dati sul gioco d`azzardo in italia

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dati sul gioco d`azzardo in italia
DATI SUL GIOCO D'AZZARDO IN ITALIA
Nel 2015 in Italia per il gioco d'azzardo sono stati spesi lecitamente 88,249 miliardi di euro (+4,5%
rispetto al 2014): il 5,4% del PIL nazionale, la terza industria italiana (dietro a EXOR e - di poco - a
Generali, prima di Eni ed Enel; Eni è stata superata proprio nel 2015).
Considerando tutti i giochi leciti, fanno 1455 euro a testa.
Mentre l’erario ha incassato soltanto 8,7 miliardi di euro (neanche il 10% della spesa), spendendo
più di 2 miliardi di euro per incassarli.
Ogni anno i danni socio-sanitari causati dall'azzardopatia sono pari a 6 miliardi di euro, mentre sono
quasi 4 i miliardi di mancata IVA sui consumi di chi butta i propri risparmi tentando la sorte anziché
acquistare beni di prima necessità.
Quindi con il gioco d'azzardo lo Stato italiano perde oltre 3 miliardi di euro l'anno.
Il gioco d'azzardo illegale in Italia nel 2014 si stima abbia incassato circa 23 miliardi di euro (e con
questi si arriva a 1834 euro a testa).
Nel corso degli anni il gioco d'azzardo illegale è cresciuto parallelamente a quello lecito.
Nel 2014 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha controllato 27.428 esercizi, applicando 39
milioni di euro di sanzioni. Ed è nel settore delle scommesse che si è registrato l’incremento
maggiore dell’evasione.
I dati del Libro blu dei Monopoli di Stato, dichiarano che in Italia sono 154.959 i punti gioco (sale
bingo, punti vendita concorsi pronostici, punti vendita giochi numerici a totalizzatore nazionale,
punti gioco ippico, punti e negozi di gioco sportivo, agenzie sportive, ricevitorie del lotto, punti
vendita lotterie).
Il gioco d'azzardo rappresenta il 12% della spesa delle famiglie italiane, mentre l'Italia rappresenta il
15% del mercato europeo del gioco d’azzardo e il 4,4% del mercato mondiale.
In Italia si stimano fino a 15 milioni di giocatori abituali (il 25% circa della popolazione italiana,
mentre nelle Marche il 27% circa), fino a 3 milioni quelli a rischio patologico, fino a 1,3 milioni i
giocatori già patologici.
GTECH (già Lottomatica), operatore di lotterie e scommesse con sede a Roma, prima quotato alla
Borsa di Milano, ora al NYSE, in seguito all'acquisizione e fusione con il colosso americano IGT è
diventato il maggior operatore mondiale di giochi regolamentati e delle lotterie.
LE MACCHINETTE FANNO LA PARTE DEL LEONE
Anche nel 2015 sono state le Newslot e le Vlt a fare la parte del leone, con un giro d’affari di oltre
48 miliardi di euro: 25,963 miliardi in Newslot e 22,198 miliardi in Vlt. Infatti, in Italia le Newslot
sono 340mila, mentre le Vlt superano le 50mila. Nei primi quattro mesi del 2016 è cresciuto il
numero di macchinette in circolazione, portandole a 418.210 in Italia. Senza contare quelle illegali.
GLI ALTRI GIOCHI
Dopo le macchinette troviamo i giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo e giochi di
sorte a quota fissa con 12,502 miliardi di euro. Vi sono poi le lotterie con 9,063 miliardi, il lotto con
7,077 miliardi, il gioco a base sportiva con 5,592 miliardi, il bingo con 1,598 miliardi, le
scommesse virtuali con 1,067 miliardi, i giochi numerici a totalizzatore con 1,055 miliardi, i giochi
di abilità a distanza a torneo con 727 milioni, il gioco a base ippica con 636 milioni, il betting
exchange con 541 milioni di euro.
ITALIA: AZZARDO, PRIMO MERCATO VLT IN EUROPA
L’Italia è il primo mercato in Europa per le videolottery, con una diffusione pro capite quasi tripla
rispetto agli Stati Uniti. Le scommesse sportive si possono effettuare anche durante gli eventi a cui
si riferiscono, in tempo reale; sono uno dei settori in massima crescita, specialmente tra i giovani e
addirittura tra i giovanissimi.
PIAGA CHE COLPISCE I GIOVANI, FINO AI BAMBINI
La maggior parte dei minorenni (51%) ha giocato d’azzardo almeno una volta nel 2014: di questi, il
6% gioca quotidianamente ed il 32% nasconde ai genitori o minimizza le somme effettivamente
spese.
Il 20% di bambini e adolescenti fra 10 e 17 anni frequenta sale bingo e slot machine e il 25% dei
piccoli fra 7 e 9 anni ha già usato la paghetta per lotterie e gratta e vinci. In tutto si stima che ci
siano 800mila ragazzini tra i 10 e i 17 anni che giocano d'azzardo e altri 400mila bambini fra i 7 e i
9 anni.
Nel 2014 il 39% degli studenti di 15-19 anni hanno giocato d'azzardo; in termini numerici, sono
stati oltre 900mila gli studenti che hanno giocato d'azzardo almeno una volta nello stesso anno.
I giovani giocatori a rischio o problematici sono poco più di 170mila, il 7% di tutti gli studenti (il
4% a rischio e il 3% problematici).
Scommettono soldi soprattutto i maggiorenni (43% tra i 18enni e 46% tra i 19enni), anche se ha
giocato d'azzardo quasi un terzo dei 15enni, nonostante la legge italiana lo vieti ai minorenni.
Il 41% di tutti gli studenti italiani abita a meno di 5 minuti a piedi da un luogo dove è possibile
giocare, così come il 37% frequenta una scuola altrettanto prossima. Ma ben il 35% gioca d'azzardo
a casa propria o di amici e il 17% online.
I giovani giocatori problematici preferiscono in particolare scommesse sportive (83%), totocalcio
(54%), ma anche scommettere su altri eventi (50%), giocando a carte (49%), a poker texano (48%)
e al Lotto/Superenalotto (39%). I problematici, inoltre, preferiscono frequentare sale scommesse
(51%), sale giochi (30%), bingo (13%) e casinò (10%) e ben il 53% gioca online.
All'aumentare della prevenzione corrisponde una diminuzione dei giovani giocatori problematici e
soprattutto a rischio, a vantaggio della quota di cosiddetti giocatori sociali per i quali il gioco non ha
assunto tale valenza.
RISCHIO GIOCO ONLINE
Il 20% dei giovani è preda del pericoloso azzardo online sul quale il governo ha pericolosamente
aumentato le concessioni (+40 pari al 50% dell'attuale mercato). L'azzardo online è totalmente fuori
controllo e tra l'altro spesso nasconde evasioni miliardarie.
Il gioco online (cosiddetto web gaming) è diventato il secondo segmento del mercato, superando le
lotterie istantanee come il "Gratta e vinci".
SI SPECULA SULLA DISPERAZIONE
Quello della pubblicità sul gioco d'azzardo prevede un marketing sempre più spregiudicato ed
aggressivo che ha spesso speculato sulla crisi economica, proponendo attraverso "il tentar la sorte"
la soluzione a problemi sofferti dalle famiglie italiane e dai singoli, soprattutto i giovani, che
vedono restringersi le opportunità per un progetto di vita futuro. Il gioco d’azzardo impatta
maggiormente sulle fasce a minor reddito: nelle regioni con minor reddito si ha mediamente una
maggior percentuale di spesa di gioco d’azzardo; il 66% dei giocatori patologici è disoccupato.
I COSTI DELL'AZZARDO
Unendo a ciò il fatto che l’azzardo si pratica per concessione statale e che lo Stato ricava da esso
risorse fiscali comunque inferiori ai costi sociali ricadenti sulla salute, si ravvisa una contraddizione
implicita dei principi enunciati nell’articolo 3 della Costituzione. Da un lato, è compito della
Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione; dall’altro è lo stesso
Stato a consentire una pratica che pone maggiori ostacoli alle fasce deboli e che impatta con
conseguenze disastrose su un numero enorme di persone.
CONCESSIONI E PUBBLICITA'
Fino al 2015, la pubblicità sul gioco d'azzardo in Italia ha avuto un giro d'affari pari a 200 milioni di
euro l'anno.
PIU' AZZARDO, PIU' MAFIE
L’argomento per cui l’azzardo legale contrasterebbe quello illegale è stato chiaramente confutato
dalla relazione della Commissione parlamentare di inchiesta antimafia della precedente legislatura
che evidenzia come l’illegalità si insinui pesantemente nel gioco legale, come peraltro ha
documentato l’associazione Libera raccogliendo una casistica di infiltrazioni malavitose, pervasiva
in ogni regione d’Italia.
LA REGIONE MARCHE
Nel 2015 nelle Marche la raccolta complessiva del gioco d’azzardo (escluso quello online) è stata di
1,818 miliardi di euro.