTH HOUR - 26 MARZO 2011
Earth Hour è l’evento globale del WWF sul tema dei mutamenti climatici . Dal primo anno, in cui
si sono spente le luci i una sola città (2007), è diventato un movimento planetario: centinaia di
milioni di persone, in 128 paesi e più di 4000 città. E’ uno dei più potenti momenti di visibilità del
WWF a livello mondiale.
Earth Hour è dunque da considerarsi come tappa di grande visibilità all’interno dello sviluppo della
tematica “clima” fino alla COP.
Nel 2011 si conferma la struttura portante dell’evento : per un’ora si spengono città, monumenti,
singole case, é confermata la staffetta mediatica e gli eventi di spegnimento, con il coinvolgimento
della rete, in tutti i paesi e nelle principali città italiane.
Il 2011 è l’anno in cui, anche attraverso la comunicazione si veicolerà il messaggio di andare oltre
“l’ora” di buio, facendo qualcosa in più. Più azioni, più persone, più tempo per la battaglia sui
mutamenti climatici.
Nel 2011 Earth Hour Italia punterà a valorizzare il lavoro che gli Enti Locali italiani, svolgono o
hanno intenzione di svolgere sul territorio come portatori di progetti e azioni concrete in termini di
sostenibilità.
Per il 26 marzo 2011, oltre all’ora di spegnimento si prevede la costruzione di iniziative simbolo in
alcune città italiane di grande rappresentatività una presenza WWF nelle piazze italiane attraverso
punti di informazione e sensibilizzazione.
Earth Hour consentirà anche l’attivazione della linea aziende e promozione soci. (Vedi scheda
evento Earth Hour 2011)
3. BIODIVERSAMENTE – OTTOBRE 2011 (DATA DA DEFINIRE)
BiodiversaMente 2010 si é dimostrato essere un evento di comunicazione di grande valore e
potenzialità che ha contribuito a rafforzare l’immagine del WWF quale leader nella valorizzazione
dei temi legati alla biodiversità, nella capacità di comunicarne i valori al grande pubblico, di saper
sensibilizzare ed essere un’occasione di divulgazione scientifica affidabile e accreditato.
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L’evento BiodiversaMente 2011 svilupperà e implementerà la struttura dell’edizione 2010
confermando e potenziando la proficua collaborazione con l’ANMS (Associazione Nazionale
Musei Scientifici) in termini di sviluppo e sinergia. Nell’arco di un fine settimana (la data è in via di
definizione ma cadrà nel mese di ottobre 2011) Musei Scientifici, Orti Botanici ed Acquari su tutto
il territorio nazionale saranno invitati ad aprire al pubblico gratuitamente, mentre saranno
organizzate visite gratuite dedicate in aree naturali, nelle oasi Wwf ed in generale su tutto il
territorio che ospita emergenze naturalistiche.
Si propone di tematizzare le visite delle due giornate trattando il tema “foreste italiane” in occasione
dell’anno 2011, promosso dall’Onu, come “Anno Internazionale delle Foreste”.
L’evento BiodiversaMente prevede l’attivazione del lavoro su specifiche progettualità della
promozione soci e dell’ufficio B&I. (vedi scheda evento BiodiversaMente 2011).
PROGETTI SPECIALI
Sono stati identificati 2 Progetti Speciali:
1. Mare
2. Clima/Nucleare e scelte energetiche
1. MARE – GIUGNO-SETTEMBRE 2011
Il progetto speciale prevede una serie continuata e coordinata di iniziative lungo il periodo metà
giugno – metà settembre con l’obiettivo principale di valorizzare elementi di allineamento con il
Global Project Framework del WWF internazionale, tenendo sullo sfondo il Mare Mediterraneo
(quindi particolare attenzione alle tartarughe marine, ai cetacei, alle aree marine protette, al libro
bianco sulla pesca).
Alcune attività e progettualità che significheranno il progetto speciale Mare:
Tartarughe - Caratteristica principale. Una sorta di "mobilitazione nazionale" chiesta ad
attivisti/soci WWF e tutti i cittadini volenterosi, che costruisca una iniziativa più estesa nel tempo
della tradizionale “Turtle Week”.L’azione si propone due obiettivi principali:- Obiettivo: 1. riuscire,
grazie alla partecipazione di tutti, a fare il punto della situazione attuale (dopo 25 anni dalle survey
promosse dal WWF) su se e dove le tartarughe depongono ancora lungo le coste italiane. Obiettivo: 2. sensibilizzare gli operatori
Il progetto REPCET
Prosegue nel 2011 il progetto REPCET, la rete informatica che consente alle navi di localizzare in
tempo reale la posizione di balenottere e capodogli riducendo i rischi di collisione.
All’inizio del 2011 il sistema dovrebbe essere implementato su 4 nuove navi di Costa Crociere. Nel
periodo Giugno/Settembre dovrà essere individuato un momento di rilancio del progetto (dati,
risultati raggiunti,..etc). Inoltre, ancora in fase di definizione: a giugno 2011 Costa organizzerà il
battesimo di una nuova nave della flotta (Costa favolosa). Stiamo verificando l’opportunità di
essere coinvolti in questo importante evento con una specifica attività di promozione e raccolta
fondi.
Il progetto “Efficacia di gestione delle aree marine protette”
Nell’ambito di Slow Fish 2011 (27- 30 maggio 2011) programmiamo la realizzazione di un
seminario per presentare alla comunità scientifica i primi risultati del progetto “Efficacia di gestione
delle aree marine protette”, che Costa Crociere finanzia dal 2009. Il progetto si svolge in Italia nella
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Riserva di Miramare, in Spagna nell’area marina protetta di Cabrera, in Francia a Cap d’Agde, e in
Tunisia nell’area marina protetta de La Galite. Il progetto si propone di facilitare l’acquisizione da
parte dei gestori di aree marine protette di elementi metodologici necessari per strutturarne al
meglio la gestione.
Presentazione libro bianco sulla pesca: Nell’ambito di Slow Fish 2011 (27- 30 maggio 2011)
programmiamo di seguire con particolare attenzione il lancio internazionale del Libro Bianco della
Pesca, iniziativa che determinerà durante SloowFish numerosi momenti di discussione tra addetti ai
lavori e istituzione (Ministri Ambiente , Pesca e Comunità Europea). Come WWF Italia siamo
infatti parte del progetto europeo del WWF denominato CFPI (Common Fishery Policy Initiative progetto finanziato dalla OAK Foundation.
In corrispondenza di SlowFish avremo a disposizione materiali comunicativi quali: i posizionamenti
sulla pesca, ed i risultati di un sondaggio europeo che verrà svolto in gennaio 2011, coordinato dal
WWF UK, e focalizzato sul capire quanto la gente comune ne sa del problema dell'overfishing, del
fatto che il merluzzo e' più raro del panda, del fatto che mangiamo settimanalmente animali che in
natura stentano a sopravvivere.
Osservatorio per un Mediterraneo libero dai veleni: attività di lobby e di sensibilizzazione sulle
cosiddette “navi dei veleni”.
"Dossier" Mare Mediterraneo (di posizionamento ma anche di servizio), impostato su moduli a
schede, in cui con linguaggio agile e valorizzando testi già esistenti contenga:
a) breve descrizione dell'ecosistema mediterraneo e delle principali minacce;
b) atti e forme di tutela istituzionale (Convenzione di Barcellona e mappa delle AMP e delle zone di
tutela internaziomali e nazionali dell'area del Mediterraneo);
c) gli habitat piu' preziosi da difendere in Italia e delle specie bandiera a rischio (recuperando l'idea
delle "perle del Mediterraneo" e i ragionamenti su tartarughe, tonno, ecc.);
d) le azioni positive in cui il WWF e' impegnato a tutela del Mediterraneo (riserva di Miramare,
oasi costiere, centri di recupero delle tartarughe, campi estivi, Osservatorio, tonno rosso ecc.);
e) un vademecum per la pesca e il consumo responsabili (4 pagine).
Campagna di donazione: occorre finalizzare la campagna di donazione prevista in questo periodo
con riferimento a una specie legata al mare mediterraneo;
(vedi scheda progetto speciale Mare)
Nota: Progetto Speciale ACQUE/ZONE UMIDE – I progetti speciali passano da 3 a due perché, dopo
valutazione sulle osservazioni raccolte nel Consiglio Nazionale del 25 settembre e varie interlocuzioni a
questo proposito, si è deciso di
- “decongestionare” il periodo attorno a marzo/maggio, togliendo quello che inizialmente sarebbe stato un
ulteriore impegno della rete sul territorio.
- trasformare il progetto speciale prima ipotizzato in due azioni principali: gli Stati Generali dell’Acqua e un
censimento delle zone umide gestiti direttamente dallo staff. Quest’ultimo è stato riformulato come azione
secondo la seguente impostazione:
Il tema delle “zone umide” (da legare anche agli Stati generali dell’acqua) viene trattato grazie alla
valutazione dei siti di Rete Natura 2000 costituiti da habitat di zone umide, attraverso un campione
rappresentativo di siti e di procedere. Si procede a un’analisi tramite scheda (o un questionario se si intende
procedere con interviste dirette) da compilare per ogni area. Le informazioni da raccogliere potrebbero
riguardare lo status istituzionale e giuridico (dati anagrafici, livello di protezione, ente gestore, piano di
gestione etc) ma anche e soprattutto gli aspetti di conservazione (valutare lo status degli habitat o delle specie
della Direttiva Habitat presenti nei diversi siti; raccogliere almeno un giudizio rispetto al trend ( +; =; -) a
partire dall’istituzione del SIC o della ZPS). Inoltre si potrebbero censire le criticità e le proposte (tramite
risposte chiuse). In questo modo potremmo ottenere un primo livello di attenzione riguardo l’andamento e
l’efficacia di conservazione. Ovviamente questo tipo di attività è di tipo “esperto” e deve essere fortemente
coordinata da personale specializzato per individuare in ogni situazione riferimenti attendibili sul territorio.
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Si potrebbe anche individuare alcune Oasi WWF che rispondono alle caratteristiche del censimento (SIC,
ZPS, zone umide). Le date sensibili per questo tipo di iniziativa sono: 2 febbraio, Giornata Mondiale Zone
Umide; 22 marzo, Giornata Mondiale Acqua; 5-11 settembre, Water weekConferenza Internazionale di
Grado sulle Zone Umide; Evento Oasi.
2. CLIMA/NUCLEARE E SCELTE ENERGETICHE
Il tema clima è un argomento istituzionale per tutto il 2011 con una serie di appuntamenti che il
WWF presidierà a livello nazionale e internazionale: a partire dalla COP 16 di Cancun (dicembre
2010) fino alla COP Clima in SudAfrica di dicembre 2011, che dovrebbe approvare un nuovo
Accordo Quadro Globale sul clima (visto che il termine della prima fase del protocollo di Kyoto
alla fine del 2012).
Alcune date significative da presidiare nel 2011: 16 febbraio – Compleanno di Kyoto, 26 marzo evento internazionale WWF Earth Hour (vedi scheda evento dedicata), 22 aprile - Earth Day,
G8/G20, eventuale presidio su referendum nucleare e di contrasto su attuazione della strategia
nucleare governativa.
Abbiamo identificato dunque questa tematica come uno dei progetti speciali dell’anno, da
sviluppare anche in un’ottica di valorizzazione delle partnership e di accreditamento del WWF
come leader in grado di guidare altri soggetti e fungere da catalizzatore delle altre realtà associative.
La focalizzazione di comunicazione sarà sulla necessità di avere una roadmap di Emissioni Zero al
2050 (la Commissione dovrebbe lanciare la strategia europea in tal senso a febbraio) e potrebbe
avere due eventi “apice” (previo reperimento di partner istituzionali): a febbraio 2011 (data da
definire) un'iniziativa a Milano, con la Commissione UE e l'Agenzia Europea sull'Ambiente, con un
focus sui rapporti dell'Agenzia sull'andamento delle emissioni al 2020, e la necessità di passare al 30%; a ottobre 2011 (data da definire) una grande iniziativa di lancio di una visione e un appello per
una strategia 2050 Emissioni zero per l'Italia.
(vedi scheda progetto speciale Clima e Nucleare).
Nota: Dopo le valutazioni seguite alle osservazioni emerse in Consiglio Nazionale (25 settembre),
che hanno ridotto i progetti speciali da tre a due (vedi sopra), si è deciso di non individuare un terzo
progetto speciale perché la Rete sarà comunque impegnata anche nell’ambito di altre azioni: in
particolare la sensibilizzazione sul tema dei rifiuti tramite banchetti ad hoc (v. obiettivo operativo
3.9) e l’organizzazione dell’Assemblea Nazionale (v. obiettivo operativo 1.2).
INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE
Di seguito le iniziative di comunicazione individuate secondo i seguenti criteri: continuità con la
programmazione precedente (Triennale), coerenza con gli obiettivi politici-istituzionali
dell’Associazione, anche in relazione al contesto esterno (v. cap. 1). Le iniziative di comunicazione
hanno come obiettivo comune quello di accreditare il WWF su temi strategici di alto valore
scientifico, istituzionale e culturale di respiro nazionale e internazionale.
Dopo la discussione in Consiglio Nazionale (25 settembre) e un ragionamento svolto ad hoc da un
gruppo di lavoro coordinato dalla Direzione Generale, è stata realizzata una selezione delle
iniziative di comunicazione al fine di mantenersi all’interno del numero massimo delle iniziative
decise in merito alla capacità di carico degli Uffici (6 iniziative all’anno – abbiamo esteso il numero
a 8).
Segue l’elenco delle iniziative individuate e dei relativi responsabili di contenuto.
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1. Apertura Anno Giudiziario- Febbraio 2011 (data da definire) (Fantilli/Maceroni)
E’ una cerimonia pubblica che si svolge ogni anno, in genere tra metà e fine gennaio (le date vengono rese note poco
prima, verso fine dicembre). La più importante e la prima per data è quella della Corte di Cassazione, che si svolge a
Roma alla presenza del Presidente della Repubblica, Ministro della Giustizia ed altre alte cariche dello Stato. Analoghe
cerimonie si svolgono poi nei giorni successivi nelle Corti di appello, Tribunali, Tar e Corte dei Conti di tutta Italia.
Mentre fino a pochi anni fa si trattava di cerimonie paludate e formali, negli ultimi anni e sempre più spesso queste date
sono divenute importanti momenti di riflessione da parte dei giudici italiani sui tanti temi legati alla giustizia, comprese
significative attenzioni ai reati ambientali, ai cosiddetti “ecocrimini” Nelle “relazioni inaugurali” degli ultimi anni
giudiziari si è sempre più diffusa l’attenzione a questi temi, in particolare nelle aree più “calde” (ad es. Napoli).
Questo conferma la rilevanza che hanno assunto tali violazioni nello scenario della criminalità nazionale.
2. Stati Generali dell’Acqua/ Referendum Acqua – Marzo 2011 (data da definire) (Benedetto, Lenzi/Penna)
Vista la situazione di forte confusione normativa che attraversa tutta la legislazione che interessa acque, difesa del suolo
ed ecosistemi acquatici potrebbe essere l’occasione per il WWF di lanciare, in accordo con altre associazioni o
movimenti del “popolo dell’acqua”, una grande iniziativa su “Stati generali dell’acqua e degli ecosistemi acquatici”.
Si tratterebbe di organizzare 2/4 giorni (in ipotesi a marzo, immediatamente prima del Referendum se questo venisse
confermato) nei quali affrontare i temi: a) della tutela acqua e dello stato di qualità delle acque; b) dell’assetto
idrogeologico e della difesa del suolo; c) della gestione servizio idrico, con particolare riferimento alla campagna
referendaria (tenendo anche conto della interrelazione con gli altri soggetti componenti il Comitato promotore).
3 . State of the world 2011 – Aprile 2011 (data da definire): (Bologna, Biseo/Penna)
La presentazione dello State of the World 2011, dedicato al tema “Innovations that Nourish the Planet”, e diretto da
Danielle Nierenberg e Brian Halweil, fornisce un quadro ampio ed esaustivo sulle capacità del nostro Pianeta di fornire
nutrimento ad una popolazione umana in crescita (i temi trattati vanno dall’ecoagricultura all’utilizzo dell’acqua, alla
salvaguardia della biodiversità locale, al cambiamento climatico, alle città, alle produzioni zootecniche ecc.
L’edizione italiana del rapporto sarà patrocinata dal WWF e curata per il 24° anno da G.Bologna. Il tema dello State 2011
è strettamente attinente a tanti ambiti del nostro programma come, ad esempio, il cambiamento climatico, la biodiversità e
l’uso del suolo, la nostra Market Transformation Initiative, la riduzione delle nostre impronte (carbonio, acqua) ecc.
Si prevede di organizzare per i primi di aprile un seminario di presentazione (stile lancio Living Planet Report 2010) e
uno sviluppo di promozione media mirato.
4. Peccei Lecture – Marzo 2011 (data da definire) (Bologna, Biseo/Penna)
L’Aurelio Peccei Lecture 2011 sarà tenuta da Gunter Pauli, presidente della ZERI Foundation (Zero Emissions
Foundation), autore dell’ultimo bellissimo rapporto al Club di Roma “Blue Economy” uscito ora in edizione italiana a
cura di G.Bologna per Edizioni Ambiente e con il patrocinio del WWF. Il rapporto é dedicato tutto ai migliori
avanzamenti della biomimetica (quanto possiamo imitare la natura e la biodiversità nel design e nelle produzioni
industriali) L’iniziativa si lega molto a tutto il nostro programma sulla biodiversità e, in particolare, al riconoscimento
di un valore economico dello stessa. In questo ambito si potrebbe agganciare anche il seminario con la Società Chimica
Italiana dedicato proprio alla biomimetica e previsto nell’ambito dell’attività “Futuro senza veleni”.
Si prevede di organizzare un seminario di presentazione nel mese di marzo (date da confermare) ed è sarà prevista una
modalità di promozione media mirata.
5. Libro Bianco Pesca – Aprile 2010 (data da definire) (Costantini/Maceroni)
Il WWF Italia si occuperà in particolare modo del periodo del lancio del Libro Bianco della Pesca (che dovrebbe
avvenire in aprile) e che determinerà durante SloowFish numerosi momenti di discussione tra addetti ai lavori e
istituzione (Ministri Ambiente , Pesca e Comunità Europea). Durante tali momenti, noi parteciperemo e la nostra
posizione necessita di avere la "cassa di risonanza" necessaria affinché l'azione di lobby sia efficace. La comunicazione
sarà fondamentale per ottenere un coinvolgimento istituzionale nella problematica. Sarà necessario prevedere delle
azioni propedeutiche alla presentazione delle nostre posizioni sulla pesca durante Slowfish. Le Attività andranno
necessariamente svolte anche nei mesi precedenti.
6. Market Trasformation – (data da definire): (Bologna, Biseo/ Penna)
Evento di presentazione del report sulla “Market Transformation” che analizzerà le problematiche legate alle pressioni
dei mercati sulle risorse naturali (approvvigionamento, produzione e consumo) e potenziali soluzioni basate sulla
trasformazione dei mercati per ridurre l’impatto ambientale (standard e schemi di certificazione, best practices
aziendali, investimenti responsabili). Il report, sviluppato in collaborazione con un importante istituto di ricerca e con il
supporto di partner aziendali, sarà promosso attraverso attività di media relation, strumenti WWF e convegno di
presentazione (partecipanti: istituzioni, business, stakeholder, mondo accademico.
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7. Tim Jackson - “Prosperity Without Growth” sul tema della nuova economia - (data da
definire su secondo semestre) (Bologna, Biseo/Penna)
Presentazione edizione italiana del volume di Tim Jackson “Prosperity Without Growth” (edizione curata da G.Bologna
e patrocinata dal WWF) che ha suscitato ampio dibattito internazionale e che si aggancerebbe a tutto il nostro lavoro
dedicato ad andare verso una nuova economia con indicatori che superino la logica del PIL (non a caso è prevista
un’iniziativa del WWF Internazionale e del WWF UK per il 24 e 25 marzo 2011 dal titolo “World Wide a Future: the
Better not Bigger event at the Eden Project” mirata a riflettere sull’esplorazione di modelli economici alternativi ed alla
quale sarà relatore Tim Jackson).
Si prevede di organizzare un seminario di presentazione e sarà prevista una modalità di promozione media mirata.
8. Iniziativa a supporto della Strategia Nazionale Biodiversità (Ferroni, Pratesi / Maceroni)
Rinviando al 2012 la prossima edizione del PANDA D’ORO (per valutazione di opportunità su una cadenza biennale)
resta in questo ambito di iniziative di comunicazione un presidio a supporto della SNB soprattutto per valorizzare
l’investimento 2010 e per continuità rispetto ai prossimi passaggi istituzionali che vedono nel 2011 la declinazione della
strategia a livello regioanle e la questione del trasferimento dei fondi a supporto dei piani regionali.
Vi sono altre iniziative che rimangono comunque in calendario (si veda in allegato 2 quello
dettagliato) per il tradizionale presidio garantito dall’Ufficio Stampa, con particolare riferimento
alle valorizzazioni delle opportunità fornite dall’anno internazionale delle foreste.
Ricordiamo anche, come attività assimilabile alle “iniziative di comunicazione” (ma che attiva
risorse diverse dell’associazione) l’Assemblea Nazionale WWF, così come inserita nello sviluppo
dell’obiettivo operativo 1.2.
CAMPAGNE DI DONAZIONE
Le campagne di donazione previste nel 2011 sono 7, ovvero, 6 +1 (5 per mille), della durata di due
mesi ciascuna con il risultato di una copertura intera dell’anno solare. E’ auspicabile una
condivisione e integrazione con il resto delle attività di comunicazione.
1) 5xmille (da marzo-aprile fino a settembre);
2) avvio fine gennaio: Foreste (Orango). DM su soci e donatori su tema orango/foreste, supportato
da comunicazione su strumenti di comunicazione online e offline ed eventuale partnership a
supporto con National Geographic (TBC)
3) avvio marzo: Earth Hour, Artico/Antartico (orso bianco/pinguini) per forte sensitività
polemiche che hanno coinvolto anche il WWF, sui dati IPCC previsionali relativi alle fusioni dei
ghiacciai;
4) avvio Maggio: Grandi predatori (Orso/Lupo); Possibile collegamento a specie italiche (lupo,
orso), supportato da comunicazione su strumenti di comunicazione online e offline. Eventuale
coordinamento a festa oasi.
5) avvio Giugno: Mare: specie da definire in accordo con programma; Collegamento a
stagionalità, possibile partnership con costa crociere, campagna online e offline
6) avvio Settembre: Traffic legata a specie (link su commodities come cotone e pellami); eventuale
attività di co-marketing e sensibilizzazione con aziende; Collegamento ad anno foreste, specie
simbolo oggetto di bushmeat, supportato da comunicazione off e on line.
7) campagna Natale (novembre/dicembre) iniziativa da proporre alla rete, individuazione di
progetti regionali, ipotesi di lotteria.
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